2010 DEL SANTUARIO DI MARIA SS. DELLE GRAZIE · zione delle Litanie: «Re-gina concepita senza il...

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3 2010 DEL SANTUARIO DI MARIA SS. DELLE GRAZIE TASSA PAGATA TAX PAID TAXE RESÇUE Poste Italiane spa - Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, com. 2, DCB Benevento PERIODICO MARIANO CERRETO SANNITA (BN) Maggio - Giugno 2010 Anno 81 - N° 3

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32010 DEL SANTUARIO DI MARIA SS. DELLE GRAZIE

TASSA PAGATATAX PAIDTAXE RESÇUE

Poste Italiane spa - Sped. in A.P. - D.L. 353/2003

(conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, com. 2, DCB Benevento

PERIODICO MARIANO

CERRETO SANNITA (BN)

Maggio - Giugno 2010

Anno 81 - N° 3

S. Maria a Vico (Ce)tel. 0823.808569

S.R.L.

Direttore - Redattore Fr. Mariano Parente

Responsabile Domenico Guida

Edizioni Cappuccini Napoli - 80122 Napoli, Corso Vittorio Emanuele, 730

SOMMARIO

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Cari Amici della Madonna delle Grazie,

AUT. TRIBUNALE DI BENEVENTO 21/09/1994

Poste Italiane spa - Sped. in A.P.D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46)

art. 1, comma 2, DCB Benevento

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LA VOCE DEL SANTUARIO DI MARIA SS. DELLE GRAZIE - PERIODICO MARIANO - ANNO 81°

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Convento Frati Cappuccini - 82032 Cerreto Sannita (BN) - Tel. 0824.861332www.santuariodellegrazie.it

La gioia di padre Pio da Pietrelcina era grande,quando arrivava il mese di maggio. «É il più belmese dell'anno!», scriveva al suo padre spiritualenel 1912. L'intima gioia di padre Pio non dipendevadai fiori e dai primi frutti che puntualmente siripresentano ogni anno, ma dal suo costante pensieroalla Madonna, la madre di Gesù, alla quale da alcunisecoli é dedicato tale mese.Maria, dopo aver detto sì a Dio senza riserva, édiventata un punto di riferimento dei Santi e diciascuno di noi. Ogni tempo va bene per onorare lanostra Mamma celeste, ma il mese di maggio é ilpiù indicato per rinsaldare il nostro impegno ma-riano: chi recita il rosario ogni giorno, chi fa qualchefioretto, chi non mangia le fragole, chi non fuma,chi non beve vino per tutto il mese. Personalmentesono rimasto colpito da un ragazzino, quando gliho chiesto in che modo onora la Madonna nel mesedi maggio: mi ha risposto che non prenderà il gelatoper tutto il mese. Auguro a voi e a anche a me diimitarlo. Maria ha bisogno dei nostri sacrifici vo-lontari non per sé, perché vive nella gloria del regnodi Dio, ma per tutti noi che nel cammino della vitatalvolta ci ritroviamo scoraggiati, scalpitanti. Scrivesan Luigi Grignion de Montfort: «La Santa Vergineè il mezzo di cui il Signore si è servito per venire anoi; ed è anche il mezzo di cui noi ci dobbiamoservire per andare a Lui». L'esempio dei Santi cisprona a ricorrere a Maria, amarla e onorarla,sempre e comunque.

Fr. Mariano Parente

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Guardare con gli occhi di Maria

Maria è la prima dei redenti

Piena di Grazia

Il Dottore Evangelico

Teresa Manganiello

Cronaca dal Santuario e dalla Valle Telesina

Consacrati alla Madonna - Bimbi in Santo

Lavori nel piazzale del Santuario

Lettere alla Madonna

Sotto la protezione di Maria

Risorgeranno nella luce di Cristo

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Nel cuore delle città cristiane, Mariacostituisce una presenza dolce e rassi-curante. Con il suo stile discreto donaa tutti pace e speranza nei momenti lietie tristi dell'esistenza. Nelle chiese, nellecappelle, sulle pareti dei palazzi: undipinto, un mosaico, una statua ricordala presenza della Madre che vegliacostantemente sui suoi figli.

Cosa dice Maria alla città?. Cosaricorda a tutti con la sua presenza? Ri-corda che «dove abbondò il peccato,sovrabbondò la grazia». Ella è la MadreImmacolata che ripete anche agli uominidel nostro tempo: non abbiate paura,Gesù ha vinto il male; l'ha vinto allaradice, liberandoci dal suo dominio.

Quanto abbiamo bisogno di questabella notizia! Ogni giorno, infatti, attra-verso i giornali, la televisione, la radio,il male viene raccontato, ripetuto, am-plificato, abituandoci alle cose più orri-bili, facendoci diventare insensibili e,in qualche maniera, intossicandoci, per-

ché il negativo non viene pienamentesmaltito, e giorno per giorno si accumu-la. Il cuore si indurisce e i pensieri siincupiscono. Per questo la città ha biso-gno di Maria, che con la sua presenzaci parla di Dio, ci ricorda la vittoria dellaGrazia sul peccato, e ci induce a sperareanche nelle situazioni umanamente piùdifficili.

Nella città vivono -o sopravvivono-persone invisibili, che ogni tanto balzanoin prima pagina o sui teleschermi, evengono sfruttati fino all'ultimo, finchèla notizia e l'immagine attiranol'attenzione. E' un meccanismo perverso,al quale purtroppo si stenta a resistere.La città prima nasconde e poi espone alpubblico. Senza pietà, o con falsa pietà.C'è invece in ogni uomo il desiderio diessere accolto come persona e conside-rato una realtà sacra, perché ogni storiaumana è una storia sacra, e richiede ilpiù grande rispetto.

La città, cari fratelli e sorelle, siamo

tutti noi! Ciascuno contribuisce alla suavita e al suo clima morale, in bene o inmale. Nel cuore di ognuno di noi passail confine tra il bene e il male e nessunodi noi deve sentirsi in diritto di giudicaregli altri, ma piuttosto ciascuno devesentire il dovere di migliorare se stesso!

Maria Immacolata ci aiuta a risco-prire e difendere la profondità dellepersone, perché in lei vi è perfetta tra-sparenza dell'anima nel corpo. E' lapurezza in persona, nel senso che spirito,anima e corpo sono in lei pienamentecoerenti tra di loro e con la volontà diDio. La Madonna ci insegna ad aprirciall'azione di Dio, per guardare gli altricome li guarda Lui: a partire dal cuore.E a guardarli con misericordia, con amo-re, con tenerezza infinita, specialmentequelli più soli, disprezzati, sfruttati.«Dove abbondò il peccato, sovrabbondala grazia» (8/XII/09).

Benedetto XVI

Guardare con gli occhi di Maria

Segno di speranza per l'umanità

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«Madre senza peccato!». Questotitolo è molto ampio e ricco nel suosignificato. Ci ricorda anzitutto cheMaria è stata preservata dal peccatooriginale, come canta un'altra invoca-zione delle Litanie: «Re-gina concepita senza ilpecca to or ig ina le» ,l'Immacolata Concezione,Maria preservata dalcoinvolgimento nel pec-cato originale - come in-vece avviene per tutti ifigli di Adamo - in pre-visione dell'incarnazionedel Verbo e della suaopera di salvezza, in forzadi quell'Amore che havoluto redimere e salvareil mondo.

Maria è così il primofrutto della redenzione esegno luminoso di spe-ranza per tutta l'umanità.La sua missione è stataquella ci accogliere perprima il Verbo incarnatoe di accompagnarlo sem-pre, passo dopo passo,senza ombre che potesserooffuscarne la luce divina.

Ma l'invocazione«Madre senza peccato» ciricorda soprattutto cheMaria, nostra sorella,creatura umana comeciascuno di noi, con la sualibertà e con la sua uma-nità di donna ebrea del suotempo, è rimasta liberaanche da ogni altro peccato lungo tuttala durata della sua vita.

Nessuna ribellione al suo Signore,ma solo e sempre piena adesione allavolontà di Dio e ai suoi progetti, anchequando questi hanno sconvolto la suavita. Tutto il cammino di Maria è statoun grande «sì» al Signore.

Questa fede della Chiesa illumina

un'altra invocazione mariana, e ne restaa sua volta illuminata: «Santa Mariasempre vergine». L'accostamento delledue invocazioni, «Madre senza pecca-to» e «Madre sempre vergine», non

volendo certo insinuare che il rapportoconiugale debba essere consideratopeccaminoso, mette in evidenza unrapporto unico di appartenenza pienae totale di Maria a Dio, con cuore indi-viso, nell'esperienza della divina mater-nità, per tutta la sua vita. Se il peccatoè sempre ribellione e divisione, Maria,madre senza peccato e sempre vergine,

vive una condizione singolare di unitàcon il Signore e di adesione ai suoiprogetti, senza riserve e senza doppiez-ze, cuore puro e corpo totalmente do-nato e riservato per il Signore.

In questo modo peròMaria diventa anche total-mente nostra. Lei è Donna. Sipensi al valore di questo titolosulle labbra di Gesù stesso: aCana di Galilea, prima dicompiere il segno del vino, eal Golgota, dalla croce,quando le affida come figlioil discepolo che egli amava.Lei diventa pienamente madredi tutti noi.

Nessuna creatura umanaappartiene in modo così pienoe totale a ciascuno di noi,all'umanità, a tutti i popoli.

Questo ci raccontano gliinnumerevoli santuari, leicone mariane, i titoli e leinvocazioni dedicati a questaDonna.

Le parole del Magnificat,«tutte le generazioni michiameranno beata!», sonoprofetiche e non cessano dicompiersi ogni giorno pertutta l'estensione della terra.Tutto questo Dio lo ha volutoper una donna: si capovolgecosì la prospettiva che dominail capitolo III della Genesi,dopo il peccato originale. Ladonna Maria, nuova Eva, è laprima dei redenti, la nuovaumanità di cui Cristo risorto

è il capo. La sua condizione di «Madresenza peccato» ci aiuta a comprendereche il peccato non ci allontana solo daDio, ma anche dai fratelli e da noi stessi,mentre la piena appartenenza a Dio el'adesione ai suoi progetti ci unisconoprofondamente ai fratelli e ci donanoricchezza di vita per noi stessi.

Arrigo Miglio - Vescovo di Ivrea

MARIA E' LA PRIMA DEI REDENTIMARIA E' LA PRIMA DEI REDENTI

PIENADI

GRAZIA

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aumentato questa duplice pienezza digiorno in giorno e di momento in mo-mento, fino ad arrivare a un grado digrazia immenso e inconcepibile. In talmodo l'Altissimo l'ha costituita unicatesoriera dei suoi tesori e unica dispen-satrice delle sue grazie. Maria è ovunquel'albero vero che porta il frutto della vitae la vera madre che lo produce».

Nell'enciclica Madre del Redentoredi Giovanni Paolo II si legge: «Il mes-saggero di Dio saluta Maria come pienadi grazia. La chiama così, come se fossequesto il suo vero nome. Non chiamala sua interlocutrice col nome che le èproprio all'anagrafe terrena, Miryam(Maria), ma con questo nome nuovo,piena di grazia». Ciò detto, il Papa sipone due domande: che cosa significaquesto nome? perché l'Arcangelo chiamacosì la Vergine di Nazaret? A questedue domande il Santo Padre così rispon-de: «Nel linguaggio della Bibbia“grazia” significa un dono speciale, chesecondo il Nuovo Testamento ha la suasorgente nella vita trinitaria di Dio stesso,in Dio che è amore. Quando leggiamoche il messaggero angelico dice a Maria“piena di grazia”, il contesto evangelicoci lascia capire che qui si tratta di unabenedizione singolare fra tutte le bene-

dizioni spirituali in Cristo». Se il salutoe il nome “Piena di grazia” dicono tuttoquesto, nel contesto dell'annunciazionedell'Angelo essi si riferiscono, prima ditutto, alla elezione di Maria come madredel Figlio di Dio.

Queste affermazioni di GiovanniPaolo II sono in perfetta sintonia conquanto scriveva Pio IX l'8 dicembre1854, in riferimento all'Immacolata Con-cezione della Beata Vergine Maria.Ascoltiamolo: «Gli stessi Padri e gliscrittori della Chiesa, considerando at-tentamente che la Beatissima Vergine,in nome e per ordine di Dio stesso, fuchiamata “Piena di grazia” dall'angeloGabriele, che le annunziava la sublimis-sima dignità di Madre di Dio, insegna-rono che, con questo singolare e solennesaluto, mai altre volte udito, viene ma-nifestato che la Madre di Dio fu sede ditutte le grazie, ornata di tutti i carismidel divino Spirito, anzi tesoro quasiinfinito e abisso inesauribile dei mede-simi carismi, così che mai fu sottopostaalla maledizione, ma fu partecipe insie-me al Figlio della perpetua benedizione».

Perciò san Luigi Grignon di Mon-tfort invita a bere alle fonti d'acqua vivache sgorgano dalla “Piena di grazia”.Egli scrive: «Solo Maria ha trovato gra-zia presso Dio, senza l'aiuto di nes-sun'altra semplice creatura. Ella erapiena di grazia quando fu salutatadall'arcangelo Gabriele e fu colmata digrazia in modo sovrabbondante dalloSpirito Santo, quando egli l'avvolse conla sua ineffabile ombra. Ella ha poi

PIENADI

GRAZIA

«Ti preghiamo,o nostra Signora,inclita Madre di Dio,esaltata al di sopra dei coridegli angeli,di riempire il nostro cuorecon la grazia celeste;di farci splenderedell'oro della sapienza;di sostenerci con la potenzadella tua intercessione;di ornarci con le pietrepreziose delle tue virtù;di effondere su di noi,o oliva benedetta,l'olio della tua misericordia,con il quale coprirela moltitudine dei nostri peccati,ed essere così trovati degnidi venir innalzati alle altezzedella gloria celestee vivere felici in eternocon i beati»

(da una omelia disant'Antonio di Padova)

Giuseppe De Girolamoe Di Palma Elisa Assunta

nel 50° di matrimonio (Svizzera)

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Cari fratelli e sorelle,vorrei parlare di un santo ap-partenente alla prima genera-zione dei Frati Minori: Antoniodi Padova o, come viene anchechiamato, da Lisbona, riferen-dosi alla sua città natale. Si trattadi uno dei santi più popolari intutta la Chiesa Cattolica, vene-rato non solo a Padova, dove èstata innalzata una splendidaBasilica che raccoglie le suespoglie mortali, ma in tutto ilmondo. Sono care ai fedeli leimmagini e le statue che lorappresentano con il giglio,simbolo della sua purezza, o conil Bambino Gesù tra le braccia,a ricordo di una miracolosaapparizione menzionata da al-cune fonti letterarie.Antonio ha contribuito in modosignificativo allo sviluppo dellaspiritualità francescana, con lesue spiccate doti di intelligenza,di equilibrio, di zelo apostolicoe, principalmente, di fervoremistico. Egli nacque a Lisbonada una nobile famiglia, intornoal 1195, e fu battezzato con il nome diFernando. Entrò fra i Canonici che se-guivano la regola monastica disant'Agostino, dapprima nel monasterodi San Vincenzo a Lisbona e, successi-vamente, in quello della Santa Croce aCoimbra, rinomato centro culturale delPortogallo. Si dedicò con interesse esollecitudine allo studio della Bibbia edei Padri della Chiesa, acquisendo quellascienza teologica che mise a fruttonell'attività di insegnamento e di predi-cazione. A Coimbra avvenne l'episodioche impresse una svolta decisiva nellasua vita: qui, nel 1220 furono espostele reliquie dei primi cinque missionarifrancescani, che si erano recati in Ma-rocco, dove avevano incontrato il mar-tirio. La loro vicenda fece nascere nelgiovane Fernando il desiderio di imitarlie di avanzare nel cammino della perfe-zione cristiana: egli chiese allora dilasciare i Canonici agostiniani e di di-ventare Frate Minore. La sua domanda

fu accolta e, preso il nome di Antonio,anch'egli partì per il Marocco, ma laProvvidenza divina dispose altrimenti.In seguito a una malattia, fu costretto arientrare in Patria, ma la navigazioneavversa sospinse la nave su cui era im-barcato in Sicilia. Nel 1221 partecipòal famoso «Capitolo delle stuoie» adAssisi, dove incontrò anche san France-sco. Successivamente, visse per qualchetempo nel totale nascondimento in unconvento presso Forlì, nel norddell'Italia, dove il Signore lo chiamò aun'altra missione. Invitato, per circostan-ze del tutto casuali, a predicare in occa-sione di un'ordinazione sacerdotale,mostrò di essere dotato di tale scienzaed eloquenza, che i Superiori lo destina-rono alla predicazione. Iniziò così inItalia e in Francia, un'attività apostolicatanto intensa ed efficace da indurre nonpoche persone che si erano staccate dallaChiesa a ritornare sui propri passi. An-tonio fu anche tra i primi maestri di

teologia dei Frati Minori, se nonproprio il primo. Iniziò il suoinsegnamento a Bologna, conla benedizione di san Francesco,il quale, riconoscendo le virtùdi Antonio, gli inviò una brevelettera, che si apriva con questeparole: «Mi piace che insegniteologia ai frati». Antonio posele basi della teologia francescanache, coltivata da altre insignifigure di pensatori, avrebbeconosciuto il suo apice con sanBonaventura da Bagnoregio eil beato Duns Scoto.Diventato Superiore Provincialedei Frati Minori dell'Italia set-tentrionale, continuò il ministerodella predicazione, alternandolocon le mansioni di governo.Concluso l'incarico di Provin-ciale, si ritirò vicino a Padova,dove già altre volte si era recato.Dopo appena un anno, morì alleporte della Città, il 13 giugno1231. Padova, che lo avevaaccolto con affetto e venerazionein vita, gli tributò per sempreonore e devozione. Lo stesso

Papa Gregorio IX, che dopo averloascoltato predicare lo aveva definito«Arca del Testamento», lo canonizzòsolo un anno dopo la morte nel 1232,anche in seguito ai miracoli avvenutiper la sua intercessione.Nell'ultimo periodo di vita, Antoniomise per iscritto due cicli di «Sermoni»,intitolati rispettivamente «Sermoni do-menicali» e «Sermoni sui Santi», desti-nati ai predicatori e agli insegnanti deglistudi teologici dell'Ordine francescano.In questi Sermoni egli commenta i testidella Scrittura presentati dalla Liturgia,utilizzando l'interpretazione patristico-medioevale dei quattro sensi, quelloletterale o storico, quello allegorico ocristologico, quello tropologico o mora-le, e quello anagogico, che orienta versola vita eterna. Oggi si riscopre che questisensi sono dimensioni dell'unico sensodella Sacra Scrittura e che è giusto in-terpretare la Sacra Scrittura cercando lequattro dimensioni della sua parola.

IL DOTTORE EVANGELICOIL DOTTORE EVANGELICOSant'Antonio di Padova in una catechesi del Papa

della povertà e dellagenerosità, dell'umiltà edell'obbedienza, dellacastità e della purezza.Agli inizi del XIII se-colo, nel contesto dellarinascita delle città e delfiorire del commercio,cresceva il numero dipersone insensibili allenecessità dei poveri. Pertale motivo, Antonio piùvolte invita i fedeli apensare alla vera ric-chezza, quella del cuore,che rendendo buoni emisericordiosi, fa ac-cumulare tesori per ilCielo. Così egli esorta:«O ricchi, fatevi amicii poveri, accoglietelinelle vostre case: sa-ranno poi essi, i poveri,ad accogliervi neglieterni tabernacoli, dovec'è la bellezza dellapace, la fiducia della sicurezza, el'opulenta quiete dell'eterna sazietà».Non è forse questo, cari amici, un inse-gnamento molto importante anche oggi,quando la crisi finanziaria e i gravi squi-libri economici impoveriscono non po-che persone, e creano condizioni di mi-seria? Nella mia Enciclica Caritas inveritate ricordo: «L'economia ha bisognodell'etica per il suo corretto funziona-mento, non di un'etica qualsiasi, bensìdi un'etica amica della persona».

L'umanità di Cristoal centroAntonio, alla scuola di Francesco, mettesempre Cristo al centro della vita e delpensiero, dell'azione e della predicazio-ne. È questo un altro tratto tipico dellateologia francescana: il cristocentrismo.Volentieri essa contempla, e invita acontemplare, i misteri dell'umanità delSignore, l'uomo Gesù, in modo partico-lare, il mistero della Natività, Dio chesi è fatto Bambino, si è dato nelle nostremani: un mistero che suscita sentimentidi amore e di gratitudine verso la bontàdivina.Da una parte la Natività, un punto cen-trale dell'amore di Cristo per l'umanità,ma anche la visione del Crocifisso ispiraad Antonio pensieri di riconoscenza

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Questi Sermoni di sant'Antonio sonotesti teologico-omiletici, che riecheggia-no la predicazione viva, in cui Antoniopropone un vero e proprio itinerario divita cristiana. È tanta la ricchezza diinsegnamenti spirituali contenuta nei«Sermoni», che il Venerabile Papa PioXII, nel 1946, proclamò Antonio Dottoredella Chiesa, attribuendogli il titolo di«Dottore evangelico», perché da taliscritti emerge la freschezza e la bellezzadel Vangelo; ancora oggi li possiamoleggere con grande profitto spirituale.

L'arte di pregareIn questi Sermoni sant'Antonio parladella preghiera come di un rapporto diamore, che spinge l'uomo a colloquiaredolcemente con il Signore, creando unagioia ineffabile, che soavemente avvolgel'anima in orazione. Antonio ci ricordache la preghiera ha bisogno diun'atmosfera di silenzio che non coincidecon il distacco dal rumore esterno, maè esperienza interiore, che mira a rimuo-vere le distrazioni provocate dalle pre-occupazioni dell'anima, creando il silen-zio nell 'anima stessa. Secondol'insegnamento di questo insigne Dottorefrancescano, la preghiera è articolata inquattro atteggiamenti, indispensabili:aprire fiduciosamente il proprio cuorea Dio, il primo passo per pregare; collo-quiare affettuosamente con Lui, veden-dolo presente in me; presentargli i nostribisogni; infine lodarlo e ringraziarlo.In questo insegnamento di sant'Antoniosulla preghiera cogliamo uno dei trattispecifici della teologia francescana, dicui egli è stato l'iniziatore, cioè il ruoloassegnato all'amore divino, che entranella sfera degli affetti, della volontà,del cuore, e che è anche la sorgente dacui sgorga una conoscenza spirituale,che sorpassa ogni conoscenza. Infatti,amando, conosciamo. Scrive ancoraAntonio: «La carità è l'anima della fede,la rende viva; senza l'amore, la fedemuore».Soltanto un'anima che prega può com-piere progressi nella vita spirituale: èquesto l'oggetto privilegiato della predi-cazione di sant'Antonio. Egli conoscebene i difetti della natura umana, lanostra tendenza a cadere nel peccato,per cui esorta continuamente a combat-tere l'inclinazione all'avidità, all'orgoglio,all'impurità, e a praticare invece le virtù

verso Dio e di stima per la dignità dellapersona umana, così che tutti, credentie non credenti, possano trovare nel Cro-cifisso e nella sua immagine un signifi-cato che arricchisce la vita. Scrivesant'Antonio: «Cristo, che è la tua vita,sta appeso davanti a te, perché tu guardinella croce come in uno specchio. Lìpotrai conoscere quanto mortali furonole tue ferite, che nessuna medicina avreb-be potuto sanare, se non quella del san-gue del Figlio di Dio. Se guarderai bene,potrai renderti conto di quanto grandisiano la tua dignità umana e il tuo valo-re... In nessun altro luogo l'uomo puòmeglio rendersi conto di quanto eglivalga, che guardandosi nello specchiodella croce».Meditando queste parole possiamo ca-pire meglio l'importanza dell'immaginedel Crocifisso per la nostra cultura, peril nostro umanesimo nato dalla fedecristiana. Proprio guardando il Crocifissovediamo, come dice sant'Antonio, quan-to grande è la dignità umana e il valoredell'uomo. In nessun altro punto si puòcapire quanto valga l'uomo, proprioperché Dio ci rende così importanti, civede così importanti, da essere, per Lui,degni della sua sofferenza; così tutta ladignità umana appare nello specchio delCrocifisso e lo sguardo verso di Lui èsempre fonte del riconoscimento delladignità umana. (10/2/2010).

Benedetto XVI

TERESA MANGANIELLOgregazione di vita religiosa.Quali sono, allora, Quali sono allora le caratteristiche delsacerdozio battesimale vissuto da Teresa?La sua vita è stata segnata dalla penitenza e dall'umiliazione

in riparazione dei peccati del genere umano.Mortificazioni che le provenivano parti-

colarmente dall'ambiente familiare, inspecie dalle cattiverie di una cognata.Teresa ha vissuto, quindi, il sacerdoziodell'offerta di se stessa.La preghiera fu vissuta come dialogocon il Signore. La giovane sfidava lerigide intemperie dell'inverno pur di nonmancare alla santa Messa e alla comu-

nione eucaristica quotidiana. Una suoracosì testimoniò nel processo di beatifi-cazione e canonizzazione: «Tutte le suoredicevano che Teresa pregava molto,

facendo lunghi momenti di prepara-zione e ringraziamento alla comu-

nione di Dio, apparendo più unangelo che creatura uma-

na». Teresa ha vissuto un«sacerdozio di intimità»

col Signore.La venerabile TeresaManganiello è stata«sacerdote della

carità» perché hatestimoniato,

per il battesi-mo e la federicevuta eda c c o l t a ,l'amore delPadre perogni uomo epar t i co la r -

mente per ipoveri.

La sua fede era resavisibile e credibile dall'amoreper gli ultimi e i reietti delsuo tempo. Chi ha avutomodo di incontrarla e co-noscerla ha detto: «Eramodesta, vestita con unabito semplice e un faz-zoletto sulla testa. Nessunavanità. Non accettava unvestito nuovo. Quando la

Undicesima di dodici figli, il 1° gennaio 1840, Teresanacque da genitori contadini a Montefusco (AV), in contradaPotenza. Al suo tempo i bambini che vivevano in campagna,non frequentando la scuola, erano destinati a restare anal-fabeti. Sin da giovane Teresa manifestò il desiderio diconsacrare la sua vita al Signore. La svolta avvenneall'età di 18 anni, con l'arrivo nel convento diSant'Egidio del cappuccino padre LudovicoAcernese, che divenne sua guida spirituale econfessore. Padre Acernese istituì a Montefuscoe dintorni il Terz'Ordine Francescano, certo cheil messaggio e la spiritualità di Francesco d'Assisivi risvegliassero la vita cristiana. Teresa, attrattafortemente dall'ideale francescano, divenne laprima terziaria di Montefusco. Affabilmentechiamata «monachella santa», partecipava allaMessa quotidiana nella chiesa di Sant'Egidio.Nonostante le aspre mortificazioni corporali,offerte in riparazione degli scandali e deipeccati commessi dall'uomo, era sempresorridente e gioiosa. Il suo analfabetismonon gli impediva, però, la saggezzae la conoscenza delle «cose diDio», con le quali riusciva a tenertesta anche a persone altamenteacculturate. Collaborò con ilsuo padre spirituale allo svi-luppo del Terz'Ordine Fran-cescano in Irpinia e nelSannio. La Manganiellomorì il 4 novembre 1876 asoli 27 anni. Cinque annidopo la sua morte, padreLudovico Acernese fondòa Pietradefusi la Con-gregazione delle SuoreFrancescane Immacola-tine, di cui Teresa è giu-stamente considerata«pietra angolare» e «madrespirituale».La vita di questa francescana se-colare è una testimonianza di santitàdel quotidiano e di vocazionebattesimale (sacerdozio comune)pienamente realizzata. TeresaManganiello ha vissuto un cam-mino di santità non sempre facile,ha testimoniato una profondaspiritualità evangelica, tanto daispirare la nascita di una Con-

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TERESA MANGANIELLO

mamma cucinava, lei prendeva quelloche le toccava e lo portava discretamen-te ai poveri che numerosi stavano da-vanti al convento».La contadina di Montefusco ha vissutoparticolarmente, con amore e abnega-zione, il «sacerdozio della Croce», spin-ta e sostenuta dalle parole del Signore:«Se qualcuno vuol venire dietro a me,rinneghi se stesso, prenda la sua crocee mi segua». Una croce vissutanell'obbedienza cieca e totale al progettodi Dio, nelle umiliazioni sopportatesempre nella serenità del Signore enella gioia della sua presenza e del suoconforto. Sulla santità di questa conta-dina, il prefetto della Congregazionedelle cause dei Santi,mons. Angelo Ama-to, nell'omelia dellacelebrazione eucari-stica nella quale èstato letto il decretosull'eroicità delle suevirtù, ha detto: «Te-resa è una giovaneinnocente, che haconservato la sua in-nocenza battesimalefino alla morte, senzamai volontariamentemacchiarla col pec-cato».Guardando questatestimonianza, che èquella di una laicaconsacratasi nellaspiritualità france-scana, e non di unareligiosa strettamenteintesa, ogni cristiano,religioso o fedelelaico, monaca diclausura o madre difamiglia, francesca-no, prete o marito epadre, può trarre iti-nerari e motivazioniper vivere il perso-nale cammino disantità.Teresa è l'icona dellafedeltà alle promessebattesimali che de-vono aiutare il cri-stiano a fare di Gesù,

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il Figlio di Dio incarnato, morto e ri-sorto, il Signore della vita di ciascuno.Una signoria che non è dominazione osottomissione, ma relazione e rapportopersonale con il Cristo, con la sua Pa-rola, con la sua quotidiana e diuturnapresenza. La contadinella di Montefu-sco dice ai credenti di oggi la fattibilitàe la «convenienza» dell'essere cristianie amici di Gesù.Il «sacerdozio della gioia» è l'altroinsegnamento della vita dell'«analfabetadi Dio». Gli episodi riportati e trasmessinarrano di una donna sempre lieta no-nostante le sofferenze, sempre felicedi aver incontrato il Signore, mai scon-tenta della sua povertà, della sua fami-

glia, del suo lavoro. Guardare a TeresaManganiello vuol dire comprendereche lasciare spazio a Dio nella propriavita, equivale ad essere e a vivere lavera felicità. Era giovane, è morta gio-vanissima e la sua giovialità nascevada un cuore libero e felice perché pienodi Dio e d'amore per l'uomo. Da giovaneinnamorata di Dio, questa piccola con-tadina è una vera fiaccola per i tantigiovani di oggi disorientati da adulti,troppo spesso, infelici e fuorvianti.Fiaccola che dona luce e senso aglientusiasmi, ai progetti, ai sogni e alleambizioni dei ragazzi e delle ragazzedi questo tempo.

Francesco Armenti

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Cronaca dal Santuario e dalla Valle Telesina

* Il 6 marzo 2010 Mons. Vescovo Michele De Rosa hacelebrato nel nostro santuario una santa Messa per laCompagnia Carabinieri di Cerreto, guidati dal capitanoVincenzo Campochiaro. Erano presenti anche il Colonnello

Alfredo Parrulli, Comandante provinciale di Benevento eil cappellano CC don Emilio Mucci. Come tutti gli anni,sono venuti al santuario anche gl'iscritti all'AssociazioneNazionale CC del circondario di Cerreto.

* Il 10 marzo sono venuti al santuario una sessantina diragazzi di San Salvatore Telesino. In preparazione allaloro prima comunione, prevista fra un anno, hanno chiestoe ricevuto per la prima volta il sacramento della riconci-

liazione. Erano accompagnati da alcuni genitori e dallecatechiste: il tutto sotto la regia del parroco don FrancoPezone. Dopo la parte religiosa, hanno allietato il piazzaledel santuario e la casa del pellegrino fino a sera.

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CONSACRATI ALLA MADONNA

Bimbi in SantoFulgieri Francesco

(29/IV/2009)di Filippo e Simona Mattei

(Limatola)

Di Biase Emiliano(2/IX/2001)

e Noemi(13/XI/08)

di Fausto e Adelina Grimaldi(San Salvatore)

Rangone Giovanni(6/VI/2008)

di Mario e Annamaria Ricciardi(Caiazzo)

Giordano Benito(Cerreto)

Guarino Mariain Gismondidi Cerreto

nel 90° compleannoPatrizia Garofano (Asti)

* Il Santo Padre Benedetto XVI il 6marzo 2010 ha nominato vescovo diAlife-Caiazzo mons. Valentino Di Cer-bo, nativo di Frasso Telesino, ma resi-dente a Roma da 50 anni, dove era statoordinato presbitero nel 1968. Dodicianni fa era stato nominato dal vescovodi Cerreto mons. Mario Paciello rettoredella chiesa Madonna del Campanile aFrasso, nei giorni festivi. In una letterascritta ai suoi fedeli dal neo vescovo,tra l'altro si legge: «Vengo a voi inpovertà, ma ho una grande ricchezza daportarvi: Gesù Cristo, crocifisso e risorto,l'unica immensa speranza della Chiesa.Con Lui ci sarà una lieta notizia pertutti».

* In ottemperanza a una legge regionale(n. 16) del 2008, gli abitanti della valletelesina temono la chiusura dell'ospedalecivile di Cerreto, intitolato a “SantaMaria delle Grazie”. Più volte sono stateindicate scadenze precise, ma grazie aDio fino ad ora sono state prorogate permotivi vari. Intanto il 10 marzo 2010 èstato ufficialmente aperto l'ospedale diSant'Agata dei Goti, intitolato aSant'Alfonso Maria dei Liguori, alla

presenza delle Autorità civili locali eregionali e del vescovo diocesano mons.Michele De Rosa.

* Come tutti gli anni, la comunità diCusano Mutri ha ricordato il 16 marzo2010 l'anniversario della morte di FraCarlo di San Pasquale, al sec. GiuseppeVitelli. Fra Carlo nacque a Cusano il 15marzo 1818. Da giovane divenne reli-gioso francescano. Dopo la soppressionedel convento alcantarino di MirabellaEclano, in cui si trovava nel 1862, feceritorno nel suo paese nativo, nei localipresso la locale chiesa Madonna delleGrazie, dove morì il 16 marzo 1878. Lasua vita eroica, vissuta in obbedienza,povertà e castità, edificò una intera po-polazione, per cui molti fedeli ancoroggi lo ricordano con affetto, ritenendologiustamente un gran Servo di Dio.

* Mercoledì 31 marzo 2010 il vescovomons. Michele De Rosa ha concelebratola Messa crismale nella concattedraledi San'Agata dei Goti con tutti i presbiteridella diocesi di Cerreto - Telese -Sant'Agata, in cui sono stati benedettigli oli degli infermi, dei catecumeni edel crisma. Questo anno, dedicato inmodo particolare alla santificazionesacerdotale, la celebrazione ha assuntocontorni più vivi di partecipazione perriaffermare la comunione presbiterale

con il proprio vescovo, a servizio delpopolo di Dio.

* Nel nostro santuario i giorni pasqualisono stati molto intensi per noi e i tantifedeli venuti da vicino e lontano. Tuttihanno partecipato alla mensa della Pa-rola e dell'Eucaristia, dopo il sacramentodella riconciliazione. Quest'anno il nuo-vo piazzale del santuario - ancora infase di completamento - ha fatto sfoggiodi sé, per essere osservato e ammirato,facilitando così il contatto fraterno nelladoverosa sosta precedente e seguente lefunzioni sacre, sotto lo sguardo sorri-dente della nostra cara Madonna.

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Lavori nel piazzale del Santuario

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Lettere alla Madonna

Sacramento del matrimonioal Santuario

25º di matrimonioGiovallini Peolo

e Pasqualina Fortinidi Alvignanello (9/3/010)

* Maria, indicami la strada da percorrere, te ne prego. Soprat-tutto dammi la grazia di conoscere e odiare sempre il peccato.Chiedo la contrizione perfetta dei miei peccati. Insiemeall'umiltà, impetra per me lo Spirito Santo e l'aumento dellafede, speranza e carità. Donami un amore smisurato per te eper Gesù.

* Signore, aiutami a trovare la serenità affinchè possa apprez-zare la vita che mi dai ogni giorno. Chiedo aiuto per Linda.

* Madonnina mia, aiuta Valerio che ha tanto bisogno dite. B.

* La Madonna dia tanta salute a me e alla mia famiglia.Antonia

* Cara Madre, ti offro me stessa e tutta la mia famiglia, miomarito, i miei due figli che amo tanto. Non abbandonarcimai, proteggici sotto il tuo manto. Ti amo.

* Madonnina cara, proteggi la nostra cara zia Giuseppina.Grazie.

* Mamma bella, aiutaci. Aiuta mia figlia.

* Attendo da te le desiderate grazie, perché tu sei la Madremia, la Madre che assai mi ama e la mediatrice di tutte legrazie. So che mi esaudirai, perché mi ami con immensoamore. Ti ringrazio anticipatamente.

* Sono disperato, e tu Madre celeste lo sai perché. Questavolta mi hai abbandonato. Aiutami, come hai fatto tante volte.Tuo figlio D. Cappella

* Proteggi tutte le ragazze e i giovani. Proteggili! Tu che seila vera mamma.

* Chiedo preghiere per i miei figli e tutta la mia famiglia.Anna

* Mamma bella delle Grazie, aiutami sempre con la buonasalute. Te lo chiede mamma Grazia.

* Madonna mia, ti prego di aiutare me e la mia famiglia, asuperare gli ostacoli della vita. Fa in modo che possiamogodere della salute dell'anima e del corpo. Fa, ti prego, cheio non soffra più e che non mi fissi più sulle cose. Grazie daRosaria.

* Cara Mamma celeste, ben vedi sono qua da te per ringraziartie chiedere protezione, insieme alla mia famiglia. Madonna,fa che io non mi distacchi mai da te; e come un bambino,tienimi sempre per mano. Tuo Domenico.

* Mamma bella, aiutami ad affrontare gli imprevisti dellavita ed a superare certi ostacoli. Ti chiedo la grazia per miafiglia che vuole un bambino.

* Una preghiera per mia madre malata. Grazie.

* Cara Madonna, ti ringrazio perché mi sei sempre vicina.Dona la pace al mondo, soprattutto la pace del cuore. Tienimisempre avvolta con il tuo manto. Elena

* Cara Madonnina, ti voglio tanto bene. Voglio dirti di aiutarele famiglie povere.

* Sono venuta da lontano, perché attirata dalla bellezza edall'amore di questa Mamma santa e buona. Ti prego, Mammache fai tante grazie, proteggi la mia famiglia. Antonietta.

Anno sacerdotale2009-2010

Vergine Madre, figlia del tuo Figlio, donna dell'Ascoltoe del Servizio, a te ci rivolgiamo in questo annodedicato alla santificazione dei sacerdoti. Ti affidiamociascuno di loro, come Gesù sulla croce ti ha affidatoil discepolo Giovanni. Ti chiediamo di accompagnarlicon la tua bontà materna, perché ogni giorno ripetanoil loro «sì» a Dio, come tu stessa hai fatto a Nazarethe in tutta la tua vita, fin sotto la croce e oltre.

Sostieni i sacerdoti che faticano ad essere fedeli, edona loro la consolazione che aiuta a superare imomenti difficili. Invoca con loro e per loro lo Spirito,perché siano servitori della comunità sull'esempioe con la forza del Figlio tuo, che si è fatto servo peramore e ha indicato nel servizio uno dei modi perrenderlo presente e vivo in mezzo ai suoi.

Aiutali a spezzare per tutti il Pane della parola edell'Eucaristia e ad essere compagni di viaggio pertutti coloro che cercano nel Vangelo la risposta alletante domande della vita, il sollievo alle tante soffe-renze che spesso ci rendono tristi. Amen

Sotto la Protezione di Maria

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Damien,Zac e Joshua,nipoti diAngelo e Rosina Pelosi(Australia)

* Cari figli, con amore materno oggi vi invito ad essere un faro di luce per quelli che vagano nelle tenebre dell'ignoranza di Dio. Per poter illuminare e attirarefortemente le anime, non permettete che la falsità prevalga sulla retta coscienza. Siate perfetti! Io vi guido con mano materna, con mano d'amore (25/II/2010).

* Cari figli, in questo tempo di grazia, quando anche la natura si prepara a mostrare i colori più belli dell'anno, vi invito ad aprire i vostri cuori a Dio. Egli vitrasfigura e vi modella a propria immagine, perchè il bene racchiuso nel vostro cuore possa produrre una vita nuova, un anelito per l'eternità (25/II/2010).

* Cari figli, per quanto vi sarà possibile, siate più vicino a mio Figlio, nella sofferenza e nel suo grande amore per voi. Voglio che sappiate che anch'io sonocon voi, per aiutarvi a vincere le seduzioni del mondo ed ogni altra tentazione. V'insegnerò l'amore, l'amore che cancella i peccati e vi rende perfetti, l'amoreche vi dà la pace di mio Figlio, ora e per sempre. La pace sia con voi e in voi, perché io sono la Regina della pace (2/III/2010).

* Cari figli, vi invito a perseverare nella preghiera, soprattutto nei momenti difficili in cui le prove della vita vi schiacciano. Vivete nella gioia e nell'umiltà lavocazione cristiana, dando buon odore di Gesù a tutti. Io sono con voi e vi presento a mio Figlio, che sarà per voi forza e sostegno (25/III/2010).

Esortazioni della Madonna a Medjugorje

Giordano Michelee Concetta Mattei

con i figli Maria Grazia,Rocco e Davide

(Cerreto)

Giuseppe e Alfonsina Paduano (USA)nel 50° di matrimonio con i nipoti Daniele e Matteo

Durante Antonella e Francescocon i genitori (Cerreto Sannita)

Frank Dogalidi Lina e David (USA)

Lily, John Paul, Nathan, Jackson e Raese,nipoti di Maria Pia e Giuseppe Saracco (USA)

Di Paola Andrea e Raffaeledi Graziano e Rosanna Parente(Cerreto Sannita)

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Risorgeranno nella luce di Cristo

Mattei Martinodi San Lorenzello

* 30/I/1925 + 12/I/2010

Di Lonardo Ildodi Guardia Sanframondi

* 4/X/1933 + 20/IV/2009

Di Leone Gaetano* Cerreto 12/III/1942

+ Manfredonia 28/II/2010

Ciabrelli Mario* Castelvenere 28/V/1947

+ Ponzate 2/XII/209

Brighel Carmeladi Napoli

* 30/V/1925 + 2/II/2010

Pelosi AssuntaInghilterra

* 25/V/1960 + 22/III/2009

Ludovico Maria* Cerreto 27/2/1930

+ Inghilterra 26/VII/2009

Bello Cristinadi Pietraroia

* 22/I/1923 + 5/III/2010

Zapparelli Maria Giuseppadi Pietraroia

* 25/VIII/1922 + 13/1/2010

Zen Marisadi Bari

* 6/III/1946 + 7/I/2010

Madonna mia adorata,m'inginocchio davanti a te, le gambe sento tremare,

l'avanzare al tuo sguardo d'amore,mi accogli con speranza.

Il cuore sembra impazzito di gioia, si riempie di serenità.

Mi rivolgo a te fiduciosa perché sai il mio dolore,conosci il tormento che mi strazia il cuore,

e le lacrime tutte le sere bagnano il mio cuscino.

Mamma mia diletta, ti prego di più,da quando il mio dolcissimo papà

ha lasciato i miei occhi.Teneva le mie mani strette alle sue,

mi parlava sempre d'amore,mi raccontava delle storie fantastiche

e con il suo sorriso mi rallegrava il cuore.

Perdona se questa povera donnache sta davanti a te ha pregato poco,se ha agito così non per offenderti,ma perché le bastava il sostegno

e l'amore di suo padre che lo ha amato più di se stessa.

Sentivo la felicità dentro di me,credevo di essere la creatura più soddisfatta

e completa e il mondo era bello.

Oh papà buono e generoso! Sei volato in cieloe hai portato con te il cuore mio, lasciandomi il pianto.

Anna Vinti

Madonna delle GrazieMadonna delle Grazie

Santuario Maria SS. delle Grazie e convento dei Frati CappucciniCERRETO SANNITA (BN)

Antonia e Pellegrino Durante nel 50° anniversariodi matrimonio con familiari (Cerreto)

Massaro Mattia a Annamaria Giordano(Busto Arsizio)

Ricciardi Guidoe Giuliana Lavorgna

di Castelvenerenel 50° anniversario

di matrimonio

Alessandro Pescitelli di Scandiccicon familiari e amici

Adelio Martone e Carmelina Pacellinel 50° anniversario di matrimoniocon i figli Angelo e Franco (Canada)