2009 COLLnovembre 2009 - webdiocesi.chiesacattolica.it · 14 gennaio I NCONTRO DI STUDIO...

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COLLEGAMENTO PASTORALE Poste Italiane s.p.a. – Spedizione in a.p. – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46) art.1, comma 2, DCB Vicenza Vicenza, 19 novembre 2009 - Anno XLI n. 22 2 Agenda 3 Gli auguri del Vescovo 4 Ufficio per l’evangelizzazione e la catechesi 6 Ufficio Irc 7 Ufficio Liturgico 8 Corso di giornalismo 9 Informazioni 11 Pastorale giovanile 13 Esercizi vocazionali giovani 15 Pellegrinaggio per giovani in Polonia e Re- pubblica Ceca 23 Meditazioni bibliche 12 Concorso presepi 2009/2010 17 Schede per la formazione per i Consigli Pastorali SOMMARIO Periodico mensile degli uffici pastorali diocesani – Autorizzazio- ne trib. di Vicenza n.237 del 12/03/1969 – Senza pubblicità – Direttore respons. Bernardo Pornaro – Ciclostilato in proprio – Via Vescovado, 1 – Vicenza – Tiratura inferiore alle 20.000 copie. www.vicenza.chiesacattolica.it La Redazione di “Collegamento Pastorale” augura a tutti i suoi lettori Un Buon Natale ed un Felice Anno Nuovo!

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COLLEGAMENTO PASTORALE 22/09 - 1

COLLEGAMENTO

PASTORALE

Poste Italiane s.p.a. – Spedizione in a.p. – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46) art.1, comma 2, DCB Vicenza

Vicenza, 19 novembre 2009 - Anno XLI n. 22

2 Agenda

3 Gli auguri del Vescovo

4 Ufficio per l’evangelizzazione e la catechesi

6 Ufficio Irc

7 Ufficio Liturgico

8 Corso di giornalismo

9 Informazioni

11 Pastorale giovanile

13 Esercizi vocazionali giovani

15 Pellegrinaggio per giovani in Polonia e Re-pubblica Ceca

23 Meditazioni bibliche

12 Concorso presepi 2009/2010

17 Schede per la formazione per i Consigli Pastorali

SOMMARIO

Periodico mensile degli uffici pastorali diocesani – Autorizzazio-ne trib. di Vicenza n.237 del 12/03/1969 – Senza pubblicità – Direttore respons. Bernardo Pornaro – Ciclostilato in proprio – Via Vescovado, 1 – Vicenza – Tiratura inferiore alle 20.000 copie. www.vicenza.chiesacattolica.it

La Redazione di “Collegamento Pastorale”

augura a tutti i suoi lettori

Un Buon Natale ed un Felice Anno Nuovo!

COLLEGAMENTO PASTORALE 22/09 - 2

Diocesi di Vicenza Pasto rale Vocazionale

30 novembre INCONTRO DI FORMAZIONE PER COPPIE Info: Ufficio famiglia (tel. 0444 226551)

2 dicembre ASSEMBLEA ANNUALE DEGLI ADDETTI AL CULTO p. 10

3 dicembre CONSIGLIO PRESBITERALE

20 dicembre RITIRO SPIRITUALE DI AVVENTO Info: Ufficio Irc (tel. 0444 226456) p. 20

26/28 dicembre ESERCIZI VOCAZIONALI GIOVANI p. 13

6 gennaio FESTA DEI POPOLI Info: Ufficio Migrantes (tel. 0444 226541) p. 9

18 gennaio CONSIGLIO PASTORALE DIOCESANO 14 gennaio INCONTRO DI STUDIO SULL’EBRAISMO

Info: Ufficio Irc (tel. 0444 226456) p. 14

18/25 gennaio SETTIMANA DI PREGHIERA PER L’UNITA’ DEI CRISTIANI

17 gennaio GIORNATA MONDIALE PER LE MIGRAZIONI

19 gennaio CORSO DI GIORNALISMO p. 8

20 gennaio INCONTRO VICARI FORANEI

22 gennaio INCONTRO SULL’ITINERARIO CRISMALE Info: Ufficio Catechistico (tel. 0444 226571) p. 5

23 gennaio VEGLIA ECUMENICA

23 gennaio S.MESSA PER I GIORNALISTI

28 gennaio RITIRO MINISTRI STRAORDINARI DELLA COMUNIONE Info: Ufficio Liturgico (tel. 0444 302028) p. 7

30 gennaio ASSEMBLEA DIRETTORI DI CORO E ORGANISTI Info: Ufficio Liturgico (tel. 0444 302028) p. 7

30 gennaio 2° INCONTRO DI FORMAZIONE PERMANENTE CARITAS Info: Caritas (tel. 0444 304986) p. 9

31 gennaio INCONTRO SU “ L’ANNO LITURGICO: FORMAZIONE PERMANENTE DEL CRI-STIANO Info: Ufficio Catechistico (tel. 0444 226571) p. 5

15 dicembre CELEBRAZIONE NATALIZIA PER GLI OPERATORI DEL DIRITTO p. 10

1 gennaio GIORNATA MONDIALE DELLA PACE

DICEMBRE 2009/GENNAIO 2010

AGENDA DIOCESANA

COLLEGAMENTO PASTORALE 22/09 - 3

BUON NATALE Auguri per un sereno Natale nella vostra famiglia, perché possiate con l’aiuto del Divino Bambino, man-

tenere e irrobustire l’unità e la concordia, il dialogo e l’incontro responsabile tra sposi, genitori e figli, anziani e nipoti. Una famiglia come quella di Nazaret dove si possa crescere insieme davan-ti a Dio e agli uomini. Davanti a Dio, perché la preghiera e la Parola del Signore siano di casa, e la ricerca continua del-la sua volontà, prevalga su ogni altro riferimento, indicandoci la via sulla quale camminare in-sieme. Davanti agli uomini, perché nel lavoro quotidiano e nella vita della propria comunità religiosa e civile non venga meno l’impegno di testimoniare l’amore e il servizio verso i più poveri.

Auguri a voi, bambini, ragazzi e giovani, perché Gesù, che si è fatto uno di voi, ha provato le vo-

stre stesse emozioni, ha vissuto le vostre stesse esperienze di famiglia e di amicizia. Su di lui potete contare come Amico vero, sincero e fedele .

Auguri a voi anziani, che nelle feste di Natale attendete un segno di prossimità

più intensa e meno frettolosa da parte dei figli. Il Signore vi sosten-ga con la loro presenza e vi renda consapevoli del grande compito di testimonianza a cui siete chiamati verso figli, nipoti e parenti.

Auguri a voi, che siete nel dolore: la perdita di una persona cara, qualche malattia grave, divisioni in fa-

miglia, solitudine o abbandono. Il Salvatore che nasce è fonte di speranza e di vita nuova per chi crede in Lui.

Auguri a chi vive la situazione di crisi economica con la preoccupazione per il manteni-

mento del posto di lavoro, o per trovarne uno nuovo in seguito ad un licenziamento; agli immigrati che senza lavoro rischiano di perdere il permesso di soggiorno. Il Divino Bambino ha dovuto subire fin dalla nascita situazioni difficili: egli condivide perciò la vostra sofferenza e vi offre forza e conforto.

Auguri anche per chi non ha con sé una famiglia o non ha più una famiglia di rife-

rimento e ha scelto di vivere da solo, sulla strada. C’è per tutti una grande famiglia di Dio che è la comunità di coloro che celebrano nel Natale la na-scita del Salvatore e si sentono uniti dalla stessa fede e dalla sua costante presenza nella Chiesa. Di questa famiglia tutti possono fare parte e in essa sentirsi accolti, compresi, amati.

Anche quest’anno il nostro Vescovo desidera far arrivare alle famiglie della Diocesi i suoi auguri in occasione delle feste natalizie.

Con Gesù nella famiglia di Nazaret In essa affronta, a partire dalla famiglia di Maria, Giuseppe e Gesù un aspetto im-portante della vita delle nostre famiglie e comunità: la questione educativa.

Può essere un’occasione opportuna per aprire un dialogo su questo tema con i genitori, gli educatori, gli insegnanti e quanti si dedicano alla formazione dei ragazzi e dei giovani.

A questo scopo ha preparato una lettera dal titolo:

(Dalla lettera di Natale 2009 del Vescovo Cesare Nosiglia)

Quanti desiderano averne delle copie da distribuire sono pregati di prenotarle presso l’Ufficio di Pastorale non oltre VENERDÌ 28 NOVEMBRE.

GLI AUGURI DEL VESCOVO

COLLEGAMENTO PASTORALE 22/09 - 4

ATTIVITA’ E PROPOSTE

1 PAOLO E LA PRIMA LETTERA AI CORINZI

2 LA VEGLIA DI PREGHIERA IN AVVENTO PER CATECHISTE/I

E’ a disposizione presso l’Ufficio per l’Evangelizzazione e la Catechesi il fasci-

colo di catechesi biblica per l’Avvento e il Natale sulla Prima Lettera di S. Paolo Apostolo ai Corinzi, da utilizzare nei Centri di Ascolto, nei gruppi adulti, familiari ed anziani. Questo è il tema: “SIETE STATI CHIAMATI ALLA COMUNIO-

NE…”

E’ stato preparato il testo della Veglia d’Avvento per catechisti parrocchiali, curato dalla prof.ssa

F. Cucchini, dal titolo “ASSIDUI NELL’UNIONE FRATERNA (Atti 2,42)”. Si suggerisce vivamente di celebrarla e viverla in Vicariato o tra i catechisti/e di un zona pastorale. Il sussidio si può trovare nel sito della diocesi www.vicenza.chiesacattolica.it – sezione evangelizzazione e catechesi.

3 UN DVD SUL SACRAMENTO DELL’EUCARISTIA PER I GENITORI DEI RAGAZZI CON LE CATECHESI DEL VESCOVO

E’a disposizione presso la Segreteria dell’Ufficio per l’evangelizzazione e la

catechesi un DVD sul tema “L’EUCARISTIA, SACRAMENTO DI COMUNIONE. CON-

VERSAZIONI CATECHISTICHE DEL VESCOVO MONS. CESARE NOSIGLIA”.

Il DVD si articola in tre parti: cos’è, cosa produce, cosa domanda l’Eucaristia? E’ destinato ai genitori che abitualmente si ritrovano insieme nelle nostre par-

rocchie per accompagnare i figli nel cammino verso la Prima Eucaristia, ma si può valorizzare anche per i gruppi di adulti, per i/le catechisti/e e per quanti desiderano nutrire la loro fede.

COLLEGAMENTO PASTORALE 22/09 - 5

ATTIVITA’ E PROPOSTE

4 L’ITINERARIO CRISMALE

5 L’ANNO LITURGICO: FORMAZIONE PERMANENTE DEL CRISTIANO

Dopo due anni dalla sua pubblicazione è necessario fare una valutazione del cammino fatto dalle nostre comunità a questo riguardo. A tale scopo l’Ufficio Catechistico organizza un incontro

VENERDÌ 22 GENNAIO DALLE 20,15 ALLE 22.30

PRESSO LE OPERE PARROCCHIALI DI LAGHETTO VICENZA

Guideranno l’incontro: Igino Batttistella, sr. Idelma Vescovi, Francesca Cucchini

Sono invitati: i/le catechisti/e e gli animatori dei preadolescenti, quanti seguono l’itinerario crismale, i sacerdoti e i religiosi impegnati sul tema.

Per motivi organizzativi si prega di dare la propria adesione in Ufficio entro il 15 gennaio

INFO : UFFICIO PER L’EVANGELIZZAZIONE E LA CATECHESI - Piazza Duomo 2 Vicenza tel. 0444 226571 fax 0444 226555 mail: [email protected]

L’Ufficio per l’evangelizzazione e la catechesi organizza un incontro

formativo per animatori dei centri di ascolto e dei gruppi biblici e

per quanti operano nella pastorale che si terrà:

DOMENICA 31 GENNAIO DALLE 15 ALLE 18

PRESSO LA CHIESA DI S. MARCO IN VICENZA

Relatore: dom Giorgio Bonaccorso – liturgista

Destinatari: l’incontro è aperto a tutti. In particolare sono invitati quanto seguono i Centri di ascolto, la catechesi degli adulti o sono impegnati nella animazione liturgica.

Si invita, per questioni organizzative, a segnalare la propria presenza alla Segreteria dell’Uffi-cio entro Mercoledì 27 Gennaio 2010

COLLEGAMENTO PASTORALE 22/09 - 6

ATTIVITA’ E PROPOSTE

1 RITIRO SPIRITUALE DI AVVENTO

2 ONORA TUO PADRE E TUA MADRE

INFO: Ufficio per l’Insegnamento Religione Cattolica

(Tf. 0444/226456 – fax 0444/540235 – e-mail: [email protected]).

L’Ufficio diocesano per l’IRC organizza per domenica 20 dicembre 2009 (ore 15.00/18.00) a Villa S.Carlo il tradizionale ritiro spirituale di Avvento che prevede la meditazione del Vesco-vo, tempo di silenzio, adorazione eucaristia e S. Messa. Il ritiro è aperto a tutti gli IdR e ai loro familiari, ai docenti di altre discipline e ai membri dell’AIMC e dell’UCIIM.

L’Ufficio per l’IRC propone anche quest’anno un incontro di studio sull’Ebraismo che si terrà il 14 gennaio 2010 (ore 15.30-17.30) presso il Coro delle Monache – Chiesa di Araceli Vecchia in Vicenza. Il tema che il Rabbino della comunità ebraica di Padova, dott. A. Locci, tratterà è il seguente: “Onora tuo padre e tua madre”. Per informazioni ed iscrizioni potete contattare la Segreteria dell’Ufficio (tf. 0444/226456 – fax 0444/540235 – e-mail: [email protected]).

3 Dicembre e gennaio sono i mesi in cui intensificare la sensibilizzazione sull’IRC

(Insegnamento della Religione Cattolica) nelle nostre comunità cristiane in vista dell’iscrizione scolastica e della scelta dell’ora di religione prevista per fine febbraio 2010. In tutte le parroc-chie i docenti di religione portano il materiale informativo (locandine, lettera del Vescovo ai ragazzi e alle loro famiglie, nota per il bollettino parrocchiale, preghiere dei fedeli…). Ogni co-munità individuerà modalità di diffusione e iniziative per parlare e sostenere la scelta positiva dell’IRC. Nel Vicentino la percentuale degli avvalentisi rimane consistente: 90,1%. Il tema pro-posto quest’anno è: “Religione a scuola… per costruire insieme il futuro”.

LA SENSIBILIZZAZIONE ANNUALE SULL’IRC

COLLEGAMENTO PASTORALE 22/09 - 7

ATTIVITA’ E PROPOSTE

1 MINISTRI STRAORDINARI DELLA COMUNIONE

2 ASSEMBLEA DIRETTORI DI CORO E ORGANISTI

INFO: Ufficio Liturgico Tf. 0444/302028 (mercoledì dalle 9 alle 12)

E-mail:[email protected]

Giovedì 28 gennaio 2010, dalle ore 09 alle 16, presso Villa San Carlo – Costabissara, viene offerta l’occasione per una giornata di ritiro spirituale per tutti i Ministri straordina-ri della Comunione della diocesi. Si ricorda

che ogni ministro della comunione ha l’im-pegno di partecipare ad almeno uno dei mo-menti formativi e/o spirituali organizzati dal-l’ufficio diocesano nell’arco del triennio del mandato.

Mantenendo fede alla tradizione, l’Ufficio dio-cesano per la musica e la liturgia, invita tutti i direttori di coro ed organisti ad una assemblea diocesana sul tema “Il nuovo libro liturgico

di canto della Chiesa Italiana”.

Dopo una presentazione del direttore dell’Uffi-cio, sarà presentato l’incontro per tutti i gruppi

corali della diocesi programmato per l’inizio di avvento 2010. Grazie alla presenza della Cappella Musicale della Cattedrale e di alcu-ni volontari, saranno presentati i brani che verranno utilizzati durante la celebrazione e che i cori potranno imparare in questi mesi. Sarà anche distribuito il fascicolo con tutte le partiture.

Chi intende partecipare è pregato di iscriversi direttamen-te, e per tempo, telefonando a Villa San Carlo 0444 971031

L’incontro si terrà presso il Coro delle Monache (Piazza Araceli – Vicenza), dalle ore 15 alle 17

di Sabato 30 gennaio 2010.

COLLEGAMENTO PASTORALE 22/09 - 8

ATTIVITA’ E PROPOSTE

Chiesa e Media, una opportunità o una spina nel fianco?

Corso di giornalismo promosso dall’Ufficio Diocesano per le Comunicazioni Sociali con l’Ucsi (Unione cattolica stampa italiana) di Vicenza e la collaborazione dell’Ordine regionale dei Gior-nalisti del Veneto

PALAZZO DELLE OPERE SOCIALI IN PIAZZA DUOMO, A VICENZA

Programma

Martedì 19 gennaio 2010, ore 20.30: “Giornalismo e Chiesa, quale dialogo?”. Introduce Gian-domenico Cortese, presidente Ucsi. Relatore Luigi Acattoli, già “vaticanista” del Corriere della Sera. Saluto di Gianluca Amadori,Presidente Ordine regionale dei Giornalisti del Veneto.

Martedì 2 febbraio 2010, ore 20.30: “Il linguaggio giornalistico e la comunicazione religiosa”, relatore il “vaticanista” de “Il Giornale”, Andrea Tornielli.

Martedì 9 febbraio 2010, ore 20.30: “L’etica della notizia nella società contemporanea”, relato-re Don Antonio Sciortino, direttore del settimanale “Famiglia Cri-stiana”.

Martedì 23 febbraio 2010, ore 20.30: “Quale diritto all’informazione?”, relatore Giuseppe Co-

motti, avvocato e docente di Diritto Canonico e Diritto ecclesiastico all’Università degli Studi di Verona.

Martedì 9 marzo 2010, ore 20,30, “Chiesa e Media, una opportunità o una spina nel fian-co?”, relatore Paolo Bustaffa, direttore del Sir, il Servizio Informazio-ne Religiosa della Conferenza Episcopale Italiana.

Sabato 20 marzo 2010, ore 10, Sala d’onore a Villa San Carlo di Costabissara (VI): “C’è an-cora un’etica nella comunicazione?”, introduce Lauro Pauletto, diret-tore de “La Voce dei Berici”. Interventi di Luca Ancetti, direttore de “TvA Vicenza” e Luigi Bacialli, direttore di “Rete Veneta”. Conclusio-ni del Vescovo di Vicenza, mons. Cesare Nosiglia.

L’incontro è aperto a tutti. In particolare sono invitati quanti operano nel settore dei me-dia(giornalisti, collaboratori di giornali …) e quanti si dedicano alla preparazione dei bol-lettini parrocchiali.

INFO E ISCRIZIONI: [email protected]

COLLEGAMENTO PASTORALE 22/09 - 9

ATTIVITA’ E PROPOSTE

30 gennaio 2010

INCONTRO

DI

FORMAZIONE

PERMANENTE

INFO: Caritas tel. 0444 304986 fax .0444 304990

E-mail: [email protected]

FESTA

DEI

POPOLI

INFO: Ufficio Migrantes tel. 0444 226541

e-mail: [email protected]

6 gennaio 2010

Sabato 30 gennaio 2010 ore 15.00-17.30

2° INCONTRO DI FORMAZIONE PERMANENTE

Relatore : Prof. Giampietro Parolin (docente di Bilancio Sociale all’Università Bicocca Milano e Re-sponsabile finanziario in una azienda pubblica).

Tema: “ECONOMIA CIVILE: LA FRATERNITÀ NEL MERCATO

(per provare a pensare una economia diversa da quella che ci ha regalato la crisi!)”

Presso: Istituto Saveriani Viale Trento n. 119 - Vicenza

CELEBRAZIONE DELLA FESTA DEI POPOLI

Per la comunità cristiana vicentina, è consuetudine celebrare nel giorno dell’Epifania, “ La Festa dei popoli”, un momento significativo di incon-tro di quanti, indipendentemente dal contesto nazionale e culturale, di na-scita e provenienza, nel rispetto e nella valorizzazione delle rispettive di-versità, vivono ed operano con pari diritti e doveri nel comune territorio della diocesi. Celebreremo questo momento il

6 gennaio 2010

alle ore 12,30 in Cattedrale

ci ritroveremo tutti, italiani e rappresentanti dei diversi gruppi etnici

per la celebrazione eucaristica attorno al

vescovo Cesare Nosiglia

COLLEGAMENTO PASTORALE 22/09 - 10

ATTIVITA’ E PROPOSTE

2 dicembre 2009

ASSEMBLEA

ANNUALE

DEGLI

ADDETTI

AL

CULTO

mercoledì 2 dicembre dalle 9 a pranzo

presso Villa S. Carlo di Costabissara

si terrà l’annuale assemblea degli addetti al culto. L’incontro avrà il seguen-te programma:

�� recita di lodi �� resoconto del Presidente e votazione per il rinnovo del Consiglio ��confessioni e celebrazione eucaristica ��pranzo

CELEBRAZIONE

NATALIZIA PER GLI OPERATORI DEL DIRITTO

Sua Ecc. Mons. Cesare Nosiglia, Arcivescovo - vescovo di Vicenza

Celebrerà una Santa Messa

Martedì 15 dicembre 2009 ore 17,00

Chiesa di S. Michele ai Servi, Piazza Biade, 23 - Vicenza

Sono invitati tutti gli operatori del Diritto

COLLEGAMENTO PASTORALE 22/09 - 11

ATTIVITA’ E PROPOSTE

Nel 2010 l’ormai tradizionale Veglia diocesana con i giovani in occasione della GMG

(sabato precedente alla domenica delle Palme) e la Veglia vocazionale (abato precedente la quarta domenica di Pasqua) si uniscono per formare un unico grande appuntamento di pre-ghiera preparato insieme

�� dall’Ufficio diocesano per i Giovani; �� dal Centro Diocesano Vocazioni; �� dalla comunità di teologia del nostro Seminario diocesano.

L’unificazione di questi appuntamenti nasce da alcune esigenze maturate in questi anni anche grazie all’esperienza del Sinodo dei Giovani:

�� Il desiderio di rafforzare ulteriormente il rapporto di condivisione e collaborazione tra pastorale giovanile, pastorale vocazionale e Seminario diocesano.

�� La necessità di rendere più significativi gli appuntamenti diocesani, di ridurne pos-sibilmente il numero per qualificarli di più, perché si crei una maggiore convergen-za, perché diano maggiormente il senso della diocesanità.

�� L’esigenza di proporre eventi che non siano fatti isolati, ma collocati in un cammi-no condiviso; su questo stiamo lavorando in vista dei prossimi anni.

Ulteriori notizie saranno fornite nei prossimi mesi.

Sabato 17 aprile 2010, in cattedrale alle ore 20.30

VEGLIA DIOCESANA CON I GIOVANI

Ricordiamo a tutti che sono in scadenza gli abbonamenti a “Collegamento Pastorale”. Vi invitiamo perciò a provvedere al rinnovo per il prossimo anno.

Per fare gli abbonamenti basta far giungere gli indirizzi alla segreteria dell’ufficio pastorale, (tel.0444/226556 fax 0444/226555 e-mal: [email protected]) e l’addebito corrispondente, può essere fatto direttamente sui conti semestrali della parrocchia (per gli abbonamenti cartacei).

Si ricorda che è possibile ricevere per quanti lo desiderano “Collegamento Pastorale” via mail senza addebito di spesa comunicando all’Ufficio pastorale nome, indirizzo e e-mail.

COLLEGAMENTO PASTORALE

UFFICIO PASTORALE - PIAZZA DUOMO 2 - VICENZA

tel. 0444 226556—fax 04444 226555

E MAIL: [email protected]

COLLEGAMENTO PASTORALE 22/09 - 12

L’Ufficio per la pastorale giovanile assieme al Noi Associazio-ne organizza:

PRESENTAZIONE

Il concorso ha come obiettivi: ��Realizzazione manuale di un presepe per Circolo/Oratorio coinvolgendo gli aderenti alla NOI

associazione e coloro che ne fossero interessati, tenendo conto della realtà che c’è già in loco ed estendendo la proposta ad altri ragazzi, giovani e adulti;

��Proporre una riflessione visiva e meditativa a coloro che frequentano il Circolo/Oratorio sul senso profondo del Natale e della nascita di Gesù Salvatore del mondo;

��Creare legami di confronto e amicizia tra Circoli/Oratori confinanti o di un dato territorio.

REGOLAMENTO

Abbiamo pensato ad un regolamento di base:

1. Ogni Circolo/Oratorio può dare la propria adesione per la realizzazione di un presepe al Co-mitato Territoriale entro il 28 Novembre 2009 adesione scritta a: Segreteria NOI “Presepe 2009-10” Piazza Duomo, 2 – VICENZA – fax 0444 226620 - oppure mail: [email protected].

2. Il presepe non ha limiti di spazio, creatività, coinvolgimento di persone quindi lo possiamo re-alizzare a “tema libero”…

3. Ricevute le adesioni provvederemo, come segreteria, ad abbinare a tre a tre o più, i Circoli/Oratori che hanno aderito e lo comunicheremo ai responsabili.

4. A questi ultimi chiediamo nel tempo di Avvento o Natale, di visitare i presepi dei circoli abbi-nati. E’ stato predisposto un foglio-guida per la valutazione, che vi verrà inviato successiva-mente.

5. Ogni Circolo/Oratorio che aderisce riceverà un attestato e un segno di riconoscimento dell’as-sociazione.

� RITAGLIA LUNGO QUESTA LINEA E CONSEGNA IL COUPON IN SEGRETERIA. Grazie

Ci iscriviamo al concorso presepi 2009-10 organizzato da NOI associazione comitato territoriale di Vicenza.

CIRCOLO/ORATORIO ….…………………………………………………………………………

Responsabile del Presepe ……………………………………………………………………………………

Via………………………..Loc.………………….tel……….…………..e-mail………………………………

NB: E’ previsto un servizio di pullman gratuito per la serata conclusiva del concorso, sei interessato ad usu-fruirne? SI … NO …

FIRMA………………………………………..

PARTECIPANO AL CONCORSO SOLO I PRESEPI ALLESTITI ALL’INTERNO DEL CIRCOLO/ORATORIO.

ATTIVITA’ E PROPOSTE

COLLEGAMENTO PASTORALE 22/09 - 13

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Dio

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oca

zio

nale

Io sottoscritto/a................................................................................di anni..........

residente a ..................................in via............................................. n°................

tel................/......................... Email………………………………………………

Parrocchia di..............................................................

desidero dare la mia adesione al Corso di Esercizi Vocazionali Giovani, che si svolge a Villa S. Carlo di Costabissara dal 26 al 28 dicembre 2009.

data.............................

firma................................................. Iscrizioni presso la segreteria di Villa S.Carlo di Costabissara.

Villa San Carlo , Via san Carlo 1, 36030 Costabissara Vicenza. Entro il 22 dicembre.

COLLEGAMENTO PASTORALE 22/09 - 14

Il Luogo…

A Villa San Carlo di Costabissara (VI)

dove puoi trovare silenzio e serenità Tel. 0

44

4-9

71

03

1

Email: villasancarlo@

infinito.it

Il periodo D

al 26

dicembre

alle ore 10

.00

al 2

8 dicem

bre alle ore 2

0.0

0 (cena com

presa) Di che cosa si tratta…

E’ una proposta spirituale che pone al centro: ��

la vita con le sue domande e le sue speranze

alla ricerca di senso e autenticità; ��

la Parola di Dio capace di illum

inare il cuore; ��

il silenzio e la calma per favorire l’Ascolto;

��il confronto personale e giornaliero con una “guida” che si fa com

pagna di viaggio per quei giorni.

“ Portare BIBBIA e materiale per appunti!

Carissim

o/a,

sono m

olti i giovani che in questi anni hanno scelto di dedicare alcuni giorni dopo N

atale per vivere un’esperienza significativa di incontro con il Signore. Si tratta degli E

-sercizi V

ocazionali per Giovani...

D

etta così sa un po’ di mistero e quelle pa-

role mettono paura…

ma chi li ha vissuti ha

trovato la proposta significativa per la pro-pria vita. P

er questo ci piacerebbe che anche altri

potessero provare

a ferm

arsi un

“attimo” per ascoltare il M

aestro di Naza-

reth e per cercare, quest’anno a partire dal-la vocazione battesim

ale, il proprio modo

specifico di essere discepolo di Gesù.

Se hai dai 20 ai 33 anni sentiti personal-

mente invitato... forse è proprio quello che

cercavi per dare un senso alla tua vita..

Ti aspettiamo

don Andrea e am

ici Equipe

… altre cose?

La proposta delle riflessioni sarà fatta FFe-derica Sciuscio, sposata e m

amm

a, che condivide con noi l’am

ore per la Parola di D

io e per la ricerca vocazionale che ogni giovane dovrebbe porre com

e centro della sua vita cristiana. Saranno con noi gli am

i-ci della Com

unità “Il Mandorlo” e del G

rup-po Sichem

. Per ciascuno è previsto un aiuto persona-lizzato…

è tutto? A titolo puram

ente indicativo la quota di condivisione delle spese è di €

10

0.0

0.

“….siete diventati nuova creatura, vi siete rivestiti di C

risto..”. C

fr. Rito B

attesimo

Per iscrizioni: ��

Telefonando a Villa San Carlo; ��

Mandando una m

ail con i propri dati a Villa San Carlo;

��

Con posta tradizionale compilando il

tagliando e inviandolo a Villa San Carlo.

COLLEGAMENTO PASTORALE 22/09 - 15

Pelle

grin

aggi

o pe

r i g

iova

ni

POLO

NIA

e

REPU

BBLI

CA

CECA

31 L

uglio

- 8

Ago

sto

2010

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LIO

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10

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Cec

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10

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esù.

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nza

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10

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ggio

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10

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10

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cino a

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o.

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10

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Altre

info

rmaz

ioni le

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sso il si

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rnet

del

la p

asto

rale

gio

vanile

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ioce

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ww

w.v

igio

va.i

tnel

l’apposi

ta s

ezio

ne

ded

icat

a al

pel

legri

nag

gio

.

Per

l’org

aniz

zazi

one

del

pel

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nag

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rin

gra

ziam

o

l’U

ffic

io p

elleg

rin

ag

gi d

ella d

ioce

si d

i V

icen

za e

il nost

ro a

mic

o d

on

Pavel

COLLEGAMENTO PASTORALE 22/09 - 16

PELLEG

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GIO

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UB

BLIC

A C

EC

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L 3

1 L

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LIO

ALL’8

AG

OS

TO

20

10

Sarà sicu

ramen

te un’esp

erienza ch

e lascerà il segno

nella vo

stra vita, perch

é un p

ellegrin

aggio

non ti lascia

mai in

differen

te; colo

ro ch

e han

no p

artecip

ato al p

el-leg

rinag

gio

in T

erra San

ta lo p

osso

no testim

oniare.

Desid

eriamo ch

e questa o

pportu

nità sia veram

ente u

n

pelle

grin

ag

gio

, vissuto

con u

no stile d

i semplicità, d

i preg

hiera, d

i interio

rità e di co

ndivisio

ne n

ell’amicizia.

Ci farem

o in

terrogare d

alla Paro

la d

i Dio

, dalla sto

-ria

,dalle p

erso

ne

che in

contrerem

o e d

ai luo

gh

i che

visiteremo; cerch

eremo d

i capire co

sa com

unica tu

tto

questo

alla nostra vita.

Sarem

o acco

mpag

nati n

el pelleg

rinag

gio

dalla g

rande

e cara figura d

i Gio

van

ni P

ao

lo II a 5

anni d

alla sua

morte e n

ell’anno d

ella sua p

robab

ile beatificazio

ne.

Com

unque, su

tutto

questo

avremo m

odo d

i confro

n-

tarci e di ap

pro

fondire m

eglio

neg

li inco

ntri

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pre

-p

ara

zion

e.

Infatti

faremo deg

li in

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a livello

dio

cesano per

conoscere u

n p

o’ d

i più

le realtà che in

contrerem

o, p

er co

noscerci

tra di

noi,

per

avere in

form

azioni

utili

di

vario g

enere, p

er scambiarci co

municazio

ni, p

er pre-

gare assiem

e.

Il prim

o in

contro

è fissato p

er il pom

eriggio

di D

om

e-

nica

28

Feb

bra

io p

resso

Casa

Imm

aco

lata

(Via

M

ora

, 57

, Vice

nza

); le date d

egli altri in

contri vi sa-

ranno co

municate attraverso

una lettera d

opo la vo

-stra iscrizio

ne.

PO

LO

NIA

– R

EP

UB

BLIC

A C

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A

31

LU

GLIO

—8

AG

OS

TO

20

10

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A D

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RIZ

ION

E

Cognom

e ___________________________

Nom

e ______________________________

Luogo d

i nascita _

_____________________

Data d

i nascita _

______________________

Parrocch

ia ___________________________

Vicariato

____________________________

Professio

ne _

_________________________

Via _

_________________________ n

. ____

C.A.P. _______________________________

Città ________________________________

Tel. _________________________________

Cell. ________________________________

E-Mail _______________________________

Carta d’identità n. ______________________

del _________________________________

Firm

a leggibile

Per q

ualsia

si info

rmazio

ne:

Ufficio

Dio

cesa

no

di P

asto

rale

P

iazza

Du

om

o 2

, Vice

nza

(d

uran

te orario

ufficio

e sabato

mattin

o).

Tel 0

44

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56

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fax0

44

4 2

26

55

5

Cell. 3

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iovan

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nza

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ttolica

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e:U

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visti: 1

00

Età

d

ei

parte

cipan

ti: d

ai

18

ai

35

an

ni

(escluso

anim

atori e sacerd

oti ch

e acco

mpa-

gnan

o i g

iovan

i). Il

limite

d’età

si alzerà

se rim

arranno posti

liberi.

Qu

ota

di p

arte

cipazio

ne: 5

70

,00

Eu

ro

Le iscrizio

ni so

no

ap

erte

fino

ad

esa

uri-

men

to p

osti; d

op

od

iché si cre

erà

un

a lista

d

’atte

sa.

Per iscriv

ersi: co

nseg

nare il m

odulo com

pila-

to e la fo

toco

pia d

ella carta d’id

entità, versan

-do u

na cap

arra di E

uro

17

0,0

0 p

ressol’u

fficiodi Pasto

rale Gio

vanile d

ella dio

cesi.

Nelle

settiman

e su

ccessive all’iscrizio

ne,

vi sarà

inviata

perso

nalm

ente

una

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no tu

tte le info

rmazio

ni e le in

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cazioni u

tili che via via si an

dran

no p

rofilan

do,

com

prese le d

ate deg

li inco

ntri d

i pre

para

-zio

ne.

COLLEGAMENTO PASTORALE 22/09 - 17

per

la p

regh

iera

Ved

o sa

ngu

e d

app

ertu

tto,

ogg

i:

il t

uo,

Sig

nor

e,

che

è «

risc

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e b

evan

da»

e

il s

angu

e d

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te t

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crea

ture

, d

al «

giu

sto

Abe

le»

si

no

all’«

ult

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.

La

salv

ezza

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el s

angu

e:

nel

san

gue

c’è

la «

pre

zios

ità»

d

ell’a

mor

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i col

ui c

he

si o

ffre

, ed

è l’

amor

e

che

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il p

rezz

o d

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e ch

e sa

lva.

Nel

san

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infa

tti,

n

on s

i sp

egn

e n

essu

n m

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n

on s

i sra

dic

a n

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na

ingi

ust

izia

col

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a

men

o ch

e

non

sia

un

a te

stim

onia

nza

d’a

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e.

È n

el t

uo

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o C

rist

o,

«ch

e è

spar

so p

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oi»

, l’«

Am

ore

più

gra

nd

e» c

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la m

isu

ra

del

l’«am

atev

i com

e io

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o am

ato»

. N

on è

nel

pro

pos

ito

di c

hi p

ensa

all

a sa

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za

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gen

do

il s

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e al

tru

i.

Don

Pri

mo

Ma

zzol

ari

Car

itas

in v

erita

te

Svil

up

po

dei

pop

oli,

dir

itti

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over

i, am

bien

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La

coll

abor

azio

ne

del

la fa

mig

lia

um

ana

Lo

svil

up

po

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la t

ecn

ica

Il

pap

a h

a d

ich

iara

to l

’obi

etti

vo d

ell’e

nci

clic

a al

n. 2

0:

«la

rea

lizz

azio

ne

di

un

’au

ten

tica

fra

tern

ità.

La

rile

van

za d

i qu

esto

obi

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tal

e d

a es

iger

e la

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ostr

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ra a

ca

pir

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ino

in f

ond

o e

a m

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rci

in c

oncr

eto

con

il

«cu

ore»

, p

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volv

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gli

attu

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pro

cess

i ec

onom

ici

e so

cial

i ve

rso

esit

i p

ien

amen

te u

man

i».

Da

mol

te p

arti

ogg

i si

cer

ca d

i “p

ensa

re l

’en

cicl

ica”

, m

entr

e è

l’en

cicl

ica

che

fa

“pen

sare

” (c

apir

e fi

no

in

fon

do)

e

“agi

re”

(mob

ilit

are

il c

uor

e): g

li e

siti

dei

pro

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i dip

end

ono

da

noi

!

Su

qu

esto

obi

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vo (

la f

rate

rnit

à) i

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pit

olo

III

del

l’en

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ica

pro

pon

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elle

ap

pli

cazi

oni

sul

pia

no

pro

pri

amen

te e

con

omic

o. A

nzi

tutt

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dia

gnos

i co

min

cia

dal

l’oss

erva

re c

he

«l’e

sper

ien

za s

tup

efac

ente

del

don

o» (

n.

34)

è u

na

“ver

ità

sp

enta

”, f

in d

alle

ori

gin

i. L

’uom

o, c

he

è fa

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di

don

o ed

è f

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p

er il

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o, p

resu

me

di e

sser

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vece

au

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del

la p

rop

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(il

pap

a ve

de

in

ques

ta “

chiu

sura

sol

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il p

ecca

to o

rig

ina

le,

che

feri

sce

la n

atu

ra d

ell’u

o-m

o e

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ncl

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al m

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. Si

pot

rebb

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cord

are

pro

pri

o d

ue

“pec

cati

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ch

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ann

o p

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rota

gon

isti

du

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atel

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vivo

no

in m

anie

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iffi

cile

la

loro

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à (C

ain

o e

Abe

le),

op

pu

re q

uel

pec

cato

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ale

che

un

ific

a i

frat

elli

in

un

pro

gett

o m

assi

fica

nte

e u

nic

o, l

a co

stru

zion

e d

i u

na

citt

à e

di

un

a to

rre

(Bab

ele)

. Rip

ren

der

emo

ques

ti d

ue

test

i nel

la fi

nes

tra

“la

Pa

rola

”.

N

ell’e

con

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l’u

omo

pro

va l’

ebbr

ezza

di e

sser

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sol

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rio

(an

zich

é fr

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del

la p

rop

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pot

enza

. Non

sol

o l’u

omo

usa

l’ec

onom

ia, m

a n

ea

busa

in m

odo

dis

tru

ttiv

o. A

con

test

are

ques

ta e

bbre

zza,

sec

ond

o il

pap

a,

Capitolo 3

Lo

svil

up

po

um

ano

nel

nos

tro

tem

po

Il m

essa

ggio

del

la P

opu

loru

m p

rog

ress

io

Fra

tern

ità

, sv

ilu

pp

o e

con

om

ico

e s

oci

età

civ

ile

81

COLLEGAMENTO PASTORALE 22/09 - 18

Questo

secondo testo

ci presenta

una fraternità

troppo facile, quella di un

progetto unico,

di una

lingua unica,

del farci un “nom

e”. Dice

un comm

entatore che a B

abele “c’è una parola di m

assa, a cui segue la propaganda, l’uniform

i-tà e il lavaggio del cer-vello”

(Bost).

E

Dio

scende (ironia

della B

ibbia sulla

altezza delle

opere um

ane …

che costringono D

io a scendere

perché viste

dall’alto sono

sempre

basse), non

castiga quell’um

anità di

un “unico

partito”, m

a im

pedisce che quel pro-getto di m

assa si compia.

Anche qui la fraternità è dif-

ferenza, benedizione di parola che non sono uniche, di progetti che non sono un uni-co im

pegno. Forse che i progetti unici, che salvaguardano l’unico, che cancellano ogni differenza cancellando l’altro differente …

sono un vicolo cieco? Un solo san-

gue? Un solo cibo? U

n solo capo? Peccato di Babele!

Tu

tta la terra aveva un

’un

ica lingu

a e un

iche p

a-role. E

migran

do d

all’oriente, gli u

omin

i capitaro-

no in

un

a pian

ura n

ella regione d

i Sinar e vi si

stabilirono. Si d

issero l’un

l’altro: «V

enite, faccia-

moci m

attoni e cu

ociamoli al fu

oco». Il m

attone

servì loro da p

ietra e il bitum

e da m

alta. Poi d

isse-ro: «

Ven

ite, costruiam

oci un

a città e un

a torre, la cu

i cima tocch

i il cielo, e facciamoci u

n n

ome, p

er n

on d

isperd

erci su tu

tta la terra». M

a il Signore

scese a vedere la città e la torre ch

e i figli degli

uom

ini

stavano

costruen

do.

Il Sign

ore d

isse: «

Ecco, essi son

o un

un

ico pop

olo e han

no tu

tti u

n’u

nica lin

gua; qu

esto è l’inizio d

ella loro opera,

e ora quan

to avrann

o in p

rogetto di fare n

on sarà

loro imp

ossibile. Scend

iamo d

un

que e con

fond

ia-m

o la loro lingu

a, perch

é non

comp

rend

ano p

l’un

o la lingu

a dell’altro»

. Il Signore li d

isperse d

i là su

tutta la terra ed

essi cessarono d

i costruire la

città. Per qu

esto la si chiam

ò Babele, p

erché là il

Signore con

fuse la lin

gua d

i tutta la terra e d

i là il Sign

ore li disp

erse su tu

tta la terra. (Gen

11,1-9)

“Fratelli”, è u

na d

elle parole p

frequen

ti della litu

rgia … qu

anto e

come è an

nu

nciata?

Qu

al è clima “civile” n

ella nostra com

un

ità (non

solo cri-stian

a)?C

i siamo m

ai fermati a valu

tare la positività d

elle “diffe

ren

ze”?

Vi son

o segnali d

i chiu

sura, d

i invid

ia, di istin

tività nel n

ostro sti-le p

astorale? Segn

ali di co

op

era

zion

e d

a prom

uovere, scu

ola di ap

prezza-

men

to del civile, atten

zione alla m

assificazione, al m

odello u

nico

…com

ep

ossiamo p

arlarne d

a cristiani, e d

a fratelli?

per il confronto ...

IlME

RC

AT

O�

è un fondamentale luogo di incontro e di scam

bio. Ma non

tutto può essere messo sotto questa legge inflessibile del “prezzo” e del-

l’“equivalenza”. C’è qualcosa che sfugge al m

ercato, ed è la dignità del fra-tello, al quale alcuni beni vanno assicurati per una “giustizia” più grande di quella dello scam

bio, ed è la “giustizia” dell’essere custode del fratello (dove il bene che viene scam

biato senza nessun prezzo è la relazione gratuita con l’altro). L

e implicazioni sono davvero im

portanti. Noi, ad esem

pio, sentiamo

spesso parlare di “spesa sociale”. E la si contrappone alla “crescita econom

i-ca”.

Possiamo

chiederci: m

a la

spesa sociale

è uno

“spreco” o

un “investim

ento”? Ridurre la povertà, “includere” tutti nella produzione (anche

i disabili, i poco efficienti …) è “crescita” oppure no? D

iffondere una cultura e un apprezzam

ento della reciprocità nella sfera pubblica, è forse una sfida ancor più grande della dem

ocrazia. Uno dei segnali, piccolo m

a eloquente, è che l’accum

ulo (anche in Italia) è diventato più importante del lavoro. C

i possiam

o riferire alla “piccola” ma sem

pre più diffusa consuetudine di “investire” la piccola ricchezza in “sfide alla fortuna” (gratta-e-vinci, enalot-to …

). Molti nostri atteggiam

enti (che ci sembrano innocui) legittim

ano l’a-vidità, puntando su un futuro sem

pre più radioso e dimenticano quello che si

può fare

nel presente.

Com

e si

può pretendere

che la

grande finanza

“moderi” l’avidità di chi investe, se l’avidità diventa stile di vita?

IlPO

VE

RO

� N

ei nostri sistemi econom

ici (fondati sullo scambio tra chi ha)

coloro che non hanno sono considerati un fardello, un peso. In sostanza li si

sta il semp

lice fatto che il fratello n

essun

o lo pu

ò prod

urre, ogn

un

o lo trova e lo riceve. E

questa esp

erienza d

el “non

poter p

rodu

rre” il fratello, l’altro, ogni

altro, è la verità che va riaccesa in

econom

ia. Qu

esta verità è u

n d

ono ch

e Dio

fa all’esistenza d

i ciascun

o e alla coscienza d

i ciascun

o: se io ci sono, se l’altro

esiste, è per questa “ragion

e”: l’amore d

i qualcu

no, an

zi l’amore d

i Qu

alcun

o. È

il prin

cipio d

i gratuità, in

ciso nella storia biografica d

i ciascun

o di n

oi: la solitu

din

e è solo un

ritorno in

dietro, u

na regression

e, un

imp

overimen

to, un

o svilu

pp

o alla rovescia …

N

ei seguen

ti nn

. 35-42, il p

apa en

tra in qu

estioni m

olto precise, ch

e toccan

o il senso d

el mercato, d

el povero e d

ell’impresa. In

questi am

biti il p

rincip

io di fratern

ità “imp

one” u

n criterio all’op

posto d

i quello ch

e norm

al-m

ente

accomp

agna

l’econom

ia. In

fatti il

nostro

mod

ello econ

omico

(capitalista) ricon

osce il valore del “d

are” ma lo rid

uce a d

ue d

imen

sioni (n

. 39

): si dà p

er avere (tutto è sca

mbio) opp

ure si d

à per d

overe (tutto è d

overo-sità

). Il prin

cipio d

ella fraternità, al con

trario, dà p

rend

end

osi cura

, cioè –

come am

a dire l’econ

omista Z

amagn

i, un

o degli isp

iratori di qu

esto capitolo

III – «

consen

te agli eguali d

i essere diversi»

. Cain

o è trascinato e accecato

dalla

diversità

di A

bele, alla quale n

on accon

sente: lo toglie d

i mezzo!

CONTENUTI

72

COLLEGAMENTO PASTORALE 22/09 - 19

“a

ssis

te”,

non

li

si p

rom

uove

fac

endo

li cr

esce

re, n

on s

i su

scita

no e

nerg

ie …

Pa

rado

ssal

men

te è

il

nost

ro s

iste

ma

econ

omic

o (c

he p

rete

nde

di s

cam

biar

e so

lotr

a ch

i ha

) a

gene

rare

gli

“scr

occo

ni”,

i “

fann

ullo

ni”.

Col

oro

che

rice

-ve

ndo

“per

ass

iste

nza”

non

sen

tiran

no m

ai l

a vo

glia

e l

a po

ssib

ilità

di

“res

titui

re”.

Qui

l’en

cicl

ica

tocc

a un

o de

i pun

ti ch

e fa

nno

mag

gior

men

te p

en-

sare

: al

la n

ostr

a ec

onom

ia s

petta

la

prod

uzio

ne d

ei b

eni,

men

tre

alla

pol

itica

no

i ab

biam

o la

scia

to l

a di

stri

buzi

one

gius

ta d

ei b

eni.

No,

dic

e il

papa

! L

a ri

cche

zza

stes

sa, i

ben

i, de

vono

ess

ere

prod

otti

gius

tam

ente

, in

mod

o gi

usto

.Pe

r qu

esto

ci

vuol

e un

mod

ello

eco

nom

ico

che

prod

uca

“etic

amen

te”,

cio

è ch

e no

n la

sci

fuor

i ne

ssun

o. L

’ide

a ch

iave

che

sta

sot

to a

que

sta

idea

è c

he

l’ec

onom

ia d

eve

esse

re i

nclu

siva

, no

n de

ve p

erde

re p

er s

trad

a ne

ssun

o, n

on

deve

um

iliar

e ne

ssun

o “a

ssis

tend

olo”

dop

o ch

e la

ric

chez

za è

sta

ta p

rodo

tta

da p

ochi

(e

avid

i) i

ntra

pren

dent

i. Q

ui i

l pa

pa i

ntro

duce

un

conc

etto

nuo

vo,

quel

lo d

i “e

cono

mia

civ

ile”

(n. 4

6) o

“ci

viliz

zazi

one

dell’

econ

omia

” (n

. 38)

: «o

ccor

re c

he n

el m

erca

to s

i ap

rano

spa

zi p

er a

ttivi

tà e

cono

mic

he r

ealiz

zate

da

sog

getti

che

lib

eram

ente

sce

lgon

o di

inf

orm

are

il pr

opri

o ag

ire

a pr

inci

pi

dive

rsi

da q

uelli

del

pur

o pr

ofitt

o, s

enza

per

ciò

ste

sso

rinu

ncia

re a

pro

durr

e va

lore

eco

nom

ico.

Le

tant

e es

pres

sion

i di

eco

nom

ia c

he t

ragg

ono

orig

ine

da

iniz

iativ

e re

ligio

se e

lai

cali

dim

ostr

ano

che

ciò

è co

ncre

tam

ente

pos

sibi

-le

» (n

. 37)

. Una

buo

na s

ocie

tà è

cer

tam

ente

fru

tto d

el m

erca

to e

del

la li

bert

à,

ma

ci s

ono

esig

enze

, leg

ate

al p

rinc

ipio

di

frat

erni

tà, c

he n

on s

ono

rinv

iabi

li al

la s

fera

pri

vata

o a

lla f

ilant

ropi

a (u

na s

peci

e di

pub

blic

a co

mpa

ssio

ne).

NB

! Su

ll’ec

onom

ia c

ivile

vi

è un

pod

eros

o D

izio

nari

o ap

pena

pub

blic

ato

(Citt

à N

uova

, 20

09),

op

pure

si

pu

ò ve

dere

: w

ww

.rim

iniv

entu

re.it

/bin

ary/

rim

ini_

vent

ure/

docu

men

ti/fe

licita

_ed_

econ

omia

.122

7801

860.

pdf.

L’I

MP

RE

SA�

Un

mer

cato

“ci

vile

” e

una

incl

usio

ne d

el p

over

o, c

oncl

ude

il pa

pa, t

occa

no l

o st

esso

mod

o di

int

ende

re l

’im

pres

a. S

i st

a di

lata

ndo

la c

on-

sape

vole

zza

circ

a la

nec

essi

tà d

i un

a pi

ù am

pia

“res

pons

abili

tà s

ocia

le”

del-

l’im

pres

a di

ce i

l n.

40.

Ma

che

cosa

sig

nifi

ca?

Sign

ific

a ch

e i

citta

dini

ogg

i de

bbon

o ri

pren

ders

i in

tere

fet

te d

i lib

ertà

, di

dem

ocra

zia

e di

civ

iltà

che

per

trop

po te

mpo

han

no d

eleg

ato

alla

pol

itica

e a

i con

trol

lori

(pe

nsan

do c

he q

ue-

sti

foss

ero

anim

ati

dal

bene

com

une)

. N

on b

asta

chi

“pr

oduc

e” r

egol

e (l

a de

moc

razi

a no

n de

lega

il p

oter

e de

l citt

adin

o a

ness

uno,

il “

pote

re”

di c

iasc

u-no

è r

appr

esen

tato

, non

del

egat

o!),

com

e ci

ttadi

ni d

obbi

amo

“abi

tare

” i

luo-

ghi d

ell’

econ

omia

e d

ella

fin

anza

, ria

ppro

pria

ndoc

i del

la n

ostr

a “c

ittad

inan

za

attiv

a” (

nel

sito

ww

w.a

cvic

enza

.it s

i tr

ova

un i

nter

essa

nte

link

“Lab

orat

orio

C

ittad

inan

za A

ttiva

”).

I pr

imi

ad a

vere

int

eres

si l

egitt

imi

perc

hé l

e re

gole

si

ano

appl

icat

e so

no i

citta

dini

, e q

uest

a è

la n

uova

res

pons

abili

tà c

he c

ompe

-te

all’

impr

esa

(nes

suna

min

acci

a au

tori

tari

a pu

ò ot

tene

re q

uello

che

dip

ende

in

vece

dal

l’at

tenz

ione

e d

alla

par

teci

pazi

one

di c

iasc

uno

…)

la

Par

ola

Frat

erni

tà d

iffi

cile

, fi

n da

lla p

rim

a or

a. D

iffi

-ci

le

perc

dive

rsa,

l’

uno

past

ore

e l’

altr

o ag

rico

ltore

. D

iffe

renz

a di

off

erta

: C

aino

sem

-br

a no

n es

serc

i in

ciò

ch

e pr

esen

ta

(i f

rutti

de

l su

olo)

m

entr

e A

bele

c’

è ne

lla

sua

offe

rta

(pri

mog

eniti

del

su

o gr

egge

). L

a di

ffe-

renz

a su

scita

inv

idia

e

viol

enza

, ep

pure

D

io

parl

a so

lo a

Cai

no, e

gli

dice

di

dom

inar

e qu

ella

tris

tezz

a e

colle

ra c

he è

acc

ovac

ciat

a al

la s

ua p

orta

. Può

far

lo,

è ca

pace

di a

lzar

e il

volto

dav

anti

a qu

esto

istin

to c

he p

are

nasc

ere

dalla

dif

fere

n-za

. Se

Dio

gra

diss

e il

dono

di C

aino

(do

ve lu

i non

c’è

), g

radi

rebb

e l’

offe

rta

senz

a l’

offe

rent

e? C

ome

il se

rvo

dell’

unic

o ta

lent

o (M

t 21,

28-3

1) …

res

titui

to a

l pad

ro-

ne (

il tu

o ta

lent

o) s

enza

che

fos

se m

ai d

iven

tato

dav

vero

suo

. Dio

cer

ca C

aino

col

vo

lto a

bbat

tuto

e n

on g

li pa

rla

dell’

offe

rta,

gli

dice

che

qua

lcos

a gl

i bru

cia

dent

ro

… m

a ch

e pu

ò do

min

arlo

! C

aino

ave

va la

for

za d

i vin

cere

sul

la s

ua c

olle

ra, e

noi

co

ntin

uiam

o a

vede

re c

iò c

he h

a fa

tto (

ha u

ccis

o) …

men

tre

ci s

fugg

e qu

asi s

em-

pre

ciò

che

Dio

gli

avev

a de

tto: d

omin

a la

tua

invi

dia,

la

tris

tezz

a pe

r la

dif

fere

n-za

hai

le f

orze

per

vin

cerl

a …

Non

vog

liam

o es

sere

Cai

no, e

ppur

e fa

ccia

mo

com

e C

aino

: la

diff

eren

za tr

a no

i uom

ini c

i bru

cia

dent

ro e

non

vog

liam

o vi

ncer

la ..

.

[…]

Abe

le e

ra p

asto

re d

i gr

eggi

, m

entr

e C

ain

o er

a la

vora

tore

del

su

olo.

Tra

scor

-so

del

tem

po,

Cai

no

pre

sen

tò f

rutt

i d

el

suol

o co

me

offe

rta

al S

ign

ore,

men

tre

Abe

le p

re-

sen

tò a

su

a vo

lta

pri

mog

enit

i d

el s

uo

greg

ge e

il

loro

gra

sso.

Il

Sign

ore

grad

ì A

bele

e l

a su

a of

fert

a,

ma

non

gra

Cai

no

e la

su

a of

fert

a. C

ain

o n

e fu

m

olto

irri

tato

e il

su

o vo

lto

era

abba

ttu

to. I

l Sig

no-

re d

isse

all

ora

a C

ain

o: «

Per

ché

sei

irri

tato

e p

er-

ché

è ab

batt

uto

il

tuo

volt

o? S

e ag

isci

ben

e, n

on

dov

rest

i fo

rse

ten

erlo

alt

o? M

a se

non

agi

sci

ben

e,

il p

ecca

to è

acc

ovac

ciat

o al

la t

ua

por

ta;

vers

o d

i te

è

il s

uo

isti

nto

, e

tu l

o d

omin

erai

».

Cai

no

par

lò a

l fr

atel

lo A

bele

. M

entr

e er

ano

in c

amp

agn

a, C

ain

o al

zò l

a m

ano

con

tro

il f

rate

llo

Abe

le e

lo

ucc

ise.

A

llor

a il

Sig

nor

e d

isse

a C

ain

o: «

Dov

’è A

bele

, tu

o fr

atel

lo?»

. E

gli

risp

ose:

«N

on l

o so

. So

no

fors

e io

il

cu

stod

e d

i m

io f

rate

llo?

». R

ipre

se:

«C

he

hai

fat

-to

? L

a vo

ce d

el s

angu

e d

i tu

o fr

atel

lo g

rid

a a

me

dal

su

olo!

Ora

sii

mal

edet

to, l

onta

no

dal

su

olo

che

ha

aper

to l

a bo

cca

per

ric

ever

e il

san

gue

di

tuo

frat

ello

dal

la t

ua

man

o. Q

uan

do

lavo

rera

i il

su

olo,

es

so n

on t

i dar

à p

iù i

suoi

pro

dot

ti: r

amin

go e

fu

g-gi

asco

sar

ai s

ull

a te

rra»

. (G

en

4,2

-12

)

63

COLLEGAMENTO PASTORALE 22/09 - 20

È dunque indispensabile che ognuno, secondo le proprie capacità e

possibilità, si faccia carico della situazione. È assurdo che, m

entre m

olti versano in serie difficoltà, altri continuino ad accumulare profitti,

ad ostentare sprechi, a sottrarsi in vari modi al fisco. T

utto questo suo-na offesa all’uom

o e alla sua dignità, è una imm

oralità grave perché scarica sulle spalle dei m

eno difesi il peso economico di tutta la vita

sociale. La parola dei profeti risuona sem

pre severa contro quanti si arricchiscono a danno dei poveri (cfr. A

m 8,4-8; O

s 4,1-3; Is 1,10-20, ecc.); l’apostolo Paolo afferm

a che l’attaccamento al denaro è la radice

di tutti i mali (cfr. 1T

im 6,6-10); la parola di G

esù poi dichiara stolto chi accum

ula tesori per sé e non arricchisce davanti a Dio; è veram

ente im

morale che si am

i il denaro più del fratello. Q

uesta crisi deve dunque diventare per tutti non il tempo di inutili la-

mentele, dello scoraggiam

ento e del disimpegno, m

a un mom

ento di im

pegno per demolire gli idoli che ci siam

o costruiti (economicism

o, consum

ismo, m

ito del progresso senza limiti, ecc.), per aprirci ai valori

della vita semplice ed essenziale, della solidarietà, della fraternità, del-

la condivisione. È il m

omento nel quale dobbiam

o mostrare con chia-

rezza il coraggio di voler riprendere la riedificazione di una società che, sul piano nazionale, tenga conto delle vere e profonde esigenze di tutti e, su quello internazionale, rispetti e valorizzi i diritti sacri e invio-labili delle nazioni povere, per costruire una pace sicura.

Lettera per il Natale 1982 del vescovo A

rnoldo Onisto

… per fare m

emoria

Qu

el tessuto d

i vita familiare, associa zio

ni, volon

tariato, cooperazion

e che ed

ifica u

na città. D

ice il concilio ch

e la società civile è p

rima d

ella politica, è in

fun

zione d

ella vita civile la politica

stessa (GS 74). A

nch

e il mercato è d

ivenu

to l’un

ico soggetto dell’eco-

nom

ia, men

tre la società civile presu

pp

one ch

e alcun

i beni n

on p

os-san

o diven

tare “mercan

tili”, alcun

i beni essen

ziali e comu

ni

(l’ambien

te, l’acqua, l’istru

zione, la cu

ra della salu

te ...). Rip

artire dal

Società civile è:

“civile” significa rid

imen

sionare la ten

den

za del “p

olitico” a dom

ina-

re ogni asp

etto (l’insiem

e della vita civile è m

igliore del clim

a della

politica …

e questo è u

na grossa risorsa). M

a anch

e l’econom

ia ha u

n

settore semp

re più

in crescita (p

urtrop

po n

on con

teggiato nel P

IL)

dove “p

rofitto” non

è solo “den

aro” ma sop

rattutto: relazion

e tra le p

ersone, coin

volgimen

to di tu

tti, cooperazion

e, attenzion

e a non

la-sciare ai m

argini an

che i m

eno efficien

ti … Il ben

e del vivere in

sieme

in u

na città è il m

igliore anti-viru

s della con

flittualità ch

e i politici

non

si curan

o di accrescere sem

pre p

iù, ed

è la grand

e risorsa che

nella solid

ale onestà ved

e un

a risorsa e non

un

a “perd

ita” ...

La

carità

nella

verità

po

ne

l’uo

mo

da

va

nti a

lla stu

pe

face

nte

e

spe

rien

za d

el d

on

o. L

a g

ratu

ità è

pre

sen

te n

ella

sua

vita

in

mo

ltep

lici form

e, sp

esso

no

n rico

no

sciute

a ca

usa

di u

na

vi-

sion

e so

lo p

rod

uttiv

istica e

utilita

ristica d

ell’e

sisten

za. L

’es-

sere

um

an

o è

fatto

pe

r il do

no

, che n

e e

sprim

e ed

attu

a la

di-

me

nsio

ne

di tra

scen

de

nza

. Ta

lvo

lta l’u

om

o m

od

ern

o è

erro

-n

ea

me

nte

con

vin

to d

i esse

re il so

lo a

uto

re d

i se ste

sso, d

ella

su

a v

ita e

de

lla so

cietà

. È q

ue

sta u

na

pre

sun

zion

e, co

nse

-g

ue

nte

alla

chiu

sura

eg

oistica

in se

stessi, ch

e d

iscen

de

- pe

r d

irla in

term

ini d

i fed

e - d

al p

eccato

delle o

rigin

i. La

sap

ien

-za

de

lla C

hie

sa h

a se

mp

re p

rop

osto

di te

ne

re p

rese

nte

il pe

c-ca

to o

rigin

ale

an

che

ne

ll’inte

rpre

tazio

ne

de

i fatti so

ciali e

n

ella

costru

zion

e d

ella

socie

tà […

] All’e

len

co d

ei ca

mp

i in cu

i si m

an

ifesta

no

gli e

ffetti p

ern

iciosi d

el p

ecca

to, si è

ag

giu

nto

o

rma

i da

mo

lto te

mp

o a

nch

e q

ue

llo d

ell’e

con

om

ia. N

e a

bb

ia-

mo

un

a p

rov

a e

vid

en

te a

nch

e in

qu

esti p

erio

di. L

a co

nv

inzio

-n

e d

i esse

re a

uto

sufficie

nte

e d

i riuscire

a e

limin

are

il ma

le

pre

sen

te n

ella

storia

solo

con

la p

rop

ria a

zion

e h

a in

do

tto

l’uo

mo

a fa

r coin

cide

re la

felicità

e la

salv

ezza

con

form

e im

-m

an

en

ti di b

en

esse

re m

ate

riale

e d

i azio

ne

socia

le. L

a co

n-

vin

zion

e p

oi d

ella

esig

en

za d

i au

ton

om

ia d

ell’e

con

om

ia, ch

e n

on

de

ve

acce

ttare

“influ

en

ze” d

i cara

ttere

mo

rale

, ha

spin

to

l’uo

mo

ad

ab

usa

re d

ello

strum

en

to e

con

om

ico in

mo

do

pe

r-sin

o d

istruttiv

o. A

lun

go

an

da

re, q

ue

ste co

nv

inzio

ni h

an

no

p

orta

to a

sistem

i eco

no

mici, so

ciali e

po

litici che

ha

nn

o co

n-

culca

to la

libe

rtà d

ella

pe

rson

a e

de

i corp

i socia

li e ch

e, p

ro-

prio

pe

r qu

esto

, no

n so

no

stati in

gra

do

di a

ssicura

re la

giu

-stizia

che

pro

me

ttev

an

o

Caritas in veritate n. 34

45

COLLEGAMENTO PASTORALE 22/09 - 21

Marco 2, 13-17 : Un nuovo inizio

Gesù uscì di nuovo lungo il mare; tutta la folla veniva a lui ed egli li insegnava loro. Passando, vide Levi, il figlio di Alfeo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: “Seguimi”. Egli, alzatosi, lo seguì. Mentre stava a tavola in casa di lui, anche molti pubblicani e peccatori erano a tavola con Gesù e i suoi discepoli; erano molti infatti quelli che lo seguivano. Allora gli scribi dei farisei, vedendolo mangiare con i peccatori e i pubblicani, dicevano ai suoi discepoli: “Perché mangia e beve insieme ai pubblicani e ai peccatori? ”. Udito questo, Gesù disse loro: “Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori”.

Ovunque Gesù vada, egli rovescia le norme e le attese, portando freschezza e la possibilità di nuo-vi inizi. La chiamata di Levi ne è un esempio. In un primo tempo, Gesù offre un insegnamento a una grande assemblea di persone e non sembra così diverso dagli altri rabbini. Poi nota Levi, un esattore d’imposte seduto al suo banco. Al tempo del Nuovo Testamento, gli esattori d’imposte erano esclusi dalla società delle persone perbene, a causa della loro disonestà e della loro collaborazione con gli occupanti romani. Come le prostitu-te, essi avevano sacrificato qualcosa della loro integrità umana. Però Gesù non vede in Levi solo un membro di una professione biasimata: egli vede un essere umano, con i suoi doni e le sue po-tenzialità, i suoi errori e le sue ferite. A quest’uomo egli rivolge una chiamata: semplicemente, chiaramente, incredibilmente. E, con la stessa semplicità, Levi risponde. Forse è la sola cosa che può fare. Si tratta di un nuovo inizio. L’atmosfera diventa allora più informale e distesa: ci fa vedere Gesù a tavola con Levi e i suoi collaboratori. Condividendo un pasto con simili persone, Gesù non si preoccupa per niente della sua reputazione. E identificandosi con loro, dichiara che per lui non ci sono esseri di seconda clas-se: ci sono semplicemente degli esseri umani. Questo non vuol dire che il modo di vita degli esat-tori d’imposte fosse una buona cosa, ancor meno il sistema sociale o le motivazioni che li hanno costretti a sceglierlo. Sono come dei malati che hanno bisogno del medico. Ma, contrariamente ai Farisei giusti e ben istruiti, Gesù guarda questi uomini al di là dei loro problemi: accettandoli in tutta semplicità egli rinnova la loro umanità, e la trasformazione diventa possibile. La chiamata di Gesù, che supera tutte le normali attese ed esige una risposta, è una forte sfida. Ma egli è anche profondamente umile: Gesù non cerca la fama a causa della qualità dei suoi discepoli e dei suoi amici. Si preoccupa totalmente degli altri: è l’atteggiamento di Dio nei nostri confronti.

�� Capita che io non mi senta all’altezza degli altri a causa dei miei errori? Che cosa mi ha permesso di scoprire che, nonostante ciò, Cristo mi chiama come sono, senza porre condi-zioni preliminari?

�� Come posso, o come la mia comunità può aiutare gli altri a sentire che sono chiamati e amati in tutta semplicità perché sono degli esseri umani?

COLLEGAMENTO PASTORALE 22/09 - 22

6 D

OM

(

Lc 3

,1-6

)G

iova

nni i

l Bat

tista

ven

ne c

ome

è sc

ritto

nel

lib

ro d

el p

rofe

ta I

saia

:

Voc

e di

col

ui c

he g

rida

nel d

eser

-to

: P

repa

rate

la

via

del

Sig

nore

, ra

ddriz

zate

i su

oi s

entie

ri!

7 lu

(Ap

21,1

-7)

Dio

av

la

sua

dim

ora

con

gli

uom

ini:

essi

sar

anno

il s

uo p

opol

o ed

egl

i sar

à il

«Dio

-con

-loro

». E

gli

terg

erà

ogni

lac

rima

dai

loro

oc-

chi.

8 m

a

(

Ef 1

,3-1

4)D

io c

i ha

sce

lti p

rima

della

cre

a-zi

one

del m

ondo

, pe

r es

sere

san

-ti,

per

viv

ere

al s

uo c

ospe

tto n

el-

l'am

ore.

9 m

e

(G

er 3

3,14

-16)

Ecc

o ve

rran

no g

iorn

i, di

ce i

l S

i-gn

ore,

ne

i qu

ali

io

real

izze

le

prom

esse

di

bene

che

ho

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al

mio

po

polo

: su

scite

per

loro

co

lui

che

eser

cite

rà i

l di

ritto

e l

a gi

ustiz

ia.

10 g

i

(C

ol 1

,15-

20)

Il C

risto

è im

mag

ine

del D

io in

visi

-bi

le,

per

mez

zo d

i lu

i so

no s

tate

cr

eate

tu

tte

le

cose

ne

i ci

eli

e su

lla te

rra,

vis

ibili

ed

invi

sibi

li.

11 v

e

(M

c 13

,33-

37)

Ges

ù di

sse:

Que

llo c

he d

ico

a vo

i, lo

dic

o a

tutti

: Veg

liate

!

12 s

a

(Is

40,1

-5)

App

iana

te l

a st

rada

per

il

nost

ro

Dio

. Il

terr

eno

acci

dent

ato

si t

ra-

sfor

mi

in p

iano

e q

uello

sco

sces

o in

pi

anur

a.

Allo

ra

si

rivel

erà

la

glor

ia d

el S

igno

re e

ogn

i es

sere

um

ano

la v

edrà

.

13 D

OM

(Lc

3,15

-22)

Gio

vann

i B

attis

ta d

icev

a: I

o vi

bat

-te

zzo

con

acqu

a, m

a vi

ene

uno

che

è pi

ù fo

rte

di m

e, a

l qu

ale

io n

on

son

degn

o di

sci

oglie

re i

l le

gacc

io

dei

sand

ali:

cost

ui v

i ba

ttezz

erà

in

Spi

rito

San

to e

fuoc

o.

14 lu

(Lc

1,5

-25)

L'an

gelo

dis

se a

Zac

caria

, pa

dre

di

Gio

vann

i B

attis

ta:

Tua

mog

lie p

ar-

torir

à un

fig

lio;

egli

sarà

gr

ande

da

vant

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S

igno

re;

sarà

pi

eno

di

Spi

rito

San

to e

ric

ondu

rrà

al S

igno

-re

mol

ti fig

li de

l pop

olo

di D

io.

15 m

a

(

Pr

4,18

-27)

La s

trad

a de

i gi

usti

è co

me

la l

uce

dell'

alba

, ch

e au

men

ta lo

spl

endo

re

fino

al m

erig

gio.

16 m

e

(G

en 1

2,1-

5)Il

Sig

nore

di

sse

ad

Abr

am:

«Vat

tene

dal

tuo

pae

se,

dalla

tua

pa

tria

e

dalla

ca

sa

di

tuo

padr

e,

vers

o il

paes

e ch

e io

ti

indi

cher

ò.»

E A

bram

par

tì, c

ome

gli a

veva

ord

i-na

to il

Sig

nore

.

17

gi

(2

Pt 3

,8-9

.13-

14)

Pie

tro

scriv

e: I

l S

igno

re n

on r

itard

a ne

ll'ad

empi

ere

la

sua

prom

essa

, co

me

cert

uni

cred

ono,

m

a us

a pa

zien

za v

erso

di

voi,

vole

ndo

che

tutti

abb

iano

mod

o di

pen

tirsi

.

18

ve

(G

c 5,

7-11

)G

iaco

mo

scris

se:

Sia

te

pazi

enti,

rin

fran

cate

i v

ostr

i cu

ori,

perc

hé l

a ve

nuta

del

Sig

nore

è v

icin

a.

19

sa

(I

s 28

,16-

17)

Cos

ì par

la il

Sig

nore

: Ecc

o io

pon

go

una

piet

ra d

i fo

ndaz

ione

per

il

mio

po

polo

. P

orrò

il

dirit

to c

ome

mis

ura

e la

giu

stiz

ia c

ome

una

livel

la.

Pro

post

a pe

r la

pre

ghie

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uoti

dian

a

Que

ste

brev

i le

tture

so

no

quel

le

che

utili

zzan

o i g

iova

ni d

el g

rupp

o “S

cuol

a de

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arol

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he s

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ro-

vano

la

te

rza

Dom

enic

a di

og

ni

mes

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Vill

a S

an

Car

lo

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no

pres

e da

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iturg

ia d

ella

pre

ghie

ra

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ezzo

gior

no a

Tai

zé.

Con

sigl

iam

o di

le

gger

e la

fr

ase

ogni

mat

tina

cerc

ando

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icor

darla

e

ripet

erla

pi

ù vo

lte

dura

nte

la

gior

nata

. il

rifer

imen

to

indi

ca

da

dove

è

trat

to

il pa

sso

bibl

ico:

a

volte

rim

anda

ad

una

lettu

ra p

lung

a pe

r ch

i vu

ole

cono

scer

e il

cont

esto

.

1 m

a

(Is

51,4

-8)

Il S

igno

re d

isse

: La

mia

legg

e sa

luce

dei

pop

oli.

La m

ia g

iust

izia

si

avvi

cina

, la

mia

sal

vezz

a vi

ene.

2 m

e

(

Sal

37)

Cer

ca la

gio

ia n

el S

igno

re: e

saud

i-rà

i de

side

ri de

l tuo

cuo

re.

3 g

i

(

Lv 1

9,33

-34)

Dio

dis

se:

Lo s

tran

iero

che

dim

ora

fra

di v

oi s

arà

per

voi

com

e co

lui

che

è na

to f

ra d

i vo

i e

tu l

'am

erai

co

me

te s

tess

o.

4 v

e

(

Is 5

8,5-

12)

Il S

igno

re

diss

e:

E'

fors

e co

me

ques

to i

l di

giun

o ch

e m

i pi

ace,

il

gior

no i

n cu

i l'u

omo

si m

ortif

ica?

N

on è

piu

ttost

o qu

esto

il

digi

uno

che

pref

eris

co:

scio

glie

re l

e ca

te-

ne

ingi

uste

, rim

anda

re

liber

i gl

i op

pres

si,

divi

dere

il

pane

con

chi

ha

fam

e.

5 s

a

(

1 P

t 1,2

2-25

)P

ietr

o sc

risse

: C

on c

uore

lim

pido

, am

atev

i di

ver

o cu

ore,

gli

uni

gli

altr

i.

27 D

OM

(Lc

2,41

-52)

Qua

ndo

Mar

ia e

Giu

sepp

e tr

ova-

rono

il

fanc

iullo

Ges

ù ne

l te

mpi

o,

diss

e lo

ro:

«Per

ché

mi c

erca

vate

? N

on s

apev

ate

che

io d

evo

occu

-pa

rmi d

elle

cos

e de

l Pad

re m

io?»

E

sua

mad

re s

erba

va t

utte

que

ste

cose

nel

suo

cuo

re.

28 lu

(1 G

v 1,

1-7)

Dio

è l

uce

e in

lui

non

ci

sono

te

nebr

e.

Se

cam

min

iam

o ne

lla

luce

, si

amo

in c

omun

ione

gli

uni

con

gli a

ltri.

29 m

a

(Mt 1

1,28

-30)

Ges

ù di

sse:

Ven

ite a

me,

poi

ché

sono

m

ite

e um

ile

di

cuor

e,

e tr

over

ete

risto

ro

per

le

vost

re

anim

e.

30 m

e

(Mt 1

9,16

-22)

Ges

ù di

sse

a un

gio

vane

ric

co: S

e vu

oi

esse

re

perf

etto

, va

', ve

ndi

quel

lo c

he p

ossi

edi,

dallo

ai p

ove-

ri e

avra

i un

tes

oro

nel

ciel

o; p

oi

vien

i e s

egui

mi.

31 g

i

(G

v 14

,19-

23)

Ges

ù di

sse:

S

e un

o m

i am

a e

osse

rva

la

mia

pa

rola

, il

Pad

re

mio

lo a

mer

à e

noi v

erre

mo

a lu

i e

pren

dere

mo

dim

ora

pres

so d

i lui

.

20 D

OM

(Lc

1,39

-45)

App

ena

Elis

abet

ta

ebbe

ud

ito

il sa

luto

di M

aria

, il

bam

bino

sus

sul-

tò n

el s

uo g

rem

bo.

Elis

abet

ta f

u co

lmat

a di

Spi

rito

San

to e

d es

cla-

a gr

an v

oce:

«Ben

edet

ta t

u fr

a le

don

ne e

ben

edet

to i

l fr

utto

del

tu

o gr

embo

!».

21 lu

(

Is 4

9,13

-26)

Il ci

elo

si r

alle

gra,

il

mon

do è

in

fest

a, p

oich

é il

Sig

nore

vie

ne;

ha

com

pass

ione

de

i m

iser

i de

l su

o po

polo

.

22 m

a

(

Rm

10,

5-10

)La

Par

ola

di D

io è

pre

sso

di t

e,

sulle

tu

e la

bbra

e

dent

ro

il tu

o cu

ore.

23 m

e

(

2 C

or 8

,7-1

5)N

ostr

o S

igno

re G

esù

Cris

to s

i è

fatto

pov

ero

per

noi,

perc

hé n

oi

dive

ntas

sim

o ric

chi

per

mez

zo

della

sua

pov

ertà

.

24 g

i

(

Mt 1

8,1-

4)G

esù

diss

e:

In

verit

à vi

di

co,

chiu

nque

div

ente

rà p

icco

lo c

ome

un b

ambi

no,

sarà

il p

iù g

rand

e ne

l R

egno

dei

Cie

li.

25 v

e N

AT

AL

E

(

Gv

1,9-

18)

Il V

erbo

si

fece

car

ne e

ven

ne a

d ab

itare

in

mez

zo a

noi

. D

alla

sua

pi

enez

za

noi

abbi

amo

ricev

uto

tutto

.

26

sa

S.

ST

EF

AN

O

(M

t 10,

17-2

2)G

esù

diss

e: Q

uand

o sa

rete

per

-se

guita

ti,

non

preo

ccup

atev

i di

co

me

o di

che

cos

a do

vret

e di

re,

perc

hé v

i sa

rà s

ugge

rito

in q

uel

mom

ento

ci

ò ch

e do

vret

e di

re:

non

siet

e in

fatti

voi

a p

arla

re,

ma

è lo

Spi

rito

del

Pad

re v

ostr

o ch

e pa

rla in

voi

.

COLLEGAMENTO PASTORALE 22/09 - 23

Giona 2,1-5

Il Signore dispose che un grosso pesce inghiottisse Giona; Giona restò nel ventre del pe-sce tre giorni e tre notti. Dal ventre del pesce Giona pregò il Signore suo Dio e disse: Nella mia angoscia ho invocato il Signore ed egli mi ha esaudito; dal profondo degli in-feri ho gridato e tu hai ascoltato la mia voce.Mi hai gettato nell'abisso, nel cuore del mare e le correnti mi hanno circondato; tutti i tuoi flutti e le tue onde sono passati sopra di me. Io dicevo: Sono scacciato lontano dai tuoi occhi; eppure tornerò a guardare il tuo santo tempio.

Quando per Giona tutto sembra essere finito, è salvato da un «grosso pesce», un mostro, che abi-tualmente simbolizza la morte. Non sappiamo nulla sulla natura di questo pesce. Esso diventa co-me una parabola: Dio può far uso anche delle forze avverse per salvare. Questo mostro diventa un animale domestico nel giardino di Dio! Che cosa prova Giona nel ventre del pesce? Attraversa un’esperienza di morte. Questa esperienza di profonda solitudine è esattamente il contrario dell’esperienza più forte che si può fare nel Tem-pio (v. 5), quella della presenza di Dio. La situazione di Giona indica forse che le situazioni di sconforto c’insegnano a pregare? È vero che nella Bibbia si trovano molte preghiere di persone che passano attraverso situazioni estreme. «Ho invocato il Signore ed egli mi ha esaudito; ho gridato e tu hai ascoltato la mia voce» (v. 3). Dio reagisce immediatamente. È così rapido che si potrebbe pensare che la stessa preghiera è già la risposta di Dio: si mette egli stesso nel grido della preghiera, lì è il suo posto, la sua presenza con noi. Quando Pietro affonda, mentre cammina sul mare verso Gesù, appena invoca, la mano di Gesù è già lì (Mt 14,30-31). Nella preghiera di Giona, è solo a partire dal versetto 4 che lo sconforto è descritto concretamente. Come se esso potesse essere ben compreso solamente quando non siamo soli, ma che il Signore è con noi. È in quel momento che possiamo far fronte allo sconforto, esprimerlo, affidarlo. E il fatto che possiamo esprimerlo, gridare verso il Signore, è già l’esaudimento della preghiera.

�� Che posto occupa la preghiera in mezzo agli avvenimenti gioiosi o dolorosi della mia vita? Come mi aiuta a ripartire, ricominciare?

�� Quali espressioni della preghiera mi aiutano ad esprimere, a far uscire quel che tengo den-tro di me?

COLLEGAMENTO PASTORALE 22/09 - 24

4 lu

(I

s 9,

1-6

(1-7

) U

n ba

mbi

no è

nat

o pe

r no

i, ci

è

stat

o da

to u

n fig

lio.

Il su

o no

me

sarà

: C

onsi

glie

re

mira

bile

, D

io

pote

nte,

Pad

re p

er s

empr

e, P

rin-

cipe

del

la p

ace.

5 m

a

(

Ab

3,18

-19)

Io

gio

isco

nel

Sig

nore

, es

ulto

in

Dio

mio

sal

vato

re.

6 m

e E

PIF

AN

IA D

EL

SIG

NO

RE

(E

f 3,2

-6)

Pao

lo

scriv

e:

Per

m

ezzo

de

llo

Spi

rito

il m

iste

ro è

sta

to r

ivel

ato:

ch

e le

ge

nti

sono

ch

iam

ate,

in

C

risto

G

esù,

a

cond

ivid

ere

la

stes

sa e

redi

tà,

a fo

rmar

e lo

ste

s-so

co

rpo

e ad

es

sere

pa

rtec

ipi

della

ste

ssa

prom

essa

7 g

i

(D

n 3,

51-9

0 (A

,65-

66)

Ben

edite

, sa

nti

e um

ili d

i cu

ore,

il

Sig

nore

; lo

date

lo e

d es

alta

telo

nei

se

coli,

pe

rché

ci

ha

lib

erat

i da

-gl

’infe

ri, e

sal

vati

dalla

man

o de

lla

mor

te.

8 v

e

(S

al 1

42)

Sig

nore

, st

rapp

a da

l ca

rcer

e la

m

ia v

ita,

perc

hé io

ren

da g

razi

e al

tu

o no

me.

9 s

a

(R

m 6

,20-

23)

Pao

lo s

cris

se: L

iber

ati d

al p

ecca

to

e al

ser

vizi

o di

Dio

, vo

i por

tate

dei

fr

utti

che

cond

ucon

o al

la

pien

a co

mun

ione

con

lui

e a

vete

com

e tr

agua

rdo

la v

ita e

tern

a.

10 D

OM

(

Lc 3

,15-

22)

Lo S

pirit

o S

anto

sce

se s

u G

esù

com

e un

a co

lom

ba,

e vi

fu

una

voce

dal

cie

lo:

«Tu

sei i

l mio

fig

lio

pred

iletto

, in

te

ho m

esso

tut

to i

l m

io a

mor

e».

11 lu

(Gv

1,29

-34)

G

iova

nni

il B

attis

ta v

ide

Ges

ù ve

ni-

re v

erso

di l

ui e

dis

se:

Ecc

o l’a

gnel

-lo

di

Dio

che

tog

lie i

l pe

ccat

o de

l m

ondo

.

12

ma

(

Sal

40)

H

o sp

erat

o ne

l S

igno

re e

d eg

li ha

da

to

asco

lto

al

mio

gr

ido.

M

i ha

m

esso

sul

la b

occa

un

cant

o nu

ovo,

lo

de a

l nos

tro

Dio

.

13 m

e

(G

v 14

,1-1

0)

Ges

ù di

sse:

Io s

ono

la V

ia, l

a V

erità

e

la V

ita.

14 g

i

(

Sal

147

) Lo

date

il S

igno

re:

è be

llo c

anta

re a

l no

stro

Dio

. Egl

i ris

ana

i cuo

ri af

fran

-ti

e fa

scia

le lo

ro fe

rite.

15 v

e

(Mt 4

,1-1

1)

Ges

ù di

sse

al

tent

ator

e:

Vat

tene

! pe

rché

sta

scr

itto:

«A

dora

il S

igno

re

Dio

tuo

e lu

i sol

o se

rvira

i».

16 s

a

(

Gv

4,1-

42)

Ges

ù di

sse:

Il

mio

cib

o è

fare

la

volo

ntà

di c

olui

che

mi

ha m

anda

to

e co

mpi

ere

la s

ua o

pera

.

17 D

OM

(Gv

2,1-

12)

Il pr

imo

segn

o,

Ges

ù lo

co

mpì

a

Can

a di

Gal

ilea;

egl

i m

anife

stò

la

sua

glor

ia e

i s

uoi

disc

epol

i cr

edet

-te

ro in

lui.

Pro

post

a pe

r la

pre

ghie

ra q

uoti

dian

a

Que

ste

brev

i le

tture

so

no

quel

le

che

utili

zzan

o i g

iova

ni d

el g

rupp

o “S

cuol

a de

lla P

arol

a” c

he s

i rit

ro-

vano

la

te

rza

Dom

enic

a di

og

ni

mes

e a

Vill

a S

an

Car

lo

e so

no

pres

e da

lla l

iturg

ia d

ella

pre

ghie

ra

di m

ezzo

gior

no a

Tai

zé.

Con

sigl

iam

o di

le

gger

e la

fr

ase

ogni

mat

tina

cerc

ando

di r

icor

darla

e

ripet

erla

pi

ù vo

lte

dura

nte

la

gior

nata

. il

rifer

imen

to

indi

ca

da

dove

è

trat

to

il pa

sso

bibl

ico:

a

volte

rim

anda

ad

una

lettu

ra p

lung

a pe

r ch

i vu

ole

cono

scer

e il

cont

esto

.

1 v

e

(

Ef 2

,14-

18)

Il C

risto

è v

enut

o ad

ann

unzi

are

il m

essa

ggio

gi

oios

o de

lla

pace

: pa

ce

a co

loro

ch

e so

no

lont

ani,

pace

a c

olor

o ch

e so

no v

icin

i. P

er

mez

zo

di

lui

in

un

solo

S

pirit

o po

ssia

mo

pres

enta

rci,

gli

uni

e gl

i al

tri,

al P

adre

.

2 s

a

(

Am

5,4

.24)

Cos

ì pa

rla i

l S

igno

re:

Cer

cate

me

e vi

vret

e!

Sco

rra

com

e ac

qua

il di

ritto

e l

a gi

ustiz

ia c

ome

un t

or-

rent

e pe

renn

e.

3 D

OM

(

Mt 2

,1-1

2)

Al v

eder

e la

ste

lla,

i mag

i pro

varo

-no

una

gra

ndis

sim

a gi

oia.

Ent

rati

nella

cas

a, v

ider

o il

bam

bino

con

M

aria

sua

mad

re,

e pr

ostr

atos

i lo

ad

orar

ono.

25 lu

(At 2

6,1-

23)

Cris

to

risor

to

diss

e a

Pao

lo:

Ti

man

do

a tu

tti

i po

poli

affin

ché

ricev

ano,

pe

r la

fe

de

in

me,

il

perd

ono

dei p

ecca

ti.

26 m

a

(Sal

25)

G

uida

mi

nella

tua

ver

ità e

ist

rui-

scim

i, pe

rché

tu

sei

il D

io d

ella

m

ia s

alve

zza.

27 m

e

(

Mt 1

8,21

-35)

G

esù

racc

ontò

una

par

abol

a do

ve

un p

adro

ne d

ice

a un

suo

ser

vo:

Io t

i ho

con

dona

to t

utto

il

debi

to

perc

hé m

i hai

pre

gato

. N

on d

ove-

vi f

orse

anc

he t

u av

er p

ietà

del

tu

o co

mpa

gno,

cos

ì co

me

io h

o av

uto

piet

à di

te?

28 g

i

(Lc

9,1-

6)

Ges

ù m

andò

i s

uoi

disc

epol

i ad

an

nunz

iare

il

regn

o di

Dio

. E

ssi

anda

vano

di

villa

ggio

in

villa

ggio

an

nunz

iand

o la

buo

na n

ovel

la.

29 v

e

(

Zc

8,7-

8)

Cos

ì di

ce

il S

igno

re:

Ecc

o,

io

salv

o il

mio

po

polo

, da

lla

terr

a d'

orie

nte

e d'

occi

dent

e; s

aran

no i

l m

io p

opol

o e

io s

arò

il lo

ro D

io,

nella

fede

ltà e

nel

la g

iust

izia

.

30 s

a

(

Gv

1,1-

5)

In p

rinci

pio

era

il V

erbo

. In

lui

era

la

vita

e l

a vi

ta e

ra l

a lu

ce d

egli

uom

ini.

31

DO

M

(1

Cor

13,

1-13

) S

e av

essi

il

dono

del

la p

rofe

zia

e co

nosc

essi

tut

ti i

mis

teri

e tu

tta l

a sc

ienz

a, e

pos

sede

ssi l

a pi

enez

za

della

fed

e co

sì d

a tr

aspo

rtar

e le

m

onta

gne,

ma

non

aves

si l

a ca

ri-tà

, non

son

o nu

lla.

8 lu

(I

s 29

,15-

21)

Qua

ndo

il S

igno

re v

errà

, ud

rann

o in

que

l gi

orno

i s

ordi

le

paro

le d

i un

lib

ro;

liber

ati

dall'

oscu

rità

gli

occh

i de

i ci

echi

ve

dran

no.

Gli

umili

e i

pov

eri

si r

alle

grer

anno

e

gioi

rann

o ne

l Sig

nore

.

19 m

a

(G

v 10

,11-

18)

Ges

ù di

sse:

Ho

anch

e al

tre

peco

-re

. A

nche

que

ste

io d

evo

cond

ur-

re e

div

ente

rann

o un

sol

o gr

egge

e

un s

olo

past

ore.

20 m

e

(

Sal

16)

T

u m

i in

dich

erai

il

sent

iero

del

la

vita

, S

igno

re,

gioi

a pi

ena

nella

tua

pr

esen

za.

21 g

i

(

Rm

6,8

-14)

P

aolo

sc

risse

: C

osì

anch

e vo

i co

nsid

erat

evi m

orti

al p

ecca

to, m

a vi

vent

i per

Dio

, in

Cris

to G

esù.

22 v

e

(

Gc

3,13

-18)

U

n fr

utto

di

gius

tizia

vie

ne s

emi-

nato

ne

lla

pace

pe

r co

loro

ch

e fa

nno

oper

a di

pac

e.

23 s

a

(Is

43,

9-12

) V

oi

siet

e m

iei

test

imon

i, di

ce

il S

igno

re, q

uelli

che

mi s

ono

scel

to.

24 D

OM

(

Lc 4

,14-

21)

Nel

la

sina

goga

, G

esù

less

e il

pass

o de

l pr

ofet

a Is

aia

dove

era

sc

ritto

: Lo

S

pirit

o de

l S

igno

re

è so

pra

di m

e; m

i ha

man

dato

per

an

nunz

iare

ai p

over

i un

lieto

mes

-sa

ggio

, ai

cie

chi

la v

ista

, pe

r ri-

met

tere

in li

bert

à gl

i opp

ress

i.