12 Outdoor 2012

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Anno 5 - Numero 12 / 2012 [email protected] Editore Sport Press S.r.l. - Corso della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB) Tel. +39 0362.600469 - Fax 0362.600616 - e-mail: [email protected] - Direttore responsabile: Angelo Fri- gerio Periodico mensile - Registrazione al Trib. di Milano n. 186 del 20 marzo 2007 - Poste Italiane SpA Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 - conv. in Legge 46/2004 Art. 1 Comma 1 LO/MI - Stampa: Ingraph - Seregno (MB) - In caso di mancato recapito, inviare all’ufficio postale di Roserio per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa.

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The b2b publication of the italian and european outdoor market

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Anno 5 - Numero 12 / 2012 [email protected] Editore Sport Press S.r.l. - Corso della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB) Tel. +39 0362.600469 - Fax 0362.600616 - e-mail: [email protected] - Direttore responsabile: Angelo Fri-gerio Periodico mensile - Registrazione al Trib. di Milano n. 186 del 20 marzo 2007 - Poste Italiane SpA Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 - conv. in Legge 46/2004 Art. 1 Comma 1 LO/MI - Stampa: Ingraph - Seregno (MB) - In caso di mancato recapito, inviare all’ufficio postale di Roserio per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa.

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Anno 5 - Numero 12 / 2012 [email protected]

IL RICORDO Un intenso e profondo ritratto a firma di Alessandro Gogna del grande climber francese scomparso il 16 novembre

pagIne 18 - 19

Edlinger, la leggenda bionda dell’arrampicata

pagIne 38 - 42

pagIna 30

FReeRIDe & saFety

eventI IOg, un annO DI spIRItO OutDOOR In questO numeRO anChe

Tra innovazionee sicurezza

adidas svela le sue carte e... fa tris

L’aumento di domanda porta grande e continua evoluzione sul fronte hardware, abbigliamento e accessori. Lo dimostrano anche gli strumenti safety sempre più all’avanguardia, tra cui Artva o zaini airbag.

Il 26 ottobre a Cles (TN) una piacevole e istruttiva giornata con lo staff del “marchio atletico dell’outdoor”. Un mercato sempre più presidiato e strategico per il brand.

pagIna 24

pagIna 20

Hawaii: sole, mare e trekking

pagIne 32-33

• Anteprime prodotti FW 2013/14

• Rewoolution People, ambassador al cubo

aROunD the wORLD

eventI - eOF, sempRe pIù un “must”

Highline Meeting sulle Dolomiti

• Xavier e Lucas, missione al Polo Sud

• Surfando sulla neve con i Salomon BBR

• Prove Libere Tour “formato retailer”

• Caro negoziante, perché NON vieni a Ispo?

• International Mountain Summit

• Il trail running secondo Tecnica

• Ski alp, Italia a caccia di conferme

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EDITORIALE In pRImO pIAnOdi Benedetto Sironi

Flessibili e dinamici visionari

Rileggendo questo numero di Outdoor Magazine, l’ultimo di questo intenso 2012, noi stessi ci siamo sorpresi di quanto risulti denso e ricco di informazioni, spunti, novità. Fedele specchio di un mercato che – pur vivendo al pari di tanti altri innegabili difficoltà – si dimostra in alcune sue declinazioni molto vivo, dinamico, ancora pieno di storie da raccontare e opportunità da cogliere. Le abbondanti nevicate degli scorsi giorni, del tutto assenti all’inizio della passata stagione, hanno poi riportato un sano entusiasmo e discrete vendite nel fondamentale segmento degli sport invernali.

Certo, specialmente in una congiuntura economica non certo “rose e fiori” come questa, destinata tra l’altro a continuare almeno per un altro anno (se non di più), il meteo non basta. Ci vuole anche molto altro. Cosa, direte voi? Dicendo passione, entusiasmo e professionalità scopriamo forse l’acqua calda. Ma è bene sempre ricordare questi valori imprescindibili per gli operatori. Ai quali aggiungerei almeno altri tre termini, di certo meno scontati, come flessibilità, dinamismo e visione. Se ci pensate bene del resto sono tre punti collegati l’uno con l’altro.

Partiamo dal primo: le logiche che solo alcuni anni fa potevano valere nel mercato dello sport sono sempre più in discussione. Chi si arrocca su vecchie abitudini e rinuncia a mettersi in gioco ha vita sempre più dura. Chi invece dimostra un’intelligente flessibilità in ogni aspetto del proprio business è certamente in vantaggio. La seconda espressione è un’evoluzione della prima: dinamismo. Muoversi è fondamentale. Sia in senso mentale che concreto. Muovere la mente, avere nuove idee, essere innovativi. Ma anche muoversi fisicamente, visitare luoghi, praticare e quindi vivere lo sport, operare sul campo, conoscere personalmente il proprio mercato.

Noi stessi cerchiamo di applicare il più possibile questo principio e non a caso sulle pagine del nostro giornale trovate spesso reportage su eventi o iniziative ai quali partecipiamo, in Italia ma anche all’estero, USA compresi, grazie alla nostra presenza diretta nel mercato americano (attraverso il giornale Outdoor Magazine USA, con sede nella Silicon Valley). Basta sfogliare anche queste pagine per vedere quante volte compare la dicitura “dal nostro inviato” nei vari articoli. Per tutti comunque le occasioni per “muoversi” non mancano. Tra le più importanti ci sono le fiere. Ecco perché chiudiamo questo numero con una domanda un po’ provocatoria: perché quest’anno, caro negozio, non vieni a Ispo? I buoni motivi per “muoversi” non mancano. Li trovate a pagina 48. Noi stessi ci mettiamo “del nostro”: grazie ad un esclusivo accordo con Ispo, in allegato a questo numero di Outdoor Magazine trovate un ticket che – previa registrazione - vi permetterà di entrare gratuitamente in fiera. E dopo Ispo, altri appuntamenti da segnare in agenda per i dealer che trattano lo sci sono le tappe test dedicate appositamente ai “retailer” organizzate dal Pool Sci Italia (vedi pag 46).

Infine “visione”. La “vision”, direbbe chi sa l’inglese. Vivere come si suol dire “alla giornata” forse un tempo poteva anche starci. Oggi non più. Servono piani e strategie a medio/lungo termine. Non solo per le grandi aziende, ma per una qualunque impresa che abbia qualche minima intenzione di continuare ad operare almeno per i prossimi 20/30 anni (e oltre possibilmente). Una visione la si costruisce in molti modi. Partecipando a eventi, meeting, fiere, per l’appunto. Confrontandosi con altre persone. Navigando sul web. Leggendo un libro o un giornale. Come il nostro, per esempio. Se con il nostro lavoro giornalistico contribuiamo a formare un “pezzo” più o meno grande della tua visione, caro lettore, abbiamo raggiunto uno dei nostri principali obiettivi. E avremo guadagnato tutti un “flessibile e dinamico visionario” in più, capace di animare il mercato di oggi e di domani.

EditoreSport Press Srl

Presidente: DANIELE DE NEGRIDirettore responsabile: ANGELO FRIGERIODirettore editoriale: RICCARDO COLLETTI

Redazione Italia: Corso della Resistenza, 23 20821 Meda (MB) - Tel. 0362.600469 - Fax 0362.600616

Email: [email protected]: www.outdoormag.it

Stampa: Ingraph - Seregno (MB)

Redazione USA: DNF Media, Inc1956 Bohannon Drive - Santa Clara, CA 95050

Tel: 001.408.261.8809 - Email: [email protected] Website: www.outdoorusa.net

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Edizioni Turbo S.r.l. - Responsabile dati: Riccardo Colletti.

Questo numero è stato chiuso in redazione il 18 dicembre 2012

Nuovi accoppiati per il mercato calzature europeo dalla partnership tra eVent e Vegam

Elezioni FASI 2013/16: ecco i risultatiNasce la filiale italiana di Mizuno

Scott presenta per il 2013/14 una collezione di scarponi da sci per tutte le discipline

Nuova importante partnership quella tra GE e Vegam, azienda vicentina con oltre 30 anni di esperienza nel settore degli accoppiati tecnici di alta qualità. Una collaborazione che contribuirà a diffondere con più forza e con nuove soluzioni la membrana impermeabile e traspirante eVent nel mercato europeo. Ve-gam infatti realizzerà tessuti accoppiati a 3 e 4 strati, utilizzando membrane eVent sia im-permeabili che protettive. “Stavamo cercando una tecnologia collaudata da abbinare ai no-stri tessuti, e le membrane eVent sono consi-derate le migliori del settore, grazie al fatto che combinano impermeabilità e traspirabili-tà”, afferma Nadir Santagiuliana, responsabi-le R&D di Spac S.p.A. divisione Vegam. “Con

gli accoppiati Vegam più membrane eVent, possiamo creare gli stili nuovi e unici che le aziende e gli appassionati di outdoor stava-no cercando. Se volete un prodotto dalle alte prestazioni, in questi nuovi tessuti accoppiati lo troverete”. Una sinergia che rientra nella strategia studiata da GE per promuovere la linea eVent, che potrà così essere utilizzata dai clienti in abbinamento a una vasta gamma di tessuti e accoppiati. “Grazie a questa col-laborazione con Vegam, potremo rispondere alle specifiche esigenze dei nostri clienti. La nostra tecnologia eVent è ciò che completa la loro già ampia gamma di accoppiati tecnici”, ha dichiarato Chad Kelly, Global Product Ma-nager eVent.

La Federazione Arrampicata Sportiva Italiana ha celebrato il 16 dicembre a Bologna l’Assemblea Straordinaria e Ordinaria Elettiva che ha riconfermato per il quarto mandato il presidente Ariano Ami-ci, eletto con oltre il 90% dei voti. Si è trattato di una delle Assemblee più partecipate di sempre, con 104 società sulle 151 aventi diritto al voto, che esprimevano 167 voti su un totale di 216. I lavori si sono aperti con l’approvazione, all’unani-mità, del bilancio del quadriennio appena concluso. Sono poi seguite le votazioni che hanno confermato ancora una volta saldamente in sel-la Ariano Amici, romagnolo, classe ’46, al suo quarto mandato e giun-to all’Assemblea come candidato unico. Sui 207 voti complessivi, il presidente ne ha ottenuti 192 voti, 8 sono state le schede bianche e 7 non si sono espressi. Il presi-dente ha poi premiato due atleti che hanno contribuito alla crescita dell’arrampicata: Jenny Lavarda, di recente promossa dal Presidente della Repubblica Giorgio Napoli-tano per meriti sportivi nel Grup-po Sportivo Forestale, e Christian

Core, pluricampione che ha deciso da quest’anno di lasciare l’attività agonistica. Sono seguite le elezioni del Consiglio Federale: eletti Paola Virginia Gigliotti (132), Angelo Se-neci (132), Carlo Beltrame (127), Andrea Bronsino (123), Cristiano Fossali (115) e Massimo Rosata (82). Altri eletti: Silvia Parente, Davide Mandrà in rappresentanza degli atleti, Leonardo Di Marino per i tecnici e Stefan Bortoli per i giudi-ci. Fabio Tullini è stato confermato presidente del Collegio dei Revisori dei Conti.

www.federclimb.it

Mizuno Corporation è lieta di annunciare l’acquisizione del distributore ufficiale italiano Alto SpA. Secondo il con-tratto stipulato, la struttura opererà sotto il nome Mizuno Italia Srl, in qualità di consociata interamente controllata dalla casa madre. Mizuno Italia Srl inizierà le operazioni commerciali sui suoi prodotti sportivi dal 10 gennaio 2013, data del trasferimento formale delle azioni. Nel suo ruolo di distributore ufficiale dal 1989, Alto SpA si è dedicata alla commercializzazione e alla vendita del marchio Mizuno in Italia con successo. Il riflesso della situazione economica e commerciale degli altri paesi europei ha però convinto Mizuno della necessità di assumere la gestione diretta del business, al fine di svilupparlo in modo sempre più dina-mico. Una mossa che intende accrescere ulteriormente la quota di mercato del brand nei settori del running, indo-or, calcio, nuoto e sport outdoor. Rappresentanti societari della nuova società sono: Daisuke Fukumoto, managing director – Mizuno Corporation; Masaharu Kato, managing director – Mizuno Corporation; Yasuhiko Kishimoto, general manager – Mizuno Europe; Mark Kaiway, president – Mi-zuno Italia.

www.mizuno.eu/it/

Scott Sports ha annunciato un’importante novità per quanto riguardo le nuove collezioni 2013/14: il marchio sviz-zero infatti completerà la proprio offerta presentando la linea di scar-poni da sci, includendo modelli per sci alpino, sci alpinismo, freeski, touring e telemark. L’introduzione della gamma di scarponi è sta-to un passo naturale per Scott, data la storicità del marchio ne-gli stivali da motocross, scar-pe running e scarpe da bici, un’esperienza nelle calzature che risale al 1970. La collezio-ne invernale 2013/14 offrirà quindi una gamma completa dalla testa ai piedi e verrà presentata al SIA di Las Vegas e all’ISPO Monaco. “Il marchio Scott è rinomato per il de-sign e la qualità, e i nuovi scarponi da sci non fanno eccezione”, ha af-fermato il proprietario Beat Zaugg. “Ogni scarpone è stato proget-tato per offrire prestazioni al-tamente performanti al cliente, che si fidelizza al marchio Scott come fornitore di prodotti tecno-logicamente all’avanguardia. Gli scarponi da sci sono un’esten-sione del marchio Scott, e con l’inserimento di tecnologie in-novative si potranno aprire opportunità per offrire nuove tendenze nelle calzature”. Tra

i modelli top del nuovo programma Boot fir-mato dal marchio svizzero vi sono i modelli

Delirium FR 130+ (freeski, foto bianco-blu) e Cosmos (scialpinismo, foto bianco-nero). Il Delirium rappresenta

la linea “all-in one” degli scarponi freeride. Potente e con un flex pro-gressivo, offre l’innovativo sistema di calzata Scott anatomicamente corret-

to: una chiusura aderente ma reattiva, confortevole per un utilizzo prolun-

gato. Lo scafo con il sistema Custom Bootfitter è stato

sviluppato intorno al piede. Reattività abbi-nata a rigidità laterale

e un flex posteriore pro-gressivo sono le caratteristiche principali. Utilizzabile con i siste-

mi ISO Touring e ISO Alpine Tech. Disponibile nelle misure 25-30.5. Il Cosmos invece è uno scarpone a quattro ganci che soddisfa le

due maggiori esigenze di uno sci alpinista: ovvero leggerezza e reat-tività. Perfetto per lunghe uscite,

grazie alla scarpetta interna EZ Fit anatomica con un livello di confort superiore. Lo scarpo-ne è inoltre dotato di inserti Shock Damper.

Utilizzabile con i sistemi ISO Touring e ISO Alpine Tech. Misure: 25-31.5.

L’amministrazione del presidente americano Barack Obama ha annunciato di non aver più intenzione di opporsi a 8 progetti di legge per escludere alcuni tipi di scarpe outdoor da un innalzamento dei dazi di importazione. Precedentemente Obama aveva dichiarato di voler sostenere i pochi produttori statunitensi di certe tipologie di calzature (per lo più militari) innalzando le tariffe di scarpe e scarponi di importazione. L’Outdoor Industry Association si è prontamente attivata cercando di convincere la Casa Bianca di evitare che le tariffe venissero istituite perchè avrebbero avuto un effetto negativo nel mercato dell’outdoor. Il senato deve ancora esprimersi in merito. Se non passassero le proposte, le tasse di importazione su alcuni modelli di scarpe da hiking, fishing e trail running crescerebbero del 38%, nuocendo a marchi e importatori esteri che hanno già fissato i prezzi dei modelli PE 2013 contando su un mantenimento delle tariffe ai livelli attuali.

Dazi sul footwear, Obama ci ripensa

nEws fROm ThE usA

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Jorgen Jorgensen, ceo di Norrøna Sport AS, ha conquistato il titolo di “Imprenditore dell’anno” per la Norvegia nella categoria Retail. Il presti-gioso riconoscimento della Ernst & Young è mo-tivato da moltissime ragioni, fra le quali il fattivo e diretto coinvolgimento di Jorgen nei confronti del personale, dell’azienda e del mondo indu-striale. L’imprenditore, quarta generazione di proprietari, ha partecipato in maniera determi-nante allo sviluppo aziendale, con una compe-tenza spesso unica e una passione indirizzata alla funzionalità e al design di tutti i prodotti Norrøna. Jorgen ha sempre ritenuto prioritaria la richiesta di qualità e mantenuto relazioni per-sonali con i clienti, indirizzando precisi canali di distribuzione. Il continuo perseguire linee mini-maliste e funzionali ha fatto sì che l’azienda sta-bilisse in più occasioni le basi di nuovi standard qualitativi e produttivi, come l’aver introdotto per prima Gore-Tex nel mercato europeo.

www.norrona.com

RICOnOsCImEnTI

Una vera e propria guida all’acquisto dedicata allo scialpinismo. La rivista Ski-alper ha provato oltre 110 modelli tra sci, scarponi, attacchi, pelli e ramponi, eleg-gendo i migliori prodotti invernali. La pubblicazione vuole essere uno strumento per un acquisto consa-pevole, grazie alla combinazione di approfonditi rilevamenti stru-mentali e rigorosi test sul campo condotti da un team di specialisti. Ogni prodotto recensito è stato portato al limite e stressato in mille condizioni, con oltre 200 ore di lavoro sulla neve. Descrizioni tecniche, voti e giudizi compara-tivi consentono di conoscere im-mediatamente carattere e prestazioni di ciascun modello, così da fornire indicazioni oggettive, imparziali e affidabili che aiutino l’appassiona-to in vista dell’acquisto. Tra valutazioni positive e negative, sono stati eletti i migliori prodotti

dell’inverno 2012/13. Ecco l’elenco. • Categoria Ski-Alp Race: sci Ski Trab Race Aero

World Cup, scarpone Scarpa Alien 1.0, attacco ATK Race SL World Cup, rampone Camp Race 290, pelle Colltex Race PDG. • Categoria Grantour: sci Elan Alaska Pro, scarpone La Sportiva Spitfire, attacco Dynafit TLT Spe-ed Radical, rampone AustriaAlpin SkyClimb step-in / Black Diamond Serac Pro, pelle Dynafit Mustagh Ata Superlight. • Categoria Freeride Mountaine-ering: sci Dynastar Altitrail Mythic Light, scarpone Scarpa Maestrale RS, attacco Marker Tour F12.

• Categoria Entry Level: sci Elan Karakorum, scarponi Dynafit One PX-TF.

[email protected]

La Fondazione Italia Cina da sette anni premia il successo di imprese ita-liane in Cina e di aziende cinesi in Italia. Quest’anno Vibram è stata insignita del premio “Strategie di svilup-po” nella categoria Capital Elite e a ritirarlo è stato il direttore generale Adria-no Zuccala (in posa con la targa nella foto). Già tre anni fa il premio era stato assegnato a Vibram. Que-

sto prestigioso riconosci-mento ai China Awards è dedicato ad aziende, imprenditori, professioni-sti e istituzioni italiane e cinesi che si sono distinte nella promozione delle relazioni fra i due paesi. La premiazione si è svolta a Palazzo Clerici, a Mila-no, nel corso di un Charity Dinner i cui proventi sono stati devoluti al progetto Lifeline Express.

Great Place to Work, Gorein classifica all’ottavo posto

“Imprenditore dell’anno” al ceo Norrøna in Norvegia

W. L. Gore & Associates è stata premiata dal Great Place to Work Institute come una delle mi-gliori aziende multinazionali del mondo, nell’am-bito dello studio annuale riguardante l’eccellenza dell’ambiente di lavoro. Nella classifica che iden-tifica le prime 25 migliori imprese multinazionali in termini di cultura aziendale nel 2012, Gore ha conquistato infatti l’ottava posizione. La classifi-ca World’s Best Multinational Workplace si basa su dati provenienti da 1.800 aziende circa di 45 Paesi che compaiono nelle classifiche di Great Place to Work, per le quali sono state effettua-te indagini su oltre 2,5 milioni di dipendenti e sulla cultura d’impresa in 5.671 aziende. Gore impiega più di 10.000 associati con stabilimen-ti di produzione in Usa, Germania, Regno Unito, Giappone e Cina e uffici commerciali in tutto il mondo. Vanta una cultura non gerarchica basata sul lavoro di squadra oltre che una vasta gam-ma di prodotti innovativi. “Da oltre 50 anni la nostra cultura porta alla creazione di prodotti ca-paci di innovare diversi settori in tutto il mondo”, ha dichiarato il ceo Terri Kelly. “Siamo orgogliosi di offrire un ambiente lavorativo che promuove l’innovazione e in cui le persone si sentono moti-vate, impegnate e appassionate dal loro lavoro”.

Gli Awards dello scialpinismo: ecco i premi di Ski-alper

A Vibram il China Award per la strategia di sviluppo

Betty Snyder (membro del board of directors), Mary Tilley (human resources) e Heidi Cofran (corporate communications W.L. Gore Associates) ricevono l’award dal Global ceo Jose Tolovi Jr.

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Circuito La Grande Course:La Sportiva main sponsor

“Pelli azzurre” by Pomoca per la nazionale sci alpinismo

Il Consiglio dei Ragni ha deliberato l’istitu-zione del progetto Ragni di Lecco Academy. L’obiettivo è quello di formare giovani alpinisti di livello internazionale. Matteo Piccardi, Mat-teo Bernasconi e Davide Spini sono stati incari-cati di costruire un programma che è al vaglio del Consiglio e che prevede uscite su big wall di roccia con vie impegnative (per esempio, il Wenden) e vie di misto ad alto livello (Bian-co e gruppi montuosi della Svizzera). Ma non mancheranno giornate in località come Valle dell’Orco e Cadarese per imparare le tecniche di posizionamento di protezioni mobili e la scalata in fessura. Verranno selezionati quattro ragazzi, preferibilmente di età inferiore ai 22 anni (sal-vo eccezioni valutate caso per caso e analizzan-do i curriculum) e residenti entro un raggio di 30 km da Lecco. Sarà richiesto un livello di sca-lata in falesia di 6c a vista e, ovviamente, molta voglia di cimentarsi in montagna. Si tratta del primo progetto di questo tipo a livello italiano. Gli interessati possono chiedere l’ammissione scrivendo a [email protected], allegando un curriculum.

Porsche Sci Club Italia, l’esclusivo circolo riservato agli appassionati di sci possessori di auto del prestigioso marchio di Stoccarda, ha stipulato due accordi di sponsorship con i marchi Cober e Killy per il proprio circuito di eventi. Da dicembre 2012 a marzo 2013 i soci di Porsche Sci Club Italia potranno vive-re 4 intensi fine settimana in Val di Fiemme, Cortina, Madesimo e Courmayeur. Durante i singoli eventi, i partecipanti si sfideranno in gare di slalom gigante su percorsi tracciati da Peter Runggaldier, direttore tecnico del club. Inoltre veranno provate le auto sulla neve, con la collaborazione dei piloti della Porsche Sport Driving School. Di seguito il calendario degli appuntamenti: 14-16 dicembre 2012 in

Val di Fiemme, 11-13 gennaio 2013 a Cortina d’Ampezzo, 22-24 febbraio a Madesimo, 15-17 marzo a Courmayeur.

Le giacche e i gilet softshell EA7 Emporio Armani sono co-struiti con la speciale membra-na Windtex, elastica e leggera, in grado di respingere acqua e vento mantenendo inalterato il microclima tra pelle e tessuto. La quantità di calore prodotta da un essere umano può variare da 100 W a riposo fino a oltre 1000 W durante uno sforzo fisico. Nel-la pratica degli sport invernali, anche a basse temperature, la temperatura del corpo aumenta e di conseguenza la produzio-ne di calore, con conseguente dispersione attraverso la sudo-

razione. Il grado di traspirazione di Windtex, unitamente alla sua termicità, consente il manteni-mento del microclima corporeo. Inoltre la libertà di movimento, l’elasticità e la leggerezza che caratterizzano il tessuto ne fan-no un ottimo compagno in tutti gli sport. I prodotti realizzati con tale membrana possono essere lavati in acqua e a secco. I capi sono totalmente impermeabili grazie alle cuciture saldate con il nastro Thermotape. La membra-na Windtex è prodotta da Vago-tex Windtex Spa di Colognola ai Colli (Verona).

Il brand Primaloft si ag-giunge agli storici Swatch e The North Face come nuovo sponsor per il Frreride Wolrd Tour 2013, più precisamente in qualità di official supplier. Primaloft in precedenza ave-va già supportato come pre-senting sponsor le The North Face Masters of Snowboar-ding series, incorporate con

il FWT e il Subaru Freeskiing World Tour. Il tour consiste-rà come sempre di diversi contest backcountry ski e

snowboard per atleti pro. Quest’anno gli appuntamenti sono i seguenti: Revelstoke, Canada (7/1); Courmayeur-Mont-Blanc, Francia (19/1); Chamonix-Mont-Blanc, Fran-cia (26/1); Kirkwood, Cali-fornia, USA (21/2); Fieber-brunn-Pillerseetal, Austria (9/3) e la finale a Verbier, Svizzera (23/3).

Columbia Sportswear ha av-viato una collaborazione con la prestigiosa casa automobilisti-ca tedesca Mini, allo scopo di fornire capi d’abbigliamento tecnico per il progetto “Mini goes to Santa Claus”. L’inizia-tiva porterà la Famiglia Mini alla volta di Rovaniemi, nel Cir-colo Polare Artico, con a bordo i desideri di bambini e adulti da tutto il mondo. “Mini goes to Santa Claus” è un’attività internazionale che coinvolge 16 Paesi dell’Unione Europea e attraverserà anche alcune delle principali città d’Italia, coinvolgendo le scuole con il

Mini Christmas Italian Tour. Le stesse concessionarie daranno un contributo importante, in quanto luoghi ideali per la rac-colta dei desideri. In aggiunta Mini parteciperà al Guinness World Records con il tentativo di assemblare il rotolo di desi-deri più lungo mai consegnato nella storia a Santa Claus. Il viaggio verso il circolo polare artico sarà accompagnato da-gli outfit di Columbia, così da rendere l’impresa più confor-tevole e protetta. Le giacche che verranno utilizzate sono: Alaskan II Down e Lay Down (in foto).

Arc’teryx ha annunciato la partnership a sfondo benefico con il Dipartimento di Polizia di Vancouver. Nell’intento di mitigare le con-seguenze del gelido inverno nordamericano, l’azienda e la polizia distribuiranno infatti cen-tinaia di mantelle impermeabili ai senzatetto della città canadese. Come in qualsiasi conte-sto produttivo, in Arc’teryx esistono eccedenze di materiali che attendono di essere utilizzate in modo intelligente. Così per il quarto anno consecutivo, grazie al Bird Nest Project, il

brand canadese ha trovato il modo di impiegare in modo responsa-

bile questi materiali di qualità elevata. Il progetto è stato vo-luto e sostenuto dai lavoratori di Arc’teryx i quali, offrendo gratuitamente e volontaria-mente il proprio tempo, si prestano a trasformare i materiali disponibili in capi avanzatissimi. Joan-

ne Mayzes, manager della divisione Corporate Social Responsibility di Arc’teryx,

ha commentato: “Il progetto è nato da alcuni membri del team

Ricerca & Design di Arc’teryx, ed è stato bello vederlo crescere anno dopo anno. Quest’in-verno abbiamo la possibilità di lavorare fianco a fianco con il Dipartimento di Polizia di Van-couver, un’opportunità unica per fare arrivare le nostre mantelle nelle mani di chi ne ha più bisogno”. Arc’teryx si augura di distribuire oltre 700 mantelle impermeabili e anti-vento ad al-trettante persone senza tetto, grazie al contri-buto della Polizia di Vancouver e delle strutture di assistenza locali.

Ragni di Lecco Academy:giovani alpinisti crescono

Cober e Killy sponsor del Porsche Sci Club Italia

Windtex scelto da EA7 per i suoi gilet e softshell

Anche Primaloft tra i partner del Freeride World Tour

Columbia e Mini incontrano Babbo Natale a Rovaniemi

A Vancouver Arc’teryx con la polizia per i senzatetto

Cinque corse, cinque prestigiosi appun-tamenti col mondo della montagna e dello sci alpinismo a squadre: questo è il circuito La Grande Course, accolto sulle Alpi da Ita-lia, Svizzera e Francia. La Sportiva sarà main sponsor della manifestazione per il biennio 2013/14, assieme al marchio scandinavo a Polygiene, fornitore dei trattamenti anti-batterici usati nei capi della nuova linea di abbigliamento La Sportiva dedicata allo sci alpinismo. Ogni competizione de la Grande Course si effettua con squadre di due o tre elementi e solo la classifica finale Grande Course è indivi-duale. Perciò si può correre cia-scuna prova col compagno che si è scelto, qualunque sia la sua naziona-lità. Le cinque gare, pur legate dal medesi-mo circuito, conservano ciascuna il proprio regolamento e le proprie specificità, in fun-zione del loro campo di gioco e della loro cultura. Si parte con il Pierramenta (21/24 marzo 2013), per poi continuare con Tour de Rutour (28/30 marzo), Adamello Skiraid (7 aprile), Trofeo Mezzalama (27/28 aprile) e Patrouille des Glaciers (2/3 maggio). Sono prove molto esigenti per tutti gli atleti, tut-tavia sportivi di ogni livello si iscrivono alla Grande Course ogni anno, creando uno spiri-to e un’atmosfera ineguagliabili.

www.grandecourse.com

La nazionale italiana di sci alpinismo, in vista della prossima stagione agonistica, ha deciso di avvalersi della collaborazione di Pomoca per la fornitura delle pelli di foca. “Siamo molto soddisfatti dell’accordo con Po-moca”, ha detto Oscar Angeloni, responsabi-le della squadra. “Oltre a garantire materiali all’avanguardia ai nostri atleti, ci gratifica che un’azienda leader nella produzione di pelli di foca voglia investi-re nella squadra. Vuol dire che credono nel lavoro che stiamo facendo e questo ci dà fiducia”. Pomoca per i prossimi due anni aiuterà così gli azzurri a vincere le gare di Coppa del Mondo e dei Mondiali. Gli ingegneri di Pomoca sono riusciti a ottenere i coefficienti di sci-volamento più bassi con le condizioni di neve più diverse. In questo modo, utilizzando Po-moca Race Pro, è possibile ampliare fino a 20 mm la lunghezza del passo. Apparentemente sembra una cifra insignificante, ma tenendo in conto che per ogni 1.000 metri di altezza sono necessari 4.000 passi, si ottinene un ri-sparmio di 8.000 centimetri, ovvero 80 me-tri. che in una gara sulla distanza sprint può valere un podio.

pARTnERshIpInIZIATIVE

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Dry Heat, un nuovo marchio di abbigliamento tecnico Made in Italy

BRAnDs nEw

Tra i nuovi marchi che si affacciano sul mercato outdoor segnaliamo, in questo nuovo appuntamento della nostra ru-brica Brands New, Dry Heat, prodotto dall’azienda veronese Athesis. Una interessante proposta di base layer, pantaloni e accessori, composta da capi di qualità e prestanti. Con un’of-ferta grafica assolutamente unica, è indicata in particolar modo per tutti gli sport che prevedono lo svolgimento di un’attività fisica intensa e discontinua all’aria aperta, in cui si è soggetti a su-dorazione e raffreddamento continui. I modelli sono realizzati con l’esclusiva tecnologia DHtech, una microfibra di polipropilene ed elastan, sapientemen-te lavorati per garantire libertà di movi-mento e comfort, come fossero una se-

conda pelle. Il polipropilene in elevata percentuale garantisce termoregola-zione, isolamento termico, leggerezza e traspirabilità, assicurando una piace-vole sensazione di asciutto e di calore in qualsiasi condizione atmosferica. Inoltre è anallergico e batteriostatico, quindi particolarmente indicato per le persone che hanno allergie o pelle sensibile. I capi Dry Heat sono inoltre ecologici e di facile manutenzione, asciugano rapidamente e non devono essere stirati: il tessuto resiste a mac-chie e sporco e si lava anche a basse temperature. Produzione rigorosamen-te Made in Italy.

Info: Athesis - [email protected] - www.dryheat.it

EDITORIA

Il grande Marco Olmo, atleta dall’indiscutibile palmares ed esempio di longevità agonistica, si racconta tramite la penna di Gaia De Pascale in un libro molto bello e scorrevole. “Il corridore”,

questo il tito-lo logicamen-te scelto per il tomo edito da Ponte alle Gra-zie, racconta di una vita difficile riscattata dallo sport. Uno sport duro ma genu-ino e naturale. Inediti aneddoti e frammenti di racconti di gare in giro per il mondo condi-scono la storia

del più grande atleta italiano del trail, che a 58 e 59 anni si è anche preso il lusso di vincere due volte l’Ultra Trail du Mont Blanc, universalmen-te considerato il vero e proprio campionato del mondo di corsa in montagna.

IL CORRIDORedi marco Olmo- ponte alle grazie -

Il racconto dell’impresa di Kirkpatrick, la solitaria della via Reticent Wall su El Capitan, l’itinerario in artificiale più difficile e pericoloso presente sulla mitica parete californiana, si intreccia con episodi della sua storia personale in una brillan-

te narrazione, intrisa di humor britannico, che rende avvincente e divertente la lettura. Non ha caso è stato insignito del premio Gambrinus. La giuria composta da perso-nalità di rilievo nel campo della cultura ha motivato così la sua scelta: “In Psycho Vertical l’autore intrec-cia un autoritratto iro-nico e divertente, ma anche costellato di

spunti introspettivi, con l’appassionante raccon-to della più estrema salita solitaria che attual-mente si può immaginare. Ne scaturisce un libro originale che si legge d’un fiato e ispira simpatia per l’uomo, e non solo ammirazione per il supe-ruomo di turno”.

psyChO veRtICaLLa vita è troppo breve per divertirsidi andy Kirkpatrick- versante sud -

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10 Numero 12 / 2012

AnnIVERsARI

Due importanti eventi caratterizzeranno il 2013 in casa Lowa: i 90 anni dell’azienda tedesca e il 15° anniversario del modello Re-negade Gtx Mid. L’azienda, creata nel 1923 da Lorenz Wagner, conta vendite globali per ol-tre 2 milioni di scarpe e produce il 95% delle sue collezioni in Europa. Nel 1993 è entrata a far parte del Gruppo Tecnica e, tra i principali riconoscimenti conseguiti, annovera l’Outdoor Editor’s Choice 2012 Award per la calzatura Lowa Mountain Export Gtx, premiata come la migliore scarpa dell’anno. Il modello Renega-de Gtx Mid, invece, è diventato un classico. Versatile e multifunzionale, è la calzatura da

outdoor più vendu-ta al mondo (oltre 600mila paia). Di questo scarponcino sarà realizzata nel

2013 una limited edition in colori accattivanti (darkred, green, blue, violet per donna e blue, green per uomo). Il modello, costruito con 185 pezzi, presenterà inoltre suola Monowrap in PU per stabilità e comfort nella camminata, oltre a costruzione a telaio per peso ridotto e tomaia in nabuk resistente con fodera in Gore-Tex impermeabile e traspirante. Lo scarpone garantisce all’interno una condizione clima-tica piacevole, inoltre il sottopiede anatomi-co e stabilizzatore della caviglia fornisce un supporto sicuro mentre la suola Vibram Evo è antiscivolo su tutti i terreni. La calzatura è ideale per escursioni impegnative o facili, lun-ghe camminate in montagna, viaggi o gite in mountain bike. È disponibile fino alla taglia 44 da donna e 51 da uomo, nella forma WXL (width extra large + 7mm) per uomo e anche nella versione da lavoro.

mERCATO & DInTORnIIcebreaker apre il suo ottavo monomarca nordamericano

Mountain Affair, a Roma il primo store multibrand

Sporxtreme distribuisce Smart Sensor di WTEK

Vibram intercetta e blocca un caso di contraffazione

Carl Zeiss presenta le prime maschere da sci e snowboard

Lowa: 90 anni di attività e 15 anni del best model

A Seattle, stato di Washington, il brand neo-zelandese specializzato nella lana merino ha fatto il suo debutto con un Touch Lab di 140 mq. Lo store, sito sulla 5th Avenue and Pike Street, a poca distan-za dallo stori-co Pike Place Market, è l’ot-tavo aperto da Icebreaker in Nord America. Gli altri Touch Lab si trovano rispettivamen-te a Portland, Montreal e Vancouver, mentre ben due ne possono vantare New York City e la California. Prossimamente ne verranno aperti altri a Vail, in Colorado, e a Washing-ton DC.

A.R.P. Advanced Retail Project SpA, specia-lizzata nel retail di alta gamma, ha aperto il primo punto vendita Mountain Affair nel cen-tro di Roma (via Tomacelli 154, 155). Il marchio nasce dalla passione dei suoi ideatori Lorenzo, Marco e Umberto Bassetti per la montagna in tutti suoi aspetti e firma abbigliamento creato con tessuti, cuciture e applicazioni all’avan-guardia. Il prodotto viene costruito per tutti i professioni-sti e gli amanti de-gli sport (ski, clim-bing, ice climbing, backpacking, hiking, trekking, running e biking). I due mon-di di riferimento di Mountain Affair sono Lifestyle (capi urban per ogni occasione informale) e Active (capi performanti e tecnologici per l’at-tività sportiva). Il punto vendita roma-no, che è stato inau-gurato il 3 dicembre, affianca alla linea Active di Mountain Affair una selezione di prodotti The North Face Summit Seri-es, Patagonia, Black Diamond, Gore, Sa-lomon, Scarpa, POC e Montague (biciclette prodotte negli USA). Con l’apertura di Mountain Affair, A.R.P. inaugura il primo punto vendita in Italia e conferma la sua posizione di operatore retail su tutti i canali di vendita: flagship stores, travel retail, department stores, outlet. A.R.P. vanta inoltre una collaborazione con Ferrari SpA per il pro-getto Ferrari Store e con VF Corporation per lo sviluppo dei The North Face Store, aziende per le quali gestisce complessivamente oltre 30 punti vendita tra Italia, Spagna, Germania e Svizzera.

www.arpspa.com

Smart Sensor, la prima fascia cardio da brac-cio di WTEK, azienda italiana che ricerca e svi-luppa tecnologia indossabile, è entrata a far parte del gruppo di prodotti distribuiti da Spor-txtreme. Per quanti hanno finora utilizzato la fascia cardio al petto con un orologio cardio-frequenzimetro o un ciclocomputer, si tratta di una vera e propria rivoluzione, capace di eli-minare l’ingombro del sistema tradizionale e i fastidi legati al fit. Premiata al FIBO 2011, la fiera più importante nel settore, Smart Sensor, oltre a trasmettere in wireless il battito cardia-co ai training watches WTEK, è compatibile con tutti i prodotti dotati di comunicazione ANT+, Mio Cyclo, myCiclo, Whaoo Key for iPhone, Garmin, Magellan, Motoactv e con qualsiasi macchinario cardiofitness dotato di telemetria Polar. Presto sarà compatibile anche BLE (Blue-tooth Low Energy). La tecnologia sviluppata da WTEK si basa su un sensore ottico che consen-te di monitorare il battito cardiaco applicando la tecnica della pletismografia riflessiva duran-te il movimento. Posizionando “Smart Sensor” sull’avambraccio con un polsino o alla fronte con una fascia tergisudore si rilevano infatti i dati senza l’utilizzo della fascia toracica.

www.sportxtreme.it

Vibram ha riportato un successo significativo nella lotta alla contraffazione. Gra-zie alla collaborazione del proprio distributore norve-gese, l’azienda di Albizzate (VA) ha potuto intercettare e bloccare un importante caso di contraffazione di calzatu-re Vibram FiveFingers KSO e del marchio. L’operazione di contraffazione era a opera di una primaria catena distribu-tiva al dettaglio in Norvegia.

L’intervento tempestivo ha permesso il ritiro immediato delle 3000 paia di calzatu-re già immesse sul mercato norvegese, la distruzione dei prodotti contraffatti, l’otteni-

mento del risarcimento del danno e il rimborso delle spese legali. Vibram proteg-ge i propri diritti di proprie-tà intellettuale, frutto di 75 anni di impegno nella ricerca e nello sviluppo, attraverso centinaia di registrazioni nel mondo. È inoltre attiva nella lotta alla contraffazione, gra-zie all’attento monitoraggio di tutti i canali distributivi.

www.vibramfivefingers.com

Carl Zeiss Vision ha lan-ciato la prima maschera per lo sci e per lo snowboard a marchio Zeiss. Un prodotto altamente innovativo che combina la migliore perfor-mance visiva e la protezione sulla neve con l’eccellen-za ottica delle lenti Zeiss. L’ampia collezione può sod-disfare tutte le esigenze estetiche e di comfort degli sportivi senza dimenticare il benessere visivo. L’as-sortimento comprende una gamma di 3 modelli princi-pali declinati in 11 combina-zioni di colore: Zeiss Racer, Zeiss Ice Queen, Zeiss Bowie (in foto). Inoltre, per venire incontro alle esigenze de-gli appassionati di sci e di snowboard, sono state cre-ate quattro serie di prodotti,

che si differenziano princi-palmente per le lenti: Per-formance per le condizioni di scarsa visibilità, Multila-yer per le condizioni di ele-vata luminosità, Bowie con filtri intercambiabili e le Po-larizzanti. L’alta qualità ed eccellenza delle lenti Zeiss delle maschere garantisce 100% protezione dai raggi UV, resistenza all’impatto, straordinaria durabilità e resistenza ai graffi, un siste-

ma a doppia lente per pre-stazioni anti-appannamen-to. Tutte le maschere sono dotate di gommapiuma a doppia densità. Gli elastici adottano un pratico sistema di regolazione e una presa in silicone garantisce mag-giore adesione con il casco. Sia le lenti che la montatura sono prodotti interamente in Italia. Le maschere sono distribuite esclusivamente attraverso il canale ottico.

nuOVE ApERTuRE

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11 Numero 12 / 2012 1111

Nove nuovi appuntamenti, 2 nuove gare, una finale statunitense, 6 competizioni nei migliori resort sciistici del mondo (Chamonix, Zermatt, Vallnord, Val d’Isère, Snowbird, Vail) e un già preannunciato nuovo formato. Queste

le principali novità dell’edizione 2013 delle Skyrunner World Series, che l’anno prossimo

celebreranno 10 anni coprendo in totale 653 km e 43.632 mt

di dislivello verticale. Le Series sono suddivise in tre circuiti indipen-denti (Sky, Ultra e Vertical) ognuno con i propri titoli e premi.

Quest’anno è stato in-trodotto il circuito Ultra,

inaugurato dalla Transvulcania Ultramarathon di La Palma. La gara di 83 km per 4.400 mt di dislivello verticale aprirà an-che la stagione 2013 del circuito, il cui successo ha portato all’inserimento a calendario della prima 100 miglia: la Ronda dels Cims, con un dislivello di 13.000 mt. Prevista poi la Speed-goat di 50 km che unirà tre passi a 3.400 mt nello Utah. Tornano anche la Ice-Trail Tarentaise in Val d’Isère (65 km per 5.000 mt di dislivello) e la nuova Ultra Race of Champions “UROC” a Vail. Quest’ultima corsa di 100 km lungo quat-tro passi a 3.600 mt chiuderà il circuito Ultra. Le Sky Series invece saranno caratterizzate da due importanti gare europee: la Mont-Blanc Mara-thon che ospiterà anche la KM Vertical di Cha-monix nello stesso weekend e la nuova Mat-terhorn Ultraks di Zermatt lunga 46 km. Questo circuito sarà aperto dalla Maratòn Alpina Zega-ma-Aizkorri spagnola. A calendario anche la Pikes Peak Marathon in Colorado. A chiusura, la neo-introdotta Skyrunning Xtreme al Lago di Garda. Sul fronte Vertical, si apriranno le danze in Russia con la Mount Elbrus Vertical Kilometer, che raggiunge i 3.450 mt di altitudine. Segui-ranno il Ribagorza Vertical Kilometer in Spagna e il Gerania Vertical Kilometer in Grecia, oltre alla già citata KM Vertical di Chamonix. Chiude-rà la serie l’Extreme Vertical Kilometer sul Lago di Garda.

www.skyrunning.com

Sta già lavorando a pieno regime l’organiz-zazione della gara a coppie Transcivetta Kar-pos 2013, uno degli eventi di maggior tradi-zione nel panorama della corsa in montagna italiana. La 33esima edizione si svolgerà do-menica 21 luglio sul collaudato e spettacola-re percorso di 23 km e 1.950 mt di dislivello con partenza da Listolade, in comune di Tai-bon Agordino, e arrivo ai Piani di Pezzè, sopra l’abitato di Alleghe, ai piedi della maestosa Civetta. Lo scorso anno le coppie al via rag-giunsero la cifra record di 700, numero che l’organizzazione, coordinata da Silvano Ruda-tis, vuole perlomeno eguagliare nel 2013. Le iscrizioni sono aperte da sabato 1 dicembre. Chi si registrerà entro il 31 dicembre, la quota è stata fissata a 60 euro. Dal 1° gennaio al 31 marzo, invece, l’iscrizione costerà 65 euro, mentre dal 1° aprile in poi sarà di 75 euro. Ci si potrà iscrivere tramite il sito ufficiale della manifestazione, dove sono reperibili fin d’ora il regolamento e tutte le indicazioni utili per la partecipazione. Confermata la sponsorship con il marchio Kerpos, linea outdoor di Sportful.

www.transcivetta.it

Tante novità per i 10 anni delle Skyrunner World Series

pEOpLE

Black Diamond rafforza il proprio team europeo

Christine Hargin è la nuova atleta del Norrøna Team

A partire da gennaio 2013, in Black Diamond Olav Nietzer prenderà il ruolo di European sales director, mentre Thomas Hodel ricoprirà quello di European product manager hard goods. Il 49enne Olav Niet-zer, appassionato di climbing e sport su neve, vanta lunga esperienza di molti anni come sales manager e director nell’industria sportiva. Ha infatti lavorato in Burton negli ultimi 9 anni come European sales director. Thomas Hodel invece, 39 anni, ha già rico-perto diversi ruoli in Black Diamond fra il 2002 e il 2011, per lo più come marketing manager. Dopo un breve periodo come product manager per l’outdoor in Scott, ritorna in Black Diamond. Anche Thomas è un passionato climber e degli sport invernali. “Que-ste nomine portano alla nostra company 2 esperti e competenti specialisti. Sono una coppia veramen-te promettente”, ha commentato Christian Jaeggi, managing director Black Diamond Europe.

Transcivetta Karpos, aperte le iscrizioni

La sciatrice svedese Christine Hargin è entrata nella scuderia degli Ambassador Norrøna. La sua avventura inizia a 14 anni con l’alpine racing. Dal 2007 si è dedicata al freeride ed è stata parte del team nazionale in Coppa del mondo. È poi appro-data allo sci big mountain e alle grandi competi-zioni freeride. Al Freeride World Tour di quest’anno ha conquistato il 1° posto a Røldal (Norvegia) e a Verbier (Francia), diventando campionessa del FWT. Oltre a difendere il suo titolo al Freeride World Tour 2013, gareggerà al Campionato Big Mountain scandinavo, girerà documentari e si dedicherà all’organizzazione di una competizione backcountry slopestyle in Scandinavia. Della sua partnership con Norrøna ha affermato: “È una possibilità molto eccitante. I capi creati da questo brand combinano funzionalità e stile ed è fantastico poter indossare abbigliamento studiato espressamente per il freeride. Sono inoltre felice di diventare parte dell’iter di progettazione, grazie ai feedback che avrò modo di dare dopo i test dell’abbigliamento sul campo e grazie alla collaborazione con il design team orientata allo sviluppo di nuovi prodotti”.

EVEnTI

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Focus on Numero 12 / 201212

In esclusiva le anticipazioni delle collezioni autunno inverno 2013/14 in mostra a Ispo 2013

DIstRIBuItO Da: 4us

0436.2731 - [email protected]

DIstRIBuItO Da: patagonia Italia 0474.555396 - [email protected]

DIstRIBuItO Da: F.lli Campagnolo - 0424.515411 - [email protected]

ARC’TERYXCaDen JaCKet

DIstRIBuItO Da: aludesign - 035.783595

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DIstRIBuItO Da: socrep 0471.797022 - [email protected]

Giacca che assicura performance superiori e precisione tecnica, realizzato con il tessuto N80pX Gore-Tex Pro. Grazie alla membrana esclusiva, la nuova tecnologia “Pro” è una garanzia di traspi-rabilità incrementata, comfort impareggiabile, resistenza estrema. Il design Arc’teryx, ottimizzato per lo sci e lo snowboard, è basato su una strut-tura articolata che riproduce la postura del corpo durante l’azione sportiva, facilitando nel contempo l’abbigliamento a strati sotto lo shell. Le micro-cu-citure migliorano ulteriormente la traspirabilità e riducono il peso. La zip frontale WaterTight Vislon scorre facilmente anche con temperature sotto-zero ed è compatibile con i guanti. Altri dettagli del modello, che pesa 604 gr, sono: cappuccio StormHood compatibile con il casco e progettato per permettere il movimento rotatorio del capo; tasche interne i mesh; tasche scalda-mano con zip; gonnellino para-neve con attacco Slide ‘n Loc progettato per una protezione ergonomica.

Comoda, caldissima e confortevole come nessun altro materiale, traspirante, idrorepellente e ipoallerge-nica. È realizzata per il 20% in seta, che è in grado di assorbire l’umidità svilup-pando calore e mantenendo la pelle asciutta e calda. Grazie all’azione combinata con la lana merino (presente al 52%), assicura massima protezione dal freddo duran-te ogni attività e in condizio-ni climatiche estreme. Altri materiali sono poliammidica (14%) ed elastan (14%). È disponibile nelle misure 35-37, 38-40, 41-43, 44-46 e 47-48. Presenta inoltre fascia elastica antitorsione, spugna ammortizzante e maglia rasata.

Fit regolare e performan-ce impareggiabile per questi pantaloni in Polar-tec. Costruiti per offrire massima mobilità e pre-stazioni superiori durante le avventure outdoor, si avvalgono del tessuto Polartec Power Shield Pro, l’ultima frontiera softshell. Questo tessuto garantisce flessibilità, ultraleggerezza, traspi-rabilità, impermeabilità e comfort infinito in ogni situazione grazie alla versione con lavorazione Tricot della superficie interna. Altri dettagli sono: vita alta; bretelle elasticizzate regolabili; struttura articolata della seduta e delle ginocchia; aperture sulle gambe per la migliore ventilazione e perfetta compatibilità con i ramponi.

Il top di gamma della linea sci della nuova collezione FW 2013/14 è rappresentato da questa giacca da uomo in tessuto stretch, altamente performante grazie allo speciale laminato termico microporoso Clima Pro-tect. Esso assicura la dispersione dell’umidi-tà corporea e un’elevata traspirabilità resa ancora più efficace dai fori laserati presenti sia sul retro che sul davanti. Tutte le cu-citure sono termosaldate evitando quindi qualsiasi infiltrazione di acqua e vento. La protezione è garantita anche in caso di cadute grazie alle protezioni presenti sulle spalle.

GM1390

PATAGONIAKnIFeBLaDe pants

CMP – F.LLI CAMPAGNOLOJaCKet 3w18337

CLIMBING TECHNOLOGYDRO

KARPOSCIvetta FLeeCe

MOUNTAIN EQUIPMENTtupILaK uLtRa JaCKet

MAMMUTX-sun

Prodotti FW 2013/14

DIstRIBuItO Da: hagan ski - [email protected] - www.hagan-ski.com

DIstRIBuItO Da: norrøna - www.norrona.com

Nuovo sci firmato Hagan caratterizzato da una forma ampia e da una costruzione leggera con diamond edge cap, rocker da 250 mm e base die-cut. Il modello assicura massimo galleggiamento risultando così perfetto per sci alpinismo.

Il peso contenuto di circa 1.130 gr per una lunghezza di 173 cm consente di risparmiare energia in salita. Altri dettagli tecnici sono sidecut 130/87/100 mm e raggio 19,3 mt. Il modello è disponibile in lunghezza 165, 173 e 181 cm.

Nuovo coordinato softshell di Nørrona dedicato alle avventure sulla neve, in assoluto il più flessibile della collezione FW 2013 del brand norvegese. La giacca si distingue per la vestibilità comoda e il taglio lungo. Tra i molti plus di costruzione offre: tasche scalda-mano, ghette per le mani, gonnellino paraneve, incavo manica con sistema di ventilazione in mesh, tasca di sicurezza. Il pant dispone di tasche cargo, sistema interno di ventilazione in mesh, fit comodo. In primo piano il tessuto Gore-Tex 2 layer, utilizzato per entrambi i capi: realizzato con nylon riciclato, è una garanzia di impermeabilità e traspirabilità, assicurando protezione e comfort. La morbida fodera garzata ottimizza l’isolamento termico e provvede alla giusta termoregolazione.

HAGANChImeRa [waI] FLOw

NORRØNAnaRvIK gORe-teX 2L JaCKet & pant

Piccozza tecnica per pareti nord e roulotte. È caratterizzata da testa ergonomica in acciaio forgiato a caldo con impugnabilità ottimale, verniciata in cataforesi nera, manico rastremato in lega leggera anodizzata, dritto alla base per una migliore penetrazione nella neve. È disponibile nelle lun-ghezze 52-59-66 cm con un peso di 475 gr in versione 52 cm. È certificata EN 13089:2011, tipo 2 UIAA.

Fleece in Polartec Thermal Pro e Power Stretch, rinforzata in Kortec. Morbida, calda e leggera è anche molto robusta per un uso tecnico in alpinismo. È disposibile nelle misure da uomo (in foto) e da donna dalla S alla 3XL.

Innovativa giacca per alpinisti in cerca di una protezione totale. Grazie alla com-binazione di tutta l’esperienza tecnica Mountain Equipment nella costruzione di hardshell e all’utilizzo dei materiali più raffinati, questa giacca impermeabile non ha paragoni sul mercato. È caratterizzata da nuova vestibilità Alpine Fit, cappuccio Super Alpine Hood, tessuto Gore-Tex Pro e cerniere completamente impermeabili YKK-Aquaseal.

L’ottica Total Reflex, sviluppata apposi-tamente per questa lampada, con 3 Led Hi-Flux è adatta sia per gli sport di endurance che per il tempo libero. Le quattro modalità di lumi-nosità e la fortissima intensità della luce assicurano illuminazione sempre e in ogni momento. La X-Sun è dotata di una fun-zione per prevenire l’accensione acciden-tale della luce di emergenza e di un cavo estendibile per l’utilizzo opzionale del vano batterie alla cintura. Il modello è caratteriz-zato inoltre da 950 lumen, ha un range di 200 mt, una durata batteria di 40 ore e un peso di 13 gr (270 gr con batterie).

DIstRIBuItO Da: Calze g.m. sport 0461.990286 - [email protected]

n

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Focus on Numero 12 / 201214

Prodotti FW 2013/14 In esclusiva le anticipazioni delle collezioni autunno inverno 2013/14 in mostra a Ispo 2013

DIstRIBuItO Da: Outback ‘97 - 035.361103 - [email protected]

DIstRIBuItO Da: trerè Innovation -0376.718611 - [email protected]

DIstRIBuItO Da: Fenix Outdoor Italia - [email protected]

DIstRIBuItO Da: Ferrino & C. 011.2230711 - [email protected]

DIstRIBuItO Da: masters srl 0424.524133 - www.masters.it

DIstRIBuItO Da: the north Face 0423.683100 - www.thenorthface.com

FERRINO HIGH LABLysKamm

MASTERSCaRBOn

THE NORTH FACEm aLLOy JaCKet

FJÄLLRÄVENÖvIK LIte JaCKet

Il piumino Övik è caldo e accogliente, funzionale e durevole. Il suo nome, un omaggio per l’anniversario dei 50 anni di Fjällräven, deriva dalla città d’origine dell’azienda. Dopo la nascita dell’Övik Parka, nel 2013 arriva dunque Övik Lite. Perfetto per il clima continentale e per chi vuole una giacca resistente, in puro piu-mino al 90% leggero e morbido. Il tessuto G-1000 Lite la rende resistente, impermea-bile, traspirante e antivento. Grazie al taglio corto, comodo e agile, è adatto all’uso quotidiano in città ed è dotato di due am-pie tasche anteriori con zip e una sul petto. Disponibile in quattro colori moda, nelle taglie XS-XXL. Peso: 729 gr (in taglia M) di cui 130 gr di imbottitura.

Giacca in Polartec Neoshell 3L stretch im-permeabile e altamente traspirante, ideale per attività alpinistiche e di alta montagna. Disponibile sia per uomo (taglie dalla S alla XXXL con peso 850 gr) che donna (taglie dal-la XS alla XL con peso 630 gr), la Lyskamm è dotata di: zip stagne, cuciture termosaldate, cerniere di ventilazione, doppia regolazione del cappuccio, quattro tasche esterne. Molti altri dettagli in aggiunta rendono questo prodotto il riferimento della linea High Lab. Il tessuto Polartec Neoshell 3L (88% Poliestere e 12% elastane, 200 gr/m2) presenta impermeabilità 10.000 mm e trattamento idrorepel-lente.

Giacca da sci della linea Summit Series, rea-lizzata in tessuto Soft Shell ibrido con design fisiologico Thermo3D, per garantire protezione ottimale, traspirabilità e termoregolazione. È progettata tramite body-mapping per le escursioni fuoripista ed è caratterizzata da Waterproof HyVent-Alpha su cappuccio e spalle con cuciture nastrate per proteggere efficace-mente dagli agenti atmosferici. Apex Universal sul corpo per massima traspirabilità e comfort. Tessuto Pertex Equilibrium sotto le braccia per assicurare proprietà traspiranti, permeabilità all’aria e impermeabilità all’acqua.

È un bastoncino ultra accessoriato, caratterizzato da tubo di diametro 16 mm in carbonio 50% con finitura di pregio 3K in carbonio. È disponibile nelle misure da 105 cm a 135 cm e presenta nuova manopola bi-materia “Ego” con effetto “Soft Touch” dotata di passamano ergonomico “MST” regolabile, realizzato in tessuto senza cuciture interne. Da ultimo presenta supporto filettato con punta in tungsteno. In dotazione anche una rotella di diametro 55 mm.

Zaino della linea Packs, completamente accessoriato e progettato per tour backcountry impegnativi, è ideale per appassionati di outdoor esperti e inclini a viaggiare solo con l’essenziale. Compatibile con l’unità ABS Vario (venduta separatamente e perfetta per gli escursionisti più esigenti), è caratterizzato da facile accesso allo scom-partimento principale; zip idrorepellenti; ampia tasca frontale ideale per l’attrezzatura di sicurezza; sistema di trasporto esclusivo per sci, snowboard o altre attrezzature per lo sport sulla neve; sistema di compressione utile a variare il volume dello zaino in funzione delle esigenze specifiche. Ha una capacità di 30 lt e pesa 1,1 kg.

Da anni la squadra nazionale norvegese di sci e X-Bionic celebrano le loro vittorie insieme. Insieme le due realtà hanno realizzato l’Energy Accumulator EVO World Champion Edition Norway, un riconoscimento delle prestazioni degli atleti e del lavoro di sviluppo di X-Bionic. Questo intimo funzionale è in grado di au-mentare la prestazione sportive. Sostituisce il classico intimo funzionale utilizzando materiali high-tech e tecnologie esclusive. Numerosi premi internazionali di design e vittorie nei test comparativi dimostrano l’efficacia dei capi della linea nel fornire ottime prestazioni e un vantaggio competitivo palpabile. Le vittorie di Aksel Lund Svindal e dei suoi compagni di squadra sono la prova reale dei risultati che si possono ottenere quando grandi sportivi e progresso tecnologico lavorano insieme.

MOUNTAIN HARDWEARpOwzILLa 30

X-BIONICeneRgy aCCumuLatOR evO wORLD ChampIOn eDItIOn nORway

pOKER DI nOVITà fIRmATE EIDER, KILLy, LAfumA E mILLET

Giacca essenziale per sciatori esperti. Con un taglio molto atletico che integra la membrana Defender 4 Way Stretch e l’imbottitura Primaloft Eco, per la massima performance e il massimo comfort. Questo modello soddisfa tutte le esigenze tecniche degli sciatori di oggi, alla ricerca di un capo top di gamma. Impermeabilità e traspirabilità: 10.000 mm, 20.000 gr/m²/24 ore. Fodera in Thermoceram (Nylon 210T, Stretch Knit). Altre caratteristiche tecniche: cappuccio staccabile con Plug In System, apertura frontale completa con cerniera imperme-abile, zip di ventilazione sotto le braccia, ghetta antineve con fascia antiscivolo, polsini in lycra con fori per i pollici, tasche sul petto con zip imper-meabili, tasca skipass con cerniera sotto la falda, gomiti preformati, orlo regolabile.

Una giacca da sci altamente performan-te composta da un mix di Dermizax e materiali ultra stretch. L’imbottitura in Primaloft e la fodera Efficiency garanti-scono ottimale controllo della tempe-ratura corporea durante le attività più intense. Lo stile originale associa taglio preciso e dettagli raffinati, per un capo altamente sofisticato. Altre caratteri-stiche tecniche: cappuccio staccabile Plug in System, inserti di ventilazione in mesh, rinforzi sulle spalle, polsini in softshell, gonna paraneve staccabile con inserti antiscivolo.

La giacca Proloft è una vera e propria barriera contro il freddo. La combinazio-ne offerta dalla membrana Climactive, che protegge dalla pioggia, e dal Primaloft per la massima protezio-ne termica rende la giacca Proloft ideale per la stagione invernale. Perfetta per lo sci, le racchette da neve, l’arrampicata, è leggeris-sima e comprimibile. Carat-teristiche tecniche: cappuccio staccabile, apertura centrale, zip AquaGuard impermeabile, fondo regolabile da un cordino elastico. Disponibile uomo e donna. Pesa 550 gr (L) ed è disponibile nelle taglie dalla S alla XXXL. Colori: verde acido, rosso mattone, blu, corallo.

Giacca innovativa in Gore-Tex Pro 3 strati impermeabile, robusto e ancora più traspirante. Adatta per alpinismo in condizioni climatiche estreme. Pre-senta cappuccio integrale compatibile con tutti i tipi di casco, costruzione ergonomica Flex Comfort con ma-niche pivot, ampie zip di ventila-zione sotto le braccia con cerniere impermeabili, tasche laterali e tasca al petto di facile accesso, doppia tasca interna con cerniera e anello di sicurezza. Serie Trilogy Limited.

EIDERnAGAnO JKT

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caviglia. La suola Vibram assicura il massimo per trazione, aderenza e am-mortizzazione degli urti. Un disegno particolare

agevola l’eliminazione dei detriti e della

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costituisce parte strutturale dello scarpone e agevola la trasmissione della potenza in disce-

sa grazie alle eccezionali doti di flessibilità 120-Flex. La mobilità dello scafo pari a 60° totali di escursione, unita alla rullata accentuata e al sistema di snodo brevettato EZ Flex della scarpetta interna, accentuano la camminabilità del prodotto, utilizzabile anche per passaggi tecnici su rocce e terreni

scivolosi grazie alla suola Vibram integrale bimescola/doppia densità. Il meglio

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17 Numero 12 / 2012 17

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rendono flessibile, comoda e affidabile. La costruzione con fodera Gore-Tex garantisce le massime prestazioni per impermeabilità e traspirazione. La suola Vibram Trail Mate, sviluppata in esclusiva per Zamberlan, fornisce ottima aderenza e trazione su tutte le superfici.

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Numero 12 / 20121818

L’intenso e approfondito ritratto del grande climber francese scomparso il 16 novembre

diALESSANDRO GOGNA

Indimenticabile. È l’aggettivo più calzante per tentare di definire la figura di Patrick Edlin-ger, recentemente mancato nella sua casa di La Palud-sur-Verdon (16 novembre 2012). Era esploso nei primi anni ’80 all’attenzione degli arrampicatori e dei media, così come lo aveva fatto (ma di fronte al mondo) l’edonismo del presidente Ronald Reagan: una prepotente tentazione. Come la nuova emittente tv Cana-le 5 di Silvio Berlusconi; come le sirene incan-tatrici della Milano da bere e dei ristoranti dei garofani rosa. Patrick si era imposto per quel qualcuno che è, ma badava anche all’apparen-za. Essere e avere. Eroe senza macchia e senza paura, ma anche bello.

UNA STELLA BIONDA - È vero, Paris Match lo aveva consacrato una vera star, in Francia e all’estero: “La Vie au bout des doigts” e subi-to dopo “Opéra Vertical”, entrambi del 1982, sono ancora oggi film di culto che a quel tem-po suscitarono un’ammirazione tale da sconfi-nare con l’idolatria. Migliaia di giovani furono catturati da quell’atleta biondo che faceva la spaccata oltre i 180°, che correva nei boschi prima di fare le trazioni su un mignolo, oppure che si produceva in quell’esercizio (chiamato poi slacklining) prima di salire da solo, slega-to e scalzo nel terrificante vuoto del Pilier de Fourmis a Buoux o in Verdon con un sottofon-do musicale da brivido, quello di Allein zu dir, Herr Jesu Christ di Johann Sebastian Bach.

1982, GIUGNO. IL MITICO CAMPER BIANCO DI PATRICK STAzIONAVA IN VALLE DELL’ORCO - “Come uomo era una persona schiva, a volte poteva sembrare burbera, ma nascondeva una fragilità molto dolce”, lo giudicherà molti anni dopo l’amico Luca Bich. Noi stavamo a guarda-re. Io e i miei amici ci crogiolavamo nella solita atmosfera simpatica e anche sinceramente al-colica del disimpegno: vedere Patrick vivere la sua giornata di sportivo ci poteva far pensare di non essere molto interessati alle odiose die-te e a quelli che chiamavamo “sacrifici mor-

tificanti a scopo competitivo”, che comincia-vano invece a segnare l’esistenza quotidiana di centinaia di arrampicatori. In quel tempo ci sembrava proprio che libertà e anarchia non avrebbero mai potuto essere scalzate dalla mentalità agonistico-sportiva. Vedere Patrick liberare il tetto (6c+/7a) del Totem Bianco alla Parete del Disertore, oppure salire a incastro (ma senza brutalità) la Fissure du Panetton sul masso vicino a quello della Fessura Kosterlitz ci aveva galvanizzati: ma ci aveva anche sor-preso osservare che il protagonista di queste avventure badava pure alla scelta delle tinte, alle sfumature di stile, all’apparenza insomma.

La filosofia del Biondo era dunque un miscu-glio ben miscelato di edonismo, rispetto per la natura e ricerca del limite, cui il suo fisico, assai muscoloso ma in certo qual modo anche efebico, e i capelli lunghi e biondi tenuti assie-me dalla bandana, davano un ulteriore e ben attraente significato estetico.

GLI INIzI - Nato a Dax (nell’aquitano diparti-mento di Landes) il 15 giugno 1960 e figlio di genitori appassionati di montagna, Patrick “le Blond” Edlinger incomincia giovanissimo: “Ho cominciato ad arrampicare con mio padre che praticava l’alpinismo e ho fatto con lui delle

salite come il Dome des Neiges agli Ecrins, ma non ero appassionato. Ho poi arrampicato in modo discontinuo in montagna e in falesia dai 15 ai 18 anni. L’arrampicata in falesia mi mo-tivò veramente allora. Le Calanques, il Baou des Quatre Ouros erano i miei terreni di gioco favoriti… La difficoltà di una via mi stimolava: dovevo vincerla… Non preparavamo le vie e le cadute erano rare. Ho fatto il mio primo volo su una artificiale dove un chiodo aveva ceduto e fu soltanto per aprire il tetto del Baou che ho lavorato per la prima volta una via”. Alla fine degli anni ’70 compie alcune notevoli solitarie sul Pelvoux, sul Pic Coolidge e sull’Ailefroide. Ma ben presto si dedica soprattutto all’arram-picata libera, impegnandosi a tempo pieno sulle pareti di quel grande mare di calcare che è la Provenza. In particolare si appassiona a un suo giardino privato, la falesia di Céüse, sulla cui fascia di perfetto calcare apre e libera itinerari ancora oggi di grande valore estetico. Qui Edlinger impone uno stile d’apertura, mol-to severo e leale, che ha fatto scuola, renden-do l’arrampicata sportiva molto di più che un semplice gesto atletico.

“IMPARATE A VOLARE!” - Volare era, nella sua filosofia, un aspetto irrinunciabile dell’ar-rampicata. “Il debuttante”, scrive nel suo libro “Grimper, pratique et plaisir”, “deve imparare molto rapidamente a volare già al suo secon-do o terzo giorno di scalate. I suoi progressi saranno nettamente più celeri ed egli eviterà certi stress suscettibili di bloccarlo”. Consigli che trent’anni fa, quando sul free climbing an-cora si indirizzavano sospetti e maldicenze da parte degli alpinisti legati alla tradizione, eb-bero un effetto piuttosto dirompente. Proprio lui che diceva queste cose, nel 1995 ha un grave incidente su una via di 7b delle Calan-ques, in Francia: una caduta di diciotto metri, in seguito alla rottura di un appiglio e all’aver saltato degli spit, gli provoca un arresto car-diaco. Viene rianimato da un medico sul posto e riesce a riprendersi senza gravi conseguen-ze. In seguito a questo si ritira dalla scena dei primattori, pur continuando a scalare ad altissimo livello, anche da solo. “Ho iniziato

Sin da giovane Patrick ha saputo vivere i suoi sogni in piena autonomia di giudizio e questo è stato un suo grande merito. “Non imitare gli altri, sii fedele a te stesso”.

Ha saputo imporsi per quel qualcuno che è. Ma badava sapientemente anche all’apparenza.

Il ricordo

IL RICORDO DI fABIO pALmA, pREsIDEnTE DEI RAGnI DI LECCO

Patrick Edlinger, la leggenda bionda dell’arrampicata

Verdon, 1983. (Alessandro Gogna/K3)

È con dolore vero che ci diciamo che Patrick Edlinger è morto il 16 novembre 2012. Aveva appe-na finito di girare un lungo film in giro per il mondo e lo avevamo invitato per la prossima Prima-vera. Chi scrive lo ha incontrato per una lunga intervista, nel 2000, e la sua voce gentile, quasi effeminata, era stata l’eco della voce dell’altro Patrick, Berhault, col quale aveva rivoluzionato la scalata in Francia prima e nel mondo poi.

Con Jerry Moffat, Manolo (Maurizio Zanolla), Wolfgang Guellich e Patrick Berhault era stato uno dei cinque cardini dell’esplosione del free climbing agli inizi degli anni ‘80. E più di tutti aveva contribuito alla diffusione mediatica dell’arrampicata grazie al film che lo ritraeva in Verdon, film che lo consacrò sportivo dell’anno in Francia davanti a Prost e Platini (!!). Era uno scalatore elegantissimo, in questo molto simile a Manolo per la bellezza del gesto. Partecipò alle prime gare di arrampicata sportiva, vincendole. Negli Stati Uniti Jeff Lowe scrisse che “ho visto molte cose strabilianti in alpinismo e sulle montagne, ma lo stupore più grande lo ebbi nel vedere salire, dominando, Edlinger, nella prima gara di arrampicata americana che avevo organizzato”.

È stata una delle figure di cui vantarsi, se capite cosa voglio dire. Come nel nuoto uno si può vantare di praticare lo sport di Phelps o nel mezzofondo di correre come Gebreselassie, così un qualsiasi scalatore, di qualunque livello, può dire “io faccio quello che faceva Edlinger”, edessere orgoglioso. È un qualcosa che trascende il livello tecnico personale, il proprio carattere, ed entra in quel mondo nebuloso in cui compaiono i termini idea, archetipo, modello.

Sono migliaia i ragazzini che hanno cominciato a scalare dopo aver visto in televisione, tanti anni fa, Patrick. Un ragazzo biondo, dal fisico scultoreo, con gli occhi profondi e acuti, sciolto come in un ideale di movimento tridimensionale, forte come nell’immaginazione di un bambino. Se qualcuno vi dovesse prendere in giro perchè avete degli idoli, sbattetegli in faccia la storia di Edlinger, e guardatelo con disprezzo.

F. Palma (da Stile Alpino, rivista d’alpinismo del Gruppo Ragni di Lecco)

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19 Numero 12 / 2012

ad arrampicare in free solo perché quando ho cominciato non c’era nessuno che arram-picava con me”, disse nel 2009 intervistato al Trento FilmFestival, “e quindi non potevo che arrampicare in solitaria. Le solitarie però sono anche le mie preferite, rappresentano il modo più puro di arrampicare. È quello il momento in cui, attraverso la scalata, scopri te stesso e diventi consapevole di alcune cose che altri-menti non scopriresti”. Con la nascita nel 2002 di sua figlia smette la pratica delle solitarie.

FRA PENNA, PARETI E PELLICOLA - Dal 1997 al 2000 è redattore capo della rivista di ar-rampicata Rock’n Wall. Nel 2000 accompagna Patrick Berhault, suo grande amico, su dieci salite dolomitiche facenti parte del progetto “Grande traversata delle Alpi” di Berhault, che portò quest’ultimo a scalare in 167 giorni 22 delle più famose vie dell’arco alpino. La figura di Patrick, consegnata alla storia, si nutre di alcuni bellissimi libri, tradotti anche in italia-no: “Rock games - Escalades aux Usa”, “Ver-don - Opéra vertical” e “Grimper, pratique et plaisir”. Ma sono i video e i film a consegnarla alla leggenda: oltre ai già citati, è protagonista di “Verdon forever”, “Arrow head” e infine an-che di “La cordée de rêve” (quest’ultimo con Patrick Berhault). La sua notorietà e fotogenia gli permisero di recitare anche in due lungo-metraggi, “Les loups entre eux” (1985) di José Giovanni e “La belle histoire” (1992) di Claude Lelouch.

IL MANIFESTO DEI 19 - Un altro aspetto della personalità complessa, mediaticamente cari-smatica, di Patrick è stato il suo rapporto con le competizioni. Dal lontano ambiente dell’Unio-ne Sovietica le gare erano arrivate a noi solo nel 1985. Oggetto di irrisione all’inizio, presto sembrarono costituire la regola del gioco per la maggior parte degli arrampicatori. Destò quindi particolare impressione che nel 1985 diciannove arrampicatori di punta francesi scri-vessero una lettera aperta, il famoso Manife-sto dei 19, prendendo posizione contro le gare di arrampicata. Eccone i brani più significativi:

“Certi sport, come ad esempio il calcio o il tennis, traggono la loro ragione d’essere dalle competizioni. Ma l’essenza dell’arrampicata è un’altra. La sua finalità ultima è e deve restare la ricerca di una difficoltà tecnica e di un impe-gno (solitarie, chiodature lunghe) sempre cre-scente. E già qui compare una contraddizione con le gare. Siamo realisti. Ci si può immagi-nare una competizione basata sulla difficoltà pura, ma le necessità dei media sono altre. Per essere spettacolare e fruibile al grande pubblico, la gara deve fornire un parametro di misura facilmente comprensibile a tutti; è del resto il problema di altri sport visivamente troppo complessi, come la scherma e il judo. Il parametro più comprensibile è la velocità, il

verdetto del cronometro. L’arrampicata come lo sci: un circuito professionistico con una mo-nopolizzazione delle falesie… Forse questa visione delle cose è un po’ troppo individuali-sta. Ma è quella di un’arrampicata vista come rifugio, di fronte a certi archetipi della nostra società, come opposizione a tutti questi sport giudicati, arbitrati, cronometrati, ufficializzati e istituzionalizzati. Arrampicare a tempo pieno, o quasi, implica dei sacrifici e anche una certa marginalità. Ma può essere un’avventura, una scoperta, un gioco in cui ciascuno può fissa-re le sue regole. Noi non vogliamo allenatori o selezionatori, perché arrampicare è innanzi tutto una ricerca personale. Se nessuno rea-gisce, la competizione concepita e realizzata da una minoranza può rapidamente e troppo facilmente diventare il riferimento assoluto. Domani ci saranno gare e concorrenti con il pettorale numerato, di fronte alle telecame-re della TV, forse. Ma ci saranno anche degli arrampicatori che continueranno a praticare il vero gioco dell’arrampicata. Degli arrampicato-ri che saranno i guardiani di un certo spirito e di una certa etica”.

Seguono le firme di: Patrick Berhault, Patrick Bestagno, Eddy Boucher, Jean-Pierre Bouvier, David Chambre, Catherine Destivelle, Jean-Claude Droyer, Christine Gambert, Denis Gar-nier, Alain Ghersen, Fabrice Guillot, Christian Guyomar, Laurent Jacob, Antoine e Marc Le Menestrel, Dominique Marchal, Jo Montchaus-sé, Françoise Quintin, Jean-Baptiste Tribout. Di questi diciannove, forse il solo Patrick Berhault rimarrà fedele allo spirito della lettera e non parteciperà a gare…

Come si vede, Patrick Edlinger non aveva aderito, preferendo guardare dalla finestra la primissima competizione, lo Sportroccia del luglio 1985, a Bardonecchia. Nel 1986 invece prende parte alla seconda edizione di Spor-troccia e ne risulta il vincitore. In seguito sono molte le gare cui partecipa, finendo sempre sul podio, anche in quelle del circuito di Coppa del Mondo nato nel 1989. Ciò di cui davvero Patrick Edlinger è stato l’artefice, al di là delle mode e delle infatuazioni, è lo stesso dolce ta-glio chirurgico che già l’americano John Bachar aveva praticato con minore appariscenza: la separazione dell’arrampicata dall’alpinismo. La scalata di Bachar ed Edlinger trattiene gradi-mento estetico e fisico, liberandosi da un certo tipo di leggenda che suonava vecchia per cre-arne un’altra, cui si stenta a sottrarsi perché carica di nuove suggestioni. In seguito, soprat-tutto con il suo exploit del 2000 con Berhault, Edlinger cercò di dimostrare che arrampicata sportiva e alpinismo sono perfettamente com-plementari e danno a ciascuno le soddisfazioni che cerca. Anche Manolo dice più o meno la stessa cosa quando sostiene che non sa dove inizi e finisca l’alpinismo.

FEDELE A SÉ STESSO - Sin da giovane Patrick ha saputo vivere i suoi sogni in piena autono-mia di giudizio e questo è stato un altro suo grande merito. Non imitare gli altri, sii fedele a te stesso. Mio padre mi avvia all’alpinismo e alle sue avventure codificate? Io non ci sto. I migliori arrampicatori francesi firmano contro le gare? Io no. Quasi tutti hanno paura a sca-lare slegati sul 7a e sul 7b? Io no. Io seguo i miei sogni. “L’arrampicata per me è un modo di vivere, non solo uno sport. È un pretesto per girare il mondo, per trovare nuovi posti e nuova gente. La cosa più importante è restare libero per tutta la vita, questo è il mio vero programma per il futuro”.

FRA SOGNO E BATTAGLIA PERSONALESapeva di essere diventato una leggenda,

perciò doveva continuare a sognare. È risapu-to che negli ultimi anni Patrick aveva proble-mi di alcolismo. Per lui era “la battaglia più dura che abbia mai condotto, come una soli-taria impossibile, ma ne uscirò” aveva confi-dato. Pare che le cause della morte di Patrick siano da imputare a un incidente domestico. Secondo quanto riportato dalla Gazzetta del-lo Sport il 18 novembre, il climber francese sarebbe infatti caduto da una scala ripida di casa sua battendo la testa e provocandosi una forte emorragia. Tutti prima o poi perdiamo la battaglia della nostra vita, è successo anche a Napoleone. E, quando la battaglia è persa, non solo non riusciamo più a vivere i nostri sogni: non li abbiamo proprio.

CuRIOsITà

DATI E GRADI

Su Fissure du Panetton, Valle dell’Orco (1982) Parco Nazionale del Gran Paradiso

(Alessandro Gogna/K3)

Patrick è stato anche un grande personaggio media-tico. Eccolo protagonista di una storica campagna firmata Vibram (anni 1987 – 1990). Il cui testo recita: “Dal basso, la parete strapiombante appariva liscia, ma tu sai sfruttare ogni piccolo appiglio, ogni mini-ma fessura. È una salita lenta, faticosa, resa possi-bile dalla potenza pura dei muscoli e dall’aderenza delle tue scarpe. Un’aderenza garantita dalle suole Vibram. La suola da free climbing Vibram Grip utilizza una mescola di gomma realizzata con i sistemi tecni-ci più all’avanguardia. La sua formulazione assicura un’ottima aderenza e adattabilità agli incastri, senza però compromettere la tenuta laterale. È una suola decisamente fuoriclasse. Una delle tante suole da montagna Vibram studiate per dare una risposta precisa alle più svariate esigenze: Vibram Montagna Oro per l’alpinismo; Vibram Roccia Oro per affron-tare i percorsi più difficoltosi anche su ghiaccio; e Vibram Trekking Oro, una soluzione leggera ma particolarmente resistente per escursioni a piedi o a cavallo su ogni tipo di terreno. Inoltre, tutti questi modelli sono dotati di un’intersuola antiurto, identi-ficabile dal bollino verde. Per chi esige il massimo, in qualsiasi disciplina, Vibram ha la risposta pronta”.

Le scarpette che Patrick indossa nell’immagine sopra descritta sono invece firmate… Dolomite. Lo storico marchio italiano infatti all’epoca produceva anche scarpette d’arrampicata, che abbiamo avuto modo di osservare e fotografare dal vivo nel corso dell’ultimo Dolomite Outdoor Experience (vedi report su Outdoor Magazine 7/8 – 2012). Proprio dal modello Edlinger Dolomite ha preso ispi-razione per la sua nuova linea 79 (a sinistra la versione originale, a destra una versione colore del modello Dolomite 79 tra le tante disponibili).

• Nel 1982, a Buoux, sale per primo

un 7b a vista (Captain crochet) e poi

ancora a vista il primo 7c al mondo,

“La polka des ringards”.

• Nel 1983 è tra i primi arrampicatori

a raggiungere il livello 8a. In particolare

sale uno dei primi 8a francesi, “Ça glisse

au pays des merveilles”, a Buoux, più o

meno nello stesso periodo in cui Marc Le

Menestrel a Buoux e Fabrice Guillot alle

Eaux Claires aprono rispettivamente “Rêve

de papillon” e “Crepinette”.

• Nel 1988, a Châteauvert, sale

per primo l’8b di “Are you Ready?”

e nel 1989 è la volta del free solo

di “Orange Mécanique”, a Cimaï.

• Nel 1989, a 29 anni, raggiunge i

l livello dell’8c, con le ripetizioni

di “Azincourt” (primo 8c in Francia)

e “Maginot Line”, salite per la prima volta

da Ben Moon lo stesso anno.

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Numero 12 / 20122020

La nuova rubrica che periodicamente vi racconterà le attività dell’associazione italiana

Numerose e variegate le iniziative messe in campo dall’Italian Oudoor Group nel corso del 2012. Ancora più ambiziosi e ricchi i progetti per il nuovo anno. Cominciando da Ispo Monaco e Beijing 2013.

Un anno di Spirito Outdoor con IOG

Visto da IOG

A cura diBENEDETTO SIRONI

IOG (Italian Outdoor Group), come molti di voi già sapran-no, è l’associazione che riunisce alcune delle più importanti aziende outdoor italiane. Nata nel 2006, ha l’obiettivo pri-mario di promuovere l’attività outdoor in Italia, sia presso il consumatore finale, sia coinvolgendo i retailer. Tra le fi-nalità anche il raggiungimento di vantaggi per i membri dell’associazione attraverso collaborazioni con eventi, fiere di settore e associazioni, oltre che una migliore conoscenza del mercato con la condivisione di dati, esperienze e siner-gie tra i vari membri. Attualmente le aziende aderenti sono 17, compresa la nostra rivista. Almeno da un anno a questa parte, tra l’altro, le attività di IOG hanno trovato ancor più vigore ed efficacia, portando all’ingresso di nuovi soci tra i quali Garmin, Climbing Technology e Rewoolution. Anche la scelta di affidare il coordinamento delle varie iniziative e il rapporto con gli associati ad una persona dedicata (la responsabile marketing Gerardine Parisi), è risultata vin-cente. Il 2012 è stato quindi un anno ricco e senza dubbio positivo. Andiamo con ordine.

TRENTOFILMFESTIVALUna delle partnership più indovinate è stata quella con

il più importante evento internazionale dedicato al cinema di montagna e non solo: il TrentoFilmfestival (26 aprile – 6 maggio), arrivato nel 2012 a festeggiare i suoi 60 anni, coinvolgendo 15.000 spettatori e oltre 150 giornalisti da tutto il mondo. Da questa collaborazione è nato un premio

speciale denomina-to “Spirito Outdoor – IOG”, attraverso cui far conoscere al pubblico la filosofia IOG, intesa come un modo sem-plice di vivere l’attività all’aria aperta, non per forza legata alla di-

mensione epica delle grandi imprese o dei gesti sportivi più estremi. In questo senso outdoor non significa solo sport e prestazione, ma anche viaggio, contemplazione, scoperta, in ambienti naturali dove sia possibile vivere esperienze autentiche e indimenticabili. Ad aggiudicarsi il premio è stato “Vite tra i Vulcani” di Mario Casella e Fulvio Mariani

(Svizzera, 2012): il pretesto di una spedizione scialpinisti-ca diventa la chiave per un viaggio unico nell’Iran rurale all’ombra dei vulcani e nei meandri delle eruzioni politi-che che condizionano il paese. Da sottolineare la visibilità che IOG ha avuto nel corso dell’evento con informazioni sul premio speciale, logo IOG e dei marchi associati su sito, cartelle stampa, catalogo, flyer e cartoline nei punti infor-mativi. Il presidente IOG Luca Pedrotti ha inoltre premiato di persona il regista durante la Cerimonia di assegnazione dei premi speciali, presso il Castello del Buonconsiglio.

INTERNATIONAL PRESS CAMP

Il festival di Trento è stato anche uno dei momenti scel-ti per un significativo appuntamento internazionale. Ogni anno infatti Messe Friedrichshafen ed European Outdoor Group programmano in un diverso paese europeo un press camp, al fine di far conoscere ai media europei il mondo dell’outdoor. Quest’anno, dal 2 al 5 maggio, il press camp è stato organizzato in Italia proprio da IOG. Un gruppo di cir-ca 10 giornalisti che scrivono per testate non tecniche ma ad alta circolazione provenienti da tutta Europa (Germania, Spagna, Danimarca, Svezia, Italia, Svizzera, Francia, Inghil-terra), il CEO della fiera di Friedrichshafen, il responsabile della fiera OutDoor ed il presidente di European Outdoor Group sono stati in visita in Trentino per scoprire, attraverso le attività programmate da IOG, che cosa significhi outdoor in Italia. Oltre a momenti di confronto e approfondimento sul mercato europeo, sulle aziende italiane e sui trend fu-turi, i giornalisti e gli ospiti di IOG hanno potuto visitare le sedi di Aku e Salewa, prendere parte a un trekking organiz-zato nella catena montuosa del Lagorai e partecipare a una delle serate clou del Trento Film Festival.

IOG ALL’ESTEROUna delle finalità dell’associazione è anche quella di pro-

muovere i brand italiani all’estero. In occasione di OutDoor Friedrichshafen 2012 quindi sono state realizzate una serie di efficaci iniziative come la creazione di un magazine in lingua inglese che illustrasse le attività di IOG e promuo-vesse i nuovi prodotti SS 13 dei marchi aderenti, distribuito nel corso della fiera. Molto apprezzata anche l’attività di

PR su media al trade in Germa-nia, che ha portato anche una selezione di ben 20 giornalisti tedeschi a visitare gli stand delle aziende associate.

ROCKMASTER FESTIVALL’estate IOG si è conclusa poi con

la presenza nel villaggio creato per la prima volta come appendice del Rock Junior e del Rockmaster di Arco. Uno dei più importanti even-ti al mondo per il climbing, nel 2012 diventato “festival” con una

durata di 9 giorni (25 agosto – 2 settembre). Ai visitatori era offerta la possibilità di partecipare a iniziative di test materiali ed experience con guide. Nel village inoltre sono stati orga-nizzati momenti di incontro con atleti e personaggi simbolo del mondo outdoor (ad esempio Adam Ondra), proiezioni e momenti di intrattenimento, come le demo di slackline. L’ope-razione però complessivamente si è rivelata un po’ al di sotto delle aspettative non tanto per l’importanza dell’evento, che non è in discussione. Quanto per alcune difficoltà di caratte-re organizzativo nella valorizzazione del village, per la durata eccessiva dell’evento (9 giorni sono troppi) e per le condizioni meteo davvero infelici, soprattutto nel weekend di chiusura. Questo non significa che per il 2013 si possa ripetere l’opera-zione apportando le opportune migliorie.

ACCORDIDa sottolineare anche l’intensa attività di relazioni e accordi

chiusi quest’anno. Sono state siglate convenzioni con OSV (Out-door Sports Valley Association), EOF (European Outdoor Forum), Vicenza e la Montagna, IMS (International Mountain Summit), dove IOG ha presenziato con la piattaforma Ispo Academy (vedi anche articolo a pag. 28). Nel mese di dicembre inoltre IOG è ufficialmente diventato il primo trade partner di European Outdoor Conservation Association, nata nel 2006 su iniziativa di alcune importanti realtà dell’industria europea dell’outdoor con l’obiettivo di supportare progetti di conservazione ambien-tale, attraverso la raccolta fondi e promuovendo valori quali la protezione e il rispetto dell’ambiente. In soli 6 anni sono stati finanziati progetti in tutta Europa per un valore di circa 1 milio-ne di euro. Operativamente nell’arco del 2013 IOG promuoverà azioni di raccolta fondi in collaborazione con EOCA e altre realtà nazionali (quali WWF). Inoltre fungerà da riferimento nazionale per i progetti italiani che verranno sottoposti all’EOCA.

PROSPETTIVE FUTUREAltrettanto ricchi ad ambiziosi, se non di più, i progetti che IOG

ha a medio lungo termine. Ve li racconteremo anche su queste pa-gine. Per cominciare il 2013 si aprirà con un doppio appuntamen-to: “Italian Outdoor all’estero 2013”, in occasione di ISPO Monaco e ISPO Beijing. Sul modello di quello presentato per OutDoor sarà realizzato un IOG Magazine internazionale, distribuito nel corso delle due fiere e presso gli stand degli associati. Grande novità invece l’IOG Industry Party (3 febbraio, 18.30, Lounge West di Fiera Monaco), un momento di incon-tro con accesso su invito rivolto alla stampa internazionale, im-portanti buyer, vip e clienti degli associati. Durante il party sarà offerta cena a buffet con prodotti italiani e nella lounge sarà dedi-cato uno spazio dove saranno esposti i prodotti presentati nell’IOG Magazine. Confermate poi attività di PR rivolte a media tedeschi e internazionali, press tour negli stand delle aziende aderenti all’iniziativa, comunicazione dell’iniziativa su blog specializzati e redazionali su riviste estere. Ogni associato riceverà inoltre 200 voucher di ingresso gratuiti alla fiera che potrà distribuire ai propri clienti direttamente o attraverso i propri agenti. Oltre ai voucher verrà inviata un’apposita comunicazione indirizzata ai negozianti dove è spiegato il perché sia importante partecipare alla fiera (se volete un’anteprima basta andare a pagina 48).

www.italianoutdoorgroup.it

Mario Casella (a sinistra) premiato dal presidente IOG Luca Pedrotti. Sotto Un frame di “Vite tra i vulcani”.

Stefan Reisinger (Outdoor project manager), David Udberg (president EOG) e Klaus Wellmann (CEO Messe Friedrichshafen). Sotto due momenti dell’escursione durante il press camp.

La cartolina del premio “Spirito Outdoor – IOG”.

La cover dell’IOG Magazine.

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Numero 12 / 20122222

Focus on Il progetto ideato anche per sensibilizzare il pubblicoalle notevoli proprietà della lana Merino nelle attività “active”

Un team di 40 testimonial che rappresentano al meglio lo sportivo “amatoriale”, ma anche in cerca di capi performanti, di qualità, eco-friendly. Atleti che testano i prodotti e condividono le proprie imprese.

A cura diMONICA VIGANò

Per chi ancora non lo sapesse, visto che più volte ne abbiamo parlato sulle nostre pagine e considerato che il marchio è sempre più cono-sciuto e apprezzato da pubblico e addetti ai lavo-ri, Rewoolution propone abbigliamento sportivo in pura lana Merino. Un materiale totalmente privo di fibre sintetiche, ideale per le attività out-door e active in generale. Capi Made in Italy e di grande qualità rivolti tuttavia non solo ad atleti professionisti in cerca della massima prestazione, ma anche agli sportivi più “amatoriali”. Proprio per avvicinare questa tipologia di utenti, l’azienda ha ideato nel 2012 il progetto Rewoolution Peo-ple. “L’idea è nata dal reparto marketing e com-merciale, nella persona del sales manager Marco Destefanis”, afferma Flavia Chiarelli, responsabile marketing. “Volevamo dare un’identità distinta agli Ambassador Rewoolution rispetto alla sem-plice ricezione di prodotto test”. Da sottolineare anche la strategica scelta del naming People al posto di Ambassador, “adottato per indicare un gruppo selezionato nel quale qualunque entusia-sta outdoor possa un domani riconoscersi”.

CHI SONO - I Rewoolution People sono in pratica dei testimonial che testano il prodotto Rewoo-lution loro fornito e che in cambio condividono con l’azienda feedback sull’abbigliamento, oltre a materiali video e foto raccolti durante le loro imprese. “A oggi possiamo contare su circa 45 People, per lo più uomini”, aggiunge Flavia. “Non tutti sono sempre attivi, dipende dalla stagione e dagli sport praticati. Tra le discipline principali spiccano running, trail running, mtb, ski, tele-mark, snowbaord, sci alpinismo e climbing. Nel corso degli ultimi mesi, grazie anche ai Rewoolu-tion Raid, abbiamo inserito tra i nostri testimonial alcuni team di triatleti professionisti particolar-mente conosciuti nel settore dei raid avventura in Italia e all’estero”.

COME CANDIDARSI - Ma come si fa a diventare membro dei Rewoolution People? “Il candidato potrebbe partecipare a uno dei nostri Rewoolu-tion Raid. In alternativa, è possibile far richiesta tramite i nostri retailer che possono poi inoltrarla ai nostri rappresentanti. Da ultimo, ci si può can-didare tramite la nostra pagina Facebook, il sito internet e gli altri canali online”, risponde Flavia. Che ci ha anche aiutato a tracciare un profilo del testimonial-tipo per Rewoolution: “È un uomo o una donna tra i 25 e i 55 anni, che ama lo sport e l’avventura. È preferibilmente un leader nel pro-prio sport, un amante della sana competizione ma anche delle intemperie e della fatica. È infine educato all’uso di materiali di qualità, sensibile alle tematiche ambientali e con voglia di comu-nicare le sue esperienze. È una persona che con-divide i valori che Rewoolution sostiene”.

PROSPETTIVE FUTURE – Il progetto, promosso tra-mite eventi, retailer e canali web, è solo in una fase iniziale. Per questo sarà sicuramente ripro-posto in futuro e, per crescere, farà affidamento anche ai suggerimenti e ai feedback raccolti dagli stessi People. Flavia conclude poi: “Sarebbe in-teressante coinvolgere anche i nostri retailer in un’azione sinergica che tramite i People possa avvicinare i consumatori all’uso della lana Merino durante la pratica sportiva”.

www.rewoolution.it

Rewoolution People, ambassador “al cubo”

Carlotta si avvicina da piccola alla montagna e inizia presto a praticare sci partecipando persino a gare giovanili. Dal 2000 è maestra di sci in Alta Badia (BZ). Ha testato scarponi e attrezzatura per le maggiori riviste del settore sci alpino. Appassionata di tutti gli sport di montagna (trekking, mtb, ferrate) ma anche di vela, nel 2010 ha costituito un equipaggio completamente femminile sull’imbarcazione UFO 28, denominato Poison. Questo equipaggio ha parteci-pato a regate di livello nazionale con ottimi risultati. Partecipa annualmente anche alla Barcolana. Carlotta è inoltre commercialista e revisore contabile con studio a Trieste. Dopo la gara di sci al-pinismo Skitourensprint a Badia (BZ, 7 dicembre), parteciperà ai Rewoolution

Winter Raid di Livigno e Dolomiti, alla gara di sci Col Gallina Cup 2013 di Corti-na D’Ampezzo (BL, 19/20 gennaio) e al contest di sci Helmissimo in Val Puste-ria (BZ, 16/17 marzo). Svolgerà inoltre l’attività di maestra di sci per l’intera stagione 2012/13 a La Villa (BZ). In estate Carlotta si dedica all’attività velica. Lo scorso anno l’equipaggio di Carlotta è stato testimonial di un’inizia-tiva benefica a favore dell’Associazione Italiana contro la Sclerosi Multipla. Al momento ha in dotazione i seguenti capi Rewoolution: leggings, pantaloni 3/4, polo short sleeve, half zip, long sleeve, long sleeve con cappuccio e short sleeve. Ecco i suoi commenti su questi prodotti: “Tutti i capi sono una vera rivoluzione. Sono utilizzabili in

qualsiasi stagione e per qualsiasi atti-vità outdoor. Oltre all’ottimo comfort e all’estrema morbidezza, evitano cattivi odori, sono traspiranti e mantengono accettabile la temperatura corporea anche sotto il sole”. Parla invece così del progetto Rewoolution People: “Tro-

vo che il progetto sia un’idea favolosa, perché permette a coloro che si cimen-tano ogni giorno con attività sportive di dare delle opinioni in merito a ogni capo e dei feedback utili all’azienda. Oltre che di diffondere la passione per la lana Merino”.

Per tracciare un profilo di Emanuele, come ci con-siglia lui stesso, è sufficiente citare il suo motto: vai forte, rischia forte. “È un po’ una ricerca continua dei miei limiti, nel tentativo di sfruttare al massimo le mie capacità”. Emanuele, che nella vita di tutti i giorni lavora in banca, è appassionato di diversi sport. L’attività che pratica più assiduamente è la mtb, disciplina nella quale gareggia a livello nazio-nale. “Mi piace accettare sfide negli ambienti natu-rali, che segnano sempre e in maniera profonda il mio spirito”. Emanuele scrive da due anni per il sito pianetamtb.it, per il quale segue eventi nazionali di mtb e multidisciplinari quali raid.

Nel prossimo futuro Emanuele prenderà parte alla Coppa Italia Snowboard Alpinismo che conterà 5 tappe: Vetan Classic a Vetan (AO, 2/3 febbraio), Monte Viglio a Filettino (FR, 24 febbraio), Raid to Ride a Prali (TO, 10 marzo), Monte Ocre Snow Event a L’Aquila (24 marzo) e Baz Snow & Race Trophy a Liz-zola (BG, 13/14 aprile). Parteciperà inoltre alle tap-

pe della Coppa Italia di Boardercross di snowboard. Probabilmente a fine marzo si recherà in Tunisia per Pianetamtb in occasione della Trans Tunisi Marathon Mtb. Tra le altre gare di mtb alle quali Emanuele par-teciperà ricordiamo il Rally di Romagna e l’Alta Via Stage Rage in Liguria, oltre al Circuito 24 ore di mtb in solitaria e ad alcune gare endurance, quali Do-lomiti Superbike e Salzkammergut Trophy in Austria

(parte del circuito Extreme). Ovviamente prenderà parte ai Rewoolution Raid Winter e Summer.

Ecco i suoi commenti sui prodotti Rewoolution

che ha in dotazione: “L’abbigliamento Rewoolution è stata una bellissima sorpresa. Non credevo che la lana d’estate riuscisse a rinfrescare. Vi racconto an-che un aneddoto. Quest’anno, dopo la prima tappa del Rewoolution Raid di Bergamo, avevo un cambio per il secondo giorno che non era firmato Rewoolu-tion. Mi sono però accorto che dopo 7 ore di gara i capi non emanavano alcun cattivo odore quindi la domenica li ho riutilizzati. Incredibilmente, non c’era-no cattivi odori nemmeno dopo le 5 ore di gara del secondo giorno! Davvero sublimi”. In merito al pro-getto Rewoolution People, invece, ha dichiarato: “È parte integrante dell’azienda e permette alla stessa di progredire nello sviluppo tenendo conto dei feed-back degli atleti”.

www.vaiforterischiaforte.com

pROfILO DI ALCunI DEI pIÙ ATTIVI REwOOLuTIOn pEOpLE

Nato nel 1975 a Biella, è diplomato in chimica industriale. Ha iniziato da giovanissimo a frequentare la montagna come escursionista nelle regioni, del Piemonte e della Val d’Aosta. Durante l’adolescenza ha scoperto l’arrampicata e lo sci alpinismo. Nel 2001 lascia il lavoro di tecnico di laboratorio per diventare Guida Alpina e dedicarsi completamente alla montagna. Due anni dopo ottiene il brevetto di aspirante Guida Alpina e, nel 2006, quello di Guida Alpina. Nel 2010 inizia a collaborare con la società di Guide Alpine Mountain Kingdom, di cui successivamente diventa socio. Oltre a svolgere questa attività a tempo pieno, si dedica alle competizioni di sci alpini-smo partecipando a diverse gare, tra cui anche il Trofeo Mezzalama. “Negli ultimi anni però mi sono specializzato nelle

traversate sci alpinistiche di più giorni nelle Alpi con clienti provenienti da tutta Europa”. Oggi pratica anche arrampicata sportiva e alpinismo. Grazie a queste at-tività ha visitato il Cile per sciare sui vul-cani, l’Argentina per salire l’Aconcagua, la Spagna e la Grecia in cerca di falesie. Lo scorso settembre è andato sull’Hima-laya per salire – con successo – il Mana-slu (8.163 mt) partendo direttamente da campo 3 a 6.800 mt. La spedizione è stata organizzata dal gruppo Mountain Kingdom dopo varie esperienze al Cho Oyu. Al momento la stagione 2013 è in fase di definizione, come ammette lo stesso Luca: “Sono una Guida Alpina, quindi cercherò di visitare nuovi posti in inverno e in estate con i gruppi o i singoli che si affidano a me”. Luca ci anticipa però la sua intenzione di organizzare per

il prossimo settembre una nuova spe-dizione himalayana, probabilmente sul Cho Oyu. Luca usa da 2 anni capi Rewo-olution. Ha in dotazione la linea outdo-or Next to Skin (con pesi 140-190) e la collezione di polo per il tempo libero, comprensiva anche delle celebri t-shirt in piquet. “Mi piacciono in particolare le t-shirt 140 che trovo perfette per i trek-king e le attività con temperature ele-vate. I capi Rewoolution sono eccellenti in termini di traspirabilità e assenza di cattivi odori”. Luca usa invece i prodotti Next to Skin quando fa più freddo o in alta montagna. “Questi capi sono caldi a contatto con la pelle e offrono un buon isolamento termico, che parte sempre dallo strato intimo”.

www.mountainkingdom.net

LuCA mACChETTO

EmAnuELE IAnnARILLI

CARLOTTA CABIATI

Premiazione del Rewoolution Winter Raid 2012 a Livigno, in cui Carlotta si è classificata 2a con il suo team. Da sinistra Francesca Mocnick, Piero Boldrini e sua moglie Carlotta.

Emanuele all’arrivo della Tre cime di Lavaredo 2012.

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Luca sulla vetta del Manaslu.

Il team Pedini-Iret al Mountain X-Race 2008

sul fiume Arve (Francia) con passaggi di difficoltà

classe 5. Il team si è classificato 5° nella

categoria mixte portandosi a casa 1.800 dollari.

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23 Numero 12 / 2012

Il team è composto da Daniele Mo-dolo (classe 1965, medico dietologo e coach alimentare), Paolo Vanzella (nato nel 1973, massaggiatore sporti-vo) ed Edi Da Ros (45 anni, consulente di comunicazione sociale e marketing). Tutti e tre amano la mountain bike e, in particolare, la bike tandem. Daniele in particolare ha affrontato in sella alla sua bici diverse sfide in tutto il mon-do, tra le quali si ricordano Crocodile in Australia, Naturaid in Marocco, la Ruta in Costa Rica. Daniele collabora inol-tre con riviste medico-sportive e cura mensilmente una rubrica tandem sulla rivista Tecno MTB. Paolo invece corre in mtb da oltre 18 anni e di recente si è avvicinato al tandem. Da ultimo Edi ama le mtb 29er e prende parte a gare endurance, 24h e maratone.

Il team sarà impegnato prossima-mente in una serie di importanti ap-puntamenti. Si partirà a gennaio con la Trans Andes Challenge, una gara mtb a tappe tra Cile e Patagonia. Dal 15 al 17 febbraio il team sarà invece in Finlan-dia per una gara di 300 miglia denomi-nata Arctic Winter Race in Lapland. Si tratta di una spettacolare gara in tappa

unica (pedalando giorno e notte), in autonomia totale pedalando sui ghiacci del Circolo Polare Artico. Infine a marzo il Tandem Team sarà in Marocco per la Trans Marochine, adventure race multi-sport a squadre di 2 atleti che durerà 4 giorni. Altri appuntamenti sono ancora in fase di definizione.

Daniele Modolo si è anche espresso in merito ai prodotti Rewoolution che lui e il resto del team hanno in dota-zione: “Il nostro feedback è assoluta-

mente positivo. I capi sono ottimi sia in termini di vestibilità che di tecnicità”. Daniele si è espresso anche in merito al progetto Rewoolution People: “È sicu-ramente interessante e ambizioso. Non è facile accontentare gli atleti sempre a caccia del miglior risultato. Ma con pro-dotti ben concepiti – e questi lo sono – è quasi sicuro un riscontro positivo e di conseguenza un passaparola vin-cente. Spero che la collaborazione tra il team e Rewoolution continui anche in futuro”.

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Modolo Daniele e Sebastiano Favaro all’arrivo del Crocodile Trophy del 2011.

Tra i Rewoolution People ci sono anche dei veri e propri team. Quello che proponiamo qui è composto da sei atleti italiani, due canadesi e un francese. Di loro sono entrati a far parte del progetto Rewoolution Peo-ple Roberto Mattioli, Michele Sartori e Andrea Visioli, vincitori dei Rewoolu-tion Raid Summer 2012 e del viaggio in Nuova Zelanda in palio. I compo-nenti del Team sono sportivi amanti delle competizioni multidisciplinari e dell’avventura vissuta in contesti na-turali straordinari. Oltre alle numerose partecipazioni in gare di trail running, duathlon, sci di fondo, orienteering e ciclismo, da anni sono impegnati in al-cuni dei più importanti Raid Adventure a livello internazionale. Al momento questo team è l’unico italiano a essersi qualificato per la finale del Campiona-to del Mondo Raid nel 2006.

Per il 2013 non è ancora stato defi-nito un programma preciso, visto che i membri del team sono in attesa di co-noscere i calendari delle competizioni nazionali e internazionali, attualmente ancora in fase di studio. “Sicuramente parteciperemo al viaggio in Nuova Ze-landa che abbiamo vinto con i Rewo-olution Raid ma anche per questo non è stata ancora definita una data”, ha dichiarato Roberto Mattioli. Il team

parteciperà poi a una spedizione in Kyrgyzstan il prossimo agosto dove verrà tentata una salita al Khan-Tengri Peak (7.010 mt).

I capi in dotazione del team sono leggings man black, short sleeve man ocean/cuciture surf, long sleeve man ocean/cuciture surf, half zip man oce-an/cuciture surf, hat meteorite e band meteorite. “Siamo entusiasti della qua-lità di questi prodotti e delle proprietà del filato”, ha dichiarato Roberto. Che ha poi aggiunto: “L’anno scorso in oc-casione del Garda Lake Raid, l’azienda ci ha dato l’opportunità di provare le maglie short e sono state un’autentica sorpresa. Abituati da sempre a indossa-

re capi sintetici, lo scetticismo iniziale dovuto alla mancanza di conoscenza della lana Merino ha presto lasciato posto alla piacevole sensazione di in-dossare maglie che non si appiccicano alla pelle, asciugano in breve tempo e non trattengono l’odore di sudore”. In merito al progetto Rewoolution People, infine, Roberto ha dichiarato: “Pensia-mo che sia strategicamente vincente e motivante. Pensiamo che Rewoolution sia una potenza sotto tutti gli aspetti: dall’innovazione dei suoi prodotti, al modo di comunicare, fino alla sua ca-pacità di coinvolgere sempre più aman-ti dello sport”.

www.pedini-iret.it

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Il team ai Rewoolution Raid di Bergamo nel 2012. Da sinistra Roberto Mattioli, Michele Sartori e Andrea Visioli. A destra Ercole Botto Poala, ad del gruppo Reda.

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1. L’equipaggio di vela (tutto a quote rosa) Poison costituito da Carlotta Cabiati.2. Luca Macchetto in Patagonia, al Passo del Viento. 3. Daniele Modolo (Tandem Team) alla Run for Pititinga del 2012.4. Emanuele Iannarilli all’arrivo del Campionato Italiano Snowboard alpinismo a Vetan nel 2012.

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REwOOLuTIOn RAID wInTER

I commenti dei people che hanno partecipato ai Raid 2012

Come già abbiamo avuto modo di sottolineare, la nostra rivista supporta fin dal loro esordio i Rewoolution Raid. Un’iniziativa resa possibile grazie alla main sponsorship di Rewoolution (in-novativo marchio italiano che produ-ce abbigliamento tecnico sportivo in pura lana Merino) e all’organizzazione dell’agenzia bergamasca Spia Games. L’evento multidisciplinare ha una ver-sione estiva e una invernale e nel 2012 ha previsto una duplice tappa per ogni stagione. Un format di successo che per questo sarà ripetuto anche l’anno prossimo.

L’EDIZIOnE 2013 – Si partirà il 26/27 gennaio con la tappa invernale di Livi-gno, alla quale il 16/17 marzo seguirà quella sulle Dolomiti. In estate poi ci saranno i due stop di Bergamo e Torbo-le, ancora in date da definire. Parlando dei due appuntamenti invernali, essi saranno dedicati agli appassionati di sci, snowboard e telemark che dovran-no formare team da tre persone. Le va-rie squadre affronteranno diverse pro-ve speciali: slalom gigante, skicross, freeride, freestyle, mogul, chilometro lanciato e molto altro ancora.

IL fORmAT - Fondamentale sarà la strategia adottata da ogni team, che consentirà di ottenere i punti necessa-ri alla vittoria finale. Studiando il Road Book, che verrà consegnato solo il giorno della partenza, i team dovranno infatti decidere quali prove affrontare e quali Check Point cercare, valutan-do il percorso migliore per rientrare al campo base nel tempo limite stabilito. Tutte le prove speciali sono facoltative e sarà il team stesso a scegliere a quali partecipare. In aggiunta, uno speciale contest fotografico che si terrà duran-te la gara permetterà alle squadre di incrementare il loro punteggio finale. La valutazione sarà calcolata in base ai Check Point trovati, alle foto scattate, al tempo impiegato nel superamento delle prove speciali e alle prove non a tempo portate a termine con successo.

I pREmI In pALIO - Numerosi i pre-mi tecnici messi a disposizione per i vincitori e a estrazione per tutti i partecipanti. Inoltre, tutti i team che avranno preso parte a entrambe le tappe del Rewoolution Raid Winter 2013 avranno la possibilità di aggiu-dicarsi un viaggio premio alla sco-perta della Nuova Zelanda offerto da ZQUE. Oltre al team vincitore della combinata, dunque, sarà estratto un team amateur che ha partecipato a entrambe le tappe al quale andrà il secondo viaggio in palio.

InfO suLLE IsCRIZIOnI – I membri di ogni team, che per iscriversi devono avere almeno 12 anni di età, sono tenu-ti a presentarsi con casco omologato CE (uno per persona), macchina foto-grafica digitale (una per team) o cellu-lare con fotocamera integrata, Artva, pala e sonda (una per persona, solo per chi volesse partecipare alle prove di freeride). I team possono iscriversi nella categoria Pro (minimo due atleti professionisti) o Amateur (massimo 1 professionista). Per professionista si intende un atleta punteggiato FISI, un maestro di sci, un maestro di snowbo-ard o una guida alpina.

TORnA LA CATEGORIA shOp – Dopo il successo dell’esordio di Torbole (con quasi 15 team presenti) verrà riproposta la categoria shop, resa possibile anche grazie al coin-volgimento delle nostre testate Out-door e Running Magazine. Ogni ne-gozio sportivo infatti può partecipare con uno o più team, composti dallo staff del punto vendita o da clienti. Un’ottima modalità di promozione della propria insegna e la garanzia di vivere un weekend all’insegna del divertimento, dello sport e della ca-pacità di “fare team”. Per i primi ne-gozi che ci contatteranno all’indirizzo [email protected] l’iscrizione sarà gratuita. Quindi... affrettatevi!

Carlotta Cabiati (Rewoolution Raid winter)“I Rewoolution Raid sono un modo completamente nuovo e originale di

vivere la competizione e, nel caso dei Winter Raid, la montagna. Non si tratta solo di una singola prova tecnica della durata di qualche minuto, bensì di una serie di prove che durano un’intera giornata. La partecipazione ai Rewoolution Raid è adrenalina pura, che inizia già molto prima dello start vero e proprio. Personalmente ho iniziato ad agitarmi la sera precedente la gara, quando ‘a secco’ davanti al Road Book abbiamo iniziato a pianificare il percorso da fare e a valutare la strategia più efficace da seguire. E poi, l’emozione della partenza. Tutti radunati di fronte alla linea in attesa dello sparo di inizio. Grazie ai miei compagni di squadra Piero e Francesca, i Rewoolution Raid sono stati per me un’esperienza fantastica. Tutti e tre non vediamo l’ora di rimettere gli sci ai piedi (o in spalla, considerato dove si trovavano i check point lo scorso anno), di imbracciare lo zaino e la macchina fotografica pronti per una nuova avventura”.

“Consiglierei ai vostri lettori di partecipare all’iniziativa perché a questi Raid

ci si diverte un sacco. È un’occasione per vivere la montagna a 360 gradi, per mettersi alla prova, per conoscere i propri limiti e per imparare a lavorare in team”.

Team pedini-Iret (Rewoolution Raid summer)Roberto Mattioli del team ha dichiarato: “La nostra esperienza ai Rewoolu-

tion Raid è stata davvero bella. Dopo tanti anni di raid in giro per il mondo, con pochissime possibilità di gareggiare in Italia per mancanza di manifestazioni, ci ha fatto particolarmente piacere ‘vivere l’avventura’ vicino a casa. Abbiamo dei posti di una bellezza naturale unica e poterli conoscere in occasione di iniziative organizzate così egregiamente come i Rewoolution Raid è stato davvero positivo”.

Roberto ha poi aggiunto: “Agli amanti dell’outdoor consiglierei di parte-

cipare a questa manifestazione, per assaporare il gusto della pratica di più discipline sportive in contesti naturali molto belli e all’interno di eventi ben or-ganizzati, dove anche la sicurezza è ben gestita. Inoltre chi si vuole avvicinare ai raid avrà la possibilità di cimentarsi su un percorso ridotto e più accessibile, ma pur sempre a fianco di team più rodati dai quali prendere ispirazione”.

sale l’attesa per le due tappe 2013

www.rewoolutionraid.com

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Focus on Numero 12 / 20122424

Nella costa di Kauai, immersi in una natura sublime, selvaggia e incontaminataAround the world

A cura diDINO BONELLI

La natura sa dipingere quadri di una bellezza infinita. Incantevoli capolavori copiati a tinte forti dai pittori, immortalati in lunghe pose dai foto-grafi e a volte, purtroppo sfregiati senza scrupo-li dall’ingordigia e stupidità dell’essere umano. Sulla Na Pali Coast, nel lato nord occidentale di Kauai, una delle otto isole maggiori dell’arcipe-lago delle Hawaii, l’uomo ha avuto il buon senso di non rovinare quel paradiso naturale che si è trovato di fronte. Qui la sua inguaribile ottusità ha lasciato spazio a una rara saggezza, che è ri-uscita a fermare l’inarrestabile nastro di asfalto colonizzatore, giusto a ridosso di una bella spiag-gia addormentata su un mare color cobalto: Ke’e Beach. Oltre, a perdita d’occhio, solo il circoscritto infinito di una rigogliosa vegetazione tropicale, scanalate e strapiombanti montagne di origine lavica, un mare che mostra tutte le sfumature del verde e dell’azzurro e un sentiero rossastro che va. Camminatori di ogni razza ed età, chi più chi meno ben calzato e accessoriato, si incammi-nano a tutte le ore e a tutte le andature verso una meta comune: la natura selvaggia e inconta-minata che con i suoi scorci da cartolina ha reso famosa questa zona.

HANAKAPI’AI TRAIL - Una bacheca in bella vista all’inizio del sentiero ammonisce, rigorosamen-te e solo in inglese, sulle lunghezze, sui “perico-li” e su quant’altro utile alle diverse escursioni. L’Hanakapi’ai Trail è la prima parte del percor-so, lunga 2 miglia (3 km circa), la più larga e meno ostica. Si sale subito di quota e il pano-rama è subito mozzafiato. Sotto, Ke’e Beach si allunga sabbiosa tra un mare di vegetazione e il quieto oceano. Il sentiero è un misto di rocce,

ghiaino e terra rossa. Non c’è nessun pericolo se non quello di prendere un’insolazione in quanto quasi tutto il percorso è in bella mostra sotto i forti raggi del sole. La crema con alto fattore pro-tettivo è d’obbligo. Si attraversa agevolmente un guado passando su alcune rocce levigate dall’ac-qua e la caletta di Hanakapi’ai Beach si mostra reale, là dove dieci minuti prima sembrava solo un magnifico quadro visto dall’alto. Il bagno nel-le splendide acque color turchese è vivamente sconsigliato per le forti correnti marine, ma tale

ammonimento può essere a volte trascurato a favore del piacere di un’impagabile immersione. Alle spalle della cala arenaria, un secondo tratto, fin da subito più stretto e meno livellato, sale verso l’interno dell’isola. La vegetazione cambia di continuo e lo sguardo si riempie di nuove pia-cevoli situazioni. Un altro paio di miglia e si arri-va alla Hanakapi’ai Fall, una cascata di 100 metri che in un salto unico porta le sue acque a un laghetto trasparente. Il sentiero prosegue, deci-samente più impegnativo e quindi proporzional-mente meno frequentato rispetto al primo. Da qui si arriva in una semi grotta con terrazzo su cascata. I frequenti e rapidi acquazzoni giornalie-ri possono rendere la discesa un lungo calvario ricco di scivoloni.

HANAKOA TRAIL - Da Hanakapi’ai Beach un se-condo sentiero si inerpica invisibile sul costone occidentale della cala. Tornanti secchi e ripide rampe portano subito a una quota sufficiente per ammirare la spiaggia in una specie di ve-duta aerea. Lo stupore di un quadro incorniciato da alte piante di agave filiformi e grossi ceppi di aloe vera è assicurato. Il verde acido di questa flora contrasta fortemente con quello scuro del-la vegetazione sullo sfondo e con quello marino sottostante. Siamo sul Hanakoa Trail e i pochi escursionisti che si incontrano sono tutti muniti di scarpe da trekking o da trail e hanno gros-si zaini sulle spalle. Tra le varie calzature noto, soprattutto ai piedi dei giovani americani, una grossa tendenza alle minimal shoes, come vole-vasi dimostrare da riferimenti numerici di moda e di mercato. Qui i trail runner più esperti si ci-mentano in allenamenti estremi: un’esperienza ricca di scorci da immortalare con tutti i sensi. Alti e fitti canneti si alternano a boschetti di Panda-nus dalle radici giganti, le immancabili palme si scambiano il ruolo di protagoniste con le acacie koa dalle foglie a forma di mezzaluna e con i profumatissimi eucalipti. Questo tratto misura 4 miglia (6,4 km) e si conclude in una delle due aree adibite a campeggio sull’intero percorso (utilizzabili solo con permesso da procurarsi in appositi uffici). Da qui, una breve estensione di 800 metri porta alle Hanakoa Fall: un’altra bel-lezza naturale, incassata tra le alte rocce laviche degli estinti vulcani che 30 milioni di anni fa cre-arono questa e le altre isole dell’arcipelago.

KALALAU TRAIL - Altro bosco di piante miste, al-tro sentiero che si snoda e si perde in un verde intenso e tratteggiato dai tronchi marroni. Altro nome con relativa lunghezza: Kalalau Trail di 5 miglia (8 km). Alte scogliere nere a strapiombo sul mare sembrano l’insuperabile barriera per esplorare nuovi fantastici versanti, ma l’ingegno di chi tempo addietro ne tracciò il percorso sor-prende a ogni passo. Continuando su un sentiero a volte largo solo quanto un piede, si continua in una quiete quasi assoluta. Il quasi è d’obbligo in quanto il ronzio degli elicotteri che trasportano il turismo dei pigri a curiosare dall’alto queste me-raviglie è una costante a cui ci si deve abituare. L’attenzione a dove si cammina è sempre molto alta, fin da quando si è lasciata Hanakapi’ai Be-ach. Un piede messo male, una storta, uno sci-volone, un’inciampata in una delle mille radici affioranti e si va a far parte delle brutte statisti-che che fanno dichiarare questo percorso molto pericoloso, cosa che in realtà poi non è. Da alcuni alti tornanti particolarmente esposti, dove un di-screto vento rinfresca la pelle ma non aiuta il già precario equilibrio, lo sguardo si gode appieno le varie sfaccettature di una montagna spiegazza-

ta che cade violentemente nel mare. In questo paradiso tropicale sono state girate alcune scene del “I pirati dei Caraibi”, con Johnny Depp, alcu-ne puntate della serie televisiva “Lost”, ma so-prattutto l’intrigante thriller “Una perfetta via di fuga” con la sensuale Milla Jovovich. La monta-gna è nera con risvolti verdi, gialli e rossi, il mare è azzurro con sfumature verdi e macchie nere del corallo che si intravvede sul fondale. Il cielo è blu chiazzato da grosse nuvole bianche e grigie che si muovono veloci. Ogni tanto è solo grigio e se il grigio è tendente al nero, non è bello per-ché porta pioggia, tanta pioggia. Gli acquazzoni tropicali sono il rinfresco che vorresti ma anche l’insidia che non ti aspetti. Quel sentiero stretto

e strapiombante in cui già stavi attento a dove mettere il piede diventa dannatamente viscido e pericoloso, bloccando i malcapitati in mezzo a zone assolutamente impraticabili. Il Kalalau Trail finisce nell’omonima e splendida spiaggia dove c’è la seconda area adibita a campeggio. La tap-pa è d’obbligo, in pochi fanno andata e ritorno nello stesso giorno, non c’è né acqua potabile né alcun tipo di rifornimento. Si è completamente e magnificamente soli. Sopra, le taglienti creste dell’Ka’a alahina scendono allineate e parallele verso le Red Hill e con loro si colorano ai caldi raggi della sera. Spettacolo questo facilmente immortalabile dall’alto, dove un lontano quanto strategico belvedere offre l’ennesimo quadretto d’ispirazione artistica. Anche qui pittori e foto-grafi si contendono un modello che posa ormai da millenni per una tela o una foto che sa di pa-radiso. Il paradiso esiste, e adesso ne ho le prove. Foto: Dino Bonelli e Elena Gatto

In questo paradiso hawaiiano sono state girate alcune scene de “I pirati dei Caraibi”, con Johnny Depp, la serie televisiva “Lost” e il thriller con Milla Jovovich “A perfect gateway”: uno scenario spettacolare a disposizione di trailer ed escursionisti.

Na Pali, Hawaii: sole, mare e... trekking

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Numero 12 / 20122626

Monte Piana, Misurina: dal 9 al 16 settembre il primo Highline MeetingExtreme outdoor

Un raduno internazionale di funamboli della fettuccia in uno degli scenari del primo conflitto mondiale. Il “campo di gioco”, molto vasto e aperto a tutti, offriva linee per tutti i livelli: dai 12 ai 92 mt, a diverse altezze ed esposizioni.

“Quassù l’inverno cominciò già alla

fine di settembre, non nel silenzio

e nella pace, [...] ma con il frastuono

pauroso della guerra. [...] Il nemico non

concedeva nemmeno l’ultimo riposo

ai propri caduti, rimasti a centinaia

davanti ai nostri reticolati dopo

sanguinosi attacchi, e che noi avevamo

seppellito sul posto; le granate dei grossi

calibri sconvolgevano notte e giorno

il terreno riaprendo le fosse [...]”

PloTone Heinz von licHem

“Se l’inverno durante il periodo

di guerra iniziava con il frastuono

delle granate, l’inverno 2012 comincerà

con il silenzio e con la musica che

questo meeting ha portato con sé”

A-TeAm

Sospesi sulle Dolomiti tra storia, brividi e silenzi

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A cura diSIMONE BERTI E ARMIN HOLZER

Il 23 maggio 1915 l’ufficio postale del paese di Landro riceve una telefonata nella quale si dice che l’Italia ha dichiarato guerra all’impero austro ungarico. Durante la notte le sentinelle austriache lasciano le loro postazioni a mon-te per scendere a valle nelle linee difensive distruggendo al contempo tutti i sistemi via-ri. Lo stesso fanno gli italiani il giorno dopo, quando gli alpini appiccano il fuoco al Piano Hutte. Costruiscono trincee lungo la cresta sud meridionale e mandano un plotone nei pressi della Piramide Carducci, sulla cima del Monte Piana. Questa montagna per 2 anni fu un san-guinoso teatro di guerra che costò la vita a più di 17.000 persone.

La potente bellezza naturale del luogo è sta-ta fonte di grande ispirazione per gli organizza-tori della prima edizione dell’Highline Meeting Monte Piana (Misurina), che si è svolto a fine estate dal 9 al 16 settembre. Il motivo principa-le che ha spinto l’A-Team (Alessandro d’Emilia, Armin Holzer e Aldo Valmassoi) a organizzarlo proprio sul Monte Piana è stato quello di rivi-vere, con uno spirito pacifico e interculturale, di amicizia e creatività, un luogo profondamente tracciato dalla guerra, unendo diverse culture con un’unica passione. Tre amici, tre “a”. Ales-sandro, Armin e Aldo condividono tre passioni (sci, arrampicata, highline) e la scorsa prima-vera avevano notato come il Monte Piana fosse il luogo ideale e adatto alla pratica dell’highli-ne, in particolare nel versante sud.

Durante la manifestazione, durata una set-timana, tra sole, pioggia e nevicate, nume-rosi highliner, compresi alcuni dei più forti al mondo, hanno avuto l’occasione per riunirsi sotto la cima del Piana, vivendo la monta-gna in modo armonioso e non competitivo. Un raduno non “esclusivo”, dato tutti erano benvenuti: professionisti, principianti e turisti, invitati a godersi le spettacolari traversate de-

gli atleti fino alle luci del tramonto, accolti da stuzzichini e prosecco preparati dagli organiz-zatori. Il “terreno di gioco” era decisamente vasto: 12 highline, dai 6 ai 92 mt, piazzate a diverse altezze ed esposizioni. Molti hanno avuto l’occasione di avere il proprio battesimo di fuoco compiendo i primissimi passi sospesi nel vuoto, aiutati dal fatto che tutti erano lì a imparare divertendosi e osservandosi, sti-molati da un’atmosfera incredibile suggerita dal panorama mozzafiato a 360 gradi delle vallate circostanti. La mattina cominciava con un’energizzante colazione a base di pane, burro e marmellata, oltre al formaggio tipico prodotto dalla Malga Misurina. Di sera inve-ce ci si poteva rilassare e riposare nel grande tendone del Soccorso Alpino di Sesto allestito come un “salotto d’alta quota”, per rifocillar-si con piatti tipici del bellunese, mentre dopo

cena, viste le temperature autunnali, erano previsti giochi di abilità, con la distribuzione di alcuni gadget offerti dai partner come Nor-dica, e interminabili improvvisazioni musicali. L’aspetto interculturale dell’evento è stato am-piamente valorizzato dalla presenza di molti stranieri principalmente tedeschi, austriaci e francesi, cui si sono aggiunti ospiti provenienti da New Mexico, California, Argentina, Polonia e Slovacchia. A detta di tutti i partecipanti, la manifestazione ha riscosso molto successo sia per quanto riguarda l’organizzazione sia per la location particolarmente adatta.

Appuntamento al prossimo anno dunque, sempre sul Monte Piana. Con lo stesso spirito, nuove highline, ospiti speciali, musica e un’al-tra settimana ricca di emozioni da vivere nel cuore delle Dolomiti.

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Dal 20 al 27 ottobre a Bressanone è andata in scena la quarta edizione di questo variegato appuntamentoEventi

Dal nostro inviatoDANIELE DE NEGRI

Dopo la prima edizione dell’IMS, andata in scena nel 2009, eravamo stati abbastanza criti-ci. L’evento infatti, pur avendo il merito di por-tare in Italia grandissimi nomi dell’alpinismo, si era rivelato un po’ troppo autoreferenziale e “germano-centrico”, senza un adeguato contorno di altre iniziative che lo animassero. Dobbiamo riconoscere che negli anni seguenti sono stati fatti notevoli passi in avanti e oggi l’IMS rappresenta un ricco e interessante incu-batore di iniziative legate al mondo dell’alpi-nismo e dell’outdoor. Ma non solo. Se proprio dobbiamo trovare qualche piccolo neo lo si potrebbe indicare in qualche dettaglio come le approssimative traduzioni in inglese e ita-liano (il pubblico è infatti dotato di apposite cuffiette per gli speech internazionali) e il fatto che l’evento dovrebbe e potrebbe coinvolge-re di più il mercato e gli operatori dell’outdoor (aziende, agenti, negozi, guide, ecc). Ma come dicevamo tanti passi avanti si sono fatti e una visita all’IMS la si fa sempre molto volentieri. Tanto più quest’anno, visto che Outdoor Maga-zine ha supportato l’ISPO Academy di sabato 27 ottobre (vedi paragrafo dedicato). Certa-mente la sezione dei talk rimane una delle più apprezzate, così come le prove sul campo, leg-gi alla voce walk e climbing days, resi possibili anche grazie alle aziende outdoor partner del festival: Aku, Arc’teryx e Gore. Soddisfazione quindi per gli organizzatori Markus Gaiser e Alex Ploner: “Alpinisti e scalatori hanno confer-mato che l’IMS è uno dei podi più importanti sia per la piattaforma, la visibilità, come anche per l’atmosfera familiare del Festival”.

INAUGURAzIONE - Il Festival ha avuto inizio con una bella serata inaugurale in cui è stata presentata Gerlinde Kaltenbrunner, la prima donna ad aver scalato tutti gli Ottomila sen-za ossigeno, accompagnata da Ralf Dujmovits. Mentre successivamente i fratelli Favresse han-no emozionato il pubblico raccontando della spedizione in Groenlandia, concludendo con

mandolino e fisarmonica. ‘’Solo le montagne, non s’incontrano mai. Le persone s’incontrano sempre’’, ha affermato Alex Ploner introdu-cendo la serata. Sempre nel corso dell’inau-gurazione si è svolta la premiazione dei tre vincitori del National Geographic Photo Con-test 2012 by IMS and KIKU, conferendo il primo premio di 3.000 euro al tedesco nativo dalla Spagna Ale Zea. Al secondo posto Joao Paulo Barbosa, appositamente arrivato dal Brasile, e al terzo l’italiano Tommaso Forin.

CORDATE - L’esperienza degli IMS Talk è uno dei momenti più intimi del festival. Quest’an-no erano state invitate 7 “cordate” particolari, composte da alpinisti legati da rapporti di fa-miglia: fratelli, coniugi, cugini, padre e figlio. Simbolo del lavoro di squadra, della motiva-zione e della fiducia, le cordate rappresen-tavano il tema delle Talk. Nel mondo alpino, dalle capacità e dall’armonia tra compagni non dipende solo il successo di un’avventura, ma spesso anche la salute o addirittura la vita di entrambi. Così, dopo Gerlinde Kaltenbrunner e Ralf Dujmovits e i fratelli Nicolas e Olivier Fa-vresse, che hanno parlato al pubblico il primo giorno, si sono susseguiti sul palco anche Jo-sune Bereziartu e Rikar Otegui, Hervè e Marco Barmasse, Steve Swenson e Mark Richey, Mar-tin e Florian Riegler, Eneko e Iker Pou, Edurne Pasaban e Asier Izagirre. Gli stessi protagonisti

delle Talk hanno poi dato la propria disponi-bilità a guidare uno dei momenti di maggior successo del Festival (vedi box a fianco), ovve-ro le Walk, escursioni in compagnia dei grandi alpinisti e scalatori del Festival. Ancora una volta Aku ha consentito a tutti i partecipanti di provare le proprie calzature nelle spettacolari proposte di trekking del Summit. Altri ospiti hanno invece collaborato con Arc’teryx per la realizzazione dei Climbing Days, fornendo a chiunque volesse, neofita o esperto, la possi-bilità di arrampicare sotto gli occhi dei profes-sionisti del climbing.

SUCCESSO E INSUCCESSO - Un riscontro impor-tante, vista anche l’attualità della tematica, ha avuto il convegno tenutosi il 26 ottobre dal ti-tolo “Il confine tra successo e insuccesso”, in curioso confronto tra economia e alpinismo. Il fallimento economico è connotato nella cultura occidentale da una nota negativa. Nell’alpini-smo invece l’insuccesso è parte del gioco, par-te del percorso verso il traguardo. La domanda che emerge da questo fatto è: cosa può im-parare l’economia dall’alpinismo? Il convegno ha visto sul proprio podio relatori di alto livel-lo come Marlis Prinzing, Sascha Lobo, Edurne Pasaban, Thomas Fuchs, Reinhold Messner e Marc Girardelli. L’importanza e la serietà del-la tematica non ha impedito attimi di vivace ilarità, soprattutto con Sascha Lobo, il quale af-ferma che fallire velocemente è la tattica per avere successo, ossia riconoscere di aver fallito, accettare e passare al prossimo progetto, per crescere nel proprio processo di maturazione. La serata si è conclusa con una tavolata durata fino alle prime ore del mattino con Girardelli e Messner.

ISPO ACADEMY - Tra le novità più importanti dell’IMS 2012 ha fatto il suo esordio la prima edizione dell’ISPO Academy, dal titolo “Idee per un mercato dell’Outdoor in cambiamento”. Organizzato da Ispo Monaco, EOG e IOG, l’in-contro è nato con l’intento di offrire ai profes-sionisti del mondo dello sport gli strumenti ne-cessari per collocarsi con successo sul mercato. Questo primo appuntamento è stato dedicato al mercato dell’outdoor e ai cambiamenti che sono in atto in questo settore, soprattutto con riferimento al mondo del retail. Tra i relatori Hans Overduin (ISPO Munich Retail), Anke Ri-edel (SGS), Ahmad Ansari (SGS) Luca Pedrotti (IOG) e Bernhard Kiehl (Gore).

FILM, FOTO… - Le collaborazioni con Trento-Filmfestival e il Filmclub di Bressanone hanno consentito di mostrare una selezione di pellico-le di montagna di grande valore artistico, men-tre l’aspetto fotografico del Festival è stato illu-strato come di consueto all’interno di mostre itineranti, oltre che dal Photo Contest. Infine Gore-Tex ha presentato il suo nuovo progetto Gore-Tex Experience Tour con l’annesso concor-so “Win and present at the IMS”. I 3 vincitori hanno potuto infatti salire sul palcoscenico ed essere per una sera protagonisti dell’IMS insie-me ai grandi nomi dell’alpinismo.

Reinhold Messner, ospite fisso dell’IMS(credits: Manuel Ferrigato).

La Talk con Hervé e Marco Barmasse (credits: Piotr Drozdz).

Asier Izaguirre ed Edurne Pasaban (credits: Manuel Ferrigato).

La Walk condotta da Josune Bereziartu, Rikar Otegui, Marco e Hervé Barmasse sopra la Valle di Vals, Alto Adige (credit: Piotr Drozdz).

Arc Teryx Climbing Days(credit: Piotr Drozdz).

I relatori al convegno “Il confine tra successo e insuccesso” (credits: Manuel Ferrigato).

IMS... OKC’è ancora qualche possibile “aggiustamento”, ma l’evento anno dopo anno prende sempre più forma e sostanza. Le iniziative più apprezzate rimangono gli incontri con gli alpinisti e le prove sul campo come walk e climbing days. Interessante esordio per l’Ispo Academy.

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29 Numero 12 / 2012

EsCuRsIOnI DA TuTTO EsAuRITO pER unA DELLE InIZIATIVE pIÙ AppREZZATE DEL summIT

Ims walk, trekking al top con AkuProvare una scarpa da montagna,

avere la possibilità di calzarla per molte ore su terreni impegnativi, prima di determinarne l’acquisto, è una fortuna che solitamente l’escur-sionista non ha quasi mai. Anche per questo avere l’opportunità di parte-cipare alle escursioni guidate dai big dell’alpinismo e dell’arrampicata mondiale, le IMS Walk, è stata un’oc-casione irripetibile, visto che tutti i partecipanti hanno potuto testare gratuitamente 3 modelli top messi a disposizione da Aku. E i riscontri sono stati decisamente positivi. Chi ha usufruito del servizio (un centina-io circa nell’arco della manifestazio-ne) si è infatti trovato a proprio agio fin dal primo momento, soddisfatto per l’immediato comfort di calzata e per il feeling crescente con le cal-zature dell’azienda montebellunese. Concetti che rappresentano il vero obiettivo di Aku, nonché elemento

che guida i designer e i modellisti durante tutte le fasi di ideazione e costruzione di ogni nuovo modello. “Gli IMS Walk by Aku sono stati un successo di pubblico, ma, cosa più importante, ci hanno permesso di stare vicino all’utilizzatore finale del

nostro prodotto, talvolta di cammi-narne a fianco lungo sentieri anche impegnativi”, ha raccontato Paolo Bordin, CEO di Aku. “Sappiamo che ogni nostro modello, frutto di ricerca e innovazione costanti, è radicato nella tradizione manifatturiera che da sempre contraddistingue Aku e siamo quindi certi che ogni nuovo modello che presentiamo al mercato è un prodotto pronto per ogni utiliz-zatore. Sappiamo anche però che una calzatura da montagna è tal-volta una scelta difficile. Materiali e forme diverse, oltre che destinazioni d’uso, possono rendere una scarpa da trekking perfetta per un utilizza-tore e poco idonea per un altro. Aku in questo è da sempre una garanzia: l’attento studio della forma, applica-to a una costante ricerca sul campo, ci ha contraddistinto sempre per un comfort di calzata immediato”.

Testato da varie riviste europee, Cresta GTX ha conseguito sempre il massimo nelle valutazioni tecniche. “Nelle ferrate e nell’arrampicata fino al quarto grado di difficoltà il Cresta è difficilmente superabile”, dicono su Outdoor Magazin, assegnando il prestigioso Kauf Tipp. “Fa parte dei modelli da test più leggeri, si adatta in modo ottimale grazie alla facile allacciatura che raggiunge quasi la punta dei piedi e la calzata profonda nella scarpa aumenta la sicurezza del passo”. La resistenza alla torsione della suola, la stabilità della parte laterale e la flessibilità nella parte anteriore sono fattori importanti in arrampicata. Il Cresta è il modello ideale per ferrate e lunghi trekking di stampo classico con carichi importanti sulle spalle. Ma può trasformarsi in un abile strumento di lavoro per i tecnici del soccorso alpino e guide alpine. La tomaia in pelle scamosciata da 1.8 mm, accoppiata al tessuto brevettata AIR8000, è foderata con la membrana Gore-Tex Performance Comfort, per garantire impermeabilità e traspirazione ai vertici della categoria.

SL Trek GTX, punta di diamante della collezione Aku SS 12, è una calzatura da trekking di ultima generazione per l’attività dinamica in ambiente impegnativo. Ideale per vie normali su roccia, vie ferrate e lunghe camminate giornaliere durante la stagione estiva, questo modello presenta tutta la tradizione manifatturiera di Aku e in esso traspirazione, comfort e protezione, elementi chiave del Global Custom Fit, raggiungono livelli di assoluta eccellenza.

Mates GTX, calzatura dal design pulito, è nata come scarpa dedicata al fast approach. L’ideale per l’arrampicatore più esigente ma adatta anche a chi vive il proprio tempo libero in maniera dinamica, grazie alla sua versatilità e leggerezza. Impermeabile in tutte le condizioni di utilizzo grazie alla fodera con membrana Gore-Tex Extended Comfort, garantisce un grip ottimale in tutte le situazioni tramite la suola Vibram Run-Approach, che dispone di tasselli asimmetrici sul tallone e sulla zona centrale, perfetti per scaricare il materiale dopo la rullata su terreni umidi. A detta dei più tecnici tester Aku come l’alpinista Rossano Libera, Mates GTX si comporta benissimo sia su vie normali che su arrampicate fino al III grado, grazie anche al particolare disegno della gomma della punta che, nell’utilizzo più tecnico della calzatura, facilita il movimento. Di stampo climbing sono anche l’allacciatura precisa, il collarino anatomico sul piede e le protezioni in gomma spruzzata su punta e tallone.

I 3 modelli scelti per il test rappresentano le prime scelte Aku per 3 differenti categorie: backpacking, trekking e approach

CREsTA GTX sL TREK GTX

mATEs GTX

Ims walk, trekking al top con Aku

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Dal nostro inviatoBENEDETTO SIRONI

Tre in uno, inteso come evento. Tre come le tre strisce più famose nel mondo dello sport. Tre come gli “speakers” che ci hanno accolto in quel di Cles. Tre come i prodotti di riferimento della collezione SS 2013 per ognuna delle due principali famiglie di prodotto (abbigliamento e attrez-zatura). Questo, ma anche tanto altro, condensato in una piacevo-le e istruttiva giornata trascorsa con lo staff di adidas Italia nella sua declinazione outdoor.

LOCATIONRitrovo nella piazza del Mu-

nicipio di Cles (Val di Non, Trentino) per i circa 15 gior-nalisti invitati tra magazine, web e blog. Una location non casuale: partner attivo dell’evento è stato infatti il punto vendita specializzato outdoor “Outsider”, gestito da Alberto Penne. Un negozio che al piano superiore ospita un ampio cor-ner – quasi uno shop in shop - dedicato alla linea adidas outdoor. Una cornice ideale quindi per ospitare la pre-sentazione della linea Terrex SS 2013 del “brand atletico dell’outdoor”.

MARKETINGDefinizione ribadita nella sua introduzio-

ne da Francesca Acerbi (PR individual sport),

che ha delineato anche il profilo del “consu-matore tipo”: si allena costantemente, ama la natura, è ispirato dall’estremo, è sempre connesso, desidera ciò che è il meglio, è di-sposto a spendere molto (età dai 21 anni in su). Due parole poi sulle azioni di marketing e comunicazione: dalla sponsorizzazione – di

carattere sempre più internazionale - dei Ragni di Lecco, fino ad azioni in store o sul

campo a supporto dei punti vendita e rivolte ai consumatori, come il Van Tour (vedi box).

DENTRO I PRODOTTIRiflettori poi puntati sulla col-

lezione Terrex SS 2013. Il product manager Italia Matteo Cattaneo ha illustrato le principali novità in quanto a materiali e prodotti. In aggiunta alle tecnologie Gore-Tex Active Shell e Windstopper Soft Shell e Active Shell, la nuova colle-zione offre modelli con tecnologia Cocona applicata ad ogni strato,

dai Soft Shells ai tessuti elasticizzati e super leggeri Climaproof Wind. Tre i prodotti più rappresentativi sul fronte apparel: Terrex Gore-Tex Active Shell Jacket, Terrex WS Fast Jacket, Terrex Hybrid Soft Shell Jacket. Tutte con tecnologia Formotion (con taglio tridimensionale, cuciture e mate-riali elasticizzati strategicamente posizionati e costruzione ibrida con differenti materiali a seconda delle zone del corpo), elementi rifletten-ti per migliore visibilità sulle due

giacche, pesi contenuti. Innovazione al primo posto anche nel segmento footwear, suddivi-

so in due linee: adidas Terrex Fast R e Fast X. Vediamole nel dettaglio.

adidas Terrex Fast R Il team di sviluppo delle calzature adidas

ha investito tempo e risorse per ottimizzare il peso e le caratteristiche tecniche della Ter-rex Fast R. La nuova suola Traxion è stata svi-luppata insieme a Continental. L’esperienza degli specialisti tedeschi nei pneumatici, che hanno lavorato a stretto contatto con quel-li di adidas, ha creato una gomma dal grip ottimo in condizioni di asciutto ed eccezio-nale sulle superfici bagnate. Confermata la tecnologia tridimensionale Formotion nella zona del tallone. Due placche sovrapposte scivolano una sopra l’altra assecondando le condizioni del terreno e migliorando l’angolo di contatto con esso. Ciò riduce la velocità

dell’impatto dal tallone alle dita durante le discese rapide, uniforma le asperità e mini-mizza l’impatto sulle articolazioni.

adidas Terrex Fast XLa novità è la già citata suola Traxion, ora

in tutti i modelli Fast X. I ricercatori adidas hanno anche abbassato lo spessore della suola a 2 mm e migliorato la calzata per una maggiore stabilità e comfort. Il nuovo siste-ma Speed Lace è facile da usare e proteg-ge l’allacciatura in modo che non si allenti anche esercitando una forte pressione in discesa. Considerando tutti questi elementi, la rinnovata Terrex X offre maggiore stabili-tà, resistenza e affidabilità nonostante il suo peso inferiore. Tre i modelli disponibili – in versione uomo e donna - due in Gore-Tex (mid e low) e uno in mesh.

IL TOCCO DEL RAGNOA chiudere la prima parte della giornata ci

ha pensato Fabio Palma, presentatosi con la sua fresca elezione a presidente dei Ragni di Lecco. Molti e interessanti gli spunti che come sempre un personaggio come lui sa offrire. Nell’occasione ha svelato il nuovo Look Book dei Ragni di lecco consegnandone una copia personale a ogni presente, per poi mostrare un filmato con alcune delle più significative ascensioni e vie completate o tentate dal gruppo lecchese nel corso di un intenso 2012.

WALK & TESTDopo la presentazione, tutti in marcia ver-

so il Rifugio Peller, situato su una terrazza naturale da cui è possibile godere uno splen-dido panorama. Che quel giorno abbiamo però solo immaginato vista la nebbia e la pioggia incessante. Condizioni che tuttavia hanno permesso un’efficace prova sul campo dei prodotti adidas indossati dai giornalisti. Un test proseguito poi al ritorno dall’escur-sione all’interno del van “a effetti speciali” posizionato nel centro di Cles (vedi box). Un’ulteriore conferma – se ancora ce ne fosse bisogno – che al marchio teutonico piace fare le cose per bene. E che fa davvero sul serio anche nell’outdoor.

Lo scorso 26 ottobre a Cles (TN) l’evento dedicato ai media per la presentazione della collezione Terrex SS 2013Eventi

Una piacevole e istruttiva giornata trascorsa con lo staff del “marchio atletico dell’outdoor”. Un mercato sempre più presidiato e strategico per il brand delle tre strisce, tra testimonial di rilevo, innovazione ed efficaci azioni di marketing.

adidas svela le sue carte e... fa tris

Francesca Acerbi introduce la presentazione all’interno del negozio Outsider di Cles.

Matteo Cattaneo illustra le proprietà della suola Traxion con mescola Continental.

Terrex Fast R GTX Terrex Fast R GTX W

W Terrex Gore-Tex ActiveShell Jacket

Terrex Gore-Tex ActiveShell Jacket

Terrex Fast R MID GTX Terrex Solo

Fabio Palma, neopresidente dei Ragni di Lecco, sponsorizzati adidas dal 2010.

Foto di gruppo per i partecipanti dell’evento, tra staff aziendale e giornalisti. A destra un momento dell’escursione sotto la pioggia.

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L’ORIGInALE TEsT pRODOTTO In pARTnERshIp COn ALCunI punTI VEnDITA

Inaugurato il 20 ottobre, l’adidas Outdoor Van Tour si è rivelato un modo nuovo e originale per scoprire e testare le novità della linea Terrex. Offrendo ai consumatori la possibilità di indossare i capi e di partecipare a un originale test di prodotto in “condizioni climatiche estreme” all’interno di un van appositamente allestito. I consumatori hanno infatti testato i prodotti in un ambiente che ricreava le condizioni atmosferiche e del suolo che si possono presentare durante un’escursione. L’accesso al van prevedeva il passaggio attraverso una vasca d’acqua, seguita da una rampa inclinata di sassi ed erba per testare l’impermeabilità della scarpa e il grip della suola con gomma Continental. Una volta nel van, un ventilatore con nebulizzatore d’acqua ricreava vento e pioggia per mettere alla prova la resistenza delle giacche e dei pantaloni. Tutti coloro che hanno effettuato la prova di prodotto hanno ricevuto in omaggio una mini-torcia adidas outdoor. Cinque gli appuntamenti italiani, seguiti e coordinati anche dai Ragni di Lecco, in altrettanti punti vendita selezionati. Esordio a Malles (BZ), il 20 ottobre in collaborazione con Veith, punto vendita situato nel centro della località turistica della Val Venosta. Il van ha poi toccato tra ottobre e novembre Cles (con il già citato punto vendita Outsider) per concludere con tre tappe in partnership con Sport Specialist a Desenzano del Garda (BS), Lissone (MB) e Bevera di Sirtori (LC).

I cinque appuntamenti italiani dell’adidas Outdoor Van Tour

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Il 16 e il 17 ottobre presso l’Imperial Palace di Annecyla terza edizione, supportata anche da Outdoor MagazineEventi

Dal nostro inviatoBENEDETTO SIRONI

Un cielo terso e soleggiato ha fatto da cornice al successo dell’edizione 2012 dell’European Out-door Forum, andata in scena ad Annecy il 16 e il 17 ottobre scorsi. L’Imperial Palace di Annecy ne è stato invece il palcoscenico, calcato da numero-si esponenti del mercato outdoor internazionale. Tra essi David Udberg (presidente dell’Europe-an Outdoor Group) e Jean-Luc Diard (presidente dell’Outdoor Sports Valley), che hanno aperto il sipario dando il benvenuto agli oltre 240 delegati accorsi in Francia per assistere alla due-giorni di seminari.

GLI INCONTRI DELLA MATTINATA - La prima rela-trice è stata Claudia Bösl (fondatrice di Genera-tion Sport) con la sua presentazione “Demogra-fia outdoor, stai cavalcando l’onda?”. Claudia ha esaminato come il cambiamento demografico stia alterando la base dei consumatori outdoor. Di conseguenza il mercato deve focalizzarsi sempre di più su consumatori adulti.

Dopodichè è stata la volta di Marina Moretti Franco (managing director di Adventure Sports Fair) che ha spiegato come il mercato brasiliano stia iniziando a entrare nel vivo. Per questo le aziende dovrebbero investire più nella creazione di un panel consumatori che nello sviluppo del proprio brand. I dati che ha presentato, come quelli riferiti alle infrastrutture che parlano solo dell’1,5% di strade asfaltate, dimostrano quan-to lavoro ci sia da fare. Ma come tutti i Paesi in via di sviluppo con una classe media in fase di espansione, la domanda di beni sportivi è in rapi-da crescita. Tanto che oggi il Brasile figura essere il 4° Paese del mondo in riferimento al mercato sportivo.

Philippe Wargnier (presidente di Evioo.com e uno dei più importanti imprenditori e-tailer della Francia) ha parlato del futuro dei canali online e di come l’e-commerce non abbia compromesso la necessità di un’ottima relazione retailer-fornitore. Philippe ha spiegato che la rivoluzione dell’online è appena partita e che, con l’avanzata del retail sulla strada del digitale, dobbiamo aspettarci an-cora molte sorprese (per maggiori info vedi an-che box nella pagina a fianco).

La mattinata si è chiusa con l’introduzione della Sustainable Apparel Coalition da parte del suo executive director Jason Kibbey. Questa co-alizione, presentata a un così vasto pubblico per

la prima volta in Europa, è finalizzata a portare armonia e benchmarking in attività sostenibili. Si è poi svolto il pranzo offerto da Cocona presso il Moon Restaurant, lungo il lago di Annecy.

LA SESSIONE POMERIDIANA - Dopo pranzo i la-vori sono ripresi con la conferenza “Location, location, location, l’importanza della location nell’individuazione del cliente”. PJ Verhoef (fon-datore del capitolo EMEA presso la Location Based Marketing Association) ha invitato i presenti ad accendere il proprio cellulare e a darlo al vicino. Questo esercizio ha causato ilarità nel pubblico ma ha dimostrato come separarsi da questo stru-mento ritenuto oggigiorno essenziale crei un’an-sia di fondo. Una volta che tutti hanno riavuto il proprio cellulare, PJ ha spiegato come sia ottimale tener traccia della località in cui si trovano i propri clienti tramite tecnologia mobile e social media. Ha inoltre dichiarato che i marchi possono otte-nere vantaggi significativi nell’utilizzo di strategie legate alla location per meglio indirizzare la pro-pria offerta.

La giornata si è chiusa con il seminario “Il cosa e il come nell’inserimento dell’innovazione nella vostra organizzazione”, presentato da Alberto De Conti (ceo di ADC Alchemy). Il quale ha parlato dell’importanza dell’innovazione nel fare busi-ness. Secondo lui ci sono due attività chiave per le aziende, il marketing e l’innovazine. Le altre funzioni sono semplicemente di supporto. Ha mostrato come, durante la sua esperienza in Le-vi’s, un prodotto di consumo come il jeans abbia potuto essere differenziato attraverso l’innovazio-ne per rafforzare fortemente il valore del marchio.

Dopo l’intervento di Alberto è stata la volta di due brevi presentazioni sui servizi per il mercato outdoor. Il primo ha riguardato il recente lancio di diplomi avanzati, specificatamente pensati per il mercato outdoor. Pascal Aymar (executive gene-ral manager per Europa e Asia di Coalision oltre che membro del consiglio OSV) ha spiegato come

funzionano questi diplomi e come il mercato do-vrebbe usarli per formare al meglio i nuovi ma-nager. Da ultimo John Jansen (presidente dell’Eu-ropean Outdoor Conservation Association) ha ringraziato i presenti per la loro generosità pas-sata e ha sottolineato l’importanza della conser-vazione. Ha inoltre dichiarato che ci sarà sempre bisogno di un supporto da parte degli operatori per agevolare la realizzazione di progetti che con-servino l’ambiente naturale nel quale lavoriamo.

TUTTI IN TENDA - Al termine delle conferenze, ecco l’attesa cena Ispo, che negli ultimi due anni è stata organizzata sul ristorante galleggiante MS Libellule. Quest’anno però la cena è stata ve-ramente outdoor: si è infatti svolta in una gran-de tenda Tipi sulla spiaggia del lago di Annecy. Gli invitati sono stati accolti da falò e fonduta. Mezz’ora dopo è stata aperta la tenda, che ha accolto al suo interno 160 commensali. Prima di iniziare con le portate, si sono susseguiti al-cuni discorsi. A partire dal lancio dell’European Outdoor Hall of Fame, creato per onorare e ce-lebrare i principali attori del mercato. Poi Heiner Oberrauch (ceo di Oberalp-Salewa e relatore al discorso d’apertura dello scorso anno), ha passa-to il testimone a Rolf Schmid (ceo di Mammut). Heiner ha parlato di come l’amore di Rolf per la montagna e il management rappresenti la chia-ve del suo successo. Come usanza, poi, Heiner ha consegnato un regalo al suo successore. Lo scor-so anno Paul Petzl regalò una lampada frontale che Heiner utilizzò per leggere il suo discorso. Quest’anno Rolf ha ricevuto una bottiglia di vino proveniente dalle cantine di Heiner. Che ha tra l’altro realizzato per l’occasione un’etichetta per-sonalizzata riportante una foto di Rolf. Quest’ul-timo ha poi preso il microfono parlando per mezz’ora della sua vita, della sua azienda e delle sue speranze future inerenti il mondo outdoor. Molto significativo il suo appello a una maggio-re unità e collaborazione nel mercato outdoor (punto citato nell’editoriale dello scorso numero di Outdoor Magazine).

DAY 2 - La giornata conclusiva dell’iniziativa si è aperta in bellezza con l’intervento di Vlad Moroz (co-fondatore, co-titolare e direttore di Redfox), che ha raggiunto il palco sulle note di una tradi-zionale ballata russa e una bottiglia di Vodka in mano (data poi in premio a Frederic Tain di Sport Guide). Vlad ha mostrato come la storia dei più recenti entusiasti outdoor in Russia influenzi la selezione prodotti e il livello di competenza dei retailer locali.

È stata poi la volta di Philipp Meister (ma-nager per materiali e innovazioni sostenibili in adidas group) che ha fornito una presentazione dinamica e dettagliata su come una multina-zionale come adidas, con prodotti che spaziano dalle scarpe da arrampicata e da tennis fino alle giacche da alpinismo, sia in grado di adottare iniziative sostenibili all’interno dell’intera catena di rifornimento. Dai magazzini del Midwest negli Usa alle fabbriche nel sudest asiatico.

Dopo la pausa mattutina Bernard Bressoux

(direttore qualità e tecnologia per Petzl) ha par-lato di come le società dovrebbero essere meglio preparate alla gestione di potenziali cause di re-sponsabilità da parte dei clienti. Portando alcuni interessanti ed emblematici casi di richieste di danni, con cause di decine di migliaia di euro, tra Usa ed Europa. Soffermandosi poi con dovizia di particolari sul noto incidente avvenuto in Francia nel 2011 e che ha portato al ritiro di numerosi kit ferrata non solo del brand francese ma anche di altri marchi. Bernard ha sostenuto che non im-porta quanto sia efficiente il sistema di controllo qualità di un’azienda, c’è sempre spazio per un miglioramento. Inoltre secondo lui qualsiasi difet-to nelle proprie attrezzature può potenzialmente avere conseguenze rilevanti per tutte le società operanti nello stesso mercato. Persino per quelle non direttamente coinvolte nell’eventuale inci-dente. Bernard ha concluso che il mercato outdo-or dovrebbe lavorare congiuntamente all’ulteriore innalzamento degli standard di sicurezza.

EOF, sempre più un “must”

Foto di gruppo a uno dei tavoli “Vip”. In primo piano a destra Rolf Schmid. Di fronte a lui Jean-Luc Diard e, alla sua sinistra, Heiner Oberrauch.

Heiner Oberrauch (ceo di Oberalp-Salewa, a sinistra) consegna un vino da lui stesso prodotto a Rolf Schmid (ceo di Mammut, a destra).

Jean-Luc Diard (presidente OSV) presenta l’edizione 2012 dell’EOF.

L’esterno della tenda Tipi che ha ospitato i 160 commensali invitati alla cena ufficiale.

Foto di gruppo per i partecipanti.

Learn, share, network, sustain: quattro termini che ben esprimono lo spirito di questo evento strategico: oltre 240 operatori hanno assistito ai dieci seminari e animato il meeting.

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Poco prima del pranzo Johnny de Boer (mar-keting manager YKK), Benjamin Marias (sustai-nable manager dell’evento) e Lilian Durey (di Wood Stock Creations) hanno presentato l’omag-gio destinato al pubblico intervenuto alla due-giorni. Tutti i delegati presenti hanno infatti rice-vuto una borsa con zip offerta da YKK e realizzata a mano da Lilian Durey. Le borse, in diversi colori e taglie, erano tutte realizzate partendo da ta-sche di giacche outdoor usate. Un modo creati-vo per gestire la fine di un prodotto. Durante il pranzo è stata presentata la nuova SGI-Compass Nordic Survey con un menu a tema nordico. Seguendo però l’impegno sostenibile dell’Euro-pean Outdoor Forum, ogni portata, compresa la carne di cervo, è stata acquistata localmente.

I DISCORSI DI CONCLUSIONE - Al termine del-la pausa pranzo si è svolto l’atteso panel di discussione che lo scorso anno ha riguardato specialisti del retail outdoor come le grandi catene AS Adventures, MEC e Globetrotter. Quest’anno il focus si è concentrato su specia-listi multisport e ha coinvolto Tomas Främberg (vice buying director di Stadium), Massimo Zuin (category manager per outdoor, bike e sci di Sportland) e Willy Beyeler (head brand ma-nagement di IIC-Intersport International Corp). Il moderatore Eugenio Di Maria di EDM Publi-cation ha diretto la discussione per mostrare come questi retailer vedono il mercato outdo-or di oggi e come i marchi possono migliorare la propria relazione con i clienti multisport. Dalla discussione è emerso che i retailer mul-tisport non vedono gli specialisti come com-petitor e considerano i proprio marchio privato come un complemento ai brand indipendenti che hanno a scaffale.

Il seminario conclusivo della due-giorni ha visto sul palco George Schott (fondatore e vice presidente delle vendite e del marketing per Injinji). George ha presentato una guida pratica su come fare business nel mercato Usa fornendo informazioni importanti per aziende di piccole e medie dimensioni. Durante que-sta presentazione David Udberg (presidente dell’EOG) ha vinto una borsa di gadget per aver indovinato, con l’aiuto di un suggerimen-to video, quanti marchi operano nel mercato americano. A chiusura del seminario, Jean-Luc Diard (presidnete dell’OSV) ha ringraziato i de-legati, gli speaker, gli sponsor e i partner per aver reso l’evento un vero successo.

Photo: Jean-Marc Favre - Wooloomooloo

Un momento del retail panel discussion.

Tra i seminari a programma certamente ce ne sono stati alcuni più interessanti di altri. Uno dei più utili e attuali è stato quello inerente il futuro del retail online, presentato da Philippe Wargnier (presidente di Evioo.com).

QuALChE CIfRA - Philippe ha aperto la discussione quantificando il volume dell’e-commerce in Europa nel 2011. Secondo i dati in suo possesso (pro-venienti da FEVAD Chiffres clés Edition 2011), lo scorso anno il volume delle vendite online nel Vecchio Continente si è attestato intorno ai 246 miliardi di euro. Questo fa dell’Europa il primo mercato mondiale per l’e-commerce, seguito dagli Usa che valgono 237 miliardi. Considerando che il totale delle vendite retail in Europa si attesta intorno ai 4.823 miliardi di euro, l’e-commerce ne rappresenta il 5,1% potendo dunque contare su un enorme potenziale. Sempre in Europa si contano 240 milioni di buyer online e 1.000 euro di spesa media all’anno. Inoltre il 66% delle donne e il 65% degli uomini utilizzano internet per i propri acquisti. In generale il 78% dei consumatori usa l’online per cercare prodotti e, spesso, finisce per acquistarli proprio dal web. Ragione in più questa per avere una presenza su internet.

I pAEsI pIÙ “ATTIVI” - Facendo un salto indietro nel 2010, secondo la ricerca FEVAD Chiffres clés Edition 2011 INSEE et Eurostat il Paese europeo che ha acquistato maggiormente online è stato il Regno Unito, che ha registrato una spesa di 69,4 miliardi di euro con una media personale di 1.119 euro. Seguono la Francia con 31 miliardi e una spesa per persona di 479 euro e la Germania con 25,3 miliardi e 309 euro a testa. Al quarto posto i Paesi Bassi che sebbene abbiano registrato 8,2 miliardi di spese online, possono contare su una quota media per persona piuttosto elevata e pari a 495 euro. Chiudono la classifica la Spagna (7,3 miliardi e 159 euro a testa) e l’Italia (6,6 miliardi e 109 euro a testa).

COmpORTAmEnTO muLTI-ChAnnEL DEL CLIEnTE - Philippe ha poi presentato una ricerca condotta da OC&c Strategy Consultants (Index 2011 Survey) che dimostra come il 2% dei clienti sia definito “opportunsta” perché raccoglie informazioni in negozio per poi acquistare i prodotti online (parliamo di pro-dotti fashion o di decorazione). Il 4% è invece rappresentato dai “pionieri” che fanno tutto via internet (soprattutto beni di elettronica e culturali). Il 22% è considerabile “conservativo” ed è rappresentato da persone che conducono l’intero processo di acquisto (dalla scelta al pagamento finale) direttamente in negozio o tramite catalogo (acquistano mobili o scarpe). Da ultimo il 72% è rappresentato da chi si “prepara in internet”, quindi raccoglie informazioni online per poi concludere l’acquisto in negozio. Rientrano in questa percentuale i prodotti di bellezza, casalinghi e sportivi.

I sITI pIÙ InfLuEnTI - Durante la fase di preparazione di un acquisto, il consuma-tore predilige siti commerciali che gli mostrino una dettagliata descrizione del prodotto (65%). Seguono poi siti commerciali dove sono presenti opinioni di altri utenti (62%), motori di ricerca (59%) e siti di comparazione prezzi (55%). Solo una minima parte dei consumatori, rappresentata per lo più dai più giovani, preferisce visitare social media per meglio definire i propri acquisti (15-21%).

L’AVAnZATA DEI “CLICK & mORTAR” - Secondo Philippe le insegne fisiche che hanno aperto un e-commerce come spalla della propria attività tradizionale hanno più credibilità rispetto a un negozio esistente solamente online (detto anche “pure player”). Sono questi i cosiddetti “click and mortar”, che dimo-strano come l’e-commerce possa rappresentare una vera opportunità più che un rischio per quegli store che, facendo leva sulla credibilità del proprio nome, sbarcano online. Degna di nota, in riferimento a questo discorso, è la tabella proposta qui sotto che mostra una classifica di attrattività di vari siti e-commerce. Considerando le prime 20 posizioni (qui ne riportiamo le prime

10), si deduce che in tutti i Paesi considerati la fanno da padrone i negozi “click and mortar”: ce ne sono 9 in Francia, 14 in Germania, 16 nel Regno Unito e 13 negli Usa. I negozi prettamente web sono invece rispettivamente 8, 5, 3 e 7. Invece quelli che propongono ordini postali sono 3, 1, 1 e 0.

LImITI DEL mODELLO “puRE pLAyER” - Come già accennato, i “pure player” sono quei negozi che esistono solo ed esclusivamente online. Essi hanno dei limiti oggettivi perché da un punto di vista capitalistico sacrificano il profitto per conquistare più quote di mercato e pochi di essi riescono a monetizzare i loro sforzi. Secondo un punto di vista strutturale, invece, si differenziano da-gli altri siti solo nel prezzo dal momento che la performance è uguale. Inoltre devono affrontare una forte competizione internazionale in grado di adattarsi velocemente alle novità della rete. Il valore del marchio è poi debole e non resiste nel lungo periodo. In sostanza, i “pure player” sono reattivi ma fragili. Al contrario i retailer tradizionali sono lenti ad assecondare i cambiamenti ma possono contare su basi solide.

I punTI DI fORZA DELL’E-COmmERCE - Un sito di vendite online ha un elevato traffico, rappresentato tra l’altro da una clientela ampia e diversificata, che assicura visibilità eccezionale ai prodotti. Presenta inoltre un’ampia gamma di prodotti con la possibilità di rispondere a qualsiasi esigenza. Quest’ultimo aspetto è garantito anche dalla capacità del sito di adattarsi velocemente alle modifiche nella domanda. Il cliente può infine acquistare semplicemen-te 24 ore su 24, 7 giorni su 7 e ricevere la merce direttamente a casa sua. Inoltre per un sito di e-commerce è possibile avere un vasto stock tutto in un unico magazzino dal quale gestire anche gli ordini internazionali. Una pecca di questi store online è che non sono ancora in grado di consigliare il cliente o di indirizzarlo verso una determinata direzione. Da aggiungere anche che la crescita nelle vendite non gioca un ruolo importante nella profittabilità: è il volume ad avere un impatto diretto come moltiplicatore di perdite o guadagni. Al contrario nei negozi tradizionali c’è un volume specifico che gli consente di essere redditizio. Il discorso è chiarito nell’esempio seguente.

InTEREssI COnDIVIsI DA BRAnD E RETAILER - Quando un marchio si arricchi-sce di un sito internet migliora la sua immagine e incrementa la sua visibilità. Al contrario ha un appeal limitato perché la strategia di prezzo non è aggres-siva. Quando è invece un retailer a dotarsi di un sito internet, ciò che ne be-neficia è il business perché si amplia il traffico generato da una clientela più vasta generata dai diversi brand e dalle varie categorie di prodotto presenti sul proprio portale. La conseguenza di queste considerazioni è la necessità per marchi e retailer di inventare un nuovo metodo di collaborazione, ovvero di trovare un terreno di gioco dove poter meglio dividere il margine. Una soluzione potrebbe essere quella rappresentata nel grafico a fondo pagina.

LA GEsTIOnE DELLE VEnDITE OnLInE DA pARTE DI un BRAnD - Con l’adozione di partner online di vendita è importante gestire dinamicamente gli ordini predisponendo un’amministrazione dedicata a questo canale. È inoltre essenziale controllare i prezzi di vendita perché il rischio è quello di abbassarli seguendo le logiche dei “pure players”, compromettendo così il margine. L’azienda deve anche gestire al meglio la sua distribuzione web tramite partner selezionati o condizioni di vendita ad hoc. Da non tralasciare la gestione di prodotti discontinui: internet assicura un valore a questi beni che sono oggi molto richiesti (soprattutto da siti che pro-pongono eventi-vendita come come vente-privee). D’altro canto proprio grazie a internet le aziende possono eliminare questi prodotti altrimenti difficilmente vendibili. I marchi devono infine prendere in considerazione le specifiche necessità degli e-retailer. Devono pertanto fornire loro gli strumenti appropriati (campioni, foto, descrizioni prodotto), realizzare operazioni di marketing trade che incentivino il traffico verso i siti partner, condividere link e contenuti.

IL RuOLO DEI nEGOZI “CLIK & mORTAR” RIspETTO AI “puRE pLAyERs”

ACQuIsTI OnLInE In EuROpA

principali siti e-commerce per attrattività nel 2011

In rosso i negozi prettamente web - in nero i “click and mortar” - in blu gli store di ordini via posta

1 Amazon Amazon Amazon Amazon2 Yves Rocher eBay M&S Netflix3 Vente-Privée Douglas Play.com iTunes4 Fnac.com Tchibo eBay Victoria’s Secret5 Decathlon Esprit John Lewis eBay6 iTunes Rossmann iTunes Costco7 Darty S. Oliver Boots Barnes ans Noble8 Créateurs de Beauté Otto Argos Libean9 eBay Deichman Asos Bestbuy10 Price Minister H&M Tesco Macys

un DIVERsO AppROCCIO ALLA REDDITIVITàE-commErcE StorE:Prezzo di acquisto: 50 € Prezzo di acquisto: 50 €Prezzo di vendita: 90 € Prezzo di vendita: 90 €Margine: 40 € Margine: 40 €Marketing: 32 € Marketing: 4.5 €Logistica: 6 € Logistica: 6 €Spedizione: 6 € Spedizione: 3 €Margine su costi non fissi: -4 € Noleggio per anno: 150.000 €Costi fissi: FM Altri costi fissi: FM

5.000 unità vendute = -20.000 € 5.000 unità vendute = -17.500 € 10.000 unità vendute = -40.000 € 10.000 unità vendute = 115.000 €

I COsTI DI mARKETInG DETERmInAnO sE un sITO DI E-COmmERCE È REDDITIZIO

Gestione individuale di prodotti a bassa rotazione

Gestione inventario

CLIENTE

RETAILER 1

Unico punto di stoccaggio Prodotti ad alta rotazione

RETAILER 2

Unico punto di stoccaggio Prodotti ad alta rotazione

RETAILER N°

Unico punto di stoccaggio Prodotti ad alta rotazione

MARCHIO

propone prodotti a bassa rotazione che

contribuiscono alla creazione dell’immagine

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La premiazione di 4 degli atleti che si sono più distinti nel 2012: da sinistra Franco Collè, Roberto Beretta, Katia Fori e Cinzia Bertasa. A destra il capitano Marco Zanchi.

Eventi

27 atleti del team

11 atleti selezionati dalla Nazionale Italiana

7 quelli andati a medaglia ai Campionati del Mondo di Ultra trail 2011 in Irlanda

uOmInI

22 Ultra Trail disputate

3.415 km percorsi

14 podi (63%)

7 primi posti (33%)

5 secondi posti

2 terzi posti

DOnnE

23 Ultra Trail disputate

4.540 km percorsi

30 podi (100%)

10 primi posti (44%)

7 secondi posti

13 terzi posti

InTERnAZIOnALI25/26 maggioMaxi Race Annecy 84 km

settembreTor Des Geants – 330 km 24.000 D+

nAZIOnALITECnICA TRAIL TROphy(5 TAppE):

24 marzoMaremontana Trail

27 aprile100 km Val D’orcia

9 giugnoTrail Del Malandrino

7 luglioCervino X-Trail

15 settembreTroi Dei Cimbri

REGIOnALICIRCuITO pARKs TRAILpARKs TRAIL CAmpAnIA

Dal nostro inviatoBENEDETTO SIRONI

Con la nostra rivista Outdoor Magazine – che parla anche della corsa off-road nelle sue va-rie declinazioni – abbiamo seguito fin dall’ini-zio il progetto trail running di Tecnica, partito nel 2009 con il lancio di una specifica linea e dell’innovativa tecnologia TRS (Tecnica Rolling System, poi evolutasi nel 2010 in TRS Max). A questo Tecnica ha accompagnato anche una crescente presenza all’interno di eventi trail di riferimento (Tor des Géants su tutti) e la crea-zione di un team sempre più completo, forte e affiatato. Sia in Italia che all’estero. E sono stati proprio i quasi 30 atleti del team Italia – insie-me allo staff aziendale - i grandi protagonisti del primo meeting Tecnica Trail Running Team Italy, andato in scena il 10-11 novembre tra Ponzano Veneto (base operativa l’Hotel Relais Monaco) e Venezia.

TECNICA GROUP – Ad aprire il meeting Mauri-zio di Trani, responsabile marketing di Tecnica, con un’interessante profilo sul Tecnica Group nel suo complesso, tra dati e strategie (19 siti produttivi in 9 paesi, un fatturato di 393 milioni di euro nel 2011, 8 marchi posseduti: oltre a Tecnica ci sono Bladerunner, Blizzard, Dolomi-te, Lowa, Moon Boot, Nordica, Rollerblade). Poi subito riflettori puntati sulle numerose attività svolte nel trail nel 2012, sotto la supervisio-ne del reparto marketing (composto anche da Federica Forato), del team manager Aure-lio Michelangeli e del capitano Marco Zanchi, sempre pronto a fare sul serio e a motivare i suoi compagni quando si tratta di correre così come di scherzare amabilmente con tutti negli altri momenti.

UN ANNO INTENSO – Tra le principali attività la sponsorship di eventi internazionali (Tor des Géants e Maxi Race di Annecy), nazionali (Ver-tical Race in Fancia e Tecnica Trail Trophy, circu-ito di 6 gare italiane) e regionali (Circuito Parks Trail). Davvero notevoli i numeri messi a segno quest’anno dal Tecnica Trail Team Italia (vedi box dedicato). Cifre e risultati giustamente da celebrare: per questo nell’occasione sono stati assegnati vari premi ad alcuni componenti del team, in particolare a Katia Fori, Cinzia Bertasa, Roberto Beretta e Franco Collè. Anche premi in denaro… ma con un fine nobile: i soldi infatti saranno interamente devoluti a un’associazio-ne onlus scelta dai 4 atleti. Insomma un gesto in puro spirito trail.

ATTIVITà 2013 - Molto ricco e variegato il pro-

gramma per il 2013, sia sul fronte degli eventi (vedi box) sia su quello marketing e commer-ciale. Per promuovere la pratica del trail e dare al maggior numero di persone la percezione che è uno sport per tutti, Tecnica sta program-mando, in collaborazione con i propri nego-zianti, una serie di incontri con gli appassionati di running nei parchi urbani e nelle aree verdi di alcune grandi città d’Italia con il “Catch me if You Can - Tecnica Trail Tour 2013”. In que-ste e in altre occasioni gli stessi atleti saranno sempre più ambassador del brand e saranno coinvolti in test di prodotto, clinics & educationals, test per i consumatori, oltre che sulla web community.

TRA FOOTWEAR E APPAREL – Da registrare importanti ag-giornamenti che riguardano i prodotti. Dopo diverse pro-blematiche avute su alcuni modelli all’inizio del proget-to, Tecnica ha compiuto un gran lavoro sul fronte R&D e presenta una collezione 2013 quanto mai ben assor-tita, migliorata e completa. Per la prima volta alcuni modelli avranno suola Vibram, partner che si affianca a fornitori quali Gore-Tex e Ortholite. Grande novità sul fronte abbigliamento: Tec-nica presenta per la prima volta una gamma molto completa di apparel specifico per il trail, con modelli specifici per la donna (con grande soddisfazione delle fanciulle del team). La col-lezione sarà in vendita come test a partire da febbraio nei negozi Universo Sport.

PRESENzA INTERNAzIONALE – Da sottolineare che Tecnica anche nel trail è un brand sem-pre più “global”. Oltre che sulla collaborazione con le squadre nazionali di Italia e Francia, può contare su 110 ambassador e 200 local racer, con presenze in Francia, Austria, Spagna, Cina, Svizzera, USA, Giappone, Germania e Belgio.

SEMPRE PIù AFFIATATI – Il meeting si è chiuso con due piacevoli attività: nella serata di saba-to il gruppo si è trasferito nientemeno che a

Venezia e divisi in 3 squadre abbiamo dato vita al primo “Venice Urban Photo Trail”. Un particolare contest dove le capacità di orientamento, fotografiche ed enogastro-nomiche di ogni team sono state messe piacevolmente alla prova in un’originale caccia al tesoro… prima di ritrovarsi in Piazza San Mar-co e gustarsi tutti insieme una tipica cena veneziana. La domenica mattina poi, visita facoltativa alle sto-riche cantine Villa Sandi, di proprietà della famiglia Moretti Polegato, ai piedi delle colline trevigiane, tra

le zone del Prosecco di Valdobbiadene e quelle dei vini del Montello e del Piave. Due momenti che hanno confermato il grande affiatamento del team anche al di fuori degli eventi “ufficia-li”. L’atmosfera del meeting è stata fin dall’ini-zio quella di un contagioso entusiasmo, di uno spirito di grande collaborazione, complicità, amicizia. Valori importanti, che aiutano di certo a ottenere grandi risultati. Nel trail e non solo.

Un contagioso entusiasmo e un grande spirito di collaborazione, complicità e amicizia hanno animato il primo meeting Tecnica Trail Running Team Italy, con gli atleti del brand quasi al completo. Notevoli i risultati ottenuti nel 2012. Altrettanto ricco e ambizioso il programma per il prossimo anno, tra eventi, attività e lancio di nuovi prodotti.

Numerosi e interessanti gli spunti emersi dalll’appuntamento andato in scena il 10-11 novembre tra Ponzano Veneto e Venezia

Il trail secondo Tecnica I numERI DEL TEAm

RIsuLTATI 2012

EVEnTI TECnICA 2013

Maurizio Di Trani illustra la nuova linea di abbigliamento trail firmata Tecnica.

Foto di gruppo per il trail team e lo staff Tecnica.

Alessandra Carlini e Gianluigi Ranieri in azione.

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L’approfondimento

A cura diANDREA FACCHINETTI

Cinque tappe di Coppa del mondo di cui ben tre sulle montagne di casa nostra e i Mondiali di Pelvoux (Fra) come ciliegina sulla torta. La stagione dello sci alpinismo è prossima alla partenza e l’Italia si presenta ai cancelletti di partenza con una solida base costituita dai dodici podi conseguiti nella passata annata di gare. Un buon bottino se consideriamo che il gruppo vive un periodo di rinnovamento, so-prattutto in campo femminile. Lo staff tecni-co ha lanciato sul circuito una serie di giovani speranze (già brillanti protagonisti nelle gare di categoria), forte della tradizione vincente di una squadra che ha scritto molte pagine nella storia di questa disciplina, sia in Coppa del Mon-do che ai Mondiali, con 46 medaglie iridate che nessun’altra nazione può vantare. Il direttore tecnico Oscar Angeloni, alla terza stagione da responsabile del team, è pienamente conscio della forza della nostra squadra e non esita a rivendicare un ruolo da protagonista per gli az-zurri nonostante la concorrenza sia cresciuta in termini numerici e in termini qualitativi.

IL TEAM ITALIA - “Nella passata stagione ab-biamo vissuto una prima fase di passaggio con l’inserimento di alcuni prospetti interessanti ma al tempo stesso siamo riusciti a mantenere il grado di competitività”, spiega il direttore tec-nico Angeloni. “Nel settore maschile avremo gli stessi elementi che tante soddisfazioni ci hanno regalato in questi anni: mi riferisco a Manfred Reichegger, Denis Trento, Lorenzo Holzknecht, Dennis Brunod, Matteo Eydallin. Tutti atleti che hanno conquistato in carriera medaglie e trofei di Coppa del Mondo e contribuito a dare lustro al

nostro sport. Accanto a loro mi aspetto un ulte-riore passo verso l’alto dei due under23 Michele Boscacci e Robert Antonioli”. La situazione è un po’ più incerta in campo femminile: “Registria-mo una piccola carenza dal punto di vista nume-rico, ma confidiamo nella crescita delle giovani come la bellunese Alba De Silvestro e la bor-mina Elisa Compagnoni. Inoltre speriamo nella riconferma di Elena Nicolini nelle prove veloci, affiancata dall’esperta Gloriana Pellissier”.

GLI AVVERSARI - Vertical race, individual race, sprint e staffette rappresentano il piatto forte di una disciplina che ha ridotto da qualche tem-po il numero delle specialità e la distanza delle gare stesse, per consolidare il format ed essere più vicina alle esigenze televisive. “Lo sci alpi-nismo cresce in termini di popolarità e di livello agonistico ma l’Italia rimane ai vertici”, conti-nua Oscar. “Siamo sempre fra i primi al mondo. Tuttavia non dobbiamo dormire sugli allori per-chè i paesi dell’est e quelli scandinavi si stanno sviluppando bene. Abbiamo da poco cominciato l’attività con i primi raduni agonistici, ma occor-re investire di pari passo sulla base”. Le fortune dello sci alpinismo si sono basate storicamen-te sull’asse formata da Italia, Spagna, Francia e

Svizzera. Oggi i confini si sono parecchio allar-gati. “Est Europa, Scandinavia e Nord America, quando risolveranno alcuni problemi di gestione delle piste, sapranno dare ulteriore impulso.

LA SITUAzIONE NOSTRANA - In Italia siamo all’avanguardia sia per la storia che la nostra Fe-derazione ha contribuito a costruire, sia perché i Comitati Regionali compiono quotidianamen-te un buon lavoro in termini di reclutamento giovanile”. A livello agonistico dispone di circa 2500 atleti, mentre a livello turistico i numeri crescono in maniera considerevole, tanto che esiste un vero e proprio vademecum per colo-ro che intendono cominciare a praticare l’arte. “Bisogna rivolgersi a guide alpine, oppure pren-dere parte a corsi organizzati appositamente. Da noi è difficile parlare di numeri perché non esiste uno skipass come nello sci alpino per fare un censimento, ma posso assicurare che sono veramente tanti gli appassionati in più che ogni anno si cimentano”, ha aggiunto Angeloni. E siccome di montagna si parla, un occhio partico-lare è rivolto alla sicurezza. “Si tratta dell’aspetto più importante, è necessario attrezzarsi di pala, ARTVA, una sonda, una tuta, sci e naturalmente scarponi. Non bisogna farsi cogliere impreparati,

per cui è necessario sapere utilizzare tutte que-ste attrezzature e aggiungerci una buona infor-mazione sulle previsioni meteorologiche”.

GLI SPONSOR - Anche per il 2013 le imprese di Reichegger e compagni saranno assecondate da importanti sponsor che accompagneranno la Nazionale. “Ci supporteranno aziende molto importanti, a cominciare da Haglofs che forni-rà l’abbigliamento da gara e per il tempo libe-ro. Si tratta di materiale studiato sulla sempli-cità e la vestibilità, molto funzionale. Inoltre si adatta a ogni condizioni meteo, in quanto dotato di particolari protezioni per le caviglie che contribuiscono a tenere i piedi ben riparati contro le intemperie. E poi avremo Scarpa, che come sponsor tecnico affianca la Nazionale or-mai da qualche stagione con reciproca soddi-sfazione delle parti”, conclude il direttore tec-nico. Novità dell’ultima ora è l’annuncio della partnership con il produttore di pelli Pomoca (vedi news a pag. 8).

Tra Coppa del Mondo e Mondiali, la stagione 2013 presentata dal direttore tecnico Oscar Angeloni

La nazionale italiana si prepara ai prossimi impegni, forte di una solida base di atleti e degli ottimi risultati conseguiti lo scorso anno. E rivendica ancora un ruolo di primo piano, nonostante la crescita della concorrenza.

Sci alpinismo, l’Italia a caccia di conferme

COppA DEL mOnDO 2013

12-13 / 01 Skialp Race - Valle Aurina (Italia) Vertical + individuale Senior/Espoir/Junior25-26 / 01 Alpiniski - Les Marécottes/Salvan (Svizzera) - Sprint + individuale Senior/Espoir/Junior02-03 / 03 Skialp3 Presolana - Clusone (Italia) - Sprint + Individuale Senior/Espoir/Junior09-10 / 03 Font Blanca - Arcalis (Andorra) - Vertical + individuale Senior/Espoir/Junior13-14 / 04 Blatind Arctic race - Tromsoe (Norvegia) - Sprint + individuale senior

mOnDIALI sCI ALpInIsmO 2013pelvoux (fRA)

10 / 02Staffetta maschile e femminile seniores11 / 02Sprint maschile e femminile seniores12 / 02Individuale maschile e femminile cadetti e juniores13 / 02Individuale maschile e femminile seniores14 / 02Vertical race maschile e femminile seniores14 / 02Vertical race maschile e femminile cadetti e juniores15 / 02Staffetta maschile e femminile seniores 15 / 02 Staffetta maschile e femminile cadetti e juniores

CALEnDARI

Foto di gruppo per gli atleti della Nazionale.

Il direttore tecnico Oscar Angeloni.

A sinistra Gloriana Pellissier in azione, al suo fianco la spagnola Gemma Arrò Ribot.

Da sinistra Elisa Compagnoni, Elena Nicolini e Gloriana Pellissier.

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37 Numero 12 / 2012

oscar Angeloni, direttore tecnicoNicola Invernizzi, allenatore responsabile settore giovanile

CADETTIOmar Campestrini (‘97, Sc Cima Dodici)Giulia Compagnoni (‘96, Sc Alta Valtellina)Davide Magnini (‘97, Sc Brebta Team)

EspOIRRobert Antonioli (‘90, Sc Alta Valtellina)Michele Boscacci (‘90, Pol. Albosaggia)Alessandra Cazzanelli (‘92, Sc Corrado Gex)Elisa Compagnoni (‘90, Sc Alta Valtellina)

JunIORAlba De Silvestro (‘95, Sc Val Visdende)Luca Faifer (‘94, Sc Alta Valtellina)Nadir Maguet (‘93, Sc Corrado Gex)Federico Nicolini (‘94, Sc Brenta Team)Stefano Stradelli (‘93, Sc Corrado Gex)

sEnIORDennis Brunod (‘78, Pol. Mont Avic)Matteo Eydallin (‘85, Cs Esercito)Alessandro Follador (‘83, Dolomiti Ski-Alp)Lorenzo Holzknecht (‘84, Sc Alta Valtellina)Pietro Lanfranchi (‘78, Sc Valgandino)Damiano Lenzi (‘87, Cs Esercito)Elena Nicolini (‘88, Sc Brenta Team)Gloriana Pellissier (‘76, Cs Esercito)Manfred Reichegger (‘77, Cs Esercito)Denis Trento (‘82, Cs Esercito)

nAZIOnALE ITALIAnA 2013

Armando Mariotta, 65enne piemontese, da circa un anno e mezzo è presidente della Federazione Internazionale Sci Alpinismo. Grande amante della montagna, è stato fra i fondatori del primo movimento internaziona-le della disciplina agli inizi degli anni ’90 e ha vissuto in prima persona tutte le trasforma-zioni che l’hanno caratterizzata, fin dai tem-pi in cui la federazione si chiamava CISAC, per poi trasformarsi in ISMC, fino all’attuale denominazione in vigore da un paio d’anni. Ora la nuova sfida ha sullo sfondo un obiet-tivo fondamentale, l’ingresso nel Comitato Olimpico Internazionale e quindi nel ristretto novero degli sport a cinque cerchi invernali.

LA CAnDIDATuRA“Proprio nelle settimane scorse abbiamo

consegnato al CIO il nostro dossier che ri-sponde scrupolosamente ai 47 punti richie-sti”, spiega Mariotta. “Ritengo che lo sci alpinismo abbia buon titolo per entrare nella famiglia olimpica, abbiamo 31 nazioni affilia-te e una disciplina che possiede tre elementi base come discesa, salita e alpinismo, che nessun altro sport di montagna dispone. Proprio per questo motivo abbiamo adat-tato le distanze dei format di gara (vertical race, sprint, staffette e individual race, ndr) per renderle più adatte ai tempi televisivi”. La data fissata sul calendario punta diret-tamente alle Olimpiadi del 2022. “Il CIO esa-minerà il dossier nella prossima primavera e si esprimerà ufficialmente nel 2014. Da quel momento, se la nostra richiesta dovesse andare in porto, occorrerebbero sette anni, come da contratto, perché lo sci alpinismo entri ufficialmente nel calendario degli even-ti olimpici”.

IL mOVImEnTO In ITALIA E ALL’EsTEROIl movimento registra ogni anno una forte

crescita in termine di popolarità e di appassio-nati che si attrezzano di sci, scarponi e pala in cerca di nuove emozioni. “È la nostra forza ma al tempo stesso la nostra debolezza”, preci-sa Mariotta. “Possiamo ipotizzare, soltanto in Italia, un numero per difetto di 5000 praticanti agonisti. Purtroppo non esistono dati ufficiali sul movimento mondiale, ma è certo che lo sci alpinismo presenta un confronto fra costi e benefici immenso e il suo rapporto con la na-tura è immediato”. Nei prossimi mesi la Fede-razione Internazionale ha in agenda numerosi incontri con nuove realtà, perché il mercato impone di allargare i propri orizzonti per cre-are nuovo business. “L’Europa rimane il cuore del movimento, ma notiamo che anche paesi dell’est europeo e dell’est asiatico si stanno affacciando. Senza contare che la Cina dal punto di vista commerciale rappresenta un potenziale cliente di primo piano. Ringrazio aziende come Scarpa (main sponsor ISMF, ndr) e Montura (che fornisce le divise ai mem-bri della Federazione, ndr): sono state fra le prime a credere nel nostro progetto, affian-candoci da molti anni in una sfida difficile e al tempo stesso appassionante”.

LA pAROLA AL pREsIDEnTE Ismf ARmAnDO mARIOTTA

“Obiettivo Olimpiadi 2022”

Gloriana Pellissier

Armando Mariotta

Manfred Reichegger

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Focus on Numero 12 / 20123838

Freeride & safety

A cura diGIANANDREA LECCO

Nonostante il brusco rallentamento nel mercato dello sci alpino, soprattutto in Italia, c’è una nicchia che continua a registrare uno sviluppo costante. Si tratta di quella del fre-eride. Anche se a piccoli passi, infatti, la cre-scita del numero di appassionati - siano essi sciatori, snowboarder o telemarker - non re-gistra alcuna battuta d’arresto. Di conseguenza le aziende di attrezzature, di abbigliamento e di accessori per la sicurezza si impegnano a proporre collezioni sempre più diversificate e specializzate in modo da rendere l’esperienza freeride più piacevole e sicura.

L’EVOLUzIONE DELLO SCI - Il freeride nacque come interpretazione fuori dagli schemi dello sci alpino, racing o carving da un lato, e alpini-smo dall’altro. Negli anni è a sua volta diven-tato un segmento ben distinto e con una sua personalità. Per cui anche l’attrezzo utilizzato per praticarlo segue una precisa e costante evoluzione. Che ha portato alla nascita degli sci fat e rocker, ora esportati anche in catego-rie “bridge” tra il concetto di pista e fuoripista per accogliere un sempre maggior numero di praticanti.

UNO SGUARDO ALL’APPAREL - Anche nel set-tore dell’abbigliamento sono stati raggiunti livelli di performance inimmaginabili fino a qualche anno fa. Il freeride è oggi riconosciu-to come anello di congiunzione tra alpinismo e sci alpino. Essendo un’attività che richiede un maggior sforzo, l’abbigliamento deve ri-spondere a precise esi-genza di traspirabilità ed isolamento.

IL SEGMENTO EQUIPMENT - Ma quello che maggior-mente ha tratto vantaggio dalla crescita di questo settore è il comparto de-gli accessori dedicati alla sicurezza. Strumenti come Artva, pala e sonda erano un tempo utilizzati quasi esclusivamente dai profes-sionisti del Soccorso Alpino e dalle Guide Alpine. Oggi sono negli zaini di sempre più praticanti, a dimostrazione di come il concetto safety sia sempre più diffuso. Meri-to questo non solo dei media ma anche delle aziende attive nel mercato, da sempre impe-gnate in una sensibilizzazione dell’utente fina-le su questo tema con campagne ad hoc oltre

che con prodotti specifici. Insieme al kit Artva, pala e sonda, infatti, sono negli ultimi anni sbarcati sul mercato strumenti innovativi come zaini con sistema airbag (esistenti da parecchio tempo ma purtroppo collocati in una fascia di prezzo troppo alta per risultare accessibile alla massa) e filtri di respirazione.

UNA MANO DALLE STA-zIONI SCIISTICHE - Men-tre da un lato le aziende investono su prodotti sempre più performanti e affidabili, localmente - anche in Italia - le stazioni sciistiche stanno aprendo le proprie linee di marke-ting turistico al freeride. Sulla scia del successo registrato in Paesi esteri (leggi Corvatsch in Enga-dina, Verbier in Svizzera

o La Grave in Francia), anche in Italia i resort stanno volgendo sempre più lo sguardo al fuo-ripista. L’ultimo esempio nazionale in termini di tempo è l’inaugurazione al Passo San Pel-legrino della pista Freeride Col Margherita sul versante nord dell’omonima montagna. Non si possono però non citare altre località attente a

questo nuovo trend come Alagna, che ha fatto del freeride il proprio marchio di fabbrica adot-tando la denominazione “Freeride Paradise”. Gressoney ha invece ospitato le tappe italiane di qualificazione del “Freeride World Tour” ed ha inaugurato il nuovo funifor per accedere direttamente al ghiacciaio di Indren. Da ulti-mo citiamo Courmayeur, sul Monte Bianco, da sempre cuore pulsante dell’alpinismo italiano e internazionale.

LA QUESTIONE SICUREzzA - Gli attrezzi giusti e le piste dedicate non sono però sufficienti a garantire un’uscita sicura. La pratica sporti-va in ambiente non preparato implica rischi, anche molto elevati. Per questo è indispensa-bile che la giornata venga preparata in ogni dettaglio, studiando bollettini meteo e valan-ghe e contattando le Guide Alpine per even-tuali consigli. È vivamente consigliato anche un approfondimento della propria conoscenza delle tecniche di prevenzione, della nivologia e del primo intervento tramite partecipazione a corsi come quelli organizzati dal CAI o più specificatamente studiati sulle esigenze del freerider. Ne sono un esempio i Mysticfreeride Safety Camp, gli Ortovox Safety Academy e gli Snow Safety Days, dei quali trovate maggiori informazioni nelle pagine seguenti.

L’aumento di domanda porta a un’innovazione in abbigliamento, hardware e accessori. Come dimostrano gli strumenti safety sempre più all’avanguardia tra cui Artva o zaini airbag.

Focus su un’attività che, a dispetto di tante altre del mercato neve, registra una costante crescita

Tra evoluzionee sicurezza

Freeride sul Kitzsteinhorn, Austria. Ph. credit: Gletscherbahnen Kaprun AG/Kitzsteinhorn

Il Corvatsch, in Engadina (Svizzera), è una delle location più vicine al confine italiano dove poter praticare il freeride in sicurezza. Bollettino meteo e valanghe, oltre a informazioni sulla praticabilità delle aree, sono facilmente accessibili e disponibili per gli utenti del comprensorio. Ph. credit: Paolo Aralla www.bapufilm.it

Non è sufficiente avere con sé i migliori strumenti di sicurezza. È infatti fondamentale mantenere allenato il loro utilizzo e soprattutto conoscere le variabili che possono prevenire e ridurre il rischio di distacco di slavi-na. Qui in foto un campo Artva durante il Mysticfreeride Safety Camp. Ph. credit: Paolo Aralla www.bapufilm.it Il Freeride Info Base nel comprensorio del Kitzsteinhorn. Ph. credit: Gletscherbahnen Kaprun AG/Kitzsteinhorn

Gianandrea Lecco in azione sul Corvatsch. Ph. credit: Paolo Aralla www.bapufilm.it

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39 Numero 12 / 2012 39

Semplice utilizzo, tecnologia d’avanguardia e design evoluto ma essenziale. L’opera-tività è molto intuitiva grazie ai comandi ridotti a due soli tasti di funzione: accen-sione/spegnimento e commutazione fra le modalità trasmissione e ricerca. Indicazioni di distanza, direzione e rappresentazione di più travolti sono esposti in maniera chiara e semplice sul display LED. La traccia di ricerca espressa è evidenziata da un’intui-tiva segnalazione acustica. Zoom è dotato di Tecnologia-Smart-Antenna (brevetto Ortovox) che permette di individuare con maggiore chiarezza e celerità le persone travolte. L’apparecchio analizza la posizione di travolgimento e seleziona la migliore an-

tenna trasmittente. Tutti i dispositivi digitali Ortovox adottano tecnologia di ricerca a 3 antenne, oltre alla commutazione auto-matica in trasmissione in caso di valanga secondaria. Le funzioni di Zoom+ vengono

auto-controllate all’accensione (autotest) e sono costantemente monitorate durante il funzionamento. In caso di incidente da valanga, i soccorritori, una volta attivato il dispositivo in ricezione, ricevono un primo segnale a 40 metri e possono sfruttare cor-ridoi di ricerca di questa stessa larghezza. Senza sacrificare autonomia in trasmissione e con particolare attenzione all’ambiente e ai costi, il dispositivo è alimentato con una sola batteria AA, sufficiente per 250 ore in modalità di trasmissione.

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Artva di nuova generazio-ne, dall’utilizzo semplice e

sicuro anche con i guanti, dispone di ampio display con simboli chiari e intuitivi: veloce nella ricezione dei dati grazie alle tre anten-ne ed efficace nella ricerca attraverso l’indicatore per-manente a 360°. Consente

di isolare in ricezione ogni singolo segnale e marcare elettroni-camente la persona individuata. È uno strumento scelto da un gran numero di guide alpine e di soccorritori, facile e immediato da utilizzare, preciso nella ricerca finale e dotato di accorgimenti quali l’aiuto acustico che ne facilitano l’utilizzo. Doppia configurazione: profilo semplice (per utilizzatori meno esperti) e profilo avanzato. Specifiche tecniche: frequenza 457 kHz, alimentazione con 3 batterie alcaline da 1,5 Volt per mini-mo 200 ore, portata massima di 60 mt. Peso: 210 gr.

Con il Barryvox agli Snow Safety Days

Fra febbraio e fine marzo, in 3 date ancora da definire, si terranno gli Snow Safety Days. Un appuntamento irrinuncia-bile per gli amanti della neve in alcune delle località top dell’arco delle Alpi: una tappa infatti si svolgerà a Gressoney, organizzata in collaborazione con il Pro Shop Mammut di Pont Saint Martin, una tappa sul Tonale e una a Misurina. Le aziende organizzatrici dell’evento, ovvero Mammut, Elan e Diamir, metteranno a disposizione le guide alpine e i promo-ter che seguiranno i partecipanti lungo tutta la giornata spiegando l’utilizzo degli strumenti per la sicurezza e le norme di comportamento. Il programma giorna-liero si svolgerà in questo modo: ritrovo mattutino, spiegazione dell’utilizzo di Artva e airbag, comportamento in neve fresca, test sci e attacchi freeride Elan e Diamir. A conclusione verrà organizzato un campo Artva.

Emettitore e ricettore da 457 kHz a frequenza internazionale. Digitale e analogico, dispone di 3 antenne e consente la rilevazione simultanea di più vittime con creazione di una lista. Dispone di modalità standby, possibilità di marcaggio della vittima trovata e rilevatore di movimento per il passaggio automatico in tra-

smissione. Ampiezza banda di ricerca: 50 mt. Peso: 260 gr. Autonomia: 250 ore. Realizzato in conformità alla normativa Europea ETS 300718. Prezzo consigliato: 300 euro.

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Focus on Numero 12 / 201240

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Zaino sviluppato in collaborazione con i tecnici e i medici di elisoccorso della regione Valle D’Aosta. È dotato di una pratica maniglia verricellabile e di apertura frontale che permettono un rapido accesso al suo contenuto. Sul fronte e sugli spallacci sono inserite bande rifrangenti per aumentarne la visibilità in ogni condizione climatica. Il Guardian 50 può essere dotato, a seconda delle esigenze, dei seguenti kit addizionali di tasche interne. Configurazione soccorso: zaino porta corda, zaino porta attrezzi, tasca porta ramponi, 5 tasche porta materiali. Configurazione medico: zainetto per il contenimento attrezzatura medica, zaino porta attrezzi, 3 tasche porta materiali. Tutte le tasche componenti i kit sono in colore differenziato. Pesa 1,40 kg ed è realizzato in tessuto DupontTM Cordura con rinforzi in DupontTM Hypalon. Dorso ACT: pannello amovibile dotato di barra in duralluminio amovibile e modellabile. Compatibile con H2O Bag, presenta fascia vita in nastro per utilizzo con imbracatura, asole porta materiali e nastro di compressione interna per il fissaggio delle tasche interne.

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Il Patrol è uno zaino tecnico per escursioni in aree isolate realizzato con l’ultraresistente tessuto Nylon Cordura Bombastic e provvisto di sistema ABS Avalanche Airbag rimovibile, efficace al 95% in caso di emergenze reali. Presenta inoltre sistema di trasporto per sci/tavola testato da atleti, stabile e intuitivo. Nelle tasche intelligenti vi è spazio per riporre attrezzi da utilizzare in caso di valanga, acqua, indumenti extra e piccoli oggetti. Prezzo consigliato: 800 euro. Peso: 2980 gr.

Il Mammut Protection Airbag System è lo sviluppo del già conosciuto Snowpulse Lifebag System. La forma particolare dell’airbag protegge testa, collo e torace dagli infortuni, assicurando una posizione ottimale della testa nel caso in cui si venga travolti da una valanga. Una delle nuove caratteristi-che consiste nel fatto che il sistema è completamente removibile, permet-tendo così la scelta dello zaino più appropriato in base alle proprie esigenze. Circa il 20% delle morti da valanga sono causate da traumi, i quali la maggior parte delle volte coinvolgono testa, collo e torace: da qui la scelta di utilizzare la tecnologia Head on Top. Nella maggior parte dei casi infatti, grazie a questa innovazione, il travolto rimarrà in posizione seduta, con la schiena verso il basso, la testa rivolta verso l’alto e sulla superficie della neve. Questa è la posizione ideale in quanto le vie respiratorie non vengono occluse dalla neve e si riduce il rischio di soffocamento. Da sottolineare anche che lo zaino più leggero della collezione pesa solamente 1150 gr (escluso l’airbag), diventan-do così il sistema zaino-airbag più leggero in commercio.

Per una protezione contro le intemperie e una tutela dell’ambiente senza compromessi Vaude ha progettato questa giacca a 3 strati con cappuccio. La membrana ecologica Sympatex rende questa capo adatto a tutte le attività su neve, roccia e ghiaccio. Aletsch è completamente impermeabile all’acqua e all’aria (colonna d’acqua di 35.000 mm) grazie alle cuciture incollate e all’innovativa zip frontale impermeabile. I materiali sono testati in base agli standard bluesign. Il mantenimento di un clima corporeo bilanciato è assicurato dalla mem-brana altamente traspirante e dalle lunghe zip di ventilazione. Il cappuccio regolabile è adatto anche a essere indossato sotto al casco. Prezzo al pubblico: 400 euro.

Estremamente resistenti, questi pantaloni hanno un design che facilita i movimenti. Impermeabi-li e traspiranti grazie alla tecnologia Omni-Tech, presentano cuciture termosaldate nei punti critici. Dispone inoltre di gamba con ghetta interna, alette regolabili in vita, polsini con protezione rinforzata. Prezzo al pubblico: 100 euro.

Una linea speciale con un unico denominatore comune: l’avventura. Solo il top dei materiali e dei sistemi Masters, con impugnature e passamano confortevoli e capaci di supportare ogni movimento.

ROCKER - Il top per chi ama l’avventura e la sensazione che offre la neve fresca. Realizzato in alluminio 7075 T6 F56 ø 18 mm, è disponibile nelle misure dalla 105 cm alla 135 cm. Nuova manopola Freestyle in morbida schiuma, creata in una combinazione di due colori e dotata di passamano in neoprene. Supporto filettato con punta in tungsteno. In dotazione due diametri di rotelle filettate ø 55 mm e ø 85 mm.

Maestrale RS è indirizzato a un pubblico esperto e ai professionisti della montagna. Grazie al suo peso modesto è indicato per dislivelli di scialpini-smo anche molto impegnativi, mentre la sua struttura e rigidità risultano ottime per lunghe discese di freeride. La nuova Axial Alpine Technology ha stabilito nuovi standard per gli scarponi da alpine touring. La silhouette del-lo scafo e il profilo del gambetto migliorano sensibilmente la leggerezza e la sensibilità. Il fit è perfetto (anche grazie alla lingua asimmetrica T-Wing) e garantisce ottimi stimoli nervosi per la migliore trasmissione della poten-

za sugli sci. La suola ultraleggera Cayman/Vibram presenta scana-lature verticali e orizzontali per aumentare la trazione sul ghiaccio e sulla neve. Il modello si distingue per il design del gambetto in mono-iniezione, più alto nella parte inter-na per migliorare il supporto e capace di un’ottima trasmis-sione degli impulsi. Il meccanismo di bloccaggio a 4 leve con Active Power Strap garantisce grande efficacia nelle

modalità sky e walk. Per le sciatrici è stato sviluppato la versione lady Gea RS, con una forma e una scarpetta

dedicata e il gambetto dello scafo più basso, per assecondare morfologia e stile di sciata. Prezzo di listino: 529 euro.

X-Over 28 è uno zaino (con un sistema Air Bag antivalanga ven-duto separatamente) sviluppato in collaborazione con la S.N.A.T.E. Consente la massima protezione, leggerezza, tecnicità e compattezza. Adatto per le escursioni giornaliere, offre facile accesso agli attrez-zi di soccorso. Realizzato in DuPont Cordura - Nylon Ripstop Light, presenta rinforzi in DuPont Hypalon. Dorso e spallacci sono imbottiti in un tessuto reticolare traspirante con integrata la presa d’aria del sistema airbag. Tra le altre peculiarità tecniche dispone di fascia a vita stabilizzatrice amovibile, fibbia di sicurezza in alluminio, nastro cosciale, tasca frontale porta sonda/pala, tasca interna di sicurezza, tasca interna trasparente, porta sci frontale, compressioni frontali porta snowboard-racchette, porta piccozza. Il sistema Air Bag ad aria compressa da 150 lt è in grado di gonfiare tutto in 3 secondi e non riduce lo spazio utile all’interno dello zaino. Prezzo: 130 euro.

Uno zaino all’altezza della situazione è un presupposto irrinunciabile nel freeri-de e Salewa ha sviluppato una tecnologia che consente movimenti agili anche quando si porta con se l’indispensabile attrezzatura di sicurezza. Lo schienale Ride Fit garantisce la perfetta aderenza dello zaino al corpo, anche ad alta velocità e in caso di brusche torsioni. Gli spallacci anatomici si adattano alle spalle senza fare pressione e la cintura a vita, ampia ed elastica, garantisce un comfort preciso al millimetro. Durante l’ascesa, il peso di sci e snowboard si distribuisce diretta-mente sul petto. Il Taos 28 Pro è il modello di punta della collezione, vincitore dell’ISPO Award 2012 nella categoria Action. Il settore dello zaino dedicato alla sicurezza permette di afferrare in modo rapido la pala, la sonda e il kit di primo soccorso. Fischietto di segnalamento e accessori particolari, come il comparto super soffice per la maschera o il sistema di idratazione, danno a questo zaino una marcia in più. Prezzo consigliato al pubblico: 159,95 euro.

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Zaino ultraleggero da 30 litri per salite scialpinistiche: il modello ideale per le uscite “fast and light”. Il comfort è assicurato dal supporto in fibra di vetro e dalla cintura imbottita. Le ampie tasche esterne laterali in rete, la capiente tasca sul cappuccio e quella rimovibile sulla cintura mettono a portata di mano l’equipaggiamento essenziale. Da non dimenticare il sistema Xpress Evo, che permette di agganciare e rimuovere gli sci dallo zaino senza toglierlo. Un’ultima annotazione: il

peso del modello X3 600, se

necessario, può essere rapidamente ridotto da 600 a 490 gr. Realizzato in tessuto ultraleggero SN 44.

DIstRIBuItO Da: C.a.m.p. 0341.890117 - [email protected] freeride & ski alp firmati

Un casco all’insegna della polivalen-za, perfetto per lo scialpinismo e omologato, come soltanto pochi altri, sia per l’arrampicata e l’alpinismo sia per lo sci alpino. È confor-me dunque alle norme EN 12492 e EN 1077. I tredici fori garantiscono un’eccezionale ventilazione quando necessario, ma possono anche essere chiusi: i tre anteriori dall’esterno, grazie a una maniglia scorrevole che aziona le saracinesche; quello superiore attraverso l’apposito tappo; quelli laterali e posteriori con i tappi del kit invernale opzionale, che com-prende anche dei caldi paraorec-chie. Visto il suo possibile impiego nello sci alpino, il Pulse permette di indossare senza problemi anche gli occhiali a maschera. Altre caratte-ristiche: struttura interna in EPS e calotta esterna in policarbonato “in-moulding”, sistema di regolazione posteriore con rotella, portalam-pada. Disponibile in 2 colori e in 2 misure. Peso: 285 gr.

Sonda da valanga, composta da 6 segmenti in alluminio 6000 high-grade da 40 cm di lunghezza e da 12 mm di diametro (in due colori alternati per valutare la profondità del manto nevoso). Cordino in Dyneema e bloccaggio a vite impediscono lo smontaggio accidentale dell’attrezzo. Lunghezza totale: 240 cm. Peso: 263 gr.

Realizzato insieme ai migliori atleti, ogni dettaglio dello zaino Rapid è studiato per consentire velocità e semplicità di esecuzione delle diverse operazioni che caratterizzano le gare di scialpinismo. Il Rapid è provvisto di 2 sistemi porta sci (gancio Xpress Evo sullo spallaccio e aggancio veloce diagonale) e del sistema Truck Bull: accessori pensati per aiutare il compagno in difficoltà nelle gare a squadre. Non manca un vano imbottito porta ramponi (ma anche thermos, borraccia, alimenti e altro) con apertura laterale, facilmente accessibile con una sola mano anche senza togliere lo zaino. Accessori interni: tasca per la pala, alloggiamento per la sonda e supporti per l’hydrobag. Realizzato in tessuto RS 65, con spallacci in rete traspirante con tasche porta accessori, tasca esterna in rete per le pelli di foca e porta piccozza a scomparsa. Peso: 495 gr.

X3 600

RapID

puLseCORsa nanOteCh

La più avanzata piccozza da alpinismo disponibile

sul mercato. Costruita in lega d’alluminio 7075-T6 come la leggerissima Corsa, si differenzia da quest’ultima per gli innovativi inserti in lega d’acciaio Sandvik Nanoflex su testa e puntale: punti critici che risultano così molto più resistenti e di lunga durata senza sacrificare la leggerezza. Corsa Nanotech è inoltre caratterizzata da un’aggressiva curvatura del manico, per un utilizzo più tecnico senza tuttavia svantaggi per la camminata e la penetrazione nella neve. Può essere equipaggiata con una dragonne scorrevole Touring, ideale per le escursioni su ghiacciaio, o con la dragonne Alpina adatta a percorsi più alpinistici. L’inserto in nylon, presente in tutte le lunghezze, evita l’accumulo di ghiaccio nel manico. Peso: 250 gr.

Derivata dalla superleggera Crest, presenta un manico più lungo (35-58 cm) e una robustissima pala (20x20 cm) in ABS, indeformabile ed estremamente resistente

alle basse temperature. Il manico è in alluminio, con sezione a goccia per garantire sia una miglior presa sia una maggiore rigidità, ed è caratterizzato

da un sistema a molla per un montaggio semplice e veloce. La pala presenta quattro fori in cui far passare i cordini per realizzare

un ancoraggio oppure, insieme a un paio di sci, una barella d’emergenza. Completa di custodia con cinghie per

fissarla allo zaino, è conforme ai regolamenti ISMF (International Ski Mountaineering Federation). Peso: 400 gr.

Guanto da alte prestazioni, di medio peso, per l’alpinismo, lo scialpini-smo e lo sci alpino. L’isolamento in microfibra Thermolite garan-tisce mani calde e asciutte, senza compromettere la manualità. La sofisticata membrana impermeabile e traspirante Hipora, costituita da tre strati microporosi, è ideale per questo tipo di ac-cessori e offre un’eccellente protezione in condizioni di forte umidità. I rinforzi in morbida e resistentissima pelle di vitello tra il pollice e l’indice, garantiscono la durata del guanto mentre i cuscinetti Grip’R su tutte le dita e il palmo assicurano la massima presa. Il modello dispone inoltre di giropolso in neoprene con velcro per una calzata perfetta; nocche imbottite per un comfort eccellente anche alle temperature più basse; inserto tergi sudore in tessuto assorbente sul pollice. Taglie: S-XXL.

CRest tOuRIng

g hOt DRy

Rampone ultraleggero interamente realizzato con lo speciale acciaio Sandvik Nanoflex: una lega metallica che, grazie alla nanotecnologia, è più resistente del 30% e più dura del 20% rispetto al tradizionale acciaio al cromo-molibdeno. Ciò consente una sezione ridotta (1,8

mm) della struttura, a vantaggio non solo della leggerezza ma anche della resistenza e della durata. Inoltre le 10 punte più affilate e sottili penetrano più facilmente nella neve dura. L’allacciatura universale lo rende adatto alla

maggior parte degli scarponi, sia da alpinismo sia da escursionismo. Per gli scarponi da scialpinismo e da telemark, invece, è

consigliabile il Tour Nanotech Auto, con allacciatura automatica. A causa delle ridotte dimensioni della parte anteriore, il Tour Nanotech Universal è consigliato per scarponi fino al numero 44. Per misure più grandi è meglio un modello a 12 punte.

Peso: 568 gr.

tOuR nanOteCh – unIveRsaL

Sviluppata da un prototipo utilizzato da Simone Moro in spedizione, coniuga in ottica alpinistica la leggerez-za della Alp 95. Presenta un anello di servizio partico-lare, sganciabile dalla cintura, mentre i cosciali con la parte anteriore apribile permettono di indossarla o toglierla con gli sci o i ramponi ai piedi. Realizzata in materiali morbidi, leggeri e idrorepellenti, Blitz è

caratterizzata da un taglio ergonomico che la rende estremamente comoda in tutte le situazioni. L’imbottitura è in polietilene

espanso da 4 mm, abbinato a un tessuto in poliestere superleggero e traspirante che ne facilita l’asciugatura e mantiene un elevato comfort. Presenta 4 portamateriali sagomati e rinforzati ed è compatibile con portamate-riale da ghiaccio Hub. Disponibile in due misure che coprono tutte le taglie dalla S alla XL. Peso: 219 gr.

BLItz

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42 Numero 12 / 2012

Freeride & safety / News

A scuola di sicurezza con Mysticfreeride Safety CampInside Safe & Ride, al Passo S. Pellegrino la 3a edizione

Tailgate Alaska prepara l’area expo freeride a Ispo

Salomon Powfinder 3.0 app, il freeride a portata di mano

Il progetto Mysticfreeride Safety Camp, realizzato in collaborazione con Salewa, è fi-nalizzato a diffondere su larga scala le basi della sicurezza nel freeride, attraverso gli insegnamenti delle Guide Alpine Italiane e degli atleti Mysticfreeride. Perché la sicurez-za è condizione imprescindibile per chi ama il freeride. Per questo Mysticfreeride propo-ne veri e propri weekend didattici: 2 intere giornate nei comprensori delle Alpi più belli, apprendendo le principali nozioni teoriche e facendo diretta esperienza su fresca. Il corso è rivolto ad alpinisti, sciatori e snowboarder con buona tecnica. I partecipanti affronteranno nozioni di analisi del rischio del terreno e del manto ne-voso, procedure di autosoccorso in valanga, ricerca con l’Artva, utiliz-zo di sonda e pala, corretto utilizzo di corda, tecniche per percorrere i pendii ripidi assicurati. Ogni tappa sarà abbinata al Village Gravity Zone Demo Test dove il pubblico potrà provare gratuitamente i nuovi prodotti messi a disposizione dalle aziende partner. Il

calendario è il seguente: 15-16 dicembre al Passo del Tonale, 19-20 gennaio sul Corvatsch

Engadin (Svizzera), 2-3 febbraio a Madesimo, 9-10 febbraio a Prali, 2-3 marzo in Val Senales. Per am-pliare ulteriormente l’offerta di test, si svolgono, in collaborazione con Emissioni Zero ASD, 4 ulteriori tappe denominate Gravity Zone Snow Ex-perience, in cui verrà allestito esclu-sivamente il Freeride Demo Test.

Per maggiori informazioni:www.mysticfreeride.com

Tantissimi freerider e snowboarder hanno invaso il 1° dicembre i pendii e boschi della Funivia Col Margherita al Passo S. Pellegrino (TN) per la terza edizione dell’evento Inside Safe & Ride. Un entusiasmo che ha colpito an-che il meteo, visto che per l’occasione 100 cm di neve avevano imbiancato la zona. Durante la giornata le varie aziende protagoniste, Apo, Armada, Black Crows, Black Diamond, Blizzard, Elan, K2, La Sportiva, Line, Movement, Nordi-ca, Scott, Scarpa, Ski Trab, Völkl e White Doctor, hanno fatto testare gratuitamente ai presenti le attrezzature da freeride e telemark, men-tre Mammut e Ferrino hanno rispettivamente effettuato degli stage con Artva e zaini airbag. Il tutto è stato supportato e supervisionato da numerose Guide Alpine e da operatori specia-lizzati del Centro Addestramento Alpino della Polizia di Stato di Moena. L’intensa giornata si è conclusa con l’impegno degli organizzatori a sensibilizzare ulteriormente sciatori e consorzi impianti alle problematiche relative alla prati-ca del freeride, alla bonifica di spazi dedicati a questo e alle informazioni e cartellonistiche che necessitano. Mysticfreeride ha presentato il progetto Freeride Safety Camp, in collabora-zione con Salewa (vedi news a fianco). A con-torno dell’evento è stato grande lo spettacolo offerto da Dj Everest Parisi e dalla live band di Duccio & the Rags: rock duro e risveglio musco-lare per tutti riders.

Il World Freeride Festival & Flow Tailgate Alaska ha annunciato una partnership con Ispo Monaco, che include uno spazio esposi-tivo nella Hall 1 della prossima edizione della fiera, dal 3 al 6 febbraio. Il progetto si chiama Tailgate Ispo - World Freeride Expo. L’idea alla base è quella di riunire tuti gli aspetti riguar-danti snowboar-ding, freestyle e relativo lifestyle in un unico spot, includendo altri topic quali le no-vità nell’equipaggiamento, aspetti sulla sicu-rezza, viaggio, pubblicazioni e manifestazio-ni. Ispo Monaco presenterà eventi giornalieri come educational clinic, presentazioni, storie e altro ancora. Il World Freeride Festival & Tail-gate Alaska è ospite del Flow Tailgate Alaska e del Flow World Freeride Championship, che ha luogo in primavera a Valdez, Alaska. Spon-sorizzato da Flow, il prossimo festival si terrà dal 29 marzo al 7 aprile 2013, mentre il cam-pionato freeride l’1 e 2 aprile.

www.tailgatealaska.com.

Salomon presenta la versione rinnova-ta dell’applicazione Powfinder che risulta ancora più facile da usare e perfezionata al 100%. L’applicazione, scaricabile da I-Tunes, sarà presto disponibile anche su Google Play. Salomon Powfinder mette a disposizione tutte le informazioni più ag-giornate riguardo al meteo e quelle rela-tive alle località freeride in tutto il mondo con il commento e i suggerimenti di Morris, meteoman Salomon. L’app propone dun-que tutte le informazioni più aggiornate e le previsioni più valide, località per locali-tà. E in più la possibilità di calcolare esat-tamente l’altezza della neve direttamente da un fotogramma: basta condividere l’im-magine con gli altri sciatori e il calcolo vie-ne automaticamente svelato. In dettaglio l’applicazione offre informazioni meteo in tempo reale; previsioni con indicazione precisa di dove poter andare (Alpi, Pirenei, Scandinavia e Nord America); mappe e carte meteo previsionali; possibilità di ag-giungere la località preferita; informazioni per essere i primi a vedere le puntate di Salomon Freeski TV e informazioni relative ai prodotti Salomon.

www.salomon.com

AZIOnE DI RIChIAmO LOC. A.R.T.VA. ORTOVOX 3+Nel corso di prove di ricerca in valanga i lo-calizzatori Artva Ortovox 3+, dopo circa 120 secondi operativi in modalità di “ricezione di segnale”, si sono attivati automaticamen-te in “trasmissione di segnale”. Test interni hanno verificato che un determinato lotto di produzione di Ortovox 3+ presenta questo inconveniente. Per motivi precauzionali, evi-tando ritardi di servizio agli utenti, abbiamo provveduto a ritirare tutti i dispositivi Ortovox 3+ consegnati ai rivenditori dalla data del 17 ottobre 2012 per controllo e aggiornamento software.

La sicurezza dei nostri clienti e degli utenti di montagna è per noi, da 33 anni, priorità assoluta. Il continuo e ottimizzato controllo di qualità applicato ai nostri prodotti non ha però evitato una situazione in precedenza non rilevata nei nostri processi di verifica. Il recen-te utilizzo di un nuovo sensore di movimento, positivo nei test d’impiego e operativo in caso di travolgimento in valanga secondaria, ha mostrato successivi comportamenti difettosi rilevanti dal punto di vista della sicurezza. In fase operativa, questi localizzatori, nonostante il movimento in fase di ricerca, non ricevendo alcun segnale dal sensore, innestano erronea-mente e automaticamente, dopo 120 secondi e senza l’intervento dell’utente, la funzione di trasmissione di sicurezza per valanga seconda-ria. Commutando manualmente il dispositivo in modalità di ricezione è possibile prosegui-re la ricerca. Questo difetto/limitazione può ostacolare o rendere più difficile l’organizza-zione dell’intervento di autosoccorso. In caso di travolgimento la funzione di trasmissione del segnale del dispositivo continua a essere garantita, senza limitazioni, nonostante l’in-conveniente.

sOLuZIOnEI dispositivi interessati dal problema non

devono più essere utilizzati senza essere stati aggiornati. I possessori di un 3+ possono con-trollare, sulla base del numero di serie, a par-tire da venerdì 7 dicembre (alle 18), sul sito internet www.ortovox.com, se il loro dispo-sitivo è interessato dal problema e ricevere tutte le informazioni per una rapida soluzione. In aggiunta alle indicazioni online abbiamo anche attivato una hotline all’indirizzo mail [email protected] e al seguente nume-ro telefonico +49.89.666.74212 (per contatti diretti in lingua italiana [email protected], tel. 035.361103) dove potremo offrirvi tutta l’assistenza necessaria.

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LA fILOsOfIA sAfETy ACADEmyLe giornate Ortovox Safety Academy offro-

no agli appassionati di tutti i livelli l’occasione di approfondire le proprie conoscenze riguar-do le tematiche della sicurezza in ambiente innevato. Si tratta di due tipi di proposte: i Pro-grammi Safety Academy e gli Eventi Safety Academy. I programmi sono organizzati su tre livelli, possono durare da uno a tre giorni, prevedono una quota di partecipazione e si tengono in aree attrezzate di diverse località montane. Nella pratica si tratta di veri e propri mini-corsi nei quali è possibile approfondire - a seconda dei livelli - le tematiche della si-curezza su neve. Gli eventi invece si svolgono generalmente su una sola giornata e hanno lo scopo principale di avvicinare i frequentatori della montagna innevata (scialpinisti, free-rider e ciaspolatori) ai temi della sicurezza. In questo caso i livelli sono base o interme-dio. La partecipazione è gratuita per alcuni eventi e con quota di partecipazione per altri. Tutte le giornate, indipendentemente dalla ti-pologia e dal livello, prevedono una parte te-orica e una pratica sul campo (salita e prove di soccorso). Tutte le iniziative Ortovox Safety Academy, siano eventi o programmi, sono ge-stite dal Pro Tester Team Ortovox, una squa-dra di professionisti della montagna composta da Guide Alpine e Tecnici del Soccorso Alpi-no, con grande esperienza e preparazione sulle tematiche della sicurezza in ambiente in-nevato. Il calendario degli eventi Safety Aca-demy è molto ampio: il primo appuntamento è previsto il 22-23 dicembre a Tarvisio, mentre l’ultimo il 9-10-11 aprile a Campiglio. In totale si tratta di 25 stop in diverse location, per la promozione dei quali vengono coinvolti anche una quarantina di Ortovox safety dealers, cui spetta il compito di diffondere il calendario presso i propri clienti.

pRO TEsTER TEAmL’Ortovox Pro Team è squadra formata da

alcuni dei migliori professionisti italiani del-la montagna: Guide Alpine, maestri di sci, istruttori e membri del Soccorso Alpino. Tutti questi componenti hanno scelto di adottare i prodotti Ortovox a supporto della loro attivi-tà professionale e personale. Inoltre i mem-bri del Pro Team collaborano strettamente e attivamente con Ortovox Italia negli eventi sicurezza che vengono organizzati durante la stagione invernale, i Safety Academy ap-punto. Forniscono inoltre preziosi consigli e indicazioni, sia ai clienti che all’azienda, per il miglior utilizzo dei prodotti Ortovox. Il team è così composto: Adriano Alimonta, guida al-pina ed elisoccorritore di Madonna di Campi-glio (nonché coordinatore del team); Günther Ausserhofer, guida della Valle Aurina; Mi-chele Cucchi, guida del Monte Rosa; Danie-le Fiorelli, guida della Val Masino, Maurizio Lutzemberger, guida di Campo di Trens; Ennio Rizzotti, guida di Tarvisio; Giulio Signò, guida valdostana.

Non solo prodotti specifici per il marchio, ma anche un team di tester, composto da guide alpine e tecnici del soccorso alpino,

e un calendario di eventi dedicati alla sicurezza.

LE InIZIATIVE DELLA sTAGIOnE 2012/13 fIRmATE ORTOVOXCOmunICAZIOnE ImpORTAnTE

Tra safety Academy e pro Tester Team

ORtOvOX è DIstRIBuItO Da: Outback ‘97 - 035.361103 - [email protected]

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Focus on Numero 12 / 20124444

Salva con nome

I due atleti del team The North Face si sono imbarcati in un viaggio-impresa decisamente affascinante, per affrontare con la tavola le immacolate nevi del continente antartico.

Xavier e Lucas, missione al Polo Sud

A cura diMATTEO BRAMA

Tra tutti gli atleti fuori dal comune ci piace sot-tolineare l’avventura, o l’impresa che dir si vo-glia, che hanno cominciato ad intraprendere da poche settimane due di loro: Xavier De la Rue e Lucas Debari. Il primo, originario dei Pirenei, è forse lo snowboarder più conosciuto al mondo, basti ricordare per esempio una piccola parte dei suoi successi, tra i quali i tre Campionati Mondiali di Freeride e le due vittorie nel Freeride World Tour. Non meno tosto di Xavier è l’americano, che a dispetto della giovane età può già vanta-

re nel suo palmarès due prestigiosi trofei vinti quali il Mount Baker Legendary Banked Slalom e il Rookie of the Year Award nel Transworld Ma-gazine Rider’s Poll. Che cosa hanno in comune i due ragazzi? Sicuramente un amore smisurato per la neve, le montagne e la bellezza di certi paesaggi incontaminati che affrontano in tut-ta la loro pericolosità a bordo di una tavola da snowboard.

Il 24 novembre, dopo un anno di preparazio-ne fisica e programmatica, i due snowboarder, in pieno accordo con la filosofia “Never Stop Exploring” del brand The North Face che li spon-sorizza, sono partiti dalle isole Falkland in dire-zione della prima tappa, il “Passaggio di Drake”, per un’avventura - Missione Antartide - che li ve-drà impegnati per quasi un mese tra i fiordi e i ghiacci della penisola antartica. La temperatura, costantemente tra gli 0 e i -10° gradi, di certo renderà le gesta dei due snowboarder ancora più temerarie, come temeraria e difficoltosa è

pure la navigazione dell’equipaggio che li ac-compagna in questo viaggio, dieci avventurieri (sette esploratori e tre marinai) di cinque nazio-nalità diverse (USA, Regno Unito, Italia, Francia e Finlandia) a conferma dell’universalità del team e della missione.

L’equipaggio a bordo della Golden Fleece, un’imbarcazione lunga 19,5 metri, ha il compito di serpeggiare a una velocità media di 8 nodi tra i muri di ghiaccio alti fino a 100 metri e di accompagnare i due snowboarder che “caval-cheranno” a 80 km/h i tratti di neve pura che saranno in grado di affrontare.

Il sito internet costantemente aggiornato di The North Face, permette di seguire passo passo la missione antartica degli esploratori: potremo insomma apprezzare ancora meglio il coraggio e la determinazione di Xavier e Lucas in quello che è il luogo più bello, emozionante e inesplo-rato del pianeta dove praticare il freeride.

www.thenorthfacejournal.com/category/snowsport/mission-antarctic/

OTTO TEsT DEDICATI AI mODELLI COn TECnOLOGIA V-shApEcon

Salomon ha approntato un calendario di test su neve completamente dedicato ai nuovi sci BBR e alla tecnologia V-Shape: Salomon BBR Winter Tour 12/13. Gli otto appuntamenti con il circuito toccheranno alcune delle località più prestigiose e complete, in grado di offrire più campi di prova per testare la versatilità dei modelli BBR. Il format collaudato e coinvolgente è una grande opportunità per scoprire le diverse prestazioni degli sci e le meravigliose sensazioni offerte dai modelli super versatili BBR 10.0 (ideale per il freeride), BBR 8.9 (uomo) e BBR Sunlite (donna). Unici per struttura, forma e design. Il Salomon BBR Winter Tour promette sciate emozionanti ed esperienze straordinarie in pista e fuoripista, mentre le giornate di neve saranno arricchite da aperitivi on-snow offerti da Aperol Spritz a metà giornata oltre che da tante attività dedicate.

GLI sCI DA TEsTARE

BBR 10.0Il top degli sci BBR, in pista e fuoripista. Tutta la versatilità del V-Shape per dare agli sciatori esperti un unico attrezzo con cui spaziare ovunque, senza limiti. La punta “da surf” e la larghezza al centro di 100 mm lo rendono stabile e galleggiante, con buone proprietà di assorbimento del terreno. La coda stretta permette di carvare in velocità sulle piste. Double Titanium e backbone in metallo lo rendono potente e versatile.STRUTTURA: Sandwich SidewallsANIMA: Full woodcoreLAMINE: Total Edge ReinforcementPISTA/FUORIPISTA: entrambiSOLETTA: grafiteMISURE: 170 - 191SCIANCRATURA: 145 97 110 (184 cm)RAGGIO: 20 20 22 22PREZZO AL PUBBLICO CONSIGLIATO: 740 euro

BBR 8.9Il BBR 8.9 unisce il galleggiamento in neve fresca al carving in pista, per potersi divertire in tutte le situazioni. Primo della serie, il BBR 8.9 sfida ogni classificazione. La punta arrotondata galleggia in neve fresca e assorbe le asperità per sciare su tutta la montagna, mentre la coda stretta e la sciancratura accentuata permettono un carving rapido e preciso in pista. Il risultato è la possibilità di divertirsi ovunque.STRUTTURA: Sandwich Sidewalls ANIMA: Full woodcoreLAMINE: Total Edge ReinforcementPISTA/FUORIPISTA: entrambiSOLETTA: grafiteATTACCO ABBINATO: Z14MISURE: 170 - 191SCIANCRATURA: 145 97 110 (184 cm)RAGGIO: 20 20 22 22PREZZO AL PUBBLICO CONSIGLIATO: 640 euro

BBR sunLITEUn BBR su misura per le donne. La costruzione dal peso ridotto, la punta galleggiante e la coda tollerante permettono di divertirsi con ogni tipo di neve. Il Sunlite prende ispirazione dal mondo del surf ed è disegnato per consentire alle donne di esplorare tutta la montagna grazie al V-Shape. Il nucleo leggerissimo permette di sciare senza fatica in ogni situazione.STRUTTURA: Semi SandwichANIMA: Light Density CoreLAMINE: Bamboo LayerPISTA/FUORIPISTA: entrambiSOLETTA: grafiteATTACCO ABBINATO: Z10 TI WMISURE: 149 169SCIANCRATURA: 133 79 98 (159 cm)RAGGIO: 11.5 11.5 11.5PREZZO AL PUBBLICO CONSIGLIATO: 475 euro

Surfando sulla neve con il Salomon BBr tour

8/9 dicembre Livigno27/28 dicembre Folgaria29/30 dicembre Passo Del tonale3/4/5 gennaio corvara

9/10 febbraio Piancavallo23/24 febbraio Pampeago9/10 marzo Plan De corones23/24 marzo Alpe Lusia

LE TAppE In pROGRAmmA

Sulla scia del successo dell’innovativo BBr introdotto lo scorso inverno, Salomon

ha ampliato il design V-Shape per adeguarsi alle necessità di tutti su ogni

tipo di terreno.

Bertrand Krafft, il progettista del concetto BBr spiega:

“Non importa che livello sei o dove si scia, noi crediamo che i vantaggi del V-Shape consentono semplicemente di divertirsi

ancora di più e su tutta la montagna”.

Quello che differenzia il BBr dagli altri sci è il concetto V-Shape. La punta larga

assicura il galleggiamento e l’assorbimento del terreno, mentre la coda stretta

e la tipologia di sciancratura lo rendono rapido e preciso nel carving in pista.

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Numero 12 / 20124646

L’esordio del Prove Libere Tour a Pampeago (8-9 dicembre).

A cura diSIMONE BERTI

Nato il 16 ottobre 1974, il Consorzio del Pool Sci Italia si è imposto per sta-tuto l’incremento e la diffusione della pratica dello sci, unite alla valorizzazio-ne dei prodotti sportivi. Fino al 1992 nel Pool erano presenti tutti i fornitori azzurri, mentre ora, in seguito a una richiesta della FISI, sono ammessi solo i fornitori tecnici. I marchi attualmente facenti parte sono: Alpina, Atomic, Bliz-zard, Briko, Carrera, Dainese, Dynastar, Elan, Energiapura, Fischer, Gabel, Gi-pron, Head, Invicta, Lange, Leki, Level, Marker, Nordica, Rossignol, Salomon, Tecnica, Uvex, Völkl. Da 11 anni il Pool

Sci Italia organizza con successo il Prove Libere Tour, circuito di weekend dove le aziende partecipanti propongono test di attrezzature e non solo, rivolte a consumer e retailer. La nuova edizio-ne, presentata in occasione di Skipass e già in fase di svolgimento, presenta diverse novità e un calendario ancora più ricco. Ne abbiamo parlato con Um-berto Pagani, segretario generale per il Pool e uomo di grande esperienza nel mercato sci: vanta infatti 7 anni in FISI come skiman e responsabile materia-li, sviluppo e promozione, 9 in Atomic come responsabile marketing ed è tito-lare del laboratorio La Neve.

Qual è il tuo background nel mondo dello sci e come è nata la tua colla-borazione con il Pool?

Al termine dell’esperienza con Ato-mic (per la quale ero Consigliere del Pool) ho cominciato ad affiancare l’al-lora segretario generale Alberto Borella nell’organizzazione di avvenimenti e, al suo ritiro, ne ho preso il posto.Tra le attività portate avanti dal Pool c’è sempre stata anche quella di rac-cogliere dati e statistiche riguardanti il mondo dello sci. Di certo i nume-ri sul fronte delle vendite non sono stati positivi. Ci potrà essere a tuo parere nei prossimi anni un’inversio-ne di tendenza?

La situazione attuale è frutto di una serie di contingenze particolari quali un’offerta maggiore di alternative, la fine dell’effetto ricambio determinato

dagli sci carving, la crisi economica e al-cune scelte non indovinate da parte del comparto sci. Vedo però una forte vo-lontà di reagire da parte di molte situa-zioni e sono ragionevolmente convinto che, al di là di anni più o meno ricchi di neve, si potranno creare i presupposti per un rilancio del settore.Lo sci è vissuto da molte persone sempre più come uno sport “costo-so” e in effetti spesso è così se lo si confronta con altre discipline. Il Pool ha in mente progetti/iniziative per invertire questo trend e favorire una maggior pratica dello sci anche ver-so un target con una capacità di spe-sa medio/bassa?

Lo sci in sé stesso non può esse-re considerato uno sport costoso se si valutano una per una tutte le voci. Lo skipass costa come un biglietto medio per una partita di calcio e permette di praticare lo sci per tutta la giornata. At-trezzatura e abbigliamento hanno dei costi a detta degli utenti mediamente buoni. Non ritengo perciò che, per chi vive in montagna, la spesa possa es-sere considerata eccessiva. Se però co-minciamo a sommare a questa i costi per viaggi e alberghi, chiaramente il discorso si fa diverso. A ogni modo non può essere paragonata una o più gior-nate di sci in ambiente montano, che io considero non solo sport ma anche vacanza, a un’ora di tennis o di nuoto svolte in città. Una volta, ad esempio, questi costi erano contenuti utilizzando viaggi organizzati in pulman, ora le abi-tudini sono diverse e non parlerei solo di aspetti economici ma di passione, di “moda”. Il Pool sta studiando dei modi per portare l’insegnamento dello sci nelle scuole elementari delle città e, se tutto andrà nel giusto modo, comince-remo nel prossimo inverno con un pro-getto pilota.Parlando di praticanti, avete dati ag-giornati? Non abbiamo dati e non sappiamo in quale modo possano essere calcolati quelli che circolano.Veniamo alle attività in questa sta-gione. La principale è il Prove Libere Tour. Quando è nato questo evento rivolto inizialmente solo al pubblico?

Il primo test aperto al pubblico è sta-to effettuato nell’inverno 2002 con una sola tappa. Nel 2003 e 2004 ci furono una festa di apertura e una di fine sta-gione, poi divenne un tour.Quali sono le aziende partecipanti?

Si tratta delle dieci più importanti aziende a livello mondiale, capaci di conquistare il 97% dei punti nella Cop-pa del Mondo di sci alpino. Vale a dire: Atomic, Blizzard, Dynastar, Elan, Fischer, Head, Nordica, Rossignol, Salomon e Völkl. Oltre al consolidato e apprezzato test sci, quest’anno ci saranno tante no-vità che trasformeranno il Tour in una Festa della Neve: iniziative speciali per i più giovani con skipass a prezzi vantag-giosi (in definizione località per locali-tà), sciate con i maestri di sci dell’AMSI,

ma anche con i grandi campioni dello sci azzurro che parteciperanno, come di consueto, portando la loro passione e il loro entusiasmo.Quando è stata organizzata per la 1a volta la declinazione retail?

Nella stagione invernale 2011-2012.Avete preso spunto anche dal Pro Shop Test di Monte Bondone o da eventi internazionali?

Da anni avevamo in mente di effet-tuare qualcosa di simile a quello che si fa ogni anno a Copper Mountain, in Co-lorado, declinandolo alle esigenze del mercato italiano.Lo scorso anno quali sono stati i nu-meri coinvolti tra pubblico e retail?

Circa 7.000 presenze per il pubblico e oltre 500 per il retail in rappresentanza di 312 punti vendita. Prevedete una stabilità o un incre-mento di presenze?

Per il pubblico molto dipende dalle condizioni meteo; per quanto riguarda il retail pensiamo che il numero dei punti vendita partecipanti, nonostante il difficile momento, possa crescere.Veniamo alla parte retail, di certo più interessante per i nostri lettori. I negozi possono partecipare libera-

mente ai test? Occorre una registra-zione? Alcuni dealer vengono invita-ti e/o ospitati direttamente dal Pool o dalle aziende?

I negozi dovranno registrarsi da gen-naio sul sito www.poolsciitalia.com nell’apposita sezione che verrà predi-sposta. Tutti i dealer presenti nell’elen-co che le aziende hanno messo a di-sposizione del Pool riceveranno ai primi di gennaio un invito cartaceo. I negozi che si registreranno riceveranno skipass e buono pasto per un massimo di due persone per punto vendita. Non sono previste ospitalità in albergo.Per ogni tappa quanti negozianti sono previsti e quale sarà quella più “partecipata”? Indicativamente sono previsti una cin-quantina di negozi per tappa. Lo scorso anno la più frequentata è stata quella di Pila. I negozi che, per qualsiasi ragione, non avessero ricevuto l’invito, possono registrarsi sul posto purché presentati da un rappresentante di un’azienda.Le stesse 10 aziende del tour al pub-blico presenzieranno anche a quello dedicato al retail? Le aziende pre-senti sono solo di sci/boots/attac-chi: c’è l’intenzione di aprire i test

anche agli altri brand membri del pool produttori di altre tipologie di prodotto?

Possono partecipare tutte le aziende aderenti al Pool e con le tipologie con cui sono presenti nel consorzio. Per le aziende di accessori la scelta di parteci-pare o meno spetta a loro. Ad esempio lo scorso anno Level è stata presente a molte tappe del tour retail.Sappiamo che anche le principali aziende organizzano singolarmente delle proprie giornate test. È ipotiz-zabile in prospettiva riunire il tutto sotto l’egida del Pool, magari con tappe ancora più grandi e anticipan-done qualcuna anche a gennaio?

L’idea ci sarebbe ma bisogna tenere conto delle strategie commerciali delle singole aziende.Qual è il costo complessivo del Pro-ve Libere Tour? Viene coperto inte-ramente dalle quote di iscrizione al Pool delle aziende o è finanziato in parte o totalmente dalle aziende partecipanti?

Per la parte aperta al pubblico i co-sti vengono coperti dagli sponsor e, se questo non fosse sufficiente, dal Pool. Per la parte retail i costi vengono sud-divisi tra le aziende partecipanti detratti gli introiti derivati da eventuali sponsor.Ci sono sponsor extra-settore che contribuiscono? O comunque c’è in-teresse nel coinvolgerli magari per le prossime edizioni?

Ci sono sempre stati: Powerade, Dab, Star, Alice, aziende di auto…State pensando anche di coinvolgere i negozi non solo nel momento test ma con altre attività e/o meeting, clinics, incontri o altro?

Il problema di fondo è se effettua-re un tour itinerante o se condensare il tutto in un’unica tappa. Fino a ora si è deciso di andare verso i negozi con-siderando la novità dell’iniziativa e per offrire loro una maggiore comodità. Nel caso si arrivasse a un’unica tappa con la presenza di più giorni, ci sarebbe più tempo e possibilità di inserire clinics e presentazioni.In che modo promuoverete l’iniziati-va verso i dealer?

Attraverso la nostra comunicazione e le reti vendita delle singole aziende.Raccoglierete anche feedback/stati-stiche sui materiali testati? Attraver-so quali modalità?

Per ora lo fanno le singole aziende. Abbiamo valutato un discorso comples-sivo ma i costi sono troppo elevati.

www.poolsciitalia.com

Umberto Pagani, segretario generale Pool Sci Italia, ci illustra il programma del tour 2012/13

Lo scorso anno al tour consumer si sono aggiunte per la prima volta tappe dedicate ai dealer, che hanno potuto testare i prodotti della successiva stagione. Iniziativa molto apprezzata, con oltre 300 punti vendita. Per la 2a edizione sono 7 gli appuntamenti per i negozianti tra febbraio e marzo.

Prove Libere Tour anche in “formato retailer”

Salva con nome

Umberto Pagani.

Il villaggio della tappa di Cervinia 2012.

DATA LOCALITà pOsIZIOnE VILLAGGIO

1-2 dicembre Pampeago Partenza impianti15-16 dicembre Alleghe Piani di Pezzè22-23 dicembre Cervinia Cretaz23-24 marzo Carezza Passo Costalunga

18-19 febbraio Pila Gorraz21-22 febbraio Aprica Arrivo Ovovia Magnolta25 febbraio Piancavallo Partenza Tremol27-28 febbraio Folgaria Fondo grande4-5 marzo Ovindoli Partenza impianti7 marzo Abetone Partenza impianti12 marzo Reinswald/Sarentino Partenza impianti

test riviste14-19 aprile Pampeago Partenza Impianti

CALEnDARIO

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Numero 12 / 20124848

I vincitori degli Ispo Award 2012.La fiera riunisce in un unico contesto i più importanti brand, che presentano in anteprima le loro novità.

L’affollato ingresso all’apertura dei cancelli. Uno dei colorati stand allestiti nell’area outdoor.

A cura diMONICA VIGANò

Il quesito è rivolto proprio a te negoziante, che ogni anno leggi i nostri articoli pre-evento e i report dedicati alla fiera, punto di riferimento per il mercato degli sport invernali e dell’outdoor, così come Friedrichshafen lo è per la stagione estiva. Ispo del resto – anche se sta perdendo alcune peculiarità degli anni passati (leggi alla voce “ordini in fiera”) resta pur sempre una ma-nifestazione appositamente ideata su misura del trade. Una kermesse fatta di esposizione ma an-che di eventi, conferenze e meeting dove viene agevolato il networking tra i vari operatori e di-venta facile “fare business”. E allora perché non aderisci all’invito che ogni anno ti viene rivolto? In questa sede vogliamo darti una serie di buoni motivi per non mancare. Insomma, sappiamo che le tue obiezioni sono a volte anche valide e giustificate. Ma dopo aver letto questo articolo, quest’anno difficilmente potrai dire di no. E po-trai quindi fare buon uso anche del ticket spedito all’interno di questo numero di Outdoor Magazi-ne, che ti dà diritto all’ingresso gratuito in fiera.

UNA LISTA DI 10 BUONI MOTIVI – Perché venire a Ispo? Beh cominciate a leggere questa lista di buoni motivi. Ispo permette di:1. Creare nuove relazioni e consolidare quelle esistenti.2. Rimanere aggiornati sulle principali novità di mercato e sui nuovi trend.3. Mantenere una visione ad ampio raggio sul mercato internazionale.4. Trovare spunti interessanti per completare o diversificare il proprio business.5. Vivere la community internazionale del pro-prio mercato di riferimento.6. Avere un quadro d’insieme del panorama in-ternazionale degli sport invernali e del mondo outdoor.7. Trovare spunti per differenziarsi rispetto a competitor più grandi, identificando attività e

brand di particolare interesse.8. Confrontarsi con altri mercati e capire come essi affrontano e cercano di superare il periodo di difficoltà economica.9. Incontrare tutti i propri fornitori congiunta-mente.10. Raccogliere importanti spunti per il layout e l’esposizione dei prodotti nel proprio punto ven-dita osservando gli stand e confrontandosi con gli altri operatori.

Come sostengono anche gli operatori da noi consultati, uno degli assi nella manica di Ispo offre laa possibilità di stringere nuovi rappor-ti reali con brand e marketing manager, designer, celebrità dello sport e altri retailer. La fiera propone inoltre ai suoi visitato-ri nuovi impulsi, direzionando correttamente il loro business. Eventi, meeting sulle strategie di negozio e incontri educativi sono momenti chiave per ispira-re la “ricostruzione” del proprio negozio. Perché, come anche noi abbiamo più volte ribadito, chi sta immobile è destinato a retrocedere. Da ultimo offre un ambiente produttivo in un’at-mosfera rilassata. Non è infatti insolito stringere accordi durante un pranzo o rafforzare i propri contatti in occasione di un party.

E SE NON FOSSE SUFFICIENTE… - Se ancora non foste convinti dell’utilità di Ispo, ribadiamo la sua completezza sotto ogni aspetto. La fiera abbraccia infatti i mercati outdoor, sci, action e performance sport. È una manifestazione multi-segmento unica al mondo, che offre una panora-mica su prodotti, trend e innovazioni dell’intero settore sportivo. Da segnalare che oltre ai più importanti brand storici partecipanti della fiera si sono iscritti per la prima volta o sono ritornati

anche altri importanti marchi come Quiksilver, Joma, Katadyn, Woolf Running e Outpac. In tal modo il salone, che annualmente attira oltre 80mila visitatori provenienti da più di 100 Paesi del mondo, non solo può mantenere l’alto livel-lo degli anni precedenti ma superarlo con uno sfruttamento ancora maggiore dei padiglioni. La piattaforma infatti registra, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, una crescita della su-perficie espositiva pari a circa il 2%, superando i 104.500 mq per oltre 2.300 espositori inter-nazionali. A poco meno di 2 mesi dall’inizio del salone, il quartiere fieristico è interamente oc-cupato.

FOCUS SU NUOVI TREND – L’edi-zione 2013 della fiera vedrà l’esordio dell’Ispo Textrends Fo-rum, dove i produttori di beni tessili base (tessuti, membrane e zip) avranno la possibilità di presentare le loro innovazioni in uno spazio dedicato. I designer e i product manager potranno così informarsi in modo rapido ed ef-ficace sulle novità tessili. Questa nuova piattaforma consiste in tre elementi: struttura, focus e supporto. In cooperazione con l’esperta Louisa Smith, il team Ispo ha lavorato su 5 trend tessili e cartelle colori per la stagione FW 2014/15. Questi elementi fungeranno da base struttura-

le per l’Ispo Textrends Forum e forniranno uno strumento orientativo ai produttori tessili. Que-sti ultimi sono invitati a presentare 5 prodotti in 7 categorie (first layer, second layer, accessori, strato esterno, tecnologia, fibre, membrane e tecniche di chiusura) focalizzandosi sui trend e le cartelle colori elaborate dal team Ispo. Una giuria composta da designer internazionali, esperti di trend, istituti tessili e giornalisti selezionerà i mi-gliori 60 prodotti in ogni categoria secondo criteri quali performance, creatività, grado di innova-zione, sostenibilità e multifunzionalità. I prodotti selezionati saranno esposti nel Textrends Forum situato nel padiglione C2. Essi riceveranno inoltre materiale di supporto promozionale tra cui an-che un trend book.

ATTENzIONE ALLA SALUTE – Tra le altre piatta-forme torna l’Ispo Healthstyle, che l’anno scorso ha festeggiato il suo debutto. Questa iniziativa combina sport e salute, contribuendo a cambia-re il mercato degli articoli sportivi mediante pro-dotti innovativi, design pregiato e nuovi gruppi di clienti. Il mercato legato alla salute è in forte espansione e solo in Germania se ne prevede una crescita nel medio termine dell’8,7% (per un turnover totale pari a 100 miliardi di euro entro il 2020). Considerando il potenziale, già nel 2012 oltre 100 aziende del segmento salu-te avevano esposto a Ispo. Con a disposizione uno spazio di 250 mq nel padiglione C1, l’Ispo Healthstyle presenterà quest’anno hardware, abbigliamento, tessile, accessori e servizi nel-le tre aree “Sports & Performance”, “Activity

& Comfort” e “Body & Care”. Inoltre nel 2013 l’Ispo Healthstyle sarà presente con il secondo Ispo Health Forum che si svolgerà il 5 febbraio e che darà una visione generale del potenziale del mercato sport & health. Da ultimo presso l’Healthstyle Action Point i visitatori della fiera potranno prender parte a discussioni, presenta-zioni e dimostrazioni.

GLI ISPO AWARDS SI RINNOVANO- Come pun-to di riferimento per i settori outdoor, ski e backcountry si è affermato da anni l’Ispo Snow Ice & Rock Summit che anche nel 2013 presen-terà un ricco programma: dall’Outdoor Fashion Show ufficiale alla DAV Boulder Cup fino al confe-rimento dell’Ispo Award. Quest’ultimo si arrichi-sce quest’anno della Divisione Marketing. Per la prima volta sarà prevista così la partecipazione di agenzie, dipartimenti marketing, designer e fotografi che potranno candidare le proprie cam-pagne di comunicazione legate allo sport. Queste ultime – composte da testi, fotografie o video – possono anche essere riferite a un settore diverso da quello sportivo, purché abbiano un messaggio legato allo sport. Anche i brand possono candi-dare le proprie campagne di marketing. Per po-ter vincere, i progetti di comunicazione devono essere stati creati tra il 1° novembre 2011 e il 1° novembre 2012. Con questa novità, gli Ispo Award saranno assegnati in tre divisioni: Pro-dotti, Marketing e Prodotti Asiatici (anch’essi al loro esordio nel 2013). Le giurie delle categorie Prodotti e Prodotti Asiatici nomineranno l’Ispo Award Winner fra i migliori prodotti dei seg-menti action, outdoor, sci e performance. Nella Divisione Marketing, l’award sarà invece riferito alla comunicazione. Campagne o prodotti parti-colarmente innovativi riceveranno il titolo Ispo Award Gold Winner. Da ultimo, come miglior rico-noscimento al di là delle distinzioni per categoria, sarà assegnato l’Ispo Award Product of the Year e l’Ispo Award Communication of the Year.

NUOVE INIzIATIVE E SERVIzI – Ma le novità non sono finite. Quest’anno numerose saranno le attività firmate Italian Outdoor Group che, sul-la scia del successo riscosso a Friedrichshafen, si è impegnato con alcune interessanti iniziati-ve anche per la fiera di Monaco (per maggiori info vedi articolo a pag. 20). Inoltre, insieme al partner Sport-Job, Ispo ha infatti dato vita a una nuova borsa lavoro internazionale. Si tratta di Ispo Jobs, che offre uno dei mercati del lavoro più ricchi del settore dello sport e fa incontra-re i partecipanti con le offerte di lavoro adatte. Si possono allacciare contatti anche attraverso il nuovo servizio on-line Ispo Connect. Chi già prima dell’inizio di Ispo sul sito www.ispo.com/connect crea un proprio profilo con campi di in-teresse, servizi e gruppi target desiderati, riceve dall’intelligente piattaforma online un elenco di partner che corrispondono esattamente a questi criteri. Ciò facilita e ottimizza la presa di contat-to mirata tra clienti e visitatori del salone. Tra i quali, dopo questo articolo, ci auguriamo viva-mente ci sarete anche voi.

www.ispo.com/munich

La kermesse, a Monaco dal 3 al 6 febbraio 2013, rimane uno degli appuntamenti fondamentali e imperdibili per gli operatori del settore. Retailer compresi. Ecco perché.

Caro negoziante,perché NON vieni a Ispo?

Salva con nome Un elenco di numerosi e validi motiviper non perdersi l’edizione 2013 della fiera

La kermesse attira anche personalità di spicco del mondo sportivo. Sopra l’atleta Glen Plake.

Il villaggio tende allestito nell’area esterna.

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