05 - Relazione Calcolo Micropali Gottolengo -BS- CANALE REDONE

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    MICROPALI DI FONDAZIONE – GOTTOLENGO (BS) – COMM.: COMUNE DI GOTTOLENGO (BS)

    R

    ELAZIONE I

    C

    ALCOLO ––AAUUTTOORREE:: IINNGG.. SSIIMMOONNEE LLOONNGGHHII  PPAAGGIINNAA 22 DDII 112211 

    1.

     

    I

    NTRO UZIONE ......................................................................................................... 3

    2.

      OCUMENTAZIONE I RIFERIMENTO ................................................................................... 3

    2.1 Indagini ed Elaborati tecnici .................................................................................... 3

    2.2 Normative .......................................................................................................... 4

    2.3 Raccomandazioni e specifiche ................................................................................ 4

    2.4 Riferimenti bibliografici .......................................................................................... 43. CARATTERIZZAZIONE GEOTECNICA EL SITO ......................................................................... 5

    3.1 Quadro altimetrico ............................................................................................... 5

    3.2 Stratigrafia e natura dei terreni ................................................................................ 5

    3.3 Idrologia del sottosuolo ......................................................................................... 5

    3.4 Caratteristiche geotecniche dei terreni ....................................................................... 5

    4. ELEMENTI PROGETTUALI .............................................................................................. 6

    4.1 Metodi e strumenti di calcolo .................................................................................. 6

    4.2 Analisi generale ................................................................................................... 7

    4.3 Geometria delle opere di palificazione ....................................................................... 8

    4.4 Caratteristiche e resistenze di calcolo dei materiali utilizzati ............................................. 8

    4.4 Tecnologia costruttiva dei micropali .......................................................................... 9

    4.5 Condizioni e Combinazioni di carico ....................................................................... 10

    4.6 Definizione dell’Azione sismica di progetto ............................................................... 10

    5. CAPACITÀ PORTANTE VERTICALE EI PALI – VERIFICA GEO ......................................................... 12

    5.1 Richiami teorici ................................................................................................. 12

    5.2 Calcolo Capacità portante verticale: Nuovo Approccio Normativo secondo D.M. 14/01/2008 . 15

    5.3 Risultati ........................................................................................................... 17

    6.

     

    C

    ARICO LIMITE PER PALI SOGGETTI A FORZE ORIZZONTALI

    :

     CAPACITÀ PORTANTE TRASVERSALE

     VERIFICA GEO . 20

    6.1 Richiami teorici ................................................................................................. 20

    6.2 Risultati ........................................................................................................... 22

    7. CAPACITÀ STRUTTURALE: VERIFICA I RESISTENZA MECCANICA .................................................... 23

    8.

     

    V

    ERIFICA ANCORAGGIO ALLE STRUTTURE SUPERIORI ............................................................... 24

    9.

     

    C

    APACITÀ STRUTTURALE

    :

     VERIFICA I STABILITÀ ELL

    EQUILIBRIO ELASTICO ...................................... 2710.

     

    V

    ERIFICHE ALLO

    SLE

     

    -

     

    C

    E IMENTI E

    S

    POSTAMENTI TRASVERSALI ............................................... 29

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    MICROPALI DI FONDAZIONE – GOTTOLENGO (BS) – COMM.: COMUNE DI GOTTOLENGO (BS)

    R

    ELAZIONE I

    C

    ALCOLO ––AAUUTTOORREE:: IINNGG.. SSIIMMOONNEE LLOONNGGHHII  PPAAGGIINNAA 33 DDII 112211 

    1.

     

    I

    NTRO UZIONE

     

    Oggetto della presente relazione è il dimensionamento dei micropali di fondazione, da

    realizzarsi nell’ambito dell’intervento di ricostruzione del ponte sul canale Redone, nel

    Comune di Gottolengo (BS).

    2.  OCUMENTAZIONE I RIFERIMENTO 

    2.1 Indagini ed Elaborati tecnici

    La caratterizzazione geologica dei terreni interessati è avvenuta sulla base dei rilievi e delle

    indagini geognostiche condotte in sito nel mese di agosto e settembre 2015 (1).

    Le indagini complessivamente effettuate attraverso l’esecuzione di n. 1 prova

    penetrometrica tipo CPTU, n.1 prova dinamica DPSH e n. 1 stendimento sismico MASW,

    hanno evidenziato entro una profondità massima dal p.c. di circa 24 m, unità litotecnichedi natura semi-incoerente (depositi limosi-sabbiosi) con intercalazioni di natura coesiva

    (limi e argille) di spessore variabile.

    La litostratigrafia è riferibile processi morfogenetici avvenuti in passato nell’area in esame

    (depositi fluviali e alluvioni fluvio/glaciali).

    Tale relazione costituisce parte integrante dei disegni esecutivi allegati al progetto (cfr. tav.

    Fondazioni – Progetto Esecutivo) nei quali sono riportate le caratteristiche geometriche, gli

    schemi planimetrici, i particolari costruttivi di dettaglio e le sezioni strutturali adottate.

    1  Cfr. RELAZIONE GEOLOGICA - PROGETTO DI RICOSTRUZIONE PONTE SUL CANALE REDONE - COMUNE DI

    GOTTOLENGO (BS) - COMMITTENTE COMUNE DI GOTTOLENGO - DOTT. GEOL. FRANCESCO CALZOLARO   VIA A.MANZONI, N°1 – 25020 – CASTELLETTO DI LENO (BS) – DATA 28-09-2015.

    Cfr. RELAZIONE SULLA RISPOSTA SISMICA LOCALE - PROGETTO DI RICOSTRUZIONE PONTE SUL CANALE REDONE -COMUNE DI GOTTOLENGO (BS) - COMMITTENTE COMUNE DI GOTTOLENGO - DOTT. GEOL. FRANCESCO CALZOLARO  VIA A. MANZONI, N°1 – 25020 – CASTELLETTO DI LENO (BS)O – DATA 28-09-2015.

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    C

    ALCOLO ––AAUUTTOORREE:: IINNGG.. SSIIMMOONNEE LLOONNGGHHII  PPAAGGIINNAA 44 DDII 112211 

    2.2 Normative

      Legge 5 novembre 1971, n. 1086 – “Norme per la disciplina delle opere di

    conglomerato cementizio armato, normale e precompresso ed a struttura metallica”.

      Ministero dei Lavori Pubblici. Circolare n. 11951, 14 febbraio 1974 - “Istruzioni relative

    alla Legge 5 novembre 1971”.

      Legge 2 febbraio 1974, n. 64 – “Provvedimenti per le costruzioni con particolari

    prescrizioni per le zone sismiche”.

      D.M. 14.01.2008 – “Norme tecniche per le costruzioni”.

      CIRCOLARE 2 febbraio 2009, n. 617 – “Istruzioni per l'applicazione delle «Nuove norme

    tecniche per le costruzioni» di cui al decreto ministeriale 14 gennaio 2008.”

      D.P.R. 6 giugno 2001 n. 380 - "Testo unico delle disposizioni legislative e

    regolamentari in materia edilizia".

    2.3 Raccomandazioni e specifiche 

      A.G.I. – Associazione Geotecnica Italiana – Raccomandazioni sui pali di fondazione

    (1984)

    2.4 Riferimenti bibliografici

      P. Colombo, F. Colleselli - Elementi di Geotecnica – Seconda Edizione – Zanichelli,

    Bologna (2000).

      E. Ceroni - Micropali - Pali di Fondazione Sottopassi e Tunnel e Altre Strutture

    Finalizzate a Interventi Particolari - Teoria e Pratica - Flaccovio Editore, Palermo

    (2005).

      M. Tanzini - Micropali e Pali di Piccolo Diametro, Aspetti Progettuali e Tecnologici –

    Collana di Geotecnica e Ingegneria Geotecnica - Flaccovio Editore, Palermo (2004).

      M. Tanzini – Manuale del Geotecnico Vol. 1 e 2 - Flaccovio Editore, Palermo (2010).  H. G. Poulos, E.H. Davis - Analisi e Progettazione di Fondazioni su Pali – Collana di

    Geotecnica e Ingegneria Geotecnica - Flaccovio Editore, Palermo (2005).

      A. Bruschi - Prove Geotecniche in situ – Collana di Geotecnica e Ingegneria Geotecnica

    - Flaccovio Editore, Palermo (2010)

      A. Bruschi – P.G.S. – Interpretazione di prove geotecniche in sito – Software modulare

    integrato per prove SPT – DP – CPTM – CPTE/U – DMT - Flaccovio Editore, Palermo

    (2012)

      C. Viggiani – Fondazioni – Hevelius Edizioni (1999) – Asse Stampa, Benevento (2013)

      E. Ceroni, F. Bernardini - Micropali - Pali di Fondazione - Flaccovio Editore, Palermo

    (2014).

      L. Rossini, M. De Deo – Pali di fondazione – DEI (2013)

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    3.

     

    C

    ARATTERIZZAZIONE

    G

    EOTECNICA EL SITO

     

    3.1 Quadro altimetrico

    Il riferimento assunto nel seguito (indicato con 0.00 m), è stato identificato con la quota

    del piano stradale originario prima dell’intervento di costruzione del nuovo impalcato.

    3.2 Stratigrafia e natura dei terreni

    All’interno dell’area in esame è stato ipotizzato un unico profilo verticale del terreno

    rispondente alla verticale d’indagine conseguita mediante la prova penetrometrica DPSH,

    compresa tra la quota 0.00 m (da quota di rif.) e -24 m (cfr. Allegato).

    3.3 Idrologia del sottosuolo

    Entro la massima profondità raggiunta dai pali, si ipotizza la presenza di falda acquifera

    superficiale (così come testimoniato dai rilievi condotti durante l’indagine geognostica) e

    posta a circa -2.0 m dal rif.

    3.4 Caratteristiche geotecniche dei terreni

    In tabella 3.4 sono raccolti per i diversi orizzonti, i valori medi dei parametri geotecnici

    d’interesse (cfr. Allegato).

    Si evidenzia in questa sede, che ai fini della definizione del modello geotecnico, sono

    state prese a riferimento le proprietà geomeccaniche del terreno stimate a partire dalla

    prova CPTU lungo tutta la verticale investigata. Tale prova infatti fornisce informazioni più

    dettagliate circa la litologia, i parametri di resistenza e lo stato tensionale dei terreni

    attraversati.

    efinizione Tipologica

    dello Strato

     

    Q

    l

     

    [m]

    h

    [m]

    N

    SPT

     

    [-]

    r

    [%]

    Cu

    k

     

    [kPa]

    k

    1

     

    [N/cm

    3

    ]

    k

    w

    [kg/cm

    3

    ]

    I) Terreno naturale e argille -4.5 4.5 1 - 22 25 15

    II) Sabbie e sabbie limose -9.0 4.5 9 30 - 10 10

    III) Limi e Argille -14.1 5.1 15 - 80 25 15

    IV) Sabbie e sabbie fini -19.5 5.4 24 >50 - 30 25

    V) Limi e argille -24.0 7.5 22 - >80 25 15

    Tabella 3.4 – Parametri geotecnici Rif. Prove DPSH e CPTU: grandezze caratteristiche ( 2).

    2 Il significato dei simboli riportati in tabella

    Q

    l

      quota media del letto dello strato

    h altezza dello strato

    N

    SPT

      numero di colpi della prova standard SPT (ottenuto elaborando i dati di campagna della DPSH)

    r densità relativa

    c

    uk

     

    coesione non drenatak

    1  coefficiente di Winkler o coefficiente di reazione laterale del terreno (Vedi Allegato)

    k

    w

      coefficiente di Winkler o coefficiente di reazione laterale del terreno (rapportato al diametro reso del palo)

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    4.

     

    E

    LEMENTI

    P

    ROGETTUALI

     

    4.1 Metodi e strumenti di calcolo

    Le analisi sono state condotte adottando il metodo semiprobabilistico agli stati limite;

    sono stati soddisfatti i requisiti per la sicurezza allo stato limite ultimo (anche sotto l'azione

    sismica) e allo stato limite di esercizio.

    Le verifiche nel seguito esposte sono state eseguite secondo le disposizioni di carico più

    gravose, avvalendosi di codici di calcolo automatico per l'analisi sia strutturale che

    geotecnica. Tali codici sono di sicura ed accertata validità e sono stati impiegati

    conformemente alle loro caratteristiche.

    Tale affermazione è suffragata sulla base dai seguenti elementi:

      diffusione dei codici di calcolo sul mercato;

      storia consolidata dei codici di calcolo (svariati anni di utilizzo);

      utilizzo delle versioni più aggiornate (dopo test);  pratica d’uso frequente nell’attività professionale.

    In particolare, sono stati utilizzati i seguenti programmi di calcolo:

      Verifiche geotecniche e strutturali (GEO e STR): Foglio elettronico di calcolo

    “MicroTUB_2.2.xls” – NTCalc© NOVAINGEGNERIA - Licenza NTCalc_276 intestata

    a Dott. Ing. Simone Longhi

      Verifiche geotecniche GEO: foglio di calcolo “P&Microp 1.1” sviluppato e validato

    da Ing. Simone Longhi - Cfr. Corsi di aggiornamento con Presentazione del

    software da parte dell’Autore (3).

    Il sottoscritto ha esaminato preliminarmente la documentazione a corredo del software per

    valutarne l’affidabilità e soprattutto l’idoneità al caso specifico. Tale documentazione,

    contiene una esauriente descrizione delle basi teoriche e degli algoritmi impiegati,

    l’individuazione dei campi d’impiego, nonché casi prova interamente risolti e commentati.

    3  Corso di Aggiornamento “GEOTECNICA e FONDAZIONI PROFONDE: MICROPALI, PALI, PALIFICATE” - Ordine Ing Belluno

    – BELLUNO (BL), 6 e 15 Febbraio 2015.

    Corso di Aggiornamento “MICROPALI, PALI e PALIFICATE di FONDAZIONE” - Ordine Ing Arezzo – AREZZO (AR), 7-8

    Novembre 2014.

    Corso di Aggiornamento “GEOTECNICA E FONDAZIONI PROFONDE: MICROPALI, PALI, PALIFICATE” - Ordine Ing Modena –

    MODENA (MO), 28-29 Marzo 2014.Corso di Aggiornamento “MICROPALI, PALI, PALIFICATE” - Ordine Ing Cremona – CREMONA (CR), 7 e 14 Marzo 2014.

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    4.2 Analisi generale

    Sulla base dell’analisi strutturale e dei rilievi condotti in sito relativi ai manufatti esistenti

    (4), l’intervento di palificazione prevede la realizzazione di 3 distinti blocchi fondazionali.

    Posti in corrispondenza di ciascuna spalla e in asse alla pila centrale in alveo, ciascun

    blocco è sostenuto da un reticolo o gruppo di micropali verticali (n. 16 pali per ciascunapalla e n.8 in corrispondenza della pila centrale in alveo), collegati e resi solidali da opere

    in CA.

    Ai fini delle verifiche tipo GEO di capacità portante verticale, viene trascurato il contributo

    dei primi 5 m di terreno a partire dal piano campagna (probabile materiale di riporto), così

    come la porzione del micropalo interferente con le opere in muratura del manufatto

    originario.

    Quest’ultima ipotesi è assicurata a livello esecutivo, per tutta l’altezza di porzione di

    muratura attraversata, dall’installazione all’interno del foro di un tubo in PVC liscio di

    sezione opportuna che consenta il reciproco scorrimento tra le superfici a contatto.

    Inoltre ai fini delle verifiche di tipo GEO di capacità portante trasversale, il palo qui

    ipotizzato viene considerato solidamente incastrato in testa (sommità) dal corpo di

    fondazione.

    4 Cfr. PROGETTO DEFINITIVO – ESECUTIVO - COMUNE DI GOTTOLENGO - PROVINCIA DI BRESCIA - RIFACIMENTO E

    CONSOLIDAMENTO DEL PONTE STRADALE SUL CANALE REDONE IN VIA CADORNA ed OPERE DI URBANIZZAZIONE -

    Relazione sui materiali, Relazione di calcolo impalcato e fondazioni superficiali - Committente: Comune di Gottolengo (BS)

    Progettista: Dott. Ing. Dancelli Alessandro - Via Garibaldi, 32 25023 Gottolengo (BS).

    Cfr. PERIZIA TECNICA DI CONDIZIONE STATICA DEL PONTE STRADALE SUL CANALE REDONE SITO IN VIA CADORNA NELCOMUNE DI GOTTOLENGO (BS) - Dott. Ing. Dancelli Alessandro - Via Garibaldi, 32 25023 Gottolengo (BS) – DATA: 30- 

    04-2015.

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    4.3 Geometria delle opere di palificazione

    I micropali verticali previsti, saranno realizzati con tecnica a rotazione e perforazione

    rivestita (D nominale = 300 mm), tale da permettere la formazione di una sezione di palo

    reso finale avente diametro ≈ 350 mm;

    I medesimi saranno iniettati con miscela cementizia a gravità attraverso la testa del tubo

    (TIPO I.G.U.) e armati con elementi tubolari coassiali 177.8 x 8.0 mm (A

     = 42.68 cm2,

    W

     = 173.39 cm3) in acciaio tipo S 355, lunghezza d’armaturaL

    arm

     

    = 15.0 m ÷ 18.0 m

    rispettivamente per i pali delle spalle (Cfr. PALIFICATA A e C) e della pila centrale (Cfr.

    PALIFICATA B).

    La quota massima del piano di posa o d’imposta della nuova fondazioneQ

    f

     (coincidente

    con la quota di testa utile dei pali) è ipotizzata a circa -1.0 m dal rif. arch. e str.

    La quota di testa di ciascun tubolare, avente funzione di ancoraggio all’interno del corpo

    di fondazioneD

    t

    , è collocata a circa 50 cm dall’intradosso della fondazione.

    La lunghezza utile di ciascun micropaloL

    pu

    = (Q

    b

     – Q

    f

    )

    viene stabilita in dipendenza deicarichi verticali massimi agenti all’intradosso della fondazione e sulla base dei calcoli di

    stima della capacità portante verticale.

    La lunghezza dell’armatura metallica finale Larm

    , risulta dalla somma di Lpu

    e Dt

    .

    Per dettagli relativi alle caratteristiche e proprietà dei materiali indicati consultare quanto

    riportato nel seguito e in Allegato.

    4.4 Caratteristiche e resistenze di calcolo dei materiali utilizzati

    Nell’esecuzione delle opere in oggetto è previsto l’utilizzo dei seguenti materiali:

    Calcestruzzo (opere in CA)

    Classe di resistenza del calcestruzzo: C28/35

    Classe di esposizione del calcestruzzo: XC3

    Resistenza caratteristica cilindrica: fc,k   28

    Resistenza caratteristica cubica: Rc,k  35

    Acciaio per armatura (opere in CA)

    Tipologia acciaio: B450 C

    Tensione caratteristica di rottura: ft,k  540

    Tensione caratteristica di snervamento: fy,k  450

    Acciaio per micropali

    Classe dell’acciaio per carpenteria: S355

    Tensione caratteristica di rottura: ft,k  510 

    Tensione caratteristica di snervamento: fy,k  355

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    ALCOLO ––AAUUTTOORREE:: IINNGG.. SSIIMMOONNEE LLOONNGGHHII  PPAAGGIINNAA 99 DDII 112211 

    Miscela di iniezione per micropali

    Dosaggio (riferito a 1 m3 d’impasto finale)

    Acqua: 600 kg/m3  

    Cemento R325: 1200 kg/m3 

    Additivo eventuale: 10÷20 kg/m3 

    Rapporto Acqua–Cemento: A/C ≤ 0.5

    Classe di resistenza della miscela: C25/30

    O in alternativa malte cementizie del tipo

    Microcalcestruzzo a prestazione garantita: C25/30

    Betoncino premiscelato tipo Fassa Bo rtol o® RS30 : C25/30

    (Scheda tecnica in Allegato)

    Saldature

    Da eseguire con processo manuale e tecnica ad arco ed elettrodi rivestiti secondo UNI

    EN ISO 4063:2011

    4.4 Tecnologia costruttiva dei micropali

    La realizzazione dei pali avviene in cinque fasi distinte:

      PERFORAZIONE eseguita con sistema a ROTAZIONE CONTINUA, a CIRCOLAZIONE

    DIRETTA DI FLUIDO (acqua) e RIVESTIMENTO ESTERNO, sino alla quota di progetto

    di posa del palo.

      POSA in opera dell'ARMATURA costituita da tubo metallico, PREVIA OPERAZIONE DI

    SPURGO del fondo foro dai detriti di perforazione.

      POSA in opera di tubo liscio in PVC RIGIDO lungo l'intera porzione di attraversamento

    del micropalo nel corpo murario e fondazionale esistente.

      INIEZIONE con miscela cementizia del palo, attraverso la sezione cava d'armatura.

      Contemporaneo RECUPERO del tubo di RIVESTIMENTO ESTERNO fino ad ultimazionedel palo.

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    4.5 Condizioni e Combinazioni di carico

    In fase di verifica progettuale si sono esaminate le combinazioni più gravose con

    riferimento a condizioni statiche che sismiche, in accordo a quanto previsto dalla recente

    Normativa.

    4.6 Definizione dell’Azione sismica di progetto

    Stante all’O.P.C.M. 3274 del 2003, aggiornato con la Delibera della Giunta Regionale della

    Lombardia n.14964 del 7 novembre 2003 e succ. n. X/2129 del 11 luglio 2014 (in vigore

    dal 14/10/2015), il Comune di GOTTOLENGO ricade nella Zona sismica 3 (“Zona con

    pericolosità sismica bassa, che può essere soggetta a scuotimenti modesti” -

    Accelerazione con probabilità di superamento del 10% in 50 anni: 0,05 g ≤ ag 

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    R

    ELAZIONE I

    C

    ALCOLO ––AAUUTTOORREE:: IINNGG.. SSIIMMOONNEE LLOONNGGHHII  PPAAGGIINNAA 1111 DDII 112211 

    Coerentemente con le analisi strutturali, sono stati assunti i seguenti parametri sismici:

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    12/121

    MICROPALI DI FONDAZIONE – GOTTOLENGO (BS) – COMM.: COMUNE DI GOTTOLENGO (BS)

    R

    ELAZIONE I

    C

    ALCOLO ––AAUUTTOORREE:: IINNGG.. SSIIMMOONNEE LLOONNGGHHII  PPAAGGIINNAA 1122 DDII 112211 

    5.

     

    C

    APACITÀ PORTANTE VERTICALE EI PALI

     VERIFICA GEO

     

    5.1 Richiami teorici

    In generale, date le caratteristiche geometriche e costruttive del palo, la capacità portante

    è valutata attraverso il metodo statico (approccio convenzionale), come somma di due

    contributi: portata limite di base (o di punta) e portata limite per attrito laterale lungo il

    fusto.

    Cioè si assume valida l'espressione:

    Q

    LIM

     = Q

    B

    + Q

    L

    [5.1]

    doveQ

    LIM

      Portata limite totale del palo

    Q

    B

    Portata limite di base (o alla punta) del palo

    Q

    L

      Portata limite lungo il fusto del palo

    Nel presente dimensionamento, la portata limite del palo è calcolata secondo il metodo di

    Bustamante e Doix (1985) (6), nel seguito dell’esposizione segnalato con la sigla (B&D).

    Trattasi di un metodo diretto basato su correlazioni di tipo empirico, che utilizza i dati delle

    prove penetrometriche tipo SPT (dinamiche) e in cui:

    Q

    LIM

    = k

    B

     x A

    P

     x p

    l

    + S

    s

     p x

    l

      L

    s

     x q

    s

      [5.2]

    dove  k

    B

    coefficiente in funzione del terreno posto in corrispondenza della base (=1.2 per

    sabbie ghiaie) 

      AP

      area di base del palo

     p

    l

    pressione limite del terreno

     l

      diametro del fusto del palo =a x

    n

     (conn

     diametro nominale di perforazione)

     L

    s

      lunghezza fusto del palo

      qs

    portata unitaria limite lungo il fusto 

    Essendo i micropali eseguiti con iniezione di tipo globale unica (tipo I.G.U.) in terreni

    sabbiosi e limoso-argillosi, i parametri d’interesse sono ottenuti dalla Tab.5.1 e Fig.5.2-5.3 (curve SG.2 e AL.2).

    6 Bustamante M., Doix B., Une méthode pour le calcul des tirants et des micropieux injectés, Bull liason Labo.P. et Ch., 140, nov. déc. 1985.

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    R

    ELAZIONE I

    C

    ALCOLO ––AAUUTTOORREE:: IINNGG.. SSIIMMOONNEE LLOONNGGHHII  PPAAGGIINNAA 1133 DDII 112211 

    Tabella 5.1 – Valori del coefficiente di amplificazione del diametro nominale del palo 

    Figura 5.2 – Valori della portata unitaria limite in funzione del numero di N SPT, per terreni incoerenti 

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    MICROPALI DI FONDAZIONE – GOTTOLENGO (BS) – COMM.: COMUNE DI GOTTOLENGO (BS)

    R

    ELAZIONE I

    C

    ALCOLO ––AAUUTTOORREE:: IINNGG.. SSIIMMOONNEE LLOONNGGHHII  PPAAGGIINNAA 1144 DDII 112211 

    Figura 5.3 – Valori della portata unitaria limite in funzione del numero di N SPT, per terreni coesivi 

    Per confronto con il metodo sopra riportato si è deciso di utilizzare un 2° metodo,

    enunciato da Bustamante e Gianeselli (1982) (7) e indicato nel seguito con la sigla (B&G)

    Tale metodo, sempre diretto, utilizza i dati delle prove penetrometriche tipo CPT / CPTU

    (statiche). Secondo gli Autori la portata limite risulta:

    Q

    LIM

    = q

    B

     x A

    P

    +

     sl

     

    A

    l

     x q

    S

     d

    s

      [5.3]

    dove  q

    B

    portata unitaria limite alla base del palo 

     A

    P

      area geometrica alla base del palo

     A

    l

      area della superficie laterale del fusto del palo

     q

    S

    portata unitaria limite lungo il fusto 

    Secondo la formulazione degli Autori,

    q

    B

    = q

    ca

     k

    c

    q

    S

    = MIN (q

    c

    /

    a

    c

    ;

    t

    lim

     )

     

    dove  q

    c

    resistenza alla punta rilevata da prova CPTM

     q

    ca

    resistenza alla punta equivalente 

     k

    c

    ,

     

    a

    c

    ,t

    lim

    parametri funzione della resistenzaq

    c

    , della natura del terreno e della

    tipologia del palo 

    7 Bustamante M., Gianeselli L., Calcul de la capacité portante des pieux à partir des essais au pénétromètrestatique, Bull liason Labo. P. et Ch., 127, sept-oct 1983, Réf. 2842.

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    R

    ELAZIONE I

    C

    ALCOLO ––AAUUTTOORREE:: IINNGG.. SSIIMMOONNEE LLOONNGGHHII  PPAAGGIINNAA 1155 DDII 112211 

    Per la trattazione e i dettagli circa l’utilizzo dei metodi di cui sopra si rimanda a testi tecnici

    specializzati.

    Ai sensi della normativa D.M. 11/03/1988, tenuto conto di quanto consigliato dalle

    “Raccomandazioni sui pali di fondazione” A.G.I. (1984), la portata ammissibile QAMM

     del

    singolo micropalo è definita come:

    Q

    AMM

     = (Q

    B

    + Q

    L

    ) /F

    s

     - W

    P

    Palo Compresso  [5.3]

    Q

    AMM

     = (Q

    L

    ) /F

    s

     + W

    P

    Palo Teso  [5.3 bis]

    dove 

    W

    p

    peso del palo al netto dell’eventuale spinta idrostatica per pali immersi in acqua 

      Fs

      fattore di sicurezza, di norma pari a 2.5. 

    5.2 Calcolo Capacità portante verticale: Nuovo Approccio Normativo secondo D.M.14/01/2008

    Per i pali di fondazione, le attuali norme tecniche (8) prevedono che la verifica agli stati

    limite ultimi venga condotta secondo due tipologie di condizioni (Approccio 1 e 2 ):

    Approccio 1

    E

    d

     (A1;A2) ≤ R

    d

    [(M1;R1),(M1;R2)]

     

    [5.4]

    Approccio 2

    E

    d

     (A1) ≤ R

    d

    [(M1;R3)]

     

    [5.5]

     

    OveE

    d è il valore di progetto dell’azione o degli effetti delle azioni in funzione dei setA1

     oA2

      di coefficienti parziali gf

    , eR

    d

    è il valore di progetto della resistenza del terreno

    (capacità portante), in funzione dei set di coefficienti(M1

    ,R1)

    , (M1

    ,R2)

    o (M1,R3).

     

    Nella presente relazione le verifiche agli S.L.U. di tipo strutturale (STR) e geotecnico

    (GEO) , sono state valutate le combinazioni con Approccio di Tipo 2  ovvero considerando i

    set di coefficienti denominato(A1+M1+R3).

     

    Senza entrare nel dettaglio di quanto prescritto dalla Normativa, il calcolo di Rd

      è

    determinato in modo analitico a partire dai valori caratteristici dei parametri geotecnici, e

    in funzione di coefficienti parziali, come di seguito riportato:

    R

    d

    = R

    bd

     + R

    sd

     

    -

     

    W

    p

     =

    (R

    bk

    /

     

    g

    b

    ) + (R

    sk

    /

     

    g

    s

    ) -

     

    W

    pd

     

    Palo Compresso

    [5.6]

    R

    d

    = R

    sd

     

    + W

    p

     

    = (R

    sk

    /

     

    g

    s

    ) + W

    pd

     

    Palo Teso

    [5.6 bis]

    (R

    bk

    ;

     

    R

    sk

    ) =

    f

    [g

    n k

     , c

    k

     ,

     

    '

     k

    , g

    m

    (M1), x(x

    3

    ; x

    4

    )] [5.7]

    8 Cfr. Cap. 6 Progettazione Geotecnica  - D.M. Infrastrutture 14/01/2008. 

  • 8/18/2019 05 - Relazione Calcolo Micropali Gottolengo -BS- CANALE REDONE

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    R

    ELAZIONE I

    C

    ALCOLO ––AAUUTTOORREE:: IINNGG.. SSIIMMOONNEE LLOONNGGHHII  PPAAGGIINNAA 1166 DDII 112211 

    Ove i simboli hanno il seguente significato:

     g

    b

     eg

    s

    coefficienti di sicurezza parziali (g

    R

    ), dipendenti dal metodo di calcolo effettuato per la

    stima della capacità portante e in funzione del set considerato (R3). Per i metodi di calcolo

    analitici, ove Rd

      viene stimato con riferimento ai parametri geotecnici del terreno, derivati da

    prove in sito, e per la tipologia di pali in esame (trivellati) si ha:

    Set (R3)

    g

    b

     = 1.35,g

    s

    = 1.15 (per pali in compressione),g

    st

    = 1.25 (in trazione)

     R

    bk

    R

    sk

    valori caratteristici di resistenza (o portanza) alla baseQ

    P

     e lungo la superficie laterale

    del paloQ

    L

    . Con riferimento alle sopraccitate procedure analitiche che prevedono l’utilizzo di

    parametri geotecnici o di risultati di prove in sito, il valore caratteristico di resistenza è funzione

    del numero di verticali d’indagine secondo l’espressione

    R

    ck

    = MIN [(R

    c

     

    calc

    )

    media

    /x

    3

    ]; [(R

    c

     

    calc

    )

    min

    /x

    4

    ]} [5.8]

    L’espressione [5.8], ripresa dall’equazione 6.2.10 delle NTC 2008, in caso di valutazione

    separata delle componenti alla punta e lungo il fusto del palo, viene riscritta convenientementecome: 

    R

    ck

    = R

    bk

     + R

    sk

      [5.8.1]

    R

    bk

    = MIN [(R

    b

     

    calc

    )

    media

    /x

    3

    ]; [(R

    b

     

    calc

    )

    min

    /x

    4

    ]} [5.9.1]

    R

    sk

    = MIN [(R

    s

     

    calc

    )

    media

    /x

    3

    ]; [(R

    s

     

    calc

    )

    min

    /x

    4

    ]} [5.9.2]

      Wpd

    peso di progetto del palo al netto dell’eventuale spinta idrostatica per pali immersi in acqua

     g

    n k

     , c

    k

     ,

     

    '

     k

    valori caratteristici dei parametri geotecnici

     g

    m

    coefficiente di sicurezza parziale in funzione del parametro geotecnico

    Per il set (M1

    ) i coefficienti sono tutti unitari (g

    '

     

    g

    c’

    g

    g

     

    =1)

     x

     fattore di correlazione in funzione del numero di verticali oggetto d’indagine geognostica.

    Per il caso in esame, avendo a disposizione n.1 verticale d’indagine rappresentativa (in

    termini di volume di terreno significativo investigato per le opere in progetto) le relazioni

    sono applicate assumendo  x3

     = 1.65 ex

    4

     = 1.55. 

    Il peso del palo Wpd

     viene computato mediante l’espressione seguente:

    W

    pd

    = [(P

    a

     +g

    miscela

     x (A

    p

     –A

    a

    )) x L

    pu

    – g

    acq

     x (A

    p

    ) x L

    p immerso

    ] x

    g

    G (A1)

      [5.10]

    Nelle condizioni più gravose, sostituendo opportunamente (Larm

      = 15÷18 m, Pa

     = 0.26

    kN/m, Lpu

    = 14.5÷17.5 m, Ap

    = 0.10 m2, Aa

    = 0.0033 m2,gmiscela

    = 22 kN/m3, gG (A1)

     = 1.3) si

    ottiene ai fini della verifica GEO:

    PALO PER SPALLA (PALIF. A e C):W

    p

    = 21.3 kN ≈ 25 kN

    ,W

    pd

    = 27.6 kN ≈30 kN

    PALO PER PILA (PALIF. B): Wp

    = 25.5 kN ≈30 kN, Wpd

    = 33.5 kN ≈35 kN.

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    R

    ELAZIONE I

    C

    ALCOLO ––AAUUTTOORREE:: IINNGG.. SSIIMMOONNEE LLOONNGGHHII  PPAAGGIINNAA 1177 DDII 112211 

    Quindi per pali sollecitati a compressione, riscrivendo la [5.5] 

    E

    d

     (A1) + W

    pd

    ≤ R

    cd

     = R

    bd

     + R

    sd

      Palo Compresso [5.11]

    Per pali in trazione

    E

    d

     (A1) -

     

    W

    pd

    ≤ R

    sd

      Palo Teso

    [5.12]

    Per la determinazione del valore di progetto Rtr,d

    della resistenza di pali soggetti a carichi

    trasversali (9), applicando il coefficiente parziale gt

    ipotizzando che i valori caratteristici

    medi siano anche i minimi, si ha:

    R

    tr,d

    = (R

    trk

    ) /g

    t

    = (R

    trk

     

    calc

    )

    media

    /(x

    3

     x gt

    ) [5.15]

    5.3 Risultati

    Nel seguito si riportano in forma tabellare i risultati salienti relativi alle verifiche di tipo GEO

    per carichi verticali, condotte per le tipologia di palo in progetto e utilizzando entrambe le

    due metodologie segnalate.

    PALIFICATA TIPO A e C (SPALLA)

    TIPO/VERIFICA

    Q

    piano

    lavoro

    [m]

    Q

    t

    palo

    [m]

    Q

    base

    palo

    [m]

    L

    p

     

    [m]

    D

    t

    [m]

    L

    pu

     

    [m]

    L

    a

     

    [m]

    R

    cd

    (A1+M1+R3)

    [kN]

    R

    sd

    (A1+M1+R3)

    [kN]

    MICROPALO

    “BUSTAMANTE- OIX”

    (B& )

    0.0 -0.3 -15.5 15.5 0.5 14.5 15

    544 447

    MICROPALO

    “BUSTAMANTE-GIANESELLI”

    (B&G)

    0.0 -0.3 -15.5 15.5 0.5 14.5 15

    420 (*) 293 (*)

    Tabella 5.2 – Risultati – VERIFICA GEO A CAPACITA’ PORTANTE VERTICALE PER PALO SINGOLO - SPALLA 

    NOTE: (*) per le impostazioni del programma P&Microp 1.1, il dato qui fornito in tabella è già al netto degli effetti dovuti al

    peso proprio di progetto del palo. Per le verifiche GEO va confrontato direttamente con il carico agente in testa al palo

    9 Cfr. Cap. 6 Progettazione geotecnica § 6.4.3.1.2 Resistenza di pali soggetti a carichi trasversali - D.M.

    Infrastrutture 14/01/2008. 

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    R

    ELAZIONE I

    C

    ALCOLO ––AAUUTTOORREE:: IINNGG.. SSIIMMOONNEE LLOONNGGHHII  PPAAGGIINNAA 1188 DDII 112211 

    PALIFICATA TIPO B (PILA)

    TIPO/VERIFICA

    Q

    piano

    lavoro

    [m]

    Q

    t

    palo

    [m]

    Q

    base

    palo

    [m]

    L

    p

     

    [m]

    D

    t

    [m]

    L

    pu

     

    [m]

    L

    a

     

    [m]

    R

    cd

    (A1+M1+R3)

    [kN]

    R

    sd

    (A1+M1+R3)

    [kN]

    MICROPALO

    “BUSTAMANTE- OIX”

    (B& )

    0.0 -0.3 -18.5 18.5 0.5 17.5 18

    754 640

    MICROPALO

    “BUSTAMANTE-GIANESELLI”

    (B&G)

    0.0 -0.3 -18.5 18.5 0.5 17.5 18 624 (*) 458 (*)

    Tabella 5.2 – Risultati – VERIFICA GEO A CAPACITA’ PORTANTE VERTICALE PER PALO SINGOLO - PILA 

    NOTE: (*) per le impostazioni del programma P&Microp 1.1, il dato qui fornito in tabella è già al netto degli effetti del peso

    proprio di progetto del palo. Per le verifiche GEO va confrontato direttamente con il carico agente in testa al palo

    In presenza di palificate (gruppi di pali) occorre effettuare anche una verifica di capacità

    portante GEO per effetto gruppo (o di collasso) mettendo in conto i termini di efficienza Eg 

    in funzione del tipo di palo e di terreno.In presenza di terreni incoerenti le esperienze (cfr. Meyerhof 1976) hanno mostrato come

    tale valore possa arrivare anche a circa 2/3 (Eg

     

  • 8/18/2019 05 - Relazione Calcolo Micropali Gottolengo -BS- CANALE REDONE

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    R

    ELAZIONE I

    C

    ALCOLO ––AAUUTTOORREE:: IINNGG.. SSIIMMOONNEE LLOONNGGHHII  PPAAGGIINNAA 1199 DDII 112211 

    PALO SINGOLO - PILA

    N

    p

     

    SLU/SLV

    =

     

    E

    d

     (A1) + W

    pd

    = 412.4 + 30 = 442.4 kN (compressione) < 754 kN (B& )

    N

    p

     

    SLU/SLV

    =

     

    E

    d

     (A1) = 412.3 kN (compressione) < 624 kN (B&G)

    LA VERIFICA E’ SO ISFATTA

    GRUPPO I PALI - PILA

    S

    i

     N

    pi

     

    SLU/SLV

    ≤ R

    d

     

    collasso

     (A1+M1+R3)

     

    S

    i

     N

    pi

     

    SLU/SLV

    = 3054.3 + 30*8 = 3294.30 < 754 x 8 x 0.67 = 4041 kN (B& )

    S

    i

     N

    pi

     

    SLU/SLV

    = 3054.3 < 624 x 8 x 0.67 = 3445 kN (B&G)

    LA VERIFICA E’ SO ISFATTA

    Si fa notare che se i pali fossero per ipotesi caricati al massimo previsto per singolo

    palo, la verifica sarebbe ancora soddisfatta

    Si N

    pi SLU/SLV

    = 412.4 x 8 + 30*8 = 3539 kN < 4041 kN (B& )

    S

    i

     N

    pi

     

    SLU/SLV

    = 412.4 x 8 = 3302 < 3445 kN (B&G)

    Come si evince da quanto riportato, assegnata la distribuzione dei micropali e

    confrontando i carichi verticali massimi agenti sulla testa dei medesimi, la lunghezza utile

    di progetto (a partire dal piano di intradosso della fondazione) Lpu è tale da garantire il

    rispetto delle verifiche GEO sopra esposte.

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    C

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    6.

     

    C

    ARICO LIMITE PER PALI SOGGETTI A FORZE ORIZZONTALI

    :

     CAPACITÀ PORTANTE

    TRASVERSALE – VERIFICA GEO 

    6.1 Richiami teorici

    La resistenza limite laterale di un palo è determinata dal minimo valore fra il caricoorizzontale necessario per produrre il collasso del terreno lungo il fusto ed il carico

    orizzontale occorrente per generare la plasticizzazione del palo.

    Il primo meccanismo (plasticizzazione del terreno) si verifica nel caso di pali molto rigidi in

    terreni poco resistenti (meccanismo di palo corto), mentre il secondo meccanismo si

    verifica nel caso di pali aventi rigidezze non eccessive rispetto al terreno di infissione

    (meccanismo di palo lungo o intermedio).

    Sotto uno spostamento orizzontale, l’andamento delle pressioni sul terreno, lungo il palo,

    derivato teoricamente, è simile a quello riportato in figura 6.1 per terreni coesivi e

    incoerenti.

    Fig. 6.1 – Palo soggetto ad uno spostamento: reazioni del terreno

    Il problema è stato affrontato da Broms (1964) facendo le seguenti assunzioni:

    -  nel caso di terreni coesivi, il diagramma è assunto costante con la profondità a

    partire dalla quotaz = 1.5 d

     (d= diametro reso del palo)

    -  nel caso di terreni incoerenti la resistenza del terreno è variabile linearmente con la

    profondità z secondo la relazione:

    p

    u

    (z) = 3  k

    p

     xg x d x z [6.1] 

    dove kp

     = (1+sin

    ')/(1-sin

    ') = coefficiente di spinta passiva

    g

    peso specifico del terreno (g

    ' se immerso in falda)

    -  terreno omogeneo e valutazione separata dei casi di rottura: rottura non drenata

    (terreno coesivo c = cu

     e ' = 0) o drenata (terreno incoerente c = cu

     e ' 

    ≠ 0)

    -  la forma della sezione trasversale del palo è ininfluente e il valore della pressione è

    determinato solo dalla dimensione d =p

     (diametro reso del palo)

    -  il terreno presenta proprietà costanti con la profondità

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    -  il comportamento all’interfaccia palo/terreno è rigido perfettamente plastico, ovvero

    la resistenza del terreno si mobilita completamente per un qualsiasi valore non nullo

    dello spostamento e rimane costante all’aumentare dello spostamento

    -  il comportamento flessionale del palo è di tipo rigido perfettamente plastico, ovvero

    le rotazioni elastiche del palo sono trascurabili sino a quando il momento M nonperviene al valore M

    y

     (di plasticizzazione). Quando M = My

    , si forma nella sezione

    una cerniera plastica

    Nel caso in cui il palo risulta vincolato in testa ad una struttura che ne impedisce la

    rotazione (fondazione), Broms, identifica i meccanismi di rottura come indicati nella figura

    6.2 e 6.3 e attraverso la risoluzione delle equazioni di equilibrio, fornisce le seguenti

    espressioni per il carico limite trasversale:

    Terreni coesivi

    Palo corto:

    5

    d

    L

    d

    u

    2  [6.2] 

    Palo intermedio:2

    1

    3

    u

    y

    2

    u

    5

    d

    M

    9

    4

    d

    L

    2

    d

    L

    d

    22   [6.3] 

    Palo lungo: 21

    3

    u

    y

    u

    d

    M

    365823

    22   [6.4] 

    Terreni incoerenti

    Palo corto:

    2

    3

    p

    d

    L

    d

     [6.5]

     

    Palo intermedio:L

    M

    d

    L

    d

    2

    1

    T

    y

    2

    3

    p

      [6.6] 

    Palo lungo:3

    1

    2

    4

    p

    y

    p

    d

    M

    676

     

    [6.7] 

    Il carico limite trasversale (orizzontale) risulta:

    T = MIN (T

    1

    ;T

    2

    ;T

    3

    ) [6.8]

     

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    Fig. 6.2 – Carico limite trasversale: terreni coesivi

    Fig. 6.3 – Carico limite trasversale: terreni incoerenti

    6.2 RisultatiI risultati relativi al calcolo della capacità portante trasversale, sono esposti nell’Allegato

    “Elaborato  Calcolo Geotecnico Strutturale ”.

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    7.

     

    C

    APACITÀ STRUTTURALE

    :

     VERIFICA I RESISTENZA MECCANICA

     

    La verifica della sezione resistente dei micropali è stata condotta in condizioni S.L.U., a

    partire dai risultati ottenuti, nell’ipotesi di computare reagente la sola sezione di acciaio.

    Si fa notare che se si considera reagente la sola sezione di acciaio, in campo elastico per

    gli stati di sforzo piani, la verifica strutturale si esegue con riferimento ai seguenti criteri:

    0

    yk

    E

    2

    Ed

    f

    3

    maxax

    g

      [7.1] 

    0

    yk

    Ed

    3

    f

    max

    g

     [7.2]

     

    Nello stato di sollecitazione generale di flessione composta e taglio, il calcolo delle

    tensioni massime e minime, viene eseguito mediante le seguenti formule:

      Flessione composta

    min

    x

    y

    min

    y

    x

    E

    W

    M

    W

    M

    A

    N

    max

      [7.3] 

    Per profili tubolari circolari, si ha: WY

    min

     = W

    X

    min

     = W = J

    p

     / R (con Jp

     momento d’inerzia, R 

    il raggio esterno del tubo)

      Taglio per profili tubolari

    s

    T

    A

    T

    2

    max

     

     [7.4]

     

    Le verifiche di resistenza della sezione in acciaio sono esposte in Allegato.

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    8.

     

    V

    ERIFICA ANCORAGGIO ALLE STRUTTURE SUPERIORI

    Al fine di garantire l’efficienza dell’opera di fondazione, il tubolare deve essere ancorato

    alla struttura da esso supportata (blocco fondale in CA). La lunghezza dell’ancoraggio la min

     

    si determina a partire dall’espressione:

    l

    a

     

    min

     = N

    lim

     / (p x

    e

     x t

    lim ad

    ) [8.1]

    dove

     N

     = forza comunicata dalla struttura al micropalo e viceversa [kN]

     e

     = diametro esterno del tubo = 0.1778 m

      tlim ad

      = tensione di aderenza acciaio-calcestruzzo [kN/m2]

    = aderenza acciaio liscio – calcestruzzo =f

    bd

     

    = 550 kN/m2 (10)

    Sostituendo nella [8.1] ad Nlim

     il valore massimo N max (d) ≈ 420 kN, è possibile prevedere

    la lunghezza d’ancoraggio per il singolo micropali.

    Nell’ipotesi che la lunghezza la min

     di ancoraggio del tubolare all’interno del corpo della

    trave sia di circa 50 cm,N

    lim

     risulta:

    N lim= 153 kN

    Poiché N max (d) > N lim occorre attrezzare l’estremità superiore dei micropali con elementi

    resistenti.

    Come indicato nelle NCT 2008, se i limiti vengono superati, l’intero sforzo va affidato a

    collegamenti meccanici.

    In generale quando N max (d) > N lim le soluzioni possibili per garantire l’ancoraggio sono:

      tondini piegati e saldati in testa con disposizione radiale

      tondini di acciaio disposti radialmente inseriti micropalo

      carpenterie metalliche costituite da piastre quadrate o circolari irrigidite e saldate al

    micropalo

    Nell’ipotesi di prevedere la posa di n. 4 tondini 20 mm (fbd = 4.1 MPa per barre in acciaio

    B450C con calcestruzzo per la fondazione C28/35, Rck = 35 MPa (11), piegati, disposti

    radialmente e saldati in testa al micropalo (vedi Particolare armatura ancoraggio), si ha:

    n.4 tondini 20 mm

    DF = T max (d) - Nlim  = 450 – 0 = 450 kN

    10 Cfr. Cap. 4 Costruzioni civili e industriali § 4.3.5.5.1 Resistenza allo scorrimento fra i componenti - D.M.

    Infrastrutture 14/01/2008.11  Cfr. Cap. 4 Costruzioni civili e industriali § 4.1.2.1.1.4 Tensione tangenziale di aderenza acciaio -

    calcestruzzo - D.M. Infrastrutture 14/01/2008.

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    F max (agente sul tondino piegato) = 1/4 x (450) ≈ 115 kN

    l

    a min

      20 (piegato e saldato) = 46 cm

    l

    a

     tondino  20 piegato (sviluppo) = 110 cm (di cui 85 cm lungo la direzione di tiro la

    )

    La verifica (la

     > l

    a min

    ) risulta soddisfatta.

    Al fine di garantire la funzionalità dell’ancoraggio è necessario inoltre verificare la

    resistenza a trazione di ciascuna staffa:

    0

    max 

    γ

    N

    fyk ≤

    [5.10] 

    Sostituendo N ≈ 115 kN, fyk = 450 MPa e gMO = 1.15, A = 3.14 x 100–2 m2 

    s

    E max

     = 366 MPa < 390 MPa

    Il collegamento tra la barra in acciaio e la superficie esterna del tubolare avviene mediante

    saldatura a cordone d’angolo. Su ciascun lembo di estremità della barra e su ciascun lato

    a contatto con il profilato metallico è necessario garantire una saldatura avente lunghezza

    l e sezione minima di gola a.

    Con una saldatura a cordone d’angolo nella porzione di contatto, infatti nella sezione di

    gola sia ha (12

    ):

    Ed

    2

    tk

    Rd

    F

    3

    f

    F

    g

    =

     [5.11]

    Sostituendo ai simboli i seguenti valori

      a  altezza della gola = 6 x 10-3[m]

      ftk

      tensione rottura dell’acciaio più debole tra gli elementi collegati = 355 x 103 

    [kN/m2]

     b 

    coefficiente = 0.90

     g

    M2 coefficiente di sicurezza per la verifica delle unioni = 1.25  F

    w, Ed

    forza di calcolo che sollecita il cordone d’angolo per unità di lunghezza [kN/m]

    F

    w, Ed  = 115/(0.04x2x2) = 718 kN/m

    F

    w, Rd  = 1093 kN/m > 718 kN/m

    12 Cfr. N.T.C. del 14/01/2008 § 4.2.8 Unioni §§ 4.2.8.2.4. Resistenza delle saldature a cordone d’angolo –

    Fig. 4.2.4

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    Quindi affinché sia garantita l’unione mediante saldatura a cordone d’angolo degli

    elementi, l’altezza minima della gola deve essere:

    a   6.0 mm

    e la lunghezza del cordone di saldatura:

    l   4.0 cm

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    9.

     

    C

    APACITÀ STRUTTURALE

    :

     VERIFICA I STABILITÀ ELL

    EQUILIBRIO ELASTICO

     

    I micropali, essendo degli elementi strutturali di notevole snellezza destinati a sopportare

    carichi di compressione di notevole entità, si prestano all’insorgenza di fenomeni

    d’instabilità elastica.

    In generale, a favore di sicurezza, seguendo la trattazione di Timoshenko e Gere (1961), ilcarico critico è fornito dall’espressione:

    =

    P

    4

    4

    w

    2

    P

    2

    cr

    J

    h

    m

    h

    J

    N   [9.1] 

    con: 

    E

      modulo di elasticità dell’acciaio

      JP

      modulo d’inerzia della sezione trasversale del micropalo

    e

    4

    P

    4

    i

    4

    i

    4

    e

     

    n

    k

    64n

    1

    6464

    =

     [9.2]

     e, i  diametro esterno e interno del tubolare

    n

    modulo di omogenizzazione della sezione acciaio e calcestruzzo (miscela cementizia)

    k

    coefficiente compreso tra 0 e 1 indicativo del grado di partecipazione nel calcolo del

    momento d’inerzia della superficie di calcestruzzo esterna a contatto con il tubolare.

      h  lunghezza del fusto (le cui estremità sono supposte vincolate mediante cerniere)

     p  diametro reso del micropalo

     k

    w

     

    coefficiente di reazione orizzontale del terreno (media ponderata lungo il profilo verticale

    del palo)

      m numero intero di semionde della deformata sinusoidale causata dal carico di punta da

    cui la semilunghezza d’ondal

     = h/m

     

    Per ottenere Ncr

     si procede per iterazione, ovvero individuando il minimo valore di carico

    critico, introducendo nella [9.1] diversi valori di m.

    Per palo infinitamente lungo, lo svergolamento si manifesta per semilunghezza d’onda di:

    4

    *

    P

    J

    b

    =

      [9.3] 

    *

    P

    *

    crr

    J b

      [9.4] 

    con: 

    b

      reazione laterale del terreno per unità di spostamento =k

    w

     x

    p

     

    Il valore di kw

     può essere opportunamente ridotto per tener conto dell’effetto gruppo di pali vicini (palificata) (13), mediante l’espressione:

    r

    wrid

      [9.5] 

    13 H. G. Poulos, E.H. Davis - Analisi e Progettazione di Fondazioni su Pali – § 8.2.3.2 Effetti di gruppo e

    carico ciclico - Collana di Geotecnica e Ingegneria Geotecnica - Flaccovio Editore, Palermo (2005).

  • 8/18/2019 05 - Relazione Calcolo Micropali Gottolengo -BS- CANALE REDONE

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    Dove r  è un coefficiente in funzione del numero dei pali del gruppo. Nel caso di palo

    isolato, r = 1.

    Le NCT al § 4.2.3.4. Effetti delle deformazioni  impongono per l’analisi elastica che:

    10N

    N

    E

    cr

    cr

     [9.6]

     

    Per il caso più cimentato (cfr. Allegato PALO PILA CENTRALE), si ha:

    a

    cr

     ≈ 14 ≥ 10 La verifica è soddisfatta

    Trattando il problema dell’instabilità dell’equilibrio è utile fare riferimento anche al §

    4.2.4.1.3 Stabilità delle membrature  a cui si rimanda per maggiori dettagli, dove Nb,Rd

    è

    definito dall’espressione:

    1

    yk

    Rd

    f

    N

    g

    =

      [9.7] 

    Il coefficiente c = f (l**), dove:

    cr

    yk

    N

    f

    =

     [9.8]

     

    Con Ncr

    definito dalla [9.4] 

    Per i casi in esame si è assunto kw

     ≈ k

    w eq = media ponderata lungo il profilo verticale del

    palo:

    PALO PER PALIFICATA TIPO A, B e C 

    k

    w

     = 15 N/cm

    In presenza di pali in gruppo si assume:

    k

    wrid

     = 50% k

    w

     = 7.5 N/cm

    3

    Per il caso più cimentato (cfr. Allegato), si ha:

    N

    b,Rd

    = 1329.16 kN >> 412 kN

    La verifica è soddisfatta.

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    R

    ELAZIONE I

    C

    ALCOLO ––AAUUTTOORREE:: IINNGG.. SSIIMMOONNEE LLOONNGGHHII  PPAAGGIINNAA 2299 DDII 112211 

    10.

     

    V

    ERIFICHE ALLO

    SLE

     

    -

     

    C

    E IMENTI E

    S

    POSTAMENTI TRASVERSALI

     

    Il cedimento della sommità del singolo palo può essere espresso, con sufficiente

    precisione in termini di cedimento di palo incompressibile in un semispazio, con fattori di

    correzione per gli effetti di compressibilità del palo, ecc. E’ conveniente considerare due

    casi estremi relativi ad una massa di terreno omogeneo, avente modulo di Young (E

    s) ecoefficiente di Poisson (n

    s

    ) costanti:

    a) Palo sospeso

    b) Palo portante all’estremità di base su uno strato più consistente

    Per il caso in esame, la stima del cedimento sarà condotta secondo il modello afferente

    al palo portante all’estremità.

    Il comportamento del palo in esercizio (cedimento verticale d) è valutato a mezzo della

    soluzione suggerita da Poulos e Davis (14) descritta dall’equazione:

    d = P I /(E

    s

     d) [10.1]

    In cui

      P carico assiale applicato (NSLE

    ) in condizioni di esercizio

     I

    coefficiente di riduzione definito dall’espressione 

    I = I

    o

      R

    k

      R

    b

     x R

     

    [10.2]

      Io

     coefficiente d’influenza del cedimento per palo incompressibile in una massa seminfinita e

    pern

    s = 0.5  d

    b

     / d

    rapporto tra il diametro di base e il diametro lungo il fusto

      Rk

     

    fattore di correzione per compressibilità del palo 

      Rb

     

    fattore di correzione per la rigidezza dello strato portante  

      R 

    fattore di correzione per il coefficiente di Poisson del terrenon

    s

     

      K coefficiente di rigidezza del palo 

    K = R

    A

      E

    p

     /E

    S

      [10.3]

     R

    A

     

    rapporto dell’area della sezione del paloA

    p

    , rispetto all’area delimitata dalla circonferenza

    esterna del palo. Per un palo pieno RA

     = 1

     E

    s

    , E

    b,

    E

    p

     moduli elastici di Young rispettivamente del terreno lungo il fusto, alla base del palo e

    del materiale costituente il palo. 

     L

    pu

    /d

    rapporto lunghezza utile del palo (a partire dal piano della fondazione) e diametro del

    palo

     E

    s

    assunto pari alla al valore medio pesato dei moduli elastici definiti 

    per ciascuno strato lungo

    il profilo verticale, a partire dal piano della fondazione.

     n

    s

    coefficiente di Poisson

    14  Cfr. § 5 Analisi del cedimento di pali singoli - H. G. Poulos, E.H. Davis - Analisi e Progettazione di

    Fondazioni su Pali  – Collana di Geotecnica e Ingegneria Geotecnica - Flaccovio Editore, Palermo (2005).

  • 8/18/2019 05 - Relazione Calcolo Micropali Gottolengo -BS- CANALE REDONE

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    ALCOLO ––AAUUTTOORREE:: IINNGG.. SSIIMMOONNEE LLOONNGGHHII  PPAAGGIINNAA 3300 DDII 112211 

    Per i pali oggetto del presente documento, il cedimento d si stima a mezzo della relazione

    derivata da Poulos e Davis (15):

    d = b x P /(E

     

     L

    u

    ) [10.4]

    Dove:

    P carico assiale applicato (NSLE

    ) in condizioni di esercizio

    b

     =Coefficiente di forma = 0.5 + Log (Lu

    /

    p

    L

    u

     = lunghezza del palo immorsato nello strato portante

    p

     = diametro reso del palo

    E =

    modulo elastico del terreno (o valore medio ponderato lungo la porzioneL

    u

    In presenza di palificata, il cedimento medio di un gruppo di pali è ottenuto attraverso

    metodo empirico come prodotto del cedimento medio di un singolo palo per un

    coefficiente di amplificazione:d 

    palif

     =d x R

    S

      [10.5]

    Il valore del coefficiente di amplificazione Rs

    , in base alle recenti esperienze (Mandolini

    1994; Mandolini et al.1997; Viggiani 2000) è stimato dall’espressione:

    R

    S

     = R

    G

     x n [10.6]

    Il parametro Rg

     che indica il rapporto tra la rigidezza della palificata e la rigidezza del

    singolo palo, da un’estesa serie di prove sperimentali è risultato funzione del parametro

    geometricoR

     proposto da Randolph e Clancy (1993):

    L

    i

    R

    =

     [10.7]

     

    Dove:

    n = numero dei pali della palificata

    i

     = interasse tra i pali

    L =

    lunghezza del palo 

    In particolare, utilizzando l’inviluppo massimo dei valori sperimentali, si ha:

    R

    G,max

     = 0.5/ R + 0.13/ R

    2

      [10.8]

    15

     S. Palermo - Pali, Micropali e Palificate di Fondazione – Dispense del Corso di aggiornamento Corso diaggiornamento professionale PALI, MICROPALI di CONSOLIDAMENTO e PALIFICATE di FONDAZIONE Modena,

    19-20 Aprile 2013 - Relatore: Ing. Salvatore Palermo.

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    ALCOLO ––AAUUTTOORREE:: IINNGG.. SSIIMMOONNEE LLOONNGGHHII  PPAAGGIINNAA 3311 DDII 112211 

    Il cedimento massimo atteso della palificata (quindi il cedimento massimo medio più

    probabile) risulta:

    max palif

     = n x R

    G,max

    x d  [10.9]

    Nell’espressione [10.9], il cedimento della palificata viene calcolato partendo dal

    cedimento di uno dei pali della palificata, considerato come palo isolato, soggetto al

    carico medio della palificata, opportunamente amplificato di un coefficiente Rs, per

    ottenere il cedimento massimo atteso della palificata.

    Gli stessi Autori, propongono per la stima del cedimento differenziale massimo Ddmax palif.

    la relazione:

    Dd

    max palif

     = R

      max

     x

    d

    medio palif

      [10.10]

    R

      max

     = 0.36 x R

    0.32

      [10.11]

    d

    medio palif

     = n x R

    G

    x d  [10.12]

    R

    G

    = 0.24 x R

    -1.23

      [10.13]

    Per lo spostamento trasversale massimo del palo (yd

    ), trattandosi di una verifica allo SLE,

    il valore viene determinato risolvendo il palo come una trave di lunghezza illimitata su suolo

    elastico (modello alla Winkler), con rotazione della testa impedita e soggetta a carico

    trasversale (TSLE

     e/o MSLE

    ):

    La lunghezza elastica viene definita da:

    4

    p

    P

     

    J

    =

      [10.14]

    Dove:

    J

    p =

     modulo d’inerzia della sezione trasversale del micropalo

    E

    y

     =

    modulo elastico dell’acciaio 

    p

     = diametro reso del palo

    k

    w

     

    coefficiente di reazione orizzontale del terreno (media ponderata lungo il profilo verticale del

    palo) eventualmente ridotto per effetto gruppo di pali vicini ( i < 8p

    )

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    I pali di fondazione, per gli usuali valori delle loro caratteristiche geometriche e

    meccaniche e geotecniche del terreno, sono strutture di elevata snellezza e in termini di

    modello alla Winkler possono essere considerati infinitamente lunghi.

    Ciò è verificato se il rapporto tra la lunghezza del palo e la lunghezza elastica:

    L/l > 5

    La reazione del terreno p(z), il taglio T(z), il momento M(z), la rotazione q(z) e lo

    spostamentoy(z)

     del palo si esprimono attraverso le relazioni:

    y

      [10.15]

    l

    l

    z

    cos

    z

    SLE

      [10.16]

    l

    l

    l

    z

    sincos

    4

    T

    M

    z

    SLE

    z

      [10.17]

    l

    l

    z

    sin

     

    e

    T

    p

    2

    z

    SLE

      [10.18]

    l

    l

    l

    z

    sincos

     

    e

    T

    p

    z

    SLE

      [10.19]

    Le espressioni sono ottenute a partire dall’equazione della linea elastica (a cui si rimanda

    a testi specializzati per maggiori dettagli), imponendo le condizioni al contorno, per sola

    azione orizzontale (T

    SLE):

    Per z = 0

    T(z) = T

    SLE

     

    q(z) = 0

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    Con analoghe considerazioni, nel caso in cui l’azione sollecitante, sia costituita da una

    coppia di momento MSLE

    , imponendo le condizioni al contorno:

    Per z = 0

    M(z) = M

    SLE

     

    q

    (z)

     = 0

    y

      [10.20]

    ll

    l

    z

    cosT

    z

    SLE

    z

      [10.21]

    l

    l

    l

    z

    sincos

    z

    SLE

      [10.22]

    l

    l

    z

    sin

     

    e

    M

    p

    3

    z

    SLE

      [10.23]

    l

    l

    l

    z

    sincos

     

    e

    M

    p

    2

    z

    SLE

      [10.24]

    In presenza di azioni T e M simultanee, si applica il principio di sovrapposizione degli

    effetti. 

    Per il casi in esame si assume kw

     = valore primo strato in prossimità della testa del palo

    PALO PER PALIFICATA TIPO A, B e C

     

    k

    w

     = 15 N/cm

    In presenza di pali in gruppo si assume:

    k

    wrid

     = 50% k

    w

     = 7.5 N/cm

    3

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    VISANO (BS), Ottobre 2015

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    Allegati

    Figure

    Calcolo geotecnico e strutturale

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    FIG. A1 – Ubicazione Indagini

    A cura del Dr. Geol. Francesco Calzolaro

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    FIG. A2 – ELABORAZIONI CPTU - A cura del Dr. Geol. Francesco Calzolaro

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    FIG. A3 – DATI DI CAPAGNA PROVA DPSH - A cura del Dr. Geol. Francesco Calzolaro

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    FIG. A4 e succ. – Elaborazione Indagine DPSH

    A cura dell’Ing. Simone Longhi

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    Definizione della Magnitudo attesa nel sito in Oggetto per analisi d’Interazione Cinematica

    palo - terreno

    Carta sismogenetica d'Italia- Zone ZS9

    Sotto il profilo sismico, gli studi sulla pericolosità sismica, promossi dall’Istituto Nazionale di Geofisica eVulcanologia (INGV), hanno portato alla definizione di una nuo ... Web Map di martellottamariangela

    Data ultima modifica: 30 giugno 2012

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    Calcolo di Nc  (numero di cicli effettivi dell’accelerogramma) con Foglio elettronico di

    calcolo “FonLim_2.0” – NTCalc© NOVAINGEGNERIA

    6.60 

    9.17 

    7.24 

    8.00 Neq = n.o di cicli di carico equivalentI al carico sismico (adottato)=

    M = Magnitudo attesa del terremoto =

    Valutazione di Neq = n.o di cicli di carico equivalenti al carico sismico

    Interpolato da Seed & Idriss (1982): Neq = 0,1346M4- 3,2343M

    3+ 29,516M

    2- 116,17M + 164,62 =

    Interpolato da Idriss (1999): Neq = 0,0606M4

    - 0,9596M3+ 5,6818M

    2- 13,531M + 9,9399 =

     -

     5

     10

     15

     20

     25

     30

     35

     40

     4.0 4.5 5.0 5.5 6.0 6.5 7.0 7.5 8.0 8.5 9.0

    Neq

    M

    Seed & Idriss (1982) Idri ss (1999)

     

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    ELAZIONE I

    C

    ALCOLO ––AAUUTTOORREE:: IINNGG.. SSIIMMOONNEE LLOONNGGHHII  PPAAGGIINNAA 5511 DDII 112211 

    Valori tipici di k1 [N/cm3] per terreni i ncoerenti, relativi ad una pi astra di di ametro b=30 cm

    Valori tipici di k1 [N/cm3] per terrenicoesivi , relativi a d una pias tra di di ametro b=30 cm

    Valore consigliatok1 [N/cm

    3

    ] - Campo 18 ÷ 35 35 ÷ 70 >7025 50 100

    Tipo di Argilla

    Stato di Consistenza

    Compatta

    (cu = 50 ÷ 100 kPa)

    Molto Compatta

    (cu = 100 ÷ 200 kPa)

    Dura

    (cu = > 200 kPa)

    10 30 110Valore consigliatoSatura

    Non Satura Valore consigl iato

    k1 [N/cm3] - Campo

    Tipo di Sabbia

    Stato di Addensamento

    Sciolto

    (Dr = 15% ÷ 35%)

    Medio

    (Dr = 35% ÷ 65%)

    Denso

    (Dr = 65% ÷ 85%)

    7 ÷ 20 20 ÷ 100 100 ÷ 350

    15 50 175

     

    Fig. A15 – Coefficiente di reazione laterale del terreno – tratto da Viggiani Carlo, Fondazioni,

    Helvenius Edizioni, 1999

    Per i terreni coesivi (sovraconsolidati) k

    w

     = k

    1

    x b / (1.5 x

    p

    ) [N/cm

    3

    ] con b = 30 cm

    Per i terreni incoerenti k

    w

     = k

    1

    x

    (

    p

    + b)/(2 x

    p

    )

    2

      [N/cm

    3

    ] con b = 30 cm

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    SCHE E TECNICHE MATERIALI 

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    Scheda Tecnica Betoncino

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    Calcolo delle caratteristiche meccaniche dei profili tubolari - UNI EN 10219 - 2 -1999

    Diametro esterno nominale D 177.80 [mm]

    Spessore nominale T 8.00 [mm]

    Diametro interno nominale d 161.80 [mm]

    CARATTERISTICHE MECCANICHE

    Area della sezione trasversale A 42.68 [cm2]

    Momento d'inerzia I 1541.44 [cm4]

    Raggio d'inerzia i 6.01 [cm]

    Modulo di resistenza elastico Wel,yy 173.39 [cm3]

    Modulo di resistenza plastico attorno all'asse forte Wpl,yy 230.83 [cm3]

    Momento d'inerzia torsionale It 3082.88 [cm4]

    Modulo di torsione Ct 346.78 [cm3]

    CLASSIFICAZIONE DELLA SEZIONE

    Valore di snervamento dell'acciaio f  y 355 [MPa]

    Coefficiente e e 0.81 [-]

    Classificazione

    Diametro d 177.80 [mm]Spessore t 8.00 [mm]

    Rapporto tra diametro e spessore d/t 22.23 [-]

    Classificazione della sezione CLASSE 1  

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    Verifiche geotecniche e strutturali: Foglio elettronico di calcolo denominato “TUB 2.2.xls” –

    NTCalc© NOVAINGEGNERIA – LICENZA NTCalc_276 intestata a Dott. Ing. Simone Longhi.

    PALIFICATA – SPALLA

    INTERAZIONE CINEMATICA 

    Si considera l'interazione cinematica (M) ? si

    d = diametro palo= m 0.35 

    L = lunghezza palo= m 14.50 

    Ep = modulo elas tico di rigidezza ass iale del palo= N/mmq 38,000.00 

    STRATO 1

    tipo strato: Argilla limosa

    h1 = altezza strato= m 5.00 

    VS,1 = velocità delle onde di taglio= m/s 90.00 

    r 1 = densità (mass a per unità di volume)= kN s2 / m

    41.80 

    n 1 = coeff. di poiss on= 0.30 

    STRATO 2

    tipo strato: Argille e s. limose

    h2 = altezza strato= m 19.00 

    VS,2 = velocità delle onde di taglio= m/s 400.00 

    r 2 = densità (mass a per unità di volume)= kN s2 / m

    41.90 

    n 2 = coeff. di poiss on= 0.30 

     ACCELERAZIONE SISMICA DEL SITO

    ag /g = (accelerazione mas sima attesa su s ito di riferimento rigido) / g = 0.135 

    Fo = fattore amplif. spettrale mass ima, su sito di rif. rigido (se Fo< 2,2 occorre adottare 2,2) = 2.490 

    Vs,30 = Vs,1 = m/s 90.00 

    Categoria di sottosuolo di progetto = C

     A: SS= 1.000 

    B: SS= 1.200 

    C: SS= 1.499 

    D: SS= 1.800 

    E: SS= 1.600 

    SS = effetto amplificazione s tratigrafica sul sottosuolo in progetto: 1.499 

    Categoria topografica in progetto = T1

    ST= effe tto del l'ampl ificazione topografica (1 ,0 se T1; 1 ,2 se T2; 1,2 se T3; 1,4 se T4)= 1.000 

    S = SS ST= 1.499 

     Accelerazione mas sim a al si to / g = amax/g = S ag/g = 0.202 

     Accelerazione massima al s ito = amax= (S ag/g) g = m/sec2 1.979 

    L

    d

    h1

    h2

    Strato 1

    Strato 2

     

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    G1 =Modulo di taglio dello strato 1 = r1 Vs,12 = N/mmq 14.58 

    E1 = Modulo di Young dello strato 1= 2 (1 + n1) G1 = N/mmq 37.91 

    G2 =Modulo di taglio dello strato 1 = r2 Vs,22 = N/mmq 304.00 

    E2 = Modulo di Young dello strato 1= 2 (1 + n2) G2 = N/mmq 790.40 

    Rapporto di snellezza = L/d = 41.43 

    Jp = Momento di inerzia del palo =

    p d4

     / 64 = m4 0.0007 

    Ep / E1 = 1,002.43 

    La = Lunghezza attiva = 1,5 d (Ep / E1)0,25 = 2.95 

    h1> La? si

    (L'equazione a seguire per M è valida a rigore quando h1>L

    a; ovvero quando l'interfacc ia tra

    i due strati s i trova a una profondità superiore alla Lunghezza attiva del palo)

    Vs,2 / Vs,1 = 4.44 

    tc =Tensione di taglio all'interfaccia (contatto) tra i due strati = amax r1 h1 = kN/mq 17.81 

    Momento all'interfaccia (contatto) tra i due strati in condizioni di moto stazionario:

    M = 0,042 tc d3 (L /d)0,30 (Ep/ E1)

    0,65 (Vs,2 /Vs,1)0,50 = kNm 18.45 

    VALUTAZIONE DEL FATTORE d DI RIDUZIONE DEL MOMENTO

     funzione del numero di cicli effettivi e del periodo dom inante dell’accelerogrammaValutazione 1) per  d:

    Nc= n.o di cicli effettivi dell'accelerogramma= 8.00 

    Periodo naturale del depos ito prossim o ai periodi predominanti dell'eccitaz. sis mica:

    d = 0,04 Nc + 0,23= 0.55 

    Periodo naturale del deposito che si allontana dai periodi predominanti dell'eccitaz. sis mica:

    d = 0,015 Nc + 0,17= 0.29 

    d

    scelto in base ai due valori calcolati = 0.55 

    Valutazione 2) per  d:

     d

     nel campo dei valori frequenti (variabile in genere tra 0,17 e 0,50); risultad

     = - 

    Valutazione adottata perd

    = 1)

    d = d adottato= 0.55 

    MCIN = Momento cinematico all'interfaccia tra i 2 strati (NIKOLAOU et Alt., 2001)= d M = kNm 10.15 

    t ff  = tensione tangenziale all’interfaccia da analisi di free-field= kN/mq - 

    MCIN = Momento cinem atico all 'interfaccia tra i 2 strati (MAIORANO et Alt., 2009):

     0,071 tff  d3 (L /d)0,30 (Ep/ E1)

    0,65 (Vs,2 /Vs,1)0,50 = kNm - 

    Valore adottato per MCIN= NIKOLAOU et Alt 2001

    MCIN = Momento cinematico al l'interfaccia tra i 2 s trati = valore adottato= kNm 10.15 

    MINERZ  (su monopalo o s ingolo palo della palificata) = kNm - 

    Moto cinematico e inerziale: in fase oppure sfasati? fase

    MRIS = Momento risultante (su monopalo o singolo palo della palificata) = kNm 10.15 

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    QUA RO SOLLECITAZIONI I PROGETTO 

    Sollecitazioni su mono-Pa lo (Micropalo isolato) o Palificata di Micropali? Palificata

    1) PER VERIFICHE SLU

    perm. gG (se fav.) var. gQ (se fav.)

    App. 1 1,30 (1,00) 1,50 (0,00)

      1,00 (1,00) 1,30 (0,00)

    App. 2 1,30 (1,00) 1,50 (0,00)

    App. 1 1.00 1.00

    1.00 1.00

    App. 2 1.00 1.00

    Approccio scelto nel calcolo Azioni su mono-Palo o Palificata (1 opp. 2) 2 

    Verifiche SLU_STR Verifiche SLU_GEO Verifiche SLU_STR Verifiche SLU_GEO

    Relativa Comb. associata all'Approccio scelto: unica unica unica unica

     All'interno del l'app. sce lto, riportare per la com b. ass ociata, i valori a seguire:

    Ai fini di SLU_STR_(N,M,V); resistenza SLU (N,M,V) dei Micropali

    N compressione (+), tra terne non sismiche e sismiche Verifiche SLU_STR Verifiche SLU_STR

    1 N= kN -  3,152.00 

    Mx = kNm -  - 

    My = kNm -  - 

    Vx = kN -  26.88 

    Vy = kN -  - 

    M = (Mx2 + My

    2)1/2 = kNm - 

    V = (Vx2 + Vy

    2)1/2 = kN -  26.88 

    2 N= kN -  1,609.60 

    Mx = kNm -  - 

    My = kNm -  - 

    Vx = kN -  490.56 

    Vy