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11. COMUNICAZIONE E MEDIA
FIORENZO PARZIALE SOCIOLOGIA GENERALE UNIVERSITA’ LUMSA-ROMA A.A. 2016-2017
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11.1. COMUNICAZIONE, LINGUAGGIO E SOCIETA’
ABBIAMO GIA’ PARLATO DEL LINGUAGGIO QUANDO CI SIAMO OCCUPATI DI SOCIALIZZAZIONE E CULTURA, PERCHE’ PARLARNE ANCORA? PERCHE’ SOFFERMARCI SUL CONCETTO DI COMUNICAZIONE?
2 RAGIONI:
1. SOCIETA’ MEDIALE E GLOBALE DI OGGI HA FATTO CRESCERE L’ATTENZIONE PER LO
STUDIO DELLA COMUNICAZIONE
2. I MEZZI DI COMUNICAZIONE ACCOMPAGNANO LA STORIA DELL’UOMO,
MODIFICANDO IL SUO ESSERE NEL MONDO (PERCEZIONE, RAPPRESENTAZIONE,
AZIONE..)
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COMUNICARE = dal latino cum-municare = cum (insieme)+munus (dono, ufficio,
dovere)
Partecipare a un bene fondamentale che diventa un dovere: produrre insieme un qualcosa che si condivide e che comporta così obblighi reciproci (es. se io prometto, non solo sto comunicando ma sto anche agendo: faccio di me stesso l’oggetto a cui il mio interlocutore dà attenzione..e facendo così lego lui a me..ed io mi lego a lui)
Comunicare = communio = mettere in comune (Montesperelli, 2014)
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La comunicazione è la linfa della società perché:
con la lingua (istituzione primaria) costruiamo la società
produciamo legami
diamo vita a relazioni intersoggettive e a rappresentazioni condivise
agiamo = potere, trasformazione su cose e persone
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Il linguaggio svolge due importanti funzioni:
• cognitiva pensare il “mondo” verbalmente o mentalmente = stabilire un
rapporto tra un significante e un significato (segno come insieme di significante e
significato)
• comunicativa comunicare ad altri il nostro pensiero e ricevere dagli altri i
messaggi nei quali è formulato il loro pensiero
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La comunicazione è un'attività che comporta la circolazione (cioè la produzione, la
trasmissione e la ricezione) di insiemi di segni.
Esistono diversi tipi di segni:
• icone-immagini
• gesti
• parole
• etc.
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L’acquisizione delle competenze linguistiche è ancora oggi un mistero. Non sappiamo
bene come avvenga, ma sappiamo per certo che l’acquisizione del linguaggio richiede
un’assidua, prolungata e costante interazione sociale (= APPRENDIMENTO: Piaget 1924,
Vygotskij 1934)
Capacità linguistica innata (es. Chomsky) vs invenzione dell’homo sapiens (es.
Lieberman)
Capacità di parlare = una sorta di caratteristica del patrimonio biologico della specie
umana formatasi gradualmente nel corso del processo di evoluzione. Quanto estesa sia
questa base, quanto ci sia di innato e quanto di acquisito nelle competenze linguistiche,
è una questione a cui, allo stato attuale delle conoscenze, non è possibile dare una
risposta (Bagnasco, Barbagli, Cavalli, 2007)
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Modello matematico di comunicazione (Shannon, Weaver, 1949): passaggio di informazioni-
messaggi
• L’informazione è intesa come «una differenza che genera differenza» • la comunicazione come trasmissione di informazioni =
passaggio di un segnale da una fonte A attraverso un trasmettitore lungo un canale a un destinatario B grazie a un recettore
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A questo modello se ne contrappongono altri:
Modelli semiotici – sociologici = comunicazione come processo interattivo di produzione e
costruzione di significati CULTURA (V. SLIDES 09)
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CODICE: INSIEME DI REGOLE E PRINCIPI DI STRUTTURAZIONE E PRODUZIONE DI SIGNIFICATI
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SOTTO-CODICE: MENTRE IL CODICE RINVIA A SIGNIFICATI DENOTATIVI (ES. CAGNA = ANIMALE A
4 ZAMPE CHE SCODINZOLA DI SESSO FEMMINILE..), IL SOTTO-CODICE E’ UNA VARIANTE DEL
CODICE CHE INDICA COME INTERPRETARE I SEGNI = DIMENSIONE CONNOTATIVA (ES. “E’ UNA
CAGNA!”= riferito ad attrice che recita male..)
Durante la comunicazione, possono modificarsi alcuni parametri che rendono necessario un riadattamento del
codice. In questi casi si parla di transcodificazione , ossia, il passaggio da un tipo di codice ad un altro.
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LA COMUNICAZIONE UMANA E’ INFLUENZATA ANCHE DAL CONTESTO IN CUI VIENE
PRODOTTA. IN QUESTO E’ SIMILE A QUELLA ANIMALE.
MA LE SIMILITUDINI SI FERMANO QUI, PERCHE’ LA COMUNICAZIONE ANIMALE E’
ISTINTUALMENTE RADICATA, SI MODIFICA MOLTO LENTAMENTE, HA UN’UNICA
FUNZIONE, HA UN REPERTORIO CHIUSO-LIMITATO;
MENTRE QUELLA UMANA E’ APPRESA (SOCIALIZZAZIONE), SI SGANCIA ANCHE DAL
CONTESTO IMMEDIATO RIFERENDOSI A CONCETTI ASTRATTI, OPPURE RIVOLGENDOSI
AL PASSATO, AL FUTURO, A UN CONTESTO SPAZIO-TEMPORALE DIFFERENTE DA
QUELLO DELLA PRODUZIONE.
LA COMUNICAZIONE UMANA HA MOLTEPLICI SIGNIFICATI, E’ SIMBOLICA: RINVIA
SEMPRE AD ALTRO (LINGUAGGIO POETICO, ARTISTICO, RELIGIOSO, SCIENTIFICO, ETC.).
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ERNST CASSIRER (1874-1945)
L’UOMO E’ UN ANIMAL SYMBOLICUM, LA SUA NATURA E’ DATA DALLA SUA OPERA DI PRODUZIONE DI FORME SIMBOLICHE
Il simbolo non è un rivestimento, ma un organo del pensiero umano: Il simbolo non serve solo allo scopo di comunicare un contenuto concettuale già esistente, bensì è lo strumento grazie al quale questo stesso contenuto viene costituito (Saggio sull’uomo, 1944)
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11.2. LA COMUNICAZIONE INTERPERSONALE
E’ “la matrice” dell’azione sociale, e dunque della società
è presente in tutte le società (semplici e complesse)
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Caratteristiche distintive: compresenza fisica di almeno 2 persone che devono condivide un codice in modo tale da codificare e decodificare i messaggi
Es. Problemi relativi alla comunicazione interculturale: un gesto per noi scontato può risultare incomprensibile ad una persona di un’altra cultura..
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e viceversa..
Bacio tra russi (saluto) e non gesto di amore tra persone omosessuali
anche il modo di parlare e la distanza tra i parlanti cambiano e assumono significati diversi..(es. un messicano si avvicina in maniera sensibile anche a uno sconosciuto per
chiedergli un’informazione vs distanza maggiore tra parlanti nordamericani, anche quando si conoscono da tempo..)
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La comunicazione verbale si integra a quella non verbale (gestuale)
Centrale è anche il linguaggio del corpo (prossemica): la gestualità corporea accompagna quasi sempre la comunicazione verbale spesso in maniera non
intenzionale
L’asimmetria del processo di comunicazione (Goffman, La vita quotidiana come rappresentazione, 1959)
Visuale di chi parla più ristretta della visuale di chi ascolta
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QUINDI, INGREDIENTI DELLA COMUNICAZIONE INTERPERSONALE:
CODICE CONDIVISO TRA COLORO CHE INTERAGISCONO PRODUZIONE INTENZIONALE DI SIGNIFICATI IMPIEGO DI PAROLE E/O GESTI CONTESTO FISICO CONDIVISO A CUI LA COMUNICAZIONE PUO’ RIMANDARE FACILMENTE
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11.3. LA COMUNICAZIONE ATTRAVERSO I MEDIA
E’ UNA COMUNICAZIONE A DISTANZA CHE SI REALIZZA UTILIZZANDO UN MEZZO
(MEDIUM)
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NON VI E’ PIU’ COMPRESENZA FISICA: IL MESSAGGIO SI SEPARA TOTALMENTE DAL SUO
PRODUTTORE E DAL CONTESTO IN CUI E’ STATO PRODOTTO PER APPRODARE A NUOVI
CONTESTI
IL MEDIUM INFLUISCE SU QUANTITA’ E QUALITA’ DELLA COMUNICAZIONE, SUL MODO
DI CONCEPIRE LA REALTA’ E SE STESSI (IDENTITA’) = SULL’ORGANIZZAZIONE DELLA
SOCIETA’
ES. l’invenzione della scrittura e del libro manoscritto hanno permesso all’uomo di
fissare le informazioni, i messaggi e le opere letterarie nel tempo e nello spazio..
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Ancor più rivoluzionaria è stata l’invenzione della STAMPA
1. XV secolo: invenzione della stampa a caratteri mobili ad opera di Gutenberg
utilizzata solo per la riproduzione dei libri
2. XVIII – XIX secolo: la stampa è utilizzata non solo per i libri ma anche per i giornali, i
cosiddetti quotidiani
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COMPLESSITA’ SOCIALE DIPENDENTE DAI MEZZI DI COMUNICAZIONE DI MASSA
SE L’UOMO SI ESPRIME MEDIANTE MEDIAZIONI SIMBOLICHE (PAROLE, GESTI, RITI,
ETC.), ALLORA I MEZZI CHE EGLI COSTRUISCE POSSONO AMPLIARE O RIDURRE LA SUA
CAPACITA’ DI ESPRIMERSI E DI INTERAGIRE, E DUNQUE INFLUIRE SULLA COSTRUZIONE
DELLA SOCIETA’
SCUOLA DI TORONTO: HAROLD INNIS (1894-1952)
La storia umana sia caratterizzata dal succedersi di diversi «modi di
comunicazione»: es. pietra intagliata è un mezzo spazialmente limitato,
ma persistente nel tempo vs radio e tv, mezzi effimeri ma spazialmente
potenti (Innis, Le tendenze della comunicazione, 1951)
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MARSHALL MCLUHAN (1911-1981)
Il telefono è un medium freddo, cioè a bassa definizione, perché attraverso l’orecchio si riceve
una scarsa quantità di informazioni, e altrettanto vale per ogni espressione orale perché offre
poco ed esige un grosso contributo da parte dell’ascoltatore (alta partecipazione). Mentre i
media freddi implicano un alto grado di partecipazione o di completamento da parte del
pubblico, i media caldi non lasciano molto spazio che debba essere completato dal pubblico: è
naturale quindi che un medium caldo come la radio abbia sull’utente effetti molto diversi da
quelli di un medium freddo come il telefono
Celebre è la sua affermazione “il mezzo è il messaggio”. Distingue tra
mezzi caldi e mezzi freddi e parla di formazione di un villaggio globale
grazie alla ridefinizione di spazio e tempo messo in opera dai nuovi
mezzi di comunicazione di massa
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JÜRGEN HABERMAS (1929)
Si è già fatto cenno a quest’autore (uno dei più importanti sociologi viventi) quando
abbiamo parlato della Scuola di Francoforte (v. SLIDES 05)
Centrale nei suoi studi sulla comunicazione è il concetto di sfera pubblica =
spazio/ambito nel quale gli individui discutono di temi di interesse pubblico, la
discussione è razionale, aperta, democratica (cioè fondata sull’ agire comunicativo):
formazione dell’opinione pubblica, con funzione di critica e controllo rispetto al
governo
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Habermas individua questo tipo di sfera pubblica nei salotti, circoli, caffè borghesi di
fine ‘700-‘800, e la contrappone all’omologazione prodotta dall’industria culturale del
‘900, secolo che ha prodotto – a suo avviso – la “passivizzazione” dei cittadini, ridotti a
consumatori alla ricerca del divertimento; quest’ultimo – continua Habermas – in verità
è stato indotto da mezzi come la TV = DEGENERAZIONE DELLA SFERA PUBBLICA E CRISI
DELLA DEMOCRAZIA
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JOHN THOMPSON (1951)
Sociologo britannico che si occupa di media e ideologia.
Critica l’approccio della Scuola di Francoforte:
I mass media non impediscono il pensiero critico perché le persone non sono ricettori
passivi dei messaggi mediatici, ma se ne appropriano (influenza di Ricoeur, filosofo
legato all’ermeneutica, prospettiva filosofica attenta alla capacità di interpretazione
dell’essere umano) sebbene sulla base di quelle che sono le loro disposizioni sociali
(influenza di Bourdieu: v. SLIDES 04)
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L’ideologia non è semplicemente il sistema di idee della classe dominante che si
impone al soggetto, ma è un sistema di idee di cui anche le classi subalterne si possono
appropriare, modificandone il senso (la fruizione di un testo può modificare l’intenzione
dell’autore di quel testo)
NB. THOMPSON RICONOSCE PERO’ IL POTERE SIMBOLICO DELLE CLASSI DOMINANTI E
LA LORO FORZA IDEOLOGICA, MA AL TEMPO STESSO EVIDENZIA IL PLURALISMO
DELL’IDEOLOGIA NEOLIBERALE DEL CAPITALISMO MODERNO (VI E’ UN NUCLEO DI IDEE
DI FONDO, MA POI QUESTA STESSA IDEOLOGIA PONE AL CENTRO IL CONSUMATORE-
FRUITORE..= MINORE ORGANICITA’-SISTEMATICITA’ DEL PENSIERO DOMINANTE DI
OGGI RISPETTO ALLE IDEOLOGIE DEL PASSATO)
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Per Thompson è possibile distinguere tre tipi di interazione:
- interazione faccia a faccia: avviene in contesto di compresenza, è ricca di indizi
simbolici, rivolta a destinatari specifici, è dialogica;
- interazione mediata: avviene in contesti separati, è povera di indizi simbolici, è
rivolta a destinatari specifici, è dialogica (es. il telefono);
- quasi-interazione mediata: avviene in contesti separati, è povera di indizi simbolici,
è rivolta a destinatari indefiniti, è monologica (es. i mass media).
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Thompson, in maniera simile ad Innis, ma con un approccio non determinista, evidenzia
il ruolo che i media hanno nella costruzione della società (es. centralità dell’invenzione
della stampa nella modernità, perché essa ha favorito non solo uno scambio più intenso
ed esteso di informazioni ma ha promosso la riflessività dei singoli e la rottura delle
tradizioni: es. il libro è considerato un mezzo che “apre un nuovo mondo possibile” al
lettore = fruizione selettiva e critica di quest’ultimo)
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11.4. I NUOVI MEDIA
Le innovazioni tecnologiche del XX secolo hanno dato vita a:
- computer più potenti, facili da usare e meno costosi (la rivoluzione del PC)
- comunicazione via satellite e via fibra ottica
- digitalizzazione dei dati e sviluppo della multimedialità e dei media interattivi
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INTERNET E SOCIAL MEDIA + interazione, comunicazione + personalizzata e guidata dall’utente (cioè più
selettività), che può produrre anche informazioni: i media ancor più del passato sono
un prolungamento del corpo e della mente dell’uomo
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Dal punto di vista tecnico i nuovi media si distinguono per il formato digitale (numerico)
delle informazioni = + facilità di archiviazione
Centrale è stata l’invenzione di Internet
Inventato al Pentagono nel 1969 per motivi di difesa
Sviluppo della rete impressionante a metà anni Ottanta
Nel tempo digital divide tra Paesi ricchi e Paesi poveri, ma
oggi la sua diffusione sembra sempre più estesa (per questo parliamo di società
dell’informazione)
Il digital divide è oggi più qualitativo (uso) che quantitativo:
diseguaglianze digitali tra Paesi e tra classi e ceti sociali
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Critiche e difese dei nuovi media si sovrappongono..
ASPETTI POSITIVI DI INTERNET E NUOVI MEDIA
Abbattimento delle distanze e promozione della socialità
Controllo dal basso (es. primavere arabe vs regimi autoritari)
LE COMUNITA’ VIRTUALI
Forme di socialità stabili intorno a interessi comuni
Meno stabili e identificanti delle comunità tradizionali,
ma NON meno reali =
legame tra momenti di partecipazione on line e momenti di partecipazione off line
In queste comunità virtuali il soggetto può sperimentare la propria identità
(definizione di se stessi attraverso social networks come Facebook
o la costruzione di un blog)
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ASPETTI NEGATIVI DI INTERNET E NUOVI MEDIA
Superficialità e banalità delle informazioni,
Diffusione di fake news: “bufale”..incertezza delle fonti
Irrazionalità può prevalere su argomentazioni razionali (la battaglia dei “like” su
facebook, spesso ridotto a “sfogatoio” vs partecipazione reale alla sfera pubblica..)
Chiusura atomistica dell’individuo a casa vs socialità
Toglie tempo a intrattenimento di altra natura come lettura, cinema, teatro
Dalla piazza di un tempo al “privato del mondo virtuale”?
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SECONDO MANUEL CASTELLS (2014) OGGI VIVIAMO NELLA SOCIETA’ RETICOLARE (SI
AGISCE E SI PENSA IN MANIERA PIU’ ORIZZONTALE E RAPSODICA, LA SOCIETA’ E’ UN
INSIEME DI RETI..) COSI’ COME NELLA SOCIETA’ INDUSTRIALE DEL NOVECENTO,
DOMINATA DAI MASS MEDIA, SI VIVEVA NELLA SOCIETA’ BUROCRATICA (STATO,
ESERCITI NAZIONALI, CHIESE, PARTITI DI MASSA..)
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CASTELLS COGLIE ASPETTI CENTRALI DELLA SOCIETA’ ATTUALE, MA ATTENZIONE A NON
SOTTOVALUTARE LA CRESCITA (E NON LA FINE) DELLE GERARCHIE..
crescente concentrazione della proprietà: i media globali sono dominati da pochi e potenti gruppi imprenditoriali =
multinazionali dei media oggi il mercato dei media è meno segmentato: fusione tra
aziende mediali dedite a campi differenti (radio, tv, giornali,
etc.)
il pluralismo c’è, ma è ridotto (media producono gabbie
concettuali e spesso favoriscono la “naturalizzazione” dell’ordine
sociale esistente)