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10 proposte per una riforma dei Servizi Pubblici Locali Sintesi a cura di Andrea Gilardoni e di Barbara Antonioli [email protected] Management delle Utilities Università Tor Vergata Roma, 23 Gennaio 2009

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10 proposte per una riforma deiServizi Pubblici Locali

Sintesi a cura di Andrea Gilardoni e di Barbara [email protected]

Management delle UtilitiesUniversità Tor Vergata

Roma, 23 Gennaio 2009

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Per un rilancio organico della riforma dei SPL

• Nonostante 15 anni di legislazioni confuse, il settore è molto cambiato

• Contrapposizioni spesso ideologiche, basate su assunti semplicistici e scarsa conoscenza delle realtà

• Evidente necessità di un riordino e rilancio del tema• Proposte discusse da alcuni autorevoli esponenti del

Comitato Scientifico di MDU e da noi sintetizzate• Piena consapevolezza – della complessità delle tematiche – della perfettibilità delle nostre ipotesi– ma anche della necessità di superare l’empasse di 15 anni

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Efficienza/Qualità del servizio per lo

sviluppo economico sociale

Definizione strategia- Paese

Politica Industriale

Corporate Governance

Obblighi di trasparenza e

comunicazione

Politica delle reti

Affidamento e Gara

Rafforzamento controlli e poteri

Autorità

DefinizioneSPL

Normativa orizzontale e

verticale

La riforma dei SPL

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1 - Definire una chiara strategia Paese

Servizi pubblici locali come fattori della competizione internazionale e motori dello sviluppo economico e sociale

•Efficienza ed efficacia•Standard di qualità•Trasparenza nella gestione•Innovazione nelle infrastrutture e nei servizi•Sostegno allo sviluppo economico•Sostegno al riequilibrio sociale

Ogni riforma deve essere osservata nella sua reale capacità di perseguire questi obiettivi. Necessaria una chiara indicazione

delle priorità in sede politica

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2 - Fissare in modo chiaro cosa si intende per SPL

• Non esistono nozioni certe di “Servizio Pubblico” e “Locale” ne’ nella prospettiva economica, ne’ in quella giuridica

• Variano nel tempo e nello spazio: quali attività sono oggi “effettivamente” di interesse pubblico locale?

• Ciò che regolato a livello nazionale necessita di essere considerato tra i SPL? (es: distribuzione gas o elettricità)

Chiarire comunque in modo preciso e non dibattibile il perimetro di riferimento (es: LR lombarda)

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3 - Distinguere tra normativa orizzontale, valida per tutti i servizi, e normativa verticale, specifica di ogni comparto

Il tentativo di trattare in modo omogeneo i SPL si è rivelato sistematicamente fallimentare

Normativa orizzontale (esemplificazione)•Spettro delle modalità di affidamento•Criteri di definizione di parametri unitari sulla qualità ed efficienza•Fissazione delle modalità sanzionatorie di violazione degli standard •Obblighi di comunicazione/trasparenza per imprese e PA che gestiscono SPL•Costituzione di Autorità Nazionali, eventualmente articolate su base regionale, o, in alternativa, ampliamento delle competenze delle Autorità esistenti•Sistemi di governance delle imprese idonei a garantire efficienza e trasparenza nella gestione

Normativa Verticale•Riforma eventuale delle legislazioni esistenti (Decreti Bersani, Letta, Ronchi, Burlando, Legge Galli)

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4 - Sdrammatizzare il tema della modalità dell’affidamento

Spesso si è confuso il mezzo con il fine: Gara o affidamento sono solo strumenti, e non garantiscono di perseguire gli obiettivi •L’assunto che la gara garantisca automaticamente l’ottimizzazione è semplicemente infondato, ed anche pericoloso•La prassi ha dimostrato che la gara è efficace solo in determinate circostanze, cioè quasi mai•Anche l’affidamento diretto presenta numerosi e gravi limiti

Responsabilizzare gli Enti Locali su l’intero processo di soddisfazione delle esigenze dei

cittadini: “come realizzare” il servizio, “a chi” affidarlo e “come” affidarlo.

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5 - Fissare qualità ed efficienza come obiettivo primario di ogni riforma dei SPL

Come contrappeso alla autonomia decisionale degli Enti Locali occorre: • Mettere a punto le migliori modalità per indurre a priori e garantire a posteriori il miglior livello possibile di erogazione del servizio• Fissare standard quali/quantitativi per ogni servizio, superando la Carta dei Servizi• Stabilire precisi e efficaci meccanismi sanzionatori se gli standard non sono raggiunti• Costituire/potenziare il ruolo e i poteri di Autorità Indipendenti di settore

Per garantire qualità ed efficienza la focalizzazione del legislatore deve considerare non solo la fase di affidamento

ma tutto ciò che sta a monte e a valle

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6 - Definire i compiti e i poteri di controllo: “chi controlla” non deve coincidere con “chi è controllato”

Nella nostra impostazione il tema è centrale.

•La ampia autonomia data agli enti locali impone sistemi di controllo forti e indipendenti•Autorità snelle, con elevatissima qualificazione, con elevati poteri sanzionatori•Capacità di intervento sui criteri di fissazione delle tariffe•Preferibile l’estensione delle attuali Autorità che su questi temi hanno conseguito importanti risultati

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7 - Fissare obblighi di trasparenza e di comunicazione al pubblico alla stregua delle società quotate

• L’opacità è una delle principali connotazioni negative del sistema dei SPL: spesso la “riservatezza” copre situazioni di inefficienza più o meno gravi

• Analogia con la Borsa: trasparenza per la tutela del pubblico risparmio• Servizi Pubblici: l’interesse pubblico impone obblighi informativi ancor più ampi

– Dati economici e finanziari, – Dati di performance aziendali di efficienza (es:numero per addetti/unità di servizio, costo per unità di

servizio, tipologia e numerosità e stipendi medi degli addetti, ecc.)– Dati di performance aziendali su qualità (es. numero e tipologia di lamentele degli utenti, dinamica di

tali valori, tempestività, incidenti, ecc.)

• Destinazione dei dati: al pubblico vasto, alle Autorità di settore (vedi in Italia qualità dei servizi gas ed elettrici o in Inghilterra alla Ofwat per i servizi idrici)

• Trasparenza obbligatoria evidenzia le inefficienza ma anche le best practices

L’obbligo alla trasparenza potrebbe produrre, con costi modesti, significativi benefici all’utenza e al sistema nel complesso anche

per più efficaci interventi di controllo e correttivi

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8 - Fissare regole di corporate governance delle imprese pubbliche

• Trasparenza nel processo di nomina degli amministratori (spesso è impossibile trovare i curricula)

• Specifici requisiti di professionalità in relazione agli obiettivi strategici

• Disincentivare sostituzioni del management per cambiamenti di natura politico-amministrativa. Incentivarle in caso di accertata incapacità.

• Remunerazione collegata ai risultati raggiunti su cui il management veramente incide (efficienza più che redditività)

• Composizione del rapporto tra politica e management, anche attraverso una interpretazione corretta del modello duale.

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9 - Favorire una politica industriale mirata allo sviluppo dei SPL

Deve tendere a modernizzare, innovare ed efficentare infrastrutture e servizi (con attenzione allo sviluppo di una industria fornitrice nazionale)

• Aggregazione dell’offerta: molto si è fatto ed è probabile che il processo proceda naturalmente

• Aggregazione della domanda: molto da fare. Favorire/obbligare aggregazione, distinguendo le modalità per comparto – Logica d’ambito obbligatorio (bacini) o incentivare aggregazioni spontanee?– Porre limiti minimi vincolanti o incentivare chi si aggrega? (ad es: affidamento

diretto solo se riguarda oltre 300.000 abitanti)– Riflessioni positive, e da riprendere, avviate nella distribuzione gas– Esperienza a chiaroscuri con gli Ato nell’idrico, certamente da riformare– Nei rifiuti va nettamente distinta la fase di raccolta dalle altre di trattamento e

smaltimento• Accelerare investimenti in R&S e tecnologici: La maggiore dimensione delle imprese

consente di innovare nei servizi e di realizzare infrastrutture nuove e più razionali

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10 - Definire e risolvere la questione delle reti

In Italia proprietà reti è diversissima nei singoli comparti: necessario approccio settoriale

•Distribuzione Gas e distribuzione elettricità: una Autorità forte che garantisca il TPA rende sostanzialmente irrilevante la proprietà•Distribuzione idrico: l’assenza di concorrenza a monte e a valle sposta il focus della regolazione su miglioramento, innovazione e modernizzazione della rete la cui inadeguatezza rappresenta uno dei punti critici