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17-­‐08-­‐09  RASSEGNA  STAMPA  17-­‐08-­‐08  DE  CASTRO,  REGOLAMENTO  OMNIBUS  UNICA  E  ULTIMA  OCCASIONE  agrapress    17-­‐08-­‐08    ZUCCHERO,  LATTICINI  E  CEREALI-­‐CHI  GUIDA  IL  RIALZO  DEI  PREZZI  ALIMENTARI      commoditiestrading    17-­‐08-­‐08  «LA  RISAIA  RESTITUISCE  L’ACQUA»    risoitaliano    17-­‐08-­‐09  ENI.  VIA  LIBERA  ALLE  RAFFINERIE  'BIO'  DI  GELA  E  MARGHERA    Il  Sole  24  Ore    17-­‐08-­‐09  L'AGRICOLTURA  BRESCIANA  SI  LECCA  LE  FERITE,  DANNI  PER  OLTRE  6  MILIONI    Corriere  della  Sera  ed.  Brescia  

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agrapress

DE CASTRO, REGOLAMENTO OMNIBUS UNICA E ULTIMA OCCASIONE

17-08-08

di Letizia Martirano

Tra i pochi rimasti a non celare la passione per il suo lavoro Paolo De Castro, primo vice presidente della commissione Agricoltura del Parlamento europeo, e' molto concentrato, in questo periodo, sulla parte agricola del Regolamento Omnibus, giunta al clou del suo iter, con l'inizio dei triloghi tra Parlamento, Commissione e Consiglio che devono accogliere o respingere le proposte di modifica approvate dal Parlamento. L'ottimismo della volonta' lo sostiene nella battaglia per portare in porto il maggior numero possibile di vantaggi. Pero' il pessimismo della ragione fa capolino, osservando la scarsa attenzione che l'Italia sta dedicando a questa partita.

A che punto siete?

Ci siamo! Il primo trilogo sull'Omnibus del 5 luglio ha aperto i primi due file importanti: il Regolamento orizzontale e Ocm. Il presidente Czeslaw Adam Siekierski ha voluto lasciarmi la possibilita' di presiedere il trilogo in quanto primo vicepresidente e questo ha dato al Parlamento la possibilita' di avere un team negoziale abbastanza robusto perche' accanto a me c'era il correlatore Albert Dess, il relatore permanente sull'ocm Michel Dantin e tutti i relatori ombra e, da parte della Commissione, un direttore generale molto costruttivo. Molti i punti gia' accantonati perche' c'e' l'accordo, ma molti altri sono rimasti in sospeso perche' il Consiglio dei Ministri dell'Agricoltura non aveva ancora dato alla presidenza estone un mandato negoziale.

Quando ci sara' il mandato?

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Successivamente c'e' stato un importante incontro in commissione Agricoltura tra me, Dass e il ministro dell'agricoltura estone Tarmo Tamm per chiedergli di fare in modo che da oggi, lunedi' 17, si svolga una piu' profonda discussione in Consiglio Agricoltura per colmare mancanza di delega e arrivare al mandato. Sull'Omnibus ci sara' anche un ulteriore approfondimento grazie all'invito che la presidenza ci ha fatto per partecipare al Consiglio informale Agricoltura che si terra' a Tallin, la capitale estone.

Su cosa esattamente si discute?

Di semplificazione del greening, di gestione rischio con allargamento degli strumenti ad assicurazioni e fondi mutualistici per calamita' naturali e di misure di gestione del mercato, per permettere alle imprese di essere piu' forti all'interno della filiera. Ma soprattutto stiamo parlando di un tema che ci sta molto a cuore, cioe' sancire la superiorita' delle norme dell'organizzazione comune di mercato sulle Op rispetto a quelle della concorrenza per evitare che le Antitrust dei vari paesi membri, su richiesta di altre imprese, intervengano con segnalazione di abuso di posizione dominante all'interno delle Op europee o altre forme organizzative simili. Il che e', secondo me, una "barzelletta"; sarebbe molto piu' opportuno concentrarsi sui molto piu' pericolosi per la concorrenza cartelli che veramente controllano il prezzo sul mercato.

Qual e' la prossima tappa?

Il 7 settembre a Bruxelles ci sara' un secondo importante trilogo su greening e le misure di mercato. Ci auguriamo di proseguire celermente con un accordo con il Consiglio per arrivare al terzo trilogo del 26 settembre che sara' quello decisivo per un accordo Commissione, Parlamento, Consiglio. Il tutto culminera' il 12 ottobre, l'appuntamento finale quando dovremo raccogliere i risultati di questo negoziato.

Che previsioni ci sono?

Mi auguro che gran parte delle proposte che hanno ricevuto il via libera dal Parlamento europeo possano essere approvate. Sono tutte norme che non modificano l'attuale Pac, ma che semplificano la vita degli agricoltori e allargano gli strumenti disponibili il loro rapporto con il mercato e la gestione del rischio.

Quali sono le piu' significative?

Se la proposta del commissario all'agricoltura Phil Hogan nell'Omnibus di abbassare dal 30 al 20% la soglia di accessibilita' agli aiuti non rimane solo relegata agli strumenti di stabilizzazione del reddito ma viene allargata a tutti gli altri - dagli assicurativi ai mutualistici alle calamita naturali - sara' un grande successo!

Perche'?

Perche' significa che la misura non e' piu' legata soltanto a strumenti sofisticati, che hanno un'applicazione modesta a causa rischio di essere considerati, per le regole del Wto, aiuti di stato.

Recentemente lei ha parlato di questi triloghi come di un'ultima occasione……Perche'?

E' auspicabile che questo nostro impegno abbia successo e colmi una serie di lacune perche' questa e' l'ultima e l'unica occasione di intervenire sulla regolamento di base della Pac prima della prossima riforma 2020 che poi - aggiungo - in realta' vedra' la luce il 2021 o 2022, che sono tanti anni ed e' meglio quindi intervenire ora dove si puo'. Tra l'altro nell'Omnibus e' possibile tornare sull'atto delegato di Hogan che vieta l'utilizzo di pesticidi sulle superfici ecologiche (efa), bocciato dalla commissione Agricoltura ma approvato, anche se per soli 13 voti, dal Parlamento europeo. La commissione Agricoltura ha chiesto al commissario di fare un'eccezione per le colture azotofissatrici come la soia che eliminano i nitrati nel terreno, migliorandone la qualita'. Noi torniamo su questo tema che interessa prevalentemente l'Italia con i suoi 60.000 ettari di soia ed altre colture simili su superfici ecologiche rispetto ai 300.000 di tutta l'Unione europea. Si tratta di piante proteiche OGM free che possono ridurre le importazioni di OGM extra europei. Noi, nell'Omnibus, torniamo su questo atto delegato con una modifica sul peso che le proteine hanno sulle superfici ecologiche e mi auguro che almeno si arrivi all'impegno della Commissione ad escludere le piante proteiche, aggiustando l'atto delegato non ancora pubblicato.

C'e' sensibilita' in Italia sui temi dell'Omnibus?

Oltre alla sostanza, l'Omnibus offre la possibilita' di modificare una serie di norme, come la proroga del pacchetto latte che, se l'Omnibus non passa, impedirebbe ai consorzi di fare programmazione. Non capisco perche' nessuno ne parli.

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Mi auguro che alla ripresa, a settembre, sia maturata la consapevolezza degli interessi in gioco e si approvi il maggior numero possibile di norme. Sulle misure di mercato Hogan vuol fare un atto legislativo a meta' del prossimo anno che, faccio notare, in gran parte sara' occupato dal bilancio dell'Unione Europea. Per questo motivo temo che il commissario non riuscira' nel suo intento perche' serve un accordo anche con la commissione Concorrenza. Secondo me e' preferibile inserire queste norme nel Omnibus anche se comprendo il protagonismo del commissario.

Che rischi intravede?

Il rischio e' che la legislatura passi senza approvare alcun atto di carattere agricolo salvo il debole regolamento sul biologico che, sottolineo, non e' detto che ottenga il via libera della commissione Agricoltura. Voglio dire che la mia contrarieta' a quel regolamento potrebbe diventare maggioranza perche' meta' dei socialisti, meta' del PPE ed altri sono contrari oltre al fatto che in realta' l'accordo non c'e' ancora.

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commoditiestrading

ZUCCHERO, LATTICINI E CEREALI: CHI GUIDA IL RIALZO DEI PREZZI ALIMENTARI

17-08-08

L’aumento dei prezzi di cereali e zucchero ha guidato il Food Price Index (l’indice dei prezzi alimentari monitorato dalle Nazioni Unite) ai livelli più elevati dal 2014 ad oggi

L’aumento dei prezzi di cereali e zucchero ha guidato il Food Price Index (l’indice dei prezzi alimentari monitorato dalle Nazioni Unite) ai livelli più elevati dal 2014 ad oggi; particolare è la situazione dei prodotti lattiero caseari, i cui prezzi si attestano in prossimità di massimi triennali, con gli analisti che si interrogano sull’effettiva possibilità di un protrarsi di questo trend rialzista.

Tornando all’indice delle Nazioni Unite, l’osservazione dello stesso ci mostra come, nel passato mese di luglio, si attesti a quota 179,1, livello più elevato da fine 2014 con un guadagno del 2,2% su base mensile; la dinamica del Food Price Index ci mostra come il recupero rispetto ai minimi registrati nel corso del 2016 ammonti al 20%.

Analizzando i prodotti citati in precedenza, i tecnici della FAO sottolineano un incremento del 5,2% nei prezzi dello zucchero attribuibile ad un Real brasiliano particolarmente tonico, ma anche i cereali non lasciano nulla all’immaginazione con un incremento del 5,1% su base mensile imputabile ad un deterioramento del raccolto di Frumento primaverile del Nord America.

Come detto in apertura anche i prodotti lattiero caseari presentano un apprezzamento degno di nota, in termini di prezzo, con un guadagno del 3,6% che porta al 70% il recupero iniziato dopo la caduta di aprile 2016.

Forti esportazioni hanno sostenuto le quotazioni del burro i cui prezzi, nel mese di luglio, hanno registrato un record storico: a determinare questo contesto di forza sono gli acquirenti asiatici che si mostrano particolarmente attivi.

Rimanendo nel settore dei latticini si evidenzia una contrazione delle quotazioni del latte scremato in polvere conseguente ad una domanda sotto tono, mentre i prezzi del latte intero mostrano un modesto incremento.

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risoitaliano

«LA  RISAIA  RESTITUISCE  L’ACQUA»    Presa di posizione della Società italiana di Agronomia: basta allarmismi

17-08-08

La Società italiana di Agronomia si schiera con il riso e contro La Repubblica, confermando in una lunga nota ufficiale la tesi sostenuta da Est Sesia, Ovest Sesia e Giuseppe Sarasso. La riproduciamo integralmente: «Gli allarmismi oltre a disorientare l’opinione pubblica, non contribuiscono a inquadrare e descrivere l’attuale fenomeno della siccità in Italia, nel contesto dei cambiamenti climatici globali. L’agricoltura è l’attività economica più colpita dai recenti fenomeni meteorologici che mostrano chiaramente l’accentuarsi della variabilità delle precipitazioni, soprattutto per le differenze nell’andamento delle piogge all’interno dell’anno e tra gli anni, con eventi di carenza ed eccesso idrico sempre più estremi.

In caso di carenza idrica, l’irrigazione è necessaria non solo per evitare il collasso produttivo, ma anche per garantire molte coltivazioni di qualità, che rendono l’Italia famosa. Orticoltura, frutticoltura, maidicoltura, foraggicoltura e risicoltura sono i principali sistemi colturali irrigui italiani. Senza irrigazione la sfida di garantire per i nostri mercati il più ampio approvvigionamento possibile di prodotti italiani sarebbe già persa. Le piante coltivate come tutti gli organismi viventi necessitano di acqua per vivere e la loro crescita rende la nostra vita possibile.

Per un’agricoltura che impieghi meno acqua, ma con gli stessi livelli produttivi attuali, la ricerca agronomica da tempo ha innovato gli approcci multi e interdisciplinari, per il progresso delle conoscenze da trasferire in diffuse “buone pratiche” a scala aziendale. Oggi a qualsiasi latitudine si praticano irrigazioni con metodi di distribuzione dell’acqua ad alta efficienza (a micro-portata) e con programmazione in base alla fisiologia della coltura, alla disponibilità di acqua

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nel terreno e alle previsioni meteorologiche a breve termine. In alcuni sistemi colturali, quello a riso per esempio, si apportano volumi idrici superiori ai fabbisogni delle colture (misurati dalla cosiddetta evapotraspirazione), ma la sommersione del riso restituisce a valle gran parte dell’acqua infiltrata nelle risaie, garantisce un apporto regolare di acqua in un territorio molto ampio e svolge positive funzioni ecosistemiche che stabilizzano il ciclo idrologico dell’acqua.

In alcuni casi i sistemi colturali ricorrono solo a quella che l’Agronomia definisce “irrigazione di soccorso” (supplementary irrigation), un intervento irriguo volto a ridurre il rischio di compromettere il raccolto dell’annata in corso, o l’impianto stesso di colture perenni (frutteti, oliveti, vigneti). In viticoltura, ad esempio, i disciplinari di produzione, anche per grandi vini, possono prevedere il ricorso all’irrigazione, non per aumentare la produzione di uva, ma per standardizzare la resa tra anni o per evitare il collasso del vigneto. Per cui non è raro che le aziende viti-vinicole siano dotate di impianti di micro-portata che entrano in funzione in caso di necessità, appunto per soccorrere dal punto di vista idrico la vite. Per le colture da pieno campo, il soccorso irriguo può essere praticato qualora si disponga di macchine irrigue che distribuiscono l’acqua per aspersione.

Anche se la ricerca si muove in anticipo rispetto alle cicliche crisi idriche, la carente programmazione a livello territoriale sugli impieghi plurimi dell’acqua e la fragile rete infrastrutturale, restano le criticità irrisolte da decenni nel nostro Paese. Per diminuire il divario tra teoria e pratica aziendale i ricercatori oggi fanno largo uso dell’ICT (Information Comunication Technologies) anche per l’irrigazione, proiettandosi già verso la cosiddetta “agricoltura digitale”. Si tratta di una vera e propria rivoluzione culturale che re- impiega le conoscenze già acquisite, per raggiungere la sostenibilità delle pratiche agricole. Si intensifica progressivamente l’uso delle informazioni utili alle pratiche agricole, tanto che l’agricoltura digitale fa largo uso dei DSS (Decision Support System), integrazioni di conoscenze teoriche, previsioni climatiche e informazioni provenienti da sensori (nel terreno, a contatto della vegetazione) o radiometri trasportati da veicoli che si muovono in campo o che sorvolano il campo (a bordo di droni), il territorio (su velivoli leggeri), le regioni (telerilevamento da satelliti). Per pilotare l’irrigazione, i DSS si dimostrano strumenti efficaci per aiutare l’agricoltore nel dosare i volumi irrigui in funzione delle caratteristiche del suolo, della vegetazione e della “sensibilità” della specie coltivata.

Parallelamente alle tecniche agronomiche, anche le specie vegetali coltivate dovranno adattarsi alla penuria di acqua. In questo caso le prospettive dei nuovi interventi di miglioramento genetico, con moderni approcci basati sulla “fenotipizzazione”, anche se richiederanno tempi di realizzazione non immediati, consentiranno di individuare non un singolo gene di resistenza alla siccità, ma dei “traits” che permetteranno alle piante di produrre (e/o di resistere) in condizioni di carenza idrica nel suolo, presumibilmente sempre più frequenti nell’immediato futuro.

L’ottimizzazione delle tecnologie porterà sicuramente maggiore stabilità nelle produzioni agricole, ma nuovi trend climatici richiederanno di sviluppare, in specifiche aree geografiche, sistemi produttivi diversificati rispetto a quelli attualmente praticati, meglio adattabili alle condizioni ambientali. Gli obiettivi restano immutati: garantire gli stessi standard qualitativi e ambientali; il loro sviluppo non può che derivare dall’analisi propria delle scienze agronomiche dei biosistemi, attraverso tecnologie innovative, quali quelle, per esempio, legate all’agricoltura di precisione

La Società Italiana di Agronomia, consapevole dell’importanza di una responsabile comunicazione ed informazione per la collettività, ritiene necessario apportare il proprio contributo, frutto di una comunità scientifica territorialmente rappresentativa, dinamica e sensibile ai problemi della società contemporanea, senza allarmismi, ma ancorando metodo scientifico e risultati delle ricerche per promuovere azioni concrete di uso sostenibile dell’acqua in agricoltura». (foto grande di Fede Ranghino)

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