3 benessere illuminotecnico

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Benessere illuminotecnico

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Benessere illuminotecnico

Richiamo: la luminanza

• La luminanza è il rapporto tra l’intensità luminosa prodotta da una superficie riflettente in  una determinata direzione e l’area della proiezione di questa superficie nella stessa direzione prescelta. Si esprime in candele/m2 e riguarda la sensazione di luminosità di una superficie in confronto a zone adiacenti.

Richiamo: la luminanza

• A tale fattore è collegato il cosiddetto rapporto di luminanza tra un oggetto con una determinata luminanza e la superficie circostante.

• Alla luminanza è collegato, inoltre, il fattore di contrasto dato dal rapporto tra la differenza di luminanza tra la superficie in esame ed il fondo, e la luminanza del fondo stesso.

• Alla luminanza sono collegati i fenomeni di abbagliamento e di discriminazione.

Abbagliamento

• È la condizione in cui, per effetto di luminanze molto elevate o di differenze di luminanze troppo accentuate la percezione visiva risulta difficile o si viene a creare un senso di "discomfort". 

• Ad esempio, se una sorgente luminosa di luminanza piuttosto elevata entra all'improvviso nel campo visivo, la sensibilità della retina decresce con estrema rapidità non solo in corrispondenza del punto in cui si forma l'immagine ma anche nelle vicinanze di tale punto. In queste condizioni non risulta più possibile vedere nulla nella zona intorno alla sorgente. 

Abbagliamento

Abbagliamento

• Nel caso in cui l'abbagliamento sia dovuto a differenze di luminanze nel campo visivo troppo marcate, esso è tanto maggiore quanto più elevata è l'entità di tale differenza. 

• L'abbagliamento può essere determinato, oltre che da una sorgente luminosa non sufficientemente schermata anche, altrettanto facilmente, dal piano troppo brillante di un tavolo o di una macchina oppure da una finestra. Dopo che la causa dell'abbagliamento scompare dal campo visivo, ci vuole un poco di tempo prima che la retina si riadatti. 

Effetti della cattiva illuminazione 

• bruciore• lacrimazione• secchezza• senso di corpo estraneo• ammiccamento frequente• fastidio alla luce• pesantezza• visione annebbiata• visione sdoppiata• stanchezza alla lettura

Astenopia (sindrome da affaticamento visivo)

Cause dei problemi di visione

• Abbagliamento• Riflessi• Affaticamento dei muscoli palpebrali in stato di contrattura per difendersi dall’eccesso di luce

• Effetto flicker o sfarfallamento  può causare  distrazione e provocare malesseri come mal di testa

• Effetto stroboscopico ‐ in determinati posti di lavoro con macchine in movimento ‐ può provocare una errata percezione dei moti rotativi e quindi può determinare situazioni di pericolo. 

Parametri che influenzano la visioneCaratteristiche del compito

visivo Capacità visive del

soggetto Caratteristiche dell’ambiente

tempo di esposizione allo specifico compito visivo visus del microclima

(Umidità Rel, velocità dell’aria)

angolo sotteso motilità oculare degli inquinanti aerodispersi (polveri, vapori, gas ecc.)

nitidezza dell’immagine senso cromatico della visione a distanza

tempo di persistenza Funzione retinica

del sistema di illuminazione (rapporti di luminanza, resa del contrasto, abbagliamento, caratteristiche spettrali delle sorgenti di luce

artificiale, rapporto tra luce naturale e artificiale, ecc.)

contrasto cristallino

Condizioni di buona percezione

• Le condizioni essenziali per una buona percezione visiva sono le seguenti:• l'illuminamento deve essere sufficientemente elevato in relazione alle dimensioni dell'oggetto, ai contrasti, al tempo di percezione ed all'età del soggetto;

• la luminanza della zona immediatamente adiacente al compito visivo non deve essere più elevata di quella del compito visivo stesso;

• il contrasto tra lo sfondo immediato del compito visivo e l'ambiente non deve essere troppo accentuato e la transizione deve essere graduale;

• si devono adottare le misure più adeguate per evitare l'abbagliamento.

Confort visivo

• “Il comfort visivo è una necessità essenziale dell’uomo che può influenzare le prestazioni lavorative, la salute e la sicurezza, l’umore e l’atmosfera. I lavoratori negli uffici possono sentirsi più affaticati in presenza di un impianto che produce abbagliamento nell’illuminazione, ma le stesse persone possono temporaneamente provare piacere e sentirsi eccitate dalle luci lampeggianti di una discoteca” (dal manuale IES)

Apporto della luce solare

• La luce solare diretta non è consigliabile negli ambienti di lavoro per l’eccessiva brillanza che essa determina, con un conseguente affaticamento della vista.

• Negli ambienti confinati è in funzione del numero e della superficie delle finestre che deve essere almeno 1/8 della superficie del  pavimento (ma consigliato un valore di 1/4)

Apporto della luce solare

• Quando non risulta sufficiente la luce naturale si sopperisce con la luce artificiale.

• Dal punto di vista igienico l’illuminazione artificiale degli ambienti di lavoro deve avere almeno tre requisiti essenziali: essere sufficiente, (senza provocare peraltro fenomeni di abbagliamento), uniforme con giusta proporzione tra luce ed ombra;

Illuminazione artificiale

• Quando la luce naturale non è sufficiente bisogna integrarla con quella artificiale che deve rispondere ai seguenti requisiti essenziali:

• essere sufficiente• composizione spettrale più possibile a quella naturale• non provocare abbagliamento• essere uniforme rispettando i giusti contrasti tra luce e ombra• priva di oscillazioni

Illuminazione artificiale

• Di fondamentale importanza sono le modalità di distribuzione della luce nell’ambiente, distinte in diretta, indiretta e mista unitamente alla dislocazione delle sorgenti luminose.

• La normativa vigente in materia di igiene del lavoro prescrive che i lavoratori operino in ambienti raggiunti dalla luce naturale, salvo casi particolari in deroga. Anche la luce artificiale deve essere prevista per integrare la luce naturale al fine di garantire lo svolgimento dell'attività in sicurezza e senza particolare affaticamento visivo.

Illuminazione artificiale

Illuminazione diretta

Illuminazione indiretta

Illuminazione mista

Presenta massimo rendimento con lo svantaggio di essere facilmente abbagliati

L’ambiente di lavoro è illuminato con luce riflessa (da soffitti o pareti), evita l’abbagliamento ma ha un basso rendimento e tende a variare i contrasti riducendo la percezione degli oggetti

È una combinazione delle precedenti e tende a evitare i difetti accennati

Illuminazione diretta e indiretta

DIRETTADIRETTA

COMBINAZIONE DIRETTA RIDOTTA E INDIRETTA

COMBINAZIONE DIRETTA RIDOTTA E INDIRETTA

SCHERMO VIDEO

TASTIERAFOGLIO

Illuminazione di un luogo di lavoro

• illuminazione generale sufficiente ma contenuta• finestre schermate con “veneziane”• tende adeguate (di tessuto spesso, chiare e a tinta unica) • davanti e dietro lo schermo non devono esserci finestre• le postazioni VDT distano almeno 1m dalle finestre• schermi posti a 90° rispetto alle finestre

Illuminazione di un luogo di lavoro

• la direzione principale  dello sguardo deve trovarsi parallela al fronte delle finestre

• illuminazione in forma a strisce e disposta parallela rispetto al  fronte delle finestre

• pareti tinteggiate in colore chiaro non bianco e non riflettente

STRISCIA DI LUCE ARTIFICIALE

POSTI DI LAVORO AI VDT

TENDE

VENEZIANE

Livelli di illuminamento (vecchio DPR 303/56)Locali o tipo di lavoro Vecchie disposizioni del DPR

303/56Standards

europeiDeposito 10 100 - 200Aree di passaggio 20 100 - 200Lavori grossolani 40 200 - 400Lavori di media finezza (illuminazione generale)

20 200 - 400

Lavori di media finezza (illuminazione localizzata)

100 1000 - 2000

Lavori fini (illuminazione generale) 40 400 - 800

Lavori fini (illuminazione localizzata) 200 2000 - 4000

Lavori finissimi (illuminazione generale)

60 800 - 1200

Lavori finissimi (illuminazione localizzata)

300 4000 - 6000

Idoneità dei tipi di lampada

INADEGUATAINADEGUATA ADEGUATA IN DETERMINATE CIRCOSTANZE

ADEGUATA IN DETERMINATE CIRCOSTANZE

BUONABUONA

LAMPADA A IRRAGGIAMENTO

LIBERO

LAMPADA A IRRAGGIAMENTO

LIBERO

LAMPADA CON SCHERMO A

VETRO OPACO

LAMPADA CON SCHERMO A

VETRO OPACO

LAMPADA CON GRIGLIA

LAMPADA CON GRIGLIA

45°

Idoneità dei tipi di lampada

• In caso di lampade a soffitto non schermate, la linea tra l’occhio e la lampada deve formare con l’orizzonte un angolo non inferiore a 60°

UNI 12464 ‐ Illuminazione dei posti di lavoro

• Premessa: Tutte le norme hanno carattere volontario, a meno che una legge le renda obbligatorie.

• In particolare, la UNI 12464 dice: “La presente norma europea non specifica i requisiti illuminotecnici riguardanti la sicurezza e la salute dei lavoratori”, ma solo quelli che “corrispondono alle esigenze di comfort vivo e di prestazione visiva”.

• La progettazione di un impianto è sotto la piena responsabilità del progettista, la sua adeguatezza fa capo al datore di lavoro

UNI 12464 ‐ Illuminazione dei posti di lavoro

• La UNI EN 12464 prescrive valori dipendenti dal compito visivo per i alcuni parametri illuminotecnici:

• illuminamento;• resa dei colori;• abbagliamento. All’interno di edifici: 

UNI EN 12464‐1 (2004) 

All’esterno di edifici: UNI EN 12464‐2 (2008)

UNI 12464 ‐ Illuminazione dei posti di lavoro

Grazie per l’attenzione