2016 Strenna Natalizia - Don OrioneUn Santo Natale e felice Anno nuovo 2017 ai carissi-mi Laici e...

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Strenna Natalizia 2016 Un Santo Natale e felice Anno nuovo 2017 ai nostri cari Confratelli, ai nostri Novizi e a tutti i giovani che intra- prendono un cammino di discernimento vocazionale. Un Santo Natale e felice Anno nuovo 2017 alla nostre care Piccole Suore Missionarie della Carità. Un Santo Natale e felice Anno nuovo 2017 ai carissi- mi Laici e Laiche dell’Istituto Secolare e del Movimento Laicale Orionino; agli Amici, agli Ex-Allievi e ai Bene- fattori della Piccola Opera. Un Santo Natale e felice Anno nuovo 2017 ai nostri Ospiti, Assistiti delle nostre case, ai nostri Parrocchiani e a chi partecipa delle nostre attività. Nel nome di Don Orione: Ave Maria e avanti! Piccola Opera della Divina Provvidenza (Don Orione) Via Etruria, 6 - 00183 Roma RM

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Page 1: 2016 Strenna Natalizia - Don OrioneUn Santo Natale e felice Anno nuovo 2017 ai carissi-mi Laici e Laiche dell’Istituto Secolare e del Movimento Laicale Orionino; agli Amici, agli

Strenna Natalizia2016

Un Santo Natale e felice Anno nuovo 2017 ai nostri cari Confratelli, ai nostri Novizi e a tutti i giovani che intra-prendono un cammino di discernimento vocazionale. Un Santo Natale e felice Anno nuovo 2017 alla nostre care Piccole Suore Missionarie della Carità.Un Santo Natale e felice Anno nuovo 2017 ai carissi-mi Laici e Laiche dell’Istituto Secolare e del Movimento Laicale Orionino; agli Amici, agli Ex-Allievi e ai Bene-fattori della Piccola Opera.Un Santo Natale e felice Anno nuovo 2017 ai nostri Ospiti, Assistiti delle nostre case, ai nostri Parrocchiani e a chi partecipa delle nostre attività. Nel nome di Don Orione: Ave Maria e avanti!

Piccola Opera della Divina Provvidenza (Don Orione)Via Etruria, 6 - 00183 Roma RM

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La storia – si dice – è veramente accaduta e il suo mes-saggio si impone per una inquietante attualità, special-mente nel periodo natalizio. Durante la forte nevicata di una sera invernale, in un convento negli Stati Uniti, qualcuno bussò alla porta. Il guardiano nell’aprirla, trovò davanti a sé un ragazzo coperto di neve e con un volto pietoso, che portava sul-le spalle un altro ragazzino che forse faticava a cammi-nare. Quella situazione – i due che guardavano con oc-chi che denunciavano sofferenza e freddo – commosse il guardiano, il quale immediatamente li fece entrare. Mentre varcavano la soglia, il guardiano, riferendosi al ragazzino sulle spalle, chiese: – Lui deve essere molto pesante! La risposta, innocente e pura, fu: – Non è pesante, è mio fratello!Una vera e propria parabola di Natale per i nostri tem-pi. E non erano neanche fratelli di sangue, ma fratelli di strada. Come celebrare il Natale in un tempo in cui il “fratello” sembra aver acquisito un peso, un peso sem-pre maggiore, da essere ritenuto quasi un fardello, da allontanare e dal quale allontanarsi?“Siamo tutti fratelli!”. Che bello vivere l’avventura umana scoprendo e riconoscendo, in ogni momento e

in diverse situazioni, il volto del mio fratello. Da quan-do Gesù si è incarnato, cioè dal primo Natale, ogni volto è l’espressione del Figlio di Dio. “Tutti fatti a sem-bianza d’un Solo” (Manzoni). “Dov’è il tuo fratello?”. Che bello se, per vivere il Santo Na-tale, riuscissimo a fare spazio nel nostro cuore, nella nostra vita, nella “casa comune” per accogliere semplicemente il fratello, quello dall’ “l’apparenza umile”, magari in difficoltà.“Un fratello ha tanto bisogno di me”. Che bello se con “il pane del corpo” andassimo incontro ai fratelli biso-gnosi per portare anche il “divino balsamo della fede”, rendendo presente il Signore Gesù con l’annuncio evangelico e la testimonianza della nostra vita.“La voce del tuo fratello grida a me!”. Che bello se, davanti a Gesù Bambino, ci sentissimo chiamati ad ab-bandonare la nostra pretesa di autonomia, per acco-gliere invece la vera forma della libertà. Questa consi-ste nel riconoscere che Lui ci rende capaci di un amore che scopre in ogni uomo, il volto del proprio fratello.“Figliuoli e fratelli, ecco il Santo Bambino che viene, ecco Gesù Bambino sulla paglia, per amor nostro! Che ci dice? Carità! Carità! Carità! Allarghiamo il nostro cuore agli affetti più teneri, e gettiamoci in adorazione ai piedi di Gesù; divampi del suo amore la nostra vita poiché il suo amore è soave e divino, ed è vita, è vita, e frutto della sua carità è la pace, anzi è la bellezza stessa della pace: in pulchritudine pacis!” (San Luigi Orione).

Non è un fardello… è mio fratello!