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xxv. 14, l \ 1 SILLABARIO PER NICOL A MARTIRI PRIMA EDIZIONE NAP<DLI Strada nuova Pizzofal oone , 3· STABILIMENTO TIFOGRAFr. co UNIO NE I 1875 ll ___ _________ __)

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-~---JJJ-4--;r-e ~ : xxv. 14, l (/~~, \ 1 SILLABARIO GR~~DUATO

PER

NICOLA MARTIRI

PRIMA EDIZIONE

NAP<DLI

Strada nuova Pizzofaloone , 3· STABILIMENTO TIFOGRAFr.co oa~L' UNIO NE I

1875 l l

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SILLABARIO . GRADUATO ... {lf ,,,j~ -d. PER · ·

NICOLA MARTIRI

\PI

j~,~~ J»BIMA EDIZIONE

NAPOLI STABILIMENTO TIFOGRAFICO DELL'UNIONE

Strada . nuova Pizzofalcone , 3

1875

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Quest' opera é sotto la salvaguardia della legge, ed ogni esemplare non munito dejla seguente fi,rma, sarà

dichiarato · contrafattay,,/S'f~ .4.d / , -/~ p 17w"' "7- ~ )

- ~=-Y

Si venrle presso l'autore med~simo in S. Paolo Belsito, .,jf • 'llPo-/6/ e presso i principali librai.

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. EGitEGI COLLEGHI

Fra gl' infiniti sillabari fino ad ora pubblicati, stimo offrirvi un tenue mio lavoro, frutto di lunga esperienza nell'insegnamento elementare. Non in­tendo però che nella moltitudine di tanti sia esso prescelto, ma prego, invece, di esaminarlo, ed, ove il crederete, onorarmi d'una qualche vostra osser­vaz10ne.

' .. _Nè voglio credere che alcuno mi censuri d'aver

speso io il tempo in un lavoro di tal fatta, poichè ho avuto di miral'ottimo scopo di rendere meno astruso e penoso qu.esto primo grado d'istruzione. Forse non sono riuscito, ma qualche cosa ho fatto., se mi son provato ad esporre un metodo, il quale rie~ca piacevole ed utile all'alunno e produca in breve ottimi ed isperati vantaggi.

Io ne ho avuto tenendo di mira ·1a sintesi nel fanciullo e l'analisi nell'insegnamento; ho fatto precedere in ciascuna lezione. la scrittura alla let­tura, come quella che alletta di più il ragazzo, il quale . fin dalle prime lezioni segna delle parole che egli apprende dalla madre. E non volendo ten­tare oper,a affatto inutile, mi permetto far·prece­dere degli schiarimenti in proposito.

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-4-

« Scriva il fanciullo . .ie·voci e le loro combina-. .

« zioni· sulla carta·;· l'ID.segnànte. faccia dop.o cono­« scergli il suono e · componga per eserpizì delle . « parole semplici nelle quali entrino i segni, che· « il fanciullo ha appreso afare nella prima lezione, « poscia . passi alla formazione del segno m es­« sendo questo un elemento più facile a segnarsi, « perchè degli i capovolti, e con questo detti delle « parole per sillabe nelle varie combinazìoni colle « voci, progredendo in tali esercizi, giusta il pro-. < cesso esposto via via, e così l'alunno oltre d;ap­.« pr~ndere la scrittura delle sillabe e delle parole, « ne impara il .suono con facilità .e senza stento ».

Risporideteal mÌ9 desidèrio d'attuarlo e mi pro­metto che t v·ostri alunni, lungi dal credere la

1 · scuola un luogo d'espiazio.i;ie delle loro colpe fan-. ciullesche, v'.interverranno come'lùogo, nel quale, dilettandosi, apprendono pur bene in brevé tempo a legger.e ed a seri vere.

STATE SANI

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- 5 -

. . LEZIONE 1. a

• i u

f

o a • • • • • •

81 ' 18 ' UI , Ili

' 01

' IO ,

ao, au, ua on (1ì

' . LEZIONE 2. a

.. a , . i ·, o , u , m , • ma ~ m1 , mo , mo ,

. . am , 1m , om , um , ma-i , ma-io , mi-o , mi-a , a-mo , a-mi, ~-ma, a-ma-i, no-mo.

·ossERVAZIONE. Si spieghi che il segno m acqui­sta suono mercè ·il collocamento della vocale, e eh' esso non è altro se non Uil' composto di tre i capovolti. ·

(1) S'insegnino a scrivere le vocali a , i, o, u, con le differenti combinazioni tra loro. Badi però I' insegnante di non passare alla seconda lezione, se prima l'alunno non sappia ben leggere e seri-

. vere. sotto dettatura la prima.

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- 8-

• ra , re , r1 , ro , ru, al , el , ·il , .ol , ul,

• ar , er , 1r , or , ur, · la-lo , la-ma , la-na, ! le-na , le-ta~me ,

.....

li-ma, li ~mi .. te,Hi-mo-ne, lo-to, .lu~me, · lu-na, Ju-na-to, ra-mo, ra'."'na, 'ra-ro, . ra-t~ , re·a-le, 1·e-Ja-to-re, re-ma-re , re-mi-to , re-mo-to , ri-ma-ne-re , ri~ ma-to , ri-ti-ra-ta , ·ro-mo-re , ro-:tito­ri-o , ro-ta-re , ro-to .. Ja .re , . ruo,...ta , ru-ti-Ja-re . al-la , al-la-to , al-le-ni-re , al-lo , al-'lo-ra , al-Ju-me , al-1'te-no , al-te­ra-to, al-tie-ro, eJ-mo, el-ma-to, iJ-Ji­mi-ta-to , il-lu-mi-na-to , ol-me-to , oJ-mo , ul-na , ul-ti-mo , ar-ma , ar-, ma-to, er-ra-to, er-ro-re, ir-ri-ta-re, ir-to, or-Jo, or-la-re, or-ma-1·e, or­t1a-to, or-lo, ur-na, ur-ta-re, ur-t.o-ne!

Osservazione i.a pag. 5.a

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·-9-

LEZIONE '6. 1

' . ' l m u· r t ·. ·.· . , , , ·, ., ' '

la-mi-na , leo-n~, li-ra , lo-ta~re. , . lu­na-rio, ma-la-to, ma-na-ta, ma-r.i".'na, ma-tu-1·0· , me-la-to , me•mo-ria , me­na~re / me-ri-ta-re , mi-lio-ne ., mi­na-r·e, me-ri-to, mo-la-re , mo-ri-re, mo:..to.-re, mn-1o, mu-11i-to, mn-ra-re, mu-ta-re, na-.tu-ra-le, ~e~r~; ·nin-u~,

I . ' • e .

uc;;.ml'•na-re , . 110-to-r10 , nn-me-ro , ra-mie-re·, 1e-mo .. to_, , .re-li-11a ~ ri-mu,

'' .

ro-t.a~re, .ro-mi-na-re ~ ta-.la-i.no , te-. ne-re, ti•ra-re, tu-ma-io, · tu-ra-re · ·· . ul-le-ni-re, am-mi-nn-ta-re , an-no-tta-

. · '

· 1·io, . ar-ro-ta-re, at-tua-re , el-le.-ra, . en-ti-tà, ei·".'ro-neo, il-li-mi-ta-to, im­mo-la-re, in-t6-Jia-re, ii.--ri-la-1•e , , it­te-ria, . ol~mo, oll·ta-to, or-na-to~ra,

' '

ot-to-·ne, ul-ti-mo, t1n-tù-me- ~l la-re. 2

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-10-

LEZI0NE 7. 1

' d.,_ . t,· . f. do ·· de, di, do, du, ·

. 1~ 'ta, te;· ti, t&, tu, ad. ed, id, ·od, ud,

, ' at~ et, · it; of. ut, · - - ' . ~ .

. I

~a-i.-no, Ut-ra, da-do, ta-na, da-na-ro, fa -:ne, da-re·, ta-r.e, da·to-re de~a, te­di-o, , de-di-to, . te·nu-to, de-la~to-re,

te-Ja-io, d~me-ri-to, te~me-re, de-110-ta.-re , de-te-uu-to~ di-a-na , ti-ra-rr; die-ta, ti-to-I{l~re, di-ma~ne, ti-mo-ne, di-110-ta-re, t.i. .. nw-r~, . di-to~ . do-lo-r.e, to•mo ,. ·dQ..-mi-na-re., to-ma-io , do-na~ re, ta-na.;.re , : do:.tt\·re , to-ro , . du~ra­

ta, ta-.Pa .. re an-da-re, an-te-na-to·, ap.-da-to, an-te­.rio-r6"; ar-.di-re, ar-ta-to , · l\t-te-ria,

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-11-

eo-u~ta.:de , in-do-le , in-te-la-io-re , in-du-ri-re, in-~e-ne-ri-re, «tr-to;· oror di-to, ,or..to-la-no, or-tU~tu-r~. : - {

Osservazione i.a pag. 2.a

ba, pa, ab, ap,

b , - P.JJ' . f .r.oi~ r19~"o

be, .bi, ~bo,· · bti, • pe, p1; po, pu,

eh, ib, oh, uh, • ep, 1p, op, up,

ba-ia-re, pa-la, ba-da-re, p -ne, ba­le-na-re- pa-na-ta, ba-ra-re~ pa-ì·e- e., bea-ti-tu-di-ne pe-di-na ·be-la:re pe-

. I, ' ' . f t

la-re, be-ne-di-re, pe-na-re, . bie- o~la,

pfo·de, bi-le, pia-ne-ta, tii~na-r10 , bi-;' .. ... ) -

tu-me , · pia-ti-~e , boa-ro, poe-ta , , o-li-no , po-li-po , bu-ni-ta-~e , po­mie~ro , bo-ra , Ilo-te-re ·' , bu-di-to , Pue-1·i-le ~ bu-10 ~u-ri ta~dr .. boo-no ' ~, ' ' • ' ~ r ~ f ' pu-ti-re

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. - 12 -

ab-ba-ia-re_, ·ap-pa-ia-re , · ab·be~U-1,e,

ap-pa-na-to-re, ab-bo-na-re, ap-pa-ra-1·e, ip-po-.ma-ue, ol,...be-di-re, op-pia-re, ub-bi-4i-re. ·

Osser.vazione 1.1 PM· 2.•

·.LEZIONE 9!

(, S,

fa, fe, fi, . fo, fu, . • sa, .se, s1_ .. so, su, ..

· fa-la-ri-de, _sa-la-ri~ .~ . fa-me, sa-lu-te ," fe-mo-re, se-ra-ta, fr-ria-le, se-re-no.,. fi-ni-rl'~ si-tua~re fl-ni-to si-no-ni-mo · · ' . ' '· ' ..

fo-dr-ra, s9~oa-to-re, fu-ue-ra-le, ·su.; da-re

· a_f, :.ef; if, · of; uf, · .. as, es, 1s, os, us,

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~ ...

-13-

af-f a.,re, as-s--po-r.o,. ef·fi-ea-ce, es­se-re, of-fe-r1id!'re, os-so-so,-.,..

' ..

Osserva,zion~ }.a pag. :2. ~· .• ; . . ' . t

LEZIONE 10.11

• • I... l .

V, Z, • .. . . ; ·

• va, ve, VI, vo, vu, •

~za~: ze, Z• zo, ~u, •

av, . ev~ IV, ov, ~uv, .. a~, ez, IZ, .oz, ·uz,

. ~a-i ue-lo ,~ 3-te-re. ) va-li-do, ' ya-po-re., • • • • • • A ~'

va-r·a-1·e, ve-de-re, va~le-r'e , ve-ni-re, . . .

ve-ri~ta-de," vi-le vi-ei-na-1.o J vi".'pe".'.ra·, . .

•. · vi~si-ta-re , vi-to-pe-ra-re , vi-ve-r.e ; . yi-zio , lo-la-re , vo-mi~to, vo-ta•re , zai-110, za-na·, ze-Io.i. ze-ro, ze~ta, z:i-tt , zi~o , zi-bo-lo, zo-ua·,. zu-fo-la•re', -iu..: · fo-li-no . : ' fil,

. ' -

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~ .

''\ -14-

av-11a-lo-~-i:f., az-ze-rn.t-la f a' ·''e-le­na-to av-'ff-ni•re az-zi-ina:-re av-vi-' ' . ' . ' lup-pa-re, az-zi-mo , av·vi-na-to, az-

,, I

zi-ma-to, ov-ve-ro, O'z-zi-ino

LEZIONE 11. 1

e, g, I

. ~ ea,. · co, cu, ·ga, go, go,

ea-Io~re, ga-ro-fa-no, · eo-lo-ri-rti, go­l o-so , eu-pi-do , gu-ro

ac, ag,

OC, - OC,

··og, ug, . fj-

ae-:ea-de-re ' an:-go-mi-to-la-re, oe-ea­sio-ne~ .. sog-go-lo, bue-eo-li-ea, fug-go

Osservazione l.a pag. 2.a

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LEZIONE1 12.1

• • ce, ge, c1,. g1,

ce,.de-re, ce .. Je-re ; ge-ne-ra-le, ge-.m~~

re, ci-mie-ro, ci-mi-t~ro, ai"!ra-so.-le, , > "

. gi-ra-re .ce-li-.be, ee-J~-re, ci-ba~re, ci-ta-re ge-1a-to gi-ro ' . '

• aç, ec, 1~, oc, uc, "

• ag, eg,. 1g·, og·, ug·,

a e-ci-dia , ag-g i-ra-rè ·, ·fl e-ce-de-re , reg-ge-re, mie-eia, pig-gio-na-re·, oe­ci-pi-te, og-gi, ue-ci-de-re , fug-gi-re

N. B. Il e ed il g raddoppiati prendono il suono in italiano della seconda sillaba comin­ciante da e o g

- --

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' . . .. . fJ' . . -

qo·a-le, qua-li, qoa.:Ji.ft-ca-re , qua-si, · qne-ta-re,. · que .. re-la, · ·quie-to, qui-na- . rio, qoo-to, · quo.-zien~te, . quo-ti-dia-no

f . .. ....

· · N. B. Il sègno q va sempre seguito .daUa vocale u esso non si raddoppia che nella pa-· rola soq-qua-dro e nelle altre parole , quanao si vuol raddoppiare, gli si premette il e; come;

ac-qua, aç-qni-si-to, ac-queo , .. ~c-quo:so . - . . ,

' . LEZIONE 1'4.a

Che O'he Chi o·bi '.. . ' ~ ·' . ' ~ . '

cbe-to, ghe-ru-;ne, ehi a-ve, "·ghiae-eio, cbie-sa, ehie-de-i·e, ·ghiot-.to·, · cbin..:dt'· l'e ' oc-ehio ' oe-ehi ' -vec-ehio, . orec­chio, sec-ehia

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- 17 -

LEZIONE 15. a

cl_, gl,

cla-mo-r.e, clan-so-In, cle-ri-co, . cli­ni-co,. clo-ro, gla-~ia-tore, gle-noi-de, gli-fo, an-gli-ca-no·, nè-gH-gen-le, glo­bo, glo-ri3'; gin-li-no-so ..

gli,

or~go-glio' 0

"-~o' ti-glia' so~mi-glla~ re, mo-glie, con-si-glia-re , eor-do-glio_, fa-mi-glia, p~-glia

LEZIONE 16. a

. gn, gua-da-gno, so-gna-re, de-gno, vi-gna

1 ·o-gni, o-gnu-no, in-ge-goo, di-se-gno, ba-gna-re, ver~go-gna, mu-gna-io, so­

a

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g11a-re, ca-gna, fo-gna, · im-pe-gno, . in-de-gno, ma-gni-fi-co, ma-gna-ni-mo · ._ pi-gna, pu-gòà, pu-gnà-re, ra-guo·, ·; ti-gno-so

LEZIONE- 17.a

• sce, . sci, eo-no-sce-re, pe-sce,la-scia-re, see-mo sci-mia, . sce-glie-re, sce-ma-re scien~ za, . s~i_o-pe-ra-to ·' sci-pi-to , sci-vo­Ja:.re

a, b, e, d, ·e, f, g, 11, h ,l, m, n, o, p, q, r, s, t, u, v, z,

N. B. I segni k aJ y, per non esser usati nella lingua italiana, si sono lasciati.

. I .•

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19 - .

. .. .. ~'

LEZIONE 18'. a

mae-chi-na, mag-giot·e, mal-cu-ra-to, maro; ma, man-da-re, mar-ca-re, mas-sa-io, mat­to-ne, maz-zi-ca -re, mec :ca ·ni-co, nie-glio, 'mel ,ma, men-di-ca-re, lner-ca-to, mes-s~,

met-te-re, mez-za-no, mie-eia, mi-glio-ra-re, mii-le-si-mo, mir~ te-to, mis-sio-ne, moc-ce­ca, mog·gio, mol-la-re, mon ) dia ~ Je, mor-de-

. re, mos-sa mot-to , moz-za-re , muc -chi o , nrnf fa, mug-gi-re, mun-to, mus-so-'lo

LEZIONE 19. 8 V •

LEZIONE 20. a

tac-ca, taf.fia -re, tal-pa, tam-bu-ro, tan-fo, tap-pe-to, tar-da-re, tas-sa-to, tàt-to, · taz-za, ·teç-ni-co, teg-ghia, tem-pe-ra-re, ten-de-re,

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- 20-

ter-rni-na -re, tes-su-to, tet-lo, tic·hio, tim­pa-no, tin-ge-re, tiz-zo-ne, tac-ca-re, tol-le­ra·re, tom-ba, ton-su-ra, top ·pa-re, tor-bi-do tos-si-ca-re, toz·zo, tuf-fa .re. tur-ba-re, tut­ta· via

LEZIONE 21.a

lab-bia-le, lac-cio, lad·do-ve. lam -bire, lan­cia-re; lap·pia, · lar-ga-re, las -sa -re, lat-ta-ta, taz-ze-ruo- la, le e· ca-re, leg-ge, lem -ma, len· la·re, lep -po, ler-cia-re, les-sa·re, let-te-ra, lez.zo, lim·pi-do, lin-gua, Iip pi-tu-di-ne, lis-si-vio-so, lit· to-ra-le, liz-za, log-gia, lol-la lom-bo, lon·gi-tu ·di-ne, lqr-da-re, lot-ta-re , luc-ci-ca-re, luf-fo, !un-go, lup -po-lo, lus· s11-r1a, lul-ta·re

LEZION.E 22. a

rab-bia, rac-ca- pi-to- la-re, rad-do-man -da-re, raf.fi.g'u-ra-re, rag-gi·ra-re, ral-le-va-to , ram-ma-ri-ca-to 1 ran-ci-do , rap-pa-ga-re, ras -si-cu -ra-re, rat-tac-ca-re, rav·:vi-sa-re, raz.zo-la-re, ·reg-ge-re, ren-de-re, ret·ti-J e, rez-zo, rie ciu-l-0, rim-po-po-Ia -re, nn-co-

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- 21 -

la re, ris-sa-re, rit-to, riz.za-re, rob-bia; roc-ca, rot·ta-me, roz.za-men-to ,' ruf-fa, rua-gi -re rul-lo ruz-zo·la-re

è) ' '

LEZIONE 23. a

dab-be·ne, dad-do-ve-ro, dal-lo, dan-na-re, dap-po -co, dar-se-na, dàt-ti ·lo, deb-bia-re, deg-gio, del-lo, den-so, den-ta·re, der-ra-ta des-so, det-ta-re, dif-fa-ma-re, dis.si-mu-la­zio-ne, dit-ta-to-re, doc-cia-tu·ra, dog·ma, dol-ciu-me, don-<lo-la -re, dop-pia-re, dor­mi-re, dos-so, dot-tore, doz-zi-na, dub-bio,. dul ·ci-fi·ca-re, dut- to -re

LEZIONE 24. a

bab-hni-no, bac-ca-no., baf-fi , bal-co-ne , bam-b-ino, ban-die-ra, bar-ba-ro, bas-s.o, bat-ta-glia-re, baz-zi-ca-re, bec-co-fi-co, bef­fa-re, bel-lez-za, ben-na-to, ber-li-na, bet-to­la, bez-zi-ca-tu-ra, bib-bia, bic-chie-re, bim · bo, bjn-da-tu-ra, bir-bo-ne, bit-to-lo, biz-za, boe-ca-le; bof-fi-ce, bol-la-re, bom-ba-ce , bon-ta-de, boz-za, bub-bo-la, .buc-ci-na-re , buf-fa, bui-bo, bur-be-ro, bus-so-la, but-le· ra-to, buz-zi-ca-re.

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-22 -

' LEZIONE 25. a

pag-gio, pal-ma-re, _pal-pa-re, pam-pa .. no-so, pan-eia, pap-pa-re, par-ti-ta,, pas-si~vo," pat­tuì-re, paz-zi-a, pec-ca-re, peg-gio; pel-li-co­Ja, pen-sa-re, pet-ti-na-re, . pez-zuo-Ja, .pirn­pi-nel-la, pin-ge-re, pit-tu-ra, piz-zi-ca-re,, pog-gia-re, pol-lu-to, pom-pc-so, pon-tu-ra, pop-pa-re, p_or-ge.-re, pos-si-bi-le, poz-zo, pul-ce, pun-ta-Ie ;·pun-zo-ne, pur-ga-re, put­to, puz-zo.

LEZIONE 26.a ,

fac-cia-ta, f~g-gio, fal-co-ne, fal-sa-re, fan-· cit.11-lo, fan-do-nia, far-da-la , far-ma-eia, fat-to; fat-io-re, faz-zo-let-to, fec-cia, fel-pa, fem-mi-na fen--de-re fer ~ ma-re fer-ra-re ' ' , ·' fet-tuc-cia·, fib-bia, ·fic-ca-re, fil-za-re, fin-· zio-ne, fir-ma-men-to, fit-to, fog-gia,fol-go-re fol-to, fon-da-re, for-ma-re, fos-set-ta, fug ~ gi-re, ful-mi-na-re, fum-mi-ca-re, fun-go-so, fur-bo. · ··

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...

· -23-

LEZIONE 27.a

sab-bia, sac-co, sag-gia-re, sal-da.-re, sal ~·sa san ~ lla-lo, san-to, sap-pia, sar-do-ni-co, sas ~

sa ... ta, sec-ca, seg-gio-la, sei-la, sem-bian-te, sen-sa-ziÒ-ne, "ser-ba-re, ses-sio-ne, set-ti­mo, sic-ci-la-de, sii-la-ba, sim ~bo-lo, sin-lo­mo, sob-bar-ca-re, soc-chiu-so, sof-fe-ri-re, SOà-gio-aa-to sol-da-lo som-rner-so · son-. ti ti • • . '

ttio-so, sop-por-ta-re, sor-bi-to, sor-mon -ta-re, sos-so-pra, sol-ti -glia-re, ·soz-za-re, sub­bis-sa-re, suc-ce ~ de-re. suf-fo-ga-re, sug-ge­ri ~ re, sul-ta-no, sun-to, sup-po-si-to, sur-re­zio -ne, sus-si -dio, suz-zare.

LEZIONE 28.a

vac-ca, val -la-re, vam-pa, van-la- re; ~ar-ca­re, vas-so-io, vecchio, veg-ghia ~ re, vel-lo·so . ven-de-re, ver-du ~ ra, ves-sa·re, vet--tu ~ ra,

vez-zo-so, vil-.la-no, vin-ce-re, vin-co-lo, vi"r-tuo-so, vit·lo, viz-zo, vol-ga -re, vor-ti-ce vul·ga·,re, vu l·ne·ra-re.

-=------=---....,__-~=--..,,...__,._~~-- -----·

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- 24 - -

LEZlONE 29. a

zuc-che-ra, zaf-fe-ra, zam •pa-la , . zan-na-ta, zap ~ pa, zal-te-ra, zaz-ze-ra, zec-ca, zen-ze­ro, zep-pa-re, zer-bi-no, zez-zo-lo, zim-be,J-· lo, zin-ga-ro, zir-la-re, zit-lo, ' ziz-za-nia, zoc-co-lo, zol-fo, zom-ba-re, zon-zo zop-.pi­ca-re, zuc-ca, zuf-fa, zup ~ pa, zur-Jo, zur-r_o.

LEZIONE 30. 3

cac-cia, caf-fo, cal-ca-gno, cam-bia-re, ca'n­di-da-to, cap-pel-lo, car-di-ne cas-so-oe, ca­ti-vo, caz-zuo-la, cef-fo, cel-la, cem-ba-lo, . .

.cen-so-ra-re, cep-pa-ia, cer-ca-re, ces-s10-. ne, cin-gere, cin-qu~. cir-con-da-re, cit-.ta­di-no, coc-chio, col-lo-quio, com-bat-te-re , con-dur-re, cop-pa, cor-ret-tore, col-Lu-ra, coz-za-ta, cuc-chi?-io , cuf-fia , ct,1-Ja-re, cur-va-re

LEZIONE 31.a

gab-ba-re, gal-l eg-gia-re, gam-be-ro, gan­ghe-ra·, gar-ba-re, g~ r - ri-re, gal-lo, gaz-zet­ta, gél-so-mi-no, gern-ma -re, gen-ta-me ; ger- ,

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- 25 __:.

ma· no, ges-so, get·ta-re, gin-na·sio, gil· la· ta, gob-ba, goc-cia, gof.fa, gom-mo-so, gon· go-la-re~ gor-gheg-gla-re, gol-to-so,· gut-tu · ra-le ·

LEZIONE 32.a

blat-te-r;l-re, blan-di-re, pla-ti~no, plau-di­re, ple-be, ple-na-rio·, im-plo-ra-re,_ plu-ra­le, plu-ra-li-là, fla-nel-la, fle-bi-le, flem-ma,

. flo ·-ri-do, flu-via-le, ·· flau-to, flot-ta, flui-do, flut-to, flut-tuan-te

LEZIONE 33. a

trac :cia, tren-te-si-rno, tri-hu·na~Je, trol)-co, truf:fa, dra-go-ne, drit-tu-ra , dro-ghe-ria, ·dru-i-do, brac-cio, bre-ve-mer:i·te, bri-ga·re, bron · to-la-re, brut-lo, pra-ti-ca-re, pre-di · ca-re, pri-ma-rio, pro-ce-de -re, pru-do-re, fran-co, fre-na-re, frit-ta-ta, frol -la-re, frut­ta- la, r.ro-da-re, frut-to, sra-di-ca-re, sre .. go· la-re, srug·gi-na-re, cra-nio, ere-a -re, cri-mi­ne, ero-ce, cru-de-le, gra-ci-le, gra-da - zio~ ne, grem-bo, gri-da-re, grè>n-da-re, grup-po

4

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- 26 -

LEZIONE. 34.a ..

sma-glia-re, smal ·ta-re, smar-ri·re, sner-va · re, sni-pa-re, strab-boc-ca-re, stra-fo.ra-re, stret-to stom-bet-ta-re struz-zo-lo sian· ' ' . ' . ' eia-re, slo-gar-si, sra-di-ca-re, sre-go-la-to, sdra-ia-re, sdruc-cio.-la·re, sdru -ci · re, stra · maz.za-re, stran-go-la-re, strap-pa-re, stret · tp, sbra-na.- re, sbriz-za-re,.sbruf·fa-re, spran­ca, spre-gia-re, spro-na-re, spruz-za-re, sfra · cas·sa,-re, sfre-na-to, sfron-ta-to, sva-po-ra· re, sve·glia-re, svi-lup-pa-re, svol-ta-re, scre­di-to-re, scri-gno, 'séro-scia-re·, sgraf-fi-gna · re, sgros·sa-re, s·qua-dra, squar-cio, squil· la-re, scher-ma, schiu -de-re, sgher-ro, sgher­mi ·re, scla·ma-re

LEZIONE 35. a

più, pe-rò, u-dì, fa-rò, vir·tù, a-mò, ame-rò, fa-col-tà, bre-vi-tà, po-te-stà, ser-vi-tù, cal· vi-tà, con -·so-lò, li-ber-tà, ca-ri-tà, con-tem· plò, qua-li-tà, ca ·ri-tà, con -tri·stò scar-si·tà, vo-lon ·là, tras -cu·rò ·

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- 27 -

LEZIONE 15.a

Spieghi Il maestro l'11so dell'apostrofo

l'uo-mo, l'a-ni-ma, l'er-ro-re I' ar-ma, de1-· l'a-cqua, al-l'a-mi-co, l'o-no-re pò per po-co~ rnò per mo-do, vè per ve-di,. a·iè per die-de, dì per di-ci

d, ' I t t' E . gran- uo-mo,sen-z -a - ro,san- - 1 u-ge-mo. de'ca-ni, pe'tuoi af-fa-ri gl'in-vi-dio-si, de­oi' in-no~cen-ti lJ .

LEZIONE 37.a

Al-ber-lo, Bar-ba-ra, Cre-so, Da-go-ber-lo, Es-ter, Fa-bri-zio, Ge-rar-do, Han-no, I­re-ne, Lau-ra, Ma-rio, Ne-slo-re, 0-ra-zio,

·PaI-la-de, Qui-ri-no, Ro-ber-to, San-so-ne, Teo-do-ri-co, U-bal-do, Va-le-rio, Ze-no-ne

LEZIONE 38. a

1. 2. 3. 4. o. 6. 7. 8. 9. o.

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La Po-ver-tà

Nac-que in un pae:-se un bam-bi-no da po-v'e­ri ge-ni-to-ri. Al-1' e-tà di sei an-ni fu man-da­to a scuo-la. Il pad-re, per-chè a-ma-va che suo fi ..... glio im-pa-ras-se a leg-ge-re ed a. seri-ve-re, .non cu-rò di man-dar-velo .tut-to la-ce-ro. ·I cbm-: pa-gni, al ye-der-lo, ne eb~be-ro1_ com".""pas-sio-ne e gli pro-cu-ra-ro-no un·· ~·estito . .

La l\'e-gll ... gen-za

Ro-ber-to ha ot-to an-ni e va al-la scuo-la, ma non fa verun pro-fit-to. La sua le-zio-ne non la sa qua-si mai~ o-ra ad-du-ce u-na scu-sa or un al.:.tra. È sem-pre l' ul-ti-mo ad ar-ri-var-vi, e vi vie-ne con i la-vo-ri di casa rrial fatti . Non pre-sta at-ten-zio-ne alle spie-ga-zio-ni del mae­stro, e quan-do vie-ne in-ter-ro-ga-to, non sa ris-pon-de-re una pa1ro-la. Per-ciò, tut-ti lo chia-ma-no Ro-ber-to il ne-gli-gen-te. ·

La dls-sub-bl-dlen-za

Al-fre-do e-ra fan-ciul-Jo ir-re-quie-to.,Il pa­dre lo ave-va av-vi-sa-to più vol-te di n~m sa­li-re sulle seg-gio-le, per-chè po-te-va far-si del .ma-le. Un gior-i:io pre-se u-na seg-gio-la, e, ac­co-sta-ta-la ad U• na fi-ne-stra, vi sa-lì; e si mi-se

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I

.. --.:... 29 -

a guar-da-re la gen-,te che pas-sa-va per la stra­da.Tut-to ad un trat-to per-dè l'equi-li-brio, cad­de giù, e si slo-gò un piede.

Al-fre-do sof-frì acu-tis-si-mi do-lo-ri, e co­nob-be di a-ver pa-ga-tò ca-ra la su-a dis-su-bi· dien-za. ·

. · La 11H1-per-hla,

Cec-chi-no, fi...:gfio di un ric-co si-gno-re, fu man-da"".'to ad u-na scuo-la pub-bli-ca. Era po-co at-ten.-to , e dis-prez-za-va i suo-i com-pa-gni, per-chè po-ve-ri. Il mae-stro lo am-mo-ni-va spes-so, di:cen-do-gli. Cec..-chi-no, i tuo-i com­pa-gni van-no trat-ta-ti co-me fra-tel-li ; ma e-gli non gli da-va a-scol-to. Che ac-cad-de? · Che a-gli e-sa-mi fi-na-li fu ri-man-da-to dal-la scuo-la.

. Ple-tà ft-Ua-Ie . I

·Ci-mo-ne, uo-mo ro-ma-no, fu con-dan-na-to a ·mo-rir di fa-me in car-ce-re. La sua fi-gliuo­la , pre-gan-do , ot-ten-ne di vi-si-tar-lo , ed, es-sen-do te-ne-ra di par-to, lo nu-trì del suo lat­te per più dì na-sco-sta-men-te. Il cu-sto-de la sor-pre-se in qnel-1' at-to, e ne die-de av-vi-so ai con-so-li; i qua-li do-na-ro-no al.-la fi-gliuo-la la vi-ta del pa-dre; as-se-gna-ro-no ad a-men-

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- 30 - L

due di che so-sten-tar:..si, e, di-roc-ca-to il car­ce-re , e-di-:fi-ca-ro-no i-v1 un . te:in-pio .al-la pie-tà · :fi-lia-le.

Il ~hlot-ton-eel-lo

Gu-glièl-mo a-ve-va già man-gia-to una quan­ti-tà di frut-ta, e ne vo-le-va an-co-ra. La ma­dre gli dis-se: Gu-gliel-mo, ad es-ser ghjot-ti, si va in-con-tro a gra-vi ma-lan-ni ed egli ri­spo-§é sde-gno-so : ·Son for.:..se co-sa c~t-tiva i frut-ti? No, ri-spo-se la ma-dre, ma in tut-te le co-se il trop-po gua -sta: e del trop-po bi-so-gna

' guar-dar-si, se no anche le cose buone diven-tano cattive. Guglielmo conobbe che la madre ave-va ra-gione, e s'ac-quietò.

Il eattivo seqlaro

Anselmo (3 disattento in iscuola e scioperato fuori scuola. Finita la lezione, egli non va a casa, ma fermasi, per la strada , e trattienesi a giuocare. Se nel giuoco insorgono contese, non cede mai. Per lo più egli è la cagione di tutte le baruffe. Ruba tutti i frutti nei campi; e perciò è malveduto , e tutti ne sparlano. Il padre, addolorato della sua condotta, sovente lo ripre;nde, ed egli più vien corretto più rn-: tristisce. Oh quanto è cattivo Anselmo !

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- 31 ,

Il ~oloso ed Il temperante

Tonio e Giacomo erano due fratelli di dif­ferente costume, ·quegli era goloso, questi tem­perante. Un giorno ebbero delle frutta da loro zio. Tonio volle subito dividerle, ed avuta la sua porzione, andò in g'iardino, e mangiossele tutte. Giacomo invece andò a casa e le man­giò con la mamma , un suo piccolo fratellino ed un povero bambino suo amjco. L'indomani Tonio s'ammalò con acuti dolori , e stette di­giuno tutto il dì, e Giacomo invece stava bene e saltellava di qua e di là. ·

I due litl~antl

Due piccoli ragazzi , Guglielmo ed Enrico, trovarono , nella via maestra una correggia vecchia e logora, e ciascuno la voleva per sè. Guglielmo teneva la correggia da un capo , Enrico dall' altro , e ciascuno si sforzava di strapparla dalle mani del suo compagno. Essi tirarono sì a lungo e sì forte che la correggia finì per rompersi: e i due litiganti si trovarono nella melma sino agli occhi.

La noce

Due ragazzi trovarono una noce sotto un albero. È mia, disse Pietro: perchè io l'ho vi-

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:- 32 -

sta il primo. No, è mia, rispose Bernardo; per­chè' io l'ho raccolta. In seguito a ciò in'sorse tra ·essi una tremenda quistione.

Io · voglio rappaciarvi; disse un giovane che passava di là: si ·c0Uocò ·in mezzo ai due ra­gazzi, ruppe la noce, e disse. · Uno dei gusci è di colui il quale ha veduto il primo la noce , l'altro sarà di colui che l'ha raccolta. Il gari­glio lo tengo qual premio del giudizio che ho pronunziato. Questa .s.oggiunse egli . ridendo · è la solita conclusione della maggior parte ·dei processi.

La zoeea e la ghianda .

Un contadino riposava all'ombra d'u:pa quercia e considerava un fusto di . zucca che si rampi­cava sui cespugli d' una siepe. Egli si mise a. sèuotere la testa · e diceva fra sè. Oh ! Oh i È molto mal fatto che questo fusto, si piccolo e sì basso, porti dei frutti si grandi, mentre 'que­sta grande e superba quercia ne porta de! me­schini. Se io avessi creato il mondo , sulla quercia ·avrèi fatto spiccare queste grandi zuer che, d' un giallo dorato,. la più piccola _delle ·

. quali avrebbe pesato un quintale" Appena aveva finito di parlare, che una ghian­

da cadde dall'albero, e lo colpì fortemente . sul naso che il sangue . subito- ne sgorgò. bhi! es-

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- 33-

clamò il contadino tutto spaventato, ora pago il prezzo della mia stoltezza. Se questa ghianda fosse stata una zucca., mi avrebbe schiacciato.

L' .&grleoltore e I l!lool ft~lluoll

Un vecchio contadino presso a morire , si chiamò intorno al letto i suoi figliuoli, i quali erano 'belli e robusti, ma non amavano molto il lavoro, e loro parlò d'un tesoro ch'egli aveva nascosto nel camp<:>, e si morì. I suoi figliuoli si affaticarono a zappare_. e rimuginare il campo il· qua~e produsse molti frutti; e come quelli si avvezzarono alla fatica, benedissero la memo­ria del loro padre.

Il giovane manel!ICO

Adolfo, giovinastro di dodici in quattordici anni ~ . aveva molta -forza, e volentieri ingag­gi~va battaglia con chicchessia. Per ogni poco d'occasione che gli si presentava , egli pro­vocava or questo or quello, li stuzzicava, in­fino a che non li riduceva ad azzuffarsi . Un giorno, trovandosi, in una brigatella di giovani, secondo il suo costume , non potè trattenersi dal provocar or.l'uno or l'altro a far seco prova di .forze. Ma quelli, essendo alquanto riscaldati dal ·vino, lo assalirono tutti insieme, e gliene die-

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- 34 - . dero tante, ch'ei fu portato a casa semiyivo. Indi a poche settirqane Adolfo morl.

IJna bugia · ne tira un'altra

Un contadino andò un giorno da un suo vicinp e lo. pregò di prestargli il suo asino: Questi, c):ie noDi voleva prestarglielo, gli rispose d'esser d,~ lentissimo di dargli una negativa, poichè egli l'aveva di già dato ad un altre. Mentre. egli si scusava così, l'asino si mise a ragliare. Ah! disse il contadino, ecco il vostro asino che assicura che voi l'avete prestato ad un'altro; bisogna coi:i­fessare che siéte molto cortese. Io vi trovo molto singolare, rispose il vicino, di credere più al mfo asino che a me.

Il ragazzo bugiardo ed Il verltle-ro . . .

Roberto e Edoardo sono due fratelli in su­gli otto o nove anni'; e di carattere ben diverso.

Roberto se commette qualche , fallo, va su- . bito a dirlo a suo padre o a sua madre. E do:.. mandato di ciò che ha detto o fatto egli dice sempre la verità; sicchè ognuno che lo conosce lo crede. Ma nessuno da fede alle parole di Edoardo perchè ha l' uso di dìr bugie . . Se ei commette qualche mancanza maì non va a confessarlo a suo padre' o .a sua madre. E1 se

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clamò il · contadino tutto spaventato' ora pago il prezzp della mia stoltezza. Se questa ghianda fosse stata una zucca, mi avrebbe schiacciato.

L' /lgrlcoltore e I suol Oglluoll

Un vecchio contadino presso a morire , si chiamò intorno al letto i suoi figliuoli, i quali erano ·belli e robusti, ma non amavano molto n lavoro, e loro parlò d'un tesoro ch'egli aveva nascosto nel camp<'>, e si morì. I suoi figliuoli si affaticarono a zappare ... e rimuginare il campo il· quale produsse molti frutti; e come quelli si avvez,zarono alla fatica, benedissero la memo­ria del loro padre.

Il 8lovane manesco

Adolfo, giovinastro di dodici in quattordici anni~ · aveva molta -forza, e volentieri ingag­gi::i,va battaglia con chicchessia. Per ogni poco d'occasione che gli si presentava, egli pro­vocava or questo or quello, li stuzzicava, in.:. fino a che non li riduceva ad azzuffarsi. Un giorno, trovandosi, in una brigatella di giovani, secondo il suo costume , non potè trattenersi dal provocar or.l'uno or l'altro a far seco prova di .forze. Ma quelli, essendo alquanto riscaldati dal vino, ·10 assalirono tutti insieme, e gliene die:..

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gliene d6mandano éonto , egli nega e dice di non· aver fatto cosa che pur ha fatto. Per que­sto Edoardo perde la riputazione , ed i suoi compagni lo fuggono, mentre per Còntrario Roberto cresce sempre più nella stima e nel­l'amore di tutti, ed è la consolazione dei ge­nitori.

~on bere . quando sei sudato

Guglielmo prende , gran piacer·e a giuocare ·alla palla, e come s' è riscaldato ed ha sete, -corre tosto a bere. Il padre suo lo ha più volte avvertito che ciò è nocevole alla sanità, e che nol deve più fare. Ma Guglielmo non vi bada, anzi una volta, essendo tutto sudato andò ad una fontana, e bevve molt' a:cqùa fre­sca. lncontanente sentì male al petto, e poi - · gli sopravvenne una tosse che a poco a poco si fece sempre più forte. Visse così malaticcio fino all' autunno. Ma come le foglie incomi11-ciarono a cadere ' dagli alberi, se ne .morì di febbre etica. ·

Il mercante Ingannatore

Un mercante aveva nel suo fondaco· del panno guàsto e di cattiva qualità. Comprate di questo disse ad un campagnuolo eh' era an:-,

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dato .da lui ; è il migliore che tu possa tro­vare per farti un vestito. E l' uomo di cam­pagna lo comprò e il mercante rideva sotto i baffi, quando riscuoteva il prezzo stabilito.

Pochi giorni dopo il mercante aveva biso­gno d'andare in campagna, e si diresse ad un tristo rive~ditore di cavalli. E questi gli disse: Eccovene uno eccellente, non avvene un altro migliore ; esso non vi lascerà mai per la via. Il mercante pagò il cavallo col denaro del panno; ma dopo la compra s' avviae eh' era stato . ingannato, e che il cavallo era una ve­ra rozza , esclamò; Ben perdo per l' inganno d'un altro quel denaro che avevo guadagnato con inganno.

La focaccia

Ernesto amava perdutamente le ghiottonerie ed era sempre in volta a frugare negli armadi per appagare la sua . gola. I genitori ne lo sgridavano, ma invano; allora si appigliarono a questo partito. Fatta venire a tavola una bella focaccia, se ne mangiarono un pezzo, ed il restante fu riposto non più nel luogo solito.

Invece posero, ove egli era solito frugare, un' altra focaccia della medesima forma. Ciò

. fatto, si nascosero. Intanto Ernesto pian piano in punta dei piedi, s' accostò alla chiave, apre

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I' armadio, ed è li per mangiare, quando escla­mò. Che cos'è questo, una focaccia di crusca, · e li nel mezzo un bigliettino che dice : A questo modo si pigliano i ghiottoni. Poi uno scoppio di risa; e padre e madre, fratelli, e sorelle, danno la baia ad Ernesto, ed egli si corresse della sua ghiottoneria.

Il fanciullo "Veritiero

Federico era d' una buona indole. Un dì la madre l'ammonì a guardarsi bene dal dir bu­gie, e Federico glielo promise. Andò una volta con altri fanciulli in una casa d'amici, e do­veva tornare per' le sette; ma senza avveder­sene vennero le nove e dovette la madre man­dare per esso il servitore. Questi per via lo consigliava a scusarsi con qualche pretesto mensognero. Federico al contrario, giunto a casa, accorse verso la madre, e «Perdono disse: io ho mancato al dovere, le ore mi sono sfug­gite, un'altra volta starò più in guardia per compiere appuntino il vostro comando:.. La ma­dre lo baciò, e ll> confortò a durare in quel costume di confessare sempre il vero.

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