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03-10-2018 Media Monitoring per Rassegna stampa del 03-10-2018

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03-10-2018

Media Monitoring per

Rassegna stampa del 03-10-2018

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AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona 1 ................................................................................ Ictus cerebrale: a Salerno il 5 e 6 ottobre i migliori specialisti a confronto 1 ................... Il Ruggi nell'eccellenza con il “Percorso Femore” 4 ............................................................... Salerno, ictus cerebrale: specialisti a confronto il 5 e 6 ottobre 5 ...................................... Salerno: XV Corso Neuroradiologia Interventistica “Ictus: le zone d’ombra delle linee

guida” 8 ................................................................................................................................... A Salerno il 5 e 6 ottobre i migliori specialisti si confrontano sui modelli clinici e

organizzativi per affrontare l’ictus cerebrale in occasione del XV Corso diNeuroradiologia Interventistica “Ictus: le zone d’ombra delle linee guida” 10 ..........

Il 5 e 6 ottobre a Salerno il corso "Ictus: e zone d'ombra delle linee guida" 13 ................ Interventi al femore, l’Agenzia regionale promuove il progetto dell’azienda Ruggi

16 .............................................................................................................................................. Riprendono le operazioni a Chirurgia e Ortopedia 17 ............................................................

Sanità Salerno e provincia 18 ............................................................................................................ Donna morta in ospedale La verità dagli esami istologici 18 ................................................ Ospedale al collasso, Sirica: «Uscire ad horas dall' impasse» 19 ......................................... Sanità di Salerno verso il collasso L'ira dei sindacati 20 .......................................................

Sanità Campania 21 ............................................................................................................................. Alla Federico II il congresso nazionale di Medicina dello Sport 21 ....................................... Campus della salute al Lungomare quattro giorni di visite gratuite 23 .............................. Cardarelli, cambiano le regole per le prenotazioni in cardiologia 24 .................................. Casse-ticket rotte, per pagare file di un' ora 26 ...................................................................... DIAGNOSI PRECOCE DEL TUMORE DEL COLON RETTO 27 ....................................................... Gara 118, l' Asl si appella al Consiglio di Stato 29 .................................................................. Ospedale, arrivano due chirurghi 30 ......................................................................................... Ospedali riuniti, servono medici 32 ........................................................................................... San Paolo, fuga dal pronto soccorso 34 .................................................................................... Sos medici di base: pochi per i pazienti scoppia il caos all' Ast 36 ......................................

Sanità nazionale 38 ............................................................................................................................. "Il cuore siamo noi", in campo per ridurre il 25% della mortalità 38 ................................... A Niguarda Topolino insegna l' inglese ai bimbi 40 ................................................................ «È nel corpo il vero alleato anti-cancro» 42 ............................................................................. Con quota 100 si va di male in peggio. Senza fondi si svuotano gli ospedali 44 ............... Dislessia 2.0, la diagnosi ora si fa online (gratis) 46 .............................................................. Il Gruppo ospedaliero San Donato rileva l' ospedale Villa Chiara, nel Bolognese 47 ........ Italia agli ultimi posti in Europa per i turni nei giorni di festa 48 ........................................ Medici, è allarme rosso 51 ........................................................................................................... Medici, con «quota 100» sarà esodo 53 .................................................................................... Servizi garantiti su 7 giorni per 24 ore 54 ................................................................................ Sma, il farmaco della speranza per quasi 400 pazienti italiani 55 .......................................

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02/10/2018 salernonotizie.it

Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

EAV: € 1.065Lettori: 10.300

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Ictus cerebrale: a Salerno il 5 e 6 ottobre i migliorispecialisti a confronto

L’AINR Associazione Italiana diNeuroradiologia Diagnostica eInterventistica, in collaborazione con laSezione di Neuroradiologia della SIRM econ il patrocinio del Dipartimento diMedicina Specialistica, Diagnostica eSperimentale di Alma Mater StudiorumUniversità di Bologna, ha affidato alla SCdi Neuroradiologia della AOU “SanGiovanni di Dio e Ruggi D’Aragona” di Salerno, alla SC di Neuroradiologia dell’ASLNA1 Centro “Ospedale del Mare” di Napoli, alla UO di Neuroradiologia dell’IRCCSIstituto delle Scienze Neurologiche di Bologna “Ospedale Bellaria” Azienda USL diBologna l’organizzazione del XV Corso di Neuroradiologia Interventistica “Ictus: lezone d’ombra delle linee guida”, venerdì 5 e sabato 6 ottobre 2018 presso il Lloyd’sBaia Hotel di Salerno. Con la connotazione di Corso Formativo ufficiale dell’AINR, aSalerno sin dalla prima edizione nel 1999 e biennale dal 2012, il Corso ha avuto ilgrande merito di avvicinare e far dialogare in maniera altamente costruttiva epropositiva da un lato i Clinici Neurochirurghi e Neurologi e dall’altro iNeuroradiologi. Proprio il confronto e il dibattito, che di continuo si evolvononell’ambito delle specialità coinvolte nelle Scienze Neurologiche, permetteranno ditracciare linee guida ottimali per offrire al paziente un ventaglio di terapie ognunaspecifica per il proprio caso clinico. Tale evento scientifico, su questi temi di estremarilevanza per ridurre la mortalità in caso di malattie cerebro-vascolari, haun’importanza ancora maggiore nel Mezzogiorno d’Italia. Il topic della XV edizionesarà l’ictus cerebrale e la sua gestione alla luce delle recenti indicazioni dellaletteratura. Si intende per stroke (colpo) un attacco acuto caratterizzato dallacomparsa di deficit neurologici. L’80% degli stroke è di natura ischemica, mentre il15% è causa di emorragia cerebrale ed il 5% di emorragia subaracnoidea. È unapatologia che ogni anno in Europa uccide 650mila persone e lascia conseguenzeanche molto gravi in chi sopravvive, con un impatto economico e socialeconsiderevole per le famiglie e la collettività; si stima, infatti, che nei Paesidell’Europa occidentale l’onere economico a carico dei SSN sia pari al 3-4% dei costitotali per le spese sanitarie (Fonte dati SAFE).Per quanto concerne l’Italia, si stimache l’ictus cerebrale sia la terza causa di morte e la prima di invalidità, dopo lemalattie cardiovascolari e i tumori, colpendo ogni anno circa 200mila persone. La

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Neuroradiologia Interventistica è una disciplina, che esegue attività complessetrasversali a quelle Neurologiche e Neurochirurgiche, in particolare nel percorsodiagnostico e terapeutico dei pazienti con ictus ischemico ed emorragico.Attualmente in Italia risultano circa 50 Neuroradiologie Interventistiche conprogressivo incremento dell’attività in elezione e in urgenza; nel corso degli anni illoro ruolo assistenziale si è imposto in molte città con la necessità di gestione direttadei ricoveri in degenza ordinaria e inoltre con l’attivazione di un servizio di prontadisponibilità angiografica e interventistica 24h/7gg. Nel 2017 sono stati eseguiticirca 2800 procedure endovascolari (con dati in ascesa dal 2015, data dellapubblicazione dei 5 Trials, che hanno definito l’importanza di tale tipo ditrattamento) per lo stroke ischemico, a fronte di una richiesta basata sullaprevalenza, che si aggira intorno ai 7200 trattamenti. Ciò significa che nonostante ilnotevole incremento dei trattamenti il nostro Paese necessita di una maggiore emigliore organizzazione territoriale, che deve nascere da un costruttivo incontro alivello regionale tra 118, PS, neurologie e neuroradiologie. Per quanto riguardal’outcome dei pazienti trattati, l’Italia è in linea con il resto del mondo e con i datidella letteratura. In Campania il biennio 2017/2018 ha segnato la svolta conl’organizzazione territoriale delle stroke unit nelle zone di Napoli (AORN Cardarelli) eSalerno (AOU Ruggi), e l’attesa per la prossima organizzazione dell’Ospedale delMare di Napoli e degli spoke e hub definiti dalla Regione secondo il decreto 70 del2015, aggiornato nel febbraio 2018. INFORMAZIONI UTILI SUL PROGRAMMA DEILAVORI DEL CORSO Il Corso, articolato in cinque sessioni, vedrà dedicata all’ictusischemico l’intera giornata di venerdì, mentre la mattinata del sabato vedrà comeargomento di discussione l’emorragia subaracnoidea. Alla luce dei più recenti datidella letteratura, verranno analizzate le tecniche di selezione, di intervento el’utilizzo di specifici dispositivi medici in quelle situazioni di vita reale che spessonon sono contemplate in letteratura. Durante la prima giornata saranno trattate lezone d’ombra delle linee guida nella gestione dei pazienti con stroke ischemico.Nelle tre sessioni si discuterà: delle problematiche dell’arrivo del paziente e dellaselezione con differenti tecniche Neuroradiologiche; delle difficoltà nell’indicazione altrattamento sistemico o intra-arterioso e della scelta delle tecniche da utilizzare neicasi limite; del supporto neurochirurgico e dell’utilità di un precoce e specificoperiodo riabilitativo post-ictus. Nella quarta e quinta sessione si discuterà diemorragia subaracnoidea. Ancora una volta l’attenzione sarà data a quelle situazionidi vita reale, in cui il comportamento gestionale non è ancora ben definito (es. ESApediatrica – ESA in aneurismi multipli). Nello specifico saranno, poi, analizzatesingolarmente le differenti tecniche di intervento endovascolare e neurochirurgico. Arendere più costruttiva la discussione sarà la Presentazione dei Casi Clinici, presentein ben tre sessioni su quattro, che grazie al consueto e attivo confronto conNeurologi e Neurochirurghi, di rilevanza nazionale e internazionale, permetterà dimettere in pratica gli argomenti presentati nelle specifiche relazioni: – laprima Presentazione “Vantaggi e svantaggi dei trattamenti ai limiti” venerdì 5ottobre alle 15.15 centrerà la discussione sui casi di trattamento di trombectomiaendovascolare e/o fibrinolitico endovenoso eseguito ai limiti delle indicazioni datedalle linee guida in riferimento anche alle nuove tecniche di selezione del paziente,

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di trattamento e i nuovi farmaci e dispositivi medici in commercio. Sempre piùspesso, infatti, ci si trova nel conflitto tra le indicazioni dei protocolli o delle lineeguida e la vita reale in cui siamo chiamati a gestire pazienti che per motivi vari nonrientrano esattamente nelle indicazioni; – nella seconda Presentazione “Il limite nellediverse organizzazioni” venerdì 5 ottobre alle 17.55 verranno presentati casi clinicida alcuni Centri, che hanno una organizzazionehub/spoke differente, permettendoquindi di aprire la discussione sulle problematiche del workflow dei pazienti con ictusischemico acuto, in quanto la comprovata efficacia della terapia endovascolare haportato significative modifiche dei modelli gestionali-organizzativi con importantidifferenze sul territorio nazionale;

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02/10/2018 flashnewscampania.com

Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

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Il Ruggi nell'eccellenza con il “Percorso Femore”

C’è soddisfazione all’AOU San Giovannidi Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno ilprogetto “Percorso Femore”, che inmeno di due anni è riuscito a trasformare quello che era un punto dolente in unpunto di forza dell’Azienda. Operare, infatti, di frattura di femore gli over 65 entro le48 ore dall’arrivo in pronto soccorso era, nel 2016, un risultato che si riusciva adottenere solo per l’11 per cento dei pazienti. Nel 2015, addirittura per il 5 per cento.Oggi i dati dell’AGENAS valutano l’offerta dell’AOU di Salerno sul percorso femorepiù che eccellente, considerato che, a fronte della soglia minima richiesta del 60% edell’eccellenza assegnata al raggiungimento del 70 per cento, l’Azienda offrerisposte adeguate agli standard richiesti nell’81,61 per cento dei casi collocandosi al4° posto in Italia. “Come Ruggi ci troviamo tra i più efficienti in Italia, ha sottolineatoil Direttore Generale Giuseppe Longo, avendo un valore superiore all’80%, con unmodello organizzativo significativo anche perché rappresenta un nuovo modo divalutare la sanità. Oggi per valutare la qualità dell’assistenza, cosa che fanno sia icittadini che le organizzazioni, è fondamentale avere indicatori che permettano dioperare scelte oculate. E se è vero che gli indicatori evidenziano le discrepanze traNord e Sud, è vero anche che dimostrano come il Sud può portare avanti Progettiimportanti”.

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02/10/2018 seitv.it

Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

EAV: € 578Lettori: 1.167

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Salerno, ictus cerebrale: specialisti a confronto il 5 e 6ottobre

COMUNICATO STAMPA. L’AINRAssociazione Italiana di NeuroradiologiaDiagnostica e Interventistica, incollaborazione con la Sezione diNeuroradiologia della SIRM e con ilpatrocinio del Dipartimento di MedicinaSpecialistica, Diagnostica e Sperimentaledi Alma Mater Studiorum Università diBologna, ha affidato alla SC diNeuroradiologia della AOU “San Giovannidi Dio e Ruggi D’Aragona” di Salerno,alla SC di Neuroradiologia dell’ASL NA1 Centro “Ospedale del Mare” di Napoli, allaUO di Neuroradiologia dell’IRCCS Istituto delle Scienze Neurologiche di Bologna“Ospedale Bellaria” Azienda USL di Bologna l’organizzazione del XV Corso diNeuroradiologia Interventistica “Ictus: le zone d’ombra delle linee guida”, venerdì 5e sabato 6 ottobre 2018 presso il Lloyd’s Baia Hotel di Salerno. Salerno, ictuscerebrale: specialisti a confronto il 5 e 6 ottobre Con la connotazione di CorsoFormativo ufficiale dell’AINR, a Salerno sin dalla prima edizione nel 1999 e biennaledal 2012, il Corso ha avuto il grande merito di avvicinare e far dialogare in manieraaltamente costruttiva e propositiva da un lato i Clinici Neurochirurghi e Neurologi edall’altro i Neuroradiologi. Proprio il confronto e il dibattito, che di continuo sievolvono nell’ambito delle specialità coinvolte nelle Scienze Neurologiche,permetteranno di tracciare linee guida ottimali per offrire al paziente un ventaglio diterapie ognuna specifica per il proprio caso clinico. Tale evento scientifico, su questitemi di estrema rilevanza per ridurre la mortalità in caso di malattie cerebro-vascolari, ha un’importanza ancora maggiore nel Mezzogiorno d’Italia. Il topic dellaXV edizione sarà l’ictus cerebrale e la sua gestione alla luce delle recenti indicazionidella letteratura. Si intende per stroke (colpo) un attacco acuto caratterizzato dallacomparsa di deficit neurologici. L’80% degli stroke è di natura ischemica, mentre il15% è causa di emorragia cerebrale ed il 5% di emorragia subaracnoidea. È unapatologia che ogni anno in Europa uccide 650mila persone e lascia conseguenzeanche molto gravi in chi sopravvive, con un impatto economico e socialeconsiderevole per le famiglie e la collettività; si stima, infatti, che nei Paesidell’Europa occidentale l’onere economico a carico dei SSN sia pari al 3-4% dei costitotali per le spese sanitarie (Fonte dati SAFE).Per quanto concerne l’Italia, si stima

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che l’ictus cerebrale sia la terza causa di morte e la prima di invalidità, dopo lemalattie cardiovascolari e i tumori, colpendo ogni anno circa 200mila persone. LaNeuroradiologia Interventistica è una disciplina, che esegue attività complessetrasversali a quelle Neurologiche e Neurochirurgiche, in particolare nel percorsodiagnostico e terapeutico dei pazienti con ictus ischemico ed emorragico.Attualmente in Italia risultano circa 50 Neuroradiologie Interventistiche conprogressivo incremento dell’attività in elezione e in urgenza; nel corso degli anni illoro ruolo assistenziale si è imposto in molte città con la necessità di gestione direttadei ricoveri in degenza ordinaria e inoltre con l’attivazione di un servizio di prontadisponibilità angiografica e interventistica 24h/7gg. Nel 2017 sono stati eseguiticirca 2800 procedure endovascolari (con dati in ascesa dal 2015, data dellapubblicazione dei 5 Trials, che hanno definito l’importanza di tale tipo ditrattamento) per lo stroke ischemico, a fronte di una richiesta basata sullaprevalenza, che si aggira intorno ai 7200 trattamenti. Ciò significa che nonostante ilnotevole incremento dei trattamenti il nostro Paese necessita di una maggiore emigliore organizzazione territoriale, che deve nascere da un costruttivo incontro alivello regionale tra 118, PS, neurologie e neuroradiologie. Per quanto riguardal’outcome dei pazienti trattati, l’Italia è in linea con il resto del mondo e con i datidella letteratura. In Campania il biennio 2017/2018 ha segnato la svolta conl’organizzazione territoriale delle stroke unit nelle zone di Napoli (AORN Cardarelli) eSalerno (AOU Ruggi), e l’attesa per la prossima organizzazione dell’Ospedale delMare di Napoli e degli spoke e hub definiti dalla Regione secondo il decreto 70 del2015, aggiornato nel febbraio 2018. INFORMAZIONI UTILI SUL PROGRAMMA DEILAVORI DEL CORSO Il Corso, articolato in cinque sessioni, vedrà dedicata all’ictusischemico l’intera giornata di venerdì, mentre la mattinata del sabato vedrà comeargomento di discussione l’emorragia subaracnoidea. Alla luce dei più recenti datidella letteratura, verranno analizzate le tecniche di selezione, di intervento el’utilizzo di specifici dispositivi medici in quelle situazioni di vita reale che spessonon sono contemplate in letteratura. Durante la prima giornata saranno trattate lezone d’ombra delle linee guida nella gestione dei pazienti con stroke ischemico.Nelle tre sessioni si discuterà: delle problematiche dell’arrivo del paziente e dellaselezione con differenti tecniche Neuroradiologiche; delle difficoltà nell’indicazione altrattamento sistemico o intra-arterioso e della scelta delle tecniche da utilizzare neicasi limite; del supporto neurochirurgico e dell’utilità di un precoce e specificoperiodo riabilitativo post-ictus. Nella quarta e quinta sessione si discuterà diemorragia subaracnoidea. Ancora una volta l’attenzione sarà data a quelle situazionidi vita reale, in cui il comportamento gestionale non è ancora ben definito (es. ESApediatrica – ESA in aneurismi multipli). Nello specifico saranno, poi, analizzatesingolarmente le differenti tecniche di intervento endovascolare e neurochirurgico. Arendere più costruttiva la discussione sarà la Presentazione dei Casi Clinici, presentein ben tre sessioni su quattro, che grazie al consueto e attivo confronto conNeurologi e Neurochirurghi, di rilevanza nazionale e internazionale, permetterà dimettere in pratica gli argomenti presentati nelle specifiche relazioni: – laprima Presentazione “Vantaggi e svantaggi dei trattamenti ai limiti” venerdì 5ottobre alle 15.15 centrerà la discussione sui casi di trattamento di trombectomia

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endovascolare e/o fibrinolitico endovenoso eseguito ai limiti delle indicazioni datedalle linee guida in riferimento anche alle nuove tecniche di selezione del paziente,di trattamento e i nuovi farmaci e dispositivi medici in commercio. Sempre piùspesso, infatti, ci si trova nel conflitto tra le indicazioni dei protocolli o delle lineeguida e la vita reale in cui siamo chiamati a gestire pazienti che per motivi vari nonrientrano esattamente nelle indicazioni; – nella seconda Presentazione “Il limite nellediverse organizzazioni” venerdì 5 ottobre alle 17.55 verranno presentati casi clinicida alcuni Centri, che hanno una organizzazionehub/spoke differente, permettendoquindi di aprire la discussione sulle problematiche del workflow dei pazienti con ictusischemico acuto, in quanto la comprovata efficacia della terapia endovascolare haportato significative modifiche dei modelli gestionali-organizzativi con importantidifferenze sul territorio nazionale; – nella terza Presentazione “L’indicazione di untrattamento ai limiti” sabato 6 ottobre alle 11.30, infine, il fulcro della discussionesarà il trattamento sia endovascolare che chirurgico dello stroke emorragico. Ancorauna volta l’innovazione tecnologica, i nuovi dispositivi medici in commercio e lenuove tecniche di utilizzo, sia in ambito Neuroradiologico Interventistico cheNeurochirurgico hanno modificato significativamente la pratica clinica. Èfondamentale, quindi, un aggiornamento continuo e una condivisionemultidisciplinare per migliorare sempre la pratica clinica.

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02/10/2018 dentrosalerno.it

Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

EAV: € 324Lettori: 433

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Salerno: XV Corso Neuroradiologia Interventistica “Ictus: lezone d’ombra delle linee guida”

L’AINR Associazione Italiana di Neuroradiologia Diagnostica e Interventistica, incollaborazione con la Sezione di Neuroradiologia della SIRM e con il patrocinio delDipartimento di Medicina Specialistica, Diagnostica e Sperimentale di Alma MaterStudiorum Università di Bologna, ha affidato alla SC di Neuroradiologia della AOU“San Giovanni di Dio e Ruggi D’Aragona” di Salerno, alla SC di Neuroradiologiadell’ASL NA1 Centro “Ospedale del Mare” di Napoli, alla UO di Neuroradiologiadell’IRCCS Istituto delle Scienze Neurologiche di Bologna “Ospedale Bellaria”Azienda USL di Bologna l’organizzazione del XV Corso di NeuroradiologiaInterventistica “Ictus: le zone d’ombra delle linee guida”, venerdì 5 e sabato 6ottobre 2018 presso il Lloyd’s Baia Hotel di Salerno. Con la connotazione di CorsoFormativo ufficiale dell’AINR, a Salerno sin dalla prima edizione nel 1999 e biennaledal 2012, il Corso ha avuto il grande merito di avvicinare e far dialogare in manieraaltamente costruttiva e propositiva da un lato i Clinici Neurochirurghi e Neurologi edall’altro i Neuroradiologi. Proprio il confronto e il dibattito, che di continuo sievolvono nell’ambito delle specialità coinvolte nelle Scienze Neurologiche,permetteranno di tracciare linee guida ottimali per offrire al paziente un ventaglio diterapie ognuna specifica per il proprio caso clinico. Tale evento scientifico, su questitemi di estrema rilevanza per ridurre la mortalità in caso di malattie cerebro-vascolari, ha un’importanza ancora maggiore nel Mezzogiorno d’Italia. Il topic dellaXV edizione sarà l’ictus cerebrale e la sua gestione alla luce delle recenti indicazionidella letteratura. Si intende per stroke (colpo) un attacco acuto caratterizzato dallacomparsa di deficit neurologici. L’80% degli stroke è di natura ischemica, mentre il15% è causa di emorragia cerebrale ed il 5% di emorragia subaracnoidea. È unapatologia che ogni anno in Europa uccide 650mila persone e lascia conseguenzeanche molto gravi in chi sopravvive, con un impatto economico e socialeconsiderevole per le famiglie e la collettività; si stima, infatti, che nei Paesidell’Europa occidentale l’onere economico a carico dei SSN sia pari al 3-4% dei costitotali per le spese sanitarie (Fonte dati SAFE). Per quanto concerne l’Italia, si stimache l’ictus cerebrale sia la terza causa di morte e la prima di invalidità, dopo lemalattie cardiovascolari e i tumori, colpendo ogni anno circa 200mila persone. LaNeuroradiologia Interventistica è una disciplina, che esegue attività complessetrasversali a quelle Neurologiche e Neurochirurgiche, in particolare nel percorsodiagnostico e terapeutico dei pazienti con ictus ischemico ed emorragico.Attualmente in Italia risultano circa 50 Neuroradiologie Interventistiche conprogressivo incremento dell’attività in elezione e in urgenza; nel corso degli anni illoro ruolo assistenziale si è imposto in molte città con la necessità di gestione diretta

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dei ricoveri in degenza ordinaria e inoltre con l’attivazione di un servizio di prontadisponibilità angiografica e interventistica 24h/7gg. Nel 2017 sono stati eseguiticirca 2800 procedure endovascolari (con dati in ascesa dal 2015, data dellapubblicazione dei 5 Trials, che hanno definito l’importanza di tale tipo ditrattamento) per lo stroke ischemico, a fronte di una richiesta basata sullaprevalenza, che si aggira intorno ai 7200 trattamenti. Ciò significa che nonostante ilnotevole incremento dei trattamenti il nostro Paese necessita di una maggiore emigliore organizzazione territoriale, che deve nascere da un costruttivo incontro alivello regionale tra 118, PS, neurologie e neuroradiologie. Per quanto riguardal’outcome dei pazienti trattati, l’Italia è in linea con il resto del mondo e con i datidella letteratura. In Campania il biennio 2017/2018 ha segnato la svolta conl’organizzazione territoriale delle stroke unit nelle zone di Napoli (AORN Cardarelli) eSalerno (AOU Ruggi), e l’attesa per la prossima organizzazione dell’Ospedale delMare di Napoli e degli spoke e hub definiti dalla Regione secondo il decreto 70 del2015, aggiornato nel febbraio 2018.

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03/10/2018 ilquotidianodisalerno.it

Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

EAV: € 285Lettori: 300

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A Salerno il 5 e 6 ottobre i migliori specialisti si confrontanosui modelli clinici e organizzativi per affrontare l’ictuscerebrale in occasione del XV Corso di Neuroradiologia

Interventistica “Ictus: le zone d’ombra delle linee guida”

L’AINR Associazione Italiana diNeuroradiologia Diagnostica eInterventistica, in collaborazione con laSezione di Neuroradiologia della SIRM econ il patrocinio del Dipartimento diMedicina Specialistica, Diagnostica eSperimentale di Alma Mater StudiorumUniversità di Bologna, ha affidato alla SCdi Neuroradiologia della AOU “SanGiovanni di Dio e Ruggi D’Aragona” diSalerno, alla SC di Neuroradiologia dell’ASL NA1 Centro “Ospedale del Mare” diNapoli, alla UO di Neuroradiologia dell’IRCCS Istituto delle Scienze Neurologiche diBologna “Ospedale Bellaria” Azienda USL di Bologna l’organizzazione del XV Corso diNeuroradiologia Interventistica “Ictus: le zone d’ombra delle linee guida”, venerdì 5e sabato 6 ottobre 2018 presso il Lloyd’s Baia Hotel di Salerno. Con la connotazionedi Corso Formativo ufficiale dell’AINR, a Salerno sin dalla prima edizione nel 1999 ebiennale dal 2012, il Corso ha avuto il grande merito di avvicinare e far dialogare inmaniera altamente costruttiva e propositiva da un lato i Clinici Neurochirurghi eNeurologi e dall’altro i Neuroradiologi. Proprio il confronto e il dibattito, che dicontinuo si evolvono nell’ambito delle specialità coinvolte nelle ScienzeNeurologiche, permetteranno di tracciare linee guida ottimali per offrire al pazienteun ventaglio di terapie ognuna specifica per il proprio caso clinico. Tale eventoscientifico, su questi temi di estrema rilevanza per ridurre la mortalità in caso dimalattie cerebro-vascolari, ha un’importanza ancora maggiore nel Mezzogiornod’Italia. Il topic della XV edizione sarà l’ictus cerebrale e la sua gestione alla lucedelle recenti indicazioni della letteratura. Si intende per stroke (colpo) un attaccoacuto caratterizzato dalla comparsa di deficit neurologici. L’80% degli stroke è dinatura ischemica, mentre il 15% è causa di emorragia cerebrale ed il 5% diemorragia subaracnoidea. È una patologia che ogni anno in Europa uccide 650milapersone e lascia conseguenze anche molto gravi in chi sopravvive, con un impattoeconomico e sociale considerevole per le famiglie e la collettività; si stima, infatti,che nei Paesi dell’Europa occidentale l’onere economico a carico dei SSN sia pari al3-4% dei costi totali per le spese sanitarie (Fonte dati SAFE). Per quanto concerne

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l’Italia, si stima che l’ictus cerebrale sia la terza causa di morte e la prima diinvalidità, dopo le malattie cardiovascolari e i tumori, colpendo ogni anno circa200mila persone. La Neuroradiologia Interventistica è una disciplina, che esegueattività complesse trasversali a quelle Neurologiche e Neurochirurgiche, inparticolare nel percorso diagnostico e terapeutico dei pazienti con ictus ischemicoed emorragico. Attualmente in Italia risultano circa 50 NeuroradiologieInterventistiche con progressivo incremento dell’attività in elezione e in urgenza; nelcorso degli anni il loro ruolo assistenziale si è imposto in molte città con la necessitàdi gestione diretta dei ricoveri in degenza ordinaria e inoltre con l’attivazione di unservizio di pronta disponibilità angiografica e interventistica 24h/7gg. Nel 2017 sonostati eseguiti circa 2800 procedure endovascolari (con dati in ascesa dal 2015, datadella pubblicazione dei 5 Trials, che hanno definito l’importanza di tale tipo ditrattamento) per lo stroke ischemico, a fronte di una richiesta basata sullaprevalenza, che si aggira intorno ai 7200 trattamenti. Ciò significa che nonostante ilnotevole incremento dei trattamenti il nostro Paese necessita di una maggiore emigliore organizzazione territoriale, che deve nascere da un costruttivo incontro alivello regionale tra 118, PS, neurologie e neuroradiologie. Per quanto riguardal’outcome dei pazienti trattati, l’Italia è in linea con il resto del mondo e con i datidella letteratura. INFORMAZIONI UTILI SUL PROGRAMMA DEI LAVORI DEL CORSO IlCorso, articolato in cinque sessioni, vedrà dedicata all’ictus ischemico l’interagiornata di venerdì, mentre la mattinata del sabato vedrà come argomento didiscussione l’emorragia subaracnoidea. Alla luce dei più recenti dati dellaletteratura, verranno analizzate le tecniche di selezione, di intervento e l’utilizzo dispecifici dispositivi medici in quelle situazioni di vita reale che spesso non sonocontemplate in letteratura. Durante la prima giornata saranno trattate le zoned’ombra delle linee guida nella gestione dei pazienti con stroke ischemico. Nelle tresessioni si discuterà: delle problematiche dell’arrivo del paziente e della selezionecon differenti tecniche Neuroradiologiche; delle difficoltà nell’indicazione altrattamento sistemico o intra-arterioso e della scelta delle tecniche da utilizzare neicasi limite; del supporto neurochirurgico e dell’utilità di un precoce e specificoperiodo riabilitativo post-ictus. Nella quarta e quinta sessione si discuterà diemorragia subaracnoidea. Ancora una volta l’attenzione sarà data a quelle situazionidi vita reale, in cui il comportamento gestionale non è ancora ben definito (es. ESApediatrica – ESA in aneurismi multipli). Nello specifico saranno, poi, analizzatesingolarmente le differenti tecniche di intervento endovascolare e neurochirurgico. Arendere più costruttiva la discussione sarà la Presentazione dei Casi Clinici, presentein ben tre sessioni su quattro, che grazie al consueto e attivo confronto conNeurologi e Neurochirurghi, di rilevanza nazionale e internazionale, permetterà dimettere in pratica gli argomenti presentati nelle specifiche relazioni: - la primaPresentazione “Vantaggi e svantaggi dei trattamenti ai limiti” venerdì 5 ottobre alle15.15 centrerà la discussione sui casi di trattamento di trombectomia endovascolaree/o fibrinolitico endovenoso eseguito ai limiti delle indicazioni date dalle linee guidain riferimento anche alle nuove tecniche di selezione del paziente, di trattamento e inuovi farmaci e dispositivi medici in commercio. Sempre più spesso, infatti, ci sitrova nel conflitto tra le indicazioni dei protocolli o delle linee guida e la vita reale in

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cui siamo chiamati a gestire pazienti che per motivi vari non rientrano esattamentenelle indicazioni; - nella seconda Presentazione “Il limite nelle diverseorganizzazioni” venerdì 5 ottobre alle 17.55 verranno presentati casi clinici da alcuniCentri, che hanno una organizzazione hub/spoke differente, permettendo quindi diaprire la discussione sulle problematiche del workflow dei pazienti con ictusischemico acuto, in quanto la comprovata efficacia della terapia endovascolare haportato significative modifiche dei modelli gestionali-organizzativi con importantidifferenze sul territorio nazionale; - nella terza Presentazione “L’indicazione di untrattamento ai limiti” sabato 6 ottobre alle 11.30, infine, il fulcro della discussionesarà il trattamento sia endovascolare che chirurgico dello stroke emorragico. Ancorauna volta l’innovazione tecnologica, i nuovi dispositivi medici in commercio e lenuove tecniche di utilizzo, sia in ambito Neuroradiologico Interventistico cheNeurochirurgico hanno modificato significativamente la pratica clinica. Èfondamentale, quindi, un aggiornamento continuo e una condivisionemultidisciplinare per migliorare sempre la pratica clinica.

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03/10/2018 salernonews24.com

Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

EAV: € 480Lettori: 667

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Il 5 e 6 ottobre a Salerno il corso "Ictus: e zone d'ombradelle linee guida"

L’AINR Associazione Italiana di Neuroradiologia Diagnostica e Interventistica, incollaborazione con la Sezione di Neuroradiologia della SIRM e con il patrocinio delDipartimento di Medicina Specialistica, Diagnostica e Sperimentale di Alma MaterStudiorum Università di Bologna, ha affidato alla SC di Neuroradiologia della AOU“San Giovanni di Dio e Ruggi D’Aragona” di Salerno, alla SC di Neuroradiologiadell’ASL NA1 Centro “Ospedale del Mare” di Napoli, alla UO di Neuroradiologiadell’IRCCS Istituto delle Scienze Neurologiche di Bologna “Ospedale Bellaria”Azienda USL di Bologna l’organizzazione del XV Corso di NeuroradiologiaInterventistica “Ictus: le zone d’ombra delle linee guida”, venerdì 5 e sabato 6ottobre 2018 presso il Lloyd’s Baia Hotel di Salerno. Con la connotazione di CorsoFormativo ufficiale dell’AINR, a Salerno sin dalla prima edizione nel 1999 e biennaledal 2012, il Corso ha avuto il grande merito di avvicinare e far dialogare in manieraaltamente costruttiva e propositiva da un lato i Clinici Neurochirurghi e Neurologi edall’altro i Neuroradiologi. Proprio il confronto e il dibattito, che di continuo sievolvono nell’ambito delle specialità coinvolte nelle Scienze Neurologiche,permetteranno di tracciare linee guida ottimali per offrire al paziente un ventaglio diterapie ognuna specifica per il proprio caso clinico. Tale evento scientifico, su questitemi di estrema rilevanza per ridurre la mortalità in caso di malattie cerebro-vascolari, ha un’importanza ancora maggiore nel Mezzogiorno d’Italia. Il topic dellaXV edizione sarà l’ictus cerebrale e la sua gestione alla luce delle recenti indicazionidella letteratura. Si intende per stroke (colpo) un attacco acuto caratterizzato dallacomparsa di deficit neurologici. L’80% degli stroke è di natura ischemica, mentre il15% è causa di emorragia cerebrale ed il 5% di emorragia subaracnoidea. È unapatologia che ogni anno in Europa uccide 650mila persone e lascia conseguenzeanche molto gravi in chi sopravvive, con un impatto economico e socialeconsiderevole per le famiglie e la collettività; si stima, infatti, che nei Paesidell’Europa occidentale l’onere economico a carico dei SSN sia pari al 3-4% dei costitotali per le spese sanitarie (Fonte dati SAFE). Per quanto concerne l’Italia, si stimache l’ictus cerebrale sia la terza causa di morte e la prima di invalidità, dopo lemalattie cardiovascolari e i tumori, colpendo ogni anno circa 200mila persone. LaNeuroradiologia Interventistica è una disciplina, che esegue attività complessetrasversali a quelle Neurologiche e Neurochirurgiche, in particolare nel percorsodiagnostico e terapeutico dei pazienti con ictus ischemico ed emorragico.Attualmente in Italia risultano circa 50 Neuroradiologie Interventistiche conprogressivo incremento dell’attività in elezione e in urgenza; nel corso degli anni illoro ruolo assistenziale si è imposto in molte città con la necessità di gestione diretta

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dei ricoveri in degenza ordinaria e inoltre con l’attivazione di un servizio di prontadisponibilità angiografica e interventistica 24h/7gg. Nel 2017 sono stati eseguiticirca 2800 procedure endovascolari (con dati in ascesa dal 2015, data dellapubblicazione dei 5 Trials, che hanno definito l’importanza di tale tipo ditrattamento) per lo stroke ischemico, a fronte di una richiesta basata sullaprevalenza, che si aggira intorno ai 7200 trattamenti. Ciò significa che nonostante ilnotevole incremento dei trattamenti il nostro Paese necessita di una maggiore emigliore organizzazione territoriale, che deve nascere da un costruttivo incontro alivello regionale tra 118, PS, neurologie e neuroradiologie. Per quanto riguardal’outcome dei pazienti trattati, l’Italia è in linea con il resto del mondo e con i datidella letteratura. In Campania il biennio 2017/2018 ha segnato la svolta conl’organizzazione territoriale delle stroke unit nelle zone di Napoli (AORN Cardarelli) eSalerno (AOU Ruggi), e l’attesa per la prossima organizzazione dell’Ospedale delMare di Napoli e degli spoke e hub definiti dalla Regione secondo il decreto 70 del2015, aggiornato nel febbraio 2018. INFORMAZIONI UTILI SUL PROGRAMMA DEILAVORI DEL CORSO Il Corso, articolato in cinque sessioni, vedrà dedicata all’ictusischemico l’intera giornata di venerdì, mentre la mattinata del sabato vedrà comeargomento di discussione l’emorragia subaracnoidea. Alla luce dei più recenti datidella letteratura, verranno analizzate le tecniche di selezione, di intervento el’utilizzo di specifici dispositivi medici in quelle situazioni di vita reale che spessonon sono contemplate in letteratura. Durante la prima giornata saranno trattate lezone d’ombra delle linee guida nella gestione dei pazienti con stroke ischemico.Nelle tre sessioni si discuterà: delle problematiche dell’arrivo del paziente e dellaselezione con differenti tecniche Neuroradiologiche; delle difficoltà nell’indicazione altrattamento sistemico o intra-arterioso e della scelta delle tecniche da utilizzare neicasi limite; del supporto neurochirurgico e dell’utilità di un precoce e specificoperiodo riabilitativo post-ictus. Nella quarta e quinta sessione si discuterà diemorragia subaracnoidea. Ancora una volta l’attenzione sarà data a quelle situazionidi vita reale, in cui il comportamento gestionale non è ancora ben definito (es. ESApediatrica – ESA in aneurismi multipli). Nello specifico saranno, poi, analizzatesingolarmente le differenti tecniche di intervento endovascolare e neurochirurgico. Arendere più costruttiva la discussione sarà la Presentazione dei Casi Clinici, presentein ben tre sessioni su quattro, che grazie al consueto e attivo confronto conNeurologi e Neurochirurghi, di rilevanza nazionale e internazionale, permetterà dimettere in pratica gli argomenti presentati nelle specifiche relazioni: – laprima Presentazione “Vantaggi e svantaggi dei trattamenti ai limiti” venerdì 5ottobre alle 15.15 centrerà la discussione sui casi di trattamento di trombectomiaendovascolare e/o fibrinolitico endovenoso eseguito ai limiti delle indicazioni datedalle linee guida in riferimento anche alle nuove tecniche di selezione del paziente,di trattamento e i nuovi farmaci e dispositivi medici in commercio. Sempre piùspesso, infatti, ci si trova nel conflitto tra le indicazioni dei protocolli o delle lineeguida e la vita reale in cui siamo chiamati a gestire pazienti che per motivi vari nonrientrano esattamente nelle indicazioni; – nella seconda Presentazione “Il limite nellediverse organizzazioni” venerdì 5 ottobre alle 17.55 verranno presentati casi clinicida alcuni Centri, che hanno una organizzazione hub/spoke differente, permettendo

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quindi di aprire la discussione sulle problematiche del workflow dei pazienti con ictusischemico acuto, in quanto la comprovata efficacia della terapia endovascolare haportato significative modifiche dei modelli gestionali-organizzativi con importantidifferenze sul territorio nazionale; – nella terza Presentazione “L’indicazione di untrattamento ai limiti” sabato 6 ottobre alle 11.30, infine, il fulcro della discussionesarà il trattamento sia endovascolare che chirurgico dello stroke emorragico. Ancorauna volta l’innovazione tecnologica, i nuovi dispositivi medici in commercio e lenuove tecniche di utilizzo, sia in ambito Neuroradiologico Interventistico cheNeurochirurgico hanno modificato significativamente la pratica clinica. Èfondamentale, quindi, un aggiornamento continuo e una condivisionemultidisciplinare per migliorare sempre la pratica clinica.

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03/10/2018 lacittadisalerno.it

Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

EAV: € 921Lettori: 6.500

Link alla pagina web

Interventi al femore, l’Agenzia regionale promuove ilprogetto dell’azienda Ruggi

L’azienda ospedaliera universitaria “SanGiovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” ,grazie al progetto “Percorso Femore”, èal quarto posto in Italia per efficienza delservizio. A certificarlo l’AgenziaNazionale per i servizi sanitari Regionali:a fronte della soglia minima richiesta del60% e dell’eccellenza assegnata alraggiungimento del 70%, l’Azienda“Ruggi” offre risposte adeguate agli standard richiesti nell’81,61% dei casicollocandosi così al 4° posto in Italia. «Come Ruggi ci troviamo tra i più efficienti inItalia - ha sottolineato il dg Giuseppe Longo (foto) - avendo un valore superioreall’80%, con un modello organizzativo significativo anche perché rappresenta unnuovo modo di valutare la sanità. Oggi per valutare la qualità dell’assistenza, cosache fanno sia i cittadini che le organizzazioni, è fondamentale avere indicatori chepermettano di operare scelte oculate. E se è vero che gli indicatori evidenziano lediscrepanze tra Nord e Sud, è vero anche che dimostrano come il Sud può portareavanti progetti importanti».

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03/10/2018 La Città di Salerno

Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

Pagina 12

Riprendono le operazioni a Chirurgia e OrtopediaAlfonsina Caputano

Al Santa Maria dell'Olmo riprendono leoperazioni chirurgiche. Per ottobresaranno garantiti quattordici interventi:otto per il reparto di Ortopedia e sei peril reparto di Chirurgia. Dopo lo stopestivo causato dalla mancanza dipersonale sanitario (erano garantite solole urgenze) e la mancata ripresa asettembre (era stata accordata una solaoperazione per tutto il mese) si tornalentamente alla normalità. I pazienti, inlista d'attesa da mesi, saranno contattatiper essere sottoposti ai rispettivi interventi di elezione. La notizia è statacomunicata dal sindacalista Cisl Gaetano Biondino che, nelle scorse settimane,aveva lanciato un grido d'allarme riportando all'attenzione dell'opinione pubblica edegli esponenti politici le problematiche che gli operatori sanitari dell'ospedalecittadino si trovavano ad affrontare tutti i giorni. Tra queste lo stop degli interventichirurgici. Ma c'è anche un'altra buona notizia. Per novembre l'azienda universitariaospedaliera Ruggi D'Aragona potrebbe garantire al presidio di Cava un numero fissodi sedute operatorie. Non suscettibile, quindi, di variazioni a seconda del personaledisponibile. In particolare nei giorni dispari della settimana potrebbe operarel'Ortopedia e nei giorni pari la Chirurgia. La notizia, però, non è ancora confermata.C'è, infatti, un'incognita. Sembra che tutto dipenda dall'arrivo di un anestesista, chepotrebbe essere dirottato su Cava dall'ospedale Cardarelli. Pur se con questavariabile Biondino, dopo lo sconforto dei giorni scorsi, ha espresso la suasoddisfazione per la ripresa dell'attività operatoria. «Sono felice che l'allarme siarientrato ha detto il sindacalista Un ospedale come Cava, che serve un bacino diutenza così vasto, non poteva permettersi di non operare».

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03/10/2018 La Città di Salerno

Argomento: Sanità Salerno e provincia

Pagina 20

Donna morta in ospedale La verità dagli esami istologici

AGROPOLI Non ha fornito alcun riscontroevidente sulle cause della mortel'autopsia svolta lunedì sul corpo diAntonella Casale , la 54enne originaria diAgropoli, deceduta nove giorni fa mentresi trovava presso l'ospedale di Vallo dellaLucania. Bisognerà ora attendere l'esitodegli esami istologici, tra 60 giorni,disposti dal medico legale Adamo Maiese, al fine di comprendere come è morta lamamma agropolese. Una vicenda che sitinge di giallo e che apre a tanti dubbi,viste le modalità con le quali si è giunti al tragico epilogo. La paziente, e la suafamiglia, sono stati rimbalzati tra diversi presidi sanitari, in particolare il prontosoccorso di Agropoli e l'ospedale di Vallo della Lucania. La donna manifestava undolore al fianco e un malessere diffuso che, nascondeva evidentemente un problemapiù grave, che non è stato compreso da chi l'ha avuta in cura, tanto da portarla allamorte. Una situazione che ha sconvolto i tre figli, che hanno presentato denuncia aicarabinieri della Compagnia di Vallo della Lucania, che stanno curando le indagini,guidati dalla Procura locale, che ha aperto un fascicolo sulla vicenda.

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03/10/2018

Argomento: Sanità Salerno e provincia

Pagina 16 EAV: € 809Lettori: 29.750

Ospedale al collasso, Sirica: «Uscire ad horas dall' impasse»

SARNO / Consiglio sulla sanità, ilcapogruppo di Fdi-An In settimana si ètenuto il Consiglio comunalemonotematico chiesto dalla minoranzasull' emergenza sanitaria, problematicanon di poca importanza. Fino a qualcheanno fa, infatti la Campania era unadelle regioni d' Italia più disastrate inmateria di sanità. A dire la sua sullagestione della macchina sanità inCampania, è il capogruppo di Fratelli d'Italia in Consiglio comunale, EnricoSirica: «La sanità in Campania è statagovernata da oltre venti anni dallasinistra di Bassolino, tranne la breveparentesi Caldoro, ed oggi da De Luca.La crisi sanitaria incide negativamentesulla qualità della vita dei cittadini e nelcontempo arreca disagi ai territori -spiega Sirica -. Nella fattispecie l'ospedale di Sarno subiscenegativamente tale situazione, infatti glioperatori medici, paramedici, socio -sanitari a cui vanno i miei complimenti per illavoro che svolgono sono sottoposti a turni massacranti a volte di quasi 24 ore. Visono reparti come ad esempio il Pronto soccorso che fanno tour de Force talvoltainsostenibili e sono a rischio tutti i giorni, mancanza di personale nei reparti, postiletto che potrebbero essere gestiti in modo ottimale. E non solo: essendo la strutturautilizzata anche dagli utenti dai paesi limitrofi dell' Agro e dall' Area del Vesuvianova assolutamente potenziata la gestione del nosocomio. Nel Consiglio comunale,perciò, sono state discusse le tante criticità, si è sollecitato il sindaco con undeliberato ad hoc di chiedere interventi ad horas al commissario dell' Asl in modo dafar sì che si possa uscire dall' impasse in cui versa l' ospedale di Sarno. La salute deicittadini va al primo posto e deve essere sempre tutelata per il bene comune».

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03/10/2018

Argomento: Sanità Salerno e provincia

Sanità di Salerno verso il collasso L'ira dei sindacatiGiuseppe Carrafiello

Sanità salernitana e sperperi, una storiache a quanto pare si ripete. Adenunciare l'ultimo episodio è stato ilsindacalista della Fsi-Usae RolandoScotillo, che ha portato sotto i riflettori icosti per l'esternalizzazione dei servizi dimanutenzione dell'intera Asl di Salerno.Una spesa di 54 milioni che, nonostantetutto, non garantirebbe comunque lapresenza continua del personale addettodurante l'intera giornata. I lavori chesuperano i costi di 200 euro, così,vengono pagati a parte, generando anche un esubero stimato di circa 200 unità.«Sembrerebbe che, di notte, frequentemente non vi siano tutte le figure necessariealla gestione della manutenzione ma che sia presente una o al massimo due dellefigure prevedibili ha spiegato Scotillo -. Inoltre non bisogna dimenticare che circa200 dipendenti, considerati unilateralmente in esubero dall'Asl Salerno, vengonocostretti ad esprimere una loro eventuale riallocazione ad altre mansioni e sono statiesclusi dalle turnazioni nei servizi e sono obbligati a frequentare un corso diformazione sull'antincendio ».

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03/10/2018

Argomento: Sanità Campania

Pagina 23 EAV: € 947Lettori: 29.750

Alla Federico II il congresso nazionale di Medicina delloSport

L' EVENTO Venerdì alle 9 nell' AulaMagna del Secondo Policlinico ilconvegno presieduto dal professorMarzullo NAPOLI. Come ogni sportivo sa,la buona riuscita dell' attività fisica èdata da una serie di fattori: movimentodei muscoli, corretta alimentazione, curae prevenzione. Ciò, oltre a essere unbeneficio per la salute può anche portarea un benessere psicologico,incrementato poi al giorno d' oggi dallenuove metodiche strumentali e cliniche.Questi aspetti portano un miglioramentodella qualità di "vita sportiva", e possonoessere applicati al movimento ingenerale, specie nei riguardi di chi ilmovimento lo sfrutta nell' ambitolavorativo, come i carabinieri. Perdiscutere di questi aspetti e non solo,questo venerdì nei pressi dell' AulaMagna della Facoltà di Medicina eChirurgia della "Federico II" si svolgerà ilcongresso "Medicina dello Sport:evoluzione dei percorsi diagnostici,terapeutici, nutrizionali, psicologici e sociali del movimento", organizzato dall' Aou edall' Arma dei Carabinieri. L' evento prevede la presenza di numerose eccellenze,sanitarie e civili: tra tutte spiccano quelle del Prof. Michele Marzullo, presidente delcongresso e responsabile Uos di Cardiocinetica Sportiva, e il generale Dott. VitoFerrara, presidente onorario e direttore di sanità dell' Arma dei Carabinieri. Ricco ilprogramma: inizio dei lavori alle 9, dove alla presenza della Fanfara dei Carabinieriseguirà il saluto delle Autorità, tra cui quello del Generale di Corpo d' Armata VittorioTomasone e del Direttore Generale Auo Dr. Vincenzo Viggiani. Poi due sessioni diinterventi: la prima dalle 10 alle 12 moderata tra gli altri dal Prof. Bruno Trimarco,direttore Uco di cardiologia, e l' altra dalle 12.45 alle 14. Presente anche ilComandante Legione Carabinieri della Campania Gen. dr. Maurizio Stefanizzi. Aseguito di un rinfresco, i lavori riprenderanno con la tavola rotonda "Sport e Società"

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che si protrarrà fino alle 19. Saranno descritte e discusse le sempre più innovativecapacità che la tecnologia biomedica mette a disposizione per migliorare la qualitàdel "movimento", ma anche le insidie che potrebbero danneggiarlo.

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03/10/2018

Argomento: Sanità Campania

Pagina 28 EAV: € 3.898Lettori: 133.364

Campus della salute al Lungomare quattro giorni di visitegratuite

Vincere la pigrizia, sfatare la paura deicontrolli medici, fare strada allaprevenzione: al via sul lungomare diNapoli il Campus della Salute. Perquattro giorni, da domani al 6 ottobre, inprogramma prevenzione e controlligratis per tutti i cittadini. La conclusioneè prevista per domenica con laPrevention race, la maratona della salutesul lungomare aperta agli amici aquattro zampe. Duecento tra medici,esperti e volontari garantiranno visitemediche gratuite in ventitré disciplinespecialistiche. Università Federico II eAteneo Vanvitelli insieme a numerosestrutture sanitarie private e all'associazione Farmaciste insieme,consentiranno controlli e screening inendrocrinologia, neurologia, oncologia,nefrologia. Ricchissimo di eventi sportivie musicali il programma alla RotondaDiaz con aree dedicate ai bambini allasolidarietà e tanto altro. La prevenzionee un corretto stile di vita sono al centrodel nostro progetto - spiega Annamaria Colao, coordinatore scientifico e promotoredel Campus, tra le quindici scienziate italiane più quotate al mondo.

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03/10/2018

Argomento: Sanità Campania

Pagina 28 EAV: € 11.153Lettori: 133.364

Cardarelli, cambiano le regole per le prenotazioni incardiologia

LA SVOLTA Liste di attesa in cardiologia:da oggi il Cardarelli raddoppia il numerogiornaliero delle visite ambulatoriali e l'Unità di terapia intensiva coronarica,diretta da Ciro Mauro, avrà laresponsabilità diretta della prenotazionedei controlli da programmare per ipazienti cardiopatici dopo la fase dellecure somministrate in urgenza. Ildirettore generale Ciro Verdoliva -avverte Mauro - ha prontamente accoltola nostra proposta, avanzata nellesettimane scorse, di stabilire un canalediretto tra noi e i pazienti nellaprenotazione dei controlli periodici dopoil trattamento in fase acuta. L' obiettivoè aggirare l' ostacolo di un Centro diprenotazione centralizzato lontanofisicamente dal reparto e che non ha lecompetenze né il polso della situazioneclinica dei numerosissimi pazienti chegiungono dal pronto soccorso, transitanoda noi e poi sono dimessi. Il Cup èmaterialmente impossibilitato a valutarei tempi e le urgenze se non in base a indicazioni di massima. Per quanto riguarda icontrolli dopo impianto di pace maker - aggiunge Mauro - la nostra routine prevedeverifiche a distanza di pochi giorni, entro una settimana dall' intervento, anzichéentro 6 mesi, in quanto se qualcosa non va emerge subito mentre i successivicontrolli a breve termine sono indicati solo nel caso di particolari aritmie. Altra cosasono le visite cardiologiche generali. Lavorando qui al Cardarelli, su grandi numeri,avevamo la difficoltà, ora prontamente risolta, di non poter gestire direttamente leprenotazioni e valutare la congruità delle prenotazioni. I PACE-MAKER La nuovasoluzione organizzativa emerge dopo la ricostruzione della storia clinica di unpaziente cardiopatico di cui si è occupato ieri il Mattino. L' uomo - spiega in una notail direttore generale del Cardarelli - era stato ricoverato il 2 settembre a causa di unblocco atrioventricolare del sistema di conduzione del cuore. L' intervento per

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impianto del pace-maker è stato fissato al 18 settembre per curare prima unaconcomitante infezione che impediva di intervenire subito. Quindi le dimissioni sonogiunte dopo soli 3 giorni di degenza il 21 settembre. A distanza di soli 7 giorni dall'intervento, il 24 settembre - aggiunge la nota - come da prassi del nostro reparto, èstata effettuata la visita di controllo sul pace-maker che va fatta entro 6 mesi. L'impianto è risultato perfettamente funzionante e tale da assicurare la risoluzionedell' aritimia che aveva generato il ricovero. In questi casi i successivi controllihanno il carattere di visite cardiologiche generali in quanto il pace maker vacontrollato intervalli più lunghi. Al Cup le visite prenotate al paziente, a giugno e adicembre del 2019, sono risultate comunque fissate in un lasso di tempo eccessivo.Per cui siamo intervenuti nella modifica dei turni e delle modalità di gestione delleliste di attesa raddoppiando le sedute giornaliere dell' ambulatorio per i pazientiesterni. Per il caso specifico il paziente è stato ben curato e visitato nei tempistabiliti, non c' è stato un disservizio. In ogni caso per segnalare anomalie o chiariredubbi abbiamo attivato una mail dedicata a disposizione che invitiamo i pazienti autilizzare ([email protected]) e che che vagliamo quotidianamente. INUMERI A guardare i numeri l' Unità di Cardiologia del Cardarelli esegue il più altonumero di angioplastiche nell' ambito della rete infarto e numerosissimi impianti dipace-maker in Campania. Insieme alle unità cardiologiche del Monaldi e dellaFederico II, è stato il fulcro attorno al quale è stata organizzata, oltre un anno fa, larete dell' emergenza per il trattamento dell' infarto miocardico acuto. Un percorsoassistenziale che viaggia su un binario diverso rispetto a quello che conduce all'accesso dei pazienti in pronto soccorso per altre patologie. Nel reparto di Ciro Maurolavora Antonio Ruocco, presidente della sezione campana della società scientificaitaliana di aritmologia. Nel 2017 ha impiantato oltre 350 pace maker - conclude CiroMauro - e nei primi nove mesi del 2018 siamo già a quota 245 impianti. Registriamodati clinici invidiabili con lo 0% di complicanze maggiori e meno del 5% dicomplicanze minori». e.m. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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03/10/2018

Argomento: Sanità Campania

Pagina 9 EAV: € 844Lettori: 29.750

Casse-ticket rotte, per pagare file di un' oraEleonora Puntillo

Disagi all' Istituto «Pascale», pazientiimbufaliti napoli Scene indegne di unospedale ieri all' Istituto «Pascale».Guasti - senza alcun cartello di avviso (enemmeno un tecnico in vista) - i tremamozi , ovvero i rossi avveniristicimacchinari nelle cui fessure - quando siriesce a farli funzionare obbedendo alleprescrizioni che appaiono sullo schermo -bisogna infilare i moduli con i codici abarre per poter pagare i ticket. Ierimattina tutte e tre le grandi macchinerosse sistemate al pianoterra del Dayhospital e di cui è responsabile il vicinosportello 4977 del Banco di Napoli, eranofuori uso. Le prime due (codici 26577 e25780) fin dall' alba, la terza (codice26569) per la verità ha funzionato finoalle 11 ma in modo decisamente sadico:ad ogni tocco di schermo apparivano gliordini, ma alla fine tutto si bloccava, perpoi riprendere una volta ripetuto tutto ilprocedimento ma con identicaconclusione negativa. Le operazioni ingannevoli facevano durare fino a 15 minuti lasosta disperata davanti a quell' unico macchinario, solo apparentementefunzionante, facendo allungare a dismisura la fila dei pazienti e parenti in attesa.Minuti disperanti da sommare a quelli già trascorsi in Accettazione (dove per laverità gli operatori sono rapidi e cortesi ma la folla è sempre molta). Proteste,nessuno che senta il dovere di intervenire se non altro per segnalare i guasti, finchéqualcuno riesce a far intervenire il medico addetto ai rapporti e ai reclami, e a quest'ultimo non resta che indirizzare tutti alla sede del Banco di Napoli, sempre alpianoterra, in fondo al corridoio. Dove tre sportelli sono chiusi, solo uno è conoperatore, costretto non solo a fronteggiare gente notevolmente e giustamenteindignata, ma anche a compiere una serie di operazioni manuali, che richiedono nonmeno di 7-8 minuti per ciascun utente. Ieri mattina l' attesa media nelle suddette file(Accettazione, macchine guaste e Banco di Napoli) è stata di oltre un' ora. Perpagare, non per ricevere soldi .

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03/10/2018

Argomento: Sanità Campania

Pagina 8 EAV: € 58.070Lettori: 704.603

DIAGNOSI PRECOCE DEL TUMORE DEL COLON RETTOMARINA DE ROSA, FRANCESCA DURATURO

La ricerca Anni di studio e di ricercarendono oggi possibile quantificare ilrischio di ammalarsi di cancro al colonretto. Basta un test genetico che,attraverso l' estrazione del Dna da unsemplice prelievo del sangue, consentedi individuare la specifica mutazioneresponsabile dell' insorgenza del tumore.Un risultato che non indicanecessariamente lo sviluppo dellamalattia ma una probabilità di ammalarsiche, con l' avanzare dell' età, arrivaquasi al 90 per cento. Perché il cancrocolorettale, che rappresenta il quartotumore e la quarta causa più comune dimorte per cancro in tutto il mondo, con1,4 milioni di casi nel 2016, può essereereditario. E dunque il fattore geneticoha un' incidenza significativa. Infatti,nell' ambito dei tumori del colon rettocirca l' 80 per cento è rappresentato daforme che insorgono sporadicamente,ma il 20 per cento è rappresentato da forme ereditarie e familiari. Nel caso ditumore ereditario la presenza di una mutazione costitutiva, cioè presente in tutte lecellule dell' organismo, se ereditata aumenta considerevolmente il rischio disviluppare il cancro. Per le forme che presentano un' ereditarietà è possibileprevenire l' insorgenza della malattia ed effettuare una diagnosi precoce prima chesi manifestino sintomi. Dal 1999 presso il Dipartimento assistenziale di Medicina dilaboratorio della Federico II ed il Ceinge, il gruppo di biologi molecolari e genetisticoordinato da Paola Izzo studia le basi molecolari delle sindromi ereditarie di cancrocolorettale, al fine di promuovere lo sviluppo di misure diagnostiche, terapeutiche epreventive per i soggetti ad alto rischio. L' Unità di Biologia molecolare clinica, di cuiPaola Izzo è responsabile, si occupa, nello specifico, di una consulenzapersonalizzata per la valutazione del rischio ereditario, di test genetici per lacaratterizzazione della specifica mutazione nei soggetti affetti, di test predittivi per isoggetti asintomatici appartenenti a famiglie a rischio e di valutazione della rispostaa specifiche terapie. I test genetici si possono prenotare a carico del Serviziosanitario nazionale. E una volta eseguito il test si procede con un' analisi delle

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mutazioni sul Dna, con tecnologie innovative. Grazie alle competenze del team dellaFederico II, che da anni presta un servizio di diagnostica molecolare e genetica, ilpaziente riceve una consulenza personalizzata. Dopo un attento studio della storiafamiliare e dei tipi di tumore che l' hanno caratterizzata, ai pazienti, provenienti nonsolo dalla Campania ma da gran parte delle regioni del Sud Italia, viene data un'informazione dettagliata su esito, significato e conseguenze del test, ovvero sullapossibilità di riduzione del rischio attraverso mezzi diagnostico/ terapeuticipreventivi ( quali frequenti colonscopie) o chirurgici, cosa che rappresenta unimportante sostegno morale per chiarire dubbi e paure. Pertanto, i test genetici per itumori ereditari permettono di formulare una diagnosi precoce asintomatica deisoggetti predisposti a sviluppare la malattia, in modo da indirizzare la terapia eattuare un programma di sorveglianza clinica e strumentale di anticipazionediagnostica per ridurre il rischio di insorgenza del tanto temuto tumore del colonretto. Fermo restando che si eredita la mutazione, non la malattia, avere lapossibilità di intervenire già a livello di rischio può rappresentare un' occasionerilevante per effettuare un' efficace prevenzione. Le autrici sono, rispettivamente,docente e ricercatrice di Biochimica alla Federico II. Questa rubrica sulla ricerca inCampania è curata da Alessandro Fioretti, Giuseppe Longo, Guido Trombetti eGiuseppe Zollo © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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03/10/2018 Il Mattino (ed. Benevento)

Argomento: Sanità Campania

Pagina 25 EAV: € 5.419Lettori: 133.364

Gara 118, l' Asl si appella al Consiglio di StatoLuella De Ciampis

Non è destinato a concludersi in tempibrevi il contenzioso tra L' Asl e leMisericordie d' Italia, per l'aggiudicazione del servizio 118. ILCONTENZIOSO L' azienda sanitaria hainfatti proposto appello al Consiglio diStato contro la sentenza del TarCampania, che ha annullato la gara d'appalto per l' aggiudicazione dellagestione del servizio 118, riconoscendola validità delle eccezioni mosse dallaMisericordia. A marzo, il direttoregenerale, Franklin Picker, con delibera n.158, aveva indetto la gara per l'affidamento del servizio di soccorso etrasporto infermi in emergenza, per unperiodo di due anni, con possibilità diproroga per altri 12 mesi, per un importocomplessivo di 11.298.000 euro. LaMisericordia, insieme all' AnpasCampania e alla Croce Rossa diBenevento, aveva chiesto all' Asl diritirare la gara e di rivedere i conti, inquanto il budget messo a disposizionedall' azienda non avrebbe messo in grado la ditta vincitrice di riassumere tutti gliinfermieri e gli autisti soccorritori in servizio. L' istanza non era stata però accolta eil provvedimento del direttore generale sarebbe stato comunque applicato. Quindi,le tre associazioni avevano inoltrato ricorso al Tar, evidenziando l' insufficienza dell'importo per garantire le esigenze del capitolato d' appalto. Con sentenza numero5356/2018, il Tar ha accolto il ricorso e annullato la delibera 158. LA REAZIONE Inrisposta, su suggerimento del direttore dell' unità complessa Affari Legali, AntonioMennitto, basato sull' esame degli atti, sulla dichiarazione di regolarità tecnica eamministrativa della gara e sulla relazione presentata dall' avvocato esterno,Augusto Chiosi, che aveva difeso l' Asl nel precedente ricorso, il direttore generale,con propria delibera, propone appello al Consiglio di Stato e conferma, per continuitàdefensionale l' incarico a Chiosi. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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03/10/2018

Argomento: Sanità Campania

Pagina 27 EAV: € 6.749Lettori: 133.364

Ospedale, arrivano due chirurghi

MADDALONI / 1 Giuseppe Miretto È statocordiale nei modi e molto ruvido neicontenuti. Il vertice tra il sindaco AndreaDe Filippo e Mario De Biasio (direttoregenerale dell' Asl), sull' emergenza degliorganici e in particolare dei chirurghi, all'ospedale di Maddaloni, si è concluso conuna dura presa di posizione del primocittadino: «La gestione delle emergenzechirurgiche e delle attività di routine, maanche della chirurgia pianificata dielezione e la gestione del ProntoSoccorso» non possono essere in alcunmodo fermate e nemmeno rallentate.Contestata la chiusura e ilridimensionamento di tutte le attivitàambulatoriali collegate. Nonostante ladiversa interpretazione sull' entità dellacrisi degli organici, è stato deciso cheentro ottobre, saranno immessi inservizio due chirurghi, due medici per ilreparto di medicina e uno per la terapiaintensiva. «Con un approccio moltodeciso spiega il sindaco - abbiamochiesto che la situazione gestione del nosocomio, che per noi è alla deriva, vengarecuperata. Abbiamo spiegato perché le rassicurazioni fornite sui disagi in corso noncorrispondano al vero». Di fatto, si è insediato un «tavolo di crisi»: entro 15 giorni leparti si rivedranno. Nel frattempo, l' Asl comunicherà la documentazione sulla«dotazione organica dell' ospedale e del distretto sanitario 13». Il sindaco siriserverà di muovere rilievi: «Non ci interessano gli organici virtuali ma quellirealmente operativi per l' erogazione dei servizi all' utenza e quelli previsti dal pianoospedaliero regionale». Sotto la lente di in gradimento sono finiti anche i servizidismessi territoriali come la gestione delle unità di fisioterapia e riabilitazione e gliambulatori di cardiologia distrettuali. Dopo dieci anni di paralisi nella gestione dellasanità pubblica locale, la lista delle carenze in possesso del sindaco è lunghissima. Siparte anche dalla riqualificazione (già finanziata con due milioni e mezzo di euro coni fondi dell' ex articolo 20) per la riqualificazione strutturale e alberghiera dell'ospedale e del distretto, ora allocato in civili abitazioni. A sfoltire la lunga lista di

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rivendicazioni c' è una buona notizia: l' Unità operativa di Salute Mentale (Uosm) diMaddaloni non sarà né chiusa e né dislocata a Marcianise. I servizi ambulatorialiterritoriali resteranno sui rispettivi territori senza arrecare disagio all' utenza.Previsto solo un riordino delle funzioni apicali dell' Uosm. «Sono dieci anni annunciaDe Filippo - che all' Asl non incontrano il sindaco di Maddaloni. Nulla più sarà lasciatoal caso». © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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03/10/2018

Argomento: Sanità Campania

Pagina 25 EAV: € 10.228Lettori: 133.364

Ospedali riuniti, servono medici

I problemi della sanità Il Moscati approvail piano sul fabbisogno di personale in treanni vanno assunte 140 unità traAvellino e Solofra IL PROVVEDIMENTOAntonello Plati Ospedali riuniti di Avellinoe Solofra: adottato il Piano triennale difabbisogno del personale che prevedequasi 140 assunzioni entro il 2020.«Attendiamo il via libera da Regione eMinistero della Salute, che potrebbegiungere entro la fine del mese,dopodiché potremo applicare l' atto»,dice il direttore generale dell' Aziendaospedaliera «Moscati» Angelo Percopo,che l' altro giorno ha deliberato ildocumento coadiuvato dalla direttricesanitaria Maria Concetta Conte e daldirettore amministrativo AntonioPastore. Si tratterebbe di una vera epropria boccata di ossigeno per lastruttura di Contrada Amoretta che dalblocco del turn over in poi soffre proprieper le gravi lacune di camici bianchi einfermieri e che da lunedì controllaanche il «Landolfi» di Solofra, prima di pertinenza dell' Asl. Infatti, attualmente, ladifferenza tra l' organico in servizio al 31 dicembre 2017 (1618 tra dirigenti, medici,infermieri, tecnici e operatori) e il fabbisogno è stimata in 137 unità, di queste 60 (9medici, 3 dirigenti, 25 infermieri, 3 tecnici, 16 operatori sociosanitari e 4amministrativi) potranno essere assunte nell' anno in corso, 45 (6 medici, 2dirigente, 21 infermieri, 2 tecnico, 12 operatori sociosanitari e 1 amministrativi) l'anno prossimo e 32 (4 medici, 1 dirigente, 15 infermieri, 1 tecnico, 10 operatorisociosanitari e 1 amministrativi) nel 2020. Quindi, se dovesse arrivare il nulla ostada Palazzo Santa Lucia, gli Ospedali riuniti farebbero un altro passo in avanti verso l'organico ideale che per una struttura del genere è di circa 1950 unità, stando allastima del Piano. «Fino ad oggi osserva Percopo s' è proceduto alle assunzionisecondo criteri restrittivi imposti dalla Regione. Dal 2015, solo il 70 per cento di chiandava in pensione poteva essere sostituito, mentre dall' anno scorso la soglia èsalita all' 80 per cento. Con l' approvazione del Piano, non solo potremo sostituire al

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100 per cento il personale in quiescenza, ma procedere a nuove assunzioni».Insomma, una manna dal cielo che potrebbe, solo per fare l' esempio più eclatante,colmare la penuria degli anestesisti più volte rimarcata sia da Percopo sia da Conte.«È una mancanza drammatica», ha sostenuto in una recente intervista al Mattino ladirettrice sanitaria. Al momento sono 29 gli anestesisti a fronte degli almeno 50 cheservirebbero per far funzionare a regime l' attività. Un organico quasi dimezzato conil quale bisogna garantire le sale operatorie per l' emergenza, la ginecologia, larianimazione, la cardiochirurgia e molti altri settori ancora. Un' impresa difficile, senon impossibile. Per far fronte alla quale è stata necessaria la stipula di unaconvenzione con l' ospedale di Caserta che garantisce dei rinforzi fondamentali. L'altro tallone d' Achille è il Pronto soccorso, dove ad Avellino sono in servizio 14medici e altri 6 per la Medicina d' urgenza: ne servirebbero almeno altri 4. Nellastessa Unità operativa, inoltre, mancano 6 infermieri (24 a fronte dei 30 necessari).Il nuovo primario Antonino Maffei ha avviato una mini rivoluzione, separando, ancheda un punto di vista logistico, l' assistenza da dedicare ai codici bianchi e verdi equella da prestare ai codici gialli e rossi. Una riorganizzazione che probabilmentesarà estesa anche al «Landolfi». Tornado al Piano, il costo totale del fabbisogno delpersonale per i prossimi 3 anni è calcolato in 95 milioni e 95mila euro, dei quali 79milioni 958mila per il «Moscati» e 15 milioni 137 mila per il plesso di Solofra. L'organico di fatto (1618 unità) è suddiviso così tra i due ospedali: al «Moscati» 359medici, 25 dirigenti sanitari, 710 infermieri, 114 tecnici, 124 operatori sociosanitari e234 impiegati professionale, tecnico o amministrativo; al «Landolfi» 93 medici, 5dirigenti sanitari, 169 infermieri, 25 tecnici, 35 operatori sociosanitari e 58 impiegaticon ruolo professionale, tecnico o amministrativo. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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03/10/2018

Argomento: Sanità Campania

Pagina 28 EAV: € 9.220Lettori: 133.364

San Paolo, fuga dal pronto soccorso

I DISAGI Ettore Mautone Ospedale SanPaolo in ginocchio: è in oggettivedifficoltà organizzative e di assistenza ilpronto soccorso del presidio di viaTerracina. Acuta la carenza di personalenei reparti di emergenza. Dopo la crisiestiva dei servizi di anestesia e chirurgia- fronteggiati con provvedimentitampone dalla direzione generale - l'ultima tegola piovuta sull' emergencydell' ospedale di Fuorigrotta è lo stop aiturni notturni e di reperibilità degliortopedici. Troppo esigue le forze incampo per assicurare la copertura delleattività di emergenza e del reparto nell'arco delle 24 ore. Sebbene latraumatologia assorba una buona fettadegli accessi in pronto soccorso e ilreparto sia inserito nei programmi per gliinterventi al femore entro le 48 ore neglianziani gli specialisti sono pochi e non cela fanno. La defezione nei turni degliortopedici di notte è però la classicagoccia che fa traboccare i precariequilibri di attività e di personale del pronto soccorso. LE DIMISSIONI La tensione, irischi e i carichi di lavoro, aumentano a dismisura per chi presidia notte e giorno latrincea del San Paolo. Il sintomo sono le dimissioni, presentate ieri, di EnricoRuggiero, responsabile (direttore facente funzione) dell' unità operativa complessadi Medicina di urgenza e del pronto soccorso del San Paolo. Con una nota indirizzataai vertici aziendali Ruggiero rimette dunque i due incarichi affidatigli rispettivamentenel 2015 e nel 2017 dall' azienda. Nell' elenco delle difficoltà segnalate, agiustificazione di tale decisione, ci sono la continua e gravosa mancanza dipersonale, sia dell' area della dirigenza medica sia del comparto (infermieri e Oss).All' indice finiscono anche la mancanza di collaborazione con le altre unità operativedell' area medica dell' ospedale e pure i sindacati posti a difesa di posizionistrumentali e poco collaborativi. Riflettori accesi anche sulla carenza di percorsi intraed interospedalieri riguardo alle nascenti reti stroke (per l' ictus) e per il trauma, perla chirurgia vascolare, per le attività operatorie di chirurgia toracica e laparoscopica

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di urgenza. E ancora la mancanza di turni h 24 di gastroenterologia, di ematologia edi altre specialità che rendono arduo il lavoro della prima linea del San Paolo.Condizioni che, a detta degli operatori, minacciano i livelli di assistenza e incidonosulla qualità delle cure e del lavoro. SFORZI INUTILI Nel lungo elenco delle difficoltàmesso a fuoco da Ruggiero non manca un riferimento ai tentativi personali fatti pergestire al meglio le carenze dell' ospedale e un riconoscimento al costruttivoimpegno della direzione generale per affrontare e sciogliere i nodi sul tappeto chetuttavia si è infranto sulle oggettive difficoltà organizzative, assistenziali e il climalavorativo. Un riconoscimento, nell' atto delle dimissioni, considerate irrevocabili,viene indirizzato anche al direttore sanitario di presidio Vito Rago, per essersi, quest'ultimo, prodigato nel far arrivare al San Paolo strumenti medicali, ventilatori,ossigenatori, ecografi, elettrocardiografi, letti di degenza nuovi e in altri interventistrutturali sui reparti. Segno che il principale nodo resta quello della carenza delpersonale. I PRESIDI Un fronte su cui la direzione generale è impegnata da tempo.Superato il guado dell' ospedale del mare - da consegnare da qui al prossimodicembre alle funzioni di Dea di II livello - una parte delle assunzioni programmatenell' area dell' emergenza saranno destinate proprio ai presidi di frontiera,soprattutto san Paolo e San Giovanni Bosco. Che nel frattempo però vivono gravisofferenze. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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03/10/2018 Il Mattino (ed. Benevento)

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Sos medici di base: pochi per i pazienti scoppia il caos all'Ast

MORCONE Luella De Ciampis È caospresso gli uffici dell' Asl di Morcone, perla scelta del medico di base, daeffettuare tra i comuni dell' Ambito B5,in seguito al pensionamento di EleonoraAurisicchio, che lascia oltre 1500pazienti. Una vicenda estremamentedelicata, sulla quale è intervenuta l'amministrazione comunale, che haincontrato il direttore generale dell'azienda sanitaria, Franklin Picker. La filadegli utenti, per riuscire a ottenere ilnumero per effettuare la scelta, cominciaa formarsi prima delle cinque delmattino, sia perché non si eseguono piùdi 25 prenotazioni al giorno, che peraccaparrarsi il medico di base che ha l'ambulatorio nel comune più prossimo aquello di Morcone. Degli altri treprofessionisti presenti sul territorio,Antonio Immediato è andato in pensionel' anno scorso e non è stato piùsostituito, Angelo Esposito ha superato ilmassimale imposto dalla vigentenormativa e quindi non può farsi carico di altri pazienti, oltre quelli che ha già,mentre, Domenico Gagliardi, che ha comunque un numero congruo di pazienti, èormai prossimo alla pensione. LO SCENARIO Al momento, la scelta degli utenti èricaduta su Michele Petrone, che potrà assorbire solo 500 assistiti degli oltre 1500lasciati scoperti dalla dottoressa Aurisicchio, e che ha un ambulatorio a FragnetoMonforte, mentre, per qualche giorno alla settimana sarà a Pontelandolfo e aMorcone. I cittadini che non hanno la possibilità di mettersi in fila per più ore algiorno per la corsa al medico di base, dovranno accontentarsi di effettuare la sceltain comuni più lontani, fino a San Bartolomeo in Galdo, raggiungibile in un' ora e 10minuti di automobile. E intanto, la gente preoccupata e sfiduciata si chiede chi sioccuperà delle visite domiciliari e delle urgenze, se il loro medico risiede ad almenomezz' ora di distanza. «È una situazione insostenibile commenta il sindaco Luigino

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Ciarlo che abbiamo già prospettato all' Asl. Quindi, con gli altri sindaci coinvoltimetteremo in atto una protesta, mirata a impedire che la Regione continui acalpestare le aree interne del nostro territorio». Nell' ottica di ottenere risposte, l'assessore alle politiche sociali, Alessandro Delli Veneri ha chiesto chiarimenti aldirettore generale dell' Asl, che ha fornito le spiegazioni necessarie. Gliamministratori dichiarano all' unisono: «I vertici dell' Asl sostengono che le zone incui c' è carenza di medici vengono individuate direttamente dalla Regione e che l'Ambito B5 ha molti più medici rispetto al fabbisogno, anche se Morcone èsottodimensionato. Quindi, bisognerebbe trovare medici di base appartenenti allostesso ambito territoriale, disposti ad aprire un ambulatorio a Morcone. Per questo,si sono resi disponibili a effettuare una ricerca prioritariamente sui paesi confinanti,per poi estenderla. Intanto, hanno fatto riferimento a una legge che sarà operativaentro giugno, che prevede la condivisione della scheda del paziente tra 10 medici,per 1.500 assistiti, che renderà possibile la disponibilità di un medico, tutti i giornidalle 8 alle 20». © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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03/10/2018

Argomento: Sanità nazionale

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"Il cuore siamo noi", in campo per ridurre il 25% dellamortalità

"Il Cuore Siamo Noi - Fondazione ItalianaCuore e Circolazione Onlus", inoccasione della Giornata mondiale per ilcuore 2018, scende in campo a sostegnodella campagna "25by25" dell'Organizzazione mondiale della sanità,che sollecita tutte le nazioni a mettere inatto alleanze e strategie per ridurreentro il 2025 il 25% delle mortipremature causate dalle malattiecroniche non trasmissibili, come quelledel cuore e dei vasi e il diabete. Lemalattie cardiovascolari rappresentanoinfatti ancora oggi la prima causa dimorte in Italia e nel mondo. Un numeroconsiderevole di morti potrebbe essereevitato ogni anno attuando semplicimisure di prevenzione. Tra le iniziativepresentate per raggiungere l' obiettivodella riduzione del 25% della mortalitàentro il 2025, anche "One Valve, OneLife", il primo programma italianopromosso nel 2014 dalla Società italianadi Cardiologia ( Sic) che si propone di favorire una corretta informazione e ladiffusione della terapia transcatetere delle valvulopatie e di garantire l' accesso aqueste procedure salvavita a tutti i pazienti che necessitano di un intervento allevalvole cardiache. Basta considerare che i pazienti sintomatici inoperabili a 6 mesihanno una mortalità superiore al 50% e la terapia transcatetere potrebbe essererisolu- tiva. «Questi pazienti, in assenza di intervento, hanno un' aspettativa mediadi vita di circa 2 anni - ha dichiarato Francesco Romeo, presidente di "Il Cuore SiamoNoi - Fondazione Italiana Cuore e Circolazione Onlus" - curare una valvola cardiacasignifica salvare una vita. Oggi abbiamo evidenze scientifiche indiscutibili che letecniche interventistiche percutanee mini- invasive costituiscono un' opzioneterapeutica salvavita alternativa all' intervento cardiochirurgico convenzionale. Finoad alcuni anni fa l' unica possibilità terapeutica nelle valvulopatie cardiache era l'intervento chirurgico, un' operazione "a cuore aperto" molto invasiva, che non tutti i

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pazienti possono affrontare. Oggi è possibile impiantare la valvola per viapercutanea anche ai pazienti a rischio intermedio, cioè quei pazienti che primaerano candidati all' intervento convenzionale di chirurgia a cuore aperto».

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03/10/2018

Argomento: Sanità nazionale

Pagina 29 EAV: € 20.410Lettori: 339.084

A Niguarda Topolino insegna l' inglese ai bimbiGIOVANNA SCIACCHITANO

Ospedale. Imparare l' inglese per starebene insieme, aprire le porte dell'ospedale e accogliere la diversità. È l'obiettivo del progetto innovativo chepartirà il 20 ottobre nello Spazio Vita all'interno dell' ospedale di Niguarda graziealla collaborazione fra la Walt DisneyItalia e inlingua. In prima battuta saràriservato un ciclo di lezioni ai bambiniche vivono con disabilità motoria, in curapresso l' Unità Spinale. Ma poi leiscrizioni saranno aperte anche ai figlidei dipendenti dell' ospedale e aibambini del Municipio 9. Un contestounico che potrebbe fare scuola anche inaltre strutture. Saranno coinvolti duegruppi classe, uno pre-scolare e unoscolare, fino ai dieci anni. Con unapproccio diverso a seconda della fasciadi età. Cifra dell' iniziativa è l'edutainment, cioè educare con ildivertimento. La magia dei cartoni quindi diventa un formidabile mezzo diapprendimento e chi è in carrozzina sperimenterà l''effetto sollievo' prodotto dallasocialità e da un' atmosfera positiva. 'Disney English per Spazio Vita' prevede unciclo di 12 lezioni per ogni gruppo. Giochi interattivi, racconti, disegni e canzoni sonoparte integrante di un metodo che è stato già applicato con successo in nove città eraggiungerà a breve quota 33. Per Marco Trivelli, direttore generale dell' ospedaleNiguarda, il progetto «fa parte delle proposte legate alle esigenze reali dei pazienti,per vivere la malattia al meglio». Un modello che prevede l' inclusione, come hasottolineato Christian Cerqua, presidente della Commissione educazione delMunicipio 9, che ha patrocinato l' iniziativa. «Sono certo che questo approccio possarappresentare una fonte di ispirazione concreta per creare sollievo e suscitare uncambiamento di prospettiva verso la speranza e la positività, in una parola verso laresilienza» ha commentato Daniel Frigo, amministratore delegato di Walt DisneyItalia. Che ha potuto contare sulla tenacia di Fabiola Bertinotti, direttorecomunicazione e responsabilità sociale di Disney Italia. E il motto di Disney 'Se puoisognarlo, puoi farlo' prende corpo proprio in questa realtà, dove si fa anche pettherapy e informatica. Come ha osservato Giovanna Oliva, presidente di Spazio Vita

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Onlus: «Siamo motore di buone prassi inclusive e convinti sostenitori del concetto didifferenza come risorsa per la comunità». Orgoglioso anche Richard Collins, direttoredi inlingua Verona: «I bambini imparano divertendosi, grazie alla particolarestruttura delle lezioni che li coinvolge in modo dinamico e allegro». Nelle classi cisarà una grande lavagna interattiva donata da Disney Italia, i docenti inlingua e ilmateriale didattico del corso 'Disney English' fornito da inlingua. La partecipazionesarà gratuita per i bambini che vivono con una disabilità motoria e sono ricoverati oin cura a Niguarda o vivono nel Municipio 9. Mentre è prevista una donazione aSpazio Vita per la partecipazione dei figli dei dipendenti dell' ospedale e per quelladegli altri bambini della zona. Per informazioni e iscrizioni: tel. 02/6472490 -segreteria@ spaziovitaniguarda.com. RIPRODUZIONE RISERVATA La presentazionedell' iniziativa ieri a NIguarda.

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03/10/2018

Argomento: Sanità nazionale

Pagina 22 EAV: € 20.412Lettori: 384.276

«È nel corpo il vero alleato anti-cancro»

IL COLLOQUIO «L' immunoterapia harivoluzionato il nostro modo dicombattere il cancro, e rappresenta unadelle opzioni terapeutiche innovativeche, insieme ad altre strade, ci porterà arendere questa malattia sempre piùcurabile». È così che Emilio Bria,professore associato di Oncologiamedica della Fondazione PoliclinicoUniversitario A. Gemelli IRCCS,Università Cattolica del Sacro Cuore diRoma, chiarisce quali sono leimplicazioni del lavoro dell' immunologoamericano James P. Allison e delgiapponese Tasuku Honjo, vincitori delNobel per la Medicina. L' annuncio dell'Accademia Reale svedese è stato accoltocon grande entusiasmo perchérappresenta un importantericonoscimento all' immunoterapia inoncologia, cioè alla possibilità diutilizzare il nostro sistema immunitariocome arma contro i tumori. LA STRADA«È bene precisare che, con moltaprobabilità, questa opportunità terapeutica rappresenterà una delle strade che ciaiuterà a combattere il cancro», precisa Bria. In effetti, i trattamenti convenzionali(chirurgia, chemio e radio) e le recenti opportunità offerte dalle terapie a bersagliomolecolare su determinati target genomici, non sono destinati a scomparire. «Tutt'altro, la vera sfida sarà quella di capire come integrare i nuovi farmaciimmunoterapici con gli altri tipi di trattamento, sia senza' bersaglio (come lachemioterapia) che con le terapie targeted'. La chiave di volta sarà quindi quella ditrovare le migliori combinazioni adatte per ogni singolo paziente, nell' ottica disomministrare sempre di più terapie personalizzate», sottolinea Bria. Da un lato simira a sbloccare l' immunosoppressione che le neoplasie inducono nel paziente estimolare il nostro sistema immunitario ad attaccare il cancro, dall' altro si punta autilizzare i trattamenti «convenzionali», come i chemioterapici, che agisconodirettamente, ma che contestualmente sono in grado di potenziare l' aggressioneimmunitaria contro le cellule tumorali quando combinati con questi nuovi farmaci. È

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verosimile che attaccare la malattia su più fronti sia in grado di aumentare le chancedi successo e, quindi, di sopravvivenza per i malati. Le combinazioni possonocoinvolgere anche più farmaci immunoterapici che hanno meccanismi d' azionediversi. L' ATTACCO «Allison e Honjo hanno contribuito a sviluppare farmaci in gradodi agire su due differenti freni che impediscono al nostro sistema immunitario diattaccare il cancro», aggiunge Bria. «Ma, negli ultimi anni, la ricerca è andata avantiiniziando a sviluppare anche altri tipi di farmaci immunoterapici, che hanno comeobiettivo quello di attaccare il tumore, agendo come stimolatori di alcune specifichecellule immunitarie come effettori della risposta immune nei confronti del cancro».Valentina Arcovio © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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03/10/2018

Argomento: Sanità nazionale

Pagina 18 EAV: € 11.974Lettori: 129.749

Con quota 100 si va di male in peggio. Senza fondi sisvuotano gli ospedali

Roberto Rotunno

Corsie Vuote. Alleggerendo i requisiti perandare a riposo, nei prossimi 5 anni ilServizio sanitario nazionale perderebbe55 mila medici Abolire la legge Fornero eintrodurre la quota 100, con la possibilitàdi andare in pensione con 62 anni di etàe 38 di contributi, rischia di indebolireulteriormente gli ospedali italiani.Alleggerendo i requisiti per andare ariposo, infatti, nei prossimi cinque anni ilservizio sanitario nazionale perderebbe55 mila medici. Gli attuali postidisponibili nelle scuole dispecializzazione - circa 6.500 all' anno -non permetterebbero di bilanciare leuscite, perché gli ingressi fino al 2024 sifermerebbero a massimo 32.500. Aprevedere effetti nefasti per la riformadelle pensioni annunciata dal governo èl' Anaao-Assomed, il sindacato deimedici e dirigenti. Premessa: il problemaesisterebbe anche mantenendo la leggeapprovata dal 2011 dal governo Monti, laquale richiederebbe dal 2019 almeno 67 anni di età o 43 anni e tre mesi di anzianità(un anno in meno per le donne). Questo perché già gli attuali flussi dipensionamento non vengono coperti con altrettante assunzioni. Se anche nontoccassimo la Fornero, infatti, tra il 2019 e il 2014 - stima l' Anaao-Assomed -lasceranno il lavoro tra i 40 e i 42 mila dottori. La quota 100, però, aggraverebbe lasituazione, permettendo l' accesso alla pensione ad almeno ad altri 13 mila. Ildisagio maggiore si verificherebbe subito, tra il 2019 e il 2020, quando a poteruscire grazie alla riforma del governo Conte sarebbero i nati tra il 1954 e il 1957."Sono in tanti i medici che a 62 anni hanno già accumulato 38 anni di contributi -spiega il presidente del sindacato Costantino Troise - grazie al riscatto del periodopassato all' università. E con le attuali condizioni di lavoro, le attuali retribuzioni, 15milioni di ore di straordinari non pagati, non c' è dubbio che molti coglieranno l'opportunità". L' unica soluzione sarebbe aumentare il numero di laureati ammessi

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alla specializzazione, ma per questo bisognerebbe aumentare le risorse. Losvuotamento delle corsie non è l' unica conseguenza negativa prevista dall' Anaao-Assomed. Ci sarebbe anche minore possibilità, per i medici anziani, di seguire lacrescita dei colleghi più giovani: "I processi previdenziali - scrive il sindacato in unanota - sarebbero così rapidi e drastici da impedire il trasferimento di esperienze e dipratica clinica. Si tratta, infatti, di conoscenze e di capacità tecniche che richiedonotempo e una lunga osmosi tra generazioni professionali diverse". Probabilmentetanti operai ultra-sessantenni aspettano la quota 100 come una manna dal cielo, maforse saranno meno felici nel sapere che questo intervento, in assenza di nuoviinvestimenti in personale, rischia di minare la qualità della sanità italiana.

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03/10/2018

Argomento: Sanità nazionale

Pagina 23 EAV: € 7.080Lettori: 384.276

Dislessia 2.0, la diagnosi ora si fa online (gratis)

È la prima piattaforma in Italia che mettea disposizione di famiglie, docenti,studenti e pediatri strumenti digitali perlo screening gratuito delle difficoltà dilettura. Si chiama Dislessia 2.0, ed èrealizzata da Fondazione Tim con l'Associazione italiana dislessia, l'ospedale pediatrico Bambino Gesù, l'Istituto Superiore di Sanità e l' Istituto diScienze Applicate & Sistemi intelligentidel Cnr di Messina. Creata in occasionedella European Dyslexia AwarenessWeek 2018, offre la mappatura delle 5mila scuole certificate Amiche dellaDislessia. Per accedere alla piattaforma,l' indirizzo è dislessia.isasi.it.

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03/10/2018

Argomento: Sanità nazionale

Pagina 29 EAV: € 10.051Lettori: 339.084

Il Gruppo ospedaliero San Donato rileva l' ospedale VillaChiara, nel Bolognese

Sanità. I l Gruppo ospedaliero SanDonato (Gsd) ha acquisito la quota dimaggioranza di Villa Chiara, ospedaleprivato di Casalecchio di Reno (Bologna)accreditato con il servizio sanitario dell'Emilia Romagna. L' assemblea di VillaChiara, riunitasi il 28 settembre, haprovveduto al rinnovo del cda:presidente è Paolo Rotelli, vicepresidente Marco Rotelli, l'amministratore delegato è GiuseppeValastro. Con Villa Chiara, afferma unanota, il Gsd accresce la sua presenza inEmilia Romagna, iniziata nel 2008 con l'acquisizione di Villa Erbosa a Bologna, ilpiù grande ospedale privato accreditatodella regione. Villa Chiara, fondata nel1922, dispone di 145 posti letto edeffettua 6.000 ricoveri l' anno nelleprincipali specialità cliniche, impegnando270 addetti, di cui 130 medici. «Conquesta acquisizione - ha detto Marco Rotelli - mettiamo a disposizione dell' EmiliaRomagna l' esperienza e la professionalità del Gsd maturate in 60 anni, durante iquali ci siamo caratterizzati per l' offerta di servizi di eccellenza». ( V. Sal.)

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03/10/2018

Argomento: Sanità nazionale

Pagina 29 EAV: € 57.628Lettori: 281.841

Italia agli ultimi posti in Europa per i turni nei giorni di festaLuca VozellaCarlo Zandel

Lavoro festivo. Nel nostro paese ècoinvolto il 25% degli addetti, contro il40% dei paesi scandinavi. Nell' industriasono impiegati soprattutto gli operai conelevate qualifiche La colata d' acciaioche arriva ogni 4 o 6 ore non si puòfermare. Nemmeno la domenica.Nemmeno nei giorni di festa. C' è unmondo produttivo che non si ferma mai.E non è solo quello legato allaristorazione, al commercio e al turismoche pure sono tra i principali datori dilavoro dei lavoratori della domenica.Pensiamo alla siderurgia a cui èfortemente legata la questioneindustriale del nostro paese o allachimica. Per non dire della logistica, deitrasporti, dell' assistenza socio-sanitariae delle forze di polizia, carabinieri efinanza. O dei musei, dell' agricoltura edell' allevamento. Oltre a tutti gliautonomi. Tra sometimes e usually workers Quello della domenica e dei festivi è unesercito di uomini e donne che, secondo quanto emerge da un' elaborazione Adaptsui dati Eurostat 2017, in Italia arriva a 4,65 milioni: più di un lavoratore dipendentesu cinque, pari al 20,6% del totale degli occupati. All' interno di questa fascia dilavoratori, però, la frequenza dell' attività lavorativa domenicale non è uguale pertutti. Facendo cento il totale dei lavoratori domenicali il 28,8% di essi lavora ladomenica "sometimes" mentre per il restante 71,8% la frequenza si intensifica. Intermini assoluti sono 1,34 milioni, pari al 6% del totale, i "sometimes workers"mentre gli "usually workers" salgono a 3,3 milioni, il 14,7% degli occupati totali. Un'ulteriore distinzione che l' elaborazione dei dati consente di fare è quella di genere.Tra gli uomini, infatti, la percentuale sale al 21,2% mentre tra le donne scende al20,1%. Questi dati nell' ultimo decennio stanno registrando un costante aumento.Nel 2008 la percentuale di lavoratori interessati era pari al 17,4%, 3,3 punti in menorispetto al 2017. Nonostante questo aumento l' Italia rimane comunque al di sottodella media dell' Area Euro (18 paesi) che si stabilisce al 21,2%. I settoriSoffermandoci sui numeri dei settori, quello con la presenza più elevata di lavorodomenicale è il settore alberghiero e della ristorazione, con 723.000 lavoratori

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dipendenti coinvolti (il 69,3% dei dipendenti del settore). Al secondo posto c' è lasanità (679.000 dipendenti pari al 43,1% del settore) e al terzo il commercio con628.000 occupati (pari al 30,6% del settore). Noi e gli altri Secondo quanto emergedalla sesta indagine europea sulle condizioni di lavoro di Eurofond, il lavorodomenicale all' interno dell' UE a 28 e della Norvegia è in aumento e ha coinvoltoper almeno una domenica al mese il 30% dei lavoratori e per almeno 3 volte al meseil 10% della medesima platea. Gli uomini sono maggiormente coinvolti dal lavorodomenicale (31% rispetto al 28% delle donne), in agricoltura e nel settore dellasanità la percentuale si avvicina al 50% mentre nel commercio e nel turismo è parial 38%, in aumento di 4 punti rispetto al 2010. Per gli autonomi la percentuale è parial 46%. Rispetto al contesto europeo l' Italia si colloca al di sotto della media. Ilavoratori italiani nella giornata di domenica mediamente lavorano meno dei propricolleghi di altri 24 stati europei (nei Paesi scandinavi la percentuale supera il 40%dei lavoratori) presentando una percentuale maggiore solamente rispetto ad Austria,Portogallo, Cipro e Germania. Lavoro domenicale e festivo "Lavoro domenicale" e"lavoro festivo" vengono spesso accomunati se non usati come sinonimi. Ma da unpunto di vista giuridico vi sono differenze. Per lavoro festivo si intende infatti laprestazione di lavoro effettuata in coincidenza dei giorni previsti dalla legge qualigiorni festivi tra cui vi rientra anche la domenica. Sulla domenica, entrano però ingioco le norme che regolano l' orario di lavoro e in particolare il D.lgs. 66/03: l' art.9, c. 1, D.lgs. 66/03 prevede che sia riconosciuto un periodo di riposo di almeno 24ore consecutive ogni sette giorni, "di regola in coincidenza con la domenica". Lanorma individua quindi la domenica quale giorno preferibile, e non obbligatorio, diriposo, non ponendo particolari vincoli, salvo il riconoscimento di riposocompensativo, alla facoltà del datore di poter richiedere ai propri dipendenti losvolgimento di lavoro domenicale: questa impostazione va sostanzialmente a creareuna divaricazione concettuale tra lavoro domenicale e lavoro festivo. Taledivaricazione trova la propria ratio, da un lato, nel fatto che la legge prevede uncorposo elenco di eccezioni e deroghe (attivabili anche dalla contrattazionecollettiva) relative a esigenze tecniche, produttive e organizzative (es. in relazione aparticolari lavorazioni industriali o a servizi considerati di pubblica utilità) cherichiedono una modulazione differente dell' orario di lavoro (e quindi anche lapossibilità di lavorare la domenica), dall' altro, dal fatto che la legge richiede ungiorno della settimana, non necessariamente la domenica, destinato al recuperodelle energie psico-fisiche del lavoratore, quindi in un' ottica di salute e sicurezza.Cosa succede in Europa? 16 dei 28 Stati dell' UE, tra cui l' Italia, non prevedonoalcuna limitazione di orario o apertura domenicale. Nei restanti Stati sono comunquepreviste numerose eccezioni ai divieti e alle imitazioni imposte. In particolare, lederoghe riguardano le aree turistiche, i rivenditori alimentari, i negozi per la casa, lagrande distribuzione, le edicole, le stazioni di servizio, le stazioni ferroviarie, gliaeroporti e i musei. Facendo alcuni esempi di regolamentazione delle chiusuredomenicali in altri Paesi dell' Unione, il Belgio e Malta consentono l' apertura ladomenica a condizione che si scelga un giorno di chiusura alternativo; in Francia l'apertura è libera per i negozi gestiti dai proprietari, mentre per i negozi nonalimentari solo previa decisione del sindaco e comunque con una maggiorazione del

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100%, per i negozi alimentari, invece, l' apertura è concessa sino alle 13.00; inGermania i negozi sono chiusi con eccezione di panettieri, fiorai, edicole, negozi perla casa, musei, stazioni ferroviarie, stazioni di servizio, aeroporti e luoghi dipellegrinaggio; in Spagna la questione è demandata alle Comunità Autonome (nellamaggior parte sono previste 10 domeniche/festività di apertura); nel Regno Unito lerestrizioni hanno come discriminante i metri quadri dell' esercizio commerciale (ipiccoli negozi non hanno restrizioni, i grandi possono operare solo su fasce orarieprestabilite). Il quadro descritto rende l' Italia l' unico paese tra le economie piùsviluppate dell' Unione Europea (Germania, Gran Bretagna - con l' esclusione dellaScozia -, Francia e Spagna) ad aver completamente liberalizzato le aperturedomenicali. Ricercatori Adapt © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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03/10/2018

Argomento: Sanità nazionale

Pagina 35 EAV: € 10.304Lettori: 113.715

Medici, è allarme rossoSIMONA D' ALESSIO

Allarme rosso per l'«emorragia» (effettodi pensionamenti «non bilanciati danuove assunzioni») dei «camici bianchi»:nell' arco di cinque anni ne verranno amancare «45.000», deflusso cheriguarderà «sia i medici di famiglia, siaquelli del Servizio sanitario nazionale».E, se si considera l' orizzonte temporaledi un decennio, fino, cioè, al 2028, nescemeranno «circa 80.000». Le cifre (inminima parte «tamponate» dall'aumento di 800 borse di studio inmedicina generale, deciso dallaconferenza stato-regioni), sono tratte dalBilancio sociale 2018 dell' Enpam (Enteprevidenziale dei medici e degliodontoiatri), anticipato da ItaliaOggiprima della presentazione, oggi, da partedel presidente Alberto Oliveti al 75°congresso della Fimmg (Federazione deimedici di famiglia), nel cagliaritano; itimori sulla carenza di personalesanitario, espressi pure dalla Fnomceo (Federazione nazionale degli Ordini) e daisindacati, stanno facendo sì che la Cassa stia curando un «meccanismo diconveniente collaborazione tra generazioni: il bilancio di quest' anno», si legge,«porta oltre un miliardo in più nella riserva a garanzia delle pensioni future», mentrestanno salendo «gli sforzi per rendere gli iscritti più consapevoli e mantenere laprevidenza flessibile», e per «rispondere al meglio» alle loro esigenze. Al 31dicembre 2017 risultano associati all' Enpam «363.670 professionisti (di cui 2.004studenti delle Facoltà di Medicina e Odontoiatria dal V anno di corso di laurea, cui èpermessa l' iscrizione all' Ente prima della conclusione dell' iter) e 111.770pensionati (con un rapporto iscritti/pensionati pari a 3,25)»; le entrate contributive loscorso anno sono giunte a quota «2.647.847.952 euro», a fronte di una spesaprevidenziale di «1.622.666.798 euro». Nel consuntivo s' evidenzia, poi, quello cheviene bollato come il «paradosso del patrimonio bloccato», giacché ricordando comeil decreto «Salva-Italia» del governo di Mario Monti (legge 148/2011) abbia impostoalle Casse di dimostrare d' aver bilanci sostenibili non più a 30, bensì a 50 anni,«utilizzando il solo saldo corrente tra le entrate e le uscite senza attingere dal

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proprio patrimonio», l' Enpam si ritrova con beni che, al 31 dicembre 2016,ammontano a «circa 19 miliardi», senza poter «usare nemmeno in parte il propriopatrimonio, ossia i risparmi degli iscritti, per il pagamento delle pensioni e deisussidi per l' assistenza tradizionale e strategica, ad eccezione del suo rendimentoannuale generato», ovvero le plusvalenze. Nel contempo, l' Ente osserva come i«camici bianchi» siano sempre più orientati a non andare in quiescenza «con gliocchi bendati»: la «busta arancione» online (il software per simulare l' ammontaredella prestazione che si percepirà, servizio offerto pure da altre Casse, si vedaItaliaOggi del 24 maggio 2018) «ha consentito nel 2017 l' elaborazione di 96.448ipotesi di pensione anticipata quota A con calcolo contributivo, 175.072 proiezioni dipensione di vecchiaia quota A e 140.337 ipotesi di pensioni ordinarie quota B» (iliberi professionisti). © Riproduzione riservata.

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03/10/2018

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Pagina 8 EAV: € 14.943Lettori: 281.841

Medici, con «quota 100» sarà esodoD.Col.

Allarme del sindacato Il ritorno allepensioni di anzianità con "quota 100"rischia di provocare un esodo tra medicie dirigenti sanitari ospedalieri: circa70mila camici bianchi in uscita fino al2023, sugli attuali 110mila e 500 inservizio. A lanciare l' allarme è ilsindacato dei medici Anaao Assomed chesomma le 45mila uscite maturate dopo ilvaro della legge Fornero agli ulteriori25mila che dovrebbero uscire con 62anni e 38 di contributi. «Superato loscalone creato dalla Fornero - si leggenell' analisi - i medici e i dirigenti sanitariabbandonano il lavoro con una etàmedia di 65 anni, grazie anche ai riscattidegli anni di laurea e specializzazione.La riforma prevista dall' attuale governodeterminerà in un solo anno l'acquisizione del diritto al pensionamentodi ben 4 scaglioni. Diritto che verràlargamente esercitato visto il disagio lavorativo per la riduzione dell' organico». Apeggiorare la situazione, dice Anaao Assomed, è che non basteranno i giovani neospecialisti a sostituire gli ospedalieri in uscita. «Ma soprattutto - aggiungono - è arischio la qualità generale del sistema, perché i processi previdenziali saranno cosìrapidi e drastici da impedire il trasferimento di esperienze e di pratica clinica». Ilsindacato insomma richiama l' Esecutivo alle sue responsabilità: «Chi haresponsabilità di governo ha il dovere etico di spiegare come intende affrontarequesta situazione». Tra il 2010 e il 2016 i medici e i dirigenti sanitari in servizio sonogià diminuiti di oltre 7.000 unità. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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03/10/2018

Argomento: Sanità nazionale

Pagina 29 EAV: € 17.913Lettori: 281.841

Servizi garantiti su 7 giorni per 24 ore

sanità e polizia Nel settore pubblico e,più in generale, nei servizi di pubblicautilità, la questione del lavorodomenicale e festivo presenta caratteripeculiari: da sempre, medici e infermieridelle strutture pubbliche, forze dell'ordine, controllori di volo, piloti,personale ferroviario, solo per citarealcune figure, hanno lavorato nei giorniche canonicamente erano destinati alriposo. Da evidenziare è che non esisteuna legge che preveda quest' obbligo maè la stessa società - implicitamente - arichiedere, per un suo correttofunzionamento, che alcuni servizi sianoassicurati tutti i giorni della settimana.Volendo tracciare un confine intorno aqueste attività e servizi, possiamoprendere per analogia la Legge cheregola lo sciopero nei servizi pubbliciessenziali (L. 146/1990), che individuaquali attività che rientrano in questa categoria quelle che, indipendentemente dallanatura giuridica del rapporto di lavoro, anche se svolte in regime di concessione omediante convenzione, sono rivolte a garantire il godimento dei diritti della persona,costituzionalmente tutelati, alla vita, alla salute, alla libertà ed alla sicurezza, allalibertà di circolazione, all' assistenza e previdenza sociale, all' istruzione ed allalibertà di comunicazione. Nella regolazione di queste attività, in particolare dalpunto di vista economico e organizzativo, un ruolo centrale lo hanno i contratticollettivi nazionali del settore pubblico e quelli che si riferiscono ai settori dipubblica utilità. I contratti collettivi prevedono infatti la possibilità di sviluppare l'orario di lavoro secondo molteplici modalità: ciò al fine di garantire i servizi cherichiedono di essere erogati con continuità, quelli che richiedono orari continuativi oprestazioni per tutti i giorni della settimana o, infine, quelli che presentanoparticolari esigenze di collegamento con le strutture di altri uffici pubblici.

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03/10/2018

Argomento: Sanità nazionale

Pagina 10 EAV: € 856Lettori: 29.750

Sma, il farmaco della speranza per quasi 400 pazientiitaliani

CONTRO L' ATROFIA MUSCOLARESPINALE 'Ci aspettiamo che ci siano inItalia circa 850 pazienti colpiti da atrofiamuscolare spinale ( Sma). E ad oggiquasi 400 sono registrati comeutilizzatori del primo trattamentodisponibile per la malattia', nusinersen.A fare il punto è Daniela Lauro,presidente dell' associazione FamiglieSma, a Milano in occasione dellapresentazione del Libro bianco "Sma. Ilracconto di una rivoluzione", realizzatoda Biogen, in cui sono state raccolte levoci dei protagonisti della svolta incorso, con l' arrivo delle nuoveopportunità terapeutiche. «Non tutti ipazienti sono uguali e non ci si attendegli stessi progressi per tutti - evidenziaEugenio Mercuri, direttore dell' Unitàoperativa di neuropsichiatria infantile alPoliclinico Gemelli di Roma - E' moltoimportante anche la ricerca sulletraiettorie di progressione, che vannoidentificate e tracciate, per definire gli obiettivi che si possono raggiungere, senzatradire speranze e aspettative». Gioca un ruolo la tempistica dell' intervento,sottolinea Enrico Bertini, direttore dell' Unità di medicina molecolare per malattieneuromuscolari e neurodegenerative, Dipartimento di neuroscienze dell' ospedalepediatrico Bambino Gesù di Roma. «C' è un trial in corso sul trattamento dei bambinipresintomatici con nusinersen. Sono stati reclutati 25 piccoli ed è emerso quello chegià era emerso negli studi preclinici sui topi, e cioè che gli animali trattati nei primigiorni di vita senza segno di malattia evolvevano senza nessun sintomo. Questo tipodi approccio si prospetta in grado dunque non solo di rallentare la malattia, maanche di evitare che compaiano i sintomi. E lo screening neonatale è un sistemaimportante, che si può attivare quando si dimostra che c' è un trattamento efficace».Le associazioni sono in campo per questo, perché venga inserito nella legge loscreening neonatale per la Sma.