2014Stefano Serusi

Attivare immaginari. Un tema ricorrente nella mia ricerca è quello di indagare e in qualche modo esaurire all’interno di ogni singolo progetto un’iconografia riconducibile ad una situazione particolare.

Un oggetto, anche se freddo e comune, è per me il perno attorno al quale creare degli ambienti sempre al limite del racconto, in cui il carattere persuasivo di forme e immagini possa condurre ad una ri-costruzione biografica.

Il gioco dei rimandi, la tentazione di evocare un clima preciso attingendo alle storie e alla storia dell’arte, il sehnsucht, delimitano un immaginario palcoscenico in cui esperire l’immaginaria separazione tra “reale” e “ideale”.

Privato, 2014Dorsi adesivi per raccoglitori, dimensioni variabili

Privato, è un'installazione a parete, una greca di dorsetti adesivi per faldoni di fatture e documenti, raccoglitori che cadenzano una cronologia di scadenze. La fisicità di uno scaffale si smaterializza diventando puro ornamento, cifre e lettere invisibili diventano mute e subalterne.

Ritmo, 2013Stendardi in lana da coperte ospedaliere, cm. 40x125 ciascuno

Ritmo è una coppia di stendardi che riproduce un motivo di incudini e martelli, simboli tradizionali di lavoro che lasciano intendere una cadenza routinaria. Sono realizzati da coperte ospedaliere, scelta che rende ulteriormente visibile una contrapposizione tra trionfalità e degenza, forza e debolezza.

Ritmo, 2013Particolare dell’installazione

Privato, 2013Raccolta di testimonianze; stampa su forex, dimensione ambiente

Invitato ad una mostra per la commemorazione dei bombarbamenti del 1943 su Cagliari, ho chiesto ad alcune persone di esprimersi a proposito di alcuni eventi tragici avvenuti tra il 1912 e il 2012, puntando non tanto sulla partecipazione diretta a questi fatti quanto sulla sensibilità individuale. Gli avvenimenti scelti sono accomunati da ingenti perdite - oltre che umane - nel patrimonio storico-artistico.

Flower arrangement 02, 2013Found image, carta velina colorata, cm. 20x15

In Flower arrangements ho accostato una sequenza di immagini in bianco e nero di disposizioni di fiori, ravvivate da inserti lineari di veline colorate, ad una fotografia anni ‘30 in cui un uomo in costume da bagno interpreta una visione divertita dell’Oriente meditativo.

Flower arrangement, 2013Found photo, cm. 17x23,5

Flower arrangement 01, 2013Found image, carta velina colorata, cm. 13,5x17,5

Flower arrangement 03, 2013Found image, carta velina colorata, cm. 10,5x14

Gazebo, 2012 Legno, raccordi metallici, cm. 190x167x18,5

Ho ricostruito un giardino come una serie di immaginarie tappe che suggeriscono l'idea dell'incontro. La loro articolazione prende forma attraverso un'operazione di montaggio: un processo di selezione e accostamento che lega insieme strutture appartenenti a spazi e tempi diversi, prelevate da contesti già esistenti. Si tratta della medesima logica combinatoria sottesa al giardino inglese del XVIII secolo: un'estetica del frammento e della discontinuità dove il succedersi di mutevoli scene disegna un percorso all'insegna del sentimento della scoperta e della varietà delle emozioni.

Grotta artificiale, Parterre geometrico, False rovine, Laghetto artificiale, Giardino d'inverno, 2012. Legno, stampe applicate, 5 elementi da cm. 39x130x4

Giardino d'inverno, False rovine, 2012Particolare dell'installazione

Laghetto artificiale, Parterre geometrico, 2012. Particolare dell'installazione

Parte della famiglia consiste in una serie di ritratti di cani. Realizzati da sei artisti diversi per sensibilità e stile e disposti sulla mensola di un camino monumentale, rimandano ad un’epoca indefinita in cui attualità e citazioni del passato si fondono in un’unica narrazione per immagini .

Parte della famiglia, 2012 6 ritratti di cani di 6 artisti, dimensioni variabili

Parte della famiglia, 2012 Particolare dell’installazione

Parte della famiglia, 2012 Particolare dell’installazione

Piano di Scrittura, 2012Ottone dorato, marmo verde del Guatemala, onice turco, cm. 83,5x80x170

Piano di Scrittura, così come Parte della famiglia (pagine prededenti), evoca negli ambienti di una villa a Milano una dimensione abitativa apertamente artefatta.Il prezioso scrittoio inserito nella piccola cappella affrescata, crea un luogo in cui la dimensione del lavoro assurge ad un’esperienza quasi religiosa, secondo una sensibilità tipicamente modernista.

Piano di Scrittura, 2012Particolare dell’installazione

Barbara nella folla, 2012Terracotta, seta, cm. 15x11,5x6

Gli stereotipi di bellezza e femminilità sono ribaltati in Barbara nella folla, un mattone avvolto da un foulard annodato, corpo del reato che documenta l'atto violento attuato da una donna spinta dai propri ideali.

Serie valdostana, 2010/2011Found images, carta velina colorata, 16 elementi, dimensioni variabili

Una sequenza di immagini provenienti da una vecchia guida, fotografie in bianco e nero di luoghi della Valle d'Aosta, è attraversata da interventi essenziali, sovrapposizioni di carte veline colorate che si limitano a suggerire un percorso. La figura umana è quasi sempre assente ma il suo passaggio è evocato attraverso oggetti e costruzioni, gesti ormai lontani riconducibili alla sfera del sacro.

Serie valdostana, 2010/2011Found image, carta velina colorata, cm.11,2x8

Serie valdostana, 2010/2011Found image, carta velina colorata, cm. 9,8x13

Serie valdostana, 2010/2011Found image, carta velina colorata, cm.10x13,4

Pavese in treno, 2011Libro ritagliato, barattolo, cm.1,8x8 diam.

L'idea di ritagliare un libro, ritornando all’esperienza originaria del comporre ed elevando la frase a fulcro sensibile del pensiero, diventa un'azione che si impadronisce di un tempo ed uno spazio precisi, in questo caso la durata di un viaggio in treno.

Libro bianco, 2010Veduta dell’installazione

In un libro d’artista ho raccolto immagini in bianco e nero legate ad un’idea anacronistica di paesaggio romantico (castelli, montagne, velieri). Alternate a brevi frasi diaristiche rimandano al compimento di un percorso interiore.A fare da supporto al libro è un pannello in legno recuperato da un relitto: una bacheca di fortuna che, assieme ad altri due indizi, la riproduzione di una parete in legno e una piccola cucina, porta l’eco del passaggio in un rifugio d’alta quota .

Libro bianco, un ragazzo, 2010Libro d’artista, parte di relitto, cm. 38,5x44

Libro bianco, 2010Veduta dell’installazione; in basso, cucina da campeggio, legno, cm. 49x12x35,5

Stella Polare, 2010Found image, spatola, cm. 21x12

Unità studio, 2009Particolare dell’installazione

In Unità studio l’utopia architettonica di rappresentare il lavoro attraverso forme colte ed evolute è ricondotta ad un ritratto idealizzato attraverso pochi oggetti, costituendo un insieme che si limita alla rappresentazione.

Unità studio, 2009Legname da costruzione, oggetti, dimensione ambiente

Unità studio, 2009Particolare dell’installazione

Unità studio, 2009Particolare dell’installazione

The Butterfly Effect, 2008Stampa digitale,17 elementi da cm. 31x14

Una serie di immagini provenienti da varie epoche e luoghi, tutte rinvenute nella rete e slegate da appartenenze biografiche o elaborazione formale da parte di chi le ha raccolte, sono presentate in coppie e incorniciate. Se nei legami così creati sembra doversi ristabilire il senso di un’affinità o di un contrasto, si può permettere all’immaginazione di perdersi invece in un variegato racconto: la seduzione, i rituali, un delitto, la paura, la corsa, l’impotenza.

The Butterfly Effect, 2008

The Butterfly Effect, 2008

The Butterfly Effect, 2008

Wintergarten trae spunto dalle vicende di “re folli” della letteratura come il Ludwig di Baviera di Klaus Mann e l’Enrico IV di Pirandello. G scenografico li stendardi tagliati dalle vecchie coperte di un ex manicomio segnano un percorso che conduce ad una monumentale cornice in ferro che mostra l’interno di una serra, con lunghe file ordinate di piante in vaso.

Wintergarten, 2008Veduta della mostra

Wintergarten, 2008Stendardi in lana da coperte ospedaliere, dimensione ambiente

Wintergarten, 2008Stampa blueback, cornice in ferro e vetro reticolare, dimensione ambiente

Wintergarten, 2008

Stefano SerusiAlghero, 1980. Vive e lavora a Milanohttp://stefanoserusi.blogspot.it/s.serusi@gmail.com 388 1057273

Mostre personali 2013 “Loisir”, a cura di Giangavino Pazzola, The Workbench, Milano (cat.)2012 “Itinerant gardeners”, a cura di Laura Vittoria Cherchi, Meme, Cagliari“Novecento”, a cura di Andrea Lacarpia, Villa Litta, Milano2011“Piccole ceneri”, testo di Olga Sgobio, Isola Libri, Milano2010“Jamais vu”, a cura di Alberto Zanchetta, Galleria Lem, Sassari2008“The Butterfly Effect”, Trittico Ironico, Nuoro Mostre collettive recenti

2014“La concezione cosmologica dantesca”, a cura di P. Di Lecce, Dimora Artica, Milano“Il collasso dell'entropia”, a cura di A. Zanchetta, Museo d'Arte Contemporanea, Lissone2013“Fuori! Artisti”, a cura di Maurizio Bongiovanni, Fondazione Fuori!, Torino“Last Young”, a cura di Lorenzo Respi, Villa Brivio, Nova Milanese (cat.)“Geografie della memoria”, a cura di Laura Cherchi, Cittadella dei Musei, Cagliari (cat.)2012“Sprezzatura”, a cura di Alberto Zanchetta, Galleria Lem, Sassari e Zelle, Palermo“Lontano da dove”, a cura di Maria Rosa Sossai, La Pelanda, Roma (cat.) “Desiderata exquisita n°6”, Microgalleria dell'Accademia, L'Aquila 2011“Icarus Dream”, a cura di Roberta Vanali, Spazio Quimica, Cagliari“Sineddoche”, a cura di Mariolina Cosseddu, Bonaire Arte Contemporanea, Alghero (cat.)“Handmade editions”, a cura di Federico Lupo, Abadir, Catania “Silver Session”, a cura di Sergio Zavattieri, South & North, Valencia, Spagna2010 “Sweet Sheets (Moves to Modica)”, Palazzo della Cultura, Modica“Poupeès”, a cura di Sonia Borsato, Mariolina Cosseddu, Blublauer, Alghero“Sweet Sheets III”, Zelle Arte Contemporanea, Palermo