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RACCOLTA ORIENTAMENTI ANAC ANTICORRUZIONE A cura degli Avv.ti Guido Paratico e Nadia Corà RUPONLINE aggiornamento del Gennaio 2016

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ANACANTICORRUZIONE

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Orientamento n. 24 del 05 aprile 2016 Parole chiave: ANTICORRUZIONE – l. n. 190/2012 – PNA – ente nazionale di accreditamento – ente di diritto privato in controllo pubblico – equiparazione. L’ente nazionale di accreditamento (ACCREDIA), avente lo scopo di attestare che gli organismi di certificazione ed ispezione, i laboratori di prova e quelli di taratura abbiano le competenze per valutare la conformità dei prodotti, dei processi e dei sistemi agli standard di riferimento è associazione senza scopo di lucro, ai sensi degli artt. 14 e ss. del codice civile, che opera con il riconoscimento dello Stato, sotto la vigilanza del Ministero dello Sviluppo Economico nonché delle altre pp.aa. che hanno contributo alla sua designazione. Il suddetto ente è da ricomprendersi nella categoria degli enti di diritto privato in controllo pubblico, ai fini dell’applicazione della l. n. 190/2012, tenuto conto che svolge funzioni amministrative e che sono riconosciuti ad amministrazioni pubbliche poteri di nomina dei componenti degli organi di cui è composto.

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Orientamento n. 24 del 21 ottobre 2015 Parole chiave: Anticorruzione - art. 53, comma 16-ter, d.lgs. 165/2001 - pantouflage – dipendenti della PA competenti ad elaborare atti endoprocedimentali obbligatori – applicazione. Materia: anticorruzione Le prescrizioni ed i divieti contenuti nell’art. 53, comma 16-ter, del d.lgs. 165/2001, che fissa la regola del c.d. pantouflage, trovano applicazione non solo ai dipendenti che esercitano i poteri autoritativi e negoziali per conto della PA, ma anche ai dipendenti che - pur non esercitando concretamente ed effettivamente tali poteri - sono tuttavia competenti ad elaborare atti endoprocedimentali obbligatori (pareri, certificazioni, perizie) che incidono in maniera determinante sul contenuto del provvedimento finale, ancorché redatto e sottoscritto dal funzionario competente. Orientamento n. 23 del 23 settembre 2015 Parole chiave: Anticorruzione – art. 7, comma 2, lett. c), del d.lgs. 39/2013 – componente del consiglio di amministrazione e Presidente di un consorzio industriale costituito ai sensi dell’art. 31 del d.lgs. 267/2000 - delega di funzioni gestionali - componenti della giunta o del consiglio della provincia, del comune o della forma associativa tra comuni - inconferibilità - sussistenza. Materia: anticorruzione I consorzi industriali costituiti ai sensi dell’art. 31 del d.lgs. 267/2000, sono riconducibili nella nozione di ente pubblico di cui all’art. 1, comma 2, lett. b) del d.lgs. 39/2013. Ai sensi dell’art. 7, comma 2, lett. c), dello stesso decreto legislativo, è inconferibile ai componenti della giunta o del consiglio della provincia, del comune o della forma associativa tra comuni, l’incarico di componente del consiglio di amministrazione o di Presidente del consorzio, nel caso in cui a tali soggetti siano attribuiti poteri gestionali diretti. Orientamento n. 22 del 01 luglio 2015 Parole chiave: Anticorruzione - art. 10, comma 1 lett. d) e comma 2 lett. b) del d.lgs. n. 235/2012 – incarico di competenza del Sindaco – condanna definitiva alla pena superiore a sei mesi - delitto commesso con abuso dei poteri o con violazione dei doveri inerenti ad una pubblica funzione- conferibilità – applicazione del d.lgs. n. 39/2013 - sussistenza. Materia: anticorruzione

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Nel caso di conferimento di un incarico di responsabile di posizione organizzativa con funzioni dirigenziali, ad un soggetto condannato, in via definitiva, alla pena di otto mesi di reclusione per il reato di falsità ideologica commessa in atti pubblici ex art. 479 c.p., trova applicazione quanto stabilito dal d.lgs. n. 39, che ha disciplinato, in modo organico e ragionato, gli incarichi “dirigenziali” amministrativi. Pertanto, poiché il rato di falsità ideologica non rientrata tra i reati previsti dall’art. 3 del d.lgs. n. 39/2013, l’incarico può essere conferito. Orientamento n. 21 del 10 giugno 2015 Parole chiave: Anticorruzione - codice di comportamento – art. 54, comma 5, d.lgs. n. 165/2001 – art. 1, comma 2, d.p.r. n. 62/2013 – codici settoriali – regole comportamentali differenziate – partecipazioni a viaggi e convegni – conformità alla norma – limiti. Materia: anticorruzione È conforme alla norma, ai sensi dell’art. 54, comma 5, del d. lgs n. 165/2001 e dell’art. 1, comma 2, del d.p.r. n. 62/2013, l’individuazione, da parte delle amministrazioni, di regole comportamentali differenziate a seconda delle specificità professionali, delle aree di competenza e delle aree di rischio. La partecipazione a viaggi e convegni, finanziati da soggetti privati, è specificamente disciplinata dagli enti e dalle aziende del S.S.N. in quanto ambito potenzialmente esposto al rischio. Orientamento n. 20 del 10 giugno 2015 Parole chiave: Anticorruzione – art. 12, comma 3 lett. b) d.lgs. n. 39/2013 – art. 1, comma 2 lett. j d.lgs. n. 39/2013 – carica di assessore in un comune con popolazione superiore a 15.000 abitanti – incarico dirigenziale interno – ente pubblico di livello regionale – competenze esclusive di amministrazione e gestione – incompatibilità - insussistenza Materia: anticorruzione Sussiste l’incompatibilità, ai sensi dell’art.12, comma 3 lett. b) d.lgs. n. 39/2013, tra la carica di assessore di un comune con popolazione superiore ai 15.000 abitanti e l’incarico dirigenziale interno in un ente pubblico di livello regionale, che comporta in via esclusiva l’esercizio delle competenze di amministrazione e gestione (caso relativo al rinnovo dell’incarico di dirigente di servizio in un ente pubblico di livello regionale nei confronti di colui che nel frattempo ha assunto una carica politica locale). Orientamento n. 19 del 10 giugno 2015 (in sostituzione del n. 57 del 3 luglio 2014) - Parole chiave: Anticorruzione – orientamento n. 57/2014 - funzioni svolte dal Comandante/Responsabile della Polizia locale – responsabilità di ufficio con competenze gestionali – impossibilità – conflitto di interessi – sussistenza.

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Materia: anticorruzione Sussiste un’ipotesi di conflitto di interesse, anche potenziale, nel caso in cui al Comandante/Responsabile della Polizia locale, indipendentemente dalla configurazione organizzativa della medesima, sia affidata la responsabilità di uffici con competenze gestionali, in relazione alle quali compie anche attività di vigilanza e controllo. Orientamento n. 18 del 27 maggio 2015 Parole chiave: Anticorruzione – Art. 11 del d.lgs. n. 39/2013 – Componente consiglio di amministrazione di un’azienda speciale – incarico amministrativo di vertice fondazione in controllo pubblico - incompatibilità – insussistenza. Materia: anticorruzione Non sussiste incompatibilità ai sensi dell’art. 11 del d.lgs. n. 39/2013, tra incarico di componente del consiglio di amministrazione di un’Azienda speciale ed incarico amministrativo di vertice di un ente di diritto privato in controllo pubblico da parte di un ente locale (fattispecie relativa ad una Fondazione controllata da un Comune partecipante alla Comunità Montana che ha costituito l’Azienda speciale). Orientamento n. 17 del 27 maggio 2015 Parole chiave: Anticorruzione – Art. 7, comma 2, lett. c) del d.lgs. n. 39/2013 – componente consiglio di amministrazione di un’azienda speciale con deleghe gestionali – vice presidente con deleghe operative di ente privato in controllo pubblico - Inconferibilità – sussistenza Materia: anticorruzione Ai sensi dell’art. 7, comma 2, lett. c) del d.lgs. 39/2013, sussiste l’inconferibilità dell’incarico di componente del consiglio di amministrazione di un’azienda speciale – al quale vengano delegate funzioni gestionali - a colui che è stato vice presidente con deleghe operative (quale incarico assimilabile a quello di presidente e di amministratore delegato) di un ente privato in controllo pubblico. Orientamento n. 16 del 06 maggio 2015 Parole chiave: Anticorruzione – art. 1, comma 2, lett. b) e art. 7, comma 2 lett. c) del d.lgs. 39/2013 – Incarico di commissario straordinario di un’azienda speciale consortile – Carica di presidente del medesimo ente pubblico – Inconferibilità – Sussistenza. Materia: anticorruzione Sussiste l’ipotesi di inconferibilità prevista dall’art. 7, comma 2 lett. c) del d.lgs. n. 39/2013, nei casi in cui venga conferito un incarico di presidente di un’azienda speciale consortile a colui che, nei due anni precedenti abbia

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ricoperto o attualmente ricopra la carica di commissario straordinario del medesimo ente. Le aziende speciali costituite per la gestione delle aree naturali protette (ai sensi del d.lgs. 267/2000), sono, infatti, qualificabili come enti pubblici economici e vanno ricondotte, ai fini dell’applicabilità del d.lgs. 39/2013, nella definizione di “ente pubblico” contenuta nell’art. 1, comma 2, lett. b) del predetto decreto legislativo. Orientamento n. 15 del 30 aprile 2015 Parole chiave: Anticorruzione – art. 1, comma 2, lett. b) e art. 12 del d.lgs. 39/2013 – Incarico di segretario generale nell’amministrazione comunale – Consorzio – Azienda speciale – Ente pubblico - Carica di segretario generale – Incompatibilità – Non sussiste. Materia: anticorruzione Le aziende speciali costituite per la gestione dei servizi pubblici locali (ai sensi del d.lgs. 267/2000), qualificabili come enti pubblici economici, vanno ricondotte, ai fini dell’applicabilità del d.lgs. 39/2013, nella definizione di “ente pubblico” contenuta nell’art. 1, comma 2, lett. b) del predetto decreto legislativo. Pertanto, ai sensi dell’art. 12, comma 4, del d.lgs. 39/2013, non sussiste incompatibilità tra incarico di segretario generale nell’amministrazione comunale e carica di segretario generale di un’azienda speciale, anche in forma consortile, costituita dal medesimo comune con altri comuni per la gestione del servizio pubblico intercomunale di trasporto, ai sensi del d.lgs. 267/2000. Orientamento n. 14 del 30 aprile 2015 Parole chiave: Anticorruzione – Art. 7, comma 2, lett. d) del d.lgs. n. 39/2013 – Componente consiglio di amministrazione di società consortile a totale partecipazione pubblica – Inconferibilità – Insussistenza – Componente consiglio di amministrazione con deleghe gestionali – Inconferibilità – Sussistenza. Materia: anticorruzione Ai sensi dell’art. 7, comma 2, lett. d) non sussiste l’inconferibilità dell’incarico di componente del consiglio di amministrazione di una società consortile a totale capitale pubblico (ente di diritto privato in controllo pubblico) nei confronti di un consigliere di un comune che partecipa al capitale sociale della stessa società. Sussiste invece l’inconferibilità in tutti i casi in cui a tale consigliere vengono affidate le funzioni di Presidente con deleghe gestionali, di amministratore delegato o comunque deleghe di carattere gestionale. Le cause di inconferibilità sono ravvisabili anche nel caso in cui l’incarico sia attribuito non direttamente dall’amministrazione comunale ma dall’Assemblea della società consortile. Orientamento n. 13 del 22 aprile 2015 Parole chiave: Anticorruzione – art. 1, comma 2, lett. b) e art. 12 del d.lgs. 39/2013 – incarico dirigenziale nell’amministrazione comunale – carica di amministratore unico di azienda speciale – incompatibilità –

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non sussiste. Materia: anticorruzione Le aziende speciali costituite per la gestione dei servizi pubblici locali (ai sensi del d.lgs. 267/2000), qualificabili come enti pubblici economici, vanno ricondotte, ai fini dell’applicabilità del d.lgs. 39/2013, nella definizione di “ente pubblico” contenuta nell’art. 1, comma 2, lett. b) del predetto decreto legislativo. Pertanto, ai sensi dell’art. 12, comma 4, del d.lgs. 39/2013, non sussiste incompatibilità tra incarico dirigenziale nell’amministrazione comunale e carica di amministratore unico di un’azienda speciale costituita dalla stessa amministrazione per la gestione dei servizi pubblici locali, ai sensi del d.lgs. 267/2000, fermo restando il rispetto delle previsioni di cui all’art. 6-bis della l. 241/1990, in tema di conflitto di interessi. Orientamento n. 12 del 22 aprile 2015 Parole chiave: Anticorruzione – art. 4, comma 4, del d.l. 95/2012 – artt. 9 e 12 del d.lgs. 39/2013 – nomina dei dipendenti delle P.A. nei c.d.a. delle società controllate – limiti. Materia: anticorruzione Ai sensi dell’art. 4, comma 4, del d.l. 95/2012, convertito con modificazioni in l. 135/2012, in combinato disposto con gli artt. 9 e 12 del d.lgs. 39/2013, la nomina nei c.d.a. delle società controllate, di dipendenti dell’amministrazione di riferimento, deve limitarsi al personale interno, anche con qualifica dirigenziale, purché non investito della carica di Presidente con deleghe gestionali dirette o di amministratore delegato o ancora di amministratore unico. Orientamento n. 11 del 08 aprile 2015 Parole chiave: Anticorruzione – art. 7, co. 2, lett. d), del d.lgs. 39/2013 – amministratore unico di ente di diritto privato in controllo pubblico – inconferibilità. Materia: anticorruzione Le situazioni di inconferibilità previste nell’art. 7 del d.lgs. 39/2013, nei confronti di coloro che nell’anno o nei due anni precedenti hanno ricoperto le cariche politiche e gli incarichi ivi indicati, vanno equiparate, ai fini del d.lgs. 39/2013, a coloro che attualmente ricoprono tali ruoli. Pertanto, nel caso in cui il presidente o amministratore delegato di un ente di diritto privato in controllo pubblico da parte di province, comuni e loro forme associate, assuma anche l’incarico di amministratore di un ente di diritto privato in controllo pubblico da parte delle predette amministrazioni, sussiste la causa di inconferibilità prevista dall’art. 7, co. 2, lett. d), del d.lgs. 39/2013. Orientamento n. 10 del 22 aprile 2015 Parole chiave: Anticorruzione – art. 7, co. 1, lett. b), del d.lgs. 39/2013 – incarico dirigenziale nell’amministrazione regionale - componente

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del consiglio di un Comune con popolazione superiore a 15.000 abitanti della medesima regione - inconferibilità. Materia: anticorruzione Le situazioni di inconferibilità previste nell’art. 7 del d.lgs. 39/2013, nei confronti di coloro che nell’anno o nei due anni precedenti hanno ricoperto le cariche politiche e gli incarichi ivi indicati, vanno equiparate, ai fini del d.lgs. 39/2013, a coloro che attualmente ricoprono tali ruoli. Pertanto, ai sensi dell’art. 7, comma 1, lett. b), non può essere conferito un incarico dirigenziale nell’amministrazione regionale, neanche nell’ambito degli uffici di diretta collaborazione, ad un componente del Consiglio di un Comune con popolazione superiore a 15.000 abitanti della medesima regione. Orientamento n. 9 del 25 marzo 2015 Parole chiave: Anticorruzione-– Responsabile della prevenzione della corruzione diverso dal Segretario – posizione di comando – temporaneità dell’incarico – adeguata motivazione scelta soggetto esterno - riconoscimento al soggetto incaricato dell’indipendenza e dell’autonomia proprie della funzione – art. 1, comma 7 legge n. 190/2012 - deroga - sussistenza Materia: anticorruzione L’incarico di Responsabile della prevenzione della corruzione conferito ad un soggetto in posizione di comando e per un periodo di tempo limitato, in una città metropolitana, provincia, comune, ovvero in una forma associata dei medesimi enti può essere affidato, ad un soggetto diverso dal Segretario comunale, nei limiti in cui il provvedimento di attribuzione dell’incarico sia adeguatamente motivato sia sotto il profilo della scelta di individuare un soggetto esterno sia sotto il profilo del riconoscimento al soggetto incaricato della necessaria autonomia e indipendenza, rappresentando tale ipotesi una deroga ai disposti dell’art. 1, comma 7 della legge n. 190/2012 e al principio di stabilità che connota tale funzione. Orientamento n. 8 del 12 marzo 2015 Parole Chiave: Anticorruzione – art. 7, comma 3, del d.lgs. 39/2013 – incarico dirigenziale svolto in comando presso altra amministrazione – assunzione della carica politica nell’amministrazione di appartenenza – cessazione – successivo conferimento di un incarico dirigenziale nella stessa amministrazione. Materia: anticorruzione Non sussiste inconferibilità ai sensi dell’art. 7, comma 1, del d.lgs. 39/2013, nel caso di un dirigente di un’amministrazione regionale che all’atto di assunzione della carica nella giunta regionale, nei due anni precedenti, era già dipendente dell’amministrazione regionale con incarico dirigenziale, ancorché collocato in posizione di comando in altra amministrazione pubblica. Sussistono

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in tal caso i presupposti per l’applicazione del regime di deroga di cui all’art. 7, comma 3, dello stesso decreto legislativo. Orientamento n. 6 del 25 febbraio 2015 Parole chiave: Conflitto di interessi – responsabile del procedimento – art. 6-bis l. 241/1990 e art. 7, co. 1, d.p.r. 62/2013. Ai sensi dell’art. 6-bis della l. 241/1990, in combinato disposto con l’art. 7, co. 1, del d.p.r. 62/2013 e delle indicazioni contenute nell’Allegato 1 del PNA, sussiste un potenziale conflitto di interessi in capo al rup nel caso in cui, in ordine ad un procedimento relativo al rimborso delle spese legali in favore di un ex dipendente di un ente locale, tale difensore presti la propria attività professionale in favore dello stesso responsabile del procedimento e l’ex dipendente sia chiamato, in qualità di testimone, ad intervenire in giudizi in cui il rup è direttamente interessato. Orientamento n. 5 del 18 febbraio 2015 Parole chiave: Anticorruzione – art. 4, co. 1, lett. c) del d.lgs. n. 39/2013 – cariche in enti di diritto privato regolati o finanziati dall’amministrazione che conferisce l’incarico - incarico dirigenziale di comandante del corpo di polizia locale dell’amministrazione che conferisce l’incarico – mancanza dei poteri di regolazione e finanziamento - inconferibilità – insussistenza Materia: anticorruzione Non sussiste l’inconferibilità di cui all’art. 4, comma 1 del d.lgs. n. 39/2013, nel caso di conferimento di un incarico dirigenziale a colui che è stato presidente di un ente di diritto privato finanziato dall’amministrazione che conferisce l’incarico, qualora detto incarico non sia relativo a quel settore dell’amministrazione pubblica che svolga poteri di regolazione o finanziamento del medesime ente di diritto privato (caso di conferimento, da parte di un’amministrazione locale, dell’incarico dirigenziale di comandante del corpo della polizia locale a colui che negli anni precedenti era stato presidente di una sezione di una onlus che ha rapporti convenzionali con la medesima amministrazione locale). Orientamento n. 4 del 04 febbraio 2015 Parole chiave: Anticorruzione - art. 53, comma 16-ter, d.lgs. 165/2001 - pantouflage –procedure per l’affidamento di contratti pubblici – bando-tipo - obbligo per i concorrenti di rendere specifica dichiarazione – applicabilità alle stazioni appaltanti operanti in Paesi esteri. Materia: anticorruzione In conformità a quanto previsto nel bando-tipo n. 2, del 2 settembre 2014 dell’Autorità, le stazioni appaltanti devono prevedere nella lex specialis di gara, tra le condizioni ostative alla partecipazione, oggetto di specifica dichiarazione

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da parte dei concorrenti, il divieto di cui all’art. 53, comma 16-ter, del d.lgs. 165/2001. Tale obbligo sussiste, altresì, per le stazioni appaltanti italiane operanti in Paesi esteri, tenute al rispetto ed all’applicazione delle norme sancite dal d.lgs. 163/2006 nell’affidamento di contratti pubblici, compatibilmente con l’ordinamento del Paese nel quale il contratto deve essere eseguito. Orientamento n. 3 del 04 febbraio 2015 Parole chiave: Anticorruzione - art. 53, comma 16-ter, d.lgs. 165/2001 - pantouflage – soggetti privati destinatari dell’attività della PA – nozione che include i soggetti privati partecipati o controllati da pubbliche amministrazioni. Materia: anticorruzione Con riferimento alla previsione di cui all’art. 53, comma 16-ter del d.lgs. 165/2001, nella parte in cui la stessa fa riferimento ai soggetti privati destinatari dell’attività della PA svolta attraverso poteri autoritativi e negoziali (presso i quali i dipendenti, nei tre anni successivi alla cessazione del rapporto di pubblico impiego, non possono svolgere attività lavorativa o professionale), la nozione di soggetti privati ivi contenuta deve essere interpretata nei termini più ampi possibili, ricomprendendovi anche i soggetti formalmente privati ma partecipati o controllati da una pubblica amministrazione. Orientamento n. 2 del 04 febbraio 2015 Parole chiave: Anticorruzione - art. 53, comma 16-ter, d.lgs. 165/2001 - pantouflage – dipendenti della PA che esercitano poteri autoritativi e negoziali. Materia: anticorruzione I dipendenti con poteri autoritativi e negoziali, cui fa riferimento l’art. 53, comma 16-ter del d.lgs. 165/2001, sono i soggetti che esercitano concretamente ed effettivamente, per conto della PA, i predetti poteri e, dunque, i soggetti che emanano provvedimenti amministrativi per conto dell’amministrazione e perfezionano negozi giuridici attraverso la stipula di contratti in rappresentanza giuridica ed economica dell’ente (a titolo esemplificativo, i dirigenti e coloro che svolgono incarichi dirigenziali, ad es. ai sensi dell’art. 19, co. 6 del d.lgs. 165/2001 o ai sensi dell’art. 110 del d.lgs. 267/2000, nonché coloro i quali esercitano funzioni apicali o ai quali sono stati conferite specifiche deleghe di rappresentanza all’esterno dell’ente). Orientamento n. 1 del 04 febbraio 2015 Parole chiave: Anticorruzione - art. 53, comma 16-ter, d.lgs. 165/2001 - pantouflage – dipendenti della PA – equiparazione dei titolari di uno degli incarichi di cui al d.lgs. 39/2013 Materia: anticorruzione

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Ai fini delle prescrizioni e dei divieti contenuti nell’art. 53, comma 16-ter, del d.lgs. 165/2001, che fissa la regola del c.d. pantouflage, devono considerarsi dipendenti della PA – ai quali è precluso avere rapporti professionali con i privati destinatari dell’esercizio delle loro funzioni, nei tre anni successivi alla conclusione del rapporto di lavoro - anche i soggetti titolari di uno degli incarichi di cui al d.lgs. 39/2013, ivi inclusi i soggetti esterni con i quali l’amministrazione, l’ente pubblico o l’ente di diritto privato in controllo pubblico stabilisca un rapporto di lavoro subordinato o autonomo.

2014 Orientamento n. 130 del 22 dicembre 2014 Parole chiave: Anticorruzione – art. 1, co. 51 della l. n. 190/2012 – whistleblower – attività di accertamento delle azioni discriminatorie – funzioni del RPC – indicazione. Materia: anticorruzione Il responsabile della prevenzione e della corruzione (RPC), oltre che curare la predisposizione di un’ apposita sezione del Piano triennale in ordine alla gestione degli strumenti di tutela del dipendente pubblico che segnala illeciti (c.d. whistleblower), è tenuto a svolgere l’attività istruttoria necessaria per accertare se le azioni discriminatorie subite dal segnalante siano riconducibili alle iniziative intraprese da quest’ultimo per denunciare presunte attività illecite del proprio datore di lavoro. Egli, altresì, ha il compito di segnalare al dipartimento della funzione pubblica le eventuali azioni discriminatorie e di trasmettere alla Procura della Repubblica eventuali fatti penalmente rilevanti, nonché all’apposito ufficio dell’amministrazione per avviare un eventuale procedimento disciplinare. Orientamento n. 129 del 22 dicembre 2014 Parole chiave: Anticorruzione – art. 7, comma 2 lett. d) d.lgs. n. 39/2013 – carica di assessore di un comune inferiore a 15.000 abitanti – rinnovo della carica di presidente di cda – società in controllo pubblico locale – periodo di raffreddamento superiore all’anno – inconferibilità – insussistenza. Materia: anticorruzione Non sussiste alcuna situazione di inconferibilità, ai sensi dell’art. 7, comma 2, lett. d) del d.lgs. n. 39/2013, tra la carica di assessore di un comune con

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popolazione inferiore di 15.000 abitanti e l’incarico di presidente del consiglio di amministrazione di una società in controllo pubblico locale, versandosi, nell’ipotesi prospettata, nella seconda parte dell’art. 7, comma 2 del d.lgs. n. 39/2013 che richiede un periodo “cd. di raffreddamento”, non superiore all’anno per coloro che abbia fatto parte della giunta comunale di un comune con popolazione di 15.000 abitanti, nella stessa regione dell’amministrazione locale che conferisce l’incarico. Orientamento n. 128 del 22 dicembre 2014 Parole chiave: Anticorruzione – art. 7, co. 2, lett. d) del d.lgs. n. 39/2013 – incarico di Presidente della Provincia – Presidente con deleghe gestionali dirette di una società consortile per azioni – rappresentanza in giudizio – inconferibilità – sussistenza. Materia: anticorruzione Sussiste l’inconferibilità di cui all’art. 7, co. 2, lett. d) del d.lgs. n. 39/2013 tra l’incarico di Presidente della Provincia e di Presidente con deleghe gestionali dirette di una società consortile per azioni, ritenuta ente di diritto privato in controllo pubblico, dovendosi ritenere ricompresa nella definizione di deleghe gestionali dirette anche la rappresentanza in giudizio dell’ente. Orientamento n. 127 del 22 dicembre 2014 Parole chiave: Anticorruzione – art. 7, comma 1, lett. c) del d.lgs. n. 39/2013 – direttore di una ASP – Sindaco di un Consorzio di comuni con popolazione superiore ai 15 mila abitanti – inconferibilità – sussistenza. Materia: anticorruzione Sussiste l’inconferibilità di cui all’art. 7, comma 1, lett. c) del d.lgs. 39/2013 tra l’incarico di direttore generale di un’Azienda di Servizi alla Persona (ASP) e l’incarico di Sindaco di un comune che fa parte di un consorzio di comuni avente una popolazione superiore ai 15 mila abitanti, il cui territorio è ricompreso nel territorio della ASP. Orientamento n. 126 del 22 dicembre 2014 Parole chiave: Anticorruzione – Art. 7, comma 2 lett. d) d.lgs. n. 39/2013 –– incarico di presidente del Cda di un ente di diritto privato in controllo pubblico locale - carica di Presidente di una provincia – rimessione delle deleghe gestionali – inconferibilità – sussistenza. Materia: anticorruzione Non è conferibile, ai sensi dell’art. 7, comma 2, lett. d) del d.lgs. n. 39/2013, l’incarico di presidente del consiglio di amministrazione di un ente di diritto privato in controllo pubblico a colui che riveste la carica di presidente di una provincia che sia socio di tale Ente, anche qualora, con atto successivo, il

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presidente del Cda rimetta le deleghe gestionali, precedentemente conferite dal consiglio di amministrazione dell’Ente.Orientamento n. 125 del 22 dicembre 2014 Parole chiave: Anticorruzione – Art. 7, co. 2, lett. d) del d.lgs. n. 39/2013 – direttore generale di ente pubblico economico di livello regionale– amministratore delegato di una ente di diritto privato in controllo pubblico di livello locale – inconferibilità – insussistenza. Materia: anticorruzione Non sussiste l’inconferibilità di cui all’art. 7, comma 2, lett. d) del d.lgs. n. 39/2013 tra la carica di direttore generale di un ente pubblico economico di livello regionale e la carica di amministratore delegato di un ente di diritto privato in controllo pubblico e, nello specifico, di una società sottoposta a controllo maggioritario da parte di un comune facente parte della medesima regione. Orientamento n. 124 del 22 dicembre 2014 Parole chiave – Anticorruzione- art. 1, commi 8, 10 e 11 legge n. 190/2012 – obblighi di formazione in materia di anticorruzione – obblighi di condotta previsti dal codice di comportamento -personale somministrato alle pubbliche amministrazioni dalle agenzie per il lavoro - art. 4 del d.lgs. n. 276/2003 - sussistenza Materia: anticorruzione Tra il personale destinato ad operare in settori particolarmente esposti alla corruzione, sottoposto agli obblighi di formazione in materia di anticorruzione, previsti dai commi 8, 10 e 11 della legge n. 190/2012, deve essere compreso anche quello somministrato alle pubbliche amministrazioni dalle agenzie per il lavoro di cui all’art. 4 del d.lgs. n. 276/2003. Nei confronti di tale tipologia di personale, infatti, trovano applicazione gli obblighi di condotta previsti dal codice di comportamento, ai sensi dell’art. 2, comma 3 del d.P.R. n. 62/2013. Orientamento n. 123 del 17 dicembre 2014 Parole chiave: ANTICORRUZIONE – cumulo di impieghi e incarichi – autorizzazione ai sensi dell’art. 53, d.lgs. n. 165/2001 – dirigente medico – incarico di consulenza tecnica di parte – situazioni anche potenziali di conflitto di interesse – configurabilità. Materia: anticorruzione In attesa di appositi regolamenti emanati su proposta del Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione, di concerto con i Ministri interessati, ai sensi dell’art. 17, co. 2 della l. n. 400/1988, in ordine all’individuazione, secondo criteri differenziati in rapporto alle diverse qualifiche e ruoli professionali, gli incarichi vietati ai dipendenti delle pp.aa. di cui all’art.

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1, co. 2 del decreto citato, trova applicazione l’art. 53, comma 6 del d.lgs. n. 165/2001, come modificato dall’art. 1, co. 42 della l. n. 190/2012. Premesso che le consulenze tecniche di parte (CTP) rese dinanzi all’Autorità Giudiziaria nell’ambito di un giudizio civile o penale rientrano tra le attività occasionali, che necessitano di comunicazione e di autorizzazione da parte della propria amministrazione di appartenenza, ai fini dell’autorizzazione di un dirigente medico a svolgere il suddetto incarico in favore di una struttura sanitaria privata convenzionata col SSN, parte in un procedimento giudiziario, l’amministrazione di appartenenza verifica l’insussistenza di situazioni, anche potenziali, di conflitto di interessi. Orientamento n. 122 del 17 dicembre 2014 Parole chiave: Anticorruzione – art. 7, comma 2 lett. d) d.lgs. n. 39/2013 – carica di vicesindaco di un comune socio di maggioranza di ente di diritto privato in controllo pubblico - incarico di presidente del CDA del medesimo Ente – inconferibilità – sussistenza. Materia: anticorruzione Sussiste la situazione di inconferibilità, ai sensi dell’art. 7, comma 2 lett. d) del d.lgs. n. 39/2013, tra l’incarico di presidente del consiglio di amministrazione di un ente di diritto privato in controllo pubblico di livello locale e quella di componente di una giunta di un comune che è uno dei soci di maggioranza dell’Ente, non essendo trascorso il cd. periodo di raffreddamento previsto dal legislatore tra la carica politica svolta e l’incarico “amministrativo” successivamente conferito (caso in cui a un vicesindaco in carica di un comune Socio di maggioranza di una S.R.R. ATO è stato conferito l’incaricato di presidente del consiglio di amministrazione di tale Ente). Orientamento n. 121 del 03 dicembre 2014 Parole chiave: Anticorruzione – PNA – responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza –enti locali- qualifica. Materia: anticorruzione Considerata la complessità dei compiti attribuiti al Responsabile della prevenzione della corruzione, si ritiene che questi debba rivestire la qualifica dirigenziale o almeno essere inquadrato all’interno del personale di categoria D del personale degli enti locali. L’attribuzione di tale funzione ad un dipendente di categoria C dovrà pertanto essere motivata non solo in riferimento alle competenze professionali maturate, ma anche all’assoluta impossibilità o alle gravi difficoltà in cui incorrerebbe l’amministrazione procedendo all’attribuzione dell’incarico ad altro dipendente di categoria D. Orientamento n. 120 del 03 dicembre 2014 Parole chiave: Anticorruzione – PNA – responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza – rinvio a giudizio- enti locali. Materia: anticorruzione

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In presenza di un provvedimento di rinvio a giudizio a carico del dirigente responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza, l’amministrazione dovrà considerare la possibilità di conferirlo ad altro dipendente, munito delle necessarie competenze, al fine di assicurare a questa figura la necessaria imparzialità ed autonomia valutativa. Orientamento n. 119 del 03 dicembre 2014 Parole chiave: Anticorruzione – PNA – rotazione del dipendente della Polizia Municipale – spostamento all’interno dello stesso servizio – affidamento incarichi non a rischio corruzione astensione dai compiti di cui all’art. 3, comma 4 del d.lgs. n. 39/2013 – modalità. Materia: anticorruzione Nel caso di notizia formale di avvio di procedimento penale a carico di un dipendente, ferma restando la possibilità di adottare la sospensione del rapporto, l’amministrazione procede all’assegnazione del dipendente ad altro incarico, in settori non compresi tra le aree a rischio individuate nel PNA. Orientamento n. 118 del 03 dicembre 2014 Parole chiave: Anticorruzione – art. 11, comma 2, lett. b) del d.lgs. n. 39/2013 – incarico amministrativo di vertice nell’amministrazione regionale – liquidatore di Comunità montana – incompatibilità – sussistenza. Materia: anticorruzione È incompatibile, ai sensi dell’art. 11, comma 2, lett. b) del d.lgs. n. 39/2013, lo svolgimento di un incarico amministrativo di vertice nell’amministrazione regionale con la carica di liquidatore della Comunità montana, in quanto trattasi di una forma associativa tra comuni con popolazione superiore a 15 mila abitanti all’interno della medesima regione. Orientamento n. 117 del 03 dicembre 2014 Parole chiave: Anticorruzione – art. 12, comma 3, d.lgs. n. 39/2013 - incarico dirigenziale di livello regionale – amministratore unico di un ente di diritto privato in controllo pubblico da parte della regione – incompatibilità – sussistenza Materia: anticorruzione L’incarico dirigenziale ad interim del Servizio di Segreteria del Presidente del Consiglio regionale è incompatibile con l’incarico di amministratore unico dell’Azienda territoriale per l’edilizia residenziale (ATER), ai sensi dell’art. 12, comma 3, lett. c) del d.lgs. n. 39/2013, secondo cui gli incarichi dirigenziali nelle pubbliche amministrazioni di livello regionale sono incompatibili con la carica di amministratore delegato di enti di diritto privato in controllo pubblico da parte della regione.

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Orientamento n. 116 del 03 dicembre 2014 Parole chiave: Anticorruzione – art. 9, comma 1 del d.lgs. n. 39/2013 – incarico dirigenziale presso una p.a. – incarico presso ente di diritto privato regolato o finanziamento dalla p.a. che conferisce l’incarico – incompatibilità – sussistenza. Materia: anticorruzione L’incarico dirigenziale svolto in un comune che, sulla base di una convenzione, conferisce un finanziamento pubblico ad un soggetto privato, regolato o finanziato dal medesimo ente, per la realizzazione di un’opera, è incompatibile, ai sensi dell’art. 9, comma 1 del d.lgs. n. 39/2013, con l’assunzione di un incarico extra istituzionale retribuito (nella specie di RUP del procedimento di gara appalto) conferito dal medesimo soggetto privato, in quanto lo svolgimento dell’incarico dirigenziale comporta poteri di vigilanza o controllo sulle attività svolte dall’ente privato finanziato dalla p.a. che conferisce l’incarico. Orientamento n. 115 del 03 dicembre 2014 Parole chiave: Anticorruzione – inconferibilità e incompatibilità – d.lgs. n. 39/2013 – carica di commissario liquidatore ente di diritto privato in controllo pubblico di livello nazionale – presidente di una S.p.A. in controllo pubblico da parte dello Stato – insussistenza. Materia: anticorruzione Non sussistono le ipotesi di inconferibilità e incompatibilità, a sensi del d.lgs. n. 39/2013 tra la carica di commissario liquidatore di un ente di diritto privato in controllo pubblico di livello nazionale e quella di presidente di un ente di diritto privato in controllo pubblico da parte dello Stato, in quanto Enti di diritto privato in controllo pubblico di livello nazionale, non destinatari delle ipotesi di inconferibilità e incompatibilità del d.lgs. n. 39/2013. Orientamento n. 114 del 18 novembre 2014 Parole chiave: Anticorruzione – rotazione del personale di categoria C – legittimità – obbligo di congrua motivazione – individuazione di professionalità escluse dalla rotazione – sussistenza Materia: anticorruzione È legittima, benché non espressamente prevista dalla legge n. 190/2012, la previsione nel piano triennale di prevenzione della corruzione o nei successivi atti attuativi di una disciplina che preveda la rotazione oltre che dei dirigenti e dei funzionari, anche del personale di categoria C, ove ciò sia più funzionale all’attività di prevenzione e non si ponga in contrasto con il buon andamento e la continuità dell’attività amministrativa, a condizione che le scelte effettuate dalla singola amministrazione siano congruamente motivate e si provveda alla identificazione, per ciascun ufficio esposto a rischio, di un nocciolo duro di professionalità sottratto alla rotazione.

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Orientamento n. 113 del 18 novembre 2014 Parole chiave: Anticorruzione – rotazione dei dirigenti e dei funzionari – criterio di rotazione su base territoriale – ammissibilità – obbligo di congrua motivazione – sussistenza. Materia: anticorruzione È facoltà della singola pubblica amministrazione disciplinare la rotazione dei dirigenti e dei funzionari che operano nei settori particolarmente esposti alla corruzione in base a un criterio territoriale, ove ciò sia più funzionale all’attività di prevenzione e non si ponga in contrasto con il buon andamento e la continuità dell’attività amministrativa, a condizione che i criteri di rotazione siano previsti nel piano triennale di prevenzione della corruzione o nei successivi atti attuativi e le scelte effettuate siano congruamente motivate. Orientamento n. 112 del 04 novembre 2014 Parole chiave: Anticorruzione – l. n. 190/2012 – decreti attuativi – CONSIP – pubblica amministrazione – equiparazione – conseguenze. CONSIP s.p.a., in qualità di centrale unica di committenza nazionale, avente, altresì, lo scopo di svolgere attività di consulenza, assistenza e supporto nell’ambito degli acquisti di beni e servizi delle amministrazioni pubbliche, è una società per azioni del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), che rientra nell’ambito di applicazione della l. n. 190/2012 e dei decreti delegati (d.lgs. n. 33/2013 e d.lgs. n. 39/2013). La natura pubblica della suddetta società e i poteri pubblicistici esercitati, che consentono di ricomprenderla nel più ampio concetto di pubblica amministrazione, determinano, pertanto, l’obbligo di predisporre il Piano triennale di prevenzione della corruzione (PTPC) , il Piano triennale della trasparenza e il Codice di comportamento del dipendente pubblico. CONSIP s.p.a. è tenuta, altresì, a nominare il Responsabile della prevenzione della corruzione (RPC), ad adempiere agli obblighi in materia di trasparenza di cui al d.lgs. n. 33/2013 e, infine, ad attenersi ai divieti in tema di inconferibilità e incompatibilità degli incarichi di cui al d.lgs. n. 39/2013. Orientamento n. 111 del 04 novembre 2014 Parole chiave: Anticorruzione – responsabile della prevenzione della corruzione (RPC) – responsabile dell’ufficio per i procedimenti disciplinari – procedimento disciplinare a carico del RPC – organo ad hoc deputato a esercitare i poteri disciplinari – configurabilità. Il responsabile della prevenzione della corruzione (RPC) può rivestire anche il ruolo di responsabile dell’ufficio per i procedimenti disciplinari, in quanto una potenziale situazione di conflitto di interessi nello svolgimento di entrambe le funzioni sussiste nel solo caso in cui lo stesso RPC sia interessato dal citato

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procedimento disciplinare. Qualora si versi in quest’ultima ipotesi, pertanto, nel caso dei Comuni, l’organo deputato a esercitare poteri disciplinari nei confronti del Segretario Generale–RPC deve essere individuato nell’Ex Agenzia Autonoma per la gestione dei segretari comunali e provinciali presso il Ministero dell’Interno, mentre nel caso di Comuni in cui il RPC non sia individuato nel Segretario Generale o nel caso di altre amministrazioni in cui il RPC è identificato con figure apicali o dirigenziali, dovrà essere costituito e convocato ad hoc un organismo straordinario con competenze disciplinari nei confronti del RPC, al fine di salvaguardare l’indipendenza e la terzietà di quest’ultimo. Orientamento n. 110 del 04 novembre 2014 Parole chiave: Anticorruzione – art. 1, co. 2, lett. e) della l. n. 190/2012 – rapporti tra amministrazioni altri soggetti – verifica relazioni di parentela e affinità – dichiarazione di attestazione – ambito di applicazione soggettivo. L’art. 1, co. 2, lett. e) della l. n. 190/2012 deve essere inteso nel senso che le pubbliche amministrazioni, nell’attività di monitoraggio dei rapporti tra l’amministrazione e i soggetti che con la stessa stipulano contratti o che sono interessati a procedimenti di autorizzazione, concessione o erogazione di vantaggi economici di qualunque genere, possono verificare eventuali relazioni di parentela o affinità sussistenti tra i titolari, gli amministratori i soci e i dipendenti degli stessi soggetti e i dirigenti e i dipendenti della p.a. A tale fine le pp.aa. hanno facoltà di chiedere, anche ai soggetti con i quali sono stati stipulati contratti o che risultano interessati dai suddetti procedimenti, una dichiarazione in cui attestare l’inesistenza di rapporti di parentela o affinità con funzionari o dipendenti della pubblica amministrazione. Al fine di rendere tale adempimento non eccessivamente gravoso, sarà compito dell’amministrazione verificare la sussistenza di situazioni di conflitto di interesse ed, eventualmente, adottare i necessari provvedimenti per rimuoverla. Orientamento n. 109 del 04 novembre 2014 Parole chiave: Anticorruzione – art. 7, co. 2, lett. d) del d.lgs. n. 39/2013 – amministratore di una forma associativa tra comuni con popolazione superiore a 15 mila abitanti - consigliere comunale del Comune che conferisce l’incarico – inconferibilità – sussistenza. Sussiste l’inconferibilità di cui all’art. 7, comma 2, lett. d) del d.lgs. n. 39/2013, tra l’incarico di amministratore, ai sensi dell’art. 1, comma 2, lett. l) del citato decreto) di una forma associativa tra comuni con popolazione superiore a 15 mila abitanti e la carica, rivestita nei due anni precedenti, di consigliere comunale del Comune che conferisce il suddetto incarico.

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Orientamento n. 108 del 04 novembre 2014 Parole chiave: Anticorruzione – art. 7, co. 2, lett. d) del d.lgs. n. 39/2013 –– incarico di amministratore di ente di diritto privato in controllo pubblico di cui all’art. 1, co. 2, lett. l del dlgs. n. 39/2013 – Presidente di Fondazione se in possesso di deleghe gestionali – componente della giunta o del consiglio di un comune con popolazione superiore a 15 mila abitanti – inconferibilità – sussistenza. Sussiste l’inconferibilità di cui all’art. 7, co. 2, lett. d) del d.lgs. n. 39/2013 nel caso in cui venga conferito l’incarico di amministratore di ente di diritto privato in controllo pubblico (se Presidente, solo se in possesso di deleghe gestionali dirette,) da parte di una provincia, di un comune con popolazione superiore a 15 mila abitanti a colui che, nell’anno precedente, è stato componente della giunta o del consiglio di un comune con popolazione superiore a 15 mila abitanti (ipotesi relativa al conferimento dell’incarico di presidente della Fondazione “Università di Mantova” a colui che è stato consigliere comunale del citato Comune). Orientamento n. 108 del 04 novembre 2014 Parole chiave: Anticorruzione – art. 7, co. 2, lett. d) del d.lgs. n. 39/2013 –– incarico di amministratore di ente di diritto privato in controllo pubblico di cui all’art. 1, co. 2, lett. l del dlgs. n. 39/2013 – Presidente di Fondazione se in possesso di deleghe gestionali – componente della giunta o del consiglio di un comune con popolazione superiore a 15 mila abitanti – inconferibilità – sussistenza. Sussiste l’inconferibilità di cui all’art. 7, co. 2, lett. d) del d.lgs. n. 39/2013 nel caso in cui venga conferito l’incarico di amministratore di ente di diritto privato in controllo pubblico (se Presidente, solo se in possesso di deleghe gestionali dirette,) da parte di una provincia, di un comune con popolazione superiore a 15 mila abitanti a colui che, nell’anno precedente, è stato componente della giunta o del consiglio di un comune con popolazione superiore a 15 mila abitanti (ipotesi relativa al conferimento dell’incarico di presidente della Fondazione “Università di Mantova” a colui che è stato consigliere comunale del citato Comune). Orientamento n. 107 del 04 novembre 2014 Parole chiave: Anticorruzione – art. 5, co. 1 del d.lgs. n. 39/2013 – incarico di direttore generale di una ASL – incarichi o cariche in enti di diritto privato regolati o finanziati dal SSN – inconferibilità – sussistenza. Sussiste l’inconferibilità di cui all’art. 5, co. 1 del d.lgs. n. 39/2013 nel caso in cui venga conferito l’incarico di direttore generale in un’azienda sanitaria locale

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a colui che, nei due anni precedenti, ha svolto incarichi o ricoperto cariche in enti di diritto privato regolati o finanziati dal Servizio Sanitario Regionale (ipotesi relativa al conferimento dell’incarico di direttore generale dell’Azienda USL della Valle d’Aosta a colui che è stato direttore generale della Clinica Eporediese di Ivrea). Orientamento n. 106 del 21 ottobre 2014 Parole chiave: Anticorruzione – art. 1, comma 2, lett. e) ed l) d.lgs. n. 39/2013 – incarico di Presidente con deleghe gestionali dirette – conferimento da parte del c.d.a. – definizione. Con la definizione di Presidente con deleghe gestionali dirette di cui all’art. 1, comma 2, lett. e) ed l) del d.lgs. n. 39/2013, si intende la carica ricoperta dal Presidente a cui sono state conferite le suddette deleghe direttamente dal consiglio di amministrazione dell’ente, salvo quanto previsto dallo Statuto. Orientamento n. 105 del 04 novembre 2014 Parole chiave: Anticorruzione – art. 7, co. 1, lett. c) del d.lgs. n. 39/2013 – inconferibilità incarico di amministratore di ente pubblico regionale – presidente di ente di diritto privato in controllo pubblico da parte della regione –sussistenza. Sussiste inconferibilità di cui all’art. 7, co. 1, lett. c) del d.lgs. n. 39/2013 nel caso in cui venga conferito l’incarico di amministratore di ente pubblico regionale a chi sia stato, nei due anni precedenti, presidente di un ente di diritto privato in controllo pubblico da parte della regione (ipotesi relativa al conferimento dell’incarico di Presidente dell’Agenzia Regionale per le Relazioni Sindacali – ARRS - al Presidente del c.d.a. della società Progetto Formazione s.c.r.l.). Orientamento n. 104 del 21 ottobre 2014 Parole chiave: art. 1, co. 7, l. n. 190/2012 – RPC – art. 6, d.lgs. n. 231/2001 – OdV – organo collegiale – Presidente – criteri di nomina. Il responsabile della prevenzione della corruzione (R.P.C.) negli enti pubblici economici e negli enti di diritto privato in controllo pubblico può essere individuato nell’organismo di vigilanza (O.d.V.) di cui all’art. 6 del d.lgs. n. 231 del 2001, qualora l’ente abbia adottato i modelli previsti dal predetto decreto. Nel caso in cui l’O.d.V. sia collegiale, il R.P.C. deve essere individuato nella figura del Presidente.

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Orientamento n. 103 del 21 ottobre 2014 Parole chiave: Anticorruzione – art. 1, comma 66 della legge n. 190/2012 – svolgimento di incarichi in posizione di fuori ruolo – enti pubblici nazionali e internazionali – svolgimento – applicabilità. In tema di incompatibilità, il riferimento agli incarichi svolti presso “Enti pubblici nazionali”, contenuto nell’art. 1, comma 66 Legge 190 del 2012, come modificato dall’art. 8 del D.L. 90 del 2014 convertito in Legge 114 del 2014, va letto in contrapposizione a quello di incarichi presso “Enti internazionali” e ricomprende, quindi, gli incarichi rivestiti presso tutti gli Enti pubblici che operano in territorio nazionale (fattispecie in tema di incarico presso una Regione). Orientamento n. 102 del 21 ottobre 2014 Parole chiave: Anticorruzione - art. 3 d.lgs. n. 39/2013 – procedimento di contestazione della causa di inconferibilità – senza ritardo – piena conoscenza della sentenza di condanna – responsabile della prevenzione della corruzione – modalità. Negli enti di diritto privato in controllo pubblico, il procedimento di contestazione dell’inconferibilità deve essere avviato, senza ritardo, dal responsabile della prevenzione della corruzione (ove nominato ed in caso di mancanza della nomina dall’organismo di vigilanza, come previsto nel P.N.A.), dal momento in cui l’ente ha avuto piena conoscenza del provvedimento giurisdizionale di condanna, mentre la declaratoria della nullità dell’incarico di amministratore di ente di diritto privato in controllo pubblico di livello nazionale, regionale e locale, deve essere posta in essere dallo stesso organo che lo ha conferito. Orientamento n. 101 del 21 ottobre 2014 Parole chiave: Anticorruzione – art. 3, co. 1, lett. d) del d.lgs. n. 39/2013 – sentenza di condanna anche non definitiva – inconferibilità dell’incarico di componente di altro organo di indirizzo di ente di diritto privato in controllo pubblico – sussistenza. Sussiste l’inconferibilità di cui all’art. 3, comma 1, lett. d) del d.lgs. n. 39/2013 nel caso in cui a coloro che siano stati condannati, anche con sentenza non passata in giudicato, per uno dei reati previsti dal capo I del titolo II del libro secondo del codice penale, sia attribuito l’incarico di componente di altro organo di indirizzo di ente di diritto privato in controllo pubblico di livello locale. Orientamento n. 100 del 21 ottobre 2014 Parole chiave: Anticorruzione – art. 7, comma 2, lett. d) del d.lgs. n.

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39/2013 – conferimento dell’incarico anche da parte di un organo sociale dell’ente di diritto privato in controllo pubblico – inconferibilità – sussistenza. Sussiste l’ipotesi di inconferibilità di cui all’art. 7, comma 2, lett. d) del d.lgs. n. 39/2013, anche quando l’incarico di amministratore di ente di diritto privato in controllo pubblico da parte di una provincia, di un comune con popolazione superiore a 15 mila abitanti o di una forma associativa tra comuni aventi la medesima popolazione, sia stato conferito non dall’amministrazione locale ma da un organo sociale del medesimo Ente di diritto privato in controllo pubblico. Ciò in quanto opera un divieto generale legato alla provenienza da cariche politiche che mira a prevenire conflitti di interesse tra le posizioni del vigilante/controllore che poi diventa gestore. Orientamento n. 99 del 21 ottobre 2014 Parole chiave: Anticorruzione – artt. 4 e 9 del d.lgs. n. 39/2013 – prestazioni lavorative di tipo occasionale – attività professionale – inconferibilità o incompatibilità – inconfigurabilità. Gli artt. 4 e 9 del d.lgs. n. 39/2013 non trovano applicazione alle prestazioni lavorative di tipo occasionale, non avendo le stesse il carattere della continuità e della stabilità dell’attività professionale. Le suddette norme, inoltre, sanciscono l’inconferibilità o l’incompatibilità con lo svolgimento di incarichi amministrativi a coloro che hanno esercitato attività professionale, regolate, finanziate o comunque retribuite dall’amministrazione o ente che conferisce l’incarico, con la precisazione che il medesimo impedimento non è stato previsto nei confronti di coloro che rivestono o hanno rivestito cariche politiche. Orientamento n. 98 del 21 ottobre 2014 Parole chiave: Anticorruzione – art. 3 d.lgs. n. 39/2013 – inconferibilità conseguente alla nomina – conseguenze. Qualora la causa di inconferibilità sia emersa successivamente alla nomina di un dirigente o di un funzionario, l’organo dell’Ente che ha conferito l’incarico deve dichiararne la nullità. Orientamento n. 98 del 21 ottobre 2014 Parole chiave: Anticorruzione – art. 3 d.lgs. n. 39/2013 – inconferibilità conseguente alla nomina – conseguenze. Qualora la causa di inconferibilità sia emersa successivamente alla nomina di un dirigente o di un funzionario, l’organo dell’Ente che ha conferito l’incarico deve dichiararne la nullità.

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Orientamento n. 97 del 21 ottobre 2014 Parole chiave: Anticorruzione – inconferibilità - art. 3 d.lgs. n. 39/2013 – rinnovo incarico – configurabilità. Le situazioni di inconferibilità di cui all’art. 3 del d.lgs. n. 39/2013 trovano applicazione non solo in caso di conferimento di un nuovo incarico dirigenziale o amministrativo di vertice ovvero di amministratore di ente pubblico o ente di diritto privato in controllo pubblico, ma anche in caso di rinnovo dello stesso. Orientamento n. 96 del 21 ottobre 2014 Parole chiavi: Anticorruzione – l. n. 190/2012 – decreti attuativi – Italia Lavoro s.p.a. – natura – ente pubblico – configurabilità - conseguenze. Italia Lavoro s.p.a., in considerazione della totale partecipazione azionaria del Ministero dell’Economia e delle Finanze, dei poteri di indirizzo spettanti agli organi di Governo e, in particolare, al Ministero del lavoro e delle politiche sociali, nonché delle funzioni pubbliche che è chiamata a perseguire, e presentando, altresì, tutti i caratteri dell’ente strumentale, salvo quello di rivestire la forma della società per azioni (si v. Corte Costituzionale n. 363/2003) deve essere considerata “amministrazione pubblica” (si v. Cons. Stato n. 706/2011). Essa, pertanto, è tenuta a predisporre il Piano triennale di prevenzione della corruzione, il Piano triennale della trasparenza e il Codice di comportamento del dipendente pubblico. È tenuta, altresì, a nominare il Responsabile della prevenzione della corruzione,ad adempiere agli obblighi in materia di trasparenza di cui al d.lgs. n. 33/2013 e, infine, ad attenersi ai divieti in tema di inconferibilità e incompatibilità degli incarichi di cui al d.lgs. n. 39/2013. I suddetti obblighi si estendono, altresì, alle società partecipate da Italia Lavoro s.p.a., qualora rivestano i caratteri degli enti privati in controllo pubblico. Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, che per legge esercita la vigilanza, verifica l’avvenuta attuazione degli obblighi di cui alla l. n. 190/2012. Orientamento n. 95-bis del 21 ottobre 2014 Parole chiave: anticorruzione – art. 13, secondo comma lett. b) d.lgs. n. 39/2013 – incompatibilità – incarico di amministratore unico di ente di diritto privato in controllo pubblico – carica di commissario straordinario/ presidente di un libero Consorzio comunale - sussistenza Materia: anticorruzione Sussiste l’incompatibilità, ai sensi dell’art. 13, secondo comma, lett. b) del d.lgs. n. 39/2013, tra l’incarico di amministratore unico di un ente di diritto privato in controllo pubblico e la carica di commissario straordinario/presidente

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di un libero Consorzio comunale, Ente istituito dalla regione Sicilia con la legge regionale 24 marzo 2014, n. 8, in quanto tale carica politica è assimilabile a quella di presidente di una Provincia regionale, esercitando tale Ente le medesime funzioni di governo (caso di nomina ad amministratore unico di una società partecipata al 51% dalla Regione Sicilia, che esercita attività di produzione di servizi a favore della stessa, a cui viene attribuita la carica di commissario straordinario/presidente di un libero Consorzio comunale). Orientamento n. 95 del 07 ottobre 2014 Parole chiave: Anticorruzione – art. 6 bis, legge n. 241/1990 – obbligo di astensione – enti di piccole dimensioni – deroghe ed eccezioni – inammissibilità. Nel caso in cui sussista un conflitto di interessi anche potenziale, l’obbligo di astensione dei pubblici dipendenti di cui all’art. 6 bis, della legge n. 241/1990 costituisce una regola di carattere generale che non ammette deroghe ed eccezioni. Orientamento n. 94 del 07 ottobre 2014 Parole chiave: Anticorruzione – inconferibilità – art. 7 d.lgs. 39/2013 – amministratore unico di società in house per dodici mesi – incarico dirigenziale nell’amministrazione che esercita il controllo– incarico amministrativo di vertice nell’amministrazione che esercita il controllo – ambiti operativi diversi e materie diverse – sussistenza. Sussiste l’inconferibilità ai sensi dell’art. 7, comma 2 del d.lgs. 39/2013, tra coloro che nell’anno precedente hanno svolto l’incarico di amministratore unico di un ente di diritto privato in controllo pubblico in controllo comunale, provinciale e loro forme associative e l’ incarico dirigenziale o amministrativo di vertice nello stesso ente locale (con popolazione superiore a 15.000 abitanti) che esercita il controllo sulla citata società in house ovvero nella costituenda città metropolitana, anche se gli incarichi ricoperti e da ricoprire successivamente attengono ad ambiti operativi diversi e materie diverse. L’articolo 7 del d.lgs. 39/2013 rappresenta, infatti, un’ipotesi di incompatibilità assoluta finalizzata alla tutela dell’imparzialità degli incarichi dirigenziali e degli incarichi amministrativi di vertice e tesa ad evitare attività in potenziale conflitto di interessi. Orientamento n. 93 del 07 ottobre 2014 Parole chiave: Anticorruzione – inconferibilità – art. 7 d.lgs. 39/2013 – amministratore unico di società in house per dodici mesi – incarico dirigenziale nell’amministrazione che esercita il controllo– incarico

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amministrativo di vertice nell’amministrazione che esercita il controllo – sussistenza. Sussiste l’inconferibilità ai sensi dell’art. 7, comma 2 del d.lgs. 39/2013, tra coloro che nell’anno precedente hanno svolto l’incarico di amministratore unico di un ente di diritto privato in controllo pubblico in controllo comunale, provinciale o delle loro forme associative e l’ incarico dirigenziale o amministrativo di vertice nello stesso ente locale (con popolazione superiore a 15.000 abitanti) che esercita il controllo sulla citata società in house ovvero nella costituenda città metropolitana, anche se l’incarico di amministratore unico o delegato è stato ricoperto per meno di dodici mesi. L’articolo 7 del d.lgs. 39/2013 rappresenta, infatti, un’ipotesi di incompatibilità assoluta finalizzata alla tutela dell’imparzialità degli incarichi dirigenziali e degli incarichi amministrativi di vertice e tesa ad evitare attività in potenziale conflitto di interessi. Orientamento n. 92 del 07 ottobre 2014 Parole chiave: Anticorruzione – inconferibilità – art. 3 d.lgs. n. 39/2013 revoca dell’incarico dirigenziale – necessità di un procedimento disciplinare – esclusione. La revoca dell’incarico dirigenziale, conseguente all’accertamento di una situazione di inconferibilità, ex art. 3 del d.lgs. n. 39/2013 non deve essere preceduta da un procedimento disciplinare, essendo tale profilo di responsabilità diverso e autonomo rispetto all’effetto di natura amministrativa previsto dal legislatore quale conseguenza della condanna per reati previsti dal capo I del titolo II del codice penale. Orientamento n. 90 del 07 ottobre 2014 Parole chiave: Anticorruzione – cessazione di diritto della causa di inconferibilità – art. 3, comma 5 del d.lgs. 39/2013 – restitutio in integrum – sussistenza. Sussiste il diritto alla restitutio in integrum nel caso in cui la situazione di inconferibilità, di cui all’art. 3 del d.lgs. 39/2013, cessa di diritto in presenza di una sentenza, anche non definitiva, di proscioglimento. Orientamento n. 89 del 07 ottobre 2014 Parole chiave: Anticorruzione – cessazione del periodo di inconferibilità – art. 3, co. 5 del d.lgs. 39/2013 – conferimento di un

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nuovo incarico – nuova sentenza anche non definitiva di condanna per il medesimo reato – ultimo periodo di inconferibilità – esclusione. Una volta venuta meno la durata dell’inconferibilità, di cui all’art. 3 del d.lgs. 39/2013, l’Ente può conferire all’interessato un nuovo incarico, non essendo possibile, per il medesimo reato, contestare la sussistenza di una nuova situazione di l’inconferibilità, in presenza di una successiva sentenza anche non definitiva di condanna. Orientamento n. 88 del 07 ottobre 2014 Parole chiave: Anticorruzione – l. n. 190/2012 – decreti attuativi – I.P.A.B. non ancora trasformate – A.S.P. Le Istituzione Pubblica di Assistenza e Beneficenza (IPAB), ancora non trasformate, ai sensi del d.lgs. n. 207/2001, in Aziende Pubbliche di Servizi alla Persona (A.S.P.) o in persone giuridiche di diritto privato (associazioni o fondazioni), che perseguono scopi di utilità sociale, sono da ricomprendersi nella categoria degli enti pubblici non economici di livello regionale, ai fini dell’applicazione della l. n. 190/2012 e dei decreti attuativi, tenuto conto che hanno personalità giuridica di diritto pubblico, svolgono funzioni amministrative e che sono riconosciuti ad amministrazioni pubbliche poteri di nomina dei componenti degli organi di cui sono composte. La suddetta previsione si applica anche con riferimento alle A.S.P., nei casi in cui mantengono la personalità giuridica di diritto pubblico. Per quanto riguarda, invece, le associazioni o le fondazioni, ai fini dell’applicabilità della l. n. 190/2012 e dei decreti attuativi, devono essere individuate caso per caso le caratteristiche, eventualmente, pubblicistiche dei suddetti enti. Orientamento n. 87 del 07 ottobre 2014 Parole chiave: Anticorruzione – art. 11, comma 2, lett. b) d.lgs. n. 39/2013 ˗ consigliere di amministrazione di un’IPAB – consigliere comunale – incompatibilità – sussistenza. Sussiste l’incompatibilità di cui all’art. 11, comma 2, lett. b) d.lgs. n. 39/2013 tra l’incarico di consigliere di amministrazione di un’Istituzione Pubblica di Assistenza e Beneficenza, avente natura giuridica di Istituzione Pubblica di Assistenza e Beneficienza (I.P.A.B.), non ancora trasformato in azienda pubblica di servizi alla persona (A.S.P.) o in persona giuridica di diritto privato (associazioni o fondazioni), con la carica di componente della giunta o del consiglio di un comune con popolazione superiore ai 15 mila abitanti o di una forma associativa tra comuni avente la medesima popolazione della medesima regione.

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Orientamento n. 86 del 07 ottobre 2014 Parole chiave: Anticorruzione – d.lgs. n. 39/2013 – Sindaco – Vicepresidente di una fondazione di livello nazionale – inapplicabilità. Non sussiste un’ipotesi di inconferibilità e incompatibilità di cui al d.lgs. n. 39/2013 tra la carica di Sindaco di un Comune con popolazione superiore ai 15 mila abitanti e l’incarico di Vicepresidente di una Fondazione di livello nazionale, che opera nello stesso Comune, vigilata dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, in quanto non rientrante nella categoria di ente di diritto privato in controllo pubblico regionale o locale. Orientamento n. 85 del 07 ottobre 2014 Parole chiave: Anticorruzione – art. 14, comma 2, lett. b) d.lgs. n. 39/2013 – incompatibilità – direttore medico di struttura complessa di un’asl – consigliere comunale – insussistenza. Non sussiste l’incompatibilità di cui all’art. 14, comma 2, lett. b) d.lgs. n. 39/2013 tra l’incarico di direttore medico di struttura complessa di un’azienda sanitaria locale e la carica di consigliere comunale di un comune con popolazione superiore a 15.000 abitanti o di una forma associativa tra comuni avente la medesima popolazione della medesima regione, in quanto la suddetta disposizione si applica ai soli incarichi di direttore generale, direttore amministrativo e direttore sanitario delle aziende sanitarie locali (Consiglio di Stato, sez. III, sentenza 12 novembre 2014, n. 5583). Orientamento n. 84 del 07 ottobre 2014 Parole chiave: Anticorruzione – art. 29 ter del d.l. n. 69/2013 – inconferibilità/incompatibilità-– rinnovo o proroga dell’incarico di direttore medico di struttura complessa – inapplicabilità. Ai sensi dell’art. 29 ter del d.l. n. 69/2013 convertito, con modificazioni, dalla l. n. 98/2013, gli incarichi di direttore generale, direttore amministrativo e direttore sanitario conferiti prima dell’entrata in vigore del decreto legislativo citato (4 maggio 2013) non hanno effetto come causa di incompatibilità fino alla loro scadenza, mentre l’eventuale rinnovo o proroga determina l’incompatibilità (caso in cui viene rinnovato o prorogato un incarico di dirigente di struttura complessa). Orientamento n. 83 del 07 ottobre 2014 Parole chiave: Anticorruzione - inconferibilità e incompatibilità – individuazione del numero di abitanti di un Comune – ultimo censimento sulla base della quale è dichiarata la popolazione legale -

Page 28: 31.08.2016 Raccolta Orientamenti Anac …...2016 Orientamento n. 24 del 05 aprile 2016 Parole chiave: ANTICORRUZIONE – l. n. 190/2012 – PNA – ente nazionale di accreditamento

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criteri. Ai fini dell’individuazione del numero degli abitanti di un Comune, rilevante per l’applicazione del d.lgs. n. 39/2013 in tema di inconferibilità e incompatibilità degli incarichi, deve farsi riferimento all’ultimo censimento, sulla base del quale è dichiarata, fino al censimento successivo, la popolazione legale, ai sensi dell’art. 50, comma 5, del d.l. 78/2010, convertito in l. n. 122/2010. Orientamento n. 82 del 07 ottobre 2014 Parole chiave: Anticorruzione – cumulo di impieghi e incarichi - art. 53, d.lgs. n. 165/2001 – dirigente medico – convegni sull’utilizzo di farmaci e dispositivi – situazioni anche potenziali di conflitto di interesse – configurabilità. In attesa di appositi regolamenti emanati su proposta del Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione, di concerto con i Ministri interessati, ai sensi dell’art. 17, co. 2 della l. n. 400/1988, in ordine all’individuazione, secondo criteri differenziati in rapporto alle diverse qualifiche e ruoli professionali, gli incarichi vietati ai dipendenti delle pp.aa. di cui all’art. 1, co. 2 del decreto citato, trova applicazione l’art. 53 del d.lgs. n. 165/2001, come modificato dall’art. 1, co. 42 della l. n. 190/2012. La suddetta norma prevede che, ai fini dell’autorizzazione di un dirigente medico invitato da una ditta – che sostiene, altresì, le spese di soggiorno, erogando, talvolta, un compenso – a relazionare, nel corso di convegni, sull’utilizzo di farmaci o dispositivi medici che vengono utilizzati nell’ambito della struttura di appartenenza, l’amministrazione di appartenenza verifichi l’insussistenza di situazioni, anche potenziali, di conflitto di interessi. Orientamento n. 81 del 07 ottobre 2014 Parole chiave: Anticorruzione – inconferibilità/incompatibilità – d.lgs. n. 39/2013 – presidente dell’Ordine dei medici della provincia – presidente di un’associazione di diritto privato – insussistenza. Non sussiste una causa di inconferibilità o di incompatibilità di cui al d.lgs. n. 39/2013 nel caso di un dirigente medico di struttura complessa, che riveste la carica di presidente dell’Ordine dei medici della provincia o di presidente di un’associazione dotata di personalità giuridica di diritto privato, per due ordini di motivi: in primo luogo, in quanto il citato decreto si applica ai soli incarichi di direttore generale, direttore amministrativo e direttore sanitario delle aziende sanitarie (Consiglio di Stato, sez. III, sentenza 12 novembre 2014, n. 5583) e, in secondo luogo, non potendosi annoverare tali soggetti nell’ambito degli enti pubblici o di diritto privato in controllo pubblico che svolgono funzioni di controllo, vigilanza o finanziamento del servizio sanitario nazionale/regionale

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né nell’ambito degli enti di diritto privato regolati o finanziati dal servizio sanitario regionale. Orientamento n. 80 del 07 ottobre 2014 Parole chiave: Anticorruzione – l. n. 190/2012 – decreti attuativi – collegi e ordini professionali – enti pubblici non economici – applicabilità. I collegi e gli ordini professionali sono enti pubblici non economici, che operano sotto la vigilanza dello Stato per scopi di carattere generale e, pertanto, sono sottoposti all’applicazione della legge n. 190/2012 e dei decreti attuativi. Orientamento n. 79 del 23 settembre 2014 Parole chiave: ANTICORRUZIONE – d.lgs. n. 39/2013 – enti di diritto privato in controllo pubblico – potere di nomina dei vertici – sottoposizione a controllo ai sensi dell’art. 2359 c.c. – sussistenza di uno solo dei due requisiti – annoverabilità. Ai fini dell’applicazione del d.lgs. n. 39/2013, sono annoverabili nella categoria degli “enti di diritto privato in controllo pubblico” le società e gli altri enti di diritto privato che esercitano le funzioni elencate nell’art. 1, comma 2, lettera c) del citato decreto e in cui, alternativamente, le pubbliche amministrazioni esercitano un controllo ai sensi dell’art. 2359 c.c. oppure hanno il potere di influire fortemente sull’attività dell’ente, attraverso il potere di nomina dei vertici o dei componenti degli organi dell’ente. Orientamento n. 78 del 23 settembre 2014 Parole chiave: ANTICORRUZIONE – art. 6 bis, legge n. 241/1990 – obbligo di astensione – enti di piccole dimensioni – disciplina ad hoc per procedimenti di carattere generale –ammissibilità. Nel caso in cui sussista un conflitto di interessi anche potenziale, l’obbligo di astensione dei pubblici dipendenti di cui all’art. 6 bis, della legge n. 241/1990 costituisce una regola di carattere generale che non ammette deroghe ed eccezioni. Orientamento n. 78 del 23 settembre 2014 Parole chiave: ANTICORRUZIONE – art. 6 bis, legge n. 241/1990 – obbligo di astensione – enti di piccole dimensioni – disciplina ad hoc per procedimenti di carattere generale –ammissibilità.

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Nel caso in cui sussista un conflitto di interessi anche potenziale, l’obbligo di astensione dei pubblici dipendenti di cui all’art. 6 bis, della legge n. 241/1990 costituisce una regola di carattere generale che non ammette deroghe ed eccezioni. Orientamento n. 77 del 23 settembre 2014 Parole chiave: ANTICORRUZIONE – art.7, co. 2, lett. c) d.lgs. n. 39/2013 – Presidente e Amministratore delegato del G.E.I.E. – amministratore di ente pubblico – componente della giunta o del consiglio – inconferibilità – configurabilità. Sussiste l’ipotesi di inconferibilità di cui all’art.7, co. 2, lett. c), d.lgs. n. 39/2013, tra l’incarico di Presidente e Amministratore delegato del Gruppo europeo di interesse economico (G.E.I.E.), in quanto carica equiparata a quella di un amministratore di ente pubblico di livello comunale, con la carica di componente della giunta o del consiglio del comune o della forma associativa tra comuni che conferisce l’incarico. Orientamento n. 76 del 23 settembre 2014 Parole chiave: ANTICORRUZIONE – art.7, co. 2, lett. c) d.lgs. n. 39/2013 – Presidente e Amministratore delegato del G.E.I.E. – amministratore di ente pubblico – componente della giunta o del consiglio – inconferibilità – configurabilità. Non sussiste l’inconferibilità di cui all’art. 7, comma 2, lett. d) del d.lgs. n. 39/2013 tra l’incarico di assessore comunale di un comune con popolazione superiore a 15.000 abitanti e la carica di presidente senza deleghe gestionali di un ente di diritto privato in controllo pubblico e, nello specifico, di una fondazione sottoposta a controllo da parte del medesimo comune. Orientamento n. 75 del 23 settembre 2014 Parole chiave: ANTICORRUZIONE – d.lgs. n. 39/2013 – collegio sindacale – azienda sanitaria locale – incarico dirigenziale – inapplicabilità. Le disposizioni in tema di inconferibilità e incompatibilità degli incarichi di cui al d.lgs. n. 39/2013 non si applicano ai componenti di un organo collegiale di vigilanza e controllo interno sull’attività di un ente, in quanto le suddette disposizioni attengono ad incarichi di livello o di funzione dirigenziale (caso relativo al collegio sindacale di un’azienda sanitaria locale). Orientamento n. 74 del 09 settembre 2014

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Parole chiave: ANTICORRUZIONE – tutela di cui all’art. 54 bis d.lgs. n. 165/2001 – segretari comunali – applicabilità – segnalazione al sindaco o al presidente della provincia – ammissibilità Il segretario comunale gode della tutela di cui all’art. 54 bis del d.lgs. n. 165/2001 e, ove sia venuto a conoscenza di condotte illecite in ragione del rapporto di lavoro, può effettuare la segnalazione anche al Sindaco o al Presidente della Provincia, nelle forme e con gli accorgimenti che ciascuna amministrazione è tenuta a prevedere nel proprio piano triennale di prevenzione della corruzione Orientamento n. 73 del 09 settembre 2014 Parole chiave: ANTICORRUZIONE – art. 54 bis, d.lgs. n. 165/2001 – pubblici dipendenti – assunzione a tempo determinato – disposizioni a tutela del whistleblower – applicabilità. L’art. 54 bis del d.lgs. n. 165/2001 si applica a tutti i pubblici dipendenti - ivi compresi quelli assunti con un contratto a tempo determinato - che segnalano condotte illecite di cui siano venuti a conoscenza in ragione del rapporto di lavoro. Orientamento n. 72 del 09 settembre 2014 Parole chiave – ANTICORRUZIONE – art. 3 d.lgs. n. 39/2013 – condanna per un reato di cui all’art. 3, comma 1 l. n. 97/2001- conferibilità di incarichi diversi da quelli di amministrazione e gestione – applicazione dell’art. 4 l n. 97/2001 – inconfigurabilità. Nei confronti di un dirigente che sia stato condannato con sentenza di primo grado, per il reato di peculato, deve trovare applicazione, in primo luogo, la sospensione obbligatoria dello stesso, ai sensi dell’art. 4, comma 1 della legge n. 97/2001, pertanto, allo stesso non può essere conferito un incarico diverso da quello che comporta l’esercizio delle competenze di amministrazione e di gestione. Orientamento n. 71 del 09 settembre 2014 Parole chiave: ANTICORRUZIONE – art. 3 d.lgs. n. 39/2013 – sentenza di condanna emessa prima del 4 maggio 2013 per uno dei reati previsti dal capo I del titolo II del codice penale – inconferibilità – sussistenza. Sussiste l’inconferibilità, ai sensi dell’art. 3 del d.lgs. n. 39/2013, di un incarico dirigenziale conferito prima del 4 maggio 2013, nel caso in cui nei confronti del

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destinatario di tale incarico sia stata emessa una sentenza, anche non definitiva di condanna, per uno dei reati previsti dal capo I del titolo II del codice penale, anteriormente all’entrata in vigore della citata norma (4 maggio 2013), rappresentando “tale preclusione non un effetto penale o una sanzione accessoria alla condanna, bensì un effetto di natura amministrativa che, in applicazione della disciplina generale dettata dall’art. 11 delle preleggi sull’efficacia della legge nel tempo, regola naturaliter le procedure amministrative che si dispieghino in un arco di tempo successivo” (Cons. St., sez. V, 6 febbraio 2013, n. 695 e Corte cost., sent. nn. 40/1992 e n. 114/1998. Orientamento n. 70 del 09 settembre 2014 Parole chiave: ANTICORRUZIONE – d.lgs. n. 39/2013 – legge n. 56/2014 – città metropolitane – inconferibilità e incompatibilità – deroga – esclusione. La legge 7 aprile 2014, n. 56, nella parte in cui definisce il sistema delle città metropolitane e ridefinisce il sistema delle province e detta disposizioni in materia di funzionamento e organizzazione di tali enti, non introduce alcuna deroga al regime delle incompatibilità e inconferibilità di cui al d.lgs. n. 39/2013. Ad integrazione dell’orientamento n. 7/2014. Orientamento n. 69 del 09 settembre 2014 Parole chiave: ANTICORRUZIONE– d.lgs. n. 39/2013 – consiglieri municipali – municipi di Roma Capitale – inconferibilità e incompatibilità – esclusione. Le cause di incompatibilità e inconferibilità di cui al d.lgs. n. 39 del 2013 sono tassative e non sono applicabili ai consiglieri di municipalità, anche con riferimento ai consiglieri di municipalità di Roma Capitale. Orientamento n. 68 del 09 settembre 2014 Parole chiave: ANTICORRUZIONE– Art. 3 d.lgs. n. 39/2013 – fattispecie tentate – discrezionalità del legislatore- insussistenza. Parole chiave: ANTICORRUZIONE– Art. 3 d.lgs. n. 39/2013 – fattispecie tentate – discrezionalità del legislatore- insussistenza. Il regime delle inconferibilità di cui all’art. 3 del d.lgs. n. 39/2013 non può estendersi anche alle ipotesi di reati commessi nella forma del tentativo rientrando nella discrezionalità del legislatore identificare ipotesi circoscritte relative ai soli reati consumati comportanti, quali conseguenze della violazione

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dei fondamentali obblighi di fedeltà del pubblico dipendente, l’impossibilità di conferire allo stesso dipendente un incarico dirigenziale, ovvero lo svolgimento di una funzione dirigenziale (Corte cost., 3 maggio 2002, n. 145). Orientamento n. 67 del 26 agosto 2014 Parole chiave: ANTICORRUZIONE – l. n. 190/2012 – responsabile per la prevenzione della corruzione – responsabile dell’ufficio per i procedimenti disciplinari – cumulo di incarichi – comuni con popolazione non superiore ai 15.000 abitanti – ammissibilità. Ai fini dell’applicazione della legge n. 190/2012, con particolare riferimento al cumulo di incarichi in capo al Segretario comunale, designato quale responsabile della prevenzione della corruzione e responsabile dell’ufficio procedimenti disciplinari, può essere definito ente di piccole dimensioni il comune con popolazione complessiva non superiore ai 15.000 abitanti. Orientamento n. 66 del 29 luglio 2014 Parole chiave: ANTICORRUZIONE – dipendente condannato con sentenza non passata in giudicato – cessazione della causa di inconferibilità – art. 3 d.lgs. n. 39/2013 – divieti di cui all’art. 35 bis del d.lgs. n. 165/2001 – operatività – condizioni. Il dipendente che sia stato condannato, con sentenza non passata in giudicato, per uno dei reati previsti dal capo I del titolo II del libro secondo del codice penale incorre nei divieti di cui all’art. 35 bis del d.lgs. n. 165/2001, anche laddove sia cessata la causa di inconferibilità, ai sensi dell’art. 3 del d.lgs. n. 39/2013, fino a quando non sia pronunciata, per il medesimo reato, sentenza anche non definitiva di proscioglimento. Orientamento n. 65 del 29 luglio 2014 Parole chiave: ANTICORRUZIONE – art. 53, co. 16 ter, d.lgs. n. 165/2001 – poteri autoritativi e negoziali – soggetti privati destinatari dell’attività della p.a. – divieto di contrattare con la p.a. – sussistenza. Sussiste il divieto di contrattare con la p.a. di cui all’art. 53, comma 16 ter del d.lgs. n. 165/2001, introdotto dall’art. 1, comma 42 della l. n. 190/2012, nei confronti di un dipendente che ha esercitato, negli ultimi tre anni di servizio, poteri autoritativi o negoziali per conto della stessa, anche presso un settore di attività diverso ma comunque afferente alle attività precedentemente svolte, allorquando esercita un’attività professionale presso soggetti privati destinatari dei suddetti poteri.

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Orientamento n. 64 del 29 luglio 2014 Parole chiave: ANTICORRUZIONE – art. 1, co. 9, lett. e) della legge n. 190/2012 – obbligo di verifica di eventuali relazioni parentela o affinità – dirigenti e dipendenti – sussistenza. Il monitoraggio di cui all’art. 1, comma 9, lettera e) e le relative verifiche di eventuali relazioni di parentela o affinità trovano applicazione nei confronti dei dipendenti e dei dirigenti dell’amministrazione. Orientamento n. 63 del 29 luglio 2014 Parole chiave: ANTICORRUZIONE – art. 1, co. 9, lett. e) della legge n. 190/2012 – piano triennale di prevenzione della corruzione – procedimenti di autorizzazione – assenza di effetti economici diretti ed immediati per il destinatario – obbligo di monitoraggio – sussistenza Il Piano triennale di prevenzione della corruzione, ai sensi dell’art. 1, comma 9, lettera e), della legge n. 190/2012, risponde all’esigenza di monitorare tutti procedimenti di autorizzazione, anche quando sono privi di effetti economici diretti ed immediati per i destinatari. Orientamento n. 62 del 22 luglio 2014 Parole chiave: ANTICORRUZIONE – art. 8, co. 4 del d.lgs. n. 39/2013 – incarico di direttore generale, direttore sanitario, direttore amministrativo di un’asl – carica di amministratore di ente di diritto privato in controllo pubblico – istituto di ricovero e cura (IRCCS) – inconferibilità – sussistenza. Ai sensi dell’art. 8, co. 4 del d.lgs. n. 39/2013 non può essere conferito l’incarico di direttore generale, di direttore sanitario e di direttore amministrativo di un’azienda sanitaria locale a coloro che nei tre anni precedenti abbiano ricoperto la carica di amministratore di un Istituto di ricovero e cura (IRCSS), in quanto ente di diritto privato in controllo pubblico regionale. Orientamento n. 61 del 22 luglio 2014 parole chiave: ANTICORRUZIONE – d.lgs. n. 39/2013 – presidente di c.d.a. – direttore di società a totale o maggioritaria partecipazione comunale – discrezionalità dell’ente – potenziale conflitto di interesse – configurabilità. Non sussiste una causa di inconferibilità o di incompatibilità di cui al d.lgs. n. 39/2013 nel caso di conferimento ad un medesimo soggetto degli incarichi di

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Presidente del consiglio di amministrazione e di Direttore generale di un ente di diritto privato in controllo pubblico. Resta nella discrezionalità dell’ente ogni scelta in merito, tenuto conto, altresì, di eventuali profili problematici quali potenziali conflitti di interesse. Orientamento n. 60 del 22 luglio 2014 Parole chiave: ANTICORRUZIONE – art. 20, d.lgs. n. 39/2013 – dichiarazione sull’insussistenza di cause di inconferibilità o di incompatibilità – presentazione – modalità. La dichiarazione sull’insussistenza di cause di inconferibilità o di incompatibilità di cui all’art. 20 del d.lgs. n. 39/2013 deve essere presentata all’amministrazione presso il quale è conferito l’incarico dirigenziale. Orientamento n. 59 del 22 luglio 2014 Parole chiave: ANTICORRUZIONE – d.lgs. n. 39/2013 – enti locali – incarico di responsabile dei servizi e degli uffici – attribuzione delle funzioni di cui all’art. 107 del d.lgs. n. 267/2000 – incarico dirigenziale – equiparabilità. Ai fini dell’applicazione del d.lgs. n. 39/2013, negli enti locali, gli incarichi di responsabile dei servizi e degli uffici, conferiti ai dipendenti, laddove comportino l’attribuzione delle funzioni di cui all’art. 107 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, sono qualificabili come incarichi dirigenziali. Orientamento n. 58 del 22 febbraio 2014 Parole chiave: ANTICORRUZIONE –– sentenza di condanna anche non definitiva – sospensione condizionale della pena – applicazione art. 3 d.lgs. n. 39/2013 – sussistenza. Non rileva, ai fini dell’inconferibilità di incarichi in caso di condanna, anche non definitiva, per reati contro la pubblica amministrazione, ex art. 3 del d.lgs. n. 39/2013, la concessione della sospensione condizionale della pena (Corte cost., 31 marzo 1994, n. 118; Corte cost., 3 giugno 1999, n. 206) Orientamento n. 57 del 03 luglio 2014 Parole chiave: ANTICORRUZIONE – funzioni svolte dal Comandante della Polizia locale – provvedimenti concessori e autorizzatori – svolgimento di funzioni di responsabilità – impossibilità – conflitto di interessi – sussistenza. Sostituito dall’orientamento n. 19 del 10 giugno 2015

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Colui che riveste il ruolo di Comandante della Polizia locale non può svolgere funzioni di responsabilità nell’esercizio di servizi di un Comune per i quali è necessario emettere provvedimenti autorizzatori o concessori oggetto di attività di controllo in virtù della sua principale qualifica, sussistendo un’ipotesi di conflitto di interesse, anche potenziale. Orientamento n. 56 del 11 luglio 2014 Parole chiave: ANTICORRUZIONE – art. 7, comma 1 lett. c) del d.lgs. n. 39/2013 – commissario liquidatore di un IPAB – sindaco – configurabilità- fattispecie. Non è conferibile, ai sensi dell’art. 7, comma 1, lett. c) del d.lgs. n. 39/2013, l’incarico di commissario-liquidatore di un ente pubblico di livello regionale (IPAB) (ipotesi in cui il conferimento di un incarico di commissario liquidatore di un ente pubblico regionale seguiva l’incarico di commissario straordinario dello stesso ente, conferito prima del 4 maggio 2013) ad un sindaco di un comune con popolazione superiore ai 15.000 abitanti, facente parte della medesima regione. Orientamento n. 55 del 03 luglio 2014 Parole chiavi: ANTICORRUZIONE – cessazione delle cause di inconferibilità – sentenza di prescrizione – precedente condanna – ragioni di opportunità e cautela – condizioni. Ai sensi dell’art. 3, comma 5 del d.lgs. n. 39/2013, le cause di inconferibilità cessano di diritto laddove intervenga, per il medesimo fatto, una sentenza di proscioglimento anche non definitiva, sia pure per prescrizione, restando comunque ferme le ragioni di opportunità e di cautela (previste dalla delibera n. 14/2013 di questa Autorità) che sconsigliano il conferimento di incarichi a coloro che sono stati raggiunti da precedenti condanne venute meno successivamente per intervenuta prescrizione. Orientamento n. 54 del 03 luglio 2014 Parole chiave: ANTICORRUZIONE –– sentenza di condanna anche non definitiva – sospensione condizionale della pena – applicazione art. 3 d.lgs. n. 39/2013 – sussistenza. Non rileva ai fini dell’inconferibilità di incarichi in caso di condanna, anche non definitiva, per reati contro la pubblica amministrazione, ex art. 3 del d.lgs. n. 39/2013, la concessione della sospensione condizionale della pena (Corte cost., 31 marzo 1994, n. 118; Corte cost., 3 giugno 1999, n. 206).

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Orientamento n. 53 del 03 luglio 2014 Parole chiave: ANTICORRUZIONE – art. 3 d.lgs. n. 39/2013 –– rinnovo di funzioni dirigenziali – inconferibilità esistente ab origine – contestazione – conseguenze. Nell’ambito del rinnovo di funzioni dirigenziali in un comune, il responsabile della prevenzione della corruzione, qualora emergano cause di inconferibilità di cui all’art. 3 del d.lgs. n. 39/2013, che sebbene esistenti ab origine non fossero note all’amministrazione, è tenuto ad effettuare la contestazione all’interessato, il quale previo contraddittorio, deve essere rimosso dall’incarico. (PNA All. 1, par. B. 8, p. 50). Orientamento n. 52 del 03 luglio 2014 Parole chiave: ANTICORRUZIONE – d.lgs. n. 39/2013 – incarico di dirigente unico di un consorzio di bonifica conferito prima del 4 maggio 2013 – carica di assessore conferita dopo il 4 maggio 2013 –– incompatibilità – inconfigurabilità. Non ricorre una causa di incompatibilità prevista dal decreto legislativo n. 39/2013, tra un incarico dirigenziale (dirigente di un consorzio di bonifica) conferito prima dell’entrata in vigore del citato decreto (4 maggio 2013) e la carica di assessore comunale conferita successivamente all’entrata in vigore del citato decreto, versandosi in tale ipotesi in una fattispecie regolata dall’art. 29 ter della l. n. 98/2013. Orientamento n. 51 del 03 luglio 2014 Parole chiave: ANTICORRUZIONE – d.lgs. n. 39/2013 – art. 9 comma 2 – incarico di componente consiglio direttivo ACI locale – incarico professionale conferito da società totalmente partecipata dall’ACI – incompatibilità – configurabilità. Sussiste l’ipotesi di incompatibilità di cui all’art. 9, comma 2, del d.lgs. n. 39/2013 tra l’incarico di amministratore di ente pubblico (componente del consiglio direttivo di un ACI locale) e lo svolgimento in proprio di un incarico professionale (commercialista) ancorché conferito e retribuito da una società controllata al 100% dallo stesso ACI. Orientamento n. 50 del 03 luglio 2014 Parole chiave: ANTICORRUZIONE – art. 10, co. 2 del d.lgs. n. 39/2013 – cariche direttive nelle aziende sanitarie locali – medicina convenzionata – incompatibilità – deroga – insussistenza.

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Non sussiste l’incompatibilità di cui all’art. 10, co. 2 del d.lgs. n. 39/2013 tra l’incarico di direttore generale, direttore sanitario e direttore amministrativo nelle aziende sanitarie locali di una medesima regione e lo svolgimento di un’attività professionale, proprio della medicina convenzionata assunta o mantenuta dal coniuge e dal parente o affine entro il secondo grado (ipotesi relativa ad una farmacia convenzionata). Orientamento n. 45 del 11 giugno 2014 Parole chiave: ANTICORRUZIONE – d.lgs. n. 39/2013 – componente degli organi di indirizzo politico nelle amministrazioni regionali e locali – Presidente della società Ferrovie Appulo Lucane s.r.l. – inconferibilità e incompatibilità – esclusione – ragioni. Non sussiste un’ipotesi di inconferibilità e incompatibilità di cui al d.lgs. n. 39/2013 tra l’incarico di componente degli organi di indirizzo politico nelle amministrazioni regionali e locali della Regione Basilicata e l’incarico di Presidente della società Ferrovie Appulo Lucane s.r.l., interamente partecipata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, in quanto, allo stato, non è avvenuto il trasferimento della proprietà sociale alle regioni ai sensi dell’art. 8 del d.lgs. n. 422/1997. Orientamento n. 44 del 11 giugno 2014 Parole chiave: ANTICORRUZIONE – art. 13 d.lgs. n. 39/2013 – presidente di un ente di diritto privato in controllo pubblico di livello locale – presentazione dimissioni – candidatura a consigliere – incompatibilità – insussistenza. Non incorre in alcuna ipotesi di incompatibilità, ai sensi dell’art. 13 del d.lgs. n. 39/2013, il presidente di un ente di diritto privato in controllo pubblico di livello locale che cessi dalle sue funzioni per dimissioni nei termini di cui all’art. 60, comma 3, del d.lgs. n. 267/2000, entro il giorno fissato per la candidatura a consigliere di un comune con popolazione superiore a 15.000 abitanti, appartenente alla medesima regione. Orientamento n. 43 del 11 giugno 2014 Parole chiavi: ANTICORRUZIONE – l. n. 190/2012 – farmacie comunali – gestione di servizi pubblici – enti di diritto privato in controllo pubblico – PNA – applicabilità – condizioni.

Page 39: 31.08.2016 Raccolta Orientamenti Anac …...2016 Orientamento n. 24 del 05 aprile 2016 Parole chiave: ANTICORRUZIONE – l. n. 190/2012 – PNA – ente nazionale di accreditamento

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Ai fini dell’applicazione della legge n. 190/2012 e del Piano nazionale anticorruzione, le farmacie comunali, costituite anche attraverso società partecipate prevalentemente dal Comune, sono ricomprese nella categoria degli enti di diritto privato in controllo pubblico, in quanto esercitano attività di gestione di servizi pubblici e sono sottoposte a controllo maggioritario di un’amministrazione pubblica. Gli stessi soggetti sono tenuti ad adottare i modelli di organizzazione e gestione del rischio sulla base del d.lgs. n. 231/2001, implementati con adeguate misure organizzative e gestionali, al fine di dare attuazione alle norme contenute nella l. n. 190/2012 o, in mancanza, ad adottare il Piano triennale di prevenzione della corruzione (par. 3.1.1 del PNA). Orientamento n. 42 del 11 giugno 2014 Parole chiave: ANTICORRUZIONE – art. 54 bis d.lgs. n. 165/2001 – segnalazione al responsabile della prevenzione della corruzione – tutela dell’anonimato – ambito di applicazione. L’anonimato del dipendente che ha segnalato condotte illecite, ai sensi dell’art. 54 bis del d.lgs. n. 165/2001, deve essere tutelato anche nei confronti dell’organo di vertice dell’amministrazione, salvo il caso in cui il segnalante presti il proprio consenso o nel caso in cui, nell’ambito del procedimento disciplinare avviato nei confronti del segnalato, la contestazione dell’addebito sia fondata in tutto o in parte sulla segnalazione medesima e la sua conoscenza sia assolutamente indispensabile per la difesa dell’incolpato. Orientamento n. 41 del 11 giugno 2014 Parole chiave: ANTICORRUZIONE – art. 54 bis d.lgs. n. 165/2001 – ricorrenza dei presupposti di cui agli artt. 361 e 362 c.p. – segnalazione di fatti integranti fattispecie di reato – modalità. Il dipendente pubblico soddisfa l’obbligo di cui agli articoli 361 e 362 c.p., con la segnalazione al proprio superiore in quelle organizzazioni di tipo gerarchico che vincolano all’informativa interna e nelle quali sono riservate soltanto ai livelli superiori i rapporti esterni (Cass. Pen. sez. VI, 11.10.1995, n. 11597). Orientamento n. 40 del 11 giugno 2014 Parole chiave: ANTICORRUZIONE – art. 54 bis d.lgs. n. 165/2001 – condotte illecite –segnalazione al responsabile della prevenzione della corruzione – ammissibilità. Il dipendente che, in ragione del rapporto di lavoro, sia venuto a conoscenza di condotte illecite, può effettuare la segnalazione di cui all’art. 54 bis del d.lgs. n. 165/2001 anche

Page 40: 31.08.2016 Raccolta Orientamenti Anac …...2016 Orientamento n. 24 del 05 aprile 2016 Parole chiave: ANTICORRUZIONE – l. n. 190/2012 – PNA – ente nazionale di accreditamento

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Il dipendente che, in ragione del rapporto di lavoro, sia venuto a conoscenza di condotte illecite, può effettuare la segnalazione di cui all’art. 54 bis del d.lgs. n. 165/2001 anche al responsabile per la prevenzione della corruzione. Orientamento n. 39 del 11 giugno 2014 Parole chiave: ANTICORRUZIONE – l. n. 190/2012 – holding comunali – società partecipate dalle holding comunali – gestione di servizi pubblici – potere di nomina degli amministratori – ente di diritto privato in controllo pubblico – PNA – applicabilità – condizioni. Ai fini dell’applicazione della legge n. 190/2012 e del Piano nazionale anticorruzione, le holding comunali e le società partecipate dalle stesse sono ricomprese nella categoria degli enti di diritto privato in controllo pubblico, a condizione che esercitino attività di gestione di servizi pubblici ovvero siano sottoposte a controllo da parte di diverse amministrazioni pubbliche. Esse sono tenute ad adottare i modelli di organizzazione e gestione del rischio sulla base del d.lgs. n. 231/2001, implementati con adeguate misure organizzative e gestionali, al fine di dare attuazione alle norme contenute nella l. n. 190/2012 o, in mancanza, ad adottare il Piano triennale di prevenzione della corruzione (par. 3.1.1 del PNA). Orientamento n. 38 del 11 giugno 2014 Parole chiave: ANTICORRUZIONE – art. 1 comma 7, legge n. 190/2012 – responsabile della prevenzione della corruzione – dirigente incaricato dell’ufficio contratti o patrimonio – settori esposti al rischio della corruzione – inopportunità. Non è opportuno che il responsabile della prevenzione della corruzione rivesta anche il ruolo di responsabile dell’ufficio contratti o dell’ufficio preposto alla gestione del patrimonio, trattandosi di settori maggiormente esposti al rischio della corruzione (vedi circolare n. 1/2013 del Dipartimento della funzione pubblica). Orientamento n. 37 del 11 giugno 2014 Parole chiave: ANTICORRUZIONE – d.lgs. n. 39/2013 – dipendenti pubblici – inconferibilità/incompatibilità – incarichi dirigenziali o di funzioni dirigenziali – significato. Non sussiste alcuna causa di incompatibilità/inconferibilità, ai sensi del d.lgs. n. 39/2013, tra la carica di componente della giunta o del consiglio di un comune

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e la qualifica di dipendente pubblico non titolare di un incarico o di funzioni dirigenziali. Orientamento n. 36 del 05 giugno 2014 Parole chiave: ANTICORRUZIONE – incarichi dirigenziali esterni conflitto di interessi anche potenziale – pareri ex art. 53, d.lgs. n. 165/2001 – rilevabilità da parte dell’Autorità nazionale anticorruzione. L’Autorità nazionale anticorruzione, nell’esprimere pareri facoltativi, ai sensi dell’art. 1, co. 2, lett. e) della legge n. 190/2012, in materia di autorizzazioni, di cui all’art. 53 del d.lgs. n. 165/2001, allo svolgimento di incarichi esterni da parte dei dirigenti amministrativi dello Stato e degli enti pubblici nazionali e nell’esercizio dei poteri di vigilanza e controllo, ai sensi dell’art. 1, co. 2, lett. f) della citata legge, rileva eventuali ipotesi di conflitto di interessi, anche potenziale, e le comunica alle amministrazioni pubbliche per quanto di competenza. Orientamento n. 35 del 05 giugno 2014 Parole chiave: ANTICORRUZIONE – art. 9, secondo comma d.lgs. n. 39/2013 – presidente del consiglio di amministrazione di una fondazione in controllo pubblico comunale– attività notarile ˗ incompatibilità – inconfigurabilità. Non sussiste alcuna ipotesi di incompatibilità, ai sensi dell’art. 9, secondo comma del d.lgs. n. 39/2013, tra la carica di presidente del consiglio di amministrazione di una fondazione in controllo pubblico e lo svolgimento dell’attività notarile. Orientamento n. 34 del 05 giugno 2014 Parole chiave: ANTICORRUZIONE – art. 11 d.lgs. n. 39/2013 – direttore generale del comune ˗ direttore generale di una fondazione in controllo pubblico comunale – incompatibilità – inconfigurabilità. Non sussiste alcuna ipotesi di incompatibilità, ai sensi dell’art. 11 del d.lgs. n. 39/2013, tra l’incarico di direttore generale di un comune con popolazione superiore ai 15.000 abitanti e l’incarico di direttore generale di un ente di diritto privato in controllo pubblico da parte del medesimo comune, nella specie una fondazione teatrale. Orientamento n. 28 del 28 maggio 2014 Parole chiave: Anticorruzione – D.lgs. n. 39/2013 – incompatibilità e inconferibilità – componente di organo di indirizzo politico delle forme associative tra comuni – popolazione superiore ai 15.000 abitanti – condizioni.

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Il regime delle inconferibilità e delle incompatibilità di cui al d.lgs. n. 39/2013 opera con riferimento alle forme associative tra comuni, la cui popolazione, complessivamente considerata, supera i 15.000 abitanti, solo nel caso in cui il titolare di un incarico rivesta o abbia rivestito anche la carica di assessore o consigliere in un organo di indirizzo politico delle forme associative medesime (ipotesi in cui è stata esclusa la sussistenza dell’incompatibilità tra l’incarico di funzioni dirigenziali in un comune e la carica di candidato sindaco in altro comune, sebbene i due enti locali facciano parte di una costituenda unione di comuni montani con popolazione complessiva superiore ai 15.000 abitanti). Orientamento n. 27 del 28 maggio 2014 Parole chiave: ANTICORRUZIONE – legge n. 190/2012 – piano triennale di prevenzione della corruzione – dirigenti/quadro con ruolo di avvocati – pubblica amministrazione – applicazione. I dirigenti e i quadri di un’amministrazione pubblica, ai sensi del d.lgs. n. 165/2001, che esercitano la professione di avvocato per conto dell’ente di appartenenza sono destinatari del Piano triennale di prevenzione della corruzione. Orientamento n. 26 del 28 maggio 2014 Parole chiave: ANTICORRUZIONE –responsabile per la prevenzione della corruzione – art. 1, co. 7, l. n. 190/2012 –dirigenti – funzionario con incarichi dirigenziali – ammissibilità – condizioni. Il responsabile per la prevenzione della corruzione, sulla base del dettato normativo, è individuato “di norma” e, dunque, preferibilmente, tra dirigenti amministrativi di ruolo di prima fascia in servizio. In presenza di determinate circostanze, previa adeguata motivazione, detto incarico può essere esercitato, anche, da un funzionario cui siano affidati incarichi di natura dirigenziale. Orientamento n. 25 del 28 maggio 2014 Parole chiave: ANTICORRUZIONE – art. 1, co. 7, l. n. 190/2012 –responsabile per la prevenzione della corruzione –responsabile dell’ufficio per i procedimenti disciplinari –potenziale conflitto di interesse – inopportunità. Non è opportuno che il responsabile della prevenzione della corruzione rivesta anche il ruolo di responsabile dell’ufficio per i procedimenti disciplinari, potendosi versare in tale ipotesi in una situazione di potenziale conflitto di interessi.

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Orientamento n. 23 del 28 maggio 2014 Parole chiave: ANTICORRUZIONE – d.lgs. n. 39/2013 ˗ direttore generale di un comune – consigliere di amministrazione con deleghe gestionali di una fondazione in controllo pubblico – incompatibilità ˗ sussistenza Sussiste l’incompatibilità di cui all’art. 11, comma 3, lett. c) d.lgs. n. 39/2013 tra l’incarico di direttore generale di un comune con popolazione superiore a 15.000 abitanti e la carica di consigliere di amministrazione con deleghe gestionali, in una fondazione sottoposta a controllo da parte del medesimo comune. Orientamento n. 22 del 28 maggio 2014 Parole chiave: ANTICORRUZIONE – d.lgs. n. 39/2013 – associazioni e fondazioni ˗ enti di diritto privato in controllo pubblico ˗ potere di nomina degli amministratori ˗ configurabilità. Non è conferibile, ai sensi dell’art.7 comma 2 lett. d) del d.lgs. 39/2013 l’incarico di liquidatore di una società in controllo pubblico della provincia ad un assessore provinciale che ha svolto la funzione nell’anno precedente al conferimento dell’incarico. Orientamento n. 21 del 28 maggio 2014 Parole chiave: ANTICORRUZIONE – art. 7, co. 2, lett. d) del d.lgs. n. 39/2013 – liquidatore di ente di diritto privato in controllo pubblico – assessore provinciale – configurabilità. Non è conferibile, ai sensi dell’art.7 comma 2 lett. d) del d.lgs. 39/2013 l’incarico di liquidatore di una società in controllo pubblico della provincia ad un assessore provinciale che ha svolto la funzione nell’anno precedente al conferimento dell’incarico. Orientamento n. 19 del 28 maggio 2014 Parole chiave: ANTICORRUZIONE – d.lgs. n. 39/2013 – società consortile per azioni – art. 2615 ter c.c. – art. 22, comma 3, lett. e) della l. n. 142/1990 – artt. 112 e 133 del d.lgs. n. 267/2000 – gestione di servizi pubblici – ente di diritto privato in controllo pubblico – incompatibilità e inconferibilità – configurabilità. Materia: anticorruzione Ai fini dell’applicazione del d.lgs. n. 39/2013, le società consortili per azioni, costituite ai sensi dell’art. 2615 ter del codice civile e dell’art. 22, comma 3,

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lett. e) della l. n. 142/1990, oggi trasfuso negli artt. 112 e 113 del d.lgs. n. 267/2000 (TUEL), sono ricomprese nella categoria degli enti di diritto privato in controllo pubblico, in quanto esercitano attività di gestione di servizi pubblici e sono sottoposte a controllo da parte di diverse amministrazioni pubbliche. Orientamento n. 17 del 21 maggio 2014 Parole chiave: ANTICORRUZIONE – ambito di applicazione – l. n. 190/2012 – Piano nazionale anticorruzione – enti di diritto privato in controllo pubblico – fondazioni universitarie – equiparazione – conseguenze. Le norme in materia di prevenzione della corruzione di cui alla l. n. 190/2012 si applicano alle fondazioni universitarie, in quanto rientrano nella categoria degli enti di diritto privato in controllo pubblico, tenuto conto, altresì, delle specifiche disposizioni di cui al Piano nazionale anticorruzione. Orientamento n. 10 del 15 maggio 2014 Parole chiave: ANTICORRUZIONE – d.lgs. n. 39/2013 – art. 29 ter, d.l. n. 69/2013 – cumulo della carica politica e dell’incarico amministrativo – incompatibilità e inconferibilità – limiti. Per le ipotesi di cumulo della carica politica e dell’incarico amministrativo sorto prima dell’entrata in vigore del d.lgs. n. 39/2013, trova applicazione quanto previsto dall’art. 29 ter del d.l. n. 69 del 2013, convertito dalla l. n. 98 del 2013, ai sensi del quale “[…] gli incarichi conferiti e i contratti stipulati prima della data di entrata in vigore del medesimo decreto legislativo in conformità alla normativa vigente prima della stessa data, non hanno effetto come causa di incompatibilità fino alla scadenza già stabilita per i medesimi incarichi e contratti”. Parimenti, le ipotesi di inconferibilità previste dal citato d.lgs. n. 39/2013 non operano fino alla scadenza del preesistente incarico amministrativo. Orientamento n. 9 del 15 maggio 2014 Parole chiave: ANTICORRUZIONE – art.11, co. 3 d.lgs. n. 39/2013 – enti locali – enti di diritto privato in controllo pubblico – istituzione comunale ai sensi della l.r. Sicilia n. 30/2000 – segretario generale – incompatibilità – configurabilità. Sussiste l’ipotesi di incompatibilità di cui all’art. 11, co. 3, lett. c), d.lgs. n. 39/2013, tra l’incarico di Segretario generale di un comune con popolazione superiore ai 15 mila abitanti e la carica di componente di una propria istituzione comunale, in quanto tale entità è da equiparare a un ente di diritto privato in controllo pubblico da parte del comune.

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Orientamento n. 8 del 15 maggio 2014 Parole chiave: ANTICORRUZIONE – d.lgs. n. 39/2013 – amministratore di ente di diritto privato in controllo pubblico – delibera A.N.AC n. 48/2013 – conferma dell’incarico – ammissibilità. Con riferimento agli incarichi di presidente o amministratore di ente di diritto privato in controllo pubblico di livello regionale, provinciale o comunale, il divieto di cui all’art. 7, comma 1, lettera d) e comma 2, lettera d), del d.lgs. n. 39/2013, opera soltanto nell’ipotesi di incarico conferito presso un ente di diritto privato in controllo pubblico diverso, mentre non impedisce la conferma dell’incarico presso il medesimo ente. Orientamento n. 7 del 15 maggio 2014 Parole chiave: ANTICORRUZIONE – d.lgs. n. 39/2013 – legge n. 56/2014 – consiglio provinciale – inconferibilità e incompatibilità – deroga – esclusione. La legge 7 aprile 2014, n. 56, nella parte in cui ridefinisce il sistema delle province e detta disposizioni in materia di funzionamento e organizzazione di tali enti, non introduce alcuna deroga al regime delle incompatibilità e inconferibilità di cui al d.lgs. n. 39/2013. Orientamento n. 6 del 15 maggio 2014 Parole chiave: ANTICORRUZIONE – d.lgs. n. 39/2013 – incarichi di direzione delle aziende sanitarie – inconferibilità e incompatibilità – presupposti. Il regime delle inconferibilità e delle incompatibilità previsto dal decreto legislativo n. 39/2013 per gli incarichi di direzione delle aziende sanitarie trova applicazione nel caso in cui l’incaricato rivesta o abbia rivestito anche una carica in organi di indirizzo politico. Orientamento n. 5 del 15 maggio 2014 Parole chiave: ANTICORRUZIONE – d.lgs. n. 39/2013 – forma associativa tra comuni – convenzioni – art. 30 d.lgs. n. 267/2000 – inconferibilità/incompatibilità – esclusione. Il regime delle inconferibilità e delle incompatibilità di cui al d.lgs. n. 39/2013 non opera con riferimento alle forme associative tra comuni con popolazione complessiva superiore ai 15.000 abitanti che si sostanziano nella stipula di una convenzione, ai sensi dell’art. 30 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, per lo svolgimento in modo coordinato di funzioni e servizi determinati.

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Orientamento n. 4 del 15 maggio 2014 Riformulato in data 19 marzo 2015 - Parole chiave: Anticorruzione – art. 12, comma 4 lett. b) d.lgs. n. 39/2013 – incarico di posizione organizzativa enti locali- incarico dirigenziale – equiparabilità – carica di componente di una giunta o di un’assemblea in una forma associativa del medesimo ente locale – incompatibilità - sussistenza Sussiste l’incompatibilità, ai sensi dell’art. 12, comma 4 lett. b) del d.lgs. n. 39/2013, tra l’incarico di posizione organizzativa in un ente locale, conferito ai sensi dell’art. 109, comma 2 del d.lgs. n. 267/2000 e la carica di componente della giunta o dell’assemblea della forma associativa di cui il medesimo ente locale fa parte, in quanto tale incarico è qualificabile come incarico di funzioni dirigenziali a personale non dirigenziale, fatta salva l’ipotesi che il conferimento dello stesso sia avvenuto prima dell’entrata in vigore del citato decreto 39, secondo quanto stabilito dall’art. 29-ter del d.l. n. 69/2013.