1/12/2010 - Rassegna Stampa

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AvANTiPOPOLO, SUI TETTI DELLA ISC SSA di DAVID ALLEGRANTI A vanti popolo, sui tetti! La stagione dell'antiriformismo di sinistra (nel senso di riforma Gelmini) parte dai piani alti, tutti insieme a cercare i fichi in vetta: segretari di partito, deputati, presidenti di Provincia, rettori, presidenti di Regione, tutti contro la ministra Mariastella e la sua cosiddetta «controriforma». CONTINUA A PAGINA 10

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AvANTiPOPOLO,

SUI TETTI

DELLA ISC SSAdi DAVID ALLEGRANTI

A vanti popolo, sui tetti! Lastagione dell'antiriformismo

di sinistra (nel senso di riformaGelmini) parte dai piani alti, tuttiinsieme a cercare i fichi in vetta:segretari di partito, deputati,presidenti di Provincia, rettori,presidenti di Regione, tutti controla ministra Mariastella e la suacosiddetta «controriforma».

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AVANTI POPOLO,Riscossa sui TETTI

di DAVID ALLEGRANTI

E a vedere, qualche piano più in basso,certi scontri fra poliziotti e studenti, o pre-sunti tali, con caschi e scudi artigianali,sembra di essere tornati indietro nel tem-po, ma non come dice Nichi Vendola inuna «Roma blindata e sequestrata comeSantiago del Cile» quando c'era Pinochet.

Piuttosto sembra Genova del maledet-tissimo e italianissimo G8 di nove annifa, quello dì Carlo Giuliani e Mario Placa-nica. Ovunque, in queste ore, manifesta-zioni, strade e treni bloccati, guerriglia ur-bana, fuori dal Palazzo, mentre alla Ca-mera i deputati, blindati, votano emenda-menti alla legge, e si privilegiano forme dicomunicazione e scambio d'informazionecollettive come social network e blog. Iparlamentari s'improvvisano citizen jour-nalist raccontando sui loro profili e i sitiinternet cosa sta succedendo in aula. Co-nte Lapo Pistelli, che scrive su Facebookmentre la ministra per tutto il giorno staseduta come «una statua di sale e tace» esembra un «ologramma»: «Sensazionenon bella. Qua dentro si discute e si vota eda fuori arrivano notizie confuse di taffe-

rugli fra studenti e polizia. Segnalata an-che la presenza di gente con caschi e pas-samontagna».

Pistelli non crede «che l'università ita-liana sia da difendere per come è. Assolu-tamente no. Troppi atenei aperti - dice- per clientele politiche e territoriali, unpo' come la moltiplicazione de-gli aeroporti. Troppi magheg-gi nell'assegnazione delle cat-tedre. E troppa bassa classifi-ca nel ranking degli atenei ita-liani rispetto a quelli del restodel mondo. Ma non accetto -come sostiene invece il mini-stro Gelmini - che coloro cheprotestano e occupano stiano

tazioni di carattere politico e amministra-tivo per contestare in modo legittimo le de-cisioni del governo sulle università, la Gel-mini ha risposto con attacchi di tipo perso-nale, che davvero non sono degni di un mi-nistro». E insieme a lui un collega presi-dente di Provincia, Nicola Zingaretti da

Roma, quello che ogni tanto li-tiga di brutto con Renzi e ognitanto ci va a cena insieme,uno dei possibili leader di que-sto Pd antiriformista (semprenel senso di riforma Gelmini).«Chi deve, ascolti chi protestaperché hanno ragione loro. So-no qui fisicamente e là col cuo-re», dice Zingaretti mentre

RicompattatiPeri rottamatoriparla Civati:la riforma Gelminipenalizzai giovani

difendendo i baroni. Mi pare una linea po-litica paradossale». Insomma: avanti po-polo, sui tetti!

Sopra, oltre a Enrico Rossi a cui prudo-no le mani e avrebbe voglia di montare sul-le scale a pioli, c'è anche Andrea Barducci,che sta con il rettore di Firenze, perché«quando Tesi ha sollevato delle argomen-

presenta Free Italia Wifi, la prima rete in-ternet senza fili , ad accesso gratuito per lepubbliche amministrazioni di tutto il terri-torio nazionale . E, appunto, visto che lo ab-biamo evocato, il Cyberscout Matteo Renzie la sua banda di rottamatori che combina-no? Come spesso accade quando si toccaun argomento -buccia di banana su cui èfa-cile scivolare , il sindaco manda avanti isuoi, in questo caso l'assessore Mattei. Almassimo , come è successo l'altro giornoper gli scontri di Novoli, si lascia andare aqualche commento generico dichiarandosi«perplesso». Parlare in un senso o nell'al-tro d 'altronde potrebbe essere rischioso: secriticasse la riforma , al prossimo giro riu-scirebbe facilmente a chiudere altri accor-di con la Gelmini come quello sul tempopieno ? E se approvasse , anche solo parzial-mente , la riforma, come potrebbe evitarenuove accuse dal suo Pd che sale sui tetti?Per i rottamatori prende dunque la parolaPippo Civati , che si prende la responsabili-tà di dare la linea : «La riforma - dice ilconsigliere regionale lombardo - va nellastessa direzione di tutta l 'iniziativa di go-verno , non premia solo il privato ma inde-bolisce il settore pubblico a prescindere datutto e da tutti , penalizzando la generazio-ne più giovane. Si penalizzano i ricercatorisia nella governance sia nel loro percorsodi carriera . E quella del ricercatore preca-rio è una figura tragica». Avanti popolo,sui tetti ! Una protesta , neanche troppo me-taforicamente , calata dall'alto.

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Mentre la Camera approva la legge Gelmini non si ferma la protesta delle Università. Rossi difende Tesi

Giorno dì caos a Firenze e P isa: chiusa l 'autostrada, ferii di cento treni

Quei venti ragazzi sedutiche hanno evitato gli scontri

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Cinque ore fermi sui binariPoi tutti in autostrada

PISA - «Occupiamo il presenteper conquistarci il futuro». Mentre al-la camera il ddl Gelmini veniva di-scusso (e poi approvato in serata) mi-gliaia di studenti pisani alimentava-no una protesta che va avanti da gior-ni. Prima tappa, verso mezzogiorno,la stazione centrale bloccata per qua-si cinque ore: oltre cento treni coin-volti. Poi nel pomeriggio è stata la vol-ta del casello autostradale Pisa cen-tro, sulla A12, sbarrato per mezz'orada una catena uma-na.

In mattinata, i cor-tei di studenti medi,universitari, ricerca-tori e dottorandi sisono ritrovati in cen-tro, fra ponte di mez-zo e piazza Garibaldi,e da li hanno marcia-

un po' meno. Verso le 16.30 gli stu-denti lasciano la stazione. «La circola-zione dei treni - fa sapere Ferrovie- è ripresa gradualmente dalle 17.10dopo i controlli delle squadre tecni-che». La protesta degli studenti habloccato bloccare otto treni a lungapercorrenza (ritardi di circa 2 ore) eun centinaio di treni regionali, 41 deiquali cancellati. Ma la ritirata deglistudenti dai binari è solo strategica.Dalla stazione si avviano verso l'Aure-

lia. Man mano che ilcorteo cammina s'in-grossano le fila. Il lun-go serpentone di gio-vani paralizza il traffi-co nella zona sud del-la città, passa davantialla Saint-Gobain.«Proseguiamo il no-stro cammino contro

li bilancio di FerrovieCento convogli a lungapercorrenza con due oredi ritardo, cento regionalinel caos: 41 cancellati

io nei lungarni. «Siamo diecimila», di-ce la studentessa che apre il corteo te-nendo uno striscione con su scritto«Oggi blocchiamo la riforma. Ateneooccupato». Rimbalzano intanto glislogan e sfilano i cartelli: «Più fondimeno Bond », «Non potete toccarci,siamo tutti nipoti di Mubaracl»>.

Dopo mezzogiorno, parte la corsaverso la stazione. Pochissima la poli-zia in giro, solo una camionetta all'in-gresso della stazione, e pochi anche ipasseggeri. Sui binari c'è chi studia echi suona i tamburi, qualcuno sale suuna locomotiva in sosta e fa partireun fischio assordante. «Abbiamo oc-cupato tutti i binari - racconta Giu-lio di Farmacia - nessuno ci ha fer-mato, la gente ha capito». I pendolari

la riforma - dice Gianni di Filosofia- anche chi fa l'Erasmus all'esterosta protestando. A Parigi hanno mes-so uno striscione anti ddl sull'arco ditrionfo e a Lisbona stanno facendoun sit-in davanti all'ambasciate italia-na». Verso le sette il fiume della prote-sta arriva ai caselli dell'A12 che vienechiusa in entrambi i sensi di marcia.Il blocco dura mezz'ora e solo alloragli studenti ripiegano nuovamenteverso la città. «Stasera di nuovo as-semblea - dice Ilaria di Fisica - an-che se credo che sarà improbabileche domani continueremo l'occupa-zione, ci sono già in programma lezio-ni ed esercitazioni da recuperare».

Marína Magnani® RIPRODUZIONE RI 1RVATA

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I ^ •ai Firr-.

Viali-Ponte alla VittoriaE il traffico impazzisce

Non sono riusciti a fare irruzione inautostrada come volevano grazie (enon solo) al muro delle forze dell'ordi-ne, ma hanno paralizzato tutta la cittàper oltre sei ore toccando tutti i puntinevralgici del traffico fiorentino, primaviale Guidoni, il controviale e di nuovouna delle più importanti vie di accessoe uscita di Firenze. Poi nel primo pome-riggio il corteo degli studenti è tornatoindietro verso il polo di Scienze Socialidi Novoli, proseguendo - sempre len-tamente e guardati avista dalla digos - suvia Forlanini, viale Re-di, viale Belfiore, vialeFratelli Rosselli fin sulPonte alla Vittoria do-ve il corteo, che nelcorso delle ore si erapiù che dimezzato (al-l'inizio erano circa un

l'azione degli studenti è costata cara so-prattutto ai pendolari, ai cittadini, agliautomobilisti. Fermi e bloccati sui vialiin attesa che il corteo passasse. «Devoringraziare le forze dell'ordine e i vigiliche hanno evitato minuto per minutoche la situazione drammatica per il traffi-co potesse degenerare - dice l'assesso-re al traffico di Palazzo Vecchio MassimoMattei che un mese e mezzo fa avevachiesto di vietare i concentramenti dellemanifestazioni in piazza San Marco -

Le ragioni della prote-sta potremmo anchecondividerle. Non con-dividiamo la scelta dicreare per forza disagi.Questa situazione cheva avanti da giorni fapensare. Creare questidisagi non aiuta i moti-vi della loro protesta».

L 'accusa del ComuneL'assessore Mattei:«Creare tutti questidisagi non aiutai motividella protesta»

migliaio) ha improvvisato un sit in dicirca mezzora mandando definitiva-mente in tilt tutto il traffico della città.Gli studenti hanno terminato la manife-stazione dirigendosi verso il centro,piazza Duomo, via Cavour, piazza Bru-nelleschi fino alla facoltà di Lettere par-zialmente occupata.

È stata una giornata drammatica perla città, anche se non ci sono stati scon-tri. Gli organizzatori del corteo non auto-rizzato saranno comunque denunciaticosì come gli autori dei danneggiamentiin viale Redi: una porta a vetro della Bnlinfranta come una telecamera di sorve-glianza dell'Unicredit. Come lunedì po-meriggio - quando la protesta degliuniversitari ha bloccato per un'ora emezzo il traffico ferroviario a Rifredi -

I presupposti con cui era partito ilcorteo da Novoli non erano dei miglio-ri. Alcuni ragazzi avevano riempito bot-tigliette d'acqua con la benzina, altri rac-colto sassi. Alla testa del corteo scudi dilegno e caschi dietro gli striscioni, gio-vani dei collettivi e meno giovani deicentri sociali. L'intenzione di percorre-re viale Guidoni fino all'autostrada. Peralmeno un'ora a Novoli è sembrato cheuna parte del corteo fosse ben dispostaallo scontro con le forze dell'ordine sen-za il via libero incondizionato all'auto-strada. Sono stati gli stessi studenti arri-vati dalle retrovie del corteo - e la pa-zienza di digos, carabinieri e polizia -a spegnere il fuoco.

A. Gag.9 RIPE 7iONERISER `JP.TP.

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liti Il giorno dopo il botta e risposta con il ministro sull'invito a sospendere le attività, didattiche

Duello NI-Pd su Tesi: «In confusione». «No, ha fatto bene»Per il Pdl, Alberto Tesi è un

rettore «in confusione», secon-do il Pd, invece, «ha il dirittodi manifestare il proprio dis-senso». Attività didattica so-spesa, ieri, nell'ateneo fiorenti-no. Del tutto o quasi. Una deci-sione, quella di Tesi, che nonha risparmiato commenti dalmondo politico. Il primo eraarrivato l'altro ieri dal mini-stro dell'Istruzione, Mariastel-la Gelmini che aveva definito«inaccettabile e inqualificabi-le» l'appello del rettore del-l'ateneo fiorentino.

Altrettanto secca la rispostadel vicepresidente del Senato,Vannino Chiti: «Il ministro Gel-mini, anziché offendere i retto-ri e i docenti, avrebbe fatto me-glio a raccogliere le loro richie-ste». Sostegno anche dal presi-dente della Regione, Enrico Ros-si: «Ritengo che un rettore ab-bia il diritto di manifestare ilproprio dissenso rispetto a unariforma che taglia in maniera in-discriminata e non investe sulfuturo dei giovani e dell'Univer-sità. Le risorse si devono cerca-re dove sono, per esempio an-dando a colpire l'evasione fisca-le o andando a tassare i grandipatrimoni e le rendite» .

A dare man forte alla reazio-ne del ministro ci hanno pensa-to, però, gli esponenti del Pdl.L'onorevole Gabriele Toccafon-di e il senatore Achille Totaroparlano di un «rettore in totaleconfusione perché lunedì ha in-vitato tutti i professori e i ricer-catori dell'Ateneo a bloccare,per ieri, la didattica per darespazio a momenti di confronto

e informazione, mentre soloqualche giorno fa, aveva dichia-rato trattarsi di una riforma delsistema universitario assoluta-mente necessaria». Piena soli-darietà al rettore che «sta ope-rando per salvaguardare il livel-lo del confronto civile in una si-tuazione di tensione», l'hannoespressa in una lettera ancheun gruppo di 36 docenti univer-sitari dell'ateneo, che probabil-mente hanno risposto all'invi-to di Tesi non facendo lezione

Pro e controLettera di solidarietàdi 36 docenti. ListaAperta: consegnal'Ateneo ai facinorosi

Vannino Chiti

Gabriele Toccafondi

o parlando della riforma. Un in-vito che ha ricevuto risposte di-verse a seconda delle Facoltà:in maggioranza aule vuote (olezioni alternative) a Lettere,Architettura, Scienze della For-mazione, Farmacia ed Ingegne-ria; forte adesione all'invito(circa il 7o% dei docenti) anchea Scienze Politiche e Medicina,mentre ad Agraria ed Econo-mia metà dei corsi si sono svol-ti regolarmente, quasi la totali-tà dei casi a Giurisprudenza.`Lezione alternativa' anche perMarco Tarchi, docente di Scien-za Politica, secondo il quale pe-rò «bisogna valorizzare di piùil senso di responsabilità deisingoli docenti e la loro volon-tà di esternare le loro opinionicon comportamenti nè istigati,nè guidati da nessuno. Insom-ma, un invito che a mio parer(doveva essere evitato». Contra-ri alla sospensione delle lezionigli studenti di Lista Aperta: «Eassurdo che il rettore ceda difronte a un gruppo di violentiche grida più forte degli altri».E ancora, il consigliere regiona-le, Nicola Nascosti e FrancescoTorselli, consigliere comunale,entrambi del Pdl, commentanocome «inaccettabili le paroledel rettore». Secondo Tomma-so Villa, consigliere regionalePdl e coordinatore GiovaneItalia, il momento di riflessio-ne che Tesi voleva favoriresospendendo le lezioni èuna «Firenze ostaggio deimanifestanti».

Claudia BanchelliGaetano Cervone

0 NPRODUâ 0NE RISERVATA

Alberto TesiRettore dell'ateneofiorentino

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Quei venti ragazzi sedutiche hanno evitatogli scontri con la polizia

Ad un certo punto è sembra-to che lo scontro fosse quasiinevitabile. A metà di vialeGuidoni, da una parte il muro,gli scudi di plastica e i caschidi polizia e carabinieri. Di fron-te - ad una manciata di metridi distanza - gli scudi di le-gno e i caschi degli studenti.Gli agenti della digos a fare daspola tra i due schieramenti. Achiedere a due dei leader delcorteo di desistere. Di nonavanzare oltre perché in auto-strada non ce li avrebbero fattiarrivare. Con i due ragazzi cheallargano le braccia. Che dico-no: «Noi andiamo avanti, o ècosì o è così. Ci dispiace». E

In alto la vetrina della Bnldi viale Redi. Sopra le bottiglieriempite di benzina a Novoli

l'agente della digos che provaper l'ultima volta a farli retro-cedere e chiama uno dei dueper nome: «Matteo così pernoi non va bene». Lui allargale braccia. Gli studenti indos-sano il casco. Qualcuno conti-nua a lanciare uova.

Il timore è che a volare sia-no i sassi e che alla ragazzina oal ragazzo che dentro al polodi Scienze Sociali hanno riem-pito alcune bottigliette con labenzina venga in mente diusarle. Il furgone con il grandeamplificatore urla di avanzare.Il corteo però si spacca. Ungruppo di ragazzi rompe le ri-ghe. Cantano «via i caschi dal

corteo» e vanno verso la terradi mezzo, in quei pochi metridi cemento che separano i dueschieramenti. I ragazzi con i ca-schi alla testa del corteo li in-sultano. Qualcuno rievoca ilnome di Carlo Giuliani: «Ricor-datevi come è finito». I leaderprendono a muso duro quelgruppo di ragazzi che non harispettato l'ordine di «starecompatti dietro alla testa delcorteo», chiedono di andarse-ne o di tornarsene nei ranghi.Dall'altoparlante del furgonedegli studenti un giovane deicentri sociali urla: «Anche aBologna e Torino stanno occu-pando ferrovie e autostrade».E ancora: «Fateci passare, opassiamo nov>. E a quelli rima-sti dietro gli scudi: «Oggi fac-ciamo vedere che Firenze nonabbassa la testa. Tutti insiemedobbiamo sfondare e fargli ve-dere che andiamo dove voglia-mo andare».

Il corteo però si sta spaccan-do. I leader sono nervosi. Liti-gano con quel gruppo di stu-denti che non vuole gli scon-

tri, la violenza. Alcune ragazzesi mettono a sedere sul cemen-to. Si aggiungono altri studen-ti. Cantano «via i caschi dal cor-teo». C'è un attimo di smarri-mento da parte dei leader. Chealla fine desistono. Il corteo siè spaccato. Ora davvero nonpossono più avanzare. Il fuocoche qualcuno voleva accende-re è stato spento dagli stessistudenti. Quel sit-in tra i due

schieramenti proba-bilmente è stato de-cisivo. RaccontaGiacomo, uno di lo-ro: «Non faccio par-te di nessun grup-po, ma ho tentatodi portare avanti laprotesta incitandole due parti a dialo-gare. Se volevamoottenere un risulta-

to dovevamo lanciare un mes-saggio non violento. C'è statoun malinteso tra le due animedel corteo, frutto della tensio-ne del momento. Abbiamo cer-cato di far ragionare gli altri anon lasciarsi trasportare dallaviolenza facile, perché il mes-saggio non era spacchiamo tut-to, ma che questa riforma famale all'università».

A. Gag.

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La maratona Una notte in facoltà, a fare lezione: quaranta studenti, polenta e sigarette

ura ore 5: si/ apre ì111Il più eroico è il professor Tad-

dei. Quando entra in facoltà, è not-te fonda, le lancette dell'orologio se-gnano le 3,50. Mancano dieci minu-ti all'inizio della sua lezione. Lui hal'aria comprensibilmente assonna-ta: «Ho cercato di andare a letto pre-sto, ma alla fine ho dormito solo po-chissime ore...». Nonostante l'ora-rio, in aula lo attendono una qua-rantina di studenti. L'argomentoappassiona: il «burnout», lo stressda lavoro che porta al deteriora-mento fisico-psichico. Qualcuno sistropiccia gli occhi, qualcun altrofa il pieno di caffè. C'è chi prendeappunti. Il professor Taddei spiegacome se nulla fosse, come se si trat-tasse di una lezione qualsiasi. Poi,intorno alle 5, parte un vivacissimodibattito. Domande, riflessioni, di-scussioni. Ii clima è surreale, gli stu-denti stanchi, ma entusiasti. E unaSarà, docente di Tecnica delle Co-struzioni, con una lezione su «Laprevenzione antisismica in Italia».A chiudere i battenti, quando fuoricomincia ad albeggiare, è il presidedi Psicologia Andrea Smorti conuna riflessione sulle «Applicazionidella ricerca in psicologia».

La nottata universitaria, dallaquale transitano oltre trecento stu-denti, è suddivisa in due stanze: dauna parte l'aula delle lezioni, dall'al-tra quella ricreativa, dove musica ecibo animano l'atmosfera. Intornoalle 21 gli studenti si raccolgono at-torno a un artigianale maxischer-mo per seguire il programma di Fa-zio e Saviano «Vieni via con me».Nel «banco ristorazione» vengonoserviti farro e polenta a volontà, fiu-mi di birra e sangria, torte e panet-tone. Intorno a mezzanotte, già siaffaccia la stanchezza. Qualcuno

molla e se ne va. Altri resistono. Rie-cheggia una chitarra elettrica, e lamusica frena il sonno. Qualcunoballa, altri fumano. Cala una cappafuligginosa. Sbadigli, risate, chiac-chiere. «E questa l'università chevogliamo - spiega Stefano, studen-te di Architettura - Un luogo aper-to anche la sera, un luogo da vive-re». La notte entra nel vivo. Il son-no incalza. Alle 3 se ne vanno inmolti.

Sale in cattedra il professor Ver-diani per la lezione su «Rilievo digi-tale e beni culturali». I minuti scor-

rono lenti. Fino alle 7, quando ètempo di colazione, con gli avanzidella serata. Si comincia a metterea posto, ma è vietato andare a letto:alle 1o comincia la diretta dalla Ca-mera, dove va in scena il futuro del-l'Università.

Jacopo Storni

o (e 'I 0211In cattedraII preside di Piscologia Smortiinizia la sua spiegazionementre fuori fa capolino l'albaMa molti erano crollati alle 3

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LE REAZIONI

E Rossi si schiera coni «baroni»Il governatore difende il blocco delle lezioni: «I rettori? È loro diritto manifestare il dissenso»

FIRENZE

I 1 governatore a fianco dei «baroni».Enrico Rossi torna sullo scontro tra

il rettore di Firenze Alberto Tesi (cheaveva invitato i docenti a non tenere le-zione) e il ministro Gelmini. E lo faschierandosi dalla parte di Tesi e del ret-tore di Pisa, Massi-mo Augello: en-trambi ieri aveva-no deciso il bloccodelle lezioni con-tro la riforma del-l'Università. «Ri-tengo che un retto-re abbia il dirittodi manifestare ilproprio dissenso ri-

Il corteo dei ieri aFirenze. Nello

striscione si legge:«Blocchiamo la

riforma, blocchiamola città»

Il Pdl attacca,

Toccafondi e Totaro:

«Tesi è in totale

confusione»

spetto ad una riforma che taglia in ma-niera indiscriminata e non investe sulfuturo dei giovani e dell'Università - haspiegato Rossi -. Penso che le risorse sidebbano cercare dove sono, per esem-pio andando a colpire l'evasione fiscaleo andando a tassare i grandi patrimonie le rendite. Penso inoltre che razionaliz-zare sia giusto, ma bisognerebbe farloin maniera mirata, ascoltando le istan-ze del mondo universitario, invece dicolpire in maniera indiscriminata».Stessa opinione espressa anche dal pre-sidente della Provincia di Firenze, An-drea Barducci: «Quando Tesi ha solleva-to delle argomentazioni di carattere po-litico e amministrativo per contestarein modo legittimo le decisioni del Gover-no sulle Università, la Gelmini ha rispo-

sto con attacchi di tipo personale, chedavvero non sono degni di un mini-stro».

«Il Rettore di Firenze è in totale con-fusione», attaccano invece il coordinato-re fiorentino del Pdl, Gabriele Toccafon-di, e il vicecoordinatore Achille Totaro.Stigmazzindo il fatto che il rettore ieri«ha invitato tutti i professori e i ricerca-tori dell'Ateneo», mentre «solo qualchegiorno fa, aveva dichiarato trattarsi di"una riforma del sistema universitarioassolutamente necessaria"». «Ma que-sto - proseguono gli esponenti del Pdlfiorentino - è solo l'ultimo esempio dicome Tesi sia profondamente indeciso.Solo qualche giorno fa, tutti gli studentidell'Ateneo fiorentino hanno ricevutolacomunicazione del rinvio dell'inaugura-

zione dell'anno accademico, organizza-to per venerdì 3 dicembre, con la seguen-te giustificazione: "non ci sono le condi-zioni per svolgere l'inaugurazione del-l'anno accademico, che è rinviata a datada destinarsi, visto l'attuale difficile con-testo". E per concludere - hanno prose-guito - va ricordata la vicenda dell'invitoa messa, organizzata, sempre in occasio-ne dell'inaugurazione dell'anno accade-mico, dall'Arcivescovo Mons. Betori inBattistero. Anche in questo caso il Retto-re ha prima inviato una mail a tutti glistudenti per invitarli alla messa ma do-po le proteste di qualche studente di sini-stra e di qualche professore illuminato,ha subito dichiarato il "rammarico del-l'Ateneo per aver urtato la sensibilità diqualcuno"».

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DENUNCIATI I PROMOTORI DELLE MANIFESTAZIONI . TOCCAFONDI E TOTARO: «IL RETTORE TESI È IN CONFUSIONE»

L'università della violenzaA Firenze i cortei bloccano il traffico. Sfondata la vetrata di una banca. Picchettaggioal «Miche». A Pisa treni fermi cinque ore, poi blocco dell'A12. Rossi "mette" l'eskimo

A ncora caos e tensione at-torno alle Università. A Fi-

renze un corteo non autorizza-to ha paralizzato il traffico.Una decina di manifestanti neha approfittato per sfasciare levetrine blindate di una banca euna videocamera della sorve-glianza. A Pisa scene da mani-comio con gli studenti e gli atti-visti che hanno prima bloccatoi binari per cinque ore (causan-do la cancellazione dei treni deipendolari) e poi hanno invasola A12. Scene di una violenzainaudita, che richiedono fer-mezza e rispetto della legge.Nel capoluogo toscano gruppidi disobbedienti hanno cercatodi fermare le lezioni nel liceoMichelangelo.

alle pagine 2 e 3

ilGiornale

l'università della oiolen,a

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Raid vandalico al corteo degli studentiSpaccata vetrina di una banca in viale Redi. Firenze nel caos: occupato Ponte alla Vittoria,

traffico in tilt. A Pisa i manifestanti invadono per cinque ore i binari, poi bloccano l'A12FIRENZE

tocchiamo la riforma,« blocchiamo la città».

Non era solo lo slogan che apri-va il corteo ma una promessa(mantenuta) degli studenti anti-Gelmini a Firenze. Centinaia digiovani ieri hanno tenuto inostaggio la città per ore, man-dando il traffico in tilt e renden-dosi ancora una volta protago-nisti di atti di violenza con unraid vandalico. I manifestanti,partiti dal Polo di Novoli hannopoi imboccato viale Guidoni di-rigendosi verso l'area dell'aero-porto e del casello autostrada-le, bloccati da un cordone for-mato dalle forze dell'ordine.Momenti di tensione si sono re-gistrati quando carabinieri epolizia in tenuta anti-sommos-sa e alcune decine di studenticon il casco si sono fronteggia-ti: dopo una consultazione tra imanifestanti e il lancio di picco-li petardi e di uova verso la poli-zia e alcuni giornalisti, il percor-so è stato deviato. Il corteo si èquindi diretto verso viale Redi,dove è stato tirato un sasso con-tro la vetrata di una banca, arri-vando al Ponte alla Vittoria -uno degli snodi principali deltraffico cittadino, che mette incomunicazione la città con l'Ol-tramo e Scandicci - occupando-lo e paralizzando il traffico perore. Le forze dell'ordine hannodenunciati due studenti di Li-vorno per oltraggio, e sono allavoro per identificarne altri.

«Ancora una volta la città èostaggio di un manipolo di esa-gitati pronti a recare danno aicittadini pur di sfogare la lorosmania di protagonismo - così

commenta il consigliere regio-nale del Pdl, Tommaso Villa -.Era questo il momento di rifles-sione che il Rettore voleva favo-rire sospendendo l'attività ac-cademica per l'intera giornatadi oggi? Con la sua decisione ilprofessor Tesi ha favorito il ca-os». «Quanto accaduto oggi (ie-ri ndr) all'interno della nostracittà ha dell'incredibile- sottoli-neano invece il consigliere re-gionale del Pdl Nicola Nascostie il consigliere comunale delPdl francesco Torselli -. L'inte-ra viabilità saltata , migliaia diautomobilisti bloccati a causadi cortei non autorizzati e diblitz in diversi punti della città.A quanto pare, in questa città,ha più dignità chi contesta, dichi lavora».

È durata invece quasi 5 orel'occupazione, da parte di cir-ca settemila studenti, della sta-zione centrale di Pisa coinvol-gendo un centinaio di treni (inforte ritardo o soppressi). I ma-nifestanti in serata hanno bloc-cato l'autostrada A12, che è sta-ta chiusa in entrambi i sensi dimarcia nel tratto compreso traPisa centro e Livorno. Disagianche al traffico: il corteo, in-fatti, prima di arrivare alla sta-zione si era snodato per le viedella città occupando il Pontedelle Bocchette, uno degli sno-di principali. A Pisa ieri sonosospese le lezioni sia all'Univer-sità degli Studi, sia alla ScuolaNormale Superiore e alla Scuo-la Sant'Anna. Quasi tutte le fa-coltà dell'Ateneo statale sonooccupate. Bloccato il trafficoper un'ora anche a Siena, dovehanno manifestato circa 500studenti.

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Giornata di passione peri automobilisti, Tensione per il tentativo di occupare l'autostrada

&II, MI, N/ & 0/11 v///, RI,VE,

! rr/,/ 1111/ %%%%i%% v, 1 r Ld""i%% d II i,0111%dí

di Tommaso Galligani In alto, il corteo

Lo avevano promesso e l'hanno fatto:gli studenti dei collettivi universitarihanno paralizzato la città. L'obiettivodi «bloccare il traffico» è stato centra-to: lunghe file di auto incolonnate,bus fermi, automobilisti paonazzi perl'interminabile corteo - oltre sei ore -con il quale circa 700 giovani hannooccupato i viali di circonvallazione.

Sventato, invece, il tentativo deimanifestanti di bloccare l'autostrada,non senza qualche momento di ten-sione con gli agenti: quando stamani,poco dopo la partenza del corteo daNovoli, gli agenti hanno fori-nato uncordone per impedire l'avanzata ver-so il casello, le prime file del corteohanno lanciato uova e petardi, indos-sando caschi e scudi improvvisati perprepararsi allo scontro. Ma alcuni ra-gazzi, non disposti ad arrivare al con-fronto fisico con polizia e carabinieri,si sono messi in mezzo, alzando le

di ieri deglistudentifiorentini.Sotto,il presidentedella Regione,Enrico Rossi

mani e sdraiati in terra tra gli agentie i duri del corteo. Così lo scontro èstato evitato. Poco dopo, però, i gio-vani hanno nuovamente invaso vialeGuidoni, e da lì hanno proseguito,bloccando tutto il traffico, lungo via-le Redi, via di Ponte alle Mosse, pon-te alla Vittoria, i lungarni, infine nel-

le vie del centro, per concludere il cor-teo intorno alle 17 nella facoltà occu-pata di Lettere.

I promotori della manifestazionesaranno denunciati, così come alcuniragazzi che hanno preso a sassate, du-rante la marcia, vetrate e la telecame-ra di due banche in viale Redi.

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FIRENZE • Bare e lapidi per l'università

Lapidi di fronte alla sede del Rettorato fiorentino, una bara con lascritta «Università» ed alcuni «officianti» incappucciati di nero impe-gnati a celebrare le pubbliche esequie degli atenei pubblici. E il flash-mob inscenato ieri da alcuni ricercatori a Firenze. Sulle false pietretombali, disposte nella piazza dove ha sede il rettorato per arricchirela performance, l'epitaffio «Qui giace l'università pubblica«. I ricercato-ri hanno esposto anche uno striscione con la scritta: «30 novembre1786 abolizione della pena di morte in Toscana. 30 novembre 2010condanna a morte dell'università pubblica in Italia». Durante il corteodegli studenti ci sono stati blocchi stradali, è stata infranta la vetrinadi una banca in viale Redi ed è stata distrutta la telecamera di video-sorveglianza di un'altra banca. La Digos ha annunciato querele per i«promotori» dei blocchi.

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PISAIn 5mila bloccano l'autostrada. Dal presidenteRossi la solidarietà al rettore di Firenze

Non si fermano le iniziative di protesta degli uni-versitari pisani. Un corteo di circa 5mila manife-stanti, dopo aver bloccato per 5 ore, nel pome-riggio, i binari della stazione centrale, ha occupa-to per mezz'ora alcuni caselli dell'autostradaA12, all'uscita Pisa Centro. Il presidente dellaRegione Toscana, Enrico Rossi, ha espresso soli-darietà nei confronti del rettore dell'ateneo fio-rentino, Alberto Tesi (nella foto), e di quello del-

l'ateneo di Pisa, Massimo Augello, dopo l'attacco del ministro Gelmini. «Ritengo che unrettore abbia il diritto di manifestare il proprio dissenso rispetto ad una riforma che ta-glia in maniera indiscriminata e non investe sul futuro dei giovani e dell'Università - hadetto il governatore che ieri ha incontrato una delegazione di studenti dell'ateneo fioren-tino - Penso che le risorse si debbano cercare dove sono, per esempio andando a col-pire l'evasione fiscale o andando a tassare i grandi patrimoni e le rendite. Penso inoltreche razionalizzare sia giusto, ma bisognerebbe farlo in maniera mirata, ascoltando leistanze del mondo universitario, invece di colpire in maniera indiscriminata'>.

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Corteo studentesco ad alta tensione : città paralizzataFaccia a. faccia in viale Guidoni con poliziotti e carabinieri. Traffico bloccato. Filmati i danneggiamenti. scattano le denunce

GIORNATA ad altissima tensio-ne, ieri, per le proteste studente-sche contro il decreto Gelmini,con il corteo degli studenti che haparalizzato il traffico in città. Intor-no alle 11 circa un migliaio di stu-denti aderenti ai collettivi univer-sitari ed in parte riconducibili an-che all'area antagonista si sono riu-niti al polo universitario di Novolie, da qui, con un corteo aperto dauno striscione con la scritta "Bloc-chiamo la riforma, blocchiamo lacittà", hanno tentato di raggiunge-re l'aeroporto di Peretola ed il vici-no svincolo autostradale di Firen-ze Nord. Di fronte a loro, schieratisu viale Guidoni, i manifestanti sisono trovati davanti poliziotti e ca-rabinieri in tenuta antisommossa.Dopo una consultazione fra i ma-nifestanti, una parte dei quali vole-va forzare il blocco, e il lancio dipiccoli petardi e uova verso la poli-zia e alcuni giornalisti, tra gli stu-denti è prevalsa la tesi più modera-ta, con la maggioranza che ha alza-to le mani in segno di non violen-za, sedendosi quindi sull'asfalto. Ilcorteo è quindi tornato indietro di-rigendosi verso i viali di circonval-lazione e piazza della Vittoria, conil traffico che è rimasto paralizzatoper ore. Poi i manifestanti hannopuntato verso i lungarni e il cen-tro, dove le forze dell'ordine aveva-no già presidiato obiettivi sensibi-li come la stazione di Santa MariaNovella. Intorno alle 17, gli stu-denti hanno raggiunto la facoltà diLettere in piazza Brunelleschi, oc-cupata da giovedì scorso: qui nellatarda serata, era annunciata una as-semblea per decidere le iniziativedei prossimi giorni. Lungo il per-corso del corteo, su viale Redi, so-no state danneggiate una vetrinadella Banca Nazionale del Lavoroed una telecamera di sorveglianzanelle vicinanze dell'agenzia dellabanca Unicredit. Per i promotoridella manifestazione non autoriz-zata e per gli autori dei danneggia-menti la Digos preannuncia de-nunce, anche utilizzando le ripre-se video effettuate dalla polizia

Celebrato iL funeraledavanti aL rettoratoStriscioni dei ricercatori

scientifica. Ieri a protestare sonostati però non solo gli studenti maanche i ricercatori, con cartelliscritti in diverse lingue, uno stri-scione lunghissimo e un flashmobinscenato di fronte al Rettorato inpiazza San Marco: qui sono statepiazzate una serie di lapidi, una ba-ra con la scritta "Università" ed al-cuni `officianti', con un cappuccionero in testa, hanno celebrato lepubbliche esequie degli ateneipubblici. Sulle false pietre tomba-li, disposte nella piazza dove ha se-de il rettorato, l'epitaffio «Qui gia-ce l'università pubblica». I ricerca-tori hanno esposto anche uno stri-scione con la scritta «30 novembre1786 abolizione della pena di mor-te in Toscana. 30 novembre 2010condanna a morte dell'universitàpubblica in Italia». Gli universita-ri fuori sede della Casa dello stu-dente di via Maragliano hannoprotestato invece contro il decretoGelmini in discussione alla Came-ra con una iniziativa dal sapore go-liardico: dal quinto piano dell'im-mobile infatti, è stata calata una"maxi mutanda" realizzata conlenzuola e tovaglie bianche su cuispiccava la scritta "Gelmini toglicianche queste..". Non sono manca-te iniziative «goliardiche», comequella organizzata alla facoltà diagraria, che ha visto protagonistianche i docenti, intitolata «saggi eassaggi». Il docente di geologia erappresentante del coordinamen-to di ateneo, Marco Benvenuti, haspiegato che tutto ciò «vuole dimo-strare il contrario di quel che diceil ministro Tremonti, e cioè checon la cultura non si mangia. Conla cultura, diciamo noi, si mangiaeccome e questa manifestazionene è la riprova». In tarda serata so-no tornati da Roma anche i 200studenti fiorentini che erano parti-ti con i pullman organizzati dallaSinistra Universitaria: non hannopotuto raggiungere piazza di Mon-tecitorio, ma hanno comunque ma-nifestato. Non ci sono stati inci-denti né feriti tra loro.

Sandra Nistri

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I VOLTI DELLA PROTESTA In alto a sinistra: studenti con caschi e sciarpe in prima fila nel corteo diieri. Sopra nei pressi delle Cascine e nella foto piccola a destra il flash mob

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PARTECIPANTIALLA MANIFESTAZIONE

FACOLTA' BANCHE PRESEOCCUPATE DI MIRA CON DANNI

I VOLTI DELLA PROTESTA In alto a sinistra : studenti con caschi e sciarpe in primafila del corteo di ieri. Sopra nei pressi delle Cascine e nella foto piccola a destra il flashmob

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Cari ragazziperché avete

il volto coperto?Ecco alcuni commenti

arrivati al nostro sitowww.lanazione.it/Erenze

RIMANENDO bloccata inviale Guidoni dalla manife-stazione-invasione degli stu-denti, ho potuto soffermar-mi a guardare questi ragaz-zi. Lottano, e si può anchecapire i motivi, ma una cosanon mi spiego. Perché quan-do sfilano sono a volto co-perto o quasi? Perché indos-sano caschi e occhiali scuri?Non sono loro che rivendi-cano libertà e autonomia? Eallora perché non hanno ilcoraggio di farsi vedere conla loro forza del volto deivent'anni e delle idee, inve-ce di mascherarsi, scimiot-tando ben altri scenari in-quietanti?

Mamma LoredanaSONO stato studente neglianni `70, ho partecipato acortei, dimostrazioni e bar-ricate,tutti noi ci abbiamorimesso del nostro ma nonabbiamo mai paralizzato lacittà scientemente. Ciò chemi dispiace è che la storia sista ripetendo, ma con moltemeno motivazioni e conmolta più strumentalizza-zione. Visti i risultati dei no-stri sacrifici e delle nostrelotte sono veramente scorag-giato, spero che questi ra-gazzi ottengano risultatipiù duraturi e definitivi,ma ci credo poco.

I.S.ERO un universitario nel1978, vedo molti compagnidi studi, che hanno fatto car-riera universitaria, talunicon successo, i quali mi sem-brano più interessati a con-servare il loro dominio/pote-re, a favorire solo i loro pre-diletti studenti con concor-si predisposti, piuttosto chea insegnare quanto più ri-chiesto e necessario.Più corsi di laurea con po-chissimi studenti, ricercheinutili, ricercatori e assisten-ti che fanno i segretari por-taborse...Come disse Che Ghevaraagli studenti che volevanocombattere assieme a lui:"... voi fate la rivoluzionenel vostro ambiente, datel'esempio e fatelo funziona-re bene, sarà la vera rivolu-zione ...".

Ugo

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I PRESIDI INVECE HANNO SPOSATO IN TOTO LA SCELTA DEL RETTORE

Didattica bloccata? Mah, c' è anche chi ha fatto lezionedi LISA CIARDI

"LA POSIZIONE del rettore è quella dell'Ate-neo". Questa, in sintesi, la posizione dei presididelle facoltà fiorentine, in merito all'invito a so-spendere le ordinarie attività didattiche per da-re spazio, ieri, a momenti di informazione sullariforma. "Le lezioni saranno recuperate - spiegail preside di Agraria, Giuseppe Surico - ma eraopportuno dare un segnale in questo momentocruciale e contro i tagli. Ad agraria oggi (ierindr) i ricercatori hanno organizzato anche rela-zioni, incontri e mostre"."Il documento del rettore esprime la posizionedell'Ateneo - continuano i presidi di Architettu-ra Saverio Mecca, di Ingegneria Stefano Manet-ti e di Scienze della Formazione, Simonetta Uli-vieri - che lo ha condiviso a pieno". "È eccessivoadditare il rettore di Firenze come capo della ri-volta - spiega il preside di Farmacia, PatrizioBlandina - quando la situazione è comune e con-

La maxi mutanda esposta alla casa dellostudente di via Maragliano

divisa in gran parte d'Italia". "La linea del retto-re è sostenuta da tutti i presidi - dichiara France-sco Giunta, alla guida di Economia - ed è statastrumentalizzata a fronte di proteste molto piùradicali. Il nostro rettore si è sempre caratterizza-to per equilibrio e grande senso dell'istituzio-ne". "A Lettere già il 25 novembre avevamo in-vitato a sospendere oggi la didattica - spiega ilpreside, Riccardo Bruscagli - come misura caute-lativa e vista la particolarità della giornata"."L'Ateneo ha ritenuto di segnalare questo mo-mento cruciale - continua il preside di Psicolo-gia, Andrea Smorti - e la nostra facoltà, insiemead Architettura, ha ospitato anche 12 ore nottur-ne di lezione, organizzate dagli studenti e allequale io stesso ho partecipato, tenendo una lezio-ne di psicologia"."I colleghi hanno scelto autonomamente se fareo meno lezione - spiega la preside di Matemati-ca, Paola Bruni - ma l'invito del rettore, da noicondiviso, resta un segno importante". "Dai pri-mi dati - conclude la preside di Scienze Politi-che, Franca Alacevich - ad Economia si è svoltoil 44% dei corsi programmati in mattinata e ascienze politiche il 33%. Di questi docenti, alcu-ni hanno tenuto regolare lezione, molti altri han-no affrontato argomenti legati alla Riforma.Ognuno è insomma stato libero di scegliere, mal'invito del rettore è stato un segno importante".

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Solidarietà a Tesidai docenti di Lettere

PROFESSORI ordinari, associati, ricer-catori della facoltà di Lettere e filosofiafirmano un documento di solidarietà alrettore di Firenze Tesi dopo l'attacco delministro Gelmini. Il testo con 15 firme af-ferma che «il rettore sta operando persalvaguardare il livello del confronto civi-le in una situazione di tensione» (sul sitofirenze.repubblica.it il testo completo).Intanto nasce la Conferenza regionaleper la ricerca e l'innovazione. L'organoriunisce i rettori delle università, i diretto-ri delle Scuole superiori di alta formazio-ne e i responsabili delle aree di ricercato-scane nel Cnr. Prevista dalla legge to-scana del 2009 sulla ricerca, la Confe-renza hatra i suoi scopi quello di favorireil progresso della ricerca di eccellenza,promuovere lo sviluppo sperimentale ela ricerca industriale, agevolare il trasfe-rimento dei risultati della ricerca, favori-re la qualificazione dei ricercatori, diffon-dere i risultati nella comunità. L'organi-smo è stato istituito nei giorni scorsi condecreto del governatore Enrico Rossi.Oltre alla voce presidente della RegioneStella Targetti fanno parte della Confe-renza, tra gli altri, il direttore generale del-la Regione Toscana Antonio Barretta, irettori Alberto Tesi (Firenze), MassimoMario Augello (Pisa), Angelo Riccaboni(Siena), Massimo Vedovelli (Universitàper stranieri di Siena), il direttore dellaNormale Fabio Beltram, e il direttore delSant'Anna Maria Chiara Carrozza.

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Il funerale al rettorato

Un centinaio di ricercatoridell'ateneo fiorentino hainscenato davanti al rettoratoun «funerale dell'universitàpubblica», cospargendo di fintelapidi piazza San Marco Pisa, sui binari (Lezza)

Universi

l

Ponte alla Vittoria in tilt

Sempre a Firenze alcunecentinaia di studenti, direttiinizialmente verso l'autostrada,hanno deciso di dirigersi versoil Ponte alla Vittoria, causandola paralisi del traffico sui viali

S1

A Firenze bloccato poníe alla Vittoria, a Pisa l autostrada

LA RABBIAcontro la riforma Gel-min iparalizzale città toscane. Fi-renze, dove un corteo di studentisi è riversato sul Ponte alla Vitto-ria, mettendo ko il traffico suivia-li. Pisa, dove gli universitari han-no occupato la stazione ferrovia-ria per quasi cinque ore, per poiinvadere l'imbocco dell'auto-strada A 12. Einfine Siena, con uncorteo e vari sit-in nel centro sto-rico. Quella di ieri è stata un'en-nesima giornata di agitazione peril mondo studentesco toscano,che ha aspettato l'esito della vo-tazione alla Camera sul ddl im-provvisando azioni di protesta emanifestando la propria solida-rietà ai «colleghi» partiti per Ro-ma e coinvolti in scontri con le

forze dell'ordine.Intorno alle 13 dal Polo di No-

voli- dove giàlunedìun gruppo distudenti era salito sul tetto iii se-gno di protesta - è partito un cor-teo formato da alcune centinaiadiuniversitariche sièinizialrnen-te diretto verso viale Guidoni, conl'intenzione dibloccare l'accessoall'auto strada. Ametà del viale glistudenti hanno però trovato adattenderliunvasto schieramentodi polizia in assetto antisommos-sa. Sono stati lanciati piccoli pe-tardi e uova e gridati solgan con-tro le forze dell'ordine: la questu-rahapoifatto sapere che unmag-

giorennne e un minorenne di Li-vorno sono stati denunciati peroltraggio a pubblico ufficiale,mentre i promotori dovranno ri-spondere per manifestazionenon autorizzata. Lo scontro è sta-to evitato grazie anche all'inter-

vento diun piccologruppo dima-nifestanti che si sono piazzati trale forze dell'ordine e la prima li-nea del corteo improvvisando unsit-in e chiedendo una soluzionepacifica. Gli universitari hannocosì rinunciato al loro propositoiniziale e, tornatisuviale Guidonidopo aver deviato per una stradasecondaria, hanno annunciato illoro nuovo obiettivo: il blocco delPonte alla Vittoria. Meta che han-no raggiunto, raccolti dietro auno striscione rosso con su scrit-to «Blocchiamo la riforma, bloc-cando la città», dopo aver attra-versato via Forlanini, viale Redi ePorta al Prato. Il risultato è stato ilblocco, per oltre un'ora, della cir-

colazione lungo iviali. Invial eRe-di, fanno inoltre sapere le forzedell'ordine, un manifestante halanciato un sasso contro la vetri-na di una banca. Arrivati a desti-

nazione gli studenti hanno bloc-cato il ponte per una ventina diminuti, perpoitornare attraversoilungarni ele strade del centro al-la facoltà di Lettere, ancora occu-pata. Davanti al rettorato, ungruppo di ricercatori ha invece

inscenato un «funerale dell'uni-versità pubblica» cospargendo difmtelapidipiazza SanMarco ein-dossando tuniche nere.

Giornata di tensione anche aPisa, dove in mattinata un corteodi 7 mila universitari ha percorso

i lungarni, mentre gli studentimedi bloccavano il Ponte delleBocchette, alla periferia nord est.Intorno alle 12,30 alcune centi-naia di manifestanti hanno poiinvaso la stazione centrale, occu-pando i binari per quasi cinqueore. Otto treni alunga percorren-za hanno accumulato ritardi su-periori alle due ore mentre 41 re-gionali sono stati soppressi. Cen-tinaia di passeggeri sono rimastifermi in biglietteria. Gli studentisi sono poi rimessi in marcia: in 5mila hanno sfilato lungo i duechilometri di bretella che collegal'Aurelia al casello di Pisa centrodell'autostrada A12, costringen-do le forze dell'ordine a bloccareiltrafficoinuscitadalla città. Arri-vati a destinazione i manifestantisisono sparpagliati all'altezza delvarco: l'autostrada è rimastachiusa in entrambi i sensi di mar-cia per circa un ora.

In serata la notizia dell'appro-vazione della riforma. «Rimarre-mo nellefacoltà occupate, doma-ni (oggi, ndr) decideremo comeproseguire la nostra lotta», fannosapere gli studenti fiorentini.

Lso

Treni fermi per cinque ore

A Pisa gli universitari hannoinvaso la stazione occupando ibinari per quasi cinque ore: 8 itreni a lunga percorrenza chehanno accumulato pesantiritardi, 41 i regionali cancellati

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LE AZIONIA sinistra ilflash mob deiricercatoriSotto unostriscioneappeso in viaMaragliano; adestra ilcorteo

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leiinoneraungíomoC

RICCARDO BRUSCAGLI

IOVEDÌ 25 novembre, co-rrre preside di Lettere e Filo-sofia, ho diramato unmes-

saggio ai docenti della mia facoltàannunciando la sospensione del-l'attività didattica ordinaria per ilgiorno 30, in coincidenza con lavotazione finale del ddl Gehnini.Nonmipareva unamossapartico-larmente eversiva. Intendevo sol-tanto sottolineare come il 30 nonpoteva essere considerato e vissu-to, nella nostra vita universitaria,come un giorno normale. Mi pare-va, e mi pare ancora, che la giorna-ta destinata ad approvare unariformacosiddetta«epocale» fossedavvero una giornata particolare,che meritava di essere segnata dauna discontinuità del calendario.Per lasciare liberi studenti e do-centi, chi volesse, di parteciparealle manifestazioni previste perlagiornata; per dare eventualmentespazio ad attività alternative, di-verse dal semplice insegnamentodisciplinare, impartito come nullafosse. Era anche una misura di ele-mentare prudenza cautelativa, vi-ste le prevedibili tensioni del mo-mento. Questa disposizione è poistata adottata dal rettorato il gior-no 29 e ha scatenato, come si è let-to, la violenta e scomposta reazio-ne del ministro Gelmini.

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RICCARDO BRUSCAGLI

(segue dalla prima di cronaca)

T ONO e sostanza della reazio-ne conferma purtroppo l' ani-mus costante col quale la

riforma è stata concepita, gestita,pervicacemente voluta. Dispiaceche unamisura di sospensione del-la didattica ordinaria sia interpre-tata da un ministro come compor-tamento «di chi vuole conservare ipropri privilegi». Che venga intesacome una mossa «sessantottina»,che siparli di«rendite di posizione».Ne esce l'immagine di una univer-sità avversata come una casta chiu-sa, da punire erieducare.

Ma questa è soltanto polemicaspicciola. Dispiace che rimanganooscurate le ragioni critiche che datante parti sono state sollevate neiconfronti di una riforma rischiosa;

e di una condotta rninisteriale ca-ratterizzata da un'avarizia di finan-ziamento la quale fa sì che oggi gliatenei ancoranon conoscanol'arn-montare del Fondo di Finanzia-mento Ordinario 2010. Selariformasuperai passaggi parlamentari nonne uscirà sanata una governancesbilenca, che nel tentativo di creareun sistema di checks and balancesescogita un senato elettivo con-trapposto ad un corpo di figure isti-tuzionali (direttori di dipartimen-to) che rimane senza rappresen-tanza, prefigurando zone di inco-munic azione e di inefficienza strut-turale. Non ne uscirà sanata la si-tuazione dei ricercatori, da decenniin attesa di una definizione di statogiuridico che li faccia uscire da unlimbo infelice e dannoso (docenti?non docenti?), foriero di profonde

storture. Non ne uscirà rassicuratoun rapporto sano tra università esocietà, con 1 arnvo nei cda di pri-vati o indifferenti o comunque nondisposti (in assenza diunsistemafi-scale incoraggiante, come quellostatunitense) ainvestirenellaricer-ca e nello sviluppo della vita acca-demica. E nonne verrà rimediato ilvero e proprio tsunarni anagraficoche si abbatterà da qui a 5, 6 anni,sull'università: ovvero il pensiona-mento, in massa, dei professori`babyboomers', nati neiprirni annidel dopoguerra, che hanno fin quitenuto in piedi gli atenei nel Paese.Per dire: in 4 anni la facoltà di Lette-re di filosofia a Firenze passerà da290 docenti a 175; sparirà l'ameri-canistica, gli studi classici si dirnez-zeranno, aitalianistica,ne12016,ri-marrà un solo ordinario.

E infine, una precisazione termi-nologica . Ecurioso che si continuiaparlare di `baroni '. Ebarone coluiche ha un feudo da trasmettere alsuo vassallo , valvassore o valvassi-no. Noi ordinari il feudo, dall'in-staurazione dell'autonomia uni-versitaria , non ce l'abbiamo: per-ché la nostra cattedra non è più unposto in organico, come una volta,ma una linea di spesa stipendiale,che al nostro pensionamento vieneriassorbita dal budget d'ateneo, ericonvertita ai bisogni del momen-to. Di conseguenza, per piacere,nonchiamatecipiùbaroni . Damol-to tempo, anche sepochi sembranoessersene accorti , siamo baronisenza terra.

L'autore è presi, l", r?r' Lertere eFilosofi'. aFirenzei

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La protesta pacificasvanisce tra i fumogeni

MARIO NERI

5L INIZIO sono tre pullmanalle 5 del mattino, le luciarancioni nel buio diviale

Morgagni e duecento facce giova-ni stropicciate dal sonno e dalle oc-cupazioni sparse in giro perla città.

SEGUEA PAGINA II

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Tre i mezzi partiti daviale Morgagni perpresidiare il voto sul ddl alla Camera. Finisce negli scontri l'avventura dei fiorentini

All'alba sui pullman per Montecitonola protesta pacifica svanisce tea i fumogeni

(segue dalla prima di cronaca)

LA FINE è tensione, paura,fughe improvvise e poi fu-mogeni, manganelli, bom-

be carta, commesse barricatedentro le boutique e cariche inassetto antisommossa in via delCorso a Roma. Si infrange a duepassi da Montecitorio il viaggiodegli universitari di Firenze inlotta contro la Gelmini, nel gior-rio del voto sul ddl alla Camera.Colp a diunatruppa diirriducibi-li che qui nessuno conosce: «Machi sono questi? Caschi, passa-montagna, sciarpe fino agli oc-chi. Da dove vengono? Hannoscazzato di brutto, noi volevamouna manifestazione pacifica».Manca un quarto d'ora alle quat-tro del pomeriggio e Luca Poten-za, 23 anni, laureando in Scienzepolitiche al polo di Novoli, ha ca-pito che la trasferta romana fini-sce così: senza sapere ehefine ab-bia fatto la riforma, senza sapereche il governo, andato sotto duevolte, alla fine poi terrà botta.

L'arrivo a Roma è in leggero ri-tardo. Partenza nella notte: duetappe, la prima al polo biomedi-co e tecnologico, dove salgono iragazzi di medicina, scienze, ma-

tematica, biologia, e poi dritti inpiazza Beccaria, a raccoglierequelli delle facoltà del centro, lebandiere e gli striscioni degli Stu-denti di Sinistra. «No, ragazzi, cisiamo dimenticati uno striscio-ne», sbuffa durante il tragitto unaragazza. Mari on importa, si ma-nifesta senza «Istruzione, ricer-ca, lavoro: riprendiamoci i nostridiritti».

«Peccato- dice Simone-l'a-vevamo preparato peridentifica-

re la nostra battaglia con quelladei lavoratori che perdono il po-sto o che lottano per uscire dalprecariato ». Ma gli studenti sonocomunque attrezzati , lo striscio-ne che c'è , è anche più grande:passando lungo i fori , copre tuttala strada da una parte all'altra:«No ai tagli al diritto allo studio»c'è scritto in tutte le lingue. «Ra-gazzi non andiamo più alla Sa-pienza, si prende la metro eviaal-la stazione Termini», avverte

Torninaso Ricci. E quando si sbu-ca sotto il cielo grigio di Roma ilcorteo è lî, con i cinquantamilano alla riforma che «cancella leborse di studio e la ricerca di basee privatizzal'università», urlaAn-gelo al megafono. Un'onda diuniversitari salpatinella notte datutta Italia. In testa al flusso ilmessaggio simbolo della prote-sta: «La cultura vi fa paura: sbra-niamo questo governo». E poi iragazzi con gli scudi dipolistirolocolorati che citano Pasolini, Boc-caccio, Platone, Saviano e la Co-stituzione. «Gelmini, dimissio-ni», si alza lo slogan sotto lapiog-gia. Fra i fiorentini c'è anche Ch-ris, congolese di 25 anni, da treiscritto a economia aziendale:«Senza borsa di studio non potròrimanere a Firenze, è l'unica sp e-ranza che ho di cambiare la miavita». Tiene duro Chris. Dopo seiore di marcia lenta e deviazionicontinue per i blocchi, anche luiimbocca via del Corso. Il corteoavanza, la celere carica, partonofumogeni, esplodono petardi.Qualcuno cerca di rovesciare unacamionetta dellapolizia. Allafinesi contano un paio di feriti e un ra-gazzo fermato. L'assalto pacificoa Montecitorio sfuma per colpadei soliti dieci caschi clandestini.

Cd RIPRODUZIONE RISERVATA

Gii studenti toscani a Roma

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Rabbia studentesca:stazione di Pisaoccupata per 5 ore

corteo, disagi per 100 treni, bloccataanche la A12. A Firenze paralizzata la circolazione

CASAGRANDE - MASIERO

[email protected]

Simulare un disagio, bloc-cando stazioni e autostra-de, per far sentire a tutti ildisagio che vivranno

l'istruzione e la ricerca con l'appro-vazione della riforma Gelmini.Queste le intenzioni degli studen-ti che ieri sono tornati in piazza al-le parole d'ordine: «Bloccano il fu-turo, blocchiamo la città».

A Pisa erano più di 10mila suiLungarni e poi alla stazione. E inquasi 7mila, a sera, lungo la bretel-la che porta all'autostrada A12. Ilmovimento studentesco pisano ie-ri ha paralizzato per tutto il giornole principali arterie viarie della cit-tà. Mandando il tilt in traffico giàa metà mattinata, quando da piaz-za Garibaldi si è mosso il corteoche è andato ingrossandosi sem-pre più fino a superare gli oltre10mila partecipanti. Un fiume inpiena di ragazze e ragazzi, univer-sitari e studenti medi, dottorandie ricercatori (una cinquantina diloro sono saliti sul tetto del palaz-zo dell'Inps per mostrare a tutti la"generazione senza previdenza")che prima ha percorso le vie delcentro, ricevendo applausi da tan-ti altri pisani fermi a guardare lun-go i marciapiedi o affacciati alle fi-nestre. Cori e slogan contro la Gel-mini e il governo. Con determina-zione, ma con serenità e il sorrisosulle labbra. Una manifestazioneimponente ma tranquilla, conclu-sasi intorno alle 12.32 quando inmigliaia hanno invaso i binari del-la stazione ferroviaria e bloccan-do la circolazione dei treni perquasi cinque ore. L'Italia divisa indue sulla direttrice Tirrenica e sul-la linea Firenze-Pisa-Livorno. Cen-tinaia i convogli regionali soppres-

si, decine quelli a lunga percorrenzache hanno accumulato riardi tra ledue e le tre ore. Un inferno per centi-naia di passeggeri, che però hannocapito le ragioni della protesta e ilclima alla stazione è stato estrema-mente tranquillo. Poi, al calar dellasera, il lungo serpentone degli stu-denti si è rimesso in marcia. In più di7 mila hanno puntato l'Aurelia e poiil casello autostradale di Pisa centrodell'A12. Il traffico autostradale èstato interrotto per quasi tre ore.Per alcune decine di minuti gli stu-denti hanno 'occupato' il casello, poiil ritorno verso la città. Ma nell'oradel rientro a casa il traffico sull'Aure-lia è andato letteralmente in tilt e intutta la zona sud di Pisa è stato parti-colarmente complicato fino a sera.«È stata una giornata straordinaria -spiega Lorenzo Fratino, uno deglistudenti che ha percorso in lungo ein largo la città - nella quale abbia-mo dimostrato di portare migliaiadi giovani in piazza senza tensionipur di rivendicare con forza e deter-minazione la propria speranza nelfuturo. Se a Roma il governo decide-rà di andare avanti senza tenere con-to di questa agitazione sociale se neassumerà la responsabilità. Qui eadesso abbiamo detto quello chepensiamo. E continueremo a farlo».Ma la forza dei pisani, intanto, havarcato i confini nazionali e gli stu-

o«Gli studenti ci si annodando una lezione didemocrazia. Sono ilrisveglio civile dopor ent'anni di torporeberlusconiano»FABIO EVANGELISTI, Segr . reg. Idv

denti in Erasmus a Parigi e Lisbonasi sono fatti notare per l'occupazio-ne-lampo dell'Arco di trionfo e unsit-in di protesta davanti all'amba-sciata italiana in Portogallo.

A Firenze invece l'intenzione deglistudenti di occupare il casello auto-stradale di Firenze Nord si è infran-ta davanti alla polizia in assetto anti-

Fuori da uno studentato,recita: «Portateci viaanche queste»

sommossa. Il corteo, composto dacirca mille persone tra universitari emedi, è partito intorno a mezzogior-no dal polo di Novoli imboccandoviale Guidoni, ma dopo qualche cen-tinaio di metri, all'altezza di via Bar-santi, diverse camionette dei carabi-nieri erano già schierate ad aspettar-lo. A quel punto i manifestanti si so-no divisi: l'ala dura, "armata" di uo-va e caschi, voleva forzare il cordo-ne. Ma hanno avuto la meglio le re-troguardie "pacifiste", che si sono se-dute tra la polizia e la testa del cor-

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teo, costringendolo a tornare suisuoi passi. Ma non a fermarsi. Glistudenti sono ripartiti alla volta delcentro, passando da viale Redi e Bel-fiore, fino a Ponte alla Vittoria, bloc-cando il traffico lungo tutto il per-corso. Superato il sottopasso, l'ac-cesso al ponte è stato impedito an-che attraverso una catena, subito ri-mossa dalla polizia. Gli studentihanno imboccato poi il lungarno eproseguito fino alla facoltà di Lette-re occupata, cui sono arrivati cin-que ore dopo dal concentramentodel corteo. La questura ha fatto sa-pere che gli organizzatori sarannodenunciati per manifestazione nonpreavvisata e che altri verbali parti-ranno a carico di chi ha danneggia-to una vetrina della Bnl ed una tele-camera della banca Unicredit in via-le Redi. Ma questa lunga marcianon è stata l'unica protesta di Firen-ze contro il ddl Gelmini. Alle 13 inpiazza San Marco, circa un centina-io di ricercatori, in nero e con il visomascherato, hanno messo in scena ifunerali dell'università, riempiendoi giardini di finte lapidi. Allo casadello studente Mario Luzi di via Ma-ragliano è stato appeso uno striscio-ne a forma di mutande, cucito a ma-no dagli ospiti dello studentato, conscritto: «Gelmini: ora toglici anchequeste». Sui tetti di Novoli si sonomoltiplicate le occupazioni: dopol'Udu, ieri anche gli studenti del col-lettivo csx hanno occupato il terraz-zino dell'edificio d4. Intanto i mili-tanti dell'Unione degli studenti han-no passato la prima notte all'apertoregistrando in un video l'elenco deimotivi di stare sul tetto, alla manie-ra di "Vieni via con me" e ieri hannotrasmesso dagli altoparlanti la diret-ta della discussione del disegno dilegge. Altri 200 studenti fiorentinicirca, hanno partecipato invece alsit indi protesta sotto Montecitorio.Ma lì anche lì hanno dovuto fare iconti con la polizia: «Ci siamo trova-ti di fronte ad una piazza militariz-zata, siamo stati allontanati attra-verso il ricorso alla violenza».

Anche a Siena gli studenti, circa500, hanno bloccato il traffico occu-pando le strade esterne alle mura,in particolare all'incrocio tra stradadi Pescaia, via Battisti e via Ricasoli,uno degli snodi principali della cit-tà, dove, nell'ora di punta del rien-tro serale, hanno tenuto un sit-in dimezz'ora. Gli studenti di AzioneUniversitaria e Giovane Italia, siglevicine al centrodestra, hanno inve-ce interrotto la seduta del consiglioprovinciale senese per "protestarecontro le proteste" anti Gelmini get-tando false banconote tra i banchi einsultando i consiglieri: "Un attograve e arrogante", secondo il capo-gruppo del Pd Marco Nasorri. v

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Gli universitari pisani bloccano i binari della stazione ferroviaria di Pisa

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Chiti, Rossi, Barduccii sindacati e i prof:«Tesi, siamo con te!»Gelmini attacca il rettore dell 'ateneo fiorentino Alberto Tesidopo il suo invito a bloccare le lezioni . Nel mirino del ministroanche il rettore di Pisa Augello . Il sostegno dei docenti di ateneo

OSVALDO SABATO

[email protected]

Ritengo che un rettore ab-bia il diritto di manifesta-re il proprio dissenso ri-spetto ad una riformache taglia in maniera di-

scriminata e non investe sul futurodei giovani e dell'Università». Conqueste parole il presidente della Re-gione Toscana, Enrico Rossi, haespresso solidarietà nei confrontidel rettore dell'ateneo fiorentino, Al-berto Tesi, e del rettore dell'ateneodi Pisa, Massimo Augello, dopo le pa-role del ministro per l'Istruzione Ma-ria Stella Gelmini. «Penso che le ri-sorse si debbano cercare dove sono,per esempio andando a colpire l'eva-sione fiscale o andando a tassare igrandi patrimoni e le rendite. Pensoinoltre che razionalizzare sia giusto,ma bisognerebbe farlo in manieramirata, ascoltando le istanze delmondo universitario, invece di colpi-re in maniera indiscriminata» ag-giunge il presidente Rossi.

«Bene ha fatto il rettore di Pisa,Massimo Augello, a parlare di preoc-cupazione e stupore per l'attacco delministro Gelmini nei confronti delrettore dell'università di Firenze, Al-berto Tesi» afferma il Vice Presiden-te del Senato Vannino Chiti. «Il retto-re ha tutto il diritto di manifestare ilproprio dissenso». aggiunge Vanni-no Chiti. Anche il presidente dellaProvincia di Firenze Andrea Barduc-ci sta dalla parte del rettore Tesi: «Sec'è una cosa di cui l'università nonha bisogno è proprio l'introduzionedella "macchina del fango" al postodello scontro delle idee». Piena soli-darietà al rettore fiorentino dallaRsu dell'ateneo di Firenze con i sin-dacati degli universitari Cgil, Cisl,Uil e Snals che ritengono «vergogno-se» le parole «offensive» della Gelmi-ni. Anche un cospicuo gruppo di do-centi dell'ateneo fiorentino si è mobi-litato a sostegno del rettore Tesi at-taccato duramente dal ministro Gel-mini. Al di là dell'opinione dei docen-

Il rettore di Firenze Alberto Tesi

ti sulla riforma Gelmini, tutti sonoconcordi nel manifestare il loro so-stegno al rettore. «Il Ministro rispon-de con luoghi comuni, davvero quivecchi slogan, compreso l'appello al-la modernità, buoni per qualsiasicausa: come di recente le accuse ai"baroni"» affermano «suo compitosarebbe favorirne gli sviluppi, noncontribuire con manifestazioni fuorimisura alle semplificazioni, per nondire le sguaiataggini, con cui questio-ni così delicate ed essenziali sonostrapazzate nella polemica corren-te» scrivono i professori MicheleMaggi - Andrea Cantini -Vittoria Per-rone Compagni - Pierluigi Minari -Giancarlo Garfagnini - Gianluca Ga-relli - Stefano Poggi - Elena Castella-ni - Alessandro Pagnini - Anna Rodol-fi - Dimitri D'Andrea - Bruno Accari-no - Adele Dei - Giuseppe Nicoletti -Susan Payne - Bruna Bocchini - Ser-gio Givone - Fabrizio Desideri - Gae-tano Prampolini - Rita Pierini - RitaSvandrlik - Furio Cerutti - FabriziaBaldissera - Maria Carla Papini - Ar-naldo Bruni - Gabriele Rossi Rogno-ni - Mila De Santis - Sergio Vitale -Anna Benvenuti - Annick Farina -Bruno Vecchio - Mario Labate - Tizia-na Serena - Manuel Plana - Antonel-la Ghignoli - Ikuko Sagiyama. Vice-versa per i parlamentari Pdl, Gabrie-le Toccafondi e Achille Totaro «Tesiè in totale confusione».v