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ANNO 103 - NOVEMBRE 2013 15 Novembre 2013 Alle mamme preoccupate ( * ) della Parrocchia di S. Pietro con molta bonomia approfitto della gentile provocazione di un gruppo di mamme per un discorso che da tempo mi porto dentro. Non me ne abbiano le mamme suddette se il discorso andrà ben oltre le loro preoccupazioni. All’inizio del Catechismo, come tutti gli anni, si presentano difficoltà di ogni genere e tipo. Di qui la necessità di chiarire alcuni malintesi per un corretto rapporto e dialogo tra le famiglie e la Parrocchia: 1 - Essere cristiani non è una tradizione ma una libera e ben meditata scelta. Il lungo contenzioso tra la parrocchia e le famiglie circa la presenza alle lezioni di Catechismo o alla Messa domenicale, non ha ragion d’essere: Nessuno è obbligato a chiedere il Battesimo o gli altri Sacramenti. Nelle varie riunioni preparatorie viene sempre detto e ridetto che essendo queste scelte fatte dai genitori questi devono essere ben coscienti di quello che fanno essendo loro i primi responsabili della educazione dei loro figli. “ Volete dunque che vostro figlio … nome … riceva il Battesimo nella fede che tutti insieme abbiamo professato ? “ Questa domanda ha una risposta fin troppo scontata: se no … non te lo avremmo portato “. Purtroppo non è lo stesso nella coerenza che segue. Così per la Prima Comunione e la Cresima. Sovente la sensazione è che questi Segni Sacri della nostra Fede siano solo il motivo o l’occasione per fare una festa. La festa della Cresima più che celebrare l’inizio di un cammino di fede in Cristo Gesù sa molto, ormai, di una festa dell’ addio. Stavo per dire la festa dell’ uscita dalla fanciullezza. Tristemente questo comportamento è già presente ben prima durante la preparazione remota. Creando una disarmonia tra la Parrocchia e la famiglia a tutto danno dei bambini e dei ragazzi. 2 - La Parrocchia è una: “famiglia allargata” , quelli che in casa sono i vostri figli qui diventano i nostri figli: nella scuola di catechismo, come in chiesa, non si paga. Non

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ANNO 103 - NOVEMBRE 2013

15 Novembre 2013

Alle mamme preoccupate ( * ) della Parrocchia di S. Pietro

con molta bonomia approfitto della gentile provocazione di un gruppo di mamme per un discorso che da tempo mi porto dentro. Non me ne abbiano le mamme suddette se il discorso andrà ben oltre le loro preoccupazioni. All’inizio del Catechismo, come tutti gli anni, si presentano difficoltà di ogni genere e tipo. Di qui la necessità di chiarire alcuni malintesi per un corretto rapporto e dialogo tra le famiglie e la Parrocchia:

1 - Essere cristiani non è una tradizione ma una libera e ben meditata scelta. Il lungo contenzioso tra la parrocchia e le famiglie circa la presenza alle lezioni di Catechismo o alla Messa domenicale, non ha ragion d’essere: Nessuno è obbligato a chiedere il Battesimo o gli altri Sacramenti. Nelle varie riunioni preparatorie viene sempre detto e ridetto che essendo queste scelte fatte dai genitori questi devono essere ben coscienti di quello che fanno essendo loro i primi responsabili della educazione dei loro figli.

“ Volete dunque che vostro figlio … nome … riceva il Battesimo nella fede che tutti insieme abbiamo professato ? “ Questa domanda ha una risposta fin troppo scontata:

“ se no … non te lo avremmo portato “. Purtroppo non è lo stesso nella coerenza che segue. Così per la Prima Comunione e la Cresima. Sovente la sensazione è che questi Segni Sacri della nostra Fede siano solo il motivo o l’occasione per fare una festa.

La festa della Cresima più che celebrare l’inizio di un cammino di fede in Cristo Gesù sa molto, ormai, di una festa dell’ addio. Stavo per dire la festa dell’ uscita dalla fanciullezza.

Tristemente questo comportamento è già presente ben prima durante la preparazione remota. Creando una disarmonia tra la Parrocchia e la famiglia a tutto danno dei bambini e dei ragazzi.

2 - La Parrocchia è una: “famiglia allargata” , quelli che in casa sono i vostri figli qui diventano i nostri figli: nella scuola di catechismo, come in chiesa, non si paga. Non chiediamo mai a loro di essere “double face“ perché la conseguenza è che saranno figli di nessuno, nel senso che giocheranno nel mezzo la loro battaglia personale alla conquista del mi piace … o dell’ io voglio. Se vogliamo che crescano schizofrenici o dissociati lasciamoli giocare nel mezzo.

Mai come nei nostri tempi è necessario scegliere perché, l’offerta esagerata di possibilità, può produrre una insensata dispersione di energie nelle direzioni più inutili o meno opportune. Questo per le famiglie ma soprattutto per i nostri figli.

3 - La fede cristiana è la semplice risposta ad un invito : "Se qualcuno vuol venire dietro di me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vorrà salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del vangelo, la salverà. Che giova infatti all'uomo guadagnare il mondo intero, se poi perde la propria anima? “ Mc. 34-36.

"Se sapete chi parlerà di me, al mio funerale, ditegli di essere breve, di non ricordare che ho ricevuto il premio Nobel della pace: non è una cosa importante. Ditegli anche di tacere che ho ricevuto quattrocento premi...Ma vorrei che quell'uomo dicesse che Luther King ha cercato di dare la sua vita per servire gli uomini. E vorrei che dicesse che ho cercato di amare, ho cercato di essere onesto, ho cercato di sfamare qualcuno che aveva bisogno". Martin Luther King, 2013 - 40° dalla morte

Niente di più e niente di meno. Non è obbligatorio. Oggi meno che mai.

Su di questo principio, carissimi genitori, dovete confrontarvi nel fare le vostre scelte e tirare le giuste conseguenze. Molto prima di iscrivere il bambino al catechismo per non esporlo poi ad una penosa rincorsa del tutto e del di più. Quello che è certo è che la fede ai vostri figli la passate o non la passate voi :

“ Lumen de lumine”.

Crederanno se voi credete, non crederanno se voi non credete con buona pace di tutti i preti e i catechisti della parrocchia.

Mi fermo ricordando alle mamme preoccupate che di preti in Parrocchia ce n’è sempre uno solo, da tempo non fuma più, neanche in privato, e abita in Via Libarna, 2. Così come la festa di Hallowen è, ormai, una delle tante feste più o meno bizzarre che abbiamo ereditato da una cultura non nostra. La tradizione di Hallowen, prepotentemente sbarcata in Europa e diventata - ovviamente - fonte di business, è una tradizione antecedente alla cristianità e che la cristianità ha "battezzato", facendo coincidere la festa celtica della fine dell'estate, con la riflessione sulla fine della vita. Certamente non ha nulla a che fare con il Diavolo. Non più almeno del carnevale ad esempio.

Buon lavoro a tutti con la convinzione che il “ nostro lavoro” di educatori ha la precedenza su tutto.

d. Livio

(*) Firma in calce ad una lettera giunta in Parrocchia

Sabato 7 dicembre

Gli scout del Clan Agesci Novi Ligure 1°

Presentano: “la storia dello scautismo Novese raccontata per Short Story”

L’appuntamento è per le ore 20.45

Al teatro Paolo Giacometti.

L’ingresso è gratuito e aperto a tutti.

Sarà un’occasione per conoscere meglio la realtà dello scautismo e/o per incontrare vecchi amici di strada.

RIPRENDONO LE ATTIVITA’ PER I RAGAZZI alla Casa d. Giovane

Una breve interruzione dopo la grande avventura dell’estate ragazzi a Santa Rita e subito riprendono le varie attività parrocchiali rivolte ai bambini e ragazzi.

L’oratorio invernale della Casa del Giovane ha riaperto (tutti i giorni dalle 16.30 alle 19.00 escluso il giovedì ) con esso anche tutte le altre attività ed associazioni della parrocchia riprendono il loro cammino.

Sono iniziati gli incontri di catechismo per i bambini che si preparano alla comunione a alla Cresima alla Casa del Giovane ed all’Oratorio di Don Bosco;

Sono riaperte le iscrizioni al doposcuola e alla scuola di calcio Virtus della casa del giovane dove i bambini e i ragazzi possono svolgere i loro compiti scolastici e dilettarsi i attività calcistiche seguiti da adulti volontari;

Ascolta L’Africa inizia anche quest’anno con il proporre la lotteria dei quadri (23 nov.1 dic. c. a.) le cui offerte raccolte raggiungeranno il centro giovanile di Murayi per la costruzione di un acquedotto;

Gli animatori hanno voluto iniziare l’anno con un incontro all’Angelus con il Papa a Roma e anche gli Scout hanno ripreso le loro attività e vi aspettano tutti il 7 dicembre per raccontarvi gli ultimi cent’anni di scautismo novese. Insomma l’anno è appena iniziato e le proposte per tutti sono già moltissime, gli animatori e i volontari della parrocchia vi aspettano quindi a braccia aperte per trascorrere un nuovo anno in serena compagnia e collaborazione.

A tutti loro auguriamo buon lavoro e li affidiamo all’amore di Nostro Signore.

Paola

La Disponibilità

“Queste dunque le tre cose che rimangono: la fede, la speranza e la carità; ma di tutte più grande è la carità! “ 1 Cor.13, 13

Se ci guardiamo attorno, quanta disponibilità di cose materiali troviamo: cibi appetitosi, prodotti di ogni tipo, tecnologie, divertimenti, servizi. Per fortuna oggi si trova anche disponibilità verso i bisogni degli altri, sensibilità per le necessità dei più sfortunati, dei malati, dei bambini e degli anziani.

Ma quanto siamo noi veramente disponibili verso gli altri? Veramente solleciti, premurosi, sensibili? Spesso lo siamo solo verso gli amici, oppure per senso di colpa, o per interesse, oppure quando “dobbiamo”. Spesso invece chiediamo agli altri di avere disponibilità. La nostra disponibilità si ferma non appena mette a rischio le nostre sicurezze, i nostri desideri, i nostri sogni, senza pensare che la nostra in-disponibilità possa far crollare le speranze degli altri.

Ma come possiamo essere disponibili verso gli sconosciuti, verso quel tale che sembra uno zingaro, quell’altro che potrebbe essere un ladro, o verso chi arriva sulle nostre coste cercando un lavoro che già manca a noi?

Non solo possiamo, ma dobbiamo esserlo perché prima qualcuno è stato disponibile verso di noi fino a morire su una croce: Gesù Cristo. Egli <> (2Cor 8,9) accettando di nascere in una stalla, di essere profugo in Egitto, di vivere umilmente, per poi essere ingiustamente condannato. E Gesù chiede anche a noi di essere disponibili << se amate quelli che vi amano, quale merito ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? >> (Mt-5.46).

Possiamo essere disponibili solo se ascoltiamo la Parola di Dio, accogliamo il Figlio e lo imitiamo. Solo se lasciamo crescere in noi la fede, così da superare schemi e pregiudizi e vedere in chiunque altro un nostro fratello che si comporta bene o male così come anche noi a volte ci comportiamo bene e a volte male.

Prendiamo come esempio Maria: ha ascoltato l’annuncio ed ha accolto il mistero dell’incarnazione e della nascita dell’Emmanuele; ha allevato Gesù e l’ha accompagnato nella sua crescita vino a vederlo in croce.

Solo partendo da questi alti esempi di Maria o di tanti santi più vicini a noi, possiamo rituffarci nel nostro mondo e, attraverso la preghiera e con l’aiuto dello Spirito Santo, renderci a nostra volta un po’ più disponibili.

GpF

ABBIAMO VENDUTO LA BANCA

Abbiamo venduto la banca. Finalmente!

Detta così assume un aspetto economico- finanziario di tutto rispetto per la Parrocchia di S. Pietro.

Perché possedevamo una banca?

In realtà la “banca” non sono altro che una serie di locali che in passato furono affittati per alcuni anni ad una Banca. Vera.

Quei locali portano, per chi scrive, a ricordi di gioventù ormai lontani ma estremamente significativi.

Quelli erano i locali dell’oratorio nuovo, organizzato, con spazi allora inaspettati, dove vivevamo pomeriggi

di gioco, di confronto, di crescita umana e religiosa; di crescita affettiva.

Il tempo passa, i bisogni sono gli stessi ma i tempi di realizzazione sono straordinariamente più brevi.

Cambiano le necessità di spazi per di più rivolti all’esterno. Non basta trovarsi insieme, occorre anche fare qualcosa. Quindi quei locali si trasformarono in un pur utile magazzino. Nacquero altre occasioni e luoghi per le occasioni; nacquero ambienti alternativi.

Nacque anche la necessità economica per la realizzazione degli altri ambienti. Dunque quel “tesoretto” fu il primo elemento per far sussistere gli altri.

Visto così, il rammarico di non aver “salvato” l’oratorio è meno pesante. In effetti dal ricavato della vendita sono in essere progetti molto importanti sebbene ambiziosi.

E sono progetti volti a due ambiti di pastorale molto seri.

Quello di pastorale giovanile attraverso la quale occorre continuare a stimolare e a riscaldare i cuori dei giovani affinché possano sperimentare Cristo anche con strumenti strutturati (nuovo campo di calcio, luoghi di confronto, esperienze di carità e missionarie) che la Parrocchia mette a disposizione. I giovani sono il presente ma soprattutto il futuro. A loro dobbiamo guardare con molta speranza.

Quello della pastorale della carità, con la ristrutturazione di un luogo per i senza tetto, per i più deboli, peri diseredati (ricordiamo le beatitudini dove per questi è previsto “solo” il regno dei cieli).

Quei luoghi sono stati individuati ormai da tempo nel centro S. Rita.

Dunque mi domando, avremo realizzato un bel gruzzolo da quella vendita. Quanto sarà? Sarà sufficiente? Ne avanzeremo? Quei progetti sono da realizzare, sono anche urgenti, c’è un gran bisogno di giovani e soprattutto di speranza, c’è un gran bisogno di carità soprattutto al giorno d’oggi dove non ci sono più certezze.

Ma che ci importa di quanto abbiamo realizzato! Ci importa che quello che possiamo spendere sia rivolto a chi ha più bisogno, a chi ci renderà quella speranza, la speranza delle beatitudini.

Fulvio

La mia Africa a Novi

Ci andrò di sicuro … sono molti anni che lo dico, ed un periodo di lavoro in missione resta sinceramente nei miei progetti. Ma ci sono tanti ma … motivi seri e giustificati per rimandare ancora. Se non ci posso andare fisicamente, nulla mi vieta però di avere un pezzetto di cuore nella missione di Murayi, dove abbiamo costruito negli anni una grande Casa del Giovane, una serie di lavatoi utili alla popolazione, un ambulatorio dentistico efficiente. Abbiamo avviato e realizzato micro-progetti per la cura dei bambini e la loro scolarizzazione, campi-scuola per i ragazzi più grandi, iniziative di adozione di una lavoratore (ogni stipendio elargito consente ad un uomo di mantenere la propria famiglia e, in più, quei ragazzi orfani che restano a carico della comunità). Stiamo lavorando per completare l’acquedotto che deve essere rinnovato, ed i nostri sforzi si indirizzano prevalentemente lì, per una intensa raccolta di fondi. Le attività che l’Associazione Ascolta l’Africa propone per questo anno 2013/14 confermano alcune vecchie abitudini già note alla Cittadinanza:

· la vendita dei biglietti per la Lotteria di quadri dei pittori novesi e del circondario, che con abilità e passione Giagi e Pino Casonato promuovono nel periodo di Santa Caterina.

· La vendita dei panettoni, in collaborazione con l’Associazione “La Goccia”, che ci aiuta a realizzare la raccolta di materiale per i container e l’invio di materiali urgenti in missione i vari momenti dell’anno.

· La formazione dei ragazzi, nelle scuole, su invito degli insegnanti. Siamo disponibili ad incontri a tema in classe e promuoviamo raccolta fondi anche tramite attività teatrali di alto valore. Abbiamo avuto una grande adesione allo spettacolo “L’Isola che non c’è” proposto dal Vides e dai ragazzi dell’Oratorio di Don Bosco. E’ stata una bella esperienza per dire a tutti che i giovani intelligenti, seri e motivati sanno vivere con pienezza la loro età, divertendosi in modo sano, testimoniando la gioia di stare insieme e di lavorare per una buona “mission”

· Proporremo in primavera lo spettacolo “Invisibili” di un attore senegalese che tutti vorrete conoscere. Ha una proprietà di linguaggio, nella nostra lingua, superiore alla mia e fa un monologo di un'ora senza sbagliare un passaggio, usa dei passati remoti come io non uso fare, ed ha una conoscenza della storia italiana e dell'economia internazionale che nove decimi dei parlamentari (e degli italiani tutti) si sognano. Per chiudere cita il ventesimo canto della Divina Commedia a memoria mentre gran parte

della gente in sala si guarda con aria dubbiosa chiedendosi cosa sia...Se vi capita di vedere un manifesto con un suo spettacolo, andateci. Lui si chiama Mohamed Ba.

E poi ci sono le novità … Quest’anno, per facilitare la formazione di un gruppo di giovani interessati a fare la loro esperienza in missione, l’Associazione promuove un corso di 5 incontri, a partire dalla metà di Gennaio, aperti a tutti coloro che saranno interessati a scoprire la storia, la geografia e le caratteristiche della vita quotidiana in Burundi. Andare in missione vuol dire avvicinarsi alla cultura di un popolo, con senso di rispetto e di ascolto, con la curiosità di conoscere e comunicare, senza mai voler imporre il nostro punto di vista. Si propongono attività di gioco e di scambio, per scoprire una vita che è tanto diversa dalla nostra. Contattateci, se siete interessati.

· Gli incontri mensili proseguono, di norma il primo mercoledì del mese, alla Casa del Giovane di via Gagliuffi a Novi.

· La nostra presenza on line sul sito www.ascoltalafrica.it vi consentirà, se vorrete, di mettervi in contatto con noi, e ci troverete anche su Facebook nel gruppo Ascolta l’Africa. (https://www.facebook.com/groups/144584141584/)

E magari, in un futuro non lontano, partiremo insieme per Murayi.

Milena Lupori

Calendario delle confessioni in preparazione del Natale.

Le confessioni dei bambini che seguono il catechismo si svolgeranno secondo il seguente calendario.

Gruppi del catechismo della “casa del giovane” si confesseranno a San Pietro:

Lunedì 2 Dicembre

2^ media - 2 gruppi

Martedì 3

1^ media

Mercoledì 4

4^ elementare

Venerdì 6

5^ elementare - 2 gruppi

1^ media

Gruppi del catechismo del “Don Bosco” si confesseranno a Don Bosco:

Mercoledì 11 Dicembre

5^ elementare

2^ media

Giovedì 12

1^ media

2^ media

Venerdì 13

4^ elementare