2013 - 02 | La Piazza delle Province di Rimini e Pesaro

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FEBBRAIO 2013 REDAZIONE: VIA GARIBALDI, 30 - 47843 MISANO ADRIATICO (Rimini) - Tel. 0541.611070 www.lapiazzarimini.it E-mail: lapiazzarimini@libero.it Tariffa Roc: “Poste Italiane Spa - Sped. abb. post. D. L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.° 46) art. 1 com. 1 - DCB Rimini” Mensile di politica, economia, cultura, sport e costume della provincia di Rimini Pagine 2-3-4 San Clemente Ponmte, il pasticciaccio Caffè, economia e cultura San Giovanni Cenci, l'intervista Coriano Simoncelli, team in suo onore Montescudo Teatro dialettale, cartellone Mondaino La fèmina del prete Saludecio Cerreto nel libro di Sanchini Voto, politici e cittadini: quale rapporto? di Alessandro Roveri* - Una campagna elettorale che spesso si trasforma nel Pae- se dei balocchi. C'è il grande burattinaio che la butta lì: niente Imu. Niente tasse. Ci potrebbe aggiungere, anche donne e champagne. E baldoria tutto l'an- no. Solo che non verrebbe preso sul serio. Ma come dicono i contadini: senza soldi non si canta neppure messa. E dove si attingono i soldi per l'ospedale Monte Cerignone - Tel. 0541.978524 Fax 0541.978698 Monte Cerignone - Tel. 0541.978524 Fax 0541.978698 Parlamento, “paese” senza entusiasmo Tassa soggiorno, albergatori sul piede di guerrra RIMINI - 4 RICCIONE - 25 MORCIANO - 61 CATTOLICA - 39 Centro culturale, 30 anni di protagonismo Morciano “ricostruita” a “Brooklin” Segue a pagina 10-11 - I pascoli della Marem- ma erano molto redditizi, nel medioevo. Il loro governo era affidato a Siena a un organo bancario che ancora oggi si chiama Monte dei Paschi (pa- scoli) di Siena (Mps), ed è sostanzialmente controllato dal Comune e dalla Provin- cia di Siena, ossia dai diri- genti locali del Pd, erede di quello che fu il Pci. I respon- sabili di Mps si trovano oggi sotto accusa da parte dell’au- torità giudiziaria. Il segreta- rio del Pd e candidato premier, Bersani, si ribella giustamente alla speculazio- ne elettorale contro la dire- zione nazionale del partito, nella quale si sono subito get- tati i giornali berlusconiani. Ma la cosa più strana è che Berlusconi, che sta cercando di risalire la china della crisi del Pdl, non si sta associando alla campagna antibersaniana, e dichiara il suo affetto a Mps, che gli ha prestato cospicui capitali quando costruiva Milano 2 e Milano3. Si può aggiungere – ma questo Berlusconi si guarda bene dall’ ammetter- lo – che di una filiale milane- se di Mps il ragioniere Partire da se stessi per cambiare le sorti della propria vita e Paese. Con- segnarsi ai partiti, storia insegna, è da cittadino arre- trato. Il 24-25 febbraio, alle urne per rinnovare il Parlamento Pagina 31 IL PUNTO DI VISTA IL VOTO E' UTILE VALCONCA CULTURA - MISANO Elezioni, nel segno dell'etica della responsabilità A zonzo con Manzoni, Shakespeare, Machiavelli, Aristofane, Qohelet... di Ecci Turismo, camere sì MISANO ADRIATICO Condomini RUBRICA Si possono fare nei lotti vicino agli alberghi ANNO 17 N.2 Euro 1,50 Tutta la nuova legge sulla riforma del condominio in vigore da giugno 2013 nel prossimo numero RISTORANTE LA COLLINA - SAN CLEMENTE Massimo Cacciari con Gustavo Cecchini Cecco-Henry Gervex - 2013 - Parte venerdì 1 marzo la sesta edizione di Ritratti d'autore – Letture e commenti ad alta voce, rassegna promossa dalla Biblioteca Comunale di Misano Adriatico grazie alla sapiente e rabdomante regia del direttore Gu- stavo Cecchini . Sette appuntamenti imperdibili dove saranno protagonisti i perso- naggi, le storie, gli intrecci, le parole, le frasi e le emozioni. L’apertura venerdì 1 marzo sarà in com- pagnia del finalista dello Strega 2012 Marcello Breve massima di saggezza Giuseppe Dossetti (politico e religioso) La democrazia è l'arte di far opprimere il popolo dal popolo nell'interesse del popolo Cara signora, cosa si vota in queste elezioni? Mé a dégh cl'è mèj ciapè un'influenza che un tumòr...

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Mensile di turismo, cultura, politica, informazione.

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FEBBRAIO 2013

REDAZIONE: VIA GARIBALDI, 30 - 47843 MISANO ADRIATICO (Rimini) - Tel. 0541.611070 www.lapiazzarimini.itE-mail: [email protected] Tariffa Roc: “Poste Italiane Spa - Sped. abb. post. D. L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.° 46) art. 1 com. 1 - DCB Rimini”

Mensile di politica, economia, cultura, sport e costume della provincia di Rimini

Pagine 2-3-4

San ClementePonmte, il pasticciaccio

Caffè, economia e culturaSan GiovanniCenci, l'intervista

CorianoSimoncelli, team in suo onore

MontescudoTeatro dialettale, cartellone

MondainoLa fèmina del prete

SaludecioCerreto nel libro di Sanchini

Voto, politicie cittadini:quale rapporto?

di Alessandro Roveri*

- Una campagna elettoraleche spesso si trasforma nel Pae-se dei balocchi. C'è il grandeburattinaio che la butta lì: nienteImu. Niente tasse. Ci potrebbeaggiungere, anche donne echampagne. E baldoria tutto l'an-no. Solo che non verrebbe presosul serio. Ma come dicono icontadini: senza soldi non sicanta neppure messa. E dove siattingono i soldi per l'ospedale

Monte Cerignone - Tel. 0541.978524 Fax 0541.978698Monte Cerignone - Tel. 0541.978524 Fax 0541.978698

Parlamento,“paese” senza

entusiasmo

Tassa soggiorno,albergatorisul piededi guerrra

RIMINI - 4 RICCIONE - 25 MORCIANO - 61CATTOLICA - 39

Centroculturale,30 anni di

protagonismo

Morciano“ricostruita”a “Brooklin”

Segue a pagina 10-11

- I pascoli della Marem-ma erano molto redditizi, nelmedioevo. Il loro governo eraaffidato a Siena a un organobancario che ancora oggi sichiama Monte dei Paschi (pa-scoli) di Siena (Mps), ed èsostanzialmente controllatodal Comune e dalla Provin-cia di Siena, ossia dai diri-genti locali del Pd, erede diquello che fu il Pci. I respon-sabili di Mps si trovano oggisotto accusa da parte dell’au-torità giudiziaria. Il segreta-rio del Pd e candidatopremier, Bersani, si ribellagiustamente alla speculazio-ne elettorale contro la dire-zione nazionale del partito,nella quale si sono subito get-tati i giornali berlusconiani.Ma la cosa più strana è cheBerlusconi, che sta cercandodi risalire la china della crisidel Pdl, non si sta associandoalla campagnaantibersaniana, e dichiara ilsuo affetto a Mps, che gli haprestato cospicui capitaliquando costruiva Milano 2 eMilano3. Si può aggiungere– ma questo Berlusconi siguarda bene dall’ ammetter-lo – che di una filiale milane-se di Mps il ragioniere

Partire da se stessiper cambiare le

sorti della propriavita e Paese. Con-segnarsi ai partiti,

storia insegna, èda cittadino arre-

trato. Il 24-25febbraio, alle urne

per rinnovare ilParlamento

Pagina 31

IL PUNTO DI VISTA

IL VOTO E' UTILE

VALCONCA

CULTURA - MISANO

Elezioni, nel segno dell'etica della responsabilità

A zonzo con Manzoni,Shakespeare, Machiavelli,Aristofane, Qohelet...

di Ecci

Turismo, camere sìMISANO ADRIATICO

CondominiRUBRICA

Si possono fare nei lottivicino agli alberghi

ANNO 17 N.2Euro 1,50

Tutta la nuova legge sulla riforma delcondominio in vigore da giugno 2013

nel prossimo numero

RISTORANTE LA COLLINA - SAN CLEMENTE

Massimo Cacciari con Gustavo Cecchini

Cecco-Henry Gervex - 2013

- Parte venerdì 1 marzo la sesta edizionedi Ritratti d'autore – Letture e commenti adalta voce, rassegna promossa dalla BibliotecaComunale di Misano Adriatico grazie allasapiente e rabdomante regia del direttore Gu-stavo Cecchini. Sette appuntamentiimperdibili dove saranno protagonisti i perso-naggi, le storie, gli intrecci, le parole, le frasie le emozioni.

L’apertura venerdì 1 marzo sarà in com-pagnia del finalista dello Strega 2012 Marcello

Breve massimadi saggezza

Giuseppe Dossetti(politico e religioso)

La democrazia è l'artedi far opprimere il popolodal popolo nell'interesse

del popolo

Cara signora,cosa si votain queste elezioni?

Mé a dégh cl'èmèj ciapèun'influenzache un tumòr...

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2Febbraio2013I NCHIESTA

L'INCHIESTA

Giornale d'informazionefondato nel 1997

Direttore responsabileGiovanni Cioria

Edizioni la PiazzaVia Garibaldi 30 - 47843 Misano Adriatico

RedazioneVia Garibaldi 30 - 47843 Misano Adriatico

tel. 0541.611070

Abbonamenti e pubblicità - 0541.611070

StampaLa Pieve Poligrafica Editore srl

Verucchio (Rimini)

Pubblicità inferiore 45%

Registrazione pressoil Tribunale di Rimini

N.° 13/'97 del 21 - 8 - 1997Numero Roc: 10.364

Giornale in stampa il 6 febbraio

segue dalla prima pagina

quando ci si ammala, per le scuo-le dei figli, per i parchi, per lepiscine, per le strade, per le pen-sioni, per i monumenti?

Un cittadino consapevole do-vrebbe mandare al diavolo il pif-feraio magico che dal '94 promet-te lustrini e cuccagna. E poi quan-do ha il potere cambia le carte intavola e pensa ad altro. Data l'etàdovrebbe optare a come sollaz-zarsi con il tempo che il Signore ola natura gli ha concesso in presti-to. Perché come dice qualcuno sullungo periodo siamo tutti morti.

Manuale per un voto razio-nale senza ipocrisie

Quelle del 24 e 25 febbraiosono elezioni decisive per il futu-ro dell'Italia, ma sono solo interlo-cutorie rispetto ai nuovi assesta-menti destinati a ridefinire la geo-grafia politico-partitica.

Il voto è un bene preziosodella democrazia, la sua sacralitàsta nella garanzia del suo eserci-zio. Il voto ideale da tempo, sidice, non esiste più, sempre piùspesso si sceglie il meno peggio.Allora il voto dovrebbe essere in-terpretato come uno strumentopragmatico per premiare chi è piùvicino al proprio sentire e contra-stare l'avversario. Dunque il votocome strumento è un voto pro econtro.

Un buon criterio sarebbe quel-lo di favorire le persone oneste epreparate, anche al di là dei sim-boli partitici, ma questa legge elet-torale impone di votare solo can-didati designati dalle segreterie.Le primarie che hanno coinvoltoqualche milione di cittadini le hafatte solo il Pd e il centrosinistra.

Da tempo tutti gli istituti disondaggio elettorale danno unasituazione sostanzialmente asse-stata con scostamenti che, salvoterremoti, non dovrebbero più cre-are ribaltoni.

Al 4 di febbraio questa la si-

E' più colpevole il pifferaio magico o chi credeche si possa avere moglie ubriaca e botte piena?

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Elezioni, nel segno dell'etica della responsabilità

Da sinistra: Massimo Gottifredi (Legacoop), Renato Ioli (Cna), Toberto Brolli (Concooperative),Ulisse Pesaresi (Ance) (Foto Roberto Bronzetti)

PDCamera: Emma Petittie Tiziano ArlottiSenato: Elisa Marchioni e Da-niele ImolaSELCamera: Fabrizio Bagnolini,Assunta “Susy” SorvinoSenato: Fabrizio PulimantiCENTRO DEMOCRATICOCamera: Salvatore EpicenoSenato: Rita Olivieri e QuintoMaioli

PDLCamera: Sergio Pizzolante, Fi-lippo Giorgetti, Nicola MarcelloSenato: Franca Mulazzani,LEGA NORDCamera: Paolo Ricci, Elenaraffaelli, Matteo ZoccaratoSenato: Alberto Bizzocchi, VitoVangelistiMIRCamera: Fabio Fraternali, Mas-simo BordoniSenato: Marco Lombardi, Lau-ra Muti, Stefano Gori, AndreaBerardi, Alessandro PulisFRATELLI D'ITALIACamera: Gioenzo Renzi, Danie-le Apolloni, Luciano Bordoni,Alessandro PracucciSenato: Marina Mascioni

MONTICamera: Walter Pasini, Mau-rizio GrossiSenato: Mauro Ioli, AlessiaToniniUDCCamera: Gabriele GalassiFLICamera: Pasquale Barone,Edda Negri Mussolini, ValterCiabocchi, Marta Mengozzi,Donatella Moretti

MOVIMENTO 5 STELLECamera: Giulia Sarti,Tommaso Della Motta, Anto-nio Scarponi, FrancescoCostantini, Massimo ManduchiSenato: Marco Affronte,Antonella Bartocci, FaustoAntonino Battistel

RIVOLUZIONE CIVILECamera: Michela Militano,Maria Luisa CiurtiaSenato: Mario Galasso

tuazione: centrosinistra (Pd-Sel-Centro democratico): 33-37%;Centrodestra (Pdl-Lega e altre li-ste) 27-31%; Monti e centristi 14-16%; M5S di Grillo 12-18%; Ri-voluzione civile di Ingroia 3,5-5%.

Nelle ultime settimane ilcentrodestra ha rosicchiato il 4/

5% al centrosinistra. Con lo scher-zo di Carnevale di Berlusconi cheha promesso di restituire i soldidell'Imu, è probabile che qualco-sa possa ancora cambiare. Infattigli italiani sono un popolo dallamemoria molto corta.

Tutti i commentatori diconoche alla Camera la partita sia chiu-

sa, mentre tutto si giocherebbe alSenato, in modo particolare inLombardia, Campania e Sicilia.Lo sbarramento alla Camera è del4% con premio di maggioranza alpartito-coalizione che ottiene piùvoti su scala nazionale. Al Senatolo sbarramento è l'8% secco conpremio di maggioranza regione

per regione.Tutti i partiti puntano ad az-

zoppare una vittoria piena delcentrosinistra, concentrando listee propaganda sul Senato. Lo fa ilPdl (è l'unico che ancora può spe-rare di vincere le elezioni) perrientrare nel gioco di governo, lofa Monti perché vuole rimescola-re trasversalmente le carte nellecoalizioni (col pensierino di ritor-nare a fare il presidente del Con-siglio, magari con un nuovogovernissimo), lo fa Ingroia persperare in un condizionamento dasinistra (alla Camera è probabileche riesca farcela a superare il4%, ma al Senato i sondaggi lodanno competitivo solo inCampania. Dunque nel resto delleregioni i suoi voti sono, brutal-mente parlando, buttati via. Variconosciuto però ad Ingroia diavere coalizzato in un unico sim-bolo, tutto quello che era rimastodell'Idv, Rifondazione, Comuni-sti italiani e Verdi, per dare unaprospettiva più credibile).

Siccome la matematica non èun'opinione, il voto come stru-mento pragmatico richiede unapiccola e facile riflessione: chivoglio fare vincere? Chi assoluta-mente voglio che non vinca?

Se si vuole fare vincere ilcentrosinistra o il centrodestra nonva disperso il voto ad altre listeminori che non sono in coalizionecon i due maggiori partiti: Pd ePdl. Al Senato, in particolar modoin Lombardia, Sicilia e Campania,ogni voto sottratto al centrosinistrava a favorire l'ingovernabilità delParlamento favorendo nuove mag-gioranze, compromessi... col ri-schio nefasto di nuove elezionianticipate (lo spread non è un'opi-nione!).

La maggioranza in Senato pre-vede 158 seggi, ma per governarecon un minimo di tranquillità cene vogliono un'altra decina (Pd-Sel, con almeno tre regioni inbilico, dai sondaggi, ne otterreb-bero 143/145). Conti alla manol'unica alleanza fattibile di gover-no diventerebbe Pd-Centro-Mon-ti. Significativo è un recente son-daggio del Corriere della sera: peril dopo elezioni il 75% vede ungoverno Bersani-Monti.

Nell'augurare a Rivoluzionecivile di Ingroia il superamentodel 4% alla Camera, la sua insi-stenza al Senato conferma la tra-dizionale vocazione masochistadella sinistra (Pd-Sel compresi),dove i rancori e i personalismispesso dettano l'agenda politica.

C'è anche il voto “contro tuttoe tutti” di Grillo che sottrae voti unpo' a tutti gli schieramenti, maanche all'astensione (e questa èuna buona cosa). Che effetto avràsul nuovo Parlamento? Intantoqualcuno ricorda maliziosamenteche tre anni fa il pugno di votiottenuti dal M5S “regalarono” laregione Piemonte al leghista Cota.

Poi c'è il voto ideale di puratestimonianza (rassicura la pro-pria coscienza ma può fare anchedanni) col quale si possono otte-nere risultati opposti a quelli spe-rati o dichiarati. Esempio: Rivo-luzione civile è contraria a Monti,ma senza una vittoria piena di Pd-Sel al Senato, l'alleanza con Mon-ti diventa inevitabile. Non poten-do puntare su una propria affer-mazione (oltre l'8% al Senato per-tanto col rischio di non avere se-natori), per Rc coerenza e interes-se sarebbe votare in massa Sel perrafforzare nel centrosinistra lacomponente anti-Monti.

Va riconosciuto che Monti èl'unico che porta via voti aBerlusconi. Senza di lui e la rottu-ra dei centristi dalla casa madrePdl, non ci sarebbe stata partita:Berlusconi avrebbe già stravinto.Infatti con grande abilità è riusci-to ad unire tutti i cocci, e anche dipiù, di un centrodestra che sem-brava allo sbando. L'“incantatoredi serpenti” sta giocando il tuttoper tutto.

A Roma,4-7 parlamentari

NOMI

- La provincia di Rimi-ni dovrebbe spedire aRoma 4-6 parlamentari.Sono certi Emma Petitti (7^in lista) del Pd e SergioPizzolante (2° in lista) delPdl.

Ha buone probabilitàdi farcela Tiziano Arlotti(21°) del Pd. Qualche pos-sibilità, in caso di risultatoeccezionale, invece per Fi-lippo Giorgetti (Pdl).

Sicura per Giulia Sarti(M5S) e buone possibilitàper i suoi compagni di par-tito Tommaso Della Mottae Marco Affronte

Gli altri sono candidatisolo di bandiera.

I candidati della provincia di RiminiLA DESTRASenato: Rosario Zangari

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A conoscerli, a maggioranza, sono personedi valore. Viziati da Roma?

1948-53 - Camera: Giusep-pe Ricci (Pci), Giuseppe Bab-bi (Dc).

Senato: Paolo Fortunati(Pci), Luigi Silvestrini (Dc).

1953-58 - Camera: Giulia-no Paietta (Pci).

1958-63 - Camera: Giulia-no Paietta (Pci), Gino Zannini(Dc).

1963-68 - Camera: VenieroAccreman (Pci), NicolaPagliarani (Pci), Gino Zannini(Dc).

1968-72 - Camera: NicolaPagliarani (Pci) fino al '70 poiVeniero Accreman (Pci), Gino

I parlamentari eletti in provincia dal '48 ad oggi

Zannini (Dc).Senato: Mario Li Vigni

(Pci).1972-76 - Camera: Veniero

Accreman (Pci).Senato: Mario Li Vigni

(Pci).1976-79 - Camera: France-

sco Alici (Pci), Nicola MariaSanese (Dc).

Senato: Armando Foschi(Dc), Enzo Mengozzi (Pci).

1979-83 - Camera: NicolaSanese (Dc), Francesco Alici(Pci).

Senato: Sergio Flamigni(Pci), Armando Foschi (Dc).

Giusppe Ricci, Pci(1890 - 1972)

LA STORIA

- Ecco i parlamentari eletti in provincia di Rimini daldopoguerra ad oggi. Negli ultimi anni, tanti sono i cosiddettiparacadutati, cioè personaggi che arrivavano da fuori sicuridel seggio. A conoscere le storie degli eletti, si può dire che amaggioranza, da un punto di vista personale, sono di valore.Deve essere l'aria romana a viziarli. I nomi sono stati trattidal libro di Paolo Zaghini “I politici locali”.

1983-87 - Camera: Giovan-na Filippini (Pci), NicolaSanese (Dc).

Senato: Francesco Alici(Pci), Armando Foschi (Dc).

1987-92 - Camera: Giovan-na Filippini (Pci) fino al '90,poi Ennio Grassi (Pci), NicolaSanese (Dc), Renato Capacci(Psi).

Senato: Gaetano Arfè (Ind.Pci), Armando Foschi (Dc).

1992-94 - Camera: EnnioGrassi (Pds), Nicola Sanese(Dc).

Senato: Terzo Pierani(Pds), Armando Foschi (Dc).

1994-96 - Camera: EnnioGrassi (Pds), Gianni Mattioli(Verdi).

Senato: GianfrancoPasquino (Pds).

1996-2001 - Camera:Gianni Mattioli (Verdi),Beniamino Andreatta (Ppi).

Senato: Sergio Gambini(Pds), Giuseppe Basini (An).

2001-2006 - Camera:Mauro Bulgarelli (Verdi), Ser-gio Gambini (Ds).

Senato: Sergio Zavoli (Uli-vo), Giampaolo Bettamio (For-za Italia).

2006-2008 - Camera: Giu-seppe Chicci (Ds); ErmannoVichi (Margherita); SergioPizzolante (Forza Italia).

Senato: Sergio Zavoli (Ds),Giampaolo Bettamio (ForzaItalia).

2008-2013 - Camera: ElisaMarchioni (Pd); SergioPizzolante (Pdl).

Senato: Sergio Zavoli (Pd).

Veniero Accreman, Pci

Armando Foschi, Dc (a destra)

3 Febbraio2013 I NCHIESTA

Via Montalbano, 1173 S. GIOVANNI IN MARIGNANO TEL. 0541 - 955505 FAX 955444

Via Montalbano, 1173 S. GIOVANNI IN MARIGNANO TEL. 0541 - 955505 FAX 955444

Renato Capacci, Psi

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4Febbraio 2013INCHIESTA

Morciano - Piazza Boccioni - tel. 0541.988279 fax 0541.857511www.mofa.it - [email protected]

BIANCHERIA - TENDAGGIARREDAMENTO ALBERGHIERO

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- “Qualche anno fa un suoallievo gli chiede: “Allora profcome sono 'sti onorevoli?”. “Diun livello talmente basso chenon riesco neppure a raccon-tarlo”.

Giuseppe Chicchi è statoparlamentare dal 2006 al 2008;eletto nelle liste dei Ds (l'attua-le Pd). Professore di italiano,già assessore regionale al Tu-rismo, già sindaco di Rimini (alui si devono le grandi opere,(fiera, centro agro-alimentare,darsena, su tutti). Da alcunianni, insegna Economia del tu-rismo all'Università la Sapien-za, Roma. Ha quasi completa-mente mollato la politica; duraper uno che arrivava dal mani-festo e prima ancora dal movi-mento di Ferruccio Parri , ilcapo dei partigiani italiani. Co-lui che si sentiva un crisantemosopra un letamaio. Letamaiocome metafora della politica.

Com'è 'sta buvette?“Il cibo della buvette ha il

vantaggio di costare poco. Unprimo e un secondo, nel 2006,si pagavano sette/otto euro. Ilguaio è che tutto ha lo stessosapore. Il fascino sottile dellabuvette va cercato nel fatto cheil povero deputato di provinciaha l’occasione di pranzare con

“Parlamento, un ‘paese’ senza entusiasmo”

Giuseppe Chicchi, Pd, racconta i suoi anni romani. “Meno pri-vilegi rispetto al passato. Consapevoli dei problemi della gente”

Giuseppe Chicchi, già assessoreal Turismo dell'Emilia Roma-gna, già sindaco di Rimini, dal2006 al 2008 parlamentare Ds(l'attuale Pd)

i leaders, con D’Alema piutto-sto che con Cicchitto, conAlfano piuttosto che conFranceschini. Ciò dà al depu-tato la sensazione di far partedi una élite, di essere al centrodi qualcosa. Confesso di esse-re stato immune da questa sin-drome e, per pranzo, uscivoquasi sempre fuori dai palazzidi Montecitorio per cercare unbuon piatto di penne all’arrab-biata, non difficile da trovare”.

I parlamentari sono mi-gliori o peggiori degli italia-ni?

“Il Parlamento rappresentabene l’Italia, dentro c’è genteper bene e gente per male, la-voratori e scansafatiche. Quan-do il Parlamento si riunisce inseduta solenne e quasi tutti sonopresenti, è davvero impressio-nante. E’ un ‘paese’ di oltreseicento persone, attraversatodalle pulsioni tipiche di unacomunità inquieta: passione,rabbia, sconcerto, ironia, rara-mente entusiasmo. Un momen-to d’entusiasmo ci fu quando

eleggemmo Napolitano allaPresidenza della Repubblica,nell’aprile del 2006.

In generale penso che peravere più efficienza, ed ancheper risparmiare soldi, si do-vrebbe dimezzare il numero deideputati solo che questa deci-sione la devono prendere i de-putati stessi. La qualità dei rap-presentanti del popolo dipen-de da due cose: dalla qualitàdella società civile e dalla ca-pacità dei partiti o dei movi-menti di selezionare la classedirigente. Se diminuisce que-sta capacità, diminuisce la qua-lità e il prestigio delle istituzio-

ni. Così, insieme a gente seria,arrivano in Parlamento inqui-siti, capi bastone, nani e balle-rine”.

E i privilegi?“I privilegi ora sono molto

ridotti rispetto al passato. Manon mi iscrivo fra coloro che siindignano perché fare il depu-tato è un lavoro duro, se lo si fabene. E implica una interruzio-ne delle carriere professionalio un abbandono delle proprieattività ordinarie. Poi ci sonogli eccessi e gli abusi, ma biso-gna stare attenti, saper distin-guere. In campagna elettoralesi sente dire:‘tutti a casa!!!’ E

dopo cosa c’è? Forse la ditta-tura.

Il vero problema, ciò che faindignare la gente, è che il Par-lamento produce poco e ormailavora quasi solo sui decretidel Governo. Aggiungo che vasuperato il bicameralismo per-fetto che porta le leggi avanti eindietro fra Camera e Senatoed è intollerabile che la leggeCalderoli tolga ai cittadini lascelta dei propri rappresentan-ti. E’ per risolvere, almeno inparte, questa grave anomaliache il PD ha fatto le primarieper i suoi candidati”.

I deputati sono consape-voli dei problemi del paese?

“Si, il Parlamento è consa-pevole dei problemi della gen-te perché il rapporto con il ter-ritorio è gestito da tutti i depu-tati, se non altro per ragionielettorali. Allo stesso modo èforte la pressione del mondodelle associazioni di categoria,dei sindacati, degli ordini pro-fessionali. Il problema è chec’è differenza fra essere consa-

L'INTERVISTA

pevoli dei problemi e trovarele migliori risposte”.

Lei oggi insegna Econo-mia del turismo all’Universi-tà di Roma, le chiedo: serveun ministero del Turismo?

“Sì, serve ma serve ancoradi più una riforma dell’articolo117 della Costituzione che nel2001 ha trasferito le compe-tenze del turismo in modoesclusivo alle Regioni. Ciò haderesponsabilizzato lo Statorispetto ad una delle sue prin-cipali attività produttive. Il ri-sultato è che le Regioni italianespendono un sacco di soldi perfarsi concorrenza fra loro. E lodico io che, negli anni ottanta,ho fatto l’Assessore Regionaleal Turismo. La cosa divertenteè poi che l’art. 117 mantiene ilruolo dello Stato per il Com-mercio Estero ma lo escludeper il Turismo. Il Turismo, inbuona misura, è commercioestero, o no? Nei miei due annidi deputato feci svolgere dallaCommissione Attività Produt-tive un’indagine conoscitiva sulTurismo e su questo punto tutti(comuni, province, regioni,associazioni economiche) con-divisero la necessità di ri-vedere il 117. Poi, com’è noto,finì la legislatura e non se neparlò più”.

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5 Febbraio2013 RIMINI - VALMARECCHIA

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BIANCHERIA - TENDAGGIARREDAMENTO ALBERGHIERO La guerra di D'Augusta

SGUARDI D'ARTISTA

Vittorio D'Augusta

D’Augusta è nato aFiume in anni difficili,

presaghi di venti diguerra, dal 1948 risiede

a Rimini. Da quella cittàdi confine, che nell’arco

di un secolo è stataasburgica, dannunziana,

italiana, che ha cono-sciuto il socialismo reale,ora croata, e da Rimini,

città dalle profondetrasformazioni, ha trattol’attitudine a rifiutare la

rassicurante stabilitàdelle teorie definitive

di Annamaria Bernucci

- La voce è un sussurro chetende a smorzarsi, bisogna prestareuna speciale attenzione per coglie-re questo suo raccontare misurato,a voce bassa. Ad onta degli anni,un’ostinata espressione sbarazzinagli è rimasta incollata nel viso, neigesti, nell’essere pittore. Sì perchéVittorio D’Augusta , classe 1937,non cessa di ricercare e sperimenta-re, di affrontare la vita con la spre-giudicatezza spavalda di chi nonvuole arrendersi all’età che avanzae che impone bilanci non semprenecessari. Ne è una prova la mostrain corso alla Far (Fabbrica Arte) diRimini nella centralissima piazzaCavour dove inanella opere sedi-mentate e recenti all’insegna di untitolo enigmatico e seducente: Ilgiardino e la guerra.

All’intervistatrice di una tv lo-cale che gli domandava cosa signi-ficasse questa mostra, oggi, a Rimi-ni, D’Augusta risponde con unasemplicità disarmante: “Per me èun ritorno a casa”. E’ attorno altema dell’oikos, della casa, che ruotainfatti questo suo riaffacciarsi sullascena dell’arte con una mostra strug-gente, che elabora, tra memoria erinnovamento espressivo, gli esitiultimi della sua lunga esperienza diricerca artistica, tra le più feconde

del panorama riminese e nazionale.Il tema affronta i tratti salienti e leragioni storiche delle proprie origi-ni, tocca i momenti della diaspora edella guerra, spartiacque dolorosotra vita e distruzione.

Vittorio D’Augusta è nato in-fatti a Fiume in anni difficili,presaghi di venti di guerra, dal 1948risiede a Rimini. Da quella città diconfine, che nell’arco di un secoloè stata asburgica, dannunziana, ita-liana, che ha conosciuto il sociali-smo reale, ora croata, e da Rimini,città dalle profonde trasformazio-

ni, ha tratto l’attitudine a rifiutare larassicurante stabilità delle teoriedefinitive. Un pianoforte, un servi-zio da tavola e un tappeto prezioso,unico oggetto superstite oggi dellacasa abbandonata precipitosamen-te durante la guerra, uniti al rombodegli aerei in picchiata e dellacontraerea tedesca sono tutto ciòche rimane della sua infanzia.

Una concezione ossimoricadell’arte, come egli stesso ha scrit-to, gli ha permesso sempre di rinun-ciare a coerenze formali, rimanen-do però fedele a due principi: l’idea

che la pittura sia il termine di para-gone con cui si confronta ogni pen-siero, l’idea che ogni gesto del di-pingere, per quanto radicale, possasempre complicarsi in digressioni,“dirottamenti da sé”, che ne metta-no a rischio la rotta prefissata, e cheimplicano un’aspettativa fatalista,o romantica, per ciò che potrà acca-dere, e forse accadrà, dentro la pit-tura all’ “insaputa dell’autore”. Siavventura nel gioco rischioso diimprovvisare – dice – lasciandoaperti gli esiti, concedendosi neldipingere una ‘regressione’ consa-pevole all’infanzia.

D’Augusta rimane fedele an-che all’etica del ‘gesto’, fluido edelegante del dipingere. Ogni opera

esprime percorsi dinamici e unaqualità disincantata che crea unasintassi limpida, sciolta. Ama gliossimori e le analogie - lo ripete-: laguerra e il giardino sono due oppo-sti , cioè “ciò che cresce, veglia efiorisce” messo di fronte e in con-trasto con “ciò che spezza, sradica,distrugge” (come scrive sulla mo-stra Sabrina Foschini).

Senza essere didascalica la pit-tura di D’Augusta racconta l’ine-narrabile (la Storia), in un traslatoricco di sfumature, ma essenziale.L’aspetto narrativo si risolve nellapittura astratta, e il racconto sem-mai è dato dall’insieme, cioè dallasuccessione e dalla relazione delleopere tra l’una e l’altra; si concedeun’esemplificazione più diretta soloin un allestimento dove, non senzauna velatura di sarcasmo, alludecon il titolo (ex voto per grazia nonconcessa) alla tragedia della perdi-

ta, materiale e familiare.Racconta anche come raggiun-

ga certi esiti pittorici, le alchimiedell’artista: polvere di cemento den-tro il colore che asciugandosi creaossidazioni e qualità particolari, unapennellata liquida che nel rappren-dersi rilascia riflessi nuovi.

D’Augusta aveva esordito incampo artistico negli anni ’60, unen-do all’interesse per la pittura l’im-pegno culturale e politico tipico diquell’epoca. Nel decennio succes-sivo approda ai movimenti europeidella concettualità analitica, mentorie critici Giorgio Cortenova eFiliberto Menna. Giovanni Ma-ria Accame nel 1978 presenta unapersonale di D’Augusta a Firenze,con una riflessione sul concetto disoglia di definibilità della pittura.In questo ambito, in bilico tra pittu-ra e spazialità sensibile, D’Augustaopera installazioni ambientali, espo-nendo in importanti rassegne e rag-giungendo notorietà già nei primianni Settanta. Successivamente hafatto parte del gruppo dei NuoviNuovi teorizzato da Renato Barilli.Seguono personali in numerose cittàin Italia e all’estero. Dal 1979 hainsegnato presso l’Accademia diBelle Arti di Ravenna, della quale èstato direttore per dieci anni.

Chiudo citando una frase del pit-tore americano Cy Twombly che nel1958 scrisse.“I miei dipinti sono inverità facciate... A volte apro unaporta e una finestra, altre volte dueporte e due finestre...”. Allora ringra-ziamo Vittorio D’Augusta per avercifatto entrare attraverso le sue porte.

VITTORIO D’AUGUSTAIl giardino e la guerraFAR Fabbrica Arte Rimini/ Galleria comunale d’artemoderna e contemporaneaRimini piazza Cavour19 gennaio- 10 marzo 2013Orario: 10-13 / 16-19,30chiuso il lunedì; ingresso li-bero.Info: 0541 704416www.riminifar.it

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Ristrutturare - Costruire - IdeeGli artigiani della casa

Carrozza letto,corpo nero, lino-leum, lavatrice

Le scoperte che hannofatto crescere l'uomo

La Città ideale (particolare), di autore ignoto, viene attribuita a Piero della Francesca, LucianoLaurana, Francesco di Giorgio Martini, Leon Batista Alberti... Si trova ad Urbino, Palazzo Ducale

1859 - Carrozza lettoL’ex meccanico america-

no George Pullman (1831-1897), divenuto uomo d’af-fari abile e spregiudicato, co-struisce il primo vagone-let-to dotato di una serie di con-fort che l’epoca pionieristicadelle ferrovìe non aveva nem-meno sognato fino al giornoprima. Stenta tuttavia a impor-re le sue carrozze ma il 14aprile 1867 viene assassinatoin un teatro di Washington ilpresidente Lincoln e Pullmanoffre una delle sue carrozzeper trasferire la salma nelKentucky, dove Lincoln eranato. La carrozza, battezzatali per lì «Pre-sident», guada-gna subito una grande fama esegna la nascita di un busi-ness fiorentissimo. Pullmanbrevetta una dopo l’altra lacarro zza-ristorante, la car-rozza-salotto e così via; poiper ingraziarsi la stampa of-fre un viaggio da favola aigiornalisti americani e alleloro famiglie dall’una all’al-tra costa degli Stati Uniti. Inbreve, Pullman costruisce unafortuna da milioni di dollari.

1859 - Corpo neroIl fisico tedesco Gustav

Kirchoff (1824-1887) ha pre-sentato in ottobre la primaanalisi spettroscopica del solecon la quale è risalito alla suacomposizione. Nel dicembrepubblica una memoria capi-tale sulle leggi della radiazio-

ne, secondo la quale una de-terminata sostanza non soloemette ma assorbe anche lestesse righe spettrali: «perogni sostanza il compor-tamento rispetto all’emissio-ne e all’assorbimento è lostesso a parità di temperatu-

ra». È il famoso «problemadel corpo nero» che, svilup-pato da Planck (v.), permet-terà la nascita, nei primi gior-ni del nuovo secolo, dellateoria quantistica.

Kirchhoff resta anche fa-moso per avere sviluppato, a

soli 21 anni, i due teoremifondamentali sulle reti elet-triche.

1860 - LinoleumL’inventore inglese

Frederick Walton deposita unmetodo che consiste nelmiscelare olio di semi di linoossidato con resina e truciolidi sughero: è la nascita dellinoleum, che si imporrà neidecenni seguenti come unodei materiali dapavimentazione più resisten-ti e a basso costo.

1860 - LavatriceLa prima lavatrice «mo-

derna» compare in quest’an-no negli Stati Uniti, a operadella società ThomasBradford. È una scatola dilegno ottagonale che si inse-risce in una scatola più gran-de, sempre di legno, da riem-pire con acqua e sapone. Lascatola ottagonale, in cui tro-vano posto i panni, viene fat-ta ruotare con una manovel-la. A partire dal 1914compariranno le primelavabiancheria a motore elet-trico.

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8Febbraio2013RIMINI

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Sergio Zavoli. Grandi romagnoli 3. Padri,fratelli, amici (e madri, sorelle, amiche)

Sergio Zavoli, il ragazzo che io sono- “Ho visto mio fratello /ultima vena / gli ho detto mettitiqui, guardiamoci. / Siamo stati avedere / che cosa perderemo sen-za l’altro”. Il fratello di SergioZavoli si chiama Leo, ha unabella faccia da vecchio marina-io, vive nell’antica casa di fami-glia, latomare di Rimini. La so-rella (e madre, amante, moglie,figlia) si chiama Romagna, piùche una donna una terra cha vada Ravenna, dov’è nato, a Rimi-ni dove la famiglia si trasferisce.E che lo riconosce suo cittadino‘di sangue’. Passando per SanMarino, dove si rifugiò a fine ’43con i familiari e centomila sfol-lati riminesi, generosamente ac-colti dal Titano.

Nel borgo malatestiano, im-mediato dopoguerra e città di-strutta, s’inventa con gli amiciGino e Glauco una ‘radio’ chetrasmette via altoparlanti dueedizioni quotidiane di un GRante litteram. Cura costume, cul-tura e sport. Un dirigenteradiofonico di passaggio ascoltacasualmente la sua cronaca diRavenna-Rimini, lo segnala aRoma, alla Rai, al caporedattoredelle radiocronache.

Il resto è storia. “Mia città / che lasciai con

un arco di fuochi /accesi dagliamici sottovento / per scaldarmile mura…”. Insomma, custodi-temela per il ritorno, scrive l’in-gegnoso ragazzo di provincia achi resta. La capitale, dove sistabilisce da quella prima ‘chia-

riottoso prima, quindiconvintamente, è testa di listadel Pd al Senato in Campania,regione ‘in bilico’ ed in cui puòfare la differenza. Anche per es-ser stato direttore dello storicoquotidiano partenopeo, ‘Il Mat-tino’, essere presidente dellaScuola di giornalismo dell’Uni-versità di Salerno… Ma sarà co-munque anche ‘parlamentaredell’EmiliaRomagna’, comevogliono i tanti amministratoriregionali e locali che hanno pre-muto per la sua ricandidatura.

Il 21 settembre scorso Zavoliha compiuto ottantanove anni.Una settantina di giorni dopo, il3 dicembre, quattro banditi, dueitaliani due stranieri, l’hanno se-questrato nella sua casa di Mon-te Porzio Catone, castelli roma-ni, con le due persone di servi-zio. Uno ha cominciato a giocarecon lui alla roulette russa, facen-do scattare il percussore. “Eranoconvinti che al terzo clic sareisvenuto o avrei detto chissà cosa.Ho capito che era un modo perspaventarmi e mi sono limitato adire: ‘La smetta con questo gio-chino, se la rimetta in tasca’. El’altro, un italiano, ha preso perun braccio il complice e l’haportato via”. “Poteva non fun-zionare, ha funzionato” dice di

PERSONESergio Zavoli

naria. Cioè al di fuori dell’ordi-nario. Certa scrittura giornalisti-ca ha essenzialità e nitoresciasciano, commovente armo-nia. E la narrazione anche auto-biografica, da ‘Romanza’ all’ul-timo ‘Il ragazzo che io fui’. Dellapoesia abbiamo detto, anzi ab-biamo lasciato che parlasse di-rettamente, anche usandola peraprire.

Dal 2001 l’impegno civile(sempre presente, anche comepresidente della Rai nella primametà degli anni ’80) si è tradottonell’ingresso in parlamento. Pri-ma di andarsene troppo giovane,quel caporedattore delle radio-cronache che lo volle a Romafece in tempo a dirigere il primotelegiornale e fare due figli. Ecosì la progenie di VittorioVeltroni, Walter, divenuto se-gretario del Partito democratico,gli chiese di diventare senatore.Questa volta Zavoli, che avevapiù volte declinato, accettò.

E così per tre volte è statosenatore, del collegio di Riminiprima, capolista dell’intera Emi-lia e Romagna nelle due legisla-ture del Porcellum poi. Adesso,

di Gabriele Paci

mata’, è polo di attrazione, intempi e modi diversi, per tanticoetanei. Noti, come l’amicodella vita Federico, e meno noti.A differenza di Fellini, legato aRimini da un rapporto diamoreodio culminato nella grot-tesca vicenda della casa sul por-to, il suo legame col Riminese (ela Romagna tutta) rimane anzicresce. “Assenza più acuta pre-senza”. Ci torna assiduamente,da sempre, per un incontro pub-blico, un convegno, per stare coni familiari o gli amici. Magarianche solo al volo per qualcheora.

Dell’attività di giornalista sipuò solo dire andatevelo a legge-re (o rileggere, rivedere,riascoltare). Chè solo ad enume-rare ‘per titoli’i principali pas-saggi, non basterebbe questospazio.

Ma due annotazioni pecu-liari…

Si guardino (si riguardino) leinchieste televisive dalla primeva‘Nascita di una dittatura’ a ‘La

notte della Repubblica’, sino alformidabile ‘Viaggio nella giu-stizia’ ed al suo (per ora) ultimo‘prodotto’ televisivo, ‘Viaggionella scuola’ del 2001, l’anno incui poi entrò in parlamento.Come non fossero cronaca, edocumento storico a futura me-moria (se la memoria ha un futu-ro). Aprendo magari a caso unapuntata in medias res. E’ cine-ma, cinema puro, drammaturgiadi una semplicità difficile a farsi.

E se ne frequenti la scrittura.Sorprendentemente (perché nel-l’immaginario collettivo sovra-stata dalla memoria dell’uomodi radio e televisione) straordi-

quell’atto di calcolata impruden-za. Come quando, anni ’60, Al-geria in rivolta, viene sequestra-to dai combattenti antifrancesiche lo minacciano di morte epeggio, e allora comincia ad ab-bassar cazzotti sul tavolinetto dilatta, il clangore assordante riem-pie la stanza “così capivano chese loro erano matti, io ero piùmatto di loro”. Impone la suapersonalità, ribalta la situazione,quelli lo rilasciano. “Poteva nonfunzionare, ha funzionato”. Gliimpongono di non raccontar nul-la. “Sennò ti veniamo a prendereovunque tu sia”. Sbarcato dal-l’aereo a Roma, si fionda a viaTeulada per il servizio che apriràil Tg1 della sera.

I greci avevano ideato il mitodei figli guerrieri della dea terra,che cadendo a terra trafitti inbattaglia rinascevano toccandola propria madre. Ecco, ovunquetu sia andato, qualunque cosa tuabbia fatto, qualunque ricono-scimento tu abbia avuto (e Zavolipiù di così…), forse la vera for-tuna è essere nati in queste terre.E la vera forza viene dal poterciritornare.

Puntate precedenti. 1.Indro Montanelli 2. MarioMissiroli.

Prossimi numeri. 4. Mar-co Arpesella, il comandantepartigiano che inventò ilGrand Hotel. 5. EnzaBardotti Bugli, la donna cheper prima scoprì il seno.

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9 Febbraio2013 RIMINI

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Via Montalbano, 1173 S. GIOVANNI IN MARIGNANO TEL. 0541 - 955505 FAX 955444

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Tra loro anche Salvatore Settis, già direttore dellaNormale di Pisa. Da anni si batte contro lo scempio

le).Verso Oriente si volgerà in-

vece Giovanni Carlo Federi-co Villa (22 marzo), illustrandoi rapporti tra la bottega venezia-na dei Bellini (da cui è uscita lasplendida Pietà riminese) eCostantinopoli, all’incrocio traBizanzio e l’Islam, e ChiaraBellini (19 aprile) che, attraver-so la figura dell’erudito roma-gnolo Agostino Giorgi, illustre-rà l’arte e la simbologia delbuddhismo tibetano.

Il 15 marzo lectio magistralisdi Tomaso Montanari, giova-ne ma già famosissimo storicodell’arte, raffinato polemista, de-dicata alle figure dell’estasi nelBarocco, in un confronto serra-to tra il “nostro” Guido Cagnaccie Gian Lorenzo Bernini

Anchise Tempestini (12aprile) interverrà con una lezio-ne su Lattanzio da Rimini e ibelliniani di Romagna...

Arte, grandi critici in conferenza

il Riminese, dal Medioevo alNovecento, ha intessuto conl’Europa e l’Oriente.

Un viaggio intellettuale dal-l’arte gotica alla Rinascenza, dal-l’età del Manierismo al Baroc-co, dalle coste adriatiche al mon-do bizantino, musulmano, indo-buddhista.

Nel tragitto molti altri rela-tori di prestigio: MassimoPulini (1 febbraio), AngeloMazza si occuperà di PaoloPiazza, predicatore francesca-

Salvatore SettisLA CULTURA

- Salvatore Settis è tra imaggiori intellettuali italiani. Daanni si batte per la tutela delpaesaggio ed il patrimonio arti-stico del Belapese: il nostro oroin grado di creare ricchezza equalità della vita. E' stato, dal1991 al 2010, il direttore dellaprestigiosa Normale di Pisa, lascuola fondata da Napoleonenel 1810. E' uno dei relatori dei“I maestri e il tempo. Arte epensiero a Rimini, tra l’Europae l’Oriente”. In tutto 11 lezioni,iniziate le scorso 18 gennaio; sichiuderanno il 10 maggio.

“Infinite possibilità di lettu-ra legano Rimini e la Romagna,la loro storia, il loro paesaggiospirituale alla grande culturanazionale e internazionale, of-frendo molte occasioni di pen-siero, spesso ben rappresentatedalle opere d’arte”. Questo pergli organizzatori è il senso dellaterza edizione de “I Maestri e ilTempo” dedicati ai rapporti che

no e visionario mistico (15 feb-braio), autore della grandiosapala dei Santi riminesi, ricca dicolti accenti esoterici, PierGiorgio Pasini (1 marzo)reinterpreterà il rimineseArrigoni, delicato epigono delBarocci. In questa serie trove-ranno spazio le meditazioni de-dicate al maestro di erudizione,storia e filologia Augusto Cam-pana svolte da due allievi dieccezione: Carlo Ginzburg (8marzo), Salvatore Settis (5 apri-

- Ecco il cartellone com-pleto degli incontri. Si ten-gono a Palazzo Buonadrata(corso di Augusto), con ini-zio alle 17,30).

15 febbraio - AngeloMazza: “Fra Cosimo daCastelfranco, pittore visiona-rio”.

1 marzo - Pier GiorgioPasini: “Giovanni Laurentinidetto l’Arrigoni. Pittura e de-vozione al tramonto delManierismo”.

8 marzo - CarloGinzburg: “Presentazionedell’edizione degli «Scritti»di Augusto Campana”.

15 marzo - TomasoMontanari: “Figure dell’esta-si, da Guido Cagnacci a GianLorenzo Bernini”.

22 marzo - GiovanniCarlo Federico Villa: “I Bel-lini e Bisanzio. La pitturaadriatica e l’Oriente”.

5 aprile - Salvatore Settis:

‘Pietre di Rimini. Diario ar-cheologico e artistico rimi-nese dell’anno 1944’ diAugusto Campana

12 aprile - AnchiseTempestini: “Conversazionisacre. Lattanzio da Rimini ela pittura belliniana in Ro-magna”.

19 aprile - Chiara Belli-ni: “Agostino Giorgi e il sim-bolismo buddhista: un eru-dito romagnolo e l’arte delTibet”.

10 maggio - AndreaEmiliani - “La finestra di Fe-derico Barocci. Pittura sacrae «renovatio» francescana”.

Le conferenze sono pro-mosse dalla Fondazione Cas-sa di Risparmio di Rimini,curate da AlessandroGiovanardi col Patrociniodell’Istituto per i Beni Cul-turali Artistici e Naturali del-la Regione Emilia-Roma-gna .

Da Mazza a EmilianiI POMERIGGI

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11Febbraio2013 SANTARCANGELO

Già pieno il primo corso. Altra eccellenza santarcangiolese.Tra gli insegnanti Gian Luca Pasolini e Mirco Palazzi

Lirica, nasce l'accademia dell'Arcangelo

MUSICA

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- Altra eccellenzasantarcangiolese. Si chiamaAccademia dell'Arcangelo esi occupa di lirica. Dietro cisono alcune delle migliori fi-gure del belcanto delle provin-ce di Rimini e Forlì-Cesena. Iltenore riccionese Gian LucaPasolini ha fatto quattro rap-presentazioni alla Scala; il bas-so morcianese Mirco Palazziha cantato nei maggiori teatridel mondo.

Presentata ufficialmente loscorso 12 gennaio, l'Accade-mia ha sede nella CellaZampeschi. All’inaugurazionesono intervenuti musicisti qua-li il bassista Fabrizio “snoopy”Fabiani e il suo particolarissi-mo mobius, la violinista Vale-ria Magnani, accompagnataal piano da Andrea Ruscelli.

Nasce, l'Accademia, dallosforzo di tre associazioni: la

Oltre che la scuola di canto, vuolepromuovere la musica con eventie concerti. Sede nella prestigiosa

Celletta Zampeschi

UOMINI

Calicantus Riccione, l'Associa-zione Coro “Magnificat” e lastorica Società Operaia del Mu-tuo Soccorso di Santarcange-lo.

Si propone, la neonata isti-tuzione, di promuovere la cul-tura musicale con eventi e con-certi e la fondazione di un cor-so accademico di alta forma-zione per cantanti lirici. Insie-me a Gian Luca Pasolini eMirco Palazzi, altri grandi nomidel canto internazionale: il ba-ritono Bruno Praticò, i sopra-ni Paola e Patrizia Cigna (ge-melle), il soprano Daniela Uc-cello, il mezzosoprano AgataBienkowska.

A tale proposito sono statiistituiti: un corso di canto, cor-si di avviamento al canto e di-verse master class, oltre allemanifestazioni, quali la già nota“Echo Memoranda”, corso di

musica antica giunta alla sua Vedizione.

L’ accademia organizza peril 2013, 21 incontribisettimanali, solitamente neifine settimana. La sede, la ce-lebre celletta Zampeschi, è of-ferta dalla Società Operaia diMutuo Soccorso di Santarcan-gelo. Già Chiesa della Cella(1530 - 1534), venne costruitaper volere di Antonello diBrunoro Zampeschi, signoredi Santarcangelo, per la pro-pria devozione privata. Distrut-

ta dall’ultima guerra mondia-le, è rimasta intatta solo la fac-ciata a capanna.

CalicantusL'Associazione Calicantus

nasce per opera di StellaBilancioni per sostenere la di-vulgazione culturale primamusicale (e poi teatrale e ditutte le altre “arti”) delle picco-le formazioni d’artisti creandospazi ed occasioni di sviluppoe di esibizione. Particolarmen-te attenta ai repertori desueti,nei quindici anni di attività van-

ta partecipazioni esponsorizzazioni verso artistid’eccezione. La sua anima co-smopolita, ereditata dalla suafondatrice, l’ha portata a soste-nere diversi generi: dalla musi-ca antica al teatro per ragazzi,dai quintetti gospel ai coripolifonici, dal teatro etnico aquello classico.

Coro MagnificatNato nell’ambito della

Collegiata di san Michele Ar-cangelo, il coro è formato dacantori appassionati di musica

e desiderosi di praticarla attra-verso il canto corale. Il reper-torio spazia dalla polifonia del400-500 fino ad autori romani-ci e contemporanei con parti-colare predilezione per i braniliturgici. Il coro vuole esserestrumento di aggregazione, diapprofondimento, e di divul-gazione musicale.

Società operaia4 aprile 1869: nasce la So-

cietà Operaia di Mutuo Soc-corso. La solidarietà e la fratel-lanza risorgimentale vengonoassunti e proposti come mo-delli sociali. Le Società incar-na gli ideali di assistenza esolidarietà per le fasce socialipiù deboli. Nel corso deglieventi storici e politici, e pereffetto dei cambiamenti pro-fondi nella struttura economi-ca e culturale della nostra vita,le Società Operaie di MutuoSoccorso si impegnano ora afavore di altri tipi di partecipa-zione sociale e culturale fino adiventare luoghi di conserva-zione e diffusione della storia earte.

Il tenore Gian Luca Pasolinie il basso Mirco palazzi

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13 Febbraio2013 RIMINI

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- Il volontariato cresceed è un segnale forte nel Pa-ese. Un aspetto importantecon cui è in sintonia anche laprovincia riminese grazieanche allo sportello di orien-tamento, attivo nella sede delCsv Volontarimini, in via IVnovembre, 21 a Rimini (tel.0541 709888). Qui, chi fos-se interessato all’opera soli-dale, può chiedere informa-zioni sulle organizzazionioperanti nella provincia allaricerca di nuovi operatori.Da diverso tempo è attivoquesto servizio utile per fa-cilitare la richiesta di nuovivolontari da inserire nelleoltre 240 associazioni di vo-lontariato presenti nel terri-torio. In questo senso lo spor-tello è a disposizione delleassociazioni in cerca di nuo-vi operatori, nuova linfa perle azioni del volontariato. Inquesto modo si cerca di co-niugare le potenzialità e ibisogni segnalati dalle orga-nizzazioni. Vivere questaesperienza significa parteci-pare a iniziative, servizi e [email protected]

attività di un laborioso schiera-mento di persone che ogni gior-no opera contribuendo a mi-gliorare la società e l’ambientein cui si vive. Una pratica svi-luppata in diversi ambiti: dallasanità, alla solidarietà interna-zionale, all’immigrazione, al-l’aiuto dei soggetti più debolisino alla promozione della cul-tura e del rispetto della natura.La maggior parte delle perso-ne offre la propria opera, sem-

Cercasi volontari...Il Centro di Servi-zio per il Volonta-riato della provin-

cia di Rimini hasviluppato un ap-

posito sportello perfavorire l’impegnosociale dei singolie assistere le asso-ciazioni in cerca di

nuovi operatoripre gratuita, nell’anonimato econ la consapevolezza di por-tare avanti una missione di ci-viltà. Ed è questo il messaggioche cerca di coinvolgere i gio-vani e che si estende a un pub-blico più ampio. Ecco che allo-ra una presa di posizione atti-va, per andare controcorrenterispetto a una società semprepiù egoista e narcisista, serveanche a stimolare la propriaidentità e cercare una colloca-zione equilibrata come rispo-sta concreta ai bisogni di altri.Non per trovare un’esaltazio-ne dell’immagine di sé ma per

produrre un’azione concretache si rivolge agli altri sponta-neamente e gratuitamente. Di-verse sono le opportunità diazione nel volontariato. C’è chipartecipa all’animazione di la-boratori teatrali e ricreativi, oall’organizzazione di gite edescursioni, rivolti a bambini,ragazzi, anziani, disabili e non,per il semplice gusto di passaredel tempo insieme a chi ha avu-to esperienze di vite diverse.Chi si interessa ad iniziativeper la promozione e difesa deidiritti di malati, immigrati opopolazioni in situazioni di

emergenza. Chi vuole agire perla tutela dell’ambiente con cen-simenti arborei, pulizie am-bientali, azioni di monitoraggioe di sensibilizzazione. Chi sioccupa di sostenere personeche vivono in situazioni di di-sagio ed emarginazione. Ognu-no può portare il proprio per-sonale contributo, senza distin-zioni, semplicemente essendose stesso con i propri limiti,difetti, qualità e attitudini. Egenerosità. Al CsvVolontarimini richiedere infor-mazioni e contatti sarà possibi-le sia per i volontari alla ricer-ca di un’organizzazione in cuioperare, sia per le associazioniin cerca di nuove figure dainserire nell’ambito della pro-pria mission. Per contatti: 0541709888 [email protected]

Negli anni '70. Dall'82, è istruttore di guida sicuraall'autodromo Simoncelli alla Santamonica

Siegfried Sthor,quel riminesein Formula1

IL PERSONAGGIO

Siegfried Sthor

di Morena Fabbri

- Dopo una brillante carriera,iniziata in kart a soli quattordicianni, Siegfried Stohr, ex pilota diFormula 1, fonda nel 1982 la primascuola di guida sicura e sportiva diItalia, GuidarePilotare che ha sedeal World Circuit “MarcoSimoncelli” di Misano Adriatico.

Campione italiano di FormulaItalia e Formula 3, rispettivamentenel 1977 e 1978, in seguito incon-tra il successo in Formula 2, dove siclassifica al primo posto nel GranPremio di Enna del 1980. L’annosuccessivo si ritrova in Formula 1,massima espressione della guida,al volante di una Arrows, ottenen-do come miglior risultato un setti-mo posto al Gran Premio d’Olan-da, dove decide di ritirarsi dallegare.

Laureato in psicologia,Siegfried Stohr, decide di non in-traprendere la carriera per la qualeha studiato dopo i numerosi suc-cessi ottenuti su strada e di dedicar-si esclusivamente alle auto. Al riti-ro dalle gare, questa passione non

cessa di esistere, tanto che nasce inlui l’idea della scuola di guida sicu-ra e sportiva per infondere neglialtri la stessa passione per la guidae la sicurezza stradale: “Ho decisodi aprire questa scuola prima ditutto per la mia passione per laguida, con la speranza di diffonder-la nelle altre persone, ed in secondoluogo perché ero rimasto disoccu-pato dopo l’esperienza in Formula1”, spiega ironizzando Stohr. “Lamia laurea in psicologia mi ha per-messo di dare alla scuola un’im-pronta diversa, più attenta alla for-mazione della persona, al modo incui il cliente recepisce le informa-zioni e a come queste informazionivengono fornite”. Un connubioperfetto quello che unisce l’espe-rienza di un pilota e l’apporto psi-cologico ad una guida sicura grazieall’approccio di un insegnamentopersonalizzato per ogni tipologiadi cliente e al rapporto umano che siviene a creare tra allievo ed istrutto-re. “Ora sono molto soddisfattodella mia scuola che mi occupa a

tempo pieno”, ha aggiunto.Le statistiche effettuate negli

ultimi anni sono estremamente po-sitive per la scuola GuidarePilotaredi Stohr: su un campione di milleallievi emerge una diminuzionedegli incidenti stradali del 41,4%.“È ovvio che con una formazionesulla guida sicura c’è una maggiorecapacità di reagire alle situazioni dipericolo e una maggiore consape-

volezza della complessità del traf-fico, dell’automobile e dei pericolistessi” – continua Stohr – “Chi faun corso del genere capisce cheguidare è sempre difficile e quindideve cercare di non mettersi neiguai”.

Tra i clienti della scuolaGuidarePilotare si annoverano an-che enti prestigiosi, tra i quali di-versi ambienti dello Stato, come il

Quirinale, il Ministero dell’Inter-no, per i quali Stohr e il suo teamhanno svolto un’importante ruolodurante i corsi antiterrorismo, maanche carabinieri e polizia di diver-si comuni d’Italia e oltre 1500 azien-de. È innegabile l’utilità socialedella scuola di Stohr, che infattiprecisa: “In quest’ultimo periodostiamo lavorando molto con i mez-zi di primo soccorso, che il piùdelle volte sono costretti a mante-nere un’elevata velocità di guida eallo stesso tempo devono prestareattenzione ai pericoli”. Per i corsi diguida sicura la scuola supera lequattro mila presenze all’anno traguidatori di automobili, motociclie autoarticolati, tra cui un migliaiodi neopatentati che ANIA, fonda-zione di assicurazioni, porta allascuola attraverso una promozionegratuita: “Abbiamo per la maggiorparte una clientela molto giovane equesto è un bene, perché investiresulla formazione di persone chesono alla prima esperienza di guidaè importante, si impara più facil-mente ed è più semplice per noicorreggerne i difetti”, aggiungeStohr.

La scuola è, tra l’altro, esempiodi innovazione in campo tecnolo-gico; su tutti i veicoli sono posizio-nati due telecamere e un computer,il quale attraverso la centralina ac-quisisce i dati che attraverso le tele-camere si possono visualizzare e aquesto proposito Stohr sottolinea:

“Durante un testacoda il clientepuò vedere con i propri occhi sia lemanovre di guida che quello che hafatto con i piedi, la velocità, l’inten-sità di frenata, l’angolo di sterzo.Sono tutti dati importanti per con-vincersi del fatto che anche a 50km/h si può andare fuori stradamolto facilmente”.

Un aneddoto che Stohr ricordacon piacere risale agli inizi dellasua attività nella scuola, quando eralui a svolgere tutte le mansioni:“Un signore mi chiamò al telefonoe mi disse che aveva evitato l’inve-stimento di un bambino grazie aquello che gli avevo insegnato. Sulmomento mi aveva fatto molto pia-cere, se non che la settimana dopomi richiamò per dirmi che ne avevaevitato un altro ed era molto triste,perché aveva capito che c’era qual-cosa che non andava non nei bam-bini che incontrava per strada, manel suo modo di guidare. Da un latoc’è la guida sicura, ma dall’altro c’èla guida preventiva che merita at-tenzione” – prosegue Stohr – “Tut-tora succede spesso che i clientichiamino e ci dicano che hannoevitato un incidente e questo miriempie di orgoglio e soddisfazio-ne”.

In trent’anni di attività la scuo-la di guida sicura e sportivaGuidarePilotare ha raggiunto le 170mila presenze, motivo in più diorgoglio per Siegfried Stohr e il suoteam.

E con uno sguardo alla Formu-la 1 attuale aggiunge: “È stata perlungo tempo noiosa. Oggi è mi-gliorata ma i regolamenti attualiavrebbero bisogno di alcune modi-fiche. Mentre per la sicurezza du-rante i gran premi è stato fatto mol-to, ma si può sempre migliorare”.

- Nel 2013 lo sportellodel Centro di Servizio peril Volontariato di Cattoli-ca sospende la sua attività.Alla base della difficiledecisione ci sono i proble-mi finanziari che, oltre adattanagliare il Paese, siripercuotono anche sudiverse realtà operative.La crisi non ha fatto scontianche al Centro di Servi-zio riminese che si è vistocostretto tagliare diversiservizi tra cui quello deglisportelli di Cattolica eBellaria. Per qualsiasiinformazione relativaall’attività di associazioni,volontariato e solidarietà,il riferimento rimane “CsvVolontarimini”, via IVnovembre 21, Rimini – tel.0541 709888 – fax 0541709908 [email protected]

Sospesa l’attivitàdello sportellodi Cattolica delCsv Volontarimini

Segue gli interessi diuna trentina di im-prese italiane. Rad-doppiate nei primi 4mesi del 2012. “I rus-si stravedono per ilmade in Italy. “Mer-cato ricco di oppor-tunità ma difficile”.

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Gianfranco Vanzini ribatte a Alessandro Roveri.L'eterno dilemma: scuola pubblica, privata e costi

14Febbraio2013RIMINI

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- Dopo oltre 60 anni dalla suaentrata in vigore, capita ancora ditrovare qualcuno che non ha bencapito la posizione della Costitu-zione italiana a proposito della pa-rità scolastica.

Ci si ostina quasi sempre acitare solo l’art.33 dando, fra l’al-tro, una interpretazione restrittiva enon corretta.

Leggiamo insieme gli articoliche la Costituzione dedica al temain oggetto.

Art.3 - “Tutti i cittadini hannopari dignità sociale e sono ugualidavanti alla legge...

E’ compito della Repubblicarimuovere gli ostacoli di ordineeconomico e sociale, che limitandodi fatto la libertà e l’uguaglianzadei cittadini, impediscono il pienosviluppo della persona umana...”

E’ fuori discussione che laScuola sia un ambito privilegiatoe indispensabile per il pieno svi-luppo della persona umana, e al-lora occorre che tutti possanoaccedervi alle stesse condizioni.

Art.29 - “La Repubblica rico-nosce i diritti della famiglia comesocietà naturale fondata sul matri-monio.”

Art.30 - “ E’ dovere e dirittodei genitori mantenere,istruire ededucare i figli...”

Art.31 - “La Repubblica age-

Costituzione: parità scolastica e scuole paritarie

vola con misure economiche edaltre provvidenze la formazionedella famiglia e l’adempimento deicompiti relativi, con particolareriguardo alle famiglie numerose”

Abbiamo appena letto che fra icompiti della famiglia c’è quello diistruire ed educare i figli e che loStato è impegnato ad agevolare,anche con misure economiche,l’adempimento di questo doveredei genitori. Da questo deriva che:aiutare le famiglie ad istruire ededucare i propri figli è un dovereper la Repubblica.

Arriviamo ora all’ art.33, quel-

lo dei “senza oneri per lo stato”, sulquale tanto è stato detto e scritto,spesso a sproposito.

Art.33 - “L’arte e la scienzasono libere e libero ne è l’insegna-mento....

Enti e privati hanno il diritto diistituire scuole ed istituti di educa-zione, senza oneri per lo stato...”

Non mi risulta che enti, istitu-zioni o privati abbiano mai chiestocontributi per istituire delle scuole,se lo avessero fatto è giusto nonavere dato alcun contributo.

Dalla lettura dei 5 articolisuindicati, che vanno letti insieme

e non separati derivano alcuni prin-cipi molto chiari che dovrebberoportare a convincimenti e compor-tamenti altrettanto chiari edinequivocabili.

1) E’ diritto-dovere dei genito-ri educare ed istruire i propri figli,

2) E’ dovere dello Stato:…a) rendere uguali i cittadini

tra di loro,…b) aiutare i cittadini ad adem-

piere i propri doveri, compresoquello di istruire ed educare i proprifigli,

3) Per assolvere questi doverilo Stato:

…a) ha istituito il Sistema diIstruzione Nazionale, pubblico eaperto a tutti, e sostiene, ovviamen-te, i relativi costi; più o meno 7 -8 mila euro all’anno, per ognialunno.

…b) concede contributi, a va-rio titolo e modo, per facilitare l’ac-cesso degli studenti alla istruzione

Su questi concetti e fatti nonpossono esserci dubbi.

In un paese libero e democrati-co, può succedere, come in effetti èsuccesso, che qualche cittadinoanziché servirsi della scuola che lo

Stato gli offre, desideri, per varimotivi, ovviamente legittimi, isti-tuire una propria scuola, una tipicascuola paritaria, che va a fare partee a integrare il Sistema di Istruzio-ne Nazionale, come ha autorevol-mente regolamentato la legge10,03,2000 n. 62 del Ministro Lui-gi Berlinguer.

In questo caso i genitori, titola-ri del diritto-dovere di istruire ededucare i loro figli, hanno la possi-bilità di scegliere se:

a) mandare i propri figli allaScuola statale gestita e pagata dalloStato, oppure b) mandarli allaScuola paritaria gestita da altri(prete, suora, privato X o Y ).

Qui nasce il problema: la scuo-la pubblica è gratuita (perchè lostato ne sopporta i costi); la scuolaparitaria invece costa e i genitoridevono pagare una retta mensile. Inquesto caso, sono i genitori anzichélo Stato, a sopportare i costi. E’evidente che le due situazioni sonomolto diverse tra loro.

Se tutto quello che abbiamoappena tratto dalla nostra Costitu-zione: art.3, 29, 30, 31, 33 dellamedesima, viene letto senza pre-giudizi ideologici, lo Stato per ri-

spettare, sia lo spirito che il dettatocostituzionale, non solo può, madeve predisporre un sistema di prov-videnze per rendere le due situa-zioni uguali tra loro, o almeno il piùvicine possibile.

Il sistema più semplice, ed effi-cace, per raggiungere questo risul-tato, potrebbe essere l’istituzionedi un “buono scuola” a favore deigenitori degli alunni delle scuoleparitarie. Lo Stato tuttavia è liberodi scegliere il sistema più opportu-no. Qualcosa però deve fare se vuo-le rendere i cittadini uguali tra loro.

Tra l’altro, non va dimenticato,anzi è bene sottolinearlo che tutti igenitori che hanno mandato i lorofigli alle scuole paritarie, hannofatto risparmiare alle casse delloStato oltre sei miliardi di euro(12.000 miliardi di lire) ogni anno.

E questo va detto, ridetto edevidenziato, ogni volta che se nepresenta l’occasione.

Le scuole libere non creanoproblemi alle finanze statali anzi,dal dopoguerra ad oggi e cioè percirca 60 anni, hanno contribuito aridurre i problemi che lo Stato ave-va ed avrebbe tuttora, facendoglirisparmiare svariati miliardi, di lireprima, di euro poi, ogni anno.Nonsi tratta di autocelebrazione, sitratta di verità e la verità va sempreproclamata in ogni occasione.

PUNTO DI VISTA

di Gianfranco Vanzini

Gianfranco Vanzini

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l'O PINIONE15Febbraio2013

IL PUNTO DI VISTA

Voto, politici e cittadini:quale rapporto?

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Spinelli, suo tesoriere, si ser-ve per pagare gli assegni de-stinati alle quarantadue ra-gazze del bunga bunga diArcore, incaricate di difen-derlo dall’accusa di prosti-tuzione minorile. C’è dun-que un rapporto traBerlusconi e il Mps, che imagistrati non mancheran-no di sviscerare.

A parte questo, in feb-braio si terranno le elezionipolitiche, che tutti prevedo-no destinate a risolversi nellavittoria della coalizionebersaniana alla Camera,mentre al Senato sarannodecisive le regioni distribu-trici dei maggiori vantaggi inseggi: la Lombardia, laCampania e la Sicilia, dal-l’esito incerto. Chi legge laPiazza sa che il sottoscrittoaugura all’Italia la sconfittadel progetto berlusconiano diassoggettamento della magi-stratura all’esecutivo (la co-siddetta grande riforma), perfavorire il quale il Cavalieredi Arcore sta promettendomari e monti di diminuzione

indipendentemente dai pole-mici colpi di propaganda chele divideranno, come sempreaccade, fino al giorno delleelezioni, l’una schierata con-tro le altre due.

Tali scelte si chiamano:a) la coalizione bersaniana,comprendente l’ottimoVendola, detestato da Mon-ti; b) la coalizione montiana,forte del prestigio interna-zionale e della competenzafinanziaria di Mario Monti,e arricchita dalla coerenza di

Inizia in prima pagina

Il 24 febbraio, gli italiani sono chiamati a scegliere il dopoMonti. Per il Pd vittoria alla Camera; incerto il Senato

delle imposte, a partiredell’Imu. Saranno gli italia-ni tanto stupidi da votare perl’uomo che ha condotto l’Ita-lia alla rovina nel 2011, cheha fatto votare i suoi deputa-ti e i suoi senatori a favore diMonti (Imu compresa), ed èarrivato a invitare lo stessoMonti ad assumere il ruolodi federatore dei moderati alposto suo, salvo accorgersinel dicembre scorso che Mon-ti era diventato premier invirtù di una congiura, con-

cordata a livello europeo,come se il Cavaliere di Arcorefosse un imbecille facilmentegabbabile nel novembre2011? Non credo, pur nonnutrendo una grandissimaconsiderazione della maturi-tà politica dei miei connazio-nali.

Passando a cose più serie,l’ osservatore, che voglia esa-minare lo scenario elettoralecon animo il più possibileimparziale, si trova dinanzi atre scelte ugualmente civili,

Casini e del contributo deci-sivo dato da Fini al crollo delberlusconismo; c) la coalizio-ne che fa capo al valorosomagistrato Antonio Ingroia,l’allievo di Borselino che haottenuto la condanna diDell’Utri. Ingroia ha in listaFranco La Torre, figlio deldirigente comunista che fuucciso dalla mafia, e il gior-nalista Ruotolo, ed ha chie-sto e ottenuto che facesseroun passo indietro i rappre-sentanti di partiti ormai su-perati, come Di Pietro del-l’Italia dei Valori e i due par-titi ancora richiamantisi alcomunismo, alleati di Ingroiama senza più i simboli deirispettivi partiti.

E’ vero ciò che diceBersani: che la coalizione diIngroia potrebbe sottrarglivoti preziosi in regioni comela Lombardia, dotate di pre-mi elettorali che potrebberoessere decisivi al Senato. MaIngroia ha tentato invano di

Con animo il più possibile imparziale,ci si trova dinanzi a tre scelte ugual-mente civili: a) la coalizionebersaniana; b) la coalizione montiana,forte del prestigio internazionale; c) lacoalizione del magistrato Ingroia

mettersi in contatto con lostesso Bersani, che fino adoggi non gli ha risposto.

Lo scenario non sarebbecompleto se non vi si com-prendesse il partito di Grillo,che percorrerà tutte le regio-ni italiane con i suoi spassosicomizi. I sondaggi dicono cheGrillo potrebbe piazzarsi in-torno al 15% dei voti. Il co-mico genovese ha mille ra-gioni, quando condanna tut-to il mondo politico per lacorruzione e l’evasione fisca-le che dilagano. Ma l’osser-vatore imparziale, di cui par-lo, non può esimersi dal giu-dicare molto più prometten-ti, per l’avvenire dell’Italia, iseri propositi di lotta allacorruzione e all’evasione fi-scale di cui sono portatori siaBersani sia Monti sia Ingroia.

Questa rassegna pre–elet-torale non può quindi con-cludersi con una scelta pre-ferenziale tra quei tre uomi-ni, Bersani, Monti e Ingroia,tutti garanti di un rispetto edi una stima europea ed ame-ricana che Berlusconi avevadissipato, procurando al no-stro paese una universale di-sistima.

*Libero docenteall'Università di Roma

Alessandro Roveri

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17 ECONOMIAFebbraio2013

La nuova manifestazione esalta le esperienze di Sia Guest e Sapore. Dal 23 al 26 febbraio

– Si alza il sipario sulnuovo evento voluto daRimini Fiera per esaltarele esperienze di SIAGUEST e SAPORE, unevento che porta con séfin dal nome un forte ri-chiamo all’identità rimi-nese: RHEX, acronimo diRimini Horeca Expo, ri-manda al leggendario pas-saggio del transatlanticoimmortalato da FedericoFellini nel film“Amarcord”.

“Il sistema d’identitàvisiva costruito sulla fi-gura geometrica del trian-golo – spiega il designerdi fama internazionaleLeonardo Sonnoli, artdirector di Relè-Tassinari/Vetta che ha curato il

catering e, sviluppandosidi volta in volta, sui varimedia, in maniera dina-mica, ne sottolinea gliaspetti innovativi”.

La gamma cromaticautilizzata si ispira infattiai colori ricorrentinell’iconografia del-l’ospitalità riminese, ri-

naming e il visual dellanuova manifestazione - siriferisce ai tre elementicaratterizzanti il salone:hotel - restaurant - cafè/

facendosi ai famosissimimanifesti che, nel corsodel Novecento, hannocontribuito allo sviluppodell’offerta balneare, va-lorizzando così anche lastoria dell’industria turi-stica locale.

Dal 23 al 26 febbraio2013, nel quartiere fieri-stico riminese, RHEXvarerà un format unicosulle tendenze e i consu-mi del tempo “fuori casa”.

Articolato su innovativi“contenitori”, il progettofieristico offrirà non solouna formidabile vetrinaper gli espositori dell’in-dustria alberghiera, del-l’ospitalità, della ristora-zione e dell’intratteni-mento, ma anche stru-menti immediati che con-sentiranno ai visitatori dicogliere gli indirizzi delmercato. E “a bordo”, siaper le aziende, sia per ilpubblico specializzato,tangibili opportunità dibusiness e di sviluppodelle prospettive interna-zionali. I mercati esterichiedono infatti maggio-re concentrazione di even-ti, razionalizzazione ditempi e risorse, appunta-menti concreti. ComeRHEX.

Hotel, ristoranti,bar: tendenze econsumi del tem-po “fuori casa”

“Rhex”, la Fiera al serviziodel mondo horeca

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Rhex 2013Rimini Horeca Expo

- “Ristorazione a cin-que stelle” - gourmetGlobal experience - unacoinvolgente quattro gior-ni all’insegna di showcooking curati dagli chefdi ristoranti collocati al-l’interno dei più presti-giosi hotel.

I sei chef chiamati araccolta, appartenenti algotha della ristorazionemade in Italy, mostreran-no ai visitatori di Rhex lapropria personale idea diospitalità, servizio e cuci-na.

Partendo dalla convin-zione che l’ospitalità dieccellenza sia il mix di

- A RHEX andranno in sce-na le rappresentazioni di quattronuove formule di ristorazione,pensate per target e budget dipubblico eterogenei e legate aquattro tematiche specifiche:low cost gourmet, ossia la nuo-va sfida degli chef stellati, desi-derosi di aprirsi a un pubblicosempre più ampio, senza rinun-ciare alla qualità; negozi di nuo-va generazione, che, partendodal recupero del rapporto diret-to con il negoziante di fiducia,ambiscono a divenire luoghi diincontro e socializzazione, ingrado di garantire approfondi-mento dei prodotti e coinvolgi-mento del pubblico; bio, la qua-lità delle materie prime, l’atten-zione e il rispetto per le personee per l’ambiente sono oramaiuna reale esigenza di ristoranti aKm 0, biologici, sostenibili enaturali e streetfood, concettomoderno di cucina,contraddistinta da formuleristorative veloci, ma di qualità,al passo con stili di vita semprepiù rapidi.

Grazie alla collaborazionedi alcuni chef che trasformeran-

19 SPECIALE RHEXFebbraio2013

no i prodotti food delle aziendeespositrici in veri e propri piattida degustare, le installazioniprenderanno vita e diventeran-no scenografie vissute e reali.

L’evento, ideato e coordi-nato da Loredana Villani e cura-to dallo Studio Gritti Grollo,sarà arricchito da un momentodedicato all’approfondimento,infatti accanto alle installazioni,alcuni tra i principali giornalistie critici gastronomici darannovita a un’area dedicata a conver-

sazioni, seminari, workshop edimostrazioni sui temi di mag-giore attualità della ristorazioneprofessionale e della ristorazio-ne in hotel.

A Rhex il cibo si ergerà dun-que a manifesto di cultura, occa-sione di conoscenza, incontro escoperta del territorio, un’inso-stituibile strumento di educa-zione al buon gusto, un’imper-dibile parentesi per trascorreredel tempo di qualità in uno spa-zio di design progettato ad hoc.

La cucina stellata per tutti

E' la nuovasfida. Si può

grandi piatti, mise enplace, qualità del servizioe atmosfera, ogni chef af-fiancherà allo showcooking una mostra per-manente con la riprodu-zione di due tavoli delproprio locale, uno perl’esposizione e uno per ilservizio del piatto.

Tra i protagonisti nomidel calibro di Sergio Mei,Executive chef Four

Seasons Milano, 5 stellelusso, Marco Sacco,Executive chef PiccoloLago (2 stelle Michelin) echef Consultant perGolden Palace Torino, 5stelle lusso, AndreaAprea, Executive chef,Park Hyatt, Milano, 5 stel-le lusso e Fabrizio Ferrari(1 stella Michelin),Executive chef HotelExcelsior San Marco,Bergamo, 4 stelle.

Il grande ristorantenel grande hotel

PROPOSTE

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- MSE, MediterraneanSea Food Exhibition, l’uni-ca fiera italiana totalmenteincentrata sul prodotto itti-co, è una formidabile vetri-na per gli espositori dell’in-dustria alberghiera, del-l’ospitalità, della ristorazio-ne e dell’intrattenimento.

La sezione giunge que-st’anno alla sua ottava edi-zione. Nata a Rimini nel2005, ospitata fino all’annoscorso all’interno della cor-nice Sapore, rappresentaoggi un fortunato patrimo-nio della manifestazione eraggruppa le più importanti

aziende rappresentative del-l’intera filiera ittica.

All’interno dei padiglio-ni di Rimini Fiera verrannopresentati i metodi di pro-duzione, lavorazione, con-servazione e mantenimen-to, nuove attrezzature per lapiccola lavorazione, nuovesoluzioni per la presenta-zione del prodotto ittico neibanchi della grande distri-buzione, servizi logistici peril magazzinaggio ed il tra-sporto dei prodotti ittici sia-no essi freschi, conservati,congelati, surgelati oessiccati.

- La nuova sezione GreenHospitality proporrà soluzio-ni e tecnologie per alberghi abasso impatto ambientale. E'dedicata a soluzioni e servizienergetici per strutture ricet-tive in un’ottica di sostenibi-lità e risparmio.

Realizzata in collabora-zione con AgenziaCasaClima, leader nello svi-luppo di sistemi per il rispar-mio energetico e da anni im-pegnata nella promozione diiniziative per sensibilizzare eresponsabilizzare tutta la cit-tadinanza circa sostenibilitàe mutamenti climatici, pre-senterà soluzioni, opportuni-tà e tecnologie per alberghiche consentano di limitare icosti di gestione e gli impattisull’ambiente.

A Green Hospitality unconvegno e numerose areeespositive - bioedilizia ebioarredamento, impianti fo-tovoltaici e termotecnici, si-

stemi e tecnologie per il ri-sparmio energetico, serra-menti, infissi e rivestimenti -e un unico, ambizioso obiet-tivo: trasformare gli Hotel da“divoratori” di energia a strut-ture sostenibili.

RHEX, e il suo potenzia-le internazionale saldamenteancorato su 1.465 espositori,110.750visitatori, 5.000 bu-siness meeting, 500 top buyerprovenienti da 5 continenti e1.000 giornalisti accreditatisi pone dunque come insosti-tuibile volano per lo sviluppodi un turismo sostenibile, ba-sato su una nuova cultura am-bientalista e un uso maggior-

20SPECIALE RHEX Febbraio2013

Il green arriva nell'ospitalitàCome abbattere i costi eneregtici

Mediterranean Sea Food Exhibition,la cultura del mare in tavola

Una sezione che interes-serà dunque non solo l’in-dustria dei processi alimen-tari dei prodotti ittici, mache comprenderà anche im-portanti approfondimentitecnici per il settore, conconvegni di Assoittica eANDMI (Associazione Na-zionale Direttori Mercati al-l’Ingrosso), trattando temiche spaziano dalla sosteni-bilità della pesca nel Medi-terraneo alle nuove frontie-re della commercializzazio-ne, per arrivare a momentidi confronto a livello politi-co-istituzionale e tecnico-scientifico.

mente razionale delle risorseenergetiche.

L’Agenzia CasaClima èun ente pubblico ed indipen-dente della Provincia Auto-noma di Bolzano che si occu-pa di certificazione energeti-ca ed ambientale di edifici eprodotti. Ad oggi ha certifi-cato oltre 3.500 edifici distri-buiti su tutto il territorio na-zionale. Il sigillo di qualitàClimaHotel rappresenta in-vece lo strumento per intro-durre all’interno delle strut-ture alberghiere misure tec-niche e strategiche di gestio-ne coerenti con uno svilupposostenibile dell’attività turi-stica.

PROPOSTE

PROPOSTE

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21 Febbraio2013 ECONOMIA

www.lapiazzarimini.it - news e approfondimenti in tempo reale

Alla convention di Ifi, mostri del designmondiale: Makio Hasuike e Marc Sadler

Sigep, Rimini centro del mondo- Makio Hasuike e Marc

Sadler sono due mostri sacridel design mondiale. Il primo èitalo-giapponese, mentre il se-condo è italo-austriaco conpassaporto francese. L'aggetti-vo italico se lo sono guadagna-to sul campo; quando eranogiovani Milano era la capitalemondiale del design ed attira-va menti brillanti da tutto ilmondo. Hasuike giunse inLombardia nel 1963, 50 annifa. L'austriaco, più giovane,qualche anno più tardi. PernoMilano, hanno lavorato e con-tinuano a farlo per marchi ita-liani e stranieri.

Entrambi hanno ricevutoriconoscimenti di valore asso-luti, tra cui il Compasso d'oro,il Nobel del design (un ricono-scimento italiano).

Lo scorso 19 gennaio era-no in una sala del Sigep, invita-ti dall'Ifi: circa 300 persone asedere, con il perimetro fode-rato da gente in piedi. Bel col-po d'occhio. Roberto, profes-sione imprenditore, giacca ditweed ben tagliata, munito dimacchina fotografica, riflette:“In questa saletta siamo al cen-

IL FATTO

I fratelli Pedrosi, titolari dellatipografia La Pieve di Villa Ve-rucchio

Una pagina del calendraio

tro del mondo, grazie a Ifi,grazie al Sigep. Possiamo es-sere orgogliosi di essere rimi-nesi. Di essere romagnoli. E' ladimostrazione che nella quietee vivacità della provincia sipossono fare cose di valore”.

L'azienda di Tavullia, In-dustrie Ifi, è leader europeanella produzione di vetrinegelato e banchi bar. I due pre-stigiosi progettisti per Ifi han-no pensato a due vetrine gela-to: una con le vaschette a vista,l'altra classica con i pozzetticilindrici. In un bell'italiano,precisione ed eleganza, i lorointerventi hanno colpito prima

ancora che per la riflessioneprogettuale, per l'umiltà concui hanno illustrato lavoro erealizzazione finale: tavolo dadisegno e bottega artigianale.“Speriamo che sia un buon pro-

L'intervento di MakioHasuike, un modello per igiovani e per la classe diri-gente, in primis i politici

dotto. Speriamo che possa pia-cere all'utente finale. Speria-mo che possa essere funziona-le. Speriamo che possa aiutarel'Ifi a crescere”, ha rimarcatol'italo-giapponese. Stessi con-

cetti, seppur con parole diver-se, quelli di Sadler. Una lezio-ne per i giovani e non solo.

Oltre alle due vetrine-gela-to, l'Ifi ha presentato anche unnuovo concetto di bar: modu-

Nelle loroprogettazioni, i duemostri sacri hanno

portato umiltà edubbi ad una sala di

oltre 300 persone.Lezione di vita

lare, essenziale, pieno di luce.Funzionale. Altri passi per cer-care di raggiungere il 60 percento del fatturato all'estero.Oggi, sono “solo” al 40 percento.

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RICCIONE 22Febbraio2013

SpigolatureALLEGRO MA NON TROPPO

degli Scrondi

www.avvocatomarziopecci.comavvocatomarziopecci.wordpress.com

www.avvocatomarziopecci.comavvocatomarziopecci.wordpress.com

Pd diviso - Leggiamo: "Il Pd si spacca sul capogruppo.Clima sempre più incandescente, nel partito tiene banco lacontesa tra pro-Pironi e pro-Galli". Troppi galli nel polla-io?...

Imposta di soggiorno? - Leggiamo: "Imposta disoggiorno, il Pd spiana la strada". Ci vorrà un bel rullocompressore. Con tutti quei macigni sparsi dagli albergato-ri...

Imposta di soggior-no: no - Leggiamo:"Bianchini (presidente Aia):‘Colleghi, fra 14 mesi si vota,scegliete chi si batte contro latassa di soggiorno’". Alberga-tori nella veste di agitatori po-litici?...

Imposta di soggior-no: sì - Leggiamo: "Estate 2013, c'è la tassa di soggiorno.Sindaco e maggioranza hanno deciso - Ma l'Aia è pronta ascendere in piazza". Sentiremo starnazzare parecchio...

Scuola di russo - Leggiamo: "Ci si adegua almercato, gli albergatori riccionesi vanno a scuola di russo".Figli di Putin crescono...

Mani in pasta - Leggiamo: "Cristina Lunardini, dalSavioli alla cucina televisiva di Sky". Una professoressasempre con le mani in pasta...

Il botto e lo sbotto - Leggiamo: "L'Imu fa il botto

(19 milioni), ma la Tarsu incassa 11 milioni, due in meno delleprevisioni". E adesso arriva la Tares...

Barcolla - Leggiamo: "Il sindaco Pironi ‘barcolla’ manon molla". Ha una struttura politica antisismica?...

Abusi edilizi - Leggiamo: "Nuovi abusi, il Comuneordina: demoliteli!". Avanti con le ruspe!...

Marciapiedi - Leggiamo: "I marciapiedi della ver-gogna - Non è un paese per andare a spasso". In compenso sipuò fare tracking...

Maleducati - Leggiamo: "Invasione di automobilisulle piste ciclabili". Maleducati a quattro ruote...

Guerra totale - Leggiamo: "Gestione Palas, Pironi:‘Non aspetteremo per mesi gli albergatori’". Tra giunta èalbergatori è guerra totale. Alla faccia della città turistica...

Grande promozione turistica - Leggiamo:"Turismo, obiettivo Austria. Poi Belgio, Francia, Danimar-ca". Nella promozione turistica Riccione non ha rivali...

Campione a squadre, 5 medaglie d'oro,un argento e un bronzo

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- Riccione sbaraglia i con-tendenti ai Campionati Regio-nale di domenica 18 novembrea Bologna e diventa capoluogoregionale dell’apnea!

Dopo una magnifica gior-nata di gare di Apnea presso lapiscina Villaggio del Fanciul-lo di Bologna, la società Ric-cionese Sub Riccione “GianNeri” si è aggiudicata il titolodi Campione Regionale a squa-dre di Apnea 2012.

Con ben 5 medaglie d’oro,1 argento e un bronzo nellevarie categorie, la Gian NeriRiccione ha primeggiato sullerivali di Rimini e Bologna tuttemolto agguerrite e alla cacciadel titolo regionale.

La giovanissima atletaGreta Castelletti ha sbaraglia-to le concorrenti nella catego-ria juniores nuotando a rana edandando a piazzarsi nel gradi-no più alto del podio della suacategoria.

Riccione, capitale dell'apnea regionalePASSIONI

Foto di gruppo con vittoria

Massimiliano Nicoletti,dopo una prova di precisionenella categoria esordienti sui50 metri con le pinne ha distac-cato la concorrenza andando aguadagnare la sua prima me-daglia d’oro.

Michele Guerrini dopoaver percorso 115 metri con ilmonopinna non ha avuto rivaliin grado di impensierirlo sulla

1^ categoria con pinne vincen-do la medaglia d’oro mentre lagiovane atleta Elena Piccioni,dopo aver percorso 75 metricon tecnica a rana senza attrez-zi, ha sbaragliato la concorren-za guadagnando il gradino piùalto del podio della 1^ catego-ria rana femminile e guada-gnandosi la promozione nellacategoria regina, denominataElite, dove dovrà vedersela conle campionesse italiane dellaspecialità. Quello che la atten-de ora è un duro lavoro perportare le sue performance aivertici nazionali dell’apnea.

La categoria élite ha vistopoi dominare il forte atleta del-la squadra riccionese Alessan-dro Brocculi, che dopo aver

percorso 125 metri senza at-trezzi ha stabilito il suo recordpersonale nonché record so-ciale, oltre che aver raggiuntoil più alto gradino del podionella categoria regina. In re-gione ha sbaragliato la concor-renza ed ora lo attendono dureprove contro gli atleti dellanazionale Italiana.

L’argento di Matteo DelBianco ed il bronzo diDomenico Felline hanno com-pletato il carniere di medaglieportato a casa dalla sempre piùforte rappresentativa riccione-se.

Nel 2013 l’obiettivo dellasquadra sarà di portare a casatitoli individuali sia nel cam-pionato primaverile che in quel-lo estivo oltre che quello diportare i propri atleti ad eccel-lere nel panorama nazionaledell’apnea, specialità che stavedendo un numero semprecrescente di addetti.

Fondata nel 1987CURIOSITA'

- La Sub Riccione Gian Neri nasce nel 1987 da unacostola della sorella “Sub Rimini Gian Neri” grazie ad ungruppo di amici appassionati di attività subacquee tuttiresidenti a Riccione.

In questi anni ha sempre svolto attività di formazioneattraverso corsi sub destinati ai soci ed appassionati.Nonostante che le immersioni con le bombole siano diven-tate un fenomeno di massa, la Sub Riccione Gian Neri nonha mai abbandonato le attività sportive pure come laPesca in Apnea, l’apnea Indoor ed il tiro a segno subac-queo partecipando a diverse competizioni di caratterenazionale ed internazionale.

Ad oggi la Sub Riccione Gian Neri, oltre che essere unadelle più numerose società nel panorama apneistico nazio-nale, ha ottenuto ottimi piazzamenti anche nel settoredella pesca Subacquea; terza nel campionato regionaleottenendo il diritto di partecipare al campionato Italiano.

https://sites.google.com/site/subriccionegianneri/

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23Febbraio2013 RICCIONE

Aperto dai riccionesi Fabio Magnani e signora. Al ‘Mananà’(Misano Brasile) la dieta diventa anche uno sfizio

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- Mananà è un termine esotico,in finlandese significa “essenza vi-tale”, ma le sue radici affondanoancora più lontano, nel continenteoceanico. Il concetto ha molto a chefare con il problema della celiachia,una malattia la cui diffusione havisto, negli ultimi decenni,un’impennata impressionante intutto il mondo. Dopo il riconosci-mento della patologia che ha per-messo di diagnosticare, finora, cheun italiano su 100 ne soffre. Masoprattutto a causa della produzio-ne di massa di prodotti ad altocontenuto di glutine. Una diagnosiche non ammette cure, se non unadieta che ne sia priva.

Manuela Neri e Fabio Magnaniqualche anno fa hanno scopertoche le loro due figlie soffrono diceliachia e hanno dovuto fare i con-ti con un mondo diverso, tutto nuo-vo, per fortuna in rapida crescita etrasformazione: quello degli ali-menti specifici, così è nato Mananà:“Prima avevamo una piccola azien-da di ricariche per cartucce da stam-pa a Morciano – Manuela raccontadel loro cambio di vita, una scom-messa nata dalla necessità – ma poiabbiamo chiuso e abbiamo volutoaprire questo negozio. Che è l’ali-mentari per celiaci che avrei volutosempre avere io vicino a casa”.

In posizione comoda, sulla Sta-tale 16 a Misano Adriatico, proprioprima di entrare a Riccione, l’am-biente è grande e profuma ancora dinuovo. Qui c’è tutto quello cheriguarda l’alimentare, non solo pro-

‘Essenza vitale’, cibo e golosità per celiaci

dotti in scatola ma anche freschi(come il pane e i dolci) e surgelatidalla pizza ai prodotti da cucinarein forno. Fino ad alcuni tipi dialcolici come birra, vino e liquori:“Perché spesso anche dove nonpensiamo che possa esserci delglutine per un prodotto naturale, iprocessi industriali possono aggiun-gerne. Oppure prodotti come la bir-ra, fatta con il malto d’orzo, sipossono trovare di ottima qualitàdeglutinati”.

La celiachia si è diffusa in Eu-ropa a livello di massa dopo laseconda guerra mondiale, con l’im-portazione di grano da parte degliStati uniti: “Grano ad alto contenu-to di glutine e farina Manitoba per-mettono di far lievitare molto. Men-tre i grani antichi avevano un bassocontenuto di glutine. Ora viene ag-giunto anche industrialmente, permassimizzare i profitti, negli annni’80 e ’90 anche nelle pappe per ineonati”. Sono i motivi per i qualila celiachia ha avuto una crescitacosì violenta negli ultimi decenni.

“Abbiamo lavorato come vo-

lontari in un’associazione per aiu-tare i malati – continua Manuela –e

piano piano abbiamo imparatoa capire le esigenze e a conoscere iprodotti. Così abbiamo voluto sfrut-tare questa nostra esperienza”. Gliscaffali del Mananà sono pieni diprodotti non solo per celiaci, per-ché la celiachia si porta dietro spes-so anche altri disagi o malattie,come intolleranze alimentari o dia-bete: “Abbiamo anche prodotti bio-logici e artigianali, senza zucchero

o senza uova - – spiega Fabio –perché molte volte chi entra ci spie-ga di non essere solo celiaco, maga-ri è anche diabetico”.

E le aziende produttrici, anchegrandi marchi come Garofalo o laHeinz (Plasmon) hanno ‘aggredi-to’ questo mercato perché, purtrop-po, sempre più persone scopronodi essere affette da questa malattia.La cosa buona è che, naturalmente,la scelta e la varietà sono semprepiù grandi e al Mananà c’è davverodi tutto. Anche quegli sfizi che, fino

GIOVANIE ECONOMIA

Fabio Magnanicon signora

a poco tempo fa, sembravano im-pensabili per un celiaco: “La matti-na abbiamo i prodotti freschi che ciarrivano da Ferrara, da un fornoche produce solamente “glutenfree”. Persino i bomboloni. Un gior-no in un’ora e mezza ne sono spariti40. Perché ci sono persone, bambi-ni soprattutto, che non hanno potu-to mai mangiarli”.

L’idea di aprire questo puntovendita e di dare vita a una nuovaattività viene anche dall’opportu-nità: a Rimini sud non esisteva an-

cora un punto alimentare esclusivoper celiaci: “Il più vicino è a Rimi-ni, al centro Malatesta”. Inoltre,proprio come una ricetta del farma-cista, chi ha diagnosticata la malat-tia ha diritto, in Emilia Romagna, aun buono per l’acquisto di prodottispecifici: “L’importo varia – spie-ga ancora Manuela – sono 99 europer le donne e 144 per gli uomini. Adecrescere in base all’età. Però perchi è solamente intollerante, sensi-bile o allergico al glutine non esi-stono agevolazioni”. Sì perché inpochi sanno che l’organismo puòmanifestare in diversi gradi la sen-sibilità a questa sostanza.

Una vola scoperta la malattiaancora non resta da fare altro cheadattarsi a un nuovo modo di man-giare. E imparare anche una nuovacucina. Sulle lavagne alle pareti delMananà ci sono le ricette per cuci-nare gli alimenti senza glutine, per-ché a volte non è semplice: “Ancheuna mano sporca di farina o qual-che briciola di pane possono conta-minare un piatto. Quindi è moltoimportante fare attenzione. Col tem-po si impara” assicura Fabio. Maper imparare prima al Mananà siorganizzano incontri e degustazio-ni e anche un corso di cucina senzaglutine. Prossimo appuntamento amarzo con la ‘personal chef’ glutenfree Monia Faedo per la prepara-zione delle torte.

di Mattteo Marini

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25Febbraio2013 RICCIONEMalpassi Maurizio

Impermeabilizzazioni

Scantinati - Seminterrati - CisternePiscine - Giunti elastici - Umidità murali

CATTOLICA (RN) Via Mozart 13 Tel. 0541 - 833295 - cell. 333.4814188

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Malpassi MaurizioImpermeabilizzazioni

COMIT ATO PROVINCIALEFEDERAZIONE IT ALIANA TAEKWONDO

- Due su due. Gli uniciatleti della provincia di Riminiiscritti al campionato italianojuniores (14-17 anni) a Geno-va sono stati la misanese Gine-vra Graf e il cattolichino Ales-sandro De La Rua. Entrambihanno conquistato il titolo ita-liano assoluto della federazio-ne italiana Fita. Ginevra hacombattuto sabato 2 febbraionella -47 kg; aveva 9 avversa-rie in categoria. Passato il pri-mo turno per sorteggio; ai quartiincontra Lucilla Chimenti deltkd Celano vincendo per 8 a 3.In semifinale incrocia la diffi-cile atleta dell’Olimpico LecceCamilla Pagliara, vincendo per6 a 4. In finale affronta la tito-lare della nazionale junioresFrancesca Radaelli della so-cietà Martial Mesagne (lapalestra dove è cresciuto il cam-pione olimpico CarloMolfetta). A metà del terzoround Ginevra è sotto di 5 pun-ti, sembra perduto quando in-vece trova l’ispirazione per uncalcio al viso con rotazione chevale 4 punti. Poi in successione

in azzurro dei suoi allievi perl’open di Trelleborg in Svezia ilprossimo week end.

Per info sui corsiwww.tkdteam.com Davide Berti5° dan maestro federale e presi-dente comitato Emilia Romagnafederazione italiana taekwondocell. 329/2286086 istruttore fe-derale e delegato provinciale alConi; Luigi Livi 4° dan cell 328/9540393 e Luciano Martelliall.fed. 3° dan federale cell.3282848825; Mauro Merli all.fed. 2° dan 3358088916; CharlesCromwell 2° dan all. fed. e nazio-

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nale ghanese.SEDI Cattolica 1 - Via Del Porto

17 (zona comune) adulti lun merh 20; bambini (4-7 anni) margio dalle h 16:15 alle 17:05 edalle h 17 alle 18; (8-12 anni)sab dalle15 alle 18.

Cattolica 2 - Via Comandini(scuola Repubblica) mer vendalle 17:15 alle 18:15 (4-7anni)e dalle 18:15 alle 19:30 (8-12anni).

Taekwondo Riccione NUOVA SEDE segreteria cell.3485687184 sopra palestraBEVERLY HILLS Via CellaRaibano, 43, zona industrialeRiccione, mar-gio dalle 17:30alle 18:30 (4-7 anni) dalle 18:30alle 19:30 (8-12anni) e sabatodalle 16:30 bambini e dalle 17:30adulti taekwondo music con Eli-sabetta (intensa attività aero-bica a tempo di musica con tec-niche di taekwondo) mar e giodalle 13:15 alle 14, inoltre le-zioni individuali, circuito fun-zionale di preparazione fisicacross fit.TRE LEZIONI DI PROVAGRATUITA PER I NUOVIISCRITTI

LA RIFLESSIONE

A cartescoperte

- Latte o limone, signorFeyneman? Tutt'e due, rispo-se il fisico americano premioNobel, una delle menti piùgeniali che abbia mai solcatol'umanità. Tassa di soggior-no sì, tassa di soggiorno no?Tutt'e due vorrebbe il buonsenso. Sul campo ci sono dueinteressi differenti con un soloobiettivo: creare qualità dellavita attraverso il lavoro e l'in-telligenza. Da una parte, laresponsabilità di chi governala città alla prese con le ri-strettezze del bilancio, allaricerca di fondi da investire.Sull'altra parte della barri-cata, i 420 albergatori con lapreoccupazione della stagio-ne sul collo. Delle spese, dellegabelle indirette. Anche unsolo euro a presenza potreb-be essere un fattore negativosul tavolo della competizione.Le due parti si rinfacciano leragioni. Meno sprechi erazionalizzazioni, urla chi faimpresa. Soldi per rendere lacittà più bella ed appetibile.

Poiché sull'argomento sisa tutto, i due interessi, infondo poi è uno solo, dovreb-bero giocare a carte scoperte,nel nome di questo particola-re momento ecomico e ancorapiù nel nome della sobrietà.Ci sono tanti albergatorifurbastri e alla furbizia c'èpoco da contrapporre se nonle regole. Il futuro economicodel turismo riccionese dovreb-bero partire con un grandetavolo, allargato anche al re-sto della provincia. Non è piùpensabile che un ghetto possaparlare all'Europa. Ci vor-rebbe un tavolo nazionale;perfino l'Emilia Romagna coni 4 milioni di abitanti è unamedia città cinese. Litigarenon serve.

L'imposizione comunale accende la miccia

- La tassa di soggiorno ilcasus belli (motivo di guerra) traamministratori e albergatori. Perchi amministra la città si tratta dientrate che serviranno a miglio-rare la città affinché possa gioca-re un ruolo da protagonista an-che negli anni a venire.

Per chi la subisce, è l'ennesi-mo balzello che appesentisce ilfattore competitivo della città.

Gli albergatori hanno messoall'indice la giunta e il consigliocomunale senza andare troppoper il sottile. Hanno vergato uncomunicato stilando una speciedi caccia all'uomo. Non proprioelegante. Eccolo: “Ci batteremoe ci opporremo in ogni modo e inogni luogo. Chiediamo ora ilvostro aiuto. Ecco (di seguito ein allegato) le persone che siedo-no in Giunta e Consiglio Comu-nale. Sono loro che hanno il po-tere di decidere se i nostri turistidovranno pagare l´ingiustagabella. Vi chiediamo di guarda-re e leggere attentamente i nomie cognomi dei riccionesi qui sot-to elencati e nel caso fosserovostri amici, famigliari, parenti,conoscenti, fornitori, dipenden-ti, vicini di casa andate a parlar-

Tassa di soggiorno, albergatori vs Comune

gli!! Provate a fargli capire qualedanno stanno facendo per il turi-smo a Riccione”. Seguono i nomied i cognomi.

Al di là dell'indice, BrunoBianchini, presidente degli al-bergatori, argomenta le raguionidel no: “Ricorderete certamente(e come dimenticarlo?) che loscorso anno ci è stata applicatal´Imu al 10,6 per mille (il massi-mo!!) in sostituzione di predettaimposta.

Dato che le maggiori entratederivanti dai 3 punti percentuali

in più dell´Imu, non sono stateutilizzate con finalità turistiche,c´è da considerare, che a distan-za di un anno, parte della nostraamministrazione vuolesovrapporre l’imposta di sog-giorno e l’Imu, aumentando in-sopportabilmente le tasse”.

Alza il tiro, Bianchini: “Infi-ne, l´opzione elettorale: fra circa14 mesi ci saranno le elezioniamministrative nel nostro Co-mune. Abbiamo 14 mesi, e comedetto nella nostra ultima assem-blea, se vogliamo contare, dob-

biamo contarci! Se invece vo-gliamo che qualcun´altro rap-presenti le nostre necessità unulteriore (e speriamo l’ultima)delusione sarà a noi servita”.

In questo duello, si è infilatoanche il Pdl che ha chiesto ledimissioni del sindaco con unamozione che poi si è rivelata malcongegnata.

L'attacco del sindaco Massi-mo Pironi: “Questa decisione ri-sponde a due prerogative fonda-mentali per la città. Da un lato, èimpensabile richiedere ulteriori

POLITICAE ECONOMIA

Riccione ha 417 alberghi per untotale di 14.298 camere. I lettisono 26.665

417Riccione nel 2011 hacontabilizzato circa 3 milioni dipresenze (2,5 milioni gli italiani e0,5 milioni gli stranieri). Nellestrutture extra alberghiere altriO,5 milioni di presenze

3Quale introiti per le casse comu-nali con la tassa di soggiorno?Con la cifra si potrebbe aprire unmutuo robusto

?

ALBERGHI PRESENZE TASSA SOGGIORNO

Il Comune di Riccione ha un bi-lancio di circa 52 milioni di euro

52

BILANCIO

sforzi economici ai cittadini ealle imprese riccionesi.

L´Amministrazione si è du-ramente impegnata a mantenerenel corso degli ultimi anni il piùbasso livello di pressione fiscalesul territorio, mantenendol´addizionale irpef allo 0,2% eapplicando nel 2013 l´imu sullaprima abitazione al minimo, os-sia al 0,4 per mille.

Dall´altro lato, è indispen-sabile continuare a investire nelsettore turistico, motore econo-mico trainante per la città”.

Massimo Pironi(sindaco di Riccione)

Bruno Bianchini(presidente deglialbergatori)

In semifinale incontra Davi-de Pecoraro, Bentis Campania eanche questo incontro lo mette indifficoltà, ma riesce a vincere 14a 13. La finale è contro DomenicoDi Leonardo tkd Lee Sicilia. Pun-teggio finale 10 a 6 per Alessan-dro che conquista il titolo nellacategoria cinture nere. Lo scorsoanno vinse nelle cinture rosse.

Alessandro e Ginevra, tesse-rati per il taekwondo OlimpicCattolica, sono stati accompagna-ti dal coach Charles Cromwell edal maestro Davide Berti che puògioire anche per la convocazione

tra il compagno di squadra regio-nale Lorenzo Ghirardi dellaTriade Reggio Emilia. Non cisono difficoltà e vince alla finedel secondo round per differenzapunti 14 a 1. Nei quarti combattecontro Emanuele Conti del-l’Olimpica Toscana. Incontro sof-ferto fino alla fine, punteggio fi-nale 8 a 7 per il nostro.

allo scadere del tempo infliggealtri due calci al corpetto. Sulmonitor dei punteggi Ginevra 8,Francesca 7. Terzo titolo italianoconsecutivo per la nostra.

Alessandro nella cat. – 59 kgsi presenta con uno stiramentoalla gamba sinistra e 23 avversariin categoria. Passa il primo turnoper sorteggio e negli ottavi incon-

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RICCIONE 26Febbraio2013

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Addio, addio ragionier Tontini

Assunto nel dopoguerra. Destinato a fare ilcontadino, andò a scuola dopo un infortunio

V i r g i l i oTontini

(1914 - 2013)

Via Montalbano, 1173 S. GIOVANNI IN MARIGNANO TEL. 0541 - 955505 FAX 955444

Via Montalbano, 1173 S. GIOVANNI IN MARIGNANO TEL. 0541 - 955505 FAX 955444

Teatro del Mare, le serate- “Il piacere dell'arte” è il titolo

della stagione teatrale del Teatrodel Mare sotto la direzione artisticadei Fratelli di Taglia.

9 febbraio, ore 21,15. Comi-co. Sergio Vespertino in “Fiato dimadre… e voglio dire!” Un tuffonei ricordi di ognuno per ritrovarsiancora avvolti nell’enorme e caldoabbraccio materno, di colei chevuole la tua felicità… anche a costodi renderti infelice! Per scoprireche sotto il grembiule di ogni mam-ma c’è il ricordo di una ragazzascapigliata e un po’ egoista che si ètrasformata – in virtù di unapredisposizione del tutto particola-re – in angelo del focolare.

15 febbraio, ore 21,15 - Con-certo. Gli orsi, “È così”, presenta-zione ufficiale del nuovo album.

17 febbraio, ore 21,15. Dia-letto. Ivano Marescotti torna a gran-de richiesta a Riccione per presen-tare La Fondazione, testo che ilpoeta santarcangiolese RaffaelloBaldini gli ha affidato poco primadi morire

23 febbraio, ore 21,15. Prosa.Gianfranco Berardi: “Io provo avolare! Omaggio a DomenicoModugno”. Spettacolo tra teatro emusica che nasce per omaggiare unemblema del cinema, del teatro e

della musica popolare italiana e perribadire chi siamo, da dove venia-mo, dove siamo diretti.

1 marzo, ore 21,15. Jazz. Ani-ma Nova Sextet “Embora LiveTour”. La rassegna musicale Ric-cione Inn Jazz si conclude conl’Italian Bossa Concept dell’Ani-ma Nova Sextet, combo il cui esor-dio discografico Embora sta facen-do parlare gli addetti ai lavori gra-zie alla rilettura di classici dellamusica brasiliana e della canzoned’autore italiana (Manha decarnaval, Mais feliz, Mas que nada,La bambola, Estate, Quello che)con sonorità bossanova, jazz,samba, lounge e pop che si rinno-vano anche nei brani inediti scrittiper l’album.

CULTURA

Ivano Marescottiin scena il 17 febbraio

- All’età di 99 anni, il 4gennaio scorso si è spento aRiccione Virgilio Tontini datutti conosciuto come “il ra-gioniere”.

Era nato a Riccione il 24ottobre 1914, ma sui suoi do-cumenti la città natale era Ri-mini; in quanto Riccione eraancora una frazione di Riminie non Comune autonomo equesta cosa lo infastidiva mol-to perché Virgilio teneva mol-to alle sue pure origini riccio-

nesi.La casa natale era la gran-

de, vecchissima casa colonicadei Tontini (Tuntein) che sor-geva sulla “greppa” dove oggic’è Piazza IV Novembre e lascuola Annica Brandi.

Figlio di contadini da bam-bino ebbe un grave infortuniio:per fare una sorpresa albabbo,si nascose in mezzo al-l’erba che suo padre stava ta-gliando e sfortunatamente lafalce lo ferì profondamente;ma quell’incidente, amavadire, fu anche la sua fortuna;infatti, le lesioni subite, gli im-pedivano di lavorare nei campie così frequentò la scuola ediventò ragioniere.

Nell’immediato dopo guer-ra venne assunto nel Comunedi Riccione come impiegato diragioneria e dopo qualche annodivenne il Ragioniere Capo,funzione che ricopri’ fino al1978 quando andò in pensio-ne.

Politicamente era schiera-to apertamente: era iscritto ed

attivista del Partito Repubbli-cano Italiano.

Aveva un carattere aperto,democratico, rispettoso e dallevedute ampie, per cui, inun’epoca dove i conflitti tra ipartiti erano duri e frequenti,lui svolse sempre il suo impor-tante e delicato lavoro in unComune governato ininterrot-tamente dal Partito comunistae dal Partito socialista.

Svolgeva il suo lavoro inmaniera silenziosa, tranquillasenza mai erigersi in alto ovantarsi; lo faceva quasi conumiltà ma con polso fermo,precisione e in modo deciso.

Di una cosa andava fiero: ilComune di Riccione era unodei pochi Comuni che neglianni '50 e '60 chiudeva il Bi-lancio in pareggio; tutti gli altrilo chiudevano in disavanzo edil disavanzo veniva pareggiatoe finanziato con la contrazionedi un mutuo ( erano i famosimutui “a pareggio” che adessonon sono più consentiti ).

Solo una volta, raccontava,

aveva dovuto violare questasua sobrietà: eravamo a metàdegli anni '50 e con un amico,con la sua auto aveva accom-pagnato altre persone a Pesa-ro.

Mentre ritornavano a Ric-cione, l’amico era rimasto se-duto sul sedile posteriore: allaSiligata, lo fermò la PoliziaStradale: tutto in regola ma glicontestò la possibilità che fa-cesse un illegale “servizio dataxi”; “quella fu l’unica voltache dissi ad alta voce: io sonoil Ragioniere Capo del Comu-ne di Riccione e non ho biso-gno di fare il taxista”.

Nel periodo in cui svolge-va il suo lavoro, tutti gli atti delComune subivano il controllodella Prefettura di Forlì e luimal sopportava di essere con-trollato da questo Ente che,ripeteva spesso, non era nep-pure previsto dalla Costituzio-ne.

Poi il destino gli riservòuna bella sorpresa: con la co-stituzione delle Regioni, la Pre-fettura venne sostituita nel la-voro dei controlli sugli atti deiComuni, dal Comitato Regio-nale di Controllo e lui che nelfrattempo era andato in pen-sione venne chiamato a far par-te di questo organo e divennequindi un “controllore” delledelibere del Comune di Ric-cione.

Appassionatissimo deimotori, fu uno dei primi riccio-nesi a possedere una motoci-cletta. Era stato anche un aman-te della montagna e dello sci,sport che praticava ancora ad80 anni suonati. Era sempreandato in bicicletta e fino apoche settimane prima dellamorte, quasi ogni mattina pe-dalava da Riccione a Portover-de e ritorno; tutti lo ricordano,su quei tratti di lungomare se-rio e concentrato in sella allasua amata bicicletta.

Per sua espressa volontà ifamigliari (figli, nipoti e proni-poti) hanno dato notizia dellasua scomparsa, solo dopo chele esequie erano avvenute: adimostrazione del suo caratte-re schivo ma deciso.

Addio Ragioniere, chi ti haconosciuto ti ricorderà sempreper la tua bontà, la tua mitezzaed il tuo bel carattere aperto egioviale.

Cultura repubblica-na, possedeva un

profondo senso dellostato. Componente

del Coreco. La bici lasua passione

IN RICORDO

di Pio Biagini

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M ISANO

Parole da e ‘Fnil’

Febbraio2013

(Il vecchio nome di Misano Mare)

28

ALLEGRO MA NON TROPPO

MISANO ADRIATICOVia Puccini 27/F

Tel. 0541.601758 - Fax 0541.602058

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Leo, messaggi d'amoredel pittore in “bicicletta”

Le due ruote sono la metafora del dialetto.Della Romagna più vera e profonfa

Parlare di un artista, non èmai facile, soprattutto quando,al personaggio ti lega un rap-porto di fraterna amicizia, per-ciò non sempre obiettivo neigiudizi.

Leo Muccioli è un pittore,anche se non ama definirsi tale,paesaggista di grande spesso-re. I suoi quadri esprimono,attraverso i colori, l’anima del-

A “zonzo” con Sirio Selva

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L’Età Del TramontoIn quell’era anticavede la luce,segue l’ombra,il tramonto e l’eterno sonno.Con amore e tenerezza abbraccia l’infantee, stringendolo al seno,la mano carezza il viso,amorevolmente liscia la chioma,il pargoletto supino s’abbandona.Lungo il percorso vitale: l’età scolare,gli apprendimenti, le crisi adolescenziali,le inquietudini, le esperienze sessuali.Ora appartiene alla verde età,ha tendenze avventate,imprudenti pragmatiche.Forse ha il meglio degli anni,la spensieratezza, l’illusione dei vent’anni.La vita passa in fretta,si allontana la terra natia,i mortali.Esempio di vecchia saggezza, fermati!L’inarrestabile avanzare della tua esistenzavolge al senile.Le gambe stanche,instabili le mani tremolanticercano l’appoggio, il sollievo.Quel giorno ti allontanerai senza ritorno.Addio, addio! La luce esile s’abbuia,si spegne, è l’oblio.

Borgo NatioVisse il silvestre borgo,ancora adolescente io abbandonoin cerca di un’esistenza migliore:.Era attorniato da fitta vegetazionealberi perenni, frondosi oscuravano la vistatra cinguettìi e armonie canore,l’acqua scorreva ì ruscelli garruli,limpida, pura scendeva il fiume cheta e silente,le strade acciottolate passando,battevano gli zoccoli il ronzino,nobili e ricchi sedevano sul calessino,vecchie le mura ferite dal tempo.nascoste da ciuffi di erbe e muschio,cigolava l’uscio coperto da impenetrabili rovi,lassù il campanile vitti: o guardava solitario, muto,il tempo aveva leso e cancellato l’orologio solare,aggredito, non luceva il lampione reclinato in pendio,arida la fonte, non dissetava le bocche ài viandanti,mendicanti, tzigani e i loro cavalli bavosi stanchi.Di antica ingegneria il lavatoio,marmoreo, petroso, ornato da roseti e rampicantie da avvenenti ragazze allegre canore.Al rincasare portavano sul capo ceste ricolme di panni astersi.Nella quiete il tramonto spegneva il sole,al bruno era meta di cuori innamoratia cercare l’amore e baci da bocche assetate.

- Sirio Selva è uno dei grandi personaggi di Misano Cella.Di eleganza riservata, chioma bianca, ha commerciato inprodotti per l'agricoltura. Della natura e della terra è unprofondo conoscitore. La sua grande passione è la poesia, chemette nero su bianco da sempre. Ne riportiamo due.

camente i propri messaggid’amore. Se le sue tele potes-sero parlare, sicuramente, a mioparere, parlerebbero in dialet-to. Leo non espone, non parte-cipa a mostre e soprattutto nonvende, solo qualche dono a po-chi fortunati, ma con affettuo-sa “morte” nel cuore. Nella suamodestia, teme la critica. Dicedi sé: “Non ho studiato, non so

- Leo Muccioli (famigliadegli Spranghin), sposato conla Tina, è nato a Misano Adria-tico, “me Fnil” . Ex albergato-re, ex bagnino, ora in pensione,amante, amatore dell’arte pit-torica, vive ed opera a Morcia-no, anche se il ritrovo cult-culinario con i vecchi amici èsempre ogni venerdi sera “daArmando”, in via Repubblica,a Misano Adriatico.

la nostra terra. Egli guarda ro-manticamente al passato, pen-sando al futuro. Simbolicamen-te, in ogni quadro, trova sem-pre spazio un particolare og-getto: una bicicletta. Essa rap-presenta un viaggio culturaleattraverso entroterra e mare,alla ricerca e alla divulgazio-ne, delle nostre radici. Un in-tellettuale che colora magnifi-

Sirio Selva

Un giovane Leo MuccioliUno dei suoi quadri

di Brufa

disegnare, non conosco la tec-nica della prospettiva, la mia èsemplicemente spontaneità”.

La mia critica non può cer-to definirsi competente, maaccetto di correre il rischio el’onere di eventuali reprimendedalla critica ufficiale. Incontropartita mi rimane l’ono-re. Caro Leo, continua cosi.Affettuosamente.

PERSONE

MISANO E CUBA. Egidio Serafini ha la battutafulminante. Tra lui e l'amico Bruno si parlano solo in dialetto.Culturalmente sono su sponde opposte. Bruno argomentava diquando il Pci a Misano raccoglieva il 70 per cento del consenso.Egidio: “Ecco perché igiva che Misèn l'era come Cina, Cuba eCorea del Nord”.

LA TAGLIATELLA. Le piccolissime e tradizionali Pen-sioni Familiari sono destinate a scomparire o cadere nellemani dei grandi investitori? I motivi di questa amara rifles-sione sono tanti, ma una è certamente plausibile e potrebbeportare a questa malinconica conclusione... sommersi dallacarta. La tagliatella, l’ospitalità romagnola e comunque laprofessionalità, non sono più una priorità nella testa di moltitecnici, politici e burocrati.

LA PUZZA. Tra un po’ andremo tutti a votare per ilcambiamento. Con il rinnovamento arriverà un po’ di ariafresca. ? Auspicabile! Con la puzza che c’è in giro, la politicapoco pulita dovrebbe essere riconoscibile. Chissà!

IL VIZIETTO ELETTORALE. E’ difficile, dopo tantemassacranti manovre, non cadere nel teatrino delle promesse,ovvero il triste vizietto da campagna elettorale, insomma lafamosa ricaduta da astinenza. A quando un po’ di onestasobrietà?

USTICA e MISANESI. All’inizio degli anni '90, uscì illibro “50 lire per la verità” scritto dal nostro ex concittadino,Roberto Superchi, papà di Giuliana,appena undicenne, pe-rita con altre 80 persone in quel tragico volo BolognaPalermo. Il consiglio comunale di Misano approvò all’una-nimità, un contributo di 50 lire moltiplicate per il numero diabitanti di allora, aderendo simbolicamente all’iniziativa diRoberto. Ora, 33 anni dopo, un tribunale della repubblicaha riconosciuto, almeno civilmente, la verità raccontata dallibro. Val la pena ricordare che i fondi (circa 75 milioni dilire) raccolti, in tutta Italia, con il libro, furono devolutiinteramente dai coniugi Superchi all’Associazione di Osimo- il Filo D’oro - che si occupa guarda caso, dei bambini chenon vedono, non sentono e non parlano... ulteriori 75 milioniraccolti sul palco del Costanzo show furono donati all‘asso-ciazione parenti delle vittime di Ustica per pagare gli avvo-cati nella causa contro lo Stato omertoso.

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29 M ISANOFebbraio2013

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Vota sì la maggioranza (lite tra il sindaco Gianninie l'assessore Guagneli). La minoranza vota no

Rivoluzione turismo, nuove cubature

IL FATTO

Ne beneficerannosolo una decina dialbergatori; i tito-

lari dei lotti “F”

IL FATTO

- Una decina di albergatoripotranno costruire anche nuovecamere se hanno i lotti contras-segnati dalla “F”; si trovano die-tro via Repubblica, lato Brasile,uno in via Marche ed un altrosulla Litoranea. Lo ha stabilito ilconsiglio comunale lo scorso 16gennaio. Un'assise rovente: siatra maggioranza ed opposizio-ne, sia all'interno della maggio-ranza. La minoranza ha votatono; mentre per forma hanno liti-gato il sindaco Stefano Gianninie l'assessore all'Edilizia privataLuigi Guagneli. Ma andiamo conordine, nella fotografia dellaserata.

“Misano sostiene il turismo- dice racconta l’assessore LuigiGuagneli -, consentendo l’am-pliamento delle strutture alber-ghiere su spazi inutilizzati adia-centi. Non solo servizi integra-tivi per gli alberghi, ma anchecamere per consentire alla strut-ture alberghiere di aumentare laricettività”.

“Ritengo ragionevole -continuaa Guagneli - che la ri-qualificazione degli alberghipossa prevedere non solo am-pliamenti di strutture a servizio,ma anche l'incremento della ca-pacità ricettiva. E' possibile au-mentare le camere, attraverso lacreazione di suite o didependance.

Da oggi un operatore cheintenda ristrutturare e riqualifi-care non sarà più vincolato aschemi di divisione di aree. L'ob-biettivo è quello di incentivarele ristrutturazioni di alcuni al-berghi, rinnovando parte dellestrutture al fine di offrire ai turi-sti un servizio migliore. Questoconsentirà inoltre di creare op-portunità lavorative per le azien-de del settore dell'edilizia in que-sto momento in grandi difficol-tà”.

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“Il sindaco ha scarso rispetto per il consiglio comunale”

LA RIFLESSIONE

Due buonenotizie e unariflessione

- Negli anni '90, vi fu unagrande domanda per migliora-re le strutture turistiche, perampliare gli spazi comuni, ba-gni. Allora le autorizzazioni,argomentate da ragioni formalie di piano regolatore, vennerospesso negate. Un errore, pri-ma ancora che politico, di buonsenso.

Venti anni dopo, questa am-ministrazione, si corregge e ac-coglie, parzialmente, la doman-da. Nel consiglio comunale del16 gennaio scorso ha approva-to alcune norme importanti.Ora il pallino passa nelle manidegli operatori, i quali dovran-no tornare alle origini “da buo-ni romagnoli”. Lavoro e nonrendita parassitaria. Otto im-prenditori (è proprio così?) po-tranno costruire nei lotti adia-centi alle proprie strutture. Na-turalmente ora, si tratta di ca-pire e trovare le stesse oppor-tunità per coloro che non han-no lotti a disposizione. Al lavo-ro dunque, insieme alle asso-ciazioni e misanesi.

Sempre nella stessa assisedel 16 gennaio, è stato concessoalla ditta Ericsoft (software pergestione alberghi) di costruireulteriori 90 metri quadri diuffici (sotto la Greppa). L’in-tervento agevolerà l’assunzio-ne di una decina di nuovi ad-detti. Non male di questi tempidi crisi. A questo punto laGreppa (che doveva essere unParco) se tanto dà tanto, avràgrosse opportunità.

Per ultimo, ma non perimportanza, si torna a parlaredei corpi avanzati che serviro-no ad eliminare le brutte tetto-ie nel centro commerciale/pe-donale. In qualche caso, gli in-terventi in sanatoria si reseroesteticamente necessari se nonutili, ma in altri casi, la renditacatastale è stata preferita allarendita da lavoro che era ilmotivo principale per la con-cessione delle opere aggiuntive.Insomma, hanno preferito af-fittare al posto dei servizi.

Su tale visione, l'opposizio-ne ha votato contro (Zangari) euscita dal consiglio comunale ilPdl. Le argomentazioni di Pao-lo Casadei, Pdl: “Questa non èriqualificazione ma speculazio-ne. E' normale che 100 alberga-tori non possono toccare unafinestra e 10 possono beneficiaredi un premio di cubatura? Ab-biamo sempre sostenuto che glialbergatori vanno incentivati, macon normative che avvantaggi-no tutti. Solo che l'intepretazionedelle norme ha fatto figli efigliastri. I soliti furbi

Da sinistra: l'assessore LuigiGuagneli, Paolo Casadei (Pdl),Rosario Zangari (la Destra)

- Con la presente e-mail vo-glio informarVi del grande ram-marico, della grande delusionenel verificare lo scarso rispettoche il Sindaco ha dimostrato inConsiglio Comunale.

Scarso rispetto del mio lavo-ro di Assessore, scarso rispettodel lavoro del mio ufficio, scarsorispetto del Consiglio Comuna-le tutto.

Io Vi assicuro che le delibereche porto in Consiglio Comuna-le le porto perchè le ritengo ne-

za e di minoranza. Ancor piùamareggiato perchè quanto det-to dal Sindaco serviva per giusti-ficare un suo conflitto persona-le.

Poi ognuno è libero di averele proprie idee ma il rispetto nondeve mai venire a meno.

Dovevo questo chiarimentoa tutti perchè le dichiarazionisono state fatte in presenza ditutti voi.

Cordiali saluti e buonanotte.Luigi Guagneli

cessarie dal punto di vista politicoe il mio ufficio le prepara perchè leritiene tecnicamente necessarie, si-curamente non le ritengo “inutili”pertanto vi assicuro che non “ave-te perso del tempo inutilmente”.

La delibera in oggetto è statavista ed approvata dalla Giunta,vista dal gruppo consigliare dimaggioranza e valutata tecnica-mente dall’ufficio, tutto lavoro chenon faccio e faccio fare ad altri perpuro divertimento o per prenderein giro i consiglieri di maggioran-

- Questa è la lettera inviata dall'assessore Luigi Guagneli a tuttii consiglieri comunali dopo l'assise del 24 gennaio (dove si è votatoper i lotti “F”), nel quale il sindaco Giannini (uno dei proprietari ditali lotti) perde le “staffe”.

Il sindaco Stefano Giannini

“Nella delibera non si parla diriqualificazione passando per iservizi ma di ampliamento del-l'albergo. Non c'è nessun palet-to per i beneficiari. Non credoche un albergo si riqualifichisolo con le camere. Perché nondare incentivi quando due pic-cole strutture si accorpano?”.

Guagneli vs GianniniAl momento del voto il sin-

daco Stefano Giannini è uscito,senza dire che c'era un suo con-flitto di interessi, dato che unodei lotti in parte è suo. Rientrato,troppo preso da se stesso, haargomentato che la delibera po-teva anche non passare in consi-glio. Si è scatenato il putiferio,sia dentro la maggioranza, siacon l'opposizione.

Stefano Giannini, e famiglia,hanno un sacco di interessi aMisano. Tutti leciti, ovvio. L'im-portante è che tali interessi sia-no sempre sotto la luce del solee nella trasparenza: sia normati-va, sia politica.

beneficeranno della riqualifica-zione; invece si tratta solo dicamere in più. L'ottimale sareb-be stato aver previsto il 50 percento del costruito in servizi aiclienti e 50 per cento in nuovecamere”.

Rosario Zangari, la Destra:

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31\ M ISANOFebbraio2013

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A zonzo con Manzoni, Shakespeare,Machiavelli, Aristofane, Qohelet...

CULTURA

Livia Signorini (assessore alla Cultura), Salvatori Natoli, Gustavo Cecchini (direttore della biblioteca)

Fois che dedicherà la serata ai Pro-messi sposi di AlessandroManzoni, uno dei capolavori dellanostra letteratura, romanzo storicoe sociale in cui si fondono mirabil-mente poesia, impegno umano edironia. Secondo la definizione diItalo Calvino, nei Promessi Sposipuò riconoscere il «romanzo deirapporti di forza», l’analisi di unarealtà fatta tutta di contrasti, di azionie reazioni tra forze caratterizzatedal punto di vista psicologico, ma-teriale e sociale. Inoltre con que-st’opera Manzoni tentò di sanare lafrattura tra lingua parlata e linguascritta, tipica della tradizione italia-na, avvicinandosi così all’unità lin-guistica italiana. Non è un caso cheproprio Marcello Fois presenti iPromessi Sposi, perché il suo ulti-mo romanzo Nel tempo di mezzosiinserisce proprio sulla linea trac-ciata da Manzoni, presentandosicome un romanzo storico con unstile raffinato e “ottocentesco”.

Il venerdì successivo 8marzosale in cattedra la scrittrice esaggista Nadia Fusini con la Tem-pesta di William Shakespeare, lapenultima opera della sua produ-zione e, in un certo senso, da consi-derare come il suo testamento spi-rituale; da qui la sua eccezionale

importanza nel contesto dell’itine-rario culturale e spirituale del bardodi Stratford. Come ha scritto HaroldBloom, Shakespeare non ha inven-tato semplici ruoli teatrali, ma hacreato vere e proprie personalità;può essere considerato il poeta del-la natura umana perché inventoredi uomini e donne, soggetti di pas-sioni ed emozioni. Nadia Fusini sisoffermerà su una figura in partico-lare dell’opera: Miranda, essenzadella femminilità esteriore ed inte-riore, un’Eva di un paradiso incan-tato. È figlia della natura, e gliimpulsi che ha ricevuto durante lasua infanzia non provengono dallasocietà e dal mondo vanitoso, madal cielo. Miranda, che mantieneinalterato il suo cuore di donna, è

una vera e propria meraviglia chescopre il maschile, l’altro da sé,rappresentato da Ferdinando, il gio-vane figlio del re di Napoli.

Venerdì 15 marzo il filosofodella politica Maurizio Viroli af-fronterà Il Principe di NiccolòMachiavelli di cui ricorrono que-st’anno i 500 anni dalla originariastesura. Nelle notti invernali di San-t’Andrea in Percussina Machiavellicompose questa opera, nella qualedisegnò la figura del redentore ediede forma al sogno della libertàitaliana. Con Il PrincipeMachiavelliteorizzò l’interesse per lo Stato

come criterio supremo di valuta-zione della politica, così da affer-mare con forza e in modoumanistico l’autonomia di quest’ul-tima. Il realista Machiavelli mostròi vizi e le malvagità degli uomini dipotere e merita il massimo elogio,perché ha saputo mettere in lucecon chiarezza il demoniaco delpotere e lo ha così smascherato.

Venerdì 22 marzo sarà la voltadel filosofo Massimo Cacciari conLe Nuvoledi Aristofane, comme-dia centrata su un tema di attualitànell’Atene di fine V secolo a.C.:l’educazione dei giovani, giocatasulla contrapposizione tra i metoditradizionali e le pericolose novitàintrodotte dalla cultura sofistica. Ilprotagonista è Strepsiade, un vec-chio ignorante e grossolano chespinge il figlio Filippide a frequen-tare il pensatoio di Socrate per im-padronirsi delle astuzie retoricheche gli consentiranno, pur avendotorto, di prevaricare i creditori intribunale. Ma il trionfo dell’indivi-dualità amorale e il raggiungimen-to della perfetta padronanza delDiscorso Peggiore da parte del fi-glio riserveranno al vecchio padreun’amara sorpresa. Il bersaglio dellasatira aristofanesca è il contempo-raneo Socrate, pensatore fuori dalcoro, fascinoso provocatore, dipin-to come uno “strambo” intento ascardinare le credenze religiose, ivalori tradizionali, l’integrità mo-rale dei giovani. Se la caratterizza-zione del filosofo corrisponde nel-la sostanza alle accuse che nel 399ne decreteranno la condanna a mor-te, i termini della caricatura sonosignificativi di come il suo pensieroe l’atteggiamento potessero esseresemplicisticamente confusi conquelli della sofistica.

Venerdì 5 aprile il filosofo Sal-vatore Natoli si misurerà con ilQohelet (L’Ecclesiaste), quarto deilibri sapienziali dell’Antico Testa-mento, vero e proprio “poema ebrai-co”. La modernità di questo picco-lo capolavoro non può essere mes-sa in discussione: il Qoheletaffrontail drammatico rapporto tra sapien-za e dolore. La domanda che cam-peggia lungo tutto il testo biblico èla seguente: a cosa serve capirecome funziona il mondo quando siscopre che nulla cambia, che leingiustizie persistono e che tutto èvanità? Ma oltre a questo asceticodistacco dal mondo, nel Qohelet è

presente anche un insolito ottimi-smo, dal quale emergerebbe unappello al sereno godimento dellescarse gioie che la vita riserva.

Venerdì 12 aprile uno dei filo-sofi più amati e stimati Carlo Siniaffronterà il tema della democraziaattraverso le parole di Pericle eGorgia durante la tragedia storicaaffrontata dal popolo dei Meli. Lecontraddizioni, le luci e le ombreche accompagnano le democrazieodierne hanno origini antiche. Sindall’inizio questo grande esperi-mento politico segnò in Grecial’azione di forze contrastanti edesiti problematici. Tucidide ne col-se perfettamente il senso ambiguo eprofondo, dando la parola a Pericle,il grande padre della democraziaateniese, e insieme al piccolo popo-lo dei Meli, travolto dalle conteseimperialistiche di Sparta e Atene evittima della ragion politica e dellaavidità pubblica e privata degliumani di ogni tempo e di ognistoria. La sintesi di tutto ciò si leggepoi nel grande discorso di Gorgia:serio e terribile, tragico epragmatico, consapevole delleumane sventure come delle umanegrandezze.

Venerdì 19 aprile è la volta diuno dei più seguiti matematici ita-liani Piergiorgio Odifreddi cheanalizzerà l’opera del padre dellateoria dell’evoluzionismo. Il 27 di-cembre 1831 la nave Beagle salpòdall’Inghilterra portando a bordo

un passeggero d’eccezione, il gio-vane Charles Darwin, per un girodel mondo che durò cinque anni. Inquel viaggio Darwin raccolse datinaturalistici di ogni genere e, torna-to in patria, si mise ad esaminarliarrivando lentamente ad una con-clusione: le specie vegetali ed ani-mali non sono state create indipen-dentemente, ma si sono evolute neltempo. Questa lettura è al tempostesso un avventuroso viaggio incompagnia di Darwin, grazie allepagine del suo Viaggio di un natu-ralista attorno al mondo(1845), eduna lezione che spiega la sua teoriapartendo dalle pagine del suo capo-lavoro: L’origine della spe-cie(1859).

Sette grandi pensatori raccontati da sette grandi contempo-ranei: Fois, Fusini, Viroli, Cacciari, Natoli, Sini, Odifreddi

di Matteo Bianchi

SERATE

Apre Fois- Sette appuntamenti

con la grande cultura delpassato e del presente, perriflettere su “A che cosaserve l'uomo?”.

1 marzo - MarcelloFois: “Manzoni”.

8 marzo - Nadia Fusini:“Shakespeare”.

15 marzo - MaurizioViroli: “Machiavelli”.

22 marzo - MassimoCacciari: “Aristofane”.

5 aprile - SalvatoreNatoli: “Qohelet”.

12 aprile -Carlo Sini:“I Melii”.

19 aprile - PiergiorgioOdifreddi: “Darwin”.

Gli incontri si tengono alCinema-Teatro Astra di Mi-sano, via d’Annunzio 20, ini-zio alle 21.

Ingresso libero sino adesaurimento posti. Info:0541.618424 – e-mail:[email protected]

Continmua dalla prima

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M ISANO 32Febbraio2013

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Attrezzi, capolavori in miniatura

Gianfranco Fantini ha ricostruito tutti gli arnesidel casolare. La trebbiatrice funziona...

COMUNITA'

- La casa colonica come cen-tro di conoscenze che hannopermesso al Nordest e alCentr'Italia di diventare una del-le terre più ricche d'Europa. Inpoco più di cinquant'anni, unbattito di farfalla: dal dopoguer-ra ad oggi. Lo ipotizzano glistorici dell'economia quando de-vono spiegare le ragioni delboom; un'unione di conoscenzetecniche e valori condivisi chehanno permesso a queste regio-ni di raggiungere l'eccellenzamondiale.

Una prova la fornisceGianfranco Fantini, un mura-tore in pensione: un artigianodalla mente raffinata che creaoggetti bellissimi. Classe 42,sposato, due figli (Rino e Rita),ha costruito in miniatura unmuseo della civiltà contadina.Quelli che più affascinano sonogli attrezzi a motore che funzio-nano e potrebbero lavorare peril paese dei lillipuziani. Le mac-chine sono: la trebbiatriceazionata dal trattore, il frantoio,il mulino e la segheria.

La costruzione degli attrez-zi iniziano una decina di anni fa,per caso. Ricorda Fantini: “Ave-vo un ricordo nitido del trapano

Il museo in miniatura. Gianfranco Fantini (a sinistra) con l'amico Mauro Arcangeli davanti allatrebbiatrice del grano. Funziona che è una meraviglia

Autodromo: tutti in pistaper podismo, nordic walking...

- Un pullman da Gubbio.Oltre 120 ragazzi da Riva delGarda. Otto giovani da Vero-na. Bellissimo. Il secondo GranPremio Città di Misano stasmuovendo gli appassionati.Una delle ragioni è che que-st'anno si tiene nell'anello delcircuito della Santamonica in-titolato a Marco Simoncelli.L'appuntamento è il 24 feb-braio, dal mattino presto. Lagara competitiva parte alle10,30 e prevede tre giri di pistaper 12,68 chilometri.

La non competitiva parteprima alle 9,30 e propone ungiro di pista (4,266 chilome-tri), oppuire due tornate (8,452km).

L'autodromo non si apresolo ai podisti, ma anche adaltre associazioni sportive mi-sanesi, biciclette, nordic

EVENTI

walking. La giornata si chiamaOpen Day Misano. L'evento èstato ideato e organizzato dalMisano World Circuit, in col-laborazione con l’amministra-zione comunale di MisanoAdriatico e Misano Podismo,Atletica Santamonica, Valledel Conca, Cinghiali MBT,BiciFestival, con il Patrociniodella Provincia di Rimini.

Il progetto mira a rafforza-re il legame dell’autodromocon il territorio e la cittadinan-za. Tre i temi principali: terri-torio, sport e sostenibilità am-bientale. Questi ingredientistanno già decretando il suc-cesso dell’evento riscontrabiledal ricco programma sportivoe di intrattenimento, dalla co-stante richiesta delle adesionie dalle continue adesioni deglisponsor.

a mano che serviva per bucare laceramica d'uso. Nei fori si face-va passare il filo di ferro per lariparazione. Insomma, sisprangava il coccio. Un raccon-to lontanissimo dalla realtà dioggi, soprattutto per le giovanigenerazioni”.

Lo strumento dei ricordi delsignor Gianfranco Fantini è qual-cosa di essenziale inferiore sol-tanto alla genialità. Serviva arammendare i cocci. La sua “co-struzione”. E' stato preso unastecca di ombrello e inserita inun blocco di legno a forma dicono rovesciato e panciuto.

L'estremità, con la lima, èstata trasformata in punta. Sullaparte superiore del legno vieneapplicata una bacchetta cilin-drica forata nell'estremità. Nelforo viene fatta passare unacordicella a sua volta legata alleestremità ad un'altra bacchetta,orizzontale. Questa diventa unamolla azionata a mano; con leg-gerezza buca la ceramica: piatti,orci, pignatte... I buchi, con laspranga, servivano per il ram-mendo.

Altri utensili realizzati dalcervello d'oro del signor Fantinisono: il mulino, il frantoio e la

segheria. I tre attrezzi sono statiposti su un'asse (manico di sco-pa).

Alla fine del manico un mo-torino aziona tutt'e e tre gli opi-fici della civiltà contadina. Nelsuo speciale museo che tienenello scantinato di casa ci sonola maggior parte degli utensilidella casa colonica: aratri, erpi-ci, cestello per raccoglie le oli-ve, il torchio, tutto per la lavora-zione della canapa, il telaio pertessere, il barco. C'è anche l'assedi legno usato dalle arzdore perlavare i panni nel fiume; quandola lavatrice era un miraggio.

Partenza 2012

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FAMILIA

Cicognaazzurra incasa Serafini

- Biagio è nato lo scorso28 gennaio all'ospedale diRimini. Erano le 15. Pesava3,4 chilogrammi. Il babbo èMichele Serafini; la mam-ma Stefania. I nonni mater-ni sono Egidio e Fernanda(le sue tagliatelle fatte incasa, con ragù a fuoco lento,sono irracontabili. Una de-lizia per i clienti dell'HotelAmbasciatori e non solo).

Secondogenito, il picco-lo Biagio ha una sorellina:Margherita, dagli occhi az-zurri bellissimi; altrettantobelli i boccoli biondi.

Misanesi di MisanoMare, i Serafini sono origi-nari di Ca' Rastelli, uno de-gli antichi nuclei abitativi diMisano. Già rilegatori, giàtipografi, dal dopoguerra,sono una selle famiglie cheha fatto grande il turismomisanese.

Il nome Biagio è statoscelto da Margherita. Con-siderato antico, sarebbe cu-rioso sapere da quanti anninon c'era un bebé col nomedel patrono di Misano?

- Quando mamma e figlia simettono insieme, guai a fermarle.Camilla è proprio una che non siferma mai. Anche se questa voltaha deciso di farlo, saltellando, percosì dire, sul posto. CamillaAntonelli è una giovane mari-gnanese innamorata del mondo.Laureata in Mediazione linguisti-ca alla San Pellegrino, ha studiatoinglese, francese e arabo. Fino aqualche mese fa la potevate trova-re a Londra, dove ha vissuto e

cosa da fare”. Il piccolo CaffèMarconi era in cessione e, come unlampo, la stessa idea ha attraversatola mente di entrambe. Ma non chia-matelo caso. Se chiedi perché, loroti rispondono sorridendo e solle-vando un po’ le spalle: “Era desti-no, una serie di eventi che non sonosuccessi per caso”, spiega Erica,appassionata di astrologia. Gli astriavranno voluto così quindi...

Soprattutto Camilla la vede piùcome una tappa, una fermata nelsuo intinerario: “Era tempo che mifermassi un po’. Dopo aver viag-giato tanto. Ho studiato quello cheho studiato perché speravo che lelingue mi portassero in giro per ilmondo”.

Niente di improvvisato. Primadi dare inizio alla nuova attivitàErica e Camilla hanno seguito uncorso da ‘barwoman’ con un esper-to che ha insegnato loro tutti i truc-

chi del mestiere “e ogni tanto cipassa a trovare, ancora ci dà con-sigli”.

Tra un cappuccino e cornettoe il prosecco dell’aperitivo, siaffaccia la vita di tutti i giornitinta dei caratteri più diversi, an-che in un piccolo bar nascosto tragli hotel incappucciati per affron-tare la tramontana della ‘merla’.Umido e freddo, lontano anniluce dall’aria secca di Damasco.Ma per ora va bene così. Ci saràtempo per tornare a viaggiare.

Intanto si pensa a far vivere ilpiccolo Caffè Marconi, in attesadell’estate, quando tutto saràmolto diverso. Camilla ed Ericain fondo, si sono lanciate il guan-to di sfida da sole. Ci voglionoprovare: “Per ora abbiamo apertoe lavoriamo bene. Piano pianostiamo pensando a delle idee perrendere originale questo spazio”.

Aziende informano

CaffèMarconi,

donne in sfidalavorato per un po’, assieme alsuo fidanzato. Oppure in Siria enello Yemen, dove è andata piùvolte per studio e per la tesi dilaurea sull’abbigliamento delledonne islamiche.

Ora invece bisogna cercarlamolto più vicino, dietro al banco-ne del caffè Marconi, a Misano.Sembra quasi strano anche a leistar lì ora. Una sfida cominciataassieme alla mamma Erica. Cheinvece ha gestito per più di 15anni una sanitaria in via del Portoa Cattolica. Una volta finita l’espe-rienza bisognava “trovare qual-

Loris Falconi, 31 anni, insegueuna professione vicina al suo sentire

Il consulente filosofico“Oggi più che mai

ritengo che laFilosofia nella suaveste Pratica possa

aiutare l’essereumano a Ri-Orien-

tarsi. Il compitodella filosofia

è essenzialmentequello di Alleggerire

e Liberarel’Esistente”

Loris Falconi

NUOVE PROFESSIONI

- Loris Falconi ha 31 anni,è nato a Rimini e abita a Misa-no. Dopo aver conseguito laLaurea in Filosofia - IndirizzoPsicologico - presso l’Univer-sità “Alma Mater” di Bologna,si è iscritto al Master di II livel-lo in “Counseling Filosofico”presso l’Istituto Rebaudengodi Torino, affiliato all’Univer-sità Pontificia Salesiana, otte-nendo dopo tre anni di percor-so (due di master e uno di spe-cialistica) il titolo di“Counselor Filosofico” el’iscrizione all’albo SICoF (So-cietà Italiana Counseling Filo-sofico).

Come tanti giovani ha avu-to esperienze lavorative diver-se e precarie, che vanno dalbagnino al salumiere, dal re-sponsabile in un centroVodafone al gestore e organiz-zatore di eventi culturali all’in-terno della libreria “LaMorosina” di Cattolica. Daqualche anno con coraggio cer-ca di “inventarsi” un lavoronuovo che sia in sintonia con lesue aspirazioni intellettuali e

professionali: il consulente fi-losofico.

Perché la professione diconsulente filosofico?

“Credo che la vocazioneverso ciò che definiamo Con-sulenza filosofica nasca dentrodi me come insopprimibile esi-genza di riportare la Filosofiaalla Vita, proprio come acca-deva all’inizio del pensiero fi-losofico antico, ove il Pensarenon era mai disgiunto dall’Agi-re. A questo proposito Pierre

Hadot, grande storico e filologofrancese, afferma giustamente(e io sottoscrivo pienamente):‘Filosofia significa conversio-ne, trasformazione della ma-niera di essere e di vivere, ri-cerca della saggezza’”.

A cosa serve il pensierofilosofico nel mondo di oggicosì materialista, edonista eanche un po’ volgare?

“Oggi più che mai ritengoche la Filosofia nella sua veste

Pratica possa aiutare l’essereumano a Ri-Orientarsi, il chesignifica non soltanto ritrovarele proprie coordinate esisten-ziali grazie alle quali muoversiarmoniosamente nel mondo erelazionarsi consapevolmenteagli altri, ma significa anchescorgere l’alba di un nuovosole nascente immaginandonuovi possibili orizzonti di sen-so cui mirare.

Di solito racchiudo tutto

questo sostenendo che il com-pito della filosofia è essenzial-mente quello di Alleggerire eLiberare l’Esistente, sottoline-ando che, a differenza dellamaggioranza degli approccipsicologici, la Filosofia nondovrebbe mai accontentarsi direndere la vita dell’uomo piùadattabile e funzionale al de-serto, ma dovrebbe avere lapretesa, saggiamente folle, difarlo uscire dal deserto e pro-iettarlo, chi lo sa, magari versoun’oasi o un oceano”.

Loris Falconi ha già tenutodecine di conferenze e corsi indiverse città. I prossimi incon-tri: 14 febbraio: inizio Corso diFilosofia Pratica presso il Cen-tro “Therapeutika” di MisanoBrasile (via Sicilia, 36/A); (datada stabilire): inizio Corso sulLinguaggio del Cuore presso il“Club del Gatto e Circolo Le 7Chiavi” di Rimini (via Pascoli,53).

Per informazioni: cell.349.7412325 [email protected]

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Furti - Leggiamo: “Raffica di furti, via ai manifesti. Iresidenti del Ventena affiggono le ‘regole anti ladri’”. Prima imanifest e pu la s-ciopa? Os-cia!...

Tasse - Leggiamo: “‘Tassare le rendite, non chi produ-ce’. Imu, Imposta soggiorno e contributo volontario, le catego-rie vogliono discuterne prima”. L'è giust a ciacarè, pu toca tréfora anche qualche bajuchìn...

Sicurezza - Leggiamo: “Tagli del governo sulla sicu-rezza: salta la nuova caserma dei pompieri”. I dis: prevenire èmeglio che curare. Parolie per dè èria mai dént. Caz!...

PromoCattolica - Leggiamo: “Confcommercio esceda PromoCattolica”. Quand u j'è da irvì al portafoj us védsempre qualche pluz tl'ov?...

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Raffaele Bersanirecita Pedretti a Cesena

Il 28 febbraio al Bonci

- Quella mente geniale di Raf-faele Bersani è felice come unbambino. Il 28 febbraio, si esibiràsulle “prestigiose” tavole del Bonci,il teatro di Cesena. Sipario su alle21. E' la rappresentazione, quella diCesena, più importante della suacarriera di attore per diletto.

Il professore di musica che haeducato migliaia di ragazzi allamagia delle sette note, reciterà quat-tro monologhi del santarcangioleseNino Pedretti, grande poeta e gran-de uomo. A seguire, Bersanideclamerà 18 poesie nel dialetto diSantarcangelo, sempre di Pedretti.Insieme al cattolichino, altri quat-tro monologhi sono di un attore diForlimpopoli, Denio Derni. I duesono accompagnati da un pianista edal regista che simula la voce diPedretti.

Nino Pedretti appartiene a quel-la covata di raffinati poetisantarcangiolesi: Tonino Guerra,Raffaello Baldini. Nati quasi tuttinello stesso periodo (solo un caso?),i tre hanno nobilitato il dialetto

prima ancora di Andrea Camilleri .Pedretti amava dire che un uomodovrebbe conoscere tre lingue: illatino per le scienze, il toscano perscrivere e il dialetto per parlare conla sua gente tutti i giorni.

Raffaele Bersani è un talentopuro. E' cultore e ricercatore dellamusica; una passione che sa tra-smettere con un intreccio di sorri-si e divertimento. Da anni fa tea-tro, come ben sanno molti cattoli-chini. Raffaele è anche un pittoredi vaglia, dicono coloro che san-no. Da giovane ha dipinto moltiquadri. Alcuni li regalò al Pci (Par-tito comunista italiano), l'odiernoPd. Peccato che siano andati “per-duti”. E' diventato musicista qua-si per caso. Orfano di padre, po-che risorse economiche, da ragaz-zo Raffaele è da uno zio a SanMauro. Una domenica è in piazzaad ascoltare la banda. Gira le pagi-ne ad un orchestrale. Costui glichiede, come mai conoscesse lamusica... E' la svolta della suavita.

Raffaele Bersani

Rischio sismico: rigenerazioneurbana, sviluppo del territorio

4 conferenze pubbliche con grandi espertidel settore. Palazzo del Turismo ore 17,30

URBANISTICA

- L’assessorato all’Urbani-stica del Comune di Cattolica edi rappresentanti locali delle pro-fessioni tecnico-progettuali pro-pongono alla cittadinanza un ci-clo di 4 conferenze su alcunitemi urbanistici che si ritengonofondamentali e di rilevante at-tualità.

Lo scopo del ciclo è infor-mare e sensibilizzare i cittadini,i tecnici e gli operatori economi-ci sui temi presentati e spiegatida relatori specificatamenteesperti nel settore. Ogni confe-renza si svolgerà nella sala delPalazzo del Turismo e dopo unbreve saluto di introduzione ilRelatore avrà a disposizione iltempo necessario al suo inter-vento, cui seguiranno domandee risposte, così da concluderel’iniziativa entro le ore 20.00.

La scelta dei temi è statachiaramente orientata su argo-menti che si ritiene meritino unapprofondimento: la preoccupa-zione di ridurre il rischio sismicosi combina oggi più che mai conl’esigenza di pensare ad una verae propria “rigenerazione urba-na” che deve individuare nellostrumento operativo comunale(POC) il luogo in cui esprimersiistituzionalmente e trovare solu-zioni concrete ed attuabili.

Il palazzo comunale

I venerdìdell’urbanisticaRiflessioni in 4 tempi susicurezza e rischio sismi-co, rigenerazione urbana,sviluppo del territorio.Cattolica - Palazzo delTurismo via Mancini, 24ore 17,30

PROGRAMMA- 8 febbraio: “Il concetto e

la dimensione del rischio si-smico”. dott. Dario Albarello(Università di Siena); ing.Andrea Barocci (Associazio-ne ‘Io non tremo!’).

- 15 febbraio: “Esperien-ze negli scenari storici del si-sma: Abruzzo 2009, Emilia2012”. arch. AntonellaRanaldi (Soprintendente per

i Beni Architettonici ePaesaggistici per le Provincedi Ravenna Ferrara, Forlì–Cesena, Rimini); arch. AldoGiorgio Pezzi (funzionarioSBAP per le province diRavenna Ferrara, Forlì–Cesena, Rimini).

- 22 febbraio: “Strategie eazioni per la rigenerazione

urbana”. arch. Rudi Fallaci(Tecnicoop Bologna). Intro-duce: Odoardo Gessi (re-sponsabile sindacale CNAzona sud).

- 1 marzo: “Un bilanciodel primo POC e indicazioniper il suo aggior namento”.

ing. Roberto Farina(Oikos Ricerche Bologna)

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Torconca, calcio e tavolate

SPORT E COMUNITA'

- “Fai con comodo. Sonoqua ai fornelli a girare il ragù. Ene avrò ancora per molto”. En-rico Giovanetti risponde cosìallo scriba che lo chiama perdirgli che tarda un quarto d'ora.Era lo scorso 31 gennaio. Diri-genti e consorti stavano prepa-rando una tavolata per una delletante squadre della loro societàil Torconca Calcio, fondatonell'87. Da allora, il nucleo deidirigenti è rimasto invariato. Letavolate, stile aia romagnola, inmedia sono una la settimana.

Hanno creato una societàcon l'anima di queste terre: fare,fare e fare. Dopo tutto, aTorconca c'è il terreno fertile:tanti artigiani con la voglia dimenar le danze. Hanno costrui-

Tutte le settimane. Ai fornelli dirigenti consignore. Roba da aia. Vivaio con 200 ragazzi

Dirigenti con signore, bravissi-me ai fornelli e nella gestionedella società

La società ha la cultura del fare. Hannocostruito un centro sportivo (tre campi),

più segreteria, unico. Manca però il camporegolamentare per la prima squadra (gio-cano in quello del Cattolica Calcio). Per ilMemorial Micucci-Mazzocchi iscritte 120

squadre; erano 16 il primo anno

to il campo da calciotto in sinte-tico; finito di pagare il mutuopochi mesi fa dopo 5 anni dirate. Ma questo non è nulla.Alcuni anni fa, costruirono unaspecie di club house. Il Comunefu costretto ad abbatterla perché“fuori norma”. Hanno asfaltatoe illuminato la stradina che dal-l'altezza della scuola maternagiunge giù fino in fondo allapalazzina con la segreteria.

Presidente StefanoPalmieri, l'uomo che sintetizzalo spirito del Torconca è EnricoGiovanetti: voce grossa e fareaccattivante. Racconta: “Siamoqua per divertirci, per stare in-sieme e poi far giocare più ra-gazzi possibile del nostro vivaioin prima squadra. Quando c'è da

investire, lo facciamo nel setto-re giovanile prima ancora cheper la Promozione”.

Da due anni affiliata Milan,il settore giovanile con i coloridel Torconca conta circa 200ragazzi: dagli juniores fino allascuola calcio. Raccolgono ra-gazzino ia Cattolica e dintorni;una ventina giungono da Pesa-ro. I più lontani dall'Arzilla, dovec'è la salita che piace molo agli

appassionati della bicicletta.Giovanetti: “Siamo orgogliosidi tutto questo. Significa cheabbiamo costruito una buonaorganizzazione; sempre col sor-riso. Per i piccoli abbiamo mas-saggiatori, fisioterapisti, prepa-ratori”.

Da sette anni, il Torconcaorganizza il Memorial GianFranco Micucci-FrancoMazzocchi (due sindaci di Cat-

tolica scomparsi prima del tem-po). Partito con 16 squadre, ilprossimo aprile-maggio si in-croceranno 120 compagini diragazzini provenienti dall'Emi-lia Romagna, Marche e San Ma-rino. In quasi due mesi, tutti igiorni si disputano 6-7 incontri.Uno spettacolo di colori e vo-ciare.

Se l'obiettivo è innestare ra-gazzi del settore giovanile in

prima squadra, i fatti dicono checi stanno riuscendo. L'età mediadei grandi è di 20,7 anni; la piùbassa della Promozione. Que-st'anno hanno calcato il tappetoverde della sognata mèta quat-tro '96: Andrea Misturi ,Arturo Solleciti , BujarMusabelliu e Luca Cevoli.

Grazie ai risultati provincia-li, gli Allievi ed i Giovanissimisi divertiranno col campionatoregionale. Entrambe le squadrenon hanno perso una partita.Imbattuti anche i ragazzi del '99.Giovanetti: “E' il frutto di unlavoro di 4-5 anni”.

Tre campi in gestione (uno èdella parrocchia di San Gior-gio) il Torconca da vent'anniaspetta il campo regolamentareper la prima squadra; oggi, sonoospiti del Cattolica Calcio.Giovanetti: “Secondo voi è pos-sibile che una città come Catto-lica abbia un solo campo rego-lamentare. E quell'unico campoè in condizioni pietose. Talmentedisastrato che anche il CattolicaCalcio gioca altrove”.

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37Febbraio2013 CATTOLICA

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DIALETTALE

La compagnia di teatrodiaòettale “I Giovne Amarcord”

“I Giovne Amarcord” sono in scena da 25 anni. Ricavato in beneficenza

Si recita in dialetto

di Alessandro Fiocca

- La cultura, lo sappiamo, èfatta di tante sfumature e si con-cretizza in molteplici espressio-ni. Una di queste, a sua voltapoliedrica, è il teatro. Ma cosìcome avviene per altre formeespressive, come la poesia, soloper citarne una, il teatro consen-te di dare forma ad alcune pecu-liarità che lo legano alla storia eal territorio in cui si svolgono.Questo avviene in particolarmodo con il teatro dialettale econ maggiore caratterizzazionequando gli spettacoli sono con-cepiti, contestualizzati e realiz-zati in maniera, mi si passi iltermine, “artigianale”.

Si dice che il teatro dialettaleè una forma di teatro “minore”.Ma forse proprio questa sua “leg-gerezza” lo rende tanto amatodal pubblico. Oltre, e non è cosada poco, al grande pregio di man-tenere viva una lingua completa-mente ignorata dalla tecnologia

e avversa alla modernità.Se poi il teatro è commedia e

gli attori sono anche bravi, spon-tanei e generosi con il pubblico,allora siamo di fronte ad unospettacolo che vale la pena vede-re e di cui, come spettatori, valela pena essere parte.

Forse, le righe precedenti,sembreranno solo di un surplusdi parole, per chi ha avuto lafortuna di assistere ad uno deglispettacoli dialettali della com-pagnia “I Giovne Amarcord”,un gruppo di amici accomunatidalla passione per il teatro che da25 anni organizza commedie indialetto romagnolo per

beneficienza.Lo scorso 30 gennaio, il Sa-

lone Snaporaz era gremito. Tan-te persone, di tutte le età, accorseper gustarsi “..che sturacin dePigurer!” , diciottesima e piùrecente commedia dei “GiovneAmarcord”.

Quando le scene si aprono sitorna in dri sla memoria, quandu s’andava a scuola e cominciail viaggio con i personaggi che,ad ogni spettatore, avranno cer-tamente ricordato qualcuno chesi ha avuto la fortuna (o meno) diincontrare. Tra battute esilarantie colpi di scena, il tempo è passa-to con estrema piacevolezza.

Regista di questo, come dialtri spettacoli è RobertoSemprini, che naturalmente èanche attore. Insieme a lui, tuttibravissimi, Amos Andreini,Andrea Baffoni, MichelaBartoli, Roberto Bertozzi,Chiara Biagetti, MassimoGaffarelli, Francesca Gennari,Erica Matteucci, Ketty Mon-tanari, Barbara Perazzini, Sil-via Prioli, Alessandra Rossi,Matteo Silvagni e Simone Ten-ti .

La Compagnia sta girando inqueste settimane i teatri dellaprovincia con il nobile scopo didonare quanto ricavato alla Mis-sione in Mozambico di don Clau-dio Comanducci, missionario inAfrica ed ora parroco a Bellaria.

di Alessandro Fiocca

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39 CATTOLICAFebbraio2013

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IL TEMPIO DELLA CULTURA

30 anni di Centro culturale Faceva gli onori di casa il direttore

Marcello Di Bella che insieme al sindacoFranco Mazzocchi, riceveva l'allora presi-

dente della Regione Emilia RomagnaLanfranco Turci e tante altre autorità.

Il mondo della cultura, non solo locale, eraentusiasta: una città investiva in strutture

finalizzate alla cultura!

Inaugurato il 27 febbraio 1983 con la mostra fotografica“Giovani sparsi nella città doppia” curata da Radio Talpa.La ricerca comprendeva anche il “Questionario giovani”

- 27 febbraio 1983, trent'an-ni fa. Una piazza della Repub-blica ancora un cantiere venivainvasa da centinaia di persone,prevalentemente giovani e gio-vanissimi, come fosse imminen-te un concerto rock. Veniva inau-gurato il primo stralcio dei lavo-ri del Centro culturale polivalen-te, il primo fiore all'occhiello del-le strutture culturali della città.

Prendeva stabile dimora labiblioteca (prima negli scanti-nati dell'ex scuola mediaFilippini) con qualche decina dimigliaia di libri, l'emeroteca(giornali e riviste in consulta-zione) la fonovideoteca (che dal2001 diventata una efficiente emoderna mediateca),l'antiquarium (poi trasferito nelmuseo della Regina, inauguratol'8 aprile 2000), l'archivio foto-grafico e tanti spazi (sala conve-gni, esposizioni, sale di lettura,ecc.).

Fa gli onori di casa il diretto-re Marcello Di Bella che insie-me al sindaco FrancoMazzocchi, riceve l'allora pre-sidente della Regione EmiliaRomagna Lanfranco Turci etante altre autorità. Il mondo del-la cultura, non solo locale, eraentusiasta: una città investiva instrutture finalizzate alla cultu-ra! Parrebbe cosa facile (oggiStato e enti locali, anche a causadella crisi, sono più propensi a

di Enzo Cecchini

Inaugurazione del Centroculturale polivalente (27/2/1983). Da destra: Marcello DiBella (direttore, che presen-ta il plastico del progetto),Franco Mazzocchi (sindaco),Lanfranco Turci (presidenteRegione Emilia Romagna) (*)

tagliare che investire nella cul-tura...), ma la maggioranza disinistra subì feroci e continuiattacchi da parte della destra diquegli anni, la Dc soprattutto,che non voleva quell'opera, rite-nuta uno spreco, accusando lasinistra di usare la cultura comechiave di consenso elettorale.Insomma, la piccineria di unacerta politica ha una storia cheviene da lontano.

Ricordiamo quella giuntainsediatasi nel giugno 1980 tut-ta targata Pci: Sergio Grossi -sindaco - (sostituito il 26 agosto1982 da Franco Mazzocchi, chea sua volta lascia l'incarico diassessore a SebastianoMascilongo); gli altri assessori:Giancarlo Primavera, MarioCastelvetro, Oscar Micucci,Gloria Bellini , GiancarloTarsi. Insomma, l'ossatura del-la tradizione del partito comuni-sta con l'innesto di alcuni giova-ni, tra cui Oscar Micucci chefino al 1987 diede forzapropulsiva alla centralità dellacultura. Va ricordato anche unaltro giovane assessore alla Cul-tura (giunta 1975-1980) AttilioBigagli, per la sua ideapluridisciplinare della propostaculturale del nuovo Centro chesi andava a costruire.

Va ricordato che la fasepropulsiva e progettuale partenella metà degli anni '70. Non

solo il Centro culturale, ma an-che il riassetto intero della città:il cosiddetto asse dalle Navi alcentro (da periferia a periferia.L'attuale piazza della Repubbli-ca era solo un grande spiazzosterrato circondato da campi).Negli anni '90 Gian FrancoMicucci non fece altro che darecontinuità a progetti partoriticirca 15 anni prima.

Allora è giusto ricordareanche i componenti della giunta1975-1980 targata Pci-Psi: Ser-gio Grossi (sindaco). Assesso-ri: Sergio Pericoli, MicheleBertozzi (poi sostituito da Oscar

Micucci), Ottavio Lazzari (de-ceduto due anni dopo e sostitutoda Guelfo Benelli), MarioCastelvetro, Luigi Bersani eAttilio Bigagli . Curiosità: dal1970 al 1985 sedeva tra i banchidel Consiglio come consiglieredi maggioranza un giovanissi-mo Piero Cecchini, l'attuale sin-daco di Cattolica.

Siamo nel 1979 e la cittàviene tappezzata da un bel ma-nifesto ideato da MassimoDolcini: “Il nuovo Centro cul-turale di Cattolica - Nuova si-stemazione della piazza dellaRepubblica e progettazione di

un Centro culturale polivalen-te. Presentazione pubblica delprogetto da parte dell'architet-to Pier Luigi Cervellati pressola Sala convegni dell'Aziendadi soggiorno di Cattolica. Mar-tedì 27 marzo, ore 21” (*).

Leggiamo le idee guida delnuovo Centro. “Il Centro cultu-rale negli anni si impone graziealla generosa varietà dei pro-grammi e alla sagacità di guidee collaboratori, alfieri e mentoridi provato protagonismo, tra cuiintellettuali di fama nazionale.Le tante attività culturali trova-no nella biblioteca l'asse portan-te sul piano dell'elaborazione epromozione degli eventi. An-che il teatro, l'edificio multiusodel linguaggio e dell'idea dipolivalenza orginaria è pensatocome Teatro della biblioteca.Tutta questa attività è stata ripe-tutamente documentata con pub-blicazioni e interventi in sederadiofonica, televisiva e giorna-listica, nonché fatta oggetto distudi e ricerche in ambito uni-versitario” (*).

Torniamo all'inaugurazionee al motivo di tanta folla di gio-

vani. L'iniziativa che inauguròil Centro culturale polivalentefu una mostra fotografica daltitolo “Giovani sparsi nella cit-tà doppia” curata da quei giova-ni che frequentavano la “miti-ca” Radio Talpa (1977-1984).Centinaia di scatti che testimo-niavano la condizione giovaniledi Cattolica.

“La mostra è il prodotto diun anno di lavoro - veniva scrit-to nella presentazione -, e docu-menta il percorso dei comporta-menti e delle situazioni giovani-li sparse nella nostra città, nelladoppia e condizionante dimen-sione di estate/inverno. I giova-ni vengono ‘inseguiti’ là dove sidivertono, studiano, lavorano,dove consumano i loro ‘riti’;vengono ‘stanati’ là dove la-sciano le loro impronte, dove

2012, i numeri della biblioteca: 53milapresenze, 20.750 prestiti (tra cui 1.350villeggianti), 13mila consultazioni interne,26mila abilitati al prestito, 3.800 consulta-zioni audiovisivi. Patrimonio librario:84.500 volumi, 8.600 documenti audiovisi-vi, 24mila fotografie storiche, 200 titoli(quotidiani, riviste, periodici), 15mila titolicatalogati di fondi speciali (giallo, fanta-scienza, fumetto)

Manifesto della mostra foto-grafica “Giovani sparsi nellacittà doppia”

Continua nelle pagineseguenti

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40CATTOLICAFebbraio

2013

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producono i loro linguaggi,ostentano i loro simboli, dovemanifestano comportamenti tra-sgressivi e tradizionali. Ne ri-sulta, alla fine, una interessantee variegata manifestazione dicostume, oseremmo dire di ‘cul-tura’”.

Il pensiero corre ad uno diquei fotografi, una persona me-ravigliosa da tempo scomparsa:Paolo Celli.

Nella presentazione del ca-talogo della mostra l'assessorealla Cultura Oscar Micucciscriveva: “Tutta roba di Cattoli-ca, quella esposta. Cinque se-zioni come cinque metropolita-ne nel ventre caldo della confu-sione. Se la mostra fosse solomateriale documentario man-

turale locale. Nato “come meta-fora di opificio, di fabbrica, diluogo di produzione culturale.Ciò si è inverato sotto la guidapartecipata di forze intellettua-li, politiche e amministrative chehanno espresso, anticipandotempi e modernità, tendenze for-temente avvertite nel clima cul-turale degli anni '70. Decennioche si può considerare cardinedi un forte collegamento criticotra cultura, arte e società e du-rante il quale si è cominciato adefinire il passaggio dalla ‘rap-presentazione’ alla ‘comunica-zione’ dei processi culturali” (*).

Va ricordata anche la lungi-miranza delle scelte politco-amministrative della RegioneEmilia Romagna che con la leg-ge regionale 28/1977 ha inne-scato un processo di crescitapositivo per i centri medi e mi-nori che si sono dati sedi funzio-nali per le attività culturali.

Chi ha ideato e progettatoquel contenitore culturale hapensato in maniera moderna pro-iettandosi nel futuro. “Il Centroculturale guarda al modello an-glosassone di public library, su-perandone gli obiettivi dialfabetizzazione alla lettura, mastrizza l'occhio al modello fran-cese della maison de la cultureovvero ad un modello polisemicodegli spazi e attività prodotte.Nella fioritura europea all'inse-gna del post-modern, il Centrodi Pier Luigi Cervellati si col-loca nella più generale progetta-zione del principio ‘dentro’ lacittà e ‘per’ la città: riassume inuovi criteri di funzionalità cor-rispondenti alle nuove forme dipartecipazione collettiva ai fe-nomeni culturali non più intesi

come rituali di semplicerappresentatività o di fruizionepassiva” (*).

A completamento di piazzadella Repubblica e stralcio dopostralcio di tutti gli edifici (com-preso il brutto palazzone) l'ide-atore, l'architetto-urbanista PierLuigi Cervellati prende le di-stanze dalla sua creatura. “Quelprogetto è stato stravolto - di-chiarò - cancellato. Oggi non c'ècoralità di eventi, l'edificio in sénon può esprimere una creativi-tà che richiede una elaborazio-ne armonica... Per quanto ri-guarda quello straordinario pro-getto nei suoi contenuti, dopoche Marcello Di Bella è andatovia da Cattolica, è stata cancel-lata la sua impronta. C'è statouno stravolgimento del progettoe dei suoi concetti. Non sono piùapprezzabili quei contenuti ur-banistici che sono saldamenteancorati alle idee” (*).

La risposta della città è statacomunque forte. I ragazzi di al-lora e di oggi non hanno maiabbandonato quel luogo, dandopresenze e utilizzo dei servizida cifre record. Nel 2012 ci sonostate ben 53mila presenze! In-somma, il Centro culturale da30 anni è il più grande luogoattrezzato e qualificato di ag-gregazione giovanile e non solo.

Il “Luogo delle idee”, il “La-boratorio delle speranze” (An-drea Emiliani), “Cultura, ilcaso Cattolica”, “Cattolica ladotta”... un clima di eccitante

acculturazione che ha contagia-to centinaia di giovani cattoli-chini. Li chiamano i ragazzi del-la biblioteca quelli che respi-rando l'epopea dei grandi eventiculturali, sono poi diventati gran-di personaggi in Italia e all'este-ro raggiungendo ruoli di primopiano nell'ambito pubblico eprivato, diventando magistrati,professori universitari, musici-sti, artisti, manager... Questo di-mostra che investire in culturapaga!

Il Centro culturale è solouna delle tappe nella costruzio-ne di diversi contenitori cultura-li a Cattolica. Si parte alla gran-de: 1980 si recupera la chiesettadel vecchio Hospitale de' Pelle-grini della fine del 500 (ex ca-serma dei carabinieri) e diventala moderna Galleria S. Croce.1983: Centro culturale poliva-lente. 1996: 14 gennaio si inau-gura il Teatro della Regina.1998: un palcoscenico all'aper-to con l'Arena della Regina.1999: inaugurazione del Saloneteatro Snaporaz. 2000: è l'annodel Giubileo, sfruttando una leg-ge nazionale si restaura la excaserma dei carabinieri il giàHospitale de' Pellegrini e Catto-lica inaugura un'altra eccellen-za strutturale della cultura: ilMuseo della Regina.

Erano altri tempi, si dirà.Tempi di vacche grasse, di spe-sa pubblica facile... Tutto vero.Ma forse c'era anche più corag-gio, il coraggio (e l'avventura)

che viene non solo dall'averepiù soldi, ma che sgorga dalfermento delle idee che ti metto-no passione e fantasia. C'è unaconsiderazione amara da fare.Dopo quel crescendo rossinianodi opere dedicate alla cultura,erano poi le idee culturali (einiziative) che andavano sce-mando col passare degli anni (inparte rimpiazzate con buone sta-gioni teatrali). Paradossalmentela moltiplicazione dei conteni-tori culturali (con magre finan-ze per mantenerli), succhiavanorisorse vitali alla cultura stessa.Nel 1998 avviene il trasferimen-to “forzato” del direttoreMarcello Di Bella a Rimini...uno dei più gravi errori dell'allo-ra sindaco Gian FrancoMicucci.

Quella storia ha lasciato uncimitero di prestigiosi elefanti:Mystfest, Cosa fanno oggi i filo-sofi?, Libri in cerca di gloria,Convegni di filosofia politica,Biennale della grafica, grandimostre alla Galleria S. Croce eCentro culturale, Design e cul-tura balneare, Scientificamen-te... Grandi iniziative che sonostate copiate con successo nonsolo nelle città limitrofe, ma intutta Italia.

A giustificazione delle nu-merose iniziative finite, va rico-nosciuta la capacità delle varieamministrazioni comunali, vi-sta la penuria di fondi, di averetenuto duro sui servizi culturalipotenziandoli dove possibile e

garantendone almeno la conti-nuità. Che coi tempi che corro-no è certamente una buona cosa.L'attuale amministrazione nel2012, solo nel settore cultura, hastanziato circa 1.200.000 euro.

A Cattolica, per anni defini-ta “la dotta” per il livello dellasua offerta culturale (iniziativee strutture) è passato quasi l'in-tero mondo della cultura nazio-nale e internazionale. Intellet-tuali abituati a girare l'Italia e eil mondo, ma che Cattolica espri-mevano grande meraviglia quan-do entravano in quella nuovastruttura, moderna, ardita ed ef-ficiente che è il Centro culturalepolivalente. I complimenti sisprecavano, e quando erano resipubblicamente le corde dell'or-goglio cittadino vibravano.

I vari eventi e personaggiriescono a malapena a starepigiatamente nelle 207 paginedel volume “Biblioteamus - IlCentro culturale polivalente diCattolica” edito dall'Ibc (Istitu-to per i beni artistici culturali enaturali della Regione EmiliaRomagna) pubblicato in occa-sione dei 25 anni del Centro(2008). Sono raccolte nel Cen-tro centinaia di foto (in parte inesposizione) di grandi uominidella cultura e dello spettacolo(si pensi agli anni del Mystfest).Un'idea potrebbe essere quelladi riproporle in suggestive mo-stre a tema. Un po' di vanità(progettuale) non guasta mai.

Per finire torniamo alla mo-stra Giovani sparsi nella cittàdoppia. La mitica esperienza diRadio Talpa sfornò nello stessoperiodo un'altra grande iniziati-va: il Questionario giovani.Composto di 50 domande, coin-volse circa mille giovani dai 13ai 26 anni tra Cattolica e Gabic-ce. I dati vennero pubblicati conun numero speciale dei rispetti-vi giornalini comunali. Ne risul-ta un spaccato di grandeattendibilità sulla condizione deigiovani di allora: le opinioni, ildivertimento, le amicizie, lascuola, la famiglia, il lavoro (an-che stagionale), la politica, l'in-formazione, i grandi temi, i va-lori, le tossicodipendenze, la vio-lenza... L'iniziativa ebbe recen-sioni su quotidiani e riviste na-zionali e locali. Insomma, è ri-conosciuto come “la madre di

Simbolo del Centro cultura-le polivalente ideato dal desi-gner Massimo Dolcini (*)

La fase propulsiva eprogettuale parte nellametà degli anni '70. Nonsolo il Centro, ma ancheil riassetto intero dellacittà. Il 27 marzo 1979viene presentato il proget-to dell'architetto PierLuigi Cervellati: poloculturale e sistemazionedi piazza della Repubblica

Centro culturale,30 anni di storia

polivalente

cherebbe un criterio di tratta-mento scientifico per tutte que-ste facce, gruppi, situazioni. Mauna premessa o un criterio delgenere forse sarebbero gli stessia Milano o a Latina, e perciò èmeglio prendere tutto comeesemplificazione tematica. Bi-sognerebbe stare per un momen-to fuori dagli stereotipi; vari econtrapposti suggeriti per viascientifica o fruttodell'autoimmaginazione giova-nile. In questo rimpallo di defi-nizioni c'è infatti il rischio di unmorto: la realtà. Ed è forse lacittà doppia su cui insistere perricavare dalla mostra qualcosadi migliore”.

Ovviamente era tanta la cu-riosità dei ragazzi (ma anche deiloro genitori e parenti) di ritro-varsi “incorniciati” in una gran-de mostra, ma questo dava lorol'opportunità di cogliere tutte lepotenzialità per la città di uncontenitore all'avanguardia ne-gli spazi, nella qualità dei servi-zi, nella professionalità.

Negli anni il Centro cultura-le ha mantenuto le attese di offi-cina della cultura con una mi-riade di iniziativa di alto livellosprovincializzando il clima cul-

1980: Galleria S. Croce, 1983: Centro culturale polivalente,1996: Teatro della Regina, 1998: Arena della Regina, 1999:Salone Snaporaz, 2000: Museo della Regina

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41 CATTOLICAFebbraio2013

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CATTOLICA

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CATTOLICA

ti i ragazzi che avevano parteci-pato a quell'esperienza. Una let-tera-riconoscimento da incorni-ciare.

Nella presentazione dei datil'allora assessore allo Sport eTempo libero, Gloria Belliniscriveva: “Vogliamo sottoline-are che questa indagine ha inte-ressato la totalità dei giovani...questo ci permette di affermareche i risultati ottenuti sono am-piamente rappresentativi dellasituazione giovanile a Cattoli-ca. Il rischio più grande è quellodi un appiattimento dei dati at-traverso uno sbrigativo‘identikit’ del giovane cattoli-

“Guarda al modello anglosassone di ‘public library’, ma strizzal'occhio anche a quello francese della ‘maison de la culture’,ovvero ad un modello polisemico degli spazi e attività prodotte”

Centro culturale, 1991. Con-vegno “Elogio della politica”.Un tavolo di relatori eccezio-nale.Da sinistra: Remo Bodei, An-gelo Bolaffi, GiovanniCarandini, Giuseppe Carbo-ne, Umberto Galimberti,Beniamino Placido, AntonioGiolitti, Domenico Losurdo,Andrea Manzella, GiacomoMarramao, Saverio Vertone(*)

“Fabbrica della cultura”, “Luogo delleidee”, “Laboratorio delle speranze”, “Cat-tolica la dotta” ... un clima di eccitanteacculturazione che ha contagiato centina-ia di giovani cattolichini. Li chiamano ‘iragazzi della biblioteca’ quelli che, respi-rando l'epopea dei grandi eventi cultura-li, sono poi diventati famosi in Italia eall'estero raggiungendo ruoli di primopiano in ambito pubblico e privato

- “Tornano le letture inbiblioteca: dal 6 febbraio finoal 27 marzo, dalle 17 alle 18,gli straordinari lettori volon-tari del progetto Nati per Leg-gere si cimenteranno in let-ture “a tema” per regalare atutti i piccoli utenti la magiadelle storie.

“Perchè leggere a vocealta? Per la meraviglia…”dice Daniel Pennac. La mera-viglia è quella che leggiamonegli occhi dei bimbi quandosollecitiamo la loro fervida fan-tasia con i racconti. Non c’ètelevisione che regga il con-fronto con un libro letto ad altavoce ed è bellissimo vedereanche i piccolissimi seduti im-mobili, rapiti dallo scorreredelle pagine.

6 febbraio - Arlecchino ePulcinella ti raccontan lastoriella lettura di carnevale.

13 febbraio - Un amore dilibro, lettura di San Valentinodedicata all’amore e ai senti-

CONFERENZE

Ciak, si legge

menti in generale20 febbraio - Brrrr letture

fra i ghiacciai tra pinguini eorsi polari, per salutare “spe-riamo” l’inverno che se ne staandando.

27 febbraio - E la lunabussò alle porte del sole, lettu-re sul Sole e sulla Luna.

6 marzo - Femmine contromaschi, letture “di genere fem-minile/maschile”.

13 marzo - Ascolta la na-tura, letture sul tempo e sullestagioni.

20 marzo - Sei forte papà,letture sui papà e sulla fami-glia.

27 marzo - Oh che uovo!Lettura “pasqualina”

tutti i questionari”.La cosa più entusiasmante

fu la lettera dell'allora presiden-te della Repubblica Sandro

Pertini , che ricevuta una copiadella pubblicazione del questio-nario, si congratulò con gli or-ganizzatori, i collaboratori e tut-

chino. La chiave di lettura èinvece quella di indagare e ri-flettere sulla complessità socia-le, rispettandone le parzialità, lecontraddizioni, le articolazionisia a livello individuale che col-lettivo. Utilizzare quindi le ri-sposte del questionario comestrumento di conoscenza e dilavoro”.

Frulla con insistenza nellatesta una domanda stimolante: igiovani cattolichini di oggi,trent'anni dopo, come risponde-rebbero alle stesse domande?Un'idea pazza che sarebbe belloinseguire...

(*) Brani e foto tratti dal volumeBiblioteamus (IBC RegioneEmilia Romagna, 2008)

AMARCORD

Addio Mario, monello gentiluomo

Mario Ceccarelli(17.5.1939 - 3.2.2013)per anni è stato falconiere(Foto Mario Campagna)

- Mario ...unicamente MarioIl manifesto funebre degli amici,dipinge con puntuale commoven-te grazia il Marione nostro! Que-ste brevi personali note, che ag-giungiamo allo splendido “tweet”sono dedicate soprattutto a loro, aifans. Tutti gli altri potrebbero nonreggere!

Eh sì, per descrivere il versa-tile, eccentrico, esagerato mondodi Mario, dobbiamo abbondare incazzate ...o puttanate come le de-finisce Lui. Definisce? Sì amici,tutto al presente, come se nientefosse!

A dire la verità il “Legiona-rio” (legione straniera o amore perRoma?) largheggia in tutto: cor-dialità, birra, simpatia, vino entu-siasmo, zuppa! Accostamenti biz-zarri, è vero, ma siamo o no affinial maestro?

Maestro già, una tradizione difamiglia, ma titolo di cui il Nostro,non ama tanto fregiarsi: troppe lesofferenze per conseguirlo! “Ke

patiment sa ki compiti”La zuppa! Una sorta di mine-

strone sui generis, che noi per farLoimbufalire chiamiamo brodaglia.Mario se la cucina con amorevoleimpegno, nelle poche sere in cuinon è fuori a cena col solito foltostuolo di amici, gli aficionados dipastasciutta e ...bottiglia. Prima diaffondare il cucchiaio, però, la of-fre riverente a padre Giove. “Spe-riamo che Giunone glieLa nascon-da ahah, punzecchiamo ancora.“Ragazzi non ho mica la vita facilecome voi. Mi ha dato un incaricopesante, sono il Suoplenipotenziario e devo risolvere iproblemi dell’Umanità... nu fè ipataca burdèl”.

La mitologia greca, la storia diRoma... il salotto di Mario, semprespalancata la porta, è una tappaobbligata, un rilassante gradevoleapprodo. “Che bella gente” - ripeteogni volta il nostro splendidoanfitrione -. “Cosa bevete?”. An-che se lo sa benissimo. Ha inesau-

ribili scorte per i gusti di ognunodi noi. Nella Sua “scuola di Ate-ne” non si parla di malanni o dicrisi... volano pesanti sberleffi,omeriche risate, battibecchi furio-si. E tutto a manetta - per dirla allamaniera dei raga. E beh, a casa diMario, eterno ragazzo, nessuno èmatusa, niente tristezze!

Però qualche volta si esce dallacalda tana. O per fare due passi“Ragazzi il popolo ha bisogno dicertezze, bisogna farsi vedere ditanto in tanto...” O per scenderenella polverosa cantina, piena zep-

pa di rossi e di bianchi. ForseMario prova più gusto ad imbot-tigliare che a berlo, il vino. Forse!O infine per salire in terrazza dovec’è un altrettanto fornitissimogiardino pensile. In entrambi icasi ci rallegra vedere l’intimagioia, il legittimo orgoglio, concui Seneca si trasforma in Cincin-nato. “Mario vediamo da giorni laserranda chiusa che succede? “Stofacendo le prove per salire inOlimpo, a presto”.

Wow signori! Mentre scri-viamo ci giunge un email: ‘Mariomio questa scellerata Umanità nonmerita oltre i Tuoi sforzi. Ho de-ciso allora di chiamarTi su inOlimpo. Gusteremo insieme net-tare e ambrosia. Non siano tristi iTuoi amici, sarai felice quassù’,padre Giove.

Ci rimbomba nelle orecchieil vocione baritonale di Mario:“Guidone non la smetti di scrive-re puttanate?“.

Guido Calbi

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Sinventa.Un restylingdi luce, funzionalità

ed emozioni

La luce e la funzionalità creano bellezza. Per emozionare. Insiemeagli altri. Un luogo semplicemente accogliente. Come essere a casa conamici. Poi ci metti la familiarità, la cortesia naturale di Adler e delle suenuove tre socie. Da decenni, famoso per il gelato, fatto con ingredientidi qualità assoluta. Con lo stesso spirito si fa caffetteria e spuntino(pizzette, panini, hamburger, crostini). Per questo ricominciare è statoscelto Sinventa di Morciano di Romagna. Lo studio di arredamento dilocali pubblici è composto da uno staff di architetti e arredatori, con un

solido legame con Ifi Industrie. Alle spalle 20 anni di storie e lavoro nelcontract, alberghi, format, locali pubblici. Il Nuovo Adler è restylingnel solco del design: costruire il bello attraverso la riflessione, i saperi,l'esperienza. “E' stato un po' come rivisitare la ciambella della nonna”,racconta Sinventa. “Quando ci sono gli ingredienti è facile”. Partendoda un ottimo gelato, un'ottimo caffè, un ottimo mangiare veloceabbiamo cucito addosso al locale una nuova veste: sempre di accatti-vante eleganza. Col passo della gioventù”.

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43 CATTOLICAFebbraio2013

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di Patrizia Mascarucci

Da sinistra: Giuseppe Prospe-ri, Claudio Roncarati, AnnaSanchi, Alex Celli

Da ‘resilienza’ a ‘Cervantes’

- Claudio Roncarati inaugu-ra un poetico ed interessante gio-co di parole e versi nell’ultimolibro Per/le rime, edito da CFR.Dalla psicopoesia con la quale ciaveva sollecitati ad una visionedel mondo disincantata, passa allapoesia politica nettamente conno-tata: “Faccio rime per gioco e perprotesta / affabulando politica einchieste / stando dentro la real-tà, l’unica, questa. /, pur mante-nendo lo stile ironico e punte irri-verenti e provocatorie rivolte aquella pruderie borghesesessuofobica che tutt’oggi carat-terizza il ceto medio vicino ad uncerto cattolicesimo conservatoreostile all’evoluzione del tempo.

Roncarati denuncia a tutto ton-do il mondo attuale caratterizzatoda una diffusa amoralità sia nelcomportamento civico che civile,sulla mala politica che distruggegli ideali giovanili e l’ambiente,sul malgoverno che crea disoccu-pazione ed esodati, su un’econo-mia malata che spinge gli operaisulle gru se non al suicidio.

“È la storia che gira ma persbaglio / o per perfidia giraall’incontrario” scrive il poeta checon l’occhio del cuore vede unmondo che invece di mantenere lapromessa di solidarietà oggi sem-bra vieppiù spingerci nel baratrodella povertà, non solo economi-ca, ma in quella peggiore dell’in-differenza e dell’amoralità, anti-camera della morte dell’etica.Il messaggio di questo libro puòessere sintetizzato in una parola:

Terza edizione diAperitivo lettera-

rio. Il 24 novembrescorso hanno pre-sentare i loro libriClaudio Roncarati(Per/le rime) e Alex

Celli (ChickenBreast)

Poesia politica e l'uomo pollo che vuole cambiare il mondo

resilienza. Resilire in latino signi-fica rimbalzare, dunque contieneun significato che rinvia all’ela-sticità.

In alcune discipline scientifi-che (dalle quali la parola è mutua-ta) indica resistenza alla rottura ecapacità di resistere alle sollecita-zioni meccaniche. In psicoanalisiindica la capacità di riorganizzar-si, di non rinunciare agli obiettiviprefissati, non perdere di vistal’ottimistica visione anche nellesituazioni negative: ma faccia-mocelo spiegare dal dottore e dal

poeta.Roncarati crede nella capaci-

tà dell’uomo di “appigliarsi” alleproprie risorse per risalire la chi-na, per riorganizzare la propriavita, insomma alla capacità pro-pria di ogni essere vivente di so-pravvivere. Ed è proprio il giocodi parole RIMEmbranze, Per/lerime, smarRIMEnti, a svelarciquesta chiave di lettura: la poesia

come dimensione umana, comevisione del mondo ci può salvaredalla disperazione, ci può aiutarea trovare le forze e le energienecessarie per rovesciare questastoria che per sbaglio (lo sbagliodi qualcuno o di una categoria dipersone o di enti) o per perfidia(dei male intenzionati, degli squali,degli arrivisti) sta girando contro

l’uomo stesso.Alex Celli è un riminese del

1979, giovane insegnante esube-rante e di belle speranze. Ambi-sce a cambiare il mondo “almenoun pochino” nei panni del malde-stro uomo pollo, il supereroe cheè scaturito dalla sua penna perraccontare anche un po’ di se stes-so. Chicken Breast, questo il nomedel protagonista descritto inChicken Breast e Il ritorno diChicken Breast (Fara Editore,Rimini), si ispira a Don Chisciottee con il personaggio di Cervantestroviamo parallelismi interessan-ti.

Alex-Chicken inventa unascrittura scoppiettante quant’egliè nella realtà, maldestramente vivediverse avventure tra gli sguardibeffardi dei passanti e propriocome l’Hidalgo cerca di svinco-larsi dalla realtà in cui vive.Cervantes inventò il personaggioper mettere in ridicolo una lettera-tura che celebrava cavalieri im-possibili e non era in grado didescrivere i tempi che stavanocambiando non solo nella Spagnaseicentesca.

Celli non inventa, descrive sestesso, descrive l’uomo contem-poraneo cui la realtà limita l’im-maginazione e spegne la fantasia.L’uomo comune è impossibilitatoa realizzare le proprie aspettativesoffocato com’è daicondizionamenti sociali e da una

quotidianità appiattente. Lo sguar-do allegro ed ottimista di Alex cinarra storie fantastiche che si po-sizionano tra le fiabe, la mitologiaed il racconto di una serata indiscoteca “criptata” sotto formadi fumetto, per cui invece dei nor-mali avventori troviamo Thor, iltroll, e l’incredibile Ulk, mentreChicken nella suadonchisciottesca follia a volte èl’ubriaco che al posto dello scudolancia il coperchio della spazza-tura, altre volte è l’impiegato di uncommercialista impietoso che vaa soccorrere il povero cliente sul-l’orlo del fallimento: la fantasia,la pazzia, il gioco come l’irrazio-nalità irrompono nelle scene dellavita quotidiana del nostro polloper trasformarla in sogno.

Una scrittura che non annoiamai, veloce, ritmata riesce a tene-re il lettore col fiato sospeso persapere “come va a finire”. Celli,filosofo al naturale, denso di follesaggezza, punta l’indice sulla no-stra realtà compressa tra consu-mismo e video giochi, realtà cheinevitabilmente schiaccia l’uomoquando, divenuto adulto, si accor-ge che i suoi sogni sono svaniti inuna frustrante realtà che non la-scia più intravedere né sorpresené cambiamenti. La lotta controle ingiustizie tiene in vita il nostropollo e più sembrano insignifi-canti le sue vittorie più grandeinvece è la grandezza dell’impre-sa: portare un piccolo cambia-mento o raddrizzare un piccolotorto in questo mondo dedito allacorsa folle, è di per sé una impresagrandiosa ed i sogni non sono maibanali.

Coper-tina dellibro diClaudioRoncarati

Coper-tina dellibro diA l e xCelli

- Riprenderà in marzo larassegna “Aperitivo Lettera-rio”. Il programma prevede 4appuntamenti . 9 marzo, ore18, con Laura Pariani, giorna-lista e scrittrice, autrice dellibro “La valledelle donne lupo”. E' per cele-brare la giornata della donna,attraverso le pagine di questobellissimo libro, si percorreràuna lunga storia di donne fattadi ribellione, antiche sapienzee rapporto con la natura.

EVENTI

La valle delle donne lupo

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Gli itineraridella buona tavola

Gifar: migliori macchine, migliorequalità, miglior post-vendita

- Si potrebbe partire con: lemigliori macchine, la migliore qua-lità, la miglior assistenza post-ven-dita. E arrivare al fatto che sannospiegarti per filo e per segno comefunziona e quali sono i vantaggioltre che al momento dell'acquistosulla durata. Cioè al risparmio diacqua, energia e tempo sul lungoperiodo. E questo senza guardare alsoldo come speculazione, ma comedivertimento. E dopo trent'anni, per

tà di Rimini Fiera.Il giovane Di Ghionno inizia a

lavorare alla Shell Chimica. Hacome zone mezza Cattolica e tuttala Valconca. Dopo sei mesi, glidanno anche Riccione. Raggiungetutti gli incentivi legati al budget.Passa alla Diversey, sempre deter-sivi. Nel '69, è il miglior venditoreeuropeo della multinazionale. Nel'70, entra nell'impiantistica alber-ghiera con l'Oma (lavastoviglie).Diventa ispettore per il Centro Sud.Nel '71 durante una fiera stringe lamano a Luciano Berti, un uomofatidico nella sua vita, fondatoredella Comenda, oggi un gruppo da1,5 miliardi di euro, 130 marchi euno degli indiscussi leader mon-diali del settore.

Ma la stretta di mano si concre-tizzerà soltanto nel '73; diventaispettore vendite per l'Italia. Si tra-sferisce a Milano con moglie e trefigli.

Nel '77, lascia Comenda e Ber-ti per la Hobart, una multinazionaleche ha aperto in Italia con pocafortuna e che è alla ricerca dell'uo-mo giusto.

L'anno dopo, durante una fieraa Bolzano, incontra SchoenhuberFranchi, porcellana di qualità per laristorazione. Cercano un rivendito-re per Rimini. Di Ghionno si mettein proprio. Insieme al tecnicocomasco Eugenio Cappelli (anchelui in Hobart) fondano la Gifar.Oltre ai piatti, sono anche rivendi-tori Comenda e Hobart. L'aziendacresce; diventa leader di mercato,grazie ai marchi ed alla serietà.Tutte le volte che Di Ghionno haproposto nuove aziende ai clienti,ne ha sempre prima visitato lo sta-bilimento. Nel '92, liquida il socio.Nel '93 iniziano a collaborare i trefigli, Andrea, Vincenzo, Angela.

Nel 2005, con 4 milioni di eurodi fatturato cede l'azienda col ventoin poppa al signore della stretta dimano, Luciano Berti. Pino e fami-liari ne continuano la gestione e lostile.

Giuseppe (Pino) Di Ghionno fondatore di un'azienda modello

razione grandi impianti”. A sentir-lo parlare sa tutto. Ti porta permano sulla cucina per induzione,una tecnica che sarà popolare, e abuon prezzo, tra vent'anni. Ed èstato lui ad aver portato in Italia latostiera a nastro, il forno america-no, la lavastoviglie asciugatrice perposate.

Ha la curiosità di un bambino ela sagacia e l'umiltà di coloro i qualinascono dal commerciale. Vende-re apparentemente è facile, sul cam-po invece la musica cambia. Vaancora per fiere, anche apparente-mente lontane dal suo settore, comeMacfrutta a Cesena, o Ricicla aRimini. Lo fa per attingere e portaidee; per poi divulgarle ai clienti.Verso i quali ha un forte spirito diservizio. Racconta: “Il bravo ven-ditore è colui che comprerebbe quel-lo che vende. E' colui che sa e cheha un'esperienza e delle conoscen-ze da trasferire agli altri”.

Di Ghionno quando faceva ol-tre 100.000 chilometri l'anno nonha mai comprato l'auto che costavameno, ma quella che gli dava piùgaranzie di qualità e maggior ri-sparmio durante la vita dello stru-mento.

Figlio di un abruzzese di Tolloche giunge a San Lorenzo inCorreggiano nel 1955, dove iniziaa produrre l'uva da tavola a pergo-lato, la sua avventura da romanzoinizia quasi per caso al ritorno dalmilitare. Siamo nel dicembre del'66. Moglie incinta che lavora allaStanda, una persona gli dice cheSirio Tonini (un distributore che hafatto la storia dei detersivi per laristorazione nella provincia di Ri-mini e non solo) sta cercando ungiovane per il Sia (Salone industriaalberghiera, oggi Sia Guest). Allo-ra si teneva nel campo dei ferrovieridi via Roma, si faceva in dicembree durava 10 giorni. Quando piove-va mettevano le tavole per terra pernon sporcarsi; altro che le comodi-

dare un senso alla vita, si ricomperala casa colonica di famiglia a SanLorenzo in Correggiano.

Si legge Gifar (acronimo diGrandi impianti forniture alberghie-ri Rimini) e si coniuga con lo stiledel fondatore, Giuseppe (Pino) DiGhionno.

Alle 7 del mattino è già inbottega a dare il meglio di sé. Nel-l'ambiente lo hanno pennellato così:“L'enciclopedia vivente della risto-

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45 Febbraio2013 CATTOLICA

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L'INTERVENTO

Bilancio, conti in trasparenzaLa situazione contabile del Comune in attesa del Bilancio di previsione 2013

“Nel 2012, la spesa per ilpersonale è stata di8.071.580 • (pari al 33.5%della spesa corrente); per la“macchina comunale” di6.900.617 •; per il territorioe ambiente di 6.637.320 •;per il sociale di 3.802.248 •;per la polizia locale di1.175.128 •; per cultura eteatri di 1.092.043 •; per losport di 292.810 •”

Soluzioni strutturali. Siamoin periodo elettorale. Le parolesembrano pesare meno del solito,anche se il solito è già anoressico.Tra promesse da avanspettacolo eamnesie, se il cittadino vuol sape-re se il suo Comune sarà in gradodi fornire servizi, se l’impresa vuolsapere se le funzioni comunalisosterranno la sua attività, ebbe-ne, cittadino e impresa dovrannosapere almeno un po’ di norme edi economia. Niente urla, polemi-che, accuse. Tutt’al più qualchedato oggettivo, per quanto possa-no essere oggettivi i fatti gestitidall’uomo, guardando i problemial fine di trovare soluzioni ambi-ziosamente strutturali.

Bilanci e programmi. Il bi-lancio comunale è uno strumentodi programmazione. Serve adorientare la politica economicadell’ente e a valutare gli effettidelle scelte finanziarie. Il bilancioè anche un atto giuridico. Solo ilconsiglio comunale può autoriz-zare la spesa e le entrate dell’ente,definendo così i limiti della ge-stione amministrativa. Il bilanciopuò essere di previsione o con-suntivo. Il primo prevede la ge-stione economico-patrimonialedell’anno a venire, il secondo ve-rifica la previsione dell’anno pas-sato.

Lo schema del bilancio an-nuale di previsione, della relazio-ne previsionale e programmaticae del bilancio pluriennale sonopredisposti dalla giunta e presen-tati al consiglio comunale insie-me agli allegati ed alla relazionedell’organo di revisione. Fin quile regole, ora le questioni econo-miche nazionali.

Investimenti e pagamenti. Inquesti ultimi anni lo Stato ha chie-sto ai Comuni di contribuire aiconti pubblici in misura del tuttosproporzionata rispetto alla lorospesa. Il patto di stabilità fissa ilrapporto tra debito pubblico e pro-dotto interno lordo al 3%. In pra-tica, gli enti locali non possonospendere, se ciò significa supera-re la percentuale di riduzione del-la spesa media corrente loro attri-buita. Le difficoltà sono aumenta-te in maniera esponenziale dopoche, con recentissima circolareministeriale, si sono inclusi i lavo-ri pubblici nell’obbligo di paga-mento entro 30 giorni.

A regime, i cronoprogrammidei lavori pubblici dovranno per-ciò essere tarati sulle reali possi-bilità di spesa dell’ente nei limitidel patto di stabilità certificabilidai dirigenti delle ragionerie. Almomento, il tutto si traduce in unpesante freno agli investimenti.Forse un nuovo governo cambieràle regole. Ma bisognerà aspettarei risultati elettorali, valutando con-giuntura economica, credibilità ecapacità di contrattazione dell’ese-cutivo italiano in ambito europeo.Ben che vada sarà giugno. Fin quile questioni economiche naziona-li, ora quelle di Cattolica.

Indebitamento e contenzio-so. Il debito pubblico italiano det-ta la misura delle possibilità dellapubblica amministrazione. Per

quanto anomalo, occorre seguirequesta strada anche parlando delnostro Comune. In altri termini:illustrare nell’ordine l’indebita-mento, le spese, le entrate. LaCorte dei conti ha messo in guar-dia circa l’indebitamento del no-stro ente. Il debito, in gran parterinegoziato nel 2007, nel 2012 haraggiunto i 33.283.000 • (pari a1.947 • per abitante) con1.409.726 • d’interessi passivi,esclusi i debiti legati alla Fonda-zione Regina Maris che ha gestitol’ospedale di Cattolica. Solo negliultimi due anni, il Comune hadovuto accantonare 1.700.000 •per potenziali perdite dei contrattidi finanza derivata stipulati in pas-

sato.Nei confronti di questi con-

tratti il Comune ha agito inautotutela, rafforzando le azionigiudiziarie con la predisposizionedi analisi economico-finanziariea sostegno di azioni civili e penalinei confronti degli istituti di cre-dito. Analogo rafforzamento giu-diziario si è attuato per le penden-ze legate alla Fondazione ReginaMaris. In parallelo, si sono apertedifficili trattative per trovare unasoluzione transattiva che non sitraduca in un danno erariale per lecasse dell’ ente.

Difese d’ufficio. La spesa cre-

sce per via di maggiori bisogni,ma anche per una sorta di atteg-giamento difensivo da parte deiservizi comunali. Non deve mera-vigliare se anche nel nostro Co-mune sono state chieste risorseche comportano un disavanzo paria un decimo dell’intera spesa. Seda un lato si deve sollecitare laresponsabilità di tutti, dall’altro,si trova aiuto nell’adozione speri-mentale del nuovo sistema di con-tabilità pubblica che, definendouna sorta di competenza finanzia-ria rafforzata, offre gli strumentiper eliminare comprensibili quan-to improprie forme di accantona-menti: “tesoretti” che sottraggonorisorse ad altri servizi minando latrasparenza del bilancio.

Parte di questo lavoro, tra l’al-tro, aiuta a collocare nel fondopluriennale gli evanescenti resi-dui attivi (crediti accertati ma nonriscossi) e passivi (somme impe-gnate ma non pagate). In breve,

l’essere tra i comuni sperimenta-tori ha offerto a Cattolica credibi-lità presso gli interlocutori istitu-zionali circa la volontà di risana-mento dell’ente, un sostegno eco-nomico, due anni di vantaggiorispetto agli altri Comuni in unasituazione normativamente pro-tetta. Nondimeno, il confronto coni servizi è ancora aperto.

Spesa corrente. Nel 2012, laspesa per il personale è stata di8.071.580 • (pari al 33.5% dellaspesa corrente); per la “macchinacomunale”, di 6.900.617 •; per ilterritorio e ambiente, di 6.637.320•; per il sociale, di 3.802.248 •;per la polizia locale, di 1.175.128•; per cultura e teatri, di 1.092.043•; per lo sport, di 292.810 •. Perlegge, la spesa corrente non potràpiù essere finanziata con oneri diurbanizzazione né, d’altra parte,l’urbanizzazione di Cattolica per-mette di consumare altro territo-rio. In altri termini, occorre trova-re una forma di finanziamentostrutturale che lasci all’urbanisti-ca morigerati spazi legati alla ri-qualificazione dell’esistente.

Turismo e attività economi-che. Un discorso a parte meritanole spese per il turismo. Non sonosempre facilmente identificabili,ma rimane un dato: in proporzio-ne, Cattolica è il 17° Comuneitaliano che più soffre il taglio ditrasferimenti in relazione ai servi-zi offerti. Prima e dopo di Cattoli-ca ci sono solo Comuni turistici.L’anno scorso il Comune ha rice-vuto un contributo volontario di350.000 • da albergatori, 60.000• dai concessionari di stabilimen-ti balneari, 10.000 • dalla coope-rativa dei pescatori. La differenzacol 1.200.000 • di spese previste abilancio per il turismo si è ricavataincidendo sulle aliquote IMU che,tuttavia, insieme alle aliquote IR-PEF, sono rimaste tra le più bassein provincia grazie a un forte ta-glio di altre spese e al minoreindebitamento acceso, che ha per-messo di ottenere benefici impor-tanti dal patto regionale di stabili-tà.

Ma la spesa in sostegno delleattività economiche deve trovareuna definizione, ancora una volta,strutturale. Non essendo tra le fun-zioni fondamentali di un Comu-ne, non trova corrispondenza neitrasferimenti dello Stato o in unasua fiscalizzazione. Pur nelle ri-strettezze normative, l’ammini-strazione sta facendo la sua parte,tra l’altro, cercando di favorireuna soluzione che rendaPromoCattolica uno strumento

operativo per le imprese turisti-che cittadine in grado di operarecon risorse proprie senza i ne-cessari limiti che vincolano l’usodi risorse pubbliche.

Alienazioni, entrate tribu-tarie, trasferimenti. Ildepauperamento del patrimoniocomunale, e la crisi economica,non favoriscono alienazioni di benipubblici. Sempre più l’attenzionesi sposta sulla fiscalizzazione deitrasferimenti. Vale a dire, per lesole funzioni riconosciute ai Co-muni, lo Stato compensa la ridu-zione dei suoi trasferimenti con lapossibilità del Comune d’inca-merare entrate tributarie propriedefinite dalla Stato. Questo sullacarta.

In realtà, l’IMU è una sorta dipatrimoniale che incide sul rispar-mio divisa tra Stato e Comuni convincolate possibilità di modula-zione da parte dell’ente locale.Nel 2013, lo Stato incasserà leentrate IMU legate a immobili dicategoria D (alberghi, capannoni,ecc.). Su questi immobili i Comu-ni potranno applicare solo un in-cremento pari allo 0,30%. In forzadell’ennesima circolareministeriale, il Comune potrà peròmodulare le aliquote IMU in basealla categorie catastali. L’oppor-tunità trova limiti sia nella possi-bile riduzione dei trasferimentistatali, sia nell’incertezza del get-tito di poste legate ad agevolazio-ni o ai terreni edificabili che, nelnostro territorio, hanno registratoun significativo calo.

Sono previsti aumenti legatialla Tares, imposta che sostituiscein parte la Tarsu che copriva il98% dei costi per la raccolta esmalitimento dei rifiuti. La Taresdovrà invece essere pari al 100%del costo del servizio cui si som-merà sia uno 0,30% che andràdirettamente allo Stato per il pa-gamento dei c.d. serviziindivisibili, sia gli aumenti delcosto per l’estensione delle zonedove si effettua la raccolta diffe-renziata “porta a porta”.

Rimane ancora in piedi la que-stione dell’imposta di soggiorno,congelata l’anno scorso dal ricor-dato contributo volontario di al-cune categorie economiche. No-nostante la sua adozione in impor-tanti città, permangono molte cri-ticità, solo in parte risolte dallagiurisprudenza circa la possibilitàd’individuare in regolamento lafigura di un sostituto d’imposta.Grave è infine il dato dell’evasio-ne fiscale.

La provincia di Rimini è alquarto posto come tenore di vita eal 98° come reddito dichiarato: il93% del gettito Irpef proviene dallavoro dipendente e dalle pensio-ni. In parallelo allo sviluppo subase provinciale e regionale deglistrumenti volti alla sicurezza dainfiltrazioni della criminalità or-ganizzata, la lotta all’evasione fi-scale è stata individuata dall’am-ministrazione cattolichina tra gliobiettivi da rendere pienamenteoperativi entro il 2013.

* Vicesindaco e assessoreal Bilancio del Comune

di Cattolica

di Alessandro Bondi*

“Se il cittadino vuol sapere se il suo Comune sarà in grado difornire servizi, se l’impresa vuol sapere se le funzioni comunalisosterranno la sua attività, ebbene, cittadino e impresa dovran-

no sapere almeno un po’ di norme e di economia. Qualche datooggettivo guardando i problemi al fine di trovare soluzioni

ambiziosamente strutturali”

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Page 46: 2013 - 02 | La Piazza delle Province di Rimini e Pesaro

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Marco Simoncelli, la breve eternitàLO SPORT

Marco Simoncelli

- Ricordi di sport, di moto,di auto. Già, lo sport forse piùavvincente, Enzo Ferrari, ilpilota, l'ingegnere, il “gran-de” per antnomasia. Definivale sue Ferrari da gara le miegioie terribili. E' vero se pensoche il nostro Marco Simoncelliera tra noi tutti poco più di unanno fa. Lo era con la fiducianei propri mezzi, con il fervoredi dimostrare a tutti, ma anchea se stesso, di migliorarsi garadopo gara.

Chi l'avrebbe mai detto chenel penultimo MotoGP dellastagione (Kuala Lampur - Ma-lesia) il Marco da Coriano po-tesse trovare la fine dei suoisogni. Là sotto un cielo lonta-

Il Sic aveva 24 anni quando morì nel MotoGp della Malesia. Era il 23 ottobre 2011

Cattolica, 1941Da sinistra: Gioconda Barulli,Alba Torriani, MariaBartoli, Livia Medri.(Archivio fotografico Centro Cul-turale Polivalente di Cattolica)

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Il pr ogramma di febbraio - Martedì 12 ore 15 -

Festa di Carnevale col TrioNostalgia. Con la parteci-pazione di Bartolino(barzalettiere birichino).Offerta libera.

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- Giovedì 28 ore 14,30 -Gara di briscola con premi

Sabrina e Raffaella Olivieri

Il coraggio delledue ‘sfogline’

NUOVE IMPRESE

Hanno aperto un piccolo labortatorio di pastafresca. Una sfida alla crisi

- Sabrina e RaffaellaOlivieri hanno voluto dare uncalcio a tristi storie di licenzia-menti e precariato: una sfidaalla crisi. Da pochi mesi sisono messe in proprio aprendoun piccolo laboratorio di pastafresca in via Allende 27.

E' la ricerca di un futurostabile che parte dal passato,da quella tradizione che piùcaratterizza la Romagna e ri-splende tra le eccellenze delMade in Italy nel mondo: lapasta.

Insomma: le due ‘Sfogline’(come hanno nominato il ne-gozio) vogliono prendere iclienti per la gola.

“Abbiamo voluto con gran-de coraggio aprire questa atti-vità anche contro chi ci davadelle pazze visto il momento dicrisi - racconta Sabrina -. Maci abbiamo creduto e ci cre-

no, l'inaspettata crudele fatali-tà. A questo punto si sta con lemani in mano a piangere conti-nuamente? No, è giusto reagi-re. Infatti leggo del monumen-to allestito nel centro di Coria-

no. Leggo della FondazioneMarco Simoncelli sostenuta eben cordinata dal sindaco diMisano Adriatico StefanoGiannini. Penso al grande even-to al 105 Stadium di Riminicon oltre seimila ammiratoridel Sic. A scherzare, ma anchepiangere di commozione ricor-dando i vari aneddoti su Mar-co: quel suo agitare le bracciadavanti ai cronisti e fotografi,quel suo frasario un po'sgrammaticato... ma lo ama-vamo tutti proprio per questo,per la sua spontaneità.

In chiusura vorrei consi-gliare papà Paolo e la mammasignora Rossella di non farsi“lusingare” più di tanto datroppe manifestazionifurvianti, magari alcune ancheun po' “rozze” . Diciamolo,

verso atteggiamenti robanti al-l'insegna del business, Marcocol suo candore avrebbe dettograzie a tutti, però adesso puòbastare. “L'amore quello verova cercato nei meandri del cuo-re e della mente” (Confucio).

L'organizzazione mondia-le ha già presentato la lista del-le gare del 2013 e ho notato chei re del petrolio fanno la vocesempre più grossa. L'ex sulta-no di Tavullia ha mollato Bor-go Panigale per il Sol Levante.Caro Marco, forse conta pocose col tuo 58 potevi migliorartifino ad offuscare le impresedel grande Agostini. No,l'amarcord vero è nella tua bre-ve eternità. Sì Marco, avreivoluto chiederti che cosa vole-vi fare da grande, ma il destinome lo ha impedito.

(Rambo)

diamo tanto! Se poi ci faccia-mo prendere dalla crisi, a noichi ci salva?”.

Raffaella che ha una lungaesperienza nel settore elenca leprelibatezze fatte tutte a mano.“Ogni giorno produciamo pa-sta fresca: ravioli cappelletti,tagliatelle, gnocchi strozzapre-ti. Per avere sempre un pro-dotto fresco e di qualità, utiliz-ziamo ingredienti a km zeroper garantire la provenienzadi ogni cosa che produciamo”.

Conclude Sabrina: “ Vo-gliamo fare una politica di qua-lità e diversa dalla solita pastache trovi nel supermercato.Ogni week-end prepariamo la-sagne e cannelloni di diversefarciture pronti solo da cuoce-re” .

Buona fortuna alle due co-raggiose “Sfogline” e buon ap-petito a tutti.

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Un momento dello scorso2 febbraio

Page 47: 2013 - 02 | La Piazza delle Province di Rimini e Pesaro

47 IMPEGNO CIVILEFebbraio2013

LA RIFLESSIONE

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Che cos'è l'anima?

Chiesa, ripartire dal Concilio Vaticano II

di Walter Fiocchi

Cattolici in poli-tica. “Non esisteil centro tra giu-stizia e ingiusti-zia”. Il Maestro

è nato tra gliultimi, tra gli

emarginati

Per i credenti è la parte del corpo che dopo lamorte va altrove. Per i non credenti è la mente

Riflessionibibliche

“Il cristianesimo ha traditoGesù?”, Giorgio Jossa

Riflessionibibliche

“Non possiamo non definircicristiani”, Benedetto Croce

RELIGIOSITA' E POLITICA

di Silvio Di Giovanni

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- Che cosa è l’anima?E’ una bella domanda, ma è

anche l’oggetto di riflessione che iocon due miei cari amici, sufficien-temente credenti, ci si vien ponen-do, nelle occasioni di alcune oreserali della settimana di piacevoleconvivio.

Dalla riflessione scaturisconoanche le risposte, che ovviamente,possono essere diverse a secondadel pensiero di chi le esprime.

Il maggior numero delle perso-ne della civiltà occidentale, appar-tiene, sotto l’aspetto religioso, alcristianesimo e sono quindi con-vinte, quali persone di fede, chel’anima sia quella parte dell’uomodi origine divina che, dopo la mortedel corpo, esce da questo per anda-re a ricevere, in eterno, una ricom-pensa od una condanna, a secondadel comportamento durante la vitaterrena. Ovvero, l’eventualitàpurgatoriale assunta dal Conciliodi Lione del 1274, dopo anni diaccese dispute.

Veramente, secondo Paolo diTarso, l’anima umana che continuaad esistere dopo la disgregazionedel corpo, è però destinata ad an-darlo a riprendere di nuovo e defi-nitivamente come corpo risorto eda vivificarlo e così soltanto, l’uo-mo, potrà essere veramente salvatonella sua integrale umanità, rice-vendo il dono sopranaturale dellaincorruttibilità dei corpi.

Hobbes).Penso però, che si possa con-

cordemente postulare che, per “ani-ma” sia assimilabile il concetto di“mente”, di “spirito”, cioè quellaparte del corpo umano la cui sedepreminente sia collocabile inun’area del cervello. Quella partedell’encefalo con miliardi di cellu-le contenute nella cavità cranica, icui centri nervosi presiedono allepercezioni sensoriali e a tutte lefunzioni superiori predisposte adoperare la capacità di conoscere, diapprendere, di ricordare, di operaredelle scelte, di produrre l’impreve-dibile, di costruire la memoria ecreare nuove emozioni e nuovi pen-sieri.

Penso sia un qualcosa di im-materiale e di animato al contempo.Un qualcosa che per manifestare lasua attività ha tuttavia bisogno delcorpo giacchè è solo per mezzo di

Nella vita pratica di tutti i gior-ni il concetto di mente, di spirito, dianima, assume un aspetto piuttostosfuggente se non addirittura inaf-ferrabile, però è certo che, questisostantivi, definiscono un elemen-to che risiede nel nostro cervello eche è potenzialmente coincidentecon una parte rilevante del nostrocorpo. Tra i popoli primitivi, l’ani-ma era concepita infatti quale prin-cipio vitale che venivamaterializzato ed identificato conspecifiche parti del corpo umano.

Molte delle dottrine religioseantiche avevano la concezione del-l’anima quale parte distinta dal cor-po e ad esso sopravvivente:l’orfismo, la civiltà babilonese, egi-ziana, iranica, il brahmanesimo, ilbuddismo, queste ultime ammette-vano anche la metempsicosi, cioèla trasmigrazione delle anime da uncorpo morto ad un altro vivente.

Le conquiste scientifiche deinostri tempi ed in particolare quelledella biologia molecolare degli ul-timi due - tre decenni, hanno per-messo di raggiungere risultati sulleconoscenze delle funzioni cerebra-li molto più di tutto quanto appresonei millenni precedenti e tali dapoter superare e poter anche sfataretante vecchie inconsistenti affer-mazioni.

La spiritualità dell’uomo, il suopensiero, la sua mente, o se si pre-

alla morte di quel corpo per affron-tare il giudizio divino?

La fede nella religione cattoli-ca, insegna che l’anima della per-sona brava, buona e senza macchiae che così giungerà all’estremo pas-so, sarà di conseguenza premiata,nella sua entità intellettiva, con ilgodimento della eterna visione diDio. Così pure potrà essere trattata,dalla incommensurabile bontà di-vina, anche l’anima di un reo ditremendi delitti, purchè prima dellamorte del suo corpo vi sia stato unvero pentimento ed una redenzio-ne. Ciò in quanto deve presumersiche l’anima che si presenterà alcospetto di Dio non è più l’animaprecedente di nefando peccatore,ma un’anima cambiata, diversa emigliorata, così come viene libera-ta nel momento della morte del suocorpo.

Ma, la domanda particolare checi si pone è quella dell’anima di unapersona che muore dopo anni cheha perduto la capacità dell’intellet-to, che non ha più né memoria, népensiero, che non possiede più unospirito pensante né una coscienza,in che modo potrà essere giudica-ta? Ed in che posizione intellettivaverrà a trovarsi per l’eternità deltempo a venire? A cosa potrà ser-virgli la visione di Dio se è incapacedel tutto di capire, di pensare e diavere conoscenza e coscienza disé? E se non avrà il godimento della

ferisce: la sua anima, sussistono inrelazione a quella grandeprerogrativa che è l’intelligenza ela memoria che hanno sicuramentesede nel cervello. (In propositoJulien Offray de La Mettrie, in unodei suoi libri: “Storia dell’Amina”,scritto 267 anni fa, asserriva “l’ani-ma è quella parte dell’uomo pen-sante che sta nel cervello”.

E’ provato infatti che, in unadeterminata parte del cervello, unalesione od una malattiadegenerativa, può produrre la per-dita parziale o addirittura totale dellamemoria e della conseguente capa-cità del pensiero e della mente.Basti osserevare l’ossessionantespettro dell’Alzheimer. Questa ma-lattia degenerativa, inizia molti anniprima che si manifesti, distruggen-do delle cellule cerebrali, corro-dendo la memoria con una conti-nua progressione, che all’inizio ap-pare come solo un inciampo, ma uninciampo che non può essereparagonabile a qualsiasi altro in-conveniente (malattia o incidentequale ad esempio la perdita del-l’udito o di una gamba).

Se aumenta diventa fatale econ la memoria si perde tutto, an-che il pensiero, anche lo spirito,anche la mente.

E qui la domada sorge sponta-nea: dopo anni di una vita a livellodi vegetale, che tipo di anima po-trebbe essere quella che ne uscirà

esso che può esprimersi.La parola “anima”, con la stes-

sa radice dal latino e dal greco“anemos” vuol dire vento, spirito,“pneyma” (cioè soffio, respiro) chepotrebbe anche dirsi il principiodell’attività cosciente, è più in ge-nerale, il principio della vita in ogniessere vivente. Si potrebbe definirel’anima, come un condensato diintenzioni consce ma anche incon-sce, come delle percezioni, il tuttoformanti la caratterizzazione dellavita interiore di ciascuno di noi, chepossono avere la facoltà anche diemergere talvolta, se non sempre, alivello di coscienza.

- «Il rischio è che laframmentazione porti aun’irrilevanza della presenza deicattolici» in politica. Mi pare che,con questa frase, monsignorFisichella esprima bene la preoc-cupazione delle gerarchie nell’ul-timo ventennio di vita politicaitaliana, da Ruini in poi. 20 anni,a mio giudizio, di clericalismoche ha cancellato le acquisizionidel Vaticano II: «La Chiesa nonpone la sua speranza nei privilegioffertigli dall’autorità civile. Anziessa rinunzierà all’esercizio di cer-ti diritti legittimamente acquisiti,ove constatasse che il loro usopuò far dubitare della sinceritàdella sua testimonianza»(Gaudium et spes, 76). L’autono-mia e la libertà di coscienza eranoaffermate con decisione; nellescelte morali individuali, nella po-litica, nella professione, gli esper-ti sono i “laici”, inseriti nel mon-do. «Spetta alla loro coscienzaiscrivere la legge divina nella vitadella città terrena» (GS 36; 43).Questa messa tra parentesi deiprincipi conciliari ha portato adun’afasia del laicato cattolico“adulto” in particolare. I “cattoli-ci adulti”, al massimo, possonoritrovarsi a Todi o altrove. E, piùche a dialogare, ad ascoltare latonaca di turno. E così, il “mondocattolico” ha tanti attori e pochiregisti, per lo più in abito talare, aiquali i media si rivolgono ormaidirettamente, per trarne indica-zioni pregnanti di indirizzi, veti,

obiettivi. Una supplenzaquantomeno imbarazzante, per chila esercita e per chi la subisce, conpassiva accettazione di unaendemica minorità di pensiero po-litico. Sembra tornata d’attualità lamassima latina «la virtù (e la Veri-tà) sta nel centro». Così si guarda,da Monti in poi, ad un centro che hacome approdo il Partito PopolareEuropeo conservatore; e all’appog-gio di parte della gerarchia per fareun’ammucchiata di movimenti esigle cattoliche con referente unliberale come Montezemolo.

Con l’autorevolezza e la so-brietà di Monti, il neonato centronon offre che un’agenda: mancanoperò anima, prospettiva, valori, pro-getto. Si continua a navigare, conpiù competenza e autorevolezza in-ternazionale, nel mare capitalistico

senza indicare se, come e cosa cam-biare del modello che ci ha portatia questi livelli di disoccupazione eall’impoverimento di troppe fami-glie e imprese. Diceva il cilenoTomic: «Non esiste il centro tragiustizia e ingiustizia». Basterebbesemplicemente riconoscere: «È ilcapitalismo, bellezza!». È controun sistema ingiusto che bisognaschierarsi e non fare del mercato undogma, secondo lo spiritobocconiano.

Io non credo che il Vangelostia al centro! Il Maestro è nato tragli ultimi, tra gli emarginati, stra-niero seppur in patria, nato “nelverso della storia”; ha frequentatole “mele marce” e gli “scomunica-ti” del suo mondo religioso e poli-tico; morto sulla croce, come la“feccia” dell’umanità. Prima di tut-to l’Essere umano: principio datradurre in scelte della sua Chiesa,senza farla diventare “crocerossinadell’umanità”, ma “Chiesa delgrembiule”, Chiesa che lava i piedi,Chiesa che non ha paura di mac-chiarsi gli abiti di sangue, soccor-rendo l’uomo ferito sulla strada daGerusalemme a Gerico, rendendo-si “impura” per il culto, Chiesa che

cammina nel fango, Chiesa cheha il coraggio di prendere posi-zione per l’accoglienza, il rispet-to di ogni fede, della pace, dellagiustizia... Pena l’insignificanzae la vacuità di una Chiesa rinchiu-sa nel culto, nelle devozioni o neidevozionismi, nei cerimoniali chenon trovano poi “incarnazione”nei fatti e nelle scelte. Come hascritto Raniero La Valle, siamousciti sì dalle ideologie, ma siamocaduti in idolatrie suicide, in «unmondo modellato sul danaro dovei tagli alle spese sociali e l’aumen-to delle tasse ai poveri scattanoper meccanismi automatici senzanemmeno intervento di manid’uomo; un mondo dove la poli-tica è licenziata, le leggi del mer-cato sono promosse a leggi dinatura, il divario tra ricchi e pove-ri aumenta e la disperazione pren-de alla gola milioni di persone».Anche questi sono “valori nonnegoziabili”. Da difendere noncon prostituzioni politiche dellaChiesa, ma cercando meno diegemonizzare culture, influenza-re politiche e regolamentare lavita dei cittadini, e più di raccon-tare di Dio, il Dio del Vangelo. Sitestimonia anche con la vita: icattolici lo facciano allora conl’esempio personale e non con iltentativo di rendere egemoni leproprie convinzioni, limitando idiritti e le libertà di chi questeconvinzioni non condivide.

La cosa avrebbe dovuto avve-rarsi nel momento escatologico, conla parusia, cioè con la fine del mon-do ed il ritorno di Gesù sulla terra.ma gli anni passavano, la gentemoriva ed il momento non arriva-va, cosicchè Paolo elaborò il con-cetto che all’arrivo dell’atteso mo-mento, “noi che siamo ancora vivi,con i nostri morti che risorgeran-no, saliremo tutti quanti in cielo”.

Il pensiero cristiano successi-vo però da allora, si è progressiva-mente e lentamente rielaborato edancora viene rivisto l’inesauribilecontenuto con tutti i problemi chedi volta in volta si presentano per leopportune soluzioni, già intrapresee da intraprendere.

Altre persone che, pur vivendonel mondo occidentale, come loscivente, hanno maturato un pen-siero razionale con una visione deltutto laica e senza coinvolgimentidi fede, ha, di questo problema, unaidea ed un atteggiamento diverso,che può scaturire da una ricerca eda uno studio che la vita e l’espe-rienza possono offrire illuminandoin proposito il cammino (vedasi adesempio il pensiero di Thomas

visione di Dio, quale altro tipo ditrattamento gli spetterà? E perché?

Il professor Vito Mancuso, gio-vane intellettuale docente di teolo-gia, dotato di spiccata apertura adinterpretare l’arduo problema perun credente, vede l’origine dell’ani-ma con una propria costantematurazione, in modo diverso dallaChiesa Cattolica ufficiale. Ha cer-cato, Mancuso, di dare rispostaponendosi la domanda in una chia-ve però diversa e cioè: non assu-mendo quale esempio l’anima diun anziano morente, già da tempocolpito da devastante Alzheimer,ma l’anima di uno dei tantissimibambini che nascono senza la pos-sibilità di sviluppo dell’intelletto(8.000 al giorno nel mondo, 76 inItalia). La risposta in questo caso(nel suo volume “L’anima e il suodestino” ed. R. Cortina 2007) hapercorso la strada più ovvia e piùincline al suo pensiero. InfattiMancuso pone lo sdoppiamento dianima razionale ed anima spiritua-le, alle quali mai potrà giungerequesto sfortunato bambino, di con-seguenza indica la strada della con-divisione familiare del dolore e dellapropria anima con quella e per quelladell’incapace, con l’assunzione delsacrificio visto non come un fardel-lo.

Ma non è il caso che io ho postoe la domanda non sarebbe per me.Infatti per un non credente il caso èrisolto in partenza e i miei dueamici aspettano ovviamente da al-tri una risposta ai loro interrogativi.

E' anche l’oggettodi riflessione che io

con due miei cariamici, sufficiente-

mente credenti, ci sivien ponendo, nelleoccasioni di alcune

ore serali diconvivio

La spiritualità dell’uomo,il suo pensiero, la suamente, o se si preferisce:la sua anima, sussistonoin relazione a quella gran-de prerogrativa che è l’in-telligenza...

L'intellettuale Vito Mancuso

Il cardinale CarloMaria Martini,bella figura di prete

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Giovedì 14 febbraioore 11 e 18. Itinerario ro-

mantico nel borgo e nella Roccaore 19,30. Poesie d'amore -

lette dell'autore Simone Facendadalle ore 20. "dolci serena-

te" itineranti nel borgoalle 20,30. Taverna medie-

vale "Le parole, il cibo e l' amo-re" con animazione "A scuola dibaci "a cura dell'Accademia delBacio Casa del Gufo - Solo suprenotazione

venerdì 15 febbraioore 18. Itinerario romantico

nel borgo e nella Roccaore 20. Taverna medievale

Incontri... d'amore con un cupi-do dispettoso che cercherà difarvi innamorare. Casa del Gufo- Solo su prenotazione

dalle 20,30 - M'illumino dimeno .... e ti amo di più. Il Borgodi Gradara vi aspetta per accen-dere 1000 candele!!!

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romantico nel borgo e nella

Gradara d'amare. ‘Sentimenticon Paolo e Francesca’. Ogni sera ilborgo si spegne e si illumina d'amore

Roccaore 19,30. Poesie d'amore -

lette dall'autore Simone Facendaalle 20. "Ristoro del Cava-

liere" una autentica taverna me-dioevale allestita all'interno del-le mura del borgo fortificato diGradara . Casa del Gufo - Solosu prenotazione

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nel borgo e nella Roccaore 12. "A scuola di baci "un

corso insolito per studiare i piùbei baci d'amore a cura dell'Ac-cademia del Bacio di Mondaino

ore 16. "Dialoghi d'AmorCortese" a cura dell' associazio-ne ADA Danze Antiche in col-laborazione con il gruppo diDanza Storica Guglielmo

San Valentino,pensieri in cerca di cuori

l'Ebreo- Teatro comunaleore 17. "A spasso con Paolo

e Francesca" Corte Malatestianae spettacolo mangiafuoco

ore 19,30. "Ristoro del Ca-valiere" una autentica tavernamedioevale allestita all'internodelle mura del borgo fortificatodi Gradara. Casa del Gufo - suprenotazione cene a lume di can-dela in tutti i ristoranti

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Gradara,borgo di grande romanticismo

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- "E' meglio avereamato e perduto che nonavere mai amato"(Samuel Butler)

- "Amare, non è guar-darsi l'un l'altro, è guar-dare insieme nella stessadirezione" (Antoine deSaint-Exupéry)

- "Si ama soltanto ciòche non si possiede inte-ro" (Marcel Proust)

- "Quando uno è in-namorato comincia conl'ingannare se stesso. Efinisce con l'ingannaregli altri" (Oscar Wilde)

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La giornata degli innamoratinelle atmosfere di Paolo e Francesca

- San Valentino nel borgo di Paolo e Francescacantato da Dante nel V Canto dell'Inferno. A due passida casa una delle atmosfere più romantiche del mondo

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sono pazzi" (Adagio lati-no)

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- "L'amore è l'attesadi una gioia che quandoarriva annoia" (LeoLonganesi)

- "L'amore è come lafortuna: non gli piace chegli si corra dietro"(Théophile Gautier)

- "In amore si comin-cia con la retorica e sifinisce con la filosofia"(Jacques Dyssord)

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le, caratterizzato anche dal gra-ve blocco degli investimenti im-mobiliari e dalla scarsa liquidi-tà. Stiamo attraversando, una cri-si finanziaria grave e persisten-te, caratterizzata da instabilità edal rallentamento dell’economiamondiale, che nel nostro paesesi è tradotta in una nuova fase direcessione con elevati costi so-ciali ed umani. Nonostante ciò,la BCC di Gradara è riuscita araggiungere il livello di soliditàeconomica e patrimoniale che siera prefissato col Piano strategi-co 2011/2013, seppur con dina-miche diverse da quanto pre-

BCCG - NUMERI

Positivi gli indicatori economici 2012. Risultatiradicati nella sana gestione del decennio passato

ventivato.Il presidente Caldari rileva

nel passato la solidità di oggi:“La nostra banca, come tantealtre, ha seguito un percorso diprogressiva crescita negli anni90, che ha registrato una rapidaaccelerazione nel primo decen-nio del secolo in corso.

Con riferimento al periodo2001/2012 l’effetto di questa tu-multuosa espansione può esseresintetizzato e riassunto come se-gue:

- Gli sportelli sono passatida 7 a 20.

BCCG - CULTURA

BCC Gradara, numeri orgogliosi

BCCG - COMUNITA'

- Primo, il piacere di stareinsieme. Secondo, approfon-dire. Dopo la toccata in occa-sione dell'Unità d'Italia nel2011, la Banca di Credito Co-operativo di Gradara ha orga-nizzato un'altra uscita a Tori-no e d'intorni il 9 e 10 febbra-io. Come sempre le gite deisoci dell'istituto di creditosono un racconto di emozionie conoscenze, di organizza-zione e libertà.

La sistemazione alber-ghiera è sempre in centro;così ogni cosa è a portata digambe.

La due giorni piemonte-se. Alle 12 ritrovo per la visi-ta dello stadio attraverso unpercorso emozionante che dàla possibilità di “passeggiarea bordo campo”, vedere lospogliatoio allestito e respi-rare cosi l’atmosfera della pre-parazione del match. La du-rata del tour è di circa 60 - 70minuti.

Pomeriggio libero per unapasseggiata nel centro stori-

- La Banca di CreditoCooperativo di Gradara ri-torna a far splendere il bustodi Felice Cavallotti. Ne hafinanziato il restauro, dopoanni di abbandono. Colloca-to a Pesaro, in via Cialdini, lacerimonia si è tenuta il 26gennaio, alle 11. Sono inter-venuti il sindaco di PesaroLuca Ceriscioli, l'assessoreRino Briglia e il presidentedella BCC di Gradara FaustoCaldari.

“Noi - ha detto Caldari -siamo al servizio di una popo-lazione, compresa tra le pro-vince di Rimini e Pesaro-Urbi-no, di circa 500 mila abitanti.Affianchiamo alla tradiziona-le attività bancaria, un’intensaattività culturale, di valorizza-zione del territorio, con la ri-scoperta di vecchie storie edantiche memorie”.

“Abbiamo aderito all’ini-ziativa - continua Caldari - peril recupero ed il restauro delmonumento raffigurante Feli-ce Cavallotti, poeta, dramma-turgo, politico e patriota di im-portanza nazionale, proprioperché queste iniziative con-

- Numeri in ordine quellidella BCC di Gradara. Una ban-ca differente che continua a faresemplicemente il suo mestiere:prestare e raccogliere denaroper accrescere lo sviluppo dellefamiglie e della piccola e mediaimpresa dove opera. Il bilancio2012 si attesta su un utile di 4,3milioni di euro, in grado di con-tribuire in maniera determinan-te a quell’incremento patrimo-niale indispensabile a qualifi-care l'attività.

“Chiudiamo - rimarca ilpresidente Fausto Caldari - un

BCC, ritorno a Torino

BCC Gradara,un monumento per la città

Bellissima domenica 10.Visita a Palazzo Carignano,sede del Museo del Risorgi-mento. Nel primo pomeriggiopartenza in bus per la visita allaSacra di San Michele. Prose-

BCCG - COMUNITA'

- Ancora la salute nell'azione sociale della Banca di CreditoCooperativo di Gradara. Il 6 febbraio, il presidente FaustoCaldari, a nome dell'Istituto di credito, ha consegnato ottodefibrillatori al Comune di Pesaro. Le “macchine” saranno poidistribuite alle società sportive della città e alla Protezione civile.

Il 13 febbraio, un altro defibrillatore viene donato al CattolicaCalcio. La salute è da sempre al centro dell'avvità della Banca diCredito Cooperativo di Gradara, sia per la comunità, sia per isoci. Negli ultimi anni ha donato attrezzature (dalla Tac allarisonanza magnetica) del valore di svariate centinaia di migliaiadi euro.

“La BCC di Gradara - sottolinea il presidente Caldari - è unavera banca locale che affianca, alla tradizionale attività economi-ca, una importante attività sociale, culturale, di prevenzione ecura della salute, di valorizzazione del territorio e, con questadonazione, dimostra ancora una volta la sua sensibilità ed il suointeresse verso le amministrazioni locali, specialmente in questoperiodo di particolare difficoltà economica”.

Nove defibrillatoritra Pesaro e Cattolica

co di Torino e, per chi lo desi-dera, è l'occasione per dedicar-si allo shopping o frequentare itanti celebri caffè torinesi, emagari assaggiare il famoso“Bicerin”.

- Il personale è aumentatoda 52 a 107.

- La compagine sociale èpassata da 1.185 a 2.547 unità.

- La raccolta è aumentata da197 a 589 milioni di euro.

- Gli impieghi sono cresciutida 141 a 479 milioni di euro.

- Il montante complessivo di338 milioni di euro nel 2001,oggi raggiunge 1.068 milioni dieuro.

Da tutto ciò emerge che l’im-petuosa crescita nell’ultimo de-cennio, ha consentito alla BCCdi Gradara:

- di diventare uno fra i sog-

La Sacra di San Michele,la chiea-fortezza sullemontagne torinesi. Era lasentinella della Valsusa

tribuiscono a far conoscere lanostra storia, a far crescere ematurare i nostri giovani. LaBCC di Gradara, con quest’ope-ra, dimostra ancora una volta lasua sensibilità ed il suo interes-se verso le amministrazioni lo-cali, in un periodo di particola-re difficoltà economica.

Già alcuni mesi fa, abbia-mo presentato, a Pesaro, unimportante volume del Mon-tani, sulla storia di questa cittàe dei territori circostanti, men-tre nella seconda parte del2013 presenteremo sempre aPesaro un volume su VittoriaMosca Toschi, ad opera diuna giovane ricercatrice”.

Il monumento restaurato

esercizio che nonostante le dif-ficoltà economiche e sociali af-frontate, evidenzia un risultatopositivo per la nostra banca, frut-to soprattutto della riduzione delcosto del credito, di una oculataazione di contenimento dei co-sti gestionali, e da una attivitàfinanziaria favorevole.

Il tutto è avvenuto garanten-do il necessario supporto finan-ziario alle famiglie ed alle im-prese.

Un’annata comunque signi-ficativa nel corso della quale laBCC di Gradara si è confermatagrande realtà di questo territorioe risorsa importante per la no-stra comunità”.

“Il 2012 si è rivelato diffici-

getti creditizi locali più compe-titivi;

- di essere considerato unpunto di riferimento, per la strut-tura produttiva locale ed in par-ticolare per la piccola impresa;

- di disporre di una rete disportelli, che assicura un forteradicamento sul territorio;

- di vivacizzare questo radi-camento con un significativoampliamento della compaginesociale che prosegue anche inquesto periodo di difficoltà. Lacompagine sociale nel 2012 èaumentata di 117 soci.

- Di aver affrontato le cre-scenti complessità normative edi mercato, mantenendo un buongrado di efficienza operativa”.

Fausto Caldari,presidentedella BCCG

Il debifrillatore

cuzione della massiccia mon-tagna, la Sacra è una chiesa-fortezza che era a guardiadella Valsusa. E' mèta turisti-ca molto ambita e dal fascinounico.

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GABICCE MARE - GRADARA -TAVULLIA 52Febbraio2013

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- Nel comune di Gradara lamusica non cambia. Noi di “IlFuturo per Gradara”, gruppo con-siliare di minoranza, non voglia-mo andare contro la maggioranzasolo per far parlare di noi mavorremmo che almeno una voltasi agisca a vantaggio dei cittadini.

Nel 2012 ci siamo adoperatiper promuovere una convenzio-ne, con il comune di GabicceMare, per potenziare il servizio dipolizia municipale attraverso unagestione associata. Erano statipresi accordi con la giunta di Gra-dara e con il sindaco Foronchi econ il loro benestare ci siamo resipromotori di formare un accordoper potenziare il servizio di poli-zia municipale intraprendendo uncammino che ci ha portato adincontri con i responsabili dei duecomuni ed alla stesura di una boz-za di convenzione. Nella bozza siribadiva che i due comuni avreb-bero ripartito i costi di gestione,informatizzando gli uffici verbali

Vigili, era meglio la convenzionecon Gabicce che con Pesaro

LA LETTERA - GRADARA

e, ad ogni comune, sarebbero rien-trati gli importi delle sanzioni ele-vate nei rispettivi territori.

Ma senza alcun avviso da par-te del sindaco Foronchi, noi ab-biamo appreso dalla stampa chetutto il nostro lavoro di diploma-zia è stato letteralmente gettato amare perché lo stesso sindaco hadeciso di associare il servizio conPesaro.

Da ciò chiediamo come mai èstata presa questa decisione senzafornire al nostro gruppo alcunainformazione? Ha avuto paura chesaremmo intervenuti per elimina-re resistenze politiche? Ma il sin-daco Foronchi è al corrente chePesaro non riesce a gestire il ser-vizio sul proprio territorio perchéè molto vasto? E poi il sindaco èa conoscenza che tra Gradara eGabicce si sta instaurando un rap-porto non proprio idilliaco pro-prio per questa problematica cheha volutamente reso intrigata?

Il Futur o per Gradara

Turismo, nuovi scenari:sorpresa, natura e cultura

IL PUNTO

Al Mississippi lo scorso 25 gennaio. Presente ancheil presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca

Più che il nuovo, èreinterpretare lecarettistiche dellapropria cultura.Cenci, presidentedella Sis: “Un isoladi 6 ettari tra Misa-no e Riccione”

- La sorpresa. La natura. E lacultura. Queste sono le desiderateche vuole il turista a leggere unsondaggio commissionato dalla Re-gione Marche. E' stato detto nelseminario organizzato dal Comunedi Gabicce Mare, Sis e Universitàdi Ferrara. Sala piena, si è tenuto loscorso 25 gennaio, al Mississippi,il locale sulle palafitte, che il Co-mune vorrebbe acquisire (è del de-manio). Alla giornata con l'ambi-zione di raccogliere idee verso nuovimodelli di turismo costiero per pen-sare nuovi scenari e possibili strate-gie di sviluppo, c'era una sala atten-ta e di valore. Tante Marche (dalpresidente della Regione, Gian Ma-rio Spacca, al presidente della Co-munità Montana del Montefeltro,Michele Maiani, passando per lasignora degli alberghi, PaolaMichelacci), con ottime pennella-te di Romagna (in sala PieroCecchini, sindaco di Cattolica) eTullio Badioli .

Il sindaco di Gabicce Mare,Corrado Curti , ha fatto gli onoridi casa ed aperto la mattinata. “E'dal 2004 - ha solcato Curti - cheprogettiamo il turismo con propo-

ste nuove e tre obiettivi forti: illungoporto, il borgo di GabicceMare ed il Piano di spiaggia. Perraggiungere la meta, istituzioni eprivati ci devono credere e collabo-rare. Dobbiamo investire e non ve-dere le cose con iniziative singole”.

Gianfranco Cenci, presidentedella Sis, è partito dal momentoeconomico attuale per affrontare ilfuturo: “Oggi, il sistema registra

una fase di involuzione. Il turismopassa per la riqualificazione am-bientale e la sicurezza. Va integratal'offerta del mare con quella del-l'entroterra. Ma anche offrire qual-cosa fuori dai canoni, come potreb-be essere un'isola artificiale di 6ettari tra Misano e Riccione. Comesocietà pubblica, da anni abbiamoaperto una collaborazione con l'Uni-versità di Ferrara per ripensare lalinea di costa e gli alberghi che vi siaffacciano da Gabicce Mare a Ric-cione”.

Il provocatorio Cenci, ha la-sciato il testimone proprio all'Uni-versità di Ferrara che da tre anni staelaborando idee e progetti urbani-stici con Sis. Al professore LucaEmanueli, che è il direttore di que-st'onda culturale denominataSealine: “La nostra facoltà, con glistudenti, con altre figure come eco-nomisti, geologi e ingegneri mari-ni, elabora idee fattibili, realizzabi-li. Si cerca di mettere a fuoco lerisorse e successivamente si cercadi valorizzarle e implementarle. Lenostre sono tutte proposte credibi-li, e soprattutto fattibili. Sono pro-

L'ha vindù al pès sal bricìnANEDDOTI RACCONTATI DAI PESCATORI

- Il mezzo di trasporto delpesce dalla barca alla pescheriaper i piccoli natanti che non nepescavano una quantità notevole,veniva effettuato con il carretto amano. Una mattina i pescatori ar-rivati in porto da una mezz’ora,avevano già caricato il pescatosul carretto e stavano partendo perla pescheria, quando sentirono inlontananza la voce di Nino cheurlava: “Aspitè che a chèrgh alpès anche mé”.

di Enzo Gaudenzi Il pescatore ormeggiata la suabarca in fretta, mise il pesce sulcarretto, tre o quattro cassette tuttesulla parte retrostante tant’è che ilpiano perse l’equilibrio e il pescecadde sulla ghiaia della strada.Nino raccolse a due mani il pesce,lo rimise nelle cassette e andam-mo a vendere. Dopo la venditadisse che era andato tutto benissi-mo, il pesce pesava molto e avevaguadagnato più di tutti gli altri.Insomma: era riuscito a venderepesci e ghiaia.

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GABICCE MARE - GRADARA -TAVULLIA53Febbraio2013

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Vie del futuro. Seminario organizzato dal Comunedi Gabicce Mare, Sis e Università di Ferrara

getti strategici, cioè propongonoidee, tralasciando i particolari, comedisegnare le camere d'albergo, adesempio. Sulle quali hanno lavora-to in tanti. Vogliamo guardare ilfuturo, sotto l'ombrello di quelloche abbiamo chiamato ‘Riviera re-attiva’. Ovvero, gli operatori eco-nomici di questa zona nei momentino hanno sempre cercato di pro-porre idee alle crisi”.

Emanueli ed i suoi allievi ecollaboratori hanno messo in filauna serie di interventi strategici perGabicce Mare. “La linea di fondo ècostruire servizi comuni per il turi-sta per liberare spazi privati. Pensoad un luogo dove accogliere i servi-zi per le biciclette (dall'officina aduno show room), un centro benes-sere di livello. Stesso discorso perla spiaggia; non è più possibilepensare che ogni bagnino offra lestesse cose in piccolo. Un'idea po-trebbe essere di fare del Mississippiun centro di servizi: attracco, pisci-ne in acqua, piattaforme persolarium... In questo il lungomareavrebbe più forza e più spazi perattirare altre attività. E sarebbe an-che più libero da un punto di vistaurbanistico se si concentrassero lecabine in tre punti. Si potrebbecostruire una linea metropolitanain mare: da Rimini a Portonovo,Ancona”.

Dopo Emanueli, microfono alpresidente della Regione Marche,Gian Mario Spacca: “Il turismo hapotenzialità non sfruttate nel passa-to; Gabicce è qualificante nellastrategia turistica regionale. Que-sta crisi economica ce ne fa risco-prire le potenzialità. Il manifattu-riero regionale che fatica, significarivolgere il motore nelle bellezzedella nostra regione, al suo mare, aisuoi beni-culturali, al suo patrimo-nio eno-gastronomico. Quest'ulti-mo è una madre per il turismo. Lacarta con la quale procedere deveessere ispirata alla grandissima qua-lità. La qualità deve essere la nostrastrategia”.

Fabrizio Schiavoni, Cameradi commercio, ha chiuso il giro deirelatori con una serie di indicatorieconomici sul turismo.

Poi il dibattito, aperto da PaolaMichelacci, dell'omonimo albergo:“Dobbiamo essere professionali;abbiamo degli operatori che nonsanno raccontare la propria terra.Dobbiamo fargli trovare, al turista,ciò che vuole e cose nuove”.

Filippo Borioni , presidente diOasi (Operatori associati spiaggeitaliane) per le Marche: “Alle isti-tuzioni non chiediamo soldi; siamodisposti ad investire noi”.

Influenzato Angelo Serra, pre-sidente degli albergatori di Gabic-ce, Letizia Vincenzetti, funziona-rio dell'Associazione, in sostituzio-ne, è stata lapidaria: “Nel turismo,come in altri settori, occorre avereuna conoscenza delle cose che sifanno; iniziando da saper racconta-re...”.

Ha chiuso Renato ClaudioMinardi , assessore provinciale alTurismo: “Il turismo non èdelocalizzabile”.

Dopo il progetto, di cui sopra,realizzare l'edificio turismo. Ce lasi può fare. Senza paure e con pas-sione. Come i ragazzi della neonataassociazione della provincia di Pe-saro che curano le eccellenze: terra,tradizione, tipicità. Hanno offertauno spuntino e portato cose bellis-sime come le ceramiche. Pura cul-tura made in Italy, difficilmenteclonabile.

Amarcord Gabicce di Dorigo Vanzolini

Febbraio 1960, giovani gabiccesi a Saludecio durante una festa di Carnevale.Da sinistra: Adriano Lorenzi, Rino Arduini, Franco Mini, ?(semi-nascosto), Enrico Biondi(con maschera), Vittorio Renzi, Otello Gennari. In basso da sinistra: Elvino Cecchini, FrancoPalazzi. (Archivio fotografico Centro Culturale Polivalente di Cattolica)

Da sinistra: Fabrizio Schiavoni (Camera di com-mercio), Gian Mario Spacca (presidente RegioneMarche), Corrado Curti (sindaco di Gabicce Mare),Gianfranco Cenci (presidente della Sis), LucaEmanueli (professore dell' Università di Ferara)

STORIE DELLA MARINERIA

- Correva l’anno 1931quando la barca dei fratelliBertuccioli “Barbarèl” uscìdal porto di Cattolica per lapesca delle sardine. La giorna-ta non era bella, promettevatempo cattivo anche se era im-possibile immaginare quelloche sarebbe avvenuto. L’equi-paggio era composto da quat-tro marinai, SalvatoreBertuccioli “paròn” e dai suoifratelli Ivo (mio padre che al-lora aveva sedici anni) Adamo, e dal loro cognatoGiuseppe Campanelli“Gambrèn”. La loro barca de-nominata “Maria Bruna” dicirca 11 metri di lunghezza,era armata con vele al terzo adue alberi.

I marinai erano intenti allapesca quando all’improvviso spuntò una grossa nuvola neraportatrice di un forte tempora-le. Improvvisamente le onde sifecero alte e minacciose e labarca cominciò a beccheggia-re e a rollare paurosamente,tanto che a fatica riuscirono adarrivare davanti alla “Punta delGesso” dove furono gettate dueancore che riuscirono data lafortissima corrente ad arresta-re la corsa del peschereccio aCasteldimezzo.

A questo punto mio zio“Tori” che era il capobarca

‘Maria Bruna’ nella tempestadi Luciano Bertuccioli

ordinò all’equipaggio didemolire l’opera morta fino altrincherino e tagliò immedia-tamente l’albero di poppa o dimaestro, in modo che le ondepotessero passare più agevol-mente sopra la barca da uncapo all’altro.

Proseguendo poi nel raccon-to che mi fece mio padre, suofratello “Tori” si rivolse a lui dicendogli: Ivo, vai sotto co-perta (essendo il marinaio piùgiovane) e prega la Madonna.Trascorsa una mezz’ora di pau-ra e di disperazione in seguitoalla violenza della tempesta peri marinai che erano in coperta,mio zio Tori cercò Ivo affanno-samente, lo trovò e lui gli rispo-se: la Madonna mi ha detto chenon ci accadrà nulla, rassicural’equipaggio che avranno la suacerta e Santa protezione. Miopadre ebbe la visione della Ma-donna che gli apparve in uncandido colore celestiale conuna luminosa aureola, quandomi raccontava questa esperien-za osservavo in lui una profondacommozione. Dopo cinque gior-ni tutti i marinai tornarono acasa incolumi e per ringraziarela Madonna del miracolo rice-vuto donarono alla chiesa diCasteldimezzo che si trovava difronte alla loro imbarcazione.un omaggio di ex voto.

Quadro ex voto raffiguranteil naufragio

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SAN GIOVANNI 55Febbraio2013

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- Torna Intermittenze, larassegna curata dal Teatrodei Cinquequattrini, che ani-merà anche nei prossimimesi il Massari. Dalle 21.

9 febbraio - “La Ballatadei Lenna”, una fiaba italia-na.

16 febbraio - Compa-gnia Dialettale dei Rime-diati di Borgo Massano(“ El prim fiol”.

23 febbraio - Spettaco-lo finalista del festival“Vd'A”.

28 febbraio - Appunta-mento al cinema con “Mari-na Abramovic”

2 marzo - Gruppo Tea-tro Accua (Urbino) “ Cirko”

8 marzo - Giornata in-ternazionale della Donna.Spettacolo degli allievi dellaboratorio permanente“Pane e Rose”.

Massari,il cartellone

EVENTI

Elio Fratenali in una bella biografia: dallamiseria al benessere con sacrificio e costanza

- “Acsé”, “così”, è il modo difare di Elio Fraternali. Un po’come gli viene, con talento etenacia. E di solito gli viene bene.Non sarebbe una notizia, non peri suoi parenti e in figli che loconoscono molto bene. Se nonfosse che questo muratore che hafatto di tutto nella vita, quasiottantenne, ha deciso, più o menoun anno fa, di scrivere un libro.Un libro che nessun altro avreb-be potuto scrivere meglio, la suaautobiografia.

Quella di Elio Fraternali èstata una vita in salita, spessoscalata con rapporti troppo duri,quasi da velocista. Lui al valico,in un modo o nell’altro, è semprearrivato. A volte stringendo identi e pedalando più forte, altrecaricandosi la bici in spalla etirando a piedi fino al traguardo.La metafora del ciclismo non èun caso, se si legge la sua storia.Un libriccino rilegato col dorsoin colla, stampato in poche copieper parenti e amici. Elio Fraternaliha solamente la quinta elemen-tare ma, con uno sforzo compia-ciuto, come sono stati tutti quelli

Una vita semplice e una storia da raccontare

che ha affrontato in 80 anni, èriuscito a terminare anche que-sta impresa. Scrivere la sua sto-ria. Il risultato è delizioso.

Nato nel 1933 a CaseBernardi, una frazione di Tavul-lia, Elio ha conosciuto la miseriasin dai primi anni. Il padre era inAfrica per lavoro, vi rimase an-che durante la guerra, e tre boc-che da sfamare erano tante. Lesconfitte di una capofamigliasono tutte riflesse nelle lacrimedi una madre, mentre vede i pro-pri figli costretti a elemosinare lebucce del cocomero destinate aimaiali.

“La pecora e il gattino” è iltitolo dell’opera. Richiama unepisodio della sua infanzia. Unodei primi ricordi di suo padre,che con i soldi di caparra

recuperati dopo l’acquisto di unacasa non andato a buon fine,comprò una pecora e portò assie-me a lei a casa anche un gattino.Il primo animale domestico, og-getto di amore e attenzione. Ilgattino si perdette durante laguerra, un dolore che è rimastonitido nella memoria, assiemeall’orrore e agli stenti patiti, allapaura dei bombardamenti e aitedeschi sulla Linea gotica. Finoall’arrivo degli americani e allacioccolata in barrette.

Non aveva compiuto ancora14 anni Elio Fraternali quandocominciò a lavorare. La voglianon gli è mancata mai per tutta lavita. La sua è stata un’esistenza asuo modo eroica. Sempre nono-stante. Bella per questo. Fece ilpastore per aiutare la famiglia,

ospite da contadini dopo che laloro casa fu distrutta durante laguerra. Poi lo sminuzzatore dipietre per farne calce. E final-mente muratore in regola nellaricostruzione di un ponte sullaPesaro-Urbino. Prima busta:3390 lire più una mancia e unapacca sulla spalla “te li meriti,sei un bravo bocia”.

La vita di Elio attraversa tut-to il ‘900, quello che chiama,citando Hobsbawm, “il secolobreve”. In effetti a lui sembraessere passato in un lampo, sem-pre indaffarato a costruire, pen-sare, progettare. La casa dovevive ora, sotto Montalbano, èquella che ha tirato su lui con lesue mani. Prendendo in prestitotutto il materiale e impegnando-si a restituire tutto piano piano.Perché non aveva niente. La pri-ma moglie morì in un incidentestradale ad appena 22 anni. Era il1962. Anche qui, quello che ècrollato è stato poi ricostruito.Ha messo su una bella famiglia,si guarda indietro ed è felice.Leggere la sua storia è capireanche questo. È un insegnamen-to di valori, quelli in cui ha cre-duto e continua a credere tuttora,

il sacrificio e la costanza. Perottenere quello che si vuole.

Gli ultimi anni li ha dedicatial ciclismo, una passione che èdiventata uno sport solo quandoha cominciato a poterselo per-mettere. Quando era giovane ilpadre gli rimediava le gommepiene dai copertoni dismessi deicamion. E lui pedalava più di 20chilometri per arrivare fino aPesaro al lavoro. A 50 anni Elioha cominciato invece a fare sulserio, partecipando a gare per gliover, campionati europei e mon-diali. Con risultati eccellenti. Pri-mo degli italiani in Austria nel2000.

Il suo libriccino, che hascritto a penna, aiutato dai pa-renti per la battitura al compu-ter, è un racconto che si legge inun paio d’ore ma è ricco dianeddoti. Che condensano lasua esperienza in una serie diflash e di vividi ricordi. L’havoluta raccontare perché ne sen-tiva il bisogno, come per fareun bilancio. Tergendosi il su-dore dopo 80 anni di fatica,sedendosi e dicendo “non so sevi interessa, ma questa è la miavita”. Potete cercare di averlobussando alla sua porta, magarivi farà sedere e vorrà raccontar-vela lui di persona.

Il Massari

di Matteo Marini

Elio FraternaliPERSONE

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SAN GIOVANNI55Febbraio2013

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Le ragioni della politica secondo GianfrancoCenci, sindaco di San Giovanni negli anni '90

- L'economia del buon sen-so. L'economia che affondanella saldezza della terra.L'economia lontana anni lucedai bagliori della finanza (ingiro per il mondo, nei cassettidei risparmiatori, grandi e pic-coli, ci sono titoli otto volte lagrandezza del Pil, Prodotto in-terno lordo, mondiale). Se inuna famiglia entrano 100 euroal giorno, ne vanno spesi 99; euna tantum 120. Insomma, nonsi possono fare debiti per speseoltre la propria portata.

Gianfranco Cenci, sinda-co di San Giovanni per un de-cennio a cavallo tra gli anni '80e '90, già assessore provincialeall'Agricoltura, racconta la suavisione della politica. La suacosa pubblica. E quella priva-ta.

“Come uscire da queste cri-si economica è la grande do-

L'INTERVISTA

Privilegi,sprechi,

giustizia sociale

“Abbiamo perso il pudore per collocare nellanicchia giusta quello che si può fare e quelloche non si può fare. Tutti noi, ci dobbiamoriappropriare della sobrietà”

COMUNITA'

Pacassoni, salgono gli aiutialle famiglie in difficoltà

- “Ci vorrebbero 100mila euroal mese per aiutare le tante fami-glie bisognose di San Giovanni edella Valconca”. Lino Pacassoniè il presidente del gruppo volonta-riato per handicap che porta ilnome del figlio, Davide, morto a12 anni nel 1995. Fin dalla nasci-ta, fu afflitto da tetraparesi.

“Negli ultimi anni - continuail signor Pacassoni - stiamo sem-pre più aiutando le famiglie indifficoltà di San Giovanni, Misa-no, Riccione, Morciano, Carpe-gna... Diamo loro un contributonell'affitto, nelle bollette, nella spe-sa. Sono una ventina le famiglie...”.

La “Davide Pacassoni” nacquenel '90 su iniziativa di Anna Pedo-ni. L'insegnante ancora oggi è lacoordinatrice dell'associazione. Al-l'inizio, si aiutavano bambini e ra-gazzi con handicap. Tra i tanti casi,un bambino portato all'estero, unpolacco colpito da leucemia e cura-to a Pesaro. Guarito, ancora oggi,ogni 2-3 anni, quando viene in Ita-lia per controlli, passa per un salutoa San Giovanni.

La vocazione originaria della“Pacassoni” è rimasta. Sostiene unasquadra di basket per disabili dellaValconca che si allena nella pale-stra delle Maestre Pie e che applica

il cosiddetto Calamai, il metodo“inventato” dall'ex giocatore edallenatore professionista. Graziealla Pacassoni, grazie alla profes-soressa milanese Pedrazzi ognianno vengono visitati gratuitamen-te molti ragazzi con problemi dihandicap. La signora Pedrazzi nevisita 7-800 l'anno e indica il pro-gramma fisio-terapico. Gratis.

Bilancio 2012. Entrate piùfondo cassa: 20.933 euro. Uscite.Basket per disabili: 4.740 euro.Sostegno alle famiglie in difficol-tà: 11.209 euro. Spese per assicu-razione: 802 euro. Saldo al 31dicembre 2012: 4.181 euro.

GianfrancoCenci,sindacodi San Giovanninegli anniNovanta

manda. Credo che non ci sianoscorciatoie. E' facile come sen-to raccontare da qualche poli-tico che bisogna puntare sullacrescita, sull'occupazione. Invia di principio siamo tutti d'ac-cordo. Chi è contro l'occupa-zione, contro il lavoro, controla crescita? Ma è il come rag-giungere l'obiettivo che diven-ta arduo. La penso come tanti:la crisi economica italiana èprima di tutto una crisi di valo-ri che passa ovunque: per lacosiddetta società civile, perquella politica. Però dentro cimetterei anche il potere intel-lettuale e quello religioso. Ab-biamo perso i paletti della ra-gione. Soprattutto abbiamoperso il paletto della giustiziasociale come obiettivo. Sonoin pochi a mettere al centro lagiustizia. Come dice Zanotelli:ci vogliono non opere di carità,

ma opere di giustizia. Senzagiustizia non c'è libertà, non c'ècondivisione sociale. Non c'ècomunità. Il senso di apparte-nenza.

Abbiamo perso il pudoreper collocare nella nicchia giu-sta quello che si può fare equello che non si può fare. Tuttinoi, ci dobbiamo riappropriare

della sobrietà. Sulle pagine deigiornali si leggono tristezzepolitiche che ci dovrebbero farimbufalire. In Lombardia i con-siglieri regionali, di maggio-ranza e minoranza, con l'auto-certificazione, si sono fatti rim-borsare Nutella e carta igieni-ca, bibite energetiche e libri.C'è qualcosa che non torna. E'

la sconfitta di oguno di noi.Sono privilegi inamissibili”.

“Ecco - continua Cenci -dobbiamo iniziare dal tagliodei privilegi. Vanno tolti a chise li è dati in nome del benecomune. Che stanno lavoran-do per noi. Quando sento direda alcuni politici che si sacrifi-cano per noi... Costoro potreb-bero lasciare la mansione peraltri compiti. Non gliel'ha mica

ordinato il dottore”.“L'altra faccia degli spre-

chi - affonda Cenci, che con lesue mani si sta sistemando unavecchia abitazione nel Monte-feltro - sono gli sprechi dellacosa pubblica. C'è qualcunoche a casa è attentissimo; poi,stranamente, quando mette pie-de nel luogo pubblico diventadisattento: per le piccole e perle grandi questioni. Un piccoloesempio: tenere aperte le fine-stre d'inverno col riscaldamen-to a tutta. Non si fa a casa, amaggior ragione non si dovreb-be nei luoghi pubblici. Ecco, cisi dovrebbe riappropriare delsemplice buon senso. Dovrem-mo agire da buon padre di fa-miglia, sia in politica, sia sullavoro, sia nei rapporti inter-personali. Il Paese ha tantiesempi lungimiranti a cui rifar-si. Due nomi di donne: RitaLevi Montalcini, recentemen-te scomparsa e la scienziataMargherita Hack”.

“Credo - conclude Cenci -che tagliando i privilegi, com-battendo gli sprechi e battersiper la giustizia, l'Italia possauscire dalle secche economi-che. Naturalmente mettendo illavo al centro. Le scorciatoiefinanziare hanno le gambe cor-te”.

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MORCIANO 56Febbraio2013

ALLEGRO MA NON TROPPO

Foro Boario

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Monologo taciturno - Il padiglione

fieristico, il 27 gennaio, proponeva la fiera Affari vostri.Un signore entra per fare qualche acquisto (camicie dibrand a tre euro, un affarone!!!). Costui fa un giro, nota,in fondo, vicino al bar, sulla destra, orgogliosamente dasolo, un distinto signore col cappotto di buon taglio conin testa un provocatorio caschetto da cantiere. I due sisalutano; finalmente il signore degli acquisti associa leidee: monologo taciturno quanto intelligente. Il padiglio-ne è stato “destabilizzato” dopo la nevicata dello scorsoanno. “Questa volta l'ha studiata bella”. Quanto sopra,è stato raccontato ai morcianesi in chiacchiere sui crocic-chi. E giù risate.

Lavatoio o ex... - Il Lavatoio è una delle

sale più belle della Valconca. Come dice il nome, primadell'acqua in casa, era il luogo dove le donne morcianesiandavano a lavare. Recuperato, è stata adibito a spaziopolivalente. Ci si ostina a chiamarlo, negli atti ufficiali, exLavatoio. Quell'ex suona male ed è di troppo. La dicituraSala del Lavatoio sa di bucato pulito.

- Tra le caterve di passio-ni di Mario Garattoni c'èanche la storia della Valcon-ca. Forse ha scandagliato tut-te le pubblicazioni sull'argo-mento. Ha organizzato unaserata il 19 febbraio, ore 21.Ci si incontra al Circolo cit-tadino coordinato da EzioAngelini. Sede: primo pianodel Palazzo Mofa.

Tre argomenti, tre rela-tori. Maria LuisaStoppioni, direttrice del

Storia, la Valconca in conferenzaal circolo cittadino di Ezio Angelini

LA STORIA

Mario Garattoni

Il 19 febbraio.Tre relatori:Maria Luisa

Stoppioni, Ma-rio Garattoni,

Erika Valli

Museo della Regina di Cattoli-ca, parla delle anfore del terzosecolo avanti Cristo rinvenutesul greto del Tavollo.

La complessa idrografia delConca è il tema di MarioGarattoni, il custode di uno deigiardini-orti più belli del Rimi-nese (fatto oggetto di visite di

amici e qualche volta dellescolaresche. Mario è genero-so, regala talee agli amici.

L'ultimo argomento è diErika Valli ; riguarda la steleDaunia, rinvenuto a Cattolicadurante gli scavi per il Vgs (ilcentro edilizio in abbando-no).

I libri fanno volar e

In crescendo le presenze e gli iscritti.Inaugurata cinque anni fa

LA CULTURA

- Aumentano le presenze. Unquarto sono giovani dai 14 anni apochi mesi. Quasi 400 i nuovi iscrit-ti. Più ore settimanali. Più atttivitàagli adulti, ragazzi e bambini.

Partiamo dai ‘numeri’ che,pur nell'essenzialità, dannoun’idea di come anche per il2012 i risultati conseguiti carat-terizzino la biblioteca come unpunto di riferimento non solo peri lettori morcianesi ma anche perquelli provenienti dalla Valcon-ca.

Significativo è il progressivoaumento delle presenze (dal pre-stito al servizio informativo, al-l’utilizzo dei PC e degli spazi):ben 20.577, contro le 17.313 del-l’anno precedente (16.338 nel2010). Di questi, 4.985 sono bam-bini e ragazzi di età compresa fra0 e 14 anni. I nuovi iscritti sonostati 374 (78 residenti nei comunilimitrofi), di cui 206 bambini eragazzi.

Questi dati possono sicura-mente essere letti anche comeuna più che positiva risposta al-l’ampliamento dell’orario setti-manale di apertura, passato da32,5 a 44 ore, prevedendo non

solo un prolungamento giorna-liero ma anche l’apertura del sa-bato pomeriggio.

Dunque un ampliamento delservizio importante, voluto dal-l’amministrazione comunale perdare una risposta alle necessitàsia degli studenti sia di chi potevaavere difficoltà di orario.

E’ possibile fare un bilanciopositivo anche per le iniziativeorganizzate dalla biblioteca, ri-volte sia ai ragazzi che agli adulti:da quelle in collaborazione conle scuole a ‘Un pomeriggio dafavola’ che nel 2012 ha registrato

oltre 500 presenze. Un dato checonferma la biblioteca come spa-zio di benessere, da vivere con igenitori e in compagnia.

Le attività rivolte a bambini eragazzi sono proseguite anche inestate, nell’orario di apertura se-rale, con un progetto ispirato alcinema e al film, tema portantedell’edizione 2012 di FU.MO.:“Storie a manovella”, un labora-torio pratico di cinema di anima-zione.

Rivolte invece all’utenzaadulta le proposte degli “Itinerariculturali” promosse dall’assesso-

rato alla Cultura e riferite a visiteguidate ad importanti mostre d’ar-te. Nel corso del 2012 sono stateorganizzate ben quattro uscite conun numero di partecipanti di cir-ca 40 persone in media.

La biblioteca ha infine ospi-tato in più di un’occasione attivi-tà proposte dalle associazioni delterritorio, quali mostre, presenta-zioni di libri, corsi rivolti agliadulti, assumendo così, nel paesee non solo, un ruolo centrale nel-le azioni di politica culturale ecome luogo di aggregazione e diincontro.

I vincitori delle borse di studio

Lavatoiodurante i lavori(Foto Polverelli)

LA POLITICA

- Sei firme di una com-patta minoranza per unordine del giorno che scot-ta: il padiglione fieristicodopo la nevicata dello scor-so febbraio che tirò giù lepensiline con fotovoltaico acopertura del parcheggio eminò la saldezza dell'edifi-cio. Lo hanno vergato insei: Mario Garattoni, Enzo

La minoranza porta il padiglione in consiglio

Montani, Danilo, Ottaviani,Filippo Gennari, MatteoStaccoli, Giuseppe Lopalco.un quinto dei consiglieri, o 4firme, 16 consuiglieri più ilsindaco. Protocollato il 24gennaio, ora, per Statuto ilsindaco Claudio Battazza, cisono 20 giorni per convoca-re il consiglio comunale

ViaCà Bacchino 2

San Clemente

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57 MORCIANOFebbraio2013

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Via Pascoli, 48 - 47833 Morciano (RN)Tel. e Fax 0541.857836

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Legalità, i giovani devono credere nelle istituzioni - Per cosa vuole essere ri-

cordato?- “Vorrei essere ricordato

come una persona che ancoracrede nelle istituzioni”.

Così ha terminato il suointervento PiergiorgioMorosini , Giudice per leudienze preliminari (Gup) diPalermo.

E' a capo di innumerevoliindagini che hanno portato poialla cattura dei più grandi bossdella mafia e per aver scrittomolteplici libri, tra cui “Atten-tato alla giustizia”. Il giudiceha tenuto una conferenza sultema della legalità e della li-bertà nell’I.S.I.S.S. PieroGobetti – Alcide de Gasperi loscorso 15 dicembre.

Durante la conferenza nonha parlato solo della sua lottacontro la mafia, ma ha ancheespresso la sua totale fiducianelle istituzioni.

“Io non accetto che moltispesso affermino di non crede-re nella giustizia, che la politi-ca è un completo disastro o cheogni singolo individuo al go-verno sia lì per rubare i soldi,

Il giudice anti-mafia cattolichino PiergiorgioMorosini ospite del Gobetti-De Gasperi

PERSONE

Piergiorgio MorosiniHa entusiasmato i

ragazzi che lo hannointerrotto con lunghi

applausi

di Marialuisa Sgaramella*

perché non è così”.Ha poi continuato rivolgen-

dosi ai ragazzi: “Voi dovetecredere nelle istituzioni. Le per-sone possono sbagliare, ma nonè giusto che lo sbaglio di pochisi ritorca contro tutti gli altri,perché su quelle poltrone c’èdavvero chi vuole darci unamano e chi crede in quello chefa. E voi giovani siete il nostrofuturo, il futuro dell’Italia e delmondo”.

Successivamente, ha pre-cisato: “Non potremo mai rin-graziare abbastanza chi ha ver-sato il proprio sangue per ga-rantirci la Costituzione, per-ché ci regala ogni giorno unavita dignitosa. Ma legalità nonvuol dire accettare qualsiasi

cosa venga decisa per noi, le-galità vuol dire confrontarsi,esprimere le proprie idee e ipropri dissensi, così da offrireun’opportunità per migliorare,perché in una repubblica de-

mocratica come la nostra ionon posso concepire che qual-cuno possa dire ad un altro chenon la pensa come lui ‘va viadalle palle!’. È il rispetto dellapersona che rende lo stato de-

mocratico superiore rispettoagli altri: non si dovrebbe chie-dere la morte di un assassinononostante il male che ha fatto,non si dovrebbe rispondere conla stessa carta a chi ci ha fattosoffrire perché non si può aforza di guardar negli occhi ilmostro, diventare come il mo-stro”.

E sul luogo comune dellamafia intesa come puramentemeridionale, lui che vive a Pa-lermo dal 1993, ma cattolichi-no di nascita spiega: “Non pen-sate che la mafia non operi alsettentrione, perché il suo po-tere nel nord non è certo infe-riore a quello nel sud, soprat-tutto perché molti imprendito-ri del settentrione si rivolgonoalla mafia di loro spontaneavolontà per operazioni come lariscossione di crediti o lo smal-timento di rifiuti tossici o peri-colosi senza nemmeno curarsidegli abitanti delle cittadine edei comuni casertani dove que-sti rifiuti saranno poi scaricati.

È questo il potere della mafia,e nell’attuale periodo di crisi sista rafforzando ulteriormenteper le sue ‘prestazioni a bassocosto’ o anche per gli ingaggiche offre grazie al pizzo prete-so dalle imprese che da sommadi denaro è passato a posti dilavoro, e la difficoltà nel de-nunciare non fa altro che ac-crescerne la forza”.

Gli studenti delle classi 4 e5E, rimasti attenti per tutta ladurata della conferenza, rapitidalle parole sincere e semplicidi Morosini, lo hanno applau-dito diverse volte, dimostran-dogli il loro apprezzamento perla sua lotta a favore della giu-stizia ed hanno poi partecipatoal dibattito conclusivo confron-tando i loro punti di vista conquelli del giudice.

Probabilmente, se ci fosse-ro più eventi destinati alla sen-sibilizzazione dei giovani ri-guardo a questi argomenti, po-tremmo sperare, in futuro, dicontrastare anche molte altreorganizzazioni illegali e salva-guardare il futuro dell’Italia.

*Alunna della IVC

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La Moca porta Luisèn (forno), Murcen (panineria)e Olga (osteria) nel mondo al Sigep

MORCIANO61Febbraio2013

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PERSONE

Stefano Ciotti,classe '63

SCUSATE

Errata corrige

Via Forlani 20 - Tel. 0541.989605Via Bucci 65/A - Tel. 0541.989910 (estetica)

MORCIANO DI ROMAGNA

- Sul numero di gennaio ci sono state due imprecisioni; entrambigli artiocoli portano la firma di Hosein Fayaz. Chiediamo scusa ailettori e all'autore.

A pagina 45, pezzo sul lilancio, decimo paragrafo.Le previsioni del totale della spesa per tutto l’edificio dell’ex

scuola media è di circa 2 milioni di euro (la superficie è di 1.420 metriquadrati).

A pagina 47, sulla politica.Ultimo paragrafo: perché la nuova lottizzazione C1 (M9) su

12.094 metri quadrati di terreno ex agricolo paesaggistico situato sulcrinale della collina di Via Panoramica, versante Ventena appartienealla famiglia della sua consorte (del vice-sindaco Stefano Dradi, ndr)e nel 2008, durante l’amministrazione Ciotti, fu prevista la suaurbanizzazione.

Morcianoricostruita

a ‘Brooklin’

Mirco Morotti vestito da anni Trenta. Insieme a Giuseppe (“Fafo”)Casadei è titolare della Moca, prodotti per panetteria, pssticceria egelateria (Foto Roberto Bronzetti)

Morciano ricostruita

- Chi sa raccontare il pro-prio borgo, parla al mondo”.Lo ha detto il russo LeoneTolstoj, tra i massimi scritto-ri prodotti dall'umanità.Chissà se la Moca (ingredien-ti per forni, pasticceria e ge-lateria) si è ispirata a questobell'adagio. Al Sigep (Saloneinternazionale del gelato eprodotti da forno), tenutosialla Fiera di Rimini dal 19 al23 gennaio scorso, ha rico-struito Morciano a“Brooklin”, il quartiere diNew York che accoglieva gliitaliani in cerca di opportu-

nità. La trasposizione forse èanche un modo per esorciz-zare il presente.

Addossate le une alle al-tre, cinque abitazioni, inognuna un prodotto del-l'azienda. Sui due piani dellecase, scritte in dialetto convecchie attività di Morcianodavvero esistite. Da sinistra:

Luisèn (Luigi Ghigi, babbodi Gianni e Carlo dell'omo-nima pasticceria), Murcen(come panetteria), infinel'“Olga”, la mitica osteria chesi trovava in via Bucci, difronte alla filiale della BancaPopolare Valconca (dovreb-be riaprire a breve).

Tutte le diciture in dialet-to sono state registrate; in-somma, sono diventate po-tenzialmente dei marchi.

Per la cronaca, nei cin-que edifici, facevano bellamostra di sé i prodotti dellaMoca. A firmare lo standGiovanni Cenni, un proget-tista morcianese che da annisi fa apprezzare per l'effica-cia e la creatività delle sueassociazioni di idee. Il quar-tiere di Morciano riportato a“Brooklin” era ambientatonegli anni Trenta del Nove-cento. Tutto il personale eravestito come in quel decen-nio. In primis i due soci:Mirco Morotti e Giuseppe(Fafo, per gli amici) Casadei.

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62Febbraio2013S. CLEMENTE - GEMMANO - MONTEFIORE

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- Il gruppo culturale giova-nile della Valconca “Il Caffè”prosegue la sua stagione inver-nale ricca di eventi. Dopo averproposto una serata di appro-fondimento su un tema di stret-ta attualità come il conflittoisraelo- palestinese, ora la loroattenzione si sposta su un temadi altrettanto interesse.

“Cultura è Sviluppo – DalColosseo alle RoccheMalatestiane idee per la valo-rizzazione del territorio” è iltitolo della loro prossima ini-ziativa, che si tiene il 15 feb-braio, ore 21 presso il teatroVilla di S. Andrea in Casale(sala polivalente).

“Cultura”, questa la parolachiave della serata. Culturacome conoscenza in generale,del territorio e di tutto il patri-monio storico-artistico di cuil’Italia e la Romagna possono

andare fiere. L’idea è quella dicapire qual è il modo miglioreper valorizzare il nostro patri-monio culturale, nazionale elocale, e quale ruolo questopossa assumere nell’economia.I relatori cui è demandato que-sto compito sono: l’assessoreal Turismo della provincia diRimini, Fabio Galli, che ci par-lerà del suo impegno nella pro-mozione turistica dell’entroter-

Sviluppo, la culturaper valorizzare il territorio

ra attraverso il progetto“Malatesta e Montefeltro”; ladottoressa Sabrina Pedrini,docente di Economia dellaCultura presso l’Università diBologna che analizzerà con noile relazioni tra la cultura e l’eco-nomia, partendo dall’importan-za della conoscenza in sensolato fino alla conoscenza delproprio territorio; e la dotto-ressa Daniela Grossi, respon-sabile del sistema museale delcomune di Riccione, che rac-conta l’esperienza di “Culturaon the road”, manifestazioneorganizzata la scorsa estatenella Valconca. Al terminedella serata a tutti gli interve-nuti viene offerto un piccolobuffet a cura del gruppo cultu-rale “Il Caffè”. Per rimanereinformati sulle prossime ini-

SAN CLEMENTE - UOMINI

- Il 21 gennaio 2013 aSan Clemente, nella salettadel Circolo Arci, si è svolto econcluso il primo MemorialArmando Ricci, appassiona-to di biliardo boccette pre-maturamente scomparsoqualche tempo fa. Stramèda,soprannome di famiglia diArmando, aveva per il biliar-do e le boccette una vera pas-sione ed è per commemorar-lo degnamente che a San Cle-mente si è pensato di orga-nizzare in suo onore una garadi boccette ufficiale a cuihanno partecipato molti ap-passionati delle più impor-tanti squadre locali.

Dopo quattro serate epartite tirate all’ultimo biril-lo ha vinto Paolo Piselli delG.S. Euro di Cattolica, cheha battuto in finale Alessan-dro Gasperini AlessandroG.S Turismo di Misano. Suigradini più bassi del podio sisono accomodati gli sconfittidelle semifinali: PatrickMartini del G.S. Acli San-t’Andrea in Casale e Michele

Muratori del GS Concordia diPesaro. La gara si è svolta colcoordinamento di Sandro Ric-ci, figlio di Armando, e la su-pervisione dell’arbitro MarioEusebi di Morciano di Roma-gna. Direttore di gara ilsantandreese Fabrizio Salva-

tori. Il tutto è stato possibilegrazie alla collaborazione delpresidente del Circolo ArciAntonio Perrilli e dellagestrice dello stesso, la si-gnora Giusy. Appuntamentoal prossimo anno per la se-conda edizione, ma nel frat-tempo occhio al colle: buchee birilli sono sempre pronti anuove sfide.

Claudio Casadei

Biliardo, Memorial Stramèda

I vincitori

Armando Ricci(Stramèda)

Via Forlani 20 - Tel. 0541.989605Via Bucci 65/A - Tel. 0541.989910 (estetica)

MORCIANO DI ROMAGNA

- Messaggio per gli amanti della poesia e della Romagna.A San Clemente si sta lavorando per la XXI edizione delpremio di poesia e zirudela dialettale Giustiniano Villa. Abreve sarà messo a disposizione degli interessati il regolamen-to per partecipare. Ma ricordiamo che partecipare è facilis-simo: basta rimanere nei limiti dell’educazione e non inviareopere troppo lunghe per essere inseriti nel libro che ogni annoraccoglie le opere di tutti i partecipanti.

Per ulteriori informazioni si può utilizzare l’indirizzo e-mail [email protected], o telefonare dopo le 19 al3394858903.

Proposte dei giovanidel Caffè il 15 febbraio

ziative è possibile seguire ilgruppo sul blogg r u p p o c u l t u r a l e -ilcaffe.blogspot.com, paginafacebook “Il Caffè – GruppoCulturale” e su twitter@gccaffè. I Ragazzi de “IlCaffè” sono orgogliosi di pre-sentare questa iniziativa e at-tendono con fiducia un soste-gno e una partecipazione nu-merosa.

Laura Perilli per il GruppoCulturale “Il Caffè”. Un pensie-ro personale: Laura e i ragazzidel caffè mi autorizzavano amodificare questa presentazio-ne. Ma quando i giovani inse-gnano ai meno giovani la via,bisogna percorrerla in silenzio.Io sono un grande estimatoredel caffè, quindi sarò presente espero di rimanere in piedi per-ché tanti miei concittadini avran-no avuto la mia stessa idea.

Claudio Casadei

Premio dialettale Villa,aperte le iscrizioni

GiustinianoVilla(1842 - 1919)il poetaciabattino

Centro Del Bianco,sede dell'incontro

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63 S. CLEMENTE - GEMMANO - MONTEFIOREFebbraio2013

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San Clemente, paese del mondoFacile quindi percorrendo le viesanclementesi incrociare volti ecolori di un mondo che si ritrova inun paese ancora accogliente, dovegli affitti sono meno onerosi chesulla costa e la gente è ancora apertae disposta al dialogo.

I fatti e i dati reperibili dall’ul-timo censimento danno per il Co-mune in data 31 dicembre una po-polazione residente di 5.200 abi-tanti; con una presenza di 567 citta-dini stranieri: il 10,9 per cento dellapopolazione. Percentuale che èpoco più della metà della mediaregionale, al 19,2% nell’ottobre2012.

In ogni caso a San Clementec’è ormai la presenza di tutti i con-tinenti del mondo esclusa l’Ocea-nia. Est Europa, Africa, AmericaLatina, Asia, tutti hanno qualche

SAN CLEMENTE

Gli stranierisono il 10% del-

la popolazione

San Clemente,il borgo,bello quanto sconosciuto

di Claudio Casadei

- Lo scorso 20 gennaio don Luca, parroco della comunità sanclementese, ha onoratoSant’Antonio abate, il protettore degli animali rinnovando un’antica tradizione che vuolebenedetti proprio questi senza trascurare anche i bipedi a corredo. Nella piazza di fronte allachiesa sono convenuti alcuni parrocchiani e i loro amati animali; cavalli cani, gatti ed altrianimali hanno ricevuto una benedizione che li accompagnerà fino all’anno prossimo quando,si spera, aumenteranno i presenti.

- Che strano paese è l’Ita-lia! E la Romagna, sempre piùlontana dalla sua condizione diisola felice, le somiglia sempredi più e non certo per le suebellezze naturali o i suoi mo-numenti, ma per una politicainconcludente, deludente esempre più lontana dalla gen-te. Lo sviluppo della vicendadel Ponte sul fiume Conca staassumendo toni che mai si sa-rebbero potuti immaginare.Anni di chiacchiere, espropri,promesse, presidenti di pro-vincia passati che facevanodono alla gente del Conca del-la loro illuminata e superiore,presenza per spiegare che iltutto era indispensabile, chenessuno ci avrebbe perso nullache il ponte sarebbe stato stru-mento di sviluppo indispensa-

Sant'Antonio,animali in benedizione

Ponte Conca,quel pasticciaccio

bile alla soluzione di tutti iproblemi della viabilità locale.Passano amministrazioni eanni, la sequela di assessoriprovinciali prodighi dirassicurazioni, di tecnici che inconsigli comunali straordinaritenuti in calde giornate estive ein fredde giornate invernalispiegavano l’ineluttabilità dicerte scelte tecniche, di nuoviincauti presidenti pronti a pro-messe di dimissioni dimettersiil ponte non venisse costruito.Sono passate decisioni presesulle spalle della gente con lapromessa che col ponte in Val-conca prima e a San Clementein particolare, quel ponte avreb-be portato un miglioramentodella viabilità e della qualitàdella vita.

Claudio Casadei

Rendering del ponte

portabandiera a San Clemente. Lacomunità più numerosa è quellaproveniente dall’Albania, forte di146 presenze ufficiali. Per rimane-re in ambito est europeo i rumenipresenti sono 61 (di cui 53 donne),gli Ucraini 25, i macedoni e moldavi16.

Ci sono poi le presenze deirussi, lettoni, lituani e turchi asia-tici. L’Africa ha una nutrita pattu-glia di marocchini, 53. Ma sonopresenti anche 44 senegalesi, 13tunisini e poi etiopi, nigeriani ekenioti.

Dal Sud America alla nostreterre sono emigrati 16 ecuadoregni,15 peruviani, 7 cubani e poi brasi-liani e colombiani. L’Asia ha la sua

importante rappresentanza cinese,forte di una settantina di persone,ma sono presenti anche vietnamiti,thailandesi, e iraniani.

Anche dall’Europa Occidenta-le è presente un più modesto flussod’emigrazione: 7 francesi, 5 tede-schi, 3 inglesi e austriaci, belgi,olandesi. E dulcis in fundo, qual-che sammarinese!

Contrariamente che in altri luo-ghi la presenza di stranieri sul terri-torio sanclementese non ha portatoa nessun eclatante problema di or-dine pubblico; si tratta normalmen-te di gente che lavora e che, econo-micamente più indifesa, purtropposta subendo ultimamente una con-giuntura generale del lavoro nega-

tiva a causa della quale sono inforte aumento le richieste di aiutoai servizi sociali.

Le concentrazioni principalidelle varie etnie presenti sono in viaTrado nella frazione Fornace, invia dell’Industria, Casarola e in viaDiaz, nel capoluogo.

Rumene, russe ed altre signoreprovenienti dall’Est sono preva-lentemente impiegate come badan-ti. L’edilizia invece è la fonte prin-cipale d’impiego per marocchini ealbanesi. I cinesi sono naturalmen-te impegnati principalmente nella

- La Romagna è stata un tempouna regione di emigranti. Il lorolavoro, la presenza del mare in tantidecenni ha fatto di essa oggi unaterra d’immigrazione. Anche SanClemente non si sottrae al flusso dipersone che a vario titolo, ma so-prattutto per migliorare la propriacondizione di vita, arrivano nellenostre terre in cerca di lavoro, be-nessere o per una scelta di vita.

produzione tessile e il numero di 67componenti di questa piccola en-clave appare stimato in forte difettorispetto alla realtà; i senegalesi in-vece sembrano amare particolar-mente la cucina: tra loro ci sono inpreminenza cuochi Ma anche com-mercianti!

Il Comune di San Clemente perfavorire l’integrazione dei nuoviarrivati ha organizzato un corso dilingua italiana per stranieri. Almomento, non ci sono manifesta-zioni pubbliche né del comune, nédi altre realtà sociali presenti sulterritorio (associazioni., parrocchie,pro loco, sindacati…) che abbianocome scopo principale l’integra-zione dei nuovi residenti. Potrebbeessere un idea per il futuro, fondipermettendo per carità!

di Claudio Casadei

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MORCIANO DI ROMAGNA

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64Febbraio2013SALUDECIO - MONDAINO - MONTEGRIDOLFO

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MORCIANO DI ROMAGNA

La fèmina del prete, storia d'amoretra la fine del 1400 inizio del 1500

Storia vera raccontata da Oreste Delucca.Con un italiano degno di un romanzo

PERSONE

Mondaino fotografatada Luciano Liuzzi

- La vita di un prete buono- tutta spesa al servizio dellasua gente - è travolta da unamore sbocciato per volere deldestino e vissuto rifiutandocompromessi o ipocrisie. Unavicenda realmente accaduta aMondaino, tra la fine del Quat-trocento e il primo Cinquecen-to.

La storia vera l'ha raccon-tata in un signor libro il rimine-se Oreste Delucca, il principedegli archivi. Uno storico chesa leggere tutte le calligrafiemanoscritte come se fosseronitide stampe moderne.

Tonino è figlia di una si-gnora vedova di Mondaino cheva in sposa ad un forlivese.Dopo la morte del marito faritorno a casa. Il piccolo èchiamato con scherno ilforlivese. Quando salva unamichetto, grazie al fatto chesa nuotare, viene accolto dal

gruppo.A sei anni scopre la cultura

in un rimbrotto tra i giovanimondainesi ed il prete. Ragaz-zi sapete, qual è l'arma più for-te?”. “La balestra”, “Loschioppetto”, “La bombarda”.“Nossignori, è l'istruzione!”.

Tonino viene colpito. Hasei anni. Grazie al don, iniziaad imparare a leggere e scrive-re. Entra in seminario, ancoragiovane viene nominato parro-co di San Michele.

Una povera vedova diMontelevecchie (l'odierna Bel-vedere) affida la figlia ad unacoppia di mondainesi. I duemuoiono; la giovane si trovasenza nulla. I parrocchiani chie-dono aiuto al generoso donTonino. Scocca l'amore...

Il libro si legge come unromanzo. Corre via veloce ed èuno spaccato di storia dellenostre terre. Delucca è unaffabulatore semplice, preci-so, elegante. Storia ricostruitaattraverso le carte, Il libro èstato pubblicato dall'editoreriminese Massimo Panozzo. Lamadre era un'Albini di Salude-cio.

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RILASCIO BOLLINO BLU - PLAKETTE PER LA GERMANIA

65 Febbraio2013 SALUDECIO - MONDAINO - MONTEGRIDOLFO

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Cerreto, l'artedi sorridere con se stessi

Vincenzo Sanchini ha scritto un altro libro cheracconta gli abitanti di Cerreto. Titolo ”“Li pedghe”

RACCONTI

- Tutti noi vorremmo esse-re come Vincenzo Sanchini.L'età no, però. E' un uomo lon-gilineo, intelligente, colto (sischermisce sempre). E aspettagli amici coi quali ha appunta-mento sulla scalinata di piazzaCavour ad osservare quel mon-do riminese con gli occhi dellacuriostà. E' nato a Cerreto, mafin da ragazzo si è trasferito aRimini. Ha sintetizzato il me-glio delle due comunità. La sua

Vincenzo Sanchini e il suo libro

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MORCIANO DI ROMAGNA

- Le origini di Cerreto siperdono indietro nel tempo.Una delle prime notizie certeriguardanti il Castrum CereriAbatis risale al 1231, quando ilcastello abitato da una cinquan-tina di persone fu sottomessodal comune di Rimini. In se-guito conobbe la dominazionedi Sigismondo Malatesra e allasua morre (1461) del figlioRoberto. In Romagna avanza-rono poi i Veneziani ed ancheCerreto fini sotro di loro(1505). Sconfitti i Veneziani,il papa ritornò in possesso deiterritori di Romagna e il picco-lo centro segui le sorti dellostato pontificio fino al 1860,quando si uni al Regno di Sar-degna. Comune per qualchedecennio, è ora frazione di Sa-ludecio. Con una deviazione diun km a metà strada sulla pro-vinciale che da Mondaino por-ta a Tavoleto, è ancor oggipossibile vedere le mura inparte restaurate del vecchiocastello e prima dell’ingressorimesso a nuovo...

La piazzaPer allargare un po’ più la piazza, giù a Cerreto è già da molto,che hanno deciso di spostare la chiesa.Un giorno di festa che si ritrovano, sotto il muro che li intralciava, mettonol’olio perchè scivolasse. Urlano, puntano i piedi,hanno il fiatone, si bagnano le mani,si vede che ricominciano a spingere insieme.Si ingobbiscono, sentono che va; la smettono quando sono stesi, chebastava un uomo più in là.

La PiazzaContro quella chiesa che ridava impiccio, quelli che ormai conosciamobene, decidono di spingere di nuovo insieme.Col sudore che gli cola giù, le loro giacche che li ostacolano,fanno presto a finire in terra.Uno straccivendolo che andava in giro, di quelli che passano nellecampagne, prende su quel mucchio di stracci.Dopo un po’ che non ne possono più, uno che si gira a guardare indietro,tutto contento dice agli altri, di smettere ormai di fare fatica,che erano arrivati già tanto in là,che non si vedevano neanche più le giacche.

La polenta nel pozzoPer la festa della parrocchia,giù a Cerreto che ci tengono molto,sono d’accordo per una polentata,di mangiare insieme in quella occasione.Subito dopo la benedizione, si ritrovano nel «pianlón» tutti attorno a quelpozzo, che era adatto come paiolo.Ci sono i Putèna, i Paultn, t Zanèta, i Zifirìn,i Furìn, i Quaiarìn, ci sono tutti quei contadini.Col sole rosso che fa l’occhiolino, dietro alle punte di San Marino, siaiutano a vuotare insieme, i sacchi quei parrocchiani.Uno di quei giovani, un intelligentone, di quelli che studiano giù in pianura,non si tiene, vuole andare a vedere, che non passasse di cottura.Gorgoglia, si sente che gli piace, non si decide a ritornare su. Per paura chela finisse, anche gli altri si sono buttati giù.

Cerreto, antico castello

La piazza e la polenta nel pozzo- Tre storie di Cerreto raccolte nel libro “La polenta nel

pozzo” di Vincenzo Sanchini. Raffinato umorismo

vita è stata attraversata da fattibelli e un'ombra. Grande perchiunque. Ha sempre insegna-to italiano. E' profondo cono-scitore del dialetto. Cerreto loha reso immortale. Su questa

piccola comunità ha scritto al-cuni libri. Il primo fu il mitico“La pulenta t'è pèz”.

L'ultimo è sempre suCerreto ed i suoi abitanti, chepoi sarebbero i suoi amici. Siintitola “Li pèdghe” (Le orme).In dialetto, con traduzione afronte, racconta le parole, lagente, i luoghi, le storie e letradizioni di Cerreto. In fondoal volume i contributi di duebig della cultura della provin-cia di Rimini, Ennio Grassi e

Oreste Delucca.Viene presentato il 10 feb-

braio, nella biblioteca di Salu-decio, con inizio alle 16,30.Coi lui altri amici che hannocontribuito ad arricchire il vo-lume pubblicato dal Comunedi Saludecio: GabrieleBianchini, Ennio Grassi, OresteDelucca. La presentazione siinserisce in un progetto dell'as-sessorato alla Cultura dal tito-lo “Parole tra cielo e terra, trastoria e tradizioni”.

Altri appuntamenti salude-cesi, sempre in biblioteca, sem-pre alle 16,30.

24 febbraio - “Un lupo dacomprendere e amare”. Pre-sentazione del libro “Il Canelupo cecoslovacco” di DanielaCiotti.

3 marzo. Luigi Gualtieri,scrittore e drammaturgo.Giacinta Pezzana, attrice. Duepersonaggi della culturadell’800. Un progetto cultura-le comunale per far conosceree valorizzare, attraverso studie ricerche, la figura di Gualtieri,nato a Saludecio, e della mo-glie Giacinta.

Viene presentato il10 febbraio nella

biblioteca di Salu-decio, con inizio

alle 16. Con l'auto-re, anche GabrieleBianchini, Ennio

Grassi e OresteDelucca

PERSONE

Page 66: 2013 - 02 | La Piazza delle Province di Rimini e Pesaro

66Febbraio2013CORIANO - MONTE COLOMBO - MONTESCUDO

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Via Montalbano, 1173 S. GIOVANNI IN MARIGNANO TEL. 0541 - 955505 FAX 955444

TEATRO Stampate 6mila copie. Andate a ruba.Era di Croce di Montecolombo

Emilio Cavallivicino almanifesto chepubblicizzavail libro suFrancesco(Checco)Andreini(1932 - 1982)

Le testimonianzele ha raccolte

Emilio Cavalli.Una vita raccon-

tata come unromanzo. Dietroil successo, qua-le significato di

valori?

LO SPORT

Un team nel nome di Marco Simoncelli

- Il cartellone del Rosaspinadi Montescudo si caratterizzaper una stagione teatrale all'in-segna del dialetto (alla XX edi-zione) e non solo. Il calenda-rio.

Sabato 9 febbraio ore 21 -compagnia. “La Burla” (Rimi-ni) commedia: “Tl’uffizi ad sanpitri” (Nell’ufficio di sanpietro).

Sabato 16 febbraio ore 21- compagnia: “Mej che gnint”di bellariva (Rimini): “Ogni frotla su stagion” (Ogni frutto lasua stagione). Regia: Giusep-pe Ciavatta.

Sabato 23 febbraio ore 21- La compagnia teatrale “DelGallo” di pesaro presenta lospettacolo dialettale: “Per me’e’ fa rida” (Per me fa ridere).Regia: Paolo Cioppi.

Sabato 2 marzo ore 21 -Compagnia. “La mulnela” diSantarcangelo: “Che bel mistierfe’ e giardinier” (Che bel me-stiere fare il giardiniere).

Fuori rassegna - Venerdì 8

marzo ore 21 - “Montescudofesteggia la donna”. Sono di-ventati ormai una tradizione ifesteggiamenti che il comunedi montescudo dedica alla gior-nata della donna anche que-st’anno verrà premiata una opiu’ donne residenti nel comu-ne stesso o in qualche modo aquesto legate e a seguire unpiacevole spettacolo.

Ore 21,15 premiazione; ore21,30 spettacolo (ingresso li-bero).

Sabato 9 marzo ore 21 -“La tribù del villaggio” pre-senta: “Buon compleannomanu” (a ricordo del piccoloManuel) spettacolo di cabaret.ingresso ad offerta libera. L’in-casso sarà devoluto alla pedia-tria dell’ospedale.

Montescudo, bella stagionedialettale e non solo Checco, libro best seller

sul girovago che voleva solo 10 lire

- L'ultimo della Valconcadiventato immortale grazie allibro che ne racconta vita egesta. Tra un secolo, forse unmillennio, i nostri discendentileggeranno la vita di France-sco (Checco) Andreini , unviandante di Montecolomboche veniva accolto in ogni casa.

La sua vita è stata raccolta

CULTURA

e narrata da Emilio Cavalli , unmorcianese che ha all'attivo unadecina di libri sulla Valconcaed i suoi personaggi. “Pane,vino e mortadela”, il titolo, èstato distribuito in 6 mila co-pie; forse solo la Bibbia è piùpresente nelle case delle fami-glie della provincia di Rimini.Lo scorso Natale la Conad diRiccione Boschetto e MisanoRio Agina lo ha distribuitocome regalo-strenna. In tantivolevano il libro, ma sono ri-masti senza.

Una vita errante ma preci-sa. Checco aveva le famiglieche lo ospitavano in quel datogiorno della settimana, oppurein quel dato giorno del mese,per finire in quella ricorrenzadell'anno. Vagabondava, maaveva i suoi paesi preferiti:Montecolombo, Coriano,Montescudo, Riccione, Mor-ciano.

Il libro reca anche testimo-nianze. Riportiamo una partedi Pier Francesco Gasperi chedaà l'idea del rapporto traChecco e chi lo ospitava. “An-ch’io, come tante altre personeho conosciuto Checco da vici-no, lo ricordo fin da quandoero bambino che ogni merco-ledì a pranzo si fermava da mianonna Ancella (Maria Vitto-ria Bucci, famiglia “Guaitèn” )a Trebbio di Croce, sopra illago, ed arrivava con la corrie-ra della Sapum da Rimini dopoessere stato al mercato setti-manale. La corriera facevaun’apposita fermata per farescendere Checco che imboc-cava un sentiero per raggiun-gere la casa di mia nonna. AChecco gli piacevano molto imaccheroni che cucinava mianonna ed appena arrivava, es-sendo Checco di poche parole,ed io bambino mi stupivo, per-

ché poneva sempre la doman-da all’incontrario e rivolgen-dosi a mia nonna gli diceva indialetto “ti piacciono i mac-cheroni”, con ciò intendevachiedere se aveva un piatto dimaccheroni da offrirgli, chenaturalmente erano semprepronti. Dopo aver mangiatofaceva una pennichella sul‘sofà’ una sorta di divanettoautocostruito con tavole di le-gno ma reso morbido perchéimbottito di lana e si trovavasotto il portico aperto, oveChecco in diverse occasioni hadormito anche di notte perchésu quel ‘sofà’ si trovava a suoagio e lo riteneva molto como-do (...)”.

Checco accettava solo le10 lire, forse perché sopra eraincisa una spiga?

Ma perché il successo diquesto libro che racconta lavita dell'ultimo?

Un momento della cerimonia di presentazione del team nel nomedi Marco Simoncelli (Foto Marzio Bondi)

- Fare felici due ragazzi-ni sulle due ruote nel sorri-so di Marco Simoncelli, ilcampione umile (richiama-va al telefono gli sconociuti)scomparso prima del tem-po in pista un anno e mezzofa. Il team che ne porta nomee ricordo è stato presentatolo scorso gennaio in una ce-rimonia commovente e pro-fonda. Lo guiderà PaoloSimoncelli, il babbo. Sulpalco anche Guido Meda,la voce dei motori di Italia1e Fausto Gresini, team ma-nager di Marco.

Page 67: 2013 - 02 | La Piazza delle Province di Rimini e Pesaro

67Febbraio2013 CORIANO - MONTE COLOMBO - MONTESCUDO

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Teatro e cibi a CorTe

Via Montalbano, 1173 S. GIOVANNI IN MARIGNANO TEL. 0541 - 955505 FAX 955444

- Rappresentazioni teatrali eeno-gastronomiche a CorTe infebbraio.

23 febbraio, ore 21,15 - “LaMulnela” in “Ognèun a sumistir... e i’ignurènt ma lacariola”. Commedia comica indue atti liberamente tratta dalracconto La fameja ad Murdeciadi Giovanni Spagnoli. In scenala compagnia dialettale amato-riale fondata negli anni ’90 aPoggio Berni da un gruppo diamici che condivide la medesi-ma passione per le tradizionilegate al territorio. L’origine delnome deriva da una piccolamacina di molino, oggi scom-parsa, situata nel piccolo paesedella Valmarecchia, che servivaa macinare piccole quantità digrano. (Ingresso • 10).

DegustiAmoIl 19 febbraio – ore 20, a

CorTe con L’arte dei sensi... akm zero. Il luogo diventa unTeatro Bistrot, offrendo agli av-ventori un’esperienza sensorialenel gusto dei prodotti di eccel-lenza del territorio e momenti dispettacolo a tema. In program-ma degustazioni guidate daesperti e coordinate dall’osteria

Addio Faitanini. Istituzione a Valliano

La Cantinetta della Corte e ilristorante La Greppia di Coria-no in collaborazione con la Stra-da dei Vini e dei Sapori dei Collidi Rimini e il patrocinio del Co-mune di Coriano. Ad arricchiregli assaggi le performance mu-sicali, coreografiche, comiche epoetiche di formazioni della pro-vincia riminese a cura della di-rezione artistica Fratelli di Ta-glia. Appuntamento il martedìsera, ogni quindici giorni, finoal 2 aprile 2013.

Info e prenotazioni: 0541658117 – 347 [email protected]

Coriano, l'elegante porticatodel teatro

- A Valliano era un’istitu-zione. Quando arrivavi aValliano di Montescudo tro-vavi sempre Pietro Faitaniniad accoglierti, una vera e pro-pria istituzione. Pietro a finegennaio ci ha lasciati, all’età dinovantanni. L’intera comuni-tà e molti amici e conoscentiaccorsi dall’intera provincia sisono raccolti in preghiera perl’ultimo saluto ed onorare unapersona o meglio un amicoche è stato a Valliano ed aMontescudo un vero “grande”.

Faitanini è stato untrascinatore di ogni iniziativache si è svolta a Valliano èstato l’animatore del comitatoparrocchiale che ha raccoltoattorno a se un bel gruppo digiovani, motore delle feste, siricorda quella tradizionale diferragosto che si celebra daoltre trentanni. E’ stato unodei grandi protagonisti che atutti i costi ha traghettato ilrestauro del Santuario. Pietro

faceva da guida, Ti spiegavacon parole semplici,mla storiadella chiesa e della venerataMadonna del Soccorso, deisuoi miracoli, ti spiegava i la-vori agricoli, la cultura del luo-go e poi tutto si concludevacon una fetta di ciambella e unbel bicchiere di vino. Uomosempre calmo e pacato, maiuna parola fuori posto e ciò checolpiva e che ti accoglieva conun sorriso che ti metteva il buonumore, goliardico e molto sim-patico allo stesso tempo, pron-to alla battuta ed allo scherzoda buon romagnolo,

Ti faceva sentire uno dicasa. Era veramente coinvol-gente, quando si arrivava aValliano si chiedeva sempre diFaitanini. Pietro era stato no-minato per veri meriti “Cava-liere del Lavoro”. La vita cer-tamente ha il suo corso ma Pie-tro ha lasciato un vuoto vera-mente incolmabile perché eraun personaggio veramente uni-co ed insostituibile.

Pietro Faitanini

Scomparso a fine gennaio. Aveva 90 anni.Trascinatore di ogni iniziativa della frazione

di Pier Francesco Gasperi

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