10 dicembre 2014 · le tante piccole storie di quotidianità, della gente che viveva qui - donne,...

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10 dicembre 2014 1 Anno C - Euro 1,00 - copia omaggio 10 dicembre 2014 51 Settimanale della Diocesi di Vittorio Veneto EDIZIONE ANNUALE

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10 dicembre 20141

Anno C - Euro 1,00 - copia omaggio 10 dicembre 2014 51S e t t i m a n a l e d e l l a D i o c e s i d i V i t t o r i o V e n e t o

EDIZIONE ANNUALE

10 dicembre 20143

INTRODUZIONE

Il Centenario della conclusionedella Grande Guerra non può es-

sere per Vittorio Veneto e per la Sini-stra Piave una ricorrenza qualsiasi. Inqueste terre il segno lasciato dal primoconflitto mondiale è stato forte, anchenella coscienza delle persone e nel ter-ritorio.

Le nostre città si apprestano a vive-re questo anniversario con la rispetto-sa attenzione che merita un tragicoevento bellico, che ha portato morte,sofferenza e distruzione, nel ricordo dichi ha dato la propria vita per la Patriae la libertà, ma anche per l’insegna-mento che deve dare, specialmente al-le nuove generazioni, nel comprenderel’assurdità di una guerra.

In questi anni saranno numerosi glieventi, gli appuntamenti, gli spunti di in-contro e riflessione legati a questa ri-correnza. In questo numero de L’Azio-ne Illustrata ne diamo qualche anticipa-zione, presentando, per cominciare, ilrinnovato Museo della Battaglia di Vit-torio Veneto, dopo i lavori di restaurodell’edificio e di completo riallestimen-to del patrimonio espositivo. Ne è sca-turito un museo – che in queste primesettimane sta già raccogliendo grandiconsensi di pubblico – che punta ademozionare i visitatori, nel raccontarele tante piccole storie di quotidianità,della gente che viveva qui - donne,bambini e anziani compresi -; non eroi,ma persone qualsiasi, come potremmo

essere noi. Un museomoderno, che raccon-ta una storia antica ene dà una lettura at-tuale.

Presentiamo an-che qualche iniziativagià partita o in pro-gramma, dai libri sul-la guerra, ad unamostra, fino ad unevento sportivo.

Infine abbiamoarricchito questonumero con unabreve sintesi di unaricerca condottada due studioselocali – che ringra-ziamo della dispo-nibilità - sull’”arteferita” del cone-glianese: perchédurante la Gran-de Guerra, e inp a r t i c o l a r en e l l ’ a n n odell’occupazio-ne dopo la disfatta diCaporetto, anche il patrimonio artisti-co della nostra terra ha subito gravidanneggiamenti, limitati solo in partedal coraggioso impegno di molti.

La ricorrenza è imminente. Sta atutti noi renderla occasione di rifles-sione e insegnamento.

GRANDE GUERRAverso il Centenario

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Il Museo della Battagliadi Vittorio Veneto na-sce nel 1938 dalla do-

nazione dell'ex-combatten-te e Cavaliere di VittorioVeneto Luigi Marson dellapropria collezione di ogget-ti, reperti e documenti, rac-colti nei campi di battaglia esul territorio all'indomanidel 30 ottobre 1918.

Il museo si è successiva-mente arricchito di reperti edocumenti acquisiti dai tantitestimoni o dai loro eredi.

Nel 2012 l'edificio sededel museo è stato restaura-to e l'allestimento ha subitouna radicale trasformazione,pur mantenendo, in una se-

zione, l'antica storia di sestesso.

I documenti sono statiselezionati in modo da con-centrare l'attenzione su sin-goli dettagli significativi, evi-tando il possibile affastella-mento che porta ad anneb-biare emozioni e compren-sione.

Si è così realizzato unmuseo sulla guerra unico nelsuo genere: non solo luogoche conserva ed espone, maanche luogo di stimolo e ri-flessione.

La storia è narrata a par-tire da una moltitudine distorie, microstorie, raccon-ti, piccoli frammenti, aned-

doti, spezzoni di memorie,capaci di ricomporre assie-me una narrazione coralesulla Grande Guerra, perdare voce non solo allegrandi gesta degli eroi con-clamati, ma anche e soprat-tutto ai piccoli gesti quoti-diani di ordinaria follia, al-l'assurda normalità della

guerra.È l'approccio storico sul-

le orme di Fernand Braudel,che cerca di interpretare larealtà con lo sguardo rivoltoalla vita quotidiana, al di làdegli avvenimenti importan-ti e dei personaggi.

L'ampia zona espositivaè stata articolata in tre gran-di aree tematiche: “la vita intrincea” al piano terra, “lavita durante l'occupazione”con “l'armeria di casa Mar-son” al primo piano e “dallabattaglia al mito” al piano se-condo.

Strettamente integratonel circuito di visita musealeè il laboratorio allestito nel-la chiesetta sconsacrata di S.Paoletto, predisposto ancheper laboratori didattici te-matici dedicate ai giovani,sedute amovibili per proie-zioni audiovisive.

La vita in trinceaLa prima sezione esposi-

tiva è dedicata al tema dellavita in trincea: il raccontopassa attraverso una serie dieffetti scenografici esperien-ziali con l'intento di immer-gere il visitatore in quellospecifico contesto ambien-tale fino a portarlo nel vivodei suoni, delle luci, delle im-magini in movimento, dellesensazioni e degli odoristessi di quel terribile luogo.

PIZZERIAGENNARO

Il rinnovato Museo della Battaglia di Vittorio Veneto punta sul coinvolgimento dei visitatori. E nelle prime settimane di riapertura sta raccogliendo già grandi consensi dal pubblico.

Un'emozione di museo

Settimanale della diocesi di Vittorio Veneto

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La vita durantel'occupazioneLe due sale centrali del

primo piano ripropongonoin maniera volutamente sti-lizzata il contesto architet-tonico di una città occupata,evocandone la densità, l'ar-chitettura, la dimensione edesponendo le tematiche eproblematiche di un anno divita nelle terre occupate trail 1917 e il 1918, dal multi-linguismo alle requisizioni, aidanni e alle distruzioni diluoghi e simboli identitari,oltre ai casi di spionaggio ealla promiscuità.

L'armeria di casa Marsonripropone in maniera stiliz-zata il contesto espositivodel primo nucleo musealeospitato all'interno dell'abi-tazione del suo fondatoreper evocare la densità, laretorica e la confusione co-rale dell'armeria originaria,allestita secondo criteri diquantità e serialità, fino afarne una sorta di wun-derkammer.

Dalla battagliaal mitoll racconto che si dipana

al piano secondo è dedicatoalla “Battaglia di Vittorio Ve-neto”, combattuta tra il 27 eil 30 ottobre 1918 lungo lalinea del Piave, sino all'arrivodelle truppe italiane a Vitto-rio.

Per immortalare i pas-saggi che nel tempo hannofatto di Vittorio Veneto unsimbolo dell'unità nazionale,partendo proprio dalla ri-proposizione della sua reto-rica museale e della sua im-magine ormai storicizzata, lasezione è direttamente ispi-rata all'impianto originariodel Museo e mette in vetri-na il vecchio allestimentocosì da non perdere la me-moria di un'epoca. Una sor-ta di “museo del museo”,che tratta le bacheche, le te-che e i vari contenitori sto-rici come altrettanti repertida musealizzare al pari deiloro contenuti.

Il complessomonumentale del Museo della BattagliaIl complesso monumen-

tale del Museo della Batta-glia è costituito da diversiedifici distinti, il cui corpoprincipale è l'antico Palazzodella Comunità di Ceneda,sede della municipalità, risa-lente alla prima metà delCinquecento e storicamen-te attribuito al Sansovino.

L'edificio ha una scalamonumentale laterale checollega i tre livelli su cui so-no oggi disposte le saleespositive. Di notevole valo-re sono le decorazioni che

abbelliscono la Loggia ester-na e il salone, denominatoAula Civica.

Nella loggia gli affreschi,attribuiti all'artista friulanoPomponio Amalteo, generodel Pordenone, rappresen-tano vicende storiche legateal tema della giustizia e dellaclemenza, monito e allego-ria di un buon governo.

Nel salone destinato agliincontri del consiglio di Ce-neda le decorazioni, realiz-zate tra il 1842 ed il 1844 daGiovanni De Min, artistabellunese, sono inquadratein finte architetture e narra-no momenti salienti della

armadillo

Il tribolo, simbolo del Museo della Battaglia. In alto, una delle sale del Museo

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storia di Ceneda, mentre sulsoffitto è sontuosamentedescritta l'incoronazionedell'Imperatore Ferdinandod'Asburgo a Re d'Italia.Completano gli spazi le virtùe gli stemmi ed i nomi di tut-ti i Vescovi della Diocesi diCeneda prima e di VittorioVeneto poi.

L'interventoal museoConstatato lo stato di

conservazione del Museodella Battaglia, la situazioneimpiantistica, il tipo di alle-stimento e, non ultimo, lostato degli affreschi, il Co-mune di Vittorio Veneto,nel 2010, ha colto l'occasio-ne di intervenire su taleplesso aderendo al seguenteBando: Fondo Europeo diSviluppo Regionale (FESR)nell'ambito del ProgrammaOperativo Regionale (POR)obiettivo Competitività Re-

gionale e Occupazione(CRO), Asse Prioritario 3“Ambiente e valorizzazionedel territorio”, Linea di in-tervento 3.2 “Valorizzazio-ne e promozione del patri-monio culturale e naturale”,Azione 3.2.2 “Interventi divalorizzazione del patrimo-nio culturale”.

Ai sensi del Bando, all'in-terno della Regione Veneto,si è definita una rete musea-le dedicata ai Musei dellaGrande Guerra che ha co-stituito un primo nucleo dicoordinamento tra 4 strut-ture museali sul tema dellaGrande Guerra ed in parti-colare: Museo della Battagliadi Vittorio Veneto, Museodel Risorgimento di Vicenza,Museo della Bonifica di SanDona' di Piave, Museo VIIAlpini di Sedico della Provin-cia Di Belluno.

L'Amministrazione Co-munale di Vittorio Veneto

ha quindi aderito al Bandocon la presentazione di unprogetto di “Ampliamento,riqualificazione, adeguamen-to ed ammodernamento im-piantistico e funzionale delMuseo della Battaglia e con-seguente ammodernamentodell'allestimento museale”compreso all'interno del piùcomplesso sistema legato al-la Rete dei Musei dellaGrande Guerra.

Dopo l'accurata costru-

zione del progetto di Retemuseale, il Comune di Vit-torio Veneto ed il Comunedi San Donà di Piave, sog-getti interessati al bandospecifico, hanno presentatola domanda per poter acce-dere ai finanziamenti.

A seguito della comuni-cazione di ammissione al fi-nanziamento per il Comunedi Vittorio Veneto, sonostati prodotti gli atti ammini-strativi per addivenire alla

Le sale della “trincea” al Museo della Battaglia

www.immacolataitv.it

Centralino: Segreteria: 0438 425196

Fax: email: [email protected]

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Via Madonna, 20 - 31015 CONEGLIANO (TV)

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LICEO SCIENTIFICOProgetto B.E.T

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In collaborazione con:

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810 dicembre 2014

sottoscrizione dell'Accordodi Collaborazione tra Regio-ne Veneto e Comune di Vit-torio Veneto, sottoscrittoin data 04.11.2011.

Nell'accordo era previ-sta la consegna del progettoesecutivo per il quale il Co-mune di Vittorio Veneto haeffettuato ulteriore bandodi gara a procedura apertaper l'assegnazione dell'inca-rico che è stato affidato adun gruppo di professionisticomposto da: Arch. Loren-zo Greppi (Progettista ar-chitettonico/Progettista al-lestimenti), Arch. AlbertoZanon (Progettista architet-tonico), Arch. Roberto DeLuca (Progettista Strutture),Ing. Francesco Zanon (co-progettista Strutture), Ing.Patrizio Ghirardo (Progetti-sta Impianti elettrici), Arch.Ugo Dal Bo (Progettista im-pianti meccanici).

Il progetto ha previsto,oltre ai necessari interventidi restauro architettonicoed artistico, importanti in-terventi di ammoderna-mento dell'impianto esposi-tivo: è stato rinnovato tuttoil sistema del percorso di vi-sita comprendendo, oltre alcorpo principale del Museostorico, anche la Chiesa diSan Paoletto, che ha ora unadestinazione a sala multime-

diale e spazio espositivo po-livalente per eventi tempo-ranei anche indipendenti dalMuseo, e il corpo di fabbri-ca adiacente al museo, ver-so ovest, che al piano terraassume la funzione di corpoa servizio del museo, men-tre ai piani superiori trova-no spazio depositi ed ufficifunzionali al Museo medesi-mo. Intervento importanteè stato quello della ricom-posizione volumetrica sulretro che ha visto la crea-zione del nuovo accessocon un corpo di fabbrica di

linguaggio assolutamentecontemporaneo dove tro-vano collocazione la bigliet-teria, una seconda scala diservizio e, soprattutto l'a-scensore per l'abbattimentodelle barriere architettoni-che.

Questa nuova disloca-zione ha consentito di dota-re il Museo oltre che di uncorpo servizi più funzionale,soprattutto di un nuovo si-stema di percorsi e di un al-lestimento più moderno edavvincente, non perdendo ilvalore e la memoria degli

elementi espositivi ormaistoricizzati, che sono statialtresì restaurati e valorizza-ti all'interno del percorsomuseale.

I nuovi criteri espositivi,informativi, multimediali edilluminotecnici consentonodi apprezzare e valorizzaremaggiormente il patrimoniodi memoria e documenta-zione della Grande Guerrache fanno de Museo dellaBattaglia di Vittorio Venetoun esempio di assoluta origi-nalità ed eccellenza in Vene-to.

Non ultimo, il grande sa-lone utilizzato, un tempoper le udienze - denominatoinfatti Aula Civica, ma dettoSala della Vittoria nell'origi-nario allestimento museale,è stato restituito alla sua pri-maria funzione, cioè luogodi incontro. Sono stati re-staurati tutti gli apparati de-corativi che lo arricchisco-no, opera del pittore bellu-nese Giovanni De Min.L'Aula Civica del Museo, co-me la Chiesetta di San Pao-letto potranno essere utiliz-zati anche indipendente-mente dal

Il costo complessivo del-l'intervento è stato di 3 mi-lioni di euro, di cui 1,8 mi-lioni finanziati attraverso ilBando citato.

ORARI

Da martedì a venerdì: ore 9.30 - 12.30Sabato e Domenica: ore 10.00 - 13.00 e 15.00 - 18.00Chiuso: lunedì, 25 e 26 Dicembre, 1 gennaio, PasquaIn altri orari: per gruppi (minimo 10 persone) su prenotazione

BIGLIETTERIA

Intero: euro 5,00Ridotto: euro 3,00Da 6 a 18 anni, alunni scolaresche, componenti gruppi (minimo10 persone), oltre 65 anni (da martedì a venerdì), nucleo fami-glia (minimo 4 persone)GratuitoDa 0 a 5 anni, accompagnatori scolaresche (max 2), accompa-gnatori disabili, guide turistiche autorizzate

INFO MUSEO: Tel: 0039 0438 57695email: [email protected]

VISITE GUIDATE, VISITE DIDATTICHE E LABORATORI DIDATTICI

Associazione Culturale AregoladarteTel: 0039 349 4107020 oppure 0039 347 6428625email: [email protected]

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La Grande Guerra halasciato segni pesanti

nel nostro territorio, nonsolo in termini di morte esofferenze per la popolazio-ne e nella sua coscienza, maanche nei danni al patrimo-nio artistico - culturale.

“L'arte ferita: i danni del-la Grande Guerra al patri-monio artistico del Cone-glianese” è il titolo di una ri-cerca storica svolta da Lau-ra Pasin e Maria CristinaScalet, da cui abbiamo trattosolo qualche piccolo spunto.

In particolare la ricercasi focalizza su quanto è statoperduto durante la PrimaGuerra mondiale nel nostro

territorio nell'anno dell'oc-cupazione successivo alla di-sfatta di Caporetto del 24ottobre 1917; il lavoro di in-dagine ha preso avvio dall'a-nalisi di una raccolta di qua-derni, pubblicata nel 1928 acura di Andrea Moschetti,Direttore dei Musei civici diPadova, che rimane un testofondamentale per lo studiorelativo alle opere d'arte di-strutte o perdute durante laGrande Guerra in territorioveneto.

Molteplici furono i danniinferti al patrimonio artisti-co durante l'anno di occupa-zione, ma straordinario fuanche lo sforzo messo in at-

to per porre in salvo quantopiù possibile.

CONEGLIANO

Verso il 6 novembre1917 l'esodo dei soldati ita-liani andava ormai sceman-do; cominciarono i primi in-cendi in via Manin; il 7 e 8novembre infuriò il saccheg-gio ad opera dei contadiniche scappavano dai dintorni,in preda al panico; il 9 no-vembre entrarono in città letruppe nemiche; il giornoseguente l'incendio in viaCavour si allargò: arderonoil fabbricato dell'albergo

Leon D'Oro e quelli adia-centi.

Incominciarono i bom-bardamenti in cui furonocoinvolti gli edifici di via Ga-ribaldi, via Cavour, viale del-la Stazione, ridotti con altrelimitate zone della città adun cumulo di macerie.Scomparve così anche l'anti-co albergo della Posta.

Dal gennaio 1918 in tut-ta la Sinistra Piave cominciòla requisizione delle campa-ne perché venissero fuseper ricavarne metallo pre-zioso per la produzione diarmi.

L'Archivio comunale fusalvato da don Vincenzo

Stralci di una ricerca sul patrimonio artistico del Coneglianeserovinato, distrutto o salvato durante l’anno dell’occupazione

L’arte ferita

1010 dicembre 2014

Botteon, storico locale, chelo nascose nelle vicine cam-pagne.

DuomoSull'altare inaugurato nel

1858, vi era una statua dora-ta di San Leonardo, di epocamedievale, giunta in duomodalla Colleggiata del Castel-lo nel 1757: scomparve du-rante la Prima guerra mon-diale.

Chiesa S. MartinoLa tela centinata raffigu-

rante la Natività e la lunet-ta con lo Sposalizio dellaVergine, opere di Francescoda Milano, subirono diversetraversie: furono rubate nel1918 già imballate e pronteper essere portate via dalcomando austriaco. Fu re-cuperata nel 1937 a Budape-st. Nel 1940 fu restituita al-la chiesa la Natività, mentreè perduta la lunetta raffigu-rante lo Sposalizio.

Il pulpito è opera note-vole, in legno di cirmoloscolpito e scurito, arricchitoda scene intagliate, e fu rea-lizzato tra il 1727 e il 1729:durante la Prima guerramondiale le formelle furonotrafugate e successivamenterinvenute in un negozio an-tiquario di Vienna. Recupe-rate, sono state rimesse alloro posto.

Il tetto, su cui erano sta-ti realizzati tre ovali con S.Martino, S. Domenico e S.Rosa, fu sfondato da unagranata e, per ripararlo gliaffreschi furono coperti dicalce. Ora sono totalmentescomparsi. La prima cappel-la a destra ospita dal 1938l'altare del Sacro Cuore diGesù: in origine vi era l'alta-re di S. Tommaso apostolo,distrutto durante i bombar-damenti del 1918.

Chiesa diSan Rocco

La tela raffi-gurante La Ver-gine col Bambi-no che conse-gna il rosario aSan Domenicoe a San Giobbe,che si attribui-sce ad AntonioV a s s i l l a c c h idetto l'Aliense,nell'anno di oc-cupazione fu ri-tagliata: nel1928 e fino aglianni '40 la figuracentrale era ar-rotolata e cu-stodita in Sa-grestia, mentrenulla si sapevadelle due figurelaterali, che sipensava rubate.Oggi la Pala è

visibile, sempre mancantedelle figure laterali, nella na-vata centrale in prossimitàdel presbiterio.

L'archivio di S. Rocco èstato tutto bruciato a causadell'incendio scoppiato nel1917 che colpì la canonicadove era conservato.

Oratorio del CivicoOspedale - Cappuccini

Tra le opere dell'orato-

rio, vi era un trittico com-posto dalle seguenti tele: alcentro Palma il Giovane,Gesù consegna le chiavi a S.Pietro ; ai lati: Ignoto, Cristosi congeda dalla Madre, San-te Peranda, S. Francesco diSales e S. Chiara.

La tela di Palma il Giova-ne nel 1954 entrò al MuseoCivico di Conegliano.

Le altre due opere, inve-ce, sono state asportatemanu militare.

Chiesa del CollegioImmacolata

Durante il conflitto lachiesa venne utilizzata comestalla e macelleria, ma gli og-getti sacri erano stati accan-tonati. Il cappellano dell'o-spedale dei Battuti, con laSuperiora e una suora robu-sta, prelevò la statua dell'Im-macolata e la mise in salvonell'ospedale dei Cappucci-ni. La statua è stata spostataben 5 volte e non ha subitodanni e oggi è ancora al suoposto.

Palazzo Malcanton,poi Leon d'Oro

All'inizio di via Cavour,l'antico Malcanton, esistevaun edificio di impianto quat-trocentesco a due arcateogivali ed un solo piano no-bile, che venne completa-mente rifatto e destinato adalbergo Leon d'Oro, e ven-ne danneggiato nell'anno dioccupazione. Ricostruito,negli anni '70 fu demolito eoggi, al suo posto, vi è un su-permercato.

Chiesetta S. Mariadelle Grazie

Il piccolo oratorio oggiesistente fu eretto nel 1774sull'area precedentementeoccupata dalla chiesa e dalconvento di S. Maria delleGrazie, edificato al limite delBorgo Vecchio dai padriRiformati di S. Francesco nel1471.

I tre preziosi dipinti con-servati al suo interno - ope-

perinot

La chiesa di San Rocco incendiata

perinot

10 dicembre 201411

re di Francesco Beccaruzzi eBernardino d'Asola - sonociò che rimane di quellicommissionati dalle famiglieche avevano costruito nel-l'antica chiesa del conventole proprie cappelle private,che i documenti testimonia-no essere almeno tredici.

Nel 1769, infatti,quando avvenne lasoppressione del con-vento, gli arredi furo-no indemaniati e in-viati a Venezia, perpoi però essere resti-tuiti su istanza dei co-neglianesi. Requisitinel 1918 dagli Au-striaci, furono infinericollocati al loro po-sto tra il 1921 e il1922.

Ponte della Ma-donna

Risalente al 1525,fu demolito dagli ita-liani durante la fuga,

assieme allo stemma di S.Marco e alla lapide comme-morativa della costruzione.Fu in seguito realizzata unapasserella in legno e poi ilnuovo ponte.

L'affresco raffigurante ilLeone marciano del Porde-

none, presente sulla portadelle mura cittadine, fu col-pito dalla sassaiola durantel'esplosione del ponte.

Casa Rotta-DoroL'edificio di stile lombar-

desco di inizio XVI secolo,con affreschi pregevoli infacciata riferiti al Pordenone(o al Beccaruzzi) per tradi-zione era una delle due pro-

prietà del Tiziano nel cone-glianese. Venne distruttodurante la Grande Guerra equindi fu ricostruito in for-me differenti già nel 1928.Oggi è visibile un palazzo di-verso. Degli affreschi dell'o-riginario edificio rimane unoschizzo del Cavalcaselle del-la facciata con la composi-zione degli affreschi e delledescrizioni.

Il ponte della Madonna

Il dipinto di Bernardino d’Asola a S. Maria delle Grazie

1210 dicembre 2014

Palazzo Sarcinelli.Durante la Guerra spari-

rono le quattro tele del sa-lone centrale con ritratti diospiti del palazzo: oggi sonoancora visibili al loro posto.

Scuola EnologiaFondata nel 1876, la pri-

ma sede fu presso l'IstitutoS. Antonio delle sorelle del-la Misericordia di Verona invia Caronelli. Poiché l'edifi-cio fu danneggiato dallaguerra, venne decisa la co-struzione di un nuovo ples-so in zona più decentrata.

Ex Oratorio di S. Gio-vanni

L'ospizio, gestito in ori-gine dai Crociferi, era ubica-to nell'attuale via Malvolti efu distrutto durante il primoconflitto mondiale. Riman-gono solo qualche traccia diarcature e la facciata dell'o-ratorio.

L'Arco di San Rocco el'arco di San Sebastiano, po-sti a est della città. sono sta-ti demoliti durante l'anno dioccupazione per favorire ilpassaggio dei carri.

Zoppè di SanVendemiano

Nella chiesa di S. Pietroin vincoli c'era un completociclo di affreschi sulle paretiche fu oggetto di colpi di ar-ma da fuoco e daghe soprat-tutto contro i volti delle fi-gure. Nel 1955 l'affrescovenne staccato, riportato susupporto e quindi restaura-to.

Dalla stessa chiesa pro-vengono altri due affreschiraffiguranti probabilmente S.Giovanni Apostolo e S. Pie-tro oggi conservati alla Gal-leria d'Arte Vittorio Ema-nuele II a Vittorio Veneto.

Vennero recuperati nel1944 dopo il bombarda-mento subito dalla chiesadurante la Seconda guerramondiale, raccolti dalle ma-cerie a terra.

Castello Roganzuolo

Il Trittico di Tiziano Ve-cellio raffigurante Madonnae Bambino, S. Pietro e S.

Il ciclo di affreschi sulle pareti della chiesa di San Pietro in vincoli a Zoppè

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Paolo, subì diverse peripe-zie.

Il parroco trentaseienneDon Giovanni Pizzicato, nel-l'imminenza dell'invasione(novembre 1917) staccò letele, le arrotolò e le nasco-se nella soffitta del coro.Quando gli austriaci chiese-ro del dipinto, lui mentì rac-contando che erano già ol-tre Piave al sicuro. Arrivò lanotizia che le tele non eranomai giunte a Roma: gli au-striaci insistettero e, poichéil parroco confermava la suaversione, lo internarono aSpilimbergo. A guerra finitale tele vennero riaperte mapurtroppo furono trovate inpessime condizioni per l'u-midità.

Dopo successivi restau-ri, oggi sono conservate alMuseo diocesano d'arte Sa-cra, comunque piuttostocompromesse.

Vazzola

Fu distrutto il campaniledella chiesa parrocchiale.

Castello di Collalto

Ora è ridotto ad un cu-mulo di rovine. Dai bombar-damenti italiani si salvò so-

lo una parte del Mastio, per-ché utilizzato come puntocospicuo dall'artiglieria ita-liana posta in Destra Piave.Per avere un'idea di comefosse in origine questo ca-stello, si può ammirare lapala del Cima raffiguranteMadonna e i santi Michele eAndrea ora conservata allaGalleria Nazionale di Parma.

La vicina chiesa di S. An-na e tutte le opere sono an-

date perdute. Del patrimo-nio della chiesa si è salvatasolo una tavola di Francescoda Milano con Madonna, S.Giovannino e Angeli cheadorano Gesù, perché eragià stata acquistata nel 1911dall'Abate Bailo e ancor og-gi è conservata nel Museo diSanta Caterina di Treviso.

Castello di San Salvatore

Il Castello e la collina fu-rono scelti come caposaldodifensivo dall'esercito au-striaco e quindi furono for-temente colpiti dall'offensi-va italiana: sette secoli distoria di un'unica famigliacompletamente rasi al suolocon tutto ciò che di memo-ria e di arte questo conser-vava.

Le devastazioni non fu-rono solo derivate dai bom-Il castello di Collalto distrutto

1410 dicembre 2014

bardamenti, peraltro terrifi-canti, ma anche dall'abban-dono verificatosi negli annisuccessivi, prima che i Col-lalto potessero rientrare inpossesso del castello, cosic-ché quello che non fecero lebombe fece l'incuria.

L'archivio, ricchissimo didocumenti anche molto an-tichi è andato quasi comple-

tamente perduto.Sono andati quasi com-

pletamente distrutti anche ipalazzi comitali che erano inparte affrescati da AndreaMendolla detto lo Schiavo-ne. Ma alle pareti erano an-che affreschi del Giambelli-no, Girolamo da Treviso, te-le del Mendolla, Veronese,Correggio, Carracci, pezzi

di archeologia, armi e arma-ture. All'interno vi era anchela Sala degli Arazzi, così inti-tolata perché conteneva deipregevolissimi arazzi fiam-minghi, che furono portati insalvo prima delle distruzio-ni. Alcuni di questi oggi sitrovano presso Palazzo d'E-gemont a Bruxelles.

Sono andati persi anche

gli affreschi attribuiti a Cesa-re Vecellio, dati in dono adOdoardo da Collalto dallaChiesa di Castion a Belluno.

L'armeria, oltre a note-voli pezzi d'artiglieria antica,armi bianche, elmi e coraz-ze, aveva anche una paruredi armature da cavallo e ca-valiere. Mentre l'armeria an-cor oggi si può ammirare re-staurata ed abbellita con al-tri pezzi, le armature hannosubito diverse traversie esono infine approdate al Me-tropolitan Museum di NewYork dove oggi si possonoancora ammirare al comple-to e con la didascalia dellaprovenienza originaria.

La Chiesa di San Giovan-ni prima del conflitto bellicogià era stata riadattata a ma-gazzino e quindi in parteaveva già perduto alcuneopere. La guerra ne ha co-munque decretato la com-pleta rovina.

Cappella vecchia o di S. SalvatoreVenne praticamente ra-

sa al suolo e con essa gli af-freschi riferiti alla scuola diRimini, e quelli del Pordeno-ne.

Dopo il conflitto, i restidegli affreschi a terra furonoraccolti e riportati su tele eadagiati a strati in grandicasse, ma lasciati all'esternoperché ancora non eranochiare le titolarità sul Ca-stello e sui suoi beni (lo Sta-to oppure la famiglia Collal-to). Dopo 10 anni di intem-perie, assi e coperchi eranofradici, le tele staccate e gliintonaci polverizzati.

La pala d'altare della cap-pella del 1511, sempre delPordenone, fu danneggiatada un proiettile, al terminedel conflitto dall'Austriapassò allo Stato Italiano e fudepositata alle Gallerie del-l'Accademia (1928).

Il Trittico della Trasfigu-razione fu conservato in unacassa presso la Filanda nel1916, poi, probabilmente

ciofs

10 dicembre 201415

nel 1917 venne trasferito alcastello di Staaz (tra Austriae Cecoslovacchia). La Tra-sfigurazione tornò in Italia evenne assegnato alla Pinaco-teca di Brera; S. Pietro e S.Prosdocimo fu donato al

Museum of Art di Raleigh, S.Giovanni Battista e S. Giro-lamo sono andati perduti.

La Pala della Madonna eSanti Francesco, Basilio, Ni-cola e Antonio da Padova diGirolamo da Treviso fu re-

cuperata dall'Austria e con-dotta alle Gallerie dell'Acca-demia.

Chiesa della SacraSpina

Fu gravemente danneg-giata. All'interno sono anco-ra visibili - in precario statodi conservazione - pregevo-li stucchi.

Susegana

La pala del Pordenonenella chiesa parrocchiale diSusegana si salvò perché, giàin precarie condizioni, ven-ne condotta prima dell'oc-cupazione a Firenze.

Farra di Soligo

La Splendida Villa Savoi-ni, del XIV sec., affrescata infacciata fu colpita proprio lìda una granata.

Vittorio Veneto

Vittorio Veneto non hasubito moltissimi danni alleopere d'arte perché ilTroyer fece un grande lavo-ro di raccolta e salvataggiodelle opere migliori. Alcuneerano già state portate via(Pala del Tiziano, Pala delPrevitali, Portelle di France-sco da Milano).

Sernaglia

La chiesa dell'Assunta fudistrutta e ricostruita. Ilcampanile invece fu restau-rato.

Sono andate perdutel'Assunta della scuola Por-denone e una tela del Frigi-melica che il parroco a suotempo asseriva essere statarubata da un soldato au-striaco. Un gonfalone dipin-to invece fu ritrovato inBoemia.

Un’armatura oggi conservata al Metropolitan Museum di New York

1610 dicembre 2014

“1918/19 Dalla vit-toria al ripristino

dei territori liberati” è il ti-tolo dell'ultima fatica lette-raria di Claudio Botteon,edita da Dario De Bastiani.Un volume che esplora unarco di tempo forse pococonosciuto, mettendo inevidenza aspetti inediti, co-me appunto il risanamentodei territori devastati dal

conflitto. In particolare vie-ne evidenziato il periodoche va dalla battaglia del Sol-stizio (giugno 1918) e il me-se di aprile 1919. Cioè dalmomento in cui le sorti del-la guerra cominciarono acambiare, per merito del-l'immissione, con la chiama-ta anticipata, dei “ragazzi del'99”, e per l'espansione deireparti di “Arditi”, che nel1918 arrivarono a costituireun intero Corpo d'Armatatrasformando i soldati italia-ni da difensori ad attaccanti.La seconda parte del volu-me esplora il periodo da no-vembre 1918 ad aprile 1919e vuol rendere merito agliAlpini dell'8° Divisione Alpi-na e del Genio militare che,insieme a molti prigionieri diguerra austro-ungarici, eb-bero il coraggio, la capacitàe la caparbietà di ripristina-re i territori e i fiumi in solicinque mesi. Tempi impen-sabili perfino ai nostri giorni,nonostante la differenza deimezzi tecnici. I lavori di si-stemazione vennero esegui-ti tra il Ponte di San Martinodi Conegliano, e il ponte diFontanelle, su una lunghezzadi 17 km. Circa 900 i prigio-nieri di guerra che preseroparte alle operazioni. AF

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10 dicembre 201417

Al Parco Gambrinus di San Polo mostra fotografica dal 13 dicembre

Isonzo e Piave:soldati al fronteIn mostra rare foto-

grafie che documen-tano la Grande Guerranelle terre del Piave. Ver-nice sabato 13 dicembrealle 16 negli spazi del Par-co Gambrinus. Fino all'11gennaio 2015.

Curata dal Centro didocumentazione storicasulla Grande Guerra incollaborazione con il Co-mune di San Polo di Piaveed inserita nel calendarioreg ionale deg l i event icommemorat iv i de l laGrande Guerra, essa verràinaugurata con la colonnasonora dei canti del CoroAna “Giulio Bedeschi” diConegliano. Preceduti dal-la proiezione di un video-clip curato da Danilo Bre-da. Seguiranno i saluti delsindaco Diego Cenedese edi Sergio Tazzer, presi-dente del Cedos. Sarannopresenti alcuni figuranti indivisa storica.

La Mostra propone fo-tografie appartenenti alCedos, il cui eccezionalepatrimonio iconografico ènato da un fondo fotogra-fico donato nel 1992 daEugenio Bucciol a seguitodi lunghe ricerche condot-te a Vienna, soprattuttoall'Archivio di Guerra.

Tale fondo iniziale, co-stituito da circa 1.500 ri-produzioni fotograficheper lo più inedite, relativeal prime conflitto mondia-le 1915-1918 che docu-mentano in particolare ifronti italiani dell'Isonzo edel Piave nonché l'occupa-zione del Veneto Orienta-

le e del Friuli nel 1917-1918, nel 1994 si è poi ar-ricchito di altri 3.500 sog-getti fotografici per lo piùprovenienti dall ' Istitutoper la Storia del Risorgi-mento Italiano - MuseoCentrale del Risorgimentodi Roma, donati in copiadalla Fototeca della Regio-ne Veneto.

Questa Mostra compo-sta da 143 selezionati sog-getti fotografici, di prove-nienza italiana e austriaca,colti dagli obiettivi deglioperatori nei campi di bat-taglia e nei territori occu-pati, documenta le variesituazioni e condizioni incui si trovarono ad opera-re i soldat i chiamati a lfronte costretti a uccidereper sopravvivere, spinti daparole d'ordine, da idealiche probabilmente noncomprendevano e talvoltanon condividevano.

S i a f fermò a l lora laguerra totale che coinvol-se nelle privazioni e nellafame in modo massicciocome mai prima anche lepopolazioni civili.

Dal la pr ima guerramondiale, con il disfaci-mento soprattutto delladuplice monarchia danu-biana nacquero nuove en-tità statali; nelle trincee gliitaliani cominciarono a co-noscersi, concludendo -secondo la vulgata - il ri-sorgimento nazionale.

È la prima mostra delleotto che il Cedos organiz-zerà nell'ambito di un pro-gramma che si concluderànel 2018.

1810 dicembre 2014

Il Judo Vittorio Veneto sarà protagonista della storica celebrazione che vedrà arrivare nella città simbolo del primo conflitto mondiale le delegazioni sportive dei paesi allora in guerra fra loro

I 100 anni della Grande Guerra ricordaticon una rievocazione sportiva europeaCi sono tanti modi

per celebrare unconflitto in armi così vastoe cruento da lasciare nellamemoria collettiva un ri-cordo indelebile, nono-stante i cent'anni trascorsidal suo inizio. Il territorioveneto e friulano è infattiancora ricco di luoghi e re-perti che testimoniano unconflitto così terribile daesser citato ancor oggi co-me la "Grande Guerra".

Tante sono quindi leiniziative che in questo pe-riodo stanno riportano la

memoria a quei trag ic ieventi. Fra tutte, quella chevedrà la città di VittorioVeneto al centro dell'at-tenzione nazionale qualeluogo simbolico e rappre-sentativo di quel conflitto,nasce dal Judo Vittorio Ve-neto.

L'idea è infatti di mette-re assieme le rappresenta-tive delle nazioni allora inguerra fra loro, per lancia-re in chiave moderna un si-gnificativo messaggio di pa-ce. Se cent'anni fa i giovanidi allora furono infatti spin-

ti gli uni contro gli altri aduccidersi fra loro, perchénon riproporre un'analogacompetizione tra dei gio-vani d'oggi, che pur rappre-sentando le nazioni inguerra fra di loro, si possa-no misurare in una leale ecorretta sfida sportiva lon-tana dal sangue versatocent'anni fa?

Se la storia dell'uomoinsegna come le guerre sia-no sempre esistite, perchénon cogliere l'esperienzanegativa di un conflitto co-sì cruento per trasformar-

la in un moderno e pacificoconfronto sport ivo? I lmessaggio etico è evidenteed è oltretutto sostenutodall'esempio di una paceche tra quei paesi allora inguerra continua oggi inin-terrotta da quasi set-tant'anni.

L'Europa è infatti riu-scita a metabolizzare l'in-nata conflittualità umana,trasformandola come in al-tre parti del mondo in unacivile competizione in ognisettore, da quello com-merciale a quello produtti-

10 dicembre 201419

vo e così via, in una coralee stimolante gara per cer-care di migliorare e non di-struggere la nostra società.

La data scelta per ri-cordare l'evento sarà lostorico 24 maggio 2015,con un programma di duegiorni tanto intensi quantoricchi di messaggi simboli-ci. Dopo l'arrivo delle na-zionali sportive di judo deisette paesi europei coin-volti allora nella GrandeGuerra, il 23 maggio ci saràinfatti la parte più impor-tante e significativa dellacelebrazione.

Accompagnati dai ri-spettivi Consoli o Amba-sciatori dei paesi di prove-nienza, gli atleti andrannoinfatti a rendere omaggioai loro coetanei morti e se-polti cent'anni fa nei tanticimiteri di guerra ben con-servati nelle nostre zone.A Pederobba ad esempioci sono i caduti francesi, aTezze c'è il cimitero degliinglesi e così via, in un ter-ritorio che conserva laconcreta memoria dei tan-ti giovani che allora arriva-rono da ogni parte d'Euro-pa per morire qui da noi.Con le squadre nazionalischierate davanti ai rispet-tivi monumenti funebri, ilmomento sarà di certo

toccante e carico di signifi-cato, perché è quasi certoche nessuno dei quegl iatleti che oggi rappresen-tano il loro paese, sapràdell'esistenza di questi ci-miteri dove riposano cen-tinaia se non migliaia dicoetanei che allora sacrifi-carono la loro vita perconsentire a tutti noi di vi-vere oggi in pace.

Conclusa la giornatadel ricordo, si passerà ilgiorno dopo alla giornatadel confronto sportivo. Alpalasport di Vittorio Vene-to il meglio del Judo euro-peo si sfiderà infatti in unagara a squadre di evidentealto livello, tra Italia, Fran-cia, Inghilterra, Austria,Ungheria, Germania e Rus-sia. La parte sportiva comegli inviti alle squadre nazio-nali e l'organizzazione del-la gara verrà svolta dallaFederazione Italiana di Ju-do F.I.J.L.K.A.M. mentre lapiù importante parte isti-tuzionale verrà seguita na-turalmente dalla Città diVittorio Veneto. Al JudoVittorio Veneto spetteràinfine la non trascurabileparte operativa di un even-to, che lascerà di certo ilsegno nella città simbolonazionale del primo con-flitto mondiale.

Da sempre, la fame èstata una potente

arma nelle guerre. Lo stesso Napoleone,

che di battaglie e di campa-gne di guerra ne sapevaqualcosa, scrisse che “per glistomaci vuoti non esistononé obbedienza né timore”.

I l conflitto mondiale1914-1918 non fece ecce-zione.

La Gran Bretagna con lasua flotta mise in atto un ri-gido blocco navale ai dannidegli Imperi Centrali, laGermania rispose con l'insi-diosa guerra sottomarina.

Per tutti i paesi bellige-ranti, che avevano credutoin una guerra breve, prestodivenne chiaro che le condi-zioni di vita generali sareb-bero cambiate in peggio.

Vennero introdotti i ra-zionamenti alimentari, letessere, i bollini, le requisi-zioni, gli ammassi.

Durò più a lungo chipoté ricevere, soprattuttodall'America, aiuti e provvi-

ste tali da superare le emer-genze.

In questo quadro soffri-rono i soldati al fronte (que-sto, per dei combattenti,era da mettere in conto),ma patirono soprattutto icivili, quelli più deboli.

Queste pagine cercanodi raccontare qualche spraz-zo di storia e di storie nonben conosciuti o addiritturaignorati.

Un ricordo, infine, di co-loro che di fame morirono.

SERGIO TAZZER, “GRANDE

GUERRA GRANDE FAME”, KEL-LERMANN EDITORE, 2014, EU-RO 18.

“La voce della coscienza e dell'onore èben debole quando le budella urlano”

Grande GuerraGrande Fame

Sergio Tazzer con il suo libro

2010 dicembre 2014

Le tre Ulss della pro-vincia di Treviso e le

Organizzazioni Sindacali Cgil,Cisl e Uil hanno dato vitaall’Osservatorio sui servizisanitari e socio sanitari. Lasua attivazione è stata forma-lizzata nell’ambito di un Pro-tocollo d’intesa sottoscritto

mercoledì 3 dicembre pressola sede di Pieve di Soligodell’Ulss 7, da Gian AntonioDei Tos, Bortolo Simoni eGiorgio Roberti, direttori ge-nerali, rispettivamente,dell’Ulss 7, 8 e 9, e da Giaco-mo Vendrame, Franco Lo-renzon e Carlo Viel, segreta-

ri generali di Cgil, Cisl e Uil.La costituzione dell’Os-

servatorio rappresenta ilpunto di arrivo di un percor-so avviato lo scorso anno eche ha visto direttori gene-rali e segretari incontrarsiperiodicamente per esami-nare lo stato di attuazione

del Piano Socio Sanitario Re-gionale e le prospettive di in-tegrazione tra le Ulss dellaMarca. Con la sottoscrizio-ne del protocollo e la costi-tuzione dell’Osservatorioviene così formalizzato ilrapporto di collaborazionetra le Aziende Socio Sanita-rie e le Organizzazioni Sin-dacali.

L’Osservatorio avràl’obiettivo di monitorare losviluppo della programma-zione regionale e il rapporto

Le tre Ulss della provincia e le organizzazioni sindacali firmano il protocollo

Nasce l'Osservatorio sui servizi sanitari e sociosanitari

10 dicembre 20142121

di integrazione tra il servizioospedaliero e i servizi delterritorio (distretti, Aggre-gazioni Funzionali Territo-riali, medicina convenziona-ta, etc.); di valorizzare i rap-porti tra parti sociali e istitu-zioni con l'obiettivo di mi-gliorare quantità e qualitàdei servizi offerti ai cittadinitrevigiani in modo più omo-geneo e uniforme; e di pro-

muovere l'informazione neiconfronti dei cittadini e in-

coraggiare la loro partecipa-zione. L'Osservatorio si riu-

nirà periodicamente e siconfronterà con altri sogget-ti di rappresentanza territo-riale, in particolare con i pre-sidenti delle Conferenze deiSindaci “per assicurare la piùampia partecipazione e ilmaggiore coinvolgimentodei cittadini nel migliora-mento degli stili di vita e nel-la prevenzione delle malat-tie”.

Sei medicine di gruppo operative12 ore al giorno, 7 giorni su 7; una

centrale operativa territoriale attiva tut-ti i giorni, due ospedali di comunità ingrado di garantire assistenza adeguata aimalati cronici, attivazione del day hospi-ce a “Casa Antica Fonte”: sono questi iprincipali obiettivi che l'Ulss 7 realizzerà,entro il 2015, nell'ambito del Piano di po-tenziamento della rete dell'assistenzaterritoriale.

MEDICINE DI GRUPPO: Entro il2015 saranno attive sei medicine di grup-po (quattro di nuova attivazione, due po-tenziate), che raccoglieranno, complessi-vamente, una settantina di medici di me-dicina generale (sul totale di 142, pari al49%) e seguiranno oltre 90.000 dei circa217.000 assistiti dell'Ulss 7.

Conegliano: È prevista l'attivazionedi una medicina di gruppo al De Giron-coli nella primavera 2015. Coinvolgerà 9medici di medici di famiglia che assistonocirca 13.000 persone.

Vittorio Veneto: il bando per l'in-dividuazione dei locali da adibire a sededella medicina di gruppo integrata dell'a-rea nord di Vittorio Veneto è stato pub-

blicato. Nella sede che sarà individuataopererà una quindicina di medici di fami-glia in forma associata per un totale dicirca 21.000 assistiti.

Quartier del Piave e Vallata:sarà predisposto il bando per la locazio-ne di un immobile da adibire a sede dimedicina di gruppo integrata dove ope-reranno 19 medici di famiglia per un to-tale di circa 25.000 assistiti.

Cappella Maggiore: la medicina digruppo cui fanno riferimento gli assistitidei comuni di Cappella, Colle, Fregona eSarmede, attiva dal 2005, è stata poten-ziata, passando da 9 a 13 medici per ol-tre 17.500 persone assistite; la sede ope-rativa principale è situata a Cappella conmantenimento anche degli ambulatoriperiferici.

Codognè: sarà attivata, a gennaio, lamedicina di gruppo a servizio dei cittadi-ni residenti nei comuni di Codognè eGaiarine. Coinvolgerà 8 medici di fami-glia con oltre 10.000 persone assistite. Lasede principale sarà collocata a Codo-gnè, i singoli medici manterranno anchegli ambulatori periferici.

San Fior. L’Unità territoriale di as-

sistenza primaria, attiva dal 2008, saràtrasformata in medicina di gruppo inte-grata: vi lavorano 5 medici che seguonocirca 7.000 pazienti.

CENTRALE OPERATIVATERRITORIALE: collocata presso ilDistretto di Conegliano, sta operandoattualmente in fase sperimentale. Saràpienamente operativa dalla primavera2015: garantirà la presa in carico dellepersone con percorsi assistenziali cheprevedono continuità tra strutture di-verse (ospedale/ strutture territoriali eviceversa).

OSPEDALI DI COMUNITÀ:L'Ulss 7 ha individuato i Comuni nei qua-li saranno collocati i tre ospedali di Co-munità che garantiranno cure e assisten-za ai malati cronici: Vittorio Veneto, conattivazione di 20 posti letto al Cesana Ma-lanotti; Conegliano, con attivazione di al-tri 20 posti letto (la sede sarà individua-ta entro dicembre); Farra di Soligo, conaltri 20 posti letto collocati al Bon Boz-zolla. Gli ospedali di Comunità di Cone-gliano e Vittorio Veneto saranno attivatientro il 2015, mentre per quello di Farrabisognerà attendere l'effettuazione dei la-vori di ristrutturazione del fabbricato.

HOSPICE: Entro febbraio 2015 sa-ranno attivati, accanto agli attuali 10 po-sti letto di degenza, due posti letto di dayhospice (con anche uno specifico servi-zio di trasporto).

Ulss 7: via al potenziamentodella medicina territoriale

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CONEGLIANO (MELATI) CONEGLIANO (TONOLO) CONEGLIANO (CARLI) CONEGLIANO (LOSEGO) CONEG.(MODENESE)-SCOMIGOSANTA LUCIA DI PIAVE CODOGNE' PONTE DELLA PRIULA ZOPPE' MARENO DI PIAVEVITTORIO V. (PANCOTTO) VITTORIO V. (COSTA) VITTORIO V. (ZAMPERLINI) VITTORIO V. (AI FRATI) VITTORIO V. (CENTRO)ORSAGO FREGONA SAN FIOR – REVINE TARZO - BIBANO DI G.S.U. CORBANESE-PINIDELLOPIEVE DI S. (BATTISTELLA) CISON DI V. - COLFOSCO MORIAGO DELLA BATT. FALZE' DI PIAVE SERNAGLIA DELLA BATT.

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CONEGLIANO (FIORENZATO) CONEGL. CENTRO(MARSON) CONEGLIANO (DE LORENZO) CONEGLIANO (MELATI) CONEGLIANO (TONOLO)VAZZOLA SAN VENDEMIANO TEZZE DI PIAVE SARANO - GAIARINE SUSEGANAVITTORIO V. (PALATINI) VITTORIO V. (S.GIACOMO) VITTORIO V. (PANCOTTO) VITTORIO V. (COSTA) VITTORIO V. (ZAMPERLINI)COLLE UMBERTO FRANCENIGO GODEGA DI SANT'URBANO SARMEDE CORDIGNANOREFRONTOLO PIEVE DI S. (SCHIRATTI) FARRA DI SOLIGO FOLLINA S. PIETRO DI FEL. - MIANE

6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 1 2 3 4 5 6 7 8 9ven sab dom lun mar mer gio ven sab dom lun mar mer gio ven sab dom lun mar mer gio ven sab dom lun mar mer gio ven sab dom lun mar mer gio

CONEGLIANO (CARLI) CONEGLIANO (LOSEGO) CONEG.(MODENESE)-SCOMIGO CONEGLIANO (FIORENZATO) CONEGL. CENTRO(MARSON)BOCCA DI STRADA SANTA LUCIA DI PIAVE CODOGNE' PONTE DELLA PRIULA ZOPPE'VITTORIO V. (AI FRATI) VITTORIO V. (CENTRO) VITTORIO V. (PALATINI) VITTORIO V. (S.GIACOMO) VITTORIO V. (PANCOTTO)CAPPELLA MAGGIORE ORSAGO FREGONA SAN FIOR – REVINE TARZO - BIBANO DI G.S.U.COL S. MARTINO PIEVE DI S. (BATTISTELLA) CISON DI V. - COLFOSCO MORIAGO DELLA BATT. FALZE' DI PIAVE

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CONEGLIANO (DE LORENZO) CONEGLIANO (MELATI) CONEGLIANO (TONOLO) CONEGLIANO (CARLI) CONEGLIANO (LOSEGO)MARENO DI PIAVE VAZZOLA SAN VENDEMIANO TEZZE DI PIAVE SARANO - GAIARINEVITTORIO V. (COSTA) VITTORIO V. (ZAMPERLINI) VITTORIO V. (AI FRATI) VITTORIO V. (CENTRO) VITTORIO V. (PALATINI)CORBANESE-PINIDELLO COLLE UMBERTO FRANCENIGO GODEGA DI SANT'URBANO SARMEDESERNAGLIA DELLA BATT. REFRONTOLO PIEVE DI S. (SCHIRATTI) FARRA DI SOLIGO FOLLINA

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CONEG.(MODENESE)-SCOMIGO CONEGLIANO (FIORENZATO) CONEGL. CENTRO(MARSON) CONEGLIANO (DE LORENZO) CONEGLIANO (MELATI)SUSEGANA BOCCA DI STRADA SANTA LUCIA DI PIAVE CODOGNE' PONTE DELLA PRIULAVITTORIO V. (S.GIACOMO) VITTORIO V. (PANCOTTO) VITTORIO V. (COSTA) VITTORIO V. (ZAMPERLINI) VITTORIO V. (AI FRATI)CORDIGNANO CAPPELLA MAGGIORE ORSAGO FREGONA SAN FIOR – REVINES. PIETRO DI FEL. - MIANE COL S. MARTINO PIEVE DI S. (BATTISTELLA) CISON DI V. - COLFOSCO MORIAGO DELLA BATT.

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CONEGLIANO (TONOLO) CONEGLIANO (CARLI) CONEGLIANO (LOSEGO) CONEG.(MODENESE)-SCOMIGO CONEGLIANO (FIORENZATO)ZOPPE' MARENO DI PIAVE VAZZOLA SAN VENDEMIANO TEZZE DI PIAVEVITTORIO V. (CENTRO) VITTORIO V. (PALATINI) VITTORIO V. (S.GIACOMO) VITTORIO V. (PANCOTTO) VITTORIO V. (COSTA)TARZO - BIBANO DI G.S.U. CORBANESE-PINIDELLO COLLE UMBERTO FRANCENIGO GODEGA DI SANT'URBANOFALZE' DI PIAVE SERNAGLIA DELLA BATT. REFRONTOLO PIEVE DI S. (SCHIRATTI) FARRA DI SOLIGO

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CONEGL. CENTRO(MARSON) CONEGLIANO (DE LORENZO) CONEGLIANO (MELATI) CONEGLIANO (TONOLO) CONEGLIANO (CARLI)SARANO - GAIARINE SUSEGANA BOCCA DI STRADA SANTA LUCIA DI PIAVE CODOGNE'VITTORIO V. (ZAMPERLINI) VITTORIO V. (AI FRATI) VITTORIO V. (CENTRO) VITTORIO V. (PALATINI) VITTORIO V. (S.GIACOMO)SARMEDE CORDIGNANO CAPPELLA MAGGIORE ORSAGO FREGONAFOLLINA S. PIETRO DI FEL. - MIANE COL S. MARTINO PIEVE DI S. (BATTISTELLA) CISON DI V. - COLFOSCO

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CONEGLIANO (LOSEGO) CONEG.(MODENESE)-SCOMIGO CONEGLIANO (FIORENZATO) CONEGL. CENTRO(MARSON) CONEGLIANO (DE LORENZO)PONTE DELLA PRIULA ZOPPE' MARENO DI PIAVE VAZZOLA SAN VENDEMIANOVITTORIO V. (PANCOTTO) VITTORIO V. (COSTA) VITTORIO V. (ZAMPERLINI) VITTORIO V. (AI FRATI) VITTORIO V. (CENTRO)SAN FIOR – REVINE TARZO - BIBANO DI G.S.U. CORBANESE-PINIDELLO COLLE UMBERTO FRANCENIGOMORIAGO DELLA BATT. FALZE' DI PIAVE SERNAGLIA DELLA BATT. REFRONTOLO PIEVE DI S. (SCHIRATTI)

2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 1 2 3 4 5ven sab dom lun mar mer gio ven sab dom lun mar mer gio ven sab dom lun mar mer gio ven sab dom lun mar mer gio ven sab dom lun mar mer gio

CONEGLIANO (MELATI) CONEGLIANO (TONOLO) CONEGLIANO (CARLI) CONEGLIANO (LOSEGO) CONEG.(MODENESE)-SCOMIGOTEZZE DI PIAVE SARANO - GAIARINE SUSEGANA BOCCA DI STRADA SANTA LUCIA DI PIAVEVITTORIO V. (PALATINI) VITTORIO V. (S.GIACOMO) VITTORIO V. (PANCOTTO) VITTORIO V. (COSTA) VITTORIO V. (ZAMPERLINI)GODEGA DI SANT'URBANO SARMEDE CORDIGNANO CAPPELLA MAGGIORE ORSAGOFARRA DI SOLIGO FOLLINA S. PIETRO DI FEL. - MIANE COL S. MARTINO PIEVE DI S. (BATTISTELLA)

6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10ven sab dom lun mar mer gio ven sab dom lun mar mer gio ven sab dom lun mar mer gio ven sab dom lun mar mer gio ven sab dom lun mar mer gio

CONEGLIANO (FIORENZATO) CONEGL. CENTRO(MARSON) CONEGLIANO (DE LORENZO) CONEGLIANO (MELATI) CONEGLIANO (TONOLO)CODOGNE' PONTE DELLA PRIULA ZOPPE' MARENO DI PIAVE VAZZOLAVITTORIO V. (AI FRATI) VITTORIO V. (CENTRO) VITTORIO V. (PALATINI) VITTORIO V. (S.GIACOMO) VITTORIO V. (PANCOTTO)FREGONA SAN FIOR – REVINE TARZO - BIBANO DI G.S.U. CORBANESE-PINIDELLO COLLE UMBERTOCISON DI V. - COLFOSCO MORIAGO DELLA BATT. FALZE' DI PIAVE SERNAGLIA DELLA BATT. REFRONTOLO

11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31ven sab dom lun mar mer gio ven sab dom lun mar mer gio ven sab dom lun mar mer gio ORARIO INVERNALE

CONEGLIANO (CARLI) CONEGLIANO (LOSEGO) CONEG.(MODENESE)-SCOMIGOSAN VENDEMIANO TEZZE DI PIAVE SARANO - GAIARINEVITTORIO V. (COSTA) VITTORIO V. (ZAMPERLINI) VITTORIO V. (AI FRATI)FRANCENIGO GODEGA DI SANT'URBANO SARMEDE Invernale EstivoPIEVE DI S. (SCHIRATTI) FARRA DI SOLIGO FOLLINA 19,00 19,30

Secondo la Legge n. 27/12 le farmacie hanno facoltà di tenere aperto oltre l'orario minimo garantito dalla L.R. 64/94, che segue:

ORARIO ESTIVO

INIZIO TURNO VENERDI'

(dal 1° ottobre ad inizio ora legale)8,45 – 12,30 15,30 – 19,00 8,45 – 12,30 16,00 – 19,30

(da inizio ora legale al 30 settembre)

MAGGIO GIUGNO

GIUGNO LUGLIO

DICEMBRE

SETTEMBRE

OTTOBRE

GENNAIO 2015

FEBBRAIO MARZO

DICEMBRE 2014

MARZO

NOVEMBRE

NOVEMBRE DICEMBRE

APRILE

APRILE MAGGIO

LUGLIO AGOSTO

AGOSTO

I turni di servizio delle farmacie Ulss 7 per l’anno 2015