100 MILIONI DI EURO PER UN (non)QUADRO ?

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Nel Septomnimetro 2 - 8 settembre 2013, parlando di arte moderna, accennavo a “incomprensibili (per me) opere d’arte moderna vendute a cifre spropositate”. Ripensandoci, ho deciso che dovevo essere un po’ più preciso; e quindi sono andato a consultare una delle tante liste dei quadri per i quali sono state pagate le cifre più elevate.

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100 MILIONI DI EURO PER UN (non)QUADRO ?

sergio benassai

Nel Septomnimetro 2 - 8 settembre 2013, parlando di arte moderna, accennavo a “incomprensibili

(per me) opere d’arte moderna vendute a cifre spropositate”.

Ripensandoci, ho deciso che dovevo essere un po’ più preciso; e quindi sono andato a consultare

una delle tante liste dei quadri per i quali sono state pagate le cifre più elevate.

Ed ecco cosa ho pescato, nella “Lista dei prezzi più elevati pagati per un quadro alle aste d’arte”,

basandomi sul criterio di individuare alcuni dei quadri per me più discutibili.

Per ogni quadro così individuato, oltre ad indicare l’ultimo prezzo pagato e la posizione nella lista,

ho cercato di ricostruire, attraverso qualche commento di qualche critico o storico dell’arte o dello

stesso autore, le intenzioni e le modalità di azione di quest’ultimo, aggiungendo quindi qualche

considerazione personale.

Poi, per consolarmi, ho passato di nuovo in rassegna la “Lista dei prezzi più elevati pagati per un

quadro alle aste d’arte”, rifacendomi gli occhi con qualcuno dei quadri più “classici”.

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2° posto

Titolo del quadro: No. 5, 1948

Autore: Jackson Pollock

Prezzo pagato: 121 milioni di euro

.

Si tratta di un dipinto costituito da linee di vernici di vari colori su un fondo di fibra di cartone, linee

che (dice qualcuno) si intrecciano come i costituenti di un nido (?).

Il metodo pittorico di Pollock viene anche definito come “l'unione del controllabile e

dell'incontrollabile, muovendosi energicamente attorno alle tele spruzzando, spatolando, facendo

colare e sgocciolare quasi in una danza”.

C’è anche chi vede, nei dipinti di Pollock, una qualche raffigurazione dei frattali, una delle moderne

“scoperte” della matematica: una “giustificazione” che può aver contribuito a consacrare la

modernità di Pollock.

Secondo me una mappa stradale di Google, opportunamente manipolata, può dare lo stesso

risultato. Se ne possono ottenere un numero quasi infinito … a costo zero.

Volendo fare qualcosa di meno tecnologico, lo stesso risultato si può ottenere passando per un

tritacarta con passo molto ridotto un po’ di fogli colorati, da spargere poi su un cartone spalmato di

colla. Tra l’altro ci sarebbe anche un effetto rilievo mica male.

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10° posto

Titolo del quadro: Flag

Autore: Jasper Johns

Prezzo pagato: 88 milioni di euro

Rappresenta (ovviamente) la bandiera degli USA, ottenuta su una base di compensato con la

tecnica dell’encausto (cioè utilizzando cera d’api e trementina come solvente).

La tecnica dell’encausto permetteva a Johns una rappresentazione piatta e tautologica del soggetto,

al limite del figurativo.

Come di ce lo stesso Johns: “nel luogo dove sono cresciuto non c'erano artisti e non c'era arte,

quindi non sapevo veramente cosa significasse. Pensavo che significasse che sarei stato in una

situazione differente rispetto a quella in cui stavo.”

La sua attenzione era rivolta alla realtà del quotidiano, del comune e del banale, privilegiando gli

aspetti formali e costitutivi dell'immagine, riducendo al minimo la componente gestuale del proprio

intervento e riducendo quindi la rappresentazione del reale all'inserimento dell'oggetto stesso

all'interno del dipinto.

Certo che 88 milioni di euro per una riproduzione un po’ sporca della bandiera USA sono

quantomeno una “curiosità”.

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15° posto

Titolo del quadro: Eight Elvises

Autore: Andy Warhol

Prezzo pagato: 80 milioni di euro

E’ uno dei tanti quadri (?) dedicati ad Elvis Presley, la famosa rockstar americana e simbolo sexy

degli anni ’50.

Si tratta in realtà di una serigrafia, che riproduce più volte una foto di Elvis Presley, in questo caso 8

volte.

Ma esistono altre serigrafie nelle quali la foto è riprodotta una volta, 2 volte, 3 volte.

Andy Warhol è considerato il padre (il “Pope”) della PopArt, secondo la quale l’arte è una

provocazione, destinata ad essere “consumata” come un qualunque prodotto messo in commercio. E

non è quindi un caso che la formazione artistica di Andy Warhol sia avvenuta in campo

pubblicitario.

Accettata la “provocazione”, e magari apprezzando l’idea dell’effetto stroboscopico prodotto dalla

ripetizione dell’immagine (che sembra essere nient’altro che un manifesto pubblicitario per la

pellicola “Flaming star”), non è però chiaro perché ci sia qualcuna/o disposta/o a pagare 80 milioni

di euro per essere provocata/o.

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24° posto

Titolo del quadro: Orange, Red, Yellow

Autore: Mark Rotko

Prezzo pagato: 66 milioni di euro

Va preliminarmente notato che nelle immagini disponibili di questo quadro è molto difficile

riconoscere i colori indicati nel titolo, e cioè: arancio, rosso e giallo.

E bisogna anche apprezzarne le dimensioni, che sono di 236,2 cm (altezza) e 206,4 cm (larghezza)

A proposito di dimensioni, lo stesso Rotko ha affermato che:

“Dipingere quadri piccoli significa porsi al di fuori della propria esperienza, guardare all’esperienza

con una lente rimpicciolente”

Secondo alcuni critici d’arte, questo quadro è il più “potente” dei quadri di Rotko.

Secondo altri “questo trio di rettangoli arancioni e gialli su un fondo rosso ciliegia cattura lo

sguardo come un tramonto o un ghiacciolo”.

Sinceramente preferisco un tramonto (che è gratis) o un ghiacciolo (che costa 1 euro).

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PER CONSOLARMI

Al 1° posto: I giocatori di carte di Paul Cezanne

Al 5° posto: Il ritratto di Adele Bloch-Bauer di Gustav Klimt

Al 6° posto: Il ritratto del dottor Gachet di Vincent Van Gogh