15 Giorni - Numero 32 - 20 Febbraio 2015

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quindicinale d’informazione Venerdì 20 Febbraio 2015 Anno III Numero 32 GUBBIO Gubbio - Via dell’Arboreto Gualdo Tadino - Via V. Veneto presso IL PROCESSO TRUST È STATO SUBITO RINVIATO AL 9 GIUGNO. L’EX SINDACO VUOL FAR TESTIMONIARE POLITICI PERUGINI, COMPAGNI DEL CIRCOLO LENIN, RELIGIOSI, EX CONSIGLIERI E DIPENDENTI COMUNALI, IMPRENDITORI E SOGGETTI VARI, ALCUNI DEI QUALI HANNO TRATTO VANTAGGI . TEMPI LUNGHI DAGLI ARRESTI DEL FEBBRAIO 2012: SU ALMENO DUE CAPI D’IMPUTAZIONE È GIÀ SCATTATA LA PRESCRIZIONE GORACCI CONVOCA I FEDELISSIMI solo da www.visionotticasalciarini.it

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Torna 15 Giorni, torna in distribuzione in oltre 450 locali pubblici del comprensorio, col solito pieno di notizie e curiosità legate all'attualità eugubina. per l'occasione la copertina è dedicata a uno degli eventi più chiacchierati degli ultimi anni: il processo Trust che sta per vedere la luce, ma che è ha già visto i primi rinvii nel dibattito che vede imputato su tutti l'ex sindaco Orfeo Goracci. In esclusiva, 15 Giorni pubblica la lista dei 45 testimoni chiamati dall'attuale consigliere regionale per avvalorare la sua tesi in sede di processo. Spazio poi alla politica, con la corsa alle regionali (intervista ad Andrea Smacchi), e soprattutto al futuro della Diocesi, sempre più in bilico. Altre curiosità legate alla vita cittadina e un focus sul calcio con Leo Acori che parla del Gubbio e delle prospettiva di rilancio dopo le difficoltà delle ultime settimane. Aprite il giornale e troverete molti altri contenuti: 15 Giorni sarà in distribuzione da Venerdì 20 Febbraio

Transcript of 15 Giorni - Numero 32 - 20 Febbraio 2015

quindicinale d’informazione

Venerdì 20 Febbraio 2015 Anno III Numero 32

GUBBIOGubbio - Via dell’Arboreto

Gualdo Tadino - Via V. Veneto

presso

IL PROCESSO TRUST È STATO SUBITO RINVIATO

AL 9 GIUGNO. L’EX SINDACO VUOL FAR TESTIMONIARE

POLITICI PERUGINI, COMPAGNI DEL CIRCOLO

LENIN, RELIGIOSI, EX CONSIGLIERI E DIPENDENTI COMUNALI, IMPRENDITORI E SOGGETTI VARI, ALCUNI DEI QUALI HANNO TRATTO VANTAGGI. TEMPI LUNGHI

DAGLI ARRESTI DEL FEBBRAIO 2012: SU ALMENO DUE CAPI

D’IMPUTAZIONE È GIÀSCATTATA LA PRESCRIZIONE

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COPERTINA

GORACCI SI PREPARA AD AFFRONTARE IL PROCESSO. PER L’ACCUSA HA GESTITO 10 ANNI LA CITTÀ CON UNA SERIE DI ABUSI E FAVORITISMI, DANNEGGIANDO CHI NON ERA ALLINEATO. L’EX SINDACO PUNTA CON LE TESTIMONIANZE A FAVORE A DIMOSTRARE CHE È STATO UN OTTIMO AMMINISTRATORE E HA FATTO DEL BENE. DEVE RISPONDERE, CON ALTRI, DI ASSOCIAZIONE A DELINQUERE, CONCUSSIONE, ABUSO D’UFFICIO E ALTRI REATI. IN ALMEMO DUE CASI È GIÀ SCATTATA LA PRESCRIZIONE

di MASSIMO BOCCUCCI

La prospettiva è di veder sfilare circa duecen-to testimoni. Per adesso attorno al processo Trust, che si è aperto il 10 febbraio scorso per registrare dopo neanche mezz’ora il rinvio al prossimo 9 giugno, circolano i nomi dei testi che Orfeo Goracci intende coinvolgere in aula al tribunale di Perugia. Ci sono politici perugini, compagni del Circolo Lenin, ex consiglieri co-munali, ex funzionari del Comune, dipendenti comunali, religiosi, sindacalisti, imprenditori, dirigenti scolastici, nominati da Goracci per in-carichi, frequentatori abituali sulla pagina Face-book “Orfeo Goracci: siamo solidali”. Sarebbero coinvolte persone che nel decennio 2001-2011, con Goracci-Ercoli alla guida, avrebbero tratto dei vantaggi a vario titolo (sarebbe il colmo se qualcuno si ritrovasse da testimone ad accu-sato). Alcuni di questi avrebbero anche sotto-scritto la petizione di solidarietà promossa dai fedelissimi dell’ex sindaco nei duri giorni del carcere a Capanne. Durante il dibattimento si capiranno bene le posizioni dei singoli. Goracci punta a dimostrare attraverso le testimonianze di essere stato un ottimo amministratore e di aver fatto del bene, respingendo ogni responsa-bilità su atti amministrativi e azioni. Secondo i pubblici ministeri Antonella Duchini e Mario Formisano, titolare della complessa inchiesta, avrebbero invece determinato un sistema di po-tere con abusi e favoritismi, danneggiando fino a vessare chi non era nel “cerchio magico” go-racciano e chi non era comunque allineato.Si va dall’associazione a delinquere alla concus-sione, passando per l’abuso d’ufficio. Una serie di ipotesi di reato, sui quali la Procura della Repubblica di Perugia ha chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio. Alcuni episodi sono stati ac-corpati, mentre in almeno due casi è scattata

la prescrizione (tradizionalmente gli esponenti politica di sinistra non considerano la prescri-zione come un’assoluzione, ma Goracci alme-no per ora non ha rinunciato alla prescrizione e dunque non ha chiesto il giudizio di merito sulle contestazioni prescritte). Si riprende il filo della storia esplosa fragorosamente all’alba del 14 febbraio 2012 quando scattò l’arresto dell’ex sindaco e degli altri coinvolti nei presunti scan-dali al Comune.Gli imputati di Trust sono, con Goracci, la sua delfina Maria Cristina Ercoli che lui stesso nominò vicesindaco nel 2010 prima di entrare in Regione promuovendola sindaco ‘motu pro-prio’, gli ex assessori Lucio Panfili (considerato l’ideologo dalla Procura) e Graziano Cappan-nelli, l’ex segretario generale del Comune Pao-lo Cristiano, i funzionari comunali Lucia Cecili e Nadia Ercoli, l’ex dipendente comunale Um-berto Baccarini. Sono in campo le difese degli imputati, con gli avvocati Franco Libori, Ubal-do Minelli, Mario Monacelli, Marco Brusco che alla prima udienza davanti al tribunale col-legiale di Perugia, presieduto dal presidente di sezione Gaetano Mautone, hanno annunciato una nutrita serie di eccezioni preliminari e una lista dei testi di quasi 200 persone. A giugno il collegio sarà composto diversamente perché il giudice Fortunata Volpe é in partenza per Napoli e verrá quindi sostituita. Tra quanti si sono costituiti parte civile c’è il dottor Gabrie-le Silvestri, dirigente comunale in pensione, rappresentato dall’avvocato Laura Modena, ha deciso di conservare la propria costituzione nei confronti di Goracci e Cristiano, rinunciando a quella nei confronti di Cappannelli e delle sorel-le Ercoli. Da questa storia è rimasto fuori Ma-rino Cernicchi, l’ex assessore che nel maggio 2013 ha preferito patteggiare a un anno e quat-

tro mesi con pena so-spesa. È stato questo di Cernicchi il primo esito, con condanna, dell’inchiesta Trust di cui parlarono, sot-to arresti, i media a livello nazionale tra non poco clamore.

A CONFRONTO Goracci e (sotto) il PM Duchini

UN SISTEMA DI POTERE SOTTO LA LENTE DEI GIUDICI

Ecco i 45 testimoni in-dicati da Goracci (la lista potrebbe essere integrata successiva-mente):

Adriana AlimentiAleandro AlunnoFrancesca AlunnoGiuseppe AngelettiLuca BaldelliOrnella BaldinelliAmedeo BaldinucciDomenico BarbiStefano BattistelliRemo BellucciBeatrice BlasiGiuseppe BocciLetizia BombolettiBruno BracalenteCarlo BracciniFabrizio BraccoFilomena BrunettiLeonardo CaponiMarcello CastellaniMassimo CeccarelliRiccardo FarnetiElvio FiorucciElisa FloridiFernando LepriRenato LocchiPavilio LupiniDorotea MangiapaneMaria MarinangeliElisabetta MasciarriEnrico MattiacciRodolfo MencarelliRenato MeniconiGiovanni MinelliRolando MorelliDaniele PalazzariMaria Clara PascoliniMassimo PediniStefano PierottiElena RosatiCarlo SalciariniDaniela SalciariniGiuseppe SebastianiAntonella StocchiRoberto TanganelliEvelino Vagnarelli

I TESTIMONI

Andrea Smacchi ci riproverà. Dopo un mandato, si prepara a ricandidarsi con la voglia dichiarata di ottenere dagli elettori il bis. Anche perché la posta in palio (politica ed economica) è davvero alta. L’esponente eugubino del Pd, presidente della Commissione Statuto, guarda al presente e al futuro dello scenario politico umbro.È cominciata la corsa alle elezioni regionali di maggio: la nuova legge elettorale (nella foto accanto Smacchi durante la discussione) non si è trascinata troppo a ridosso della sca-denza del quinquennio?“La tempistica per l’approvazione della nuova legge elettorale è il frutto del percorso voluto e condiviso da tutti i partiti e della partecipazione adottata. Abbiamo ascoltato tutti, ci sia-mo presi il tempo necessario per valutare le scelte migliori, e ora ci siamo assunti la responsabilità di decidere perché è questo che i cittadini pretendono da noi”.Rischia di essere una legge solo a uso e consumo del Pd?“Assolutamente no. Non esiste una legge elettorale perfetta, ma questa è una buona legge frutto del confronto tra le forze politiche che possono migliorarla ulteriormente con gli emen-damenti in aula. Anzi, evidenzio il grave errore e l’occasione persa dal centrodestra che ha preferito non partecipare alle ultime sedute della commissione. Noi abbiamo contribuito a creare un modello umbro di legge elettorale, gli altri si sono tirati fuori per mere ragioni di opportunismo politico”.Avete paura dell’effetto-Emilia Romagna dove l’anno scorso c’è stata una delegittimazione feroce della classe politica visto che ha votato solo il 37,6%?“Il rischio della delegittimazione a causa dell’astensione c’è anche in Umbria. Non riuscire a portare gli umbri alle urne sa-rebbe una sconfitta per l’intera classe politica. Obbligherebbe tutti a interrogarsi sul proprio ruolo e sulla poca credibilità delle istituzioni. Sono certo però che la buona amministrazio-ne di questi anni ripagherà con i risultati limitando di molto la scelta di non andare a votare”.Quale scenario politico vede: il Pd e Tsipras insieme?“La galassia a sinistra del Pd è in continua evoluzione e fer-mento. C’è chi pensa a un percorso autonomo da quello del Pd, per rimarcare la propria identità di lotta e di governo, e chi invece spinge per proseguire un progetto che ha portato all’Umbria stabilità e buon governo. Parafrasando il titolo di un libro e ora anche di un film molto in voga, si potrebbe par-lare di 50 sfumature di rosso”. Che idea si è fatto del progetto di Claudio Ricci, sindaco di Assisi, in campo come alternativa a Catiuscia Marini?“Ben venga la discesa in campo di tutti coloro che ritengono di avere le ricette giuste per amministrare la nostra Regione. Noto però che il progetto civico del sindaco di Assisi si è tra-sformato in una zattera appesantita dove stanno salendo tutti quegli esponenti del centrodestra umbro in cerca di conferma per una ricandidatura”.

Nelle vicine Marche è esploso l’ennesimo caso di abusi di spesa in Regione da parte dei politici: in Umbria sono da escludere i comportamenti vergognosi e gli scandali che ormai hanno travolto molte istituzioni nel Paese?“Le Marche sono solo l’ultima Regione coinvolta in questi vergognosi episodi. I casi emblema-tici sono stati quelli del Lazio e del Piemonte, ma anche dell’Emilia Romagna, della Liguria e della Sicilia. L’Umbria è rimasta fuori da questa

tempesta perché, a differenza di altre Regioni, sia la maggio-ranza che le opposizioni hanno scelto la strada del rigore, della trasparenza e della sobrietà nella gestione delle risorse pubbliche”.Dopo l’ultimo schiaffo sull’alberghiero negato, sono rie-mersi rigurgiti contro la Regione: prevede una reazione degli eugubini nelle urne?“Gli eugubini sono persone ragionevoli, abituate a lottare per raggiungere i propri obiettivi. In consiglio regionale, sull’al-berghiero, hanno prevalso le scelte di campanile. Decisioni sbagliate, che penalizzano il nostro territorio. La città ha ra-dici storiche e culturali invidiabili, ha una vocazione turistica naturale. La sfida è portare a Gubbio corsi legati al settore del turismo complessivamente inteso istituendo una vera e pro-pria Accademia Regionale che possa utilizzare con profitto le risorse contenute nella prossima programmazione europea”. Come se la passa il Pd eugubino dopo l’ultima batosta elettorale?“Il partito è attivo ed è pronto a nuove sfide future. La nuova segretaria, Oriella Passeri, insieme ai giovani della segreteria e della direzione sono impegnati in questa ennesima ripar-tenza le cui parole d’ordine sono radicamento, rinnovamento, inclusione. Non abbiamo paura del futuro, il Pd è un grande partito, è nato per governare e ha il senso delle istituzioni”. Secondo lei la coalizione di Stirati che governa la città so-sterrà la Marini e avrà un proprio candidato alle regionali?“La coalizione che ha sostenuto Stirati pur essendo variegata non si muove certo in un ambito di centrodestra, lo si è visto anche nella fase di costituzione della nuova Provincia. Da più parti però mi giungono voci che l’alleanza delle liste civiche umbre, a cui hanno aderito le liste della coalizione di Stirati, stia valutando la possibilità di fare una lista autonoma con un proprio candidato alla presidenza; sarebbe una scelta le-gittima ma che esporrebbe la città al rischio di un ulteriore dannoso isolamento in caso di vittoria della Marini”.Quali mosse si aspetta a Gubbio da Rifondazione Comu-nista e dal centrodestra?“Rifondazione eugubina potrebbe sostenere una coalizione di sinistra che fa riferimento a Tsipras con un candidato alla presidenza alternativo alla Marini. Il centrodestra invece se-guirà come sempre i diktat che arriveranno da Roma e quindi, alla fine, sosterrà Ricci”.

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POLITICA

LA NUOVA LEGGE ELETTORALE È STATA APPROVATA E LE PROSPETTIVE RUOTANO ATTORNO ALLA COALIZIONE DELLA RICANDIDATA CATIUSCIA MARINI. IL CONSIGLIERE REGIONALE EUGUBINO È PRONTO A RICANDIDARSI. “RIFONDAZIONE CORRERÀ DA SOLA, IL CENTRODESTRA PRENDERÀ

ORDINI DA ROMA, LA COALIZIONE DI STIRATI PENSA A UN PROPRIO PRESIDENTE E ISOLERÀ GUBBIO”

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SMACCHI LANCIA LA VOLATA “SOLO IL PD PUÒ FARCELA”

di MASSIMO BOCCUCCI

ATTUALITÀ Favorevole il sindaco Stirati: “Bene la sinergia tra pubblico e privato”

Non c’è un euro per la manutenzione degli spazi pubblici, dal verde ai vicoli del centro storico. Il Comune è al verde: fuor di metafora, sta a significare che ben venga la collaborazione delle associazioni private per dare un minimo di decoro a zone ormai da tempo trascurate e sopraffatte dal degrado. Gestire gli gli spa-zi verdi e il decoro urbano non è più possibile con la programma-zione del Comune che ha i conti in profondo rosso, eredità di un passato pesante, al punto da chiamare a raccolta le associazioni che si sono fatte avanti supplendo alla rete dei servizi pubblici. Si è arrivati così alle convenzioni con l’associazione “100 Ramazze” e il Lions Club Gubbio Piazza Grande. Una delibera della Giunta Stirati presenta lo schema di convenzione di buon vicinato per le attività di cura e rigenerazione di parco Ranghiasci, viale della Ri-membranza, gli spazi verdi circostanti l’Edificio Scolastico in via Matteotti, la rotonda della Contessa, i giardini del duomo.Il Comune interviene con il coordinamento, il supporto logistico e le necessità organizzative, mentre a tutto il resto pensano le associazioni con i volontari disponibili a farsi carico delle ope-re di ripulitura e sistemazione. Analoga soluzio-ne è stata trovata con il Lions Club Gubbio Piazza Grande, a cui è stata affidato in gestione, per la manutenzione, lo spazio verde in via Gattapo-ne. Anche questo intervento viene considerato dall’amministrazione comunale “in linea con la strategia di sviluppare una politica partecipati-va, finalizzata alla cura della cosa pubblica, in un contesto economico-finanziario difficile e ai fini del contenimento delle spese”. Si fa riferimento agli spazi verdi che circondano gli edifici di pre-gio, costituiti da manto erboso, aiole fiorite e rose rampicanti che necessitano di manutenzio-ne periodica, nonché di particolare cura per evi-tare il degrado. Nel caso del Lions Club è previsto in via Gattapone il taglio del manto erboso e la potatura di arbusti e cespugli con l’associazione che si farà carico di manodopera e mezzi.

La strada virtuosa intrapresa - spiegano da palazzo Pretorio - è proprio quella del coinvolgimento che privilegi il rapporto pub-blico-privato. Più volte il sindaco Filippo Mario Stirati ha sot-tolineato la bontà di questi coinvolgimenti, anche di fronte alle polemiche sul fatto che il Comune non si fa carico delle manu-tenzioni come dovrebbe. M.Boc.

LA GIUNTA È RICORSA ALLE CONVENZIONI PER LA MANUTENZIONE DEGLI SPAZI PUBBLICI. COINVOLTE “100 RAMAZZE” E LIONS CLUB PIAZZA GRANDE

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Comune al verde, scendono in campo le associazioni

I LUOGHI DELLA CONVENZIONE Alcuni dei punti cittadini inseriti all’interno

dell’accordo stipulato in Comune nei giorni scorsi. In alto, accanto al titolo, gli alberi di Viale della

Rimembranza. A destra, volontari dell’associazione 100 Ramazze al lavoro nei sentieri di Parco Ran-ghiasci. Qui sopra, altri volontari di 100 Ramazze

impegnati nell’opera di pulizia dei giardini del Duomo, effettuata lo scorso settembre

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DIOCESI Dopo le nostre anticipazioni, escono allo scoperto il vescovo e il sindaco Stirati

FONDATI I TIMORI: SI TEME IL TAGLIO DELLA DIOCESI PER L’UNIFICAZIONE CON PERUGIA. IL PIANO DI PAPA FRANCESCO PREVEDE DA 236 A 200 SEDI

Ceccobelli conferma il rischio accorpamento

Il futuro della Diocesi è ad alto rischio. Lo ab-biamo anticipato e adesso, in occasione del de-cennale dell’insediamento di Mario Ceccobelli entrato da vescovo il 6 febbraio 2005 come successore di Pietro Bottaccioli, quel timore di-venta ancor più fondato. È lo stesso Ceccobelli a uscire allo scoperto rivelando le intenzioni del Vaticano. C’è da fare i conti con il piano di ridimensionamento prospettato da Papa Fran-cesco, che ha insediato una commissione inca-ricata di tagliare 36 delle 236 sedi vescovili sul territorio italiano. Lo stesso Ceccobelli, che il 14 agosto 2016 compirà 75 anni rag-giungendo il previsto limite d’età, ha fatto riferimento esplicito al fondato timore che la Diocesi di Gubbio possa essere accorpata perdendo la propria autonomia. In certi ambienti l’accorpamen-to viene dato ormai per certo. Per l’Umbria si potrebbe andare verso due-tre sedi, una per provincia più la posizione di Assisi tutta da chiarire (diventerà delegazione pontificia sul modello di Loreto?). Ceccobelli ha sostanzialmente fatto riferimento alla spending review sulle sedi vescovili, allo studio del Vaticano, che

verrà fatta tenendo conto di certi parametri, come il numero di abitanti. Si profila la soglia minima di 90mila: la diocesi eugubina ne con-ta circa 48mila.Anche il sindaco Filippo Mario Stirati è inter-venuto sulla prospettiva dell’accorpamento nel messaggio augurale a Ceccobelli per il decennale, esprimendo “preoccupazione per le sorti legate alla Diocesi ma anche la ferma convinzione che la comunità non può perde-

re un riferimento determinante, che discende direttamente dal patrono Sant’Ubaldo e che tanti profondi legami ha con la festa dei Ceri. Ci faremo interpreti, nei ruoli e compiti che ci spettano, di una esigenza che la comunità sente fortissima”.Stirati ha ricordato l’impronta pragmatica di Ceccobelli, al di là degli aspetti pastorali in una comunità con profonde divisioni e un vissuto di fede sui generis. Il sindaco ha sottolineato lo spirito dialogante e le collaborazioni nell’ambito museale, la valorizza-zione del Sentiero Francescano, le iniziative per il Parco della Ri-conciliazione, il lavoro diplomatico per la Lumsa. M.Boc.

SPENDING REVIEW Papa Francesco

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L’ufficio per la pastorale del tempo libero, pellegrinaggi, turismo e sport della Diocesi di Gubbio organizza per il 6 e il 7 giugno un pellegrinaggio speciale alla Sacra Sindone, guidato dal vescovo Mons. Mario Ceccobelli. In occasione dell’anno giubilare per i 200 anni dalla nascita di don Bosco, santo dei giovani, la Dioce-si eugubina vuol proporre questo pellegrinaggio che prevede la visita a Valdocco e nei luoghi a lui legati, la visita alla Sacra Sindone esposta proprio in occasione dell’anno anno giubilare e la Santa Messa presso la chiesa di Superga. Le iscrizioni sono aperte fino al 28 febbraio, chiamando il numero 331.2522277.

PELLEGRINAGGIO ALLA SACRA SINDONE NEI LUOGHI DI DON BOSCO IL 6-7 GIUGNO

Con le celebrazioni del mecoledì delle Ceneri si è aperto ufficial-mente l’itinerario quaresimale della diocesi eugubina. Come ogni anno, nei 40 giorni che precedono la settimana santa le parrocchie eugubine ospiteranno i turni di adorazione eucari-stica con le “40 ore”. Torna poi l’appuntamento con le stazioni quaresimali del mercoledì: dopo la prima tappa da Santa Croce a San Secondo, il prossimo 25 febbraio i fedeli si sposteranno da San Secondo a San Martino, quindi il 4 marzo da San Martino a San Francesco e l’11 marzo da San Pietro a Sant’Agostino. E con la quaresima tornano anche i cori del Miserere.

TORNANO LE STAZIONI QUARESIMALI ECCO I PRIMI APPUNTAMENTI IN AGENDA

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1515ATTUALITÀ

SI RACCONTA IN ESCLUSIVA IL TENORE DI DIO, OSPITE AL CONCERTO DEI CANTORES BEATI UBALDI DOVE HA RICEVUTO UN’ACCOGLIENZA PARTICOLARMENTE CALOROSA. DONATO AL RELIGIOSO DA 15GIORNI IL LIBRO FOTOGRAFICO DELL’ULTIMA EDIZIONE DELLA FESTA DEI CERI

di MASSIMO BOCCUCCIUna voce straordinaria e un sorriso che non conosce confini: lo senti e lo vedi Frate Alessandro Giacomo Brustenghi, più semplicemente Frate Alessandro che ormai chiamano il Te-nore di Dio. Dal convento della Porziuncola a Santa Maria degli Angeli, il religioso - che compirà 37 anni il prossimo 21 aprile - è il primo frate ad aver firmato un esclusivo contratto disco-grafico con la Decca Records, etichetta che ha legato a sé nomi di prestigio come Luciano Pavarotti. Frate Alessandro, ospite il 28 dicembre scorso nella chiesa di San Pietro al concerto dei Cantores Beati Ubaldi invitato dal maestro Renzo Menichetti, ha accolto di buon grado l’invito di 15Giorni, che gli ha donato il libro fotografico dell’ultima Festa dei Ceri.Torna sempre volentieri a Gubbio?“Ogni occasione è buona per farlo, tanto più quando sono la musica e gli amici musicisti a chiamare”.Quali ricordi e legami condivide con la città?“Non posso contare le volte che sono stato a Gubbio. Ho fre-quentato i conventi nostri e delle sorelle clarisse visitando la città numerose volte. C’è stato un periodo, tra il 2002 e il 2005, in cui sono venuto a suonare e cantare alle messe in basilicao per le feste di Sant’Ubaldo e altri appuntamenti estivi. Ho avuto così l’occasione di conoscere meglio la gente e il territorio: una magia!”.Perché Frate Alessandro a un certo punto della sua vita ha deciso di fare anche il cantante e non più solo il religioso?“Ho iniziato a studiare musica che avevo 9 anni, canto un po’ da sempre e lo studio. Sono entrato in convento 15 anni fa: musica e vocazione sono legati in modo profondo. Da sempre mi sono dato una regola: mai propormi, ma solo rispondere a eventuali richieste. E così è stato. Ho partecipato a centinaia di eventi, non ne ho mai cercato oppure organizzato nemmeno uno da me per me. Così continuo. Se la Provvidenza chiede, io rispondo. In pra-tica non ho scelto io, sto solo rispondendo alle richieste”.

Lei è il Tenore di Dio e Suor Cristina la regina di The Voice. Le luci della ribalta come vanno interpretate?“Una sorta di pulpito pubblico dei nostri tempi, come di quelli che si vedono in qualche antica piazza: luogo speciale per an-nunciare a quante più persone possibili la gioia di aver incon-trato Gesù Signore”.Chi è veramente Frate Alessandro?“Non lo so. Dio solo può conoscere davvero le persone. Posso dire che sono diverso da come appaio nei mezzi di comunica-zione di massa; la gente mi dice spesso che sono un angelo, un punto di riferimento, ma io ho davanti i miei limiti e i difetti che non traspaiono da uno schermo. Gli amici, i familiari e i confra-telli potrebbero dire molto in proposito”. Ha avuto la vocazione religiosa, ma ha mai sentito di poter fare il cantate di professione?“Sì, so che avrei potuto fare il cantante di professione. Non man-cava modo. Ma credo di non avere la personalità né il carattere per sostenere questo tipo di vita. Sono più un uomo che ama lavorare in bottega, nell’orto, senza troppi viaggi e contatti”.Che effetto le ha fatto registrare nello studio dove sono passati i Beatles?“È stata una bella esperienza. Mi ha affascinato tanto il pensie-ro che in quel luogo è stata registrata tanta bella musica che ha aiutato la gente a gustare la bellezza. E dove c’è bellezza, c’è sempre Dio”.Sta preparando il suo terzo album: cosa c’è nel futuro arti-stico di Frate Alessandro?“Mi hanno chiesto di registrare questo terzo Cd e cerco di farlo con tutta la passione che porto nel cuore perché sia un’altra occasione di condividere la bellezza e la preghiera con tanta gente. Non mi preoccupo del mio futuro artistico: trovo l’arte in Gesù Signore e nella semplicità delle cose quotidiane, tutto il resto è un sovrappiù per la gloria di Dio”.

FRATE ALESSANDRO E GUBBIO, LEGAME SPECIALE

I contatti ci sono, il pressing è partito, le speranza sono forti di convincere Papa Francesco a visitare Gubbio nei prossimi mesi. Quando e come si sta verificando. L’idea è quella di farne una tappa dei viaggi pontifici di quest’anno. Una spinta in que-sta direzione c’è stata con la cerimonia di accen-sione dell’Albero di Natale più grande del mondo, che Jorge Mario Bergoglio il 7 dicembre scorso ha registra-to al mattino poco prima dell’Angelus dalla sua residenza di Santa Marta. Un aiuto determinante può venire dal cardinale honduregno Oscar Rodriguez Maradiaga, coordinatore del gruppo cardinalizio chiamato dal pontefice a consigliarlo nel governo della Chiesa universale e a studiare un progetto di revisione della Curia romana. Maradiaga, che ha rapporti con Gubbio, già visitata nell’ottobre dell’anno scorso a margine

della presenza di Papa Francesco ad Assisi, rice-verà il prossimo 15 febbraio il Premio Bandiera del gruppo Sbandieratori. Questa è da conside-rarsi come un’ulteriore importante occasione per rafforzare i suoi legami eugubini, con la concreta possibilità che favorisca l’inserimento di un incon-tro a Gubbio tra i prossimi impegni del Papa.

Si fa portavoce di questa aspettativa il sindaco Filippo Mario Stirati che ha fatto consegnare a Bergoglio una sua lettera dalla delegazione del comitato di volontari che realizza l’Albe-ro, guidata dal vescovo Mario Ceccobelli, all’udienza genera-le in piazza San Pietro. Nel ricordare i santi protettori Ubaldo e Francesco, con richiami all’universo e all’ecologismo, Stirati ha formulato un esplicito invito a Bergoglio con un eloquente “l’aspettiamo a braccia aperte”.

Diplomazie al lavoro per la visita del PapaDIOCESI Avviati i contatti per indurre Bergoglio a mettere in agenda un viaggio a Gubbio

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ALLE RADICI DI UN FENOMENO MONDIALE CHE STA CONOSCENDO UNA RAPIDA ESPANSIONE Non è più solo una questione di gusti. Il Tango Argentino, da almeno un paio di decenni a questa parte, s’è guada-gnato un’ampia fetta di appassionati. Una passione caliente che ha trovato terreno fertile anche nella “vecchia” Europa, che in un certo senso aveva contribuito a farlo crescere con stuoli di emigranti nelle terre d’Argentina e Uruguay soprattutto nel XIX secolo.

Non sorprende, allora, che anche a Gubbio da qualche tempo sia in atto una vera e propria ondata milonguera. La Milonga è uno dei generi maggiormente noti al pubblico, fortemente legato alla tradizione tanguera, capace di prendere piede un po’ in ogni parte del mondo. In città c’è un’associazione che lo pratica abitualmente da quasi quattro anni (Gubbio Tango), la stessa che a metà dicembre ha radunato presso la sala dal ballo “Il Borghetto” di Monteluiano oltre 200 tangueri prove-nienti da ogni parte d’Italia, e che hanno fatto di Gubbio una vera e propria capitale della Milonga.Un’ambientazione ricreata nei minimi dettagli, con luci sof-fuse e tavolini a bordo pista per favorire i codici milongue-ri (gli inviti con sottili giochi di sguardi, grazie alla tecnica

“mirada e cabeceo”), grazie alle note della deejay romana Mammalena, molto apprezzata in ambito interna-zionale. Oltre nove ore di ballo senza interruzioni, con sullo sfondo l’Albero di Natale più grande del mondo che ha richiamato tanti visitatori, amma-liati oltre che dalla bellezza dei passi di Tango anche dalle luci, dai colori e dalle bellezze della città. Un successo testimoniato dai grandi apprezzamenti ricevuti dai numerosi tangueri accorsi, che prima di tornare a casa hanno strappato all’organizzatrice Paola Murgia (nella foto a sinistra) e al suo staff di collaboratori la solenne promessa di ripetere l’espe-rienza quanto prima. Tanto che già fervono i preparativi per allestire a primavera un nuovo evento dedicato alla Milonga e alla tradizione argentina, con tanti eugubini desiderosi di provare a confrontarsi con uno dei balli più suadenti e ricer-cati di ogni epoca. Una passione senza limiti né confini, con un seguito di appassionati in continua crescita. E chiamando il 338.5312139 si possono ricevere informazioni per parte-cipare a delle sedute di pratica gratuite di avvicinamento al tango argentino. Roberto Barbacci

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SUI SITI INTERNET, ANCHE D’INFORMAZIONE LOCALE, IMPERVERSANO COMMENTI E GIUDIZI DI GENTE CHE NON CI METTE LA FACCIA, NASCONDENDOSI DIETRO PSEUDONIMI DI FANTASIA

Quando il web diventail covo degli anonimi

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Ditelo sempre mettendoci la faccia perché è troppo facile na-scondersi dietro l’anonimato. E’ da vigliacchi tirare il sasso e nascondere la mano. Si abbia sempre il coraggio delle proprie idee e le si esprima liberamente senza timore, nel rispetto degli interlocutori ovviamente. Su internet imperversano le opinioni senza paternità, incoraggiate dai promotori delle iniziative sul web come i siti d’informazione che pensano di avere successo soltanto perché lasciano sfogare questo o quello senza porsi mi-nimamente la questione della trasparenza e correttezza delle relazioni. E’ singolare come spesso e volentieri un soggetto che si firma con nome e cognome, che si espone senza alcun proble-ma assumendosi la responsabilità e tutta la libertà delle proprie opinioni, debba ricevere risposte e interloquire con gli anonimi che si firmano con gli pseudonimi più disparati.La libertà di pensiero e d’espressione è sancita dall’articolo 21 della Costituzione Italiana, nel rispetto delle leggi, e l’anonimato

- siamo schietti - tradisce la straordinaria opportunità di prende-re posizione su qualunque argomento, di esercitare il diritto di informare oltre che di essere informati. Purtroppo s’immagina che l’anonimato sia una garanzia per chi teme che esprimendosi liberamente possa arrecarsi danno o non trarre vantaggi. Troppo facile nascondersi, rendendone pubbliche le proprie opinioni o sparando nel mucchio senza metterci la faccia. La Polizia Postale può risalire rapidamente ai responsabili dei contenuti e questa è sicuramente una forma di tutela, ma resta la considerazione che un anonimo resta tale per l’opinione pubblica quando inter-viene con giudizi, opinioni, battute e via dicendo. Abbiamo tutti il dovere, come operatori dell’informazione e come cittadini, di favorire il dibattito e il confronto con ogni mezzo di democrazia e libertà (la rete è una risorsa straordinaria in tal senso) ma non facciamo che esternare sia addentrarsi in una giungla piena di gente che si nasconde.

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Lo vedi dalla strada statale Pian d’Assino, verso ovest a una decina di chilometri, arrampicato sulla collina. È imponente e suggestivo il Castello di Carbonana, trasformato in resi-denza privata con un’attenta opera di ristrutturazione che i nuovi proprietari hanno portato avanti, sotto la guida della Soprintendenza, per dargli nuovo decoro. Del maniero si ha notizia per la prima volta in documenti eugubini del 1192 con Papa Celestino III che ne confermava il possesso al ve-scovo Bentivoglio. Adesso Daniel Bellemare, che con Kosta Makrisopoulos l’ha acquistato nel 2011, ha incontrato il sin-daco Filippo Mario Stirati per mettere a punto il programma di iniziative riguardanti sia la presentazione del volume “Il Castello eugubino di Carbonana e i suoi signori (secoli XXII-XVIII)”, a cura di Sonia Merli e Sandro Tiberini (fissata per il prossimo 18 marzo alle ore 17 nella sala Trecentesca del Comune), che la cerimonia di inaugurazione prevista per il

17 giugno, a conclusione dei complessi lavori di sistemazio-ne. La nuova proprietà ha promosso la realizzazione della pubblicazione, con in previsione un successivo altro volume. Attraverso un dettagliato lavoro di ricerca storica, vengono portate all’attenzione generale le vicende complesse legate alla storia del castello. Signori di Carbonana furono anche i Gabrielli, nobile famiglia eugubina di quel Cante che, da po-destà di Firenze, esiliò Dante Alighieri nel 1302. Nel corso del ‘300 anche il Comune di Gubbio utilizzò talvolta il fortilizio e la maestosa torre per controllare il territorio. Nel tempo il castello è passato nelle mani della potente famiglia Porcel-li e successivamente del medico canadese Ludovico Staub. Sono canadesi anche gli attuali proprietari che nei lavori di restauro hanno voluto dare risalto alle architetture e agli in-terni, fino a sistemare l’ampio parco boschivo di una ventina di ettari. M.Boc.

Il Castello di Carbonana torna all’antico splendore

STORIA Il prossimo 18 marzo verrà presentato il volume che ne ripercorre secoli di vita

L’ANTICO MANIERO LUNGO LA STRADA STATALE PIAN D’ASSINO VERSO OVEST È STATO ACQUISTATO DA DUE CANADESI CHE LO

STANNO RISTRUTTURANDO. SE NE HANNO NOTIZIE FIN DAL 1192

“Notevole e legittima soddisfazione per la recente approvazione e presentazione del Quadro Strategico di Valorizzazione del Centro Storico”. La esprime la sezione eugubina di Confcommercio, che nei mesi scorsi ha partecipato attivamente alla stesura del documento presentato nei giorni scorsi. “È stato fatto un lavoro di sinergia con tutte le forze locali, sia pubbliche che private- spiega il presidente Giuseppe Belardi -. Ora auspichiamo che venga data concretezza alle idee raccolte. Passare cioè dalle parole ai fatti. Il QSV può avere una valenza decisiva per la nostra città; deve rappresentare la risposta concreta ai tanti bisogni del centro storico di Gubbio (reti di parcheggi, segnaletica più adeguata, sistemi di sicurezza e via dicendo) e la reazione al proliferare dei centri com-merciali artificiali che tanti contraccolpi negativi hanno prodotto sulla imprese del dettaglio tradizionale. Accanto alla soddisfazio-ne, sentiamo forte l’esigenza a passare alla “politica del fare”, rispetto alla quale confermiamo il nostro impegno”.

DA CONFCOMMERCIO UN PLAUSO AL QUADRO STRATEGICO DI VALORIZZAZIONE DEL CENTRO STORICO. IL PRESIDENTE BELARDI: “ORA PASSARE DALLE PAROLE AI FATTI”

Le profezie della Vergine dal BrasileContinuiamo a occuparci del rappor-to di Gubbio con la Vergine Maria, compatrona della città. Vogliamo analizzare stavolta una serie di pre-sunte apparizioni, simili per certi aspetti a quelle che da oltre trent’an-ni sembrano verificarsi a Medjugorje. Ci riferiamo alla sperduta cittadina di Anguera in Brasile, dove da 27 anni la Madonna apparirebbe (il con-dizionale è d’obbligo non essendoci

ancora, come per Medjugorje, alcun riconoscimento ecclesia-stico) a un presunto veggente, Pedro Régis. Come a Medju-gorje, anche ad Anguera la Madonna rivelerebbe dei messaggi che vengono resi pubblici e trasmessi 3 volte a settimana (il martedì e il sabato, più un altro giorno variabile). Ebbene, cosa c’entra una presunta apparizione mariana del Brasile - che comunque, a onor del vero, autorevoli ecclesiastici guardano con interesse e ritengono credibile - con la città di Gubbio? Il legame è molto più forte di quanto si possa immaginare, per-ché in uno dei numerosi messaggi la Madonna chiamerebbe in causa proprio la città di Gubbio, citandola esplicitamente. Si tratta del messaggio del 4 ottobre 2011, in cui la Vergine Maria avrebbe rivelato a Pedro Régis: “Gubbio sperimenterà una cro-ce pesante e i miei poveri figli piangeranno e si lamenteranno. Soffro per ciò che vi attende. Restate saldi sul cammino che vi ho indicato. Ecco il tempo della grazia per ciascuno di voi. Non tiratevi indietro”. Ognuno è libero di pensarla come vuole di fronte a fenomeni del genere, che non obbligano il credente. Molti ignorano che nemmeno le apparizioni ufficialmente rico-nosciute dalla Chiesa sono vincolanti per i fedeli. Si può anche non credere a Fatima, per esempio, e rimanere cattolici. Forse, di fronte a fenomeni come questi, si può solo provare a valutare la credibilità di ciò che viene testimoniato dai veggenti. È inne-gabile che Anguera è un piccolo e sperduto villaggio del Brasile e, inoltre, il luogo delle presunte apparizioni è praticamente irraggiungibile se non accompagnati da una guida esperta del territorio. Non è come per Medjugorje o altri luoghi mariani facilmente individuabili da chiunque. Ebbene, risulta davvero

strano che da quel luogo sperduto un presunto veggente si in-venti il nome di una cittadina del centro Italia come Gubbio, se davvero non avesse avuto un qualche “segnale” sopranna-turale. A che proposito? Quale vantaggio ne avrebbe avuto? Perché inventare una cosa del genere? Ma soprattutto, un ele-mento di credibilità delle apparizioni è dato dal contenuto di alcuni messaggi profetici, puntualmente realizzatisi a distanza di anni dalla previsione. I più clamorosi sono quelli relativi al pontificato di Benedetto XVI. Quando nel 2005 morì Giovan-ni Paolo II, i messaggi di Anguera hanno subito un drastico cambio di prospettiva. Eccone alcuni. Messaggio del 5 aprile 2005, tre giorni dopo la morte di Wojtyla: “Cari figli, la stra-da sarà breve per colui che verrà con il desiderio di fare un lungo cammino”. Qualche velato riferimento alle dimissioni di Ratzinger? Nel messaggio del 24 giugno 2005, a soli due mesi dall’elezione di Ratzinger, il messaggio sembra davvero non dare adito a dubbi: “È bene pregare per Papa Benedetto XVI. La pietra della pietra sarà spezzata”. Dove va ricordato che Pietro, cioè il Papa, è la pie-tra principale della Chiesa cattolica. Ecco il messaggio del 1° marzo 2008, cinque anni prima delle dimissioni di Benedetto XVI, annunciate nella solenne data delle appa-rizioni di Lourdes: “Cari figli, in una data maestosa la Chiesa piangerà. I fedeli si lamenteranno e le direzioni della Chiesa cambieranno”. Il giorno dell’elezione di Ratzinger, il messaggio rivelato sembra tracciare un profilo preciso del pontificato di Ratzinger: “Cari figli, pregate per il nuovo successore di Pietro. Con lui la Chiesa avanzerà, ma sarà perseguitata dai nemici. Il Santo Padre sperimenterà il calvario, perché molte delle sue posizioni andranno a contrastare i nemici della Chiesa”. Ma il messaggio più inquietante è sicuramente quello del 23 dicem-bre 2008 (occhio alla data, siamo a poco più di 4 anni dalla rinuncia di Benedetto XVI): “Arriverà il giorno in cui ci saran-no due troni, ma solo su di uno siederà il vero successore di Pietro. Sarà questo il tempo della grande confusione spirituale per la Chiesa. Restate con la verità. Ascoltate quello che vi dico e restate saldi nella fede”. Parole forti, che non possono non suscitare qualche seria riflessione.

LA ROCCA

a cura di LUIGI GIRLANDA

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Adolfo Barbi liquida la sconvolgente ondata di prodigi del 1796, uno dei fenomeni più indagati e scrupolosamente analizzati dalle autorità competenti, con un semplice: “Fu una allucinazione collettiva”. Di fronte a fatti incontestabili come quelli del 1796, sarebbe più opportuno usare la ragione e non affidarsi alla religione scientista ottocentesca, come sembra fare Barbi. Le allucinazioni collettive sono un fenomeno con caratteristiche totalmente diverse e incompatibili con i fatti osservati e studiati nel 1796. Secondo la banale ricostruzione di Barbi, per timore dei francesi in arrivo, gli uomini del tempo si sarebbero autosuggestionati fino ad avere delle allucinazioni. Ridicolo: i testimoni più accreditati furono proprio dei ferventi giacobini filofrancesi, di tutto sospettabili tranne che di essere vittime o di fomentare presunti miracoli leggibili come un monito contro le idee rivoluzionarie portate dal Bonaparte. Lo stesso vescovo di Gubbio, Ottavio Angelelli, pare simpatizzasse per i francesi, eppure si vide costretto a riconoscere come incontestabile quello che i suoi occhi avevano visto. I fenomeni, tra l’altro, si verificarono in tutti i territori dello Stato Pontificio, da Ancona a Roma. Iniziarono tutti contemporaneamente e cessarono allo stesso modo improvvisamente. L’esatto contrario delle dinamiche di allucinazione collettiva. La Chiesa, dopo un’indagine scrupolosissima, dovette riconoscere “a malincuore” quei miracoli che comportavano non pochi problemi con le autorità francesi, padrone indiscusse del territorio. Nella relazione ufficiale del Tribunale ecclesiastico di Roma si legge: “Una illusione che accomunasse tanta gente e in tanti luoghi diversi non sarebbe un prodigio superiore a quello che codesto Tribunale ha dovuto riconoscere?”. Evidentemente, pur di negare i fatti, qualcuno preferisce credere che il tutto si possa liquidare con la bubbola dell’allucinazione collettiva. Barbi ritiene che i sacerdoti di Gubbio, contro il Vescovo, la pensino come lui… e su questo temiamo che abbia qualche ragione. Viviamo in tempi in cui, più che l’incontestabile perdita della fede, a creare delusione e imbarazzo è soprattutto la perdita della ragione e del buon senso. Luigi Girlanda

Ho letto l’articolo dal titolo Gli occhi di Maria su Gubbio, firmato da Luigi Girlanda. Non voglio entrare merito di certi fenomeni mistici ac-

caduti sulla tomba della bambina Sara Mariucci. Non mi esprimo perchè non so nulla di preciso. Sono invece più che documentato sulla seconda parte dell’articolo, quando l’autore parla di “misteriosi e sconvolgenti prodigi del 1796”. Ormai è arcinoto che tali fenomeni dilagarono in tutto lo Stato Pontificio quando Napoleone minacciò di puntare su Roma. Fu un’allucinazione collettiva, fomentata dagli ecclesiastici e dagli aristocratici. “I francesi - scrive Claudia Minciotti Toukas - avevano assunto per la gente comune i contorni imprecisi e terrificanti del Maligno che si stava profilando all’orizzonte. Non rimaneva altro che pregare e sperare, perchè il loro arrivo era il castigo mandato da Dio per punire le colpe degli uomini...”. Lo scorso anno il Vescovo Ceccobelli - scrive Girlanda - invitò che le campane suonas-sero il 9 luglio in ricordi degli occhi mossi dalla Madonna a Gubbio, ma nessuno si mosse. “Nessun sacerdote ha però dato attuazione alle direttive del Vescovo”. E si chiede: “Perchè?”. La risposta è semplice: i sacerdoti sapevano che era una vecchia bubbola. Adolfo Barbi

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riqualificazione, la carreggiata è di nuovo franata. Pare che queste opere di sistemazione tra un intervento e l’altro siano state stimate attorno ai 200mila euro di costi. 200mila euro, beninteso, per non avere una strada.

La posta dei lettori all’indirizzo [email protected]

Perchè la politica tace...LETTERE IN REDAZIONE 1515 15

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Potrà essere che tecnici, ingegneri, responsabili in genere, pagati fior fiori di (nostri) denari, non debbano mai subire valutazioni, o veder loro ad-debitate responsabilità, sullo spreco e sull’operato del loro lavoro? O su come vengono usati i nostri soldi (oltre agli stipendi, e anche quelli son soldi nostri…)? Parliamo di quei signori che si sono of-ferti di amministrare i nostri interessi, gli interessi di ogni cittadino a pari modo. Sarà possibile che i cittadini si devono prendere l’impegno di portare avanti delle battaglie a loro difesa al posto dei loro delegati? Vorrei che si cominciassero a rendere pubblici e trasparenti i resoconti delle azioni am-ministrative, mettendo online il bilancio del nostro comune, iniziando a dare un nome e cognome ad ogni cosa che succede nella nostra amministrazio-ne. Su questa vicenda esiste una documentazione (e anche segnalata a chi di dovere) di facile com-prensione, anche se pochi sembrano volerlo fare. Auspico che chi si interessa di politica, chi per senso civile, chiunque porti sempre più spesso e sempre di più in evidenza queste situazioni fino a quando non si riuscirà a tornare in un mondo normale, dove la politica dovrebbe essere la pri-ma a denunciare per il rispetto dei suoi cittadini. Eppure, come si vede sempre più spesso anche a Roma, la denuncia avviene solo quando qualcosa viene scoperto. Basta con questa omertà da casta: se la politica non denuncia, allora la politica è com-plice. Paolo Pierini

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CALCIO

IL GUBBIO NON VINCE DA PIÙ DI 70 GIORNI, MA IL TECNICO NON SI FASCIA LA TESTA: “CI GIRA TUTTO STORTO. LA SQUADRA NON HA MAI MOLLATO E COL PRATO SAPRÀ RISCATTARSI”

di EMANUELE GRILLIUna vittoria che manca da più di due mesi (era il 7 dicembre: 2-0 a Santarcangelo), 6 pareggi e 3 sconfitte nelle ultime 9 partite, e soprattutto in calo evidente dal punto di vista realizzativo (6 reti appena). Non è il miglior momento della stagione e lo sa bene Leo Acori, che nonostante questo è comunque soddisfatto del lavoro della sua squa-dra e vede (e pensa) positivo: “Considero tutta la nostra annata positiva. L’obiettivo iniziale era quello di puntare dritti a salvarci e siamo a buon punto. Ci sono tante squadre raggruppate in pochi punti, ma ne abbiamo ben 9 sotto di no, perciò è giusto essere soddisfatti del lavoro sin qui svolto”.Come spiega il digiuno dai tre punti che dura ormai da ol-tre due mesi? Cosa serve per risollevarsi?“È vero che la vittoria manca da tanto tempo, però in alcune partite avremmo meritato la vittoria. Purtroppo ci sono mo-menti dove gira tutto bene e altri in cui l’episodio ti condanna. Ma la squadra è stata sempre ben disposta in campo e ha of-ferto buone prestazioni, tranne nel secondo tempo col Tera-mo, dove in 9 contro 11 era difficile fare meglio. È un momen-to non molto positivo, ma capita a tutti: mancano i risultati, meno le prestazioni. Il gruppo sta bene fisicamente, però ab-biamo pagato anche l’assenza di Regolanti che per noi è molto

importante: tra l’infortunio e la squalifica ha sal-tato diverse partite ed è inutile ribadire quanto c’avrebbe fatto comodo averlo avuto in campo. Per quanto riguarda la prossima partita col Pra-to, sono sicuro che faremo un’ottima partita e che riusciremo a vincere. Ci serve una nuova spinta, e per uscire da un periodo negativo non c’è medici-na migliore, se non la vittoria. Dovremo però pre-stare un pò più di attenzione: a Savona abbiamo subito gol allo scadere nonostante avessi messi dentro gente brava sulle palle alte, e ciò non do-

veva succedere. Dobbiamo stare più attenti e concentrati per evitare episodi che alla fine possono risultare decisivi”.Cosa conta di fare da qui alla fine stagione?“Salvarsi senza soffrire troppo e provare a lanciare e valoriz-zare qualche giocatore, così da permettergli di salire di cate-goria e maturare. Personalmente ho sempre firmato anno per anno e preferisco attendere le ultime giornate prima di tirare le mie conclusioni. Ancora dobbiamo raggiungere l’obiettivo che ci siamo prefissati a inizio stagione, poi a fine anno parle-rò con la società. Io a Gubbio mi trovo bene, la società non mi fa mancare nulla e ci sono tutte le condizioni per poter andare avanti. Ma prima pensiamo a salvarci”.

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Società Editrice Infopress srlTel./Fax 075.9271422 Mail [email protected]

Direttore Commerciale: Giancarlo BarbacciTel. 339.5744413 Mail [email protected] Editoriale Massimo BoccucciDirettore Responsabile Roberto BarbacciCollaboratori: Luigi Girlanda, Emanuele Grilli, Elia GrilliStampa: Dimensione Grafica snc - Spello (PG)Chiuso in redazione: Mercoledì 18 Febbraio 2015Aut. Tribunale di Perugia n. 21 dell’11 ottobre 2013

www.15giorni.it

Il prossimo numero sarà in distribuzione da

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per smartphone EC Touch nel sistema Bosch denominato MySpin. Si tratta di una partnership che consentirà ai due ingegneri eugubini di sviluppare sintemi integrati di visualizzazione delle app direttamente sul touch screen delle auto delle case automobilistiche servite da Bosch, tra le quali già figurano Jaguar e Land Rover (e altre se ne andranno ad aggiungere a breve). L’accordo tra Motus Lab e Bosch segue quello già stipulato nei mesi scorsi dall’azienda dei due ingegneri eugubini con Piooner, attraverso il quale l’EC Touch è stato già impiantato sui modelli Toyota Aygo, Peugeot 108 e Citroen C1. Il software realizzato consente di integrare alcuni servizi di vario tipo (Spotify, Youtube, SoundCloud, Web Radio, Mappe, Facebbok e via dicendo) rendendoli disponi-bili sul touch screen della propria auto, in modo conforme alle direttive di dri-ver distraction adottate dalle case automobilistiche. R.Bar.

Nei sistemi Bosch software eugubinoChe Gubbio fosse una città avvezza alle vincite non è un mistero. Ma al Bar Le Mura è spesso tempo di far festa: pochi giorni fa l’ennesimo exploit con un grat-ta e vinci da 10mila euro. Nel 2012 un fortunato vinse un milione di euro.

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