03 - Una Tomba Per New York

16
  1  A 2 1 S a , a a a a, a, a aa a: , a a a; , a a , a a aa. Ua a aa a a a aa , a aa aaa a a aa a aa a a aaa a. C aa. Ua a a a a, a a a a a   a aa a a a a a . P, a, a, a, aa aa a a, a aa, a aa. H : B! Ma a

description

Poemetto del poeta siriano Adonis

Transcript of 03 - Una Tomba Per New York

1

Adonis

UNA TOMBA PER NEW YORK

Sino ad oggi, la terra dipinta come pera, intendo seno ma, dal seno allepitaffio sono solo architetture: New York, civilt a quattro zampe; omicidi in ogni direzione, una via per il delitto, nelle distanze lamenti di naufraghi. New York Una donna statua di donna ha in mano un velo chiamato libert, una carta chiamata la storia laltra mano strangola una bimba chiamata terra. New York Corpo colore dellasfalto. Una cintura umida la cinge in vita, e il volto una finestra chiusa la apre Walt Whitman dico la parola dordine originale - lha udita solo un dio che non torna al suo posto. Prigionieri, schiavi, disperati, ladri, malati prorompono dalla sua gola, senza apertura, senza strada. Ho detto: il ponte di Brooklyn! Ma il ponte che collega

1

2

Whitman a Wall Street, la foglia erba al foglio dollaro New York Harlem Chi viene in una ghigliottina di seta, chi va in una tomba lunga come lHudson? Esplodi, stagione di lacrime, fondetevi macerie dello sfinimento. Azzurro, giallo, rosa, gelsomino e la luce si aguzza le punte, dal tocco nasce il sole. Ferita celata, ti sei infiammata tra le cosce? Ti ha raggiunto luccello della morte, hai udito il rantolo sfinire? Una corda, e il collo intreccia il dolore e nel sangue la melanconia dellora New York Madison Park Avenue Harlem Unindolenza che pare operosa, un lavoro che sembra indolente. Cuori colmi come spugne e mani gonfie come canne da zucchero. In cima ai rifiuti e dalle maschere dellEmpire State la storia solleva odori sospesi, lastre su lastre: cieca la testa, non lo sguardo arida la lingua, non la parola. New York Wall Street 125 Strada 5 Strada Alle spalle si affaccia un volto di Medusa. Mercato di schiavi di ogni razza umanit che vegeta nelle serra come piante. Poveri invisibili imbastiti come polvere nella rete dello spazio spirale di vittime. Il sole funerale il giorno nero tamburo.

3

4

2 ho visto: la carta geografica araba, cavallo che trascinava i passi e il tempo, pendeva come bisaccia verso la tomba o verso lombra pi oscura, verso il fuoco spento o una fiamma estinta; scoprire lalchimia di unaltra dimensione a Kirkuk al-Zahran e quel che resta di quella fortezza nellAfrasia araba. Ecco il mondo maturare tra le nostre mani. Ah! Prepariamo la terza guerra, organizziamo il primo il secondo il terzo ufficio e il quarto per essere certi: 1 da questa parte una festa jazz, 2 in questa casa un tipo che possiede solo inchiostro, 3 in questo albero un uccello che canta e proclamiamo: 1 lo spazio si misura in celle e pareti, 2 il tempo si misura con la corda o la frusta, 3 il regime che costruisce il mondo inizia uccidendo il fratello, 4 la luna e il sole sono due dirham che brillano sotto il trono del sultano,

Qui, sul versante muschioso della roccia della terra, mi vede solo un nero sta per essere ucciso o un uccello sta per morire. Ho pensato: una pianta in un vaso rosso si trasformava mentre mi allontanavo dalla soglia, ho letto: topi e altro rotolavano a Beirut sulla seta della casa bianca, armati di documenti rosicchiavano lumanit, i restanti maiali calpestavano la poesia nel giardino dellalfabeto, ho visto: quando ero Pittsburgh (International Poetry Forum), John Hopkins (Washington), Harvard (Cambridge, Boston), Ann Arbor (Michigan, Detroit), Circolo arabo nella sede delle Nazioni Unite (New York), Princeton, Temple (Philadelphia),

5

6

3 ho visto nella vasta terra nomi arabi pi dolci dellocchio, luminosi ma come un astro accecante non ha antenati e ha nei passi radici Qui sul versante muschioso della roccia della terra, so, riconosco. Ricordo una pianta, la chiamo vita o mio paese, la morte o mio paese vento che ghiaccia come telo, un volto uccide il gioco un occhio caccia la luce, contro di te invento mio paese, scendo nel tuo inferno e grido per te distillo un elisir venefico e ti do la vita riconosco: New York nel mio paese hai la tenda e il letto, la sedia, la testa. Ogni cosa in vendita: il giorno e la notte, la pietra della Mecca e lacqua del Tigri. Annuncio: anche se ansimi combatti in Palestina, a Hanoi, al Nord e al Sud, a Est e a Ovest, persone la loro storia solo fuoco, E dico: Dopo Giovanni Battista, ognuno porta il proprio capo reciso su un piatto e attende una seconda nascita.

Dissolviti statua della libert, oh chiodi infissi sui petti con una sapienza che imita la rosa. Di nuovo soffia il vento da Oriente, sradica tende e grattacieli. Poi due ali scrivono: un secondo alfabeto si solleva dai pendii dellOccidente, il sole figlio di un albero nel giardino di Gerusalemme. Cos accendo la mia fiamma, comincio di nuovo, do forma e forgio: New York, una donna di paglia e il letto oscilla tra un vuoto e un altro, ecco il soffitto si sfalda: ogni parola segno di caduta, ogni movimento pala o scure. A destra e a sinistra corpi che vogliono cambiare lamore, lo sguardo, ludito, lolfatto, il tatto e il cambiamento aprire il tempo come portale, romperlo e improvvisare le ore che restano.

7

8

Il sesso, la poesia, la morale, la sete, il dire, il silenzio e annullare i catenacci. Ho detto: Seduco Beirut Cerca lazione. La parola morta dicono altri. La parola morta perch le vostre lingue hanno sostituito alla parola il mimo. La parola? Volete svelarne il fuoco? Dunque, scrivete. Dico scrivete e non dico mimate, n dico copiate. Scrivete dallOceano al Golfo, non odo una sola lingua, non leggo una parola. Odo rumore. Perci non intendo chi lancia fuoco. La parola la pi leggera delle cose e le contiene tutte. Lazione direzione e istante, la parola tutte le direzioni e il tempo. La parola la mano, la mano il sogno: Ti svelo, oh fuoco, oh mia capitale Ti svelo, oh poema, io seduco Beirut, mi veste, la vesto. Erriamo come raggi, chiediamo: Chi legge? Chi guarda? Il phantom per Moshe Dayan e il petrolio corre a destinazione. Per Dio, Mao non ha torto:

Le armi sono un elemento molto importante in guerra, ma non decisivo. Luomo lelemento decisivo, non le armi, lui il fattore decisivo. Non vi vittoria finale n sconfitta definitiva. Ho ripetuto queste massime e proverbi, come fanno gli arabi, a Wall Street, dove fiumi di oro di ogni colore arrivano dalle sorgenti tra cui ho visto fiumi arabi portare milioni di cadaveri, vittime e doni al signore idolo. Tra vittime e vittime i marinai ridevano mentre scendevano dal Chrysler Building per tornare alle sorgenti. Cos accendo la mia fiamma, abitiamo un rumore cupo per colmarci i polmoni con laria della storia, saliamo su occhi neri barricati come cimiteri per vincere leclissi, viaggiamo nella testa nera per scortare il sole del divenire.

9

10

4 A Ci sono cani legati come ceppi. L gatti generano elmetti e catene. Nei vicoli sfuggenti sui dorsi dei ratti, il custode bianco si propaga come il fungo. B Una donna cammina dietro il suo cane imbrigliato come il cavallo. Il cane ha il passo regale, la citt gli si accalca intorno, esercito di lacrime. Mentre vecchi e bambini, avvolti da una pelle nera, si ammucchiano, linnocenza delle pallottole matura come grano e lo sgomento rapisce il cuore della citt. C Harlem Bedford Stuyvesant: sabbia di umanit si ammassa in cumuli di torri. Volti intessono epoche. La spazzatura il banchetto dei bambini, e i bambini banchetto di topi nelleterna festa vi unaltra trinit: lesattore, il giudice e il poliziotto il potere della distruzione, la spada dellannientamento.

New York, oh donna seduta sullarco del vento, forma pi lontana dellatomo, punto che corre nello spazio delle cifre, una gamba in cielo e laltra in acqua, Dimmi: dov la tua stella? Sar guerra tra lerba e i cervelli elettronici. Unintera epoca appesa ad un muro, eccola sanguinare. L in alto una testa unisce i poli. Al centro lAsia, pi in basso i piedi di un corpo invisibile. Ti conosco cadavere fluttuante nel muschio dei papaveri, ti conosco gioco del seno contro seno. Ti guardo e sogno la neve. Ti guardo e attendo lautunno.

La tua neve porta la notte, la tua notte porta gente come pipistrelli morti. In te ogni muro cimitero. Ogni giorno un becchino nero, che porta un pane nero, un piatto nero per tracciare la storia della casa bianca:

11

12

D Harlem (i neri odiano gli ebrei), Harlem (i neri non amano gli arabi quando ricordano la tratta degli schiavi), Harlem Broadway (la gente entra negli alambicchi dellalcool e della droga come molluschi) Broadway Harlem, festival di bastoni e catene, la polizia microbo del tempo. Un solo colpo di fuoco, dieci piccioni. Gli occhi sono scatole di neve rossa ondeggianti, il tempo stampelle claudicanti. Sino allo sfinimento oh vecchio nero, bimbo nero. Sino allo sfinimento, ancora e ancora. Harlem Nono sono uno straniero: conosco il tuo rancore, conosco il pane che lo nutre. Solo un tuono improvviso per la carestia, per le prigioni solo un lampo di violenza. Scorgo il tuo fuoco avanzare sotto lasfalto nelle tubature e nelle maschere, sui cumuli di rifiuti abbracciati da una corona di aria gelida, nei passi perduti calzati dalla storia del vento.

Harlem, il tempo agonizza e tu sei lora: odo lacrime sgorgare come vulcani, vedo mascelle mangiare lumanit come pane. sei gomma per cancellare il volto di New York, sei la tempesta per prenderla e lanciarla come carta. New York = IBM + SUBWAY provenienti dal fango e dal crimine, dirette verso il fango e il crimine. New York = foro nella scorza terrestre da cui sgorga la follia a fiumi a fiumi. Harlem, New York agonizza e tu sei lora.

13

14

5

Tra Harlem e il Lincoln Center, avanzo come cifra smarrita nel deserto stretto tra i denti di unalba nera. Non c neve n vento. Ero come chi insegue uno spettro (niente volto ma una ferita o una lacrima, niente sagoma ma una rosa avvizzita), uno spettro (Era una donna? Un uomo? Era un uomo-donna?) Porta in petto archi, tende un agguato allo spazio. Pass una gazzella chiamata dalla terra, apparve un passero chiamato dalla luna. Ho capito che si era affrettato per vedere la resurrezione del pellerossa in Palestina e delle sue sorelle Lo spazio nastro di piombo, la terra schermo di morti. Sentivo di essere un atomo ondeggiante in una massa fluttuante allorizzonte lorizzonte lorizzonte. Sprofondo nei wadi che si estendono e si dividono, e temo di dubitare della sfericit della terra

Yr era a casa, Yr il versante di una seconda terra e Ninr un altro versante. Ho messo New York tra parentesi e sono andato in una citt parallela. I miei piedi sono colmi di strade e il cielo un lago dove nuotano pesci dello sguardo e del pensiero e animali di nubi. LHudson si dibatteva come un corvo, indossava il corpo di usignolo. Verso di me avanzava lalba bambina, gemente mostrava le sue ferite. Ho chiamato la notte ma non rispondeva. Portava il suo letto per consegnarlo al marciapiede. Poi lho vista avvolta in un vento, mai ne trovai pi lieve che tra pareti e colonne un grido, due grida, tre e New York trasale come una rana semirigida salta in un bacino asciutto. Lincoln Questa New York: appoggiata al bastone della vecchiaia passeggia nel giardino della memoria e ogni cosa tende verso un fiore finto. Mentre ti osservo tra il marmo di Washington, e vedo chi ti somiglia a Harlem, penso: Quando arriver la tua rivoluzione?

15

16

Si leva la mia voce: Liberate Lincoln dal biancore del marmo, da Nixon, dai cani da caccia e da guardia. Lasciategli leggere con nuovi occhi di Al ibn Muhammad il capo dei Zengi, e osservare lorizzonte che guardavano Marx, Lenin, e quel pazzo divino di Niffar e Mao Tse-Tung, che nel dare trasparenza alla terra le ha permesso di vivere tra il segno e la parola. Lasciatemi leggere quel che voleva leggere Ho Chi Minh, Urwa Ibn al-Ward: Mi divido in molteplici corpi, Urwa non conosceva Baghdad, forse si era rifiutato di visitare Damasco. Rest dove il deserto era una seconda spalla con cui dividere il peso della morte. A chi ama il futuro ha lasciato un pezzo di sole intinto nel sangue di una gazzella che chiamava: Mia amata! Venne a patti con lorizzonte perch fosse la sua ultima dimora. Lincoln Questa New York, specchio che riflette solo Washington. Questa Washington: specchio che riflette due immagini Nixon e il pianto del mondo. Partecipa alla danza del pianto.

Alzati! C ancora posto, c ancora un ruolo Amo la danza del pianto che si trasforma in colomba e diventa diluvio. La terra ha bisogno di diluvi Ho detto pianto ma intendevo rabbia. Volevo chiedere: Come convincere Maarra dellesistenza di Abl-Al? E le sponde dellEufrate dellesistenza dellEufrate? Come sostituisco il grano con il casco? (serve coraggio per porre altre domande al Profeta e al Testo sacro), dico e scorgo una nube adornata di fuoco; dico e vedo persone fluire come lacrime.

17

18

6 New York Ti delimito tra due parole. Ti impugno e ti arrotolo. Ti scrivo e ti cancello. Calda fredda, un ibrido. Sveglia e dormiente, una via di mezzo. Mi siedo su di te e sospiro. Ti precedo e ti insegno a seguirmi. Con lo sguardo distruggo te polverizzata dalla paura. Ho provato a dare ordini alle tue vie: allungati tra le mie cosce cos ti plasmo in unaltra dimensione; e alle tue cose: lavati, ti dar nuovi nomi. Non trovavo la differenza tra un corpo con una testa che regge rami, chiamato albero, e un corpo dalla testa che regge fili sottili, chiamato uomo. Ho confuso la pietra con la macchina, e le scarpe in vetrina somigliavano al casco del poliziotto e il pane a un foglio di zinco.

Comunque New York non unassurdit ma una parola. Ma quando scrivo: Damasco, non scrivo una parola ma copio unidiozia. Di, emme, esse, qu sono ancora suono, intendo qualcosa del vento. Una volta uscito dal mio inchiostro non mai tornato. Il tempo fa la guardia fermo sulla soglia e chiede: quando torni, quando entri? Cos Beirut, Il Cairo, Baghdad sono complete assurdit come fine polvere di sole Un sole, due soli, tre, cento (un tipo si svegliato e nei suoi occhi aveva una quiete mista ad ansia. Lascia la moglie e i figli, esce con un fucile. Un sole, due soli, tre, cento Eccolo come un filo, sconfitto, aggrovigliato in s stesso. Si siede in un bar. Il bar pieno di pietre, manichini chiamati uomini, e rane che vomitano discorsi sporcando i sedili. Come pu ribellarsi un tizio se ha la testa piena di sangue, e il sangue pieno di catene?) Chiedo a te, che mi dici?: ignoro la scienza ma sono esperto di chimica araba.

19

20

7

La Signora Brewing, una greca a New York. La sua casa una pagina del libro del Mediterraneo lOriente. Mirene, Nimat Allh, Yves Bonnefoy Io sono come chi si smarrito e dice cose Indicibili. Il Cairo spandeva rose senza tempo tra noi, e Alessandria si confondeva con le voci di Kavafis e di Seferis. Disse: unicona bizantina, e listante era sulle sue labbra un profumo rosso. Il tempo si distendeva e la neve si adagiava (mezzanotte, 6 aprile 1971). Mi svegliai al mattino urlando unora prima del ritorno: New York! Miscela i bambini con la neve e prepari i dolci della sera. La tua voce ossido, un veleno che va oltre ogni alchimia, e il tuo nome insonnia e asfissia. Central Park offre un banchetto alle sue vittime, e sotto gli alberi spettri di cadaveri e pugnali. Al vento non restano che rami nudi e al viaggiatore una strada interrotta. Mi svegliai al mattino urlando: Nixon, quanti bambini hai ucciso oggi?

La questione non importante! (Calley) vero, questo un problema. Ma non anche vero che riduce il numero dei nemici? (un generale americano) Come dare al cuore di New York unaltra dimensione? Anche il cuore estende i suoi confini? New York General Motors la morte. Rimpiazzeremo gli uomini con il fuoco! (McNamara) prosciugano il mare in cui nuotano i rivoluzionari e dove della terra fanno deserto e lo chiamano pace! (Tacito) Mi sono alzato prima del mattino; Whitman, mi sono svegliato.

21

22

8 Walt Whitman Vedo lettere per te volare per le strade di Manhattan. Ogni lettera unauto piena di cani e gatti. Il ventunesimo secolo ai cani e ai gatti, e allumanit lannientamento: Ecco lera americana! Whitman non ti ho visto a Manhattan e ho visto tutto. La luna buccia lanciata dalle finestre. Il sole unarancia elettrica. Quando una strada nera da Harlem saltava nel cerchio di una luna china sulle sue ciglia, dietro si spandeva una luce sullo spazio asfaltato e sprofondava come seme che poi arrivava al Greenwich Village, quellaltro quartiere latino, penso se cambia la lettera muta la parola, e il fossato diventa amato. (Ricordo lo scrissi al ristorante Viceroy a Londra, non avevo che linchiostro e la notte cresceva come lanugine di passeri).

Whitman Lorologio annuncia lora (New York la donna spazzatura, e la spazzatura un tempo che volge in cenere) Lorologio annuncia lora (New York il sistema quello di Pavlov, le persone sono i cani degli esperimenti l dov la guerra la guerra la guerra!) Lorologio annuncia lora (una lettera giunta da Oriente, lha scritta un bimbo con le vene. La leggo: il pupazzo non pi colomba. Il pupazzo cannone, mitragliatrice, fucile Cadaveri su strade di luce congiungono Hanoi, Gerusalemme e il Nilo). Whitman Lorologio annuncia il tempo ed io Vedo ci che non hai visto e so cosa ignoravi Mi muovo in uno spazio infinito di lattine accorpate come cancri ocra in un oceano di milioni di isole personaggi; ognuno colonna con mani, piedi e testa rotta.

23

24

E tu oh criminale, esiliato, emigrato, non sei che un berretto in testa a uccelli ignoti al cielo americano! Whitman, adesso tocca a noi. Dalle mie visioni creo una scala. Dai miei passi tesso un cuscino, aspetteremo. Luomo muore ma dura pi della tomba. Adesso tocca a noi. Aspetto che scorra il Volga tra Manhattan e il Queens. Aspetto che lo Huang Ho sgorghi dove si riversa lHudson. Sei sorpreso? Non fluiva lOronte nel Tevere? Adesso tocca a noi. Odo un rombo e un boato. Wall Street e Harlem si incontrano le foglie urtano il tuono, la polvere e il vento. Adesso tocca a noi. La conchiglia costruisce il nido nellonda della storia. Lalbero conosce il suo nome. L sono fori nella pelle del mondo, un sole cambia la maschera e il finale, e piange in un occhio nero. Adesso tocca a noi. Possiamo girare pi veloci delle ruote, disintegrare latomo, nuotare in un calcolatore elettronico opaco o luccicante, pieno o vuoto, e fare degli uccelli la nostra patria. Adesso tocca a noi. C un libretto rosso che si leva.

Non sul legno del palco spezzato sotto le parole ma su quello che si espande e cresce, sul palco della saggia follia, la pioggia che pulisce per ereditare il sole. Adesso tocca a noi. New York una roccia che rotola sulla fronte del mondo. La sua voce nelle tue e nelle mie vesti, il suo carbone annerisce le tue e le mie membra. Posso vedere la fine, ma come faccio a convincere il tempo a risparmiarmi affinch io veda? Che sia la nostra ora, adesso, adesso. Che il tempo nuoti nellacqua di questa equazione: New York + New York = la tomba o qualsiasi cosa che viene dalla tomba, New York New York = il sole.

25

26

9 A ottantanni ne avr diciotto. Lho detto e lo ripeto e Beirut non mi ha dato ascolto. Cadavere questo che confonde la pelle con il vestito Cadavere questo che si spande come libro e non come inchiostro Cadavere questo che non vive nella declinazione del corpo e della grammatica Cadavere questo che legge la terra roccia e non fiume (s, a volte amo i proverbi e gli aforismi: se ignori le passioni sei cadavere!) Dico e ripeto, la mia poesia un albero e non tra un ramo e laltro, tra foglia e foglia c solo la maternit del tronco. Dico e ripeto, la poesia la rosa dei venti. Non vento ma dove soffia, non la rivoluzione ma lorbita. Perci annullo le regole e ne stabilisco una per ogni momento. Cos mi avvicino e non esco. Vado e non torno. Mi dirigo verso settembre e le onde. Cos, porto Cuba sulle mie spalle e a New York chiedo: quando arriva Castro? Tra Il Cairo e Damasco aspetto per la strada che porta a Guevara ha incontrato la libert. Con lei entrato nel letto del tempo e si sono addormentati. Al suo risveglio non lha pi trovata. Lasci il sonno ed entr nel sogno, a Berkeley e a Beirut e nei restanti alveari dove tutto pronto per divenire ogni cosa. Cos, tra un volto inclina alla marijuana, sostenuto dallo schermo della notte, e un volto incline allIBM, sostenuto da un sole freddo, ho lasciato scorrere il Libano come fiume rabbioso, ubrn sorgeva da una sponda e Adonis dallaltra sponda.

27

28

Sono uscito da New York come mi levo dal letto: la donna una stella spenta e il letto si spezza: alberi senza spazio, vento sinuoso, croce che non conosce spine. E adesso, nel carro dellacqua originale, carro di immagini che colpiscono Aristotele e Cartesio mi divido tra al-Ashrafiyya e il libraio di Ras Beirut, tra Zahratu l-Ihsn e le stamperie Hyak e Kaml, dove la scrittura si trasforma in palma e la palma diventa colomba dove si moltiplicano le Mille e una notte e si nascondono Buthayna e Layl dove aml viaggia tra le rocce e nessuno ha la fortuna di trovare Qays. Ma, pace alla rosa della tenebra e della sabbia pace a Beirut.New York, 25 marzo Bikfayya, 15 maggio 1971

Note: (p.2) Il primo verso e questa citazione sono tratti dal poema di Walt Whitman Song of Myself, XXXIII, 31: Here the pear-shaped balloon is floating aloft; il verso successivo ispirato allo stesso poema (XXXIV, 12-14): Through me many long dumb voices,/ Voices of the interminabile generations of prisoners and slaves,/ Voices of the diseasd and despairing and of thieves and dwarfs. Nella traduzione inglese del poema di Adonis, Shawkat M. Toorawa ritiene che lautore abbia letto il testo di Whitman in francese e fa un confronto con la traduzione in questa lingua curata da Asselineau. La traduzione di Toorawa (A grave because of New York) si trova in Journal of Arabic Literature, XXI,1990, pp. 43-56. (p.4) La 5 Strada (Fifth Avenue) (p.6) Kirkuk al-Zahran? (p.7) Toorawa, in A Grave because of New York cit., afferma di aver riscontrato questo verso in unaltra opera di Adonis, Canti di Mihyar il damasceno. Cfr. ibid., p. 54, nota 13. (p.8) Questa concezione del poeta creatore gi ampiamente espressa nel poema Ecco il mio nome. (p.9) Sempre secondo Toorawa questo brano citato da Walt Whitman, Song of Myself, XXIV, 5-6. Moshe Dayan stato un generale e politico israeliano, quarto Capo di stato maggiore generale delle Forze di Difesa Israeliane. stato un personaggio emblematico per lo Stato di Israele, conosciuto in tutto il mondo per la benda sullocchio sinistro, perso in Siria durante la seconda guerra mondiale. (p.10) Il Chrysler Building si trova nellEast Side di Manhattan ed uno dei simboli pi noti di New York. (p.12) Bedford Stuyvesant un quartiere del borough di Brooklin. (p.15) Yr la figlia di Mirene Ghossein, il quale ha tradotto diverse opere di Adonis in inglese, ospitandolo quando lautore stato in visita negli Stati Uniti. Ninr la figlia pi giovane del poeta. (p.17) In arabo la parola zan significa nero; qui il poeta si riferisce al capo degli schiavi neri importati dallAfrica in Iraq, che, nel IX secolo, si ribellarono alla loro condizione subalterna ispirati

29

30

da uneresia estremista islamica. La rivolta contro il governo abbaside fu sedata dopo decenni di lotte; cfr. G. Endress, Introduzione alla storia del mondo musulmano, Marsilio, Venezia, 2001 (1998), p. 118. Niffar fu un poeta mistico del X secolo. Secondo Adonis, Niffar attraverso lesperienza poetica riuscito a rendere umano il sacro, dimostrando che la felicit si cela dietro ogni parola. La seconda parte del libro Aqlm al-nahr wa l-layl (Viaggio nelle regioni del giorno e della notte, Dr al-Adb, Beirut 1965), dedicata allesperienza mistica del poeta; cfr. Adonis, al-Sfiyya wa l-surriyliyya (Il Sufismo e il surrealismo), Dr al-Sq, Beirut 1992, pp. 30-40; G. Scattolin, Esperienze mistiche dellIslam. Al-Niffar e alGhazl, Editrice missionaria italiana, Bologna 2004. Urwa Ibn alWard stato un poeta arabo preislamico; la sua poesia quella di un sulk, un poeta vagabondo e brigante, egli era infatti un reietto della sua trib, ramingo e solitario nel deserto. (p.18) Ab l-Al al-Maarr (X sec.), grande poeta e filosofo arabo, autore di opere celebri come la Rislat al-Ghufrn (Lepistola del perdono), in cui anticipa una struttura dialogica del poema simile a quella che pi tardi Dante Alighieri elaborer per la Divina Commedia. Cfr. D. Amaldi, Storia della letteratura classica araba, Zanichelli, Bologna 2004. (p.20) In arabo il poeta scrive solo le consonanti (in generale solo queste si scrivono): ho cos reso, italianizzando, i corrispondenti caratteri arabi, dl, mm, shn, qf. Toorawa ipotizza che anche questa frase alluda ad un verso di Whitman (in Song of Myself, II, 21: There are millions of suns left), in A Grave because of New York cit, p. 52, nota 31. (p.21) Nimat Allh potrebbe essere il poeta arabo meglio noto come Khall al-Sf (m. 1533), o forse il mistico persiano Nimat Allh Wal (m. 1329 30). La storia di Mirene, il cui autore il grammatico romano Servio Mario Onorato, racconta di una ragazza che viene trasformata in mirto. (p.22) William Calley un criminale statunitense; ex ufficiale dellesercito americano, considerato un criminale di guerra in quanto responsabile del Massacro di My Lai, Vietnam, il 16 marzo 1968, durante la guerra del Vietnam. Robert McNamara stato un

politico statunitense, Segretario della Difesa degli Stati Uniti nel periodo della guerra del Vietnam sotto i presidenti John Kennedy e Lyndon B. Johnson. Publio Cornelio Tacito stato uno storico, oratore e senatore romano. (p. 23) Toorawa segnala che Adonis fa riferimento ai versi di Whitman: To me the converging objects of the Universe perpetually flow, / All are written to me I must get what the writing means. Cfr. Song of Myself, XX, 16-17; ), in A Grave because of New York cit, p. 53, nota 38. Il poeta qui allude a un gioco di parole che in italiano ho liberamente reso. Letteralmente il poeta intende dire che la luce sprofonda nella strada come una manciata di semi di grano che cadono nel fosso (ubb). Si deve per considerare che la parola fosso in arabo si scrive aggiungendo un punto sotto la prima consonante della parola amore (hubb). Da qui il doppio senso della luce che sprofonda come semi nellamore/fosso. (p.24) Secondo Toorawa il riferimento a Whitman in Song of Myself, XLIV, 10; cfr. A Grave because of New York cit, p. 54, nota 40. Ivan Petrovi Pavlov (1849 1936) stato un fisiologo, medico ed etologo russo, premio Nobel per la medicina nel 1904, il cui nome legato alla scoperta del riflesso condizionato, da lui annunciata nel 1903. (p.25) Limmagine delle acque dellOronte (fiume che nasce in Libano e sfocia nel Mar Mediterraneo) che fluiscono nel Tevere allude alle conquiste orientali di Alessandro Magno. (p.28) ubrn Hall ubrn (1883 1931), spesso traslitterato come Gibran Khalil Gibran, stato un importante poeta, scrittore e filosofo libanese emigrato negli Stati Uniti. (p.29) Si tratta di quartieri, librerie e stamperie frequentate dal poeta a Beirut. Buthayna e Layl sono le protagoniste di due celebri poemi damore dellVIII secolo; diventeranno lo stereotipo dellamore cortese. amil il poeta della trib degli Udhra che inaugur un genere di poesia damore che ebbe fortuna per secoli. Qays il poeta che avrebbe perso il senno per Layl; il suo nome venne ad indicare il pazzo damore. Cfr. Amaldi, Storia della letteratura classica araba, cit.

31

32