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15.00. Santa. Caterina. da Siena. A maestro Giovanni terzo. dell'Ordine dei Frati Eremitani. di sant'Agostino. Lettera 80. Con desiderio di vedervi bagnato e annegato nel sangue dello svenato Agnello. Al nome. d i Gesù Cristo crocifisso e di Maria dolce. - PowerPoint PPT Presentation

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SantaCaterinada Siena

A maestro Giovanni terzo dell'Ordine dei Frati EremitaniLettera 80di sant'Agostino

Con desiderio di vedervi bagnato e annegato nel sangue dello svenato Agnello

Al nome di Ges Cristo crocifisso e di Maria dolce

Carissimo figliuolo in Cristo dolce Ges.

Io Catarina, serva e schiava dei servi di Ges Cristo, scrivo a voi nel prezioso sangue suo

con desiderio di vedervi bagnato e annegato nel sangue dello svenato Agnello,

il quale sangue lava e annega cio uccide, la propria perversa volont.Dico che lava la faccia della coscienza, e uccide il verme d'essa coscienza; perch il sangue c' fatto bagno.

E perch il sangue non senza fuoco, anco intriso col fuoco della divina carit (perch fu sparto per amore);

sicch il fuoco col sangue lava e consuma la ruggine della colpa, che nella coscienza: la quale colpa un verme che rode in essa coscienza. Onde, morto che questo verme, e lavata che la faccia dell'anima, privata del proprio e disordinato amore.

Perch, mentre che l'amor proprio nell'anima questo verme non muore mai, n si leva la lebbra della faccia dell'anima. Poniamoch il sangue e il fuoco del divino amore ci sia dato (e a tutti dato questo sangue e fuoco per nostra redenzione);

e nondimeno da tutti non partecipato: e questo non per difetto del sangue, n del fuoco, n della prima dolce Verit che ce l'ha donato;

ma difetto di chi non vota il vasello per poterlo empire d'esso sangue. Onde il vasello del cuore, mentre che egli pieno del proprio amore, o spiritualmente o temporalmente, non pu empire il divino amore, n partecipare la virt del sangue: e per non si lava la faccia, e non s'uccide il verme.

Dunque c' bisogno di trovare modo di votarsi e d'empirsi, acciocch noi giungiamo a quella perfezione d'uccidere la propria volont: perch, uccisa la volont, ucciso il verme.Che modo ci dunque, carissimo figliuolo? Ve lo dico. Che noi ci apriamo l'occhio dell'intelletto a conoscere un sommo bene e un miserabile male.

Il sommo bene Dio, il quale ci ama d'ineffabile amore: il quale amore ci manifestato col mezzo del Verbo unigenito suo Figliuolo, e il Figliuolo ce l'ha manifestato col mezzo del sangue suo. Onde nel sangue conosce l'uomo l'amore che Dio gli porta, e il suo proprio miserabile male. Perch la colpa quella che conduce l'anima alle miserabili pene eterne.

E per solo il peccato quello che male, il quale procede dal proprio amore; perch verunaltra cosa che sia male, se non questa.

E questo fu cagione della morte di Cristo. E per dico che nel sangue conosciamo il sommo bene dell'amore che Dio ci ha, e il miserabile nostro male; perch altre cose non sono male, se non solo la colpa, come detto . Onde n tribolazioni n persecuzioni del mondo non sono male, n ingiurie, n strazi, n scherni, n villanie, n tentazioni del dimonio, n tentazioni degli uomini, le quali tentano i servi di Dio;

n le tentazioni, n le molestie che d l'un servo di Dio all'altro: le quali Dio tutte permette per tentare, e per cercare se trova in noi fortezza e pazienza e perseveranza fino all'ultimo; anco, conducono l'anima a gustare il sommo ed eterno Bene. Questo vediamo noi manifestamente nel Figliuolo di Dio, il quale essendo Dio e uomo, e non potendo volere verun male, non le avrebbe elette per s;

ch tutta la vita sua non fu altro che pene e tormenti e strazi e rimproveri, e nell'ultimo l'obbrobriosa morte della Croce:

e questo volle sostenere, perch era bene, e per punire la colpa nostra, che quella cosa ch' male.Poi, dunque, che l'occhio dell'intelletto ha cos ben veduto e discernuto chi gli cagione del bene, e chi gli cagione del male, e quale quello che bene, e quello che miserabile male;

l'affetto, perch va dietro all'intelletto corre di subito e ama il suo Creatore, conoscendo nel sangue l'amore suo ineffabile; e ama tutto quello che vede che faccia pi piacere a lui e unire con lui. Onde allora si diletta delle molte tribolazioni, e priva s medesimo delle consolazioni proprie per affetto e amore delle virt.

E non elegge lo strumento delle tribolazioni, che provano le virt, a suo modo, ma a modo di colui che gliele d, cio Dio; il quale non vuole altro se non che siamo santificati in lui, e per gliele concede.

Cos egli ha tratto l'amore dell'amore. E perch l'occhio dell'intelletto in esso amore ha veduto il suo male, cio la sua colpa, lo odia, in tanto che desidera vendetta di quella cosa che n' stata cagione.

La cagione del peccato il proprio amore, il quale nutre la perversa volont, che ribella alla ragione. E mai non resta di crescere e di moltiplicare l'odio dell'amore sensitivo fino che l'ha morto. E per diventa subito paziente; e non si scandalizza in Dio, n in s, n nel prossimo suo;

ma ha presa l'arme a uccidere questo perverso sentimento, il quale conduce l'anima a tanto miserabile male, che gli toglie l'essere della grazia, e gli d la morte, tornando a non cavelle, perch privata di Colui che . Toglie dunque il coltello, che l'arme con che si difende da nemici suoi; e con quello uccide la propria sensualit.

Il quale coltello ha due tagli, cio odio e amore.

E lo mena con la mano del libero arbitrio, il quale conosce che Dio gli ha dato per grazia, e non per debito; e con esso coltello taglia e uccide.Or a questo modo, figliuolo, partecipiamo la virt del sangue e il calore del fuoco: il quale sangue lava, e il fuoco consuma la ruggine della colpa, e uccide il verme della coscienza: non uccide propriamente la coscienza, la quale guardia dell'anima, ma il verme della colpa, che v' dentro.

In altro modo n per altra via non potremo giungere a pace e a quiete, n gustare il sangue dell'immacolato Agnello. E per vi dissi ch'io desideravo di vedervi bagnato e annegato nel sangue di Cristo crocifisso.

Dunque levatevi su, e destatevi dal sonno della negligenza, e annegate la propria perversa volont in questo glorioso prezzo.

E non vi ritragga timore servile, n amore proprio, n detto delle creature, n mormorazione, n scandalo del mondo: ma perseverate con virile cuore. E guardate che voi non facciate come i matti; e se voi l'avete fatto, s ve ne dolete, di scandalizzarvi nei servi di Dio, o mormorare delle loro operazioni;

perch questo uno dei segni che la volont non morta: e se ella morta nelle cose temporali, non anco morta nelle spirituali. Vogliate dunque che in tutto muoia ad ogni suo parere, e viva in voi, la dolce eterna volont di Dio: e di questa siate giudice, siccome dice la nostra lezione.

Altro non dico.

Permanete nella santa e dolce dilezione di Dio. Mi scriveste che il figliuolo non poteva stare senza il latte e il fuoco della mamma. Onde se ne avrete volont, non tardate a venire per esso.

Dite, che non vorreste offendere lobbedienza. Venite con la licenza, e non l'offenderete. E ci di bisogno; perch Nanni s' partito per buona necessit; sicch se potete venire, l'avr molto caro. Ges dolceGes amore

Raccomandateci al baccelliere, e a frate Antonio, e a misser Matteo, e all'Abate, e a tutti gli altri.Missa brevis Sancti Joannis de Oto "Kleine Orgelmesse" - KyrieGeorge GuestHaydn Messe 5, track 12009Classical177264.0