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LA RIVISTA PER I PROFESSIONISTI DEGLI IMPIANTI HVAC&R Organo Uf ciale AiCARR POSTE ITALIANE SPA POSTA TARGET MAGAZINE LO/CONV/020/2010. RISCALDAMENTO RISCALDAMEN RISCALDAMENTO CONDIZIONAMENTO CONDIZIONAMENTO CONDIZIONAMENTO REFRIGERAZI REFRIGERAZION EN ENERGIA ENERGIA U AMBIENTE AMBIE AMBIENTE AM #18 ISSN:2038-2723 RIQUALIFICAZIONE IMPIANTISTICA NELLE STRUTTURE RICETTIVE ANNO 4 FEBBRAIO 2013 EURO15 FOCUS REVISIONE UNI 10339 LINEE GUIDA PER LA PROGETTAZIONE IMPIANTISTICA DEGLI ALBERGHI COME REDIGERE UN OPR MANUTENZIONE IGIENICA DEGLI IMPIANTI AERAULICI MONITORAGGIO DI IMPIANTI HVAC F GAS, IL PARERE DI AICARR CASE STUDY CONIUGARE OSPITALITÀ CON SOSTENIBILITÀ TELERISCALDAMENTO PER IL CENTRO BENESSERE OPEN DATA PER TRE STRUTTURE INTEGRATE #18

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LA RIVISTA PER I PROFESSIONISTI DEGLI IMPIANTI HVAC&R

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POSTE ITALIANE SPA ! POSTA TARGET MAGAZINE " LO/CONV/020/2010.

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AMBIENTE

AMBIENTE#18ISSN:2038-2723

RIQUALIFICAZIONE IMPIANTISTICA NELLE STRUTTURE RICETTIVE

ANNO 4 " FEBBRAIO 2013

EURO15

FOCUS REVISIONE UNI 10339LINEE GUIDA PER LA PROGETTAZIONE IMPIANTISTICA DEGLI ALBERGHICOME REDIGERE UN OPR MANUTENZIONE IGIENICA DEGLI IMPIANTI AERAULICIMONITORAGGIO DI IMPIANTI HVACF!GAS, IL PARERE DI AICARRCASE STUDYCONIUGARE OSPITALITÀ CON SOSTENIBILITÀTELERISCALDAMENTO PER IL CENTRO BENESSEREOPEN DATA PER TRE STRUTTURE INTEGRATE

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Inoltre, il mantenimento di con-dizioni igieniche accettabili dei cir-cuiti aeraulici, contribuisce a man-tenere ridotti livelli di rischio di contrarre infezioni da parte degli ospiti. Teniamo presente, infatti, che gli alberghi sono sempre più il crocevia di viaggiatori provenien-ti da diversi paesi e con abitudini igieniche differenti.

Ma questo è solo l’inizio: la completa integrazione tra edifi-cio, strutture, impianti, tecnologie e attività svolte impone, fra l’altro, una continua evoluzione dei riferi-menti normativi e dei modelli e, di

è necessario avere chiari, fin da subito, i vincoli ed il contesto in cui si opera e ci si deve muovere.

È evidente infatti che, in un ambiente con-finato e climatizzato come l’albergo, la qualità dell’aria non è un elemento da dare per scon-tato, anche perché è responsabile della salute e della sicurezza sia degli ospiti che del personale alberghiero. In un ambiente climatizzato, infatti, la pulizia e la bonifica degli interi circuiti aeraulici sono il miglior mezzo di prevenzione per la salu-te delle persone che frequentano questo “habi-tat“. È il caso di sottolineare quanto ormai rilevato da tutta la cultura tecnica internazionale del set-tore e cioè che gli operatori in un ambiente sano riescano a lavorare meglio, riducendo le assenze e migliorando la qualità di vita.

L’ALBERGO È MOLTO PIÙ CHE UN SEMPLICE EDIFICIO. È un vero e proprio “sistema” articolato ed in continua evoluzione, un’azienda comples-

sa, con una pluralità di attività che esulano dal core-business, che è l’offerta di ospitalità, ma che con esso sono in connessione tanto stretta da determinarne la qualità complessiva.

L’importanza della qualità dell’ariaNel sistema-albergo, inteso come struttura or-

ganica costituita da una serie di elementi, compresi quelli architettonici e impiantistici, la qualità dell’a-ria è uno dei fattori a cui porre maggiore attenzio-ne, attraverso un’azione di costante monitoraggio. Diverse sono le soluzioni finora elaborate per pro-gettare e gestire la qualità dell’aria e a tale proposito

Per una corretta gestione dell’areazione negli alberghi, oltre al rispetto della vigente normativa, sono necessari una costante manutenzione igienica e un approccio progettuale più moderno

di Franco Innocenzi*

Manutenzione igienica degli impianti aeraulici nelle strutture ricettive

Ventilazione

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e di umidità relativa e, in alcuni casi, del livello di filtrazione dell’aria) e, infine, analizzando se nel tempo il sistema ha subito cambiamenti in meri-to al livello di contaminazione biologica (analisi in punti critici del livello di carica batterica, micetica o di altre specie che una corretta ispezione tecni-ca può aver fatto supporre di cercare).

Norme tecniche e armonizzazioneLe fonti normative (si veda il box) ci dicono

cosa dobbiamo fare per essere conformi alla le-gislazione nazionale vigente, ma esistono anche le norme tecniche che specificano quali siano le pratiche di “buona regola dell’arte” da seguire. Le norme tecniche sono di provenienza europea e di provenienza nazionale e dovrebbero essere, contemporaneamente, coerenti tra loro e con-formi a quanto dispongono le fonti normative nazionali. Ma così non è.

Le norme di provenienza europea nel setto-re della manutenzione igienica sono sostanzial-mente due. La UNI EN 12097, riferita al dimensio-namento e posizionamento dei varchi di accesso ai circuiti aeraulici (portine d’ispezione), e la UNI EN 15780 del 2011 che invece si occupa compiu-tamente della pulizia dei sistemi di ventilazione e analizza come valutare la necessità della pu-lizia (visualizzazione, misure), definisce le classi di qualità della pulizia (bassa, media, alta in base alla tipologia di edificio servito) e quali siano gli intervalli di tempo tra ispezioni successive.

Nel contempo, la UNI in Italia si occupa di normare le attività di manutenzione generale, con il risultato che nel 2011 è stata emanata la

impianti aeraulici in ambito alberghiero; per con-tro le indagini, oltre che rappresentare un costo aggiuntivo rispetto alla normale conduzione de-gli impianti, sono spesso complicate dall’incer-tezza dei riferimenti e dei parametri da adottare per la valutazione dei risultati e da una cono-scenza poco approfondita dei problemi.

Per fare un esempio: spesso si tende ad at-tribuire erroneamente al circuito aeraulico la re-sponsabilità della generazione del batterio della legionella e, di conseguenza, gli operatori de-dicano solo a quell’aspetto la loro attenzione nell’approccio manutentivo.

È indubbio, tuttavia, che il miglior modo di te-nere sotto controllo il ruolo che svolge un siste-ma aeraulico è quello di indagare i suoi parametri, con una verifica periodica riferita alla sua integrità strutturale (stato di conservazione dei suoi com-ponenti come l’unità di trattamento dell’aria, il circuito di condotte, l’isolamento termico, i com-ponenti di linea intermedi ed i terminali di diffu-sione e ripresa dell’aria), così come la sua capacità funzionale (verifica dei parametri di temperatura

pari passo, degli ambienti connes-si. I nuovi modelli (attività, struttu-re, ecc.) permettono al personale di operare nelle migliori condizio-ni di esercizio della propria pro-fessionalità, a diretto vantaggio degli ospiti e della produttività operativa. Il personale sviluppa sempre più, in termini di efficacia delle prestazioni, un continuo af-finamento dell’antico mestiere di ospitare, nel prendersi cura delle esigenze di benessere delle per-sone e dell’ambiente.

Ispezioni tecniche, un concreto supporto se svolte correttamente

In questo scenario le ispezio-ni tecniche possono aiutare a so-stanziare il corretto funzionamen-to e l’efficacia degli interventi di manutenzione igienica sugli

HYGIENIC HANDLING OF HOTEL’S AERAULIC SYSTEMThe hotel is more than just a building. It’s a complex structure consisting of a series of elements, including architec-ture and plant design, which help to define the overall quality. The ventilation system is a key element to be taken into account, because the air quality has a profound impact on the wellness of guests and staff. In order to achieve a proper operation of the air flow system, it’s important to respect the current regolations, to carry out a constant hygienic handling and to develop a more modern design approach.

Keywords: ventilation system, hygienic handling

FONTI NORMATIVE E ORGANI DI CONTROLLOLe leggi in questo campo non mancano: il pericolo della diffusione di agenti pato-geni di vario tipo è espressamente tenuto sotto controllo da varie fonti normative.Il documento (n. 2636 del 5 ottobre 2006) della Conferenza Stato Regioni dal tito-lo “Schema di linee guida per la definizione di protocolli tecnici di manutenzione predittiva sugli impianti di climatizzazione” fa chiarezza nel mondo dell’ispezio-ne, manutenzione e bonifica degli impianti aeraulici e di climatizzazione.Inoltre, il Decreto Legislativo n. 81/2008 (Testo Unico Sicurezza) nel Titolo II all’art. 63 afferma testualmente: “Il datore di lavoro provvede affinchè (Comma C) i luo-ghi di lavoro, gli impianti e i dispositivi vengano sottoposti a regolare manuten-zione tecnica e vengano eliminati, quanto più rapidamente possibile, i difetti rile-vati che possano pregiudicare la sicurezza e la salute dei lavoratori” e al “(Comma D) i luoghi di lavoro, gli impianti e i dispositivi vengano sottoposti a regolare puli-tura, onde assicurare condizioni igieniche adeguate”.Sempre il DL 81/08 all’Allegato IV (1.9.1.4) espressamente recita: “gli stessi im-pianti devono essere periodicamente sottoposti a controlli, manutenzione, puli-zia e sanificazione per la tutela della salute dei lavoratori” e al successivo (1.9.1.5) “Qualsiasi sedimento o sporcizia che potrebbe comportare un pericolo immediato per la salute dei lavoratori dovuto all’inquinamento dell’aria respirata deve esse-re eliminato rapidamente”.Oltre a questi atti prodotti dalla legislazione nazionale, esistono svariate leggi regionali, aventi come oggetto non soltanto gli impianti ad aria ma anche il pro-blema della legionella:

• Legge Regionale Liguria n. 24 del 2 luglio 2002 (Disciplina per la costruzione, in-stallazione, manutenzione e pulizia degli impianti aeraulici) e il suo successivo Regolamento

• Determinazione Regione Piemonte n.109 del 4 marzo 2008 (Raccomandazioni per la sorveglianza, la prevenzione ed il controllo delle polmoniti da legionella)

• Deliberazione della Giunta Regionale Emilia Romagna n. 1115 del 21 luglio 2008 (Linee guida per la sorveglianza e il controllo della legionellosi)

• Legge Regionale Puglia n. 45 del 23 dicembre 2008 (Norme in materia sanitaria)• Decreto Regione Lombardia n. 1751 del 24 febbraio 2009 (Linee guida per la pre-

venzione e il controllo della legionellosi)• Legge Regionale Molise n. 15 del 13 luglio 2011 (Norme per la prevenzione della

diffusione delle malattie infettive)La vigilanza sul rispetto delle normative è di competenza degli Ispettori delle Aziende Sanitarie Locali, con il servizio SPRESAL, che la esercitano secondo la pro-cedura prevista dagli articoli 20 e 21 del Decreto Legislativo 19-12-1994 n. 758.Le fonti normative vigenti che regolano la materia e le possibili conseguenze deri-vanti dalla loro trasgressione aprono, indubbiamente, inediti scenari di sviluppo per la creazione di figure tecniche dotate di specifici profili professionali.Questo perché soltanto un circuito di condotte perfettamente pulito, attraverso interventi mirati eseguiti da esperti professionisti ed imprese qualificate in pos-sesso di apparecchiature tecnologicamente avanzate, possono garantire l’elimi-nazione di contaminanti fisici, chimici e biologici.

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UNI 11420 dove sono previste tre figure di opera-tori coinvolti nella manutenzione igienica, con-tro le due figure previste in tutte le altre norme e provvedimenti legislativi.

Allo stesso tempo, le leggi regionali presen-ti in Italia espongono valori limite diversi tra loro e diversi anche dalle norme tecniche europee.

È indispensabile porre rimedio a questo pro-blema, soprattutto ai fini della formazione tecni-ca degli operatori, per realizzare un salto di quali-tà significativo nell’esecuzione degli interventi di manutenzione igienica.

Piano di Manutenzione e Progetto di Bonifica

Il Piano di Manutenzione è ormai un do-cumento ufficiale di progetto, che accompa-gna la consegna della documentazione finale alla Committenza. Oltre al piano, anche la pre-disposizione del Libretto di Impianto, che ac-compagnerà lo stesso durante tutta la sua vita operativa, è un fatto ormai consolidato. Questi documenti sono frutto della fase di progettazio-ne e dei comportamenti dell’impianto nel tem-po così come “presunti” dal Progettista.

Ogni impianto, tuttavia, è soggetto ad una sua vita operativa, condizionata da ciò che effettiva-mente accade nei locali serviti, dallo svolgimen-to di una corretta manutenzione ordinaria e dalle sue modalità di funzionamento; a questo bisogna

La contaminazione trasversale (cross contamination) è un perico-lo reale, sempre presente, ma so-prattutto se i lavori sono eseguiti da personale non istruito e quali-ficato. A partire dalle cose appa-rentemente più banali: è opportu-no e necessario, ad esempio, non solo delimitare l’area di lavoro con opportuna segnaletica ma anche “isolare” la zona operativa dal resto dell’ambiente per evitare di conta-minarlo impropriamente.

Le procedure americane (NADCA ACR 2006) prevedono l’u-tilizzo di ben quattro livelli di con-tenimento, sempre più accurati e approfonditi in funzione del tipo di contaminazione che una corret-ta Ispezione Tecnica dell’impianto aeraulico ha segnalato.

Le corrette procedure, poi, pre-vedono che la pulizia dell’impian-to aeraulico sia condotta in modo da seguire il flusso dell’aria, e quin-di a partire dalla bocchetta di pre-sa aria esterna, passando dall’unità di trattamento aria fino all’ultima bocchetta di immissione dell’aria.

Le unità di trattamento dell’aria

aggiungere che nel corso della vita dell’impianto molte sono le figure con le quali esso viene a con-tatto (RSPP, manutentore, conduttore, Progettista di interventi di modifica, ecc.).

In caso di attività finalizzate alla manutenzione igienica bisogna operare seguendo un Progetto di Bonifica condiviso da tutte le figure professio-nali preposte, siano esse interne che esterne.

Il Progetto di Bonifica deve essere redatto al momento in cui si rende necessario e deve tene-re conto soprattutto della sua storia, oltre che dei parametri di progetto.

Un corretto Progetto di Bonifica analiz-za tutta la vita dell’edificio nel quale l’impianto è inserito, selezionando modalità di interven-to, tempistiche, zone di delimitazione e tutti gli altri parametri che consentano l’effettuazio-ne dell’intervento in piena sicurezza, sia per chi opera che per chi abiterà di nuovo gli ambienti sottoposti ad intervento.

Cross contamination, un pericolo concreto

Naturalmente, durante il processo di boni-fica, l’impianto deve essere mantenuto in stato di fermo e tutti i terminali di diffusione e ripresa dell’aria devono essere sigillati, per evitare possi-bili contaminazioni tra ciò che è presente all’in-terno delle condotte di trasporto dell’aria e l’am-biente indoor nel quale si effettua l’intervento.

Figura 2 – Batteria di scambio termico, prima e dopo la pulizia

Figura1 – Condotto aeraulico, prima e dopo la pulizia

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devono essere ispezionate e pulite in ogni loro parte, evitando di dan-neggiare i singoli componenti.

Modalità operative e tecnologia

Nell’ambito delle procedure, inoltre, è fondamentale l’utilizzo di una tecnica di rimozione dei con-taminanti che deve essere comun-que meccanica. La tecnologia

Per questo è importante, anche in questo settore, l’approccio corretto alla comprensione del problema e alla esplicazione dell’attività, ap-proccio che sicuramente merita più attenzione rispetto alla scelta della tecnologia utilizzata.

Manutenzione igienica e approccio progettuale più moderno

Alla luce dell’importanza che viene sempre più assegnata alla manutenzione igienica nella conservazione nel tempo delle capacità di tut-ti i sistemi impiantistici in ambiti complessi e in-tegrati come sono quelli delle strutture ricetti-ve, occorre rivedere i parametri di progettazione impiantistica, assegnando a tutte le problemati-che il giusto grado di importanza.

I grandi impianti a servizio di tutta una strut-tura si rivelano inadeguati laddove bisogna in-tervenire con impianto spento, per evitare che tutta la struttura ricettiva resti ferma a causa del-la manutenzione: immaginiamo un grande al-bergo a più piani con un solo impianto di aria pri-maria, oppure un impianto a tutt’aria a servizio di più di una sala conferenze, con la conseguenza di fermare tutto in caso di manutenzione.

Allo stesso modo, non è più pensabile di con-tinuare a relegare i locali tecnici in ambiti angusti, senza i minimi requisiti per attuare una manuten-zione accettabile. Infatti, spesso i locali sono dif-ficilmente raggiungibili anche per i manutentori.

Infine, la norma UNI EN 12097 è ormai ope-rativa da alcuni anni, ma la realtà quotidiana ci mostra che i varchi d’accesso nei circuiti aerauli-ci non sono presi in considerazione e continua-no ad essere attività delle aziende che attuano la bonifica piuttosto che, come vorrebbe la nor-ma, attività collegata alla prima installazione de-gli impianti.

L’assenza di accorgimenti come quelli sopra descritti viene giustificata sempre con la neces-sità di contenere i costi di installazione, che, alla fine, si traduce inevitabilmente in aumento dei costi di manutenzione.

Al contrario, i Progettisti e gli Installatori di im-pianti accorti sanno, grazie a riviste specializzate, a convegni, a corsi di formazione che una batteria di scambio termico mantenuta in buono stato di pu-lizia può produrre un risparmio di energia prima-ria anche pari al 40% del consumo totale sull’uni-tà di tempo e che tale approccio è assolutamente in linea con tutte le norme tecniche sul risparmio energetico che si stanno emanando.� �

* Franco Innocenzi, Componente CTI GL 501 – Impianti di raffrescamento: ventilazione e condizionamento SG 7 Interfaccia nazionale con TC 156 WG 3; Vice Presidente A.I.I.S.A (Associazione Italiana Igienisti Sistemi Aeraulici); Consigliere As.A.P.I.A. (Associazione Nazionale aziende produttrici di Condotte e Componenti per Impianti Aeraulici)

riveste un ruolo importante, ma la conoscenza e la cultura specifiche sono sicuramente fonda-mentali e basilari.

Si può scegliere di utilizzare un tipo di tec-nologia o un altro (ad esempio la spazzolatura o l’aria compressa o l’aspirazione diretta delle superfici) ma la cosa importante è che si sap-pia sempre qual è il modo migliore per opera-re con tutte le precauzioni per la sicurezza degli operatori e, soprattutto degli occupanti gli spazi confinanti.

Figura 3 – Elettrospazzola. Comandata da un operatore specializzato, durante la roteazione l’elettrospazzola solleva e tiene in sospensione tutto ciò che si trova all’interno dei canali d’aria

IL RUOLO DI AIISAL’Associazione Italiana degli Igienisti dei Sistemi Aeraulici rappresenta, in questo caso, una vera garan-zia: i soci ordinari, più di settanta aziende presenti su tutto il territorio nazionale, si impegnano infatti ad eseguire le loro prestazioni professionali in accordo a quanto raccomandato dagli standards internazio-nali più accreditati, quelli della NADCA statunitense (National Air Ducts Cleaning Association), promuo-vendo corsi e certificazioni specifiche per il personale operativo. Le procedure NADCA sono usate da oltre vent’anni e citate in Italia da tutti i riferimenti normativi attuali.Lo sono anche in un documento che il Ministero del Lavoro è in procinto di emanare (oggetto, fra l’altro, di una recente circolare di Federalberghi). Il documento mira proprio alla valutazione dei requisiti igie-nici degli impianti di trattamento dell’aria in applicazione di quanto previsto dal citato Testo Unico sulla sicurezza che obbliga il datore di lavoro alla regolare manutenzione e pulitura degli impianti aeraulici.L’AIISA richiede a tutti i propri associati di emettere alla fine dello svolgimento dell’intervento di bonifi-ca di un impianto aeraulico una “Dichiarazione di Ottemperanza” con la quale viene richiesto al Cliente dell’azienda che effettua l’intervento di confermare che la stessa ha proceduto secondo principi confor-mi a quanto richiesto dalle norme tecniche. Accanto alla firma del Cliente, deve essere apposta anche la firma dell’Operatore Professionale (ASCS), ad ulteriore conferma di quanto dichiarato.

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