18settembre2017 - toscanafilmcommission.it inonda su Rail il concerto di Andrea Bocelli al Colosseo...

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18settembre2017

INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

18settembre2017

Pagina I

Si gira in Toscana

18/09/2017 p. 36 Andrea Bocelli e la vita da film «Il talento è un dono di Dio» Sabrina ChielliniTirreno 1

18/09/2017 p. 25 Bocelli, il silenzio si fa musica «In questo film c'è la miaanima»

Giovanni BoganiQn 3

18/09/2017 p. 12 Michelangelo al cinema, il set nelle cave di Carrara Renzo RaffaelliSecolo Xix 5

18/09/2017 p. 35 È Michelangelo la superstar che piace al cinema AdrianaMarmiroli

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Iniziative ed eventi

18/09/2017 p. 6 Bocelli sceglie Firenze per il suo film Patata di star per laprima all'Odeon

MaurizioCostanzo

Nazione Firenze 9

Segnalazioni

18/09/2017 p. 34 Bocelli: "La mia vita è come una favola? Io non micommuovo"

MarinellaVenegoni

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LA STAR TOSCANA » I N MOMENTO MAGICO

Andrea Bocelli e la vita da film«Il talento è un dono di Dio»Presentato ieri a Firenze "La musica dei silenzio" ispirato alla sua autobiografiaArchiviato l'incidente a cavallo, stasera canta per la prima volta in Giordaniadi Sabrina Chiellini1 FIRENZE

«Il libro così come il film è unmessaggio di fede. In fondo lamia è la storia di un ragazzo dicampagna con qualche difficol-tà che all'improvviso viene bal-zato agli onori della cronaca.Tutto questo ha una regia preci-sa». Un messaggio di fede, ripeteil cantante di Lajatico aggiun-gendo che il caso «non esiste, èun'illusione degli uomini super-bi. In fondo anche il talento nonè un merito personale ma un do-no che si riceve».

Andrea Bocelli, accompagna-to dalla moglie Veronica Berti,dalla madre Edi, non è volutomancare alla presentazione, inanteprima mondiale a Firenze,del film sulla sua vita. L'infanzia,la scoperta della malattia, la ceci-tà, fino al grande successo, pas-sando da "Miserere", la canzonescritta da Zucchero che lo avevavoluto anche come voce tenorileper il suo tour già nel 1993.

Sorridente e incuriosito dallareazione del pubblico, che alla fi-ne ha applaudito a lungo e si ècommosso, Bocelli ha incontra-to i giornalisti insieme al registaMichael Radford e all'attrice Lui-sa Ranieri, che nel film interpre-ta la madre di Andrea. Inevitabi-li le domande dei cronisti,sull'incidente che lo ha visto pro-tagonista, alcuni giorni fa. Unabrutta caduta da cavallo, mentreera nella sua tenuta di Lajatico,

Il Poggioncino. «Sarò caduto 50volte - racconta senza rinuncia-re alla solita ironia - solo che sta-volta ho perso conoscenza equindi non mi ricordo bene...Nulla di grave». Incidente archi-viato, tutti gli impegni conferma-ti. «Devo tornare a cavallo pre-sto», ha aggiunto Bocelli.

Pomeriggio di emozioni dun-que per il tenore e gli amici pre-senti all'anteprima de "La musi-ca del silenzio", distribuito daQMI Stardust, un biopic ispirato«molto liberamente» come hadetto il regista, all'autobiogragiadel tenore. «Bocelli ci ha lasciatiliberi di fare quello che voleva-mo - ha aggiunto - ho cercato diconoscere Andrea senza lasciar-mi poi influenzare».

Luisa Ranieri, nel film la ma-dre di Amos Bardi, alter ego deltenore, ha incontrato, ieri per laprima volta, Edi Bocelli. «Credo

Andrea Bocelli , il regista Radford e I

che sia stata una figura determi-nante nellavita diAndrea- dice,fasciata in un elegantissimo abi-to nero con ricami di cristalli -spero di averla resa al meglio».«Mi piace che sia stata scelta lei,come attrice», ricambiai compli-menti Edi Bocelli.

Niente avviene a caso. Neppu-re il nome del protagonista,

Amos. «Il mio nome preferito, loavrei scelto per me», dice il can-tante che peraltro ha chiamatocosì uno dei suoi figli.

Michael Radford (già registade Il Postino e del Mercante diVenezia) conferma che il biopic,tra l'altro su una persona viven-te, è una sfida. «Raccontare unavita in pochi minuti non è sem-

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plice, non tutto rispecchia fedel-mente la realtà». La musica è l'al-tra protagonista, come curadell'anima, come amica nei mo-menti difficili: la passione per ilmelodramma che Andrea hasempre coltivato anche durantegli studi per laurearsi in giuri-sprudenza. E poi la tenacia concui per anni ha fatto il pianobarfino al successo mondiale.

Il film, tra gli stupendi paesag-gi della Valdera, si apre con unoscorcio su Lajatico, nel settem-bre 1958. Il percorso personale emusicale di Amos Bardi vadall'infanzia agli allori: scandi-sce pagine di una vita intensa de-stinata a grandi trionfi ma segna-ta anche da false partenze, dub-bi, piccoli e grandi dolori. A ve-stire i panni del celebre tenore,l'attore e musicista inglese TobySebastian affiancato da un castinternazionale: Antonio Bande-

ras (nel ruolo del maestro di mu-sica), JordiMoll (il padre), EnnioFantastichini (lo zio), Nadir Ca-stelli (la moglie) oltre a un ca-rneo dello stesso Bocelli e dellamoglie Veronica.

"La musica del silenzio" è sta-ta girata tra Roma, Pisa, Volter-ra, luoghi in cui il tenore è cre-sciuto, e sceneggiata da Anna Pa-vignano e Michael Radford. Cisono riprese di Peccioli, Volter-ra, Lajatico e Montecatini Val diCecina. Alla presentazione tragli invitati anche il sindaco di La-jatico, Alessio Barbafieri che di-ce: «Siamo orgogliosi del nostroconcittadino».

E poi Bocelli, ieri sera moltodisponibile per foto e abbraccicon i fan oltre che con gli amici,negli anni non ha rinunciato a

1 settembre. I I tenore al teatro Verdi di Pisa in occasione del primofestival della robotica viene diretto dal robot Yumi. Nella foto le prove

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mettere in evidenza agli occhidel mondo la sua terra, parten-do dal Teatro del Silenzio, il con-certo che ogni estate porta a La-jatico diecimila persone.

La Musica del Silenzio, nellesale il 18, 19 e 20 settembre hauna parte importante proprionella voce di Bocelli, avrà la resaaccessibile perle persone ciechee sorde. Dopo aver incassato ilgrande successo televisivo dellaCelebrity Fight Night al Colos-seo, il tenore ha presenziatoall'Odeon di Firenze. E stasera èatteso in Giordania per un gran -de concerto a Jerash, per la suaprima volta nel paese medio-rientale.

15 settembre. Va inonda su Rail il concerto di Andrea Bocelli al Colosseodi Roma. Con lui c 'erano anche Elton John , Sharon Stone e Steven Tyler

•e. Presentato a Firenze il film "La musica del silenzio"ispirato alla vita di Bocelli, interpretato da Toby Sebastian (nella foto)

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Bocelli, il silenzio si fa musica«In questo film c'è la mia anima»

Presentato in anteprima mondiale il biopicfinnato Radford

di GIOVANNIBOGANI

FIRENZE

«PRIMA di tutto, sto bene. Sono ca-duto da cavallo, è vero, ma sarà lacentesima volta che cado. Mi verreb-be da dire che il cavallo ha perso lestaffe, ma le staffe le ho perse io. Èandata bene, ho preso una bella bot-ta, ma per fortuna l'ho presa in testa,che è la parte più dura che ho».Scherza, Andrea Bocelli. Non te lo

RED CARPET A FIRENZEDa oggi la pellicolasarà proiettata per tre giorninelle sale italiane

aspetti, e invece è così: un ragazzo to-scano che gioca con le parole, conironia. E poi, serio, racconta come èstato, per lui, diventare l'oggetto diun film, "La musica del silenzio",che Michael Radford, il regista del"Postino", ha tratto dalla sua auto-biografia.Anteprima mondiale, ieri sera a Fi-renze. Da oggi, soltanto per tre gior-ni, il film sarà nelle sale. Fino a mer-coledì; poi, di sicuro, inizierà un

Andrea BoceLLi e , a destra , Toby Sebastian che lo impersona nel film

cammino planetario. Perché, se diciBocelli, in tutto il mondo capisconodi che cosa stai parlando. Negli StatiUniti, in Australia, in Cina. Bocelliè il nome in cui si riassume l'amoreper una certa musica. Bocelli vuol di-re bellezza, e grazia, e solennità,vuol dire bel canto, vuol dire anima.E vuol dire anche una storia che me-ritava di essere raccontata. Nel film,appare - nella sequenza iniziale - lostesso Bocelli. Immagini in bianco enero, lui nel camerino, poi lui un at-timo prima di entrare in scena. Quelmomento di passaggio, da una di-mensione intima a una dimensionepubblica. Poi inizia il film: nel ruolo

del giovane Andrea c'è Toby Seba-stian, giovane attore britannico giàcelebre, a vent'anni, per il suo ruolonel "Trono di spade".

«CI SIAMO trovati una settimana,con Toby», dice Andrea Bocelli.«Sentivo la sua voglia di far bene, dicatturare tutti i particolari del miomodo di comportarmi, di parlare, dimuovermi. Mi ha visto nei luoghidella mia infanzia, mi ha visto a ca-vallo, nella mia quotidianità. Credoche abbia cercato davvero di cattura-re la mia anima». E poi, Andrea Bo-celli - questo signore alto e bello,che siede compostamente, elegante,

u,mmaiomm

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di fronte a te, senza vederti - diceuna cosa che mette i brividi. «Il casonon esiste, è un'illusione. Che la pal-lina vada sul 25 rosso, non è un caso:se potessimo avere gli strumenti percomprendere tutte le variabili, sco-priremmo che doveva andare pro-prio lì. E così la mia vita. Per me, larisposta è nella fede. Il fatto che unragazzo di campagna, con qualchedifficoltà, sia balzato agli onori dellacronaca risponde a una regia preci-sa, a un disegno preciso, di cui mi so-no reso conto strada facendo». In-somma, anche la sua cecità, AndreaBocelli la vede come un dono. O al-meno, come parte di un percorsoche lo ha portato a realizzarsi, aemergere, a non essere solo un ragaz-zo di campagna, ma a diventare An-drea Bocelli.Nel film, Luisa Ranieri interpretasua madre: «Ho immaginato unadonna forte, che di fronte a un bim-bo che ha problemi non reagisce co-me la tipica madre italiana, iperpro-tettiva, ma quasi come una mammanordica». E in un cast dal forte ri-chiamo internazionale, AntonioBanderas è il maestro di musica delgiovane Andrea, e Jordi Mollà il pa-dre. Il regista, Michael Radford, au-tore anche di un biopic sul musici-sta Michel Petrucciani. Il film è sta-to pensato per essere fruito anchedai non vedenti e dai non udenti,grazie all'audiodescrizione e alla sot-totitolazione facilitata, che sarà giàinserita nelle proiezioni in sala.

l regista

Ho raccontato La vitadi Andrea: spero di averlofatto con sincerità, senzacadere nei luoghi comuni

Ho immaginato una donnache cerca di dare forzaaL figlio senza chiuderloin una campana di vetro

ndare iDovev

IL caso non esiste, èun'illusione ed è cosìanche La mia vita : per me,La risposta è nella fede

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Doppia produzione in uscita il prossimo anno

Michelangelo al cinema,il set nelle cave di CarraraLo Verso protagonista per Imbucci, Testone per Konchalovsky

RENZO RAFFAELLI....................................................................................................

MICHELANGELO e le cave dimarmo di Carrara. Un rap-porto intenso, leggendario,che ha prodotto straordina-rie opere d'arte e un mare dianeddoti. Nonché parecchifilm, il più noto dei quali re-sta "Il tormento e l'estasi" diCarol Reed del 1965 in cuiMichelangelo è interpretatoda Charlton Heston.

Oggi le cave delle Apuanesono il set di due film dedicatialla figura e all'opera delgrande artista del Rinasci-mento: uno, prodotto da Skyper la regia di Emanuele Im-bucci, dal titolo "Michelan-gelo. Infinito" ha per prota-gonista Enrico Lo Verso nelruolo dello scultore e IvanoMarescotti in quello dellostorico dell'arte Giorgio Va-sari, l'altro, "Il peccato. Unavisione", del regista russoAndrei Konchalovskj con Al-berto Testone nei panni delBuonarroti, Umberto Orsini eMassimo De Francovich, peruna coproduzione italo-rus-sa. Entrambe le opere entre-ranno in circuito nel 2018.

Dalle cave di Carrara, cheproducono "l'oro bianco" daduemila anni, sono usciti iblocchi utilizzati per il Pan-theon e la Colonna Traiana,per le cattedrali di Firenze eSiena, il museo dell'Hermita-ge, il Marble Arch di Londra, ilKennedy Center di Washin-gton e, per ultimo, gli alber-ghi di Las Vegas e del Bahrein.Qui sono venuti a scegliere iblocchi da scolpire ancheHenry Moore, Louise Bourge-ois e Isamu Noguchi.

Ma nessuno ha lasciato unsegno coì profondo e duratu-ro come Michelangelo che daquesti luoghi era tanto affa-scinato da aver coltivato, co-me scrive il suo biografoAscanio Condivi, il sogno discolpire una montagna inte-ra, una enorme figura bian-chissima che risplendesse alsole, visibile dai naviganti an-che a molte miglia di distan-za.

Il Maestro veniva a Carraraa scegliere con cura i blocchisu cui lavorare. Era convinto,e lo ha scritto in un celebresonetto, che il compito delloscultore era quello di "libera-re" il corpo imprigionato nel-la pietra. Bastava togliere ilmarmo "superchio", cioè ineccesso, e la figura prendevaforma. La scelta del blocco eraper Michelangelo un'opera-zione di importanza vitaleche richiedeva grande impe-gno e concentrazione. Acca-rezzava il marmo più volte elo picchiettava con le nocche

in varie parti per saggiarne lacompattezza e la purezza,consapevole che anche iblocchi migliori possonocontenere delle insidie. Co-me, molti anni dopo, avrebbeimparato a proprie spese ilBernini, che i marmi non lisceglieva personalmente mada Carrara se li faceva recapi-tare a Roma. Ebbene, mentrescolpiva il busto di papa Sci-pione Borghese una venatu-ra, che sembrava innocua,spaccò a metà la testa delPontefice costringendo l'ar-tista a rifare il lavoro daccapo.

La prima volta di Michelan-gelo a Carrara fu l'inverno del1497 quando il cardinale jeande Billhéres gli commissionòla Pietà, che si trova nella ba-silica di San Pietro. L'artistaaretino ci arrivò a cavallo e ilgran freddo di quel periodo locostrinse ad un soggiornoimprevisto: ci vollero un paiodi mesi prima che la neve e ilgelo allentassero la morsa e

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lui riuscisse a trovare un con-cio di marmo che lo soddisfa-cesse. In quell'occasione ac-quistò altri blocchi, in previ-sione di nuove future com-messe e trascorse l'estatedell'anno successivo al portodi Ripetta lungo il Tevere inattesa dei marmi che doveva-no essere imbarcati nel portodi Avenza. Quando il bloccodestinato alla Pietà fu nel suolaboratorio, lavorò giorno enotte e la realizzò in pochissi-mo tempo come racconta ilVasari il quale testimonia "lostupore che mano d'arteficeabbia potuto sì divinamentefare in pochissimo tempo co-sa sì mirabile; che è un mira-colo che un sasso da principiosenza forma nessuna, si siamai ridotto a quella perfezio-ne che la natura a fatica suolformar nella carne".

Il Buonarroti tornò più vol-te nella città apuana. Sog-giornava in una casa di piazzadel Duomo, ospite di France-sco Pelliccia, un cavatore dicui era diventato amico. E dicui ascoltava i consigli quan-do saliva alle cave e faceva in-cidere la sua M sulle pareti

del blocco scelto . Quei sog-giorni carraresi erano lunga-mente attesi e raramente gliprocuravano delusioni. Agliamici confidava di vivere orepiacevoli in compagnia di ca-vatori , scalpellini e tagliatoripiù di quanto gli capitassecon papi e cardinali.

Oggi Michelangelo stente-rebbe a riconoscere il paesag-gio che lo aveva stregato.Quelle montagne , che da lon-tano sembrano perenne-mente innevate, sono stateferite da un'attività estrattivasenza freni . Erose e sfiguratedalla dinamite, dalle ruspe edalle motoseghe . L'industrialapidea da tempo è in crisi eattualmente solo una mode-sta percentuale del marmoestratto viene usato per farestatue, pavimenti e rivesti-menti. Il 70-80% del materia-le viene macinato per diven-tare carbonato di calcio e uti-lizzato anche come polvereper dentifrici sbiancanti. Ca-lano le commesse ma au-mentano i turisti che ognigiorno visitano le cave a pie-di, in bicicletta e in jeep.© BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

AL'attore Enrico Lo Verso

I "AMORE E MORTE"IL DOCU-FILMDI BICKERSTAFFL'ARTISTA dei Rinasci-mento sta vivendo un mo-mento di straordinaria po-polarità al cinema: a giu-gno era già arrivato nellasale "Michelangelo. Amo-re e morte", diretto da Da-vid Bickerstaff e prodottoda Phil Grabsky , un viag-gio attraverso i musei e iluoghi fondamentali.

Il set di "Michelangelo. Infito " prodotto da Sky: sullo sfondo , il protagonista Enrico Lo Verso

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È Michelangelola superstar

che piace al cinemaA Carrara il kolossal di Konchalovskye il set del film di Imbucci con Lo perso

dedicati all'artista rinascimentale

AnteprimCARRARA

Michelangelo super-star. Era dai tempi diCharlton Heston e il

suo Il tormento e l'estasi del1965 che il cinema non gli de-dicava tanta attenzione. Inprimavera era uscito il docu-film Michelangelo. Amore emorte di David Bickerstaff.Ora ben due opere sono con-temporaneamente in produ-zione: Il peccato. Una visione, eMichelangelo. Infinito. Con lacuriosa coincidenza delletroupe in gara nello stessogiorno su chi avrebbe dato ilprimo ciak. Set le cave di Car-rara dove il Buonarroti lavoròalla ricerca del marmo perfet-to per le sue statue. Una trou-pe impegnata alle Cave Hen-raux sul monte Altissimo, l'al-tra alle Calacata di Crestola.

Il primo, Il peccato. Una vi-sione, porta la firma del regi-sta russo Andrei Konchalo-vsky. È un film che si focalizzasu alcuni momenti della vitadi Michelangelo, «ma non è - adetta del suo autore e ancheautore della sceneggiatura -un vero biopic: vorrei tra-smettere l'essenza della figu-ra di Michelangelo, ma anchesapori e odori di un'epoca ca-rica di ispirazione e di bellez-za oltre che sanguinosa e spie-tata». L'opera è una coprodu-zione italo-russa tra Rai Cine-ma, Jean Vigo, il ministerodella Cultura russo, il primocanale della loro tv e il regista

Konchalovsky. Nel cast, Al-berto Testone (Michelange-lo), Umberto Orsini e Massi-mo De Francovich.

Capolavori dell'artet invece a metà tra fiction edocumentario Michelangelo.Infinito, regia di EmanueleImbucci, con due grandi delcinema italiano come France-sco Frigeri e Maurizio Mille-notti che disegnano scenogra-fie e costumi. Prodotto da Skycon Magnitudo Film, è partedi un progetto più ampio mi-rato ai capolavori dell'arte ita-liana e ad alcuni dei più genialiartisti rinascimentali comeMichelangelo, Raffaello e Ca-ravaggio. Qui nei ruoli di Mi-chelangelo e Giorgio Vasari,l'artista e storico dell'arte checon Vite documentò l'epocache va dalla fine del 200 allametà del 500, ci sono EnricoLo Verso e Ivano Marescotti:sono la cornice narrativa cheintroduce al cuore del film, leoltre cinquanta opere miche-langiolesche.

«E uno strano, nuovo ibrido:non è un film e non un docu-mentario - conferma un Enrico

Lo Verso straordinariamente so-migliante al suo personaggio -.Michelangelo parla da una spe-cie di limbo fuori dal tempo. Ri-costruisce in modo scientifico edemozionale sia il carattere del-l'uomo sia il suo lavoro». Quantoa Buonarroti: «Era dotato di un

forte senso del predominio, vive-va la sua arte come strumento eobiettivo. Per questo non si limi-tava a richiedere la materia vivaper il suo lavoro, ma la sceglievalui stesso, la manipolava, non la-sciando la fatica bruta a scalpel-lini e allievi di bottega».

Della struttura del film spie-ga Lo Verso che è opera a duevoci, la sua e quella di Mare-scotti: «Se io sono l'elementoemozionale, Marescotti affron-ta il lato scientifico dell'opera

d'arte». Parla delle cave di Car-rara come di uno scenario «in-credibile e spettacolare», conquel bianco «abbagliante e ri-verberante» che rendeva il la-voro di tutti - soprattutto quel-lo del direttore della fotografia- molto difficile.

Michelangelo. Infinito è il se-condo tassello di una trilogia incui crede molto Sky sui grandiartisti italiani del Rinascimentoe iniziata con Raffaello. Il principedelle arti (già uscito in sala e cheverrà trasmesso su Sky Cinemae Sky Arte a dicembre), e cheverrà completata con l'uscita diCaravaggio. L'anima e il sangue.«In realtà - spiega Cosetta Laga-ni, responsabile del progetto - èautorevole finzione, la parte fic-tion supporta quella visiva con loscopo di coinvolgere ed emozio-nare il pubblico senza rinunciareall'attendibilità scientifica».

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Le caveA destra, il set

a Calacatadi Crestola

del film«Michelangelo.Infinito», sullosfondo Enrico

Lo Verso.L'opera fa

parte diuna trilogia

dedicataagli artisti

rinascimentali

A sinistra,il registarusso AndreiKonchalovskyalle CaveHenrauxsul monteAltissimodurante leriprese del film«Il peccato.Una visione»

SimiliQui a fianco,l'attore EnricoLo Verso,straordinaria-mente simile aMichelangeloper il filmprodottoda Sky

Buonarroti non disdegnava lafatica bruta, ma amava sceglierelui stesso la materia prima pertutti i suoi lavori, la manipolava

Enrico lo VersoAttore protagonista in«Michelangelo. Infinito»

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LA CIlIA ' E G LI EVENTIBoceffi sceglie Firenze per il suo filmParata di star per la prima all' OdeonLa pellicola, per la regia di Radford, è ispirata alla vita del tenore

TAPPETO rosso e parata di stel-le ieri sera al cinema Odeon perl'anteprima mondiale de `La Mu-sica del Silenzio', biopic ispiratoalla vita di Andrea Bocelli, libera-mente tratto dall'omonimo ro-manzo autobiografico. «Un libroche ha un messaggio preciso - haribadito Bocelli - affermare che il`caso' non esiste. Il fatto che, co-me racconta il film, la mia vita,tra doni e difficoltà, ad un certopunto abbia avuto tanto successo,risponde a una regia ben precisa,di cui mi sono reso conto stradafacendo». In un cinema gremito,padrone di casa è stato proprio ilgrande cantante e compositore to-scano, star mondiale, accoltotrionfalmente da calorosissimi ap-plausi, dopo la grande paura deigiorni scorsi per una caduta da ca-vallo. Tra i flash dei fotografi edei tanti fan, hanno fatto insiemea lui il loro ingresso il regista Mi-chael Radford, che ha ammesso:«La difficoltà del film? Concentra-re nel tempo del girato, tanti annidi una vita così intensa», e l'attri-ce Luisa Ranieri, che interpreta lamadre di Amos Bardi, alter egodel tenore: «Una donna molto for-te e determinata - ha detto delsuo ruolo - che ha sempre sprona-to il figlio. E anche grazie a que-sto è arrivato dov'è ora».Quella de `La Musica del Silen-zio' è una pellicola che ha emozio-nato tutti, per intensità e bellezza,nel racconto di una vita intensadestinata a grandi trionfi, segnataperò da piccoli e grandi dolori.Fin da bambino, quando AmosBardi nasce col dono di una splen-

CAST D I SPICCONe «La musica del silenzio»Luisa Ranieri interpretala madre , Banderas il maestro

dida voce, ma è costretto a lottarecontro una malattia che affligge isuoi occhi, e che lo costringerà pri-ma a un calvario di interventi chi-rurgici, e poi alla cecità totale acausa di una pallonata. Dall'infan-zia agli allori della sua carriera at-tuale, il film diretto da Radford,già regista di capolavori quali `IlPostino' e `Il Mercante di Vene-

zia', racconta il percorso persona-le e musicale del grande tenore, lacui vita sarà tutta una sfida senzasoste, fino a quando, con l'esecu-zione del Miserere, otterrà il pri-mo di una straordinaria serie disuccessi sul palcoscenico.

A FARE da colonna sonora all'at-tesissima pellicola distribuita daQmi Stardust, evento speciale delmese che il pubblico dell'Odeonha salutato con lunghi e scroscian-ti applausi, alcuni brani ineditiche Bocelli aveva composto giova-nissimo e mai pubblicati. Ma c'èanche un'altra sorpresa: un ca-

meo dello stesso Bocelli. E ovvia-mente tanta Toscana: la pellicola,sceneggiata da Anna Pavignano eMichael Radford, è stata girata in-fatti tra Roma, Pisa e Volterra,luoghi in cui il tenore è cresciuto.Il cast è internazionale: l'attore emusicista inglese Toby Sebastia-n veste i panni di Bocelli, Anton-io Banderas quelli del maestro dimusica, Jordi Mollà è il padre,Luisa Ranieri la madre, EnnioFantastichini lo zio e Nadir Ca-selli la moglie. Il film, nelle saleda oggi a mercoledì, è accessibileanche alle persone cieche e sordegrazie al Progetto Cinemanchìo.

Maurizio Costanzo

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Andrea Bocelli con Luisa Ranieri e il regista Michael Radford all'anteprima del film ((La musica del silenzio»

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Boceffi: "Lamiavitaè come una favola?

Io non mi commuovo"Da stasera al cinema il film "La musica del silenzio"

dall'autobiografia del tenore, che appare in un carneo

Nato da un'autobiogra-fia che Andrea Bocelliaveva deciso di scrive-

re «per gioco, perché mi ave-vano regalato un computer enon sapevo cosa farci», il filmLa musica del silenzio ha co-minciato ieri sera all'Odeon diFirenze il suo cammino, con laprima ufficiale alla presenzadello stesso tenore con la mo-glie Veronica, del regista Mi-chael Radford (Il postino) edell'attrice Luisa Ranieri, cheimpersona la mamma di An-drea.

La storia segue Andrea dal-l'infanzia, con la difficile ac-cettazione della cecità, aggra-vata da una pallonata duranteuna partita di calcio; lo ac-compagna attraverso l'adole-scenza, con i relativi problemidi cambiamento di voce chesembrano rendere vani tantisacrifici. Ci sono i primi amo-ri, e la ricerca di un percorsoartistico che si materializzaprovvisoriamente nel piano-

bar, con il completamento pa-rallelo degli studi di giurispru-denza grazie a un trainer meti-coloso e implacabile al quale dàvolto Francesco Salvi (quello diC'è da spostare una macchina).Una gioventù di lavoro, eserci-zio e attese, fino alla prima ese-cuzione pubblica del Misererecon Zucchero, che ha voluto da-re la sua voce anche nella scenadella telefonata con la quale an-nuncia al giovane tenore che sa-rà sul palco con lui a cantareMiserere.

La musica del silenzio andràin onda su Raiuno il2 ottobre inprima serata, ma da oggi, pertre sere, sarà proiettato nei ci-nema italiani. E stato girato an-che in inglese (con accento ita-liano) e da ottobre prenderà poila sua strada verso il mercatointernazionale.

«Avevo cominciato un rac-conto, e sempre più si è rivelatola mia vita - ricorda del libro Bo-celli -. L'ho scritto di fretta per-ché volevo finirlo per farlo leg-gere al mio babbo che già stavamale. Adesso è imminentel'uscita della terza edizione, hapreso una veste più completa».La sua vita è stata un po' una fa-vola, si è commosso? «Com-muovermi mai, ma al di là di

tutto esiste un grande misteroche ho cercato di rappresenta-re. Ungaretti in una intervistadisse: "Un'opera d'arte per es-sere tale deve contenere un se-greto". Mi colpì: qualcosa da de-crittare, che l'animo umano puòsì comprendere, ma che non sipuò spiegare a parole».

Dice il tenore di aver seguitopoco la lavorazione («a parte uncameo, perché non è il miomondo») e di non aver avuto al-cun ruolo nella scelta del cast,che annovera Antonio Bande-ras come maestro di musica se-vero ma complice: gli ha inse-gnato la tecnica e il senso del si-lenzio, che tanta parte ha avutonella sua formazione; EnnioFantastichini è lo zio Giovanniche lo sprona e lo segue fin dapiccolo nel coltivare il talentomusicale, dando sollievo e sboc-co alla frustrazione per la ceci-tà; la moglie è Nadir Castelli,Jordi Mollà il padre, mentre Bo-celli è impersonato da Toby Se-

bastian, attore e musicista in-glese: «Con lui ho passato qual-che giorno prima del set, e miha rappresentato bene».

In tante giravolte di impegni,abituali per una star, è anchesuccesso che l'altro giorno An-drea, in una delle frequenti pas-seggiate in campagna, sia cadu-to da cavallo: «Ha cominciato amatteggiare, ha fatto delle im-pennate - racconta -. Mi ricordotutta la dinamica, ma quandosono caduto a terra ho perso co-noscenza. Hanno chiamato il118, e via all'ospedale. Mi sonofatto un taglio in testa ma mi so-no ripreso quasi subito. Tantoche già il giorno dopo sono an-dato a cantare in Francia, e oggiparto per la Giordania». Lo at-tende in serata un concerto aJerash. Domani, incontro con laregina Rania. «Ma soprattutto -aggiunge Bocelli - andrò a visi-tare il luogo dove Giovanni Bat-tista battezzò Gesù».

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ConBanderas

A fianco, unascena con TobySebastian, che

impersonaBocelli,

e AntonioBanderas

L'unica cosa che ho insegnato adAntonio che fa il mio maestro dicanto è stata la tecnica del silenziocruciale nella mia formazione

La caduta da cavallo non mi hafermato, il giorno dopo ero giàin Francia per un concertoe oggi parto per la Giordania

Andrea BocelliTenore, 58 anni. I I film saràin onda il 2 ottobre su Rai 1

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