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1 “ DALLA PARTE DEI CITTADINI” PIANO INTEGRATO DI SALUTE 2009-2011

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“ DALLA PARTE DEI CITTADINI”

PIANO INTEGRATO DI SALUTE

2009-2011

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SOMMARIO

PRESENTAZIONE 7

PREFAZIONE 8

1 - LA PROGRAMMAZIONE PER LA SALUTE TRA CONTINUITÀ ED INNOVAZIONE 13

1.1 - IL PIS 2006-2008 ED I SUOI PROGETTI 13 1.2 - LA CONTINUITÀ E LE NUOVE LINEE GUIDA 13

2 - TRA CICLO E SFERE DELLA VITA 14

2.1– PERSONE: STORIE E NARRAZIONI PER LA QUALITÀ DELLA VITA 14 2.2– CITTADINO E SALUTE: QUALE RESPONSABILITÀ 14

3 - DALLA PARTE DEI BAMBINI 16

3.1 - QUALI E QUANTI BAMBINI 16 3.1.1 -Quanto vivranno i nostri bambini? 20 3.1.2 - Quanto si nasce in Val di Chiana? 23 3.2.1 – I Servizi educativi per la prima infanzia (Da 0 A 2 Anni) 25 3.2.2 – Le Scuole dell’infanzia (Da 3 A 6 Anni) 28 3.2.3 – Le scuole primarie 30 3.2.4 - I bambini che vivono nelle comunità 32 3.2.5 – I bambini che vivono in altre famiglie. L’affidamento 33 3.2.6 – I Bambini ed il servizio sociale 34

3.3 – SCUOLA, LABORATORIO, TEMPO LIBERO A MISURA DI BAMBINO 36 3.3.1 – Come stanno i bambini a scuola 38 3.3.2- Quali opportunità per il tempo libero 38 3.3.3 - La crescente complessità del ruolo genitoriale 40

3.4 – UN BAMBINO IN SALUTE 41 3.4.1 - La mortalità infantile 41 3.4.2 - L’assistenza ospedaliera 43 3.4.3 - Territorio 44 3.4.4 - Le vaccinazioni 44 3.4.5 - Il Supporto ai bambini 45

3.4.5.1 - Bambini con disagio mentale 45 3.4.5.2 - I bambini vulnerabili 46

3.4.6. - Alimentazione 47

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3.4.7 - Quali sport per i bambini 59

4 - NELLA TERRA DI MEZZO: ADOLESCENTI E GIOVANI 62

4.1 - ADOLESCENTI E GIOVANI IN MOVIMENTO 62 4.2 - LA SALUTE NEL CAMBIAMENTO 64

4.2.1 – Gli stili di vita 64 4.2.2 - Il disagio percepito 74 4.2.3 - Le campagne d’informazione con scuole, servizi pubblici e famiglie. 77 4.2.4 – L’adolescenza ed il disagio psichico 77 4.2.5 - I consultori per gli adolescenti 78

4.3 - LA PREPARAZIONE PER IL FUTURO 79 4.3.1 - Dalla scuola dell’obbligo alle scelte per le scuole superiori 79 4.3.2 – Il tempo libero 84 4.3.3 - Offerta di cultura nel territorio 85

4.3.3.1 - Le BIBLIOTECHE : sempre più lettori, ma soprattutto lettrici, incontrano libri. 86 4.3.3.2 - I TEATRI: Luoghi abitati, conosciuti, al servizio della comunità. 87 4.3.3.3 - La MUSICA: passione per fare e per sentire 88

4.3.4 – Partecipazione politica e solidarietà 88

5 – UNA NUOVA ETÀ: I GIOVANI ADULTI 90

5.1 - UNA NUOVA ETÀ DI TRASFORMAZIONE 90 5.2 - NUOVI STILI DI SALUTE 93

5.2.1- I problemi di salute mentale 94 5.2.2- Disabili adulti 98

5.3 - CAPITALE SOCIALE 98 5.3.1.- Le donazioni di sangue 100 5.3.2. - La costruzione del genere 101

5.4 - IL SAPERE PER LO SVILUPPO 102 5.4.1 - Cultura per il territorio 102

6 - LE MOLTEPLICI FAMIGLIE, LA POPOLAZIONE ATTIVA, IL CONTESTO PRODUTTIVO 103

6.1 - UNA, NESSUNA, CENTOMILA FAMIGLIE 103 6.2. - IL CARICO DELLA CURA… 115

6.2.1 - Essere genitori 118 6.2.2. - La coppia 119

7 – L’ETÀ DELLA SAGGEZZA: ANZIANI E GRANDI ANZIANI 121

7.1 - SOLI, IN COPPIA, IN FAMIGLIA: UNA RISORSA PER LA COMUNITÀ 121 7.2 - PREVENZIONE E ASSISTENZA 124

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7.2.1 – Le attività di prevenzione 124 7.2.3 - Fra non autosufficienza, cronicità e fragilità 126

7.2.3.1 - Le malattie croniche 130 7.2.3.2 - Vaccino antinfluenzale 131 7.2.3.3 - Medicina Generale e Pediatria 131

7.3. - L’ASSISTENZA OSPEDALIERA 134 7.3.1 - La domanda di specialistica ambulatoriale 139

7.4 – I SERVIZI NEL TERRITORIO 140 7.4.1- L'assistenza domiciliare integrata 143 7.4.2. - L’assistenza domiciliare integrata con le cure intermedie 147 7.4.3 - Assistenza medica oncologica domiciliare. 149 7.4.4 - L’assistenza protesica 150 7.4.5 - L’ambulatorio del medico di distretto (cure primarie) 151 7.4.6 - Il poliambulatorio territoriale 152 7.4.7 – La riabilitazione 154

7.4.7.1 - Accesso 155 7.4.7.2 - Attivita’ 155

7.4.8 – Mortalità 157 7.4.8.1 - Mortalita’ generale e per causa 157 7.4.8.2 - La mortalità per tumore 162

7.4.11 – Le morbosita’ 166 7.4.11.1 - I tumori 167 7.4.11.2 - Infarto del miocardio acuto 170

7.4.12 - La farmaceutica territoriale 174 7.5 – LE DIPENDENZE FRA GLI ANZIANI 180 7.6 - IL SAPERE COME PREVENZIONE 181

7.6.1 - Ruolo medici di famiglia - i servizi pubblici 181 7.6.2 - Il tempo libero 182 7.6.3 - La partecipazione e il volontariato 183 7.6.4 – L’alimentazione 184

7.6.4.5 - Stato nutrizionale 185 7.6.4.6 - Frequenze alimentari 186 7.6.4.7 - Stile di vita 186 7.6.4.8 - Patologie sofferte 186 7.6.4.9 - Conclusioni 187

8 - UN TERRITORIO DA VIVERE 188

8.1 - DATI GEOMORFOLOGICI 189 8.2 - DESCRIZIONE DELL’USO DEL TERRITORIO 190

8.2.1 - Parchi 191

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8.3 - DATI CLIMATICI 194 8.4 - SUOLO-VULNERABILITÀ 196 8.5 - QUALITÀ DELL’ARIA- RUMORE 197

8.5.1 - Qualità dell'aria - Campi elettromagnetici 198 8.5.2 - Qualità dell'aria – Inquinanti Aerodispersi 198 8.5.3 - Qualità dell'acqua superficiale 201

8.6 - RIFIUTI 202 8.6.1 - Rifiuti - Produzione 202 8.6.2 - Rifiuti – Raccolta 206 8.6.3 - Rifiuti – Deposito e smaltimento 207

8.6.3.1 - La discarica delle Macchiaie 207 8.6.3.2 - La stazione di trasferrenza RSU di Dogana Rossa 207

8.7 - INSEDIAMENTI PRODUTTIVI - DISTRIBUZIONE COMPARTI E ADDETTI 208 8.7.1 - Insediamenti Produttivi - Autorizzazione Ambientale Integrata 210 8.7.2 - Insediamenti produttivi - Aziende A Rischio Di Incidente Rilevante 211

8.8 - ATTIVITÀ AGRICOLA - TIPOLOGIE E ADDETTI 211 8.8.1 - Filiera agroalimentare 212 8.8.2 - Filiera Agroalimentare – Produzione Agricola 212 8.8.3 - Filiera Agroalimentare - Allevamenti 214

8.9 - AMBIENTE COME RISORSA – L’ACQUA 216 8.9.1 - Ambiente Come Risorsa - Fonti Ad Uso Potabile – Localizzazione 217 8.9.2 - Ambiente come risorsa - fonti ad uso potabile – qualità 219 8.9.3 - Ambiente come risorsa - trattamento acque ad uso potabile 223 8.9.4 - Ambiente come risorsa – Attività estrattive 223

8.10 - MOBILITÀ 226 8.10.1 - Trasporti 228 8.10.2 - Sicurezza stradale 229

9 - STATO DEL LAVORO E DELL’ECONOMIA 233

9.1 - IMPRESE ED IMPRENDITORI IN PROVINCIA DI SIENA 233 9.1.1 – Imprese 233 9.1.2 -Imprenditori 235 9.2 -Imprese ed imprenditori nell’ambito dei SEL 237

9.3 - IMPRESE ED IMPRENDITORI UNIONE DEI COMUNI DELLA VAL DI CHIANA SENESE 240 9.3.1 - Imprese 240 9.3.2 - L’attività economica 243 9.3.3 - Imprese artigiane 247 9.3.4 - Imprese femminili 249 9.3.5 - Imprenditori 251

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9.3.6 – Imprese turistiche della Val di Chiana Senese 257 9.3.6.1 - Una sfida per la salute: il termalismo nella cura e nel benessere 260

9.4 – MERCATO DEL LAVORO 263 9.4.1 - Lavoratori in stato di disoccupazione 263 9.4.2 - Assunzioni 264 9.4.3 - Mobilità 265 9.4.4 - Collocamento obbligatorio 266

9.5 - INFORTUNI SUL LAVORO 266 9.5.1 - Edilizia 267 9.5.2 - Agricoltura 267 9.5.3 - Infortuni mortali 268

10 - INDIRIZZI PROGRAMMATICI PER IL TRIENNIO 2009-2011 270

10.1 - PREMESSA 270 10.2 - SCHEDE DI SINTESI 271

11 - BILANCIO CONSUNTIVO 2007 DELLA ZONA DISTRETTO 288

12 - RISORSE ECONOMICHE PIS 289

13 - PROGETTI 291

13.1 - SCUOLA SICURA 291 13.2 - AMBIENTE SICURO 294 13.3 - MOBILITÀ SICURA 297 13.4 – NUOVA RELAZIONALITÀ 301 13.5 – DISAGIO ABITATIVO 305 13.6 – ANZIANI FRAGILI 307 13.7 – DONNE MIGRANTI 313 13.8 – TI CHIAMERÒ PER NOME 318 13.9 – DISAGIO GIOVANILE- VOGLIO VOLUME,PER LA LEGALITÀ 322 13.10 – EDUCAZIONE ALIMENTARE PER PROMUOVERE STILI DI VITA SANI E PREVENIRE LE MALATTIE CRONICO DEGENERATIVE 333 13.11 – SCONFIGGIAMO BARBABLÙ 336 13.12. – GUIDA SICURA 340

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Presentazione Ecco il nuovo Piano Integrato di salute 2009-2011. La Società della Salute della Val di Chiana Senese, conclusa la fase di sperimentazione, si sta avviando alla nuova fase prevista dalla Legge Regionale 60/08 che prevede, almeno nella forma iniziale, la diretta gestione della Non Autosufficienza , del Percorso Handicap e quello del Disagio. Si è ritenuto infatti ormai maturo a livello zonale trasferire alla SdS anche la gestione del disagio come forte integrazione tra la componente sociale e sanitaria, che ricade sul territorio. Sia la SdS che l’Asl 7 sono pienamente consapevoli che il successo di questa operazione richiede, da un lato, il coinvolgimento della partecipazione di tutte le risorse locali, e dall’altro la non duplicazione dei costi organizzativi. Il PIS diventa lo strumento fondamentale perché l’attività della SdS sia orientata ai bisogni reali della popolazione della Val di Chiana Senese. Questa seconda edizione offre, rispetto alla prima, una modalità espositiva innovativa, ossia per processi, seguendo il ciclo di vita dei residenti: i bambini, gli adolescenti e giovani, i giovani adulti, le famiglie e gli anziani. In questo modo la centralità della persona, nel suo percorso di vita è meglio garantita. Va segnalato come il risultato di questo PIS sia da ascrivere all’integrazione fra le competenze gestionali dell’ASL7 di Siena e della Zona Val di Chiana e la visione politica della Conferenza dei Sindaci. Integrazione che trova la sua operatività nella Giunta della Società della Salute.

Il Presidente S.d.S Il Direttore Generale AUSL 7 di Siena Massimo Della Giovampaola Ing. Massimo Scura

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Prefazione

Il 2009 segna un doppio appuntamento per la nostra zona: la fine della sperimentazione della Società della Salute, con l’avvio della fase gestionale e la stesura della seconda edizione del Piano Integrato di Salute 2009-2011. Il presente PIS racchiude in sé diversi elementi di novità tra cui i principali sono rappresentati dal superamento dell’equazione “salute=sanità” e l’altro dall’introduzione della visione da parte dei cittadini nelle loro varie fasi della vita.

Con quest’azione si è voluto accogliere, per scelta, la definizione di salute dell’organizzazione mondiale della sanità o meglio ciò che determina salute: “le risorse e le condizioni fondamentali per la salute sono: pace, alloggio, istruzione, cibo, reddito, un ecosistema stabile, risorse sostenibili, equità e giustizia sociale”.

Il PIS dovrà rappresentare nel prossimo futuro lo strumento di programmazione più idoneo per il governo delle comunità . Tale strumento nasce nel rispetto del principio della concertazione e partecipazione con la comunità poiché come afferma la Carta di Ottawa “ occorre una ristrutturazione delle società civili e del loro modo di funzionare” ovvero” come la gente vive, ama, lavora e si diverte”. Tutto ciò non deve rimanere né demagogia né uno slogan bensì fondamento di una nuova programmazione e di una nuova coesione sociale. Le linee guida della Regione Toscana prevedono per la stesura del PIS tre fasi ben distinte di cui la prima è la redazione del Profilo di Salute, la seconda è l’Immagine di Salute e la terza è il vero e proprio Piano Integrato di Salute. Il profilo di salute rappresenta l’insieme dei dati che costruiscono i determinanti di salute del territorio, delle sue opportunità e delle risorse disponibili. L’immagine di salute è costituita dall’analisi del profilo, dall’individuazione dei punti di debolezza dell’area interessata e dalla scelta delle ipotesi d’intervento per la stesura dei progetti, finalizzati a sanare gli elementi di criticità. Il PIS rappresenta l’insieme delle due azioni precedenti, delle priorità e dei progetti con allegato il crono-programma, dimensionato sui tre anni di validità dello stesso ed il piano di copertura finanziaria.

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La scelta condivisa in zona è stata quella di accorpare le tre fasi del processo in un’ unica stesura che raccoglie in sè il Profilo, l’Immagine ed il Piano. Nella raccolta e nell’analisi dei dati si è spaziato dagli stili di vita al contesto demografico, a quello economico- ambientale, alla mobilità, al lavoro, ai servizi socio - sanitari, e così via, seguendo il criterio, evidenziato dalle esperienze scientifiche, di suddividere i determinanti di salute nelle seguenti percentuali: 70% di natura ambientale, economica, stili di vita, 20% servizi socio- sanitari ed il 10 % dei cosiddetti immodificabili ovvero quelli genetici. In buona sostanza si è tentato di realizzare il superamento dell’equazione “salute=sanità”. Infatti la sfida raccolta dai gruppi di lavoro è stata quella di creare uno strumento di lavoro per quanti hanno necessità di programmare le proprie attività e ricondurre i servizi socio-sanitari al loro vero ruolo, ovvero quello di “manutentori” del nostro corpo e della nostra psiche. Ciò sottintende che se nelle programmazioni si terrà conto dell’analisi dei determinanti di salute collegati alla qualità della vita, si raggiungerebbe un’azione di prevenzione senza precedenti tale da ridimensionare il lavoro del SSN. Per quanto concerne l’impostazione del PIS sulle sfere della vita si sono dovute superare diverse difficoltà legate alla trasversalità dei dati ed alla loro riaggregazione sulle varie fasce d’età, realizzando un PIS unico a livello nazionale. La visione d’insieme è stata mantenuta solo per ciò che non è stato possibile disaggregare e per le questioni ambientali, economiche e sulla mobilità. Per la realizzazione di tale scenario è stato necessario ricorrere alle diverse banche dati dei soggetti interessati ed alla collaborazione degli stessi. Il lavoro, durato circa 9 mesi, è stato molto impegnativo ed ha visto il coinvolgimento di innumerevoli collaboratori tra questi devo evidenziare l’impegno profuso da Lucia Mazzetti, Lucia Musso, Massimo Paterni, Roberto Pulcinelli, Sonia Mazzini, Carla Corridori, Marcello Toppi, Donatella Viviani, Lucia Capperucci, ed il prezioso e determinante contributo di Andrea Volterrani (Osservatorio Sociale Provincia di Siena), a tutti gli estensori,collaboratori ed agli Enti che hanno fornito i dati va il mio personale ringraziamento.

Il Direttore della SdS Gian Guido Pintus

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Metodologia di lavoro L’elaborazione della seconda edizione del PIS è iniziata nell’aprile del 2008. Il metodo di lavoro ha seguito i criteri della concertazione,informazione e partecipazione che si sono esplicitati con l’istituzione di 5 gruppi di lavoro con il coinvolgimento di 30 collaboratori appartenenti agli EELL, forze sociali, volontariato, imprese ecc., scelti tra gli Enti ed i membri della Consulta e del Comitato di Partecipazione della SdS. Qui di seguito sono riportati i gruppi di lavoro : GRUPPO 1: CONTESTO DEMOGRAFICO-SOCIALE

RESPONSABILI: Andrea Volterrani

Analisi del ciclo di vita Mutamento demografico Vulnerabilità sociale

Carla Corridori - AUSL 7

Artimino Cappeli – AUSER-

Donatella Governi – Staff –

Franco Fei - ANIEP – Fosco Anselmi – ANMIC –

GRUPPO 2: CONTESTO FISICO - AMBIENTALE

RESPONSABILE: Roberto Pulcinelli

Ambiente e qualità ambientale Territorio Aria Acqua Ambiente come risorsa Gli insediamenti e la loro compatibilità

Cesare Fagotti - Arpat Giorgio Sbrilli - Siena Ambiente Luca Bardelli - Nuove Acque

Massimo Bellatalla – Acquedotto del Fiora

Nicola La Rocca – CUPLA – Alessandro Grazi – P.A. Torrita di Siena

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GRUPPO 3: CONTESTO SOCIO-CULTURALE

RESPONSABILE: Lucia Mazzetti

Stili di vita L’uso dei servizi ( a domanda) alimentazione Scuola e formazione Relazionalità Capitale sociale

Angela Piccardi – AUSL 7 Giorgio Ciacci - MMG – Associazione Amica Donna Franco Rossi – Associazioni culturali Gerardo Provvisiero – AUSL 7 –

Adriana Tonini – AUSL 7 Educazione Sal. Antonio Giacomelli – p.Consulta – Emilio Iommi – Consulta –

GRUPPO 4: CONTESTO DI LAVORO ECONOMIA – MOBILITA’ - URBANISTICA

RESPONSABILE: Lucia Musso –Claudio Cencetti

Lavoro Sicurezza negli ambienti di lavoro Attività produttive e servizi e loro insediamenti Situazione abitativa Viabilità ,trasporti e sicurezza

Mauro Vestri – C.N.A. Valerio Presenti – confesercenti

Manuele Mencarelli – Corpo Pol. Municipale Giorgio Pinzi -Comunità Montana – Rappresentanti dei Comuni: Lucia Musso – Olinto Paolucci

Marcello Secciani – CUPLA – Sirio Bussolotti – Fondazione Terme

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GRUPPO 5: CONTESTO SOCIO SANITARIO

RESPONSABILE: Massimo Paterni

Servizi territoriali Servizi Ospedalieri Uso e appropriatezza dei servizi Natalità Morbosità Mortalità

Giovanni Tiezzi – AUSL 7 – Riccardo Olivieri AUSL 7 – Aurora Marcocci – AUSL 7 –

Roberto Pinca – AUSL 7 - Associazione Amica Donna Aristeo Biancolini – Covalcc – Istituto Redditi Sinalunga Emilio Cicaloni – Ven. Confraternita Mis. Cetona Marcellino Posani – CUPLA – Romano Pizziconi – Casa Famiglia Cetona -

Con i gruppi di lavoro si sono stabilite le seguenti regole di lavoro:

• Fare l’indice generale,con titoli e sottotitoli • Ricercare i dati dalle fonti ufficiali (ISTAT,Provincia,USL,ARPAT,Comuni,ecc) sulla base

dell’indice • Elaborare il commento in funzione del titolo e degli obiettivi generali del profilo • Non essere prolissi nell’analisi dei dati • Ogni gruppo ha a disposizione massimo 25 pagine • Ogni gruppo deve prevedere oltre all’analisi sintetica del contesto e relativi commenti

anche l’ipotesi di motivazione delle criticità e quella di soluzione ( profilo + immagine) • Rispettare il rapporto proporzionale dei determinanti di salute • Periodo di riferimento degli ultimi 10 anni (vedi censimenti ed analisi l’ISTAT –) oppure i

5 anni • Individuare per ogni gruppo chi scrive • Utilizzare formato Word, per le tabelle anche formato Excel • Utilizzare la posta elettronica per dialogare tra i componenti e per trasferimento lavoro al

responsabile • Ogni responsabile lo trasferisce alla segreteria di zona

Il lavoro dei gruppi ha raccolto i dati da fonti ufficiali e da quelli in possesso della Zona;per ogni capitolo si sono evidenziate alcune riflessioni di analisi e si sono avanzate delle utili proposte di lavoro per l’individuazione dei progetti triennali di competenza degli organi della SdS.

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1 - La programmazione per la Salute tra continuità ed innovazione

1.1 - Il PIS 2006-2008 ed i suoi progetti

La prima edizione del PIS ha rappresentato, per la sperimentazione della SdS, un momento importante di programmazione, di concertazione e di coesione sociale/istituzionale. Questi valori hanno consentito di individuare 9 progetti di cui 5 si sono conclusi positivamente, 2 sono, attualmente, in fase di avanzata realizzazione e 2 non si sono potuti realizzare per questioni tecnico-amministrative e logistiche.

Per i risultati ottenuti e la valenza progettuale si è deciso di prolungare i seguenti progetti:

• Prevenzione disabilità negli anziani fragili • Educazione alimentare per promuovere stili di vita sani e prevenire le malattie

cronico degenerative • Interventi finalizzati al rilevamento ed alla riduzione del disagio giovanile • Donna migrante • Chiamatemi per nome

1.2 - La continuità e le nuove linee guida

Il nuovo PIS è stato redatto nel segno della continuità e dell’innovazione,fermo restando il suo obbiettivo principale ovvero migliorare lo stato di salute della popolazione. La promozione della salute non è un esclusivo compito dell’organizzazione sanitaria bensì e sopratutto il risultato di scelte politiche ed istituzionali che determinino una particolare attenzione all’ambiente,alla gestione del territorio,alle politiche del lavoro e che più in generale migliorino le condizioni di vita della popolazione. Da ciò ne è derivata un impostazione strutturale che ha privilegiato la descrizione e l’analisi dei determinanti di salute più significativi e quindi non quelli sanitari che come sappiamo rappresentano solo il 20/22/%. Ciò costituisce insieme al criterio delle sfere di vita (vedi par.2), utilizzato per la stesura del profilo e dell’ immagine di salute,l’innovazione del presente Piano Integrato di Salute. Le progettualità individuate sulla base delle analisi ed inserite nel PIS sono rappresentative anch’esse di questo nuovo impianto strutturale. La prosecuzione di 5 progetti,il mantenimento della partecipazione,della concertazione la coesione sociale ed istituzionale insieme ai principi di equità,solidarietà e sussidiarietà rappresentano la continuità migliorata della programmazione zonale che la SdS ha saputo mantenere e riproporre.

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2 - Tra ciclo e sfere della vita 2.1– Persone: storie e narrazioni per la qualità della vita

Ogni persona è una storia da raccontare e racconta una storia. Adottare una prospettiva di lettura che pone al centro le storie delle persone, significa cercare di focalizzare quali sono le sfere (gli ambiti) della vita quotidiana rilevanti per ciascuna età del ciclo di vita. Il ciclo di vita è uno dei modi per raccontare le persone e la loro vita che ovviamente non tiene conto del tutto delle singole soggettività, ma cerca, comunque, di trovare nel particolare di una determinata fase del ciclo di vita gli aspetti che possono descrivere la generalità delle persone. Per quanto riguarda le sfere o gli ambiti della vita quotidiana facciamo riferimento alla questione abitativa, al tema del grado di istruzione (e più in generale alle opportunità formative per ciascun cittadino), alla socialità (e in particolare alle opportunità di promuoverla e sostenerla), all’ambito lavorativo (la condizione occupazionale, ma anche le tipologie contrattuali), al reddito (come variabile anche indipendente dal lavoro- ad esempio per i pensionati), alle diverse modalità di fare famiglia, all’accesso alla risorse simboliche (che fanno riferimento anche alla capacità di recuperare informazioni utili a migliorare la propria qualità della vita) e, infine, all’ambito più strettamente collegato alla salute da un punto di vista sanitario. Il complesso delle sfere della vita incrociato al ciclo di vita definisce un quadro del profilo di salute che prende le mosse dalla parte del cittadino e cerca di ricostruirgli intorno le sue storie, le sue relazioni, le sue aspettative per raccontare al meglio il profilo di salute della Val di Chiana.

2.2– Cittadino e salute: quale responsabilità La promozione della salute e del benessere, nella logica del superamento dell’equazione salute=sanità di cui già abbiamo fatto cenno, necessita di una attenzione costante all’accrescimento delle conoscenze e competenze individuali, della relazionalità e della partecipazione attiva allo sviluppo di una comunità solidale, Gli obiettivi di salute e benessere si attuano anche con la garanzia di un corretto esercizio di quelli che si definiscono “diritti di cittadinanza”, che non possono però essere più svincolati ai “doveri” ed alla responsabilità individuale, che va da un corretto uso delle risorse e dei servizi disponibili in termini di appropriatezza, fino all’impegno di ciascuno nel contribuire attivamente al suo star bene. La consapevolezza che corretti stili di vita (più avanti il profilo di salute ci dà conto di dati non confortanti da questo punto di vista) a partire dalla quotidianità della nostra vita: una corretta alimentazione, un corretto uso di alcool, un’attenzione particolare al fumo, l’attenzione nella

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guida, l’uso improprio e pericoloso di attrezzature , per non dimenticare le abitudini ad corretto uso delle risorse ambientali e del territorio. Più in generale l’esercizio di una cittadinanza a dimensione della comunità, una comunità, quella che vive in Val di Chiana che continua, nonostante i molti cambiamenti, ad investire nelle relazioni interpersonali, nella partecipazione alla vita sociale, affinché questo territorio non diventi un luogo astratto, con la sua bellezza da cartolina che gli altri ci invidiano, ma mantenga e rafforzi la sua natura di territorio vivo e vissuto prima di tutto dal punto di vista umano, relazionale e solidale: ecco che tutte le “sfere” della vita possono a pieno titolo avere le proprie occasioni di cittadinanza.

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3 - Dalla parte dei bambini Dite: E’ faticoso frequentare i bambini. Avete ragione. Poi aggiungete: perché bisogna mettersi al loro livello, abbassarsi, inclinarsi, curvarsi, farsi piccoli. Ora avete torto. Non è questo che più stanca. E piuttosto il fatto di essere obbligati ad innalzarsi fino all’altezza dei loro sentimenti. Tirarsi, allungarsi, alzarsi sulla punta dei piedi. Per non ferirli. J. Korczak 3.1 - Quali e quanti bambini I volti dei bambini sembrano sempre facili da raccontare. Ci pare di conoscerli bene, di sapere quali sono le loro storie, le loro aspirazioni. Ma in una situazione di cambiamento, prima di riconoscere i volti, è necessario riconoscere quanti sono e chi sono i bambini.

Analisi minori per fasce di età. Valori assoluti. Zona Val di Chiana

VALORI ASSOLUTI

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008

Fino a 2 1.330 1.337 1.346 1.416 1.434 1.473 1.529

Fino a 5 2.609 2.655 2.747 2.819 2.854 2.868 3.004

Fino a 13 6.365 6.420 6.516 6.629 6.669 6.805 6.887

Minori 8.331 8.391 8.590 8.715 8.785 8.918 9.016

Fonte: elaborazioni Osservatorio Sociale Provinciale su dati anagrafi comunali

Innanzitutto i bambini sono di più di cinque anni fa. Ancora al di sotto della media provinciale come zona, ma con alcuni comuni al di sopra in alcune fasce di età (Sarteano e Sinalunga).

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Analisi per classi di età. Valori percentuali. Dettaglio comuni della Val di Chiana. Anno 2008

Valori percentuali per alcune classi di età.

COMUNI Fino a 2 Fino a 5 Fino a 13 Minori

Cetona 2,33% 4,40% 10,39% 13,50%

Chianciano 2,32% 4,70% 10,27% 13,38%

Chiusi 2,03% 4,14% 9,96% 13,78%

Montepulciano 2,58% 4,91% 10,80% 14,11%

Pienza 1,75% 3,87% 10,46% 13,91%

San Casciano 1,64% 3,16% 7,50% 10,49%

Sarteano 2,61% 5,17% 11,30% 14,15%

Sinalunga 2,57% 4,99% 11,43% 15,12%

Torrita di Siena 2,39% 4,78% 11,27% 14,09%

Trequanda 2,30% 4,38% 11,41% 14,14%

Val di Chiana 2,38% 4,68% 10,73% 14,05%

Fonte: elaborazioni Osservatorio Sociale Provinciale su dati anagrafi comunali

Cosa sta accadendo? Una prima spiegazione è collegabile all’incremento dei bambini e degli adolescenti stranieri che incidono per quasi il 14% sul totale dei bambini e degli adolescenti con punte del 19% a Chiusi e di quasi il 20% a Trequanda. L’incremento negli ultimi cinque anni è stato del 112% contro una media provinciale dell’87%. In sostanza sono più che raddoppiati i minori stranieri.

Analisi minori stranieri 2008

Minori residenti Minori stranieri

residenti

Incidenza dei minori stranieri

sui minori residenti

Incidenza dei minori stranieri

sui residenti stranieri

Cetona 399 62 15,5% 24,0% Chianciano 999 202 20,2% 20,8% Chiusi 1.222 247 20,2% 22,7% Montepulciano 2.048 231 11,3% 20,1% Pienza 302 19 6,3% 13,9% San Casciano dei Bagni 179 22 12,3% 16,4% Sarteano 684 107 15,6% 23,0% Sinalunga 1.939 310 16,0% 24,3% Torrita 1.047 128 12,2% 20,5% Trequanda 197 36 18,3% 24,3% Zona VAL DI CHIANA 9.016 1.364 15,1% 21,8%

Fonte: elaborazioni Osservatorio Sociale Provinciale su dati anagrafi comunali

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Analisi variazione

Variazione minori stranieri

residenti

2003-2008 2007-2008

Cetona 195,2% 5,1%

Chianciano 127,0% 17,4%

Chiusi 180,7% 5,1%

Montepulciano 108,1% 3,6%

Pienza 26,7% 0,0%

San Casciano dei Bagni 4,8% 22,2%

Sarteano 224,2% 16,3%

Sinalunga 210,0% 19,2%

Torrita 60,0% 23,1%

Trequanda 111,8% -7,7%

Zona VAL DI CHIANA 137,2% 11,7%

Fonte: elaborazioni Osservatorio Sociale Provinciale su dati anagrafi comunali

Ma con chi vivono i bambini, in quali tipologie di famiglie? Quasi la metà vive con i genitori, i fratelli e/o le sorelle. Una esperienza in una famiglia “tradizionale”, ma senza i nonni. Questa esperienza di famiglia allargata ai nonni la vive solo il 5% dei minori. Un altro venti per cento vive l’esperienza di figlio unico solo con i genitori. Arriviamo al 25 % se aggiungiamo anche i nonni. Nel passato anche abbastanza recente le percentuali privilegiavano la famiglie allargate e numerose rispetto a quelle nucleari. Inoltre si faceva esperienza di fratelli e sorelle in modo più ampio e diffuso.

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Zona Val di Chiana (Dati riferiti ai primi mesi del 2008) . Con chi vivono i bambini e gli adolescenti fino a 18

anni

Fino a 3 anni 3-5 anni 6-14 anni 15-17 anni Totale

con i genitori senza fratelli o sorelle 25,7 22,6 15,7 16,6 18,5

con i genitori e fratelli e/o sorelle 33,0 45,3 54,9 51,8 49,6

con i genitori e altri parenti 6,5 4,3 3,3 3,5 4,0

con i genitori, fratelli e altri parenti 4,2 5,1 5,2 5,2 5,0

con un solo genitore 6,1 4,3 4,2 5,1 4,7

con un solo genitore e fratelli 4,0 5,2 7,1 8,1 6,5

con un solo genitore e altri parenti 2,7 2,2 2,0 1,8 2,1

con un solo genitore, fratelli e altri parenti 0,9 0,5 0,8 1,1 0,8

con un solo genitore e conv 9,3 4,9 1,8 0,8 3,2

con un solo genitore e fratelli e conv 3,1 3,2 2,6 2,0 2,7

con un solo genitore e altri parenti e conv 0,5 0,3 0,5 0,6 0,5

con un solo genitore, fratelli e altri parenti e conv 0,4 0,1 0,2 0,3 0,2

con altri parenti non genitori 3,2 1,1 0,5 0,6 1,0

con non parenti 0,0 0,1 0,4 1,2 0,4

in nucleo convivente 0,6 0,8 0,7 1,1 0,8

TOTALE 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Fonte: elaborazioni Osservatorio Sociale Provinciale su dati anagrafi comunali

Il 25% di bambini che rimane fuori da esperienze di famiglie che nel nostro immaginario consideriamo più normali e scontate, vive nelle cosiddette nuove famiglie: nella famiglie dove un genitore convive con un’altra persona (le famiglie ricomposte), nelle famiglie con uno solo dei due genitori, spesso la mamma, come conseguenze di una separazione e/o di un divorzio. Su questa seconda tipologia reputata maggiormente vulnerabile rispetto ad altre, è da sottolineare una presenza maggiore della media presente nella provincia in quasi tutte le opzioni possibili.

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Famiglie Monogenitoriali. Minori. Comuni della Val di Chiana

TOTALE FAMIGLIE MONOGENITORIALI

Comuni Zona Val di Chiana Con un solo

genitore

Con un solo genitore e

fratelli

Con un solo genitore ed altri

parenti

Con un solo genitore, fratelli ed altri parenti

Cetona 4,4 6,4 1,7 1,7

Chianciano Terme 6,3 7,6 2,1 1,3

Chiusi 5,0 7,4 1,1 0,2

Montepulciano 4,1 7,6 1,5 0,1

Pienza 7,9 7,6 1,0 3,0

San Casciano dei Bagni 6,5 6,5 7,1 0,0

Sarteano 5,4 5,6 1,7 0,8

Sinalunga 3,7 5,5 3,9 1,5

Torrita 3,8 5,0 1,0 0,2

Trequanda 4,7 3,2 1,1 1,1

Zona Val di Chiana 4,7 6,5 2,1 0,8

Totale Provincia 4,3 5,5 1,8 0,8

Fonte: elaborazioni Osservatorio Sociale Provinciale su dati anagrafi comunali

3.1.1 -Quanto vivranno i nostri bambini? In Toscana si vive molto a lungo, una bambina può contare alla nascita su più di 84 anni di vita, un bambino su quasi 79 anni. In provincia di Siena il valore della speranza di vita alla nascita è sia per i maschi che per le femmine leggermente superiore alla media regionale, a 65 anni è sostanzialmente in linea con quella regionale (17,8 per i maschi, 21,8 per le femmine) .

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RESIDENZA Maschi Femmine

AUSL 1 - Massa e Carrara 77,4 84,3AUSL 2 - Lucca 78 83,5AUSL 3 - Pistoia 79,1 84,2AUSL 4 - Prato 79 84,8AUSL 5 - Pisa 78,8 84AUSL 6 - Livorno 78,7 83,7AUSL 7 - Siena 79 84,6AUSL 8 - Arezzo 79,4 84,6AUSL 9 - Grosseto 77,8 83,8AUSL 10 - Firenze 79,6 84,4AUSL 11 - Empoli 79,8 84,6AUSL 12 - Viareggio 77,5 83,8AREA VASTA CENTRO 79,4 84,5AREA VASTA NORD-OVEST 78,3 83,9AREA VASTA SUD-EST 78,8 84,4REGIONE TOSCANA 78,9 84,2Fonte: Portale ARS degli Indicatori di Salute

SPERANZA DI VITA ALLA NASCITA - ANNO 2005SPERANZA DI VITA A 65 ANNI -ANNO 2005

Maschi Femmine

16,8 22,017,1 21,218,0 21,718,1 22,217,6 21,517,8 21,417,9 22,018,0 21,917,4 21,518,2 21,918,3 22,116,9 21,418,2 21,917,4 21,517,8 21,817,8 21,7

Fonte: Portale ARS degli Indicatori di Salute

AUSL 1 - Massa e Carrara

RESIDENZA

AUSL 2 - LuccaAUSL 3 - PistoiaAUSL 4 - PratoAUSL 5 - PisaAUSL 6 - LivornoAUSL 7 - SienaAUSL 8 - ArezzoAUSL 9 - GrossetoAUSL 10 - FirenzeAUSL 11 - Empoli

REGIONE TOSCANA

AUSL 12 - ViareggioAREA VASTA CENTROAREA VASTA NORD-OVESTAREA VASTA SUD-EST

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77,478

79,1 79 78,8 78,7 79 79,4

77,8

79,6 79,8

77,5

78,9

84,383,5

84,284,8

84 83,784,6 84,6

83,884,4 84,6

83,884,2

50

55

60

65

70

75

80

85

90

AUSL 1 -

M assa e

Car r ar a

AUSL 2 -

Lucca

AUSL 3 -

P i st oi a

AUSL 4 -

P r at o

AUSL 5 -

P i sa

AUSL 6 -

Li vor no

AUSL 7 -

Si ena

AUSL 8 -

Ar ez z o

AUSL 9 -

Gr osse t o

AUSL 1 0 -

Fi r enz e

AUSL 1 1 -

E mpol i

AUSL 1 2 -

V i ar eggi o

RE GI ONE

T OSCANA

Maschi Femmine

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3.1.2 - Quanto si nasce in Val di Chiana?

Il numero dei parti totali nel 2007 in Val di Chiana è pari a 407 bambini e nel 2008 si sono raggiunti i 600 nati. Se confrontiamo la provenienza delle loro madri, possiamo notare una differenza di approccio al luogo del parto stesso. Le indigene italiane preferiscono lo studio privato anche intramoenia, mentre le straniere si rivolgono in prevalenza all’ospedale e al consultorio. Una differenza che probabilmente potrà diminuire con le future generazioni di donne straniere nate in Val di Chiana.

Distribuzione dei parti per Residenza Madre e Punto Nascita. Anno 2007

480

12

6

120

618

327

46

36

409

74

58

33

987

1152

6

13

9

58

30

0% 20% 40% 60% 80% 100%

Zona Val d'Elsa

Zona Val di Chiana

Zona AmiataSenese

Zona Senese

Residenti Provincia

P.O.ALTA VAL D'ELSA P.O. VAL DI CHIANA AOU SENESE ALTRI OSPEDALI TOSCANI

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3.2 - Un percorso per la vita La Carta di Ottawa per la promozione della Salute (1^ Conferenza Internazionale sulla promozione della salute 17-21 novembre 1986, Ottawa, Ontario, Canada) esplicita in maniera esaustiva e coerente. Nelle premesse si definiscono “I prerequisiti per la salute” che, pensando prima di tutto ai bambini ed alle bambine della Val di Chiana, ci piace riportare, come un augurio ed un auspicio per il loro futuro, che è oggi nelle nostre mani:

DISTRIBUZIONE PER LUOGO DOVE E' STATA SEGUITA LA GRAVIDANZA DELLE MADRI ITALIANE E STRANIERE RESIDENTI NELLA PROVINCIA DI SIENATRIENNIO 2005-2007

Titolo di Studio

Ospedale (esclusa attività intramoenia) 923 17% 386 36%Consultorio 677 13% 392 37%Studio Privato (compresa attività intramoenia) 3336 63% 218 20%Da nessuna struttura 383 7% 71 7%

TOTALE 5319 100% 1067 100%

Fonte: Flusso CAP_Consolidato 2005_2006_2007

Cittadinanza

Italiane ResidentiStraniere Residenti

LUOGO DOVE E' STATA SEGUITA LA GRAVIDANZACONFRONTO ITALIANE E STRANIERE RESIDENTI

TRIENNIO 2005-2007

17%13%

63%

7%

36% 37%

20%

7%

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

Ospedale (esclusa attivitàintramoenia)

Consultorio Studio Privato (compresaattività intramoenia)

Da nessuna struttura

Italiane Residenti Straniere Residenti

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“Le condizioni e le risorse fondamentali per la salute sono le pace, l’abitazione, l’istruzione, il cibo, un reddito, un ecosistema stabile, le risorse sostenibili, la giustizia sociale e l’equità.”

3.2.1 – I Servizi educativi per la prima infanzia (Da 0 A 2 Anni)

Gli atti di programmazione regionale di questi ultimi anni hanno raccolto la sfida della Conferenza di Lisbona del 2000, nella quale l’U.E. individuava al 2010 il raggiungimento dell’obiettivo di fruizione di servizi educativi per la prima infanzia per il 33% di bambini e bambine nella fascia d’età 0-2 . I dati consolidati al 31.12.2005 individuano la Toscana fra le tre regioni italiane (Emilia Romagna e Veneto – Fonte: dati del Centro Nazionale di documentazione e analisi per l’Infanzia e l’Adolescenza) che relativamente all’indicatore di “opportunità di accesso al nido” da parte dei bambini, risulta in una percentuale compresa tra il 15,7 ed il 24%, fascia più alta, a fronte di quella più bassa che va dal 1% al 4,6 e che vede collocate 4 regioni italiane (Abruzzo,Molise, Campania, Puglia e Calabria). Un indicatore indiretto del bisogno di servizi a sostegno delle politiche incremento della natalità possiamo del resto trovarlo nell’indagine ISTAT Essere madri in Italia 2005 (Istat 2007), che contiene anche un raffronto fra le varie regioni sulle frequenze dei bambini all’asilo nido e sui motivi dell’impossibilità a frequentarlo. In Toscana il 32,6% delle madri intervistate sostengono che avrebbero voluto mandare il loro bambino al nido (28,3% il dato nazionale), ma che non hanno potuto, non tanto per la mancanza o l’eccessiva distanza delle strutture (motivazione indicata solo dal 12,3% delle madri, contro il 22,3% della media nazionale.) ma piuttosto per la mancanza di posti (34,4%, media nazionale 19,6) e per il costo eccessivo (32,9%, a fronte media nazionale 28,5) La sfida colta dalla nostra Regione nel recente Piano di Indirizzo Generale Integrato per il triennio 2008-2010 va proprio nella direzione di sostenere gli interventi degli enti locali per la realizzazione di “nuovi servizi” nei Comuni che ne sono privi, creazione di “sezioni aggiuntive”, nello sviluppo di “servizi domiciliari” il supporto alla creazione di “nidi aziendali”, il sostegno ai “servizi integrativi”. Questi ambiti d progettazione sono stati in questi ultimi anni il riferimento per il potenziamento degli interventi e servizi educativi per la prima infanzia anche nella Val di Chiana Senese, dove purtroppo ancora oggi i dati sulla presenza di tali servizi risultano inferiori alla media regionale ed ancora non omogenei, se pure evolutisi in particolare nel corso dell’ultimo quinquennio. Anche nel nostro territorio, la nozione di “sistema integrato di servizi”, frutto delle recenti normative regionali in materia di servizi educativi (la Legge regionale 22/99 e più compiutamente la successiva L.R. 32/2002 “Testo unico in materia di educazione istruzione,

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orientamento, formazione professionale e lavoro” e del relativo Regolamento attuativo n. 47/2003), hanno favorito la nascita di servizi privati in regime di autorizzazione di accreditamento da parte degli enti locali, così come progetti di partenariato tra privato sociali e Comuni, contribuendo così ad incrementare l‘offerta di servizi educativi per i bambini nella fascia 0-2 integrando l’offerta pubblica. Altri due elementi hanno innovato ed allargato in questi ultimi anni le opportunità per i bambini e le loro famiglie in alcuni comuni della nostra zona:

1 – l’avvio delle sperimentazioni di alcune delle “nuove tipologie” di servizi, introdotte e regolate dalla normativa della nostra Regione (servizi domiciliari – centri gioco-educativi) e rese possibili dalla collaborazione e dal partenariato dei soggetti pubblici con il privato sociale (cooperative di tipo A che operano nel settore – educatori domiciliari qualificati)

2 – l’avvio di esperienze di “gestione associata” tra Comuni nell’ambito delle Convenzioni favorite dalla L.R. 40/2001. Questi due elementi sono risultati strategici essenzialmente : ⇒⇒⇒⇒ per consentire l’accesso a servizi educativi 0-2 anche a bambini residenti in piccoli Comuni,

come nel caso di Cetona, dove sono attivi attualmente due moduli di servizio domiciliare, o di Trequanda che, grazie alla recente gestione associata con il Comune di Sinalunga può usufruire del Nido d’Infanzia di quest’ultimo;

⇒⇒⇒⇒ per implementare in termini di sostenibilità economica, i servizi educativi in alcuni dei Comuni dove già erano attivi, come nel caso del Comune di Chianciano Terme, di Sinalunga, di Torrita di Siena.

COMUNI

TOTALE POPOLAZIONE AL 31.12.2007

TOTALE POPOLAZIONE Fascia 0-2 AL 31.12.2007

Numero SERVIZI (Nidi e tipologie integrative)

UTENTI SERVIZI EDUCATIV

I PRIMA

INFANZIA a.ed.

2008/09

% COPERTURA utenti servizi

/ popolazione

0-2 2008/2009

Pubblici

Privati: autorizzati / convenzionati

CETONA 2.960 70 n. 2 moduli servizio domiciliare

10

7,14%

CHIANCIANO TERME

7.367 180 n.1 nido d’infanzia

n.1 centro gioco educativo autorizzato

28 + 20

TOT. 48

26,7%

CHIUSI 8.889 179 n. 1 nido d’infanzia

30 16,8%

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MONTEPULCIANO 14.389 348 n. 2 nido d’infanzia

46 13,22%

SAN CASCIANO BAGNI

1.711

26

0

0

0

==

SARTEANO 4.769 135 n. 1 nido d’infanzia

0 22 16,3%

SINALUNGA TREQUANDA GESTIONE ASS.TA

12.635 1.404

304 32

Totale G.A. 336

n.1 nido d’infanzia

n. 2 moduli Servizio domiciliare convenzione

49 + 10

TOT. 59

17,55%

TORRITA DI SIENA

7.351

166

n. 1 nido d’infanzia

n.2 Servizi domiciliari convenzione

17 + 10

TOT. 27

16,3%

TOTALI ZONA

61.475

1.440

232

16,11% media di zona

Fonte: Conferenza di zona Istruzione su dati Uffici comunali dati anno educativo 2008/2009 (settembre 2008) La qualità della vita ed il funzionamento relazionale di ogni nucleo familiare, sono condizionati oltre che da un contesto affettivo di attenzioni significative, anche da un problema di “organizzazione del lavoro di cura”. La famiglia ha necessità di un fare quotidiano connesso con le attività di accudimento, di educazione dei figli, di cura degli anziani, lavoro fatto di presenza, di continuità, di attenzioni, di tanti gesti ed azioni diverse che hanno bisogno di tempo perché tutti i componenti della famiglia “stiano bene”. Tutto questo, sia in termini di mantenimento delle relazioni affettive, che del carico delle attività di cura dei diversi componenti la famiglia, è da sempre stato affidato prioritariamente alle donne. Nel momento in cui gli interessi e l’impegno delle “donne/mamme” si sono finalmente e giustamente spostati anche verso la vita pubblica e principalmente verso scelte lavorative impegnative, ecco che il ruolo di servizi socio-educativi a partire dalla prima infanzia sono diventati essenziali, in termini di supporto alla conciliazione, confermandosi ovviamente come luoghi di relazioni ed esperienze che favoriscono nei bambini la crescita, l’autonomia, la costruzione del sé.

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Dunque i livelli quantitativi dei servizi, la loro presenza e disponibilità sono essenziali, ma altrettanto lo è la programmazione e la cura della qualità dell’offerta educativa, per la quale in Val di Chiana si è da tempo investito. Fino al 2006 è stato operativo un progetto triennale di formazione coordinato a livello di zona che ha consentito di scambiare esperienze di un sapere costruito negli anni “per e con i bambini” e condividere la qualità del fare educativo di tutti gli operatori dei servizi coinvolti. Un nuovo impegno condiviso tra le amministrazioni locali della Val di Chiana dovrà orientarsi anche su questo ambito, poiché il concetto di “qualità” assume un valore ancora più centrale nel gestire il pluralismo delle offerte – servizi pubblici, privati accreditati, privati autorizzati, nidi tradizionali, nuove tipologie -, ma anche per accogliere bambini e famiglie di culture diverse che accedono ai servizi educativi 0-3. E’ ormai un dato di fatto che i servizi educativi per la prima infanzia rappresentano uno dei punti cardine delle politiche di tutela dell’infanzia, di attenzione ai bisogni delle famiglie con bambini piccoli, di presa in carico anche delle situazioni di difficoltà. Gli operatori dei nostri servizi sempre più spesso ci rimandano situazioni di fragilità delle famiglie che trovano un punto di riferimento ed un supporto al ruolo educativo di ogni genitore proprio nelle buone pratiche del fare quotidiano operato nei nidi, frutto di un attento e costante intreccio tra le discipline teoriche e la sperimentazione del fare, che vede i bambini e le bambine al centro dei pensieri degli adulti, educatori e genitori insieme, perché……

Per fare un bambino ci vuole un villaggio (Proverbio africano) 3.2.2 – Le Scuole dell’infanzia (Da 3 A 6 Anni) Le Amministrazioni locali della Val di Chiana hanno condiviso negli anni il riconoscimento della peculiarità delle Scuole dell’Infanzia per la cui diffusione si è investito e si continua a farlo, sia in termini di strutture che di servizi. L’offerta educativa per la fascia 3-6 garantisce nella zona il permanere di tale presidio socio-educativo capillarmente diffuso anche in piccole realtà di frazioni, particolarmente distanti dai ceri urbani, al fine di limitare il più possibile le difficoltà di spostamento per bambini così piccoli, garantendo comunque sufficienti numeri di iscrizioni per le sezioni uniche. La presenza della Scuola dell’Infanzia in tutte le realtà comunali, unita anche alla realtà di una scuola comunale e di alcune scuole private paritarie, rappresenta ormai un punto di riferimento significativo per le famiglie dei bambini nella fascia 3-6, sia in termini di offerta educativa che di servizio, vista la totale presenza di servizi garantiti anche nell’orario pomeridiano.

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ISTITUTI SCOLASTICI

COMUNI SCUOLA INFANZIA STATALE/COM.LE

Dati a.s. 2008/2009

SCUOLE INFANZIA PARITARIE

comunali religiose

Istituto Scolastico Comprensivo Cetona

CETONA n. 42 bambini di cui - Stranieri n. 10 - Disabili. nessuno

Istituto Maria Immacolata Piazze N° 13

SARTEANO n. 124 bambini, di cui

- Stranieri n. 20 - Disabili. 1

SAN CASCIANO BAGNI

n. 30 bambini, di cui - Stranieri n. 1 - Disabili. nessuno

Istituto Scolastico Comprensivo Chianciano Terme

CHIANCIANO TERME

n. 95 bambini, di cui - Stranieri n. 20 - Disabili. 3

n.72 bambini di cui

n. 6 stranieri n°1 disabili

Istituto Scolastico Comprensivo Chiusi

CHIUSI

n. 153 bambini, di cui - Stranieri n. 25 - Disabili. nessuno plesso Chiusi Centro n. 42 plesso Bagnolo n. 90 plesso Montallese n. 21

n. 12 bambini Sc.materna Sacro Cuore Chiusi St.ne

Direzione Didattica Montepulciano

MONTEPULCIANO

n. 235 bambini di cui - Stranieri n. 25 - Disabili n. 2 plesso Monteulciano n. 79 plesso M.Pulciano S. n.41 plesso Sant’Albino n.56 plesso Abbadia n. 64 plesso Acquaviva n.51

n. 19 bambini Istituto Fumi Montepulciano centro n. 23 bambini Sc.materna Sacro Cuore Montepulciano Stazione

PIENZA n. 43 bambini di cui - Stranieri n. 4 - Disabili nessuno

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Istituto Scolastico Comprensivo Sinalunga

SINALUNGA

n. 193 bambini di cui - Stranieri n. 45 - Disabili. 4 plesso Sinalunga n. 97 plesso Bettolle n. 76 plesso Farnetella n. 20

n. 75 bambini Istituto Santa Teresa Sinalunga n. 22 bambini Sc.materna San Pietro Pieve Sinalunga n. 24 bambini Sc.materna Ist. Tempora Bettolle

Istituto Scolastico Comprensivo Torrita di Siena

TORRITA DI SIENA

n. 183 bambini, di cui - Stranieri n. 18 - Disabili. nessuno plesso Torrita n. 156 plesso Montefollonico n. 27

TREQUANDA

n. 33 bambini, di cui - Stranieri n. 5 - Disabili. nessuno plesso Trequanda n. 18 plesso Petrolio n. 15

(fonte Conferenza di zona per l’Istruzione a.s. 2008/2009 su dati Istituti Scolastici)

3.2.3 – Le scuole primarie La scuola primaria (già scuola elementare), rappresenta il diritto allo studio garantito ovunque e per tutti i bambini nella fascia 6-10 anni. Gli investimenti in termini di strutture adeguate al modificarsi delle proposte didattiche (laboratori, palestre, servizi mensa) ed alle sollecitazioni delle famiglie per il potenziamento del tempo-scuola garantendo tempi pieni o prolungati (2-3 rientri pomeridiani), oltre che alle crescenti risposte in termini di servizi come il trasporto scolastico, ormai capillarmente diffuso in tutte le realtà, rappresentano per tutte le amministrazioni comunali un costante e quotidiano impegno di risorse umane, organizzative e finanziarie rilevanti. Questo impegno per servizi essenziali al funzionamento delle nostre scuole non è andato mai meno negli anni, nonostante i molti vincoli e le crescenti difficoltà dei bilanci comunali, anzi in ogni realtà, oltre alle risorse per i costi di gestione dei servizi, significative sono anche quelle

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destinate ad investimenti sulle strutture: ristrutturazioni, adeguamenti, nuove sedi, finalizzati al permanere nel tempo di tutte le condizioni di sicurezza e di migliore organizzazione degli spazi.

ISTITUTI SCOLASTICI COMUNI SCUOLA PRIMARIA Dati a.s. 2008/2009

Classi tempo pieno

Classi tempo prolun.to

Istituto Scolastico Comprensivo Cetona

CETONA n. 102 alunni, di cui - Stranieri n. 12 - Disabili nessuno

SARTEANO n. 186 alunni, di cui - Stranieri n. 29 - Disabili. 2

10 classi

SAN CASCIANO BAGNI

n. 64 alunni, di cui - Stranieri n. 10 - Disabili. nessuno

4 classi

Istituto Scolastico Comprensivo Chianciano Terme

CHIANCIANO TERME

n. 277 alunni, di cui - Stranieri n. 56 - Disabili. 3 plesso De Amicis n. 110 plesso Mencarelli n. 167

Plesso Menc.li 9 classi

Istituto Scolastico Comprensivo Chiusi

CHIUSI

n. 325 alunni, di cui - Stranieri n. 76 - Disabili. n.4 plesso Chiusi centro n. 157 plesso Chiusi scalo n.168

Direzione Didattica Montepulciano

MONTEPULCIANO

n. 512 alunni, di cui - Stranieri n. 63 - Disabili. n. 8 plesso Montepulciano n.160 plesso M.Pulciano S.ne n.94 plesso Abbadia n. 101 plesso Sant’Albino 81 plesso Acquaviva 76

n. 5 classi Plesso S.

Albino

PIENZA n. 106, di cui - Stranieri n. 4 - Disabili nessuno

n.5 classi

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Istituto Scolastico Comprensivo Sinalunga

SINALUNGA

n. 468 alunni, di cui - Stranieri n. 66 - Disabili. n. 10 plesso Sinalunga n. 121 plesso Pieve n. 218 plesso Bettolle/Guazzino n. 60 + 69

Plesso Pieve n. 10 classi

Istituto Scolastico Comprensivo Torrita di Siena

TORRITA DI SIENA

n. 309 alunni, di cui - Stranieri n. n. 39 - Disabili. n. 6 plesso Torrita Centro n.60 plesso V.Mazzini n. 249

Plesso Torrita Centro 5 classi

TREQUANDA

n. 70 alunni, di cui - Stranieri n. 17 - Disabili. nessuno

n. 5 classi

(fonti Conferenza di zona per l’Istruzione a.s. 2008/2009 su dati Istituti Scolastici)

3.2.4 - I bambini che vivono nelle comunità

In seguito ad una significativa evoluzione culturale, riguardo al tema dei minori in Istituto, si sta affermando che l’intervento sociale assume valore nella prioritaria salvaguardia del diritto per i minori di essere educati nelle famiglie di appartenenza; il ricorso ai servizi residenziali è infatti progressivamente diminuito. Le strutture per minori rappresentano quindi un segmento assai limitato dell’ambito dei servizi e delle risorse per le famiglie, per l’infanzia e l’adolescenza in situazioni di disagio, nel cui contesto assumono una funzione ben definita e non sostitutiva di altre forme di aiuto. Le comunità educative per minori presenti nella Zona Val di Chiana si collocano dunque nella rete dei servizi con una funzione molto specifica, si caratterizzano essenzialmente come strutture che integrano o sostituiscono temporaneamente la casa e la famiglia offrendo al minore uno spazio di vita in cui sviluppare relazioni significative sul piano affettivo ed educativo,con il supporto di adulti competenti e capaci anche di cooperare con le persone che fanno parte dell’ambiente di vita del minore nonché con gli altri servizi del territorio.

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Strutture per minori in Val di Chiana:

STRUTTURA GESTIONE COMUNE RICETTIVITA’ Comunità a dimensione familiare “Il Girotondo”

Pubblica Chiusi 7 residenziali (di cui 1 posto è riservato ad ammissioni di urgenza) 3 semiresidenziali

Comunità a dimensione familiare “Centro L. Mori”

Privata convenzionata

Trequanda 8 residenziali (di cui 1 posto è riservato ad ammissioni di urgenza) 4 semiresidenziali

Comunità a dimensione familiare Istituto Antoniano

Privata religiosa Montepulciano 8 residenziali (di cui 1 posto è riservato ad ammissioni di urgenza) 4 semiresidenziali

Casa della gestante e della madre con figlio Istituto Antoniano

Privata religiosa Montepulciano 6 gestanti e/o madri con figlio 2 per ammissioni di urgenza

La tabella che segue si riferisce ai minori residenti nella Zona Val di Chiana che dal 2005 al 2008 sono stati inseriti nel strutture del territorio. I dati confermano quanto sopra detto circa un ridimensionamento del numero di minori per i quali viene predisposto un intervento di allontanamento dalla famiglia.

2005 2006 2007 2008

MINORI PRESENTI NELLE STRUTTURE DELLA ZONA

Residenziale 15 14 9 6 Semiresidenziale 14 15 8 6

3.2.5 – I bambini che vivono in altre famiglie. L’affidamento

L' affidamento familiare è un servizio rivolto a quei minori per i quali si rende opportuno un ambiente familiare sostitutivo, in grado di affiancare la famiglia ed aiutare il minore nel proprio processo di crescita.

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L’affidamento di un minore in un nucleo familiare diverso dalla famiglia di origine viene predisposto nel caso in cui quest’ultima si trovi temporaneamente in difficoltà a provvedere in modo adeguato all'educazione ed al corretto sviluppo psicofisico dei figli con l'obiettivo di evitare il ricorso all'istituzionalizzazione. L'istituto dell'affidamento familiare, così come previsto nella normativa nazionale, non trova facilità ad affermarsi nella Zona Val di Chiana: la complessità dei casi per i quali può essere previsto, la necessità di condividere un progetto educativo tra i vari soggetti ( famiglia d'origine, famiglia affidataria,Tribunale per i Minorenni, operatori dei Servizi Sociali...), la dissuetudine culturale della maggior parte delle persone a questo tipo di intervento e la carenza di risorse che lo sostengono (Centri affido), rappresentano significativi deterrenti alla concretizzazione di tali interventi. I dati riportati nella tabella seguente si riferiscono ad affidamenti familiari disposti prevalentemente a seguito della presenza di minori stranieri in nuclei parentali. Tali presenze sono da ricondursi essenzialmente alla ricerca di occupazione e pertanto sono da considerarsi affidamenti familiari “ sui generis” .

2005 2006 2007 Minori Affidamenti familiari 20 9 16

Una comunità “solidale” può rappresentare anche in questo ambito un supporto ulteriore ed una migliore integrazione tra le politiche pubbliche di tutela dei minori: il “villaggio Val di Chiana” può e deve imparare nuovamente a farsi carico delle fragilità degli individui, proprio in questi tempi di maggiori solitudini e difficoltà delle famiglie, che per molti aspetti non sono più costituite dal modello tradizionale, ma proprio come più avanti i dati ci racconteranno da “molteplici famiglie”. 3.2.6 – I Bambini ed il servizio sociale

Gli interventi socio-assistenziali per i minori in famiglia e fuori dalla famiglia costituiscono un nucleo rilevante delle prestazioni erogate sul nostro territorio. Al fine di evidenziare spazi per ulteriori approfondimenti, occorre articolare l'esposizione in due parti, rispettivamente riferite, la prima, al sistema degli interventi e prestazioni per i minori conviventi nel nucleo familiare e, la seconda, agli interventi per minori allontanati dal nucleo . Per i minori appartenenti a famiglie in situazioni di disagio economico e/o sociale vengono attuati interventi economici inseriti in un contesto di progetto sociale e di recupero .Gli interventi hanno carattere straordinario o temporaneo.

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Le attività di assistenza domiciliare educativa territoriale, in aumento negli ultimi anni, costituiscono una delle maggiori potenzialità per lo sviluppo di politiche effettive di prevenzione del disagio e di promozione di fattori protettivi per i bambini e i ragazzi che vivono in famiglia. In questi ultimi anni, i servizi sociali sono stati sempre più spesso chiamati ad occuparsi di famiglie che, avendo vissuto l'esperienza della separazione, faticano a ridefinire i propri confini e a trovare una nuova organizzazione che garantisca un'armoniosa crescita dei bambini. In particolare, ciò su cui gli operatori sociali sono chiamati a lavorare è il rispetto della regolamentazione dei rapporti tra genitori e figli stabilita in sede giudiziaria. La nuova legge (8 febbraio 2006 n.54) che introduce nelle vicende separative il concetto di “affido condiviso” dei minori rappresenta un passaggio culturale significativo nella direzione di sottolineare l'importanza del coinvolgimento alla pari di entrambe i genitori nella vita dei figli. Gli operatori sociali vengono quindi attivati nell'ottica di offrire un aiuto per garantire al minore il suo diritto di mantenere relazioni positive con entrambi i genitori. Nella tabella seguente sono rappresentati i minori in carico al Servizio Sociale e le prestazioni erogate.

MINORI IN CARICO

2005 2006 2007

364

358 405 di cui 79 disabili

SERVIZI:

• Assistenza economica 165 minori 112+natalità 288

• Educativa domiciliare 85 “ 121 125

• Assistenza domiciliare 19 “ 16 20

• Seguiti in coll. con Autorità giudiziaria (civile e amm.tiva)

60 “ 45 51

• Seguiti in coll. con Autorità giudiziaria (penale)

2 3 8

ACCOGLIENZA:

• Servizi residenziali 15 14 9

• Servizi semiresidenziali 14 15 8

• Affidamenti familiari 20 9 16

• Adozioni 5 3

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3.3 – Scuola, laboratorio, tempo libero a misura di bambino L’impegno delle amministrazioni comunali non si limita alla garanzia costante del funzionamento delle strutture, dei servizi di trasporto e mensa, ma sempre di più negli anni ha garantito una significativa collaborazione con le Istituzioni scolastiche locali per l’attuazione di progetti e programmi di ampliamento dell’offerta formativa in relazione alle diverse peculiarità dei territori. Dalla costituzione della Conferenza zonale per l’Istruzione della zona Val di Chiana nel maggio 2006 (organismo di programmazione di zona espressamente previsto dalla normativa regionale in materia di educazione, istruzione e formazione, L.R.T. n. 32/2002 e L.R.T. n. 5/2005) questa programmazione è andata strutturandosi in un PIANO INTEGRATO DI AREA, il cui titolo simbolicamente scelto è “S. & T. scuola e territorio Una comunità educante” : un programma triennale, annualmente aggiornato, nel quale le amministrazioni locali hanno condiviso linee generali di partecipazione all’integrazione delle offerte formative dei singoli istituti consentendo così di utilizzare i contributi regionali per attuare nelle singole scuole tutte quelle attività ormai irrinunciabili per integrare le attività didattiche e curricolari, favorendo una progettazione interdisciplinare e metodologie laboratoriali. I nuclei tematici/linee guida concordati dalla Conferenza di zona per l’Istruzione e sui quali nei singoli comuni annualmente vengono predisposti,di concerto con gli Istituti scolastici, specifici progetti resi possibili con utilizzo del contributo regionale assegnato alla zona per il Piano Integrato di Area ed il co-finanziamento dei singoli comuni sono stati così definiti: 1) ampliamento offerta formativa 2) educazione alla salute 3) educazione all’intercultura 4) conoscenza del territorio Per maggior chiarezza, se pure in sintesi, si riportano gli obiettivi specifici indicati nella programmazione della Conferenza di zona per l’Istruzione a cui in ogni realtà i Comuni e gli Istituti Scolastici possono fare riferimento per la definizione dei progetti annuali di supporto ed integrazione all’offerta didattica, in quanto attuativi delle linee guida sopra ricordate. 1) L’ampliamento della qualità dell’offerta formativa: quale condizione essenziale per garantire una futura “società della conoscenza” e presupposto per il potenziamento dei percorsi di apprendimento relativi alle nuove tecnologie informatiche alla conoscenza di codici linguistici diversi; alla promozione della lettura non solo quale strumento fondamentale d apprendimento e sviluppo di competenze linguistiche e logiche; ma in un ordine niente affatto secondario, come piacere del leggere, amore e curiosità per i libri che restano poi una buona abitudine per la vita; la promozione dei linguaggi dell’arte e dell’espressività: l’educazione musicale, il linguaggio del cinema e della comunicazione multimediale, come costante attenzione all’attualità ed alle possibili forme di espressione.

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2) L’educazione alla salute, alla quale fanno riferimento una molteplicità di interventi integrati ed interdisciplinari che vedono al centro gli alunni e le alunne, i loro bisogni ed interessi, le difficoltà relazionali e socio-culturali, nella consapevolezza ormai condivisa che “La salute è uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non la semplice assenza di malattia ed infermità” (OMS) e che richiede quindi molteplici azioni sul fronte sociale, ambientale, economico e non in ultimo educativo. Tra le unità di apprendimento trasversali :la prevenzione del disagio con attività volte a favorire l’ascolto, i rapporti con le famiglie, i rapporti tra “pari”, l’attenzione alle differenze nei diversi processi evolutivi; interventi contro la dispersione e l’abbandono scolastico; la promozione di corretti stili di vita, a partire da un’adeguata educazione alimentare, dall’informazione puntuale sulle conseguenze dell’ uso di sostanze psicotiche legali ed illegali;la promozione di attività legate ai linguaggi non verbali, come il teatro, la psicomotricità che per la modalità con cui si pongono favoriscono la conoscenza del sé, l’acquisizione di autostima e di relazioni sociali significative, soprattutto nel gruppo dei pari;la promozione di attività finalizzate all’ acquisizione di “regole”, educazione alla sicurezza, educazione stradale. 3) L’educazione all’intercultura: sempre più centrale alla luce dei dati del profilo socio-demografico della zona Val di Chiana Senese, già riportati,che ci conferma il dato costante dell’aumento dei bambini stranieri anche nelle scuole del nostro territorio. Il Piano integrato di Area per il Diritto allo studio individua dunque possibili percorsi progettuali da attuare nelle singole realtà finalizzati a: rendere visibile la pluralità di culture, di appartenenze, di lingue, di religioni, per riaffermare una prospettiva integrativa ed interculturale anche nel contesto educativo; sostenere alunni in situazione di disagio e di isolamento per garantire al contempo alle nuove generazioni di crescere tra desiderio di appartenenza e bisogno di identità;promuovere attività di ampliamento dell’offerta formativa che utilizzino linguaggi comuni facili da condividere nelle prime fasi degli inserimenti, capaci di creare terreni di incontro tra la cultura e la storia di questi luoghi e le culture di origine degli alunni (attività musicali legate alle tradizioni dei paesi di provenienza, le fiabe del mondo, la danza, ecc..); promuovere occasioni di incontro non istituzionale con le famiglie anche in collaborazione con associazioni locali di volontariato che operano nel territorio e con i gruppi consolidati di migranti. 4) La conoscenza del territorio, rappresenta uno degli elementi essenziali di una programmazione integrata di area, finalizzata al recupero delle proprie radici ed alla contestuale integrazione per gli alunni e alunne provenienti da altre realtà e culture. Tali attività sono spesso integrate con uscite didattiche sul territorio, quali momenti di verifica diretta che orientano la conoscenza del territorio nella sua complessità: dal punto di vista geografico ed ambientale (la sostenibilità e salvaguardia dell’ambiente, la biodiversità del patrimonio paesaggistico dell’intera zona: le zone montane, la pianura bonificata, le zone collinari tipiche del paesaggio toscano, le aree lacustri..); dal punto di vista storico-artistico-culturale (il ricco patrimonio dei beni e siti archeologici, i beni storico-architettonici, i musei della

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zona ed il sistema museale senese); dal punto di vista socio-economico ed antropologico (i beni dell’archeologia industriale, le tradizioni popolari, la memoria orale, l’attuale sviluppo del contesto economico della zona) 3.3.1 – Come stanno i bambini a scuola Nell’ambito del rilevante lavoro portato avanti dal gruppo di coordinamento del Progetto della Società della Salute “Interventi finalizzati al rilevamento ed alla riduzione del Disagio Giovanile nella Zona Val di Chiana Senese” e grazie alla collaborazione di tutte le Scuole dell’Infanzia e Primarie della Zona, nel corso dell’anno scolastico 2007/2008 è stato possibile mettere a punto e somministrare a tutti i genitori gli alunni frequentanti (3620) un questionario atto a rilevare situazioni di disagio in ambito scolastico. L’adesione all’iniziativa (questionari compilati e restituiti) è stata del 58,51%.

Scuola Infanzia Totale alunni 1116 Casi di disagio percepito 37 (3,32%)

Scuola Primaria Totale alunni frequentanti 2504 Casi di disagio percepito 208 (8,31%)

Le percentuali evidenziate in tabella devono essere rapportate alla percentuale dei questionari restituiti (58%); inoltre si tratta della percezione del fenomeno da parte dei genitori, e non degli alunni stessi. Sicuramente, quindi, i dati sono sottostimati. Le principali forme di disagio sono riconducibili:

- per la Scuola dell’Infanzia alla sfera personale (ansia, senso di inferiorità,

malessere in ambiente scolastico); - per la Scuola Primaria alla sfera scolastica (docenti non empatici, ansia da

prestazione) ed alla sfera sociale (aggressività messa in atto o subita, scarsa accettazione delle regole, difficoltà di integrazione perchè proveniente da altro paese).

Nell’ambito del progetto citato, a seguito di questa rilevazione e di segnalazioni specifiche da parte di insegnanti, sono stati realizzati interventi in circa il 50% degli Istituti Scolastici Primari.

3.3.2- Quali opportunità per il tempo libero

Dai dati raccolti nei diversi comuni della zona, emerge un impegno generalizzato per offrire opportunità di attività e servizi per il tempo libero anche per bambini in questa fascia d’età, in

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particolare nel periodo estivo laddove si interrompono le attività scolastiche, anche per le ormai note problematiche di conciliazione dei tempi di lavoro. Tutte le amministrazioni locali infatti garantiscono nel periodo estivo una pluralità di proposte che vanno da quelle più tradizionali dei corsi di nuoto presso le piscine locali (gli impianti all’aperto sono presenti in diverse realtà della zona – vedi tabella p.103), a quelle che si sono sperimentate anche grazie all’utilizzo di strutture del territorio, quali Riserve Naturalistiche, Musei ed a collaborazioni con Associazioni locali. Il tempo libero dunque favorisce sia le attività motorie, che la creatività e la socializzazione nelle occasioni diverse offerte in relazione alle risorse locali: laboratori ambientali, laboratori di disegno, di manipolazione, visite ed uscite nel territorio. Anche le Parrocchie locali hanno una tradizione pluridecennale nell’organizzazione nel periodo estivo dei cosiddetti “campi scuola” recentemente rinnovati anche dalla presenza in alcune realtà di Gruppi Scout. L’uso del tempo libero nel periodo invernale per bambini e bambine è favorito da occasioni di incontro promosse dai servizi culturali dei Comuni: le Biblioteche, i Teatri, gli Istituti Musicali, le scuole di musica promosse con la collaborazione delle Bande, (tabella pagina 126) ma anche attività di Associazioni di volontariato, Parrocchie e Contrade attive nel territorio (Tab.105) Alcune Biblioteche della Val di Chiana (Cetona - Chianciano Terme – Chiusi – Sinalunga – Torrita di Siena e Trequanda) hanno nel tempo organizzato sia specifiche “sezioni ragazzi”, che una particolare attenzione al pubblico dei bambini e bambine, a partire dai più piccoli che ancora non sanno leggere, con l’offerta di letture ad alta voce, letture animate, incontri con scrittori, laboratori di “costruzione del libro” e soprattutto curando la disponibilità di libri e bibliografie e la cura e sollecitazione rivolta ai genitori. Anche alcuni Teatri (attualmente Chiusi e Sinalunga) organizzano nell’ambito delle annuali stagioni, un cartellone di “Teatro ragazzi” rassegne dedicate proprio ai più piccoli che permettono a genitori e bambini insieme di passare pomeriggi domenicali un po’ speciali. Nelle altre realtà locali (es. Cetona – Montepulciano – Chianciano Terme) l’animazione teatrale proposta ai bambini è comunque presente ed è garantita anche grazie alle attività di associazioni culturali. Un altro elemento degno di nota che si rileva dall’esame dei dati raccolti, ci conferma come la molteplicità delle attività di promozione della musica nei diversi Comuni, garantisce ovunque proposte di educazione musicale ed avvicinamento all’uso degli strumenti ed al canto anche a bambini e bambine di questa fascia d’età, solitamente dai 6 anni in su. Le proposte risultano più o meno articolate in relazione alle diverse realtà locali, che vedono sia la presenza di Istituti di Musica, a partire dall’ormai nota e pluridecennale attività dell’Istituto di Musica di Montepulciano, la più recente esperienza di Chianciano Terme e di Sinalunga, per arrivare ai corsi organizzati praticamente ovunque con la collaborazione delle Bande Musicali

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che mantengono nella Val di Chiana una tradizione ed una storia da non dimenticare, anzi sicuramente da valorizzare. I dati della presenta dell’associazionismo e del volontariato di zona (vd.tbella 104) evidenziano in talune realtà anche altre molteplici e diversificate occasioni proposte ai bambini per stare insieme nel tempo libero a partire dalle attività delle Parrocchie, e fino a quelle delle Contrade laddove sono presenti. Resta da osservare, in termini criticità, che questa pluralità di offerte sinteticamente ricordate, presuppone che i genitori siano comunque disponibili e presenti per i necessari spostamenti e non sempre ciò è possibile per ovvi motivi e dunque le molte risorse, pur essendo rivolte a tutti bambini, non è detto che siano alla disponibilità di tutti. Così come, a fronte delle molte opportunità di tempo libero “strutturato”, sembra essere via via scomparso nei nostri paesi il gioco libero dei bambini, dei bambini da soli, che fino a non molto tempo fa, usavano in modo autonomo luoghi di incontro come i giardini, le piazze, i campetti, il vicinato. Certo le necessità di sicurezza nella viabilità spesso prevalgono, ma forse questo tema del gioco libero con i pari e dei possibili modi per favorirlo oggi nei diversi contesti degli spazi urbani, dovrebbero tornare all’attenzione dello sguardo degli adulti, affinché questi spazi tornino ad essere anche “a misura di bambino”. 3.3.3 - La crescente complessità del ruolo genitoriale Bambini e ragazzi dispongono sempre più di beni, possibilità, occasioni educative, informazioni, protezioni e forme di controllo, ma anche lasciati troppo soli nel gestirle, poco coinvolti nelle scelte operate per loro e su di loro, non abbastanza aiutati a crescere autonomamente e criticamente, a costruire il senso del limite e della responsabilità personale in una cornice identitaria, consapevole, forte e flessibile allo stesso tempo. I Pediatri sempre più spesso segnalano come fin dai primi anni di vita, talvolta anche nei primi mesi, si assiste ad un venir meno di un atteggiamento formativo, educativo che spetta ai neo genitori. Nell’occasione di un recente incontro per genitori (Biblioteca Comunale di Sinalunga, 29 ottobre

2008) Paolo Sarti (Pediatria fiorentino, docente alla Facoltà di medicina dell’università di Firenze e pediatra di base) ha presentato il suo ultimo lavoro: “Neonati Maleducati”, ed ha condiviso alcune riflessioni e racconti su come sempre più spesso i genitori rinunciano al ruolo fondamentale di “educatori”: “[..] l’ostetrica consiglia la neo-mamma di provare ad attaccare il bambino a tutti e due i seni per favorire l’afflusso di latte, ma lei sicura e determinata ribatte

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“da questa parte non lo vuole. Lui è fatto cosi…”., conseguenza ovvia che “se lui è fatto così, c’è poco da fare, va accettato per quello che è”! Se pure non si può generalizzare è pur vero che riscontri di queste nuove fragilità negli adulti genitori vengono anche segnalate negli ultimi anni dagli educatori dei nidi d’infanzia, ai quali sempre più spesso i genitori chiedono sostegno e supporto per gestire in modo adeguate anche le routine dei primi anni di vita. Altre autorevoli testimonianze, come quella della prof.ssa Anna Oliverio Ferraris, presente a Montepulciano il 6 dicembre 2008 (incontro promosso dalla Società della Salute nell’ambito di una prima restituzione del progetto richiamato al precedente paragrafo 3.3.1), raccontano come oggi molto spesso gli adulti genitori si preoccupano di controllare ”la cornice”, ma non sempre quello che c’è dentro e, come il disagio dei bambini ed in crescendo quello degli adolescenti, sono in realtà simmetrici a quello degli adulti, che sempre meno e con maggiori difficoltà, riescono ad attivare risorse e volontà per comunicare regole, per dare confini e sponde, punti di riferimento certi, indispensabili in ogni percorso di crescita ed autonomia. Anche i risultati che più avanti illustreremo (paragrafo 3.4.5) sull’indagine effettuata nella nostra zona sull’alimentazione e gli stili di vita, ci confermano questa sorta di resa da parte degli adulti. 3.4 – Un bambino in salute

3.4.1 - La mortalità infantile

Per quanto riguarda la mortalità nel primo anno di vita, la nostra Provincia ha registrato nel 2003-2005 valori molto superiori ai valori medi regionali.

Fonte: Portale ARS degli Indicatori di Salute

Tsso: deceduti nel 1°anno di vita X 1000

Numero Nati vivi residenti

Deceduti primo anno di vita - Triennio 2003-2005

3,38

2,6

1,95

3,003,31

3,46

4,60

2,58

3,68

2,67

1,59

5,11

0,00

1,00

2,00

3,00

4,00

5,00

6,00

Massa eCarrara

Lucca Pistoia Prato Pisa Livorno Siena Arezzo Grosseto Firenze Empoli Viareggio

To

Toscana3,01

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Al fine di capire il fenomeno, abbiamo scomposto il dato sulla mortalità infantile in segmenti più specifici. Da un rapido esame del tasso di mortalità perinatale e neonatale risulta chiaro che il problema è concentrato sui decessi nei primi sei giorni di vita. Per quanto riguarda la mortalità perinatale, calcolata sommando i nati morti con i decessi nei primi sei giorni, il tasso è sensibilmente superiore alla media regionale (4,89 contro 4,67). L'eccesso di mortalità si riferisce pertanto ai primi sei giorni di vita (tasso di mortalità neonatale precoce), in cui il valore della provincia di Siena svetta sopra quello delle altre province toscane.

Fonte: Portale ARS degli Indicatori di Salute

Tsso: Nati morti CAP+ Deceduti 0-6 gg X 1000

Numero Nati vivi residenti

Mortalità perinatale - Triennio 2003-2005

4,504,80

5,31 5,506,04

2,22

6,87

4,91

3,74

4,49

4,89

4,86

0,00

1,00

2,00

3,00

4,00

5,00

6,00

7,00

8,00

Massa eCarrara

Lucca Pistoia Prato Pisa Livorno Siena Arezzo Grosseto Firenze Empoli Viareggio

Toscana4,67

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3.4.2 - L’assistenza ospedaliera Nel triennio in esame, l'Unità Funzionale Materno-infantile ha continuato a mantenere la Certificazione UNICEF “Babyfriendly Hospital” conseguita già negli anni precedenti, che premia gli sforzi fatti per la promozione dell'allattamento al seno materno ed, in generale, la qualità del servizio offerto nella cura e nell'attenzione che gli operatori rivolgono alla gestione del rapporto madre-bambino (non a caso, sono infatti attivati servizi di “educazione alla lettura” nell’ambito del progetto di lettura in ospedale, Libri e Storie, emozioni per curarsi, attivo dal 2006 in

Fonte: Portale ARS degli Indicatori di Salute

Tsso: deceduti 0 - 6 gg X1000

Numero Nati vivi residenti

Mortalità neonatale precoce - Triennio 2003-2005

2,03

0,74

2,05

1,61

2,45 2,46 2,55

1,23

1,29

1,12

1,45

0,48

0,00

0,50

1,00

1,50

2,00

2,50

3,00

Massa eCarrara

Lucca Pistoia Prato Pisa Livorno Siena Arezzo Grosseto Firenze Empoli Viareggio

Toscana1,54

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partenariato tra la A.U.S. 7 di zona ed il Servizio Associato Biblioteche dei Comuni di Sinalunga, Torrita e Trequanda e cofinanziato dalla Regione Toscana). La Pediatria ospedaliera dispone di 8 posti letto, di cui 1 di terapia sub-intensiva neonatale. Il Nido dispone di 12 culle. L’attività del blocco parto (con punto nascita per parto dolce, in acqua e chirurgico) si è intensificata, passando da 500 a 600 parti all’anno. Si conferma la tendenza ad usufruire del nostro Punto Nascita da parte di residenti fuori zona (circa il 20%). I ricoveri in Day Hospital in area materno-infantile sono passati dal 3 al 4%. Iniziative di nuova istituzione attuate in collaborazione col Consultorio sono le seguenti:

- Ambulatorio di sostegno all'Allattamento al Seno - Ambulatorio di Medicina Complementare per il sostegno alla puerpera ed al

neonato nei primi 6 mesi di vita - Ambulatorio per Consulenze Endocrinologiche e di Dietologia - Mediazione Culturale Incontri e consulenze telefoniche per utenza straniera - Consulenze ed Incontri individuali e di gruppo per l'Educazione al Massaggio e

alla Comunicazione Tattile al Neonato ed al Bambino 3.4.3 - Territorio Per quanto riguarda la Pediatria di Libera Scelta è opportuno sottolineare che negli anni passati è stato ricoperta la zona carente di San Casciano Dei Bagni che era rimasta a lungo senza Pediatra, ponendo così termine ai disagi della popolazione di quella Zona. La scelta di Pediatri di operare in associazione è un dato nuovo di questo triennio: su 7 Pediatri di Libera scelta, 2 operano in associazione, seguendo 1778 bambini. 3.4.4 - Le vaccinazioni Le vaccinazioni negli ultimi anni sono aumentate di numero per l’introduzione di nuove (Haemophylus, Meningococco, Pneumococco.) Copertura vaccinale al 31-12-2007 riferita ai nati nell’anno 2005 (bambini di 24 mesi di età) Popolazione bersaglio Cicli eseguiti Vacc. Obbligatori Cicli eseguiti vacc. raccomandate

473 468 (copertura 98%) 468 (copertura 98%)

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La percentuale di copertura è ottimale ed indica la attenta e costante opera di sensibilizzazione verso la popolazione e l’accurato controllo degli archivi, che porta ad evidenziare tempestivamente eventuali fasce di evasione. Tuttavia l'intenso flusso migratorio concentrato sulle persone in età lavorativa rende ancora più difficoltosa, per motivi legati alla lingua, alle tradizioni, alla mancata presentazione di documentazione, alla mobilità, etc., la verifica dell'adesione alle campagne vaccinali delle fasce dell'infanzia della popolazione immigrata, e spiega il lieve calo di copertura rispetto al 99,29 sulle vaccinazioni obbligatorie del precedente triennio. Sono però aumentati i cicli di vaccinazioni raccomandate (dal 97 al 98%).

3.4.5 - Il Supporto ai bambini 3.4.5.1 - Bambini con disagio mentale Il M.O.M.( Modulo Organizzativo Multiprofessionale) dell’ UF SMIA( Unità Funzionale Salute Mentale Infanzia Adolescenza) della Zona Val di Chiana effettua, per la popolazione di età tra 0 e 18 anni compresi, attività di prevenzione - prevalentemente sui disturbi di linguaggio ed apprendimento - diagnosi, cura e riabilitazione delle disabilità neuromotorie, psicopatologiche e neuropsicologiche dell’infanzia e dell’adolescenza, con presa in carico di tutte le situazione che per la loro gravità e/o cronicità lo richiedano, nonché delle situazioni già diagnosticate da Centri superspecialistici di terzo livello. Gli specialisti del MOM effettuano inoltre interventi nelle scuole di ogni ordine e grado ai sensi della legge 104/92, garantendo i tre incontri annuali per ciascun alunno, previsti dalla normativa. Gli utenti nel 2007 sono stati 289, con un totale di prestazioni di 1585, di cui 1042 dei neuropsichiatri infantili, uno in servizio per un solo trimestre, senza contare le prestazioni dei terapisti che afferiscono ad altra Unità Operativa e ad altro sistema informativo.

utenti infanzia – adolescenza 2007 distribuiti per gruppi di eta’ e sede di prestazione

ETA’ 0 - 5 6 - 10 11 - 15 16 - 18 TOTALE Poliamb, Chiusi 6 2 8 Poliamb, Sinalunga 6 16 8 3 33 P.O. Nottola 49 48 34 3 134 TOTALE 55 70 44 6 175

La distribuzione percentuale delle patologie presentate dagli utenti in carico è la seguente:

Disturbo del linguaggio e dell’apprendimento 45% Disturbo psichiatrico 35%

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Disturbo neuromotorio 17% Deficit sensoriali 3%

La presa in carico è multidisciplinare (neuropsichiatri infantili, psicologo, terapisti della riabilitazione) ed il lavoro di equipe è sufficientemente salvaguardato dai buoni rapporti tra specialisti ed operatori della riabilitazione, anche se purtroppo con l’Unità Operativa di Riabilitazione ancora non è stato possibile definire una loro parziale assegnazione che assicuri quell’integrazione funzionale prevista dal Piano Sanitario Regionale per garantire agli utenti una presa in carico unitaria, realizzata da operatori con una unitaria progettazione terapeutica, una unitaria documentazione clinica e reportistica per la monitorizzazione e valutazione dei risultati ottenuti. E’ in fase di realizzazione un progetto, finanziato dalla Regione Toscana nel 2008, per utenti con Disturbo Generalizzato dello Sviluppo. Il gruppo di utenti è già stato formato, i loro genitori si stanno già incontrando ed hanno aderito con entusiasmo all’iniziativa. 3.4.5.2 - I bambini vulnerabili Negli ultimi tre anni sono aumentati i bambini vulnerabili che i servizi sociali stanno seguendo. Sono aumentati i servizi di educativa domiciliare, di assistenza economica e di assistenza domiciliare (anche significativamente) rispetto ai servizi residenziali che, invece, hanno visto una flessione. MINORI IN CARICO

2005 2006 2007

364

358 405 di cui il 19,50%

disabili SERVIZI: Assistenza economica 165 minori 112+natalità 288 Educativa domiciliare 85 “ 121 125 Assistenza domiciliare 19 “ 16 20 Seguiti in coll. con Autorità giudiziaria (civile e amm.tiva)

60 “ 45 51

Seguiti in coll. con Autorità giudiziaria (penale) 2 3 8 ACCOGLIENZA: Servizi residenziali 15 14 9 Servizi semiresidenziali 14 15 8 Affidamenti familiari 20 9 16 Adozioni 5 3

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Negli ultimi tre anni sono rimasti sostanzialmente invariati i bambini con disabilità.

2005 2006 2007 DISABILI MINORI (seguiti dal Servizio Sociale in collaborazione con lo SMIA)

82

72 79

Di cui riconosciuti con gravità 29 24

3.4.6. - Alimentazione L’obesità, presente non solo in età adulta ma anche in età pediatrica e adolescenziale, dovuta in buona parte ad un’alimentazione scorretta, sia per eccesso di assunzione di alimenti sia per lo squilibrio dei nutrienti ed al suo essere associata alla sedentarietà, è diventata un importante problema di Sanità Pubblica per le dimensioni raggiunte e per la tendenza verso un ulteriore incremento. E’ noto che l’obesità infantile è fortemente associata con i fattori di rischio per malattie cardiovascolari e diabete, problemi ortopedici e disordini mentali, alcuni tipi di tumori, oltre che legata ad insuccessi scolastici e bassa autostima, così come risulta un importante fattore predittivo di obesità in età adulta L’allarme per l’andamento epidemico del fenomeno richiede una serie di interventi di prevenzione a vari livelli e solo mediante un sistema di rete di tutti i servizi, le agenzie, le istituzioni e gli attori interessati, con una modalità operativa di cooperazione intersettoriale, è possibile mettere in campo strategie ed azioni di promozione della salute efficaci. Ma ogni intervento ha necessità di avere dati sui quali ragionare e costruire progetti puntuali e specifici, per questo che in questi ultimi anni sono molto impegno è stato anche profuso nella raccolta dei dati, sia a livello regionale, che nazionale ed internazionale per consentire confronti e riscontri. Per capire come i dati disponibili su campioni di popolazione riferiti ad ambito nazionale e regionale, sia a livello epidemiologico che sulle abitudini alimentari e gi stili di vita dei bambini e dei giovani, potessero essere validi e sovrapponibili con il contesto locale, nel Piano Integrato di Salute 2005 veniva approvato un progetto specifico che prevedeva l’attuazione di uno studio denominato “Educazione alimentare per promuovere stili di vita sani e prevenire le malattie cronico-degenerative”, che ha visto la collaborazione tra la Società della Salute della Val di Chiana Senese, l’U.F. Igiene e Sanità Pubblica dell’ ASL 7 di Siena e il CREPS dell’Università di Siena.

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Questo primo lavoro di ricerca locale, si poneva l’obiettivo di sviluppare un progetto di sorveglianza nutrizionale (rilevare dati sullo stato nutrizionale e le abitudini alimentari) nel contesto dei dieci comuni della Val di Chiana Senese coinvolgendo i bambini di 8-9 anni, i ragazzi di 14-15 anni e gli anziani over 65 anni. La raccolta sistematica e contemporanea di informazioni sugli eventi morbosi e sulla distribuzione dei fattori di rischio nella popolazione, rappresenta un’ottima occasione per ottenere, con buona approssimazione, un quadro rappresentativo del fenomeno nella Val di Chiana Senese. Il progetto in Val di Chiana ha visto la partecipazione di tutte le classi terze elementari di Cetona, S. Casciano dei Bagni, Sarteano, Chianciano Terme , Abbadia di Montepulciano, Acquaviva di Montepulciano, S’Albino di Montepulciano, Stazione di Montepulciano, Montepulciano, Pienza, Torrita di Siena, Trequanda, Chiusi, Bettole, Sinalunga e Pieve di Sinalunga, di tutte le prime superiori di Montepulciano, Chiusi, e Chianciano Terme . Per quanto riguarda i bambini di 8-9 anni, complessivamente 469, hanno partecipato all’indagine n. 404 bambini, di cui 202 maschi e 202 femmine. Per avere un quadro generale sulle abitudini alimentari dei bambini, nel mese di ottobre 2007 sono stati somministrati a tutto il campione questionari di frequenza di consumo alimentare ed ai loro genitori è stato fatto compilare un questionario sulle conoscenze e percezioni rispetto alle abitudini alimentari dei figli, per valutare fattori motivazionali che sono alla base delle scelte alimentari dei genitori nei confronti dell'alimentazione dei bambini. Il questionario rivolto ai bambini, composto da domande specifiche su colazione, spuntini e pasti principali (cosa mangiano, con chi e cosa fanno durante), su frequenze di consumo settimanali di molti alimenti (pasta, latte, carne, pesce ed altri), su attività fisica, sedentarietà ed ore passate all’aperto, ed infine sulla cena del giorno prima, sono stati consegnati dal personale USL alle maestre ed infine compilati in classe, in modo individuale, dai bambini stessi . Per avere invece informazioni sullo stato nutrizionale, i bambini sono stati misurati in peso ed altezza, attraverso l’uso di bilance digitali con precisione di 100 gr e stadiometri con precisione di 0,1 cm, per calcolare l’indice di massa corporea, applicando il protocollo per il rilevamento delle misure antropometriche dell’OMS in uso nel sistema di sorveglianza nutrizionale in Toscana. L’Indice di Massa Corporea (IMC, Kg/m²), calcolato dividendo il peso espresso in Kg per il quadrato della statura espressa in metri, attraverso valori soglia specifici per età e per sesso in età evolutiva, (Cole) definisce la condizione di sottopeso, normopeso, sovrappeso ed obesità.

Bambini coinvolti: quanti i partecipanti? Nella Val di Chiana Senese hanno partecipato all’indagine l’86,1% dei bambini residenti frequentanti la III classe elementare. Questa percentuale di adesione assicura una buona rappresentatività rispetto all’intera popolazione di bambini di 8-9 anni .

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Bambini partecipanti: quali le loro caratteristiche?

• La proporzione di maschi e di femmine nel nostro campione è uguale

• Al momento della rilevazione, la maggioranza dei

bambini che ha partecipato allo studio aveva 8 anni

Età e genere dei bambini (N = 404)

Caratteristiche n % Età in anni 7 109 27,0 8 290 71,8 9 5 1,2 Genere Maschi 202 50 Femmine 202 50

Quanti bambini stranieri ci sono?

Il 14,1% dei bambini partecipanti è di origine straniera, provenienti da diversi paesi qui elencati: Albania, America, Bulgaria, Capo Verde, Colombia, Costa D’Avorio, Cuba, Ecuador, Filippine, India, Inghilterra, Kosovo, Marocco, Perù, Polonia, Senegal, Serbia, Tunisia, e soprattutto dalla Romania.

Genitori partecipanti: quale scolarità hanno?

Il titolo di studio dei genitori, usato come indicatore socioeconomico della famiglia, è associato in molti studi allo stato nutrizionale e di salute del bambino. Il questionario sulle conoscenze e percezioni rispetto alle abitudini alimentari dei figli è stato compilato dal 61,2% delle madri, dal 27,3% da entrambi i genitori e soltanto dal 10,5% dei padri; dall’1,0% da un’altra persona.

• La maggior parte delle madri che ha risposto al

questionario (46,2%), ha un titolo di scuola superiore

Livello di istruzione e occupazione della madre (N = 390)

Caratteristiche n % Grado di istruzione Nessuno 4 1,0 Elementare 22 5,6 Media 142 36,4 Diploma superiore 180 46,2 Laurea 42 10,8

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• La maggior parte dei padri (47,1%), ha un titolo di

scuola media inferiore

Livello d i istruzione e occupazione del padre (N = 384)

Caratteristiche n % Grado di istruzione Nessuno 6 1,6 Elementare 20 5,2 Media 181 47,1 Diploma superiore 144 37,5 Laurea 33 8,6

Stato nutrizionale dei bambini e dei genitori

Numerosi studi dimostrano che un bambino obeso ha più probabilità di essere obeso in età

adulta e quindi di sviluppare patologie correlate con l’alimentazione scorretta e la sedentarietà quali diabete tipo 2, dislipidemie, malattie cardiovascolari e alcuni tipi di tumore. Negli ultimi 25 anni la prevalenza dell’obesità nei bambini è in continuo aumento Quanti bambini sono in sovrappeso o obesi? L’Indice di Massa Corporea (IMC) è un indicatore dello stato nutrizionale, semplice e pratico da misurare, comunemente utilizzato negli studi epidemiologici. Si ottiene dal rapporto tra il peso del soggetto espresso in chilogrammi diviso il quadrato della sua altezza espressa in metri. Per la determinazione del sottopeso, normopeso, sovrappeso e obesità sono stati utilizzati i valori soglia proposti da Cole et al., specifici per genere ed età.

• Tra i bambini della Valdichiana il 12,1%

risulta obeso, il 21,6% sovrappeso, il 60,4% normopeso e il 5,9% sottopeso

• Complessivamente il 33,7% dei bambini

presenta un eccesso ponderale che comprende sovrappeso e obesità

• Non ci sono differenze evidenti fra

maschi e femmine

Prevalenza di sottopeso, normopeso, sovrappeso

e obesi tra i bambini di 8 e 9 anni (%)

5,9

60,4

21,6

12,1

0

10

20

30

40

50

60

70

Sotto

peso

Norm

opeso

Sovr a

ppeso

Obesi

Pe

rce

ntu

ale

ba

mb

ini

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Quanti genitori sono in sovrappeso o obesi?

• Tra le mamme della Valdichiana il 4,4%

risulta obesa, il 20,8% sovrappeso, il 70,7% normopeso e il 4,1% sottopeso

• Complessivamente il 25,2% delle

mamme presenta un eccesso ponderale che comprende sovrappeso e obesità

Prevalenza di sottopeso, normopeso, sovrappeso

e obesità tra le mamme (%)

4,1

70,7

20,8

4,4

01020

3040506070

80

Sot to

pes

o

Nor m

ope so

Sov r a

ppeso

Obe

seP

erc

en

tua

le m

am

me

• Tra i padri della Valdichiana il 7,6%

risulta obeso, il 44,9% sovrappeso, il 47,0% normopeso e lo 0,5% sottopeso

• Complessivamente il 52,5% dei padri

presenta un eccesso ponderale che comprende sovrappeso e obesità

Prevalenza di sottopeso, normopeso, sovrappeso

e obesi tra i padri (%)

0,5

47 44,9

7,6

05

101520253035404550

Sot

top es

o

Norm

opeso

Sov

r ap peso

Obe

si

Pe

rce

ntu

ale

pa

dri

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Qual è il rapporto tra IMC e livello di scolarità? • Le prevalenze di obesità e di

sovrappeso non presentano differenze significative tra maschi e femmine

• Il rischio di obesità nei bambini

aumenta con l’aumentare del sovrappeso dei genitori, soprattutto della madre

• Il rischio di obesità diminuisce con il

crescere della scolarità dei genitori • Circa il 20% dei bambini con eccesso

ponderale ha tutti e due i genitori normopeso

Confronto fra stato nutrizionale dei bambini e IMC e scolarità dei genitori (%)

Caratteristiche Sottopeso Normopeso

Sovrappeso

Obeso

Genere maschi 4,4 63,4 20,3 11,9 femmine 7,4 57,4 22,8 12,4 IMC della madre Sottopeso 12,5 75,0 0,0 12,5 Normopeso 5,5 66,5 19,3 8,7 Sovrappeso 8,6 42,0 30,9 18,5 Obesità 0,0 29,4 35,3 35,3 Istruzione della madre

Nessuna, elementare, media 5,4 57,7 19,6 17,3

Superiore 5,6 61,1 25,0 8,3 Laurea 7,1 69,1 16,7 7,1 IMC del padre Sotto-normopeso° 9,4 64,6 17,7 8,3 Sovrappeso 4,1 57,9 24,0 14,0 Obesi 0,0 51,7 27,6 20,7 Istruzione del padre Nessuna,

elementare, media 6,8 58,5 19,3 15,4 Superiore 4,2 62,5 25,0 8,3 Laurea 9,1 69,7 15,1 6,1

° la classe dei sottopeso è stata accorpata a quella dei normopeso, poiché poco numerosa

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L’immagine corporea L'immagine corporea non è quella riflessa nello specchio che riproduce fedelmente i tratti somatici, ma la proiezione del modo con cui viviamo, sentiamo e percepiamo il nostro corpo. E’ l'insieme delle sensazioni e delle emozioni che ci trasmette. Qual è la percezione dei genitori rispetto allo stato nutrizionale del proprio figlio? Alcuni studi hanno dimostrato che i genitori possono riconoscere diversamente la situazione nutrizionale del proprio figlio. Questo fenomeno si manifesta soprattutto per quei genitori con i figli sovrappeso/obesi che vengono al contrario percepiti come normopeso. Come i bambini percepiscono il proprio peso? Le abitudini alimentari dei bambini

Una dieta povera di grassi, ricca di frutta e verdura e ben distribuita nell’arco della giornata

contribuisce a mantenere il giusto peso corporeo.

• M olti genitori sottos t im ano lo stato nutrizionale dei propri figli:

ben il 61% dei genitori di bam bini sovrappeso e il 19% dei genitori di bambini obes i rit iene c he il proprio f iglio s ia norm opeso

• I l 30% dei genitori con f igli norm opeso lo percepiscono c ome

s ottopeso • I l 67% dei genitori con f igli obesi lo v edono sovrappeso

Le madri pensano che il loro figlio è:

30

18

6961

19

4 1

37

67

1

14

88

0

20

40

60

80

100

So ttopeso Normop eso Sovrap peso Ob eso

Stato nu tr iz ionale re ale

%

Sotto peso Normo peso So vrappeso Ob eso

• I b a m b in i d im os t ra n o d i a ve r e u n a p erc e z ion e d e l p ro p r io

c orp o m i gl ior e d e i g e n it or i: i l 3 7 % (v s . 6 1 % d e i g e n it ori) d e i b a m b in i s o vra p p e s o e i l 1 2 % (vs . 1 9 % d e i g e n it o r i) d e i b a m b in i o b e s i s i r it ie n e n o rm o p e s o

• Il 5 1 % (vs . 6 7 % d e i g e n ito r i) d e g li o b es i si ve d e so v ra p p e s o • A l c o n t rar io il 39 % (v s. 3 0 % d e i g e n it o ri) d e i n o rm o p es o si

p e rc ep is c e s o tt o p e s o

l' a uto p e rc e z ion e d e i b am bini : ( % )

3 9

52 1

5 23 7

1 28

5 3 5 1

1 5

3 7

7 9

0

2 0

4 0

6 0

8 0

1 0 0

So t to

p e s o

Nor m

op e s o

So v r a

p p es o

Ob es o

S ta t o n u tr iz i o n a le r e a l e

%

S ot to p e s o N o rm o p e s o S o vra p p e s o O b e s o

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I nostri bambini fanno la prima colazione? Acquisire o mantenere la buona abitudine di consumare in maniera adeguata la prima colazione, permette di affrontare gli impegni scolastici e intraprendere al meglio la giornata. La colazione interrompe infatti il digiuno notturno prolungato e, come dimostrano diversi studi, previene l’insorgenza del sovrappeso.

• Nella Valdichiana il 68,1% dei bambini fa sempre la

prima colazione • Il 19,9% non fa per niente colazione o poche volte alla

settimana • La prevalenza del non fare colazione è più alta nei

bambini di mamme con titolo di studio più basso (nessuno, elementare o media)

• Gli alimenti più consumati dai bambini che hanno risposto “Sempre” e “Spesso” risultano: il latte (48,0%) e i biscotti (48,0%); seguiti da succhi di frutta e caffé-latte (20,2% )

Frequenza di consumo della prima colazione: (%)

1

17,3

12

68,1

1,6

0 20 40 60 80 100

mai

fine settimana

qualche volta

spesso

sempre

%

I nostri bambini, durante la merenda di metà mattina, mangiano in maniera adeguata? Più che una merenda, bisognerebbe parlare di spuntino di metà mattina, in quanto le calorie consigliate sono circa 100, che corrispondono ad un frutto, uno yogurt o ad un succo di frutta, per coloro che fanno la colazione adeguata. Una colazione adeguata prevede l’introito del 20% della calorie giornaliere totali.

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• Il 79,2% dei bambini consuma la merenda di metà

mattina “spesso” o “sempre” • Pochi bambini fanno una merenda adeguata

• Una nota di merito va alla scuola elementare Mencarelli di Chianciano Terme per la distribuzione di frutta a metà mattina alla classe 3^ A, nella quale la frequenza di consumo risulta più elevata rispetto alle altre

Frequenza degli alimenti consumati “sempre” o “spesso” nella merenda del mattino

Caratteristiche % Alimenti Acqua 74,6 Pizza 30,8 Succo di frutta 27,3 Panino farc iti 23,6 Merendine 18,5 Frutta fresca 15,4 Bibite 12,2 Biscotti 10,5 Latte / yogurt 8,8 Patatine e simili 7,4

Quante porzioni di frutta e verdura mangiano i nostri bambini al giorno? Le linee guida sulla sana alimentazione prevedono l’assunzione di almeno cinque porzioni al giorno di frutta o verdura, rispettivamente tre più due. Il consumo di frutta e verdura nell’arco della giornata garantisce un adeguato apporto di fibre e sali minerali e consente di limitare la quantità di calorie introdotte. • Soltanto l’11,9% dei bambini mangia tre porzioni al

giorno di frutta • Il 7,8% dei bambini dichiara di non consumare mai la

frutta durante la settimana

consumo di porzioni di frutta al giorno (%)

34,8

33,9

11,9

5,8

5,8

7,8

0 20 40 60 80 100

zero

una

due

tre

quattro

cinque o più

%

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• Soltanto il 27,4% dei bambini dichiara di consumare due

porzioni al giorno di verdura. Il 38,9% una sola porzione al giorno

• Il 17,6% dei bambini non mangia mai verdura durante

l’intera settimana

consumo di porzioni di verdura al giorno (%)

38,9

27,4

6,1

4,5

5,5

17,6

0 20 40 60 80 100

zero

una

due

tre

quattro

cinque o più

%

Sommando le risposte di frutta e verdura, soltanto il 7,9% dei bambini dichiara di consumare 5 porzioni di frutta e verdura ogni giorno. I genitori riferiscono, invece, che solo lo 0,8% dei bambini consuma 5 porzioni di frutta e verdura ogni giorno e il 35,7% una sola porzione al giorno. La percentuale più elevata di consumo è 40,4% per le due porzioni al giorno.

Quante porzioni sono indispensabili per la salute, secondo i genitori? Soltanto il 7,5% dei genitori è al corrente che sono raccomandate 5 porzioni di frutta e verdura al giorno per contribuire a mantenere una sana alimentazione e una dieta equilibrata. La maggior parte dei genitori (36,2%) ha risposto 3 porzioni al giorno. Quali bevande consumano i nostri bambini?

Ai bambini in crescita è raccomandato bere soprattutto acqua, in quanto la maggior parte delle bibite contengono zuccheri aggiunti, coloranti o conservanti.

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• Quasi il 40% dei bambini beve bibite gassate o

zuccherate durante i pasti • La percentuale dei maschi che consuma bevande

zuccherate ai pasti è simile a quella delle femmine (39,6% vs. 37,6%)

Consumo di bevande zuccherate ai pasti

(%)

38,6

61,4

0

10

20

30

40

50

60

70

Sì No

Bere bibite gassate o zuccherate durante i pasti e assaggiare vino o birra durante la settimana, sono da considerarsi due abitudini alquanto negative per bambini di 8 anni. Infatti le bevande zuccherate hanno un alto contenuto di calorie, zuccheri e coloranti, che possono provocare aumento della carie, del peso e del rischio di diabete. Il vino o la birra (nonostante sia un assaggio) per il contenuto alcolico, possono provocare danni al sistema nervoso ancora in fase di crescita.

• U n bam bino s u c inque dic hiara di ass aggiare vino/ birra

durante la set tim ana • La percentuale dei mas chi che ass aggia vino/ birra

durante la set tim ana è più alta c he nelle fem m ine (27,7% v s. 15,8% )

A ssagg io di vino / birra d urante la settim an a

(%)

21,8

78,2

020

40

6080

100

Sì No

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Un confronto con i dati di OKkio alla salute

Valore Val di Chiana Valore regionale Valore nazionale

Prevalenza di bambini …

sotto-normopeso 66,3% 70,5% 64%

sovrappeso 21,6% 22,5% 24%

obesi 12,1% 7,0% 12%

che non fanno la colazione 1,6% 8,0% 11,0%

che assumono 5 porzioni di frutta e verdura giornaliere

0,8% 2,2% 2%

che passano al televisore o ai videogiochi più di 2 ore al giorno

42,6% 37,8% 48%

Ci piace concludere riportando queste riflessioni: “Lo studio ormai significativo delle interazioni tra sistemi sociali e ambiente ci segnala come ormai ineludibile il nesso che salda alimentazione e stili di vita: una cultura del cibo che emergenze sanitarie, abitudini frenetiche, menu internazionali e un pasto globalizzato rendono sempre più urgente. Oltre alle indagini epidemiologiche ed alla sorveglianza nutrizionale della popolazione, con attenzione particolare ai target più a rischio come i bambini (e gli anziani…) ci possono anche aiutare le analisi dei più diffusi modelli di consumo che cercano di decodificare la più quotidiana delle pratiche: il mangiare che si può indagare anche dal punto di vista estetico ed etico. A partire dalla centralità del cibo nella società di oggi: svincolata dai bisogni, e dunque più esigente, curiosa, e disponibile che in passato; nel rito della tavola convergono socialità, salutismo, edonismo. E i loro risvolti: solitudine, patologie, logiche di mercato. L’attenzione alla qualità può riequilibrare gli eccessi. La conoscenza, la via che fa la differenza”. (Elena Battaglini, Il gusto riflessivo, Bonanno ed., 2007)

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L’attenzione alla qualità degli alimenti rappresenta ormai una esigenza di salute ed un diritto/dovere irrinunciabile che si intende sostenere con il recentissimo progetto della PIRAMIDE ALIMENTARE TOSCANA, promosso dalla Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’innovazione nel settore Agricolo-forestale (A.R.S.I.A) e dall’Agenzia Regionale Sanità Toscana (A.R.S.). Ecco l’incipit che introduce la comunicazione sulla Piramide Alimentare Toscana:

“In Toscana … buono più buono I prodotti tradizionali della Piramide Toscana Gli alimenti tipici della nostra regione, oltre a costituire un patrimonio culturale di notevole importanza, sono vari, di elevata qualità e, se acquistati localmente, permettono di ridurre le distanze tra la terra e la tavola con tanti vantaggi, per la salute, per l’ambiente e per il mantenimento della biodiversità. A ogni livello della piramide sono stati, infatti, inseriti alcuni prodotti tradizionali toscani”

3.4.7 - Quali sport per i bambini

Un’osservazione a tutto campo sugli stili di vita dei nostri ragazzi, oltre alle problematiche connesse con una educazione alimentare sempre più inadeguata, evidenzia come lo stato di soprappeso è anche connesso la scarsa attività motoria, intendendo in questo non tanto le attività sportive “organizzate” (i corsi più diversi, le scuole di calcio ec…) ma invece la pratica spontanea, il movimento dei giochi all’aperto “liberi” da allenatori e adulti organizzatori, sostituite invece dalle ore passate alla TV, al computer, ai video-giochi. I dati raccolti a livello nazionale, come la ricerca dell’ISTAT “Cento Statistiche per il paese” pubblicata nel 2007, individuano una percentuale intorno al 20% di bambini in età 3-5 anni che praticano attività sportive (sono di più le bambine) ed intorno al 60% nella fascia d’età 6-10 anni (più bambini), con l’aumentare dell’età diminuiscono le percentuali e si riduce la partecipazione delle bambine. Inoltre un dato evidente e ricorrente è che le attività motorie non mancano tanto nelle forme già organizzate quanto piuttosto in quelle spontanee e praticate nel tempo libero di ogni giorno. Per quanto riguarda gli sport, i maschi preferiscono il calcio seguito da nuoto, basket, karate e tennis. Le ragazze scelgono nuoto, danza, pallavolo e ginnastica. Dai dati rilevati dai Comuni sulla presenza ed attività delle Associazioni sportive della zona si evince che alcune attività sono proposte anche a bambini e bambine di questa fascia d’età, anche in relazione alle strutture, sia di proprietà degli enti locali che di talune associazioni che risultano a disposizione.

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Il calcio, ovviamente è presente ovunque, ma in questa fascia d’età non tutte le società sportive organizzano corsi specifici, che invece risultano in gran numero nella fascia d’età dai 10 anni in su. Spesso le società calcistiche agevolano la partecipazione dei ragazzi con l’organizzazione di un servizio di trasporto che va al domicilio. Gli investimenti degli enti locali in palestre, palazzetti, piscine, ha nel tempo favorito anche la presenza di altre discipline quali la pallavolo, la pallacanestro, il nuoto, il judo, il tennis, il pattinaggio, la ginnastica, il canottaggio. Ma proprio l’evidenza che di norma i bambini praticano una disciplina strutturata, comporta che cià avviene per alcuni pomeriggi alla settimana (solitamente un paio) e sempre se la disponibilità dei genitori permette i vari spostamenti, e che invece nel resto dei giorni i bambini e le bambine non praticano attività motorie. Questa rilevazione è stata infatti oggetto della ricerca effettuata nel corso dell’anno scolastico 2007/2008 in Val di Chiana, sopra ampiamente riportata, per quanto attiene alle risultanze dello stato nutrizionale dei bambini 8-9 anni. La ricerca aveva anche un capitolo importantissimo, quello di rilevare “L’uso del tempo dei bambini: l’attività fisica e le attività sedentari” con i risultati che di seguito si riportano: L’uso del tempo dei bambini: l’attività fisica e le attività sedentarie Una corretta alimentazione e un’adeguata attività fisica prevengono il rischio di sovrappeso/obesità e favoriscono un armonico sviluppo psico-fisico nei bambini. Ai bambini è raccomandato di fare attività fisica, che comprende lo sport (attività fisica strutturata svolte in ambito di associazioni sportive), il gioco attivo (correre, andare sui pattini o in bicicletta, giocare a calcio ecc) e l’attività motoria a scuola, ogni giorno per almeno 1 ora.

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Quanti bambini sono attivi fisicamente? • Nel nostro studio soltanto il 20,5% dei bambini risulta attivo

(afferma di fare movimento tutti i giorni per almeno un’ora) • Sono complessivamente più attive le femmine che i maschi,

al contrario di quanto avviene a livello regionale e nazionale

Attività fisica durante la settimana (%)

Caratteristiche Attivi #

Genere maschi 18,6 femmine 22,4 # Attivi risultano quei bambini che durante la settimana hanno

svolto attività motoria a scuola e/o attività sportiva e/o hanno giocato attivamente per almeno 1 ora per 7 giorni

Quante ore al giorno i bambini guardano la televisione o usano i videogiochi? Diversi studi raccomandano un limite di esposizione complessivo alla televisione/ videogiochi per i bambini di non più di 2 ore al giorno, in quanto la permanenza per molte davanti allo schermo si associa spesso all’assunzione di cibi fuori pasto. La diminuzione del tempo di esposizione alla televisione è associata ad una riduzione del rischio di sovrappeso e dell’obesità.

• Il 23,9 % dei bam bini è es po sto

quo tid ian am ente a lla T V o ai video gioch i d a 3 a 4 o re e i l 18 ,7% p er almen o 5 ore

• L’es pos iz io ne a d alm e no 5 ore di T V o

v ide ogioch i è più frequ ente tra i m as c hi (2 2,9% v s. 1 4,7% )

Or e tras cor s e da vanti a ll a T V /v id eog ioch i ( % )

57 ,42 3 ,9 1 8,7

0

5 0

1 0 0

0- 2 o re 3 -4 o re a lm en o 5 o re

% b

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bin

i

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4 - Nella terra di mezzo: adolescenti e giovani I vostri figli non sono figli vostri: sono i figli e le figlie della forza della stessa Vita. Nascono per mezzo di voi, ma non da voi. Dimorano con voi tuttavia non vi appartengono. Potete dar loro il vostro amore, ma non le vostre idee. Potete dare una casa al loro corpo, ma non alla loro anima, perché la loro anima abita la casa dell’avvenire che voi non potete visitare nemmeno nei vostri sogni. Potete sforzarvi di tenere il loro passo, ma non potete renderli simili a voi, perché la vita non torna indietro, né può fermarsi a ieri. Voi siete l’arco dal quale, come frecce vive, i vostri figli sono lanciati in avanti. L’Arciere mira al bersaglio sul sentiero dell’infinito e vi tiene tesi con tutto il suo vigore affinché la sue frecce possano andare veloci e lontane. Lasciatevi tendere con gioia nelle mani dell’Arciere poiché egli ama in egual misura e le frecce che volano e l’arco che rimane saldo. (Kahlil Gibran, Il Profeta) 4.1 - Adolescenti e giovani in movimento Gli adolescenti ed i giovani sono diventati sia oggetto di studio sia destinatari di azioni, servizi e progetti quando hanno assunto come categoria una visibilità sia nell’ambito dei consumi sia nell’ambito dei percorsi di istruzione di massa. Nel primo caso l’attenzione è cresciuta di pari

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passo alla disponibilità di risorse economiche, nel secondo caso, invece, il proseguimento massiccio nei percorsi di studi superiori ha evidenziato nuove esigenze di rappresentanza e nuovi modi di essere cittadini. Questo cambiamento avvenuto a partire dalla fine degli anni 60 del secolo scorso, ha prodotto attenzioni ed energie verso questa particolare fase del ciclo di vita. Nel contesto della Val di Chiana, una prima riflessione interessante può essere fatta analizzando i vari modi di convivenza. Una prima riflessione riguarda una presenza dei giovani in famiglia con i genitori particolarmente elevata (intorno al 40% di media) nella fascia di età 25-29 anni, più alta negli uomini che nelle donne (un sette per cento in più dei primi). Tralasciando le interpretazioni semplicistiche, il prolungamento del percorso di studio, la difficoltà a individuare una occupazione stabile e soprattutto definitiva, una mobilità più elevata, un costo per l’acquisto di una casa spesso proibitivo, un mercato degli affitti ridotto, sono alcuni degli aspetti da prendere in considerazione per spiegare una percentuale particolarmente elevata. La permanenza in famiglia con i genitori ha vantaggi dal punto di vista economico, dal punto di vista dell’accoglienza affettiva di tipo familiare. Non consente spesso di sviluppare autonomia e responsabilità nei giovani che si trovano anche nelle fasce di età successiva a scegliere di nuovo la famiglia come punto di riferimento per la convivenza. Infatti tra i 30 e i 34 anni il 18,5% delle donne e il 28% degli uomini vive ancora con i genitori.

Zona Val di Chiana (dati riferiti ai primi mesi del 2008) . Con chi vivono i giovani tra i 18 e i 34 anni

Femmine Maschi

18-24 25-29 30-34 TOTALE 18-24 25-29 30-34 TOTALE

anni anni anni anni anni anni

Da solo/a 2,9 8,2 9,0 6,8 4,5 11,8 13,9 10,0

Con i genitori 58,2 36,9 18,5 36,7 60,1 43,7 28,1 43,9

Con i genitori e altri parenti 6,9 4,1 2,6 4,4 6,4 5,6 3,9 5,3

Con un solo genitore 12,7 6,6 5,5 8,1 13,7 10,6 7,2 10,5

Con un solo genitore e altri parenti 1,3 1,4 0,8 1,1 1,6 0,9 0,8 1,1

In famiglia con più nuclei come figli 2,4 1,8 0,9 1,6 2,9 2,3 0,7 2,0

Con il coniuge 1,7 6,0 7,6 5,2 0,4 3,3 6,5 3,4

Con convivenza 2,0 5,6 6,0 4,6 1,6 2,5 2,2 2,1

Con il coniuge e altri parenti 0,3 0,5 0,4 0,4 0,0 0,4 0,3 0,2

Con il coniuge e figli 2,2 13,4 29,0 15,8 0,3 4,9 18,0 8,0

Con il coniuge, figli e altri parenti 0,5 2,4 2,1 1,7 0,1 0,8 2,1 1,0

In famiglia con più nuclei come genitore 1,2 1,8 3,3 2,2 0,2 1,2 2,7 1,4

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Con figli senza coniuge 0,3 1,9 4,1 2,2 0,0 0,2 0,4 0,2

Con figli senza coniuge con altri parenti 0,0 0,1 0,4 0,2 0,0 0,0 0,2 0,1

Con figli con convivenza 1,5 3,0 4,5 3,1 0,6 1,8 2,4 1,6

Con figli con convivenza e altri parenti 0,3 0,1 0,2 0,2 0,1 0,2 0,2 0,2

Con altri parenti 3,4 4,7 4,2 4,1 5,9 8,1 8,9 7,6

Con non parenti 2,0 1,4 0,9 1,4 1,3 1,6 1,3 1,4

TOTALE 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Fonte: elaborazioni Osservatorio Sociale Provinciale su dati anagrafi comunali

4.2 - La salute nel cambiamento In questa fase del ciclo di vita le trasformazioni e i cambiamenti sono fondamentali e costitutivi. E’ in questa ottica che si affrontano alcuni aspetti che possono produrre sia problemi sia opportunità per la salute degli adolescenti e dei giovani. 4.2.1 – Gli stili di vita Nella nostra Regione sono disponibili dati importanti sugli stili di vita e le abitudini alimentari di bambini ed adolescenti raccolti al termine del progetto “Pegaso a Scuola” (risultati presentati nel luglio 2008) ricerca che ha visti coinvolti più di centomila giovani, con un quadro abbastanza preoccupante che evidenzia tra l’altro come un ragazzo su tre in età compresa tra gli 11 ed i 13 anni sia a rischio obesità. Un’altra importante indagine tra le più recenti, quella promossa dall’Ufficio Europeo dell’OMS e la Rete HBSC (Health behaviour in school-aged children) in collaborazione anche con la Regione Toscana si occupa di analizzare i determinanti sociali che influenzano le abitudini alimentari e l’attività fisica degli adolescenti. Il Progetto inserito nel Piano Integrato di Salute 2005 denominato “Educazione alimentare per promuovere stili di vita sani e prevenire le malattie cronico-degenerative”, di cui già abbiamo dato conto al paragrafo 3.4.5 prevedeva analoga ricerca sulle abitudini alimentari e gli stili di vita dei ragazzi e ragazze di 14-15 anni, al primo anno della scuola superiore.

Ragazzi coinvolti: quanti i partecipanti? Nella Val di Chiana Senese hanno partecipato all’indagine l’83,6% dei ragazzi residenti frequentati la I superiore. Il 6,8% dei ragazzi presenti in classe non ha scritto dati fondamentali per l’indagine come peso, altezza o data di nascita. Di fatto ha quindi partecipato il 76,8%, che comunque rappresenta una buona adesione.

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65

Ragazzi partecipanti: quali le loro caratteristiche?

• La proporzione di maschi e di femmine nel nostro campione è simile

• Al momento della rilevazione, la maggioranza dei

ragazzi che ha partecipato allo studio aveva 14 anni

età e genere dei ragazzi (N = 394)

Caratteristiche n % Età in anni 14 249 63,2 15 119 30,2 16 20 5,1 17 6 1,5 Genere Maschi 189 48,0 Femmine 205 52,0

Quanti ragazzi stranieri ci sono?

Il 11,7% dei ragazzi partecipanti è di origine straniera, provenienti da diversi paesi qui elencati: Albania, Brasile, Bulgaria, Kosovo, Macedonia, Moldavia, Perù, Polonia, Russia, Svizzera, Tunisia e soprattutto dalla Romania Stato nutrizionale dei ragazzi

Come per i bambini obesi, anche gli adolescenti obesi, hanno una maggiore probabilità di essere obesi in età adulta e quindi di sviluppare patologie croniche. Quanti ragazzi sono in sovrappeso o obesi? Anche per i ragazzi è stato utilizzato l’IMC per valutare lo stato nutrizionale. I valori delle misure antropometriche, peso ed altezza, sono stati auto-riferiti. Per la determinazione di sottopeso, normopeso, sovrappeso e obeso sono stati utilizzati i valori soglia proposti da Cole et al che sono specifici per genere ed età. Le abitudini alimentari dei ragazzi

• T r a i r a g a z z i d e l l a V a l d i c h i a n a i l 2 ,5 %

r i s u l ta o b e s o , i l 1 5 ,7 % s o v r a p p e s o , il 7 2 ,3 % n o r m o p e s o e i l 9 , 5 % s o t to p e s o

• C o m p l e s s i v a m e n te i l 1 8 ,2 % d e i r a g a z z i

p r e s e n ta u n e c c e s s o p o n d e r a l e c h e c o m p r e n d e s ia s o v r a p p e s o c h e o b e s it à

P r e v a l e n z a d i s o t t o p e s o , n o r m o p e s o , s o v r a p p e s o e o b e s i t r a i

r a g a z z i d i 1 4 e 1 5 a n n i ( % )

9 , 5

7 2 , 3

1 5 , 72 ,5

01 02 03 04 05 06 07 08 0

So

t to p

e s o

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So

v r ap

p e so

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ga

zzi

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66

I modelli di consumo alimentari nell’adolescenza sono molto condizionati, oltre che dal contesto familiare, dal gruppo dei pari e dalla nostra società. E’ per questo motivo che la scuola può giocare un ruolo fondamentale nel migliorare lo stato nutrizionale dei ragazzi, attraverso iniziative integrate di promozione di una sana alimentazione, affinchè i comportamenti alimentari acquisiti nell’adolescenza siano mantenuti da adulti. I nostri ragazzi fanno la prima colazione? Mantenere la buona abitudine di consumare in maniera adeguata la prima colazione anche da adolescenti, facilita la capacità di concentrazione e di apprendimento; inoltre permette di non consumare snacks e cibi spazzatura.

• Ci sono differenze evidenti fra maschi e femmine • I maschi sono più sovrappeso (23,3% vs. 8,8%) ed obesi

(3,2% vs. 1,9%) delle femmine

• Al contrar io le ragazze sono più sottopeso rispetto ai coetanei (16,1% vs. 2,1%)

Prevalenza di sottopeso, normopeso, sovrappeso e obesi tra i

ragazzi di 14 e 15 anni (%)

23,33,2

16,12,1

71,4

1,98,8

73,2

020406080

So

tto

pe

so

So

vra

pp

es

o

Pe

rce

ntu

ale

ra

ga

zz

i

maschi

fem mine

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• Nella Valdichiana soltanto il 42,7% dei ragazzi ha la

buona abitudine di fare sempre la prima colazione • Il 37,6% non fa per niente colazione o poche volte alla

settimana

• Gli alimenti più consumati dai ragazzi che hanno risposto “Sempre” e “Spesso” risultano: i biscotti (58,6%) e il latte (45,5%), seguiti da caffè-latte (41,4% ) e merendine (33,2%)

Frequenza di consumo della prima colazione (%)

7,9

19,2

19,7

42,7

10,5

0 20 40 60 80 100

mai

fine settimana

qualche volta

spesso

sempre

%

Da notare come la frequenza della colazione diminuisce al crescere dell’età.

I nostri ragazzi, durante la merenda di metà mattina, mangiano in maniera adeguata?

Il 5% delle calorie giornaliere consigliate per lo spuntino di metà mattina sono circa 100, che corrispondono ad un frutto, uno yogurt o ad un succo di frutta.

• Il 73,6% dei ragazzi consuma la merenda di metà

mattina “spesso” o “sempre” • Circa la metà dei ragazzi mangia spesso un panino o

una pizza • Pochi ragazzi fanno una merenda adeguata

Frequenza degli alimenti consumati “sempre” o “spesso” nella merenda del mattino

Caratteristiche % Alimenti Acqua 61,4 Panino farciti 54,5 Pizza 49,6 Bibite 34,8 Succo di frutta 21,0 Merendine 14,1 Patatine e simili 10,7 Frutta fresca 7,9 Biscotti 5,9 Latte / yogurt 2,4

Quante porzioni di frutta e verdura mangiano i nostri ragazzi al giorno?

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Sommando le risposte di frutta e verdura, soltanto il 8,4% dei ragazzi dichiara di consumare 5 porzioni di frutta e verdura ogni giorno. Il consumo di bevande Quali bevande consumano maggiormente i nostri ragazzi durante i pasti?

Anche nell’adolescenza l’abitudine errata di bere bibite, diverse dall’acqua, durante i pasti porta sicuramente ad un maggior introito giornaliero di zuccheri aggiunti, coloranti o conservanti. Bisogna tener presente che a questa età si passa dall’assaggio al consumo di bevande alcoliche con le conseguenze negative note.

• I l 1 7 ,6 % d e i r a g a z z i b e v e b i b it e g a s s a te o

z u c c h e r a t e d u ra n te i p a s t i • I l 4 , 9 % b e v e m a g g i o r m e n te v in o o b ir r a

d u r a n te i p a s t i • I m a s c h i c o n s u m a n o b e v a n d e a lc o l ic h e

m a g g i o r m e n te r is p e t t o a l le f e m m i n e ( 9 ,0 % v s . 1 ,0 % )

C o n s u m o d i b e v a n d e d u r a n t e i p a s ti

( % )

7 7 , 0

1 7 , 64 ,9 0 ,5

0 ,0

2 0 ,0

4 0 ,0

6 0 ,0

8 0 ,0

1 0 0 ,0

A c q u a B i b it e V i n o /b ir r a

A lt r o

• Soltanto l’11,2% dei ragazzi mangia tre porzioni al

giorno di frutta • Il 16,8% dei ragazzi dichiara di non consumare mai la

frutta durante la settimana

consumo di porzioni di frutta al giorno (%)

34,8

33,9

11,9

5,8

5,8

7,8

0 20 40 60 80 10 0

zero

due

quat tro

%

• S o lt a n to il 2 7 ,5 % d e i r a g a z z i d ic h i a r a d i

c o n s u m a r e d u e p o r z io n i a l g io r n o d i v e rd u r a c o m e r a c c o m a n d a to . I l 3 9 ,3 % u n a s o l a p o r z i o n e a l g io r n o

• I l 1 9 , 4 % d e i r a g a z z i n o n m a n g ia m a i v e r d u r a

d u ra n te l ’i n te ra s e t t im a n a

c o n s u m o d i p o r z io n i d i v e r d u r a a l g io r no (% )

3 9 , 3

2 7 , 5

9 , 7

3 , 1

1

1 9 , 4

0 2 0 4 0 6 0 8 0 1 0 0

z e r o

d u e

q u a t t r o

%

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Con quale frequenza i nostri ragazzi bevono bevande alcoliche? Occorre ricordare che sotto i 16 anni esiste il divieto di somministrazione di bevande alcoliche, anche perchè non si possiede ancora in modo completo ne’ la capacità di metabolizzare l’alcol, ne’ la maturità necessaria a gestire responsabilmente una bevanda alcolica.

Con quale frequenza i nostri ragazzi bevono caffè e energy-drinks? Gli energy drink sono bevande analcoliche in grado di fornire una maggior quantità di energia, grazie all’alto contenuto di sostanze stimolanti il sistema nervoso come caffeina, guaranina, taurina ed altre.

• I l 59 ,0% de i ragazz i d ic h ia ra d i non cons um are ma i ca f fè

du ran t e il g io rno • I l 13 ,3% de i ragazz i c ons um a da due a c inque c a ffè a l

g io rno

c o ns um o di caffè al g io r no (%)

27 ,7

59,0

13 ,3

0 20 40 60 80 100

d u e - c inq ue

u na

zer o

%

• Soltanto circa la metà dei ragazz i non beve mai alcolic i

(eccetto i superalcolic i, 70%) • L’alt ra m età dei ragazzi, bevono da rarame nte a 3/4

volte la sett im ana • Il 5% beve abitualm ente ai pas ti

C o nsumo di b evande alcol ich e

(%)

0,010,020,030,040,050,060,070,080,0

ma i

r ara

ment e

fine s

e tt im

ana

3/4 v

sett i

man a

1 v a

l gio

rno

più d

i 1 v

al g

iorn

o

birra v ino su pera lco lic i co cktail alco lpo p s

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Studi recenti dimostrano che il consumo contemporaneo di energy drink e bevande alcoliche riducono l’intensità degli effetti dell’alcol, (cefalea, astenia, secchezza della bocca), portando i ragazzi a bere ancora di più, data la diminuita percezione soggettiva.

In particolare, c’è il rischio che ragazzi che non hanno una sufficiente percezione del loro stato di ebbrezza possano essere responsabili di incidenti. Inoltre la mancata percezione degli effetti sgradevoli dell’alcol può indurne l’assunzione di quantità eccessive e aumentare, così, le probabilità di dipendenza. Il consumo di alcol risulta ormai presente già nella Scuola Secondaria di Primo Grado: molti alunni dichiarano un consumo abituale di alcolici in famiglia. Esistono poi episodi di abuso di superalcolici anche in ambiente scolastico. Nella stessa fascia d’età inizia spesso il consumo di tabacco, mentre il fumo di cannabis è probabilmente limitato all’ultimo anno di questo corso di studi ed occasionale. Riguardo a comportamenti a rischio di dipendenze tecnologiche (play-station, telefonino, computer, ecc.) iniziano già alla Scuola Primaria, e sono ormai serenamente dichiarati dagli stessi ragazzi in età successive. Lo strumento più utilizzato è il telefonino, il cui uso compulsivo viene spesso appreso direttamente dai genitori. In fasce d’età superiori, (dai 15 ai 24 anni) si stabilizza il consumo di alcol, ora emancipato dalle abitudini familiari e condiviso invece dal gruppo dei pari essenzialmente nel sabato sera, ma in quantità tali da raggiungere spesso la completa incoscienza. Inizia anche la sperimentazione di sostanze stupefacenti illegali (dapprima cannabis e droghe sintetiche, soprattutto in discoteca, in seguito cocaina e solo raramente eroina) che sembra ormai far parte dei riti di passaggio adolescenziali. Nella stessa fascia d’età non è infrequente l’utilizzo di

• Circa il 60% dei ragazzi non beve mai energy-drinks • Il 36% dei ragazzi, beve da raramente a 3/4 volte la

settimana • Il 4% beve abitualmente queste bibite

Consumo di energy- drinks

(%)

0,010,020,030,040,050,060,070,0

mai

fine

sett i

mana

1 v a

l gio

r no

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sostanze “dopanti”, facilitato dagli scarsi controlli esistenti nello sport agonistico non professionale. Per fortuna, solo una piccola parte di giovani approda a sostanze che nel tempo creano una dipendenza franca e deve rivolgersi al SER.T.. Nel 2005 i pazienti fra il 15 ed i 24 anni seguiti dal SER.T. per questi ultimi problemi sono stati 64 maschi e 19 femmine. Quelli seguiti nel 2006 sono stati 87 maschi e 22 femmine. Nel 2007, 52 maschi e 18 femmine. Parlando di alcol, nel 2005 i maschi sono stati 8 e le femmine 5. Nel 2006 sono stati seguiti 10 maschi e 9 femmine e nel 2007 5 maschi e 5 femmine. Le oscillazioni numeriche non sono verosimilmente da collegarsi a modifiche del consumo sul territorio.

Nella terra di mezzo:adolescenti e giovani 11/24 anni

2005 2006 2007

ALCOOL 6 10 6

FUMO 0 0 0

DROGHE 83 109 70

FARMACI 0 0 0

DIP.COMPORTAMENTALI 0 0 0

CAMPAGNE INFRM.NI 1800 1800

L’immagine corporea e la dieta

Nel passaggio da infanzia a adolescenza, insieme con le modifiche fisiologiche e dell’aspetto

corporeo, i giovani sono particolarmente attenti alla propria forma corporea, che rappresenta un punto importante della propria identità. E’ in questa fase che, le pressioni sociali, attraverso i mass media che propongono modelli di magrezza in particolare nelle ragazze, e attraverso l’accettazione dei pari, anche tra i normopeso si afferma la tendenza a dimagrire adottando schemi alimentari restrittivi e/o squilibrati.

I nostri ragazzi sono a dieta?

• L ’1 1 % d e i ra g a z zi (so n o t ut t e

fe mm in e ) s o tt o p e so vo rre b b e a n c o ra p e rd e re p e so

• I l 2 3 % d e i ra g a z zi n o rm o p es o

v o rre b b e p e rd e re q u a lch e c h ilo . Il 1 5 % è a d ie ta

• I l 3 2 % d e i ra g a z zi so v ra p p e s o è a

d ie t a • I l 1 0 % d e i ra g a z zi o b e si è a d ie ta

e sse re a d ie ta : (% )

5 4

2 11 011

23

47

8 0

30

80 00

1 53 2

1 0

59

0

2 0

4 0

6 0

8 0

1 0 0

So tto

p e so

Norm

op eso

So v r ap

p e so

Obes o

S ta t o n u tr i z i o na le r e a le

%

n o

n o, m a d o v r e i p e r d e r e q u a lc h e c h i lo

n o, m a d o v r e i m e tt e r e s u qu a lc h e c h i lo

s ì

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Che tipo di dieta ? Tutti sappiamo dell’importanza di una dieta prescritta da esperto, in quanto “le diete fai da te” sono il più delle volte sbilanciate, inefficaci a lungo termine e pericolose, specie per una persona che è ancora in fase di sviluppo. Affidarsi ad una persona esperta permette di ottenere un corretto dimagrimento personalizzato e di acquisire sane abitudini alimentari durature nel tempo. Le ricerche svolte a livello regionale ed anche nazionale sugli stili di vita degli adolescenti si occupano anche delle abitudini motorie, delle attività sportive praticate con le risultanze che queste attività non mancano tanto nelle forme già organizzate quanto piuttosto quelle spontanee e praticate nel tempo libero di ogni giorno. Il risultato di questi studi sulla fasci d’età 11-15 anni è che soltanto 2 giovani su 10 va a camminare, in bicicletta ecc. con una certa frequenza e che lo stesso numero non ci va mai o quasi mai. Le attività sportive organizzate sono invece molto praticate: 8 ragazzi su 10. Poi per vari motivi (studio, divergenze con i genitori, costi, incomprensioni con allenatori e compagni, infortuni, noia) arriva l’abbandono per ricominciare successivamente in altri contesti e con altre modalità. 2 ragazzi su 10 praticano una seconda disciplina e un esiguo gruppetto anche una terza. Per quanto riguarda gli sport, i maschi preferiscono il calcio (6 ragazzi su 10) seguito da nuoto, basket, karate, judo e tennis. Le ragazze scelgono nuoto, danza, pallavolo e ginnastica. L’uso del tempo dei ragazzi: l’attività fisica e le attività sedentarie

Come già specificato per i bambini, anche per i ragazzi è fondamentale una sana alimentazione accompagnata da un’appropriata attività fisica. Infatti una sufficiente pratica di attività fisica durante l’adolescenza permette un corretto sviluppo fisico, un adeguato accrescimento osseo, un’azione preventiva del sovrappeso e un aumento dell’autostima e della soddisfazione di sè. Inoltre, partecipare ad attività motorie organizzate e ricreative, invece di stare in solitudine davanti alla tv, costituisce un ottimo metodo per la costruzione della propria identità e della rete delle amicizie. Ecco in sintesi i dati della ricerca svolta con il gruppo degli studenti su questo tema. Quanti ragazzi sono attivi fisicamente?

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Quante ore al giorno i ragazzi guardano la televisione o usano i videogiochi? Anche per gli adolescenti viene raccomandano un limite di esposizione complessivo alla televisione/ videogiochi di non più di 2 ore al giorno, in quanto la sedentarietà è associata ad un alto rischio di sovrappeso e obesità.

• Soltanto il 24,4% dei ragazz i s ta davant i all o sc herm o m eno

di 2 ore al giorno • I l 39,2% dei ragazz i è espos to quotidianam ente alla TV o ai

vi deogiochi per alm eno 5 ore al giorno • L ’es posiz ione ad almeno 5 ore di T V o videogioc hi è più

f requente tra i m asc hi (44,1% v s 34,6% )

Or e t r as co rs e dav an ti al la T V/vide o g io ch i (% )

24,434,4 39,2

0

20

40

60

80

100

0- 2 o re 3- 4 o r e alm e n o 5 o re

% r

ag

az

zi

• N el nos tro studio s oltanto il 6,8% dei ragazzi ris ulta att ivo

(af ferm a di fare mov im ento tut ti i giorni per alm eno un’ora) • Sono com pless ivam ente più att ivi i m asc hi c he le fem mine

A ttivi tà fisica d urante la settiman a (% )

Caratteristich e At tivi #

Gene re m asc hi 9,0 fem m ine 4,4 # A tt ivi ris ultano quei ragazz i che durante la s ett imana hanno

s volto at t ività m otoria a s cuola e/o att ività s portiv a e/o hanno gioc ato att ivam ente per alm eno 1 ora per 7 giorni

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Le opportunità per fare sport,sia strutturato che libero,risultano nella zona abbastanza significative e diversificate,come si evince dalla tabella riepilogativa che segue.

STRUTTURE SPORTIVE (proprietà Enti Locali e Associazioni)

COMUNI

Pal

azze

tti/

Impi

anti

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i

Pis

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ggio

TO

TA

LE

CETONA 3 2 2 1 8 CHIANCIANO TERME 1 3 2 1 3 7 2 19 CHIUSI 1 4 4 2 1 12 MONTEPULCIANO 1 7 5 1 1 3 2 2 1 23 SAN CASCIANO BAGNI 4 1 1 3 1 1 11 SARTEANO 1 2 1 3 1 1 1 10 SINALUNGA 1 8 5 1 6 2 2 25 TORRITA di SIENA 1 1 3 4 2 1 12 TREQUANDA 3 1 1 2 7 TOTALE 5 34 23 2 10 26 10 4 3 117

4.2.2 - Il disagio percepito

Nella fascia d’età considerata (11-24) il disagio è stato valutato con due distinti strumenti. Nelle Scuole Secondarie di Primo Grado è stato proposto il medesimo questionario precedentemente utilizzato; valgono quindi gli stessi avvertimenti nella lettura dei dati. Scuola Media Totale alunni 1565 Casi di disagio percepito 112 (7.16%)

Qui il disagio riguarda la sfera sociale e la sfera scolastica; in particolare i maggiori problemi comportamentali riscontrati riguardano:

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75

- atti di bullismo, alcuni dei quali abbastanza gravi da meritare il coinvolgimento delle Forze dell’Ordine;

- condotte sessuali precoci e disordinate; - iniziali disturbi del comportamneto alimentare; - abuso di alcolici; - fumo di tabacco; - inizialae uso di sostanze illegali.

Alla base di tutti questi comportamenti si è evidenziata una sconcertante mancanza di consapevolezza delle loro conseguenze, non solo di tipo sanitario, ma anche e soprattutto di tipo legale ed etico. Quest’ultimo aspetto di “deserto emotivo” risulta particolarmente desolante ed ha dato forma a complessi interventi di rete che stanno coinvolgendoa diverso livello tutta la comunità locale, in particolare:

- Amministrazioni Locali. - Forze dell’Ordine. - Associazioni di Categoria. - Associazioni Giovanili. - Diocesi. - Volontariato e Terzo Settore.

Si auspica nel futuro triennio la costituzione e l’operatività di simili reti locali in tutti i 10 comuni della Zona. Negli Istituti Scolastici Superiori, all’inizio dell’anno scolastico 2008-2009, il disagio è stato rilevato mediante la somministrazione del questioanario SPQ (Shorter Promis Questionnaire); la rilevazione ha riguardato un campione di 4 classi terze, rispettivamente dei Licei Classico, Scientifico, Linguistico e Psicopedagogico. Lo strumento mira a rilevare eventuali aree problematiche nell’ambito dell’uso di sostanze legali e illegali e di comportamenti patologici (comportamenti dominanti o sottomessi, disturbi alimentari, sesso compulsivo, dipendenze da esercizio fisico, studio, shopping compulsivo, gioco d’azzardo, internet, cellulare, videogame). Di 68 questionari restituiti, in 26 (38,23) casi non emergono comportamenti problematici in alcuna delle aree considerate. Nei 42 questionari restanti emergono problematicità in una o più aree, secondo la seguente tabella. Da notare che la compresenza di diversi problemi nella stessa persona porta il totale oltre il 100%. Dominazione/

Sottomissione

Totale 18 Percentuale 42,85%

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76

Dominazione/

Sottomissione

Totale 18 Percentuale 42,85%

Disturbi alimentari Totale 2 Percentuale 4,77%

Sesso compulsivo Totale 1 Percentuale 2,38%%

Dipendenze comportamentali non tecnologiche

Totale 38 Percentuale 90,47%

Dipendenze tecnologiche Totale 22 Percentuale 52,38%

Uso di sostanze legali Totale 36 Percentuale 85,71%

Uso di sostanze illegali Totale 4 Percentuale 9,52%

A fronte di questa situazione, i pazienti che si rivolgono al SerT in questa fascia di età sottovalutano l’abuso di alcolici, in quanto non ancora presenti danni biologici o sociali di rilievo. Anche fumo di tabacco e dipendenze comportamentali non vengono vissute come problemi, spesso nemmeno in fasce di età superiori. Il consumo di sostanze illegali, invece, è già chiaramente percepito come problematico, sia per quanto riguarda le sostanze a minore impatto (cannabinoidi) sia per quelle più dannose. La tabella sottostante esamina la situazione del SerT di Chianciano Terme; la situazione degli altri SERT provinciali è del tutto sovrapponibile.

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Sostanza 2005 2006 2007

Alcool 6 10 6

Tabacco 0 0 0

Sostanze illegali 83 109 70

Farmaci 0 0 0

Dip. comportamentali 0 0 0

4.2.3 - Le campagne d’informazione con scuole, servizi pubblici e famiglie. Le campagne di informazione hanno raggiunto ormai la totalità degli Istituti Scolastici Superiori, 9 Istituti Medi Inferiori su 10 e circa la metà di quelli Primari. E’ stata avviata una collaborazione stabile con alcuni Centri Giovani presenti sul territorio. A seguito di un importante Progetto della Società della Salute, le campagne di cui sopra hanno raggiunto, oltre, come di consueto gli studenti delle Scuole Secondarie di Secondo Grado, altre fasce d’età inferiore, sia in ambiente scolastico che extrascolastico. Sono state avviate anche iniziative per la costruzione di reti locali, che hanno riguardato ogni possibile fonte di disagio, con particolare attenzione anche alle problematiche della sessualità adolescenziale. 4.2.4 – L’adolescenza ed il disagio psichico

utenti infanzia – adolescenza 2007 distribuiti per gruppi di eta’ e sede di prestazione

ETA’ 11 - 15 16 - 18 TOTALE Poliamb, Chiusi 2 2 Poliamb, Sinalunga 8 3 11 P.O. Nottola 34 3 37 TOTALE 44 6 50

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La distribuzione percentuale delle patologie presentate dagli utenti in carico è la seguente:

Disturbo del linguaggio e dell’apprendimento 45% Disturbo psichiatrico 35% Disturbo neuromotorio 17% Deficit sensoriali 3%

4.2.5 - I consultori per gli adolescenti Nell’ambito dei dati raccolti per il Progetto sul Disagio Giovanile, è emersa una difficoltà a lavorare su eventuali comportamenti sessuali disordinati in età troppo precoce, come si evince dalla tabella riportata in 4.2.1. Infatti la bassa percentuale di problematiche sessuali dichiarate non rappresenta la realtà percepita da insegnanti e operatori. Partendo da questo dato, gli interventi di prevenzione sono stati divisi in due tipologie distinte per fasce di età:

- A 14/15 anni vengono proposti dagli operatori del Consultorio Adolescenti incontri finalizzati soprattutto ad una corretta informazione anatomo-fisiologica, anticoncezionale e di prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili;

- A 17/18 anni questi temi vengono ripresi e approfonditi dagli operatori coinvolti nel Progetto sul Disagio Giovanile. Ora la diversa maturità dei ragazzi consente una ben maggiore disponibilità a discutere anche approfonditamente su tematiche relative alla differenziazione sessuale (orientamento e identità), al corteggiamento, ai sentimenti implicati nella formazione della coppia, alla sessualità agita e ad alcuni cenni sulle sue più comuni disfunzioni.

Inoltre, l’attività del Consultorio Adolescenti si esplica anche nel settore clinico:

TIPO DI ATTIVITA’ DESTINATARI 2005 2006 2007

N. PRESTAZIONI

Settore Psicologico Minori 276 63 79

Coppie e/o Famiglie 54 6 1

Settore Consultorio Giovani Accoglienza e/o Consulenza 52 45 37

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4.3 - La preparazione per il futuro

4.3.1 - Dalla scuola dell’obbligo alle scelte per le scuole superiori L’istruzione e la formazione rappresentano ambiti di particolare importanza, sia per il pieno e consapevole esercizio dei diritti di cittadinanza, sia per la valorizzazione del capitale umano. Anche per questo motivo la strategia di Lisbona, (nota, riferimento alla precedente citazione della Conferenza di Lisbona) adottata dai capi di stato e di governo per rendere l’Unione Europea in grado di realizzare una crescita economica sostenibile con nuovi e migliori posti di lavoro ed una maggiore coesione sociale, pone la formazione estesa all’intero arco della vita tra gli obiettivi prioritari.

ISTITUTI SCOLASTICI COMUNI SCUOLA SECONDARIA PRIMO

GRADO a.s. 2008/2009

Classi tempo prolungato

Istituto Scolastico Comprensivo Cetona

CETONA n. 57 alunni, di cui - stranieri n. 13 - disabili n. 3

n. 4 classi

SARTEANO n. 108 alunni, di cui - stranieri n. 17 - disabili n. 3

n. 6 classi

SAN CASCIANO BAGNI

n. 40 alunni, di cui - stranieri n. 6 - disabili nessuno

n. 3 classi

Istituto Scolastico Comprensivo Chianciano Terme

CHIANCIANO TERME

n. 181 alunni, di cui - stranieri n. 40 - disabili n. 2

n. 3 classi

Istituto Scolastico Comprensivo Chiusi

CHIUSI

n. 235 alunni, di cui - stranieri n. 46 - disabili n. 5

n. 12 classi

Scuola Media Statale “G.Pascoli” Montepulciano

MONTEPULCIANO

n. 345 alunni, di cui - stranieri n. 41 - disabili n. 10 plesso Montepulciano n. 175 plesso M.Pulciano S.ne n.117 plesso Acquaviva n.53

n. 6 classi

plesso .pulciano stazione

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PIENZA n. 45 alunni, di cui - stranieri n.5 - disabili nessun

n. 5 classi

Istituto Scolastico Comprensivo Sinalunga

SINALUNGA

n. 324 alunni, di cui - stranieri n. 46 - disabili n. 6 plesso Sinalunga n. 212 plesso Bettolle n.112

n. 14 classi

Istituto Scolastico Comprensivo Torrita di Siena

TORRITA DI SIENA

n. 180 alunni, di cui - stranieri n. 21 - disabili n. 13

n. 9 classi

TREQUANDA

n. 49 alunni, di cui - stranieri n. 9 - disabili n. 1

(fonte Conferenza di zona per l’Istruzione a.s. 2008/2009 su dati Istituti Scolastici)

La preparazione per il futuro degli adolescenti e giovani è tornata all’attenzione dell’opinione pubblica in questi ultimi mesi come una preoccupazione di cui è assolutamente indispensabile farsi carico, visti i risultati che indagini importanti come quelle dell’O.C.S.E. (indagine PI.SA.) ci dicono dei sempre più scarsi risultati che gli studenti italiani raggiungono nelle indagini più recenti sulle competenze in varie discipline scolastiche, prima di tutto quelle scientifiche. Una recente pubblicazione dell’ Istat: “100 statistiche per il Paese. Indicatori per conoscere e valutare (dati 2005-2007), anno di edizione 2008” – può essere utile per avere un contesto di riferimento generale: nell’anno accademico 2005/2006 i giovani in età tra i 19 ed i 25 che risultano iscritti all’Università rappresentano in una media di circa il 41%; nel 2007 il dato a livello nazionale sulla media dei giovani tra i 20-24 anni che ha conseguito almeno il diploma di scuola superiore è poco più che il 75% della popolazione. La stessa indagine Istat evidenzia come in Italia si spende molto meno che in Europa per l’Istruzione (anno 2005 media nazionale 4,4% del P.I.L. media europea al 5,1 nel 2004) Le opportunità di istruzione e formazione che adolescenti e giovani hanno a partire dal loro contesto di vita in Val di Chiana, possono fare riferimento ad una rete scolastica di area costituita da istituti Superiori, ritenuti punti di riferimento irrinunciabili per la qualità dell’offerta formativa e culturale dei giovani della zona. Le recenti normative sulle “autonomie scolastiche” hanno però evidenziato la necessità di una condivisa riflessione riorganizzativa sulla rete locale delle scuole superiori della Val di Chiana, per tener conto di una evoluzione che è andata strutturandosi nel corso degli anni modificando gli assetti originari, che vedevano la presenza di Istituti Superiori solo nel Comune di

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Montepulciano, e che nel corso degli anni sono stati integrati dagli Istituti Tecnici di Chiusi e di Chianciano Terme. I dati attuali (anno scolastico 2008/2009) confermano il trend di questo ultimo triennio che ha evidenziato all’attenzione dei soggetti programmatori (Sovraintendenze scolastiche provinciale e regionale, Amministrazione Provinciale di Siena) la presenza degli Istituti Scolastici Superiori nell’attuale situazione che in sintesi si richiama, importante per una analisi del profilo della Val di Chiana anche dal punto di vista dell’offerta educativa e formativa.

a. I Licei Poliziani di Montepulciano: Istituto nel quale sono confluiti nel tempo il Liceo Classico “A.Poliziano”, il Liceo Scientifico “A. da Sangallo”, il Liceo Linguistico ed il Socio-Pedagogico, già facenti parte dell’Istituto Magistrale “San Bellarmino”;

b. L’Istituto “Redi”: poi divenuto “Redi-Caselli” che proprio in questo anno ha

ricordato i suoi 50 anni di attività e di presenza nel territorio, Istituto dal quale sono poi germinati altri poli scolastici ora attivi ed importanti, come l’Istituto “Einaudi” di Chiusi. Non può essere più rinviata la presa d’atto delle e attuali oggettive difficoltà dell’Istituto “Redi-Caselli” che non ha più i numeri per essere mantenuto come istituto “autonomo”;

c. L’Istituto Alberghiero “Artusi” di Chianciano Terme, che ha visto crescere nel tempo i suoi alunni fino a superare le 500 unità che può quindi a buon titolo divenire “scuola dotata di autonomia” avendo peraltro carattere di “scuola speciale ed unica nel territorio provinciale”

d. L’Istituto “Einaudi-Marconi” di Chiusi, che ha visto negli anni incrementare il suo ruolo di scuola “tecnica” , ma che comunque non raggiunge i numeri minimi necessari per una sua piena autonomia.

Per meglio chiarire si riporta la tabella riepilogativa dei dati dell’a.s. 2008/2009

ISTITUTI SCOLASTICI DI ISTRUZIONE SUPERIORE

(Dirigenze)

Percorsi di studi differenziati per ciascuna Dirigenza

Dati a.s 2008/2009

Istituto Istruzione Superiore Statale “Licei Poliziani” sede Montepulciano

Liceo classico “A.Poliziano

n.194 studenti, di cui - stranieri n. 3 - portatori handicap nessuno

Liceo scientifico “A.da Sangallo”

n. 424 studenti, di cui - stranieri n. 16 - portatori handicap n. 1

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Istituto sperimentale Linguistico e Pedagogico “San Bellarmino

n. 376 studenti di cui - stranieri n. 24 - portatori handicap n. 4

Totale Istituto

n. 988 studenti

Istituto Istruzione Superiore “Redi” – “Caselli” sede Montepulciano

Istituto Tecnico Comm.le “F.Redi”

n. 221 studenti, di cui - stranieri n. 20 - portatori handicap nessuno

Istituto Professionale “Caselli”

n. 118 studenti, di cui - stranieri n. 18 - portatori handicap n. 8

Totale Istituto n. 342 studenti

Istituto Istruzione Superiore “Einaudi” sede Chiusi

Istituto Tecnico “L.Einaudi”

n. 248 studenti, di cui - stranieri n. 31 - portatori handicap nessuno

Istituto Professionale “Marconi”

n. 163 studenti , di cui - stranieri n. 37 - portatori handicap n. 2

Istituto Tecnico Alberghiero “P.Artusi” di Chianciano Terme

n. 548 studenti, di cu - stranieri n. 49 - portatori handicap n. 32

Totale Istituto

n. 959 studenti

(fonte Conferenza di zona Istruzione su dati Istituti Scolastici)

La nuova programmazione 2009/2010, è stata oggetto di una analisi puntuale da parte degli Istituti di concerto con la Conferenza dell’Istruzione della zona Val di Chiana, e con l’Assessorato all’Istruzione della Provincia di Siena, competente in tale ambito, che ha potuto così approvare nella recente scadenza del 30 novembre 2008 la riorganizzazione degli Istituti Scolastici Superiori della Val di Chiana per il prossimo anno scolastico avendo a riferimento principi generali da tutti condivisi:

1) la garanzia del rispetto dei criteri e requisiti previsti dalla normativa vigente per il mantenimento dell’autonomia giuridica degli Istituti stessi;

2) la centralità del polo scolastico di Montepulciano, che mantiene un ruolo di riferimento quale centro didattico per la zona, sia qualitativamente che quantitativamente, sia per la tradizione degli Istituti che lì sono nati ed hanno visto negli anni recenti anche l’integrazione con una offerta universitaria, che per la dislocazione rispetto alle aree nord e sud della Val di Chiana, elemento importante viste le attuali problematiche dei servizi di trasporto locali che sempre più spesso comportano gravi disagi di spostamento per gli studenti provenienti dalle aree marginali e con pochissimi collegamenti.

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La nuova programmazione 2009/2010 prevede l’integrazione degli attuali indirizzi (Liceo Classico e Scientifico, Liceo Linguistico e Socio-Pedagogico) con un nuovo indirizzo di una sezione di LICEO MUSICALE. Questa scelta rappresenta finalmente un ampliamento nell’offerta formativa di zona ed una reale e concreta possibilità di prosecuzione degli studi superiori in ambito musicale, evitando che molti dei nostri giovani, che hanno avuto la possibilità negli anni precedenti di avvicinarsi con profitto ed entusiasmo alla musica, grazie ad un tessuto interessante e qualificato di istituti musicali, scuole di musica sostenuti fortemente anche dalle amministrazioni comunali, oltre a sperimentazioni di sezioni musicali attivate anche nelle scuole secondarie di primo grado (come a Montepulciano).

3) il rispetto dei principi di omogeneità ed integrazione dell’offerta formativa, affinché la stessa possa essere pienamente valorizzata soprattutto in termini di proposte di “qualità” per gli alunni e di più agevoli scambi ed integrazione tra i docenti;

4) la definizione di un ruolo significativo della presenza e dell’attività dell’Istituto Alberghiero “Artusi” quale Istituzione con Dirigenza autonoma in un contesto territoriale a forte valenza turistica come quello rappresentato sia dal Comune di Chianciano Terme, che da aree vicine della Val di Chiana, oltre che polo di attrazione per le province contermini (Perugia, Orvieto)con la possibilità di un servizio di “convitto” strutturato per alunni fuori sede;

5) la definizione di un ruolo significativo anche per l’Istituto “Einaudi-Marconi” di Chiusi, ubicato in un’area a valenza produttiva che dunque può essere di stimolo ed al contempo di supporto alle potenzialità di questo polo scolastico a valenza tecnico-professionale. La programmazione 2009/2010 obbligatoriamente, visti i numeri, prevede quindi la costituzione di una Unica Dirigenza presso l’Istituto di Chiusi, denominata “ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE DELLA VAL DI CHIANA “REDI-EINAUDI” “MARCONI-CASELLI” con il mantenimento degli attuali assetti scolastici, Tecnici e Profesionali, nei due Comuni e tutti i servizi a favore degli studenti e delle famiglie garantiti sia a Chiusi che a Montepulciano. La proposta di riorganizzazione sinteticamente descritta è stata oggetto di recente approvazione anche da parte della Regione Toscana con la recente Deliberazione della Giunta regionale n. 1191 del29.12.2008 Resta evidente come questa rinnovata ed organica organizzazione della rete degli Istituti Superiori della Val di Chiana debba essere accompagnata e supportata da una costante qualificazione dell’offerta didattica. Così come evidenti sono ancora le problematiche dei trasporti locali a disposizione degli studenti di tutti i Comuni della zona ed una loro carenza, tant’è ché permane il fenomeno di scelte che portano i giovani verso istituti del capoluogo senese, ma anche aretino, soprattutto nell’area dei comuni a nord (Sinalunga e Torrita di Siena, con collegamenti abbastanza organici) o verso i confinanti comuni

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della provincia di Perugia per alcuni comuni dell’area sud di zona (Cetona, San Casciano Bagni o Chiusi).

Per quanto attiene alle importanti problematiche di ordine formativo e sociale conseguenti all’applicazione delle norme sull’obbligo scolastico, la sinergia tra gli Istituti Scolastici Superiori, che effettuano i controlli sulla frequenza scolastica di ragazzi e ragazze soggette all’obbligo, e le conseguenti segnalazioni ai Comuni ed ai Centri per l’Impiego della zona (Montepulciano e Sinalunga), sono un’ulteriore momento in cui si sollecitano le famiglie a prendere atto di queste problematiche. I servizi offerti dal Centro per l’impiego, quali l’affiancamento del “tutor” per la verifica di percorsi formativi paralleli e diversificati rispetto alla frequenza scolastica, risultano una occasione ed una modalità del permanere di un intervento ed una presa in carico da parte dei servizi pubblici territoriali delle situazioni di abbandono che sovente sono l’effetto di una situazione di disagio degli adolescenti e di fragilità del contesto familiare di riferimento. I Dati dell’indagine Istat citata, ci dicono che la quota di giovani che abbandonano al primo anno gli studi superiori senza completare l’obbligo formativo, nell’a.s. 2005-06 è pari ad una media dell’11,1%. I dati della Toscana sono inferiori e si aggirano intorno all’8%. 4.3.2 – Il tempo libero

0

5

10

15

20

25

30

35

1

Tipologie di strutture per macro discipline sportive

Palazzetti/ Impianti polifunzionali

Campi di calcio/calcetto

Palestre

Piscine coperte

Piscine all'aperto

Campi da tennis

Bocciodromi

Piste da pattinaggio

0

1

2

3

4

5

6

7

8

1

Campi di calcio e calcetto presenti nei Comuni della zona

CHIANCIANO TERME

CHIUSI

MONTEPULCIANO

SAN CASCIANO BAGNI

SARTEANO

SINALUNGA

TORRITA di SIENA

TREQUANDA

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4.3.3 - Offerta di cultura nel territorio La dimensione culturale è importante in tutte le società ed economie avanzate e l’abitudine alla fruizione di eventi e prodotti culturali in questa fascia d’età può raccogliere i frutti di investimenti ed abitudini avviate nell’infanzia ed è senz’altro essenziale perché continui per la vita. Le offerte di servizi per la cultura promossi dalle pubbliche amministrazioni, ma anche dall’associazionismo nel territorio della Val di Chiana in linea teorica garantiscono una pluralità di occasioni che proviamo a rendere in sintesi, avendo a riferimento i dati raccolti dai Comuni.

0

10

20

30

40

50

60

70

1

17

37

53

64

1815

23

44

1813

Totale associazioni di volontariato suddivise per Comuni

Cetona

Chianciano Terme

Chiusi

Montepulciano

Pienza

San Casciano dei Bagni

Sarteano

Sinalunga

Torrita di Siena

Trequanda

0

10

20

30

40

50

60

70

1

65

57

3135

21

3431

3 4

Associazioni di volontariato suddivise per macro tipologie di attività

Associazioni Culturali

Associazioni Sportive

Associazioni Turistico Ricreative

Parrocchie e gruppi scout

Associazioni Musicali

Associazioni Sanitarie

Associazioni Sociali

Associazioni Ambientali

Cooperazione internazionale

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STRUTTURE DESTINATE ALLE ATTIVITA' CULTURALI

COMUNI Biblioteche Comunali

Teatri storici

comunali

Strutture polivalenti*

Musei degli Enti

Locali

Scuole di musica

Istituti musicali

Bande musicali

Sale cinema

multisale TOTALI

CETONA 1 1 1 1 4 CHIANCIANO TERME 1 1 1 1 1 5 CHIUSI 1 1 1 1 1 1 6 MONTEPULCIANO 1 2 2 1 1 1 8 SARTEANO 1 1 1 3 SINALUNGA 1 1 1 2 3 1 8 TORRITA di SIENA 1 1 1 1 4 TREQUANDA 1 1 1 3 SAN CASCIANO BAGNI 1 3

TOTALI 6 6 7 6 3 13 3 41

4.3.3.1 - Le BIBLIOTECHE : sempre più lettori, ma soprattutto lettrici, incontrano libri. Molte delle Biblioteche presenti ed attive nei Comuni della zona Val di Chiana offrono servizi specifici di promozione alla lettura rivolti proprio agli adolescenti ed ai giovani, a partire dal supporto alle attività scolastiche, che diventa però occasione per proposte di lettura che nel tempo permettono di mantenere l’abitudine alla lettura che si apprende fin dalla prima infanzia. Il coinvolgimento degli adolescenti e dei giovani non è però scontato, lo si ottiene solo attrezzando ed adeguando le Biblioteche ai loro interessi, a partire dagli ambienti, che devono cancellare l’idea di spazi “antichi ed intoccabili”, come sovente le biblioteche restano nell’immaginario collettivo, per diventare luoghi vivi aperti ed accessibili da tutti i punti di vista. Ma anche la proposta di mettere a disposizione oltre ai libri anche gli strumenti di comunicazione che oggi adolescenti e giovani privilegiano, diventa una occasione di incontro e di relazione. Degno di nota, le ragazze di questa fascia d’età si confermano, come le loro mamme o sorelle più grandi, lettrici più costanti ed appassionate dei coetanei maschi.

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4.3.3.2 - I TEATRI: Luoghi abitati, conosciuti, al servizio della comunità. E’ un privilegio dei giovani e dei cittadini della Val di Chiana avere a disposizione, praticamente in ogni comune una struttura teatrale o comunque spazi flessibili fruibili anche per attività teatrali. Grazie agli impegni importanti delle amministrazioni locali negli ultimi decenni, tutti i teatri storici presenti nella zona sono stati restaurati e ristrutturati garantendo il recupero di un patrimonio storico artistico ed architettonico di pregio di origine tardo settecentesca, e la possibilità per le comunità di fruire di spazi e luoghi per fare cultura. Accanto ai “teatri storici” altre soluzioni sono state oggetto di impegno ed intervento e dunque praticamente in tutti i comuni della Val di Chiana sono presenti ed attivi progetti di compagnie di professionisti che, grazie alle “residenze” nei teatri,favorite dalla legislazione regionale, possono disporre di luoghi attrezzati dove sperimentare performance che viaggiano poi in circuiti nazionali ed internazionali. Il territorio è anche ricco di molte associazioni di appassionati di teatro che hanno la possibilità di seguire interessi ed attivare relazioni di socializzazione che diventano occasioni di utilizzo del tempo libero attivo ed impegnato. La presenza di luoghi dover fare teatro, la presenza di compagnie e registi competenti, hanno permesso un po’ ovunque di sperimentare forme di “laboratori” alle quali per primi proprio gli adolescenti ed i giovani si avvicinano, anche grazie alle scuole che spesso favoriscono tali attività. Il sostegno economico per una organizzazione stabile di laboratori per adolescenti e giovani è uno degli impegni che, se pure con fatica, le amministrazioni locali garantiscono con varie e diversificate forme nei diversi contesti territoriali. Preme sottolineare il valore educativo e formativo di queste esperienze proprio in questa fascia d’età. Il “teatro” nel suo farsi si offre a ragazzi e ragazze come luogo e tempo dell’immaginario e che può anche diventare occasione di relazioni con il reale, per metterlo in discussione, ripensarlo e riprogettarlo, ed al contempo si propone come tempo e spazio per dare corpo alle proprie paure, oggettivarle e renderle altro da sé. Fare teatro con questa finalità può essere in questa fase di crescita una occasione unica ed irripetibile per prendere coscienza di sé e sostenere una nuova elaborazione del proprio essere al mondo e nel mondo, può essere un modo per fare pace con il proprio corpo in cambiamento; ma può diventare un’occasione per progettare il proprio futuro. Dalle tavole dei palcoscenici della nostra Val di Chiana, così come dagli altri luoghi di sperimentazione diversi giovani sono partiti per andare altrove ad esplorare i propri talenti.

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4.3.3.3 - La MUSICA: passione per fare e per sentire Fare musica e fruirne è sicuramente più semplice e necessita di luoghi meno strutturati del teatro.La musica è stata certo una costante delle comunità locali della Val di Chiana a partire dalla realtà rappresentata dalle “Bande” che sono state per molto tempo le prime e le uniche occasioni per cimentarsi con la musica per molti giovani. Certo oggi questo non è sufficiente ed infatti negli anni in talune realtà le esperienze si sono allargate ed integrate con una maggiore offerta per adolescenti e giovani. Gli Istituti di Musica, a partire da quello di Montepulciano, l’esempio più rilevante, ma poi altre scuole di musica nei diversi Comuni, da Chianciano Terme, a Sinalunga, hanno favorito e reso più facile l’avvicinamento alla musica da parte di molti adolescenti. Da queste prime esperienze molti hanno la possibilità di seguire autonomamente strade diverse, a partire dai piccoli gruppi che trovano nel fare musica l’occasione di stare insieme, altri seguono gli studi presso Conservatori e/o altre qualificazioni e percorsi professionali significativi che diventano scelte di vita. 4.3.4 – Partecipazione politica e solidarietà La partecipazione alla politica da parte dei giovani in questa fascia d’età inizia ovviamente con la maggiore età ma il differenziarsi e l’evolversi dei modi di fare politica, delle realtà organizzative

13%

14%

16%14%7%

29%

7%

Strutture destinare alle attività culturali

Biblioteche Comunali

Teatri storici comunali

Strutture polivalenti*

Musei degli Enti Locali

Scuole di musica Istituti musicaliBande musicali

Sale cinematografiche/Multisale

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dei partiti anche in Val di Chiana, lo sgretolarsi anche delle “storiche” organizzazioni di partito “giovanili”, ci porta a disporre solo dei dati relativi alla presenza nell’attività politica amministrativa. Per quanto riguarda in generale il tema della partecipazione nel volontariato, nell’associazionismo, i dati sulla presenza delle associazioni nel territorio di zona evidenziano in maniera generica che talune ass.ne, soprattutto culturali, turistico-ricreative e sportive promuovono attività rivolte a questa fascia di popolazione, mentre invece ancora non strutturate si dimostrano le aggregazioni autonome di giovani, più che altro presenti come gruppi informali, che si attivano a fronte dell’organizzazione di eventi particolari e/o di attività e passioni condivise, come il fare musica, teatro, la recente esperienza di una associazione di giovani che opera a Montepulciano nella gestione di una struttura polifunzionale destinata anche a Centro giovani è quella che appare più strutturata al momento in cui questo report viene redatto.

ASSOCIAZIONI di VOLONTARIATO

COMUNE

Ass

ocia

zion

i C

ultu

rali

Ass

ocia

zion

i S

port

ive

Ass

ocia

zion

i T

uris

tico

Ric

reat

ive

Par

rocc

hie

e gr

uppi

sco

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nale

TO

TA

LE

Cetona 2 4 2 3 1 3 2 17 Chianciano Terme 14 8 2 2 4 3 2 2 37 Chiusi 11 19 5 5 2 4 7 53 Montepulciano 21 8 12 7 7 8 1 64 San Casciano dei Bagni 4 3 2 2 2 2 15 Sarteano 4 5 4 2 2 4 1 1 23 Sinalunga 9 11 4 6 4 4 5 1 44 Torrita di Siena 3 3 3 3 1 3 2 18 Trequanda 1 3 2 3 3 1 13 TOTALE 65 57 31 35 21 34 31 3 4 284

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5 – Una nuova età: i giovani adulti (.. ) “Cosa vuol dire addomesticare?” “E’ una cosa da molto dimenticata. Vuol dire “creare legami” (..) “Certo -disse la volpe- Tu, fino ad ora, per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno l’uno dell’altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io sarò per te unica al mondo” (..) “Non si conoscono che le cose che si addomesticano” - disse la volpe – “Gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno più amici. Se tu vuoi un amico addomesticami” (Antoine de Saint-Exupery, Il Piccolo Principe, Bompiani, 2001) 5.1 - Una nuova età di trasformazione Fra i 25 e 35 anni la letteratura ha individuato una nuova categoria: i giovani adulti. Alla soglia fra due modi di essere, il passaggio alla vita adulta non è completato, così come quello dell’abbandono degli stili di vita giovanili. Per quanto riguarda la Val di Chiana il fenomeno è importante per quanto riguarda la permanenza in famiglia, ma meno sul versante dell’essere single. Gli indici di celibato e nubilato sono più bassi ed in linea con la media provinciale ed in un confronto con le altre zone la Val di Chiana ha gli indici più bassi dopo l’Amiata. Anche il tasso di fecondità non raggiunge la media provinciale, ma la presenza di nuovi cittadini stranieri e migranti dal sud ha incrementato negli ultimi l’indice. L’instabilità matrimoniale è in crescita negli ultimi anni, ma anche in questo caso siamo al di sotto della media provinciale.

Analisi indici di celibato/nubilato1

INDICE DI CELIBATO/NUBILATO

COMUNI 2003 2004 2005 2006 2007 2008

Cetona 33,13 33,67 34,54 35,07 35,41 35,50

Chianciano Terme 34,99 35,21 35,46 36,03 37,29 37,78

Chiusi 34,65 35,02 35,29 35,38 35,54 35,51

1 INDICE DI CELIBATO/NUBILATO: (Celibi + Nubili/ Popolazione totale media del periodo)*100

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Montepulciano 34,43 34,97 34,92 35,26 35,88 36,39

Pienza 35,26 35,90 35,61 35,52 36,79 36,15

San Casciano dei Bagni 33,97 33,53 34,85 34,52 35,01 34,64

Sarteano 34,15 34,87 35,27 35,97 36,48 36,74

Sinalunga 33,53 34,59 34,49 34,71 35,26 35,67

Torrita di Siena 33,50 33,98 34,24 34,04 34,60 34,88

Trequanda 35,34 35,44 36,33 36,03 35,69 35,61

Zona Val di Chiana 34,20 34,75 34,93 35,17 35,75 36,02 Fonte: elaborazioni Osservatorio Sociale Provinciale su dati anagrafi comunali

Analisi Tasso di fecondità2 TASSO DI FECONDITA’

COMUNI 2003 2004 2005 2006 2007 2008

Cetona 34,89 26,12 37,59 42,24 42,67 35,24

Chianciano Terme 33,42 36,02 36,78 44,01 34,33 34,53

Chiusi 28,83 39,35 31,63 30,34 32,29 34,66

Montepulciano 34,84 34,29 38,01 41,21 34,74 46,21

Pienza 41,85 35,24 22,75 11,86 35,09 36,70

San Casciano dei Bagni 14,18 34,43 35,04 29,50 23,49 20,38

Sarteano 43,08 27,92 45,52 38,94 41,20 38,99

Sinalunga 37,44 30,68 30,42 39,91 35,99 39,59

Torrita di Siena 39,97 36,71 36,95 29,36 38,44 40,96

Trequanda 23,22 33,78 47,46 40,27 16,72 34,07

Zona Val di chiana 34,99 33,97 35,47 37,02 35,17 39,02

2 TASSO DI FECONDITA’: (Nascite/ pop.femminile media del periodo 15-49)*1000

33,69

38,04

35,76

37,88 37,18

31,0032,0033,0034,0035,00

36,0037,0038,0039,00

Zona Amiata Zona Vald'Elsa

Zona Val diChiana

ZonaSenese

TotaleProvincia

Analisi dell'indice di celibato/nubilato. Anno 2007. Analisi per Zone

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Fonte: elaborazioni Osservatorio Sociale Provinciale su dati anagrafi comunali

Analisi Indice di instabilità Analisi matrimoniale3 INDICE DI INSTABILITA’ MATRIMONIALE

COMUNI 2003 2004 2005 2006 2007 2008

Cetona 1,04 1,11 1,24 1,33 1,59 1,62

Chianciano Terme 2,13 2,20 2,34 2,44 2,75 2,76

Chiusi 0,85 0,95 1,01 1,13 1,36 1,40

Montepulciano 1,13 1,20 1,27 1,44 1,67 1,70

Pienza 1,57 1,75 1,76 1,76 1,81 1,84

San Casciano dei Bagni 0,63 0,64 0,64 0,64 1,23 1,35

Sarteano 1,58 1,67 1,26 1,36 1,43 1,54

Sinalunga 1,07 1,11 1,13 1,24 1,48 1,63

Torrita di Siena 0,72 0,84 0,89 0,99 1,07 1,15

Trequanda 1,12 1,28 1,07 1,27 1,28 1,64

Zona Val di chiana 1,18 1,26 1,28 1,39 1,61 1,68

Fonte: elaborazioni Osservatorio Sociale Provinciale su dati anagrafi comunali

3 INDICE DI INSTABILITA’ MATRIMONIALE: (Divorziati M e F/Popolazione totale media del periodo)*100

32,3342,22

35,25

45,3741,56

0,00

10,00

20,00

30,00

40,00

50,00

ZonaAmiata

Zona Vald'elsa

Zona Valdi Chiana

ZonaSenese

TotaleProvincia

Confronto del tasso di fecondità. Anno 2007. Analisi per Zone

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Fonte: elaborazioni Osservatorio Sociale Provinciale su dati anagrafi comunali

5.2 - Nuovi stili di salute Nella fascia d’età 25 - 29 anni i pazienti seguiti dal SER.T. per problematiche relative a sostanze stupefacenti illegali con forte grado dipendenza sono stati, nel 2005, 70 maschi e 12 femmine. Quelli seguiti nel 2006 sono stati 65 maschi e 16 femmine. Nel 2007 48 maschi e 12 femmine. Seppure il motivo per cui tali pazienti si rivolgono al Servizio è legato all’uso di eroina, durante la presa in carico spesso emerge un contemporaneo uso di altre varie sostanze ( cannabis, cocaina, smart-drugs, ecc.). Per quanto riguarda l ‘alcool i dati numerici sono assimilabili a quelli della fascia d’età precedente.

Giovani adulti

2005 2006 2007

ALCOOL 7 11 9

FUMO 1 0 0

DROGHE 88 94 71

FARMACI 0 0 0

DIP.COMPORTAMENTALI 0 0 0

CAMPAGNE INFRM.NI

1,911,64 1,60

1,941,79

0,00

0,50

1,00

1,50

2,00

ZonaAmiata

Zona Vald'elsa

Zona Valdi chiana

ZonaSenese

TotaleProvincia

Confronto dell'Indice di instabilità matrimoniale. Anno 2007. Analisi per Zone

indice di instabilità matrimoniale

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La differenza con la precedente fascia di età è troppo piccola per poter vedere discrepanze significative con la corrispondente tabella: come abbiamo detto, l'alcolismo emerge spesso in età più avanzata.L'uso di sostanze illegali si mantiene costante, mentre compaiono sporadici pazienti tabagisti.Le dipendenze comportamentali non sono ancora percepite come patologiche: spesso perfino il concetto stesso è sconosciuto.Di nuovo, le cifre registrate dagli altri SerT sono del tutto compatibili con le nostre. 5.2.1- I problemi di salute mentale La popolazione della Val di Chiana, di età compressa tra 19 anni e oltre, usufruisce del Servizio da anni ed esprime un bisogno di assistenza importante. Nel 2007, 1031 utenti (prevalenza), di cui 476 nuovi utenti (incidenza) , cioè con una prevalenza al Servizio pari a circa il 2% della popolazione adulta, si sono rivolti al Servizio. Dato che è in difetto informatico, in quanto, con il nuovo ed adeguato sistema informativo, il dato per il 2008 è salito a 1795 utenti, cioè una prevalenza pari al 3,2%. Questo valore, anche se dovrà essere confermato nei prossimi anni con l’assestamento operativo del nuovo sistema informativo che consentirà un’analisi qualitativa, oltre che quantitativa dei dati ed una valutazione epidemiologica adeguata dei bisogni della popolazione, è comunque in linea con i valori riportati nella letteratura scientifica internazionale per indicare che il Servizio copre i principali e più gravi bisogni psicopatologici della popolazione.

UTENTI ADULTI 2007 DISTRIBUITI PER GRUPPI DI ETA’ e SEDE DI PRESTAZIONE

ETA’ 11-25 26-35 36-65 66 e oltre

NON PRECISATA

Totali

ALTRI AMBIENTI DI VITA E SOCIALIZZAZIONE 1 2 5 1 9

ALTRi AMBIENTI SOCIALI 9 30 106 41 4 190 AMBIENTE DI LAVORO NON PROTETTO

2

2

AMBIENTE DI LAVORO PROTETTO 2 4 1 1 8

C.S.M. VAL DI CHIANA 26 62 184 81 51 404 CENTRO DIURNO TORRITA 1 2 1 1 5 COMUNITA' TERAPEUTICA 3 1 1 5 DISTRETTO 1 DI CHIUSI 7 7 37 41 20 112 DISTRETTO CHIANCIANO TERME 7 7 26 12 5 57

DISTRETTO TORRITA 4 8 32 16 3 63 DOMICILIO 3 13 48 62 8 134 GRUPPO APPARTAMENTO 7 20 2 1 30

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POLIAMB. SINALUNGA 1 1 REPARTI P.O. VAL DI CHIANA 7 6 17 36 9 75

RSA / RA 2 6 31 2 41 SERT 1 1 2 SPDC VAL DI CHIANA 3 7 19 5 7 41 TOTALI GENERALI 70 154 510 332 113 1.179

Nella tabella il numero complessivo degli utenti risulta superiore a quello sopra indicato perché, nel gruppo di età 11 – 25 anni, sono compresi anche gli utenti ,di età tra 11 e 18 anni, in carico al MOM Infanzia – Adolescenza. • Sono attivi “ percorsi assistenziali “ per “ progetti terapeutici personalizzati” , stabiliti

da operatori ed utenti e famiglie. Il percorso inizia abitualmente presso il Centro di Salute Mentale, aperto tutti i giorni feriali dalle 8 alle 20 o presso gli ambulatori periferici aperti in modo stabile e programmato. Per le ore notturne e festive esiste un servizio di reperibilità. L'accesso è volontario, di solito con invio da parte del medico di famiglia. Il percorso può iniziare anche a domicilio dell'utente, su richiesta del medico di famiglia, oppure in uno dei luoghi dell'urgenza : Pronto Soccorso Ospedaliero, “118”. Il percorso terapeutico può articolarsi in visite ambulatoriali, con terapia farmacologica e/o psicoterapia, in visite domiciliari, in progetti riabilitativi e socio – terapeutici presso il Centro Diurno di Riabilitazione oppure presso Ditte, Cooperative o Enti Pubblici o Privati. In caso di bisogno, il percorso può prevedere il ricovero ospedaliero nel Servizio Psichiatrico Ospedaliero di Diagnosi e Cura (SPDC). Il percorso assistenziale può prevedere anche la cura presso la Residenza Terapeutico – Riabilitativa “ I Prati” ad Abbadia San Salvatore, con supporto e cura del personale 24 h / 24.

Il CSM con sede a Chianciano Terme dispone di nuovi spazi per l'assistenza diretta con possibilità di accertamento diagnostico laboratoristico, attività di prelievo ematico e di terapia infusiva e , al bisogno, di attività di day hospital con due posti-letto, a titolo sperimentale. E’ stata assicurata l’attività programmata nei due dei tre ambulatori periferici distrettuali, cioè a Torrita e Chiusi. L’aumento delle richieste di consulenza per soggetti anziani affetti da disturbi di deficit cognitivo e/o di tipo demenziale sta sollecitando un protocollo operativo d’intesa con l’UVA e con i Servizi Sociali. • L’attività domiciliare degli operatori – 11635 prestazioni, rispetto alle 9930 ambulatoriali

– riflette l’impegno storico di questo Servizio verso la territorializzazione dell’attività, verso l’utenza e le loro famiglie.

Il Centro Diurno di Torrita è stato chiuso nel dicembre 2008 e trasferitto in una sede molto più ampia ed adeguata a Chianciano Terme, in locali adiacenti al CSM.

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Il Centro Diurno accoglierà l'utenza psichiatrica ( 20 utenti nel 2007 ) con questo bisogno specifico, mentre gli utenti portatori di handicap ( 7 utenti ), che in precedenza erano stati assistiti nel Centro di Torrita, saranno assistiti in uno dei Centri di Socializzazione per portatori di Handicap , gestiti dal Servizio Sociale. Il Centro si qualificherà per svolgere una serie di attività riabilitative differenziate per tipologia di disabilità e secondo progetti terapeutico – riabilitativi personalizzati e finalizzati al reintegro socio – lavorativo. Nell'ambito delle attività riabilitative, è stata pubblicata, a titolo sperimentale, la Rivista “ESPRESSAMENTE” come organo di informazione per la popolazione, gli utenti ed i familiari, gli Enti Pubblici e Privati. La Rivista continuerà ad essere stampata a cura degli operatori del Centro Diurno con la partecipazione di tutti i servizi del DSM. ono stati attivati : - il Gruppo Benessere per una corretta alimentazione, la cura fisica ed il contenimento del peso corporeo per utenti in sovrappeso e/o sindrome dismetabolica ; - il Gruppo di Auto – Aiuto per utenti lungoassistiti. Con finanziamento integrativo della Società della Salute, hanno continuato ad assicurare le loro attività, il Gruppo sportivo con consolidamento dell'attività di calcetto e partecipazione al campionato UISP con partite anche fuori Regione; - il Gruppo Attività Teatrali, in collaborazione con l'Istituzione Teatro Mascagni di Chiusi, per attività espressive a carattere terapeutico – riabilitativo per utenti con disabilità nel campo interpersonale e di socializzazione. Attività che culmineranno in una rappresentazione teatrale che avrà il compito di coinvolgere familiari e popolazione nella strada della migliore integrazione psico – sociale degli utenti ; il Gruppo Viaggi in autonomia per attività di tempo libero. Inoltre è stato garantito il Trasporto per gli utenti che usufruiscono di questi servizi. La riabilitazione territoriale e l’integrazione socio -lavorativa è proseguita con progetti socio – terapeutici, in collaborazione con le Cooperative Sociali, il Consorzio ARCHE', Enti Pubblici e Privati, favore di 28 utenti. E' stato attivato un collegamento stabile ed un gruppo di lavoro, per la migliore collaborazione con l'Amministrazione Provinciale ed i suoi Uffici per il collocamento al lavoro, per la formazione e gli inserimenti lavorativi degli utenti. • E’ stato realizzato, in collaborazione con la Direzione della Zona – Distretto,

l'Associazione dei Familiari della Val di Chiana e il Consorzio ARCHE', l’obiettivo fissato nel precedente PIS di costituire ed attivare una Cooperativa Sociale di tipo “B”, che ha preso il nome di “ Veltha “. Sono stati inseriti due utenti, in attesa di assunzione e di appalto di commesse da parte di tutti i Comuni che si erano impegnati in tal senso.

• La Residenza Terapeutico – Riabilitativa “ I Prati “ è una risorsa sia dell’Amiata che della Val di Chiana ;è stata utilizzata da 13 utenti nel 2007, con 1037 giornate di presenza ed un adeguato indice di turnazione, per quei progetti riabilitativi che hanno necessitato di un progetto residenziale intensivo con supporto residenziale per allontanamento familiare o per eccessivo carico familiare. Anche in questi casi è stata garantita la

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continuità terapeutica. Gli 8 utenti dimessi comprovano l’uso temporaneo della Residenza e la capacità di evitare lungoassistenza.

La Residenzialità in appartamenti socio – sanitari con minor quoziente di supporto, per quegli utenti che lo necessitano per completare il graduale processo riabilitativo e di integrazione sociale oppure per una soluzione – ponte ed un’ulteriore verifica prima dell’assegnazione di un alloggio di edilizia residenziale pubblica, non è attualmente nelle disponibilità dell’UFSMA. Il SPDC dispone di quattro posti letto, sia per la Val di Chiana che per l’Amiata; ha continuato a funzionare come “ SPDC FUNZIONALE “, cioè aperto al bisogno. E' stato realizzato a questo proposito un protocollo operativo per l’integrazione funzionale con l'UO Medicina Generale dell'Ospedale di Nottola. Nel 2007, sono stati effettuati 62 ricoveri ( 79 nel 2008 ), di cui due in Trattamento Sanitario Obbligatorio, con 667 giornate di degenza (703), con degenza media di 10,76 (8,9), con 695 giornate di presenza (660), con tasso di occupazione del 47,6% (45,1%), intervallo di turnover di 12,0 (10,2) e indice di rotazione di 16,0 (19,75). • E’ in aumento il numero dei ricoveri, sia per la dinamica – in un Servizio che ha un

unico organico di personale per l’attività territoriale, senza parametri minimi per i quattro livelli assistenziali dovuti, ambulatoriale e domiciliare, semiresidenziale, residenziale ed ospedaliero - che più ricoveri e più assistenza ospedaliera comportano minor assistenza extraospedaliera e minor capacità di filtrare e proporre alternative al ricovero; sia per l’aumento degli utenti che arrivano direttamente al Pronto Soccorso, senza una preventiva richiesta da parte del loro MMG di intervento ambulatoriale e/o domiciliare.

Il progetto contenuto nel PIS precedente per l'attivazione di una stretta collaborazione con i MMG, addirittura con l’attivazione di specifici ambulatori per il disagio psichico, non è stato realizzato per le difficoltà successivamente rappresentate dai MMG . Il PSRT attuale fissa tra i suoi obiettivi principali lo sviluppo della sanità di iniziativa , “si basa su un nuovo modello assistenziale per la presa in carico“proattiva” dei cittadini e su un nuovo approccio organizzativo che assume il bisogno di salute prima dell’insorgere della malattia, o prima che essa si manifesti o si aggravi, prevedendo ed organizzando le risposte assistenziali adeguate”. Il ruolo dei MMG, degli Ambulatori di Gruppo, dell’Unità delle Cure Primarie è essenziale in questa iniziativa, a cui non può non partecipare la Salute Mentale, specie se si vuol continuare nella strada intrapresa negli anni precedenti. L’alternativa sarebbe soltanto per la Società della Salute e per l’AUSL di rinunciare alla prevenzione ed intervento precoce nel campo della salute mentale ed investire le risorse necessarie per costituire un SPDC STRUTTURATO, con un organico medico ed infermieristico stabilmente dedicatovi.

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5.2.2- Disabili adulti Analogamente a quanto avviene ormai da vari anni per le politiche sociali rivolte ad altre fasce della popolazione, le politiche rivolte ai disabili passano dall'essere concepite come forme di assistenza emarginante a modelli che si basano sull'inserimento sociale del disabile. Pertanto, nella Zona, si sono sempre più affermati gli obiettivi volti a : mantenere il disabile nel proprio nucleo familiare, favorire l'inserimento del disabile all'interno del proprio ambiente, favorire forme di inserimento sociale orientate alla maggiore autonomia del disabile,diversificare l'offerta dei servizi per poter meglio rispondere alle loro esigenze. Inoltre in fase di realizzazione una Comunità Alloggio Protetta,a Sinalunga, che potrà ospitare 20 disabili dotata dei necessari requisiti strutturali per assicurare una buona qualità della vita.

DISABILI IN CARICO

2005 2006 2007

219

318 353

SERVIZI: • Contributi economici per

servizi alla persona 13 11 9

• Educativa domiciliare 48 46 60

• Musicoterapia 16 16 16

• Ippoterapia 21 21 21

• Assistenza domiciliare 39 36 47

• Contributi economici per insermenti socio terapeutici

42 42 44

• Trasporto sociale 32 32 32 ACCOGLIENZA:

• Servizi residenziali RSA 6 6 6

• Servizi semiresidenziali 32 32 32

• Servizi residenziali RSD 3 3 8

5.3 - Capitale sociale La partecipazione alla politica da parte dei giovani in questa fascia d’età inizia ovviamente con la maggiore età: in questa fascia d’età solitamente si struttura anche la presenza nell’attività politica ed in particolare amministrativa anche con ruoli di maggiore responsabilità

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99

Con riferimento ai dati rilevati sulla presenza delle diverse fasce d’età di cittadini e cittadine già citata nel paragrafo precedente si può in questo caso segnalare un interessante incremento che la tabella di riepilogo generale evidenzia:

Tabella CARICHE ELETTIVE e di NOMINA Suddivisione per FASCE di ETA' (Amministrazioni precedenti)

COMUNE Fascia di età 18 – 24 anni

Tot

ale

18-2

4 an

ni Fascia di età

25-35 anni

Tot

ale

25-3

5 an

ni Fascia di età

36-64 anni

Tot

ale

36-2

4 an

ni

65 anni e oltre

Tot

ale

65 a

nni e

ol

tre

TO

TA

LE

Sin

daco

Ass

esso

ri

Con

sigi

eri

Sin

daco

Ass

esso

ri

Con

sigi

eri

Sin

daco

Ass

esso

ri

Con

sigi

eri

Sin

daco

Ass

esso

ri

Con

sigi

eri

Cetona 3 1 5 12 1 Chianciano Terme 4 1 3 7 1 1 Chiusi 1 3 5 2 11 1 Montepulciano 1 3 1 5 20 1 1 San Casciano Bagni 1 4 7 1 Sarteano 1 3 1 4 10 1 Sinalunga 1 2 10 4 8 2 Torrita di Siena 1 2 1 3 13 Trequanda 1 1 5 11 TOTALE 0 2 8 31 41 7 35 99 141 3 7 10 192 Fonte: dati raccolti dai Comuni della zona

Tabella CARICHE ELETTIVE e di NOMINA

Suddivisione per FASCE di ETA' (Amministrazioni attualmente in carica)

COMUNE Fascia di età 18 – 24 anni

Tot

ale

18-2

4 an

ni Fascia di età

25-35 anni

Tot

ale

25-3

5 an

ni Fascia di età

36-64 anni

Tot

ale

36-2

4 an

ni

65 anni e oltre

Tot

ale

65 a

nni e

ol

tre

TO

TA

LE

Sin

daco

Ass

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ri

Con

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eri

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Ass

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ri

Con

sigi

eri

Sin

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Ass

esso

ri

Con

sigi

eri

Sin

daco

Ass

esso

ri

Con

sigi

eri

Cetona 2 2 4 1 2 9 12 1 1 Chianciano Terme 2 2 4 1 4 9 14

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100

0

10

20

30

40

50

60

70

1

65

57

3135

21

3431

3 4

Associazioni di volontariato suddivise per macro tipologie di attività

Associazioni Culturali

Associazioni Sportive

Associazioni Turistico Ricreative

Parrocchie e gruppi scout

Associazioni Musicali

Associazioni Sanitarie

Associazioni Sociali

Associazioni Ambientali

Cooperazione internazionale

0

10

20

30

40

50

60

70

1

17

37

53

64

1815

23

44

1813

Totale associazioni di volontariato suddivise per Comuni

Cetona

Chianciano Terme

Chiusi

Montepulciano

Pienza

San Casciano dei Bagni

Sarteano

Sinalunga

Torrita di Siena

Trequanda

Chiusi 1 1 1 2 8 11 1 9 10 2 2 Montepulciano 1 1 3 3 1 6 21 28 1 2 San Casciano Bagni 1 4 7 12 1 1 Sarteano 2 2 1 4 5 1 4 8 13 1 1 Sinalunga 1 1 2 5 5 1 5 11 17 3 3 Torrita di Siena 1 1 7 7 1 4 8 13 Trequanda 1 4 13 18 TOTALE 1 6 7 7 31 41 7 33 91 133 0 9 9 187

Fonte: dati raccolti dai Comuni della zona

5.3.1.- Le donazioni di sangue Le donazioni di sangue in Val di Chiana sono aumentate nell’ultimo anno. Il dato è importante perché le donazioni di sangue sono uno degli indicatori di presenza di capitale sociale in un territorio, ovverosia indicano un interesse disinteressato per la propria comunità.

Donazioni presso Centro Emotrasfusionale Ospedali Riuniti Val di Chiana Senese

DONAZIONI 2006 3421 2007 3423 2008 3489

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Donazioni 2006 2007 2008

Avis Chianciano Terme T.

555 551 563

Avis Sinalunga 269 282 265

Avis Montepulciano 825 834 852

Avis Pienza 101 103 121

Avis Trequanda 58 72 57

Avis Chiusi 462 459 450

Avis Sarteano 401 390 407

Avis Piazze 121 106 110

Fratres Cetona 69 80 88

Fratres Celle s. Rigo

195 196 207

Fratres Torrita di S. 58 68 41

P.A. Torrita di S. 184 150 177

Altri 123 132 151

TOTALE 3.421 3.423 3.489

Donazioni Associazioni di Volontariato 5.3.2. - La costruzione del genere Una ricerca, dal titolo “Modelli identitari, strutture familiari, processi di cambiamento” , che si è svolta nel corso del 2000 nei Comuni della Val di Chiana Senese e contestualmente anche in Val d’Elsa, sostenuta dai Centri Intercomunali e dal Centro Pari Opportunità della Provincia di Siena, è stata l’occasione, attraverso 42 interviste in profondità ad altrettante donne con carichi familiari che vivono nelle zone stesse ed appartengono a due diverse coorti di età, le trentenni e le cinquantenni per ricostruire attraverso l’approccio biografico, se pur anonimo, i percorsi identitari delle donne, delle loro famiglie, il tema della conciliazione delle diverse sfere della vita, le problematiche connesse con il cambiamento avvenuto anche nei nostri territori. Sia le trentenni che le cinquantenni, racconta Felicità Gabellieri, curatrice della ricerca, “si descrivono come individui dentro una rete relazionale e un contesto sociale, e non a prescindere da essi. Emerge una linearità del percorso di costruzione dell’identità femminile: si è donne. Le tappe fondamentali sono all’interno di un percorso di vita da donna, che non è più normato come destino biologico, ma è socialmente costruito, con una adesione da parte delle donne non messa in discussione” Alcune differenze emergono nello specifico dei percorsi delle trentenni, rispetto alle cinquantenni, a significare come l’intreccio tra modernità e tradizione restituisce articolazioni e strategie complesse, equilibrismi, “grande fatica, ma anche serenità”.

0

100

200

300

400

500

600

700

800

900

2006 2007 2008

AVIS Chianciano T.

AVIS Sinalunga

AVIS M.Pulciano

AVIS Pienza

AVIS Trequanda

AVIS Chiusi

AVIS Sarteano

AVIS Piazze

FRATRES Cetona

FRATRES Celle s.R.

FRATRES Torrita di S.

P.A. Torrita di S.

Altri

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Più avanti al paragrafo 6) si forniranno ulteriori informazioni e riferimenti sui risultati molto interessanti del report generale, rinviando a questo tutti gli approfondimenti. Ultima riflessione invece riguarda il tema della “rappresentanza politica” che la ricerca ha indagato nei questionari. Dal racconto di molte traspare come le necessità e le difficoltà di conciliazione (nelle sfere di vita in cui lavoro, figli, genitori anziani diventano una somma di responsabilità) escludono di fatto dall’impegno politico nelle sedi di rappresentanza, ma, precisa la Gabellieri “parrebbe anche che le donne sappiano che esiste una difficoltà, nella stessa politica, a dare rilievo a queste priorità, per cui diventa più interessante il mondo dell’associazionismo e del volontariato. E’ come se volessero far produrre, per il bene comune, praticamente e nell’immediato, il poco tempo che riescono a ritagliare.” 5.4 - Il sapere per lo sviluppo 5.4.1 - Cultura per il territorio Da rilevare come alcune realtà di eventi, manifestazioni, attività culturali, ricreative e sociali promosse nel territorio soprattutto da associazioni di volontariato, vedono la presenza di giovani collocati in questa fascia d’età in quanto direttamente coinvolti con ruoli anche di responsabilità In ambito più strettamente culturale, ad esempio, la passione per la musica anche di piccoli gruppi di giovani viene messa a servizio delle comunità locali ed infatti diverse Associazioni, per lo più di giovani, “sparpagliate” nel territorio segno della ricchezza della comunità locale, riescono ogni anno a promuovere rassegne e festival che portano anche in queste realtà, lontane dai circuiti internazionali e nazionali, protagonisti importanti per gli appassionati di generi quali il blues, il jazz, il rock, basta pensare ad eventi quali: “Torrita Blues”, “Sarteano Jazz”, i più recenti “RigoJazz”, “Acquaviva Rock Festival” Oltre al valore intrinseco della qualità delle proposte musicali di questi eventi, ci pare importante segnalare e ricordare tutto il lavoro organizzativo che le associazioni curano e come questo sia un valore di per sé, il valore delle relazioni locali, degli scambi, degli incontri tra le generazioni, essenziale per conservare nel tempo le esperienze, per valorizzare le persone e la voglia di partecipare. Da segnalare in questo ambito, come anche l’intervento pubblico è diventata in Val di Chiana un’occasione di forte richiamo ed interesse grazie a progetti particolarmente qualificati come il CANTIERE INTERNAZIONALE D’ARTE di Montepulciano (recentemente costituitasi in “Fondazione”), dove sperimentazioni tra musica, teatro, danza, ogni anno diventano un punto di riferimento soprattutto per i giovani talenti.

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6 - Le molteplici famiglie, la popolazione attiva, il contesto produttivo (…) Ti porterò soprattutto il silenzio e la pazienza Percorreremo insieme le vie che portano all’essenza. I profumi d’amore inebrieranno i nostri corpi, la bonaccia d’agosto non calmerà i nostri sensi. Tesserò i tuoi capelli come trame di un canto. Conosco le leggi del mondo, e te ne farò dono. Supererò le correnti gravitazionali, lo spazio e la luce per non farti invecchiare. Ti salverò da ogni malinconia, perché sei un essere speciale ed io avrò cura di te…. Io sì, che avrò cura di te. (Franco Battiato, Manlio Sgalambro, La cura) 6.1 - Una, nessuna, centomila famiglie La popolazione della Val di Chiana è cambiata sia quantitativamente sia qualitativamente negli ultimi cinque anni. Quantitativamente l’aumento è evidente nell’ultimo anno quando è stata superata la soglia delle 63000 persone di cui quasi 5500 straniere. Dal 2002 l’aumento è del 3,4%. Ma confrontando l’andamento della popolazione straniera nello stesso periodo vediamo un aumento del 164% e del 24,2% nell’ultimo anno. Aumenti ben al di sopra delle medie provinciali e per la prima volta l’incidenza degli stranieri è più alta (8,6% contro l’8,3%) della media provinciale. E’ questa la prima grande trasformazione sociale con la quale leggere anche la moltiplicazione dei modi di fare famiglia.

Popolazione residente complessiva

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008

Cetona 2.874 2.892 2.882 2.920 2.948 2.960 2.956

Chianciano 7.032 7.234 7.223 7.205 7.199 7.367 7.467

Chiusi 8.637 8.700 8.794 8.769 8.819 8.889 8.869

Montepulciano 13.927 13.965 14.107 14.211 14.271 14.389 14.510

Pienza 2.226 2.227 2.230 2.190 2.134 2.172 2.174

San Casciano dei Bagni 1.745 1.729 1.713 1.725 1.699 1.711 1.707

Sarteano 4.572 4.641 4.679 4.682 4.715 4.769 4.835

Sinalunga 11.931 12.092 12.317 12.354 12.420 12.635 12.825

Torrita 7.161 7.255 7.285 7.314 7.286 7.351 7.433

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Trequanda 1.433 1.419 1.397 1.416 1.415 1.404 1.393

Zona VAL DI CHIANA 61.538 62.154 62.627 62.786 62.906 63.647 64.169

Popolazione residente straniera

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008

Cetona 70 114 141 156 188 241 258

Chianciano 322 465 553 606 647 840 973

Chiusi 314 474 664 736 838 995 1.089

Montepulciano 404 500 614 723 806 1.026 1.148

Pienza 54 78 85 90 78 114 137

San Casciano dei Bagni 65 88 89 103 99 117 134

Sarteano 139 208 253 279 311 392 465

Sinalunga 329 486 648 727 858 1.044 1.274

Torrita 277 362 428 438 436 530 623

Trequanda 88 94 98 108 124 145 148

Zona VAL DI CHIANA 2.062 2.869 3.573 3.966 4.385 5.444 6.249

Fonte: elaborazioni Osservatorio Sociale Provinciale su dati anagrafi comunali

Confronto variazione della popolazione residente e della popolazione straniera. Valori assoluti

Variazione popolazione

residente Variazione popolazione residente straniera

2002-2008 2007-2008 2002-2008 2007-2008

Cetona 82 -4 188 17

Chianciano 435 100 651 133

Chiusi 232 -20 775 94

Montepulciano 583 121 744 122

Pienza -52 2 83 23

San Casciano dei Bagni -38 -4 69 17

Sarteano 263 66 326 73

Sinalunga 894 190 945 230

Torrita 272 82 346 93

Trequanda -40 -11 60 3

Zona VAL DI CHIANA 2.631 522 4.187 805

Fonte: elaborazioni Osservatorio Sociale Provinciale su dati anagrafi comunali

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Confronto variazione della popolazione residente e della popolazione straniera.

Variazione percentuale

Variazione popolazione

residente Variazione popolazione residente straniera

2002-2008 2007-2008 2002-2008 2007-2008

Cetona 2,9% -0,1% 268,6% 7,1%

Chianciano 6,2% 1,4% 202,2% 15,8%

Chiusi 2,7% -0,2% 246,8% 9,4%

Montepulciano 4,2% 0,8% 184,2% 11,9%

Pienza -2,3% 0,1% 153,7% 20,2%

San Casciano dei Bagni -2,2% -0,2% 106,2% 14,5%

Sarteano 5,8% 1,4% 234,5% 18,6%

Sinalunga 7,5% 1,5% 287,2% 22,0%

Torrita 3,8% 1,1% 124,9% 17,5%

Trequanda -2,8% -0,8% 68,2% 2,1%

Zona VAL DI CHIANA 4,3% 0,8% 203,1% 14,8%

Fonte: elaborazioni Osservatorio Sociale Provinciale su dati anagrafi comunali Incidenza

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008

Cetona 2,4% 3,9% 4,9% 5,3% 6,4% 8,1% 8,7%

Chianciano 4,6% 6,4% 7,7% 8,4% 9,0% 11,4% 13,0%

Chiusi 3,6% 5,4% 7,6% 8,4% 9,5% 11,2% 12,3%

Montepulciano 2,9% 3,6% 4,4% 5,1% 5,6% 7,1% 7,9%

Pienza 2,4% 3,5% 3,8% 4,1% 3,7% 5,2% 6,3%

San Casciano dei Bagni 3,7% 5,1% 5,2% 6,0% 5,8% 6,8% 7,9%

Sarteano 3,0% 4,5% 5,4% 6,0% 6,6% 8,2% 9,6%

Sinalunga 2,8% 4,0% 5,3% 5,9% 6,9% 8,3% 9,9%

Torrita 3,9% 5,0% 5,9% 6,0% 6,0% 7,2% 8,4%

Trequanda 6,1% 6,6% 7,0% 7,6% 8,8% 10,3% 10,6%

Zona VAL DI CHIANA 3,4% 4,6% 5,7% 6,3% 7,0% 8,6% 9,7%

Fonte: elaborazioni Osservatorio Sociale Provinciale su dati anagrafi comunali

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Se si analizzano le prime quindici nazionalità vediamo una presenza preponderante dei rumeni ormai da considerarsi comunitari (il 32%), seguiti dagli albanesi (quasi il 16%) e successivamente dai marocchini, dai bulgari, dai tunisini e dagli indiani (fra il 4,5% e il 5,5%).

Analisi delle prime 15 nazionalità

Valori Assoluti Distribuzione

Romania 1.961 31,4%

Albania 956 15,3%

Bulgaria 365 5,8%

Marocco 346 5,5%

India 336 5,4%

Tunisia 293 4,7%

Filippine 233 3,7%

Ucraina 221 3,5%

Polonia 219 3,5%

Macedonia, Ex Rep. Jugos. 159 2,5%

Perù 119 1,9%

Brasile 107 1,7%

Regno Unito 91 1,5%

Germania 86 1,4%

Serbia 57 0,9%

Altro 700 11,2%

Totale Zona Val di Chiana 6.249 100,0%

Fonte: elaborazioni Osservatorio Sociale Provinciale su dati anagrafi comunali

La seconda grande trasformazione è la crescente presenza dei nuovi migranti dalle regioni dal Sud. La percentuale dei nati nel sud sfiora quasi il 10% complessivamente con picchi dell’11% a Montepulciano e Sinalunga e del 12, 4 a Torrita. Una popolazione molto giovane come si può notare dalla numerosità delle fasce di età e destinata, quindi, crescere. Complessivamente stiamo parlando di 5800 persone che provengono da tutte le regioni del sud. L’andamento dell’immigrazione dal sud è stato nettamente in crescita soprattutto a cavallo fra la fine degli anni 90 e l’inizio degli anni duemila, con una impennata finale e una apparente stabilizzazione negli ultimi due anni

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Analisi immigrati dal sud4

Popolazione residente Popolazione residente.

Nata nel sud Incidenza

Maschile Femminile Totale Maschile Femminile Totale Maschile Femminile Totale

Chianciano Terme 3.406 3.959 7.365 341 391 732 10,0% 9,9% 9,9%

Chiusi 4.303 4.686 8.989 297 367 664 6,9% 7,8% 7,4%

Montepulciano 6.974 7.437 14.411 661 815 1.476 9,5% 11,0% 10,2%

Pienza 1.053 1.105 2.158 76 73 149 7,2% 6,6% 6,9%

San Casciano dei Bagni 829 876 1.705 41 47 88 4,9% 5,4% 5,2%

Sarteano 2.249 2.540 4.789 145 168 313 6,4% 6,6% 6,5%

Sinalunga 6.107 6.487 12.594 682 740 1.422 11,2% 11,4% 11,3%

Torrita 3.621 3.736 7.357 424 463 887 11,7% 12,4% 12,1%

Trequanda 686 707 1.393 47 58 105 6,9% 8,2% 7,5%

Zona Val di Chiana 29.228 31.533 60.761 2.714 3.122 5.836 9,3% 9,9% 9,6%

PROVINCIA 123.563 132.328 255.891 13.828 14.290 28.118 11,2% 10,8% 11,0% Fonte: elaborazioni Osservatorio Sociale Provinciale su dati anagrafi comunali

Analisi per fasce di età

Zona Val di Chiana Popolazione Residente

Popolazione Residente Immigrata INCIDENZA

Fasce di età F M Tot F M Tot F M Tot

0-5 1.023 1.097 2.120 20 29 49 2,0% 2,6% 2,3%

5-10 1.128 1.166 2.294 65 63 128 5,8% 5,4% 5,6%

10-15 1.161 1.229 2.390 99 93 192 8,5% 7,6% 8,0%

15-20 1.211 1.346 2.557 123 146 269 10,2% 10,8% 10,5%

20-25 1.293 1.446 2.739 116 133 249 9,0% 9,2% 9,1%

25-30 1.674 1.654 3.328 138 155 293 8,2% 9,4% 8,8%

30-35 2.117 2.052 4.169 218 244 462 10,3% 11,9% 11,1%

35-40 2.150 2.244 4.394 226 239 465 10,5% 10,7% 10,6%

40-45 2.360 2.325 4.685 318 276 594 13,5% 11,9% 12,7%

4 La seguente analisi si riferisce alla popolazione nata nel sud.Dati parziali in quanto non sono presenti i dati relativi al comune di Cetona. Fonte anagrafe comunale

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45-50 2.186 2.080 4.266 299 266 565 13,7% 12,8% 13,2%

50-55 2.101 1.963 4.064 290 245 535 13,8% 12,5% 13,2%

55-60 2.011 1.950 3.961 258 164 422 12,8% 8,4% 10,7%

60-65 1.994 1.906 3.900 274 181 455 13,7% 9,5% 11,7%

OLTRE 65 9.124 6.770 15.894 678 480 1.158 7,4% 7,1% 7,3%

Totale 31.533 29.228 60.761 3.122 2.714 5.836 9,9% 9,3% 9,6% Fonte: elaborazioni Osservatorio Sociale Provinciale su dati anagrafi comunali

VALORI ASSOLUTI

Abruzzo Basilicata Calabria Campania Molise Puglia Sardegna Sicilia Totale

Chianciano Terme 23 23 65 375 8 57 68 113 732

Chiusi 20 17 64 365 5 51 47 95 664

Montepulciano 36 25 107 913 8 94 116 177 1.476

Pienza 6 1 8 72 2 17 30 13 149

San Casciano dei Bagni 9 3 3 36 1 6 17 13 88

Sarteano 12 7 18 134 3 40 50 49 313

Sinalunga 13 16 110 974 6 74 43 186 1.422

Torrita 6 15 44 622 7 30 52 111 887

Trequanda 1 0 2 57 2 5 30 8 105

Zona Val di Chiana 126 107 421 3.548 42 374 453 765 5.836

PROVINCIA 775 1.696 2.177 11.664 246 2.881 2.197 6.482 28.118 Fonte: elaborazioni Osservatorio Sociale Provinciale su dati anagrafi comunali

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Analisi regioni di provenienza

Fonte: elaborazioni Osservatorio Sociale Provinciale su dati anagrafi comunali

Quali conseguenze sui modi di fare famiglia? Innanzitutto oltre a famiglie composte da soli italiani (indigeni i provenienti dalle regioni dal sud) ci sono famiglie composte da soli stranieri e famiglie miste. Una prima considerazione è che il numero medio dei componenti è più alto nelle famiglie del sud, seguono le famiglie composte da stranieri, poi quelle italiane e infine quelle miste. Diversi stili di vita, più alta fecondità delle donne portano a queste differenze. La distribuzione percentuale del numero dei componenti fra le varie tipologie è significativa.

0% 20% 40% 60% 80% 100%

Chianciano terme

Chiusi

Montepulciano

Pienza

San Casciano dei Bagni

Sarteano

Sinalunga

Torrita

Trequanda

Zona Valdichiana

PROVINCIA

Abruzzo

Basilicata

Calabria

Campania

Molise

Puglia

Sardegna

Sicilia

Analisi andamento della popolazione nata nel sud. Zona Valdichiana

0

500

1000

1500

2000

2500

3000

3500

1990

1991

1992

1993

1994

1995

1996

1997

1998

1999

2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

Andamento immigrazione maschile Andamento immigrazione femminile

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LEGENDA

FAMIGLIA DEL SUD: appartengono a questa tipologia tutte le famiglie in cui sono presenti almeno due persone nate nel sud

FAMIGLIA STRANIERA: appartengono a questa tipologia tutte le famiglie in cui sono presenti almeno due persone con cittadinanza straniera

FAMIGLIE AUTOCTONE: appartengono a questa tipologia tutte le famiglie in cui almeno due persone sono nate in provincia di Siena, nessuno nato nel sud e nessuno con cittadinanza straniera

FAMIGLIE MISTE: appartengono a questa tipologia tutte le famiglie che non rientrano nelle altre tipologie di famiglia

Numerosità Distribuzione

Numero complessivo di individui appartenenti alla "famiglia del sud" 5.229 8,2%

Numero complessivo di individui appartenenti alla "famiglia straniera" 5.177 8,2%

Numero complessivo di individui appartenenti alla "famiglia autoctona" 36.947 58,2%

Numero complessivo di "famiglie miste" 16.083 25,4%

Numero complessivo di residenti 63.436 100,0% Fonte: elaborazioni Osservatorio Sociale Provinciale su dati anagrafi comunali

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111

Fonte: elaborazioni Osservatorio Sociale Provinciale su dati anagrafi comunali

Numero di nuclei

familiari Numero di componenti

Numero medio di componenti per

famiglia

"famiglia del sud" 1.999 5.229 2,62

"famiglia straniera" 2.032 5.177 2,55

"famiglia autoctona" 15.656 36.947 2,36

"famiglia mista" 7.195 16.083 2,24

Tutte le tipologie di famiglia 26.882 63.436 2,36 Fonte: elaborazioni Osservatorio Sociale Provinciale su dati anagrafi comunali

8,2%8,2%

58,2%

25,4%

Distribuzione della composizione delle famiglie nella Valdichiana

Famiglie miste

Famiglie autoctone

Famiglie straniere

Famiglie del sud

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VALORI ASSOLUTI DISTRIBUZIONE

NUMERO DI COMPONENTI

"famiglia del sud"

"famiglia straniera"

"famiglia autoctona"

"famiglia mista"

"famiglia del sud"

"famiglia straniera"

"famiglia autoctona"

"famiglia mista"

1 720 776 4.936 1.788 36% 38% 32% 25%

2 295 359 4.103 2.987 15% 18% 26% 42%

3 338 317 3.576 1.439 17% 16% 23% 20%

4 408 321 2.346 744 20% 16% 15% 10%

5 175 163 539 185 9% 8% 3% 3%

6 47 57 120 37 2% 3% 1% 1%

7 14 27 23 11 1% 1% 0% 0%

8 1 8 6 3 0% 0% 0% 0%

9 0 3 3 0 0% 0% 0% 0%

OLTRE 10 1 1 4 1 0% 0% 0% 0%

N° complessivo di nuclei familiari 1.999 2.032 15.656 7.195 100% 100% 100% 100%

Fonte: elaborazioni Osservatorio Sociale Provinciale su dati anagrafi comunali

Nati vivi Pop femminile

15-49 anni Tasso di fecondità

"famiglia del sud" 37 1.301 28,44

"famiglia straniera" 88 1.601 54,97

"famiglia autoctona" 251 7.409 33,88

"famiglia mista" 102 3.403 29,97

Tutte le tipologie di famiglia 478 13.714 34,85 Fonte: elaborazioni Osservatorio Sociale Provinciale su dati anagrafi comunali

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Se analizziamo la fecondità possiamo però evidenziare che la riflessione precedente è vera per le straniere, ma non per le donne del sud (anche se il dato in questo caso è sottostimato dall’attribuzione di nato nel sud a bambini nati in Val di Chiana da genitori nati nel sud).

La distribuzione percentuale delle classi di età nelle varie tipologie di famiglie evidenzia chiaramente la “giovane” età delle famiglie del sud e di quelle straniere. La loro incidenza sul totale delle famiglie in alcune fasce di età è particolarmente rilevante. Ed è in questa direzione che è importante notare come un quinto delle donne che risiedono in Val di Chiana sono straniere o nate nel sud ed immigrate in Val di Chiana, configurando un futuro ancora più complesso per le tipologie familiari.

Confronto del tasso di fecondità tra tutte le diverse tipologie di famiglia. Comuni della Zona Valdichiana

0,00

20,00

40,00

60,00

80,00

100,00

120,00

140,00

Ceton

a

Chianc

iano

Chius

i

Monte

pulci

ano

Pienz

a

San C

ascia

no d

ei Bag

ni

Sarte

ano

Sinalu

nga

Torrit

a

Trequ

anda

VAL DI C

HIANA

PROVIN

CIA

Famiglia sud Famiglia straniera Famiglia autoctona Famiglia mista Anagrafe completa

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Distribuzione classi di età. Percentuali

"famiglia del

sud" "famiglia straniera"

"famiglia autoctona"

"famiglia mista"

Tutte le tipologie di

famiglia

0-5 4,2% 7,7% 3,0% 3,1% 3,5%

05-10 5,9% 6,8% 3,4% 3,1% 3,8%

10-15 6,1% 6,4% 3,5% 3,4% 3,9%

15-20 7,3% 5,7% 3,9% 3,3% 4,2%

20-25 6,3% 7,6% 4,1% 3,8% 4,5%

25-30 6,2% 10,5% 4,6% 5,5% 5,4%

30-35 8,3% 12,4% 5,9% 6,8% 6,9%

35-40 7,6% 12,6% 6,4% 7,4% 7,2%

40-45 9,1% 9,7% 7,4% 7,4% 7,7%

45-50 7,5% 7,1% 7,1% 6,6% 7,0%

50-55 6,1% 5,2% 6,9% 6,9% 6,7%

55-60 4,7% 3,0% 7,2% 6,9% 6,6%

60-65 4,8% 2,1% 6,8% 7,4% 6,4%

oltre 65 15,9% 3,3% 29,6% 28,5% 26,1%

Totale 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% Fonte: elaborazioni Osservatorio Sociale Provinciale su dati anagrafi comunali

Incidenza rispetto a "tutte le tipologia di famiglia"

"famiglia del

sud" "famiglia straniera"

"famiglia autoctona"

"famiglia mista"

0-5 9,9% 17,9% 49,9% 22,3%

05-10 12,8% 14,7% 51,6% 21,0%

10-15 12,7% 13,2% 52,5% 21,6%

15-20 14,3% 11,1% 54,5% 20,1%

20-25 11,5% 13,7% 53,6% 21,2%

25-30 9,4% 15,7% 49,5% 25,4%

30-35 10,0% 14,7% 50,0% 25,3%

35-40 8,7% 14,2% 51,4% 25,8%

40-45 9,7% 10,2% 55,9% 24,2%

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45-50 8,8% 8,2% 59,2% 23,9%

50-55 7,5% 6,3% 60,2% 26,0%

55-60 5,9% 3,8% 63,7% 26,6%

60-65 6,2% 2,7% 62,0% 29,1%

oltre 65 5,0% 1,0% 66,2% 27,8%

Totale 8,2% 8,2% 58,2% 25,4% Fonte: elaborazioni Osservatorio Sociale Provinciale su dati anagrafi comunali

Valori assoluti Incidenza rispetto alla popolazione

femminile residente

Popolazione

straniera femminile

Popolazione femminile nata nel

sud

Popolazione straniera femminile

Popolazione nata nel sud femminile

Cetona 134 49 8,8% 3,2%

Chianciano Terme 465 391 11,7% 9,9%

Chiusi 523 367 11,2% 7,8%

Montepulciano 538 815 7,2% 11,0%

Pienza 70 73 6,3% 6,6%

San Cascino dei Bagni 77 47 8,8% 5,4%

Sarteano 205 168 8,1% 6,6%

Sinalunga 505 740 7,8% 11,4%

Torrita 246 463 6,6% 12,4%

Trequanda 71 58 10,0% 8,2%

Zona VAL DI CHIANA 2.834 3.171 8,6% 9,9%

6.2. - Il carico della cura… [..] “La cura prevede rapporti biunivoci su un livello non alla pari ma neanche di tipo gerarchico, è un corpo a corpo, una continua oscillazione di forza tra un soggetto e l’altro. La cura ha una natura più controversa, ambigua e forse per questo affascinante: la sua importanza è data dall’essere costitutiva e fondamentale nella vita umana e cioè nelle relazioni, nei legami, nella trama del linguaggio verbale e analogico, nelle tradizioni e nella cultura della società in cui si è nati, insomma nel modo di stare al mondo di ciascuno e di ciascuna” (Annalisa Marinelli, Etica della cura e progetto, Liguori editore, 2002, p.27-28)

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Queste riflessioni, presentate dalla giovane studiosa, recentemente intervenuta a Cetona, 18 marzo 2008, in una iniziativa promossa dai Comuni della zona per il tramite del servizio associato Pari Opportunità (convenzione dell’ottobre 2007) dal titolo “Quale… tipo di conciliazione…” confermano il valore, non solo “economico” ma anche simbolico ed affettivo di una rete di relazioni familiari significative che si fa carico, che si “prende cura” dell’altro, del familiare che ad un certo momento della vita, si trova quasi immancabilmente in uno stato di fragilità prima e di crescente disabilità fino alle malattie croniche gravi, che rendono impossibile il permanere dell’autosufficienza anche nelle minime attività quotidiane. In una società che invecchia ed in cui crescono tutti gli indici di dipendenza la crescente incertezza e discontinuità dei percorsi lavorativi e biografici della popolazione giovane e adulta e soprattutto femminile (sempre più contratti atipici, orari articolati in turni che spesso non consentono alcun tipo di conciliazione, come le sempre più frequenti aperture festive ed orari continuati dei grandi centri commerciali e dei nuovi modelli di grande distribuzione, aumentano il bisogno di un retroterra di lavoro di cura che sostenga e ricomponga il tessuto della vita quotidiana di individui e famiglie, non solo per far fronte alle condizioni di routine, ma anche per fronteggiare i rischi di “catastrofe esistenziale” nel caso di presenza nel nucleo familiare di disabilità croniche, soprattutto per le malattie degenerative. Il sempre più diffuso ricorso al lavoro di cura prestato da persone non appartenenti al nucleo familiare, (vedi precedente tabella “popolazione straniera femminile” e tabella Analisi prime 15 nazionalità con presenza femminile ) . Nonostante quindi la significativa presenza dei servizi di assistenza domiciliare pubblici in Val di Chiana, con una ormai ultradecennale esperienza e peraltro nel tempo incrementati e diversificati per mantenere gli anziani nel proprio domicilio, quando le condizioni di salute e lo stato di disabilità si aggrava nel tempo ed occorre garantire una assistenza sulle 24 ore, diventa talvolta indispensabile per le famiglie ricorrere alla collaborazione delle donne migranti. Questo fenomeno, oltre che produrre un welfare dai caratteri inattesi, determina anche cambiamenti sia nella vita quotidiana della famiglia del curato, che in quella di chi cura; cambiamenti che riguardano lo stile relazionale fra i membri della famiglia, ma anche la cultura del tradizionale lavoro di cura svolto da qualche membro femminile della famiglia. In ogni caso quest’ ultima, anche in presenza di supporti assistenziali pubblici e privati, resta il punto di riferimento per le decisioni che attengono in generale alla cura ed all’assistenza dell’anziano. Il delicato e crescente compito di assistenza alla persona anziana è svolto essenzialmente dalla famiglia che si trova a dover fronteggiare situazioni sempre più impegnative e gravose per le forme di disabilità e malattie cronico-degenerative di cui sono affetti sempre più anziani.

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Le politiche regionali valorizzano la famiglia proponendo un suo ruolo attivo nell’analisi del bisogno, nella formulazione delle proposte, nella valutazione partecipata dei servizi ad essa rivolti. Occorre, tuttavia, individuare nell’ambito della rete dei servizi le strategie più idonee a comprendere e alleviare le difficoltà sostenute dai carer familiari nel difficile e delicato compito di cura. La seguente tabella dimostra che dei 256 anziani valutati nell’anno 2007 oltre l’85% risultano non autosufficienti e che nel 50% di questi la non autosufficienza è dovuta a patologie gravi.

VALUTAZIONE DELLA AUTO/NON-AUTOSUFFICIENZA 2005 2006 2007

N° valutazioni effettuate nell’anno

214

194

256

Di cui non autosufficienti

173

144

218

Patologie Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale Demenze senili/Alzheimer

21 42 63 11 16 27 17 34 51

Morbo di Parkinson

3 1 4 5 6 11 4 5 9

Ictus 11 21 32 15 16 31 10 13 23 Infermità post trauma

3 9 12 8 17 25 9 16 25

Altro 22 40 62 18 32 50 39 71 110 Totale 60 113 173 57 87 144 79 139 218 La tabella che segue evidenzia l’aumento nel corso degli anni degli anziani non autosufficienti seguiti dal Servizio Sociale. Ne consegue un aumento della richiesta di servizi da parte dei cittadini sia in termini quantitativi che qualitativi. Le mutate esigenze assistenziali delle famiglie e la tendenza a privilegiare la permanenza dell’anziano non autosufficiente nel contesto familiare richiedono risposte diversificate in termini di offerta di servizi con connotazione di flessibilità e circolarità, al fine di sostenere e alleviare con tempestività le difficoltà sostenute dai carer familiari.

ANZIANI seguiti dal Servizio Sociale

2005 2006 2007

891

833

894 Anziani non autosufficienti assistiti >65 anni

374

359

407

Percentuale di anziani non autosufficienti 41,9% 43% 45,5%

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La titolarità sociale della responsabilità del lavoro di cura, nonostante questa maggiore complessità e nonostante il supporto dei servizi, resta ancora quasi del tutto affidata alle donne, sia che lo si denunci come fenomeno di disuguaglianza e discriminazione subìta, sia che lo si interpreti come forma di resistenza anche femminile di fronte all’incubo di una società “senza cura” che non è più capace di farsi carico dei bisogni quotidiani “degli altri”. Recenti indagini promosse e pubblicate dall’ISTAT, L’uso del tempo. Indagine multiscopo sulle famiglie “Uso del tempo” Anni 2002-2003, Collana Informazioni n. 2-2007, Roma, 2007 ed I tempi della vita quotidiana. Un approccio multidisciplinare all’analisi dell’uso del tempo, Collana Argomenti n. 32-2007, Roma 2007, hanno contribuito all’approfondimento di una molteplicità di aspetti della vita quotidiana, tra i quali: la divisione del lavoro domestico ed extradomestico tra uomini e donne; le attività e i bisogni di particolari categorie sociali (bambini e anziani); le modalità di impiego del tempo libero, della formazione ec.. Citiamo queste analisi così articolate a proposito della riflessione di questo paragrafo perché anche i “freddi” numeri e le percentuali raccolte dall’Istat confermano come i tempi obbligati, tra cui la cura ed il lavoro familiare in genere, “condizionano la vita quotidiana delle donne molto più di quella degli uomini. In particolare è il forte gap di genere, in termini di carichi di lavoro familiare, ad originare le differenze organizzate degli altri tempi di vita. Le differenze nei carichi di lavoro familiare compaiono già durante l’infanzia e l’adolescenza, si acuiscono nell’età adulta e persistono fino alle età più avanzate, riflettendosi in tutta l’organizzazione della quotidianità. Il quadro che ne deriva descrive una tradizionale divisione dei ruoli che vede l’uomo investire nel lavoro retribuito e la donna farsi carico della gran parte del lavoro familiare anche quando è inserita sul mercato del lavoro, con un conseguente sovraccarico lavorativo che appare di difficile gestione. […] emerge in Italia una categoria sociale che appare particolarmente sovraccaricata dagli impegni di lavoro: le persone tra i 25 e i 44 anni, occupate e in coppia con figli.” (ISTAT, Uso del tempo e differenze di genere:principali tendenze, in I tempi della vita quotidiana, cit p. 61-62.) Anche la ricerca svolta in Val di Chiana e Valdelsa sulle interviste alle trentenni e cinquantenni nell’analizzare questi temi evidenzia come “la titolarità del lavoro di cura (importantissima risorsa identitaria) e la responsabilità che ne consegue, non a caso segnano i percorsi delle intervistate, tanto che è attorno a tale attività che si strutturano le altre sfere della vita” (Felicita Gabellieri, Chi si cura di noi? ..cit, ) 6.2.1 - Essere genitori

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Come abbiamo anticipato nel paragrafo 4.2.2, la modalità scelta dal gruppo di coordinamento del Progetto sul Disagio Giovanile è stata quella di costruire reti a livello comunale con l’obiettivo di sostenere le famiglie nel percorso di riappropriazione del proprio ruolo educante. Esaminando infatti i 30 interventi messi in atto nell’anno scolastico 2007/2008 su richiesta delle scuole elementari e medie per situazioni problematiche di singoli alunni, notiamo quanto segue. Scuola Primaria 7 casi da disagio familiare 3 da altre cause Scuola Secondaria di I Grado 15 casi da disagio familiare 5 da altre cause

Nella voce “disagio familiare” sono comprese quelle manifestazioni di malessere riconducibili a problematiche primitive della coppia genitoriale o della famiglia in generale (genitori conflittuali, confusione di ruoli, carenze affettive e comunicative); per “altre cause” si intendono malesseri riconducibili al gruppo dei pari o all’ambiente scolastico in generale. Da notare che, indipendentemente dall’origine, le forme di malessere possono essere identiche. A fronte di questa situazione, le iniziative messe in atto nell’ambito del progetto sono state:

- l’organizzazione di giornate di sensibilizzazione rivolte ai genitori; - la creazione di una “Banca del Tempo”, all’interno della quale le famiglie possano

dare disponibilità di alcune ore alla settimana per seguire iniziative rivolte ai ragazzi;

- l’organizzazione di incontri serali monotematici su specifici comportamenti a rischio rivolti a genitori. Le serate sono state organizzate sia in ambienti laici che religiosi;

- la progettazione di un ciclo di 6/8 incontri (Scuola per Genitori) finalizzati a far acquisire ai genitori strumenti utili alla prevenzione, alla rilevazione ed alla gestione del disagio dei figli. Il ciclo è standardizzato e ripetibile in qualsiasi contesto.

6.2.2. - La coppia La ricerca sui “Modelli identitari, strutture familiari, processi di cambiamento” nel capitolo curato da Felicita Gabellieri “Chi si cura di noi?”, restituisce tra l’altro anche questo tema, a partire dal ruolo che in ogni storia individuale assume l’entrata in coppia e la maternità: entrambi “fanno parte comunemente degli orizzonti di vita e solo in rari casi sono messi in discussione”. Per entrambe le coorti d’età l’entrata in coppia appare come una tappa fondamentale nella personale biografia, talvolta un vero e proprio elemento di svolta.

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Interessante il confronto tra i risultati nel dettaglio delle due zona e le differenze tra le trentenni e le cinquantenni “(..) l’età media al fidanzamento in Val di Chiana si mantiene costante nel tempo (16,36 per le trentenni e 16,38 per le cinquantenni) ed è significativamente più bassa di quella della Valdelsa (17,80 per le trentenni e 19,75 per le cinquantenni) … La Val di Chiana, registra un comportamento più omogeneo e conferma una tendenza spiccata al fidanzamento tra i 16 e i 17 anni, valori modali rispettivamente di cinquantenni e trentenni, segnalando al tempo stesso una lieve tendenza all’innalzamento dell’età nel passaggio tra le due generazioni” La tappa successiva è il matrimonio e dai racconti emerge che è la ricostruzione della vita quotidiana nella nuova famiglia a dare significato al cambiamento e dunque “(..) la coppia assume il volto di un’unità economica di sostegno reciproco, in cui prevale la divisione dei ruoli…. di un’unità affettiva e progettuale, in cui i coniugi stabiliscono un rapporto sostanzialmente paritario” Ovviamente i figli stanno in queste scelte ed in questa nuova situazione, ma nella generalità delle analisi le donne intervistate della Val di Chiana (ma anche della Valdelsa) emerge come il progetto di un figlio comporta valutazioni sui percorsi professionali, sulla disponibilità alla cura dei familiari (le madri e le suocere per prime), o al contrario il carico di un familiare di cui prendersi carico ed infine anche sulle risorse economiche disponibili. Ecco come questo punto di vista ci riporta alle riflessioni dei precedenti paragrafi “3.dalla parte dei bambini” e “6.2.1 il carico della cura” ma anche in generale al profilo socio-demografico della zona.

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7 – L’Età della saggezza: anziani e grandi anziani

(…)I vecchi subiscon le ingiurie degli anni, non sanno distinguere il vero dai sogni, i vecchi non sanno, nel loro pensiero, distinguer nei sogni il falso dal vero... E il vecchio diceva, guardando lontano: "Immagina questo coperto di grano, immagina i frutti e immagina i fiori e pensa alle voci e pensa ai colori e in questa pianura, fin dove si perde, crescevano gli alberi e tutto era verde, cadeva la pioggia, segnavano i soli il ritmo dell' uomo e delle stagioni..." Il bimbo ristette, lo sguardo era triste, e gli occhi guardavano cose mai viste e poi disse al vecchio con voce sognante: "Mi piaccion le fiabe, raccontane altre!" (Francesco Guccini, Il vecchio e il Bambino) 7.1 - Soli, in coppia, in famiglia: una risorsa per la comunità

Gli anziani in Val di Chiana sono un quarto della popolazione. Se analizziamo l’andamento negli ultimi anni notiamo una diminuzione in termini assoluti e percentuali dovuta alla crescita della popolazione delle fasce di età più basse. Pur rimanendo un indice di vecchiaia più alto della media della provincia, questo si è abbassato in modo significativo negli ultimi cinque anni così come e ben più importante l’indice di dipendenza, quasi in linea con la media provinciale.

Analisi anziani per fasce di età. Valori assoluti. Zona Val di Chiana

VALORI ASSOLUTI

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008

65 ed oltre 16.123 16.321 16.371 16.576 16.543 16.523 16.489

75 ed oltre 8.038 8.194 8.281 8.500 8.713 8.772 8.807

85 ed oltre 1.961 1.829 1.823 1.998 2.218 2.345 2.382

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122

Analisi anziani per fasce di età. Valori percentuali. Zona Val di Chiana

VALORI PERCENTUALI

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008

65 ed oltre 26,20% 26,26% 26,14% 26,40% 26,30% 25,96% 25,70%

75 ed oltre 13,06% 13,18% 13,22% 13,54% 13,85% 13,78% 13,73%

85 ed oltre 3,19% 2,94% 2,91% 3,18% 3,53% 3,68% 3,71%

Fonte: elaborazioni Osservatorio Sociale Provinciale su dati anagrafi comunali

Analisi indici di vecchiaia5

INDICE DI VECCHIAIA

COMUNI 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008

Cetona 297,97 294,39 286,69 289,34 281,04 274,31 273,70

Chianciano Terme 263,04 261,05 257,73 253,96 253,39 246,49 238,06

Chiusi 224,15 232,79 229,23 235,66 234,08 237,54 235,05

Montepulciano 234,81 235,49 229,66 229,61 224,97 225,63 221,45

Pienza 243,78 234,11 228,09 239,84 239,60 233,20 237,96

San Casciano dei Bagni 316,05 326,14 343,54 329,61 346,90 344,76 366,67

Sarteano 275,97 264,89 266,25 255,98 244,68 237,13 223,18

Sinalunga 204,53 204,41 203,60 201,85 201,51 194,53 190,73

Torrita di Siena 217,88 220,56 214,64 213,73 213,59 210,29 201,12

Trequanda 219,28 232,69 227,04 219,28 213,45 223,17 212,94

Val di Chiana 235,17 235,99 232,51 232,06 229,67 226,60 221,51

Fonte: elaborazioni Osservatorio Sociale Provinciale su dati anagrafi comunali Analisi indici di dipendenza6

INDICE DI DIPENDENZA

COMUNI 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008

Cetona 69,46 70,42 70,43 74,02 73,21 70,51 70,47

Chianciano Terme 58,77 58,81 59,10 60,97 62,18 60,08 59,63

Chiusi 59,89 59,57 59,75 60,72 59,33 59,56 58,12

Montepulciano 58,42 58,96 59,01 60,25 60,19 59,82 60,24

5 INDICE DI VECCHIAIA: (popolazione 65 anni e oltre/popolazione 0-14 anni) x 100 6 INDICE DI DIPENDENZA o di “carico sociale”: ((pop. 0-14 anni)+(pop. 65 anni e oltre))/(pop. 15-64 anni) x 100

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Pienza 62,48 63,15 64,70 65,91 66,07 63,43 61,65

San Casciano dei Bagni 62,93 60,54 61,45 60,91 61,66 59,16 60,58

Sarteano 62,13 62,05 60,79 61,73 62,47 62,49 63,00

Sinalunga 59,21 59,06 58,66 58,89 58,72 57,78 56,71

Torrita di Siena 56,25 57,03 56,94 57,60 57,26 56,47 56,88

Trequanda 58,69 57,67 59,29 59,82 60,98 60,64 61,79

Val di Chiana 59,59 59,71 59,70 60,71 60,64 59,79 59,49

Fonte: elaborazioni Osservatorio Sociale Provinciale su dati anagrafi comunali

Ma in quali famiglie vivono questo 25% della popolazione? Una parte consistente degli ultra 85enni vive da solo (il 40%) così come circa un terzo degli ultra75enni, mentre nella fasce di età fra 65 e 74 anni è il 17% che vive questa esperienza. Fra i singoli le comuni non ci sono molte differenze significative e la media degli anziani soli è in linea con quella provinciale. E’ da sottolineare che comunque vivono in coppia ancora il 43% nella prima fascia di età, il 38 nella seconda e ancora il 20% fra gli ultra 85enni. Zona Val di Chiana (dati riferiti ai primi mesi del 2008). Con chi vivono le persone di 65 anni e oltre

65-74 75-84 85 o + In

anni anni anni complesso

Da solo 17,2 30,8 40,3 25,9

Solo con non parenti 1,9 2,0 4,5 2,3

Solo con coniuge 43,7 38,4 19,8 38,1

Solo con un figlio o genitore 4,8 5,3 6,6 5,3

Solo con un parente 2,2 2,8 4,6 2,8

Solo con altra famiglia 2,6 6,4 15,6 6,0

Con coniuge e un solo figlio/a 16,7 7,2 2,6 10,9

Con coniuge e più figli 4,0 0,9 0,2 2,2

Con coniuge e altri parenti 3,1 1,8 1,0 2,3

Con coniuge e altra famiglia 3,5 3,5 2,8 3,4

TOTALE 100,0 100,0 100,0 100,0 Fonte: elaborazioni Osservatorio Sociale Provinciale su dati anagrafi comunali

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Anziani che vivono da soli nei comuni della Val di Chiana

ANZIANI CHE VIVONO DA SOLI

Comuni Zona Val di Chiana 65-74 ANNI

75-84 ANNI

85 O + ANNI IN COMPLESSO

Cetona 19,3 31,1 28,7 25,4

Chianciano Terme 20,5 35,6 45,1 29,9

Chiusi 18,9 32,8 47,0 28,2

Montepulciano 15,7 28,4 41,0 24,7

Pienza 17,6 31,6 50,0 27,4

San Casciano dei Bagni 16,2 30,8 37,8 25,6

Sarteano 20,8 31,2 33,8 26,9

Sinalunga 15,1 30,0 34,1 23,3

Torrita 13,7 29,5 43,8 24,7

Trequanda 21,8 31,3 40,0 28,5

Zona Val di Chiana 17,2 30,8 40,3 25,9

Totale Provincia 16,2 30,0 38,3 24,9 Fonte: elaborazioni Osservatorio Sociale Provinciale su dati anagrafi comunali

7.2 - Prevenzione e assistenza

7.2.1 – Le attività di prevenzione

Attualmente in Italia la popolazione con più di 65 anni rappresenta il 18% della popolazione totale; recenti proiezioni demografiche mostrano come tale percentuale arriverà al 25% nel 2020 (Istat, 2005).

In Toscana l'indice di vecchiaia ha raggiunto i valori tra i più elevati al mondo, stabilizzatisi, negli ultimi anni, attorno a 192 ultrasessantacinquenni ogni 100 giovani di età inferiore ai 15 anni. Il progressivo invecchiamento della popolazione ha determinato parallelamente un aumento delle patologie croniche: malattie cardiovascolari, tumori, malattie dell'apparato respiratorio, diabete, artropatie, osteoporosi.

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In media otto anziani su dieci soffrono di una o più patologie croniche caratterizzate da diversi stadi di gravità: si stima che gli anziani residenti nella Regione Toscana con almeno 3 malattie croniche siano circa il 9% , pari ad oltre 70.000 ultrasessantacinquenni. Questo tendenziale processo di invecchiamento della popolazione si è tradotto in una crescita dei bisogni e in un conseguente aumento della domanda di servizi socio-assistenziali. Attualmente i 4/5 delle prestazioni sanitarie sono richieste per il trattamento della cronicità ed i 2/3 dei ricoveri sono ad essa attribuibili; alcuni studi predittivi stimano che nel 2020 circa il 60% della popolazione sarà affetto da patologie croniche. Si pone pertanto la necessità di far fronte alla modifica di tale domanda attraverso lo sviluppo di un nuovo modello assistenziale che sia in grado di rispondere ai bisogni complessi, caratterizzato da una forte integrazione socio-sanitaria. Tale sistema deve essere capace di gestire, rallentandone il decorso, le patologie croniche e di affrontare con efficacia l'insorgenza di patologie acute. La sanità d'iniziativa intesa come modello assistenziale per la presa in carico “proattiva” dei cittadini (interventi preventivi e promozione della salute) si basa su un nuovo approccio organizzativo in grado di rispondere al bisogno di salute prima che insorga la malattia, o prima che essa si manifesti o si aggravi, prevedendo e organizzando risposte adeguate. Il modello operativo prescelto dal nuovo Piano Sanitario Regionale è il “Chronic Care Model”, si basa sulla interazione tra il paziente reso esperto da opportuni interventi di informazione e di educazione e sul team multiprofessionale composto da operatori socio-sanitari, infermieri e MMG. Utilizza, pertanto, il lavoro integrato di diversi professionisti chiamati ad assicurare la presa in carico e la continuità assistenziale attraverso : Prevenzione primaria con adozione di corretti stili di vita (esercizio della attività fisica, corrette abitudini alimentari), riduzione dell'esposizione ai fattori di rischio, che debbono comunque essere viste non solo come strumento di prevenzione ma anche come indispensabile supporto alla gestione delle patologie croniche nel caso di insorgenza della stessa Prevenzione secondaria con gestione delle patologie croniche attraverso la definizione di percorsi assistenziali mirati ad evitare la comparsa di complicanze (ad es valutazione del rischio cardiovascolare, prevenzione delle fratture di soggetti a rischio, prevenzione complicanze nel diabete mellito) Educazione dei pazienti alla auto-gestione della propria malattia (self-management) da parte del personale addetto all'assistenza (infermieri e operatori socio-sanitari), ad esempio rilevando periodicamente i parametri, intervenendo tempestivamente in caso di variazione, effettuando gli esami prescritti dal mmg ovvero attraverso l'assunzione appropriata dei farmaci Effettuazione di pratiche assistenziali (inclusi test diagnostici e medicazioni ) presso il domicilio del malato o l'ambulatorio del MMG o della forma associativa dei MMG (UCP)

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Sistema informativo centrato sul paziente basato sulla disponibilità anche da parte dei MMG di gestire i registri di patologia (diabete, tumori) contenenti le liste di tutti i pazienti stratificate per patologie o rischio in maniera tale da programmare gli interventi proattivi.

7.2.3 - Fra non autosufficienza, cronicità e fragilità La stima della non autosufficienza è il primo passo da compiere per valutare la dimensione di uno dei problemi più rilevanti nella terza e soprattutto quarta età. In linea con i metodi e le previsioni proposte a livello regionale dall’Ars, la stima degli anziani con diversi livelli di non autosufficienza evidenzia la presenza di circa un 20% di anziani con problemi differenziati. La stima è parzialmente confermata sia dalla presenza delle assistenti familiari straniere (ucraine, bulgare e polacche sono più del 50% delle persone residenti della loro nazionalità) sia dalle valutazioni effettuate.

Stima del grado di non autosufficienza7

GRADO DI NON AUTOSUFFICIENZA (pop 64+anni)

Nessuno Lieve Medio Grave Molto grave TOT +64

% gravi e m.g. su pop>64

anni

Totale Val di Chiana Uomini 5.953 295 135 327 307 7.017 9,0%

Totale Val di Chiana Donne 7.276 773 444 514 499 9.506 10,7%

Totale Zona Val di Chiana 13.229 1.068 579 841 806 16.523 10,0%

% per tipologia di non autosuf. 80,1% 6,5% 3,5% 5,1% 4,9% 100,0%

% rispetto alla popolazione 20,8% 1,7% 0,9% 1,3% 1,3% Fonte: elaborazioni Osservatorio Sociale Provinciale su dati anagrafi comunali

7 Dati riferiti al 1 gennaio del 2008

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Analisi prime 15 nazionalità con presenza femminile. Dati Val di Chiana

Valori Assoluti Distribuzione

Incidenza rispetto alla popolazione straniera

complessiva

Romania 1.105 33,4% 56,3%

Albania 429 12,9% 44,9%

Bulgaria 224 6,8% 61,4%

Ucraina 154 4,6% 69,7%

Marocco 150 4,5% 43,4%

Filippine 142 4,3% 60,9%

Polonia 140 4,2% 63,9%

India 136 4,1% 40,5%

Tunisia 103 3,1% 35,2%

Brasile 76 2,3% 71,0%

Perù 67 2,0% 56,3%

Macedonia, ex. Rep. Jug. 60 1,8% 37,7%

Germania 54 1,6% 62,8%

Regno Unito 52 1,6% 57,1%

Moldavia 32 1,0% 59,3%

Altro 389 11,7% 55,3%

Totale 3.313 100,0% 53,0%

Fonte: elaborazioni Osservatorio Sociale Provinciale su dati anagrafi comunali

Stima non autosufficienza. Anno 2008 Zona Val di Chiana

Nessuno80,06%

Medio3,50%

Lieve6,46%

Grave5,09%

Molto grave4,88%

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VALUTAZIONE DELLA AUTO/NON-AUTOSUFFICIENZA 2005 2006 2007 N° valutazioni effettuate nell’anno

214

194

256

Di cui non autosufficienti

173

144

218

Patologie Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale Demenze senili/Alzheimer

21 42 63 11 16 27 17 34 51

Morbo di Parkinson

3 1 4 5 6 11 4 5 9

Ictus 11 21 32 15 16 31 10 13 23 Infermità post trauma

3 9 12 8 17 25 9 16 25

Altro 22 40 62 18 32 50 39 71 110 Totale 60 113 173 57 87 144 79 139 218

La tabella che segue evidenzia l’aumento nel corso degli anni degli anziani non autosufficienti seguiti dal Servizio Sociale. A ciò consegue un aumento della richiesta di servizi da parte dei cittadini sia in termini quantitativi che qualitativi. Le mutate esigenze assistenziali delle famiglie e la tendenza a privilegiare la permanenza dell’anziano non autosufficiente nel contesto familiare richiedono risposte diversificate in termini di offerta di servizi con connotazione di flessibilità e circolarità, al fine di sostenere e alleviare con tempestività le difficoltà sostenute dai carer familiari.

ANZIANI seguiti dal Servizio Sociale

2005 2006 2007

891

833

894 Anziani non autosufficienti assistiti >65 anni

374

359

407

Percentuale di anziani non autosufficienti 41,9% 43% 45,5%

Il progetto PREVENZIONE DELLA DISABILITA’ NEGLI ANZIANI FRAGILI è inserito nel Piano Integrato di Salute della Zona Val di Chiana 2006-2008 ed è finalizzato alla pianificazione di interventi per anziani ultra 75enni sulla base dei profili di rischio individuati per mezzo di una indagine conoscitiva.

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L’obiettivo del progetto è quello di attivare una rete di sorveglianza attiva sul territorio in modo da rispondere in maniera adeguata, tempestiva ed integrata ai bisogni di questa parte di popolazione anziana. Il progetto si propone di rispondere alle esigenze di prevenzione della disabilità favorendo un sostegno all’anziano ed al nucleo familiare in regime domiciliare. Tale obiettivo richiede pertanto una risposta differenziata e flessibile, che possa adattarsi ai bisogni della popolazione a cui si rivolge. il progetto prevede alcune fasi fondamentali che comprende:

• Indagine conoscitiva attraverso la somministrazione di brevi questionari al target; • Realizzazione di un registro informatico degli anziani individuato costantemente

aggiornato • Definizione e attivazione di programmi di intervento da associare ai profili di rischio.

I destinatari del progetto sono tutti gli anziani nati antecedentemente alla data del 31/12/1931 che vivono nel proprio domicilio e risultano essere n. 7925. Il target della popolazione individuato sulla base degli elenchi degli anziani ultra75enni forniti dai comuni è aggiornato mensilmente, Nella fase progettuale è stato definito, in collaborazione con l’ARS, un questionario per il primo screening, contenente 10 domande sensibili per la valutazione del fattore di rischio, da spedire al domicilio degli anziani target di riferimento, accompagnato da una lettera condivisa con i MMG. Sulla base del primo invio postale, riguardante i comuni di Cetona, Trequanda, San Casciano dei Bagni e Pienza, il numero dei questionari rientrati è n. 554, (48,2%). Al primo invio postale è seguito un ulteriore sollecito per la compilazione dei questionari con la somministrazione a domicilio dello screening per il recupero dei non rispondenti portando a n.765 (66,6%) il numero dei questionari rientrati. Le variabili contenute nel questionario sono state inserite all’interno di un supporto informatico fornito dall’Agenzia Regionale di Sanità che permette di evidenziare gli elenchi di anziani a presunto rischio di non autosufficienza o disabilità, che, al primo invio sono risultati essere di n. 423, (55,3% dei rispondenti). Sulla base dei risultati della prima elaborazione dei dati, si è provveduto a contattare telefonicamente gli anziani “a rischio” per effettuare la somministrazione a domicilio del secondo screening Per il secondo invio postale sono stati individuati gli anziani ultra75enni residenti nei comuni di Chianciano Terme e Montepulciano frazioni (Gracciano, Montepulciano Stazione, S.Albino, Valiano) e sono stati spediti n. 1316 questionari. Con il secondo invio postale, sono rientrati 777 questionari ( 59,04%). gli anziani rischio di non autosufficienza o disabilità, sono n. 456, pari al 58,7% dei rispondenti. In base alle risposte che gli anziani hanno espresso nel questionario è stato possibile individuare n. 32 anziani che vivono soli e che sono privi di rete sociale.

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n base alle Scale di Valutazione somministrate durante la visita, si evidenzia che 162 soggetti su 672 risultano NON AUTOSUFFICIENTI con una percentuale pari al 24,11%. Gli anziani AUTOSUFFICIENTI sono quindi 510 pari al 75,89%; questa percentuale comprende soggetti che presentano la necessità di essere sottoposti ad ulteriori accertamenti diagnostici per quanto concerne: stato di nutrizione, stato cognitivo, disturbi della vista, dell'udito, dell'umore ed a rischio ambientale. Il 37,06% dei soggetti autosufficienti (n. 189 anziani), risultano eleggibili per programmi di AMA. 7.2.3.1 - Le malattie croniche

Tenuto conto delle recenti dinamiche demografiche, l'approccio nella cura e nell'accesso ai servizi sanitari da parte del cittadino necessita di essere rivalutata con lo sviluppo di un nuovo modello assistenziale. La costante diminuzione della natalità e della mortalità in tutti i paesi sviluppati ha portato al progressivo invecchiamento della popolazione con importanti riflessi sul piano epidemiologico, sanitario, economico e sociale.

Il “Registro dei casi” permette la gestione di un sistema finalizzato ad almeno tre funzioni:la tracciabilità del percorso, la gestione di un data base dei casi condivisa e disponibile a tutti coloro che sono coinvolti nel processo di cura e di assistenza, la ricerca attiva dei pazienti per garantire la presa in carico proattiva e la continuità del percorso in relazione ai programmi definiti e al monitoraggio dei costi collegati alla patologia. La centralità del cittadino nell'espletamento delle iniziative di salute diventa determinante per garantire a lui e ai suoi familiari un migliore stato di salute e la possibilità di gestire al meglio la malattia. Le evidenze scientifiche dimostrano, infatti, che i malati cronici, quando ricevono un trattamento integrato e un supporto al self – management e al follow up, migliorano e ricorrono meno alle cure ospedaliere. Un primo passo nella gestione della cronicità è stato già compiuto, infatti occorre evidenziare che quasi tutti i medici di medicina generale della Val di Chiana hanno sottoscritto l’accordo integrativo aziendale che prevedeva oltre ad azioni di appropriatezza in fatto di prescrizione di farmaci anche specifiche e mirate azioni di prevenzione nei confronti della malattia diabetica, del tumore dell’intestino, del tumore del collo dell’utero ed un controllo su alcune fasce di età per aumentare il numero di soggetti immunizzati contro il tetano.

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7.2.3.2 - Vaccino antinfluenzale

Per quanto riguarda la campagna di vaccinazione antinfluenzale,che come è noto è rivolta oltre che alle fasce di popolazione a rischio a tutte le persone con età pari o superiore a 65 anni, viene raggiunto un buon tasso di copertura, anche se in calo rispetto agli anni precedenti.

Dosi di vaccino antinfluenzale somministrato. Campagna 2003/2004 Campagna 2007/2008 Dosi di vaccino somministrate

12795

10431

Popolazione in età pari o superiore a 65 anni

16105

16321

Percentuale di copertura 79,45 63,91 7.2.3.3 - Medicina Generale e Pediatria

Attualmente il numero di Medici di medicina generale nella Val di Chiana Senese è pari a 54 unità, equivalenti ad 8,5 MMG per 10.000 abitanti. Molti di questi medici sono raggruppati in associazioni:

• 17 Medici operano in associazione, seguendo 19.493 pazienti; • 10 Medici operano in medicina di gruppo, seguendo 12.065 pazienti; • 4 Medici operano in rete, seguendo 5.644 pazienti; • 2 Pediatri di Libera scelta operano in associazione seguendo 1778 bambini.

Negli ultimi anni è stato aperto un serrato confronto tra Medici di medicina generale, rappresentanti della cittadinanza ed AUSL sulla opportunità di riqualificare l’associazionismo medico , favorendo la formazione delle Unità di Cure Primarie (esistono anche altre denominazioni che indicano la stessa cosa). La discussione è stata focalizzata sulla creazione di UCP nel territorio di Montepulciano e di Chianciano Terme, ma nessuno ne impedisce la formazione in altre zone del Distretto Val di Chiana. Le UCP potrebbero andare a colmare alcune carenze quali, ad esempio, l’accesso di fasce di cittadini al proprio medico curante, la piena presa in carico delle patologie croniche che sono uno dei problemi emergenti del nostro tempo, la realizzazione di percorsi diagnostico-terapeutici, etc. Infatti, tenuto conto delle recenti dinamiche demografiche, l'approccio nella cura e nell'accesso ai servizi sanitari da parte del cittadino necessita di essere rivalutata con lo sviluppo di un nuovo modello assistenziale. La costante diminuzione della natalità e della mortalità in tutti i paesi

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sviluppati ha portato al progressivo invecchiamento della popolazione con importanti riflessi sul piano epidemiologico, sanitario, economico e sociale. Attualmente in Italia la popolazione con più di 65 anni rappresenta il 18% della popolazione totale; recenti proiezioni demografiche mostrano come tale percentuale arriverà al 25% nel 2020 (Istat, 2005). In Toscana l'indice di vecchiaia ha raggiunto i valori tra i più elevati al mondo, stabilizzatisi, negli ultimi anni, attorno a 192 ultrasessantacinquenni ogni 100 giovani di età inferiore ai 15 anni. Il progressivo invecchiamento della popolazione ha determinato parallelamente un aumento delle patologie croniche: malattie cardiovascolari, tumori, malattie dell'apparato respiratorio, diabete, artropatie, osteoporosi. In media otto anziani su dieci soffrono di una o più patologie croniche caratterizzate da diversi stadi di gravità: si stima che gli anziani residenti nella Regione Toscana con almeno 3 malattie croniche siano circa il 9% , pari ad oltre 70.000 ultrasessantacinquenni. Questo tendenziale processo di invecchiamento della popolazione si è tradotto in una crescita dei bisogni e in un conseguente aumento della domanda di servizi socio-assistenziali. Attualmente i 4/5 delle prestazioni sanitarie sono richieste per il trattamento della cronicità ed i 2/3 dei ricoveri sono ad essa attribuibili; alcuni studi predittivi stimano che nel 2020 circa il 60% della popolazione sarà affetto da patologie croniche. Si pone pertanto la necessità di far fronte alla modifica di tale domanda attraverso lo sviluppo di un nuovo modello assistenziale che sia in grado di rispondere ai bisogni complessi, caratterizzato da una forte integrazione socio-sanitaria. Tale sistema deve essere capace di gestire, rallentandone il decorso, le patologie croniche e di affrontare con efficacia l'insorgenza di patologie acute. In questo nuovo contesto il medico di medicina generale si deve occupare non più solo dei bisogni del singolo paziente ma della intera comunità attraverso la sistematica valutazione dei bisogni sanitari e sociali della popolazione, la realizzazione di interventi sistemici con il coinvolgimento di gruppi mirati di popolazione, il monitoraggio dell’impatto di tali interventi per verificare i risultati raggiunti in termini di salute della popolazione. Si tratta, in altri termini, di passare da una medicina di attesa ad una medicina di iniziativa, contemporaneamente centrata sul paziente ed orientata alla comunità. La sanità d'iniziativa intesa come modello assistenziale per la presa in carico “proattiva” dei cittadini (interventi preventivi e promozione della salute) si basa su un nuovo approccio organizzativo in grado di rispondere al bisogno di salute prima che insorga la malattia, o prima che essa si manifesti o si aggravi, prevedendo e organizzando risposte adeguate. Il modello operativo prescelto dal nuovo Piano Sanitario Regionale è il “Chronic Care Model”, si basa sulla interazione tra il paziente reso esperto da opportuni interventi di informazione e di educazione e sul team multi professionale composto da operatori socio-sanitari, infermieri e MMG.

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Utilizza, pertanto, il lavoro integrato di diversi professionisti chiamati ad assicurare la presa in carico e la continuità assistenziale attraverso : Prevenzione primaria con adozione di corretti stili di vita (esercizio della attività fisica, corrette abitudini alimentari), riduzione dell'esposizione ai fattori di rischio, che debbono comunque essere viste non solo come strumento di prevenzione ma anche come indispensabile supporto alla gestione delle patologie croniche nel caso di insorgenza della stessa. Prevenzione secondaria con gestione delle patologie croniche attraverso la definizione di percorsi assistenziali mirati ad evitare la comparsa di complicanze (ad es valutazione del rischio cardiovascolare, prevenzione delle fratture di soggetti a rischio, prevenzione complicanze nel diabete mellito). Educazione dei pazienti alla auto-gestione della propria malattia (self-management) da parte del personale addetto all'assistenza (infermieri e operatori socio-sanitari), ad esempio rilevando periodicamente i parametri, intervenendo tempestivamente in caso di variazione, effettuando gli esami prescritti dal mmg ovvero attraverso l'assunzione appropriata dei farmaci Effettuazione di pratiche assistenziali (inclusi test diagnostici e medicazioni ) presso il domicilio del malato o l'ambulatorio del MMG o della forma associativa dei MMG (UCP) Sistema informativo centrato sul paziente basato sulla disponibilità anche da parte dei MMG di gestire i registri di patologia (diabete, tumori) contenenti le liste di tutti i pazienti stratificate per patologie o rischio in maniera tale da programmare gli interventi proattivi. Il “Registro dei casi” permette la gestione di un sistema finalizzato ad almeno tre funzioni:la tracciabilità del percorso, la gestione di un data base dei casi condivisa e disponibile a tutti coloro che sono coinvolti nel processo di cura e di assistenza, la ricerca attiva dei pazienti per garantire la presa in carico proattiva e la continuità del percorso in relazione ai programmi definiti e al monitoraggio dei costi collegati alla patologia. La centralità del cittadino nell'espletamento delle iniziative di salute diventa determinante per garantire a lui e ai suoi familiari un migliore stato di salute e la possibilità di gestire al meglio la malattia. Le evidenze scientifiche dimostrano, infatti, che i malati cronici, quando ricevono un trattamento integrato e un supporto al self – management e al follow up, migliorano e ricorrono meno alle cure ospedaliere. Un primo passo nella gestione della cronicità è stato già compiuto, infatti occorre evidenziare che quasi tutti i medici di medicina generale della Val di Chiana hanno sottoscritto l’accordo integrativo aziendale che prevedeva oltre ad azioni di appropriatezza in fatto di prescrizione di farmaci anche specifiche e mirate azioni di prevenzione nei confronti della malattia diabetica, del tumore dell’intestino, del tumore del collo dell’utero ed un controllo su alcune fasce di età per aumentare il numero di soggetti immunizzati contro il tetano.

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Per quanto riguarda la Pediatria di Libera Scelta è opportuno sottolineare che negli anni passati è stato ricoperta la zona carente di San Casciano Dei Bagni che era rimasta a lungo senza Pediatra, pertanto hanno avuto termine i disagi della popolazione di quella Zona. 7.3. - L’assistenza Ospedaliera

L’Ospedale eroga prestazioni di assistenza nelle seguenti modalità:

• in regime di ricovero ordinario presso i reparti di degenza (ricoveri effettuati in condizioni di emergenza/urgenza o di elezione);

• in regime di ricovero in day hospital/day-surgery (attività esclusivamente programmata, tramite preospedalizzazione);

• attività ambulatoriali specialistiche presso la struttura del Poliambulatorio ed il servizio di Emodialisi, interni all'ospedale, ed in altre sedi della Zona Val di Chiana ed Amiata, quali proiezioni sul territorio delle attività ospedaliere per favorire i collegamenti all'utenza logisticamente più disagiata;

• attività di diagnostica strumentale e di Laboratorio

• Pronto Soccorso che garantisce interventi di emergenza-urgenza relativamente a patologie gestibili in loco, strutturato con personale dedicato (quasi 30.000 accessi annui, di cui circa 8.000 esitanti ogni anno in ricovero), fornito di 4 posti letto di Osservazione breve (sono in corso lavori per l'ampliamento a 6 posti letto), elisuperficie esterna attrezzata per il volo diurno e notturno ed ambulanza a disposizione per il trasporto assistito secondario verso le strutture di II livello (il P.S. è naturalmente in rete con il Servizio di Emergenza 118 – Centrale Operativa di Siena).

• Foresteria che garantisce ospitalità di tipo alberghiero per i parenti di persone ricoverate

Nel 2005, “Ospedali riuniti della Val di Chiana” è stato il primo ospedale in Italia ad aver conseguito la prestigiosa Certificazione Europea EMAS (Environmental Management & Audit Scheme), che costituisce il riconoscimento ufficiale, a livello europeo, dell'eccellenza raggiunta nel campo della tutela dell’ambiente, grazie ad un sistema di gestione volontariamente posto in essere dalla stessa organizzazione; ed in conseguenza del conseguimento di tale Certificazione EMAS, la Regione Toscana ha quindi conferito all'Azienda USL7 di Siena il Premio di Eccellenza “Toscana Ecoefficiente 2005” assegnato “per la gestione intelligente delle risorse ambientali e

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per la conservazione del patrimonio naturale”.

A dicembre 2007, è stato attivato al piano il Servizio di RMN (Risonanza Magnetica Nucleare) a completamento dell'offerta di servizi di diagnostica per immagini; inoltre, tutta la Radiologia (Rx, TAC e appunto RMN) opera secondo un sistema di tele-trasmissione e tele-refertazione delle immagini, con archiviazione virtuale delle stesse (sistema RIS-PACS: Radiological Information System & Pictures Archiving and Communication System) che ha consentito di eliminare totalmente il ricorso alle tradizionali pellicole radiografiche (lastre), con grandi vantaggi operativi e sull'ambiente (non sono più utilizzati né liquidi di sviluppo né liquidi di fissaggio fotografico, sostanze di per sé pericolose ed ad elevato impatto ambientale anche per quanto attiene il loro smaltimento; non sono più stampate le lastre – quindi non è più necessario il tradizionale archivio cartaceo, ad alto rischio di incendio – sostituite da CD-rom, compatti, maneggevoli e capaci di contenere molte più informazioni).

I presidi ospedalieri della ASL7 hanno effettuato nel 2007 20815 ricoveri di cui 14.832 a residenti della ASL7. Si rileva anche una discreta capacità di attrazione sia dei residenti in altre ASL Toscane (15%) sia, in misura minore, di residenti fuori regione 13,75%. Rispetto alla capacità di attrazione è da sottolineare il 24,16% di ricoveri del P.O. della Val d’Elsa per residenti in altre ASL regionali e l’8,55% del P.O: Val di Chiana per fuori regione. Ricoveri per zona di erogazione La domanda di ricovero, nell'ultimo decennio, è sostanzialmente cambiata diventando sempre più specifica, più rivolta verso l'acuzie e più articolata. In questo contesto si è assistito ad una sostanziale diminuzione in tutta la Toscana ed anche nella nostra Provincia, del tasso di ospedalizzazione, ad una riduzione della degenza media e ad un progressivo spostamento dell'attività ricovero dal regime ordinario al day hospital, nonché per certe patologie dal day hospital all'attività ambulatoriale. Si è osservato un aumento della percentuale di ricoveri effettuati in regime di day hospital ed una parallela diminuzione di quelli ordinari.

Zona Presidio di Erogazione TotaleRicoveri

ResidentiASL7

% ricoveriresidenti

ASL7

ResidentiToscanaaltre Asl

% attrazionealtre AslToscana

Residentialtre

Regioni

% attrazionealtre regioni

Zona dell'Alta Val d'Elsa 8.929 6355 71,17% 2157 24,16% 417 4,67%

Zona dell'Amiata Senese 1.476 1310 88,75% 118 7,99% 48 3,25%

Zona della Val di Chiana Senese 7.903 6607 83,60% 620 7,85% 676 8,55%

Zona Senese 2.507 560 22,34% 225 8,97% 1722 68,69%

Totali 20.815 14832 71,26% 3120 14,99% 2863 13,75%Fonte: DWH Aziendale

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Di tale trend, ormai decennale, si riportano solo i dati dell’ultimo triennio. Nell’ultimo triennio è diminuita, anche se lievemente, la degenza media a livello aziendale, in misura maggiore o minore a seconda del presidio. Il tasso di ospedalizzazione provinciale 8dei residenti nel 2007 è stato pari al 169,9 per mille, mostrando, dopo un periodo di sostanziale stabilizzazione, un lievissimo aumento rispetto all’anno precedente.

% dimessi per ricoveri ordinari Anni 2005/2007

62,00%64,00%66,00%68,00%70,00%72,00%74,00%76,00%78,00%80,00%82,00%

2005 2006 2007

Alta Val d'Elsa

Amiata Senese

Val di Chiana Senese

Senese

% dimessi per ricoveri in Day Hospital Anni 2005-2007

15,00%17,00%19,00%21,00%23,00%25,00%27,00%29,00%31,00%33,00%

2005 2006 2007

Alta Val d'Elsa

Amiata Senese

Val di Chiana Senese

Senese

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I valori più bassi sono quelli della Val d'Elsa ed in parte della Zona Senese, i più elevati quelli dell'Amiata e della Val di Chiana, che restano nettamente superiori allo standard regionale anche se il Tasso della Val di Chiana è in costante diminuzione. In quale ospedale si ricoverano gli abitanti della Val di Chiana.

Tasso di ospedalizzazione per Zona residenza utente - Anni 2004-2005-2006-2007

RESIDENZA 2004 2005 2006 2007Alta val d'elsa 156,96 157,24 154,62 156,87Val di Chiana senese 184,49 181,27 180,44 175,37Amiata senese 196,09 178,84 175,31 194,11Senese 162,31 167,46 170,03 170,68AUSL 7 - Siena 168,30 169,03 169,22 169,88

Fonte: Consolidato Flusso SDO (compresi i ricoveri fuori Regione)

Nota: sono esclusi i ricoveri di neonati sani (DRG 391) e sono compresi gli extra regionali (ribaltamento anno precendente)

Tasso di ospedalizzazione Provincia di Siena - Anni 2004/2007

196,1

157,2

181,3178,8

167,5169,0

156,9

175,4

194,1

170,7 169,9168,3

162,3

184,5

157,0

169,2170,0

175,3

180,4

154,6

140,0

150,0

160,0

170,0

180,0

190,0

200,0

Alta val d'elsa Val di Chiana senese Amiata senese Senese AUSL 7 - Siena

2004 2005 2006 2007

Degenza media ricoveri ordinari USL7

7,016,31

6,83

3,74

14,52

6,676,986,46 6,41

2,63

12,37

6,576,986,39

5,75

3,18

11,60

6,49

0,00

2,00

4,00

6,00

8,00

10,00

12,00

14,00

16,00

Ospedaledell'alta Val

d'Elsa

Osp. Riunitidella Val di

Chiana

P.O. AmiataSenese

Rugani Spdc C/O A.O.Senese

Azienda USL7

2005 2006 2007

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Per quanto riguarda la mobilità per ricovero dei residenti nella Provincia di Siena la tabella che segue fornisce un quadro sintetico,ma piuttosto esauriente,di quelli che sono i flussi di ricovero dei nostri residenti. Come abbiamo già fatto notare in precedenza i residenti della zona Val di Chiana oltre ad un 54,26% di casi di ricoveri nei presidi di zona ed un 17,64% presso l’AO Senese hanno un elevata percentuale di ricoveri presso presidi di altre Regione (oltre il 18% dei casi) dovuti essenzialmente alla posizione di confine di questa Zona.

Ricoveri di residenti per luogo di erogazione

ResidenzaP.O. AUSL di

residenzaAO Senese

Altre Asl Toscana

Altre regioni

Alta Val d'Elsa 52,72% 31,09% 11,45% 4,73%

Amiata Senese 50,75% 29,41% 10,46% 9,38%

Val di Chiana Senese 54,26% 17,64% 10,07% 18,03%

Senese 8,84% 77,17% 7,20% 6,78%

AUSL7 di Siena 32,24% 49,37% 9,03% 9,36%

Fonte: DWH Aziendale - elaborazione UOSI

Nota: i dati non sono aggiornati al 2007 per mancanza di extra regionali

Ospedalizzazione indici di mobilità 2006

0% 20% 40% 60% 80% 100%

Alta Val d'Elsa

Amiata Senese

Val di Chiana Senese

Senese

AUSL7 di Siena

P.O. AUSL di residenza AO Senese Altre Asl Toscana Altre regioni

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7.3.1 - La domanda di specialistica ambulatoriale L'attività specialistica ambulatoriale fruita dai residenti della provincia di Siena, segue i percorsi di mobilità sanitaria già osservati per l'attività di ricovero, percorsi diversi a seconda delle varie zone di residenza. I residenti della Zona Senese si rivolgono in maniera molto consistente all' AOUS per l'attività ambulatoriale così come per l'attività di ricovero; come appare dai dati consolidati del 2004 e del 2005 tuttavia, i presidi territoriali della Asl erogano un volume di prestazioni altrettanto importante relativo alla diagnostica di laboratorio ma anche alla diagnostica per immagini, ostetricia e ginecologia, odontoiatria, oculistica, cardiologia, otorino, ecc. I residenti della Zona Val d'Elsa si rivolgono per l'attività di specialistica ambulatoriale essenzialmente ai presidi della Asl 7, in particolare a quelli zonali, ma per una quota abbastanza importante di attività anche all' AOUS Senese. Lo stesso si può dire dei residenti della Zona Amiata per i quali si può notare l'esistenza di un flusso di mobilità relativamente importante all'interno dell'Area Vasta, verso la Asl di Grosseto.

N° Prestazioni annoResidenza Utente Azienda 2002 2003 2004 2005 2006 2007Alta Val d'Elsa A.O.U. Senese 111.895 122.077 138.154 145.990 161.237 164.233

ALTRE A.O. TOSCANE 10.740 12.986 14.493 14.748 15.899 15.153 ALTRE ASL TOSCANE 12.343 15.386 15.382 17.246 19.424 19.182 USL 8 - Arezzo 380 275 496 363 857 944 USL 9 - Grosseto 921 1.339 1.617 1.605 2.010 2.357 USL 7 - Siena 814.865 757.864 797.701 875.410 961.924 1.026.008

Totale Alta Val d'Elsa 951.144 909.927 967.843 1.055.362 1.161.351 1.227.877 Amiata senese A.O.U. Senese 20.638 20.960 23.600 23.700 23.635 21.966

ALTRE A.O. TOSCANE 1.839 2.076 2.020 2.120 2.353 2.639 ALTRE ASL TOSCANE 973 883 944 999 941 1.525 USL 8 - Arezzo 502 635 1.248 510 712 896 USL 9 - Grosseto 1.917 2.191 1.279 1.205 2.014 1.835 USL 7 - Siena 234.356 230.585 237.370 231.902 235.128 258.298

Totale Amiata senese 260.225 257.330 266.461 260.436 264.783 287.159 Senese A.O.U. Senese 854.030 882.699 939.524 965.331 1.115.191 1.089.569

ALTRE A.O. TOSCANE 14.226 14.047 14.986 15.118 14.912 16.618 ALTRE ASL TOSCANE 8.054 9.465 10.020 11.228 12.582 12.934 USL 8 - Arezzo 4.472 6.926 6.676 7.350 7.061 9.525 USL 9 - Grosseto 5.552 5.644 4.579 4.144 7.014 8.233 USL 7 - Siena 412.172 450.870 831.815 949.580 1.007.492 1.124.087

Totale Senese 1.298.506 1.369.651 1.807.600 1.952.751 2.164.252 2.260.966 Val di Chiana A.O.U. Senese 47.929 49.772 56.706 63.955 73.979 74.063

ALTRE A.O. TOSCANE 7.030 7.252 6.630 7.608 7.502 6.888 ALTRE ASL TOSCANE 2.066 2.824 3.095 3.018 3.591 3.475 USL 8 - Arezzo 20.701 21.894 23.983 26.002 25.287 28.021 USL 9 - Grosseto 2.077 2.522 1.721 1.087 1.313 1.377 USL 7 - Siena 951.906 935.336 973.424 1.017.609 1.019.130 1.141.056

Totale Val di Chiana 1.031.709 1.019.600 1.065.559 1.119.279 1.130.802 1.254.880 Totale complessivo 3.541.584 3.556.508 4.107.463 4.387.828 4.721.188 5.030.882

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7.4 – I servizi nel territorio

I servizi socio-assistenziali per gli anziani privilegiano gli interventi che garantiscono la permanenza del soggetto nel contesto familiare, garantendo una valutazione multidimensionale che tiene conto anche delle condizioni di carico assistenziale della famiglia e dell’adeguatezza ambientale e relazionale.

L’Assistenza domiciliare diretta alla persona prevede interventi di diversa intensità assistenziale, modulati rispetto alla tipologia e all’indice di gravità del bisogno e con forme di sostengo alla famiglia ed in particolare di sollievo all’attività di cura di assistenti familiari.

La domiciliarità è sostenuta anche con i servizi semiresidenziali, il Centro Diurno “I Lecci” con sede a Chiusi ospita anziani non autosufficienti dando assistenza nelle ore diurne.

I dati riportati nelle tabelle che seguono mostrano come il servizio domiciliare interessi un numero crescente di anziani. Non è certamente estraneo a questo fenomeno il crescente ricorso a personale straniero per il sostengo domestico di persone anziane non più autosufficienti. Inoltre i posti in convenzione nelle RSA di zona sono tutti coperti, è presente una lista di attesa e le persone utilizzano anche posti liberi e fuori convenzione con oneri maggiori a carico delle famiglie stesse, perché non sanno come garantire i gravissimi livelli di assistenza.

Anziani in Assistenza domiciliare e ingressi in Residenza Sanitaria Assistenziale e Centro Diurno

ANZIANI e Servizi 2005 2006 2007

SERVIZI:

Assistenza domiciliare

316

322

419

INGRESSI, nell’anno, in: R.S.A. 81 39 55 Centro diurno Chiusi 15 4 5

Per quanto concerne la residenzialità per gli anziani non autosufficienti mentre negli anni passati si riscontrava una diminuzione di persone che richiedeva l'inserimento nelle strutture residenziali, negli ultimi anni si osserva un aumento di richiesta in tal senso. La capacità ricettiva delle RSA della Zona, pur essendo ampia e variegata, non riesce a soddisfare la domanda in tempi brevi con conseguente aumento dei tempi di attesa. Con l' istituzione del Fondo per la Non Autosufficienza è stato possibile potenziare i servizi semiresidenziali, di

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emergenza e di temporanea accoglienza che attualmente rappresentano una concreta risorsa per rispondere ai problemi assistenziali dei cittadini non autosufficienti della Zona.

I servizi domiciliari sono rivolti non solo a nuclei familiari con anziani in carico ma anche ad altre situazioni in cui si riscontrano carenze nella gestione della casa in presenza di minori o di persone con disabilità.

Strutture residenziali

ASP Casa Famiglia -Cetona 8 32 6 38ASP Istrituto M. Redditi – Sinalunga 10 54 44Cocconi Bernabei – Montepuciano 40 40Misericordia – Sarteano 12 18P. Morviducci – Chiusi 23Regina Mundi – Chianciano 20 15 4 4RSA Comunale -Sarteano 22 39 3 42S. Volto- Sarteano 16Santa Teresa – Sinalunga 16Vultus Christi – Montepulciano 39W. Trippi – Chiusi 21 20TOTALE POSTI AUTORIZZATI 166 219 3 6 4TOTALE POSTI CONVENZIONATI 175 3 6 4 188

Strutture semi-residenziali

ASP Istrituto M. Redditi – Sinalunga 5Centro diurno “I Lecci” – Chiusi 15TOTALE POSTI AUTORIZZATI 0 20

Posti letto per

AUTOSUFF.

Posti letto per NON

AUTOSUFF.

Posti letto per NON

AUTOSUFF. Temp. Acc.

Cure intermedie

Modulo Allzheimer Temp. Acc.

Posti letto per NON

AUTOSUFF. Convenzionati

Az. USL

Posti per AUTOSUFF.

Posti NON AUTOSUFF.

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Persone che usufruiscono del servizio di Assistenza domiciliare

SERVIZIO ASSISTENZA DOMICILIARE Comuni 2005 2006 2007 N° utenti Di cui N°

utenti non-auto

N° utenti Di cui N° utenti non-auto

N° utenti Di cui N° utenti non-auto

Cetona 23 11 20 10 25 5 Chianciano Terme 45 22 39 19 54 25 Chiusi 40 19 53 29 43 25 Montepulciano 74 28 68 24 93 34 Pienza 16 3 19 7 23 9 San Casciano 15 4 18 4 18 3 Sarteano 36 21 34 16 53 13 Sinalunga 83 40 96 28 80 37 Torrita 49 17 45 11 47 20 Trequanda 23 1 22 3 22 10 totale 404 166 414 151 458 181

La tabella che segue riporta i dati relativi al Progetto speciale di interesse regionale “Sorveglianza attiva persona anziana fragile”, che ha la finalità di migliorare la qualità di vita dell’anziano ultra 75enne attraverso una rete di sorveglianza attiva sul territorio e con l’obiettivo specifico di difendere l’anziano dalle emergenze climatiche. Nel periodo estivo per gli anziani ritenuti a rischio di fragilità segnalati dai servizi viene attivato un servizio di Call center che garantisce un contatto continuo e diretto tra i servizi, con la collaborazione delle Associazioni di volontariato, e l’anziano, per agevolare l’accesso alle prestazioni socio-assistenziali.

Progetto: Sorveglianza attiva persona anziana fragile SORVEGLIANZA ATTIVA PERSONA ANZIANA FRAGILE

Comuni 2005 2006 2007 N° utenti

segnalati Di cui in Ass.

Dom N° utenti segnalati

Di cui in Ass. Dom.

N° utenti

segnalati

Di cui in Ass. Dom.

Cetona 21 0 10 1 14 0 Chianciano Terme 38 3 10 4 32 3 Chiusi 18 2 8 4 16 5 Montepulciano 77 8 30 14 102 4 Pienza 10 1 3 2 13 1 San Casciano 27 0 10 6 8 2 Sarteano 47 3 11 2 8 2 Sinalunga 130 6 74 5 92 7 Torrita 49 1 8 2 52 3 Trequanda 16 4 12 3 12 3 totale 430 28 176 43 349 30

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L’Assistenza domiciliare leggera rappresenta un’ulteriore forma di sostegno alla domiciliarità rivolta ad anziani che trovano difficoltà a gestire autonomamente gli impegni quotidiani, in particolare spostarsi per effettuare acquisti, recarsi presso uffici o altro. Il progetto, realizzato con il contributo del personale volontario della associazioni del Terzo Settore presenti nella Zona, nel 2005 ha interessato 45 anziani e nel 2007 64.

7.4.1- L'assistenza domiciliare integrata L'attività di assistenza domiciliare, in presenza di una necessità di riduzione e razionalizzazione del ricovero ospedaliero nelle sue varie forme, ha assunto nell'ultimo decennio nella provincia di Siena come in tutta la Toscana grande rilievo, sia nella cura delle patologie croniche diffuse in una popolazione anziana che è percentualmente molto numerosa, che nella cura di alcune patologie rilevanti quali la patologia oncologica in stadio terminale. Dal 2005 l'attività svolta dai servizi distrettuali sul territorio viene supportata e costantemente monitorata mediante una cartella informatizzata, condivisa da tutte le figure professionali coinvolte. Presentiamo di seguito alcuni risultati conoscitivi che emergono da questo sottosistema informativo e che illustrano gli interventi effettuati ed il target della popolazione della popolazione assistita. Nel 2007 sono stati assistiti in tutto il territorio della provincia 11.401 utenti con un rilevante numero di accessi domiciliari, ben 126.987. Da notare che dal 2006 vi è stato un incremento di utenti del 16%.

La grande maggioranza di utenti del servizio di assistenza domiciliare è costituita da ultrasessantacinquenni. La "copertura" della popolazione anziana effettuata con il servizio di assistenza domiciliare è consistente: a livello provinciale è stato assistito i il 14.8% degli ultrasessantacinquenni con punte che arrivano al 18,7% nella Zona Amiata. Le percentuali aumentano in misura considerevole se si prende in esame gli utenti ultrasettantacinquenni (23,5% e 27,3%).

ASSISTENZA DOMICILIARE - NUMERO ACCESSI E NUMERO UTENTI

N° accessi N° utenti

Alta Val d'Elsa 32.292 2.680

Val di Chiana 35.911 3.181

Amiata Senese 12.304 867

Senese 46.480 4.673

Provincia 126.987 11.401

Fonte procedura SINSS

2007

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Il valore mediamente più basso della Zona Senese deve essere letto anche in relazione all’esistenza nella Zona stessa di due Ospedali di Comunità (Montalcino e Campansi) che hanno trattato nell’anno altri 646 casi assimilabili ad ADI ad alta intensità assistenziale. Ciò è confermato anche dalla media di accessi ad utente, un indicatore di intensità assistenziale che probabilmente sempre nella Zona Senese è mediamente inferiore alle altre Zone, proprio perché i casi più complessi vengono assistiti negli Ospedali di Comunità. La grande maggioranza di prestazioni domiciliari erogate a domicilio sono prestazioni infermieristiche . Il volume di attività erogato a domicilio dagli infermieri è veramente molto rilevante ed in continuo aumento. Nel 2007 si sono erogate 215.568 prestazioni infermieristiche a domicilio con un incremento rispetto all'anno precedente del 3% circa.

15,36%16,40%

18,70%

13,21%14,80%

0%

2%

4%

6%

8%

10%

12%

14%

16%

18%

20%

Zona AltaVal d 'E lsa

Zona Val diChiana

Zona Am iataSenese

ZonaSenese

Provincia

Utenti >=65Anni presi in carico dal Servizio di Assistenza Dom iciliare su popolazione residente >=65 anni - Anno 2007

Utenti Servizio Assistenza Domiciliare di età >=65 anni e >= 75 su Popolazione residente di età >=65 anni e >=75Anno 2007

Assistiti in carico >=

65 ANNI

Pop. >=65 ANNI %

Assistiti in carico >=

75 ANNI

Pop. >=75 ANNI %

Zona Alta Val d'Elsa 2.109 13.732 15,36% 1.736 6.978 24,88%

Zona Val di Chiana 2.708 16.513 16,40% 2.285 8.765 26,07%

Zona Amiata Senese 770 4.116 18,70% 631 2.311 27,30%

Zona Senese 4.189 31.700 13,21% 3.623 17.135 21,14%

Provincia 9.775 66.061 14,80% 8.275 35.189 23,52%

Fonte:Procedura SINSS elaborazione UOSI

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145

Oltre alla diffusione del servizio di attività domiciliare ed al suo volume è interessante sottolineare anche il grado di intensità assistenziale con cui vengono seguiti i soggetti assistiti. Il numero di accessi e prestazioni erogate in media ad ogni utente dimostra che lungi dal sostanziarsi in una serie di interventi sporadici, il servizio opera in risposta a necessità assistenziali di medio-alta intensità.

Gli accessi domiciliari medi per utente sono stati nel 2007, 11,1 a livello provinciale con una variazione che va dai 14,19 accessi della Zona Amiata ai 9,95 della Zona Senese. Parallelamente sono state erogate ad ogni assistito una media di circa 18 prestazioni con un minimo di 14,6 (Zona Senese) e un massimo di 26,6 della Zona Amiata.

ASSISTENZA DOMICILIARE - PRESTAZIONI INFERMIERISTICHE 2004-2005-2006-2007

2004 2005 2006 2007

Alta Val d'Elsa 35.348 43.955 50.918 53.026

Val di Chiana 60.221 63.194 67.458 61.459

Amiata Senese 18.793 21.967 23.057 18.511

Senese 64.995 73.199 68.158 82.572

Provincia 179.357 202.315 209.591 215.568

ASSISTENZA DOMICILARE - INDICATORI DI INTENSITA' ASSISTENZIALEAnno 2007

Elsa Chiana Amiata Senese Provincia

ACCESSI MEDI PER UTENTEN. accessi domiciliari

N. Utenti seguiti in assistenza domiciliare

PRESTAZIONI MEDIE PER UTENTE N. prestazioni infermieristiche domiciliariN.Utenti seguiti in assistenza domiciliare

PRESTAZIONI / ACCESSIN. prestazioni infermieristiche domiciliari

N. accessi domiciliari

Fonte:Procedura SINSS

18,3814,5926,59

1,65

14,19 9,95 11,14

1,87 1,471,58 1,88

21,2119,00

12,05 11,29

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12,05

19,00

11,29

21,21

14,19

26,59

9,95

14,59

11,14

18,38

0,00

5,00

10,00

15,00

20,00

25,00

30,00

Elsa Chiana Amiata Senese Provincia

ACCESSI E PRESTAZIONI PER UTENTE - ANNO 2007

ACCESSI MEDI PER UTENTE PRESTAZIONI MEDIE PER UTENTE

1,58

1,88 1,87

1,471,65

0,00

0,20

0,40

0,60

0,80

1,00

1,20

1,40

1,60

1,80

2,00

Elsa Chiana Amiata Senese Provincia

PRESTAZIONI SU ACCESSI - ANNO 2007

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7.4.2. - L’assistenza domiciliare integrata con le cure intermedie L’evoluzione rapida e decisa del comparto ospedaliero verso l’alta intensità, l’alta specializzazione e l’elevata complessità determina variazioni e ricadute sulla organizzazione sanitaria della sanità territoriale. Sono sempre più frequenti le dimissioni di “Casi Complessi” e le dimissioni in fasi sempre più precoci. E’ pertanto indispensabile avere sul territorio alcune forme organizzative, integrate e collegate tra di loro per poter dare una risposta modulata alle diverse situazioni che si vengono ad incontrare. Nelle situazioni in cui è presente supporto familiare è possibile attivare l'Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) che assicura prestazioni sanitarie e sociali domiciliari erogate in maniera coordinata (integrata) da diverse discipline e professionalità. L'ADI ha lo scopo di permettere la permanenza al proprio domicilio alle persone affette da:

• Patologia in fase terminale • Patologie che necessitano interventi complessi • Incidenti vascolari acuti • Gravi fratture • Forme psicotiche gravi • Necessità di riabilitazione dopo vasculopatie o neurolesioni • Malattie acute temporaneamente invalidanti • Dimissione protette

Si possono distinguere due tipi di trattamenti in ADI: a medio/bassa intensità assistenziale dove intervengono almeno due figure sanitarie e/o sociali diverse ; ad alta intensità assistenziale (secondo protocollo aziendale) . Nella tabella seguente vengono riportati tutti i casi di ADI trattati negli anni 2003-2007.

Totale utenti seguiti a domicilio in ADI. ( Confronto anni 2003-2007)

2003 2004 2005 2006 2007

Soggetti in ADI (Alta intensità) 395 403 435 465 448 Soggetti in ADI (Media bassa intensità) 657 699 693 777 820

Totale ADI 1052 1102 1128 1242 1268

La Tabella seguente descrive la distribuzione dei soggetti secondo la patologia di attivazione. Occorre segnalare che la patologia dominante è quella tumorale, ed in oltre il 70% delle persone affette da neoplasie di solito vengono effettuate visite domiciliari dello specialista oncologo.

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Tabella . Adi alta intensità principali patologie. ( Confronto anni 2003-2007)

PATOLOGIE 2003 2004 2005 2006 2007

Ortopediche 47 68 67 77 35

Vascolari 57 62 58 53 67

Respiratorie 43 47 38 34 31

Gravi patologie 50 36 81 69 111

Neoplasie 183 181 170 213 191

N.A.D. 15 9 21 19 13

TOTALE 395 403 435 465 448 L’Unità di Valutazione ha preso in esame tutte le richieste pervenute per l’Assistenza Domiciliare Integrata e la maggior parte hanno avuto l’attivazione del programma personalizzato con una attesa inferiore alle 48 ore per la presa in carico. Dall’anno 2006, nei casi in cui non c’è supporto familiare oppure la persona è affetta da patologie troppo impegnative per poter essere trattate a domicilio è possibile garantire l’assistenza in regime residenziale usufruendo del livello di assistenza denominato “Cure Intermedie”. Le Cure Intermedie, al momento sono attive solo presso la Casa Famiglia di Cetona mentre nel prossimo futuro è prevista l’attivazione di ulteriori 4 pl presso la RSA di Torrita (attualmente in via di attivazione). L’attivazione della struttura di Cetona è avvenuta nel mese di Novembre 2006, sono stati attivati 6 letti di degenza la cui gestione è assicurata dalla ASP di Cetona, mentre ammissione e dimissione sono a carico della Unità di Valutazione Multidimensionale della ASL. Nel corso del 2009 saranno attivati 4 pl di Hospice e 12 pl di Ospedale di Comunità presso gli Ospedali Riuniti della Val di Chiana, portando ad un totale di 26 i pl dedicati a pz con patologie croniche instabili in attesa di domicilializzazione.

Tabella. Cure Intermedie di Cetona attività fino al 30 giugno 2008

numero ricoveri 88 età media 80,3 degenza media 27,7 Tasso Occupazione 82,3

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Grafico 1 Cure Intermedie Grafico 2 Cure Intermedie

7.4.3 - Assistenza medica oncologica domiciliare. L'Attività di assistenza domiciliare oncologica (CORAT) permette di garantire la continuità di cura nel passaggio dal DH oncologico alla fase delle cure palliative domiciliari. In quest'ultima fase l'assistenza viene erogata al domicilio in maniera integrata tra Medico di medicina generale, specialista oncologo ed equipe infermieristica della UF Cure Primarie. Perché l’assistenza

patologie più frequenti

28%

33%

10%

8%

8%

13% vascolare

ortopedica

cardiologica

tumorale

cognitiva

altro

provenienza dei ricoveri

34%

51%

15%

Domicilio

ospedale

riabilitazione

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domiciliare oncologica venga attivata, deve essere esplicitamente richiesta dal Medico di Medicina Generale. Nell'anno 2007 gli assistiti presi in carico da servizio sono stati 114, nella tabella seguente viene riportato il dettaglio. Montepulciano Sinalunga Chiusi TOTALE

Utenti 39 48 27 114

Decessi 36 39 23 98

Decedutio a domicilio 25 (69%) 27 (69%) 15 (65%) 67 (68%)

Più dei due terzi delle persone seguite in assistenza domiciliare sono decedute nella propria abitazione ed anche nei casi in cui il decesso è avvenuto in Ospedale la maggior parte del periodo di assistenza è stato domiciliare. In definitiva questo modello di assistenza oncologica provvede all'importante attività di supporto e continuità di cure e assistenza necessario per aiutare il paziente nelle ultime fasi della vita riducendo, quando possibile, l'ospedalizzazione non necessaria ed il conseguente disagio per l'assistito e per i suoi familiari. 7.4.4 - L’assistenza protesica L’assistenza protesica regolata dal DM 27.8.1999, permette di erogare agli utenti che ne abbiano bisogno e che siano anche riconosciuti invalidi civili, ausili e/o protesi finalizzati al recupero/miglioramento delle normali capacità motorie o relazionali oppure finalizzati ad impedire ulteriori aggravamenti dell’infermità. La tendenza in atto a favorire la dimissione precoce dall'Ospedale ha come contropartita l'aumento del carico assistenziale a domicilio e l'aumento del numero e della complessità degli ausili protesici necessari a domicilio come è ben evidente nella seguente tabella.

Ausili e protesi erogati negli anni 2001 -2007 ausili 2001 2007 Letti 167 228 Materassi 204 298 Carrozzine 248 301 Deambulatori 78 92 Calzature 242 264 Busti 115 103

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Protesi Mammarie 33 36 Protesi arti 50 8 Protesi acustiche 117 94 Altro 113 392 Totale 1367 1816

7.4.5 - L’ambulatorio del medico di distretto (cure primarie) Gli utenti si rivolgono a questo ambulatorio per ottenere:

• Rilascio/rinnovo patente guida e nautica • Rilascio rinnovo porto di armi e detenzione di armi • Altri certificati medico legali • Autorizzazioni all’assistenza integrativa • Autorizzazioni Trasporto Sanitario • Vaccinazioni obbligatorie e raccomandate

ATTIVITA’ AMBULATORIALE 2001

Tabella

patente armi altri cert. Totale

Chiusi 283 90 364 737

Sarteano 216 49 834 1099

Cetona 57 17 340 414

San Casciano 42 21 261 324

Montepulciano 374 92 1619 2085

Chianciano Terme 277 43 1777 2097

Pienza 33 16 284 333

Sinalunga 358 118 1346 1822

Torrita 179 61 785 1025

Trequanda 18 9 127 154

Totale 1837 516 7737 10090

ATTIVITA’ AMBULATORIALE 2007

Tabella

patente armi altri cert. Totale

Chiusi 170 206 163 539

Sarteano 101 33 27 161

Cetona 25 19 4 48

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San Casciano 33 9 2 44

Montepulciano 216 64 85 365

Chianciano Terme 162 25 47 234

Pienza 25 1 1 27

Sinalunga 203 52 175 430

Torrita 58 16 34 108

Trequanda 21 15 37 73

Totale 1014 440 575 2029 Analizzando le due tabelle precedenti appare evidente la trasformazione che c’è stata negli ultimi anni: Infatti è stato abolito l’obbligo di avere il libretto di idoneità sanitaria per gli alimentaristi, nel frattempo in quasi tutti i Comuni sono apparse agenzie per il rinnovo della patente che hanno sottratto gran parte dell’utenza a questi ambulatori. Il fatto è anche positivo dal momento che questa attività medico legale non è compresa nei Livelli Essenziali di Assistenza. è stato abolito il passaggio dal medico di Distretto per avere l’autorizzazione ad usare l’ambulanza Gli ambulatori distrettuali, di conseguenza, hanno dato maggior spazio alle vaccinazioni, attività che nel frattempo è andata aumentando. Lo scenario futuro potrebbe prevedere:

• dismissione completa dell’attività medico legale; • trasferimento al Punto Insieme della residua attività autorizzativa, dove senza ulteriori

oneri per gli utenti, l’operatore della ASL provvederebbe lui stesso a procurarsi l’autorizzazione;

• trasferimento all’area della prevenzione di tutta le attività di vaccinazione; • trasferimento della risorsa lavorativa così liberata alla gestione della Non Autosufficienza,

alla gestione delle patologie croniche a domicilio, alla partecipazione alle Unità di Valutazione Multidimensionale.

Una trasformazione nella direzione sopra descritta potrebbe essere un valido aiuto per i problemi più pressanti della popolazione della Val di Chiana, specialmente per le fasce più fragili e per le persone affette da patologie croniche 7.4.6 - Il poliambulatorio territoriale Nel Distretto Val di Chiana sono attivi i seguenti poliambulatori territoriali:

• Sarteano • Chiusi • Chianciano Terme • Torrita

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• Sinalunga Negli ambulatori operano prevalentemente medici specialisti convenzionati supportati da infermieri dipendenti dell’Assistenza Infermieristica Territoriale. Le specialità attive sono indicate nella tabella seguente dove sono riportate anche le ore di convenzione.

Poliambulatori Territoriali con ore settimanali di attività Chiusi Sarteano Chianciano

Terme Torrita Sinalunga

Odontoiatria 28 47

Oculistica 12 6 4 23

O.R.L. 6 1 1 7

Ortopedia 3 2 4

Dermatologia 7 4 8

Neurologia 6 8

Med.Sport 10 6

Chirurgia Plastica 3

Urologia 3 1

Neurops.Inf.* 8 8

Cardiologia 4 1 1 2

Reumatologia 5 5

Geriatria* 4 4

Oncologia 4

Medicina Legale* 4

Ore effettuate da medici dipendenti Le prenotazioni delle visite vengono assicurate dal numero unico provinciale CUP, ogni specialista ha uno spazio orario da gestire autonomamente per le visite di controllo, la visione di esami , di referti diagnostici etc.

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7.4.7 – La riabilitazione Le attività di Riabilitazione funzionale sono finalizzate a:

• Perseguire il massimo recupero possibile delle funzioni compromesse in seguito ad eventi patogeni o lesionali, intervenendo in tempi e modi appropriati in relazione ai bisogni clinici della persona, prevenendo le menomazioni secondarie e curando la disabilità, per contenere o evitare l’handicap.

• Consentire alla persona disabile la migliore qualità di vita e il reinserimento sociale, attraverso un percorso assistenziale che garantisca tutti i passaggi/interventi necessari per un compiuto intervento sanitario ed il successivo passaggio alla fase sociale della riabilitazione .

• L’UO riabilitazione, attraverso le sue strutture garantisce la valutazione diagnostica e funzionale, cui segue la presa in carico multi professionale delle persone che abbiano bisogno di trattamento riabilitativo, attraverso specifica progettazione dell'intervento, attuata con la definizione di un Piano di Trattamento e l'attuazione del Trattamento nelle forme, sedi e tempi in esso previsti garantendo inoltre attività di riabilitazione nell'ambito delle UF Ospedaliere e Territoriali (ADI, GOIF, Ospedale di Comunità, RSA, RSD).

Tabella – Attività specialistica anno 2007

BRANCA PRESTAZIONI 0RE PRESTAZIONI/ORE

CARDIOLOGIA 2847 539 5,28CHIRURGIA PL. 279 129 2,16DERMATOLOGIA 3047 828 3,68GERIATRIA 1046 1022 1,02MED.SPORT 2950 797 3,7NEUROLOGIA 1607 602 2,67OCULISTICA 6473 1761 3,68ODONTOIATRIA 9369 3327 2,82O.R.L 2458 545 4,51ORTOPEDIA 1723 495 3,48REUMATOLOGIA 1396 470 2,97UROLOGIA 473 165 2,87

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Caratteristiche fondamentali sono: • La multidisciplinarietà e multi professionalità dell'intervento che si realizza, per ogni

utente, con la costituzione dell'équipe terapeutica composta almeno dal medico specialista e da operatori delle professioni della riabilitazione.

• L’unitarietà del progetto terapeutico che può coinvolgere diverse Strutture del presidio, • La tempestività dell’intervento sin dal ricovero ospedaliero per acuti; • L'appropriatezza dell'intervento da realizzarsi nelle Strutture a diversa intensità in

relazione alle necessità dell'utente ed all'evoluzione della menomazione. • La continuità dell'intervento nei passaggi tra diverse fasi e Strutture in termini di

prenotazione, informazione e coerenza terapeutica. • La partecipazione alle forme assistenziali sociosanitarie finalizzate al reintegro sociale del

soggetto. Nella zona Val di Chiana sono presenti tre strutture ambulatoriali Sinalunga, Montepulciano e Chiusi ed una di ricovero, presso il presidio ospedaliero di Montepulciano, per la riabilitazione intensiva extraospedaliera nei pazienti con patologia neurologica ortopedica o mista in fase post acuta. 7.4.7.1 - Accesso L’accesso alle prestazioni riabilitative avviene tramite la predisposizione di un Piano di Trattamento, a seguito di visita specialistica o dimissione ospedaliera, redatto in modo multi professionale con le modalità previste dal PSR, le disposizioni aziendali e le specifiche procedure di presidio e di struttura ed è concordato con l’utente. L’accesso alle prestazioni di Specialistica Medicina Fisica avviene tramite la prescrizione del medico di MMG o medico Specialista pubblico sul Ricettario del SSR secondo le modalità definite dalla Del. GRT 595 del 30.05.05. 7.4.7.2 - Attivita’ L’attività di riabilitazione si esplica in diversi ambiti: � Servizio in Ospedale per Acuti, Ospedali Riuniti della Val di Chiana � Attività di Riabilitazione Residenziale, Diurna all’interno del Centro di Riabilitazione” L.Moni” � Attività di riabilitazione ambulatoriale e domiciliare nelle tre strutture ambulatoriali di

Montepulciano, Sinalunga, Chiusi( soggetti per i quali è stato definito un trattamento riabilitativo secondo quanto previsto dalla Del. GRT n° 595 del 30.05.05. Tab. 1 Liv. 3)

� Attività specialistica di Medicina Fisica e Riabilitazione (soggetti inseriti nel percorso assistenziale Specialistico di Medicina Fisica secondo le disposizioni della Del. GRT n° 595 del 30.05.05. Tab. 1 Liv. 2, costituendo liste di attesa differenziate, tramite Registro di Programmazione costituito in ogni struttura)

� Servizio in ambito ADI

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156

� Servizio in Ospedale di Comunità � Servizio in RSA I servizi all'interno delle RSA, Ospedali di Comunità e ADI vengono erogati su richiesta personalizzata per ogni assistito. Il personale medico specialistico risponde per gli tutti gli aspetti professionali alle relative UU.OO e per gli aspetti funzionali alle relative UU.FF.

attivita’ riabilitazione ambulatoriale e domiciliare

ANNO

2004 2OO5 2006 2007

Utenti Prestaz

Utenti Prestaz Utenti Prestaz Utenti Prestaz

Attività riab. Ambulatoriale

792 13.180 664 11.728 555 10.116 572 10173

Attività riab. Domiciliare

146 1712 168 1881 182 1938 165 1628

attivita’ centro riabilitazione” l.moni” residenziale e semiresidenziale

ANNO 2006

2007

Riabilitazione residenziale

Utenti gg.degenza Utenti gg.degenza

6 77 205 4479

Riabilitazione Ciclo diurno

30 520

ANNO 2007: TASSO OCCUPAZIONE 87,6% - DEGENZA MEDIA 21,8% La struttura di riabilitazione extraospedaliera “L. Moni” ha avviato la propria attività il 03/12/2006 in maniera progressiva fino a raggiungere il pieno regime dal 01/01/2007.

attivita’ specialistica ambulatoriale ANNO

2004 2005 2006 2007

Prestazioni

31.121 30.440 38223 32536

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157

La struttura di riabilitazione,inoltre, nell’ottica di integrazione tra cittadini, centri sociali, associazioni di categoria, associazioni di volontariato, servizio sanitario nazionale ha attuato progetti per migliorare lo stile di vita in persone con problematiche di tipo sanitario:

• Definizione ed attuazione del progetto “Donne operate al seno”. Tale percorso ha l’obiettivo di creare le condizioni per una migliore qualità della vita delle pazienti attraverso la riduzione programmata delle limitazioni funzionali che potrebbero creare disabilità. Si realizza attraverso l’integrazione tra soggetti istituzionali, utenti e volontariato specifico che svolge attività di supporto,informazione autoaiuto e attività complementari di promozione psico-fisica delle utenti. • Attuazione del progetto AMA (attività motoria adattata per le algie croniche). Il progetto è rivolto alle condizioni di artrosi e altre artropatie non specificate caratterizzate da un andamento cronicizzante per le quali sono stati attuati programmi di attività motoria di gruppo non sanitari atti all’adattamento di stili di vita corretti per la promozione della salute. In questo progetto sono stati coinvolti 15 provider (palestre private centri sociali associazioni di volontariato) che realizzano questo tipo di attività a cui partecipano circa 150 soggetti. L’attività è promossa e controllata dal servizio riabilitazione della USL7 ed effettuata dai suddetti privati con il contributo da parte dell’utente stabilito da rapporti convenzionali realizzati dalla regione. Sono in progetto modalità per la realizzazione di pazienti esperti per promuovere in modo più significativo questo tipo di attività.

7.4.8 – Mortalità 7.4.8.1 - Mortalita’ generale e per causa Il tasso grezzo di mortalità in Provincia di Siena, per effetto dell'anzianità della popolazione, è piuttosto elevato. In realtà se analizziamo il tasso di mortalità standardizzato (che rende confrontabili le diverse popolazioni rendendole simili come struttura per età), vediamo che i valori della nostra provincia sono complessivamente inferiori a quelli regionali. Per quanto riguarda le femmine, nel triennio 2003-2005, il tasso è di gran lunga inferiore a quello regionale nelle Zone Val d’Elsa e Senese; mentre è lievemente più alto nella Zona Val di Chiana e soprattutto Amiata. Per quanto riguarda invece i maschi si situano al di sopra del valore regionale sia la Zona Amiata, con il valore di gran lunga più elevato a livello provinciale, che la Val di Chiana e la Val d’Elsa. L’andamento è in diminuzione rispetto al triennio precedente.

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158

TSD annuo 2003- 2005 Tutte le cause - FEMMINECAUSA MORTE ZONA SESSO TASSO STD.

TUTTE LE CAUSE Alta Val d'Elsa Femmine 384,73

TUTTE LE CAUSE Val di Chiana Senese Femmine 406,47

TUTTE LE CAUSE Amiata Senese Femmine 419,05

TUTTE LE CAUSE Senese Femmine 374,40

TUTTE LE CAUSE Toscana Femmine 405,68

TSD annuo 2003- 2005 Tutte le cause - MASCHICAUSE DI MORTE ZONA SESSO TASSO STD.

TUTTE LE CAUSE Alta Val d'Elsa Maschi 682,32

TUTTE LE CAUSE Val di Chiana Senese Maschi 690,88

TUTTE LE CAUSE Amiata Senese Maschi 745,08

TUTTE LE CAUSE Senese Maschi 622,05

TUTTE LE CAUSE Toscana Maschi 669,54

Mortalità generale per causa Zona Val di Chiana - Triennio 2003-2005CAUSA MORTE N CASI

MALATTIE APPARATO DIGERENTE 94

MALATTIE APPARATO GENITO-URINARIO 40

STATI MORBOSI MAL DEFINITI 28

CAUSE ACCIDENTALI 100

TUMORI 724

MALATTIE ENDOCRINE, METABOLICHE, IMMUNITARIE 92

DISTURBI PSICHICI 33

MALATTIE SISTEMA NERVOSO 96

MALATTIE APPARATO CIRCOLATORIO 1045

MALATTIE APPARATO RESPIRATORIO 150

ALTRO 39

Fonte CSPO - Registro di mortalità regionale4%

1%4%

30%

4%1%4%

6% 2%2%

42%

MALATTIE APPARATO DIGERENTE

MALATTIE APPARATO GENITO-URINARIO

STATI MORBOSI MAL DEFINITI

CAUSE ACCIDENTALI

TUMORI

MALATTIE ENDOCRINE, METABOLICHE,IMMUNITARIEDISTURBI PSICHICI

MALATTIE SISTEMA NERVOSO

MALATTIE APPARATO CIRCOLATORIO

MALATTIE APPARATO RESPIRATORIO

ALTRO

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159

Non esistono eccessi di mortalità a livello provinciale rispetto al dato regionale, se si eccettua il tasso di mortalità per suicidio che dopo una breve parentesi nel triennio 2001-2003, riemerge negli anni 2004-2005. Per quanto riguarda la mortalità per cause vediamo che al primo posto si collocano i decessi dovuti a malattie cardiovascolari (44%), al secondo posto i tumori (29%) e, molto distaccati, i decessi per malattie respiratorie (7%). Tale graduatoria resta praticamente invariata disaggregando il dato per Zona, con alcune caratteristiche che corrispondono alle specificità territoriali. A livello zonale gli elementi da mettere in evidenza sono:

- nella Zona Amiata la percentuale delle cause di morte notevolmente più bassa per le malattie dell'apparato cardiovascolare e lievemente più alta per tumore e malattie respiratorie;

- per quanto riguarda la Val d'Elsa la suddivisione per cause è sostanzialmente conforme a quella provinciale con una percentuale lievemente più alta di decessi per tumori e cause accidentali;

- nella Zona Senese invece, troviamo una percentuale di poco superiore per decessi dovuti a malattie cardiovascolari e lievemente più bassa quella per tumori e cause accidentali.

Come abbiamo visto le malattie cardiovascolari rappresentano di gran lunga la prima causa di morte in nella nostra provincia come nel resto di tutti i paesi occidentali. In particolare per quelle dell'apparato circolatorio abbiamo un tasso standardizzato per i maschi più basso nelle zone Val d'Elsa, Siena ed Amiata, più alto in Val di Chiana anche se in marcata diminuzione rispetto ai dati precedenti. Per le femmine abbiamo invece valori superiori a quelli regionali in Alta Val d'Elsa ed in Val di Chiana. Per le ischemie cardiache, sia per i maschi che per le femmine, il valore è superiore alla media della ASL anche se in diminuzione rispetto alla rilevazione precedente.

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160

TSD annuo 2003-2005 Malattie Ischemiche - FEMMINECAUSA MORTE ZONA SESSO TASSO STD.

Malattie ischemiche del cuore Alta Val d'Elsa Femmine 40,52Malattie ischemiche del cuore Val di Chiana Senese Femmine 43,96Malattie ischemiche del cuore Amiata Senese Femmine 30,30Malattie ischemiche del cuore Senese Femmine 35,12Malattie ischemiche del cuore Toscana Femmine 41,54

TSD annuo 2003-2005 Malattie Ischemiche - MASCHICAUSA MORTE ZONA SESSO TASSO STD.

Malattie ischemiche del cuore Alta Val d'Elsa Maschi 67,92Malattie ischemiche del cuore Val di Chiana Senese Maschi 99,08Malattie ischemiche del cuore Amiata Senese Maschi 73,38Malattie ischemiche del cuore Senese Maschi 79,58Malattie ischemiche del cuore Toscana Maschi 86,71

0,00

5,00

10,00

15,00

20,00

25,00

30,00

35,00

40,00

45,00

TSD Europa

Alta Val d'Elsa

Val di Chiana Senese

Amiata Senese

Senese

Toscana

0,00

10,00

20,00

30,00

40,00

50,00

60,00

70,00

80,00

90,00

100,00

TSD Europa

Alta Val d'Elsa

Val di Chiana Senese

Amiata Senese

Senese

Toscana

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161

TSD annuo 2003-2005 Malattie Apparato Circolatorio - FEMMINECAUSA MORTE ZONA SESSO TASSO STD.

MALATTIE APPARATO CIRCOLATORIO Alta Val d'Elsa Femmine 165,61

MALATTIE APPARATO CIRCOLATORIO Val di Chiana Senese Femmine 157,25

MALATTIE APPARATO CIRCOLATORIO Amiata Senese Femmine 140,93

MALATTIE APPARATO CIRCOLATORIO Senese Femmine 155,36

MALATTIE APPARATO CIRCOLATORIO Toscana Femmine 156,41

TSD annuo 2003-2005 Malattie Apparato Circolatorio - MASCHI

CAUSA MORTE ZONA SESSO TASSO STD.

MALATTIE APPARATO CIRCOLATORIO Alta Val d'Elsa Maschi 237,54

MALATTIE APPARATO CIRCOLATORIO Val di Chiana Senese Maschi 263,79

MALATTIE APPARATO CIRCOLATORIO Amiata Senese Maschi 223,54

MALATTIE APPARATO CIRCOLATORIO Senese Maschi 229,44

MALATTIE APPARATO CIRCOLATORIO Toscana Maschi 235,77

0,00

50,00

100,00

150,00

200,00

TSD Europa

Alta Val d'Elsa

Val di Chiana Senese

Amiata Senese

Senese

Toscana

0,00

50,00

100,00

150,00

200,00

250,00

300,00

TSD Europa

Alta Val d'Elsa

Val di Chiana Senese

Amiata Senese

Senese

Toscana

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162

7.4.8.2 - La mortalità per tumore Per la seconda causa di morte, i tumori, la prima importante informazione da dare è che si muore meno per tumore nella nostra provincia oggi rispetto a dieci anni fa. Ciò grazie agli innegabili progressi compiuti sia nell'ambito della prevenzione che della diagnosi precoce e della terapia di queste patologie Andando ad esaminare più da vicino i più diffusi tipi di tumore possiamo notare il valore più elevato del tasso di tumore al polmone nelle femmine e nei maschi della Zona Amiata rispetto al valore regionale. La mortalità per tumore polmonare in Val di Chiana appare in leggero aumento per gli uomini ed in forte aumento per le donne, questo andamento è legato all’abitudine al fumo che le donne hanno acquisito in epoca più tardiva. Per il tumore dello stomaco abbiamo valori nettamente superiori alla media regionale sia nei maschi che nelle femmine in tutte le zone della provincia ad eccezione della Zona Senese. Da notare il valore particolarmente elevato della Zona Val di Chiana per i maschi e della Zona Val d’Elsa per le femmine. I tassi sono tuttavia in diminuzione, probabilmente è l’effetto delle mutate abitudini alimentari in particolare delle migliori tecniche di conservazione dei cibi.

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163

Altro tumore i cui i valori di mortalità eccedono quelli regionali è quello del colon, per il quale ricordiamo che è iniziato in settembre 2006 il programma di screening. Nell'anno 2007 lo screening per il tumore del Colon -Retto è stato effettuato nel Comune di Montepulciano. Sono state invitate 3972 persone di cui 2172 pari al 54,68% hanno eseguito il test. Tra i 2172 test analizzati , 120 pari al 5,5% sono risultati positivi, di questi ultimi 112 hanno accettato di eseguire la colonscopia. Non è disponibile il risultato delle colonscopie eseguite per gli utenti della sola Val di Chiana, ma è disponibile il risultato aggregato per tutta la provincia: su 330 colonscopie eseguite sono stati individuati 203 casi di tumori come da tabella seguente:

TSD annuo 2003-2005 Tumore Polmone - FEMMINECAUSA MORTE ZONA SESSO TASSO STD.

Tumori trachea, bronchi, polmoni Alta Val d'Elsa Femmine 8,02Tumori trachea, bronchi, polmoni Val di Chiana Senese Femmine 6,70Tumori trachea, bronchi, polmoni Amiata Senese Femmine 12,30Tumori trachea, bronchi, polmoni Senese Femmine 10,59Tumori trachea, bronchi, polmoni Toscana Femmine 14,39

TSD annuo 2003-2005 Tumore Polmone - MASCHICAUSA MORTE ZONA SESSO TASSO STD.

Tumori trachea, bronchi, polmoni Alta Val d'Elsa Maschi 65,60Tumori trachea, bronchi, polmoni Val di Chiana Senese Maschi 55,86Tumori trachea, bronchi, polmoni Amiata Senese Maschi 70,45Tumori trachea, bronchi, polmoni Senese Maschi 44,05Tumori trachea, bronchi, polmoni Toscana Maschi 65,36

0,00

10,00

20,00

30,00

40,00

50,00

60,00

70,00

80,00

TSD Europa

Alta Val d'Elsa Val di Chiana SeneseAmiata SeneseSeneseToscana

0

2

4

6

8

10

12

14

16

TSD Europa

Alta Val d'ElsaVal di Chiana SeneseAmiata Senese SeneseToscana

TSD annuo 2003-2005 Tumore Stomaco - FEMMINECAUSA MORTE ZONA SESSO TASSO STD.

Tumori stomaco Alta Val d'Elsa Femmine 15,39Tumori stomaco Val di Chiana Senese Femmine 10,95Tumori stomaco Amiata Senese Femmine 10,59Tumori stomaco Senese Femmine 7,88Tumori stomaco Toscana Femmine 8,34

TSD annuo 2003-2005 Tumore Stomaco - MASCHICAUSA MORTE ZONA SESSO TASSO STD.

Tumori stomaco Alta Val d'Elsa Maschi 26,49Tumori stomaco Val di Chiana Senese Maschi 29,46Tumori stomaco Amiata Senese Maschi 21,91Tumori stomaco Senese Maschi 15,57Tumori stomaco Toscana Maschi 18,78

0

5

10

15

20

25

30

TSD Europa

Alta Val d'ElsaVal di Chiana SeneseAmiata SeneseSeneseToscana

0

2

4

6

8

10

12

14

16

TSD Europa

Alta Val d'ElsaVal di Chiana SeneseAmiata SeneseSeneseToscana

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164

Come si vede su 330 colonscopie sono stati individuati 65 (19,7%) casi di carcinomi o adenomi ad alto rischio, quindi si può ragionevolmente stimare che in Val di Chiana, nel solo comune di Montepulciano nell'anno 2007, n.22 persone hanno avuto diagnosi precoce di tumore maligno o ad alto rischio del Colon – Retto. L'unica Zona ad avere valori notevolmente inferiori alla sia per le femmine che per i maschi è la Zona Amiata. Nel triennio 2003-2005 è inferiore alla media toscana anche il tasso del colon retto fra i maschi della Val di Chiana.

Riferimento intera Provincia

Casi con Test positivo 425

Coloscopie eseguite 330

Carcinomi 22

Adenomi ad alto rischio 43

Adenomi a basso rischio 138

TSD annuo 2003-2005 Tumori del Colon - FEMMINECAUSA MORTE ZONA SESSO TASSO STD.

Tumori colon Alta Val d'Elsa Femmine 13,84Tumori colon Val di Chiana Senese Femmine 11,48Tumori colon Amiata Senese Femmine 7,93Tumori colon Senese Femmine 13,60Tumori colon Toscana Femmine 9,95

TSD annuo 2003-2005 Tumori del Colon - MASCHICAUSA MORTE ZONA SESSO TASSO STD.

Tumori colon Alta Val d'Elsa Maschi 19,35Tumori colon Val di Chiana Senese Maschi 13,95Tumori colon Amiata Senese Maschi 12,22Tumori colon Senese Maschi 19,46Tumori colon Toscana Maschi 17,87

0

2

4

6

8

10

12

14

16

TSD Europa

Alta Val d'Elsa

Val di Chiana Senese

Amiata Senese

Senese

Toscana

0,002,004,006,008,00

10,0012,0014,0016,0018,0020,00

TSD Europa

Alta Val d'Elsa

Val di Chiana Senese

Amiata Senese

Senese

Toscana

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165

Lievemente inferiore ai valori regionali (soprattutto in Val d’Elsa ed in Val di Chiana), e fra l'altro in diminuzione nell'ultimo quinquennio, è invece la mortalità per tumore della mammella. 7.4.10.3 - La mortalità per malattie respiratorie Per quanto riguarda la terza causa di morte, le malattie respiratorie, troviamo nuovamente dei valori elevati nella Zona Amiata ed in misura minore in Alta Val d'Elsa questa volta solo nei maschi e presumibilmente dovuti alla pregressa attività lavorativa in settori produttivi a rischio.

TSD annuo 2003-2005 Tumori delIa mammella - FEMMINECAUSA MORTE ZONA SESSO TASSO STD.

Tumori mammella (femmine) Alta Val d'Elsa Femmine 18,84Tumori mammella (femmine) Val di Chiana Senese Femmine 19,19Tumori mammella (femmine) Amiata Senese Femmine 21,33Tumori mammella (femmine) Senese Femmine 21,75Tumori mammella (femmine) Toscana Femmine 22,39

17,00

18,00

19,00

20,00

21,00

22,00

23,00

TSD Europa

Alta Val d'Elsa

Val di Chiana SeneseAmiata Senese

Senese

Toscana

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166

Le Morbosita’ 7.4.11 – Le morbosita’ La diffusione delle patologie è simile al resto della Toscana di seguito viene analizzata la diffusione e l’incidenza (nuovi casi di malattia ogni anno) di due tra le principali cause di malattia: I tumori e l’infarto del miocardio.

TSD annuo 2003-2005 Malattie Apparato Respiratorio - FEMMINECAUSA MORTE ZONA SESSO TASSO STD.

MALATTIE APPARATO RESPIRATORIO Alta Val d'Elsa Femmine 14,17

MALATTIE APPARATO RESPIRATORIO Val di Chiana Senese Femmine 18,57

MALATTIE APPARATO RESPIRATORIO Amiata Senese Femmine 21,94

MALATTIE APPARATO RESPIRATORIO Senese Femmine 22,65

MALATTIE APPARATO RESPIRATORIO Toscana Femmine 21,34

TSD annuo 2003-2005 Malattie Apparato Respiratorio - MASCHICAUSA MORTE ZONA SESSO TASSO STD.

MALATTIE APPARATO RESPIRATORIO Alta Val d'Elsa Maschi 49,53

MALATTIE APPARATO RESPIRATORIO Val di Chiana Senese Maschi 43,10

MALATTIE APPARATO RESPIRATORIO Amiata Senese Maschi 71,05

MALATTIE APPARATO RESPIRATORIO Senese Maschi 45,39

MALATTIE APPARATO RESPIRATORIO Toscana Maschi 50,75

0,00

5,00

10,00

15,00

20,00

25,00

TSD Europa

Alta Val d'Elsa

Val di Chiana Senese

Amiata Senese

Senese

Toscana

0,00

10,00

20,00

30,00

40,00

50,00

60,00

70,00

80,00

TSD Europa

Alta Val d'Elsa

Val di Chiana Senese

Amiata Senese

Senese

Toscana

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167

7.4.11.1 - I tumori

Secondo le stime Registro Regionale in provincia di Siena nel 2006 si sono avuti 1.320 nuovi casi circa di tumore. Dal 2006 è partito il progetto per l'estensione del Registro Tumori alla Provincia di Siena, dal quale sarà possibile nei prossimi anni ottenere dati più precisi

Registri di Patologia - Tumori - Stime di incidenzaAnno 2006

RESIDENZA TotaleMassa e Carrara 1.136Lucca 1.186Pistoia 1.542Prato 1.147Pisa 1.632Livorno 1.787Siena 1.320Arezzo 1.684Grosseto 1.311Firenze 4.209Empoli 1.042Viareggio 842AREA VASTA CENTRO 7.940AREA VASTA NORD-OVEST 6.583AREA VASTA SUD-EST 4.315REGIONE TOSCANA 18.838

Fonte: Registro Regionale Toscano Tumori

Incidenza: stima di nuovi casi di neoplasia nella popolazione residente

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168

Per quanto riguarda la prevalenza, si stima che i residenti affetti da neoplasie in provincia di Siena siano stati circa 5.934. Trattandosi di stime non è possibile effettuare una proiezione su livelli territoriali di minore entità quali le zone ed i Comuni.

0

600

1200

1800

2400

3000

3600

4200

4800

5400

6000

Stima Incidenza Tumori - Anno 2006

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Registri di Patologia - Tumori - Stime di prevalenzaAnno 2006

RESIDENZA Totale.Massa e Carrara 4.519Lucca 5.258Pistoia 5.963Prato 4.707Pisa 7.140Livorno 8.306Siena 5.934Arezzo 7.091Grosseto 5.177Firenze 19.247Empoli 4.745Viareggio 4.188AREA VASTA CENTRO 34.662AREA VASTA NORD-OVEST 29.411AREA VASTA SUD-EST 18.202REGIONE TOSCANA 82.275

Fonte: Registro Regionale Toscano Tumori

Prevalenza: stima casi in vita entro 5 anni dalla diagnosi di neoplasia

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Sia per quanto riguarda i dati relativi alla prevalenza che all’incidenza , la nostra provincia si situa su valori mediamente più bassi della media regionale. I dati sulla ospedalizzazione confermano questo profilo: il tasso di ospedalizzazione per tumore è infatti inferiore a quello regionale in tutte le Zone ad eccezione della Val di Chiana. Da notare che risultano particolarmente bassi i valori delle Zone Val d’Elsa e Senese. 7.4.11.2 - Infarto del miocardio acuto Nel triennio 2001 -2003 il tasso di infarti di miocardio della provincia di Siena (265,6 per mille ) è uno dei più bassi della Regione Toscana. In particolare il tasso risulta molto basso nella Zona Senese e in Amiata, leggermente più alto in Val di Chiana. Un tasso nettamente superiore a quello provinciale, ma anche regionale, è quello della Zona Alta Val d'Elsa con un valore pari a 351,39 nel triennio. Per valutare tale valore occorre ricordare che su di esso incide molto la struttura per età della popolazione della Val d'Elsa, che essendo giovane fornisce al numero dei casi registrati un peso molto più elevato. Riportiamo quindi, di seguito, anche il numero di casi

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Stima Prevalenza Tumori - Anno 2006

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assoluti registrati nelle Zone e nelle Asl regionali. Anche i tassi di ospedalizzazione per infarto del miocardio acuto confermano il quadro sopra riportato con valori più elevati in Alta Val d’Elsa ed il più basso nella Zona Amiata.

Infarto del Miocardio: IncidenzaTriennio 2003-2005

RESIDENZA Tasso standardMassa e Carrara 334,7Lucca 317,4Pistoia 271,8Prato 250,1Pisa 285,6Livorno 378,6Siena 262,4Arezzo 241Grosseto 349,1Firenze 266,5Empoli 244,8Viareggio 368,9AREA VASTA CENTRO 262,5AREA VASTA NORD-OVEST 335,8AREA VASTA SUD-EST 278,1REGIONE TOSCANA 291,5Fonte: Registro Regionale Toscano dell´Infarto Miocardico Acuto

Tasso: Eventi totali infarto miocardio x100000

popolazione standard Toscana 2000

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Infarto del Miocardio: IncidenzaTriennio 2003-2005

RESIDENZA Tasso standardAlta val d'Elsa 336,1Val di chiana senese 263,1Amiata senese 236,4Senese 235,9PROVINCIA 262,40REGIONE TOSCANA 291,50

RESIDENZA Numero CasiAlta val d'Elsa 612Val di chiana senese 569Amiata senese 128Senese 1015TOTALE PROVINCIA 2.324

Fonte: Registro Regionale Toscano dell´Infarto Miocardico Acuto

Tasso: Eventi totali infarto miocardio x100000

popolazione standard Toscana 2000

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TSD Incidenza infarto del miocardio - Triennio 2003-2005

336,1

263,1

236,4 235,9

262,40

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A lt a vald ' Elsa

V al d i chianasenese

A miat asenese

Senese PROV IN C IA R EGION ETOSC A N A

TSD Incidenza infarto del miocardio - Confronto fra ZoneTriennio 2003-2005