061-068 aR396 Sonus faber Olympica3 PROVA diffusori.qxp ... · di valore assoluto abbastanza...

9

Transcript of 061-068 aR396 Sonus faber Olympica3 PROVA diffusori.qxp ... · di valore assoluto abbastanza...

Page 1: 061-068 aR396 Sonus faber Olympica3 PROVA diffusori.qxp ... · di valore assoluto abbastanza contenuto, potrebbe essere messo in relazione da un lato ad un certo avanzamento della
Page 2: 061-068 aR396 Sonus faber Olympica3 PROVA diffusori.qxp ... · di valore assoluto abbastanza contenuto, potrebbe essere messo in relazione da un lato ad un certo avanzamento della

AUDIOREVIEW n. 396 febbraio-marzo 2018 61

L a serie Olympica della Sonus fa-ber è stata immessa qualche an-no fa sul mercato ed ha riscosso

un buon successo di vendite ed un note-vole consenso circa le prestazioni musi-cali. Grande cura è stata posta nel dise-gno del mobile, bello come è bella unaSonus faber ma finalizzato ad una mas-siccia attenuazione di tutte le colorazionipossibili quando la lunghezza d’onda di-venta compatibile od inferiore alle di-stanze tra le pareti interne. Come hoavuto modo di dire nel test della Olym-pica II, l’operazione è partita da lontano,col disegno di altoparlanti dedicati econ dei cestelli realizzati dallo stesso co-struttore che si è pagato l’onere dei nuo-vi stampi. Grande ed utile cura è stataposta nel disegno del mobile e nellamessa a punto del filtro crossover, cheanalizzeremo come di consueto in unbox a parte.

La costruzioneTutto il cabinet è leggermente inclinatograzie ad un sistema di punte poste allabase del diffusore che sono diversificatecome dimensioni: più alte quelle anterio-ri e leggermente più basse quelle poste-riori in modo da inclinare tutta la struttu-

ra di qualche grado, arretrando di fattosia il centro acustico del midrange chequello del tweeter. Ovviamente anche laflangia rimovibile contribuisce, grazie al-la fresatura sul pannello frontale, ad unleggero arretramento dei driver. Diceva-

mo degli altoparlanti, motivo per il qualeci dedichiamo ad una ricca ed interes-sante sessione di smontaggio ed analisi.L’unità medio-alti apparentemente rac-coglie in una sola flangia sia il midrangeda 150 mm che il tweeter a cupola morbi-

PROVE

Sonus faber Olympica III

SONUS FABER OLYMPICA IIISistema di altoparlanti

Distributore per l’Italia: MPI Electronic Srl,Via De Amicis 10, 20010 Cornaredo (MI).Tel. 02 9361101 - [email protected] IVA compresa: euro 10.700,00 lacoppia finitura noce

CARATTERISTICHE DICHIARATE DAL COSTRUTTORETipo: bass reflex da pavimento. Potenzaconsigliata: 50-300 watt rms. Sensibilità:90 dB con 2,83 V ad 1 metro. Risposta infrequenza: 35-30.000 Hz. Impedenza: 4ohm. Numero delle vie: tre. Massima ten-sione applicabile (IEC 268-5): 22 Vrms.Frequenza di incrocio: 250-500 Hz, secon-do ordine elettrico. Tweeter: cupola da 29millimetri. Midrange: 150 mm in polpa dicellulosa e fibre naturali.Woofer: 2 da 180mm, membrana in sandwich di polpa di cel-lulosa. Dimensioni (LxAxP): 403x1.114x508 mm. Peso: 44 kg

Dopo il test estremamente positivo delle Olympica II pubblicato nell’ormai lontano aprile del 2015,eravamo un po’ a corto di notizie circa questa interessante serie del costruttore di Arcugnano.

Opportuno dunque l’ingresso in redazione della Olympica III, diffusore da pavimento piùimportante della Olympica II, molto simile a questa ma dotato di due woofer da 180 mm. La

prestazione sonora rimane abbastanza simile al modello minore, ma con una maggiore sensibilitàed una gamma bassa più profonda e prestante.

061-068 aR396 Sonus faber Olympica3 PROVA diffusori.qxp_-- 14/02/18 12:04 Pagina 61

Page 3: 061-068 aR396 Sonus faber Olympica3 PROVA diffusori.qxp ... · di valore assoluto abbastanza contenuto, potrebbe essere messo in relazione da un lato ad un certo avanzamento della

62 AUDIOREVIEW n. 396 febbraio-marzo 2018

PROVE Sonus faber Olympica III

Sistema di altoparlanti Sonus faber Olympica III

CARATTERISTICHE RILEVATE

L a risposta in frequenza è stata effettuata ad 1,5 m di distanza del mi-crofono e solo corretta nel dato della sensibilità riportata ad un me-

tro. Come possiamo vedere dall’andamento della piegatura a bassa fre-quenza l’accordo è stato scelto in modo da avere un andamento estesoma ben smorzato. In gamma media notiamo qualche esitazione, dovutacon tutta probabilità al midrange ed al suo volume di carico. Il tweeterdopo l’incrocio esibisce una risposta regolare e leggermente in salita conun picco di 5 dB nella rilevazione in asse, picco che ovviamente spariscenella ripresa a 45° pur allineandosi fino a circa 12 kHz e lasciando ipotiz-zare un comportamento in ambiente mediamente brillante. La misura inambiente conferma parzialmente questo andamento con una risposta li-nearmente decrescente senza sbalzi particolari dalla gamma media aquella altissima. Il decadimento nel dominio del tempo mostra un abbat-timento dell’energia veloce e ben decrescente, con un andamento rego-

Risposta in ambiente: Vin=2,83 V rumore rosa Risposta in frequenza con 2,83 V/1 m

Modulo ed argomento dell'impedenzaDistorsione di 2a, 3a, 4a, 5a armonica ed alterazione dinamica a 90 dB spl

MIL - livello massimo di ingresso: (per distorsione diintermodulazione totale non superiore al 5%)

MOL - livello massimo di uscita: (per distorsione diintermodulazione totale non superiore al 5%)

Risposta nel tempo

061-068 aR396 Sonus faber Olympica3 PROVA diffusori.qxp_-- 14/02/18 12:04 Pagina 62

Page 4: 061-068 aR396 Sonus faber Olympica3 PROVA diffusori.qxp ... · di valore assoluto abbastanza contenuto, potrebbe essere messo in relazione da un lato ad un certo avanzamento della

AUDIOREVIEW n. 396 febbraio-marzo 2018 63

da di 29 mm di diametro. In effetti la flan-gia copre e raccorda l’emissione dei duealtoparlanti. È serrata al pannello fronta-le grazie a sei punti di fissaggio, ma gli al-toparlanti ovviamente sono avvitati sullasuperficie del pannello frontale ricopertodi elegante pelle sintetica. Il tweeter è un

componente originale, con la cupolamorbida di discreto diametro che vienetenuta ferma al suo apice da una puntaben visibile nelle foto. Non si tratta di unrifasatore o di un ottimizzatore della ri-sposta, ma proprio di un “bloccatore diapice di cupola” in modo da sottrarre

all’emissione la parte meno controllatadi quest’ultima. Vi ricordo che stiamoparlando di lunghezze d’onda millimetri-che. Altra particolarità meno visibile manon per questo meno importante riguar-da quello che si nasconde dietro la cupo-la, ovvero la cavità posteriore che in qual-che modo deve assorbire l’emissioneposteriore, per evitare il cosiddetto“suono del neodimio” che erroneamen-te viene associato alla sostanza del ma-gnete e non alla sua geometria. Il mi-drange da 150 mm ha la membrana incellulosa essiccata e la bobina mobile da38 millimetri, che se da un lato limita ap-pena l’estensione della risposta in assedall’altro aumenta certamente la tenutain potenza. Il centratore utilizza nuovimateriali che gli “allungano la vita”, contutta l’aria a disposizione per la bobinamobile e lo smaltimento del calore pro-dotto non sono caratteristiche banali. Lespire di cortocircuito magnetico contri-buiscono alla bassissima modulazionedel flusso e quindi ad una gamma media

PROVESonus faber Olympica III

Le due rilevazioni della Total Noise Distortion appaiono molto basse, sia per il dato di sensibilità mediamente elevato, e conseguente bassatensione di pilotaggio, che per le caratteristiche notevoli degli altoparlanti. Notiamo come entrambe presentino un picco a circa 1.500 Hz che, purdi valore assoluto abbastanza contenuto, potrebbe essere messo in relazione da un lato ad un certo avanzamento della gamma media e dall’altroad un particolare andamento della waterfall già visto prima. Notate comunque come le non linearità diminuiscano bruscamente oltre i 5.000 Hz,dopo un picco poco appariscente ma comunque presente. La gamma media, molto pulita in entrambe le rilevazioni, mostra anche una notevole

cura nel disegno della camera di lavoro del midrange.

lare e con poche esitazioni. Il carico visto dall’amplificatoremostra, appena snaturata dalla cella RLC del filtro crossover,una frequenza di accordo molto bassa con i picchi contenuti,una buona ricetta per non avere rotazioni di fase notevoli,tanto che la massima condizione di carico, trovata ad 88,1Hz, coincide quasi con il minimo di modulo misurato che va-le 2,46 ohm. Non un carico facilissimo, ma nemmeno un ca-rico ostico. Va notato come la cella RLC posta sul filtro delmidrange eviti picchi di impedenza ulteriori nelle vicinanzedella frequenza di taglio tra woofer e mid. Al banco dellemisure dinamiche le buone notizie iniziano con la misura del-la distorsione in regime dinamico effettuata a 90 dB medi.Come possiamo vedere dal grafico è la sola terza armonicache appena dopo la frequenza di accordo scende precipito-samente, dal 3,5% a valori prossimi ai -50 dB. Dopo l’ingres-so del midrange la terza armonica scende a valori oscillanti acavallo dei -60 dB. La seconda armonica parte bassa e si ri-

duce ancora all’aumentare della frequenza e salendo un po’soltanto in gamma altissima. La compressione dinamica ov-viamente si mantiene su valori prossimi allo zero. La MIL su-pera i 100 watt rms a 125 Hz dopo una partenza lenta, conla massima potenza limitata dalle terze armoniche dei se-gnali fondamentali. La massima potenza disponibile è rag-giunta all’ottava superiore e viene mantenuta, pur con unaesitazione in gamma altissima, per tutta la misura. Anche inquesto caso la compressione dinamica è molto ridotta Sitratta insomma delle condizioni ideali per ottenere una buo-na MOL. In effetti al secondo terzo di ottava si raggiungonoi 100 dB rms ed a 125 Hz i 110 dB con un andamento anco-ra in salita, fino a circa 117 dB medi fino alla fine della misu-ra, con l’eccezione dei 10 kHz, ove l’abbassamento dellaMIL produce i suoi effetti, senza comunque mai scendere aldi sotto dei 113 dB.

G.P. Matarazzo

Figura 1

061-068 aR396 Sonus faber Olympica3 PROVA diffusori.qxp_-- 14/02/18 18:16 Pagina 63

Page 5: 061-068 aR396 Sonus faber Olympica3 PROVA diffusori.qxp ... · di valore assoluto abbastanza contenuto, potrebbe essere messo in relazione da un lato ad un certo avanzamento della

64 AUDIOREVIEW n. 396 febbraio-marzo 2018

superiori. La componentistica è notevo-le, con qualche elettrolitico bipolarizzatosul passa-basso del woofer e su una cellaRLC comunque sempre sul percorso ver-so massa. Nel passa-alto del midrangeho notato condensatori Mundorf ed in-duttanze Jantzen dalle buone prestazio-ni musicali. Il cablaggio è effettuato concavo dalle eccellenti prestazioni. L’assor-bente interno è diversificato per le due

più pulita e meno colorata. I due wooferda 180 mm hanno la membrana realizza-ta con un compound di due membranein cellulosa essiccata tra le quali è inter-posto uno strato smorzante di foam. Ilcestello è estremamente aerodinamico elimita fortemente le colorazioni in gam-ma medio-bassa. Il filtro crossover è rea-lizzato su due supporti separati, uno perla via bassa ed uno per i due altoparlanti

camere, quella superiore e quella inferio-re. Nel volume di carico dei woofer tro-viamo dell’acrilico molto lanoso mentrenel volume sovrastante le pareti sono ri-coperte di poliuretano. Il condotto di ac-cordo è lamellare e si sviluppa su un latodel diffusore con una tecnica costruttivanotevole ed un andamento della golache si preoccupa di rallentare la velocitàdel flusso d’aria al centro, dove la lar-

PROVE Sonus faber Olympica III

Il filtro crossover della Olympica III

C ome è possibile vedere dallo schema elettrico di Fi-gura 2 il circuito è molto simile a quello della Olym-

pica II. Cambia ovviamente il valore dei componenti delpassa-basso dei woofer per adattare il circuito ad un cari-co dimezzato. La topologia vede, come spesso capitacon i filtri Sonus faber, una circuitazione che potremmodefinire “semibilanciata”, ovvero con la massa degli alto-parlanti della via medio-alta sollevata dalla massa di in-gresso. In buona sostanza si tratta di prendere il primocomponente sulla linea del segnale e posizionarlo sulla li-nea di massa. La funzione di trasferimento rimane rigoro-samente identica. Molti progettisti ritengono che in que-sto modo si minimizzi l’interazione tra il segnale di ingres-so e la tensione rispedita indietro dall’altoparlante. Fattosta che la differenza si sente, ne sono convinto per avereffettuato diverse prove, come un discreto miglioramen-to sia nell’articolazione che nella pulizia. Col grande pre-gio di essere assolutamente gratis! La cella del tweetervede un passa-alto del terzo ordine elettrico precedutoda una piccola resistenza di attenuazione per di più sud-divisa in due resistori. Notate la resistenza da 66 ohm po-sta in parallelo alla piccola induttanza. Si tratta del com-pletamento dell’attenuatore cosiddetto “a mezza T” po-sizionato prima del secondo condensatore passa-alto. In

questa posizione l’attenuazione può essere gestita me-glio anche perché l’influenza sullo smorzamento è mino-re. Il passa-basso dei due woofer vede una cella del terzoordine elettrico a cui segue una cella RLC centrata a 95Hz con un fattore di merito basso. Vi ricordo che le celleRLC difficilmente sono centrate esattamente sul picco diimpedenza da ridurre, ma sono, per così dire, ottimizzateper il migliore risultato effettivamente ottenibile. La bassafrequenza di taglio, e la prevedibile risposta piana deglialtoparlanti in quella porzione di frequenza, rendono il fil-tro abbastanza regolare dal punto di vista dei valori in-duttivi. Notate il valore del condensatore del passa-bas-so, che appare notevole anche se ottenuto, come quellodella cella RLC, con più condensatori posti in parallelo. Lacella del midrange, che nelle mie analisi lascio sempreper ultima, è ovviamente quella più complessa. L’azionedel passa-alto è gestita soltanto dal gruppo di condensa-tori ed in parte dalla resistenza da 20 ohm che normalizzail carico visto dal filtro. Ciò comporta una sorta di modu-lazione della risposta in base all’impedenza del driver,con il picco dell’impedenza che condiziona la risposta.Come possiamo vedere in Figura 3 in effetti la forma del-la risposta del midrange appare “piegata” tra i 100 ed i150 Hz. Personalmente ritengo questa scelta molto inte-ressante, potendo in questo modo regolare l’emissione elo smorzamento del midwoofer con un certo grado di li-bertà dipendente anche dalle perdite immesse con l’as-sorbente, tanto, come ci mostra la distorsione armonica,il midrange può permettersi elevate escursioni dinami-che. Anche la cella passa-basso del midrange potrebbesembrare molto blanda, con le sole due induttanze vir-tualmente collegate in serie. Nella realtà il basso valoredella resistenza della cella RLC, sintonizzata a 2.678 Hz,regola quasi senza sforzo la piegatura della risposta delmidrange in gamma alta, risposta che deve convivere conquella del tweeter che presumibilmente è del quarto or-dine acustico.

G.P.. Matarazzo

Figura 2 Figura 3

061-068 aR396 Sonus faber Olympica3 PROVA diffusori.qxp_-- 14/02/18 12:04 Pagina 64

Page 6: 061-068 aR396 Sonus faber Olympica3 PROVA diffusori.qxp ... · di valore assoluto abbastanza contenuto, potrebbe essere messo in relazione da un lato ad un certo avanzamento della

AUDIOREVIEW n. 396 febbraio-marzo 2018 65

ghezza aumenta. Il profilo laterale del ca-binet è quello che sulla carta e secondole simulazioni di molti studiosi riduce almassimo le alterazioni della risposta. Ineffetti partendo da un pannello frontaledi dimensioni ridotte la dimensione dellalarghezza interna aumenta per poi re-stringersi di nuovo fino al fondo rastre-mato. La costruzione comunque è vera-mente impegnativa e di precisione e seda un lato riduce molte colorazioni inter-ne dall’altro richiede una costruzione ac-curata e... lenta, una qualità che nell’in-dustria è foriera di costi notevoli. La mor-settiera posteriore è in basso, con quat-tro morsetti di buona fattura ponticellatia due a due dalla presa abbastanza deci-sa. L’analisi della waterfall di Figura 1mostra poche colorazioni interne ed unarisposta che precipita verso il basso alcessare dello stimolo. Un paio di rifles-sioni interne visibili in gamma media so-no riconducibili al midrange ed al suo vo-

lume di lavoro meno profondo del diffu-sore. Notate comunque come tutta l’e-nergia in gamma media si attenui primadei due millisecondi, con qualche rifles-sione dovuta alle dimensioni che si ab-bassa quasi subito grazie all’uso intelli-gente del materiale assorbente. In gam-ma bassa qualche riflessione si nota, maper i miracoli ci stiamo attrezzando. La ri-sposta al gradino di Figura 4 potrebbetrarre in inganno vista la “punta” verso ilbasso del tweeter ed una verso l’alto chepotrebbe sembrare quella del midrange.Basta un minimo di attenzione per capireche è troppo breve ed appuntita per rap-presentare il midrange, che ha una ban-da passante limitata. In effetti la puntache identifica il midrange è la seconda ri-volta verso il basso. Sia il tweeter che ilmidrange sono collegati in opposizionedi fase rispetto ai due woofer che vice-versa sono connessi in fase. Come pos-siamo vedere anche da questa misuranon è al gradino secco che bisogna cre-dere per ottenere un corretto allinea-mento temporale. Ricordiamoci che ildiffusore irradia in ambiente su una an-golazione notevole.

L’ascoltoCome spesso capita con i diffusori chesuscitano interesse, sia per il nome cheper “quello che c’è dentro”, ho effet-tuato diversi ascolti sia prima che dopoaver rilevato le misure canoniche e altre

interessanti. La prima sensazione che hoavuto, ad amplificatore ben caldo, ri-guarda la dinamica, a volte letteralmen-te esplosiva anche nel nostro ambientetutt’altro che piccolo. La distanza dallaparete posteriore è stata oggetto di pic-coli aggiustamenti per approssimazionisuccessive ed ha trovato la sua miglioreprestazione a 1,1 metri dal fondo ed acirca 80 cm dalla parete laterale. Ho ef-fettuato la misura dei terzi di ottava conil nuovo microfono DPA ad incidenzacasuale, ho visto che l’andamento era li-nearmente discendente ed ho spento il

PROVESonus faber Olympica III

Figura 4

La parete posteriore della Olimpica IIIcome consuetudine è rastremata anche se

con un profilo diverso rispetto aiprecedenti modelli. Notare il condottoreflex stretto pochi millimetri ma alto

quanto tutto il diffusore.I quattro connettori di ingresso sono di buona fattura anche se troppo vicini tra di loro.

Consentono comunque un buon serraggio del cavo spellato.

061-068 aR396 Sonus faber Olympica3 PROVA diffusori.qxp_-- 14/02/18 12:04 Pagina 65

Page 7: 061-068 aR396 Sonus faber Olympica3 PROVA diffusori.qxp ... · di valore assoluto abbastanza contenuto, potrebbe essere messo in relazione da un lato ad un certo avanzamento della

66 AUDIOREVIEW n. 396 febbraio-marzo 2018

soltanto l’ADSR in modo da avere uncolpo secco e potente ma concentratosolo dove devo analizzare il segnale.Bene, l’Olympica III ha reagito con unacerta indifferenza fino a quando l’elet-tronica di potenza ha raggiunto il suo li-

computer, concentrandomi sui brani inalta risoluzione della nostra rete internae sulle tracce che utilizzo di solito. Primaperò ho fatto una prova con le due trac-ce di percussione simulata, tracce otte-nute da una sola frequenza variando

mite. Ho solo notato che l’escursionedel midrange con la “percussione” a 50Hz era notevole. Per fortuna il contenu-to energetico dei brani che vado adascoltare non hanno i 50 Hz a “zero-dibì”. Ah, nella stessa percussione ese-

PROVE Sonus faber Olympica III

L’ascolto

M olti commentatori sembrano aver colto un nuovocorso in casa Sonus faber, l’evoluzione di un iti-

nerario sonoro in linea con prestazioni ancor più com-piute e musicalmente appaganti. In effetti questo nuo-vo impulso ben si coglie al vertice della gamma. La ver-sione aggiornata dell’ammiraglia Aida era stata presen-tata qualche mese fa in occasione del Warsaw Audio Vi-deo Show, peraltro un evento audio, che sta diventan-do sempre più importante. Dovremo tornare su questenuove Aida, che meritano tutta la nostra attenzione.Quando si hanno alle spalle tre decenni di tradizionenon è facile restare sulla cresta dell’onda e al tempostesso sapersi rinnovare con efficacia. Da un lato non sipuò rinunciare ai tratti fondamentali di uno stile sonoroed “architettonico” che ha reso celebre nel mondo ilmarchio italiano. Dall’altro c’è la necessità di un conti-nuo aggiornamento tecnologico, per ottenere un com-portamento sonoro mai troppo personale e in grado diproporsi come riproduttore attendibile e coinvolgenteper ogni generazione di audiofili. Come abbiamo spes-so riportato nelle nostre cronache, l’accurata ingegne-rizzazione ed i modelli matematici sono solo il primopasso verso il raggiungimento di un “bel suono”. Il dif-fusore caratterizza più di altri componenti l’improntasonora del sistema audio. Il punto di equilibrio tra accu-ratezza e piacevolezza è sempre delicato e deve tenerconto dei gusti di ascolto di un pubblico per quantopossibile ampio senza voler accontentare tutti a tutti icosti. Sul fronte più squisitamente stilistico non sarà inu-tile osservare che non c’è un modello Sonus faber chenon raccolga i consensi del pubblico femminile, quel-l’importante metà del mondo che gli appassionati nondebbono trascurare. Sarebbe dunque un errore non te-nere in considerazione l’eleganza innata delle Olympi-ca, che in questo modello “III” al vertice della serie sipresentano come un pezzo importante di artigianatoMade in Italy. Gli aspetti più propriamente tecnici e co-struttivi li ha esaminati il Matarazzo ed i nostri ascolti(non effettuati insieme, peraltro) trovano conforto in unconsenso e un apprezzamento in termini assoluti. An-che a prescindere dal prezzo, s’intende, che vista l’at-tuale situazione del mercato appare non solo in linea al-le prestazioni ma persino conveniente.In redazione ho avuto il supporto dei miei file audio (or-mai spaziamo su tutti i formati) attraverso il semprever-de Oppo 105, ma come elettronica c’è stato un pezzodi nobile tradizione Accuphase. Nell’insieme una catenadi impostazione classica, tecnologicamente all’avan-guardia, musicalmente garbata, con piacevoli sprazzi diintensità e d’effetto che possono spaziare da un genereall’altro del repertorio.Si apprezza subito un equilibrio timbrico raffinato nellagamma media, che offre un’introspezione fine ma nonesasperata del tessuto musicale. C’è il trio jazz dellaMabuchi recentemente pubblicato (solo in DSD, sorry)dalla Yarlung Records ad esibire una scatola sonora daitoni turgidi inserita in uno spazio coerente con il piccolo

club di Los Angeles dove è stata effettuata la registra-zione. Lo slancio dinamico della base ritmica sostiene laparte pianistica, in questo caso rotonda e piacevolmen-te calda così come offerta dalla registrazione. Le Olym-pica sanno raffigurare con precisione l’articolazione ar-monica degli strumenti acustici, una introspezione de-gna dei migliori sistemi dinamici, allontanandosi, masenza abbandonare del tutto, l’impostazione di medi-terranea godibilità che è stato nel passato lo spuntocromatico un po’ eufonico che qualcuno ricorderà.Si fanno pilotare con facilità e vista la discreta efficienzaritengo possano gestire ambienti domestici anche di uncerto impegno. Ho pubblicato su FB (ma è un gioco, lerecensioni sono ben altra cosa) un video nel quale si ve-de il comportamento dei woofer con alcuni assaggi digrancassa che ho ricavato dalle mie storiche incisioniTelarc e che oggi posso godere nella loro traccia inDSD. L’impatto è interessante, compiuto e mai esube-rante, con un buon controllo sino a livelli ragionevoli eun’estensione in linea con le dimensioni tutto sommatoimportanti del sistema.Mi sono reso conto che l’audiofilia ha solo alcuni aspettiin comune con la musica. Se è vero che le Olympica siesprimono con naturalezza timbrica nel raffigurare unviolino o un pianoforte, troviamo un pieno riscontro an-che con quelle incisioni che gli audiofili amano ascoltaree riascoltare, da soli o con gli amici. Ecco dunque che ilcelebre “Caruso” dal CD “Meet me in London” offre ilduo Sciubba/Forcione in grande forma. La palatabilitàdel tessuto vocale è ben disegnata, senza enfasi, costri-zioni o ispessimenti, un sound di lieve velluto che deli-nea l’intorno della gamma media anche nella resa dellachitarra di accompagnamento. Confezione scenica pia-cevolmente cesellata anche nel senso della profondità,con un buono sviluppo verticale che ancora di più èmesso in evidenza da un altro classico della discografiavocale degli ultimi anni, la sempre verde Ana Caram sa-pientemente registrata dalla Chesky Records.Interessante il fraseggio in gamma bassa, capace di arti-colare con mai inopportuna veemenza il basso elettricocosì come di modulare con evidente maggiore coeren-za sonora la sezione violoncelli e contrabbassi di un’or-chestra. Trama solida, all’occasione anche spessa, ingrado di dare corpo al registro medio-basso nel qualesi gioca la concretezza ed il realismo degli strumenti;ancora una volta voglio mettere in evidenza la capacitàdi estrapolare un contenuto sonoro ricco di dettagliproprio in gamma media, pulita e trasparente come siconviene ma sempre all’interno di una attendibilità mu-sicale che tiene banco anche nel lungo periodo.Ora non ci resta che affrontare il suono delle grandi Ai-da, magari a presenziare in un evento audio-musicaledavanti ad un pubblico numeroso all’interno di unagiornata... ad alta tensione musicale. La nostra rivistanon si tirerà certo indietro.

M. Cicogna

061-068 aR396 Sonus faber Olympica3 PROVA diffusori.qxp_-- 14/02/18 12:04 Pagina 66

Page 8: 061-068 aR396 Sonus faber Olympica3 PROVA diffusori.qxp ... · di valore assoluto abbastanza contenuto, potrebbe essere messo in relazione da un lato ad un certo avanzamento della

AUDIOREVIEW n. 396 febbraio-marzo 2018 67

guita a 40 Hz il condotto di accordo la-mellare non ha emesso soffio. Ovvia-mente per l’analisi accurata vado sulletracce del mio CD, tracce che conoscoalla perfezione. Quella della voce teuto-nica femminile è stabile al centro dellostage, non soffia sulle consonanti dureed è posta ad una quota corretta. Anchelo stage orizzontale si preannuncia dibuone dimensioni. Superata l’esaltanteprestazione della prima traccia cheprendo come un “benvenuto” da partedi questo diffusore, mi do da fare permettere in evidenza le singole caratteri-stiche dell’Olympica, con ogni caratteri-stica musicale che ha la sua traccia dedi-cata. La seconda infatti rivela un bassonotevole, esteso il giusto, ma con unosmorzamento gradevole, senza codema senza chiusure particolari. Nel primotest delle voci maschili noto come lacomponente più alta sia un po’ avantisullo stage e come la parte medio-bassacopra leggermente la porzione di fre-quenze affidata al woofer, una sensazio-ne invero leggera, ascoltata con unacerta chiarezza soltanto in un paio dipassaggi. La localizzazione del corofemminile sulla destra dello stage è di-sarmante per naturalezza, presenza eprecisione, come se si materializzassegiusto per l’intervento appropriato, perpoi sparire di nuovo. Nella traccia suc-cessiva invece il coro è dietro la vocemaschile ed in questa posizione apparenella riproduzione, chiaro e ben defini-to, con la quota della voce maschile pre-cisa e ben stabile. Nel brano per voce

PROVESonus faber Olympica III

Il diffusore in tutti i suoi componenti. Possiamo notare il piccolo ed originale tweeter a cupola morbida ed i cestelli ridisegnati ex novo dallastessa Sonus faber.

La flangia che copre ilmidrange ed il

tweeter si preoccupaanche di raccordarnel’emissione sul bafflefrontale. I trasduttorisono comunque

avvitati direttamentenel baffle frontale.

061-068 aR396 Sonus faber Olympica3 PROVA diffusori.qxp_-- 14/02/18 12:04 Pagina 67

Page 9: 061-068 aR396 Sonus faber Olympica3 PROVA diffusori.qxp ... · di valore assoluto abbastanza contenuto, potrebbe essere messo in relazione da un lato ad un certo avanzamento della

68 AUDIOREVIEW n. 396 febbraio-marzo 2018

certa facilità, a patto che l’elettronica amonte possa permettersi una prestazio-ne simile. Il test della musica per organonon smuove le membrane dei wooferpiù del necessario e compatibilmentecol volume di aria spostato dalle mem-brane esprime una buona estensioneed un notevole smorzamento. Nientetrucchi insomma e niente forzature al-l’accordo. L’articolazione del coro dei“Carmina Burana”, che molti continua-no a confondere con canti religiosi, nonrappresenta proprio il massimo anchese il coro è arretrato a sufficienza e suo-na molto stabile. Nel pieno orchestralenon si sposta più di tanto, ma in qualchepassaggio la gamma media viene ad es-sere più avanzata di quanto atteso. Latraccia successiva di voce e contrabbas-so mostra delle posizioni ferme, stabili eben credibili, con le corde del contrab-basso molto definite e ben smorzate. Ilbrano successivo mette in evidenza unatromba fulminante: dinamica, potente estabile, con un leggero avanzamento so-lo in qualche passaggio. Musica rock perfinire? Sempre! Belle le percussioni, bel-lo il bilanciamento timbrico e bella lagamma alta ed altissima, insomma un di-vertimento continuo, con la manopola

solista e chitarra si notano le posizionicorrette e la pulizia della chitarra che su-gli armonici appare naturale e con unatimbrica ben bilanciata. Il pizzicato dellachitarra è abbastanza rapido e senza co-de particolari, a dimostrazione del fattoche una buona waterfall non raccontafrottole sul comportamento delle mem-brane degli altoparlanti. Il passaggio al-la grande orchestra fa aumentare drasti-camente la quantità di informazioni davalutare. Lo stage si ingrandisce in ma-niera naturale, senza eccessiva dilata-zione della scena ma con la presenzadettagliata di tutti gli strumenti, disposticorrettamente ed alla profondità giusta,senza esagerazioni. In particolare anno-to la qualità dei violini, disposti corretta-mente con una articolazione notevoleed una buona timbrica. Vado a cercarela traccia per violino ed orchestra, perannotare un leggero avanzamento delviolino rispetto all’orchestra, più arretra-ta. Le voci femminili sono bene articola-te, con una disposizione notevole e pre-cisa sul palco e con una timbrica a volteappena avanzata, ma mai faticosa. No-tevole appare anche l’articolazione nel-la voce, con tutte le inflessioni caratteri-stiche che si fanno ascoltare con una

del volume che irrimediabilmente salequasi da sola. L’Olympica III invero noncomprime lo stage e non si irrigidisce sulmedio-alto e mostra soltanto qualchesegno di fatica sulle medio-basse. Ma ri-cordate che i miracoli non esistono.

ConclusioniIndipendentemente dalla fascia com-merciale e quindi dal prezzo del diffuso-re posso dire che dal mio punto di vistaogni nuovo progetto di questo costrut-tore segna un avanzamento sia nella co-struzione, che negli altoparlanti e nellaprestazione sonora in ambiente. È undato di fatto che apprezzo molto. Averedegli altoparlanti eccellenti non condu-ce sempre ad un sistema ben suonantema in questo caso sì. Andare “oltre” cer-te prese di posizione intransigenti delpassato, lavorare bene e lavorare sodofa di questo team una squadra notevole.Il prezzo di questa ennesima “fatica” diTezzon e compagni non è affatto bassoma la Olympica III sa ritagliarsi uno spa-zio tutto suo tra i concorrenti del vastomercato internazionale.

Gian Piero Matarazzo

PROVE Sonus faber Olympica III

All’interno del volume di carico dei due woofer sono sistemati i due supporti dei filtri crossover. A parte gli elettrolitici bipolarizzati sulla viabassa, che comunque sono dei Mundorf, la componentistica è di buon livello.

061-068 aR396 Sonus faber Olympica3 PROVA diffusori.qxp_-- 14/02/18 12:04 Pagina 68