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CONTRIBUTI STUDI MICROASIATICI

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CONTRIBUTI

STUDI MICROASIATICI

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LO SVILUPPODEGLI INSEDIAMENTICOSTIERI BIZANTININELL'ASIA MINORESUDOCCIDENTALE

Alexander ZÀH

Dopo la trattazione della storia edilizia dellachiesa "Hosios David" a Salonicco nel precedente QFA voi. 12 (contrariamente all'erroneaindicazione del pilastro settentrionale della fig.9 la chiesa a confronto di Gerbekilise in Caria ènaturalmente orientata) ' vorrei tornare al miocampo tradizionale di indagine nell'Anatoliasudoccidentale.

Introduzione

La costa micrasiatica sudoccidentale (fig. 1)si dimostra un buon campo di studi per l'archeologia degli insediamenti bizantini. Ciò nonvale solo per gli edifici .sacri conservati, masoprattutto per le strutture di insediamento profane. Un caso particolarmente fortunato è lamancanza di urbanizzazione recente e di insediamenti successivi in molte insenature isolate eabbandonate, per i cui monumenti è oggi acutoe minaccioso il pericolo del turismo di massa edella speculazione edilizia. Mediante le localitàarcheologiche qui scelte si tenterà, sulla ba.sedei monumenti, di presentare un modello dellatendenza dello sviluppo urbano, che è già statodelineato sinteticamente per le più importantimetropoli e le maggiori città dell'Asia Minoresudoccidentale da Wolfgang Miiller-Wiener 'così come da Glive Foss ' e da VincenzoRuggieri ' per parti della Licia e la costa meridionale dell'Asia Minore con Side e la Pamfilia.

Quaderni Friulani di Archeologia XIII/2003

ZUR ENTWICKLUNGBYZANTINISCHERKÙSTENSIEDLUNGEN IMSÙDWESTLICHENKLEINASIEN

Alexander ZAH

Nach der Betrachtung der Baugeschichte derKirche "Hosios David" in Thessaloniki imvorherigen QFAHeft 12(entgegen dem falschenAbdruck des Nordpfeils der dortigen Abbildung9 ist die Vergleichs-Kirche von Gerbekilise inKarien natiirlìch geostet) " mochte ich nun wie-der zu meinem traditionellem Forschungsgebietim siidwestlichen Anatolien zuriickkehren.

EiNI-EITUNG

Die sudwestkleinasiatische Kiiste (Abb. 1)erwcist sich als ein gutes Studienobjekt derbyzantinischen Siedlungsarchaologie. Dies be-zieht sich nicht nur auf die erhaltenen Kirchen-bauten sondem im besonderen MaBe auch aufdie profanen Siedlungsstrukturen. Ein besqnde-rer Gliicksfall ist die fehlende neuzeitliche Uber-bauung und Nachfolgebesieldung in vielenbeute einsamen und verlassenen Buchten, wobeiden Denkmiilern nun akute Gefahr durch denMassentourismus und die Bodenspekulationdroht. Durch die hier ausgewahlten Ruìnenorte.soli versucht werden anhand der Monumentoeine urbane Entwicklungslinie nachzuzeichnen.die fiir die prominenteren Metropolen undgròBeren Stiidte des westlichen Kleinasienszusammenfassend schon von Wolfgang Miiller-Wiener' sowie von dive Foss' und VincenzoRuggieri ' fiir Teile Lykiens und die SiidkiisteKleinasiens mit Side und Pamphylien skizziert

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A. ZÀH, Losviluppo degli insediamenti costieri bizantini

Mylasa• K A R I A

Kaunos^Kaunion Panormos

Tracheia''* '̂̂ '̂Loryma

L Y K I A

,xanthosKalabatia

KydnaV^ Mastaura. «AlaKilise*Melanippe

Apollonia

\ PAMPHYLIA B\

Attaleia\

\

Fig. I. Insediamenti eostieri nell'Asia Minore sudoccidentaie, carta d'insieme. / KUstcnsiedlungen ini sudwestlichenKlcinasien. Ubersìchtskarte.

Le località qui presetitate in una sorta di antologia .sono tutte località provinciali e pertantocostituiscono una interessante integrazione allostato attuale della conoscenza. I siti di cui qui siparla si trovano nelle antiche province ecclesiastiche e nei territori storici della Caria e dellaLicia. In singoli luoghi si può indicare puntualmente una continuità di insediamento e si devono qui indicare, in base ai monumenti, le suefa.si e i suoi aspetti. È particolarmente importante in questi siti - oltre all'analisi storico-geografica - di approfondire la que.stione. in chemaniera in questi luoghi si possa risalire dal

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worden i.st. Die hier in einer Auswahl vorgestell-ten Orte sind sàmtlich provinzielle Ortschaftenund deshalb einc interessante Erganzung zumbisherigen Kenntnisstand. Die hier besproche-nen Orte liegen in den ehemaligen Kirchenpro-vinzen und historischen Landschaften von Ka-rien und Lykìen. Eine Besicdiungskontinuitàtlasst sich an den einzelnen Orten punktuell nach-vollziehen und die Phasen und Aspekte solienhier anhand der Denkmaler dargcstellt werden.Besondcrs wichtig bei diesen Stàtten ist - nebender historisch geographischen Analyse - der Fra-ge nachzugehen, inwiefem an diesen Orten von

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tardoantico per una continuità di insediamenti fino all'antichità e - questione per noi diparticolare interesse - di stabilire in che modosi possa arrivare al medioevo sulla scorta deimonumenti giunti fino a noi\ Le risposte si possono avere dagli edifici riconoscibili, ancora ben conservati e per lo più sconosciuti, cheincontriamo sul terreno. Rimane l'impressione che ci sia stata, soprattutto nel tardoantico.una particolare attività edilizia - che interessava tutta la Caria e la Licia - che per lo menonei periodi successivi non raggiunse maipiù una tale intensità. Si può rispondere find'ora positivamente alla domanda riguardo auna rioccupazione nel medioevo bizantino permolti luoghi - almeno in un ambito molto ridotto.

Antiche fondazioniE LA LORO RIPROGETTAZIONE NEL TARDOANTICO

Senza eccezione si trovano in tutte le località tracce di un insediamento precedente piùantico. Attestano questo per le località minori fondamentalmente già le antiche fonti della navigazione che comprendono l'elencazione dei luoghi della costa rilevanti per la navigazione '. Una effettiva continuità si può riconoscere tuttavia solo nelle poleis maggiori eindagate con scavi archeologici, come Kaunose Patara. Altri siti non furono apparentemente abitali in epoca romanae lo furono per la prima volta dal tardoantico fino al VII sec. (AlaKilise / Anastasioùpolis'ì Loryma Kydnae Melanippe / Meloiton - Ha^ios Siéphanos).Attualmente è da supporre nell'antichità unpopolamento di questi siti solo momentaneo enon duraturo, cui quindi fece seguito unarisistemazione protobizantina degli insediamenti. In quest'epoca (dal V al VII sec.) tuttavia a differenza del succe.ssivo sviluppo èda registrare una generale prosperità delle località portuali, che si esprime in una vivaceattività costruttiva - e lo stesso si verifica an-

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der Spiitantike ab eine Bcsiedlungskontinuitiitbis in die Antike zuriick und - tur uns von be-sonderem Interesse - bis in das Mittelalterhinein anhand der auf uns gekommenen Denk-maler festzustellen ist^ Au.ssagen dariiber lassensich durch die, noch recht gul erhaltenen undmeist unbekannten, an der Oberflàche feststell-baren Bauten der Orte trelTen. Vorwegzu-schicken bleibt der Eindruck. dafi vor allem inder Spiitantike eine besondere - ganz Karicn undLykien betrelTende - Bauaktivitàt in diesen Or-ten stattfand, die zumindest in spàteren Epochenin dieser Intcnsitàt nicht mehr erreicht wurde.Schon im Voraus kann die Frage nach einerWiederbesiediung im byzantinischen Mittelalterfiir viele Orte - allerdings in einem sehr redu-ziertem Umfang - positiv beantwortet werden.

Antike Ort-scìrundungenUND DEREN SPÀTANTIKE NEUPLANUNG

Ausnahmclos finden sich an alien Orten

Spuren einer fruheren antiken Vorganger-besiedlung. Dies bezeugen fiir die kleinerenOrtschaften .schon griindlich die antiken nauti-schen Schriftquelien, die fiir die Schiff-Fahrtrelevanten Orte der Kiisten Kleinasiens in Auf-zàhlungen zusammenfasstenEine tatsàchlicheKontinuitàt là.ssl sich allerdings nur in dengròBeren und grabungsarchaologisch erforsch-ten Poleis, wie Kaunos und Patara nachweisen.Andere Statten waren in ròmischer Zeit an-scheinend nicht besiedelt und wurden ersi wie-der seit der Spiitantike bis in das 7. Jh. bewohnt(Ala Kilise / Anastasioùpolis'ì Loryma ',Kydna und Melanippe ! Meloiton - Hagios Sté-phanos). Bisher i.st nur eine phasenweise undnicht dauerhafte Besìediung dieser Statten inder Antike anzunehmen, der dann eine friihby-zantìnische Neuanlage der Orte foigte. In dieserEpoche (5. bis 7. Jh.) ist jedoch abweichend vonder spateren Entwicklung eine generelle Pros-perìtàt der Hafenorte zu verzeichnen, wclchesich in einer regen Bautàtigkeit - seibst in abge-

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che nelle insenature più lontane - e si puòsupporre che alcuni siti siano stati interessatida una pianifìcazione e.v novo, per favorireil commercio tramite la navigazione costierae anche in base ai punti di osservazione militare per creare una propria infrastruttura peri necessari movimenti della flotta (cfr. AlaKilise - fig. 2, Kalabatia, McUmippe - fig. 3)".Inoltre si possono indicare anche sulla costafondazioni di monasteri (per esempio quelladì §eytan Biiku)''. Per le località profane sono caratteristiche le grandi costruzioni ecclesiastiche che qui si incontrano - per lo piùbasiliche a tre navate (a Kalabatia si trovauna basilica a due navate) - con un corrispon-

legensten Buchten ausdriickt - und man anneh-nien darf, daB einige Stàtten planmàBig ex novoangelegt wurden. um den Handel durch dieKiistenschiff-Fahrt zu fòrdem und auch auf derBasis militàrischer Gesichtspunkte - fiir diedafiir notwendigen Flottenbewegungen - einegeeignete Infrastruktur zu schaffen (vgl. AlaKilise - Abb. 2, Kalabatia, Melanippe - Abb.3) Daneben lassen sich an den Kiisten auchetliche Klostergriindungen nachweisen (etwadie von §eytan Biikii)".Charakteristisch sind fiirdie profanen Orte die hier anzutreffendengroBen Kirchenbauten - meist dreischiffigeBasiliken (in Kalabatia begegnet eine zwei-schiffige Kirche) - mit einer zugehòrigen

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Fig. 2. Inscnuluni di AlaKilise (Amsiasioiipolisl) in Caria, schizzo topogralìco. / AlaKilise-Buchl (Aiuisui.sioi'ipolis'ì) inKarien. topographische Skizze.

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Fig. 3. Melanippe / Hagios Siéphimos nella Licia orientale, schizzo topografico. / Melanippe / Hagios Stéphanos inOst-Lykicn, lopographischc Skizzc.

dente edifìcio di abitazione. I paesi sono contrassegnati fìno ai giorni no.stri da una straordinaria ricchezza di bo.schi di pini, che quiper giunta può essere stata vista come una grande risorsa per l'attività costruttiva delie imbarcazioni, i cantieri navali e gli armatori.All'opposto si attesta una riduzione pianificata delle grandi metropoli già esistenti, peresempio mediante il restringimento delle for-tifìcazioni cittadine, che abbracciano solo unafrazione dell'antica superficie urbana (cfr.Efeso, Side) La situazione a dire il vero

Quaderni Friulani di Archeologia XIlI/2003

H3ICiN

San Stefano

Wohnbebauung. Die Gegenden sind bis zumheutigen Tage durch auBerordentlichen Pinien-Waldreichtum gekennzeichnet, der hier zusatz-lich noch als groBe Ressource fur den Schiffbauund das Werft- und Reedewesen angesehenwerden darf. Im Gegensatz dazu ist cineplanmiiBige Verkleinerung der schon exislie-renden groBen Metropolen zu attestieren, etwadurch die Rcduzierung der Stadtbefestigungen,die nur noch einen Bruchteil der antiken

Stadtfliichen umschlossen (vgl. Ephesos,Side) Die Situation in der Provinz mit ihrer

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è opposta rispetto alla provincia, ove vi eun'intensa attività costruttiva. Appare particolarmente interessante la possibilità di poter e.saminare, mediante il rinvenimento distrutture edilizie abitative, ora anche le questioni relative al loro sviluppo demograficoe soprattutto al loro mutamento sociale". Anche qui rimane del resto poco chiaro, se parecchie località nel periodo centrale dell'espansione degli Arabi dalla metà del VII all'VIlI sec.non siano state momentaneamente del tuttoabbandonate. E sicura per il territorio che ciinteressa una rinnovata attività edilizia mediobizantina, documentata dal IX sec.

Il Medioevo

In base alle attuali conoscenze si può considerare provato che nel periodo centrale degliattacchi degli Arabi, che si su.s.seguivano sullerotte costiere nell'ambito egeo e che tendevano alla conquista di Costantinopoli, l'insediamento bizantino fu generalmente abbandonato o localmente o momentaneamente Siha l'impressione che la creazione di insediamenti bizantini in Licia, dalla metà del VI sec.- dapprima per l'epidemia di peste quindi pergli Arabi - sia fortemente retrocessa finoall'VIII .sec. ovvero localmente sia del tutto

cessata Le statistiche ecclesiastiche non registrano chiaramente quasi nessuna pre.senza divescovi della Caria e della Licia ai concili della

capitale. Al quinto (553) e al se.sto (680/681)concìlio ecumenico erano stati indicati comepre.senti .solo due (!) vescovi della Licia - al.settimo del 692 solo sei (tutti dagli episcopati della Licia occidentale) Vi è una grossa sproporzione se si pensa che dal tardoanti-co in Licia nelle statistiche ecclesiastiche sono documentati ufficialmente almeno 36 vescovadi. Rimane per ora problematico se questo fatto possa rispecchiare anche il crollo demografico nello sviluppo delle comunità cristiane in Licia. Anche così non si può

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intensiven Neubautiitigkeit stehl dazu allerdingsin einem gewissen Gegensatz. Be.sonders inie-ressant erscheint die Moglichkeit durch dieBaubefunde von Wohnbauten dcr Sìedlungennun auch Fragen nach der demographischenEntwicklung und vor allcm auch nach demgeselLschaftlichen Wandel dieser besser nach-gehen zu kdnnen ". Auch hier bleibt allerdingsunklar, ob manche Orte im Zeitraum der arabi-.schen Expansion von der Mitte des 7. Jhs. bis indas 8. Jh. hinein nicht phasenwei.se vòllig auf-gegeben wurden. Sicher ist tur das Gebiet, einewieder nachzuweisende mittelbyzantinischeBautatigkeit ab dem 9. Jh.

Das Mitti-lalter

DaB im Zeitraum der arabischen Angriffe, dieiiber die Kustenrouten in den àgaischen Raumerfolgten und die darauf abzielten Konstantinopelzu erobem. die byzantinische Besiedlung orts- undpha.senwei.se generell aufgegeben wurde, kannnach den bisherigen Erkcnntnisscn als gesichertangenommen werden Es hat den Anschein, alsob die byzantinische Siedlung.stàtigkeit in Lykien,ab der Mitte des 6. Jhs. - erst durch die Pest-

epedemie, dann durch die Araber - bis in das 8. Jh.hinein stark zuriickgegangen ist, (xler ortsweisesogar ganz erlosch ". Die kirchiichen Statistikenlassen in die.ser Zcit fast keinen Besuch von kari-.schen und lykischen Bischòfen auf den Kirchen-konzilien der Hauptstadt deutlich werden. Aufdem 5. (553) und 6. (680/681) òkumenischenKonzilien waren nur zwei (!) lykische Bischòfeanwesendgewe.sen - auf dem 7. von692 nur sechs(allesamt aus westlykischen Bistiimem)". Dies istein groBes Missverhàltnis, wenn man bedenkt, daBseit der Spiitantike in Lykien in den kirchiichenStatistiken mindestens 36 Bi.stiimer offiziell belegtsind. Es ist nun fragwiirdig,ob dies mòglicherwei-se auch den demographischen Einbruch in derEntwicklung der christlichen Gemeinden inLykien widerspiegeln kònnte. Auch làsst sich einebisher immer angenommene Abwanderung der

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Quaderni Friulani di Archeologia Xlll/2003

WAliCrJuix-htaS

Ztstcrnf*

Fig. 4. Loryma, fortifìeazione portualeellenisticacon basilica proiobizantina (da BERGER 1999, fig. 14)./ Loryma.hel-lenistische Hafenfestung mit frulibyzaiitinischcr Basilika (nach: BERGER 1999, Abb. 14).

Fig. 5. Kydna, fortificazione ellenistica con chiesa bizantina itUra ed extra miims (da ADAM 1977, fig. 4). / Kydna,hclicnistische Festung mit byzantinìschcr Kirchc intra undextra muros (nach; ADAM 1977, Fig. 4).

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documentare uno spostamento, sempre ipotizzato, della popolazione dalla costa verso l'interno La minacciosa evoluzione in questoperiodo coincide con un grave ristagno dell'attività edilizia in questo territorio, che finorasembra indicato dalla situazione negativa dell'indagine storica e archeologica Appena alloscorcio deirVIII sec. nel secondo concilio diNicea (787) sono di nuovo rappresentati 15vescovi della Licia, mentre altre provinceerano rappresentate pressoché al completo dailoro pastori che si trovavano in tutti gli episcopati esistenti sulla carta Questo può esserevalutato - per la Licia - come un miglioramento molto lento della rappresentatività e puòanche essere indicato come conseguenza di unalieve distensione dei rapporti tra Bizantini eArabi Il superamento della situazione instabile e desolata del VII e dell'Vili sec. è di grande .significato per l'evoluzione della Licia all'inizio del IX sec. Nell'anno 824 il Metropolitadi Myra - Nikàlas - prende parte a un'ambasceria alla corte di Ludovico il Pio La Liciapertanto è rappresentata anche nella politicae.stera. Dal IX e X secolo le operazioni dellaflotta bizantina - soprattutto contro gli Arabi(per esempio a Creta con la rioccupazione dell'isola nel 961) e contro altri Saraceni islamici- ebbero grande importanza '". Era iniziata la'Reconquista' bizantina dei territori perdutidagli Arabi e doveva raggiungere il suo puntopiù alto all'inizio dell' XI sec.''. Anche localitàdell'Asia Minore sudoccidentale erano punti dipartenza di tali imprese e forse Scala Nova(Ku§adasi) fu una nuova fondazione mediobizantina, ipotesi che pare confermata dalle presenze di un'iscrizione dell'imperatore BasilioII dell'anno 1019 Il territorio dell'AsiaMinore sudoccidentale dopo il superamentodel pericolo arabo (dall'Vili sec.) fu stabilizzato e divenne nuovamente un'importante regione dell'impero bizantino. Poiché la Licia fu illuogo di nascita e di azione di una delle figuredi santi più importanti dell'impero, quella delleggendario San Nikólaos - la stabilizzazione

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Bevòlkerung von den Kusten ins Lande.sinnere sonicht belegen ". Die bedrohliche historischeEntwicklung in die.sen Zeitraum deckt .sich miteiner schwerwiegenden Stagnation der Bau-tàtigkeit in diesem Gebiet, die bisher durch dienegative archàologische und kunsthistorìscheBefundlage bewie.sen zu sein scheint'^ Erst amAu.sgang des 8. Jhs. sind beim 2. Ronzii vonNikaia (787) wieder 15 lykische Bischòfe vertre-ten, wiihrend andere Provinzen nahezu komplettmit alien auf dem Papier bestehenden Bistumemdurch ihre Oberhirtenvertreten waren". Dies mag- fur Lykien - als eine sehr langsame Reprasen-tationsverbesserung gewertet werden und istmòglicherwcise auch als eine Folge einer leichtenEntspannung der byzantinischarabLschen Bezie-hungen zu deuten Die Uberwindung der instabi-len und desolaten Lage des 7. und 8. Jhs. ist fur dieEntwicklung von Lykien am Beginn des 9. Jhs.von be.sonderer Bedeutung. Im Jahre 824 nimmtder Metropolit von Myra - Nikàtas - an einer kai-•serlichen Gesandt.schaft an den Hof Ludwigs desFrommen teil Lykien wird somit auch auBenpo-litisch reprlsentiert. Ab dem 9. und IO. Jh. gewan-nen offensive byzantinische Flotten-operationen - vor alleni gegen die Araber (etwaauf Kreta - Riickeroberung der Insel: 961) undgegen andere islamische Sarazenen - wieder angroBer Bedeutung Die 'byzantinischeReconquista' einst an die Araber verlorenerStaatstenitorien batte begonnen und solite ihnenHòhepunkt zu Beginn des 11. Jhs. erreichen-'.Auch westkleinasiatische Orte waren Ausgangs-punkte solcher Untemehmungen - und vielleichtwar Scala Nova (Ku§adasi) eine mittelbyzantini-sche Neugriindung, was eine Inschrift - vonKaiser Basilcios II. aus dem Jahre 1019 - nahelegcn mag -'̂ Das Gebiet des sudwestlichcn Klein-asicn wurde nach der Uberwindung der arabischenGefahr (ab dem 8. Jh.) stabilisiert und wieder zueiner wichtigen Region des byzantinischenReichs. Da Lykien der Geburts- und Wirkungsorteiner der wichtigsten Heiligenfiguren des Reichs,des legendiiren Heiligen Nikólaos war - entsprachdie Stabilisierung der Herrschaft iiber dieses

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Fig. 6. Arykanda. insediamento protobi/untinu a sudestdell'antica polis, pianta della città (da HARRISON 2001.fig. 30). / Arykanda. frilhby/antinisches Siedliing siiddstli-ch deralten Polis. Stadtplan (nacli: HARRI.SON 2(M)I. Fig.30).

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del dominio su questo territorio corrispose allaragion di stato imperiale e apparve assolutamente necessaria " - sicuramente non .senzamotivo si inviò il vescovo di Myra (824) inEuropa. Solo nel IX sec. ricominciò una significativa e documentabile attività edilizia. Sicostruirono nuove chiese e si rinnovarono quelle esistenti, come forse la chiesa del santoArcangelo Gabriele che il 2 maggio dell'anno812 fu nuovamente dedicata o la basilica della

Quiidcriii Friulani di Archeologia XIII/20()3

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F'ig. 7. Area archeologica di Sangerme (Kaiiiiion Panor-iitos ! Prepia). pianta della città (RUGGIERI 1990. fig. 2)./ Ruinengebiel Sangerme (Katiiium Panonnos ! Prepia).Stadtplan (nach: RUGGIERI 1990. Fig. 2).

Gebict der kaiscrlichen Staatsràson und erschiengeradezu notwendig-" - sicher nicht ohne Grundentsandte man den Bischof von Myra (824)nach Europa. Erst itti 9. Jh. setzt wieder einebedeutende und nachweisbarc Bautàtigkeit ein.Es wurden nette Kirchen errichtet und bestehen-de reiioviert, wie etwa die Kirche des HeiligenErzengels Gabriel, die am 02. Mai des Jahres812 wieder ncu eingeweihl wurde - oder dieBasilika der westlykischen Festung Kydna, die

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fortezza di Kydna nella Licia occidentale cheprobabilmente nell'avanzato IX sec. fu ricostruita come una chiesa a crociera con cupola(figg. 5 e 24)A quest'epoca appartiene parimenti la costruzione della monutnentale catte

drale con cupola di Dereagzi {Masiatira) -sotto l'influsso della capitale nella Licia cen-tromeridionale e dell'insediamento relativo conun sistema di fortificazione''. Diocesi fondategià nel periodo tardoantico compaiono oranuovamente nelle fonti storiche ecclesiastiche.Per la prima volta ci sono noti per nome alcunivescovi di queste località, che verosimilmentesi recano ai concilii più importanti e là attestano la loro presenza con la propria sottoscrizione. Al concilio ecumenico di Co.stantinopoli(879/880) sono ora pre.senti di persona 18vescovi della Licia - il che ne fa, relativamente al numero, il punto più alto della tradizionestorica'". L'Asia Minore sudoccidentale appartiene durante questo periodo per l'amministrazione civile all'enorme Tlieimi Kibyraiòfon,che comprendeva quasi tutta l'area costieradell'Asia Minore sudoccidentale e meridionale

e aveva nella base della fiotta ad Ailaleia il suoporto militare più importante". Nell'amministrazione della provincia interveniva - in casodi contrasti - direttamente il governo imperialeper quanto riguarda la politica interna Cosìfurono rinnovati per iniziativa imperiale gliapprestamenti difensivi di Atutleia e ampliaticon un circuito di mura aggiuntivo, co.sa che làè documentata da epigrafi per gli anni 910-916'''. Anche nella capitale della Licia e nelluogo di culto di uno dei più spiccati miti relativi ai santi, le leggende di San Nikòlaos, aMyra appunto, si provvide a diversi rinnovamenti imperiali, documentati per esempio pergli anni 1042-1043 "". I viaggiatori informanoper la prima volta nel XII sec. della desolazione delle località costiere della Licia, che evidentemente si spiega a causa della scarsa difesa militare del territorio e per l'incursione diSaraceni arabi e turchi La flotta del ThemaKibyniióton è menzionata per l'ultima volta nel

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vermutlich im fortgeschrittenen 9. Jh. zu einerKreuzkuppelkirche umgebaut wurde (Abb. 5,24) In diese Epoche gehòrt ebenso dieErrichtung der monumentalen Kuppel-Ka-thedrale von Dereagzi {Mastaiira) - unter haupt-stàdtisehem EinfluB - im siidlichen Zentral-

lykien und einer zugehòrigen Siediung mit einerBefestigungsanlage Schon in der Spàtantikegegriindete Bistiimer erscheinen nun wieder inden kirchenhistorischen Quellen. Erstmals wer-den uns nun einige Bischbfe dieser Orte namen-tlich bekannt. die wahrscheinlich zu den groBenKirchenkonzilien reisen und dort ihreAnwesenheit mit ihrer Unterschrift bestàtigen.Auf dem òkumenischen KonziI von Kon.stan-tinopel (879/880) sind nun 18 lykische Bischofepersònlich vertreten - was damit, der Anzahlnach, den Hòhepunkt der historischen Uberi ie-ferung - .seit der Spatantike - darstellt Das.sùdwe.stliche Kleinasien gehòrte wàhrend dieserZeit in der ziviien Verwaltung zum riesigenThema Kibyraiòton, welches fast die gesamtesùdwest- und sùdkleinasiatisehe Kù.ste und viciinlandisches Territorium umfasste und batte mitdem Flottenstùtzpunkt Attaleia seinen wichtig-sten Kriegshafen In die Verwaltung derProvinz griff die kaiserliche Regiening - beiZwistigkeiten - innenpolitisch direkt ein '". Sowurden nun auch Verteidigungsanlagen vonAltaleia durch kaiserlichen Initiative renoviertund mit einem zusàtziichen Mauerring erwei-tert, wie das dort durch Inschriften fiìr die Jahre910-916 belegt ist'". Auch in der lyki.schenHaupt-stadt und dem Ort der Verehrung einer derprominentesten Heiligenmythen, den HeiligenNikólaos Legenden, wurde durch diverse kaiserliche Renovierungen - etwa belegt fiir das Jahr1042/1043 - fiirMvra einiges geleistet Reisendeberichten im 12.Jh. erstmals von der Veródung derKùstenorte Lykien.s. die offenbar durch mangeln-den militàrìschen Schutz des Gebiets und demEinfall von arabischen und tUrkischen Sarazenenzu erkiaren ist ". Die Flotte des ThemasKibyraidion wird 1043 ein letztes mal erwiihnt" -das Thema .selbst im Jahre 1147 ". Es wurde oft'en-

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Zisleme

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Fig. 9. Ala Kilise in Caria, magazzino -planimetrìa. / Ala Kilise in Karien.Lagergebiiude - GrundrìB.

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Quaderni Friulani di Archeologia XIIl/2003

Fig.8. Ala Kilisein Caria,casa di abita/ione - planimetria./ Ala Kilise in Karien. Wohnhaus - GrundrìB.

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A. ZÀH, Losviluppo degli iiisediamenii costieri bi/aniini

1043 '-e il Thema stesso nell'anno 1147". Es.sofu evidentemente diviso a favore delle unitàamministrative più piccole di Attaleia, Mylasae Melanoiulion (in Caria) ". Più tardi, dall'inizio del XIII .sec. la maggior parte della Liciapotè essere politicamente sottomessa alle tribùturche dei Selgiucidi. Tuttavia la presa di pos-.sesso dell'intera Licia, dopo la conquista diCostantinopoli (1204) da parte dei Latini equella di Az/fz/t'/a/Aiitalya da parte deiSelgiucidi (1207) è finora solo ipotesi e nonconstatazione basata su fonti storiche o rinvenimenti archeologici ". Rimane pertanto completamente oscuro fino a che punto alloraanche le località costiere siano state conquistale dai Selgiucidi.

Questo deve essere ulteriormente sottolineato a motivo della mancanza di monumenti edilizi .selgiucidi in Licia. Incontestabilmente il confine dell'impero bizantino era posto fino all'ultimo quarto del XllI sec. sul fiume Indos dellaLicia occidentale, oggi Dalaman Qayi '" (cfr. fig.1). Si può tuttavia supporre che una vita comunitaria di cristiani in modo puntiforme si siamantenuta molto più a lungo anche in piccolelocalità, poiché un ridotto residuo di popolazione greca si consei-vò sotto il dominio selgiucidee il successivo emirato turco dei Tekke e ancorapiù avanti sotto il dominio osmanno in Liciaancora fino al 1922".

Gli tNSl-DIAMKNTI

Sono innanzitutto da distinguere due tipi diinsediamenti bizantini, preci.samente quelli chesi pos.sono determinare già in superficie e quelli che .sono privi di chiari resti mediobizantini.1 monumenti più appariscenti degli insediamenti, conservati fuori terra, sono principalmente le rovine delle chiese, che per lo piùsono ben identificabili e grazie alla loro struttura edilizia - se conservata in maniera sufficiente - si possono per lo più ordinare tipologicamente (cfr. fig. 26), per cui la considerazione

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bar zugunsten kleinerer Verwaltung-seinheiten den Themen von Aualeia und Mylasaund Melanoudion (in Karien) aufgelò.st ".Spatestens .seit dem Beginn des 13. Jahrhundertsdiirfte der groBte Teil Lykiens politisch an dietiirkischen Seldschukenstamme verloren gegan-gen sein. Dennoch ist die gesamte Inbesitznahmevon Lykien durch die Seldschuken, nach derEroberung von Konstantinopel (1204) durch dieLateiner und der seldschukischen Eroberung vonAttaleia /Antalya (1207) bisher nur zu vermutenund nicht etwa historisch durch Quellen oderdurch archàologische Befunde als eindeutig gesi-chert anzunehmen". Inwiefem damals eben auchdie Kùstenorte von den Seldschuken eingenom-men wurden, bleibt dabei nàmlich vollig unklar.

Dies ist auch aufgrund des fehlenden Nach-wei.ses von seldschukischen Baudenkmalern inLykien noch zu unterstreichen. Unstrittig aberwar die Grenze zum byzantiniscben Reich - biszum letzten Viertel des 13.Jhs. der westlykischeIndos-FluB (beute: Dalaman Qayi) geworden(vgl. Abb. IL DaB allerdings punktuell ein chri-stliches Gemeindeleben auch in kleineren Ortenweitaus langer erhalten blieb, darf angenommenwerden, da sich eine geringe griechische Rest-bevòlkerung unter dem der Seldschuken-Herr-schaft folgendem tiirkischen Emirat der Tekkeund der weiter folgenden osmani.schen Herr-schaft in Lykien noch bis 1922 erhalten batte ".

Dll- Sll-DLUNGEN

Zu unterscheiden sind zunàchst zwei Artenvon byzantiniscben Siedlungen - die mit ober-flachlich feststellbaren - und die ohne eindeuti-ge mittelbyzantinLschen Baubefunde. Diemarkantesten oberirdisch erbaltenen Bauden-kmiiler der Siedlungen sind zunàchst dieKirchenruinen, die meist gut identifizierbar sindund die sicb durch ihren Baukòrper (wennausreichend erhalten) meist typologisch zu ord-nen lassen (vgl. Ablj. 26), wobei die Beruck-sichtigung von Bauphasen fiir die Gebàude-

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Quaderni Friulani di Archeologia XIII/2003

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Torbogen

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kFig. 10.Melanippe/ Hagios Stéphanos.edifìcio per l'am- Fig. 11. Kahibatia. casa con porta ad arco - planimetrìa. /ministraxione (?) - planimetria. / Melanippe / Hagios Kalahaiia, Haus mitTorbogen- GmndrìB.Stéphanos, Verwaltungsgcbaudc (?) - GrundrìB.

Fig. 12. Sarigerme (Kaiinion Panonnos /Prepia). chiesa di un quartiere cittadino (cfr.fig. 7). / Sarigcrmc (Kaunion Panonnos /Prepia). Stadtvicrtelkirche (vgl. Abb. 7).

Zisierne

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A. ZAH, Lo sviluppo degli iiisediamcnii costieri bizantini

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delle tasi edilizie è qui di particolare importanza per la storia del fabbricato, .soprattuttodelle fasi di ricostruzione itiediobi/amina ededifici annessi Tali rico.struzioni inediobizaii-tine si possono dimostrare intanto in mollechiese della Licia. Nelle chiese principali diKyaiwai (fig. 21 ) come nella basilica della località vicina di Korba e nella basilica del porto diMelanippe (fìg. 22) si riconoscono fasi edilizie

l'ig- I.L Ala Kilise in Caria, casa di abila/iotie con cisicnia (con paviinenlo a lerraz/oi nella parte occidentale dell'insenatura. / Ala Kilise in Karicii. Wohiiliaiis mil Zisiernc (lenassien) ini Westen der Buchi.

geschichte hier von be.sondcrcr Bedeutung ìsl(hier besonders: miltelbyzaiitinische Umbau-phasen und Anne.'vbauten) Solche mittelby-zantini.schcn Umbaiiphasen lassen sich mit-tlerweile bei vieien lykischen Kirchen nachwei-sen. Bei dcn Ihiuptkirchen von Kyoneai (Abb.21) sowie clcr Basilika des Nachbarortes Korbaund der Hafenbasilika von Mehmippe (Abb. 22)sind exlensive Annex- und Umbauten spàtcrer

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_£^tóÉfeÉ_Fig. 14.Ala Kilise in Caria. mag:i//.iiui iplanimeirla = fig. 9). / Ala Kilise in Karicn, Lagcrgebaudc (GninclriU = Abb. 9l.

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siiccc.ssivc di aggiunte e di rico.siriizioni -ugualineiile nella chiesa della Licia orientale diChimera (Yarnata^) con un programma decora-livt) anieonico'". Ciò fa .supporre che questi edi-lìci lardoantichi fossero forse eonne.s.si - tutta

via lontano dalla fase originaria - con ilmomento storicamente documentato della partecipazione di un vescovo locale della Licia alconcilio di Costantinopoli (879/880)-" o fosse-

I <-i«^A

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Bauphascn /u erkennen - ebcnso bei der miteinem anikonischen Bildprogramm ausgestatte-ton ostlykischen Kirchc von Chimera (Yar-nata^) Dies las.st die Vermutung /u. daB diesospatanliken Gebaude elwa zum historisch beleg-tcn Zeitpunkt des Besuchs einiger lykischerOrisbi.schofe auf dem Konzil in Konstan-liiu>pcl (879/880) •" mdglicherweise - zwarabweichcnd von der Ursprungsphase - aber

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A. ZAtì. Lo sviluppo degli insediamenti costieri bizantini

Fig. !S. Kalahdiid. casa con porta ad arco Iphiiiiniclria = fjg. il). / Kaldbuiid. Hans inii Torbogcn (Griindrill = Abb.

ro tuttavia ailoi'a csislenti. Esiste anche la possibilità che lo chiese siano state usate diversamente e nelle loro ultime fasi sia stata utilizzata solo la navata mediana (cfr, l'igg. 21-22).Sono frequenletneiite determinabili nelleimmediate vicinanze delle chiese anche gliestesi resti delle costruzioni profane degli insediamenti con ca.se di abitazione, terme e cisterne. Per l'analisi, la comprensione e la valuta-

dennoch bestand hatten. Eventucll wurden nundie Kirchcn andcrs geiuilzt iind haulich umge-staltet und in deren aìlerlelzten Bauphascn nurnoch die Miltclschiffe verwendct (vgl. Abb. 21-22). Hàitlìg situi in dcr nàheren Umgebung derKirchcn aueh noch die au.sgcdchnten Reste pro-faner Bebauung der Siedhingcn rnii Hausern,Tliennen und Zistemen fcslziislolien, Zur Ana-lyse und zutn Vcrstàndnis und der Bewertung

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Quaderni Friulani di Archculogia Xlli/2(H)^

Fig. 16. Kalabaiiii. edificio a uso di magazzino (?) timpano del ietto con fine.sin:, / Kuhluiiiu. Lagcrgcbàudc I'.')Dachciebelfeld mii FenMer.

zione dei resti edilizi è importante prendere inconsiderazione le slrultiire in.sedialivc e la loro

siiiiazionc complessiva in rapporto alle chiese A questo proposito il problema è se lacostruzione delle case di abitazione sia da porre in uno stesso contesto contemporaneo agliedifici ecclesiastici o alle loro fasi successive^'.

Gli abitati co.stieri di Ala Kilise". Sarigerme(Kaiiiiion Pcwoniios / Prepia) Gemiler Ada-

des Baubefundes ist es wichlig. die Besie-dlungsstriikturen und deien Gesamllagc iniVcrhulinis zu den Kirchen zu bewertcu'-'. DasProblem Itierbci ist. ob die Icsislellbare Wohn-bebaiiung in einen zeillichen Gcsamlkontcxl zuden Kirchenbautcn und dcrcn spateren Baupha-sen zu setzcn isf", Die Kuslensicdliingen vonAla Kilisc'"'. Sangcrme (Komiint Panoniios /Prepia) Gemiler Adasi Kdiahatia und

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A. ZÀH. Losviluppo degli insediamenti costieri bizantini

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Fig. 17. Aia Kilise in Caria, casa di abitazione con terrazzo nellaparte occidentale dell'insenatura. / Ala Kilise in Karien.terrassierte Wolinbebaiiuii" im Westcn der Buchi.

st Kalahatia e Melanippe mostrano tuttiimpotienti resti iJi case di pietra, per lo più conlunghe cisterne quadrangolari all'inierno oacco.staie (ftgg. 8-11). Nella struttura muraria sitrova spesso Finserzione di frammenti di tegole, ceramica e materiali riusati. Molto raramente i laterizi sono usati come elementi statici odecorativi delFarchitettura. Pertanto i materialida costruzione si differenziano appena da quel-

Melanippe weisen alle.samt maikante Ùberrestevon Hausern aiis Bruchsteinen, meist mit inte-grierten odcr angefùgten langrechteckigenZisternen auf (Abb. 8-11 ). Im Mauerwerk befìn-det sich allermeist ein Einschlag von Ziegel-resten, Keramik und Spolien. Ganz selten wer-den Ziegelsieine als statische oder zierendeElemente der Architektur verwendet. Damitunterscheiden sich die Baumaterialien kaum von

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Quaderni Friulani di Archcolojiia Xlll/2003

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Fig. 18. Kuliihciiki, porta aJ aivo (piiminielriii = lìg. II). / KtihilMiUi. Torbogen (GnindriC = Abb. 111.

li che l'urono usati (icr le chiese degli insedia-inenli. Nelle chiese furono impiegali soliamocome elementi statici e decorativi prereribii-mente materiali più pregiati come il marmo,che per lo più è tratto come materiale di spoglioancora da edifìci antichi. I-anno qui eccezionequelle poche chiese della Licia. ct>me la basilica a cupola di Kaunos '' o il monastero diKarabel che furono costruite con massicci

dencn. die fiir die Kirchen der Siediungenverwendet wurden. In den Kirchen wiirden lediglieli statische und zierende Elemente bevorzugtaus werivollcrein Material uie Marmor verwendet. der wiederum allemieisl Spolieiimaterialaus friiheren antiken Gebiiuden ist. Ausnahmen

sind hier einige wenige lykische Kirchen - etwadie Kuppelbasilika von Kiiiiiios '' - oder dieKlosteranlaac von Karabel die aus massiven

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l-'ii;. l'J. Mclwiìppe / ìiiifiu>s SicpIuinnA, cdilkii) per ramminisira/ione? (phinimeiria = fìg. 10). / Mekmippe / HaniosSlépluinos. Verwaltungsgebaude',' (C.lriiiidrif.) = Abb, 10).

conci squiidrati. Nella loro toUililà i resti archi- Hausteiiicjiiiiclcrn enichtet wurden. Allgcmein la.s-teilonici conservati in superfìcie si pos.sono sen sich die under Oberfliiche erhalienen Ubcrre-suddividere in cinque gruppi. stc voti Baiiten in lunrOruppen untertcilen:

1. Eclijlri di abitazione, per l'amministrazione e 1. Woliii-, Vcnvaltioifts- und Laf-erhaiitena liso di magazzino

Bei einer Vergcsellschaflung der an den OrtcnNel confronto dei resti di caso di abitazione vorzullndendcn Haiisaiinen zeichnen sicb nun

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Quaderni l'riulimi di Aicheidogia XlII/2()()3

Fig. 20. Ala Kiliscin Caria, cisterna inserita in una casa di abita/.kme (planimetria = llg. 8), / Ala Kilise in Karien. Zistemein Wohnhaus iniegrien (GrundriU = Abb. 8).

che si trovano nelie diver.se Jocaiilà si possonoora delincare alcune interessanti corrisponden/ee coiminan/e che contribuiscono a offrire indizi

per la datazione. Si possono indicare anche ctni-fronti con l'architettura ecclesiastica lardt)anli-ca. L'indajtine .suH'architettura delie case di abi-la/.ioite e lìnora un punto alquanto trascuratt)dcirarcheologia bizantina'". Una carallerislicaparticolare e mollo diffusa di questo territorio è

cinige interessante Ubereinstimmungcn undGemeinsamkeiten ab. die inithelfcn Datierung-sansatze zu fìnden. Auch sind zur .spiitantikenKirchenarchitekiur Paralielen aufzuzeigen. DieUntersuchung der Wohnarehilektur i.sl bisher einvernachlassigter Punkt der byzantinischenArchaologie Ein bosonderes und weitvcrbreite-tes Charaktcristikiim der Wohnarehilektur dieserGegend ist die Einplanung, Integration und

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A. ZÀH. Lo sviluppo degli insediamcnli costieri bizantini

rinclusione, rintegrazione e l'aggiunta di grandi - ma anche piuttosto piccole - cisterne quadrangolari. Ciò si verifica anche per le chiese(cfr. figg. 12 e 22). Precisamente le case di abitazione, come le chiese, sono costruite quasisenza eccezioni con conci in pietra. Una ulteriore concordanza si rivela nel confronto tipologico dei tipi di abitazione, che ad Ala Kilise,Kalahatia e Melanippe sono realizzate con tettoa due spioventi o a leggio (cfr. figg. 14, 16, 19).I loro timpani sono spesso aperti da grandi finestre. La penuria di acqua di ogni luogo portòevidentemente a ciò, che tutti gli edifici piùgrandi furono progettati con un tetto a due o auno spiovente per poter raccogliere l'acqua chescorreva da questo nelle cisterne progettate oinserite nella casa (figg. 8-12)"'. In ba.se a questa considerazione sì potrebbe porre l'architettura delle case dì abitazione accanto agli edificiecclesiastici tardoantichi e si può pertanto parlare di una maniera di co.struzione analoga per ilperiodo tardoantico (fig. 12). I piani costruttiviprotobizantini fino ad allora realizzati di AlaKilise in Caria", Arykanda^- e Sarigerme {Kau-nion Panormos / Prepia) permettono di riconoscere una maniera di costruzione degli insediamenti molto compatta, agglutinante (figg. 6-7). Gli isolati stessi sono per lo più aperti da piccoli viottoli - approssimativamente con andamento assiale - ma disposti irregolarmente,stretti e tortuosi. Frequentemente si incontranoin queste parti dell'insediamento cisterne e anche chiese di quartiere alquanto piccole (figg. 7,12). È molto raro trovare un edificiodi abitazione mediobizantino, tuttavia la planimetria delKasiron di Kaimos ci permette anche qui di trarre alcune conclusioni - rimane invariata la caratteristica agglutinante dell'edificazione, case ei.solati quadrangolari si chiudono anche qui l'unl'altro". Fino a che punto anche negli insediamenti tardoantichi sopra menzionati di questaregione siano documentabili ulteriori fasi di utilizzo mediobizantine o spazi di nuove costruzioni, non è attualmente chiaro. Somiglianze congli insediamenti definitivamente medievali non

1%

Anfugung groBer langrechteckiger - aber auchkleinerer Zisternen. Dieses trifft auch aufKirchen zu (vgl. Abb. 12, 22). Genauso sind dieWohnhiiuser - wie die Kirchen - fast ausnahme-los aus Bruchsteincn errichtet. Bine weitere Ube-reinstimmung zeigt sich im typologischenVerglcich der Ausfùhrung Haustypen, die in AlaKilise, Kalabalia und Melanippe mit Puh- oderhauptsiichlich Satteldachem errichtet wurden(vgl. Abb. 14.16, 19). Diese Giebelfelder werdengeme durch groBe Fenster aufgeschlossen. Diealien Ortes pennanente Wasserknappheit fiihrteoffenbar dazu, daB jedes gròBere Gebaude miteinem Sattel- oder Pultdach geplant wurde, ummit diesem, das von ihm ablaufende Wasser inden in die Bauwerke eingeplanten oder angefùg-ten Zisternen sammeln zu kònnen (Abb. 8-12)"'.Aufgrund dieser Betrachtung mochte man die sonachzuweisende Wohnarchitektur den spiitan-tiken Kirchenbauten an die Seite stelien und mankann sich deshalb durchaus fiìr eine epochenglei-che spiitantike Erbauung aussprechen (Abb. 12).Die bisher erstellten friihbyzantinischen Besied-lungspliine von Ala Kilise in Karien ", Arykan-da " und Sangerme (Kaimion Panormos /Prepia)" lassen eine sehr dichte, agglutinierendeBauwei.se der Siedlungen erkennen (Abb. 6-7).Die Siedlungen selbst sind meist durch kleine -zwar anniihernd axial - aber unregelmaBig ange-legte enge und verwinkelte Gassen erschlossen.Haufig begcgnen in diesen SiedlungsabschnittenZisternen und auch kleinere Stadtviertelkirchen(Abb. 7. 12). Eine mittelbyzantinische Wohnbe-bauung ist recht selten zu fassen, doch liisst derBebauungsplanskizze des Kastron von Kattnosauch hier einige Ruckschlùs.se zu - die agglutinierende Charakteristik der Bebauung bleibterhalten, langrechteckige Wohn- und Lagerkom-plexe schlieBcn hier aneinander an ". Inwiefemauch bei den oben erwahnten spiitantìken Siedlungen dieser Region nun mittelbyzantinischeWeiternutzungsphasen oder Neubauareale zubelegen wliren - ist bisher nicht geklart. Àhnli-chkeìten zu dcfinitiv mittelalterlichen Siedlungs-arealen lassen sich - etwa am Beispiel der mittel-

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Quudurni Friulani di Archeologia XIII/2(K)3

/ Zlsterne

Fig. 21. Kyanedì. basilica dell'acropoli - planimetria con le diverse fasi edilizie (da KUPKE 1995. fig. 9). / Kyancai,Akropolisbasilika - GrundrìB mii Bauphasen (nach; KUPKE 1995, Abb. 9).

sono da respingere, anche sul!'esempio del nucleo mediobizantino di Corinto". Del resto perla qualità costruttiva, le misure e le condizioni diespansione le case di abitazione certamentemedievali dallo spessore molto ridotto dei murisono da attribuire all'architettura tardoantica.

byzantinischen Besiediung von Korinth - nichivon der Hand weisen Bauqualitativ, maBstab-lich und ausdehnungsbedingt ist die definitiv mit-telalterliche Wohnbebauung bei sehr geringerMauerstàrke der spàtantiken Architektur aller-dings unterlegen.

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A. ZÀH. Losviluppo degli insediamenti costieri bizantini

Piccolo catalogo di case tardoanticiie(VI E VII SEC.)

Quartiere residenziale sidle terrazze occidentali nell'insenatura di Ala Kilise, Caria.Casa di abitazione (ftgg. 8, 20)

L'edificio, discretamente ben conservato, fucostruito su una terrazza in declivio nel quartiere di abitazione nella parte occidentaledell'insenatura'". La casa era un tempo apertaa est da un'ampia porta ed era provvista a suddi una grande cisterna quadrangolare, che internamente è intonacata con fine malta di calce. Verso est in una fase più tarda fu costruitoun vano aggiuntivo, che probabilmente eracoperto con un tetto a spioventi. Dalla parete orientale della casa conci sopraelevati perampio tratto potrebbero essere indicati comeil piano di appoggio di un pavimento di tavole dilegno - al primo piano - di questo vano annes-•SO.

Quartiere orientale del portodell'insenatura di Ala Kilise, Caria.Edifìcio per uso di magazzino (figg. 9, 14)

Nella parte orientale dell'insenatura direttamente sull'antico molo, dove vengono allaluce grandi quantità di ceramica comunetardoantica, vi sono le rovine di un grandeedificio straordinariamente ben con.servato,che dovrebbe essere indicato come edificioa u.so di magazzino ". Immediatamente a estsi lega alla casa una cisterna quadrangolare.La cisterna è provvista di un intonaco dimalta di calce color ocra. Su que.sto intonacovi .sono tracce di simboli cristiani (crocecon bracci a gocce) dipinte con i colori rosso e blu e resti di lettere. La parete settentrionale di questa casa fu costruita sulla rocciasporgente. A ovest dell'edificio è da presumere un'ampia costruzione annessa con voltaa botte. Grandi fori per travi, che si ineontra-

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Kleiner Katalog spàtantiker Hauser

(6. UND 7. Jh.)

Westliche Terrassen Wolmbebauung Ala KiliseBuchi, KarienWohnhaus (Abb. 8, 20)

Das leidlich gut erhaltene Gebiiude wurde inHanglage auf einer Terrasse im Wohnviertel imWesten der Bucht errichtet '". Das Gebaude wareinst von 0.sten ber durch eine weite Tur ensch-los.sen und verfiigte im Sùden iiber eine groBelangrechteckige Zisteme, die innen mit einemfeinen Kalksandmortel verputzt ist. GegenOsten wurde in einer spateren Bauphase einzusatzlicher Raum errichtet, der mbglicherweìse mit einem Pultdach eingedeckt war. Ausder Ostwand des Hauses wcit herau.sstehende

Bruchsteine kònnten als Auflager fiir einenmòglichen HolzbohlenfuBboden - im 1.Obergeschoss - dieses Annexraumes gedeutetwerden.

Óstliches Hafenquartier der Ala Kilise Bucht,Karien

Lagergebdude (Abb. 9, 14)

Im dstlichen Bereich der Bucht befindet sichdirekt vor der ehemaligen Hafenmole, wo groBeMengen von Le.sefunden spàtantiker Ge-brauchskeramik zu Tage treten, die Ruine einesauBergewòhnlich gut erhaltenen groBen Hauses,das als Lagergebàude gedeutet werden kònnte".Direkt. bstlich, schlieBt an das Haus eine langrechteckige Zisteme an. Die Zi.sterne ist miteinem ockerfarbigen feinen Kalksandputz ver-sehen. Auf diesem Putz sind Spuren von in blu-troter Farbe aufgepinselten christlichen Sym-bolen (Tropfenkreuz) und Buchstabenreste zufinden. Die Nordwand des Hauses wurde auf

anstehendem Fels errichtet. Im Westen des

Gebaudes ist ein weiter tonnengewolbterAnnexbau des Hauses anzunehmen. GroBeBalkenldcher, die auch im Innenraum anzutref-

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Quaderni Friulani di Archeologia XI11/2003

LZisterne

Fig. 22. Melanìppe I Hagios Stéplumos basilica del porlo - planimetria con le diverse fasi edilizie. / MeUmippe / HagiosSicpiiaiios Hafcnbasìlika -GrundriU mil Bauplia.sen.

no anche nello spazio intemo, l'anno supporre qui l'inserzione di un piano intermedio. L'edificio era stato inizialmente fornitodi un fine intonaco, cui riportano alcune tracce. Frammenti di tegole indicano poi che questo edificio - come tutti gli altri - un tempoera coperto con un tetto a capriate aperte. L'altezza dell'edificio, come le mura ma.s-sicce, portano a concludere che esso forse

fen sind. lassen hier die Einfiigung einesZwischengeschosses annehmen. Das Gebaudewar einst innen mit einen Feinputz versehenworden, worauf Spuren hinweisen. Dachziegel-fragmente deutcn daraufhin, daB dieses Haus -wie alle Ubrigen - einst mit einem offenenDachstuhl eingedeckt war. Die Hòhe desGebiiudes .sowie die Massivitat der Mauern lassen den Riick.schluB zu, daB das Gebaude eine

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Kig. 23- Paiara. cima muraria meiliobizantina. vciluia ila siiilcsi. / l'aunv. miiielbyzaminischi: Suidlmaucr. sudostlichcrAbschniii.

tu un magazzino nuinlonuto a temperatura icmperaturmilde Lagerhaltiing moglich werdcnmite. licB.

Quartiere del porlo di Kalabalia. Licia occideii' lUifenepiartier Kalahulia, West-Lykientale. Casa con portale ad arco (figg. 11. 18) Hans init Torbo^en (Abb. 11. 15. 18)

Direttamente nel quartiere di.sposto .su ter- Im direkt iiber dem schmaien Kiesclslrandrazze sopra la .spiaggia a ciottoli del porto der Bucht terrassicrt angelegien Hafenviertel

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Quaderni Friulani di Archeologia XIII/20C)3

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Fig. 24. KyJnd, ia basilica dopo il rifacimenlo come chiesa a crociera con cupola (rico.stnizione) (da ADAM 1977, fig.20). / Kydna. Basilika nach dcin Umbaii ziir Krcuzkuppeikirche (Rekonstrukiion) (nach: ADAM 1977, Fig. 20).

di Kalabatia si irova proprio al ccniro dcll'in-senaiiira una casa con un portale ad arco benconservato (altezza cirea 6 metri)Probabilmente si poteva entrare nella casa attraverso l'arco di rappresentanza dal porto diesi trovava direttamente sotto (per una scala scomparsa?). A chi procedeva attraversol'arco si aprivano sui viottoli gii altri edificidell'insediamento portuale. Anche questacasa era provvista dell'obbligatoria grande cisterna intonacata. Un'altra grande casaera un tempo coperta con un tetto a due spio

vuti Kaluhafia befindel sich ein direkt im Zen-

trurn der Bucht gelegenes Haus mit einern guterhaltenen Torbogen (Hòhe ca. 6 Meter)'\ Md-glicherwcise konnte man die Siedhing auf dieWeise durch den gut erhaltenen reprasentativenBogen vom direkt darunier befindlichen Hafenaus betretcn (vcrschiittete Treppen?). Demdurch den Bogen Schreitenden erschliessen sichubcr Oassen die weiteren Gebaude der Hafen-siedlung. Auch dieses Haus verl'ugt iiber dieobligatorische groBe verpulzte ìangrechteekigcZisterne. Ein weileres groBes Haus war einst

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mFig. 25, Palara. chiesa medlobi/aiilina nel puno. Veduta della navata verso est. / Paiara, Miitelbv/antiiiischc Kirclie amHafen. Blick in dcn Naos iiacli Ostcn.

venti e aveva sulla facciata verso il porlo unaporta e una graniJe finestra doppia con duearchi.

Melanippe. Licia orienlale.Edificio per l'ammimatrazione? (\ìgg. IO. 19)

Nell'area dell'acropoli, un tempo cintadi mura, a sudovesi della basilica (llg. 3)

mit einein Saticldach cingedeckt und halle anseiner Mafenlassade cine Tiir und cin groBesDoppelfensier mii /.wei Bdgen.

Melanippe, Oxl-LykieiiVenwlnoifisfiehdiuk''.' {Abb. IO. 19)

Auf dein cinsi unimauerien Akropolisge-liinde hefindei sich siidwesllich der Basilika

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Quaderni Friulani di Archeologia XIIl/2003

NORDEN

20 M

Fig. 26. Turgut (penisola di Loryina), chie.sa a crociera, incdiobizantina - planimetrìa. / Turgut (Loryma Halbinsel).Milielby/aniinische Kreuzkuppcikirchc - GrundriB.

.si trova un viottolo, in gran parte sbarrato,dell'abitato tardoantico con un grande complesso edilizio profano, che oggi sì elevaancora per alcuni metri e fu costruito conconci in pietra. Le aperture per la porta, le finestre e un arco così come una cisterna quadrangolare inserita entro l'edificio sonole restanti caratteri.stiche costruttive dell'antico edificio, posto in questo settore del viot-

(Abb. 3) eine, zum gròBten Teil verschiittete.Gasse der spiitantiken Ort.schaft mit einemgròBeren profanen Baukomplex, der beute nocheinige Meter hoch ansteht und aus Bruchsteinenerrichtet wurde. Tiir-, Fenster- und Bogenòff-nungen sowie eine in das Gebaude eingeplantelangrechteckige Zisterne sind die ubriggeblie-benen baulichen Charakteristika dieses ehema-ligen Hauses, welches an diesem zum Teil er-

203

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A, ZAH, Lo sviluppo degli insediamemi L-usiieri bizantini

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K)l(). in parie conservalo c non oslruito. Ilcomplesso edilizio consta di due corpi difabbrica quadrangolari, clic orano legati tra loro da due arcate. Sotto gli archi era possibileil transito e così pure l'accesso al viottolosopra descritto.

Flg- 27, Apt)lloniii. chiesa a crociera con cupola - prospetto meriUlonale. / Apollonia. Krcuzkuppeikirchc -Siidiassade.

haltenen - nicht vcrschiitteten - Abschniit derGasse der Sicdlung geiegen isl. Der Gebaude-koinplex hesiebi aus zwei langrechtcckigenBaiikbrpern. die einst durch zwei Biigen mitei-nandcr verhunden waren. Unter don Bbgenergab sich cine Diirciigangsmoglichkcit, die donZugang in die gescbilderie Gasse ernioglichlc.

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Quaderni Friulani di Archeolog

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Fig. 28. Apollonia, chiesa a crociera con cupola - volta a botte orientale, veduta verso ove.st. / Apollonia.Kreuzkuppclkirche - Ostliche Kreuzlonne. Blick nach Westen.

2. Architettura ecclesiastica

Introduzione ali'esempio della chiesa a crociera con cupola di Apollonia (figg. 27-33)

Coniraiiamenie a quanto accade per Tar-chitettiira profana. ncH'ordinafncnto cronologico degli edifici sacri si è arrivati a unaragionevole certezza. Il tipo più antico di chie-

2, Kirchenarchitektur

Vorgefìihrr ani Beispiel der Kreiizkuppel-khxhenruine von Apollonia (Abb. 27-33)

Im Gegensatz zur prolanen Architcktur istman bei der chronologischen Einordnung derBaiiten hier miltlerweiie auf sicherereni Boden

angelangl. Der fruheste nachweisbare Kirchen-

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Fig.29. Apollonia, chiesaa crocieracon cupola- prospello occidentale, / Apollonia, Kreu/.kuppelkirche - Wesit'assadc.

sa che si può indicare per questa regione èla grande basilica a tre navate (dr. figg, 21, 22)0 la basilica a transetto Sul fenomeno del-Futilizzo successivo, delle fasi più tarde edelle ricostruzioni di queste chiese nii sonoaddentrato sopra. Proprio come si osserva aCostantinopoli e altrove, si preferisce nel periodo mediobizaniino per i nuovi edifici l'erezione di chiese a crociera con cupola. Sem-

bautypus dieser Region isl die groBe spiitantikedreischiffige Basilika (vgl. Abb. 21. 22) oderTransept-Basilika Auf das Phimomen derWeiternutzung und dcn spalerei! Baupha.sen undUmbauinòglichkeilen dieser Kirchen bili ichoben schon niiher eingegangen. Ebenso wie esin Konstantinopel und anderswo zu beobachtenisi. wird in mittclbyzanlinischcr Zeil beiNeubaulen die Errichiung von Kreuzkuppel-

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Fig- 30. Apollonia, chiesa a crociera con cupola - arco norUoccideiiiale (panicolaa-). / Apollonia. Kreu/kuppclkirclie - Nordwesllichcr Oogcn(Detail).

Qiiaiiemi Friulani di Archeologia XIII/2(K)3

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bla che l'evoluzione genealogica nella provincia - proprio come nella capitale - olire alla.semplice basilica a cupola senza malronei{Kaiino.\) oppure olire il lipo della basilica acrociera con cupola (alleslato a .Skripou, inBeozia, senza malronei e a Dereagzi / Maslcui-ra. nella Licia cenirale - con malronei) abbia

kirchcn bcvorzugt. Es hai bislier dcn Anschein.dab die genealogisclie Enlwicklung in derProvinz - genau wie in der Hauplsladt - iiberdie einfaclie Kuppelbasilika ohne Emporc{Kaunos) oder iiber den Typus der Kreuz-kuppelbasilika (belegl in: Skripou. Bòolien -ohne Empore und Dereagzi / Masmura,

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A. ZÀH, Lo sviluppo degli insediamenti costieri bizantini

fatto seguito una soluzione architettonica minore rispetto alla genuina chiesa a crociera concupola con quattro piloni quadrati o colonne.Alla lista dei monumenti si può aggiungereun'ulteriore interessante rovina di una chiesaa crociera con cupola, finora poco nota, adApollonia, in vicinanza della costa, nella partemeridionale della Licia centrale. Apolloniaera un'antica polis "'ne] sud della Licia centrale (fig. 1) e la sua acropoli ebbe nel periodo mediobizantino una nuova occupazione, cui appartiene oltre che una nuova fortificazione della collina {Kastron) una chiesacostruita all'esterno di questo forte. È pertanto assai verosimile che l'altra grande e più antica rovina di una chiesa ad Apollonia - probabilmente originaria - sia divenuta una basilica a colonne con abside trapezoidale copertaanche nei successivi rinnovi e in quest'epocafosse di nuovo utilizzata. Non sappiamo seApollonia abbia mantenuto nel periodomediobizantino il suo antico nome. In ogni ca.sola località non è documentata con il suo anticonome come episcopato - for.se la località eracompre.sa nel vicino episcopato meridionale diAprila - Aperlai" oppure nelle .stati.stiche ecclesiastiche è identica all'episcopato, non documentato in antico, di Prdinè{s) (ó npioiviis)Apollonia era già nell'antichità unita in una legadi città con le città portuali sudorientali diAperlai e Simena (la medievale KdxafìaCaccamo, Cacambo - oggi Kekova''') così comealla città di Isinda che si trova a nordovest. Lacittà portuale di Aperlai si trova in linea d'aria acirca 4 km. a sudest di Apollonia. Sotto l'amministrazione romana Apollonia era probabilmente una città autonoma"'.

Descrizione della struttura edilizia, slatodi conservazione, fasi edilizie

La rovina della chiesa a crociera con cupola si trova al di sotto della fortificazionebizantina di Apollonia, immediatamente al

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Zentrallykien - mit Empore) hin zur kleinerenBaulòsung der genuinen Kreuzkuppelkirche mitvicr quadrati.schen Pfeilern- oder Siiulen erfolg-te. Dcm Denkmàlerkatalog kann mit der, bishcrschicchi bekannten. Kreuzkuppelkirchenruinevon Apollonia im kiistennahen, siidlichenZentrallykien min ein weiterer intercssanter Bauhinzugefugt werden. Apollonia war eine antikcPolis"' im siidlichen Zentrallykien (Abb. 1) undderen Akropolis erfuhr in mittelbyzantinischerZeit eine Neubesiedlung, zu der neben derAniage cincr Bergfestung (Ka.stron), eineauBerhalb dicscs Forts errichtete Kirche zàhlt.Ebenso ist es sehr vvahrscheinlich, dalì die ande-re groBe und friiheste Kirchenruine von Apollonia - urspriinglich vermutlich - eine Siiulen-basilika mit trapezoid ummantelter Apsis auchiiber.spatcrc Umbaupha.sen verfugt und in dieserEpoche weiter benutzt wurde. Oh Apollonia'"' in mittelbyzantinischer Zeit seinen alienOrtsnamen bewahrt hatte - wissen wir nicht.Der Ort ist mit .seinem antikcn Namen jedenfal-Is nicht als Bistum bclegt - vielleicht unterstandder Ort dem nahegclegencn siidlichen Bistumvon Aprila - Aperlai oder ist mit dem in denkirchlichen Statistiken erwahnten - in derAntike nicht belegten - Bistum Prfmè(s) (òjTQwivug) identisch Apollonia war .schon inder Antike durch einen Stiidtebund mit densiidòstlichen Hafenstiidten Aperlai und Simena(das mittelalterlichc: KtixaPa Caccamo.Cacambo - beute: Kekova'"') .sowie der nordwe-stlich gelegenen Polis Isinda verbunden. DieHafcn.stadt Aperlai befindet sich in Luftlinie ca.4 Km weiter siidòstlich von Apollonia. Unterròmischcr Verwaltung war Apollonia vermutlich eine eigenstandige Polis'"''.

Baubeschreihung, Erhaltungszustand,Bauphasen

Die Kreuzkuppelkirchenruine befindet sichunterhalb der byzantini.schen Befestigung vonApollonia, direkt oberhalb der letzten Sitzstufen

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1^

Fig. 31. .ApolUmiii. chiesa a cnK.-icra con cii|5ola - veiliiia della navula verso nordovcsi. / Apollonia. Krcii/kuppelkirchcBlick in den Naos nach Nordwcslen.

di sopra dell'ullimo livello inscdialivo delpiccolo teairoEssa è. olire alla rovinadella basilica, la seconda grande chiesa dclFin-sedianiento c fu quasi intcranienie cosiruitacon conci in pietra"". La siruitura muraria esistente della chiesa si eleva al di sopra dellalinea di riempimento delle macerie in qualche punto per più di 5 metri"". AH'edillcio sientrava per due porte di accesso nelle l'accia-

des klcinen Thealers"', Sic isi. neben der Ruineder Basilika. die /.weite groBe Kirclie der Sied-lung und vvurde nahe/u volisliindig aus Bruch-sleinen errichiet Das anstehende Mauerwerkder Kirche errcicht selhsi iiber dem Verschùt-tungsluiri/.oni stellenweise cine Hbhe von mchruls 3 Metern Der Bau wurde diirch zweiEingangslùren in der West- und Siidfassade er-schlosseii (vgl, Abb. 3^). Uber diesen Tùren

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A. ZÀH, Lo sviluppo degli insediumcnti costieri bi/uiilini

te occidentale e meridionale (cIV. fig. 33). Aldi .sopra di entrambe queste porte si trovano due grandi blocchi di recupero (fig. 29). Sitratta di un frammento architettonico di un

architrave di ordine dorico dì un antico edificio ellenistico o romano dell'insediamentoIl blocco è di marmo bianco e nella facciaa vi.sta presenta cinque triglifi con le f^ultaeche si trovano nel registro inferiore e una corona d'alloro al centro. Al di .sopra è collocato un arco di scarico che viene ingentilito alla vista mediante l'in.serzione dì tegole in cotto. Dobbiamo ritenere per certoche il semicerchio formato sopra la porta,leggermente rientrante, fosse decorato conuna pittura murale, come si rileva dalle tracce di colore. Un simile campo, certo piùpiccolo, si trovava sopra la porta della facciata meridionale (fig. 27). L'interno dellachiesa è caratterizzato da un insieme di quattropiloni quadrangolari ". che un tempo .sostenevano le volte a botte della crociera, su cuiun tempo fu eretta la costruzione della cupola. È degno di nota il fatto che solo a ovestcorrispondano a questi piloni dei pilastri, chesì staccano dalla parete interna occidentale della chiesa, i piloni della crociera formano anche le imposte degli archi, .sotto i qualiera possibile, dai vani laterali, l'accc.ssoalla navata (cfr. figg. 30. 31). I piloni quadrangolari hanno una ulteriore importantefunzione - essi servivano come impostedelle quattro volte a crociera dei quattrovani quadrangolari agli angoli. Si sono conservate soltanto le volte a botte dei vani angolari settentrionali così come un modesto lacerto della volta a botte orientale inconci di pietra sulla navata nella parte dinanzi all'abside principale (cfr. fig. 28). Lepareti degli spazi coperti con le volte a botteerano illuminate da piccole finestre, come si riscontra in quanto rimane della facciataoccidentale e meridionale (cfr. figg. 27-29).La chiesa chiudeva verso est con due absidi semicircolari, ovvero con una abside sel-

210

befiinden sich jeweils zwei groBe Spolienbidcke.Besonders beeindruckend erscheint der Tiirs-lurzspolienblock der Westfassade (Abb. 29). Eshandell sich hierbei um ein wiederverwendetesrdmisches oder hellenistisches Bauteil einesArchitravs der dorischen Bauordnung einesantiken Gebaudes der Siedlung™. Dieser bestehtaus weiBem Marmor - zur Schauseite hin zeigtdieser Block fiinf Triglyphen mit im Registerdarunter befindiichen Guttae und einen zentra-len Lorbeerkranz. Dariiber ist ein Entlaslungs-bogen ausgefiihrt. der nach je einem Hausteinein optische Auflockerung durch Ziegelstein-Einlagen erfàhrt. Das so iiber dem Tiirsturzgcbildete, Icicht zuriickspringende. Halbkreis-feld war mit einer Wandmalerei ausgestattetgewesen, von der sich allerdings nur nochgeringste Spuren crhalten haben. Ein ebensol-ches. allerdings kleineres Feld befand .sich iiberder Tur in der Siidfassade (Abb. 27). DerKircheninnenraum ist durch eine Vierung auslangrechteckigen Pfeilern" charaklerisiert, wel-che ehemais die Kreuzlonnen der Kirche trugen,auf denen einst die Kuppeikonstruktion auf-gefuhrt wurdc. Interessanterweise korrespon-dieren diesc langrechteckigen Pfeilcr nur imWe.sten mit Pila.stern. die aus der westlichenKircheninnenwand hervorireten. Die Vierungs-pfeiler bilden hier auch die Auflager der Bògen,unler denen der Zugang in den Naos - von denNebenriiumen her - ermdglicht wurde (vgl.Abb. 30, 31). Die langrechteckigen Pfeilerhaben, cine weitere wichtige Funktion - siedienten cbenso als Auflager fiir die vier Tonnen-gcwdlbc der vier langrechteckigen Eckriiume.Erhalten haben sich lediglich die ndrdiichenzwei Tonnengewòibe der Eckriiume sowie einschmaler Rest der ostlichen Bruch.steintonneùber dem Naos vor der Hauptapsis (vgl. Abb.28). Die Schildwiinde der Kreuztonnen wurden.wie dies an der West- und Siidfassade im Be-fund nachvollziehbar ist, durch schmale Fensterbelìchtel (vgl. Abb. 27-29). Die Kirche schlossnach Osten mit zwei halbrunden Apsiden ab -niimlicb mit einer schmalcren ndrdiichen

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lenlrioiialc minore c la più ampia abside principale. Ciascuna di qiicsie absidi era illuminata da una piccola finestra ad arco. Dal punto di vi.sta dello stile arcliitettonico è sorprendente che si osservi la presenza di unaccesso diretto all'abside accostata a setten

trione dall'abside principale e. poiché qui nonsi trova alcun vano intermedio, vi e così comunicazione tra l'ima e l'altra abside. Rimane

VV..

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Fig. 32. Apollonia, chiesa a cnìciera con cupola —prospcllo absidale. / Apoliimia, Krcii/kuppclkirche • Apsisl'assadc.

Nebenapsis imd der weileren Haiiptapsis. Jededieser Apsiden wurde durch ein schmalesBogenl'enster belicinei. Baustilistiscli aufFàlligist. daB an der Apsisl'assade ein direkter Uber-gang von der Haiiptapsis zur nordiicben Nebenapsis zu beobachlen ist - und hier kein Zwi-schenraum vorhanden ist - und damil Apsisdirekt an Apsis anschlieBl. Ob cine in einer spli-tei'en Bauphase hypotheti.sch anzunehmende

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A. ZÀH. Losviluppo degli insediamenti costieri bizantini

problematico se eventualmente in una piùtarda fase edilizia l'abside meridionale siaslata demolita - poiché la vicina chiesaPanhagia Protollironè a Naxos mostraad esempio che vi furono anche chiese adue absidi concepite come chiese "a tre navate" di questa variante". A motivo della facciata orientale, che proprio qui si apre, in questa posizione, per un'ampiezza di un metro,sembra che questa originaria concezione siastata possibile (fig. 32). In questo ambito .del resto in una fase più tarda, fu costruitauna cappella annessa a una navata, un tempocoperta con volta a botte, che si estendeva verso est e che era parimenti chiusa daun'abside. Alla cappella si poteva accedere daovest; un grosso blocco della porta si trovaqui in posizione di caduta. In una successiva diversa fa.se edilizia si costruì un atrio(nartex) davanti alla facciata occidentale dellachiesa, che oggi si con.serva solo nelle fondamenta. Del resto si o.s.serva in questo ambito dell'ingresso occidentale e nella chiesaun livello di macerie mollo elevato. Tuttala chiesa era evidentemente un tempo dipinta.Nelle volte a botte si sono conservati restimolto incrostati di intonaco. A motivo delleforti incrostazioni e del degrado soprattuttonell'area absidale non si può esprimere alcuna osservazione sulle pitture. Sembra che sipossa qui indicare un solo strato pittorico. Nonsi può localizzare un synthnmon nell'absideprincipale a causa dell'elevato livello dellemacerie. In un momento non esattamente determinabile è crollata la cupola della chiesa. Lapreci.sa ricostruzione di questa deve pertantorimanere questione aperta.

Il significato per la storia dell'arte della chiesaa crociera con cupola di Apollonia

Degna di particolare nota sembra qui laparentela con i tipi edilizi che si datano a unperiodo precedente: nell'area sono documentate

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sùdliche Nebenapsis abgebrochen worden ist,bleibt fraglich - denn die verwandte KirchePanliagia Protothronè auf Naxos zeigt zumBeispiel, daB es auch zweiapsidial konzipierte"dreischiffige" Kirchen dieser Variante " gab.Aufgrund der - an dieser Stelle - gerade ab-.schlicBendcn Ostfassade (Breite 1,00 m)erscheint diese urspriingliche Konzeption gutmòglich (Abb. 32). In diesem Bereich wurdeallerdings in einer spiiteren Bauphase, eine sichwelter nach Osten ausdehnende, einschiffige -ehemais tonnengewòlbte - Annexkapelle errich-tei, die ebenso mit einer haibrunden Apsisabschloss. Die Kapelle konnte von Westen be-treten werden - ein groBer Tiirsturzblock befm-det sich hier in Sturziage. In einer weiteren zudifferenzierenden Bauphase wurde vor derKirchenwestfassade eine Vorhalle {Narthex)errichtet, die beute nur noch in ihrem Grund-mauerwerk erhalien ist. Allerdings bemerkt manin diesem Bereich des Westeingangs einen sehrhohen Verschùttungshorizont vor und in derKirche. Die gesamte Kirche war offenbar einstausgemalt gewesen. In den Tonnengewòlbenhaben sich stark versinterte Reste eines Putzeserhalten. Aufgrund der .starken Versinterungenund der Verwitterungen vor allem im Apsis-bereich sind bisher niiliere Aussagen iiber dieMalereicn nicht zu machen. Es hai den

Anschein als wiire hier nur eine Malschichtnachweisbar. Ein Syiuhmnon in der Hauptapsisist aufgrund des hohen Verschiittungsniveausder Kirche bisher nicht zu ermitteln. Zu einem

nicht niiher zu bcstimmenden Zeitpunkt ist dieKuppeikonstruktion der Kirche eingestiirzt. Diegenaue Rekonstruktion dieser muBdeshalb offenbleiben.

Die knnsthistorische Stellungder Kreuzkuppelkirclie von Apollonia

Besonders bemcrkenswert erscheint zunach-st hier die Verwandtschaft mit den friiher zudatierenden Bautypen - der in der Region

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Quaderni Friulani di Archeologia XI11/2003

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Fig. 33. Apollonia, chiesa a crocieracon cupola - planimetria. / Apollonia. Kreu/.kuppelkirche - GrundriU.

la basilica a pilastri con volle a crociera ela basìlica a cupola di Kautios''\ Nella progettazione del tipo a crociera con cupola diApollonia si rinuncia tuttavia alle arcateche dividono le navate" - ma si rende possibile uno spazio centrale, mediante una voltaa crociera, .sormontato da una cupola senzail piano dei matronei. Le soluzioni a pilonipermettono l'acce-sso nella zona dell'entrata

belegten tonnengewòlbten Pfeilerbasilika " undder Kuppelbasilika von Kuimos " zu sein.Planerisch verzichtet man allerdings bei demKreuzkuppeltypus von Apollonia jedoch aufdie, die Kirchen.schiffe trennenden, Arkaden" -sondem ermòglicht einen durch eine Kreuz-tonne geòffneten und iiberkuppelten Zentral-raum ohne Emporengeschoss. Die Pfeiler-lòsungen ermòglichen im Eingangs- und Apsis-

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A. ZÀH. Lo sviluppo degli insediamenii costieri bizantini

e absidale a quattro vani accostati con copertura a botte. Ancora nella basilica a cupola diKmtnos le navate laterali erano chiuse in tuttala loro estensione da volte a botte; questa soluzione è ora stata abbandonata a favore di unospazio centrale con cupola, che supera quila limita/ione sulle navate e perciò lascia libera la strada verso lo spazio centrale, a crociera,sovrastato da una cupola. Una ulteriore variante di questo tipo edilizio presenta la chiesaa crociera con cupola, con piloni a forma di L,che nella pianta rendono possibili vani angolari quadrati i quali a loro volta possonoessere sormontati da cupole. Entrambe questevarianti (Apollonia, Gcrbekili.se) offrono perciò ancora la possibilità della costruzione diuna chiesa a crociera con cupola con quattrocupole sui vani angolari Come già indicato,le monumentali basiliche a cupola indicanola .strada per la formazione delle chiese a crociera con cupola. Oltre al rinnovamento diMagia Eirene a Costantinopoli nelTVII! sec. siaggiunge la costruzione della Panhagia aSkripou presso Orcbomenos in Beozia (873-874) e quella della basilica a crocieracon cupola di Dereagzi / Mastaimi (X sec.)Il nostro tipo appartiene ancora agli edifici "basilicali" planimetricamente quadrangolari piuttosto che a quei parecchi esempidella Grecia e perfino della Bulgaria che potrebbero essere accostati come confronto perla pianta esattamente corrispondente. Questihanno l'accesso diretto .sopra descritto dall'abside principale all'abside laterale e quasi nella stessa disposizione dei vani - soltanto l'intervallo degli archi dei corridoi ri.spettoai pilastri della crociera varia considerevolmente in confronto ad alcuni esempi. Tuttequeste opere murarie sono principalmenterealizzate in conci di pietra e mostrano solosemplici decorazioni della facciata con fascedecorative formate da laterizi, a prescindere daquelle - obbligatorie - formale da lastre di pietra negli archi ciechi e nelle arcate delle finestre. Particolarmente simile è a questo proposi-

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bereich den Zugang in vier tonnengewòlbteNebenràume. Noch bei der Kuppelbasilìka vonKaunos waren die Seitenschiffe durehgehendvon Tonnengewòlben geschlos.scn, dicseLosung ist nun zu Gunsten eines zentralenKuppeiraums aufgegeben worden - der nun hierdie Abgrenzung zu den Seiten.schiffen hinuberwindet und damit den Weg zum iiberkup-pelten, kreuzfòrmigen Zentralraum frei gibt.Bine weitere Variante dieses Bautypus stelli dieKreuzkuppelkirche mit Lformigen Pfeilern dar,die im GrundriBquadratische Eckraume"" ermò-glicht, die auch iiberkuppelt werden konnten.Beide dicser Varianten (Apollonia, Gerbekilise)geben damit weiterhin die Moglichkeit zumBau einer Kreuzkuppelkirche mit vier Kuppelniiber den Eekràumen". Wie .schon gezeigt wei-sen die monumentaien Kreuzkuppelbasilikenebenso den Weg hin zur Kreuzkuppelkirchen-entstehung. Neben der Emeuerung der MagiaEirene in Konstantinopel im 8. Jh. triti hier dieErrichtung der Panhagia in Skripou beiOrcbomenos in Bòotien (873-874)" und die derKrcuzkuppelbasilika von Dereagzi / Mastatira(IO. Jh.)'" hinzu. Un.ser Typus gehòrt noch zuden im GrundriB eher langsorientierten "basi-likalen" Bauten zu denen etliche vom GrundriBgenau ent.sprechende Vergleichsbeispiele ausGriechenland und sogar Bulgarien herangezo-gen werden kònnen. Diese Bei.spiele haben denoben .schon be.schriebenen direkten Ubergangvon der Hauptapsis zu den Ncbenapsiden und inetwa dieselbe Raumdisposition - lediglich derBogenabstand der Durchgange - zu denVierungspfeilern hin - variiert im Vergleich beieinigen Beispielen betràchtiich. Alle dieseBauwerke sind haupt.sàchlich aus Bruchsteinenerrichtct und weisen nur bescheidene Fassaden-dekorationen mit Zierbàndern aus Ziegelsteinenauf, abgcsehen von den - obligatorisch - in denBlendbògen und Fensterbogen verwendetenZiegelsteinen. Besonders àhnlich ist hierbei dieKirche Magios lòannès (Johannes der Tàufer,Abb. 34) im beute bulgarischen Mesèmhria(Ne.ssebar) und die Episkopal-Kirche Koime-

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Quaderni Friulani di Archeologia XIII/2(K)3

Fig. 34. Mfu'mhrid (Ne^sebar). Hulgaria Hcif<iii.s loiiiiiir\ (X scc.). veduta d<i e.si. / Mesviiihria (Ncsscbari, RulgarIhiviiis It'/timws ( IO. Jh.l. Ansichi von Otiioii.

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A. ZÀH. Lo sviluppo degli insediamcmi costieri bizantini

to la chiesa tlel]'//r7gff;.¥ Idannés (San Giovanni Battista, fig. 34) a Mesèmbria (Nesse-bar)*" oggi in Bulgaria e la chiesa episcopale Koimesis-Theokotou di Eurytania (Grecia)*'. 11 confronto permette di attribuire chiaramente la struttura muraria al contesto generale mediobizantino dei principali edifici ecclesiastici costruiti dalla fine del IX sec.; lachiesa fu molto probabilmente costruita in questo periodo (fine IX-X sec.). È da supporreche la chiesa stessa - come è attestato negliesempi europei - avesse il tamburo della cupolaalto e rotondo, che è stato documentato anche inAsia Minore negli edifici, oggi scomparsi, delterritorio di Konya *^ Questa variante copertada una volta a crociera con una cupola centrale e quattro volte a botte rettangolari era diffusa principalmente .sulle isole della Grecia"' ein Europa, pertanto finora la chie.sa di Apollonia è in Asia Minore uno dei pochi rappresentanti di questa variante a crociera con cupola. Qui si aggiunge come esempio di confronto diretto regionale soprattutto la ricostruita basilica di Kydiia nella Licia occidentale (fig. 5. 24). Questa costruzione segue delresto nella pianta piuttosto l'esempio rigorosamente basilicale di Skripou, poiché quicome là non può e.ssere definito dalla crocieraa piloni, ma dovrebbe essere sostituito - a motivo della lunghezza di queste parti strutturali -propriamente dai muri della crociera Probabilmente è da riconoscere un'altra rovina dichiesa a crociera con cupola della Licia conpiloni quadrati e corrispondenti pilastri dellepareti inteme nella più tarda ricostruzione dellachiesa conventuale di Karabel ". Nell'architettura ufficiale imperiale non ha avuto successo lamaniera provinciale delle chiese a crociera concupola nella variante di Apollonia, sebbene questa nella provincia fosse con tutta evidenzaampiamente dififu.sa. Non è noto alcun edificioimperiale in questa variante, poiché nell'avanzato periodo mediobizantino, dal X sec.. nellacapitale e in Grecia furono costruite chiese concupola su volte a crociera preferibilmente con

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sis-Tbeokotou von Eurytania (Griechen-land)*'. Die.seVergesellschaftung erlaubt es, dasBauwerk cindeulig dem provinziellen mittelby-zantinischcn Gesamtkontext der haupt.sachlichab dem Ende des 9. Jhs. errichteten Bauten ein-zuordnen und die Kirche ist sehr wahrscheinli-ch in die.sem Zeitraum gebaut worden (Ende 9.Jh. / 10. Jh.). Es ist denkbar. daB die Kirchedeshalb - wie bei den europaischen Beispielenbelegt - wohlmòglich cinen runden und hohenKuppeltambour batte, der auch in Kleinasienbei - beute verschvvundenen - Bauten im Raum

von Konya dokumentiert wurde *\ Die.seVariante eingedeckt von einer Kreuztonne mitzentraler Kuppel und vier langrechteckigenTonnengewòlben war hauptsachlich inGriechenland auf den Inseln *' und in Europaverbreitet, in Kleinasien ist die Kirche vonApollonia deshalb bisher nur einer der wenigenbekannten Vertreter dieser Kreuzkuppel-kirchenvariante. Hier tritt vor allem die umge-baute westlykische Basilika von Kydna alsdirektes regionales Vergleichsbeispiel hinzu(Abb. 5, 24). Dieser Bau folgt allerdings vomGrundriB ber eher dem streng basilikalenBeispiel von Skripou, da hier wie dort nicht vonVierungspfeilern gesprochen werden kann, sonderà der Begriff - aufgrund der Lànge dieserBauteile - eigentlich durch "Vierungsmauem"ersetzt werden miisste Mòglicherweise isteine weitere lykische Kreuzkuppelkirchenruinemit quadratischcn Pfeilern und korrespondie-renden Innenwandpilastern in der spaterenUmbauphase der Klosterkirche von Karabel zuerkennen *'. In der offiziellen imperialenBaukunst hat sich die provinzielle Spielart derKreuzkuppelkirchen-Variante von Apollonianicht durchsetzen kònnen, obwohl diese in derProvinz offensichtlich weit verbreitet war. Keinimpcriales Bauwerk i.st in dieser Variantebekannt, denn in fortgeschrittener mittelbyzan-tinischer Zeit, ab dem 10. Jh., wurden Kreuzkuppelkirchen in der Hauptstadt und inGriechenland bcvorzugt mit "freistehenden"quadratischen Vicrungs-Pfeilern (im Gegensatz

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piloni quadrati della crociera "isolati" (contrariamente ai piloni rettangolari qui documentati)0 con colonne, che si imposero su un vasto territorio rispetto a questa variante. E ciò nonavvenne senza motivo: la soluzione con gliappoggi "liberi" più snelli offriva un'immaginedell'interno esteticamente ancora più solenne diquella - all'apparenza molto limitate e ristrette- che si formava tra i piloni quadrangolari cfr.per que.sto la rovina di una chiesa recentementescoperta nella penisola di Loryma presso Turgut(fig. 26)". In questa variante è sorprendente -oltre alla pianta pressoché quadrata - ammettere che la disposizione dei piloni o delle colonneal centro della chie.sa corrispondeva a quella deipilastri che sporgevano dalle pareti interne dellachiesa. Nella chiesa di Apollonia questo è ilcaso solo della parete occidentale. Purtroppoper la chiesa di Apollonia, come troppo spessoaccade, noi non siamo troppo sicuri di che cosaabbia relazione con la determinazione delle suefunzioni - forse l'edificio è da individuare comela chiesa del vescovo o della guarnigione delKastron di Apollonia. È sicuro che la chie.sa diApollonia sembra es.sere stata influenzata principalmente dalle chiese di questo periodo attestate in Europa e che questo può denotare glistretti legami della Licia anche con l'ambitoegeo e le province occidentali dell'imperobizantino®.

3. Thrme / AQUBDonm

Finora in questo territorio sono state determinate .strutture termali in diverse località negliinsediamenti costieri bizantini. La costruzionee la messa in esercizio di grandi strutture termali prossime alla costa ebbe in questo territorio, soprattutto durante il periodo imperialeromano, la massima fioritura. Sono da ricordare qui le grandi terme di Kentmos (Caria), diKaimos e Patara in Licia®. Questi edifici furono sicuramente usati anche durante il perìodoprotobizantino e nondimeno si rimase fedeli a

Quaderni Friulani di Archeologia XIII/2003

zu den hier belegten langrechteckigen Pfeilem)oder mit Siiulen errichtet, welche sich gegenii-ber dieser Variante flachendeckend durchge.setzthaben. Nicht ohne Grund: Die Lòsung mit den"frei.stehenden" schmalercn Stiitzen bot einennoch àsthetischeren, grazileren und feierlichenInncnraumeindruck - als den doch sehr ein-geengt und zugestellt erscheinenden, der durchdie langrechteckigen Pfeiler entstand® - vgl.dazu cine neugefundene Kirchenruine auf derLoryma-Halbinsel bei Turgut (Abb. 26)". Beidieser Variante ist - neben dem anniihernd qua-dratischen KirchengrundriB - auffallig, daB dieim Zentrum der Kirche anzunehmende Siiulen-oder Pfeilerstellung mit - aus denKircheninnenwiinden hervortretenden - Pilas-tern korrespondierte. Dies ist bei der Kirche vonApollonia nur an ihrer Westwand der Fall.Leider konnen wir bei der Kirche von Apollonia. wie allzu oft, was deren Funktionsbestim-mung anbelangt nicht allzu sicher sein - even-tuell ist das Bauwerk als Bischofs- oderGamisionskirche des Kastrons von Apolloniazu deuten. Fest steht, daB die Kirche vonApolloniahauptsiichlich von in EuropabelegtenKirchen dieser Epoche beeinflusst zu scheintund daB dies auf enge Verbindungen Lykiensauch zum agai.schen Raum und den westlichenProvinzen des Byzantinischen Reichs hinwei-

3. Thermen / Aquàdukte

Thermenanlagen in byzantinischen Kù.sten-sicdlungen wurden in diesem Gebiet bi.sher andiversen Orten festgestellt. Die Errichtung undInbetriebnahme kiistennaher GroBbadeanstalteneriebte in diesem Gebiet vor allem wahrend derròmischen Kaiserzeit eine Hochbliite. Zu er-wahnen sind hier die groBen ròmischen Thermen von Keramos (Karien), von Kaimos undPatara in Lykien In frùhbyzantini.scher Zeitwurden die.se Bauten sicherlich weiterbenutztund dennoch blieb man dieser Bautradition

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questa tradizione anche mediante la costruzione ex novo di più piccoli impianti termali neisiti di nuova fondazione del V - VI sec.Come esempi valgano qui le terme dell'insenatura di Ala Kilise in Caria e in molte altre località della costa e delle isole per esempio nelgolfo di Makri (l'antica Tehnessos. oggiFethiye)"" e a Myra"- in Licia. Estremamenterara è l'esistenza provata di acquedotti, chesiano stati palesemente progettati e costruitisolo in epoca romana, ma siano stati utilizzati alungo ancora nel periodo bizantino e che eranonecessari per l'alimentazione delle monumentali terme. Così la città portuale della CariaKeramos fu provvista di acqua mediante unacquedotto romano lungo chilometri"". Anchenella licia Fatarci fu costruito un acquedottoparticolamiente lungo'".

4. Strutture dii-ensive

Per molte località non si può attualmentestabilire fino a che punto gli insediamenti provinciali del VI e del VII ,sec. siano stati circondati nuovamente in base a una pianificazione con mura difensive. Nel ca.so della successiva occupazione protobizantina di Arykanda.che fu disposta a sud del territorio vero e proprio della polis, esso derivada questo fatto (fig.6). Probabilmente e.s.so compare anche nell'area archeologica di Sarigerme {Kcninion Fanor-nws ! Prepia) sulla costa della Licia occidentale (fig. 7) o nella mal conservata fortificazionedell'acropoli di Melanippe nella Licia orientale(fig. 3)'". Èda supporre che l'attività edilizia inquesto campo si sia manifestata al più tardisotto l'acuta impressione dei minacciosi avvenimenti storici esterni - in special modo l'espansione degli Arabi - e sarebbe perciò da collocare a partire dalla metà del VII sec. Rimanefermo il fatto che in questo periodo si cercavadi utilizzare le antiche fortificazioni già esistenti. Nella località costiera di Loryma in Caria è da indicare una chiesa conventuale proto-

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durch den Neubau von kleineren dieserBadeanlagen in den ncugegrùndeten Oiten des5.-6. Jhs. trcu Als Beispiele seien hier dieThermen der Ala Kilise Bucht in Karien und invielen weiteren Kùsten- und Inselort.schaftenetvva im Golf von Makri (dem alten Tehnessos.beute: Fethiye) und dem lykischen Myragenannt. ÀuBerst selten ist der Nachweis vonAquàdukten, die aber nur in der ròmi.schenKaiserzeit geplant und errichtet worden .sindund offenbar noch lange in frùhbyzantinischeZeit hinein benutzt wurden und welche auch zurSpeisung der monumentalen Thermen bendtigtwurden. So ist die karische Hafenstadt Keramosdurch ein kilometerlanges romisches Aquiiduktmit Wasser versorgt worden'". Auch wurde imlykischen Fatarci ein besonders langes ròmi-.sches Aquàdukt errichtet '".

4. Wehranlagi-;n

Inwieferii provinzielle Siedlungcn im 6. oder7. Jh. planmiiBigwieder mit Wehrmauern umge-ben wurden, làsst sich bisher vielen Ortes nichtmit Be.stimmtheit feststellen. Im Falle derfriihbyzantini.schen Nachfolgesiedlung vonArykanda, die siidlich des eigentlichen Polis-gebietes angelegt wurde, ist davon auszugehen(Abb. 6). Mòglichcrweise trifft dies auch aufdas Ruinengebiet von Sarigerme (Kaunion Pa-normos / Prepia) an der westlykischen Kùste(Abb. 7) oder die schlecht erhaltene Akropolis-befestigung von Melanippe in Ost-Lykien zu(Abb. 3) DaB diese Bautàtigkeit der Be-wohner spàtestcns unter dem akuten Eindnickder bedrohlichcn auBeren histori.schen Erei-gnisse geschieht - nàmlich der arabischenExpansion - ist zu vermuten und wàre deshalbab der Mittc des 7. Jhs. anzusetzen. Fest.steht,daB man in dieser Zeit auch schon bestehendeantike Befestigungsanlagen zu nutzen suchte.Im karischen Kù.stenort Loryma ist einc friihby-zantinische Klosterbasilika (5.- 7.Jh.) innerhalbdes westlichen Teils der antiken hellenistischen

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PATARA

Quaderni Friulani di Archeologia XUI/2003

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Fig. 35. Panini, pianta della città (urea tratteggiata; estensione deirinscdiamcnio mediobi/aniino) (da I§iK 2(X)0. piantadella città). / Panini, Studtplan (Krcu/.schraffur: Ausdehnung der mittelbyz. Siedlung) (nach; I^IK 2000. Stadtplan).

bizantina (V-VII sec.) entro la parte occidentale dell'antica fortificazione portuale ellenistica(fig. 4)"*". La basilica di Kydna fu costruita nelVI sec. in un ca.slruni ellenistico ricostruito.Immediatamente a est del castntm - extra mu-ros - fu probabilmente costruita una secondabasilica, la quale indica pertanto che l'insediamento non era limitato alla fortificazione (cfr.

Hafenbefestigung nachzuweisen (Abb. 4)"'̂ . DieBasilika von Ky^iia wurde im 6. Jh. in einemwieder hergestellten hellenistischen Kastellerrichtet. Unmittelbar òstlich des Ka.stells -

extra muros - wurde vermutlich cine zweiteBasilika errichtet. die daraufhin weist, daB dieSiedlung sich nicht nur auf die Festungbeschrànkt hatte (vgl. Abb 5). Vorauszusetzen

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fig. 5). È da presumere qui un uso pianificalo eun rinnovo intenzionale delle antiche strutturedifensive ancora esistenti Gli insediamenticostieri tardoantichi, a giudicare dai rinvenimenti, non presentano del resto per lo più alcuna cinta muraria chiusa (cfr. fig. 2). Proprionegli insediamenti murati è da pensare a unanuova occupazione specialmente nel IX sec.,che potrebbe coincidere con la nuova indicazione dei nomi di alcuni vescovi della Licia alconcilio del 879/880. Così si recarono probabilmente in questo periodo a Costantinopoli i vescovi Theoddros di Aiykaiida, Nìkèpho-ros di Limyra, Theodoulos di Palara e Pétrosdi Meloìtai {Melanippe). Sembra che le unità insediative per lo più alquanto piccolecinte di mura - frequentemente con chiesemediobizantine che si trovano al loro interno(ad esempio Kaunos, Patara) siano un ulterioreprodotto avanzato di quest'epoca. Gli insediamenti di fondazione tardoantica - come ade.sempio Ala Kilise e Loryma in Caria - .sonopiù frequentemente aperti, senza essere provvisti di mura di difesa neanche nel lato versoil mare. Nel medioevo i rilievi dell'acropoli erano chiaramente adatti come aree di rifugio o fortificazioni, poiché qui ci si imbatteva ancora in resti di antiche difese, su cuifacilmente con conci in pietra ed elementidi spoglio si poteva ulteriormente co.struire(cfr. qui ad es. le fortificazioni sulle acropolidi Kaimos e Myray'". Pertanto si inclusero semplicemente, come a Patara, edifici romaniesistenti in piccole strutture difensive medievali, che furono di.spostecome dei forti (cfr. lìgg.23. 35). Queste co.sì dette strutture a Kastronerano provviste di cisterne, case di abitazione eper lo più di una o più chiese (cfr. fig. 25),ovvero esse comprendevano una piccola area diinsediamento autarchica e protetta verso l'esterno. che solo in minima parte occupò la giàridotta superficie insediativa nel tardoanticosull'area delle ancora più grandi antiche poleis(fig. 35)'''. Ma anche qui si possono distinguere diversi tipi "" - ad es.: I. il tipo che com-

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ist hìer nun cine planmàBige und absichtiicheNutzung und Renovation noch bestehenderantiker Wehrstrukturen'". Die dcm Befund nachspiitantiken Kiistensiedlungen weisen allcrdingsallermeist ùberhaupt keine geschlosseneUmmauerung auf (vgl. Abb. 2). Gerade bei denummauerten Siediungen ist besonders im 9. Jh.an eine Weiterbesieldung zu denken, die sichmit der namentlìchen Ncnnung etiicher lyki-scher Bischofe auf dem KonziI von 879/880decken kònnte. So reisten mòglicherweise dieBischofe Theoddros von Arykanda, Nikèphorosvon Limyra, Theodoulos von Patara und Pétivsvon Meloìtai {Melanippe) zu dieser Zeit nachKonstantinopel. Es hat den Anschein, daB dieailermeisten kleineren mit Mauem umgebeneSiediungseinheiten - hàufig mit darin anzutref-fenden mittelbyzantinischen Kirchen (etwaKaimos, Patara) ein weiter fortge.schritteneresProdukt dieser Epoche sind. Die Griindungs-siedlungen der Spàtantike - wie etwa Ala Kiliseund Loryma in Karien - sind hàufiger auchoffen angelegt worden - ohne iiber Wehrmauem- etwa auch gegen die Seeseite hin - zu verfù-gen. Im Mittclaltcr waren offenbar dieAkropolisfelsen besonders als Riickzugsgebieteoder Festungen geeignet, da man hier oft nochauf antike Befestigungsiiberreste traf, auf dieman einfach mit Bruchsteinen und Spolien auf-mauern konnte (vgl. hier etwa die Akropolis-befestigungen von Kaimos und A/yra)''*. Ebensobezog man, wie in Patara, einfach bestehenderòmische Gebiiude in kleine mittelalterlicheBefestigungsanlagen mit ein, die Fori - ahniichangelegt worden sind (vgl. Abb. 23, 35). Diesesogenannten Kastron - Aniagen verfiigten iiberZisternen, Wohnbautcn und meist iiber eineoder mehrere Kirchcn (vgl. Abb. 25), d. h. sieumschlossen - nach auBen ge.schùtzt - ein klei-nes autarkes Siediungsareal, das nur einenklein.sten Teil der schon in der Spàtantike redu-zierten Siediungsflàche auf den Gebieten dernoch groBeren antiken Poleì's einnahm (Abb.35)". Aber auch hier lassen sich nun diverseTypen unterscheiden - z. B.: I. den ein gròBe-

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prende una grande superficie insediativa con unforte e il corrispondente muro difensivo - o 2.il tipo "aperto", che disponeva solo di un piccolo forte e in cui per questo dovevano essereedificati altri grandi edifici, come la chiesa acrociera con cupola di Apollonia extra mttrosIl forte e la chiesa di Apollonia per questo motivo è probabilmente da considerare solo unpunto di difesa militare (Kastéllion,Kleisoùra) Questi Kastra medievali sonoaccanto alle piccole fattorie agricole aperte "" leultime testimonianze importanti di una vera epropria attività insediativa di epoca bizantina egli ultimi monumenti di quest'epoca in questoterritorio.

5. CO.STRUZIONI FUNERARIE

Ancora più raramente negli insediamenti diepoca bizantina si possono indicare costruzionifunerarie. Si incontrano per lo più nei conventi,ma anche negli insediamenti urbani o nelle i.so-le, necropoli così come singoli semplici edificifunerari, che erano parzialmente affrescati avivaci colori Edifici funerari monumentali

tardoantichi si trovano spesso nelle grandi metropoli, come si riscontra ad esempio a Sidè'"^.

Problemi di datazione e di definizione

Riassunto

All'opposto di quanto si riscontra nelle grandi metropoli dell'impero finora non si puònella gran parte dei casi negli insediamenti provinciali più piccoli e nelle città dell'AsiaMinore sudoccidentale indicare una generale continuità dì insediamento in epoca bizantina. Bisogna pertanto partire dal fatto che isingoli insediamenti esi.stettero solo in determinate fasi cronologiche - per cui si può consicurezza determinare che l'occupazione piùampia e uniforme delle località costiere dellaLicia e della Caria ebbe luogo nel periodo dal V

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res Siedlungsareal umfassenden Typus mit Fortund zusatzlicher Schutzmauer - oder 2. den

"oflenen" Typus. der nur iiber ein befestigteskleineres Fort verfiigte und deswegen weiteregròBere Bauwerke, wie die Kreuzkuppelkirchevon Apollonia extra nutros errichtet werdenmussten Das Fort und die Siedlung vonApollonia ist deshalb moglicherweise nur alsMilitarstiitzpunkt (Kastéllion, Kleisoùra) zudeuten Diese mittelalterlichen Kastra sindneben offenen kleinen làndlichen Weilem"" dieletzten Zeugnisse einer eigentlichen byzantini-schen Siedlungsaktivitàt von Bedeutung - undin diescm Gebiet letzte Baudenkmàler dieserEpoche.

5. GrabanlaciEN

Grabanlagen aus byzantinischer Zeit sind inden Siedlungen recht selten nachzuvveisen.Nekropolen sowie einzelne einfache Grabbau-ten, die teilweise farbenfroh mit Fresken ausge-mait waren. begegnen etwa bei Klòstem undauch in stàdtischen Siedlungen oder aufInseln Monumentale spàtantike Grabbautenfinden sich haufig in den groBen Metropolen.wie dies etwa in Side belegt ist

Datierungs- und BestimmungsproblemeZUSAMMENFASSUNG

Im Gegensatz zu den groBen Metropolen desReichs kann bei den kleineren provinziellenSiedlungen und Stadten im sùdwestlichenKleinasien eine durchgehende Besiedlungs-kontinuitàt in byzantini.scher Zeit bisher meistnicht nachgewiesen werden. Es ist davon auszu-gehen, daB die einzelnen Siedlungen nur ingewissen zeitlichen Phasen bestanden - wobeiman gesichert annehmen darf, daB die flachigsteund gleichmàBigste Besiedlung der kari.schenund lykischen Kii.stenortschaften in der Zeitvom 5. bis zur 1. Hiilfte des 7. Jh. stattfand. Die

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A. ZÀH, Losviluppo degli insediamenti costieri bi/untini

fino alla metà del VII sec. 11 confronto sopraindicato (cfr. figg. 8-20) suggerisce che la maggior parte delle case di abitazione che si possono indicare sulle coste sono di derivazione tar-doantica. Rimane a tutt'oggi non chiara nellamaggior parte dei casi la questione di un eventuale riutilizzo medievale o della scelta di nuovearee per usi profani nel Medioevo Mentrefinora si ha l'impressione che per la cesura causata dall'ondata dell'occupazione araba alcuniinsediamenti siano stati abbandonati (vediLoryma o Knidos), si può tuttavia indicare unaoccupazione pianificata medievale in altre località a partire dall'iniziale IX sec. Questo si puòmeglio documentare sulla base dell'architetturaecclesiastica piuttosto che per quella profana.Sono da segnalare le ricostruzioni e gli annessidelle chiese di Kydna (lìg. 24), Ala Kili.se inLicia (812), Karabel MvraKyaneai (fig.21), Chimera"", Melanippe (fig. 22) e Xan-thos"" così come la nuova co.struzione dellechiese più piccole di tipi diversi come le chiesea crociera con cupola e le chiese a cupola dellepenisole di Knidose di Lor>'ma per es. a Turgut(cfr. fig. 26) e Tmcheia (Gerbekilise) Kau-nos"-, a Gemiler Adasi Patara (fig. 25)Dereagzi'", Apollonia (fig. 33). Myra e Limy-

Questa prosperità durò evidentemente finoalla nuova fase di desolazione del XII sec., cheporta direttamente al XIII sec. La maggior parte dei monumenti ancora in piedi, come adesempio le mura urbiche e le case, creano notevoli problemi di datazione a motivo della .scarsità dei dati archeologici derivanti da scavi, come si è già detto. Pertanto solo a faticaè possibile una valutazione definitiva dellecaratteristiche di utilizzo degli edifici profanio religiosi (cfr. Kydna, fig. 5). Il medioevo bizantino ha la.sciato nell'Asia Minore.sudoccidentale di gran lunga ben più che .semplici tracce e sembra di poter pre.supporre inmolte località un successivo insediamento -anche con il riuso di diverse strutture edilizieantiche e tardoantiche cosa che costituisceuna interessante prospettiva per le future ricer-

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oben gezeigte Verge.sellschaftung (vgl. Abb. 8-20) legl nahe, dali die allermei.sten an denKiisten nachzuwei.senden Wohnbauten einProdukt der Spatantikc sind. Die Frage nacheincr mittelalterlichen Weitemutzung oder auchnach profanen Neubauareaien bleibt bisher inden nieisten aller Falle ungekiart'"". Wahrend esbisher den Anschein hat, daB durch die Zàsurder arabischen Eroberungswelle einigeSiediungen aufgegeben wurden (vgl. Lorymaoder Knidos), setzt cine mittelalterlicheplanmàBige Besiediung an anderen Orten -bisher nachweisbar - ab dem friihen 9. Jh. ein.Dies lasst sich im Gegensatz zur profanenArchitektur nun bcsser anhand der Kirchen-archilektur belegen. Nachzuweiscn sind Um-bauten und Annexbauten von Kirchen in Kydna(Abb. 24), Ala Kilise in Lykien (812), Karabel Mvra"®, Kyaneai (Abb. 21), Chimera"",Melanippe (Abb. 22) und Xanthos"" sowie derNeubau von kleineren Kirchen divenscr Typensowie von Kreuzkuppel- und Kuppelkirchen aufder Knidos- und der Loryma-Halbinsel etwa inTurgut (vgl. Abb. 26) und Tracheia (Gerbekilise) Kaiinos auf Gemiler AdasiPatara (Abb. 25) Dereagzi Apollonia(Abb. 33), Myra und Limyra Diese Prospe-ritiit hielt dann offcnbar bis zur erneutenDe.solationsphase des 12. Jhs. an, die nahtios indas 13. Jh. iiberging. Die mei.sten aufrechtstehenden Monumente, wie etwa Stadtmauemund Hauser, bereiten aufgrund fehiender gra-bungsarchiiologi-scher Erkenntni.sse - wie schonerwàhnt - erhebliche Datierungsprobleme.Ebenso ist cine definitive Aus.sage iiber den profanen oder kirchiichen Nutzungscharakter derSiediungen (vgl. Kydna, Abb. 5) mei.st nur•schwer mòglich. Das byzantini.sche Mittelalterhat im .siidwestlichen Kleinasien weitaus mehrals nur Spuren hinterlassen und es schcint invieien Orten eine Weiterbesiedlung - auch unterWiederbenutzung diverser antikcr und .spàtan-tiker Baustrukturen - vorauszusetzen zu seinwas eine interessante Perspektive fiir derenzukiinftige Erforschung i.st. Wir mòchten vom

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che. Pos.siamo pensare per il periodo dal IXairXI sec. a una regione pro.spera, che .si siaristabilita a partire da quest'epoca da una grande recessione, per poi non raggiungere più questo stato - nei limiti della generale decadenzadell'impero bizantino. Fino alla rina.sciia degliinsediamenti e dell'architettura ecclesiastica nelXIX sec. " ' anche in questo territorio sotto ildominio turco non si può più dimo.strare unasignificativa attività di nuove costruzioni e diinsediamenti cristiani, con un perimetro maggiore - per cui non si spense mai la grecità neire.stanti insediamenti (Levissi / Kaya Kòyii) o inalcune località costiere (Kalamaki / Kalkan,Antiphellos / Ka§) fino al 1922.

NOTE

In maniera meritevole di rìngra/iamento il dott. MartinDennett (Freiburg) ha attirato la mia attenzione a proposito dell' "Hosios David" ancora sulla biblìograria da me trascurata sul mosaico absidale delle chiesa, ehc qui vorreiindicare ai benevoli lettori, rinnovando aneora il mio ringraziamento per la eomunieazione ricevuta:- SPIESER J.-M. 2001 - Fiirllier reimirks on the maxaicof Hosios David, in SP1E.SER J.-M., Urban ami religioiisspaces in Iole antiquity ami early Ilyztinliiim. Aldershot.XII & pp. 11-12 (Addenda).- WISSKIRCHEN R. 1996 - Ziim Apsismosaik derKirchc Hosios David, Thessaionike, in Slinndi. Festschril'tl'Or E. Dassmaiin, Munster. pp. 582-594.

' MULLER-WIENER 1986. pp. 4.35-475.• FOSS 1994. pp. I segg.; FOSS 1996, pp. 1 segg.' RUGGIERI 1995, pp. 95-116.' Si veda a questo proposito il capitolo "Stadie mit rela-liver Kontinuilal", in BRANDES 1989, pp. 124 segg. Perl'evoluzione urbana in continuo sviluppo in Asia Minoredal periodo clleni.stieo a quello romiino si veda l'attualestato della ricerca in MITCHELL 2(X)3. pp. 21 segg. cosicome FILGES 200.3. pp. .34 segg.' Per esempio la descrizione della costa pubblicata conil nome di Skylax di Karyamla, in MULLER 1855, pp. 19segg., tav. 25. Si veda ora sulla verosomiglianza della antica geografia BRODERSEN 2003."• Per la discussione dei nomi delle località ZÀH 2003a.pp. 45 segg.; RUGGIERI 2003. p. 420.' BpGER 1999, pp. 191-196." ZÀH2003a. p.46. Si vedaora per la rilevanza di que-

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9."11. Jh. ab an eine prosperierende Regiondenkcn, die sich aus einer Epoche groBterRezession erholt hatte, um danach - bedingtdurch den allgemeinen Niedergang des Byzan-tinischen Reichs - nie wieder die.sen Stand zuerreichen. Bis zur Renaissance der Siedlungs-und Kirchenarchitektur im 19. Jh. '"ist auch indiesem Gebiet unter turkischer Herrschaft einebedeutsame eigenstàndige christliche Neubau-und Siedlungstàtigkeit, in gròBerem Umfang,nicht mehr nachzuweisen - wobei dasGriechentum in Restsiedlungsraumen (Levissi /Kaya Kòyii) oder einigen Kiistenortschaften(Kalamaki / Kalkan, Antiphellos / Ka§) - bis1922 - nie erlosch.

NOTE

Dankenswertcrwcise hai mich Herr Dr. MartinDennert (Freiburg) hinsichtlich "Hosios David" noch aufvon mir iibersehenc Literalur zum Apismosaik der Kireheaufmerksam gemacht, auf die ich hier geme - noehmalsmit herzlichem Dank fiir die entgegenkominendeMitteilung - den geneigten luiser hinweisen mochtc:- SPIESER J.-M. 2001 - Fiirilier remarks on the inosaicof Hosios David, in: SPIESER J.-M., Urban ami religiousspaces in late antiqidtv ami earlv Bvzanthim. Aldershot.Xn&p. 11-12 (Addenda).- WISSKIRCHEN R. 1996 - Ztiin Apsismosaik derKirehe Hosios David, Thessaionike, in: Stinndi. Fcslsehriftfiir E. Dassmann. Munster. 582-594.

' MULLER-WIENER 1986,435-475.FOSS 1994, 1 ff. FOSS 1996.1 ff.

' RUGGIERI 199.5.9.5-116.' Vgl. dazu den Abschnitt "Stàdie mit rclativerKontinuitàt". bei: BRANDES 1989,124 IT.Zu kontinuier-lichcn Stadteniwicklung in Kleinasien von hcllcnistì-seher bis in rdmisehe Zeit vgl. den akluelienForschungsberichi von: MITCHELL 2(M)3, 21 IT. sowie:FILGES 2003, .34 IT.' Etwa die Kiistenbesehreibung veroffentlicht unter demNamen desSkylax von Karyamla, in: MOLLER 1855, 19ff. Taf. 25. Vgl. Zur Wahmehmung der Geographie in derAntikc jetzt: BRODERSEN 200.3." Zur Ortsnamensdiskussion: Zàh 2003a. 45 ff.RUGGIERI 200.3. 420.' BERGER 1999, 191-196." ZÀH 2003a. 46. Vgl. zur Bedeutung dieser Scewege,

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A. ZÀH, Lo sviluppo degli insediamenti costieri bizantini

sic rotte marittime che accanto alle strade di grande eo-municazione erano importanti arterie vitali AVRAMEA2002. pp. 71 segg.;MAKRIS 2002.pp. 91 segg.Già permotivi logistici connessiai viaggi erano di grande importanza ancoraggi ben protetti con luoghi di sosta per lanavigazione costiera. HELLENKEMPER 1993. p. 104.All'ipotesi di BRANDES 1988. p. 20.5. che |...| "a mioavviso ha acquisito sempre più spazio la consapevolezza,che la decadenza dello stato bizantino si sia manifestalacome un processo che si può già indicare alla line del VIscc." ci si può perlomeno per questa regione opporredecisamente.' Cfr. RUGGIERI 2(K)3. pp. 241 segg.: ZÀH 2(X)3b. pp.67-70.

Si vedaa questo propositoil capitolo"Die Reduktion"in BRANDES 1989, pp. 82 segg. Su Side si veda ancheEOSS 1996, pp. 29 .segg." Sulla attuale carenza MULLER-WIENER 1986.pp. 462-463. accentuata da BRANDES 1988, pp. 203-204. Il cand. rer. soz. Andreas Ziih ha attirato la miaattenzione sul seguente interessante contributo a questo tema OEVERMANN 2003. pp. 1-21. Sul numerodegli abitanti degli insediamenti della Licia dà cifreinteressanti. Anche la Vita di San Nikiilao.s (abatedel monastero dì Sion) del VI .sec.. BLUM 1997. pp. 13seg.

La momentanea iK'cupazionedelle hx-alità costiere daparte degli Arabi si suppone sulla ba.se della documentazione epigrafica. RUGGIERI I992b. pp. 549-.55I: FOSS1994. p. 9. lìg 21. Sulla cessazione deeli insediamentiBRANDES 1989. pp. 120 segg." BRANDES 1989. iidd. Non ò del resto da ricavarneun declino duraturo della Licia nel periodo mediobizantino. così anche BRANDES 1989, p. 96. Al contrario questa provincia ecclesiastica pmsperò a partire dal IXsec.

" OHME 1990, pp. 208-209, pp. 253-254, pp. 293-295." Ad esempio KOLB 1993. p. 630 (A. 30): HARRISON2001. pp. 28-.30. Cantra HELLENKEMPER 1993,p. 106:BLUM 1997. p. 14."• HARRISON 2001, pp. 47,60:ZÀH 200la,pp. 405 seg." OHME 1990, :ò(V/." OHME 1990. p. 294. Giustamente sulla situazionecontraddittoria delle fonti, la difficoltà della ricostruzionedei rapporti arabo-bizantini e la scarsa chiare/yn sulla condizione effettiva dell'impero bizantino in questa epoca siveda specialmente LILIE 1996. pp. 156-169, 309 segg. Inogni caso per questo periodo - nonostante continui contrasti militari - numerosi trattati di pace (specialmente neglianni 781.798 e 804) tra i due imperi documentano con certezza l'impressione di una politica di distensione fortemente appoggiata, sebbene da parte bizantina la pacedovesse essere assicurata mediante il pagamento di tributi.DOLGER 1924. p. 41, nr. .340: p. 43. nr. 352: p. 45. nr..363.

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die neben dcn FernstraCen wichtige Lebensadern fur dasbyzantinische Reich waren jelzt: AVRAMEA 2002. 71 ff.M.AKRIS 2002. 91 ff. Schon aus reiselogistischenGriinden waren infrastrukturiell gut erschlosseneAnkerpliitze als Aufenthaltsstationcn fiirdie Kiistcnschiff-Fahrt voti groCter Bedeutung, HELLENKEMPER 1993,104. Der Hypothese VON BRANDES 1988. 205. dalJ j...]"Die Erkenntnis. dati sich der Niedergang dcs byzantini-schen Stadtewesens als ein ProzeUgestaltete. der deutlichschon ini 6. Jh. fassbar ist. wird m. E. zunelimcnd mehrRaum gewinnen" mag zumindest fiir diesc gcographischeRegion entschieden entgegengewirkt werden.^ Vgl. RUGGIERI 2003. 241 ff. ZÀH 2003b. 67-70.

Vgl. dazu dcn Abschnitt "Die Reduktion" bei:BRANDES 1989.82 ff. Zu Side vgl. auch: FOSS 1996. 29ff.

" Zunt bisherigen Mangel: MULLER-WIENER 1986,462-463. betont durch: BRANDES 1988, 203-204. Auffolgcnden interessantcn soziologischen Beitrag zumThcma hat mieli dankenswerterweise Hcrr cand. rer. soz.Andreas Ziih aufmerksam gemacht. OEVERMANN 2(H)3,1-21. Zu dcn Beviilkerungszahlen lykischer Siediungengibt auch die Vita des Heiligen Nikólaos (Abt des Sion-Klosters) aus dem 6. Jh. cinige interessante Zaitlen. BLUM1997, 13 f.

Die zcitweilige Besetzung der Kiistenorte durchdie Araber ist durch Inschriften belegt und anzuneh-men. RUGGIERI I992b. .549-551. FOSS 1994. 9, Fig21. Zur Aufgabe der Siediungen: BRANDES 1989, 120ff.

" BRANDES 1989, ebenda. Von eineni daucrhaftenNiedergang Lykìcns in mittelbyzantinischer Zeit ist aller-dings nicht auszugelien. So noch: BRANDES 1989,96. IniGegenteil: .Ab detti 9. Jh. prosperierte dicseKirchenprovinz." OHME 1990, 208-209. 253-254. 293-295." Etwa: HARRISON 2001, 28-30. KOLB 1993. 630(A.30). Dagegen: BLUM 1997. 14. HELLENKEMPER1993. 106.

HARRISON 2(K)I.47. 60. ZÀH 2001a. 405 f." OHME 1990, ebenda.

OHME 1990. 294. Zur recht widerspruchlichenQuellenlage und der Schwierigkeit der Rekonstruktion derbyzantinisch-arabischen Beziehungen und der Unklariieitiiber den tatsachiichen Zustand des byzantinischen Staatesin dieser Epoche vgl. besonders: LILIE 1996, 156-169.309 ff. Jedcnfalls situi fiir diesen Zeitraum - trotz fortwah-render militiirisclier Auseinandersetzungen - zahireicheFriedenssehliisse (nànilich in den Jahren 781. 798 und804) zwischen beiden Reichen gesichert belegt. was denEindruck einer Entspanmmgspolitik stark unterstiìtz.t,obwohi - byzantinischerseits - der Frieden durchTrìbutzahiungen gesichert werden musste. DOLGER1924. 41, Nr. .340: 43. Nr. .352: 45. Nr. 36.3.

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" DÒLGER 1924, p. 50. nr. 408; LILIE 2000. p. 434.Nel concilio del 692 si emanarono delle decisioni cheobbligavano i metropoliti a convocare regolarmente sinodilocali nelle loro province ecclesiastiche. BRANDE.S 1989,pp. 73-74: OHM E 1990. p. 44.•" EICKHOFF 1966. pp. 201 seeg.; pp. 341 segg.. pp.38! segg.; KREMP 1995.•' In generale si veda FELIX 1981.

MULLER-WIENER 1975. p. 402 (A. 12).•' Nel suo scritto Sui Tlieiiii (jTfQÌ Ttìiv OepttTtnv)l'imperatore Costantino VII (913-959) fa risaltare ilsanto nel capitolo sul Tliema Kihyraiótoii come óliÉYag NtxóXaoc espressamente in rapporto con la cittàdi Myra. KONSTANTINOS VII.. De Theiiuitihii.y. cap.XIV.

•' HARRISON 2001. pp. 14-15. lìgg. 7. 48 (ulteriorebibliogralla); ADAM 1977. pp. 53-78.•' MORGANSTERN 1983; MORGANSTERN 1993;HARRISON 2001. pp. 8-10. lìgg 38-.39."• FEDALTO 1988. pp. 225-238. Ècompito deirarcheo-logia (vedi il capitolo qui presentato dal titolo (ìli iiLietiia-menti) di verificare la possibilità di un popolamento ipote-ticatnente buono degli episcopati di questo ambito cronologico. Circa l'interpretazione delle liste di pre.senza deivescovi e la effettiva esistenza dei loro episcopati si vedaanche OHME 1990. pp. 208-209 (A. 3). Per la discussione.se questi insediamenti di ipotetica esistenza siano statianche "città" cfr. BRANDES 1988. 192-193. Dallo scioglimento del settimo concilio ecumenico (692) i vescovifurono obbligati a prendersi cura personalmente delle lorocomunità e solo in caso di pericolo a soagiornare da qualche altra parte. BRANDES 1989. p. 73;'̂ OHME 1990. pp.41 e 44.

•' Il Tiiema fu probabilmente costituito nel tardo VII sec.A. PERTUSI. in KONSTANTINOS VII. De Tlieimiiihii.s. pp.149-150. Sulla consistenza delle operazioni della Bottasinteticamente FOSS 1996. pp. 6 segg. Sulla localizzazione di Kibyra. un altro punto di appoggio della flotta sullacosta delia Pamlllia. che diede nome al Tliema NOLLÉ1987.pp. 248 segg.•' KONSTANTINOS VI. De Admini.stiviulo Imperio, pp.246-247.

" Cfr. FOSS 1996. p. 8.PESCHLOW 1990, pp. 207-258. 209-210; PESCH-

LOW 20(K). pp. 75-78." Cfr. HARRISON 1963. 122; PESCHLOW 1990. pp.210-211." AHRWEILER 1966, pp. 134-135." DtiiLGER. WIRTH 1995. p. 213. nr. 1369. Nella dettagliata narrazione sui Tliemi nei documenti dei privilegimercantili della Repubblica di Venezia dell'anno 1198 ilTliema non viene più menzionato, ma solo i Themi diAitaleia. di Myiasa e di Melaiiomlion. Queste localitàerano in precedenza ancora parti costitutive del grande

Quaderni Friulani di Archeologia Xin/2()03

" DOLGER 1924. 50. Nr. 408. LILIE 2000. 434. Mitdetti Kirchenkonzil von 692 wurden Bcstimmungen erlas-sen. welche die Mctropolitcn verpflichteten regehnàOigLokalsynoden in ihren Kirchenprovinzen einzuberufen.BRANDES 1989. 73-74. OHME 1990. 44.•" KREMP 1995. EICKHOFF 1966. 201 IT.. 341 ff.. 381IT.

Vgl. allgemein: FELIX 1981.MÙLLER-WIENER 1975.402(A. 12).

•' In seincr Schrift Oher die Themen (nept To'ivOEUCmov) hcbt Kaiser Konstantin VII. (913-9,59) denHeiligen im Kapitel ùber diis Thcma Kibyraióton als ó[i£Y«c NixóXao; im Zusamnienhang mit der Stadi Myraausdriicklich Itervor. KONSTANTINOS VII.. DeTliemalilnis. Kap. XIV

HARRISON 2001. 14-15. Figs. 7. 48 (weitcrcLitcratrur). ADAM 1977.5.3-78.•' MORGANSTERN 1983. MORGANSTERN 1993.HARRISON 2001. 8-10, Figs 38-39."• FEDALTO 1988. 225-238. Es ist die Aufgabc derArchaologie (vgl. den hicr vorgelegten Abschnitt "DieSiedIungen") die Mbglichkeit eincr gin denkbarcnBesieldung der Bistiimer fiir diesen Zcitraum zu uber|tr(i-fen. Zur Intcrpretation der Anwesenheitslisten derBischofc und der tatsachlichen Existenz und dem Zustandihrer Bistiimer aiich: OHME 1990. 208-209 (A. 3), ZurDiskussion. ob diese SiedIungen bei moglicher Existenzaueh tatsachlich noch "Stàdie" gewe.sen .seien. vgl.BRANDES 1988. 192-193. Seit den Erlassen des 7. iiku-mcnischen Kirchenkonzils (692) wurden die Bischofcdazu angehalten ihre Gemeinden iniiglichst persbnlich zubetrcuen und nur bei Gefahr woanders zu vcnveilen.OHME 1990. 41. 44. BRANDES 1989. 73." Das Thema wird offenbar irn ausgehenden 7. Jh. ein-gerichtet. A. PERTUSI. in: KONSTANTINOS VII.. DeThemaiihu.s. 149-150. Zur Stàrke und den Operationen derFlotte zusammenfassend: FOSS 1996. 6 ff. ZurLokalisicrung von Kibyra. ein weiterer Flottenstiitzpunktan der pamphylischen Kilste. der dem Thcma den Namengab: NOLLÉ 1987. 248 ff.•'* KONSTANTINOS VII.. De Administrando Imperio.246-247.•" Val. FOSS 1996,8."• PESCHLOW 1990. 207-258. 209-210. PESCHLOW2000. 75-78." Val. HARRISON 1963. 122. PE.SCHLOW 1990. 210-211." AHRWEILER 1966. 1.34-135." DOLGER. WIRTH 1995. 213. Nr. 1.369. In derausfiihrlichen Aufzàhlung der Themen in der Urkunde fiirHandelsprivilegien der Republik Venedig ini Jahre 1198wird das Thema nicht mchr erwahni. sondcrn nur noch dieThemen Attaleia sowie Myiasa und Melanoudion. DieseOrtc waren friiher ihk'Ii Bestandteìl des GroBThemas. wcl-

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A. ZÀH, Lo sviluppo degli insediamemi costieri bizantini

Tlienui. che allora evidentemente non esisteva più.DÒLGER. WIRTH IW.*!. pp, 326seg.. nr. 1647." ANGOLO 1974. pp. 248-249. Poiché entrambe le cittàdel Tlicina erano geograficamente molto distanti tra loro,ciò esprimeva un considerevole <lcficii nella logisticadifensiva e amministrativa della regione della Licia che sitrovava nel mezzo. Questo sembra essere confermato daglielTettivi avvenimenti storici (cfr. la mia A. 31)." FLEMMING 1964, pp. 1 sega. Sulla conquista diAituihd. FOSS 1996, pp. 12-13.

WIITEK I93.'5. pp. I segg. A questo proposito si vedaanche la carta in ANGOLO 1974. p. 242." Si veda in generaleCUINET 1890.pp. 872 segg.;CUI-NET 1892. pp. 662 segg..676 segg.; KARPAT I98.'>; ZÀH2003b. pp. 96 sega.. 117 segg.; 77/7 Lvkicn. s. v. Lcvissi." WESTPHALÈN 1998. pp. 279-340; OUSTERHOUT1999. pp. 89 segg. Sulla basilica deH'm/vfo/i nel tempio diApollo di Dìihimi KNACKFUSS I94l.'pp. 29seca.- KUPKE I99,S. pp. 26-29. fig. 9; GEPPERT 2ÌMX). pp.33-39. lìg. 19; ZÀH 2003h. pp. 61-63. fig. 85-87; ZAH2003 e.

" RUGGIERI 1994. pp. 471 -502. in pan. .500 seca." FEOALTO l988.comeA 26.

RUGGIERI 1999. pp. 279-305. pianta 2.Come e.sempio casuale può essere considerata la chie

sa di Korba con il suo insediamento con'ispondente.GEPPERT 20(K).

RUGGIERI 2003. A73. A84-86. A93.RUGGIERI. HATTERSLEY-SMITH 1990. pp. 146-

147. Sulla discussione sui nomi delle località, in RUGGIERI. HATTERSLEY-SMITH 1990. p. 141 - ancora incene-oraHILO 20(X). p. 112; dr. anche ZÀH 2(X)3b. pp. 15 segg.^ TSUJII99.5. fia.9.

ZÀH 2003b. pp. 28 sega.^ IIARRISON 2001. figg. 58-61. HARRISON 1963.piante 38-42." Una ricerca sulle fonti - puramente storica - effettuatadi recente ha prodotto attestazioni per antiche descrizionicatalografiche di abitazioni, che principalmente sono daindicare nella letteratura deirammìnistrazione del iteriodomediobizantino, ma che punroppo non espongono oltre aciò nessun altro dettaglio tipologico o costruttivo. Comefonti principali dovrebbero qui essere indicate per unaricerca di soluzione a questa questione sempre le indaginistoriche e archeologiche e i loro rinvenimenti. SCHREl-NER 1997. pp. 277-320. Sulle case tardoantiche in Liciasi veda HARRISON 2(K)I. pp. 20 seag.. 45 segg.. figg.50-51.

Anche la fornitura bizantina d'acqua di Kuineai è stataassicurata esclusivamente con cisterne, dr. KOLB 1993.p. 627." RUGGIERI 2003. F20.

HARRISON 2(X)I. pp. 38-47; KNOBLOCH. WIT-SCHEL 1993. carta I.

226

ches min offenbar nicht mehr e.xistierte. DÒLGER.WIRTH 1995. 326 f.. Nr. 1647." ANGOLO 1974. 248-249. Da beide Themenhaupt-stàdte - geographisch - weit voneinander cntfemt sind.spriiche dies filrein betràchtiicbes verteidigungs- und ver-waltungslogistisches Defizit fur die dazwischenliegendelykisehe Region. Dies scheint sich durch die tatsachliehenhistorischen Ereignisse zu bestàtigcn (vgl. mcine A. 31 )." FI.EMMING 1964. 1 ff. Zur Erobening von Antaiya.FOSS 1996. 12-13.

WITTEK 1935. 1 ff. Val. dazii auch die Karte bei:ANGOLO 1974. 242." Vgl. allgemein: KARPAT 1985. CUINET 1890. 872IT.; CUINET 1892. 662 ff.. 676 ff. ZÀH 2003b. 96 IT. 117IT. TIB Lykien. s. v. Levixsi." OU.STERHOUT 1999. 86 IT. WESTPHALEN 1998.279-340. Zur Adytonshasilika im Apollontcmpe! vonDidvma: KNACKFUSS 1941. 29 IT." kUPKE 1995. 26-29. Abb. 9. GEPPERT 2000. 33-.39. Abb 19. ZÀH 2003b. 61-63. Abb. 85-87. ZÀH2003c.

RUGGIERI 1994. 471 -502. besonders: .500 ff.' FEOALTO 1988. wie A 26.*•" RUGGIERI 1999. 279-.3t)5. Pianta 2." Als Fallbeispiel mag die Kirche von Korba mitihrer zuaehoriaen Siediung betrachtet werdcn. GEPPERT2000.

" RUGGIERI 2003. A73. A84-86. A93." RUGGIERI. HATTERSLEY-SMITH 1990. 146-147.Zur Ortsnamensdiskussion. bei RUGGIERI. HATTERSLEY-SMITH 1990. 141 - nodi uncntschlossen - min:MILO 2(X)0. 112. Vgl. auch: ZÀH 2(X).3b. 15 IT." TSUJI 199.5. Fig. 9' ZÀH 2003b. 28 fi'." HARRISON 2001. Figs. 58-61. HARRISON 1963.Plates 38-42.•' Eine jùnast erfolgie - rcin historischeQuellenuntersuchung ergab Belege fiir eher katalogisie-rende Beschreibiingcn von Hàuscrti. die hauptsàchiich indcr mittelbyzantinischen Verwaltungsliteratur naehz.uwei-scn sind. die aber Icider dariiber hinaus nicht allzu videbcschreibende, typologische oder gar konsiruktive Detailspreisgeben. Als Hauptquelien miissen bei einerLòsungssuche zu dieser Fragestellung hier immer diearchàologischen und kunsthistorischen Forschungen undderen Befunde hinzugezogen werdcn. SCHREINER 1997.277-320. Vgl. zu spàtanliken Hàusern in Lykien:HARRISON 2(X)I. 20 IT.. 45 ff.. Figs. 50-51.

Auch die byzaniinische Was.serversorgung vonKyaneai ist atisschlieBlich mit Zistemen sicher gestdltworden. Vgl. KOLB 1993. 627." RUGGIERI 2(X)3. P20." HARRISON 2(X)I. 38-47. KNOBLOCH. WITSCHEL1993. Pian I.

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RUGGIERI. HATTERSLEY-SMITH 1990. fige. 1-2.^ KOLB 1993. pp.615 segg.; ZÀH 2001a. p.408;lìg.5:ZÀH 2003b. pp.22 segg.. figg. 10-12." MULLER-WIENER 1986. pp. 470 segg.; ZA.MINI1995. pp. 164 segg.. fig. 58. Entrambi basati su SCRAN-TON 1957.

CIV. sulla situa/.ione dei piani di insediamentoRUGGIERI 2003. p. 197 seg. A82-83. P26 (Casa "T 8")." Cfr. ugualmente sulla situa/.ione dei piani di insediamento RUGGIERI 2003. P31 (Casa ••P23").

Sulla situa/ione e topografia del luogo dr. anche ZÀH200Ih. pp. 193 segg.; ZÀH 2003b. pp. 72 segg.

ZÀH 2003b. pp.55 segg.. cartapieghevole 2.0.Il nome della località era in antico ampiamente dilTuso

e si trova ad es. in Nordafriea. Europa e sul Mar Nero. REI (1894) 11 I-I 18. s. V. Apollonia. Su Apollonia in AlbaniaBUSCHHAUSEN 1976. pp. 23 .segg.

Per l'identificazione delle rovine con gli antichi nomidi località dr. HEBERDEV. KALINKA 1896. pp. 17-18;WURSTER 1976, p. 38.

FEDALTO 1988. p. 227." DARROUZÈS 1981, p. 3.59, nr. 280. L'episcopato èelencato nelle Notitia' 7, 9. IO. 13 (X-Xll secc.).

Ad es. DELATTE 1947. p. 255 seg.Cfr. TOMASCHEK 1891. pp. 47-48; HARRISON

1963. pp. 122-124; LINDGREN 1993. Mikrolìche 8."• A tale proposito si veda BEAN 1986, pp. 100 segg." Su questo vi sono finora solo la breve malsicura descrizione e lo schizzo nella planimetrìa di WURSTER 1976,pp. 42-43. fig. 18." Misura della parete settentrionale, senza l'abside;12.32 m. Misura della parete interna occidentale; 9.85 m.

Dal culmine dell'arco nordoeeidentale al livello delle

macerie nella navata 3.40 m (vedi qui fig. 30).Per la storia dell'arte e il formarsi del fregio a triglifi si

veda ora KIENAST 2002. pp. 53 .segg.'' Misure; 1.15 m x 0.90 m.

CHATZIDAKIS 1989, pp. 30 segg.•' ZÀH 2003b, pp.67 segg.. tìgg. 133-137. carta pieghevole 2.0." ZÀH 2003b, pp. 28 segg." Si veda altresì la chiesa di Amorioii in Galazia - unabasilica a cupola con arcate e matronei (fine IX - inizio Xsce.) che fu costruita entro una basilica tardoanlicaLIGHTFOOT 1995. pp. 292 segg. fig. B.•" ZÀH 2002. pp. 176 segg.; ZAH 2(X)3b. p. 85 (chiesa diGcrbekilisel." Da menzionare qui la chiesa ^'Palaia Ephkoiv" a Tegea/ Nèkii (Arcadia), cfr. ALPAGO-NOVELLO. DIMITRO-KALLIS 1995. p. 94; ORLANDOS 1973,pp. 14! segg.

Ad es. CUTLER. SPIESER 1997. pp. 88 seg." MORGANSTERN 1983.- ORLANDOS 1961. fig. 8; SOUSTAL 1997. pp. 227-228. fig. 4.

Quaderni Friulani di Archeologia XIII/2003

" RUGGIERI. H.ATTERSLEY-SM1TH 1990, Figs. 1-2.^ ZÀH 2(K)la. 408. Abb. 5. KOLB 1993. 615 ff. ZÀH200.3b. 22 fi'.. Abb. 10-12." ZANINl 1995. 164 ff.. Fia 58. MULLER-WIENER 1986. 470 ff. Beide basiercnd auf: SCRANTON1957.

"• Vgl. ebenso zur Lago den Siediungsplan beiRUGGIERI 2003. 197 f. A82-8.3. P26 (Haus 'T 8 ")." Vgl. ebenso zur Lagc den Siediungsplan beiRUGGIERI 2003, P31 (Haus ••P23").

ZurOrtslage und Topographie vgl. auch: ZÀH 2()0lb.193 ff. ZÀH 2003b. 72 ff.

ZÀH 2003b, 55 ff.. Faltplan 2.0.Der Ortsname war in der Antike weit verbrcitet und der

Name begegnet u. a. in Nordafrika, Europa und amSchwarzen Mcer. RE I (1894) 111-118. s. v. Apollonia. ZuApollonia in Albanien; BUS(2HHAUSEN 1976. 23 lì".

Zur Identifizierung der Ruincn mit dcm antikenOrtsnamen vgl. HEBERDEY, KALINKA 1896. 17-18.WURSTER 1976. 38.

FEDALTO 1988. 227.DARROUZÈS 1981. 359. Nr. 280. Aufgclistet ist das

Bistum in den Notitiic 7.9, IO. 13 ( 10.-12. Jh.).Zum Beispiel; DELATTE 1947. 255 f.Vgl. HARRISON 1963. 122-124. TOMASCHEK

1891.47-48. LINDGREN 1993. Mikrolìche 8.Vgl. dazu auch; BEAN 1986. 100 IT.Dazu bishcr nur die kurze unsichere Beschreibung und

Skizze ini Stadtplan von; WURSTER 1976. 42-43. Abb.18.

InnenmaB der Nordwand (ohnc Apsis); 12.32 m.InnenmaB der Westwand; 9.85 m.

Scheitelhohe dcs Nordwestbogens im Naos vomVerschiiltungsliorizont aus: 3.40 m.

Zur Kunstgeschichtc und der Entstchung der Form desTriglyphenfries. vgl. jetzt: KIENAST 2002. 53 ff." MaBc; 1.15 mx 0.90 m.

CHATZIDAKIS 1989. .30 ff." ZÀH 2003b. 67 ff.. Abb. 133-137. Faltplan 2.0.' ZÀH 2003b. 28 ff." Vgl. dazu atieh die Kirche von Amorion in Galat-ien - eine Kuppelbasilika mit Arkaden und Empore(Ende 9. / Anfang IO. Jh.). die in einer .spatantiken Ba-silika errichtcl wurde. LIGHTFOOT 1995, 292 ff.

Fig- B.' ZAH 2003b. 85 (Kirche von Gerbekilise). ZAH 2002.I76ff." Hicr zu nennen die Kirche "Palaia Episkopè" in Tegea/ Nèkli (Arkadien). Vgl. ALPAGO-NOVELLO. DIMl-TROKALLIS 1995.94. ORLANDOS 1973, 141 ff.

z. B. CUTLER. SPIESER 1997. 88 f.' MORGANSTERN 1983.

SOUSTAL 1997. 227-228. Abb. 4. ORLANDOS1961. Eik. 8.

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A. ZÀH, Losviluppo degli insediamenti costieri bizantini

Per la prima volta l'assai benemerito Anastasios K.Orlandos ha raccolto alcuni esempi di questa varianteORLANDOS 1961, pp. 4 scgg., 11. fig. 8-11. Un chiaroquadro di alcuni monutnenti di questo gruppo si trova inCUTLER. SPIESER 1997. pp. 94. 97. Cfr. anche ALPA-GO-NOVELLO. DIMITROKALLIS 199.'). pp. 82. 92-9.1(qui altri esctnpi). 97. _« DÉ.V1ÈTR0KALLÉS 1978. pp. ,'5.5-58. 86-87." Si veda la chiesa Paiihagia Pmtoihmiiè di ChaIki aNa.ws. Essaè cotne la chiesa di Kyilna unii basilica paleocristiana ricostruita come una variante delle chiese a crociera con cupola qui elencate. CHATZIDAKIS 1989. pp.30 segg." ADAM 1977. fìgg. 7. 18. 19."• HARRISON 1963. p. 135. Hg. 11."" Cfr. inoltre uno sviluppato e.sempio provinciale nell'albanese Apollonia (fine XI - inizio XII sec.) BUSCH-HAUSEN 1976. pp. 73 scgg., figg. 9. IO.

ZÀH 2003b. p. 84. figg. 187-190. carta pieghevole2.0." Questo blocco di spoglio reimpiegato di ordinedorico potrebbe essere sentito anche come reminiscenza e riferimento all'influsso greco-tradizionaleper il passato nell'Asia Minore - dopo il dominioarabo.»•* l§IK 2000. pp. 85 sege.. 102 .segg.; 0(5UN. I§IK2001. pp. 79-84; RUGGIERr2003. pp. 97 scgg.. 132 segg.•" RUGGIERI 2003. pp. 189 segg.. 245 segg. Sul successivo riust) di terme romane in eptwa bizantina cfr. KOLB1993. p. 627. Tutti gli aspetti delle terme bizantine inBERGER 1982.•" RUGGIERI 1992a,pp. 179-198." BORCHHARDT 1975. p. 61. fig. IO.

SPANU 1997. pp. 175 segg.. tav. 23.l§.IK 2000. pp. 82 scgg.

•" ZÀH 200,3c.; TIB Lykien." BERGER 1999. p. 195. fig. 14.

Così anche a Kyimetii per cui KUPKE 1991. pp. 204-209; KOLB 1993. pp. 623 segg.

PESCHLOW 2002. pp. 823-824.831. fig. 6."• I§IK 2000, pp. 108 segg.; ZÀH 20()la, pp.403 segg.Sulla fortezza di Makri (Fcthiye) FOSS 1994. pp. 4 segg.figg. 1-2. Sul kastmn di Kcramos. cfr. RUGGIERI 2003.pp. 104 segg."" Sulla classificazione dei kastra e i diversi tipi cfr.MULLER-WIENER 1986. pp. 465 segg."" Cfr. WURSTER 1976. fig. 18.

KIRSTEN I960, pp. 33-34. Molto simile è la disposizione del castello di Gedelme nella Licia orientale conchiesa estema, per cui JACOBEK 1994, p. 865."" KOLB 1993. pp. 615 segg.; PAMIR 2000. pp. 187-199. carta pieghevole 6."" TSUJI 1995. pp. 90-92. fig. 8. Colour Platcs V-IX;RUGGIERI 1999.pp. 298-301; RUGGIERI 2003. pp. 209

228

Erstmals hat der verdicnstvolle Anastasios K. Orlandosetiiche Bcispielc dieser Variante zusammengestellt.ORLANDOS 1961.4 fi'., 11, Eik. 8-11. Eine anschaulicheZusammenstellung einigcr Denkmaler dieser Gruppobefindet sich bei: CUTLER. SPIESER 1997. 94. 97. Vgl.auch: ALPAGO-NOVELLO, DIMITROKALLIS 1995.82. 92-93 (hier: weitere Beispiele). 97.»•' DÈMÈTROKALLÈS 1978.55-58. 86-87.

Vgl. die Kirche "Panhagia Protothroné" in ChaIki aufNaxos. Sic ist cine cbenso wie die Kirche von Kydna zuzur hier vorgefiihrten Kreuzkuppcikirchcnvariante unige-bautc frilhchristliche Basilika. CHATZIDAKIS 1989. 30ff." ADAM 1977. Fig. 7. 18. 19.

HARRISON 1963. 135. Fig. 11."• Vgl. dazu ein weitentwickeltes provinzielles Beispielaus dem albanischen Apollonia (Ende II. / Anfang 12.Jh.). BUSCHHAUSEN 1976. 73 IT.. Abb. 9. 10." ZÀH 2003b. 84,Abb. 187-190, Faltplan 2.0." Hintersinnig mag dies schon der mdglicherweisebewusst - auch als Rcminiszenz und Anspielung auf denvcrgangencn traditionellen kulturelien EinfluB Griechcn-lands in Kleinasicn - nach der Clberwindung derAraber -verbaute Spolienarchitravblock der dorischcn Bauordnungin der Westfassade andeuten.

RUGGIERI 2003. 97 ff., 1.32 IT.; OÒUN, l§IK 2001.79-84.1§IK 2000. 85 ff. 102 ff.

RUGGIERI 2003, 189 ff. 245 ff. Zur Weiterbenutzungriimischcr Thertnen in by/antinischer Zcit vgl. KOLB1993, 627. Alle Aspekte des Bades in byzantini.scherZeitbei: BERGER 1982." RUGGIERI 1992a. 179-198.

BORCHHARDT 1975.61. Abb. IO.•" SPANU 1997. 175 IT.Tav. 23•" I§IK 2000,82 ff.

ZÀH 2003C. m Lykien." BERGER 1999, 195, Abb. 14

So auch in Kyaneai dazu: KUPKE 1991, 204-209.KOLB 1993. 623 ff.* PESCHLOW 2002. 823-824. 831, Abb. 6•" I§IK 2000. 108 IT. ZÀH 20()la. 403 ff. Zur Festungvon Makri (Fethiye): FOSS 1994. 4 ff. Figs. 1-2.Zum Kastron von Keranios. vgl. RUGGIERI 2(X)3. 104IT."" Zur Klassifìziemng der Kastra und ver.schiedenenTypcn vgl. MULLER-WIENER 1986. 465 ff."" Vgl. WURSTER 1976. Abb. 18.

KIR.STEN I960. 33-.34. Ganz ahnlich die Anlage desKastells von Gedelme in Ost-Lykien mit auBcrhalbgelege-ner Kirche. JACOBEK 1994. 865."" PAMIR 2(m 187-199. Faltplan 6. KOLB 1993. 615ff.

"" RUGGIERI 1999. 298-301. RUGGIERI 2003. 209 IT.ZÀH 2003b. 62. Abb. 109. Abb. 113. TSUJl 1995. 90-92.

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scgg. ZÀH 2(X)3b, p. 62. lìg. 109. fìg. 113."" MANSEL 1963. pp. 187 segg. Del resto si possonoanche produrre confronti per ìn.scdiamenii definitivamentetrasformati nel Medioevo, documentati ad es. a Corinto.Vedi qui nota S.*».

HARRISON 1963; HARRKSON 2001.PESCHLOW 1990. pp. 207 segg.RUGGIERI 1994.

"" JACOBEK 1994. pp. 893-894."" Sulla chiesa a crociera con cupola di Turgut: ZÀH2003b. p. 84. Sulla situazione e identificazione di TracheUi(= Gerbekilise) inCaria: ZÀH 2003b. p.85.Ancora incerto HILD 2000. p. 113.

ZÀH 2001a.pp. 412-413.FOSS 1994. p. 7. figg. 15-16. TSUJI 1995, fig. 6 (pla

nimetria).Probabilmente si potrebbe completare questo rudere

mediobizantino come chiesa a cupola. Vedi finora I^IK2(X)0, pp. 111-114 (con bibliografia sugli scavi).'•* MORGANSTERN 1983; HARRISON 2001.

JACOBEK 1991. pp. 171-173; JACOBEK 1994. pp.867-868. fig. 4; PESCHLOW 2002. pp.823-824.

Così anche PESCHLOW 1993. pp. 59-67.•" Cfr. KpLB 1993. pp. 626-627."" Cfr. ZÀH 2003b, pp. 108 segg.. carta pieghevole 3.0.

BIBLIOGRAFIA / BIBLIOGRAPHIE

Quaderni Friulani di Archeologia XIII/2003

Fig. 8. Colour Plates V-IX."" MANSEL 1963. 187 ff. Allerdings lassen sich auchParallclen zu dcfinitiv mittelalterlich umgcformtenSiedlungen. belegt etwa in Korinth. herstellen vgl. hierzuAnm. 55.

HARRISON 2001. HARRLSON 1963.PESCHLOW 1990. 207 ff.

"" RUGGIERI 1994."" JACOBEK 1994. 893-894."" Zur Krcuzkuppelkirche von Turgut: ZÀH 2003b, 84.Zur Lage und zur Idcntifizierung von Tracheia (=Gerbekilise) in Karìcn: ZÀH 2003b. 85. Noch unentsch-lossen: HILD 2000. 113.•" ZÀH 2001a. 412-413.

FOSS 1994. 7, Figs. 15-16. TSUJl 1995. Fig. 6(GrundrìB)."" Moglichcrweisc lieBe sich der Baubefund dicser mit-telbyzantinischen Ruine zu einer Kuppelkirehe crgànzen.Vgl. bisher: I§IK 2000. 111-114 (mit Grabungslitertaur).

MORGANSTERN 1983. HARRISON 2001.JACOBEK 1991.171-173. JACOBEK 1994. 867-868.

Abb. 4. PESCHLOW 2002. 823-824.So m>ch; PE.SCHLOW 1993. 59-67.

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