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eVANGELIcamente “Ricordatevi dell’ospitalità, perchè alcuni hanno ospitato anche degli Angeli”. L’ammonimento dell’Apostolo è quantomai opportuno e di aualità. Anche Gesù si era espresso così: “ero foresero e mi avete ospitato”. Ma i crisani la pensano così? Qualche dato per rifleere. Secondo l’ONU nel mondo ci sono 65 milioni di profughi. L’Europa ne ha accolto poco più di 1 milione. Il Libano ha accolto più di 2 milioni di profughi. In Italia l’anno scorso sono arriva 138 mila migran e profughi. Ma la maggior parte non vuole fermarsi in Italia ma andare nel resto dell’Europa. Del resto che cosa offriamo loro? Alle donne la strada il marciapiede, agli uomini capannoni fascen dove vivere. In ogni caso condizioni di precarietà. Ques sono i da. La grande Europa, i paesi più ricchi del mondo, non sono in grado di accogliere. Parlano di “invasione”, di “emergenza”. Ma sarà sempre così. Da sempre i popoli si spostano alla ricerca di condizioni per una vita migliore. L’abbiamo fao anche noi e connuiamo a farlo: l’anno scorso ben 107mila italiani sono anda all’estero a cercare lavoro! E penso che per la maggior parte siano giovani. Anche gli Italiani sono sta e sono ancora dei migran. Il Vangelo ci ammonisce: - l’ospitalità fa parte dello sle di vita crisano! Non è un di più - Chiediamoci allora come e quando possiamo viverla, senza escludere nessuno. Soprauo dal nostro cuore. Non lasciamoci incantare dalle chiacchiere dei polici o della gente. Guardiamo al Vangelo e alla Parola di Dio, l’unica che non inganna. Nel libro dell’Apocalisse sta scrio: “ascoltate: io sto alla porta e busso. Se uno mi sente e mi apre, io entrerò e ceneremo insieme, io con lui e lui con me”. Ma quante volte la nostra porta è rimasta chiusa, perché non abbiamo sento bussare? Quante volte abbiamo chiuso la porta in faccia al Signore? “ogni volta che non avete fao questo anche al più piccolo dei miei fratelli, non l’avete fao a me”. Gesù si idenfica con il povero e il migrante. Non facciamoci trovare imprepara. Siamo generosi nel fare il bene. - Che la Vergine sanssima e i nostri San patroni ci accompagnino sulla via del bene sempre - Don Gil Sommario eVANGELIcamente Ma cos’è questa scuola della parola ? Papa Francesco a Milano Scrive Suor Federica E’ tempo di Oratour ! Dalla parte degli ulmi ANNO 2017 Numero 2 - Febbraio - i pensieri di Don Gil Incontri di preparazione al matrimonio ? Vignate è la sede di riferimento per Seala e Rodano

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eVANGELIcamente

“Ricordatevi dell’ospitalità, perchè alcuni hanno ospitato anche degli Angeli”. L’ammonimento dell’Apostolo è quantomai opportuno e di attualità. Anche Gesù si era espresso così: “ero forestiero e mi avete ospitato”. Ma i cristiani la pensano così? Qualche dato per riflettere. Secondo l’ONU nel mondo ci sono 65 milioni di profughi. L’Europa ne ha accolto poco più di 1 milione. Il Libano ha accolto più di 2 milioni di profughi. In Italia l’anno scorso sono arrivati 138 mila migranti e profughi. Ma la maggior parte non vuole fermarsi in Italia ma andare nel resto dell’Europa. Del resto che cosa offriamo loro? Alle donne la strada il marciapiede, agli uomini capannoni fatiscenti dove vivere. In ogni caso condizioni di precarietà. Questi sono i dati. La grande Europa, i paesi più ricchi del mondo, non sono in grado di accogliere. Parlano di “invasione”, di “emergenza”. Ma sarà sempre così. Da sempre i popoli si spostano alla ricerca di condizioni per una vita migliore. L’abbiamo fatto anche noi e continuiamo a farlo: l’anno scorso ben 107mila italiani sono andati all’estero a cercare lavoro! E penso che per la maggior parte siano giovani. Anche gli Italiani sono stati e sono ancora dei migranti. Il Vangelo ci ammonisce:

- l’ospitalità fa parte dello stile di vita cristiano! Non è un di più -

Chiediamoci allora come e quando possiamo viverla, senza escludere nessuno. Soprattutto dal nostro cuore. Non lasciamoci incantare dalle chiacchiere dei politici o della gente. Guardiamo al Vangelo e alla Parola di Dio, l’unica che non inganna. Nel libro dell’Apocalisse sta scritto: “ascoltate: io sto alla porta e busso. Se uno mi sente e mi apre, io entrerò e ceneremo insieme, io con lui e lui con me”. Ma quante volte la nostra porta è rimasta chiusa, perché non abbiamo sentito bussare? Quante volte abbiamo chiuso la porta in faccia al Signore? “ogni volta che non avete fatto questo anche al più piccolo dei miei fratelli, non l’avete fatto a me”. Gesù si identifica con il povero e il migrante. Non facciamoci trovare impreparati. Siamo generosi nel fare il bene.

- Che la Vergine santissima e i nostri Santi patroni ci accompagnino sulla via del bene sempre -

Don Gil

Sommario

eVANGELIcamente

Ma cos’è questa scuola

della parola ?

Papa Francesco a Milano

Scrive Suor Federica

E’ tempo di Oratour !

Dalla parte degli ultimi

ANNO 2017

Numero 2

- Febbraio -

i pensieri di Don Gil

Incontri di preparazione al matrimonio ?

Vignate è la sede di riferimento per Settala e Rodano

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Papa Francesco a Milano

“Anni orsono, in tre, chiedemmo al nuovo parroco di approfondire

la Parola di Dio. Prese così il via un incontro che precedeva la

liturgia domenicale. Più ci impegnavamo a mettere in pratica la

Parola, tante più persone ci chiedevano di partecipare. In pochi

mesi eravamo un gruppo numeroso; tra i più assidui i rapporti

erano come quelli di una vera famiglia. E in parrocchia si

cominciava a respirare un’altra aria. Ora non ci bastava più la sola

preghiera e lo sforzo individuale per essere dei bravi cristiani; ci

sentivamo coinvolti in un cammino comunitario in cui ognuno

s’impegnava a raggiungere la meta della santità insieme agli altri.

Gesù lo sentivamo vicino, tra noi, e questo aveva delle

conseguenze: oltre alla gioiosa scoperta di una nuova immagine

della Chiesa, nasceva l’esigenza di condividere anche i beni

materiali con chi era meno fortunato, di sostenere famiglie in

difficoltà, giovani disorientati, persone bisognose di riscoprire

l’amore di Dio. E non solo nell’ambito parrocchiale.”

dal “VANGELO DA VIVERE” di don Mario del 18.09.2016

L'annuncio è arrivato qualche settimana fa.Non c'è' un momento in cui il Papa si ferma, partendo dalle 6.30 da Santa Marta fino a sera, e questo dice tutto il bene che il papa vuole a Milano", ha detto l'arcivescovo Angelo Scola.

La diocesi di Milano cerca tremila volontari fra i 18 e 70 anni invitando gli interessati a rivolgersi alla propria parrocchia. I compiti che dovranno svolgere sono diversi: si va dall'accoglienza delle persone, all'animazione lungo il percorso, al servizio d'ordine. I volontari si troveranno lungo i percorsi che farà il Santo Padre dall'aeroporto di Linate alla periferia di Milano per poi arrivare in centro con l'angelus in piazza Duomo, il parco di Monza per la messa e lo stadio di San Siro per l'incontro con i cresimati e i cresimandi. La formazione sarà fatta online e con alcuni sopralluoghi i giorni prima della visita papale e ci saranno anche incontri nelle parrocchie.

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Ma cos’è questa Scuola della Parola ?

Se vuoi riceverlo tutti i giorni scrivi a Don Mario

[email protected]

Tutte le informazioni sono disponibili sul sito

www.papamilano2017.it

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E’ carnevale ! E’ tempo di “Oratour”

“Oratour” è il tema del Carnevale ambrosiano dei ragazzi 2017, che la Fom (Fondazione oratori milanesi) ha agli animatori degli oratori. L’ispirazione nasce dal fatto che l’Onu ha dichiarato il 2017 “Anno internazionale del turismo sostenibile”. La proposta è di festeggiare il Carnevale ambrosiano nelle parrocchie domenica 26 febbraio e poi con la sfilata in centro a Milano sabato grasso, 4 marzo, insieme agli altri oratori della Diocesi (iscrizione entro il 23 gennaio). Protagonisti assoluti del Carnevale i ragazzi che, con i loro costumi e sui carri, viaggeranno tra “classici” del turismo: last minute, viaggi da sogno, mordi e fuggi, fai da te!

Scrive suor Federica... dal Madagascar !

Non soltanto il tetto del dispensario di Andreba, realizzato anche un muro di cinta per la scuola di Ambatosoratra. Siamo riusciti a ultimarlo usando i soldi che mi sono avanzati dal tetto del dispensario.

Grazie ancora di tutto e saluti a tutti. Unione di preghiera,

Sr Federica

ITINERARIO BIBLICO - Don Matteo Crimella ha colpito ancora !

Anche quest’anno don Matteo Crimella ci ha aiutato a prendere

contatto con il testo biblico per farlo emergere nella sua ricchezza.

Continua la lettura sul nostro sito www.perlestrade.org

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Parrocchia di Settala

Don Gilberto cell. 335-5815118 email [email protected]

Tel 02-95379058

Parrocchia di

Premenugo

Don Andrea email [email protected]

Tel 02-95770048

Parrocchia di Caleppio

Il parroco

Tel 02-9589000

Comunità pastorale www.perlestrade.org www.facebook.com/parrocchiesettala

email [email protected]

Mi ha sempre colpito sentire parlare di migranti in termini

di numeri e basta, perché quella moltitudine in cammino è

fatta di persone, ognuna unica e irripetibile. Ognuna con

una sua storia, dei sogni, delle speranze, delle paure,

ognuna simile a noi e al tempo stesso diversa, unica. I casi

della vita, l’essere nati dalla parte sbagliata del mondo, li

rendono apparentemente diversi, ma l’umanità è la stessa

ovunque, ad Aleppo e a Caleppio, a Kabul e a Settala, a

Baghdad e a Premenugo. “Sono nigeriano e cattolico, per

me l’Italia è il cuore del cristianesimo: mi ha impressionato

vedere cattolici come me che ce l’hanno su coi neri, che ci

insultano, che ci attaccano. Italiani con la mia stessa fede

che distruggono il nostro cibo. E’ stata la prima volta in vita

mia che ho visto dei cristiani razzisti: è stato uno schock”.

Luis Antonio ha 20 anni: dopo il viaggio dalla Nigeria si è

fatto due mesi in un campo prigione in Libia, la traversata

in barcone del Mediterraneo, fino all’accoglienza

“incredibile” in Sicilia. A Lampedusa ha trovato un’isola

accogliente, aperta. Ogni famiglia ha donato cibo, vestiti,

ha aperto la porta di casa a questi uomini e donne sfiniti.

Quindi è arrivato in bus a Treviso. E qui ha scoperto il

razzismo cristiano. Era il 16 luglio scorso, Luis era con altri

100 richiedenti asilo, tutti inizialmente destinati a una

trentina di appartamenti in zona, ma tutti respinti dai

condomini: mobili bruciati, televisori e materassi distrutti.

Il giorno dopo sono stati trasferiti alla Caserma Serena,

rimessa in funzione in 24 ore: non era in pessime

condizioni, ma da anni abbandonata.

Questo è solo un esempio positivo di come affrontare il

problema, anche se la soluzione migliore è quella della

sistemazione in appartamenti, in piccoli nuclei. La reazione

negativa di tanti residenti italiani è determinata dalla

paura, che è sempre una cattiva consigliera.

E dall’ignoranza di chi non vuole usare il cervello per

ragionare, ma ha solo reazioni ”di pancia” per respingere.

Sta a noi tentare di far capire loro il vero significato di

un’accoglienza che è prima di tutto rispetto per la dignità

delle persone. Chiederemo a don Paolo Selmi, decano di

Milano Affori, come è riuscito nell’estate sorsa a gestire

nella sua Parrocchia di Bruzzano l’arrivo e la permanenza di

120 profughi, donne, uomini e bambini. E a don Mapelli

come giornalmente riesce a risolvere il flusso di migranti

attribuiti alla Caritas Milanese dalla Prefettura.

Alberto Allevi

Dalla parte degli ultimi

Questo articolo vuole chiarire cosa vuol

dire accoglienza migranti, gli ultimi dei

nostri giorni