28 ottobre 2011 CPT Lucca · LA SICUREZZA NELL’EDILIZIA TRADIZIONALE Sarà comunque la “legge...

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1 BUONE PRASSI NELLA POSA DEI SOLAI BUONE PRASSI NELLA POSA DEI SOLAI NELL’EDILIZIA TRADIZIONALE NELL’EDILIZIA TRADIZIONALE Geom. Alessandro Magnani 28 ottobre 2011 CPT Lucca 1 1 1 Edilizia di tipo residenziale o assimilabile, realizzata con metodi costruttivi facenti parte del modo più tradizionale di operare. Tra le attività lavorative che rientrano nell’edilizia tradizionale ci sono i solai in c.a. realizzati in opera: - alleggeriti con elementi in laterizio - travetti e pignatte - predalles o pannelli prefabbricati EDILIZIA TRADIZIONALE La posa di questi solai avviene con metodi e/o elementi poco industrializzati o innovativi 2 2 2

Transcript of 28 ottobre 2011 CPT Lucca · LA SICUREZZA NELL’EDILIZIA TRADIZIONALE Sarà comunque la “legge...

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BUONE PRASSI NELLA POSA DEI SOLAIBUONE PRASSI NELLA POSA DEI SOLAINELL’EDILIZIA TRADIZIONALENELL’EDILIZIA TRADIZIONALE

Geom. Alessandro Magnani

28 ottobre 2011CPT Lucca

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Edilizia di tipo residenziale o assimilabile, realizzata con metodi costruttivi facenti parte del modo più tradizionale di operare.

Tra le attività lavorative che rientrano nell’edilizia tradizionale ci sono i solai in c.a. realizzati in opera:

- alleggeriti con elementi in laterizio

- travetti e pignatte

- predalles o pannelli prefabbricati

EDILIZIA TRADIZIONALE

La posa di questi solai avviene con metodi e/o elementi poco industrializzati o innovativi

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REALIZZAZIONE DI SOLAI: QUALI SONO I RISCHI?

Sono quelli legati all’utilizzo di ATTREZZATURE e MATERIALI, come il sollevamento, il trasporto ed il posizionamento dei materiali stessi.

Il rischio principale per gravità e numero di infortuni è sempre:

LA CADUTA DALL’ALTO!

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Una su tutte:

L’abitudine di pensare e poi di realizzare il lavoro

SENZA opere provvisionali o altri sistemi anticadut a

QUALI LE CAUSE DI QUESTO RISCHIO ?

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• Una scarsa conoscenza della normativa , delle tecniche e delle tecnologie per realizzare le opere in sicurezza

QUALI LE CAUSE DI QUESTO RISCHIO ?

• Una scarsa formazione degli operatori

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COME PREVENIRE QUESTI RISCHI ?

I metodi di prevenzione sono sostanzialmente due:

Modificare le tecniche costruttive adottando sistemi che permettano di posare i solai senza rischio di CADUTA DALL’ALTO

(Dokamatic di Doka, si monta dalla parte sottostante)

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2Implementare la sicurezza nell’ edilizia tradizionale, fornendo le corrette procedure operative.

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QUALE METODO DI PREVENZIONE ?

L’attuale mercato dell’impresa edile e soprattutto la maggior parte degli operatori del settore delle costruzioni non sono informati a queste nuove tecnologie.

Le nuove tecnologie forniscono maggiori garanzie di sicurezza, perché progettate e sviluppate per avere condizioni di lavoro SICURE, quindi ad es. (come per la foto a lato) il cassero è stato realizzato solamente perché la procedura di montaggio è stata corretta altrimenti risulta IMPOSSIBILE.

E’ necessario che la cultura della sicurezzacresca in modo graduale attraverso una corretta procedura operativa, per questo motivo ASE , il CPT di Torino ed il sistema degli OO.PP. hanno deciso di percorrere la strada del 2°metodo

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LA RICERCA DI ASE E CPT DI TORINO

� Inserire nuove schede operative

� Adeguare le schede alla normativa vigente

� Inserire indicazioni sulla sperimentazione dei

sistemi anticaduta per il montaggio dei solai in

latero-cemento.

La ricerca è stata pubblicata nel 2004 ed è

attualmente in corso di revisione.

La revisione si è resa necessaria per

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LA SICUREZZA NELL’EDILIZIA TRADIZIONALE

Sarà comunque la “legge di mercato” che modificherà tecniche e tecnologie, se quelle tradizionali si dimostrano meno sicure e meno economiche di quelle più innovative.

Non è possibile pensare di cambiare o modificarenell’immediato, un radicato modo di “costruire” degli operatori del settore

Non è possibile pensare di cambiare o modificarenell’immediato, un radicato modo di “costruire” degli operatori del settore

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� Utilizzo di DPI anticaduta

I PRINCIPI DI SICUREZZA APPLICATI

Sarà comunque la “legge di mercato” che modificherà tecniche e tecnologie, se quelle tradizionali si dimostrano meno sicuree meno economiche di quelle più innovative.

� Utilizzo di dispositivi di protezione collettiva (ponteggi,

impalcati, ecc.)

� Modalità operative che propongono una nuova

organizzazione del lavoro e che eviti quanto più possibile

l’esposizione al rischio di caduta dall’alto

� Applicazione delle disposizioni di legge pertinenti (D.Lgs

81/2008, norme tecniche, ecc.)

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Per eseguire lavori in altezza è

necessario utilizzare SEMPRE idonee opere provvisionali (dispositivi di protezione collettiva)

� Lavori di montaggio e smontaggio di opere provvisionali

OPERE PROVVISIONALI E DPI ANTICADUTA

� Lavori di posizionamento e montaggio di elementi prefabbricati

� Lavori in prossimità di gronde e cornicioni, sui tetti, …. Quando non risulta possibile predisporre ponteggi, impalcati d i protezione o parapetti

I DPI anticaduta possono essere utilizzati solamente nei casi di:

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CASSERATURA DELLE TRAVI E DEI CORDOLI

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PARAPETTI SUL BORDO DEL CASSERO

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REALIZZAZIONE DI IMPALCATI DI POSA COMPLETI

Per realizzare in opera i solai in c.a. alleggerito con elementi in

laterizio sono necessari gli impalcati completi

Gli impalcati completi sono consigliabili anche per i solai

realizzati in travetti e pignatte

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REALIZZAZIONE DI IMPALCATI DI POSA COMPLETI

L’impalcato consente di posare il solaio in assoluta sicurezza, ma

occorre, prestare attenzione al montaggio dello stesso.

I sistemi per il montaggio in sicurezza dell’impalcato sono

sostanzialmente due:

1. Utilizzo di opere provvisionali (ponti su cavalletti o simili)

2. Utilizzo di reti anticaduta di tipo S (più avanti saranno

spiegate le caratteristiche)

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Utilizzo di opere provvisionali16161616

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Utilizzo di opere provvisionali17171717

Utilizzo di opere provvisionali

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Utilizzo di reti di sicurezza

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Rete di protezione

REALIZZAZIONE DI IMPALCATI DI POSA COMPLETI

Per evitare il rischio di caduta dall’alto per gli operatori durante il

montaggio dell’impalcato completo è necessario utilizzare uno di

questi sistemi:

Realizzazione dalla parte sottostante

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RETE DI PROTEZIONE

� Montaggio di impalcati completi

� Montaggio di solai a travetti e pignatte, in alternativa

all’impalcato completo

� Montaggio di solai a predalles (pannelli prefabbricati)

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Le reti provvisorie non metalliche

La costruzione, la scelta e l’utilizzo delle reti di protezione

anticaduta seguono le norme tecniche di seguito elencate:

UNI EN 1263 – 1 (2003) – Reti di sicurezza. Requisiti di

sicurezza, metodi di prova

UNI EN 1263 – 2 (2003) – Reti di sicurezza. Requisiti di

sicurezza per il montaggio delle reti di sicurezza.

La circolare 13/1982 detta le norme per l’utilizzo delle reti,

inspirandosi a norme tecniche francesi ormai superate dalle

norme EN sopra riportate.

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La posa deve essere

effettuata con funi tiranti,

su una superficie minima di

35 mq. Il lato più corto non

deve essere inferiore a 5

m. La distanza tra gli

ancoraggi deve essere

inferiore a 2,5 m.

Le reti provvisorie non metalliche – rete di tipo S

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Le reti provvisorie non metalliche: rete di tipo T

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Le reti provvisorie non metalliche: rete di tipo U

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Le reti provvisorie non metalliche: rete di tipo V

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Le reti provvisorie non metalliche

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Le reti provvisorie non metalliche

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Le reti provvisorie non metalliche

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SISTEMI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE ANTICADUTA

Utilizzabili per la realizzazione di solai in predalles (a pannelli)

Con ancoraggio a sistemi di sollevamento dei pannelli (verificare lo stato di conservazione)

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Con utilizzo di linea di ancoraggio provvisoria in classe C – UNI EN 795

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Con utilizzo di linea di ancoraggio provvisoria in classe C – UNI EN

795

Questo è il sistema proposto nella ricerca 2004, modificato a seguito

della sperimentazione, come più avanti evidenziato.

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SISTEMI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE ANTICADUTA

Posizionamento di armature metalliche con linea di ancoraggio

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SISTEMI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE ANTICADUTA

Un sistema individuale anticaduta è composto da 3 parti fondamentali:

- Il punto di ancoraggio

- L’imbracatura di sicurezza

- Il collegamento dell’imbracatura con il punto di ancoraggio (cordino di sicurezza)

La ricerca ASE - CPT TO ha preso in considerazione la realizzazione del sistema di ancoraggio che deve essere conforme alla norma UNI EN 795

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Il dispositivo di ancoraggio consiste in un elemento o serie di

elementi o componenti contenente uno o più punti di ancoraggio.

Il punto di ancoraggio può essere strutturale (fisso) o mobile.

ancoraggio strutturale: Elemento o elementi fissati in modo

permanente a una struttura, a cui si può applicare un dispositivo di

ancoraggio o un dispositivo di protezione individuale.

punto di ancoraggio mobile: elemento mobile aggiuntivo montato

sulla linea di ancoraggio o sulla rotaia di ancoraggio, a cui si può

applicare il dispositivo di protezione individuale.

DPI ANTICADUTA: dispositivi di ancoraggio (EN 795)

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La UNI EN 795 classifica i dispositivi di ancoraggio in 5 classi

Classe A : ancoraggio strutturale fisso

Classe B : ancoraggio provvisorio portatile

Classe C : linea di ancoraggio flessibile orizzontale

Classe D : linea di ancoraggio rigida orizzontale

Classe E : ancoraggio a corpo morto per superficie orizzontale

DPI ANTICADUTA: dispositivi di ancoraggio (EN 795)

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Classe A

Comprende gli ancoraggi strutturali progettati per essere fissati a

superfici verticali,orizzontali ed inclinate, per esempio pareti,

colonne, architravi (classe A1) o a tetti inclinati (classe A2).

DPI ANTICADUTA: dispositivi di ancoraggio (EN 795)

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Classe A

DPI ANTICADUTA: dispositivi di ancoraggio (EN 795)

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Classe A

Per il fissaggio su acciaio o legno la progettazione e l'installazione

dovrebbe essere verificate da un tecnico abilitato (ingegnere o

architetto) che stabilisca la forza della prova di tipo.

Ancoraggi di classe A1: Per il fissaggio in altri materiali strutturali,

l'installatore dove verificare l'idoneità sottoponendo ogni singolo

ancoraggio strutturale, dopo l'installazione, a una forza di trazione

assiale di 5 kN a conferma della solidità del fissaggio. L'ancoraggio

strutturale dovrebbe sopportare la forza per almeno 15 s.

DPI ANTICADUTA: dispositivi di ancoraggio (EN 795)

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Classe B

Comprende dispositivi di ancoraggio provvisori portatili.

a) trepiede

DPI ANTICADUTA: dispositivi di ancoraggio (EN 795)

47474747

Classe B

DPI ANTICADUTA: dispositivi di ancoraggio (UNI EN 7 95)

48484848

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Classe B

DPI ANTICADUTA: dispositivi di ancoraggio (UNI EN 7 95)

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1111 Ancoraggi strutturali di estremità

2222 Ancoraggi strutturali intermedi

3333 Linea di ancoraggio

4444 Ancoraggio mobile

Classe C

Dispositivi di ancoraggio con linee di ancoraggio flessibili orizzontali.

(Per linea orizzontale si intende una linea

che devia dall'orizzontale per non più di

15°.)

DPI ANTICADUTA: dispositivi di ancoraggio (EN 795)

50505050

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DPI ANTICADUTA: dispositivi di ancoraggio (EN 795)

Classe C

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Classe D

Comprende dispositivi di ancoraggio che utilizzano rotaie di

ancoraggio rigide orizzontali.

DPI ANTICADUTA: dispositivi di ancoraggio (EN 795)

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Classe E

Comprende ancoraggi a corpo morto da utilizzare su superfici

orizzontali.

I dispositivi di ancoraggio a corpo morto non devono essere

utilizzati dove la distanza dal bordo del tetto sia minore di 2 500 mm

e in presenza di rischio di gelo o in condizioni di gelo.

Una superficie si intende orizzontale se devia

dall’orizzontale per non più di 5°

DPI ANTICADUTA: dispositivi di ancoraggio (EN 795)

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SERBATOIO RIEMPITO CON ACQUA

DPI ANTICADUTA: dispositivi di ancoraggio (EN 795)

Classe E

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ELEMENTO DI ANCORAGGIO

ZAVORRA REALIZZATA IN CEMENTO, ACCIAIO O GHISA

DPI ANTICADUTA: dispositivi di ancoraggio (EN 795)

Classe E

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REQUISITI DI RESISTENZA DEGLI ANCORAGGI

DPI ANTICADUTA: dispositivi di ancoraggio (EN 795)

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LA SPERIMENTAZIONE DELLE SOLUZIONI

Dal termine della precedente ricerca ad oggi s’ è proceduto alla sperimentazione delle soluzioni proposte nel testo per il montaggio dei solai in latero – cemento.

Nella nuova edizione saranno contenuti i risultati di queste sperimentazioni: sequenze operative, schemi ed indicazioni costruttive, prove di laboratorio, fotografie, ecc.

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La sperimentazione ha riguardato principalmente i sistemi per la protezione dalle cadute nella realizzazione di solai in latero-cemento.

I sistemi sperimentati sono stati due:

- Reti di protezione sottostanti

- Linee di ancoraggio con montanti inseriti nei pilastri.

Queste sperimentazioni hanno confermato la validità di quanto già indicato nel manuale del 2004.

LA SPERIMENTAZIONE DELLE SOLUZIONI

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USO DELLE RETI - SPERIMENTAZIONE

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Utilizzo di reti realizzate a norma UNI EN 1263

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USO DELLE RETI - SPERIMENTAZIONE

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Peso = 1 kN(100 kg)

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Altezza di caduta = 1 m

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Non si è mosso niente!!!Prova superata!72727272

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Dalla sperimentazione l’integrazione delle schede operative del

manuale: la modalità migliore per il montaggio della rete.

USO DELLE RETI - SPERIMENTAZIONE

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LA SPERIMENTAZIONE DEL SISTEMA ANTICADUTA

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VARIE CONFIGURAZIONI – SECONDO NORMA UNI EN 795

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Parametro Sist. Elastico Sist. Dissipativo Differenza %

Altezza di arresto (*) [cm] 48 78 + 63%

Forza sull’operatore [daN] 1200 567 - 53%

Forza nella fune [daN] 2595 780 - 70%

(*) a paritàdi altezza di caduta libera

VERIFICA DELLE FORZE

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Nessuna deformazione sui piantoni, nessuna rottura dei

pilastri86868686

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Nessuna deformazione sui piantoni, nessuna rottura dei pilastri

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Nessuna deformazione sui piantoni, alcune lesioni sulla testa dei pilastri

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Dalla sperimentazione l’integrazione delle schede operative del

manuale: modifica della forma del piantone ed introduzione della

serpentina di dissipazione dell’energia

SPERIMENTAZIONE E MANUALE

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ALTRE ESPERIENZE

Di seguito alcune pubblicazioni ed esperienze che trattano

di buone prassi nella realizzazione dei solai tradizionali.

Di queste si prendono in considerazione solo le soluzioni

differenti da quelle precedentemente viste.

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Questa pubblicazione contiene

riprende alcune soluzioni della

ricerca ASE CPT TO e ne

aggiunge altre interessanti

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UN’ESPERIENZA SPAGNOLA

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COSTRUIRE I SOLAI TRADIZIONALI NON E’ SEMPLICE

…ma farlo, rispettando la sicurezza per

i lavoratori, NON prevede strade diverse da quelle proposte , se non

per limitate variazioni di percorso.

…se invece si ritiene che la strada

proposta non risulta percorribile, allora possiamo dire che non si può continuare a lavorare come fatto ad oggi , Perché? Non rispetta la

normativa quindi è necessario

“cambiare strada” .

Cambiare strada vuol dire adottare le nuove tecniche e tecnologie che consentono il lavoro in sicurezza

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LA TUTELA DELLA SICUREZZA DEI LAVORATORI LA TUTELA DELLA SICUREZZA DEI LAVORATORI E’ PARTE INTEGRANTE DEL LAVOROE’ PARTE INTEGRANTE DEL LAVORO

LA SICUREZZA NON E’ UN OPTIONAL

TUTTO QUELLO CHE NON SI PUO’ REALIZZARE TUTTO QUELLO CHE NON SI PUO’ REALIZZARE IN SICUREZZA NON DEVE ESSERE REALIZZATO IN SICUREZZA NON DEVE ESSERE REALIZZATO (ANCHE SE ECONOMICAMENTE CONVENIENTE) (ANCHE SE ECONOMICAMENTE CONVENIENTE)

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