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Giunta Regionale Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali LA NASCITA IN EMILIA-ROMAGNA 2° Rapporto sui dati del Certificato di Assistenza al Parto (CedAP) Dicembre 2005

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Giunta Regionale

Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali

LA NASCITA IN EMILIA-ROMAGNA

2° Rapporto sui dati del Certificato di Assistenza al Parto

(CedAP)

Dicembre 2005

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La redazione del volume è stata curata da

Dante Baronciani CeVEAS, Modena (Centro per la Valutazione dell’Efficacia dell’Assistenza Sanitaria) Vittorio Basevi CeVEAS, Modena (Centro per la Valutazione dell’Efficacia dell’Assistenza Sanitaria) Sergio Battaglia Servizio Sistema Informativo Sanità e Politiche Sociali Camilla Lupi Servizio Sistema Informativo Sanità e Politiche Sociali Simonetta Simoni Servizio Sistema Informativo Sanità e Politiche Sociali Eleonora Verdini Servizio Sistema Informativo Sanità e Politiche Sociali

Si ringraziano per la collaborazione e gli utili suggerimenti

Stefano Liverani Servizio Presidi Ospedalieri Augusto Zappi Servizio Assistenza Distrettuale, Pianificazione e sviluppo dei Servizi Sanitari il sottogruppo DATI della Commissione consultiva tecnico scientifica sul percorso nascita

Editing a cura di Luisa Frontali, Servizio Sistema Informativo Sanità e Politiche Sociali Stampa, Centro Stampa Giunta regionale, Bologna, dicembre 2005 Copia del volume può essere scaricata dal sito internet http://www.regione.emilia-romagna.it/sas/cedap/ Chiunque è autorizzato per fini informativi, di studio o didattici, a utilizzare e duplicare i contenuti di questa pubblicazione, purché sia citata la fonte.

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INDICE

PRESENTAZIONE ..............................................................................................................3

IL RAPPORTO IN SINTESI................................................................................................5

IL CEDAP NEL 2004: COMPLETEZZA E QUALITÀ DEI DATI ..............................................7

Mobilità passiva extraregionale.......................................................................................................9

I PARTI IN EMILIA-ROMAGNA NEL 2004 ......................................................................11

Luogo del parto ..........................................................................................................................11 Residenza materna......................................................................................................................13 Età materna ...............................................................................................................................14 Stato civile della madre................................................................................................................15 Scolarità materna........................................................................................................................16 Scolarità paterna.........................................................................................................................16 Scolarità medio-bassa di entrambi i genitori...................................................................................17 Condizione professionale materna e paterna..................................................................................19 Cittadinanza materna e comune di nascita della madre...................................................................21 Precedenti concepimenti e parità ..................................................................................................23 Visite effettuate in gravidanza ......................................................................................................25 Ecografie effettuate in gravidanza ................................................................................................28 Servizio prevalentemente utilizzato in gravidanza...........................................................................30 Procreazione assistita ..................................................................................................................32 Indagini prenatali invasive ...........................................................................................................33 Ricovero in gravidanza ................................................................................................................36 Durata della gravidanza ...............................................................................................................37 Modalità del travaglio ..................................................................................................................40 Ora del parto ..............................................................................................................................42 Professionisti sanitari presenti al momento del parto ......................................................................43 Presentazione del nato ................................................................................................................44 Modalità del parto .......................................................................................................................45 Parto semplice e plurimo .............................................................................................................47 Presenza di una persona di fiducia della donna in sala parto ...........................................................48 Vitalità nati .................................................................................................................................49 Genere dei nati ...........................................................................................................................49 Peso alla nascita .........................................................................................................................50 Punteggio di Apgar a 5’ e rianimazione neonatale ..........................................................................53 Le malformazioni al momento della nascita ...................................................................................55

I PARTI CESAREI IN EMILIA-ROMAGNA, 2004..............................................................57

Premessa ...................................................................................................................................57 La classificazione di Robson .........................................................................................................58 I dati della Regione Emilia-Romagna secondo la classificazione di Robson........................................59 La classificazione di Robson e il confronto tra i diversi punti nascita della Regione Emilia-Romagna ....60 I dati della Regione Emilia-Romagna secondo la classificazione di Robson e le dimensioni del punto nascita .......................................................................................................................................63 Commento .................................................................................................................................74

ALLEGATI........................................................................................................................79

Allegato 1 – Elenco tabelle Note alle tabelle di elaborazione Tabelle

Allegato 2 – Classificazione Paesi (OMS) Allegato 3 – Scheda di rilevazione CedAP

1

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PRESENTAZIONE

IL 2° rapporto nascita della Regione Emilia-Romagna è un’importante tappa del percorso

costruito, a partire dal 2002 con l’attivazione del nuovo Certificato d’assistenza al parto (CedAP), e

proseguito con attività di formazione. Il processo intrapreso per il miglioramento del sistema informativo

del percorso nascita, ha visto la partecipazione del Servizio Sistema informativo sanità e politiche sociali,

del Servizio Presidi ospedalieri della regione Emilia-Romagna, del Servizio Assistenza distrettuale,

pianificazione e sviluppo dei servizi sanitari, e del CeVEAS di Modena. Vi è inoltre una stretta

collaborazione con i responsabili del Registro delle malformazioni congenite dell’Emilia-Romagna (IMER).

Il progetto ha preso il via lo scorso gennaio, con una formazione itinerante che ha visto coinvolti

tutti gli attori che producono le informazioni e i potenziali fruitori delle stesse. Nel 2006 questa attività

continuerà con il coinvolgimento anche degli operatori del territorio. Anche sul piano degli strumenti

costruiti per l’utilizzo dei dati, è disponibile una reportistica dinamica sull’intero archivio

regionale,consultabile dalle Aziende Sanitarie.

Con la Delibera regionale 282, del 14 febbraio 2005, è stata istituita la Commissione regionale sul

percorso nascita: l’attività intrapresa è di notevole supporto alla Commissione stessa e con essa definisce

alcuni ambiti di lavoro.

I dati raccolti attraverso il Cedap sono molto analitici e descrivono le condizioni socio economiche

dei genitori, la gravidanza sia in termini di assistenza che di storia materna, il parto e le informazioni sul

neonato, le eventuali malformazioni e la natimortalità.

In questo 2° rapporto sulla nascita si sono elaborati i dati raccolti in Emilia-Romagna con il CedAP

nel 2004. Il Rapporto si costituisce di una parte generale, con analisi dei dati a livello regionale e

confronti fra Aziende, con riferimento anche ai dati 2003; il rapporto 2004 dedica una specifica sezione ai

parti cesarei. Inoltre rispondendo alle esigenze emerse durante la formazione, le tabelle proposte

riportano il dettaglio per punto nascita.

Un ringraziamento a tutti coloro che hanno contribuito alla costruzione del percorso intrapreso a

partire da coloro che rilevano i dati.

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IL RAPPORTO IN SINTESI Il Rapporto nascita, basato sull’elaborazione dei Certificati di Assistenza al Parto (CedAP), comprende i

dati del 95.5% dei nati registrati con le Schede di Dimissione Ospedaliera (SDO).

Popolazione

Il numero delle nascite, considerate sia per luogo di evento che per donne residenti, è in costante

aumento: da 27.828 nel 1995 a 38.075 nel 2004, nelle donne residenti in Emilia-Romagna, utilizzando i

dati dell’Istituto centrale di statistica (ISTAT).

A questo incremento contribuisce la popolazione immigrata: nel 2004, 18.8% delle madri ha la

cittadinanza straniera (22.4% è nata all’estero). Fra le donne con cittadinanza straniera si osservano,

rispetto alle donne italiane, una età media inferiore (28.1 versus 31.8) e percentuali superiori di donne

con età <20 anni (4.4% versus 0.9%) e con scolarità medio-bassa (57.2% versus 27.1%).

La frequenza di figli naturali, cioè nati da donne non coniugate, è il 24.8% dei parti.

Indipendentemente dalla cittadinanza, il 33.4% delle madri ha una scolarità medio bassa (licenza

elementare o di scuola media inferiore).

Il 71.9% delle madri ha un’attività lavorativa e il 4.5% risulta disoccupata.

Le donne alla prima gravidanza rappresentano il 54.3% del totale. Considerando i precedenti

concepimenti esitati in aborto o interruzione volontaria di gravidanza, le primipare (donne al primo parto)

costituiscono il 45.7% del totale.

Gravidanza

Fra le madri, 67.3% utilizza prevalentemente servizi privati per l’assistenza in gravidanza, 25% si rivolge

a consultori pubblici e 6.8% ad ambulatori ospedalieri (0.9% a nessun servizio). Delle donne con

cittadinanza straniera, 65.5% si rivolge ai consultori e 12.6% ad ambulatori ospedalieri versus,

rispettivamente, 15.8% e 3.6% delle italiane.

307 donne (0.9% del totale) sono ricorse a tecniche di procreazione assistita, alle quali risulta associata

una maggiore frequenza di gravidanze plurime (22.1%) rispetto alla popolazione generale (1.2%).

Il numero medio di visite in gravidanza è 6.6; il numero medio di ecografie è 4.7.

Un numero di visite inferiori a 4 viene effettuato dal 6.8% delle donne; 0.6% non esegue alcun controllo

ecografico. Una prima visita in gravidanza a una età gestazionale ≥12 settimane si osserva nel 16.4%

delle madri.

Ricorre ad almeno un’indagine prenatale invasiva (amniocentesi, villocentesi o funicolocentesi) 30.0%

delle donne, 21,5% di quelle di età <=35 anni e 63.5% di quelle di età >35anni. Il 9.2% delle donne

viene ricoverata in gravidanza.

Parto

Il 54.5% dei parti avviene in 8 dei 35 punti nascita operanti in regione. Fra i punti nascita con meno di

500 parti l’anno sono compresi 3 punti nascita dislocati in area montana e 5 strutture private (presso

queste ultime i parti rappresentano lo 0.9% del totale).

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La mobilità infraregionale (parto in struttura ospedaliera posta in provincia diversa da quella di residenza)

concerne 9.8% delle donne e, nella quasi totalità dei casi, interessa le province limitrofe a quella di

residenza.

Il tasso di gravidanze pretermine è 7.4%, quello di gravidanze post-termine 3.1%.

Esclusi i tagli cesarei d’elezione, il parto è indotto nel 21.9% dei casi (nel 66.5% dei quali con

prostaglandine). In un ulteriore 9.6% dei casi il parto è pilotato farmacologicamente (augmentation).

I parti vaginali (esclusi gli indotti) si distribuiscono in misura relativamente uniforme nell’arco delle 24 ore

(con una moda nelle ore notturne). I parti vaginali operativi costituiscono l’1.4%. Il tasso di parti cesarei

è 30,5%, con una marcata variabilità fra punti nascita. La maggior parte dei casi (56.9%) è costituita da

tagli cesarei fuori travaglio (elettivi). Il taglio cesareo iterativo in donne con precedente parto cesareo

rappresenta la seconda indicazione più frequente.

Nel 88.7% dei parti vaginali la donna ha accanto a sé una persona di fiducia, che nel 92.0% dei casi è il

padre del neonato.

Neonato

Il tasso di neonati di peso inferiore ai 2500 grammi è 6.5%, quello dei neonati di peso inferiore ai 1500

grammi è 1.1%.

Nel 2.6% dei casi i neonati sono sottoposti a manovre di rianimazione (1.5% ventilazione manuale; 1.1%

intubazione).

Disuguaglianze

Si osserva una associazione fra scolarità medio bassa, cittadinanza straniera e:

- numero di visite in gravidanza <4;

- effettuazione della prima visita ≥12 settimane;

- mancata esecuzione di un controllo ecografico;

- minor ricorso a diagnosi prenatale invasiva in donne di età superiore a 35 anni;

- maggior frequenza di ricovero in gravidanza (solo per scolarità medio-bassa);

- maggior frequenza di parto pretermine (solo per scolarità medio-bassa);

- maggior frequenza di parto cesareo (solo per scolarità medio-bassa). In questo caso l’associazione

con la cittadinanza è inversa (maggior frequenza nelle italiane);

- basso peso del neonato (solo per scolarità medio-bassa).

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IL CEDAP NEL 2004: COMPLETEZZA E QUALITÀ DEI DATI I dati analizzati nella presente pubblicazione, contenuti nella banca dati regionale Certificato di

Assistenza al Parto (CedAP), anno 2004, sono relativi a 35.828 parti (36.252 neonati) verificatesi nella

regione Emilia-Romagna nell’anno 2004.

Il numero corrisponde ai record CedAP, prodotti dalle Aziende Sanitarie (AUSL), dalle Aziende

Ospedaliere (AOSP) e dalle Case di Cura, che hanno superato i controlli logico-formali previsti dalla

Regione Emilia-Romagna.

Il confronto numerico tra le schede CedAP pervenute (a monte dei controlli) e le Schede di Dimissione

Ospedaliera (SDO), ha permesso di accertare che la rilevazione CedAP ha coperto nel 2004 il 97.7%

dei nati vivi certificati dalle SDO, registrando un moderato miglioramento rispetto al 96.5% dell’anno

precedente. La copertura risulta variabile tra i 35 punti nascita della regione: 19 strutture hanno una

copertura del 100%; per 6 strutture la copertura appare inferiore al 95%; gli altri 13 ospedali

raggiungono un risultato intermedio (tab 1 in allegato). .

Percentuale di record scartati

2,5

7,6

10,3

0

2

4

6

8

10

12

2002 2003 2004

%

Per il 2002 e 2003 la % non tiene conto del recupero di dati effettuato

successivamente a livello regionale.

Il controllo dei record inviati dalle Aziende Sanitarie, finalizzato a garantire un livello standard di

qualità delle informazioni raccolte, ha determinato lo scarto, dopo le eventuali correzioni da parte delle

Aziende, del 2.5 % del totale delle schede pervenute (in calo rispetto al 7.6% del 2003).

Alcune Aziende, dopo le rettifiche degli errori emersi al controllo, sono arrivate ad avere una

percentuale di scarto nulla o quasi nulla (AUSL di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Imola, Forlì,

Cesena).

Alla luce di questi risultati di copertura e correttezza, la banca dati risulta comprendere i dati di circa il

95,5% dei parti. Considerando la completezza per Azienda, va segnalata la parzialità dei dati pervenuti

dalle AOSP di Ferrara (completezza del 84.9%) e Bologna (88.3%) e dalle AUSL di Modena (ad

esclusione dello stabilimento di Sassuolo) e di Ravenna (in particolare dagli ospedali di Ravenna e

Faenza), che presentano entrambe un dato aziendale di completezza del 90.6%.

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Per l’anno 2004, in considerazione del complessivo miglioramento qualitativo dei dati, non è stato

effettuato, come per i primi due anni di rilevazione, un parziale recupero dei record scartati. Di

conseguenza, la banca dati CedAP 2004 risulta più pulita rispetto agli anni precedenti: le variabili per

le quali sono previsti controlli scartanti (variabili a compilazione obbligatoria) non presentano casi non

valorizzati.

Permangono ovviamente casi non valorizzati/errati per le variabili a compilazione facoltativa. Per

queste variabili, dal 2004 sono stati inseriti dei controlli formali che producono segnalazioni e non

comportano scarti, ma la maggior parte delle Aziende non ha provveduto a correggere i propri dati in

base alle segnalazioni emerse al controllo.

Le analisi contenute nel presente rapporto hanno escluso i record che, per le variabili considerate,

risultavano non valorizzati o errati. Inoltre, nelle analisi di incrocio tra variabili (dati aggregati a livello

regionale), si è scelto di scartare a priori i dati di determinati punti nascita/Aziende Sanitarie, quando

la numerosità dei non valorizzati o lo scostamento dalla media regionale rendevano poco attendibile la

distribuzione di frequenza per le variabili considerate. In proposito si rimanda alle note di premessa

alle tavole di elaborazione (allegato 1).

Permangono, come per il 2003, problemi di coerenza tra informazioni diverse rilevate nel medesimo

CedAP, essendo tuttora ridotte al minimo, nel piano di controlli scartanti, le verifiche di coerenza tra le

informazioni contenute nei differenti campi di una stessa scheda (che saranno implementate per

l’anno 2006).

In particolare, le incoerenze più evidenti riguardano:

• le informazioni inerenti la storia gravidica pregressa delle donne, tra i campi “concepimenti

precedenti”, “parti precedenti” e i campi relativi agli altri possibili esiti dei precedenti

concepimenti;

• le informazioni relative all’assistenza in gravidanza: servizio utilizzato, numero visite, numero

ecografie, epoca prima visita, indagini prenatali;

• le variabili “modalità del travaglio” e “modalità del parto” (ad esempio: parti con “travaglio

spontaneo” e modalità di parto “con taglio cesareo fuori travaglio”)

Nelle sezioni D ed E del certificato (nati-mortalità e presenza di malformazioni), i valori assoluti

risultano probabilmente sottostimati a causa della compilazione incompleta/incoerente dei campi

specifici, che ha determinato il mancato inserimento in banca dati di un certo numero di record.

Ritenendo, di conseguenza, poco attendibile il numero di casi di nati-mortalità presenti nella banca

dati, non si è ritenuto opportuno approfondire nel presente rapporto l’analisi delle variabili contenute

nella specifica sezione D del CedAP.

Per quanto riguarda i casi di nati malformati i dati saranno oggetto di confronto con quelli rilevati dal

Registro IMER (Indagine sulle malformazioni congenite in Emilia-Romagna).

Anche nei dati 2004, ma in misura minore rispetto al precedente anno, il ricorso frequente alla cifra

“0”, in luogo di blank, in caso di mancanza dell’informazione, ha reso in alcuni casi difficoltosa la

valutazione dei dati, in particolare per quelle variabili dove “0” è un possibile valore di risposta (ad

esempio: numero di visite di controllo in gravidanza, numero di ecografie, punteggio di Apgar, ecc.).

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La tempestività della trasmissione dei dati, nel 2004, ha visto miglioramenti solo per alcune Aziende e,

nel complesso, non è stato possibile anticipare rispetto al 2003 la chiusura della banca dati, avvenuta

a luglio 2005.

Tutta la documentazione relativa al flusso informativo regionale CedAP (normativa di riferimento,

piano dei controlli previsti, iniziative, pubblicazioni) è disponibile nella pagina web del Servizio Sistema

Informativo Sanità e Politiche Sociali, all’indirizzo: http://www.regione.emilia-

romagna.it/sanita/sis/index.htm.

Il modello di scheda cartacea di rilevazione è riportato in allegato 3.

Mobilità passiva extraregionale La banca dati regionale CedAP non contiene le informazioni dei certificati relativi ai parti di donne

residenti in Emilia-Romagna che hanno partorito fuori regione, non essendo ancora attivato a livello

ministeriale un ritorno informativo che permetta di ricostruire la mobilità tra regioni.

Dalla banca dati SDO, integrata con la mobilità passiva extraregionale, è possibile desumere che - tra

le residenti che hanno partorito nel 2004 - circa 1450 (4% del totale) ha fatto ricorso a strutture

sanitarie di altre regioni italiane.

Mobilità passiva verso altre regioni

Regione di evento %(*)

Lombardia 40,1 Campania 13,6 Marche 10,3 Veneto 9,4 Puglia 5,5 Toscana 4,1 Sicilia 3,2 Lazio 3,2 Calabria 2,3 Sardegna 1,7 Liguria 1,4 Abruzzo 1,3 Piemonte 1,0 Altre Regioni 2,8

* contributo percentuale di ogni regione al totale di parti di donne residenti in Emilia-Romagna avvenuti in altre regioni

Fonte: Banca dati SDO 2004 - ricoveri per parto

La Lombardia è la regione verso la quale è

maggiormente indirizzata la mobilità passiva

(circa 40% della mobilità regionale), seguita da

Campania, Veneto, Marche, Puglia e Toscana

(tab. a fianco).

Si tratta quindi prevalentemente di una mobilità

di confine, ma una quota appare probabilmente

dovuta anche a donne che decidono di tornare

a partorire nella regione di origine,

avvicinandosi ai familiari.

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I PARTI IN EMILIA-ROMAGNA NEL 2004 Luogo del parto I parti sono avvenuti nel 99.1% (35.488 casi) presso un istituto di cura pubblico o privato. Escludendo

i casi di parto a domicilio provenienti dall’AOSP di Bologna (probabili errori di registrazione), risultano

70 parti a domicilio (0.2%); in 12 casi le donne hanno partorito in altra struttura di assistenza e in 25

casi altrove (tab. 2 in allegato).

Per analizzare la distribuzione dei parti secondo le dimensioni del punto nascita (numero dei parti

effettuati in un anno) sono stati analizzati i dati derivati dalle SDO, dal momento che i CedAP

registrano un numero di nascite inferiore.

I punti nascita sono 35 (nei 2 punti nascita non convenzionati con il SSN i dati sono stati desunti dal

CedAP).

Presso le 5 strutture private presenti in Regione sono state registrate 613 nascite (1.6% del totale).

Distribuzione percentuale delle donne secondo la tipologia dell’Istituto di cura ove è avvenuto il parto

(N° parti/anno)

N° Istituti Numero parti

Percentuale sul totale parti

<500 parti 10 1.664 4,4%

500-749 parti 6 3.871 10,2%

750-999 parti 4 3.388 8,9%

1000-1499 parti 7 8.328 22,0%

1500-1999 parti 1 1.546 4,1%

2000-2499 parti 4 9.639 25,4%

2500-3000 parti 1 2.792 7,4%

>3000 parti 2 6.676 17,6%

totale 35 37.904 100,0%

54.5% dei parti avviene in 8 punti nascita che assistono annualmente più di 1500 parti: 4 AOSP (escluso AOSP Ferrara) e 4 ospedali di AUSL (Bologna Maggiore, Rimini, Cesena, Carpi). In due AOSP il numero dei parti è superiore a 3000

4.4% dei parti avviene in 10 punti nascita che assistono annualmente meno di 500 parti l’anno:

- 1 punto nascita (Fidenza) con numero di parti (495) di poco inferiore a 500;

- 3 punti nascita localizzati in area montana: Borgo Val di Taro (186 nati), Castelnovo ne’ Monti (226) e Porretta Terme (137). In un quarto punto nascita in area montana (Pavullo nel Frignano) nascono 603 bambini;

- 1 punto nascita pubblico (Comacchio) in cui sono registrati 7 nati;

- 5 punti nascita in strutture private (2 non convenzionate); una (Città di Parma) con 335 parti; le altre 4 con numero di parti compreso tra 36 e 114

Commento

Confronto 2003-2004 Sostanziale stabilità rispetto al 2003

Non è stata rinnovata la convenzione con una struttura privata.

La dimensione del punto nascita (numero di parti assistiti annualmente) non può essere assun o come

unico parametro per valutare l’intensità assis enziale assicurata

t

t 1.

Il Gruppo di lavoro regionale sulla assistenza intensiva perinatale2 ha rilevato che “la definizione dei

requisiti dei livelli di assistenza richiede l’analisi delle funzioni (cosa deve essere fatto), dei relativi

contenu it (appropriatezza dell’assistenza) e delle risorse necessarie all’espletamento della funzione

1 Moster D, Lie RT, Markestad T. Neonatal mortality rates in communities with small maternity units compared with those having larger maternity

units. BJOG 2001;108:904-9 2 Gruppo di lavoro istituito dal Servizio Presidi Ospedalieri Regione Emilia-Romagna. L’ assistenza intensiva perinatale. Rapporto tecnico per la

programmazione regionale secondo il modello Hub&Spoke. Bologna: Regione Emilia-Romagna; 2004

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stessa. I requisiti dei livelli di assistenza non sono quindi basati esclusivamente sul numero dei nati

presso la singola struttura (o sull’e à gestazionale degli stessi), ma sulla capacità di assolvere le funzioni

specifiche per le diverse fasi dell’assistenza. Le funzioni relative alle patologie più complesse non si

esauriscono negli aspetti tecnologici dell’assistenza, ma sono relativi: alle modalità con cui si attua

l’integrazione delle competenze ostetriche e neonatali, alla possibilità di garantire interventi

multidisciplinari, alle funzioni di suppor o al neonato e alla sua famiglia e alla possibilità di fornire un

supporto di consulenza e formazione ai centri afferenti… il processo di regionalizzazione delle cure

perinatali [deve] favorire una maggiore concentrazione, possibile, delle nascite a rischio con una

conseguente graduale riduzione delle Unità operative che attualmente assistono gravidanze e neonati ad

alto rischio.”

t

t

t

Sempre il Gruppo di lavoro regionale sulla assistenza intensiva perinatale ha definito la necessità di un

processo di audit clinico strutturato che consenta, attraverso la valutazione della capacità dei singoli

punti nascita di assolvere le funzioni relative ai principali percorsi diagnostico-terapeutici, di definire un

programma di governo clinico in ambito perinatale.

Nell’analisi tra dimensione del punto nascita ed esiti neona ali non possono essere trascurati gli elementi

che determinano la preferenza della donna nella scelta del luogo del parto3. Nelle diverse realtà possono

assumere un ruolo diverso fattori quali l’accessibilità e la vicinanza del punto nascita, la reputazione dello

stesso, la qualità tecnica e il consiglio del professionista di fiducia.

3 Combier E, Zeitlin J, de Courcel N et al. Choosing where to deliver: decision criteria among women with low-risk pregnancies in France. Soc Sci Med

2004;58:2279-89

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Residenza materna Il 93.3% dei parti sono relativi a donne che risiedono nella Regione Emilia-Romagna, il 4.5% a

residenti in altra Regione e il 2.2% a donne residenti all’estero (tab 3 in allegato). .

.

La mobilità da altre Regioni risulta più elevata, rispetto alla media regionale, nella AOSP di Ferrara

(11.0%) e nelle AUSL di Rimini (9.4%), Parma (7.9%), Piacenza (7.3%) e Reggio Emilia (6.8%). La

frequenza di parti di donne residenti all’estero risulta nettamente superiore alla media presso l’AOSP

di Bologna (4.6%) e l’AUSL di Rimini (4.0%) (tab 4 in allegato).

Mobilità attiva per Provincia (numero soggetti e percentuale sul totale dei ricoveri)

Residente altra Provincia

Residente altra Regione Provincia di evento

N° soggetti % N° soggetti %

Piacenza 80 4,0 148 7,3 Parma 366 10,7 159 4,7 Reggio Emilia 553 10,9 252 4,9 Modena 555 9,1 197 3,2 Bologna 823 10,1 326 4,0 Ferrara 339 14,9 140 6,1 Ravenna 262 9,6 73 2,7 Forlì-Cesena 577 16,2 82 2,3 Rimini 80 3,3 230 9,4

Considerando solo la mobilità attiva delle donne residenti in Italia e aggregando i dati per provincia, si osserva:

una frequenza complessiva di parti di donne non residenti nella provincia in cui è situata la struttura di evento (mobilità attiva) superiore nelle province di Ferrara (21.0% del totale) e Forlì-Cesena (18.5%)

una mobilità attiva da altre regioni maggiore nelle province di Rimini, Piacenza e Ferrara

una mobilità attiva da altre province maggiore nelle province di Forlì-Cesena, Ferrara, Reggio-Emilia, Parma, Bologna

Tra le donne residenti, partorienti in Regione Emilia-Romagna*, il 90.2% ha partorito in una struttura

ospedaliera situata nella stessa provincia di residenza. I flussi di mobilità passiva infraregionale sono

rivolti essenzialmente verso strutture ospedaliere delle province limitrofe (tab. 5 in allegato).

Commento

Confronto 2003-2004 Sostanziale stabilità rispetto al 2003

Analizzando residenza materna e luogo del parto:

la mobilità inf aregionale (provincia di evento diversa da quella di residenza) interessa il 9.8%

delle donne residenti e partorienti in Emilia-Romagna e riguarda essenzialmente donne residenti nella

provincia limi rofa a quella di evento. Limitatamente alle AOSP, parti di donne residenti in province

non limitrofe (in particolare della Romagna) si registrano unicamente in quella di Bologna.

r

t

.

t t

t

t

la mobilità attiva extraregionale interessa essenzialmente le province che confinano con altra

Regione

per l’analisi relativa alla mobilità passiva verso altre regioni delle residenti in Emilia-Romagna

si rimanda al precedente paragrafo “Mobilità passiva extraregionale”.

La indisponibilità dei dati relativi alle donne residen i in Emilia-Romagna che hanno par orito in altre

regioni non consente l’analisi secondo la residenza materna e quindi lo studio della associazione fra

fattori di esposizione ed esi i quali malformazioni o nascite pretermine.

* La banca dati non con iene le schede CedAP delle residenti in Emilia-Romagna che hanno partorito in altre regioni, in quanto a livello nazionale non è stato attivato un ritorno informativo relativo alla mobilità passiva regionale.

13

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Età materna

L’età media delle madri al momento del parto è 31.1 anni (mediana 31). L’età media delle madri con

precedenti parti (multipare) è di 32.5 anni, mentre quella delle madri nullipare è di 29.6 anni (tab. 9 in

allegato).

Nella distribuzione delle donne secondo l’età materna al momento del parto (tab. 6 in allegato) si osserva che:

143 donne (0.4%) sono minorenni; altre 420 (1.2%) hanno un'età inferiore ai 20 anni. Solo in 49 casi si è rilevata un’età inferiore ai 20 anni in entrambi i genitori (tab. 7 in allegato)

relativamente alle fasce di età più avanzate, 9450 donne hanno più di 35 anni al momento del parto (26.3%); 1554 (4.3%) hanno più di 40 anni (per i padri la frequenza in questa fascia d’età è del 16.9%)

20-24 aa (9.5%)

Fra le madri con cittadinanza straniera si osserva un’età media inferiore

versus 31.8) (tab. 8 in allegato).

Fra cittadine italiane edistribuzione per fasceetà estreme: è più elevata la freqstraniere (1.1% verdi età inferiore ai 2 minore risulta la fremadri di età ugualeversus 29.5%)

Commento

Confronto 2003-2004 Sostanziale stabilità rispet

Si conferma il progressivo innalzamento della età materna registrato neg

La frequenza di gravidanze tra le minorenni, in linea con la realtà nazio

registrata in altri paesi europei4. Il p ogressivo aumento del contrib

straniere determina un cambiamento di questo scenario, attribuend

passato alla assistenza a madri di giovane età

r

t

5,6.

Le donne che partoriscono ad un età eguale o superiore a 35 anni, c

rischio7, richiedono una distinta valutazione di modalità di assis enza ed

4 Quaderni del Centro nazionale di documentazione e analisi per l’infanzia e l’adolescenz

http://www.minori.it/pubblicazioni/quaderni/copertina32.html (ultimo accesso 09.11.2005) 5 DiCenso A, Guyatt G, Willan A, Griffith L. Interventions to reduce unintended pregnancies among a

controlled trials. BMJ 2002;324:1426 6 Klein JD. Adolescent pregnancy: current trends and issues. Pediatrics 2005;116:281-6 7 Stein Z, Susser M. The risks of having children in later life. Social advantage may make up for biologi

14

25-34 aa (62.5%)

35-39 aa (22.0%)

rispetto alle i

straniere risul di età, in part

uenza di minosus 0.3%) e la0 anni (3.3% vquenza di don o superiore ai

to al 2003

li ultimi dece

nale, risulta

uto alla nat

o una rileva

t

ostituendo u

esi o della gr

a. I Numeri Eur

dolescents: system

cal disadvantage. B

<20 aa (1.6%)

≥40 aa (4.3%)

taliane (28.1

ta diversa la icolare per le fasce di

renni tra le madri frequenza di donne ersus 0,6%) ne straniere tra le 35 anni (14.1%

nni.

inferiore a quella

alità delle donne

nza superiore al

.

na popolazione a

avidanza

opei. 2004;32:98 URL:

atic review of randomised

MJ 2000;320:1681-2

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Stato civile della madre La frequenza di madri coniugate (tab. 10 in allegato) risulta del 71.7%, il 21.1% sono nubili, il 2.4%

separate o divorziate e lo 0.2% vedove; nel 4.7% dei casi l’informazione risulta non dichiarata.

Escludendo questi ultimi casi, la frequenza di donne coniugate sale al 75,2%, quella di donne nubili al

22,1% mentre restano invariate le altre percentuali.

Il tasso di donne non coniugate (nubili, separate, divorziate, vedove) risulta più elevato nelle AUSL di

Imola, Ravenna e Forlì, ove raggiunge quasi il 30%, mentre valori inferiori al 20% si registrano nelle

AUSL di Piacenza e Parma. Le informazioni dell’AUSL di Ferrara non sono utilizzabili per l’elevato

numero di “non dichiarato”.

L’analisi rispetto ad alcuni determinanti di vulnerabilità evidenzia che:

Distribuzione percentuale delle donne secondo il titolo di studio e stato civile materno

Stato civile Titolo di studio

nubile coniugata altro Totale

Laurea, Diploma Universitario 18,1% 80,4% 1,5% 100,0%

Diploma Scuola Media Superiore 23,1% 74,4% 2,5% 100,0%

Elementare, Media Inferiore 23,1% 73,2% 3,8% 100,0%

si osserva una associazione

debolmente significativa (OR: 1,11; IC: 95% 1.05-1,17) tra la scolarità medio-bassa (licenza elementare o media inferiore) e condizione di nubile (tab. 11 in allegato).

Distribuzione percentuale delle donne secondo la cittadinanza e stato civile materno

Stato civile Cittadinanza

nubile coniugata altro Totale

italiana 23,2% 73,9% 2,9% 100,0%

straniera 16,9% 81,3% 1,8% 100,0%

si osserva una associazione significativa (OR 1,51; IC 95% 1.41-1,62) tra cittadinanza italiana e condizione di nubile (tab. 12 in allegato).

Commento

Confronto 2003-2004 Sostanziale stabilità rispetto al 2003

La frequenza di madri non coniugate è un indicatore del tasso di figli naturali, utile nei confronti

internazionali, ma non fornisce alcuna informazione sul riconoscimento dei nati (dato non rilevato nel

CedAP).

t .

t

, ,

Il tasso di figli naturali risul a nel 2004 in leggera crescita rispetto all’anno precedente (24 8% versus

22.4%). Nel 19978 era sta o osservato un dato nazionale molto inferiore (6.6% sul totale dei nati) e,

in Emilia-Romagna, una percentuale di figli naturali pari al 15.6% (con riconoscimento da parte di

entrambi i genitori nel 91% dei casi6).

Il tasso di figli naturali dell’Emilia-Romagna risulta simile a quello registrato negli anni 2000-2001 in

altri Paesi europei (Lussemburgo, Olanda, Portogallo) e inferiore a quello registrato in Paesi quali

Regno Unito, Francia Danimarca Svezia, che presentano valori superiori al 40%9.

8 Quaderni del Centro nazionale di documentazione e analisi per l'infanzia e l'adolescenza. I numeri italiani. Infanzia e adolescenza in cifre.

2002;25:95-99. URL: http://www.minori.it/pubblicazioni/quaderni/copertina25.html (ultimo accesso 09.11.2005) 9 Quaderni del Centro Nazionale di documentazione e analisi per l’infanzia e l’adolescenza. I Numeri Europei. 2004;32:99. URL:

http://www.minori.it/pubblicazioni/quaderni/copertina32.html (ultimo accesso 09.11.2005)

15

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Scolarità materna L’attribuzione del livello di istruzione individuale dovrebbe essere rappresentato su una scala ordinale con

almeno quattro categorie. Per I nati dopo il 1951, tenendo conto dei mutamenti istituzionali introdotti nel

sistema educativo, le categorie proposte sono: bassa (al più licenza elementare), medio bassa (licenza

media), medio alta (licenza professionale o diploma di scuola media superiore), alta (laurea)10. Per

consentire un confronto con la classificazione utilizzata nel precedente rapporto nascita, si è deciso di

unificare le categorie scolarità bassa e medio bassa, sotto la dizione medio-bassa.

Delle madri che hanno partorito presso punti nascita della Regione Emilia-Romagna (tab. 13 in allegato):

33.4% (range 24.7% AOSP Bologna - 44.1% AUSL Ferrara) ha una scolarità uguale o inferiore alla licenza di scuola media inferiore

47.7% (range 43.1% AOSP Reggio Emilia e Modena - 53.7% AUSL Rimini) ha acquisito il diploma di scuola media superiore

18.9% (range 11.0% AUSL Ferrara - 30.6% AOSP Bologna) è laureato (o laurea breve)

Distribuzione percentuale delle donne con scolarità alta e con scolarità medio-bassa nelle AUSL in cui è

presente una AOSP

alta* medio-

bassa** AUSL Parma 12,8% 36,4% AOSP Parma 24,1% 28,4% AUSL Reggio Emilia 14,7% 35,3% AOSP Reggio Emilia 17,7% 39,3% AUSL Modena 14,4% 39,2% AOSP Modena 20,5% 36,4% AUSL Bologna 22,1% 30,1% AOSP Bologna 30,6% 24,7% AUSL Ferrara 11,0% 44,1% AOSP Ferrara 21,5% 30,4%

*comprende laurea e diploma universitario ** comprende media inferiore, licenza elementare e nessun titolo

Considerando le classi di scolarità materna estreme (alta e medio-bassa) per le province in cui è presente un’AOSP si osserva che, esclusa Reggio Emilia, la popolazione afferente alle AOSP è costituita da una percentuale superiore di donne con scolarità alta (laurea e laurea breve) e da una minore presenza di donne con scolarità medio-bassa (media inferiore, elementare e nessun titolo)

Licenza elementare o media inf. (33.4%)

Laurea o laurea breve (18.9%)

Diploma media superiore (47.7%)

Distribuzione percentuale delle donne secondo cittadinanza e scolarità materna

Scolarità Cittadinanza

alta medio-alta medio-bassa totale

italiana 21.3% 51.6% 27.1% 100.0%

straniera 10.3% 32.5% 57.2% 100.0%

si osserva un’associazione significativa tra cittadinanza straniera e scolarità medio-bassa (OR: 3.59; IC 95%: 3.40-3.80)

Scolarità paterna L’analisi regionale della scolarità paterna è condizionata dalla incompletezza dei dati delle AUSL di

Ferrara, Forlì e Rimini e dell’AOSP di Ferrara.

10 Cardano M, Marinacci C. La rilevazione della posizione sociale. In: Costa G, Spadea T, Cardano M. (a cura di). Disuguaglianze di salute in Italia.

Epidemiol Prev 2004;28Suppl:124-42

16

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La scolarità paterna mostra (tab. 14 in allegato):

42.1% (range 29.6% AOSP Bologna - 60.0% AOSP Bologna) ha conseguito la licenza elementare o di scuola media inferiore

42.5% (range 28.3% AOSP Bologna - 44.9% AUSL Ravenna) ha acquisito il diploma di scuola media superiore

15.4% (range 11.0% AUSL Reggio Emilia, Modena e Bologna - 29.5% AOSP Bologna) è laureato (o laurea breve)

Laurea o laurea breve (15.4%)

e

Scolarità medio-bassa di entrambi i genitori

Nel 23.9% dei casi valutabili (7215) entrambi i genitori hanno una s

dell’obbligo (nessun titolo, licenza elementare o media inferiore) (ta

si registrano presso l’AUSL di Ferrara (32.7%) e l’AOSP di Re

cittadinanza materna, la frequenza di coppie con scolarità medio-ba

caso di madre straniera (44.1% versus 18.5% per madri italiane; O

in allegato).

Commento

Confronto 2003-2004 Sostanziale stabilità

Un terzo delle donne (33.4%) ha una scolarità medio-bassa (

inferiore); meno di una donna su cinque (18 9%) risulta laureata (

rispetto alle madri, si registra una maggior frequenza di scolarità m

laureati. In quasi un quarto (23.9%) dei casi entrambi i genitori pres

.

t

Come nel 2003, la popolazione che afferisce alle AOSP, nelle realtà

una maggiore scolarità rispetto a quella che utilizza gli altri pres

provincia. Il dato potrebbe riflettere una maggiore prevalenza di don

città capoluogo sede di AOSP rispetto al restante territorio provinci

selezione per cui le donne con maggiore scolarità si rivolgono pre

prima ipotesi è indirettamente suppor ata dai dati del punto nasc

capoluogo, in cui la quota di donna con scolarità elevata è sovr

valutazione degli esiti dell’assistenza, la diversa composizione della

singoli punti nascita costituisce una variabile da considerare.

Il titolo di studio è un buon indicatore di posizione sociale, è stab

classificare tutti gli eventi (inclusi quelli delle madri sole). Il livello cu

ai servizi e le strategie di assistenza della madre verso feto e neonat

17

Licenza lementare o media inf. (42.1%)

Diploma media superiore (42.5%)

colarità uguale o inferiore alla scuola

b. 15 in allegato). I valori più elevati

ggio Emilia (29.8%). In base alla

ssa è significativamente superiore in

R: 3.47; IC 95%: 3.27-3.70) (tab. 16

rispetto al 2003

licenza elementare o scuola media

compresa laurea breve). Fra i padri,

edio-bassa e una minor presenza di

entano una scolarità medio-bassa .

t

in cui queste sono presenti, presenta

idi ospedalieri presenti nella stessa

ne con titolo di studio superiore nelle

ale, oppure essere il risultato di una

feribilmente a centri di III livello. La

ita dell’AUSL di Bologna situato nel

apponibile a quella dell’AOSP. Nella

scolari à delle popolazioni afferenti ai

ile nel corso della vita e consente di

lturale della madre influenza l’accesso

o.

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La scolarità medio-bassa materna è un importante indicatore, internazionalmente riconosciuto, del disagio

non solo economico, ma anche culturale della famiglia e risulta significativamente associata al basso peso

neonatale e alla mortalità perinatale ed infantile

t

11.

Il dato “scolarità medio-bassa paterna” (più frequente che nelle madri) risulta meno informativo rispetto

alla complessità economica e culturale (riflette probabilmente in minor misura le attitudini genitoriali) e,

nelle analisi multivariate, non risulta significativamente associato a esi i avversi12.

La scelta degli indicatori relativi alla scolarità presenta problemi di non semplice soluzione13:

- la classificazione del titolo di studio raggiunto utilizzata nel CedAP non informa su situazioni intermedie

(ad esempio: scuole professionali di durata triennale); non sempre permette di conformare livelli di

istruzione di paesi diversi (le madri straniere possono aver completato nel paese di origine un iter

scolastico per il quale è difficile attribuire un omologo titolo di studio italiano); non riflette le

innovazioni introdotte nei curricula formativi (nuova durata dei cicli scolastici);

- il numero di anni di scuola frequentati consente di comparare curricula diversi, ma non tiene conto

delle ripetizioni della stessa classe e non permette confronti con i dati ISTAT.

11 Gnavi R, Costa G. Esiti della gravidanza, mortalità infantile e titolo di studio della madre in Piemonte dal 1980 al 1995. Epidemiol Prev

2002;26:225-33 12 Devlieger H, Martens G, Bekaert A. Social inequalities in perinatal and infant mortality in the northern region of Belgium (the Flanders).

Eur J Public Health 2005;15:15-9 13 Cardano M, Marinacci C. La rilevazione della posizione sociale. In: Costa G, Spadea T, Cardano M. (a cura di). Disuguaglianze di salute in Italia.

Epidemiol Prev 2004;28Suppl:124-42

18

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Condizione professionale materna e paterna L’analisi regionale della professione materna è condizionata dalla incompletezza dei dati delle AUSL di

Forlì e Rimini.

Delle madri che hanno partorito presso punti nascita della Regione Emilia-Romagna (tab. 17 in allegato)

71.9% (range 63.0% AUSL Parma -78.6% AUSL Bologna) hanno una occupazione lavorativa

22.2% (range 18.1% AUSL Bologna - 32.6% AUSL Parma %) sono casalinghe

4.5% (range 0.9% AUSL Piacenza - 11.6% AUSL Ferrara) sono disoccupate o in cerca di prima occupazione

Analogamente a quanto osservato per la scolarità materna, nella popolazione delle AOSP si osservano tassi di disoccupazione inferiori a quelli della popolazione dei punti nascita dell’AUSL della stessa provincia. Fa eccezione Bologna, unico capoluogo in cui sono compresenti AUSL e AOSP ed in cui si osservano nelle due Aziende tassi di disoccupazione sovrapponibili

casalinga (22.2%)

disoccupata (4.5%)

La condizione professionale paterna (tab. 18 in allegato) è rappresentata dal 97,8% d

occupazione lavorativa e dall’1.7% disoccupato o in cerca di prima occupazione (non

dell’ospedale di Rimini).

Nell’1.1% dei casi (321) entrambi i genitori risultano disoccupati o in cerca di prima occ

19 in allegato).

Commento

Confronto 2003-2004 Sostanziale stabilità rispetto al 2003

t

Si osservano una elevata percentuale di donne lavoratrici (71.9%), dato coerente con

lavoratrici tra le residenti in età fertile della nostra regione14 (68.3%), superiore al da

occupazione femminile (44.8% - anno 2003); una bassa percentuale di donne disoc

lievemente inferiore a quella di disoccupazione materna tra le residenti in età fertile

(5.7%) (suggestivo di una condizione di disoccupazione in grado di influire sulla scelta

nettamente inferiore rispetto a quella nazionale12 di disoccupazione femminile (12.2%

L’elevato tasso di donne lavoratrici amplifica la dimensione dei condizionamenti che il r

lavorativa esercita sull’allattamen o al seno e, più in generale, sul rapporto madre-ba

mesi e anni di vita16,17.

14 ISTAT, Indagine trimestrale sulle forze di lavoro. Dati 2004 rielaborati dalla Regione Emilia-Romagna15 ISTAT, Banca dati “Health for all - Italia” – versione giugno 2005. URL: http://www.istat.it (ultimo accesso 09.11.2005) 16 Dalla Casa P, Baronciani D (a cura di). Allattamento al seno. Strumenti per facilitare il cambiamento delle prassi assisten

Emilia-Romagna; 2005 17 Lo Conte M, Prati S. Maternità e partecipazione femminile al mercato del lavoro. In: La prima indagine campionaria sulle n

contenuti informativi. Seminario Cnel-Istat; Roma, dicembre 2003. URL: http://demo.istat.it/altridati/nascite2002/ (ultimo

19

occupazione lavorativa (71.9%)

altro (1.4%)

ei padri con una

pervenuti i dati

upazione (tab.

t

il tasso di donne

o nazionale15 di

cupate (4.5%),

della regione11

di procreare) e

- anno 2002).

itorno all’attività

mbino nei primi

ziali. Bologna: Regione

ascite: caratteristiche e accesso 09.11.2005)

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La descrizione della professione materna contenu a nel CedAP o la stessa definizione di “casalinga”,

non sono sufficientemente informative sulle caratteristiche ambientali, sulle mansioni e sulla eventuale

esposizione a tossici; non è quindi possibile u ilizzare tale informazione per un analisi sul rischio

riproduttivo.

t ,

t

Il basso tasso di disoccupazione osservato a livello regionale minimizza i rischi per la salute associati

alla disoccupazione dei genitori18.

18 Kuhlthau KA, Perrin JM. Child health status and parental employment. Arch Pediatr Adolesc Med 2001;155:1346–50

20

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Cittadinanza materna e comune di nascita della madre L’81.2% delle madri ha la cittadinanza italiana, il 18.8% una cittadinanza straniera. Un valore

decisamente superiore alla media regionale nell’assistenza alle donne con cittadinanza straniere si

regista nella AUSL di Piacenza (26.7%) e nelle AOSP di Reggio Emilia (25.5%) e Modena (24.9%)

(tab. 20 in allegato). Particolarmente basso, suggestivo di non accuratezza nella rilevazione, il dato di

donne con cittadinanza straniera nella realtà di Ferrara (AUSL 1.1% e AOSP 2.9%).

Relativamente al comune di nasci a della madre (tab. 21 in allegato), il 55.2% delle madri è nato in

Emilia-Romagna, il 2.3% in altra regione e il 22.4% all’estero. I valori maggiori si osservano nella

AUSL di Piacenza (28.7%) e nelle AOSP di Reggio Emilia (28.6%) e Modena (27.4%). Una difformità si

registra in provincia di Ferrara, dove nella AUSL si osserva il 19.1% di donne con nascita in comune

straniero (versus 1.1% con cittadinanza straniera), nell’AOSP il 16.1% (versus il 2.9%).

t

I paesi esteri di provenienza delle madri (in base alla cittadinanza) risultano 115; oltre il 50% delle

donne straniere proviene dai primi cinque paesi più rappresentati (Marocco, Albania, Cina, Tunisia e

Romania) (tab. 22 in allegato).

Nelle tabelle sottostanti le madri con cittadinanza straniera vengono distribuite secondo la

classificazione dei paesi proposta dall’OMS in base ai dati di mortalità19 (allegato 2).

Distribuzione percentuale delle donne secondo l’area geografica di origine

(esclusa Italia) N° donne %

Africa D 591 8,8

Africa E 92 1,4

America A 70 1,0

America B 216 3,2

America D 130 1,9

Asia Sud Est B 256 3,8

Asia Sud Est D 1826 27,2

Europa A 421 6,3

Europa B 538 8,0

Europa C 1541 23,0

Medio Oriente B 12 0,2

Medio Oriente D 682 10,2

Pacifico Occidentale A 87 1,3

Pacifico Occidentale B 252 3,8

Totale 6714 100,0

NB: 11 apolidi

Distribuzione delle donne con cittadinanza straniera in base alla classe di mortalità dello stato di origine

Classe di mortalità N° donne % sul totale straniere

A 338 5,0

B 3349 49,9

C 421 6,3

D 2514 37,4

E 92 1,4

Totale 6714 100,0

Classi di mortalità

Mortalità bambini (<5 aa)

Mortalità adulti (15-60 aa)

A Molto bassa Molto bassa

B Bassa Bassa

C Bassa Alta

D Alta Alta

E Alta Molto alta

19 List of Member States by WHO region and mortality stratum. URL: http://www.who.int/whr/2003/en/member_states_182-184_en.pdf (ultimo

accesso 9.11.2005)

21

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Effettuando una stima della cittadinanza di entrambi i genitori (effettuata sui 24.618 dati disponibili), si rileva che: in 78.4% dei casi entrambi i genitori hanno

cittadinanza italiana in 15.8% dei casi entrambi i genitori hanno

cittadinanza straniera in 5.8% dei casi almeno uno dei due genitori (più

frequentemente la madre) ha cittadinanza straniera

Distribuzione percentuale delle madri secondo cittadinanza propria e del

partner Cittadinanza padre

Cittadinanza madre Italiana Straniera Totale

Italiana 78,4% 1,8% 80,2%

Straniera 4,0% 15,8% 19,8%

Totale 82,5% 17,5% 100,0%

Commento

Confronto 2003-2004 Incremento della frequenza di madri con cittadinanza straniera (18.8% versus 16.1% dell’anno 2003).

L’incremento osservato è confermato dall’analisi per comune di nascita della madre (dal 20.3% del

2003 al 22.4% del 2004).

Oltre che ad un possibile errore di classificazione, la mancata corrispondenza tra cittadinanza e paese

di nascita della madre può essere attribuita ad altri elementi ( tabella sottostante).

paese di nascita

Italia Estero

italiana 77.1% 3.0% cittadinanza

straniera 0.1% 19.8%

Esclusi record dell’AUSl e AOSP di Ferrara

Nel 77.1% dei casi le madri sono nate in Italia e hanno la cittadinanza italiana; nel 19.8% dei casi il paese di nascita è all’estero e la cittadinanza straniera. La discordanza tra paese di nascita e cittadinanza si verifica: nel 3.0% dei casi: per donne che, nate all’estero, hanno acquisito la cittadinanza italiana (immigrazione non recente) o donne con cittadinanza italiana nate all’estero (esempio: figlie di emigranti). Le donne nate in Italia e che hanno la cittadinanza straniera costituiscono 0.1% dei casi.

Nella distribuzione delle madri straniere nelle classi di provenienza geografica proposte dall’OMS si

osserva che il 38.8% delle madri nate in un paese straniero proviene da a ee caratte izzate da una

elevata mortalità infantile. Questa classificazione consente di confrontare gli esiti neonatali e infantili

con quelli attesi nei paesi di provenienza e invita a considerare la immigrazione da paesi con elevati

tassi di mortalità come fattore di rischio, definito come svantaggio nella condizione di salute, minore

capacità di accesso ai servizi, insufficiente attenzione ai temi della salute.

r r

La presenza di popolazione immigrata rappresenta una delle novità registrate in ambito socio-demo-

grafico negli ultimi anni. L’associazione tra condizione di immigrata ed esiti negativi in salute può es-

sere in parte determinata dallo svantaggio socio-economico frequentemente registrato in questa po-

polazione20. Altri elementi inclusi nello studio dei determinanti di salute sono21: la possibilità e capacità

di utilizzo dei servizi offerti22; le differenza culturale rispetto all’evento nascita e alla crescita del bam-

bino; gli aspetti genetici e i problemi di comunicazione con i professionisti impegnati nell’assistenza.

20 Braveman P, Cubbin C, Marchi K, Egerter S, Chavez G.. Measuring socioeconomic status/position in studies of racial/ethnic disparities: maternal and

infant health. Public Health Rep 2001;116:449-63 21 Gennaro S. Overview of current state of research on pregnancy outcomes in minority populations. Am J Obstet Gynecol 2005;192:S3-S10 22 Rowe RE, Garcia J. Social class, ethnicity and attendance for antenatal care in the United Kingdom: a systematic review. J Public Health Med

2003;25:113-9

22

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Precedenti concepimenti e parità

Il 54.3% delle donne (19.456) ha avuto precedenti concepimenti (multigravide); il 45.7% è

primigravida (tab. 23 in allegato). Il tasso di multigravide risulta più elevato della media regionale tra

le donne che hanno partorito a domicilio (82.9%), nelle AUSL di Parma (56.3%), Modena (57.6%),

Imola (55.1%) e nelle AOSP di Reggio Emilia (56.8%), Modena (58.6%) e Bologna (56.2%) ed appare

particolarmente basso nell’AOSP di Ferrara (42.0%).

Le multigravide hanno avuto, in precedenza (tab. 24 in allegato): nell’84.4% dei casi uno o più parti nel 27.8% dei casi una o più esperienze di

aborto spontaneo nell’11% dei casi una o più precedenti

esperienze di interruzione volontaria della gravidanza (IVG)

Distribuzione percentuale delle donne

secondo l’esito dei precedenti concepimenti Esito precedenti concepimenti

N° soggetti

Totale soggetti %

Parto/i precedenti 16410 19.456 84.4%

Aborto/i spontanei 5407 19.456 27.8%

Inte ruzione/i volontarie r 2144 19.456 11.0%

Per quanto riguarda una precedente esperienza di aborto spontaneo valori superiori in modo evidente

alla media regionale (27.8%) si registrano presso l’AUSL di Imola (34.3%) e le AOSP di Parma

(31.7%) e Bologna (33.8%).

Nel 78.2% dei casi di precedente esperienza di aborto spontaneo è stato registrato un unico aborto,

nel 16.6% due aborti e nel restante 5.2% tre o più aborti precedenti all’attuale parto (tab. 25 in

allegato).

Fra le donne con precedente esperienza di interruzione volontaria di gravidanza, nel 76.9% dei casi è

stato registrato un unico intervento di IVG, nel 16.2% due interventi e nel restante 6.9% tre o più

interventi precedenti all’attuale parto (tab. 26 in allegato).

Le pluripare costituiscono il 45.8% della popolazione totale. Tenendo conto dei dati mancanti (4.6%)

si osserva che il 77.8% delle pluripare ha già un figlio (36.3% della popolazione totale) e il restante

22.8% (10.4% della popolazione totale) ha due o più figli (tab. 27 in allegato). Le precedenti

gravidanze sono esitate nell’1.9% dei casi in un nato morto.

L’intervallo tra l’attuale gravidanza e la precedente (tab. 28 in allegato) è inferiore a 12 mesi nell’1.3%

dei casi, compreso tra 12 e 24 mesi nel 14.5%, tra 24 mesi e 4 anni nel 35.8%, tra 4 anni e 6 anni nel

22.2% e superiore a 6 anni nel 26.3% dei casi. Differenziando il dato in base alla cittadinanza della

donna, si osserva una quota di donne il cui parto precedente risale a meno di due anni prima

maggiore tra le straniere (20.5 % delle pluripare) rispetto alle italiane (14.5%). (tab. 29 in allegato).

Commento

Confronto 2003-2004 Sostanziale stabilità rispetto al 2003

La parità costituisce un determinante sia dell’utilizzo dei servizi che degli esiti.

Circa una donna su quattro, tra le multigravide, ha avuto una precedente esperienza di aborto

spontaneo; fra le donne con anamnesi di aborto, circa una su cinque riferisce più aborti.

23

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Per le pregresse interruzioni volontarie di gravidanza si rimanda ad una specifica pubblicazione

regionale 23.

L’intervallo di tempo fra due parti successivi supera in circa un quarto dei casi i 6 anni. E’ stata

osservata una associazione fra prolungato intervallo tra le gravidanze ed esiti negativi, almeno in parte

attribuibile all’avanzata e à maternat

24.

23 Direzione Generale Sanità e Politiche sociali. Regione Emilia-Romagna. Interruzioni volontarie di gravidanza in Emilia-Romagna. L’applicazione della

Legge n°194 fino al 2003. Bologna: Regione Emilia-Romagna; 2005 24 Klebanoff MA. The interval between pregnancies and the outcome of subsequent births. N Engl J Med 1999;340:643-4

24

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Visite effettuate in gravidanza Il numero medio regionale di visite effettuate in gravidanza (tab. 30 in allegato) è di 6.6; i valori minimo

e massimo si registrano nelle donne che hanno partorito, rispettivamente, nel punto nascita di Lugo

(4.9) e presso la struttura privata “Città di Parma” (7.8).

In particolare:

6.8% delle donne effettua meno di 4 visite in gravidanza; valori più elevati della media regionale si osservano presso le AUSL di Reggio Emilia (8.2%)e Ravenna (24.1%) e l’AOSP di Ferrara (22.5%)

57.4% effettua un numero di visite compreso tra 4 e 7

35.8% effettua più di 7 visite; valori più elevati della media regionale si osservano presso le AUSL di Bologna (48.4%), Ferrara (57.6%), Ravenna (41.6%), Cesena (40.7%) e le AOSP di Modena (60.4%) e Bologna (43.1%)

<4 visite (6.8%)

>7 visite (35.8%)

4-7 visite (57.4%)

Le primigravide (tab. 31 in allegato), rispetto alle plurigravide, effettuano con maggior frequenza un

numero maggiore di 7 visite (38.2% versus 33.8%); dato confermato se si analizza la parità (38.3%

versus 32.5%)

Esiste una associazione significativa tra la condizione di multipara e l’effettuazione di meno di 4 visite in

gravidanza (OR: 1.3; IC 95%: 1.2-1.4) rispetto alle primipare (tab. 32 in allegato).

Distribuzione percentuale delle donne

secondo il titolo di studio e numero visite in gravidanza Numero visite in gravidanza

Titolo di studio <4 4-7 >7 Totale

Laurea, Diploma Universitario 4.8% 56.3% 38.9% 100,0%

Diploma Scuola Media Superiore 5.6% 56.9% 37.5% 100,0%

Elementare, Media Inferiore 9.6% 58.8% 31,6% 100,0%

tanto minore è il grado di

istruzione tanto maggiore è la probabilità che la donna effettui meno di 4 controlli in gravidanza (tab. 33 in allegato). Esiste una associazione significativa tra scolarità medio-bassa e numero di visite inferiore a 4 (OR: 2.11; IC 95%: 1.85-2.39) rispetto alle laureate.

Distribuzione percentuale delle donne

secondo la cittadinanza e numero visite in gravidanza Numero visite in gravidanza

Cittadinanza <4 4-7 >7 Totale

italiana 4.4% 57.2% 38.4% 100,0%

straniera 14.1% 64.0% 21.9% 100,0%

si osserva una associazione

significativa tra cittadinanza straniera e numero di visite inferiore a 4 (OR: 3.54; IC 95%: 3.23-3.87) rispetto alle italiane (tab. 34 in allegato)

L’analisi multivariata (regressione logistica) sui soli parti singoli fornisce le seguenti associazioni

statisticamente significative:

Meno di 4 visite in gravidanza

età materna fino a 24 anni versus 25-34 anni OR∧ = 1.30 (IC 95% 1.15-1.47) scolarità materna medio bassa versus alta scolarità OR∧ = 1.62 (IC 95% 1.40-1.88) stato civile madre non coniugata versus coniugata OR∧ = 1.23 (IC 95% 1.11-1.36) cittadinanza straniera versus italiana OR∧ = 2.99 (IC 95% 2.70-3.30)

(OR∧ aggiustati per classi di età, scolarità, stato civile e cittadinanza della madre)

25

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Relativamente all’epoca della prima visita in gravidanza (tab. 35 in allegato):

il 62.3% delle donne effettua la prima visita a meno di 8 settimane di età gestazionale; il 21.4% tra 8 e11 settimane e il 16,4% a 12 o più settimane. L’analisi risente dell’incompletezza dei dati dell’ospedale di Rimini.

valori decisamente superiori alla media regionale nella effettuazione della prima visita a una età gestazionale di 12 settimane o oltre si registrano nelle AUSL di Piacenza (23.4%), Forlì (35.3%) e nell’AOSP di Reggio Emilia (23.8%)

≥12 sett. EG (16.4%)

8-11 sett. EG (21.4%)

<8 sett. EG (62.3%)

Le primigravide (tab. 36 in allegato) effettuano con minor frequenza, rispetto alle plurigravide, una

prima visita dopo le 11 settimane (15.1% versus 17.4%).

Esiste una associazione significativa tra condizione di multipara e prima visita dopo le 11 settimane di

età gestazionale (OR: 1.28; IC 95%: 1.20-1.35) rispetto alle primipare (tab. 37 in allegato).

Distribuzione percentuale delle donne secondo il titolo di studio e epoca I visita in gravidanza

Epoca I visita in gravidanza (settimane) Titolo di studio

≤ 8 9-11 ≥12 Totale

Laurea, Diploma Universitario 68.4% 19.6% 12.0% 100,0%

Diploma Scuola Media Superiore 64.1% 21.8% 14.1% 100,0%

Elementare, Media Inferiore 56.1% 22.0% 21.9% 100,0%

tanto minore è il grado di istruzione tanto maggiore è la frequenza di donne che hanno effettuato la prima visita dopo le 11 settimane (tab. 38 in allegato). si osserva una associazione

statisticamente significativa tra scolarità medio-bassa (rispetto alla laurea) e una prima visita dopo le 11 settimane (OR: 2.05; IC 95%: 1.88-2.24)

Distribuzione percentuale delle donne

secondo la cittadinanza e epoca I visita in gravidanza Epoca I visita in gravidanza (settimane)

Cittadinanza ≤ 8 9-11 ≥12 Totale

italiana 67.3% 20.7% 12.0% 100,0%

straniera 41.3% 24.7% 34.0% 100,0%

si osserva una associazione

statisticamente significativa tra cittadinanza straniera e effettuazione della prima visita dopo le 11 settimane o oltre (OR: 3.78; IC 95%: 3.54-4.03)(tab. 39 in allegato)

Vi sono 919 donne che hanno effettuato la prima visita dopo le 11 settimane e meno di 4 visite nel

corso della gravidanza; si rileva un’associazione significativa tra tale condizione e l’utilizzo del servizio

pubblico (OR: 6.49; IC 95%: 5.59-7.54).

Commento

Confronto 2003-2004 Sostanziale stabilità rispetto al 2003

I limiti (meno di 4 visite e più di 7) sono stati individuati in base alle prove di efficacia disponibili. Sulla

base di una revisione sistematica25 e di un successivo studio clinico controllato randomizzato26,

l’Organizzazione Mondiale della Sanità propone un modello di assistenza basato, per le gravidanze a 25 Carroli G, Villar J, Piaggio G et al. WHO systematic review of randomised controlled trials of routine antenatal care. Lancet 2001;357:1565-70 26 Villar J, Ba'aqeel H, Piaggio G et al, WHO Antenatal Care Trial Research Group. WHO antenatal care randomised trial for the evaluation of a new

model of routine antenatal care. Lancet 2001;357:1551-64

26

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basso rischio, su quattro visite in gravidanza

t

27. Il modello, inizialmente proposto per i paesi in via di

sviluppo, può essere adattato con le opportune integrazioni (ad esempio lo screening ecografico) alla

realtà di paesi sviluppati, come l’Italia.

Dai dati CedAP si rileva che le donne con potenziale svantaggio sociale e culturale (scolarità medio-

bassa e cittadinanza straniera) effettuano con maggiore frequenza un numero di visite inferiore a 4 e

accedono più tardivamente alla prima visita in gravidanza, concordemente a quanto osservato in una

indagine condotta dall’ISTAT nel biennio 1999-200028. Ques a sottopopolazione si rivolge più

frequentemente ai Servizi pubblici.

27 Department of reproductive health and research RHR, World Health Organization. WHO Antenatal Care Randomized Trial: Manual for the

Implementation of the New Model. Géneva: World Health Organization; 2001. URL: http://www.who.int/rep roductive-health/publications/RHR_01_30/index.html (ultimo accesso 09.11.2005)

28 Il percorso della maternità: gravidanza, parto e allattamento al seno. Indagine multiscopo annuale 'Condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari' Anni 1999-2000. Roma: ISTAT; 2001

27

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Ecografie effettuate in gravidanza Il numero medio di ecografie effettuate in gravidanza è pari a 4.7 (tab. 40 in allegato).

0.6% delle donne non ha effettuato alcuna ecografia. Valori superiori alla media regionale si registrano fra le donne che hanno partorito nelle AUSL di Reggio Emilia (1.6%) e Forlì (1.1%) e nell’AOSP di Bologna (1.3%)

4.3% ha effettuato 1 o 2 ecografie 51.1% ha effettuato 3-4 ecografie 44% delle donne ha effettuato 4 o più ecografie

in gravidanza. Valori nettamente superiori alla media regionale si osservano fra le donne che hanno partorito nelle AUSL di Piacenza (52.3%), Reggio Emilia (54.5%), Imola (63.3%), Cesena (53.4%) e nella AOSP di Reggio Emilia (52.2%)

Non esistono differenze significative per quanto riguarda il numero di ecografie effettuate in relazione a

precedenti concepimenti e parità (tab. 41 in allegato).

Distribuzione percentuale delle donne secondo il titolo di studio e numero di ecografie

Numero ecografie in gravidanza Titolo di studio

0 1-2 3-4 >4 totale

Laurea, Diploma Universitario 0.4% 2.3% 48.9% 48.4% 100,0%

Diploma Scuola Media Superiore 0.4% 2.8% 49.5% 47.3% 100,0%

Elementare, Media Inferiore 0.9% 7.7% 54.7% 36.8% 100,0%

la mancata esecuzione di un controllo ecografico risulta più frequente nelle donne con scolarità medio-bassa rispetto alle laureate (tab. 42 in allegato); l’associazione risulta significativa (OR: 2.40; IC 95%: 1.52-3.79)

Distribuzione percentuale delle donne

secondo la cittadinanza e numero di ecografie Numero ecografie in gravidanza

Titolo di studio 0 1-2 3-4 >4 totale

italiana 0.4% 1.8% 47.2% 50.6% 100,0%

straniera 1.2% 14.8% 63.8% 20.2% 100,0%

la mancata esecuzione di un controllo ecografico risulta più frequente nelle donne con cittadinanza straniera rispetto alle italiane (tab. 43 in allegato);l’associazione risulta significativa (OR 2.84: IC 95% 2.10-3.84)

La frequenza di indagini ultrasonografiche nella popolazione che ha partorito a termine e non ha avuto

ricoveri in gravidanza non differisce significativamente rispetto alla popolazione generale ( il numero

medio di ecografie è 4.7, con distribuzione sovrapponibile delle percentuali di popolazione per numero

di ecografie effettuate).

Commento

Confronto 2003-2004 Sostanziale stabilità rispetto al 2003

Il tasso di donne che non ha effettuato alcuna ecografia in gravidanza presenta un decremento

rispetto all’anno precedente, verosimilmente per una migliore compilazione dei certificati (in caso di

assenza di informazione non viene codificato lo zero).

28

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La mancata esecuzione del controllo ecografico risulta più frequente tra le donne con scolarità medio-

bassa e cittadinanza straniera.

Raccomandazioni basate su prove di efficacia29,30 indicano la possibilità di un’ecografia nel primo

trimestre per lo screening della sindrome di Down e raccomandano un’ecografia morfologica nel

secondo trimestre per la rilevazione delle anomalie congenite diagnosticabili.

Un elevato numero di ecografie in gravidanza, come osservato nella realtà regionale, comporta un

incremento dei costi assistenziali non associato a miglioramento degli esiti perinatali; lo screening

ecografico in gravidanza è risulta o associato a esi i indesiderati come ansia materna per diagnosi

falsamente positive e, specularmente, “falsa sicurezza” nelle madri che attribuiscono all’esame

negativo il significato di completa assenza di alterazioni fetali di qualsiasi natura

t t

31.

La raccolta della informazione “numero di ecografie in gravidanza” è condizionata dalla riproducibilità

del quesito e dalla attendibilità della relativa risposta. L’ecografia può rappresentare o uno strumento

di screening (ad esempio: valutazione della translucenza nucale e/o ecografia morfologica) o un

momento diagnostico (uno degli accertamenti effettuati durante la visita). La domanda contenuta nel

CedAP non distingue le due situazioni ed è quindi possibile che i dati riflettano questa ambiguità e

rappresentino una sovrastima dell’intervento.

29 Royal College of Ostetricians and Gynaecologists. Antenatal care. Routine care for the healthy pregnant woman. London: RCOG;2003. URL:

http://www.rcog.org.uk/index.asp?PageID=693 (ultimo accesso 09.11.2005) 30 NHS Quality Improvement Scotland. Health Technology Assessment Report 5: Routine ultrasound scanning before 24 weeks of pregnancy. Glasgow:

NHS QIS; 2004. URL: http://www.nhshealthquality.org/nhsqis/files/Final%20HTA%20Report.pdf (ultimo accesso 09.11.2005) 31 Bricker L et al. Ultrasound screening in pregnancy: a systematic review of the clinical effectiveness, cost effectiveness and women’s views. Health

Technology Assessment 2000;4:1-195. www.ncchta.org/fullmono/mon416.pdf (ultimo accesso 09.11.2005)

29

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Servizio prevalentemente utilizzato in gravidanza

Relativamente al Servizio prevalentemente utilizzato in gravidanza (tabella 44 allegato) si osserva: 67.3% delle donne si rivolge a privati (ginecologi o ostetriche

libero professionisti, consultori privati). I valori maggiori si osservano nelle AUSL di Piacenza (74.1%), Parma (76.3%), Bologna (76.1%), Imola (74.6%), Cesena (76.6%) e Rimini (72.7%)

25.0% delle donne utilizza il consultorio familiare pubblico. Valori nettamente superiori alla media regionale si osservano nelle AUSL di Reggio Emilia (34.3%), Modena (34.9%) e nell’AOSP di Modena (44.4%)

6.8% delle donne è seguito presso un ambulatorio ospedaliero (0.8% presso un ambulatorio dedicato alla gravidanza a rischio). Valori più elevati della media regionale si osservano presso le AUSL di Ferrara (30.9%) e le AOSP di Bologna (12.6%) e di Ferrara (23.9%)

nessuno (0.9%) ospedale

(6.8%)

consultorio (25.0%)

servizi privati (67.3%)

In relazione ad alcuni indicatori socio-demografici:

Distribuzione percentuale delle donne secondo il titolo di studio e servizio prevalentemente utilizzato in gravidanza

Servizio utilizzato in gravidanza Titolo di studio

Privato Consultorio Ospedale Totale

Laurea, Diploma Universitario 80,6% 14,7% 4,7% 100,0%

Diploma Scuola Media Superiore 74,3% 19,8% 5,7% 100,0%

Elementare, Media Inferiore 51,3% 38,8% 9,6% 100,0%

minore è il grado di istruzione

materna, maggiore il ricorso ai servizi pubblici (tabella 45 in allegato). Esiste un’associazione significativa tra scolarità medio-bassa (rispetto alla laurea) e utilizzo del consultorio o dell’ambulatorio ospedaliero (OR: 3.90; IC 95%: 3.64-4.19)

Distribuzione percentuale delle donne secondo la cittadinanza

e servizio prevalentemente utilizzato in gravidanza Servizio utilizzato in gravidanza

Cittadinanza Privato Consultorio Ospedale Totale

italiana 80,5% 15,8% 3,6% 100,0%

straniera 21,5% 65,5% 12,6% 100,0%

le donne con cittadinanza straniera si rivolgono alla struttura pubblica in percentuale superiore alle donne italiane (tabella 46 in allegato); l’associazione risulta significativa (OR: 14.78; IC 95%: 13.83-15.78)

Distribuzione percentuale delle donne secondo la parità e servizio prevalentemente utilizzato in gravidanza

Servizio utilizzato in gravidanza Parità

Privato Consultorio Ospedale Totale

primipare 71.1% 22.4% 6.4% 100,0%

multipare 64.0% 28.5% 7.3% 100,0%

le donne multipare utilizzano i servizi pubblici con maggiore frequenza delle primipare (tabella 47 in allegato); l’associazione risulta significativa (OR: 1.37; IC 95%: 1.31-1.44)

30

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i servizi pubblici sono quelli

prevalentemente utilizzati dalle donne fino a 24 anni di età. Si osserva una associazione statisticamente significativa tra utilizzo del servizio pubblico ed età materna inferiore o uguale a 24 anni (OR: 3.90; IC 95%: 3.64-4.18) (tab 48 in allegato). .

L’analisi multivariata (regressione logistica) sui soli parti singoli fornisce le seguenti associazioni

statisticamente significative:

Utilizzo del servizio pubblico in gravidanza

età materna ≥35 anni versus 25-34 anni OR∧ = 0.79 (IC 95% 0.74-0.85) età materna fino a 24 anni versus 25-34 anni OR∧ = 1.72 (IC 95% 1.58-1.89) scolarità materna medio bassa versus alta scolarità OR∧ = 2.53 (IC 95% 2.33-2.76) scolarità materna medio alta versus alta scolarità OR∧ = 1.30 (IC 95% 1.19-1.41) cittadinanza straniera versus italiana OR∧ = 11.74 (IC 95% 10.95-12.59)

(OR∧ aggiustati per classi di età, scolarità, stato civile e cittadinanza della madre)

Commento

Confronto 2003-2004 Sostanziale stabilità rispetto al 2003

Si osserva, rispetto al 2003, un modesto decremen o nell’utilizzo dei servizi privati e, specularmente

un incremento del numero di donne che si rivolge ai consultori, mentre la variabilità nel ricorso ai

diversi servizi tra le diverse Aziende presenta le stesse carat eristiche dell’anno precedente.

t ,

t

.

t

t

r

La popolazione che prevalentemente utilizza i servizi pubblici, secondo un’analisi univariata, è

rappresentata da donne più giovani (inferiori ai 25 anni), multipare, di cittadinanza straniera e di

scolarità medio-bassa

I dati regionali, confrontati con l’indagine conosci iva 2002 sul percorso nascita32 dell’Istituto superiore

di sanità, mostrano un lieve decremento del ricorso alle strutture private (67.3% versus 70.4%

dell’indagine) e un incremento del ricorso alle strutture consultoriali (25.0% versus 20%). Da

sottolineare che l’utilizzo dei consultori, nell’indagine conoscitiva, costituisce il valore più elevato

registrato in I alia.

L’analisi dell’informazione CedAP (servizio prevalentemente utilizzato) può dare risultati diversi

dall’analisi dei volumi di attività consultoriale (popolazione che ha utilizzato il servizio).

Da questi dati emerge la rilevanza degli aspetti assistenziali legati alle disuguaglianze (offerta attiva di

servizi, mediazione culturale, elementi peculiari della comunicazione), delle politiche di sostegno alle

fasce di popolazione vulnerabile, del coinvolgimento dei libero-p ofessionisti - cui in maggioranza si

rivolgono le donne - nelle iniziative rivolte all’insieme della popolazione (prevenzione, informazione sui

servizi).

32 Grandolfo M, Donati S, Giusti A. Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute. Indagine conoscitiva sul percorso

nascita, 2002. Aspetti metodologici e risultati nazionali. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2003. URL: http://www.epicentro.iss.it/problemi/percorso-nascita/ind-pdf/nascita-1.pdf (ultimo accesso 09.11.2005)

31

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Procreazione assistita Fra le donne che hanno partorito nel 2004, quelle che hanno fatto ricorso a tecniche di procreazione

assistita (TPA) sono 307 (0.9% della popolazione) (tab. 49 in allegato). I valori di frequenza maggiori

si osservano nelle AOSP di Parma (1.7%) e Modena (2.0%).

Hanno utilizzato TPA (tab 50 in allegato) 159 donne di età inferiore ai 35 aa (0.6% delle donne in

questa fascia di età), 117 donne di età 35-39 anni (1.49%) e 30 donne di età uguale o superiore ai 40

anni (1.94%).

.

Si osserva una maggiore frequenza di TPA fra le donne con alta scolarità (1.3%) rispetto a quelle con

scolarità medio alta (0.9%) e a quelle scolarità medio bassa (0.6%) (tab. 51 in allegato).

Il ricorso a TPA è associato ad un aumento della frequenza di gravidanza plurima (22.1%) (tab. 52 in

allegato) rispetto ad una frequenza media di parti plurimi dell’1.2%; valori superiori si rilevano per le

seguenti metodiche: ICSI (27.1%), IUI (25.9%) e FIVET (22.8%).

Commento

Confronto 2003-2004 Si osserva un decremento rispetto al 2003, sia in valori assoluti (307 versus 360) che percentuali (0.9% versus 1.1%)

La procreazione assis ita risulta associa a, in lettera ura, ad un incremento di nascite gemellari e,

conseguentemente, di nascite pretermine e tassi di cesarizzazione

t t t

33.

33 McDonald S, Murphy K, Beyene J, Ohlsson A.. Perinatal outcomes of in vitro fertilization twins: a systematic review and meta-analyses. Am J Obstet

Gynecol 2005;193:141-52

32

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Indagini prenatali invasive Le donne che hanno partorito nel 2004 ed hanno eseguito almeno un’indagine prenatale invasiva sono

9.982, pari allo 30.0% dei casi valutabili (tab. 53 in allegato). L’analisi non comprende l’AUSL di

Rimini, per la quale non sono disponibili dati.

Il 26.2% delle madri ha effettuato un’amniocentesi, il 3.3% ha effettuato una villocentesi; sono state

inoltre effettuate 354 fetoscopie o funicolocentesi (1.0% delle donne). Le amniocentesi costituiscono

85.8% dei casi di indagine prenatale, nel 10.8% è stata effettuata una villocentesi, nel 3.4% è stata

effettuata una fetoscopia o funicolocentesi.

In rapporto all’età materna:

- nel gruppo di donne di età superiore ai 35 anni (fattore di rischio che comporta l’offerta

dell’intervento) si osserva almeno un’indagine invasiva prenatale nel 63.5% delle donne. Valori

inferiori alla media regionale si registrano fra le donne che hanno partorito nelle AUSL di Piacenza

(49.5%), Parma (52.7%), Reggio Emilia (60.4%), Modena (54.4%), Bologna (61.1%), Forlì

(60.6%), Cesena (60.0%) e nella AOSP di Reggio Emilia (62.7%) (tab. 54 in allegato)

- il ricorso ad almeno un’indagine prenatale interessa il 21.5% delle donne di età inferiore ai 35

anni. Valori superiori alla media regionale si osservano fra le donne che hanno partorito presso le

AUSL di Imola (34.2%), Ferrara (27.9%), Ravenna (26.0%), Forli’ (24.5%) e presso le AOSP di

Modena (24.8%), Bologna (28.7%) e Ferrara (32.4%). Marcatamente inferiori alla media

regionale i dati relativi all’AUSL di Parma (8.0%) e di Piacenza (10.1%) (tab. 55 in allegato).

In rapporto alla parità, le primipare presentano un maggior ricorso alle indagini prenatali, rispetto alla

popolazione generale, in tutte le fasce di età considerate: 20.8% rispetto a 19.0% per le donne di età

inferiore ai 35 anni; 66.9% versus 58.4% per quelle di età compresa tra 35 e 39 anni; 74.2% versus

68.0% per quelle di età eguale o superiore ai 40 anni.

Distribuzione percentuale delle donne

secondo il titolo di studio, l’età materna e l’effettuazione di indagini prenatali invasive

Età materna Titolo di studio

≤35aa >35 aa

Laurea, Diploma Universitario 26.2% 62.7%

Diploma Scuola Media Superiore 25.2% 67.5%

Elementare, Media Inferiore 14.2% 57.6%

indipendentemente dall’età materna, il ricorso alla diagnosi prenatale invasiva risulta meno frequente nelle donne con scolarità medio-bassa (tab. 56 in allegato) nel gruppo di donne di età ≤35 anni (indagini su richiesta della donna) si osserva una associazione statisticamente significativa tra alta scolarità (rispetto alla medio-bassa) ed effettuazione dell’indagine (OR: 2.15; IC 95%: 1.97-2.35) fra le donne di età >35 anni (offerta attiva delle indagini) si osserva una associazione statisticamente significativa tra scolarità medio-bassa (rispetto alla alta) e mancata effettuazione dell’esame (OR: 0.80; IC 95%: 0.70-0.92)

33

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Distribuzione percentuale delle donne secondo la cittadinanza materna, l’età materna e l’effettuazione di indagini prenatali invasive

Età materna Cittadinanza

≤35aa >35 aa

Italiana 25.7% 67.2%

Straniera 4.4% 24.9%

il ricorso alla diagnosi prenatale invasiva risulta inferiore nelle donne con cittadinanza straniera rispetto alle italiane (tab. 57 in allegato) nel gruppo di donne di età ≤35 anni (indagini su

richiesta della donna ) si osserva una associazione statisticamente significativa tra cittadinanza italiana ed effettuazione dell’indagine (OR 7.59; IC 95% 6.65-8.67). fra le donne di età >35 anni (offerta attiva delle

indagini) si osserva una associazione statisticamente significativa tra cittadinanza straniera e mancata effettuazione dell’esame (OR 0.16; IC 95% 0.13-0.19).

L’analisi multivariata (regressione logistica) sui soli parti singoli fornisce le seguenti associazioni

statisticamente significative:

Nessuna indagine prenatale in gravidanza

età materna ≥35 anni versus 25-34 anni OR∧ = 0.18 (IC 95% 0.17-0.19) età materna fino a 24 anni versus 25-34 anni OR∧ = 3.67 (IC 95% 3.11-4.33) scolarità materna medio bassa versus alta scolarità OR∧ = 1.32 (IC 95% 1.22-1.43) Stato civile madre non coniugata versus coniugata OR∧ = 0.62 (IC 95% 0.58-0.66) cittadinanza straniera versus italiana OR∧ = 5.16 (IC 95% 4.62-5.77)

(OR∧ aggiustati per classi di età, scolarità, stato civile e cittadinanza della madre)

Commento

Confronto 2003-2004 Sostanziale stabilità rispetto al 2003

Nel confronto con l’anno preceden e si osserva un lieve decremento percentuale del ricorso

all’amiocentesi (dal 90.4% dell’anno precedente all’87.2%) in favore della villocentesi (dal 9.6% al

10.6%).

t

-

)

t

Le tecniche di indagine prenatale sono variamente associate a rischio aumentato di abortività34 (0.5%

1% per l’amniocentesi, 1%-2% per villocentesi, 2% per funicolocentesi . Sulla base di questi rischi e

del numero di indagini effettuate in Emilia-Romagna secondo i dati CedAP, si può stimare, per il 2004,

un numero di perdite fetali associate alla pratica della diagnosi prenatale invasiva pari a 60 – 115 casi.

Relativamen e all’appropriatezza dell’intervento si osserva:

- a fronte di un’offerta attiva dell’indagine invasiva a tutte le donne di età superiore ai 35 anni, circa

una su tre non effettua alcuna indagine. La mancata effettuazione risulta maggiore nella fascia di

popolazione con cittadinanza straniera, nelle multipare e nelle donne con scolarità medio-bassa.

- una donna su cinque, di età inferiore o eguale ai 35 anni (fascia d’età che di per se non costituisce

un fattore di rischio), si sottopone a indagine prenatale invasiva. L’accesso all’indagine risulta

superiore nelle donne laureate, in quelle primipare e con cittadinanza italiana.

34 Alfirevic Z, Sundberg K, Brigham S. Amniocentesis and chorionic villus sampling for prenatal diagnosis. The Cochrane Database of Systematic

Reviews 2003; Issue 3

34

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Il minor ricorso alla diagnosi prenatale invasiva nelle donne di età superiore ai 35 anni con svantaggio

socio-culturale (scolarità medio-bassa, cittadinanza s aniera) è suggestivo di una carenza informativa

dei servizi in questa sottopopolazione, piuttosto che di una scelta basata su caratteristiche cul urali

tr

t

r

35.

Si osserva una variabilità tra le diverse Aziende, ma a tassi aziendali più elevati nel ricorso alla

diagnostica invasiva prenatale nel gruppo di donne di età superiore ai 35 anni corrisponde un

maggiore ricorso all’indagine anche nel g uppo di donne più giovani.

I dati relativi alle indagini effettuate in epoca prenatale sono affini a quelli registrati nell’ultimo

censimento disponibile (2002) delle strutture di Genetica Medica in Italia36, che segnala una “eccessiva

utilizzazione della tecnica da parte delle madri nella fascia d’età inferiore ai 35 anni e una

sottoutilizzazione da parte delle madri in età a rischio”. È stato rilevato come il ruolo fondamentale

svolto da una corretta informazione da parte del singolo professionista possa risultare offuscato dalla

ampia diffusione raggiunta dallo screening37.

35 Dormandy E, Michie S, Hooper R, Marteau TM. Low uptake of prenatal screening for Down syndrome in minority ethnic groups and socially deprived

groups: a reflection of women's attitudes or a failure to facilitate informed choices? Int J Epidemiol 2005;34:346-52 36 Dalla Piccola B,Torrente I, Morena A eds. Censimento 2002 Strutture di Genetica Medica in Italia. Roma: Istituto CSS-Mendel; 2003. URL:

http://sigu.univr.it/sigu/html/documenti/censimento_labgen2002.pdf (ultimo accesso 09.11.2005) 37 William C, Alderson P, Farsides B. Too many choices? Hospital and community staff reflect on the future of prenatal screening. Soc Sci Med

2002;55:743-53

35

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Ricovero in gravidanza Il tasso regionale di ricovero in gravidanza è 9.2% (tab. 58 in allegato); valori più elevati della media

regionale si registrano presso le AUSL di Imola (12.2%) e Ferrara (16.7%) e le AOSP di Parma

(10.2%), Modena (11.6%) e Ferrara (17.8%); basso il tasso di ricovero nella AUSL di Forlì (2.3%).

Incompleti risultano i dati delle AUSL di Cesena e Rimini.

Le donne primipare (tab. 59 in allegato) presentano un tasso di ricovero (9.7%) più elevato rispetto

alle multipare (8.6%); l’associazione tra primiparità e ricovero risulta ai limiti della significatività

statistica (RR: 1.14; IC 95%: 1.05-1.23).

La scolarità medio-bassa, rispetto alla laurea (tab 60 in allegato), risulta significativamente associata

al tasso di ricovero (OR: 1.39; IC 95%: 1.24-1.55).

.

Non si osserva una differenza nel tasso di ricoveri tra donne con cittadinanza italiana e straniera (tab.

61 in allegato).

Il tasso di ricovero in gravidanza risulta tanto più elevato quanto maggiore è la classe di età materna:

9.0% per le donne di età inferiore ai 35 anni, 9.4% per quelle comprese tra 35 e 39 anni, 11.6% per

quelle di 40 o più anni. Lo stesso andamento, in relazione all’età, si osserva per le primipare con valori

rispettivamente del 9.3%, 10.2% e 13.1%.

L’analisi multivariata (regressione logistica) sui soli parti singoli fornisce le seguenti associazioni

statisticamente significative:

Uno o più ricoveri in gravidanza

scolarità materna medio bassa versus alta scolarità OR∧ = 1.35 (IC 95% 1.19-1.53) stato civile madre non coniugata versus coniugata OR∧ = 1.21 (IC 95% 1.10-1.33)

(OR∧ aggiustati per classi di età, scolarità, stato civile e cittadinanza della madre)

Commento

Confronto 2003-2004 Si osserva un decremento rispetto al 2003 del tasso di ricovero in gravidanza (da 10.8% a 9 2%) .

Il ricovero in gravidanza” è un indicatore rilevato in Regione Emilia-Romagna per risolvere la

genericità dell’indicatore “gravidanza normale” versus “pa ologica” proposto dal modello CedAP

nazionale.

t

I r r t

l tasso di ricove i in g avidanza (10.8%) è no evolmente superiore a quello riportato per la Regione

Emilia-Romagna (5.6%) nell’Indagine conoscitiva sul percorso nascita condotta nel 2002 dall’Istituto

Superiore di Sanità38. Il ricovero è più frequente tra le donne con scolarità medio-bassa e nelle donne

non coniugate.

38 Grandolfo M, Donati S, Giusti A. Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute. Indagine conoscitiva sul percorso

nascita, 2002. Aspetti metodologici e risultati nazionali. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2003. URL: http://www.epicentro.iss.it/problemi/percorso-nascita/ind-pdf/nascita-1.pdf (ultimo accesso 09.11.2005)

36

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Durata della gravidanza Il tasso di gravidanze pretermine (<37 settimane di gestazione) è pari al 7.4%, quello delle

gravidanze post-termine (≥42 settimane di gestazione) è del 3.1% (tab. 62 in allegato).

Distribuzione percentuale delle donne

secondo età gestazionale e luogo del parto Età gestazionale (settimane)

Luogo del parto <37 37-41 ≥ 42 Totale

AUSL Piacenza 6,0% 89,0% 5,0% 100,0%

AUSL Parma 6,0% 90,7% 3,3% 100,0%

AUSL Reggio Emilia 5,3% 91,8% 2,9% 100,0%

AUSL Modena 4,5% 92,3% 3,2% 100,0%

AUSL Bologna 6,5% 89,5% 4,0% 100,0%

AUSL Imola 7,5% 89,6% 2,9% 100,0%

AUSL Ferrara 4,1% 93,6% 2,2% 100,0%

AUSL Ravenna 5,6% 91,2% 3,1% 100,0%

AUSL Forlì 6,7% 91,1% 2,3% 100,0%

AUSL Cesena 7,0% 89,1% 3,9% 100,0%

AUSL Rimini 9,6% 88,6% 1,8% 100,0%

AOSP. Parma 10,4% 87,5% 2,1% 100,0%

AOSP. Reggio Emilia 8,4% 86,5% 5,1% 100,0%

AOSP. Modena 8,8% 89,9% 1,3% 100,0%

AOSP. Bologna 9,8% 87,6% 2,5% 100,0%

AOSP. Ferrara 14,2% 82,7% 3,1% 100,0%

Totale 7,4% 89,5% 3,1% 100,0%

valori di parti pretermine più elevati rispetto al dato regionale si rilevano presso le AUSL di Imola (7.5%) e Rimini (9.6%) e presso tutte le AOSP per tutte le Aziende Ospedaliere

si osservano valori di parti pretermine più elevati rispetto alle Aziende territoriali di riferimento: Parma (10.4% versus 6.0%), Reggio Emilia (8.4% versus 5.3%), Modena (8.8% versus 4.5%), Bologna (9.8% versus 6.5%) e Ferrara (14.2% versus 4.1%) valori di nati post-termine

superiori alla media regionale si osservano presso le AUSL di Piacenza (5.0%), Parma (3.3%), Bologna (4.0%) e Cesena (3.9%) e presso l’AOSP di Reggio Emilia (5.1%). Inferiori al dato medio regionale le realtà dell’AUSL di Rimini (1.8%) e dell’AOSP di Modena (1.3%)

Distribuzione percentuale delle donne secondo la parità e durata della gravidanza

Durata della gravidanza (settimane)

Parità ≤30 31-36 ≥ 37 Totale

primipare 1,0% 7,0% 92,0% 100,0%

multipare 0,7% 5,9% 93,3% 100,0%

Le donne primipare hanno una maggiore probabilità che il parto avvenga pretermine (tab. 63 in allegato) si osserva una associazione

statisticamente significativa tra primiparità e parto a età gestazionale inferiore o eguale a 30 settimane (OR: 1.45; IC 95%: 1.15-1.82) si osserva una associazione

statisticamente significativa tra primiparità e parto tra le 31 e 36 settimane di età gestazionale (OR: 1.31; IC 95%: 1.20-1.43)

37

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In rapporto ad alcuni indicatori di vulnerabilità si osserva:

Distribuzione percentuale delle donne

secondo il titolo di studio e durata della gravidanza Durata della gravidanza (settimane)

Titolo di studio ≤30 31-36 ≥ 37 Totale

Laurea, Diploma Universitario 0,7% 5,7% 93,6% 100,0%

Diploma Scuola Media Superiore 0,9% 6,4% 92,7% 100,0%

Elementare, Media Inferiore 0,9% 7,2% 91,8% 100,0%

le donne con scolarità medio-bassa presentano un tasso di parto pretermine più elevato rispetto a quelle con alta scolarità (tab. 64 in allegato) l’associazione tra scolarità

medio-bassa (rispetto alla laurea) e parto a età gestazionale ≤30 settimane non raggiunge la significatività statistica (OR: 1.28; IC 95%: 0.91-1.79) l’associazione tra scolarità

medio-bassa e parto pretermine tra 31 e 36 settimane di età gestazionale risulta statisticamente significativa (OR: 1.29; IC 95%: 1.14-1.46)

Distribuzione percentuale delle donne secondo la cittadinanza e durata della gravidanza

Durata della gravidanza (settimane)

Cittadinanza ≤30 31-36 ≥ 37 Totale

italiana 0,7% 6,4% 92,8% 100,0%

straniera 1,2% 6,7% 92,1% 100,0%

le donne con cittadinanza straniera presentano un tasso di parto pretermine più elevato rispetto alle donne con cittadinanza italiana (tab. 65 in allegato) si osserva una associazione

statisticamente significativa tra cittadinanza straniera e parto a età gestazionale ≤30 settimane (OR: 1.68; IC 95%: 1.30-2.18) l’associazione tra cittadinanza

straniera e parto a 31-36 settimane non risulta statisticamente significativa (OR: 1.04; IC 95%: 0.93-1.16)

Le donne ricoverate durante la gravidanza hanno un tasso di parto pretermine del 23.9 rispetto al 5.7

delle donne non ricoverate (tab. 66 in allegato).

Nelle gravidanze plurime il tasso di parto pretermine è del 63.3% rispetto al 6.8% registrato nelle

gravidanze singole (tab. 67 in allegato).

L’analisi multivariata (regressione logistica) sui soli parti singoli fornisce le seguenti associazioni

statisticamente significative:

Durata gravidanza inferiore a 37 settimane (pretermine)

età materna ≥35 anni versus 25-34 anni OR∧ = 1.36 (IC 95% 1.23-1.50) scolarità materna medio bassa versus alta scolarità OR∧ = 1.34 (IC 95% 1.17-1.53) Stato civile madre non coniugata versus coniugata OR∧ = 1.14 (IC 95% 1.03-1.26) cittadinanza straniera versus italiana OR∧ = 1.12 (IC 95% 1.00-1.26)

(OR∧ aggiustati per classi di età, scolarità, stato civile e cittadinanza della madre)

38

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Commento

Confronto 2003-2004 Sostanziale stabilità rispetto al 2003

t

t

t

t

Il tasso di nascita pretermine registrato nel 2004 nei CedAP (7.4%) è sovrapponibile con quello

illustrato nel Rappor o 2003 della Regione Lazio39.

I tassi di nascita pretermine più elevati osservati nelle AOSP e in quelle dotate di Uni à di Terapia

Intensiva Neonatale (Bologna, Cesena e Rimini) rappresentano un indicatore indiretto del corretto

funzionamen o del modello Hub&Spoke.

Si registra, in accordo con la letteratura, una associazione tra nasci a pretermine e alcuni indicatori di

svantaggio sociale e culturale (scolarità medio-bassa e cittadinanza straniera), come pure una

maggiore incidenza di nascita pretermine nelle gravidanze multiple.

39 A. Spinelli, A. Polo, D. Di Lallo, P. Papini, G. Guasticchi (a cura di). Le nascite nel Lazio. Rapporto 2003. Roma: Agenzia di Sanità Pubblica Regione

Lazio; 2005. URL: http://www.asplazio.it/asp_online/tut_soggetti_deb/tut_mat_inf/tut_mat_inf_index.php (ultimo accesso 09.11.2005)

39

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Modalità del travaglio Escludendo dall’analisi i parti cesarei d’elezione, il tasso di parti con travaglio spontaneo è del 76.7%,

quello con travaglio indotto del 21.9%, i parti senza travaglio costituiscono l’1.4% (tab. 68 in

allegato).

La frequenza di induzione del travaglio risulta più elevata della media regionale presso le AUSL di

Reggio Emilia (28.0%), Imola (34.1%), Forlì (25.1%), Cesena (23.2%) e presso le AOSP di Modena

(26.2%), Bologna (25.5%) e Ferrara (26.4%).

La frequenza di induzione è, come atteso, particolarmente elevata nel post-termine (dopo le 41

settimane di età gestazionale - 45.8%) e risulta pari al 25% tra le 40-41 settimane, al 16.5% tra le

37-39 settimane per aumentare nuovamente nei parti pretermine (22.1%) (tab. 69 in allegato).

per l’induzione si privilegia l’impiego di prostaglandine (64.1%) rispetto ad ossitocina (29.1%) ed amnioressi (3.6%) (tab. 70 in allegato)

valori inferiori alla media regionale nell’impiego di prostaglandine e più elevati della media regionale nell’impiego di ossitocina si osservano presso le AUSL di Parma (51.3%), Reggio Emilia (60.5%), Modena (64.1%), Imola (60.0%), Ferrara (46.4%) e Cesena (32.1%) e nell’AOSP di Modena (63.3%)

i valori più elevati di ricorso all’amnioressi si osservano nelle AUSL di Imola (19.0%), Cesena (11.0%) e Piacenza (9.5%)

Risultano anomali i dati dell’AOSP di Ferrara, che classifica la quasi totalità dei casi in “altro farmaco”. La frequenza di induzione con prostaglandine, se analizzata in relazione all’età gestazionale, risulta più elevata dopo le 41 settimane (77.8%) mentre il valore minimo (55.8%) si rileva tra le 37-39 settimane (epoca in cui l’utilizzo di ossitocina raggiunge il 39.8%) (tab. 71 in allegato).

amnioressi (3.6%)

ossitocina (29.1%)

prostaglandine(64.1%)

Analizzando i parti spontanei (esclusi i parti cesarei d’elezione e quelli indotti) risulta (tab. 72 in

allegato) che nel 9.6% dei casi si è ricorsi al parto pilotato (augmentation). Rispetto alla media

regionale valori più elevati si rilevano nell’AUSL di Modena (18.4%) e AOSP di Parma (18.6%). Il parto

pilotato risulta più frequente nelle gravidanze tra 40 e 41 settimane di gestazione (10.9%) e a 42 o

più settimane (10.1%) (tab. 73 in allegato).

Commento

Confronto 2003-2004 Sostanziale stabilità rispetto al 2003

t

Escludendo i parti cesarei d’elezione, viene registrato un intervento farmacologico in circa un par o

ogni tre; nel 21.9% dei casi attraverso l’induzione e in un ulteriore 9.6% con parto pilotato.

Per quanto riguarda l’induzione del parto, due revisioni sistematiche40, 41 dimostrano la maggiore

efficacia dell’applicazione di prostaglandine rispetto all’infusione ossitocica nel caso di membrane

40 Kelly AJ, Tan B. Intravenous oxytocin alone for cervical ripening and induction of labour. The Cochrane Database of Systematic Reviews 2001; Issue

3

40

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integre; i due prodotti appaiono di efficacia simile nel caso di membrane rotte. Il prevalente utilizzo di

prostaglandine per l’induzione rappresenta verosimilmente un dato di appropriatezza.

t

.

Nell’interpretazione dei dati è necessario tenere con o di possibili errori di codifica relativi al campo

“induzione” e al campo “parto pilotato” che possono aver portato a classificare come induzione alcuni

casi di parto pilotato (con ossitocina o amnioressi)

41 Kelly AJ, Kavanagh J, Thomas J. Vaginal prostaglandin (PGE2 and PGF2a) for induction of labour at term. The Cochrane Database of Systematic

Reviews 2003; Issue 4

41

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Ora del parto Nella figura sottostante è rappresentato il numero dei parti per ora del giorno.

i parti vaginali (non indotti) risultano distribuiti in modo relativamente uniforme nell’arco delle 24 ore, con valori più elevati nel corso della notte e nelle prime ore del mattino

i parti cesarei classificati come elettivi avvengono essenzialmente tra ore 7 e ore 14, decrescono nelle ore pomeridiane e sono occasionali in quelle notturne

i parti cesarei urgenti hanno una frequenza pressoché uniforme nell’arco delle 24 ore, con lieve flessione nelle prime ore del mattino

i parti classificati come indotti hanno una maggiore frequenza nelle ore pomeridiane e serali

Commento

Confronto 2003-2004 Sostanziale stabilità rispetto al 2003

Escludendo i parti cesarei e quelli indotti, l’analisi dell’ora del parto non evidenzia un andamento

anomalo; la f equenza elevata di par i nelle ore notturne è suggestiva di prassi assistenziale uniforme

nell’arco delle 24 ore.

r t

r

E’ verosimile che l’induzione del parto avvenga prevalentemente nelle ore antimeridiane e questo può

spiegare l’aumento di parti osservato nelle ore pomeridiane e serali.

I parti cesarei programmati vengono solitamente espletati nel corso delle sedute operatorie del

mattino e, in minor misura, nelle ore pomeridiane. L’andamento p essoché costante dei parti cesarei

urgenti ne testimonia l’imprevedibilità.

42

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Professionisti sanitari presenti al momento del parto L’analisi relativa ai professionisti presenti al momento del parto (esclusi i tagli cesarei) esclude le realtà

dell’AUSL e AOSP di Modena in quanto riportano un 100% per tutte le figure professionali.

Le frequenze totali regionali sono state calcolate anche con l’esclusione dell’AUSL di Rimini in quanto

poco attendibili (presenza di molti non valorizzati e frequenze percentuali anomale) (tab. 74 in

allegato).

Limitatamente ai parti per via vaginale, oltre alla presenza dell’ostetrica (99.2%), al momento del

parto sono presenti:

- nel 77.9% dei casi il ginecologo. Valori inferiori alla media regionale si rilevano presso il punto

nascita di Piacenza (45.0%), Ospedale Maggiore di Bologna (43.3%), Cesena (60.5%), Ospedali

Riuniti di Parma (62.8%) e S.Maria Nuova di Reggio Emilia (41.6%);

- nel 21.8% dei casi il pediatra/neonatologo con ampia variabilità;

- nel 38.8% dei casi infermiere con competenze neonatali: quasi costantemente presenti in alcune

realtà, praticamente assenti in altre.

La presenza dell’anestesista al parto vaginale (che in alcune realtà viene registrata in oltre il 20% dei

casi) risulta di difficile interpretazione e potrebbe essere collegato alla pratica dell’anestesia in corso di

travaglio.

Commento

Confronto 2003-2004 Sostanziale stabilità rispetto al 2003

Si rileva una ridotta presenza in sala parto sia del ginecologo (il che potrebbe far ipotizzare un

cambiamen o organizzativo verso un maggior ruolo delle ostetriche nell’assis enza al parto fisiologico)

che delle figure del pediatra e delle infermiere addette all’assistenza del neonato.

t t ,

tPersiste il dubbio sulla scarsa qualità dei dati (codifica mancante o errata) che potrebbe rendere con o

delle ampie variabilità osservate tra punti nascita.

43

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Presentazione del nato La frequenza di presentazione di vertice è del 94.1%, quella di presentazione podalica del 4.7%,

nell’1.2% dei casi si osserva un’altra presentazione (in particolare bregma e spalla) (tab 75 in

allegato).

.

La frequenza di presentazione podalica è superiore alla media regionale presso l’AUSL di Cesena

(5.1%) e le AOSP di Parma (10.4%), Reggio Emilia (6.5%) e Modena (5.3%).

Commento

Confronto 2003-2004 Sostanziale stabilità rispetto al 2003

Le variazioni osservate, nei diversi centri nascita, nella frequenza di presentazione podalica possono

essere ascritte, oltre che al caso o ad errori di compilazione del CedAP, ad una concentrazione delle

presentazioni podaliche in alcuni punti nascita dove p aticare il par o cesareo (indicato in questi casir t

t

, -

42)

e ad una diversa frequenza di ricorso a manovre per la versione cefalica.

Gli interventi efficaci di versione cefalica di feto in presentazione podalica comprendono, oltre a

moxibustione43 e agopuntura – infrequen i e circoscritte a realtà per il momento isolate - la versione

cefalica per manovre esterne44, ,45 46 attualmente offerta presso 7 punti nascita della Regione Emilia

Romagna (Fidenza, AOSP Reggio Emilia, Montecchio Emilia, AOSP Modena, Carpi, Pavullo nel

Frignano, Bologna (ospedale Maggiore).

42 Hofmeyr GJ, Hannah ME. Planned caesarean section for term breech delivery. The Cochrane Database of Systematic Reviews 2003; Issue 2 43 Coyle ME, Smith CA, Peat B. Cephalic version by moxibustion for breech presentation. The Cochrane Database of Systematic Reviews 2005; Issue 2 44 Hofmeyr GJ, Kulier R. External cephalic version for breech presentation at term. The Cochrane Database of Systematic Reviews 1996; Issue 1 45 Hofmeyr GJ. External cephalic version for breech presentation before term. The Cochrane Database of Systematic Reviews 1996; Issue 1 46 Hofmeyr GJ, Gyte G. Interventions to help external cephalic version for breech presentation at term. The Cochrane Database of Systematic

Reviews 2004; Issue 1

44

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Modalità del parto La modalità del parto è registrata nel CedAP per singolo neonato, essendo possibile, in caso di parto

plurimo, che i bambini possano nascere con diverse modalità. Poiché una diversa modalità di parto per i

singoli nati si registra in pochi casi, i dati sono stati analizzati conteggiando il parto una sola volta in caso

di gravidanza plurima.

Il 68.0% dei parti avviene per via vaginale, l’1.4% per via vaginale operativa (ventosa e forcipe), il 30.5%

per parto cesareo (tab. 76 in allegato).

valori di parto vaginale operativo più elevati della media regionale si registrano presso le AUSL di Parma (2.1%), Modena (2.7%), Forlì (2.9%) e l’AOSP di Parma (3.6%); sono riportati valori inferiori all’1% nelle AUSL di Imola (0.6%), Cesena (0.1%), e nelle AOSP di Ferrara (0.5%) e Modena (0.0%) valori di parti cesarei superiori alla media regionale si registrano presso le AUSL di Parma (37.1%), Reggio Emilia (32.3%), Imola (31.8%), Rimini (34.3%) e le AOSP di Parma (42.5%), Modena (32.0%), Bologna (33.5%) e Ferrara (35.1%).

Il CedAP distingue i parti cesarei “in travaglio” da quelli “fuori travaglio” e quelli urgenti da quelli non

urgenti. Dai dati delle AUSL di Imola, Ferrara, Ravenna e Cesena e delle AOSP di Parma, Reggio Emilia,

Bologna e Ferrara, tuttavia, non risultano, o risultano in misura solo marginale, tagli cesarei “urgenti fuori

travaglio”. Questo verosimile errore di classificazione rende difficile l’interpretazione dei dati.

i parti cesarei non urgenti

fuori travaglio (elettivi) costituiscono, a livello regionale, il 56.9% del totale dei parti cesarei

Analizzando la modalità del parto in relazione ad alcuni indicatori di vulnerabilità si rileva che:

45

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Distribuzione percentuale delle donne

secondo il titolo di studio e modalità del parto Durata della gravidanza

Titolo di studio vaginale cesareo operativo Totale

Laurea, Diploma Universitario 68.1% 30.4% 1,5% 100,0%

Diploma Scuola Media Superiore 68.2% 30.3% 1,5% 100,0%

Elementare, Media Inferiore 67,7% 30.8% 1,3% 100,0%

non si osservano differenze nel

ricorso al taglio cesareo in relazione alla scolarità della donna (tab. 77 in allegato)

Distribuzione percentuale delle donne secondo la cittadinanza e modalità del parto

Durata della gravidanza

Cittadinanza vaginale cesareo operativo Totale

italiana 67.2% 31.4% 1,4% 100,0%

straniera 71.1% 27,1% 1,7% 100,0%

la cittadinanza italiana risulta

significativamente associata ad un maggior ricorso al parto cesareo (OR: 1.23; IC 95%: 1.15-1.30) (tab. 78 in allegato)

Distribuzione percentuale delle donne secondo la parità e modalità del parto

Durata della gravidanza

Parità vaginale cesareo operativo Totale

primipare 67.0% 30.6% 2,4% 100,0%

multipare 69.3% 30.3% 1,7% 100,0%

non si osservano differenze nel

ricorso al taglio cesareo in relazione alla parità della donna

L’analisi multivariata (regressione logistica) sui soli parti singoli fornisce le seguenti associazioni

statisticamente significative:

Parto cesareo

età materna ≥35 anni versus 25-34 anni OR∧ = 1.52 (IC 95% 1.44-1.60) età materna <24 anni versus 25-34 anni OR∧ = 0.64 (IC 95% 0.59-0.70) scolarità materna medio bassa versus alta scolarità OR∧ = 1.20 (IC 95% 1.12-1.29) cittadinanza straniera versus italiana OR∧ = 0.91 (IC 95% 0.85-0.97)

(OR∧ aggiustati per classi di età, scolarità, stato civile e cittadinanza della madre)

Commento

Confronto 2003-2004 Sostanziale stabilità rispetto al 2003

Il tasso di parti cesarei registrato in Italia è il più elevato a livello mondiale; il tasso registrato in Emilia-

Romagna (31.1%) è marcatamente più elevato del limite superiore indicato dalle raccomandazioni

dell’OMS47.

I dati desunti dalle Schede di Dimissione Ospedaliera – e quindi dalla classificazione ICD-9 CM - si sono

rivelati non idonei a comprendere la natura del fenomeno ed a sintetizzare la complessa rete di fattori

47 Appropriate technology for birth. Lancet 1985;2:436-7

46

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che portano alla decisione di effettuare un parto cesareo, primariamente per la scarsa riproducibilità tra

professionisti diversi delle indicazioni all’intervento.

La classificazione alternativa di Robson, utilizzata nella sezione specifica del presente rappor o, presenta i

vantaggio di identificare, sulla base di dati anamnestici e clinici:

t l

- se la variabilità fra centri diversi nel tasso totale di parti cesarei è ascrivibile ad una diversa

composizione della popolazione assistita;

- le sottopopolazioni di donne gravide maggiormente rappresentate, nelle quali una riduzione del

ricorso al taglio cesareo si tradurrebbe in una riduzione del tasso totale di interventi.

Parto semplice e plurimo I parti plurimi costituiscono l’1.2% del totale (412) (tab. 79 in allegato).; valori inferiori alla media

regionale si osservano in tutte le AUSL eccetto Cesena (1.3%) e Rimini (1.7%). Non sono disponibili i

dati dell’Ospedale Maggiore di Bologna. Presso le AOSP i valori di parti plurimi sono costantemente

superiori al dato regionale e sono compresi tra l’1.6% dell’AOSP di Reggio Emilia e il 2% dell’AOSP di

Parma.

Il tasso di gravidanze plurime associato alla procreazione medico-assistita è di 22.1%.

Commento

Confronto 2003-2004 Sostanziale stabilità rispetto al 2003

47

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Presenza di una persona di fiducia della donna in sala parto Nel 88.7% dei casi la donna ha accanto a sé al momento del parto (esclusi i cesarei) una persona di

fiducia, rappresentata nel 92.0% dei casi dal padre del bambino, nel 6.4% da un familiare, nel

restante 1.6% da altra persona di fiducia della donna (tab. 80 in allegato).

L’analisi risulta condizionata dai dati dell’AOSP di Ferrara in quanto inattendibili (non vi sarebbe alcuna

persona di fiducia nel 70% dei casi).

Nel 11.3% dei casi non vi è alcuna persona accanto alla donna (valore che scende al 9.3 se si

escludono i dati dell’AOSP di Ferrara); valori superiori alla media regionale si registrano presso le AUSL

di Ferrara (19.5%), Piacenza (13.3%) e Parma (13.2%).

Commento

Confronto 2003-2004 Sostanziale stabilità rispetto al 2003

La presenza di una persona di fiducia accanto alla donna duran e il parto rappresenta un’importante

opzione per favorire il sostegno emotivo. Le donne che hanno un precoce e continuo supporto duran e

il travaglio, in particolare da persone che non appartengono allo staff ospedaliero, ricorrono meno

frequentemente all’analgesia al par o operativo vaginale e sono maggiormente soddisfatte della loro

esperienza

t

t

, t

.

48

48 Hodnett ED, Gates S, Hofmeyr G J, Sakala C. Continuous support for women during childbirth. The Cochrane Database of Systematic Reviews

2003, Issue 3

48

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Vitalità nati

Commento

Confronto 2003-2004 ? Non possibile il confronto

La cattiva qualità dei dati impedisce un’analisi della natimortalità ed il confronto con i dati del 2003 che

rappresentavano una stima (attraverso una indagine confidenziale del dato). Nel 2004 sono stati

registrati 84 nati morti cui potrebbero essere aggiunti altri 26 casi, scartati per la non correttezza della

codifica, che potrebbero tuttavia essere attribuiti a questa categoria (si avrebbe in tal modo una stima

del 3‰ di natimortali à). t

t

t

.

La rilevazione attraverso il CedAP del dato di natimortalità può contribuire in modo sos anziale alla

conoscenza del fenomeno, considerata la carenza degli altri flussi informativi dell’ISTAT. E’ in corso

un’iniziativa per migliorare la qualità delle pratiche assistenziali (percorso diagnostico e supporto alla

famiglia) che dovrebbe con ribuire al miglioramento della qualità dei dati.

Genere dei nati Risultano 18.496 bambini nati con genitali esterni maschili (51.0%) e 17.727 con genitali esterni

femminili (48.9%) (tab 81 in allegato). Sono segnalati 29 casi (0.1%) in cui i genitali esterni risultano,

al momento della nascita, indeterminati (12 di questi 29 casi sono registrati presso l’AUSL di Forlì).

una cattiva qualità della codifica è evidenziata dall’esistenza di una frequente discordanza tra sesso del neonato e aspetto dei genitali: - in 145 casi è codificato il sesso maschile e i

genitali femminili; - in 68 casi è codificato il sesso femminile e

genitali maschili.

Genitali esterni

femminili maschili

Femminile 17635 68 sesso

maschile 145 18337

49

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Peso alla nascita Il peso medio alla nascita è pari a 3281 grammi (10° centile 2660; 90° centile 3900).

Il tasso di neonati di peso inferiore ai 2500 grammi (nati di basso peso) è del 6.5%; il tasso di neonati

di peso inferiore ai 1500 g. (nati di peso molto basso) dell’1,1% (tab. 82 in allegato).

per la classe di peso inferiore ai

1500 grammi, il tasso di nati risulta superiore alla media regionale (1.1%) in tutte le AOSP e nel punto nascita di Rimini; di poco superiori alla media i dati dei punti nascita di Bologna Maggiore e Cesena (1.2%)

andamento sovrapponibile si osserva per la classe di peso compreso tra 1500 e 2499 grammi. Un valore inusualmente elevato (6.1%) si osserva presso il punto nascita di Imola

Questi dati confermano una tendenza alla centralizzazione delle nascite di peso basso o molto basso verso i centri che assistono neonati di peso inferiore ai 1500 grammi e partecipano al Registro pretermine della Emilia-Romagna.

Distribuzione percentuale dei neonati secondo peso neonatale e luogo

del parto

Peso neonatale (grammi) Luogo del parto

<1000 1000-1499 1500-2499 ≥2500 Totale

AUSL Piacenza 0,2% 0,2% 5,1% 94,5% 100,0%

AUSL Parma 0,1% 0,0% 4,2% 95,7% 100,0%

AUSL Reggio Emilia 0,1% 0,1% 3,5% 96,4% 100,0%

AUSL Modena 0,0% 0,1% 3,4% 96,4% 100,0%

AUSL Bologna 0,5% 0,4% 4,4% 94,7% 100,0%

AUSL Imola 0,0% 0,1% 6,1% 93,8% 100,0%

AUSL Ferrara 0,2% 0,1% 2,8% 96,9% 100,0%

AUSL Ravenna 0,1% 0,3% 4,1% 95,5% 100,0%

AUSL Forlì 0,2% 0,5% 4,7% 94,6% 100,0%

AUSL Cesena 0,7% 0,5% 4,6% 94,2% 100,0%

AUSL Rimini 0,6% 1,0% 6,3% 92,2% 100,0%

AOSP. Parma 1,1% 1,2% 7,8% 89,8% 100,0%

AOSP. Reggio Emilia 0,7% 0,8% 6,5% 92,0% 100,0%

AOSP. Modena 0,6% 1,2% 7,2% 91,0% 100,0%

AOSP. Bologna 0,7% 1,1% 7,5% 90,7% 100,0%

AOSP. Ferrara 1,3% 1,6% 8,7% 88,5% 100,0%

Totale 0,5% 0,6% 5,4% 93,5% 100,0%

Un ulteriore contributo alla valutazione di efficacia del modello Hub&Spoke di regionalizzazione delle

cure perinatali è costituito dai casi di neonati di peso molto basso nati al di fuori di centri attrezzati per

le cure intensive neonatali. La frequenza di questo evento è 9.7% (16 sui 165) per i nati di peso

inferiore ai 1000 grammi, 8.2% (18 su 219) per i nati di peso compreso tra 1000-1499 grammi.

Distribuzione percentuale delle donne secondo il titolo di studio e peso neonatale

Peso neonatale (grammi)

Titolo di studio <1500 1500-2499 ≥ 2500 Totale

Laurea, Diploma Universitario 0.9% 4,8% 94,4% 100,0%

Diploma Scuola Media Superiore 1.0% 5,4% 93,5% 100,0%

Elementare, Media Inferiore 1,2% 5,7% 93,1% 100,0%

in donne con scolarità medio-bassa si osserva (tab. 83 in allegato) un rischio significativo (rispetto a quelle con alta scolarità) di partorire nati di peso: - inferiore ai 1500 grammi (OR

1.43; IC 95% 1.06-1.94); - tra 1500-2499 g (OR 1.25; IC

95% 1.10-1.42);

Distribuzione percentuale delle donne secondo la cittadinanza e peso neonatale

Peso neonatale (grammi)

Cittadinanza <1500 1500-2499 ≥ 2500 Totale

italiana 1,0% 5,4% 93,7% 100,0%

straniera 1.3% 5,5% 93,2% 100,0%

in donne con cittadinanza straniera si osserva (tab. 84 inallegato) un rischio significativo di partorire nati di peso:

- inferiore ai 1500 grammi (OR 1.37; IC 95% 1.07-1.74);

Per la classe di peso 1500-2499 g l’associazione non risulta significativa

50

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Distribuzione percentuale delle donne secondo la parità e peso neonatale

Peso neonatale (grammi)

Parità <1500 1500-2499 ≥ 2500 Totale

primipare 1.3% 6,4% 92,3% 100,0%

multipare 0.8% 4,2% 95,0% 100,0%

in donne primipare si osserva un rischio significativo di partorire nati di peso: - inferiore ai 1500 grammi

(OR 1.67; IC 95% 1.35-2.07);

- tra 1500-2499 g (OR 1.55; IC 95% 1.41-1.70);

L’analisi multivariata (regressione logistica) sui soli parti singoli fornisce le seguenti associazioni

statisticamente significative:

Peso inferiore ai 2500 grammi

età materna ≥35 anni versus 25-34 anni OR∧ = 1.21 (IC 95% 1.09-1.36) scolarità materna medio bassa versus alta scolarità OR∧ = 1.38 (IC 95% 1.18-1.60) scolarità materna medio alta versus alta scolarità OR∧ = 1.21 (IC 95% 1.05-1.40) stato civile non coniugata versus coniugata OR∧ = 1.28 (IC 95% 1.14-1.42)

(OR∧ aggiustati per classi di età, scolarità, stato civile e cittadinanza della madre)

t

Poiché sono stati rilevati casi di incongruenza tra peso neonatale ed età gestazionale (tab. sottos ante),

è stata privilegiata l’analisi per peso alla nascita.

Distribuzione dei nati secondo età gestazionale e peso neonatale

Peso neonatale Età gestazionale

< 1.000 1.000-1.499 1.500-2.499 ≥ 2.500 totale

< 24 sett. 33 1 . 5 39

da 25 a 27 72 23 3 9 107

da 28 a 30 37 90 55 19 201

da 31 a 33 5 74 298 57 434

da 34 a 36 . 20 838 1.277 2.135

da 37 a 39 7 4 648 16.656 17.315

da 40 a 41 6 2 97 14.635 14.740

>= 42 sett. 1 . 10 1.087 1.098

Totale 161 214 1.949 33.745 36.069

risultano 775 i neonati a termine di basso peso (compresi 20 casi, verosimilmente inattendibili, con peso <1500 g). Costituiscono il 2.1% del totale dei nati e questo tasso potrebbe essere assunto come stima approssimativa dei nati di basso peso per età gestazionale

risultano 1367 i neonati pretermine di peso >2500 g (compresi 33 casi, verosimilmente inattendibili, di età gestazionale inferiore alle 31 settimane e di peso >2500 g). Si osservano 1277 nati tra 34 e 36 settimane di età gestazionale, che rappresentano il 59.8% dei nati in questa fascia di età gestazionale

Commento

Confronto 2003-2004 Sostanziale stabilità rispetto al 2003

51

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Il tasso di nati a basso peso (sotto i 2500 g) calcolato sulla base dei CedAP è 6.5% e risulta più elevato

di quello desumibile analizzando i DRG di nascita pretermine (in base al peso) delle Schede di

Dimissione Ospedaliera49 (SDO) relative al 2004 (5.5%). Le ragioni di questa difformità, che può influire

significativamente nell’analisi degli esiti perinatali, vanno probabilmente ricercate nella procedura di

assegnazione dei DRG, che tiene con o anche di altri fattori.

t

t

Si è confermata l’associazione tra primiparità e fattori di vulnerabilità, quali la bassa scolarità e la

cittadinanza straniera, con un aumentata incidenza di nascite di basso peso.

Il ruolo assunto dal basso peso quale indicatore associato agli esi i negativi in termini di morbosità e

mortalità in epoca neonatale e in epoca successiva riguarda soprattutto i nati di peso inferiore ai 1500

grammi; si rimanda quindi al Rapporto sulla nascita pretermine della Regione Emilia-Romagna per

un’analisi più dettagliata.

49 Elaborazione su dati Reportistica dinamica SDO - Regione Emilia-Romagna. Analisi DRG per “neonati gravemente immaturi”, “prematurità con o

senza affezioni maggiori” (anno 2004 – ricoveri in Emilia-Romagna). URL: http:/www. regione.emilia-romagna.it/sas/nosologiche/dinamica.htm (ultimo accesso 18.11.2005)

52

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Punteggio di Apgar a 5’ e rianimazione neonatale Errori nella immissione dei dati non permettono di distinguere il punteggio di Apgar a 5’ uguale a zero

dalla mancanza dell’informazione (tab. 85 in allegato). Escludendo questo dato dall’analisi, si osserva

un punteggio di Apgar suggestivo di importante sofferenza (punteggio ≤3) nello 0.1% dei nati; una

modesta sofferenza (punteggio 4-7) nell’1.2%; un punteggio normale (8-10) nel 98.7%.

si osserva nella attribuzione del punteggio una eterogeneità non sempre associata alla diversa complessità della casistica afferente ai punti nascita; ad esempio, la frequenza di nati con punteggio <7 (grave o modesta sofferenza) risulta maggiore presso la AUSL di Modena (1.4%) rispetto all’AOSP di Reggio Emilia (0.8%)

nel confronto tra AOSP si osservano

Aziende (Bologna e Ferrara) con assenza assoluta di casi di sofferenza grave (punteggio ≤3)

Distribuzione percentuale dei neonati secondo luogo di evento e punteggio di Apgar

Punteggio di Apgar Luogo del parto

1-3 4-7 8-10 Totale

AUSL Piacenza 0,1% 0,8% 99,1% 100,0%AUSL Parma 0,6% 99,4% 100,0%AUSL Reggio Emilia 0,5% 99,4% 100,0%AUSL Modena 1,4% 98,5% 100,0%AUSL Bologna 0,1% 0,9% 99,0% 100,0%AUSL Imola 0,6% 99,4% 100,0%AUSL Ferrara 0,5% 99,5% 100,0%

AUSL Ravenna 0,3% 0,5% 99,2% 100,0%AUSL Forlì 1,1% 98,9% 100,0%AUSL Cesena 0,1% 0,7% 99,2% 100,0%AUSL Rimini 0,4% 99,5% 100,0%AOSP Parma 0,5% 2,5% 96,9% 100,0%AOSP Reggio Emilia 0,1% 0,7% 99,2% 100,0%AOSP Modena 0,2% 2,1% 97,8% 100,0%AOSP Bologna 1,5% 98,5% 100,0%AOSP Ferrara 3,8% 96,2% 100,0%Totale 0,1% 1,2% 98,7% 100,0%

Il 2.6% dei neonati è stato sottoposto a rianimazione neonatale, l’1.5% tramite ventilazione manuale

e lo 1.1% tramite intubazione (tab. 86 in allegato).

53

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ampia variabilità nel ricorso alla

ventilazione manuale si osserva sia tra AUSL (da 0.2% di Reggio Emilia a 2.2% di Imola) che tra AOSP o punti nascita che assistono nati pretermine (da 0.7% dell’AOSP di Bologna a 3% dell’AUSL della stessa città)

ampia variabilità tra AOSP o punti nascita che assistono nati pretermine si osserva anche nella intubazione neonatale (da 0.5% dell’AOSP di Reggio Emilia a 7.8% dell’AOSP di Ferrara)

Distribuzione percentuale dei neonati secondo luogo di evento e manovre di rianimazione neonatale

Manovre di rianimazione Luogo del parto

ventilazione intubazione nessuna manovra

Totale

AUSL Piacenza 0,5% 0,4% 99,1% 100,0% AUSL Parma 0,9% 0,5% 98,6% 100,0% AUSL Reggio Emilia 0,2% 0,2% 99,6% 100,0% AUSL Modena 2,1% 0,4% 97,5% 100,0% AUSL Bologna 3,0% 0,5% 96,5% 100,0% AUSL Imola 2,2% 0,5% 97,3% 100,0% AUSL Ferrara 1,3% 0,3% 98,4% 100,0%

AUSL Ravenna 1,2% 0,4% 98,4% 100,0% AUSL Forlì 1,2% 0,5% 98,3% 100,0% AUSL Cesena 2,2% 0,6% 97,2% 100,0% AUSL Rimini 0,9% 0,4% 98,6% 100,0% AOSP Parma 1,2% 4,1% 94,7% 100,0% AOSP Reggio Emilia 1,2% 0,5% 98,3% 100,0% AOSP Modena 2,0% 1,9% 96,1% 100,0% AOSP Bologna 0,7% 0,8% 98,5% 100,0% AOSP Ferrara 1,4% 7,8% 90,8% 100,0% Totale 1,5% 1,1% 97,5% 100,0%

Analizzando il ricorso alle manovre di rianimazione in relazione alla classe di peso neonatale si osserva

(tabella 87 in allegato) che:

- l’intubazione è stata riportata nel 52.7% dei nati di peso inferiore ai 1000 g; nel 19.6% di quelli di

peso compreso tra 1000-1499 g; nel 4.1% di quelli di peso tra 1500-2499 g e solo nello 0.5% di

nati con peso superiore ai 2500 g.

- la ventilazione manuale è stata riportata, per le stesse classi di età, in 11.5%, 18.7%, 4.8% e

1.5% dei casi.

Commento

Confronto 2003-2004 Sostanziale stabilità rispetto al 2003

Il punteggio di Apgar, pur con i limiti di riproducibilità che lo caratterizzano, mantiene un importante

ruolo quale indicatore della sofferenza feto-neonatale50.

La variabilità osservata nelle manovre di rianimazione neonatale, nonostante la presenza di

raccomandazioni internazionali51, è stata rilevata in studi di audit clinico52 nonché nel Rapporto nascita

pretermine della Regione Emilia-Romagna (relativo ai nati del 2003).

50 Papile LA. The Apgar score in the 21st century. N Engl J Med. 2001;344:519-20 51 Niermeyer S, Van Reempts P, Kattwinkel J, Wiswell T, Burchfield D, Saugstad OD, Milner A, Knaebel S, Perlman J, Azzopardi D, Gunn A, Boyle

R, Toce S, Solimano A; American Heart Association; International Liaison Committee on Resuscitation. Resuscitation of newborns. Ann Emerg Med. 2001;37(4 Suppl):S110-25

52 Mitchell A, Niday P, Boulton J, Chance G, Dulberg C. A prospective clinical audit of neonatal resuscitation practices in Canada. Adv Neonatal Care 2002;2:316-26

54

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Le malformazioni al momento della nascita I soggetti con malformazione risultano 206 e rappresentano lo 0.57% del totale dei nati (tab. 88 in

allegato). Vi sono realtà che non segnalano alcuna malformazione (AUSL di Ferrara, Ravenna e Forlì);

solo nelle AUSL di Cesena (1.0%), Rimini (1.4%) e AOSP di Parma (1.2%) e Bologna (1.4%) si supera

il valore dell’1% di malformati registrati.

Commento

Confronto 2003-2004 Sostanziale stabilità rispetto al 2003

t

t t

l

( ,

i

Allo stato attuale la registrazione delle malformazioni è effettuata in sala parto e ciò significa che non

vengono rilevate quelle malformazioni che si evidenziano a un più atten o esame obiettivo o nei primi

giorni di vita. Da questo limite deriva il rela ivo basso tasso di incidenza osserva o (nonché la

variabilità tra i diversi Centri).

E’ in corso un confronto tra i dati registrati dal CedAP e quelli rilevati dal Registro Malformazioni

Congenite del ’Emilia-Romagna (IMER), che ha finora permesso di rilevare che:

- una serie di casi registrati dal CedAP non sono riportati dal Registro (che essendo su base

volontaria non copre la totalità degli eventi);

- una parte dei soggetti con malformazioni rilevati dal Registro non lo sono dal CedAP per i limiti

sopraenunciati.

La modifica delle modalità di rilevazione delle malformazioni attraverso il CedAP, ipotizzandone una

“chiusura” da parte del pediatra e in decima giornata di vita, potrebbe determinare un significativo

miglioramento nella qualità dei dati

- consentendo di rilevare anche le malformazioni (ad esempio cardiache) che possono evidenziarsi

e/o essere diagnosticate nelle ore successive alla nascita;

- garantendo la possibilità di meglio definire la diagnosi, attraverso le indagini necessarie ad

evidenziare se la malformazione diagnosticata alla nascita sia associata ad altre quadri sindromici

malformazion complesse);

- rendendo possibile un utilizzo dei codici della classificazione (ICD-9) più accurato di quello

attualmente possibile, da parte dell’ostetrica, in sala parto.

55

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56

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I PARTI CESAREI IN EMILIA-ROMAGNA, 2004

Premessa

L’Italia è il paese con il tasso di tagli cesarei (TC) probabilmente più elevato del mondo (35.8% nel 200353),

preceduto forse in questa classifica solo da Cile54 e Grecia55, paesi per i quali mancano rilevazioni complete. Non è

stato raggiunto un consenso su quale dovrebbe essere il tasso ideale di TC, ma la ampia variabilità osservata fra aree

geografiche e fra punti nascita all’interno delle stesse aree geografiche indica l’esistenza di incertezza clinica e la

presenza di determinanti non medici del ricorso all’intervento56. Il continuo incremento nel ricorso al TC registrato

globalmente non può essere infatti spiegato da un contemporaneo aumento della frequenza di complicazioni

ostetriche della gravidanza o del travaglio-parto57. Un contributo rilevante viene attribuito all’incremento di TC elettivi

(TCe), che comprendono una frazione di TC i cui determinanti non sono clinici58. Negli Stati Uniti, utilizzando per la

classificazione dodici codici ICD-9-CM, dopo esclusione delle donne che avevano avuto un travaglio e di quelle con

pregresso taglio cesareo, è risultato un aumento di TCe da 19.7% di tutti i parti cesarei in 1994 a 28.3% in 2001, un

incremento di circa 43.6%59. I TCe eseguiti in donne multigravide con precedente TC forniscono un ulteriore apporto

al totale dei TCe.

Non è possibile conoscere la percentuale complessiva di TCe nel nostro paese; il modello nazionale di Certificato di

assistenza al parto (CedAP) contempla la distinzione fra taglio cesareo d’elezione e in travaglio, ma il dato è stato

elaborato solo a livello di alcune Regioni e non centralmente. Nella Provincia Autonoma di Trento, nel 2001, sul totale

di 5.030 neonati residenti, è stato registrato un tasso di TCe di 11.8% (TC totale 26,0%; TC urgente 14.3%)60. In

Veneto, nel 2002, sono stati registrati 18.3% TCe, con una inversione del rapporto TC elettivo/TC non elettivo

rispetto alla Provincia Autonoma di Trento (TC totale 29.4%; TC in travaglio 11,1%. Dati elaborati su 91.2% dei

nati)61. I CedAP 2004 dell’Emilia-Romagna registrano un tasso complessivo di TC di 30.5%, la maggioranza dei quali

(56.4%) classificati come TCe (non urgenti fuori travaglio).

In questo Rapporto sulla nascita, per analizzare i dati sugli interventi di TC effettuati in Emilia-Romagna nel 2004 (in

particolare sugli interventi di TC nelle donne con pregresso TC) si è scelto di utilizzare la classificazione di Robson62,

che permette di superare i limiti conseguenti alla categorizzazione delle indicazioni al TC derivata dall’utilizzo delle

schede di dimissione ospedaliera (SDO). Uno degli obiettivi della classificazione di Robson è mettere a disposizione

degli interessati un numero limitato e riproducibile di classi di popolazione comparabili fra aree o punti nascita diversi.

Per favorire questo confronto, in questo Rapporto le osservazioni sono state condotte – oltre che in generale - dopo

avere suddiviso i punti nascita in tre gruppi, ognuno dei quali con similare volume di attività.

53 Ministero della salute. Dipartimento della qualità. Direzione generale sistema informativo. Certificato di assistenza al parto (CeDAP). Analisi dell’evento nascita – anno 2003. Roma: Ministero della salute; 2005 54 Belizàn JM et al. Rates and implications of caesarean sections in Latin America: ecological study. BMJ 1999;319:1397–402 55 Mossialos E, Allin S, Karras K, Davaki K. An investigation of Caesarean sections in three Greek hospitals: the impact of financial incentives and convenience. Eur J Public Health 2005;15:288-95 56 Thomas J, Paranjothy S, Royal College of Obstetricians and Gynaecologists: Clinical Effectiveness Support Unit. The National Sentinel Caesarean Section Audit Report. London: RCOG Press, 2001. 57 Bell JS, Campbell DM, Graham WJ, Penney GC, Ryan M, Hall MH. Can obstetric complications explain the high levels of obstetric interventions and maternity service use among older women? A retrospective analysis of routinely collected data. BJOG 2001;108:910-8 58 Basevi V, Baronciani D. Taglio cesareo elettivo: epidemiologia e tendenze. In: Alberico S, Wiesenfeld U. Taglio cesareo. Dalle linee guida al caso clinico. Trieste: Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia; 2004. pagg. 11-26 59 Meikle SF, Steiner CA, Zhang J, Lawrence WL. A national estimate of the elective primary cesarean delivery rate. Obstet Gynecol 2005;105:751-6 60 Piffer S, Franchini S, Gentilini M , Moghadam PF, Bianchi L, Cappelletti M, Kaisermann D, D'Alpaos A, Odorizzi R. Osservatorio Epidemiologico - Direzione Promozione ed Educazione alla salute - Azienda Provinciale per i servizi sanitari Trento. Relazione sullo stato del Servizio Sanitario Provinciale - Rapporto epidemiologico. Trento: Provincia Autonoma di Trento - Assessorato alle Politiche sociali e alla salute; 2003. Pag. 91-129. URL: http://www.trentinosalute.com/UploadDocs/450_cap04.pdf (ultimo accesso 14.11.05) 61 Unità di Epidemiologia e Medicina di Comunità del Dipartimento di Pediatria dell’Università di Padova e dell’Azienda Ospedaliera di Padova. Osservatorio Regionale della Patologia in età Pediatrica. URL: http://www.osservabimbo.it/mappasito_colori.htm (ultimo accesso 14.11.05) 62 Robson MS. Can we reduce the caesarean section rate? Best Pract Res Clin Obstet Gynaecol 2001;15:179-94

57

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La classificazione di Robson

“I tassi di taglio cesareo (TC) possono essere in alcuni casi troppo elevati, in altri troppo bassi. Il tasso sarà

determinato in relazione al raggiungimento dell’obiettivo del benessere materno e fetale, deriverà da una decisione

locale e potrà variare nei diversi contesti. [Ma] un tasso potrà essere considerato appropriato solo se sarà disponibile

un’informazione che lo spieghi e lo giustifichi”63. La classificazione dei TC ha quindi la finalità di trasformare i dati in

informazioni utili a processi di audit e di miglioramento clinico.

Sono documentati i limiti della categorizzazione delle indicazioni al TC utilizzando le SDO e, quindi, il sistema ICD-9-

CM, in particolare la ridotta concordanza nella definizione diagnostica64. La frequenza di TC può essere descritta in

maniera riproducibile e maggiormente analitica utilizzando la classificazione di Robson, nella quale i tassi di TC sono

categorizzati sulla base delle caratteristiche della popolazione e distribuiti in 10 classi definite da: parità, numero dei

feti, anamnesi ostetrica, età gestazionale e decorso di travaglio e parto (tabella I) .

Tabella I: Elementi ostetrici e relativi parametri

Elementi ostetrici Parametri

Categoria di gravidanza - gravidanza singola: presentazione cefalica, podalica, obliqua o traversa

- gravidanza multipla

Anamnesi ostetrica - madre nullipara

- madre multipara (con o senza cicatrici uterine)

Andamento del travaglio e parto

- parto spontaneo

- parto indotto

- TC prima del travaglio (elettivo o urgente)

Età gestazionale - età gestazionale in settimane compiute al momento del parto

Da: Robson10, modificata

Le classi così composte sono mutuamente esclusive, totalmente inclusive, facili da costruire e semplici da utilizzare

(tabella II).

Tabella II: Classificazione di Robson

Classe

I Nullipare, singolo cefalico, ≥37 settimane, travaglio spontaneo

II Nullipare, singolo cefalico, ≥37 settimane, travaglio indotto o TC prima del travaglio

III Multipare (escluso precedente TC), singolo cefalico, ≥37 settimane, travaglio spontaneo

IV Multipare (escluso precedente TC), singolo cefalico, ≥37 settimane, travaglio indotto o TC prima del travaglio

V Precedente TC, singolo cefalico, ≥37 settimane

VI Nullipare, presentazione podalica (incluso precedente TC)

VII Multipare, presentazione podalica (incluso precedente TC)

VIII Gravidanze multiple (incluso precedente TC)

IX Presentazioni anomale (incluso precedente TC)

X Pretermine (≤ 36 settimane), presentazione cefalica (incluso precedente TC)

Da: Robson10, modificata

63 Robson MS 2001 cit 64 Korst LM, Gregory KD, Gornbein JA. Elective primary caesarean delivery: accuracy of administrative data. Paediatr Perinat Epidemiol 2004;18:112-9

58

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I dati della Regione Emilia-Romagna secondo la classificazione di Robson

Utilizzando questa classificazione, è possibile stabilire il peso percentuale di ciascuna classe sul totale della

popolazione che partorisce: in figura 1 è riportata la distribuzione per l’Emilia-Romagna delle classi per l’anno 2004.

Analogamente si può determinare il peso percentuale che ciascuna classe assume rispetto alla totalità dei TC (figura

2).

Figura 1. Distribuzione percentuale delle donne che hanno partorito nelle 10 classi di Robson. Emilia-Romagna, 2004

Figura 2. Percentuale di TC in ciascuna delle 10 classi di Robson. Emilia-Romagna, 2004

Alcune classi, caratterizzate da una percentuale di popolazione elevata rispetto al totale delle donne che partoriscono,

contribuiscono in minima misura al totale dei TC (ad esempio: classe III); altre, il cui peso in termini di popolazione è

assai ridotto, contribuiscono in modo rilevante al totale dei TC (ad esempio: classe V) (figura 3). Il contributo

maggiore al dato complessivo di TC si osserva, in ordine decrescente, nelle classi II, V, IV, I e X.

Figura 3. Contributo percentuale di ogni classe di Robson al totale delle partorienti e al totale dei TC. Emilia-Romagna, 2004

Classe Robson

Contributo % al tot. parti

Contributo % al tot. TC

I 30,6% 10,6%

II 16,1% 26,4%

III 25,4% 2,7%

IV 8,5% 11,7%

V 7,1% 20,0%

VI 2,6% 8,0%

VII 1,5% 4,5%

VIII 1,2% 3,2%

IX 1,1% 2,6%

X 5,9% 10,3%

TOT 100% 100%

I pesi delle singole classi possono variare fra un punto nascita e un altro, determinando tassi complessivi di TC

diversi. Ad esempio, il tasso atteso di TC è più elevato nei punti nascita con percentuale di popolazione in classe V

(precedente TC, feto singolo cefalico, ≥37 settimane) superiore a quella di altri punti nascita.

Se due punti nascita presentano in una medesima classe una percentuale di popolazione sovrapponibile, ma

differenti tassi di TC, si può formulare l’ipotesi che la differenza osservata sia attribuibile, oltre che alla normale

variabilità clinica, a comportamenti assistenziali diversi.

59

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La classificazione di Robson e il confronto tra i diversi punti nascita della Regione Emilia-Romagna

Dall’analisi per singoli punti nascita sono stati esclusi i punti nascita con meno di 150 parti l’anno (Porretta Terme,

Villa Erbosa, Villa Regina, Comacchio, Domus Nova, Villa Maria).

Per evidenziare la dispersione dei valori determinata sia dalla percentuale di popolazione appartenente alle singole

classi che dai relativi tassi di cesarizzazione, la prima lettura dei dati utilizza immagini con valori costanti in ascissa e

ordinata.

nella maggioranza dei punti nascita: - la popolazione è presente in una

percentuale variabile di 23.8%-39.9% del totale dei parti

- la frequenza dei TC è 5%-20% in un punto nascita si osserva bassa percentuale di popolazione (circa 15%) ed elevato tasso di TC (circa 30%)

Classe I di Robson: donne nullipare, parto a termine, travaglio spontaneo, feto singolo, presentazione cefalica.

- la popolazione è presente in una percentuale variabile di 8.8%-24.3% del totale dei parti

- la frequenza dei TC è 29.5%-82.3%

Classe II di Robson: donne nullipare, parto a termine, travaglio indotto o TC prima del travaglio, feto singolo, presentazione cefalica.

- la popolazione è presente in una

Classe III di Robson: donne pluripare, parto a termine, travaglio spontaneo feto singolo, presentazione cefalica.

percentuale variabile di 18.7%-34.1% del totale dei parti

- la frequenza dei TC presenta, tranne che in cinque punti nascita, valori inferiori a 5%

60

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nella maggioranza dei punti nascita: - la popolazione è presente in una

percentuale variabile di 5.2%-15% del totale dei parti

- la frequenza dei TC è 13.8%-8%

uperiori (70.5% e 83.3%) si no in due punti nascita

nella quasi totalità dei punti nascita: - la popolazione è presente in una

percentuale variabile di 5%-13% del totale dei parti

- la frequenza dei TC è 61.2%-100%

Classe V di Robson: pregresso taglio cesareo, parto a termine, feto singolo, presentazione cefalica.

nella quasi totalità dei punti nascita: - la popolazione è presenta in una

percentuale inferiore a 4% - la frequenza dei TC è 90%-100% In un punto nascita si registra un tasso di

Classe VI di Robson: donne nullipare feto singolo, presentazione podalica.

TC di poco superiore a 60%

nella quasi totalità dei punti nascita: - la popolazione è presenta in una

percentuale inferiore a 2.4% - la frequenza dei TC è 81.8%-

100%

Classe VII di Robson: donne pluripare feto singolo, presentazione podalica.

62. Valori sregistra

Classe IV di Robson: donne pluripare, parto a termine, travaglio indotto o TC prima del travaglio feto singolo, presentazione cefalica.

In un punto nascita, in cui la popolazione è presente in 4% di tutti i parti, si registra un tasso di TC di 60%

61

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- la popolazione è presenta in una

percentuale inferiore a 2% - la frequenza dei TC è 50%-100%

Classe VIII di Robson: gravidanze multiple

nella maggioranza dei punti nascita: - la popolazione è presente in una

percentuale inferiore a 2.3% di tutti i parti

- la frequenza dei TC è 60%-100%

Classe IX di Robson: feto singolo, presentazione anomala

In due punti nascita si registra una percentuale di popolazione di 6.5% e 7% In quattro punti nascita si registrano tassi di TC ≤50%

nella maggioranza dei punti nascita: - la popolazione è presente in una

percentuale di 2.6%-7.8% di tutti i parti

- la frequenza dei TC è 27.9%-67.1%

Classe X di Robson: feto singolo, presentazione cefalica, pretermine

In due punti nascita si registrano percentuali superiori di popolazione presente (9.5% e 11%) e frequenza di TC (74.2% in entrambi)

62

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I dati della Regione Emilia-Romagna secondo la classificazione di Robson e le dimensioni del punto nascita

Escludendo dall’analisi i punti nascita con meno di 150 parti l’anno (Porretta Terme, Villa Erbosa, Villa Regina,

Comacchio, Domus Nova, Villa Maria), i centri sono stati classificati in tre gruppi secondo il numero di parti effettuati

nel 2004 (dati SDO); ogni punto nascita è stato contrassegnato con un numero (tabella I I). I

Tabella III. Classificazione dei punti nascita per numero di eventi/anno nel 2004.

Punto nascita parti/anno gruppo numero

Piacenza 1.332 B 1

Fiorenzuola d'Arda 693 A 2

Fidenza 495 A 3

Borgo Val di Taro 186 A 4

Città di Parma 335 A 5

Guastalla 793 A 6

Montecchio Emilia 900 B 7

Scandiano 843 B 8

Castelnovo ne' Monti 226 A 9

Carpi 1.546 B 10

Mirandola 637 A 11

Sassuolo 739 A 12

Pavullo nel Frignano 603 A 13

Bentivoglio 1.043 B 14

Ospedale Maggiore - Bologna 2.792 C 15

Imola 1.098 B 16

Ospedale del Delta 542 A 17

Cento 657 A 18

Ravenna 1.078 B 19

Lugo 1.103 B 20

Faenza 852 B 21

Forlì 1.327 B 22

Cesena 2.268 C 23

Rimini 2.494 C 24

Ospedali Riuniti - Parma 2.492 C 25

S.Maria Nuova – Reggio Emilia 2.385 C 26

Policlinico - Modena 3.023 C 27

S.Orsola-Malpighi - Bologna 3.653 C 28

Arcispedale S. Anna - Ferrara 1.347 B 29

gruppo A: punti nascita con numero di parti compresi tra 150-799 gruppo B: punti nascita con numero di parti compresi tra 800-1999 gruppo C: punti nascita con numero di parti superiore a 1999

Vengono di seguito descritti i tassi di TC registrati in ognuna delle classi di Robson nei singoli punti nascita, ciascuno

dei quali incorporato nel gruppo di appartenenza. Per facilitare la lettura è stata scelta una scala di valori in ascissa

e/o in ordinata diversa per ogni classe.

63

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I classe di Robson: nullipare, singolo cefalico, ≥37 settimane, travaglio spontaneo

150-799 parti/anno

Il tasso med

In tutti i gr

dispersione

(dall’1.7% a

popolazione

Gruppo A

Punto nascita

Percentuale popolazione

Frequenza cesarei

2 34,4% 12,7% 3 33,2% 5,0% 4 29,1% 9,4% 5 15,7% 27,5% 6 30,6% 11,6% 9 23,9% 3,8% 11 30,5% 11,2% 12 25,4% 17,1% 13 39,9% 7,5% 17 31,3% 17,8% 18 31,7% 4,9%

Punto Percentuale Frequenza 800-1999 parti/anno

u

Gruppo B

nascita popolazione cesarei 1 34,8% 10,2% 7 23,8% 18,1% 8 31,2% 8,9% 10 31,4% 9,5% 14 34,7% 16,1% 16 28,3% 12,7% 19 35,3% 10,4% 20 39,7% 10,4% 21 35,8% 13,6% 22 29,7% 8,6% 29 32,5% 8,2%

C ≥2000 parti/anno

Gruppo

Punto nascita

Percentuale popolazione

Frequenza cesarei

15 31,8% 3,2% 23 30,2% 1,7% 24 28,4% 9,1% 25 27,8% 15,6% 26 29,5% 7,3% 27 25,9% 12,0% 28 31,3% 17,9%

io di TC risulta inferiore nel gruppo C (9.9%) rispetto ai due gruppi A e B (11.1%).

ppi si osserva variabilità nel tasso di TC tra i diversi punti nascita; nel gruppo C si rileva una minore

nei valori percentuali della popolazione (tra 25.9% e 31.8%), ma una ampia variabilità nel tasso di TC

l 17.9%). Nel confronto tra gruppo A e B, a fronte di un’eguale dispersione dei valori percentuali di

, il gruppo B presenta una minore variabilità nel tasso di TC.

64

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II classe di Robson: nullipare, singolo cefalico, ≥37 settimane, travaglio indotto o TC prima del travaglio

Punto nascita

Percentuale popolazione

Frequenza cesarei

2 13,1% 54,4% 3 12,2% 50,8% 4 15,9% 75,9% 5 24,3% 82,3% 6 20,1% 49,0% 9 18,5% 63,4% 11 10,5% 51,7% 12 17,8% 55,7% A 150-799 parti/anno

Il tasso di TC r

Nel gruppo C

inclusa in ques

In una analisi

indotto, il tass

gli estremi, il t

Gruppo

13 8,8% 29,5% 17 14,2% 54,9% 18 15,5% 45,5%

Punto nascita

Percentuale popolazione

Frequenza cesarei

1 12,8% 55,3% 7 21,9% 46,6% 8 20,1% 46,1% 10 16,0% 42,7% 14 13,3% 57,4% 16 20,8% 40,3% 19 11,7% 38,4% 20 11,3% 40,7% 21 10,3% 56,9% 22 19,5% 54,2% 29 17,0% 60,2%

B 800-1999 parti/anno

C ≥2000 parti/anno

Gruppo

Gruppo

Punto nascita

Percentuale popolazione

Frequenza cesarei

15 16,2% 40,1% 23 16,1% 39,9% 24 16,4% 52,2% 25 16,2% 69,2% 26 14,7% 43,4% 27 17,1% 49,8% 28 18,4% 45,9%

isulta superiore nel gruppo A (54.7%) rispetto al gruppo B (48.9%) e al gruppo C (48.5%).

si osservano, rispetto agli altri due gruppi, una minore variabilità sia nella percentuale di popolazione

ta classe (14.7%-17.1%), sia (escludendo il punto nascita 25) nella percentuale di TC (40.1%-52.2%).

per sottoclasse, fra le nullipare con feto singolo cefalico a età gestazionale ≥37 settimane e travaglio

o di TC risulta superiore nel gruppo B (28.5%) rispetto ai gruppi A (23.6%) e C, nel quale, eliminando

asso si attesta nel range 21.4%-27.1%.

65

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III classe di Robson: multipare (escluso precedente TC), singolo cefalico, ≥37 settimane, travaglio spontaneo

Punto Percentuale Frequenza

150-799 parti/anno

A

Il tasso di T

osserva una

Al contrario

popolazione

Gruppo

nascita popolazione cesarei

2 26,0% 1,7% 3 32,8% 1,9% 4 34,1% 3,2% 5 14,5% 2,1% 6 22,3% 1,8% 9 23,0% 2,0% 11 32,3% 2,2% 12 26,7% 2,0% 13 31,1% 1,3% 17 29,7% 6,7% 18 30,9% 2,5%

Punto Percentuale Frequenza 800-1999 parti/anno

C

Gruppo B

nascita popolazione cesarei

1 23,5% 2,3% 7 21,7% 3,7% 8 23,9% 5,5% 10 28,0% 1,0% 14 28,7% 5,4% 16 20,9% 4,4% 19 28,6% 4,0% 20 27,5% 2,1% 21 33,0% 2,2% 22 24,7% 2,5% 29 21,8% 3,7%

≥2000 parti/anno C

Gruppo

Punto nascita

Percentuale popolazione

Frequenza cesarei

15 24,5% 2,8% 23 27,5% 0,3% 24 27,2% 5,8% 25 18,7% 6,3% 26 27,0% 2,9% 27 24,5% 1,8% 28 23,1% 5,2%

risulta inferiore nel gruppo A (2.5%) rispetto al gruppo B (3.5%) e al gruppo C (3.2%). Nel gruppo A si

maggiore variabilità nella percentuale di popolazione e un tasso di TC omogeneo attorno a valori di 2%.

, nel gruppo C si osserva (escludendo il punto nascita 23) una minor variabilità nelle percentuali di

e ampio range (1.8%-6.3%) di frequenza di TC.

66

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IV classe di Robson: multipare, singolo cefalico, ≥37 settimane, travaglio indotto o TC prima del travaglio

150-799 parti/anno

Il tasso di T

In una anali

indotto, si re

associazione

Gruppo A

Punto nascita

Percentuale popolazione

Frequenza cesarei

2 5,2% 33,3% 3 8,0% 38,5% 4 7,1% 30,8% 5 11,1% 83,3% 6 8,3% 44,4% 9 11,3% 60,0% 11 5,4% 20,0% 12 10,1% 33,8% 13 5,8% 13,8% 17 15,0% 61,3% 18 11,1% 30,6%

Punto Percentuale Frequenza 800-1999 parti/anno

C r

si

gi

tr

Gruppo B

nascita popolazione cesarei 1 6,5% 32,6% 7 12,9% 27,2% 8 8,4% 47,1% 10 5,9% 19,5% 14 8,5% 54,0% 16 9,3% 21,8% 19 6,9% 28,8% 20 6,1% 28,1% 21 7,0% 32,7% 22 9,8% 49,2% 29 6,7% 40,0%

C ≥2000 parti/anno

Gruppo

Punto nascita

Percentuale popolazione

Frequenza cesarei

15 5,8% 26,6% 23 8,4% 44,0% 24 14,0% 70,5% 25 10,5% 62,8% 26 6,8% 38,6% 27 8,7% 27,7% 28 8,0% 33,7%

isulta superiore nel gruppo C (45.9%) rispetto ai gruppi A (44.0%) e B (35.0%).

per sottoclasse, fra le multipare con feto singolo cefalico a età gestazionale ≥37 settimane e travaglio

stra un tasso di TC (indipendentemente dal gruppo di appartenenza) di 4%-5%. Non sembra esservi

a percentuale di popolazione con travaglio indotto e tasso di TC.

67

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V classe di Robson: precedente TC, singolo cefalico, ≥37 settimane

Punto nascita

Percentuale popolazione

Frequenza cesarei

2 11,2% 92,2% 3 6,6% 100,0% 4 8,2% 86,7% 5 9,2% 90,0% 6 9,4% 87,5% 9 12,6% 100,0% 11 9,9% 85,5% A

Il tasso di TC r

La distribuzion

valore di 10%

Gruppo

12 10,7% 94,9% 13 5,0% 72,0% 17 2,2% 81,8% 18 4,8% 74,2%

150-799 parti/anno

Punto nascita

Percentuale popolazione

Frequenza cesarei

1 13,0% 94,8% 7 8,5% 90,7% 8 7,0% 93,1% 10 9,8% 85,2% 14 5,5% 80,4% 16 10,7% 90,5% B

is

e

. S

Gruppo

19 5,5% 77,4% 20 6,4% 61,2% 21 6,9% 72,9% 22 6,6% 94,1% 29 5,7% 95,3%

800-1999 parti/anno

Punto nascita

Percentuale popolazione

Frequenza cesarei

15 5,8% 75,3% 23 5,9% 86,1% 24 0,4% 90,0% 25 7,2% 91,9%

u

Gruppo C

26 7,4% 82,6% 27 10,0% 80,3% 28 5,9% 87,2%

≥2000 parti/anno

lta superiore nel gruppo A (89.2%) rispetto al gruppo B (86.0%) e al gruppo C (83.2%).

percentuale dei pregressi TC risulta ampia in tutti i gruppi, anche se solo nei primi due supera il

olo nel gruppo C il tasso di TC non supera il 90% (eccetto il punto nascita 25).

68

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VI classe di Robson: nullipare, presentazione podalica

Punto nascita

Percentuale popolazione

Frequenza cesarei

2 2,0% 85,7% 3 2,1% 100,0% 4 1,6% 100,0% 5 5,8% 100,0% 6 2,6% 100,0% A

La popolazione inc

disponibili raccoma

Il tasso di TC risult

gruppo C è signif

popolazione superi

65 Hofmeyr GJ, HannaIssue 2; 2003

Gruppo

9 3,2% 100,0% 11 2,5% 92,9% 12 2,2% 100,0% 13 2,0% 90,0% 17 0,4% 100,0% 18 1,2% 100,0%

150-799 parti/anno

Punto nascita

Percentuale popolazione

Frequenza cesarei

1 2,3% 96,8% 7 2,9% 100,0% 8 2,5% 100,0% 10 2,3% 96,9% 14 1,8% 100,0% 16 2,0% 100,0%

o

Gruppo B

19 3,2% 93,6% 20 2,1% 95,5% 21 1,4% 100,0% 22 1,7% 90,9% 29 1,8% 95,0%

800-1999 parti/anno

Punto nascita

Percentuale popolazione

Frequenza cesarei

15 2,6% 98,6% 23 3,1% 97,1% 24 2,2% 98,0% 25 5,5% 62,3% C

Gruppo 26 3,6% 94,0% 27 2,6% 96,0% 28 2,6% 100,0%

≥2000 parti/anno

lusa in questa classe è in una condizione clinica per la quale, differentemente dalle altre, sono

ndazioni univoche: nella presentazione podalica il TC migliora gli esiti di salute peri- e neo-natali65.

a inferiore nel gruppo C (89.1%) rispetto al gruppo A (96.7%) e al gruppo B (96.9%); il dato del

icativamente influenzato dal punto nascita 25 (tasso di TC pari a 62.3% con percentuale di

re a 5%).

h ME. Planned caesarean section for term breech delivery. The Cochrane Database of Systematic Reviews,

69

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VII classe di Robson: multipare, presentazione podalica

Punto nascita

Percentuale popolazione

Frequenza cesarei

2 1,9% 92,3% 3 0,6% 100,0% 4 0,5% 100,0% 5 2,2% 100,0% 6 1,4% 90,9% A

Nella presentazion

gruppo C (83.7%)

60.0% con percent

66 Hofmeyr GJ 2003 cit

Gruppo

9 0,9% 100,0% 11 2,0% 81,8% 12 2,4% 94,4% 13 1,8% 100,0% 17 1,2% 83,3% 18 1,7% 100,0%

150-799 parti/anno

Punto nascita

Percentuale popolazione

Frequenza cesarei

1 1,1% 100,0% 7 1,1% 100,0% 8 0,7% 100,0% 10 1,0% 92,9% 14 1,4% 100,0% 16 1,0% 100,0% B

Gruppo 19 1,0% 90,0% 20 1,2% 92,3% 21 1,0% 100,0% 22 0,6% 100,0% 29 1,2% 100,0%

800-1999 parti/anno

Punto nascita

Percentuale popolazione

Frequenza cesarei

15 1,1% 96,8% 23 1,7% 86,5% 24 1,6% 97,3% C

Gruppo 25 4,0% 60,0% 26 2,0% 93,5% 27 1,8% 86,8% 28 1,2% 94,7%

≥2000 parti/anno

e podalica il TC migliora gli esiti di salute peri- e neo-natali66. Il tasso di TC risulta inferiore nel

rispetto ai gruppi A (93.5%) e B (97.5%), dato influenzato dal punto nascita 25 (tasso di TC pari a

uale di popolazione superiore a 4%).

70

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VIII classe di Robson: gravidanze multiple (incluso precedente TC)

Punto nascita

Percentuale popolazione

Frequenza cesarei

2 1,2% 100,0% 3 0,8% 50,0% 4 - - 5 1,2% 75,0% 6 0,8% 100,0% 9 0,9% 100,0% 11 1,3% 71,4% 12 0,8% 83,3% A 150-799 parti/anno

Si osservano tas

Le gravidanze m

(se si esclude il

superiore.

Gruppo

13 0,4% 50,0% 17 0,6% 100,0% 18 0,2% 100,0%

Punto nascita

Percentuale popolazione

Frequenza cesarei

1 0,8% 70,0% 7 0,8% 71,4% 8 1,0% 100,0% 10 0,9% 100,0% 14 0,7% 100,0% 16 1,1% 91,7% 19 0,4% 75,0% B 800-1999 parti/anno

s

u

Gruppo

20 0,6% 83,3% 21 1,3% 66,7% 22 0,9% 58,3% 29 1,9% 95,2%

Punto nascita

Percentuale popolazione

Frequenza cesarei

15 - - 23 1,4% 60,0% 24 1,7% 95,0% 25 2,0% 85,1% ≥2000 parti/anno

Gruppo C 26 1,6% 79,0% 27 1,8% 82,4% 28 1,7% 85,2%

i di TC decrescenti dal gruppo B (84.3%) ai gruppi A (83.7%) e C (82.3%).

ltiple sono, come atteso, percentualmente rappresentate in maggior misura nel gruppo C, nel quale

punto nascita 23) il tasso di TC è 80%-95%, mentre nei gruppi A e B si osserva una variabilità

71

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IX classe di Robson: presentazioni anomale (incluso precedente TC)

Punto nascita

Percentuale popolazione

Frequenza cesarei

2 0,1% 100,0% 3 0,6% 100,0% 4 - - 5 6,5% 95,2% 6 0,7% 60,0% 9 2,3% 40,0% 11 1,4% 100,0% 12 0,8% 66,7% A

Il tasso di TC risulta sup

La percentuale di pop

suggestivi di errori di c

popolazione simili.

Gruppo

13 0,8% 100,0% 17 - - 18 0,3% 100,0%

150-799 parti/anno

Punto nascita

Percentuale popolazione

Frequenza cesarei

1 0,1% 100,0% 7 0,6% 80,0% 8 0,6% 40,0% 10 1,0% 64,3% 14 0,3% 100,0% 16 - - B

e

ola

od

Gruppo

19 0,4% 100,0% 20 1,1% 18,2% 21 - - 22 - - 29 0,4% 100,0%

800-1999 parti/anno

Punto nascita

Percentuale popolazione

Frequenza cesarei

15 7,0% 77,4% 23 0,3% 100,0% 24 0,3% 85,7% 25 0,6% 50,0% C

Gruppo 26 1,1% 61,5% 27 1,0% 71,4% 28 0,2% 83,3%

≥2000 parti/anno

riore nel gruppo A (83.9%) rispetto ai gruppi C (74.8%) e B (55.6%).

zione con presentazione anomala del feto presenta, nei punti nascita 5, 9 e 15, valori

ifica. Una ampia variabilità dei tassi di TC si osserva nell’ambito di centri con percentuali di

72

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X classe di Robson: pretermine (≤ 36 settimane), presentazione cefalica (incluso precedente TC)

Punto Percentuale Frequenza A 150-799 parti/anno

Il tasso di TC risulta s

Nascita pretermine è

assistenziale. Il tass

frequenza di nascit

dell’intervento sulla s

di popolazioni simili t

67 Grant A, Glazener CMA. Systematic Reviews, Issue

Gruppo

nascita popolazione cesarei

2 4,9% 55,9% 3 3,1% 33,3% 4 3,3% 33,3% 5 9,5% 74,2% 6 3,8% 37,9% 9 3,6% 50,0% 11 4,2% 43,5% 12 3,0% 59,1% 13 4,4% 31,8% 17 5,2% 57,7% 18 2,6% 41,2%

Punto Percentuale Frequenza B 800-1999 parti/anno

up

u

o

e

alu

ra

Ele2;

Gruppo

nascita popolazione cesarei

1 5,1% 27,9% 7 5,8% 37,3% 8 4,6% 39,5% 10 3,7% 41,2% 14 5,2% 49,1% 16 5,8% 54,0% 19 6,8% 41,5% 20 4,0% 45,2% 21 3,3% 17,4% 22 6,0% 50,7% 29 11,0% 74,2%

C ≥2000 parti/anno

Gruppo

Punto nascita

Percentuale popolazione

Frequenza cesarei

15 5,1% 43,6% 23 5,4% 47,1% 24 7,8% 59,6% 25 7,5% 60,9% 26 6,3% 58,5% 27 6,7% 47,7% 28 7,6% 67,1%

eriore nel gruppo C (56.1%) rispetto ai gruppi A (50.5%) e B (48.1%).

na definizione generica, includente età gestazionali molto diverse e con differente impegno

di TC più elevato nel gruppo C può, almeno in parte, essere attribuito a una maggiore

pretermine a età gestazionali più basse, per quanto manchino prove della efficacia

te peri- e neonatale67. Si osserva nei tre gruppi una variabilità dei tassi di TC per percentuali

loro.

ctive caesarean section versus expectant management for delivery of the small baby. The Cochrane Database of 2001

73

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Commento

La complessa rete causale che porta alla decisione di quale modalità utilizzare nel parto coinvolge elementi relativi al

benessere materno (inclusa la soddisfazione), al benessere fetale, alle competenze e alla esperienza dei

professionisti, oltre a determinanti di natura non medica, tutti difficilmente analizzabili con indicatori sintetici.

La classificazione di Robson non ha la finalità di fornire gli elementi per una valutazione di appropriatezza nel ricorso

al TC, ma unicamente di descrivere la presenza e la dimensione della variabilità nel ricorso all’intervento in sotto-

popolazioni di donne che hanno partorito. Con la classificazione di Robson, quindi, non abbiamo a disposizione nulla

di più che un numero limitato e riproducibile di classi di popolazione comparabili fra aree o punti nascita diversi68,69.

Di queste sottopopolazioni, alcune, come la I e la III, sono definite da caratteristiche anamnestico-cliniche tali da

giustificare l’ipotesi di una discreta omogeneità fra un punto nascita ed un altro delle medesime dimensioni, altre

invece non soddisfano completamente questo requisito, potendo comprendere situazioni cliniche di diversa

complessità. L’età materna e la cittadinanza o il gruppo etnico di appartenenza non sono presi in considerazione. Uno

stesso gruppo comprende sia le donne con induzione del travaglio sia quelle con TC prima dell’inizio del travaglio. Il

gruppo delle donne con gravidanza multipla o presentazione podalica comprende anche quelle con precedente TC e,

in questi casi, quest’ultima informazione viene perduta70. I nati pretermine in presentazione cefalica sono tutti

considerati nella classe X, ma non sono distinti per epoca gestazionale o peso neonatale, indebolendo la validità di un

confronto tra punti nascita anche delle medesime dimensioni. Da questo punto di vista, alcuni quesiti anche rilevanti

rimangono insoddisfatti e devono trovare risposta in altre elaborazioni di dati. Altri limiti, specifici della utilizzazione

della classificazione di Robson in questo Rapporto, sorgono dalla raccolta e codifica dei dati. Alcuni errori (ad

esempio, percentuali non attendibili, in alcuni punti nascita, relativamente a presentazione podalica o anomala)

possono essere assunti come indicatori di rilevazione di scarsa qualità.

Oltre che descrivere la variabilità nei tassi di TC, con la classificazione di Robson è possibile identificare quelle

sottopopolazioni che più di altre contribuiscono a determinare il tasso complessivo di TC in una area geografica

(nazione, regione, provincia) o in un singolo punto nascita. In Emilia-Romagna, ad esempio, i maggiori contributi al

tasso di TC complessivo sono determinati in ordine decrescente, dalle classi II, V, IV, I e X (figura 2), che nel

complesso concorrono con l’80,2% al totale dei TC.

Classe I di Robson: (nullipare, singolo cefalico, ≥37 settimane, travaglio spontaneo)

In classe I è incluso il 30.6% dei totale dei parti; il contributo al totale dei TC è del 10.6%.

La classe I e la III (27.7% dei parti) rappresentano insieme le classi più numerose, in cui è verosimile siano compresi

prevalentemente casi a basso rischio, dal momento che induzioni del travaglio, TC elettivi, anomalie della

presentazione, pregressi TC, gravidanze plurime e parti pretermine sono inclusi in altre classi.

Il valore medio del tasso di TC in questa classe è del 10.5% (mediana 10.4%); 13 punti nascita su 29 presentano

tassi inferiori al 10%.

Nei centri con un maggior numero di parti (gruppo C), il tasso medio di TC è lievemente inferiore (9.9%) rispetto ai

punti nascita dei gruppi A e B (11.1%), dato che indirettamente supporta l’ipotesi di una classe a basso rischio.

L’ampiezza della variabilità osservata nella frequenza dei TC risulta sovrapponibile nei tre gruppi: il range per il

gruppo A è 3.8%-27.5%, per il gruppo B è 8.2%-18.1%, per il gruppo C 1.7% -17.9%.

68 Fischer A, LaCoursiere DY, Barnard P, Bloebaum L, Varner M. Differences between hospitals in cesarean rates for term primigravidas with cephalic presentation. Obstet Gynecol 2005; 105: 816-821 69

Maso G et al. La classificazione del taglio cesareo. In: Alberico S, Wiesenfeld U. Taglio cesareo. Dalle linee guida al caso clinico. Trieste: Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia; 2004. pagg. 44-61 70 Paranjothy S, Frost C, Thomas J. How much variation in CS rates can be explained by case mix differences? BJOG 2005;112:658–66

74

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La variabilità osservata non pare riconducibile ad una diversa incidenza di patologie in questa classe e sembra

prevalentemente attribuibile a politiche assistenziali diverse.

Classe II di Robson: (nullipare, singolo cefalico, ≥37 settimane, travaglio indotto o TC prima del travaglio)

In classe II è incluso il 16.1% dei totale dei parti. Questa classe fornisce il contributo maggiore (26.4%) al tasso

regionale di TC .

Il valore medio del tasso di TC in questa classe è del 49.7% (mediana 50.8%); 7 punti nascita su 29 presentano tassi

inferiori al 45%. I dati disponibili descrivono una situazione in cui il TC elettivo non costituisce una alternativa

all’induzione (figura 4).

Figura 4. Frequenza di induzioni del travaglio e tagli cesarei elettivi in classe II di Robson. Emilia-Romagna, 2004

Non si osserva una correlazione significativa tra TC elettivi e ricorso all’induzione (r2: 0.09)

L’ampia variabilità nella frequenza di TC osservata nei tre gruppi di ospedali non è associata alla diversa frequenza di

induzione osservata nei punti nascita e sembra attribuibile a diverse politiche assistenziali. Un’analisi dei tassi di TC

per età gestazionale permetterebbe di valutare, nei diversi punti nascita, il peso assunto dall’induzione nelle

gravidanze post-termine.

Classe IV di Robson: (multipare, singolo cefalico, ≥37 settimane, travaglio indotto o TC prima del travaglio)

In classe IV è incluso l’8.5% dei totale dei parti della regione; il contributo al totale dei TC è dell’11.7%.

Il valore medio del tasso di TC in questa classe è del 41.9% (mediana 33.7%); 9 punti nascita su 29 presentano tassi

inferiori al 30%.

Classe V di Robson: (precedente TC, singolo cefalico, ≥37 settimane)

In classe V è incluso il 7.1% dei totale dei parti afferenti ai punti nascita della regione; questa classe fornisce il

secondo contributo più consistente (20.0%), dopo la classe II, al tasso regionale di TC.

Il valore medio del tasso di TC in questa classe è dell’85.9% (mediana 87.2%); 10 punti nascita su 29 presentano

tassi inferiori all’85%.

Un pregresso cesareo non influenza la scelta del livello del punto nascita in cui partorire: la percentuale di

popolazione in V classe presenta ampie variabilità sia nel gruppo A (range 2.2%-12.6%), che nei gruppi B (5.5%-

13.0%) e C (5.9%-10.0%), escluso il punto nascita 24.

Nel gruppo C si osserva una frequenza di TC (83.2%) inferiore a quella dei gruppi A (89.2%) e B (86.0%). L’ipotesi

da verificare è se nei punti nascita con maggiori esperienza e risorse anestesiologiche vi sia una maggiore frequenza

di travagli di prova (TdP).

In Italia nel 2003 - secondo l’elaborazione nazionale dei CeDAP, che comprende i dati trasmessi da 541 punti nascita,

pari all’84% dei nati vivi registrati sia con le SDO che nelle anagrafi comunali - ha avuto un parto vaginale dopo

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precedente TC il 12% delle donne che hanno partorito (13.7% in ospedale pubblico; 5,1% in casa di cura privata

accreditata; 3.4 % in casa di cura privata non accreditata)71.

In una donna che ha subito un pregresso TC, sia un taglio cesareo elettivo (TCe) che un TdP sono associati a

benefici e rischi. La valutazione di efficacia di questi due diversi modelli assistenziali è derivata da studi non

randomizzati e questo ne limita la validità72. Le cinque revisioni metanalitiche della letteratura pubblicate

comprendono studi di diverso disegno e di diversa qualità, alcuni dei quali presenti in più di una di queste revisioni73.

Questi elementi rendono difficoltosa l’interpretazione dei risultati e, nel complesso, le informazioni disponibili

includono ricerche imprecise e scadenti, incoerenti nelle definizioni utilizzate e con elevata variabilità nei risultati

riportati74. Inoltre, la qualità dell’informazione è ulteriormente limitata dalla non comparabilità fra i gruppi, dal

momento che, nella maggioranza degli studi, non è esplicito se le donne assegnate al TCe erano anche eleggibili per

un TdP75.

Anche i risultati degli studi di popolazione devono essere interpretati con cautela. L’uso della classificazione ICD-9 CM

nella valutazione dell’incidenza di rottura d’utero nella popolazione con TdP, ad esempio, ha mostrato di avere un

valore predittivo positivo inferiore a 40%76.

Non disponiamo quindi di prove dirette su benefici e rischi del TdP rispetto al TCe in donne con caratteristiche simili

eccetto la modalità di parto. Le informazioni sono solo indirette, desunte da studi di diversa qualità. Il tasso di

successo di un travaglio di prova in donne con pregresso taglio cesareo varia da 60% a 82%. Il tasso combinato

ricavato da tutti gli studi prospettici di coorte condotti in ospedali di terzo livello o universitari è 75.9%. I tassi di

mortalità materna e i tassi di isterectomia non differiscono fra TdP e TCe e non sono stati condotti studi

specificatamente diretti a valutare il rischio di incontinenza urinaria o disturbi del pavimento pelvico in donne con

pregresso TC. Il tasso di infezioni è superiore nel TCe rispetto il TdP; ancora superiore è il tasso di infezioni in donne

che hanno avuto un TdP successivamente esitato in TC. Non disponiamo di studi che abbiano valutato la morte

neonatale direttamente attribuibile alla scelta materna di un TdP o di un TCe e la stima del rischio di morte perinatale

associato a TdP è incerta. I risultati di due studi con un campione numeroso forniscono stime di rischio di mortalità

perinatale consistentemente diverse: 9% in TdP versus 5% in TCe l’uno; 1.29% in TdP versus 0.11% in TCe l’altro77.

Sulla base di queste informazioni, società scientifiche raccomandano: “la maggior parte delle donne con pregresso

taglio cesareo e incisione trasversale uterina bassa sono candidate ad un TdP, sul quale dovrebbero ricevere

dettagliate informazioni e che dovrebbe essere loro proposto”78,79 oppure “una volta accertata l’assenza di

controindicazioni, ad una donna con 1 precedente taglio cesareo con incisione traversa del segmento uterino inferiore

dovrebbe essere offerto un TdP con una appropriata discussione dei benefici e dei rischi materni e perinatali”80,81.

Poichè “benefici e rischi del TdP versus TCe rimangono incerti… le donne che hanno avuto un pregresso TC

dovrebbero essere supportate nella loro scelta di un TdP e dovrebbero essere informate che: la rottura uterina è una

71 Ministero della Salute. Certificato di asssistenza al parto. Analisi dell’evento nascita – Anno 2003. Roma: Ministero della salute; 2005 72 Dodd JM, Crowther CA, Huertas E, Guise JM, Horey D. Planned elective repeat caesarean section versus planned vaginal birth for women with a previous caesarean birth. The Cochrane Database of Systematic Reviews, Issue 4; 2004 73 Dodd JM 2004 cit. 74 Guise J-M, McDonagh M, Hashima J et al. Vaginal Birth After Cesarean (VBAC). Evidence Report/Technology Assessment No. 71. Rockville, MD: Agency for Healthcare Research and Quality; 2003. URL: http://www.ahrq.gov/clinic/tp/vbactp.htm (ultimo accesso 11.111.05) 75 Dodd JM 2004 cit 76 Weiss J et al. Use of hospital discharge data to monitor uterine rupture - Massachusetts, 1990-1997. MMWR 2000;49:245-8. URL: http://www.cdc.gov/mmwr/preview/mmwrhtml/mm4912a1.htm (ultimo accesso 11.11.05) 77 Guise J-M 2003 cit. 78 ACOG Practice Bulletin No. 54. Vaginal birth after previous cesarean delivery. Obstet Gynecol 2004;104:203-12 79 American Academy of Family Physicians. Trial of labor after cesarean (TOLAC), formerly trial of labor versus elective repeat cesarean section for the woman with a previous cesarean section. AAFP Policy Action. 2005. URL: http://www.aafp.org/PreBuilt/clinicalrec_tolac.pdf (ultimo accesso 11.11.05) 80 Martel MJ, MacKinnon CJ; Clinical Practice Obstetrics Committee of the Society of Obstetricians and Gynaecologiests of Canada. Guidelines for vaginal birth after previous Caesarean birth. J Obstet Gynaecol Can 2004;26:660-83. URL: http://sogc.medical.org/sogcnet/sogc_docs/common/guide/pdfs/ps147_e.pdf (ultimo accesso 11.11.05) 81 Society of Obstetricians and Gynaecologists of Canada. SOGC Clinical Practice Guidelines. Guidelines for vaginal birth after previous caesarean birth. Number 155 (Replaces guideline Number 147), February 2005. Int J Gynaecol Obstet. 2005 Jun;89(3):319-31. URL: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt=Abstract&list_uids=16001462&query_hl=6 (ultimo accesso 11.11.05)

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complicazione molto rara, ma aumenta nelle donne con TdP (35 per 10.000 confrontato con 12 per 10.000 nelle

donne con TCe); che il rischio di una morte fetale in travaglio per le donne con TdP è modesto (circa 10 per 10.000),

ma superiore a quello associato a TCe (circa 1 per 10.000); che l’effetto di TdP o TCe sulla paralisi cerebrale rimane

incerto”82.

Le donne che scelgono un TdP dopo un precedente TC dovrebbero essere informate che alcune condizioni

aumentano la probabilità di successo di TdP (età <40 anni; precedente parto vaginale e, ancor più, precedente parto

vaginale dopo TC; presenza di una cervice favorevole; la non ricorrenza della indicazione clinica al precedente TC)

mentre altre condizioni diminuiscono la probabilità di successo di TdP (più di un pregresso TC, età gestazionale >40

settimane; peso alla nascita >4000g; parto indotto o pilotato)83.

Classe VI di Robson: (nullipare, presentazione podalica)

I parti in classe VI costituiscono il 2.6% dei totale dei parti della regione; il contributo al totale dei TC è dell’8.0%. Il

valore medio del tasso di TC in questa classe è del 92.2% (mediana 98.0%); 8 punti nascita su 29 presentano tassi

inferiori al 95%.

Nella presentazione podalica il TC migliora gli esiti di salute peri- e neo-natali84; studi di popolazione, condotti

prevalentemente in aree geografiche circoscritte come il nord Europa, depongono per la sicurezza del parto vaginale

in condizioni selezionate85.

Interventi efficaci per ridurre la frequenza di presentazione podalica (come moxibustione86 e versione cefalica per

manovre esterne del feto87, ,88 89) possono essere proposti alla donna, offrendo la possibilità di una scelta informata. È

verosimile che, dove si osserva la frequenza più elevata di presentazione podalica, minore sia l’utilizzo di questi

interventi. Attualmente la versione cefalica per manovre esterne viene effettuata in 7 punti nascita della Emilia-

Romagna (Fidenza, AOSP Reggio Emilia, Montecchio Emilia, AOSP Modena, Carpi, Pavullo nel Frignano, Bologna

Ospedale Maggiore), mentre il ricorso a moxibustione e agopuntura risulta occasionale.

Il tasso di cesarizzazione registrato nel punto nascita 25 (62.3%) si scosta in misura marcata da quello osservato

negli altri punti nascita e va verificato per escludere un eventuale errore di codifica.

Gli interventi per ridurre la frequenza di presentazione podalica agiscono non solo riducendo il peso delle classi VI e

VII di Robson, ma prevenendo l’intervento di TC, sono potenzialmente in grado di agire anche nelle gravidanze

successive, riducendo la percentuale di donne in classe V (precedente TC).

Classe X di Robson: pretermine (≤ 36 settimane), presentazione cefalica (incluso precedente TC)

I parti in classe X costituiscono il 5.9% dei totale dei parti della regione; il contributo al totale dei TC è del 10.3%.

La definizione nascita pretermine comprende condizioni assai diverse a seconda dell’età gestazionale, della stima del

peso neonatale e della patologia materna e/o fetale associata.

Il valore medio del tasso di TC in questa classe è del 52.9% (mediana 46.1%); 8 punti nascita su 29 presentano tassi

inferiori al 40%.

Se l’analisi viene condotta, nella stessa classe X, per i nati di peso inferiore ai 1500g, il valore medio del tasso di TC è

pari al 79% (mediana 80.7%); se l’analisi si restringe ai 9 centri che hanno strutture finalizzate all’assistenza

neonatale intensiva, il valore medio del tasso di TC è pari all’82.8% (mediana 83.3%). In quest’ultimo gruppo si

osserva un range (70.8%-96.6%) la cui ampiezza riflette l’incertezza sull’efficacia del TCe in caso di nascita

82 National Collaborating Centre for Women’s and Children’s Health. Caesarean section. London: RCOG Press; 2004. URL: http://www.rcog.org.uk/index.asp?PageID=694 (ultimo accesso 11.11.05) 83 American Academy of Family Physicians 2005 op.cit. 84 Hofmeyr GJ, Hannah ME. Planned caesarean section for term breech delivery. The Cochrane Database of Systematic Reviews, Issue 2; 2003 85 Haheim LL, Albrechtsen S, Berge LN, Bordahl PE, Egeland T, Henriksen T, OIan P. Breech birth at term: vaginal delivery or elective cesarean section? A systematic review of the literature by a Norwegian review team. Acta Obstet Gynecol Scand 2004;83:126-30 86 Coyle ME, Smith CA, Peat B. Cephalic version by moxibustion for breech presentation. The Cochrane Database of Systematic Reviews, Issue 2; 2005 87 Hofmeyr GJ, Kulier R. External cephalic version for breech presentation at term. The Cochrane Database of Systematic Reviews, Issue 1; 1996 88 Hofmeyr GJ. External cephalic version for breech presentation before term. The Cochrane Database of Systematic Reviews, Issue 1; 1996 89 Hofmeyr GJ, Gyte G. Interventions to help external cephalic version for breech presentation at term. The Cochrane Database of Systematic Reviews, Issue 4; 2004

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pretermine90,91; non disponiamo infatti di prove a sostegno della efficacia del TCe in caso di nascita pretermine. Al

TCe, oltre ad effetti indesiderati sulla salute materna, risulta associata una maggiore incidenza di distress respiratorio

neonatale92. La profilassi corticosteroidea risulta efficace nel prevenire il distress respiratorio neonatale in caso di TC

elettivo fino alle 39 settimane di età gestazionale93.

Si osserva una differenza tra i tassi di TC dei gruppi A (48.1%), B (50.5%) e C (56.1%); in quest’ultimo gruppo sono

compresi i punti nascita ove avviene la quasi totalità dei parti di nati di peso inferiore ai 1500 g.

Non ci sono particolari osservazioni per le rimanenti quattro classi. Classe III di Robson: multipare (escluso precedente TC), singolo cefalico, ≥37 settimane, travaglio spontaneo

La condizione di multiparità è associata ad un tasso di TC (3.2%, mediana 2.5%) inferiore a quello registrato in

classe I; 7 punti nascita su 29 presentano valori inferiori al 2%.

Classe VII di Robson: multipare, presentazione podalica

Il valore medio di TC in questa classe è dell’88.0% (mediana 97.3%); in 14 punti nascita su 29 si osserva una

frequenza di TC del 100%.

Classe VIII di Robson: gravidanze multiple (incluso precedente TC)

L’indicazione al TCe in caso di gravidanze gemellari è controversa94: le prove di efficacia a supporto di tale pratica

non sono conclusive. Il valore medio di TC in questa classe è dell’82.8% (mediana 83.3%); in 12 punti nascita su 28

si rileva una frequenza di TC inferiore all’80%.

Classe IX di Robson: presentazioni anomale (incluso precedente TC)

Il valore medio di TC in questa classe è del 73.5% (mediana 83.3%); in 11 punti nascita su 27 si rileva una

frequenza di TC pari al 100%.

90 Grant A, Glazener CMA. Elective caesarean section versus expectant management for delivery of the small baby. The Cochrane Database of Systematic Reviews, Issue 2; 2001 91 Lumley J. Method of delivery for the preterm infant. BJOG 2003 ;110 Suppl20:88-92. 92 Morrison JJ, Rennie JM, Milton PJ. Neonatal respiratory morbidity and mode of delivery at term: influence of timing of elective caesarean section. Br J Obstet Gynaecol 1995;102:101-6 93 Stutchfield P, Whitaker R, Russell I; Antenatal Steroids for Term Elective Caesarean Section (ASTECS) Research Team. Antenatal betamethasone and incidence of neonatal respiratory distress after elective caesarean section: pragmatic randomised trial. BMJ 2005;331:662- 94 Dodd JM, Crowther CA. Elective delivery of women with a twin pregnancy from 37 weeks' gestation. The Cochrane Database of Systematic Reviews, Issue 1; 2003

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ALLEGATI

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Allegato 1 – Tabelle

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Elenco tabelle 1 Copertura della rilevazione CEDAP 2004 - confronto con i dati SDO 2 Distribuzione dei parti secondo il luogo del parto 3 Distribuzione dei parti secondo il luogo di residenza della madre (stabilimenti di evento) 4 Distribuzione dei parti secondo il luogo di residenza della madre (Aziende di evento) 5 Numero dei parti secondo l'Azienda di residenza della madre 6 Distribuzione dei parti secondo l'età della madre 7 Parti in cui entrambi i genitori hanno meno di 20 anni 8 Età della madre secondo la cittadinanza 9 Età della madre secondo l'eventualità di precedenti parti 10 Distribuzione dei parti secondo lo stato civile della madre 11 Stato civile della madre secondo la scolarità della madre 12 Stato civile della madre secondo la cittadinanza della madre 13 Distribuzione dei parti secondo il scolarità della madre 14 Distribuzione dei parti secondo il scolarità del padre 15 Parti con entrambi i genitori con scolarità medio-bassa 16 Parti con entrambi i genitori con scolarità medio-bassa secondo la cittadinanza della madre 17 Distribuzione dei parti secondo la condizione professionale della madre 18 Distribuzione dei parti secondo la condizione professionale del padre 19 Parti con entrambi i genitori non occupati 20 Distribuzione dei parti secondo la cittadinanza della madre 21 Distribuzione dei parti secondo il luogo nascita della madre 22 Distribuzione dei parti di cittadine straniere secondo il paese d'origine 23 Distribuzione dei parti secondo i concepimenti precedenti 24 Distribuzione dei parti secondo l'esito dei precedenti concepimenti 25 Distribuzione dei parti secondo il numero di aborti spontanei in gravidanze precedenti 26 Distribuzione dei parti secondo il numero di IVG in gravidanze precedenti 27 Distribuzione dei parti secondo il numero di nati vivi in parti precedenti 28 Distribuzione dei parti secondo il tempo trascorso dal precedente parto 29 Tempo trascorso dal precedente parto secondo la cittadinanza della madre 30 Distribuzione dei parti secondo il numero di visite di controllo effettuate in gravidanza 31 Numero di visite di controllo in gravidanza secondo l'eventualità di concepimenti precedenti 32 Numero di visite di controllo in gravidanza secondo l'eventualità di parti precedenti 33 Numero di visite di controllo in gravidanza secondo la scolarità della madre 34 Numero di visite di controllo in gravidanza secondo la cittadinanza della madre 35 Distribuzione dei parti secondo l'epoca di effettuazione della 1° visita in gravidanza 36 Epoca di effettuazione della 1° visita secondo l'eventualità di concepimenti precedenti 37 Epoca di effettuazione della 1° visita secondo l'eventualità di parti precedenti 38 Epoca di effettuazione della 1° visita secondo la scolarità della madre 39 Epoca di effettuazione della 1° visita secondo la cittadinanza della madre 40 Distribuzione dei parti secondo il numero di ecografie in gravidanza 41 Numero di ecografie secondo i parti precedenti 42 Numero di ecografie secondo la scolarità della madre 43 Numero di ecografie secondo la cittadinanza della madre 44 Distribuzione dei parti secondo il servizio prevalentemente usato in gravidanza 45 Servizio prevalentemente usato in gravidanza secondo la scolarità della madre 46 Servizio prevalentemente usato in gravidanza secondo la cittadinanza della madre 47 Servizio prevalentemente usato in gravidanza secondo i parti precedenti 48 Servizio prevalentemente usato in gravidanza secondo l'età della madre 49 Distribuzione dei parti secondo il ricorso alla procreazione assistita 50 Ricorso alla procreazione assistita secondo l'età della madre 51 Ricorso alla procreazione assistita secondo la scolarità della madre 52 Casi di procreazione assistita secondo il metodo seguito e il genere del parto 53 Distribuzione dei parti secondo l'effettuazione di indagini prenatali 54 Distribuzione dei parti secondo l'effettuazione di indagini prenatali - donne >35anni 55 Distribuzione dei parti secondo l'effettuazione di indagini prenatali - donne <=35 56 Effettuazione di almeno un'indagine prenatale per scolarità ed età della madre 57 Effettuazione di almeno un'indagine prenatale per cittadinanza ed età della madre

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58 Distribuzione dei parti secondo l'eventualità di ricovero in gravidanza 59 Ricovero in gravidanza secondo i parti precedenti 60 Ricovero in gravidanza secondo la scolarità della madre 61 Ricovero in gravidanza secondo la cittadinanza della madre 62 Distribuzione delle parti secondo la durata della gravidanza 63 Durata della gravidanza secondo i parti precedenti 64 Durata della gravidanza secondo la scolarità della madre 65 Durata della gravidanza secondo la cittadinanza della madre 66 Durata della gravidanza secondo l'eventualità di ricovero in gravidanza 67 Durata della gravidanza secondo il genere del parto 68 Distribuzione dei parti secondo la modalità di travaglio 69 Modalità di travaglio secondo la durata della gravidanza 70 Distribuzione parti secondo il tipo di induzione del travaglio 71 Tipo di induzione del travaglio secondo la durata della gravidanza 72 Distribuzione dei parti secondo la condizione di essere pilotato 73 Parto pilotati secondo la durata della gravidanza 74 Distribuzione dei parti secondo il personale sanitario presente 75 Distribuzione dei neonati secondo il tipo di presentazione 76 Distribuzione dei parti secondo la modalità del parto 77 Modalità del parto secondo la scolarità della madre 78 Modalità del parto secondo la cittadinanza della madre 79 Distribuzione dei parti secondo il genere del parto 80 Distribuzione dei parti secondo la presenza di persone scelte dalla donna 81 Distribuzione dei neonati secondo il tipo di genitali esterni 82 Distribuzione dei neonati secondo il peso 83 Peso del neonato secondo la scolarità della madre 84 Peso del neonato secondo la cittadinanza della madre 85 Distribuzione dei neonati secondo il punteggio APGAR 86 Distribuzione dei neonati secondo la necessità di rianimazione 87 Necessità di rianimazione secondo il peso del neonato 88 Distribuzione neonati secondo la presenza di malformazioni

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Note alle tabelle di elaborazione La fonte dei dati contenuti nelle tabelle del presente allegato è la Banca dati regionale CEDAP – anno

2004 e, per le tabelle di confronto con i dati delle Schede di dimissione ospedaliera, la Banca dati

regionale SDO – anni 2004 e 2005 (per i parti avvenuti a fine 2004, con dimissione nel 2005).

Nelle procedure di elaborazione sono sempre stati esclusi i record che risultavano non valorizzati o

errati per la/le variabile/i in oggetto.

Le tabelle sono sostanzialmente di 2 tipi: frequenza di una variabile per stabilimento di evento oppure

incroci tra 2 variabili con dati a livello regionale.

Nelle tabelle per stabilimento sono presentati i dati relativi a tutti i punti nascita, per evidenziare anche

le distribuzioni anomale. Nelle tabelle con dati aggregati a livello regionale, si è scelto invece di

scartare a priori i dati relativi ai punti nascita/Aziende sanitarie, quando la numerosità dei “non

valorizzati” o lo scostamento dalla media regionale rendevano poco attendibile la distribuzione di

frequenza per le variabili considerate.

In particolare sono state fatte le seguenti esclusioni:

VARIABILE PUNTI NASCITA/AZIENDE ESCLUSE

Cittadinanza madre AUSL e AOSP di Ferrara

Cittadinanza padre Ospedali di Rimini, Ravenna, Lugo e Maggiore di Bologna

Stato civile madre AUSL di Ferrara

Età del padre Ospedale di Rimini, AOSP di Ferrara e Ospedale Maggiore di Bologna

Titolo di studio padre Ospedale di Rimini e Forlì, AOSP di Ferrara

Condizione profess. madre Ospedali di Rimini e Forlì

Condizione profess. padre Ospedali di Rimini e AOSP di Ferrara

Indagini prenatali Ospedale di Rimini

Prima visita di controllo Ospedale di Rimini

Numero di ecografie Ospedale di Rimini

Tipo induzione travaglio AOSP di Ferrara

Come già specificato nel capitolo inerente la qualità dei dati, un certo numero di record presenti in

banca dati contiene informazioni incoerenti. Per questo motivo nelle analisi riportate nel presente

allegato sono stati attuati i seguenti ulteriori aggiustamenti:

• le partorienti sono state considerate multigravide anche se il campo “concepimenti precedenti” era

valorizzato a NO, se risultavano esiti di gravidanze precedenti, cioè “parti precedenti”, “aborti” o

“i.v.g.” (992 parti);

• le partorienti sono state considerate pluripare anche con “numero di parti precedenti” mancante o

zero, se nel record erano indicati “nati vivi” o “nati morti” o “parti cesarei pregressi” (643 parti);

• le partorienti sono state considerate nullipare in caso di “numero di parti precedenti” mancante, se

non erano indicati esiti di parti precedenti (776 parti);

• il “servizio utilizzato in gravidanza” è stato considerato dato mancante se valorizzato a “nessuno”,

in caso risultassero >0 le “visite di controllo in gravidanza” o il “numero di ecografie” o valorizzati

a “si” i campi relativi alle indagini prenatali (solo nelle analisi con dati aggregati a livello regionale)

(240 casi circa).

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Tab 1 Copertura della rilevazione CEDAP 2004 - confronto con i dati SDO

Nati SDOArrivati CEDAP

Differenza%

coperturaCaricati CEDAP

% correttezza

% completezza

AUSL PIACENZA PIACENZA 1.332 1.330 2 99,8% 1.330 100,0% 99,8%

FIORENZUOLA D'ARDA 693 695 -2 100,0% 695 100,0% 100,3%

Tot. Azienda 2.025 2.025 2 100,0% 2.025 100,0% 100,0%

AUSL PARMA FIDENZA 495 487 8 98,4% 487 100,0% 98,4%

BORGO VAL DI TARO 186 183 3 98,4% 183 100,0% 98,4%

CITTA' DI PARMA 335 331 4 98,8% 331 100,0% 98,8%

Tot. Azienda 1.016 1.001 15 98,5% 1.001 100,0% 98,5%

GUASTALLA 793 790 3 99,6% 790 100,0% 99,6%

MONTECCHIO EMILIA 900 900 0 100,0% 900 100,0% 100,0%

SCANDIANO 843 841 2 99,8% 841 100,0% 99,8%

CASTELNOVO NE' MONTI 226 225 1 99,6% 225 100,0% 99,6%

Tot. Azienda 2.762 2.756 6 99,8% 2.756 100,0% 99,8%

AUSL MODENA CARPI 1.546 1.398 148 90,4% 1.391 99,5% 90,0%

MIRANDOLA 637 564 73 88,5% 562 99,6% 88,2%

SASSUOLO 739 739 0 100,0% 739 100,0% 100,0%

PAVULLO NEL FRIGNANO 603 503 100 83,4% 502 99,8% 83,3%

Tot. Azienda 3.525 3.204 321 90,9% 3.194 99,7% 90,6%

AUSL BOLOGNA PORRETTA TERME 137 133 4 97,1% 128 96,2% 93,4%

BENTIVOGLIO 1.043 1.042 1 99,9% 1.042 100,0% 99,9%

MAGGIORE - BO 2.792 2.784 8 99,7% 2.718 97,6% 97,3%

VILLA ERBOSA 114 113 1 99,1% 28 24,8% 24,6%

VILLA REGINA 0 36 -36 100,0% 0 0,0%

Tot. Azienda 4.086 4.108 14 100,0% 3.916 95,3% 95,8%

AUSL IMOLA IMOLA 1.098 1.098 0 100,0% 1.098 100,0% 100,0%

AUSL FERRARA COMACCHIO 7 5 2 71,4% 5 100,0% 71,4%

OSPEDALE DEL DELTA 542 506 36 93,4% 504 99,6% 93,0%

CENTO 657 653 4 99,4% 649 99,4% 98,8%

Tot. Azienda 1.206 1.164 42 96,5% 1.158 99,5% 96,0%

AUSL RAVENNA RAVENNA 1.078 1.032 46 95,7% 959 92,9% 89,0%

LUGO 1.103 1.097 6 99,5% 1.051 95,8% 95,3%

FAENZA 852 833 19 97,8% 707 84,9% 83,0%

DOMUS NOVA 0 45 -45 100,0% 31 68,9%

Tot. Azienda 3.033 3.007 71 99,1% 2.748 91,4% 90,6%

AUSL FORLI' FORLI' 1.327 1.329 -2 100,0% 1.328 99,9% 100,1%

AUSL CESENA CESENA 2.268 2.268 0 100,0% 2.266 99,9% 99,9%

AUSL RIMINI RIMINI 2.494 2.446 48 98,1% 2.417 98,8% 96,9%

VILLA MARIA-RN 83 83 0 100,0% 83 100,0% 100,0%

Tot. Azienda 2.577 2.529 48 98,1% 2.500 98,9% 97,0%

AOSP PARMA OSPEDALI RIUNITI-PR 2.492 2.472 20 99,2% 2.444 98,9% 98,1%

AOSP REGGIO S.MARIA NUOVA-RE 2.385 2.376 9 99,6% 2.373 99,9% 99,5%

AOSP MODENA POLICLINICO-MO 3.023 2.976 47 98,4% 2.951 99,2% 97,6%

AOSP BOLOGNA S.ORSOLA-MALPIGHI-BO 3.653 3.449 204 94,4% 3.226 93,5% 88,3%

AOSP FERRARA ARCISPEDALE S.ANNA-FE 1.347 1.290 57 95,8% 1.143 88,6% 84,9%

37.823 37.052 856 97,7% 36.127 97,5% 95,5%

Nati SDO: Fonte dei dati, archivio SDO 2004-2005

Schede di tipo neonato sano e neonatologica, con data di ammissione uguale a data di nascita (anno 2004) e progressivo paziente non ripetuto.

Differenza: Nati SDO - Arrivati CedAP; i totali per Azienda e il totale regionale sono dati dalla somma delle sole differenze positive.

% copertura: rapporto tra arrivati CedAP e nati da fonte SDO. In caso risultino più CedAP che SDO la completezza è posta al 100%.

Caricati CedAP: Numero di record di file N caricati in banca dati; esclusi nati morti e parti non avvenuti in istituti di cura.

% correttezza: rapporto tra caricati CedAP e arrivati CedAP.

% completezza: rapporto tra caricati CedAP e nati SDO.

Totale R.E.R.

Arrivati CedAP: Numero di record di file N arrivati, con codice stabilimento e data nascita corretta; esclusi nati morti e parti non avvenutiin istituti di cura.

AUSL REGGIO EMILIA

Azienda / Stabilimento di evento

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Tab. 2 Distribuzione dei parti secondo il luogo del parto

Num. % Num. % Num. % Num. % Num. %PIACENZA 1.324 99,9 . . . . 1 0,1 1.325 100

FIORENZUOLA D'ARDA 690 100,0 . . . . . . 690 100

NON DEFINITO . . 3 100,0 . . . . 3 100

FIDENZA 484 99,8 1 0,2 . . . . 485 100

BORGO VAL DI TARO 184 100,0 . . . . . . 184 100

CITTA' DI PARMA 325 99,4 . . 2 0,6 . . 327 100

NON DEFINITO . . 16 100,0 . . . . 16 100

GUASTALLA 784 99,6 1 0,1 . . 2 0,3 787 100

MONTECCHIO EMILIA 896 99,9 . . . . 1 0,1 897 100

SCANDIANO 835 99,9 . . . . 1 0,1 836 100

CASTELNOVO NE' MONTI 222 99,6 . . . . 1 0,5 223 100

NON DEFINITO . . 4 100,0 . . . . 4 100

CARPI 1.377 99,6 3 0,2 . . 2 0,1 1.382 100

MIRANDOLA 555 99,6 1 0,2 . . 1 0,2 557 100

SASSUOLO 734 99,6 2 0,3 . . 1 0,1 737 100

PAVULLO NEL FRIGNANO 500 99,8 1 0,2 . . . . 501 100

PORRETTA TERME 127 99,2 . . . . 1 0,8 128 100

BENTIVOGLIO 1.038 99,9 . . . . 1 0,1 1.039 100

MAGGIORE - BO 2.711 99,6 2 0,1 7 0,3 2 0,1 2.722 100

VILLA ERBOSA 28 100,0 . . . . . . 28 100

NON DEFINITO . . 14 100,0 . . . . 14 100

IMOLA IMOLA 1.085 99,9 1 0,1 . . . . 1.086 100

COMACCHIO 5 100,0 . . . . . . 5 100

OSPEDALE DEL DELTA 501 100,0 . . . . . . 501 100

CENTO 651 100,0 . . . . . . 651 100

RAVENNA 955 100,0 . . . . . . 955 100

LUGO 1.044 99,9 . . . . 1 0,1 1.045 100

FAENZA 697 99,9 . . . . 1 0,1 698 100

DOMUS NOVA 31 100,0 . . . . . . 31 100

FORLÌ FORLI' 1.319 99,9 1 0,1 . . . . 1.320 100

CESENA 2.234 99,8 2 0,1 . . 2 0,1 2.238 100

NON DEFINITO . . 4 100,0 . . . . 4 100

RIMINI 2.369 99,7 8 0,3 . . . . 2.377 100

VILLA MARIA-RN 82 100,0 . . . . . . 82 100

AOSP PARMA OSPEDALI RIUNITI-PR 2.402 100,0 . . 1 0,0 . . 2.403 100

AOSP REGGIO E.

S.MARIA NUOVA-RE 2.345 100,0 . . . . . . 2.345 100

AOSP MODENA POLICLINICO-MO 2.903 99,8 6 0,2 1 0,0 . . 2.910 100

AOSP BOLOGNA S.ORSOLA-MALPIGHI-BO 2.928 92,4 233 7,4 1 0,0 7 0,2 3.169 100

AOSP FERRARA ARCISPEDALE S.ANNA-FE 1.123 100,0 . . . . . . 1.123 100

35.488 99,1 303 0,9 12 0,0 25 0,1 35.828 100

Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004

Azienda di evento

Luogo parto

TotaleISTITUTO DI CURA

PUBB./PRIV.

ABITAZIONE PRIVATA

ALTRA STRUTTURA DI ASSISTENZA

ALTROVE

PIACENZA

PARMA

REGGIO EMILIA

MODENA

RIMINI

Totale

BOLOGNA

FERRARA

RAVENNA

CESENA

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Num. % Num. % Num. % Num. %

PIACENZA 1.171 88,4 114 8,6 40 3,0 1.325 100

FIORENZUOLA D'ARDA 653 94,6 34 4,9 3 0,4 690 100

NON DEFINITO 3 100,0 . . . . 3 100

FIDENZA 458 94,4 25 5,2 2 0,4 485 100

BORGO VAL DI TARO 177 96,2 6 3,3 1 0,5 184 100

CITTA' DI PARMA 276 84,4 49 15,0 2 0,6 327 100

NON DEFINITO 16 100,0 . . . . 16 100

GUASTALLA 626 79,5 154 19,6 7 0,9 787 100

MONTECCHIO EMILIA 872 97,2 14 1,6 11 1,2 897 100

SCANDIANO 820 98,1 10 1,2 6 0,7 836 100

CASTELNOVO NE' MONTI 214 96,0 8 3,6 1 0,5 223 100

NON DEFINITO 4 100,0 . . . . 4 100

CARPI 1.305 94,4 64 4,6 13 0,9 1.382 100

MIRANDOLA 507 91,0 40 7,2 10 1,8 557 100

SASSUOLO 709 96,2 9 1,2 19 2,6 737 100

PAVULLO NEL FRIGNANO 493 98,4 2 0,4 6 1,2 501 100

PORRETTA 118 92,2 9 7,0 1 0,8 128 100

BENTIVOGLIO 1.018 98,0 21 2,0 . . 1.039 100

MAGGIORE - BO 2.544 93,5 94 3,5 84 3,1 2.722 100

VILLA ERBOSA 28 100,0 . . . . 28 100

NON DEFINITO 14 100,0 . . . . 14 100

IMOLA IMOLA 1.049 96,6 25 2,3 12 1,1 1.086 100

COMACCHIO 5 100,0 . . . . 5 100

OSPEDALE DEL DELTA 488 97,4 13 2,6 . . 501 100

CENTO 646 99,2 4 0,6 1 0,2 651 100

RAVENNA 904 94,7 22 2,3 29 3,0 955 100

LUGO 1.021 97,7 16 1,5 8 0,8 1.045 100

FAENZA 649 93,0 35 5,0 14 2,0 698 100

DOMUS NOVA 31 100,0 . . . . 31 100

FORLÌ FORLI' 1.260 95,5 26 2,0 34 2,6 1.320 100

CESENA 2.149 96,0 56 2,5 33 1,5 2.238 100

NON DEFINITO 4 100,0 . . . . 4 100

RIMINI 2.058 86,6 222 9,3 97 4,1 2.377 100

VILLA MARIA-RN 73 89,0 8 9,8 1 1,2 82 100

AOSP PARMA

OSPEDALI RIUNITI-PR 2.271 94,5 79 3,3 53 2,2 2.403 100

AOSP REGGIO E.

S.MARIA NUOVA-RE 2.220 94,7 66 2,8 59 2,5 2.345 100

AOSP MODENA

POLICLINICO-MO2.745 94,3 82 2,8 83 2,9 2.910 100

AOSP BOLOGNA

S.ORSOLA-MALPIGHI-BO 2.846 89,8 177 5,6 146 4,6 3.169 100

AOSP FERRARA

ARCISPEDALE S.ANNA-FE 991 88,3 123 11,0 9 0,8 1.123 100

33.436 93,3 1.607 4,5 785 2,2 35.828 100

Nota: Residenza calcolata sulla base della variabile Comune di residenza

Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004

Tab. 3 Distribuzione dei parti secondo il luogo di residenza della madre (stabilimento di evento)

RIMINI

Totale

BOLOGNA

FERRARA

RAVENNA

CESENA

PIACENZA

PARMA

REGGIO EMILIA

MODENA

Azienda di eventoLuogo di residenza madre

TotaleAltre regioniR.E.R. Estero

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Num. % Num. % Num. % Num. % Num. %

AUSL PIACENZA 1.747 86,6 80 4,0 148 7,3 43 2,1 2.018 100

AUSL PARMA 715 70,7 212 20,9 80 7,9 5 0,5 1.012 100

AUSL REGGIO EMILIA 2.131 77,6 405 14,7 186 6,8 25 0,9 2.747 100

AUSL MODENA 2.566 80,8 448 14,1 115 3,6 48 1,5 3.177 100

AUSL BOLOGNA 3.425 87,1 297 7,6 124 3,2 85 2,2 3.931 100

AUSL IMOLA 869 80,0 180 16,6 25 2,3 12 1,1 1.086 100

AUSL FERRARA 846 73,1 293 25,3 17 1,5 1 0,1 1.157 100

AUSL RAVENNA 2.343 85,9 262 9,6 73 2,7 51 1,9 2.729 100

AUSL FORLI' 1.209 91,6 51 3,9 26 2,0 34 2,6 1.320 100

AUSL CESENA 1.627 72,6 526 23,5 56 2,5 33 1,5 2.242 100

AUSL RIMINI 2.051 83,4 80 3,3 230 9,4 98 4,0 2.459 100

AOSP PARMA 2.117 88,1 154 6,4 79 3,3 53 2,2 2.403 100

AOSP REGGIO EMILIA 2.072 88,4 148 6,3 66 2,8 59 2,5 2.345 100

AOSP MODENA 2.638 90,7 107 3,7 82 2,8 83 2,9 2.910 100

AOSP BOLOGNA 2.500 78,9 346 10,9 177 5,6 146 4,6 3.169 100

AOSP FERRARA 945 84,1 46 4,1 123 11,0 9 0,8 1.123 100

Totale 29.801 83,2 3.635 10,1 1.607 4,5 785 2,2 35.828 100

Nota: Residenza calcolata sulla base della variabile Comune di residenza

Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004.

Tab. 4 Distribuzione dei parti secondo il luogo di residenza della madre (Azienda di evento)

Azienda di evento

Luogo di residenza della madreTotale

stessa AUSLAltra AUSL

R.E.R.Altra regione

italianaEstero

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Tab. 5 Numero dei parti secondo l'Azienda di residenza della madre

PC PR RE MO BO IMOLA FE RA FO CESENA RN Altre

regioniEstero

AUSL PIACENZA 1.747 76 1 1 . . . 1 . 1 . 148 43 2.018

AUSL PARMA 59 715 137 15 1 . . . . . . 80 5 1.012

AUSL REGGIO EMILIA 5 267 2.131 133 . . . . . . . 186 25 2.747

AUSL MODENA 1 2 423 2.566 17 . 4 . . 1 . 115 48 3.177

AUSL BOLOGNA 1 . 2 78 3.425 55 137 12 6 2 4 124 85 3.931

AUSL IMOLA . . 1 2 67 869 4 101 5 . . 25 12 1.086

AUSL FERRARA . . 1 69 214 2 846 7 . . . 17 1 1.157

AUSL RAVENNA . . 2 3 17 38 82 2.343 82 17 21 73 51 2.729

AUSL FORLI' . . . 1 2 . 1 33 1.209 10 4 26 34 1.320

AUSL CESENA 1 . 3 . 8 1 1 133 149 1.627 230 56 33 2.242

AUSL RIMINI . . 2 2 8 . . 3 5 60 2.051 230 98 2.459

AOSP PARMA 39 2.117 102 11 1 . 1 . . . . 79 53 2.403

AOSP REGGIO E. . 20 2.072 116 7 . 1 1 1 1 1 66 59 2.345

AOSP MODENA . 1 60 2.638 42 . 1 2 . . 1 82 83 2.910

AOSP BOLOGNA 2 5 11 75 2.500 92 42 44 25 21 29 177 146 3.169

AOSP FERRARA . . . 7 23 1 945 10 1 2 2 123 9 1.123

Totale 1.855 3.203 4.948 5.717 6.332 1.058 2.065 2.690 1.483 1.742 2.343 1.607 785 35.828

Nota: Residenza calcolata sulla base della variabile Comune di residenza

Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004

Azienda di evento

Azienda territoriale di residenza della madre

Totale

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Tab. 6 Distribuzione dei parti secondo l'età della madre

Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. %

PIACENZA 10 0,8 29 2,2 161 12,2 312 23,6 479 36,2 272 20,6 56 4,2 3 0,2 1.322 100

FIORENZUOLA D'ARDA 1 0,1 9 1,3 71 10,3 159 23,0 280 40,6 144 20,9 26 3,8 0 0,0 690 100

NON DEFINITO 0 0,0 0 0,0 1 33,3 0 0,0 1 33,3 0 0,0 1 33,3 0 0,0 3 100

FIDENZA 5 1,0 4 0,8 65 13,4 133 27,4 161 33,2 98 20,2 17 3,5 2 0,4 485 100

BORGO VAL DI TARO 1 0,5 1 0,5 20 10,9 57 31,0 62 33,7 34 18,5 7 3,8 2 1,1 184 100

CITTA' DI PARMA 0 0,0 2 0,6 30 9,2 81 24,8 136 41,6 66 20,2 12 3,7 0 0,0 327 100

NON DEFINITO 0 0,0 0 0,0 0 0,0 8 50,0 6 37,5 2 12,5 0 0,0 0 0,0 16 100

GUASTALLA 3 0,4 9 1,1 101 12,8 248 31,5 270 34,3 136 17,3 19 2,4 1 0,1 787 100

MONTECCHIO EMILIA 2 0,2 11 1,2 86 9,6 235 26,2 359 40,0 174 19,4 28 3,1 2 0,2 897 100

SCANDIANO 2 0,2 5 0,6 91 10,9 257 30,7 300 35,9 162 19,4 18 2,2 1 0,1 836 100

CASTELNOVO NE' MONTI 1 0,4 10 4,5 32 14,3 57 25,6 69 30,9 44 19,7 10 4,5 0 0,0 223 100

NON DEFINITO 0 0,0 0 0,0 0 0,0 0 0,0 1 25,0 2 50,0 1 25,0 0 0,0 4 100

CARPI 5 0,4 8 0,6 122 8,8 389 28,1 527 38,1 289 20,9 39 2,8 3 0,2 1.382 100

MIRANDOLA 3 0,5 8 1,4 59 10,6 157 28,2 205 36,8 106 19,0 18 3,2 1 0,2 557 100

SASSUOLO 3 0,4 13 1,8 104 14,2 190 25,9 256 34,9 142 19,3 26 3,5 0 0,0 734 100

PAVULLO NEL FRIGNANO 1 0,2 9 1,8 53 10,6 147 29,3 185 36,9 95 19,0 11 2,2 0 0,0 501 100

PORRETTA TERME 0 0,0 0 0,0 18 14,1 45 35,2 43 33,6 19 14,8 3 2,3 0 0,0 128 100

BENTIVOGLIO 2 0,2 13 1,3 84 8,1 266 25,6 402 38,7 218 21,0 51 4,9 2 0,2 1.038 100

MAGGIORE - BO 12 0,4 20 0,7 185 6,8 563 20,7 1.054 38,7 718 26,4 166 6,1 4 0,1 2.722 100

VILLA ERBOSA 0 0,0 0 0,0 1 3,6 5 17,9 14 50,0 7 25,0 1 3,6 0 0,0 28 100

NON DEFINITO 0 0,0 1 7,1 0 0,0 4 28,6 3 21,4 4 28,6 2 14,3 0 0,0 14 100

IMOLA IMOLA 8 0,7 19 1,8 115 10,6 289 26,6 364 33,5 244 22,5 43 4,0 3 0,3 1.085 100

COMACCHIO 0 0,0 0 0,0 0 0,0 3 60,0 2 40,0 0 0,0 0 0,0 0 0,0 5 100

OSPEDALE DEL DELTA 3 0,6 5 1,0 64 12,8 124 24,8 162 32,3 123 24,6 17 3,4 3 0,6 501 100

CENTO 2 0,3 12 1,8 75 11,5 175 26,9 239 36,7 128 19,7 20 3,1 0 0,0 651 100

RAVENNA 6 0,6 16 1,7 97 10,2 232 24,3 346 36,2 211 22,1 39 4,1 8 0,8 955 100

LUGO 5 0,5 14 1,3 72 6,9 255 24,4 415 39,7 243 23,3 39 3,7 2 0,2 1.045 100

FAENZA 0 0,0 6 0,9 64 9,2 191 27,4 265 38,0 142 20,3 28 4,0 2 0,3 698 100

DOMUS NOVA 0 0,0 0 0,0 0 0,0 11 35,5 10 32,3 9 29,0 1 3,2 0 0,0 31 100

FORLÌ FORLI' 3 0,2 14 1,1 159 12,0 355 26,9 512 38,8 236 17,9 39 3,0 2 0,2 1.320 100

CESENA 6 0,3 17 0,8 185 8,3 570 25,5 863 38,6 507 22,7 90 4,0 0 0,0 2.238 100

NON DEFINITO 0 0,0 0 0,0 0 0,0 0 0,0 1 25,0 2 50,0 1 25,0 0 0,0 4 100

RIMINI 8 0,3 31 1,3 208 8,8 581 24,5 927 39,0 541 22,8 78 3,3 2 0,1 2.376 100

VILLA MARIA-RN 0 0,0 2 2,4 10 12,2 19 23,2 33 40,2 14 17,1 4 4,9 0 0,0 82 100

AOSP PARMA OSPEDALI RIUNITI-PR 9 0,4 34 1,4 215 8,9 540 22,5 961 40,0 527 21,9 114 4,7 3 0,1 2.403 100

AOSP REGGIO E. S.MARIA NUOVA-RE 19 0,8 29 1,2 261 11,1 629 26,8 795 33,9 507 21,6 102 4,4 2 0,1 2.344 100

AOSP MODENA POLICLINICO-MO 14 0,5 29 1,0 283 9,7 770 26,5 1.069 36,7 615 21,1 121 4,2 9 0,3 2.910 100

AOSP BOLOGNA S.ORSOLA-MALPIGHI-BO 8 0,3 27 0,9 240 7,6 649 20,5 1.175 37,1 862 27,3 190 6,0 12 0,4 3.163 100

AOSP FERRARA ARCISPEDALE S.ANNA-FE 1 0,1 13 1,2 81 7,2 240 21,4 488 43,5 253 22,5 45 4,0 2 0,2 1.123 100143 0,4 420 1,2 3.413 9,5 8.946 25,0 13.440 37,5 7.896 22,0 1.483 4,1 71 0,2 35.812 100

Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004

RAVENNA

CESENA

RIMINI

Totale

REGGIO EMILIA

MODENA

BOLOGNA

FERRARA

PIACENZA

PARMA

Azienda di evento

Età della madreTotale

< 18 18-19 20-24 25-29 30-34 35-39 40-44 almeno 45

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Tab. 7 Parti in cui entrambi i genitori hanno meno di 20 anni

Num. casiTotale casi valutabili

% casi verificatisi

PIACENZA 1 1.994 0,1PARMA 2 1.003 0,2REGGIO EMILIA 6 2.670 0,2MODENA 6 3.117 0,2BOLOGNA 0 1.127 0,0IMOLA 7 1.072 0,7FERRARA 0 1.103 0,0RAVENNA 5 2.667 0,2FORLÌ 1 1.290 0,1CESENA 0 2.072 0,0RIMINI 0 79 0,0AOSP PARMA 5 2.376 0,2AOSP REGGIO E. 4 2.272 0,2AOSP MODENA 6 2.782 0,2AOSP BOLOGNA 6 3.020 0,2AOSP FERRARA 0 0 .

Totale 49 28.644 0,2

Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004

Azienda di evento

Entrambi i genitori minori di 20 anni

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Tab. 8 Età della madre secondo la cittadinanza

Num. parti

%Num. parti

%Num. parti

%Num. parti

%Num. parti

%Num. parti

%Num. parti

%Num. parti

%Num. parti

Età media

Italiana 66 0,3 173 0,6 1.587 5,9 6.209 23,1 10.906 40,6 6.627 24,7 1.242 4,6 54 0,2 26.864 31,8

Straniera 71 1,1 217 3,3 1.606 24,1 2.195 32,9 1.643 24,6 765 11,5 159 2,4 11 0,2 6.667 28,1

Totale 137 0,4 390 1,2 3.193 9,5 8.404 25,1 12.549 37,4 7.392 22,1 1.401 4,2 65 0,2 33.531 31,1

Tab. 9 Età della madre secondo l'eventualità di precedenti parti

Num. parti

%Num. parti

%Num. parti

%Num. parti

%Num. parti

%Num. parti

%Num. parti

%Num. parti

%Num. parti

Età media

SI 12 0,1 52 0,3 893 5,4 3.218 19,6 6.414 39,1 4.811 29,3 962 5,9 39 0,2 16.401 32,5

NO 129 0,7 366 2,0 2.454 13,1 5.576 29,8 6.768 36,2 2920 15,6 466 2,5 28 0,2 18.707 29,9

Totale 141 0,4 418 1,2 3.347 9,5 8.794 25,1 13.182 37,6 7.731 22,0 1.428 4,1 67 0,2 35.108 31,1

Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004

Totale< 18 18-19 20-24 25-29 30-34 35-39 40-44 almeno 45

Parti precedenti

Classe di età della madre

35-39 40-44 almeno 45Totale

Cittadinanza della madre

Classe di età della madre30-34 < 18 18-19 20-24 25-29

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Tab. 10 Distribuzione dei parti secondo lo stato civile della madre

Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. %

PIACENZA 221 16,7 1.081 81,6 18 1,4 4 0,3 1 0,1 . . 1.325 100FIORENZUOLA D'ARDA 78 11,3 598 86,7 10 1,5 4 0,6 . . . . 690 100NON DEFINITO 1 33,3 2 66,7 . . . . . . . . 3 100FIDENZA 62 12,8 391 80,6 18 3,7 10 2,1 4 0,8 . . 485 100BORGO VAL DI TARO 17 9,2 159 86,4 4 2,2 3 1,6 1 0,5 . . 184 100CITTA' DI PARMA 44 13,5 267 81,7 4 1,2 12 3,7 . . . . 327 100NON DEFINITO 6 37,5 9 56,3 1 6,3 . . . . . . 16 100GUASTALLA 142 18,0 614 78,0 12 1,5 7 0,9 . . 12 1,5 787 100MONTECCHIO EMILIA 163 18,2 689 76,8 18 2,0 18 2,0 . . 9 1,0 897 100SCANDIANO 165 19,7 627 75,0 26 3,1 9 1,1 2 0,2 7 0,8 836 100CASTELNOVO NE' MONTI 38 17,0 162 72,7 3 1,4 2 0,9 . . 18 8,1 223 100NON DEFINITO 2 50,0 1 25,0 1 25,0 . . . . . . 4 100CARPI 318 23,0 1.030 74,5 11 0,8 9 0,7 1 0,1 13 0,9 1.382 100MIRANDOLA 83 14,9 461 82,8 8 1,4 2 0,4 1 0,2 2 0,4 557 100SASSUOLO 116 15,7 593 80,5 15 2,0 10 1,4 1 0,1 2 0,3 737 100PAVULLO NEL FRIGNANO 110 22,0 371 74,1 15 3,0 5 1,0 . . . . 501 100PORRETTA TERME 10 7,8 76 59,4 . . . . . . 42 32,8 128 100BENTIVOGLIO 221 21,3 761 73,2 1 0,1 9 0,9 2 0,2 45 4,3 1.039 100MAGGIORE - BO 905 33,3 1.417 52,1 2 0,1 31 1,1 20 0,7 347 12,8 2.722 100VILLA ERBOSA 6 21,4 18 64,3 3 10,7 1 3,6 . . . . 28 100NON DEFINITO 5 35,7 9 64,3 . . . . . . . . 14 100

IMOLA IMOLA 268 24,7 775 71,4 24 2,2 16 1,5 2 0,2 1 0,1 1.086 100COMACCHIO . . . . . . . . . . 5 100,0 5 100OSPEDALE DEL DELTA 12 2,4 123 24,6 . . . . . . 366 73,1 501 100CENTO . . 3 0,5 . . . . . . 648 99,5 651 100RAVENNA 257 26,9 656 68,7 25 2,6 14 1,5 3 0,3 . . 955 100LUGO 286 27,4 716 68,5 26 2,5 17 1,6 . . . . 1.045 100FAENZA 161 23,1 513 73,5 14 2,0 10 1,4 . . . . 698 100DOMUS NOVA 11 35,5 19 61,3 . . 1 3,2 . . . . 31 100

FORLÌ FORLI' 326 24,7 945 71,6 36 2,7 10 0,8 1 0,1 2 0,2 1.320 100CESENA 512 22,9 1.657 74,0 43 1,9 23 1,0 3 0,1 . . 2.238 100NON DEFINITO 2 50,0 2 50,0 . . . . . . . . 4 100RIMINI 418 17,6 1.876 78,9 29 1,2 15 0,6 4 0,2 35 1,5 2.377 100VILLA MARIA-RN 23 28,1 56 68,3 2 2,4 1 1,2 . . . . 82 100

AOSP PARMA

OSPEDALI RIUNITI-PR 395 16,4 1.934 80,5 46 1,9 25 1,0 3 0,1 . . 2.403 100

AOSP REGGIO E.

S.MARIA NUOVA-RE 454 19,4 1.796 76,6 31 1,3 16 0,7 4 0,2 44 1,9 2.345 100

AOSP POLICLINICO-MO 543 18,7 2.299 79,0 40 1,4 23 0,8 3 0,1 2 0,1 2.910 100AOSP BOLOGNA

S.ORSOLA-MALPIGHI-BO 853 26,9 2.208 69,7 12 0,4 24 0,8 2 0,1 70 2,2 3.169 100

AOSP FERRARA

ARCISPEDALE S.ANNA-FE 307 27,3 770 68,6 31 2,8 14 1,3 1 0,1 . . 1.123 100

7.541 21,1 25.684 71,7 529 1,5 345 1,0 59 0,2 1.670 4,7 35.828 100

Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004

RIMINI

Totale

BOLOGNA

FERRARA

RAVENNA

CESENA

PIACENZA

PARMA

REGGIO EMILIA

MODENA

Azienda di evento

Stato civile madreTotale

NUBILE CONIUGATA SEPARATA DIVORZIA

TA VEDOVA

NON DICHIARATO

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Tab. 11 Stato civile secondo la scolarità della madreEsclusi i record con stato civile "non dichiarato"

Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. %

Alta 1.181 18,1 5.236 80,4 49 0,8 41 0,6 6 0,1 6.513 100

Medio-alta 3.760 23,1 12.112 74,4 248 1,5 142 0,9 22 0,1 16.284 100

Medio-bassa 2.588 23,1 8.210 73,2 232 2,1 162 1,4 31 0,3 11.223 100

Totale 7.529 22,1 25.558 75,1 529 1,6 345 1,0 59 0,2 34.020 100

Tab. 12 Stato civile secondo la cittadinanza della madreEsclusi i record con stato civile "non dichiarato"

Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. %

Italiana 6.125 23,2 19.512 73,9 445 1,7 276 1,0 46 0,2 26.404 100

Straniera 1.097 16,9 5.276 81,3 53 0,8 55 0,8 12 0,2 6.493 100

Totale 7.222 22,0 24.788 75,4 498 1,5 331 1,0 58 0,2 32.897 100

Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004

Cittadinanza della madre

Stato civile madre

Scolarità madre

Stato civile madre

Legenda: Scolarità alta = laurea o diploma universitarioScolarità medio-alta = diploma di scuola media superioreScolarità medio-bassa = diploma scuola media inferiore o licenza elementare o nessun titolo

TotaleNUBILE CONIUGATA SEPARATA DIVORZIATA VEDOVA

TotaleNUBILE CONIUGATA SEPARATA DIVORZIATA VEDOVA

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Tab. 13 Distribuzione dei parti secondo la scolarità della madre

Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. %

PIACENZA 189 14,3 16 1,2 594 44,8 503 38,0 23 1,7 1.325 100

FIORENZUOLA D'ARDA 105 15,2 14 2,0 335 48,6 198 28,7 38 5,5 690 100

NON DEFINITO . . 1 33,3 2 66,7 . . . . 3 100

FIDENZA 43 8,9 11 2,3 238 49,1 173 35,7 20 4,1 485 100

BORGO VAL DI TARO 14 7,6 4 2,2 106 57,6 46 25,0 14 7,6 184 100

CITTA' DI PARMA 37 11,3 14 4,3 162 49,5 107 32,7 7 2,1 327 100

NON DEFINITO 5 31,3 2 12,5 8 50,0 1 6,3 . . 16 100

GUASTALLA 73 9,3 36 4,6 372 47,3 250 31,8 56 7,1 787 100

MONTECCHIO EMILIA 133 14,8 32 3,6 442 49,3 256 28,5 34 3,8 897 100

SCANDIANO 85 10,2 25 3,0 442 52,9 268 32,1 16 1,9 836 100

CASTELNOVO NE' MONTI 16 7,2 4 1,8 115 51,6 78 35,0 10 4,5 223 100

NON DEFINITO . . . . 2 50,0 2 50,0 . . 4 100

CARPI 187 13,5 44 3,2 704 50,9 390 28,2 57 4,1 1.382 100

MIRANDOLA 61 11,0 13 2,3 188 33,8 222 39,9 73 13,1 557 100

SASSUOLO 72 9,8 14 1,9 351 47,6 271 36,8 29 3,9 737 100

PAVULLO NEL FRIGNANO 50 10,0 16 3,2 233 46,5 185 36,9 17 3,4 501 100

PORRETTA TERME 15 11,7 3 2,3 60 46,9 45 35,2 5 3,9 128 100

BENTIVOGLIO 125 12,0 24 2,3 511 49,2 339 32,6 40 3,9 1.039 100

MAGGIORE - BO 668 24,5 13 0,5 1.289 47,4 693 25,5 59 2,2 2.722 100

VILLA ERBOSA 13 46,4 2 7,1 12 42,9 1 3,6 . . 28 100

NON DEFINITO 7 50,0 . . 6 42,9 1 7,1 . . 14 100

IMOLA IMOLA 172 15,8 21 1,9 550 50,6 310 28,6 33 3,0 1.086 100

COMACCHIO . . . . 2 40,0 3 60,0 . . 5 100

OSPEDALE DEL DELTA 30 6,0 12 2,4 219 43,7 218 43,5 22 4,4 501 100

CENTO 74 11,4 11 1,7 299 45,9 241 37,0 26 4,0 651 100

RAVENNA 154 16,1 33 3,5 453 47,4 293 30,7 22 2,3 955 100

LUGO 159 15,2 27 2,6 567 54,3 265 25,4 27 2,6 1.045 100

FAENZA 113 16,2 18 2,6 330 47,3 227 32,5 10 1,4 698 100

DOMUS NOVA 4 12,9 1 3,2 18 58,1 7 22,6 1 3,2 31 100

FORLÌ FORLI' 209 15,8 6 0,5 670 50,8 403 30,5 32 2,4 1.320 100

CESENA 246 11,0 91 4,1 1.118 50,0 737 32,9 46 2,1 2.238 100

NON DEFINITO 1 25,0 . . 2 50,0 1 25,0 . . 4 100

RIMINI 331 13,9 66 2,8 1.281 53,9 665 28,0 34 1,4 2.377 100

VILLA MARIA-RN 13 15,9 1 1,2 40 48,8 27 32,9 1 1,2 82 100

AOSP PARMA

OSPEDALI RIUNITI-PR 475 19,8 104 4,3 1.142 47,5 616 25,6 66 2,8 2.403 100

AOSP REGGIO E.

S.MARIA NUOVA-RE 356 15,2 58 2,5 1.010 43,1 777 33,1 144 6,1 2.345 100

AOSP POLICLINICO-MO 491 16,9 105 3,6 1.255 43,1 923 31,7 136 4,7 2.910 100

AOSP BOLOGNA

S.ORSOLA-MALPIGHI-BO 912 28,8 57 1,8 1.417 44,7 730 23,0 53 1,7 3.169 100

AOSP FERRARA

ARCISPEDALE S.ANNA-FE 220 19,6 21 1,9 541 48,2 321 28,6 20 1,8 1.123 100

5.858 16,4 920 2,6 17.086 47,7 10.793 30,1 1.171 3,3 35.828 100

Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004

Azienda di evento

Titolo di studio madre

Totale

LAUREA MEDIA

SUPERIORE MEDIA

INFERIORE

ELEMENTARE O NESSUN

TITOLO LAUREA BREVE

PIACENZA

PARMA

REGGIO EMILIA

MODENA

RIMINI

Totale

BOLOGNA

FERRARA

RAVENNA

CESENA

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Tab. 14 Distribuzione dei parti secondo la scolarità del padre

Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. %

PIACENZA 171 13,1 21 1,6 541 41,5 549 42,1 22 1,7 1.304 100

FIORENZUOLA D'ARDA 80 11,6 7 1,0 288 41,9 274 39,8 39 5,7 688 100

NON DEFINITO 0 0,0 0 0,0 1 50,0 1 50,0 0 0,0 2 100

FIDENZA 32 6,6 11 2,3 181 37,6 235 48,8 23 4,8 482 100

BORGO VAL DI TARO 13 7,1 7 3,8 92 50,0 60 32,6 12 6,5 184 100

CITTA' DI PARMA 30 9,3 14 4,3 146 45,1 121 37,3 13 4,0 324 100

NON DEFINITO 5 33,3 1 6,7 7 46,7 2 13,3 0 0,0 15 100

GUASTALLA 54 7,0 21 2,7 310 40,1 332 42,9 57 7,4 774 100

MONTECCHIO EMILIA 99 11,1 22 2,5 380 42,5 354 39,6 40 4,5 895 100

SCANDIANO 75 9,1 15 1,8 349 42,1 355 42,9 34 4,1 828 100

CASTELNOVO NE' MONTI 13 5,9 1 0,5 94 42,9 106 48,4 5 2,3 219 100

NON DEFINITO 0 0,0 0 0,0 3 75,0 1 25,0 0 0,0 4 100

CARPI 162 12,1 21 1,6 612 45,5 480 35,7 69 5,1 1.344 100

MIRANDOLA 42 7,7 7 1,3 168 30,9 259 47,6 68 12,5 544 100

SASSUOLO 57 7,9 14 1,9 320 44,2 293 40,5 40 5,5 724 100

PAVULLO NEL FRIGNANO 33 6,9 3 0,6 173 36,2 246 51,5 23 4,8 478 100

PORRETTA TERME 11 8,7 3 2,4 36 28,3 71 55,9 6 4,7 127 100

BENTIVOGLIO 100 10,3 9 0,9 423 43,6 412 42,5 26 2,7 970 100

MAGGIORE - BO 514 19,4 11 0,4 1.183 44,7 877 33,1 64 2,4 2.649 100

VILLA ERBOSA 6 21,4 0 0,0 20 71,4 2 7,1 0 0,0 28 100

NON DEFINITO 7 53,8 0 0,0 5 38,5 1 7,7 0 0,0 13 100

IMOLA IMOLA 137 12,7 22 2,0 478 44,3 402 37,3 40 3,7 1.079 100

COMACCHIO 0 0,0 0 0,0 3 60,0 1 20,0 1 20,0 5 100

OSPEDALE DEL DELTA 27 5,9 9 2,0 157 34,2 240 52,3 26 5,7 459 100

CENTO 48 7,4 5 0,8 271 42,0 296 45,9 25 3,9 645 100

RAVENNA 128 13,7 16 1,7 421 45,1 342 36,7 26 2,8 933 100

LUGO 133 12,9 21 2,0 464 45,1 368 35,8 43 4,2 1.029 100

FAENZA 81 11,9 3 0,4 296 43,5 285 41,9 16 2,3 681 100

DOMUS NOVA 6 19,4 1 3,2 19 61,3 4 12,9 1 3,2 31 100

FORLÌ FORLI'

CESENA 213 10,1 35 1,7 919 43,7 900 42,8 38 1,8 2.105 100

NON DEFINITO 2 50,0 0 0,0 1 25,0 1 25,0 0 0,0 4 100

RIMINI

VILLA MARIA-RN 11 13,9 0 0,0 31 39,2 31 39,2 6 7,6 79 100

AOSP PARMA

OSPEDALI RIUNITI-PR 389 16,3 76 3,2 1.026 42,9 822 34,4 77 3,2 2.390 100

AOSP REGGIO E.

S.MARIA NUOVA-RE 269 11,7 34 1,5 921 40,1 949 41,3 124 5,4 2.297 100

AOSP MODENA

POLICLINICO-MO 401 14,2 61 2,2 1.157 40,9 1.083 38,3 129 4,6 2.831 100

AOSP BOLOGNA

S.ORSOLA-MALPIGHI-BO 776 25,2 53 1,7 1.341 43,5 863 28,0 48 1,6 3.081 100

AOSP FERRARA

ARCISPEDALE S.ANNA-FE 101 18,9 4 0,7 231 43,2 194 36,3 5 0,9 535 100

4.226 13,7 528 1,7 13.068 42,5 11.812 38,4 1.146 3,7 30.780 100

Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004

Totale

MEDIA INFERIORE

BOLOGNA

FERRARA

RAVENNA

CESENA

tutti non valorizzati

tutti non valorizzati

MEDIA SUPERIORE Azienda di evento

Titolo di studio padre

TotaleELEMENTARE O NESSUN

TITOLO

RIMINI

LAUREA LAUREA BREVE

PIACENZA

PARMA

REGGIO EMILIA

MODENA

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Tab. 15 Parti con entrambi i genitori con scolarità medio-bassa

Num. casiTotale casi valutabili

% casi verificatisi

PIACENZA 553 1.994 27,7

PARMA 272 1.005 27,1

REGGIO EMILIA 685 2.720 25,2

MODENA 843 3.090 27,3

BOLOGNA 790 3.787 20,9

IMOLA 230 1.079 21,3

FERRARA 363 1.109 32,7

RAVENNA 556 2.674 20,8

FORLÌ 0 0 .

CESENA 496 2.109 23,5

RIMINI 18 79 22,8

AOSP PARMA 464 2.390 19,4

AOSP REGGIO EMILIA 685 2.297 29,8

AOSP MODENA 740 2.831 26,1

AOSP BOLOGNA 520 3.081 16,9

AOSP FERRARA 0 0 .

Totale 7.215 30.245 23,9

Num. casiTotale casi valutabili

% casi verificatisi

Italiana 4.329 23.412 18,5

Straniera 2.523 5.724 44,1

Non valorizzata 363 1.109 32,7

Totale 7.215 30.245 23,9

Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP - 2004

Legenda: Scolarità medio-bassa = Diploma scuola media inferiore o licenza elementare o nessun titolo

Cittadinanza della madreEntrambi i genitori con scolarità medio-bassa

Entrambi i genitori con scolarità medio-bassa Azienda di evento

Tab. 16 Parti con entrambi i genitori con scolarità medio-bassa secondo la cittadinanza della madre

Servizio Sistema Informativo Sanità e Politiche Sociali

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Tab. 17 Distribuzione dei parti secondo la condizione professionale della madre

Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. %

PIACENZA 845 63,8 12 0,9 0 0,0 19 1,4 449 33,9 0 0,0 1.325 100

FIORENZUOLA D'ARDA 478 69,3 6 0,9 0 0,0 3 0,4 203 29,4 0 0,0 690 100

NON DEFINITO 2 66,7 0 0,0 0 0,0 0 0,0 1 33,3 0 0,0 3 100

FIDENZA 291 60,0 6 1,2 1 0,2 4 0,8 182 37,5 1 0,2 485 100

BORGO VAL DI TARO 107 58,2 13 7,1 0 0,0 3 1,6 61 33,2 0 0,0 184 100

CITTA' DI PARMA 227 69,4 8 2,4 0 0,0 4 1,2 86 26,3 2 0,6 327 100

NON DEFINITO 13 81,3 1 6,3 1 6,3 0 0,0 1 6,3 0 0,0 16 100

GUASTALLA 495 63,5 70 9,0 5 0,6 5 0,6 201 25,8 4 0,5 780 100

MONTECCHIO EMILIA 630 70,4 32 3,6 3 0,3 10 1,1 219 24,5 1 0,1 895 100

SCANDIANO 595 71,3 66 7,9 1 0,1 6 0,7 163 19,5 3 0,4 834 100

CASTELNOVO NE' MONTI 143 64,1 9 4,0 0 0,0 4 1,8 67 30,0 0 0,0 223 100

NON DEFINITO 2 50,0 0 0,0 0 0,0 0 0,0 2 50,0 0 0,0 4 100

CARPI 1.000 72,5 71 5,1 2 0,1 17 1,2 283 20,5 6 0,4 1.379 100

MIRANDOLA 382 68,7 15 2,7 1 0,2 2 0,4 156 28,1 0 0,0 556 100

SASSUOLO 485 66,3 47 6,4 0 0,0 3 0,4 197 26,9 0 0,0 732 100

PAVULLO NEL FRIGNANO 377 75,4 6 1,2 0 0,0 6 1,2 111 22,2 0 0,0 500 100

PORRETTA TERME 80 63,5 11 8,7 1 0,8 1 0,8 33 26,2 0 0,0 126 100

BENTIVOGLIO 772 74,4 29 2,8 0 0,0 5 0,5 229 22,1 3 0,3 1.038 100

MAGGIORE - BO 2.192 80,8 45 1,7 4 0,1 24 0,9 445 16,4 2 0,1 2.712 100

VILLA ERBOSA 26 92,9 1 3,6 0 0,0 0 0,0 1 3,6 0 0,0 28 100

NON DEFINITO 10 71,4 2 14,3 0 0,0 1 7,1 1 7,1 0 0,0 14 100

IMOLA IMOLA 821 76,0 46 4,3 6 0,6 16 1,5 191 17,7 0 0,0 1.080 100

COMACCHIO 3 60,0 1 20,0 0 0,0 0 0,0 1 20,0 0 0,0 5 100

OSPEDALE DEL DELTA 320 64,5 88 17,7 2 0,4 3 0,6 81 16,3 2 0,4 496 100

CENTO 431 66,3 44 6,8 1 0,2 2 0,3 170 26,2 2 0,3 650 100

RAVENNA 604 63,7 85 9,0 7 0,7 14 1,5 233 24,6 5 0,5 948 100

LUGO 764 73,2 83 8,0 3 0,3 14 1,3 178 17,0 2 0,2 1.044 100

FAENZA 515 74,1 22 3,2 0 0,0 4 0,6 153 22,0 1 0,1 695 100

DOMUS NOVA 23 76,7 0 0,0 1 3,3 2 6,7 4 13,3 0 0,0 30 100

FORLÌ FORLI' 760 96,8 8 1,0 8 1,0 0 0,0 4 0,5 5 0,6 785 100

CESENA 1.570 70,2 203 9,1 0 0,0 29 1,3 430 19,2 4 0,2 2.236 100

NON DEFINITO 2 50,0 1 25,0 0 0,0 1 25,0 0 0,0 0 0,0 4 100

RIMINI 60 58,3 5 4,9 0 0,0 37 35,9 1 1,0 0 0,0 103 100

VILLA MARIA-RN 49 59,8 9 11,0 1 1,2 1 1,2 22 26,8 0 0,0 82 100

AOSP PARMA

OSPEDALI RIUNITI-PR 1.788 74,4 32 1,3 4 0,2 22 0,9 538 22,4 19 0,8 2.403 100

AOSP REGGIO E.

S.MARIA NUOVA-RE 1.536 65,7 55 2,4 2 0,1 20 0,9 723 30,9 2 0,1 2.338 100

AOSP MODENA

POLICLINICO-MO 2.037 70,3 95 3,3 4 0,1 41 1,4 720 24,8 1 0,0 2.898 100

AOSP BOLOGNA

S.ORSOLA-MALPIGHI-BO 2.422 76,6 75 2,4 96 3,0 37 1,2 526 16,6 7 0,2 3.163 100

AOSP FERRARA

ARCISPEDALE S.ANNA-FE 836 74,4 31 2,8 1 0,1 18 1,6 237 21,1 0 0,0 1.123 100

23.693 71,9 1.333 4,0 155 0,5 378 1,1 7.303 22,2 72 0,2 32.934 100

Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004

Condizione professionale madre

TotaleOCCUPATA

DISOCCUPATA

IN CERCA DI PRIMA OCCUPAZI

ONE

STUDENTESSA

CASALINGA ALTRA

CONDIZIONE

PIACENZA

PARMA

REGGIO EMILIA

Azienda di evento

CESENA

RIMINI

Totale

MODENA

BOLOGNA

FERRARA

RAVENNA

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Tab. 18 Distribuzione dei parti secondo la condizione professionale del padre

Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. %PIACENZA 1.280 98,2 18 1,4 0 0,0 4 0,3 1 0,1 1 0,1 1.304 100FIORENZUOLA D'ARDA 678 98,5 7 1,0 0 0,0 1 0,1 0 0,0 2 0,3 688 100NON DEFINITO 2 100,0 0 0,0 0 0,0 0 0,0 0 0,0 0 0,0 2 100FIDENZA 474 98,3 6 1,2 0 0,0 0 0,0 2 0,4 0 0,0 482 100BORGO VAL DI TARO 183 99,5 0 0,0 0 0,0 1 0,5 0 0,0 0 0,0 184 100CITTA' DI PARMA 321 99,1 2 0,6 0 0,0 1 0,3 0 0,0 0 0,0 324 100NON DEFINITO 15 100,0 0 0,0 0 0,0 0 0,0 0 0,0 0 0,0 15 100GUASTALLA 764 98,2 8 1,0 1 0,1 1 0,1 1 0,1 3 0,4 778 100MONTECCHIO EMILIA 882 98,5 7 0,8 0 0,0 3 0,3 0 0,0 3 0,3 895 100SCANDIANO 818 98,6 6 0,7 0 0,0 4 0,5 1 0,1 1 0,1 830 100CASTELNOVO NE' MONTI 220 100,0 0 0,0 0 0,0 0 0,0 0 0,0 0 0,0 220 100NON DEFINITO 4 100,0 0 0,0 0 0,0 0 0,0 0 0,0 0 0,0 4 100CARPI 1.334 98,2 16 1,2 2 0,1 4 0,3 1 0,1 1 0,1 1.358 100MIRANDOLA 537 98,4 7 1,3 0 0,0 1 0,2 0 0,0 1 0,2 546 100SASSUOLO 716 98,6 6 0,8 1 0,1 3 0,4 0 0,0 0 0,0 726 100PAVULLO NEL FRIGNANO 480 99,4 2 0,4 0 0,0 0 0,0 0 0,0 1 0,2 483 100PORRETTA TERME 123 96,9 4 3,1 0 0,0 0 0,0 0 0,0 0 0,0 127 100BENTIVOGLIO 956 98,5 11 1,1 0 0,0 0 0,0 1 0,1 3 0,3 971 100MAGGIORE - BO

2.601 98,3 30 1,1 4 0,2 7 0,3 0 0,0 5 0,2 2.647 100VILLA ERBOSA 28 100,0 0 0,0 0 0,0 0 0,0 0 0,0 0 0,0 28 100NON DEFINITO 11 84,6 2 15,4 0 0,0 0 0,0 0 0,0 0 0,0 13 100

IMOLA IMOLA 1.062 98,3 10 0,9 0 0,0 3 0,3 1 0,1 4 0,4 1.080 100COMACCHIO 5 100,0 0 0,0 0 0,0 0 0,0 0 0,0 0 0,0 5 100OSPEDALE DEL DELTA 454 98,1 7 1,5 0 0,0 0 0,0 1 0,2 1 0,2 463 100CENTO 638 98,8 6 0,9 0 0,0 0 0,0 1 0,2 1 0,2 646 100RAVENNA 882 94,4 30 3,2 3 0,3 6 0,6 7 0,7 6 0,6 934 100LUGO 1.010 97,5 11 1,1 4 0,4 5 0,5 3 0,3 3 0,3 1.036 100FAENZA 678 98,7 8 1,2 0 0,0 1 0,1 0 0,0 0 0,0 687 100DOMUS NOVA 31 100,0 0 0,0 0 0,0 0 0,0 0 0,0 0 0,0 31 100

FORLÌ FORLI' 1.133 95,0 6 0,5 54 4,5 0 0,0 0 0,0 0 0,0 1.193 100CESENA 2.067 97,9 21 1,0 1 0,0 8 0,4 8 0,4 7 0,3 2.112 100NON DEFINITO 4 100,0 0 0,0 0 0,0 0 0,0 0 0,0 0 0,0 4 100RIMINI

VILLA MARIA-RN 77 97,5 1 1,3 0 0,0 1 1,3 0 0,0 0 0,0 79 100

AOSP PARMA

OSPEDALI RIUNITI-PR 2.358 98,7 21 0,9 1 0,0 5 0,2 1 0,0 4 0,2 2.390 100

AOSP REGGIO E.

S.MARIA NUOVA-RE 2.259 97,9 37 1,6 2 0,1 5 0,2 1 0,0 3 0,1 2.307 100

AOSP MODENA

POLICLINICO-MO 2.813 98,8 25 0,9 1 0,0 5 0,2 0 0,0 3 0,1 2.847 100

AOSP BOLOGNA

S.ORSOLA-MALPIGHI-BO 2.910 94,5 40 1,3 111 3,6 5 0,2 3 0,1 11 0,4 3.080 100

AOSP FERRARA

ARCISPEDALE S.ANNA-FE 525 98,3 4 0,7 0 0,0 1 0,2 4 0,7 0 0,0 534 100

31.333 97,8 359 1,1 185 0,6 75 0,2 37 0,1 64 0,2 32.053 100

Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004

TotaleOCCUPATO

DISOCCUPATO

IN CERCA DI PRIMA OCCUPAZI

ONE

STUDENTE CASALING

O

ALTRA CONDIZIO

NE

Condizione professionale padre

PIACENZA

PARMA

REGGIO EMILIA

Azienda di evento

MODENA

BOLOGNA

FERRARA

RAVENNA

CESENA

RIMINI

Totale

tutti non valorizzati

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Num. casiTotale casi valutabili

% casi verificatisi

PIACENZA 22 1.994 1,1PARMA 7 1.005 0,7REGGIO EMILIA 18 2.717 0,7MODENA 26 3.107 0,8BOLOGNA 38 3.774 1,0IMOLA 9 1.080 0,8FERRARA 10 1.111 0,9RAVENNA 41 2.678 1,5FORLÌ 0 0 .CESENA 17 2.116 0,8RIMINI 1 79 1,3AOSP PARMA 14 2.390 0,6AOSP REGGIO E. 35 2.301 1,5AOSP MODENA 16 2.838 0,6AOSP BOLOGNA 67 3.076 2,2AOSP FERRARA 0 0 .

Totale 321 30.266 1,1

Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004

Entrambi i genitori non occupati

Azienda di evento

Tab. 19 Parti con entrambi i genitori non occupati

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Tab. 20 Distribuzione dei parti secondo la cittadinanza della madre

Num. % Num. % Num. %

PIACENZA 911 68,8 414 31,3 1.325 100

FIORENZUOLA D'ARDA 565 81,9 125 18,1 690 100

NON DEFINITO 3 100,0 . . 3 100

FIDENZA 377 77,7 108 22,3 485 100

BORGO VAL DI TARO 149 81,0 35 19,0 184 100

CITTA' DI PARMA 304 93,0 23 7,0 327 100

NON DEFINITO 15 93,8 1 6,3 16 100

GUASTALLA 586 74,5 201 25,5 787 100

MONTECCHIO EMILIA 749 83,5 148 16,5 897 100

SCANDIANO 717 85,8 119 14,2 836 100

CASTELNOVO NE' MONTI 180 80,7 43 19,3 223 100

NON DEFINITO 4 100,0 . . 4 100

CARPI 1.139 82,4 243 17,6 1.382 100

MIRANDOLA 371 66,6 186 33,4 557 100

SASSUOLO 585 79,4 152 20,6 737 100

PAVULLO NEL FRIGNANO 427 85,2 74 14,8 501 100

PORRETTA TERME 94 73,4 34 26,6 128 100

BENTIVOGLIO 889 85,6 150 14,4 1.039 100

MAGGIORE - BO 2.209 81,2 513 18,9 2.722 100

VILLA ERBOSA 27 96,4 1 3,6 28 100

NON DEFINITO 13 92,9 1 7,1 14 100

IMOLA IMOLA 896 82,5 190 17,5 1.086 100

COMACCHIO 5 100,0 . . 5 100

OSPEDALE DEL DELTA 489 97,6 12 2,4 501 100

CENTO 650 99,9 1 0,2 651 100

RAVENNA 728 76,2 227 23,8 955 100

LUGO 900 86,1 145 13,9 1.045 100

FAENZA 589 84,4 109 15,6 698 100

DOMUS NOVA 31 100,0 . . 31 100

FORLÌ FORLI' 1.041 78,9 279 21,1 1.320 100

CESENA 1.922 85,9 316 14,1 2.238 100

NON DEFINITO 4 100,0 . . 4 100

RIMINI 1.971 82,9 406 17,1 2.377 100

VILLA MARIA-RN 69 84,2 13 15,9 82 100

AOSP PARMA OSPEDALI RIUNITI-PR 1.888 78,6 515 21,4 2.403 100

AOSP REGGIO E.

S.MARIA NUOVA-RE 1.747 74,5 598 25,5 2.345 100

AOSP MODENA

POLICLINICO-MO 2.184 75,1 726 25,0 2.910 100

AOSP BOLOGNA

S.ORSOLA-MALPIGHI-BO 2.578 81,4 591 18,7 3.169 100

AOSP FERRARA

ARCISPEDALE S.ANNA-FE 1.090 97,1 33 2,9 1.123 100

29.096 81,2 6.732 18,8 35.828 100

Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004

PIACENZA

PARMA

REGGIO EMILIA

MODENA

Azienda di eventoCittadinanza madre

TotaleItaliana Straniera

RIMINI

Totale

BOLOGNA

FERRARA

RAVENNA

CESENA

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Tab. 21 Distribuzione dei parti secondo il luogo nascita della madre

Num. % Num. % Num. % Num. %

PIACENZA 649 49,0 244 18,4 432 32,6 1.325 100

FIORENZUOLA D'ARDA 406 58,8 136 19,7 148 21,5 690 100

NON DEFINITO 1 33,3 2 66,7 . . 3 100

FIDENZA 237 48,9 125 25,8 123 25,4 485 100

BORGO VAL DI TARO 96 52,2 34 18,5 54 29,4 184 100

CITTA' DI PARMA 150 45,9 141 43,1 36 11,0 327 100

NON DEFINITO 12 75,0 3 18,8 1 6,3 16 100

GUASTALLA 292 37,1 277 35,2 218 27,7 787 100

MONTECCHIO EMILIA 475 53,0 240 26,8 182 20,3 897 100

SCANDIANO 460 55,0 221 26,4 155 18,5 836 100

CASTELNOVO NE' MONTI 125 56,1 47 21,1 51 22,9 223 100

NON DEFINITO 4 100,0 . . . . 4 100

CARPI 766 55,4 326 23,6 290 21,0 1.382 100

MIRANDOLA 238 42,7 123 22,1 196 35,2 557 100

SASSUOLO 357 48,4 213 28,9 167 22,7 737 100

PAVULLO NEL FRIGNANO 332 66,3 84 16,8 85 17,0 501 100

PORRETTA TERME 60 46,9 34 26,6 34 26,6 128 100

BENTIVOGLIO 605 58,2 198 19,1 236 22,7 1.039 100

MAGGIORE - BO 1.535 56,4 623 22,9 564 20,7 2.722 100

VILLA ERBOSA 20 71,4 7 25,0 1 3,6 28 100

NON DEFINITO 5 35,7 6 42,9 3 21,4 14 100

IMOLA IMOLA 660 60,8 214 19,7 212 19,5 1.086 100

COMACCHIO 5 100,0 . . . . 5 100

OSPEDALE DEL DELTA 354 70,7 82 16,4 65 13,0 501 100

CENTO 406 62,4 89 13,7 156 24,0 651 100

RAVENNA 518 54,2 185 19,4 252 26,4 955 100

LUGO 721 69,0 151 14,5 173 16,6 1.045 100

FAENZA 474 67,9 100 14,3 124 17,8 698 100

DOMUS NOVA 26 83,9 4 12,9 1 3,2 31 100

FORLÌ FORLI' 842 63,8 174 13,2 304 23,0 1.320 100

CESENA 1.499 67,0 356 15,9 383 17,1 2.238 100

NON DEFINITO 3 75,0 1 25,0 . . 4 100

RIMINI 1.296 54,5 600 25,2 481 20,2 2.377 100

VILLA MARIA-RN 45 54,9 19 23,2 18 22,0 82 100

AOSP PARMA

OSPEDALI RIUNITI-PR 1.275 53,1 546 22,7 582 24,2 2.403 100

AOSP REGGIO E.

S.MARIA NUOVA-RE 1.058 45,1 617 26,3 670 28,6 2.345 100

AOSP MODENA

POLICLINICO-MO 1.371 47,1 741 25,5 798 27,4 2.910 100

AOSP BOLOGNA

S.ORSOLA-MALPIGHI-BO 1.682 53,1 816 25,8 671 21,2 3.169 100

AOSP FERRARA

ARCISPEDALE S.ANNA-FE 717 63,9 225 20,0 181 16,1 1.123 100

19.777 55,2 8.004 22,3 8.009 22,4 35.828 100

Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004

PIACENZA

PARMA

REGGIO EMILIA

Azienda di evento

Luogo di nascita della madreTotale

Altre regioniR.E.R. Estero

MODENA

RIMINI

Totale

BOLOGNA

FERRARA

RAVENNA

CESENA

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Cittadinanza madre Num.Parti% sul tot. straniere

MAROCCO 1.294 19,2

ALBANIA 843 12,5

CINA 527 7,8

TUNISIA 504 7,5

ROMANIA 469 7,0

NIGERIA 212 3,2

INDIA 177 2,6

PAKISTAN 172 2,6

POLONIA 163 2,4

GHANA 152 2,3

FILIPPINE 150 2,2

UCRAINA 140 2,1

MOLDAVIA 140 2,1

MACEDONIA 108 1,6

SERBIA-MONTENEGRO 89 1,3

RUSSIA 85 1,3

ECUADOR 80 1,2

SENEGAL 77 1,1

BRASILE 75 1,1

SRI LANKA 74 1,1

ALGERIA 70 1,0

BANGLADESH 69 1,0

TURCHIA 53 0,8

CUBA 51 0,8

EGITTO 51 0,8

PERU' 46 0,7

BOSNIA-ERZEGOVINA 46 0,7

ARGENTINA 43 0,6

COSTA D'AVORIO 39 0,6

REP. DOMINICANA 39 0,6

BULGARIA 38 0,6

GERMANIA 34 0,5

FRANCIA 31 0,5

Altri paesi 582 8,7

Totale 6.723 100,0

Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004

Nota: le partorienti con cittadinanza codificata 999 dall'AOSP di Reggio Emilia (tutte le donne con cittadinanza non italiana) sono state considerate cittadine del paese di nascita.

Tab. 22 Distribuzione dei parti di cittadine straniere secondo il paese d'origine

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Tab. 23 Distribuzione dei parti secondo i concepimenti precedenti

Num. % Num. % Num. %

PIACENZA 704 53,1 621 46,9 1.325 100

FIORENZUOLA D'ARDA 382 55,4 308 44,6 690 100

NON DEFINITO 2 66,7 1 33,3 3 100

FIDENZA 278 57,3 207 42,7 485 100

BORGO VAL DI TARO 108 58,7 76 41,3 184 100

CITTA' DI PARMA 173 52,9 154 47,1 327 100

NON DEFINITO 11 68,8 5 31,3 16 100

GUASTALLA 412 52,4 375 47,7 787 100

MONTECCHIO EMILIA 510 56,9 387 43,1 897 100

SCANDIANO 437 52,3 399 47,7 836 100

CASTELNOVO NE' MONTI 125 56,1 98 44,0 223 100

NON DEFINITO 4 100,0 . . 4 100

CARPI 783 56,7 599 43,3 1.382 100

MIRANDOLA 331 59,4 226 40,6 557 100

SASSUOLO 439 59,6 298 40,4 737 100

PAVULLO NEL FRIGNANO 278 55,5 223 44,5 501 100

PORRETTA TERME 70 54,7 58 45,3 128 100

BENTIVOGLIO 550 52,9 489 47,1 1.039 100

MAGGIORE - BO 1.447 53,2 1.275 46,8 2.722 100

VILLA ERBOSA 18 64,3 10 35,7 28 100

NON DEFINITO 13 92,9 1 7,1 14 100

IMOLA IMOLA 598 55,1 488 44,9 1.086 100

COMACCHIO 1 20,0 4 80,0 5 100

OSPEDALE DEL DELTA 262 52,3 239 47,7 501 100

CENTO 338 51,9 313 48,1 651 100

RAVENNA 529 55,4 426 44,6 955 100

LUGO 547 52,3 498 47,7 1.045 100

FAENZA 386 55,3 312 44,7 698 100

DOMUS NOVA 13 41,9 18 58,1 31 100

FORLÌ FORLI' 662 50,2 658 49,9 1.320 100

CESENA 1.182 52,8 1.056 47,2 2.238 100

NON DEFINITO 4 100,0 . . 4 100

RIMINI 1.199 50,4 1.178 49,6 2.377 100

VILLA MARIA-RN 50 61,0 32 39,0 82 100

AOSP PARMA OSPEDALI RIUNITI-PR 1.320 54,9 1.083 45,1 2.403 100

AOSP REGGIO E. S.MARIA NUOVA-RE 1.331 56,8 1.014 43,2 2.345 100

AOSP MODENA POLICLINICO-MO 1.706 58,6 1.204 41,4 2.910 100

AOSP BOLOGNA S.ORSOLA-MALPIGHI-BO 1.781 56,2 1.388 43,8 3.169 100

AOSP FERRARA ARCISPEDALE S.ANNA-FE 472 42,0 651 58,0 1.123 100

19.456 54,3 16.372 45,7 35.828 100

Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004

Nota: i record con concepimenti precedenti=NO, ma in cui risultasse almeno un precedente parto o un aborto spontaneo o un IVG, sono stati considerati come relativi a multigravide.

Stabilimento di evento

Concepimenti precedenti (si/no)Totale

SI NO

PIACENZA

PARMA

REGGIO EMILIA

MODENA

RIMINI

Totale

BOLOGNA

FERRARA

RAVENNA

CESENA

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Tab. 24 Distribuzione dei parti secondo l'esito dei precedenti concepimentiSolo madri che hanno avuto almeno un precedente parto o un aborto o un ivg

Totale

Num. % Num. % Num. % Num.

PIACENZA 623 88,5 166 23,6 64 9,1 704

FIORENZUOLA D'ARDA 324 84,8 111 29,1 22 5,8 382

NON DEFINITO 1 50,0 2 100,0 . . 2

FIDENZA 245 88,1 57 20,5 16 5,8 278

BORGO VAL DI TARO 93 86,1 23 21,3 5 4,6 108

CITTA' DI PARMA 146 84,4 54 31,2 9 5,2 173

NON DEFINITO 8 72,7 2 18,2 1 9,1 11

GUASTALLA 342 83,0 110 26,7 35 8,5 412

MONTECCHIO EMILIA 426 83,5 159 31,2 48 9,4 510

SCANDIANO 355 81,2 135 30,9 29 6,6 437

CASTELNOVO NE' MONTI 115 92,0 20 16,0 5 4,0 125

NON DEFINITO 3 75,0 1 25,0 . . 4

CARPI 652 83,3 238 30,4 101 12,9 783

MIRANDOLA 292 88,2 79 23,9 39 11,8 331

SASSUOLO 380 86,6 123 28,0 46 10,5 439

PAVULLO NEL FRIGNANO 231 83,1 73 26,3 36 13,0 278

PORRETTA TERME 55 78,6 22 31,4 13 18,6 70

BENTIVOGLIO 475 86,4 125 22,7 59 10,7 550

MAGGIORE - BO 1.159 80,2 387 26,8 197 13,6 1.446

VILLA ERBOSA 14 77,8 5 27,8 1 5,6 18

NON DEFINITO 10 76,9 3 23,1 6 46,2 13

IMOLA IMOLA 485 81,1 205 34,3 59 9,9 598

COMACCHIO 1 100,0 . . . . 1

OSPEDALE DEL DELTA 252 96,2 57 21,8 21 8,0 262

CENTO 326 96,5 72 21,3 19 5,6 338

RAVENNA 429 81,1 133 25,1 74 14,0 529

LUGO 451 82,5 171 31,3 62 11,3 547

FAENZA 347 89,9 102 26,4 13 3,4 386

DOMUS NOVA 11 84,6 4 30,8 1 7,7 13

FORLÌ FORLI' 589 89,0 122 18,4 44 6,7 662

CESENA 1.017 86,0 286 24,2 61 5,2 1.182

NON DEFINITO 4 100,0 . . . . 4

RIMINI 1.122 93,6 330 27,5 84 7,0 1.199

VILLA MARIA-RN 38 76,0 16 32,0 6 12,0 50

AOSP PARMA OSPEDALI RIUNITI-PR 1.074 81,4 418 31,7 155 11,7 1.320

AOSP REGGIO E. S.MARIA NUOVA-RE 1.106 83,1 370 27,8 184 13,8 1.331

AOSP MODENA POLICLINICO-MO 1.423 83,5 508 29,8 242 14,2 1.705

AOSP BOLOGNA S.ORSOLA-MALPIGHI-BO 1.334 74,9 602 33,8 349 19,6 1.780

AOSP FERRARA ARCISPEDALE S.ANNA-FE 452 95,8 116 24,6 38 8,1 472

16.410 84,4 5.407 27,8 2.144 11,0 19.453

Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004

RIMINI

Totale

PIACENZA

PARMA

REGGIO EMILIA

MODENA

BOLOGNA

FERRARA

RAVENNA

CESENA

Hanno avuto parti precedenti

Hanno avuto I.V.G.

Hanno avuto aborti spontanei Stabilimento di evento

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Solo madri che hanno avuto almeno un precedente aborto spontaneo

Num. % Num. % Num. % Num. % Num. %

PIACENZA 135 81,3 28 16,9 2 1,2 1 0,6 166 100

FIORENZUOLA D'ARDA 91 82,0 10 9,0 10 9,0 . . 111 100

NON DEFINITO 2 100,0 . . . . . . 2 100

FIDENZA 39 68,4 15 26,3 1 1,8 2 3,5 57 100

BORGO VAL DI TARO 18 78,3 4 17,4 1 4,4 . . 23 100

CITTA' DI PARMA 48 88,9 4 7,4 2 3,7 . . 54 100

NON DEFINITO 2 100,0 . . . . . . 2 100

GUASTALLA 89 80,9 14 12,7 6 5,5 1 0,9 110 100

MONTECCHIO EMILIA 126 79,3 28 17,6 4 2,5 1 0,6 159 100

SCANDIANO 104 77,0 25 18,5 6 4,4 . . 135 100

CASTELNOVO NE' MONTI 16 80,0 4 20,0 . . . . 20 100

NON DEFINITO 1 100,0 . . . . . . 1 100

CARPI 188 79,0 40 16,8 9 3,8 1 0,4 238 100

MIRANDOLA 70 88,6 7 8,9 2 2,5 . . 79 100

SASSUOLO 104 84,6 13 10,6 3 2,4 3 2,4 123 100

PAVULLO NEL FRIGNANO 61 83,6 9 12,3 2 2,7 1 1,4 73 100

PORRETTA TERME 17 77,3 3 13,6 1 4,6 1 4,6 22 100

BENTIVOGLIO 100 80,0 22 17,6 2 1,6 1 0,8 125 100

MAGGIORE - BO 294 76,0 63 16,3 22 5,7 8 2,1 387 100

VILLA ERBOSA 5 100,0 . . . . . . 5 100

NON DEFINITO 3 100,0 . . . . . . 3 100

IMOLA IMOLA 156 76,1 37 18,1 7 3,4 5 2,4 205 100

OSPEDALE DEL DELTA 43 75,4 11 19,3 2 3,5 1 1,8 57 100

CENTO 60 83,3 9 12,5 2 2,8 1 1,4 72 100

RAVENNA 96 72,2 28 21,1 6 4,5 3 2,3 133 100

LUGO 142 83,0 21 12,3 7 4,1 1 0,6 171 100

FAENZA 79 77,5 20 19,6 2 2,0 1 1,0 102 100

DOMUS NOVA 2 50,0 . . 1 25,0 1 25,0 4 100

FORLÌ FORLI' 89 73,0 30 24,6 1 0,8 2 1,6 122 100

CESENA CESENA 235 82,2 41 14,3 7 2,5 3 1,1 286 100

RIMINI 253 76,7 58 17,6 15 4,6 4 1,2 330 100

VILLA MARIA-RN 11 68,8 4 25,0 . . 1 6,3 16 100

AOSP PARMA OSPEDALI RIUNITI-PR 322 77,0 69 16,5 19 4,6 8 1,9 418 100

AOSP REGGIO E.

S.MARIA NUOVA-RE 286 77,3 67 18,1 12 3,2 5 1,4 370 100

AOSP MODENA

POLICLINICO-MO 391 77,0 83 16,3 23 4,5 11 2,2 508 100

AOSP BOLOGNA

S.ORSOLA-MALPIGHI-BO 460 76,4 109 18,1 24 4,0 9 1,5 602 100

AOSP FERRARA

ARCISPEDALE S.ANNA-FE 90 77,6 19 16,4 5 4,3 2 1,7 116 100

4.228 78,2 895 16,6 206 3,8 78 1,4 5.407 100

Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004

Tab. 25 Distribuzione dei parti secondo il numero di aborti spontanei in gravidanze precedenti

Stabilimento di eventoTotale

3 >321

Numero di aborti spontanei in gravidanze precedenti

PIACENZA

PARMA

REGGIO EMILIA

MODENA

RIMINI

Totale

BOLOGNA

FERRARA

RAVENNA

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Tab. 26 Distribuzione dei parti secondo il numero di IVG in gravidanze precedenti Solo madri che hanno avuto almeno una precedente IVG

Num. % Num. % Num. % Num. % Num. %

PIACENZA 47 73,4 9 14,1 4 6,3 4 6,3 64 100

FIORENZUOLA D'ARDA 17 77,3 3 13,6 2 9,1 . . 22 100

FIDENZA 12 75,0 3 18,8 1 6,3 . . 16 100

BORGO VAL DI TARO 5 100,0 . . . . . . 5 100

CITTA' DI PARMA 9 100,0 . . . . . . 9 100

NON DEFINITO 1 100,0 . . . . . . 1 100

GUASTALLA 27 77,1 8 22,9 . . . . 35 100

MONTECCHIO EMILIA 38 79,2 5 10,4 2 4,2 3 6,3 48 100

SCANDIANO 25 86,2 4 13,8 . . . . 29 100

CASTELNOVO NE' MONTI 5 100,0 . . . . . . 5 100

CARPI 76 75,3 18 17,8 5 5,0 2 2,0 101 100

MIRANDOLA 34 87,2 4 10,3 1 2,6 . . 39 100

SASSUOLO 38 82,6 7 15,2 1 2,2 . . 46 100

PAVULLO NEL FRIGNANO 31 86,1 1 2,8 2 5,6 2 5,6 36 100

PORRETTA TERME 9 69,2 3 23,1 1 7,7 . . 13 100

BENTIVOGLIO 49 83,1 6 10,2 4 6,8 . . 59 100

MAGGIORE - BO 152 77,2 33 16,8 6 3,1 6 3,1 197 100

VILLA ERBOSA 1 100,0 . . . . . . 1 100

NON DEFINITO 6 100,0 . . . . . . 6 100

IMOLA IMOLA 46 78,0 13 22,0 . . . . 59 100

OSPEDALE DEL DELTA 18 85,7 3 14,3 . . . . 21 100

CENTO 15 79,0 4 21,1 . . . . 19 100

RAVENNA 48 64,9 18 24,3 5 6,8 3 4,1 74 100

LUGO 52 83,9 8 12,9 2 3,2 . . 62 100

FAENZA 11 84,6 2 15,4 . . . . 13 100

DOMUS NOVA 1 100,0 . . . . . . 1 100

FORLÌ FORLI' 34 77,3 5 11,4 3 6,8 2 4,6 44 100

CESENA CESENA 49 80,3 9 14,8 2 3,3 1 1,6 61 100

RIMINI 55 65,5 23 27,4 3 3,6 3 3,6 84 100

VILLA MARIA-RN 6 100,0 . . . . . . 6 100AOSP PARMA

OSPEDALI RIUNITI-PR 128 82,6 13 8,4 6 3,9 8 5,2 155 100

AOSP REGGIO E.

S.MARIA NUOVA-RE 131 71,2 31 16,9 11 6,0 11 6,0 184 100

AOSP MODENA

POLICLINICO-MO 173 71,5 49 20,3 11 4,6 9 3,7 242 100

AOSP BOLOGNA

S.ORSOLA-MALPIGHI-BO 272 77,9 59 16,9 10 2,9 8 2,3 349 100

AOSP FERRARA

ARCISPEDALE S.ANNA-FE 27 71,1 7 18,4 1 2,6 3 7,9 38 100

1.648 76,9 348 16,2 83 3,9 65 3,0 2.144 100

Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004

RIMINI

Totale

BOLOGNA

FERRARA

RAVENNA

PIACENZA

PARMA

REGGIO EMILIA

MODENA

Stabilimento di eventoTotale

3 >321Numero di i.v.g. in gravidanze precedenti

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Tab. 27 Distribuzione dei parti secondo il numero di nati vivi in parti precedenti Solo madri che hanno avuto almeno un precedente nato vivo

Num. % Num. % Num. % Num. % Num. %

PIACENZA 449 72,8 128 20,8 29 4,7 11 1,8 617 100

FIORENZUOLA D'ARDA 262 81,4 54 16,8 4 1,2 2 0,6 322 100

NON DEFINITO . . 1 100,0 . . . . 1 100

FIDENZA 188 78,0 42 17,4 8 3,3 3 1,2 241 100

BORGO VAL DI TARO 73 79,4 12 13,0 2 2,2 5 5,4 92 100

CITTA' DI PARMA 118 83,7 17 12,1 6 4,3 . . 141 100

NON DEFINITO 7 87,5 1 12,5 . . . . 8 100

GUASTALLA 219 73,5 58 19,5 16 5,4 5 1,7 298 100

MONTECCHIO EMILIA 314 75,3 82 19,7 18 4,3 3 0,7 417 100

SCANDIANO 258 76,1 71 20,9 6 1,8 4 1,2 339 100

CASTELNOVO NE' MONTI 90 78,3 19 16,5 4 3,5 2 1,7 115 100

NON DEFINITO 3 100,0 . . . . . . 3 100

CARPI 509 79,0 101 15,7 25 3,9 9 1,4 644 100

MIRANDOLA 199 70,1 56 19,7 22 7,8 7 2,5 284 100

SASSUOLO 276 74,2 67 18,0 22 5,9 7 1,9 372 100

PAVULLO NEL FRIGNANO 174 77,0 37 16,4 9 4,0 6 2,7 226 100

PORRETTA TERME 39 75,0 8 15,4 4 7,7 1 1,9 52 100

BENTIVOGLIO 335 77,0 73 16,8 19 4,4 8 1,8 435 100

MAGGIORE - BO 868 81,1 146 13,6 39 3,6 18 1,7 1.071 100

VILLA ERBOSA 10 100,0 . . . . . . 10 100

NON DEFINITO 5 55,6 3 33,3 1 11,1 . . 9 100

IMOLA IMOLA 389 80,7 78 16,2 11 2,3 4 0,8 482 100

COMACCHIO 1 100,0 . . . . . . 1 100

OSPEDALE DEL DELTA 141 81,5 23 13,3 6 3,5 3 1,7 173 100

CENTO 208 72,7 59 20,6 12 4,2 7 2,5 286 100

RAVENNA 321 78,9 69 17,0 11 2,7 6 1,5 407 100

LUGO 348 78,9 64 14,5 19 4,3 10 2,3 441 100

FAENZA 262 77,1 58 17,1 15 4,4 5 1,5 340 100

DOMUS NOVA 10 90,9 . . 1 9,1 . . 11 100

FORLÌ FORLI' 458 79,7 96 16,7 15 2,6 6 1,0 575 100

CESENA 780 78,4 176 17,7 28 2,8 11 1,1 995 100

NON DEFINITO 2 50,0 2 50,0 . . . . 4 100

RIMINI 847 83,4 127 12,5 33 3,3 9 0,9 1.016 100

VILLA MARIA-RN 23 74,2 8 25,8 . . . . 31 100

AOSP PARMA OSPEDALI RIUNITI-PR 828 78,0 190 17,9 34 3,2 10 0,9 1.062 100

AOSP REGGIO E.

S.MARIA NUOVA-RE 789 74,1 211 19,8 48 4,5 17 1,6 1.065 100

AOSP MODENA

POLICLINICO-MO 1.023 74,4 269 19,6 56 4,1 28 2,0 1.376 100

AOSP BOLOGNA

S.ORSOLA-MALPIGHI-BO 970 79,2 209 17,1 36 2,9 10 0,8 1.225 100

AOSP FERRARA

ARCISPEDALE S.ANNA-FE 367 81,4 60 13,3 16 3,6 8 1,8 451 100

12.163 77,8 2.675 17,1 575 3,7 225 1,4 15.638 100

Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004

RIMINI

Totale

BOLOGNA

FERRARA

RAVENNA

CESENA

PIACENZA

PARMA

REGGIO EMILIA

MODENA

Stabilimento di eventoTotale

3 >321

Numero di nati vivi in precedenti parti

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Tab. 28 Distribuzione dei parti secondo il tempo trascorso dal precedente parto Solo madri che hanno avuto almeno un precedente parto

Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. %

PIACENZA 5 0,8 94 15,1 212 34,1 135 21,7 175 28,2 621 100

FIORENZUOLA D'ARDA 1 0,3 48 15,0 113 35,3 74 23,1 84 26,3 320 100

NON DEFINITO . . . . 1 100,0 . . . . 1 100

FIDENZA 3 1,2 31 12,8 80 32,9 58 23,9 71 29,2 243 100

BORGO VAL DI TARO 1 1,1 8 8,7 37 40,2 19 20,7 27 29,4 92 100

CITTA' DI PARMA 4 2,8 21 14,7 50 35,0 30 21,0 38 26,6 143 100

NON DEFINITO . . . . 6 85,7 1 14,3 . . 7 100

GUASTALLA 6 2,1 48 16,8 99 34,6 57 19,9 76 26,6 286 100

MONTECCHIO EMILIA 3 0,7 54 13,1 160 38,8 97 23,5 98 23,8 412 100

SCANDIANO 7 2,1 50 14,7 130 38,1 69 20,2 85 24,9 341 100

CASTELNOVO NE' MONTI 4 3,8 12 11,4 34 32,4 23 21,9 32 30,5 105 100

NON DEFINITO . . 1 50,0 . . . . 1 50,0 2 100

CARPI 10 1,8 90 16,5 213 39,1 117 21,5 115 21,1 545 100

MIRANDOLA 3 1,4 41 18,7 73 33,3 47 21,5 55 25,1 219 100

SASSUOLO 7 1,9 46 12,7 117 32,3 85 23,5 107 29,6 362 100

PAVULLO NEL FRIGNANO 4 2,2 29 15,7 67 36,2 38 20,5 47 25,4 185 100

PORRETTA TERME . . 10 21,7 18 39,1 9 19,6 9 19,6 46 100

BENTIVOGLIO 3 0,7 62 14,5 156 36,5 112 26,2 94 22,0 427 100

MAGGIORE - BO 17 1,6 134 12,6 401 37,7 233 21,9 280 26,3 1.065 100

VILLA ERBOSA 1 7,1 2 14,3 5 35,7 5 35,7 1 7,1 14 100

NON DEFINITO . . 2 22,2 4 44,4 2 22,2 1 11,1 9 100

IMOLA IMOLA 3 0,6 58 12,0 162 33,6 114 23,7 145 30,1 482 100

COMACCHIO . . . . . . 1 100,0 . . 1 100

OSPEDALE DEL DELTA 2 1,0 29 14,6 55 27,6 35 17,6 78 39,2 199 100

CENTO 5 1,7 34 11,7 104 35,9 55 19,0 92 31,7 290 100

RAVENNA . . 60 14,2 150 35,5 94 22,2 119 28,1 423 100

LUGO 2 0,5 74 16,6 152 34,1 95 21,3 123 27,6 446 100

FAENZA 3 0,9 48 14,3 131 39,0 73 21,7 81 24,1 336 100

DOMUS NOVA . . . . 5 50,0 4 40,0 1 10,0 10 100

FORLÌ FORLI' 4 1,0 52 13,3 119 30,4 105 26,8 112 28,6 392 100

CESENA 8 0,9 130 14,2 315 34,4 217 23,7 247 26,9 917 100

NON DEFINITO . . . . 3 75,0 . . 1 25,0 4 100

RIMINI 10 1,2 102 11,9 276 32,1 218 25,4 254 29,5 860 100

VILLA MARIA-RN . . 4 10,5 11 29,0 8 21,1 15 39,5 38 100AOSP PARMA

OSPEDALI RIUNITI-PR 17 1,6 146 13,8 399 37,8 231 21,9 264 25,0 1.057 100

AOSP REGGIO E.

S.MARIA NUOVA-RE 6 0,6 164 16,7 363 37,0 225 23,0 222 22,7 980 100

AOSP MODENA

POLICLINICO-MO 25 1,9 200 15,2 485 36,9 274 20,9 329 25,1 1.313 100

AOSP BOLOGNA

S.ORSOLA-MALPIGHI-BO 21 1,6 215 16,7 485 37,7 254 19,7 313 24,3 1.288 100

AOSP FERRARA

ARCISPEDALE S.ANNA-FE 1 0,3 56 14,3 126 32,1 83 21,2 126 32,1 392 100

186 1,3 2.155 14,5 5.317 35,8 3.297 22,2 3.918 26,3 14.873 100

Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004

Stabilimento di eventoTotale

48-71 mesi >= 72 mesi24-47 mesi< 12 mesi

Tempo trascorso dal precedente parto

12-24 mesi

PIACENZA

PARMA

REGGIO EMILIA

MODENA

RIMINI

Totale

BOLOGNA

FERRARA

RAVENNA

CESENA

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Tab. 29 Tempo trascorso dal precedente parto secondo la cittadinanza della madre

Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. %

Italiana 130 1,2 1.452 13,3 4.004 36,7 2.507 23,0 2.816 25,8 10.909 100

Straniera 48 1,6 584 19,0 1.028 33,4 616 20,0 806 26,2 3.082 100

Totale 178 1,3 2.036 14,6 5.032 36,0 3.123 22,3 3.622 25,9 13.991 100

Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004

Cittadinanza della madre

Tempo intercorso dall'ultimo partoTotale

< 12 mesi 12-23 mesi 24-47 mesi 48-72 mesi >= 72 mesi

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Nessuna da 1 a 3 da 4 a 7 > 7

PIACENZA 1.325 6,0 0,1 5,7 74,2 20,1 100

FIORENZUOLA D'ARDA 690 6,5 . 5,4 68,3 26,4 100

NON DEFINITO 3 5,3 . 33,3 33,3 33,3 100

FIDENZA 485 5,6 0,2 6,0 86,6 7,2 100

BORGO VAL DI TARO 184 6,9 . . 62,0 38,0 100

CITTA' DI PARMA 327 7,8 . . 37,0 63,0 100PARTO A DOMICILIO/ALTROVE

16 6,7 . . 62,5 37,5 100

GUASTALLA 787 6,0 1,3 8,0 65,6 25,2 100

MONTECCHIO EMILIA 897 6,0 . 6,4 75,3 18,4 100

SCANDIANO 836 6,4 . 10,3 53,6 36,1 100

CASTELNOVO NE' MONTI 223 7,6 . 3,6 32,7 63,7 100

NON DEFINITO 4 6,5 . . 75,0 25,0 100

CARPI 1.382 6,5 0,2 3,6 62,4 33,9 100

MIRANDOLA 557 6,6 0,5 6,6 56,0 36,8 100

SASSUOLO 737 6,1 0,7 4,9 71,9 22,5 100

PAVULLO NEL FRIGNANO 501 5,9 . 8,6 71,1 20,4 100

PORRETTA TERME 128 6,5 . 6,3 56,3 37,5 100

BENTIVOGLIO 1.039 7,1 . 5,8 48,3 45,9 100

MAGGIORE - BO 2.722 6,9 . 6,6 44,1 49,3 100

VILLA ERBOSA 28 8,2 . . 14,3 85,7 100

NON DEFINITO 14 7,2 . 7,1 28,6 64,3 100

IMOLA IMOLA 1.086 6,6 . 2,1 73,5 24,4 100

COMACCHIO 5 9,0 . . . 100,0 100

OSPEDALE DEL DELTA 501 7,7 . 2,4 32,3 65,3 100

CENTO 651 7,2 . 3,4 45,2 51,5 100

RAVENNA 955 6,9 0,3 6,6 54,5 38,6 100

LUGO 1.045 4,9 0,3 54,0 19,5 26,2 100

FAENZA 698 7,5 0,1 3,0 28,7 68,2 100

DOMUS NOVA 31 7,3 . 3,2 41,9 54,8 100

FORLÌ FORLI' 1.320 5,8 0,1 4,3 86,5 9,1 100

CESENA 2.238 6,7 0,0 2,1 57,2 40,7 100

NON DEFINITO 4 8,5 . . 25,0 75,0 100

RIMINI 2.377 6,8 0,3 1,8 71,3 26,6 100

VILLA MARIA-RN 82 8,0 . 3,7 25,6 70,7 100

AOSP PARMA OSPEDALI RIUNITI-PR 2.403 6,3 0,2 4,6 72,3 22,9 100

AOSP REGGIO E. S.MARIA NUOVA-RE 2.345 6,2 0,9 5,3 69,9 23,9 100

AOSP MODENA POLICLINICO-MO 2.910 7,5 0,4 2,9 36,3 60,4 100

AOSP BOLOGNA S.ORSOLA-MALPIGHI-BO 3.169 6,8 0,9 3,8 52,2 43,1 100

AOSP FERRARA ARCISPEDALE S.ANNA-FE 1.123 6,0 0,6 22,0 43,2 34,2 100

35.828 6,6 0,3 6,5 57,4 35,8 100

Nota: ai fini del calcolo del numero medio, i casi compilati con >= 9 sono calcolati come 9

Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004

Numero medio di

visite

Distribuzione % delle partorienti per numero di visite in gravidanza

PARMA

REGGIO EMILIA

Stabilimento di eventoNumero

partorienti

Tab. 30 Distribuzione dei parti per numero di visite di controllo effettuate in gravidanza

CESENA

RIMINI

Totale

MODENA

BOLOGNA

FERRARA

RAVENNA

Totale

PIACENZA

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Num. % Num. % Num. % Num. %

SI 1.446 7,4 11.437 58,8 6.573 33,8 19.456 100

NO 979 6,0 9.141 55,8 6.252 38,2 16.372 100

Totale 2.425 6,8 20.578 57,4 12.825 35,8 35.828 100

Num. % Num. % Num. % Num. %

SI 1.288 7,9 9.790 59,7 5.328 32,5 16.406 100

NO 1.118 6,0 10.430 55,7 7.171 38,3 18.719 100

Totale 2.406 6,9 20.220 57,6 12.499 35,6 35.125 100

Num. % Num. % Num. % Num. %

Alta 324 4,8 3.815 56,3 2.639 38,9 6.778 100

Medio-alta 957 5,6 9.729 56,9 6.400 37,5 17.086 100

Medio-bassa 1.144 9,6 7.034 58,8 3.786 31,6 11.964 100

Totale 2.425 6,8 20.578 57,4 12.825 35,8 35.828 100

Num. % Num. % Num. % Num. %

Italiana 1.194 4,4 15.364 57,2 10.316 38,4 26.874 100

Straniera 943 14,1 4.273 64,0 1.458 21,9 6.674 100Totale 2.137 6,4 19.637 58,5 11.774 35,1 33.548 100

Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004.

Scolarità madreNumero di visite di controllo in gravidanza

Totale

Parti precedenti (si/no)

Numero di visite di controllo in gravidanzaTotale

< 4 da 4 a 7 > 7

Tab. 31 Numero di visite di controllo in gravidanza secondo l'eventualità di concepimenti precedenti

Tab. 32 Numero di visite di controllo in gravidanza secondo l'eventualità di parti precedenti

Tab. 33 Numero di visite di controllo in gravidanza secondo la scolarità della madre

Cittadinanza della madre

Numero di visite di controllo in gravidanzaTotale

< 4 da 4 a 7 > 7

Legenda: Scolarità alta = laurea o diploma universitarioScolarità medio-alta = diploma di scuola media superioreScolarità medio-bassa = diploma scuola media inferiore o licenza elementare o nessun titolo

Tab. 34 Numero di visite di controllo in gravidanza secondo la cittadinanza della madre

Concepimenti precedenti

Numero di visite di controllo in gravidanzaTotale

< 4 da 4 a 7 > 7

< 4 da 4 a 7 > 7

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Num. % Num. % Num. % Num. %PIACENZA 513 38,7 533 40,3 278 21,0 1.324 100

FIORENZUOLA D'ARDA 336 48,7 163 23,6 191 27,7 690 100

NON DEFINITO 1 33,3 0 0,0 2 66,7 3 100

FIDENZA 298 61,4 81 16,7 106 21,9 485 100

BORGO VAL DI TARO 108 58,7 52 28,3 24 13,0 184 100

CITTA' DI PARMA280 85,6 34 10,4 13 4,0 327 100

NON DEFINITO 11 68,8 4 25,0 1 6,3 16 100

GUASTALLA 457 59,4 170 22,1 143 18,6 770 100

MONTECCHIO EMILIA 456 51,5 252 28,4 178 20,1 886 100

SCANDIANO 473 56,6 210 25,1 153 18,3 836 100

CASTELNOVO NE' MONTI 186 83,4 21 9,4 16 7,2 223 100

NON DEFINITO 1 25,0 3 75,0 0 0,0 4 100

CARPI 958 69,9 260 19,0 152 11,1 1.370 100

MIRANDOLA 430 77,9 91 16,5 31 5,6 552 100

SASSUOLO 359 49,0 177 24,2 196 26,8 732 100

PAVULLO NEL FRIGNANO 218 43,8 133 26,7 147 29,5 498 100

PORRETTA TERME 71 55,5 22 17,2 35 27,3 128 100

BENTIVOGLIO 645 62,4 223 21,6 165 16,0 1.033 100

MAGGIORE - BO 1.757 64,7 521 19,2 439 16,2 2.717 100

VILLA ERBOSA 21 75,0 5 17,9 2 7,1 28 100

NON DEFINITO 8 57,1 2 14,3 4 28,6 14 100

IMOLA IMOLA 798 73,5 186 17,1 102 9,4 1.086 100

COMACCHIO 4 80,0 1 20,0 0 0,0 5 100

OSPEDALE DEL DELTA 381 76,0 93 18,6 27 5,4 501 100

CENTO 360 55,7 184 28,5 102 15,8 646 100

RAVENNA 563 62,1 160 17,7 183 20,2 906 100

LUGO 696 69,0 148 14,7 165 16,4 1.009 100

FAENZA 499 72,3 152 22,0 39 5,7 690 100

DOMUS NOVA 22 71,0 4 12,9 5 16,1 31 100

FORLÌ FORLI' 598 46,2 240 18,5 457 35,3 1.295 100

CESENA 1.305 58,3 729 32,6 203 9,1 2.237 100

NON DEFINITO 0 0,0 4 100,0 0 0,0 4 100

RIMINI 105 89,0 12 10,2 1 0,8 118 100

VILLA MARIA-RN 67 81,7 12 14,6 3 3,7 82 100

AOSP PARMA

OSPEDALI RIUNITI-PR 1.345 56,1 612 25,5 441 18,4 2.398 100

AOSP REGGIO E0

S.MARIA NUOVA-RE

1.188 51,0 585 25,1 555 23,8 2.328 100

AOSP MODENA

POLICLINICO-MO 2.008 69,6 519 18,0 360 12,5 2.887 100

AOSP BOLOGNA

S.ORSOLA-MALPIGHI-BO 2.490 79,7 330 10,6 304 9,7 3.124 100

AOSP FERRARA

ARCISPEDALE S.ANNA-FE 716 64,2 181 16,2 219 19,6 1.116 100

20.732 62,3 7.109 21,4 5.442 16,4 33.283 100

Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004

PIACENZA

PARMA

Tab. 35 Distribuzione dei parti secondo l'epoca di effettuazione della 1° visita in gravidanza

Azienda di evento

Prima visita in gravid. (sett.)Totale

da 1 a 8 da 9 a 11 12 o piu

REGGIO EMILIA

MODENA

RIMINI

Totale

BOLOGNA

FERRARA

RAVENNA

CESENA

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Num. % Num. % Num. % Num. %

SI 10.978 60,7 3.959 21,9 3.139 17,4 18.076 100

NO 9.649 64,1 3.138 20,9 2.265 15,1 15.052 100

Totale 20.627 62,3 7.097 21,4 5.404 16,3 33.128 100

Num. % Num. % Num. % Num. %

SI 9.013 59,6 3.368 22,3 2.748 18,2 15.129 100

NO 11.133 64,4 3.599 20,8 2.565 14,8 17.297 100

Totale 20.146 62,1 6.967 21,5 5.313 16,4 32.426 100

Num. % Num. % Num. % Num. %

Alta 4.338 68,4 1.246 19,6 762 12,0 6.346 100

Medio-alta 10.056 64,1 3.410 21,8 2.214 14,1 15.680 100

Medio-bassa 6.233 56,1 2.441 22,0 2.428 21,9 11.102 100

Totale 20.627 62,3 7.097 21,4 5.404 16,3 33.128 100

Num. % Num. % Num. % Num. %

Italiana 16.628 67,3 5.121 20,7 2.967 12,0 24.716 100

Straniera 2.538 41,3 1.517 24,7 2.091 34,0 6.146 100

Totale 19.166 62,1 6.638 21,5 5.058 16,4 30.862 100

Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004.

Tab. 36 Epoca di effettuazione della 1° visita secondo l'eventualità di concepimenti precedenti

Tab. 37 Epoca di effettuazione della 1° visita secondo l'eventualità di parti precedenti

Tab. 38 Epoca di effettuazione della 1° visita secondo la scolarità della madre

Tab. 39 Epoca di effettuazione della 1° visita secondo la cittadinanza della madre

Totale

Concepimenti precedenti

Settimana di effettuazione della I° visitaTotale

<= 8 sett. da 9 a 11 sett.

Totale

>= 12 sett.

>= 12 sett.

<= 8 sett. da 9 a 11 sett. >= 12 sett.

Settimana di effettuazione della I° visita

Legenda: Scolarità alta = laurea o diploma universitarioScolarità medio-alta = diploma di scuola media superioreScolarità medio-bassa = diploma scuola media inferiore o licenza elementare o nessun titolo

Cittadinanza della madre

<= 8 sett. da 9 a 11 sett.

Scolarità madreSettimana di effettuazione della I° visita

Parti precedenti (si/no)

Settimana di effettuazione della I° visitaTotale

<= 8 sett. da 9 a 11 sett. >= 12 sett.

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Tab. 40 Distribuzione dei parti secondo il numero di ecografie in gravidanza

Nessuna 1 o 2 3 o 4 > 4

PIACENZA 1.325 4,9 0,3 2,9 45,5 51,3 100

FIORENZUOLA D'ARDA 690 5,1 . 4,4 41,2 54,5 100NON DEFINITO 3 2,7 . 33,3 66,7 . 100

FIDENZA 485 3,3 . 3,9 87,8 8,3 100

BORGO VAL DI TARO 184 4,9 . 1,1 46,7 52,2 100

CITTA' DI PARMA 327 7,1 . . 6,1 93,9 100NON DEFINITO 16 4,8 . . 62,5 37,5 100

GUASTALLA 787 5,2 3,8 5,6 32,0 58,6 100

MONTECCHIO EMILIA 897 4,4 1,5 3,6 58,5 36,5 100

SCANDIANO 836 5,8 0,1 2,5 32,5 64,8 100

CASTELNOVO NE' MONTI 223 6,3 . 2,2 24,2 73,5 100NON DEFINITO 4 5,3 . . 25,0 75,0 100

CARPI 1.382 5,1 0,1 3,4 46,8 49,7 100

MIRANDOLA 557 3,8 0,5 8,8 66,8 23,9 100

SASSUOLO 737 4,9 0,4 3,4 48,3 47,9 100

PAVULLO NEL FRIGNANO 501 4,4 0,2 5,4 57,9 36,5 100

PORRETTA TERME 128 4,0 . 5,5 69,5 25,0 100

BENTIVOGLIO 1.036 4,3 0,1 3,6 65,4 30,9 100

MAGGIORE - BO 2.713 4,1 0,3 5,9 69,0 24,9 100

VILLA ERBOSA 27 5,2 . . 55,6 44,4 100NON DEFINITO 14 3,4 . 14,3 71,4 14,3 100

IMOLA IMOLA 1.084 5,3 0,4 0,9 35,4 63,3 100

COMACCHIO 5 8,6 . . . 100,0 100

OSPEDALE DEL DELTA 500 5,7 . 2,6 36,8 60,6 100

CENTO 646 3,4 . 4,0 85,3 10,7 100

RAVENNA 917 4,8 0,1 5,5 55,5 38,9 100

LUGO 1.020 5,0 0,2 3,4 49,0 47,4 100

FAENZA 698 4,4 0,7 1,3 61,3 36,7 100

DOMUS NOVA 31 6,0 . 3,2 25,8 71,0 100

FORLÌ FORLI' 1.320 4,1 1,1 3,0 66,6 29,3 100

CESENA 2.238 5,3 0,2 1,6 44,7 53,5 100NON DEFINITO 4 3,3 . . 100,0 . 100

RIMINI VILLA MARIA-RN 82 7,7 . 1,2 4,9 93,9 100AOSP PARMA

OSPEDALI RIUNITI-PR 2.403 4,6 0,6 6,5 45,2 47,8 100

AOSP REGGIO E.

S.MARIA NUOVA-RE 2.345 5,0 0,7 7,3 39,8 52,2 100

AOSP MODENA

POLICLINICO-MO 2.910 4,6 0,3 7,3 53,9 38,6 100

AOSP BOLOGNA

S.ORSOLA-MALPIGHI-BO 3.151 4,7 1,3 3,3 48,7 46,7 100

AOSP FERRARA

ARCISPEDALE S.ANNA-FE 1.123 4,6 0,6 3,4 54,9 41,1 100

33.349 4,7 0,6 4,3 51,1 44,0 100

Nota: ai fini del calcolo del numero medio, i casi compilati con >= 9 sono calcolati come 9

Esclusi i dati dell'ospedale di Rimini

Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004

CESENA

Totale

MODENA

BOLOGNA

FERRARA

RAVENNA

Totale

PIACENZA

PARMA

REGGIO EMILIA

Stabilimento di eventoNumero

partorienti

Numero medio di ecografie

Distribuzione % delle partorienti per numero di ecografie in gravidanza

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Tab. 41 Numero di ecografie secondo i parti precedenti

Num. % Num. % Num. % Num. % Num. %

SI 4,5 89 0,6 827 5,4 8.197 53,8 6.134 40,2 15.247 100

NO 4,9 94 0,5 620 3,4 8.849 48,9 8.532 47,2 18.095 100

Totale 4,7 183 0,6 1.447 4,3 17.046 51,1 14.666 44,0 33.342 100

Tab. 42 Numero di ecografie secondo la scolarità della madre

Num. % Num. % Num. % Num. % Num. %

Alta 4,9 23 0,4 148 2,3 3.114 48,9 3.080 48,4 6.365 100

Medio-alta 4,9 63 0,4 438 2,8 7.802 49,5 7.457 47,3 15.760 100

Medio-bassa 4,4 97 0,9 861 7,7 6.136 54,7 4.130 36,8 11.224 100

Totale 4,7 183 0,6 1.447 4,3 17.052 51,1 14.667 44,0 33.349 100

Tab. 43 Numero di ecografie secondo la cittadinanza della madre

Num. % Num. % Num. % Num. % Num. %

Italiana 5,0 103 0,4 445 1,8 11.716 47,2 12.566 50,6 24.830 100

Straniera 3,7 73 1,2 925 14,8 3.985 63,8 1.262 20,2 6.245 100

Totale 4,8 176 0,6 1.370 4,4 15.701 50,5 13.828 44,5 31.075 100

Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004.

Legenda: Scolarità alta = laurea o diploma universitarioScolarità medio-alta = diploma di scuola media superioreScolarità medio-bassa = diploma scuola media inferiore o licenza elementare o nessun titolo

Numero medio di ecografie

Distribuzione dei parti per numero di ecografie in gravidanza Totale

Nessuna 1 o 2 3 o 4 > 4

Cittadinanza della madre

Scolarità madreNumero medio di ecografie

Distribuzione dei parti per numero di ecografie in gravidanza Totale

Nessuna 1 o 2 3 o 4 > 4

Parti precedenti (si/no)

Numero medio di ecografie

Distribuzione dei parti per numero di ecografie in gravidanza Totale

Nessuna 1 o 2 3 o 4 > 4

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Tab. 44 Distribuzione dei parti secondo il servizio prevalentemente usato in gravidanza

Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. %

PIACENZA 940 70,9 10 0,8 290 21,9 83 6,3 . . . . 2 0,2 1.325 100

FIORENZUOLA D'ARDA 541 78,4 2 0,3 117 17,0 30 4,4 . . . . . . 690 100

NON DEFINITO 2 66,7 1 33,3 . . . . . . . . . . 3 100

FIDENZA 333 68,7 18 3,7 130 26,8 4 0,8 . . . . . . 485 100

BORGO VAL DI TARO 73 39,7 23 12,5 75 40,8 12 6,5 . . 1 0,5 . . 184 100

CITTA' DI PARMA 316 96,6 2 0,6 3 0,9 4 1,2 2 0,6 . . . . 327 100

NON DEFINITO 6 37,5 . . 8 50,0 2 12,5 . . . . . . 16 100

GUASTALLA 461 58,6 15 1,9 231 29,4 49 6,2 8 1,0 15 1,9 8 1,0 787 100

MONTECCHIO EMILIA 534 59,5 31 3,5 306 34,1 22 2,5 1 0,1 1 0,1 2 0,2 897 100

SCANDIANO 473 56,6 7 0,8 326 39,0 14 1,7 . . 3 0,4 13 1,6 836 100

CASTELNOVO NE' MONTI 121 54,3 8 3,6 78 35,0 14 6,3 . . 2 0,9 . . 223 100

NON DEFINITO 3 75,0 . . 1 25,0 . . . . . . . . 4 100

CARPI 905 65,5 10 0,7 444 32,1 11 0,8 6 0,4 4 0,3 2 0,1 1.382 100

MIRANDOLA 338 60,7 4 0,7 205 36,8 2 0,4 3 0,5 3 0,5 2 0,4 557 100

SASSUOLO 431 58,5 2 0,3 285 38,7 13 1,8 1 0,1 2 0,3 3 0,4 737 100

PAVULLO NEL FRIGNANO 284 56,7 3 0,6 175 34,9 34 6,8 1 0,2 2 0,4 2 0,4 501 100

PORRETTA TERME 48 37,5 3 2,3 55 43,0 22 17,2 . . . . . . 128 100

BENTIVOGLIO 760 73,2 23 2,2 180 17,3 75 7,2 . . . . 1 0,1 1.039 100

MAGGIORE - BO 2.110 77,5 3 0,1 430 15,8 162 6,0 6 0,2 4 0,2 7 0,3 2.722 100

VILLA ERBOSA 28 100,0 . . . . . . . . . . . . 28 100

NON DEFINITO 7 50,0 6 42,9 . . . . . . . . 1 7,1 14 100

IMOLA IMOLA 800 73,7 9 0,8 223 20,5 43 4,0 6 0,6 1 0,1 4 0,4 1.086 100

COMACCHIO 4 80,0 . . 1 20,0 . . . . . . . . 5 100

OSPEDALE DEL DELTA 274 54,7 18 3,6 99 19,8 110 22,0 . . . . . . 501 100

CENTO 330 50,7 9 1,4 59 9,1 241 37,0 7 1,1 4 0,6 1 0,2 651 100

RAVENNA 549 57,5 2 0,2 363 38,0 35 3,7 3 0,3 3 0,3 . . 955 100

LUGO 732 70,1 5 0,5 195 18,7 96 9,2 14 1,3 3 0,3 . . 1.045 100

FAENZA 494 70,8 6 0,9 103 14,8 87 12,5 1 0,1 7 1,0 . . 698 100

DOMUS NOVA 30 96,8 . . 1 3,2 . . . . . . . . 31 100

FORLÌ FORLI' 859 65,1 34 2,6 345 26,1 26 2,0 3 0,2 26 2,0 27 2,1 1.320 100

CESENA 1.713 76,5 5 0,2 506 22,6 5 0,2 4 0,2 . . 5 0,2 2.238 100

NON DEFINITO . . . . 4 100,0 . . . . . . . . 4 100

RIMINI 1.624 68,3 50 2,1 510 21,5 22 0,9 124 5,2 32 1,4 15 0,6 2.377 100

VILLA MARIA-RN 78 95,1 4 4,9 . . . . . . . . . . 82 100

AOSP PARMA

OSPEDALI RIUNITI-PR 1.613 67,1 63 2,6 564 23,5 151 6,3 4 0,2 3 0,1 5 0,2 2.403 100

AOSP REGGIO E.

S.MARIA NUOVA-RE 1.463 62,4 25 1,1 659 28,1 113 4,8 2 0,1 15 0,6 68 2,9 2.345 100

AOSP MODENA

POLICLINICO-MO 1.519 52,2 6 0,2 1.293 44,4 51 1,8 27 0,9 2 0,1 12 0,4 2.910 100

AOSP BOLOGNA

S.ORSOLA-MALPIGHI-BO 2.136 67,4 31 1,0 435 13,7 346 10,9 52 1,6 37 1,2 132 4,2 3.169 100

AOSP FERRARA

ARCISPEDALE S.ANNA-FE 577 51,4 6 0,5 264 23,5 258 23,0 10 0,9 2 0,2 6 0,5 1.123 100

23.509 65,6 444 1,2 8.963 25,0 2.137 6,0 285 0,8 172 0,5 318 0,9 35.828 100

Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004

Azienda di evento

Servizio utilizzato in gravid.

TotaleGINECOLOGO PRIVATO

OSTETRICO PRIVATO

CONSULT. FAMILIARE PUBBLICO

AMB.OSP. PUBBLICO

AMB.OSP. PUBB.

(GRAVID.RISCHIO)

CONSULT. FAMILIARE PRIVATO

NESSUNO

PIACENZA

PARMA

REGGIO EMILIA

MODENA

RIMINI

Totale

BOLOGNA

FERRARA

RAVENNA

CESENA

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Num. % Num. % Num. % Num. % Num. %

Alta 5.418 80,6 989 14,7 314 4,7 2 0,0 6.723 100

Medio-alta 12.625 74,3 3.370 19,8 968 5,7 19 0,1 16.982 100

Medio-bassa 6.082 51,3 4.604 38,8 1.140 9,6 38 0,3 11.864 100

Totale 24.125 67,8 8.963 25,2 2.422 6,8 59 0,2 35.569 100

Num. % Num. % Num. % Num. % Num. %

Italiana 21.488 80,5 4.226 15,8 965 3,6 23 0,1 26.702 100

Straniera 1.413 21,5 4.314 65,5 831 12,6 30 0,5 6.588 100

Totale 22.901 68,8 8.540 25,7 1.796 5,4 53 0,2 33.290 100

Tab. 47 Servizio prevalentemente usato in gravidanza secondo i parti precedenti

Num. % Num. % Num. % Num. % Num. %

SI 10.434 64,0 4.639 28,5 1.188 7,3 35 0,2 16.296 100

NO 13.688 71,1 4.321 22,4 1.233 6,4 24 0,1 19.266 100

Totale 24.122 67,8 8.960 25,2 2.421 6,8 59 0,2 35.562 100

Tab. 48 Servizio prevalentemente usato in gravidanza secondo l'età della madre

Num. % Num. % Num. % Num. % Num. %

< 18 34 24,6 80 58,0 23 16,7 1 0,7 138 100

18-19 128 30,8 221 53,1 64 15,4 3 0,7 416 100

20-24 1.372 40,6 1.632 48,3 363 10,7 13 0,4 3.380 100

25-29 5.486 61,9 2.672 30,2 685 7,7 17 0,2 8.860 100

30-34 9.868 73,8 2.754 20,6 727 5,4 15 0,1 13.364 100

35-39 6.067 77,2 1.328 16,9 455 5,8 8 0,1 7.858 100

40-44 1.120 76,1 253 17,2 98 6,7 . . 1.471 100

almeno 45 49 70,0 16 22,9 5 7,1 . . 70 100

Totale 24.124 67,9 8.956 25,2 2.420 6,8 57 0,2 35.557 100

Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEdaP - 2004.

Tab. 45 Servizio prevalentemente usato in gravidanza secondo la scolarità della madre

Legenda: Scolarità alta = laurea o diploma universitarioScolarità medio-alta = diploma di scuola media superioreScolarità medio-bassa = diploma scuola media inferiore o licenza elementare o nessun titolo

Tab. 46 Servizio prevalentemente usato in gravidanza secondo la cittadinanza della madre

Età della madre

Servizio utilizzato in gravidanza

TotalePrivato

Consultorio Pubblico

Ospedale Pubblico

Nessuno

Cittadinanza della madre

Servizio utilizzato in gravidanza

TotalePrivato

Consultorio Pubblico

Ospedale Pubblico

Nessuno

Scolarità madre

Servizio utilizzato in gravidanza

TotalePrivato

Consultorio Pubblico

Ospedale Pubblico

Nessuno

Nota: Esclusi i record con servizio utilizzato = nessuno e numero visite o ecografie > 0 o effettuazione di indagini prenatali (casi di incoerenza).

Parti precedenti

(si/no)

Servizio utilizzato in gravidanzaTotale

Privato Consultorio

PubblicoOspedale Pubblico

Nessuno

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Tab. 49 Distribuzione dei parti secondo il ricorso alla procreazione assistita

Num. % Num. % Num. %PIACENZA 2 0,2 1.323 99,8 1.325 100

FIORENZUOLA D'ARDA 4 0,6 686 99,4 690 100

NON DEFINITO 0 0,0 3 100,0 3 100

FIDENZA 2 0,4 483 99,6 485 100

BORGO VAL DI TARO 0 0,0 184 100,0 184 100

CITTA' DI PARMA 8 2,4 319 97,6 327 100

NON DEFINITO 0 0,0 16 100,0 16 100

GUASTALLA 4 0,5 783 99,5 787 100

MONTECCHIO EMILIA 4 0,4 893 99,6 897 100

SCANDIANO 12 1,4 824 98,6 836 100

CASTELNOVO NE' MONTI 1 0,4 222 99,6 223 100

NON DEFINITO 0 0,0 4 100,0 4 100

CARPI 7 0,5 1.358 99,5 1.365 100

MIRANDOLA 4 0,7 551 99,3 555 100

SASSUOLO 4 0,6 707 99,4 711 100

PAVULLO NEL FRIGNANO 6 1,2 491 98,8 497 100

PORRETTA TERME 0 0,0 128 100,0 128 100

BENTIVOGLIO 2 0,2 1.037 99,8 1.039 100

MAGGIORE - BO 20 0,7 2.702 99,3 2.722 100

VILLA ERBOSA 0 0,0 26 100,0 26 100

NON DEFINITO 0 0,0 14 100,0 14 100

IMOLA IMOLA 12 1,1 1.070 98,9 1.082 100

COMACCHIO 0 0,0 5 100,0 5 100

OSPEDALE DEL DELTA 4 0,8 497 99,2 501 100

CENTO 1 0,2 650 99,8 651 100

RAVENNA 1 0,1 954 99,9 955 100

LUGO 16 1,5 1.029 98,5 1.045 100

FAENZA 2 0,3 687 99,7 689 100

DOMUS NOVA 1 3,2 30 96,8 31 100

FORLÌ FORLI' 7 0,5 1.313 99,5 1.320 100

CESENA 10 0,5 2.204 99,5 2.214 100

NON DEFINITO 0 0,0 4 100,0 4 100

RIMINI 13 0,5 2.363 99,5 2.376 100

VILLA MARIA-RN 0 0,0 82 100,0 82 100

AOSP PARMA OSPEDALI RIUNITI-PR 40 1,7 2.363 98,3 2.403 100

AOSP REGGIO E.

S.MARIA NUOVA-RE 20 0,9 2.325 99,1 2.345 100

AOSP MODENA

POLICLINICO-MO 56 2,0 2.760 98,0 2.816 100

AOSP BOLOGNA

S.ORSOLA-MALPIGHI-BO 31 1,0 3.138 99,0 3.169 100

AOSP FERRARA

ARCISPEDALE S.ANNA-FE 13 1,2 1.110 98,8 1.123 100

307 0,9 35.338 99,1 35.645 100

Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004

Azienda di evento

Procreazione assistitaTotale

SI NO

PIACENZA

PARMA

REGGIO EMILIA

MODENA

RIMINI

Totale

BOLOGNA

FERRARA

RAVENNA

CESENA

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Tab. 50 Ricorso alla procreazione assistita secondo l'età della madre

Num. % Num. % Num. %

< 18 . . 143 100,0 143 10018-19 . . 415 100,0 415 10020-24 7 0,2 3.387 99,8 3.394 10025-29 35 0,4 8.865 99,6 8.900 10030-34 117 0,9 13.259 99,1 13.376 10035-39 117 1,5 7.739 98,5 7.856 100

40-44 22 1,5 1.454 98,5 1.476 100almeno 45 8 11,3 63 88,7 71 100

Totale 306 0,9 35.325 99,1 35.631 100

Tab. 51 Ricorso alla procreazione assistita secondo la scolarità della madre

Num. % Num. % Num. %

Alta 86 1,3 6.661 98,7 6.747 100Medio-alta 150 0,9 16.851 99,1 17.001 100Medio-bassa 71 0,6 11.826 99,4 11.897 100

Totale 307 0,9 35.338 99,1 35.645 100

Num. % Num. % Num. %

Solo induzione ovulazione 34 89,5 4 10,5 38 100I.U.I. 20 74,1 7 25,9 27 100G.I.F.T. 5 83,3 1 16,7 6 100F.I.V.E.T. 98 77,2 29 22,8 127 100I.C.S.I. 43 72,9 16 27,1 59 100Altre tecniche 15 79,0 4 21,1 19 100

Totale 215 77,9 61 22,1 276 100

Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004.

TotaleSI

Età della madreProcreazione assistita Totale

SI NO

NO

Tab. 52 Casi di procreazione assistita secondo il metodo seguito e il genere del parto

Metodo procreazione assistitaGenere parto Totale

PARTO SEMPLICE PARTO PLURIMO

Legenda: Scolarità alta = laurea o diploma universitarioScolarità medio-alta = diploma di scuola media superioreScolarità medio-bassa = diploma scuola media inferiore o licenza elementare o nessun titolo

Scolarità madreProcreazione assistita

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Tab. 53 Distribuzione dei parti secondo l'effettuazione di indagini prenatali

Num. Casi

Tot. valorizzati

% su valorizzati

Num. Casi

Tot. valorizzati

% su valorizzati

Num. Casi

Tot. valorizzati

% su valorizzati

Num. Casi

Tot. valorizzati

% su valorizzati

PIACENZA 171 1.322 12,9 18 1.322 1,4 1 1.322 0,1 189 1.322 14,3FIORENZUOLA D'ARDA 144 690 20,9 20 690 2,9 0 690 0 164 690 23,8NON DEFINITO 0 3 0 0 3 0 0 3 0 0 3 0,0FIDENZA 72 485 14,8 13 485 2,7 0 485 0 85 485 17,5BORGO VAL DI TARO 32 184 17,4 1 184 0,5 0 184 0 32 184 17,4CITTA' DI PARMA 35 327 10,7 15 327 4,6 1 327 0,3 47 327 14,4NON DEFINITO 0 16 0 0 16 0 0 16 0 0 16 0,0GUASTALLA 227 787 28,8 27 787 3,4 2 787 0,3 250 787 31,8MONTECCHIO EMILIA 195 897 21,7 23 897 2,6 4 897 0,4 221 897 24,6SCANDIANO 204 836 24,4 15 836 1,8 1 836 0,1 219 836 26,2CASTELNOVO NE' MONTI 46 223 20,6 1 223 0,4 0 223 0 47 223 21,1NON DEFINITO 1 4 25 1 4 25 0 4 0 2 4 50,0CARPI 354 1.345 26,3 19 1.328 1,4 13 1.329 1 379 1.345 28,2MIRANDOLA 63 556 11,3 7 556 1,3 2 556 0,4 72 556 12,9SASSUOLO 138 728 19 7 723 1 38 724 5,2 177 730 24,2PAVULLO NEL FRIGNANO 123 501 24,6 6 499 1,2 8 500 1,6 136 501 27,1PORRETTA TERME 11 128 8,6 1 128 0,8 0 128 0 12 128 9,4BENTIVOGLIO 234 1.038 22,5 20 1.038 1,9 1 1.038 0,1 253 1.038 24,4MAGGIORE - BO 795 2.722 29,2 133 2.722 4,9 2 2.722 0,1 925 2.722 34,0VILLA ERBOSA 10 27 37 0 24 0 0 24 0 10 27 37,0NON DEFINITO 3 14 21,4 0 14 0 0 14 0 3 14 21,4

IMOLA IMOLA 430 1.085 39,6 30 1.085 2,8 19 1.084 1,8 468 1.085 43,1COMACCHIO 2 5 40 0 5 0 0 5 0 2 5 40,0OSPEDALE DEL DELTA 202 501 40,3 39 501 7,8 2 501 0,4 241 501 48,1CENTO 171 651 26,3 7 651 1,1 3 651 0,5 178 651 27,3RAVENNA 362 953 38 12 953 1,3 2 953 0,2 375 953 39,3LUGO 384 1.045 36,7 26 1.045 2,5 3 1.045 0,3 407 1.045 38,9FAENZA 139 676 20,6 1 667 0,1 3 662 0,5 143 677 21,1DOMUS NOVA 18 31 58,1 1 31 3,2 0 31 0 19 31 61,3

FORLÌ FORLI' 351 1.320 26,6 44 1.320 3,3 2 1.320 0,2 395 1.320 29,9CESENA 536 2.197 24,4 42 2.089 2 10 2.087 0,5 579 2.202 26,3NON DEFINITO 0 4 0 0 4 0 0 4 0 0 4 0,0RIMINI 0 0 . 0 0 . 0 0 . 0 0 .VILLA MARIA-RN 19 82 23,2 2 82 2,4 2 82 2,4 23 82 28,0

AOSP PARMA OSPEDALI RIUNITI-PR 446 2.403 18,6 169 2.403 7 25 2.403 1 632 2.403 26,3AOSP REGGIO E. S.MARIA NUOVA-RE 613 2.344 26,2 32 2.344 1,4 4 2.344 0,2 647 2.344 27,6AOSP MODENA POLICLINICO-MO 809 2.892 28 65 2.875 2,3 133 2.868 4,6 946 2.899 32,6AOSP BOLOGNA S.ORSOLA-MALPIGHI-BO 981 3.152 31,1 265 3.160 8,4 12 3.162 0,4 1.243 3.162 39,3AOSP FERRARA ARCISPEDALE S.ANNA-FE 387 1.123 34,5 32 1.123 2,8 52 1.123 4,6 461 1.123 41,1

8.708 33.297 26,2 1.094 33.144 3,3 345 33.134 1 9.982 33.322 30,0

Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP - 2004

FERRARA

RAVENNA

PARMA

REGGIO EMILIA

RIMINI

Villi coriali

Totale

MODENA

BOLOGNA

Fetoscopia/Funic Almeno una indagine

PIACENZA

Azienda di evento

Amniocentesi

CESENA

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Tab. 54 Distribuzione dei parti secondo l'effettuazione di indagini prenatali - donne >35anni

Num. Casi

Tot. valorizzati

% su valorizzati

Num. Casi

Tot. valorizzati

% su valorizzati

Num. Casi

Tot. valorizzati

% su valorizzati

Num. Casi

Tot. valorizzati

% su valorizzati

PIACENZA 95 258 36,8 7 258 2,7 0 258 0,0 102 258 39,5FIORENZUOLA D'ARDA 77 119 64,7 8 119 6,7 0 119 0,0 85 119 71,4NON DEFINITO 0 1 0,0 0 1 0,0 0 1 0,0 0 1 0,0FIDENZA 46 87 52,9 9 87 10,3 0 87 0,0 55 87 63,2BORGO VAL DI TARO 23 36 63,9 1 36 2,8 0 36 0,0 23 36 63,9CITTA' DI PARMA 17 63 27,0 5 63 7,9 1 63 1,6 20 63 31,7GUASTALLA 64 110 58,2 6 110 5,5 1 110 0,9 69 110 62,7MONTECCHIO EMILIA 70 139 50,4 12 139 8,6 1 139 0,7 82 139 59,0SCANDIANO 77 132 58,3 5 132 3,8 0 132 0,0 82 132 62,1CASTELNOVO NE' MONTI 23 43 53,5 0 43 0,0 0 43 0,0 23 43 53,5NON DEFINITO 1 3 33,3 1 3 33,3 0 3 0,0 2 3 66,7CARPI 123 229 53,7 10 224 4,5 3 224 1,3 134 229 58,5MIRANDOLA 33 96 34,4 2 96 2,1 0 96 0,0 35 96 36,5SASSUOLO 66 123 53,7 1 122 0,8 0 122 0,0 66 124 53,2PAVULLO NEL FRIGNANO 50 79 63,3 2 79 2,5 1 79 1,3 52 79 65,8PORRETTA TERME 8 18 44,4 0 18 0,0 0 18 0,0 8 18 44,4BENTIVOGLIO 95 211 45,0 10 211 4,7 0 211 0,0 105 211 49,8MAGGIORE - BO 375 713 52,6 89 713 12,5 2 713 0,3 463 713 64,9VILLA ERBOSA 3 5 60,0 0 4 0,0 0 4 0,0 3 5 60,0NON DEFINITO 3 6 50,0 0 6 0,0 0 6 0,0 3 6 50,0

IMOLA IMOLA 160 228 70,2 15 228 6,6 2 228 0,9 175 228 76,8OSPEDALE DEL DELTA 67 106 63,2 21 106 19,8 1 106 0,9 89 106 84,0CENTO 66 104 63,5 2 104 1,9 0 104 0,0 68 104 65,4RAVENNA 137 186 73,7 7 186 3,8 0 186 0,0 143 186 76,9LUGO 152 219 69,4 7 219 3,2 1 219 0,5 157 219 71,7FAENZA 71 121 58,7 1 117 0,9 1 118 0,8 73 122 59,8DOMUS NOVA 7 8 87,5 0 8 0,0 0 8 0,0 7 8 87,5FORLI' 109 198 55,1 12 198 6,1 1 198 0,5 120 198 60,6CESENA 256 450 56,9 19 425 4,5 2 424 0,5 273 452 60,4NON DEFINITO 0 3 0,0 0 3 0,0 0 3 0,0 0 3 0,0

RIMINI RIMINI 0 0 . 0 0 . 0 0 . 0 0 .VILLA MARIA-RN 6 12 50,0 1 12 8,3 1 12 8,3 8 12 66,7

AOSP PARMA OSPEDALI RIUNITI-PR 214 504 42,5 109 504 21,6 9 504 1,8 327 504 64,9AOSP REGGIO E. S.MARIA NUOVA-RE 272 461 59,0 16 461 3,5 1 461 0,2 289 461 62,7AOSP MODENA POLICLINICO-MO 343 565 60,7 19 563 3,4 28 560 5,0 368 570 64,6AOSP BOLOGNA S.ORSOLA-MALPIGHI-BO 410 827 49,6 168 828 20,3 3 829 0,4 573 829 69,1AOSP FERRARA ARCISPEDALE S.ANNA-FE 149 222 67,1 14 222 6,3 10 222 4,5 169 222 76,1

3.668 6.685 54,9 579 6.648 8,7 69 6.646 1,0 4.251 6.696 63,5

Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP - 2004

Almeno una indagine

RAVENNA

Villi coriali Fetoscopia/Funic

Azienda di evento

PIACENZA

FORLÌ

PARMA

REGGIO EMILIA

MODENA

BOLOGNA

FERRARA

Amniocentesi

Totale

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Tab. 55 Distribuzione dei parti secondo l'effettuazione di indagini prenatali - donne <=35

Num. Casi

Tot. valorizzati

% su valorizzati

Num. Casi

Tot. valorizzati

% su valorizzati

Num. Casi

Tot. valorizzati

% su valorizzati

Num. Casi

Tot. valorizzati

% su valorizzati

PIACENZA 76 1.064 7,1 11 1.064 1,0 1 1.064 0,1 87 1.064 8,2FIORENZUOLA D'ARDA 67 571 11,7 12 571 2,1 0 571 0,0 79 571 13,8NON DEFINITO 0 2 0,0 0 2 0,0 0 2 0,0 0 2 0,0FIDENZA 26 398 6,5 4 398 1,0 0 398 0,0 30 398 7,5BORGO VAL DI TARO 9 148 6,1 0 148 0,0 0 148 0,0 9 148 6,1CITTA' DI PARMA 18 264 6,8 10 264 3,8 0 264 0,0 27 264 10,2NON DEFINITO 0 16 0,0 0 16 0,0 0 16 0,0 0 16 0,0GUASTALLA 163 677 24,1 21 677 3,1 1 677 0,1 181 677 26,7MONTECCHIO EMILIA 125 758 16,5 11 758 1,5 3 758 0,4 139 758 18,3SCANDIANO 127 704 18,0 10 704 1,4 1 704 0,1 137 704 19,5CASTELNOVO NE' MONTI 23 180 12,8 1 180 0,6 0 180 0,0 24 180 13,3NON DEFINITO 0 1 0,0 0 1 0,0 0 1 0,0 0 1 0,0CARPI 231 1.116 20,7 9 1.104 0,8 10 1.105 0,9 245 1.116 22,0MIRANDOLA 30 460 6,5 5 460 1,1 2 460 0,4 37 460 8,0SASSUOLO 72 605 11,9 6 601 1,0 38 602 6,3 111 606 18,3PAVULLO NEL FRIGNANO 73 422 17,3 4 420 1,0 7 421 1,7 84 422 19,9PORRETTA TERME 3 110 2,7 1 110 0,9 0 110 0,0 4 110 3,6BENTIVOGLIO 139 827 16,8 10 827 1,2 1 827 0,1 148 827 17,9MAGGIORE - BO 420 2.009 20,9 44 2.009 2,2 0 2.009 0,0 462 2.009 23,0VILLA ERBOSA 7 22 31,8 0 20 0,0 0 20 0,0 7 22 31,8NON DEFINITO 0 8 0,0 0 8 0,0 0 8 0,0 0 8 0,0

IMOLA IMOLA 270 857 31,5 15 857 1,8 17 856 2,0 293 857 34,2COMACCHIO 2 5 40,0 0 5 0,0 0 5 0,0 2 5 40,0OSPEDALE DEL DELTA 135 395 34,2 18 395 4,6 1 395 0,3 152 395 38,5CENTO 105 547 19,2 5 547 0,9 3 547 0,5 110 547 20,1RAVENNA 225 767 29,3 5 767 0,7 2 767 0,3 232 767 30,2LUGO 232 826 28,1 19 826 2,3 2 826 0,2 250 826 30,3FAENZA 68 555 12,3 0 550 0,0 2 544 0,4 70 555 12,6DOMUS NOVA 11 23 47,8 1 23 4,3 0 23 0,0 12 23 52,2

FORLÌ FORLI' 242 1.122 21,6 32 1.122 2,9 1 1.122 0,1 275 1.122 24,5CESENA 280 1.747 16,0 23 1.664 1,4 8 1.663 0,5 306 1.750 17,5NON DEFINITO 0 1 0,0 0 1 0,0 0 1 0,0 0 1 0,0RIMINI 0 0 . 0 0 . 0 0 . 0 0 .VILLA MARIA-RN 13 70 18,6 1 70 1,4 1 70 1,4 15 70 21,4

AOSP PARMA OSPEDALI RIUNITI-PR 232 1.899 12,2 60 1.899 3,2 16 1.899 0,8 305 1.899 16,1AOSP REGGIO E. S.MARIA NUOVA-RE 341 1.883 18,1 16 1.883 0,8 3 1.883 0,2 358 1.883 19,0AOSP MODENA POLICLINICO-MO 466 2.327 20,0 46 2.312 2,0 105 2.308 4,5 578 2.329 24,8AOSP BOLOGNA S.ORSOLA-MALPIGHI-BO 571 2.325 24,6 97 2.332 4,2 9 2.333 0,4 670 2.333 28,7AOSP FERRARA ARCISPEDALE S.ANNA-FE 238 901 26,4 18 901 2 42 901 4,7 292 901 32,4

5.040 26.612 18,9 515 26.496 1,9 276 26.488 1 5.731 26.626 21,5

Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CEDAP - 2004

REGGIO EMILIA

CESENA

RIMINI

Almeno una indagine

Totale

MODENA

BOLOGNA

FERRARA

RAVENNA

PIACENZA

PARMA

Amniocentesi Villi coriali Fetoscopia/Funic

Azienda di evento

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Tab. 56 Effettuazione di almeno un'indagine prenatale per scolarità ed età della madre

Indagine effettuata

Casi valutabili

% Indagine effettuata

Casi valutabili

% Indagine effettuata

Casi valutabili

%

Alta 1.232 4.697 26,2 1.049 1.672 62,7 2.281 6.369 35,8

Medio-alta 3.177 12.612 25,2 2.112 3.130 67,5 5.289 15.742 33,6

Medio-bassa 1.322 9.317 14,2 1.090 1.894 57,6 2.412 11.211 21,5

Totale 5.731 26.626 21,5 4.251 6.696 63,5 9.982 33.322 30,0

Tab. 57 Effettuazione di almeno un'indagine prenatale per cittadinanza ed età della madre

Indagine effettuata

Casi valutabili

% Indagine effettuata

Casi valutabili

% Indagine effettuata

Casi valutabili

%

Italiana 4.933 19.217 25,7 3.756 5.586 67,2 8.689 24.803 35,0

Straniera 242 5.561 4,4 169 678 24,9 411 6.239 6,6

Totale 5.175 24.778 20,9 3.925 6.264 62,7 9.100 31.042 29,3

Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004.

Legenda: Scolarità alta = laurea o diploma universitarioScolarità medio-alta = diploma di scuola media superioreScolarità medio-bassa = diploma scuola media inferiore o licenza elementare o nessun titolo

Cittadinanza madre

Età della madreTotale

<= 35 >35

Scolarità madre

Età della madreTotale

<= 35 >35

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Tab. 58 Distribuzione dei parti secondo l'eventualità di ricovero in gravidanza

Num. % Num. % Num. %PIACENZA 84 6,3 1.241 93,7 1.325 100

FIORENZUOLA D'ARDA 65 9,4 625 90,6 690 100

NON DEFINITO 0 0,0 3 100,0 3 100

FIDENZA 35 7,2 450 92,8 485 100

BORGO VAL DI TARO 13 7,1 171 92,9 184 100

CITTA' DI PARMA 36 11,0 291 89,0 327 100

NON DEFINITO 1 6,3 15 93,8 16 100

GUASTALLA 31 3,9 756 96,1 787 100

MONTECCHIO EMILIA 66 7,4 831 92,6 897 100

SCANDIANO 43 5,1 793 94,9 836 100

CASTELNOVO NE' MONTI 28 12,6 195 87,4 223 100

NON DEFINITO 0 0,0 4 100,0 4 100

CARPI 126 9,2 1.246 90,8 1.372 100

MIRANDOLA 21 3,8 535 96,2 556 100

SASSUOLO 66 9,0 665 91,0 731 100

PAVULLO NEL FRIGNANO 45 9,2 446 90,8 491 100

PORRETTA TERME 3 2,3 125 97,7 128 100

BENTIVOGLIO 77 7,4 962 92,6 1.039 100

MAGGIORE - BO 237 8,7 2.485 91,3 2.722 100

VILLA ERBOSA 3 10,7 25 89,3 28 100

NON DEFINITO 0 0,0 14 100,0 14 100

IMOLA IMOLA 132 12,2 952 87,8 1.084 100

COMACCHIO 2 40,0 3 60,0 5 100

OSPEDALE DEL DELTA 99 19,8 402 80,2 501 100

CENTO 92 14,1 559 85,9 651 100

RAVENNA 89 9,3 866 90,7 955 100

LUGO 78 7,5 967 92,5 1.045 100

FAENZA 40 5,8 653 94,2 693 100

DOMUS NOVA 0 0,0 31 100,0 31 100

FORLÌ FORLI' 30 2,3 1.290 97,7 1.320 100

CESENA CESENA 98 81,0 23 19,0 121 100

RIMINI 44 9,6 414 90,4 458 100

VILLA MARIA-RN 11 13,4 71 86,6 82 100

AOSP PARMA

OSPEDALI RIUNITI-PR 244 10,2 2.159 89,8 2.403 100

AOSP REGGIO E.

S.MARIA NUOVA-RE 151 6,4 2.194 93,6 2.345 100

AOSP MODENA

POLICLINICO-MO 337 11,6 2.568 88,4 2.905 100

AOSP BOLOGNA

S.ORSOLA-MALPIGHI-BO 298 9,4 2.867 90,6 3.165 100

AOSP FERRARA

ARCISPEDALE S.ANNA-FE 200 17,8 923 82,2 1.123 100

2.925 9,2 28.820 90,8 31.745 100

Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004

Azienda di eventoTotale

SI NO

PIACENZA

PARMA

REGGIO EMILIA

MODENA

RIMINI

Totale

BOLOGNA

FERRARA

RAVENNA

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Tab. 59 Ricovero in gravidanza secondo i parti precedenti

Num. % Num. % Num. %

SI 1.253 8,6 13.267 91,4 14.520 100

NO 1.671 9,7 15.547 90,3 17.218 100

Totale 2.924 9,2 28.814 90,8 31.738 100

Num. % Num. % Num. %

Alta 479 7,8 5.661 92,2 6.140 100

Medio-alta 1.327 8,9 13.646 91,1 14.973 100

Medio-bassa 1.119 10,5 9.513 89,5 10.632 100

Totale 2.925 9,2 28.820 90,8 31.745 100

Num. % Num. % Num. %

Italiana 2.010 8,6 21.416 91,4 23.426 100

Straniera 522 8,6 5.517 91,4 6.039 100

Totale 2.532 8,6 26.933 91,4 29.465 100

Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004.

TotaleSI NO

Cittadinanza della madre

Ricovero in gravidanza

TotaleSI NO

Tab. 60 Ricovero in gravidanza secondo la scolarità della madre

Tab. 61 Ricovero in gravidanza secondo la cittadinanza della madre

Parti precedenti (si/no)

Ricovero in gravidanza

TotaleSI NO

Legenda: Scolarità alta = laurea o diploma universitarioScolarità medio-alta = diploma di scuola media superioreScolarità medio-bassa = diploma scuola media inferiore o licenza elementare o nessun titolo

Scolarità madreRicovero in gravidanza

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Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. %

PIACENZA 3 0,2 1 0,1 1 0,1 12 0,9 62 4,7 642 48,6 525 39,7 76 5,8 1.322 100

FIORENZUOLA D'ARDA . . 1 0,2 . . 5 0,7 36 5,2 344 49,9 279 40,5 24 3,5 689 100NON DEFINITO . . . . . . . . . . 2 66,7 1 33,3 . . 3 100

FIDENZA . . . . . . . . 18 3,7 258 53,2 183 37,7 26 5,4 485 100

BORGO VAL DI TARO . . . . . . . . 6 3,3 92 50,0 82 44,6 4 2,2 184 100

CITTA' DI PARMA . . . . . . . . 37 11,3 226 69,1 61 18,7 3 0,9 327 100NON DEFINITO . . . . . . . . . . 7 43,8 9 56,3 . . 16 100

GUASTALLA . . 1 0,1 2 0,3 4 0,5 25 3,2 415 52,7 312 39,6 28 3,6 787 100

MONTECCHIO EMILIA . . 1 0,1 1 0,1 1 0,1 54 6,0 463 51,6 361 40,3 16 1,8 897 100

SCANDIANO . . . . 1 0,1 2 0,2 40 4,8 403 48,2 357 42,7 33 4,0 836 100

CASTELNOVO NE' MONTI . . . . . . . . 13 5,8 132 59,2 75 33,6 3 1,4 223 100NON DEFINITO . . . . . . . . . . 1 25,0 3 75,0 . . 4 100

CARPI 1 0,1 1 0,1 2 0,1 2 0,1 50 3,6 654 47,4 617 44,7 53 3,8 1.380 100

MIRANDOLA . . . . . . 1 0,2 29 5,3 281 51,1 224 40,7 15 2,7 550 100

SASSUOLO . . 1 0,1 1 0,1 1 0,1 24 3,3 376 51,2 317 43,1 15 2,0 735 100

PAVULLO NEL FRIGNANO . . . . 1 0,2 2 0,4 25 5,1 242 48,9 206 41,6 19 3,8 495 100

PORRETTA TERME . . . . . . . . 2 1,6 62 48,4 62 48,4 2 1,6 128 100

BENTIVOGLIO . . 1 0,1 1 0,1 3 0,3 63 6,1 499 48,1 447 43,1 24 2,3 1.038 100

MAGGIORE - BO 5 0,2 9 0,3 14 0,5 24 0,9 132 4,9 1.169 43,0 1.236 45,5 130 4,8 2.719 100

VILLA ERBOSA . . . . . . . . . . 14 50,0 13 46,4 1 3,6 28 100NON DEFINITO . . . . . . . . . . 5 35,7 9 64,3 . . 14 100

IMOLA IMOLA . . . . 1 0,1 5 0,5 75 6,9 537 49,5 436 40,2 32 3,0 1.086 100

COMACCHIO . . . . . . . . . . 2 40,0 3 60,0 . . 5 100

OSPEDALE DEL DELTA 1 0,2 1 0,2 1 0,2 3 0,6 24 4,8 277 55,3 186 37,1 8 1,6 501 100

CENTO . . . . . . 1 0,2 17 2,6 273 41,9 342 52,5 18 2,8 651 100

RAVENNA . . . . 4 0,4 16 1,7 55 5,8 433 45,3 423 44,3 24 2,5 955 100

LUGO . . . . . . 6 0,6 43 4,1 465 44,5 492 47,1 39 3,7 1.045 100

FAENZA . . 1 0,1 5 0,7 3 0,4 20 2,9 320 45,9 329 47,1 20 2,9 698 100

DOMUS NOVA . . . . . . . . 1 3,2 16 51,6 12 38,7 2 6,5 31 100

FORLÌ FORLI' . . 3 0,2 6 0,5 14 1,1 65 4,9 634 48,0 568 43,0 30 2,3 1.320 100

CESENA 3 0,1 6 0,3 7 0,3 27 1,2 114 5,1 1.054 47,1 940 42,0 87 3,9 2.238 100NON DEFINITO . . . . . . . . . . 2 50,0 2 50,0 . . 4 100

RIMINI 4 0,2 14 0,6 21 0,9 40 1,7 155 6,5 1.071 45,2 1.023 43,1 44 1,9 2.372 100

VILLA MARIA-RN . . . . . . . . 2 2,4 51 62,2 29 35,4 . . 82 100

AOSP PARMA OSPEDALI RIUNITI-PR 6 0,3 17 0,7 23 1,0 45 1,9 158 6,6 1.222 50,9 879 36,6 51 2,1 2.401 100

AOSP REGGIO E.

S.MARIA NUOVA-RE 3 0,1 11 0,5 17 0,7 30 1,3 136 5,8 1.036 44,2 993 42,4 119 5,1 2.345 100

AOSP MODENA

POLICLINICO-MO 2 0,1 10 0,3 27 0,9 48 1,7 168 5,8 1.479 51,0 1.129 38,9 39 1,3 2.902 100

AOSP BOLOGNA

S.ORSOLA-MALPIGHI-BO 1 0,0 12 0,4 26 0,9 54 1,8 206 6,8 1.502 49,4 1.163 38,2 77 2,5 3.041 100

AOSP FERRARA

ARCISPEDALE S.ANNA-FE 4 0,4 9 0,8 18 1,6 33 2,9 95 8,5 518 46,1 411 36,6 35 3,1 1.123 100

33 0,1 100 0,3 180 0,5 382 1,1 1.950 5,5 17.179 48,2 14.739 41,3 1.097 3,1 35.660 100

Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004

Totaleda 40 a 41 >= 42 sett.< 24 sett.

Durata della gravidanza in settimane

da 31 a 33 da 37 a 39 da 25 a 27 da 34 a 36 Luogo del parto da 28 a 30

PIACENZA

Tab. 62 Distribuzione dei parti secondo la durata della gravidanza

MODENA

RIMINI

Totale

BOLOGNA

FERRARA

RAVENNA

CESENA

PARMA

REGGIO EMILIA

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Tab. 63 Durata della gravidanza secondo i parti precedenti

Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. %

SI 14 0,1 35 0,2 73 0,5 137 0,8 835 5,1 8.778 53,7 6.086 37,2 386 2,4 16.344 100

NO 19 0,1 65 0,3 107 0,6 245 1,3 1113 5,8 8.398 43,5 8.651 44,8 711 3,7 19.309 100

Totale 33 0,1 100 0,3 180 0,5 382 1,1 1.948 5,5 17.176 48,2 14.737 41,3 1.097 3,1 35.653 100

Tab. 64 Durata della gravidanza secondo la scolarità della madre

Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. %

Alta 3 0,0 14 0,2 32 0,5 71 1,1 312 4,6 3.172 47,1 2.913 43,3 213 3,2 6.730 100

Medio-alta 19 0,1 49 0,3 85 0,5 169 1,0 917 5,4 8.139 47,9 7.100 41,8 523 3,1 17.001 100

Medio-bassa 11 0,1 37 0,3 63 0,5 142 1,2 721 6,0 5.868 49,2 4.726 39,6 361 3,0 11.929 100

Totale 33 0,1 100 0,3 180 0,5 382 1,1 1.950 5,5 17.179 48,2 14.739 41,3 1.097 3,1 35.660 100

Tab. 65 Durata della gravidanza secondo la cittadinanza della madre

Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. %

Italiana 19 0,1 66 0,3 112 0,4 260 1,0 1.456 5,5 12.968 48,5 11.063 41,4 788 3,0 26.732 100

Straniera 9 0,1 24 0,4 49 0,7 85 1,3 358 5,4 3.141 47,3 2.734 41,1 248 3,7 6.648 100

Totale 28 0,1 90 0,3 161 0,5 345 1,0 1.814 5,4 16.109 48,3 13.797 41,3 1.036 3,1 33.380 100

Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004.

Parti precedenti (si/no)

Durata della gravidanza in sett. (campo calcolato)Totale

< 24 sett. da 25 a 27 da 28 a 30 da 31a 33 da 34 a 36 da 37 a 39 da 40 a 41 >= 42 sett.

Totale< 24 sett. da 25 a 27 da 28 a 30 da 31 a 33 da 34 a 36 da 37 a 39 da 40 a 41 >= 42 sett.

Scolarità madre

Durata della gravidanza in sett. (campo calcolato)

Cittadinanza della madre

Durata della gravidanza in sett. (campo calcolato)

da 40 a 41

Legenda: Scolarità alta = laurea o diploma universitarioScolarità medio-alta = diploma di scuola media superioreScolarità medio-bassa = diploma scuola media inferiore o licenza elementare o nessun titolo

Totale< 24 sett. da 25 a 27 da 28 a 30 da 31 a 33 da 34 a 36 da 37 a 39 >= 42 sett.

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Tab. 66 Durata della gravidanza secondo l'eventualità di ricovero in gravidanza

Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. %

SI 13 0,5 42 1,4 69 2,4 123 4,2 450 15,4 1.325 45,4 824 28,3 70 2,4 2.916 100

NO 15 0,1 44 0,2 95 0,3 207 0,7 1.275 4,5 13.984 48,8 12.142 42,4 904 3,2 28.666 100

Totale 28 0,1 86 0,3 164 0,5 330 1,0 1.725 5,5 15.309 48,5 12.966 41,1 974 3,1 31.582 100

Tab. 67 Durata della gravidanza secondo il genere del parto

Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. %PARTO SEMPLICE 28 0,1 94 0,3 160 0,5 334 1,0 1.770 5,0 17.039 48,3 14.730 41,8 1.096 3,1 35.251 100PARTO PLURIMO 5 1,2 6 1,5 20 4,9 48 11,7 180 44,0 140 34,2 9 2,2 1 0,2 409 100

Totale 33 0,1 100 0,3 180 0,5 382 1,1 1.950 5,5 17.179 48,2 14.739 41,3 1.097 3,1 35.660 100

Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004.

Totale< 24 sett. da 25 a 27 da 28 a 30 da 31 a 33 da 34 a 36 da 37 a 39 >= 42 sett.

Genere parto

Durata della gravidanza in sett. (campo calcolato)

Ricovero in gravidanza

Durata della gravidanza in sett. (campo calcolato)

da 40 a 41

Totale< 24 sett. da 25 a 27 da 28 a 30 da 31 a 33 da 34 a 36 da 37 a 39 da 40 a 41 >= 42 sett.

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Tab. 68 Distribuzione dei parti secondo la modalità del travaglioEsclusi parti cesarei d'elezione

Num. % Num. % Num. % Num. %

PIACENZA 859 83,8 160 15,6 6 0,6 1.025 100

FIORENZUOLA D'ARDA 455 83,8 87 16,0 1 0,2 543 100NON DEFINITO 3 100,0 . . . . 3 100

FIDENZA 331 84,2 62 15,8 . . 393 100

BORGO VAL DI TARO 124 83,8 22 14,9 2 1,4 148 100

CITTA' DI PARMA 121 78,1 31 20,0 3 1,9 155 100NON DEFINITO 16 100,0 . . . . 16 100

GUASTALLA 445 72,7 136 22,2 31 5,1 612 100

MONTECCHIO EMILIA 448 63,8 236 33,6 18 2,6 702 100

SCANDIANO 485 72,2 180 26,8 7 1,0 672 100

CASTELNOVO NE' MONTI 116 77,3 31 20,7 3 2,0 150 100NON DEFINITO 4 100,0 . . . . 4 100

CARPI 891 77,6 250 21,8 7 0,6 1.148 100

MIRANDOLA 380 83,2 70 15,3 7 1,5 457 100

SASSUOLO 400 72,1 151 27,2 4 0,7 555 100

PAVULLO NEL FRIGNANO 386 85,4 64 14,2 2 0,4 452 100

PORRETTA TERME 127 100,0 . . . . 127 100

BENTIVOGLIO 695 82,1 132 15,6 20 2,4 847 100

MAGGIORE - BO 1.724 79,2 451 20,7 2 0,1 2.177 100

VILLA ERBOSA 11 44,0 14 56,0 . . 25 100NON DEFINITO 14 100,0 . . . . 14 100

IMOLA IMOLA 575 65,6 297 33,9 5 0,6 877 100

COMACCHIO 5 100,0 . . . . 5 100

OSPEDALE DEL DELTA 323 82,0 71 18,0 . . 394 100

CENTO 435 76,2 136 23,8 . . 571 100

RAVENNA 686 80,6 165 19,4 . . 851 100

LUGO 771 83,6 151 16,4 . . 922 100

FAENZA 520 86,0 85 14,1 . . 605 100

DOMUS NOVA 23 88,5 3 11,5 . . 26 100

FORLÌ FORLI' 740 71,7 248 24,0 44 4,3 1.032 100

CESENA 1.354 73,3 411 22,2 83 4,5 1.848 100NON DEFINITO 4 100,0 . . . . 4 100

RIMINI 1.384 77,8 359 20,2 35 2,0 1.778 100

VILLA MARIA-RN 38 77,6 11 22,5 . . 49 100

AOSP PARMA OSPEDALI RIUNITI-PR 1.317 75,9 366 21,1 52 3,0 1.735 100

AOSP REGGIO E.

S.MARIA NUOVA-RE 1.450 77,4 385 20,5 39 2,1 1.874 100

AOSP MODENA

POLICLINICO-MO 1.659 72,3 602 26,2 35 1,5 2.296 100

AOSP BOLOGNA

S.ORSOLA-MALPIGHI-BO 1.895 74,5 648 25,5 . . 2.543 100

AOSP FERRARA

ARCISPEDALE S.ANNA-FE 672 73,6 241 26,4 . . 913 100

21.886 76,7 6.256 21,9 406 1,4 28.548 100

Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004

Azienda di evento

Modalità travaglio

TotaleTRAVAGLIO SPONTANEO

TRAVAGLIO INDOTTO

SENZA TRAVAGLIO

PIACENZA

PARMA

REGGIO EMILIA

MODENA

RIMINI

Totale

BOLOGNA

FERRARA

RAVENNA

CESENA

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Tab. 69 Modalità di travaglio secondo la durata della gravidanzaEsclusi parti cesarei di elezione

Num. % Num. % Num. % Num. %

< 37 sett. 1.077 73,4 324 22,1 66 4,5 1.467 100

37 - 39 sett. 10.052 81,9 2.023 16,5 202 1,7 12.277 100

40 - 41 sett. 10.114 74,1 3.414 25,0 130 1,0 13.658 100

> 41 sett. 537 53,4 460 45,8 8 0,8 1.005 100

Totale 21.780 76,7 6.221 21,9 406 1,4 28.407 100

Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004

Durata della gravidanza in sett. (campo calcolato)

Modalità travaglio

TotaleTRAVAGLIO SPONTANEO

TRAVAGLIO INDOTTO

SENZA TRAVAGLIO

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Solo modalità di travaglio = travaglio indotto

Num. % Num. % Num. % Num. % Num. %

PIACENZA 111 65,7 41 24,3 . . 17 10,1 169 100

FIORENZUOLA D'ARDA 60 64,5 25 26,9 . . 8 8,6 93 100

FIDENZA 36 58,1 26 41,9 . . . . 62 100

BORGO VAL DI TARO 7 30,4 16 69,6 . . . . 23 100

CITTA' DI PARMA 17 51,5 15 45,5 1 3,0 . . 33 100

GUASTALLA 107 73,8 37 25,5 . . 1 0,7 145 100

MONTECCHIO EMILIA 146 58,9 97 39,1 . . 5 2,0 248 100

SCANDIANO 102 54,6 82 43,9 2 1,1 1 0,5 187 100

CASTELNOVO NE' MONTI 15 44,1 18 52,9 . . 1 2,9 34 100

CARPI 126 48,3 129 49,4 6 2,3 . . 261 100

MIRANDOLA 59 76,6 16 20,8 1 1,3 1 1,3 77 100

SASSUOLO 125 72,3 47 27,2 . . 1 0,6 173 100

PAVULLO NEL FRIGNANO 56 83,6 11 16,4 . . . . 67 100

BENTIVOGLIO 133 92,4 10 6,9 1 0,7 . . 144 100

MAGGIORE - BO 438 82,8 87 16,5 . . 4 0,8 529 100

VILLA ERBOSA 10 66,7 5 33,3 . . . . 15 100

IMOLA IMOLA 183 60,0 63 20,7 1 0,3 58 19,0 305 100

OSPEDALE DEL DELTA 44 60,3 21 28,8 1 1,4 7 9,6 73 100

CENTO 52 37,7 83 60,1 3 2,2 . . 138 100

RAVENNA 115 69,3 46 27,7 . . 5 3,0 166 100

LUGO 128 83,7 16 10,5 . . 9 5,9 153 100

FAENZA 85 94,4 3 3,3 . . 2 2,2 90 100

DOMUS NOVA 2 50,0 2 50,0 . . . . 4 100

FORLÌ FORLI' 199 70,6 80 28,4 . . 3 1,1 282 100

CESENA CESENA 134 32,1 236 56,6 1 0,2 46 11,0 417 100

RIMINI 336 81,6 71 17,2 2 0,5 3 0,7 412 100

VILLA MARIA-RN 2 18,2 8 72,7 . . 1 9,1 11 100AOSP PARMA

OSPEDALI RIUNITI-PR 264 67,4 106 27,0 4 1,0 18 4,6 392 100

AOSP REGGIO E.

S.MARIA NUOVA-RE 278 71,1 96 24,6 1 0,3 16 4,1 391 100

AOSP MODENA

POLICLINICO-MO 399 63,3 221 35,1 7 1,1 3 0,5 630 100

AOSP BOLOGNA

S.ORSOLA-MALPIGHI-BO 465 70,5 189 28,6 2 0,3 4 0,6 660 100

AOSP FERRARA

ARCISPEDALE S.ANNA-FE 99 26,3 65 17,2 213 56,5 . . 377 100

4.333 64,1 1.968 29,1 246 3,6 214 3,2 6.761 100

Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004

Tab. 70 Distribuzione dei parti secondo il tipo di induzione del travaglio

Stabilimento di evento

Tipo induzione

TotaleCON PROSTAGL

ANDINE

CON OSSITOCIN

A

CON ALTRO FARMACO

AMNIORESSI

Totale

BOLOGNA

FERRARA

RAVENNA

RIMINI

PIACENZA

PARMA

REGGIO EMILIA

MODENA

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Tab. 71 Tipo di induzione del travaglio secondo la durata della gravidanzaEsclusi parti cesarei di elezione

Num. % Num. % Num. % Num. % Num. %

< 37 sett. 179 61,9 98 33,9 5 1,7 7 2,4 289 100

37 - 39 sett. 1.085 55,8 774 39,8 8 0,4 77 4,0 1.944 100

40 - 41 sett. 2.289 69,3 878 26,6 15 0,5 119 3,6 3.301 100

> 41 sett. 347 77,8 88 19,7 2 0,5 9 2,0 446 100

Totale 3.900 65,2 1.838 30,7 30 0,5 212 3,6 5.980 100

Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004

Durata della gravidanza in sett. (campo calcolato)

Tipo induzione

TotaleCON

PROSTAGLANDINE

CON ALTRO FARMACO

AMNIORESSI CON

OSSITOCINA

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Tab. 72 Distribuzione dei parti secondo la condizione di essere pilotatoEsclusi parti cesarei d’elezione e parti indotti

Num. % Num. % Num. %PIACENZA 65 7,5 800 92,5 865 100

FIORENZUOLA D'ARDA 15 3,3 441 96,7 456 100

NON DEFINITO . . 3 100,0 3 100

FIDENZA 9 2,7 322 97,3 331 100

BORGO VAL DI TARO 2 1,6 124 98,4 126 100

CITTA' DI PARMA 10 8,1 114 91,9 124 100

NON DEFINITO . . 16 100,0 16 100

GUASTALLA 59 12,4 417 87,6 476 100

MONTECCHIO EMILIA 25 5,4 441 94,6 466 100

SCANDIANO 20 4,1 472 95,9 492 100

CASTELNOVO NE' MONTI 2 1,7 117 98,3 119 100

NON DEFINITO . . 4 100,0 4 100

CARPI 201 22,4 697 77,6 898 100

MIRANDOLA 44 11,4 343 88,6 387 100

SASSUOLO 43 10,6 361 89,4 404 100

PAVULLO NEL FRIGNANO 95 24,5 293 75,5 388 100

PORRETTA TERME . . 127 100,0 127 100

BENTIVOGLIO 10 1,4 705 98,6 715 100

MAGGIORE - BO 269 15,6 1.457 84,4 1.726 100

VILLA ERBOSA 1 9,1 10 90,9 11 100

NON DEFINITO . . 14 100,0 14 100

IMOLA IMOLA 46 7,9 534 92,1 580 100

COMACCHIO . . 5 100,0 5 100

OSPEDALE DEL DELTA 1 0,3 322 99,7 323 100

CENTO 28 6,4 407 93,6 435 100

RAVENNA 33 4,8 653 95,2 686 100

LUGO 92 11,9 679 88,1 771 100

FAENZA 45 8,7 475 91,4 520 100

DOMUS NOVA 1 4,4 22 95,7 23 100

FORLÌ FORLI' 49 6,3 735 93,8 784 100

CESENA 113 7,9 1.324 92,1 1.437 100

NON DEFINITO . . 4 100,0 4 100

RIMINI 121 8,5 1.298 91,5 1.419 100

VILLA MARIA-RN 9 23,7 29 76,3 38 100

AOSP PARMA

OSPEDALI RIUNITI-PR 255 18,6 1.114 81,4 1.369 100

AOSP REGGIO E.

S.MARIA NUOVA-RE 122 8,2 1.367 91,8 1.489 100

AOSP MODENA

POLICLINICO-MO 108 6,4 1.586 93,6 1.694 100

AOSP BOLOGNA

S.ORSOLA-MALPIGHI-BO 191 10,1 1.704 89,9 1.895 100

AOSP FERRARA

ARCISPEDALE S.ANNA-FE 53 7,9 619 92,1 672 100

2.137 9,6 20.155 90,4 22.292 100

Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004

Azienda di evento

Parto pilotatoTotale

SI NO

PIACENZA

PARMA

REGGIO EMILIA

MODENA

RIMINI

Totale

BOLOGNA

FERRARA

RAVENNA

CESENA

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Tab. 73 Parti pilotati secondo la durata della gravidanzaEsclusi parti cesarei d’elezione e parti indotti

Num. % Num. % Num. %

< 37 sett. 84 7,4 1.059 92,7 1.143 100

37 - 39 sett. 877 8,6 9.377 91,5 10.254 100

40 - 41 sett. 1.111 10,9 9.133 89,2 10.244 100

> 41 sett. 55 10,1 490 89,9 545 100

Totale 2.127 9,6 20.059 90,4 22.186 100

Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004

Durata della gravidanza in sett. (campo calcolato)

Parto pilotatoTotale

SI NO

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Num. Parti

% Ostetrica

% Ginecologo

% Pediatra/ Neonatolo

go

% Anestesi

sta

% Infermiere neonatale

% Altro personale sanitario o

tecnico

PIACENZA 915 99,6 45,0 24,8 4,5 85,8 19,0

FIORENZUOLA D'ARDA 473 99,6 98,3 94,7 3,6 97,5 98,1NON DEFINITO 3 100,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0

FIDENZA 374 99,7 99,5 96,5 4,0 94,9 63,6

BORGO VAL DI TARO 131 100,0 98,5 100,0 0,8 71,8 26,0

CITTA' DI PARMA 116 100,0 95,7 12,1 0,9 19,8 13,8NON DEFINITO 16 100,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0

GUASTALLA 539 98,1 94,1 9,1 7,4 85,7 8,7

MONTECCHIO EMILIA 597 99,5 96,0 8,5 2,2 54,1 20,6

SCANDIANO 585 99,3 98,5 9,1 1,7 85,6 20,2

CASTELNOVO NE' MONTI 134 97,8 97,8 93,3 0,0 92,5 6,7NON DEFINITO 4 100,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0

PORRETTA TERME 121 99,2 10,7 10,7 6,6 90,9 63,6

BENTIVOGLIO 712 99,7 99,2 7,6 11,2 1,4 87,6

MAGGIORE - BO 2.029 99,6 43,3 36,2 13,0 72,3 12,5

VILLA ERBOSA 15 100,0 100,0 100,0 41,2 80,0 50,0NON DEFINITO 5 92,9 0,0 16,7 0,0 0,0 72,7

IMOLA IMOLA 739 99,5 98,9 19,4 2,7 2,7 98,1

COMACCHIO 5 100,0 100,0 80,0 60,0 20,0 20,0

OSPEDALE DEL DELTA 344 100,0 99,1 74,7 22,7 36,3 34,0

CENTO 516 100,0 100,0 35,7 7,9 6,2 93,4

RAVENNA 734 99,6 98,4 8,7 1,4 3,1 96,9

LUGO 830 99,8 97,2 6,9 0,6 95,2 94,1

FAENZA 492 99,2 98,3 3,2 2,4 0,2 96,1

DOMUS NOVA 18 100,0 100,0 33,3 100,0 0,0 100,0

FORLÌ FORLI' 915 98,9 93,9 15,2 6,0 9,8 79,2

CESENA 1.341 99,7 60,5 19,7 4,5 8,9 92,6NON DEFINITO 3 100,0 75,0 0,0 0,0 0,0 0,0

RIMINI 279 25,5 42,0 9,3 1,7 9,1 93,2

VILLA MARIA-RN 37 100,0 100,0 18,9 5,4 75,7 29,7

AOSP PR OSPEDALI RIUNITI-PR 1.383 99,6 62,8 20,2 12,9 1,7 93,0

AOSP RE S.MARIA NUOVA-RE 1.669 97,9 41,6 6,5 1,1 29,3 72,7

AOSP BO S.ORSOLA-MALPIGHI-BO 2.107 97,7 96,2 9,8 28,0 2,1 68,9

AOSP FE ARCISPEDALE S.ANNA-FE 729 100,0 99,7 7,7 3,2 99,6 94,4

18.910 93,5 75,1 21,6 8,5 38,2 66,0

18.631 99,2 77,9 21,8 8,6 38,8 65,5

Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004

CESENA

RIMINI

Totale

Nota: esclusi i record di AUsl ed AOsp di Modena in quanto non attendibili per le variabili considerate (100% di presenza per tutte le figure professionali)

Totale senza stabilimento di Rimini

RAVENNA

Stabilimento di evento

PIACENZA

PARMA

REGGIO EMILIA

Solo parti vaginali

BOLOGNA

FERRARA

Tab. 74 Distribuzione dei parti secondi il personale sanitario presente

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Tab. 75 Distribuzione dei neonati secondo il tipo di presentazione

Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. %

PIACENZA 1.283 96,1 50 3,8 . . . . 1 0,1 1 0,1 1.335 100

FIORENZUOLA D'ARDA 661 94,7 35 5,0 . . 1 0,1 . . 1 0,1 698 100

NON DEFINITO 3 100,0 . . . . . . . . . . 3 100

FIDENZA 471 96,3 15 3,1 . . 1 0,2 1 0,2 1 0,2 489 100

BORGO VAL DI TARO 180 97,8 4 2,2 . . . . . . . . 184 100

CITTA' DI PARMA 282 85,2 28 8,5 16 4,8 . . 4 1,2 1 0,3 331 100

NON DEFINITO 16 100,0 . . . . . . . . . . 16 100

GUASTALLA 751 94,7 37 4,7 . . 3 0,4 . . 2 0,3 793 100

MONTECCHIO EMILIA 859 95,0 39 4,3 . . 1 0,1 2 0,2 3 0,3 904 100

SCANDIANO 807 95,6 29 3,4 . . . . 2 0,2 6 0,7 844 100

CASTELNOVO NE' MONTI 211 93,8 9 4,0 . . . . 3 1,3 2 0,9 225 100

NON DEFINITO 4 100,0 . . . . . . . . . . 4 100

CARPI 1.327 95,2 51 3,7 3 0,2 10 0,7 . . 3 0,2 1.394 100

MIRANDOLA 526 93,3 29 5,1 1 0,2 4 0,7 1 0,2 3 0,5 564 100

SASSUOLO 695 93,5 41 5,5 . . 4 0,5 2 0,3 1 0,1 743 100

PAVULLO NEL FRIGNANO 479 95,2 20 4,0 . . 3 0,6 . . 1 0,2 503 100

PORRETTA TERME 128 100,0 . . . . . . . . . . 128 100

BENTIVOGLIO 1.011 96,7 32 3,1 . . 2 0,2 1 0,1 . . 1.046 100

MAGGIORE - BO 2.430 89,3 102 3,8 2 0,1 179 6,6 8 0,3 1 0,0 2.722 100

VILLA ERBOSA 28 100,0 . . . . . . . . . . 28 100

NON DEFINITO 14 100,0 . . . . . . . . . . 14 100

IMOLA IMOLA 1.051 95,7 45 4,1 . . . . . . 2 0,2 1.098 100

COMACCHIO 5 100,0 . . . . . . . . . . 5 100

OSPEDALE DEL DELTA 493 97,8 10 2,0 1 0,2 . . . . . . 504 100

CENTO 630 96,6 19 2,9 . . . . 1 0,2 2 0,3 652 100

RAVENNA 912 95,1 43 4,5 1 0,1 1 0,1 . . 2 0,2 959 100

LUGO 1.001 95,2 39 3,7 . . 10 1,0 . . 1 0,1 1.051 100

FAENZA 686 97,0 21 3,0 . . . . . . . . 707 100

DOMUS NOVA 31 100,0 . . . . . . . . . . 31 100

FORLÌ FORLI' 1.293 97,1 32 2,4 1 0,1 4 0,3 . . 2 0,2 1.332 100

CESENA 2.145 94,5 116 5,1 1 0,0 1 0,0 1 0,0 5 0,2 2.269 100

NON DEFINITO 4 100,0 . . . . . . . . . . 4 100

RIMINI 2.299 95,1 106 4,4 1 0,0 . . 4 0,2 8 0,3 2.418 100

VILLA MARIA-RN 80 96,4 2 2,4 . . . . . . 1 1,2 83 100

AOSP PARMA

OSPEDALI RIUNITI-PR 2.180 88,9 256 10,4 9 0,4 6 0,2 1 0,0 1 0,0 2.453 100

AOSP REGGIO E.

S.MARIA NUOVA-RE 2.201 92,3 154 6,5 3 0,1 7 0,3 1 0,0 18 0,8 2.384 100

AOSP MODENA

POLICLINICO-MO2.773 93,6 157 5,3 1 0,0 19 0,6 2 0,1 11 0,4 2.963 100

AOSP BOLOGNA

S.ORSOLA-MALPIGHI-BO 3.065 95,0 152 4,7 1 0,0 1 0,0 1 0,0 7 0,2 3.227 100

AOSP FERRARA

ARCISPEDALE S.ANNA-FE 1.100 96,2 39 3,4 2 0,2 . . 1 0,1 2 0,2 1.144 100

34.115 94,1 1.712 4,7 43 0,1 257 0,7 37 0,1 88 0,2 36.252 100

Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004

Stabilimento di evento

Presentazione neonatoTotale

VERTICE PODICE FRONTE BREGMA FACCIA SPALLA

PIACENZA

PARMA

REGGIO EMILIA

MODENA

RIMINI

Totale

BOLOGNA

FERRARA

RAVENNA

CESENA

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Tab.76 Distribuzione dei parti secondo la modalità del parto

Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. %

PIACENZA 903 68,2 250 18,9 110 8,3 10 0,8 2 0,2 . . 50 3,8 1.325 100FIORENZUOLA D'ARDA 462 67,0 119 17,3 70 10,1 . . 10 1,5 1 0,1 28 4,1 690 100NON DEFINITO 3 100,0 . . . . . . . . . . . . 3 100FIDENZA 363 74,9 75 15,5 19 3,9 . . 11 2,3 . . 17 3,5 485 100BORGO VAL DI TARO 129 70,1 34 18,5 17 9,2 . . 2 1,1 . . 2 1,1 184 100CITTA' DI PARMA 108 33,0 141 43,1 39 11,9 1 0,3 7 2,1 . . 31 9,5 327 100NON DEFINITO 16 100,0 . . . . . . . . . . . . 16 100GUASTALLA 528 67,1 125 15,9 73 9,3 4 0,5 7 0,9 . . 50 6,4 787 100MONTECCHIO EMILIA 580 64,7 140 15,6 105 11,7 . . 17 1,9 . . 55 6,1 897 100SCANDIANO 577 69,0 134 16,0 87 10,4 . . 8 1,0 . . 30 3,6 836 100CASTELNOVO NE' MONTI 132 59,2 42 18,8 16 7,2 . . 2 0,9 . . 31 13,9 223 100NON DEFINITO

4 100,0 . . . . . . . . . . . . 4 100CARPI 958 69,3 194 14,0 124 9,0 . . 63 4,6 3 0,2 40 2,9 1.382 100MIRANDOLA 403 72,4 93 16,7 53 9,5 . . . . 1 0,2 7 1,3 557 100SASSUOLO 463 62,8 128 17,4 84 11,4 . . 7 1,0 1 0,1 54 7,3 737 100PAVULLO NEL FRIGNANO 402 80,2 40 8,0 33 6,6 . . 16 3,2 1 0,2 9 1,8 501 100PORRETTA TERME 121 94,5 1 0,8 6 4,7 . . . . . . . . 128 100BENTIVOGLIO 695 66,9 189 18,2 135 13,0 . . 17 1,6 . . 3 0,3 1.039 100MAGGIORE - BO

2.000 73,5 352 12,9 148 5,4 . . 29 1,1 . . 193 7,1 2.722 100VILLA ERBOSA 21 75,0 3 10,7 4 14,3 . . . . . . . . 28 100NON DEFINITO 14 100,0 . . . . . . . . . . . . 14 100

IMOLA IMOLA 735 67,7 204 18,8 136 12,5 . . 6 0,6 . . 5 0,5 1.086 100COMACCHIO 5 100,0 . . . . . . . . . . . . 5 100OSPEDALE DEL DELTA 338 67,5 107 21,4 50 10,0 . . 6 1,2 . . . . 501 100CENTO 505 77,6 80 12,3 55 8,5 . . 11 1,7 . . . . 651 100RAVENNA 728 76,2 104 10,9 117 12,3 . . 5 0,5 1 0,1 . . 955 100LUGO 811 77,6 123 11,8 92 8,8 . . 19 1,8 . . . . 1.045 100FAENZA 524 75,1 93 13,3 65 9,3 . . 16 2,3 . . . . 698 100DOMUS NOVA 15 48,4 5 16,1 8 25,8 . . . . 3 9,7 . . 31 100

FORLÌ FORLI' 876 66,4 149 11,3 117 8,9 . . 38 2,9 1 0,1 139 10,5 1.320 100CESENA 1.662 74,3 377 16,9 178 8,0 . . 2 0,1 6 0,3 13 0,6 2.238 100NON DEFINITO 4 100,0 . . . . . . . . . . . . 4 100RIMINI 1.551 65,3 404 17,0 199 8,4 . . 27 1,1 1 0,0 195 8,2 2.377 100VILLA MARIA-RN 37 45,1 31 37,8 12 14,6 . . . . . . 2 2,4 82 100

AOSP PARMA

OSPEDALI RIUNITI-PR 1.294 53,9 668 27,8 352 14,7 15 0,6 73 3,0 1 0,0 . . 2.403 100

AOSP REGGIO E.

S.MARIA NUOVA-RE

1.640 69,9 451 19,2 205 8,7 . . 25 1,1 4 0,2 20 0,9 2.345 100AOSP MODENA

POLICLINICO-MO 1.974 67,8 475 16,3 316 10,9 1 0,0 . . 5 0,2 139 4,8 2.910 100

AOSP BOLOGNA

S.ORSOLA-MALPIGHI-BO 2.060 65,0 626 19,8 436 13,8 . . 47 1,5 . . . . 3.169 100

AOSP FERRARA

ARCISPEDALE S.ANNA-FE 724 64,5 210 18,7 184 16,4 1 0,1 4 0,4 . . . . 1.123 100

24.365 68,0 6.167 17,2 3.645 10,2 32 0,1 477 1,3 29 0,1 1.113 3,1 35.828 100

Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004

Stabilimento di evento

Modalità parto

TotaleVIA VAGINALE

TAGLIO CES. FUORI TRAV. NON

URG.

TAGLIO CESAREO

IN TRAVAGLIO

USO FORCIPE

USO VENTOSA

ALTRO MODO

TAGLIO CES. FUORI

TRAV. URGENTE

PIACENZA

PARMA

REGGIO EMILIA

MODENA

RIMINI

Totale

BOLOGNA

FERRARA

RAVENNA

CESENA

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Tab. 77 Modalità di parto secondo la scolarità della madre

Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. %

Alta 4.613 68,1 1.153 17,0 733 10,8 4 0,1 97 1,4 3 0,0 175 2,6 6.778 100

Medio-alta 11.647 68,2 2.922 17,1 1.703 10,0 15 0,1 234 1,4 15 0,1 550 3,2 17.086 100

Medio-bassa 8.105 67,7 2.092 17,5 1.209 10,1 13 0,1 146 1,2 11 0,1 388 3,2 11.964 100

Totale 24.365 68,0 6.167 17,2 3.645 10,2 32 0,1 477 1,3 29 0,1 1.113 3,1 35.828 100

Tav. 78 Modalità di parto secondo la cittadinanza della madre

Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. % Num. %

Italiana 18.048 67,2 4.883 18,2 2.654 9,9 17 0,1 356 1,3 24 0,1 892 3,3 26.874 100

Straniera 4.745 71,1 887 13,3 702 10,5 14 0,2 100 1,5 5 0,1 221 3,3 6.674 100

Totale 22.793 67,9 5.770 17,2 3.356 10,0 31 0,1 456 1,4 29 0,1 1.113 3,3 33.548 100

Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004.

ALTRO MODO TAGLIO CES. FUORI TRAV.

URGENTE

TAGLIO CESAREO IN TRAVAGLIO

USO FORCIPE USO VENTOSA ALTRO MODO TAGLIO CES. FUORI TRAV.

URGENTE

TAGLIO CES. FUORI TRAV.

NON URG.

TAGLIO CESAREO IN TRAVAGLIO

USO FORCIPE USO VENTOSA Cittadinanza della madre

Modalità parto

Legenda: Scolarità alta = laurea o diploma universitarioScolarità medio-alta = diploma di scuola media superioreScolarità medio-bassa = diploma scuola media inferiore o licenza elementare o nessun titolo

Scolarità madre

Modalità parto

TotaleVIA VAGINALE

TAGLIO CES. FUORI TRAV.

NON URG.

TotaleVIA VAGINALE

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Tab. 79 Distribuzione dei parti secondo il genere parto

Num. % Num. % Num. %PIACENZA 1.315 99,3 10 0,8 1.325 100

FIORENZUOLA D'ARDA 682 98,8 8 1,2 690 100

NON DEFINITO 3 100,0 . . 3 100

FIDENZA 481 99,2 4 0,8 485 100

BORGO VAL DI TARO 184 100,0 . . 184 100

CITTA' DI PARMA 323 98,8 4 1,2 327 100

NON DEFINITO 16 100,0 . . 16 100

GUASTALLA 781 99,2 6 0,8 787 100

MONTECCHIO EMILIA 890 99,2 7 0,8 897 100

SCANDIANO 828 99,0 8 1,0 836 100

CASTELNOVO NE' MONTI 221 99,1 2 0,9 223 100

NON DEFINITO 4 100,0 . . 4 100

CARPI 1.370 99,1 12 0,9 1.382 100

MIRANDOLA 550 98,7 7 1,3 557 100

SASSUOLO 731 99,2 6 0,8 737 100

PAVULLO NEL FRIGNANO 499 99,6 2 0,4 501 100

PORRETTA TERME 128 100,0 . . 128 100

BENTIVOGLIO 1.032 99,3 7 0,7 1.039 100

MAGGIORE - BO 2.722 100,0 . . 2.722 100

VILLA ERBOSA 28 100,0 . . 28 100

NON DEFINITO 14 100,0 . . 14 100

IMOLA IMOLA 1.074 98,9 12 1,1 1.086 100

COMACCHIO 5 100,0 . . 5 100

OSPEDALE DEL DELTA 498 99,4 3 0,6 501 100

CENTO 650 99,9 1 0,2 651 100

RAVENNA 951 99,6 4 0,4 955 100

LUGO 1.039 99,4 6 0,6 1.045 100

FAENZA 689 98,7 9 1,3 698 100

DOMUS NOVA 31 100,0 . . 31 100

FORLÌ FORLI' 1.308 99,1 12 0,9 1.320 100

CESENA 2.208 98,7 30 1,3 2.238 100

NON DEFINITO 4 100,0 . . 4 100

RIMINI 2.337 98,3 40 1,7 2.377 100

VILLA MARIA-RN 81 98,8 1 1,2 82 100

AOSP PARMA

OSPEDALI RIUNITI-PR 2.356 98,0 47 2,0 2.403 100

AOSP REGGIO E.

S.MARIA NUOVA-RE 2.307 98,4 38 1,6 2.345 100

AOSP MODENA

POLICLINICO-MO 2.859 98,3 51 1,8 2.910 100

AOSP BOLOGNA

S.ORSOLA-MALPIGHI-BO 3.115 98,3 54 1,7 3.169 100

AOSP FERRARA

ARCISPEDALE S.ANNA-FE 1.102 98,1 21 1,9 1.123 100

35.416 98,9 412 1,2 35.828 100

Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004

Azienda di evento

Genere partoTotale

PARTO SEMPLICE PARTO PLURIMO

PIACENZA

PARMA

REGGIO EMILIA

MODENA

RIMINI

Totale

BOLOGNA

FERRARA

RAVENNA

CESENA

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Tab. 80 Distribuzione dei parti secondo la presenza di persone scelte dalla donnaSolo parti vaginali

Num. % Num. % Num. % Num. % Num.

PIACENZA 721 78,8 54 5,9 9 1,0 131 14,3 915

FIORENZUOLA D'ARDA 383 81,0 31 6,6 5 1,1 54 11,4 473NON DEFINITO 1 33,3 2 66,7 . . . . 3

FIDENZA 292 78,1 22 5,9 7 1,9 53 14,2 374

BORGO VAL DI TARO 114 87,0 1 0,8 1 0,8 15 11,5 131

CITTA' DI PARMA 91 78,5 5 4,3 4 3,5 16 13,8 116PARTO A DOMICILIO/ALTROVE

16 100,0 . . . . . . 16

GUASTALLA 426 79,0 38 7,1 13 2,4 62 11,5 539

MONTECCHIO EMILIA 509 85,3 28 4,7 15 2,5 45 7,5 597

SCANDIANO 517 88,4 8 1,4 15 2,6 45 7,7 585

CASTELNOVO NE' MONTI 97 72,4 5 3,7 1 0,8 31 23,1 134NON DEFINITO 4 100,0 . . . . . . 4

CARPI 917 91,7 40 4,0 10 1,0 33 3,3 1.000

MIRANDOLA 331 83,2 11 2,8 8 2,0 48 12,1 398

SASSUOLO 349 79,9 44 10,1 5 1,1 39 8,9 437

PAVULLO NEL FRIGNANO 348 85,5 33 8,1 4 1,0 22 5,4 407

PORRETTA TERME 87 82,9 1 1,0 1 1,0 16 15,2 105

BENTIVOGLIO 648 92,7 7 1,0 3 0,4 41 5,9 699

MAGGIORE - BO 1.547 81,0 67 3,5 29 1,5 267 14,0 1.910

VILLA ERBOSA 16 76,2 1 4,8 1 4,8 3 14,3 21NON DEFINITO 12 100,0 . . . . . . 12

IMOLA IMOLA 669 90,3 32 4,3 4 0,5 36 4,9 741

COMACCHIO 4 80,0 . . . . 1 20,0 5

OSPEDALE DEL DELTA 185 62,9 22 7,5 3 1,0 84 28,6 294

CENTO 404 79,8 26 5,1 4 0,8 72 14,2 506

RAVENNA 571 80,2 39 5,5 13 1,8 89 12,5 712

LUGO 737 91,4 25 3,1 3 0,4 41 5,1 806

FAENZA 484 91,0 18 3,4 7 1,3 23 4,3 532

DOMUS NOVA 18 100,0 . . . . . . 18

FORLÌ FORLI' 591 65,2 200 22,1 14 1,6 101 11,2 906

CESENA 1.344 80,7 96 5,8 39 2,3 186 11,2 1.665NON DEFINITO 2 50,0 . . . . 2 50,0 4

RIMINI 298 86,9 13 3,8 7 2,0 25 7,3 343

VILLA MARIA-RN 18 48,7 1 2,7 . . 18 48,7 37

AOSP PARMA OSPEDALI RIUNITI-PR 1.116 80,7 113 8,2 23 1,7 131 9,5 1.383

AOSP REGGIO E.

S.MARIA NUOVA-RE 1.342 80,4 97 5,8 48 2,9 182 10,9 1.669

AOSP MODENA

POLICLINICO-MO 1.604 88,1 145 8,0 15 0,8 57 3,1 1.821

AOSP BOLOGNA

S.ORSOLA-MALPIGHI-BO 1.894 89,9 72 3,4 26 1,2 115 5,5 2.107

AOSP FERRARA

ARCISPEDALE S.ANNA-FE 192 26,3 13 1,8 . . 524 71,9 729

18.899 81,6 1.310 5,7 337 1,5 2.608 11,3 23.154

Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004

REGGIO EMILIA

RIMINI

Totale

BOLOGNA

FERRARA

RAVENNA

CESENA

MODENA

TotalePADRE DEL NEONATO

ALTRA PERSONA

DI FAMIGLIA

ALTRA PERSONA

DI FIDUCIA

NESSUNO

PIACENZA

PARMA

Luogo del parto

Presenza in sala parto

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Tab.81 Distribuzione dei neonati secondo il tipo di genitali esterni

Num. % Num. % Num. % Num. %PIACENZA 652 48,8 683 51,2 . . 1.335 100

FIORENZUOLA D'ARDA 371 53,2 327 46,9 . . 698 100

NON DEFINITO 2 66,7 1 33,3 . . 3 100

FIDENZA 274 56,0 215 44,0 . . 489 100

BORGO VAL DI TARO 94 51,1 90 48,9 . . 184 100

CITTA' DI PARMA 173 52,3 158 47,7 . . 331 100

NON DEFINITO 10 62,5 6 37,5 . . 16 100

GUASTALLA 407 51,3 385 48,6 1 0,1 793 100

MONTECCHIO EMILIA 468 51,8 436 48,2 . . 904 100

SCANDIANO 457 54,2 387 45,9 . . 844 100

CASTELNOVO NE' MONTI 116 51,6 109 48,4 . . 225 100

NON DEFINITO 2 50,0 2 50,0 . . 4 100

CARPI 728 52,2 666 47,8 . . 1.394 100

MIRANDOLA 293 52,0 270 47,9 1 0,2 564 100

SASSUOLO 406 54,6 337 45,4 . . 743 100

PAVULLO NEL FRIGNANO 265 52,7 238 47,3 . . 503 100

PORRETTA TERME 77 60,2 51 39,8 . . 128 100

BENTIVOGLIO 512 49,0 534 51,1 . . 1.046 100

MAGGIORE - BO 1.408 51,7 1.313 48,2 1 0,0 2.722 100

VILLA ERBOSA 19 67,9 9 32,1 . . 28 100

NON DEFINITO 10 71,4 4 28,6 . . 14 100

IMOLA IMOLA 560 51,0 538 49,0 . . 1.098 100

COMACCHIO 1 20,0 4 80,0 . . 5 100

OSPEDALE DEL DELTA 274 54,4 230 45,6 . . 504 100

CENTO 338 51,8 314 48,2 . . 652 100

RAVENNA 514 53,6 445 46,4 . . 959 100

LUGO 536 51,0 515 49,0 . . 1.051 100

FAENZA 378 53,5 329 46,5 . . 707 100

DOMUS NOVA 17 54,8 14 45,2 . . 31 100

FORLÌ FORLI' 666 50,0 654 49,1 12 0,9 1.332 100

CESENA 1.136 50,1 1.133 49,9 . . 2.269 100

NON DEFINITO 1 25,0 3 75,0 . . 4 100

RIMINI 1.179 48,8 1.236 51,1 3 0,1 2.418 100

VILLA MARIA-RN 50 60,2 33 39,8 . . 83 100

AOSP PARMA

OSPEDALI RIUNITI-PR 1.166 47,5 1.287 52,5 . . 2.453 100

AOSP REGGIO E.

S.MARIA NUOVA-RE 1.201 50,4 1.180 49,5 3 0,1 2.384 100

AOSP MODENA

POLICLINICO-MO 1.552 52,4 1.408 47,5 3 0,1 2.963 100

AOSP BOLOGNA

S.ORSOLA-MALPIGHI-BO 1.593 49,4 1.629 50,5 5 0,2 3.227 100

AOSP FERRARA

ARCISPEDALE S.ANNA-FE 590 51,6 554 48,4 . . 1.144 100

18.496 51,0 17.727 48,9 29 0,1 36.252 100

Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004

RIMINI

Totale

BOLOGNA

FERRARA

RAVENNA

CESENA

PIACENZA

PARMA

REGGIO EMILIA

MODENA

Stabilimento di evento

Tipo genitali esterniTotale

MASCHILI FEMMINILI INDETERMINATI

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Tab. 82 Distribuzione dei neonati secondo il peso

Num. % Num. % Num. % Num. % Num. %PIACENZA 3 0,2 2 0,1 72 5,4 1.258 94,2 1.335 100

FIORENZUOLA D'ARDA 1 0,1 2 0,3 32 4,6 663 95,0 698 100

NON DEFINITO 0 0,0 0 0,0 0 0,0 3 100,0 3 100

FIDENZA 1 0,2 0 0,0 19 3,9 469 95,9 489 100

BORGO VAL DI TARO 0 0,0 0 0,0 6 3,3 178 96,7 184 100

CITTA' DI PARMA 0 0,0 0 0,0 18 5,4 313 94,6 331 100

NON DEFINITO 0 0,0 0 0,0 0 0,0 16 100,0 16 100

GUASTALLA 2 0,3 0 0,0 20 2,5 769 97,2 791 100

MONTECCHIO EMILIA 0 0,0 2 0,2 37 4,1 865 95,7 904 100

SCANDIANO 0 0,0 0 0,0 29 3,4 812 96,6 841 100

CASTELNOVO NE' MONTI 0 0,0 0 0,0 10 4,4 215 95,6 225 100

NON DEFINITO 0 0,0 0 0,0 0 0,0 4 100,0 4 100

CARPI 1 0,1 1 0,1 44 3,2 1.348 96,7 1.394 100

MIRANDOLA 0 0,0 0 0,0 21 3,7 543 96,3 564 100

SASSUOLO 0 0,0 1 0,1 30 4,0 712 95,8 743 100

PAVULLO NEL FRIGNANO 0 0,0 1 0,2 15 3,0 487 96,8 503 100

PORRETTA TERME 0 0,0 0 0,0 0 0,0 128 100,0 128 100

BENTIVOGLIO 4 0,4 1 0,1 44 4,2 997 95,3 1.046 100

MAGGIORE - BO 16 0,6 16 0,6 128 4,7 2.562 94,1 2.722 100

VILLA ERBOSA 0 0,0 0 0,0 0 0,0 28 100,0 28 100

NON DEFINITO 0 0,0 0 0,0 0 0,0 14 100,0 14 100

IMOLA IMOLA 0 0,0 1 0,1 67 6,1 1.030 93,8 1.098 100

COMACCHIO 0 0,0 0 0,0 0 0,0 5 100,0 5 100

OSPEDALE DEL DELTA 1 0,2 0 0,0 27 5,4 476 94,4 504 100

CENTO 1 0,2 1 0,2 6 0,9 644 98,8 652 100

RAVENNA 3 0,3 9 0,9 52 5,4 894 93,3 958 100

LUGO 0 0,0 0 0,0 34 3,2 1.015 96,8 1.049 100

FAENZA 0 0,0 0 0,0 25 3,5 682 96,5 707 100

DOMUS NOVA 0 0,0 0 0,0 1 3,2 30 96,8 31 100

FORLÌ FORLI' 3 0,2 6 0,5 63 4,7 1.260 94,6 1.332 100

CESENA 16 0,7 11 0,5 104 4,6 2.137 94,2 2.268 100

NON DEFINITO 0 0,0 0 0,0 0 0,0 4 100,0 4 100

RIMINI 14 0,6 25 1,0 155 6,4 2.224 92,0 2.418 100

VILLA MARIA-RN 0 0,0 0 0,0 2 2,4 81 97,6 83 100

AOSP PARMA

OSPEDALI RIUNITI-PR 28 1,1 30 1,2 192 7,8 2.202 89,8 2.452 100

AOSP REGGIO E.

S.MARIA NUOVA-RE 17 0,7 19 0,8 154 6,5 2.192 92,0 2.382 100

AOSP MODENA

POLICLINICO-MO 18 0,6 36 1,2 213 7,2 2.696 91,0 2.963 100

AOSP BOLOGNA

S.ORSOLA-MALPIGHI-BO 21 0,7 37 1,1 242 7,5 2.927 90,7 3.227 100

AOSP FERRARA

ARCISPEDALE S.ANNA-FE 15 1,3 18 1,6 99 8,7 1.012 88,5 1.144 100

165 0,5 219 0,6 1.961 5,4 33.895 93,5 36.240 100

Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004

RIMINI

Totale

BOLOGNA

FERRARA

RAVENNA

CESENA

PIACENZA

PARMA

REGGIO EMILIA

MODENA

Stabilimento di evento

PesoTotale

< 1.000 g 1000-1499 g 1500-2499 g >= 2.500 g

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Tab. 83 Peso dei neonati secondo la scolarità della madre

Num. % Num. % Num. % Num. % Num.Peso

medio 10% 90%

Alta 27 0,4 32 0,5 328 4,8 6.481 94,4 6.868 3.304 2.720 3.900

Medio-alta 74 0,4 103 0,6 942 5,5 16.177 93,5 17.296 3.280 2.665 3.900

Medio-bassa 64 0,5 84 0,7 691 5,7 11.237 93,1 12.076 3.269 2.630 3.900

Totale 165 0,5 219 0,6 1.961 5,4 33.895 93,5 36.240 3.281 2.660 3.900

Tab. 84 Peso dei neonati secondo la cittadinanza della madre

Num. % Num. % Num. % Num. % Num.Peso

medio 10% 90%

Italiana 108 0,4 152 0,6 1.456 5,4 25.468 93,7 27.184 3.278 2.665 3.900

Straniera 40 0,6 48 0,7 373 5,5 6.290 93,2 6.751 3.303 2.660 3.950

Totale 148 0,4 200 0,6 1.829 5,4 31.758 93,6 33.935 3.283 2.665 3.900

Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004.

Legenda: Scolarità alta = laurea o diploma universitarioScolarità medio-alta = diploma di scuola media superioreScolarità medio-bassa = diploma scuola media inferiore o licenza elementare o nessun titolo

Scolarità madre

PesoTotale

<1.000 g 1.000-1.499 g

1.500-2.499 g >=2.500 g

Cittadinanza della madre

PesoTotale

<1.000 g 1.000-1.499 g

1.500-2.499 g >=2.500 g

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Tab. 85 Distribuzione dei neonati secondo il punteggio APGAR

Num. % Num. % Num. % Num. % Num. %PIACENZA 5 0,4 2 0,2 11 0,8 1.317 98,7 1.335 100

FIORENZUOLA D'ARDA 3 0,4 . . 6 0,9 689 98,7 698 100

NON DEFINITO . . . . . . 3 100,0 3 100

FIDENZA 2 0,4 . . 3 0,6 484 99,0 489 100

BORGO VAL DI TARO 1 0,5 . . 1 0,5 182 98,9 184 100

CITTA' DI PARMA . . . . 2 0,6 329 99,4 331 100

NON DEFINITO . . . . . . 16 100,0 16 100

GUASTALLA 3 0,4 . . 7 0,9 783 98,7 793 100

MONTECCHIO EMILIA 4 0,4 . . 6 0,7 894 98,9 904 100

SCANDIANO 3 0,4 . . 1 0,1 840 99,5 844 100

CASTELNOVO NE' MONTI . . 1 0,4 1 0,4 223 99,1 225 100

NON DEFINITO . . . . . . 4 100,0 4 100

CARPI 3 0,2 1 0,1 28 2,0 1.362 97,7 1.394 100

MIRANDOLA 2 0,4 . . 7 1,2 555 98,4 564 100

SASSUOLO 4 0,5 . . 5 0,7 734 98,8 743 100

PAVULLO NEL FRIGNANO 1 0,2 . . 6 1,2 496 98,6 503 100

PORRETTA TERME . . . . 1 0,8 127 99,2 128 100

BENTIVOGLIO 4 0,4 1 0,1 10 1,0 1.031 98,6 1.046 100

MAGGIORE - BO 4 0,2 2 0,1 26 1,0 2.690 98,8 2.722 100

VILLA ERBOSA . . . . . . 28 100,0 28 100

NON DEFINITO . . . . . . 14 100,0 14 100

IMOLA IMOLA . . . . 7 0,6 1.091 99,4 1.098 100

COMACCHIO . . . . . . 5 100,0 5 100

OSPEDALE DEL DELTA . . . . 2 0,4 502 99,6 504 100

CENTO 3 0,5 . . 4 0,6 645 98,9 652 100

RAVENNA 1 0,1 8 0,8 6 0,6 944 98,4 959 100

LUGO . . 1 0,1 7 0,7 1.043 99,2 1.051 100

FAENZA . . . . . . 707 100,0 707 100

DOMUS NOVA . . . . . . 31 100,0 31 100

FORLÌ FORLI' 35 2,6 . . 14 1,1 1.283 96,3 1.332 100

CESENA 4 0,2 3 0,1 15 0,7 2.247 99,0 2.269 100

NON DEFINITO . . . . . . 4 100,0 4 100

RIMINI 2 0,1 1 0,0 10 0,4 2.405 99,5 2.418 100

VILLA MARIA-RN . . . . 1 1,2 82 98,8 83 100

AOSP PARMA

OSPEDALI RIUNITI-PR 9 0,4 13 0,5 62 2,5 2.369 96,6 2.453 100

AOSP REGGIO E.

S.MARIA NUOVA-RE 46 1,9 3 0,1 16 0,7 2.319 97,3 2.384 100

AOSP MODENA

POLICLINICO-MO 12 0,4 5 0,2 61 2,1 2.885 97,4 2.963 100

AOSP BOLOGNA

S.ORSOLA-MALPIGHI-BO 1 0,0 1 0,0 48 1,5 3.177 98,5 3.227 100

AOSP FERRARA

ARCISPEDALE S.ANNA-FE 1 0,1 . . 44 3,9 1.099 96,1 1.144 100

153 0,4 42 0,1 418 1,2 35.639 98,3 36.252 100

Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004

RIMINI

Totale

BOLOGNA

FERRARA

RAVENNA

CESENA

PIACENZA

PARMA

REGGIO EMILIA

MODENA

Stabilimento di evento

Punteggio APGARTotale

0 da 1 a 3 da 4 a 7 da 8 a 10

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Tab. 86 Distribuzione dei neonati secondo la necessità di rianimazione

Num. % Num. % Num. % Num. %PIACENZA 4 0,3 5 0,4 1.326 99,3 1.335 100

FIORENZUOLA D'ARDA 6 0,9 3 0,4 689 98,7 698 100

NON DEFINITO . . . . 3 100,0 3 100

FIDENZA 5 1,0 2 0,4 482 98,6 489 100

BORGO VAL DI TARO 2 1,1 1 0,5 181 98,4 184 100

CITTA' DI PARMA2 0,6 2 0,6 327 98,8 331 100

NON DEFINITO . . . . 16 100,0 16 100

GUASTALLA 5 0,6 2 0,3 786 99,1 793 100

MONTECCHIO EMILIA . . 3 0,3 901 99,7 904 100

SCANDIANO . . . . 844 100,0 844 100

CASTELNOVO NE' MONTI 1 0,4 1 0,4 223 99,1 225 100

NON DEFINITO . . . . 4 100,0 4 100

CARPI 31 2,2 3 0,2 1.360 97,6 1.394 100

MIRANDOLA 11 2,0 8 1,4 545 96,6 564 100

SASSUOLO 7 0,9 2 0,3 734 98,8 743 100

PAVULLO NEL FRIGNANO 17 3,4 1 0,2 485 96,4 503 100

PORRETTA TERME 6 4,7 . . 122 95,3 128 100

BENTIVOGLIO 5 0,5 2 0,2 1.039 99,3 1.046 100

MAGGIORE - BO 107 3,9 19 0,7 2.596 95,4 2.722 100

VILLA ERBOSA . . . . 28 100,0 28 100

NON DEFINITO . . . . 14 100,0 14 100

IMOLA IMOLA 24 2,2 6 0,6 1.068 97,3 1.098 100

COMACCHIO . . . . 5 100,0 5 100

OSPEDALE DEL DELTA 6 1,2 3 0,6 495 98,2 504 100

CENTO 9 1,4 1 0,2 642 98,5 652 100

RAVENNA 10 1,0 9 0,9 940 98,0 959 100

LUGO 20 1,9 2 0,2 1.029 97,9 1.051 100

FAENZA 2 0,3 . . 705 99,7 707 100

DOMUS NOVA . . 1 3,2 30 96,8 31 100

FORLÌ FORLI' 16 1,2 7 0,5 1.309 98,3 1.332 100

CESENA 50 2,2 13 0,6 2.206 97,2 2.269 100

NON DEFINITO . . . . 4 100,0 4 100

RIMINI 15 0,6 11 0,5 2.392 98,9 2.418 100

VILLA MARIA-RN 8 9,6 . . 75 90,4 83 100

AOSP PARMA

OSPEDALI RIUNITI-PR 30 1,2 101 4,1 2.322 94,7 2.453 100

AOSP REGGIO E.

S.MARIA NUOVA-RE 28 1,2 12 0,5 2.344 98,3 2.384 100

AOSP MODENA

POLICLINICO-MO 60 2,0 55 1,9 2.848 96,1 2.963 100

AOSP BOLOGNA

S.ORSOLA-MALPIGHI-BO 23 0,7 25 0,8 3.179 98,5 3.227 100

AOSP FERRARA

ARCISPEDALE S.ANNA-FE 16 1,4 89 7,8 1.039 90,8 1.144 100

526 1,5 389 1,1 35.337 97,5 36.252 100

Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004

RIMINI

Totale

BOLOGNA

FERRARA

RAVENNA

CESENA

PIACENZA

PARMA

REGGIO EMILIA

MODENA

Stabilimento di evento

Rianimazione

TotaleRIANIMAZ. CON VENTILAZ. MANUALE

RIANIMAZ. CON INTUBAZIONE

RIANIMAZ. NON NECESSARIA

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Tab. 87 Necessità di rianimazione secondo il peso del neonato

Num. % Num. % Num. % Num. %< 1.000 g 19 11,5 87 52,7 59 35,8 165 1001.000-1.499 g 41 18,7 43 19,6 135 61,6 219 1001.500-2.499 g 95 4,8 80 4,1 1.786 91,1 1.961 100>=2.500 g 371 1,1 178 0,5 33.346 98,4 33.895 100

Totale 526 1,5 388 1,1 35.326 97,5 36.240 100

Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004.

Peso

Rianimazione

TotaleRIANIMAZ. CON

VENTILAZ. MANUALE

RIANIMAZ. CON INTUBAZIONE

RIANIMAZ. NON NECESSARIA

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Tab. 88 Distribuzione dei neonati secondo la presenza di malformazioni

Num. % Num. % Num. %PIACENZA 4 0,3 1.331 99,7 1.335 100

FIORENZUOLA D'ARDA 3 0,4 695 99,6 698 100

NON DEFINITO . . 3 100,0 3 100

FIDENZA 1 0,2 488 99,8 489 100

BORGO VAL DI TARO . . 184 100,0 184 100

CITTA' DI PARMA 3 0,9 328 99,1 331 100

NON DEFINITO . . 16 100,0 16 100

GUASTALLA . . 793 100,0 793 100

MONTECCHIO EMILIA 4 0,4 900 99,6 904 100

SCANDIANO 1 0,1 843 99,9 844 100

CASTELNOVO NE' MONTI . . 225 100,0 225 100

NON DEFINITO . . 4 100,0 4 100

CARPI 3 0,2 1.391 99,8 1.394 100

MIRANDOLA 3 0,5 561 99,5 564 100

SASSUOLO 7 0,9 736 99,1 743 100

PAVULLO NEL FRIGNANO 3 0,6 500 99,4 503 100

PORRETTA TERME . . 128 100,0 128 100

BENTIVOGLIO 5 0,5 1.041 99,5 1.046 100

MAGGIORE - BO 8 0,3 2.714 99,7 2.722 100

VILLA ERBOSA . . 28 100,0 28 100

NON DEFINITO . . 14 100,0 14 100

IMOLA IMOLA 4 0,4 1.094 99,6 1.098 100

COMACCHIO . . 5 100,0 5 100

OSPEDALE DEL DELTA . . 504 100,0 504 100

CENTO . . 652 100,0 652 100

RAVENNA . . 959 100,0 959 100

LUGO . . 1.051 100,0 1.051 100

FAENZA . . 707 100,0 707 100

DOMUS NOVA . . 31 100,0 31 100

FORLÌ FORLI' . . 1.332 100,0 1.332 100

CESENA 22 1,0 2.247 99,0 2.269 100

NON DEFINITO . . 4 100,0 4 100

RIMINI 35 1,5 2.383 98,6 2.418 100

VILLA MARIA-RN . . 83 100,0 83 100

AOSP PARMA

OSPEDALI RIUNITI-PR 30 1,2 2.423 98,8 2.453 100

AOSP REGGIO E.

S.MARIA NUOVA-RE 5 0,2 2.379 99,8 2.384 100

AOSP MODENA

POLICLINICO-MO 17 0,6 2.946 99,4 2.963 100

AOSP BOLOGNA

S.ORSOLA-MALPIGHI-BO 45 1,4 3.182 98,6 3.227 100

AOSP FERRARA

ARCISPEDALE S.ANNA-FE 3 0,3 1.141 99,7 1.144 100

206 0,6 36.046 99,4 36.252 100

Fonte: Regione Emilia-Romagna - Banca dati CedAP - 2004

RIMINI

Totale

BOLOGNA

FERRARA

RAVENNA

CESENA

PIACENZA

PARMA

REGGIO EMILIA

MODENA

Stabilimento di evento

Presenza malformazioneTotale

SI NO

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Allegato 2 – Classificazione Paesi (OMS)

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Tratto da: “The World Health Report 2003” del WHO (World Health Organization) - www.who.int WHO Member States, by region and mortality stratum Region and mortality stratum Description Broad grouping Member States Africa Afr-D Africa with high child and high adult mortality High-mortality developing Algeria, Angola, Benin, Burkina Faso, Cameroon, Cape Verde, Chad, Comoros, Equatorial Guinea, Gabon, Gambia, Ghana, Guinea, Guinea-Bissau, Liberia, Madagascar, Mali, Mauritania, Mauritius, Niger, Nigeria, Sao Tome and Principe, Senegal, Seychelles, Sierra Leone, Togo Afr-E Africa with high child and very high adult mortality High-mortality developing Botswana, Burundi, Central African Republic, Congo, Côte d’Ivoire, Democratic Republic of the Congo, Eritrea, Ethiopia, Kenya, Lesotho, Malawi, Mozambique, Namibia, Rwanda, South Africa, Swaziland, Uganda, United Republic of Tanzania, Zambia, Zimbabwe Americas Amr-A Americas with very low child and very low adult mortality Developed Canada, Cuba, United States of America Amr-B Americas with low child and low adult mortality Low-mortality developing Antigua and Barbuda, Argentina, Bahamas, Barbados, Belize, Brazil, Chile, Colombia, Costa Rica, Dominica, Dominican Republic, El Salvador, Grenada, Guyana, Honduras, Jamaica, Mexico, Panama, Paraguay, Saint Kitts and Nevis, Saint Lucia, Saint Vincent and the Grenadines, Suriname, Trinidad and Tobago, Uruguay, Venezuela (Bolivarian Republic of) Amr-D Americas with high child and high adult mortality High-mortality developing Bolivia, Ecuador, Guatemala, Haiti, Nicaragua, Peru South-East Asia Sear-B South-East Asia with low child and low adult mortality Low-mortality developing Indonesia, Sri Lanka, Thailand Sear-D South-East Asia with high child and high adult mortality High-mortality developing Bangladesh, Bhutan, Democratic People’s Republic of Korea, India, Maldives, Myanmar, Nepal, Timor-Leste Europe Eur-A Europe with very low child and very low adult mortality Developed Andorra, Austria, Belgium, Croatia, Cyprus, Czech Republic, Denmark, Finland, France, Germany, Greece, Iceland, Ireland, Israel, Italy, Luxembourg, Malta, Monaco, Netherlands, Norway, Portugal, San Marino, Slovenia, Spain, Sweden, Switzerland, United Kingdom Eur-B Europe with low child and low adult mortality Developed Albania, Armenia, Azerbaijan, Bosnia and Herzegovina, Bulgaria, Georgia, Kyrgyzstan, Poland, Romania, Serbia and Montenegro, Slovakia, Tajikistan, The former Yugoslav Republic of Macedonia, Turkey, Turkmenistan, Uzbekistan Eur-C Europe with low child and high adult mortality Developed Belarus, Estonia, Hungary, Kazakhstan, Latvia, Lithuania, Republic of Moldova, Russian Federation, Ukraine Eastern Mediterranean Emr-B Eastern Mediterranean with low child and low adult mortality Low-mortality developing Bahrain, Iran (Islamic Republic of), Jordan, Kuwait, Lebanon, Libyan Arab Jamahiriya, Oman, Qatar, Saudi Arabia, Syrian Arab Republic, Tunisia, United Arab Emirates Emr-D Eastern Mediterranean with high child and high adult mortality High-mortality developing Afghanistan, Djibouti, Egypt, a Iraq, Morocco, Pakistan, Somalia, Sudan, Yemen Western Pacific Wpr-A Western Pacific with very low child and very low adult mortality Developed Australia, Brunei Darussalam, Japan, New Zealand, Singapore Wpr-B Western Pacific with low child and low adult mortality Low-mortality developing Cambodia, b China, Cook Islands, Fiji, Kiribati, Lao People’s Democratic Republic, b Malaysia, Marshall Islands, Micronesia (Federated States of), Mongolia, Nauru, Niue, Palau, Papua New Guinea, b Philippines, Republic of Korea, Samoa, Solomon Islands, Tonga, Tuvalu, Vanuatu, Viet Nam

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Allegato 3 – Scheda di rilevazione CedAP

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA CERTIFICATO DI ASSISTENZA AL PARTO (DECRETO MINISTERO SALUTE 16 LUGLIO 2001, N. 349)

4. Comune di evento: __________________________________________________________ |_|_|_| |_|_|_|

5. N° riferimento SDO madre (per il ricovero relativo al parto): |_|_|_|_|_|_|_|_|

6. Codice fiscale della madre: |_|_|_|_|_|_|_|_|_|_|_|_|_|_|_|_| 7. Cognome della madre___________________________ Nome della madre________________________________

8. Data di nascita madre: |_|_| |_|_| |_|_|_|_| 9. Cittadinanza madre:_______________________________ |_|_|_| 10. Comune nascita madre: ____________________________________________________________ |_|_|_| |_|_|_|

11. Comune residenza madre: ______________________________________________________________ |_|_|_| |_|_|_|

12. Regione residenza madre: _____________________ |_|_|_| Azienda USL residenza madre___________________ |_|_|_|

13. Titolo studio madre: 1. laurea |_| 2. diploma universitario o laurea breve |_| 3. diploma di scuola media superiore |_|

4. diploma di scuola media inferiore |_| 5. licenza elementare o nessun titolo |_|

14. Condizione professionale madre: 1. occupata |_| 2. disoccupata |_| 3. in cerca di prima occupazione |_| 4. studentessa |_| 5. casalinga |_| 6. altra condizione (ritirata dal lavoro, inabile, ecc.) |_|

se occupata, posizione nella professione: 1. imprenditrice o libera professionista |_| 2. altra lavoratrice autonoma |_| 3. lavoratrice dipendente: dirigente o direttiva |_| 4. lavoratrice dipendente: impiegata |_| 5. lavoratrice dipendente: operaia |_| 6. altra lavoratrice dipendente

(apprendista, lavorante a domicilio) |_|

se occupata, ramo di attività: 1. agricoltura, caccia e pesca |_| 2. industria |_| 3. commercio, pubblici servizi, alberghi |_| 4. pubblica amministrazione |_| 5. altri servizi privati |_|

15. Stato civile madre: 1. nubile |_| 2. coniugata |_| 3. separata |_| 4. divorziata |_| 5. vedova |_|

16. se coniugata, mese e anno matrimonio: |_|_| |_|_|_|_|

17. Precedenti concepimenti: 1. SI |_| 2. NO |_|

se precedenti concepimenti: 18. N° parti: |_|_| 19. N° nati vivi: |_|_| 20. N° nati morti: |_|_|

21. N° aborti spontanei: |_|_| 22. N° IVG: |_|_| 23. N° tagli cesarei: |_|_|

24. Data ultimo parto precedente: |_|_| |_|_| |_|_|_|_|

1. REGIONE: |0|8|0|

2. AZ.USL/AZ.OSP: |_|_|_|

3. PRESIDIO/STABILIMENTO/C.C.: |_|_|_| |_|_|

SEZIONE A: INFORMAZIONI SOCIO-DEMOGRAFICHE SUL/SUI GENITORE/I

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25. Data di nascita padre: |_|_| |_|_| |_|_|_|_| 26. Cittadinanza padre: _____________________________ |_|_|_|

27. Comune nascita padre: ________________________________________________________________________ |_|_|_| |_|_|_|

28. Titolo studio padre: : 1. laurea |_| 2. diploma universitario o laurea breve |_| 3. diploma di scuola media superiore |_|

4. diploma di scuola media inferiore |_| 5. licenza elementare o nessun titolo |_|

29. Condizione professionale padre: 1. occupato |_| 2. disoccupato |_| 3. in cerca di prima occupazione |_| 4. studente |_| 5. casalingo |_| 6. altra condizione (ritirato dal lavoro, inabile, ecc.) |_|

se occupato, posizione nella professione: 1. imprenditore o libero professionista |_| 2. altro lavoratore autonomo |_| 3. lavoratore dipendente: dirigente o direttivo |_| 4. lavoratore dipendente: impiegato |_| 5. lavoratore dipendente: operaio |_| 6. altro lavoratore dipendente apprendista, lavorante a domicilio) |_|

se occupato, ramo di attività: 1. agricoltura, caccia e pesca |_| 2. industria |_| 3. commercio, pubblici servizi, alberghi |_| 4. pubblica amministrazione |_| 5. altri servizi privati |_|

30. Consanguineità tra padre e madre (grado): 1. sono parenti di 4° grado (figli di fratelli o sorelle): |_|

2. sono parenti di 5° grado (coniuge sposato con figlia/figlio di un suo primo cugino): |_|

3. sono parenti di 6° grado (secondi cugini): |_|

31. N° visite di controllo in gravidanza (se superiore a 9, indicare 9): |_| 32. Prima visita (n. settimane compiute): |_|_|

33. N° ecografie (se superiore a 9, indicare 9): |_|

34. Servizio prevalentemente utilizzato in gravidanza (una sola risposta):

1. ginecologo/a privato/a |_| 2. ostetrico/a privato/a |_| 3. consultorio familiare pubblico |_| 4. ambulatorio ospedaliero pubblico |_| 5. ambulatorio ospedaliero pubblico "gravidanza a rischio" |_| 6. consultorio familiare privato |_| 7. nessuno |_|

Indagini prenatali: SI NO

35. amniocentesi: |_| |_| 36. villi coriali: |_| |_| 37. fetoscopia/funicolocentesi: |_| |_| 38. ecografia effettuata dopo le 22 settimane: |_| |_| 39. Decorso della gravidanza: 1. fisiologico |_| 2. patologico |_| 40. E' stata ricoverata durante la gravidanza?: 1. si |_| 2. no |_|

41. Difetto accrescimento fetale: 1. si |_| 2. no |_|

42. Concepimento con tecnica di procreazione medico-assistita: 1. si |_| 2. no |_|

se si: 43. Metodo di procreazione medico-assistita:

1. solo trattamento farmacologico per induzione dell'ovulazione |_| 2. IUI (Intra Uterine Insemination) |_| 3. GIFT (Gamete Intra Fallopian Transfer) |_| 4. FIVET (Fertilization In Vitro and Embryo Transfer) |_| 5. ICSI (Intra Cytoplasmatic Sperm Injection) |_| 6. altre tecniche |_|

44. Data ultima mestruazione: |_|_| |_|_| |_|_|_|_| 45. Età gestazionale stimata (in settimane): |_|_|

SEZIONE B: INFORMAZIONI SULLA GRAVIDANZA

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46. Luogo del parto: 1. istituto di cura pubblico o privato |_| 2. abitazione privata |_| 3. altra struttura di assistenza (casa di maternità) |_| 4. altrove (strada, mezzi trasporto, ecc.) |_|

47. Modalità travaglio: 1. travaglio spontaneo |_| 2. travaglio indotto |_|

48. se travaglio indotto, tipo di induzione: 49. Presentazione del neonato:

1. con prostaglandine |_| 1. vertice |_| 4. bregma |_| 2. con ossitocina |_| 2. podice |_| 5. faccia |_| 3. con altro farmaco |_| 3. fronte |_| 6. spalla |_| 4. amnioressi |_|

50. Parto pilotato: 1. si |_| 2. no |_|

51. Modalità parto: 1. per via vaginale |_| 2. con taglio cesareo fuori travaglio “non urgente” |_| 3. con taglio cesareo in travaglio |_| 4. con uso forcipe |_| 5. con uso ventosa |_| 6. in altro modo |_| 7. con taglio cesareo fuori travaglio “urgente” |_| 52. Data del parto (gg, mm, aaaa, ora, minuti): |_|_| |_|_| |_|_|_|_| |_|_| |_|_|

53. Genere del parto: 1. semplice |_|

2. plurimo |_| se parto plurimo: 54. N° nati maschi |_| 55. N° nate femmine |_|

Personale sanitario presente: SI NO

56. ostetrica/o: |_| |_| 57. ginecologa/o: |_| |_| 58. pediatra/neonatologo: |_| |_| 59. anestesista: |_| |_| 60. infermiere neonatale: |_| |_| 61. altro personale sanitario o tecnico: |_| |_|

62. Presenza in sala parto:

1. padre del neonato |_| 2. altra persona di famiglia della partoriente |_| 3. altra persona di fiducia della partoriente |_| 4. nessuno |_|

63. Profilassi Rh: 1. si |_| 2. no |_|

SEZIONE C: INFORMAZIONI SUL PARTO E SUL NEONATO

Sezione C1: Parto

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(in caso di parto plurimo, la sezione va compilata per ogni nato)

64. Sesso: 1. maschio |_| 2. femmina |_|

65. Tipo genitali esterni: 1. maschili |_| 2. femminili |_| 3. indeterminati |_|

66. N° d'ordine del nato nel presente parto (in caso di parto plurimo, indicare l'ordine di nascita; considerare anche i nati morti): |_|

67. Peso (in grammi): |_|_|_|_| 68. Lunghezza (in cm.): |_|_| 69. Circonferenza cranica (in cm.): |_|_|

70. Vitalità: 1. nato vivo |_| 2. nato morto |_| (Se nato morto, compilare la sezione D)

71. Punteggio Apgar dopo 5 minuti: |_|_|

72. Necessità di rianimazione: 1. si: ventilazione manuale |_| 2. si: intubazione |_| 3. no |_|

73. Presenza di malformazione: 1. si |_| (Se si, compilare la sezione E) 2. no |_|

74. Malattia o condizione morbosa principale del feto: |_|_|_|_|_|

75. Descrizione: ____________________________________________________________________________

76. Altra malattia o condizione morbosa del feto: |_|_|_|_|_|

77. Descrizione: ___________________________________________________________________________________

78. Malattia o condizione morbosa principale della madre interessante il feto: |_|_|_|_|_|

79. Descrizione : ___________________________________________________________________________________

80. Altra malattia o condizione morbosa della madre interessante il feto: |_|_|_|_|_|

81. Descrizione: ___________________________________________________________________________________

82. Altra circostanza rilevante: |_|_|_|_|_|

83. Descrizione: ___________________________________________________________________________________

84. Momento della morte: 1. prima del travaglio |_| 2. durante il travaglio |_| 3. durante il parto (periodo espulsivo) |_| 4. momento della morte sconosciuto |_| 85. Esecuzione esami strumentali in caso di malformazioni: 1. si |_| 2. no |_|

86. Esecuzione fotografie in caso di malformazioni: 1. si |_| 2. no |_|

87. Riscontro autoptico: 1. la causa di morte individuata è stata confermata dall'autopsia |_| 2. il risultato dell'autopsia sarà disponibile in seguito |_| 3. l'autopsia non è stata effettuata |_|

SEZIONE D: INFORMAZIONI SULLE CAUSE DI NATI-MORTALITÀ

Sezione C2: Neonato

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88. Malformazione diagnosticata 1: _________________________________________________________ |_|_|_|_|_|

89. Malformazione diagnosticata 2: _________________________________________________________ |_|_|_|_|_|

90. Malformazione diagnosticata 3: _________________________________________________________ |_|_|_|_|_|

91. Cariotipo del nato (se effettuato prima della nascita): _________________________________________________________

92. Età gestazionale alla diagnosi di malformazione (in settimane compiute): |_|_|

93. Età neonatale alla diagnosi di malformazione (in giorni compiuti): |_|_|

Eventuali malformazioni in famiglia: SI NO

94. fratelli/sorelle |_| |_| 95. madre |_| |_| 96. padre |_| |_| 97. genitori madre |_| |_| 98. genitori padre |_| |_| 99. altri parenti madre |_| |_| 100. altri parenti padre |_| |_|

101. Malattie insorte in gravidanza 1: |_|_|_|_|_|

102. Descrizione: __________________________________________________________________________________

103. Malattie insorte in gravidanza 2: |_|_|_|_|_|

104. Descrizione: ___________________________________________________________________________________

Firma dell'Ostetrica/o Firma del Medico

_____________________________ ________________________________________

Data__________________________

SEZIONE E: INFORMAZIONI SULLA PRESENZA DI MALFORMAZIONI

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