10 mezze verità su gis open source

24
http://www.cityplanner.it/10-mezze-verita-su-gis-open-source/

Transcript of 10 mezze verità su gis open source

Page 2: 10 mezze verità su gis open source

Chi sonoPiergiorgio RovedaGIS Expert, pianificatore territoriale

Mi occupo di dati territoriali da oltre dieci anni. Collaboro con amministrazioni locali, professionisti e aziende che vogliono usare i servizi web e gli strumenti open source per lavorare meglio, migliorare il servizio pubblico e avvicinarsi al tema delle smart city.Ho lavorato a progetti di diversa scala, dall’urbanistica comunale al marketing territoriale fino all’analisi territoriale per infrastrutture, tra i miei ultimi lavori il PGT di Carbonate, il geo-blog del Monferrato e l’Autostrada Pedemontana.

Sul web invece ho aperto gruppi di discussione e community sul territoriosu LinkedIn, G+ … Rispondo sempre alle email :-)

+PJHooker@[email protected]

Page 3: 10 mezze verità su gis open source

Introduzione

Mi accorgo sempre più spesso che quando si parla di GIS open source c’è una certa confusione. Un po’ per inesperienza e un po’ per scopi commerciali, tra le varie professionalità attratte dagli sviluppi del GIS per la localizzazione di dati circolando tesi non complete che trascurano alcuni aspetti importanti. Ho selezionato le dieci mezze verità che più meritavano di essere completate.

Ecco la mia personale classifica:1. QGis è un software open source, quindi è gratuito2. idati liberi messi a disposizione degli enti sono pronte per essere utilizzate con un GIS3. si parte da zero non occorrono basi4. per imparare a lavorare col GIS è sufficiente seguire i tutorial di YouTube5. QGis ha sempre un plug-in per fare ciò che si desidera, ce ne sono moltissimi6. QGis è il più diffuso GIS open source perché è "user friendly" a chi è abituato ai più noti software

proprietari7. Arcview 3 è sempre il migliore8. un GIS riesce a leggere i dati CAD senza difficoltà, purché siano trasformati in DXF9. un WebGIS è il corrispettivo del GIS che viene visualizzato tramite browser

10. I software open source sono spesso distribuiti gratuitamente perché hanno un basso livello di qualità

Page 4: 10 mezze verità su gis open source

QGis è un software open source, quindi è gratuito!

La gratuità è solo un aspetto, non il più importante. L'idea alla base della filosofia open source (o del software libero) è mettere a disposizione ciò che si è già imparato a chiunque ne abbia la necessità per conseguire uno sviluppo e renderlo a sua volta disponibile. Il software open source è sempre distribuito anche in formato modificabile a tutti coloro che volessere migliorarlo, nel rispetto della licenza d'uso stabilita. Si chiama software libero proprio perché i file sorgente sono pubblici, diversamente dal software proprietario dove il detentore dei diritti ha scelto di tenerli riservati.

Libero (open source) si contrappone a proprietario. Gratuito si contrappone a commerciale.Dove le soluzioni proprietarie sono supportate da manualistica aggiornata, supporto tecnico, soluzione degli errori dovuti al software, aggiornamenti continui e miglioramenti grafici adeguati ai tempi; il software open source include tra i suoi pregi applicazioni specifiche già pronte, comunità di supporto stile social network (molto prima dei social network), molte soluzioni per fare cose simili e che girano anche su computer datati o con basse performance.

Discutere sull'uso di software gratuito o pagamento ha senso se si considerando anche i costi di installazione, configurazione, formazione, assistenza e Quality Assurance (vedi GFOSS luoghi comuni).

Page 5: 10 mezze verità su gis open source
Page 6: 10 mezze verità su gis open source

I dati liberi messi a disposizione degli enti sono pronti per essere utilizzati con un GIS

Non tutti i dati sono completi, non tutti i formati sono uguali. I dati liberi da utilizzare nel rispetto delle relative licenze sono un bagaglio di informazioni molto ricco e sono sempre più diffusi i formati geografici pronti per essere utilizzati nel GIS, la struttura e il formato del file li differenziano principalmente in: shapefile, ma anche kml, gml, GeoJSON, …

Nella pianificazione territoriale comunale e nella cartografia tecnica, può succedere che ci siano errori di decine di metri. Open Street Map invece presenta una copertura poco omogenea, alcune aree sono incomplete mentre i luoghi più "urbanizzati" arrivano a livelli di dettaglio notevole, non di rado possiamo trovare le fontanelle pubbliche.

Spesso si tratta anche di file di grandi dimensioni, ad esempio da metro.teczno.com si può scaricare un file da 250mb dell'area metropolitana milanese in formato Spatialite: solo le linee raggiungono il numero di 115.000!Il software da solo non basta, un investimento di risorse per estrarre ed elaborare dati si rende sempre necessario nel GIS.

Page 7: 10 mezze verità su gis open source
Page 8: 10 mezze verità su gis open source

Il GIS si può imparare in breve tempo,non occorrono basi

Si può imparare il GIS open source da zero, ma è molto meglio familiarizzare prima con le mappe.Di circa 150 aspiranti pianificatori territoriali con cui ho frequentato l'università, meno del 20% approfondiva quasi in tutte le lezioni l'utilizzo del GIS (mitico ArcView 3.3). Il passaggio da CAD o da Illustrator verso il GIS non per tutti è stato così semplice. Un grosso aiuto per comprenderne il meccanismo è stato avere ben presente le basi conoscitive per la creazione di mappe.

Chi vuole imparare a usare il GIS da zero dovrebbe iniziare a comprenderne la logica e iniziare ad apprendere il funzionamento del software solo in un secondo momento.

Page 9: 10 mezze verità su gis open source
Page 10: 10 mezze verità su gis open source

Per imparare a lavorare col GIS è sufficiente seguire i tutorial di YouTube

Esercitarsi con dei buoni tutorial aiuta, ma non sempre è il percorso migliore o il più veloce. Ci sono molti video pubblici sul GIS, alcuni sono utili, altri non spiegano bene i passaggi, oppure sono muti o con una musichetta al posto delle spiegazioni.

In caso di dubbi, fare una domanda specifica su un forum di settore è spesso una soluzione vincente, meglio ancora se i video sono accompagnati da un forum o uno spazio di discussione. Personalmente ho provato a imparare software utilizzando come unico strumento i tutorial gratis su Youtube, per alcuni ci sono riuscito, per altri è stato impossibile.

YouTube è un motivo di investimento per chi vuole insegnare. Ecco perchè nascono canali di ogni tipo e non solo quelli di cucina… ecco il mio PTGIS-HOAs

Page 11: 10 mezze verità su gis open source
Page 12: 10 mezze verità su gis open source

QGis ha sempre un plug-in per fare ciò che si desidera, ce ne sono moltissimi

“Basta usarli solo dove necessario e puntare sugli strumenti indispensabili”Come ArcView 3, QuantumGis ha molti plug-in e si inizia a familiarizzare proprio installandoli e "giocando" con i dati. Provate a visitate il sito plugins.qgis.org e sicuramente ne troverete 10 interessanti (poi dopo che avete deciso, mette pure un link nella sezione dedicata della GIS Community+). Nella mia esperienza, i plug-in che servono sono davvero pochi rispetto a quelli disponibili, circa una decina.

A volte la soluzione non è installare un plug-in, ma conoscere meglio gli strumenti che mette già a disposizione Qgis. Altre volte il problema è inventarsi un metodo, o meglio una combinazione di comandi utili in quel caso. I plug-in non sono una soluzione universale, ma solo una delle componenti di un GIS in genere.Stampare, manipolare le tabelle, creare database, assegnare gli stili grafici alle geometrie sono operazioni fondamentali nel GIS. Dove si ritiene troppo oneroso spiegare le centinaia di operazioni che si possono fare con una tabella e si ricorre ai plug-in, che possono creare altri problemi ad esempio di compatibilità.Pochi invece parlano di PostGIS. Ricordatevi che QGis, senza PostGIS è come uno zoppo senza bastone, ma insieme possono correre i 100m!

Page 13: 10 mezze verità su gis open source
Page 14: 10 mezze verità su gis open source

QGis è il più diffuso GIS open source perché è "user friendly" per chi è abituato ai più noti software proprietari

Si tratta spesso di affrontare il cambiamento in modo graduale. Il primo ostacolo da affrontare per passare ad un altro software è avvicinarsi a uno molto somigliante a quella attualmente utilizzato.

In Arcview 3 l’apertura di tutte quelle finestre che si sovrapponevano era davvero fastidiosa, gvSIG e SAGA (concorrenti di QGis) adottano la stessa logica delle multifinestre. Si sente spesso dire che Qgis è meglio perché non adotta l'interfaccia a multifinestre, molto dipende dalle precendenti abitudini e dalla possibilità di personalizzazione che possono rallentare l'apprendimento di un neofita.

D'altronde succede spesso anche con gli equivalenti proprietari!

Page 15: 10 mezze verità su gis open source
Page 16: 10 mezze verità su gis open source

Arcview 3 è sempre il migliore

ArcView 3 ha introdotto un nuovo modo (e più semplice) di usare i GIS. Alle spalle ha un lungo sviluppo e diverse community lo hanno seguito per migliorarlo sempre di più. Si può considerare come “padre” dell’idea del geoprocessing, che tutt’ora non è molto diversa dagli esordi. Oggi ArcView 3 è un software superato.

Anche a chi sostiene che Windows 98 era la migliore release di Windows, consiglierei di provarlo oggi in qualche emulatore. Negli anni ho sempre installato ArcView 3, utile almeno quelle volte in cui non sapevo come fare con i gli altri software, ma ormai è da un po’ che lo sviluppo di QGIS lo ha sostituito. Avevo imparato ad editare le impostazioni come file di testo molto utile, anche in termini di velocità, il passaggio tra le finestre e la modifica dei file sono ampiamente supportate di QGIS, che consigli a tutti i neofiti di oggi.

Si può considerare come “padre” dell’idea del geoprocessing

Page 17: 10 mezze verità su gis open source
Page 18: 10 mezze verità su gis open source

Un GIS riesce a leggere i dati CAD senza difficoltà, purché siano trasformati in DXF

Aprire un file in formato DXF e poi salvare con nome in formato SHP è un’operazione veramente banale, una volta imparata. Per chi utilizza Autocad è altrettanto semplice esportare in formato DXF anziché in DWG. Il DXF fa parte di quei formati definiti come standard (come gli shapefiles, i GeoTIFF, ecc.) La trasformazione da CAD a GIS implica però la perdita di alcune informazioni (e succede anche al contrario, nel passaggio tra GIS e CAD): bisogna capire bene quali si perdono e se effettivamente servono. Si possono creare adeguati piani di migrazione, elaborando e realizzando un processo continuo come servizio, ottenendo un risparmio netto di risorse.

L'importante è ricordare che● I file DXF, come i file di CAD in genere, gestiscono i retini, il GIS invece no;● i blocchi di testo possono contenere delle informazioni tipo etichetta, che se non si esplodono in CAD,

vengono perse nel GIS;● alcune geometrie come le spline, non vengono lette dai GIS.

Page 19: 10 mezze verità su gis open source
Page 20: 10 mezze verità su gis open source

Un WebGIS è il corrispettivo del GIS che viene visualizzato tramite browser

Un webgis ha funzioni simili ad un GIS, ma spesso più limitate per consentire agli utilizzatori finali un uso più semplice e intuitivo. Le operazioni comuni sono zoom, pan e info al click e creare un webgis per eseguire funzioni simili ad un desktop GIS è spesso inutile; un esempio di webgis con funzioni basilari molto noto è Google Map. Anche un Blog con mappe e contenuti geografici è un webgis.

Sono interessanti anche le funzioni di ricerca, proprio come in un sito web. Metterle a disposizione in un webgis è consigliabile. Ci sono diversi software per fare un webgis, ma per capire le differenze, consiglio di guardare la mia presentazione sui software disponibili di OSGeo8;

Page 21: 10 mezze verità su gis open source
Page 22: 10 mezze verità su gis open source

I software open source sono spesso distribuiti gratuitamente perché hanno un basso livello di qualità

1. Non esistono dimostrazioni sistematiche di una minore qualità dei GIS liberi rispetto a quelli proprietari, e in molti casi è dimostrabile il contrario.

2. Grandi aziende ed amministrazioni pubbliche basano servizi mission-critical sul software libero.3. Tra coloro che stanno migrando da un software proprietario a uno libero si sente spesso dire “manca la

mia funzione preferita, quella più importante per il mio lavoro …” In generale i GIS liberi sono molto ricchi di funzionalità, spesso ne hanno di più dei GIS proprietari.

4. Nel caso ne mancasse una davvero importante, c'è da tener presente che i costi per lo sviluppo di una nuova funzione sono di solito sorprendentemente bassi, grazie al riutilizzo di componenti già disponibili e testati

(vedi GFOSS luoghi comuni)

Page 23: 10 mezze verità su gis open source
Page 24: 10 mezze verità su gis open source