1 La progettazione pastorale Formazione Ambito Carità Missionarietà Gennaio 2009.

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La progettazione pastorale

Formazione Ambito Carità Missionarietà

Gennaio 2009

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IDENTIFICAZIONE

FORMULAZIONE

ESECUZIONE

VALUTAZIONE

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Cos’è il ciclo di progetto

Il ciclo di progetto segue la vita di un progetto dall’idea iniziale al suo completamento. Esso fornisce una struttura per assicurare che gli attori siano consultati

Si basa sulle valutazioni per utilizzare quanto appreso dall’esperienza del progetto per definire programmi o progetti futuri

e definisce le decisioni chiave,

le informazioni necessarie

e le responsabilità ad ogni fase di modo che decisioni informate possano essere prese ad ogni fase della vita di un progetto.

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Descrizione delle fasi

IDENTIFICAZIONE

FORMULAZIONE

ESECUZIONE

VALUTAZIONE

l'identificazione Si applica quando tra più possibili progetti se ne sceglie uno in base a diversi fattori:- Le proposte diocesane- I programmi foraniali- La fattibilità- Le possibilità di successo- …In questa fase si svolge una analisi della realtà sufficientemente dettagliata per poter formulare il progetto

formulazione (o progettazione) una volta individuato il progetto questo va definito in tutti i suoi dettagli.- Finalità- Obiettivi- Azioni- Tempi- Risorse- Costi- Sostenibilità- Verifiche e valutazioni realizzazione

Fase in cui le attività previste nel documento progettuale vengono realizzate. Alla luce di eventuali mutamenti nel contesto locale, il progetto può essere modificato allo scopo di garantire il raggiungimento degli obiettivi prefissati

valutazione finale il progetto viene valutato sulla base dei risultati effetti-vamente conseguiti. In tal modo sarà possibile individuare le linee per lo sviluppo di futuri progetti pastorali e di animazione.La valutazione finale viene realizzata al termine del progetto, mentre il monitorag-gio viene eseguito mentre si realizza il progetto

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Il progetto

Possiamo definire progetto come un processo nel quale, durante un intervallo di tempo (quando?)

servono a raggiungere determinati obiettivi (perché?) che mutano sempre la realtà iniziale

vengono utilizzate una quantità definita di risorse (con cosa?)

che, convertite in attività (in che modo?)

attraverso un metodo (come?)

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Le due fasi dell’approccio del quadro logico

Analisi degli attori (matrice degli attori e analisi SWOT)

Analisi della situazione di partenza (Costruzione dell’albero dei problemi)

Analisi degli obiettivi (Costruzione dell’albero degli obiettivi)

Scelta delle strategie Analisi SWOT (Punti di forza, di

debolezza, opportunità e rischi)

Fase di progettazioneFase di Analisi

Sviluppo della matrice del quadro logico – Definizione della struttura di progetto, verifica della sua logica interna e dei rischi

Definizione delle attività – Definizione della sequenza e della dipendenza delle attività; stima della durata e assegnazione delle responsabilità

Definizione delle risorse – Dallo schema delle attività sviluppare i costi e i mezzi

Identificazione Formulazione

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Albero dei problemi

Cause

EffettiScarsa attività di

animazione pastorale giovanile, soprattutto

nella fascia tra i 15 e i 35 anni

Animatori pastorali insufficienti

Scarsa partecipazione dei

giovani

Poca formazione

Proposta poco

motivate

Difficoltà di individuazione di nuovi operatori

Linguaggio inappropriat

o

Metodi di animazione inefficaci

Tematiche affrontate

non sempre adeguate ai

bisogni

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L’albero degli obiettiviScarsa attività di

animazione pastorale giovanile,

soprattutto nella fascia tra i 15 e i

35 anni

Animatori pastorali insufficienti

Scarsa partecipazione

dei giovani

Poca formazio

ne

Proposta poco motivate

Difficoltà di individuazi

one di nuovi

operatori

Linguaggio inappropria

to

Metodi di animazione

inefficaci

Tematiche affrontate

non sempre

adeguate ai bisogni

Rafforzamento delle attività di animazione pastorale giovanile,

soprattutto nella fascia tra i 15 e i 35 anni

Aumento degli Animatori pastorali

Aumento della partecipazione

dei giovani

Rafforzamento

proposte di formazione

definizioneProposta motivate

migliorata individuazione di nuovi operatori

Linguaggio appropriato

Miglioramento dei Metodi di

animazione

Tematiche affrontate

adeguate ai bisogni

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Scelta delle strategie

SINO

Strategia

animatori

Strategia

partecipazione

Rafforzamento delle attività di animazione pastorale giovanile, soprattutto nella fascia tra

i 15 e i 35 anni

Aumento degli Animatori pastoraliAumento della partecipazione

dei giovani

Rafforzamento proposte di

formazione

Definizione Proposta motivate

migliorata individuazione di nuovi

operatoriLinguaggio appropriato

Miglioramento dei Metodi di

animazione

Tematiche affrontate adeguate ai bisogni

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I livelli dell’albero degli obbiettivi

Obbiettivo generaleObbiettivo generale

Obbiettivi specificiObbiettivi specifici

Risultati Risultati attesiattesi

Rafforzamento delle attività di animazione pastorale giovanile, soprattutto nella fascia tra i 15 e

i 35 anni

Aumento degli Animatori pastorali

Aumento della partecipazione dei

giovani

Rafforzamento proposte di formazione

Definizione Proposta motivante

migliorata individuazione di nuovi operatori

Linguaggio appropriato

Miglioramento dei Metodi di

animazione

Tematiche affrontate

adeguate ai bisogni

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Gli elementi di un progetto

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1. Dati generali del Progetto

1.1 Titolo: Programma di pastorale giovanile per l’anno pastorale 2009-2010.

1.2 Località: Forania di __________

1.3 Responsabili

Andrea Coordinamento generale

Anna Organizzazione corsi animatori

Roberto Organizzazione ciclo di serate approfondimento

Michela Materiale per proposta nuovi animatori

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2. Contesto

L’analisi che abbiamo fatto.

Da dove partiamo

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3. Finalità

S’intende gli obiettivi generali che il progetto si pone Quale è lo scopo ultimo del proget-to?

Rafforzamento delle attività di animazione pastorale giova-nile, soprattutto nella fascia tra i 15 e i 35 anni

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4. Obiettivi

Per obiettivi (altrimenti detti obiettivi specifici) si intendono i risultati concreti che ci si aspetta dal progetto rispetto alle finalità che ci si è poste.

1. Aumento del numero degli Animatori pastorali giovanili nelle parrocchie e miglioramento della loro preparazione .

2. Incremento della partecipazione dei giovani alle proposte formative.

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4. Risultati attesi

1. Aumento del numero degli Animatori pastorali giovanili nelle parrocchie e miglioramento della loro preparazione.

a) Rafforzamento proposte di formazione

b) migliorata individuazione di nuovi operatori

c) Definizione Proposta motivante

2. Incremento della partecipazione dei giovani alle proposte formativea) Utilizzo di un linguaggio appropriato ai giovani

b) Tematiche affrontate adeguate ai bisogni

c) Miglioramento dei Metodi di animazione

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5. Azioni

5.1 Aumento del numero degli Animatori pastorali giovanili nelle parrocchie e miglioramento della loro preparazione.

a) Rafforzamento proposte di formazione

Organizzazione corso di formazione animatori pastorale giovanile a livello foraniale.

a) migliorata individuazione di nuovi operatori

b) Definizione Proposta motivante

5.2 Obiettivo 25.2.1. Azione A5.2.2. Azione B

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6. Metodologia

Indicare quali metodologie s’intendono adottare per implementare il progetto:Come intendo operare? Chi sono gli attori coinvolti nel progetto? In che modo si intende gestire le relazioni tra i vari attori?

È estremamente importante riuscire a creare un lavoro di rete con i vari attori coinvolti nel progetto. Cosa vuol dire “lavoro di rete”? Significa riuscire a coinvolgere, in maniera fattiva, diversi soggetti che possono contribuire, in modi ed a livelli di responsabilità differenti, alla buona riuscita del progetto. Per creare tale coinvolgimento non basta interloquire con questi soggetti in modo occasionale ma è necessario definire con chiarezza i tempi, i luoghi e i modi in cui si intende tenere tali relazioni. Questo lavoro di rete, non è solo una metodologia operativa ma, se ben posta in essere, diventa essa stesa un risultato del progetto, in quanto struttura un modo nuovo di creare “comunicazione e comunità” tra soggetti geograficamente vicini e lontani ma che condividono in maniera forte la stessa “passione” per il progetto.

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6. Metodologia

6.3 La diocesiAbbiamo cercato un confronto con gli uffici di pastorale diocesana? Abbiamo tenuto conto delle indicazioni e delle linee pastorali diocesane?

6.1 La ForaniaIn che modo compartecipiamo il nostro programma con la forania? Lo abbiamo condiviso con gli altri ambiti pastorali?Abbiamo trovato accordi e sinergie con gli altri programmi pastorali? Abbiamo ottenuto consenso? Lo abbiamo condiviso già in fase di identificazione?

6.2 Le parrocchieCome abbiamo coinvolto le parrocchie nella definizione del progetto? Abbiamo dato loro un ruolo attivo sia nella pianificazione che nella realizzazione?

6.4 Le Istituzioni, la società civileAbbiamo trovato collaborazioni all’esterno dell’ambiente ecclesiale? Abbiamo aperto delle iniziative con uno spirito missionario anche in ambito civile?

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7. Fasi temporali del progetto

Il progetto deve necessariamente avere una data di inizio e di fine con un susseguirsi delle azioni previste in modo logico. Il semplice schema qui riportato può illustrare in modo sintetico ed efficiente l’andamento cronologico del progetto:

Tempi

Azioni

Periodo 1

Periodo 2

Periodo 3

Periodo 4

Periodo 5

Periodo 6

Periodo 7

Periodo 8

Periodo 9

Periodo 10

Periodo 11

Periodo 12

Azione A Azione B Azione C Azione D Azione E valutazione finale

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Il calendario pastorale diocesano

Tempi

Momenti

Gen

naio

Feb

braio

Marzo

Ap

rile

Mag

gio

Giu

gn

o

Lu

glio

Ag

osto

Settem

bre

Otto

bre

No

vemb

re

dicem

bre

Apertura anno pastorale

Ottobre missionario

Avvento - Natale

Infanzia Missionaria

Quaresima di fraternità

Giornata missionari Martiri

Raccolta Indumenti

Raccolta ferro

Giornata della Carità

Altre giornate a tema

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8. Risorse

Per essere attuato il progetto necessiterà di risorse umane (figure professionali, lavoro di volontari o della comunità, ecc) e di risorse economiche.

1.1 Risorse umaneIndicare quali risorse umane sono necessarie alla realizzazione del progetto. Se sono state individuate indicare chi sono, altrimenti indicare come s’intende individuarle.

Risorse finanziarieNon indicare il costo del progetto (Per questo c’è già il budget). Indicare piuttosto quali sono i soggetti che contribuiscono finanziariamente al progetto. L’apporto di beni in natura o di prestazioni a titolo gratuito è equiparabile ad un contributo finanziario. Sarebbe estremamente utile riuscire a quantificare in termini monetari tali contributi (anche in via estimativa se non si possiede dati certi) ed indicarli nel budget del progetto.

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9. Costi Voci di spesa importo

Azione A 1.1 Costo 1 1.2 Costo 2 1.3 Costo 3 1.4 Costo 4

1

Totale 1 (azione A) Azione B 2.1 Costo 1 2.2 Costo 2 2.3 Costo 3 2.4 Costo 4

2

Totale 2 (azione B) Azione C 3.1 Costo 1 3.2 Costo 2 3.3 Costo 3 3.4 Costo 4

3

Totale 3 (azione C) Totale Generale

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10. Valutazioni e Sostenibilità

In questo capitolo vanno evidenziati gli “Indicatori” che ci permetteranno di valutare il progetto e con quali tempi e modi tali verifiche andranno effettuate.

ATTENZIONE! La verifica si riferisce agli obbiettivi del progetto mentre la valutazione va fatta rispetto alle metodologie utilizzate per la sua realizzazione. Come abbiamo già accennato, le relazioni e la cooperazione tra i diversi soggetti coinvolti, se ben concepiti, possono portare a dei cambiamenti nella realtà locale altrettanto auspicabili quanto i cambiamenti diretti previsti dal progetto.

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10. Sostenibilità

Cosa sono gli indicatori?Sono degli elemento oggettivi riferiti agli Obiettivi che ci siamo posti che ci permettano di valutare la misura in cui gli Obiettivi stessi sono stati raggiunti.

Oltre agli indicatori andranno anche definiti i modo ed i tempi in cui valutazioni e verifiche andranno eseguite.

.

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10. Valutazioni e Sostenibilità

Sono la descrizione operativa degli Obiettivi Generali, dell’Obiettivo Specifico e dei Risultati Attesi in termini di quantità, qualità, tempo, luogo e Gruppo Destinatario. Un Indicatore deve essere appropriato, misurabile, utilizzabile a costi contenuti.

Non dimentichiamo mai che le verifiche e le valutazioni non servono a giudicare il progetto o chi lo ha eseguito, bensì a riprogettare qualora ciò si renda necessario per la riuscita del progetto

Gli IOV (Indicatori Oggettivamente Verificabili)

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Un buon IOV è SMART (brillante, intelligente)

Specifico per l’obiettivo che dovrebbe misurareMisurabile (qualitativamente o quantitativamente)Available (disponibile ad un costo accettabile)Relevant (pertinente per i bisogni informativi dei

manager/valutatori)Time bound (legato al tempo in modo di sapere

quando possiamo aspettarci che l’obiettivo sia raggiunto)

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Criteri di qualità di un progettoFattibile: si riferisce alla possibilità che obiettivi di breve e medio termine del progetto possano

essere raggiunti attraverso le attività previste, sulla base delle condizioni del contesto locale, delle competenze dei soggetti attuatori, delle caratteristiche dei destinatari, dei rischi e delle opportunità esterne

Pertinente: quando è coerente con a priorità stabilite in fase di programmazione e risponde a bisogni chiaramente indicati dai destinatari dell’intervento

Efficace: se raggiunge, nel tempo, i mutamenti strutturali desiderati.

quando il rapporto tra risultati concreti e risorse utilizzate è ottimale. Tra due possibili soluzioni di un problema una è considerata più efficiente dell’altra se, a parità di risorse, ottiene maggiori risultati o se raggiunge gli stessi risultati dell’altro a costi minori

Efficiente:

Sostenibile: quando il contesto locale è capace di riprodurre e consolidare i cambiamenti introdotti dal progetto, anche una volta esaurito l’appoggio esterno. Perché un progetto sia sostenibile nel tempo, occorre che i risultati conseguiti poggino su solide basi materiali e immateriali, nella comunità interessata: si parla quindi di sostenibilità culturale (i risultati ottenuti sono compatibili con la cultura locale); di sostenibilità ambientale (i risultati non innescano processi di degrado); di sostenibilità istituzionale (le istituzioni locali sono in grado di gestire i risultati in modo continuativo); di sostenibilità sociale (i risultati ottenuti non entrano in conflitto con la struttura sociale); di sostenibilità tecnologica, quando le tecnologie scelte sono compatibili con le conoscenze, le capacità e le risorse locali; di sostenibilità economico-finanziaria (i costi derivanti dalla gestione dei risultati progettuali non sono superiori alle risorse rese disponibili).