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Numero 2 - Dicembre 2012

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ABRUZZO cronache

PREMESSA GENERALE

Brioni roman style

traDiZione e innoVaZionelucio marcotullio, racconta la Brioni Roman Style e la Scuola Superiore di Sartoria Fonticoli

l’interVista

Anni ‘80: la produzione si diversifica

il mito Di Penne nel monDo

la sartoria risale a marGHerita D’aUstria

FONDAZIONE FORMODA, sorPrenDente Polo CUltUrale

il sole 24 ore: master FormoDa tra i Primi 10 in eUroPa

FONDAZIONE FONTICOLI

i maestri Dell’aGo e Del Filo, ambasciatori di eleganza nel mondo

il laBoratorio e Gli allieVila manoDoPera aBrUZZese altamente specializzata al top delle richieste all’estero

Brioni oGGi

PPr

Biografia di Lucio Marcotullio

Petrucci: CHieF master taylor e resPonsaBile Clientela ViP monDiale

Belisario: CoGliere le ‘eCCellenZe’CHe aBBiamo

Fasi teCniCHe Di laVoro Da Belisario

Nell’area Vestina il primo ‘ContrattoDi rete’ in Italia applicato alla moda

traDiZioni artiGianali Da reCUPerare attraVerso la FORMAZIONE

aPPrenDistato in aBrUZZo

Da U.E. “Un pacchetto a favore dell’Apprendistato”

Fornero: “allo stUDio staFFetta GeneraZionale“

Censis: in Calo nUmero DeiContratti Di aPPrenDistato

la CeramiCa Di Castelli

in mostra il Presepe monumentale di Castelli

l’ente mostra Dell’artiGianato artistiCo aBrUZZese

mostre ed eventi

omaGGio all’araZZeria Pennese

The World’s Best Ceramic Fountains

Dall’ente mostra il Diploma di merito del Presidente della repubblica al maestroraffaele Di Prinzio

Marchio di qualità per l’oreficeria abruzzese

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Cro

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che

in foto: laboratorio Brioni in via Barberini, roma, anni ‘50 - Fonte:“the abruzzi tailor’s Workshop yesterday and today” di G. Vergani

abruzzo Cronache n.2Dicembre 2012

Direttore responsabile:Giovanni ruscitti

Coordinamento editoriale:Carlo Gizzi

Coordinamento giornalistico:alessandra sigismondi

Ha collaborato Francesco Blasi dell’Ufficio Stampa Emaaa(ente mostra dell’artigianato artistico abruzzese)

Progetto grafico:Barbara Fabiani

Foto: roberto Chiarizia

autorizzazione del tribunale dell’aquila

Periodico a cura

del servizio stampa della Giunta regionale

d’abruzzo

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ABRUZZO conache ABRUZZO cronache

mministrata da lucio marcotul-lio, nata nel 1959, ha contribuito

ad accrescere la qualità ed il prestigio della sartoria italiana nel mondo. attraverso la sua azione, la roman style spa è riuscita a preservare, nell’ambito industriale i valori dell’ar-tigianato classico, reinterpretandoli in chiave di moderna professionalità ed integrando la tradizione sartoriale alla tecnologia più avanzata. Questo impegno, perseguito fin dagli esordi e mai venuto meno, si è concre-tizzato in formule produttive e organiz-zative originali ed è alla base dell’alto livello di qualità raggiunto. Qualità im-postasi nel mondo come una delle mi-gliori espressioni della moda italiana.

Brioni roman style

a

in foto: laboratorio Brioni in via Barberini, roma, anni ‘50 - Fonte:“the abruzzi tailor’s Workshop yesterday and today” di G. Vergani

lucio marcotullio, racconta la Brioni roman style e la scuola superiore di sartoria Fonticoli

traDiZione eD innoVaZione

“la qualità del nostro prodotto è sempre

al di là della logica di standardizzazione

industriale”

in foto:il professor marcotullio nel suo studio

Premessa GeneraleEsiste una sola persona al mondo capace di tessere il tessuto di bisso, la “seta” del mare Mediterraneo. Si trova in Sardegna. Si chiama Chiara Vigo. Con il bis-so, un mollusco, si ricava un tessuto, l’unico al mondo che si lascia attraversare dalla luce. Con il bisso è stato avvolto il volto di Gesù. Lo dichiarano medici, ri-cercatori che hanno studiato il Volto Santo di Manoppello. Il Volto, confermano, scompare in contro luce, è visibile da ambo i lati. Se fosse un ritratto non sarebbe possibile. Cosa ne sarà della tessitura di bisso senza la sua tessitrice? Possibile nessuno sia riuscito a mantenere questa tradizione?

Questo numero di Abruzzo Cronache sarà dedicato essenzialmente ad un’arte sapiente, che è sì, un’antica forma di artigianato, ma anche una preziosa arte: quella sartoriale abruzzese, conservata e tramandata da secoli con un tale orgo-glio da essere marchio distintivo in tutto il mondo. Qui si discorrerà, si tenterà di raccontare con umiltà, di Alta Moda e di Penne, culla dell’antica tradizione sartoriale. Brioni, Belisario camicie, Fondazione Formoda, Fondazione Fontico-li, fiori all’occhiello nascosti in quella vallata che ha reso possibile la realizzazione, recente, del Polo Alta Moda Vestina.

in foto: sarte studentesse alla scuola mario Dei Fiori, fondata a Penne nel 1862/63 - Fonte:“the abruzzi tailor’s Workshop yesterday and today”, G.Vergani

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ABRUZZO conache ABRUZZO cronache

ed i suoi sarti, ascoltando le esigenze di ciascuno. ma fu fondamentale organizzare il tutto in cicli di lavorazione mettendo insieme due mondi: “Da una parte la grande sartoria artigianale classica, con i suoi tempi estenuanti, i segreti di bottega, che ve-nivano negati ai novizi: ricordo che nel laboratorio in via Barberini a roma, mi spie-ga, accadeva spesso. ai più giovani non si rivelavano ad esempio i momenti crucia-li della fattura come l’imbastitura alle spalle. Dall’altra la lezione del taylorismo che è una scuola di efficienza. Abbiamo diviso il ciclo di lavorazione in vari comparti e puntato al massimo di produttività in ogni settore, evitando però gli svantaggi del-la catena di montaggio che costringe tutti a te-nere lo stesso ritmo”.

il percorso della Brioni roman style compie altri salti di qualità: ne-gli anni ottanta con la produzione diversificata che comprende anche camicie, accessori, settore sportivo. negli anni novanta con l’ampliamento della distribuzione. oltre alle città italiane 23 negozi, tutti di proprietà, vengono aperti a Parigi, new york, londra, Praga, los Angeles, Las Vegas. Oltre Capri, Portofino, Saint Moritz ed Aspen, mete dei vip in-ternazionali. arriva però in Brioni il momento in cui per tenere il passo con i tempi, bisogna giocarsi il tutto per tutto anche ai limiti della legalità, causa il necessario ricambio generazionale: “abbiamo preso una decisone forzando i regolamenti sco-lastici: l’ultima volta che ho potuto assumere un sarto già formato ed aveva 52 anni, è stato all’inizio degli anni ottanta, dopo l’arte si stava spegnendo.

in foto:nazareno Fonticoli

e Gaetano savininella sede Brioni a

roma negli anni ‘50 Fonte:

“the abruzzi tailor’s Workshop yesterday

and today” di G. Vergani

ge, purtroppo. mi spiega marcotullio: “Decidemmo di tornare alle origini, a Penne, dove già nel medioevo si lavo-ravano le sete considerate più pregiate sulla piazza di Firenze: era necessario unire la maestria artigianale e l’indu-strializzazione, la qualità dei sarti che sudavano ore sui capi e la velocità del-la produzione moderna. abbiamo re-alizzato un laboratorio d’innovazione: dalle 43 ore iniziali per confezionare un abito siamo arrivati a 20. i tempi si sono dimezzati e la qualità è miglio-rata”. il professor marcotullio mi spie-ga che tutto questo fu possibile perché tutti erano considerati all’interno del laboratorio parte di una grande fami-glia, né lui ha mai posto distanze tra sé

in foto: Brioni del mondo - Fonte: Brioni

anni ‘80:la ProDUZione si DiVersiFiCa

“da Roma a Penne per unire maestria artigianale e industria-lizzazione”

arack obama era già innamora-to dello stile Brioni, l’italian style

famosissimo in Usa, tanto da rendere ancor più fascinoso James Bond che in Goldeneye indossava un abito Brio-ni, un completo grigio ferro, sfoggia-to da Pierce Brosnan. obama era in italia per il G8 del 2009, e non perse occasione per ordinare ai sarti Brioni quei capi di abbigliamento. nomi pre-stigiosi: Kofi Annan, Nelson Mandela, questo l’apice della clientela Brioni. “il nuovo made in italy contro il declino“, questo si legge nella copertina di soft economy, di e.realacci e a.Cianciullo, post fazione di C.De Benedetti, il li-bro dedicato alla gloriosa esperienza imprenditoriale-sartoriale, famosa nel mondo, realizzata da lucio marco-tullio, abruzzese di Penne, ammini-stratore delegato della Brioni roman style, (il nome deriva dalla “scuola romana“), sorta in abruzzo per salvare quegli illustri sarti abruzzesi che rap-presentavano il patrimonio sartoriale made in italy trapiantatosi nell’imme-diato secondo dopoguerra a roma, (la “scuola romana“ appunto). tra essi il maggior testimone fu nazareno Fon-ticoli, maestro di sartoria tradizionale che, nel 1945, con Gaetano savini, fonda Brioni che a roma rubò clien-

B

in foto:Barack obama a l’aquila durante il G8 del 2009

tela alla sartoria inglese, soffiandole attori hollywoodiani, nobili inglesi e non solo. Brioni, sartoria–laBoratorio in via Barberini a roma, ha una sola ne-cessità: le richieste dei clienti altezzosi e prestigiosi lievitano superando l’of-ferta. Cosa fare? Qui il colpo di scena: l’idea geniale viene al Professor lucio marcotullio, che in quegli anni studia-va a roma, economia aziendale e fre-quentava casa Fonticoli nella capitale ed il laboratorio in via Barberini.

l’interVista

il professor, nonché Cavaliere del la-voro, lucio marcotullio mi riceve nel suo studio, ricco di libri, che di lì a poco scoprirò essere editi dalla sua Fondazione Formoda o essere omag-gi, testimonianze letterarie prestigiose, tributi, alla sua attività imprenditoriale, alla sua professionalità. Difficile stargli dietro, è un pozzo di sapienza e sag-gezza. mi accoglie inondandomi di pubblicazioni, ascoltarlo è una lezio-ne di vita, di cultura, di garbo. starei (e sarebbe necessario) lì ad appren-dere ore ed ore. la sua vita, anzi “te-stimonianza storica”, è ricchissima di nozioni ed aneddoti, ed il tempo strin-

“BRIONI ROMAN

STYLE: scuola romana

di stile per salvare la

sartoria abruzzese”

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ABRUZZO conache ABRUZZO cronache

enne, antica capitale dei Vestini, è la culla del-la sartoria. Quando margherita d’austria sposò

ottavio Farnese il padre le regalò in dote, tra gli altri, anche il Ducato di Penne, ove lei si trasferi-va in lunghi periodi portando con sé la corte, ed il personale necessario che creò le basi della sartoria, indispensabile non solo per realizzare le vesti, ma i tendaggi e gli sfarzi che caratterizzavano gli am-bienti cortigiani di quell’epoca. Particolare non da poco se si considera che autorevoli fonti storiche le attribuiscono eccellenti capacità amministrative che dettero impulso all’economia locale ed alla cultura

dei suoi vari feudi. ad allora risalgono, a Penne, le prime botteghe sartoriali, un’arte conservata dai pennesi e tramandata di generazione in generazione.

la sartoria risale amarGHerita D’aUstria

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in foto: ritratto di margherita d’austria

Fondazione Formoda, sorprendente polo culturale

nte morale fondato nel 2000, nell’anno accademico 2002-2003, in collaborazione con le università

abruzzesi e l’università del molise, ha istituito il Master Universitario Interna-zionale di Primo Livello in Economia e Gestione della Moda, che dovreb-be riprendere per l’a.a. 2013/2014. l’obiettivo è preparare soggetti in gra-do di sostenere l’attività commerciale dell’impresa e di disporre della cul-tura e della professionalità per orien-

tare all’applicazione di metodologie direzionali di controllo della gestione dell’impresa nella filiera tessile – abbi-gliamento. le lezioni si articolano in moduli base e applicati, con lezioni frontali, stage in aziende del settore e testimonianze di famosi manager. nell’anno accademico 2009-2010, in collaborazione con la Brioni roman style, la FonDaZione Formo-Da realizza il Corso per operatore dell’abbigliamento – sarto confezioni-sta di alta moda maschile, nel segno della continuità con il corso istituito da marcotullio nel 1985. la Fondazione Formoda, che si trova a Penne, è sede del Polo Alta Moda Vestina e della Fondazio-ne Fonticoli.

ein foto: consegna degli attestati del master anno 2006/2007

Per questo ho fondato la scuola su-periore di sartoria n.Fonticoli, impo-standola con un rigore formativo che a quell’epoca non era compreso in al-cuno schema”. la lunga gavetta sarto-riale che poteva durare anche 15 anni, con retribuzioni al minimo e rallentato apprendimento, doveva essere sostitu-ita. nel 1985 si decise di realizzare un modulo formativo che è in vigore an-cora oggi: dopo la scuola dell’obbligo vengono selezionati circa 15 ragazzi che seguono un corso di 990 ore di in-segnamento pratico e teorico, per tre anni consecutivi. al termine, dopo un vero e proprio esame, con il diploma di maestri d’arte sartoriale, lo stage in azienda di un anno li immette nel ciclo produttivo, che può lasciarli a Penne o, se ve ne è richiesta, in uno dei numero-si punti vendita sparsi nel mondo. ove appunto mancano professionalità così ben preparate. negli anni ’80 corsi for-mativi così lunghi e così specialistici erano impensabili. ma grazie all’ap-prendistato di quei giovani ed all’idea di marcotullio oggi la tradizione sarto-

riale è viva, altrimenti sarebbe venuta meno per mancanza di giovani, ana-graficamente parlando, specializzati e ben formati. Da allora ad oggi sono stati formati maestri dell’ago e del filo, tutti apprezzati maestri a livello inter-nazionale, richiestissimi da capi di sta-to, principi e magnati. mentre il master ha formato moltissimi manager della moda. (fonte: “Il nuovo made in Italy” di E.Realacci)

il mito Di Penne nel monDo

“C’è stato un periodo della mia vita in cui ogni anno spendevo circa un miliardo di lire per le attività culturali collaterali alla mia professione princi-pale”, mi aggiunge il Cavaliere lucio marcotullio, nel salutarmi, “ma il bene che questi giovani allievi mi vogliono è inimmaginabile”. ed è questa per lui, il Professore, che ha esportato il mito di Penne nel mondo, la cosa più im-portante.

in foto: il professor marcotullio in aula per salutare insegnanti e allievi della scuola

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ABRUZZO conache ABRUZZO cronache

a Fondazione Fonticoli vie-ne fondata nel 1998 grazie

alla sensibilità di maria Vittoria Fonticoli, ed alla volontà del professor marcotullio che la pre-siede. e’ stata istituita allo scopo di diffondere, con iniziative so-ciali e culturali, la formazione dei giovani per aiutarli ad inse-rirsi nel mondo del lavoro. tra le attività che la Fondazione so-stiene per statuto nel raggiungi-mento dei propri scopi rientrano le pubbliche manifestazioni, le assemblee, i convegni, i semina-ri, le mostre, le pubblicazioni, i premi, le borse di studio ed ogni iniziativa afferente il suo statuto. (fonte Fondazione Formoda)

FonDaZione FontiColi

l

lungo Corso alessandrini, al centro di Penne, ha sede un palazzetto stile liberty, sede della Fondazione Formoda. la sede della Brioni roman style, restaurata da

renato Bazzoni, uno dei fondatori di italia nostra e Fai, ha sede in via nazareno Fonticoli, 1.

la seDe

il sole 24 ore: master FormoDa tra i Primi 10 in eUroPa

anche il sole 24 ore nel 2005 ha inserito i master di Formoda tra

i 10 corsi migliori in europa. il Presi-dente e fondatore è lucio marcotullio. soci fondatori della FonDaZione FormoDa sono: Brioni roman style spa, Fondazione nazareno Fonticoli,

Fondazione tercas, Fondazione Pe-scarabruzzo, Provincia di teramo, Pro-vincia di Pescara, Comune di Penne, Unione dei Comuni – Città territorio della Val Vibrata. (fonte Fondazione Formoda)

in foto: la sede della Fodazione Formoda

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ABRUZZO conache ABRUZZO cronache

lex Frasca è un allievo, ha ter-minato il Corso per operatore

dell’abbigliamento lo scorso giugno. attualmente è in Brioni per frequen-tare lo stage, l’anno aggiuntivo, prima di essere assorbito definitivamente nel ciclo produttivo. lo troviamo all’inter-no del laboratorio ove gli allievi, 16 ra-gazzi provenienti da Penne e dintorni, stanno seguendo la lezione di cucito e merceologia, sotto la guida dei rispet-tivi insegnanti: luigi Di tillio, per la sartoria e le confezioni, Valeria Belli, merceologia e tecnologia tessile. il ri-chiamo della scuola per alex è forte: “ogni tanto vengo qui, mi racconta alex, per riscoprire i trucchi del me-stiere. la parte pratica più importante è il cucito. La prova finale che ho so-stenuto, al termine della scuola, per il conseguimento del diploma, consiste-va per tutti noi allievi nella realizzazio-ne di un abito su misura, ciascuno per

il laBoratorio e Gli allieVila MANODOPERA ABRUZZESE altamente specializzataal top delle richieste all’estero

a

in foto: alex Frasca

sé. la passione è forte, se non avessi avuto questa possibilità pratica di fre-quentare il Corso ed esaudire il mio desiderio non so che mestiere avrei scelto”, mi aggiunge mentre lo saluto. Ci accompagna Michela Ridolfi, capo Ufficio Stampa della Fondazione For-moda, che mi spiega come per questi giovanissimi si profili all’orizzonte an-che la possibilità di lavorare all’estero. “Durante lo stage, dice michela, i ma-estri sarti hanno anche la possibilità di perfezionare ulteriormente le tecniche di confezione apprese a scuola, nelle sedi estere dei negozi bandiera. Juri ad esempio è stato nel flagship store di londra e Danny in quello di Parigi. la richiesta di manodopera specializzata è aumentata notevolmente specie nel Far east”. non dimentichiamo che si tratta di alta sartoria e la differenza la fa anche il “particolare” che solo chi si è formato a Penne può avere.

l Corso sarto Confezionista di alta moda maschile, conclusosi a Giu-

gno, ha “promosso” 16 maestri sarti ai quali, alla presenza del Presidente della regione abruzzo Gianni Chio-di, sono stati consegnati gli attestati di qualifica professionale. Inoltre, per l’occasione sono stati consegnati gli attestati a 4 maestre sarte, le prime proclamate dall’istituzione della scuo-la. Il Corso è finanziato con fondi POR 2007/2013 erogati dalla regione ed è gratuito per i 16 studenti ammessi. si tratta di un percorso professionale alta-mente qualificante, organizzato dalla Fondazione Formoda in collaborazio-ne con Brioni roman style spa. È stato istituito nel 1985 da lucio marcotullio e ha formato in questi anni 80 sarti, apprezzati maestri dell’ago e del filo a livello internazionale. inoltre, la quali-fica professionale rilasciata al termine del percorso di studi consente anche la possibilità, per gli allievi, di essere reintegrati nel sistema dell’istruzio-

i maestri Dell’aGo e Del Filo, ambasciatori di eleganza nel mondo

i ne per il conseguimento del diploma quinquennale, grazie agli accordi che la Fondazione Formoda ha stretto con gli istituti professionali “Pomilio” di Chieti e “Bellisario“ di avezzano. sono due i corsi: Operatore di abbigliamen-to – Sarti Confezionisti dell’Alta Moda Maschile, terminato a giugno e il Cor-so per operatore di abbigliamento at-tualmente in fase di svolgimento.

in foto: un‘allieva nel laboratorio della scuola superiore di sartoria a Penne, durante la fase dell’armatura tessile

In foto: il professor Marcotullio e Mchela Ridolfi, addetta stampa Formoda

Corso Sarto Confezionista di Alta Moda

CorsoOperatore di abbigliamentoSarti Confezionisti dell’AltaModa

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ABRUZZO conache ABRUZZO cronache

a realtà Brioni rappresenta la punta di diamante della sapienza sartoriale

e della tradizione stilistica italiana. Gra-zie ai discendenti delle famiglie fonda-trici, tuttora impegnate a garantire i più alti standard di eccellenza del capo su misura, l’organizzazione continua a cre-scere, dotandosi di una struttura mana-geriale a livello globale e di una rete di punti vendita strategica, attualmente in piena espansione, qualificando il brand come unica realtà internazionale del lus-so in campo sartoriale e lifestyle. Dal No-vembre 2010 il Gruppo Brioni è guidato dall’Amministratore delegato Francesco Pesci. Brioni fa adesso parte del gruppo francese PPr.

Brioni oGGi

l nel 2012 Brioni consolida le ambizio-ni di crescita rivolte al rafforzamento dello sviluppo di tutte le categorie di prodotto, nominando Brendan mulla-ne Direttore creativo della maison.

nella strategia di sviluppo dell’impresa gli ultimi tre sono stati anni di espan-sione. l’ambizioso piano di crescita incentrato su nuove geografie, che af-fiancano i mercati storici - Europa e Usa - e i paesi emergenti del medio ed estremo oriente, continua nel 2012. Dopo le recenti inaugurazioni in Cina, Brioni continua a mantenere la propria presenza nei principali hubs di tutto il mondo. (fonte: Brioni)

nelle foto: la sede di Brioni in via Barberini, roma

PPril gruppo PPr comprende un insieme di prestigiose marche mondiali a forte potenziale d’espansione, distribuite in oltre 120 paesi. nel 2010, PPr ha re-gistrato un fatturato di 14,6 miliardi di euro con un organico, al 31 dicembre, di oltre 60.000 dipendenti. le azioni di

PPr sono quotate all’euronext di Pari-gi (codice isin Fr0000121485, PrtP.Pa, PPFP). Per esplorare l’universo di PPr visitare www.ppr.com: polo lus-so (Gucci, Bottega Veneta, yves saint laurent, alexander mcQueen, Balen-ciaga, Brioni, stella mcCartney, Bou-cheron, Girard-Perregaux, Jeanrichard e sergio rossi), polo sport & lifestyle (Puma, Volcom, Cobra, electric e tre-torn), Fnac e Redcats Biografia prof. lucio marcotullio. (fonte: Brioni)

in foto:

sopra gli allievi della scuola superiore nel laboratorio sartoriale;

di fianco: Luigi Di Tillio, insegnante di sartoria e Confezioni da uomo;

sotto: gli alunni e Valeria Belli, insegnante di merceologia e tecnologia tessile.

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ABRUZZO conache ABRUZZO cronache

PetrUCCi: CHieF master tailor e resPonsaBile ViP serViCe Ma il suo cuore resta a Penne

“Grazie a questo lavoro ho conosciuto 31 Capi di Stato”

angelo Petrucci è stato il più gio-vane tra i dirigenti di Brioni. si è

iscritto al primo corso della scuola su-periore di sartoria nel 1985. nel 1989 ha ottenuto il conseguimento del di-ploma altamente professionalizzante. Da allora la sua vita è stata una favola in giro per il mondo a contatto con i personaggi più illustri e potenti del pia-neta, innamorati dello stile Brioni. ri-copre l’incarico di Chief master tailor (Capo dei maestri sarti), responsabile di tutto l’Ufficio Modelli Brioni e Re-sponsabile del ViP service, clientela top. Petrucci ha sempre messo in pre-ventivo la possibilità di perfezionarsi ulteriormente all’estero nei punti ven-dita Brioni. la qualità e la fama della Brioni lo consente, infatti. ed è davvero questa, mi sottolinea, la fase più deli-cata nella professionalità dei maestri dell’ago e del filo. “ I giovani sarti, che si sono diplomati nello scorso luglio, hanno iniziato a lavorare in azienda a settembre e alterneranno tre mesi in azienda e un mese in uno dei numerosi punti vendita. si tratta di un sistema uti-

le che consente di verificarne l’adattabilità”. Professionali-tà a 360 gradi quindi, versati-lità a tutto ton-do: “ la scuola, così altamente professionaliz-

zante è la base, la materia prima che contraddistingue gli allievi professio-nisti in tutto il mondo. si apprende, nei tre anni di scuola, tutta la storia della sartoria che è quella risalente al 1500. Poi è necessario il lavoro nella fabbrica che consente di perfezionarsi nella sartoria contemporanea, infine nei punti vendita, che sono tutti con annessi laboratori sartoriali, per acqui-sire la sartoria più veloce e dinamica”. “il periodo formativo è di 6 anni e noi con il nostro metodo creiamo dei veri fenomeni” aggiunge. Petrucci ha in-contrato in virtù della sua professione 31 Capi di stato. “Venerdì mi aggiun-ge ero con un principe arabo uno dei nostri clienti”. Gli chiedo se anche lui, fosse al G8 a l’aquila. mi rivela, senza fare il nome, che al summit tre Capi di stato vestivano Brioni. lo stimolo a parlarmi di obama che in quell’oc-casione ordinò capi di abbigliamento alla Brioni, ma preferisce dolcemente rispondermi: no comment. Prima di salutarlo gli chiedo quale Vip lo atten-derà a Parigi, ma resta reticente e con soddisfazione mi rivela che si tratta di uno dei più importanti magnati nel mondo. nonostante sia un “ambascia-tore di eleganza nel mondo” anche lui, mi coglie alla sprovvista quando scopro che la sua dimora stabile è e sarà Penne. la culla della tradizione sartoriale. e’ anche per questo che il legame tra Penne ed i mercati sartoriali del mondo, non si è mai spezzato.

in foto:angelo Petrucci

“creiamo dei veri

fenomeni”

ucio marcotullio è nato a Penne il 3 luglio del 1933. si è laureato

all’università la sapienza di roma nel 1957 in economia e Commercio. e’ re-visore ufficiale dei conti e ordinario di economia aziendale. nel portare avan-ti la sua attività ha curato la formazio-ne delle risorse umane, recuperando la tradizione sartoriale abruzzese. Presie-de la Fondazione Fonticoli, da lui ide-ata nel 1998. nel 2000 ha costituito la Fondazione Formoda. a lui si devono tante iniziative finalizzate alla crescita culturale, alla formazione, allo svilup-po economico: contatti e collaborazio-ni con università ed istituzioni, stages aziendali, formazione continua, tesi universitarie, premi letterari, (Premio nazionale di narrativa Penne), restau-ri, convegni, ricerche, pubblicazioni.

BioGraFia Di lUCio marCotUllio

l nel 1985 ha ideato e diretto la scuola superiore di sartoria che forma maestri sarti con gio-vani selezionati dopo la scuola dell’obbligo. tutto questo per dare continuità produttiva alla qualità Brioni. la scuola ospita ogni anno gli studenti del royal College of art di londra per sta-ge formativi mirati all’appren-dimento dell’arte del su misura. Quest’anno sono stati ospitati anche gli allievi dell’Istituto di moda Morvillo-Falcone di Brin-disi. e’ stato sindaco di Penne e prima, per sette anni, Presiden-te dell’Unione industriali della Provincia di Pescara, per quat-tro anni Presidente regionale della Confindustria Abruzzese.

in foto: il professore lucio marcotullio nel suo studio durante l’intervista

La scuola ospita ogni

anno gli studenti del

Royal College of Art di Londra

per stage formativi

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ABRUZZO conache ABRUZZO cronache

Fasi teCniCHe Di laVoroDa Belisario

s tefania è modellista. la cogliamo, nel piccolo, ma operoso laboratorio, intenta a disegnare un cartamo-

dello su una “telina da prova”. alza lo sguardo, mentre è intenta a lavorare. Ci accoglie con gli occhi sapienti e svegli di chi sa. Di chi è depositaria di un’arte all’ap-parenza semplice, ma preziosa. Qui si cuce la camicia “perfettamente“ su misura. i particolari fanno la differen-za e per il cliente curiamo ogni dettaglio. Qui prosegue il nostro viaggio nel mondo della sartoria per eccellenza. “si prendono le misure, dice stefania, sul cliente, si ri-

portano sul cartamodello, si di-segnano su una telina di prova, (una stoffa leggerissima su cui si sperimenta), e poi si procede con la prova cliente. si giunge poi al passaggio dello “sdifet-tamento”. sì, questo il termine utilizzato che Belisario precisa: “non è altro che la fase dove andiamo a togliere ogni difetto di vestibilità”. “Poi si lavora la camicia”, continua stefania. ta-gliamo una camicia per volta, il collo ed il polso hanno una lavorazione a parte, poi si pas-sa al corpo. anche noi usiamo la macchina per ‘adesivazione’ del collo e del polso ma, a dif-ferenza di una camicia indu-striale, aggiunge con orgoglio, i nostri colli e polsi sono intelati e non ‘termoadesivati’. il resto, conclude soddisfatta, viene ar-ricchito dalle sapienti mani del-le nostre camiciaie, dalle asole fatte a mano fino al ricamo, sempre rigorosamente a mano, delle iniziali del proprio nome e cognome.

La “differenza” tra lacamiceria sartoriale e quella industriale

in foto:stefania disegna il

cartamodello

“Realizziamo COLLIe POLSI intelaiati.

NON TERMOADESIVATI”

elisario, non solo un cognome: un marchio. Da 27 anni la sua

azienda lavora a livello di produzio-ne industriale. la moglie è cresciuta in una famiglia ove la “preziosa arte del cucire”, l’antica sartoria quindi, si respirava da sempre. marco Belisario, titolare dell’omonima azienda per la realizzazione di camicie artigianali su misura, ci accoglie con l’orgoglio di chi sa di essere il testimone, anche lui, di una tradizione abruzzese artigiana-le conosciuta ovunque, sulla quale ha fondato il business della sua vita. non gradisce snocciolare la sua attività in termini di cifre, numeri. Un fatturato di circa 1 milione di euro, mi dice sor-volando, 20 i dipendenti. Buona parte della produzione riguarda le camice sartoriali su misura e ogni fase di lavo-razione, mi spiega, viene eseguita solo ed esclusivamente all’interno della no-stra sartoria da manodopera altamen-te specializzata e l’ottima qualità dei tessuti e degli accessori garantiscono l’autenticità del “made in italy”. made in abruzzo, aggiungo. Belisario è stato tra i primi a puntare sull e-commerce “con il quale, aggiunge, abbiamo ot-tenuto un’ottima performance, lavo-riamo moltissimo direttamente con il privato oltre a servire in italia diversi negozi di fascia alta. inoltre, abbiamo mantenuto una quota di produzione dedicata alla realizzazione di cami-cie in serie per diversi marchi noti in tutto il mondo.” alla domanda sull’an-

“Bisogna incoraggiare le Fondazioni come Formoda”

aggiunge l’imprenditore

Bdamento dell’export fa una riflessione: “abbiamo verso la Cina dazi pazzeschi mentre in italia direi che siamo abba-stanza a buon mercato sui dazi in en-trata. Spesso si parla impropriamente del termine Made in Italy, ci tiene pre-cisare, basta poco per etichettare così un prodotto, purtroppo. La qualità di un buon imprenditore si vede anche quan-do, in un periodo di crisi economica, riesce a cogliere le opportunità lascian-do le minacce al loro destino.” spezza ovviamente una lancia verso chi sa con-servare, tramandare, diffondere in italia e nel mondo l’artigianato e l’arte del preservare. “Dobbiamo sapere cogliere le eccellenze che abbiamo, prosegue. Ben vengano quindi le Fondazioni e chi crede nei mestieri artigianali. alla no-stra azienda si sono avvicinate in cerca di occupazione circa 100 persone che abbiamo valutato con attenzione. oggi i miei dipendenti sono collaboratori che amano questa attività, spesso eredi di una vera e propria tradizione fami-liare. a Penne, conclude, c’era un forza lavoro necessaria che prestava e presta ancora il proprio sapere a questo tipo di attività tramandata da generazioni. Da qui la lungimiranza del professore lucio marcotullio, quella di creare le basi, conclude, per l’arte sartoriale del futuro”.

Belisario: CoGliere le‘eCCellenZe’ CHe aBBiamo

“I miei dipendenti si tramandano questa attività da generazioni”

in foto: unacamicia Belisario

“A Penne c’era un forza

lavoro necessaria

che prestava e presta ancora

il proprio sapere a

questo tipo di attività

tramandata da

generazioni”

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ABRUZZO conache ABRUZZO cronache

nell’area Vestina il primo‘Contratto Di rete’

in italia applicato alla moda

“Una rete di impre-se a tutela delle

antiche tradizioni sartoria-li nell’area Vestina e limi-trofe, e non poteva essere altrimenti”. Così marco Belisario, direttore e vice Presidente esecutivo del Polo alta moda dell’area Vestina, ama definire il Contratto di rete al qua-le hanno aderito imprese provenienti da un terri-torio caratterizzato dalla presenza della Brioni ro-man style spa, che produ-ce abiti unici destinati ai mercati più qualificati del mondo.

Cosa intende per Contratto di rete?

“il contratto di rete è uno strumento giuridico (previsto dalla legge n. 33/2009 successivamente riformulata e convertita con la n. 122/2010 modificata ulte-riormente con l’ultimo decreto sviluppo del mese di agosto 2012) che sostan-zialmente permette l’aggregazione tra due o più imprese (in particolare le Pmi) al fine di valorizzare ed accrescere le proprie competitività soprattutto in ambi-to internazionale e con un proprio marchio facilitare la penetrazione nei nuovi mercati mantenendo intatta la propria autonomia. nel caso del Polo dell’area Vestina, abbiamo voluto che fungesse da capofila una grande Azienda e non potevamo che scegliere naturalmente la Brioni roman style spa“. Belisario, che è anche vice Presidente di Confindustria Pescara (sezione Sistema Moda) sottoli-nea che il Contratto di Rete in questione è espressione di Confindustria.

“e’ stata una sua idea?“

Insieme al direttore generale di Confindustria Pescara Luigi Di Giosaffatte, abbia-mo dato vita alla nostra rete e siamo stati tra i primi in italia ad utilizzare questo nuovo strumento giuridico. Tutto nasce da Confindustria nazionale che ha da sempre creduto nel Contratto di rete: ad oggi sono 484 i ‘Contratti di rete’ siglati

Belisario spiega perché lo utilizza

in foto: interni del laboratorio sartoriale Belisario

Qui si cucela camicia

“perfettamente“su misura.

“Asole fatte a mano”

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ABRUZZO conache ABRUZZO cronache

traDiZioni artiGianali Da

reCUPerareattraVerso la

FormaZione

bruzzo. Basta la parola ad evoca-re all’interlocutore uno scenario,

gradevole: parchi, monti, mare, neve. e poi: alta sartoria, ceramiche, merlet-ti, ricami a tombolo, tracce archeolo-giche, battaglie storiche, qualche illu-stre poeta latino, notissimi scrittori. secondo scenario: tristemente noti dopo il sisma, si è aggiunta una nuo-va immagine: macerie. e la domanda è sempre la stessa: “a che punto siete con la ricostruzione…?”l’abruzzo è tutto questo, sì, ma non solo. abruzzo oggi vuol dire anche crisi. ma una terra fertile di mestieri, mani preziosissime, memorie storiche, deve afferrare al volo il treno che un sistema istituzionale, europeo o nazio-nale che sia, offre. Così da consenti-re ad una tradizione antica e nobile, l’artigianato, di non scomparire anzi,

a

di garantirsi continuità attraverso la formazione dei giovani, riconosciuta “accademicamente”, sul campo. Per realizzare tutto questo è necessario in primis che la tradizione sia conservata attraverso l’apprendistato, poi che sia tutelato sia il giovane, il tirocinante, af-finché abbia un formazione completa ed un minimo guadagno, sia l’azienda, che deve essere in grado di assumerlo e formarlo senza rimetterci economi-camente.

L’artigianato deve garantirsi continuità con l’apprendistato

in italia. Quello dell’area Vestina è il primo ad essere applicato nel comparto della moda.

Gli obiettivi?

Il nostro Contratto di Rete è l’unico ad aver previsto al suo interno una filiera pro-duttiva ed una formativa. nel primo caso l’obiettivo non è un sistema chiuso di imprese che producono tra di loro, ma un sistema che esternalizza, rende visibili i marchi di piccole imprese con un ‘Brand ombrello’ che racchiude quelli di ogni piccola azienda agganciati ad un’azienda più conosciuta. in italia ed in abruzzo in particolare, le aziende del settore abbigliamento, sono sempre partite lavorando per conto terzi, trasformando il prodotto di grandi griffe senza crearne uno proprio. Con il Contratto di rete si dà la possibilità alle piccole e medie imprese, magari accompagnate da grandi marchi, di entrare e fare business nei mercati emergenti. La filiera formativa è talmente evidente qui più che mai con le attività della Fonda-zione Formoda”. il Presidente del Polo alta moda è Francesco Pesci, amministra-tore Delegato della Brioni. Belisario è, inoltre, componente del Comitato tecnico per le reti di imprese, Filiere ed aggregazioni nonché membro della Commissione Nazionale per il Mezzogiorno di Confindustria. Il Polo Alta Moda Area Vestina ha sede presso la Fondazione Formoda.

in foto: interni del laboratorio sartoriale Belisario

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ABRUZZO conache ABRUZZO cronache

Fornero: “allo stUDiostaFFetta GeneraZionale“lavoratore anziano in part time. si assume apprendista. lo ha annunciato il ministro

È sempre del 5 dicembre la noti-zia che il Governo italiano per in-

centivare l’occupazione giovanile, “sta pensando una sorta di ‘staffetta gene-razionale’, ovvero la possibilità per un lavoratore ‘anziano’ di cambiare il suo contratto in part-time e in cambio le aziende prendono un ‘apprendista’”. lo ha annuncito il ministro del lavoro elsa Fornero a Bruxelles ad una confe-renza sulle opportunità d’impiego per i lavoratori più anziani.

nei giorni scorsi (7 dicembre), secon-do una nota riportata dalle agenzie di stampa, è emerso che, dal 46° rap-porto Censis sulla situazione sociale del paese nel 2012, tra il 2008 ed il 2010 il numero medio di apprendisti occupati è sceso da 645 mila a 542 mila, con un decremento del 16%, e i dati relativi al primo semestre sem-brerebbero indicare un’ulteriore con-trazione. Ma il dato più significativo è quello relativo alla componente de-gli apprendisti minorenni: nel 2010 si registrano solo 7.702 contratti di ap-prendistato stipulati con minori, pari all’1,4% del totale, e nel triennio si assiste ad un contrazione notevole di tale segmento (-57,1%). nel comples-so si osserva un progressivo aumento del peso delle classi di età più adulte, dai 25 anni in su. su tale fenomeno ha influito la maggiore appetibilità per le

Censis: in Calo nUmero DeiContratti Di aPPrenDistato

imprese, a parità di vantaggi economi-ci, della stipula di contratti di appren-distato con giovani già minorenni, im-pegnati in un numero inferiore di ore di formazione esterna e con minori implicazioni per quanto riguarda la re-sponsabilità aziendale in materia di si-curezza sul lavoro. la contrazione del numero di apprendisti si accompagna ad un loro elevato turnover. nel 2011 solo il 46,4% dei contratti ha avuto una durata superiore all’anno, men-tre il 27,4% è stato attivo tra i 4 e i 12 mesi, un altro 17, 6% tra i 2 e 3 mesi e l’8,6% meno di un mese. nel 57,7 % dei casi il motivo della cessazione è imputabile all’apprendista, mentre solo il 16, 8 % dei contratti giunge al suo termine naturale. (fonte ASCA)

2008-2010: diminuisce il numero medio di

apprendisti occupati

2010: in aumento contratti con apprendisti dai 25 anni in su

a regione abruzzo è stata tra le prima in italia a recepire il D.lgs,

nr.176/2011, il testo Unico sull’ap-prendistato (riforma sacconi), attra-verso la definizione dei tre differenti percorsi formativi on the Job. sono tre i tipi di apprendistato: un appren-distato per la qualifica ed il diploma professionale ( per i giovani tra i 15 ed i 25 anni) utilizzabile in tutti quei set-tori per l’assolvimento dell’obbligo di istruzione o per il diploma professio-nale. la durata del contratto, in questo caso, è legata sia alla qualifica che al diploma da conseguire ma la compo-nente formativa non può comunque superare il triennio o i quattro anni se il giovane deve acquisire un diploma professionale regionale; un apprendi-stato professionalizzante o contratto di mestiere per i giovani compresi tra i di-ciotto e i ventinove anni e per tutti i set-tori di attività pubblici e privati. in tal caso la durata del periodo formativo, concordata nella contrattazione collet-tiva nazionale, è definita sia in ragione dell’età che della qualifica da ottenere e per le imprese non artigiane non po-trà superare i tre anni mentre per quel-le artigiane il limite è fissato a cinque.

laPPrenDistato in aBrUZZo

la competenza regionale in materia è limitata alla definizione delle compe-tenze di base o trasversali per un mon-te ore complessivo di centoventi nel triennio; un apprendistato di alta for-mazione e ricerca per i giovani di età compresa tra i diciotto ed i ventinove anni, possibile in tutti i settori produt-tivi pubblici e privati. Quest’ultima ti-pologia è finalizzata al conseguimento di un diploma di istruzione secondaria superiore, di titoli di studio universitari o di alta formazione, compresi i dot-torati di ricerca o la specializzazione tecnica superiore. introdotta anche la possibilità dell’apprendistato per i pra-ticanti degli studi professionali, previa disciplina dei singoli regolamenti dei vari ordini.

o Youth Guarantee Scheme è parte di un pacchetto di misure a favore

dell’occupazione giovanile lanciato il 5 dicembre dalla Commissione Ue; in particolare le azioni riguardano l’oc-

l

Da U.e. Un PaCCHetto a FaVore Dell’aPPrenDistato

cupazione giovanile, l’apprendistato, la formazione entro 4 mesi dalla fine del percorso di studi o dall’inizio della disoccupazione, rivolto a tutti i giova-ni sino ai 25 anni.

in foto: l’assessore alla Formazione Paolo Gatti

in foto: il ministro del lavoro elsa Fornero

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ABRUZZO conache ABRUZZO cronache

E’ conosciuto ufficiosamente come “il secondo presepe di Castelli”, ma è mo-numentale come il primo, che venne re-alizzato tra il 1965 e il1975. ed è por-tatore, al pari del suo predecessore più noto, di una suggestionefigurativa inten-sa e radicale. tanto da essere catalogato come opera di artecontemporanea con tutti i crismi.Volumi notevoli - statue di altezza dicirca un metro- e impatto visivo inedito rispet-to alla tradizionaleraffigurazione della natività, il secondo presepe monumen-tale realizzato tra glianni sessanta e set-tanta all’istituto statale d’arte di Castelli intitolato aF.a. Grue è esposto a Palaz-zo dell’artigianato nell’ambito del mu-seo permanenteallestito dall’ente mostra dell’artigianato artistico abruzzese. alle-stito nellasala prospiciente l’ingresso, è visitabile fino al 6 gennaio 2013.«abbiamo voluto esporre quest’opera composita in coincidenza tematicacon le festività», racconta Gabriele Vitaco-lonna, direttore artisticodell’emaaa, «per ragioni diverse ma tutte collegate tra loro quali il doverosoomaggio al Grue e alla

Nell’ambito delle eccellenze abruzzesi artigianali, conosciute in tutto il mondo, l’Abruzzo vanta anche una splendida e antica tradizione nel-la lavorazione della ceramica di Castelli, preziosa testimonianza di ar-tigianato artistico, la cui attività di promozione è saldamente garantita anche dall’Emaaa: l’Ente Mostra dell’Artigianato Artistico Abruzzese.

la nascita della ceramica a Castelli si deve soprattutto alle caratteristiche na-turali del territorio, in particolate l’ab-bondante presenza di cave d’argilla, boschi di faggio per la legna e i forni, i corsi d’acqua, giacimenti di silice. la tradizione ceramica si è sviluppata a Castelli già in epoca etrusca. Favorita sicuramente dalla presenza dei mona-ci benedettini che producevano sup-pellettili di uso quotidiano. i primi re-perti datati risalgono al XV secolo, ma in realtà è impossibile dire con esattez-za quando la produzione ceramica sia sorta e si sia affermata. e’ dalla secon-da metà del 1500 che questa arte vive

la CeramiCa Di Castelliin mostra il Presepemonumentale di CastelliOmaggio natalizio dell’Ente all’Istituto d’Arte più famoso d’Abruzzola Natività è interpretata con i canoni dell’arte contemporanea

di Francesco Blasi - Ufficio Stampa Emaaa

ceramica di Castelli, la proposta di un’opera d’arte cheil vasto pubblico della mostra sarà lieto di scoprire o ri-scoprire, e infinel’offerta di uno spunto per il confronto con il primo presepe. Confronto che nonmancherà di susci-tare nel visitatore, esperto o a digiuno di arte ceramica, unariflessione sulla ricchezza creativa in vigore nell’italia di quegli anni,un’atmosfera che am-mantava le stesse scuole d’arte di verti-ce, rango in cuiCastelli ha sempre de-tenuto un posto in prima fila».Vitacolonna offre poi una guida alla lettura della composizione. «lachiave sta nella divisione degli elementi in senso picassiano, da non intenderepe-rò nella modalità del cubismo, bensì come metodo e modello di separazio-nedegli elementi che catturano l’oc-chio. il messaggio visivo», annota il direttoreartistico, «viene così decodifi-cato in un’immagine unitaria in grado direstituire un’emozione contenente il contrasto tra l’immagine tramandata dallatradizione e l’interpretazione fuo-ri dall’ordinario data dagli autori».

il suo periodo di massimo splendore. la ceramica divenne così l’unica vera eco-nomia, tanto che ancora oggi la maggior parte della popolazione risulta dedita a questa nobile arte. (fonte: Comune Ca-stelli)

Castelli divenne uno dei più apprezzati centri del Rinascimento grazie alle ce-ramiche, la cui produzione spazia in un repertorio vastissimo: dalle maioliche al vasellame domestico, finemente lavorato, a quello farmaceutico. La testimonianza dell’arte castellana è in esposizione an-che all’Ermitage di San Pietroburgo.

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ABRUZZO conache ABRUZZO cronache

l’ente mostra dell’artigianato artistico abruzzese fondato nel 1971, con sede a Guardiagrele Ch, ha lo scopo di promuovere l’artigianato artistico. e’ un ente pubblico-privato, riconosciuto di interesse regionale con delibera n.8780 della Giunta regionale dell’abruzzo in data 3.12.1981 e trasformato in Centro di ec-cellenza regionale nel 2002.Recentemente L’Ente Mostra ha acquisito la qualifica di Mostra di interesse “Na-zionale” con delibera della Giunta regionale n. 709/P del 30/11/2009 – l.r. n. 58/93 e s.m..Fra i suoi soci annovera:- regione abruzzo- Provincia di Chieti- Comune di Guardiagrele- Comunità montana maielletta- Camera di Commercio di Chieti- Fondazione Cassa di risparmio della Provincia di Chieti- Parco nazionale della maiella- ente regionale a.P.t.r. (abruzzo promozione turismo)

nel mese di dicembre 2006 è stato istituito ed aperto al pubblico “il museo dell’artigianato artistico abruzzese” inserito nella rete museale della Provincia di Chieti.

l’ente mostra Dell’artiGianato artistiCo aBrUZZese

Ha stiPUlato aCCorDi Di ProGramma Con:

- i comuni d’abruzzo sede di musei con il programma “Circuito integrato turistico” attraverso la crea-zione di un Pass museale;- Gli istituti statali d’arte della regione abruzzo;- le Direzioni regionali delle associazioni di Categoria dell’artigia-nato.

Dal 25 al 29 giugno 2007 ha realizzato a Bruxelles, presso il “Committee of the regions” l’esposizione dell’artigianato artistico “Discovering abruzzo” inaugura-ta dal Presidente del Committee of the regions.

Dal 20 ottobre 2007 al 20 marzo 2008 ha esposto il meglio della produzione dell’artigianato artistico abruzzese presso il rome Cavalieri Hilton.

in occasione dei XVi Giochi del mediterraneo Pescara 2009 l’ente mo-stra ha promosso l’artigianato di eccellenza della regione abruzzo con un esposizione presso l’ex aurum di Pescara, con il progetto “nel Cuo-re d’oro d’abruzzo” percorsi d’arte fra i tesori dell’artigianato artistico abruzzese ed infine con il concorso grafico progettuale riservato agli Isti-tuti statali d’arte abruzzesi “Un Gioiello per il mediterraneo”. il Gioiel-lo realizzato con la collaborazione di orafi Abruzzesi è stato successiva-mente donato ai capi delle delegazioni dei Paesi partecipanti ai Giochi.

Nel mese di luglio 2009 ha esposto l’eccellenza dell’Oreficeria Abruzzese nel corso del Vertice del G8 presso la Caserma della Guardia di Finanza dell’aquila nella mostra “l’arte del saper Far Bene italiano” della Presidenza del Consiglio, del ministero del turismo e della regione abruzzo.

il 17 dicembre 2009 ha esposto l’artigianato abruzzese a montecitorio nel corso della promozione dei prodotti tipici abruzzesi organizzata dall’assessore all’agri-coltura della regione abruzzo.

Dal 18 al 21 febbraio 2010 ha partecipato alla Bit di milano, Borsa internazio-nale del turismo in collaborazione con l’aptr e della Provincia di Chieti.

Dal 5 all’8 novembre 2010 ha partecipato alla terza edizione del salone delle eccellenze artigiane – arto’ 2010 al lingotto di torino.

Nei mesi di maggio 2010 e 2011 ha esposto nella fiera internazionale del turismo eCotoUr organizzata dalla Camera di Commercio di Chieti.

nel Dicembre 2010 su invito ed in collaborazione con la Camera di Commer-cio di Chieti ha esposto le opere del museo permanente dell’artigianato artisti-co abruzzese alla manifestazione moa Casa di roma.

negli anni 2010-2011 è stato partner del progetto CeramiCa programma di co-operazione interregionale interreG iVC in collaborazione con abruzzo svilup-po e l’agenzia di sviluppo della regione abruzzo, il suddetto progetto ha visto il coinvolgimento di otto paesi europei (Portogallo, spagna,Francia, Ungheria, slovenia, Grecia, romania e italia).

mostre ed eventi

sCHeDa inFormatiVa

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ABRUZZO conache ABRUZZO cronache

L’Ente Mostra dell’Artigianato Artistico Abruzzese realizza da oltre 41 anni nel mese di agosto un’esposizione dell’artigianato artistico abruzzese che nell’anno 2011 è stata visitata da oltre 50.000 persone.

Inoltre promuove le seguenti manifestazioni:

1. Il Concorso Nazionale Biennale di Oreficeria “Nicola da Guardiagrele”, giunto alla 15° edizione riservato ai maestri orafi, agli insegnanti, ai diplomati degli Istituti Statali d’Arte ed alle scuole di oreficeria e suddiviso in due categorie: la pri-ma riservata gli alunni degli istituti statali d’arte e licei artistici, alle accademie ed alle scuole di Oreficeria, e la seconda per i maestri orafi provenienti da tutta Italia.2. stage/incontri/estemporanee internazionali dei vari settori dell’artigianato con lo scopo di promuovere le differenti scuole.

l’ente mostra è patrocinato da oltre 40 anni dalla Presidenza della repubblica con premi di rappresentanza (medaglie).

ALCUNI OBIETTIVI DELL’ENTE

• Valorizzazione delle produzioni artigianali artistiche nella loro completa va-lenza culturale, storica, artistica e turistica;• Promuovere il dialogo fra Istituzioni, Organizzazioni, Città e Nazioni por-tatrici dello stesso interesse culturale ed artistico con rapporti di partenariato da sviluppare in ambito di progetti mirati alla conoscenza dei mestieri artigianali e valorizzazione dei prodotti realizzati dagli artigiani;• Tutelare, promuovere, valorizzare e tramandare il valore storico, culturale, sociale ed economico dell’artigianato artistico.(fonte: Francesco Blasi, Ufficio Stampa Emaaa)

nel giugno 2011 ha esposto a santiago di Compostela (spagna) in occasione della “settimana abruzzese a santiago” promossa dalla Provincia di Chieti insieme al “Cammino dell’apostolo tommaso” pellegrinaggio inserito nei percorsi “Cammini d’europa” 2010.

nel primi mesi del 2011 ha realizzato per la regione abruzzo una moneta-medaglia dedicata ai 150 anni dell’unità d’italia. Degli esemplari sono stati donati al Presidente della repubblica on. Giorgio napolitano e al Presidente del Consiglio on. silvio Berlusconi in occasione dei festeggiamenti del 17 marzo 2011 da parte della regione.

nei mesi di aprile-maggio 2011 ha promosso in collaborazione con la Cna abruzzo il “maggio Formativo” con corsi di ceramica, pasticceria,gastronomia e sommelier.

in occasione della 41ª mostra dell’artigianato artistico abruzzese 1-20 agosto 2011 ha realizzato la mostra “orodautore” collezione di gioielli contemporanei di grandi nomi dell’arte, della moda e del design in col-laborazione con arezzo Fiere e Congressi.

il 4 settembre 2011 ha esposto in occasione della manifestazione “la moda sposa l’arte in abruzzo” nel Grand Hotel Don Juan di Giulianova alla presen-za di ambasciatori accreditati presso la santa sede.

l’11 settembre 2011 ha partecipato ai 30 anni dello stabilimento seVel di ates-sa e fatto conoscere l’artigianato artistico abruzzese a 30.000 ospiti ed ai vertici dell’azienda è stato ospite anche l’amministratore delegato della Fiat Dott. sergio marchionne.

Dal 20 al 23 ottobre 2011 ha partecipato a eXPoitalia 2011 a Bruxellesorganizzata dalla Camera di Commercio Belgo-italiana.

Dal 16 al 30 ottobre 2011 ha esposto i gioielli più preziosi del museo dell’arti-gianato Artistico Abruzzese in occasione della Mostra “Oreficeria in Abruzzo” nel Comune di roccamorice presso la Chiesa del Barone Zambra - Centro d’arte e Cultura alberto Di Giovanni.

il 7 maggio 2012 l’ente ha organizzato un convegno presso il Cinema teatro Gar-den di Guardiagrele nel corso del quale il linguista Prof. Francesco sabatini, l’arti-sta teatrale Giò Di tonno e il Calciatore morgan De sanctis sono stati premiati con un manufatto dell’artigianato artistico abruzzese realizzato dal m° orafo luciano Moretti dell’Aquila su idea progettuale del Vincitore del Concorso grafico- proget-tuale “abruzzoart” riservato agli alunni dei licei artistici abruzzesi.

in occasione della 42ª mostra dell’artigianato artistico abruzzese 1-20 ago-sto 2012 ha realizzato l’omaggio dedicato all’arazzeria Pennese ospitando le opere dei seguenti artisti: accatino, afro, avenali, Balla, Baylon, Brindisi, Calder, Costantini, Capogrossi, Conti, le Corbusier, Paradiso.

Dal 09 al 12 agosto 2012 l’ente ha organizzato il “the World’s Best Ceramic Fountains” – incontro internazionale di Ceramica, la manifestazione ha previsto la realizzazione di fontane da parete ad opera dei maestri Ceramisti partecipanti provenienti da italia, olanda, Polonia, romania, spagna, svezia, Ungheria

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ABRUZZO conache ABRUZZO cronache

l’arte rappresentata con la tessitura a basso liccio. e’ l’esperienza vissuta a Penne per un trentennio a partire da-gli anni sessanta, quando l’incontro tra l’industria tessile e la suggestione cre-ativa diede vita per almeno tre decen-ni all’exploit dell’arazzeria pennese. Una saga ripercorsa alla 42a mostra dell’artigianato artistico abruzzese che la scor-sa estate ha proposto al grande pubblico di Palazzo dell’artigiana-to regionale l’omaggio all’arazzeria pennese nella selezione di maria taboga, curatrice degli arazzi al Quirinale. la sala del tricolore, tra le più visitate alla rasse-gna di agosto, ha gui-dato il visitatore in un percorso popolato dalle

pregiate opere di artisti come accati-no, avenali, afro, Baylon, Brindisi, Ca-pogrossi, Conti, Paradiso e Balla, che offrirono al laboratorio pennese i “car-toni” dai quali vennero tessuti arazzi oggi entrati in un mito che esce dalla ristretta cerchia dei collezionisti per porsi all’attenzione di una vasta pla-tea di appassionati. tra le performance dell’arazzeria c’era anche un pezzo firmato da Le Corbusier, esperimento basato sulla trasposizione in trama e ordito di un disegno che l’autore non aveva concepito per la tessitura. Un’incursione folgorante nell’arte con-temporanea, dal figurativo all’astratto passando per i temi del Futurismo, l’o-maggio è coinciso con la riscoperta di una modalità rappresentativa perfetta per gli scopi dell’opera di recupero e tutela dell’artigianato artistico abruz-zese, la missione abbracciata dell’ente mostra regionale.

omaGGio all’araZZeria Pennese A Palazzo dell’Artigianato l’incontro tra arte e industria tessile, pezzo forte della 42a Mostra dell’Artigianato Artistico Abruzzese

di Francesco Blasi - Ufficio Stampa Emaaa

«la scelta caduta sull’arazzeria penne-se», ha commentato all’inaugurazione lucia arbace, a capo della soprinten-denza per i beni storici, artistici e etno-antropologici d’abruzzo (Bsae), «esem-plifica la sensibilità e la competenza di chi anima e dirige da decenni la mostra guardiese, che con l’omaggio ha acce-so i riflettori su un’esperienza artistico-artigianale di grande spessore andata in scena nel XX secolo proprio nel nostro abruzzo». Gianfranco marsibilio, il presidente dell’emaaa, sottolinea che «la mostra ha aperto alla visione di veri e propri ca-polavori dall’impatto visivo formidabi-le nel raffronto ravvicinato che soltanto un’esposizione collettiva può consentire. l’arazzeria pennese è una saga di arti-gianato-arte che andava rivalutata. nella speranza di assistere, in un futuro non troppo lontano, alla rinascita delle con-dizioni concomitanti che mezzo secolo fa diedero vita a un’esperienza finora ri-masta unica».

nelle foto: a Palazzo dell’artigianato l’omaggio all’arazzeria pennese

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ABRUZZO conache ABRUZZO cronache

a vederle sono davvero le più belle fontane in ceramica del mondo. Come del resto recitava il titolo dell’incontro internazionale tra i ceramisti appro-dati la scorsa estate ai piedi della ma-iella dopo aver superato la selezione sui progetti operata dalla giuria, ap-punto, di “the world’s best ceramic fountains”. Undici opere d’arte da al-trettante artiste e artisti europei, che le avevano realizzate tra il 9 e il 12 ago-sto nel laboratorio all’aperto allestito in largo Brigata maiella sotto gli occhi delle migliaia di visistatori della 42a

mostra dell’artigianato artistico abruzzese. opere che da giovedì 13 (e fino al 6 gen-naio 2013) sono in esposizione a Palazzo dell’artigianato nella riallestita sala trico-lore, dove l’evento è

the World’s Best Ceramic Fountains Giovedì 13 dicembre inaugurata a Palazzo dell’Artigianatol’esposizione delle fontane d’arte realizzate da undici artisti europei nell’ambito dell’Incontro internazionale di arte ceramistica.

di Francesco Blasi - Ufficio Stampa Emaaa

stato inaugurato con la partecipazione di perso-nalità dell’arte e dell’ar-tigianato artistico e dei numerosi appassionati che da anni seguono da vicino le proposte mes-se in calendario dell’en-te regionale con sede a Guardiagrele. Un mes-saggio ai partecipanti è giunto dal vice presi-dente e assessore regio-

nale alle attività produt-tive alfredo Castiglione,

da sempre molto vicino alle attività dell’ente mostra. Presenti, fra gli altri, l’assessore regionale Federica Carpi-neta, il presidente della commissione Bilancio del consiglio regionale regio-nale emilio nasuti e il presidente eme-rito della Fondazione Carichieti mario Di nisio. tra gli invitati d’onore c’era anche il presidente della massima as-semblea abruzzese nazario Pagano, in rappresentanza della Presidenza del consiglio dell’emiciclo che ha patroci-nato l’avvenimento. l’amministrazione comunale era rappresentata dall’asses-sore al turismo Floriano iezzi. all’incontro in-ternazionale di ceramica si era-no qualificati in primavera la svedese anna Persson, l’ita-

liana stefania Cocciaglia, lo spagnolo augusto morilla Delgado, l’ungherese endre molnàr, l’olandese Heike rabe, le polacche Hanna maria ograbisz-Krawiec e malgorzata Bukowicz e i rumeni Vasile ion Chira,Daniel les, lucia mihaela lobont e Pavel Flaviu Bugnariu. Gli artisti avevano ultimato in quattro giorni la modellazione dei manufatti, mentre la cottura in forno e la decorazione sono state eseguite, seguendo le indicazioni dei progetti, nella bottega del maestro Giuseppe li-berati di Villamagna. «all’arrivo delle fontane appena ultimate», racconta il presidente dell’ente mostra, Gianfran-co marsibilio, «abbiamo provato un intenso piacere del cuore e dell’anima, come sempre accade quando ci si tro-va di fronte a autentiche opere d’arte». «l’iniziativa», annota marsibilio, «ha avuto lo scopo di promuovere le dif-ferenti scuole d’arte ceramistica inter-nazionali e metterle a confronto con le produzioni artistiche dell’intero territo-rio nazionale e internazionale. Questa attività fa seguito a ripetuti contatti, partecipazioni a scambi che l’ente mo-stra e i suoi artigiani locali hanno effet-tuato nel corso degli anni in partecipa-zioni occasionali anche se di prestigio,

in italia e all’estero. Con l’ideazione di questo progetto si vuole raggiungere l’obiettivo di creare una rete di colle-gamento fra maestri che rappresentano la tradizione e l’innovazione dell’arte ceramista in ambito locale, nazionale ed internazionale per giungere alla co-struzione di una rete sinergica per la valorizzazione dell’arte, e l’implemen-tazione di nuovi orizzonti e mercati».

in foto: l’inaugurazione. Da sinistra Floriano iezzi, assessore al turismo Comune di Guardiagrele, mario Di nisio, Presidente emerito Fondazione Carichieti, Gianfran-co marsibilio, Presidente dell’emaaa e l’assessore regionale Federica Carpineta

in foto: lo chef diVilla maiella

Giuseppe tinari

in foto: una fontana

in foto:l’assessore Carpineta,

il maestro Giuseppe liberati (componente C.d.a. emaaa) e una

fontana realizzata da lui

in foto: una fontana

in foto: particolare di una fontana

in foto: un momento dell’inaugurazione

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ABRUZZO conache ABRUZZO cronache

Dall’ente mostra il Diploma di merito del Presidente della repubblica al maestroraffaele Di Prinzio Per la storica bottega del ferro battuto abruzzese un 2012 da incorniciare. Nel solco di una grande tradizione familiare

di Francesco Blasi - Ufficio Stampa Emaaa

in foto: Di Prinzio mentre lavora il ferro battuto

l’arte come risvol-to concreto, figlia naturale del vir-tuosismo tecnico maturato nel duro

lavoro del forgiare, piegare il metallo all’idea che diventa subito progetto. l’arte, così, sgorga spontanea perché liberata dai limiti tipici di una manua-lità tutta o in parte da apprendere. e’ un mestiere che può maturare soltanto nel volgere di generazioni, attraverso un messaggio genetico che si conserva e si evolve. raffaele Di Prinzio lo sa bene, tanto da rendere omaggio alla memoria di Luciano e Bruno firmando i manufatti artistici come “F.lli Di Prin-zio”. l’arte vera rende anche signori, rispettosi delle memorie che hanno segnato la storia della Bottega Di Prin-zio, dal 1856 maniscalchi, coltellai e fabbri al servizio di ogni necessità del quotidiano.

espressione burbera, pelle brunita dal calore dell’officina e taglio dei baffi che lo svelano senza dubbi come un patriarca, raffaele Di Prinzio è come appare: un capitano di azienda e un figlio della stirpe artigiana che ha reso grande Guardiagrele. oltre che Cava-liere del lavoro insignito nel 2004 dal presidente Ciampi per i meriti di un’o-pera che da decenni viaggia per tutto il mondo, fatta di elementi che ador-

nano ville e palazzi di prestigio e sculture ge-losamente custodite in collezioni private. Corrispettivo specula-re del prestigio con-quistato in decenni, in azienda cresce una singolare collezione. si tratta dei titoli con-seguiti dal marchio nella sua rincorsa alla qualità totale. e il ma-estro mostra con or-goglio l’attestazione che fa del 2012 un anno da ricordare. e’ il “Made in Italy 100% Certificate” rila-sciato dall’istituto per la tutela dei pro-duttori italiani. sotto il nome in codice “It01”, è la certificazione che viene al termine di una rigorosa ricognizione sulle procedure osservate dall’azienda nell’intero ciclo di produzione, dalla concezione del manufatto al prodotto finito. e sempre nel 2012, in coda a un curriculum di livello internazionale, è arrivato l’ambito riconoscimento del Diploma di merito-me-daglia del Presidente del-la reppubblica rilasciato

dall’ente mostra dell’artigianato arti-stico abruzzese. «la mostra», spiega il presidente dell’emaaa, Gianfranco marsibilio, «che oltre quaranta anni fa iniziò da Guardiagrele la riscossa che avrebbe portato alla riscoperta de-gli antichi saperi artigianali abruzzesi applicati alla creatività artistica, con il Diploma rende il dovuto attestato pro-prio al grande maestro del ferro battuto guardiese». e non poteva essere altrimenti in una visione di continuità storica, visto che il viaggio a ritroso verso le radici dell’ar-tigianato-arte d’abruzzo parte appunto dal ferro battuto. non è un caso che il percorso storico del museo permanen-te (allestito a Palazzo dell’artigianato lo scorso autunno e aperto fino a giu-gno del 2013) ha inizio dalla sala dedi-cata alla storica Bottega ranieri: vette di arte del ferro che raffaele Di Prin-zio ha scalato e possibilmente anche superato in una linea che vede natu-ralmente avvicendarsi non solo retaggi familiari ma anche scuole che il tempo evolve in un rincorrersi di ispirazioni creative e obiettivi commerciali. Per questo Di Prinzio racconta non le origini della sua famiglia, ma della co-munità che era tutt’uno con quel pul-lulare di rumorose botteghe. «in cento metri potevano essercene decine», an-nota, “budelli in cui si lavorava nella

semioscurità, spesso col banchetto in strada perché i lavoranti e gli appren-disti erano molti; un’occupazione si-cura, a quei tempi». mostra una foto della Guardia datata fine Ottocento, la fiera ai Cappuccini ritratta come in un quadro crudamente realista, popolato da gente avvolta in tuniche, carretti parcheggiati e animali al pascolo dap-pertutto. «Così eravamo, ci siamo for-giati in questa vita di sacrifici, da qui nasce l’amore per il lavoro, che era poi la sopravvivenza». in pochi tocchi ha così narrato il re-troterra della Bottega, oggi Ferro bat-tuto Di Prinzio srl in una continuità familiare che coinvolge ancora una volta tutti, figli in testa, nella condu-zione delle attività. Una fabbrica vera e propria, sorta nella zona industriale di Fara Filiorum Petri per la nota pe-nuria di aree produttive nei dintorni di Guardiagrele. Produzione e arte sono

in foto: Di Prinzio con l’aquila

“alabarde”, composizione tra le più famose realizzate dal maestro.

esposizione storica di coltelli realizzati

nella bottega

in foto:il Diploma-meda-glia di merito del

Presidente della re-pubblica conferitodall’ente mostra al maestro Di Prinzio

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ABRUZZO conache ABRUZZO cronache

due cifre che si compenetrano, a vede-re l’esposizione all’aperto degli enor-mi manufatti destinati al mercato degli esteti del ferro battuto. Scene di natura in cui campeggiano aquile e draghi, in fogge talmente aderenti al vero che la complessità del lavoro sul metallo qua-si non è percepita dall’occhio. Scene composite celebrative di epopee o di eventi, rigorosamente abruzzesi, come la mietitura e trebbiatura e il Giro d’I-talia celebrato con una freschezza da bozzetto in occasione del passaggio su queste strade nella centesima edizione

lo scorso maggio. Sono i divertissement che il maestro si concede regolarmente, per ritagliarsi nicchie del tutto personali nel can-can interminabile di cancellate, balaustre e balconate che in ogni stile approvato dalla tradizione affollano il catalogo del-la Casa. E’ un vezzo degli artisti innamo-rarsi di un’opera realizzata sulla scia di una forte emozione. Nel nostro caso si tratta di un’aquila monumentale che nu-tre il suo piccolo nel nido. «E’ un omag-gio a L’Aquila, il nostro capoluogo”, spiega, “dilaniato dalla catastrofe. Ma è forte come il nome che porta, si solleverà ancora alta a dominare l’orizzonte».

La scultura “Iubilaeum” è stata realizzata per il Giubi-leo del 2000; donata a Gio-vanni Paolo II, è ora esposta nella chiesa di Sant’Achille a Roma

Lavoro in bottega negli anni Cinquanta

La prima opera del maestro: a Iuvanum il monumento agli Alpini eretto nel dopoguerra

Un sigillo di garanzia sui prodotti orafi di tradizione regionale, che sui mercati nazionali e globali potranno così conta-re su un ulteriore valore aggiunto per un contributo di peso all’uscita dalla crisi. Presentose e “Sciacquajie”, tra gli altri monili che hanno costruito la fama dei gioielli abruzzesi, si avvicinano a grandi passi al Marchio di qualità dell’oreficeria abruzzese. Il Marchio sarà proprietà della Mostra dell’artigianato artistico abruzzese, l’en-te regionale che l’ha ormai definito nei dettagli in vista della presentazione alla Regione. Che recepirà regolamento d’u-so e disciplinare di produzione per inse-rirli nel quadro della legge 23 del 2009 in materia di artigianato. «Siamo deter-minati a regolamentare con severità l’u-so che gli orafi concessionari faranno del nostro marchio», spiega il presidente dell’Ente Mostra, Gianfranco Marsibilio, «visto anche l’enorme lavoro svolto dal comitato tecnico-scientifico. Come ente di tutela e valorizzazione dell’artigiana-to artistico regionale e seguiti da vicino dall’assessore regionale alle Attività pro-duttive Alfredo Castiglione», riprende il presidente, «abbiamo intrapreso questa avventura con l’obiettivo di esaltare la migliore produzione dell’oreficeria di tradizione in chiave di recupero del re-taggio abruzzese, ma soprattutto per for-nire al mercato uno strumento di certifi-cazione della manifattura, dai materiali di base alle tecniche impiegate».

Marchio di qualitàper l’oreficeria abruzzeseConcertata con la Regione, la politica di tutela delle produzioniregionali mira al rilancio sui mercati internazionali

di Francesco Blasi - Ufficio StampaEmaaa

Una garanzia sulla qualità del proget-to del Marchio è la stessa composizio-ne del comitato, in cui figurano fra gli altri la storica dell’arte orafa abruzzese Adriana Gandolfi, il direttore artisti-sco dell’Emaaa Gabriele Vitacolonna, lo studioso Mario Palmerio e spcialisti di strategie di impresa come Simone Gizzarelli e Pietro Rosica, nella dop-pia veste di presidente della piccola e media impresa di Confindustria teatina e vice presidente della Mostra. Di primo piano anche la squadra di artigiani-artisti dell’oreficeria, come il presidente di Cna Abruzzo Italo Lupo, Maurizio D’Ottavio e Francesco Rotolo.«Fondamentale», osserva Mar-sibilio, «sarà anche la parte di compe-tenza di Unioncamere e delle camere di commercio abruzzesi, preposte ai controlli e alle sanzioni». D’Ottavio si sofferma sull’aspetto dei controlli. «Dovranno essere inflessibili», spiega, «altrimenti il Marchio si perderà nel-la confusione e nei sotterfugi che già sono all’ordine del giorno nel mercato dell’artigianato orafo. Credo in questo progetto che sta per diventare realtà», aggiunge, «in nome di chi vive di solo artigianato, da non confondere con chi acquista stock di gioielli prodotti altrove per poi sdoganarli con la pun-zonatura. E la Regione dovrà recepire la proposta della Mostra, senza fini ambigui che consentirebbero ai furbi di trovare l’inganno nelle pieghe della legge».

In foto: un orefice al lavoro