1. Attività introduttiva Warm up - Unauthorized · delle tenebre ... che si annidano dentro di...

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1. Attività introduttiva Warm up: Che cosa vedi nella fotografia? Che cosa ti ricorda questa imagine delle tue esperienze passate? From: http://it.dreamstime.com/fotografie-stock-fuochi-d-artificio-image5983773 ____________________________________________________ ____________________________________________________ ____________________________________________________ ____________________________________________________ ____________________________________________________ ____________________________________________________

Transcript of 1. Attività introduttiva Warm up - Unauthorized · delle tenebre ... che si annidano dentro di...

1. Attività introduttiva

Warm up:

Che cosa vedi nella fotografia?

Che cosa ti ricorda questa imagine delle tue esperienze passate?

From: http://it.dreamstime.com/fotografie-stock-fuochi-d-artificio-image5983773

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2. Lettura e comprensione (scelte multiple)

Botti di Capodanno, le regole per festeggiare "senza" la

Croce Rossa

Cosa evitare?

1. Non acquistare botti illegali: non rivolgesi a venditori non autorizzati e

segnalare alle forze dell'ordine ogni possibile artificio non legale;

2. Allontanare i bambini: non permettere ai più piccoli di avvicinarsi ai botti,

specialmente nei momenti in cui vengono utilizzati;

3. Non utilizzare i botti in locali interni: è pericoloso utilizzare i botti all'interno di

case o altri locali; in caso di principio d'incendio contattare immediatamente i

Vigili del Fuoco al numero gratuito 115;

4. Non accendere botti inesplosi: se un botto non esplode non tentare di

riaccenderlo, potrebbe esplodere o incendiarsi improvvisamente; buttare via il

petardo coprendolo con sabbia e acqua;

5. Non toccare i botti inesplosi: se si trova un botto inesploso per strada non

tentare di riaccenderlo, non toccarlo e contattare, anche in modo anonimo, le

forze dell'ordine ai numeri gratuiti 112 o 113;

6. Non usare armi: è molto pericoloso e potrebbe risultare fatale utilizzare armi

sparando nel vuoto o dalla finestra, inoltre non bisogna lanciare bottiglie o altri

oggetti;

7. Riparare gli animali: gli animali domestici si spaventano per le esplosioni dei

botti ed è necessario metterli al riparo in casa o tenerli stretti al guinzaglio.

Prestare attenzione affinché non si avvicinino ai botti inesplosi.

From: http://cri.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/10673

1. Che cosa sono i botti?

a. colpi tirati da bambini

b. fuochi d’artificio

c. fiamme

2. Chi sono i vigili del fuoco?

a. polizia speciale

b. volontari dei botti

c. pompieri

3. Che cos’è un numero

gratuito?

a. è un numero

telefonico verde

b. è un buono acquisto

c. è un codice di un

prodotto

4. A cosa serve un guinzaglio?

a. serve a spegnere

fuochi

b. serve a tenere i cani

vicini a se

c. serve a fare

funzionare i botti

5. Chi fa parte delle forze

dell’ordine?

a. la polizia

b. I vigili del fuoco

c. I medici

6. Cosa è meglio fare con gli

animali durante il

capodanno?

a. fare una passeggiata

con loro

b. tenerli in luoghi

tranquilli

c. permettergli di

giocare con i botti

7. Cosa è meglio che facciano i

bambini?

a. stiano lontani dai

botti

b. giochino coi botti

c. raccolgano i botti

usati

8. Se si trova un botto

inesploso cosa si deve fare?

a. chiamare esperti

b. fare esplodere il

botto

c. lanciare il botto

9. Quale altro titolo si

potrebbe dare a questo

testo?

a. I cani e i botti

b. I pericoli di

capodanno

c. Incendi ed esplosioni

3. Il Vocabolario

Artificieri nelle scuole a lezione di botti La Repubblica: 11 dicembre 2011 — pagina 7 sezione: BARI

PARTE la campagna "botti sicuri" della Questura di Bari. Gli artificieri

della polizia saliranno in cattedra per spiegare agli studenti i

pericoli nell' utilizzo dei fuochi pirotecnici. Sono nove per ora le

scuole della città di Bari e della provincia che hanno chiesto agli

agenti specializzati dell' ufficio prevenzione generale e sicurezza

pubblica di tenere lezioni ai ragazzi. Si va dalle scuole elementari

agli istituti superiori. Dai sette anni fino ai diciotto. Perché ci si può

far male a tutte le età se non si sa come usare i botti. La categoria

piùa rischio incidenti tuttavia, secondo le statistiche, è proprio

quella degli adolescenti fra i 10 e i 14 anni. Le regole sono poche

ma importanti: i fuochi vanno accesi all' aperto e lontano da case e

automobili; non vanno accesi dentro nessun tipo di contenito,

nemmeno in ferro; è opportuno avere a portata di mano un secchio

di acqua da usare in caso di incendio; mai cercare di riaccendere

botti inesplosi. Gli artificieri terranno delle vere e proprie

dimostrazioni. Tra le tappe del tour scolastico c'è l'istituto tecnico

Panetti.

From: http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2011/12/11/artificieri-nelle-scuole-lezione-di-

botti.html

Trova i sinonimi di queste parole:

1. campagna =

2. fuochi pirotecnici =

3. istituto superiore =

4. a portata di mano =

5. i botti =

Ora spiega con le tue parole chi è un artificiere:

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4. Parliamone:

Leggi questo testo e poi preparati a parlarne con un compagno di classe:

Di cosa parla questo articolo?

Cosa ne pensi dei possibili pericoli di cui parla il testo?

Cosa pensi di tutta la gente vittima dei botti?

Hai mai usato fuochi d’artificio ?

Come utilizzare i botti di Capodanno in sicurezza

Con l’arrivo delle feste ci prepariamo, come ogni anno, a fare la conta delle vittime dei botti. Tra Natale e Capodanno, è inutile illuderci, gli ospedali di tutta Italia dovranno soccorrere gente di tutte le età per ferite causate da qualche botto acceso male.

Per ridurre il numero degli incidenti, i vigili del fuoco hanno avviato un’iniziativa per far conoscere a tutti i cittadini i metodi per maneggiare i botti senza rischi, sperando che il bilancio finale si riduca, ed il 2011 si apra con meno vittime. Hanno diffuso sul loro sito una lista di consigli su come utilizzare i botti di Natale e Capodanno in tutta sicurezza. Vediamo come.

Fase 1: Accenderne sempre uno alla volta, avendo l’accortezza di tenere gli altri lontani e al riparo da eventuali scintille.

Fase 2: Non avvicinare mai il viso al fuoco d’artificio.

Fase 3: Accendere la miccia allungando il braccio, tenendo il petardo a distanza dal busto.

Fase 4: Utilizzate i fuochi solo all’aperto in luoghi lontani dalle abitazioni, non puntare nulla contro persone, finestre e balconi dei palazzi vicini, e non usarli mai in casa.

Fase 5: Importantissimo (questa è la causa principale delle vittime tra i più piccoli): Se trovate un botto inesploso, in strada oppure a casa, non toccatelo. Ricordatevi che un botto abbandonato o difettoso potrebbe esplodere da un momento all’altro quindi non toccateli.

Fase 6: Evitate di trasportare materiale pirotecnico in macchina, se proprio dovete, non caricatelo mai nell’abitacolo.

Fase 7: Diffidare dai botti non autorizzati perché spesso hanno dei malfunzionamenti.

Fase 8: L’utilizzo improprio può incendiare gli abiti, dunque mai mettere giacconi o maglioni di pile o fibra sintetica, e nemmeno indumenti acetati, vicino ad un petardo. Basta una scintilla per trasformare questi abiti in torce di fuoco.

Fase 9: I fuochi pirotecnici che, una volta accesi, si spengono, non devono più essere toccati per almeno 30 minuti (eventualmente bagnarli con acqua prima di rimuoverli se non si è sicuri).

Fase 10: Una volta finito di sparare, controllate la presenza di eventuali scintille o le braci residue.

Fase 11: In caso di mancato funzionamento o di funzionamento parziale, non tentare di riaccendere l’artifizio. Invece lasciatelo cadere e non toccatelo.

From: http://www.comefaretutto.com/come-utilizzare-botti-capodanno-sicurezza/

5. Saggio Argomentativo(persuasive essay):

(traccia e le tre fonti)

Tema del corso: Vita Contemporanea

Hai 6 minuti per leggere la traccia, la fonte numero 1 e la fonte

numero 2.

Traccia:

Come si potrebbe celebrare l‟anno nuovo evitando i possibili

pericoli dei fuochi d‟artificio?

Fonte 1

Introduzione:

Questo testo tratta della tradizione dell’uso di fuochi d’artificio per

celebrare il nuovo anno. Il testo originale e’ stato pubblicato nel 2011

sul sito Web Montesion.

I "Botti" di Fine Anno

Le origini di una antica usanza

É un passaggio: chiusura di un periodo, di una fase, di una porta e,

nello stesso tempo, apertura di un'altra porta, di un'altra fase, di un

altro periodo; è un ritorno agli inizi, un ricominciare da capo. Come

tutti gli inizi deve riemergere dal caos, caos che è rottura,

frantumazione, confusione del passato, da cui però si trae, si

conserva, si noti bene, eliminando ciò che è vecchio, solo ciò che è

«eterno», il senso dell'eterno…

I «botti» sono una forma simbolica, ora decaduta a semplice folclore,

ma erano un mezzo magico per tagliare, per distaccare, per

distruggere, per bruciare quella parte di male, di spaventoso, di

peccaminoso che si era formato e depositato nel periodo precedente,

sia storicamente nel tempo e nello spazio, sia psicologicamente nel

fondo di noi. I «botti» rappresentano, in definitiva, una difesa, quasi

una purificazione attraverso il fuoco; molte repressioni si dissolvono.

Con il chiasso, i gridi, le risate esuberanti e sguaiate, con le

esplosioni assordanti si scacciano le streghe, i diavoli, questi signori

delle tenebre ... che si annidano dentro di noi!

In città, oggi giorno, la notte, anzi in particolare la mezzanotte ha

perduto ogni aspetto spaventoso: i fantasmi, i fuochi fatui, le streghe,

i diavoli sono stati fugati via dall'invasione delle luci al neon e dal

fracasso della motorizzazione.

Eppure questi fastidiosi «botti» in molti casi, a riflettere bene, hanno

fatto carriera e, come tutti i parvenus, sembrano dimenticare o

vergognarsi delle loro origini, ritenute umili: quando arriva un ospite

illustre, quando nasce un rampollo regale, quando si elegge il capo di

uno stato si stende dinanzi a loro una coltre protettrice e bene

augurante di numero di colpi di cannone e l'allegria Sonora delle

bande musicali; gli equipaggi delle navi salutano alla voce e sparano

a salve; le processioni sono accompagnate da scoppi di mortaletti,

«tricchi-tracche», canti e musica; Castel S. Angelo aveva il fuoco

della sua «girandola», che si accendeva tre o quattro volte l'anno e,

dal tempo di Pio II (1463) è durata fino al 1870, procurando anche

allora, come i «botti» di oggi, numerosi danni.

In fine, non v'è manifestazione di sentimenti umani che non finisca

col ricorrere al chiasso, al fragore, che non vi si appoggi come a una

necessità per scaricarsi attraverso una rottura violenta della stasi,

della monotonia quotidiana.

From: http://www.montesion.it/_stampa/_Natale/I_Botti_di_Fine_Anno.htm

Fonte 2

Introduzione:

Questo testo tratta degli incidenti da fuochi d’artificio. Il grafico è stato

pubblicato nel 2001 dal centro epidemiologico nazionale.

Lesioni da fuochi d’artificio

In verticale: numero di persone registrate al pronto soccorso. In orrizzontale: suddivisione in ore del 31 dicembre e del 1 gennaio. Sono state vittime di infortuni persone di tutte le età: da uno a ottantatrè anni e il gruppo più colpito è stato quello dei preadolescenti tra 10 e 14 anni, con il 24,5%. Complessivamente i bambini sotto i 14 anni hanno rappresentato il 39% degli infortunati. From: Centro EpidemiologicoNazionale 2001.

Fonte 3

Hai 30 secondi per leggere l’introduzione

Introduzione:

Questo testo tratta della pericolosità dei fuochi d’artificio. Il servizio e’

stato creato da “Italia Uno” ed è stato pubblicato sul sito Web “Real

TV”. Questo testo dura circa due minuti.

Capodanno 2000 Firenze, incidente con i fuochi

d'artificio,

Incidente botti di capodanno

Italia1: programma “Real TV” [2:47 minuti in totale]

Fare ascoltare da 00:38 a 2:40.

From: http://video.google.com/videoplay?docid=7194403772033174158#

6. Pratica orale

Conversazione orale:

Hai un minuto per leggere l’introduzione all’attività:

Introduzione:

Parli al telefono con il tuo amico Antonio. Prendi parte alla

conversazione per organizzare il capodanno che volete

passare insieme.

Antonio: Ti saluta e ti fa una domanda.

Tu: ricambi il saluto e rispondi.

Antonio: Ti fa alcune proposte.

Tu: Esprimi indecisione e controproponi.

Antonio: Accetta la tua idea e ti pone una domanda.

Tu: Gli dai consigli.

Antonio: Ti ringrazia e chiede una cosa.

Tu: Gli rispondi affermativamente e dai dettagli.

Antonio: Ti da informazioni.

Tu: Esprimi interesse e gli fai una domanda.

Copione/Script (Insegnante/teacher)

Antonio: Ciao, come stai? Sai che tra 5 giorni è già

capodanno? Che si fa?

Tu: …

Antonio: Io pensavo a tre cose possibili: festa a casa

mia per tutti i nostri amici, oppure festa a un

ristorante dove prenotiamo; oppure semplice

giro in città a vedere i fuochi d‟artificio. Tu che

ne pensi?

Tu: …

Antonio: Va bene. Senti io non so neanche come

vestirmi. Mi dai delle idee tu, per favore?

Tu: …

Antonio: Grazie! A proposito hai amici che vengono

con noi che io non conosco ancora?

Tu: …

Antonio: Io porto Patrizia e Tiziana. Sono due amiche

che avevo conosciuto al mare e che sono in

città con parenti.

Tu: …

7. Lettura extra

Storia dei fuochi d'artificio

L‟arte di fabbricare i Fuochi d‟Artificio, è molto antica, essa ha

origine in Cina, da dove fu importata, nell‟area del Mediterraneo,

verso il XII° Secolo dagli Arabi.

Nel 1535 il trattato “De la Pirotechnia” di V. Biringuccio, descrive

sia gli Artifici usati per scopo di guerra, sia quelli impiegati in

occasioni di Festeggiamenti, in quanto anticamente gli artificieri

militari, dovevano provvedere anche alla fabbricazione di fuochi da

accendere durante gli spettacoli per celebrare la Vittoria. In

seguito, l‟impiego di Fuochi d‟Artificio, si estese anche ad altre

feste, come quelle Sacre e ad altre occasioni.

Nel Secolo XVII° vi furono due scuole di Fuochi d‟artificio, quella di

Norimberga e quella Italiana, che si specializzò, ben presto, nella

fabbricazione di Fuochi artisticamente elaborati, capaci di produrre

effetti scenografici molto spettacolari. Agli inizi del XVIII° Secolo,

ebbero grande rinomanza i Ruggieri, padre e figlio, di Bologna, i

quali eseguirono a Parigi i fuochi pirotecnici più belli e splendenti

che si siano mai visti.

Oggi, la fabbricazione di Fuochi d‟Artificio, è opera di artigiani

specializzati, che spesso si tramandano il mestiere di generazione

in generazione.

I Fuochi Pirotecnici “che bruciano sopra terra” e che non vengono

lanciati in aria, chiamati comunemente con un termine improprio:

“BATTERIE”sono entrati a far parte delle tradizioni delle nostre

feste Religiose, e in particolar modo, della nostra Festa Patronale,

associati allo svolgimento di funzioni religiose, come le

Processioni. Queste manifestazioni popolari, hanno un‟origine

storica, anche nella nostra terra, infatti leggiamo in: Antonio

Masselli - Cenni Storici Sulla Devozione per la Vergine del

Soccorso - 1987- pag.50- “Anche l‟usanza dei Fuochi Pirotecnici e

delle così dette Batterie, è un‟usanza molto antica, durante le

processioni sacre. Abbiamo notizia da un antico documento di tale

usanza e leggiamo: in quell‟anno medesimo, 1619 un tale Filippo

Urbano, della Terra di Rignano, mentre facevasi la solita

processione della Vergine di Stignano, e ritornava la statua alla

sua Chiesa, uscì cogli altri compagni, scaricando l‟archibugio in

onore di Maria, conforme è l‟usanza del paese quindi,

anticamente, l‟usanza era quella di sparare dei colpi a salve con

armi da fuoco.

Nel Maggio del 1876, a San Severo, in occasione dei

festeggiamenti per il Terzo Centenario del Miracolo della Madonna

della Pietà (Chiesa dei Morti o della Pietà) - come è riportato in:

Antonio Masselli - Trascrizioni e Studio Analitico Documentato del

Manoscritto di A. Irmici – Brevi Cenni sulla Chiesa della Pietà -

2001- pag. 117 – “la Festa esterna, fu ricca di Luminarie, ben

disposte per tutto il Largo Orientale e Settentrionale della

Chiesa…Bande Musicali, Fuochi Pirotecnici, aerostatici, globi e

quant‟altro potè desiderarsi, tutto si mise in attuazione, in quella

solenne circostanza”.

Nel 1857 - in occasione della Proclamazione della Vergine del

Soccorso, a Patrona Principale della Città di San Severo, come ci

tramanda un altro storico, Antonio Irmici, “da quel tempo, si

accrebbe il numero di Fuochi Pirotecnici” quindi, la tradizione dei

fuochi pirotecnici, a San Severo, sparati durante i festeggiamenti

della Nostra celeste Patrona, è sicuramente più antica dell‟anno

1857.

Il protrarsi di detta tradizione a San Severo, viene testimoniata

ancora, da molte fotografie dell‟inizio del „900.

All‟inizio del secolo scorso, durante la Prima Guerra Mondiale

(1915-1918) in San Severo esisteva una Polveriera Governativa,

gestita dal sig. Mancini Alfonso; in questa struttura lavoravano

“pirotecnici” del posto e del circondario.

Successivamente, e precisamente nel 1946, nelle vicinanze della

Chiesa della Madonna dell‟Oliveto (strada San Severo-Foggia)

nacque la Fabbrica di Fuochi Pirotecnici della Ditta Michele Bottino

(soprannominato “don dono”).

In questa fabbrica furono iniziati all‟arte della “Pirotecnìa” i

lavoranti Sig. Nesta di Torremaggiore e Minutiello di San Severo, il

quale ultimo, poi, nel 1955 aprirà su Via Apricena una nuova

Fabbrica di Fuochi d‟Artificio.

In questa fabbrica si producevano, in quegli anni, oltre alla

tradizionali “Batterie” anche veri e propri fuochi pirotecnici.

Nel 1962, il titolare Sig. Minutiello fu vittima di un incidente, per cui

la Ditta fu costretta a spostarsi in una nuova sede in via

Castelnuovo, sede nella quale operò fino agli anni ‟70 epoca in cui

la ditta cessò l‟attività.

Intanto, nel 1960 era nata a san severo, (in Via Lucera) un‟altra

ditta di fuochi pirotecnici, quella del sig. Filiziano Chiarappa.

Quest‟ultima, dal 1970 a tutt‟oggi, continua la sua attività, con i

figli, i Sigg. Nicola e Luigi Chiarappa.

Fu nel 1971 che la sunnominata Ditta di Fuochi di artificio del Sig.

Michele Bottino, fondata nel 1946, a causa di un incidente, andò

distrutta, la cronaca riportò la notizia di ben quattro morti, tra cui il

titolare della fabbrica.

Dal 1980 in poi, a San Severo vi fu un susseguirsi di aperture di

nuove aziende pirotecniche.

From:

http://www.terradeifuochisansevero.it/fuochi_san_severo/storia_dei_fuochi_d_artificio.php