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20-11-2019 Media Monitoring per Rassegna stampa del 20-11-2019

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20-11-2019

Media Monitoring per

Rassegna stampa del 20-11-2019

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AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona 1 ................................................................................ 20/11/2019 - IL MATTINO (ED. SALERNO)

Ruggi, dieci candeline per medicina iperbarica 1 ...................................................................... 20/11/2019 - LA CITTÀ DI SALERNO

Sanità: Regione accelera, frena il Ruggi 3 ................................................................................ 19/11/2019 - WWW.OTTOPAGINE.IT

"Bella Sempre", raccolta fondi per un casco refrigerante 5 ...................................................... 19/11/2019 - WWW.ONDANEWS.IT

Al “Ruggi” di Salerno trattamenti mininvasivi per rimuovere noduli tiroidei senza interventochirurgico 7 ...............................................................................................................................

19/11/2019 - WWW.LACITTADISALERNO.ITRinforzi in ospedale, arrivano solo 2 persone 9 .......................................................................

Sanità Salerno e provincia 11 ............................................................................................................ 20/11/2019 - CRONACHE DI SALERNO

A Salerno congresso sull' autismo «Sempre presenti grazie all' Asl » 11 .................................. 20/11/2019 - CRONACHE DI SALERNO

Domani sera, alle ore 21, taglio del nastro per la rassegna "Te voglio bene assaje" 13 ........... 20/11/2019 - CRONACHE DI SALERNO

La campagna nazionale di prevenzione della malattia della retina fa tappa anche a Salerno15 ..............................................................................................................................................

20/11/2019 - CRONACHE DI SALERNOMancanza di medici all' ospedale. La Fials scrive all' Asl: "Si rischia la chiusura dei reparti"

17 .............................................................................................................................................. Sanità Campania 19 .............................................................................................................................

20/11/2019 - LA REPUBBLICA (ED. NAPOLI)"Ambulanze ferme, intrappolati per ore al Policlinico" 19 ........................................................

20/11/2019 - IL MATTINO (ED. AVELLINO)«Lotta ai tumori a Villa Maria la sfida delle cure hi -tech» 21 ...................................................

20/11/2019 - LA REPUBBLICA (ED. NAPOLI)Infermiere aggredito al Santobono un caso che non può essere archiviato 24 .........................

20/11/2019 - IL MATTINOPiove nel reparto, caos al Cardarelli stanze inutilizzabili: pazienti spostati 26 ........................

20/11/2019 - IL MATTINOPoliclinico, la manager: sigilleremo gli spifferi 28 ....................................................................

20/11/2019 - IL MATTINO (ED. AVELLINO)Vignola: «Ortopedia al Landolfi da tutelare» 30 .......................................................................

20/11/2019 - CRONACHE DI NAPOLIVisite ambulatoriali prenotate con un click 32 ..........................................................................

Sanità nazionale 34 ............................................................................................................................. 20/11/2019 - ITALIA OGGI

Aumentano i certificati di malattia 34 ....................................................................................... 20/11/2019 - AVVENIRE

«Cure oncologiche avanzate accessibili a tutti»: la sfida americana nel Sud 35 ....................... 20/11/2019 - CORRIERE DELLA SERA

«Inaccettabile una riforma che stritola l' Italia Nel 2020 salario minimo e conflitto d'interessi» 37 .............................................................................................................................

20/11/2019 - IL RESTO DEL CARLINO«Presi l' Aids in corsia, il ministero non paga» 40 .....................................................................

20/11/2019 - LA STAMPACento milioni al colosso privato per certificare le sanità pubblica 42 .......................................

20/11/2019 - LA REPUBBLICAIl passaporto genetico che scoverà nel mondo la cura migliore ai tumori 44 ............................

20/11/2019 - IL MESSAGGEROIn Italia record di morti da antibiotico -resistenza 46 ...............................................................

20/11/2019 - AVVENIRELa farmaceutica chiede regole stabili per continuare a investire in Italia 48 ............................

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20/11/2019 - ITALIA OGGILa p.a. paga più veloce (ma servono almeno 54 giorni) 51 .......................................................

20/11/2019 - PANORAMAL�AUTODIFESA COMINCIA DALLE PAROLE Lo psichiatra Massimo Picozzi lancia il suo corso permedici. 53 .................................................................................................................................

20/11/2019 - PANORAMANON PESTATE QUEL DOTTORE 54 ..............................................................................................

20/11/2019 - LIBEROPer il suicidio assistito e per l'eutanasia meglio un referendum 57 ..........................................

20/11/2019 - IL MATTINOTest di Medicina, i giudici riammettono gli esclusi 59 ...............................................................

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20/11/2019 Il Mattino (ed. Salerno)

Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

Pagina 25 EAV: € 2.624Lettori: 107.296

Ruggi, dieci candeline per medicina iperbarica

LA SANITÀ LA SANITÀ La medicinaiperbarica e subacquea del Ruggi spegnele prime dieci candeline, che regalanonumeri da record. I trattamenti eseguitidal centro guidato da Dante Lo Pardosono complessivamente quasi 40mila,per un totale di pazienti che sfondaquota 2100 e 8mila compressionieffettuate. Ma c' è di più. Essendo l'unica camera iperbarica in strutturapubblica a Salerno e a sud delcapoluogo, attrae anche pazienti fuoriregione: tantissimi i trattamenti richiestidalla Calabria e dalla Basilicata. Questistandard di efficienza ed efficacia sonostati raggiunti grazie ai sacrifici e all'abnegazione di una squadra affiata ecoordinata da un medico che ha credutonella medicina iperbarica. Chiusa per seianni, Lopardo ha combattuto affinché, nel 2009, si riaprisse quel centro ospedalierodivenuto, col tempo, uno dei fiori all' occhiello dell' azienda. Ma cosa è una cameraiperbarica? È una struttura chiusa nella quale è possibile respirare in condizioni dipressione superiore a quella atmosferica. I candidati al trattamento sono i soggettiche presentano ridotti livelli di ossigeno nel sangue e che, a causa della condizionedi cui sono affetti, hanno bisogno di un apporto esogeno di ossigeno. Tra lecondizioni mediche per cui vale l' indicazione alla camera iperbarica, rientrano lamalattia da decompressione, l' embolia gassosa, le ustioni gravi, gli infortuni e lelesioni da schiacciamento, le infezioni necrotizzanti, l' avvelenamento da monossidodi carbonio, che proprio con l' approssimarsi dei mesi più freddi e l' accresciuta

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esigenza di riscaldamento, la fa diventare particolarmente richiesta. Sabino Russo ©RIPRODUZIONE RISERVATA.

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20/11/2019 La Città di Salerno

Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

Pagina 7

Sanità: Regione accelera, frena il RuggiEleonora Tedesco

La Regione Campania suona la sveglia edetta i tempi ad Asl e Aziendeospedaliere perché accelerino sullariqualificazione delle strutture sanitarie.Il commissario alla Sanità, Vincenzo DeLuca , infatti, ha messo nero su bianco inun decreto una serie di misure perl'accelerazione nell'esecuzione delprogramma pluriennale di interventi inmateria di ristrutturazione edilizia e diammodernamento tecnologico delpatrimonio sanitario pubblico. Procedurepiù rapide. Lo sprint riguarda gliinvestimenti avviati, oramai, da tempo enon ancora conclusi; altri interventifinanziati negli ultimi due anni; altriancora, inclusi in un programma diinvestimenti; altri, infine, per l'ammodernamento e la riqualificazione dei servizi diradioterapia oncologica, per i quali è ancora in corso l'istruttoria da parte delMinistero della Salute. La Regione mette anche sul piatto i soldi da anticipare pervelocizzare ancor di più l'avvio dei cantieri e autorizza lo stanziamento di un importoche arriva fino a 20 milioni di euro, per gli anni 2019 e 2020, per la progettazionecantierabile di investimenti da finanziare attraverso l'utilizzo di economie, risultantida interventi conclusi e collaudati; la progettazione cantierabile di interventi per iquali è in corso la rimodulazione o la modifica; la verifica della vulnerabilità sismicadelle strutture sanitarie; per l'attività di studio e reportistica sulle migliori prassinella realizzazione delle strutture sanitarie. Lo spettro commissario ad acta. Oltre adavere in allegato una serie di modelli prestampati per redigere un cronoprogramma,stipulare un accordo per la realizzazione dell'intervento e un promemoria sulla

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procedura per il rilascio di parere sui requisiti, il decreto istituisce anche unaConferenza permanente per la semplificazione delle procedure di rilascio di pareri,permessi, autorizzazioni, nulla osta e sarà composta da tutte le autorità competenti.Si dovrà riunire ogni 15 giorni e comunicare gli esiti delle sedute alle partiinteressate entro 7 giorni. Se il nuovo metodo non dovesse funzionare, così comeprevisto dalla legge 55 del 2019 (secondo comma dell'articolo 4 quinquies) decorsoinutilmente il termine assegnato di 24 mesi dalla sottoscrizione dell'accordo, ilpresidente del Consiglio, su proposta del ministro della Salute, sentiti la Regione e iMinistri coinvolti, dispone la nomina di un Commissario straordinario. Il pianoregionale. Stando al piano regionale, le Aziende sanitarie campane sono chiamate agestire oltre 200 interventi, per un importo complessivo di circa 1,8 miliardi di euro.Alla provincia di Salerno sono assegnati 400 milioni e la fetta più consistentearriverà nel capoluogo per la realizzazione del nuovo ospedale. Per il nuovo Ruggi,infatti, è previsto un finanziamento di 330 milioni, praticamente gran parte dei soldia disposizione. L'appalto congelato. Eppure, mentre il presidente e commissario DeLuca preme l'acceleratore, la procedura per l'affidamento dei lavori è ferma in attesadel responso della giustizia amministrativa. Il Raggruppamento temporaneod'impresa che aveva vinto l'appalto e che è stato estromesso da Soresa, infatti, hapresentato ricorso al Tar Salerno e si attende che siano i giudici a decretare l'esitodefinitivo della gara. L'appalto indetto da So.Re.Sa (braccio operativo della RegioneCampania per la sanità) per l'affidamento dei servizi di progettazione di fattibilitàtecnica, economica, definitiva ed esecutiva e il coordinamento della sicurezza in fasedi progettazione per la realizzazione del nuovo complesso ospedaliero San Giovannidi Dio e Ruggi d'Aragona era stato vinto dalla cordata composta da Steam Srl conPinearq e studio Valle Progettazioni srl insieme allo studio guidato dall'ingegnerArmando Zambrano . Aggiudica annullata perché, come scrive nella sua relazione ilResponsabile unico del procedimento, l'aggiudicatario non ha comprovato ilpossesso di tutti i requisiti dichiarati in gara. Tutto fermo, dunque, in attesa che ilTar disponga - o meno - la legittimità dell'esclusione. Una volta confermatal'esclusione della cordata prima classificata, si dovrebbe procedere con loscorrimento della graduatoria assegnando l'appalto ai secondi classificati delraggruppamento composto, tra l'altro - dallo Studio Altieri Spa, dai coreani di SamooArchitects & Engineers Co.Ltd e da Iconia Ingegneria civile Srl. In sede divalutazione, però, l'offerta della seconda arrivata sembrò già anormalmente bassa.In terza posizione c'era il gruppo Mythos, a seguire Proger con Som, Manens Tifs eLnar e poi Politecnica Ingegneria con Nickl& Partners e Gnosis Progetti.

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19/11/2019

Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

EAV: € 1.281Lettori: 19.200

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"Bella Sempre", raccolta fondi per un casco refrigerante

Il progetto di Teresa Giordano peraiutare le donne durante lachemioterapia Salerno. “Se domaniqualcuno potesse vedersi ancheminimamente normale dinanzi ad unospecchio, sarebbe già un piccolo magrande passo in avanti”. Sono le paroledi chi combatte da anni contro qualcosa più grande di noi. Non si può spiegare cosasignifichi convivere con un cancro. Neanche le persone che ne soffrono, alle volte,sono in grado di dare una spiegazione, perché tra ricerche mediche, ospedali, nuoveconoscenti e nuova vita, una vera spiegazione alla base non c’è. C’è solo la voglia dicontinuare a lottare, si diventa forti, senza neanche volerlo. Si combatte all’inizio,poi, con il tempo, decidiamo di rallentare e capiamo che non sempre combattere è lascelta più giusta. Fermarsi e capire cosa fare per aiutarsi e aiutare gli altri, è la verabattaglia. E’ il grande impegno di Teresa Giordano, giovane salernitana che da circa2 anni lotta contro il tumore al seno. Teresa, in questo tempo, ha conosciuto moltedonne, si può dire che quel reparto di oncologia lo conosce come una seconda“casa”. Il suo progetto si chiama “Bella Sempre” e insieme al sostengo di diverseassociazioni di settore e a Clementina Savastano, che gestisce il reparto di oncologiaal Ruggi, vuole portare al nosocomio salernitano un casco refrigerante percontrastare la perdita dei capelli dovuta alla chemioterapia. “L’idea mi è venutagrazie ad un’amica che ho avuto modo di conoscere in questi anni. Lei è ValentinaLiberatore ed è in cura all'ospedale Gemelli di Roma. Vedevo Valentina, di persona,nelle foto e non riuscivo a capire come, dopo diversi cicli di chemio, avesse ancoraquei capelli così belli e lunghi. Lei stessa mi ha parlato di questo macchinario, diquesta nuova tecnologia che congela i bulbi, in modo da non intaccare il cuoiocapelluto”. Racconta Teresa. Il casco refrigerante è una macchinario realizzatodall’azienda inglese "Paxman" ed è già presente in diversi ospedali di tutta Italia,tranne in Campania. “Il Ruggi d’Aragona di Salerno sarebbe il primo ospedale di

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tutta la Campania ad averlo, questo porterebbe diversi pazienti al nostro repartoperché funziona per davvero”. Continua Teresa, entusiasta di quello che stariuscendo a fare. “Ho già preso i contatti con il manager italiano dell’azienda ed èdisposto ad aiutarmi. Stiamo cercando di sensibilizzare quante più personesull’argomento per poterlo acquistare”. Il macchinario non ha un prezzo irrisorio.Per questo Teresa ha iniziato a collaborare non solo con le associazioni locali maanche con attività commerciali. In pochi giorni i barattoli “oncologia salernitana”hanno già preso piede in diverse attività come un parrucchiere a Torrione, unayogurteria e diverse attività a Pastena e nella provincia salernitana. “L’obiettivo èquello di riuscire a trovare almeno i soldi necessari per un acconto, comprare ilcasco refrigerante e continuare poi a pagarlo in rate. C’è anche questa possibilità"conclude Teresa "La nostra iniziativa è nata da circa un mese e non abbiamointenzione di fermarci se questo porterà sollievo a tutte le donne”.

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19/11/2019 ondanews.it

Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

EAV: € 703Lettori: 5.833

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Al “Ruggi” di Salerno trattamenti mininvasivi per rimuoverenoduli tiroidei senza intervento chirurgico

Ora anche all’Azienda Ospedaliera Universitaria Ruggi D’Aragona di Salerno saràpossibile rimuovere noduli tiroidei senza bisogno di anestesia, interventi chirurgici ericovero. Presso l’UOC di Endocrinologia e Diabetologia diretta dal Prof. Mario Vitale,infatti, sono stati eseguiti i primi 3 trattamenti in day surgery.L’èquipe chirurgicacomposta dal Prof. Alessandro Puzziello, Direttore dell’UOC di Chirurgia Generale, edal dott. Maurilio D’Andrea dell’Ospedale Mauriziano di Torino, ha trattato i trepazienti mediante la “termo ablazione“, una tecnica che si è sviluppata in questiultimi anni e che ha raggiunto ottimi livelli di efficienza e sicurezza. Senza necessitàdi anestesia, un ago che emette radioonde viene introdotto nel nodulo riscaldandolofino a carbonizzarlo. Il trattamento dura circa mezz’ora, è indolore e non richiedeanestesia. Non lascia cicatrici, il paziente non deve rimanere ricoverato e soprattuttonon si rende necessaria una terapia sostitutiva con ormoni tiroidei per tutta la vita.Inoduli benigni della tiroide sono estremamente frequenti, non necessitano ditrattamenti chirurgici a meno che le loro notevoli dimensioni non producano unfastidio alla deglutizione o alla respirazione o provochino inestetismi. In questi casi,prima dell’introduzione di questa metodica, l’unica opzione disponibile era lachirurgia convenzionale con anestesia, ricovero, rischi operatori e con la necessitàpoi di eseguire una terapia con ormoni tiroidei tutta la vita. In molti casi la chirurgiaappare eccessiva e i pazienti rinviano il trattamento o convivono con il loroproblema. Una volta stabilito con l’agoaspirato che il nodulo è benigno, il paziente eil medico valutano l’opportunità e la possibilità di eseguire la termoablazione.Questa tecnica non è nuova ma ha recentemente subito dei notevoliprogressi legati soprattutto alle nuove tecnologie. Originariamente ideata perrimuovere tumori epatici in pazienti non operabili, utilizzava una sonda cheemetteva un raggio laser. Con l’introduzione delle sonde a radiofrequenza la tecnicaè diventata più sicura e affidabile perché consentono di monitorare con precisione laquantità di energia erogata e possono essere trattati con una sola seduta noduli finoa 5 cm di diametro.Finito il trattamento il paziente viene dimesso senza bisogno diricovero e nel giro di pochi mesi il nodulo si rimpicciolisce fino a raggiungere il 15%

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del volume originario. La tecnica è applicabile anche ai tumori tiroidei o allemetastasi linfonodali del collo in quei soggetti che per motivi clinici o anestesiologicinon possono essere operati.– Paola Federico –

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19/11/2019 lacittadisalerno.it

Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

EAV: € 1.398Lettori: 20.433

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Rinforzi in ospedale, arrivano solo 2 persone

Biondino: «Se il 90 per cento degliinfermieri va al Ruggi, è chiaro che quichiuderanno» Carenza di personaleall’ospedale Santa Maria dell’Olmo dopol’allarme lanciato, nei giorni scorsi, dallesigle sindacali interviene il primocittadino: «La carenza di personalesoprattutto infermieristico –spiega Vincenzo Servalli – mette seriamente indiscussione le prestazioni che vengono fornite nel nostro presidio ospedaliero e favenir meno anche il contributo fondamentale che il nostro ospedale dà alla tenutacomplessiva della risposta ai bisogni di salute dell’intera Azienda OspedalieraUniversitaria Ruggi d’Aragona, quindi, qualsiasi forma di sottovalutazione di questeesigenze è un danno che viene perpetrato non soltanto al nostro ospedale, maall’Azienda nel suo complesso». Servalli ha avuto un incontro con il DirettoreGenerale Vincenzo D’Amato che ha garantito l’adozione di pronte soluzioni.L’esigenza di fare chiarezza sulla questione è arrivata all’indomani di una serie diallarmi lanciati dai sindacalisti della Cisl, e in particolare da Gaetano Biondino cheaveva lamentato nei giorni scorsi la mancanza di personale presso il presidio cavesenonostante ci fossero state integrazioni in tal senso all’interno dell’AziendaOspedaliera Universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona”. «Dal primoottobre – aveva spiegato il delegato Cisl - sono arrivati quattordici infermieri etredici Oss. Di questo personale solo un infermiere ed un Oss è stato assegnato alpresidio cavese. Tutti gli altri sono stati dirottati a Salerno, allo stabilimento del“Ruggi D'Aragona”». L'ospedale cavese vive in una situazione di emergenza intermini di organico. «La scelta del commissario di destinare il nuovo personaleinteramente al Ruggi sta a significare una cosa sola e cioè che vogliono la chiusuradel Santa Maria dell'Olmo. I colpevoli di questa crisi oltre ai politici locali cheassistono silenziosi allo smantellamento del presidio ospedaliero cavese èdell'attuale gestione commissariale straordinaria che continua ad utilizzare il

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modello precedente di totale disinteresse degli stabilimenti di periferia aziendale».(g.f.) ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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20/11/2019

Argomento: Sanità Salerno e provincia

Pagina 6 EAV: € 1.552Lettori: 29.750

A Salerno congresso sull' autismo «Sempre presenti grazieall' Asl »

Antonio Iovino

Attenzione focalizzata sul confrontoscientifico Rafforzare la cooperazionescientifico-culturale tra diversi paesi,sviluppando il tema dell'autismo ingenerale e nei suoi aspetti metodologicie scientifici: questo l'obiettivo del V°Congresso Internazionale Autisms: TheBest Practices", promosso dallaCooperativa Sociale Giovamente, che sisvolgerà nei giorni 22, 23 e 24 novembrepresso il Resort Saint Joseph sito in viaSalvatore Allende 66. L'evento,presentato ieri mattina nella Sala Giuntadel Comune di Salerno, saràcaratterizzato da 5 plenarie, 3 lectiomagistralis, 1 sessione poster e 3workshop, per parlare e confrontarsisulla tematica dell'autismo. Il sindaco Vincenzo Napoli, intervenuto all'incontro, hadichiarato: Bisogna essere assolutamente sensibili verso questo argomento perchési tratta di una sindrome che sta guadagnando, ahimè, punti nelle epidemiologie.Salerno è stata sempre particolarmente attenta e presente insieme all'Asl e ai nostriservizi sociali. L'approccio è quello scientifico, che deve tener conto delle evoluzionidella ricerca e dei risultati più aggiornati nel merito, condotti con attenzionescientifica e metodo critico. Credo che questi saperi vadano messi in rete econdivisi, offrendo ai cittadini una possibilità di percezione diversa della malattia. Ladiagnosi precoce è fondamentale, bisogna avere l'occhio vigile nel capirel'insorgenza in fase prematura e andare avanti con una serie di iniziative cheintercettano la comunità educante, la scuola e la famiglia. Il bambino autistico, una

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volta che ha fatto la sua giornata terapeutica, torna a casa e lì deve continuare adessere assistito, in modo tale che egli divenga un cittadino integrato e, insieme alsuo nucleo familiare, consapevole di quanto si può fare in termini concreti. Il primocittadino conclude affermando: Credo che la preoccupazione più costante edevastante per una famiglia di un bimbo affetto da autismo sia sapere che, allamorte dei genitori, non si sa che fine facciano questi ragazzi. Da questo punto divista c'è bisogno di una particolare e attenta considerazione e cercheremo di capire,anche noi, fino a che punto possiamo spingerci. Alla mattinata di presentazione hapreso parte anche l'assessore alle Politiche Sociali, Nino Savastano: Il temadell'autismo riguarda molte famiglie salernitane, si tratta di una patologia che ècresciuta fortemente soprattutto negli ultimi anni. C'è sicuramente bisogno diattrezzare servizi, in particolar modo per le famiglie, e occorre soprattuttoproseguire rispetto a quella che è stata l'organizzazione che l'Asl salernitana haportato avanti e quindi con la diagnosi precoce e con tutti i servizi che, noiistituzioni, siamo chiamati a mettere in campo. Stiamo lavorando fortemente suiprogetti di vita che sono una risposta importante per le famiglie, ne abbiamo giàinviati dieci a Napoli e metà di essi sono stati approvati. L'assessore Savastano sisofferma poi sull'evento: Parliamo di un congresso che fa sì che qui a Salerno, vengal'eccellenza della scienza a discutere su un tema importante come quellodell'autismo. Un momento di confronto che potrà essere utilizzato per arricchire, conle metodologie che venngono usate negli altri paesi, chi lavora sul territorio. Perconcludere, le parole del presidente della Cooperativa Sociale Giovamente, LucaGoffredo, per comprendere al meglio i punti che verranno messi in luce nel corso deitre giorni di congresso: L'attenzione si focalizzerà, come anche negli anni scorsi, sulconfronto scientifico internazionale, sia dal punto di vista della ricerca, sia dellemetodologie applicate nei vari paesi. Quest'anno verranno trenta relatori da varieparti del mondo e oltre i luminari italiani ci saranno specialisti argentini, inglesi eamericani. Ci concentreremo su di un confronto tra due paesi particolari, l'Italia el'Argentina.

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20/11/2019

Argomento: Sanità Salerno e provincia

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Domani sera, alle ore 21, taglio del nastro per la rassegna"Te voglio bene assaje"

Sul palcoscenico del Teatro Delle Arti,con "Il Medico dei Pazzi" di EduardoScarpetta Grande attesa per il debuttode' "Il Medico dei Pazzi", titolo diEduardo Scarpetta, che inaugurerà larassegna "Te voglio bene assaje",organizzata dal TeatroNovanta di SerenaStella e Alessandro Caiazza. Domani, conreplica venerdì sera, alle ore 21,Gaetano Stella in doppio ruolo di registae attore si dividerà tra il Caffè Torretta ePensione Stella, unitamente a Chiara DeVita Matteo Salsano, Walter Aversa,Antonio Buono core, Gianmaria Capece,Morena Costantino, Leonardo Gallo,Daniele Nocerino, Stefano Mammato,Raffaele Milite, Simona Patella, GiovanniRocco, Vincenzo Ruggiero, Manuel Stabile, Stefano Trapanese, Jessica Truda e LuciaVoccia. Delle moltissime commedie scritte da Eduardo Scarpetta per la propriacompagnia, quasi tutte erano, secondo l' abitudine dell' epoca, riduzione di testifrancesi. L' autore napoletano adattò e poi attribuì a sé stesso opere che, oltralpe, sisapeva bene di chi fossero, e disse sua anche Il medico dei pazzi, ricavata dal testo,«Pension Schöller», che nel 1890 Carl Laufs sviluppò da un' idea di Wilhelm Jacoby.Scarpetta, nella sua versione datata 1908, inserisce il personaggio di FeliceSciosciammocca, attorno al quale ruota l' intera vicenda, dove gli equivoci e gliscambi di persona regnano sovrani. Commedia dal meccanismo comico perfetto Ilmedico dei pazzi ha il ritmo irresistibile della grande farsa popolare, e gli spettatoridi oggi, come quelli di un secolo fa, non possono non ridere degli improbabili

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personaggi e della loro credulità. Il protagonista è Don Felice Sciosciammocca, cheavrà la voce di Gaetano Stella, sindaco benestante di un paesino di provincia chearriva a Napoli con la moglie Concetta per incontrare il nipote Ciccillo. Lo zio credeche il ragazzo, da lui mantenuto agli studi, si sia laureato in medicina e abbia apertoun ospedale psichiatrico, ma Ciccillo è in realtà uno sfaccendato e i soldi li hasperperati al gioco e con le donne. Così, con l' aiuto dell' amico Michelino, il nipote facredere a zio Felice che la pensione in cui alloggia sia una clinica e che i suoieccentrici clienti siano malati di mente. Di qui un divertente gioco degli equivoci chefa leva sulle situazioni paradossali e i colpi di scena in cui viene a trovarsi il candidoSciosciammocca, che scambia per matti pericolosi gli ignari ospiti della pensione. Unfuoco di fila di comicità che si muove dunque sul sottile confine tra realtà e finzione,normalità e follia, destinato ovviamente al lieto fine: una volta scoperto l' inganno,Ciccillo sarà perdonato e tornerà al paese con gli zii. "Il medico dei pazzi" èil lavoropiù significativo dell' Eduardo Scarpetta teatrante maturo, certamente il più attuale:infatti, dimostra come don Eduardo che, fu il tramite presso la borghesia napoletanadi un modello culturale di derivazione francese imposto dal capitalismosettentrionale dopo l' unità d' Italia, fu anche il primo a presagire la crisi che di lì apoco si sarebbe abbattuta su quella borghesia. Qui, allora, Felice Sciosciammocca è,sì, ancora una volta, il borghese provinciale e agiato, ma appare come smarrito eassente: e non perché irrisolto in quanto personaggio, bensì perché funziona qualecatalizzatore o, più esattamente, riscontro speculare della «follia» degli altripersonaggi: una «follia» che, poi, consiste nello scarto fra la realtà e l'immaginazione, fra la miseria quotidiana e i sogni assurdi, fra il bisogno diconquistare una nuova identità di fronte alle certezze che cominciano ad incrinarsi el' impossibilità di determinarla attraverso il contatto e il dialogo con il prossimo, uncontatto e un dialogo perennemente minati, e davvero non per pura coincidenza, dauna surreale girandola di equivoci, evocando, così Luigi Pirandello. Olga Chieffi.

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20/11/2019

Argomento: Sanità Salerno e provincia

Pagina 6 EAV: € 835Lettori: 29.750

La campagna nazionale di prevenzione della malattia dellaretina fa tappa anche a Salerno

L' EVENTO Appuntamento in programmail 29 e 30 novembre e il 1 dicembre LaCampagna Nazionale di Prevenzionedelle Malattie della retina e del nervoottico interesserà nei prossimi giorniNapoli, Nola e Salerno. L' iniziativa,promossa dall' Agenzia Internazionaleper la prevenzione della Cecità-IapbItalia Onlus, prevede la permanenzanelle tre localtà campane, dalle 10 alleore 18, di una grande strutturaambulatoriale mobile - un tir hi -tech -dotata di più postazioni, presso la qualesarà possibile effettuare gratuitamentecontrolli oculistici ad alta tecnologia suretina e nervo ottico, riservati a personedi età superiore ai 40 anni. Le tappe inCampania del tappe a Napoli (23, 24 e 25 novembre - piazza degli Artisti- zonaVomero), Nola (26,27 e 28 novembre Piazza Duomo) e Salerno (29,30 novembre e 1°dicembre - Piazza Casalbore). Entro il 2021 la Campagna toccherà tutte le regioniitaliane.La fase campana della campagna itinerante sarà presentata il 23 novembrea Napoli in piazza Degli Artisti, alle ore 10, presso la stessa struttura mobile all'interno della quale saranno effettuati gli esami oculistici, nel corso di una conferenzastampa cui pren deranno parte il presidente della V commissione Sanità delConsiglio della Regione Campania, l' onorevole Stefano Graziano; l' onorevole PaoloRusso, presidente dell' Intergruppo Parlamentare per la Tutela della Vista; l'avvocato Giuseppe Castronovo, presidente dell' Agenzia Intenazionale per laPrevenzione della Cecità - Iapb Italia Onlus e i massimi esponenti della sanità della

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Regione e della comunità medico -scientifica.

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20/11/2019

Argomento: Sanità Salerno e provincia

Pagina 19 EAV: € 1.314Lettori: 29.750

Mancanza di medici all' ospedale. La Fials scrive all' Asl: "Sirischia la chiusura dei reparti"

POLLA «Intervenire con estrema urgenzaper evitare gravi conseguenze» La Fials(Federazione Italiana Autonomie Locali eSanità ) di Salerno con un documento,indirizzato, tra gli altri al DirettoreGenerale dell' Asl Salerno denunciaancora una volta la carenza di personalemedico nei reparti dell' ospedale di Polla."Sono mesi, si legge nel documento afirma del Segretario Provinciale,Salvatore di Candia e dei ComponentiRsu ( Mario Marmo, Saverio Carimando,Alfonso Napoletano Alfonso e SalvatoreDi Candia) che questa OrganizzazioneSindacale porta all' attenzione dellaDirezione Generale, le conseguenzedeterminate dalle difficoltà di garantirela qualità di alcuni servizi espletati presso il nosocomio di Polla che scaturisconodalla perenne carenza di personale Medico protrattasi, ormai, da alcuni anni. Comegià più volte denunciato e segnalato d la carenza di personale medico è divenutainsostenibile ed allarmante al punto tale da far venir meno il minimo livello diassistenza costituzionalmente garantita, ripercuotendosi, inoltre, sulla stessaorganizzazione interna dei processi lavorativi. Il personale medico è giornalmentecostretto a ritmi di lavoro tali da non consentire una resa ottimale dei servizioespletato in favore dei pazienti, oltre ad essere determinante per gli stessi turnilavorativi i quali rendendo difficoltosa la legittima fruizione, da parte dei medici,delle ferie e del riposo tra i turni di servizio". Le maggiori criticità all' interno dell'ospedale pollese riguardano le Unità Operative di Neurologia (due medici in servizio

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tra cui il responsabile della U.O.), Ortopedia, il Pronto Soccorso, Pediatria, NefrologiaDialisi, Fisiopatologia ,Gastroenterologia e Geriatria. Insomma una gran parte deireparti della struttura sanitaria del Vallo di Diano. " Basta considerare, scrivono isindacalisti, che negli ultimi anni non vi è stato un adeguato turn -over del personalecessato dal servizio/ mobilità, il personale in congedo per maternità non è statosostituito, senza dimenticare i legittimi permessi 104, permessi per formazione ecm,permessi per esigenze personali, familiari e eventuali malattie. Tale condizione diassoluta emergenza, se non risolta nell' immediato, provocherà, come facilmenteintuibile, l' inevitabile interruzione delle attività e servizi nelle varie unità operative,con conseguenze drastiche per l' intero territorio. Una situazione estrema che portaad interrogare l' organizzazione sindacale sul perchè la Direzione Strategica, non proceda all' assunzione del personale medico mancante nell' organico". L' ospedale diPolla è di vitale importanza per la popolazione del Vallo di Diano e zone limitrofe,attraversato, tra l' altro, dall' Autostrada A2. Per questo la Fials di Salerno chiede alDirettore Generale di "intervenire con estrema urgenza onde evitare conseguenzeben più gravi che si ripercuoteranno inevitabilmente sulla salute dei cittadini". "

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20/11/2019

Argomento: Sanità Campania

Pagina 2 EAV: € 17.170Lettori: 546.032

"Ambulanze ferme, intrappolati per ore al Policlinico"

Il racconto di Giuseppe Del Bello Alcentro dell' imbuto, in auto si percorronoappena 300 metri ogni due ore. RioneAlto isolato. Scrosci d' acqua violenti,chicchi di tre centimetri piovono dal cieloe il Policlinico diventa irraggiungibilesotto una grandine diffusa. Impossibileentrarci, per chi arriva da fuori. Madiventa una prigione per chi vogliauscirne. Cronaca di un quartiereimpazzito. In cui mi ritrovo anche io, ieri,"ostaggio" tra tanti, troppi cittadiniesausti per una tempesta d' acqua evento che spezza in due la terza città d'Italia. A pochi metri da me, ancheAntonio è andato a trovare suo padrericoverato in uno dei padiglionichirurgici. È approdato alle 11 nella sua camera di degenza. Gli ha fatto compagniafino alle 15. Ma, due ore prima, la bufera si è abbattuta sul quartiere. E in meno dimezz' ora, è diventato illusorio trovare una via d' uscita. Anche io, come Antonio, alrientro da una visita a un caro amico, devo tornare a casa. «Stasera - mi spiega lui,parallelo al mio finestrino destro, immobile come tutti - sono di turno ai tavoli inpizzeria. Ma appena ho messo il naso fuori dalla clinica, ho trovato l' inferno » , eindica la sua Fiesta sommersa fin sopra le ruote. Siamo nella stessa trappola: l'asfalto è diventato bianco per i chicchi violenti scaraventati dalla pioggia, sulcruscotto la temperatura è molto bassa. Provo a uscire dal comprensorio delPoliclinico. Ci metto mezz' ora a fare venti metri, fino al cancello di via Pansini. Unavolta fuori, ci accorgiamo che è peggio. Le ambulanze sono ferme, inquieta il fattoche non riescano a liberarsi. Un metro si fa, letteralmente, in 20 minuti. Con le

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sirene inutilmente spiegate. Qualche autista fa marcia indietro, tenta di tornare alPoliclinico senza riuscirci. Intanto, dalla pineta del Cardarelli si alza un elicottero del118. Vorrei parcheggiare l' auto per riprenderla dopo. Impossibile anche questa viadi fuga: avvertono che la metro l' hanno chiusa. Tutti bloccati. Sono le 18 quandoarrivo all' imbocco di via Jannelli: neanche un vigile. Arriverò a casa alle 19. Quattroore dal Policlinico al centro. k Ambulanze bloccate Sopra un' ambulanza bloccata peril traffico a causa del maltempo.

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20/11/2019

Argomento: Sanità Campania

Pagina 26 EAV: € 9.190Lettori: 107.296

«Lotta ai tumori a Villa Maria la sfida delle cure hi -tech»

`Parla Bruno Gridelli, amministratore diUpmc Italy e responsabile dell' unità diRadioterapia appena accreditata nelcentro di Mirabella L' INTERVISTAAntonello Plati ll Centro di Radioterapiaavanzata Villa Maria a Mirabella haottenuto l' accreditamento da parte delleRegione. Sull' argomento parla ilprofessor Bruno Gridelli, amministratoredelegato di UPMC Italy e Vice PresidenteEsecutivo di UPMC International. Gridelli,quali sono le prospettive per il territorio?«L' offerta di prestazioni di radioterapiaavanzata, che aumenta l' efficaciaantitumorale e riduce i danni collaterali,è ancora molto limitata, soprattutto nelleregioni meridionali. Il numero di centri diradioterapia e il loro aggiornamentotecnologico è ampiamente insufficiente.Eppure in tutta Italia si registrano circa 1000 nuove diagnosi di tumore ogni giorno.Questa situazione ha spinto UPMC (University of Pittsburgh Medical Center),impegnata nella diffusione delle più moderne terapie oncologiche in molte nazionitra cui l' Italia, a realizzare un nuovo centro di radioterapia ad alta tecnologia nellaprovincia di Avellino: UPMC Hillman Cancer Center a Villa Maria, nel comune diMirabella Eclano. Il centro, dotato delle migliori tecnologie oggi disponibili, èintegrato nella rete dei 60 centri oncologici che fanno capo al network UPMC ed èdirettamente connesso al Centro di radioterapia avanzato UPMC San Pietro FBF diRoma in cui vengono trattati ogni anno circa 900 pazienti. Il centro campano èdotato di un acceleratore lineare Varian TrueBeam STx e del sistema Brain Lab

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dedicato ai trattamenti stereotassici che permettono di eseguire trattamentiradioterapici ad alta tecnologia IMRT, IGRT, SBRT, Adaptive e Stereotassici. Latecnologia all' avanguardia permette di indirizzare una elevata dose di radiazionidirettamente sul volume tumorale con precisione millimetrica, provocandone lamorte delle cellule tumorali, e di risparmiare i tessuti sani circostanti. I pazienti cosìbeneficiano di minore tossicità e della riduzione dei tempi di trattamento». Quantipazienti potete trattare? «A regime, saremo in grado di trattare circa 50 pazienti algiorno, di cui la maggior parte con trattamenti stereotassici (SRS e SBRT), che sono itrattamenti più sofisticati. Grazie al costante rapporto con i centri di Pittsburgh eRoma siamo in grado di offrire protocolli di trattamento stereotassico all'avanguardia per prostata, polmone e encefalo. I centri di Radioterapia UPMC HillmanCancer Center in Italia, sono frutto della pluridecennale esperienza di UPMC nellarealizzazione, progettazione e gestione di Cancer Center in USA ed Europa. I centrisono interconnessi con le altre strutture del network, sia Italia che in USA, ed èpossibile condividere imaging e discutere i casi clinici. Tramite il sistema divideoconferenza e le infrastrutture informatiche di cui i centri sono dotati, èpossibile ottenere pareri e consigli da altri colleghi del network in tempo reale,condividere i più avanzati protocolli di cura e collaborare a progetti di ricercascientifica. Il personale medico e clinico svolge attività formative presso i vari centridi UPMC al fine di assicurare terapie con alti standard di qualità, a prescindere dallalocalizzazione geografica». Quindi addio ai viaggi della speranza verso il Centro e ilNord Italia? «Anche se UPMC Hillman Cancer Center a Villa Maria, date le suedimensioni, non sarà in grado di soddisfare tutta la domanda di prestazioni diradioterapia locali, il nostro intervento nel territorio è rilevante per garantire unmigliore accesso a cure indispensabili per pazienti con tumore, riducendo le i tempidi attesa e la necessità di lunghi spostamenti. L' accessibilità alle cure è un fattoredeterminante per la cura della salute e la nostra esperienza in Sicilia e nel Lazio, ciha permesso di focalizzarci in aree geografiche dove il nostro contributo fa ladifferenza. Questo è in piena sinergia con la missione globale di UPMC, sistemaamericano no-profit, che investe in sanità e ricerca per assicurare le cure migliori aipazienti, ovunque essi vivano». Villa Maria ha instaurato rapporti di collaborazionecon gli ospedali Fatebenefratelli e Rummo di Benevento, nonché con il PoliclinicoFederico II di Napoli. Un modo per permettere a ogni paziente di ottenere le miglioriterapie possibili vicino a casa. «UPMC intende inserirsi nella rete oncologica delterritorio e attivare rapporti di collaborazione con le varie strutture per megliointegrare l' offerta di cure a favore dei cittadini. In particolare, sono stati attivati già

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da diversi mesi i Gruppi Oncologici Multidisciplinari (GOM), che consentono airadioterapisti di UPMC e agli oncologi dell' Ospedale di Benevento di riunirsisettimanalmente per un confronto volto a identificare i migliori approcci terapeuticiper i singoli pazienti. Inoltre, grazie al partenariato con la Clinica Villa Maria, cheospita il centro di radioterapia, UPMC potrà beneficiare dei rapporti di collaborazionegià in essere con gli altri istituti provinciali e regionali». Insomma, UPMC continua aperseguire il suo principale obiettivo: portare le migliori cure in località in cui talicure non sono ancora disponibili. Quali sono i prossimi progetti o quelli già incantiere? «Nel quadro delle attività internazionali, UPMC ha recentemente acquisitoil secondo ospedale in Irlanda e collaborerà con l' Istituto di Chirurgia Oculare (IOES)per creare una rete oftalmologica di eccellenza. UPMC ha recentemente siglato unaccordo con un importante partner cinese per la realizzazione di cinque ospedali chesorgeranno nelle principali città della Cina. Il primo ospedale sarà realizzato in treanni e rappresenterà il modello per la realizzazione delle altre strutture ospedaliere.In Cina UPMC metterà a disposizione la propria esperienza nella progettazione diospedali, gestione delle attività cliniche, tecnologia e management e curerà laformazione del nuovo personale dell' ospedale in Cina, sia in Italia che a Pittsburgh(USA). Per quanto riguarda l' Italia, UPMC intende rafforzare il proprio rapporto con leIstituzioni locali, inclusa la Regione Campana, per lo sviluppo di nuove iniziativecliniche e di ricerca, incrementando le sinergie tra centri e i progetti esistenti, tra iquali: UPMC Salvator Mundi International Hospital di Roma, dove UPMC stasviluppando una serie di nuovi programmi clinici; la Fondazione Ri.MED, che a breveavvierà la costruzione per un importante cento di ricerca biomedica a Palermo in cuilavoreranno circa 600 persone tra ricercatori e staff; il centro di Medicina Preventivadi Chianciano Terme dove UPMC ha attivato dei programmi di riabilitazionecardiologica e oncologica, insieme a prescrizione dell' esercizio fisico e consultomedico per l' adozione di sani stili di vita». © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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20/11/2019

Argomento: Sanità Campania

Pagina 22 EAV: € 31.498Lettori: 546.032

Infermiere aggredito al Santobono un caso che non puòessere archiviato

di Paolo Siani

La lettera Ho letto con attenzione lelettere inviate a Repubblica Napoli sulladisposizione del pm di archiviare il casodell' aggressione a un infermiere delSantobono, che ha cagionato allo stessoinfermiere la frattura di un dito e 24giorni di prognosi. Le stesse letteredanno conferma che siamo di fronte auna decisione effettivamente moltosorprendente. Il pm giudica la lesioneprocurata all' infermiere di lieve entità,ritiene che l' aggressore fosse in ansiaper le condizioni del bambino, si accertache l' aggressore non ha precedentipenali e non è iscritto al casellariogiudiziario. Per questi tre motivi, in baseall' articolo 131 bis del codice penale,decide di archiviare il caso. La lesione viene giudicata lieve dal pm e dal codicepenale e effettivamente per chi deve giudicare di omicidi o di reati gravi questa èuna lesione lieve. Inoltre il pubblico ministero specifica che l' aggressore non haprecedenti penali. Per cui ritiene non utile iniziare un processo che potrebbe portarea una eventuale condanna molto lieve tra chissà quanti anni. A questa decisione ci sipuò ovviamente opporre e bene ha fatto la direttrice generale del Santobono adagire in tal senso. Comprendo che, nella scala di valori di un giudice, una frattura diun dito sia una lesione lieve, ma, nella mia scala di valori che vado a lavorare percurare i bambini, essere aggredito e addirittura riportare una frattura è una lesionemolto grave. Inoltre il pm forse avrebbe dovuto valutare l' esito di questa suadecisione sull' opinione pubblica (può essere lecito inveire e addirittura procurare

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lesioni fisiche ai danni di un operatore di pronto soccorso perché in ansia per unfiglio?) e sui medici, che potrebbero essere disincentivati a prestare la loroprofessionalità in pronto soccorso. Ecco, per questi motivi io credo sia giusto fareopposizione e sia giusto andare in dibattimento. Poi un giudice stabilirà, sentite tuttele parti, se e quale pena andrà comminata. Inoltre è necessario far diventare chiopera in pronto soccorso un pubblico ufficiale perché l' articolo 337 del codicepenale prevede che chiunque usa violenza o minaccia per opporsi a un pubblicoufficiale o ad un incaricato di un pubblico servizio, mentre compie un atto di ufficio odi servizio, o a coloro che, richiesti, gli prestano assistenza, è punito con lareclusione da sei mesi a cinque anni. Questo può rappresentare un deterrente e darepiù tranquillità a chi opera in pronto soccorso. Si chiede di adeguare il personale chelavora in pronto soccorso o nei servizi di emergenza al personale ferroviario, che aisensi della normativa vigente, come si legge dal portale delle ferrovie italiane, èqualificato come pubblico ufficiale. Ragion per cui ogni forma di violenza, minaccia eresistenza nei confronti degli addetti al controllo dei biglietti costituisce un reatopunibile per legge. Per questo Trenitalia tutela il proprio personale garantendogliassistenza legale. Ecco, bisogna adeguare questa normativa anche ai medici e agliinfermieri. Poi si dovrà lavorare anche sulla prevenzione, realizzando campagne dicomunicazione ad hoc e rendendo le sale d' attesa dei pronto soccorso piùaccoglienti (libri e tv, ad esempio, possono rendere l' attesa meno snervante). Eancora, occorre realizzare programmi specifici di formazione per medici e perinfermieri (si è constatato che questo riduce gli episodi di violenza); incrementare lavigilanza; installare sistemi di videosorveglianza e modificare le strutture dell'edilizia sanitaria come ha fatto il Santobono. Pur comprendendo le motivazioni delpm, credo, in definitiva, che archiviare il caso sia probabilmente la scelta peggiore.Infine, la proposta di legge non è ferma al Senato ma è giunta alla Camera deiDeputati, e sono state abbinate alla pdl dell' ex ministra Grillo altre 7 proposte chesaranno esaminate dalle commissioni Giustizia e Affari sociali, dopo aver fatto anchealtre audizioni. Infine, è opportuno evidenziare che noi parlamentari non abbiamo ilpotere di accelerare i tempi di discussione e approvazione della pdl, perché sonotempi ben precisi che seguono un iter stabilito. Possiamo parlarne, possiamostimolare le riflessioni ma non possiamo stravolgere l' iter parlamentare. Loavremmo fatto. L' autore è un parlamentare del Pd © RIPRODUZIONE RISERVATA

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20/11/2019

Argomento: Sanità Campania

Pagina 25 EAV: € 6.023Lettori: 107.296

Piove nel reparto, caos al Cardarelli stanze inutilizzabili:pazienti spostati

I DISAGI Melina Chiapparino Pioggia suipazienti e stanze allagate all' ospedaleCardarelli. La bomba d' acqua esplosaieri ha messo in ginocchio il reparto diNefrologia, al piano terra del PadiglioneE, dove è stato necessario trasferire iricoverati fuori dalla loro stanza einterdire l' utilizzo dell' area. L' acquapiovana ha allagato una buona parte delreparto, fin dal primo pomeriggio ma idanni maggiori sono stati per gliammalati. Due donne ricoverate sonostate spostate nel piccolo corridoioantistante i reparti di degenza, dovehanno trascorso la notte insieme ad altripazienti che si trovavano ricoverati inbarella da qualche giorno. Iltrasferimento è stato inevitabile dalmomento che all' interno di una stanza siera creato un lago. La massiccia presenza dell' acqua ha reso impossibile qualsiasiriadattamento dei luoghi, nonostante la buona volontà dei sanitari che, in un primomomento, hanno persino tentato di asciugare il pavimento. L' ALLAGAMENTO I primiad accorgersi dell' acqua che gocciolava abbondantemente dal soffitto e dalle paretisono stati i pazienti. Quando alcuni ricoverati hanno chiamato i sanitari per avvertirliche «stava piovendo nella stanza», l' acqua non aveva ancora raggiunto il livello chepochi minuti dopo ha allarmato il personale e gli ammalati che hanno visto scorrerefiumi d' acqua sotto i loro occhi. Anzi, sotto i loro letti, nel caso delle pazienti di 23 e19 anni, costrette a trasferirsi in corridoio dove già sostavano tre barellati. Per le

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ammalate orfane della stanza l' unica consolazione è stata conservare almeno illetto, trasportato fuori per rendere la loro postazione di fortuna più agevole erisparmiarsi la nottata in barella. Momenti di tensione e confusione non sonomancati ma i pazienti raccontano che «gli infermieri hanno cercato immediatamentedi tamponare l' acqua sul pavimento, utilizzando della carta». Se in alcune aree delreparto è bastato asciugare i piccoli laghetti che si erano formati lungo alcunicorridoi non è stato così per la stanza che si è completamente allagata ed è statainterdetta all' uso intorno alle 15 di ieri. LA PIOGGIA I problemi di allagamento all'interno del Padiglione E non sono una novità. In passato diverse aree della palazzinasono state soggette a danneggiamenti causati da forti infiltrazioni di acqua piovanao addirittura veri e propri allagamenti, come quello di ieri. C' è da dire che lastruttura è vecchia, come molte altre all' interno della cittadella ospedaliera ma adifferenza di queste, non è mai stata sottoposta a lavori di ristrutturazione.Nonostante questo, il Padiglione E ospita sui 4 piani che lo compongono,specialistiche e ambulatori importanti, compresi la banca del sangue. Gran partedella facciata dell' edificio non è rivestita dalle mattonelle che una volta laricoprivano e ne rafforzavano l' impermeabilizzazione ma bisogna anche evidenziareche la bomba d' acqua di ieri ha avuto una portata anomala e nella zona collinare èstata anche accompagnata da oltre mezz' ora di grandine. Altri disagi sono statisegnalati «sulla corsia di accesso del pronto soccorso» ha scritto il consigliereFrancesco Borrelli, in una nota dove descrive «l' allagamento al punto che leambulanze hanno avuto difficoltà a raggiungere l' accesso dell' ospedale». LADIREZIONE «La grandine ha intasato le condotte pluviali e l' enorme quantità diacqua precipitata non è stata confluita a dovere». Questa la spiegazione tecnica dell'accaduto che Giuseppe Longo, direttore da pochi mesi dell' ospedale Cardarelli, nonrisparmia con dovizia di particolari. «La struttura è dotata di pluviali interne - spiegail manager - e la portata delle precipitazioni è stata molto violenta». La problematicaè irrisolta da anni ma il manager assicura che «ad horas è stato eseguito unintervento tecnico per evitare che possa ricapitare nei prossimi giorni» e, a breve, «ifondi dell' edilizia sanitaria convergeranno anche sul Padiglione E». «La stanza èstata immediatamente sottoposta a recupero e bonifica - conclude Longo - lepazienti torneranno in stanza entro 48 ore». © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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20/11/2019

Argomento: Sanità Campania

Pagina 24 EAV: € 5.684Lettori: 107.296

Policlinico, la manager: sigilleremo gli spifferiEttore Mautone

IL CASO Edificio 9B del PoliclinicoFederico II: in una delle stanze didegenza della Ginecologia e Ostetricia,dove sono ricoverate giovani mamme, gliinfissi non sono a tenuta. Il vetro èspesso mezzo centimetro, dunque un'efficace barriera alle intemperie, ma ilferro delle cornici delle finestre èdeformato dal tempo (quasi 50 anni divita) e le guarnizioni ormai logore oinesistenti. Sotto la spinta della buferache infuria in questi giorni ululano comein una baita di montagna. Non sonopassati indenni al primo nubifragio dellascorsa settimana. Infiltrazioni di vento epioggia il problema da risolvere. Legrandi lenzuola posizionate comebarriera sono state rimosse per i divietidel personale in camice bianco. Ilcompromesso è stato alla fine l' incerottamento di traversine. Una soluzionechirurgica attuata tra malumori e proteste che non sono cessati. INTERVENTITECNICI Gli infissi? «Interverremo per mitigare gli spifferi soprattutto vicino ai letti.Impossibile sostituire migliaia di finestre». Così Anna Iervolino, manager delPoliclinico da pochi mesi al timone della cittadella sanitaria di via Pansini. «Intantoda domenica scorsa in tutto il padiglione sono stati accesi i termosifoni e l' ufficiotecnico interverrà subito per riparare le guarnizioni e le tendine avvolgibili». Ilproblema non è di facile soluzione: gli infissi del policlinico sono vecchi, realizzatiagli inizi degli anni Sessanta, con materiali e soluzioni a quel tempo all' avanguardiama oggi, a distanza di 50 anni, di complessa manutenzione. Introvabili le guaine per

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sigillare quelle finestre. Dopo molti anni di lavoro nella direzione strategica delCardarelli il manager è temprata alle difficoltà. Se nel vicino polo dell' emergenza atenere alta l' attenzione erano le barelle e l' iperafflusso del pronto soccorso qui ilimiti sono strutturali. Ieri, dopo aver visto la foto pubblicata dal Mattino è andata sututte le furie e si è fatta sentire con i suoi sottoposti. Ora attende dall' ufficio tecnicouna relazione dettagliata sulla situazione generale della ginecologia e una propostadi intervento rapida e durevole. «Ho in mente una serie di progetti ambiziosi e diriqualificazioni, in particolare proprio del polo materno infantile, un vero e propriofiore all' occhiello dell' assistenza non solo campana ma non sono la persona degliannunci. Preferisco prima fare e poi parlare». I NUMERI Lo scoglio da superare è lastruttura a padiglioni (15 erano al Cardarelli, 21 al Policlinico). Ci sono poi i 26dipartimenti, decine e decine di unità operative, centinaia di ambulatori e servizi dacondividere tra attività assistenziali, la didattica e la ricerca. Bisogna mettere inmoto i motori per una progettualità che consenta di reperire le risorse,ammodernare le strutture, rinnovare le tecnologie. LUCI E OMBRE Il punto di forzadel policlinico è l' alta qualità di alcune discipline assistenziali e di ricerca.Ginecologia e ostetricia, Chirurgia, Endocrinologia, Reumatologia, Dermatologia,Oncologia e Malattie rare, epidemiologia e Igiene solo alcune delle discipline colbollino blu che devono fare i conti con i limiti di un mastodonte della Sanitàcampana oggi collocato nella rete dell' emergenza solo con il pronto soccorsoostetrico e la rete infarto. Entro un anno sarà pronta anche la piattaforma della retetempo dipendente dell' ictus (sono in corso i reclutamenti di tecnici e del personalemedico specialistico) ma è proprio sulla casa del parto che punta il nuovomanagement. Nel padiglione della Ginecologia, oltre al centro per la fertilità e labanca dei gameti e del tessuto ovarico, insieme alla Neonatologia e alla Terapiaintensiva neonatale e al centro prematuri, ci sarebbero da rinnovare le sale parto,realizzare una breast unit (per il trattamento a 360 gradi dei tumori della mammella)potenziare il polo pediatrico. Insomma realizzare un padiglione della donna e delbambino. Progetto nella mente del manager che però preferisce parlarne dopoaverlo realizzato. Intanto alle porte c' è il taglio del nastro della nuova piastraendoscopica pediatrica. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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20/11/2019

Argomento: Sanità Campania

Pagina 30 EAV: € 3.690Lettori: 107.296

Vignola: «Ortopedia al Landolfi da tutelare»

SOLOFRA Antonella Palma Solofrapreoccupata per le sorti di ortopedia dell'ospedale «Landolfi». Si discute laprobabilità che l' azienda Moscati, cheora detiene il presidio, possa prevedereun solo ortopedico dalle 8 alle 20 asupporto del Pronto Soccorsotrasferendo gli ortopedici da Solofra aContrada Amoretta. Solofra garantirebbeassistenza per prestazioni di minoreentità trasferendo ad Avellino gliinterventi complessi, il tutto per carenza,pare, di cardiologi e anestesisti. L'interrogativo che circola con insistenza èrelativo al rischio chiusura del reparto.Sulla questione interviene duramente ilsindaco Michele Vignola. «Su quanto sivocifera ho interpellato il direttoregenerale Renato Pizzuti - spiega Vignola- nei giorni scorche mi ha riferito che la questione non è fondata. Mi aspetto laconferma di quanto ci siamo detto rispetto la notizia che si sta alimentando sulterritorio. Se l' ipotesi diventasse fondata sarò pronto a fare barricate. L' ortopedia diSolofra è un reparto di primo ordine ed è stato sempre l' eccellenza dell' ospedaleper qualità e quantità di interventi. Con 18 posti letto, un reparto pieno e moltoproduttivo per esigenze notevoli con la difficoltà di smaltire la lista enorme dirichieste e interventi. Ha retto l' urto con le condizioni attuali assicurandoprestazioni di alto livello con la consulenza di cardiologi e anestesisti. Se ogginecessita di maggiore assistenza bisogna organizzarsi con cardiologi interni all'ospedale di Solofra e consulenze che possono venire anche da Avellino

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concretizzando la rete tra i due ospedali. Lo scorso anno ortopedia di Solofra haprestato come richiesto supporto ad Avellino. Questo aiuto non può essereunilaterale e non si risolve il problema sopprimendo Solofra. È un paradosso privareil 'Landolfi'' di presenze centralizzando Avellino. Degli ortopedici uno è andato inpensione e due si sono dimessi ma non è stato fatto niente per assicurare uncontesto di serenità a chi opera incentivando la volontà a lasciare e indebolendo l'ortopedia». Vignola richiama il rispetto del decreto 29 del 2018 con l' appello algovernatore De Luca. «Non è Solofra ad essere chiamata in causa - conclude MicheleVignola - ma è chi ha emesso il provvedimento, che deve essere attuato e recepito.Vogliamo conoscere il cronoprogramma. Erano previsti 151 posti con reparti daaggiungere. L' accordo è stato una scelta strategica per Solofra e Avellino. I duepresidi devono lavorare in rete per l' azienda Moscati». © RIPRODUZIONERISERVATA.

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20/11/2019

Argomento: Sanità Campania

Pagina 6 EAV: € 880Lettori: 29.750

Visite ambulatoriali prenotate con un click

Il servizio Una nuova app per rendere piùsemplici gli accessi ai servizi sanitariHanno aderito al progetto le Asl di Napolie il Cardarelli NAPOLI (fr.pa.) - Bastacode agli sportelli, oggi è possibileprenotare una visita ambulatorialesemplicemente con uno smartphone.Tutto questo grazie all' Appe-CUPT,sviluppata da Gesan insieme con AK12.E-CUPT è un servizio di prenotazioneonline nato per agevolare l' accessodegli utenti alle strutture sanitariemediante la creazione di un unico puntodi accesso raggiungibile da qualsiasicomputer, smartphone o tablet,purchèconnessi alla rete Internet. Con unsemplice click è possibile consultare intempo reale le disponibilità delle prestazioni sanitarie offerte dalla strutturasemplicemente digitando il numero dell' impegnativa (oppure con lo smartphoneleggendone i codici a barre con la telecamera), prenotare, spostare, disdire econsultare le proprie prenotazioni per se stessi o per i propri familiari. L'applicazione è sempre operativa, senza limitazioni orarie e potrà essere utilizzata datutti gratuitamente, basterà scaricare l' App direttamente dal proprio smartphone suGooglePlay o AppStore, registrasi e compilare tutti i campi obbligatori. Per effettuarela prenotazione di una visita, dopo aver inserito il codice impegnativa (NRE o SAR), l'App mostrerà all' utente la prima disponibilità per l' erogazione della prestazione daricevere contenuta nell' impegnativa. L' utente potrà, inol tre, decidere il luogo dicura e la data oppure sceglierne una successiva. Si potrà anche spostare la datadella visita medica. Sarà possibile pagare le prestazioni prenotate mediante carta di

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credito o altri sistemi abilitati. In Campania hanno aderito a questo servizio, e quindiè possibile effettuarela prenotazione delle prestazioni, le seguenti strutture: aziendaOspedaliera Sant' Anna e San Sebastiano di Caserta, Azienda Ospedaliera di RilievoNazionale Antonio Cardarelli di Napoli, Asl di Caserta, Asl Napoli 1 Centro, Asl Napoli3 Sud, Azienda Ospedaliera San Pio di Benevento, Ospedale Santobono Pausilipon.Per ulteriori informazioni basta collegarsi al sito www.ecupt.it.

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20/11/2019

Argomento: Sanità nazionale

Pagina 38 EAV: € 984Lettori: 74.736

Aumentano i certificati di malattia

polo inps Nel terzo trimestre del 2019sono aumentati i certificati di malattiapresentati sia dai lavoratori del settorepubblico (+7,3%) che da quelli delsettore privato (+6,2%). A livelloterritoriale, per entrambi i settori, l'incremento risulta più consistente alNord: +7,4% per il settore privato e+10,7% per il settore pubblico. È quantoemerge dall' Osservatorio statistico sulpolo unico di tutela della malattiarelativo al terzo trimestre del 2019 epubblicato ieri dall' Inps. L' Osservatorio,che ha lo scopo di monitorare l'astensione dal lavoro per malattia deilavoratori dipendenti privati e pubblici, èstato realizzato prendendo comeriferimento i certificati medici inviati dalmedico e le visite mediche di controllo effettuate dall' Istituto. © Riproduzioneriservata.

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20/11/2019

Argomento: Sanità nazionale

Pagina 21 EAV: € 17.479Lettori: 352.765

«Cure oncologiche avanzate accessibili a tutti»: la sfidaamericana nel Sud

VITO SALINARO

IL COLOSSO DI PITTSBURGH 'UPMC' HAOGGI SEI STRUTTURE IN ITALIA E MIRAAD ESPANDERSI Si consolida, nel Centroe Sud Italia, aree più svantaggiaterispetto all' accessibilità delle cure dialta specializzazione in oncologia, lasfida del sistema sanitario americano'Upmc', una realtà non-profit affiliata all'Università di Pittsburgh (da qui il nomeUniversity of Pittsburgh medical center).Ieri la Regione Campania ha accreditatonel Sistema sanitario pubblico l' UpmcVilla Maria di Mirabella Eclano (Avellino),una delle sei strutture italiane delgruppo che, tra Italia, Usa, Irlanda,Kazakistan e Cina, vanta 40 ospedali,700 ambulatori per complessivi 87.000 dipendenti (1.100 dei quali in Italia), 3,5milioni di assicurati, e un fatturato di 20 miliardi di dollari. In Campania (dove cisono 18.000 nuovi casi di cancro all' anno), Upmc propone cure radioterapicheavanzate, un settore, quest' ultimo, tra i fiori all' occhiello del gruppo. L'acceleratore lineare impiegato consentirà il trattamento di 50 pazienti al giorno. «Lanostra sfida è assicurare l' accessibilità alle migliori terapie a tutti - spiega BrunoGridelli, vice presidente esecutivo di Upmc International -. Upmc ha anche uno deipiù grandi Cancer centers del mondo. Un enorme bagaglio di conoscenze cliniche edi ricerca sui tumori che stiamo portando nel Sud, per colmare le carenze di fruibilitàdi questo territorio». Upmc ha iniziato a investire in Italia 22 anni fa, nell' Ismett(Istituto per i trapianti e le terapie ad alta specializzazione) di Palermo, riconosciutodal ministero della Salute 'istituto di ricovero e cura a carattere scientifico'; per l'

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Ismett gli americani hanno siglato un partenariato con la Regione Sicilia. Il recenterinnovo prevede un investimento da 100 milioni con l' impegno per Upmc dicostruire il Centro per le biotecnologie e la ricerca biomedica (Cbrb) di Carini(Palermo), nel quale la previsione è di occupare 600 persone; a tal proposito l'Università di Pittsburgh ha firmato un protocollo d' intesa con gli atenei di Palermo,Catania, Messina ed Enna; accanto al Cbrb, sorgerà inoltre un ospedale da 250 postiletto (Ismett 2). «Mentre negli anni '90 - osserva Gridelli - i siciliani dovevanomigrare al Nord, o in altri Paesi, oggi il trend si è invertito: circa il 10% dei pazientidell' Ismett vengono da altre regioni italiane o dall' estero». Sempre nel capoluogo diregione, il gruppo statunitense è entrato nella fondazione Ri.Med, nata nel 2006 daun' iniziativa della presidenza del Consiglio, e nella quale figurano, oltre a PalazzoChigi, la Regione e il Cnr. La fondazione si occupa di ricerca, ha un patrimonio di 300milioni e impiega 40 ricercatori. Altro polo di interesse di Upmc è Roma. Dall' annoscorso è partita la gestione - con rilevanti investimenti - dell' ospedale 'SalvatorMundi' che ha 82 posti letto. Nella Capitale, inoltre, il gruppo della Pennsylvania hainaugurato da 6 anni una collaborazione con l' Ospedale San Pietro Fatebenefratelli,implementando un centro di radioterapia di ultima generazione che ha già curato piùdi 5.000 pazienti e che rientra nella rete 'Upmc Hillman cancer center' (del quale faparte la struttura di Mirabella Eclano) che comprende 60 centri negli Usa e in Europacon 110.000 pazienti all' anno. Di medicina preventiva si occupa invece la sestarealtà italiana del gruppo, 'Upmc Institute for healt', a Chianciano Terme (Siena). Mal' espansione a stelle e strisce non finisce: «Guardiamo a nuove joint venture - diceGridelli -, l' obiettivo è ancora il Sud». RIPRODUZIONE RISERVATA.

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20/11/2019

Argomento: Sanità nazionale

Pagina 3 EAV: € 55.283Lettori: 725.830

«Inaccettabile una riforma che stritola l' Italia Nel 2020salario minimo e conflitto d' interessi»

ALESSANDRO TROCINO

L' intervista luigi di maio Il leader M5S: loius soli non entrerà mai nel programmaROMA Luigi Di Maio, Zingaretti dice chedovete trovare un' anima o si va a casa.La sta cercando? «Per il Movimento, dareun' anima a questo governo significadare tutto per gli italiani. Se ci sono delledifficoltà è normale perché siamo nati inpoche settimane, ma vedo un climapositivo: non roviniamolo con slogan peril nostro elettorato. Dopo la manovra miauguro che ci siederemo a un tavolo elavoreremo a un calendario per il 2020.A partire da salario minimo, legge sulconflitto di interessi e riforma dellasanità». I suoi deputati le chiedono unvertice sul Mes, il fondo europeo salvaStati. «Ho chiesto la convocazione delvertice. In Europa siamo stati abituati a colpi bassi in passato, che non abbiamo piùintenzione di subire». Conte ha sbagliato? Il Parlamento era all' oscuro? « Conte nonha firmato nulla e questo non è un vertice contro di lui, anzi lo sosteniamo. Ma ègiusto fare il punto. Una riforma del Mes che stritola l' Italia non è fattibile». Sull' exIlva il ministro Gualtieri dice: se si arriva a un accordo con Mittal, ci sarà anche loscudo penale. «Qui il problema non è scudo sì o scudo no. Il punto è che gli indiani diMittal non possono pensare di venire nel nostro Paese a dettar legge». Non mi harisposto: e se fosse proprio lo scudo il problema, che farete? «In questo momentonon conosciamo neanche le loro richieste. Ho piena fiducia nell' operato di Conte edel ministro Patuanelli. Ma soprattutto ho visto una grande reazione del sistema

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Paese». Come finirà? ArcelorMittal resterà oppure no? «Intanto deve risiedersi altavolo. Ripartiamo da qui». Come cambierà la manovra? Non è il solito assalto alladiligenza? Non è la solita manovra di tasse? «Ma queste sono le false accuse diSalvini e la Meloni. Fratelli di Italia fino a qualche anno fa tirava la carretta a Montivotando la riforma Fornero, ora hanno il coraggio di contestare una legge di bilancioche fa più deficit - quindi è più espansiva - di quella fatta quando eravamo algoverno con i sedicenti sovranisti. Io non so dove trovino la faccia. Se non fossestato per noi oggi le famiglie si sarebbero ritrovate l' aumento dell' Iva e 600 euro inpiù da pagare. Non scherziamo». Sulla manovra si avverte l' eco del fuoco amico.«Fuoco amico no, la voglia di apparire da parte di qualcuno sì. Ad ogni modo nondeve spaventare il numero di emendamenti. I regolamenti parlamentari permettonouna scelta oculata da parte delle forze politiche». Renzi ha lanciato un decreto«sblocca cantieri». «Facciamo uno sblocca-cantieri ogni tre mesi? Pensiamo adattuare quello già approvato ad aprile, poi analizzeremo le nuove proposte, se cisono. Ma pensiamo ai fatti concreti, non agli annunci. È un po' come quando la Legadiceva che avrebbe fatto la flat tax: poi hanno capito di aver sbagliato i conti e se lasono data a gambe levate lasciando il Paese in bilico». Però c' eravate voi al governocon la Lega e avete accettato la flat tax. «A Salvini l' ho chiesto tutto giugno e luglio:diteci dove sono i soldi per la flat tax e la facciamo. Ero anche disposto a dargli ilcommissario alla Concorrenza». Il no allo ius culturae è solo questione meteorologica(lei si è detto «sconcertato», vista la situazione a Venezia) o se ne potrà parlarequando tornerà il bel tempo? «Per le strade la gente non mi ferma per chiedermi loius soli. Mi chiede lavoro, meno tasse, liste di attesa negli ospedali più veloci. L'Italia non è un prodotto da campagna elettorale. Milioni di famiglie aspettanorisposte». Anche decine di migliaia di ragazzi immigrati. «È un tema che non è maientrato nel programma di governo, né entrerà ora». Presenterete liste, non alleate alPd, in Emilia-Romagna o farete desistenza? «Stiamo valutando insieme ai territori».Il Pd vi ha avvertito: se perde a causa vostra, cioè per il fatto che avete presentatoliste autonome, il governo rischia di cadere. È pronto a correre il rischio? «Zingarettie Franceschini non mi hanno detto mai nulla del genere. E non ho letto nulla inproposito». È un avvertimento che arriva dal Nazareno, riportato dal «Corriere» diieri. «Di retroscena ne leggo tanti, ma il governo andrà avanti se lo vorranno gliitaliani. Non credo che da parte di qualcuno ci sia l' intenzione di sacrificare il Paeseper il proprio interesse. Già lo ha fatto Salvini». Chi deciderà sulle liste regionali: leie Grillo, i gruppi o Rousseau? «È una riflessione complessiva del Movimento cheovviamente interessa anche me e Grillo. Ma va inquadrata in un ambito più ampio,

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in un momento complesso per il Movimento». Il movimento delle «sardine» chiedeun impegno comune contro Salvini. Come rispondete a quest' appello? «Guardo congrande attenzione al fenomeno. Ma è un movimento trasversale e genuino, credoche non dobbiamo fare ingerenze. Politici e partiti li lascino in pace». In realtà è unmovimento politico e con idee di centrosinistra, non proprio trasversale. «Quandoabbiamo fatto il vaffaday ci tiravano da tutte le parti. Metterci la bandiera soprasarebbe la cosa peggiore». La Trenta ha lasciato la casa, dopo le polemiche. Diceche le ha parlato e che lei ha capito le sue ragioni. Le ha capite? «Il Movimento esigepuntualità soprattutto al proprio interno. Mi piacerebbe facessero lo stesso i partiti.Nessuno ha chiesto scusa per il giro di tangenti e di corruzione che coinvolse ilcentrodestra con il Mose a Venezia». Caso chiuso? «Dal momento che ha lasciato lacasa, sì. Poi vedremo cosa succederà. Ma ha capito che era inopportuno. Eviterei dirimuginarci sopra».

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20/11/2019

Argomento: Sanità nazionale

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«Presi l' Aids in corsia, il ministero non paga»

Civitanova, 45enne sieropositivo dal1993 per un' antitetanica: dopo uncalvario lungo 26 anni, dal 2014 deveavere oltre un milione di euro di PaolaPagnanelli MACERATA «A 19 anni, conuna antitetanica, sono stato infettato dalvirus dell' Hiv. Stavo per iscrivermi all'università, e all' improvviso sono statoespropriato della vita. Dopo istanze,perizie e ricorsi che ho pagato io,indebitandomi, mi è stato riconosciutoun risarcimento per quel danno, ma sonopassati 26 anni e non ho ancora visto uneuro dal ministero». Germano Santoni,45 anni, originario di Camerino, matrasferitosi a Civitanova dopo il terremoto, racconta con grande dignità il calvariodella sua vita, trascorsa tra sofferenze indicibili, discriminazioni e diritti negati.Tanto che per ottenere quello che anche in Cassazione gli è stato riconosciuto hadovuto presentare un ennesimo ricorso al Tar. La sua storia inizia nell' agosto del1993, «quando dopo un incidente a Civitanova sono stato ricoverato in ospedale. Mihanno somministrato una antitetanica con emoderivati infettati dal virus Hiv. Unanno dopo, all' ospedale di Macerata il dottor Carlo Urbani mi ha diagnosticato lasieropositività». Cosa faceva all' epoca? «Mi ero diplomato all' istituto commerciale,stavo per iscrivermi a economia e commercio. All' improvviso mi sono state toltetutte le aspirazioni di una vita: non avrei potuto avere una famiglia, dei figli, mi èstato negato tutto quello che poteva essere normale per un ventenne». Qualiconseguenze fisiche ha provocato quel contagio? «Una serie di postumi gravi einvalidanti. Dal 2001 l' Aids è conclamata, complicata da toxoplasmosi cerebrale,cecità totale, emiparesi della parte sinistra del corpo, epilessia. L' Hiv causa poi

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oscillazioni immunitarie e quindi una serie di patologie correlate». Il danno causatodall' antitetanica è stato risarcito, almeno in parte? «Nel 1994 ho iniziato la battagliagiudiziaria, e non ho avuto mai nulla. Prima ho chiesto l' indennizzo, poi ho tentatoun ricorso amministrativo al ministero della salute, senza successo perché midicevano che non c' era il nesso causale: non era provato che l' Hiv fosse statoprovocato dall' iniezione in ospedale. Allora ho avviato la causa civile, vinta in primogrado nel 2009, poi confermata in appello e ora definitiva. Ma il ministero dellasalute non ha mai pagato. Il risarcimento di un milione e 600mila euro, più interessida calcolare dal 2001». Tra cure, assistenza e spese legali deve aver speso unpatrimonio. «Mi sono dovuto indebitare pesantemente. Ho un' indennità di 1.400euro e lo stipendio da centralinista al giudice di pace. Ma ho mille euro di spesefisse, ho una assistente domestica, un autista che mi porta da Civitanova aMacerata, dove lavoro dalle 8 alle 16. E ho dovuto fare un mare di ricorsi, istanze eperizie». Perché ora ha dovuto fare ricorso al Tar? «Malgrado le diffide, il ministerodella salute non mi ha mai risarcito. Allora con l' avvocato Emanuela Ferrariniabbiamo promosso il giudizio di ottemperanza. Ora il Tar ha imposto al ministero diversare quanto previsto entro un mese, e ha nominato un commissario percontrollare che io sia risarcito». Cosa significa per lei quel risarcimento? «Ho unadoppia disabilità, sofferenze indicibili, da 26 anni subisco ricoveri, dolori, e anchevessazioni e cattiverie. La gente mi vede come povero cieco, zoppo, solo. Nessunomi ridarà quello che ho perso, ma almeno salderei i miei debiti, potrei avere curemigliori e avrei una vita più dignitosa dopo tanta sofferenza». © RIPRODUZIONERISERVATA.

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20/11/2019

Argomento: Sanità nazionale

Pagina 14 EAV: € 21.521Lettori: 418.324

Cento milioni al colosso privato per certificare le sanitàpubblica

PAOLO RUSSO

Le Regioni pagano il revisore Kpmg perapprovare i bilanci. Il governo studia unastretta . Indagano Corte dei Conti e pmcalabresi paolo russo Oltre 100 milioni dieuro in un decennio dispensati dalleregioni al colosso delle revisioni dei contiKpmg, dove il controllore dei bilancisanitari regionali finisce per esserelautamente pagato dal controllato, perfunzioni che potrebbero essere svolte daMinistero dell' Economia e Agenas, l'Agenzia pubblica per i servizi sanitariregionali. Nelle regioni in piano di rientroper i deficit sanitari le cose vanno così,in barba alla trasparenza di verifichecontabili e del rispetto dei livelliessenziali di assistenza (Lea). Compitoanche questo affidato a Kpmg e altriadvisor. E che le cose non filino del tutto lisce lo dimostra il fascicolo aperto dallaCorte dei Conti e l' inchiesta della Procura di Reggio Calabria sul pagamento didoppie fatture a una clinica privata, nonostante i calabresi dal 2009 paghino 4milioni l' anno alla multinazionale per tenere sott' occhio i conti. L' ultimo contrattostipulato dalla Consip con Kpmg e la Bocconi per affiancare le regioni sui contisanitari e il rispetto dei Lea è del giugno dello scorso anno. Vale più di 13 milioni einteressa Abruzzo, Calabria, Campania, Lazio, Molise e Sicilia, mentre il Piemonte hastipulato un suo contratto a fine 2017 del valore di circa 6 milioni. Appalti che sisusseguono in realtà da 10 anni per un valore complessivo che secondo Agenassupera i 100 milioni. Ora però a volerci vedere chiaro è il vice ministro della Salute,

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il M5s Pierpaolo Sileri. «Il ricorso alle società di consulenza da eccezionale èdiventato la regola, senza peraltro che, come dimostrano gli anni trascorsi, ci siastato un trasferimento di competenze e di know how verso le amministrazioniregionali in difficoltà». Un compito "formativo" che era invece previsto sin dal primocontratto, ma evidentemente mai svolto, visto che si è proceduto di rinnovo inrinnovo. «Peccato -ricorda Sileri- che nel frattempo sia avvenuto uno sviluppoesponenziale delle attribuzioni conferite agli enti vigilati e in particolare all' Agenas,grazie ad una iniziativa legislativa da me promossa, che ne ha riconosciuto ilprimato nello svolgimento del monitoraggio, anche preventivo, dell' andamento deiservizi sanitari». Una funzione stabilita dall' articolo 513 della legge di bilancio delloscorso anno e che, come ricorda il direttore di Agenas, Francesco Bevere, «haconsentito di far crescere di 100 unità l' organico dell' Agenzia. La nostra - continuaBevere- è invece un' azione di sostegno che, a differenza dell' approccioconsulenziale, ha anche l' obiettivo di rendere autonome le organizzazionisanitarie». Che qualcuno evidentemente non ha interesse a centrare. Anche se ora ilvice ministro Sileri dichiara di «voler perseguire un percorso di internalizzazione dell'attività volte a garantire la tutela del diritto alla salute, anche in un' ottica ditrasparenza. Nella convinzione che soltanto l' istituzione pubblica può salvaguardarel' integrità del sistema attraverso azioni di sostegno non onerose, che mirino arendere autonomi i livelli di governance regionali». Soprattutto riguardo ilmonitoraggio dei Lea, «visto che non mi risulta gli advisor abbiano ne possano averecompetenze al riguardo"». Da qui la proposta di spostare almeno parte delle risorsedai consulenti esterni «alle Agenzie vigilate dal Ministero della salute, che possonosvolgere i medesimi compiti». Un' idea che potrebbe a breve essere messa nero subianco in un emendamento al bilancio. - c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI ilcaso ANSA/GIUSEPPE GIGLIA 6 E' il valore in milioni di euro dell' accordo con laRegione Piemonte stipulato nel 2017 13 Milioni di euro: gli ultimi contratti firmati con6 amministrazioni regionali.

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20/11/2019

Argomento: Sanità nazionale

Pagina 22 EAV: € 25.570Lettori: 546.032

Il passaporto genetico che scoverà nel mondo la curamigliore ai tumori

DI MICHELE BOCCI

LA SALUTE Presentato allo Ieo "Il dnadella malattia può essere inserito nellebanche dati" Un "documento d' identità"del tumore utile in Italia ma anche alivello internazionale. Si parla di cancroed è meglio non esagerare con lemetafore e pure con l' entusiasmo, ma ilsistema che ieri è stato presentato dalloIeo, l' Istituto europeo di oncologiafondato da Umberto Veronesi, promettedi cambiare in meglio il modo in cuivengono curati i malati colpiti dalleneoplasie più aggressive. Il "passaportogenetico del tumore" è uno strumento inuso già da qualche tempo (nel centromilanese da circa sei anni) ma ora stadiventando molto più utile grazie allapossibilità di inserirlo nei database internazionali. Nell'"onco-chip" vengono inserititutti i dati del Dna del cancro di ciascun paziente. Avere questo "documento", che adesempio contiene le mutazioni genetiche legate alla malattia, è importantissimo nell'era delle cure personalizzate. Il "passaporto" serve a scegliere la cura migliore,facendolo accedere il malato alle terapie più efficaci ma anche evitando quelle chesu di lui non avrebbero effetto. A Milano nel 2019 hanno già sequenziato 1.500 casidi cancro. Adesso però c' è molto di più. Sulla base di una indicazione ministeriale,nel nostro Paese stanno nascendo i Molecular tumor board, cioè gruppi di studiosiche inseriscono i "passaporti genetici" nelle banche dati mondiali, così da sapere sealtrove ci sono casi simili a quelli per i quali si cerca una cura. Sapere come vienetrattato, magari grazie a farmaci off-label (cioè al di fuori delle indicazioni) oppure

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con trial di studio di terapie innovative, un malato che ha un tumore con la stessamutazione genetica di un paziente seguito a Milano può essere importante peravviare una cura efficace. Il Molecular tumor board" dello Ieo è stato il primo adessere attivato in Italia e da sei mesi inserisce nei database mondiali i dati dei suoipazienti. Circa un terzo delle persone seguite ha trovato una strada terapeuticagrazie al confronto internazionale. «Possiamo parlare di personalizzazionemolecolare - spiega Roberto Orecchia, direttore scientifico dell' istituto, che hapartecipato alla Giornata di ricerca con la quale sono state chiuse le celebrazioni del25°anniversario dello Ieo - perché cerchiamo farmaci efficaci contro le molecole checompongono la cellula tumorale della persona che stiamo trattando. Un risultatostraordinario e tanto più significativo perché si applica anche alla popolazione dimalati che non rispondono alle terapie standard. È proprio in questi casi cheinterviene il Molecular tumor board, un team multidisciplinare che utilizza i dati delpassaporto genetico per creare un mini-avatar del tumore e confrontarlo con gli altriavatar nel mondo, per sapere in tempo reale se in qualche caso è stato utilizzato unfarmaco rivelatosi efficace ». Allo Ieo, dice Giuseppe Curigliano della divisionesviluppo nuovi farmaci, si consultano tramite l' intelligenza artificiale 4 databasemondiali, tra i quali quello del Memorial Sloan Center di New York, da cui si accede«a quasi 100.000 profili genici di tumore e alla loro storia clinica. È una svolta dienorme importanza per i pazienti». La speranza e che in tutti i centri che sioccupano di oncologia in Italia presto lavorino a pieno ritmo i Molecular tumor boardvoluti dal ministero. FOTOGRAMMA.

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20/11/2019

Argomento: Sanità nazionale

Pagina 21 EAV: € 15.128Lettori: 292.828

In Italia record di morti da antibiotico -resistenza

IL CASO Sono oltre diecimila ogni anno imorti in Italia per la resistenza agliantibiotici. Prima in Europa, dove idecessi totali sono circa 33 mila, ilnostro Paese registra così un tristeprimato. Nonostante il trend sia inleggero calo, rileva l' Istituto superiore disanità in occasione della settimanamondiale per l' uso consapevole degliantibiotici che si concluderà il 24novembre, i valori restano oltre la mediaeuropea. In Italia, nel 2018, lepercentuali di resistenza alle principaliclassi di antibiotici per gli otto patogenisotto sorveglianza (Staphylococcusaureus, Streptococcus pneumoniae,Enterococcus faecalis, Enterococcusfaecium, Escherichia coli, Klebsiellapneumoniae, Pseudomonas aeruginosa eAcinetobacter species), spiega l' Istituto si mantengono più alte rispetto alla mediaeuropea, pur nell' ambito di un trend in calo rispetto agli anni precedenti. Iprogrammi di Sorveglianza nazionale dell' antibiotico-resistenza e di Sorveglianzadelle Cpe fotografano un fenomeno largamente diffuso nel nostro Paese (oltre 2.000casi diagnosticati lo scorso anno) ovvero infezioni nel sangue causate da batteriproduttori di carbapenemasi, gli enzimi che distruggono i carbapenemi (una classedi antibiotici ad ampio spettro). LA SORVEGLIANZA «Purtroppo spiega AnnalisaPantosti, responsabile della Sorveglianza - l' Italia detiene il primato, nel contestoeuropeo, della mortalità per antibiotico-resistenza. Gli ultimi dati disponibilimostrano che i livelli di antibiotico-resistenza e di multi-resistenza delle specie

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batteriche sotto sorveglianza sono ancora molto alti, nonostante gli sforzi notevolimessi in campo finora, come la promozione verso gli operatori sanitari di un usoappropriato degli antibiotici». Secondo un' indagine condotta dal Centro europeo peril controllo delle malattie l' inefficacia acquisita agli antibiotici è ben conosciuta dall'89% degli operatori sanitari che ha chiaro il legame tra prescrizione,somministrazione di antibiotici e l' emergenza rappresentata dalla diffusione dibatteri resistenti a questi farmaci. Il primo passo per una terapia efficace è ladeterminazione dell' antibiotico specifico per i batteri causa della malattia. In questosenso arrivano dai ricercatori dell' Istituto dermatologico San Gallicano di Romanuovi test di laboratorio per lo sviluppo di una piattaforma diagnostica innovativache permette di misurare in modo rapido la produzione di biofilm dai batteri isolati efare una analisi dei profili di sensibilità agli antibiotici dei microrganismi. Questopermette di ottenere informazioni essenziali per una scelta terapeutica mirata,perché identifica il tipo di antibiotico più efficace per colpire il biofilm microbico.«Solo così - spiega Aldo Morrone, direttore scientifico - possiamo ottenere laguarigione di molte infezioni ed evitare la resistenza agli antibiotici che oggirappresenta un grande problema a livello mondiale». Qui, negli ultimi tre anni sonostate implementate una serie di metodiche innovative e ben due brevetti, per l'identificazione, in sole cinque ore, di batteri che producono biofilm e per l' analisi deiloro profili di tolleranza agli antimicrobici in oncologia e in dermatologia. Nel Centrola Regione con la più alta incidenza è il Lazio, nel Sud la Puglia e al Nord l' Emilia-Romagna. I maschi sono i piu colpiti tra i 60 e i 79 anni ospedalizzati. E, tra questi, lamaggioranza si trova nei reparti di terapia intensiva. I POLMONI Da una ricerca deiCenters for Disease Control and Prevention americani, lavarsi le mani regolarmentepuò prevenire circa il 30% delle malattie correlate alla diarrea e circa il 20% delleinfezioni respiratorie per le quali gli antibiotici spesso vengono prescritti inutilmente.Ridurre il numero di queste infezioni lavando le mani frequentemente aiuta aprevenire l' abuso di antibiotici, il fattore più importante che porta alla resistenzaagli antibiotici in tutto il mondo. Alessandra Iannello © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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20/11/2019

Argomento: Sanità nazionale

Pagina 21 EAV: € 21.757Lettori: 352.765

La farmaceutica chiede regole stabili per continuare ainvestire in Italia

MATTEO MARCELLI

INDUSTRIA Roma In controtendenzarispetto a diversi comparti dell' industriamanifatturiera del Paese, il settorefarmaceutico italiano sembra nonconoscere crisi. Negli ultimi dieci anni haregistrato una crescita pressochécostante e dal 2017 ha reso l' Italia,assieme alla Germania, primo produttoredi farmaci dell' Unione Europea, per unvalore complessivo superiore ai 31miliardi di euro. Risultati che le 13 casefarmaceutiche a capitale italianoaderenti a Farmindustria (Fab 13),chiedono siano riconosciuti anche dallapolitica. Non in termini di aiuti di Stato oagevolazioni fiscali, piuttosto di stabilitàdelle regole, quella necessaria - sostengono - per continuare a garantire al Paese uninvestimento annuo di 1,5 miliardi (coperto per i due terzi proprio dalle Fab 13) emantenere la produzione in Italia. Non si tratta di agitare lo spettro delladelocalizzazione, ma di rivendicare il ruolo di traino dell' economia nazionale e divolano per la crescita del manifatturiero. Il giro di affari delle aziende legate aFamindustria assorbe 43mila addetti, cresciuti a livello globale di quasi 1.400 unitàin un anno (+3,3%). E sebbene l' espansione abbia riguardato principalmente le sediestere delle Fab13, i livelli di occupazione in Italia sono rimasti pressoché stabili(-0,6%), dopo anni di graduale consolidamento. Tuttora la componente italianaimpiegata nelle attività si attesta al 35,2% del totale nel 2018 e il nostro Paesecontinua a rappresentare la scelta localizzativa prioritaria per quanto riguarda leattività a maggior valore aggiunto, la base da cui prendono avvio i processi

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decisionali e la spinta all' innovazione (headquarter e ricerca). Occupazione, dunque,e di qualità. Stando all' aggiornamento a ottobre 2019 del rapporto Nomisma'Industria 2030', presentato ieri in Sena- to da Farmindustria, i dati sullecaratteristiche dei dipendenti impiegati in Italia certificano gli alti livelli dicomplessità e della specializzazione produttiva che caratterizza le Fab13, con unatendenza a sviluppare know- how all' interno delle sedi produttive italiane dove, inmedia, quasi la metà dei dipendenti (47,6%) è occupata in attività di produzione e diricerca, e l' 82,9% possiede un titolo di laurea. Senza contare il più chesoddisfacente livello equilibrio tra i generi, con la componente femminile che incideper il 44% sul totale. Più in generale, Nomisma certifica l' ottimo stato di salute di unsettore con ampie previsioni di crescita e una spiccata vocazione per l' export: «Leesportazioni di farmaci prodotti in Italia hanno toccato i 25,9 miliardi di euro nel2018 (+4,7% rispetto all' anno precedente) confermando una crescita progressiva eperdurante - si legge nel rapporto -. Se la performance internazionale continua adapparire certamente positiva anche nel 2018, i dati relativi al primo semestre 2019(provvisori) sembrano lasciare presagire un ulteriore salto in avanti per il comparto».«Il settore farmaceutico rappresenta per il nostro Paese un valore industriale esociale di assoluta eccellenza. I risultati non mancano. L' Italia infatti è leader Ue perproduzione, trainata da un forte export, insieme alla Germania. Il valore sociale - hafatto notare Enrica Giorgetti, direttore generale di Farmindustria - consiste nelcontributo crescente alla ricchezza nazionale, nella produzione continua dioccupazione di elevata qualità, nella gestione non solo collettiva ma anchepersonalizzata dei rapporti di lavoro, concorrendo al benessere di tutti i nostricollaboratori e delle loro famiglie, nella assoluta attenzione all' equilibrio ambientalee ovviamente nel determinante concorso allo stato di salute e all' aspettativa di vitadelle italiane e degli italiani ». «Vista l' importanza del ruolo sociale del compartofarmaceutico italiano, il rapporto tra imprese e istituzioni è fondamentale - hachiarito Sandra Zampa, sottosegretaria alla Salute -. Il sistema regolatorio, infatti, èmolto complesso e per questo è necessario allinearsi il più possibile con i Paesivirtuosi, in un contesto di reciproca fiducia e collaborazione». RIPRODUZIONERISERVATA Le 13 case farmaceutiche a capitale nazionale aderenti a Farmindustria(Fab 13) si appellano alla politica affinché sia possibile continuare a garantire alPaese un valore annuo di 1,5 miliardi di euro Nomisma certifica l' ottimo stato disalute di un settore con ampie previsioni di crescita e una spiccata vocazione per l'export. Dal rapporto emerge che le esportazioni di farmaci prodotti in Italia hannotoccato i 25,9 miliardi di euro nel 2018 (+4,7% rispetto all' anno precedente)

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confermando una crescita progressiva e perdurante.

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20/11/2019

Argomento: Sanità nazionale

Pagina 36 EAV: € 2.641Lettori: 74.736

La p.a. paga più veloce (ma servono almeno 54 giorni)MICHELE DAMIANI

I dati del 2018 sul sito del mef. il ritardorispetto alla scadenza delle fatture è diuna settimana La pubblicaamministrazione paga un po' meno inritardo. Nel 2018 sono state saldate dallap.a. circa 22,1 milioni di fatture, con unritardo di sette giorni rispetto ai terminiprevisti dalla legge. L' anno precedente ilritardo accumulato era di dieci giorni(sedici nel 2016). In generale, i tempimedi ponderati per pagare le fatturesono pari a 54 giorni. È quanto emergedai dati del sistema informativo dellaPiattaforma crediti commerciali,pubblicati ieri dal Mef sul proprio sitoistituzionale. «Tutte le pubblicheamministrazioni», si legge nella notadiffusa dal Ministero, «sono tenute apagare le proprie fatture entro 30 giorni dalla data del loro ricevimento, adeccezione degli enti del servizio sanitario nazionale, per il quale il termine massimodi pagamento è fissato in 60 giorni». Nel 2018 la p.a. ha registrato oltre 28 milioni difatture, per un importo totale di 163,3 miliardi di euro, «di cui 145 effettivamenteliquidabili (ossia al netto della quota Iva e degli importi sospesi e non liquidabili)».Su 28 milioni di fatture registrate, ne sono state pagate 22,1 milioni, per un importopari a 128,3 miliardi (circa l' 88,5% del totale). Come detto, i tempi medi persaldare, in tutto o in parte, queste fatture sono pari a 54 giorni, a cui corrisponde unritardo medio di sette giorni dalla scadenza delle fatture stesse. Il sistema deipagamenti pubblici sta, quindi, lentamente migliorando registrando performancemigliori rispetto agli anni scorsi. Il miglioramento complessivo è riscontrabile anche

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analizzando, nel periodo 2015-2018, la percentuale delle fatture pagate entro itermini, che risulta in crescita con percentuali che passano dal 50,6% del 2015, al55,7 del 2016 per arrivare al 60,9 del 2017 e al 64,3% del 2018. «Nell' ottica dimigliorare la diffusione delle informazioni sui debiti commerciali», si legge nella notaministeriale, «la legge di Bilancio 2019 ha stabilito che, a partire dal primo gennaiodi quest' anno, verranno pubblicati i dati riguardanti gli importi complessivi dellefatture ricevute, di quelle scadute, dei pagamenti effettuati e dell' ammontare dellostock di debiti commerciali residui scaduti e non pagati». Le tempistiche, comunque,non sono uniformi sul territorio nazionale. Il Nord presenta tempi di pagamentoinferiori di otto giorni rispetto alle scadenze, mentre al Sud si registra un ritardomedio di undici giorni, che al Centro diventano tre. @Riproduzione riservata.

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20/11/2019

Argomento: Sanità nazionale

Pagina 42 EAV: € 572Lettori: 29.750

L�AUTODIFESA COMINCIA DALLE PAROLE Lo psichiatraMassimo Picozzi lancia il suo corso per medici.

«Gli operatori devono saper riconoscerechi sta perdendo il controllo. Spessobasta la consapevolezza perdisinnescare la violenza». MassimoPicozzi, psichiatra e criminologo, vantauna pluriennale esperienza nellaformazione di chi lavora in prima linea,avendo organizzato corsi per la Polizia eper il trasporto pubblico. La sua idea èche riconoscere i segnali di potenzialeostilità e aver appreso tecniche diautodifesa verbale consente di evitare ilpeggio. «Si chiama �verbal judo� econsiste nel fare leva sull�aggressivitàverbale dell�interlocutore per restituire,disinnescata, quella stessa violenza». Ilsuo corso - 22 lezioni video con simulazioni di eventi critici C.A.R.E. - partito a luglio,è già stato visto da 70 mila medici e infermieri.

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20/11/2019

Argomento: Sanità nazionale

Pagina 41 EAV: € 2.147Lettori: 29.750

NON PESTATE QUEL DOTTOREdi Giorgio Sturlese Tosi

Ogni anno 10 mila infermieri e 1.200medici sono vittime di violenza fisica daparte di pazienti e familiari. Per nonparlare di quella verbale. Un�escalationinarrestabile. Che ha come risultato lafuga dai pronto soccorso. Il drenaggiopost operatorio doveva essere rimosso.L�operazione era andata bene e ildecorso era regolare. Il ragazzo in attesaperò si agitava. Erano le 16 di lunedì 11novembre, e nel reparto di pneumologiadell�Ospedale Monaldi di Napoli c�era ilsolito via vai di medici, infermieri emalati. All�improvviso il giovanepaziente ha cominciato ad alzare lavoce, è saltato in piedi e si è scagliatocontro il dottore prendendolo a calci e pugni finché non l�hanno bloccato. Alla fine,in traumatologia, c�è finito proprio il medico, che ha riportato lesioni al ginocchio.Èl�ultima aggressione, in ordine di tempo, al personale sanitario all�interno di unnosocomio. Ogni anno circa 10 mila infermieri sono oggetto di violenza fisica ealtrettanti di violenza verbale. Sono stati invece 1.200 i medici vittime di episodi diviolenza nel 2018. Un esercito di professionisti della salute che sempre più spessofinisce in barella. Solo a Napoli, dall�inizio dell�anno, sono già state denunciate 96aggressioni. E l�emergenza interessa tutto il Paese. A Merano, il 16 ottobre, uninfermiere è stato ferito a calci e pugni, con contusioni e frattura di una costola, dalmarito e dal figlio di una donna dell�Est Europa che si era presentata al prontosoccorso per un malore. La sua colpa? Aver chiesto i dati anagrafici della pazienteprima di avviarla in reparto. Le risse sono all�ordine del giorno anche negli interventidi strada. Il 2 novembre, in pieno centro a Napoli, gli operatori del 118 hanno

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soccorso un ubriaco che ha distrutto l�ambulanza con tutto quello che c�era sopra.Trasportato in ospedale, al San Giovanni Bosco, ha continuato a dare inescandescenze, sputando e inveendo contro medici e infermieri. Ma questi sono soloalcuni episodi di un fenomeno dilagante. Secondo un�indagine dell�Università di TorVergata di Roma, svolta nella primavera 2019, l�89,6 per cento degli infermieri èstato vittima di violenza fisica o verbale sul lavoro. Sputi (nel 43,1 per cento deicasi), lancio di oggetti, schiaffi, pugni, calci. Persino morsi. Oltre alle lesioni fisiche,le ripercussioni psicologiche su chi subisce questi atti di violenza gratuita sonorabbia, senso di impotenza, ansia sul lavoro, paura. «Le aggressioni continuano inmodo indisturbato, apparentemente senza rimedio» conferma Paolo Ficco,presidente di Saues, il Sindacato autonomo urgenza e emergenza sanitaria. «Ilrafforzamento dell�impiego di personale di vigilanza non basta. Abbiamo osservatoche le aggressioni avvengono soprattutto per i ritardi nell�erogazione dei servizi alpubblico. Ritardi dovuti alla carenza di personale. Occorre approvare subito unalegge perché i medici convenzionati del 118, che vantano grande esperienza neltrattare le urgenze, possano transitare nei pronto soccorso degli ospedali». Intantoperò il personale fugge a gambe levate da questi presidi di primo intervento. Ilgovernatore della Campania Vincenzo De Luca, il 12 novembre scorso, annunciandoil collegamento delle telecamere di sorveglianza dell�Ospedale Santobono di Napolicon la questura, ha affermato che gli ultimi concorsi per medici di pronto soccorsosono andati deserti: «Non si presentano, non partecipano più». Nessun medico,neppure per i cinque posti offerti dall�Asst Lariana per gli ospedali Sant�Anna eSant�Antonio Abate di Cantù. Andato deserto anche il concorso per 33 posti neiPronto soccorso della provincia di Agrigento. Difficoltà nel reclutamento di medici einfermieri in Trentino, in Veneto, nelle Marche e al Cardarelli di Napoli. «Questeaggressioni mettono a durissima prova il personale sanitario» ammette BarbaraMangia cavalli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini delle professioniinfermieristiche (Fnopi). «Un infermiere su due ha subìto una qualche forma diviolenza, ma le denunce rappresentano la punta dell�iceberg, gli episodi sono moltidi più. Occorre intervenire sui modelli organizzativi per permettere agli operatori dilavorare in maniera appropriata. La rete territoriale deve essere rinforzata,registriamo troppi accessi inutili al pronto soccorso». Per la presidente degliinfermieri i corsi di autodifesa, proposti in varie strutture, non servono: «Nonrisolvono il problema, dobbiamo intervenire con un altro tipo di formazione: comericonoscere la predisposizione alla violenza di un paziente». Anche dai medici arrivaun grido d�allarme. La Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli

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odontoiatri (Fnomceo) ha tappezzato alcuni ospedali con manifesti in cui un medicocon l�occhio nero chiede: «E poi la vita chi te la salva? Chi aggredisce un medicoferisce tutti noi». Roberto Monaco, il segretario nazionale, denuncia: «Ildefinanziamento del Servizio sanitario nazionale è allarmante. Rispetto al 2017abbiamo 2,5 miliardi in meno, mancano 8 mila medici e 2 mila dirigenti sanitari. Nel2018 abbiamo regalato allo Stato un miliardo di straordinari non pagati. E i prontosoccorso sono sempre più intasati. Per non parlare delle guardie mediche: ci sonosempre più medici donne che si fanno accompagnare nelle visite a domicilio dalpadre o dal fidanzato». Anche per Monaco occorre valorizzare il territorio («ilpaziente ormai non chiama nemmeno più il medico di famiglia, ma si recadirettamente al pronto soccorso»), inasprire le pene e prevedere la procedibilitàd�ufficio per chi commette violenze, anche verbali, nei confronti del personale. Einvestire sulla formazione. Ma occorre farlo al più presto. A Pordenone il personaledella guardia medica è stato dotato di un telecomando che invia una richiesta disoccorso geolocalizzata alle forze dell�ordine. Gli alpini che volontariamente datempo scortavano i medici nelle loro visite a domicilio non bastavano più.

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20/11/2019

Argomento: Sanità nazionale

Pagina 16 EAV: € 3.518Lettori: 88.281

Per il suicidio assistito e per l'eutanasia meglio unreferendum

Bruno Ferraro*

Bruno Ferraro* nNon è il caso dirivangare l' acceso ed annoso dibattitointorno al tema del testamento biologicoe del suicidio assistito, sempre diattualità quando si è in presenza disoggetti in stato vegetativo o preda diinfermità gravissime che ne riducono alminimo la vitalità. Sono situazioni cheinducono sofferenza al limite dellasopportazione per quanti vivono a direttocontatto con l' infermo e sono portati aritenere che la vita del medesimo è privadi qualsiasi significato e "non degna diessere vissuta". Nel 2018, in pendenzadel procedimento a carico di Cappato reodi aver accompagnato il Dj Fabo inSvizzera a trovare la morte inibita nelnostro Paese, la Corte Costituzionale,esaminando un eccezione di illegittimità della legge che punisce l' omicidio delconsenziente, adottò una pronunzia interlocutoria con cui raccomandava alParlamento una ulteriore riflessione sul tema. Il Comitato nazionale per la bioeticaha poi licenziato un parere che sottolinea la differenza tra l' eutanasia ed il suicidioassistito, affermando che «l' accompagnamento alla morte» è da considerare lecitoin quanto diverso e non assimilabile all' eutanasia che, implicando una condottaattiva del reo, costituisce reato. La pronunzia è stata emessa con 13 sì ed 11 no. Lamaggioranza ha fatto leva sul principio dell' autodeterminazione del paziente; laminoranza sul principio della difesa della vita umana che non incontra limiti nellacarta costituzionale. Quest' ultima affermazione è pienamente condivisibile, anche

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perché la Costituzione riconosce il diritto di vivere e non certo quello di morire. Nonaltrettanto può dirsi per la tesi della maggioranza, sia perché la liberadeterminazione ha una dignità inferiore rispetto al diritto alla vita, sia perchéincontra limiti nella legislazione ordinaria: per tutti cito la rinunzia ai vaccini e alleferie, in cui sono in discussione valori attinenti al diritto alla salute propria ed altrui.In ogni caso, il Comitato ha rivolto al legislatore alcune raccomandazioni: impegno difornire cure adeguate ed idonee informazioni; promozione della ricerca scientificabiomedica e psicosociale; cura della formazione degli operatori sanitari. Trattasi diuna materia delicata in cui si scontrano due concezioni di rilevanza costituzionalecome la libertà di determinazione del paziente (alias consenso o dissenso informato)e la sacralità della vita umana. Poiché lo stesso Comitato raccomanda al Governo diincentivare la partecipazione dei cittadini, non è il caso di indire un referendum o unlibero interpello dei cittadini? Non vorrei che si giungesse ad una soluzione calatadall' alto, adagiandosi magari sulla normativa di altri Paesi che hanno aperto datempo le porte all' eutanasia. Il problema è urgente. *Presidente Aggiunto OnorarioCorte di Cassazione riproduzione riservata.

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20/11/2019

Argomento: Sanità nazionale

Pagina 12 EAV: € 5.033Lettori: 107.296

Test di Medicina, i giudici riammettono gli esclusi

IL CASO Il test a numero chiuso, ormai,fa acqua da tutte le parti. Oggi infatti, adistanza di due anni, possonofrequentare i corsi anche gli studenti chefurono esclusi dalle selezioni del 2017. Adeciderlo è il Consiglio di Stato: i giudiciamministrativi hanno infatti accolto iricorsi di 37 ragazzi che non trovaronoposto due anni fa, come già eraavvenuto (con una precedente sentenza)ad altri 250 candidati rimasti fuori con iltest dello scorso anno. La motivazionesta nel fatto che, per l' anno accademico2019-2020, il ministero dell' Istruzione eil ministero della Salute hannoaumentato la disponibilità di posti: 1600in più. Secondo i giudici, vuol dire che gliatenei avevano la possibilità diaccoglierli anche un anno fa. O due annifa. Non solo, i giudici nel decidere di accogliere i ricorrenti fanno esplicitoriferimento al fabbisogno di medici nelle strutture sanitarie italiane. In sostanza: semancano i medici in corsia o nei pronto soccorsi, tanto da pensare di doverli reperiresenza specializzazione o in età da pensione, perché escludere gli aspiranti camicibianchi dalle facoltà di Medicina? «Vi è notizia- scrivono i giudici nell' ordinanza -dell' aumento di circa 1.600 posti complessivi: tale aumento, sia pur disposto per l'anno accademico 2019/2020, non solo è indice delsottodimensionamento dei postifin qui disponibili nell' offerta formativa, ma sembra anche essere più aderente aiprevedibili bisogni sanitari futuri». Dunque, secondo il principio indicato dal Consigliodi Stato, ci potrebbero essere in tutto 1.600 in posti disponibili in più per i candidati

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del 2018, e altrettanti per il 2017. Ma si potrebbe andare a ritroso negli anni, finquando ci saranno studenti disposti ancora ad entrare a medicina. Quest' anno, adesempio, si sono iscritti al test di medicina e odontoiatria 68.694 studenti, in corsaper uno dei 12701 posti disponibili. Un' impresa ardua anche se, rispetto al passato,i posti messi a bando erano più numerosi: proprio quei 1600 che ora fanno vacillareil numero chiuso degli anni precedenti. «Denunciamo da anni l' errato calcolo delfabbisogno dichiaranoFrancesco Leone,Simona FelleFloriana Barbata, socidellostudio legale Leone-Fell calcolo da cui poi scaturisce il numero di posti messi abando. Oggi il Consiglio di Stato si sostituisce ancora una volta al ministero fissandoil numero di posti in più anche per il2017. È evidente che viene puntualmentesottostimata la capacità delle facoltà di accettare studenti: nel 2014 per esempio ilconcorso ha avuto una grave irregolarità, legata al bonus maturità, e con i ricorsisiamo riusciti a far entrare almeno 4mila persone in più. Un migliaio solo a Palermo enon mi sembra che il numero di iscritti aggiuntivi abbia creato problemi». LARIFORMA La questione del test a numero chiuso è più che mai aperta, anche inParlamento dove si sta valutando una possibile riforma per consentire l' accesso adun maggior numero di candidati. «Se lo Stato vuole davvero accogliere più studentinella facoltà di medicina - spiega il Rettore della Sapienza, Eugenio Gaudio, giàpreside di Medicina - deve investire in strutture e docenti. Oggi non è così: mancanosoprattutto le borse per le specializzazioni quindi aumentare i laureati in Medicinasignifica stringere ancora di più l' imbuto formativo. Ovviamente accoglieremo iricorrenti ma per loro ci sarà inevitabilmente il disagio di entrare con i corsi giàavviati peraltro in una struttura universitaria già satura di iscritti». Lorena LoiaconoGraziella Melina © RIPRODUZIONE RISERVATA.