2° Rapporto sui dati del Certificato di Assistenza al...
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Giunta Regionale
Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali
LA NASCITA IN EMILIA-ROMAGNA
2° Rapporto sui dati del Certificato di Assistenza al Parto
(CedAP)
Dicembre 2005
La redazione del volume è stata curata da
Dante Baronciani CeVEAS, Modena (Centro per la Valutazione dell’Efficacia dell’Assistenza Sanitaria) Vittorio Basevi CeVEAS, Modena (Centro per la Valutazione dell’Efficacia dell’Assistenza Sanitaria) Sergio Battaglia Servizio Sistema Informativo Sanità e Politiche Sociali Camilla Lupi Servizio Sistema Informativo Sanità e Politiche Sociali Simonetta Simoni Servizio Sistema Informativo Sanità e Politiche Sociali Eleonora Verdini Servizio Sistema Informativo Sanità e Politiche Sociali
Si ringraziano per la collaborazione e gli utili suggerimenti
Stefano Liverani Servizio Presidi Ospedalieri Augusto Zappi Servizio Assistenza Distrettuale, Pianificazione e sviluppo dei Servizi Sanitari il sottogruppo DATI della Commissione consultiva tecnico scientifica sul percorso nascita
Editing a cura di Luisa Frontali, Servizio Sistema Informativo Sanità e Politiche Sociali Stampa, Centro Stampa Giunta regionale, Bologna, dicembre 2005 Copia del volume può essere scaricata dal sito internet http://www.regione.emilia-romagna.it/sas/cedap/ Chiunque è autorizzato per fini informativi, di studio o didattici, a utilizzare e duplicare i contenuti di questa pubblicazione, purché sia citata la fonte.
INDICE
PRESENTAZIONE ..............................................................................................................3
IL RAPPORTO IN SINTESI................................................................................................5
IL CEDAP NEL 2004: COMPLETEZZA E QUALITÀ DEI DATI ..............................................7
Mobilità passiva extraregionale.......................................................................................................9
I PARTI IN EMILIA-ROMAGNA NEL 2004 ......................................................................11
Luogo del parto ..........................................................................................................................11 Residenza materna......................................................................................................................13 Età materna ...............................................................................................................................14 Stato civile della madre................................................................................................................15 Scolarità materna........................................................................................................................16 Scolarità paterna.........................................................................................................................16 Scolarità medio-bassa di entrambi i genitori...................................................................................17 Condizione professionale materna e paterna..................................................................................19 Cittadinanza materna e comune di nascita della madre...................................................................21 Precedenti concepimenti e parità ..................................................................................................23 Visite effettuate in gravidanza ......................................................................................................25 Ecografie effettuate in gravidanza ................................................................................................28 Servizio prevalentemente utilizzato in gravidanza...........................................................................30 Procreazione assistita ..................................................................................................................32 Indagini prenatali invasive ...........................................................................................................33 Ricovero in gravidanza ................................................................................................................36 Durata della gravidanza ...............................................................................................................37 Modalità del travaglio ..................................................................................................................40 Ora del parto ..............................................................................................................................42 Professionisti sanitari presenti al momento del parto ......................................................................43 Presentazione del nato ................................................................................................................44 Modalità del parto .......................................................................................................................45 Parto semplice e plurimo .............................................................................................................47 Presenza di una persona di fiducia della donna in sala parto ...........................................................48 Vitalità nati .................................................................................................................................49 Genere dei nati ...........................................................................................................................49 Peso alla nascita .........................................................................................................................50 Punteggio di Apgar a 5’ e rianimazione neonatale ..........................................................................53 Le malformazioni al momento della nascita ...................................................................................55
I PARTI CESAREI IN EMILIA-ROMAGNA, 2004..............................................................57
Premessa ...................................................................................................................................57 La classificazione di Robson .........................................................................................................58 I dati della Regione Emilia-Romagna secondo la classificazione di Robson........................................59 La classificazione di Robson e il confronto tra i diversi punti nascita della Regione Emilia-Romagna ....60 I dati della Regione Emilia-Romagna secondo la classificazione di Robson e le dimensioni del punto nascita .......................................................................................................................................63 Commento .................................................................................................................................74
ALLEGATI........................................................................................................................79
Allegato 1 – Elenco tabelle Note alle tabelle di elaborazione Tabelle
Allegato 2 – Classificazione Paesi (OMS) Allegato 3 – Scheda di rilevazione CedAP
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PRESENTAZIONE
IL 2° rapporto nascita della Regione Emilia-Romagna è un’importante tappa del percorso
costruito, a partire dal 2002 con l’attivazione del nuovo Certificato d’assistenza al parto (CedAP), e
proseguito con attività di formazione. Il processo intrapreso per il miglioramento del sistema informativo
del percorso nascita, ha visto la partecipazione del Servizio Sistema informativo sanità e politiche sociali,
del Servizio Presidi ospedalieri della regione Emilia-Romagna, del Servizio Assistenza distrettuale,
pianificazione e sviluppo dei servizi sanitari, e del CeVEAS di Modena. Vi è inoltre una stretta
collaborazione con i responsabili del Registro delle malformazioni congenite dell’Emilia-Romagna (IMER).
Il progetto ha preso il via lo scorso gennaio, con una formazione itinerante che ha visto coinvolti
tutti gli attori che producono le informazioni e i potenziali fruitori delle stesse. Nel 2006 questa attività
continuerà con il coinvolgimento anche degli operatori del territorio. Anche sul piano degli strumenti
costruiti per l’utilizzo dei dati, è disponibile una reportistica dinamica sull’intero archivio
regionale,consultabile dalle Aziende Sanitarie.
Con la Delibera regionale 282, del 14 febbraio 2005, è stata istituita la Commissione regionale sul
percorso nascita: l’attività intrapresa è di notevole supporto alla Commissione stessa e con essa definisce
alcuni ambiti di lavoro.
I dati raccolti attraverso il Cedap sono molto analitici e descrivono le condizioni socio economiche
dei genitori, la gravidanza sia in termini di assistenza che di storia materna, il parto e le informazioni sul
neonato, le eventuali malformazioni e la natimortalità.
In questo 2° rapporto sulla nascita si sono elaborati i dati raccolti in Emilia-Romagna con il CedAP
nel 2004. Il Rapporto si costituisce di una parte generale, con analisi dei dati a livello regionale e
confronti fra Aziende, con riferimento anche ai dati 2003; il rapporto 2004 dedica una specifica sezione ai
parti cesarei. Inoltre rispondendo alle esigenze emerse durante la formazione, le tabelle proposte
riportano il dettaglio per punto nascita.
Un ringraziamento a tutti coloro che hanno contribuito alla costruzione del percorso intrapreso a
partire da coloro che rilevano i dati.
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IL RAPPORTO IN SINTESI Il Rapporto nascita, basato sull’elaborazione dei Certificati di Assistenza al Parto (CedAP), comprende i
dati del 95.5% dei nati registrati con le Schede di Dimissione Ospedaliera (SDO).
Popolazione
Il numero delle nascite, considerate sia per luogo di evento che per donne residenti, è in costante
aumento: da 27.828 nel 1995 a 38.075 nel 2004, nelle donne residenti in Emilia-Romagna, utilizzando i
dati dell’Istituto centrale di statistica (ISTAT).
A questo incremento contribuisce la popolazione immigrata: nel 2004, 18.8% delle madri ha la
cittadinanza straniera (22.4% è nata all’estero). Fra le donne con cittadinanza straniera si osservano,
rispetto alle donne italiane, una età media inferiore (28.1 versus 31.8) e percentuali superiori di donne
con età <20 anni (4.4% versus 0.9%) e con scolarità medio-bassa (57.2% versus 27.1%).
La frequenza di figli naturali, cioè nati da donne non coniugate, è il 24.8% dei parti.
Indipendentemente dalla cittadinanza, il 33.4% delle madri ha una scolarità medio bassa (licenza
elementare o di scuola media inferiore).
Il 71.9% delle madri ha un’attività lavorativa e il 4.5% risulta disoccupata.
Le donne alla prima gravidanza rappresentano il 54.3% del totale. Considerando i precedenti
concepimenti esitati in aborto o interruzione volontaria di gravidanza, le primipare (donne al primo parto)
costituiscono il 45.7% del totale.
Gravidanza
Fra le madri, 67.3% utilizza prevalentemente servizi privati per l’assistenza in gravidanza, 25% si rivolge
a consultori pubblici e 6.8% ad ambulatori ospedalieri (0.9% a nessun servizio). Delle donne con
cittadinanza straniera, 65.5% si rivolge ai consultori e 12.6% ad ambulatori ospedalieri versus,
rispettivamente, 15.8% e 3.6% delle italiane.
307 donne (0.9% del totale) sono ricorse a tecniche di procreazione assistita, alle quali risulta associata
una maggiore frequenza di gravidanze plurime (22.1%) rispetto alla popolazione generale (1.2%).
Il numero medio di visite in gravidanza è 6.6; il numero medio di ecografie è 4.7.
Un numero di visite inferiori a 4 viene effettuato dal 6.8% delle donne; 0.6% non esegue alcun controllo
ecografico. Una prima visita in gravidanza a una età gestazionale ≥12 settimane si osserva nel 16.4%
delle madri.
Ricorre ad almeno un’indagine prenatale invasiva (amniocentesi, villocentesi o funicolocentesi) 30.0%
delle donne, 21,5% di quelle di età <=35 anni e 63.5% di quelle di età >35anni. Il 9.2% delle donne
viene ricoverata in gravidanza.
Parto
Il 54.5% dei parti avviene in 8 dei 35 punti nascita operanti in regione. Fra i punti nascita con meno di
500 parti l’anno sono compresi 3 punti nascita dislocati in area montana e 5 strutture private (presso
queste ultime i parti rappresentano lo 0.9% del totale).
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La mobilità infraregionale (parto in struttura ospedaliera posta in provincia diversa da quella di residenza)
concerne 9.8% delle donne e, nella quasi totalità dei casi, interessa le province limitrofe a quella di
residenza.
Il tasso di gravidanze pretermine è 7.4%, quello di gravidanze post-termine 3.1%.
Esclusi i tagli cesarei d’elezione, il parto è indotto nel 21.9% dei casi (nel 66.5% dei quali con
prostaglandine). In un ulteriore 9.6% dei casi il parto è pilotato farmacologicamente (augmentation).
I parti vaginali (esclusi gli indotti) si distribuiscono in misura relativamente uniforme nell’arco delle 24 ore
(con una moda nelle ore notturne). I parti vaginali operativi costituiscono l’1.4%. Il tasso di parti cesarei
è 30,5%, con una marcata variabilità fra punti nascita. La maggior parte dei casi (56.9%) è costituita da
tagli cesarei fuori travaglio (elettivi). Il taglio cesareo iterativo in donne con precedente parto cesareo
rappresenta la seconda indicazione più frequente.
Nel 88.7% dei parti vaginali la donna ha accanto a sé una persona di fiducia, che nel 92.0% dei casi è il
padre del neonato.
Neonato
Il tasso di neonati di peso inferiore ai 2500 grammi è 6.5%, quello dei neonati di peso inferiore ai 1500
grammi è 1.1%.
Nel 2.6% dei casi i neonati sono sottoposti a manovre di rianimazione (1.5% ventilazione manuale; 1.1%
intubazione).
Disuguaglianze
Si osserva una associazione fra scolarità medio bassa, cittadinanza straniera e:
- numero di visite in gravidanza <4;
- effettuazione della prima visita ≥12 settimane;
- mancata esecuzione di un controllo ecografico;
- minor ricorso a diagnosi prenatale invasiva in donne di età superiore a 35 anni;
- maggior frequenza di ricovero in gravidanza (solo per scolarità medio-bassa);
- maggior frequenza di parto pretermine (solo per scolarità medio-bassa);
- maggior frequenza di parto cesareo (solo per scolarità medio-bassa). In questo caso l’associazione
con la cittadinanza è inversa (maggior frequenza nelle italiane);
- basso peso del neonato (solo per scolarità medio-bassa).
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IL CEDAP NEL 2004: COMPLETEZZA E QUALITÀ DEI DATI I dati analizzati nella presente pubblicazione, contenuti nella banca dati regionale Certificato di
Assistenza al Parto (CedAP), anno 2004, sono relativi a 35.828 parti (36.252 neonati) verificatesi nella
regione Emilia-Romagna nell’anno 2004.
Il numero corrisponde ai record CedAP, prodotti dalle Aziende Sanitarie (AUSL), dalle Aziende
Ospedaliere (AOSP) e dalle Case di Cura, che hanno superato i controlli logico-formali previsti dalla
Regione Emilia-Romagna.
Il confronto numerico tra le schede CedAP pervenute (a monte dei controlli) e le Schede di Dimissione
Ospedaliera (SDO), ha permesso di accertare che la rilevazione CedAP ha coperto nel 2004 il 97.7%
dei nati vivi certificati dalle SDO, registrando un moderato miglioramento rispetto al 96.5% dell’anno
precedente. La copertura risulta variabile tra i 35 punti nascita della regione: 19 strutture hanno una
copertura del 100%; per 6 strutture la copertura appare inferiore al 95%; gli altri 13 ospedali
raggiungono un risultato intermedio (tab 1 in allegato). .
Percentuale di record scartati
2,5
7,6
10,3
0
2
4
6
8
10
12
2002 2003 2004
%
Per il 2002 e 2003 la % non tiene conto del recupero di dati effettuato
successivamente a livello regionale.
Il controllo dei record inviati dalle Aziende Sanitarie, finalizzato a garantire un livello standard di
qualità delle informazioni raccolte, ha determinato lo scarto, dopo le eventuali correzioni da parte delle
Aziende, del 2.5 % del totale delle schede pervenute (in calo rispetto al 7.6% del 2003).
Alcune Aziende, dopo le rettifiche degli errori emersi al controllo, sono arrivate ad avere una
percentuale di scarto nulla o quasi nulla (AUSL di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Imola, Forlì,
Cesena).
Alla luce di questi risultati di copertura e correttezza, la banca dati risulta comprendere i dati di circa il
95,5% dei parti. Considerando la completezza per Azienda, va segnalata la parzialità dei dati pervenuti
dalle AOSP di Ferrara (completezza del 84.9%) e Bologna (88.3%) e dalle AUSL di Modena (ad
esclusione dello stabilimento di Sassuolo) e di Ravenna (in particolare dagli ospedali di Ravenna e
Faenza), che presentano entrambe un dato aziendale di completezza del 90.6%.
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Per l’anno 2004, in considerazione del complessivo miglioramento qualitativo dei dati, non è stato
effettuato, come per i primi due anni di rilevazione, un parziale recupero dei record scartati. Di
conseguenza, la banca dati CedAP 2004 risulta più pulita rispetto agli anni precedenti: le variabili per
le quali sono previsti controlli scartanti (variabili a compilazione obbligatoria) non presentano casi non
valorizzati.
Permangono ovviamente casi non valorizzati/errati per le variabili a compilazione facoltativa. Per
queste variabili, dal 2004 sono stati inseriti dei controlli formali che producono segnalazioni e non
comportano scarti, ma la maggior parte delle Aziende non ha provveduto a correggere i propri dati in
base alle segnalazioni emerse al controllo.
Le analisi contenute nel presente rapporto hanno escluso i record che, per le variabili considerate,
risultavano non valorizzati o errati. Inoltre, nelle analisi di incrocio tra variabili (dati aggregati a livello
regionale), si è scelto di scartare a priori i dati di determinati punti nascita/Aziende Sanitarie, quando
la numerosità dei non valorizzati o lo scostamento dalla media regionale rendevano poco attendibile la
distribuzione di frequenza per le variabili considerate. In proposito si rimanda alle note di premessa
alle tavole di elaborazione (allegato 1).
Permangono, come per il 2003, problemi di coerenza tra informazioni diverse rilevate nel medesimo
CedAP, essendo tuttora ridotte al minimo, nel piano di controlli scartanti, le verifiche di coerenza tra le
informazioni contenute nei differenti campi di una stessa scheda (che saranno implementate per
l’anno 2006).
In particolare, le incoerenze più evidenti riguardano:
• le informazioni inerenti la storia gravidica pregressa delle donne, tra i campi “concepimenti
precedenti”, “parti precedenti” e i campi relativi agli altri possibili esiti dei precedenti
concepimenti;
• le informazioni relative all’assistenza in gravidanza: servizio utilizzato, numero visite, numero
ecografie, epoca prima visita, indagini prenatali;
• le variabili “modalità del travaglio” e “modalità del parto” (ad esempio: parti con “travaglio
spontaneo” e modalità di parto “con taglio cesareo fuori travaglio”)
Nelle sezioni D ed E del certificato (nati-mortalità e presenza di malformazioni), i valori assoluti
risultano probabilmente sottostimati a causa della compilazione incompleta/incoerente dei campi
specifici, che ha determinato il mancato inserimento in banca dati di un certo numero di record.
Ritenendo, di conseguenza, poco attendibile il numero di casi di nati-mortalità presenti nella banca
dati, non si è ritenuto opportuno approfondire nel presente rapporto l’analisi delle variabili contenute
nella specifica sezione D del CedAP.
Per quanto riguarda i casi di nati malformati i dati saranno oggetto di confronto con quelli rilevati dal
Registro IMER (Indagine sulle malformazioni congenite in Emilia-Romagna).
Anche nei dati 2004, ma in misura minore rispetto al precedente anno, il ricorso frequente alla cifra
“0”, in luogo di blank, in caso di mancanza dell’informazione, ha reso in alcuni casi difficoltosa la
valutazione dei dati, in particolare per quelle variabili dove “0” è un possibile valore di risposta (ad
esempio: numero di visite di controllo in gravidanza, numero di ecografie, punteggio di Apgar, ecc.).
8
La tempestività della trasmissione dei dati, nel 2004, ha visto miglioramenti solo per alcune Aziende e,
nel complesso, non è stato possibile anticipare rispetto al 2003 la chiusura della banca dati, avvenuta
a luglio 2005.
Tutta la documentazione relativa al flusso informativo regionale CedAP (normativa di riferimento,
piano dei controlli previsti, iniziative, pubblicazioni) è disponibile nella pagina web del Servizio Sistema
Informativo Sanità e Politiche Sociali, all’indirizzo: http://www.regione.emilia-
romagna.it/sanita/sis/index.htm.
Il modello di scheda cartacea di rilevazione è riportato in allegato 3.
Mobilità passiva extraregionale La banca dati regionale CedAP non contiene le informazioni dei certificati relativi ai parti di donne
residenti in Emilia-Romagna che hanno partorito fuori regione, non essendo ancora attivato a livello
ministeriale un ritorno informativo che permetta di ricostruire la mobilità tra regioni.
Dalla banca dati SDO, integrata con la mobilità passiva extraregionale, è possibile desumere che - tra
le residenti che hanno partorito nel 2004 - circa 1450 (4% del totale) ha fatto ricorso a strutture
sanitarie di altre regioni italiane.
Mobilità passiva verso altre regioni
Regione di evento %(*)
Lombardia 40,1 Campania 13,6 Marche 10,3 Veneto 9,4 Puglia 5,5 Toscana 4,1 Sicilia 3,2 Lazio 3,2 Calabria 2,3 Sardegna 1,7 Liguria 1,4 Abruzzo 1,3 Piemonte 1,0 Altre Regioni 2,8
* contributo percentuale di ogni regione al totale di parti di donne residenti in Emilia-Romagna avvenuti in altre regioni
Fonte: Banca dati SDO 2004 - ricoveri per parto
La Lombardia è la regione verso la quale è
maggiormente indirizzata la mobilità passiva
(circa 40% della mobilità regionale), seguita da
Campania, Veneto, Marche, Puglia e Toscana
(tab. a fianco).
Si tratta quindi prevalentemente di una mobilità
di confine, ma una quota appare probabilmente
dovuta anche a donne che decidono di tornare
a partorire nella regione di origine,
avvicinandosi ai familiari.
9
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I PARTI IN EMILIA-ROMAGNA NEL 2004 Luogo del parto I parti sono avvenuti nel 99.1% (35.488 casi) presso un istituto di cura pubblico o privato. Escludendo
i casi di parto a domicilio provenienti dall’AOSP di Bologna (probabili errori di registrazione), risultano
70 parti a domicilio (0.2%); in 12 casi le donne hanno partorito in altra struttura di assistenza e in 25
casi altrove (tab. 2 in allegato).
Per analizzare la distribuzione dei parti secondo le dimensioni del punto nascita (numero dei parti
effettuati in un anno) sono stati analizzati i dati derivati dalle SDO, dal momento che i CedAP
registrano un numero di nascite inferiore.
I punti nascita sono 35 (nei 2 punti nascita non convenzionati con il SSN i dati sono stati desunti dal
CedAP).
Presso le 5 strutture private presenti in Regione sono state registrate 613 nascite (1.6% del totale).
Distribuzione percentuale delle donne secondo la tipologia dell’Istituto di cura ove è avvenuto il parto
(N° parti/anno)
N° Istituti Numero parti
Percentuale sul totale parti
<500 parti 10 1.664 4,4%
500-749 parti 6 3.871 10,2%
750-999 parti 4 3.388 8,9%
1000-1499 parti 7 8.328 22,0%
1500-1999 parti 1 1.546 4,1%
2000-2499 parti 4 9.639 25,4%
2500-3000 parti 1 2.792 7,4%
>3000 parti 2 6.676 17,6%
totale 35 37.904 100,0%
54.5% dei parti avviene in 8 punti nascita che assistono annualmente più di 1500 parti: 4 AOSP (escluso AOSP Ferrara) e 4 ospedali di AUSL (Bologna Maggiore, Rimini, Cesena, Carpi). In due AOSP il numero dei parti è superiore a 3000
4.4% dei parti avviene in 10 punti nascita che assistono annualmente meno di 500 parti l’anno:
- 1 punto nascita (Fidenza) con numero di parti (495) di poco inferiore a 500;
- 3 punti nascita localizzati in area montana: Borgo Val di Taro (186 nati), Castelnovo ne’ Monti (226) e Porretta Terme (137). In un quarto punto nascita in area montana (Pavullo nel Frignano) nascono 603 bambini;
- 1 punto nascita pubblico (Comacchio) in cui sono registrati 7 nati;
- 5 punti nascita in strutture private (2 non convenzionate); una (Città di Parma) con 335 parti; le altre 4 con numero di parti compreso tra 36 e 114
Commento
Confronto 2003-2004 Sostanziale stabilità rispetto al 2003
Non è stata rinnovata la convenzione con una struttura privata.
La dimensione del punto nascita (numero di parti assistiti annualmente) non può essere assun o come
unico parametro per valutare l’intensità assis enziale assicurata
t
t 1.
Il Gruppo di lavoro regionale sulla assistenza intensiva perinatale2 ha rilevato che “la definizione dei
requisiti dei livelli di assistenza richiede l’analisi delle funzioni (cosa deve essere fatto), dei relativi
contenu it (appropriatezza dell’assistenza) e delle risorse necessarie all’espletamento della funzione
1 Moster D, Lie RT, Markestad T. Neonatal mortality rates in communities with small maternity units compared with those having larger maternity
units. BJOG 2001;108:904-9 2 Gruppo di lavoro istituito dal Servizio Presidi Ospedalieri Regione Emilia-Romagna. L’ assistenza intensiva perinatale. Rapporto tecnico per la
programmazione regionale secondo il modello Hub&Spoke. Bologna: Regione Emilia-Romagna; 2004
11
stessa. I requisiti dei livelli di assistenza non sono quindi basati esclusivamente sul numero dei nati
presso la singola struttura (o sull’e à gestazionale degli stessi), ma sulla capacità di assolvere le funzioni
specifiche per le diverse fasi dell’assistenza. Le funzioni relative alle patologie più complesse non si
esauriscono negli aspetti tecnologici dell’assistenza, ma sono relativi: alle modalità con cui si attua
l’integrazione delle competenze ostetriche e neonatali, alla possibilità di garantire interventi
multidisciplinari, alle funzioni di suppor o al neonato e alla sua famiglia e alla possibilità di fornire un
supporto di consulenza e formazione ai centri afferenti… il processo di regionalizzazione delle cure
perinatali [deve] favorire una maggiore concentrazione, possibile, delle nascite a rischio con una
conseguente graduale riduzione delle Unità operative che attualmente assistono gravidanze e neonati ad
alto rischio.”
t
t
t
Sempre il Gruppo di lavoro regionale sulla assistenza intensiva perinatale ha definito la necessità di un
processo di audit clinico strutturato che consenta, attraverso la valutazione della capacità dei singoli
punti nascita di assolvere le funzioni relative ai principali percorsi diagnostico-terapeutici, di definire un
programma di governo clinico in ambito perinatale.
Nell’analisi tra dimensione del punto nascita ed esiti neona ali non possono essere trascurati gli elementi
che determinano la preferenza della donna nella scelta del luogo del parto3. Nelle diverse realtà possono
assumere un ruolo diverso fattori quali l’accessibilità e la vicinanza del punto nascita, la reputazione dello
stesso, la qualità tecnica e il consiglio del professionista di fiducia.
3 Combier E, Zeitlin J, de Courcel N et al. Choosing where to deliver: decision criteria among women with low-risk pregnancies in France. Soc Sci Med
2004;58:2279-89
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Residenza materna Il 93.3% dei parti sono relativi a donne che risiedono nella Regione Emilia-Romagna, il 4.5% a
residenti in altra Regione e il 2.2% a donne residenti all’estero (tab 3 in allegato). .
.
La mobilità da altre Regioni risulta più elevata, rispetto alla media regionale, nella AOSP di Ferrara
(11.0%) e nelle AUSL di Rimini (9.4%), Parma (7.9%), Piacenza (7.3%) e Reggio Emilia (6.8%). La
frequenza di parti di donne residenti all’estero risulta nettamente superiore alla media presso l’AOSP
di Bologna (4.6%) e l’AUSL di Rimini (4.0%) (tab 4 in allegato).
Mobilità attiva per Provincia (numero soggetti e percentuale sul totale dei ricoveri)
Residente altra Provincia
Residente altra Regione Provincia di evento
N° soggetti % N° soggetti %
Piacenza 80 4,0 148 7,3 Parma 366 10,7 159 4,7 Reggio Emilia 553 10,9 252 4,9 Modena 555 9,1 197 3,2 Bologna 823 10,1 326 4,0 Ferrara 339 14,9 140 6,1 Ravenna 262 9,6 73 2,7 Forlì-Cesena 577 16,2 82 2,3 Rimini 80 3,3 230 9,4
Considerando solo la mobilità attiva delle donne residenti in Italia e aggregando i dati per provincia, si osserva:
una frequenza complessiva di parti di donne non residenti nella provincia in cui è situata la struttura di evento (mobilità attiva) superiore nelle province di Ferrara (21.0% del totale) e Forlì-Cesena (18.5%)
una mobilità attiva da altre regioni maggiore nelle province di Rimini, Piacenza e Ferrara
una mobilità attiva da altre province maggiore nelle province di Forlì-Cesena, Ferrara, Reggio-Emilia, Parma, Bologna
Tra le donne residenti, partorienti in Regione Emilia-Romagna*, il 90.2% ha partorito in una struttura
ospedaliera situata nella stessa provincia di residenza. I flussi di mobilità passiva infraregionale sono
rivolti essenzialmente verso strutture ospedaliere delle province limitrofe (tab. 5 in allegato).
Commento
Confronto 2003-2004 Sostanziale stabilità rispetto al 2003
Analizzando residenza materna e luogo del parto:
la mobilità inf aregionale (provincia di evento diversa da quella di residenza) interessa il 9.8%
delle donne residenti e partorienti in Emilia-Romagna e riguarda essenzialmente donne residenti nella
provincia limi rofa a quella di evento. Limitatamente alle AOSP, parti di donne residenti in province
non limitrofe (in particolare della Romagna) si registrano unicamente in quella di Bologna.
r
t
.
t t
t
t
la mobilità attiva extraregionale interessa essenzialmente le province che confinano con altra
Regione
per l’analisi relativa alla mobilità passiva verso altre regioni delle residenti in Emilia-Romagna
si rimanda al precedente paragrafo “Mobilità passiva extraregionale”.
La indisponibilità dei dati relativi alle donne residen i in Emilia-Romagna che hanno par orito in altre
regioni non consente l’analisi secondo la residenza materna e quindi lo studio della associazione fra
fattori di esposizione ed esi i quali malformazioni o nascite pretermine.
* La banca dati non con iene le schede CedAP delle residenti in Emilia-Romagna che hanno partorito in altre regioni, in quanto a livello nazionale non è stato attivato un ritorno informativo relativo alla mobilità passiva regionale.
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Età materna
L’età media delle madri al momento del parto è 31.1 anni (mediana 31). L’età media delle madri con
precedenti parti (multipare) è di 32.5 anni, mentre quella delle madri nullipare è di 29.6 anni (tab. 9 in
allegato).
Nella distribuzione delle donne secondo l’età materna al momento del parto (tab. 6 in allegato) si osserva che:
143 donne (0.4%) sono minorenni; altre 420 (1.2%) hanno un'età inferiore ai 20 anni. Solo in 49 casi si è rilevata un’età inferiore ai 20 anni in entrambi i genitori (tab. 7 in allegato)
relativamente alle fasce di età più avanzate, 9450 donne hanno più di 35 anni al momento del parto (26.3%); 1554 (4.3%) hanno più di 40 anni (per i padri la frequenza in questa fascia d’età è del 16.9%)
20-24 aa (9.5%)
Fra le madri con cittadinanza straniera si osserva un’età media inferiore
versus 31.8) (tab. 8 in allegato).
Fra cittadine italiane edistribuzione per fasceetà estreme: è più elevata la freqstraniere (1.1% verdi età inferiore ai 2 minore risulta la fremadri di età ugualeversus 29.5%)
Commento
Confronto 2003-2004 Sostanziale stabilità rispet
Si conferma il progressivo innalzamento della età materna registrato neg
La frequenza di gravidanze tra le minorenni, in linea con la realtà nazio
registrata in altri paesi europei4. Il p ogressivo aumento del contrib
straniere determina un cambiamento di questo scenario, attribuend
passato alla assistenza a madri di giovane età
r
t
5,6.
Le donne che partoriscono ad un età eguale o superiore a 35 anni, c
rischio7, richiedono una distinta valutazione di modalità di assis enza ed
4 Quaderni del Centro nazionale di documentazione e analisi per l’infanzia e l’adolescenz
http://www.minori.it/pubblicazioni/quaderni/copertina32.html (ultimo accesso 09.11.2005) 5 DiCenso A, Guyatt G, Willan A, Griffith L. Interventions to reduce unintended pregnancies among a
controlled trials. BMJ 2002;324:1426 6 Klein JD. Adolescent pregnancy: current trends and issues. Pediatrics 2005;116:281-6 7 Stein Z, Susser M. The risks of having children in later life. Social advantage may make up for biologi
14
25-34 aa (62.5%)
35-39 aa (22.0%)
rispetto alle i
straniere risul di età, in part
uenza di minosus 0.3%) e la0 anni (3.3% vquenza di don o superiore ai
to al 2003
li ultimi dece
nale, risulta
uto alla nat
o una rileva
t
ostituendo u
esi o della gr
a. I Numeri Eur
dolescents: system
cal disadvantage. B
<20 aa (1.6%)
≥40 aa (4.3%)taliane (28.1
ta diversa la icolare per le fasce di
renni tra le madri frequenza di donne ersus 0,6%) ne straniere tra le 35 anni (14.1%
nni.
inferiore a quella
alità delle donne
nza superiore al
.
na popolazione a
avidanza
opei. 2004;32:98 URL:
atic review of randomised
MJ 2000;320:1681-2
Stato civile della madre La frequenza di madri coniugate (tab. 10 in allegato) risulta del 71.7%, il 21.1% sono nubili, il 2.4%
separate o divorziate e lo 0.2% vedove; nel 4.7% dei casi l’informazione risulta non dichiarata.
Escludendo questi ultimi casi, la frequenza di donne coniugate sale al 75,2%, quella di donne nubili al
22,1% mentre restano invariate le altre percentuali.
Il tasso di donne non coniugate (nubili, separate, divorziate, vedove) risulta più elevato nelle AUSL di
Imola, Ravenna e Forlì, ove raggiunge quasi il 30%, mentre valori inferiori al 20% si registrano nelle
AUSL di Piacenza e Parma. Le informazioni dell’AUSL di Ferrara non sono utilizzabili per l’elevato
numero di “non dichiarato”.
L’analisi rispetto ad alcuni determinanti di vulnerabilità evidenzia che:
Distribuzione percentuale delle donne secondo il titolo di studio e stato civile materno
Stato civile Titolo di studio
nubile coniugata altro Totale
Laurea, Diploma Universitario 18,1% 80,4% 1,5% 100,0%
Diploma Scuola Media Superiore 23,1% 74,4% 2,5% 100,0%
Elementare, Media Inferiore 23,1% 73,2% 3,8% 100,0%
si osserva una associazione
debolmente significativa (OR: 1,11; IC: 95% 1.05-1,17) tra la scolarità medio-bassa (licenza elementare o media inferiore) e condizione di nubile (tab. 11 in allegato).
Distribuzione percentuale delle donne secondo la cittadinanza e stato civile materno
Stato civile Cittadinanza
nubile coniugata altro Totale
italiana 23,2% 73,9% 2,9% 100,0%
straniera 16,9% 81,3% 1,8% 100,0%
si osserva una associazione significativa (OR 1,51; IC 95% 1.41-1,62) tra cittadinanza italiana e condizione di nubile (tab. 12 in allegato).
Commento
Confronto 2003-2004 Sostanziale stabilità rispetto al 2003
La frequenza di madri non coniugate è un indicatore del tasso di figli naturali, utile nei confronti
internazionali, ma non fornisce alcuna informazione sul riconoscimento dei nati (dato non rilevato nel
CedAP).
t .
t
, ,
Il tasso di figli naturali risul a nel 2004 in leggera crescita rispetto all’anno precedente (24 8% versus
22.4%). Nel 19978 era sta o osservato un dato nazionale molto inferiore (6.6% sul totale dei nati) e,
in Emilia-Romagna, una percentuale di figli naturali pari al 15.6% (con riconoscimento da parte di
entrambi i genitori nel 91% dei casi6).
Il tasso di figli naturali dell’Emilia-Romagna risulta simile a quello registrato negli anni 2000-2001 in
altri Paesi europei (Lussemburgo, Olanda, Portogallo) e inferiore a quello registrato in Paesi quali
Regno Unito, Francia Danimarca Svezia, che presentano valori superiori al 40%9.
8 Quaderni del Centro nazionale di documentazione e analisi per l'infanzia e l'adolescenza. I numeri italiani. Infanzia e adolescenza in cifre.
2002;25:95-99. URL: http://www.minori.it/pubblicazioni/quaderni/copertina25.html (ultimo accesso 09.11.2005) 9 Quaderni del Centro Nazionale di documentazione e analisi per l’infanzia e l’adolescenza. I Numeri Europei. 2004;32:99. URL:
http://www.minori.it/pubblicazioni/quaderni/copertina32.html (ultimo accesso 09.11.2005)
15
Scolarità materna L’attribuzione del livello di istruzione individuale dovrebbe essere rappresentato su una scala ordinale con
almeno quattro categorie. Per I nati dopo il 1951, tenendo conto dei mutamenti istituzionali introdotti nel
sistema educativo, le categorie proposte sono: bassa (al più licenza elementare), medio bassa (licenza
media), medio alta (licenza professionale o diploma di scuola media superiore), alta (laurea)10. Per
consentire un confronto con la classificazione utilizzata nel precedente rapporto nascita, si è deciso di
unificare le categorie scolarità bassa e medio bassa, sotto la dizione medio-bassa.
Delle madri che hanno partorito presso punti nascita della Regione Emilia-Romagna (tab. 13 in allegato):
33.4% (range 24.7% AOSP Bologna - 44.1% AUSL Ferrara) ha una scolarità uguale o inferiore alla licenza di scuola media inferiore
47.7% (range 43.1% AOSP Reggio Emilia e Modena - 53.7% AUSL Rimini) ha acquisito il diploma di scuola media superiore
18.9% (range 11.0% AUSL Ferrara - 30.6% AOSP Bologna) è laureato (o laurea breve)
Distribuzione percentuale delle donne con scolarità alta e con scolarità medio-bassa nelle AUSL in cui è
presente una AOSP
alta* medio-
bassa** AUSL Parma 12,8% 36,4% AOSP Parma 24,1% 28,4% AUSL Reggio Emilia 14,7% 35,3% AOSP Reggio Emilia 17,7% 39,3% AUSL Modena 14,4% 39,2% AOSP Modena 20,5% 36,4% AUSL Bologna 22,1% 30,1% AOSP Bologna 30,6% 24,7% AUSL Ferrara 11,0% 44,1% AOSP Ferrara 21,5% 30,4%
*comprende laurea e diploma universitario ** comprende media inferiore, licenza elementare e nessun titolo
Considerando le classi di scolarità materna estreme (alta e medio-bassa) per le province in cui è presente un’AOSP si osserva che, esclusa Reggio Emilia, la popolazione afferente alle AOSP è costituita da una percentuale superiore di donne con scolarità alta (laurea e laurea breve) e da una minore presenza di donne con scolarità medio-bassa (media inferiore, elementare e nessun titolo)
Licenza elementare o media inf. (33.4%)
Laurea o laurea breve (18.9%)
Diploma media superiore (47.7%)
Distribuzione percentuale delle donne secondo cittadinanza e scolarità materna
Scolarità Cittadinanza
alta medio-alta medio-bassa totale
italiana 21.3% 51.6% 27.1% 100.0%
straniera 10.3% 32.5% 57.2% 100.0%
si osserva un’associazione significativa tra cittadinanza straniera e scolarità medio-bassa (OR: 3.59; IC 95%: 3.40-3.80)
Scolarità paterna L’analisi regionale della scolarità paterna è condizionata dalla incompletezza dei dati delle AUSL di
Ferrara, Forlì e Rimini e dell’AOSP di Ferrara.
10 Cardano M, Marinacci C. La rilevazione della posizione sociale. In: Costa G, Spadea T, Cardano M. (a cura di). Disuguaglianze di salute in Italia.
Epidemiol Prev 2004;28Suppl:124-42
16
La scolarità paterna mostra (tab. 14 in allegato):
42.1% (range 29.6% AOSP Bologna - 60.0% AOSP Bologna) ha conseguito la licenza elementare o di scuola media inferiore
42.5% (range 28.3% AOSP Bologna - 44.9% AUSL Ravenna) ha acquisito il diploma di scuola media superiore
15.4% (range 11.0% AUSL Reggio Emilia, Modena e Bologna - 29.5% AOSP Bologna) è laureato (o laurea breve)
Laurea o laurea breve (15.4%)
e
Scolarità medio-bassa di entrambi i genitori
Nel 23.9% dei casi valutabili (7215) entrambi i genitori hanno una s
dell’obbligo (nessun titolo, licenza elementare o media inferiore) (ta
si registrano presso l’AUSL di Ferrara (32.7%) e l’AOSP di Re
cittadinanza materna, la frequenza di coppie con scolarità medio-ba
caso di madre straniera (44.1% versus 18.5% per madri italiane; O
in allegato).
Commento
Confronto 2003-2004 Sostanziale stabilità
Un terzo delle donne (33.4%) ha una scolarità medio-bassa (
inferiore); meno di una donna su cinque (18 9%) risulta laureata (
rispetto alle madri, si registra una maggior frequenza di scolarità m
laureati. In quasi un quarto (23.9%) dei casi entrambi i genitori pres
.
t
Come nel 2003, la popolazione che afferisce alle AOSP, nelle realtà
una maggiore scolarità rispetto a quella che utilizza gli altri pres
provincia. Il dato potrebbe riflettere una maggiore prevalenza di don
città capoluogo sede di AOSP rispetto al restante territorio provinci
selezione per cui le donne con maggiore scolarità si rivolgono pre
prima ipotesi è indirettamente suppor ata dai dati del punto nasc
capoluogo, in cui la quota di donna con scolarità elevata è sovr
valutazione degli esiti dell’assistenza, la diversa composizione della
singoli punti nascita costituisce una variabile da considerare.
Il titolo di studio è un buon indicatore di posizione sociale, è stab
classificare tutti gli eventi (inclusi quelli delle madri sole). Il livello cu
ai servizi e le strategie di assistenza della madre verso feto e neonat
17
Licenza lementare o media inf. (42.1%)
Diploma media superiore (42.5%)
colarità uguale o inferiore alla scuola
b. 15 in allegato). I valori più elevati
ggio Emilia (29.8%). In base alla
ssa è significativamente superiore in
R: 3.47; IC 95%: 3.27-3.70) (tab. 16
rispetto al 2003
licenza elementare o scuola media
compresa laurea breve). Fra i padri,
edio-bassa e una minor presenza di
entano una scolarità medio-bassa .
t
in cui queste sono presenti, presenta
idi ospedalieri presenti nella stessa
ne con titolo di studio superiore nelle
ale, oppure essere il risultato di una
feribilmente a centri di III livello. La
ita dell’AUSL di Bologna situato nel
apponibile a quella dell’AOSP. Nella
scolari à delle popolazioni afferenti ai
ile nel corso della vita e consente di
lturale della madre influenza l’accesso
o.
La scolarità medio-bassa materna è un importante indicatore, internazionalmente riconosciuto, del disagio
non solo economico, ma anche culturale della famiglia e risulta significativamente associata al basso peso
neonatale e alla mortalità perinatale ed infantile
t
11.
Il dato “scolarità medio-bassa paterna” (più frequente che nelle madri) risulta meno informativo rispetto
alla complessità economica e culturale (riflette probabilmente in minor misura le attitudini genitoriali) e,
nelle analisi multivariate, non risulta significativamente associato a esi i avversi12.
La scelta degli indicatori relativi alla scolarità presenta problemi di non semplice soluzione13:
- la classificazione del titolo di studio raggiunto utilizzata nel CedAP non informa su situazioni intermedie
(ad esempio: scuole professionali di durata triennale); non sempre permette di conformare livelli di
istruzione di paesi diversi (le madri straniere possono aver completato nel paese di origine un iter
scolastico per il quale è difficile attribuire un omologo titolo di studio italiano); non riflette le
innovazioni introdotte nei curricula formativi (nuova durata dei cicli scolastici);
- il numero di anni di scuola frequentati consente di comparare curricula diversi, ma non tiene conto
delle ripetizioni della stessa classe e non permette confronti con i dati ISTAT.
11 Gnavi R, Costa G. Esiti della gravidanza, mortalità infantile e titolo di studio della madre in Piemonte dal 1980 al 1995. Epidemiol Prev
2002;26:225-33 12 Devlieger H, Martens G, Bekaert A. Social inequalities in perinatal and infant mortality in the northern region of Belgium (the Flanders).
Eur J Public Health 2005;15:15-9 13 Cardano M, Marinacci C. La rilevazione della posizione sociale. In: Costa G, Spadea T, Cardano M. (a cura di). Disuguaglianze di salute in Italia.
Epidemiol Prev 2004;28Suppl:124-42
18
Condizione professionale materna e paterna L’analisi regionale della professione materna è condizionata dalla incompletezza dei dati delle AUSL di
Forlì e Rimini.
Delle madri che hanno partorito presso punti nascita della Regione Emilia-Romagna (tab. 17 in allegato)
71.9% (range 63.0% AUSL Parma -78.6% AUSL Bologna) hanno una occupazione lavorativa
22.2% (range 18.1% AUSL Bologna - 32.6% AUSL Parma %) sono casalinghe
4.5% (range 0.9% AUSL Piacenza - 11.6% AUSL Ferrara) sono disoccupate o in cerca di prima occupazione
Analogamente a quanto osservato per la scolarità materna, nella popolazione delle AOSP si osservano tassi di disoccupazione inferiori a quelli della popolazione dei punti nascita dell’AUSL della stessa provincia. Fa eccezione Bologna, unico capoluogo in cui sono compresenti AUSL e AOSP ed in cui si osservano nelle due Aziende tassi di disoccupazione sovrapponibili
casalinga (22.2%)
disoccupata (4.5%)
La condizione professionale paterna (tab. 18 in allegato) è rappresentata dal 97,8% d
occupazione lavorativa e dall’1.7% disoccupato o in cerca di prima occupazione (non
dell’ospedale di Rimini).
Nell’1.1% dei casi (321) entrambi i genitori risultano disoccupati o in cerca di prima occ
19 in allegato).
Commento
Confronto 2003-2004 Sostanziale stabilità rispetto al 2003
t
Si osservano una elevata percentuale di donne lavoratrici (71.9%), dato coerente con
lavoratrici tra le residenti in età fertile della nostra regione14 (68.3%), superiore al da
occupazione femminile (44.8% - anno 2003); una bassa percentuale di donne disoc
lievemente inferiore a quella di disoccupazione materna tra le residenti in età fertile
(5.7%) (suggestivo di una condizione di disoccupazione in grado di influire sulla scelta
nettamente inferiore rispetto a quella nazionale12 di disoccupazione femminile (12.2%
L’elevato tasso di donne lavoratrici amplifica la dimensione dei condizionamenti che il r
lavorativa esercita sull’allattamen o al seno e, più in generale, sul rapporto madre-ba
mesi e anni di vita16,17.
14 ISTAT, Indagine trimestrale sulle forze di lavoro. Dati 2004 rielaborati dalla Regione Emilia-Romagna15 ISTAT, Banca dati “Health for all - Italia” – versione giugno 2005. URL: http://www.istat.it (ultimo accesso 09.11.2005) 16 Dalla Casa P, Baronciani D (a cura di). Allattamento al seno. Strumenti per facilitare il cambiamento delle prassi assisten
Emilia-Romagna; 2005 17 Lo Conte M, Prati S. Maternità e partecipazione femminile al mercato del lavoro. In: La prima indagine campionaria sulle n
contenuti informativi. Seminario Cnel-Istat; Roma, dicembre 2003. URL: http://demo.istat.it/altridati/nascite2002/ (ultimo
19
occupazione lavorativa (71.9%)
altro (1.4%)
ei padri con una
pervenuti i dati
upazione (tab.
t
il tasso di donne
o nazionale15 di
cupate (4.5%),
della regione11
di procreare) e
- anno 2002).
itorno all’attività
mbino nei primi
ziali. Bologna: Regione
ascite: caratteristiche e accesso 09.11.2005)
La descrizione della professione materna contenu a nel CedAP o la stessa definizione di “casalinga”,
non sono sufficientemente informative sulle caratteristiche ambientali, sulle mansioni e sulla eventuale
esposizione a tossici; non è quindi possibile u ilizzare tale informazione per un analisi sul rischio
riproduttivo.
t ,
t
Il basso tasso di disoccupazione osservato a livello regionale minimizza i rischi per la salute associati
alla disoccupazione dei genitori18.
18 Kuhlthau KA, Perrin JM. Child health status and parental employment. Arch Pediatr Adolesc Med 2001;155:1346–50
20
Cittadinanza materna e comune di nascita della madre L’81.2% delle madri ha la cittadinanza italiana, il 18.8% una cittadinanza straniera. Un valore
decisamente superiore alla media regionale nell’assistenza alle donne con cittadinanza straniere si
regista nella AUSL di Piacenza (26.7%) e nelle AOSP di Reggio Emilia (25.5%) e Modena (24.9%)
(tab. 20 in allegato). Particolarmente basso, suggestivo di non accuratezza nella rilevazione, il dato di
donne con cittadinanza straniera nella realtà di Ferrara (AUSL 1.1% e AOSP 2.9%).
Relativamente al comune di nasci a della madre (tab. 21 in allegato), il 55.2% delle madri è nato in
Emilia-Romagna, il 2.3% in altra regione e il 22.4% all’estero. I valori maggiori si osservano nella
AUSL di Piacenza (28.7%) e nelle AOSP di Reggio Emilia (28.6%) e Modena (27.4%). Una difformità si
registra in provincia di Ferrara, dove nella AUSL si osserva il 19.1% di donne con nascita in comune
straniero (versus 1.1% con cittadinanza straniera), nell’AOSP il 16.1% (versus il 2.9%).
t
I paesi esteri di provenienza delle madri (in base alla cittadinanza) risultano 115; oltre il 50% delle
donne straniere proviene dai primi cinque paesi più rappresentati (Marocco, Albania, Cina, Tunisia e
Romania) (tab. 22 in allegato).
Nelle tabelle sottostanti le madri con cittadinanza straniera vengono distribuite secondo la
classificazione dei paesi proposta dall’OMS in base ai dati di mortalità19 (allegato 2).
Distribuzione percentuale delle donne secondo l’area geografica di origine
(esclusa Italia) N° donne %
Africa D 591 8,8
Africa E 92 1,4
America A 70 1,0
America B 216 3,2
America D 130 1,9
Asia Sud Est B 256 3,8
Asia Sud Est D 1826 27,2
Europa A 421 6,3
Europa B 538 8,0
Europa C 1541 23,0
Medio Oriente B 12 0,2
Medio Oriente D 682 10,2
Pacifico Occidentale A 87 1,3
Pacifico Occidentale B 252 3,8
Totale 6714 100,0
NB: 11 apolidi
Distribuzione delle donne con cittadinanza straniera in base alla classe di mortalità dello stato di origine
Classe di mortalità N° donne % sul totale straniere
A 338 5,0
B 3349 49,9
C 421 6,3
D 2514 37,4
E 92 1,4
Totale 6714 100,0
Classi di mortalità
Mortalità bambini (<5 aa)
Mortalità adulti (15-60 aa)
A Molto bassa Molto bassa
B Bassa Bassa
C Bassa Alta
D Alta Alta
E Alta Molto alta
19 List of Member States by WHO region and mortality stratum. URL: http://www.who.int/whr/2003/en/member_states_182-184_en.pdf (ultimo
accesso 9.11.2005)
21
Effettuando una stima della cittadinanza di entrambi i genitori (effettuata sui 24.618 dati disponibili), si rileva che: in 78.4% dei casi entrambi i genitori hanno
cittadinanza italiana in 15.8% dei casi entrambi i genitori hanno
cittadinanza straniera in 5.8% dei casi almeno uno dei due genitori (più
frequentemente la madre) ha cittadinanza straniera
Distribuzione percentuale delle madri secondo cittadinanza propria e del
partner Cittadinanza padre
Cittadinanza madre Italiana Straniera Totale
Italiana 78,4% 1,8% 80,2%
Straniera 4,0% 15,8% 19,8%
Totale 82,5% 17,5% 100,0%
Commento
Confronto 2003-2004 Incremento della frequenza di madri con cittadinanza straniera (18.8% versus 16.1% dell’anno 2003).
L’incremento osservato è confermato dall’analisi per comune di nascita della madre (dal 20.3% del
2003 al 22.4% del 2004).
Oltre che ad un possibile errore di classificazione, la mancata corrispondenza tra cittadinanza e paese
di nascita della madre può essere attribuita ad altri elementi ( tabella sottostante).
paese di nascita
Italia Estero
italiana 77.1% 3.0% cittadinanza
straniera 0.1% 19.8%
Esclusi record dell’AUSl e AOSP di Ferrara
Nel 77.1% dei casi le madri sono nate in Italia e hanno la cittadinanza italiana; nel 19.8% dei casi il paese di nascita è all’estero e la cittadinanza straniera. La discordanza tra paese di nascita e cittadinanza si verifica: nel 3.0% dei casi: per donne che, nate all’estero, hanno acquisito la cittadinanza italiana (immigrazione non recente) o donne con cittadinanza italiana nate all’estero (esempio: figlie di emigranti). Le donne nate in Italia e che hanno la cittadinanza straniera costituiscono 0.1% dei casi.
Nella distribuzione delle madri straniere nelle classi di provenienza geografica proposte dall’OMS si
osserva che il 38.8% delle madri nate in un paese straniero proviene da a ee caratte izzate da una
elevata mortalità infantile. Questa classificazione consente di confrontare gli esiti neonatali e infantili
con quelli attesi nei paesi di provenienza e invita a considerare la immigrazione da paesi con elevati
tassi di mortalità come fattore di rischio, definito come svantaggio nella condizione di salute, minore
capacità di accesso ai servizi, insufficiente attenzione ai temi della salute.
r r
La presenza di popolazione immigrata rappresenta una delle novità registrate in ambito socio-demo-
grafico negli ultimi anni. L’associazione tra condizione di immigrata ed esiti negativi in salute può es-
sere in parte determinata dallo svantaggio socio-economico frequentemente registrato in questa po-
polazione20. Altri elementi inclusi nello studio dei determinanti di salute sono21: la possibilità e capacità
di utilizzo dei servizi offerti22; le differenza culturale rispetto all’evento nascita e alla crescita del bam-
bino; gli aspetti genetici e i problemi di comunicazione con i professionisti impegnati nell’assistenza.
20 Braveman P, Cubbin C, Marchi K, Egerter S, Chavez G.. Measuring socioeconomic status/position in studies of racial/ethnic disparities: maternal and
infant health. Public Health Rep 2001;116:449-63 21 Gennaro S. Overview of current state of research on pregnancy outcomes in minority populations. Am J Obstet Gynecol 2005;192:S3-S10 22 Rowe RE, Garcia J. Social class, ethnicity and attendance for antenatal care in the United Kingdom: a systematic review. J Public Health Med
2003;25:113-9
22
Precedenti concepimenti e parità
Il 54.3% delle donne (19.456) ha avuto precedenti concepimenti (multigravide); il 45.7% è
primigravida (tab. 23 in allegato). Il tasso di multigravide risulta più elevato della media regionale tra
le donne che hanno partorito a domicilio (82.9%), nelle AUSL di Parma (56.3%), Modena (57.6%),
Imola (55.1%) e nelle AOSP di Reggio Emilia (56.8%), Modena (58.6%) e Bologna (56.2%) ed appare
particolarmente basso nell’AOSP di Ferrara (42.0%).
Le multigravide hanno avuto, in precedenza (tab. 24 in allegato): nell’84.4% dei casi uno o più parti nel 27.8% dei casi una o più esperienze di
aborto spontaneo nell’11% dei casi una o più precedenti
esperienze di interruzione volontaria della gravidanza (IVG)
Distribuzione percentuale delle donne
secondo l’esito dei precedenti concepimenti Esito precedenti concepimenti
N° soggetti
Totale soggetti %
Parto/i precedenti 16410 19.456 84.4%
Aborto/i spontanei 5407 19.456 27.8%
Inte ruzione/i volontarie r 2144 19.456 11.0%
Per quanto riguarda una precedente esperienza di aborto spontaneo valori superiori in modo evidente
alla media regionale (27.8%) si registrano presso l’AUSL di Imola (34.3%) e le AOSP di Parma
(31.7%) e Bologna (33.8%).
Nel 78.2% dei casi di precedente esperienza di aborto spontaneo è stato registrato un unico aborto,
nel 16.6% due aborti e nel restante 5.2% tre o più aborti precedenti all’attuale parto (tab. 25 in
allegato).
Fra le donne con precedente esperienza di interruzione volontaria di gravidanza, nel 76.9% dei casi è
stato registrato un unico intervento di IVG, nel 16.2% due interventi e nel restante 6.9% tre o più
interventi precedenti all’attuale parto (tab. 26 in allegato).
Le pluripare costituiscono il 45.8% della popolazione totale. Tenendo conto dei dati mancanti (4.6%)
si osserva che il 77.8% delle pluripare ha già un figlio (36.3% della popolazione totale) e il restante
22.8% (10.4% della popolazione totale) ha due o più figli (tab. 27 in allegato). Le precedenti
gravidanze sono esitate nell’1.9% dei casi in un nato morto.
L’intervallo tra l’attuale gravidanza e la precedente (tab. 28 in allegato) è inferiore a 12 mesi nell’1.3%
dei casi, compreso tra 12 e 24 mesi nel 14.5%, tra 24 mesi e 4 anni nel 35.8%, tra 4 anni e 6 anni nel
22.2% e superiore a 6 anni nel 26.3% dei casi. Differenziando il dato in base alla cittadinanza della
donna, si osserva una quota di donne il cui parto precedente risale a meno di due anni prima
maggiore tra le straniere (20.5 % delle pluripare) rispetto alle italiane (14.5%). (tab. 29 in allegato).
Commento
Confronto 2003-2004 Sostanziale stabilità rispetto al 2003
La parità costituisce un determinante sia dell’utilizzo dei servizi che degli esiti.
Circa una donna su quattro, tra le multigravide, ha avuto una precedente esperienza di aborto
spontaneo; fra le donne con anamnesi di aborto, circa una su cinque riferisce più aborti.
23
Per le pregresse interruzioni volontarie di gravidanza si rimanda ad una specifica pubblicazione
regionale 23.
L’intervallo di tempo fra due parti successivi supera in circa un quarto dei casi i 6 anni. E’ stata
osservata una associazione fra prolungato intervallo tra le gravidanze ed esiti negativi, almeno in parte
attribuibile all’avanzata e à maternat
24.
23 Direzione Generale Sanità e Politiche sociali. Regione Emilia-Romagna. Interruzioni volontarie di gravidanza in Emilia-Romagna. L’applicazione della
Legge n°194 fino al 2003. Bologna: Regione Emilia-Romagna; 2005 24 Klebanoff MA. The interval between pregnancies and the outcome of subsequent births. N Engl J Med 1999;340:643-4
24
Visite effettuate in gravidanza Il numero medio regionale di visite effettuate in gravidanza (tab. 30 in allegato) è di 6.6; i valori minimo
e massimo si registrano nelle donne che hanno partorito, rispettivamente, nel punto nascita di Lugo
(4.9) e presso la struttura privata “Città di Parma” (7.8).
In particolare:
6.8% delle donne effettua meno di 4 visite in gravidanza; valori più elevati della media regionale si osservano presso le AUSL di Reggio Emilia (8.2%)e Ravenna (24.1%) e l’AOSP di Ferrara (22.5%)
57.4% effettua un numero di visite compreso tra 4 e 7
35.8% effettua più di 7 visite; valori più elevati della media regionale si osservano presso le AUSL di Bologna (48.4%), Ferrara (57.6%), Ravenna (41.6%), Cesena (40.7%) e le AOSP di Modena (60.4%) e Bologna (43.1%)
<4 visite (6.8%)
>7 visite (35.8%)
4-7 visite (57.4%)
Le primigravide (tab. 31 in allegato), rispetto alle plurigravide, effettuano con maggior frequenza un
numero maggiore di 7 visite (38.2% versus 33.8%); dato confermato se si analizza la parità (38.3%
versus 32.5%)
Esiste una associazione significativa tra la condizione di multipara e l’effettuazione di meno di 4 visite in
gravidanza (OR: 1.3; IC 95%: 1.2-1.4) rispetto alle primipare (tab. 32 in allegato).
Distribuzione percentuale delle donne
secondo il titolo di studio e numero visite in gravidanza Numero visite in gravidanza
Titolo di studio <4 4-7 >7 Totale
Laurea, Diploma Universitario 4.8% 56.3% 38.9% 100,0%
Diploma Scuola Media Superiore 5.6% 56.9% 37.5% 100,0%
Elementare, Media Inferiore 9.6% 58.8% 31,6% 100,0%
tanto minore è il grado di
istruzione tanto maggiore è la probabilità che la donna effettui meno di 4 controlli in gravidanza (tab. 33 in allegato). Esiste una associazione significativa tra scolarità medio-bassa e numero di visite inferiore a 4 (OR: 2.11; IC 95%: 1.85-2.39) rispetto alle laureate.
Distribuzione percentuale delle donne
secondo la cittadinanza e numero visite in gravidanza Numero visite in gravidanza
Cittadinanza <4 4-7 >7 Totale
italiana 4.4% 57.2% 38.4% 100,0%
straniera 14.1% 64.0% 21.9% 100,0%
si osserva una associazione
significativa tra cittadinanza straniera e numero di visite inferiore a 4 (OR: 3.54; IC 95%: 3.23-3.87) rispetto alle italiane (tab. 34 in allegato)
L’analisi multivariata (regressione logistica) sui soli parti singoli fornisce le seguenti associazioni
statisticamente significative:
Meno di 4 visite in gravidanza
età materna fino a 24 anni versus 25-34 anni OR∧ = 1.30 (IC 95% 1.15-1.47) scolarità materna medio bassa versus alta scolarità OR∧ = 1.62 (IC 95% 1.40-1.88) stato civile madre non coniugata versus coniugata OR∧ = 1.23 (IC 95% 1.11-1.36) cittadinanza straniera versus italiana OR∧ = 2.99 (IC 95% 2.70-3.30)
(OR∧ aggiustati per classi di età, scolarità, stato civile e cittadinanza della madre)
25
Relativamente all’epoca della prima visita in gravidanza (tab. 35 in allegato):
il 62.3% delle donne effettua la prima visita a meno di 8 settimane di età gestazionale; il 21.4% tra 8 e11 settimane e il 16,4% a 12 o più settimane. L’analisi risente dell’incompletezza dei dati dell’ospedale di Rimini.
valori decisamente superiori alla media regionale nella effettuazione della prima visita a una età gestazionale di 12 settimane o oltre si registrano nelle AUSL di Piacenza (23.4%), Forlì (35.3%) e nell’AOSP di Reggio Emilia (23.8%)
≥12 sett. EG (16.4%)
8-11 sett. EG (21.4%)
<8 sett. EG (62.3%)
Le primigravide (tab. 36 in allegato) effettuano con minor frequenza, rispetto alle plurigravide, una
prima visita dopo le 11 settimane (15.1% versus 17.4%).
Esiste una associazione significativa tra condizione di multipara e prima visita dopo le 11 settimane di
età gestazionale (OR: 1.28; IC 95%: 1.20-1.35) rispetto alle primipare (tab. 37 in allegato).
Distribuzione percentuale delle donne secondo il titolo di studio e epoca I visita in gravidanza
Epoca I visita in gravidanza (settimane) Titolo di studio
≤ 8 9-11 ≥12 Totale
Laurea, Diploma Universitario 68.4% 19.6% 12.0% 100,0%
Diploma Scuola Media Superiore 64.1% 21.8% 14.1% 100,0%
Elementare, Media Inferiore 56.1% 22.0% 21.9% 100,0%
tanto minore è il grado di istruzione tanto maggiore è la frequenza di donne che hanno effettuato la prima visita dopo le 11 settimane (tab. 38 in allegato). si osserva una associazione
statisticamente significativa tra scolarità medio-bassa (rispetto alla laurea) e una prima visita dopo le 11 settimane (OR: 2.05; IC 95%: 1.88-2.24)
Distribuzione percentuale delle donne
secondo la cittadinanza e epoca I visita in gravidanza Epoca I visita in gravidanza (settimane)
Cittadinanza ≤ 8 9-11 ≥12 Totale
italiana 67.3% 20.7% 12.0% 100,0%
straniera 41.3% 24.7% 34.0% 100,0%
si osserva una associazione
statisticamente significativa tra cittadinanza straniera e effettuazione della prima visita dopo le 11 settimane o oltre (OR: 3.78; IC 95%: 3.54-4.03)(tab. 39 in allegato)
Vi sono 919 donne che hanno effettuato la prima visita dopo le 11 settimane e meno di 4 visite nel
corso della gravidanza; si rileva un’associazione significativa tra tale condizione e l’utilizzo del servizio
pubblico (OR: 6.49; IC 95%: 5.59-7.54).
Commento
Confronto 2003-2004 Sostanziale stabilità rispetto al 2003
I limiti (meno di 4 visite e più di 7) sono stati individuati in base alle prove di efficacia disponibili. Sulla
base di una revisione sistematica25 e di un successivo studio clinico controllato randomizzato26,
l’Organizzazione Mondiale della Sanità propone un modello di assistenza basato, per le gravidanze a 25 Carroli G, Villar J, Piaggio G et al. WHO systematic review of randomised controlled trials of routine antenatal care. Lancet 2001;357:1565-70 26 Villar J, Ba'aqeel H, Piaggio G et al, WHO Antenatal Care Trial Research Group. WHO antenatal care randomised trial for the evaluation of a new
model of routine antenatal care. Lancet 2001;357:1551-64
26
basso rischio, su quattro visite in gravidanza
t
27. Il modello, inizialmente proposto per i paesi in via di
sviluppo, può essere adattato con le opportune integrazioni (ad esempio lo screening ecografico) alla
realtà di paesi sviluppati, come l’Italia.
Dai dati CedAP si rileva che le donne con potenziale svantaggio sociale e culturale (scolarità medio-
bassa e cittadinanza straniera) effettuano con maggiore frequenza un numero di visite inferiore a 4 e
accedono più tardivamente alla prima visita in gravidanza, concordemente a quanto osservato in una
indagine condotta dall’ISTAT nel biennio 1999-200028. Ques a sottopopolazione si rivolge più
frequentemente ai Servizi pubblici.
27 Department of reproductive health and research RHR, World Health Organization. WHO Antenatal Care Randomized Trial: Manual for the
Implementation of the New Model. Géneva: World Health Organization; 2001. URL: http://www.who.int/rep roductive-health/publications/RHR_01_30/index.html (ultimo accesso 09.11.2005)
28 Il percorso della maternità: gravidanza, parto e allattamento al seno. Indagine multiscopo annuale 'Condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari' Anni 1999-2000. Roma: ISTAT; 2001
27
Ecografie effettuate in gravidanza Il numero medio di ecografie effettuate in gravidanza è pari a 4.7 (tab. 40 in allegato).
0.6% delle donne non ha effettuato alcuna ecografia. Valori superiori alla media regionale si registrano fra le donne che hanno partorito nelle AUSL di Reggio Emilia (1.6%) e Forlì (1.1%) e nell’AOSP di Bologna (1.3%)
4.3% ha effettuato 1 o 2 ecografie 51.1% ha effettuato 3-4 ecografie 44% delle donne ha effettuato 4 o più ecografie
in gravidanza. Valori nettamente superiori alla media regionale si osservano fra le donne che hanno partorito nelle AUSL di Piacenza (52.3%), Reggio Emilia (54.5%), Imola (63.3%), Cesena (53.4%) e nella AOSP di Reggio Emilia (52.2%)
Non esistono differenze significative per quanto riguarda il numero di ecografie effettuate in relazione a
precedenti concepimenti e parità (tab. 41 in allegato).
Distribuzione percentuale delle donne secondo il titolo di studio e numero di ecografie
Numero ecografie in gravidanza Titolo di studio
0 1-2 3-4 >4 totale
Laurea, Diploma Universitario 0.4% 2.3% 48.9% 48.4% 100,0%
Diploma Scuola Media Superiore 0.4% 2.8% 49.5% 47.3% 100,0%
Elementare, Media Inferiore 0.9% 7.7% 54.7% 36.8% 100,0%
la mancata esecuzione di un controllo ecografico risulta più frequente nelle donne con scolarità medio-bassa rispetto alle laureate (tab. 42 in allegato); l’associazione risulta significativa (OR: 2.40; IC 95%: 1.52-3.79)
Distribuzione percentuale delle donne
secondo la cittadinanza e numero di ecografie Numero ecografie in gravidanza
Titolo di studio 0 1-2 3-4 >4 totale
italiana 0.4% 1.8% 47.2% 50.6% 100,0%
straniera 1.2% 14.8% 63.8% 20.2% 100,0%
la mancata esecuzione di un controllo ecografico risulta più frequente nelle donne con cittadinanza straniera rispetto alle italiane (tab. 43 in allegato);l’associazione risulta significativa (OR 2.84: IC 95% 2.10-3.84)
La frequenza di indagini ultrasonografiche nella popolazione che ha partorito a termine e non ha avuto
ricoveri in gravidanza non differisce significativamente rispetto alla popolazione generale ( il numero
medio di ecografie è 4.7, con distribuzione sovrapponibile delle percentuali di popolazione per numero
di ecografie effettuate).
Commento
Confronto 2003-2004 Sostanziale stabilità rispetto al 2003
Il tasso di donne che non ha effettuato alcuna ecografia in gravidanza presenta un decremento
rispetto all’anno precedente, verosimilmente per una migliore compilazione dei certificati (in caso di
assenza di informazione non viene codificato lo zero).
28
La mancata esecuzione del controllo ecografico risulta più frequente tra le donne con scolarità medio-
bassa e cittadinanza straniera.
Raccomandazioni basate su prove di efficacia29,30 indicano la possibilità di un’ecografia nel primo
trimestre per lo screening della sindrome di Down e raccomandano un’ecografia morfologica nel
secondo trimestre per la rilevazione delle anomalie congenite diagnosticabili.
Un elevato numero di ecografie in gravidanza, come osservato nella realtà regionale, comporta un
incremento dei costi assistenziali non associato a miglioramento degli esiti perinatali; lo screening
ecografico in gravidanza è risulta o associato a esi i indesiderati come ansia materna per diagnosi
falsamente positive e, specularmente, “falsa sicurezza” nelle madri che attribuiscono all’esame
negativo il significato di completa assenza di alterazioni fetali di qualsiasi natura
t t
31.
La raccolta della informazione “numero di ecografie in gravidanza” è condizionata dalla riproducibilità
del quesito e dalla attendibilità della relativa risposta. L’ecografia può rappresentare o uno strumento
di screening (ad esempio: valutazione della translucenza nucale e/o ecografia morfologica) o un
momento diagnostico (uno degli accertamenti effettuati durante la visita). La domanda contenuta nel
CedAP non distingue le due situazioni ed è quindi possibile che i dati riflettano questa ambiguità e
rappresentino una sovrastima dell’intervento.
29 Royal College of Ostetricians and Gynaecologists. Antenatal care. Routine care for the healthy pregnant woman. London: RCOG;2003. URL:
http://www.rcog.org.uk/index.asp?PageID=693 (ultimo accesso 09.11.2005) 30 NHS Quality Improvement Scotland. Health Technology Assessment Report 5: Routine ultrasound scanning before 24 weeks of pregnancy. Glasgow:
NHS QIS; 2004. URL: http://www.nhshealthquality.org/nhsqis/files/Final%20HTA%20Report.pdf (ultimo accesso 09.11.2005) 31 Bricker L et al. Ultrasound screening in pregnancy: a systematic review of the clinical effectiveness, cost effectiveness and women’s views. Health
Technology Assessment 2000;4:1-195. www.ncchta.org/fullmono/mon416.pdf (ultimo accesso 09.11.2005)
29
Servizio prevalentemente utilizzato in gravidanza
Relativamente al Servizio prevalentemente utilizzato in gravidanza (tabella 44 allegato) si osserva: 67.3% delle donne si rivolge a privati (ginecologi o ostetriche
libero professionisti, consultori privati). I valori maggiori si osservano nelle AUSL di Piacenza (74.1%), Parma (76.3%), Bologna (76.1%), Imola (74.6%), Cesena (76.6%) e Rimini (72.7%)
25.0% delle donne utilizza il consultorio familiare pubblico. Valori nettamente superiori alla media regionale si osservano nelle AUSL di Reggio Emilia (34.3%), Modena (34.9%) e nell’AOSP di Modena (44.4%)
6.8% delle donne è seguito presso un ambulatorio ospedaliero (0.8% presso un ambulatorio dedicato alla gravidanza a rischio). Valori più elevati della media regionale si osservano presso le AUSL di Ferrara (30.9%) e le AOSP di Bologna (12.6%) e di Ferrara (23.9%)
nessuno (0.9%) ospedale
(6.8%)
consultorio (25.0%)
servizi privati (67.3%)
In relazione ad alcuni indicatori socio-demografici:
Distribuzione percentuale delle donne secondo il titolo di studio e servizio prevalentemente utilizzato in gravidanza
Servizio utilizzato in gravidanza Titolo di studio
Privato Consultorio Ospedale Totale
Laurea, Diploma Universitario 80,6% 14,7% 4,7% 100,0%
Diploma Scuola Media Superiore 74,3% 19,8% 5,7% 100,0%
Elementare, Media Inferiore 51,3% 38,8% 9,6% 100,0%
minore è il grado di istruzione
materna, maggiore il ricorso ai servizi pubblici (tabella 45 in allegato). Esiste un’associazione significativa tra scolarità medio-bassa (rispetto alla laurea) e utilizzo del consultorio o dell’ambulatorio ospedaliero (OR: 3.90; IC 95%: 3.64-4.19)
Distribuzione percentuale delle donne secondo la cittadinanza
e servizio prevalentemente utilizzato in gravidanza Servizio utilizzato in gravidanza
Cittadinanza Privato Consultorio Ospedale Totale
italiana 80,5% 15,8% 3,6% 100,0%
straniera 21,5% 65,5% 12,6% 100,0%
le donne con cittadinanza straniera si rivolgono alla struttura pubblica in percentuale superiore alle donne italiane (tabella 46 in allegato); l’associazione risulta significativa (OR: 14.78; IC 95%: 13.83-15.78)
Distribuzione percentuale delle donne secondo la parità e servizio prevalentemente utilizzato in gravidanza
Servizio utilizzato in gravidanza Parità
Privato Consultorio Ospedale Totale
primipare 71.1% 22.4% 6.4% 100,0%
multipare 64.0% 28.5% 7.3% 100,0%
le donne multipare utilizzano i servizi pubblici con maggiore frequenza delle primipare (tabella 47 in allegato); l’associazione risulta significativa (OR: 1.37; IC 95%: 1.31-1.44)
30
i servizi pubblici sono quelli
prevalentemente utilizzati dalle donne fino a 24 anni di età. Si osserva una associazione statisticamente significativa tra utilizzo del servizio pubblico ed età materna inferiore o uguale a 24 anni (OR: 3.90; IC 95%: 3.64-4.18) (tab 48 in allegato). .
L’analisi multivariata (regressione logistica) sui soli parti singoli fornisce le seguenti associazioni
statisticamente significative:
Utilizzo del servizio pubblico in gravidanza
età materna ≥35 anni versus 25-34 anni OR∧ = 0.79 (IC 95% 0.74-0.85) età materna fino a 24 anni versus 25-34 anni OR∧ = 1.72 (IC 95% 1.58-1.89) scolarità materna medio bassa versus alta scolarità OR∧ = 2.53 (IC 95% 2.33-2.76) scolarità materna medio alta versus alta scolarità OR∧ = 1.30 (IC 95% 1.19-1.41) cittadinanza straniera versus italiana OR∧ = 11.74 (IC 95% 10.95-12.59)
(OR∧ aggiustati per classi di età, scolarità, stato civile e cittadinanza della madre)
Commento
Confronto 2003-2004 Sostanziale stabilità rispetto al 2003
Si osserva, rispetto al 2003, un modesto decremen o nell’utilizzo dei servizi privati e, specularmente
un incremento del numero di donne che si rivolge ai consultori, mentre la variabilità nel ricorso ai
diversi servizi tra le diverse Aziende presenta le stesse carat eristiche dell’anno precedente.
t ,
t
.
t
t
r
La popolazione che prevalentemente utilizza i servizi pubblici, secondo un’analisi univariata, è
rappresentata da donne più giovani (inferiori ai 25 anni), multipare, di cittadinanza straniera e di
scolarità medio-bassa
I dati regionali, confrontati con l’indagine conosci iva 2002 sul percorso nascita32 dell’Istituto superiore
di sanità, mostrano un lieve decremento del ricorso alle strutture private (67.3% versus 70.4%
dell’indagine) e un incremento del ricorso alle strutture consultoriali (25.0% versus 20%). Da
sottolineare che l’utilizzo dei consultori, nell’indagine conoscitiva, costituisce il valore più elevato
registrato in I alia.
L’analisi dell’informazione CedAP (servizio prevalentemente utilizzato) può dare risultati diversi
dall’analisi dei volumi di attività consultoriale (popolazione che ha utilizzato il servizio).
Da questi dati emerge la rilevanza degli aspetti assistenziali legati alle disuguaglianze (offerta attiva di
servizi, mediazione culturale, elementi peculiari della comunicazione), delle politiche di sostegno alle
fasce di popolazione vulnerabile, del coinvolgimento dei libero-p ofessionisti - cui in maggioranza si
rivolgono le donne - nelle iniziative rivolte all’insieme della popolazione (prevenzione, informazione sui
servizi).
32 Grandolfo M, Donati S, Giusti A. Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute. Indagine conoscitiva sul percorso
nascita, 2002. Aspetti metodologici e risultati nazionali. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2003. URL: http://www.epicentro.iss.it/problemi/percorso-nascita/ind-pdf/nascita-1.pdf (ultimo accesso 09.11.2005)
31
Procreazione assistita Fra le donne che hanno partorito nel 2004, quelle che hanno fatto ricorso a tecniche di procreazione
assistita (TPA) sono 307 (0.9% della popolazione) (tab. 49 in allegato). I valori di frequenza maggiori
si osservano nelle AOSP di Parma (1.7%) e Modena (2.0%).
Hanno utilizzato TPA (tab 50 in allegato) 159 donne di età inferiore ai 35 aa (0.6% delle donne in
questa fascia di età), 117 donne di età 35-39 anni (1.49%) e 30 donne di età uguale o superiore ai 40
anni (1.94%).
.
Si osserva una maggiore frequenza di TPA fra le donne con alta scolarità (1.3%) rispetto a quelle con
scolarità medio alta (0.9%) e a quelle scolarità medio bassa (0.6%) (tab. 51 in allegato).
Il ricorso a TPA è associato ad un aumento della frequenza di gravidanza plurima (22.1%) (tab. 52 in
allegato) rispetto ad una frequenza media di parti plurimi dell’1.2%; valori superiori si rilevano per le
seguenti metodiche: ICSI (27.1%), IUI (25.9%) e FIVET (22.8%).
Commento
Confronto 2003-2004 Si osserva un decremento rispetto al 2003, sia in valori assoluti (307 versus 360) che percentuali (0.9% versus 1.1%)
La procreazione assis ita risulta associa a, in lettera ura, ad un incremento di nascite gemellari e,
conseguentemente, di nascite pretermine e tassi di cesarizzazione
t t t
33.
33 McDonald S, Murphy K, Beyene J, Ohlsson A.. Perinatal outcomes of in vitro fertilization twins: a systematic review and meta-analyses. Am J Obstet
Gynecol 2005;193:141-52
32
Indagini prenatali invasive Le donne che hanno partorito nel 2004 ed hanno eseguito almeno un’indagine prenatale invasiva sono
9.982, pari allo 30.0% dei casi valutabili (tab. 53 in allegato). L’analisi non comprende l’AUSL di
Rimini, per la quale non sono disponibili dati.
Il 26.2% delle madri ha effettuato un’amniocentesi, il 3.3% ha effettuato una villocentesi; sono state
inoltre effettuate 354 fetoscopie o funicolocentesi (1.0% delle donne). Le amniocentesi costituiscono
85.8% dei casi di indagine prenatale, nel 10.8% è stata effettuata una villocentesi, nel 3.4% è stata
effettuata una fetoscopia o funicolocentesi.
In rapporto all’età materna:
- nel gruppo di donne di età superiore ai 35 anni (fattore di rischio che comporta l’offerta
dell’intervento) si osserva almeno un’indagine invasiva prenatale nel 63.5% delle donne. Valori
inferiori alla media regionale si registrano fra le donne che hanno partorito nelle AUSL di Piacenza
(49.5%), Parma (52.7%), Reggio Emilia (60.4%), Modena (54.4%), Bologna (61.1%), Forlì
(60.6%), Cesena (60.0%) e nella AOSP di Reggio Emilia (62.7%) (tab. 54 in allegato)
- il ricorso ad almeno un’indagine prenatale interessa il 21.5% delle donne di età inferiore ai 35
anni. Valori superiori alla media regionale si osservano fra le donne che hanno partorito presso le
AUSL di Imola (34.2%), Ferrara (27.9%), Ravenna (26.0%), Forli’ (24.5%) e presso le AOSP di
Modena (24.8%), Bologna (28.7%) e Ferrara (32.4%). Marcatamente inferiori alla media
regionale i dati relativi all’AUSL di Parma (8.0%) e di Piacenza (10.1%) (tab. 55 in allegato).
In rapporto alla parità, le primipare presentano un maggior ricorso alle indagini prenatali, rispetto alla
popolazione generale, in tutte le fasce di età considerate: 20.8% rispetto a 19.0% per le donne di età
inferiore ai 35 anni; 66.9% versus 58.4% per quelle di età compresa tra 35 e 39 anni; 74.2% versus
68.0% per quelle di età eguale o superiore ai 40 anni.
Distribuzione percentuale delle donne
secondo il titolo di studio, l’età materna e l’effettuazione di indagini prenatali invasive
Età materna Titolo di studio
≤35aa >35 aa
Laurea, Diploma Universitario 26.2% 62.7%
Diploma Scuola Media Superiore 25.2% 67.5%
Elementare, Media Inferiore 14.2% 57.6%
indipendentemente dall’età materna, il ricorso alla diagnosi prenatale invasiva risulta meno frequente nelle donne con scolarità medio-bassa (tab. 56 in allegato) nel gruppo di donne di età ≤35 anni (indagini su richiesta della donna) si osserva una associazione statisticamente significativa tra alta scolarità (rispetto alla medio-bassa) ed effettuazione dell’indagine (OR: 2.15; IC 95%: 1.97-2.35) fra le donne di età >35 anni (offerta attiva delle indagini) si osserva una associazione statisticamente significativa tra scolarità medio-bassa (rispetto alla alta) e mancata effettuazione dell’esame (OR: 0.80; IC 95%: 0.70-0.92)
33
Distribuzione percentuale delle donne secondo la cittadinanza materna, l’età materna e l’effettuazione di indagini prenatali invasive
Età materna Cittadinanza
≤35aa >35 aa
Italiana 25.7% 67.2%
Straniera 4.4% 24.9%
il ricorso alla diagnosi prenatale invasiva risulta inferiore nelle donne con cittadinanza straniera rispetto alle italiane (tab. 57 in allegato) nel gruppo di donne di età ≤35 anni (indagini su
richiesta della donna ) si osserva una associazione statisticamente significativa tra cittadinanza italiana ed effettuazione dell’indagine (OR 7.59; IC 95% 6.65-8.67). fra le donne di età >35 anni (offerta attiva delle
indagini) si osserva una associazione statisticamente significativa tra cittadinanza straniera e mancata effettuazione dell’esame (OR 0.16; IC 95% 0.13-0.19).
L’analisi multivariata (regressione logistica) sui soli parti singoli fornisce le seguenti associazioni
statisticamente significative:
Nessuna indagine prenatale in gravidanza
età materna ≥35 anni versus 25-34 anni OR∧ = 0.18 (IC 95% 0.17-0.19) età materna fino a 24 anni versus 25-34 anni OR∧ = 3.67 (IC 95% 3.11-4.33) scolarità materna medio bassa versus alta scolarità OR∧ = 1.32 (IC 95% 1.22-1.43) Stato civile madre non coniugata versus coniugata OR∧ = 0.62 (IC 95% 0.58-0.66) cittadinanza straniera versus italiana OR∧ = 5.16 (IC 95% 4.62-5.77)
(OR∧ aggiustati per classi di età, scolarità, stato civile e cittadinanza della madre)
Commento
Confronto 2003-2004 Sostanziale stabilità rispetto al 2003
Nel confronto con l’anno preceden e si osserva un lieve decremento percentuale del ricorso
all’amiocentesi (dal 90.4% dell’anno precedente all’87.2%) in favore della villocentesi (dal 9.6% al
10.6%).
t
-
)
t
Le tecniche di indagine prenatale sono variamente associate a rischio aumentato di abortività34 (0.5%
1% per l’amniocentesi, 1%-2% per villocentesi, 2% per funicolocentesi . Sulla base di questi rischi e
del numero di indagini effettuate in Emilia-Romagna secondo i dati CedAP, si può stimare, per il 2004,
un numero di perdite fetali associate alla pratica della diagnosi prenatale invasiva pari a 60 – 115 casi.
Relativamen e all’appropriatezza dell’intervento si osserva:
- a fronte di un’offerta attiva dell’indagine invasiva a tutte le donne di età superiore ai 35 anni, circa
una su tre non effettua alcuna indagine. La mancata effettuazione risulta maggiore nella fascia di
popolazione con cittadinanza straniera, nelle multipare e nelle donne con scolarità medio-bassa.
- una donna su cinque, di età inferiore o eguale ai 35 anni (fascia d’età che di per se non costituisce
un fattore di rischio), si sottopone a indagine prenatale invasiva. L’accesso all’indagine risulta
superiore nelle donne laureate, in quelle primipare e con cittadinanza italiana.
34 Alfirevic Z, Sundberg K, Brigham S. Amniocentesis and chorionic villus sampling for prenatal diagnosis. The Cochrane Database of Systematic
Reviews 2003; Issue 3
34
Il minor ricorso alla diagnosi prenatale invasiva nelle donne di età superiore ai 35 anni con svantaggio
socio-culturale (scolarità medio-bassa, cittadinanza s aniera) è suggestivo di una carenza informativa
dei servizi in questa sottopopolazione, piuttosto che di una scelta basata su caratteristiche cul urali
tr
t
r
35.
Si osserva una variabilità tra le diverse Aziende, ma a tassi aziendali più elevati nel ricorso alla
diagnostica invasiva prenatale nel gruppo di donne di età superiore ai 35 anni corrisponde un
maggiore ricorso all’indagine anche nel g uppo di donne più giovani.
I dati relativi alle indagini effettuate in epoca prenatale sono affini a quelli registrati nell’ultimo
censimento disponibile (2002) delle strutture di Genetica Medica in Italia36, che segnala una “eccessiva
utilizzazione della tecnica da parte delle madri nella fascia d’età inferiore ai 35 anni e una
sottoutilizzazione da parte delle madri in età a rischio”. È stato rilevato come il ruolo fondamentale
svolto da una corretta informazione da parte del singolo professionista possa risultare offuscato dalla
ampia diffusione raggiunta dallo screening37.
35 Dormandy E, Michie S, Hooper R, Marteau TM. Low uptake of prenatal screening for Down syndrome in minority ethnic groups and socially deprived
groups: a reflection of women's attitudes or a failure to facilitate informed choices? Int J Epidemiol 2005;34:346-52 36 Dalla Piccola B,Torrente I, Morena A eds. Censimento 2002 Strutture di Genetica Medica in Italia. Roma: Istituto CSS-Mendel; 2003. URL:
http://sigu.univr.it/sigu/html/documenti/censimento_labgen2002.pdf (ultimo accesso 09.11.2005) 37 William C, Alderson P, Farsides B. Too many choices? Hospital and community staff reflect on the future of prenatal screening. Soc Sci Med
2002;55:743-53
35
Ricovero in gravidanza Il tasso regionale di ricovero in gravidanza è 9.2% (tab. 58 in allegato); valori più elevati della media
regionale si registrano presso le AUSL di Imola (12.2%) e Ferrara (16.7%) e le AOSP di Parma
(10.2%), Modena (11.6%) e Ferrara (17.8%); basso il tasso di ricovero nella AUSL di Forlì (2.3%).
Incompleti risultano i dati delle AUSL di Cesena e Rimini.
Le donne primipare (tab. 59 in allegato) presentano un tasso di ricovero (9.7%) più elevato rispetto
alle multipare (8.6%); l’associazione tra primiparità e ricovero risulta ai limiti della significatività
statistica (RR: 1.14; IC 95%: 1.05-1.23).
La scolarità medio-bassa, rispetto alla laurea (tab 60 in allegato), risulta significativamente associata
al tasso di ricovero (OR: 1.39; IC 95%: 1.24-1.55).
.
Non si osserva una differenza nel tasso di ricoveri tra donne con cittadinanza italiana e straniera (tab.
61 in allegato).
Il tasso di ricovero in gravidanza risulta tanto più elevato quanto maggiore è la classe di età materna:
9.0% per le donne di età inferiore ai 35 anni, 9.4% per quelle comprese tra 35 e 39 anni, 11.6% per
quelle di 40 o più anni. Lo stesso andamento, in relazione all’età, si osserva per le primipare con valori
rispettivamente del 9.3%, 10.2% e 13.1%.
L’analisi multivariata (regressione logistica) sui soli parti singoli fornisce le seguenti associazioni
statisticamente significative:
Uno o più ricoveri in gravidanza
scolarità materna medio bassa versus alta scolarità OR∧ = 1.35 (IC 95% 1.19-1.53) stato civile madre non coniugata versus coniugata OR∧ = 1.21 (IC 95% 1.10-1.33)
(OR∧ aggiustati per classi di età, scolarità, stato civile e cittadinanza della madre)
Commento
Confronto 2003-2004 Si osserva un decremento rispetto al 2003 del tasso di ricovero in gravidanza (da 10.8% a 9 2%) .
Il ricovero in gravidanza” è un indicatore rilevato in Regione Emilia-Romagna per risolvere la
genericità dell’indicatore “gravidanza normale” versus “pa ologica” proposto dal modello CedAP
nazionale.
t
I r r t
l tasso di ricove i in g avidanza (10.8%) è no evolmente superiore a quello riportato per la Regione
Emilia-Romagna (5.6%) nell’Indagine conoscitiva sul percorso nascita condotta nel 2002 dall’Istituto
Superiore di Sanità38. Il ricovero è più frequente tra le donne con scolarità medio-bassa e nelle donne
non coniugate.
38 Grandolfo M, Donati S, Giusti A. Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute. Indagine conoscitiva sul percorso
nascita, 2002. Aspetti metodologici e risultati nazionali. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2003. URL: http://www.epicentro.iss.it/problemi/percorso-nascita/ind-pdf/nascita-1.pdf (ultimo accesso 09.11.2005)
36
Durata della gravidanza Il tasso di gravidanze pretermine (<37 settimane di gestazione) è pari al 7.4%, quello delle
gravidanze post-termine (≥42 settimane di gestazione) è del 3.1% (tab. 62 in allegato).
Distribuzione percentuale delle donne
secondo età gestazionale e luogo del parto Età gestazionale (settimane)
Luogo del parto <37 37-41 ≥ 42 Totale
AUSL Piacenza 6,0% 89,0% 5,0% 100,0%
AUSL Parma 6,0% 90,7% 3,3% 100,0%
AUSL Reggio Emilia 5,3% 91,8% 2,9% 100,0%
AUSL Modena 4,5% 92,3% 3,2% 100,0%
AUSL Bologna 6,5% 89,5% 4,0% 100,0%
AUSL Imola 7,5% 89,6% 2,9% 100,0%
AUSL Ferrara 4,1% 93,6% 2,2% 100,0%
AUSL Ravenna 5,6% 91,2% 3,1% 100,0%
AUSL Forlì 6,7% 91,1% 2,3% 100,0%
AUSL Cesena 7,0% 89,1% 3,9% 100,0%
AUSL Rimini 9,6% 88,6% 1,8% 100,0%
AOSP. Parma 10,4% 87,5% 2,1% 100,0%
AOSP. Reggio Emilia 8,4% 86,5% 5,1% 100,0%
AOSP. Modena 8,8% 89,9% 1,3% 100,0%
AOSP. Bologna 9,8% 87,6% 2,5% 100,0%
AOSP. Ferrara 14,2% 82,7% 3,1% 100,0%
Totale 7,4% 89,5% 3,1% 100,0%
valori di parti pretermine più elevati rispetto al dato regionale si rilevano presso le AUSL di Imola (7.5%) e Rimini (9.6%) e presso tutte le AOSP per tutte le Aziende Ospedaliere
si osservano valori di parti pretermine più elevati rispetto alle Aziende territoriali di riferimento: Parma (10.4% versus 6.0%), Reggio Emilia (8.4% versus 5.3%), Modena (8.8% versus 4.5%), Bologna (9.8% versus 6.5%) e Ferrara (14.2% versus 4.1%) valori di nati post-termine
superiori alla media regionale si osservano presso le AUSL di Piacenza (5.0%), Parma (3.3%), Bologna (4.0%) e Cesena (3.9%) e presso l’AOSP di Reggio Emilia (5.1%). Inferiori al dato medio regionale le realtà dell’AUSL di Rimini (1.8%) e dell’AOSP di Modena (1.3%)
Distribuzione percentuale delle donne secondo la parità e durata della gravidanza
Durata della gravidanza (settimane)
Parità ≤30 31-36 ≥ 37 Totale
primipare 1,0% 7,0% 92,0% 100,0%
multipare 0,7% 5,9% 93,3% 100,0%
Le donne primipare hanno una maggiore probabilità che il parto avvenga pretermine (tab. 63 in allegato) si osserva una associazione
statisticamente significativa tra primiparità e parto a età gestazionale inferiore o eguale a 30 settimane (OR: 1.45; IC 95%: 1.15-1.82) si osserva una associazione
statisticamente significativa tra primiparità e parto tra le 31 e 36 settimane di età gestazionale (OR: 1.31; IC 95%: 1.20-1.43)
37
In rapporto ad alcuni indicatori di vulnerabilità si osserva:
Distribuzione percentuale delle donne
secondo il titolo di studio e durata della gravidanza Durata della gravidanza (settimane)
Titolo di studio ≤30 31-36 ≥ 37 Totale
Laurea, Diploma Universitario 0,7% 5,7% 93,6% 100,0%
Diploma Scuola Media Superiore 0,9% 6,4% 92,7% 100,0%
Elementare, Media Inferiore 0,9% 7,2% 91,8% 100,0%
le donne con scolarità medio-bassa presentano un tasso di parto pretermine più elevato rispetto a quelle con alta scolarità (tab. 64 in allegato) l’associazione tra scolarità
medio-bassa (rispetto alla laurea) e parto a età gestazionale ≤30 settimane non raggiunge la significatività statistica (OR: 1.28; IC 95%: 0.91-1.79) l’associazione tra scolarità
medio-bassa e parto pretermine tra 31 e 36 settimane di età gestazionale risulta statisticamente significativa (OR: 1.29; IC 95%: 1.14-1.46)
Distribuzione percentuale delle donne secondo la cittadinanza e durata della gravidanza
Durata della gravidanza (settimane)
Cittadinanza ≤30 31-36 ≥ 37 Totale
italiana 0,7% 6,4% 92,8% 100,0%
straniera 1,2% 6,7% 92,1% 100,0%
le donne con cittadinanza straniera presentano un tasso di parto pretermine più elevato rispetto alle donne con cittadinanza italiana (tab. 65 in allegato) si osserva una associazione
statisticamente significativa tra cittadinanza straniera e parto a età gestazionale ≤30 settimane (OR: 1.68; IC 95%: 1.30-2.18) l’associazione tra cittadinanza
straniera e parto a 31-36 settimane non risulta statisticamente significativa (OR: 1.04; IC 95%: 0.93-1.16)
Le donne ricoverate durante la gravidanza hanno un tasso di parto pretermine del 23.9 rispetto al 5.7
delle donne non ricoverate (tab. 66 in allegato).
Nelle gravidanze plurime il tasso di parto pretermine è del 63.3% rispetto al 6.8% registrato nelle
gravidanze singole (tab. 67 in allegato).
L’analisi multivariata (regressione logistica) sui soli parti singoli fornisce le seguenti associazioni
statisticamente significative:
Durata gravidanza inferiore a 37 settimane (pretermine)
età materna ≥35 anni versus 25-34 anni OR∧ = 1.36 (IC 95% 1.23-1.50) scolarità materna medio bassa versus alta scolarità OR∧ = 1.34 (IC 95% 1.17-1.53) Stato civile madre non coniugata versus coniugata OR∧ = 1.14 (IC 95% 1.03-1.26) cittadinanza straniera versus italiana OR∧ = 1.12 (IC 95% 1.00-1.26)
(OR∧ aggiustati per classi di età, scolarità, stato civile e cittadinanza della madre)
38
Commento
Confronto 2003-2004 Sostanziale stabilità rispetto al 2003
t
t
t
t
Il tasso di nascita pretermine registrato nel 2004 nei CedAP (7.4%) è sovrapponibile con quello
illustrato nel Rappor o 2003 della Regione Lazio39.
I tassi di nascita pretermine più elevati osservati nelle AOSP e in quelle dotate di Uni à di Terapia
Intensiva Neonatale (Bologna, Cesena e Rimini) rappresentano un indicatore indiretto del corretto
funzionamen o del modello Hub&Spoke.
Si registra, in accordo con la letteratura, una associazione tra nasci a pretermine e alcuni indicatori di
svantaggio sociale e culturale (scolarità medio-bassa e cittadinanza straniera), come pure una
maggiore incidenza di nascita pretermine nelle gravidanze multiple.
39 A. Spinelli, A. Polo, D. Di Lallo, P. Papini, G. Guasticchi (a cura di). Le nascite nel Lazio. Rapporto 2003. Roma: Agenzia di Sanità Pubblica Regione
Lazio; 2005. URL: http://www.asplazio.it/asp_online/tut_soggetti_deb/tut_mat_inf/tut_mat_inf_index.php (ultimo accesso 09.11.2005)
39
Modalità del travaglio Escludendo dall’analisi i parti cesarei d’elezione, il tasso di parti con travaglio spontaneo è del 76.7%,
quello con travaglio indotto del 21.9%, i parti senza travaglio costituiscono l’1.4% (tab. 68 in
allegato).
La frequenza di induzione del travaglio risulta più elevata della media regionale presso le AUSL di
Reggio Emilia (28.0%), Imola (34.1%), Forlì (25.1%), Cesena (23.2%) e presso le AOSP di Modena
(26.2%), Bologna (25.5%) e Ferrara (26.4%).
La frequenza di induzione è, come atteso, particolarmente elevata nel post-termine (dopo le 41
settimane di età gestazionale - 45.8%) e risulta pari al 25% tra le 40-41 settimane, al 16.5% tra le
37-39 settimane per aumentare nuovamente nei parti pretermine (22.1%) (tab. 69 in allegato).
per l’induzione si privilegia l’impiego di prostaglandine (64.1%) rispetto ad ossitocina (29.1%) ed amnioressi (3.6%) (tab. 70 in allegato)
valori inferiori alla media regionale nell’impiego di prostaglandine e più elevati della media regionale nell’impiego di ossitocina si osservano presso le AUSL di Parma (51.3%), Reggio Emilia (60.5%), Modena (64.1%), Imola (60.0%), Ferrara (46.4%) e Cesena (32.1%) e nell’AOSP di Modena (63.3%)
i valori più elevati di ricorso all’amnioressi si osservano nelle AUSL di Imola (19.0%), Cesena (11.0%) e Piacenza (9.5%)
Risultano anomali i dati dell’AOSP di Ferrara, che classifica la quasi totalità dei casi in “altro farmaco”. La frequenza di induzione con prostaglandine, se analizzata in relazione all’età gestazionale, risulta più elevata dopo le 41 settimane (77.8%) mentre il valore minimo (55.8%) si rileva tra le 37-39 settimane (epoca in cui l’utilizzo di ossitocina raggiunge il 39.8%) (tab. 71 in allegato).
amnioressi (3.6%)
ossitocina (29.1%)
prostaglandine(64.1%)
Analizzando i parti spontanei (esclusi i parti cesarei d’elezione e quelli indotti) risulta (tab. 72 in
allegato) che nel 9.6% dei casi si è ricorsi al parto pilotato (augmentation). Rispetto alla media
regionale valori più elevati si rilevano nell’AUSL di Modena (18.4%) e AOSP di Parma (18.6%). Il parto
pilotato risulta più frequente nelle gravidanze tra 40 e 41 settimane di gestazione (10.9%) e a 42 o
più settimane (10.1%) (tab. 73 in allegato).
Commento
Confronto 2003-2004 Sostanziale stabilità rispetto al 2003
t
Escludendo i parti cesarei d’elezione, viene registrato un intervento farmacologico in circa un par o
ogni tre; nel 21.9% dei casi attraverso l’induzione e in un ulteriore 9.6% con parto pilotato.
Per quanto riguarda l’induzione del parto, due revisioni sistematiche40, 41 dimostrano la maggiore
efficacia dell’applicazione di prostaglandine rispetto all’infusione ossitocica nel caso di membrane
40 Kelly AJ, Tan B. Intravenous oxytocin alone for cervical ripening and induction of labour. The Cochrane Database of Systematic Reviews 2001; Issue
3
40
integre; i due prodotti appaiono di efficacia simile nel caso di membrane rotte. Il prevalente utilizzo di
prostaglandine per l’induzione rappresenta verosimilmente un dato di appropriatezza.
t
.
Nell’interpretazione dei dati è necessario tenere con o di possibili errori di codifica relativi al campo
“induzione” e al campo “parto pilotato” che possono aver portato a classificare come induzione alcuni
casi di parto pilotato (con ossitocina o amnioressi)
41 Kelly AJ, Kavanagh J, Thomas J. Vaginal prostaglandin (PGE2 and PGF2a) for induction of labour at term. The Cochrane Database of Systematic
Reviews 2003; Issue 4
41
Ora del parto Nella figura sottostante è rappresentato il numero dei parti per ora del giorno.
i parti vaginali (non indotti) risultano distribuiti in modo relativamente uniforme nell’arco delle 24 ore, con valori più elevati nel corso della notte e nelle prime ore del mattino
i parti cesarei classificati come elettivi avvengono essenzialmente tra ore 7 e ore 14, decrescono nelle ore pomeridiane e sono occasionali in quelle notturne
i parti cesarei urgenti hanno una frequenza pressoché uniforme nell’arco delle 24 ore, con lieve flessione nelle prime ore del mattino
i parti classificati come indotti hanno una maggiore frequenza nelle ore pomeridiane e serali
Commento
Confronto 2003-2004 Sostanziale stabilità rispetto al 2003
Escludendo i parti cesarei e quelli indotti, l’analisi dell’ora del parto non evidenzia un andamento
anomalo; la f equenza elevata di par i nelle ore notturne è suggestiva di prassi assistenziale uniforme
nell’arco delle 24 ore.
r t
r
E’ verosimile che l’induzione del parto avvenga prevalentemente nelle ore antimeridiane e questo può
spiegare l’aumento di parti osservato nelle ore pomeridiane e serali.
I parti cesarei programmati vengono solitamente espletati nel corso delle sedute operatorie del
mattino e, in minor misura, nelle ore pomeridiane. L’andamento p essoché costante dei parti cesarei
urgenti ne testimonia l’imprevedibilità.
42
Professionisti sanitari presenti al momento del parto L’analisi relativa ai professionisti presenti al momento del parto (esclusi i tagli cesarei) esclude le realtà
dell’AUSL e AOSP di Modena in quanto riportano un 100% per tutte le figure professionali.
Le frequenze totali regionali sono state calcolate anche con l’esclusione dell’AUSL di Rimini in quanto
poco attendibili (presenza di molti non valorizzati e frequenze percentuali anomale) (tab. 74 in
allegato).
Limitatamente ai parti per via vaginale, oltre alla presenza dell’ostetrica (99.2%), al momento del
parto sono presenti:
- nel 77.9% dei casi il ginecologo. Valori inferiori alla media regionale si rilevano presso il punto
nascita di Piacenza (45.0%), Ospedale Maggiore di Bologna (43.3%), Cesena (60.5%), Ospedali
Riuniti di Parma (62.8%) e S.Maria Nuova di Reggio Emilia (41.6%);
- nel 21.8% dei casi il pediatra/neonatologo con ampia variabilità;
- nel 38.8% dei casi infermiere con competenze neonatali: quasi costantemente presenti in alcune
realtà, praticamente assenti in altre.
La presenza dell’anestesista al parto vaginale (che in alcune realtà viene registrata in oltre il 20% dei
casi) risulta di difficile interpretazione e potrebbe essere collegato alla pratica dell’anestesia in corso di
travaglio.
Commento
Confronto 2003-2004 Sostanziale stabilità rispetto al 2003
Si rileva una ridotta presenza in sala parto sia del ginecologo (il che potrebbe far ipotizzare un
cambiamen o organizzativo verso un maggior ruolo delle ostetriche nell’assis enza al parto fisiologico)
che delle figure del pediatra e delle infermiere addette all’assistenza del neonato.
t t ,
tPersiste il dubbio sulla scarsa qualità dei dati (codifica mancante o errata) che potrebbe rendere con o
delle ampie variabilità osservate tra punti nascita.
43
Presentazione del nato La frequenza di presentazione di vertice è del 94.1%, quella di presentazione podalica del 4.7%,
nell’1.2% dei casi si osserva un’altra presentazione (in particolare bregma e spalla) (tab 75 in
allegato).
.
La frequenza di presentazione podalica è superiore alla media regionale presso l’AUSL di Cesena
(5.1%) e le AOSP di Parma (10.4%), Reggio Emilia (6.5%) e Modena (5.3%).
Commento
Confronto 2003-2004 Sostanziale stabilità rispetto al 2003
Le variazioni osservate, nei diversi centri nascita, nella frequenza di presentazione podalica possono
essere ascritte, oltre che al caso o ad errori di compilazione del CedAP, ad una concentrazione delle
presentazioni podaliche in alcuni punti nascita dove p aticare il par o cesareo (indicato in questi casir t
t
, -
42)
e ad una diversa frequenza di ricorso a manovre per la versione cefalica.
Gli interventi efficaci di versione cefalica di feto in presentazione podalica comprendono, oltre a
moxibustione43 e agopuntura – infrequen i e circoscritte a realtà per il momento isolate - la versione
cefalica per manovre esterne44, ,45 46 attualmente offerta presso 7 punti nascita della Regione Emilia
Romagna (Fidenza, AOSP Reggio Emilia, Montecchio Emilia, AOSP Modena, Carpi, Pavullo nel
Frignano, Bologna (ospedale Maggiore).
42 Hofmeyr GJ, Hannah ME. Planned caesarean section for term breech delivery. The Cochrane Database of Systematic Reviews 2003; Issue 2 43 Coyle ME, Smith CA, Peat B. Cephalic version by moxibustion for breech presentation. The Cochrane Database of Systematic Reviews 2005; Issue 2 44 Hofmeyr GJ, Kulier R. External cephalic version for breech presentation at term. The Cochrane Database of Systematic Reviews 1996; Issue 1 45 Hofmeyr GJ. External cephalic version for breech presentation before term. The Cochrane Database of Systematic Reviews 1996; Issue 1 46 Hofmeyr GJ, Gyte G. Interventions to help external cephalic version for breech presentation at term. The Cochrane Database of Systematic
Reviews 2004; Issue 1
44
Modalità del parto La modalità del parto è registrata nel CedAP per singolo neonato, essendo possibile, in caso di parto
plurimo, che i bambini possano nascere con diverse modalità. Poiché una diversa modalità di parto per i
singoli nati si registra in pochi casi, i dati sono stati analizzati conteggiando il parto una sola volta in caso
di gravidanza plurima.
Il 68.0% dei parti avviene per via vaginale, l’1.4% per via vaginale operativa (ventosa e forcipe), il 30.5%
per parto cesareo (tab. 76 in allegato).
valori di parto vaginale operativo più elevati della media regionale si registrano presso le AUSL di Parma (2.1%), Modena (2.7%), Forlì (2.9%) e l’AOSP di Parma (3.6%); sono riportati valori inferiori all’1% nelle AUSL di Imola (0.6%), Cesena (0.1%), e nelle AOSP di Ferrara (0.5%) e Modena (0.0%) valori di parti cesarei superiori alla media regionale si registrano presso le AUSL di Parma (37.1%), Reggio Emilia (32.3%), Imola (31.8%), Rimini (34.3%) e le AOSP di Parma (42.5%), Modena (32.0%), Bologna (33.5%) e Ferrara (35.1%).
Il CedAP distingue i parti cesarei “in travaglio” da quelli “fuori travaglio” e quelli urgenti da quelli non
urgenti. Dai dati delle AUSL di Imola, Ferrara, Ravenna e Cesena e delle AOSP di Parma, Reggio Emilia,
Bologna e Ferrara, tuttavia, non risultano, o risultano in misura solo marginale, tagli cesarei “urgenti fuori
travaglio”. Questo verosimile errore di classificazione rende difficile l’interpretazione dei dati.
i parti cesarei non urgenti
fuori travaglio (elettivi) costituiscono, a livello regionale, il 56.9% del totale dei parti cesarei
Analizzando la modalità del parto in relazione ad alcuni indicatori di vulnerabilità si rileva che:
45
Distribuzione percentuale delle donne
secondo il titolo di studio e modalità del parto Durata della gravidanza
Titolo di studio vaginale cesareo operativo Totale
Laurea, Diploma Universitario 68.1% 30.4% 1,5% 100,0%
Diploma Scuola Media Superiore 68.2% 30.3% 1,5% 100,0%
Elementare, Media Inferiore 67,7% 30.8% 1,3% 100,0%
non si osservano differenze nel
ricorso al taglio cesareo in relazione alla scolarità della donna (tab. 77 in allegato)
Distribuzione percentuale delle donne secondo la cittadinanza e modalità del parto
Durata della gravidanza
Cittadinanza vaginale cesareo operativo Totale
italiana 67.2% 31.4% 1,4% 100,0%
straniera 71.1% 27,1% 1,7% 100,0%
la cittadinanza italiana risulta
significativamente associata ad un maggior ricorso al parto cesareo (OR: 1.23; IC 95%: 1.15-1.30) (tab. 78 in allegato)
Distribuzione percentuale delle donne secondo la parità e modalità del parto
Durata della gravidanza
Parità vaginale cesareo operativo Totale
primipare 67.0% 30.6% 2,4% 100,0%
multipare 69.3% 30.3% 1,7% 100,0%
non si osservano differenze nel
ricorso al taglio cesareo in relazione alla parità della donna
L’analisi multivariata (regressione logistica) sui soli parti singoli fornisce le seguenti associazioni
statisticamente significative:
Parto cesareo
età materna ≥35 anni versus 25-34 anni OR∧ = 1.52 (IC 95% 1.44-1.60) età materna <24 anni versus 25-34 anni OR∧ = 0.64 (IC 95% 0.59-0.70) scolarità materna medio bassa versus alta scolarità OR∧ = 1.20 (IC 95% 1.12-1.29) cittadinanza straniera versus italiana OR∧ = 0.91 (IC 95% 0.85-0.97)
(OR∧ aggiustati per classi di età, scolarità, stato civile e cittadinanza della madre)
Commento
Confronto 2003-2004 Sostanziale stabilità rispetto al 2003
Il tasso di parti cesarei registrato in Italia è il più elevato a livello mondiale; il tasso registrato in Emilia-
Romagna (31.1%) è marcatamente più elevato del limite superiore indicato dalle raccomandazioni
dell’OMS47.
I dati desunti dalle Schede di Dimissione Ospedaliera – e quindi dalla classificazione ICD-9 CM - si sono
rivelati non idonei a comprendere la natura del fenomeno ed a sintetizzare la complessa rete di fattori
47 Appropriate technology for birth. Lancet 1985;2:436-7
46
che portano alla decisione di effettuare un parto cesareo, primariamente per la scarsa riproducibilità tra
professionisti diversi delle indicazioni all’intervento.
La classificazione alternativa di Robson, utilizzata nella sezione specifica del presente rappor o, presenta i
vantaggio di identificare, sulla base di dati anamnestici e clinici:
t l
- se la variabilità fra centri diversi nel tasso totale di parti cesarei è ascrivibile ad una diversa
composizione della popolazione assistita;
- le sottopopolazioni di donne gravide maggiormente rappresentate, nelle quali una riduzione del
ricorso al taglio cesareo si tradurrebbe in una riduzione del tasso totale di interventi.
Parto semplice e plurimo I parti plurimi costituiscono l’1.2% del totale (412) (tab. 79 in allegato).; valori inferiori alla media
regionale si osservano in tutte le AUSL eccetto Cesena (1.3%) e Rimini (1.7%). Non sono disponibili i
dati dell’Ospedale Maggiore di Bologna. Presso le AOSP i valori di parti plurimi sono costantemente
superiori al dato regionale e sono compresi tra l’1.6% dell’AOSP di Reggio Emilia e il 2% dell’AOSP di
Parma.
Il tasso di gravidanze plurime associato alla procreazione medico-assistita è di 22.1%.
Commento
Confronto 2003-2004 Sostanziale stabilità rispetto al 2003
47
Presenza di una persona di fiducia della donna in sala parto Nel 88.7% dei casi la donna ha accanto a sé al momento del parto (esclusi i cesarei) una persona di
fiducia, rappresentata nel 92.0% dei casi dal padre del bambino, nel 6.4% da un familiare, nel
restante 1.6% da altra persona di fiducia della donna (tab. 80 in allegato).
L’analisi risulta condizionata dai dati dell’AOSP di Ferrara in quanto inattendibili (non vi sarebbe alcuna
persona di fiducia nel 70% dei casi).
Nel 11.3% dei casi non vi è alcuna persona accanto alla donna (valore che scende al 9.3 se si
escludono i dati dell’AOSP di Ferrara); valori superiori alla media regionale si registrano presso le AUSL
di Ferrara (19.5%), Piacenza (13.3%) e Parma (13.2%).
Commento
Confronto 2003-2004 Sostanziale stabilità rispetto al 2003
La presenza di una persona di fiducia accanto alla donna duran e il parto rappresenta un’importante
opzione per favorire il sostegno emotivo. Le donne che hanno un precoce e continuo supporto duran e
il travaglio, in particolare da persone che non appartengono allo staff ospedaliero, ricorrono meno
frequentemente all’analgesia al par o operativo vaginale e sono maggiormente soddisfatte della loro
esperienza
t
t
, t
.
48
48 Hodnett ED, Gates S, Hofmeyr G J, Sakala C. Continuous support for women during childbirth. The Cochrane Database of Systematic Reviews
2003, Issue 3
48
Vitalità nati
Commento
Confronto 2003-2004 ? Non possibile il confronto
La cattiva qualità dei dati impedisce un’analisi della natimortalità ed il confronto con i dati del 2003 che
rappresentavano una stima (attraverso una indagine confidenziale del dato). Nel 2004 sono stati
registrati 84 nati morti cui potrebbero essere aggiunti altri 26 casi, scartati per la non correttezza della
codifica, che potrebbero tuttavia essere attribuiti a questa categoria (si avrebbe in tal modo una stima
del 3‰ di natimortali à). t
t
t
.
La rilevazione attraverso il CedAP del dato di natimortalità può contribuire in modo sos anziale alla
conoscenza del fenomeno, considerata la carenza degli altri flussi informativi dell’ISTAT. E’ in corso
un’iniziativa per migliorare la qualità delle pratiche assistenziali (percorso diagnostico e supporto alla
famiglia) che dovrebbe con ribuire al miglioramento della qualità dei dati.
Genere dei nati Risultano 18.496 bambini nati con genitali esterni maschili (51.0%) e 17.727 con genitali esterni
femminili (48.9%) (tab 81 in allegato). Sono segnalati 29 casi (0.1%) in cui i genitali esterni risultano,
al momento della nascita, indeterminati (12 di questi 29 casi sono registrati presso l’AUSL di Forlì).
una cattiva qualità della codifica è evidenziata dall’esistenza di una frequente discordanza tra sesso del neonato e aspetto dei genitali: - in 145 casi è codificato il sesso maschile e i
genitali femminili; - in 68 casi è codificato il sesso femminile e
genitali maschili.
Genitali esterni
femminili maschili
Femminile 17635 68 sesso
maschile 145 18337
49
Peso alla nascita Il peso medio alla nascita è pari a 3281 grammi (10° centile 2660; 90° centile 3900).
Il tasso di neonati di peso inferiore ai 2500 grammi (nati di basso peso) è del 6.5%; il tasso di neonati
di peso inferiore ai 1500 g. (nati di peso molto basso) dell’1,1% (tab. 82 in allegato).
per la classe di peso inferiore ai
1500 grammi, il tasso di nati risulta superiore alla media regionale (1.1%) in tutte le AOSP e nel punto nascita di Rimini; di poco superiori alla media i dati dei punti nascita di Bologna Maggiore e Cesena (1.2%)
andamento sovrapponibile si osserva per la classe di peso compreso tra 1500 e 2499 grammi. Un valore inusualmente elevato (6.1%) si osserva presso il punto nascita di Imola
Questi dati confermano una tendenza alla centralizzazione delle nascite di peso basso o molto basso verso i centri che assistono neonati di peso inferiore ai 1500 grammi e partecipano al Registro pretermine della Emilia-Romagna.
Distribuzione percentuale dei neonati secondo peso neonatale e luogo
del parto
Peso neonatale (grammi) Luogo del parto
<1000 1000-1499 1500-2499 ≥2500 Totale
AUSL Piacenza 0,2% 0,2% 5,1% 94,5% 100,0%
AUSL Parma 0,1% 0,0% 4,2% 95,7% 100,0%
AUSL Reggio Emilia 0,1% 0,1% 3,5% 96,4% 100,0%
AUSL Modena 0,0% 0,1% 3,4% 96,4% 100,0%
AUSL Bologna 0,5% 0,4% 4,4% 94,7% 100,0%
AUSL Imola 0,0% 0,1% 6,1% 93,8% 100,0%
AUSL Ferrara 0,2% 0,1% 2,8% 96,9% 100,0%
AUSL Ravenna 0,1% 0,3% 4,1% 95,5% 100,0%
AUSL Forlì 0,2% 0,5% 4,7% 94,6% 100,0%
AUSL Cesena 0,7% 0,5% 4,6% 94,2% 100,0%
AUSL Rimini 0,6% 1,0% 6,3% 92,2% 100,0%
AOSP. Parma 1,1% 1,2% 7,8% 89,8% 100,0%
AOSP. Reggio Emilia 0,7% 0,8% 6,5% 92,0% 100,0%
AOSP. Modena 0,6% 1,2% 7,2% 91,0% 100,0%
AOSP. Bologna 0,7% 1,1% 7,5% 90,7% 100,0%
AOSP. Ferrara 1,3% 1,6% 8,7% 88,5% 100,0%
Totale 0,5% 0,6% 5,4% 93,5% 100,0%
Un ulteriore contributo alla valutazione di efficacia del modello Hub&Spoke di regionalizzazione delle
cure perinatali è costituito dai casi di neonati di peso molto basso nati al di fuori di centri attrezzati per
le cure intensive neonatali. La frequenza di questo evento è 9.7% (16 sui 165) per i nati di peso
inferiore ai 1000 grammi, 8.2% (18 su 219) per i nati di peso compreso tra 1000-1499 grammi.
Distribuzione percentuale delle donne secondo il titolo di studio e peso neonatale
Peso neonatale (grammi)
Titolo di studio <1500 1500-2499 ≥ 2500 Totale
Laurea, Diploma Universitario 0.9% 4,8% 94,4% 100,0%
Diploma Scuola Media Superiore 1.0% 5,4% 93,5% 100,0%
Elementare, Media Inferiore 1,2% 5,7% 93,1% 100,0%
in donne con scolarità medio-bassa si osserva (tab. 83 in allegato) un rischio significativo (rispetto a quelle con alta scolarità) di partorire nati di peso: - inferiore ai 1500 grammi (OR
1.43; IC 95% 1.06-1.94); - tra 1500-2499 g (OR 1.25; IC
95% 1.10-1.42);
Distribuzione percentuale delle donne secondo la cittadinanza e peso neonatale
Peso neonatale (grammi)
Cittadinanza <1500 1500-2499 ≥ 2500 Totale
italiana 1,0% 5,4% 93,7% 100,0%
straniera 1.3% 5,5% 93,2% 100,0%
in donne con cittadinanza straniera si osserva (tab. 84 inallegato) un rischio significativo di partorire nati di peso:
- inferiore ai 1500 grammi (OR 1.37; IC 95% 1.07-1.74);
Per la classe di peso 1500-2499 g l’associazione non risulta significativa
50
Distribuzione percentuale delle donne secondo la parità e peso neonatale
Peso neonatale (grammi)
Parità <1500 1500-2499 ≥ 2500 Totale
primipare 1.3% 6,4% 92,3% 100,0%
multipare 0.8% 4,2% 95,0% 100,0%
in donne primipare si osserva un rischio significativo di partorire nati di peso: - inferiore ai 1500 grammi
(OR 1.67; IC 95% 1.35-2.07);
- tra 1500-2499 g (OR 1.55; IC 95% 1.41-1.70);
L’analisi multivariata (regressione logistica) sui soli parti singoli fornisce le seguenti associazioni
statisticamente significative:
Peso inferiore ai 2500 grammi
età materna ≥35 anni versus 25-34 anni OR∧ = 1.21 (IC 95% 1.09-1.36) scolarità materna medio bassa versus alta scolarità OR∧ = 1.38 (IC 95% 1.18-1.60) scolarità materna medio alta versus alta scolarità OR∧ = 1.21 (IC 95% 1.05-1.40) stato civile non coniugata versus coniugata OR∧ = 1.28 (IC 95% 1.14-1.42)
(OR∧ aggiustati per classi di età, scolarità, stato civile e cittadinanza della madre)
t
Poiché sono stati rilevati casi di incongruenza tra peso neonatale ed età gestazionale (tab. sottos ante),
è stata privilegiata l’analisi per peso alla nascita.
Distribuzione dei nati secondo età gestazionale e peso neonatale
Peso neonatale Età gestazionale
< 1.000 1.000-1.499 1.500-2.499 ≥ 2.500 totale
< 24 sett. 33 1 . 5 39
da 25 a 27 72 23 3 9 107
da 28 a 30 37 90 55 19 201
da 31 a 33 5 74 298 57 434
da 34 a 36 . 20 838 1.277 2.135
da 37 a 39 7 4 648 16.656 17.315
da 40 a 41 6 2 97 14.635 14.740
>= 42 sett. 1 . 10 1.087 1.098
Totale 161 214 1.949 33.745 36.069
risultano 775 i neonati a termine di basso peso (compresi 20 casi, verosimilmente inattendibili, con peso <1500 g). Costituiscono il 2.1% del totale dei nati e questo tasso potrebbe essere assunto come stima approssimativa dei nati di basso peso per età gestazionale
risultano 1367 i neonati pretermine di peso >2500 g (compresi 33 casi, verosimilmente inattendibili, di età gestazionale inferiore alle 31 settimane e di peso >2500 g). Si osservano 1277 nati tra 34 e 36 settimane di età gestazionale, che rappresentano il 59.8% dei nati in questa fascia di età gestazionale
Commento
Confronto 2003-2004 Sostanziale stabilità rispetto al 2003
51
Il tasso di nati a basso peso (sotto i 2500 g) calcolato sulla base dei CedAP è 6.5% e risulta più elevato
di quello desumibile analizzando i DRG di nascita pretermine (in base al peso) delle Schede di
Dimissione Ospedaliera49 (SDO) relative al 2004 (5.5%). Le ragioni di questa difformità, che può influire
significativamente nell’analisi degli esiti perinatali, vanno probabilmente ricercate nella procedura di
assegnazione dei DRG, che tiene con o anche di altri fattori.
t
t
Si è confermata l’associazione tra primiparità e fattori di vulnerabilità, quali la bassa scolarità e la
cittadinanza straniera, con un aumentata incidenza di nascite di basso peso.
Il ruolo assunto dal basso peso quale indicatore associato agli esi i negativi in termini di morbosità e
mortalità in epoca neonatale e in epoca successiva riguarda soprattutto i nati di peso inferiore ai 1500
grammi; si rimanda quindi al Rapporto sulla nascita pretermine della Regione Emilia-Romagna per
un’analisi più dettagliata.
49 Elaborazione su dati Reportistica dinamica SDO - Regione Emilia-Romagna. Analisi DRG per “neonati gravemente immaturi”, “prematurità con o
senza affezioni maggiori” (anno 2004 – ricoveri in Emilia-Romagna). URL: http:/www. regione.emilia-romagna.it/sas/nosologiche/dinamica.htm (ultimo accesso 18.11.2005)
52
Punteggio di Apgar a 5’ e rianimazione neonatale Errori nella immissione dei dati non permettono di distinguere il punteggio di Apgar a 5’ uguale a zero
dalla mancanza dell’informazione (tab. 85 in allegato). Escludendo questo dato dall’analisi, si osserva
un punteggio di Apgar suggestivo di importante sofferenza (punteggio ≤3) nello 0.1% dei nati; una
modesta sofferenza (punteggio 4-7) nell’1.2%; un punteggio normale (8-10) nel 98.7%.
si osserva nella attribuzione del punteggio una eterogeneità non sempre associata alla diversa complessità della casistica afferente ai punti nascita; ad esempio, la frequenza di nati con punteggio <7 (grave o modesta sofferenza) risulta maggiore presso la AUSL di Modena (1.4%) rispetto all’AOSP di Reggio Emilia (0.8%)
nel confronto tra AOSP si osservano
Aziende (Bologna e Ferrara) con assenza assoluta di casi di sofferenza grave (punteggio ≤3)
Distribuzione percentuale dei neonati secondo luogo di evento e punteggio di Apgar
Punteggio di Apgar Luogo del parto
1-3 4-7 8-10 Totale
AUSL Piacenza 0,1% 0,8% 99,1% 100,0%AUSL Parma 0,6% 99,4% 100,0%AUSL Reggio Emilia 0,5% 99,4% 100,0%AUSL Modena 1,4% 98,5% 100,0%AUSL Bologna 0,1% 0,9% 99,0% 100,0%AUSL Imola 0,6% 99,4% 100,0%AUSL Ferrara 0,5% 99,5% 100,0%
AUSL Ravenna 0,3% 0,5% 99,2% 100,0%AUSL Forlì 1,1% 98,9% 100,0%AUSL Cesena 0,1% 0,7% 99,2% 100,0%AUSL Rimini 0,4% 99,5% 100,0%AOSP Parma 0,5% 2,5% 96,9% 100,0%AOSP Reggio Emilia 0,1% 0,7% 99,2% 100,0%AOSP Modena 0,2% 2,1% 97,8% 100,0%AOSP Bologna 1,5% 98,5% 100,0%AOSP Ferrara 3,8% 96,2% 100,0%Totale 0,1% 1,2% 98,7% 100,0%
Il 2.6% dei neonati è stato sottoposto a rianimazione neonatale, l’1.5% tramite ventilazione manuale
e lo 1.1% tramite intubazione (tab. 86 in allegato).
53
ampia variabilità nel ricorso alla
ventilazione manuale si osserva sia tra AUSL (da 0.2% di Reggio Emilia a 2.2% di Imola) che tra AOSP o punti nascita che assistono nati pretermine (da 0.7% dell’AOSP di Bologna a 3% dell’AUSL della stessa città)
ampia variabilità tra AOSP o punti nascita che assistono nati pretermine si osserva anche nella intubazione neonatale (da 0.5% dell’AOSP di Reggio Emilia a 7.8% dell’AOSP di Ferrara)
Distribuzione percentuale dei neonati secondo luogo di evento e manovre di rianimazione neonatale
Manovre di rianimazione Luogo del parto
ventilazione intubazione nessuna manovra
Totale
AUSL Piacenza 0,5% 0,4% 99,1% 100,0% AUSL Parma 0,9% 0,5% 98,6% 100,0% AUSL Reggio Emilia 0,2% 0,2% 99,6% 100,0% AUSL Modena 2,1% 0,4% 97,5% 100,0% AUSL Bologna 3,0% 0,5% 96,5% 100,0% AUSL Imola 2,2% 0,5% 97,3% 100,0% AUSL Ferrara 1,3% 0,3% 98,4% 100,0%
AUSL Ravenna 1,2% 0,4% 98,4% 100,0% AUSL Forlì 1,2% 0,5% 98,3% 100,0% AUSL Cesena 2,2% 0,6% 97,2% 100,0% AUSL Rimini 0,9% 0,4% 98,6% 100,0% AOSP Parma 1,2% 4,1% 94,7% 100,0% AOSP Reggio Emilia 1,2% 0,5% 98,3% 100,0% AOSP Modena 2,0% 1,9% 96,1% 100,0% AOSP Bologna 0,7% 0,8% 98,5% 100,0% AOSP Ferrara 1,4% 7,8% 90,8% 100,0% Totale 1,5% 1,1% 97,5% 100,0%
Analizzando il ricorso alle manovre di rianimazione in relazione alla classe di peso neonatale si osserva
(tabella 87 in allegato) che:
- l’intubazione è stata riportata nel 52.7% dei nati di peso inferiore ai 1000 g; nel 19.6% di quelli di
peso compreso tra 1000-1499 g; nel 4.1% di quelli di peso tra 1500-2499 g e solo nello 0.5% di
nati con peso superiore ai 2500 g.
- la ventilazione manuale è stata riportata, per le stesse classi di età, in 11.5%, 18.7%, 4.8% e
1.5% dei casi.
Commento
Confronto 2003-2004 Sostanziale stabilità rispetto al 2003
Il punteggio di Apgar, pur con i limiti di riproducibilità che lo caratterizzano, mantiene un importante
ruolo quale indicatore della sofferenza feto-neonatale50.
La variabilità osservata nelle manovre di rianimazione neonatale, nonostante la presenza di
raccomandazioni internazionali51, è stata rilevata in studi di audit clinico52 nonché nel Rapporto nascita
pretermine della Regione Emilia-Romagna (relativo ai nati del 2003).
50 Papile LA. The Apgar score in the 21st century. N Engl J Med. 2001;344:519-20 51 Niermeyer S, Van Reempts P, Kattwinkel J, Wiswell T, Burchfield D, Saugstad OD, Milner A, Knaebel S, Perlman J, Azzopardi D, Gunn A, Boyle
R, Toce S, Solimano A; American Heart Association; International Liaison Committee on Resuscitation. Resuscitation of newborns. Ann Emerg Med. 2001;37(4 Suppl):S110-25
52 Mitchell A, Niday P, Boulton J, Chance G, Dulberg C. A prospective clinical audit of neonatal resuscitation practices in Canada. Adv Neonatal Care 2002;2:316-26
54
Le malformazioni al momento della nascita I soggetti con malformazione risultano 206 e rappresentano lo 0.57% del totale dei nati (tab. 88 in
allegato). Vi sono realtà che non segnalano alcuna malformazione (AUSL di Ferrara, Ravenna e Forlì);
solo nelle AUSL di Cesena (1.0%), Rimini (1.4%) e AOSP di Parma (1.2%) e Bologna (1.4%) si supera
il valore dell’1% di malformati registrati.
Commento
Confronto 2003-2004 Sostanziale stabilità rispetto al 2003
t
t t
l
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i
Allo stato attuale la registrazione delle malformazioni è effettuata in sala parto e ciò significa che non
vengono rilevate quelle malformazioni che si evidenziano a un più atten o esame obiettivo o nei primi
giorni di vita. Da questo limite deriva il rela ivo basso tasso di incidenza osserva o (nonché la
variabilità tra i diversi Centri).
E’ in corso un confronto tra i dati registrati dal CedAP e quelli rilevati dal Registro Malformazioni
Congenite del ’Emilia-Romagna (IMER), che ha finora permesso di rilevare che:
- una serie di casi registrati dal CedAP non sono riportati dal Registro (che essendo su base
volontaria non copre la totalità degli eventi);
- una parte dei soggetti con malformazioni rilevati dal Registro non lo sono dal CedAP per i limiti
sopraenunciati.
La modifica delle modalità di rilevazione delle malformazioni attraverso il CedAP, ipotizzandone una
“chiusura” da parte del pediatra e in decima giornata di vita, potrebbe determinare un significativo
miglioramento nella qualità dei dati
- consentendo di rilevare anche le malformazioni (ad esempio cardiache) che possono evidenziarsi
e/o essere diagnosticate nelle ore successive alla nascita;
- garantendo la possibilità di meglio definire la diagnosi, attraverso le indagini necessarie ad
evidenziare se la malformazione diagnosticata alla nascita sia associata ad altre quadri sindromici
malformazion complesse);
- rendendo possibile un utilizzo dei codici della classificazione (ICD-9) più accurato di quello
attualmente possibile, da parte dell’ostetrica, in sala parto.
55
56
I PARTI CESAREI IN EMILIA-ROMAGNA, 2004
Premessa
L’Italia è il paese con il tasso di tagli cesarei (TC) probabilmente più elevato del mondo (35.8% nel 200353),
preceduto forse in questa classifica solo da Cile54 e Grecia55, paesi per i quali mancano rilevazioni complete. Non è
stato raggiunto un consenso su quale dovrebbe essere il tasso ideale di TC, ma la ampia variabilità osservata fra aree
geografiche e fra punti nascita all’interno delle stesse aree geografiche indica l’esistenza di incertezza clinica e la
presenza di determinanti non medici del ricorso all’intervento56. Il continuo incremento nel ricorso al TC registrato
globalmente non può essere infatti spiegato da un contemporaneo aumento della frequenza di complicazioni
ostetriche della gravidanza o del travaglio-parto57. Un contributo rilevante viene attribuito all’incremento di TC elettivi
(TCe), che comprendono una frazione di TC i cui determinanti non sono clinici58. Negli Stati Uniti, utilizzando per la
classificazione dodici codici ICD-9-CM, dopo esclusione delle donne che avevano avuto un travaglio e di quelle con
pregresso taglio cesareo, è risultato un aumento di TCe da 19.7% di tutti i parti cesarei in 1994 a 28.3% in 2001, un
incremento di circa 43.6%59. I TCe eseguiti in donne multigravide con precedente TC forniscono un ulteriore apporto
al totale dei TCe.
Non è possibile conoscere la percentuale complessiva di TCe nel nostro paese; il modello nazionale di Certificato di
assistenza al parto (CedAP) contempla la distinzione fra taglio cesareo d’elezione e in travaglio, ma il dato è stato
elaborato solo a livello di alcune Regioni e non centralmente. Nella Provincia Autonoma di Trento, nel 2001, sul totale
di 5.030 neonati residenti, è stato registrato un tasso di TCe di 11.8% (TC totale 26,0%; TC urgente 14.3%)60. In
Veneto, nel 2002, sono stati registrati 18.3% TCe, con una inversione del rapporto TC elettivo/TC non elettivo
rispetto alla Provincia Autonoma di Trento (TC totale 29.4%; TC in travaglio 11,1%. Dati elaborati su 91.2% dei
nati)61. I CedAP 2004 dell’Emilia-Romagna registrano un tasso complessivo di TC di 30.5%, la maggioranza dei quali
(56.4%) classificati come TCe (non urgenti fuori travaglio).
In questo Rapporto sulla nascita, per analizzare i dati sugli interventi di TC effettuati in Emilia-Romagna nel 2004 (in
particolare sugli interventi di TC nelle donne con pregresso TC) si è scelto di utilizzare la classificazione di Robson62,
che permette di superare i limiti conseguenti alla categorizzazione delle indicazioni al TC derivata dall’utilizzo delle
schede di dimissione ospedaliera (SDO). Uno degli obiettivi della classificazione di Robson è mettere a disposizione
degli interessati un numero limitato e riproducibile di classi di popolazione comparabili fra aree o punti nascita diversi.
Per favorire questo confronto, in questo Rapporto le osservazioni sono state condotte – oltre che in generale - dopo
avere suddiviso i punti nascita in tre gruppi, ognuno dei quali con similare volume di attività.
53 Ministero della salute. Dipartimento della qualità. Direzione generale sistema informativo. Certificato di assistenza al parto (CeDAP). Analisi dell’evento nascita – anno 2003. Roma: Ministero della salute; 2005 54 Belizàn JM et al. Rates and implications of caesarean sections in Latin America: ecological study. BMJ 1999;319:1397–402 55 Mossialos E, Allin S, Karras K, Davaki K. An investigation of Caesarean sections in three Greek hospitals: the impact of financial incentives and convenience. Eur J Public Health 2005;15:288-95 56 Thomas J, Paranjothy S, Royal College of Obstetricians and Gynaecologists: Clinical Effectiveness Support Unit. The National Sentinel Caesarean Section Audit Report. London: RCOG Press, 2001. 57 Bell JS, Campbell DM, Graham WJ, Penney GC, Ryan M, Hall MH. Can obstetric complications explain the high levels of obstetric interventions and maternity service use among older women? A retrospective analysis of routinely collected data. BJOG 2001;108:910-8 58 Basevi V, Baronciani D. Taglio cesareo elettivo: epidemiologia e tendenze. In: Alberico S, Wiesenfeld U. Taglio cesareo. Dalle linee guida al caso clinico. Trieste: Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia; 2004. pagg. 11-26 59 Meikle SF, Steiner CA, Zhang J, Lawrence WL. A national estimate of the elective primary cesarean delivery rate. Obstet Gynecol 2005;105:751-6 60 Piffer S, Franchini S, Gentilini M , Moghadam PF, Bianchi L, Cappelletti M, Kaisermann D, D'Alpaos A, Odorizzi R. Osservatorio Epidemiologico - Direzione Promozione ed Educazione alla salute - Azienda Provinciale per i servizi sanitari Trento. Relazione sullo stato del Servizio Sanitario Provinciale - Rapporto epidemiologico. Trento: Provincia Autonoma di Trento - Assessorato alle Politiche sociali e alla salute; 2003. Pag. 91-129. URL: http://www.trentinosalute.com/UploadDocs/450_cap04.pdf (ultimo accesso 14.11.05) 61 Unità di Epidemiologia e Medicina di Comunità del Dipartimento di Pediatria dell’Università di Padova e dell’Azienda Ospedaliera di Padova. Osservatorio Regionale della Patologia in età Pediatrica. URL: http://www.osservabimbo.it/mappasito_colori.htm (ultimo accesso 14.11.05) 62 Robson MS. Can we reduce the caesarean section rate? Best Pract Res Clin Obstet Gynaecol 2001;15:179-94
57
La classificazione di Robson
“I tassi di taglio cesareo (TC) possono essere in alcuni casi troppo elevati, in altri troppo bassi. Il tasso sarà
determinato in relazione al raggiungimento dell’obiettivo del benessere materno e fetale, deriverà da una decisione
locale e potrà variare nei diversi contesti. [Ma] un tasso potrà essere considerato appropriato solo se sarà disponibile
un’informazione che lo spieghi e lo giustifichi”63. La classificazione dei TC ha quindi la finalità di trasformare i dati in
informazioni utili a processi di audit e di miglioramento clinico.
Sono documentati i limiti della categorizzazione delle indicazioni al TC utilizzando le SDO e, quindi, il sistema ICD-9-
CM, in particolare la ridotta concordanza nella definizione diagnostica64. La frequenza di TC può essere descritta in
maniera riproducibile e maggiormente analitica utilizzando la classificazione di Robson, nella quale i tassi di TC sono
categorizzati sulla base delle caratteristiche della popolazione e distribuiti in 10 classi definite da: parità, numero dei
feti, anamnesi ostetrica, età gestazionale e decorso di travaglio e parto (tabella I) .
Tabella I: Elementi ostetrici e relativi parametri
Elementi ostetrici Parametri
Categoria di gravidanza - gravidanza singola: presentazione cefalica, podalica, obliqua o traversa
- gravidanza multipla
Anamnesi ostetrica - madre nullipara
- madre multipara (con o senza cicatrici uterine)
Andamento del travaglio e parto
- parto spontaneo
- parto indotto
- TC prima del travaglio (elettivo o urgente)
Età gestazionale - età gestazionale in settimane compiute al momento del parto
Da: Robson10, modificata
Le classi così composte sono mutuamente esclusive, totalmente inclusive, facili da costruire e semplici da utilizzare
(tabella II).
Tabella II: Classificazione di Robson
Classe
I Nullipare, singolo cefalico, ≥37 settimane, travaglio spontaneo
II Nullipare, singolo cefalico, ≥37 settimane, travaglio indotto o TC prima del travaglio
III Multipare (escluso precedente TC), singolo cefalico, ≥37 settimane, travaglio spontaneo
IV Multipare (escluso precedente TC), singolo cefalico, ≥37 settimane, travaglio indotto o TC prima del travaglio
V Precedente TC, singolo cefalico, ≥37 settimane
VI Nullipare, presentazione podalica (incluso precedente TC)
VII Multipare, presentazione podalica (incluso precedente TC)
VIII Gravidanze multiple (incluso precedente TC)
IX Presentazioni anomale (incluso precedente TC)
X Pretermine (≤ 36 settimane), presentazione cefalica (incluso precedente TC)
Da: Robson10, modificata
63 Robson MS 2001 cit 64 Korst LM, Gregory KD, Gornbein JA. Elective primary caesarean delivery: accuracy of administrative data. Paediatr Perinat Epidemiol 2004;18:112-9
58
I dati della Regione Emilia-Romagna secondo la classificazione di Robson
Utilizzando questa classificazione, è possibile stabilire il peso percentuale di ciascuna classe sul totale della
popolazione che partorisce: in figura 1 è riportata la distribuzione per l’Emilia-Romagna delle classi per l’anno 2004.
Analogamente si può determinare il peso percentuale che ciascuna classe assume rispetto alla totalità dei TC (figura
2).
Figura 1. Distribuzione percentuale delle donne che hanno partorito nelle 10 classi di Robson. Emilia-Romagna, 2004
Figura 2. Percentuale di TC in ciascuna delle 10 classi di Robson. Emilia-Romagna, 2004
Alcune classi, caratterizzate da una percentuale di popolazione elevata rispetto al totale delle donne che partoriscono,
contribuiscono in minima misura al totale dei TC (ad esempio: classe III); altre, il cui peso in termini di popolazione è
assai ridotto, contribuiscono in modo rilevante al totale dei TC (ad esempio: classe V) (figura 3). Il contributo
maggiore al dato complessivo di TC si osserva, in ordine decrescente, nelle classi II, V, IV, I e X.
Figura 3. Contributo percentuale di ogni classe di Robson al totale delle partorienti e al totale dei TC. Emilia-Romagna, 2004
Classe Robson
Contributo % al tot. parti
Contributo % al tot. TC
I 30,6% 10,6%
II 16,1% 26,4%
III 25,4% 2,7%
IV 8,5% 11,7%
V 7,1% 20,0%
VI 2,6% 8,0%
VII 1,5% 4,5%
VIII 1,2% 3,2%
IX 1,1% 2,6%
X 5,9% 10,3%
TOT 100% 100%
I pesi delle singole classi possono variare fra un punto nascita e un altro, determinando tassi complessivi di TC
diversi. Ad esempio, il tasso atteso di TC è più elevato nei punti nascita con percentuale di popolazione in classe V
(precedente TC, feto singolo cefalico, ≥37 settimane) superiore a quella di altri punti nascita.
Se due punti nascita presentano in una medesima classe una percentuale di popolazione sovrapponibile, ma
differenti tassi di TC, si può formulare l’ipotesi che la differenza osservata sia attribuibile, oltre che alla normale
variabilità clinica, a comportamenti assistenziali diversi.
59
La classificazione di Robson e il confronto tra i diversi punti nascita della Regione Emilia-Romagna
Dall’analisi per singoli punti nascita sono stati esclusi i punti nascita con meno di 150 parti l’anno (Porretta Terme,
Villa Erbosa, Villa Regina, Comacchio, Domus Nova, Villa Maria).
Per evidenziare la dispersione dei valori determinata sia dalla percentuale di popolazione appartenente alle singole
classi che dai relativi tassi di cesarizzazione, la prima lettura dei dati utilizza immagini con valori costanti in ascissa e
ordinata.
nella maggioranza dei punti nascita: - la popolazione è presente in una
percentuale variabile di 23.8%-39.9% del totale dei parti
- la frequenza dei TC è 5%-20% in un punto nascita si osserva bassa percentuale di popolazione (circa 15%) ed elevato tasso di TC (circa 30%)
Classe I di Robson: donne nullipare, parto a termine, travaglio spontaneo, feto singolo, presentazione cefalica.
- la popolazione è presente in una percentuale variabile di 8.8%-24.3% del totale dei parti
- la frequenza dei TC è 29.5%-82.3%
Classe II di Robson: donne nullipare, parto a termine, travaglio indotto o TC prima del travaglio, feto singolo, presentazione cefalica.
- la popolazione è presente in una
Classe III di Robson: donne pluripare, parto a termine, travaglio spontaneo feto singolo, presentazione cefalica.
percentuale variabile di 18.7%-34.1% del totale dei parti
- la frequenza dei TC presenta, tranne che in cinque punti nascita, valori inferiori a 5%
60
nella maggioranza dei punti nascita: - la popolazione è presente in una
percentuale variabile di 5.2%-15% del totale dei parti
- la frequenza dei TC è 13.8%-8%
uperiori (70.5% e 83.3%) si no in due punti nascita
nella quasi totalità dei punti nascita: - la popolazione è presente in una
percentuale variabile di 5%-13% del totale dei parti
- la frequenza dei TC è 61.2%-100%
Classe V di Robson: pregresso taglio cesareo, parto a termine, feto singolo, presentazione cefalica.
nella quasi totalità dei punti nascita: - la popolazione è presenta in una
percentuale inferiore a 4% - la frequenza dei TC è 90%-100% In un punto nascita si registra un tasso di
Classe VI di Robson: donne nullipare feto singolo, presentazione podalica.
TC di poco superiore a 60%
nella quasi totalità dei punti nascita: - la popolazione è presenta in una
percentuale inferiore a 2.4% - la frequenza dei TC è 81.8%-
100%
Classe VII di Robson: donne pluripare feto singolo, presentazione podalica.
62. Valori sregistra
Classe IV di Robson: donne pluripare, parto a termine, travaglio indotto o TC prima del travaglio feto singolo, presentazione cefalica.
In un punto nascita, in cui la popolazione è presente in 4% di tutti i parti, si registra un tasso di TC di 60%
61
- la popolazione è presenta in una
percentuale inferiore a 2% - la frequenza dei TC è 50%-100%
Classe VIII di Robson: gravidanze multiple
nella maggioranza dei punti nascita: - la popolazione è presente in una
percentuale inferiore a 2.3% di tutti i parti
- la frequenza dei TC è 60%-100%
Classe IX di Robson: feto singolo, presentazione anomala
In due punti nascita si registra una percentuale di popolazione di 6.5% e 7% In quattro punti nascita si registrano tassi di TC ≤50%
nella maggioranza dei punti nascita: - la popolazione è presente in una
percentuale di 2.6%-7.8% di tutti i parti
- la frequenza dei TC è 27.9%-67.1%
Classe X di Robson: feto singolo, presentazione cefalica, pretermineIn due punti nascita si registrano percentuali superiori di popolazione presente (9.5% e 11%) e frequenza di TC (74.2% in entrambi)
62
I dati della Regione Emilia-Romagna secondo la classificazione di Robson e le dimensioni del punto nascita
Escludendo dall’analisi i punti nascita con meno di 150 parti l’anno (Porretta Terme, Villa Erbosa, Villa Regina,
Comacchio, Domus Nova, Villa Maria), i centri sono stati classificati in tre gruppi secondo il numero di parti effettuati
nel 2004 (dati SDO); ogni punto nascita è stato contrassegnato con un numero (tabella I I). I
Tabella III. Classificazione dei punti nascita per numero di eventi/anno nel 2004.
Punto nascita parti/anno gruppo numero
Piacenza 1.332 B 1
Fiorenzuola d'Arda 693 A 2
Fidenza 495 A 3
Borgo Val di Taro 186 A 4
Città di Parma 335 A 5
Guastalla 793 A 6
Montecchio Emilia 900 B 7
Scandiano 843 B 8
Castelnovo ne' Monti 226 A 9
Carpi 1.546 B 10
Mirandola 637 A 11
Sassuolo 739 A 12
Pavullo nel Frignano 603 A 13
Bentivoglio 1.043 B 14
Ospedale Maggiore - Bologna 2.792 C 15
Imola 1.098 B 16
Ospedale del Delta 542 A 17
Cento 657 A 18
Ravenna 1.078 B 19
Lugo 1.103 B 20
Faenza 852 B 21
Forlì 1.327 B 22
Cesena 2.268 C 23
Rimini 2.494 C 24
Ospedali Riuniti - Parma 2.492 C 25
S.Maria Nuova – Reggio Emilia 2.385 C 26
Policlinico - Modena 3.023 C 27
S.Orsola-Malpighi - Bologna 3.653 C 28
Arcispedale S. Anna - Ferrara 1.347 B 29
gruppo A: punti nascita con numero di parti compresi tra 150-799 gruppo B: punti nascita con numero di parti compresi tra 800-1999 gruppo C: punti nascita con numero di parti superiore a 1999
Vengono di seguito descritti i tassi di TC registrati in ognuna delle classi di Robson nei singoli punti nascita, ciascuno
dei quali incorporato nel gruppo di appartenenza. Per facilitare la lettura è stata scelta una scala di valori in ascissa
e/o in ordinata diversa per ogni classe.
63
I classe di Robson: nullipare, singolo cefalico, ≥37 settimane, travaglio spontaneo
150-799 parti/anno
Il tasso med
In tutti i gr
dispersione
(dall’1.7% a
popolazione
Gruppo A
Punto nascitaPercentuale popolazione
Frequenza cesarei
2 34,4% 12,7% 3 33,2% 5,0% 4 29,1% 9,4% 5 15,7% 27,5% 6 30,6% 11,6% 9 23,9% 3,8% 11 30,5% 11,2% 12 25,4% 17,1% 13 39,9% 7,5% 17 31,3% 17,8% 18 31,7% 4,9%
Punto Percentuale Frequenza 800-1999 parti/anno
u
Gruppo B
nascita popolazione cesarei 1 34,8% 10,2% 7 23,8% 18,1% 8 31,2% 8,9% 10 31,4% 9,5% 14 34,7% 16,1% 16 28,3% 12,7% 19 35,3% 10,4% 20 39,7% 10,4% 21 35,8% 13,6% 22 29,7% 8,6% 29 32,5% 8,2%
C ≥2000 parti/anno
GruppoPunto nascita
Percentuale popolazione
Frequenza cesarei
15 31,8% 3,2% 23 30,2% 1,7% 24 28,4% 9,1% 25 27,8% 15,6% 26 29,5% 7,3% 27 25,9% 12,0% 28 31,3% 17,9%
io di TC risulta inferiore nel gruppo C (9.9%) rispetto ai due gruppi A e B (11.1%).
ppi si osserva variabilità nel tasso di TC tra i diversi punti nascita; nel gruppo C si rileva una minore
nei valori percentuali della popolazione (tra 25.9% e 31.8%), ma una ampia variabilità nel tasso di TC
l 17.9%). Nel confronto tra gruppo A e B, a fronte di un’eguale dispersione dei valori percentuali di
, il gruppo B presenta una minore variabilità nel tasso di TC.
64
II classe di Robson: nullipare, singolo cefalico, ≥37 settimane, travaglio indotto o TC prima del travaglio
Punto nascita
Percentuale popolazione
Frequenza cesarei
2 13,1% 54,4% 3 12,2% 50,8% 4 15,9% 75,9% 5 24,3% 82,3% 6 20,1% 49,0% 9 18,5% 63,4% 11 10,5% 51,7% 12 17,8% 55,7% A 150-799 parti/anno
Il tasso di TC r
Nel gruppo C
inclusa in ques
In una analisi
indotto, il tass
gli estremi, il t
Gruppo
13 8,8% 29,5% 17 14,2% 54,9% 18 15,5% 45,5%
Punto nascita
Percentuale popolazione
Frequenza cesarei
1 12,8% 55,3% 7 21,9% 46,6% 8 20,1% 46,1% 10 16,0% 42,7% 14 13,3% 57,4% 16 20,8% 40,3% 19 11,7% 38,4% 20 11,3% 40,7% 21 10,3% 56,9% 22 19,5% 54,2% 29 17,0% 60,2%
B 800-1999 parti/anno
C ≥2000 parti/anno
GruppoGruppo
Punto nascita
Percentuale popolazione
Frequenza cesarei
15 16,2% 40,1% 23 16,1% 39,9% 24 16,4% 52,2% 25 16,2% 69,2% 26 14,7% 43,4% 27 17,1% 49,8% 28 18,4% 45,9%
isulta superiore nel gruppo A (54.7%) rispetto al gruppo B (48.9%) e al gruppo C (48.5%).
si osservano, rispetto agli altri due gruppi, una minore variabilità sia nella percentuale di popolazione
ta classe (14.7%-17.1%), sia (escludendo il punto nascita 25) nella percentuale di TC (40.1%-52.2%).
per sottoclasse, fra le nullipare con feto singolo cefalico a età gestazionale ≥37 settimane e travaglio
o di TC risulta superiore nel gruppo B (28.5%) rispetto ai gruppi A (23.6%) e C, nel quale, eliminando
asso si attesta nel range 21.4%-27.1%.
65
III classe di Robson: multipare (escluso precedente TC), singolo cefalico, ≥37 settimane, travaglio spontaneo
Punto Percentuale Frequenza
150-799 parti/anno
A
Il tasso di T
osserva una
Al contrario
popolazione
Gruppo
nascita popolazione cesarei2 26,0% 1,7% 3 32,8% 1,9% 4 34,1% 3,2% 5 14,5% 2,1% 6 22,3% 1,8% 9 23,0% 2,0% 11 32,3% 2,2% 12 26,7% 2,0% 13 31,1% 1,3% 17 29,7% 6,7% 18 30,9% 2,5%
Punto Percentuale Frequenza 800-1999 parti/anno
C
Gruppo B
nascita popolazione cesarei1 23,5% 2,3% 7 21,7% 3,7% 8 23,9% 5,5% 10 28,0% 1,0% 14 28,7% 5,4% 16 20,9% 4,4% 19 28,6% 4,0% 20 27,5% 2,1% 21 33,0% 2,2% 22 24,7% 2,5% 29 21,8% 3,7%
≥2000 parti/anno C
GruppoPunto nascita
Percentuale popolazione
Frequenza cesarei
15 24,5% 2,8% 23 27,5% 0,3% 24 27,2% 5,8% 25 18,7% 6,3% 26 27,0% 2,9% 27 24,5% 1,8% 28 23,1% 5,2%
risulta inferiore nel gruppo A (2.5%) rispetto al gruppo B (3.5%) e al gruppo C (3.2%). Nel gruppo A si
maggiore variabilità nella percentuale di popolazione e un tasso di TC omogeneo attorno a valori di 2%.
, nel gruppo C si osserva (escludendo il punto nascita 23) una minor variabilità nelle percentuali di
e ampio range (1.8%-6.3%) di frequenza di TC.
66
IV classe di Robson: multipare, singolo cefalico, ≥37 settimane, travaglio indotto o TC prima del travaglio
150-799 parti/anno
Il tasso di T
In una anali
indotto, si re
associazione
Gruppo A
Punto nascita
Percentuale popolazione
Frequenza cesarei
2 5,2% 33,3% 3 8,0% 38,5% 4 7,1% 30,8% 5 11,1% 83,3% 6 8,3% 44,4% 9 11,3% 60,0% 11 5,4% 20,0% 12 10,1% 33,8% 13 5,8% 13,8% 17 15,0% 61,3% 18 11,1% 30,6%
Punto Percentuale Frequenza 800-1999 parti/anno
C r
si
gi
tr
Gruppo B
nascita popolazione cesarei 1 6,5% 32,6% 7 12,9% 27,2% 8 8,4% 47,1% 10 5,9% 19,5% 14 8,5% 54,0% 16 9,3% 21,8% 19 6,9% 28,8% 20 6,1% 28,1% 21 7,0% 32,7% 22 9,8% 49,2% 29 6,7% 40,0%
C ≥2000 parti/anno
GruppoPunto nascita
Percentuale popolazione
Frequenza cesarei
15 5,8% 26,6% 23 8,4% 44,0% 24 14,0% 70,5% 25 10,5% 62,8% 26 6,8% 38,6% 27 8,7% 27,7% 28 8,0% 33,7%
isulta superiore nel gruppo C (45.9%) rispetto ai gruppi A (44.0%) e B (35.0%).
per sottoclasse, fra le multipare con feto singolo cefalico a età gestazionale ≥37 settimane e travaglio
stra un tasso di TC (indipendentemente dal gruppo di appartenenza) di 4%-5%. Non sembra esservi
a percentuale di popolazione con travaglio indotto e tasso di TC.
67
V classe di Robson: precedente TC, singolo cefalico, ≥37 settimane
Punto nascita
Percentuale popolazione
Frequenza cesarei
2 11,2% 92,2% 3 6,6% 100,0% 4 8,2% 86,7% 5 9,2% 90,0% 6 9,4% 87,5% 9 12,6% 100,0% 11 9,9% 85,5% A
Il tasso di TC r
La distribuzion
valore di 10%
Gruppo
12 10,7% 94,9% 13 5,0% 72,0% 17 2,2% 81,8% 18 4,8% 74,2%150-799 parti/anno
Punto nascita
Percentuale popolazione
Frequenza cesarei
1 13,0% 94,8% 7 8,5% 90,7% 8 7,0% 93,1% 10 9,8% 85,2% 14 5,5% 80,4% 16 10,7% 90,5% B
is
e
. S
Gruppo
19 5,5% 77,4% 20 6,4% 61,2% 21 6,9% 72,9% 22 6,6% 94,1% 29 5,7% 95,3%800-1999 parti/anno
Punto nascita
Percentuale popolazione
Frequenza cesarei
15 5,8% 75,3% 23 5,9% 86,1% 24 0,4% 90,0% 25 7,2% 91,9%
u
Gruppo C
26 7,4% 82,6% 27 10,0% 80,3% 28 5,9% 87,2%≥2000 parti/anno
lta superiore nel gruppo A (89.2%) rispetto al gruppo B (86.0%) e al gruppo C (83.2%).
percentuale dei pregressi TC risulta ampia in tutti i gruppi, anche se solo nei primi due supera il
olo nel gruppo C il tasso di TC non supera il 90% (eccetto il punto nascita 25).
68
VI classe di Robson: nullipare, presentazione podalica
Punto nascita
Percentuale popolazione
Frequenza cesarei
2 2,0% 85,7% 3 2,1% 100,0% 4 1,6% 100,0% 5 5,8% 100,0% 6 2,6% 100,0% A
La popolazione inc
disponibili raccoma
Il tasso di TC risult
gruppo C è signif
popolazione superi
65 Hofmeyr GJ, HannaIssue 2; 2003
Gruppo
9 3,2% 100,0% 11 2,5% 92,9% 12 2,2% 100,0% 13 2,0% 90,0% 17 0,4% 100,0% 18 1,2% 100,0%150-799 parti/anno
Punto nascita
Percentuale popolazione
Frequenza cesarei
1 2,3% 96,8% 7 2,9% 100,0% 8 2,5% 100,0% 10 2,3% 96,9% 14 1,8% 100,0% 16 2,0% 100,0%
o
Gruppo B
19 3,2% 93,6% 20 2,1% 95,5% 21 1,4% 100,0% 22 1,7% 90,9% 29 1,8% 95,0%800-1999 parti/anno
Punto nascita
Percentuale popolazione
Frequenza cesarei
15 2,6% 98,6% 23 3,1% 97,1% 24 2,2% 98,0% 25 5,5% 62,3% C
Gruppo 26 3,6% 94,0% 27 2,6% 96,0% 28 2,6% 100,0%≥2000 parti/anno
lusa in questa classe è in una condizione clinica per la quale, differentemente dalle altre, sono
ndazioni univoche: nella presentazione podalica il TC migliora gli esiti di salute peri- e neo-natali65.
a inferiore nel gruppo C (89.1%) rispetto al gruppo A (96.7%) e al gruppo B (96.9%); il dato del
icativamente influenzato dal punto nascita 25 (tasso di TC pari a 62.3% con percentuale di
re a 5%).
h ME. Planned caesarean section for term breech delivery. The Cochrane Database of Systematic Reviews,
69
VII classe di Robson: multipare, presentazione podalica
Punto nascita
Percentuale popolazione
Frequenza cesarei
2 1,9% 92,3% 3 0,6% 100,0% 4 0,5% 100,0% 5 2,2% 100,0% 6 1,4% 90,9% A
Nella presentazion
gruppo C (83.7%)
60.0% con percent
66 Hofmeyr GJ 2003 cit
Gruppo
9 0,9% 100,0% 11 2,0% 81,8% 12 2,4% 94,4% 13 1,8% 100,0% 17 1,2% 83,3% 18 1,7% 100,0%150-799 parti/anno
Punto nascita
Percentuale popolazione
Frequenza cesarei
1 1,1% 100,0% 7 1,1% 100,0% 8 0,7% 100,0% 10 1,0% 92,9% 14 1,4% 100,0% 16 1,0% 100,0% B
Gruppo 19 1,0% 90,0% 20 1,2% 92,3% 21 1,0% 100,0% 22 0,6% 100,0% 29 1,2% 100,0%800-1999 parti/anno
Punto nascita
Percentuale popolazione
Frequenza cesarei
15 1,1% 96,8% 23 1,7% 86,5% 24 1,6% 97,3% C
Gruppo 25 4,0% 60,0% 26 2,0% 93,5% 27 1,8% 86,8% 28 1,2% 94,7%≥2000 parti/anno
e podalica il TC migliora gli esiti di salute peri- e neo-natali66. Il tasso di TC risulta inferiore nel
rispetto ai gruppi A (93.5%) e B (97.5%), dato influenzato dal punto nascita 25 (tasso di TC pari a
uale di popolazione superiore a 4%).
70
VIII classe di Robson: gravidanze multiple (incluso precedente TC)
Punto nascita
Percentuale popolazione
Frequenza cesarei
2 1,2% 100,0% 3 0,8% 50,0% 4 - - 5 1,2% 75,0% 6 0,8% 100,0% 9 0,9% 100,0% 11 1,3% 71,4% 12 0,8% 83,3% A 150-799 parti/anno
Si osservano tas
Le gravidanze m
(se si esclude il
superiore.
Gruppo
13 0,4% 50,0% 17 0,6% 100,0% 18 0,2% 100,0%Punto nascita
Percentuale popolazione
Frequenza cesarei
1 0,8% 70,0% 7 0,8% 71,4% 8 1,0% 100,0% 10 0,9% 100,0% 14 0,7% 100,0% 16 1,1% 91,7% 19 0,4% 75,0% B 800-1999 parti/anno
s
u
Gruppo
20 0,6% 83,3% 21 1,3% 66,7% 22 0,9% 58,3% 29 1,9% 95,2%Punto nascita
Percentuale popolazione
Frequenza cesarei
15 - - 23 1,4% 60,0% 24 1,7% 95,0% 25 2,0% 85,1% ≥2000 parti/anno
Gruppo C 26 1,6% 79,0% 27 1,8% 82,4% 28 1,7% 85,2%i di TC decrescenti dal gruppo B (84.3%) ai gruppi A (83.7%) e C (82.3%).
ltiple sono, come atteso, percentualmente rappresentate in maggior misura nel gruppo C, nel quale
punto nascita 23) il tasso di TC è 80%-95%, mentre nei gruppi A e B si osserva una variabilità
71
IX classe di Robson: presentazioni anomale (incluso precedente TC)
Punto nascita
Percentuale popolazione
Frequenza cesarei
2 0,1% 100,0% 3 0,6% 100,0% 4 - - 5 6,5% 95,2% 6 0,7% 60,0% 9 2,3% 40,0% 11 1,4% 100,0% 12 0,8% 66,7% A
Il tasso di TC risulta sup
La percentuale di pop
suggestivi di errori di c
popolazione simili.
Gruppo
13 0,8% 100,0% 17 - - 18 0,3% 100,0%150-799 parti/anno
Punto nascita
Percentuale popolazione
Frequenza cesarei
1 0,1% 100,0% 7 0,6% 80,0% 8 0,6% 40,0% 10 1,0% 64,3% 14 0,3% 100,0% 16 - - B
e
ola
od
Gruppo
19 0,4% 100,0% 20 1,1% 18,2% 21 - - 22 - - 29 0,4% 100,0%800-1999 parti/anno
Punto nascita
Percentuale popolazione
Frequenza cesarei
15 7,0% 77,4% 23 0,3% 100,0% 24 0,3% 85,7% 25 0,6% 50,0% C
Gruppo 26 1,1% 61,5% 27 1,0% 71,4% 28 0,2% 83,3%≥2000 parti/anno
riore nel gruppo A (83.9%) rispetto ai gruppi C (74.8%) e B (55.6%).
zione con presentazione anomala del feto presenta, nei punti nascita 5, 9 e 15, valori
ifica. Una ampia variabilità dei tassi di TC si osserva nell’ambito di centri con percentuali di
72
X classe di Robson: pretermine (≤ 36 settimane), presentazione cefalica (incluso precedente TC)
Punto Percentuale Frequenza A 150-799 parti/anno
Il tasso di TC risulta s
Nascita pretermine è
assistenziale. Il tass
frequenza di nascit
dell’intervento sulla s
di popolazioni simili t
67 Grant A, Glazener CMA. Systematic Reviews, Issue
Gruppo
nascita popolazione cesarei2 4,9% 55,9% 3 3,1% 33,3% 4 3,3% 33,3% 5 9,5% 74,2% 6 3,8% 37,9% 9 3,6% 50,0% 11 4,2% 43,5% 12 3,0% 59,1% 13 4,4% 31,8% 17 5,2% 57,7% 18 2,6% 41,2%
Punto Percentuale Frequenza B 800-1999 parti/anno
up
u
o
e
alu
ra
Ele2;
Gruppo
nascita popolazione cesarei1 5,1% 27,9% 7 5,8% 37,3% 8 4,6% 39,5% 10 3,7% 41,2% 14 5,2% 49,1% 16 5,8% 54,0% 19 6,8% 41,5% 20 4,0% 45,2% 21 3,3% 17,4% 22 6,0% 50,7% 29 11,0% 74,2%
C ≥2000 parti/anno
GruppoPunto nascita
Percentuale popolazione
Frequenza cesarei
15 5,1% 43,6% 23 5,4% 47,1% 24 7,8% 59,6% 25 7,5% 60,9% 26 6,3% 58,5% 27 6,7% 47,7% 28 7,6% 67,1%
eriore nel gruppo C (56.1%) rispetto ai gruppi A (50.5%) e B (48.1%).
na definizione generica, includente età gestazionali molto diverse e con differente impegno
di TC più elevato nel gruppo C può, almeno in parte, essere attribuito a una maggiore
pretermine a età gestazionali più basse, per quanto manchino prove della efficacia
te peri- e neonatale67. Si osserva nei tre gruppi una variabilità dei tassi di TC per percentuali
loro.
ctive caesarean section versus expectant management for delivery of the small baby. The Cochrane Database of 2001
73
Commento
La complessa rete causale che porta alla decisione di quale modalità utilizzare nel parto coinvolge elementi relativi al
benessere materno (inclusa la soddisfazione), al benessere fetale, alle competenze e alla esperienza dei
professionisti, oltre a determinanti di natura non medica, tutti difficilmente analizzabili con indicatori sintetici.
La classificazione di Robson non ha la finalità di fornire gli elementi per una valutazione di appropriatezza nel ricorso
al TC, ma unicamente di descrivere la presenza e la dimensione della variabilità nel ricorso all’intervento in sotto-
popolazioni di donne che hanno partorito. Con la classificazione di Robson, quindi, non abbiamo a disposizione nulla
di più che un numero limitato e riproducibile di classi di popolazione comparabili fra aree o punti nascita diversi68,69.
Di queste sottopopolazioni, alcune, come la I e la III, sono definite da caratteristiche anamnestico-cliniche tali da
giustificare l’ipotesi di una discreta omogeneità fra un punto nascita ed un altro delle medesime dimensioni, altre
invece non soddisfano completamente questo requisito, potendo comprendere situazioni cliniche di diversa
complessità. L’età materna e la cittadinanza o il gruppo etnico di appartenenza non sono presi in considerazione. Uno
stesso gruppo comprende sia le donne con induzione del travaglio sia quelle con TC prima dell’inizio del travaglio. Il
gruppo delle donne con gravidanza multipla o presentazione podalica comprende anche quelle con precedente TC e,
in questi casi, quest’ultima informazione viene perduta70. I nati pretermine in presentazione cefalica sono tutti
considerati nella classe X, ma non sono distinti per epoca gestazionale o peso neonatale, indebolendo la validità di un
confronto tra punti nascita anche delle medesime dimensioni. Da questo punto di vista, alcuni quesiti anche rilevanti
rimangono insoddisfatti e devono trovare risposta in altre elaborazioni di dati. Altri limiti, specifici della utilizzazione
della classificazione di Robson in questo Rapporto, sorgono dalla raccolta e codifica dei dati. Alcuni errori (ad
esempio, percentuali non attendibili, in alcuni punti nascita, relativamente a presentazione podalica o anomala)
possono essere assunti come indicatori di rilevazione di scarsa qualità.
Oltre che descrivere la variabilità nei tassi di TC, con la classificazione di Robson è possibile identificare quelle
sottopopolazioni che più di altre contribuiscono a determinare il tasso complessivo di TC in una area geografica
(nazione, regione, provincia) o in un singolo punto nascita. In Emilia-Romagna, ad esempio, i maggiori contributi al
tasso di TC complessivo sono determinati in ordine decrescente, dalle classi II, V, IV, I e X (figura 2), che nel
complesso concorrono con l’80,2% al totale dei TC.
Classe I di Robson: (nullipare, singolo cefalico, ≥37 settimane, travaglio spontaneo)
In classe I è incluso il 30.6% dei totale dei parti; il contributo al totale dei TC è del 10.6%.
La classe I e la III (27.7% dei parti) rappresentano insieme le classi più numerose, in cui è verosimile siano compresi
prevalentemente casi a basso rischio, dal momento che induzioni del travaglio, TC elettivi, anomalie della
presentazione, pregressi TC, gravidanze plurime e parti pretermine sono inclusi in altre classi.
Il valore medio del tasso di TC in questa classe è del 10.5% (mediana 10.4%); 13 punti nascita su 29 presentano
tassi inferiori al 10%.
Nei centri con un maggior numero di parti (gruppo C), il tasso medio di TC è lievemente inferiore (9.9%) rispetto ai
punti nascita dei gruppi A e B (11.1%), dato che indirettamente supporta l’ipotesi di una classe a basso rischio.
L’ampiezza della variabilità osservata nella frequenza dei TC risulta sovrapponibile nei tre gruppi: il range per il
gruppo A è 3.8%-27.5%, per il gruppo B è 8.2%-18.1%, per il gruppo C 1.7% -17.9%.
68 Fischer A, LaCoursiere DY, Barnard P, Bloebaum L, Varner M. Differences between hospitals in cesarean rates for term primigravidas with cephalic presentation. Obstet Gynecol 2005; 105: 816-821 69
Maso G et al. La classificazione del taglio cesareo. In: Alberico S, Wiesenfeld U. Taglio cesareo. Dalle linee guida al caso clinico. Trieste: Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia; 2004. pagg. 44-61 70 Paranjothy S, Frost C, Thomas J. How much variation in CS rates can be explained by case mix differences? BJOG 2005;112:658–66
74
La variabilità osservata non pare riconducibile ad una diversa incidenza di patologie in questa classe e sembra
prevalentemente attribuibile a politiche assistenziali diverse.
Classe II di Robson: (nullipare, singolo cefalico, ≥37 settimane, travaglio indotto o TC prima del travaglio)
In classe II è incluso il 16.1% dei totale dei parti. Questa classe fornisce il contributo maggiore (26.4%) al tasso
regionale di TC .
Il valore medio del tasso di TC in questa classe è del 49.7% (mediana 50.8%); 7 punti nascita su 29 presentano tassi
inferiori al 45%. I dati disponibili descrivono una situazione in cui il TC elettivo non costituisce una alternativa
all’induzione (figura 4).
Figura 4. Frequenza di induzioni del travaglio e tagli cesarei elettivi in classe II di Robson. Emilia-Romagna, 2004
Non si osserva una correlazione significativa tra TC elettivi e ricorso all’induzione (r2: 0.09)
L’ampia variabilità nella frequenza di TC osservata nei tre gruppi di ospedali non è associata alla diversa frequenza di
induzione osservata nei punti nascita e sembra attribuibile a diverse politiche assistenziali. Un’analisi dei tassi di TC
per età gestazionale permetterebbe di valutare, nei diversi punti nascita, il peso assunto dall’induzione nelle
gravidanze post-termine.
Classe IV di Robson: (multipare, singolo cefalico, ≥37 settimane, travaglio indotto o TC prima del travaglio)
In classe IV è incluso l’8.5% dei totale dei parti della regione; il contributo al totale dei TC è dell’11.7%.
Il valore medio del tasso di TC in questa classe è del 41.9% (mediana 33.7%); 9 punti nascita su 29 presentano tassi
inferiori al 30%.
Classe V di Robson: (precedente TC, singolo cefalico, ≥37 settimane)
In classe V è incluso il 7.1% dei totale dei parti afferenti ai punti nascita della regione; questa classe fornisce il
secondo contributo più consistente (20.0%), dopo la classe II, al tasso regionale di TC.
Il valore medio del tasso di TC in questa classe è dell’85.9% (mediana 87.2%); 10 punti nascita su 29 presentano
tassi inferiori all’85%.
Un pregresso cesareo non influenza la scelta del livello del punto nascita in cui partorire: la percentuale di
popolazione in V classe presenta ampie variabilità sia nel gruppo A (range 2.2%-12.6%), che nei gruppi B (5.5%-
13.0%) e C (5.9%-10.0%), escluso il punto nascita 24.
Nel gruppo C si osserva una frequenza di TC (83.2%) inferiore a quella dei gruppi A (89.2%) e B (86.0%). L’ipotesi
da verificare è se nei punti nascita con maggiori esperienza e risorse anestesiologiche vi sia una maggiore frequenza
di travagli di prova (TdP).
In Italia nel 2003 - secondo l’elaborazione nazionale dei CeDAP, che comprende i dati trasmessi da 541 punti nascita,
pari all’84% dei nati vivi registrati sia con le SDO che nelle anagrafi comunali - ha avuto un parto vaginale dopo
75
precedente TC il 12% delle donne che hanno partorito (13.7% in ospedale pubblico; 5,1% in casa di cura privata
accreditata; 3.4 % in casa di cura privata non accreditata)71.
In una donna che ha subito un pregresso TC, sia un taglio cesareo elettivo (TCe) che un TdP sono associati a
benefici e rischi. La valutazione di efficacia di questi due diversi modelli assistenziali è derivata da studi non
randomizzati e questo ne limita la validità72. Le cinque revisioni metanalitiche della letteratura pubblicate
comprendono studi di diverso disegno e di diversa qualità, alcuni dei quali presenti in più di una di queste revisioni73.
Questi elementi rendono difficoltosa l’interpretazione dei risultati e, nel complesso, le informazioni disponibili
includono ricerche imprecise e scadenti, incoerenti nelle definizioni utilizzate e con elevata variabilità nei risultati
riportati74. Inoltre, la qualità dell’informazione è ulteriormente limitata dalla non comparabilità fra i gruppi, dal
momento che, nella maggioranza degli studi, non è esplicito se le donne assegnate al TCe erano anche eleggibili per
un TdP75.
Anche i risultati degli studi di popolazione devono essere interpretati con cautela. L’uso della classificazione ICD-9 CM
nella valutazione dell’incidenza di rottura d’utero nella popolazione con TdP, ad esempio, ha mostrato di avere un
valore predittivo positivo inferiore a 40%76.
Non disponiamo quindi di prove dirette su benefici e rischi del TdP rispetto al TCe in donne con caratteristiche simili
eccetto la modalità di parto. Le informazioni sono solo indirette, desunte da studi di diversa qualità. Il tasso di
successo di un travaglio di prova in donne con pregresso taglio cesareo varia da 60% a 82%. Il tasso combinato
ricavato da tutti gli studi prospettici di coorte condotti in ospedali di terzo livello o universitari è 75.9%. I tassi di
mortalità materna e i tassi di isterectomia non differiscono fra TdP e TCe e non sono stati condotti studi
specificatamente diretti a valutare il rischio di incontinenza urinaria o disturbi del pavimento pelvico in donne con
pregresso TC. Il tasso di infezioni è superiore nel TCe rispetto il TdP; ancora superiore è il tasso di infezioni in donne
che hanno avuto un TdP successivamente esitato in TC. Non disponiamo di studi che abbiano valutato la morte
neonatale direttamente attribuibile alla scelta materna di un TdP o di un TCe e la stima del rischio di morte perinatale
associato a TdP è incerta. I risultati di due studi con un campione numeroso forniscono stime di rischio di mortalità
perinatale consistentemente diverse: 9% in TdP versus 5% in TCe l’uno; 1.29% in TdP versus 0.11% in TCe l’altro77.
Sulla base di queste informazioni, società scientifiche raccomandano: “la maggior parte delle donne con pregresso
taglio cesareo e incisione trasversale uterina bassa sono candidate ad un TdP, sul quale dovrebbero ricevere
dettagliate informazioni e che dovrebbe essere loro proposto”78,79 oppure “una volta accertata l’assenza di
controindicazioni, ad una donna con 1 precedente taglio cesareo con incisione traversa del segmento uterino inferiore
dovrebbe essere offerto un TdP con una appropriata discussione dei benefici e dei rischi materni e perinatali”80,81.
Poichè “benefici e rischi del TdP versus TCe rimangono incerti… le donne che hanno avuto un pregresso TC
dovrebbero essere supportate nella loro scelta di un TdP e dovrebbero essere informate che: la rottura uterina è una
71 Ministero della Salute. Certificato di asssistenza al parto. Analisi dell’evento nascita – Anno 2003. Roma: Ministero della salute; 2005 72 Dodd JM, Crowther CA, Huertas E, Guise JM, Horey D. Planned elective repeat caesarean section versus planned vaginal birth for women with a previous caesarean birth. The Cochrane Database of Systematic Reviews, Issue 4; 2004 73 Dodd JM 2004 cit. 74 Guise J-M, McDonagh M, Hashima J et al. Vaginal Birth After Cesarean (VBAC). Evidence Report/Technology Assessment No. 71. Rockville, MD: Agency for Healthcare Research and Quality; 2003. URL: http://www.ahrq.gov/clinic/tp/vbactp.htm (ultimo accesso 11.111.05) 75 Dodd JM 2004 cit 76 Weiss J et al. Use of hospital discharge data to monitor uterine rupture - Massachusetts, 1990-1997. MMWR 2000;49:245-8. URL: http://www.cdc.gov/mmwr/preview/mmwrhtml/mm4912a1.htm (ultimo accesso 11.11.05) 77 Guise J-M 2003 cit. 78 ACOG Practice Bulletin No. 54. Vaginal birth after previous cesarean delivery. Obstet Gynecol 2004;104:203-12 79 American Academy of Family Physicians. Trial of labor after cesarean (TOLAC), formerly trial of labor versus elective repeat cesarean section for the woman with a previous cesarean section. AAFP Policy Action. 2005. URL: http://www.aafp.org/PreBuilt/clinicalrec_tolac.pdf (ultimo accesso 11.11.05) 80 Martel MJ, MacKinnon CJ; Clinical Practice Obstetrics Committee of the Society of Obstetricians and Gynaecologiests of Canada. Guidelines for vaginal birth after previous Caesarean birth. J Obstet Gynaecol Can 2004;26:660-83. URL: http://sogc.medical.org/sogcnet/sogc_docs/common/guide/pdfs/ps147_e.pdf (ultimo accesso 11.11.05) 81 Society of Obstetricians and Gynaecologists of Canada. SOGC Clinical Practice Guidelines. Guidelines for vaginal birth after previous caesarean birth. Number 155 (Replaces guideline Number 147), February 2005. Int J Gynaecol Obstet. 2005 Jun;89(3):319-31. URL: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt=Abstract&list_uids=16001462&query_hl=6 (ultimo accesso 11.11.05)
76
complicazione molto rara, ma aumenta nelle donne con TdP (35 per 10.000 confrontato con 12 per 10.000 nelle
donne con TCe); che il rischio di una morte fetale in travaglio per le donne con TdP è modesto (circa 10 per 10.000),
ma superiore a quello associato a TCe (circa 1 per 10.000); che l’effetto di TdP o TCe sulla paralisi cerebrale rimane
incerto”82.
Le donne che scelgono un TdP dopo un precedente TC dovrebbero essere informate che alcune condizioni
aumentano la probabilità di successo di TdP (età <40 anni; precedente parto vaginale e, ancor più, precedente parto
vaginale dopo TC; presenza di una cervice favorevole; la non ricorrenza della indicazione clinica al precedente TC)
mentre altre condizioni diminuiscono la probabilità di successo di TdP (più di un pregresso TC, età gestazionale >40
settimane; peso alla nascita >4000g; parto indotto o pilotato)83.
Classe VI di Robson: (nullipare, presentazione podalica)
I parti in classe VI costituiscono il 2.6% dei totale dei parti della regione; il contributo al totale dei TC è dell’8.0%. Il
valore medio del tasso di TC in questa classe è del 92.2% (mediana 98.0%); 8 punti nascita su 29 presentano tassi
inferiori al 95%.
Nella presentazione podalica il TC migliora gli esiti di salute peri- e neo-natali84; studi di popolazione, condotti
prevalentemente in aree geografiche circoscritte come il nord Europa, depongono per la sicurezza del parto vaginale
in condizioni selezionate85.
Interventi efficaci per ridurre la frequenza di presentazione podalica (come moxibustione86 e versione cefalica per
manovre esterne del feto87, ,88 89) possono essere proposti alla donna, offrendo la possibilità di una scelta informata. È
verosimile che, dove si osserva la frequenza più elevata di presentazione podalica, minore sia l’utilizzo di questi
interventi. Attualmente la versione cefalica per manovre esterne viene effettuata in 7 punti nascita della Emilia-
Romagna (Fidenza, AOSP Reggio Emilia, Montecchio Emilia, AOSP Modena, Carpi, Pavullo nel Frignano, Bologna
Ospedale Maggiore), mentre il ricorso a moxibustione e agopuntura risulta occasionale.
Il tasso di cesarizzazione registrato nel punto nascita 25 (62.3%) si scosta in misura marcata da quello osservato
negli altri punti nascita e va verificato per escludere un eventuale errore di codifica.
Gli interventi per ridurre la frequenza di presentazione podalica agiscono non solo riducendo il peso delle classi VI e
VII di Robson, ma prevenendo l’intervento di TC, sono potenzialmente in grado di agire anche nelle gravidanze
successive, riducendo la percentuale di donne in classe V (precedente TC).
Classe X di Robson: pretermine (≤ 36 settimane), presentazione cefalica (incluso precedente TC)
I parti in classe X costituiscono il 5.9% dei totale dei parti della regione; il contributo al totale dei TC è del 10.3%.
La definizione nascita pretermine comprende condizioni assai diverse a seconda dell’età gestazionale, della stima del
peso neonatale e della patologia materna e/o fetale associata.
Il valore medio del tasso di TC in questa classe è del 52.9% (mediana 46.1%); 8 punti nascita su 29 presentano tassi
inferiori al 40%.
Se l’analisi viene condotta, nella stessa classe X, per i nati di peso inferiore ai 1500g, il valore medio del tasso di TC è
pari al 79% (mediana 80.7%); se l’analisi si restringe ai 9 centri che hanno strutture finalizzate all’assistenza
neonatale intensiva, il valore medio del tasso di TC è pari all’82.8% (mediana 83.3%). In quest’ultimo gruppo si
osserva un range (70.8%-96.6%) la cui ampiezza riflette l’incertezza sull’efficacia del TCe in caso di nascita
82 National Collaborating Centre for Women’s and Children’s Health. Caesarean section. London: RCOG Press; 2004. URL: http://www.rcog.org.uk/index.asp?PageID=694 (ultimo accesso 11.11.05) 83 American Academy of Family Physicians 2005 op.cit. 84 Hofmeyr GJ, Hannah ME. Planned caesarean section for term breech delivery. The Cochrane Database of Systematic Reviews, Issue 2; 2003 85 Haheim LL, Albrechtsen S, Berge LN, Bordahl PE, Egeland T, Henriksen T, OIan P. Breech birth at term: vaginal delivery or elective cesarean section? A systematic review of the literature by a Norwegian review team. Acta Obstet Gynecol Scand 2004;83:126-30 86 Coyle ME, Smith CA, Peat B. Cephalic version by moxibustion for breech presentation. The Cochrane Database of Systematic Reviews, Issue 2; 2005 87 Hofmeyr GJ, Kulier R. External cephalic version for breech presentation at term. The Cochrane Database of Systematic Reviews, Issue 1; 1996 88 Hofmeyr GJ. External cephalic version for breech presentation before term. The Cochrane Database of Systematic Reviews, Issue 1; 1996 89 Hofmeyr GJ, Gyte G. Interventions to help external cephalic version for breech presentation at term. The Cochrane Database of Systematic Reviews, Issue 4; 2004
77
pretermine90,91; non disponiamo infatti di prove a sostegno della efficacia del TCe in caso di nascita pretermine. Al
TCe, oltre ad effetti indesiderati sulla salute materna, risulta associata una maggiore incidenza di distress respiratorio
neonatale92. La profilassi corticosteroidea risulta efficace nel prevenire il distress respiratorio neonatale in caso di TC
elettivo fino alle 39 settimane di età gestazionale93.
Si osserva una differenza tra i tassi di TC dei gruppi A (48.1%), B (50.5%) e C (56.1%); in quest’ultimo gruppo sono
compresi i punti nascita ove avviene la quasi totalità dei parti di nati di peso inferiore ai 1500 g.
Non ci sono particolari osservazioni per le rimanenti quattro classi. Classe III di Robson: multipare (escluso precedente TC), singolo cefalico, ≥37 settimane, travaglio spontaneo
La condizione di multiparità è associata ad un tasso di TC (3.2%, mediana 2.5%) inferiore a quello registrato in
classe I; 7 punti nascita su 29 presentano valori inferiori al 2%.
Classe VII di Robson: multipare, presentazione podalica
Il valore medio di TC in questa classe è dell’88.0% (mediana 97.3%); in 14 punti nascita su 29 si osserva una
frequenza di TC del 100%.
Classe VIII di Robson: gravidanze multiple (incluso precedente TC)
L’indicazione al TCe in caso di gravidanze gemellari è controversa94: le prove di efficacia a supporto di tale pratica
non sono conclusive. Il valore medio di TC in questa classe è dell’82.8% (mediana 83.3%); in 12 punti nascita su 28
si rileva una frequenza di TC inferiore all’80%.
Classe IX di Robson: presentazioni anomale (incluso precedente TC)
Il valore medio di TC in questa classe è del 73.5% (mediana 83.3%); in 11 punti nascita su 27 si rileva una
frequenza di TC pari al 100%.
90 Grant A, Glazener CMA. Elective caesarean section versus expectant management for delivery of the small baby. The Cochrane Database of Systematic Reviews, Issue 2; 2001 91 Lumley J. Method of delivery for the preterm infant. BJOG 2003 ;110 Suppl20:88-92. 92 Morrison JJ, Rennie JM, Milton PJ. Neonatal respiratory morbidity and mode of delivery at term: influence of timing of elective caesarean section. Br J Obstet Gynaecol 1995;102:101-6 93 Stutchfield P, Whitaker R, Russell I; Antenatal Steroids for Term Elective Caesarean Section (ASTECS) Research Team. Antenatal betamethasone and incidence of neonatal respiratory distress after elective caesarean section: pragmatic randomised trial. BMJ 2005;331:662- 94 Dodd JM, Crowther CA. Elective delivery of women with a twin pregnancy from 37 weeks' gestation. The Cochrane Database of Systematic Reviews, Issue 1; 2003
78
ALLEGATI
79
80
Allegato 1 – Tabelle
Elenco tabelle 1 Copertura della rilevazione CEDAP 2004 - confronto con i dati SDO 2 Distribuzione dei parti secondo il luogo del parto 3 Distribuzione dei parti secondo il luogo di residenza della madre (stabilimenti di evento) 4 Distribuzione dei parti secondo il luogo di residenza della madre (Aziende di evento) 5 Numero dei parti secondo l'Azienda di residenza della madre 6 Distribuzione dei parti secondo l'età della madre 7 Parti in cui entrambi i genitori hanno meno di 20 anni 8 Età della madre secondo la cittadinanza 9 Età della madre secondo l'eventualità di precedenti parti 10 Distribuzione dei parti secondo lo stato civile della madre 11 Stato civile della madre secondo la scolarità della madre 12 Stato civile della madre secondo la cittadinanza della madre 13 Distribuzione dei parti secondo il scolarità della madre 14 Distribuzione dei parti secondo il scolarità del padre 15 Parti con entrambi i genitori con scolarità medio-bassa 16 Parti con entrambi i genitori con scolarità medio-bassa secondo la cittadinanza della madre 17 Distribuzione dei parti secondo la condizione professionale della madre 18 Distribuzione dei parti secondo la condizione professionale del padre 19 Parti con entrambi i genitori non occupati 20 Distribuzione dei parti secondo la cittadinanza della madre 21 Distribuzione dei parti secondo il luogo nascita della madre 22 Distribuzione dei parti di cittadine straniere secondo il paese d'origine 23 Distribuzione dei parti secondo i concepimenti precedenti 24 Distribuzione dei parti secondo l'esito dei precedenti concepimenti 25 Distribuzione dei parti secondo il numero di aborti spontanei in gravidanze precedenti 26 Distribuzione dei parti secondo il numero di IVG in gravidanze precedenti 27 Distribuzione dei parti secondo il numero di nati vivi in parti precedenti 28 Distribuzione dei parti secondo il tempo trascorso dal precedente parto 29 Tempo trascorso dal precedente parto secondo la cittadinanza della madre 30 Distribuzione dei parti secondo il numero di visite di controllo effettuate in gravidanza 31 Numero di visite di controllo in gravidanza secondo l'eventualità di concepimenti precedenti 32 Numero di visite di controllo in gravidanza secondo l'eventualità di parti precedenti 33 Numero di visite di controllo in gravidanza secondo la scolarità della madre 34 Numero di visite di controllo in gravidanza secondo la cittadinanza della madre 35 Distribuzione dei parti secondo l'epoca di effettuazione della 1° visita in gravidanza 36 Epoca di effettuazione della 1° visita secondo l'eventualità di concepimenti precedenti 37 Epoca di effettuazione della 1° visita secondo l'eventualità di parti precedenti 38 Epoca di effettuazione della 1° visita secondo la scolarità della madre 39 Epoca di effettuazione della 1° visita secondo la cittadinanza della madre 40 Distribuzione dei parti secondo il numero di ecografie in gravidanza 41 Numero di ecografie secondo i parti precedenti 42 Numero di ecografie secondo la scolarità della madre 43 Numero di ecografie secondo la cittadinanza della madre 44 Distribuzione dei parti secondo il servizio prevalentemente usato in gravidanza 45 Servizio prevalentemente usato in gravidanza secondo la scolarità della madre 46 Servizio prevalentemente usato in gravidanza secondo la cittadinanza della madre 47 Servizio prevalentemente usato in gravidanza secondo i parti precedenti 48 Servizio prevalentemente usato in gravidanza secondo l'età della madre 49 Distribuzione dei parti secondo il ricorso alla procreazione assistita 50 Ricorso alla procreazione assistita secondo l'età della madre 51 Ricorso alla procreazione assistita secondo la scolarità della madre 52 Casi di procreazione assistita secondo il metodo seguito e il genere del parto 53 Distribuzione dei parti secondo l'effettuazione di indagini prenatali 54 Distribuzione dei parti secondo l'effettuazione di indagini prenatali - donne >35anni 55 Distribuzione dei parti secondo l'effettuazione di indagini prenatali - donne <=35 56 Effettuazione di almeno un'indagine prenatale per scolarità ed età della madre 57 Effettuazione di almeno un'indagine prenatale per cittadinanza ed età della madre
58 Distribuzione dei parti secondo l'eventualità di ricovero in gravidanza 59 Ricovero in gravidanza secondo i parti precedenti 60 Ricovero in gravidanza secondo la scolarità della madre 61 Ricovero in gravidanza secondo la cittadinanza della madre 62 Distribuzione delle parti secondo la durata della gravidanza 63 Durata della gravidanza secondo i parti precedenti 64 Durata della gravidanza secondo la scolarità della madre 65 Durata della gravidanza secondo la cittadinanza della madre 66 Durata della gravidanza secondo l'eventualità di ricovero in gravidanza 67 Durata della gravidanza secondo il genere del parto 68 Distribuzione dei parti secondo la modalità di travaglio 69 Modalità di travaglio secondo la durata della gravidanza 70 Distribuzione parti secondo il tipo di induzione del travaglio 71 Tipo di induzione del travaglio secondo la durata della gravidanza 72 Distribuzione dei parti secondo la condizione di essere pilotato 73 Parto pilotati secondo la durata della gravidanza 74 Distribuzione dei parti secondo il personale sanitario presente 75 Distribuzione dei neonati secondo il tipo di presentazione 76 Distribuzione dei parti secondo la modalità del parto 77 Modalità del parto secondo la scolarità della madre 78 Modalità del parto secondo la cittadinanza della madre 79 Distribuzione dei parti secondo il genere del parto 80 Distribuzione dei parti secondo la presenza di persone scelte dalla donna 81 Distribuzione dei neonati secondo il tipo di genitali esterni 82 Distribuzione dei neonati secondo il peso 83 Peso del neonato secondo la scolarità della madre 84 Peso del neonato secondo la cittadinanza della madre 85 Distribuzione dei neonati secondo il punteggio APGAR 86 Distribuzione dei neonati secondo la necessità di rianimazione 87 Necessità di rianimazione secondo il peso del neonato 88 Distribuzione neonati secondo la presenza di malformazioni
Note alle tabelle di elaborazione La fonte dei dati contenuti nelle tabelle del presente allegato è la Banca dati regionale CEDAP – anno
2004 e, per le tabelle di confronto con i dati delle Schede di dimissione ospedaliera, la Banca dati
regionale SDO – anni 2004 e 2005 (per i parti avvenuti a fine 2004, con dimissione nel 2005).
Nelle procedure di elaborazione sono sempre stati esclusi i record che risultavano non valorizzati o
errati per la/le variabile/i in oggetto.
Le tabelle sono sostanzialmente di 2 tipi: frequenza di una variabile per stabilimento di evento oppure
incroci tra 2 variabili con dati a livello regionale.
Nelle tabelle per stabilimento sono presentati i dati relativi a tutti i punti nascita, per evidenziare anche
le distribuzioni anomale. Nelle tabelle con dati aggregati a livello regionale, si è scelto invece di
scartare a priori i dati relativi ai punti nascita/Aziende sanitarie, quando la numerosità dei “non
valorizzati” o lo scostamento dalla media regionale rendevano poco attendibile la distribuzione di
frequenza per le variabili considerate.
In particolare sono state fatte le seguenti esclusioni:
VARIABILE PUNTI NASCITA/AZIENDE ESCLUSE
Cittadinanza madre AUSL e AOSP di Ferrara
Cittadinanza padre Ospedali di Rimini, Ravenna, Lugo e Maggiore di Bologna
Stato civile madre AUSL di Ferrara
Età del padre Ospedale di Rimini, AOSP di Ferrara e Ospedale Maggiore di Bologna
Titolo di studio padre Ospedale di Rimini e Forlì, AOSP di Ferrara
Condizione profess. madre Ospedali di Rimini e Forlì
Condizione profess. padre Ospedali di Rimini e AOSP di Ferrara
Indagini prenatali Ospedale di Rimini
Prima visita di controllo Ospedale di Rimini
Numero di ecografie Ospedale di Rimini
Tipo induzione travaglio AOSP di Ferrara
Come già specificato nel capitolo inerente la qualità dei dati, un certo numero di record presenti in
banca dati contiene informazioni incoerenti. Per questo motivo nelle analisi riportate nel presente
allegato sono stati attuati i seguenti ulteriori aggiustamenti:
• le partorienti sono state considerate multigravide anche se il campo “concepimenti precedenti” era
valorizzato a NO, se risultavano esiti di gravidanze precedenti, cioè “parti precedenti”, “aborti” o
“i.v.g.” (992 parti);
• le partorienti sono state considerate pluripare anche con “numero di parti precedenti” mancante o
zero, se nel record erano indicati “nati vivi” o “nati morti” o “parti cesarei pregressi” (643 parti);
• le partorienti sono state considerate nullipare in caso di “numero di parti precedenti” mancante, se
non erano indicati esiti di parti precedenti (776 parti);
• il “servizio utilizzato in gravidanza” è stato considerato dato mancante se valorizzato a “nessuno”,
in caso risultassero >0 le “visite di controllo in gravidanza” o il “numero di ecografie” o valorizzati
a “si” i campi relativi alle indagini prenatali (solo nelle analisi con dati aggregati a livello regionale)
(240 casi circa).
Tab 1 Copertura della rilevazione CEDAP 2004 - confronto con i dati SDO
Nati SDOArrivati CEDAP
Differenza%
coperturaCaricati CEDAP
% correttezza
% completezza
AUSL PIACENZA PIACENZA 1.332 1.330 2 99,8% 1.330 100,0% 99,8%
FIORENZUOLA D'ARDA 693 695 -2 100,0% 695 100,0% 100,3%
Tot. Azienda 2.025 2.025 2 100,0% 2.025 100,0% 100,0%
AUSL PARMA FIDENZA 495 487 8 98,4% 487 100,0% 98,4%
BORGO VAL DI TARO 186 183 3 98,4% 183 100,0% 98,4%
CITTA' DI PARMA 335 331 4 98,8% 331 100,0% 98,8%
Tot. Azienda 1.016 1.001 15 98,5% 1.001 100,0% 98,5%
GUASTALLA 793 790 3 99,6% 790 100,0% 99,6%
MONTECCHIO EMILIA 900 900 0 100,0% 900 100,0% 100,0%
SCANDIANO 843 841 2 99,8% 841 100,0% 99,8%
CASTELNOVO NE' MONTI 226 225 1 99,6% 225 100,0% 99,6%
Tot. Azienda 2.762 2.756 6 99,8% 2.756 100,0% 99,8%
AUSL MODENA CARPI 1.546 1.398 148 90,4% 1.391 99,5% 90,0%
MIRANDOLA 637 564 73 88,5% 562 99,6% 88,2%
SASSUOLO 739 739 0 100,0% 739 100,0% 100,0%
PAVULLO NEL FRIGNANO 603 503 100 83,4% 502 99,8% 83,3%
Tot. Azienda 3.525 3.204 321 90,9% 3.194 99,7% 90,6%
AUSL BOLOGNA PORRETTA TERME 137 133 4 97,1% 128 96,2% 93,4%
BENTIVOGLIO 1.043 1.042 1 99,9% 1.042 100,0% 99,9%
MAGGIORE - BO 2.792 2.784 8 99,7% 2.718 97,6% 97,3%
VILLA ERBOSA 114 113 1 99,1% 28 24,8% 24,6%
VILLA REGINA 0 36 -36 100,0% 0 0,0%
Tot. Azienda 4.086 4.108 14 100,0% 3.916 95,3% 95,8%
AUSL IMOLA IMOLA 1.098 1.098 0 100,0% 1.098 100,0% 100,0%
AUSL FERRARA COMACCHIO 7 5 2 71,4% 5 100,0% 71,4%
OSPEDALE DEL DELTA 542 506 36 93,4% 504 99,6% 93,0%
CENTO 657 653 4 99,4% 649 99,4% 98,8%
Tot. Azienda 1.206 1.164 42 96,5% 1.158 99,5% 96,0%
AUSL RAVENNA RAVENNA 1.078 1.032 46 95,7% 959 92,9% 89,0%
LUGO 1.103 1.097 6 99,5% 1.051 95,8% 95,3%
FAENZA 852 833 19 97,8% 707 84,9% 83,0%
DOMUS NOVA 0 45 -45 100,0% 31 68,9%
Tot. Azienda 3.033 3.007 71 99,1% 2.748 91,4% 90,6%
AUSL FORLI' FORLI' 1.327 1.329 -2 100,0% 1.328 99,9% 100,1%
AUSL CESENA CESENA 2.268 2.268 0 100,0% 2.266 99,9% 99,9%
AUSL RIMINI RIMINI 2.494 2.446 48 98,1% 2.417 98,8% 96,9%
VILLA MARIA-RN 83 83 0 100,0% 83 100,0% 100,0%
Tot. Azienda 2.577 2.529 48 98,1% 2.500 98,9% 97,0%
AOSP PARMA OSPEDALI RIUNITI-PR 2.492 2.472 20 99,2% 2.444 98,9% 98,1%
AOSP REGGIO S.MARIA NUOVA-RE 2.385 2.376 9 99,6% 2.373 99,9% 99,5%
AOSP MODENA POLICLINICO-MO 3.023 2.976 47 98,4% 2.951 99,2% 97,6%
AOSP BOLOGNA S.ORSOLA-MALPIGHI-BO 3.653 3.449 204 94,4% 3.226 93,5% 88,3%
AOSP FERRARA ARCISPEDALE S.ANNA-FE 1.347 1.290 57 95,8% 1.143 88,6% 84,9%
37.823 37.052 856 97,7% 36.127 97,5% 95,5%
Nati SDO: Fonte dei dati, archivio SDO 2004-2005
Schede di tipo neonato sano e neonatologica, con data di ammissione uguale a data di nascita (anno 2004) e progressivo paziente non ripetuto.
Differenza: Nati SDO - Arrivati CedAP; i totali per Azienda e il totale regionale sono dati dalla somma delle sole differenze positive.
% copertura: rapporto tra arrivati CedAP e nati da fonte SDO. In caso risultino più CedAP che SDO la completezza è posta al 100%.
Caricati CedAP: Numero di record di file N caricati in banca dati; esclusi nati morti e parti non avvenuti in istituti di cura.
% correttezza: rapporto tra caricati CedAP e arrivati CedAP.
% completezza: rapporto tra caricati CedAP e nati SDO.
Totale R.E.R.
Arrivati CedAP: Numero di record di file N arrivati, con codice stabilimento e data nascita corretta; esclusi nati morti e parti non avvenutiin istituti di cura.
AUSL REGGIO EMILIA
Azienda / Stabilimento di evento
Tab. 2 Distribuzione dei parti secondo il luogo del parto
Num. % Num. % Num. % Num. % Num. %PIACENZA 1.324 99,9 . . . . 1 0,1 1.325 100
FIORENZUOLA D'ARDA 690 100,0 . . . . . . 690 100
NON DEFINITO . . 3 100,0 . . . . 3 100
FIDENZA 484 99,8 1 0,2 . . . . 485 100
BORGO VAL DI TARO 184 100,0 . . . . . . 184 100
CITTA' DI PARMA 325 99,4 . . 2 0,6 . . 327 100
NON DEFINITO . . 16 100,0 . . . . 16 100
GUASTALLA 784 99,6 1 0,1 . . 2 0,3 787 100
MONTECCHIO EMILIA 896 99,9 . . . . 1 0,1 897 100
SCANDIANO 835 99,9 . . . . 1 0,1 836 100
CASTELNOVO NE' MONTI 222 99,6 . . . . 1 0,5 223 100
NON DEFINITO . . 4 100,0 . . . . 4 100
CARPI 1.377 99,6 3 0,2 . . 2 0,1 1.382 100
MIRANDOLA 555 99,6 1 0,2 . . 1 0,2 557 100
SASSUOLO 734 99,6 2 0,3 . . 1 0,1 737 100
PAVULLO NEL FRIGNANO 500 99,8 1 0,2 . . . . 501 100
PORRETTA TERME 127 99,2 . . . . 1 0,8 128 100
BENTIVOGLIO 1.038 99,9 . . . . 1 0,1 1.039 100
MAGGIORE - BO 2.711 99,6 2 0,1 7 0,3 2 0,1 2.722 100
VILLA ERBOSA 28 100,0 . . . . . . 28 100
NON DEFINITO . . 14 100,0 . . . . 14 100
IMOLA IMOLA 1.085 99,9 1 0,1 . . . . 1.086 100
COMACCHIO 5 100,0 . . . . . . 5 100
OSPEDALE DEL DELTA 501 100,0 . . . . . . 501 100
CENTO 651 100,0 . . . . . . 651 100
RAVENNA 955 100,0 . . . . . . 955 100
LUGO 1.044 99,9 . . . . 1 0,1 1.045 100
FAENZA 697 99,9 . . . . 1 0,1 698 100
DOMUS NOVA 31 100,0 . . . . . . 31 100
FORLÌ FORLI' 1.319 99,9 1 0,1 . . . . 1.320 100
CESENA 2.234 99,8 2 0,1 . . 2 0,1 2.238 100
NON DEFINITO . . 4 100,0 . . . . 4 100
RIMINI 2.369 99,7 8 0,3 . . . . 2.377 100
VILLA MARIA-RN 82 100,0 . . . . . . 82 100
AOSP PARMA OSPEDALI RIUNITI-PR 2.402 100,0 . . 1 0,0 . . 2.403 100
AOSP REGGIO E.
S.MARIA NUOVA-RE 2.345 100,0 . . . . . . 2.345 100
AOSP MODENA POLICLINICO-MO 2.903 99,8 6 0,2 1 0,0 . . 2.910 100
AOSP BOLOGNA S.ORSOLA-MALPIGHI-BO 2.928 92,4 233 7,4 1 0,0 7 0,2 3.169 100
AOSP FERRARA ARCISPEDALE S.ANNA-FE 1.123 100,0 . . . . . . 1.123 100
35.488 99,1 303 0,9 12 0,0 25 0,1 35.828 100
Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004
Azienda di evento
Luogo parto
TotaleISTITUTO DI CURA
PUBB./PRIV.
ABITAZIONE PRIVATA
ALTRA STRUTTURA DI ASSISTENZA
ALTROVE
PIACENZA
PARMA
REGGIO EMILIA
MODENA
RIMINI
Totale
BOLOGNA
FERRARA
RAVENNA
CESENA
Num. % Num. % Num. % Num. %
PIACENZA 1.171 88,4 114 8,6 40 3,0 1.325 100
FIORENZUOLA D'ARDA 653 94,6 34 4,9 3 0,4 690 100
NON DEFINITO 3 100,0 . . . . 3 100
FIDENZA 458 94,4 25 5,2 2 0,4 485 100
BORGO VAL DI TARO 177 96,2 6 3,3 1 0,5 184 100
CITTA' DI PARMA 276 84,4 49 15,0 2 0,6 327 100
NON DEFINITO 16 100,0 . . . . 16 100
GUASTALLA 626 79,5 154 19,6 7 0,9 787 100
MONTECCHIO EMILIA 872 97,2 14 1,6 11 1,2 897 100
SCANDIANO 820 98,1 10 1,2 6 0,7 836 100
CASTELNOVO NE' MONTI 214 96,0 8 3,6 1 0,5 223 100
NON DEFINITO 4 100,0 . . . . 4 100
CARPI 1.305 94,4 64 4,6 13 0,9 1.382 100
MIRANDOLA 507 91,0 40 7,2 10 1,8 557 100
SASSUOLO 709 96,2 9 1,2 19 2,6 737 100
PAVULLO NEL FRIGNANO 493 98,4 2 0,4 6 1,2 501 100
PORRETTA 118 92,2 9 7,0 1 0,8 128 100
BENTIVOGLIO 1.018 98,0 21 2,0 . . 1.039 100
MAGGIORE - BO 2.544 93,5 94 3,5 84 3,1 2.722 100
VILLA ERBOSA 28 100,0 . . . . 28 100
NON DEFINITO 14 100,0 . . . . 14 100
IMOLA IMOLA 1.049 96,6 25 2,3 12 1,1 1.086 100
COMACCHIO 5 100,0 . . . . 5 100
OSPEDALE DEL DELTA 488 97,4 13 2,6 . . 501 100
CENTO 646 99,2 4 0,6 1 0,2 651 100
RAVENNA 904 94,7 22 2,3 29 3,0 955 100
LUGO 1.021 97,7 16 1,5 8 0,8 1.045 100
FAENZA 649 93,0 35 5,0 14 2,0 698 100
DOMUS NOVA 31 100,0 . . . . 31 100
FORLÌ FORLI' 1.260 95,5 26 2,0 34 2,6 1.320 100
CESENA 2.149 96,0 56 2,5 33 1,5 2.238 100
NON DEFINITO 4 100,0 . . . . 4 100
RIMINI 2.058 86,6 222 9,3 97 4,1 2.377 100
VILLA MARIA-RN 73 89,0 8 9,8 1 1,2 82 100
AOSP PARMA
OSPEDALI RIUNITI-PR 2.271 94,5 79 3,3 53 2,2 2.403 100
AOSP REGGIO E.
S.MARIA NUOVA-RE 2.220 94,7 66 2,8 59 2,5 2.345 100
AOSP MODENA
POLICLINICO-MO2.745 94,3 82 2,8 83 2,9 2.910 100
AOSP BOLOGNA
S.ORSOLA-MALPIGHI-BO 2.846 89,8 177 5,6 146 4,6 3.169 100
AOSP FERRARA
ARCISPEDALE S.ANNA-FE 991 88,3 123 11,0 9 0,8 1.123 100
33.436 93,3 1.607 4,5 785 2,2 35.828 100
Nota: Residenza calcolata sulla base della variabile Comune di residenza
Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004
Tab. 3 Distribuzione dei parti secondo il luogo di residenza della madre (stabilimento di evento)
RIMINI
Totale
BOLOGNA
FERRARA
RAVENNA
CESENA
PIACENZA
PARMA
REGGIO EMILIA
MODENA
Azienda di eventoLuogo di residenza madre
TotaleAltre regioniR.E.R. Estero
Num. % Num. % Num. % Num. % Num. %
AUSL PIACENZA 1.747 86,6 80 4,0 148 7,3 43 2,1 2.018 100
AUSL PARMA 715 70,7 212 20,9 80 7,9 5 0,5 1.012 100
AUSL REGGIO EMILIA 2.131 77,6 405 14,7 186 6,8 25 0,9 2.747 100
AUSL MODENA 2.566 80,8 448 14,1 115 3,6 48 1,5 3.177 100
AUSL BOLOGNA 3.425 87,1 297 7,6 124 3,2 85 2,2 3.931 100
AUSL IMOLA 869 80,0 180 16,6 25 2,3 12 1,1 1.086 100
AUSL FERRARA 846 73,1 293 25,3 17 1,5 1 0,1 1.157 100
AUSL RAVENNA 2.343 85,9 262 9,6 73 2,7 51 1,9 2.729 100
AUSL FORLI' 1.209 91,6 51 3,9 26 2,0 34 2,6 1.320 100
AUSL CESENA 1.627 72,6 526 23,5 56 2,5 33 1,5 2.242 100
AUSL RIMINI 2.051 83,4 80 3,3 230 9,4 98 4,0 2.459 100
AOSP PARMA 2.117 88,1 154 6,4 79 3,3 53 2,2 2.403 100
AOSP REGGIO EMILIA 2.072 88,4 148 6,3 66 2,8 59 2,5 2.345 100
AOSP MODENA 2.638 90,7 107 3,7 82 2,8 83 2,9 2.910 100
AOSP BOLOGNA 2.500 78,9 346 10,9 177 5,6 146 4,6 3.169 100
AOSP FERRARA 945 84,1 46 4,1 123 11,0 9 0,8 1.123 100
Totale 29.801 83,2 3.635 10,1 1.607 4,5 785 2,2 35.828 100
Nota: Residenza calcolata sulla base della variabile Comune di residenza
Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004.
Tab. 4 Distribuzione dei parti secondo il luogo di residenza della madre (Azienda di evento)
Azienda di evento
Luogo di residenza della madreTotale
stessa AUSLAltra AUSL
R.E.R.Altra regione
italianaEstero
Tab. 5 Numero dei parti secondo l'Azienda di residenza della madre
PC PR RE MO BO IMOLA FE RA FO CESENA RN Altre
regioniEstero
AUSL PIACENZA 1.747 76 1 1 . . . 1 . 1 . 148 43 2.018
AUSL PARMA 59 715 137 15 1 . . . . . . 80 5 1.012
AUSL REGGIO EMILIA 5 267 2.131 133 . . . . . . . 186 25 2.747
AUSL MODENA 1 2 423 2.566 17 . 4 . . 1 . 115 48 3.177
AUSL BOLOGNA 1 . 2 78 3.425 55 137 12 6 2 4 124 85 3.931
AUSL IMOLA . . 1 2 67 869 4 101 5 . . 25 12 1.086
AUSL FERRARA . . 1 69 214 2 846 7 . . . 17 1 1.157
AUSL RAVENNA . . 2 3 17 38 82 2.343 82 17 21 73 51 2.729
AUSL FORLI' . . . 1 2 . 1 33 1.209 10 4 26 34 1.320
AUSL CESENA 1 . 3 . 8 1 1 133 149 1.627 230 56 33 2.242
AUSL RIMINI . . 2 2 8 . . 3 5 60 2.051 230 98 2.459
AOSP PARMA 39 2.117 102 11 1 . 1 . . . . 79 53 2.403
AOSP REGGIO E. . 20 2.072 116 7 . 1 1 1 1 1 66 59 2.345
AOSP MODENA . 1 60 2.638 42 . 1 2 . . 1 82 83 2.910
AOSP BOLOGNA 2 5 11 75 2.500 92 42 44 25 21 29 177 146 3.169
AOSP FERRARA . . . 7 23 1 945 10 1 2 2 123 9 1.123
Totale 1.855 3.203 4.948 5.717 6.332 1.058 2.065 2.690 1.483 1.742 2.343 1.607 785 35.828
Nota: Residenza calcolata sulla base della variabile Comune di residenza
Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004
Azienda di evento
Azienda territoriale di residenza della madre
Totale
Tab. 6 Distribuzione dei parti secondo l'età della madre
Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. %
PIACENZA 10 0,8 29 2,2 161 12,2 312 23,6 479 36,2 272 20,6 56 4,2 3 0,2 1.322 100
FIORENZUOLA D'ARDA 1 0,1 9 1,3 71 10,3 159 23,0 280 40,6 144 20,9 26 3,8 0 0,0 690 100
NON DEFINITO 0 0,0 0 0,0 1 33,3 0 0,0 1 33,3 0 0,0 1 33,3 0 0,0 3 100
FIDENZA 5 1,0 4 0,8 65 13,4 133 27,4 161 33,2 98 20,2 17 3,5 2 0,4 485 100
BORGO VAL DI TARO 1 0,5 1 0,5 20 10,9 57 31,0 62 33,7 34 18,5 7 3,8 2 1,1 184 100
CITTA' DI PARMA 0 0,0 2 0,6 30 9,2 81 24,8 136 41,6 66 20,2 12 3,7 0 0,0 327 100
NON DEFINITO 0 0,0 0 0,0 0 0,0 8 50,0 6 37,5 2 12,5 0 0,0 0 0,0 16 100
GUASTALLA 3 0,4 9 1,1 101 12,8 248 31,5 270 34,3 136 17,3 19 2,4 1 0,1 787 100
MONTECCHIO EMILIA 2 0,2 11 1,2 86 9,6 235 26,2 359 40,0 174 19,4 28 3,1 2 0,2 897 100
SCANDIANO 2 0,2 5 0,6 91 10,9 257 30,7 300 35,9 162 19,4 18 2,2 1 0,1 836 100
CASTELNOVO NE' MONTI 1 0,4 10 4,5 32 14,3 57 25,6 69 30,9 44 19,7 10 4,5 0 0,0 223 100
NON DEFINITO 0 0,0 0 0,0 0 0,0 0 0,0 1 25,0 2 50,0 1 25,0 0 0,0 4 100
CARPI 5 0,4 8 0,6 122 8,8 389 28,1 527 38,1 289 20,9 39 2,8 3 0,2 1.382 100
MIRANDOLA 3 0,5 8 1,4 59 10,6 157 28,2 205 36,8 106 19,0 18 3,2 1 0,2 557 100
SASSUOLO 3 0,4 13 1,8 104 14,2 190 25,9 256 34,9 142 19,3 26 3,5 0 0,0 734 100
PAVULLO NEL FRIGNANO 1 0,2 9 1,8 53 10,6 147 29,3 185 36,9 95 19,0 11 2,2 0 0,0 501 100
PORRETTA TERME 0 0,0 0 0,0 18 14,1 45 35,2 43 33,6 19 14,8 3 2,3 0 0,0 128 100
BENTIVOGLIO 2 0,2 13 1,3 84 8,1 266 25,6 402 38,7 218 21,0 51 4,9 2 0,2 1.038 100
MAGGIORE - BO 12 0,4 20 0,7 185 6,8 563 20,7 1.054 38,7 718 26,4 166 6,1 4 0,1 2.722 100
VILLA ERBOSA 0 0,0 0 0,0 1 3,6 5 17,9 14 50,0 7 25,0 1 3,6 0 0,0 28 100
NON DEFINITO 0 0,0 1 7,1 0 0,0 4 28,6 3 21,4 4 28,6 2 14,3 0 0,0 14 100
IMOLA IMOLA 8 0,7 19 1,8 115 10,6 289 26,6 364 33,5 244 22,5 43 4,0 3 0,3 1.085 100
COMACCHIO 0 0,0 0 0,0 0 0,0 3 60,0 2 40,0 0 0,0 0 0,0 0 0,0 5 100
OSPEDALE DEL DELTA 3 0,6 5 1,0 64 12,8 124 24,8 162 32,3 123 24,6 17 3,4 3 0,6 501 100
CENTO 2 0,3 12 1,8 75 11,5 175 26,9 239 36,7 128 19,7 20 3,1 0 0,0 651 100
RAVENNA 6 0,6 16 1,7 97 10,2 232 24,3 346 36,2 211 22,1 39 4,1 8 0,8 955 100
LUGO 5 0,5 14 1,3 72 6,9 255 24,4 415 39,7 243 23,3 39 3,7 2 0,2 1.045 100
FAENZA 0 0,0 6 0,9 64 9,2 191 27,4 265 38,0 142 20,3 28 4,0 2 0,3 698 100
DOMUS NOVA 0 0,0 0 0,0 0 0,0 11 35,5 10 32,3 9 29,0 1 3,2 0 0,0 31 100
FORLÌ FORLI' 3 0,2 14 1,1 159 12,0 355 26,9 512 38,8 236 17,9 39 3,0 2 0,2 1.320 100
CESENA 6 0,3 17 0,8 185 8,3 570 25,5 863 38,6 507 22,7 90 4,0 0 0,0 2.238 100
NON DEFINITO 0 0,0 0 0,0 0 0,0 0 0,0 1 25,0 2 50,0 1 25,0 0 0,0 4 100
RIMINI 8 0,3 31 1,3 208 8,8 581 24,5 927 39,0 541 22,8 78 3,3 2 0,1 2.376 100
VILLA MARIA-RN 0 0,0 2 2,4 10 12,2 19 23,2 33 40,2 14 17,1 4 4,9 0 0,0 82 100
AOSP PARMA OSPEDALI RIUNITI-PR 9 0,4 34 1,4 215 8,9 540 22,5 961 40,0 527 21,9 114 4,7 3 0,1 2.403 100
AOSP REGGIO E. S.MARIA NUOVA-RE 19 0,8 29 1,2 261 11,1 629 26,8 795 33,9 507 21,6 102 4,4 2 0,1 2.344 100
AOSP MODENA POLICLINICO-MO 14 0,5 29 1,0 283 9,7 770 26,5 1.069 36,7 615 21,1 121 4,2 9 0,3 2.910 100
AOSP BOLOGNA S.ORSOLA-MALPIGHI-BO 8 0,3 27 0,9 240 7,6 649 20,5 1.175 37,1 862 27,3 190 6,0 12 0,4 3.163 100
AOSP FERRARA ARCISPEDALE S.ANNA-FE 1 0,1 13 1,2 81 7,2 240 21,4 488 43,5 253 22,5 45 4,0 2 0,2 1.123 100143 0,4 420 1,2 3.413 9,5 8.946 25,0 13.440 37,5 7.896 22,0 1.483 4,1 71 0,2 35.812 100
Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004
RAVENNA
CESENA
RIMINI
Totale
REGGIO EMILIA
MODENA
BOLOGNA
FERRARA
PIACENZA
PARMA
Azienda di evento
Età della madreTotale
< 18 18-19 20-24 25-29 30-34 35-39 40-44 almeno 45
Tab. 7 Parti in cui entrambi i genitori hanno meno di 20 anni
Num. casiTotale casi valutabili
% casi verificatisi
PIACENZA 1 1.994 0,1PARMA 2 1.003 0,2REGGIO EMILIA 6 2.670 0,2MODENA 6 3.117 0,2BOLOGNA 0 1.127 0,0IMOLA 7 1.072 0,7FERRARA 0 1.103 0,0RAVENNA 5 2.667 0,2FORLÌ 1 1.290 0,1CESENA 0 2.072 0,0RIMINI 0 79 0,0AOSP PARMA 5 2.376 0,2AOSP REGGIO E. 4 2.272 0,2AOSP MODENA 6 2.782 0,2AOSP BOLOGNA 6 3.020 0,2AOSP FERRARA 0 0 .
Totale 49 28.644 0,2
Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004
Azienda di evento
Entrambi i genitori minori di 20 anni
Tab. 8 Età della madre secondo la cittadinanza
Num. parti
%Num. parti
%Num. parti
%Num. parti
%Num. parti
%Num. parti
%Num. parti
%Num. parti
%Num. parti
Età media
Italiana 66 0,3 173 0,6 1.587 5,9 6.209 23,1 10.906 40,6 6.627 24,7 1.242 4,6 54 0,2 26.864 31,8
Straniera 71 1,1 217 3,3 1.606 24,1 2.195 32,9 1.643 24,6 765 11,5 159 2,4 11 0,2 6.667 28,1
Totale 137 0,4 390 1,2 3.193 9,5 8.404 25,1 12.549 37,4 7.392 22,1 1.401 4,2 65 0,2 33.531 31,1
Tab. 9 Età della madre secondo l'eventualità di precedenti parti
Num. parti
%Num. parti
%Num. parti
%Num. parti
%Num. parti
%Num. parti
%Num. parti
%Num. parti
%Num. parti
Età media
SI 12 0,1 52 0,3 893 5,4 3.218 19,6 6.414 39,1 4.811 29,3 962 5,9 39 0,2 16.401 32,5
NO 129 0,7 366 2,0 2.454 13,1 5.576 29,8 6.768 36,2 2920 15,6 466 2,5 28 0,2 18.707 29,9
Totale 141 0,4 418 1,2 3.347 9,5 8.794 25,1 13.182 37,6 7.731 22,0 1.428 4,1 67 0,2 35.108 31,1
Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004
Totale< 18 18-19 20-24 25-29 30-34 35-39 40-44 almeno 45
Parti precedenti
Classe di età della madre
35-39 40-44 almeno 45Totale
Cittadinanza della madre
Classe di età della madre30-34 < 18 18-19 20-24 25-29
Tab. 10 Distribuzione dei parti secondo lo stato civile della madre
Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. %
PIACENZA 221 16,7 1.081 81,6 18 1,4 4 0,3 1 0,1 . . 1.325 100FIORENZUOLA D'ARDA 78 11,3 598 86,7 10 1,5 4 0,6 . . . . 690 100NON DEFINITO 1 33,3 2 66,7 . . . . . . . . 3 100FIDENZA 62 12,8 391 80,6 18 3,7 10 2,1 4 0,8 . . 485 100BORGO VAL DI TARO 17 9,2 159 86,4 4 2,2 3 1,6 1 0,5 . . 184 100CITTA' DI PARMA 44 13,5 267 81,7 4 1,2 12 3,7 . . . . 327 100NON DEFINITO 6 37,5 9 56,3 1 6,3 . . . . . . 16 100GUASTALLA 142 18,0 614 78,0 12 1,5 7 0,9 . . 12 1,5 787 100MONTECCHIO EMILIA 163 18,2 689 76,8 18 2,0 18 2,0 . . 9 1,0 897 100SCANDIANO 165 19,7 627 75,0 26 3,1 9 1,1 2 0,2 7 0,8 836 100CASTELNOVO NE' MONTI 38 17,0 162 72,7 3 1,4 2 0,9 . . 18 8,1 223 100NON DEFINITO 2 50,0 1 25,0 1 25,0 . . . . . . 4 100CARPI 318 23,0 1.030 74,5 11 0,8 9 0,7 1 0,1 13 0,9 1.382 100MIRANDOLA 83 14,9 461 82,8 8 1,4 2 0,4 1 0,2 2 0,4 557 100SASSUOLO 116 15,7 593 80,5 15 2,0 10 1,4 1 0,1 2 0,3 737 100PAVULLO NEL FRIGNANO 110 22,0 371 74,1 15 3,0 5 1,0 . . . . 501 100PORRETTA TERME 10 7,8 76 59,4 . . . . . . 42 32,8 128 100BENTIVOGLIO 221 21,3 761 73,2 1 0,1 9 0,9 2 0,2 45 4,3 1.039 100MAGGIORE - BO 905 33,3 1.417 52,1 2 0,1 31 1,1 20 0,7 347 12,8 2.722 100VILLA ERBOSA 6 21,4 18 64,3 3 10,7 1 3,6 . . . . 28 100NON DEFINITO 5 35,7 9 64,3 . . . . . . . . 14 100
IMOLA IMOLA 268 24,7 775 71,4 24 2,2 16 1,5 2 0,2 1 0,1 1.086 100COMACCHIO . . . . . . . . . . 5 100,0 5 100OSPEDALE DEL DELTA 12 2,4 123 24,6 . . . . . . 366 73,1 501 100CENTO . . 3 0,5 . . . . . . 648 99,5 651 100RAVENNA 257 26,9 656 68,7 25 2,6 14 1,5 3 0,3 . . 955 100LUGO 286 27,4 716 68,5 26 2,5 17 1,6 . . . . 1.045 100FAENZA 161 23,1 513 73,5 14 2,0 10 1,4 . . . . 698 100DOMUS NOVA 11 35,5 19 61,3 . . 1 3,2 . . . . 31 100
FORLÌ FORLI' 326 24,7 945 71,6 36 2,7 10 0,8 1 0,1 2 0,2 1.320 100CESENA 512 22,9 1.657 74,0 43 1,9 23 1,0 3 0,1 . . 2.238 100NON DEFINITO 2 50,0 2 50,0 . . . . . . . . 4 100RIMINI 418 17,6 1.876 78,9 29 1,2 15 0,6 4 0,2 35 1,5 2.377 100VILLA MARIA-RN 23 28,1 56 68,3 2 2,4 1 1,2 . . . . 82 100
AOSP PARMA
OSPEDALI RIUNITI-PR 395 16,4 1.934 80,5 46 1,9 25 1,0 3 0,1 . . 2.403 100
AOSP REGGIO E.
S.MARIA NUOVA-RE 454 19,4 1.796 76,6 31 1,3 16 0,7 4 0,2 44 1,9 2.345 100
AOSP POLICLINICO-MO 543 18,7 2.299 79,0 40 1,4 23 0,8 3 0,1 2 0,1 2.910 100AOSP BOLOGNA
S.ORSOLA-MALPIGHI-BO 853 26,9 2.208 69,7 12 0,4 24 0,8 2 0,1 70 2,2 3.169 100
AOSP FERRARA
ARCISPEDALE S.ANNA-FE 307 27,3 770 68,6 31 2,8 14 1,3 1 0,1 . . 1.123 100
7.541 21,1 25.684 71,7 529 1,5 345 1,0 59 0,2 1.670 4,7 35.828 100
Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004
RIMINI
Totale
BOLOGNA
FERRARA
RAVENNA
CESENA
PIACENZA
PARMA
REGGIO EMILIA
MODENA
Azienda di evento
Stato civile madreTotale
NUBILE CONIUGATA SEPARATA DIVORZIA
TA VEDOVA
NON DICHIARATO
Tab. 11 Stato civile secondo la scolarità della madreEsclusi i record con stato civile "non dichiarato"
Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. %
Alta 1.181 18,1 5.236 80,4 49 0,8 41 0,6 6 0,1 6.513 100
Medio-alta 3.760 23,1 12.112 74,4 248 1,5 142 0,9 22 0,1 16.284 100
Medio-bassa 2.588 23,1 8.210 73,2 232 2,1 162 1,4 31 0,3 11.223 100
Totale 7.529 22,1 25.558 75,1 529 1,6 345 1,0 59 0,2 34.020 100
Tab. 12 Stato civile secondo la cittadinanza della madreEsclusi i record con stato civile "non dichiarato"
Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. %
Italiana 6.125 23,2 19.512 73,9 445 1,7 276 1,0 46 0,2 26.404 100
Straniera 1.097 16,9 5.276 81,3 53 0,8 55 0,8 12 0,2 6.493 100
Totale 7.222 22,0 24.788 75,4 498 1,5 331 1,0 58 0,2 32.897 100
Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004
Cittadinanza della madre
Stato civile madre
Scolarità madre
Stato civile madre
Legenda: Scolarità alta = laurea o diploma universitarioScolarità medio-alta = diploma di scuola media superioreScolarità medio-bassa = diploma scuola media inferiore o licenza elementare o nessun titolo
TotaleNUBILE CONIUGATA SEPARATA DIVORZIATA VEDOVA
TotaleNUBILE CONIUGATA SEPARATA DIVORZIATA VEDOVA
Tab. 13 Distribuzione dei parti secondo la scolarità della madre
Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. %
PIACENZA 189 14,3 16 1,2 594 44,8 503 38,0 23 1,7 1.325 100
FIORENZUOLA D'ARDA 105 15,2 14 2,0 335 48,6 198 28,7 38 5,5 690 100
NON DEFINITO . . 1 33,3 2 66,7 . . . . 3 100
FIDENZA 43 8,9 11 2,3 238 49,1 173 35,7 20 4,1 485 100
BORGO VAL DI TARO 14 7,6 4 2,2 106 57,6 46 25,0 14 7,6 184 100
CITTA' DI PARMA 37 11,3 14 4,3 162 49,5 107 32,7 7 2,1 327 100
NON DEFINITO 5 31,3 2 12,5 8 50,0 1 6,3 . . 16 100
GUASTALLA 73 9,3 36 4,6 372 47,3 250 31,8 56 7,1 787 100
MONTECCHIO EMILIA 133 14,8 32 3,6 442 49,3 256 28,5 34 3,8 897 100
SCANDIANO 85 10,2 25 3,0 442 52,9 268 32,1 16 1,9 836 100
CASTELNOVO NE' MONTI 16 7,2 4 1,8 115 51,6 78 35,0 10 4,5 223 100
NON DEFINITO . . . . 2 50,0 2 50,0 . . 4 100
CARPI 187 13,5 44 3,2 704 50,9 390 28,2 57 4,1 1.382 100
MIRANDOLA 61 11,0 13 2,3 188 33,8 222 39,9 73 13,1 557 100
SASSUOLO 72 9,8 14 1,9 351 47,6 271 36,8 29 3,9 737 100
PAVULLO NEL FRIGNANO 50 10,0 16 3,2 233 46,5 185 36,9 17 3,4 501 100
PORRETTA TERME 15 11,7 3 2,3 60 46,9 45 35,2 5 3,9 128 100
BENTIVOGLIO 125 12,0 24 2,3 511 49,2 339 32,6 40 3,9 1.039 100
MAGGIORE - BO 668 24,5 13 0,5 1.289 47,4 693 25,5 59 2,2 2.722 100
VILLA ERBOSA 13 46,4 2 7,1 12 42,9 1 3,6 . . 28 100
NON DEFINITO 7 50,0 . . 6 42,9 1 7,1 . . 14 100
IMOLA IMOLA 172 15,8 21 1,9 550 50,6 310 28,6 33 3,0 1.086 100
COMACCHIO . . . . 2 40,0 3 60,0 . . 5 100
OSPEDALE DEL DELTA 30 6,0 12 2,4 219 43,7 218 43,5 22 4,4 501 100
CENTO 74 11,4 11 1,7 299 45,9 241 37,0 26 4,0 651 100
RAVENNA 154 16,1 33 3,5 453 47,4 293 30,7 22 2,3 955 100
LUGO 159 15,2 27 2,6 567 54,3 265 25,4 27 2,6 1.045 100
FAENZA 113 16,2 18 2,6 330 47,3 227 32,5 10 1,4 698 100
DOMUS NOVA 4 12,9 1 3,2 18 58,1 7 22,6 1 3,2 31 100
FORLÌ FORLI' 209 15,8 6 0,5 670 50,8 403 30,5 32 2,4 1.320 100
CESENA 246 11,0 91 4,1 1.118 50,0 737 32,9 46 2,1 2.238 100
NON DEFINITO 1 25,0 . . 2 50,0 1 25,0 . . 4 100
RIMINI 331 13,9 66 2,8 1.281 53,9 665 28,0 34 1,4 2.377 100
VILLA MARIA-RN 13 15,9 1 1,2 40 48,8 27 32,9 1 1,2 82 100
AOSP PARMA
OSPEDALI RIUNITI-PR 475 19,8 104 4,3 1.142 47,5 616 25,6 66 2,8 2.403 100
AOSP REGGIO E.
S.MARIA NUOVA-RE 356 15,2 58 2,5 1.010 43,1 777 33,1 144 6,1 2.345 100
AOSP POLICLINICO-MO 491 16,9 105 3,6 1.255 43,1 923 31,7 136 4,7 2.910 100
AOSP BOLOGNA
S.ORSOLA-MALPIGHI-BO 912 28,8 57 1,8 1.417 44,7 730 23,0 53 1,7 3.169 100
AOSP FERRARA
ARCISPEDALE S.ANNA-FE 220 19,6 21 1,9 541 48,2 321 28,6 20 1,8 1.123 100
5.858 16,4 920 2,6 17.086 47,7 10.793 30,1 1.171 3,3 35.828 100
Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004
Azienda di evento
Titolo di studio madre
Totale
LAUREA MEDIA
SUPERIORE MEDIA
INFERIORE
ELEMENTARE O NESSUN
TITOLO LAUREA BREVE
PIACENZA
PARMA
REGGIO EMILIA
MODENA
RIMINI
Totale
BOLOGNA
FERRARA
RAVENNA
CESENA
Tab. 14 Distribuzione dei parti secondo la scolarità del padre
Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. %
PIACENZA 171 13,1 21 1,6 541 41,5 549 42,1 22 1,7 1.304 100
FIORENZUOLA D'ARDA 80 11,6 7 1,0 288 41,9 274 39,8 39 5,7 688 100
NON DEFINITO 0 0,0 0 0,0 1 50,0 1 50,0 0 0,0 2 100
FIDENZA 32 6,6 11 2,3 181 37,6 235 48,8 23 4,8 482 100
BORGO VAL DI TARO 13 7,1 7 3,8 92 50,0 60 32,6 12 6,5 184 100
CITTA' DI PARMA 30 9,3 14 4,3 146 45,1 121 37,3 13 4,0 324 100
NON DEFINITO 5 33,3 1 6,7 7 46,7 2 13,3 0 0,0 15 100
GUASTALLA 54 7,0 21 2,7 310 40,1 332 42,9 57 7,4 774 100
MONTECCHIO EMILIA 99 11,1 22 2,5 380 42,5 354 39,6 40 4,5 895 100
SCANDIANO 75 9,1 15 1,8 349 42,1 355 42,9 34 4,1 828 100
CASTELNOVO NE' MONTI 13 5,9 1 0,5 94 42,9 106 48,4 5 2,3 219 100
NON DEFINITO 0 0,0 0 0,0 3 75,0 1 25,0 0 0,0 4 100
CARPI 162 12,1 21 1,6 612 45,5 480 35,7 69 5,1 1.344 100
MIRANDOLA 42 7,7 7 1,3 168 30,9 259 47,6 68 12,5 544 100
SASSUOLO 57 7,9 14 1,9 320 44,2 293 40,5 40 5,5 724 100
PAVULLO NEL FRIGNANO 33 6,9 3 0,6 173 36,2 246 51,5 23 4,8 478 100
PORRETTA TERME 11 8,7 3 2,4 36 28,3 71 55,9 6 4,7 127 100
BENTIVOGLIO 100 10,3 9 0,9 423 43,6 412 42,5 26 2,7 970 100
MAGGIORE - BO 514 19,4 11 0,4 1.183 44,7 877 33,1 64 2,4 2.649 100
VILLA ERBOSA 6 21,4 0 0,0 20 71,4 2 7,1 0 0,0 28 100
NON DEFINITO 7 53,8 0 0,0 5 38,5 1 7,7 0 0,0 13 100
IMOLA IMOLA 137 12,7 22 2,0 478 44,3 402 37,3 40 3,7 1.079 100
COMACCHIO 0 0,0 0 0,0 3 60,0 1 20,0 1 20,0 5 100
OSPEDALE DEL DELTA 27 5,9 9 2,0 157 34,2 240 52,3 26 5,7 459 100
CENTO 48 7,4 5 0,8 271 42,0 296 45,9 25 3,9 645 100
RAVENNA 128 13,7 16 1,7 421 45,1 342 36,7 26 2,8 933 100
LUGO 133 12,9 21 2,0 464 45,1 368 35,8 43 4,2 1.029 100
FAENZA 81 11,9 3 0,4 296 43,5 285 41,9 16 2,3 681 100
DOMUS NOVA 6 19,4 1 3,2 19 61,3 4 12,9 1 3,2 31 100
FORLÌ FORLI'
CESENA 213 10,1 35 1,7 919 43,7 900 42,8 38 1,8 2.105 100
NON DEFINITO 2 50,0 0 0,0 1 25,0 1 25,0 0 0,0 4 100
RIMINI
VILLA MARIA-RN 11 13,9 0 0,0 31 39,2 31 39,2 6 7,6 79 100
AOSP PARMA
OSPEDALI RIUNITI-PR 389 16,3 76 3,2 1.026 42,9 822 34,4 77 3,2 2.390 100
AOSP REGGIO E.
S.MARIA NUOVA-RE 269 11,7 34 1,5 921 40,1 949 41,3 124 5,4 2.297 100
AOSP MODENA
POLICLINICO-MO 401 14,2 61 2,2 1.157 40,9 1.083 38,3 129 4,6 2.831 100
AOSP BOLOGNA
S.ORSOLA-MALPIGHI-BO 776 25,2 53 1,7 1.341 43,5 863 28,0 48 1,6 3.081 100
AOSP FERRARA
ARCISPEDALE S.ANNA-FE 101 18,9 4 0,7 231 43,2 194 36,3 5 0,9 535 100
4.226 13,7 528 1,7 13.068 42,5 11.812 38,4 1.146 3,7 30.780 100
Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004
Totale
MEDIA INFERIORE
BOLOGNA
FERRARA
RAVENNA
CESENA
tutti non valorizzati
tutti non valorizzati
MEDIA SUPERIORE Azienda di evento
Titolo di studio padre
TotaleELEMENTARE O NESSUN
TITOLO
RIMINI
LAUREA LAUREA BREVE
PIACENZA
PARMA
REGGIO EMILIA
MODENA
Tab. 15 Parti con entrambi i genitori con scolarità medio-bassa
Num. casiTotale casi valutabili
% casi verificatisi
PIACENZA 553 1.994 27,7
PARMA 272 1.005 27,1
REGGIO EMILIA 685 2.720 25,2
MODENA 843 3.090 27,3
BOLOGNA 790 3.787 20,9
IMOLA 230 1.079 21,3
FERRARA 363 1.109 32,7
RAVENNA 556 2.674 20,8
FORLÌ 0 0 .
CESENA 496 2.109 23,5
RIMINI 18 79 22,8
AOSP PARMA 464 2.390 19,4
AOSP REGGIO EMILIA 685 2.297 29,8
AOSP MODENA 740 2.831 26,1
AOSP BOLOGNA 520 3.081 16,9
AOSP FERRARA 0 0 .
Totale 7.215 30.245 23,9
Num. casiTotale casi valutabili
% casi verificatisi
Italiana 4.329 23.412 18,5
Straniera 2.523 5.724 44,1
Non valorizzata 363 1.109 32,7
Totale 7.215 30.245 23,9
Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP - 2004
Legenda: Scolarità medio-bassa = Diploma scuola media inferiore o licenza elementare o nessun titolo
Cittadinanza della madreEntrambi i genitori con scolarità medio-bassa
Entrambi i genitori con scolarità medio-bassa Azienda di evento
Tab. 16 Parti con entrambi i genitori con scolarità medio-bassa secondo la cittadinanza della madre
Servizio Sistema Informativo Sanità e Politiche Sociali
Tab. 17 Distribuzione dei parti secondo la condizione professionale della madre
Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. %
PIACENZA 845 63,8 12 0,9 0 0,0 19 1,4 449 33,9 0 0,0 1.325 100
FIORENZUOLA D'ARDA 478 69,3 6 0,9 0 0,0 3 0,4 203 29,4 0 0,0 690 100
NON DEFINITO 2 66,7 0 0,0 0 0,0 0 0,0 1 33,3 0 0,0 3 100
FIDENZA 291 60,0 6 1,2 1 0,2 4 0,8 182 37,5 1 0,2 485 100
BORGO VAL DI TARO 107 58,2 13 7,1 0 0,0 3 1,6 61 33,2 0 0,0 184 100
CITTA' DI PARMA 227 69,4 8 2,4 0 0,0 4 1,2 86 26,3 2 0,6 327 100
NON DEFINITO 13 81,3 1 6,3 1 6,3 0 0,0 1 6,3 0 0,0 16 100
GUASTALLA 495 63,5 70 9,0 5 0,6 5 0,6 201 25,8 4 0,5 780 100
MONTECCHIO EMILIA 630 70,4 32 3,6 3 0,3 10 1,1 219 24,5 1 0,1 895 100
SCANDIANO 595 71,3 66 7,9 1 0,1 6 0,7 163 19,5 3 0,4 834 100
CASTELNOVO NE' MONTI 143 64,1 9 4,0 0 0,0 4 1,8 67 30,0 0 0,0 223 100
NON DEFINITO 2 50,0 0 0,0 0 0,0 0 0,0 2 50,0 0 0,0 4 100
CARPI 1.000 72,5 71 5,1 2 0,1 17 1,2 283 20,5 6 0,4 1.379 100
MIRANDOLA 382 68,7 15 2,7 1 0,2 2 0,4 156 28,1 0 0,0 556 100
SASSUOLO 485 66,3 47 6,4 0 0,0 3 0,4 197 26,9 0 0,0 732 100
PAVULLO NEL FRIGNANO 377 75,4 6 1,2 0 0,0 6 1,2 111 22,2 0 0,0 500 100
PORRETTA TERME 80 63,5 11 8,7 1 0,8 1 0,8 33 26,2 0 0,0 126 100
BENTIVOGLIO 772 74,4 29 2,8 0 0,0 5 0,5 229 22,1 3 0,3 1.038 100
MAGGIORE - BO 2.192 80,8 45 1,7 4 0,1 24 0,9 445 16,4 2 0,1 2.712 100
VILLA ERBOSA 26 92,9 1 3,6 0 0,0 0 0,0 1 3,6 0 0,0 28 100
NON DEFINITO 10 71,4 2 14,3 0 0,0 1 7,1 1 7,1 0 0,0 14 100
IMOLA IMOLA 821 76,0 46 4,3 6 0,6 16 1,5 191 17,7 0 0,0 1.080 100
COMACCHIO 3 60,0 1 20,0 0 0,0 0 0,0 1 20,0 0 0,0 5 100
OSPEDALE DEL DELTA 320 64,5 88 17,7 2 0,4 3 0,6 81 16,3 2 0,4 496 100
CENTO 431 66,3 44 6,8 1 0,2 2 0,3 170 26,2 2 0,3 650 100
RAVENNA 604 63,7 85 9,0 7 0,7 14 1,5 233 24,6 5 0,5 948 100
LUGO 764 73,2 83 8,0 3 0,3 14 1,3 178 17,0 2 0,2 1.044 100
FAENZA 515 74,1 22 3,2 0 0,0 4 0,6 153 22,0 1 0,1 695 100
DOMUS NOVA 23 76,7 0 0,0 1 3,3 2 6,7 4 13,3 0 0,0 30 100
FORLÌ FORLI' 760 96,8 8 1,0 8 1,0 0 0,0 4 0,5 5 0,6 785 100
CESENA 1.570 70,2 203 9,1 0 0,0 29 1,3 430 19,2 4 0,2 2.236 100
NON DEFINITO 2 50,0 1 25,0 0 0,0 1 25,0 0 0,0 0 0,0 4 100
RIMINI 60 58,3 5 4,9 0 0,0 37 35,9 1 1,0 0 0,0 103 100
VILLA MARIA-RN 49 59,8 9 11,0 1 1,2 1 1,2 22 26,8 0 0,0 82 100
AOSP PARMA
OSPEDALI RIUNITI-PR 1.788 74,4 32 1,3 4 0,2 22 0,9 538 22,4 19 0,8 2.403 100
AOSP REGGIO E.
S.MARIA NUOVA-RE 1.536 65,7 55 2,4 2 0,1 20 0,9 723 30,9 2 0,1 2.338 100
AOSP MODENA
POLICLINICO-MO 2.037 70,3 95 3,3 4 0,1 41 1,4 720 24,8 1 0,0 2.898 100
AOSP BOLOGNA
S.ORSOLA-MALPIGHI-BO 2.422 76,6 75 2,4 96 3,0 37 1,2 526 16,6 7 0,2 3.163 100
AOSP FERRARA
ARCISPEDALE S.ANNA-FE 836 74,4 31 2,8 1 0,1 18 1,6 237 21,1 0 0,0 1.123 100
23.693 71,9 1.333 4,0 155 0,5 378 1,1 7.303 22,2 72 0,2 32.934 100
Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004
Condizione professionale madre
TotaleOCCUPATA
DISOCCUPATA
IN CERCA DI PRIMA OCCUPAZI
ONE
STUDENTESSA
CASALINGA ALTRA
CONDIZIONE
PIACENZA
PARMA
REGGIO EMILIA
Azienda di evento
CESENA
RIMINI
Totale
MODENA
BOLOGNA
FERRARA
RAVENNA
Tab. 18 Distribuzione dei parti secondo la condizione professionale del padre
Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. %PIACENZA 1.280 98,2 18 1,4 0 0,0 4 0,3 1 0,1 1 0,1 1.304 100FIORENZUOLA D'ARDA 678 98,5 7 1,0 0 0,0 1 0,1 0 0,0 2 0,3 688 100NON DEFINITO 2 100,0 0 0,0 0 0,0 0 0,0 0 0,0 0 0,0 2 100FIDENZA 474 98,3 6 1,2 0 0,0 0 0,0 2 0,4 0 0,0 482 100BORGO VAL DI TARO 183 99,5 0 0,0 0 0,0 1 0,5 0 0,0 0 0,0 184 100CITTA' DI PARMA 321 99,1 2 0,6 0 0,0 1 0,3 0 0,0 0 0,0 324 100NON DEFINITO 15 100,0 0 0,0 0 0,0 0 0,0 0 0,0 0 0,0 15 100GUASTALLA 764 98,2 8 1,0 1 0,1 1 0,1 1 0,1 3 0,4 778 100MONTECCHIO EMILIA 882 98,5 7 0,8 0 0,0 3 0,3 0 0,0 3 0,3 895 100SCANDIANO 818 98,6 6 0,7 0 0,0 4 0,5 1 0,1 1 0,1 830 100CASTELNOVO NE' MONTI 220 100,0 0 0,0 0 0,0 0 0,0 0 0,0 0 0,0 220 100NON DEFINITO 4 100,0 0 0,0 0 0,0 0 0,0 0 0,0 0 0,0 4 100CARPI 1.334 98,2 16 1,2 2 0,1 4 0,3 1 0,1 1 0,1 1.358 100MIRANDOLA 537 98,4 7 1,3 0 0,0 1 0,2 0 0,0 1 0,2 546 100SASSUOLO 716 98,6 6 0,8 1 0,1 3 0,4 0 0,0 0 0,0 726 100PAVULLO NEL FRIGNANO 480 99,4 2 0,4 0 0,0 0 0,0 0 0,0 1 0,2 483 100PORRETTA TERME 123 96,9 4 3,1 0 0,0 0 0,0 0 0,0 0 0,0 127 100BENTIVOGLIO 956 98,5 11 1,1 0 0,0 0 0,0 1 0,1 3 0,3 971 100MAGGIORE - BO
2.601 98,3 30 1,1 4 0,2 7 0,3 0 0,0 5 0,2 2.647 100VILLA ERBOSA 28 100,0 0 0,0 0 0,0 0 0,0 0 0,0 0 0,0 28 100NON DEFINITO 11 84,6 2 15,4 0 0,0 0 0,0 0 0,0 0 0,0 13 100
IMOLA IMOLA 1.062 98,3 10 0,9 0 0,0 3 0,3 1 0,1 4 0,4 1.080 100COMACCHIO 5 100,0 0 0,0 0 0,0 0 0,0 0 0,0 0 0,0 5 100OSPEDALE DEL DELTA 454 98,1 7 1,5 0 0,0 0 0,0 1 0,2 1 0,2 463 100CENTO 638 98,8 6 0,9 0 0,0 0 0,0 1 0,2 1 0,2 646 100RAVENNA 882 94,4 30 3,2 3 0,3 6 0,6 7 0,7 6 0,6 934 100LUGO 1.010 97,5 11 1,1 4 0,4 5 0,5 3 0,3 3 0,3 1.036 100FAENZA 678 98,7 8 1,2 0 0,0 1 0,1 0 0,0 0 0,0 687 100DOMUS NOVA 31 100,0 0 0,0 0 0,0 0 0,0 0 0,0 0 0,0 31 100
FORLÌ FORLI' 1.133 95,0 6 0,5 54 4,5 0 0,0 0 0,0 0 0,0 1.193 100CESENA 2.067 97,9 21 1,0 1 0,0 8 0,4 8 0,4 7 0,3 2.112 100NON DEFINITO 4 100,0 0 0,0 0 0,0 0 0,0 0 0,0 0 0,0 4 100RIMINI
VILLA MARIA-RN 77 97,5 1 1,3 0 0,0 1 1,3 0 0,0 0 0,0 79 100
AOSP PARMA
OSPEDALI RIUNITI-PR 2.358 98,7 21 0,9 1 0,0 5 0,2 1 0,0 4 0,2 2.390 100
AOSP REGGIO E.
S.MARIA NUOVA-RE 2.259 97,9 37 1,6 2 0,1 5 0,2 1 0,0 3 0,1 2.307 100
AOSP MODENA
POLICLINICO-MO 2.813 98,8 25 0,9 1 0,0 5 0,2 0 0,0 3 0,1 2.847 100
AOSP BOLOGNA
S.ORSOLA-MALPIGHI-BO 2.910 94,5 40 1,3 111 3,6 5 0,2 3 0,1 11 0,4 3.080 100
AOSP FERRARA
ARCISPEDALE S.ANNA-FE 525 98,3 4 0,7 0 0,0 1 0,2 4 0,7 0 0,0 534 100
31.333 97,8 359 1,1 185 0,6 75 0,2 37 0,1 64 0,2 32.053 100
Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004
TotaleOCCUPATO
DISOCCUPATO
IN CERCA DI PRIMA OCCUPAZI
ONE
STUDENTE CASALING
O
ALTRA CONDIZIO
NE
Condizione professionale padre
PIACENZA
PARMA
REGGIO EMILIA
Azienda di evento
MODENA
BOLOGNA
FERRARA
RAVENNA
CESENA
RIMINI
Totale
tutti non valorizzati
Num. casiTotale casi valutabili
% casi verificatisi
PIACENZA 22 1.994 1,1PARMA 7 1.005 0,7REGGIO EMILIA 18 2.717 0,7MODENA 26 3.107 0,8BOLOGNA 38 3.774 1,0IMOLA 9 1.080 0,8FERRARA 10 1.111 0,9RAVENNA 41 2.678 1,5FORLÌ 0 0 .CESENA 17 2.116 0,8RIMINI 1 79 1,3AOSP PARMA 14 2.390 0,6AOSP REGGIO E. 35 2.301 1,5AOSP MODENA 16 2.838 0,6AOSP BOLOGNA 67 3.076 2,2AOSP FERRARA 0 0 .
Totale 321 30.266 1,1
Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004
Entrambi i genitori non occupati
Azienda di evento
Tab. 19 Parti con entrambi i genitori non occupati
Tab. 20 Distribuzione dei parti secondo la cittadinanza della madre
Num. % Num. % Num. %
PIACENZA 911 68,8 414 31,3 1.325 100
FIORENZUOLA D'ARDA 565 81,9 125 18,1 690 100
NON DEFINITO 3 100,0 . . 3 100
FIDENZA 377 77,7 108 22,3 485 100
BORGO VAL DI TARO 149 81,0 35 19,0 184 100
CITTA' DI PARMA 304 93,0 23 7,0 327 100
NON DEFINITO 15 93,8 1 6,3 16 100
GUASTALLA 586 74,5 201 25,5 787 100
MONTECCHIO EMILIA 749 83,5 148 16,5 897 100
SCANDIANO 717 85,8 119 14,2 836 100
CASTELNOVO NE' MONTI 180 80,7 43 19,3 223 100
NON DEFINITO 4 100,0 . . 4 100
CARPI 1.139 82,4 243 17,6 1.382 100
MIRANDOLA 371 66,6 186 33,4 557 100
SASSUOLO 585 79,4 152 20,6 737 100
PAVULLO NEL FRIGNANO 427 85,2 74 14,8 501 100
PORRETTA TERME 94 73,4 34 26,6 128 100
BENTIVOGLIO 889 85,6 150 14,4 1.039 100
MAGGIORE - BO 2.209 81,2 513 18,9 2.722 100
VILLA ERBOSA 27 96,4 1 3,6 28 100
NON DEFINITO 13 92,9 1 7,1 14 100
IMOLA IMOLA 896 82,5 190 17,5 1.086 100
COMACCHIO 5 100,0 . . 5 100
OSPEDALE DEL DELTA 489 97,6 12 2,4 501 100
CENTO 650 99,9 1 0,2 651 100
RAVENNA 728 76,2 227 23,8 955 100
LUGO 900 86,1 145 13,9 1.045 100
FAENZA 589 84,4 109 15,6 698 100
DOMUS NOVA 31 100,0 . . 31 100
FORLÌ FORLI' 1.041 78,9 279 21,1 1.320 100
CESENA 1.922 85,9 316 14,1 2.238 100
NON DEFINITO 4 100,0 . . 4 100
RIMINI 1.971 82,9 406 17,1 2.377 100
VILLA MARIA-RN 69 84,2 13 15,9 82 100
AOSP PARMA OSPEDALI RIUNITI-PR 1.888 78,6 515 21,4 2.403 100
AOSP REGGIO E.
S.MARIA NUOVA-RE 1.747 74,5 598 25,5 2.345 100
AOSP MODENA
POLICLINICO-MO 2.184 75,1 726 25,0 2.910 100
AOSP BOLOGNA
S.ORSOLA-MALPIGHI-BO 2.578 81,4 591 18,7 3.169 100
AOSP FERRARA
ARCISPEDALE S.ANNA-FE 1.090 97,1 33 2,9 1.123 100
29.096 81,2 6.732 18,8 35.828 100
Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004
PIACENZA
PARMA
REGGIO EMILIA
MODENA
Azienda di eventoCittadinanza madre
TotaleItaliana Straniera
RIMINI
Totale
BOLOGNA
FERRARA
RAVENNA
CESENA
Tab. 21 Distribuzione dei parti secondo il luogo nascita della madre
Num. % Num. % Num. % Num. %
PIACENZA 649 49,0 244 18,4 432 32,6 1.325 100
FIORENZUOLA D'ARDA 406 58,8 136 19,7 148 21,5 690 100
NON DEFINITO 1 33,3 2 66,7 . . 3 100
FIDENZA 237 48,9 125 25,8 123 25,4 485 100
BORGO VAL DI TARO 96 52,2 34 18,5 54 29,4 184 100
CITTA' DI PARMA 150 45,9 141 43,1 36 11,0 327 100
NON DEFINITO 12 75,0 3 18,8 1 6,3 16 100
GUASTALLA 292 37,1 277 35,2 218 27,7 787 100
MONTECCHIO EMILIA 475 53,0 240 26,8 182 20,3 897 100
SCANDIANO 460 55,0 221 26,4 155 18,5 836 100
CASTELNOVO NE' MONTI 125 56,1 47 21,1 51 22,9 223 100
NON DEFINITO 4 100,0 . . . . 4 100
CARPI 766 55,4 326 23,6 290 21,0 1.382 100
MIRANDOLA 238 42,7 123 22,1 196 35,2 557 100
SASSUOLO 357 48,4 213 28,9 167 22,7 737 100
PAVULLO NEL FRIGNANO 332 66,3 84 16,8 85 17,0 501 100
PORRETTA TERME 60 46,9 34 26,6 34 26,6 128 100
BENTIVOGLIO 605 58,2 198 19,1 236 22,7 1.039 100
MAGGIORE - BO 1.535 56,4 623 22,9 564 20,7 2.722 100
VILLA ERBOSA 20 71,4 7 25,0 1 3,6 28 100
NON DEFINITO 5 35,7 6 42,9 3 21,4 14 100
IMOLA IMOLA 660 60,8 214 19,7 212 19,5 1.086 100
COMACCHIO 5 100,0 . . . . 5 100
OSPEDALE DEL DELTA 354 70,7 82 16,4 65 13,0 501 100
CENTO 406 62,4 89 13,7 156 24,0 651 100
RAVENNA 518 54,2 185 19,4 252 26,4 955 100
LUGO 721 69,0 151 14,5 173 16,6 1.045 100
FAENZA 474 67,9 100 14,3 124 17,8 698 100
DOMUS NOVA 26 83,9 4 12,9 1 3,2 31 100
FORLÌ FORLI' 842 63,8 174 13,2 304 23,0 1.320 100
CESENA 1.499 67,0 356 15,9 383 17,1 2.238 100
NON DEFINITO 3 75,0 1 25,0 . . 4 100
RIMINI 1.296 54,5 600 25,2 481 20,2 2.377 100
VILLA MARIA-RN 45 54,9 19 23,2 18 22,0 82 100
AOSP PARMA
OSPEDALI RIUNITI-PR 1.275 53,1 546 22,7 582 24,2 2.403 100
AOSP REGGIO E.
S.MARIA NUOVA-RE 1.058 45,1 617 26,3 670 28,6 2.345 100
AOSP MODENA
POLICLINICO-MO 1.371 47,1 741 25,5 798 27,4 2.910 100
AOSP BOLOGNA
S.ORSOLA-MALPIGHI-BO 1.682 53,1 816 25,8 671 21,2 3.169 100
AOSP FERRARA
ARCISPEDALE S.ANNA-FE 717 63,9 225 20,0 181 16,1 1.123 100
19.777 55,2 8.004 22,3 8.009 22,4 35.828 100
Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004
PIACENZA
PARMA
REGGIO EMILIA
Azienda di evento
Luogo di nascita della madreTotale
Altre regioniR.E.R. Estero
MODENA
RIMINI
Totale
BOLOGNA
FERRARA
RAVENNA
CESENA
Cittadinanza madre Num.Parti% sul tot. straniere
MAROCCO 1.294 19,2
ALBANIA 843 12,5
CINA 527 7,8
TUNISIA 504 7,5
ROMANIA 469 7,0
NIGERIA 212 3,2
INDIA 177 2,6
PAKISTAN 172 2,6
POLONIA 163 2,4
GHANA 152 2,3
FILIPPINE 150 2,2
UCRAINA 140 2,1
MOLDAVIA 140 2,1
MACEDONIA 108 1,6
SERBIA-MONTENEGRO 89 1,3
RUSSIA 85 1,3
ECUADOR 80 1,2
SENEGAL 77 1,1
BRASILE 75 1,1
SRI LANKA 74 1,1
ALGERIA 70 1,0
BANGLADESH 69 1,0
TURCHIA 53 0,8
CUBA 51 0,8
EGITTO 51 0,8
PERU' 46 0,7
BOSNIA-ERZEGOVINA 46 0,7
ARGENTINA 43 0,6
COSTA D'AVORIO 39 0,6
REP. DOMINICANA 39 0,6
BULGARIA 38 0,6
GERMANIA 34 0,5
FRANCIA 31 0,5
Altri paesi 582 8,7
Totale 6.723 100,0
Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004
Nota: le partorienti con cittadinanza codificata 999 dall'AOSP di Reggio Emilia (tutte le donne con cittadinanza non italiana) sono state considerate cittadine del paese di nascita.
Tab. 22 Distribuzione dei parti di cittadine straniere secondo il paese d'origine
Tab. 23 Distribuzione dei parti secondo i concepimenti precedenti
Num. % Num. % Num. %
PIACENZA 704 53,1 621 46,9 1.325 100
FIORENZUOLA D'ARDA 382 55,4 308 44,6 690 100
NON DEFINITO 2 66,7 1 33,3 3 100
FIDENZA 278 57,3 207 42,7 485 100
BORGO VAL DI TARO 108 58,7 76 41,3 184 100
CITTA' DI PARMA 173 52,9 154 47,1 327 100
NON DEFINITO 11 68,8 5 31,3 16 100
GUASTALLA 412 52,4 375 47,7 787 100
MONTECCHIO EMILIA 510 56,9 387 43,1 897 100
SCANDIANO 437 52,3 399 47,7 836 100
CASTELNOVO NE' MONTI 125 56,1 98 44,0 223 100
NON DEFINITO 4 100,0 . . 4 100
CARPI 783 56,7 599 43,3 1.382 100
MIRANDOLA 331 59,4 226 40,6 557 100
SASSUOLO 439 59,6 298 40,4 737 100
PAVULLO NEL FRIGNANO 278 55,5 223 44,5 501 100
PORRETTA TERME 70 54,7 58 45,3 128 100
BENTIVOGLIO 550 52,9 489 47,1 1.039 100
MAGGIORE - BO 1.447 53,2 1.275 46,8 2.722 100
VILLA ERBOSA 18 64,3 10 35,7 28 100
NON DEFINITO 13 92,9 1 7,1 14 100
IMOLA IMOLA 598 55,1 488 44,9 1.086 100
COMACCHIO 1 20,0 4 80,0 5 100
OSPEDALE DEL DELTA 262 52,3 239 47,7 501 100
CENTO 338 51,9 313 48,1 651 100
RAVENNA 529 55,4 426 44,6 955 100
LUGO 547 52,3 498 47,7 1.045 100
FAENZA 386 55,3 312 44,7 698 100
DOMUS NOVA 13 41,9 18 58,1 31 100
FORLÌ FORLI' 662 50,2 658 49,9 1.320 100
CESENA 1.182 52,8 1.056 47,2 2.238 100
NON DEFINITO 4 100,0 . . 4 100
RIMINI 1.199 50,4 1.178 49,6 2.377 100
VILLA MARIA-RN 50 61,0 32 39,0 82 100
AOSP PARMA OSPEDALI RIUNITI-PR 1.320 54,9 1.083 45,1 2.403 100
AOSP REGGIO E. S.MARIA NUOVA-RE 1.331 56,8 1.014 43,2 2.345 100
AOSP MODENA POLICLINICO-MO 1.706 58,6 1.204 41,4 2.910 100
AOSP BOLOGNA S.ORSOLA-MALPIGHI-BO 1.781 56,2 1.388 43,8 3.169 100
AOSP FERRARA ARCISPEDALE S.ANNA-FE 472 42,0 651 58,0 1.123 100
19.456 54,3 16.372 45,7 35.828 100
Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004
Nota: i record con concepimenti precedenti=NO, ma in cui risultasse almeno un precedente parto o un aborto spontaneo o un IVG, sono stati considerati come relativi a multigravide.
Stabilimento di evento
Concepimenti precedenti (si/no)Totale
SI NO
PIACENZA
PARMA
REGGIO EMILIA
MODENA
RIMINI
Totale
BOLOGNA
FERRARA
RAVENNA
CESENA
Tab. 24 Distribuzione dei parti secondo l'esito dei precedenti concepimentiSolo madri che hanno avuto almeno un precedente parto o un aborto o un ivg
Totale
Num. % Num. % Num. % Num.
PIACENZA 623 88,5 166 23,6 64 9,1 704
FIORENZUOLA D'ARDA 324 84,8 111 29,1 22 5,8 382
NON DEFINITO 1 50,0 2 100,0 . . 2
FIDENZA 245 88,1 57 20,5 16 5,8 278
BORGO VAL DI TARO 93 86,1 23 21,3 5 4,6 108
CITTA' DI PARMA 146 84,4 54 31,2 9 5,2 173
NON DEFINITO 8 72,7 2 18,2 1 9,1 11
GUASTALLA 342 83,0 110 26,7 35 8,5 412
MONTECCHIO EMILIA 426 83,5 159 31,2 48 9,4 510
SCANDIANO 355 81,2 135 30,9 29 6,6 437
CASTELNOVO NE' MONTI 115 92,0 20 16,0 5 4,0 125
NON DEFINITO 3 75,0 1 25,0 . . 4
CARPI 652 83,3 238 30,4 101 12,9 783
MIRANDOLA 292 88,2 79 23,9 39 11,8 331
SASSUOLO 380 86,6 123 28,0 46 10,5 439
PAVULLO NEL FRIGNANO 231 83,1 73 26,3 36 13,0 278
PORRETTA TERME 55 78,6 22 31,4 13 18,6 70
BENTIVOGLIO 475 86,4 125 22,7 59 10,7 550
MAGGIORE - BO 1.159 80,2 387 26,8 197 13,6 1.446
VILLA ERBOSA 14 77,8 5 27,8 1 5,6 18
NON DEFINITO 10 76,9 3 23,1 6 46,2 13
IMOLA IMOLA 485 81,1 205 34,3 59 9,9 598
COMACCHIO 1 100,0 . . . . 1
OSPEDALE DEL DELTA 252 96,2 57 21,8 21 8,0 262
CENTO 326 96,5 72 21,3 19 5,6 338
RAVENNA 429 81,1 133 25,1 74 14,0 529
LUGO 451 82,5 171 31,3 62 11,3 547
FAENZA 347 89,9 102 26,4 13 3,4 386
DOMUS NOVA 11 84,6 4 30,8 1 7,7 13
FORLÌ FORLI' 589 89,0 122 18,4 44 6,7 662
CESENA 1.017 86,0 286 24,2 61 5,2 1.182
NON DEFINITO 4 100,0 . . . . 4
RIMINI 1.122 93,6 330 27,5 84 7,0 1.199
VILLA MARIA-RN 38 76,0 16 32,0 6 12,0 50
AOSP PARMA OSPEDALI RIUNITI-PR 1.074 81,4 418 31,7 155 11,7 1.320
AOSP REGGIO E. S.MARIA NUOVA-RE 1.106 83,1 370 27,8 184 13,8 1.331
AOSP MODENA POLICLINICO-MO 1.423 83,5 508 29,8 242 14,2 1.705
AOSP BOLOGNA S.ORSOLA-MALPIGHI-BO 1.334 74,9 602 33,8 349 19,6 1.780
AOSP FERRARA ARCISPEDALE S.ANNA-FE 452 95,8 116 24,6 38 8,1 472
16.410 84,4 5.407 27,8 2.144 11,0 19.453
Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004
RIMINI
Totale
PIACENZA
PARMA
REGGIO EMILIA
MODENA
BOLOGNA
FERRARA
RAVENNA
CESENA
Hanno avuto parti precedenti
Hanno avuto I.V.G.
Hanno avuto aborti spontanei Stabilimento di evento
Solo madri che hanno avuto almeno un precedente aborto spontaneo
Num. % Num. % Num. % Num. % Num. %
PIACENZA 135 81,3 28 16,9 2 1,2 1 0,6 166 100
FIORENZUOLA D'ARDA 91 82,0 10 9,0 10 9,0 . . 111 100
NON DEFINITO 2 100,0 . . . . . . 2 100
FIDENZA 39 68,4 15 26,3 1 1,8 2 3,5 57 100
BORGO VAL DI TARO 18 78,3 4 17,4 1 4,4 . . 23 100
CITTA' DI PARMA 48 88,9 4 7,4 2 3,7 . . 54 100
NON DEFINITO 2 100,0 . . . . . . 2 100
GUASTALLA 89 80,9 14 12,7 6 5,5 1 0,9 110 100
MONTECCHIO EMILIA 126 79,3 28 17,6 4 2,5 1 0,6 159 100
SCANDIANO 104 77,0 25 18,5 6 4,4 . . 135 100
CASTELNOVO NE' MONTI 16 80,0 4 20,0 . . . . 20 100
NON DEFINITO 1 100,0 . . . . . . 1 100
CARPI 188 79,0 40 16,8 9 3,8 1 0,4 238 100
MIRANDOLA 70 88,6 7 8,9 2 2,5 . . 79 100
SASSUOLO 104 84,6 13 10,6 3 2,4 3 2,4 123 100
PAVULLO NEL FRIGNANO 61 83,6 9 12,3 2 2,7 1 1,4 73 100
PORRETTA TERME 17 77,3 3 13,6 1 4,6 1 4,6 22 100
BENTIVOGLIO 100 80,0 22 17,6 2 1,6 1 0,8 125 100
MAGGIORE - BO 294 76,0 63 16,3 22 5,7 8 2,1 387 100
VILLA ERBOSA 5 100,0 . . . . . . 5 100
NON DEFINITO 3 100,0 . . . . . . 3 100
IMOLA IMOLA 156 76,1 37 18,1 7 3,4 5 2,4 205 100
OSPEDALE DEL DELTA 43 75,4 11 19,3 2 3,5 1 1,8 57 100
CENTO 60 83,3 9 12,5 2 2,8 1 1,4 72 100
RAVENNA 96 72,2 28 21,1 6 4,5 3 2,3 133 100
LUGO 142 83,0 21 12,3 7 4,1 1 0,6 171 100
FAENZA 79 77,5 20 19,6 2 2,0 1 1,0 102 100
DOMUS NOVA 2 50,0 . . 1 25,0 1 25,0 4 100
FORLÌ FORLI' 89 73,0 30 24,6 1 0,8 2 1,6 122 100
CESENA CESENA 235 82,2 41 14,3 7 2,5 3 1,1 286 100
RIMINI 253 76,7 58 17,6 15 4,6 4 1,2 330 100
VILLA MARIA-RN 11 68,8 4 25,0 . . 1 6,3 16 100
AOSP PARMA OSPEDALI RIUNITI-PR 322 77,0 69 16,5 19 4,6 8 1,9 418 100
AOSP REGGIO E.
S.MARIA NUOVA-RE 286 77,3 67 18,1 12 3,2 5 1,4 370 100
AOSP MODENA
POLICLINICO-MO 391 77,0 83 16,3 23 4,5 11 2,2 508 100
AOSP BOLOGNA
S.ORSOLA-MALPIGHI-BO 460 76,4 109 18,1 24 4,0 9 1,5 602 100
AOSP FERRARA
ARCISPEDALE S.ANNA-FE 90 77,6 19 16,4 5 4,3 2 1,7 116 100
4.228 78,2 895 16,6 206 3,8 78 1,4 5.407 100
Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004
Tab. 25 Distribuzione dei parti secondo il numero di aborti spontanei in gravidanze precedenti
Stabilimento di eventoTotale
3 >321
Numero di aborti spontanei in gravidanze precedenti
PIACENZA
PARMA
REGGIO EMILIA
MODENA
RIMINI
Totale
BOLOGNA
FERRARA
RAVENNA
Tab. 26 Distribuzione dei parti secondo il numero di IVG in gravidanze precedenti Solo madri che hanno avuto almeno una precedente IVG
Num. % Num. % Num. % Num. % Num. %
PIACENZA 47 73,4 9 14,1 4 6,3 4 6,3 64 100
FIORENZUOLA D'ARDA 17 77,3 3 13,6 2 9,1 . . 22 100
FIDENZA 12 75,0 3 18,8 1 6,3 . . 16 100
BORGO VAL DI TARO 5 100,0 . . . . . . 5 100
CITTA' DI PARMA 9 100,0 . . . . . . 9 100
NON DEFINITO 1 100,0 . . . . . . 1 100
GUASTALLA 27 77,1 8 22,9 . . . . 35 100
MONTECCHIO EMILIA 38 79,2 5 10,4 2 4,2 3 6,3 48 100
SCANDIANO 25 86,2 4 13,8 . . . . 29 100
CASTELNOVO NE' MONTI 5 100,0 . . . . . . 5 100
CARPI 76 75,3 18 17,8 5 5,0 2 2,0 101 100
MIRANDOLA 34 87,2 4 10,3 1 2,6 . . 39 100
SASSUOLO 38 82,6 7 15,2 1 2,2 . . 46 100
PAVULLO NEL FRIGNANO 31 86,1 1 2,8 2 5,6 2 5,6 36 100
PORRETTA TERME 9 69,2 3 23,1 1 7,7 . . 13 100
BENTIVOGLIO 49 83,1 6 10,2 4 6,8 . . 59 100
MAGGIORE - BO 152 77,2 33 16,8 6 3,1 6 3,1 197 100
VILLA ERBOSA 1 100,0 . . . . . . 1 100
NON DEFINITO 6 100,0 . . . . . . 6 100
IMOLA IMOLA 46 78,0 13 22,0 . . . . 59 100
OSPEDALE DEL DELTA 18 85,7 3 14,3 . . . . 21 100
CENTO 15 79,0 4 21,1 . . . . 19 100
RAVENNA 48 64,9 18 24,3 5 6,8 3 4,1 74 100
LUGO 52 83,9 8 12,9 2 3,2 . . 62 100
FAENZA 11 84,6 2 15,4 . . . . 13 100
DOMUS NOVA 1 100,0 . . . . . . 1 100
FORLÌ FORLI' 34 77,3 5 11,4 3 6,8 2 4,6 44 100
CESENA CESENA 49 80,3 9 14,8 2 3,3 1 1,6 61 100
RIMINI 55 65,5 23 27,4 3 3,6 3 3,6 84 100
VILLA MARIA-RN 6 100,0 . . . . . . 6 100AOSP PARMA
OSPEDALI RIUNITI-PR 128 82,6 13 8,4 6 3,9 8 5,2 155 100
AOSP REGGIO E.
S.MARIA NUOVA-RE 131 71,2 31 16,9 11 6,0 11 6,0 184 100
AOSP MODENA
POLICLINICO-MO 173 71,5 49 20,3 11 4,6 9 3,7 242 100
AOSP BOLOGNA
S.ORSOLA-MALPIGHI-BO 272 77,9 59 16,9 10 2,9 8 2,3 349 100
AOSP FERRARA
ARCISPEDALE S.ANNA-FE 27 71,1 7 18,4 1 2,6 3 7,9 38 100
1.648 76,9 348 16,2 83 3,9 65 3,0 2.144 100
Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004
RIMINI
Totale
BOLOGNA
FERRARA
RAVENNA
PIACENZA
PARMA
REGGIO EMILIA
MODENA
Stabilimento di eventoTotale
3 >321Numero di i.v.g. in gravidanze precedenti
Tab. 27 Distribuzione dei parti secondo il numero di nati vivi in parti precedenti Solo madri che hanno avuto almeno un precedente nato vivo
Num. % Num. % Num. % Num. % Num. %
PIACENZA 449 72,8 128 20,8 29 4,7 11 1,8 617 100
FIORENZUOLA D'ARDA 262 81,4 54 16,8 4 1,2 2 0,6 322 100
NON DEFINITO . . 1 100,0 . . . . 1 100
FIDENZA 188 78,0 42 17,4 8 3,3 3 1,2 241 100
BORGO VAL DI TARO 73 79,4 12 13,0 2 2,2 5 5,4 92 100
CITTA' DI PARMA 118 83,7 17 12,1 6 4,3 . . 141 100
NON DEFINITO 7 87,5 1 12,5 . . . . 8 100
GUASTALLA 219 73,5 58 19,5 16 5,4 5 1,7 298 100
MONTECCHIO EMILIA 314 75,3 82 19,7 18 4,3 3 0,7 417 100
SCANDIANO 258 76,1 71 20,9 6 1,8 4 1,2 339 100
CASTELNOVO NE' MONTI 90 78,3 19 16,5 4 3,5 2 1,7 115 100
NON DEFINITO 3 100,0 . . . . . . 3 100
CARPI 509 79,0 101 15,7 25 3,9 9 1,4 644 100
MIRANDOLA 199 70,1 56 19,7 22 7,8 7 2,5 284 100
SASSUOLO 276 74,2 67 18,0 22 5,9 7 1,9 372 100
PAVULLO NEL FRIGNANO 174 77,0 37 16,4 9 4,0 6 2,7 226 100
PORRETTA TERME 39 75,0 8 15,4 4 7,7 1 1,9 52 100
BENTIVOGLIO 335 77,0 73 16,8 19 4,4 8 1,8 435 100
MAGGIORE - BO 868 81,1 146 13,6 39 3,6 18 1,7 1.071 100
VILLA ERBOSA 10 100,0 . . . . . . 10 100
NON DEFINITO 5 55,6 3 33,3 1 11,1 . . 9 100
IMOLA IMOLA 389 80,7 78 16,2 11 2,3 4 0,8 482 100
COMACCHIO 1 100,0 . . . . . . 1 100
OSPEDALE DEL DELTA 141 81,5 23 13,3 6 3,5 3 1,7 173 100
CENTO 208 72,7 59 20,6 12 4,2 7 2,5 286 100
RAVENNA 321 78,9 69 17,0 11 2,7 6 1,5 407 100
LUGO 348 78,9 64 14,5 19 4,3 10 2,3 441 100
FAENZA 262 77,1 58 17,1 15 4,4 5 1,5 340 100
DOMUS NOVA 10 90,9 . . 1 9,1 . . 11 100
FORLÌ FORLI' 458 79,7 96 16,7 15 2,6 6 1,0 575 100
CESENA 780 78,4 176 17,7 28 2,8 11 1,1 995 100
NON DEFINITO 2 50,0 2 50,0 . . . . 4 100
RIMINI 847 83,4 127 12,5 33 3,3 9 0,9 1.016 100
VILLA MARIA-RN 23 74,2 8 25,8 . . . . 31 100
AOSP PARMA OSPEDALI RIUNITI-PR 828 78,0 190 17,9 34 3,2 10 0,9 1.062 100
AOSP REGGIO E.
S.MARIA NUOVA-RE 789 74,1 211 19,8 48 4,5 17 1,6 1.065 100
AOSP MODENA
POLICLINICO-MO 1.023 74,4 269 19,6 56 4,1 28 2,0 1.376 100
AOSP BOLOGNA
S.ORSOLA-MALPIGHI-BO 970 79,2 209 17,1 36 2,9 10 0,8 1.225 100
AOSP FERRARA
ARCISPEDALE S.ANNA-FE 367 81,4 60 13,3 16 3,6 8 1,8 451 100
12.163 77,8 2.675 17,1 575 3,7 225 1,4 15.638 100
Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004
RIMINI
Totale
BOLOGNA
FERRARA
RAVENNA
CESENA
PIACENZA
PARMA
REGGIO EMILIA
MODENA
Stabilimento di eventoTotale
3 >321
Numero di nati vivi in precedenti parti
Tab. 28 Distribuzione dei parti secondo il tempo trascorso dal precedente parto Solo madri che hanno avuto almeno un precedente parto
Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. %
PIACENZA 5 0,8 94 15,1 212 34,1 135 21,7 175 28,2 621 100
FIORENZUOLA D'ARDA 1 0,3 48 15,0 113 35,3 74 23,1 84 26,3 320 100
NON DEFINITO . . . . 1 100,0 . . . . 1 100
FIDENZA 3 1,2 31 12,8 80 32,9 58 23,9 71 29,2 243 100
BORGO VAL DI TARO 1 1,1 8 8,7 37 40,2 19 20,7 27 29,4 92 100
CITTA' DI PARMA 4 2,8 21 14,7 50 35,0 30 21,0 38 26,6 143 100
NON DEFINITO . . . . 6 85,7 1 14,3 . . 7 100
GUASTALLA 6 2,1 48 16,8 99 34,6 57 19,9 76 26,6 286 100
MONTECCHIO EMILIA 3 0,7 54 13,1 160 38,8 97 23,5 98 23,8 412 100
SCANDIANO 7 2,1 50 14,7 130 38,1 69 20,2 85 24,9 341 100
CASTELNOVO NE' MONTI 4 3,8 12 11,4 34 32,4 23 21,9 32 30,5 105 100
NON DEFINITO . . 1 50,0 . . . . 1 50,0 2 100
CARPI 10 1,8 90 16,5 213 39,1 117 21,5 115 21,1 545 100
MIRANDOLA 3 1,4 41 18,7 73 33,3 47 21,5 55 25,1 219 100
SASSUOLO 7 1,9 46 12,7 117 32,3 85 23,5 107 29,6 362 100
PAVULLO NEL FRIGNANO 4 2,2 29 15,7 67 36,2 38 20,5 47 25,4 185 100
PORRETTA TERME . . 10 21,7 18 39,1 9 19,6 9 19,6 46 100
BENTIVOGLIO 3 0,7 62 14,5 156 36,5 112 26,2 94 22,0 427 100
MAGGIORE - BO 17 1,6 134 12,6 401 37,7 233 21,9 280 26,3 1.065 100
VILLA ERBOSA 1 7,1 2 14,3 5 35,7 5 35,7 1 7,1 14 100
NON DEFINITO . . 2 22,2 4 44,4 2 22,2 1 11,1 9 100
IMOLA IMOLA 3 0,6 58 12,0 162 33,6 114 23,7 145 30,1 482 100
COMACCHIO . . . . . . 1 100,0 . . 1 100
OSPEDALE DEL DELTA 2 1,0 29 14,6 55 27,6 35 17,6 78 39,2 199 100
CENTO 5 1,7 34 11,7 104 35,9 55 19,0 92 31,7 290 100
RAVENNA . . 60 14,2 150 35,5 94 22,2 119 28,1 423 100
LUGO 2 0,5 74 16,6 152 34,1 95 21,3 123 27,6 446 100
FAENZA 3 0,9 48 14,3 131 39,0 73 21,7 81 24,1 336 100
DOMUS NOVA . . . . 5 50,0 4 40,0 1 10,0 10 100
FORLÌ FORLI' 4 1,0 52 13,3 119 30,4 105 26,8 112 28,6 392 100
CESENA 8 0,9 130 14,2 315 34,4 217 23,7 247 26,9 917 100
NON DEFINITO . . . . 3 75,0 . . 1 25,0 4 100
RIMINI 10 1,2 102 11,9 276 32,1 218 25,4 254 29,5 860 100
VILLA MARIA-RN . . 4 10,5 11 29,0 8 21,1 15 39,5 38 100AOSP PARMA
OSPEDALI RIUNITI-PR 17 1,6 146 13,8 399 37,8 231 21,9 264 25,0 1.057 100
AOSP REGGIO E.
S.MARIA NUOVA-RE 6 0,6 164 16,7 363 37,0 225 23,0 222 22,7 980 100
AOSP MODENA
POLICLINICO-MO 25 1,9 200 15,2 485 36,9 274 20,9 329 25,1 1.313 100
AOSP BOLOGNA
S.ORSOLA-MALPIGHI-BO 21 1,6 215 16,7 485 37,7 254 19,7 313 24,3 1.288 100
AOSP FERRARA
ARCISPEDALE S.ANNA-FE 1 0,3 56 14,3 126 32,1 83 21,2 126 32,1 392 100
186 1,3 2.155 14,5 5.317 35,8 3.297 22,2 3.918 26,3 14.873 100
Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004
Stabilimento di eventoTotale
48-71 mesi >= 72 mesi24-47 mesi< 12 mesi
Tempo trascorso dal precedente parto
12-24 mesi
PIACENZA
PARMA
REGGIO EMILIA
MODENA
RIMINI
Totale
BOLOGNA
FERRARA
RAVENNA
CESENA
Tab. 29 Tempo trascorso dal precedente parto secondo la cittadinanza della madre
Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. %
Italiana 130 1,2 1.452 13,3 4.004 36,7 2.507 23,0 2.816 25,8 10.909 100
Straniera 48 1,6 584 19,0 1.028 33,4 616 20,0 806 26,2 3.082 100
Totale 178 1,3 2.036 14,6 5.032 36,0 3.123 22,3 3.622 25,9 13.991 100
Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004
Cittadinanza della madre
Tempo intercorso dall'ultimo partoTotale
< 12 mesi 12-23 mesi 24-47 mesi 48-72 mesi >= 72 mesi
Nessuna da 1 a 3 da 4 a 7 > 7
PIACENZA 1.325 6,0 0,1 5,7 74,2 20,1 100
FIORENZUOLA D'ARDA 690 6,5 . 5,4 68,3 26,4 100
NON DEFINITO 3 5,3 . 33,3 33,3 33,3 100
FIDENZA 485 5,6 0,2 6,0 86,6 7,2 100
BORGO VAL DI TARO 184 6,9 . . 62,0 38,0 100
CITTA' DI PARMA 327 7,8 . . 37,0 63,0 100PARTO A DOMICILIO/ALTROVE
16 6,7 . . 62,5 37,5 100
GUASTALLA 787 6,0 1,3 8,0 65,6 25,2 100
MONTECCHIO EMILIA 897 6,0 . 6,4 75,3 18,4 100
SCANDIANO 836 6,4 . 10,3 53,6 36,1 100
CASTELNOVO NE' MONTI 223 7,6 . 3,6 32,7 63,7 100
NON DEFINITO 4 6,5 . . 75,0 25,0 100
CARPI 1.382 6,5 0,2 3,6 62,4 33,9 100
MIRANDOLA 557 6,6 0,5 6,6 56,0 36,8 100
SASSUOLO 737 6,1 0,7 4,9 71,9 22,5 100
PAVULLO NEL FRIGNANO 501 5,9 . 8,6 71,1 20,4 100
PORRETTA TERME 128 6,5 . 6,3 56,3 37,5 100
BENTIVOGLIO 1.039 7,1 . 5,8 48,3 45,9 100
MAGGIORE - BO 2.722 6,9 . 6,6 44,1 49,3 100
VILLA ERBOSA 28 8,2 . . 14,3 85,7 100
NON DEFINITO 14 7,2 . 7,1 28,6 64,3 100
IMOLA IMOLA 1.086 6,6 . 2,1 73,5 24,4 100
COMACCHIO 5 9,0 . . . 100,0 100
OSPEDALE DEL DELTA 501 7,7 . 2,4 32,3 65,3 100
CENTO 651 7,2 . 3,4 45,2 51,5 100
RAVENNA 955 6,9 0,3 6,6 54,5 38,6 100
LUGO 1.045 4,9 0,3 54,0 19,5 26,2 100
FAENZA 698 7,5 0,1 3,0 28,7 68,2 100
DOMUS NOVA 31 7,3 . 3,2 41,9 54,8 100
FORLÌ FORLI' 1.320 5,8 0,1 4,3 86,5 9,1 100
CESENA 2.238 6,7 0,0 2,1 57,2 40,7 100
NON DEFINITO 4 8,5 . . 25,0 75,0 100
RIMINI 2.377 6,8 0,3 1,8 71,3 26,6 100
VILLA MARIA-RN 82 8,0 . 3,7 25,6 70,7 100
AOSP PARMA OSPEDALI RIUNITI-PR 2.403 6,3 0,2 4,6 72,3 22,9 100
AOSP REGGIO E. S.MARIA NUOVA-RE 2.345 6,2 0,9 5,3 69,9 23,9 100
AOSP MODENA POLICLINICO-MO 2.910 7,5 0,4 2,9 36,3 60,4 100
AOSP BOLOGNA S.ORSOLA-MALPIGHI-BO 3.169 6,8 0,9 3,8 52,2 43,1 100
AOSP FERRARA ARCISPEDALE S.ANNA-FE 1.123 6,0 0,6 22,0 43,2 34,2 100
35.828 6,6 0,3 6,5 57,4 35,8 100
Nota: ai fini del calcolo del numero medio, i casi compilati con >= 9 sono calcolati come 9
Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004
Numero medio di
visite
Distribuzione % delle partorienti per numero di visite in gravidanza
PARMA
REGGIO EMILIA
Stabilimento di eventoNumero
partorienti
Tab. 30 Distribuzione dei parti per numero di visite di controllo effettuate in gravidanza
CESENA
RIMINI
Totale
MODENA
BOLOGNA
FERRARA
RAVENNA
Totale
PIACENZA
Num. % Num. % Num. % Num. %
SI 1.446 7,4 11.437 58,8 6.573 33,8 19.456 100
NO 979 6,0 9.141 55,8 6.252 38,2 16.372 100
Totale 2.425 6,8 20.578 57,4 12.825 35,8 35.828 100
Num. % Num. % Num. % Num. %
SI 1.288 7,9 9.790 59,7 5.328 32,5 16.406 100
NO 1.118 6,0 10.430 55,7 7.171 38,3 18.719 100
Totale 2.406 6,9 20.220 57,6 12.499 35,6 35.125 100
Num. % Num. % Num. % Num. %
Alta 324 4,8 3.815 56,3 2.639 38,9 6.778 100
Medio-alta 957 5,6 9.729 56,9 6.400 37,5 17.086 100
Medio-bassa 1.144 9,6 7.034 58,8 3.786 31,6 11.964 100
Totale 2.425 6,8 20.578 57,4 12.825 35,8 35.828 100
Num. % Num. % Num. % Num. %
Italiana 1.194 4,4 15.364 57,2 10.316 38,4 26.874 100
Straniera 943 14,1 4.273 64,0 1.458 21,9 6.674 100Totale 2.137 6,4 19.637 58,5 11.774 35,1 33.548 100
Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004.
Scolarità madreNumero di visite di controllo in gravidanza
Totale
Parti precedenti (si/no)
Numero di visite di controllo in gravidanzaTotale
< 4 da 4 a 7 > 7
Tab. 31 Numero di visite di controllo in gravidanza secondo l'eventualità di concepimenti precedenti
Tab. 32 Numero di visite di controllo in gravidanza secondo l'eventualità di parti precedenti
Tab. 33 Numero di visite di controllo in gravidanza secondo la scolarità della madre
Cittadinanza della madre
Numero di visite di controllo in gravidanzaTotale
< 4 da 4 a 7 > 7
Legenda: Scolarità alta = laurea o diploma universitarioScolarità medio-alta = diploma di scuola media superioreScolarità medio-bassa = diploma scuola media inferiore o licenza elementare o nessun titolo
Tab. 34 Numero di visite di controllo in gravidanza secondo la cittadinanza della madre
Concepimenti precedenti
Numero di visite di controllo in gravidanzaTotale
< 4 da 4 a 7 > 7
< 4 da 4 a 7 > 7
Num. % Num. % Num. % Num. %PIACENZA 513 38,7 533 40,3 278 21,0 1.324 100
FIORENZUOLA D'ARDA 336 48,7 163 23,6 191 27,7 690 100
NON DEFINITO 1 33,3 0 0,0 2 66,7 3 100
FIDENZA 298 61,4 81 16,7 106 21,9 485 100
BORGO VAL DI TARO 108 58,7 52 28,3 24 13,0 184 100
CITTA' DI PARMA280 85,6 34 10,4 13 4,0 327 100
NON DEFINITO 11 68,8 4 25,0 1 6,3 16 100
GUASTALLA 457 59,4 170 22,1 143 18,6 770 100
MONTECCHIO EMILIA 456 51,5 252 28,4 178 20,1 886 100
SCANDIANO 473 56,6 210 25,1 153 18,3 836 100
CASTELNOVO NE' MONTI 186 83,4 21 9,4 16 7,2 223 100
NON DEFINITO 1 25,0 3 75,0 0 0,0 4 100
CARPI 958 69,9 260 19,0 152 11,1 1.370 100
MIRANDOLA 430 77,9 91 16,5 31 5,6 552 100
SASSUOLO 359 49,0 177 24,2 196 26,8 732 100
PAVULLO NEL FRIGNANO 218 43,8 133 26,7 147 29,5 498 100
PORRETTA TERME 71 55,5 22 17,2 35 27,3 128 100
BENTIVOGLIO 645 62,4 223 21,6 165 16,0 1.033 100
MAGGIORE - BO 1.757 64,7 521 19,2 439 16,2 2.717 100
VILLA ERBOSA 21 75,0 5 17,9 2 7,1 28 100
NON DEFINITO 8 57,1 2 14,3 4 28,6 14 100
IMOLA IMOLA 798 73,5 186 17,1 102 9,4 1.086 100
COMACCHIO 4 80,0 1 20,0 0 0,0 5 100
OSPEDALE DEL DELTA 381 76,0 93 18,6 27 5,4 501 100
CENTO 360 55,7 184 28,5 102 15,8 646 100
RAVENNA 563 62,1 160 17,7 183 20,2 906 100
LUGO 696 69,0 148 14,7 165 16,4 1.009 100
FAENZA 499 72,3 152 22,0 39 5,7 690 100
DOMUS NOVA 22 71,0 4 12,9 5 16,1 31 100
FORLÌ FORLI' 598 46,2 240 18,5 457 35,3 1.295 100
CESENA 1.305 58,3 729 32,6 203 9,1 2.237 100
NON DEFINITO 0 0,0 4 100,0 0 0,0 4 100
RIMINI 105 89,0 12 10,2 1 0,8 118 100
VILLA MARIA-RN 67 81,7 12 14,6 3 3,7 82 100
AOSP PARMA
OSPEDALI RIUNITI-PR 1.345 56,1 612 25,5 441 18,4 2.398 100
AOSP REGGIO E0
S.MARIA NUOVA-RE
1.188 51,0 585 25,1 555 23,8 2.328 100
AOSP MODENA
POLICLINICO-MO 2.008 69,6 519 18,0 360 12,5 2.887 100
AOSP BOLOGNA
S.ORSOLA-MALPIGHI-BO 2.490 79,7 330 10,6 304 9,7 3.124 100
AOSP FERRARA
ARCISPEDALE S.ANNA-FE 716 64,2 181 16,2 219 19,6 1.116 100
20.732 62,3 7.109 21,4 5.442 16,4 33.283 100
Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004
PIACENZA
PARMA
Tab. 35 Distribuzione dei parti secondo l'epoca di effettuazione della 1° visita in gravidanza
Azienda di evento
Prima visita in gravid. (sett.)Totale
da 1 a 8 da 9 a 11 12 o piu
REGGIO EMILIA
MODENA
RIMINI
Totale
BOLOGNA
FERRARA
RAVENNA
CESENA
Num. % Num. % Num. % Num. %
SI 10.978 60,7 3.959 21,9 3.139 17,4 18.076 100
NO 9.649 64,1 3.138 20,9 2.265 15,1 15.052 100
Totale 20.627 62,3 7.097 21,4 5.404 16,3 33.128 100
Num. % Num. % Num. % Num. %
SI 9.013 59,6 3.368 22,3 2.748 18,2 15.129 100
NO 11.133 64,4 3.599 20,8 2.565 14,8 17.297 100
Totale 20.146 62,1 6.967 21,5 5.313 16,4 32.426 100
Num. % Num. % Num. % Num. %
Alta 4.338 68,4 1.246 19,6 762 12,0 6.346 100
Medio-alta 10.056 64,1 3.410 21,8 2.214 14,1 15.680 100
Medio-bassa 6.233 56,1 2.441 22,0 2.428 21,9 11.102 100
Totale 20.627 62,3 7.097 21,4 5.404 16,3 33.128 100
Num. % Num. % Num. % Num. %
Italiana 16.628 67,3 5.121 20,7 2.967 12,0 24.716 100
Straniera 2.538 41,3 1.517 24,7 2.091 34,0 6.146 100
Totale 19.166 62,1 6.638 21,5 5.058 16,4 30.862 100
Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004.
Tab. 36 Epoca di effettuazione della 1° visita secondo l'eventualità di concepimenti precedenti
Tab. 37 Epoca di effettuazione della 1° visita secondo l'eventualità di parti precedenti
Tab. 38 Epoca di effettuazione della 1° visita secondo la scolarità della madre
Tab. 39 Epoca di effettuazione della 1° visita secondo la cittadinanza della madre
Totale
Concepimenti precedenti
Settimana di effettuazione della I° visitaTotale
<= 8 sett. da 9 a 11 sett.
Totale
>= 12 sett.
>= 12 sett.
<= 8 sett. da 9 a 11 sett. >= 12 sett.
Settimana di effettuazione della I° visita
Legenda: Scolarità alta = laurea o diploma universitarioScolarità medio-alta = diploma di scuola media superioreScolarità medio-bassa = diploma scuola media inferiore o licenza elementare o nessun titolo
Cittadinanza della madre
<= 8 sett. da 9 a 11 sett.
Scolarità madreSettimana di effettuazione della I° visita
Parti precedenti (si/no)
Settimana di effettuazione della I° visitaTotale
<= 8 sett. da 9 a 11 sett. >= 12 sett.
Tab. 40 Distribuzione dei parti secondo il numero di ecografie in gravidanza
Nessuna 1 o 2 3 o 4 > 4
PIACENZA 1.325 4,9 0,3 2,9 45,5 51,3 100
FIORENZUOLA D'ARDA 690 5,1 . 4,4 41,2 54,5 100NON DEFINITO 3 2,7 . 33,3 66,7 . 100
FIDENZA 485 3,3 . 3,9 87,8 8,3 100
BORGO VAL DI TARO 184 4,9 . 1,1 46,7 52,2 100
CITTA' DI PARMA 327 7,1 . . 6,1 93,9 100NON DEFINITO 16 4,8 . . 62,5 37,5 100
GUASTALLA 787 5,2 3,8 5,6 32,0 58,6 100
MONTECCHIO EMILIA 897 4,4 1,5 3,6 58,5 36,5 100
SCANDIANO 836 5,8 0,1 2,5 32,5 64,8 100
CASTELNOVO NE' MONTI 223 6,3 . 2,2 24,2 73,5 100NON DEFINITO 4 5,3 . . 25,0 75,0 100
CARPI 1.382 5,1 0,1 3,4 46,8 49,7 100
MIRANDOLA 557 3,8 0,5 8,8 66,8 23,9 100
SASSUOLO 737 4,9 0,4 3,4 48,3 47,9 100
PAVULLO NEL FRIGNANO 501 4,4 0,2 5,4 57,9 36,5 100
PORRETTA TERME 128 4,0 . 5,5 69,5 25,0 100
BENTIVOGLIO 1.036 4,3 0,1 3,6 65,4 30,9 100
MAGGIORE - BO 2.713 4,1 0,3 5,9 69,0 24,9 100
VILLA ERBOSA 27 5,2 . . 55,6 44,4 100NON DEFINITO 14 3,4 . 14,3 71,4 14,3 100
IMOLA IMOLA 1.084 5,3 0,4 0,9 35,4 63,3 100
COMACCHIO 5 8,6 . . . 100,0 100
OSPEDALE DEL DELTA 500 5,7 . 2,6 36,8 60,6 100
CENTO 646 3,4 . 4,0 85,3 10,7 100
RAVENNA 917 4,8 0,1 5,5 55,5 38,9 100
LUGO 1.020 5,0 0,2 3,4 49,0 47,4 100
FAENZA 698 4,4 0,7 1,3 61,3 36,7 100
DOMUS NOVA 31 6,0 . 3,2 25,8 71,0 100
FORLÌ FORLI' 1.320 4,1 1,1 3,0 66,6 29,3 100
CESENA 2.238 5,3 0,2 1,6 44,7 53,5 100NON DEFINITO 4 3,3 . . 100,0 . 100
RIMINI VILLA MARIA-RN 82 7,7 . 1,2 4,9 93,9 100AOSP PARMA
OSPEDALI RIUNITI-PR 2.403 4,6 0,6 6,5 45,2 47,8 100
AOSP REGGIO E.
S.MARIA NUOVA-RE 2.345 5,0 0,7 7,3 39,8 52,2 100
AOSP MODENA
POLICLINICO-MO 2.910 4,6 0,3 7,3 53,9 38,6 100
AOSP BOLOGNA
S.ORSOLA-MALPIGHI-BO 3.151 4,7 1,3 3,3 48,7 46,7 100
AOSP FERRARA
ARCISPEDALE S.ANNA-FE 1.123 4,6 0,6 3,4 54,9 41,1 100
33.349 4,7 0,6 4,3 51,1 44,0 100
Nota: ai fini del calcolo del numero medio, i casi compilati con >= 9 sono calcolati come 9
Esclusi i dati dell'ospedale di Rimini
Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004
CESENA
Totale
MODENA
BOLOGNA
FERRARA
RAVENNA
Totale
PIACENZA
PARMA
REGGIO EMILIA
Stabilimento di eventoNumero
partorienti
Numero medio di ecografie
Distribuzione % delle partorienti per numero di ecografie in gravidanza
Tab. 41 Numero di ecografie secondo i parti precedenti
Num. % Num. % Num. % Num. % Num. %
SI 4,5 89 0,6 827 5,4 8.197 53,8 6.134 40,2 15.247 100
NO 4,9 94 0,5 620 3,4 8.849 48,9 8.532 47,2 18.095 100
Totale 4,7 183 0,6 1.447 4,3 17.046 51,1 14.666 44,0 33.342 100
Tab. 42 Numero di ecografie secondo la scolarità della madre
Num. % Num. % Num. % Num. % Num. %
Alta 4,9 23 0,4 148 2,3 3.114 48,9 3.080 48,4 6.365 100
Medio-alta 4,9 63 0,4 438 2,8 7.802 49,5 7.457 47,3 15.760 100
Medio-bassa 4,4 97 0,9 861 7,7 6.136 54,7 4.130 36,8 11.224 100
Totale 4,7 183 0,6 1.447 4,3 17.052 51,1 14.667 44,0 33.349 100
Tab. 43 Numero di ecografie secondo la cittadinanza della madre
Num. % Num. % Num. % Num. % Num. %
Italiana 5,0 103 0,4 445 1,8 11.716 47,2 12.566 50,6 24.830 100
Straniera 3,7 73 1,2 925 14,8 3.985 63,8 1.262 20,2 6.245 100
Totale 4,8 176 0,6 1.370 4,4 15.701 50,5 13.828 44,5 31.075 100
Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004.
Legenda: Scolarità alta = laurea o diploma universitarioScolarità medio-alta = diploma di scuola media superioreScolarità medio-bassa = diploma scuola media inferiore o licenza elementare o nessun titolo
Numero medio di ecografie
Distribuzione dei parti per numero di ecografie in gravidanza Totale
Nessuna 1 o 2 3 o 4 > 4
Cittadinanza della madre
Scolarità madreNumero medio di ecografie
Distribuzione dei parti per numero di ecografie in gravidanza Totale
Nessuna 1 o 2 3 o 4 > 4
Parti precedenti (si/no)
Numero medio di ecografie
Distribuzione dei parti per numero di ecografie in gravidanza Totale
Nessuna 1 o 2 3 o 4 > 4
Tab. 44 Distribuzione dei parti secondo il servizio prevalentemente usato in gravidanza
Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. %
PIACENZA 940 70,9 10 0,8 290 21,9 83 6,3 . . . . 2 0,2 1.325 100
FIORENZUOLA D'ARDA 541 78,4 2 0,3 117 17,0 30 4,4 . . . . . . 690 100
NON DEFINITO 2 66,7 1 33,3 . . . . . . . . . . 3 100
FIDENZA 333 68,7 18 3,7 130 26,8 4 0,8 . . . . . . 485 100
BORGO VAL DI TARO 73 39,7 23 12,5 75 40,8 12 6,5 . . 1 0,5 . . 184 100
CITTA' DI PARMA 316 96,6 2 0,6 3 0,9 4 1,2 2 0,6 . . . . 327 100
NON DEFINITO 6 37,5 . . 8 50,0 2 12,5 . . . . . . 16 100
GUASTALLA 461 58,6 15 1,9 231 29,4 49 6,2 8 1,0 15 1,9 8 1,0 787 100
MONTECCHIO EMILIA 534 59,5 31 3,5 306 34,1 22 2,5 1 0,1 1 0,1 2 0,2 897 100
SCANDIANO 473 56,6 7 0,8 326 39,0 14 1,7 . . 3 0,4 13 1,6 836 100
CASTELNOVO NE' MONTI 121 54,3 8 3,6 78 35,0 14 6,3 . . 2 0,9 . . 223 100
NON DEFINITO 3 75,0 . . 1 25,0 . . . . . . . . 4 100
CARPI 905 65,5 10 0,7 444 32,1 11 0,8 6 0,4 4 0,3 2 0,1 1.382 100
MIRANDOLA 338 60,7 4 0,7 205 36,8 2 0,4 3 0,5 3 0,5 2 0,4 557 100
SASSUOLO 431 58,5 2 0,3 285 38,7 13 1,8 1 0,1 2 0,3 3 0,4 737 100
PAVULLO NEL FRIGNANO 284 56,7 3 0,6 175 34,9 34 6,8 1 0,2 2 0,4 2 0,4 501 100
PORRETTA TERME 48 37,5 3 2,3 55 43,0 22 17,2 . . . . . . 128 100
BENTIVOGLIO 760 73,2 23 2,2 180 17,3 75 7,2 . . . . 1 0,1 1.039 100
MAGGIORE - BO 2.110 77,5 3 0,1 430 15,8 162 6,0 6 0,2 4 0,2 7 0,3 2.722 100
VILLA ERBOSA 28 100,0 . . . . . . . . . . . . 28 100
NON DEFINITO 7 50,0 6 42,9 . . . . . . . . 1 7,1 14 100
IMOLA IMOLA 800 73,7 9 0,8 223 20,5 43 4,0 6 0,6 1 0,1 4 0,4 1.086 100
COMACCHIO 4 80,0 . . 1 20,0 . . . . . . . . 5 100
OSPEDALE DEL DELTA 274 54,7 18 3,6 99 19,8 110 22,0 . . . . . . 501 100
CENTO 330 50,7 9 1,4 59 9,1 241 37,0 7 1,1 4 0,6 1 0,2 651 100
RAVENNA 549 57,5 2 0,2 363 38,0 35 3,7 3 0,3 3 0,3 . . 955 100
LUGO 732 70,1 5 0,5 195 18,7 96 9,2 14 1,3 3 0,3 . . 1.045 100
FAENZA 494 70,8 6 0,9 103 14,8 87 12,5 1 0,1 7 1,0 . . 698 100
DOMUS NOVA 30 96,8 . . 1 3,2 . . . . . . . . 31 100
FORLÌ FORLI' 859 65,1 34 2,6 345 26,1 26 2,0 3 0,2 26 2,0 27 2,1 1.320 100
CESENA 1.713 76,5 5 0,2 506 22,6 5 0,2 4 0,2 . . 5 0,2 2.238 100
NON DEFINITO . . . . 4 100,0 . . . . . . . . 4 100
RIMINI 1.624 68,3 50 2,1 510 21,5 22 0,9 124 5,2 32 1,4 15 0,6 2.377 100
VILLA MARIA-RN 78 95,1 4 4,9 . . . . . . . . . . 82 100
AOSP PARMA
OSPEDALI RIUNITI-PR 1.613 67,1 63 2,6 564 23,5 151 6,3 4 0,2 3 0,1 5 0,2 2.403 100
AOSP REGGIO E.
S.MARIA NUOVA-RE 1.463 62,4 25 1,1 659 28,1 113 4,8 2 0,1 15 0,6 68 2,9 2.345 100
AOSP MODENA
POLICLINICO-MO 1.519 52,2 6 0,2 1.293 44,4 51 1,8 27 0,9 2 0,1 12 0,4 2.910 100
AOSP BOLOGNA
S.ORSOLA-MALPIGHI-BO 2.136 67,4 31 1,0 435 13,7 346 10,9 52 1,6 37 1,2 132 4,2 3.169 100
AOSP FERRARA
ARCISPEDALE S.ANNA-FE 577 51,4 6 0,5 264 23,5 258 23,0 10 0,9 2 0,2 6 0,5 1.123 100
23.509 65,6 444 1,2 8.963 25,0 2.137 6,0 285 0,8 172 0,5 318 0,9 35.828 100
Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004
Azienda di evento
Servizio utilizzato in gravid.
TotaleGINECOLOGO PRIVATO
OSTETRICO PRIVATO
CONSULT. FAMILIARE PUBBLICO
AMB.OSP. PUBBLICO
AMB.OSP. PUBB.
(GRAVID.RISCHIO)
CONSULT. FAMILIARE PRIVATO
NESSUNO
PIACENZA
PARMA
REGGIO EMILIA
MODENA
RIMINI
Totale
BOLOGNA
FERRARA
RAVENNA
CESENA
Num. % Num. % Num. % Num. % Num. %
Alta 5.418 80,6 989 14,7 314 4,7 2 0,0 6.723 100
Medio-alta 12.625 74,3 3.370 19,8 968 5,7 19 0,1 16.982 100
Medio-bassa 6.082 51,3 4.604 38,8 1.140 9,6 38 0,3 11.864 100
Totale 24.125 67,8 8.963 25,2 2.422 6,8 59 0,2 35.569 100
Num. % Num. % Num. % Num. % Num. %
Italiana 21.488 80,5 4.226 15,8 965 3,6 23 0,1 26.702 100
Straniera 1.413 21,5 4.314 65,5 831 12,6 30 0,5 6.588 100
Totale 22.901 68,8 8.540 25,7 1.796 5,4 53 0,2 33.290 100
Tab. 47 Servizio prevalentemente usato in gravidanza secondo i parti precedenti
Num. % Num. % Num. % Num. % Num. %
SI 10.434 64,0 4.639 28,5 1.188 7,3 35 0,2 16.296 100
NO 13.688 71,1 4.321 22,4 1.233 6,4 24 0,1 19.266 100
Totale 24.122 67,8 8.960 25,2 2.421 6,8 59 0,2 35.562 100
Tab. 48 Servizio prevalentemente usato in gravidanza secondo l'età della madre
Num. % Num. % Num. % Num. % Num. %
< 18 34 24,6 80 58,0 23 16,7 1 0,7 138 100
18-19 128 30,8 221 53,1 64 15,4 3 0,7 416 100
20-24 1.372 40,6 1.632 48,3 363 10,7 13 0,4 3.380 100
25-29 5.486 61,9 2.672 30,2 685 7,7 17 0,2 8.860 100
30-34 9.868 73,8 2.754 20,6 727 5,4 15 0,1 13.364 100
35-39 6.067 77,2 1.328 16,9 455 5,8 8 0,1 7.858 100
40-44 1.120 76,1 253 17,2 98 6,7 . . 1.471 100
almeno 45 49 70,0 16 22,9 5 7,1 . . 70 100
Totale 24.124 67,9 8.956 25,2 2.420 6,8 57 0,2 35.557 100
Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEdaP - 2004.
Tab. 45 Servizio prevalentemente usato in gravidanza secondo la scolarità della madre
Legenda: Scolarità alta = laurea o diploma universitarioScolarità medio-alta = diploma di scuola media superioreScolarità medio-bassa = diploma scuola media inferiore o licenza elementare o nessun titolo
Tab. 46 Servizio prevalentemente usato in gravidanza secondo la cittadinanza della madre
Età della madre
Servizio utilizzato in gravidanza
TotalePrivato
Consultorio Pubblico
Ospedale Pubblico
Nessuno
Cittadinanza della madre
Servizio utilizzato in gravidanza
TotalePrivato
Consultorio Pubblico
Ospedale Pubblico
Nessuno
Scolarità madre
Servizio utilizzato in gravidanza
TotalePrivato
Consultorio Pubblico
Ospedale Pubblico
Nessuno
Nota: Esclusi i record con servizio utilizzato = nessuno e numero visite o ecografie > 0 o effettuazione di indagini prenatali (casi di incoerenza).
Parti precedenti
(si/no)
Servizio utilizzato in gravidanzaTotale
Privato Consultorio
PubblicoOspedale Pubblico
Nessuno
Tab. 49 Distribuzione dei parti secondo il ricorso alla procreazione assistita
Num. % Num. % Num. %PIACENZA 2 0,2 1.323 99,8 1.325 100
FIORENZUOLA D'ARDA 4 0,6 686 99,4 690 100
NON DEFINITO 0 0,0 3 100,0 3 100
FIDENZA 2 0,4 483 99,6 485 100
BORGO VAL DI TARO 0 0,0 184 100,0 184 100
CITTA' DI PARMA 8 2,4 319 97,6 327 100
NON DEFINITO 0 0,0 16 100,0 16 100
GUASTALLA 4 0,5 783 99,5 787 100
MONTECCHIO EMILIA 4 0,4 893 99,6 897 100
SCANDIANO 12 1,4 824 98,6 836 100
CASTELNOVO NE' MONTI 1 0,4 222 99,6 223 100
NON DEFINITO 0 0,0 4 100,0 4 100
CARPI 7 0,5 1.358 99,5 1.365 100
MIRANDOLA 4 0,7 551 99,3 555 100
SASSUOLO 4 0,6 707 99,4 711 100
PAVULLO NEL FRIGNANO 6 1,2 491 98,8 497 100
PORRETTA TERME 0 0,0 128 100,0 128 100
BENTIVOGLIO 2 0,2 1.037 99,8 1.039 100
MAGGIORE - BO 20 0,7 2.702 99,3 2.722 100
VILLA ERBOSA 0 0,0 26 100,0 26 100
NON DEFINITO 0 0,0 14 100,0 14 100
IMOLA IMOLA 12 1,1 1.070 98,9 1.082 100
COMACCHIO 0 0,0 5 100,0 5 100
OSPEDALE DEL DELTA 4 0,8 497 99,2 501 100
CENTO 1 0,2 650 99,8 651 100
RAVENNA 1 0,1 954 99,9 955 100
LUGO 16 1,5 1.029 98,5 1.045 100
FAENZA 2 0,3 687 99,7 689 100
DOMUS NOVA 1 3,2 30 96,8 31 100
FORLÌ FORLI' 7 0,5 1.313 99,5 1.320 100
CESENA 10 0,5 2.204 99,5 2.214 100
NON DEFINITO 0 0,0 4 100,0 4 100
RIMINI 13 0,5 2.363 99,5 2.376 100
VILLA MARIA-RN 0 0,0 82 100,0 82 100
AOSP PARMA OSPEDALI RIUNITI-PR 40 1,7 2.363 98,3 2.403 100
AOSP REGGIO E.
S.MARIA NUOVA-RE 20 0,9 2.325 99,1 2.345 100
AOSP MODENA
POLICLINICO-MO 56 2,0 2.760 98,0 2.816 100
AOSP BOLOGNA
S.ORSOLA-MALPIGHI-BO 31 1,0 3.138 99,0 3.169 100
AOSP FERRARA
ARCISPEDALE S.ANNA-FE 13 1,2 1.110 98,8 1.123 100
307 0,9 35.338 99,1 35.645 100
Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004
Azienda di evento
Procreazione assistitaTotale
SI NO
PIACENZA
PARMA
REGGIO EMILIA
MODENA
RIMINI
Totale
BOLOGNA
FERRARA
RAVENNA
CESENA
Tab. 50 Ricorso alla procreazione assistita secondo l'età della madre
Num. % Num. % Num. %
< 18 . . 143 100,0 143 10018-19 . . 415 100,0 415 10020-24 7 0,2 3.387 99,8 3.394 10025-29 35 0,4 8.865 99,6 8.900 10030-34 117 0,9 13.259 99,1 13.376 10035-39 117 1,5 7.739 98,5 7.856 100
40-44 22 1,5 1.454 98,5 1.476 100almeno 45 8 11,3 63 88,7 71 100
Totale 306 0,9 35.325 99,1 35.631 100
Tab. 51 Ricorso alla procreazione assistita secondo la scolarità della madre
Num. % Num. % Num. %
Alta 86 1,3 6.661 98,7 6.747 100Medio-alta 150 0,9 16.851 99,1 17.001 100Medio-bassa 71 0,6 11.826 99,4 11.897 100
Totale 307 0,9 35.338 99,1 35.645 100
Num. % Num. % Num. %
Solo induzione ovulazione 34 89,5 4 10,5 38 100I.U.I. 20 74,1 7 25,9 27 100G.I.F.T. 5 83,3 1 16,7 6 100F.I.V.E.T. 98 77,2 29 22,8 127 100I.C.S.I. 43 72,9 16 27,1 59 100Altre tecniche 15 79,0 4 21,1 19 100
Totale 215 77,9 61 22,1 276 100
Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004.
TotaleSI
Età della madreProcreazione assistita Totale
SI NO
NO
Tab. 52 Casi di procreazione assistita secondo il metodo seguito e il genere del parto
Metodo procreazione assistitaGenere parto Totale
PARTO SEMPLICE PARTO PLURIMO
Legenda: Scolarità alta = laurea o diploma universitarioScolarità medio-alta = diploma di scuola media superioreScolarità medio-bassa = diploma scuola media inferiore o licenza elementare o nessun titolo
Scolarità madreProcreazione assistita
Tab. 53 Distribuzione dei parti secondo l'effettuazione di indagini prenatali
Num. Casi
Tot. valorizzati
% su valorizzati
Num. Casi
Tot. valorizzati
% su valorizzati
Num. Casi
Tot. valorizzati
% su valorizzati
Num. Casi
Tot. valorizzati
% su valorizzati
PIACENZA 171 1.322 12,9 18 1.322 1,4 1 1.322 0,1 189 1.322 14,3FIORENZUOLA D'ARDA 144 690 20,9 20 690 2,9 0 690 0 164 690 23,8NON DEFINITO 0 3 0 0 3 0 0 3 0 0 3 0,0FIDENZA 72 485 14,8 13 485 2,7 0 485 0 85 485 17,5BORGO VAL DI TARO 32 184 17,4 1 184 0,5 0 184 0 32 184 17,4CITTA' DI PARMA 35 327 10,7 15 327 4,6 1 327 0,3 47 327 14,4NON DEFINITO 0 16 0 0 16 0 0 16 0 0 16 0,0GUASTALLA 227 787 28,8 27 787 3,4 2 787 0,3 250 787 31,8MONTECCHIO EMILIA 195 897 21,7 23 897 2,6 4 897 0,4 221 897 24,6SCANDIANO 204 836 24,4 15 836 1,8 1 836 0,1 219 836 26,2CASTELNOVO NE' MONTI 46 223 20,6 1 223 0,4 0 223 0 47 223 21,1NON DEFINITO 1 4 25 1 4 25 0 4 0 2 4 50,0CARPI 354 1.345 26,3 19 1.328 1,4 13 1.329 1 379 1.345 28,2MIRANDOLA 63 556 11,3 7 556 1,3 2 556 0,4 72 556 12,9SASSUOLO 138 728 19 7 723 1 38 724 5,2 177 730 24,2PAVULLO NEL FRIGNANO 123 501 24,6 6 499 1,2 8 500 1,6 136 501 27,1PORRETTA TERME 11 128 8,6 1 128 0,8 0 128 0 12 128 9,4BENTIVOGLIO 234 1.038 22,5 20 1.038 1,9 1 1.038 0,1 253 1.038 24,4MAGGIORE - BO 795 2.722 29,2 133 2.722 4,9 2 2.722 0,1 925 2.722 34,0VILLA ERBOSA 10 27 37 0 24 0 0 24 0 10 27 37,0NON DEFINITO 3 14 21,4 0 14 0 0 14 0 3 14 21,4
IMOLA IMOLA 430 1.085 39,6 30 1.085 2,8 19 1.084 1,8 468 1.085 43,1COMACCHIO 2 5 40 0 5 0 0 5 0 2 5 40,0OSPEDALE DEL DELTA 202 501 40,3 39 501 7,8 2 501 0,4 241 501 48,1CENTO 171 651 26,3 7 651 1,1 3 651 0,5 178 651 27,3RAVENNA 362 953 38 12 953 1,3 2 953 0,2 375 953 39,3LUGO 384 1.045 36,7 26 1.045 2,5 3 1.045 0,3 407 1.045 38,9FAENZA 139 676 20,6 1 667 0,1 3 662 0,5 143 677 21,1DOMUS NOVA 18 31 58,1 1 31 3,2 0 31 0 19 31 61,3
FORLÌ FORLI' 351 1.320 26,6 44 1.320 3,3 2 1.320 0,2 395 1.320 29,9CESENA 536 2.197 24,4 42 2.089 2 10 2.087 0,5 579 2.202 26,3NON DEFINITO 0 4 0 0 4 0 0 4 0 0 4 0,0RIMINI 0 0 . 0 0 . 0 0 . 0 0 .VILLA MARIA-RN 19 82 23,2 2 82 2,4 2 82 2,4 23 82 28,0
AOSP PARMA OSPEDALI RIUNITI-PR 446 2.403 18,6 169 2.403 7 25 2.403 1 632 2.403 26,3AOSP REGGIO E. S.MARIA NUOVA-RE 613 2.344 26,2 32 2.344 1,4 4 2.344 0,2 647 2.344 27,6AOSP MODENA POLICLINICO-MO 809 2.892 28 65 2.875 2,3 133 2.868 4,6 946 2.899 32,6AOSP BOLOGNA S.ORSOLA-MALPIGHI-BO 981 3.152 31,1 265 3.160 8,4 12 3.162 0,4 1.243 3.162 39,3AOSP FERRARA ARCISPEDALE S.ANNA-FE 387 1.123 34,5 32 1.123 2,8 52 1.123 4,6 461 1.123 41,1
8.708 33.297 26,2 1.094 33.144 3,3 345 33.134 1 9.982 33.322 30,0
Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP - 2004
FERRARA
RAVENNA
PARMA
REGGIO EMILIA
RIMINI
Villi coriali
Totale
MODENA
BOLOGNA
Fetoscopia/Funic Almeno una indagine
PIACENZA
Azienda di evento
Amniocentesi
CESENA
Tab. 54 Distribuzione dei parti secondo l'effettuazione di indagini prenatali - donne >35anni
Num. Casi
Tot. valorizzati
% su valorizzati
Num. Casi
Tot. valorizzati
% su valorizzati
Num. Casi
Tot. valorizzati
% su valorizzati
Num. Casi
Tot. valorizzati
% su valorizzati
PIACENZA 95 258 36,8 7 258 2,7 0 258 0,0 102 258 39,5FIORENZUOLA D'ARDA 77 119 64,7 8 119 6,7 0 119 0,0 85 119 71,4NON DEFINITO 0 1 0,0 0 1 0,0 0 1 0,0 0 1 0,0FIDENZA 46 87 52,9 9 87 10,3 0 87 0,0 55 87 63,2BORGO VAL DI TARO 23 36 63,9 1 36 2,8 0 36 0,0 23 36 63,9CITTA' DI PARMA 17 63 27,0 5 63 7,9 1 63 1,6 20 63 31,7GUASTALLA 64 110 58,2 6 110 5,5 1 110 0,9 69 110 62,7MONTECCHIO EMILIA 70 139 50,4 12 139 8,6 1 139 0,7 82 139 59,0SCANDIANO 77 132 58,3 5 132 3,8 0 132 0,0 82 132 62,1CASTELNOVO NE' MONTI 23 43 53,5 0 43 0,0 0 43 0,0 23 43 53,5NON DEFINITO 1 3 33,3 1 3 33,3 0 3 0,0 2 3 66,7CARPI 123 229 53,7 10 224 4,5 3 224 1,3 134 229 58,5MIRANDOLA 33 96 34,4 2 96 2,1 0 96 0,0 35 96 36,5SASSUOLO 66 123 53,7 1 122 0,8 0 122 0,0 66 124 53,2PAVULLO NEL FRIGNANO 50 79 63,3 2 79 2,5 1 79 1,3 52 79 65,8PORRETTA TERME 8 18 44,4 0 18 0,0 0 18 0,0 8 18 44,4BENTIVOGLIO 95 211 45,0 10 211 4,7 0 211 0,0 105 211 49,8MAGGIORE - BO 375 713 52,6 89 713 12,5 2 713 0,3 463 713 64,9VILLA ERBOSA 3 5 60,0 0 4 0,0 0 4 0,0 3 5 60,0NON DEFINITO 3 6 50,0 0 6 0,0 0 6 0,0 3 6 50,0
IMOLA IMOLA 160 228 70,2 15 228 6,6 2 228 0,9 175 228 76,8OSPEDALE DEL DELTA 67 106 63,2 21 106 19,8 1 106 0,9 89 106 84,0CENTO 66 104 63,5 2 104 1,9 0 104 0,0 68 104 65,4RAVENNA 137 186 73,7 7 186 3,8 0 186 0,0 143 186 76,9LUGO 152 219 69,4 7 219 3,2 1 219 0,5 157 219 71,7FAENZA 71 121 58,7 1 117 0,9 1 118 0,8 73 122 59,8DOMUS NOVA 7 8 87,5 0 8 0,0 0 8 0,0 7 8 87,5FORLI' 109 198 55,1 12 198 6,1 1 198 0,5 120 198 60,6CESENA 256 450 56,9 19 425 4,5 2 424 0,5 273 452 60,4NON DEFINITO 0 3 0,0 0 3 0,0 0 3 0,0 0 3 0,0
RIMINI RIMINI 0 0 . 0 0 . 0 0 . 0 0 .VILLA MARIA-RN 6 12 50,0 1 12 8,3 1 12 8,3 8 12 66,7
AOSP PARMA OSPEDALI RIUNITI-PR 214 504 42,5 109 504 21,6 9 504 1,8 327 504 64,9AOSP REGGIO E. S.MARIA NUOVA-RE 272 461 59,0 16 461 3,5 1 461 0,2 289 461 62,7AOSP MODENA POLICLINICO-MO 343 565 60,7 19 563 3,4 28 560 5,0 368 570 64,6AOSP BOLOGNA S.ORSOLA-MALPIGHI-BO 410 827 49,6 168 828 20,3 3 829 0,4 573 829 69,1AOSP FERRARA ARCISPEDALE S.ANNA-FE 149 222 67,1 14 222 6,3 10 222 4,5 169 222 76,1
3.668 6.685 54,9 579 6.648 8,7 69 6.646 1,0 4.251 6.696 63,5
Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP - 2004
Almeno una indagine
RAVENNA
Villi coriali Fetoscopia/Funic
Azienda di evento
PIACENZA
FORLÌ
PARMA
REGGIO EMILIA
MODENA
BOLOGNA
FERRARA
Amniocentesi
Totale
Tab. 55 Distribuzione dei parti secondo l'effettuazione di indagini prenatali - donne <=35
Num. Casi
Tot. valorizzati
% su valorizzati
Num. Casi
Tot. valorizzati
% su valorizzati
Num. Casi
Tot. valorizzati
% su valorizzati
Num. Casi
Tot. valorizzati
% su valorizzati
PIACENZA 76 1.064 7,1 11 1.064 1,0 1 1.064 0,1 87 1.064 8,2FIORENZUOLA D'ARDA 67 571 11,7 12 571 2,1 0 571 0,0 79 571 13,8NON DEFINITO 0 2 0,0 0 2 0,0 0 2 0,0 0 2 0,0FIDENZA 26 398 6,5 4 398 1,0 0 398 0,0 30 398 7,5BORGO VAL DI TARO 9 148 6,1 0 148 0,0 0 148 0,0 9 148 6,1CITTA' DI PARMA 18 264 6,8 10 264 3,8 0 264 0,0 27 264 10,2NON DEFINITO 0 16 0,0 0 16 0,0 0 16 0,0 0 16 0,0GUASTALLA 163 677 24,1 21 677 3,1 1 677 0,1 181 677 26,7MONTECCHIO EMILIA 125 758 16,5 11 758 1,5 3 758 0,4 139 758 18,3SCANDIANO 127 704 18,0 10 704 1,4 1 704 0,1 137 704 19,5CASTELNOVO NE' MONTI 23 180 12,8 1 180 0,6 0 180 0,0 24 180 13,3NON DEFINITO 0 1 0,0 0 1 0,0 0 1 0,0 0 1 0,0CARPI 231 1.116 20,7 9 1.104 0,8 10 1.105 0,9 245 1.116 22,0MIRANDOLA 30 460 6,5 5 460 1,1 2 460 0,4 37 460 8,0SASSUOLO 72 605 11,9 6 601 1,0 38 602 6,3 111 606 18,3PAVULLO NEL FRIGNANO 73 422 17,3 4 420 1,0 7 421 1,7 84 422 19,9PORRETTA TERME 3 110 2,7 1 110 0,9 0 110 0,0 4 110 3,6BENTIVOGLIO 139 827 16,8 10 827 1,2 1 827 0,1 148 827 17,9MAGGIORE - BO 420 2.009 20,9 44 2.009 2,2 0 2.009 0,0 462 2.009 23,0VILLA ERBOSA 7 22 31,8 0 20 0,0 0 20 0,0 7 22 31,8NON DEFINITO 0 8 0,0 0 8 0,0 0 8 0,0 0 8 0,0
IMOLA IMOLA 270 857 31,5 15 857 1,8 17 856 2,0 293 857 34,2COMACCHIO 2 5 40,0 0 5 0,0 0 5 0,0 2 5 40,0OSPEDALE DEL DELTA 135 395 34,2 18 395 4,6 1 395 0,3 152 395 38,5CENTO 105 547 19,2 5 547 0,9 3 547 0,5 110 547 20,1RAVENNA 225 767 29,3 5 767 0,7 2 767 0,3 232 767 30,2LUGO 232 826 28,1 19 826 2,3 2 826 0,2 250 826 30,3FAENZA 68 555 12,3 0 550 0,0 2 544 0,4 70 555 12,6DOMUS NOVA 11 23 47,8 1 23 4,3 0 23 0,0 12 23 52,2
FORLÌ FORLI' 242 1.122 21,6 32 1.122 2,9 1 1.122 0,1 275 1.122 24,5CESENA 280 1.747 16,0 23 1.664 1,4 8 1.663 0,5 306 1.750 17,5NON DEFINITO 0 1 0,0 0 1 0,0 0 1 0,0 0 1 0,0RIMINI 0 0 . 0 0 . 0 0 . 0 0 .VILLA MARIA-RN 13 70 18,6 1 70 1,4 1 70 1,4 15 70 21,4
AOSP PARMA OSPEDALI RIUNITI-PR 232 1.899 12,2 60 1.899 3,2 16 1.899 0,8 305 1.899 16,1AOSP REGGIO E. S.MARIA NUOVA-RE 341 1.883 18,1 16 1.883 0,8 3 1.883 0,2 358 1.883 19,0AOSP MODENA POLICLINICO-MO 466 2.327 20,0 46 2.312 2,0 105 2.308 4,5 578 2.329 24,8AOSP BOLOGNA S.ORSOLA-MALPIGHI-BO 571 2.325 24,6 97 2.332 4,2 9 2.333 0,4 670 2.333 28,7AOSP FERRARA ARCISPEDALE S.ANNA-FE 238 901 26,4 18 901 2 42 901 4,7 292 901 32,4
5.040 26.612 18,9 515 26.496 1,9 276 26.488 1 5.731 26.626 21,5
Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP - 2004
REGGIO EMILIA
CESENA
RIMINI
Almeno una indagine
Totale
MODENA
BOLOGNA
FERRARA
RAVENNA
PIACENZA
PARMA
Amniocentesi Villi coriali Fetoscopia/Funic
Azienda di evento
Tab. 56 Effettuazione di almeno un'indagine prenatale per scolarità ed età della madre
Indagine effettuata
Casi valutabili
% Indagine effettuata
Casi valutabili
% Indagine effettuata
Casi valutabili
%
Alta 1.232 4.697 26,2 1.049 1.672 62,7 2.281 6.369 35,8
Medio-alta 3.177 12.612 25,2 2.112 3.130 67,5 5.289 15.742 33,6
Medio-bassa 1.322 9.317 14,2 1.090 1.894 57,6 2.412 11.211 21,5
Totale 5.731 26.626 21,5 4.251 6.696 63,5 9.982 33.322 30,0
Tab. 57 Effettuazione di almeno un'indagine prenatale per cittadinanza ed età della madre
Indagine effettuata
Casi valutabili
% Indagine effettuata
Casi valutabili
% Indagine effettuata
Casi valutabili
%
Italiana 4.933 19.217 25,7 3.756 5.586 67,2 8.689 24.803 35,0
Straniera 242 5.561 4,4 169 678 24,9 411 6.239 6,6
Totale 5.175 24.778 20,9 3.925 6.264 62,7 9.100 31.042 29,3
Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004.
Legenda: Scolarità alta = laurea o diploma universitarioScolarità medio-alta = diploma di scuola media superioreScolarità medio-bassa = diploma scuola media inferiore o licenza elementare o nessun titolo
Cittadinanza madre
Età della madreTotale
<= 35 >35
Scolarità madre
Età della madreTotale
<= 35 >35
Tab. 58 Distribuzione dei parti secondo l'eventualità di ricovero in gravidanza
Num. % Num. % Num. %PIACENZA 84 6,3 1.241 93,7 1.325 100
FIORENZUOLA D'ARDA 65 9,4 625 90,6 690 100
NON DEFINITO 0 0,0 3 100,0 3 100
FIDENZA 35 7,2 450 92,8 485 100
BORGO VAL DI TARO 13 7,1 171 92,9 184 100
CITTA' DI PARMA 36 11,0 291 89,0 327 100
NON DEFINITO 1 6,3 15 93,8 16 100
GUASTALLA 31 3,9 756 96,1 787 100
MONTECCHIO EMILIA 66 7,4 831 92,6 897 100
SCANDIANO 43 5,1 793 94,9 836 100
CASTELNOVO NE' MONTI 28 12,6 195 87,4 223 100
NON DEFINITO 0 0,0 4 100,0 4 100
CARPI 126 9,2 1.246 90,8 1.372 100
MIRANDOLA 21 3,8 535 96,2 556 100
SASSUOLO 66 9,0 665 91,0 731 100
PAVULLO NEL FRIGNANO 45 9,2 446 90,8 491 100
PORRETTA TERME 3 2,3 125 97,7 128 100
BENTIVOGLIO 77 7,4 962 92,6 1.039 100
MAGGIORE - BO 237 8,7 2.485 91,3 2.722 100
VILLA ERBOSA 3 10,7 25 89,3 28 100
NON DEFINITO 0 0,0 14 100,0 14 100
IMOLA IMOLA 132 12,2 952 87,8 1.084 100
COMACCHIO 2 40,0 3 60,0 5 100
OSPEDALE DEL DELTA 99 19,8 402 80,2 501 100
CENTO 92 14,1 559 85,9 651 100
RAVENNA 89 9,3 866 90,7 955 100
LUGO 78 7,5 967 92,5 1.045 100
FAENZA 40 5,8 653 94,2 693 100
DOMUS NOVA 0 0,0 31 100,0 31 100
FORLÌ FORLI' 30 2,3 1.290 97,7 1.320 100
CESENA CESENA 98 81,0 23 19,0 121 100
RIMINI 44 9,6 414 90,4 458 100
VILLA MARIA-RN 11 13,4 71 86,6 82 100
AOSP PARMA
OSPEDALI RIUNITI-PR 244 10,2 2.159 89,8 2.403 100
AOSP REGGIO E.
S.MARIA NUOVA-RE 151 6,4 2.194 93,6 2.345 100
AOSP MODENA
POLICLINICO-MO 337 11,6 2.568 88,4 2.905 100
AOSP BOLOGNA
S.ORSOLA-MALPIGHI-BO 298 9,4 2.867 90,6 3.165 100
AOSP FERRARA
ARCISPEDALE S.ANNA-FE 200 17,8 923 82,2 1.123 100
2.925 9,2 28.820 90,8 31.745 100
Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004
Azienda di eventoTotale
SI NO
PIACENZA
PARMA
REGGIO EMILIA
MODENA
RIMINI
Totale
BOLOGNA
FERRARA
RAVENNA
Tab. 59 Ricovero in gravidanza secondo i parti precedenti
Num. % Num. % Num. %
SI 1.253 8,6 13.267 91,4 14.520 100
NO 1.671 9,7 15.547 90,3 17.218 100
Totale 2.924 9,2 28.814 90,8 31.738 100
Num. % Num. % Num. %
Alta 479 7,8 5.661 92,2 6.140 100
Medio-alta 1.327 8,9 13.646 91,1 14.973 100
Medio-bassa 1.119 10,5 9.513 89,5 10.632 100
Totale 2.925 9,2 28.820 90,8 31.745 100
Num. % Num. % Num. %
Italiana 2.010 8,6 21.416 91,4 23.426 100
Straniera 522 8,6 5.517 91,4 6.039 100
Totale 2.532 8,6 26.933 91,4 29.465 100
Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004.
TotaleSI NO
Cittadinanza della madre
Ricovero in gravidanza
TotaleSI NO
Tab. 60 Ricovero in gravidanza secondo la scolarità della madre
Tab. 61 Ricovero in gravidanza secondo la cittadinanza della madre
Parti precedenti (si/no)
Ricovero in gravidanza
TotaleSI NO
Legenda: Scolarità alta = laurea o diploma universitarioScolarità medio-alta = diploma di scuola media superioreScolarità medio-bassa = diploma scuola media inferiore o licenza elementare o nessun titolo
Scolarità madreRicovero in gravidanza
Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. %
PIACENZA 3 0,2 1 0,1 1 0,1 12 0,9 62 4,7 642 48,6 525 39,7 76 5,8 1.322 100
FIORENZUOLA D'ARDA . . 1 0,2 . . 5 0,7 36 5,2 344 49,9 279 40,5 24 3,5 689 100NON DEFINITO . . . . . . . . . . 2 66,7 1 33,3 . . 3 100
FIDENZA . . . . . . . . 18 3,7 258 53,2 183 37,7 26 5,4 485 100
BORGO VAL DI TARO . . . . . . . . 6 3,3 92 50,0 82 44,6 4 2,2 184 100
CITTA' DI PARMA . . . . . . . . 37 11,3 226 69,1 61 18,7 3 0,9 327 100NON DEFINITO . . . . . . . . . . 7 43,8 9 56,3 . . 16 100
GUASTALLA . . 1 0,1 2 0,3 4 0,5 25 3,2 415 52,7 312 39,6 28 3,6 787 100
MONTECCHIO EMILIA . . 1 0,1 1 0,1 1 0,1 54 6,0 463 51,6 361 40,3 16 1,8 897 100
SCANDIANO . . . . 1 0,1 2 0,2 40 4,8 403 48,2 357 42,7 33 4,0 836 100
CASTELNOVO NE' MONTI . . . . . . . . 13 5,8 132 59,2 75 33,6 3 1,4 223 100NON DEFINITO . . . . . . . . . . 1 25,0 3 75,0 . . 4 100
CARPI 1 0,1 1 0,1 2 0,1 2 0,1 50 3,6 654 47,4 617 44,7 53 3,8 1.380 100
MIRANDOLA . . . . . . 1 0,2 29 5,3 281 51,1 224 40,7 15 2,7 550 100
SASSUOLO . . 1 0,1 1 0,1 1 0,1 24 3,3 376 51,2 317 43,1 15 2,0 735 100
PAVULLO NEL FRIGNANO . . . . 1 0,2 2 0,4 25 5,1 242 48,9 206 41,6 19 3,8 495 100
PORRETTA TERME . . . . . . . . 2 1,6 62 48,4 62 48,4 2 1,6 128 100
BENTIVOGLIO . . 1 0,1 1 0,1 3 0,3 63 6,1 499 48,1 447 43,1 24 2,3 1.038 100
MAGGIORE - BO 5 0,2 9 0,3 14 0,5 24 0,9 132 4,9 1.169 43,0 1.236 45,5 130 4,8 2.719 100
VILLA ERBOSA . . . . . . . . . . 14 50,0 13 46,4 1 3,6 28 100NON DEFINITO . . . . . . . . . . 5 35,7 9 64,3 . . 14 100
IMOLA IMOLA . . . . 1 0,1 5 0,5 75 6,9 537 49,5 436 40,2 32 3,0 1.086 100
COMACCHIO . . . . . . . . . . 2 40,0 3 60,0 . . 5 100
OSPEDALE DEL DELTA 1 0,2 1 0,2 1 0,2 3 0,6 24 4,8 277 55,3 186 37,1 8 1,6 501 100
CENTO . . . . . . 1 0,2 17 2,6 273 41,9 342 52,5 18 2,8 651 100
RAVENNA . . . . 4 0,4 16 1,7 55 5,8 433 45,3 423 44,3 24 2,5 955 100
LUGO . . . . . . 6 0,6 43 4,1 465 44,5 492 47,1 39 3,7 1.045 100
FAENZA . . 1 0,1 5 0,7 3 0,4 20 2,9 320 45,9 329 47,1 20 2,9 698 100
DOMUS NOVA . . . . . . . . 1 3,2 16 51,6 12 38,7 2 6,5 31 100
FORLÌ FORLI' . . 3 0,2 6 0,5 14 1,1 65 4,9 634 48,0 568 43,0 30 2,3 1.320 100
CESENA 3 0,1 6 0,3 7 0,3 27 1,2 114 5,1 1.054 47,1 940 42,0 87 3,9 2.238 100NON DEFINITO . . . . . . . . . . 2 50,0 2 50,0 . . 4 100
RIMINI 4 0,2 14 0,6 21 0,9 40 1,7 155 6,5 1.071 45,2 1.023 43,1 44 1,9 2.372 100
VILLA MARIA-RN . . . . . . . . 2 2,4 51 62,2 29 35,4 . . 82 100
AOSP PARMA OSPEDALI RIUNITI-PR 6 0,3 17 0,7 23 1,0 45 1,9 158 6,6 1.222 50,9 879 36,6 51 2,1 2.401 100
AOSP REGGIO E.
S.MARIA NUOVA-RE 3 0,1 11 0,5 17 0,7 30 1,3 136 5,8 1.036 44,2 993 42,4 119 5,1 2.345 100
AOSP MODENA
POLICLINICO-MO 2 0,1 10 0,3 27 0,9 48 1,7 168 5,8 1.479 51,0 1.129 38,9 39 1,3 2.902 100
AOSP BOLOGNA
S.ORSOLA-MALPIGHI-BO 1 0,0 12 0,4 26 0,9 54 1,8 206 6,8 1.502 49,4 1.163 38,2 77 2,5 3.041 100
AOSP FERRARA
ARCISPEDALE S.ANNA-FE 4 0,4 9 0,8 18 1,6 33 2,9 95 8,5 518 46,1 411 36,6 35 3,1 1.123 100
33 0,1 100 0,3 180 0,5 382 1,1 1.950 5,5 17.179 48,2 14.739 41,3 1.097 3,1 35.660 100
Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004
Totaleda 40 a 41 >= 42 sett.< 24 sett.
Durata della gravidanza in settimane
da 31 a 33 da 37 a 39 da 25 a 27 da 34 a 36 Luogo del parto da 28 a 30
PIACENZA
Tab. 62 Distribuzione dei parti secondo la durata della gravidanza
MODENA
RIMINI
Totale
BOLOGNA
FERRARA
RAVENNA
CESENA
PARMA
REGGIO EMILIA
Tab. 63 Durata della gravidanza secondo i parti precedenti
Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. %
SI 14 0,1 35 0,2 73 0,5 137 0,8 835 5,1 8.778 53,7 6.086 37,2 386 2,4 16.344 100
NO 19 0,1 65 0,3 107 0,6 245 1,3 1113 5,8 8.398 43,5 8.651 44,8 711 3,7 19.309 100
Totale 33 0,1 100 0,3 180 0,5 382 1,1 1.948 5,5 17.176 48,2 14.737 41,3 1.097 3,1 35.653 100
Tab. 64 Durata della gravidanza secondo la scolarità della madre
Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. %
Alta 3 0,0 14 0,2 32 0,5 71 1,1 312 4,6 3.172 47,1 2.913 43,3 213 3,2 6.730 100
Medio-alta 19 0,1 49 0,3 85 0,5 169 1,0 917 5,4 8.139 47,9 7.100 41,8 523 3,1 17.001 100
Medio-bassa 11 0,1 37 0,3 63 0,5 142 1,2 721 6,0 5.868 49,2 4.726 39,6 361 3,0 11.929 100
Totale 33 0,1 100 0,3 180 0,5 382 1,1 1.950 5,5 17.179 48,2 14.739 41,3 1.097 3,1 35.660 100
Tab. 65 Durata della gravidanza secondo la cittadinanza della madre
Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. %
Italiana 19 0,1 66 0,3 112 0,4 260 1,0 1.456 5,5 12.968 48,5 11.063 41,4 788 3,0 26.732 100
Straniera 9 0,1 24 0,4 49 0,7 85 1,3 358 5,4 3.141 47,3 2.734 41,1 248 3,7 6.648 100
Totale 28 0,1 90 0,3 161 0,5 345 1,0 1.814 5,4 16.109 48,3 13.797 41,3 1.036 3,1 33.380 100
Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004.
Parti precedenti (si/no)
Durata della gravidanza in sett. (campo calcolato)Totale
< 24 sett. da 25 a 27 da 28 a 30 da 31a 33 da 34 a 36 da 37 a 39 da 40 a 41 >= 42 sett.
Totale< 24 sett. da 25 a 27 da 28 a 30 da 31 a 33 da 34 a 36 da 37 a 39 da 40 a 41 >= 42 sett.
Scolarità madre
Durata della gravidanza in sett. (campo calcolato)
Cittadinanza della madre
Durata della gravidanza in sett. (campo calcolato)
da 40 a 41
Legenda: Scolarità alta = laurea o diploma universitarioScolarità medio-alta = diploma di scuola media superioreScolarità medio-bassa = diploma scuola media inferiore o licenza elementare o nessun titolo
Totale< 24 sett. da 25 a 27 da 28 a 30 da 31 a 33 da 34 a 36 da 37 a 39 >= 42 sett.
Tab. 66 Durata della gravidanza secondo l'eventualità di ricovero in gravidanza
Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. %
SI 13 0,5 42 1,4 69 2,4 123 4,2 450 15,4 1.325 45,4 824 28,3 70 2,4 2.916 100
NO 15 0,1 44 0,2 95 0,3 207 0,7 1.275 4,5 13.984 48,8 12.142 42,4 904 3,2 28.666 100
Totale 28 0,1 86 0,3 164 0,5 330 1,0 1.725 5,5 15.309 48,5 12.966 41,1 974 3,1 31.582 100
Tab. 67 Durata della gravidanza secondo il genere del parto
Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. %PARTO SEMPLICE 28 0,1 94 0,3 160 0,5 334 1,0 1.770 5,0 17.039 48,3 14.730 41,8 1.096 3,1 35.251 100PARTO PLURIMO 5 1,2 6 1,5 20 4,9 48 11,7 180 44,0 140 34,2 9 2,2 1 0,2 409 100
Totale 33 0,1 100 0,3 180 0,5 382 1,1 1.950 5,5 17.179 48,2 14.739 41,3 1.097 3,1 35.660 100
Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004.
Totale< 24 sett. da 25 a 27 da 28 a 30 da 31 a 33 da 34 a 36 da 37 a 39 >= 42 sett.
Genere parto
Durata della gravidanza in sett. (campo calcolato)
Ricovero in gravidanza
Durata della gravidanza in sett. (campo calcolato)
da 40 a 41
Totale< 24 sett. da 25 a 27 da 28 a 30 da 31 a 33 da 34 a 36 da 37 a 39 da 40 a 41 >= 42 sett.
Tab. 68 Distribuzione dei parti secondo la modalità del travaglioEsclusi parti cesarei d'elezione
Num. % Num. % Num. % Num. %
PIACENZA 859 83,8 160 15,6 6 0,6 1.025 100
FIORENZUOLA D'ARDA 455 83,8 87 16,0 1 0,2 543 100NON DEFINITO 3 100,0 . . . . 3 100
FIDENZA 331 84,2 62 15,8 . . 393 100
BORGO VAL DI TARO 124 83,8 22 14,9 2 1,4 148 100
CITTA' DI PARMA 121 78,1 31 20,0 3 1,9 155 100NON DEFINITO 16 100,0 . . . . 16 100
GUASTALLA 445 72,7 136 22,2 31 5,1 612 100
MONTECCHIO EMILIA 448 63,8 236 33,6 18 2,6 702 100
SCANDIANO 485 72,2 180 26,8 7 1,0 672 100
CASTELNOVO NE' MONTI 116 77,3 31 20,7 3 2,0 150 100NON DEFINITO 4 100,0 . . . . 4 100
CARPI 891 77,6 250 21,8 7 0,6 1.148 100
MIRANDOLA 380 83,2 70 15,3 7 1,5 457 100
SASSUOLO 400 72,1 151 27,2 4 0,7 555 100
PAVULLO NEL FRIGNANO 386 85,4 64 14,2 2 0,4 452 100
PORRETTA TERME 127 100,0 . . . . 127 100
BENTIVOGLIO 695 82,1 132 15,6 20 2,4 847 100
MAGGIORE - BO 1.724 79,2 451 20,7 2 0,1 2.177 100
VILLA ERBOSA 11 44,0 14 56,0 . . 25 100NON DEFINITO 14 100,0 . . . . 14 100
IMOLA IMOLA 575 65,6 297 33,9 5 0,6 877 100
COMACCHIO 5 100,0 . . . . 5 100
OSPEDALE DEL DELTA 323 82,0 71 18,0 . . 394 100
CENTO 435 76,2 136 23,8 . . 571 100
RAVENNA 686 80,6 165 19,4 . . 851 100
LUGO 771 83,6 151 16,4 . . 922 100
FAENZA 520 86,0 85 14,1 . . 605 100
DOMUS NOVA 23 88,5 3 11,5 . . 26 100
FORLÌ FORLI' 740 71,7 248 24,0 44 4,3 1.032 100
CESENA 1.354 73,3 411 22,2 83 4,5 1.848 100NON DEFINITO 4 100,0 . . . . 4 100
RIMINI 1.384 77,8 359 20,2 35 2,0 1.778 100
VILLA MARIA-RN 38 77,6 11 22,5 . . 49 100
AOSP PARMA OSPEDALI RIUNITI-PR 1.317 75,9 366 21,1 52 3,0 1.735 100
AOSP REGGIO E.
S.MARIA NUOVA-RE 1.450 77,4 385 20,5 39 2,1 1.874 100
AOSP MODENA
POLICLINICO-MO 1.659 72,3 602 26,2 35 1,5 2.296 100
AOSP BOLOGNA
S.ORSOLA-MALPIGHI-BO 1.895 74,5 648 25,5 . . 2.543 100
AOSP FERRARA
ARCISPEDALE S.ANNA-FE 672 73,6 241 26,4 . . 913 100
21.886 76,7 6.256 21,9 406 1,4 28.548 100
Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004
Azienda di evento
Modalità travaglio
TotaleTRAVAGLIO SPONTANEO
TRAVAGLIO INDOTTO
SENZA TRAVAGLIO
PIACENZA
PARMA
REGGIO EMILIA
MODENA
RIMINI
Totale
BOLOGNA
FERRARA
RAVENNA
CESENA
Tab. 69 Modalità di travaglio secondo la durata della gravidanzaEsclusi parti cesarei di elezione
Num. % Num. % Num. % Num. %
< 37 sett. 1.077 73,4 324 22,1 66 4,5 1.467 100
37 - 39 sett. 10.052 81,9 2.023 16,5 202 1,7 12.277 100
40 - 41 sett. 10.114 74,1 3.414 25,0 130 1,0 13.658 100
> 41 sett. 537 53,4 460 45,8 8 0,8 1.005 100
Totale 21.780 76,7 6.221 21,9 406 1,4 28.407 100
Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004
Durata della gravidanza in sett. (campo calcolato)
Modalità travaglio
TotaleTRAVAGLIO SPONTANEO
TRAVAGLIO INDOTTO
SENZA TRAVAGLIO
Solo modalità di travaglio = travaglio indotto
Num. % Num. % Num. % Num. % Num. %
PIACENZA 111 65,7 41 24,3 . . 17 10,1 169 100
FIORENZUOLA D'ARDA 60 64,5 25 26,9 . . 8 8,6 93 100
FIDENZA 36 58,1 26 41,9 . . . . 62 100
BORGO VAL DI TARO 7 30,4 16 69,6 . . . . 23 100
CITTA' DI PARMA 17 51,5 15 45,5 1 3,0 . . 33 100
GUASTALLA 107 73,8 37 25,5 . . 1 0,7 145 100
MONTECCHIO EMILIA 146 58,9 97 39,1 . . 5 2,0 248 100
SCANDIANO 102 54,6 82 43,9 2 1,1 1 0,5 187 100
CASTELNOVO NE' MONTI 15 44,1 18 52,9 . . 1 2,9 34 100
CARPI 126 48,3 129 49,4 6 2,3 . . 261 100
MIRANDOLA 59 76,6 16 20,8 1 1,3 1 1,3 77 100
SASSUOLO 125 72,3 47 27,2 . . 1 0,6 173 100
PAVULLO NEL FRIGNANO 56 83,6 11 16,4 . . . . 67 100
BENTIVOGLIO 133 92,4 10 6,9 1 0,7 . . 144 100
MAGGIORE - BO 438 82,8 87 16,5 . . 4 0,8 529 100
VILLA ERBOSA 10 66,7 5 33,3 . . . . 15 100
IMOLA IMOLA 183 60,0 63 20,7 1 0,3 58 19,0 305 100
OSPEDALE DEL DELTA 44 60,3 21 28,8 1 1,4 7 9,6 73 100
CENTO 52 37,7 83 60,1 3 2,2 . . 138 100
RAVENNA 115 69,3 46 27,7 . . 5 3,0 166 100
LUGO 128 83,7 16 10,5 . . 9 5,9 153 100
FAENZA 85 94,4 3 3,3 . . 2 2,2 90 100
DOMUS NOVA 2 50,0 2 50,0 . . . . 4 100
FORLÌ FORLI' 199 70,6 80 28,4 . . 3 1,1 282 100
CESENA CESENA 134 32,1 236 56,6 1 0,2 46 11,0 417 100
RIMINI 336 81,6 71 17,2 2 0,5 3 0,7 412 100
VILLA MARIA-RN 2 18,2 8 72,7 . . 1 9,1 11 100AOSP PARMA
OSPEDALI RIUNITI-PR 264 67,4 106 27,0 4 1,0 18 4,6 392 100
AOSP REGGIO E.
S.MARIA NUOVA-RE 278 71,1 96 24,6 1 0,3 16 4,1 391 100
AOSP MODENA
POLICLINICO-MO 399 63,3 221 35,1 7 1,1 3 0,5 630 100
AOSP BOLOGNA
S.ORSOLA-MALPIGHI-BO 465 70,5 189 28,6 2 0,3 4 0,6 660 100
AOSP FERRARA
ARCISPEDALE S.ANNA-FE 99 26,3 65 17,2 213 56,5 . . 377 100
4.333 64,1 1.968 29,1 246 3,6 214 3,2 6.761 100
Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004
Tab. 70 Distribuzione dei parti secondo il tipo di induzione del travaglio
Stabilimento di evento
Tipo induzione
TotaleCON PROSTAGL
ANDINE
CON OSSITOCIN
A
CON ALTRO FARMACO
AMNIORESSI
Totale
BOLOGNA
FERRARA
RAVENNA
RIMINI
PIACENZA
PARMA
REGGIO EMILIA
MODENA
Tab. 71 Tipo di induzione del travaglio secondo la durata della gravidanzaEsclusi parti cesarei di elezione
Num. % Num. % Num. % Num. % Num. %
< 37 sett. 179 61,9 98 33,9 5 1,7 7 2,4 289 100
37 - 39 sett. 1.085 55,8 774 39,8 8 0,4 77 4,0 1.944 100
40 - 41 sett. 2.289 69,3 878 26,6 15 0,5 119 3,6 3.301 100
> 41 sett. 347 77,8 88 19,7 2 0,5 9 2,0 446 100
Totale 3.900 65,2 1.838 30,7 30 0,5 212 3,6 5.980 100
Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004
Durata della gravidanza in sett. (campo calcolato)
Tipo induzione
TotaleCON
PROSTAGLANDINE
CON ALTRO FARMACO
AMNIORESSI CON
OSSITOCINA
Tab. 72 Distribuzione dei parti secondo la condizione di essere pilotatoEsclusi parti cesarei d’elezione e parti indotti
Num. % Num. % Num. %PIACENZA 65 7,5 800 92,5 865 100
FIORENZUOLA D'ARDA 15 3,3 441 96,7 456 100
NON DEFINITO . . 3 100,0 3 100
FIDENZA 9 2,7 322 97,3 331 100
BORGO VAL DI TARO 2 1,6 124 98,4 126 100
CITTA' DI PARMA 10 8,1 114 91,9 124 100
NON DEFINITO . . 16 100,0 16 100
GUASTALLA 59 12,4 417 87,6 476 100
MONTECCHIO EMILIA 25 5,4 441 94,6 466 100
SCANDIANO 20 4,1 472 95,9 492 100
CASTELNOVO NE' MONTI 2 1,7 117 98,3 119 100
NON DEFINITO . . 4 100,0 4 100
CARPI 201 22,4 697 77,6 898 100
MIRANDOLA 44 11,4 343 88,6 387 100
SASSUOLO 43 10,6 361 89,4 404 100
PAVULLO NEL FRIGNANO 95 24,5 293 75,5 388 100
PORRETTA TERME . . 127 100,0 127 100
BENTIVOGLIO 10 1,4 705 98,6 715 100
MAGGIORE - BO 269 15,6 1.457 84,4 1.726 100
VILLA ERBOSA 1 9,1 10 90,9 11 100
NON DEFINITO . . 14 100,0 14 100
IMOLA IMOLA 46 7,9 534 92,1 580 100
COMACCHIO . . 5 100,0 5 100
OSPEDALE DEL DELTA 1 0,3 322 99,7 323 100
CENTO 28 6,4 407 93,6 435 100
RAVENNA 33 4,8 653 95,2 686 100
LUGO 92 11,9 679 88,1 771 100
FAENZA 45 8,7 475 91,4 520 100
DOMUS NOVA 1 4,4 22 95,7 23 100
FORLÌ FORLI' 49 6,3 735 93,8 784 100
CESENA 113 7,9 1.324 92,1 1.437 100
NON DEFINITO . . 4 100,0 4 100
RIMINI 121 8,5 1.298 91,5 1.419 100
VILLA MARIA-RN 9 23,7 29 76,3 38 100
AOSP PARMA
OSPEDALI RIUNITI-PR 255 18,6 1.114 81,4 1.369 100
AOSP REGGIO E.
S.MARIA NUOVA-RE 122 8,2 1.367 91,8 1.489 100
AOSP MODENA
POLICLINICO-MO 108 6,4 1.586 93,6 1.694 100
AOSP BOLOGNA
S.ORSOLA-MALPIGHI-BO 191 10,1 1.704 89,9 1.895 100
AOSP FERRARA
ARCISPEDALE S.ANNA-FE 53 7,9 619 92,1 672 100
2.137 9,6 20.155 90,4 22.292 100
Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004
Azienda di evento
Parto pilotatoTotale
SI NO
PIACENZA
PARMA
REGGIO EMILIA
MODENA
RIMINI
Totale
BOLOGNA
FERRARA
RAVENNA
CESENA
Tab. 73 Parti pilotati secondo la durata della gravidanzaEsclusi parti cesarei d’elezione e parti indotti
Num. % Num. % Num. %
< 37 sett. 84 7,4 1.059 92,7 1.143 100
37 - 39 sett. 877 8,6 9.377 91,5 10.254 100
40 - 41 sett. 1.111 10,9 9.133 89,2 10.244 100
> 41 sett. 55 10,1 490 89,9 545 100
Totale 2.127 9,6 20.059 90,4 22.186 100
Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004
Durata della gravidanza in sett. (campo calcolato)
Parto pilotatoTotale
SI NO
Num. Parti
% Ostetrica
% Ginecologo
% Pediatra/ Neonatolo
go
% Anestesi
sta
% Infermiere neonatale
% Altro personale sanitario o
tecnico
PIACENZA 915 99,6 45,0 24,8 4,5 85,8 19,0
FIORENZUOLA D'ARDA 473 99,6 98,3 94,7 3,6 97,5 98,1NON DEFINITO 3 100,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0
FIDENZA 374 99,7 99,5 96,5 4,0 94,9 63,6
BORGO VAL DI TARO 131 100,0 98,5 100,0 0,8 71,8 26,0
CITTA' DI PARMA 116 100,0 95,7 12,1 0,9 19,8 13,8NON DEFINITO 16 100,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0
GUASTALLA 539 98,1 94,1 9,1 7,4 85,7 8,7
MONTECCHIO EMILIA 597 99,5 96,0 8,5 2,2 54,1 20,6
SCANDIANO 585 99,3 98,5 9,1 1,7 85,6 20,2
CASTELNOVO NE' MONTI 134 97,8 97,8 93,3 0,0 92,5 6,7NON DEFINITO 4 100,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0
PORRETTA TERME 121 99,2 10,7 10,7 6,6 90,9 63,6
BENTIVOGLIO 712 99,7 99,2 7,6 11,2 1,4 87,6
MAGGIORE - BO 2.029 99,6 43,3 36,2 13,0 72,3 12,5
VILLA ERBOSA 15 100,0 100,0 100,0 41,2 80,0 50,0NON DEFINITO 5 92,9 0,0 16,7 0,0 0,0 72,7
IMOLA IMOLA 739 99,5 98,9 19,4 2,7 2,7 98,1
COMACCHIO 5 100,0 100,0 80,0 60,0 20,0 20,0
OSPEDALE DEL DELTA 344 100,0 99,1 74,7 22,7 36,3 34,0
CENTO 516 100,0 100,0 35,7 7,9 6,2 93,4
RAVENNA 734 99,6 98,4 8,7 1,4 3,1 96,9
LUGO 830 99,8 97,2 6,9 0,6 95,2 94,1
FAENZA 492 99,2 98,3 3,2 2,4 0,2 96,1
DOMUS NOVA 18 100,0 100,0 33,3 100,0 0,0 100,0
FORLÌ FORLI' 915 98,9 93,9 15,2 6,0 9,8 79,2
CESENA 1.341 99,7 60,5 19,7 4,5 8,9 92,6NON DEFINITO 3 100,0 75,0 0,0 0,0 0,0 0,0
RIMINI 279 25,5 42,0 9,3 1,7 9,1 93,2
VILLA MARIA-RN 37 100,0 100,0 18,9 5,4 75,7 29,7
AOSP PR OSPEDALI RIUNITI-PR 1.383 99,6 62,8 20,2 12,9 1,7 93,0
AOSP RE S.MARIA NUOVA-RE 1.669 97,9 41,6 6,5 1,1 29,3 72,7
AOSP BO S.ORSOLA-MALPIGHI-BO 2.107 97,7 96,2 9,8 28,0 2,1 68,9
AOSP FE ARCISPEDALE S.ANNA-FE 729 100,0 99,7 7,7 3,2 99,6 94,4
18.910 93,5 75,1 21,6 8,5 38,2 66,0
18.631 99,2 77,9 21,8 8,6 38,8 65,5
Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004
CESENA
RIMINI
Totale
Nota: esclusi i record di AUsl ed AOsp di Modena in quanto non attendibili per le variabili considerate (100% di presenza per tutte le figure professionali)
Totale senza stabilimento di Rimini
RAVENNA
Stabilimento di evento
PIACENZA
PARMA
REGGIO EMILIA
Solo parti vaginali
BOLOGNA
FERRARA
Tab. 74 Distribuzione dei parti secondi il personale sanitario presente
Tab. 75 Distribuzione dei neonati secondo il tipo di presentazione
Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. %
PIACENZA 1.283 96,1 50 3,8 . . . . 1 0,1 1 0,1 1.335 100
FIORENZUOLA D'ARDA 661 94,7 35 5,0 . . 1 0,1 . . 1 0,1 698 100
NON DEFINITO 3 100,0 . . . . . . . . . . 3 100
FIDENZA 471 96,3 15 3,1 . . 1 0,2 1 0,2 1 0,2 489 100
BORGO VAL DI TARO 180 97,8 4 2,2 . . . . . . . . 184 100
CITTA' DI PARMA 282 85,2 28 8,5 16 4,8 . . 4 1,2 1 0,3 331 100
NON DEFINITO 16 100,0 . . . . . . . . . . 16 100
GUASTALLA 751 94,7 37 4,7 . . 3 0,4 . . 2 0,3 793 100
MONTECCHIO EMILIA 859 95,0 39 4,3 . . 1 0,1 2 0,2 3 0,3 904 100
SCANDIANO 807 95,6 29 3,4 . . . . 2 0,2 6 0,7 844 100
CASTELNOVO NE' MONTI 211 93,8 9 4,0 . . . . 3 1,3 2 0,9 225 100
NON DEFINITO 4 100,0 . . . . . . . . . . 4 100
CARPI 1.327 95,2 51 3,7 3 0,2 10 0,7 . . 3 0,2 1.394 100
MIRANDOLA 526 93,3 29 5,1 1 0,2 4 0,7 1 0,2 3 0,5 564 100
SASSUOLO 695 93,5 41 5,5 . . 4 0,5 2 0,3 1 0,1 743 100
PAVULLO NEL FRIGNANO 479 95,2 20 4,0 . . 3 0,6 . . 1 0,2 503 100
PORRETTA TERME 128 100,0 . . . . . . . . . . 128 100
BENTIVOGLIO 1.011 96,7 32 3,1 . . 2 0,2 1 0,1 . . 1.046 100
MAGGIORE - BO 2.430 89,3 102 3,8 2 0,1 179 6,6 8 0,3 1 0,0 2.722 100
VILLA ERBOSA 28 100,0 . . . . . . . . . . 28 100
NON DEFINITO 14 100,0 . . . . . . . . . . 14 100
IMOLA IMOLA 1.051 95,7 45 4,1 . . . . . . 2 0,2 1.098 100
COMACCHIO 5 100,0 . . . . . . . . . . 5 100
OSPEDALE DEL DELTA 493 97,8 10 2,0 1 0,2 . . . . . . 504 100
CENTO 630 96,6 19 2,9 . . . . 1 0,2 2 0,3 652 100
RAVENNA 912 95,1 43 4,5 1 0,1 1 0,1 . . 2 0,2 959 100
LUGO 1.001 95,2 39 3,7 . . 10 1,0 . . 1 0,1 1.051 100
FAENZA 686 97,0 21 3,0 . . . . . . . . 707 100
DOMUS NOVA 31 100,0 . . . . . . . . . . 31 100
FORLÌ FORLI' 1.293 97,1 32 2,4 1 0,1 4 0,3 . . 2 0,2 1.332 100
CESENA 2.145 94,5 116 5,1 1 0,0 1 0,0 1 0,0 5 0,2 2.269 100
NON DEFINITO 4 100,0 . . . . . . . . . . 4 100
RIMINI 2.299 95,1 106 4,4 1 0,0 . . 4 0,2 8 0,3 2.418 100
VILLA MARIA-RN 80 96,4 2 2,4 . . . . . . 1 1,2 83 100
AOSP PARMA
OSPEDALI RIUNITI-PR 2.180 88,9 256 10,4 9 0,4 6 0,2 1 0,0 1 0,0 2.453 100
AOSP REGGIO E.
S.MARIA NUOVA-RE 2.201 92,3 154 6,5 3 0,1 7 0,3 1 0,0 18 0,8 2.384 100
AOSP MODENA
POLICLINICO-MO2.773 93,6 157 5,3 1 0,0 19 0,6 2 0,1 11 0,4 2.963 100
AOSP BOLOGNA
S.ORSOLA-MALPIGHI-BO 3.065 95,0 152 4,7 1 0,0 1 0,0 1 0,0 7 0,2 3.227 100
AOSP FERRARA
ARCISPEDALE S.ANNA-FE 1.100 96,2 39 3,4 2 0,2 . . 1 0,1 2 0,2 1.144 100
34.115 94,1 1.712 4,7 43 0,1 257 0,7 37 0,1 88 0,2 36.252 100
Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004
Stabilimento di evento
Presentazione neonatoTotale
VERTICE PODICE FRONTE BREGMA FACCIA SPALLA
PIACENZA
PARMA
REGGIO EMILIA
MODENA
RIMINI
Totale
BOLOGNA
FERRARA
RAVENNA
CESENA
Tab.76 Distribuzione dei parti secondo la modalità del parto
Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. %
PIACENZA 903 68,2 250 18,9 110 8,3 10 0,8 2 0,2 . . 50 3,8 1.325 100FIORENZUOLA D'ARDA 462 67,0 119 17,3 70 10,1 . . 10 1,5 1 0,1 28 4,1 690 100NON DEFINITO 3 100,0 . . . . . . . . . . . . 3 100FIDENZA 363 74,9 75 15,5 19 3,9 . . 11 2,3 . . 17 3,5 485 100BORGO VAL DI TARO 129 70,1 34 18,5 17 9,2 . . 2 1,1 . . 2 1,1 184 100CITTA' DI PARMA 108 33,0 141 43,1 39 11,9 1 0,3 7 2,1 . . 31 9,5 327 100NON DEFINITO 16 100,0 . . . . . . . . . . . . 16 100GUASTALLA 528 67,1 125 15,9 73 9,3 4 0,5 7 0,9 . . 50 6,4 787 100MONTECCHIO EMILIA 580 64,7 140 15,6 105 11,7 . . 17 1,9 . . 55 6,1 897 100SCANDIANO 577 69,0 134 16,0 87 10,4 . . 8 1,0 . . 30 3,6 836 100CASTELNOVO NE' MONTI 132 59,2 42 18,8 16 7,2 . . 2 0,9 . . 31 13,9 223 100NON DEFINITO
4 100,0 . . . . . . . . . . . . 4 100CARPI 958 69,3 194 14,0 124 9,0 . . 63 4,6 3 0,2 40 2,9 1.382 100MIRANDOLA 403 72,4 93 16,7 53 9,5 . . . . 1 0,2 7 1,3 557 100SASSUOLO 463 62,8 128 17,4 84 11,4 . . 7 1,0 1 0,1 54 7,3 737 100PAVULLO NEL FRIGNANO 402 80,2 40 8,0 33 6,6 . . 16 3,2 1 0,2 9 1,8 501 100PORRETTA TERME 121 94,5 1 0,8 6 4,7 . . . . . . . . 128 100BENTIVOGLIO 695 66,9 189 18,2 135 13,0 . . 17 1,6 . . 3 0,3 1.039 100MAGGIORE - BO
2.000 73,5 352 12,9 148 5,4 . . 29 1,1 . . 193 7,1 2.722 100VILLA ERBOSA 21 75,0 3 10,7 4 14,3 . . . . . . . . 28 100NON DEFINITO 14 100,0 . . . . . . . . . . . . 14 100
IMOLA IMOLA 735 67,7 204 18,8 136 12,5 . . 6 0,6 . . 5 0,5 1.086 100COMACCHIO 5 100,0 . . . . . . . . . . . . 5 100OSPEDALE DEL DELTA 338 67,5 107 21,4 50 10,0 . . 6 1,2 . . . . 501 100CENTO 505 77,6 80 12,3 55 8,5 . . 11 1,7 . . . . 651 100RAVENNA 728 76,2 104 10,9 117 12,3 . . 5 0,5 1 0,1 . . 955 100LUGO 811 77,6 123 11,8 92 8,8 . . 19 1,8 . . . . 1.045 100FAENZA 524 75,1 93 13,3 65 9,3 . . 16 2,3 . . . . 698 100DOMUS NOVA 15 48,4 5 16,1 8 25,8 . . . . 3 9,7 . . 31 100
FORLÌ FORLI' 876 66,4 149 11,3 117 8,9 . . 38 2,9 1 0,1 139 10,5 1.320 100CESENA 1.662 74,3 377 16,9 178 8,0 . . 2 0,1 6 0,3 13 0,6 2.238 100NON DEFINITO 4 100,0 . . . . . . . . . . . . 4 100RIMINI 1.551 65,3 404 17,0 199 8,4 . . 27 1,1 1 0,0 195 8,2 2.377 100VILLA MARIA-RN 37 45,1 31 37,8 12 14,6 . . . . . . 2 2,4 82 100
AOSP PARMA
OSPEDALI RIUNITI-PR 1.294 53,9 668 27,8 352 14,7 15 0,6 73 3,0 1 0,0 . . 2.403 100
AOSP REGGIO E.
S.MARIA NUOVA-RE
1.640 69,9 451 19,2 205 8,7 . . 25 1,1 4 0,2 20 0,9 2.345 100AOSP MODENA
POLICLINICO-MO 1.974 67,8 475 16,3 316 10,9 1 0,0 . . 5 0,2 139 4,8 2.910 100
AOSP BOLOGNA
S.ORSOLA-MALPIGHI-BO 2.060 65,0 626 19,8 436 13,8 . . 47 1,5 . . . . 3.169 100
AOSP FERRARA
ARCISPEDALE S.ANNA-FE 724 64,5 210 18,7 184 16,4 1 0,1 4 0,4 . . . . 1.123 100
24.365 68,0 6.167 17,2 3.645 10,2 32 0,1 477 1,3 29 0,1 1.113 3,1 35.828 100
Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004
Stabilimento di evento
Modalità parto
TotaleVIA VAGINALE
TAGLIO CES. FUORI TRAV. NON
URG.
TAGLIO CESAREO
IN TRAVAGLIO
USO FORCIPE
USO VENTOSA
ALTRO MODO
TAGLIO CES. FUORI
TRAV. URGENTE
PIACENZA
PARMA
REGGIO EMILIA
MODENA
RIMINI
Totale
BOLOGNA
FERRARA
RAVENNA
CESENA
Tab. 77 Modalità di parto secondo la scolarità della madre
Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. %
Alta 4.613 68,1 1.153 17,0 733 10,8 4 0,1 97 1,4 3 0,0 175 2,6 6.778 100
Medio-alta 11.647 68,2 2.922 17,1 1.703 10,0 15 0,1 234 1,4 15 0,1 550 3,2 17.086 100
Medio-bassa 8.105 67,7 2.092 17,5 1.209 10,1 13 0,1 146 1,2 11 0,1 388 3,2 11.964 100
Totale 24.365 68,0 6.167 17,2 3.645 10,2 32 0,1 477 1,3 29 0,1 1.113 3,1 35.828 100
Tav. 78 Modalità di parto secondo la cittadinanza della madre
Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. %
Italiana 18.048 67,2 4.883 18,2 2.654 9,9 17 0,1 356 1,3 24 0,1 892 3,3 26.874 100
Straniera 4.745 71,1 887 13,3 702 10,5 14 0,2 100 1,5 5 0,1 221 3,3 6.674 100
Totale 22.793 67,9 5.770 17,2 3.356 10,0 31 0,1 456 1,4 29 0,1 1.113 3,3 33.548 100
Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004.
ALTRO MODO TAGLIO CES. FUORI TRAV.
URGENTE
TAGLIO CESAREO IN TRAVAGLIO
USO FORCIPE USO VENTOSA ALTRO MODO TAGLIO CES. FUORI TRAV.
URGENTE
TAGLIO CES. FUORI TRAV.
NON URG.
TAGLIO CESAREO IN TRAVAGLIO
USO FORCIPE USO VENTOSA Cittadinanza della madre
Modalità parto
Legenda: Scolarità alta = laurea o diploma universitarioScolarità medio-alta = diploma di scuola media superioreScolarità medio-bassa = diploma scuola media inferiore o licenza elementare o nessun titolo
Scolarità madre
Modalità parto
TotaleVIA VAGINALE
TAGLIO CES. FUORI TRAV.
NON URG.
TotaleVIA VAGINALE
Tab. 79 Distribuzione dei parti secondo il genere parto
Num. % Num. % Num. %PIACENZA 1.315 99,3 10 0,8 1.325 100
FIORENZUOLA D'ARDA 682 98,8 8 1,2 690 100
NON DEFINITO 3 100,0 . . 3 100
FIDENZA 481 99,2 4 0,8 485 100
BORGO VAL DI TARO 184 100,0 . . 184 100
CITTA' DI PARMA 323 98,8 4 1,2 327 100
NON DEFINITO 16 100,0 . . 16 100
GUASTALLA 781 99,2 6 0,8 787 100
MONTECCHIO EMILIA 890 99,2 7 0,8 897 100
SCANDIANO 828 99,0 8 1,0 836 100
CASTELNOVO NE' MONTI 221 99,1 2 0,9 223 100
NON DEFINITO 4 100,0 . . 4 100
CARPI 1.370 99,1 12 0,9 1.382 100
MIRANDOLA 550 98,7 7 1,3 557 100
SASSUOLO 731 99,2 6 0,8 737 100
PAVULLO NEL FRIGNANO 499 99,6 2 0,4 501 100
PORRETTA TERME 128 100,0 . . 128 100
BENTIVOGLIO 1.032 99,3 7 0,7 1.039 100
MAGGIORE - BO 2.722 100,0 . . 2.722 100
VILLA ERBOSA 28 100,0 . . 28 100
NON DEFINITO 14 100,0 . . 14 100
IMOLA IMOLA 1.074 98,9 12 1,1 1.086 100
COMACCHIO 5 100,0 . . 5 100
OSPEDALE DEL DELTA 498 99,4 3 0,6 501 100
CENTO 650 99,9 1 0,2 651 100
RAVENNA 951 99,6 4 0,4 955 100
LUGO 1.039 99,4 6 0,6 1.045 100
FAENZA 689 98,7 9 1,3 698 100
DOMUS NOVA 31 100,0 . . 31 100
FORLÌ FORLI' 1.308 99,1 12 0,9 1.320 100
CESENA 2.208 98,7 30 1,3 2.238 100
NON DEFINITO 4 100,0 . . 4 100
RIMINI 2.337 98,3 40 1,7 2.377 100
VILLA MARIA-RN 81 98,8 1 1,2 82 100
AOSP PARMA
OSPEDALI RIUNITI-PR 2.356 98,0 47 2,0 2.403 100
AOSP REGGIO E.
S.MARIA NUOVA-RE 2.307 98,4 38 1,6 2.345 100
AOSP MODENA
POLICLINICO-MO 2.859 98,3 51 1,8 2.910 100
AOSP BOLOGNA
S.ORSOLA-MALPIGHI-BO 3.115 98,3 54 1,7 3.169 100
AOSP FERRARA
ARCISPEDALE S.ANNA-FE 1.102 98,1 21 1,9 1.123 100
35.416 98,9 412 1,2 35.828 100
Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004
Azienda di evento
Genere partoTotale
PARTO SEMPLICE PARTO PLURIMO
PIACENZA
PARMA
REGGIO EMILIA
MODENA
RIMINI
Totale
BOLOGNA
FERRARA
RAVENNA
CESENA
Tab. 80 Distribuzione dei parti secondo la presenza di persone scelte dalla donnaSolo parti vaginali
Num. % Num. % Num. % Num. % Num.
PIACENZA 721 78,8 54 5,9 9 1,0 131 14,3 915
FIORENZUOLA D'ARDA 383 81,0 31 6,6 5 1,1 54 11,4 473NON DEFINITO 1 33,3 2 66,7 . . . . 3
FIDENZA 292 78,1 22 5,9 7 1,9 53 14,2 374
BORGO VAL DI TARO 114 87,0 1 0,8 1 0,8 15 11,5 131
CITTA' DI PARMA 91 78,5 5 4,3 4 3,5 16 13,8 116PARTO A DOMICILIO/ALTROVE
16 100,0 . . . . . . 16
GUASTALLA 426 79,0 38 7,1 13 2,4 62 11,5 539
MONTECCHIO EMILIA 509 85,3 28 4,7 15 2,5 45 7,5 597
SCANDIANO 517 88,4 8 1,4 15 2,6 45 7,7 585
CASTELNOVO NE' MONTI 97 72,4 5 3,7 1 0,8 31 23,1 134NON DEFINITO 4 100,0 . . . . . . 4
CARPI 917 91,7 40 4,0 10 1,0 33 3,3 1.000
MIRANDOLA 331 83,2 11 2,8 8 2,0 48 12,1 398
SASSUOLO 349 79,9 44 10,1 5 1,1 39 8,9 437
PAVULLO NEL FRIGNANO 348 85,5 33 8,1 4 1,0 22 5,4 407
PORRETTA TERME 87 82,9 1 1,0 1 1,0 16 15,2 105
BENTIVOGLIO 648 92,7 7 1,0 3 0,4 41 5,9 699
MAGGIORE - BO 1.547 81,0 67 3,5 29 1,5 267 14,0 1.910
VILLA ERBOSA 16 76,2 1 4,8 1 4,8 3 14,3 21NON DEFINITO 12 100,0 . . . . . . 12
IMOLA IMOLA 669 90,3 32 4,3 4 0,5 36 4,9 741
COMACCHIO 4 80,0 . . . . 1 20,0 5
OSPEDALE DEL DELTA 185 62,9 22 7,5 3 1,0 84 28,6 294
CENTO 404 79,8 26 5,1 4 0,8 72 14,2 506
RAVENNA 571 80,2 39 5,5 13 1,8 89 12,5 712
LUGO 737 91,4 25 3,1 3 0,4 41 5,1 806
FAENZA 484 91,0 18 3,4 7 1,3 23 4,3 532
DOMUS NOVA 18 100,0 . . . . . . 18
FORLÌ FORLI' 591 65,2 200 22,1 14 1,6 101 11,2 906
CESENA 1.344 80,7 96 5,8 39 2,3 186 11,2 1.665NON DEFINITO 2 50,0 . . . . 2 50,0 4
RIMINI 298 86,9 13 3,8 7 2,0 25 7,3 343
VILLA MARIA-RN 18 48,7 1 2,7 . . 18 48,7 37
AOSP PARMA OSPEDALI RIUNITI-PR 1.116 80,7 113 8,2 23 1,7 131 9,5 1.383
AOSP REGGIO E.
S.MARIA NUOVA-RE 1.342 80,4 97 5,8 48 2,9 182 10,9 1.669
AOSP MODENA
POLICLINICO-MO 1.604 88,1 145 8,0 15 0,8 57 3,1 1.821
AOSP BOLOGNA
S.ORSOLA-MALPIGHI-BO 1.894 89,9 72 3,4 26 1,2 115 5,5 2.107
AOSP FERRARA
ARCISPEDALE S.ANNA-FE 192 26,3 13 1,8 . . 524 71,9 729
18.899 81,6 1.310 5,7 337 1,5 2.608 11,3 23.154
Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004
REGGIO EMILIA
RIMINI
Totale
BOLOGNA
FERRARA
RAVENNA
CESENA
MODENA
TotalePADRE DEL NEONATO
ALTRA PERSONA
DI FAMIGLIA
ALTRA PERSONA
DI FIDUCIA
NESSUNO
PIACENZA
PARMA
Luogo del parto
Presenza in sala parto
Tab.81 Distribuzione dei neonati secondo il tipo di genitali esterni
Num. % Num. % Num. % Num. %PIACENZA 652 48,8 683 51,2 . . 1.335 100
FIORENZUOLA D'ARDA 371 53,2 327 46,9 . . 698 100
NON DEFINITO 2 66,7 1 33,3 . . 3 100
FIDENZA 274 56,0 215 44,0 . . 489 100
BORGO VAL DI TARO 94 51,1 90 48,9 . . 184 100
CITTA' DI PARMA 173 52,3 158 47,7 . . 331 100
NON DEFINITO 10 62,5 6 37,5 . . 16 100
GUASTALLA 407 51,3 385 48,6 1 0,1 793 100
MONTECCHIO EMILIA 468 51,8 436 48,2 . . 904 100
SCANDIANO 457 54,2 387 45,9 . . 844 100
CASTELNOVO NE' MONTI 116 51,6 109 48,4 . . 225 100
NON DEFINITO 2 50,0 2 50,0 . . 4 100
CARPI 728 52,2 666 47,8 . . 1.394 100
MIRANDOLA 293 52,0 270 47,9 1 0,2 564 100
SASSUOLO 406 54,6 337 45,4 . . 743 100
PAVULLO NEL FRIGNANO 265 52,7 238 47,3 . . 503 100
PORRETTA TERME 77 60,2 51 39,8 . . 128 100
BENTIVOGLIO 512 49,0 534 51,1 . . 1.046 100
MAGGIORE - BO 1.408 51,7 1.313 48,2 1 0,0 2.722 100
VILLA ERBOSA 19 67,9 9 32,1 . . 28 100
NON DEFINITO 10 71,4 4 28,6 . . 14 100
IMOLA IMOLA 560 51,0 538 49,0 . . 1.098 100
COMACCHIO 1 20,0 4 80,0 . . 5 100
OSPEDALE DEL DELTA 274 54,4 230 45,6 . . 504 100
CENTO 338 51,8 314 48,2 . . 652 100
RAVENNA 514 53,6 445 46,4 . . 959 100
LUGO 536 51,0 515 49,0 . . 1.051 100
FAENZA 378 53,5 329 46,5 . . 707 100
DOMUS NOVA 17 54,8 14 45,2 . . 31 100
FORLÌ FORLI' 666 50,0 654 49,1 12 0,9 1.332 100
CESENA 1.136 50,1 1.133 49,9 . . 2.269 100
NON DEFINITO 1 25,0 3 75,0 . . 4 100
RIMINI 1.179 48,8 1.236 51,1 3 0,1 2.418 100
VILLA MARIA-RN 50 60,2 33 39,8 . . 83 100
AOSP PARMA
OSPEDALI RIUNITI-PR 1.166 47,5 1.287 52,5 . . 2.453 100
AOSP REGGIO E.
S.MARIA NUOVA-RE 1.201 50,4 1.180 49,5 3 0,1 2.384 100
AOSP MODENA
POLICLINICO-MO 1.552 52,4 1.408 47,5 3 0,1 2.963 100
AOSP BOLOGNA
S.ORSOLA-MALPIGHI-BO 1.593 49,4 1.629 50,5 5 0,2 3.227 100
AOSP FERRARA
ARCISPEDALE S.ANNA-FE 590 51,6 554 48,4 . . 1.144 100
18.496 51,0 17.727 48,9 29 0,1 36.252 100
Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004
RIMINI
Totale
BOLOGNA
FERRARA
RAVENNA
CESENA
PIACENZA
PARMA
REGGIO EMILIA
MODENA
Stabilimento di evento
Tipo genitali esterniTotale
MASCHILI FEMMINILI INDETERMINATI
Tab. 82 Distribuzione dei neonati secondo il peso
Num. % Num. % Num. % Num. % Num. %PIACENZA 3 0,2 2 0,1 72 5,4 1.258 94,2 1.335 100
FIORENZUOLA D'ARDA 1 0,1 2 0,3 32 4,6 663 95,0 698 100
NON DEFINITO 0 0,0 0 0,0 0 0,0 3 100,0 3 100
FIDENZA 1 0,2 0 0,0 19 3,9 469 95,9 489 100
BORGO VAL DI TARO 0 0,0 0 0,0 6 3,3 178 96,7 184 100
CITTA' DI PARMA 0 0,0 0 0,0 18 5,4 313 94,6 331 100
NON DEFINITO 0 0,0 0 0,0 0 0,0 16 100,0 16 100
GUASTALLA 2 0,3 0 0,0 20 2,5 769 97,2 791 100
MONTECCHIO EMILIA 0 0,0 2 0,2 37 4,1 865 95,7 904 100
SCANDIANO 0 0,0 0 0,0 29 3,4 812 96,6 841 100
CASTELNOVO NE' MONTI 0 0,0 0 0,0 10 4,4 215 95,6 225 100
NON DEFINITO 0 0,0 0 0,0 0 0,0 4 100,0 4 100
CARPI 1 0,1 1 0,1 44 3,2 1.348 96,7 1.394 100
MIRANDOLA 0 0,0 0 0,0 21 3,7 543 96,3 564 100
SASSUOLO 0 0,0 1 0,1 30 4,0 712 95,8 743 100
PAVULLO NEL FRIGNANO 0 0,0 1 0,2 15 3,0 487 96,8 503 100
PORRETTA TERME 0 0,0 0 0,0 0 0,0 128 100,0 128 100
BENTIVOGLIO 4 0,4 1 0,1 44 4,2 997 95,3 1.046 100
MAGGIORE - BO 16 0,6 16 0,6 128 4,7 2.562 94,1 2.722 100
VILLA ERBOSA 0 0,0 0 0,0 0 0,0 28 100,0 28 100
NON DEFINITO 0 0,0 0 0,0 0 0,0 14 100,0 14 100
IMOLA IMOLA 0 0,0 1 0,1 67 6,1 1.030 93,8 1.098 100
COMACCHIO 0 0,0 0 0,0 0 0,0 5 100,0 5 100
OSPEDALE DEL DELTA 1 0,2 0 0,0 27 5,4 476 94,4 504 100
CENTO 1 0,2 1 0,2 6 0,9 644 98,8 652 100
RAVENNA 3 0,3 9 0,9 52 5,4 894 93,3 958 100
LUGO 0 0,0 0 0,0 34 3,2 1.015 96,8 1.049 100
FAENZA 0 0,0 0 0,0 25 3,5 682 96,5 707 100
DOMUS NOVA 0 0,0 0 0,0 1 3,2 30 96,8 31 100
FORLÌ FORLI' 3 0,2 6 0,5 63 4,7 1.260 94,6 1.332 100
CESENA 16 0,7 11 0,5 104 4,6 2.137 94,2 2.268 100
NON DEFINITO 0 0,0 0 0,0 0 0,0 4 100,0 4 100
RIMINI 14 0,6 25 1,0 155 6,4 2.224 92,0 2.418 100
VILLA MARIA-RN 0 0,0 0 0,0 2 2,4 81 97,6 83 100
AOSP PARMA
OSPEDALI RIUNITI-PR 28 1,1 30 1,2 192 7,8 2.202 89,8 2.452 100
AOSP REGGIO E.
S.MARIA NUOVA-RE 17 0,7 19 0,8 154 6,5 2.192 92,0 2.382 100
AOSP MODENA
POLICLINICO-MO 18 0,6 36 1,2 213 7,2 2.696 91,0 2.963 100
AOSP BOLOGNA
S.ORSOLA-MALPIGHI-BO 21 0,7 37 1,1 242 7,5 2.927 90,7 3.227 100
AOSP FERRARA
ARCISPEDALE S.ANNA-FE 15 1,3 18 1,6 99 8,7 1.012 88,5 1.144 100
165 0,5 219 0,6 1.961 5,4 33.895 93,5 36.240 100
Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004
RIMINI
Totale
BOLOGNA
FERRARA
RAVENNA
CESENA
PIACENZA
PARMA
REGGIO EMILIA
MODENA
Stabilimento di evento
PesoTotale
< 1.000 g 1000-1499 g 1500-2499 g >= 2.500 g
Tab. 83 Peso dei neonati secondo la scolarità della madre
Num. % Num. % Num. % Num. % Num.Peso
medio 10% 90%
Alta 27 0,4 32 0,5 328 4,8 6.481 94,4 6.868 3.304 2.720 3.900
Medio-alta 74 0,4 103 0,6 942 5,5 16.177 93,5 17.296 3.280 2.665 3.900
Medio-bassa 64 0,5 84 0,7 691 5,7 11.237 93,1 12.076 3.269 2.630 3.900
Totale 165 0,5 219 0,6 1.961 5,4 33.895 93,5 36.240 3.281 2.660 3.900
Tab. 84 Peso dei neonati secondo la cittadinanza della madre
Num. % Num. % Num. % Num. % Num.Peso
medio 10% 90%
Italiana 108 0,4 152 0,6 1.456 5,4 25.468 93,7 27.184 3.278 2.665 3.900
Straniera 40 0,6 48 0,7 373 5,5 6.290 93,2 6.751 3.303 2.660 3.950
Totale 148 0,4 200 0,6 1.829 5,4 31.758 93,6 33.935 3.283 2.665 3.900
Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004.
Legenda: Scolarità alta = laurea o diploma universitarioScolarità medio-alta = diploma di scuola media superioreScolarità medio-bassa = diploma scuola media inferiore o licenza elementare o nessun titolo
Scolarità madre
PesoTotale
<1.000 g 1.000-1.499 g
1.500-2.499 g >=2.500 g
Cittadinanza della madre
PesoTotale
<1.000 g 1.000-1.499 g
1.500-2.499 g >=2.500 g
Tab. 85 Distribuzione dei neonati secondo il punteggio APGAR
Num. % Num. % Num. % Num. % Num. %PIACENZA 5 0,4 2 0,2 11 0,8 1.317 98,7 1.335 100
FIORENZUOLA D'ARDA 3 0,4 . . 6 0,9 689 98,7 698 100
NON DEFINITO . . . . . . 3 100,0 3 100
FIDENZA 2 0,4 . . 3 0,6 484 99,0 489 100
BORGO VAL DI TARO 1 0,5 . . 1 0,5 182 98,9 184 100
CITTA' DI PARMA . . . . 2 0,6 329 99,4 331 100
NON DEFINITO . . . . . . 16 100,0 16 100
GUASTALLA 3 0,4 . . 7 0,9 783 98,7 793 100
MONTECCHIO EMILIA 4 0,4 . . 6 0,7 894 98,9 904 100
SCANDIANO 3 0,4 . . 1 0,1 840 99,5 844 100
CASTELNOVO NE' MONTI . . 1 0,4 1 0,4 223 99,1 225 100
NON DEFINITO . . . . . . 4 100,0 4 100
CARPI 3 0,2 1 0,1 28 2,0 1.362 97,7 1.394 100
MIRANDOLA 2 0,4 . . 7 1,2 555 98,4 564 100
SASSUOLO 4 0,5 . . 5 0,7 734 98,8 743 100
PAVULLO NEL FRIGNANO 1 0,2 . . 6 1,2 496 98,6 503 100
PORRETTA TERME . . . . 1 0,8 127 99,2 128 100
BENTIVOGLIO 4 0,4 1 0,1 10 1,0 1.031 98,6 1.046 100
MAGGIORE - BO 4 0,2 2 0,1 26 1,0 2.690 98,8 2.722 100
VILLA ERBOSA . . . . . . 28 100,0 28 100
NON DEFINITO . . . . . . 14 100,0 14 100
IMOLA IMOLA . . . . 7 0,6 1.091 99,4 1.098 100
COMACCHIO . . . . . . 5 100,0 5 100
OSPEDALE DEL DELTA . . . . 2 0,4 502 99,6 504 100
CENTO 3 0,5 . . 4 0,6 645 98,9 652 100
RAVENNA 1 0,1 8 0,8 6 0,6 944 98,4 959 100
LUGO . . 1 0,1 7 0,7 1.043 99,2 1.051 100
FAENZA . . . . . . 707 100,0 707 100
DOMUS NOVA . . . . . . 31 100,0 31 100
FORLÌ FORLI' 35 2,6 . . 14 1,1 1.283 96,3 1.332 100
CESENA 4 0,2 3 0,1 15 0,7 2.247 99,0 2.269 100
NON DEFINITO . . . . . . 4 100,0 4 100
RIMINI 2 0,1 1 0,0 10 0,4 2.405 99,5 2.418 100
VILLA MARIA-RN . . . . 1 1,2 82 98,8 83 100
AOSP PARMA
OSPEDALI RIUNITI-PR 9 0,4 13 0,5 62 2,5 2.369 96,6 2.453 100
AOSP REGGIO E.
S.MARIA NUOVA-RE 46 1,9 3 0,1 16 0,7 2.319 97,3 2.384 100
AOSP MODENA
POLICLINICO-MO 12 0,4 5 0,2 61 2,1 2.885 97,4 2.963 100
AOSP BOLOGNA
S.ORSOLA-MALPIGHI-BO 1 0,0 1 0,0 48 1,5 3.177 98,5 3.227 100
AOSP FERRARA
ARCISPEDALE S.ANNA-FE 1 0,1 . . 44 3,9 1.099 96,1 1.144 100
153 0,4 42 0,1 418 1,2 35.639 98,3 36.252 100
Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004
RIMINI
Totale
BOLOGNA
FERRARA
RAVENNA
CESENA
PIACENZA
PARMA
REGGIO EMILIA
MODENA
Stabilimento di evento
Punteggio APGARTotale
0 da 1 a 3 da 4 a 7 da 8 a 10
Tab. 86 Distribuzione dei neonati secondo la necessità di rianimazione
Num. % Num. % Num. % Num. %PIACENZA 4 0,3 5 0,4 1.326 99,3 1.335 100
FIORENZUOLA D'ARDA 6 0,9 3 0,4 689 98,7 698 100
NON DEFINITO . . . . 3 100,0 3 100
FIDENZA 5 1,0 2 0,4 482 98,6 489 100
BORGO VAL DI TARO 2 1,1 1 0,5 181 98,4 184 100
CITTA' DI PARMA2 0,6 2 0,6 327 98,8 331 100
NON DEFINITO . . . . 16 100,0 16 100
GUASTALLA 5 0,6 2 0,3 786 99,1 793 100
MONTECCHIO EMILIA . . 3 0,3 901 99,7 904 100
SCANDIANO . . . . 844 100,0 844 100
CASTELNOVO NE' MONTI 1 0,4 1 0,4 223 99,1 225 100
NON DEFINITO . . . . 4 100,0 4 100
CARPI 31 2,2 3 0,2 1.360 97,6 1.394 100
MIRANDOLA 11 2,0 8 1,4 545 96,6 564 100
SASSUOLO 7 0,9 2 0,3 734 98,8 743 100
PAVULLO NEL FRIGNANO 17 3,4 1 0,2 485 96,4 503 100
PORRETTA TERME 6 4,7 . . 122 95,3 128 100
BENTIVOGLIO 5 0,5 2 0,2 1.039 99,3 1.046 100
MAGGIORE - BO 107 3,9 19 0,7 2.596 95,4 2.722 100
VILLA ERBOSA . . . . 28 100,0 28 100
NON DEFINITO . . . . 14 100,0 14 100
IMOLA IMOLA 24 2,2 6 0,6 1.068 97,3 1.098 100
COMACCHIO . . . . 5 100,0 5 100
OSPEDALE DEL DELTA 6 1,2 3 0,6 495 98,2 504 100
CENTO 9 1,4 1 0,2 642 98,5 652 100
RAVENNA 10 1,0 9 0,9 940 98,0 959 100
LUGO 20 1,9 2 0,2 1.029 97,9 1.051 100
FAENZA 2 0,3 . . 705 99,7 707 100
DOMUS NOVA . . 1 3,2 30 96,8 31 100
FORLÌ FORLI' 16 1,2 7 0,5 1.309 98,3 1.332 100
CESENA 50 2,2 13 0,6 2.206 97,2 2.269 100
NON DEFINITO . . . . 4 100,0 4 100
RIMINI 15 0,6 11 0,5 2.392 98,9 2.418 100
VILLA MARIA-RN 8 9,6 . . 75 90,4 83 100
AOSP PARMA
OSPEDALI RIUNITI-PR 30 1,2 101 4,1 2.322 94,7 2.453 100
AOSP REGGIO E.
S.MARIA NUOVA-RE 28 1,2 12 0,5 2.344 98,3 2.384 100
AOSP MODENA
POLICLINICO-MO 60 2,0 55 1,9 2.848 96,1 2.963 100
AOSP BOLOGNA
S.ORSOLA-MALPIGHI-BO 23 0,7 25 0,8 3.179 98,5 3.227 100
AOSP FERRARA
ARCISPEDALE S.ANNA-FE 16 1,4 89 7,8 1.039 90,8 1.144 100
526 1,5 389 1,1 35.337 97,5 36.252 100
Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004
RIMINI
Totale
BOLOGNA
FERRARA
RAVENNA
CESENA
PIACENZA
PARMA
REGGIO EMILIA
MODENA
Stabilimento di evento
Rianimazione
TotaleRIANIMAZ. CON VENTILAZ. MANUALE
RIANIMAZ. CON INTUBAZIONE
RIANIMAZ. NON NECESSARIA
Tab. 87 Necessità di rianimazione secondo il peso del neonato
Num. % Num. % Num. % Num. %< 1.000 g 19 11,5 87 52,7 59 35,8 165 1001.000-1.499 g 41 18,7 43 19,6 135 61,6 219 1001.500-2.499 g 95 4,8 80 4,1 1.786 91,1 1.961 100>=2.500 g 371 1,1 178 0,5 33.346 98,4 33.895 100
Totale 526 1,5 388 1,1 35.326 97,5 36.240 100
Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004.
Peso
Rianimazione
TotaleRIANIMAZ. CON
VENTILAZ. MANUALE
RIANIMAZ. CON INTUBAZIONE
RIANIMAZ. NON NECESSARIA
Tab. 88 Distribuzione dei neonati secondo la presenza di malformazioni
Num. % Num. % Num. %PIACENZA 4 0,3 1.331 99,7 1.335 100
FIORENZUOLA D'ARDA 3 0,4 695 99,6 698 100
NON DEFINITO . . 3 100,0 3 100
FIDENZA 1 0,2 488 99,8 489 100
BORGO VAL DI TARO . . 184 100,0 184 100
CITTA' DI PARMA 3 0,9 328 99,1 331 100
NON DEFINITO . . 16 100,0 16 100
GUASTALLA . . 793 100,0 793 100
MONTECCHIO EMILIA 4 0,4 900 99,6 904 100
SCANDIANO 1 0,1 843 99,9 844 100
CASTELNOVO NE' MONTI . . 225 100,0 225 100
NON DEFINITO . . 4 100,0 4 100
CARPI 3 0,2 1.391 99,8 1.394 100
MIRANDOLA 3 0,5 561 99,5 564 100
SASSUOLO 7 0,9 736 99,1 743 100
PAVULLO NEL FRIGNANO 3 0,6 500 99,4 503 100
PORRETTA TERME . . 128 100,0 128 100
BENTIVOGLIO 5 0,5 1.041 99,5 1.046 100
MAGGIORE - BO 8 0,3 2.714 99,7 2.722 100
VILLA ERBOSA . . 28 100,0 28 100
NON DEFINITO . . 14 100,0 14 100
IMOLA IMOLA 4 0,4 1.094 99,6 1.098 100
COMACCHIO . . 5 100,0 5 100
OSPEDALE DEL DELTA . . 504 100,0 504 100
CENTO . . 652 100,0 652 100
RAVENNA . . 959 100,0 959 100
LUGO . . 1.051 100,0 1.051 100
FAENZA . . 707 100,0 707 100
DOMUS NOVA . . 31 100,0 31 100
FORLÌ FORLI' . . 1.332 100,0 1.332 100
CESENA 22 1,0 2.247 99,0 2.269 100
NON DEFINITO . . 4 100,0 4 100
RIMINI 35 1,5 2.383 98,6 2.418 100
VILLA MARIA-RN . . 83 100,0 83 100
AOSP PARMA
OSPEDALI RIUNITI-PR 30 1,2 2.423 98,8 2.453 100
AOSP REGGIO E.
S.MARIA NUOVA-RE 5 0,2 2.379 99,8 2.384 100
AOSP MODENA
POLICLINICO-MO 17 0,6 2.946 99,4 2.963 100
AOSP BOLOGNA
S.ORSOLA-MALPIGHI-BO 45 1,4 3.182 98,6 3.227 100
AOSP FERRARA
ARCISPEDALE S.ANNA-FE 3 0,3 1.141 99,7 1.144 100
206 0,6 36.046 99,4 36.252 100
Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004
RIMINI
Totale
BOLOGNA
FERRARA
RAVENNA
CESENA
PIACENZA
PARMA
REGGIO EMILIA
MODENA
Stabilimento di evento
Presenza malformazioneTotale
SI NO
Allegato 2 – Classificazione Paesi (OMS)
Tratto da: “The World Health Report 2003” del WHO (World Health Organization) - www.who.int WHO Member States, by region and mortality stratum Region and mortality stratum Description Broad grouping Member States Africa Afr-D Africa with high child and high adult mortality High-mortality developing Algeria, Angola, Benin, Burkina Faso, Cameroon, Cape Verde, Chad, Comoros, Equatorial Guinea, Gabon, Gambia, Ghana, Guinea, Guinea-Bissau, Liberia, Madagascar, Mali, Mauritania, Mauritius, Niger, Nigeria, Sao Tome and Principe, Senegal, Seychelles, Sierra Leone, Togo Afr-E Africa with high child and very high adult mortality High-mortality developing Botswana, Burundi, Central African Republic, Congo, Côte d’Ivoire, Democratic Republic of the Congo, Eritrea, Ethiopia, Kenya, Lesotho, Malawi, Mozambique, Namibia, Rwanda, South Africa, Swaziland, Uganda, United Republic of Tanzania, Zambia, Zimbabwe Americas Amr-A Americas with very low child and very low adult mortality Developed Canada, Cuba, United States of America Amr-B Americas with low child and low adult mortality Low-mortality developing Antigua and Barbuda, Argentina, Bahamas, Barbados, Belize, Brazil, Chile, Colombia, Costa Rica, Dominica, Dominican Republic, El Salvador, Grenada, Guyana, Honduras, Jamaica, Mexico, Panama, Paraguay, Saint Kitts and Nevis, Saint Lucia, Saint Vincent and the Grenadines, Suriname, Trinidad and Tobago, Uruguay, Venezuela (Bolivarian Republic of) Amr-D Americas with high child and high adult mortality High-mortality developing Bolivia, Ecuador, Guatemala, Haiti, Nicaragua, Peru South-East Asia Sear-B South-East Asia with low child and low adult mortality Low-mortality developing Indonesia, Sri Lanka, Thailand Sear-D South-East Asia with high child and high adult mortality High-mortality developing Bangladesh, Bhutan, Democratic People’s Republic of Korea, India, Maldives, Myanmar, Nepal, Timor-Leste Europe Eur-A Europe with very low child and very low adult mortality Developed Andorra, Austria, Belgium, Croatia, Cyprus, Czech Republic, Denmark, Finland, France, Germany, Greece, Iceland, Ireland, Israel, Italy, Luxembourg, Malta, Monaco, Netherlands, Norway, Portugal, San Marino, Slovenia, Spain, Sweden, Switzerland, United Kingdom Eur-B Europe with low child and low adult mortality Developed Albania, Armenia, Azerbaijan, Bosnia and Herzegovina, Bulgaria, Georgia, Kyrgyzstan, Poland, Romania, Serbia and Montenegro, Slovakia, Tajikistan, The former Yugoslav Republic of Macedonia, Turkey, Turkmenistan, Uzbekistan Eur-C Europe with low child and high adult mortality Developed Belarus, Estonia, Hungary, Kazakhstan, Latvia, Lithuania, Republic of Moldova, Russian Federation, Ukraine Eastern Mediterranean Emr-B Eastern Mediterranean with low child and low adult mortality Low-mortality developing Bahrain, Iran (Islamic Republic of), Jordan, Kuwait, Lebanon, Libyan Arab Jamahiriya, Oman, Qatar, Saudi Arabia, Syrian Arab Republic, Tunisia, United Arab Emirates Emr-D Eastern Mediterranean with high child and high adult mortality High-mortality developing Afghanistan, Djibouti, Egypt, a Iraq, Morocco, Pakistan, Somalia, Sudan, Yemen Western Pacific Wpr-A Western Pacific with very low child and very low adult mortality Developed Australia, Brunei Darussalam, Japan, New Zealand, Singapore Wpr-B Western Pacific with low child and low adult mortality Low-mortality developing Cambodia, b China, Cook Islands, Fiji, Kiribati, Lao People’s Democratic Republic, b Malaysia, Marshall Islands, Micronesia (Federated States of), Mongolia, Nauru, Niue, Palau, Papua New Guinea, b Philippines, Republic of Korea, Samoa, Solomon Islands, Tonga, Tuvalu, Vanuatu, Viet Nam
Allegato 3 – Scheda di rilevazione CedAP
REGIONE EMILIA-ROMAGNA CERTIFICATO DI ASSISTENZA AL PARTO (DECRETO MINISTERO SALUTE 16 LUGLIO 2001, N. 349)
4. Comune di evento: __________________________________________________________ |_|_|_| |_|_|_|
5. N° riferimento SDO madre (per il ricovero relativo al parto): |_|_|_|_|_|_|_|_|
6. Codice fiscale della madre: |_|_|_|_|_|_|_|_|_|_|_|_|_|_|_|_| 7. Cognome della madre___________________________ Nome della madre________________________________
8. Data di nascita madre: |_|_| |_|_| |_|_|_|_| 9. Cittadinanza madre:_______________________________ |_|_|_| 10. Comune nascita madre: ____________________________________________________________ |_|_|_| |_|_|_|
11. Comune residenza madre: ______________________________________________________________ |_|_|_| |_|_|_|
12. Regione residenza madre: _____________________ |_|_|_| Azienda USL residenza madre___________________ |_|_|_|
13. Titolo studio madre: 1. laurea |_| 2. diploma universitario o laurea breve |_| 3. diploma di scuola media superiore |_|
4. diploma di scuola media inferiore |_| 5. licenza elementare o nessun titolo |_|
14. Condizione professionale madre: 1. occupata |_| 2. disoccupata |_| 3. in cerca di prima occupazione |_| 4. studentessa |_| 5. casalinga |_| 6. altra condizione (ritirata dal lavoro, inabile, ecc.) |_|
se occupata, posizione nella professione: 1. imprenditrice o libera professionista |_| 2. altra lavoratrice autonoma |_| 3. lavoratrice dipendente: dirigente o direttiva |_| 4. lavoratrice dipendente: impiegata |_| 5. lavoratrice dipendente: operaia |_| 6. altra lavoratrice dipendente
(apprendista, lavorante a domicilio) |_|
se occupata, ramo di attività: 1. agricoltura, caccia e pesca |_| 2. industria |_| 3. commercio, pubblici servizi, alberghi |_| 4. pubblica amministrazione |_| 5. altri servizi privati |_|
15. Stato civile madre: 1. nubile |_| 2. coniugata |_| 3. separata |_| 4. divorziata |_| 5. vedova |_|
16. se coniugata, mese e anno matrimonio: |_|_| |_|_|_|_|
17. Precedenti concepimenti: 1. SI |_| 2. NO |_|
se precedenti concepimenti: 18. N° parti: |_|_| 19. N° nati vivi: |_|_| 20. N° nati morti: |_|_|
21. N° aborti spontanei: |_|_| 22. N° IVG: |_|_| 23. N° tagli cesarei: |_|_|
24. Data ultimo parto precedente: |_|_| |_|_| |_|_|_|_|
1. REGIONE: |0|8|0|
2. AZ.USL/AZ.OSP: |_|_|_|
3. PRESIDIO/STABILIMENTO/C.C.: |_|_|_| |_|_|
SEZIONE A: INFORMAZIONI SOCIO-DEMOGRAFICHE SUL/SUI GENITORE/I
25. Data di nascita padre: |_|_| |_|_| |_|_|_|_| 26. Cittadinanza padre: _____________________________ |_|_|_|
27. Comune nascita padre: ________________________________________________________________________ |_|_|_| |_|_|_|
28. Titolo studio padre: : 1. laurea |_| 2. diploma universitario o laurea breve |_| 3. diploma di scuola media superiore |_|
4. diploma di scuola media inferiore |_| 5. licenza elementare o nessun titolo |_|
29. Condizione professionale padre: 1. occupato |_| 2. disoccupato |_| 3. in cerca di prima occupazione |_| 4. studente |_| 5. casalingo |_| 6. altra condizione (ritirato dal lavoro, inabile, ecc.) |_|
se occupato, posizione nella professione: 1. imprenditore o libero professionista |_| 2. altro lavoratore autonomo |_| 3. lavoratore dipendente: dirigente o direttivo |_| 4. lavoratore dipendente: impiegato |_| 5. lavoratore dipendente: operaio |_| 6. altro lavoratore dipendente apprendista, lavorante a domicilio) |_|
se occupato, ramo di attività: 1. agricoltura, caccia e pesca |_| 2. industria |_| 3. commercio, pubblici servizi, alberghi |_| 4. pubblica amministrazione |_| 5. altri servizi privati |_|
30. Consanguineità tra padre e madre (grado): 1. sono parenti di 4° grado (figli di fratelli o sorelle): |_|
2. sono parenti di 5° grado (coniuge sposato con figlia/figlio di un suo primo cugino): |_|
3. sono parenti di 6° grado (secondi cugini): |_|
31. N° visite di controllo in gravidanza (se superiore a 9, indicare 9): |_| 32. Prima visita (n. settimane compiute): |_|_|
33. N° ecografie (se superiore a 9, indicare 9): |_|
34. Servizio prevalentemente utilizzato in gravidanza (una sola risposta):
1. ginecologo/a privato/a |_| 2. ostetrico/a privato/a |_| 3. consultorio familiare pubblico |_| 4. ambulatorio ospedaliero pubblico |_| 5. ambulatorio ospedaliero pubblico "gravidanza a rischio" |_| 6. consultorio familiare privato |_| 7. nessuno |_|
Indagini prenatali: SI NO
35. amniocentesi: |_| |_| 36. villi coriali: |_| |_| 37. fetoscopia/funicolocentesi: |_| |_| 38. ecografia effettuata dopo le 22 settimane: |_| |_| 39. Decorso della gravidanza: 1. fisiologico |_| 2. patologico |_| 40. E' stata ricoverata durante la gravidanza?: 1. si |_| 2. no |_|
41. Difetto accrescimento fetale: 1. si |_| 2. no |_|
42. Concepimento con tecnica di procreazione medico-assistita: 1. si |_| 2. no |_|
se si: 43. Metodo di procreazione medico-assistita:
1. solo trattamento farmacologico per induzione dell'ovulazione |_| 2. IUI (Intra Uterine Insemination) |_| 3. GIFT (Gamete Intra Fallopian Transfer) |_| 4. FIVET (Fertilization In Vitro and Embryo Transfer) |_| 5. ICSI (Intra Cytoplasmatic Sperm Injection) |_| 6. altre tecniche |_|
44. Data ultima mestruazione: |_|_| |_|_| |_|_|_|_| 45. Età gestazionale stimata (in settimane): |_|_|
SEZIONE B: INFORMAZIONI SULLA GRAVIDANZA
46. Luogo del parto: 1. istituto di cura pubblico o privato |_| 2. abitazione privata |_| 3. altra struttura di assistenza (casa di maternità) |_| 4. altrove (strada, mezzi trasporto, ecc.) |_|
47. Modalità travaglio: 1. travaglio spontaneo |_| 2. travaglio indotto |_|
48. se travaglio indotto, tipo di induzione: 49. Presentazione del neonato:
1. con prostaglandine |_| 1. vertice |_| 4. bregma |_| 2. con ossitocina |_| 2. podice |_| 5. faccia |_| 3. con altro farmaco |_| 3. fronte |_| 6. spalla |_| 4. amnioressi |_|
50. Parto pilotato: 1. si |_| 2. no |_|
51. Modalità parto: 1. per via vaginale |_| 2. con taglio cesareo fuori travaglio “non urgente” |_| 3. con taglio cesareo in travaglio |_| 4. con uso forcipe |_| 5. con uso ventosa |_| 6. in altro modo |_| 7. con taglio cesareo fuori travaglio “urgente” |_| 52. Data del parto (gg, mm, aaaa, ora, minuti): |_|_| |_|_| |_|_|_|_| |_|_| |_|_|
53. Genere del parto: 1. semplice |_|
2. plurimo |_| se parto plurimo: 54. N° nati maschi |_| 55. N° nate femmine |_|
Personale sanitario presente: SI NO
56. ostetrica/o: |_| |_| 57. ginecologa/o: |_| |_| 58. pediatra/neonatologo: |_| |_| 59. anestesista: |_| |_| 60. infermiere neonatale: |_| |_| 61. altro personale sanitario o tecnico: |_| |_|
62. Presenza in sala parto:
1. padre del neonato |_| 2. altra persona di famiglia della partoriente |_| 3. altra persona di fiducia della partoriente |_| 4. nessuno |_|
63. Profilassi Rh: 1. si |_| 2. no |_|
SEZIONE C: INFORMAZIONI SUL PARTO E SUL NEONATO
Sezione C1: Parto
(in caso di parto plurimo, la sezione va compilata per ogni nato)
64. Sesso: 1. maschio |_| 2. femmina |_|
65. Tipo genitali esterni: 1. maschili |_| 2. femminili |_| 3. indeterminati |_|
66. N° d'ordine del nato nel presente parto (in caso di parto plurimo, indicare l'ordine di nascita; considerare anche i nati morti): |_|
67. Peso (in grammi): |_|_|_|_| 68. Lunghezza (in cm.): |_|_| 69. Circonferenza cranica (in cm.): |_|_|
70. Vitalità: 1. nato vivo |_| 2. nato morto |_| (Se nato morto, compilare la sezione D)
71. Punteggio Apgar dopo 5 minuti: |_|_|
72. Necessità di rianimazione: 1. si: ventilazione manuale |_| 2. si: intubazione |_| 3. no |_|
73. Presenza di malformazione: 1. si |_| (Se si, compilare la sezione E) 2. no |_|
74. Malattia o condizione morbosa principale del feto: |_|_|_|_|_|
75. Descrizione: ____________________________________________________________________________
76. Altra malattia o condizione morbosa del feto: |_|_|_|_|_|
77. Descrizione: ___________________________________________________________________________________
78. Malattia o condizione morbosa principale della madre interessante il feto: |_|_|_|_|_|
79. Descrizione : ___________________________________________________________________________________
80. Altra malattia o condizione morbosa della madre interessante il feto: |_|_|_|_|_|
81. Descrizione: ___________________________________________________________________________________
82. Altra circostanza rilevante: |_|_|_|_|_|
83. Descrizione: ___________________________________________________________________________________
84. Momento della morte: 1. prima del travaglio |_| 2. durante il travaglio |_| 3. durante il parto (periodo espulsivo) |_| 4. momento della morte sconosciuto |_| 85. Esecuzione esami strumentali in caso di malformazioni: 1. si |_| 2. no |_|
86. Esecuzione fotografie in caso di malformazioni: 1. si |_| 2. no |_|
87. Riscontro autoptico: 1. la causa di morte individuata è stata confermata dall'autopsia |_| 2. il risultato dell'autopsia sarà disponibile in seguito |_| 3. l'autopsia non è stata effettuata |_|
SEZIONE D: INFORMAZIONI SULLE CAUSE DI NATI-MORTALITÀ
Sezione C2: Neonato
88. Malformazione diagnosticata 1: _________________________________________________________ |_|_|_|_|_|
89. Malformazione diagnosticata 2: _________________________________________________________ |_|_|_|_|_|
90. Malformazione diagnosticata 3: _________________________________________________________ |_|_|_|_|_|
91. Cariotipo del nato (se effettuato prima della nascita): _________________________________________________________
92. Età gestazionale alla diagnosi di malformazione (in settimane compiute): |_|_|
93. Età neonatale alla diagnosi di malformazione (in giorni compiuti): |_|_|
Eventuali malformazioni in famiglia: SI NO
94. fratelli/sorelle |_| |_| 95. madre |_| |_| 96. padre |_| |_| 97. genitori madre |_| |_| 98. genitori padre |_| |_| 99. altri parenti madre |_| |_| 100. altri parenti padre |_| |_|
101. Malattie insorte in gravidanza 1: |_|_|_|_|_|
102. Descrizione: __________________________________________________________________________________
103. Malattie insorte in gravidanza 2: |_|_|_|_|_|
104. Descrizione: ___________________________________________________________________________________
Firma dell'Ostetrica/o Firma del Medico
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Data__________________________
SEZIONE E: INFORMAZIONI SULLA PRESENZA DI MALFORMAZIONI