13_Comportamento.pdf
Transcript of 13_Comportamento.pdf
Arte Marinara - Lezione 13
CORSO DI ARTE MARINARA
Lezione 13 (Aggiornamento dicembre 2004)
3.3.5. Stile di vita dell’equipaggio in navigazione
Continuo la trattazione dello “stile di vita” dell’equipaggio, già protrattosi per
alcune lezioni, riferendomi ora alla navigazione e insistendo su alcuni fattori
fondamentali: il rispetto degli altri e della barca, i ruoli ed i turni di guardia.
Il piacere infinito che si prova quando, finalmente lasciato il porto, si dirige
verso il mare aperto, invita a prolungare la sensazione di benessere, ricercando
l’agognato rilassamento cui induce una navigazione tranquilla. Anche in questa
atmosfera di distensione bisogna usare rispetto verso i compagni di imbarco e
verso la barca che ci ospita, stendendosi in coperta per prendere il sole, per leggere
un libro o per fare un pisolino “quando”, “dove” e “come” opportuno.
Quando: quando lo si
desideri, ma sicuramente non
quando si sia di guardia o
durante le fasi di ormeggio,
di disormeggio o di manovra
delle vele.
Dove: dove non si
interferisca con il governo1
dell’imbarcazione, lasciando
libero il posto del timoniere e
stando lontani dalle manovre correnti e dai verricelli; dove non sia del tutto
immediato cascare in mare alla prima improvvisa sbandata di rollio.
Come: spalmandosi addosso, con accurata moderazione e senza schizzare la
coperta, solo l’indispensabile quantitativo di crema solare; utilizzando un telo da
mare per non ungere il luogo di decubito; lasciando la possibilità di transito in
coperta senza costringere i compagni di ventura ad effettuare equilibrismi da circo;
1 Conduzione della manovra
13 - 1
Arte Marinara - Lezione 13
evitando di monopolizzare l’unico spazio all’ombra o al sole; astenendosi
dall’incartarsi nelle vele o nei sacchi riposti in coperta per impedirne l’impiego.
In navigazione l’imbarcazione rolla e beccheggia e, se naviga a vela, si
abbatte sotto la forza del vento. Pertanto, prima di uscire in mare ogni oggetto deve
essere rizzato2 e stivato, e tutti gli stipetti, cassetti, cassonetti devono essere chiusi
e bloccati con gli appositi dispositivi. Queste precauzioni devono divenire
un’abitudine mentale, un passo della lista di controllo prima della partenza, anche
se il tempo è bello e se la navigazione è breve. Lo spettacolo dei mille oggetti
appoggiati sul tavolo di rotta o su quello del quadrato3, che precipitano sparsi sul
pagliolato alla prima rollata, seguiti dal contenuto degli stipetti non bloccati e da
interi cassetti non fissati, è deprimente quanto quello di veder volare a mare alla
prima raffica di vento cuscini, asciugamani, costumi e magliette improvvidamente
abbandonati in coperta.
Altra buona abitudine da seguire è quella di tenere immediatamente a portata
di mano, nella propria stipetteria, tutto quanto possa servire per la navigazione,
perché in condizioni di mare agitato
può essere difficile reperire quanto
necessario. In particolare devono essere
sempre immediatamente accessibili gli
indumenti da indossare per la
navigazione. La grottesca immagine
qui accanto mostra come la percezione
del caldo e del freddo siano molto
soggettive. Comunque consiglio per la
navigazione di “vestirsi a carciofo”,
adeguando continuamente gli
indumenti alle temperature molto
variabili fra giorno e notte, interno ed
esterno dell’imbarcazione.
Ho già enfatizzato l’importanza dell’assegnazione dei ruoli ai membri
dell’equipaggio per l’attività di bordo all’ormeggio. Ancora più importante è la
necessità dell’attribuzione e del rispetto dei ruoli e dei turni per l’ormeggio, il 2 Bloccato con legatura o ad incastro 3 Dinette, cabina maggiore di uso generale
13 - 2
Arte Marinara - Lezione 13
disormeggio e la navigazione, validi pure per brevi uscite in mare. L’arte di
comando dello skipper armatore si esprime anche nell’abilità con cui assegna i
compiti e le guardie di navigazione ai propri tribolanti e nella capacità con cui li fa
rispettare.
La maturità marinaresca di un equipaggio si evidenzia con la spontaneità di
ciascun membro dell’equipaggio nell’assolvere in automatico le tante incombenze
da svolgere mollando gli ormeggi, navigando o giungendo in porto: bastano poche
sintetiche indicazioni dello skipper, date senza urla ed isterismi, affinché ogni
azione si svolga in giusta sequenza e tempestività o si sviluppi con puntualità nella
routine periodica dei turni di guardia in navigazione.
Quando inizia la navigazione tutti sono freschi, disponibili, entusiasti, pronti
a fare di tutto. Ma già dopo un solo giorno di navigazione, in particolare se con
tempo cattivo, cambia tutto: subentrano frequentemente difficoltà di adattamento al
brusco passaggio dalle abitudini terragne alla vita di bordo, quali stanchezza da
mancanza di sonno, stordimento da sole, ubriacatura da aria salsa, apatia da mal di
mare. Pertanto lo skipper deve assolutamente evitare che lui stesso ed i suoi
tribolanti restino in coperta, al timone o alla manovra, fino allo sfinimento, senza
dormire, mangiando male e rinunciando al necessario ristoro. Tutto ciò fin da
quando le condizioni ambientali sono favorevoli, in modo da assicurare sempre
sufficienti riserve di energia da impiegare all’eventuale sopraggiungere di
condizioni severe, che esigano maggiore impegno e presenza.
Inoltre deve
essere chiaro in ogni
momento chi sia “di
guardia”, cioè chi
abbia la responsabi-
lità della manovra,
perché lo skipper non
può e non deve
essere onnipresente
durante tutta la
navigazione.
13 - 3
Arte Marinara - Lezione 13
Di notte, quando inopinatamente sopravviene il sonno, si creano spesso
situazioni di assenza di vigilanza per il governo dell’imbarcazione. Sono questi i
casi in cui, ritenendo ognuno che un altro membro dell’equipaggio sia attento alla
navigazione, si manifesta il pericolo incombente di collisione o la presenza inattesa
di ostacoli (secche, scogli, segnali da pesca, voluminosi oggetti in mare, ecc.).
Sulla nostra barca di 9/16 metri, l’equipaggio ideale per una crocieretta di
10/15 giorni dovrebbe essere costituito in totale da 4/6 persone, di cui almeno due
“esperti patentati” (skipper e secondo in comando) e come tali intercambiabili, 2/3
“pratici” di manovra e di navigazione e una anche “neofita” o “passeggero”. In tal
caso possono essere formate agevolmente due squadre bilanciate per capacità ed
idoneità alla manovra diurna e notturna, che, in condizioni normali di navigazione,
si alternino con guardie della durata di quattro ore di giorno e sei ore di notte:
0800/1200, 1200/1600, 1600/2000, 2000/0200, 0200/0800. In caso di avverse
condimeteo4 è opportuno ridurre la durata dei turni notturni a non più di tre ore,
facendo riposare i franchi5 sottocoperta vestiti ed a sicura portata di voce dal
pozzetto6, nell’eventualità di dover far intervenire alla manovra tutti i tribolanti
validi, la cui pronta disponibilità deve essere costantemente assicurata.
La durata e l’alternanza dei turni di guardia costituiscono argomenti di
continua discussione fra gli appassionati di navigazione. Personalmente ritengo,
per averla sperimentata anche in navigazioni continuative della durata di più
settimane tanto a vela quanto a motore, che le soluzioni indicate siano quelle che
assicurino la maggiore validità, efficacia e sostenibilità nel tempo: di giorno
permettono di godere di abbondante ristoro e di svolgere tutte le attività di
sussistenza necessarie a bordo (rassettare, cucinare, rigovernare, seguire la
navigazione, manutenere vele,
attrezzatura e macchinari,
ecc.), mentre di notte
assicurano periodi sufficiente-
mente lunghi per dormire,
recuperando interamente le
forze.
4 Tempo di burrasca 5 Libero dalla guardia 6 Ridosso con sedili strutturali nella zona poppiera o centrale della barca a vela, dove sono rinviate le principali manovre correnti e dove soggiorna il personale in coperta.
13 - 4
Arte Marinara - Lezione 13
La guardia al timone, sia con timone automatico, sia senza, deve durare non
più di due ore in condizioni maneggevoli7 e un’ora in condizioni avverse: superato
tale lasso di tempo, l’attenzione, la capacità di reazione e la resistenza al caldo, al
freddo ed al sonno decadono rapidamente, anche in navigazione estiva.
La preparazione dei pasti è compito dalla squadra franca, che deve
provvedervi in tempo utile affinché possano essere consumati alle 1200 ed alle
1930, lasciando lo sgradito onere di rassettare e rigovernare alla squadra
smontante; la colazione può essere approntata alle 0730 dalla squadra di guardia,
mentre di notte la squadra smontante deve aver cura di preparare un termos di buon
caffè o thè con qualche cosa da mettere sotto i denti per i tribolanti che montano di
guardia. Ulteriore sano suggerimento marinaro, è quello di stabilire un turno
giornaliero di gamella8 nell’ambito di ciascuna squadra, in modo che sia sempre
chiaro a chi competa cucinare e rassettare in assenza di volontari, tipologia di
tribolante che svanisce rapidamente non appena il mare divenga grosso o si batta
l’onda di bolina9.
Lo skipper, ove l’entità e la qualità dell’equipaggio lo consenta, può essere
tenuto fuori guardia, in modo da poter intervenire nel governo della barca10
quando egli lo ritenga necessario, o quando le condizioni severe della navigazione
ne rendano indispensabile la presenza in coperta. Comunque, di guardia o meno, in
situazione di normalità è fondamentale che lo skipper lasci il governo della barca al
capo guardia di turno, per responsabilizzarlo e per fargli fare esperienza, evitando
di stare sempre in coperta o in pozzetto. Del resto è ben noto che un bravo
comandante, anche se sia indaffarato sottocoperta o se stia dormendo in cuccetta,
ha un particolare sesto senso marinaro per l’andamento della navigazione,
paragonabile solo alla sensibilità ferina di una madre nei confronti della propria
creatura.
Anche il cuoco, ove possibile, è preferibile che sia lasciato fuori guardia. Non
esito ad affermare che la situazione ideale, rispetto ad ogni altra che io abbia mai
sperimentato, è quella in cui lo skipper assolva anche il compito di navigatore11 e
7 Tempo buono 8 Letteralmente il recipiente metallico (gavetta) in cui veniva riposto il rancio (pasto) dei marinai; estensivamente tutto quanto riguardi le stoviglie di bordo ed il loro rigoverno 9 Andatura contro vento e contro mare per risalire bordeggiando (zigzgando) la direzione di provenienza del vento 10 Conduzione della navigazione e della manovra 11 Addetto alla preparazione ed controllo degli aspetti nautici per la condotta della navigazione
13 - 5
Arte Marinara - Lezione 13
di cuoco, rifiutando sempre, però, quello di sguattero, da affidare comunque ad un
gamellante12 turnista o volontario. Ciò fa parte della recente tradizione marinara da
diporto.
Il lettore probabilmente penserà che le mie raccomandazioni costituiscano un
“regolamento di bordo” per una nave militare, piuttosto che un utile riferimento per
chi ami e pratichi la navigazione da diporto. No, contesto decisamente una simile
accusa e vi invito a provare per credere. L’applicazione di questi sperimentati
criteri marinari ad una crociera con navigazioni della durata di più giorni,
consentirà di verificare quanto ciò possa essere determinante per creare a bordo
un’atmosfera distesa e soddisfatta, motivando ed appagando tutti i membri
dell’equipaggio, esperti o neofiti. Peraltro, con opportuni adattamenti, tali criteri
non perdono di validità se applicati per navigazioni giornaliere con finalità
balneari.
Questo è vero “stile di vita” marinaro in navigazione.
12 Addetto alla pulizia delle pentole e delle stoviglie
13 - 6