1) Il Bambino Libero

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Le scienze naturali e l’emergenza ambientale Dalle lezioni di “Storia delle Scienze Naturalidel prof. Claudio Longo Giuseppe SABINO Specializzando IX Ciclo SILSIS Classe di concorso Scienze Naturali A060

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Le scienze naturali e l’emergenza ambientale

Dalle lezioni di “Storia delle Scienze Naturali”del prof. Claudio Longo

Giuseppe SABINOSpecializzando IX Ciclo SILSIS

Classe di concorso Scienze Naturali A060

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IL BAMBINO LIBERO(Parte Prima)

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Dalle lezioni del prof. LongoDalle lezioni del prof. LongoPERCHÉ HO INSEGNATO COSÌ?PERCHÉ HO INSEGNATO COSÌ?

Ma da sola l’ecologia non basta. È ancora Ma da sola l’ecologia non basta. È ancora conoscenza razionale che non coinvolge la nostra conoscenza razionale che non coinvolge la nostra

parte emotiva. Per non maltrattare la natura non basta parte emotiva. Per non maltrattare la natura non basta conoscerne le grandi leggi; bisogna avere una certa conoscerne le grandi leggi; bisogna avere una certa confidenza con essa e sopratutto amarla per la sua confidenza con essa e sopratutto amarla per la sua

bellezza che si manifesta a tutti i livelli: il grande cielo bellezza che si manifesta a tutti i livelli: il grande cielo e il delicato profumo di miele dei fiori dell’acero. Le e il delicato profumo di miele dei fiori dell’acero. Le grandi leggi sono astratte – ancora conoscenza da grandi leggi sono astratte – ancora conoscenza da esame; invece l’esperienza diretta della natura ti esame; invece l’esperienza diretta della natura ti

prende tutto: i sensi, la mente, il cuore, e, se cammini, prende tutto: i sensi, la mente, il cuore, e, se cammini, anche i muscoli...anche i muscoli...

(C. Longo)(C. Longo)

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Ludwig WittgensteinLudwig Wittgenstein((da: Pensieri diversi - Adelphi 1995da: Pensieri diversi - Adelphi 1995))

• Quando dico che A. ha dei begli occhi, mi si può chiedere: “Cosa ci trovi di bello?” ed io potrò rispondere: “La forma a mandorla, le lunghe ciglia, le palpebre delicate” Cos’hanno in comune questi occhi con una chiesa gotica che ugualmente trovo bella? Devo dire che mi fanno un’impressione simile? E se invece dicessi: il carattere comune è che la mia mano avverte la tentazione di disegnarli ambedue? Questa sarebbe una definizione ristretta della bellezza.

• Si potrà dire: chiediti i motivi per cui definisci qualche cosa buona o bella e ti diventerà evidente la particolare grammatica che ha in questo caso la parola “buona” o “bella”. (1933)