07 IMPAGinato misurare - melaracconto.org · La misura fa parte della vita quotidiana di adulti e...

66
0,685$5( 415

Transcript of 07 IMPAGinato misurare - melaracconto.org · La misura fa parte della vita quotidiana di adulti e...

Page 1: 07 IMPAGinato misurare - melaracconto.org · La misura fa parte della vita quotidiana di adulti e ragazzi: usando strumenti di misura, si possono raccogliere dati, da utilizzarsi

415

Page 2: 07 IMPAGinato misurare - melaracconto.org · La misura fa parte della vita quotidiana di adulti e ragazzi: usando strumenti di misura, si possono raccogliere dati, da utilizzarsi

La misura fa parte della vita quotidiana di adulti e ragazzi: usando strumenti di misura, si

possono raccogliere dati, da utilizzarsi con una varietà di tecniche, allo scopo di descrivere quantitativamente il mondo che ci circonda. A scuola, la misura aiuta gli studenti a collegare ambiti matematici con ambiti di altre discipline, nello sforzo di costruire strumenti interpretativi della realtà. Per questo occorre che gli studenti misurino diversi tipi di grandezze, progettando anche esperimenti di misura, per passare poi a descrivere quantitativamente i loro risultati, in un processo che dovrà portare, nella parte finale dei loro studi, a comprendere le differenze tra la misura come procedimento pratico, tipico delle scienze sperimentali, e la misura come teoria, tipica della matematica, collegata con i grandi nodi concettuali che l’hanno contraddistinta storicamente e che riguardano i numeri reali, l’analisi, la probabilità.

Il nucleo persegue le abilità, a livello di primo biennio, di effettuare misure e di rielaborare dati di misura (in contesti matematici e non), utilizzando diverse modalità rappresentative o di calcolo, in un processo di continuità con la scuola del primo ciclo. Occorre inoltre gettare le basi per due tipi di attività da sviluppare nel secondo biennio: la modellizzazione, legata a interpretare matematicamente situazioni della realtà circostante, e la costruzione di una teoria. Infatti, è indispensabile potenziare negli allievi la padronanza del significato della misura, riferita a contesti matematici o a contesti esterni, insieme con la capacità di operare con numeri reali o decimali.

Lo sviluppo del nucleo coinvolge diversi aspetti, che sono integrati tra loro, e che devono essere evidenziati dall'insegnante nel corso delle attività. Il primo è l'aspetto legato al procedimento di misura, quando si rende necessario identificare le grandezze misurabili, le unità di misura, il processo di misura, la scrittura della misura. È opportuno che l'insegnante sottolinei, in questa fase, il grado di affidabilità dello strumento, qualunque esso sia, (dal centimetro da sarto, al calibro, al software), onde evitare, da parte degli studenti, errori di utilizzo, di interpretazione o di scrittura della misura. Un altro aspetto è quello della gestione dei dati di misura, quando si rende necessario scrivere la misura tenendo conto dell'incertezza, strumentale o calcolata, oppure nelle stime di misura. Ultimo, ma non meno importante, è l'aspetto del significato, che viene messo in gioco quando ci si riferisce alla misura di una grandezza come fondata sui numeri reali per quanto riguarda la matematica (misura come funzione che associa un numero reale a una grandezza) e sui numeri decimali finiti per quanto riguarda le scienze sperimentali.

Costituiscono nodi concettuali di fondamentale importanza i seguenti, che sono tipici della misura nelle scienze sperimentali: • la scrittura della misura di una grandezza come numero, seguito da un'unità di misura e da un

intervallo di incertezza, che ci dà indicazione su quanto affidabile sia la misura; • l'identificazione dell'intervallo di incertezza, che potrebbe basarsi semplicemente sulla sensibilità

dello strumento di misura, oppure sul calcolo di propagazione dell'incertezza sulle misure dirette, se la misura della grandezza avviene indirettamente, a partire dalla misura diretta di altre grandezze;

e i seguenti, che sono tipici della misura in matematica: • la misura come funzione a valori nell'insieme dei numeri reali non negativi, che gode della

proprietà additiva; • la misura come funzione che associa esattamente un numero reale (e non un intervallo) a un

insieme misurabile. Tenendo presente questi nodi concettuali, l'insegnante tratterà una serie di contenuti essenziali,

quali: la misura di grandezze, la scrittura di una misura, le cifre significative, l’intervallo di incertezza assoluta di una misura, l’incertezza relativa, l’additività della misura, le misure in geometria: lunghezze, aree, volumi tramite procedimenti approssimati ed esatti, la determinazione approssimata di π, grandezze commensurabili e incommensurabili, i modelli funzionali e le loro rappresentazioni e simbolizzazioni.

MISURARE416

Page 3: 07 IMPAGinato misurare - melaracconto.org · La misura fa parte della vita quotidiana di adulti e ragazzi: usando strumenti di misura, si possono raccogliere dati, da utilizzarsi

Per fare esempi di collegamenti tra il nucleo sulla misura e quello sulle funzioni, possiamo citare: la simbolizzazione di proprietà e regole del calcolo algebrico, visualizzata geometricamente da segmenti, rettangoli, parallelepipedi; la messa in formula di una relazione trovata sperimentalmente dalle misure di due grandezze, per esempio, di una proporzionalità diretta, oppure la formula di area o volume di un solido; la modellizzazione di situazioni problematiche, come per esempio la determinazione della retta di regressione in un fenomeno descritto da una legge lineare. In queste attività, è utile, ai fini del controllo di eventuali errori, l'analisi dimensionale. Per esempio, quando si risolvono problemi di geometria o di trigonometria, può essere utile controllare dimensionalmente le formule ottenute, onde evitare errori banali come la somma di due quantità che rappresentano una un'area e l'altra una lunghezza. A questo proposito, è opportuno insistere sulla competenza "tradurre in equazione" un problema piuttosto che su quella del "risolvere un'equazione". Oggi ci sono infatti strumenti, come software o calcolatrici, che risolvono le equazioni, ma non ci sono ancora strumenti che traducano in equazione una situazione problematica.

Si possono fare considerazioni sulla natura dei numeri associati a una misura, da un punto di vista fisico o matematico. Nel primo caso, per motivi dovuti alla sensibilità dello strumento di misura, si raggiungono sempre numeri razionali, per quante cifre si riesca ad ottenere dopo la virgola. Nel secondo caso invece, essendo la misura considerata da un punto di vista teorico e non solo pratico, si introducono anche i numeri irrazionali come ragione dell'impossibilità di confrontare tutte le misure. Per esempio, se si tratta della diagonale del quadrato misurata dal lato, allora il risultato è un numero non razionale, come quando si misura la lunghezza della circonferenza con il raggio della stessa.

Vista la pervasività degli strumenti informatici nella scuola, occorre fare opportune riflessioni sulle misure fornite in ambienti informatici come software di geometria dinamica o software algebrici. È opportuno tenere presente che certi argomenti tradizionali, sviluppati in modo sovrabbondante su alcuni libri di testo, andrebbero ridimensionati, per esempio i calcoli pedanti su perimetri, aree e volumi di grandezze geometriche, spesso semplici pretesti per fare eseguire operazioni di una certa laboriosità, non indirizzati verso la costruzione di significati, ma unicamente verso i meccanismi del calcolo.

417MISURARE

Page 4: 07 IMPAGinato misurare - melaracconto.org · La misura fa parte della vita quotidiana di adulti e ragazzi: usando strumenti di misura, si possono raccogliere dati, da utilizzarsi

1° biennio Il nonio decimale Strumenti di misura Fisica, Chimica, Laboratorio tecnologico-professionale

1° biennio Camminiamo e corriamo

Moti Fisica

1° biennio I tre punti sono allineati?

Piano cartesiano Disegno tecnico

1° biennio In che modo si cresce? Figure geometriche 1° biennio Quante stelle possiamo

vedere in cielo? Il cielo Astronomia,

Scienze, Laboratorio di Fisica-Chimica

2° biennio Il triangolo di area massima

Figure geometriche

2° biennio Gli aghi di pino Raccolta di dati Fisica 2° biennio Gli incrementi finiti di

una funzione Grandezze variabili Fisica

2° biennio Crescite veloci e crescite lente

Modelli Biologia, Chimica, Scienze della terra, Fisica

2° biennio Un numero misterioso: π

Numeri Fisica

2° biennio Superfici scomode Figure geometriche Fisica 2° biennio Quanto è lontana la

luna? Corpi celesti Astronomia,

Filosofia, Fisica, Scienze

MISURARE418

419

422

427

430

434

441

446

449

452

459

465

472

Page 5: 07 IMPAGinato misurare - melaracconto.org · La misura fa parte della vita quotidiana di adulti e ragazzi: usando strumenti di misura, si possono raccogliere dati, da utilizzarsi

: 1° biennio

Abilità interessate

Conoscenze

Collegamenti esterni

Analizzare e rappresentare dati ottenuti da misure di grandezze. Conoscere e usare il sistema internazionale delle unità di misura. Scegliere, utilizzare, costruire strumenti per effettuare misure dirette o indirette di grandezze.

I numeri decimali e il calcolo approssimato. Rappresentazione dei numeri sulla retta.

Misurare Numeri e algoritmi

Fisica Chimica Laboratorio tecnologico-professionale

Strumenti di misura. Il contesto cui ci si riferisce è quello della costruzione di uno strumento di misura al fine di comprenderne il principio di funzionamento. Con questa attività vogliamo far riflettere gli studenti su aspetti operativi come la costruzione di uno strumento di misura, su aspetti applicativi, come l’utilizzo di uno strumento di misura e su aspetti di significato, come la misura di una grandezza e la sua incertezza. Quindi si guidano gli studenti alla costruzione di un nonio decimale, con materiale povero e facilmente reperibile come il cartoncino. Successivamente si riflette sullo strumento in sé, prima di passare al suo utilizzo. È consigliabile iniziare l’attività con una lettura che contestualizzi storicamente la scelta di una unità di misura condivisibile a livello universale: il metro. “ ! " "#$%& '& ( ) * + , -+ . / ",(+. &01% 2 3 45” (tratto da * di Ken Alder) Prima fase Occorrono due cartoncini rivestiti di carta millimetrata, uno di circa 3×10 cm2, l’altro di 3×20 cm2. Con il cartoncino più lungo si costruisce un regolo graduato in millimetri (di scala 10:1); con il secondo, della stessa scala, si traccia il nonio decimale (vedi figura).

419MISURARE

Page 6: 07 IMPAGinato misurare - melaracconto.org · La misura fa parte della vita quotidiana di adulti e ragazzi: usando strumenti di misura, si possono raccogliere dati, da utilizzarsi

Figura 1 Seconda fase L’insegnante pone agli studenti una serie di domande guidate al fine di far loro comprendere il funzionamento dello strumento costruito.

Proposta di lavoro

a) Di quanto sono più piccole le divisioni del nonio rispetto a quelle del regolo? b) Si accosti ora il nonio al regolo in modo che lo zero del nonio coincida con un tratto del regolo. c) Di quanto è arretrata la seconda tacca del nonio rispetto a quella del regolo? E la terza? E la

quarta? d) Di quanto deve avanzare lo zero del nonio perché il primo tratto del nonio stesso venga a

coincidere con un tratto della scala principale? E il secondo? E il terzo? e) Sai spiegare il funzionamento del nonio? f) Qual è l’errore massimo che si può commettere nella lettura del nonio decimale? Terza fase Gli studenti verificano la conoscenza dello strumento in esperimenti di misurazione in laboratorio con l’aiuto anche degli insegnanti di fisica e chimica.

Situazione Avete a disposizione tre gruppi di oggetti: uno di viti, uno di chiodi e uno di bulloni. Ciascun gruppo è composto di oggetti dello stesso tipo.

Proposta di lavoro • Misurate con il nonio che avete costruito la lunghezza di ciascun oggetto di ogni gruppo. • Rappresentate sulla retta dei numeri le misure che avete trovato, dopo aver scelto

opportunamente l’unità di misura sulla retta stessa. • Determinate la media aritmetica delle misure di ciascun gruppo, trovando anche l’intervallo di

variazione (la differenza tra la misura più grande e la misura più piccola), e l’incertezza assoluta di misura (come la metà dell’intervallo di variazione).

• Calcolate l’incertezza relativa della misura di lunghezza in ciascun gruppo (come rapporto tra l’incertezza assoluta di misura e la media aritmetica).

• Quale unità di misura usate per: la media aritmetica, l’incertezza assoluta e l’incertezza relativa?

MISURARE420

Page 7: 07 IMPAGinato misurare - melaracconto.org · La misura fa parte della vita quotidiana di adulti e ragazzi: usando strumenti di misura, si possono raccogliere dati, da utilizzarsi

Possibili sviluppi • Si utilizza il nonio decimale o il nonio ventesimale da laboratorio, per effettuare misure di

lunghezze. • Oppure si utilizza un calibro per misure di diametri di cavità. • Dal punto di vista dei significati matematici, si può effettuare un’attività volta a misurare più

volte la stessa grandezza (anziché molte grandezze), per vedere come si possono ottenere diverse misure della stessa grandezza, onde elaborare poi una misura più probabile tramite il calcolo della media.

• Un ampliamento possibile è quello di coinvolgere gli studenti in aspetti di progettazione, dando loro compiti di costruzione di oggetti servendosi di questi strumenti di misura, dopo aver ricercato sul territorio quale uso ne venga fatto da parte del mondo artigianale.

421MISURARE

In alternativa si utilizza un calibro per misure di diametri di cavità.

Page 8: 07 IMPAGinato misurare - melaracconto.org · La misura fa parte della vita quotidiana di adulti e ragazzi: usando strumenti di misura, si possono raccogliere dati, da utilizzarsi

Camminiamo e corriamo

: 1° biennio

Abilità interessate

Conoscenze

Collegamenti esterni

Conoscere e usare il sistema internazionale delle unità di misura. Scegliere, utilizzare, costruire strumenti per effettuare misure dirette o indirette di grandezze. Utilizzare in modo appropriato le funzioni di misura fornite dai software. Costruire modelli a partire da dati, utilizzando le principali famiglie di funzioni (lineare, quadratica).

Numeri decimali e calcolo approssimato. Il piano cartesiano. Distanza tra due punti. Le funzioni elementari che rappresentano la proporzionalità diretta, inversa, quadratica; le funzioni costanti. Linguaggio naturale e linguaggio simbolico.

Misurare Numeri e algoritmi Spazio e figure Relazioni e funzioni Argomentare, congetturare, dimostrare Risolvere e porsi problemi Laboratorio di matematica

Fisica

Moti. Il contesto è quello dei moti, con particolare attenzione a: aspetti del grafico (p. es. crescita e descrescita, concavità), andamenti (p.es. lineare, costante, quadratico), modelli funzionali. Si presenta una serie di attività, in ognuna delle quali gli studenti prima congetturano su una situazione di moto, compilando singolarmente una scheda di lavoro, quindi realizzano l’esperienza raccogliendo i dati con sensore e calcolatrice, lavorando come gruppo-classe coordinato dall’insegnante. Il lavoro consiste nella realizzazione di un tipo di moto, da parte di uno o più studenti, mentre il sensore è collegato alla calcolatrice e questa a un view-screen, in modo che tutta la classe possa seguire su uno schermo il generarsi del grafico del moto realizzato e confrontarlo con quello congetturato in precedenza. All’esperimento segue una discussione matematica con tutta la classe, coordinata dall’insegnante, volta a confrontare le varie posizioni degli studenti e a convergere verso un significato comune e condiviso per l’esperienza e per il grafico. Se necessario, l’insegnante istituzionalizza il sapere costruito socialmente, introducendo terminologia o concetti unificanti. L’attenzione è focalizzata sui modi in cui gli studenti costruiscono il significato del grafico, in termini di ordinata (posizione rispetto al sensore) in funzione dell’ascissa (tempo). I contenuti sviluppati sono: il moto e le sue caratteristiche (stato di quiete e di moto, necessità di un sistema di riferimento), le rappresentazioni grafiche di moti nel piano cartesiano, attraverso l’uso di nuove tecnologie per la rilevazione dei dati spazio/tempo relativi al moto. I nodi concettuali messi in gioco in queste attività sono: l’aspetto variazionale di una funzione, ossia la dipendenza dell’ordinata in funzione dell’ascissa, analizzata non solo attraverso i valori assunti dall’ordinata, ma anche in termini di variazione e variazione della variazione (pendenza e suo tasso

MISURARE422

(p. es. lineare, costante, quadratico), modelli funzionali.

Page 9: 07 IMPAGinato misurare - melaracconto.org · La misura fa parte della vita quotidiana di adulti e ragazzi: usando strumenti di misura, si possono raccogliere dati, da utilizzarsi

di cambiamento). È opportuno iniziare con una breve lettura tratta da . di M. Fontana e G. Ghiandoni per far riflettere gli alunni sul fatto che l’unità di misura del tempo non è basato sul sistema decimale come per altre grandezze. “. 617181,7 8"&9 :* / 27 ';2,.+8<9& =>?<5Prima fase Nella prima fase agli studenti viene chiesto di costruire individualmente un grafico prima di effettuare un’esperienza, di descriverlo a parole e di argomentare sulla ragione delle scelte fatte. Questo per farli riflettere sulle grandezze in gioco, sulle unità di misura, sulla forma del grafico, sugli aspetti quantitativi e variazionali del grafico, ecc.

Situazione Supponiamo di camminare in linea retta a passo costante percorrendo 4 metri in 3 secondi e poi di fermarci per altri 3 secondi.

Proposta di lavoro • Dopo aver tracciato il sistema di assi cartesiani nello spazio qui sotto e aver scelto opportune

unità di misura, costruisci il grafico che rappresenti questa camminata. • Descrivi il grafico che hai costruito. • Spiega perché lo hai fatto in quel modo.

Seconda fase La seconda fase mira alla costruzione e all’interpretazione di grafici a partire da moti realizzati dagli studenti. Si tratta di una fase sperimentale, in cui si collega un sensore di moto a una calcolatrice. Si effettua il moto descritto nella proposta di lavoro, mentre la calcolatrice visualizza sullo schermo il grafico della legge oraria. L’insegnante quindi guida una discussione, ponendo domande-stimolo e raccogliendo gli interventi degli studenti. Per esempio, essi possono giungere alla conclusione che il tratto orizzontale corrisponda a una fermata, in quanto lo spazio non cambia mentre il tempo avanza, il tratto obliquo “in su” corrisponda a un allontanamento dal sensore, “in giù” a un avvicinamento al sensore, ecc. Gli interventi dell’insegnante, in questa fase di discussione, non sono mai di carattere informativo,

423MISURARE

.

.

Page 10: 07 IMPAGinato misurare - melaracconto.org · La misura fa parte della vita quotidiana di adulti e ragazzi: usando strumenti di misura, si possono raccogliere dati, da utilizzarsi

teorico o autoritario, ma di stimolo alla riflessione, per esempio: “Quali sono le unità di misura? Che cosa sono quella @ e quella Ache compaiono sul display? Perché il grafico è venuto così? E se Sabrina si fosse fermata a 3 metri dal sonar che cosa sarebbe cambiato nel grafico? Si potrebbe ottenere una linea sotto l’asse delle @? Si potrebbe pensare che la linea del grafico parta a sinistra dell’asse A?” Altre attività dello stesso tipo di quella vista sopra, che si possono eseguire in modo analogo, ossia passando attraverso una prima fase di congettura e una seconda fase di sperimentazione diretta del moto, sono le seguenti:

Proposta di lavoro

• Riproduci un moto uniforme camminando davanti al sensore per alcuni secondi; fermati per 4 secondi e poi torna indietro con la stessa andatura.

• Riproduci un moto accelerato correndo davanti al sensore. Terza fase L'esperienza può proseguire con un'attività di approfondimento, volta a costruire uno strumento matematico interpretativo di un grafico di moto, ossia la pendenza della retta tangente, ottenuta in modo approssimato dalla pendenza di una retta secante per due punti vicini. Viene effettuata in modo guidato dall'insegnante, con calcolatrice, sensore e view-screen, quindi gli studenti si dividono a gruppi e lavorano alla seguente consegna:

Proposta di lavoro Misura A rotazione camminate o correte nel corridoio in modo da riprodurre i seguenti moti (per il punto 3 usate la pallina di gomma da noi fornita): 1. moto uniforme (avanti e indietro) 2. moto accelerato 3. moto di una palla che rimbalza 4. moto periodico Dati: tabella e grafico Per ogni moto di cui ricevete i dati, avete un grafico e una tabella con i valori del tempo (in s) e della distanza (in m) - ogni volta dovete costruirvi la tabella e darle un nome (moto1, moto2, moto3, moto4). a) Descrivete “a parole” il tipo di moto che avete fatto nel corridoio. b) Utilizzando il grafico e/o la tabella, provate a descrivere “a parole” come varia lo spazio rispetto

al tempo (i dati dello spazio crescono, non crescono, crescono in modo regolare, crescono di quantità diverse…)

c) Analizzate il grafico. Assomiglia a una retta? Assomiglia a una curva? Curva che cresce? Decresce? …

Modello d) Osservate attentamente le due figure seguenti.

Nella figura 1 è rappresentato un moto qualunque di un oggetto: la curva fornisce la legge oraria del moto, cioè fornisce ad ogni istante la posizione dell’oggetto. Nella figura 2 è invece rappresentata una tabella simile a quelle che voi avete costruito. tDOPO ed sDOPO sono due valori che compaiono sia sul grafico che sulla tabella.

MISURARE424

Page 11: 07 IMPAGinato misurare - melaracconto.org · La misura fa parte della vita quotidiana di adulti e ragazzi: usando strumenti di misura, si possono raccogliere dati, da utilizzarsi

Tempo (t)

Spazio (s)

c1 c2 … … … …

tPRIMA sPRIMA tDOPO sDOPO … … … …

Figura 1 Tabella 1 Considerate il numero m dato da: (sDOPO - sPRIMA) m = (tDOPO - tPRIMA) Tale numero ci dice come varia (cresce, decresce, …) lo spazio in funzione del tempo, quindi è un indicatore significativo dell’andamento del grafico. Provate a studiarlo per i vari moti che avete riprodotto, servendovi del grafico e/o della tabella sulla vostra calcolatrice.

Quarta fase La quarta fase mira alla progettazione e realizzazione di moti corrispondenti a grafici dati dall’insegnante.

Situazione-problema Riproduci davanti al sensore i moti che abbiano grafici il più possibile simili a quelli disegnati qui sotto.

Figura 2

A(tPRIMA, sPRIMA) B(tDOPO, sDOPO)

s

t

A

B

tDOPO - tPRIMA

sDOPO - sPRIMA

425MISURARE

Page 12: 07 IMPAGinato misurare - melaracconto.org · La misura fa parte della vita quotidiana di adulti e ragazzi: usando strumenti di misura, si possono raccogliere dati, da utilizzarsi

Questa serie di attività si può sviluppare in due direzioni: da una parte, la continuazione degli esperimenti di moto, utilizzando camminate varie, giocattoli come per esempio automobiline, palloni ecc., con attenzione alle caratteristiche del grafico che si ottiene, dall'altra la modellizzazione in termini simbolici, ossia la determinazione di famiglie di funzioni come quelle lineari, legate a moti uniformi, quelle quadratiche, legate a moti con accelerazione costante, e così via. Inoltre, è possibile utilizzare altri sensori oltre a quello di moto, per modellizzare fenomeni come riscaldamento o raffreddamento di corpi (sensore di temperatura), variazione di pressione (sensore di pressione). L'attenzione in queste attività è posta più sul grafico e sulla funzione che modellizza che non sul fenomeno fisico in sé e sulle grandezze coinvolte.

Come cammino? Supponiamo che io cammini nel corridoio e che il sensore rilevi i dati dello spazio e del tempo del mio movimento. La legge oraria del moto è la legge che esprime come varia la mia posizione s al variare del tempo t. Supponiamo che all'istante 0 io sia davanti al sensore, quindi posso dire che, quando t = 0, s = 0. Quando comincio a muovermi, in 1 secondo percorro 0,5 metri, in 2 secondi 2 metri e in 3 secondi 4,5 metri.

a) Supponendo di muovermi con questa modalità, quanti m avrò percorso dopo 5 s? b) Quanti m avrò percorso dopo 8 s? Riportate i dati che avete in una tabella e in un grafico. c) Provate a spiegare “a parole” cosa si deve fare per trovare quanti m vengono percorsi in un

numero qualsiasi k di secondi. d) Scrivete una legge generale che spieghi come varia la posizione s al variare del tempo t:

s= ……. 2. Quale aumento? Considerate i seguenti grafici e rispondete alle domande.

Figura 3

I grafici rappresentano l’aumento di prezzo (in lire) che due prodotti (prodotto di tipo A e prodotto di tipo B) hanno subito negli anni dal 1956 al 1960.

• Quale prodotto ha avuto il maggiore aumento annuo di prezzo? • Quale è aumentato maggiormente nel biennio 1958-1960?

MISURARE426

quanti metri avrò percorso dopo 5 secondi?

Page 13: 07 IMPAGinato misurare - melaracconto.org · La misura fa parte della vita quotidiana di adulti e ragazzi: usando strumenti di misura, si possono raccogliere dati, da utilizzarsi

: 1° biennio

Utilizzare in modo appropriato le funzioni di misura fornite dai software. Risolvere problemi in cui sono coinvolte le misure con particolare attenzione alle cifre significative.

I numeri decimali e il calcolo approssimato. Rappresentazione dei numeri sulla retta. Lunghezze. Il piano cartesiano: il metodo delle coordinate. Distanza fra due punti. Relazioni d’ordine.

Misurare Numeri e algoritmi Spazio e figure Relazioni e funzioni Argomentare, congetturare, dimostrare Risolvere e porsi problemi

Disegno tecnico

Piano cartesiano. Il contesto è quello del piano cartesiano, con particolare attenzione al calcolo delle lunghezze dei segmenti. È importante che gli studenti che utilizzano le calcolatrici grafiche affrontino le questioni riguardanti il problema delle approssimazioni. Questa attività mette in evidenza le difficoltà che possono incontrare gli studenti che usano uno strumento tecnologico che consente loro di lavorare sia in modalità esatta sia in modalità approssimata. Si lavora sul piano cartesiano e si utilizza unicamente una funzione distanza costruita insieme agli studenti sfruttando le potenzialità di programmazione della calcolatrice. Prima fase L’insegnante propone agli studenti di rappresentare tre punti sul piano cartesiano utilizzando il foglio a quadretti del quaderno: %(−4, −2), (2, 3), 3(4, 5) e pone la seguente domanda: i tre punti sono allineati? Ricorda loro che tre punti %, , 3 sono allineati (e è compreso tra % e 3) se

dist(%, ) + dist(, 3) = dist(%, 3) (*)

#

427MISURARE

Page 14: 07 IMPAGinato misurare - melaracconto.org · La misura fa parte della vita quotidiana di adulti e ragazzi: usando strumenti di misura, si possono raccogliere dati, da utilizzarsi

Per dist(%, ) si intende la distanza tra i punti % e calcolata con il Teorema di Pitagora nel piano cartesiano, facilmente implementabile su una calcolatrice grafico-simbolica. Gli studenti, che hanno a disposizione una calcolatrice grafico-simbolica, vengono divisi in due gruppi: al primo gruppo viene data la consegna di eseguire i calcoli in modalità esatta, il secondo gruppo dovrà invece approssimare ciascun risultato alla prima cifra decimale. A quel punto l’insegnante chiede ai due gruppi la risposta al quesito.

I Gruppo II Gruppo

##>

I risultati sono chiaramente in contrasto e quindi è necessario approfondire la questione dell’allineamento, solo in apparenza semplice.

Seconda fase • A questo punto l’insegnante interviene presentando le due seguenti figure, che sfruttano le

diverse possibilità di rappresentazione dello strumento.

#B #?

Osservando la figura 5 gli studenti si convincono facilmente che i tre punti sono i vertici di un triangolo molto “schiacciato”. Quindi ha giocato un ruolo negativo l’approssimazione introdotta.

• L’insegnante propone allora la stessa questione con un’altra terna di punti sicuramente allineati: %(−1, −1), (2, 2), 3(15, 15), precisando agli studenti che, quando lavorano in modalità approssimata, possono scegliere il numero di cifre decimali da utilizzare. A questo punto i risultati che si ottengono sono ancora differenti.

#< #

MISURARE428

Page 15: 07 IMPAGinato misurare - melaracconto.org · La misura fa parte della vita quotidiana di adulti e ragazzi: usando strumenti di misura, si possono raccogliere dati, da utilizzarsi

429MISURARE

Si invitano quindi gli studenti a riflettere sulla domanda “Quante sono le cifre decimali significati-ve?”. Dopo aver dato spazio ai ragazzi, che dopo la prima fase si erano convinti che l’errore eradovuto al fatto che si era considerata una sola cifra decimale e che adesso, invece, hanno rivisto leloro convinzioni alla luce dell’ultimo risultato, l’insegnate potrà affermare in modo categorico chel’unica risposta veramente corretta è: “Dipende!”.Certamente questa proposta di lavoro non ha come obiettivo quella di confondere le idee agli studentio di lasciare aperta la questione dell’allineamento di tre punti. Vuol essere, invece, il punto di parten-za per due tipi di riflessione: una di carattere più prettamente matematico ed una di carattere piùapplicativo. In primo luogo occorre che gli studenti facciano riferimento al significato dell’allinea-mento, in quanto tre punti distinti sono allineati se uno di questi appartiene alla retta per gli altri due.Per verificare questo fatto si può scegliere come strumento matematico quello della distanza, secondola relazione (*). In secondo luogo, volendo verificare questa relazione facendo uso di uno strumentodi calcolo automatico, occorre prestare attenzione all’ambiente e alle modalità di lavoro in cui siopera. Come si è visto nella prima terna di punti (opportunamente scelta), in modalità esatta la rela-zione (*) non è soddisfatta, mentre lo è in modalità approssimata, invece nella seconda terna di puntila situazione è ribaltata. Queste attività dovrebbero indurre gli studente a far sempre riferimento allateoria che soggiace all’ambiente scelto e alla modalità di calcolo utilizzata, per poter essere sicuridell’attendibilità dei risultati.

Possibili sviluppi• Preparazione di un programma che permetta di lavorare sia nella modalità esatta sia nella moda-

lità approssimata in modo da confrontare i risultati delle diverse situazioni.• Affrontare la stessa situazione problematica nel piano cartesiano risulvendola con lo strumento

teorico della pendenza di una retta per due punti.• Affrontare la stessa situazione problematica nel piano euclideo senza riferimento cartesiano e

senza metrica.• Analisi di situazioni analoghe nello spazio.

Page 16: 07 IMPAGinato misurare - melaracconto.org · La misura fa parte della vita quotidiana di adulti e ragazzi: usando strumenti di misura, si possono raccogliere dati, da utilizzarsi

MISURARE430

In che modo si cresce?

: 1° biennio

Abilità interessate

Conoscenze

Collegamenti esterni

Risolvere problemi in cui sono coinvolte le misure. Utilizzare in modo appropriato le funzioni di misura fornite dai software. Costruire modelli a partire da dati, utilizzando le principali famiglie di funzioni.

Rappresentazioni scientifica ed esponenziali dei numeri razionali. Rappresentazione dei numeri sulla retta. Lunghezze e aree relative ai poligoni. Funzioni elementari.

Misurare Numeri e algoritmi Spazio e figure Relazioni e funzioni Argomentare, congetturare, dimostrare Risolvere e porsi problemi

Figure geometriche. Il contesto è quello delle figure geometriche, con particolare attenzione ai problemi relativi al calcolo delle aree. È possibile affrontare situazioni problematiche che coinvolgono funzioni complesse già nel biennio della scuola superiore. Infatti uno strumento tecnologico integrato come una calcolatrice grafico-simbolica consente diversi tipi di rappresentazione (numerica, algebrica, grafica), creando collegamenti significativi all’interno dello stesso concetto matematico. Ulteriori vantaggi dello strumento utilizzato sono da ritrovare nella possibilità di amplificare e riorganizzare gli aspetti tradizionali del processo di insegnamento-apprendimento e nel permettere agli studenti di sperimentare una nuova “realtà matematica”. In questa attività si mettono in evidenza i due modi in cui gli studenti collegano tra loro le rappresentazioni consentite dallo strumento utilizzato: un modo meccanico-algebrico in cui gli studenti combinano velocemente le due rappresentazioni senza che ci sia sotto un pensiero del tutto organizzato; un metodo in cui si recuperano pienamente i significati: nel caso specifico il misurare. Gli studenti devono già aver fatto pratica dell’uso delle calcolatrici grafiche. Inoltre l’insegnante deve essere consapevole della necessità di mantenere l’inter-relazione tra la rappresentazione grafica e il modello algebrico del fenomeno. Prima fase L’insegnante propone alla classe, precedentemente suddivisa in piccoli gruppi, la seguente situazione che riguarda i rettangoli che crescono.

Rappresentazioniscientifica edesponenziale deinumeri razionali

Page 17: 07 IMPAGinato misurare - melaracconto.org · La misura fa parte della vita quotidiana di adulti e ragazzi: usando strumenti di misura, si possono raccogliere dati, da utilizzarsi

Situazione

#

Nella famiglia A la larghezza dei rettangoli cresce di una unità ogni anno, mentre la lunghezza mantiene il valore costante di 8 unità. Nella famiglia B la larghezza e la lunghezza dei rettangoli crescono di una unità ogni anno. Nella famiglia C la lunghezza raddoppia ogni anno, mentre la larghezza resta sempre uguale a 1/4.

Proposta di lavoro

Formulate varie ipotesi riguardanti le seguenti questioni: 1) Confrontate le aree delle tre famiglie di rettangoli negli anni. Quali sono le situazioni

iniziali? Quale famiglia (o famiglie) “supera” le altre famiglie (o famiglia) e quando? 2) In quanti anni l’area dei rettangoli di ogni famiglia supererà le 1000 unità quadrate? Adesso verificate le vostre ipotesi con le calcolatrici grafiche. Seguite queste indicazioni: • Cercate di essere più accurati possibile. • Scrivete una relazione per ogni gruppo. • Descrivete le vostre congetture esplicitando su casa si sono basate e verbalizzate tutte le

discussioni all’interno del gruppo. • Discutete il modo in cui avete risolto il problema e l’uso che avete fatto della calcolatrice.

431MISURARE

cosa si sono basate e verbalizzate tutte le

Page 18: 07 IMPAGinato misurare - melaracconto.org · La misura fa parte della vita quotidiana di adulti e ragazzi: usando strumenti di misura, si possono raccogliere dati, da utilizzarsi

Seconda fase L’insegnante discute con la classe le congetture formulate e le strategie adottate. Esperienze precedenti hanno evidenziato diverse situazioni tipiche. Gli studenti riportano, nelle loro relazioni, che nell’ottavo anno i tre rettangoli (uno per ogni famiglia) hanno la stessa area e che da quell’anno in poi la famiglia C si distacca dalla famiglia A, mentre la famiglia B rimane nel mezzo. La situazione ottenuta con l’uso ripetuto della calcolatrice per le rappresentazioni grafiche è in contrasto, però, con ciò che avevano supposto intuitivamente alla luce dei primi calcoli mentali, ossia che fosse la famiglia A o la famiglia B a crescere più velocemente.

Figura 2 Figura 3 L’interazione con lo strumento informatico ha giocato un ruolo fondamentale nel convincere gli studenti della differenza sostanziale fra i tre modelli di crescita. Le schermate che seguono sono alcune di quelle scelte nei gruppi come più significative del percorso di ricerca.

Figura 4 Figura 5

#< Le ultime due schermate sotto riportate sono prodotte dall’insegnante. La figura 8 è quella sulla quale le osservazioni degli studenti sull’ordine di grandezza della variabile trovano la conferma numerica dei risultati dedotti per via grafica.

MISURARE432

Page 19: 07 IMPAGinato misurare - melaracconto.org · La misura fa parte della vita quotidiana di adulti e ragazzi: usando strumenti di misura, si possono raccogliere dati, da utilizzarsi

# #C

• Costruire modelli in ambito geometrico che mettano in relazione lunghezze (lati, perimetri, …),

aree (superfici laterali, superfici totali, somme di superfici, …), volumi (somme di volumi, …). • Esplorazione di figure per determinare condizioni di massimo o di minimo. Un esempio può

essere il seguente problema: è dato un segmento di lunghezza *. Costruisci due quadrati con i lati adiacenti sul segmento, e trova la configurazione che ha perimetro minimo. Studia come varia il perimetro della configurazione e rappresentalo con una formula.

# È utile in questo caso sfruttare le potenzialità di un software di geometria dinamica per l’esplorazione (con la funzione trascinamento) della configurazione in esame. L’ambiente calcolatrice contenuto nel software viene utilizzato per effettuare calcoli sulle misure coinvolte. In tal modo gli studenti possono osservare le variazioni delle lunghezze dei lati e del perimetro e fare le loro congetture sulla configurazione che corrisponde al perimetro minimo.

Elementi di prove di verifica 1. Una famiglia numerosa I batteri si riproducono per divisione cellulare. Supponiamo di avere una famiglia di batteri caratterizzata dal fatto che essi si dividono ad ogni secondo. Se all'inizio abbiamo un solo batterio, possiamo dire che all'istante iniziale = 0, = 1, dove è il tempo ed il numero di batteri. a) Supponendo che nessun batterio muoia, quanti batteri ci saranno nella nostra popolazione dopo

10 s? b) Quanti batteri ci saranno dopo 100 s? Riportate i dati che avete in una tabella e in un grafico. c) Spiegate a parole come fareste a calcolare il numero n dei batteri dopo un numero qualsiasi h di

secondi. d) Scrivete una legge generale che spieghi come varia il numero di batteri al variare del tempo t:

n = ……. e) Confrontate ora le due leggi che avete ottenuto, sulla base delle tabelle, dei grafici e delle

formule. Hanno analogie? Differenze? Spiegate la vostra opinione.

433MISURARE

Page 20: 07 IMPAGinato misurare - melaracconto.org · La misura fa parte della vita quotidiana di adulti e ragazzi: usando strumenti di misura, si possono raccogliere dati, da utilizzarsi

MISURARE434

: 1° biennio

Conoscere ed usare il sistema internazionale delle unità di misura. Scegliere, utilizzare, costruire strumenti per effettuare misure dirette o indirette di grandezze. Stimare l’ordine di grandezza di una misura

Rappresentazione scientifica ed esponenziale dei numeri razionali e reali. Il piano euclideo: uguaglianza di figure, poligoni e loro proprietà. Ampiezza degli angoli. Proprietà dei principali indici statistici di posizione e di dispersione.

Misurare Numeri e algoritmi Spazio e figure Dati e previsioni Risolvere e porsi problemi Laboratorio di matematica

Astronomia Scienze Laboratorio di fisica-chimica

Il cielo. Il contesto dell’attività è quello dell’osservazione del cielo. Si tratta in particolare di stimare in modo ragionevole il numero di stelle osservabili ad occhio nudo in un certo luogo, servendosi di uno strumento appositamente costruito. Questa attività può essere introdotta nell’ambito del primo biennio, dal momento che richiede conoscenze di aritmetica e di geometria del tutto elementari. Prerequisiti: angoli e loro misura, angoli solidi, proporzionalità tra grandezze, frazioni algebriche. Obiettivi: utilizzare semplici concetti aritmetici e geometrici in un contesto significativo, preso dalla realtà, coinvolgendo direttamente gli studenti in un’attività concreta di misurazione, al fine di ricavare un risultato non facilmente prevedibile a priori. Prima fase La sollecitazione del problema prevede una prima ricognizione delle convinzioni degli studenti, che vengono invitati a prevedere, magari dopo aver osservato in prima persona il cielo notturno, quale possa essere il numero approssimativo di stelle visibili in cielo durante una notte limpida. Si tratta di una richiesta estremamente semplice, che però può risultare molto complessa da soddisfare, poiché gli studenti si rendono subito conto di non avere punti di riferimento per rispondere in modo attendibile. In questa fase l’insegnante conduce una discussione collettiva che coinvolge tutta la classe, volta a focalizzare l’attenzione sia sulla stima del numero di stelle, sia sui metodi e sugli strumenti che possono essere adottati per ottenere questa stima. E’ opportuno che, alla fine di tale discussione, l’insegnante archivi le proposte e le stime degli studenti, per poi confrontarle alla fine dell’attività con i risultati dell’esperimento. Seconda fase Dopo aver preso coscienza del problema, si passa alla fase operativa, che prevede di affrontare la questione mediante un’attività concreta di osservazione del cielo. Si propone a questo scopo la

Page 21: 07 IMPAGinato misurare - melaracconto.org · La misura fa parte della vita quotidiana di adulti e ragazzi: usando strumenti di misura, si possono raccogliere dati, da utilizzarsi

435MISURARE

costruzione di un tubo per osservazioni, di raggio interno D e di lunghezza *, aperto ad entrambe le estremità. Il tubo viene dipinto di nero opaco all’interno e l’estremità in corrispondenza della quale gli studenti devono collocare un occhio, viene chiusa con un piccolo coperchio che presenta un foro centrale di circa 10 mm di diametro. Per realizzare osservazioni accurate è opportuno che il tubo venga fissato ad un treppiede.

#

Si verifica subito che la misura del raggio del tubo viene vista sotto una dimensione apparente

*D=ϑ e che l’angolo solido sotto il quale gli studenti vedono l’estremità del tubo opposta a quella

in cui collocano il proprio occhio, è 2

2

*

DπΩ = . Questa formula indica di conseguenza la porzione di

cielo osservabile, che corrisponde per l’appunto ad un opportuno angolo solido: tale grandezza geometrica trova in questo esempio, come del resto avviene in generale in astronomia, una applicazione significativa. Poiché l’angolo solido Ω1 corrispondente alla totalità della sfera celeste è 4πsteradianti (sr), si ricava subito una relazione di proporzionalità tra l’angolo solido delimitato dal

tubo e l’angolo solido corrispondente alla totalità del cielo: 2

2

1 4*

D=ΩΩ

.

Terza fase Dal luogo di osservazione scelto si punta il tubo secondo una certa direzione e, senza muoverlo, si conta il numero di stelle visibili ad occhio nudo entro l’apertura del tubo (in queste condizioni il numero di stelle è generalmente piccolo e facile da determinare). In seguito si punta il tubo in un’altra direzione e si ripete il conteggio. È consigliabile eseguire almeno 15 conteggi, in riferimento a diverse direzioni di osservazione. Quarta fase Si passa quindi all’elaborazione dei risultati, con il calcolo della media aritmetica dei valori raccolti nelle diverse operazioni di conteggio. Questo valore rappresenta il numero medio di stelle visibili entro l’angolo solido Ω precedentemente definito. Poiché si ragiona in base al numero medio di stelle osservabili entro il dato angolo solido, il numero di stelle osservabili è direttamente proporzionale all’angolo solido di osservazione. Si ricava quindi una stima del numero di stelle

visibili ad occhio nudo nella totalità della sfera celeste: 2

24

D

* = .

Occhio dell’osservatore

Page 22: 07 IMPAGinato misurare - melaracconto.org · La misura fa parte della vita quotidiana di adulti e ragazzi: usando strumenti di misura, si possono raccogliere dati, da utilizzarsi

MISURARE436

(Per dare un’idea di quello che ci si può aspettare da un esperimento del genere, si segnala che, con un tubo di lunghezza * = 40,0 cm e raggio D = 3,0 cm, in presenza di buone condizioni di osservazione si può prevedere un valore per pari a circa 8,1, il che conduce ad una stima per pari a circa 5800). Quinta fase Vale la pena soffermarsi a commentare ed analizzare i risultati ottenuti in base a varie considerazioni, per abituare gli studenti a sviluppare un certo senso critico nei confronti dei risultati numerici che un’attività di misurazione permette di ricavare. In primo luogo è evidente che, trovandosi sulla superficie terrestre, in un dato istante è visibile soltanto una metà della sfera

celeste, pertanto in media ci sono 2

stelle accessibili a un osservatore ad occhio nudo, essendo

il dato sperimentale ottenuto. In collegamento con l’insegnamento di Scienze o di Laboratorio di Fisica-Chimica, si può ampliare il discorso ed affrontare la questione dell’influenza dell’atmosfera terrestre sull’assorbimento della luce stellare, il che riduce l’effettivo numero di stelle visibili ad occhio nudo, considerando inoltre gli effetti dovuti alle condizioni atmosferiche, all’eventuale inquinamento dell’aria ed alla specifica collocazione del sito di osservazione. A tal scopo si riporta la seguente scheda di approfondimento.

# L’influenza dell’atmosfera terrestre. Nella figura 2 sopra riprodotta si può vedere che, supponendo un modello di atmosfera semplificato (ovvero, con uno spessore perfettamente delimitato e con un indice di rifrazione decrescente con l’altezza), il percorso del raggio luminoso 1 attraverso l’atmosfera è molto più breve di quello del raggio 2, mentre quest’ultimo è, a sua volta, più breve di quello del raggio 3. In tali condizioni l’assorbimento della luce stellare da parte dell’atmosfera è minimo nelle vicinanze dello zenit (il caso del raggio 1) ed è massimo per gli astri che si trovano in corrispondenza di una piccola altezza,

!!

"

Page 23: 07 IMPAGinato misurare - melaracconto.org · La misura fa parte della vita quotidiana di adulti e ragazzi: usando strumenti di misura, si possono raccogliere dati, da utilizzarsi

437MISURARE

vicino cioè all’orizzonte. Stando così le cose, si comprende come la luce delle stelle più vicine all’orizzonte sia maggiormente assorbita rispetto alla luce delle stelle che si trovano ad un’altezza maggiore. Si verifica inoltre che una data stella, poco dopo che è spuntata sull’orizzonte, ha apparentemente una minore brillantezza (a causa dell’assorbimento della luce da parte dell’atmosfera) di quella che possiede più tardi, quando si trova ad un’altezza maggiore rispetto all’orizzonte. Ad esempio, una stella visibile con qualche difficoltà nelle vicinanze dello zenit (caso 1) è del tutto invisibile ad occhio nudo quando si trova ad un’altezza di circa 8°. Pertanto, la figura 2 spiega il motivo per cui, benché nelle condizioni precedentemente descritte fosse ammissibile che si vedessero ad occhio nudo 2900 stelle, in realtà il numero di stelle visibili è minore; in prossimità dell’orizzonte molte stelle che sarebbero individuabili se fossero più in alto, non sono più visibili a causa dell’assorbimento della luce da parte dell’atmosfera. Considerando questo effetto, il numero di stelle osservabili ad occhio nudo, in un dato luogo ed in un certo

momento, è soltanto il 70% del valore 2

che ci si dovrebbe aspettare se non ci fosse

l’assorbimento atmosferico: in questo caso ci sarebbero soltanto circa 2000 stelle visibili ad occhio nudo. E’ interessante ed istruttivo eseguire comunque l’esperienza descritta in qualsiasi luogo l’osservatore si trovi, sia che esso risulti un buon sito dal punto di vista astronomico, sia che risulti mediocre oppure, al contrario, eccezionale. Se il valore fosse, ad esempio, pari a 1,7 (si tratterebbe di un sito francamente di cattiva qualità), l’equazione ottenuta darebbe per il valore 1,2 · 103, il che suggerirebbe un valore di circa 420 stelle visibili ad occhio nudo in un dato istante, senza l’ausilio di un qualsiasi strumento ottico di osservazione (avendo già considerato l’assorbimento della luce da parte dell’atmosfera). Persino in un luogo eccezionale (in assenza totale di inquinamento, in presenza di aria secca e ad una grande altitudine), nel caso di un osservatore allenato e con una vista eccellente, un valore per pari a 11,0 permette di ottenere = 7,8 · 103 stelle. In queste condizioni veramente particolari, un osservatore può scorgere pertanto, nella migliore delle ipotesi, circa 2700 stelle. In effetti, in un certo istante si può vedere un po’ di più di metà della sfera celeste, dal momento che la rifrazione atmosferica aumenta l’altezza degli astri, un fenomeno evidenziato nella figura 3 in modo decisamente più marcato di quanto accada in realtà.

#>

!

"

Page 24: 07 IMPAGinato misurare - melaracconto.org · La misura fa parte della vita quotidiana di adulti e ragazzi: usando strumenti di misura, si possono raccogliere dati, da utilizzarsi

La figura 3 mostra, non in scala, il cammino di un raggio luminoso, emesso dalla stella S1, che raggiunge l’osservatore posto nel punto O. Se non esistesse l’atmosfera, la stella sarebbe vista in corrispondenza all’altezza 1 (AO e S1B sono direzioni parallele, come è ovvio). A causa della rifrazione atmosferica, per un certo osservatore tutto avviene come se l’astro si trovasse nella posizione S2 ed esso viene visto in corrispondenza dell’altezza 2 > 1. L’innalzamento apparente dell’astro (∆) è dato dalla differenza 2 − 1 ed è tanto minore quanto maggiore è la sua altezza. Per questo motivo un astro sembra essere più alto di quanto sarebbe se venisse osservato in assenza dell’atmosfera terrestre. Tale effetto è massimo nelle vicinanze dell’orizzonte e diminuisce gradualmente con l’altezza, fino ad annullarsi allo zenit. D’altro canto, è bene ricordare che l’innalzamento apparente degli astri può raggiungere un valore massimo di soli (0,57)° circa. Di conseguenza è facile concludere che il piccolo aumento dell’estensione della sfera celeste osservabile, provocato dal fenomeno della rifrazione, dà un contributo del tutto trascurabile alla determinazione del numero di stelle visibili ad occhio nudo.

MISURARE438

Page 25: 07 IMPAGinato misurare - melaracconto.org · La misura fa parte della vita quotidiana di adulti e ragazzi: usando strumenti di misura, si possono raccogliere dati, da utilizzarsi

Diamo un nome ai rapporti In ognuno dei seguenti casi si fa il rapporto tra la prima grandezza e la seconda. In quali casi le due grandezze sono dello stesso tipo? Che cosa indica il loro rapporto? a) peso/altezza; b) n° pezzi prodotti in una fabbrica/n° ore di lavoro; c) lunghezza di un tavolo/larghezza dello stesso tavolo; d) km percorsi/litri di benzina consumati; e) km percorsi in un viaggio/km da percorrere; f) litri di vino venduti/n° di abitanti; g) spazio percorso/tempo impiegato a percorrerlo; h) peso di un oggetto/volume occupato; i) distanza su una carta tra due paesi/distanza reale.

" Un cambio poco conveniente Supponete di avere ancora su un deposito bancario 15.000.000 di vecchie lire e vi danno la possibilità di cambiarle in euro, ma a condizione che accettiate un arrotondamento del valore dell’euro a 2000 lire. Senza fare calcoli, valutate l’ordine di grandezza della vostra perdita in lire? Provate a verificare la vostra ipotesi calcolando esattamente la differenza tra la cifra in euro che effettivamente vi spetta e quella che vorrebbero darvi. # Impariamo a viaggiareUna carta geografica ha scala 1:100.000. Sulla carta rilevo le seguenti distanze: • tra % e : 6cm; • tra 3 e : 3,5 cm; • tra ( ed #: 0,5 cm. Quali sono le distanze reali? $ Le pecoreUn allevatore di pecore delle Highlands possiede due pezzi di steccato della stessa lunghezza con i quali racchiudere le sue pecore. Fortunatamente nelle vicinanze c’è un muro di mattoni diritto. Essendo allenato a fare matematica egli sa che, con questo materiale, può costruire un recinto triangolare mettendo gli steccati % e 3 contro il muro "E nelle posizioni % e 3, come in figura.

Ma quale tipo di triangolo deve essere %3 per formare un recinto di area massima? (E’ previsto qui l’uso di un software di geometria dinamica, ma con altri approcci la verifica è proponibile al secondo biennio)

439MISURARE

Elementi di prove di verificaper il 1° biennio

Page 26: 07 IMPAGinato misurare - melaracconto.org · La misura fa parte della vita quotidiana di adulti e ragazzi: usando strumenti di misura, si possono raccogliere dati, da utilizzarsi

% Approssimiamo… Le misure delle due dimensioni di un rettangolo, 200,03 cm e 100,04 cm vengono approssimate a meno di un decimo e viene calcolata l’area del rettangolo di 2×104 cm2. Qual è l’ordine di grandezza dell’incertezza dell’area? & La piramide Maya Si vuole costruire una piramide ottenuta sovrapponendo ad una base composta da un quadrato di 2×2blocchi cubici di spigolo unitario uno strato di 2(−2)×2(−2) blocchi dello stesso tipo dei precedenti fino a raggiungere l’ultimo piano composto da un quadrato di 2×2 blocchi. Esprimere il numero totale dei blocchi e la superficie esterna in funzione di .

MISURARE440

Page 27: 07 IMPAGinato misurare - melaracconto.org · La misura fa parte della vita quotidiana di adulti e ragazzi: usando strumenti di misura, si possono raccogliere dati, da utilizzarsi

: 2° biennio

Figure geometriche. Il contesto di riferimento è quello delle figure geometriche; l’attività dovrebbe, al tempo stesso, giovarsi di questo contesto e contribuire a consolidare alcune conoscenze di geometria che gli studenti hanno già conseguito. L’attività si struttura in tre fasi. Nella prima si propone agli studenti una situazione in cui viene assegnato un insieme di triangoli isosceli di dato lato e si richiede di osservare con attenzione, anche se a livello qualitativo, quali sono le costanti e le variabili della situazione problematica. Nella seconda fase si chiede agli studenti, che lavorano in un ambiente di geometria dinamica, di determinare il triangolo di area massima fra quelli assegnati. Nella terza fase, l’insegnante, in una discussione di bilancio, presenta, commenta e confronta le varie soluzioni proposte, soffermandosi su considerazioni legate anche alla potenzialità e ai limiti delle soluzioni degli studenti e di quelle suggerite dall’insegnante stesso.

“21 ,/ ' , +! * 1 ) E " / , +"F .,/

Utilizzare in modo appropriato le funzioni di misura fornite dai software. Risolvere problemi in cui sono coinvolte le misure. Confrontare variazioni di grandezza. Costruire modelli matematici da dati di misure di grandezze.

Aree dei poligoni. Equazioni di secondo grado. Esempi di funzioni e dei loro grafici.

Misurare Spazio e figure Relazioni e funzioni Argomentare, congetturare, dimostrare Risolvere e porsi problemi Laboratorio di matematica

È possibile iniziare l’attività con una lettura che metta in evidenza sia l’aspetto sociale della misurazione sia l’operatività come insieme di assunti condivisi.

441MISURARE

Page 28: 07 IMPAGinato misurare - melaracconto.org · La misura fa parte della vita quotidiana di adulti e ragazzi: usando strumenti di misura, si possono raccogliere dati, da utilizzarsi

//"+ 1 ” (tratto da * di Ken Alder) Prima fase L’insegnante propone agli studenti il seguente problema:

Situazione E’ dato un segmento di lunghezza 5 unità.

Proposta di lavoro

Costruite un triangolo isoscele che abbia i due lati uguali della stessa lunghezza del segmento dato. Effettuate una costruzione che rappresenti tale triangolo in un ambiente di geometria dinamica. Osservate quindi come si modifica il triangolo, trascinando i punti della costruzione che si possono muovere. L’ambiente di geometria dinamica, infatti, consente di osservare le grandezze che si modificano e quelle che rimangono costanti quando si trascinano dei vertici liberi (per esempio la lunghezza dei due lati assegnati rimane costante, analogamente alla somma degli angoli interni del triangolo, mentre variano, in generale, le altre grandezze geometriche). Alcuni studenti fanno uso anche in questa prima fase dello strumento misura eventualmente fornito dal software. Questo comportamento, che può apparire a prima vista ingenuo, in quanto assolutamente non necessario, consente, però, agli studenti di entrare nella logica del problema e di prepararsi alla seconda fase. Seconda fase L’insegnante invita gli studenti a individuare le caratteristiche del triangolo di area massima fra quelli della famiglia considerata. Si può richiedere che tale quesito venga affrontato in piccoli gruppi collaborativi. In questa fase l’insegnante dovrebbe limitarsi a osservare con attenzione il lavoro svolto nei gruppi; in particolare può essere importante osservare l’eventuale uso della misura, di approcci analitici, piuttosto che sintetici o viceversa; la preferenza per un approccio di tipo numerico (tabelle dei valori, tabelle delle differenze), oppure geometrico-grafico o, infine, formale (determinazione della formula che rappresenta la variazione dell’area rispetto a una determinata grandezza scelta come variabile indipendente). Una prima risposta che in genere viene fornita da molti studenti è che il triangolo di area massima sia quello equilatero. All’origine di questa risposta ci sono probabilmente ragioni di simmetria, di apparente analogia con i problemi di area massima dei poligoni isoperimetrici, di vaga fiducia nella soluzione più semplice, motivi che si potrebbero anche definire estetici. Ciò che interessa, però, è che il problema porta gli studenti a effettuare una previsione, una congettura che può essere validata nell’ambiente di geometria dinamica, attraverso la funzione di trascinamento e l’osservazione di ciò che accade in seguito al trascinamento. L’ambiente non è inerte, perché, grazie alla funzione misura, in genere disponibile in un ambiente di geometria dinamica, dà una risposta inattesa: una volta ottenuto il triangolo equilatero, l’area continua a crescere e cresce per un bel po’, prima di tornare a decrescere. Ciò genera sorpresa e stupore negli studenti e spinge loro a chiedersi &. Polya sosteneva che è proprio la nascita di domande del tipo &: che spinge alla ricerca di giustificazioni e quindi motiva alla dimostrazione (e questo anche quando si è convinti della correttezza di una congettura, non solo quando si ottengono, come in questo caso, risposte sorprendenti). Terza fase L’insegnante avvia una discussione di bilancio coinvolgendo l’intera classe, presentando e commentando le varie strategie risolutive seguite dai diversi gruppi di studenti e proponendo egli stesso, eventualmente, altre risoluzioni.

MISURARE442

Page 29: 07 IMPAGinato misurare - melaracconto.org · La misura fa parte della vita quotidiana di adulti e ragazzi: usando strumenti di misura, si possono raccogliere dati, da utilizzarsi

Si descrivono di seguito alcune possibili risoluzioni del problema, che differiscono notevolmente per i mezzi messi in gioco. Approccio sintetico Questo tipo di soluzione fa capire che il problema potrebbe essere anche proposto a studenti del primo biennio. Può essere suggerito da particolari modalità di esplorazione nell’ambiente di geometria dinamica che gli studenti hanno a disposizione: infatti, trascinando il vertice B, come suggerisce la figura 1, gli studenti si rendono conto che, poiché AC è costante, l’area massima si ha per il massimo di BH, ossia con H coincidente con A, quindi il triangolo di area massima è il triangolo rettangolo isoscele.

# 1 Approccio numerico Gli studenti si limitano a fornire una stima numerica delle misure dei lati e degli angoli del triangolo di area massima utilizzando la funzione misura fornita dal software, senza riuscire, però, a capire bene il perché quella trovata è la soluzione del problema. Approccio analitico-funzionale Gli studenti determinano una funzione che rappresenta la variazione dell’area del triangolo rispetto a una grandezza scelta come variabile indipendente. In questo caso l’insegnante dovrebbe far notare che la scelta della grandezza da considerare come variabile indipendente può risultare strategica e che, in ogni caso, è necessario specificarne l’insieme di variabilità.

443MISURARE

Page 30: 07 IMPAGinato misurare - melaracconto.org · La misura fa parte della vita quotidiana di adulti e ragazzi: usando strumenti di misura, si possono raccogliere dati, da utilizzarsi

Qui di seguito vengono riportate alcune delle funzioni che è possibile considerare (A rappresenta l’area del triangolo e per la notazione degli angoli e dei lati si fa riferimento ai triangoli della figura 1):

• in funzione dell’angolo ACB = @, si ha A = sin(2 )

252

@ con 0

4@

π≤ ≤ ;

• in funzione dell’angolo BAC = @, si ha A = 12,5 sin @ con 02

@π≤ ≤ ;

• in funzione della proiezione KC = @di uno dei lati uguali sulla base si ha A = 225@ @− con 0 5@≤ ≤ ;

• in funzione della proiezione HC della base BC su uno dei lati uguali si ha A = 25 25

2

@− con

0 5@≤ ≤ ;

• in funzione dell’altezza relativa a uno dei lati uguali, BH = @ si ha A = 5

2@ con 0 5@≤ ≤ .

Con un software di manipolazione grafico-simbolica è anche possibile rappresentare il grafico delle varie funzioni, cercare di comprenderne le caratteristiche, in particolare capire la ragione dell’assenza o della presenza di eventuali simmetrie (vedere la figura 2).

A = sin(2 )

252

@, 0

4@

π≤ ≤ A = 12,5sin@, 02

@π≤ ≤ A = 225@ @− , 0 5@≤ ≤

A = 25 25

2

@−, 0 5@≤ ≤ A =

5

2@ , 0 5@≤ ≤

#2

L’insegnante può anche far vedere come i grafici possono essere determinati direttamente nell’ambiente di geometria dinamica, inserendo gli assi cartesiani e definendo opportunamente le relazioni tra l’area e la variabile scelta come indipendente. Nella figura 3 vengono rappresentate in un ambiente di geometria dinamica le funzioni area in funzione di BH, BC e BAC.

MISURARE444

Page 31: 07 IMPAGinato misurare - melaracconto.org · La misura fa parte della vita quotidiana di adulti e ragazzi: usando strumenti di misura, si possono raccogliere dati, da utilizzarsi

#3 • Generalizzare il problema a un triangolo qualunque di cui è assegnato un lato. • Problemi di massimo e minimo. • Dimostrazioni sintetiche di alcune proprietà determinate per via analitica.

# !$%Triangoli inscritti in una semicirconferenza Tra tutti i triangoli inscritti in una semicirconferenza determinare quello di area massima. &%Rettangoli equiestesi Tra tutti i rettangoli di ugual area, determinare quello di perimetro minimo.

445MISURARE

Page 32: 07 IMPAGinato misurare - melaracconto.org · La misura fa parte della vita quotidiana di adulti e ragazzi: usando strumenti di misura, si possono raccogliere dati, da utilizzarsi

Gli aghi di pino

: 2° biennio

Abilità interessate

Conoscenze

Collegamenti esterni

Conoscere e usare il sistema internazionale delle unità di misura. Scegliere, utilizzare, costruire strumenti per effettuare misure dirette o indirette di grandezze. Analizzare e rappresentare dati ottenuti da misure di grandezze. Riconoscere la curva a campana nella distribuzione empirica di misure ripetute della stessa grandezza

Distribuzioni delle frequenze a seconda del tipo di carattere. Frequenze assolute, relative, percentuali e cumulate. Principali rappresentazioni grafiche per le distribuzioni di frequenze.

Misurare Dati e previsioni Laboratorio di matematica

Fisica

Raccolta di dati. Il contesto cui ci si riferisce è quello della raccolta di dati, ad esempio le lunghezze degli aghi dipino, con particolare attenzione a: • organizzazione dei dati in una tabella e conseguente suddivisione degli stessi in intervalli di

misura; • rappresentazione dei risultati ottenuti in un grafico misura-frequenza; • calcolo di medie e scarti; • analisi finale del diagramma ottenuto con commenti e riflessioni anche su forme analoghe

derivanti da esperimenti successivi. Si presenta una serie di attività, nelle quali gli studenti conducono un'esperienza di misura dilunghezze di aghi di pino, analizzano e rappresentano i dati, elaborano indici statistici, simulanofenomeni come il lancio di dadi, rappresentano graficamente i risultati per poi trovare delle analogietra gli andamenti grafici di fenomeni diversi. L’insegnante, infatti, deve far in modo che gli studenti riescano a familiarizzare con una curva teorica, quale la gaussiana, riconoscendola come elemento unificante di fenomeni diversi. All’esperimento di misura, relativo agli aghi di pino, segue una discussione matematica con tutta laclasse, coordinata dall’insegnante, volta sia ad analizzare i dati ottenuti che ad organizzare la loro rappresentazione. Successivamente, simulando il lancio di dadi, l’insegnante dà luogo ad un'ulteriore discussione inclasse, con l’intento di far analizzare agli studenti i grafici ottenuti, spingendoli così a determinarele possibili analogie o differenze, evidenziando infine gli andamenti comuni. Prima fase Nella prima fase agli studenti viene chiesto di misurare le lunghezze di aghi di pino (di uno stessoalbero) con l'utilizzo di un righello tarato al millimetro. Dopo aver raccolto qualche centinaio diaghi di pino, si passa alla fase della misura: gli studenti devono quindi riportare su un foglio

MISURARE446

Page 33: 07 IMPAGinato misurare - melaracconto.org · La misura fa parte della vita quotidiana di adulti e ragazzi: usando strumenti di misura, si possono raccogliere dati, da utilizzarsi

elettronico i dati raccolti, raggruppati per classi di uguale ampiezza, indicandone la frequenza assoluta. Questa fase può essere realizzata anche a livello di primo biennio, con lo scopo di familiarizzare gli studenti alla misura e alla raccolta e organizzazione dei dati relativi alla misura di una o più grandezze. Seconda fase

L’intervento successivo, da parte dell’insegnante, deve costituire uno stimolo alla riflessione attraverso alcuni quesiti quali, ad esempio: “Quale forma assume la figura così ottenuta?”; “Quanti valori in percentuale sono compresi rispettivamente negli intervalli (m − s, m + s), (m − 2s, m +2s), (m − 3s, m + 3s)?”. Si ottengono dati molto vicini a quelli teorici della distribuzione normale, che danno indicazioni agli studenti delle percentuali di riferimento contenute nei suddetti intervalli. Le risposte a tali interrogativi gettano le basi per lo studio della distribuzione normale. Terza fase La terza fase mira alla realizzazione di altre esperienze, la cui elaborazione porta gli studenti alla constatazione di come esperimenti diversi possano avere rappresentazioni grafiche analoghe. Tali attività sono stimolanti per i risultati che offrono. Ad esempio, si potrebbe considerare il lancio di due, tre, quattro o più dadi e determinare le frequenze di uscita della somma dei punteggi delle facce. Questa attività può essere effettuata con il lancio manuale, oppure con la simulazione al calcolatore. Per effettuare tale simulazione, si può utilizzare un software simbolico con le funzioni statistiche, che abbia la funzione di generazione di numeri casuali, oppure un linguaggio di programmazione del calcolatore o di una calcolatrice. Ma un ambiente particolarmente favorevole per la simulazione del lancio di dadi può essere il foglio elettronico, in quanto consente la visualizzazione del numero in una cella, il calcolo numerico, la rappresentazione grafica dei dati. Il lavoro può essere condotto con un duplice obiettivo: da una parte, il calcolo delle frequenze di uscita della somma dei punteggi delle facce dei dadi, su un numero di lanci sufficientemente alto, dell'ordine di qualche centinaio, dall'altra, la determinazione delle probabilità di uscita dei valori della variabile somma dei punteggi delle facce. Questi due insiemi di dati possono essere utilizzati separatamente per osservare il grafico che si ottiene considerando sull'asse delle ascisse il valore della somma dei punteggi delle facce e sull'asse delle ordinate le relative frequenze o probabilità, oppure insieme, in modo da sovrapporre i due grafici e confrontarli. Inoltre, si osserva che la distribuzione di tale somma, mentre per un dado solo è uniforme, per la somma dei punteggi delle facce nel lancio di più dadi cambia forma, passando, man mano che aumentano i dadi, da quella “triangolare” a quella “a campana”, come si può osservare nelle figure seguenti (in 300 lanci di uno, due, tre dadi rispettivamente) e le probabilità dell’evento somma dei punteggi delle facce.

#

La seconda fase mira alla costruzione e all’interpretazione di grafici, a partire dalle tabelleprecedentemente realizzate. L’insegnante guida gli studenti alla costruzione di un istogramma dellefrequenze assolute, al calcolo della media aritmetica e dello scarto quadratico medio .

447MISURARE

.

Page 34: 07 IMPAGinato misurare - melaracconto.org · La misura fa parte della vita quotidiana di adulti e ragazzi: usando strumenti di misura, si possono raccogliere dati, da utilizzarsi

1. I voti d’esame Per sostenere un esame scritto gli studenti devono rispondere a 20 domande a risposta multipla. I punteggi per i 213 studenti che sostengono l’esame sono riportati nella seguente tabella:

Punteggi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 N° Studenti 1 1 5 7 12 13 16 15 17 32 17 21 12 16 8 4 7 5 4 0

Calcolare la media e lo scarto quadratico medio. Fare una rappresentazione grafica dopo aver raggruppato le intensità in classi di ampiezza due. Quali considerazioni si possono fare sul grafico ottenuto?

MISURARE448

Page 35: 07 IMPAGinato misurare - melaracconto.org · La misura fa parte della vita quotidiana di adulti e ragazzi: usando strumenti di misura, si possono raccogliere dati, da utilizzarsi

449MISURARE

'!! : 2° biennio

Rappresentare variazioni di grandezze in funzione di altre. Confrontare variazioni di grandezze utilizzando i concetti di pendenza e di variazione di pendenza. Stimare l’ordine di grandezza di una misura.

Esempi di funzioni e dei loro grafici: funzione potenza, funzioni polinomiali, la funzione “modulo”, funzioni definite a tratti, semplici funzioni razionali. Incrementi a passo costante, pendenza media.

Misurare Relazioni e funzioni Argomentare, congetturare, dimostrare Risolvere e porsi problemi Laboratorio di matematica

Fisica

Grandezze variabili. Il contesto dell’attività è quello dello studio della variazione di grandezze. Mediante il calcolo degli incrementi finiti di funzioni che legano queste grandezze in semplici casi particolari, per cogliere nel fenomeno certe regolarità che preludono all’introduzione formale del concetto di derivata nell’ambito dell’analisi matematica. L’attività offre anche precisi riferimenti storici al problema della determinazione delle rette tangenti ad una curva assegnata in un suo punto, allo studio delle variazioni di una funzione attraverso la sua rappresentazione grafica ed alla determinazione della velocità istantanea del moto di un corpo a partire dalla sua legge oraria. Prerequisiti: grafici di funzioni polinomiali di primo e secondo grado, calcolo letterale, frazioni algebriche, legge oraria del moto di un corpo. Prima fase Assegnato un grafico di una funzione sconosciuta (ad esempio, quello di una cubica con un punto di massimo relativo ed un punto di minimo relativo), tracciato su di un foglio, si propone agli studenti, come lavoro individuale oppure di gruppo, di descrivere qualitativamente per scritto le variazioni della variabile dipendente in relazione alle variazioni della variabile indipendente. Gli studenti hanno il compito di provare ad individuare le zone del grafico loro fornito in cui tali variazioni avvengono con maggiore o minore rapidità e di collegare questi fatti con le caratteristiche del grafico della funzione stessa.

Proposta di lavoro Analizza il grafico riprodotto nel foglio che ti è stato dato. Descrivi come cambiano i valori della variabile dipendente A al variare dei valori della variabile indipendente @; controlla in particolare se le variazioni di A si manifestano con una certa “uniformità” al variare dei valori di @ oppure no. Trova un collegamento tra l’andamento del grafico ed il modo in cui variano i valori della variabile A e scrivi quali sono le tue opinioni a proposito.

Si studia la variazione di grandezze mediante il calcolo degli incrementi finiti di funzioni che legano que-ste grandezze in semplici casi particolari, per cogliere nel fenomeno certe regolarità che preludonoall’introduzione formale del concetto di derivata nell’ambito dell’analisi matematica. L’attività offreanche precisi riferimenti storici al problema della determinazione delle rette tangenti ad una curva asse-gnata in un suo punto, allo studio delle variazioni di una funzione attraverso la sua rappresentazione gra-fica ed alla determinazione della velocità istantanea del moto di un corpo a partire dalla sua legge oraria.

Page 36: 07 IMPAGinato misurare - melaracconto.org · La misura fa parte della vita quotidiana di adulti e ragazzi: usando strumenti di misura, si possono raccogliere dati, da utilizzarsi

MISURARE450

Si mettono a confronto le osservazioni emerse nella prima fase durante una discussione collettiva in classe. Si propone quindi di continuare l’analisi con un approccio quantitativo al problema. Seconda fase Si passa da un’analisi qualitativa ad un’analisi quantitativa, restringendo però il campo d’azione alla situazione più semplice che gli studenti conoscono: l’ambito delle funzioni polinomiali. L’indagine, che si può ben avvalere di un foglio elettronico, procede dallo studio di un caso particolare verso la descrizione di un caso qualsiasi, così da porre ancora una volta l’accento sul potere generalizzante del linguaggio dell’algebra letterale e da permettere di pari passo la rilettura di quanto scoperto mediante il calcolo algebrico nelle proprietà del grafico associato alla funzione considerata. Uno degli aspetti caratterizzanti l’intera proposta è quello di non limitarsi alla sola determinazione delle differenze finite tra i valori della variabile dipendente, in funzione degli incrementi della variabile indipendente: in effetti per la funzione di secondo grado si calcolano anche gli incrementi delle differenze stesse (dette “prime differenze”), per ottenere le “seconde differenze” e verificare che queste ultime si mantengono costanti, mentre per la funzione di terzo grado si giunge a calcolare le “terze differenze”, che risultano ugualmente costanti. Nasce subito un problema aperto da proporre agli studenti: il comportamento delle funzioni di secondo e terzo grado può essere generalizzato? Si può dimostrare qualcosa a questo proposito?

Proposta di lavoro 1 Considera la funzione AG2@+1 e rappresenta il suo grafico in un riferimento cartesiano ortogonale @OA. Dati i seguenti valori di @: 0, 1 , 2, 3, 4, 5, 6, organizza con un foglio elettronico una tabella che riporti da un lato tali valori ed a fianco i corrispondenti valori di A. Calcola poi le differenze tra valori consecutivi di A. Che cosa ottieni? Ripeti lo stesso esperimento modificando la differenza tra un valore di @ ed il successivo. Che cosa ottieni? Scrivi tutto ciò che osservi e che ti sembra significativo. Prova a ritrovare le tue conclusioni nel grafico che hai rappresentato. Che cosa accade, secondo te, se si considera una funzione qualunque del tipo A = @ + , essendo ed parametri assegnati? Ripeti il precedente esperimento di calcolo, annotando quello che scopri.

Proposta di lavoro 2 Considera adesso una funzione generica di secondo grado, del tipo A = @2. Dati i seguenti valori di @: 0, 1, 2, 3, 4, 5, 6, organizza una tabella con un foglio elettronico che riporti da un lato tali valori ed a fianco i corrispondenti valori di A. Calcola poi le differenze tra valori consecutivi di Ae determina inoltre le differenze tra le differenze successive che hai appena calcolato. Che cosa ottieni? Ripeti lo stesso esperimento modificando la differenza tra un valore di @ ed il successivo. Che cosa ottieni? Scrivi tutto ciò che osservi e che ti sembra significativo. Che cosa accade, secondo te, se si considera una funzione qualunque del tipo A = @2 , essendo un parametro assegnato? Ripeti il precedente esperimento di calcolo, annotando quello che scopri.

Proposta di lavoro 3Considera adesso una funzione generica di terzo grado, del tipo A = @3. Dati i seguenti valori di @: 0, 1, 2, 3, 4, 5, 6, organizza con un foglio elettronico una tabella che riporti da un lato tali valori ed a fianco i corrispondenti valori di A. Calcola poi le differenze tra valori consecutivi di Adetermina come prima le differenze tra le differenze successive che hai appena calcolato e stavolta determina anche i valori delle differenze tra queste ultime differenze consecutive ottenute. Che cosa ottieni? Ripeti lo stesso esperimento modificando la differenza tra un valore di @ ed il successivo. Che cosa ottieni? Scrivi tutto ciò che osservi e che ti sembra significativo. Riesci ad immaginare che cosa accadrebbe se ripetessi il procedimento per una funzione di quarto grado del tipo A = @4? Puoi prevedere un comportamento generalizzabile per le funzioni del tipo A = @ , con esponente intero positivo qualsiasi?

Page 37: 07 IMPAGinato misurare - melaracconto.org · La misura fa parte della vita quotidiana di adulti e ragazzi: usando strumenti di misura, si possono raccogliere dati, da utilizzarsi

451MISURARE

Osservazioni Ciò che in conclusione deve emergere da queste prime fasi dell’attività è una specifica metodologia di analisi del comportamento di una funzione che trova immediata applicazione nella ricerca del coefficiente angolare della retta tangente al grafico di una funzione assegnata in un suo punto. Tale ricerca viene condotta in stretto collegamento con la determinazione della velocità istantanea del moto di un corpo secondo una certa legge oraria, come descritto nella fase successiva dell’attività. Terza fase Si passa ora all’applicazione del metodo degli incrementi finiti per la determinazione della velocità media di un corpo in movimento, a partire dall’espressione algebrica della legge oraria. In seguito si determina l’espressione della velocità istantanea al tendere a zero dell’incremento della variabile indipendente e si giunge a prevedere quella che è in fondo la legge generale della derivata della funzione () = .

Proposta di lavoro 1 Immagina di dover studiare il moto di un corpo che si muove secondo la seguente legge oraria: () = + . Calcola la velocità media in relazione all’intervallo di tempo [, ]. Che cosa ottieni? E se il valore di si avvicina sempre di più a , che cosa puoi dire del valore della velocità media che hai prima calcolato? Pensi che si possa dare un significato preciso alle tue osservazioni? Prova a ripetere adesso lo stesso calcolo, indicando per semplicità l’istante di tempo come H, per la legge oraria () = 2 e per la legge oraria () = 3, immaginando che il valore di si avvicini sempre più a 0. C’è qualche regolarità in quello che hai trovato? Spiega le tue risposte. Osservazioni L’obiettivo della discussione da far seguire alla precedente consegna è evidentemente l’introduzione in modo intuitivo del concetto di velocità istantanea del moto di un corpo, senza però ricorrere alla formalizzazione del concetto di limite del rapporto incrementale.

Proposta di lavoro 2 Prova adesso a generalizzare tutto quello che fino ad ora si è scoperto. Cerca di prevedere quale potrebbe essere una legge di carattere generale per la velocità associata alle leggi orarie del tipo () = , con esponente intero positivo qualsiasi. Cambiando un po’ le cose, si potrebbe dire qualcosa per la velocità associata alla legge oraria di un moto uniformemente accelerato, come quello di

caduta dei corpi nel vuoto? Ricorda che la legge oraria è in tal caso () = 2

12 + 9 + 9. Scrivi

quello che pensi a proposito. A questo punto un naturale sviluppo dell’attività consiste nel collegare il problema della ricerca di un’espressione per la velocità istantanea di un corpo in moto secondo una legge oraria assegnata, almeno per il caso polinomiale, al problema della ricerca dell’equazione della retta tangente al grafico di una funzione in un suo punto. Ciò conduce ad interpretare il coefficiente angolare della retta tangente ad un grafico come il valore della velocità istantanea del corpo in moto secondo la legge oraria associata a tale grafico, senza arrivare per il momento ad una teoria compiuta della derivazione.

Page 38: 07 IMPAGinato misurare - melaracconto.org · La misura fa parte della vita quotidiana di adulti e ragazzi: usando strumenti di misura, si possono raccogliere dati, da utilizzarsi

MISURARE452

: 2° biennio

Costruire modelli, a partire da dati, utilizzando le principali famiglie di funzioni. Rappresentare variazioni di grandezze in funzione di altre. Confrontare variazioni di grandezze.

Esempi di funzioni e dei loro grafici. La funzione esponenziale; la funzione logaritmica.

Misurare Relazioni e funzioni Numeri e algoritmi Argomentare, congetturare, dimostrare Risolvere e porsi problemi Laboratorio di matematica

Biologia Chimica Scienze della terra Fisica

Modelli. Il contesto è quello dei modelli. Un approccio laboratoriale alla funzione esponenziale e alla funzione logaritmica, che prenda spunto da situazioni legate al mondo reale, è qui articolata intorno a diversi fenomeni che si rappresentano con curve di crescita esponenziale o si misurano con scale logaritmiche. L’intento è di arrivare gradualmente ad alcune proprietà delle funzioni in questione, costruendone i significati; si propongono tabelle e grafici e si guidano le osservazioni dei ragazzi verso l’uso che si fa delle due funzioni in ambiti diversi. Contemporaneamente, in collegamento con altri nuclei, si ha occasione di parlare di numeri irrazionali e dell’uso dei logaritmi nei calcoli (numeri e algoritmi) ma anche di scegliere alcune dimostrazioni delle proprietà dei logaritmi (argomentare, congetturare, dimostrare). Prima fase • L’insegnante propone una tabella che rappresenta alcuni dati di un fenomeno di crescita

esponenziale, tratto dalla biologia, invitando gli studenti a completare qualche riga in più e, in particolare la -esima riga.

“Una popolazione di 20 milioni di individui cresce del 2,5% al giorno”.

giorno Popolazione in milioni 0 20 1 20+20*25/1000 = 20*(1+0,025) = 20*1,025 2 20*1,025+20*1,025*0,025=20*(1,025)*(1+0,025) = 20*(1,025)2

3 ….= 20*(1,025)3

20*(1,025)n

0

articolato

Page 39: 07 IMPAGinato misurare - melaracconto.org · La misura fa parte della vita quotidiana di adulti e ragazzi: usando strumenti di misura, si possono raccogliere dati, da utilizzarsi

453MISURARE

• Sarà cura dell’insegnante dare alcune indicazioni sui termini specifici che si utilizzano più comunemente in problemi che hanno un modello analogo.

• La consegna per gli studenti prevede ora che, con le indicazioni scelte in questo esempio, siano in grado di costruire i grafici relativi alle due situazioni, utilizzando un foglio elettronico.

Situazione

Una crescita esponenziale è spesso descritta in termini di percentuale, come nel precedente esempio dove il fattore di crescita è = 1+ 25/1000 = 1,025 e il tasso di crescita è = 0,025; considerato che 20 è costante e possiamo chiamarlo I, in generale una funzione di questo tipo che esprime una crescita si può scrivere JGI@GI7H8@. In questo caso quindi JG9K9?@G9K7H99?8@, con @variabile che rappresenta i giorni. Analogamente per un fattore di decadimento = 1- 2/1000 quindi con tasso di decadimento = 0,002 la funzione che rappresenta il fenomeno di decadimento (dello 0,2% al minuto) è JGI@GI78@con @variabile che rappresenta i minuti.

Proposta di lavoro

Costruisci i grafici che rappresentano le precedenti situazioni. Costruisci un esempio di una crescita lineare, rappresentalo graficamente e confronta i due modelli di crescita. • Si prosegue con la lettura di un breve brano che illustra il metodo di datazione del Carbonio-14

e si propone un esercizio applicativo. Il metodo di datazione del Carbonio-14 Uno dei più famosi e semplici metodi di datazione dei reperti archeologici è il cosiddetto “metodo del Carbonio-14” ideato alla fine degli anni quaranta dal chimico statunitense Walter F. Libby (che ricevette per questo il Premio Nobel nel 1960). L’atmosfera terrestre è bombardata continuamente da raggi detti “cosmici”, i quali danno luogo alla produzione di Carbonio-14 (C14), che è radioattivo. Il C14 viene assorbito dalle piante e assimilato così dagli animali. L’assorbimento del C14 nei tessuti viventi è compensato esattamente dal decadimento radioattivo, per cui si crea uno stato di equilibrio. Quando un organismo cessa di vivere, la concentrazione di C14 diminuisce col tempo perché esso non ne assimila più e quindi ha luogo soltanto il fenomeno di decadimento. Ora l’ipotesi fondamentale su cui poggia il metodo del C14, è che l’intensità di bombardamento della superficie non è mai variata. Ciò implica che il decadimento del C14 in un campione, per esempio, di carbon fossile, si verificava all’origine con la stessa intensità con cui si verifica oggi. Queste osservazioni consentono di determinare l’età di un campione di carbon fossile e quindi di reperti archeologici ritrovati assieme ad esso. È possibile ricavare una equazione in cui l’unica incognita è l’età del carbon fossile; essa si ottiene dalla più generale equazione di crescita esponenziale applicata ai fenomeni di decadimento radioattivo (fenomeno studiato fin dagli inizi del secolo da E. Rutherford).

Proposta di lavoro “Il tempo di dimezzamento” di una sostanza radioattiva corrisponde al tempo necessario affinché il numero di atomi della sostanza si dimezzi. Per il Carbonio-14 il tempo di dimezzamento è di 5730 anni. Determina, con ragionevole approssimazione, l’età di un reperto per il quale la concentrazione di C14 risulta pari al 12% di quella di analoghi organismi viventi (si può calcolare un valore adeguato di (1/2) dove è il numero dei tempi di dimezzamento o risolvere l’equazione esponenziale (1/2)@= 0,12 ricordando che l’unità di misura è 5730 anni).

,

Page 40: 07 IMPAGinato misurare - melaracconto.org · La misura fa parte della vita quotidiana di adulti e ragazzi: usando strumenti di misura, si possono raccogliere dati, da utilizzarsi

MISURARE454

• L’insegnante propone adesso due grafici

#

Proposta di lavoro Confronta i due grafici con gli altri da te ottenuti e fai le tue osservazioni in non più di cinque righe. Seconda fase Si propongono alcune brevi letture, oggetto di una precedente ricerca su Internet con gli studenti, sulle scale logaritmiche.

Page 41: 07 IMPAGinato misurare - melaracconto.org · La misura fa parte della vita quotidiana di adulti e ragazzi: usando strumenti di misura, si possono raccogliere dati, da utilizzarsi

455MISURARE

Il terremoto L’intensità: misura la grandezza di un terremoto attraverso gli effetti sull’uomo, sulle costruzioni, sull’ambiente. Pertanto in luoghi diversi, per uno stesso terremoto, essa assume valori differenti e ciò deriva dal fatto che gli effetti tendono a divenire più deboli con l’aumentare della distanza dall’epicentro. L’intensità di un terremoto viene espressa tramite la scala Mercalli. La magnitudo: misura la forza di un terremoto attraverso le registrazioni (sismogrammi) degli strumenti ed è stata definita nel 1935 dal famoso sismologo C.F. Richter come misura oggettiva della quantità di energia elastica emessa durante il terremoto. Esprime la grandezza di un terremoto attraverso la misura dell’ampiezza massima della traccia registrata dal sismografo. La scala della magnitudo è una scala logaritmica, per cui un aumento di una unità nelle magnitudo corrisponde a un aumento di un fattore 10 nell’ampiezza del movimento della terra, e a una liberazione di energia circa 30 volte maggiore. La magnitudo è un parametro indipendente dagli effetti che il terremoto provoca sull’uomo e sulle costruzioni; essa permette di confrontare tra loro eventi sismici avvenuti nelle diverse parti del mondo ed in tempi differenti. I terremoti più piccoli percettibili dall’uomo hanno una magnitudo intorno a 2,5, mentre quelli che possono provocare danni alle abitazioni e vittime hanno generalmente una magnitudo superiore a 5,5.Nella seguente tabella si può vedere l'equivalenza fra le scale comunemente usate per indicare l'intensità di un terremoto: la scala Richter e la scala Mercalli (MCS).

Gradi scala Mercalli [MCS]

Gradi scala

Richter

Quantità equivalente di tritolo [kg]

0 1,0 20

1 2,0 625

2 2,5 3.500

3 3,0 20.000

4 3,5 110.000

5 4,0 625.000

6 4,5 3.500.000

7 5,0 20.000.000

8 5,5 110.000.000

9 6,0 625.000.000

10 6,5 3.500.000.000

11 7,0 20.000.000.000

12 7,5 110.000.000.000

0 È comunque conveniente tradurre l’ultima colonna in notazione scientifica.

Proposta di lavoro Rappresenta i dati dell’ultima colonna su scala logaritmica, in modo da poterli confrontare con quelli della scala Richter prima e della Scala Mercalli poi. L’idea di Richter L’ampiezza massima delle onde registrate da un sismogramma (indicata con %) può essere usata come misura della “grandezza” di un terremoto se viene messa a confronto con l’ampiezza massima (%9) delle onde fatte registrare da un terremoto scelto come riferimento (terremoto standard). Egli

Page 42: 07 IMPAGinato misurare - melaracconto.org · La misura fa parte della vita quotidiana di adulti e ragazzi: usando strumenti di misura, si possono raccogliere dati, da utilizzarsi

MISURARE456

scelse un terremoto che produce su un sismografo standard, posto a 100 km dall’epicentro, un sismogramma con oscillazione massima uguale a 0,001 mm. Poiché l’ampiezza massima registrata sul sismogramma di un forte sisma può essere anche milioni di volte maggiore di un terremoto debole, al fine di evitare numeri di magnitudo troppo grandi, ritenne opportuno ricorrere al logaritmo in base 10 del rapporto fra l’ampiezza massima del terremoto (misurata in micrometri) e l’ampiezza che verrebbe prodotta dal terremoto standard alla stessa distanza epicentrale: ' G %L%9; non esiste un limite teorico della magnitudo ma, in pratica, nel XX secolo la massima magnitudo registrata è stata poco meno di 9. La scala decibel del suono L'apparato uditivo umano è sensibile alle variazioni di pressione atmosferica che, tramite un complesso sistema meccanico, chimico e nervoso traduce in variazione di segnali elettro-chimici che viaggiano verso il cervello. Il punto è che questo legame non è lineare. E cioè, al raddoppio dell'intensità del suono non avvertiamo il raddoppio della sensazione di volume, ma molto di meno. Il legame è di tipo logaritmico. In linea di massima, se l'intensità dell'onda sonora aumenta di dieci volte, noi avvertiamo soltanto un raddoppio del volume. La definizione di dB passa appunto per i logaritmi. La scala decibel nasce in questa maniera: se "M è la pressione standard di 0,0002 microbar (approssimativamente corrispondente alla soglia audio, cioè al minimo segnale rilevabile dal nostro orecchio) la pressione sonora " è così definita:

97"L"M8Per le proprietà dei logaritmi, sappiamo che:

7 8GH 7L 8G

per cui, se nell'appartamento accanto il nostro c'è una festa e il rumore raggiunge la pressione "2 mentre nella nostra stanza il volume della tv raggiunge una pressione "1 avremo che la differenza in pressione fra le stanze adiacenti, espressa in decibel, sarà pari a:

97"L"M897"L"M8G97"L"8In genere l'orecchio è capace di rilevare differenze solo oltre i 3dB. Se la pressione acustica raddoppia, si produce un incremento di circa 6dB rispetto a quello iniziale. Oltre i 130dB avvertiamo dolore, mentre una esposizione continua (per esempio negli impianti industriali) a intensità superiori agli 80dB finisce per danneggiare l'udito in maniera irreversibile. Esercizio Qual è la pressione acustica massima che può sopportare il nostro orecchio senza avvertire dolore? Esprimi la risposta in microbar. La scala del pH È possibile esprimere la concentrazione dello ione idrogeno (in pratica l’acidità o la basicità di una sostanza) mediante l’introduzione di una funzione che eviti l’uso di numeri molto piccoli. Questa è la scala del pH, metodo largamente usato per misurare l’acidità. Il pH di una soluzione è definito come l’opposto del logaritmo in base 10 della concentrazione dello ione idrogeno:

pH = − [H+] Si osserva che il calcolo di un logaritmo è incorporato nelle definizione stessa della misura del pH. Occorre poi saper interpretare correttamente i dati numerici: se il pH di una soluzione passa dal valore 6 al valore 5, questo significa che la concentrazione di ione idrogeno risulta decuplicata (essendo passata da 10-6 a 10-5).

La definizione di decibel (dB) passa appunto per i logaritmi. La scala decibel nasce in questa manie-ra: se P' è la pressione standard di 0,0002 microbar (approssimativamente corrisponde alla sogliaaudio, cioè al minimo segnale rilevabile dal nostro orecchio) la pressione sonora P è così definita:

Page 43: 07 IMPAGinato misurare - melaracconto.org · La misura fa parte della vita quotidiana di adulti e ragazzi: usando strumenti di misura, si possono raccogliere dati, da utilizzarsi

457MISURARE

Esercizio Tenendo conto che la concentrazione dello ione idrogeno presente in una sostanza si misura in moli per litro, determinare il pH delle seguenti sostanze: pomodori (con [H+] = 6,3×10−5 moli/litro) e latte (con [H+] = 4×10−7 moli/litro). Se, invece, si sa che il pH del succo di limone è uguale a 2,3, qual è la concentrazione dello ione idrogeno misurata in moli per litro nel succo di limone?

#

#>

• Qualche osservazione sulle scale logaritmiche è utile farla in questo contesto, per esempio l’insegnante mette in evidenza che: la scala logaritmica permette la rappresentazione delle sole misure positive della grandezza che intendiamo visualizzare. Man mano che le misure delle grandezze si avvicinano a zero, i corrispondenti valori dei logaritmi tendono a − ∞. In altre parole, la scala logaritmica dilata la rappresentazione grafica dei valori (positivi) piccoli, ma, nel contempo, comprime la rappresentazione grafica dei valori grandi. Infatti quando le misure delle grandezze che intendiamo visualizzare assumono valori sempre più grandi, anche i corrispondenti valori dei logaritmi tendono a + ∞, ma i loro punti immagine sulla scala logaritmica risultano via via più ravvicinati.

Page 44: 07 IMPAGinato misurare - melaracconto.org · La misura fa parte della vita quotidiana di adulti e ragazzi: usando strumenti di misura, si possono raccogliere dati, da utilizzarsi

MISURARE458

• Numeri irrazionali. • Potenzialità e limiti di un modello. • Storia della matematica: le spirali.

# !$%Scale grandi e piccole • Determina il valore reale - tale che, per ogni @, si ha: 9@G-@. • Nella formula %G-@ trova @ sapendo che %G<-G999G . • In un’elezione un partito politico ha avuto una percentuale del 5% dei voti. Da un certo

momento in poi il numero dei votanti per quel partito politico si dimezza ad ogni successiva elezione. Esisterà un momento in cui esso non avrà più voti?

• Siano , + ed tre termini di una progressione geometrica. Verifica, con esempi, se , +

e sono tre termini di una progressione aritmetica. Costruisci una catena di deduzioni per dimostrare che la proprietà in questione è vera sempre.

Page 45: 07 IMPAGinato misurare - melaracconto.org · La misura fa parte della vita quotidiana di adulti e ragazzi: usando strumenti di misura, si possono raccogliere dati, da utilizzarsi

459MISURARE

()π : 2° biennio

Scegliere e utilizzare strumenti per effettuare misure dirette o indirette di grandezze. Determinare approssimazioni di lunghezze. Dimostrare l’irrazionalità di alcuni numeri. Determinare l’incertezza relativa che si propaga in un quoziente di grandezze misurate.

I numeri irrazionali. Approssimazioni. Il numero π. Esempi di grandezze incommensurabili. Schemi di ragionamento.

Misurare Numeri e algoritmi Spazio e figure Argomentare, congetturare, dimostrare Risolvere e porsi problemi Laboratorio di matematica

Fisica

Numeri. Questa proposta è riferita al contesto dei numeri e può essere introdotta nel terzo anno. L’attività prevede che gli studenti abbiano già acquisito una certa abilità nella lettura di algoritmi, nell’affrontare i problemi connessi al misurare ed alla rappresentazione dei dati sperimentali. Essa si caratterizza per la ricchezza degli spunti e offre non solo un contributo significativo alle conoscenze disciplinari, ma concorre a potenziare la capacità degli stessi ad analizzare situazioni e formulare congetture. Tale attività concorre alla costruzione del senso del numero, come ordine di grandezza, perché dà un significato a quella formula (la lunghezza della circonferenza) che spesso viene ricordata mnemonicamente, senza che gli studenti si rendano conto di quanto “sia grande π”. Contribuisce, inoltre, alla formazione culturale globale degli studenti. Prima fase Gli studenti conoscono π come simbolo, in quanto l’hanno già probabilmente incontrato in precedenza nei loro studi, ma non hanno forse ancora approfondito i problemi ad esso connessi. L’insegnante in questa proposta introduce gli studenti al problema della determinazione di π come numero irrazionale. L’insegnante propone agli studenti la lettura del seguente passo del libro *, di Malba Tahan per porre il problema della misura della circonferenza. “N += 1 , :3!,633=41 . 1 O , !%F

Page 46: 07 IMPAGinato misurare - melaracconto.org · La misura fa parte della vita quotidiana di adulti e ragazzi: usando strumenti di misura, si possono raccogliere dati, da utilizzarsi

MISURARE460

1 ' , IP %1 ,”. E Beremiz, rivolgendosi al sapiente con il naso camuso, così concluse: “Questo numero è in realtà avvolto dal mistero, e Allah solo potrebbe svelarne le occulte qualità”. L’insegnante sottolinea come questo numero fondamentale abbia una storia di origine ‘costruttiva’ e pone la seguente domanda: quanto deve essere lungo il raggio per costruire la circonferenza di una data lunghezza? E’ il problema che probabilmente si pose l’abile artefice fenicio che sembra abbia edificato una vasca circolare all’interno del Tempio di re Salomone. Secondo il " D della Bibbia, la circonferenza misura 3 volte il diametro: ‘Fece pure il mare di metallo fuso, a forma circolare, di dieci cubiti di diametro, cinque d’altezza e trenta di circonferenza’. Per la Bibbia, dunque π è uguale a 3: è la prima approssimazione del suo valore di cui abbiamo testimonianza. Seconda fase L’insegnante propone agli studenti, divisi in piccoli gruppi, una fase operativa, di seguito riportata, perché attraverso la “manipolazione” possano constatare quali difficoltà si incontrano nel ricavare un’approssimazione di π. E’ opportuno che l’insegnante guidi gli alunni a riconoscere le difficoltà peculiari della misurazione. Con questa attività si possono reperire dati tramite misure e perseguire l’obiettivo di indagare sulla relazione tra due grandezze. Queste prime due fasi si possono realizzare anche a livello del primo biennio.

Situazione Considerate alcuni barattoli di forma cilindrica, aventi dimensioni differenti (diversa circonferenza di base, diversa altezza).

Proposta di lavoro Misura • Misurate la lunghezza del diametro di base di ciascun barattolo e annotate i valori su un foglio. • Come potete misurare la lunghezza della circonferenza di base di ogni barattolo? Misuratela e

annotate i valori sul foglio. • Completate le prime due colonne della tabella 1, inserendo, per ciascun barattolo, i valori

misurati per le lunghezze di diametro e circonferenza.

diametro [cm]

circonferenza [cm]

… … … … … … … … … … … …

0

• Cosa accade alla lunghezza della circonferenza quando la lunghezza del diametro aumenta? E quando diminuisce? • Dividete la lunghezza della circonferenza per la lunghezza del diametro e riportate i valori dei rapporti nella terza colonna della tabella. • Cosa osservate? Come variano i valori dei rapporti che avete ottenuto?

Page 47: 07 IMPAGinato misurare - melaracconto.org · La misura fa parte della vita quotidiana di adulti e ragazzi: usando strumenti di misura, si possono raccogliere dati, da utilizzarsi

461MISURARE

• Che relazione c’è tra la circonferenza e il diametro? Provate a descriverla a parole. • Disegnate su un grafico le coppie di numeri delle prime due colonne della tabella. Dati Rispondete alle seguenti domande, sulla base dei dati e del grafico: • Come si dispongono i punti? • Se aveste un barattolo di diametro di lunghezza 4,5 cm quanto sarebbe lunga la circonferenza? • Quale sarebbe la lunghezza del diametro di base di un barattolo avente circonferenza di 17,2 cm? • Se la lunghezza del diametro passa da un valore al suo doppio, come cambia la lunghezza della circonferenza? • E se il diametro diventa la metà, come diventa la circonferenza? • E se la circonferenza diventa il triplo, come cambia il diametro? Modello Supponete di avere un barattolo con un diametro di lunghezza -. • Quanto vale la lunghezza della circonferenza? • E se aveste un barattolo di diametro di lunghezza 2-, quanto sarebbe lunga la circonferenza? • Ora scrivete una legge algebrica che rappresenti la variazione della circonferenza Ain funzione del diametro @, servendovi di ciò che avete capito nell’esperimento.

L’insegnante nel momento di intergruppo si adopera per far comprendere agli studenti che, senza utilizzare formule o tanto meno “numeri fissi”, il rapporto tra le misure di circonferenza e di diametro, nei limiti dell’incertezza, è costante e che tra le due grandezze c’è una relazione di proporzionalità diretta. L’indagine successiva sul grafico permette, inoltre, di legare tale relazione alla disposizione delle coppie di numeri della tabella nel piano: i punti (le coppie di misure), infatti, sono all’incirca allineati. Per raffinare ulteriormente l’indagine, è possibile richiedere agli studenti di determinare l’incertezza relativa ed assoluta del rapporto tra la circonferenza ed il diametro, a partire dall’incertezza assoluta di misura delle due grandezze. Nel momento conclusivo di questa fase si procede verso l’astrazione: gli studenti, guidati dalle domande dell’insegnante, devono esplicitare in simboli le eventuali relazioni ottenute (introdurre un simbolo per la costante e tradurre in formula la proporzionalità). Terza fase L’insegnante sottopone all’attenzione degli studenti alcune considerazioni storiche, in particolare presenta il ruolo di Archimede nello studio di π, riferendo che π è detto anche numero di Archimede. Egli fu, infatti, il primo a formulare una procedura geometrica per il suo calcolo approssimato. Il suo metodo consisteva nel racchiudere una circonferenza in due esagoni regolari-uno inscritto ed uno circoscritto-dei quali era in grado di calcolare il perimetro. Mediante il progressivo raddoppio del numero dei lati dei poligoni, raggiunse approssimazioni sempre migliori di π. Giunto a 96 angoli ottenne: 3 + 10/71 < π < 3 + 1/7. Dopo aver affrontato l’approssimazione di π con il confronto fra il diametro e la circonferenza come misure dirette (seconda fase), si propone un altro metodo per ottenere valori approssimati della lunghezza della circonferenza con il calcolo dei perimetri di poligoni inscritti e circoscritti ad una circonferenza. Dai perimetri dei poligoni inscritti si ottengono valori di π approssimati per difetto, dai perimetri dei poligoni circoscritti valori approssimati per eccesso.

Situazione Data una circonferenza, per semplicità di raggio unitario, inscrivere e circoscrivere ad essa poligoni regolari.

Page 48: 07 IMPAGinato misurare - melaracconto.org · La misura fa parte della vita quotidiana di adulti e ragazzi: usando strumenti di misura, si possono raccogliere dati, da utilizzarsi

MISURARE462

Proposta di lavoro Determinate una misura approssimata della circonferenza, considerando poligoni regolari inscritti e circoscritti. Per fare ciò prendete in considerazione un quadrato inscritto, calcolate il valore del perimetro del quadrato. Successivamente raddoppiate il numero dei lati, in modo da avere un ottagono regolare inscritto, si calcoli il valore del perimetro anche in questo caso. Ora suddividete ulteriormente la figura e ottenete un poligono regolare di 16 lati, calcolate il perimetro. Se volete, provate anche a costruire un poligono regolare di 32 lati. Successivamente prendete in considerazione i poligoni circoscritti e procedete in modo analogo. Quali considerazioni potete trarre dal confronto delle misure dei perimetri prima considerati? L’insegnante conduce gli studenti alla consapevolezza che il procedimento è iterativo e quindi alla costruzione di una procedura. Di seguito si propone il programma ottenuto con una calcolatrice grafico-simbolica. E’ comunque del tutto indifferente rispetto all’efficacia dell’attività l’utilizzo di un qualsiasi altro strumento informatico per implementare la procedura.

#

#

Page 49: 07 IMPAGinato misurare - melaracconto.org · La misura fa parte della vita quotidiana di adulti e ragazzi: usando strumenti di misura, si possono raccogliere dati, da utilizzarsi

463MISURARE

#>

Quarta fase L’insegnante ora propone la determinazione di π con un metodo che ricorre alla misura approssimata dell’area del cerchio mediante rettangoli. Si lavora sul piano cartesiano e gli studenti devono utilizzare l’equazione della circonferenza con centro nell’origine degli assi. L’insegnante può tener presente l’attività “Superfici scomode”.

Situazione E’ data una circonferenza di raggio 1, rappresentata sul piano cartesiano con il centro nell’origine.

Proposta di lavoro Determinate una misura approssimata dell’area racchiusa dalla circonferenza, utilizzando il metodo dei rettangoli. Per fare ciò prendete in considerazione soltanto il primo quadrante, per via della simmetria della figura. Determinate i valori approssimati per eccesso, eseguendo il calcolo nei seguenti tre casi: • Divisione della base in 2 parti uguali. • Divisione della base in 4 parti uguali. • Divisione della base in 8 parti uguali. Confrontate, ordinate i valori ottenuti e fate le vostre osservazioni. L’insegnante fa notare agli studenti che all’aumentare delle divisioni della base si ottengono valori che approssimano sempre di più la misura dell’area del quarto di cerchio.Quinta fase Al termine dell’attività gli studenti, divisi in piccoli gruppi, producono una relazione sintetica dell’attività svolta, che può essere oggetto di valutazione.

Page 50: 07 IMPAGinato misurare - melaracconto.org · La misura fa parte della vita quotidiana di adulti e ragazzi: usando strumenti di misura, si possono raccogliere dati, da utilizzarsi

MISURARE464

• Numeri irrazionali. Il passaggio dal momento in cui il rapporto è uguale a un numero razionale, ottenuto da misure, a quello in cui si intuisce l’impossibilità di rappresentarlo come rapporto di numeri interi, è sicuramente un argomento che va approfondito successivamente (per es. logaritmi in base 10 di un numero e potenze a esponente razionale). • Numeri trascendenti. La natura trascendente del numero πpuò essere affrontata all’interno di altri nuclei tematici (numeri e algoritmi). • Grandezze incommensurabili. • Lo sviluppo dell’informatica. • Approccio intuitivo al concetto di limite.

# ! $%Il metodo di Archimede• In un cerchio di diametro è inscritto un esagono regolare; il suo lato è dunque lungo , e il perimetro è <. Determinare il perimetro dell’esagono regolare circoscritto, calcolando il rapporto tra gli apotemi dei due esagoni (si osservi che i due esagoni sono simili). Determinare poi un valore di π, confrontando la lunghezza della circonferenza sia con il perimetro dell’esagono inscritto sia con il perimetro dell’esagono circoscritto. • Archimede trova che la lunghezza della circonferenza è minore di 3 volte il diametro più 1/7 del diametro stesso, ed è maggiore di 3 volte il diametro più 10/71 del diametro. Quali valori approssimati di π, per eccesso e per difetto, si ottengono?

Page 51: 07 IMPAGinato misurare - melaracconto.org · La misura fa parte della vita quotidiana di adulti e ragazzi: usando strumenti di misura, si possono raccogliere dati, da utilizzarsi

465MISURARE

Superfici scomode

: 2° biennio

Abilità interessate

Conoscenze

Collegamenti esterni

Determinare approssimazioni di lunghezze, aree, volumi ed effettuare una stima dell’incertezza.

L'insieme dei numeri reali. Semplici esempi di successioni: approccio intuitivo al concetto di limite. Approssimazione dell'area sottesa da un grafico.

Misurare Numeri e algoritmi Relazioni e funzioni Argomentare, congetturare, dimostrare Risolvere e porsi problemi Laboratorio di matematica

Fisica

Figure geometriche. Il contesto è quello delle figure geometriche del piano, con particolare attenzione alla questione relativa all'area, da un punto di vista esatto ed approssimato. Il progetto del percorso didattico si può suddividere in due parti: la prima riguarda le attività in ambiente carta e matita, che si può fare al terzo anno, la seconda le attività col supporto della tecnologia (calcolatrici o calcolatori), che può essere realizzata al quarto anno. Si può utilizzare una metodologia di lavoro di gruppo1 e una di discussione collettiva, per la messa in comune e l’istituzionalizzazione del sapere coinvolto. In una sperimentazione in classe di queste attività, il lavoro di gruppo, stimolando la comunicazione delle idee e delle strategie di risoluzione, è stato funzionale all’esplicitazione dei processi cognitivi degli allievi, oltre che svolgere un ruolo fondamentale nella costruzione della conoscenza in un contesto di interazione sociale. La parte di lavoro collettivo, importantissima dal punto di vista didattico per la fase di istituzionalizzazione dei saperi coinvolti, si è rivelata altresì interessante, in quanto ha permesso di mettere in luce elementi rimasti in ombra durante le attività di gruppo, attraverso il confronto tra gli allievi con la conduzione dell’insegnante. I nodi concettuali messi in gioco con questa serie di attività sono: • la misura, come processo di approssimazione (caratterizzata da incertezza) e come calcolo esatto (caratterizzata da un risultato non soggetto a incertezza); • il discreto e il continuo. I contenuti sviluppati sono: l'area di una figura piana irregolare, ottenuta con metodi di approssimazione; l'area sottesa da una curva sul piano cartesiano, ottenuta con calcoli esatti; l'area sottesa da una curva sul piano cartesiano, che non si possa ottenere con calcoli esatti, quindi ottenuta con calcoli approssimati, come nel primo caso; l'area sottesa da una curva sul piano

1 Gruppi di due-quattro elementi, ciascuno con un’unica scheda di lavoro e, ove previste, una o due calcolatrici.

Page 52: 07 IMPAGinato misurare - melaracconto.org · La misura fa parte della vita quotidiana di adulti e ragazzi: usando strumenti di misura, si possono raccogliere dati, da utilizzarsi

MISURARE466

cartesiano (in un intervallo), in modo che tale area sia non un numero, ma una funzione dipendente dal secondo estremo dell’intervallo. Può essere opportuno leggere agli studenti un brano storico che illustri come il metodo della quadratura, utilizzato da Archimede per la determinazione dell’area sottesa da una parabola, possa essere esteso ad altre funzioni. Questa fu una delle scoperte determinanti a metà del diciassettesimo secolo, per la nascita del calcolo integrale. Il brano è tratto da + , di Pierre de Fermat, 1657:4% 1 + Q +/1# & N:; &+ [esaustione sulla somma dei triangoli di area massima]+ [y=x2] F:% + 1 + + [y=xk] [y=x-k] N,, [y=x-1]…”Prima fase Nella prima fase agli studenti viene chiesto di determinare l'area di una figura piana a forma di ameba, lasciando il problema aperto e non suggerendo metodi di calcolo.

Proposta di lavoro 1 Determinate l’area della figura in cartoncino, scegliendo uno o più metodi; spiegate quale/i metodo/i avete utilizzato e perché li avete scelti.

# Una discussione collettiva segue questa attività, con lo scopo di confrontare i diversi metodi utilizzati dagli studenti, che potranno essere di triangolazioni, quadrettature, misure dirette o calcoli. L'insegnante fa convergere la discussione all'utilizzo di un metodo condiviso da tutta la classe, che consiste nell'ottenere una misura dell'area approssimata per difetto e una approssimata per eccesso, in modo tale da poter quantificare l'approssimazione stessa (come differenza tra le due misure).

Proposta di lavoro 2 Determinate l’area della figura in cartoncino, utilizzando le tre griglie quadrettate che vi vengono fornite: con quadretti di lato rispettivamente 1 cm, 0,5 cm e 0,1 cm.

#

[y=x-k]

Page 53: 07 IMPAGinato misurare - melaracconto.org · La misura fa parte della vita quotidiana di adulti e ragazzi: usando strumenti di misura, si possono raccogliere dati, da utilizzarsi

467MISURARE

Tramite questa attività, gli allievi sovrappongono la figura ameboide a una griglia quadrettata per volta, ottenendo varie misure dell'area della figura stessa, tramite il conteggio dei quadretti che contengono la figura (misura per eccesso) e di quelli che sono interamente contenuti nella figura (misura per difetto). Tale attività ha l'obiettivo di far riflettere sul fatto che si raggiunge un’approssimazione migliore con la quadrettatura più fine, riuscendo a quantificare la misura dell'area come semisomma delle misure per eccesso e per difetto (media aritmetica delle due) e dell'intervallo di incertezza come differenza tra la misura per eccesso e per difetto. La discussione che segue l'attività ha lo scopo di raccogliere i dati ottenuti dai gruppi di studenti, che in generale non è detto che coincidano (per scelte effettuate di calcolo di quadretti o per errori vari). In una sperimentazione effettuata in classe, per rispondere all’esigenza manifestata da alcuni allievi di conoscere il valore esatto dell’area della sagoma, si è partiti dal confronto degli intervalli di misura ottenuti mediante l’impiego delle tre quadrettature. Sono stati scritti alla lavagna gli intervalli di misura e le incertezze assolute e relative ottenute nei tre casi, utilizzando correttamente la tecnica della misura, cioè andando a considerare i quadretti contenuti interamente nella figura (area per difetto) e quelli contenenti interamente la figura (area per eccesso). I dati in possesso erano i seguenti: • quadretti grandi (unità di misura +1, di lato 1 cm):

93 < % < 164, ass = 71 +1, rel = 27,6 % • quadretti medi (unità di misura +2, di lato 0,5 cm):

436 < % < 576, ass = 140 +2 = 35q1, rel = 13,8 % • quadretti piccoli (unità di misura +3, di lato 0,1 cm):

12252 < % < 1364, ass = 812 +3 = 8,12 +1, rel = 3,2 %. Ulteriori sviluppi di questa attività possono essere rivolti alla misura di aree di figure piane note, come ellissi, circonferenze, con metodo di approssimazione delle quadrettature, in modo che gli studenti possano eventualmente anche scegliere di rappresentare tali figure sul piano cartesiano. Seconda fase Le attività della prima fase proseguono ora con un'apertura al piano cartesiano, che ha come obiettivo quello di portare la riflessione della misura approssimata di aree dalle figure ameboidi alle regioni limitate da curve sul piano cartesiano.

Situazione Nelle figure seguenti trovate rappresentate delle funzioni sul piano cartesiano.

Proposta di lavoro Determinate le aree indicate nelle seguenti figure; spiegate i metodi scelti e perché li avete usati. Valutate l’incertezza delle misure trovate. Area compresa tra l’asse delle ordinate, la retta A = 2, la retta @= 5 e l’asse delle ascisse, indicata in figura:

Page 54: 07 IMPAGinato misurare - melaracconto.org · La misura fa parte della vita quotidiana di adulti e ragazzi: usando strumenti di misura, si possono raccogliere dati, da utilizzarsi

MISURARE468

%AG@@G?,=

#>

#B Area compresa tra la parabola A = @2, la retta @= 3 e l’asse delle ascisse, indicata in figura:

x = 5 y = x

y = 2

x = 5

0

Page 55: 07 IMPAGinato misurare - melaracconto.org · La misura fa parte della vita quotidiana di adulti e ragazzi: usando strumenti di misura, si possono raccogliere dati, da utilizzarsi

469MISURARE

#?Questa attività presenta due situazioni in cui l'area può essere ottenuta come calcolo esatto, nel caso di un rettangolo e di un triangolo, mentre il terzo caso si presenta come diverso dai due precedenti, in quanto l'area non può essere ottenuta come risultato esatto. In questo caso, gli studenti attiveranno nuovamente metodi di approssimazione, che possono ricalcare quelli usati in precedenza per la forma ameboide, o essere nuovi. Da una sperimentazione effettuata in classe, si è visto che gli studenti, dopo aver suddiviso ulteriormente l'intervallo di misura, introducono metodi di calcolo approssimato con rettangoli contenuti e/o contenenti il grafico della parabola, oppure utilizzano trapezi con lato obliquo per due punti della funzione, o ancora trapezi con lato obliquo tangente al grafico della funzione. Dalla discussione che segue, l'insegnante guida gli studenti a scegliere un metodo implementabile sulla calcolatrice o sul calcolatore, in modo che sia possibile quindi scrivere un algoritmo di calcolo. Si sceglie il metodo dei rettangoli (in analogia alle quadrettature utilizzate nella prima fase), per avere una valutazione dell'incertezza e si applica tale metodo in vari casi di determinazione di aree sottese da funzioni continue e monotone su intervalli limitati. Dopo aver discusso del metodo dei rettangoli facendo riferimento ad una figura esplicativa alla lavagna, si può passare a tradurre l’algoritmo nella sintassi dei comandi della calcolatrice, per poi inserirlo nella stessa (nell’apposito ambiente di programmazione) assegnandogli un nome. La figura 6 mostra un programma che calcola un’approssimazione per difetto dell’area sottesa dalla parabola A = @2, e che è stato chiamato appunto ardif; la figura 7 mostra il programma analogo per l’area per eccesso (arecc), tali programmi sono nel linguaggio delle calcolatrici grafico-simboliche, ma possono essere implementati in un linguaggio di programmazione o tramite un foglio elettronico.

x = 3

y = x2

Page 56: 07 IMPAGinato misurare - melaracconto.org · La misura fa parte della vita quotidiana di adulti e ragazzi: usando strumenti di misura, si possono raccogliere dati, da utilizzarsi

MISURARE470

#<

#

Nelle seguenti figure si può osservare la convergenza delle due successioni di risultati verso il valore 9:

#C

#

Page 57: 07 IMPAGinato misurare - melaracconto.org · La misura fa parte della vita quotidiana di adulti e ragazzi: usando strumenti di misura, si possono raccogliere dati, da utilizzarsi

471MISURARE

Questa attività si può sviluppare ulteriormente in varie direzioni: per esempio, può evolvere nella direzione di determinare aree in cui l'estremo destro dell'intervallo di misura non è un numero, ma una variabile -: ciò comporta che l'area sia funzione di -, come nelle proposte seguenti: • Determinare l'area compresa tra l’asse delle ordinate, la retta A = 2, la retta @= -e l’asse delle

ascisse. Qual è la funzione che rappresenta l’area considerata? • Determinare l’area compresa tra la retta A = @, la retta @ = - e l’asse delle ascisse. Qual è la

funzione che rappresenta l’area considerata? Oppure si può arrivare all'utilizzo del comando di integrazione in un software di calcolo simbolico o in una calcolatrice grafico-simbolica, per poter avere uno strumento di calcolo di aree sottese da funzioni, prima ancora di fondare il concetto di integrale dal punto di vista formale dell'analisi matematica. L’intero percorso ha come obiettivo quello di fondare il significato di integrale definito, prima di ricorrere alla teoria dell’analisi matematica, ma puntando a metodi e processi di calcolo esatto e approssimato, in ambito di geometria piana e di ambiente cartesiano.

Page 58: 07 IMPAGinato misurare - melaracconto.org · La misura fa parte della vita quotidiana di adulti e ragazzi: usando strumenti di misura, si possono raccogliere dati, da utilizzarsi

MISURARE472

* : 2° biennio

Analizzare e rappresentare dati ottenuti da misure di grandezze. Rappresentare variazioni di grandezze in funzione di altre. Determinare approssimazioni di lunghezze, aree, volumi ed effettuare una stima dell’incertezza.

Rappresentazione scientifica ed esponenziale dei numeri razionali e reali. La circonferenza: proprietà angolari, proprietà di corde e di tangenti, poligoni inscrivibili e circoscrivibili. Seno, coseno e tangente di un angolo. Coordinate polari. Relazioni trigonometriche nel triangolo rettangolo.

Misurare Numeri e algoritmi Spazio e figure Risolvere e porsi problemi Laboratorio di matematica

Astronomia Filosofia Fisica Scienze

Corpi celesti. Il contesto dell’attività è quello del moto dei corpi celesti, con particolare riguardo alla rivoluzione della Luna intorno alla Terra ed al fenomeno (relativamente frequente) dell’eclisse totale di Luna. Servendosi di opportuni dati astronomici, rintracciati sui repertori ufficiali, e di alcune immagini, prelevabili da Internet, dell’eclisse di Luna del 9 gennaio 2001, con l’ausilio di alcuni calcoli trigonometrici, si giunge a stimare la misura della distanza Terra-Luna. Prerequisiti: angoli e loro misura, seno, coseno, tangente e teoremi sui triangoli rettangoli, conoscenze sul fenomeno delle eclissi. Obiettivo: fornire un contesto nel quale applicare nozioni elementari di trigonometria per ricavare una misura indiretta di una grandezza astronomica significativa. Prima fase

#

Sole Terra

Luna

Page 59: 07 IMPAGinato misurare - melaracconto.org · La misura fa parte della vita quotidiana di adulti e ragazzi: usando strumenti di misura, si possono raccogliere dati, da utilizzarsi

473MISURARE

Partendo da alcuni dati astronomici noti, servendosi di alcune immagini fornite dall’insegnante, si procede al calcolo della lunghezza del cono d’ombra prodotto dalla Terra. Come è noto, la Terra produce un cono d’ombra nello spazio. Seconda fase Si effettua la misurazione indiretta dell’ampiezza angolare del cono d’ombra prodotto dalla Terra in occasione di un’eclisse di Luna. La misura dell’apertura di tale cono d’ombra può essere rintracciata nei repertori di dati astronomici. Per quel che riguarda l’eclisse di Luna del 9 gennaio 2001, tale apertura è pari a (0,54)°. Si procede adesso al calcolo della lunghezza del cono d’ombra terrestre, indicata con il simbolo D2 = D2P = D; .

# Prima di tutto si ricorda che il raggio terrestre è circa pari a 6372 km. Pertanto la lunghezza del cono d’ombra terrestre misura circa D2 = 6372 / (0.27)° = 1352185 km ≈ 1,352 × 106 km. Terza fase Si elabora una formula trigonometrica per valutare la distanza Terra-Luna.

#> Come mostra il precedente disegno, il diametro dell’ombra diminuisce all’aumentare della distanza dalla Terra. Misurando la semiampiezza angolare dell’ombra durante l’eclisse, si è in grado di determinare la distanza Terra-Luna.

Page 60: 07 IMPAGinato misurare - melaracconto.org · La misura fa parte della vita quotidiana di adulti e ragazzi: usando strumenti di misura, si possono raccogliere dati, da utilizzarsi

MISURARE474

#B

Si suddivide allora il triangolo sopra riportato in una parte destra ed in una parte sinistra. Si denomina poi con l’altezza di tale triangolo. Considerando il triangolo di sinistra si ottiene:

#?

( )=νtan

Dal triangolo di destra della figura 4 si ricava anche:

( )D

P

V−

=tan .

#<

Combinando queste due ultime equazioni si ottiene la seguente relazione: ( )( ) 1

tan

tan −=−

=

D

DPVV

ν ,

ovvero ( )( )

DPV=+1

tan

tan

ν ,

+ ,-.%&/01

Page 61: 07 IMPAGinato misurare - melaracconto.org · La misura fa parte della vita quotidiana di adulti e ragazzi: usando strumenti di misura, si possono raccogliere dati, da utilizzarsi

475MISURARE

dalla quale si ricava:

( )( ) 1

tan

tan +=

νPD

6 .

Come annotazione significativa dal punto di vista storico, si può ricordare che Aristotele (384–322 a.C.) osservò la forma circolare dell’ombra prodotta dalla Terra proprio durante un’eclisse di Luna e dedusse correttamente che il nostro pianeta ha forma sferica! Quarta fase Si procede al calcolo della distanza Terra-Luna mediante la formula in precedenza ricavata, analizzando l’incertezza del risultato e confrontandolo con i dati ufficiali. L’angolo in precedenza considerato può essere stimato uguale a circa la metà di (1,42)°, ovvero (0,71)°. Il valore di (1,42)° è ricavato direttamente dagli studenti, i quali, servendosi della figura 9, misurano il diametro angolare dell’ombra prodotta dalla Terra, confrontandolo anche con quello ricavabile dalla figura 8 e tenendo conto dell’unità di misura di 1° riportata direttamente sulle immagini utilizzate. Questa operazione di misurazione può essere effettuata in gruppo o individualmente e si presta ad un’analisi della variabilità dei risultati. Inserendo il valore di – insieme con il valore dell’apertura angolare del Sole (semidiametro) P= (0,27)° (come riportato in un repertorio di dati astronomici) – nella precedente formula si ricava:

( )( )

km1072,31

27,0tan

71,0tan10352,1 5

6

×=+

×=

Gli studenti possono valutare, a titolo di esercizio, l’incertezza da cui sono affette le misure ottenuta nel corso dell’attività. In particolare, partendo da una ragionevole incertezza di 1 km nella valutazione della misura del raggio della Terra e di 0,01° nella valutazione dell’ampiezza dell’angolo P , si può ricavare una stima per l’incertezza della misura D2. In seguito, analizzate le incertezze relative ai valori angolari Pe ν , sulla base delle leggi di propagazione degli errori nelle moltiplicazioni e nelle divisioni, si perviene ad una stima dell’errore commesso sulla valutazione della distanza . E’ istruttivo poi determinare la differenza percentuale tra il valore di ricavato con questa analisi ed il valore di fornito da un programma di calcolo astronomico, ad esempio “MOONCALC”: in relazione al valore sopra indicato, tale differenza ammonta appena al 5%!

Page 62: 07 IMPAGinato misurare - melaracconto.org · La misura fa parte della vita quotidiana di adulti e ragazzi: usando strumenti di misura, si possono raccogliere dati, da utilizzarsi

MISURARE476

Immagini dell’eclisse di Luna del 9 gennaio 2001

#

#C

Page 63: 07 IMPAGinato misurare - melaracconto.org · La misura fa parte della vita quotidiana di adulti e ragazzi: usando strumenti di misura, si possono raccogliere dati, da utilizzarsi

477MISURARE

(La precedente immagine è una combinazione di due immagini distinte. L’effetto è stato ottenuto sovrapponendo con attenzione le due immagini, a partire da accurate misurazioni astronomiche effettuate durante ciascuna esposizione).

#

# !

$%A quale distanza dai nostri occhi si trova l’orizzonte? L’immensità dei grandi spazi aperti fa normalmente ritenere che l’orizzonte geografico si trovi molto lontano da un osservatore, ad esempio a svariate decine di chilometri di distanza secondo alcuni, addirittura ancora più lontano secondo altri. Prova adesso a valutare se in realtà è veramente così. Immagina che la Terra sia una sfera di raggio D. Considera un osservatore posto nel punto O ad un’altezza rispetto alla superficie terrestre. Il punto P appartiene alla linea dell’orizzonte, che è definita come il luogo geometrico dei punti di tangenza alla superficie del globo, relativi alle direzioni che escono dal punto O. 8 Descrivi geometricamente la linea dell’orizzonte in base alla precedente definizione, giustificando la tua risposta. 8Considera il triangolo OCP e ricava un’espressione letterale per la distanza OP, in funzione dei dati De . Spiega perché, dal momento che, in generale, è « D, si può scrivere, senza avere una

grande incertezza, = D2 .

L’immagine è una combinazione di due immagini distinte. L’effetto è stato ottenuto sovrapponendocon attenzione le due immagini, a partire da accurate misurazioni astronomiche effettuate duranteciascuna esplosione).

b) Considera il triangolo OCP e ricava un’espressione letterale per la distanza OP, in funzione dei dati R e h.Spiega perché, dal momento che, in generale, è h«R, (cioè h “molto minore’ di R) si può scrivere, senza avere una

Page 64: 07 IMPAGinato misurare - melaracconto.org · La misura fa parte della vita quotidiana di adulti e ragazzi: usando strumenti di misura, si possono raccogliere dati, da utilizzarsi

MISURARE478

# 8 Nel caso della Terra (D = 6,372 · 106 m), supponendo che l’osservatore si trovi nel mezzo dell’oceano (al fine di evitare gli inconvenienti legati alla presenza di rilievi sul terreno), a bordo di un’imbarcazione e con gli occhi posti ad un’altezza = 15,0 m rispetto alla superficie dell’acqua, determina qual è il valore della distanza . Quando dirige lo sguardo verso il punto P, l’osservatore non guarda secondo la direzione orizzontale, bensì secondo l’angolo ϑ al di sotto della linea orizzontale stessa passante per O (questo angolo ϑ è generalmente noto con il nome di depressione apparente dell’orizzonte). 8 Ricava una formula goniometrica per determinare l’angolo ϑ e il suo valore, servendoti dei dati precedentemente forniti. 8Utilizzando le espressioni che hai in trovato precedenza, nel caso di un osservatore che si trovi lungo una spiaggia, con gli occhi posti ad un’altezza di 1,60 m rispetto alla superficie dell’acqua, ricava i valori di e di ϑ. D’altra parte, la formula ottenuta nel punto 8 mostra che il valore di dipende da D e ciò ha alcune curiose conseguenze. 8Considera infatti un corpo celeste di piccole dimensioni, come ad esempio Cerere (Dquale è approssimativamente sferico. Stabilisci dove un osservatore di altezza = 1,60 m, in piedi, vede il punto P e valuta anche l’ampiezza dell’angolo ϑ. Analizza quindi come cambiano le due risposte precedenti nel caso del Sole (D = 7,0 · 108 m), ammettendo che esso abbia una superficie solida ed una temperatura sopportabile e che l’elevato valore del campo gravitazionale non crei alcun effetto sul fenomeno considerato. A questo punto si è verificato che la linea dell’orizzonte non si trova così lontana come in apparenza potrebbe sembrare. L’analisi svolta ammette la presenza di superfici perfettamente sferiche, il che non è vero nel caso della Terra e degli altri corpi celesti. 8 Dal momento che, di solito, si considerano piccole distanze nelle vicinanze del punto O, per quale motivo si può affermare che le semplificazioni adottate nei precedenti calcoli sono ragionevolmente legittime? Esprimi la tua opinione a proposito.

Linea orizzon- tale per O

Page 65: 07 IMPAGinato misurare - melaracconto.org · La misura fa parte della vita quotidiana di adulti e ragazzi: usando strumenti di misura, si possono raccogliere dati, da utilizzarsi

479MISURARE

Troppa precisione!Una ragazza misurò la lunghezza e la larghezza di un rettangolo e trovò 2,3 cm e 3,6 cm; calcolò l’area ed ottenne 8,28 cm2. Quando si sentì dire dal suo insegnante che il suo risultato era di gran lunga troppo accurato, fu molto disorientata – non avrebbe mai pensato di riuscire a fare qualcosa in modo più che accurato. Perché l’insegnante fece questo commento? " Il cannocchialeIl terreno su cui sorge un fabbricato è piano, ma inclinato. Si ha a disposizione uno strumento per determinare il livello del terreno: esso è costituito da un teodolite sistemato orizzontalmente che può ruotare attorno al suo asse verticale e da un’asta graduata verso cui si può puntare il cannocchiale per poter leggere la differenza di livello. L’oculare del cannocchiale è munito di una scala graduata che consente di determinare anche la distanza dell’asta. Qual è il modo più semplice per trovare l’inclinazione del terreno e la direzione dell’inclinazione? # Misura dell’arco

Determinare la misura dell’arco della curva, grafico della funzione 3@A = fra i punti di ascissa 1 e 2. $ Calcolo della temperatura Supponiamo che le temperature, rilevate ogni due ore, di una certa giornata dell’anno, siano quelle riportate nella seguente tabella. Calcolare, per approssimazione, l’area compresa tra l’asse @ e la curva che congiunge i valori assegnati. Determinare, tramite essa, la temperatura media durante la giornata.

Ora 0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20 22 Temperatura 16 15 13 12 15 21 28 31 28 20 15 13

% L’orologio Un orologio, allo scoccare della mezzanotte ufficiale, segna le 23 e 59. Qual è l’incertezza assoluta e quella relativa? & La calcolatrice Una calcolatrice rappresenta i numeri in forma esponenziale (in base 10) e ha a disposizione 2 posti per le cifre del numero e 1 posto per quelle dell’esponente. La cifra prima della virgola è sempre diversa da zero; si può inoltre specificare sia il segno del numero sia quello dell’esponente. 8 Quali sono il numero minimo e quello massimo rappresentabili da questa calcolatrice? 8 Quanti sono i numeri positivi rappresentabili inferiori ad 1? 8 Quanti sono in tutto i numeri macchina rappresentabili da tale calcolatrice? ' π è un numero normale? Nelle prime 200 cifre decimali di π qual è la frequenza di 0, di 1, di 2, …? Qual è la proporzione delle cifre pari? Quante sono le sequenze di due cifre che si ripetono? E quante quelle di tre cifre?

Elementi di prove di verificaper il 2° biennio

Page 66: 07 IMPAGinato misurare - melaracconto.org · La misura fa parte della vita quotidiana di adulti e ragazzi: usando strumenti di misura, si possono raccogliere dati, da utilizzarsi

MISURARE480

Riferimenti bibliografici Alder, K. (2002). * Rizzoli, Milano. Arzarello, F. & Robutti, O. (2002). ', collana: Professione Docente, La

Scuola, Brescia. Barozzi, G. C. & Cappuccio S. (1997). * ,

, Pitagora, Bologna. Blatner, D. (1999). *π, Garzanti, Milano. Castelnuovo, E., Gori Giorgi, C. & Valenti, D. (1986). * /

la Nuova Italia, Firenze.

Fontana, M. & Ghiandoni, G. (1987). . . = Editori Riuniti, Roma.

Israel, G. (2002). ' . , F. Muzzio, Padova.

Lombardo Radice, L. & Mancini Proia, L. (1979). . , vol. 3, Principato, Milano.

Maraschini, W. & Palma (2001). #2"(78 Paravia, Torino. Maraschini, W. & Palma (2002). '

Paravia, Torino. Maraschini, W. & Palma (2002). Problemi e modelli della Matematica, vol. A,

Paravia, Torino. Maraschini, W., Menghini, M. & Palma (1990). 2 , Paravia,

Torino. Nolli, N., Pivetta, M., Robutti, O. & Rossetto, R. (1998). Statistica e probabilità.

Modulo quinquennale, 2, 8, 37-47. Robutti, O. & Sabena, C. (2003). La costruzione del significato di integrale,

*,vol.26B, n.4, 473-498 Robutti, O. (2001). Matematica, in: A. Colombo, R. D’Alfonso, M. Pinotti, 3

M, La Nuova Italia, Firenze, 206-224. Robutti, O. (2002). La tecnologia nell’insegnamento della matematica (parte I),

"%, 7, 99-121. Robutti, O. (2002). La tecnologia nell’insegnamento della matematica (parte II),

"%, 8, 347-364. Tahan, M. (1996). *,, Salani, Firenze.

()*"++#,

http://www.amtsgym-sdbg.dk/as/moondist2001/uk.htm

http://www5.indire.it:8080/set/comunicazione/comunicazione.htm

Problemi e modello della Matematica, vol. A,