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AIPD COSENZA 1 Bilancio Sociale AIPD 2014 ASSOCIAZIONE ITALIANA PERSONE DOWN onlus AIPD COSENZA

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Bilancio Sociale

AIPD2014

ASSOCIAZIONEITALIANA

PERSONEDOWN

onlus

AIPDCOSENZA

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Indice

Lettera del Presidente 5La sindrome di down 6La diagnosi 7Quali sono le potenzialità e le difficoltà delle persone con sindrome di down 8La storia 9AIPD Cosenza 10La mission 12La vision 13I valori 14La governance 15Gli Stakeholder 16Il gruppo dei giovani esploratori 17Club dei ragazzi 18L’agenzia del tempo 20Dama 1 24Dama 2 26Diversa-mente 27Get yor way 28All’estero per lavorare 29Nella mia classe c’è un bambino ... 30Fondazione con il sud 31Tirocinio formativo 32L’uso dei facilitori e delle tecnologie informatiche 33I progetti per i più piccoli 34Le famiglie con il prof. Albertini 35Calendario Cosenza Calcio 36Uova di Pasqua AIPD 40Giornata mondiale 41Giornata nazionale 42Dolci 43Non più soli ... 44Natale ... io ci credo! 45Zumba 48Amici sul web Cosenza 49Week-end Roma 50Vacanza estiva 51Rovito-casa week-end 52Bilancio 54I nostri corsi 57Carta d’identità 58

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Chi spera, cammina: non fugge.Si incarna nella storia non si aliena. Costruisce il futuro, non lo attende con pigrizia.Ha la grinta del lottatore, non la rassegnazione di chi disarma.Ha la passione del veggente, non l’aria avvilita di chi si lascia andare.Cambia la storia, non la subisce.Ricerca la solidarietà degli altri viandanti, non la gloria del navigatore solitario.

- Don Tonino Bello

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Lettera del Presidente

Il Bilancio Sociale, come eccezionale strumento di comunicazione socia- le con il Territorio su cui la nostra Associazione (OdV) opera dal 1997. La sua compilazione è un momento di analisi su quanto si è costruito nell’anno, quale impatto sociale ha prodotto sulla comunità, come le varie iniziative ed eventi di sensibilizzazione ed informazione abbiano avuto un ruolo determinante, abbiano costituito un valore aggiunto per la conoscenza delle persone con sindrome di Down. Ma il Bilancio Sociale è anche segno della trasparenza, del profilo etico che contrad- distingue il rapporto tra l’Associazione e i suoi Stakeholder (soci, opera- tori, volontari, istituzioni, sostenitori, ecc).Il 2014 è stato un anno intenso di attività, con raggiungimento di al-cuni importanti traguardi, questo documento mostra ciò che si è fatto nell’arco dell’anno cercando di far emergere, oltre il lato economico, ilvalore sociale creato, e spero possa costituire uno spunto di riflessione su quanto realizzato ed uno stimolo per un continuo miglioramento.Un ringraziamento va a quanti lo hanno reso possibile, che a vario titolo hanno contribuito alla realizzazione della nostra finalità: far conoscere, tutelare, valorizzare le persone con sindrome di Down.

Il PresidenteRoberta Canonaco

Roberta Canonaco

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La Sindrome di Down

La sindrome di Down è una condizione genetica causata dalla presenza di un cromosoma in più. Il fatto che sia genetica, non significa che sia ereditaria. I casi di possibile ereditarietà rappre- sentano la percentuale minima del 2%. Le cellule umane, normalmente, sono costituite da 46 cromosomi, mentre le persone con sindrome di Down ne hanno 47 e, poiché il cromosoma in più è il 21°, questa sindrome viene anche chiamata Trisomia 21. Il cromosoma in più provoca alcuni squilibri dai quali si determina un ritardo intellettivo, fisico e motorio variabile da persona a per-sona. Ancora oggi non si conoscono quali siano le cause che determinano la sindrome di Down.

Ciò che sappiamo è che :Le anomalie cromosomiche, soprattutto le trisomie, sono un evento abbastanza frequente che •interessa circa il 9% di tutti i concepimenti (alla nascita però solo lo 0,6% dei nati presenta un’anomalia cromosomica a causa della elevatissima quota di embrioni che va incontro ad un aborto spontaneo);

L’ incidenza delle anomalie cromosomiche in generale, e quelle della Trisomia 21 in particolare, •è assolutamente costante nelle diverse popolazioni, nel tempo e nello spazio;

Tutte le possibili ipotesi eziologiche fino ad oggi formulabili (agenti chimici, radiazioni io- •nizzanti, infezioni virali, alterazioni metaboliche o endocrine materne) non sono state mai avvalorate dalle molte ricerche condotte.

In definitiva si ritiene che l’insorgenza delle anomalie cromosomiche sia un fenomeno “natura- le”, in qualche modo legato alla fisiologia della riproduzione umana, e anche molto frequente. La presenza della sindrome di Down è diagnosticabile nel neonato, oltre che con un’analisi cromosomica, fatta su un prelievo di sangue, attraverso una serie di caratteristiche facilmente riscontrabili dal pediatra, di cui la più nota è il taglio a mandorla degli occhi.

Il nome “sindrome di Down” viene dal nome del dott. Langdon Down, che per primo nel 1866 riconobbe que- sta sindrome (sindrome vuol dire insieme di tratti) e ne identificò le principali caratteristiche.Numerose indagini epidemiologiche hanno comun- que messo in evidenza che l’incidenza aumenta con l’aumentare dell’età materna:

Anche se il rischio cresce con l’avanzare dell’età materna, questo non esclude che nascano bam-bini con sindrome di Down anche da donne giovani, ma una donna più anziana ha maggiori probabilità.

ETÀ MATERNA INCIDENZAinferiore a 30 anni 1 su 1500

30-34 anni 1 su 58035-39 anni 1 su 28040-44 anni 1 su 70

oltre 45 anni 1 su 38

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La Diagnosi

La sindrome di Down può essere diagnosticata anche prima della nascita intorno alla 12° - 13° settimana di gestazione con la villocentesi o tra la 16° e la 18° setti-mana con l’amniocentesi.Queste analisi vengono proposte di solito alle donne considerate a rischio (età superiore ai 37 anni o con un precedente figlio con sindrome di Down) ed esegui-te senza ricovero in centri specializzati. Il Tri-test è un esame del sangue materno eseguito tra la 15° e la 20° settimana di età gestazionale per dosare tre sostanze particolari (alfa-fetoproteina, estriolo non coniugato e frazione beta della gonadotropina corionica).

L’elaborazione statistica dei livelli ematici di queste tre sostanze, combinata con il rischio di sindrome di Down legato all’età della donna e ad altri fattori, fornisce una risposta che indica la stima della probabilità che il feto abbia una trisomia 21 oppure no. Il Tri-test non ha alcun valore diagnostico, ma solo indicativo. Per avere una diagnosi occorre comunque procedere ad effettuare gli esami precedentemente descritti. Attualmente in Italia 1 bambino su 1200 nasce con questa condizione.La caratteristica della sindrome di Down si identifica, ol- tre che per gli aspetti cromosomici, fondamentalmente per un ritardo presente nelle principali funzioni, sia nella fase di sviluppo del bambino, che nell’età adulta. Questo ritardo è in parte recuperabile, con un intervento riabi- litativo precoce, sistematico con particolare riferimento alle aree linguistiche, motorie e neuropsicologiche.In particolare bisogna lavorare nel recuperare compe- tenze ed abilità che possono compensare in buona parte la presenza di un ritardo mentale, portando la persona a raggiungere competenze operative anche di notevole complessità. Non è sufficiente, anche se è indispensabi- le, un’azione di socializzazione, in quanto a quest’ultima debbono essere aggiunte abilità e strumentalità tali da poter gestire una vita sodale significativa.È utile pertanto poter fornire a questi bambini prima

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ed alle persone giovane ed adulte dopo, tutta una serie di servizi che permettano loro prima di acquisire e dopo di mantenere le competenze che li aiutino ad integrarsi in modo completo nel miglior modo possibile.Possono essere correlate alla sindrome di Down anche specifiche problematiche di ordine clinico, malforma- tivo o disfunzioni (cardiopatie, problemi tiroidei, ecc.) nei confronti dei quali è utile in-tervenire preventiva- mente e con la stessa solerzia con cui si interviene per tulle le altre persone, seguendo protocolli di controllo standardizzati. Si stima che oggi in Italia vivano 38.000 persone con Sindrome di Down, la durata della vita si è allungata rispetto al passato, infatti le aspettative di vita attualmente sono intorno ai 62 anni e si pensa si attesteranno sempre di più a quelle del resto della po- polazione. La maggior parte delle persone con sindrome di Down può raggiungere un buon livello di autonomia personale, sociale e relazionale, imparando ad esempio l’utilizzo del mezzo pubblico, l’utilizzo del denaro, o di tutte quelle strumentalità che la vita oggi richiede.

Possono fare sport e frequentare gli amici, andare a scuola con tutti gli altri coeta- nei e possono imparare molto anche nel campo didattico. I giovani e gli adulti con sindrome di Down possono apprendere un me-stiere e impegnarsi in un lavoro svol- gendolo in modo competente e produttivo. È impossibile avere oggi dei dati statistici sul numero delle persone con sindrome di Down che lavorano, ma grazie all’impegno de-gli operatori e delle famiglie ci sono già molte esperienze positive. Ci sono lavoratori con sindrome di Down in molte professioni semplici ed anche di una certa complessità. Le persone con s.D sanno fare mol-te cose e ne possono imparare molte altre. Perché queste possibilità diventino realtà occorre che tutti imparino a conoscerli e ad ave- re fiducia nelle loro capacità. La presenza delle persone con sindrome di Down in vari ambiti sociali ha contribuito a miglio- rare l’integrazione, ma molto ancora va fatto per superare i pregiudizi che ancora impe-discono una reale inclusione sociale.

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La storia

L’AIPD è nata a Roma nel 1979 con il nome di Associazione Bambini Down. Si pone quale punto di riferimento per le famiglie e gli operatori sociali, sanitari e scolastici su tut-te le proble- matiche riguardanti la sindrome di Down. Il suo scopo è tutelare i diritti delle persone con sin- drome di Down, favorirne il pieno sviluppo fisico e mentale, con-tribuire al loro inserimento scola- stico e sociale a tutti i livelli, sensibilizzare sulle loro reali capacità, divulgare le conoscenze sulla sindrome. L’Associazione Italiana Persone Down ha 48 Sezioni su tutto il territorio nazionale ed è com-posta prevalentemente da genitori e da persone con questa sindrome. L’AIPD fa parte dal 1994 della Federazione Italiana per il Supe- ramento dell’Handicap (FISH). Mantiene inoltre rapporti con le altre associazioni di persone con sindrome di Down italiane per un utile scambio di informazioni e per affrontare con una linea unitaria, temi di interesse comune. In tale ambito si è costituito un co-ordinamento (www. coordown.it) che sta progressivamente strutturandosi e si incontra annual-mente in Assemblea. Sul piano internazionale è membro dell’EDSA (European Down Syndrome Association)e del FID – Forum italiano per la disabilità, organo di coordinamento delle realtà italiane per la rappresentanza in Europa.La Sezione di Cosenza si è costituita nel 1997.

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AIPD Cosenza

L’Associazione Italiana Persone Down Onlus , sezione di Cosenza è una delle 48 sezioni collegate all’A.I.P.D. Nazionale con sede in Roma. L’ A.I.P.D. di Cosenza nasce nel 1997 ad opera di un pic- colo gruppo di genitori con l’esigenza di tutelare e garantire i diritti dei propri figli. Gli obiettivi principali che essa si pone sono:

dare supporto alle famiglie delle persone con Sindrome di Down; •

svolgere attività che favoriscano il pieno sviluppo e la completa autonomia delle persone con •Sindrome di Down, al fine di favorirne l’integrazione nella società;

collaborare con le Istituzioni e il Territorio per predisporre azioni volte a far conoscere le per- •sone con la Sindrome di Down.

Molte sono state in questi anni le energie profuse dai genitori e dagli operatori, ciascuno im- pegnando il proprio tempo nella certezza che solo lavorando insieme si poteva conquistare ildiritto dei propri figli ad una piena integrazione. Oggi siamo 38 famiglie con figli piccoli e grandi, con esigenze diverse, molto del lavoro svolto siè consolidato sul Territorio e questo ci dà la certezza di aver operato per il meglio, così come ci ha dato modo anche di mostrarci credibili di fronte alle Istituzioni, nella Scuola “in primis” che rappresenta sicuramente il primo ambito di inserimento sociale. Abbiamo sentito l’esigenza di unirci e manifestato la volontà di condividere impegno e cooperazione per sostenere al meglio i nostri ragazzi. I primi anni sono stati intensi e spesso faticosi, costellati da momenti in cui all’entusiasmo si alternava la sfiducia e la sensazione di impotenza verso un cammino così poco conosciuto e difficoltoso. Con il tempo la piena consapevolezza e la concretezza delle azioni svolte sul campo ha fatto si che si promuovessero varie attività mirate a favorire lo sviluppo armonico dei ragazzi con la sindrome ed il loro inserimento nella società, ma soprattutto intra- vedendo necessario il percorso verso l’autonomia delle persone con sindrome di Down.

Oggi l’Associazione pone un’assoluta attenzione sul concetto di autonomia, inserimento sociale e lavorativo, partecipazione alla vita comunitaria, e in questa direzione propone di elaborare pro- getti e attività che favoriscano l’indipendenza individuale ma anche relazionale. Tante sono state le collaborazioni avviate sul territorio, i percorsi di crescita intrapresi in cui i nostri figli sono stati i protagonisti principali, i convegni su tematiche legate al mondo dell’handicap e della trisomia che hanno contribuito da un lato ad accrescere la visibilità di “noi associazione” e dall’altro ad ampliare, in senso più generale, le conoscenze sulla sindrome di Down, su tutto il territorio del- la nostra Provincia, seminari rivolti a genitori di persone con sindrome di Down, ad insegnanti curriculari e di sostegno, ad operatori socio-sanitari, etc., puntando sempre a sperimentare e ad

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attuare nuove forme di “fare rete”, in un territorio bisognoso e desideroso di contatti e relazioni umane e tecniche. L’atteggiamento nei confronti della “diversità” dei nostri figli nel tempo è in parte cambiato, sono presenti nella città, nelle pizzerie nelle discoteche, nei cinema, ecc. Pur non essendo, sempre integrati, nel contesto sociale «normale» sono sicuramente visibili e presenti come una realtà da considerare e da utilizzare come risorsa. Ciascuno di noi con un bagaglio di sconfitte ma anche di piccoli traguardi raggiunti, riesce a sostenere chi è venuto successi- vamente a vivere questa esperienza e questa è sicuramente la forza dell’Associazione. I corsi di pre-autonomia ed autonomia, il corso di subacquea, i laboratori teatrali, la musicoterapia, l’ip- poterapia, effettuati nel tempo, non sono stati un modo per riempire le giornate dei nostri figli ma un perseguire un progetto più a lungo termine, finalizzato non solo all’aspetto riabilitativo individuale ma alla certezza che l’integrazione parte sì dalle abilità ma soprattutto dalla cono- scenza dell’altro che non necessariamente ha le nostre stesse competenze.

Sicuramente non sempre i percorsi sono semplici e lineari anche lì dove già si è conquistato i propri diritti, ma la socialità raggiunta dai nostri ragazzi e la loro visibilità nella nostra Città e Provincia ci danno ragione del percorso intrapreso.

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L’Associazione Italiana Persone Down vuole:Operare a favore delle persone con sindrome di Down e delle loro famiglie, indipendentemen-•te dall’iscrizione a socio.

Contribuire allo studio della sindrome di Down e ad una corretta informazione sulla stessa. •Promuovere l’inclusione scolastica, lavorativa e sociale, accompagnando le persone con sin-drome di Down nel loro percorso di vita dall’infanzia all’età adulta.

Tutelare la dignità della persona con sindrome di Down e promuovere i suoi diritti sanciti dal-•la Costituzione Italiana e dalla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità.

Tali obiettivi sono raggiunti mediante progetti e servizi e in particolare:la creazione di reti di consulenti formati da medici, operatori sanitari, scolastici e sociali;•

la formazione e l’aggiornamento di operatori sanitari, scolastici e sociali;•

la collaborazione, lo stimolo e la pressione nei confronti degli organi legislativi e di governo •locale e nazionale;

l’interazione e la creazione di reti con tutte le associazioni che si occupano dei problemi delle •persone con sindrome di Down, con disabilità e dell’infanzia in generale.

La Mission

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EDUCARE la società all’accoglienza delle persone con sindrome di Down e di tutte le persone •diversamente abili, con rispetto e senza pregiudizi e senza compassioni, perché malgrado la diversità hanno diritto a vivere nel contesto sociale una vita dignitosa.

RAGGIUNGERE tutte le famiglie, ed essere per loro un punto di riferimento e di sostegno, •nell’affrontare la vita in modo diverso da quello sognato, evitando di chiudersi in un isola-mento pessimistico e negativo.

SVILUPPARE le potenzialità di ogni persona con sindrome di Down, per aiutarla a realizzare •un programma di vita, adeguato alle sue capacità.

Nei prossimi anni si darà particolare rilevanza alle tematiche relative ai bisogni e risposte per:le persone con Sindrome di Down con problemi psicopatologici;•

le persone con Sindrome di Down adulte con particolare attenzione alle soluzioni residenziali •per il “dopo di noi” e il “mentre noi”;

un’informazione completa e corretta in relazione alla diagnosi precoce per supportare le •scelte delle coppie.

Tutto questo cercando la collaborazione con le varie associazioni e strutture sia pubbliche che private. Valorizzando dal punto di vista professionale coloro che cooperano nel perseguire i nostri obiettivi e garantendo una gestione che sia condivisa e trasparente. L’importanza della presenza dell’ AIPD in tutte le regioni d’Italia e nel maggior numero possibile di province per garantire la conoscenza dei propri bisogni e diritti, fornendo gli strumenti per esigere risposte adeguate.

La vision

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I Valori sono le nostre scelte, ciò in cui crediamo e che vogliamo trasmettere in forma democra- tica e costruttiva. Le persone con sindrome di Down sono al centro del nostro interesse e vo- gliamo contribuire, attraverso il nostro operato, a far sì che raggiungano una vita sociale inclu- siva e rispettosa delle loro individualità.

Il nostro è un accompagnamento verso il diven- tare adulti, dando loro un aiuto per l’autonomia possibile, requisito indispensabile per una vita di qualità, ma è anche un investimento per diminu- ire i costi dei servizi sociali. L’attenzione, quindi, verso le persone con sindrome di Down e le loro famiglie, di qualsiasi nazionalità o credo religioso o ideale politico, è per noi il valore più impor-tante, ci poniamo all’ascolto delle loro esigenze e operiamo con la nostra organizzazione in forma democratica e trasparente. Ogni tre anni vengo-no rinnovate le cariche sociali, il bilancio viene presentato ogni anno all’Assemblea dei Soci. L’AI-PD non si sostituisce allo Stato, semmai sugge-risce nuove strade e unisce i suoi servizi e la sua competenza a quelli già esistenti sul Territorio. L’AIPD promuove il protagonismo delle persone con sindrome di Down e delle loro famiglie per una cittadinanza giusta, attiva e consapevole.

I Valori

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Gli organi di governoL’Assemblea è organo sovrano rappresentativo della volontà dei Soci e le sue deliberazioni, prese in conformità alle leggi ed allo statuto sono vincolanti per tutti i Soci, ancorché non intervenuti o dissenzienti. È in assemblea che viene deliberato programma e bilancio e vengono eletti: il Presidente, il Consiglio d’amministrazione.Il Presidente, il cui mandato ha la durata di un triennio con rieleggibilità per non più di due mandati consecutivi, garantisce l’applicazione delle delibere del Consiglio, partecipa ai lavori del Comitato Consultivo Nazionale.Il Consiglio di Amministrazione è formato dal Presidente e da 6 componenti che durano in ca- rica un triennio e sono rieleggibili. Coadiuvano il Presidente nell’applicazione delle delibere del Consiglio.

Presidente Roberta Canonaco

Vice Presidente Chiara Greco

Consiglio di Amministrazione Donatella D’Ambrosio, Maria Galdini, Rita Le Piane, Lucia Ruggiero, Antonella Urso, Chiara Greco.

Soci Ordinari N° 38

La Governance

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Stakeholder o portatori di interessi sono tutti quei gruppi che influenzano e/o sono influen-zati dalle attività di una organizzazione, dai suoi prodotti o servizi e dai relativi risultati di perfomance.

Gli Stakeholder

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Percorso di autonomia per ragazzi con sindrome di Down dai 10 ai 14 anniIl progetto è nato come risposta alle esigenze dei:

Ragazzi: acquisire delle autonomie adeguate alla loro età preadolescenziale, ed essere ac-•compagnati nel primo distacco dalla famigliaGenitori: non sostituirsi ai ragazzi negli aspetti personali e sociali, accompagnandoli nella •scoperta dei possibili spazi di autonomia Presupposti educativi•Proporre attività di gioco con obiettivi che non appartengano al mondo dell’infanzia•Rivalutare il concetto di pre-autonomia, in quanto il percorso di autonomia avviene fin dalla •nascita con obietti adeguati all’età e alla personaRisposta ad una specifica fascia di età, che si affaccia al mondo dell’adolescenza •

Obiettivi- Autonomia Personale- Cura della propria persona e del proprio abbigliamento- Gestione delle proprie cose (es.: zainetto per l’uscita)- Gestione degli spazi (rispetto degli spazi, piccole sperimentazioni di comportamento stradale…)- Valore delle cose (consapevolezza del rispetto delle proprie cose, sperimentazioni di utilizzo del denaro) - Autonomia Sociale- Sapersi relazionare con coetanei e con adulti non familiari- Fare delle scelte- Saper fare piccoli acquisti ModalitàLudica e motivanteProtagonismo dei ragazzi, non pretendere che si gestiscano da soli, ma tenere sempre in con- siderazione le loro esigenze, gusti, opinioni, caratteristiche personali. Operatori come punto di riferimento adulto per i ragazzi, a volte autorevole ma complici e partecipanti.Aspetti essenziali: senso della scoperta, della curiosità, dell’indagare la realtà, la natura, la città, sperimentare il mondo sempre più autonomamente. Per tutto l’anno i ragazzi saranno degli esploratori con lo scopo di svolgere delle: Riunioni degli esploratori (attività di preparazione all’uscita) Missioni (per scoprire luoghi diversi della città) Gli esploratori si riuniscono un giorno alla settimana (piccolo gruppo di incontro con presenza di figure educative in rapporto 1/2 o 1/3). Il gruppetto si incontra intorno ad un tema “esploriamo la città” e si propone ai ragazzi di fare delle vere e proprie “missioni” per scoprire la città. Ogni missione viene preparata nell’incontro in sede e realizzata nell’incontro successivo. Gli esploratori hanno il compito di fare un reportage della missione (quindi fare delle foto che nell’incontro successivo attaccheranno sulla “bacheca degli esploratori”).

Il gruppo dei giovani esploratori

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Promuovere l’autonomia dei ragazzi con sindrome di Down. È l’obiettivo del Corso di educazione promosso dall’Aipd, per aiutare i giovani affetti da questa sindrome e diventare adulti, avvici-nandosi gradualmente alla vita quotidiana fuori dall’ambito familiare. Godere di una buona au-tonomia personale è, infatti, un prerequisito fondamentale per l’inserimento sociale e lavorativo di giovani e adulti con disabilità.

Il corso di educazione all’autonomia, collocato nell’ambito del tempo libero, è stato strumento in una serie d’incontri pomeridiani settimanali. Le attività proposte ai ragazzi si muovono sulle linee di un itinerario educativo nell’ambito dell’autonomia “esterna” partendo dalla esigenza di rag- giungere le competenze minime essenziali per cavarsela da soli fuori casa, così come altro obiet- tivo è stato capire quali siano le esigenze della vita quotidiana, per il lavoro, per il tempo libero.

Sono state individuate le aree educative:- Comunicazione: esprimere i propri bisogni, saper chiedere informazioni, saper dare i propri

dati personali;- Orientamento: leggere e seguire le indicazioni stradali, individuare i punti di riferimento, indi-

viduare le fermate dell’autobus;- Comportamento stradale: attraversamento, semafori, atteggiamenti con i passanti; Uso del

denaro: valore, riconoscimento, conteggio;- Uso dei negozi, dei mezzi e dei servizi: negozi, supermercati, mezzi di trasporto, locali pubblici,

uffici postali.- Riconoscersi grandi, assumendo nuovi comportamenti e imparando dalle inevitabili difficoltà

che si sono presentate, ha fatto in modo che si istaurassero e consolidassero rapporti di soli-darietà e amicizia all’interno del gruppo.

Club dei Ragazzi

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L’obiettivo è stato offrire ai ragazzi la possibilità di acquisire nuove competenze per l’inserimento sociale nella vita di tutti i giorni. In questo contesto si è osservato che ci sono stati molti cambia-menti positivi dei giovani partecipanti, sia sul piano delle competenze (saper fare) sia sul piano dell’identità (saper essere). Si è fatto in modo che il ruolo nelle varie attività, in cui erano coinvolti i ragazzi, fosse sempre il più centrale possibile, proponendo sempre per ciascuno un ruolo attivo.

Le attività proposte sono state adeguate alla fascia di età dei ragazzi tenendo in considerazione anche dei loro desideri, delle loro proposte che sono state vagliate e realizzate ogni qual volta andavano bene per tutto il gruppo. Questo atteggiamento di confronto ha stimolato ciascuno di loro ad avere maggior iniziative e coraggio nel fare le cose. Alla coordinatrice si sono affiancati dei giovani volontari (tutti giovani per garantire la realizzazione di un clima di effettiva condi- visione con i ragazzi) che sono stati di supporto nel ruolo educativo, eliminando il rischio di di- pendenza dall’operatore e di competitività affettiva fra i ragazzi. Durante l’anno anche i genitori hanno partecipato all’esperienza dei ragazzi, incontrandosi con gli operatori sia in colloqui indi- viduali, sia in riunioni di piccoli gruppi in cui i genitori hanno avuto modo di conoscere meglio che cosa si fa durante le attività settimanali, sia di confrontarsi tra loro e con gli operatori sulle proprie esperienze familiari. Spesso in tali incontri i genitori hanno trovato spunti per mettere in pratica nuove strategie per aumentare spazi di autonomia nella vita quotidiana. Lo spirito del progetto-corso infatti è stato quello di fornire ai ragazzi e alle famiglie alcuni strumenti utili e di incoraggiamento che siano di aiuto nella vita quotidiana.

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L’Agenzia del Tempo Libero è nata nel 1992 grazie all’esperienza degli operatori dell’Associazio- ne Italiana Persone Down sez. Roma che, dopo aver ideato il Corso di Educazione all’Autonomia, hanno creato un luogo dove far incontrare i ragazzi che al termine del Club volevano continuare a vedere i loro amici. Non solo, tale progetto è nato anche come risposta alle richieste delle fa- miglie di una struttura che potesse stimolare ancora i ragazzi consentendogli di mantenere le abilità e competenze acquisite con il Club.Terminati i tre anni di Corso di Educazione all’Autonomia, i ragazzi possono inscriversi all’ATL. Questa è così strutturata: il gruppo di ragazzi s’incontra una volta a settimana e con operatori e volontari portano a termine un’attività scelta da loro stessi. Nell’ambito di tale organizzazione il gruppo si suddivide in sottogruppi nei quali gli operatori ruotano secondo le esigenze.Una volta al mese, sempre molto richiesta, viene programmata dai ragazzi una uscita serale durante la quale si organizza una cena in pizzeria o a casa di qualche amico, oppure si va al cinema, al teatro o ad un concerto, ecc.

Tutte queste attività rafforzano il sentirsi e il vivere da adulti, come le persone grandi, che tra- scorrono delle serate insieme agli amici.In primavera i ragazzi organizzano un fine settimana in una città d’arte o in un altro luogo che li attira in modo particolare anche eventualmente scegliendo anche tra proposte fatte dagli operatori. Si circoscrivono le possibili mete tra le località raggiungibili al massimo in tre ore di autobus o di treno per non condizionare troppo l’organizzazione del fine settimana. Insieme si lavora su come organizzare il week-end, su come raggiungere la meta, su cosa fare e cosa visi- tare, si decide luogo e ora dell’appuntamento e cosa portare in valigia.Quest’attività è molto importante poiché aiuta gli operatori ad osservare i ragazzi per un lasso di tempo maggiore rispetto al solito incontro pomeridiano. Non solo, i ragazzi attendono con ansia il week-end poiché per loro è un momento particolare: hanno finalmente la possibilità di stare due/tre giorni con i propri amici, di conoscere una nuova città e di essere protagonisti di un fine settimana tutto loro. Il progetto dell’ATL prevede diversi obiettivi, senza i quali non avrebbe ragione di esistere.

Il primo di tutti è quello della perseveranza nell’educazione all’autonomia delle persone con ritardo intellettivo. Ciò non significa portare a termine altre stelle degli obiettivi come al “Club dei ragazzi”, ma significa osservare, ascoltare ed accogliere le richieste dei ragazzi. Ovviamente ciò richiede un forte impegno da parte dello staff, un’attenzione particolare ed una sapiente interpretazione dei vari segnali che arrivano sia dalle famiglie sia dai ragazzi stessi.L’Agenzia del Tempo Libero è inoltre uno spazio e un tempo ove i ragazzi possono incontrarsi e vivere il loro essere adolescenti e adulti insieme con altri coetanei, potendo gestire il proprio pome-riggio da protagonisti e facendo ciò che fanno tutti gli adolescenti: andare al cinema, recarsi ad una manifestazione culturale o ad un concerto, mangiare un gelato insieme, invitare a casa gli amici.

L’Agenzia del Tempo Libero

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La partecipazione ad un gruppo di pari è un’esperienza poco consueta nella vita di un adole- scente con disabilità intellettiva che ha rapporti prevalenti con figure più adulte o, in ogni modo più abili; autonomia è anche saper collaborare, saper usare le proprie competenze insieme con quelle degli altri, saper riconoscere i propri limiti.

Un altro obiettivo del progetto è quello di creare una nuova coscienza sociale sui disabili. L’esempio che i ragazzi danno agli altri svolgendo le attività dell’ATL, insieme agli operatori e ai volontari, è in ogni caso un modo di cambiare il concetto di handicap. è un sistema non più assistenziale, di dipendenza tra “sano” e “persona con disabilità”, ma un rapporto “io e te”, tra due persone con i propri limiti e le proprie capacità, tra pari che si confrontano su interessi, aspirazioni ed emozioni.

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i Progetti

ASSOCIAZIONEITALIANA

PERSONEDOWN

onlus

AIPDCOSENZA

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All’ interno degli Obiettivi di Piano della Regione Calabria per il 2012 per l’ “AREA NON AUTO-SUFFICIENZA” l’Azienda Ospedaliera di Cosenza ha attivato un modello di

Accoglienza; •Accettazione Ospedaliera;•Assistenza per il paziente Disabile. •

L’ OBIETTIVO DEL PROGETTO DAMA È QUELLO DI:Costruire un percorso privilegiato per il paziente con disabilità.1. Sviluppare reti e percorsi integrati Ospedale-Territorio e attivare Percorsi Diagnostico-Tera-2. peutici Assistenziali attuando modelli organizzativi al cui centro devono restare i bisogni del paziente, in particolar modo del paziente fragile .Dare conto della capacita delle organizzazioni Sanitarie non solo di 3. “CURE“ CURARE ma di «CARE» PRENDERSI CURA del paziente, nell’ interezza del suo percorso .

Il progetto DAMA nasce dalle istanze delle fa-miglie di persone disabili che si sono confron-tate con i disagi legati all’ accesso dei propri cari alle strutture ospedaliere che molto spes-so presentano rigidità di organizzazione e di accesso alle cure ospedaliere ai pazienti con handicap.È pertanto necessario facilitare l’accesso alle cure ospedaliere dei pazienti disabili e delle loro famiglie. Il modello organizzativo realiz-zato rappresenta una sfida ed una innovazione rispetto ai modelli tradizionali di accesso.

Il punto cardine è rappresentato dai percorsi ambulatoriali facilitati che si vogliono dedicare alle persone disabili di tutto il territorio calabrese che presentino gravi deficit comunicativi, patologie neuromuscolari e gravi patologie d’ organo. Questi pazienti hanno bisogno di percorsi dedicati e protetti, locali adeguati, presenza di accompagnatori durante l’ intera permanenza in ospedale, tempi d’attesa ridotti, professionisti sanitari dedicati nella realizzazione di un continu-um di erogazione di cure. Nel concreto il modello organizzativo si compone di:

Un call center all’ interno del quale lavora personale amministrativo formato per le specifi-•cità del percorso.Un Day Hospital per i percorsi di inquadramento, di valutazione breve e di rivalutazione dei •pazienti, dove grazie ad un elevato grado di coordinamento dei vari specialisti si riesce a garantire al paziente l’esecuzione di un elevato numero di prestazioni, in tempi rapidi, tra cui eventualmente anche la sedazione farmacologica;Percorsi ambulatoriali facilitati. Essi riguardano due direttrici di intervento: quella degli am-•

Dama 1

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bulatori specialistici e quello della rivalutazione clinica dei pazienti (Ambulatorio DAMA). Per ogni ambulatorio specialistico sono individuati dei referenti che diventano i garanti del percorso assistenziale ai pazienti. In tali percorsi i volontari, anche se con compiti sussidiari, rappresentano la vera chiave di volta del modello, rappresentando la cerniera tra le persone disabili, le loro famiglie e il sistema ospedaliero.

Le UUOO interessate dal progetto sono la Medicina, la Chirurgia, il PS, la Pediatria, la Ginecolo-gia, l’Ortopedia, l’Oculistica, l’Odontoiatria, l’Anestesia, la Radiologia, la Chirurgia Pediatrica, la Neuropsichiatria, il Dipartimento Amministrativo, i Poliambulatori.

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Dama 2

Il centro Dama 2, nato da un protocollo di intesa tra A.I.P.D. di Cosenza, IRCCS San Raffaele Pisa-na, Università Telematica San Raffaele Pisana Roma e ASP di Cosenza, ha l’obiettivo di prendersi cura del paziente con disabilità integrando il progetto DAMA, avviato nel 2011, che consente di effettuare controlli biomedici attraverso una corsia preferenziale di rapido accesso ottimizzan-do tempi e qualità di interventi.Affiancato al progetto DAMA, sarà operativo ora il DAMA 2 con un gruppo di tecnici professio- nali, psicologo, logopedista, psicomotricista e pedagogista dell’età evolutiva, che indirizzeranno i pazienti verso le varie figure professionali.Il progetto prevede la supervisione del prof. Giorgio Albertini, Neurologo, Medico neuroria- bilitatore dell’IRCCS San Raffaele Pisana - Roma. I pazienti saranno seguiti da questa equipe multidisciplinare in tutte le fasi dello sviluppo dalla prima alla seconda infanzia, all’adolescenza e all’età adulta, in modo da garantire una ridefinizione dei progetti riabilitativi partendo dai bi- sogni della persona in relazione all’età, alla condizione clinica di base, alla fase evolutiva che sta attraversando e al contesto socioculturale, alle risorse educative riabilitative proprie del territo- rio, ciò per assicurare la continuità assistenziale necessaria. Periodicamente verranno effettuati controlli o follow up in modo da sviluppare programmi riabilitativi personalizzati che i pazienti potranno svolgere nei centri riabilitativi di residenza.Nell’ambito del progetto riabilitativo fondamentale è il coinvolgimento attivo della famiglia e delle istituzione educative (scuola, sport...).

Il centro ha la peculiarità di essere assolutamente poco ospedalizzato per render più umana la struttura ma anche per osservar i pazienti nelle loro interazioni sociali.

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Il 15 aprile 2014 presso l’Assessorato provinciale al Mercato del Lavoro e Formazione di Cosenza è stato presentato il progetto Diversa-Mente, finanziato dall’UNAR del Dipartimento Pari Opportu-nità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che nasce con l’obiettivo di realizzare un progetto di sviluppo del “Diversity Management” nelle regioni meridionali (Calabria, Campania, Puglia e Sicilia) coinvolgendo sia le piccole medie imprese private che gli Enti pubblici e tutti i portatori d’interesse che, a vario titolo, sono coinvolti nell’attività quotidiana di superare la discriminazio-ne, facilitando l’inserimento lavorativo delle persone appartenenti alle categorie discriminate.L’iniziativa, indetta per illustrare i principi e le attività del progetto, ha visto la partecipazione dell’AIPD sez. di Cosenza, come parte di una vasta rete di un network in grado di supportare e favorire processi di inclusione ed inserimento lavorativo.Per l’AIPD hanno partecipato, il presidente e la coordinatrice, che ha parlato dei percorsi da se- guire per effettuare gli inserimenti lavorativi e come nel caso delle persone con sD si debbano seguire regole ben precise e accompagnare la persona che sta facendo esperienza lavorativa con un tutor almeno nelle prime settimane.A seguito del progetto Diversa-Mente è stato organizzato un Carrer Day nel Centro Congressidell’ Università della Calabria di Cosenza, per le persone a rischio discriminazione nel mondo del lavoro. In un contesto di apertura della diversità sono stati affrontati temi e azioni che puntanoa facilitare il loro inserimento lavorativo.

Diversa-Mente

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Il CSV Cosenza partner del progetto “Get Your Way – le sfide dell’Europa per far crescere la conoscenza e le abilità nella vita quotidiana attraverso l’istruzione e la formazione al lavoro” promosso da Volontarimini, ente capofila, realizzato all’interno del programma Lifelong Lear- ning Programme, che gode del sostegno della Commissione europea, ha messo a disposizione la possibilità di svolgere, gratuitamente, un’esperienza di studio e tirocinio formativo di due settimane nei Paesi dell’Unione Europea (Inghilterra, Lituania, Spagna, Turchia e Grecia).

L’intervento rivolto a giovani di età compresa tra i 18 e i 30 anni con una situazione di criticità cognitiva, disagio psichico o con difficoltà di inclusione sociale e tendenza alla marginalizzazio- ne lavorativa , ha consentito la partecipazione di 5 ragazzi (4 della nostra sezione) accompagnati in questa esperienza da due educatori. I nostri ragazzi sono partiti nel periodo di agosto e hanno svolto le attività presso il centro diurno ”Jaunuoliu dienos centras” Panevezys (LT). La borsa di tirocinio ha previsto la copertura dei costi dei corsi di formazione prima del viaggio, del biglietto di andata e ritorno, del soggiorno (vitto e alloggio), delle attività ricreative e professionalizzanti che si sono svolte nel Paese di accoglienza (Lituania) e dell’assicurazione. L’obiettivo del pro- getto è stato quello di promuovere la cultura del volontariato e della solidarietà, rispondere ai bisogni concreti presentati dalle associazioni di volontariato. I ragazzi hanno lavorato per due settimane nel centro diurno con un team internazionale al fine di avere partecipazione attiva per ottenere fiducia in se stessi. Uscire dall’ambiente quotidiano e lavorare e vivere in un am- biente al di fuori di quello familiare. Imparare diverse lingue e l’utilizzo di un differente sistema economico. Ottenere conoscenze su un altro paese e le relative culture.“Get your way!” È stata un’occasione concreta di mobilità per le persone spesso escluse dai cir-cuiti tradizionali legati alla libera circolazione in Europa.

Get your way

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Progetto Nazionale “Leonardo” promosso dall’AIPD Nazionale è iniziato nell’ottobre 2013 e si è concluso nel settembre 2014 ha ricevuto un finanziamento dalla Commissione Europea, nell’ambito del pro- gramma per l’Educazione permanente-asse Leonardo da Vinci, Mobilità IVT. Il progetto prevedeva un’esperienza di lavoro all’estero nel settore alberghiero per i giovani con sD in transizione con la scuola e il mondo del lavoro. Dalla nostra sezione sono partiti due ragazze accompagnate da un educatore, che hanno svolto un tirocinio lavorativo della durata di 3 settimane a Barcellona in Spagna, presso l’IN e OUT Hotel dell’Associazione Icaria Iniciatives Solials. Anche quest’an- no la sezione di Cosenza parteciperà allo stesso tipo di progetto che prende il nome “Fuga di braccia e cervelli”, iniziato nel novembre del 2014, con la presenza di due ragazzi più un operatore.

All’estero per lavorare

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Il progetto vuole essere “un’occasione” per una riflessione di gruppo sulla disabilità. In partico- lare su come si possa realizzare l’inclusione delle persone con disabilità intellettiva e relazionale anche al di fuori del contesto scolastico in senso stretto.Si articolerà in tre fasi operative: una prima fase a cura dell’AIPD di Cosenza;una seconda fase con il coinvolgimento attivo di tutti gli insegnanti;uno step finale di valutazione e socializzazione che vedrà coinvolti i docenti di sostegno, alcuni docenti in pensione dell’Istituto Comprensivo “N. Misasi”, il personale ATA, i collaboratori del Dirigente, la Dirigente M. Del Sordo.

Obiettivo del progetto è Conoscere per includere:conoscere le difficoltà, i bisogni e le potenzialità delle persone con disabilità per superare •pregiudizi e luoghi comuni.accettare, rispettare i • “diversi da sé”, comprendendo le ragioni dei loro comportamenti.acquisire competenze, strumenti per aiutarli nel modo più adeguato.•

Includere per cambiare:favorire una cultura di inclusione sociale nel “gruppo”, risorsa capace di valorizzare il singo-•lo, sia che si tratti di soggetto normodotato, che disabile.promuovere relazioni extra-scolastiche.•

Destinatari del progetto gli alunni della Scuola Secondaria di primo grado “N. Misasi” e succes- sivamente, attraverso un lavoro di pubblicizzazione e di condivisione , i rimanenti allievi delle classi prime e terze. La finalità è sviluppare competenze sociali e civiche per contribuire allo sviluppo di una comunità solidale in cui ogni ”individuo” possa trovare spazi e ambiti per espri- mere se stesso, le proprie potenzialità, ma anche i propri bisogni, siano essi materiali, sociali e relazionali. Il progetto iniziato nel mese di novembre avrà termine a fine anno scolastico (2015), gli alunni dovranno sviluppare la seguente traccia ”Tutti insieme, me compreso” attraverso un elaborato letterario o di arte figurative da realizzare come gruppo classe. Una commissione valuterà gli elaborati.

Nella mia classe c’e’ un bambino...Diverso? ... Diverso da chi?

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Scopo del progetto (presentato da AIPD Caserta) è stato di organizzare con una rappresentanza di ragazzi adolescenti/adulti della sezione di appartenenza, dei momenti di sensibilizzazione presso le scuole secondarie, nello specifico coinvolgendo gli studenti delle classi 4 e 5 in modo da poterli avvicinare al volontariato.Alla fine del servizio offerto presso l’associazione, è stato possibile rilasciare loro un certificato di frequenza. (Si è concordato con l’istituto l’assegnazione di crediti formativi ai fini del punteg- gio della maturità).L’idea è stata quella di un incontro di poche ore che potesse essere accattivante per i futuri volontari. Quindi puntare su una sorta di riunione non classica ma piuttosto dinamica, che ini-ziasse con la somministrazione di un questionario auto valutativo di conoscenza (per lo staff) su cosa sia la disabilità in generale, chi sia, nello specifico, una persona con sindrome di Down, chi è il volontario.Poi la visione di foto o cortometraggio che hanno mostrato le attività delle sezioni AIPD, descrit-te e dettagliate da un gruppo di ragazzi con sindrome di Down.Alla fine un momento per il dibattito in cui lo staff ha spiegato come avvicinarsi all’associazione, cosa fare e come ottenere i crediti formativi.

Incontri nelle scuole medie superiori volti alla formazione di giovani volontari specializzati •a stabilire un rapporto costruttivo e di guida con i compagni con Sindrome di Down, sono state coinvolte due scuole superiori per provincia di appartenenza delle organizzazioni della rete, per ogni scuola sono stati organizzati 5 incontri di formazione della durata di un’ora.

Incontri con le famiglie. L’obiettivo generale è stato duplice, esso ha contemplato l’inte- •grazione sociale della persona con sindrome di Down e l’empowerment delle loro famiglie. La finalità di questi incontri è stata la condivisione della metodologia AIPD nei percorsi di educazione all’autonomia, e il confronto sul perseguimento delle attività comuni.

Giornate di sensibilizzazione pubblica e incontri presso le scuole medie superiori volti alla •formazione di giovani volontari normodotati in grado di sostenere il giovane con sindrome di Down nel processo di consapevolezza della sua diversità.

Altro obiettivo è stato promuovere e sensibilizzare le comunità locali.L’intento del rafforzamento della rete per la Giornata Nazionale è stato quello di sensibilizzare l’opinione pubblica per creare una nuova cultura che superasse i pregiudizi e luoghi comuni che ancora accompagnano le persone con sindrome di Down. Allo stesso tempo favorirne, in modo concreto ed incisivo, l’integrazione a pieno titolo nella società, in particolare nel mondo della scuola e del lavoro.

Fondazione con il sud ”Percorsi di educazione all’autonomia”

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Nel mese di Novembre due ragazzi della nostra sezione hanno iniziato un tirocinio formativo presso l’Istituto Comprensivo “Spirito Santo” di Cosenza. Attraverso questo percorso di inserimento lavorativo s’intende promuovere l’integrazione professionale e sociale delle persone con sindrome di Down. Una particolare attenzione sarà rivolta all’assunzione di consapevo-lezza, da parte dei tirocinanti, rispetto all’identità e al ruolo di adulto-lavoratore, ai suoi diritti e doveri e alla comprensione del sistema gerarchico all’inter-no di un contesto lavorativo. Per favorire l’appren-dimento operativo i tirocinanti sono stati seguiti da un tutor che li ha supportati e guidati nell’acquisi-zione delle mansioni del collaboratore scolastico, nel rispettare la puntualità e gli orari e nell’assunzione di comportamenti adeguati nei confronti dei colleghi e degli studenti.

Nel corso del tirocinio sono state intraprese dall’Aipd delle azioni di monitoraggio per permet-tere la lettura delle competenze, del comportamento e l’interpretazione del cambiamento dei tirocinanti. Per le persone con sindrome di Down lavorare significa non solo occupare un posto di lavoro o percepire uno stipendio, ma anche e soprattutto conquistare un luogo sociale attivo

riconoscibile dalla comunità e rappresenta uno strumen-to essenziale di costruzione del diritto di cittadinanza, elemento cardine dell’identità adulta e fattore importan-tissimo di socializzazione e di realizzazione di se stessi.

Tirocinio formativo Istituto Comprensivo Spirito Santo

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Il Seminario che ha coinvolto genitori e insegnanti ha affrontato il tema dell’uso dei facilitatori e delle tecnologie infor-matiche nella scuola, per il successo di tutti. Nel corso dell’incontro, re- lato-re il Prof. Albertini, il quale ha parla-to di come si possa rendere più facile l’apprendimento introducendo nelle scuole il Cooperative Learning, oppure utilizzando ausili informatici, utili non solo nel caso di alunni con disabilità. Il Cooperative Learning costituisce una specifi ca metodologia di insegnamento attraverso la quale gli studenti appren-dono in piccoli gruppi, aiutandosi reci-procamente e sentendosi corresponsa-bili del reciproco percorso. L’insegnante assume un ruolo di facilitatore ed or-ganizzatore delle attività, strutturando “ambienti di appren- dimento” in cui gli studenti, favoriti da un clima rela-zionale positivo, trasformano ogni at-tività di apprendimento in un processo di “problem solving di gruppo”, conse-guendo obiettivi la cui realizzazione ri-chiede il contributo personale di tutti. Tali obiettivi possono essere conseguiti se all’interno dei piccoli gruppi di apprendimento gli studenti sviluppano determinate abilità e competenze sociali, intese come un insieme di “abilità interpersonali e di piccolo gruppo indi- spensabili per sviluppare e mantenere un livello di cooperazione qualitativamente alto”. Durante il seminario che ha attirato l’attenzione degli insegnanti è stato presentato anche un software ancora in fase di realizzazione da un gruppo di studenti dell’Unical, progetto nato dalla colla- borazione tra Università e MIUR , che ha attirato l’interesse degli uditori per l’applicazione che potrebbe avere nel caso di persone che hanno problemi di linguaggio. A seguire la Prof. Mo-nardo del Liceo Classico “ Gioacchino da Fiore” di Rende ha presentato la sua attività didattica, già sperimentata nelle sue classi, dove riesce a passare da una lezione frontale ad un lavoro di gruppo per poi giungere ad una attività con il PC seguendo sempre lo stesso canovaccio. G.Viola ha presentato le procedure per la costruzione di un PEI e del progetto di vita.

L’uso dei facilitori e delle tecnologie informatichenella scuola per il successo scolastico di tutti

se all’interno dei piccoli gruppi di apprendimento gli studenti sviluppano determinate abilità e

Il PROF. GIORGIO ALBERTINIINVITA GLI INSEGNANTI PERPRESENTARE E DISCUTERE SUL TEMA:

INTERVERRANNO:

Roberta CANONACOPRESIDENTE AIPD SEZIONE COSENZAGiancarlo VIOLAINSEGNANTE

L’USO DEI FACILITATORI E DELLE TECNOLOGIE INFORMATICHE NELLA SCUOLA PER IL SUCCESSO SCOLASTICO DI TUTTI.

venerdì7 marzoore 15:30 20

14

ISTITUTOCOMPRENSIVOSPIRITO SANTORIONE SPIRITO SANTOCOSENZA

AL PERSONALE DELLA SCUOLA VERRÀ RILASCIATO UN ATTESTATO DI PARTECIPAZIONE DALL’ASSOCIAZIONE PROTEO FARE SAPERE

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L’Associazione di volontariato Itinerari Sperimentali, in collaborazione con la Residenza teatrale More – Teatro Morelli, ha organizzato presso il teatro “Morelli” di Co-senza, l’incontro-dibattito “la Solidarietà possibile”, con l’obiettivo di analizzare gli aspetti positivi e le contrad-dizioni che il volontariato organizzato vive oggi nell’era dell’economia di mercato, della crisi e del welfare debole. L’iniziativa è sostenuta dal Csv nell’ambito delle Micro azioni partecipate 2014, tra le varie associazioni invitate è presente anche l’AIPD sezione Cosenza.

Nei giorni 12-13 giugno si è svolto a Roma il seminario “i progetti per i pic-coli” rivolto alle famiglie con fi gli con la sindrome di Down nella fascia di età 0-14 anni. Diversi gli argomenti affrontati: dalla nascita alle caratteri-stiche di sviluppo del bambino con sD, dalla consulenza individuale all’im-portanza degli incontri di gruppo, temi legati agli interventi di riabilitazione ed educazione e alle dimensioni del gioco, dello sport e dell’autonomia. L’obiettivo del seminario è stato quello di permettere un confronto tra ope-ratori e famiglie sul mondo dell’infanzia e della preadolescenza delle per-sone con sD e di stilare in conclusione delle linee guida che permettono di creare una base condivisa di prassi di cui potranno usufruire tutte le realtà territoriali dell’Aipd. La nostra sezione era presente con tre operatori.

I progetti per i piccoli

La Solidarietà Possibile

Micro azioni partecipate 2014 a cura di odv itinerari sperimentali

la solidarieta’ possibile SALUTI

Maria Annunziata Longo - Volontà Solidale PRESENTAZIONE DEL PROGETTO

Anna Maria Di Rosa - Itinerari Sperimentali INTRODUCE

Gisella Florio – CIF Cosenza INTERVENTI

Tina Uva A.F.D. Castrovillari Assunta Mollo A.P.I. Cosenza

Gianni Moretti e Annamaria D’Anello La Spiga Cosenza Chiara Greco A.I.P.D. Cosenza

Gabriella Dragani Be equal Cosenza

Percorso espositivo

OUTSIDER ART o semplicemente arte? Con Assunta Mollo, Gregorio Muraca,

Fausto Palazzo, Annalisa Cundari,

3° RASSEGNA PROVINCIALE DEL TEATRO

IMPEGNATO NEL DISAGIO 2014 16 dicembre 2014

Comunità Arcadinoè/Sotto una buona stella Tratto da Il piccolo principe di A. de Saint-Exupèry

17 dicembre 2014

C.D. La GHIRONDA / I gatti sono brave persone LIBERAMENTE TRATTO DAL SIMPOSIO DI PLATONE

laboratorio M. Infusino M.F. Abate regia Ferruccio Stumpo

Con l’aiuto dei volontari dell’Ass. OdV Itinerari Sperimentali

Giovedi’ 4 dicembre 2014

ore 17:00 sala montimurro teatro morelli

cosenza

Martedi’ e mercoledi’

16 e 17 dicembre 2014

ore 10:00 teatro morelli

cosenza

Le immagini si riferiscono a dipinti di Assunta Mollo

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IL 18 Dicembre presso la sala ”Don Carlo De Cardona” della BCC di Rende si è tenuto il semina- rio con il Prof. G. Albertini, neurologo dell’IRCCS San Raffaele Pisana Di Roma, presenti in sala genitori, insegnanti e operatori. Durante l’incontro si è discusso di problematiche legate alle persone con sindrome di Down, trattando soprattutto le tematiche comuni che sono emerse durante le visite mediche effettuate presso il Centro DAMA2 dal Prof. Albertini.Il Prof. Albertini ha tenuto una lezione sul “SILENZIAMENTO DEL CROMOSOMA21”.Un nuovo studio pubblicato sulla rivista ”Nature” dalla Dott.ssa J. Lawrence dimostra che in coltura cellulare è possibile silenziare il cromosoma sovrannumerario responsabile della sindrome di Down, questa scoperta apre la strada ad una terapia in grado di cambiare il corso della malattia. Il silen-ziamento ad opera del gene ad RNA detto XIST consente di correggere alcuni schemi di crescita e differenziazione cellulari anomali, aprendo nuove frontiere per le persone con sindrome di Down.

Il convegno promosso da Luciana Pasetto, presidentessa dell’associa-zione “Arcipelago Sagarote”, in collaborazione con l’Aipd sez. di Cosenza , si è tenuto sabato 18 Ottobre 2014 presso l’Istituto d’Istruzione Supe-riore Secondaria di Diamante. Il filo conduttore di tale convegno è stato l’affettività e la sessualità nella realtà delle persone con disabilità.Gli interventi degli esperti sul tema sono stati molteplici, a cui si sono aggiunte delle testimonianze di forum di relazioni di coppia di alcuni ragazzi Down che frequentano l’Aipd sez. di Cosenza.

Le famiglie con il prof. Albertini

“Affettività, sessualità, handicap”… per cambiare lo sguardo… quando i sentimenti non fanno la differenza

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Raccolta

Fondi

ASSOCIAZIONEITALIANAPERSONEDOWN

onlus

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Francesco e Gianluca si guardano negli occhi e sorridono. Si sono appena conosciuti eppure sembrano vecchi amici... Gianluca De Angelis è l’attaccante del Cosenza Calcio ma prima di mettersi in posa per una foto con il suo nuovo amico ha fatto il portiere per far divertire Fran- cesco... A qualche metro di distanza c’è il vero numero uno Nicola Ravaglia che tiene in braccio Pierfrancesco il più vivace dei bimbi scesi sul prato del San Vito. Queste immagini dolci e gioiose spiegano meglio di ogni parola il significato dell’iniziativa promossa dal responsabile dei rap- porti tra il Comune di Cosenza e la Società Cosenza Calcio Marcello Spadafora che ha portato i ragazzi dell’Associazione Italiana Persone Down Sezione di Cosenza allo Stadio San Vito. Pochi giorni fa il contatto con il Direttore Mauro Meluso e l’assenso da parte dell’allenatore Giorgio Rosselli che ha ceduto i suoi ragazzi tra la seduta mattutina e la partitella pomeridiana. Al resto ha pensato il Team Manager Kevin Marulla, è bastato poco per coinvolgere i rossoblù che hanno mostrato grande sensibilità nei confronti dei piccoli tifosi. Dietro l’obiettivo Ilenia Caputo della Caputo/Imbrogno Comunicazione che cura la comunicazione del Cosenza Calcio. Dodici tra le immagini realizzate questo pomeriggio comporranno il Calendario 2015 dell’Associazione presieduta da Roberta Canonaco che sarà presentato nel corso di una conferenza stampa nelle prossime settimane. L’iniziativa ha catturato l’attenzione del giornalista Gianluca Di Marzio che ha dedicato al pomeriggio del San Vito un articolo sul suo sito gianlucadimarzio.com. Il ricavato della vendita del calendario sarà devoluto all’associazione, il sorriso e la dolcezza dei bimbi ci accompagneranno il giorno dopo.

Calendario Cosenza Calcio

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AIPD ONLUS - ASSOCIAZIONE ITALIANA PERSONE DOWN - SEZIONE DI COSENZA

VERSO L’IGNOTO Lo sguardo lontanomentre osservanola parete che proiettale loro ombre; corpi aggrovigliatinella loro danza che è anche simbolodi linguaggio e mistero.

Corpi con una storiauna grande magiache li fa stareINSIEME. Avanzano a tentoniverso la speranzamentre un fascio di lucerischiara il buio.

Ed ecco il gelo dissolversinei loro sguardi spaventatie non ancora adulti.

Maria Garofalo

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AIPD ONLUS - ASSOCIAZIONE ITALIANA PERSONE DOWN - SEZIONE DI COSENZA

VERSO L’IGNOTO Lo sguardo lontanomentre osservanola parete che proiettale loro ombre; corpi aggrovigliatinella loro danza che è anche simbolodi linguaggio e mistero.

Corpi con una storiauna grande magiache li fa stareINSIEME. Avanzano a tentoniverso la speranzamentre un fascio di lucerischiara il buio.

Ed ecco il gelo dissolversinei loro sguardi spaventatie non ancora adulti.

Maria Garofalo

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Anche quest’anno in occasione della Pasqua siamo stati nelle piazze con le uova di cioccolato dell’azienda calabrese Colavolpe, nata nel 1910, che sostiene da anni questa nostra campagna di raccolta fondi. La raccolta pubblica di fondi è sempre più considerata uno strumento importante di sostegno per le attività svolte dalle organizzazioni di volontariato.Questa iniziativa accolta con grande entusiasmo da tutti i soci, consente di proporre un pro- dotto di qualità del nostro territorio. La generosità e la solidarietà della cittadinanza, attraverso questo piccolo gesto di dolcezza, ha contribuito a sostenere le nostre attività.

Uova di pasqua AIPD

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Domenica 23 Marzo su iniziativa dell’Associazione Italiana Persone Down Onlus sez. Milazzo-Messina si sono riuniti nella sede di San Marco, Milazzo, le associazioni AIPD della Sicilia e della Calabria per celebrare la Giornata Mondiale della Sindrome di Down.Erano presenti circa 220 genitori e 80 ragazzi con SD e tutti hanno goduto di una splendida giornata all’insegna dell’ami-cizia, dell’accoglienza, della cultura e dell’integrazione.Alle 10:00 è iniziato il convegno che ha avuto per tema “Dall’informazione…all’integrazione” relatori il Prof. Giorgio Albertini (San Raffaele Pisana di Roma), il Dott. Corrado Ro-mano (Ircss Oasi Maria Santissima di Troina), la Dott.ssa Sil-vana Briuglia (Ricercatore Policlinico Università di Messina) e moderato dal Prof. Carmelo Salpietro e dal Prof. Cannata.Il convegno di alto livello culturale, era rivolto ai genitori e

si proponeva di capire, di conoscere e informarsi sulla SD; di porre l’attenzione sull’importanza della diagnosi prenatale, della valenza della ricerca scientifica, degli alti livelli raggiunti nella Sindrome di Down, e sulle prospettive interessanti per il futuro.Tutti alla fine sono convinti che ancora c’è molto da fare, bisogna rimboccarsi le maniche, ognu-no secondo le proprie possibilità, con la convinzione che si possono nella Sindrome di Downraggiungere grandi traguardi anche procedendo a piccoli passi e che l’iniziativa del singolo, come genitore e come cittadino, sia il motore di un cambiamento già in atto.I ragazzi con Sindrome di Down non erano presenti al convegno perché ospiti dell’Associazione “Il Giglio” e hanno seguito con attenzione e curiosità la mostra “Pinocchio, carissimo Pinocchio”. Alle 15:00 tutti al Castello di Milazzo per una rapida visita di uno dei siti più belli, panoramici e storici d’Europa e poi tutti ad assistere nella splendida cornice del Duomo Antico all’ esibizione folklorica dei componenti “Città di Milazzo” del Presidente Santi Gitto.Alle 17:00 tutti al Teatro “Trifiletti” per assi-stere alla commedia siciliana “A famigghia difittusa” del Presidente Vincenzo Cannistrà. Il tema etico della commedia voleva ricordare a tutti la validità della ricchezza interiore del-le Persone e che non bisogna mai dare giudizi sommari fermandosi all’aspetto esteriore.Alle ore 19:30 finisce la giornata della celebra-zione e tutti fanno rientro alle proprie sedi.

Giornata mondiale della sindrome di Down

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DOMENICA, 12 OTTOBRE 2014In oltre duecento piazze italiane un messaggio di cioccolato in cambio di un contributo per sostenere i progetti di autonomia delle associazioni aderenti al CoorDown e per garantire una migliore qualità della vita alle persone con sindrome di Down.I ragazzi con sindrome di Down, se adeguatamente seguiti, hanno potenzialità di autodeter-minazione e grandi margini di miglioramento nell’ambito delle autonomie personali e sociali. è però fondamentale insegnare e sviluppare nelle persone con disabilità le competenze necessarie per affrontare le sfide quotidiane della vita e del lavoro.Per questo CoorDown ha deciso di dedicare la Giornata Nazionale delle persone con sindrome di Down, in programma la prossima domenica 12 ottobre in tutta Italia, al tema dell’autonomia. I fondi raccolti con la campagna di quest’anno saranno utilizzati per migliorare la qualità della vita delle persone con sindrome di Down e permettere loro un futuro con le possibilità di chiun-que altro, a scuola, nel lavoro, con gli amici. Dall’1 al 14 ottobre si può donare al numero 45593 1 euro con SMS da cellulare personale e 2 euro con chiamata da rete fissa.Tutti i fondi raccolti saranno utilizzati per finanziare i progetti di autonomia organizzati sul territorio e dedicati a ragazzi con sindrome di Down tra i 14 e i 25 anni.

Domenica 12 ottobre si può andare in una delle oltre 200 piazze in tutta Italia, in prossimità di chiese e centri commerciali, dove i volontari e le famiglie delle associazioni aderenti al CoorDown offriranno il consueto messaggio di cioccolato, realizzato con cacao proveniente dal commercio equo e solidale, in cambio di un contributo. L’Aipd di Cosenza sarà in Piazza XI Settembre.Testimonial della creatività della Giornata Nazionale è Andrea, 6 anni, che ha emozionato più di 5 milioni di persone in tutto il mondo insieme agli altri protagonisti della campagna Dear Future Mom, realizzata da CoorDown, in collaborazione con dieci associazioni internazionali, in occasione della Giornata Mondiale sulla sindrome di Down dello scorso 21 marzo. La Giornata Nazionale delle persone con sindrome di Down, da oltre dieci anni, ha l’obiettivo di sensibiliz-zare l’opinione pubblica e di affermare l’importanza di una cultura della diversità, contro i tanti pregiudizi che ancora colpiscono le persone con disabilità.

Giornata Nazionale delle persone con sindrome di Down

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Tra le raccolte fondi portate avanti quest’an-no, c’è quella dei dolci fatti in casa . Le mam-me si sono improvvisate pasticcere per un giorno, preparando torte, dolciumi e altre prelibatezze da vendere in piazza.

Grazie a questa iniziativa siamo riusciti a raccogliere risorse per sostenere le moltepli-ci attività dell’associazione, che interessano gli ambiti di vita delle persone con sindrome di Down.

Un evento low cost, realizzato utilizzando risorse interne che ha mostrato molta buo-na volontà da parte delle mamme, e che ha avuto il merito di coinvolgere maggiormen-te le famiglie facendole diventare “squadra”. Inoltre ha dato maggiore opportunità di sensibilizzare la gente per strada sulle te-matiche connesse alla sindrome di Down.

Dolci

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L’AIPD di Cosenza con il patrocinio del Comune di Cosenza, in collaborazione con l’ADAC (Acca-demia delle Arti Coreografiche della Calabria, l’Accademia Petrouschia e la Scuola di Danza Sy-baris) hanno presentato lo spettacolo “GIANBURRASCA E PICTURES AT AN EXIBITION. L’evento si è svolto presso il Cine-teatro Italia durante il mese di febbraio e ha suscitato l’interesse di un pubblico numeroso.

Non piu’ Soli…soli…Dalì

Non più soli...Soli...

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Il Centro Danza Ilaria Dima ha organizzato dome-nica 21 dicembre, alle ore 19.00, presso il teatro Auditorium dell’Università della Calabria ad Arca-vacata di Rende, lo spettacolo di danza “Natale … io ci credo”, donando parte del ricavato all’AIPD di Cosenza.Nel corso della serata i nostri ragazzi hanno par-tecipato attivamente allo svolgimento dello spet-tacolo: due ragazzi con sindrome di Down hanno presentato i balletti in programma, mentre tutti in gruppo sono stati coinvolti nell’ esibizione della famosa canzone “A Natale puoi…”.

Una serata unica che ha contri- buito alla diffusio-ne della cultura dell’integrazione e del valore delle diversità. Tra le dolci note e le magiche so- norità del Natale, la disinvoltura dei conduttori e l’emo-zione di una serata all’insegna della solidarietà.

Natale... Io ci credo!

NATALE...IO CI CREDO!

TeatroAuditorium

Unical

DOMENICA21 dicembreore 19:00

Arcavacata Rende

L’intero ricavato sarà

DOMENICA21 dicembreore 19:00

AIPDCOSENZACOSENZA

Foto

lia ©

LA DANZA È POESIA MUTA...CAMBIARE IL MONDO NON È FACILE...INSIEME SI PUÒ!

presenta

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Bomboniere AIPD

BOMBONIERE AIPD ONLUSQuesto è un piccolo gesto di solidarietà, che chiediamo alle persone in un momento lieto del-la loro vita. Vengono realizzate dai nostri ragazzi, non più inseriti nel contesto scolastico, ma non ancora inseriti nel mondo del lavoro, per impe-gnarli concretamente nella realizzazione di un prodotto (le bomboniere) in occasione di eventi quali: matrimoni, battesimi, comunioni, cresime, lauree. Al tempo stesso le donazioni ci aiutano a sostenere le attività necessarie per l’associazione di solidarietà!

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Le attività

ASSOCIAZIONEITALIANA

PERSONEDOWN

onlus

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La danza è, come tutte le arti, una manifestazione intima del proprio essere. É l’allegria dell’ac- cettazione del limite, la creatività, uno dei modi per porsi in relazione col proprio corpo e con l’altro. La danza è una delle attività preferita da molte delle ragazze della nostra sezione. In par-ticolare il loro interesse si è rivolto principalmente verso lo zumba, un’attività che utilizza i ritmi e i movimenti della musica afro-caraibica, mixati con i movimenti tradizionali dell’aerobi- ca. Inoltre le musiche e le coreografie hanno lo scopo principale di divertire chi lo pratica.Le lezioni si sono svolte con l’ausilio di un insegnante di zumba che ha formato un gruppo costi- tuito da ragazzi con sD ma anche di mamme e zie, il che ha reso questo un momento non solo di divertimento ma anche di condivisione “familiare”.

Zumba

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Dopo gli ottimi risultati raggiunti con lo svolgimento del progetto “Amici sul Web” ideato dall’AI-PD di Roma, a cui hanno partecipato 16 sezioni del territorio nazionale (tra cui anche Cosenza), abbiamo voluto proporre tale progetto ad altri ragazzi Down della sezione di Cosenza. Nasce così “Amici sul web Cosenza”, il corso è strutturato in due moduli:

“Io e il Pc”•“Facebook per tutti”•

Gli obiettivi da raggiungere nell’ambito di quelli previsti all’interno del percorso “Io e il pc” e “Facebook per tutti” sono:

Approccio al pc:• identificare le parti principali del computer, accendere e spegnere il com-puter, riconoscere le icone e i menù del desktop, lavorare con le finestre del desktop, utiliz-zare mouse e tastieraGestione file e cartelle: • organizzare i file e le cartelle, muoversi tra le cartelle Lavorare con le applicazioni: • creare un documento, inserire del testo e modificare il testo esistente, inserire un oggetti nel documento, aprire un documento, salvare i documenti, stampare un documento.

Internet: capire cos’è internet, utilizzare un browser per la na-vigazione, navigare tra le pagine, ricercare informazioni sul web, estrarre informazioni dal web.

Comunicare con la mail: utiliz-zare la comunicazione elettroni-ca, inviare i messaggi, ricevere i messaggi, utilizzare la rubrica con l’elenco degli indirizzi.

Facebook: creazione e gestione di un profilo personale su facebook.

L’obiettivo generale di «Amici sul web Cosenza» è l’integrazione sociale e professionale delle per-sone adulte con sD attraverso le tecnologie dell’informazione e della comunicazione, tramite la formazione in informatica e la creazione di una comunità telematica di dialogo virtuale.

Amici sul web Cosenza

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Anche quest’anno l’AIPD sezione di Cosenza ha organizzato un week-end con i ragazzi del “cor-so di autonomia”, la nostra meta è stata la città di Roma. Come ogni anno l’esperienza si è dimo-strata molto positiva e utile, per tutti i ragazzi che hanno partecipato. Nei ragazzi si è notata una positiva evoluzione, una ricerca di autonomia intesa come “provare a farcela da soli”. Il mettersi alla prova in un contesto “libero” ha contribuito a rafforzare l’autostima di ognuno di loro.

Gli obiettivi del week-end sono stati: Divertirsi, rilassarsi, staccare dalla routine; •Fare gruppo, stare con gli amici;•Sperimentarsi e collaborare;•Dare continuità ai percorsi di autonomia, crescere in autonomia ed indipendenza•Crescere come persone adulte, lavorare sulla propria identità•Farsi conoscere/conoscere se stessi•Rispettarsi, collaborare•Far vivere serenamente ai genitori il distacco dai figli e viceversa•Conoscere un posto nuovo•La programmazione del week-end è avvenuta con il coinvolgimento attivo dei ragazzi nel ricer-•care le informazioni sul viaggio e i posti da visitare, comprare i biglietti, preparare il “foglio ap-puntamento” e riunirsi per organizzare il “cosa mi porto?” utile per la preparazione della valigia.

Week-end Roma

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A complemento del Corso di educazione all’autonomia, vengono realizzate le vacanze estive; per sperimentare lo stare con gli amici, in piena libertà ed autonomia dai genitori, confrontandosi con situazioni nuove e meno protette rispetto a quelle comunemente vissute. è il quinto anno consecutivo che i nostri ragazzi fanno questa esperienza formativa sotto forma di vacanza. Quest’anno sono stati a San Ferdinando località balneare sulla costa Tirrenica per 7 giorni; han- no alloggiato nel villaggio “LA PORTA DEL SOLE”.

La vacanza è un’occasione per divertirsi e sperimentare la propria indipendenza; avere una casa a disposizione in questo tipo di vacanze, offre più occasioni di gestione diretta ai ragazzi che devono così occuparsi della spesa, delle pulizie, della cucina, ma anche di decidere a che ora mangiare o quando andare al mare. I ragazzi vengono coinvolti nella vacanza, già prima della partenza, nell’individuazione degli orari dei mezzi e nell’acquisto dei relativi biglietti, nella preparazione della lista del “Che cosa mi porto?” con cui poi fare a casa la propria valigia, nella comunicazione dei propri desideri al resto dei compagni di viaggio. Gli educatori accompagnano i ragazzi nella vacanza, stimolando il loro fare e progettare, cercando di far sì che sia un’espe-rienza per “star bene insieme”. Autonomia non vuol dire solo acquisire alcune competenze, ma riconoscersi grandi e sentirsi tali, ritrovando così in questo cambiamento dalla condizione di bambino a quella di adolescente motivazione nell’assumere nuovi comportamenti e nel supe-rare le inevitabili difficoltà. Il clima sereno e divertente ha aiutato i ragazzi nella loro identifi-cazione come adolescenti e ha stimolato la comunicazione e l’instaurarsi di rapporti di amicizia all’interno del gruppo. Questa esperienza, come le precedenti, ha dato la consapevolezza ai ragazzi di potercela fare da soli e nel contempo ai genitori la consapevolezza che realmente che ci siano gli estremi per raggiungere la propria autonomia.

Vacanza estiva

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Sabato 28 giugno 2014, Monsignor Mario Merenda ha benedetto alla presenza di numerosi soci della nostra sezione la “Casa Week-end” sita in Rovito. Struttura concessaci dall’Arcidiocesi Cosenza-Bisignano più di un anno fa, per consentire ai ragazzi con sD di avere uno spazio dove poter passare i week- end, una casa dove i ragazzi “già pronti” abbiano la possibilità di affrontare momenti di vita autonoma.

La struttura che può ospitare 10 persone è stata ristrutturata gra-zie all’aiuto del gruppo Scout di Rende 3, del Moci e della Fonda-zione Mino Reitano. Al momento la casa viene utilizzata anche per svolgere attività di autonomia, a Carnevale i ragazzi più piccoli, hanno preparato con l’aiuto degli operatori dolci e torte in un con-

testo assolutamente confortevole e familiare. L’obiettivo che ci proponiamo pero, è che la casa venga abitata nei week-end dai ragazzi adulti come un qualsiasi nucleo familiare sostenuti da un grado minimo di presenza educativa.

Rovito-Casa Week-End

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Costi e ricavi

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Bilancio preventivo 2015 (costi)

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Bilancio preventivo 2015 (ricavi)

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SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE DEI NUOVI NATI Supporto alle famiglie per favorire una serena accettazione del bambino con sD.

ACCOGLIENZA Sostegno alle famiglie per dare informazioni sulla sindrome e suggerire strategie da utilizzare per promuovere le competenze delle persone con sD.

PROMOZIONE Iniziative finalizzate a sensibilizzare l’opinione pubblica verso una corretta considerazione delle persone con sD.

CORSO DI PRE-AUTONOMIA Rivolto a ragazzi con sindrome di Down di età compresa fra 6 e 14 anni. Il corso si pone l’obiet- tivo di formare i prerequisiti fondamentali e le autonomie di base per portare i ragazzi lungo il cammino del divenire autonomi.

CORSO DI AUTONOMIA Rivolto a giovani con sindrome di Down di età compresa fra i 15 e i 20 anni, finalizzato all’ ac- quisizione di una serie di autonomie sociali utili nella vita di tutti giorni e al tempo stesso allo sviluppo di una maggiore consapevolezza di se stessi, delle proprie capacità e dei propri limiti, del proprio essere adulti.

CORSO DI COMPUTER “AMICI SUL WEB” Il corso ha come obiettivo la conoscenza delle tecnologie informatiche e della comunicazione coinvolgendo i ragazzi che frequentano la scuola secondaria di secondo grado e quelli che han- no concluso il percorso scolastico.

TIROCINI LAVORATIVI ED ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO Favorire e pianificare esperienze lavorative con Enti pubblici e privati.

CONSULENZA SCOLASTICA Monitorare e ottimizzare la qualità dell’integrazione scolastica delle persone con sD, fornendo sostegno alle famiglie con interventi specifici nei Gruppi H e collaborando con insegnanti e di- rigenti scolastici per una corretta applicazione della normativa sull’integrazione scolastica.

I nostri corsi

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Nome: Associazione Italiana Persone Down onlus - sez. di CosenzaAcronimo: A.I.P.D. OnlusForma giuridica: associazione di volontariatoSede legale: 87100 CosenzaIndirizzo: contrada serra spiga c/o asp di cosenzaContatti: tel./Fax 0984 482645 - 3334198748E-mail: [email protected] Sito: www.aipdcosenza.It

È iscrittaAl registro provinciale del volontariato•

Aderisce:Alla fish - federazione italiana per il superamento dell’handicap•Al coordown - coordinamento nazionale associazioni delle persone con sindrome di down•Al csv - centro servizi volontariato cosenza•

Convenzioni:Università della Calabria - per l’espletamento dei tirocini didattici universitari avviati presso •il dipartimento di lingue e scienze dell’educazioneAsp Cosenza - aipd - università San Raffaele Pisana-irccs-azienda ospedaliera • (progetto dama)Reparto di foniatria asp cosenza intervento logopedico precoce•

Carta d’identità

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Destinando il 5 x mille dell’imposizione fi scale si potrà dare un apporto alla nostra Associazione.Per devolvere il 5 x 1000 dell’Irpef sarà necessario indicare nell’apposito spazio nella prossima dichiarazione dei redditi il nostro numero di codice fi scale: 98031850781

Con una donazione liberaL’AIPD si sostiene con i versamenti di coloro che credono nell’importanza della nostra Associa-zione e ancor più nelle possibilità delle Persone con Sindrome di Down.

La donazione può essere fatta attraverso:

Conto corrente postale n° 16837874•Conto corrente bancario•

BANCA CARIMEIBAN-IT 26 C 03067 16203 000000021291

BCC MEDIOCRATIIBAN-IT 63 N 07062 80880 000000120676

DONANDO IL 5 X MILLE

COME SOSTENERCI

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ASSOCIAZIONE ITALIANA PERSONE DOWN onlUssezione di COSENZA

c.da serra spiga c/o Asp di Cosenza - 87100 COSENZATel./Fax 0984 482645 - 333 4198748

[email protected] www.aipdcosenza.it