21 febbraio 2016Sembra tutto eccessivamente preparato, tutti in … · canto a te in questo momento...

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21 febbraio 2016 www.compastlentate.it Comunità pastorale Lentate - 18/02/16LM s.te messe della Comunità Pastorale BIRAGO prefestiva 20.30 festive 8; 10.30 martedì, giovedì, venerdì 9 CAMNAGO prefestiva 18 festive 10; 20.30 martedì, giovedì, venerdì 8.30 CIMNAGO prefestiva 20 festiva 10 lunedì, mercoledì, venerdì 18 COPRENO prefestiva 17 festive 9; 11 lunedì, mercoledì, venerdì 8 S.VITO prefestiva 18 festive 8; 11; 18 da lunedì a venerdì 7 e 8.30 sabato 8.30 sabati di maggio e ottobre 7 e 8.30 MOCCHIROLO mercoledì 20.30 (escluso maggio e luglio-agosto) * a S. Vito: ogni sabato 16.30 - 17.30: esposizione eucaristica * a BIRAGO, CAMNAGO, CIMNAGO, COPRENO: in caso di funerale la s. Messa d'orario di quel giorno viene sostituita dal funerale AVVISI DELLA COMUNITÀ PASTORALE APPUNTAMENTI COMUNITARI per vivere la QUARESIMA (soprattutto per gli adulti) - preghiera personale e familiare con il libretto diocesano - ogni domenica alle 15.30 a Copreno vesperi, riflessione sulle opere di misericordia e benedizione eucaristica - via crucis parrocchiale o comunitaria ogni venerdì - carità per il progetto comunitario GRUPPO FAMIGLIE prossimo incontro ORATORIO S.ANGELO sabato 27 febbraio ore 19 ANNIVERSARI MATRIMONIO per le foto di gruppo rivolgersi agli organizzatori di ogni parrocchia IL PONTE DELLE SPIE Domenica 21 febbraio ore 16.30 e 21.15 Lunedì 22 febbraio ore 21.15 REVENANT - REDIVIVO sabato 27 febbraio ore 21.15 domenica 28 febbraio ore 16.30 e 21.15 lunedì 29 febbraio ore 21.15 SACERDOTI PER LE CONFESSIONI sabato 27 febbraio 2016 nelle chiese parrocchiali 16.30 - 18 BIRAGO sospese, CAMNAGO don Italo, CIMNAGO don Ambrogio S. VITO don Mario A. COPRENO (dalle 16) don Angelo inoltre 20 minuti prima di ogni s. Messa, compresi i funerali CORSO PER MINISTRI STRAORDINARI EUCARESTIA unico corso per tutti (hanno annullato l’altro) sempre ore 15 di 5, 12, 19 marzo; 2, 9, 16 aprile 2016 Centro Pastorale (ex Seminario) - Via S. Carlo, 2 - SEVESO visita pastorale del nostro vicario episcopale Mns. Patrizio Garascia martedì 23 febbraio mattinata di incontro con sacerdoti pomeriggio visita alla scuola materna di Camnago sera incontro con il Consiglio Pastorale a Copreno mercoledì 24 febbraio pomeriggio visita alle suore di Copreno sera incontro con catechiste, lettori, cantori al cineteatro s. Angelo giovedì 25 febbraio pomeriggio visita ai malati e Centro d’ascolto Caritas a Copreno sera incontro con i giovani venerdì 26 febbraio pomeriggio disponibile per colloqui liberi in casa parr. a Camnago sera Via Crucis comunitaria a s. Vito Sal 18 ® Signore, tu solo hai parole di vita eterna. 21 febbraio 2016 - seconda domenica di QUARESIMA - Samaritana commento al salmo responsoriale di questa domenica La legge del Signore è perfetta, rinfranca l’anima; il comando del Signore è limpido, illumina gli occhi. ® Il timore del Signore è puro, rimane per sempre; i giudizi del Signore sono fedeli, sono tutti giusti. ® Ti siano gradite le parole della mia bocca; davanti a te i pensieri del mio cuore, Signore, mia roccia e mio redentore. ® Ancora una volta l’interrogativo necessario per la nostra preghiera personale e comunitaria: quando sappiamo esprimere un GRAZIE nel nostro dialogo con Dio? Sapremo dunque mai rendere grazie al Signore per la nostra fede, per quanto i nostri genitori, le nostre famiglie e tanti “maestri” ci hanno trasmesso, nella semplicità quotidiana della nostra fanciullezza? Siamo, penso la maggior parte di chi legge queste pagine, tra coloro che ancora negli oratori e nelle parrocchie ha assorbito lo stile e i valo- ri della vita cristiana. Sono i valori e gli orientamenti che ci servono - spesso a fatica - per le nostre scelte, siano esse evidenti e pubbliche o nascoste. Ne siamo riconoscenti? Le parole del bellissimo salmo di questa seconda domenica quaresi- male sono davvero una lode per la “legge del Signore” che abbiamo nel cuore. Pur turbata da tradimenti e debolezze, da pigrizie e soprat- tutto da omissioni. Dalla riconoscenza nasce anche la capacità di mi- sericordia. Nostra, per chi come noi è debole e peccatore. E se non avessimo nel cuore questa “legge del Signore”? E se non avessimo la grazia di un Signore “roccia” forte e sicura nel pantano soffocante della storia? donitalo [email protected] Papa Francesco Messaggio per la Quaresima (testo integrale - seconda parte) 3 - le opere di misericordia La misericordia di Dio trasforma il cuore dell’uomo e gli fa sperimen- tare un amore fedele e così lo rende a sua volta capace di misericor- dia. È un miracolo sempre nuovo che la misericordia divina si possa irradiare nella vita di ciascuno di noi, motivandoci all’amore del pros- simo e animando quelle che la tradizione della Chiesa chiama le ope- re di misericordia corporale e spirituale. Esse ci ricordano che la no- stra fede si traduce in atti concreti e quotidiani, destinati ad aiutare il nostro prossimo nel corpo e nello spirito e sui quali saremo giudicati: nutrirlo, visitarlo, confortarlo, educarlo. Perciò ho auspicato «che il popolo cristiano rifletta durante il Giubileo sulle opere di misericor- dia corporali e spirituali. Sarà un modo per risvegliare la nostra co- scienza spesso assopita davanti al dramma della povertà e per entra- re sempre più nel cuore del Vangelo, dove i poveri sono i privilegiati della misericordia divina» (ibid., 15). Nel povero, infatti, la carne di Cristo «diventa di nuovo visibile come corpo martoriato, piagato, flagellato, denutrito, in fuga... per essere da noi riconosciuto, toccato e assistito con cura» (ibid.). Inaudito e scandaloso mistero del pro- lungarsi nella storia della sofferenza dell’Agnello Innocente, roveto ardente di amore gratuito davanti al quale ci si può come Mosè solo togliere i sandali (cfr Es 3,5); ancor più quando il povero è il fratello o la sorella in Cristo che soffrono a causa della loro fede. Davanti a questo amore forte come la morte (cfr Ct 8,6), il povero più misero si rivela essere colui che non accetta di riconoscersi tale. Crede di essere ricco, ma è in realtà il più povero tra i poveri. Egli è tale perché schiavo del peccato, che lo spinge ad utilizzare ricchezza e potere non per servire Dio e gli altri, ma per soffocare in sé la pro- fonda consapevolezza di essere anch’egli null’altro che un povero mendicante. E tanto maggiore è il potere e la ricchezza a sua disposi- zione, tanto maggiore può diventare quest’accecamento menzogne- ro. Esso arriva al punto da neppure voler vedere il povero Lazzaro che mendica alla porta della sua casa (cfr Lc 16,20-21), il quale è figu- ra del Cristo che nei poveri mendica la nostra conversione. Lazzaro è la possibilità di conversione che Dio ci offre e che forse non vediamo. E quest’accecamento si accompagna ad un superbo delirio di onni- potenza, in cui risuona sinistramente quel demoniaco «sarete come Dio» (Gen 3,5) che è la radice di ogni peccato. Tale delirio può assu- mere anche forme sociali e politiche, come hanno mostrato i totali- tarismi del XX secolo, e come mostrano oggi le ideologie del pensiero unico e della tecnoscienza, che pretendono di rendere Dio irrilevante e di ridurre l’uomo a massa da strumentalizzare. E possono attual- mente mostrarlo anche le strutture di peccato collegate ad un mo- dello di falso sviluppo fondato sull’idolatria del denaro, che rende indifferenti al destino dei poveri le persone e le società più ricche, che chiudono loro le porte, rifiutandosi persino di vederli. Per tutti, la Quaresima di questo Anno Giubilare è dunque un tempo favorevole per poter finalmente uscire dalla propria alienazione esi- stenziale grazie all’ascolto della Parola e alle opere di misericordia. Se mediante quelle corporali tocchiamo la carne del Cristo nei fratelli e sorelle bisognosi di essere nutriti, vestiti, alloggiati, visitati, quelle spirituali consigliare, insegnare, perdonare, ammonire, pregare toccano più direttamente il nostro essere peccatori. Le opere corpo- rali e quelle spirituali non vanno perciò mai separate. È infatti pro- prio toccando nel misero la carne di Gesù crocifisso che il peccatore può ricevere in dono la consapevolezza di essere egli stesso un pove- ro mendicante. Attraverso questa strada anche i “superbi”, i “potenti” e i “ricchi” di cui parla il Magnificat hanno la possibilità di accorgersi di essere immeritatamente amati dal Crocifisso, morto e Sembra tutto eccessivamente preparato, tutti in fila in attesa di poter incominciare il nostro pellegrinaggio, poi il Don (Italo) dà inizio al cammino con un momento di raccoglimento “Stai per attraversare una breve distanza che ti separa ormai dalla Porta Santa. Raccogli i tuoi pensieri e le intenzioni con le quali ti vuoi avviare … guarda le persone con le quali procedi … pensa a tutti coloro che vor resti avere ac- canto a te in questo momento … e portali con te alla Porta della Misericordia”. Inizia il tratto di strada, ognuno lo percorre da solo in mezzo agli altri, tra preghiere e momenti di silenzio, che ci permettono di pesca- re nel nostro vissuto e riflettere sulla nostra capacità o incapacità di perdonare e chiedere perdono. Passiamo cosi la Porta Santa quel- la della Basilica di San Pietro, come una comunità in cammino verso qualcosa di grande che ci viene chiesto ma anche donato, ripensan- do alle parole del Papa la Misericordia è la via che unisce Dio e l’uomo, perché apre il cuore alla speranza di essere amati per sempre nonostante il limite del nostro peccato - Passi svelti e gioiosi, sono quelli che ci spingono ad arrivare presto in piazza per occupare i posti “migliori” per vedere e sentire il Papa - siamo tutti un po’ emozionati. Siamo premiati, perché il Papa ci passa proprio vicino ed è impossibile non restare coinv olti dal suo sorriso e dal suo sguardo, ma è ancora più difficile rimanere indifferenti davanti alle sue parole - La Sacra Scrittura ci presenta Dio come misericordia infinita, ma anche come giustizia perfetta … sembra che siano due realtà che si contraddicono; in realtà no n è così, per- ché è proprio la misericordia di Dio che porta a compimento la vera giustizia - ci chiede non solo di perdonare, ma di andare verso il colpevole per invitarlo alla conversione, aiutandolo a capire che sta facendo il male. Parole molto forti che arrivano dirette, che mettono sottosopra la coscienza e moltiplicano dubbi e perplessità. Passi pesanti e difficili, sono quelli che dovrei compiere per aprire il cuore alla Misericordia e dopo le parole del Papa mi sembra ancora tutto più complicato, ma le sue parole mi confermano che pur armati di buona volontà, o di indiffe- renza, possiamo sbagliare, possiamo allontanarci, possiamo dimenticare … ma Dio è sempre pronto a perdonarci. Passi disposti e aperti, quelli che ci portano all’interno di meravigliose basiliche e chiese, e saranno questi luoghi, la vicinanza di persone care, l’essere tutti insieme, che rendo- no la partecipazione alla Messa, momenti molto belli, un grazie anche al nostro Don che ha reso queste celebrazioni speciali e intense. Grazie anche a tutti i miei compagni e compagne di viag- gio con i quali abbiamo condiviso quattro bellissime giorna- te! >> segue

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21 febbraio 2016 www.compastlentate.it

Comunità pastorale Lentate - 18/02/16– LM

s.te messe della Comunità Pastorale BIRAGO prefestiva 20.30 festive 8; 10.30 martedì, giovedì, venerdì 9

CAMNAGO prefestiva 18 festive 10; 20.30 martedì, giovedì, venerdì 8.30

CIMNAGO prefestiva 20 festiva 10 lunedì, mercoledì, venerdì 18

COPRENO prefestiva 17 festive 9; 11 lunedì, mercoledì, venerdì 8

S.VITO prefestiva 18 festive 8; 11; 18 da lunedì a venerdì 7 e 8.30

sabato 8.30 sabati di maggio e ottobre 7 e 8.30

MOCCHIROLO mercoledì 20.30 (escluso maggio e luglio-agosto)

* a S. Vito: ogni sabato 16.30 - 17.30: esposizione eucaristica * a BIRAGO, CAMNAGO, CIMNAGO, COPRENO: in caso di funerale la s. Messa d'orario di quel giorno viene sostituita dal funerale

AVVISI DELLA COMUNITÀ PASTORALE

APPUNTAMENTI COMUNITARI

per vivere la QUARESIMA (soprattutto per gli adulti)

- preghiera personale e familiare con il libretto diocesano - ogni domenica alle 15.30 a Copreno vesperi, riflessione sulle opere di misericordia e benedizione eucaristica - via crucis parrocchiale o comunitaria ogni venerdì - carità per il progetto comunitario

GRUPPO FAMIGLIE prossimo incontro ORATORIO S.ANGELO sabato 27 febbraio ore 19

ANNIVERSARI MATRIMONIO per le foto di gruppo rivolgersi agli organizzatori di ogni parrocchia

IL PONTE DELLE SPIE Domenica 21 febbraio ore 16.30 e 21.15 Lunedì 22 febbraio ore 21.15

REVENANT - REDIVIVO sabato 27 febbraio ore 21.15 domenica 28 febbraio ore 16.30 e 21.15 lunedì 29 febbraio ore 21.15

SACERDOTI PER LE CONFESSIONI

sabato 27 febbraio 2016 nelle chiese parrocchiali 16.30 - 18

BIRAGO sospese, CAMNAGO don Italo, CIMNAGO don Ambrogio

S. VITO don Mario A. COPRENO (dalle 16) don Angelo inoltre 20 minuti prima di ogni s. Messa, compresi i funerali

CORSO PER MINISTRI STRAORDINARI EUCARESTIA unico corso per tutti (hanno annullato l’altro)

sempre ore 15 di 5, 12, 19 marzo; 2, 9, 16 aprile 2016 Centro Pastorale (ex Seminario) - Via S. Carlo, 2 - SEVESO

visita pastorale del nostro vicario episcopale Mns. Patrizio Garascia

martedì 23 febbraio mattinata di incontro con sacerdoti pomeriggio visita alla scuola materna di Camnago sera incontro con il Consiglio Pastorale a Copreno

mercoledì 24 febbraio pomeriggio visita alle suore di Copreno sera incontro con catechiste, lettori, cantori al cineteatro s. Angelo

giovedì 25 febbraio pomeriggio visita ai malati e Centro d’ascolto Caritas a Copreno sera incontro con i giovani

venerdì 26 febbraio pomeriggio disponibile per colloqui liberi in casa parr. a Camnago sera Via Crucis comunitaria a s. Vito

Sal 18 ® Signore, tu solo hai parole di vita eterna.

21 febbraio 2016 - seconda domenica di QUARESIMA - Samaritana

commento al salmo responsoriale di questa domenica

La legge del Signore è perfetta, rinfranca l’anima; il comando del Signore è limpido, illumina gli occhi. ®

Il timore del Signore è puro, rimane per sempre; i giudizi del Signore sono fedeli, sono tutti giusti. ®

Ti siano gradite le parole della mia bocca; davanti a te i pensieri del mio cuore, Signore, mia roccia e mio redentore. ®

Ancora una volta l’interrogativo necessario per la nostra preghiera personale e comunitaria: quando sappiamo esprimere un GRAZIE nel nostro dialogo con Dio? Sapremo dunque mai rendere grazie al Signore per la nostra fede, per quanto i nostri genitori, le nostre famiglie e tanti “maestri” ci hanno trasmesso, nella semplicità quotidiana della nostra fanciullezza? Siamo, penso la maggior parte di chi legge queste pagine, tra coloro che ancora negli oratori e nelle parrocchie ha assorbito lo stile e i valo-ri della vita cristiana. Sono i valori e gli orientamenti che ci servono - spesso a fatica - per le nostre scelte, siano esse evidenti e pubbliche o

nascoste. Ne siamo riconoscenti? Le parole del bellissimo salmo di questa seconda domenica quaresi-male sono davvero una lode per la “legge del Signore” che abbiamo nel cuore. Pur turbata da tradimenti e debolezze, da pigrizie e soprat-tutto da omissioni. Dalla riconoscenza nasce anche la capacità di mi-sericordia. Nostra, per chi come noi è debole e peccatore. E se non avessimo nel cuore questa “legge del Signore”? E se non avessimo la grazia di un Signore “roccia” forte e sicura nel pantano soffocante della storia?

donitalo [email protected]

Papa Francesco Messaggio per la Quaresima

(testo integrale - seconda parte)

3 - le opere di misericordia La misericordia di Dio trasforma il cuore dell’uomo e gli fa sperimen-tare un amore fedele e così lo rende a sua volta capace di misericor-dia. È un miracolo sempre nuovo che la misericordia divina si possa irradiare nella vita di ciascuno di noi, motivandoci all’amore del pros-simo e animando quelle che la tradizione della Chiesa chiama le ope-re di misericordia corporale e spirituale. Esse ci ricordano che la no-stra fede si traduce in atti concreti e quotidiani, destinati ad aiutare il nostro prossimo nel corpo e nello spirito e sui quali saremo giudicati: nutrirlo, visitarlo, confortarlo, educarlo. Perciò ho auspicato «che il popolo cristiano rifletta durante il Giubileo sulle opere di misericor-dia corporali e spirituali. Sarà un modo per risvegliare la nostra co-scienza spesso assopita davanti al dramma della povertà e per entra-re sempre più nel cuore del Vangelo, dove i poveri sono i privilegiati della misericordia divina» (ibid., 15). Nel povero, infatti, la carne di Cristo «diventa di nuovo visibile come corpo martoriato, piagato, flagellato, denutrito, in fuga... per essere da noi riconosciuto, toccato e assistito con cura» (ibid.). Inaudito e scandaloso mistero del pro-lungarsi nella storia della sofferenza dell’Agnello Innocente, roveto ardente di amore gratuito davanti al quale ci si può come Mosè solo togliere i sandali (cfr Es 3,5); ancor più quando il povero è il fratello o la sorella in Cristo che soffrono a causa della loro fede. Davanti a questo amore forte come la morte (cfr Ct 8,6), il povero più misero si rivela essere colui che non accetta di riconoscersi tale. Crede di essere ricco, ma è in realtà il più povero tra i poveri. Egli è tale perché schiavo del peccato, che lo spinge ad utilizzare ricchezza e potere non per servire Dio e gli altri, ma per soffocare in sé la pro-fonda consapevolezza di essere anch’egli null’altro che un povero mendicante. E tanto maggiore è il potere e la ricchezza a sua disposi-

zione, tanto maggiore può diventare quest’accecamento menzogne-ro. Esso arriva al punto da neppure voler vedere il povero Lazzaro che mendica alla porta della sua casa (cfr Lc 16,20-21), il quale è figu-ra del Cristo che nei poveri mendica la nostra conversione. Lazzaro è la possibilità di conversione che Dio ci offre e che forse non vediamo. E quest’accecamento si accompagna ad un superbo delirio di onni-potenza, in cui risuona sinistramente quel demoniaco «sarete come Dio» (Gen 3,5) che è la radice di ogni peccato. Tale delirio può assu-mere anche forme sociali e politiche, come hanno mostrato i totali-tarismi del XX secolo, e come mostrano oggi le ideologie del pensiero unico e della tecnoscienza, che pretendono di rendere Dio irrilevante e di ridurre l’uomo a massa da strumentalizzare. E possono attual-mente mostrarlo anche le strutture di peccato collegate ad un mo-dello di falso sviluppo fondato sull’idolatria del denaro, che rende indifferenti al destino dei poveri le persone e le società più ricche, che chiudono loro le porte, rifiutandosi persino di vederli. Per tutti, la Quaresima di questo Anno Giubilare è dunque un tempo favorevole per poter finalmente uscire dalla propria alienazione esi-stenziale grazie all’ascolto della Parola e alle opere di misericordia. Se mediante quelle corporali tocchiamo la carne del Cristo nei fratelli e sorelle bisognosi di essere nutriti, vestiti, alloggiati, visitati, quelle spirituali – consigliare, insegnare, perdonare, ammonire, pregare – toccano più direttamente il nostro essere peccatori. Le opere corpo-rali e quelle spirituali non vanno perciò mai separate. È infatti pro-prio toccando nel misero la carne di Gesù crocifisso che il peccatore può ricevere in dono la consapevolezza di essere egli stesso un pove-ro mendicante. Attraverso questa strada anche i “superbi”, i “potenti” e i “ricchi” di cui parla il Magnificat hanno la possibilità di accorgersi di essere immeritatamente amati dal Crocifisso, morto e

Sembra tutto eccessivamente preparato, tutti in fila in attesa di poter incominciare il nostro pellegrinaggio, poi il Don (Italo) dà inizio al

cammino con un momento di raccoglimento “Stai per attraversare una breve distanza che ti separa ormai dalla Porta Santa. Raccogli i tuoi

pensieri e le intenzioni con le quali ti vuoi avviare … guarda le persone con le quali procedi … pensa a tutti coloro che vorresti avere ac-

canto a te in questo momento … e portali con te alla Porta della Misericordia”.

Inizia il tratto di strada, ognuno lo percorre da solo in mezzo agli altri, tra preghiere e momenti di silenzio, che ci permettono di pesca-

re nel nostro vissuto e riflettere sulla nostra capacità o incapacità di perdonare e chiedere perdono. Passiamo cosi la Porta Santa quel-

la della Basilica di San Pietro, come una comunità in cammino verso qualcosa di grande che ci viene chiesto ma anche donato, ripensan-

do alle parole del Papa – la Misericordia è la via che unisce Dio e l’uomo, perché apre il cuore alla speranza di essere amati per sempre

nonostante il limite del nostro peccato -

Passi svelti e gioiosi, sono quelli che ci spingono ad arrivare presto in piazza per occupare i posti “migliori” per vedere e sentire il

Papa - siamo tutti un po’ emozionati. Siamo premiati, perché il Papa ci passa proprio vicino ed è impossibile non restare coinvolti dal

suo sorriso e dal suo sguardo, ma è ancora più difficile rimanere indifferenti davanti alle sue parole - La Sacra Scrittura ci presenta Dio

come misericordia infinita, ma anche come giustizia perfetta … sembra che siano due realtà che si contraddicono; in realtà non è così, per-

ché è proprio la misericordia di Dio che porta a compimento la vera giustizia - ci chiede non solo di perdonare, ma di andare verso il

colpevole per invitarlo alla conversione, aiutandolo a capire che sta facendo il male. Parole molto forti che arrivano dirette, che mettono

sottosopra la coscienza e moltiplicano dubbi e perplessità.

Passi pesanti e difficili, sono quelli che dovrei compiere per

aprire il cuore alla Misericordia e dopo le parole del Papa

mi sembra ancora tutto più complicato, ma le sue parole mi

confermano che pur armati di buona volontà, o di indiffe-

renza, possiamo sbagliare, possiamo allontanarci, possiamo

dimenticare … ma Dio è sempre pronto a perdonarci.

Passi disposti e aperti, quelli che ci portano all’interno di

meravigliose basiliche e chiese, e saranno questi luoghi, la

vicinanza di persone care, l’essere tutti insieme, che rendo-

no la partecipazione alla Messa, momenti molto belli, un

grazie anche al nostro Don che ha reso queste celebrazioni

speciali e intense.

Grazie anche a tutti i miei compagni e compagne di viag-

gio con i quali abbiamo condiviso quattro bellissime giorna-

te!

>> segue

Domenica mattina 7 febbraio la messa finisce sulle note… “da mille strade arriviamo a Roma sui passi della fede”

ripenso cosi ai tanti passi che abbiamo fatto nei giorni del pellegrinaggio.

Passi leggeri, allegri, quelli per andare alla scoperta della città, per alcuni è la prima volta, per cui due occhi quasi non bastano per

poter cogliere tutto quello che si può vedere, i giardini di villa Borghese, via Veneto, piazza di Spagna con la sua famosa scalinata e

la colonna con la Madonnina, la spettacolare Fontana di Trevi, il Pantheon, piazza Navona. E ancora il giorno dopo la Roma antica, il

Colosseo, i fori imperiali, piazza Venezia e passo dopo passo si arriva a sera stanchi ma contenti di aver potuto ammirare “cosi tanta

bellezza”

Passi attenti, riflessivi quelli che ci accompagnano nel nostro percorso da pellegrini verso la porta Santa.

Indimenticabile Roma!

Lunedì siamo partiti per Roma e nel pomeriggio appena arrivati, abbiamo visitato la Basilica di San Paolo fuori le Mura, una delle quattro Basiliche Giubilari, la seconda più grande dopo quella di San Pietro che la tradizione indica come quella della sepoltura dell’Apostolo Paolo. Qui abbiamo visitato anche il Chiostro e un piccolo museo con oggetti e paramenti religiosi. La cosa che subito ci ha colpito è il mosaico ottocentesco che orna la facciata della chiesa, il portico con 150 colonne e all’entrata la maestosa navata. Abbiamo concluso la giornata con la celebrazione della Santa Mes-sa. Il giorno seguente il mattino di buon’ora ci siamo recati in San Pie-tro per la celebrazione della Santa Messa (si ricordava la presenta-zione di Gesù al Tempio). Ci siamo poi incontrati con la nostra guida per la visita alla Basilica, ancora oggi una delle Chiese più grandi del mondo. Ci siamo soffer-mati davanti all’altare col baldacchino del Bernini situato sotto la Cupola di Michelangelo fotografata da tutti, abbiamo visto la tomba di Papa Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II custodite in due diversi altari nella Basilica. Tra i tanti capolavori (statue-battistero-altari-mosaici) abbiamo ammirato la Pietà di Michelangelo. Usciti dalla Basilica, ci siamo diretti verso Castel Sant’Angelo da

dove siamo partiti per il breve pellegri-naggio verso la Porta Santa. Con la Croce portata da al-cuni di noi, pregando e cantando siamo ritornati verso San Pietro dove ognuno ha pre-gato per le proprie inten-zioni. Usciti

sulla Piazza, abbiamo ammirato l’imponenza della facciata - bellis-sima - con lo splendido colonnato di 284 colonne di travertino di Tivoli che sembra accogliere in un abbraccio tutti i fedeli. Nel pomeriggio abbiamo iniziato la visita di Roma partendo dalla celebre Fontana di Trevi rimessa a nuovo (stupenda). Abbiamo pro-seguito per Piazza di Spagna, Via Condotti, Piazza Colonna domina-ta dall’antica colonna di Marco Aurelio, visitato il Pantheon e Piaz-za Navona con la Fontana dei quattro fiumi. Mercoledì è stato il giorno più importante del Pellegrinaggio poiché

siamo andati all’udienza di Papa Francesco. Levataccia e attesa di due ore, ma nelle prime file, per cui abbiamo potuto vederLo da vicino mentre salutava e sorrideva – tutto molto bello ed emozio-nante. Abbiamo pregato con Lui e ascoltato dal vivo le sue parole presen-tandoci Dio come misericordia infinita e come giustizia perfetta ricordandoci che il Signore continuamen-te ci offre il suo perdono e ci aiuta a prendere coscienza del nostro male. Un padre che non ci tratta secondo i nostri peccati e non ci ripaga secondo le nostre colpe, ma sempre ci ama. Nel pomeriggio abbiamo visitato Roma antica partendo dal Colosse-o, l’Arco di Costantino, la Via dei Fori Imperiali, Piazza Venezia, l’Altare della Patria e Campidoglio, si è concluso con la celebrazio-ne della Santa Messa celebrata nella bellissima Basilica di Santa Maria In Aracoeli. L’ultimo giorno abbiamo visitato la Basilica Giubilare di Santa Maria Maggiore iniziando dalla celebrazione della Santa Messa e Don Italo ci ha ricordato che in questi quattro giorni abbiamo avuto Il dono delle celebrazioni nelle più belle Basiliche di Roma. Questa Basilica è dedicata alla divina maternità di Maria ed è anche la me-glio conservata. Fu costruita grazie al finanziamento di un ricco patrizio romano: Giovanni, il quale assieme alla moglie, non avendo figli, decisero di dedicare una Chiesa alla Vergine Maria apparsa loro in sogno nella notte tra lunedì 4 e martedì 5 agosto indicando loro il luogo su cui costruire la chiesa. Anche il papa Liberio fece lo stesso sogno e il giorno seguente recatosi sull’Esquilino lo trovò coperto di neve. Ancora oggi il 5 agosto viene revocato il miracolo della neve con un’apposita celebrazione durante la quale vengono liberati in aria dei petali bianchi. Ultima tappa la Basilica di San Giovanni in Laterano definita “madre di tutte le chiese del mondo” e rappresenta l’ideale “trait d’union” tra epoca pagana ed epoca cristiana. Nata infatti come edificio per riunioni pubbliche e per l’amministrazione della giustizia, con la diffusione del nuovo credo si trasforma in maestosa struttura ecclesiastica. Interno magnifico ideato dal Borromini, soffitto a cassettoni e porta santa stupendi. A conclusione della visita chi ha potuto ha percorso in ginocchio la scala santa. Probabilmente alcuni erano già stati a Roma, ma torna-re per il Giubileo della misericordia è stato un evento straordinario che ci ha lasciato nel cuore il desiderio di saper perdonare. Un grazie di cuore a Don Italo e a tutti i partecipanti per il clima di serenità e amicizia vissuti.

Mariagrazia e Raffaella

ROMA: IL GIUBILEO E PAPA FRANCESCO

risorto anche per loro. Solo in questo amore c’è la risposta a quella sete di felicità e di amore infiniti che l’uomo si illude di poter colma-re mediante gli idoli del sapere, del potere e del possedere. Ma resta sempre il pericolo che, a causa di una sempre più ermetica chiusura a Cristo, che nel povero continua a bussare alla porta del loro cuore, i superbi, i ricchi ed i potenti finiscano per condannarsi da sé a spro-fondare in quell’eterno abisso di solitudine che è l’inferno. Ecco per-ciò nuovamente risuonare per loro, come per tutti noi, le accorate parole di Abramo: «Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino lo-

ro» (Lc 16,29). Quest’ascolto operoso ci preparerà nel modo migliore a festeggiare la definitiva vittoria sul peccato e sulla morte dello Spo-so ormai risorto, che desidera purificare la sua promessa Sposa, nell’attesa della sua venuta. Non perdiamo questo tempo di Quaresi-ma favorevole alla conversione! Lo chiediamo per l’intercessione materna della Vergine Maria, che per prima, di fronte alla grandezza della misericordia divina a lei donata gratuitamente, ha riconosciuto la propria piccolezza (cfr Lc 1,48), riconoscendosi come l’umile serva del Signore (cfr Lc 1,38).

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