10 COSTI DI GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI - Provincia di Lecco · specifico di 172,9 €/t di rifiuto...

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Costi di gestione dei rifiuti urbani 253 10 COSTI DI GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI 10.1 Costi del ciclo di gestione dei rifiuti urbani Nel presente paragrafo viene effettuata una valutazione dei costi di gestione del servizio di igiene urbana sostenuti dai Comuni della Provincia, comprendente il ciclo di gestione dei rifiuti urbani indifferenziati, le raccolte differenziate e i servizi di lavaggio e spazzamento delle strade. L’analisi viene effettuata impiegando i dati riportati nella sezione relativa ai costi di gestione dei rifiuti urbani del già citato applicativo O.R.SO., che riproduce l’analoga sezione del MUD, relativi al 2006, ultimo anno disponibile. Il costo totale del ciclo di gestione dei rifiuti urbani è costituito dalle seguenti voci, come previsto dal DPR 158/1999 – Regolamento recante norme per l’elaborazione del metodo normalizzato per definire la tariffa del servizio di gestione del ciclo dei rifiuti urbani: Costi di gestione (CG): sono gli importi relativi ai servizi di raccolta, trasporto e “trattamento” dei rifiuti oggetto del servizio di igiene urbana, che sono suddivisi in: - CGIND: costi di gestione dei servizi che riguardano i rifiuti urbani indifferenziati, articolati in: - CSL: costi di spazzamento e lavaggio strade; - CRT: costi di raccolta e trasporto; - CTS: costi di trattamento e smaltimento; - AC: altri costi inerenti la gestione dei rifiuti urbani indifferenziati, non compresi nelle voci precedenti; - CGD: costi di gestione del ciclo di raccolta differenziata, articolati in: - CRD: costi raccolta differenziata; - CTR: costi trattamento e riciclo. Costi comuni (CC): sono gli importi riferibili ai servizi non direttamente attinenti all’esecuzione della raccolta dei rifiuti, composti da: - CARC: costi amministrativi e di accertamento, riscossione e contenzioso; - CGG: costi generali di gestione; - CCD: costi comuni diversi; Costi d’uso del capitale (CK): riguardano le spese per ammortamenti, accantonamenti e remunerazione del capitale investito, come indicato di seguito: - Amm: ammortamenti per gli investimenti; - Acc: accantonamenti; - R: remunerazione del capitale. Nell’analisi dei costi si è fatto riferimento ad alcuni indicatori economici pertinenti sia al costo totale del ciclo dei rifiuti urbani sia alle voci di costo come sopra indicate, quali:

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Costi di gestione dei rifiuti urbani

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10 COSTI DI GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI

10.1 Costi del ciclo di gestione dei rifiuti urban i

Nel presente paragrafo viene effettuata una valutazione dei costi di gestione del servizio di

igiene urbana sostenuti dai Comuni della Provincia, comprendente il ciclo di gestione dei rifiuti urbani

indifferenziati, le raccolte differenziate e i servizi di lavaggio e spazzamento delle strade.

L’analisi viene effettuata impiegando i dati riportati nella sezione relativa ai costi di gestione

dei rifiuti urbani del già citato applicativo O.R.SO., che riproduce l’analoga sezione del MUD, relativi al

2006, ultimo anno disponibile.

Il costo totale del ciclo di gestione dei rifiuti urbani è costituito dalle seguenti voci, come

previsto dal DPR 158/1999 – Regolamento recante norme per l’elaborazione del metodo normalizzato

per definire la tariffa del servizio di gestione del ciclo dei rifiuti urbani:

Costi di gestione (CG): sono gli importi relativi ai servizi di raccolta, trasporto e “trattamento”

dei rifiuti oggetto del servizio di igiene urbana, che sono suddivisi in:

- CGIND: costi di gestione dei servizi che riguardano i rifiuti urbani indifferenziati, articolati

in:

- CSL: costi di spazzamento e lavaggio strade;

- CRT: costi di raccolta e trasporto;

- CTS: costi di trattamento e smaltimento;

- AC: altri costi inerenti la gestione dei rifiuti urbani indifferenziati, non compresi nelle

voci precedenti;

- CGD: costi di gestione del ciclo di raccolta differenziata, articolati in:

- CRD: costi raccolta differenziata;

- CTR: costi trattamento e riciclo.

Costi comuni (CC): sono gli importi riferibili ai servizi non direttamente attinenti all’esecuzione

della raccolta dei rifiuti, composti da:

- CARC: costi amministrativi e di accertamento, riscossione e contenzioso;

- CGG: costi generali di gestione;

- CCD: costi comuni diversi;

Costi d’uso del capitale (CK): riguardano le spese per ammortamenti, accantonamenti e

remunerazione del capitale investito, come indicato di seguito:

- Amm: ammortamenti per gli investimenti;

- Acc: accantonamenti;

- R: remunerazione del capitale.

Nell’analisi dei costi si è fatto riferimento ad alcuni indicatori economici pertinenti sia al costo

totale del ciclo dei rifiuti urbani sia alle voci di costo come sopra indicate, quali:

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- il costo annuo pro-capite di gestione del ciclo dei rifiuti urbani (€/ab.*anno);

- il costo annuo specifico (€/t*anno).

La valutazione dei costi di gestione dei rifiuti è stata effettuata con riferimento al costo totale

dichiarato dai singoli Comuni, al netto dei ricavi dei contributi CONAI o altri proventi legati alla

cessione di materiale recuperabile e all’eventuale recupero energetico.

Il costo complessivo sostenuto dai 90 Comuni della Provincia di Lecco nel 2006 è risultato pari

ad Euro 27.168.286, che corrisponde ad un costo pro-capite di 82,89 €/abitante e ad un costo

specifico di 172,9 €/t di rifiuto prodotto.

Nella Tabella 10.1 e nel corrispondente Grafico 10.1 vengono riportati i costi di gestione dei

rifiuti urbani dichiarati dai Comuni, raggruppati per classe dimensionale.

Tabella 10.1 Costi di gestione dei rifiuti urbani per classe dimensionale, anno 2006

Grafico 10.1 Costi di gestione dei rifiuti urbani per classe dimensionale, anno 2006

Suddividendo i Comuni per classi omogenee di ampiezza demografica, si può osservare che il

costo pro-capite più elevato, pari a 136,60 €/abitante, si registra nei Comuni di piccole e piccolissime

dimensioni (<1.000 abitanti), di norma ubicati in zone montane, lontane dagli impianti di conferimento

dei rifiuti, e per lo più caratterizzati da flussi turistici. Si rileva, inoltre, che per i Comuni con un numero

Classe dimensionale

Comuni Abitanti Costo totaleCosto

procapiteRU tot.

Costo specifico

Abitanti n. n. €/anno €/ab*anno t €/t<1.000 19 8.338 1.138.997 136,60 6.009 189,55

1.000-5.000 58 158.944 11.767.227 74,03 73.305 160,52 5.000-15.000 12 113.466 9.173.484 80,85 54.232 169,15

>15.000 1 47.006 5.088.578 108,25 23.626 215,38 TOTALE 90 327.754 27.168.286 82,89 157.171 172,86

-

50,00

100,00

150,00

200,00

250,00

<1.000 1.000-5.000 5.000-15.000 >15.000

Costo procapite €/ab*anno Costo specifico €/t

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Costi di gestione dei rifiuti urbani

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di abitanti superiore a 1.000 unità sia il costo pro-capite sia il costo specifico tendono ad aumentare

con l’aumentare della classe demografica di appartenenza. I costi pro-capite e specifico più bassi si

registrano nei Comuni con un numero di abitanti compreso tra 1.000 e 5.000 unità, che interessano il

48% della popolazione provinciale. Il costo specifico più elevato, pari a 215,4 €/t, si rileva nel

capoluogo: tale valore è verosimilmente riconducibile solo in parte al maggior quantitativo di rifiuti

raccolti e richiederebbe ulteriori approfondimenti.

Nella successiva Tabella 10.2 e nel corrispondente Grafico 10.2 i dati comunali relativi ai costi

del ciclo dei rifiuti urbani sono stati elaborati aggregando i Comuni nei sette Circondari in cui risulta

suddita amministrativamente la Provincia di Lecco.

Tabella 10.2 Costi di gestione dei rifiuti urbani per Circondario, anno 2006

Grafico 10.2 Costi di gestione dei rifiuti urbani per Circondario, anno 2006

Si può osservare come i costi pro-capite più elevati si registrino nei Circondari Valsassina

(106,82 €/ab*anno) e Lario Orientale (98,29 €/ab.*anno) costituiti in prevalenza da Comuni

caratterizzati da flussi turistici; in questo caso il costo pro-capite, essendo riferito alla sola popolazione

Comuni Abitanti Costo TotaleCosto

procapiteRU totali

Costo specifico

n. n. € €/ab*a t/a €/tCASATENOVO 12 51.589 3.564.003 69,08 22.152 160,89 LARIO ORIENTALE 13 19.164 1.883.554 98,29 12.054 156,26 LECCO 11 96.109 8.891.940 92,52 47.948 185,45 MERATE 17 71.548 5.406.023 75,56 32.904 164,30 OGGIONO 13 38.183 2.894.270 75,80 17.885 161,82 VALLE SAN MARTINO 9 35.773 2.884.702 80,64 15.134 190,61 VALSASSINA 15 15.388 1.643.794 106,82 9.094 180,76 TOTALE 90 327.754 27.168.286 82,89 157.171 172,86

Circondario

0,00

50,00

100,00

150,00

200,00

250,00

Casatenovo LarioOrientale

Lecco Merate Oggiono Valle SanMartino

Valsassina

Costo procapite €/ab*a Costo specifico €/t

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residente, non risulta sufficientemente rappresentativo perché non tiene conto della popolazione

fluttuante. I costi pro-capite più bassi si registrano nel Circondario Casatenovo (69,08 €/ab*anno);

globalmente, tutti i Circondari della Brianza (Casatenovo, Merate e Oggiono) presentano costi pro-

capite ampiamente inferiori al dato medio provinciale.

I costi specifici variano da un minimo di 156,3 €/t pei i Comuni del Lario Orientale fino ad un

massimo di 190,6 €/t pei i Comuni della Valle San Martino. Complessivamente piuttosto elevati

risultano il costo pro-capite e il costo specifico del Circondario Lecco, pari rispettivamente a 92,52

€/ab*anno e a 185,4 €/t, influenzati dalla presenza del capoluogo.

La Tabella 10.3 e il corrispondente Grafico 10.3 mostrano l’andamento dei costi di gestione

dei rifiuti urbani in funzione della percentuale di raccolta differenziata conseguita dai Comuni della

Provincia.

Tabella 10.3 Costi di gestione dei rifiuti per livelli di RD raggiunti in Provincia di Lecco, anno

2006

Grafico 10.3 Costi di gestione dei rifiuti per livelli di RD raggiunti in Provincia di Lecco, anno

2006

0,0

20,0

40,0

60,0

80,0

100,0

120,0

140,0

160,0

180,0

200,0

< 35% 35 - 50% 50 - 60% > 60%

Costo pro-capite €/ab*a Costo specif ico €/t

Comuni Abitanti Costo totaleCosto pro-

capiteRU totali

Costo specifico

n. n. € €/ab*a t/a €/t< 35% 16 16.014 1.752.592 109,44 10.053 174,33

35 - 50% 14 37.072 3.303.389 89,11 19.116 172,80 50 - 60% 28 168.338 14.684.891 87,23 78.295 187,56 > 60% 32 106.330 7.427.414 69,85 49.707 149,43

TOTALE 90 327.754 27.168.286 82,89 157.171 172,86

% RD

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Costi di gestione dei rifiuti urbani

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Raffrontando i costi complessivi di gestione dei rifiuti ed il livello di raccolta differenziata

conseguito dai Comuni, si può osservare come al crescere della percentuale di raccolta differenziata

si riducano i costi medi pro-capite. Infatti, per i Comuni caratterizzati da livelli di RD minori del 35%, i

costi si attestano su 109,4 €/ab*anno e 174,3 €/t; per i Comuni con livelli di RD superiori al 60% i costi

diminuiscono rispettivamente a 69,9 €/ab*anno a e a 149,4 €/t.

Si precisa che, come già sottolineato precedentemente, i dati relativi ai Comuni con

percentuale di RD compresa tra il 50% e il 60% risultano penalizzati dai costi molto elevati sostenuti

dal Comune di Lecco che nel 2006 ha conseguito un livello di RD pari al 54%.

E’ possibile effettuare un confronto con i costi di gestione dei rifiuti registrati nelle altre

province lombarde e nel contesto sovraregionale attraverso l’esame dei dati, resi disponibili

rispettivamente dall’Osservatorio Regionale sui Rifiuti – ARPA Lombardia e dall’APAT – ONR.

I dati regionali sono aggiornati al 2006, mentre, per quanto concerne i dati nazionali,

informazioni sui costi aggiornate con questo dettaglio a livello provinciale sono reperibili nel “Rapporto

Rifiuti - 2006”, relativo all’anno 2004.

La successiva Tabella 10.4 riporta il costo medio pro-capite dell’intera gestione dei rifiuti nelle

province lombarde per l’anno 2006 (aggiornamento: 8.05.2008), calcolato come media dei costi pro-

capite dichiarati dai singoli Comuni.

Tabella 10.4 Costi di gestione dei rifiuti urbani nelle province lombarde, anno 2006

Dall’analisi della citata Tabella si osserva come il costo medio pro-capite della gestione dei

rifiuti urbani registrato in Provincia di Lecco nel 2006, pari a 90 kg/ab., risulta sostanzialmente

allineato al dato medio regionale, pari a 89 €/abitante. Si precisa, per chiarezza, che il dato indicato

differisce da quello riportato nelle precedenti elaborazioni in ragione della differente modalità di

determinazione.

Il Rapporto Rifiuti 2006 redatto dall’APAT, in collaborazione con l’ONR, fornisce una

panoramica dei costi di gestione del servizio di igiene urbana in Italia.

L’analisi è stata effettuata impiegando i dati economici finanziari riportati nelle dichiarazioni

MUD comunali relative all’anno 2004.

In considerazione dell’incompletezza delle dichiarazioni presentate, l’analisi è stata effettuata

per un campione di Comuni le cui dichiarazioni sono state ritenute rappresentative per gli scopi

dell’analisi. Nel caso della Provincia di Lecco, ai fini della determinazione del costo pro-capite di

PROVINCIA € / abitanteBERGAMO 79BRESCIA 93COMO 91CREMONA 85LECCO 90LODI 76MANTOVA 91MILANO 97PAVIA 92SONDRIO 98VARESE 85REGIONE LOMBARDIA 89

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gestione del servizio di igiene urbana, è stato considerato un campione di 74 Comuni su 90, aventi un

numero di abitanti pari al 79% della popolazione provinciale di quell’anno.

Ciò premesso, l’esame della situazione a livello nazionale, riportata sinteticamente nella

Tabella 10.5 mostra come il costo pro-capite del ciclo di gestione dei rifiuti urbani in Provincia di

Lecco, pari nel 2004 a 78 €/ab., risulti ampiamente inferiore al dato medio nazionale nonché al dato

medio delle province del nord. Si precisa, inoltre, che i dati indicati per le province del Sud non

comprendono i costi di gestione dell’emergenza rifiuti in Campania, che, tra il 1999 e il 2005, ha

generato dei costi suppletivi quantificabili in 102.000 milioni di Euro.

Tabella 10.5 Costi di gestione dei rifiuti urbani in Italia, anno 2004

Si può sviluppare un’analisi di maggior dettaglio relativamente alle voci di costo che

concorrono alla formazione del costo totale di gestione dei rifiuti urbani ai sensi del già citato DPR

158/1999, a partire dai dati a disposizione dell’Osservatorio provinciale.

Non tutti i Comuni della Provincia hanno provveduto a compilare dettagliatamente tutte le voci

di costo previste dall’apposita sezione dell’applicativo O.R.SO; i dati necessari per elaborazioni svolte

nel prosieguo sono disponibili per 88 Comuni, aventi una popolazione complessiva di 322.486 abitanti,

pari al 98% della popolazione provinciale.

Le singole voci di costo degli 88 Comuni considerati sono state accorpate nelle seguenti

macrocategorie:

- costo di raccolta: CRT+CRD;

- costo di smaltimento: CTS+CTR;

- altre voci di costo: CSL+AC+CC+CK.

Sono stati inoltre indicati i proventi della vendita di materiali e di energia da rifiuti nonché i

contributi CONAI (Ra + Rb).

L’analisi delle predette macro-categorie di costo è stata effettuata, in analogia con le

elaborazioni condotte precedentemente, per classi omogenee di Comuni suddivisi per ampiezza

demografica, per Circondario di appartenenza e infine per livello di raccolta differenziata raggiunto.

I risultati di tali elaborazioni sono riportati nelle Tabelle 10.6, 10.7 e 10.8

NORD 102Costo minimo 78Costo massimo 181

CENTRO 136Costo minimo 85Costo massimo 189

SUD (*) 102Costo minimo 71Costo massimo 139

ITALIA 97

PROVINCIA DI LECCO 78

Costo pro-capite € / abitante*anno

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Costi di gestione dei rifiuti urbani

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Tabella 10.6 Ripartizione dei costi per macrocategorie (€/a), anno 2006

Totale costi = (CRT+CRD+CTS+CTR+CSL+AC+CC+CK) – (Ra +Rb) CRT: costi di raccolta e trasporto RU indifferenziati CRD: costi totali di raccolta differenziata CTS: costi di trattamento e smaltimento RU indifferenziati CTR: costi di trattamento e riciclo per le raccolte differenziate CSL: costi di spazzamento e lavaggio strade e piazze pubbliche AC: altri costi RU indifferenziati (in generale tutti i costi non compresi in raccolta, trasporto, trattamento e smaltimento) CC: costi comuni (costi riferibili ai servizi non direttamente attinenti all'esecuzione della raccolta dei rifiuti) CK: costi d'uso del capitale Ra: proventi della vendita di materiali e di energia da rifiuti Rb: costi relativi alla raccolta dei rifiuti di imballaggio coperti dal CONAI

N. Comuni AbitantiCosto di raccolta

(CRT+CRD)Costo di smaltimento

(CTS+CTR)Altre voci di costo (CSL+AC+CC+CK)

Ricavi (Ra + Rb)

Totale costi netti

Abitanti n. n. €/a €/a €/a €/a €/a<1.000 18 7.571 386.108 455.042 175.552 2.078 1.014.624

1.000-5.000 57 154.443 3.845.228 5.286.776 2.411.014 41.605 11.501.4135.000-15.000 12 113.466 3.159.132 4.163.521 1.850.831 47.068 9.126.416

>15.000 1 47.006 1.121.814 2.152.177 1.814.587 - 5.088.578CASATENOVO 12 51.589 1.229.495 1.593.336 741.172 487 3.563.516

LARIO ORIENTALE 12 18.397 688.543 887.370 185.346 4.521 1.756.738LECCO 11 96.109 2.440.038 4.048.600 2.403.302 11.440 8.880.500

MERATE 16 67.047 1.744.665 2.250.525 1.186.624 12.684 5.169.130OGGIONO 13 38.183 873.358 1.383.971 636.941 14.225 2.880.045

VALLE S. MARTINO 9 35.773 961.890 1.070.018 852.794 326 2.884.376VALSASSINA 15 15.388 574.293 823.696 245.805 47.068 1.596.726

< 35% 15 15.247 554.561 853.414 222.322 487 1.629.81035 - 50% 14 37.072 1.141.296 1.692.538 469.555 6.504 3.296.88550 - 60% 27 163.837 4.350.581 6.212.724 3.897.377 23.101 14.437.581

> 60% 32 106.330 2.465.844 3.298.840 1.662.730 60.659 7.366.75588 322.486 8.512.282 12.057.516 6.251.984 90.751 26.731.031

Classe dimensionale

Circondario

% RD

TOTALE macrocategoria

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Capitolo 10 260

Tabella 10.7 Ripartizione dei costi per macrocategorie (€/abitante), anno 2006

Totale costi = (CRT+CRD+CTS+CTR+CSL+AC+CC+CK) – (Ra +Rb) CRT: costi di raccolta e trasporto RU indifferenziati CRD: costi totali di raccolta differenziata CTS: costi di trattamento e smaltimento RU indifferenziati CTR: costi di trattamento e riciclo per le raccolte differenziate CSL: costi di spazzamento e lavaggio strade e piazze pubbliche AC: altri costi RU indifferenziati (in generale tutti i costi non compresi in raccolta, trasporto, trattamento e smaltimento) CC: costi comuni (costi riferibili ai servizi non direttamente attinenti all'esecuzione della raccolta dei rifiuti) CK: costi d'uso del capitale Ra: proventi della vendita di materiali e di energia da rifiuti Rb: costi relativi alla raccolta dei rifiuti di imballaggio coperti dal CONAI

N. Comuni AbitantiCosto di raccolta

(CRT+CRD)Costo di smaltimento

(CTS+CTR)Altre voci di costo (CSL+AC+CC+CK)

Ricavi (Ra + Rb)

Totale costi netti

Abitanti n. n. €/ab. €/ab. €/ab. €/ab. €/ab.<1.000 18 7.571 51,00 60,10 23,19 0,27 134,01

1.000-5.000 57 154.443 24,90 34,23 15,61 0,27 74,475.000-15.000 12 113.466 27,84 36,69 16,31 0,41 80,43

>15.000 1 47.006 23,87 45,79 38,60 0,00 108,25CASATENOVO 12 51.589 23,83 30,89 14,37 0,01 69,08

LARIO ORIENTALE 12 18.397 37,43 48,23 10,07 0,25 95,49LECCO 11 96.109 25,39 42,13 25,01 0,12 92,40

MERATE 16 67.047 26,02 33,57 17,70 0,19 77,10OGGIONO 13 38.183 22,87 36,25 16,68 0,37 75,43

VALLE S. MARTINO 9 35.773 26,89 29,91 23,84 0,01 80,63VALSASSINA 15 15.388 37,32 53,53 15,97 3,06 103,76

< 35% 15 15.247 36,37 55,97 14,58 0,03 106,8935 - 50% 14 37.072 30,79 45,66 12,67 0,18 88,9350 - 60% 27 163.837 26,55 37,92 23,79 0,14 88,12

> 60% 32 106.330 23,19 31,02 15,64 0,57 69,2888 322.486 26,40 37,39 19,39 0,28 82,89

Classe dimensionale

Circondario

% RD

TOTALE macrocategoria

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Costi di gestione dei rifiuti urbani

261

Tabella 10.8 Ripartizione dei costi per macrocategorie (% sul totale al lordo dei ricavi), anno 2006

Totale costi = (CRT+CRD+CTS+CTR+CSL+AC+CC+CK) + (Ra +Rb) CRT: costi di raccolta e trasporto RU indifferenziati CRD: costi totali di raccolta differenziata CTS: costi di trattamento e smaltimento RU indifferenziati CTR: costi di trattamento e riciclo per le raccolte differenziate CSL: costi di spazzamento e lavaggio strade e piazze pubbliche AC: altri costi RU indifferenziati (in generale tutti i costi non compresi in raccolta, trasporto, trattamento e smaltimento) CC: costi comuni (costi riferibili ai servizi non direttamente attinenti all'esecuzione della raccolta dei rifiuti) CK: costi d'uso del capitale Ra: proventi della vendita di materiali e di energia da rifiuti Rb: costi relativi alla raccolta dei rifiuti di imballaggio coperti dal CONAI

N. Comuni AbitantiCosto di raccolta

(CRT+CRD)Costo di smaltimento

(CTS+CTR)Altre voci di costo (CSL+AC+CC+CK)

Ricavi (Ra + Rb)

Totale costi netti

Abitanti n. n. % tot. costi % tot. costi % tot. costi % t ot. costi % tot. costi<1.000 18 7.571 37,98 44,76 17,27 0,20 99,80

1.000-5.000 57 154.443 33,31 45,80 20,89 0,36 99,64

5.000-15.000 12 113.466 34,44 45,39 20,18 0,51 99,49

>15.000 1 47.006 22,05 42,29 35,66 0,00 100,00

CASATENOVO 12 51.589 34,50 44,71 20,80 0,01 99,99

LARIO ORIENTALE 12 18.397 39,09 50,38 10,52 0,26 99,74

LECCO 11 96.109 27,44 45,53 27,03 0,13 99,87

MERATE 16 67.047 33,67 43,43 22,90 0,24 99,76

OGGIONO 13 38.183 30,18 47,82 22,01 0,49 99,51

VALLE S. MARTINO 9 35.773 33,34 37,09 29,56 0,01 99,99

VALSASSINA 15 15.388 34,94 50,11 14,95 2,86 97,14

< 35% 15 15.247 34,02 52,35 13,64 0,03 99,97

35 - 50% 14 37.072 34,55 51,24 14,21 0,20 99,80

50 - 60% 27 163.837 30,09 42,96 26,95 0,16 99,84

> 60% 32 106.330 33,20 44,41 22,39 0,82 99,18

88 322.486 31,74 44,95 23,31 0,34 99,66

Classe dimensionale

Circondario

% RD

TOTALE macrocategoria

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Capitolo 10 262

Dall’analisi della Tabella 10.8 si rileva che a livello provinciale è il costo legato al trattamento

dei rifiuti (smaltimento e recupero) ad incidere maggiormente, essendo il 45% del costo totale al lordo

dei ricavi, seguito dal costo della raccolta con il 31,7% e dalle altre voci di costo con il 23,3%.

I costi di raccolta tendono a diminuire all’aumentare della dimensione dei comuni, infatti per i

Comuni con meno di 1.000 abitante tali costi incidono per circa il 38% sul totale dei costi mentre per il

Capoluogo incidono per il 22%. I costi di raccolta tendono inoltre a diminuire con l’aumentare della

percentuale di raccolta differenziata: si passa infatti dai 36,4 €/ab. dei Comuni con RD<35% ai 23,2

€/ab. dei Comuni con RD>60%.

Passando all’esame della ripartizione dei costi per Circondario, i costi di raccolta più elevati si

registrano nel Lario Orientale e in Valsassina, i cui Comuni risultano più lontani rispetto agli impianti di

conferimento dei rifiuti, con valori pro-capite di circa 37 €/ab. a fronte di un dato medio provinciale di

26,4 €/abitante.

Per quanto concerne l‘andamento dei costi di smaltimento in funzione della classe

dimensionale dei Comuni, non si rileva un trend definito pur risultando tali costi più elevati nei Comuni

con un numero di abitanti inferiore a 1.000 unità.

Analogamente ai costi di raccolta, i costi di smaltimento (trattamento in genere) tendono a

decrescere marcatamente con l’aumentare della percentuale di raccolta differenziata: si passa infatti

dai 56 €/ab. per i Comuni con RD<35% ai 31€/ab. dei Comuni con RD>60%.

Il Lario Orientale e la Valsassina si confermano i Circondari con i più elevati costi di

trattamento dei rifiuti, pari rispettivamente a 48,2 €/ab. e a 53,5 €/ab a fronte di un dato medio

provinciale di 37,4 €/ab; inoltre, in tali Circondari i costi di smaltimento costituiscono il 50% del totale

dei costi al lordo dei ricavi.

10.2 Copertura dei costi di gestione dei rifiuti u rbani

Nell’ambito dell’analisi dei costi di gestione dei rifiuti urbani, nel corso del 2007 è stata

condotta un’indagine presso i Comuni della Provincia al fine di determinare il grado di copertura

effettivo dei costi di gestione del servizio di igiene urbana nell’anno 2005, mediante l’invio della

scheda riportata nella Figura 10.1.

Nella citata scheda il grado di copertura effettivo viene calcolato come rapporto tra i proventi

da TARSU o tariffa, incluse addizionali e con l’esclusione del tributo provinciale, e i costi dell’intera

gestione dei rifiuti urbani, al netto di eventuali contribuiti ed introiti per la cessione di materia od

energia.

Il grado di copertura così determinato è diverso dal grado di copertura utilizzato per

determinare l’anno obbligatorio per l’introduzione della tariffa; per quest’ultimo occorre rifarsi per una

interpretazione univoca alla Circolare del Ministero dell’Ambiente n° 618/99/17879/108 del 7.10.1999,

che dispone che la copertura si calcoli, in riferimento ai ruoli ordinari TARSU 1999 e al bilancio di

previsione ‘99 (impegni di spesa del settore rifiuti), dividendo gli importi a ruolo principale (al netto di

addizionali e tributo provinciale) per i costi di investimento e di esercizio del servizio di gestione dei

rifiuti urbani nel 1999 (al netto del 5-15% eventualmente dedotto a titolo di spazzamento).

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Costi di gestione dei rifiuti urbani

263

La formula utilizzata è di fatto più favorevole ai Comuni; infatti, considerando le entrate

realmente a disposizione del Comune per i pagamenti dei costi del comparto rifiuti, che comprendono

le addizionali, viene a determinarsi un grado di copertura maggiore.

Figura 10 .1 Scheda per il calcolo del grado di copertura effettivo, anno 2005

La quasi totalità dei Comuni della Provincia ha provveduto alla compilazione della scheda in

parola, solo 3 Comuni (Crandola Valsassina, Introzzo e Parlasco), aventi una popolazione

complessiva di soli 540 abitanti, non hanno fornito i dati richiesti.

Nella successiva Tabella 10.9 viene riportato il grado effettivo di copertura dei costi dell’intera

gestione dei rifiuti urbani per gli 87 Comuni della Provincia che hanno fornito le informazioni richieste.

Il tasso di copertura a livello provinciale, pari al 93,5%, è stato determinato come media aritmetica

ponderata dei tassi di copertura di ciascun Comune.

Dai risultati dell’analisi si evince che 19 Comuni hanno conseguito un tasso di copertura

effettivo dei costi di gestione dei rifiuti urbani pari o superiore al 100%, 40 Comuni hanno raggiunto il

90% di copertura effettiva, 19 Comuni almeno l’80% e solo 9 Comuni presentano un tasso di

copertura effettivo compreso tra il 60 e l’80%.

Scheda dati TARSU/Tariffa Comune diAbitanti - UD totali - UnD totali -

anno IVACosto dell'intera gestione RU (senza IVA) 2005 -

tipo utenze Importo TarsuImporto Ex ECA

Importo tributo Provinciale %

Utenze Domestiche (UD) -€ -€ -€ Utenze non Domestiche (UnD) -€ -€ -€ Totale -€ -€ -€

c Grado di copertura effettivo

Note

€/annoa

-

-

b

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Capitolo 10 264

Tabella 10.9 Grado di copertura effettivo dei costi di gestione dei rifiuti urbani in Provincia di

Lecco, anno 2005

Abbadia Lariana 3.223 92,7 Margno 369 84,6Airuno 2.864 92,2 Merate 14.473 97,4Annone di Brianza 2.121 90,8 Missaglia 7.984 82,0Ballabio 3.654 94,2 Moggio 510 90,1Barzago 2.580 69,6 Molteno 3.277 99,2Barzanò 4.934 90,9 Monte Marenzo 2.036 79,6Barzio 1.299 87,6 Montevecchia 2.451 83,4Bellano 3.362 101,2 Monticello Brianza 4.209 98,9Bosisio Parini 3.218 95,0 Morterone 37 104,7Brivio 4.553 96,5 Nibionno 3.477 92,8Bulciago 2.848 94,3 Oggiono 8.229 96,6Calco 4.338 78,9 Olgiate Molgora 5.937 87,9Calolziocorte 14.086 104,7 Olginate 6.926 100,0Carenno 1.442 90,4 Oliveto Lario 1.164 90,6Casargo 867 103,9 Osnago 4.568 89,3Casatenovo 12.253 88,7 Paderno d'Adda 3.767 81,1Cassago Brianza 4.322 109,8 Pagnona 434 107,5Cassina Valsassina 479 93,3 Pasturo 1.840 127,1Castello di Brianza 2.302 101,5 Perego 1.589 80,9Cernusco Lombardone 3.857 90,5 Perledo 895 106,9Cesana Brianza 2.276 90,2 Pescate 2.139 100,0Civate 3.903 96,3 Premana 2.293 92,7Colico 6.892 80,6 Primaluna 2.045 93,6Colle Brianza 1.607 80,9 Robbiate 5.482 128,9Cortenova 1.305 102,7 Rogeno 2.986 74,7Costa Masnaga 4.562 96,4 Rovagnate 2.802 94,5Cremella 1.650 90,8 Santa Maria Hoè 2.160 82,5Cremeno 1.221 93,1 Sirone 2.293 62,5Dervio 2.730 87,2 Sirtori 2.851 66,2Dolzago 2.132 95,6 Sueglio 158 99,3Dorio 357 91,2 Suello 1.574 92,6Ello 1.202 97,0 Taceno 511 83,0Erve 776 89,8 Torre de' Busi 1.853 96,1Esino Lario 767 95,7 Tremenico 216 77,4Galbiate 8.545 101,4 Valgreghentino 3.186 109,4Garbagnate Monastero 2.307 99,2 Valmadrera 11.170 100,9Garlate 2.593 95,9 Varenna 862 85,2Imbersago 2.244 99,4 Vendrogno 324 109,5Introbio 1.688 61,0 Vercurago 2.818 84,6Lecco 46.857 95,3 Verderio Inferiore 2.578 90,0Lierna 2.102 97,4 Verderio Superiore 2.668 122,5Lomagna 4.218 75,2 Vestreno 296 100,0Malgrate 4.280 83,0 Viganò 1.820 98,8Mandello del Lario 10.429 82,6 Totale(*) 324.502 93,5

(*) non disponibili i dati dei Comuni di Crandola Valsassina, Introzzo e Parlasco

AbitantiGrado di copertura

effettivo (%)Comune Abitanti

Grado di copertura effettivo (%)

Comune

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Costi di gestione dei rifiuti urbani

265

10.3 Applicazione della tariffa in Provincia di Le cco

Il D.Lgs. 22/1997 ha soppresso la tassa per lo smaltimento dei rifiuti (TARSU), istituendo al

suo posto la “tariffa per la gestione dei rifiuti urbani” (TIA), quale corrispettivo per il servizio di raccolta

e smaltimento dei rifiuti solidi urbani.

La tariffa si pone, nel contesto delle finalità generali del decreto, come strumento economico

che consente, da un lato, di dare attuazione al principio di responsabilizzazione e di cooperazione di

tutti i soggetti coinvolti nella produzione, nella distribuzione, nell’utilizzo e nel consumo dei beni da cui

si originano i rifiuti e, dall’altro, di promuovere negli utenti lo sviluppo di comportamenti coerenti con gli

obiettivi di riduzione della produzione dei rifiuti e di massimizzazione del recupero.

Il D.Lgs. 22/1997 ha previsto l’elaborazione di un metodo normalizzato per definire le

componenti dei costi e determinare la tariffa di riferimento, successivamente definito con il D.P.R.

158/1999. Le modalità di calcolo sono molto diverse rispetto alla TARSU e riprendono quelle del

servizio idrico integrato. In particolare, la tariffa copre tutti i costi del servizio ed è calcolata:

- per le utenze domestiche, in base alla numerosità del nucleo familiare, alla superficie dei

locali e ai rifiuti prodotti;

- per le utenze non domestiche in base alla tipologia d’attività produttiva ed alla superficie

dei locali.

La tariffa si compone di due parti:

- una fissa, relativa alla copertura dei costi generali, dei costi per lo spazzamento e la

pulizia delle strade, degli ammortamenti e degli investimenti, che viene imputata alla

singola utenza sulla base della superficie dei locali occupati e del numero dei componenti

del nucleo familiare che vi risiede;

- una variabile, relativa alla copertura dei costi diretti di gestione quali raccolta, trattamento,

trasporto e smaltimento dei rifiuti, che viene determinata in base alla quantità di rifiuti

conferiti che, di norma, per le utenze domestiche è stabilita assumendo come riferimento

la produzione comunale media pro capite.

La previsione di una quota variabile della tariffa, legata ai rifiuti prodotti, e l’indicazione di

legge di assicurare agevolazioni per la raccolta differenziata costituiscono importanti opportunità di

incentivazione dei singoli utenti alla riduzione dei rifiuti prodotti e alla loro differenziazione.

Tali opportunità possono essere in particolare colte efficacemente attraverso l’applicazione di

sistemi di tariffazione dei servizi alle utenze di tipo “puntuale”, ovvero commisurati al quantitativo di

rifiuti conferiti dal singolo utente al servizio di raccolta.

Il D.Lgs. 22/1997 ha fissato delle scadenze temporali per l’introduzione della tariffa, secondo

una tempistica successivamente modificata più volte, posticipando, conseguentemente, i tempi

inizialmente previsti. La tariffa avrebbe dovuto sostituire la TARSU a partire dal 2006 per i comuni con

più di 5.000 abitanti e dal 2008 per gli altri comuni e per i comuni in deficit di bilancio.

Al 2005, in Italia sono 747 i Comuni che risultano aver applicato il sistema tariffario, per lo più

anticipando su base volontaria i termini previsti per legge.

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Capitolo 10 266

L’emanazione del D.Lgs. 152/2006, che ha abolito la tariffa ex D.Lgs. 22/1997 prevedendo

comunque l’istituzione di una nuova tariffa che dovrà essere oggetto di specifica regolamentazione, ha

creato maggior incertezza circa la progressiva estensione di questa modalità di gestione dei costi dei

servizi. Allo stato, nelle more della piena attuazione del Codice ambientale, non risulta possibile per i

Comuni effettuare il passaggio alla tariffa rifiuti come peraltro confermato prima dalla L. 296/2006

(Finanziaria 2007) e successivamente dalla L. 244/2007 (Finanziaria 2008).

Sulla base dei dati in possesso dell’Osservatorio Provinciale Rifiuti, attualmente solo tre

Comuni della Provincia hanno introdotto la tariffa in sostituzione della TARSU: si tratta di Olginate

(7.017 abitanti) e Pescate (2.111 abitanti), con decorrenza gennaio 2003, e di Osnago (4.634 abitanti),

con decorrenza gennaio 2006. I restanti Comuni utilizzano ancora la TARSU, tra di essi si distingue,

comunque il Comune di Torre de’ Busi (1.852 abitanti) che, pur essendo ancora in regime di TARSU,

ha adottato da alcuni anni un sistema tariffario misto che tiene conto del numero di componenti del

nucleo familiare con calcolo del peso/volume dei sacchi acquistati.

In tutti e tre i Comuni a tariffa, l’attribuzione della parte variabile avviene su base parametrica,

utilizzando i coefficienti previsti dal DPR 158/1999.

Nella Tabella 10.10 vengono riepilogate le principali caratteristiche del sistema tariffario dei tre

Comuni a tariffa.

Tabella 10.10 Comuni a tariffa in Provincia di Lecco, anno 2006

A partire dalle informazioni riportate nella banca dati dell’applicativo O.R.SO. è stata effettuata

un’analisi delle prestazioni del sistema di gestione dei rifiuti nei Comuni a tariffa, i cui risultati sono

riportati nella Tabella 10.11. Si fa, comunque, presente che l’analisi riveste scarsa significatività

statistica in considerazione del numero estremamente ridotto di Comuni interessati.

Tabella 10.11 Prestazioni del sistema di gestione dei rifiuti nei Comuni a tariffa, anno 2006

L’analisi condotta porta a rilevare una tendenziale ottimizzazione del sistema di gestione dei

rifiuti con l’introduzione della tariffa. Nei tre Comuni considerati si registrano infatti, di norma,

percentuali di raccolta differenziata, produzione pro-capite di rifiuti urbani e costi inferiori al dato medio

provinciale.

Comune% copertura

costi% costi utenze

domestiche% costi utenze

non domestiche% costi parte

fissa% costi parte

variabileOlginate 100,0 35,0 65,0 35,0 65,0Osnago 100,0 40,0 60,0 58,8 41,2Pescate 100,0 50,0 50,0 21,0 79,0

Comune %RD Produzione pro-

capite RU (kg/ab.)

Costo pro-capite gestione RU

(€/ab.)

Costo specifico gestione RU (€/t)

Olginate 61,6 430,52 78,64 182,65Osnago 65,4 459,11 78,58 171,16Pescate 68,2 523,17 72,07 137,76Provincia Lecco 55,7 479,54 82,89 172,86

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Costi di gestione dei rifiuti urbani

267

Si tenga, comunque, presente che le prestazioni migliori si registrano nei Comuni con

applicazione puntuale della parte variabile della tariffa.

Per quanto concerne l’aspetto economico, si precisa che il confronto con realtà caratterizzate

ancora dall’applicazione della TARSU dovrebbe essere effettuato assumendo anche per queste la

copertura integrale dei costi del servizio di gestione dei rifiuti. Infatti, nel passaggio da tassa a tariffa si

possono registrare, da parte degli utenti, incrementi significativi dei costi che sono però

essenzialmente legati all’obbligo di loro copertura integrale da parte del Comune. Non si tratta quindi

di aumenti reali legati alla gestione dei rifiuti, ma solo di riattribuzione a questo capitolo di spesa di

costi che prima risultavano coperti da altre entrate (fiscalità generale).

10.4 Sistema tariffario in Provincia di Lecco

Sin dall’inizio della propria attività, SILEA S.p.A., soggetto attuatore della politica di gestione

integrata dei rifiuti in Provincia di Lecco, ha potuto esercitare una politica di controllo unitario sulle

tariffe di smaltimento applicate ai Comuni, essendo le stesse condizionate dalla centralità dell’impianto

di termocombustione di Valmadrera.

A partire dal 1997, SILEA ha introdotto un sistema tariffario “differenziato” per lo smaltimento

dei rifiuti urbani nel proprio impianto introducendo un “delta” economico tra i Comuni che non

effettuavano alcuna raccolta differenziata e quelli che effettuavano tutti i servizi, come si evince dalla

Tabella 10.12.

Tabella 10.12 Tariffe differenziate applicate da SILEA S.p.A. ai Comuni soci in €/t, 1997-2000

Tale scelta si rilevò strategica perché consentì di dare un avvio deciso ai servizi di raccolta

differenziata della frazione secca riciclabile (sacco viola) e della frazione umida che il Piano

Provinciale Rifiuti del 1998 ha successivamente reso obbligatori per tutti i Comuni della Provincia con

decorrenza 1° luglio 1999 (fa eccezione la raccolta della frazione umida nei Comuni con popolazione

inferiore a 1.000 abitanti).

In materia di tariffazione, il Piano rifiuti del 1998 stabiliva che la Provincia definisse dei criteri

di gratificazione per i Comuni che raggiungono gli obiettivi di riduzione della produzione di rifiuti e di

ottimizzazione delle raccolte differenziate previsti dal Piano stesso; tali criteri dovevano essere recepiti

nel sistema di tariffazione provinciale.

Sulla scorta della positiva esperienza realizzata da SILEA S.p.A. e in attuazione degli indirizzi

di cui sopra, nell’anno 2000 la Provincia ha approvato, con deliberazione della Giunta provinciale n.

322 del 12.10.2000 successivamente modificata e integrata con deliberazione n. 355 del 9.11.2000, i

criteri di tariffazione da applicarsi per la gestione dei rifiuti urbani nell’anno 2001 che, con alcuni

aggiustamenti, hanno orientato la politica tariffaria anche negli anni a seguire.

In sintesi i criteri del sistema tariffazione provinciale prevedono quanto segue:

Modalità 1997 1998 1999 2000Solo indifferenziato 86,76 86,76 129,11 144,61Indifferenziato + sacco viola o umido 68,69 68,69 92,96 129,11Indifferenziato + sacco viola + umido 61,97 51,65 56,81 73,34

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Capitolo 10 268

Modulazione tariffaria

La tariffa unitaria viene fissata in rapporto alla tipologia del rifiuto urbano conferito, secondo il

seguente ordine decrescente:

- rifiuti ingombranti;

- frazione residuale;

- frazione secca riciclabile da raccolta differenziata multimateriale (sacco viola);

- frazione umida;

- frazione secca riciclabile da raccolta differenziata monomateriale.

Presenza di materiali di disturbo nei rifiuti da raccolta differenziata

Il conferimento da parte dei Comuni di:

- frazione secca riciclabile da raccolta multimateriale (sacco viola), contenente una quota di

rifiuto non riciclabile superiore al limite stabilito annualmente dalla Provincia in base agli

esiti delle analisi merceologiche effettuate nell’anno precedente;

- frazione umida contenente una quota di rifiuto non compostabile superiore al limite

stabilito annualmente dalla Provincia;

- frazione monomateriale (carta, plastica, alluminio, metalli, vetro, legno), contenente una

quota di rifiuto non riciclabile superiore al limite di tolleranza fissato negli accordi ANCI-

CONAI;

comporterà l’applicazione di penalizzazioni tariffarie.

Premio tariffario per la minor produzione di frazione residuale

Si tratta di un premio risultante dalla ripartizione della quota del budget di SILEA S.p.A.

destinata a tal fine e determinata nella misura del 2% degli introiti derivanti dalla tariffa della frazione

residuale applicata ai Comuni, come previsto con deliberazione della Giunta provinciale n. 234 del

19.09.2002. Viene riconosciuto ai Comuni che hanno ridotto la propria produzione di frazione

residuale rispetto all’obiettivo di Piano, in proporzione al risparmio di frazione residuale pro-capite da

essi conseguito. L’obiettivo stabilito per la produzione di rifiuto residuale per l’anno 2006, rapportato a

10 mesi, senza tener conto dei mesi di luglio e agosto, è risultato pari a 114,55 kg/abitante.

L’accesso al premio tariffario risulta altresì subordinato al rispetto degli obiettivi di qualità

stabiliti per le raccolte differenziate, con particolare riferimento alla frazione multimateriale raccolta con

il sacco viola, alla frazione umida e a frazioni monomateriali quali carta, plastica e vetro.

Al fine di garantire continuità alla politica tariffaria in essere, che ha consentito alla Provincia di

raggiungere dei risultati lusinghieri soprattutto in materia di raccolte differenziate, si intende

confermare la modulazione del sistema di tariffazione in essere nonché il sistema premiante per la

minor produzione di frazione residuale prevedendo eventualmente alcuni aggiustamenti e migliorie ai

meccanismi in uso.

Sulla base dei criteri definiti dalla Provincia, la società SILEA S.p.A. ha provveduto a definire i

corrispettivi per la gestione dei rifiuti urbani da applicare annualmente ai Comuni soci.

Nella Tabella 10.13 vengono riepilogati i corrispettivi per la gestione di rifiuti urbani applicati da

SILEA S.p.A. dal 2001 al 2006, previa acquisizione di presa d’atto provinciale, con riferimento alle

principali frazioni dei rifiuti urbani, quali: rifiuti ingombranti, frazione residuale, frazione secca riciclabile

da raccolta differenziata multimateriale (sacco viola), frazione umida.

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Costi di gestione dei rifiuti urbani

269

Tabella 10.13 Corrispettivi per la gestione dei rifiuti urbani applicati da SILEA S.p.A in €/t,

2001-2006

Per quanto concerne i servizi di raccolta differenziata delle frazioni monomateriali (vetro, carta,

contenitori in plastica, frazione verde, rifiuti urbani pericolosi in genere, pile esauste, medicinali

scaduti, oli e grassi vegetali ed animali e RAEE), a partire dal 1997 e sino al 2003 gli stessi sono stati

effettuati senza l’addebito di uno specifico corrispettivo ai Comuni.

Per gli anni 2005 e 2006 si è proceduto similarmente senza addebito specifico ad eccezione

della frazione verde a cui è stata applicata la tariffa di 19,35 €/t e del servizio di trattamento dei RAEE

a cui è stata applicata la tariffa di 0,70 €/abitante.

E’ evidente come il costo residuale di tali servizi (costi effettivi - ricavi) incida in misura

significativa sulla tariffa applicata per il servizio di smaltimento dei rifiuti conferiti a SILEA S.p.A..

Per quanto riguarda i ricavi, essi sono derivati unicamente dalle convenzioni sottoscritte da

SILEA S.p.A. con i Consorzi di filiera del CONAI per quanto riguarda il vetro, la carta ed i contenitori in

plastica per liquidi. Gli altri servizi di raccolta (frazione verde, rifiuti urbani pericolosi in genere, pile

esauste, medicinali scaduti, oli e grassi vegetali ed animali e beni durevoli/RAEE) non hanno generato

alcun ricavo fino all’anno 2003, mentre per gli anni 2004 e 2005 si è proceduto come sopra

specificato.

In ragione di quanto sopra, appare evidente che i Comuni per il servizio di smaltimento dei

rifiuti ingombranti, dei rifiuti urbani residuali, della frazione secca riciclabile e della frazione umida

hanno effettivamente corrisposto a SILEA le tariffe medie riportate nella Tabella 10.14.

Tabella 10.14 Tariffe medie corrisposte dai Comuni a SILEA S.p.A., 1997-2006

2001 2002 2003 2004 2005 2006Rifiuti ingombranti 131,70 144,61 144,61 145,00 145,00 145,00Frazione residuale 113,62 113,62 113,62 116,28 116,28 116,28Frazione secca riciclabile 77,47 77,47 77,47 78,00 78,00 78,00Frazione umida 67,14 67,14 67,14 68,00 68,00 68,00

1997 75,80 12,15 63,651998 73,84 13,30 60,541999 70,25 14,45 55,802000 84,23 16,09 68,142001 102,13 15,54 86,592002 102,94 17,44 85,502003 101,20 17,64 83,562004 96,94 13,41 83,532005 102,13 15,64 86,492006 99,58 14,41 85,17

Anno Tariffa media (€/t)

Tariffa effettiva corrisposta per il solo smaltimento

dei rifiuti (€/t)

Componente tariffaria relativa ai costi di racc.

differenziata (€/t)

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Capitolo 10 270

Risulta altresì interessante, per un confronto, riportare la tariffa media applicata dalla Società

per lo smaltimento dei rifiuti dal 1997 al 2006.

Si è inoltre provveduto ad applicare a tali importi l’indice di rivalutazione monetario

(attualmente noto con aggiornamento al 2006) al fine di attualizzare tali tariffe e consentire una più

adeguata comparazione tra le stesse.

Tabella 10.15 Tariffa media per lo smaltimento dei rifiuti applicata da SILEA S.p.A., 1997-

2006

Come si può rilevare, la tariffa media per lo smaltimento applicata dal 1997 al 2006 è variata

da 63,65 €/t a 85,17 €/t, ossia del 33,81% in 10 anni, mentre, in termini attualizzati, si può notare un

aumento più contenuto da 76,96 €/t per il 1997 a 85,17 €/t per il 2006, pari al 10,67%.

10.5 Costi degli impianti di gestione rifiuti

Nel presente paragrafo vengono approfonditi gli aspetti economici relativi agli impianti di

gestione dei rifiuti urbani attualmente presenti in Provincia di Lecco (impianto di termovalorizzazione -

società SILEA S.p.A., impianto di selezione del secco riciclabile - società SERUSO S.p.A., impianto di

compostaggio - società Compostaggio Lecchese S.p.A.) fornendo una stima dei costi previsti per le

soluzioni impiantistiche di completamento, sviluppate nel precedente capitolo 9.

La L.R. 26/2003 non fornisce indicazioni prescrittive sulla forma in cui devono essere

effettuate e presentate le valutazioni economiche: questo risponde all'esigenza di rispettare

l'autonomia delle province di adottare i criteri e le metodologie ritenute più idonee.

Sotto il profilo economico, la sopraccitata legge, al punto f), comma 4, dell’art. 20, impone la

stima dei costi industriali di realizzazione e di gestione degli impianti previsti dai piani e la valutazione

di un piano economico tariffario.

Prima di procedere all’analisi dei costi delle varie alternative impiantistiche di completamento

si cercherà di sviluppare una analisi sulla situazione attuale dei costi.

I costi attuali, se valutati solo in base alle tariffe applicate, sono poco significativi, in quanto

non comprendono molti dei costi indiretti determinati, ad esempio, dalle inefficienze gestionali, dalla

scarsa ottimizzazione dei sistemi, dai costi ambientali complessivi del sistema.

AnnoTariffa media applicata (€/t)

Coefficiente di attualizzazione

Tariffa media attualizzata (€/t)

1997 63,65 1,2091 76,961998 60,54 1,1877 71,901999 55,80 1,1693 65,252000 68,14 1,1401 77,692001 86,59 1,1103 96,142002 85,50 1,0840 92,682003 83,56 1,0579 88,402004 83,53 1,0373 86,652005 86,49 1,0200 86,492006 85,17 1,0000 85,17

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Costi di gestione dei rifiuti urbani

271

Pertanto, si è ritenuto di stimare gli attuali costi di realizzazione e gestione degli impianti

richiedendo ai gestori degli stessi la compilazione del questionario tratto dal Piano Regionale di

Gestione dei Rifiuti.

Il questionario risulta sostanzialmente suddiviso in tre parti: la prima relativa ai costi di

gestione annui, la seconda dedicata ai ricavi dalla vendita di materiale e/o energia e/o calore, ed,

infine, l’ultima relativa all’articolazione della tariffa industriale.

La lettura contemporanea di tutte e tre le parti per una determinata tipologia di impianto

consente di valutare l’incidenza di una voce di costo sui costi totali di gestione, dando quindi una

valutazione degli scostamenti che è ipotizzabile attendersi per la possibile variazione di uno o più

parametri (come il costo del personale, le tariffe di smaltimento).

Analogamente, per quanto riguarda i ricavi, essi sono fondamentalmente legati ai mercati

delle materie prime seconde e dell’energia ed una variazione nei valori specifici dovuta a politiche

quasi sempre a livello nazionale ha un immediato riscontro sull’ammontare dei ricavi.

Le variazioni possibili nei costi e nei ricavi si ripercuotono necessariamente in una variazione

della tariffa industriale, di cui si è richiesto il valore nell’indagine e per cui, nei questionari, si è

effettuata una scomposizione del valore nelle principali voci di costo secondo l’incidenza che ciascuna

di esse presenta rispetto ai costi totali.

A tale tariffa, in alcuni casi, devono essere aggiunte le royalties comunali e/o provinciali, di cui

si è chiesto l’ammontare.

Le voci di costo considerate nel questionario sono le seguenti:

- costi totali di gestione : espressi in €/anno, rappresentano la somma totale dei singoli

costi che ciascun gestore sostiene per l’esercizio annuale del proprio impianto;

- costi del trattamento: espressi in €/anno, rappresentano gli effettivi costi delle operazioni

di recupero e smaltimento; molti gestori hanno considerato questa voce nulla,

ricomprendendo i costi di trattamento nelle altre voci di costo;

- costi del personale: espressi in €/anno, rappresentano il costo del personale

direttamente ed indirettamente coinvolto nella gestione dell’impianto, anche di società

esterne che presta opera continuativa; essi sono divisi in costi per il personale

amministrativo e per il personale operativo;

- costi per l’acquisto di combustibile: espressi in €/anno, rappresentano la somma di

tutti i costi per il combustibile necessario all’avvio ed al funzionamento delle varie sezioni

dell’impianto;

- costi per l’approvvigionamento di energia elettrica: espressi in €/anno, rappresentano

i costi necessari all’acquisto dell’energia elettrica necessaria allo svolgimento di tutte le

attività connesse al funzionamento dell’impianto;

- costi per l’approvvigionamento idrico: espressi in €/anno, rappresentano i costi per il

fabbisogno idrico necessario per lo svolgimento dei vari processi tecnologici;

- costi per manutenzioni ordinarie e straordinarie: espressi in €/anno, rappresentano i

costi sostenuti dai gestori per le operazioni di manutenzioni programmate e non, compresi

i costi dei pezzi di ricambio e dei materiali di consumo. Alcuni gestori, per cui la squadra di

manutenzione opera costantemente ed ha un costo relativo al personale ben

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Capitolo 10 272

identificabile, hanno inserito i costi del personale per queste operazioni nel costo del

personale generale. I gestori che si trovano, invece, a pagare degli interventi manutentivi

discretizzati nel tempo hanno generalmente compreso nella presente voce il costo del

personale relativo;

- costi per affitti e/o noleggi: espressi in €/anno, rappresentano i costi pagati dal gestore

per eventuali quote di affitto di terreni, apparecchiature e/o mezzi a ditte terze o ad Enti;

- costi per ammortamenti e/o recupero investimenti: espressi in €/anno, rappresentano

quella parte dei costi imputabile agli ammortamenti di opere civili, mezzi ed attrezzature

oggetto di investimento per la realizzazione dell’impianto;

- costi di smaltimento scarti : espressi in €/anno, rappresentano i costi sostenuti per lo

smaltimento presso impianti terzi di materiale di scarto in uscita dall’impianto;

- costi di smaltimento scorie / costi di smaltimento ceneri: espressi in €/anno,

limitatamente agli impianti di termovalorizzazione, rappresentano i costi sostenuti dai

gestori per lo smaltimento delle scorie dalla camera di combustione e delle ceneri dalla

linea di trattamento fumi, presso impianti terzi;

- costi di smaltimento di acque/percolato: espressi in €/anno, rappresentano i costi

sostenuti per lo smaltimento presso impianti terzi di reflui liquidi in uscita dalle linee di

recupero e smaltimento; rientrano in questa voce le acque esauste di processo, di

lavaggio, i percolati di discarica ecc.;

- altri costi: espressi in €/anno, comprendono tutte le altre possibili voci di costo non

altrimenti inserite in quelle precedenti.

Per ciascuno degli impianti di piano, per ogni voce di costo è stato indicato, oltre al valore

assoluto, anche il costo specifico (pari all’ammontare di quella voce di costo diviso per le tonnellate

annue in ingresso all’impianto; per la voce di costo relativa al personale il rapporto è stato effettuato

considerando le tonnellate giorno in ingresso) e l’incidenza percentuale della singola voce di costo sui

costi totali.

Il costo specifico rende possibile il confronto tra valori relativi a impianti dimensionalmente e/o

tipologicamente differenti: i costi assoluti potrebbero infatti essere estremamente differenti, poiché

legati alla dimensione ed alla tipologia, mentre i costi specifici sono direttamente confrontabili.

L’incidenza di una voce di costo sui costi totali e quindi sulla tariffa è fondamentale per

comprendere l’eventuale dinamica dei costi stessi ed eventuali variazioni imputabili ad una modifica in

una delle componenti di costo.

Per tutte le tipologie impiantistiche viene presentata una Tabella riepilogativa contenente tutti i

dati di costo comunicati dai gestori nel corso dell’indagine, compresi i costi specifici, e l’incidenza della

voce di costo sul totale dei costi.

Per quanto riguarda i ricavi, sono stati indagati solo i ricavi provenienti dalla vendita di

materiale ed energia (sotto forma di energia elettrica e calore).

Per i ricavi totali è riportato anche il valore specifico calcolato sulla base del quantitativo di

rifiuti in ingresso agli impianti, mentre per le singole voci di ricavo si è valutata l’incidenza sul totale dei

ricavi. Per quanto riguarda i ricavi dalla vendita di energia elettrica è stato richiesto l’eventuale ricorso

ai “certificati verdi e/o CIP6” che condizionano pesantemente i risultati economici. Si è richiesto di

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Costi di gestione dei rifiuti urbani

273

indicare il valore assoluto del gettito dovuto a queste agevolazioni che è comunque incluso anche

nella voce relativa ai ricavi dalla vendita di energia elettrica.

Le tariffe indicate sono quelle industriali al netto di IVA e di eventuali royalties provinciali e

comunali, che sono indicate nell’ultima colonna.

10.5.1 Costi dell’impianto di termovalorizzazione

La società SILEA S.p.A., gestore dell’impianto di termovalorizzazione in Comune di

Valmarera, ha comunicato per l’anno 2006 i dati riportati nella Tabella 10.16 e rappresentati nel

Grafico 10.4.

Il Grafico 10.4 mostra per l’impianto in parola l’incidenza delle voci di costo sul totale.

Grafico 10.4 Impianto di termovalorizzazione della società SILEA S.p.A.: incidenza voci di

costo sul totale

Dall’analisi del Grafico in parola si evince come la voce predominante sia dovuta al costo del

personale con il 26,73%. La seconda voce in ordine di importanza è data dagli altri costi, con un

valore pari a 20,35%. La terza voce di costo per importanza sui costi totali è data

dall’ammortamento/recupero investimenti con il 18,2%. La quarta voce risulta essere quella relativa ai

costi per lo smaltimento scorie, ceneri e fanghi con il 12,5% seguita dai costi per la manutenzione

ordinaria e straordinaria con il 10,43%. Tutte le altre voci sono incluse in un range che va da valori

pari allo 0,9% fino al 6,4%.

Altri costi20,35% Costi personale

26,73%

Costi appr. idrico0,86%

Costi combustibile3,43%

Costi en. elettrica0,91%

Costi smalt. fuori prov.6,40%

Costi smalt. scorie12,50%

Costi manod. ord. e straord.10,43%

Costi affitti e noleggi0,20%

Costi ammortamento18,20%

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Capitolo 10 274

Tabella 10.16 Costi di gestione impianto di termovalorizzazione in Comune di Valmadrera

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Costi di gestione dei rifiuti urbani

275

10.5.2 Costi dell’impianto di compostaggio

L’impianto di compostaggio in Comune di Annone Brianza è entrato in funzione nel mese di

aprile 2008, allo stato non sono quindi disponibili dati a consuntivo sui costi di gestione.

Pertanto, la società Compostaggio Lecchese S.p.A., gestore dell’impianto in parola, ha

provveduto a compilare il questionario indicando i costi presunti, così come riportati nella Tabella

10.17.

Il Grafico 10.5 mostra per l’impianto in parola l’incidenza delle voci di costo sul totale.

Grafico 10.5 Impianto di compostaggio della società Compostaggio Lecchese S.p.A.:

incidenza voci di costo sul totale

Per quanto riguarda l’incidenza delle singole voci di costo sul totale, la voce predominante,

pari al 31,03%, è quella relativa agli altri costi.

La seconda voce in ordine di importanza è data dai costi per affitti e/o noleggio, con un valore

pari a 24,14%, seguita dalla voce costi per ammortamento/recupero investimenti con il 15,17% e dal

costo del personale con il 13,79% (circa la metà dell’incidenza della medesima voce per l’impianto di

termovalorizzatore).

Tutte le altre voci sono incluse in un range che va da valori pari all’1,38% fino al 3,45%.

Costi en. elettrica8,97%

Costi combustibile3,45%

Costi personale13,79%

Costi manod. ord. e straord.2,07%

Costi affitti e noleggi24,14%

Costi ammortamento15,17%

Costi per smaltimento scarti1,38%

Altri costi31,03%

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Capitolo 10 276

Tabella 10.17 Costi di gestione impianto di compostaggio in Comune di Annone Brianza

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Costi di gestione dei rifiuti urbani

277

10.5.3 Costi dell’impianto di selezione del secco riciclabile

La società SERUSO S.p.A., gestore dell’impianto selezione della frazione secca riciclabile da

raccolta differenziata dei rifiuti urbani dall’autunno 2006 in Comune di Verderio Inferiore, ha fornito

relativamente all’anno 2007, primo anno di funzionamento a regime dell’impianto, i dati riportati in

Tabella 10.18. Si precisa che la potenzialità effettiva indicata è relativa alla sola attività di selezione

della frazione secca riciclabile da raccolta differenziata multimateriale (sacco viola).

Il Grafico 10.6 mostra per l’impianto in parola l’incidenza delle voci di costo sul totale.

Grafico 10.6 Impianto di selezione della società SERUSO S.p.A.: incidenza voci di costo sul

totale

Per quanto riguarda l’incidenza delle singole voci di costo sul totale, la voce predominante è

dovuta al personale con ben il 37,06%.

La seconda voce, in ordine di importanza, che incide sui costi è l’ammortamento/recupero

investimenti pari a 27,01%; la terza voce in ordine di importanza è data dai costi per smaltimento

scarti, con un valore pari a 18,18%.

Tutte le altre voci sono incluse in un range che va da valori pari a frazioni di punto percentuale

fino al 4,67%.

Costi personale37,06%

Altri costi5,73%

Costi per smaltimento scarti18,18%

Costi ammortamento27,01% Costi appr. idrico

0,03%

Costi en. elettrica4,34%

Costi combustibile0,13%

Costi manod. ord. e straord.4,67%

Costi affitti e noleggi2,85%

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Capitolo 10 278

Tabella 10.18 Costi di gestione impianto di selezione frazione secca riciclabile in Comune di Verderio inferiore

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Costi di gestione dei rifiuti urbani

279

10.5.4 Riepilogo dei costi di tutte le tipologie d i impianto

Le informazioni contenute nelle tabelle sui costi riportate nei paragrafi precedenti sono state

rielaborate nella Tabella 10.19 che rappresenta un riepilogo generale dei costi dichiarati dai gestori

degli impianti di piano. In calce alla Tabella sono stati riportati i valori medi delle singole voci di costo.

Il Grafico 10.7 illustra i vari costi specifici per i tre impianti di piano.

Grafico 10.7 Impianti di piano: incidenza delle varie voci di costo sui costi totali

Il valore medio dei costi totali specifici risulta pari a 118,52 €/t, mentre per quanto riguarda

l’incidenza delle singole voci di costo sul totale, la voce predominante, pari al 29,56%, è quella relativa

al costo del personale.

La seconda voce in ordine di importanza è data dai costi per ammortamento e/o recupero

investimenti, con un valore pari a 21,18%, seguita dalla voce altri costi con il 17,98% e, a maggior

distanza, dai costi per manutenzione ordinaria /straordinaria con l’8,90%.

Per quanto riguarda i costi specifici totali in relazione alla potenzialità di rifiuti in ingresso agli

impianti, non è possibile individuare una relazione che leghi costi specifici unitari e potenzialità degli

impianti, ma risulta chiaro che i costi sono strettamente correlati alle tecnologie.

Costi per smaltimento scorie, ceneri, fanghi

7,59%

Costi per ammortamento e/o recupero investimenti

21,18%

Costi approv energia elettrica2,66%

Costi del personale29,56%

Costi per affitti e/o noleggi3,46%

Altri costi17,98%

Costi per smaltimento fuori Provincia

0,14%

Costi per smaltimento acque e/o percolati

0,63%

Costi per smaltimento scarti4,37%

Costi per manutenzione ordinaria e straordinaria

8,90%

Costi per i combustibili2,90%

Costi per approv. idrico0,63%

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Capitolo 10 280

Tabella 10.19 Riepilogo costi dichiarati dai gestori degli impianti

Denom.

Impianto

Tonn/anno Euro/annoEuro/tonn rif

in ingrEuro/anno

Euro/tonn rif in ingr

% su costi totali

Euro/annoEuro/tonn rif

in ingr% su costi

totaliEuro/anno

Euro/tonn rif in ingr

% su costi totali

Euro/annoEuro/tonn rif

in ingr% su costi

totali

Silea S.p.A. 72.697 9.577.964,93 131,75 = = = 2.559.890 35,21 26,73 328.110,32 4,51 3,43 86.867,87 1,19 0,91

Compostaggio Lecchese S.p.A.

20.000 1.450.000 72,5 = = = 200.000 10 13,79 50.000 2,5 3,45 130.000 6,5 8,97

Valore medio 37633,33 4.695.452,31 118,52 1.297.783,00 33,76 25,86 127.346,77 2,4 2,34 116.581,62 4,75 4,74

Denom.

Impianto

Tonn/anno Euro/annoEuro/ton rif in

ingr% su costi

totaliEuro/anno

Euro/ton rif in ingr

% su costi totali Euro/annoEuro/ton rif in

ingr% su costi

totaliEuro/anno

Euro/tonn rif in ingr

% su costi totali

Euro/annoEuro/ton rif in

ingr% su costi

totali

Silea S.p.A. 72.697 82.805,04 1,14 0.86 999.266,60 13,75 10,43 18.930 0,26 0,2 1.743.478,47 23,98 18,2 = = =

Compostaggio Lecchese S.p.A.

20.000 = = = 30.000 1,5 2,07 350.000 17,5 24,14 220.000 11 15,17 20.000 1 1,38

Valore medio 37.636,33 27.879,01 0,39 0,03 390.723,87 7,44 5,72 151.993,33 7,36 9,06 929.802,16 25,28 20,13 192.011,33 9,5 6,52

Denom.

Impianto

Tonn/anno Euro/annoEuro/ton rif in

ingr% su costi

totaliEuro/anno

Euro/ton rif in ingr

% su costi totali Euro/annoEuro/ton rif in

ingr% su costi

totaliEuro/anno

Euro/tonn rif in ingr

% su costi totali

Silea S.p.A. 72.697 82.805,04 1,14 0.86 999.266,60 13,75 10,43 18.930 0,26 0,2 1.743.478,47 23,98 18,2

Compostaggio Lecchese S.p.A.

20.000 = = = = = = = = = 450.000 22,5 31,03

Valore medio 37.636,33 27.601,68 0,38 0,29 333.088,87 4,58 3,48 6.310,00 0,09 0,07 789.285,16 18,39 18,32

Seruso S.p.A.

Seruso S.p.A.

Seruso S.p.A. = 174.377 8,68 5,73

Altri costi

20.212 = = = = = = = =

Potenzialità Costi per smaltimento acque e/o percola tiCosti per smaltimento scorie, ceneri

efanghiCosti per smaltimento fuori Provincia

27,01 556.034 27,51 18,184,31 2,85 825.928 40,86142.905 7,07 4,67 87.05020.212 832 0,04 0,03

132.877 6,57 4,34

Potenzialità Costi per approv. idricoCosti per manutenzione ordinaria e

straordinariaCosti per affitti e/o noleggi

Costi per ammortamento e/o recupero investimenti

Costi per smaltimento scarti

37,06 3.930 0,19 0,13

Costi per i combustibili Costi approv energia elettr ica

20.212 3.058.392 151,32 = = = 1.133.459 56,08

Potenzialità Costi totali Costi di trattamento Costi d el personale

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Costi di gestione dei rifiuti urbani

281

10.5.5 Ricavi

Nel presente paragrafo vengono commentati i dati relativi ai ricavi da vendita di materiale ed

energia (sotto forma di elettricità venduta e di calore) che i gestori hanno dichiarato nei propri

questionari.

La voce ricavi è stata compilata soltanto dal gestore dell’impianto di termovalorizzazione in cui

la grande quantità di energia termica prodotta dalla combustione può essere ceduta sotto forma di

calore o trasformata in energia elettrica, con considerevoli ritorni economici.

Inoltre la legge nazionale prevede notevoli agevolazioni per le autoproduzioni di energia

elettrica (CIP6, certificati verdi) per cui il prezzo di vendita dell’energia venduta è di molto superiore a

quello di mercato, fino a valori anche doppi.

Il gestore del termovalorizzatore ha denunciato un ricavo proveniente dalla vendita di energia

elettrica, comprensivo del contributo CIP6, pari a € 1.447.686 corrispondente ad un ricavo specifico

totale pari a 19,91 €/t di rifiuto in ingresso.

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Capitolo 10 282

10.6 Alternative impiantistiche per il soddisfacim ento del fabbisogno di compostaggio: valutazione degli aspet ti economici

Nel precedente capitolo 9 è stata condotta un’analisi dei fabbisogni impiantistici di recupero,

trattamento e smaltimento dei rifiuti urbani per l’orizzonte di piano (2007-2015) sulla base degli scenari

evolutivi dell’attuale quadro della gestione dei rifiuti urbani.

I fabbisogni stimati sono stati incrociati con il quadro impiantistico presente in Provincia di

Lecco al fine di individuare gli eventuali fabbisogni non soddisfatti.

Dall’analisi condotta si evince come l’impianto di compostaggio di Annone Brianza, avente una

potenzialità di 20.000 t/anno, possa soddisfare solo parzialmente il fabbisogno provinciale di

trattamento e recupero della frazione compostabile dei rifiuti urbani, appare quindi evidente la

necessità di colmare il deficit di potenzialità di trattamento mediante il potenziamento dell’impianto

esistente, per quanto praticabile, e la realizzazione di nuovi impianti al fine garantire adeguati sbocchi

ai flussi di frazione organica intercettati con le raccolte differenziate.

Sulla base di quanto sopra esposto sono state delineate quattro alternative impiantistiche,

descritte nel già richiamato capitolo 9, ed oggetto di valutazioni comparate nel Rapporto ambientale:

- Alternativa A: conferma dell’impianto di Annone Brianza alla potenzialità autorizzata e

ricorso fuori provincia per la quota eccedente;

- Alternativa B: potenziamento dell’impianto di Annone fino a 30.000 t/anno circa e ricorso

fuori provincia per la quota eccedente;

- Alternativa C: potenziamento dell’impianto di Annone fino a 30.000 t/anno e realizzazione

di un ulteriore impianto per la produzione di compost di qualità della potenzialità di circa

30.000 t/anno;

- Alternativa D: potenziamento dell’impianto di Annone fino a 30.000 t/anno e realizzazione

di un impianto di trattamento integrato anaerobico /aerobico della potenzialità di almeno

30.000 t/anno.

La necessità di implementare l’impiantistica per la gestione degli scarti organici (frazione

umida + scarti vegetali) per circa 30.000 t/a, si confronta con la duplice opportunità di ricorrere ad un

impianto di compostaggio (Alternativa C) o ad un impianto integrato di digestione anaerobica e post-

compostaggio (Alternativa D).

La dimensione economica degli investimenti da sostenere è sensibilmente diversa.

Da alcune ricognizioni condotte dalla Scuola Agraria del Parco di Monza, gli investimenti

specifici, per impianti realizzati ex novo e con tecnologie relativamente evolute di presidio ambientale

(con particolare riferimento alla gestione di acque ed odori) risultano essere i seguenti:

- 150-400 €/t per il solo compostaggio, dimensionato su 90 gg. di processo e con sistemi di

trattamento delle arie esauste almeno per la fase di pre-trattamento e di bio-ossidazione

accelerata;

- 400-800 €/t per la digestione anaerobica, con un post-trattamento di finissaggio aerobico

mediante compostaggio allo scopo di dare versatilità di applicazione e

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Costi di gestione dei rifiuti urbani

283

commercializzazione al prodotto (i costi specifici risultano più elevati per capacità

operative inferiori a 20.000 ton.).

Ciò significa che, assumendo una quantità di frazione umida da gestire pari a circa 18.000 t/a,

i costi di investimento attesi sono dell’ordine di € 4-7.000.000 per un impianto di compostaggio e di €

8-16.000.000 per un impianto integrato di digestione anaerobica e linea di finissaggio aerobico.

L’ampia forchetta trova giustificazione nella diversificazione delle tecnologie che, soprattutto per la

digestione anaerobica, si riflettono nelle variegate scelte impiantistiche di base, e nelle scelte

specifiche locali, relative al livello di presidio, alle opzioni architettoniche, della realizzazione o meno di

capacità di depurazione delle acque di supero, ecc..

Costi di investimento e gestione compostaggio

In carenza di una specifica contestualizzazione (topografica, ambientale, sociale) dell’impianto

da realizzare in Provincia, si riportano esempi di impiantistica recentemente approfondita in altra realtà

nazionale.

Si è previsto in particolare il compostaggio di circa 20.000 t/a di frazione umida, pari a circa

35.000 t/a di miscela frazione umida - strutturante) mediante due tecnologie per la conduzione della

fase di bio-ossidazione accelerata, l’una mediante trincee dinamiche aerate, l’altra mediante biocelle

statiche. In entrambi i casi, la fase di maturazione viene prevista all’aperto, su aie non insufflate con

rivoltamento periodici.

La valutazione economica dell’investimento ha portato a determinare una articolazione dei

costi come riportati nella Tabella10.20.

Tabella 10.20 Esempi costi di investimento impianti di compostaggio da 35.000 t/a

È ovvio che ipotesi impiantistiche più esigenti dal punto di vista delle precauzioni ambientali

assumono dimensioni di investimento superiori, la cui entità può essere assimilata all’impegno già

sostenuto per l’impianto di Annone Brianza.

Per quanto riguarda i costi di gestione, è ragionevole attendersi valori intorno a 45-60 €/t, da

modulare poi sulle tariffe applicate al verde ed alla frazione umida, e comprensivi di spese generali,

costi del personale, smaltimento scarti, manutenzioni, utenze (elettricità, gas, acqua), costi analitici,

oltre che degli ammortamenti specifici.

Trincee dinamiche aerate Biocelle statiche

Opere Civili (OO.CC.) € 3.800.000 € 2.800.000

Opere Elettromeccaniche (OO.EE.MM)

€ 2.200.000 € 4.000.000

TOTALE € 6.000.000 € 6.800.000

Costo di investimento unitario (€/ton.*a)

171 194

Tecnologia scelta per ACT

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Capitolo 10 284

Costi di investimento e gestione digestione anaerobica

La digestione anaerobica offre, come detto, un panorama impiantistico assai variegato, la cui

disamina è fortemente condizionata dalle condizioni al contorno (presenza di impianti di

compostaggio, di impianti di trattamento acque, ecc.). Per opportuna semplificazione, vengono di

seguito richiamati i soli costi di investimento di una tecnologia ad umido e di una tecnologia a secco le

cui capacità di trattamento si avvicinano a quelle addizionali previste per la Provincia di Lecco.

La tecnologia ad umido propone costi complessivi di investimento, comprensivi della fase di

post compostaggio, di circa € 12.000.000 per la gestione di 25.000 t/a di frazione umida più una quota

di 6.000 t/a di fanghi, di cui € 2.000.000 per opere civili e € 7.500.000 per le OO.EE.MM..

I costi specifici sono quindi valutabili in circa 400 €/tonnellata.

La tecnologia a secco individua invece, per il trattamento della stessa quantità di frazione

umida, un costo complessivo di 10.000.000 €, equamente ripartiti tra opere civili e OO.EE.MM.

Il costo specifico, in questo caso, è pertanto attorno a 350 €/tonnellata.

In entrambi i casi vengono proposti costi di gestione intorno ai 90-100 €/t (gli ammortamenti

specifici, valutabili nell’ordine di 40-52 €/t, assumono interessi al 6% ed un tempo di ritorno

rispettivamente di 15 e 10 anni). Ai costi vanno aggiunti gli oneri di trattamento dei percolati,

sensibilmente inferiori nel caso della digestione a secco rispetto a quella ad umido, e fortemente

dipendenti dalla presenza/assenza di annesso impianto di trattamento acque.

Ovviamente, la possibilità di accedere a finanziamenti a fondo perso consentirebbe una

sensibile riduzione dei costi di gestione, grazie alla riduzione di incidenza della voce ascrivibile ai costi

di ammortamento; d’altra parte, è necessario ricordare che, ai sensi del collegato alla Legge

Finanziaria 2008, un eventuale finanziamento sarebbe ostativo nei confronti dell’accesso ai

meccanismi di incentivazione delle energie rinnovabili (certificati verdi).

Valutazioni sui ricavi

I ricavi comuni attesi dalla gestione della frazione umida mediante compostaggio o digestione

anaerobica + compostaggio derivano dalla ricezione dei rifiuti e dalla vendita del compost prodotto.

A causa della necessità di maggiori quantità di strutturante mediamente necessario per la

conduzione del processo di solo compostaggio, anche i ricavi derivanti sono proporzionalmente

maggiori (indicativamente un impianto di compostaggio utilizza un quantitativo di scarti vegetali da 1,5

a 2,5 volte maggiore rispetto ad un impianto di digestione anaerobica).

Anche i maggiori quantitativi di compost prodotto consentono, a parità di condizioni di

mercato, un maggior profitto da parte dell’impianto di compostaggio.

Sono invece peculiari della digestione anaerobica, gli introiti derivanti dalla vendita dell’energia

elettrica e dei certificati verdi, complessivamente valutabili in circa 50-60 €/t avviata a digestione. Tale

valore è soggetto alle fluttuazioni di mercato del valore dei certificati verdi, pur compensate dal

meccanismo dei “prezzi obiettivo” stabiliti di anno in anno dal GSE.

Ulteriori ricavi per gli impianti di digestione anaerobica possono inoltre derivare da eventuali

flussi di rifiuti speciali compatibili con il processo, quali, ad esempio, come nel caso dell’alternativa

impiantistica D considerata, i fanghi provenienti dalla depurazione delle acque reflue urbane, i cui

introiti sono stimabili nella misura di 40 – 50 €/tonnellata.