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15-03-2019 Media Monitoring per Rassegna stampa del 15-03-2019

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15-03-2019

Media Monitoring per

Rassegna stampa del 15-03-2019

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AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona 1 ................................................................................ 15/03/2019 - NEWS.IN-DIES.INFO

Lotta ai super batteri, l’ozono può essere di aiuto 1 ................................................................ 15/03/2019 - LA CITTÀ DI SALERNO

Morì in corsia, anche l'ospedale chiamato in giudizio 3 ............................................................ 15/03/2019 - IL MATTINO (ED. SALERNO)

`Sanificazione all' ozono in ospedale contro batteri, germi, spore e muffe 4 ............................ 14/03/2019 - WWW.CANCELLOEDARNONENEWS.IT

Nella lotta ai super batteri è emergenza globale. 6 .................................................................. 14/03/2019 - AGENZIAREPUBBLICA.IT

Nella lotta ai super batteri è l’ozono l’idea del nuovo dispositivo testato con successo anchein ospedale 9 .............................................................................................................................

Sanità Salerno e provincia 12 ............................................................................................................ 15/03/2019 - IL MATTINO (ED. SALERNO)

Medici del 118, corsi per colmare le carenze 12 ....................................................................... 15/03/2019 - LA CITTÀ DI SALERNO

Monitor e lettini elettrici in dono dalla Monte Pruno 13 ........................................................... Sanità Campania 14 .............................................................................................................................

15/03/2019 - IL ROMAA Napoli il primo ambulatorio pubblico per danni da filler 14 ...................................................

15/03/2019 - IL MATTINO«Formiche a San Giovanni Bosco il primo assalto frutto del degrado» 15 .................................

15/03/2019 - CRONACHE DI NAPOLICittadini in fuga dalla sanità Campana 17 ................................................................................

15/03/2019 - IL MATTINO (ED. BENEVENTO)Distretti Asl, individuate le zone carenti Pediatri di base, emergenza superata 18 ..................

15/03/2019 - LA CITTÀ DI SALERNOFondi per la ricerca Escluso il Pascale 20 ..................................................................................

15/03/2019 - CORRIERE DEL MEZZOGIORNOLa Regione: ricerca, il Pascale tenuto fuori dai finanziamenti 22 .............................................

15/03/2019 - IL MATTINOSalasso nelle corsie campane 2.500 medici pronti a lasciare 24 ...............................................

15/03/2019 - CORRIERE DEL MEZZOGIORNOSanità, la Cisl Fp: stabilizzare i precari campani 26 ..................................................................

15/03/2019 - IL MATTINOTumori, l' ira di De Luca: Pascale fuori da una ricerca 28 .........................................................

Sanità nazionale 29 ............................................................................................................................. 15/03/2019 - IL SOLE 24 ORE

Appalti, ripartono gli enti locali su pagamenti e bandi di gara 29 ............................................ 15/03/2019 - IL MATTINO

«Contratti, corsia veloce per i giovani medici» 31 .................................................................... 15/03/2019 - IL SOLE 24 ORE

Eccellenze del sud che creano ricchezza 33 .............................................................................. 15/03/2019 - CORRIERE DELLA SERA

Fecondazione assistita, l' era dello storytelling 35 ................................................................... 15/03/2019 - AVVENIRE

IL PRIMO DOVERE DI UN MINISTRO 38 ...................................................................................... 15/03/2019 - IL FOGLIO

L' eutanasia e le priorità di un ministro 41 ............................................................................... 15/03/2019 - LA REPUBBLICA

Ministeri in rivolta " No ai tagli di spesa per due miliardi" 42 ................................................... 15/03/2019 - IL MATTINO

Quota 100, sanità contro l' esodo assunzioni veloci 44 .............................................................

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15/03/2019 news.in-dies.info

Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

EAV: € 312Lettori: 400

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Lotta ai super batteri, l’ozono può essere di aiuto“Il Sany Water Plus è uno strumento che può aiutare una struttura sanitaria a esserepiù sana, abbattendo drasticamente la diffusione di malattie infettive: l’obiettivo èproprio quello di fare una grande prevenzione e arginare la diffusione delle infezioni”spiega Vittorio Hans Pinto, 35 anni, il creatore di questo sistema totalmente made inItaly NUOVE TECNOLOGIE DI SANIFICAZIONE – Sicuramente il lavaggio delle maniresta sempre il modo più efficace per ridurre le infezioni, fino al 50%. Tuttavia, siusano sempre più diversi presidi igienici e tecniche di sanificazione degli ambientisanitari. La sanificazione tradizionale è a base di cloro: gli specialisti assicurano cheresta importante e va mantenuta come routine, ma con l’aggravarsi del fenomenodei super batteri diventa necessario un ulteriore passaggio con strumenti piùefficaci. Tra le nuove tecnologie di sanificazione degli ambienti, specie dove sonostati ricoverati pazienti con infezioni da batteri come il Clostridium difficile o altrimulti resistenti tipo Klebsiella pneumoniae, secondo molti studi internazionali puòessere di grande utilità l’utilizzo dell’ozono. Le ricerche basate su tamponiambientali in vari siti delle stanze di degenza (maniglie delle porte, bagni, telefoni,letti di degenza, ecc,) dove erano ricoverati pazienti colonizzati o con infezioni veree proprie da batteri multi resistenti hanno infatti dimostrato un abbattimento dellacarica del 100%. di tali batteri che invece erano presenti prima della sanificazione.Queste tecnologie saranno un valido presidio nella grande lotta che ormai si stacombattendo su tutti i fronti contro l’antibiotico-resistenza. LA TECNOLOGIA MESSAA PUNTO – Il dispositivo Sany Water Plus di Sanity System è una macchina chemediante l’ozono elimina quasi il 100% di batteri, germi, virus, lieviti, muffe, funghi,spore, pollini e acari presenti in un ambiente. È già in commercio, ma la suaconsacrazione a dispositivo di ausilio in ambito medico giunge proprio in occasionedel Congresso AMIT – Argomenti di Malattie Infettive in corso a Milano, un consessointernazionale di primaria importanza nell’affrontare l’emergenza dei batterimultiresistenti. Le percentuali di abbattimento della carica microbica e diinattivazione dei virus di questo sistema si sono rivelate significative con un unicotrattamento. La validazione scientifica è giunta dagli studi condotti dall’Università diPadova, dove il macchinario è stato testato su alcune famiglie di batteri tra le piùostiche da eliminare. L’indagine ha dimostrato che il sanificatore è capace diabbattere oltre il 99,98% dei principali microrganismi contaminanti dell’acqua (inparticolare Escherichia coli, Staphylococcus aureus, Candida albincans) e dell’aria. Ilmacchinario ha anche il Marchio CE e la Certificazione ISO 9001. “Sany Water Plus èuno strumento che può aiutare una struttura sanitaria a essere più sicura dal puntodi vista microbiologico, abbattendo drasticamente le occasioni di contagio, il rischiodi contrarre infezioni, così come la diffusione di malattie infettive. L’obiettivo èproprio questo: prevenire e arginare la diffusione delle infezioni” spiega Vittorio

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Hans Pinto, 35 anni, il creatore di questo sistema totalmente made in Italy. “IlCongresso AMIT di Milano è l’occasione per presentare i nostri dispositivi esoprattutto le più recenti innovazioni tecnologiche”. Il Sany Water Plus è giàpresente in molteplici strutture: oltre agli ospedali, si sta diffondendo molto anchenelle ambulanze. Sanity System Srl è già presente in 20 Paesi, tra cui Stati Uniti,Inghilterra, Irlanda, Spagna, Svezia, Emirati Arabi, Svizzera. LOTTA AI SUPERBATTERI NUOVA EMERGENZA – La resistenza agli antibiotici in Europa continua acrescere, mentre i farmaci antimicrobici rischiano di diventare sempre meno efficacinel trattamento delle infezioni. Attualmente qualunque tipo di infezione, dalle piùbanali come semplici infezioni cutanee o urinarie, a infezioni gravi, quali polmoniti esepsi, può essere causato da batteri antibiotico-resistenti. Sembra un paradosso, maanche una persona che non ha mai preso antibiotici corre il rischio di avereun’infezione da batteri resistenti, soprattutto se si trova in ospedale o nelle altrestrutture di assistenza sanitaria. I batteri non conoscono frontiere e le stesseresistenze che si trovano in Europa o negli Stati Uniti si possono evidenziare invillaggi sperduti in Africa ed in America Latina, come dimostra chiaramente ancheun report dell’OMS. Nei Paesi dell’Unione europea si sono verificati 671.689 casi diinfezioni antibiotico-resistenti, a cui sono attribuibili 33.110 decessi soprattutto neibambini nei primi mesi di vita e negli anziani. In Italia, le infezioni colpiscono dal 5%all’8% dei pazienti ricoverati, soprattutto quelli assistiti nei reparti di area critica. Inquesto scenario emerge drammaticamente che il nostro Paese detiene il tristeprimato di un terzo di tutti i decessi (pari a 10 mila morti) correlati all’antibioticoresistenza rispetto al resto d’Europa. LA COMUNITA’ SCIENTIFICA ALLEATA EINTERESSATA – Proprio Milano nelle giornate di giovedì 14 e venerdì 15 marzo,presso la Federazione delle Associazioni Scientifiche e Tecniche, Piazzale Morandi, 2,Vittorio Hans Pinto ha scelto di essere presente per illustrare alla comunitàscientifica la sua idea e il suo brevetto di comprovato successo. L’occasione è il VIICongresso Internazionale AMIT, Argomenti di Malattie Infettive e Tropicali, nella duegiorni di approfondimento su batteri, patologie infettive e nuovi rimedi, con presentioltre trecento specialisti provenienti da tutta Italia e dall’estero. Obiettivo primariodel Congresso è la presentazione delle più significative novità nel campo dellemalattie infettive con particolare attenzione alla gestione delle patologie da batterimulti resistenti (MDR). Non è comunque la prima occasione in cui il mondoscientifico si interessa a questa innovazione, come dimostra la collaborazione conl’ospedale di Salerno che va avanti da un paio d’anni e che ora ha effettuato un saltodi qualità: Sanity System si è infatti aggiudicata un importante bando. “La vittoria diquesta gara rappresenta un grosso passo in avanti per noi” dichiara Vittorio HansPinto. “Da un uso di solo tre apparecchiature, il direttore sanitario ha deciso diestendere questi servizi a tutti i reparti dell’ospedale. Auspichiamo che questaoperazione possa essere l’apripista per ulteriori progetti con altre struttureospedaliere. Salerno si è dimostrata molto aperta all’innovazione, molto attenta allacura del proprio personale e dei propri pazienti, cercando sul mercato lo strumentopiù efficace per la sanificazione della propria struttura. Questa scelta lo rende unpioniere nel settore ospedaliero per quanto riguarda la sanificazione perché hascelto una strada efficace e rispettosa dell’ambiente visto l’impatto zero”.

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15/03/2019 La Città di Salerno

Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

Pagina 11

Morì in corsia, anche l'ospedale chiamato in giudizio

Si è svolta ieri, al Tribunale, l'udienzapreliminare per quattro medicidell'ospedale Ruggi, indagati peromicidio colposo per la morte di UmbertoSchettino . Il 45enne di Pompei, noto peressere stato il parrucchiere di numerosivip, era deceduto l'11 gennaio 2018all'ospedale Ruggi d'Aragona. Nel capod'imputazione, si legge che i quattromedici che presero in cura Schettino,nell'esercizio della loro professionesanitaria, cagionavano per imperizia e,comunque, per colpa la morte delpaziente (...), deceduto, a causa di unoscompenso acuto del ventricolo sinistrocon edema polmonare datachicardiomiopatia instauratasi aseguito di una fibrillazione atrialeparossistica, alle 14.30 dell'11 gennaio2018 presso il reparto di malattieinfettive dell'ospedale Ruggi di Salerno.Colpa consistita nel tardare la correttadiagnosi di fibrillazione atriale pur adeguatamente rilevata dagli esami strumentalied omettendo di attuare i relativi percorsi terapeutici conformi alle buone praticheclinico-assistenziali... Nell'udienza di ieri, la persona offesa, Caterina Iezza , mogliedel deceduto, assistita dagli avvocat i Giuseppe Lupone e Nicola Schettino , si ècostituita parte civile. L'udienza è stata rinviata al prossimo 28 marzo per decideresulla richiesta di chiamata in causa del responsabile civile - in questo caso l'ospedaleRuggi d'Aragona - avanzata dal legale Lupone, dove si deciderà se il nosocomio doveavvenne il decesso di Schettino prenderà parte o meno al processo. Intanto ilprossimo 20 marzo è prevista un'udienza in camera di consiglio per altri 20 mediciper i quali era stata avanzata richiesta di archiviazione. Il gip ha accoltol'opposizione dei legali della vedova di Schettino. (m.r.)

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15/03/2019 Il Mattino (ed. Salerno)

Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

Pagina 27 EAV: € 8.049Lettori: 133.364

`Sanificazione all' ozono in ospedale contro batteri, germi,spore e muffe

Sabino Russo

Ruggi, al bando le infezioni «Via i virusda tutti i reparti» `L' esperto: sistemacollaudato abbasserà i rischi di contagioRuggi a prova di infezioni. L' ospedale diSalerno fa da apripista nellasanificazione degli ambienti sanitari edota tutti i reparti di un sistema aimpatto ambientale zero a base di ozonoche elimina quasi il 100 per cento dibatteri, germi, virus, lieviti, muffe,funghi, spore, pollini e acari presenti,abbattendo drasticamente la diffusionedi malattie infettive. La sanificazionetradizionale è a base di cloro, che restaimportante, ma con l' aggravarsi delfenomeno dei super batteri diventanecessario un ulteriore passaggio construmenti più efficaci. LA TECNOLOGIATra le nuove tecnologie di sanificazionedegli ambienti, specie dove sono statiricoverati pazienti con infezioni dabatteri particolarmente resistenti, puòessere di grande utilità l' utilizzo dell'ozono. Le ricerche basate su tamponiambientali in vari siti delle stanze di degenza (maniglie delle porte, bagni, telefoni,letti di degenza) hanno dimostrato un abbattimento della carica del 100 per cento diquesti batteri, che invece erano presenti prima della sanificazione. Le percentuali diabbattimento della carica microbica e di inattivazione dei virus del dispositivo Sanywater plus si sono rivelate significative con un unico trattamento. La validazionescientifica è giunta dagli studi condotti dall' Università di Padova, dove ilmacchinario è stato testato su alcune famiglie di batteri tra le più ostiche daeliminare. L' indagine ha dimostrato che il sanificatore è capace di abbattere oltre il99,98 per cento dei principali microrganismi contaminanti dell' acqua (in particolareEscherichia coli, Staphylococcus aureus, Candida albincans) e dell' aria. L' ESPERTO«Il nostro è uno strumento che può aiutare una struttura sanitaria a essere piùsicura dal punto di vista microbiologico, abbattendo drasticamente le occasioni di

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contagio, il rischio di contrarre infezioni, così come la diffusione di malattie infettive- spiega il giovane creatore Vittorio Hans Pinto L' obiettivo è proprio questo:prevenire e arginare la diffusione delle infezioni». Il sistema è già oggetto dellacomunità scientifica ed è presente già su diverse ambulanze e ospedali, ma il Ruggi,ora, dopo averlo testato per alcuni anni su 3 apparecchiature ha deciso di utilizzarloin tutti i reparti del presidio di via San Leonardo. «Auspichiamo che questaoperazione possa essere l' apripista per ulteriori progetti con altre struttureospedaliere continua Pinto Salerno si è dimostrata molto aperta all' innovazione,molto attenta alla cura del proprio personale e dei propri pazienti, cercando sulmercato lo strumento più efficace per la sanificazione della propria struttura». ©RIPRODUZIONE RISERVATA.

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14/03/2019 cancelloedarnonenews.it

Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

EAV: € 265Lettori: 267

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Nella lotta ai super batteri è emergenza globale.Verrà illustrato nell’ambito del VII Congresso Internazionale AMIT – Argomenti diMalattie Infettive e Tropicali, a Milano, il sanificatore all’ozono di Sanity System ingrado di eliminare oltre il 98,99% dei batteri e degli agenti patogeni presenti in unambiente medico sanitario. Nella lotta ai super batteri è emergenza globale. AMilano un imprenditore italiano propone soluzioni innovative alla comunità medicoscientifica. E’ l’ozono l’idea del nuovo dispositivo testato con successo anche inospedale “Il Sany Water Plus è uno strumento che può aiutare una struttura sanitariaa essere più sana, abbattendo drasticamente la diffusione di malattie infettive:l’obiettivo è proprio quello di fare una grande prevenzione e arginare la diffusionedelle infezioni” spiega Vittorio Hans Pinto, 35 anni, il creatore di questo sistematotalmente made in Italy NUOVE TECNOLOGIE DI SANIFICAZIONE – Sicuramente illavaggio delle mani resta sempre il modo più efficace per ridurre le infezioni, fino al50%. Tuttavia, si usano sempre più diversi presidi igienici e tecniche di sanificazionedegli ambienti sanitari. La sanificazione tradizionale è a base di cloro: gli specialistiassicurano che resta importante e va mantenuta come routine, ma con l’aggravarsidel fenomeno dei super batteri diventa necessario un ulteriore passaggio construmenti più efficaci. Tra le nuove tecnologie di sanificazione degli ambienti, speciedove sono stati ricoverati pazienti con infezioni da batteri come il Clostridiumdifficile o altri multi resistenti tipo Klebsiella pneumoniae, secondo molti studiinternazionali può essere di grande utilità l’utilizzo dell’ozono. Le ricerche basate sutamponi ambientali in vari siti delle stanze di degenza (maniglie delle porte, bagni,telefoni, letti di degenza, ecc,) dove erano ricoverati pazienti colonizzati o coninfezioni vere e proprie da batteri multi resistenti hanno infatti dimostrato unabbattimento della carica del 100%. di tali batteri che invece erano presenti primadella sanificazione. Queste tecnologie saranno un valido presidio nella grande lottache ormai si sta combattendo su tutti i fronti contro l’antibiotico-resistenza. LATECNOLOGIA MESSA A PUNTO – Il dispositivo Sany Water Plus di Sanity System è unamacchina che mediante l’ozono elimina quasi il 100% di batteri, germi, virus, lieviti,muffe, funghi, spore, pollini e acari presenti in un ambiente. È già in commercio, mala sua consacrazione a dispositivo di ausilio in ambito medico giunge proprio inoccasione del Congresso AMIT – Argomenti di Malattie Infettive in corso a Milano, unconsesso internazionale di primaria importanza nell’affrontare l’emergenza deibatteri multiresistenti. Le percentuali di abbattimento della carica microbica e diinattivazione dei virus di questo sistema si sono rivelate significative con un unicotrattamento. La validazione scientifica è giunta dagli studi condotti dall’Università diPadova, dove il macchinario è stato testato su alcune famiglie di batteri tra le piùostiche da eliminare. L’indagine ha dimostrato che il sanificatore è capace diabbattere oltre il 99,98% dei principali microrganismi contaminanti dell’acqua (in

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particolare Escherichia coli, Staphylococcus aureus, Candida albincans) e dell’aria. Ilmacchinario ha anche il Marchio CE e la Certificazione ISO 9001. “Sany Water Plus èuno strumento che può aiutare una struttura sanitaria a essere più sicura dal puntodi vista microbiologico, abbattendo drasticamente le occasioni di contagio, il rischiodi contrarre infezioni, così come la diffusione di malattie infettive. L’obiettivo èproprio questo: prevenire e arginare la diffusione delle infezioni” spiega VittorioHans Pinto, 35 anni, il creatore di questo sistema totalmente made in Italy. “IlCongresso AMIT di Milano è l’occasione per presentare i nostri dispositivi esoprattutto le più recenti innovazioni tecnologiche”. Il Sany Water Plus è giàpresente in molteplici strutture: oltre agli ospedali, si sta diffondendo molto anchenelle ambulanze. Sanity System Srl è già presente in 20 Paesi, tra cui Stati Uniti,Inghilterra, Irlanda, Spagna, Svezia, Emirati Arabi, Svizzera. LOTTA AI SUPERBATTERI NUOVA EMERGENZA – La resistenza agli antibiotici in Europa continua acrescere, mentre i farmaci antimicrobici rischiano di diventare sempre meno efficacinel trattamento delle infezioni. Attualmente qualunque tipo di infezione, dalle piùbanali come semplici infezioni cutanee o urinarie, a infezioni gravi, quali polmoniti esepsi, può essere causato da batteri antibiotico-resistenti. Sembra un paradosso, maanche una persona che non ha mai preso antibiotici corre il rischio di avereun’infezione da batteri resistenti, soprattutto se si trova in ospedale o nelle altrestrutture di assistenza sanitaria. I batteri non conoscono frontiere e le stesseresistenze che si trovano in Europa o negli Stati Uniti si possono evidenziare invillaggi sperduti in Africa ed in America Latina, come dimostra chiaramente ancheun report dell’OMS. Nei Paesi dell’Unione europea si sono verificati 671.689 casi diinfezioni antibiotico-resistenti, a cui sono attribuibili 33.110 decessi soprattutto neibambini nei primi mesi di vita e negli anziani. In Italia, le infezioni colpiscono dal 5%all’8% dei pazienti ricoverati, soprattutto quelli assistiti nei reparti di area critica. Inquesto scenario emerge drammaticamente che il nostro Paese detiene il tristeprimato di un terzo di tutti i decessi (pari a 10 mila morti) correlati all’antibioticoresistenza rispetto al resto d’Europa. LA COMUNITA’ SCIENTIFICA ALLEATA EINTERESSATA – Proprio Milano nelle giornate di giovedì 14 e venerdì 15 marzo,presso la Federazione delle Associazioni Scientifiche e Tecniche, Piazzale Morandi, 2,Vittorio Hans Pinto ha scelto di essere presente per illustrare alla comunitàscientifica la sua idea e il suo brevetto di comprovato successo. L’occasione è il VIICongresso Internazionale AMIT, Argomenti di Malattie Infettive e Tropicali, nella duegiorni di approfondimento su batteri, patologie infettive e nuovi rimedi, con presentioltre trecento specialisti provenienti da tutta Italia e dall’estero. Obiettivo primariodel Congresso è la presentazione delle più significative novità nel campo dellemalattie infettive con particolare attenzione alla gestione delle patologie da batterimulti resistenti (MDR). Non è comunque la prima occasione in cui il mondoscientifico si interessa a questa innovazione, come dimostra la collaborazione conl’ospedale di Salerno che va avanti da un paio d’anni e che ora ha effettuato un saltodi qualità: Sanity System si è infatti aggiudicata un importante bando. “La vittoria diquesta gara rappresenta un grosso passo in avanti per noi” dichiara Vittorio HansPinto. “Da un uso di solo tre apparecchiature, il direttore sanitario ha deciso diestendere questi servizi a tutti i reparti dell’ospedale. Auspichiamo che questa

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operazione possa essere l’apripista per ulteriori progetti con altre struttureospedaliere. Salerno si è dimostrata molto aperta all’innovazione, molto attenta allacura del proprio personale e dei propri pazienti, cercando sul mercato lo strumentopiù efficace per la sanificazione della propria struttura. Questa scelta lo rende unpioniere nel settore ospedaliero per quanto riguarda la sanificazione perché hascelto una strada efficace e rispettosa dell’ambiente visto l’impatto zero”.

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14/03/2019

Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

EAV: € 398Lettori: 2.000

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Nella lotta ai super batteri è l’ozono l’idea del nuovodispositivo testato con successo anche in ospedale

Sicuramente il lavaggio delle mani restasempre il modo più efficace per ridurre leinfezioni, fino al 50%. Tuttavia, si usanosempre più diversi presidi igienici etecniche di sanificazione degli ambientisanitari. La sanificazione tradizionale è abase di cloro: gli specialisti assicuranoche resta importante e va mantenutacome routine, ma con l’aggravarsi delfenomeno dei super batteri diventanecessario un ulteriore passaggio construmenti più efficaci. Tra le nuove tecnologie di sanificazione degli ambienti, speciedove sono stati ricoverati pazienti con infezioni da batteri come il Clostridiumdifficile o altri multi resistenti tipo Klebsiella pneumoniae, secondo molti studiinternazionali può essere di grande utilità l’utilizzo dell’ozono. Le ricerche basate sutamponi ambientali in vari siti delle stanze di degenza (maniglie delle porte, bagni,telefoni, letti di degenza, ecc,) dove erano ricoverati pazienti colonizzati o coninfezioni vere e proprie da batteri multi resistenti hanno infatti dimostrato unabbattimento della carica del 100%. di tali batteri che invece erano presenti primadella sanificazione. Queste tecnologie saranno un valido presidio nella grande lottache ormai si sta combattendo su tutti i fronti contro l’antibiotico-resistenza. LATECNOLOGIA MESSA A PUNTO – Il dispositivo Sany Water Plus di Sanity System è unamacchina che mediante l’ozono elimina quasi il 100% di batteri, germi, virus, lieviti,muffe, funghi, spore, pollini e acari presenti in un ambiente. È già in commercio, mala sua consacrazione a dispositivo di ausilio in ambito medico giunge proprio inoccasione del Congresso AMIT – Argomenti di Malattie Infettive in corso a Milano, unconsesso internazionale di primaria importanza nell’affrontare l’emergenza deibatteri multiresistenti. Le percentuali di abbattimento della carica microbica e diinattivazione dei virus di questo sistema si sono rivelate significative con un unicotrattamento. La validazione scientifica è giunta dagli studi condotti dall’Università diPadova, dove il macchinario è stato testato su alcune famiglie di batteri tra le piùostiche da eliminare.L’indagine ha dimostrato che il sanificatore è capace diabbattere oltre il 99,98% dei principali microrganismi contaminanti dell’acqua (inparticolare Escherichia coli, Staphylococcus aureus, Candida albincans) e dell’aria. Ilmacchinario ha anche il Marchio CE e la Certificazione ISO 9001. “Sany Water Plus è

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uno strumento che può aiutare una struttura sanitaria a essere più sicura dal puntodi vista microbiologico, abbattendo drasticamente le occasioni di contagio, il rischiodi contrarre infezioni, così come la diffusione di malattie infettive. L’obiettivo èproprio questo: prevenire e arginare la diffusione delle infezioni” spiega VittorioHans Pinto, 35 anni, il creatore di questo sistema totalmente made in Italy. “IlCongresso AMIT di Milano è l’occasione per presentare i nostri dispositivi esoprattutto le più recenti innovazioni tecnologiche”. Il Sany Water Plus è giàpresente in molteplici strutture: oltre agli ospedali, si sta diffondendo molto anchenelle ambulanze. Sanity System Srl è già presente in 20 Paesi, tra cui Stati Uniti,Inghilterra, Irlanda, Spagna, Svezia, Emirati Arabi, Svizzera. LOTTA AI SUPERBATTERI NUOVA EMERGENZA – La resistenza agli antibiotici in Europa continua acrescere, mentre i farmaci antimicrobici rischiano di diventare sempre meno efficacinel trattamento delle infezioni. Attualmente qualunque tipo di infezione, dalle piùbanali come semplici infezioni cutanee o urinarie, a infezioni gravi, quali polmoniti esepsi, può essere causato da batteri antibiotico-resistenti. Sembra un paradosso, maanche una persona che non ha mai preso antibiotici corre il rischio di avereun’infezione da batteri resistenti, soprattutto se si trova in ospedale o nelle altrestrutture di assistenza sanitaria. I batteri non conoscono frontiere e le stesseresistenze che si trovano in Europa o negli Stati Uniti si possono evidenziare invillaggi sperduti in Africa ed in America Latina, come dimostra chiaramente ancheun report dell’OMS. Nei Paesi dell’Unione europea si sono verificati 671.689 casi diinfezioni antibiotico-resistenti, a cui sono attribuibili 33.110 decessi soprattutto neibambini nei primi mesi di vita e negli anziani. In Italia, le infezioni colpiscono dal 5%all’8% dei pazienti ricoverati, soprattutto quelli assistiti nei reparti di area critica. Inquesto scenario emerge drammaticamente che il nostro Paese detiene il tristeprimato di un terzo di tutti i decessi (pari a 10 mila morti) correlati all’antibioticoresistenza rispetto al resto d’Europa. LA COMUNITA’ SCIENTIFICA ALLEATA EINTERESSATA – Proprio Milano nelle giornate di giovedì 14 e venerdì 15 marzo,presso la Federazione delle Associazioni Scientifiche e Tecniche, Piazzale Morandi, 2,Vittorio Hans Pinto ha scelto di essere presente per illustrare alla comunitàscientifica la sua idea e il suo brevetto di comprovato successo. L’occasione è il VIICongresso Internazionale AMIT, Argomenti di Malattie Infettive e Tropicali, nella duegiorni di approfondimento su batteri, patologie infettive e nuovi rimedi, con presentioltre trecento specialisti provenienti da tutta Italia e dall’estero. Obiettivo primariodel Congresso è la presentazione delle più significative novità nel campo dellemalattie infettive con particolare attenzione alla gestione delle patologie da batterimulti resistenti (MDR). Non è comunque la prima occasione in cui il mondoscientifico si interessa a questa innovazione, come dimostra la collaborazione conl’ospedale di Salerno che va avanti da un paio d’anni e che ora ha effettuato un saltodi qualità: Sanity System si è infatti aggiudicata un importante bando. “La vittoria diquesta gara rappresenta un grosso passo in avanti per noi” dichiara Vittorio HansPinto. “Da un uso di solo tre apparecchiature, il direttore sanitario ha deciso diestendere questi servizi a tutti i reparti dell’ospedale. Auspichiamo che questaoperazione possa essere l’apripista per ulteriori progetti con altre struttureospedaliere. Salerno si è dimostrata molto aperta all’innovazione, molto attenta alla

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cura del proprio personale e dei propri pazienti, cercando sul mercato lo strumentopiù efficace per la sanificazione della propria struttura. Questa scelta lo rende unpioniere nel settore ospedaliero per quanto riguarda la sanificazione perché hascelto una strada efficace e rispettosa dell’ambiente visto l’impatto zero”. L'articoloNella lotta ai super batteri è l’ozono l’idea del nuovo dispositivo testato con successoanche in ospedale proviene da Agir - Agenzia Giornalistica Repubblica.

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15/03/2019 Il Mattino (ed. Salerno)

Argomento: Sanità Salerno e provincia

Pagina 27 EAV: € 3.080Lettori: 133.364

Medici del 118, corsi per colmare le carenze

«L' iniziativa della Regione per i medicidel 118 è un punto di svolta». Saluta consoddisfazione l' avvio dei corsi diformazione per i camici bianchi dell'emergenza territoriale, dove a Salernone mancano 80, il presidente dei medicidi medicina generale Silvestro Scotti,che evidenzia come «il sistema sconti undoppio imbuto». «Quella dell' emergenzaterritoriale 118 è un' area con gravicarenze, ma di grande utilità per lapopolazione spiega Per questo dovrebbeconfigurarsi come prima fondamentaleesperienza per i medici che lodesiderano. Quello della medicinagenerale e quello del 118 devono esseresistemi separati, così che chi consegue l'idoneità nell' emergenza possa essereconvenzionato a tempo indeterminato».Un punto di vista che può darepossibilità a medici già stabilizzati, «diottenere un accesso privilegiato nellaformazione post laurea». sa.ru. ©RIPRODUZIONE RISERVATA.

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15/03/2019 La Città di Salerno

Argomento: Sanità Salerno e provincia

Pagina 23

Monitor e lettini elettrici in dono dalla Monte Pruno

POLLA Grazie alla sensibilità della BancaMonte Pruno il reparto di neurologiadell'ospedale Luigi Curto si è dotato didue monitor multiparametrici e dialtrettanti lettini elettrici destinati aipazienti colpiti da ictus. «Ringraziovivamente la Banca Monte Pruno e il suodirettore generale Michele Albanese hadichiarato il dottor Pietro Greco ,dirigente del reparto di neurologiadell'ospedale valdianese - perl'attenzione avuta per il reparto diNeurologia dell'ospedale di Polla anche anome della mia equipe. Un grande gestoda parte di una Banca sempre attiva nelsociale e attenta ai bisogni di questanostra collettività. Ne faremo buon uso,con la professionalità e l'umanità propriedi chi ha scelto di lavorare per i pazienti,di amarli ed abbracciarli». La BancaMonte Pruno da sempre, nell'ottica diquelle che sono le finalità del creditocooperativo, sostiene le iniziative finalizzate allo sviluppo dei territori in cui opera.«Per noi fare banca - ha sottolineato Michele Albanese - non significa solo fare utili. Irisultati economici sono importanti ma non lo sono di meno anche i risultati etici emorali. Noi non siamo mai stati e mai saremo la banca dei numeri, noi siamo labanca della gente e per questo riteniamo essenziale mostrare la nostra gratitudineai territori in cui operiamo attraverso azioni concrete finalizzate a migliorare lecondizioni di chi ci vive». Albanese conclude sottolineando che «la donazione alreparto di neurologia, così come quella al reparto di urologia e la realizzazione dellanuova cappella nel presidio ospedaliero vogliono essere un contributo al sostegnodelle nostre strutture sanitarie in un periodo in cui per la sanità le parole all'ordinedel giorno sono tagli e carenze». (e.c.)

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15/03/2019

Argomento: Sanità Campania

Pagina 14 EAV: € 880Lettori: 29.750

A Napoli il primo ambulatorio pubblico per danni da filler

NAPOLI. La richiesta di filler, secondodell' American Society of PlasticSurgeons, è aumentata dal 2000 del200%. Con questo anche le complicanze,per essersi affidati a medici nonspecializzati. Da quelle un po' più lievi,come gonfiori tardivi, bruciori, dolore eprurito, a quelle che lo sono meno eriguardano pazienti a cui sono statiiniettati filler permanenti, ossia nonriassorbibili, molto utilizzati una decinadi anni fa, che possono portare a noduli,granulomi e necrosi. A Napoli, daqualche mese, è nato il primoambulatorio convenzionato con ilServizio sanitario nazionale per diagnosie cura delle complicanze da filler per ilvolto. L' iniziativa, promossa dall'Azienda ospedaliera universitaria "LuigiVanvitelli" di Napoli, è parte della Uoc diChirurgia Maxillo-Facciale diretta dalprofessor Gianpaolo Tartaro, revisore deiconti universitario della Società italianadi Chirurgia maxillo-facciale. L'ambulatorio è gestito dal professor Raffaele Rauso, past president della Fime,società di medicina estetica accreditata al ministero della Salute. L' ambulatorio haaperto i battenti ad ottobre 2018 e riceve pazienti che provengono da tutto il SudItalia. «Il nostro obiettivo è quella di essere un punto di riferimento il Paese -evidenzia Rauso -. Le complicanze meno gravi si manifestano con gonfiori tardivi,bruciori, dolore e prurito, mentre i danni peggiori riguardano i pazienti a cui sonostati iniettati filler permanenti, non riassorbibili, che possono portare a noduli,granulomi e necrosi. In que sti casi l' unica soluzione passa per la sala operatoria. Ilsilicone liquido, che è vietato per legge, nonché altre sostanze come metacrilato, geldi poliacrilammide, o sostanze di varia natura non a carattere medico, come gli oliiper il corpo, causano problemi anche a distanza di molti anni: rimuoverlichirurgicamente è possibile, ma pochissimi medici eseguono questo tipo diintervento per le complessità». Per prenotare è possibile chiamare il numero del Cup800.177780.

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15/03/2019

Argomento: Sanità Campania

Pagina 29 EAV: € 7.714Lettori: 133.364

«Formiche a San Giovanni Bosco il primo assalto frutto deldegrado»

IL CASO Ettore Mautone Formiche inrianimazione al San Giovanni Bosco:sono stati riconosciuti non colpevoli, néresponsabili - dunque non sanzionabiliper contestazioni e addebiti - conarchiviazione del procedimentodisciplinare, i tre infermieri e due medici,dipendenti della Asl Napoli 1, impiegatinell' ospedale della Doganella e deferitial Consiglio di disciplina all' inizio delloscorso gennaio all' indomani del primoavvistamento di formiche nel reparto diRianimazione. I funzionari della Asl chehanno istruito la pratica, verificati i fatti,raccolti i documenti e le testimonianzecol conforto di una relazione del servizioispettivo centrale della Asl, hannoriconosciuto il corretto comportamentodel personale. I sanitari di turno nelreparto - quando furono avvistate leformiche in rianimazione, con un singoloesemplare che aveva raggiunto il voltodi un paziente - erano intenti a misurarela glicemia di un paziente e subito doponotarono la presenza di alcune formiche sulle lenzuola alla presenza di familiari delpaziente. Formiche che furono prontamente rimosse, il paziente lavato e le lenzuolacambiate. Allertati i coordinatori medici e infermieri, la colonia di insetti fuindividuata provenire da una delle bocchette di aerazione e diffusa lungo ibattiscopa. Cruciale la testimonianza della moglie del paziente che ha riportato ilcorretto comportamento degli infermieri di turno e dei medici successivamenteaccorsi. IL VERBALE Dal verbale del Consiglio di disciplina che ha archiviato lapratica si evince anche che la presenza delle formiche fosse da ritenere compatibilecon le lacune strutturali e le carenze igienico sanitarie evidenziate più volte inprecedenti sopralluoghi dell' ufficio tecnico. Si parla in particolare «di rischiocostante e concreto» della possibilità di avvistare formiche. Premesse cherendevano «altamente probabile» la presenza delle formiche. Abbastanza per

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procedere all' archiviazione degli addebiti. Dopo questo primo procedimento per ilpersonale della rianimazione resta ora in piedi quello avviato a fine gennaio dopo ladenuncia dell' ex manager Mario Forlenza su cui indaga la Procura. In questo caso èagli atti la testimonianza del primario della rianimazione che ha segnalato l' ostacoload intervenire per bonificare la rianimazione. Una versione che però incrocia ilprecedente episodio ora archiviato. Ombre tuttavia permangono su tutta la vicendarelativamente al successivo reperimento, sugli armadietti del personale, di cibo,zucchero e altre derrate sparse senza cautela. Quadro compatibile almeno con uncomportamento non collaborativo rispetto al processo di bonifica lungo e complessoe ancora in corso. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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15/03/2019

Argomento: Sanità Campania

Pagina 7 EAV: € 629Lettori: 29.750

Cittadini in fuga dalla sanità Campana

NAPOLI (Mar. Pao.) - Il nuovo recordnegativo della Campania per quantoriguarda la sanità e la salute parla di unabuona fetta di cittadini che preferiscecurarsi al Nord per 'sicurezza'. Un recordsicuramente negativo anche se non perforza collegato alla capacità dei nostriospedali pubblici. Ma il dato è eloquente."Adesso vantiamo anche il record piùdoloroso: quello dei migranti per nonmorire di sanità in Campania. Il 16 % deicampani affetti da gravi malattie devefuggire, soprattutto in Lombardia, peraffrontare chemioterapie e interventichirurgici. Quasi uno su sei preferisce ilviaggio della speranza. Con la Regione diVincenzo De Luca che versa 302 milionidi euro l' anno ad amministrazioniregionali del Nord, ben più ricche, percoprire quelle spese sanitarie: siamo ilfanalino di coda. Del resto, da noi sirischia la morte: la Campania registra ildoppio di morti materne rispetto al restodel Paese. Numeri da far accapponare lapelle. Eppure i medici preparati e lestrutture all' avanguardia non mancano. Si tratta solo di farle funzionare al meglio,mettere i nostri professionisti in condizione di lavorare! A casa la giunta degli ignavi,liberiamoci di questi amministratori incompetenti", è il duro attacco del vicecoordinatore della Campania e presidente dell' associazione Nord e Sud SeverinoNappi. Che la sanità in Campania sia in profonda sofferenza lo dicono i fatti e larealtà. Non intervenire sarebbe assurdo.

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15/03/2019 Il Mattino (ed. Benevento)

Argomento: Sanità Campania

Pagina 27 EAV: € 7.912Lettori: 133.364

Distretti Asl, individuate le zone carenti Pediatri di base,emergenza superata

PROVINCIA Luella De Ciampis L' Asl diBenevento prende atto della presenza dizone carenti di assistenza primaria econtinuità assistenziale nelle diversesedi distrettuali. In seguito alle relazioniannuali prodotte dai direttori dei distrettisanitari è stata evidenziata la carenza ditre unità di Medicina generale neldistretto di Montesarchio, per Sant'Agata de' Goti, Frasso Telesino e ToccoCaudio, e di dieci unità per la continuitàassistenziale, ex guardia medica, neidistretti di Benevento, Montesarchio eAlto Sannio Fortore. Per la continuitàassistenziale, la carenza riguarda ildistretto di Benevento per una unità;quello di Montesarchio, per due unità,una a Montesarchio e l' altra a FrassoTelesino; invece, nel distretto AltoSannio Fortore, i comuni di San Marcodei Cavoti, Baselice e Montefalcone sonocarenti ognuno per una unità e Circelloper quattro. Per i pediatri di libera scelta,non è stata individuata nessuna zonacarente, dopo la recente nomina del pediatra di base per l' ambito territoriale di SanGiorgio del Sannio, che comprende dieci comuni e che a ottobre, in seguito allasegnalazione del sindaco di Apice, avvenuta ad aprile, era stata riconosciuta zonacarente. L' Asl ha già proceduto all' assegnazione degli incarichi a tempoindeterminato nelle zone carenti di continuità assistenziale a Nicola Ciarleglio,Antonella Parente, Emilio Iorio, e Anna Maria Marenna, destinati rispettivamentepresso i presidi di Circello e Baselice nel distretto Alto Sannio Fortore, di FrassoTelesino nel distretto di Montesarchio e di Solopaca nel distretto di Telese Terme.Tuttavia, dovranno essere reclutati altri sei medici per coprire il fabbisogno dellerestanti zone carenti. Una necessità imprescindibile soprattutto per le aree interne,lontane dai presidi ospedalieri, in quanto le ex guardie mediche garantisconoprestazioni domiciliari e territoriali, che hanno il carattere dell' urgenza, nelle ore

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notturne dei giorni feriali e nelle 24 ore dei giorni festivi, oltre alla prescrizione difarmaci, che trovano applicazione per una terapia d' urgenza. Il riconoscimento dellezone carenti consente all' azienda di ricorrere la graduatoria dei medici di base e diquelli della continuità assistenziale e di reintegrarli in tempi brevi, evitandodisservizi. E infatti nelle sedi distrettuali che non sono zone carenti il numero deimedici è quello previsto dalla legge. Quindi se in due comuni, distanti l' uno dall'altro, ma appartenenti allo stesso distretto, ci sono 4 medici con lo studio solo in unodei due, il comune senza medico non può essere considerato zona carente, perchéentrambi rientrano nello stesso ambito distrettuale. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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15/03/2019 La Città di Salerno

Argomento: Sanità Campania

Pagina 4

Fondi per la ricerca Escluso il Pascale

NAPOLI L'Istituto Pascale escluso daifinanziamenti complessivi per 5 milionidi euro destinati dal Ministero dellaSalute agli istituti di ricerca italiani(Irccs) per lo sviluppo del'Immunoterapiasperimentale delle Car-T (la nuovafrontiera dell'immunoterapia dei tumori).La notizia, trapelata nella serata di ieri èstata un'autentica mazzata per la sanitàcampana, ed in particolare per il Pascale,uno dei centri di eccellenza nazionali einternazionali per lo studio e la ricercasui tumori. «Apprendiamo con stuporel'esclusione di una delle principali e piùimportanti istituzioni scientifiche come ilPascale di Napoli dai piani difinanziamento del Ministero - hacommentato il governatore dellaCampania, Vincenzo De Luca - Ciauguriamo che la decisione sia frutto diuna disattenzione. Facciamo appellodunque al ministero perché l'IstitutoPascale sia ricompreso nella ripartizione dei fondi». Il presidente nella sua notariconferma «l'impegno della Regione Campania per la ricerca, e in particolare quellaoncologica, che vede il Pascale tra le istituzioni scientifiche d'eccellenza in Italia enel mondo ». Il Pascale, infatti, è il maggiore Istituto di ricerca Oncologico delMezzogiorno ed è centro di riferimento per la rete oncologica nazionale e regionale.L'Istituto si occupa prevalentemente di ricerca clinica, e di ricerca applicata nelcampo biomedico e in quello dell'organizzazione e gestione dei servizi sanitari,occupandosi nel contempo delle problematiche più ampie del paziente oncologico,che vanno dall'assistenza psicologica ai problemi nutrizionali, alla terapia del dolore,alle cure palliative in genere, fino alle fasi più delicate della malattia. Una strutturasanitaria dunque di eccellenza che si era candidata ai fondi per la ricercasperimentale delle Car-T. Le cellule, o linfociti, T sono, infatti, le più potenti cellulekiller (citotossiche) del sistema immunitario. Attraverso sofisticate tecniche dibioingegneria genetica, l'introduzione all'interno del codice genetico dei linfociti Tdel gene che codifica per un Car rende i medesimi in grado di legarsi a una molecolaespressa sulla superficie della cellula tumorale e, pertanto, di determinarne il

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riconoscimento quale bersaglio da aggredire. Una volta legata la cellula maligna, ilCar induce l'attivazione dell'arsenale citotossico della cellula T che, infine, induce lamorte della cellula tumorale. Le tensioni col Ministero. La grana del Pascale arrivaalla vigila della decisione del Governo di confermare o meno il Commissariamentodella sanità campana. E, soprattutto, a chi affidare, nel caso, il ruolo di commissariovisto che, con la nuova normativa, c'è una incompatibilità di fatto tra il ruolo dipresidente di Regione e quello di commissario della Sanità. Una norma che De Lucaritiene ingiusta, tanto da aver affidato alla Corte Costituzionale la decisione finale. Ilpiano ospedaliero. Altro motivo di scontro col ministro cinquestelle Giulia Grilo è ilpiano inviato dalla Regione per l'edilizia sanitaria in Campania, che prevedeinvestimenti per quasi 1,1 miliardi, di cui circa 400 milioni di eurodestinati alSalernitano. Si tratta in sostanza della terza fase del programma di interventi per cuiil governatore- commissario ha chiesto al ministro Grillo lo sblocco dei fondi previstidalla finanziaria 1988 per l'ammodernamento strutturale e tecnologico degli edifici:il 95% è a carico dello Stato e il resto lo paga la Regione. Il programma è statoapprovato col decreto commissariale del 20 dicembre Per la Macro- Area dellaprovincia di Salerno, il nuovo piano prevede 276 posti letto in più, passando da3.553 a 3.807 (3,52 posti per mille abitanti). Di questi, un incremento di 73 postiletto è per il presidio di Scafati (le discipline interessate sono Ortopedia eTraumatologia con 22 posti, Chirurgia Generale con 16 posti e Lungodegenza con 16posti; un aumento di 68 posti è per l'ospedale San Luca di Vallo della Lucania.L'intervento più oneroso è per la nuova sede del San Giovanni di Dio e Ruggid'Aragona a Salerno, polo di eccellenza ospedaliero e delle attività didattiche e diricerca, integrato con l'Università (716 posti letto). Il costo è di 330 milioni. (re.cro.)©RIPRODUZIONE RISERVATA

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15/03/2019

Argomento: Sanità Campania

Pagina 4 EAV: € 1.036Lettori: 29.750

La Regione: ricerca, il Pascale tenuto fuori dai finanziamentiRoberto Russo

Ciarambino: «Falso, è stato inseritononostante la richiesta tardiva» NAPOLIA lanciare l' allarme è il governatoredella Regione Campania in persona. Conuna nota Vincenzo De Luca denuncia lacircostanza che l' Ircss Pascale sarebbestato tenuto fuori dall' assegnazione dicinque milioni di euro per lo sviluppodell' immunoterapia sperimentale, unanuova cura contro i tumori. I fondidovevano essere erogati dal ministerodella Salute, invece, secondo PalazzoSanta Lucia, il più importante centro diricerca e cura oncologico del Sud risultaescluso dall' elenco. «In relazione aldecreto del Ministero della Salute dell'11 marzo 2019 - scrive De Luca - chefinanzia con 5 milioni di euro gli istituti diricerca italiani (IRCCS) per lo sviluppodell' Immunoterapia sperimentale delleCAR-T (la nuova frontiera dell'immunoterapia dei tumori), apprendiamocon stupore l' esclusione di uno deiprincipali e più importanti istituzioni scientifiche come il Pascale di Napoli». Poi ilcommento: «Ci auguriamo che la decisione sia frutto di una disattenzione. Facciamoappello dunque al Ministero perché l' Istituto Pascale sia ricompreso nellaripartizione dei fondi». La nuova terapia al Pascale viene portata avanti da PaoloAscierto, direttore di oncologia medica e terapia sperimentale. Anni di studi hannodimostrato che le Car-T cell (chimeric antigen receptor T-cell) possono costituire unarealtà terapeutica in alcune neoplasie ematologiche, come la leucemia linfaticaacuta. In serata però arriva una nota della consigliera regionale pentastellata ValeriaCiarambino che smentisce l' allarme: «De Luca, che accusa di distrazione ilMinistero, mostra evidenti segni di dissociazione. Da commissario alla sanitàcampana infatti dovrebbe sapere benissimo che il Pascale è assolutamente inclusonel progetto nazionale per lo sviluppo dell' immunoterapia. Nel decreto ministerialesono menzionati solo gli IRCSS capofila del progetto e il Pascale non lo è. Va anchedetto che il Pascale ha presentato in ritardo la documentazione. Nonostante questoil Ministero della Salute ha scelto ugualmente di inserirlo nel progetto, dimostrando

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ancora una volta massima attenzione per la sanità campana e di questo ringrazio ilministro Giulia Grillo. De Luca piuttosto spiegasse, nel suo ruolo di commissario allasanità, perché la Campania è sempre in ritardo nella presentazione di tutti gli atti diprogrammazione sulla sanità».

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15/03/2019

Argomento: Sanità Campania

Pagina 2 EAV: € 11.133Lettori: 133.364

Salasso nelle corsie campane 2.500 medici pronti a lasciareEttore Mautone

I NUMERI Tra pensionamenti per limiti dietà e fuoriuscite calcolate in base airequisiti di quota 100 è la sanità, ilsettore del pubblico impiego, ad esseremaggiormente a rischio di sostenibilitànell' applicazione delle nuove norme invigore da qui ai prossimi tre anni. Corsieche rischiano di svuotarsi e ambulatori acorto di rincalzi soprattutto nelle regioni,come la Campania, che già paganopegno per il lungo blocco del turn-overconseguente al decennale Piano dirientro. Un quadro in cui la penuria dimedici di famiglia (convenzionati e nondipendenti) rappresenta un capitolodiverso dello spopolamento della sanità.EMORRAGIA IN CAMPANIA In Campaniaall' emorragia, calcolata negli ultimi duelustri in circa 15 mila unità di variequalifiche, rischia ora di sovrapporsi unsalasso che diventerebbe esiziale per latenuta di un sistema esangue e nontamponabile con i nuovi ingressi. «Inbase a un nostro calcolo in Campaniasono in totale circa 2.500 i medici che hanno i requisiti per richiedere l' applicazionedel pensionamento con quota 100 da qui ai prossimi tre anni - avverte Antono DeFalco a capo della Confederazione medici ospedalieri - a fronte di circa 25 mila chehanno tali requisiti in Italia. Un dato che peraltro si aggiunge a quello dellafisiologica conclusione del percorso di lavoro per raggiunti limiti di età in una regioneche ha un' elevata età media dei dirigenti. L' unico freno è rappresentato dal divietodi svolgere attività privata dopo la pensione con quota 100. Se però a ciòcontrapponiamo la pressoché totale impossibilità per alcune figure professionali(come i medici di pronto soccorso) di avere un' attività privata e la preoccupantedifficoltà di reclutamento in questa e nelle discipline affini, si comprende come l'effetto distorsivo dei quota 100 potrebbe ripercuotersi in maniera devastante sullatenuta delle già precarie, soprattutto al Sud, reti dell' emergenza urgenza».SALASSO A NAPOLI 2 Nella Asl Napoli 1 sono in tutto 130 i camici bianchi, tra medicie altre figure di varie qualifiche che potrebbero fuoriuscire dai ruoli. Tra essi i medici

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ammontano al 20-30 per cento. A ciò si aggiunge la quota di circa un centinaio chedovrebbe andare in pensione per limiti di età ogni anno. A Napoli 2 il dato deipensionati a quota 100 è invece impressionante. Lo scorso anno andarono inpensione 201 dipendenti. Quest' anno a marzo hanno già fatto richiesta con la nuovanorma in 141. Le domande scattano 6 mesi prima di aver maturato i requisiti. Moltisaranno ancora in attesa del raggiungimento della necessaria anzianità. Si teme diarrivare a oltre 300 pensionamenti entro l' anno (i dipendenti nella Asl Napoli nordsono complessivamente circa 4500).Tra quanti hanno fatto domanda dipensionamento nel 2019 ci sono 110 dipendenti del comparto, 26 medici e 5dirigenti non medici (sanitari e tecnici).Dalle valutazioni dell' ufficio personale,dovrebbero essere complessivamente circa 180 i dipendenti che grazie a quota 100raggiungeranno i requisiti nel 2019. Più contenuta invece l' entità del fenomenonella Asl Napoli 3 Sud, al Cardarelli e addirittura esigua al Monaldi Cotugno e Cto. Main generale per la Campania si tratterebbe di un parto tutt' altro che indolore. «Ciòrischia di acuire le differenze regionali di accesso ai servizi per la salute e glisquilibri già oggi evidenti in termini di Livelli di assistenza tra regioni del Sud equelle del Nord - aggiunge Vincenzo Bencivenga, segretario regionale dell' Anaao -incidendo, sul piano geografico, la differente età media dei medici in servizio nellediverse regioni». In Campania l' età media del personale sanitario è di 54,21 annicontro una media nazionale di 50,72. Se si considera che i medici hanno lapossibilità di riscattare fra laurea e specializzazione fino a 11 anni di studiuniversitari è facile rendersi conto come ciò faccia presagire un esodo di massa inpresenza della cosiddetta quota 100». Un quadro a tinte fosche anche per gliinfermieri: «Con l' applicazione di quota 100 - nota il presidente della categoria aNapoli Ciro Carbone - la Campania perderà a breve altri 1700 occupati circa che sisommano ai 9000 infermieri che mancano in Campania, frutto del blocco decennaledel turn over». © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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15/03/2019

Argomento: Sanità Campania

Pagina 4 EAV: € 1.198Lettori: 29.750

Sanità, la Cisl Fp: stabilizzare i precari campani

Il segretario Medici al commissariogovernativo: disparità sulle riserve, fuorii contratti a progetto napoli Tra medici,infermieri, tecnici di laboratorio,fisioterapisti ed operatori vari sono oltre2300 i precari utilizzati nella sanità dellaCampania con varie forme contrattualiche aspettano da anni di esserestabilizzati. «Ma molti di loro - sottolineaLorenzo Medici, segretario generale dellaCisl Fp Campania - rischiano di restaretali a vita se non si corre rapidamente airipari. Il commissario De Luca haassunto, e più volte confermato, unpreciso impegno. Solo che a tutt' oggialle promesse non sono seguiti i fatti, acausa di bandi emanati a macchia dileopardo e senza alcun coordinamentorelativo alle norme di riferimentopreviste per il comparto. O si intervienesul versante della burocrazia, ponendoregole certe ed eguali per tutti, o ancorauna volta la volontà istituzionale resteràutopia». Il leader della maggiore federazione regionale di settore spiega che i primibandi emessi, in particolare al Cardarelli e all' Asl Na 2, non hanno previsto alcunariserva per i precari, mentre quelli successivi richiamano il comma 2 dell' art. 20 deldlgs 75 del 2017, che prevede la possibilità di partecipazione al concorso per quelliche hanno maturato tre anni di anzianità di lavoro alla data del 31 dicembre del2017, lasciando praticamente fuori tutti quelli che sono stati contrattualizzati concococo, cocopro ed altre forme dalla metà del 2015 in poi, non avendo raggiunto inquesto caso il triennio certificato di esperienza maturata. «Potrebbe essere unascelta soggettiva in forza dei poteri discrezionali attribuiti alla PubblicaAmministrazione - dice Medici - se non fosse in contrasto con una legge dello Stato,la numero 208 del 2015, regolarmente prorogata di anno in anno ed in scadenza allafine del 2019, quindi tuttora valida. L' art. 1 comma 543 di questa norma fissa i treanni di precariato, anziché a fine 2017, alla data di emanazione del bando, ed èstata richiamata anche dalla circolare n. 3 dell' allora ministro Madia. Con essapotrebbero partecipare al concorso, godendo della riserva del 50%, anche i medici,

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gli infermieri e i tecnici vari che hanno iniziato l' attività professionale all' inizio del2016, personale che si troverebbe ingiustamente escluso se la Regione nonemanasse una disposizione per ripubblicare i bandi con l' applicazione di leggi enorme uguali per tutti, evitando contenziosi legali. Al Commissario - aggiunge Medici- chiediamo di dare disposizioni univoche alla dirigenza al fine di predisporre unacircolare che tenga conto di tutte le esigenze esposte». Sulla base dei fabbisogniprodotti dalle Asl e dalle Aziende Ospedaliere, i posti approvati e messi a concorso inCampania sono 8.700. I precari attualmente in servizio, sulla base dell' art. 6 deldlgs 165 del 2001, sono ben al di sotto della riserva del 50% prevista dalla legge208, e quindi sarebbe possibile inserire nel sistema sanitario tutte le professionalità.

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15/03/2019

Argomento: Sanità Campania

Pagina 24 EAV: € 5.790Lettori: 133.364

Tumori, l' ira di De Luca: Pascale fuori da una ricerca

LA POLEMICA «In relazione al decreto delministero della salute dell' 11 marzo chefinanzia con cinque milioni di euro gliistituti di ricerca italiani per lo sviluppodell' immunoterapia sperimentale delleCar-T (la nuova frontiera dell'immunoterapia dei tumori), apprendiamocon stupore l' esclusione di uno deiprincipali e più importanti istituzioniscientifiche come il Pascale». Asegnalare il caso è il governatoreVincenzo De Luca, che ricopre anche l'incarico di commissario alla sanità, eaggiunge: «Ci auguriamo che ladecisione sia frutto di una disattenzione.Facciamo appello dunque al ministeroperché l' istituto sia ricompreso nellaripartizione dei fondi. Riconfermiamo l'impegno della Regione per la ricerca, ein particolare quella oncologica, chevede il Pascale tra le istituzioniscientifiche d' eccellenza in Italia e nelmondo». Nella struttura partenopeaproprio ieri sono stati presentati i nuovipercorsi preventivi della rete oncologica campana sui tumori ereditari familiari, dapoco approvati a Palazzo Santa Lucia. LE NUOVE FRONTIERE Ma un tipo diimmunoterapia emergente negli ultimi anni è senza dubbio la Car-T, che separa lecellule T di un paziente e le ingegnerizza con l' obiettivo di produrre recettorispeciali, in grado di permettere alle nuove cellule di riconoscere e attaccare quelletumorali. Quando le cellule Car-T vengono reinfuse si moltiplicano, infatti,riconoscendo e uccidendo le cellule cancerose. A volte questo sistema, però, nonfunziona al meglio. Di qui gli investimenti previsti in Italia che si aggiungono aglistudi portati avanti da altri team in tutto il mondo. Tra gli ultimi risultati, adesempio, un gruppo di ricercatori cinesi ha identificato un fattore di trascrizione cheinfluenza le cellule T, fornendo così un nuovo potenziale bersaglio per l'immunoterapia anti-cancro. Restare ai margini delle nuove frontiere può avere,insomma, un impatto notevole, con ricadute sull' assistenza sanitaria. ©RIPRODUZIONE RISERVATA.

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15/03/2019

Argomento: Sanità nazionale

Pagina 3 EAV: € 37.387Lettori: 281.841

Appalti, ripartono gli enti locali su pagamenti e bandi digara

Giorgio SantilliGianni Trovati

Investimenti. Dopo una crisi decennalenei primi due mesi del 2019 +16% dispesa effettiva, trainata da Regioni eComuni. Avvisi in crescita del 13%, nonc' è l' effetto taglia-gare per piccoli lavoriROMA Segnali di risveglio dal mercatodegli appalti tra fine 2018 e inizio 2019.A riaccendere i motori della spesaeffettiva sono Regioni e Comuni, mentrela macchina di ministeri e sanità rimaneingolfata. E proprio la geografia dellaspesa indica che la ragione del rimbalzoè in una mossa avviata a ottobre ecompletata dalla manovra per sciogliereuno dei tanti nodi della contabilitàpubblica. In gergo è lo «sblocco degliavanzi», misura voluta soprattutto dalsottosegretario all' Economia MassimoGaravaglia. In pratica è la liberazione daivincoli contabili dei soldi che leamministrazioni avevano in cassa senzapoterli spendere. Tradotta nelle cifre monitorate dal cervellone della Ragioneriagenerale sui pagamenti, la rimozione definitiva di uno dei tanti paradossi nelleregole della Pa suona così: +84,9% nella spesa effettiva in conto capitale delleRegioni nei primi due mesi dell' anno rispetto a gennaio-febbraio 2018, e +21,8%nei Comuni. Risultati che permettono al complesso della Pa di archiviare un primobimestre 2019 con un +15,8% complessivo, anche se la sanità rimane ferma e loStato arretra. Se sarà confermato nei prossimi mesi a questi livelli, è un datopiuttosto clamoroso, atteso da anni e mai arrivato. A facilitare la nettezza dellaripresa c' è anche l' entità della lunga depressione che ha caratterizzato il settore.Nel 2007 gli enti locali hanno speso 18 miliardi in investimenti. Nel 2018 9,3 miliardi:la metà. Nessuno può gridare alla vittoria, è solo un risveglio. E sarebbe andatapeggio senza il mini-rilancio di ottobre-dicembre, grazie a un primo sblocco degliavanzi realizzato con circolare. Il dato di dicembre, in effetti, suona come record:1,46 miliardi di spesa solo nei Comuni. Cifre confermate dall' Osservatorio Cresme-Ifel che segnala come la ripresa dei Comuni dell' inizio del 2019 sia spalmata sul

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territorio nazionale: +24% al nord, +29% al centro, +15% al sud. Pesa la dimensioneurbana perché il boom (+123%) si registra nelle città con oltre 250mila abitanti.Questi numeri significano soprattutto pagamenti arretrati alle imprese, mentre suidebiti commerciali le anticipazioni extra di Cdp liberano 1,12 miliardi fra enti locali(770 milioni in 406 enti) e Regioni (350 milioni per 7 casi). Non proprio un risultatoesaltante. Però aiuta. Ma qualche segnale incoraggiante arriva anche per il futuro,con la dinamica dei bandi di gara: non è una novità perché la ripresa qui era giàarrivata nel 2018. Questi bandi - date la patologie italiane - sono solo annunci sullacarta, promesse di opere future. C' erano tuttavia non poche incognite su questoinizio 2019, soprattutto per le piccolissime opere su cui era scattata la norma dellalegge di bilancio che eliminava l' obbligo di gara. Erano stati espressi molti dubbidagli osservatori anche in termini di rischi di trasparenza per il mercato. Il risultatodi gennaio-febbraio è sorprendente: non solo non c' è stato l' azzeramento dellegare, ma addirittura un aumento dell' 8,6% per le opere di importo fino a 150milaeuro (per cui è resa possibile una procedura negoziata senza bando) e del 22,8% perquelle da 150mila a 500mila euro. Nessun effetto taglia-gare, quindi, almeno standoai dati del Cresme. Ma l' aumento è continuato per tutte le opere (+13%) se siconsiderano quelli che il Cresme chiama «mercati tradizionali» (cioè l' appalto diesecuzione di soli lavori). Il dato diventa clamoroso se si considerano anche imercati innovativi, con una crescita a gennaio-febbraio 2019 dell' 82,8%. Questorisultato è spiegato da una tendenza messa a fuoco da un altro lavoro realizzato daCresme-Ifel, l' Osservtatorio per il PPP (partenariato pubblico-privato): opere inproject financing e concessioni. «Nel 2018 - scrive l' Osservatorio - si consolida lacrescita delle iniziative piccole e medie e riprendono a crescere quelle di grandedimensione». Anche qui la spinta principale arriva dai comuni. Il risultato totale è un+90% dell' importo delle opere messe in gara. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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15/03/2019

Argomento: Sanità nazionale

Pagina 3 EAV: € 11.807Lettori: 133.364

«Contratti, corsia veloce per i giovani medici»Lorenzo Calò

Ministro della Salute Giulia Grillo,davvero nei prossimi anni si rischia ildeserto nell' assistenza sanitariapubblica per effetto dell' esodo dimigliaia di medici? È preoccupata? «Ilfabbisogno assistenziale è stato giàdelineato dalle Regioni. Oggi recepiamola preoccupazione delle rappresentanzedei medici su possibili carenze dipersonale che potrebbero verificarsi neiprossimi anni. Ci sono ancora dei calcolida fare e ci stiamo lavorando. Nonlasceremo gli ospedali senza medici oinfermieri». L' allarme dei medici èpressante: tra legge Fornero e Quotacento nei prossimi tre anni potrebberolasciare 25mila camici bianchi. «Intantoper quota cento, dati aggiornati allaprima settimana di marzo, le richiestesono circa seicento per quanto riguardala parte medica. Per quanto attiene alleprofessioni infermieristiche il dato èancora in aggiornamento». Ma la sanitàpubblica resta ostaggio del blocco delturnover. Come superarlo? «Come sistema sanitario paghiamo ancora i vincoli dellaspesa per il personale sanitario stabiliti dalla Finanziaria del 2007 e fissati ai livellidel 2004 ridotti dell' 1,4 per cento. Il nostro obiettivo è quello di intervenire sullenecessità delle singole Regioni contemperando gli equilibri di bilancio con lenecessità assistenziali». Altro allarme è dato dall' imbuto formativo creatosi per imedici specialisti: nel 2018 su 10mila laureati solo 7mila hanno ottenuto uncontratto di formazione post lauream. E tutti gli altri? «Abbiamo finanziato moltealtre borse di formazione in post laurea, oltre cento milioni in questa legge dibilancio. Stiamo lavorando però per riformare il sistema della specializzazione. Ilpunto nodale è rendere attrattivo per giovani medici specializzandi il nostro Paese».E come? «Seguendo il modello esistente in Germania o in Francia dove giovaniprofessionisti completano il percorso di formazione mentre lavorano. In Italia,purtroppo, prima ci si laurea, poi ci si specializza e poi si rischia di restaredisoccupati». Ma molti aspiranti medici restano al palo perché il numero chiuso li

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blocca. «Infatti pensiamo di abolire questo sistema di selezione». Non le piacciono iquiz? «Ritengo non sia un modello selettivo realmente meritocratico». E per queigiovani che non scelgono di fare i chirurghi per il timore di incorrere in cause dirisarcimento milionarie? «Il problema esiste e va affrontato anche sotto il profilo deicosti esorbitanti per effetto della medicina preventiva». Come interviene il decretonenelle assunzioni per la sanità? «È un provvedimento che sta curando la Funzionepubblica con il ministro Bongiorno, non credo ci siano novità sostanziali. Piuttostolavoreremo per una norma ad hoc proprio per la sanità». Ci saranno risorseaggiuntive? «Le risorse sono quelle fissate dall' ultima legge di bilancio: 3,5 miliardifino al 2021». E le Regioni che nel frattempo avranno perso centinaia di mediciperché andati in pensione? «Ogni Regione ha il suo fabbisogno ma ha anche i proprilimiti e obiettivi di bilancio, gestione e organizzazione. Per quest' anno e l' annoprossimo si dovrebbero liberare anche le risorse finanziarie previste dal Pay backfarmaceutico, vale a dire le somme con le quali le aziende del comparto sonochiamate a ripianare parzialmente in misura pari al 50% - l' eccedenza della spesafarmaceutica ospedaliera, allorché sia superato il tetto stabilito per legge. Ecco, sipotrà attingere a queste ulteriori voci». Ritiene che l' autonomia differenziata possarappresentare un rischio per il già evidente divario fra Regioni del Nord e Regioni delSud nel settore sanitario? «Ribadisco le mie preoccupazioni su un percorso diautonomia differenziata non adeguatamente accompagnato da un processo dirigoroso controllo. L' autonomia rappresenta certamente un vantaggio per le Regionivirtuose. Potremmo ipotizzare una sorta di tutorato di queste ultime con le Regioniche si trovano in difficoltà. Su questo c' è una chiara volontà politica: l' autonomiadifferenziata non lascerà indietro nessuno». Ci ritroveremo negli ospedali giovanimedici poco formati e poco competenti? «Con le rappresentanze dei medici e con ilMiur stiamo lavorando a una riforma ragionevole dei criteri di accesso, selezione eformazione dei medici e degli specialisti. Abbiamo alcuni segmenti in fortesofferenza come l' anestesiologia e la chirurgia ad alta specializzazione. Nonintendiamo sottrarre all' università la titolarità della formazione ma la riforma andrànella direzione di un graduale accompagnamento delle nuove figure professionali inbase a un livello crescente di competenze e qualifiche». © RIPRODUZIONERISERVATA.

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15/03/2019

Argomento: Sanità nazionale

Pagina 20 EAV: € 43.372Lettori: 281.841

Eccellenze del sud che creano ricchezzaBruno Gridelli

Oltre 20 anni fa la Regione Siciliana e loUniversity of Pittsburgh Medical Center(Upmc) si unirono in un partenariatopubblico-privato, per porre fine allamigrazione passiva di pazienti sicilianiche necessitavano di trapianto di fegatoe altre cure di alta specializzazione,creando l' Istituto mediterraneo per itrapianti e terapie di altaspecializzazione (Ismett). Il 20 dicembrescorso, l' impegno a proseguire in questopartenariato, è stato rinnovato eampliato per altri dieci anni. L' Istituto,costruito in meno di 4 anni con fondi delministero della Salute, è una strutturaefficiente, sicura e confortevole, dotatadi un sistema informatico tra i piùavanzati che, oltre a garantire qualitàdelle cure, mette a disposizione delmanagement tutte le informazioninecessarie alla gestione efficiente dellerisorse. Ismett, con un case mix index di 2,7, ha il più elevato grado di complessitàdi pazienti trattati sia a livello nazionale che internazionale. Nonostante le sueridotte dimensioni, poco più di 100 letti, per la cui gestione è stato messo adisposizione un budget annuale di 100 milioni di euro, rapportando i costi digestione alla complessità, si dimostra che Ismett è più efficiente di ospedali pubblicidi dimensioni ben superiori. A oggi, sono oltre 2.300 i trapianti eseguiti, di cui oltrela metà di fegato e il resto di cuore, polmone, rene, pancreas e isole pancreatiche. Irisultati sono tra i migliori a livello nazionale e internazionale e, mentre prima diIsmett, la Sicilia registrava solo una migrazione passiva, oggi a Palermo giungonopazienti non solo da altre regioni italiane, ma anche dall' estero. Adulti e bambiniche necessitano di trapianti e cure avanzate, quali interventi per malattie congenitedel fegato, patologie cardiotoraciche e oncologiche. Infatti, Ismett ha attivi ancheprogrammi di chirurgia cardiotoracica e oncologica e terapie mini-invasive avanzate.Nel partenariato, Upmc ha l' intera responsabilità gestionale di Ismett e il suo ruolo èdi mettere a disposizione dell' istituto, e del sistema della sanità regionale, il know-how generato da un' organizzazione di medicina accademica che gestisce oltre 40ospedali negli Stati Uniti ed è presente anche in Irlanda, Kazakhstan e Cina, con

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centri di alta specializzazione. Il personale medico, infermieristico, tecnico eamministrativo di Ismett è, grazie all' apporto di Upmc, altamente qualificato ecomposto quasi completamente da professionisti siciliani, molti dei quali sonorientrati nell' isola da posizioni all' estero. Ismett è, inoltre, un eccellente esempio dicome la sanità possa essere un' opportunità di sviluppo economico e sociale. Nel2014, uno studio di Battelle - un centro di ricerca statunitense - ha dimostrato unimpatto economico diretto e indiretto di Ismett sull' economia locale di oltre 130milioni di euro e una contribuzione di 22,7 milioni di tasse. Il successo di Ismett, chenegli anni ha anche attratto ingenti fondi di ricerca e sviluppo nazionali ed europei,ha poi nel 2006 portato alla creazione, da parte della Presidenza del Consiglio deiMinistri, della Fondazione Ri.Med (di cui fanno anche parte la Regione Siciliana, ilCnr, Upmc e l' University of Pittsburgh) al cui patrimonio sono stati allocati 300milioni di euro dei Fondi aree sottoutilizzate e un' area di 180mila mq a Carini, suicui tra pochi mesi, verrà avviata la costruzione del Centro di biotecnologie e ricerchebiomediche. Un centro di ricerca avanzatissimo di circa 30mila mq in cui lavorerannooltre 600 addetti. Nel rinnovato accordo tra la Regione Siciliana e Upmc è ancheprevista la costruzione della nuova sede di Ismett, l' Ismett2 che con 250 posti letto,organizzati in quattro istituti dedicati alla cura delle patologie cardiotoraciche eaddominali (con i rispettivi programmi di trapianto), alle patologiemuscoloscheletriche e alle neuroscienze, potrà rispondere alle esigenze di cura deipazienti siciliani e attrarre più pazienti da fuori regione e dall' estero. L' Ismett2sorgerà sullo stesso campus del Cbrb della Fondazione Rimed, garantendo così unamaggiore integrazione tra l' attività clinica e la ricerca biomedica. Le nuovebiotecnologie hanno rivoluzionato il campo della ricerca di nuove cure, l' ospedaleinfatti non è più solo il fruitore finale dei prodotti della ricerca di base, ma èdiventato l' origine di dati clinici e biologici, raccolti e gestiti mediante l'informatizzazione della cartella clinica e delle biobanche, che consentono il disegnoe lo sviluppo di nuove terapie avanzate e device biomedici. Questo modello diricerca traslazionale, basato sui Big Data, che riduce i tempi e i costi del passaggiodalle scoperte scientifiche a prodotti con applicazione clinica e commerciale, è giàattivo nelle collaborazioni tra Ismett e Ri.Med. L' Ismett2 e il Brbc, quando la lorocostruzione sarà completata nei prossimi 3-4 anni, metterà la Sicilia all' avanguardiain campo nazionale e internazionale nel campo delle cure e ricerche mediche piùavanzate creando straordinarie opportunità di crescita economica e sociale.Executive vice president, Upmc International; Ad Upmc Italy; Professor of surgery,University of Pittsburgh © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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15/03/2019

Argomento: Sanità nazionale

Pagina 34 EAV: € 111.660Lettori: 796.905

Fecondazione assistita, l' era dello storytelling

«Arrivano lettere e mail di neogenitoricon le foto dei figli. Mi chiedono diaggiungerle alle foto delle bachechelungo le scale dove ne sono appesetante altre. "Quei faccini sono il motivograzie al quale abbiamo sopportatodelusioni e siamo andati avanti",scrivono, "vorremmo che anche la nostrasostenesse chi è ancora nella situazionein cui eravamo noi". Ammetto, dopo 30anni, mi emozionano ancora». La ricercadi un figlio che non arriva mette in giocostati emotivi contrapposti, senso difallimento e speranze, timori, illusioni edelusioni che continuano anche quandosi decide di intraprendere un percorso diprocreazione assistita. Ansie epreoccupazioni che spesso chiedonorassicurazioni ed evidenze fisiche almedico, come racconta Andrea Borini,direttore e responsabile clinico escientifico del network 9.baby, la rete dicentri specializzati nella diagnosi e curadella sterilità e nelle tecniche di fecondazione assistita nato dall' esperienza diTecnobios Procreazione. «Il senso di inadeguatezza o di colpa che vivono moltecoppie nasce dallo stigma sociale - dice -, dagli equivoci sul rapporto tra sesso eriproduzione, spesso vissuto dagli uomini, e dal "dovere" riproduttivo che pesa sulledonne. Spesso anche da miti che non hanno a che fare con la scienza. La parolaormoni, per fare un esempio, viene demonizzata accostandola a bombardamentocon un significato distruttivo. È vero, possono raddoppiare nei giorni dei trattamenti(da 300 - 400 di una ovulazione non stimolata a 3000). Nei nove mesi dellagravidanza, però, tutte le donne incinte spontaneamente arrivano sopra i 10 mila. Leinesattezze contribuiscono ad alimentare i timori, come quello di tumori omenopause anticipate». Le parole feriscono le storie già minacciate dall'infertilità.«Non chiamiamoli "bambini in provetta"», continua Borini. «È un altrostigma su questi genitori e questi figli. Sulla cui salute, poi, si creano altri falsi miticome il rischio di basso peso, di problemi respiratori, cognitivi o neurologici. Timoriche la biologia ha dimostrato dipendono dall' età della coppia (sono rischi che si

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corrono anche con gravidanze spontanee) e non dal concepimento con la Pma». L'alleanza terapeutica è un primo passo. «Comprendere gli stati d' animo delle coppiaè compito di ogni medico - dice il ginecologo. -. Si realizza anche accompagnandolaa capire il problema, cosa si può fare per affrontarlo e i risultati che si possonoottenere. E questo ha a che fare con la biologia. Si ha spesso un' idea sbagliata suquanto avviene spontaneamente. Molte coppie, per esempio, non considerano che a20 anni le probabilità di una gravidanza sono solo 30 su cento. Se non si sa cosaavviene normalmente, tutte le idee successive saranno sbagliate. E anche untrattamento sarà affrontato con aspettative che si basano su credenze, ideologie otimori non reali». Sono passati quarant' anni dalla nascita di Louise Brown, la primabambina nata attraverso la medicina riproduttiva. La Legge 40 sulla fecondazioneassistita in Italia è stata approvata quindici anni fa. Sono cambiate alcune regole eaffinate le tecniche. Con la Procreazione medicalmente assistita (Pma), come riportal' ultima relazione del Ministero della salute, sono nati oltre 13 mila bambini contassi di successo del 24 % per le pazienti con meno di 35 anni e del 4,5 % con quellecon più di 43 anni. Sono aumentate le eterologhe e diminuiti i parti gemellari. Sonoancora tanti, però, i silenzi e i non detti intorno alle difficoltà di procreare. Daquando si scopre, magari dopo anni di contraccezione. Oppure dopo una gravidanzache si naturalmente interrotta proprio quando la si voleva. Tra sensi di colpa e lasensazione di esser difettose e difettosi. A spezzare i tabu aiutano le testimonianze,anche di coppie note. «Vent' anni fa mi sentivo sola e perduta» sono le parole di unadonna tosta come Michelle Obama che nella sua autobiografia, Becoming (Garzanti)racconta la decisione di concepire le due figlie attraverso la Pma dopo i tentativiinutili di restare incinta e un aborto spontaneo. «Mi sentivo come se avessi fallito,non sapevo quanto fossero comuni gli aborti perché non ne se ne parlava - raccontanel libro -. Rimaniamo chiuse nel nostro dolore, pensando di esser in qualche modorotte. Penso che la cosa peggiore che facciamo l' un l' altra tra donne sia noncondividere la verità sui nostri corpi e su come funzionano»... E fa teneramentesorridere un «duro» come il rapper J-Ax che in Tutto tuo madre canta: «Ma quelli chemi amano/ con il biglietto per il mio spettacolo / chissà se si immaginano / che hannopagato le cure e i dottori / che hanno realizzato un miracolo» perché pure lui «nonsopportavo più tutto quel dramma / ad avere coraggio ci pensava mamma / tramedicine e le punture in pancia / messo alle corde anch' io pensavo alla religione /se un figlio è un dono di Dio / forse questa era la mia punizione». Tra il corpo damonitorare, protocolli a cui adeguarsi, i prelievi che scandiscono la vita spesso nonsi trovano tempo e spazio dove affrontare rabbie e tensioni, c' è chi preferiscenegare o tacere l' origine del concepimento, percepita come artificiale. Raccontarliper altri e altre, come dimostrano i tanti noti che lo hanno fatto, come un outingtardivo, è proprio quello spazio, il bisogno di condivisione per ritrovare se stessi, lacoppia, il o la partner. «Il semplice atto di parlare di infertilità e di noi mamme-non-mamme, mamme di testa e di cuore, è terapeutico», scrive Marta, una delle autricidelle storie pubblicate in Parole Fertili , piattaforma online e volume (realizzato co ilcontributo di Ibsa) che raccoglie i racconti di donne e uomini, e i loro universiemotivi, tra desiderio di un figlio e percorsi nella medicina riproduttiva. «Non hoproblemi, non più, a descrivere cosa significa essere infertile, ad andare a fondo

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nella dimensione emotiva di una donna alle prese con la fecondazione artificiale. Escrivo perché, se le parole che riceviamo da chi ci sta intorno spesso non sono diincoraggiamento, la condivisione delle esperienze lo sia». Non è un viaggio che si fada soli e chi c' è intorno, i genitori, i colleghi, gli amici, a volte non riescono adaccompagnare. «La nostra cultura ci ha consegnato un terribile retaggio - diceEugenio Gardella autore di Sei sempre stato qui (Frassinelli) -. La vergogna dellanostra debolezza. Ci ha voluti uomini duri, macchine pronte al lavoro e alla guerra.Rivendico il diritto degli uomini, e dei padri, di riprendersi la loro fragilità e la loroforza, la loro libertà e i loro cuore» I medici, gli esami, le punture, gli ormoni dellaPma aprono le porte del sogno e siglano anche l' inizio di un percorso, durante ilquale si impara a convivere con sentimenti forti e altalenanti come la paura, ilcoraggio, lo sconforto, la speranza, il pianto, il riso. Con il rischio di viverla con unsenso di estraneità, anche quando l' esito è positivo. Parlarne aiuta a riappropriarsidel come si ottiene: anche la parola è cura. Per sé, per la propria coppia e per glialtri che vivono emozioni ed esperienze simili. O come dice Cristina Cenci,antropologa che ha ideato e curato il progetto Parole fertili: «Le storie danno formaall' invisibile. Una storia ci permette di dare una forma concreta alle nostre peggiorpaure, ai sensi di colpa più bui così da poterli affrontare".

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15/03/2019

Argomento: Sanità nazionale

Pagina 1

IL PRIMO DOVERE DI UN MINISTROFRANCESCO OGNIBENE

La Repubblica italiana «tutela il dirittodel cittadino ad accedere alle curepalliative e alla terapia del dolore»,riconoscendoli come «obiettivi prioritaridel Piano sanitario nazionale». Non ènoto come meriterebbe, ma nove anni fal' Italia si è dotata con voto pressochéunanime del Parlamento della legge 38datata 15 marzo 2010, provvedimento diassoluta avanguardia, riconosciuto comemodello in tutto il mondo, che conqueste parole inequivoche - tratte dagliarticoli 1 e 3 - impegna le istituzioni agarantire alle persone nelle condizioni dimaggiore sofferenza e di terminalità unpercorso di protezione,accompagnamento e sollievo quando ilcammino della vita si fa più duro eangoscioso per la malattia e per il suoprobabile esito finale. I protagonisti loricordano come uno dei (purtroppo rari)momenti nei quali i rappresentanti degli italiani si ritrovarono oltre le consuetedivisioni su un principio riconosciuto come fondativo e che la legge definisce come«tutela e promozione della qualità della vita fino al suo termine», obiettivo che vaonorato e non solo declamato. Per questo nella stessa legge 38 si volle incidere achiare lettere che «le strutture sanitarie che erogano cure palliative e terapia deldolore assicurano un programma di cura individuale per il malato e per la suafamiglia» garantendo la «tutela della dignità e dell' autonomia del malato, senzaalcuna discriminazione», oltre a un «adeguato sostegno sanitario e socio-assistenziale della persona malata e della famiglia». L' ordinamento italiano è zeppodi buone intenzioni, ma in questo caso si deve riconoscere che era così diffusamenteavvertita la necessità di poter contare su «disposizioni per garantire l' accesso allecure palliative e alla terapia del dolore» - titolo della legge per esteso - che alledichiarazioni sono seguiti anche buoni fatti. Non ovunque, non sempre in modocoerente, ma è un fatto che la legge per una volta ha dato forma e dignità pubblicaa una sensibilità già radicata tra la gente - medici, malati, famiglie -, che alla figuradel samaritano guarda non come a un modello lontano ma come a uno 'di casa'. Pervocazione antica agli italiani viene naturale prendersi a cuore le sorti del prossimo,

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aprirsi alla sua sofferenza per prodigarsi efficacemente a portarne il peso, con unsovrabbondare di generosità e affetto oltre le stesse aspettative di chi giaceva«mezzo morto» sulla sua personalissima via di Gerico. Ecco perché si avverte la fittadi un' urgenza, la chiamata a far subito ciò che ancora occorre, quando della legge38 si viene a sapere che sta andando bene, certo, e per fortuna che c' è, mahospice, posti letto, assistenza domiciliare, prestazioni sanitarie sono ancorainsufficienti rispetto a esigenze che si vanno acutizzando per l' età media inaumento, la cronicità delle malattie, le situazioni cliniche sempre più complesse edelicate per effetto di terapie con le quali si evita la morte una volta certa ma non sirisparmia la salita del vivere, non tutta, forse non quando occorre. La relazione alParlamento sulla attuazione della nostra preziosa leggemodello, resa pubblica l'altroieri dal Ministero della Salute, ritrae una situazione «con forti disomogeneità alivello regionale e locale» con un «lento e progressivo miglioramento della qualitàdelle cure» ma anche varie «criticità», come la constatazione che «prevalga ancorain Italia la mortalità in ospedale a testimonianza dell' insufficiente sviluppo dellealternative offerte dalle reti locali di cure palliative» specie se «domiciliari». Lapriorità dunque - scrive il Ministero - è «fornire risposte nuove e adeguate» a unasituazione che si fa sempre più complessa e onerosa, con punte di veradrammaticità. Ne vale certamente la pena, perché l'esperienza degli hospice èsempre la stessa: dove sono accessibili a tutti cure palliative e terapia del dolore diqualità, nell'intero spettro delle loro possibili applicazioni, si attiva l'antidoto umanoallo sfinimento e alla disperazione. E nessuno chiede di abbreviare la vita. Perquesto suonano stonate le dichiarazioni del ministro della Salute Giulia Grillo chedopo aver preso atto delle esigenze dettate dal confronto tra il dettato di legge e lasituazione nel Paese non ha trovato niente di meglio che far sapere che per lei «lalegge sull'eutanasia è assolutamente prioritaria per questo Paese». Parole non soloagli antipodi di quel che la realtà mostra come realmente necessario e non volervedere la realtà porta sempre a decisioni improvvide, se non peggio ma che dettedal ministro della Salute, di qualunque colore sia la sua casacca, mettono i brividi.Mentre si attende di capire come la pensi sul punto l'alleato leghista di governosempre reattivo su quasi tutto lo scibile politico, e invece silente sulla prospettiva divedere tradotta in legge l'eutanasia si prende a pretesto la richiesta della Cortecostituzionale di elaborare una disciplina dei casi assolutamente estremi per farcredere che si possa inoculare in un corpo solidale come quello del nostro Paese ilveleno della "morte a comando". Ma se non c'è reazione critica e argomentata, èquesto che potrebbe accadere. Davanti a dati che esigono la ferma determinazionedi colmare i buchi in una rete decisiva per milioni di cittadini in condizioni diparticolare vulnerabilità, infatti, la massima autorità sanitaria della Repubblica diceche il problema è un altro, e che la soluzione è mettere la vita sullo stesso pianodella morte, ognuno decida, lo Stato rimane neutrale, indifferente: di qua dal letto ilmedico per aiutare a vivere, dall'altra parte lo specialista per far morire.Un'immagine spaventosa e disumana, sinistramente ideologica e cupamentetotalitaria, da Stato etico che si dimette dal suo dovere costituzionale di «tutela dellasalute». Non si può pensare che il ministro della Salute ci creda davvero, ma se cicrede come ora pare deve anche sapere che non sarà facile convincere gli italiani

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che è l'eutanasia, oggi, a essere «assolutamente prioritaria». I problemi veri dellagente vera, e l'anima di questo Paese, dicono l'esatto contrario. Si ascolti,finalmente.

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15/03/2019

Argomento: Sanità nazionale

Pagina 3 EAV: € 822Lettori: 29.750

L' eutanasia e le priorità di un ministro

Su cure palliative e del dolore la Sanità èinadempiente. Ma Grillo fa proclamiGiulia Grillo, titolare del ministero dellaSanità, sostiene che "la legge sull'eutanasia è assolutamente prioritariaper questo paese". Lo ha detto subitodopo la presentazione del rapporto,presentato al Parlamento dal suo stessoministero, sull' attuazione della legge del2010 che istituiva i centri per la terapiadel dolore e le cure palliative. Da questarelazione risulta che il sistema nonfunziona, che mancano in molte regionile strutture per l' assi stenza domiciliareai malati terminali, che la terapia deldolore si applica quasi solo ai malati ditumore, che mancano in molte regionicentri specializzati e corsi di formazione.Cure palliative e terapia del dolore sonola risposta necessaria per rendere menointollerabili le sofferenze. Questadovrebbe essere la vera priorità per chi davvero vuole occuparsi con senso diumanità di chi è in condizioni fisiche o psichiche che portano alla disperazione.Disinteressarsi di queste persone, lasciando loro come unica alternativa il suicidio,assistito o a meno che sia, è l' esatto contrario di una sollecitudine ispirata a unasensibilità umanitaria. Il compito del Sistema sanitario è curare, se possibile salvarela vita, se non è possibile rendere meno intollerabile la sofferenza dei pazienti.Derogare da questo obbligo è più che un errore, è un segno di inciviltà. Prima,invece di indicare la via "facile" della morte assistita e procurata, bisogna esploraretutte le possibilità offerte dalla medicina del dolore, assicurare una vera assistenza,anche domiciliare, ai malati terminali e a chi comunque non riesce senza aiuto asopportare la condizione di malattia o di sofferenza psichica. C' è anche una leggeche lo impone, ma che viene applicata poco e male. Compito di un ministro sarebbeper prima cosa attuare la legge che c' è, invece di rinviare il problema a undiscussione ideologica su una legge che non c' è ancora.

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15/03/2019

Argomento: Sanità nazionale

Pagina 30 EAV: € 53.420Lettori: 704.603

Ministeri in rivolta " No ai tagli di spesa per due miliardi"ROBERTO PETRINI

I conti pubblici ROMA Università,Infrastrutture, Trasporti, Sanità e Difesasono sul piede di guerra. In vista dellamanovra- bis, che consisterà nel renderedefinitivo il taglio dei 2 miliardiattualmente congelati nel Bilancio delloStato per richiesta di Bruxelles neldicembre scorso, i maggiori ministeri dispesa si preparano a puntare i piedi e adesprimere doglianze preoccupazioni erichieste di aiuto in extremis. Latrasformazione dei 2 miliardi in taglidefinitivi per l' intero anno sembra ormaiscontata, mentre una manovra-bis insenso più ampio viene esclusa dalgoverno. Ma i più importanti ministridella compagine gialloverde temono diperdere risorse essenziali e non cistanno. Al Tesoro, secondo fonti assaivicine al dossier conti pubblici, siaccumulano lamentele e pressioni perlimitare i tagli che pure sembranoinevitabili in vista del test del luglio prossimo e potrebbero addirittura essereanticipati subito dopo le consultazioni europee di maggio. In prima fila il settore deitrasporti dove il previsto taglio di 300 milioni provocherebbe un aumento delletariffe di bus e treni; a rischio anche Lavoro e Politiche sociali con un taglio di 40milioni agli interventi per la famiglia, seguono 159 milioni per la competitività delleimprese che sono di pertinenza dello Sviluppo economico, 100 milioni per l'Università, e 158 milioni per la Difesa dove spiccano spese per l' impiego di Forzearmate e Carabinieri. Al Tesorosi punta però a resistere alle richieste e provvedereal congelamento definitivo dei 2 miliardi necessario per accontentare Bruxelles e farfronte alla crescita del rapporto debito Pil dal 2,04 concordato al 2,5-2,6 per centoper quest' anno. Tuttavia la tentazione di non proporre misure impopolari primadelle elezioni europee è forte. Tanto è vero è che una dettagliata interrogazione delPd, con prima firma di Antonio Misiani, avanza il sospetto che il governo stiapreparando per la data prevista del 10 aprile un Def ( Documento di economia efinanza) privo dei numeri chiave in grado di rappresentare la reale situazione deiconti pubblici del 2020. In termini tecnici nel Def ci sarebbero solo i "tendenziali" e

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non gli obiettivi programmatici di Pil e deficit-Pil: una questione di non poco contoperché il rapporto dell' 1,8 per cento di deficit già previsto dal governo rischia disalire oltre il 2 per cento visto che il Pil sta scendendo nelle maggiori stime ( Fmi eUbs) dall' 1,1 programmato allo 0,8- 0,9 per cento. Nessuna scelta si farebbe con ilprevisto aumento dell' Iva di 23 miliardi: il governo si asterrebbe, pur nellaconvinzione che bisognerà trovare risorse per sterilizzarlo con nuovi tagli o nuovetasse. Tutto ciò con l' alibi di attendere l' esito delle due misure chiave, reddito equota 100. L' azione sui conti pubblici sarebbe tuttavia rinviata a favore di misureelettorali che stanno per essere varate. Una è contenuta nel decreto legge sul "Rilancio del settore agricolo" varato nei giorni scorsi dal ministro leghista Centinaio:all' articolo 4 contiene una sospensione fino al 15 luglio, dopo le elezioni, delrecupero coattivo delle multe agli allevatori per le quote latte per circa 130 milioni.© RIPRODUZIONE RISERVATA.

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15/03/2019

Argomento: Sanità nazionale

Pagina 2 EAV: € 10.488Lettori: 133.364

Quota 100, sanità contro l' esodo assunzioni veloci

IL PROVVEDIMENTO ROMA Più soldi nellecard del Reddito di cittadinanza per lefamiglie con disabili e ok ad assunzionimirate, nella Pa, per fronteggiare gliesodi connessi all' introduzione di Quota100. Governo in campo per modificarealcuni elementi del Decretone. Mamodifiche sono arrivate anche dallerelatrici, a partire da una norma perinserire i cosiddetti «working poor», ilavoratori con salari bassi, tra idisoccupati che possono accedere allepolitiche attive del lavoro. O anche ladivisione dei 500 milioni per l' Anpal coni Centri per l' impiego. Sono cinque,invece, le proposte di modifica piùimportanti presentate da Palazzo Chigi,che già nella relazione diaccompagnamento alla manovra diBilancio aveva riconosciuto il rischio diun robusto spopolamento degli ufficipubblici connesso ai pensionamentianticipati, sta cercando di adottarealcune controffensive. A partire dallaSanità. Considerando gli effetti di quota 100 e per garantire i livelli essenziali delleprestazioni, si legge in uno degli emendamenti governativi gli enti e le aziende delservizio sanitario nazionale possono procedere all' assunzione delle professionalitànecessarie, «anche tenendo conto delle cessazioni di personale che intervengono incorso d' anno purché in linea con la programmazione regionale». La proposta dimodifica, si legge nella relazione tecnica, interviene esclusivamente sullaprogrammazione delle assunzioni e sull' organizzazione dei relativi concorsi «senzaincidere in nessun modo sulla disciplina relativa ai limiti di spesa per le assunzioni dipersonali». Come a dire: zero oneri aggiuntivi a carico delle casse dello Stato.Ingressi in arrivo anche nel comparto Cultura. Con un ulteriore emendamento, ilgoverno si propone di fare fronte alle «gravi scoperture di organico» degli ufficipreposti alla tutela e valorizzazione del patrimonio culturale. L' ORGANICO L'organico del Mibact, infatti, dovrà fare fronte a 4.283 uscite nel prossimo trienniocon le regole Fornero per la pensione, cui si aggiungono altri 3.489 potenziali

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pensionamenti con quota 100. In tutto si tratta di 7.772 uscite, si legge nellarelazione tecnica, di cui 3.290 nel solo 2019, che si aggiungono alle carenze diorganico già scoperto per il 17% dei posti. L' emendamento dà l' ok fino a 551assunzioni già dal 15 luglio, scorrendo le graduatorie, e sblocca nuovi concorsi, conmodalità semplificate. Sempre in tema di assunzioni nella Pa, un altro emendamentopunta ad accelerare e rendere più snelle le assunzioni evitando prima le proceduredi mobilità che consentono di coprire i buchi di organico grazie al passaggio dipersonale fra un ufficio e l' altro. La misura è valida per il triennio 2019-2021 e serveagli uffici per assumere senza cercare il personale tra gli esuberi di altreamministrazioni. Un quarto emendamento al Decretone amplia i termini attualmenteprevisti per le nomine dei vertici dell' Agenzia da 30 a 120 giorni dall' entrata invigore della manovra. Più tempo anche per l' adozione degli statuti di Anpal e Anpalservizi: la scadenza passa da due a sei mesi. Novità, come accennato, anche sulfronte del Reddito e delle pensioni di Cittadinanza. Il governo, tagliando fondibiennali per 28 milioni ai Centri per l' impiego, si prepara a concedere fino a 50 euroin più al mese di beneficio per le famiglie con disabili. Un emendamento ritocca lascala di equivalenza attraverso il quale si definisce l' entità del sussidioincrementando il massimale di 0,1, da 2,1 a 2,2. Inoltre, sono state allargate lesoglie del patrimonio finanziario per ogni componente con disabilità, che passano da5 mila a 7.500 euro, consentendo in questo modo ad un numero maggiore dipersone di accedere alla misura. Le relatrici al decretone, Elena Murelli (Lega) eDalila Nesci (M5S) hanno presentato altri 14 emendamenti: le proposte di modificarecepiscono, tra l' altro, gli accordi con l' Anci e con le Regioni sui navigator,estendono la possibilità di fare domanda per il reddito anche ai patronati. Michele DiBranco © RIPRODUZIONE RISERVATA.