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COMMITTENTE Bellaria Scarl 02.03.02.01 Bellaria Scarl Ricerca ordigni bellici 3mag2015 rev 01 3 maggio 2015 ATTIVITÀ DI CONSULENZA PER RILIEVO GEOFISICO CON METODOLOGIA GEORADAR GPR DA ESEGUIRSI LUNGO VIA MIANO, VIA VECCHIA SAN ROCCO E VIA SAN FRANCESCO PER LA RICERCA DI ORDIGNI ESPLOSIVI E RESIDUATI BELLICI SINO ALLA PROFONDITÀ DI 3/4 METRI DAL P.C. CON ALTA RISOLUZIONE.

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COMMITTENTE

Bellaria Scarl 02.03.02.01 Bellaria Scarl Ricerca ordigni bellici 3mag2015 rev 01

3 maggio 2015

ATTIVITÀ DI CONSULENZA PER RILIEVO GEOFISICO CON METODOLOGIA GEORADAR GPR DA ESEGUIRSI LUNGO VIA

MIANO, VIA VECCHIA SAN ROCCO E VIA SAN FRANCESCO PER LA RICERCA DI ORDIGNI ESPLOSIVI E RESIDUATI BELLICI SINO

ALLA PROFONDITÀ DI 3/4 METRI DAL P.C. CON ALTA RISOLUZIONE.

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Pier Federico CIMINO GEOLOGO

ampa Julia, 780040 San Sebastiano al Vesuvio (NA)P. IVA 0325511219

Il presente report è stato realizzato da Pier Federico CIMINO e Michele NUZZO per conto della Bellaria Scarl con sede Via Francesco Petrarca 6 81025 Marcianise (Ce).

Il rilievo è stato eseguito per verificare la presenza per la ricerca di ordigni esplosivi e residuati bellici sino alla profondità di 2/3 metri dal p.c. .

Per la realizzazione dell’indagine si sono utilizzate due tipi di strumentazioni.

GEORADAR SIR SYSTEM 3000: è un sistema d'acquisizione multicanale, costituito da un'unità principale digitale (DC – 2°) con capacità d’acquisizione sino a 3.0 GB e comprensivo di monitor a colori ad alta risoluzione (LCD VGA 640-x480 pixels), per la visualizzazione (in falsi colori o scala di grigi9, in tempo reale, delle sezioni radar ed il controllo del segnale per il processing dei dati. Il sistema di trasduttori impiegati è costituito da un’antenna a medio-alta risoluzione con frequenza centrale di 500 MHz (durata dell'impulso 4 ns, risoluzione circa 5 cm e profondità massima di 1,50/3,0 mt) e un’antenna a bassa frequenza di 70 MHz, (profondità massima 10 metri).

SISTEMA GEORADAR MK2A-IDS: costituito da un’unità centrale di controllo con monitor bianco/nero ad alta definizione ed un array d’antenne. Si è utilizzata un’antenna a doppia frequenza 200 – 600 MHz, capace di raggiungere in condizioni ottimali profondità di oltre 4,0 m.

Le strade del rilievo sono via Miano e via Vecchia San Rocco.

Nel presente report è incluso l’analisi dei dati di un rilievo georadar eseguito lungo Via San Francesco d’Assisi il 19 giugno 2013. per le stesse finalità. La scelta di integrare tale analisi nel presente report è supportata dall’esigenza di fornire al committente un quadro coerente e omogeneo per le opere da farsi.

PREMESSA

Michele NUZZO GEOLOGO

Via Villarella Parco dei Fiori, 3b 81043 Capua (Caserta) P. IVA 02418690612

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INDICAZIONI PER L’ATTIVITÀ

RILEVAMENTO CON GEORADAR

Introduzione

Il metodo di indagine GPR (Ground Probing Radar) è una tecnica di prospezione di tipo indiretto che sfrutta la generazione, propagazione e ricezione nel suolo di onde elettromagnetiche nel campo delle onde corte (0.1≤λ≤100 m).

Le frequenze impiegate possono variare a seconda del tipo di obiettivo e del contesto ambientale in cui si opera fra i 10 MHz e i 2,5 GHz.

La tecnica di indagine georadar sfrutta la capacità di rilevare mezzi di diversa permittività relativa e conducibilità, attraverso la riflessione delle onde elettromagnetiche generate da un'antenna.

Il percorso dell'onda elettromagnetica all'interno di un mezzo stratificato è vincolato dalle leggi dell'ottica geometrica e dal principio di Fermat. Quando questa incontra l'interfaccia fra mezzi con diverse proprietà elettriche può venire riflessa e/o rifratta e quindi ritornare in superficie ed essere captata.

Le riflessioni si verificano nel sottosuolo all'interfaccia tra strati con impedenza elettromagnetica diversa, dovute, per esempio, a cambiamenti litologici, nel contenuto in acqua, nella densità e alla temperatura, alla presenza di materiali con caratteristiche diverse rispetto al terreno circostante, alla presenza di sottoservizi.

Tramite un'antenna vengono irradiati nel sottosuolo impulsi di energia elettromagnetica di brevissima durata (qualche nanosecondo) che vengono riflessi, ricevuti, registrati ed elaborati. Il tempo impiegato dall'impulso per viaggiare dal trasmettitore al riflettore e ritornare al ricevitore viene misurato e, nel caso che la velocità di propagazione delle onde elettromagnetiche sia nota, si può determinare la profondità di riflessione.

La risoluzione ottenibile e la profondità di penetrazione e sono funzione rispettivamente della lunghezza d'onda del segnale emesso e dell'attenuazione e dell'assorbimento subito dall'onda nel terreno.

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INDICAZIONI PER L’ATTIVITÀ DI PREVENZIONE E MITIGAZIONE DEL RISCHIO

NORMATIVA CEI 306-8 : 2004

Prospezioni radar (CEI 306-8 : 2004)

La CEI 306-8 ha come obiettivo di definire la corretta modalità di esecuzione delle indagini radar, la corretta interpretazione dei risultati ottenuti, le caratteristiche della strumentazione e le prestazioni minime richieste all’indagine nel suo complesso.

La metodologia detta Georadar o G.P.R. (Ground Penetrating Radar) è una tipologia di indagine di tipo geofisico indiretta che trova impiego in ambiti ingegneristici, geologici ed archeologici.

Il georadar basa il proprio principio sull’emissione di onde elettromagnetiche. Il sistema è costituito da una trasmittente (antenna), che genera le onde elettromagnetiche immesse nel terreno o in un qualsiasi materiale da investigare, e da un ricevitore.

Il sistema è detto monostatico se è presente una sola antenna, che funziona (alternativamente) sia da trasmittente che da ricevente o se si usano due antenne mantenute sempre alla stessa distanza.

Invece è detto bistatico se si utilizzano due antenne, una trasmittente e l'altra ricevente, la cui distanza può essere cambiata durante l’acquisizione. È ovvio che in tal caso le due antenne devono essere caratterizzate dalla stessa frequenza principale.

La quantità di energia che viene riflessa dipende dal coefficiente di riflessione e dalle impedenze dei mezzi attraversati.

L’impendenza è funzione della costante dielettrica, della conducibilità e della permittività magnetica, che sono pertanto i parametri che regolano la trasmissione di un'onda elettromagnetica in un qualsiasi mezzo.

In un terreno con conducibilità alta c'è l'elevato rischio che la maggior parte del segnali immesso perda subito l'energia e venga completamente assorbito senza dare alcuna riflessione.

L'onda elettromagnetica passando in un qualsiasi materiale perde energia ed il segnale subisce pertanto un fenomeno di attenuazione, che dipende da una serie di fattori tra cui l’assorbimento e la divergenza sferica.

L’assorbimento è funzione del materiale attraversato ed in particolare della sua conducibilità.

Le frequenze delle antenne georadar sono generalmente comprese tra circa 30 MHz e 3 GHz. In linea di principio, ad antenne di alta frequenza si associa un maggior assorbimento del segnale, una minore penetrazione nel materiale ma un maggior dettaglio. Ad antenne con frequenza più bassa si associa una maggiore penetrazione e un minor dettaglio rispetto alle alte frequenze.

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PROSPEZIONE GEOFISICA MEDIANTE GEORADAR

DESCRIZIONE DELLA METODOLOGIA

Descrizione della metodologia utilizzata di rischio

Col termine “georadar” o “radar per sottosuolo” (inglese GPR, Ground Probing Radar) s'intende una metodologia di prospezione indiretta recentemente introdotta nel campo della geofisica applicata che utilizza impulsi elettromagnetici inviati in mezzi materiali per rilevarne le riflessioni generatesi sulle discontinuità presenti all’interno di questi. Le prime sperimentazioni risalgono agli inizi del secolo come frutto indiretto degli studi nel campo della propagazione delle onde elettromagnetiche. Vere e proprie applicazioni nell’ambito delle prospezioni geofisiche invece possono farsi risalire agli inizi degli anni ’70, quando (1974) in una missione Apollo una strumentazione georadar fu utilizzata per scandagliare il suolo lunare. Successivamente il radar è stato utilizzato nell’esplorazione archeologica (come nel caso attuale) e per la ricerca di cavità negli ammassi rocciosi. Più recentemente la metodologia è stata inserita nel campo delle prospezioni su strutture artificiali, segnatamente gallerie, ponti e sedi stradali e per la ricerca di sottoservizi.

Attualmente i sistemi basati su microprocessori producono segnali digitali d’elevata qualità ed inoltre le innovazioni nella produzione d’antenne con migliorate prestazioni permettono applicazioni di notevole interesse. Sistemi asserviti da Personal Computer, sui quali sono implementati software in grado di automatizzare le procedure d’elaborazione, sono oggi correntemente utilizzati nella stesura di mappe dei tracciati della rete di

sottoservizi, e la tecnica è utilissima anche nelle verifiche strutturali, nella ricerca, come l’attuale di vuoti e cavità.

Nel caso in questione si sono utilizzate vari tipologie d’ antenna da 200 sino a 600 MHz, quindi da bassa sino a medio-alta frequenza, in modo da ottenere la maggiore penetrazione possibile e anche la massima risoluzione possibile sino alle profondità raggiungibili dal sistema nei terreni presenti nell’area investigata.

Il sistema consente quindi una veloce acquisizione dei profili, che vengono registrati con lunghezze indipendenti dalla velocità dell'operatore.

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PRESTAZIONI

Le prestazioni del georadar sono adeguate alle esigenze dell’archeologia e dell’ingegneria civile soprattutto in presenza di terreni con caratteristiche favorevoli, ossia caratterizzati da scarso contenuto d’ acqua, natura prevalentemente sabbiosa e assenza di minerali ferriferi. Con questa premessa la metodologia consente di esplorare il terreno fino a profondità di circa 4-5 metri con discreta risoluzione e stabilire con buona precisione la profondità delle anomalie individuate. Profondità maggiori sono legate a circostanze di seppellimento molto particolari e a terreni o roccia di bassa conduttività.

In linea di massima quindi l’applicabilità del metodo radar è vincolato alle seguenti condizioni:

‣ Condizioni della superficie. La superficie deve essere praticabile con continuità e, possibilmente, priva di coperture vegetali fresche le quali, con la loro umidità, indurrebbero una spiccata anomalia nella zona di near-field delle antenne. A maggior ragione non possono essere presenti lame d’acqua o strati di fango.

‣ Condizioni di saturazione del substrato. Le capacità del georadar, come già accennato, sono limitate all’esplorazione delle rocce e dei terreni possibilmente secchi o in condizioni di umidità naturale ridotta.

‣ Assenza di falda superficiale. Per gli stessi motivi non devono essere presenti falde sospese o fenomeni di scorrimento per lame sub-superficiale. La presenza di questi deflussi origina riflessioni continue che oscurano le zone sottostanti.

‣ Fonti di disturbo. Gli impianti tecnologici quali antenne, centrali elettriche, ripetitori telefonici, masse metalliche, etc. possono originare dei disturbi elettromagnetici di entità variabile a seconda della frequenza dei trasduttori utilizzati (specie quelli a bassa frequenza);

‣ Composizione del terreno. Taluni terreni presentano una risposta sfavorevole anche con contenuti d’acqua ridotti o assenti. In questo caso si tratta di effetti dovuti alla presenza di minerali ferromegnesiaci che rendendo conduttivo l’aggregato determinano l’assorbimento completo delle onde elettromagnetiche già a pochi cm di profondità. Sono di questo tipo molte rocce basaltiche e, in misure subordinata, i loro prodotti esplosivi;

‣ Presenza di orizzonti schermanti. Reti elettro-saldate, lamiere, fitte maglie di armatura decurtano l’energia che penetra nel substrato e sovrappongono riflessioni parassite di difficile eliminazione.

PROSPEZIONE GEOFISICA MEDIANTE GEORADAR

DESCRIZIONE DELLA METODOLOGIA

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Elaborazione

L’elaborazione dei dati dipende dalle finalità del lavoro. In questa sede si fornisce un elenco sommario delle procedure adoperate nel caso specifico, che però può ritenersi rappresentativa per le battute di indagine con la finalità di esplorazione del presente studio:

a) normalizzazione delle distanze. I profili vengono innanzitutto ricampionati alterando il tasso di acquisizione orizzontale (espresso in tracce/metro) allo scopo di ottenere un’unica scala orizzontale, in modo da poter confrontare tra loro profili differenti;

b) filtraggio in frequenza verticale. A seconda della frequenza centrale di emissione è necessario applicare un filtraggio in frequenza su ogni segnale campionato in quanto i picchi estranei alla banda dello spettro efficiente corrispondono a rumore elettromagnetico che si sovrappone ai dati utili.

c) indispensabile applicare altre procedure a “pacchetti” di segnali contigui, per sottrarre l’effetto di riflessioni parassite a bassa frequenza spaziale e così enfatizzare le riflessioni di interesse. Oltre agli algoritmi di stacking, media mobile etc., comuni nelle discipline geofisiche, nella metodologia georadar - ed in genere nelle indagini per riflessione di onde – si sta affermando l’analisi nel dominio f/k (frequenza/numero d’onda). Lo spettro f/k non suscita una comprensione intuitiva in quanto uno degli assi è espresso in

frequenze spaziali (m-1) l’altro in frequenze temporali (t-1). In breve però, si può schematizzare il processo paragonando un tracciato ad una immagine raster la quale – come noto – può essere scomposta nelle sue componenti in frequenza spaziale e quindi filtrata per esaltare – per esempio – i contorni piuttosto che le sfumature.

Ogni tracciato georadar può essere ridotto al suo spettro f/k alterando il quale è possibile enfatizzare agevolmente riflessioni con l’andamento spaziale

desiderato (es. con vergenza inclinata verso destra o sinistra o con andamento arcuato). Nella figura superiore è riportato uno di questi spettri relativo ad un profilo lungo circa 10 metri rilevato con frequenza centrale di 500 MHz. L’asse verticale rappresenta le frequenze espresse in MHz, quello orizzontale il numero d’onda ( espresso in m-1).

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DESCRIZIONE DELLA METODOLOGIA

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Descrizione del rilievo

Il rilievo georadar ha interessato le strade riportate nelle immagini GE.01 e GE.02. Sono direttrici varie molto trafficate, caratterizzate da un manto bituminoso disomogeneo nella parte superficiale e nei primi 30 centimetri. Rispettando le prescrizioni del capitolato, il rilievo georadar è stato eseguito con due profili di acquisizione a via Miano, il primo lungo la direttrice sud-nord per una lunghezza di _____ (profilo A.1.a) e lungo direttrice nord-sud per lunghezza di _____ (profilo A.1.b). I due profili sono distanziati con una larghezza di 36 centimetri.In via Vecchia San Rocco, il punto 0 del profilo sudest-nordovest del profilo B.1.a è stato posizionato presso l’area di ingresso del Liceo Scientifico Statale “F. Bordone” e il profilo B.1.b nordovest-sudest è stato affiancato ad una distanza di 36 centimetri, a ritroso.L’acquisizione è stata compiuta in più giorni, sia a causa delle cattive condizioni atmosferiche dei primi giorni (28 e 29 aprile), sia per il traffico di alcune parti della direttrice di via Miano che per un cantiere stradale aperto tra Via Vittorio Emanuele III a Miano e Vico Valente V per un tratto di 46,60 metri.Si riportano, inoltre i radargrammi ottenuti con una prospezione georadar effettuata con il SIR 3000 lungo Via S. Francesco d’Assisi il 19 giugno 2013.

Esecuzione del rilievo

Il rilievo è stato eseguito utilizzando i 2 sistemi GSSI e IDS con le antenne da 70 sino a 600 MHz.L’analisi dei dati raccolti ha evidenziato complessivamente che i segnali radar sono di discreta qualità anche se oltre i 3-4 m il segnale georadar a bassa frequenza tende a smorzarsi velocemente . L’antenna a minore risoluzione (70 MHz - SIS 3000), da indicazioni meno di dettaglio ma raggiunge profondità maggiori rispetto alle antenne da 500, che danno informazione di maggior dettaglio ma per profondità minori; la profondità di penetrazione efficace, lì dove non è presente la struttura artificiale sottostante, si ferma tra i 3,00 e i 4,50 m dal piano di calpestio.La velocità di propagazione dell’onda elettromagnetica, è stata calcolata attraverso il metodo del “point-source”, applicabile quando si usa la disposizione monostatica (antenne rice/trasmittente) come nel caso attuale, sia considerando le caratteristiche geologiche dei terreni e quindi considerando i valori di riferimento bibliografici. Il primo sistema si basa sui fenomeni di diffrazione, infatti, i bersagli puntiforni determinano tracce di forma iperbolica la cui ampiezza dipende matematicamente dalla velocità di propagazione degli impulsi elettromagnetici nel mezzo (schema pagina precedente).

(continua)

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ACQUISIZIONE DEI DATI

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(continua)

All’inverso, dalla misura della geometria si risale a V (velocità in m/nsec). Le anomalie iperboliche che permettono una valutazione della velocità media dell’onda elettromagnetica, sono visibili come esempio, nella immagine sotto e sono presenti in alcuni profili realizzati in loco. Il limite intrinseco del metodo, quindi, consiste nel fatto che viene letto un unico valore di velocità di propagazione riferibile all’intera sequenza stratigrafica (valore medio), per quanto complessa essa possa essere, compresa tra il bersaglio e l’antenna ricevente . C’è però da dire che in genere la variabilità all’interno degli spessori in gioco non è rilevante soprattutto perché, vale la pena ricordarlo, è l’acqua ad alterare profondamente il parametro velocità e la sua diffusione nel terreno tende a diventare uniforme visti anche i modesti spessori indagati ed il fatto che gran parte della porzione investigata ricade al di sopra del livello freatico. Ciò comporta, ovviamente, che per fattori locali la velocità possa diminuire od aumentare, a causa della presenza di vuoti , di forte umidità localizzata e della falda. E’ stato così determinato un intervallo di velocità di propagazione delle onde elettromagnetiche mediamente compreso tra 0.087e 0.095 m/nsec.

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ACQUISIZIONE DEI DATI

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MEZZO σ/m em/ea Vm(m/ns)

Aria 1 300

Acqua dolce 10-6-10-2 81 33

Acqua marina 4 81 33

Ghiaccio di acqua dolce 10-3 4 150

Ghiaccio di acqua marina 10-2-10-1 4-8 0.105-0.150

Neve 10-6-10-5 1.4 255

Calcare (anidro) 10-9 7 115

Calcare (saturo) 10-2 8-12 0.105-0.090

Arenaria (anidra) 10-8 4 150

Arenaria (satura) 10-2 6 120

Sabbia (anidra) 10-5 2.5-6 0.125-0.190

Sabbia (satura) 10-2 25-30 0.055-0.060

Silt (anidro) 10-4 2.5 190

Silt(saturo) 10-3-10-2 10 95

Argilla (anidra) 10-4-10-3 2.5 190

Argilla (satura) 10-2-100 15 75

Calcestruzzo 10-3 6 125

!

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Nota per l’interpretazione

Il sistema georadar è stato applicato, in questo caso, nella ricerca di anomalie ascrivibile alla presenza di ordigni bellici inesplosi o tracce di essi, considerando le operazioni di filtraggio dei segnali per limitare i disturbi delle tubazioni, vuoti/cavità e strutture nel sottosuoloUn “vuoto”, viene, generalmente, individuato dal georadar attraverso tre importanti caratteristiche, ossia: forma, estensione e contrasto di proprietà dielettriche. Il caso ideale (massimo coefficiente di riflessione) è costituito da un condotto cilindrico tipo sottoservizio, di raggio compreso tra 50 cm e 200 cm ed intercettato a 90° dalla direzione del profilo radar. In questo caso il rilievo restituisce tracciati per i quali l’attribuzione delle anomalie non comporta alcun problema. Le possibili complicazioni riguardano innanzitutto la diminuzione degli

angoli di intersezione, via, via che l’angolo diminuisce i pattern di riflessioni diventano meno acuti sino a diventare paralleli alla direzione di movimento dell’antenna (riflessione rettilinea). Inoltre, con la variazione delle proprietà dielettriche del materiale di riempimento del vuoto si verificano importanti variazioni della risposta del segnale, che si annulla quando il vuoto risulti riempito con materiale della stessa natura del substrato. Un successivo problema riguarda la presenza di materiali schermanti lungo le pareti interne ed esterne della cavità. Essi modulano l’intensità del segnale riflesso e quindi modificano la capacità di percepire la forma del bersaglio. La spiegazione tecnica riguardo l’interpretazione dei vuoti e dei sottoservizi è prodromica per l’elaborazione corretta di modelli mirati al rilevamento di anomalie ascrivibili a ordigni bellici. Quanto riportato nel presente paragrafo ha esclusivamente lo scopo di fornire un corretto dimensionamento dei parametri e delle modalità di acquisizione (frequenze comprese tra i 70 MHz e 500 Mhz) e dei modelli di inversione dei dati.

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INTERPRETAZIONE DEI RISULTATI

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(continua)

Lo schema riportato di seguito illustra il fatto che un piccolo vuoto a simmetria circolare può essere ben più visibile di un grande vuoto (es. un fosso ricoperto da un’intercapedine coerente). Mentre nel primo caso l’anomalia è amplificata dai fenomeni di diffrazione connessi alla simmetria del bersaglio, nel secondo i fianchi acclivi sono poco visibili perché hanno inclinazione superiore all’angolo minimo richiesto dal ritorno. Inoltre il profilo della “fossa” è frammentato perché visibile solo dove esistono altre discontinuità (es. livelletti più umidi). Infine il profilo è molto compresso lungo l’asse Y perché la velocità delle o.e. nel vuoto è 3 - 4 volte maggiore che nel terreno.

Nel seguito si riporta un radargramma eseguito sul pavimento di un insediamento sacro alto-medievale, al di sotto del quale è stata rinvenuta la cripta della chiesa primitiva. Il tetto giace ad una profondità di circa 1 m dal piano della pavimentazione ma si individua solo per la forma arcuata definita da segnali riflessi di debole intensità, che si scorge quasi al centro del tracciato (riquadro). I segnali più intensi non risultano quelli di interesse. Per

tutto quanto detto si puntualizza che, sebbene solitamente il vuoto si evidenzia mediante un incremento di energia del segnale (bande bianco-viola nella scala dei colori adoperata) non si può escludere la possibilità che un ambiente sotterraneo possa manifestare un’anomalia georadar invertita, ossia costituita da zone di sottrazione o comunque di decremento del segnale riflesso.

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INTERPRETAZIONE DEI RISULTATI

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(continua)

Nelle indagini georadar eseguite in aree fabbricate si realizzano solitamente le condizioni più articolate, sia per la regolarità del profilo delle eventuali cavità - che nella quasi totalità dei casi non presentano tetto convesso – sia per le condizioni di riempimento, oltre che per la presenza di materiali interposti che confondono la visibilità degli ambienti sotterranei. In tali casi l’individuazione dei bersagli deve essere effettuata con criteri che tengano conto delle probabili circostanze presenti nello specifico.

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INTERPRETAZIONE DEI RISULTATI

Esempio evidente di anomalie tipiche per presenza di vuoti

Esempio di anomalia generata da strutture archeologiche sepolte l'anomalia centrale (riquadro blue) indica la presenza di una cisterna sepolta a partire da circa 80 cm di profondità (Ercolano- villa dell'atrio a mosaico - 2004)

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Foto 1 e 2: rilievo in via di Miano

Foto 3 e 4: rilievo in via Vecchia San Rocco

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DESCRIZIONE DELL’AREA

AREA DEL RILEVAMENTO

GE.01: panoramica di via Miano. Profili A.1.a - A.1.b

GE.02: panoramica di via Vecchia San Rocco. Profili B.1.a - B.1.b

Lat: 40.881855° NLong: 14.249615° E

Lat: 40.889870° NLong: 14.251564° E

Lat: 40.871465° NLong: 14.245238° E

Lat: 40.874742° NLong: 14.242712° E

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DESCRIZIONE DELL’AREA

AREA DEL RILEVAMENTOVIA DI MIANO - NAPOLI

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REPORT DATI

RADARGRAMMIVIA DI MIANO - NAPOLI A.1.1.a-A.1.1.b

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REPORT DATI

RADARGRAMMIVIA DI MIANO - NAPOLI A.1.2.a-A.1.2.b

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REPORT DATI

RADARGRAMMIVIA DI MIANO - NAPOLI A.1.3.a-A.1.3.b

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REPORT DATI

RADARGRAMMIVIA DI MIANO - NAPOLI A.1.4.a-A.1.4.b

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REPORT DATI

RADARGRAMMIVIA DI MIANO - NAPOLI A.1.5.a-A.1.5.b

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DESCRIZIONE DELL’AREA

AREA DEL RILEVAMENTOVIA DI VECCHIA SAN ROCCO - NAPOLI

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REPORT DATI

RADARGRAMMIVIA VECCHIA SAN ROCCO- NAPOLI B.1.1.a-B.1.1.b

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REPORT DATI

RADARGRAMMIVIA VECCHIA SAN ROCCO- NAPOLI B.1.2.a-B.1.2.b

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REPORT DATI

RADARGRAMMIVIA S, FRANCESCO D’ASSISI- NAPOLI C.1.1.a-C.1.1.bRILIEVO ESEGUITO IL 19 GIUGNO 2013

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Discussione dei dati

I radargrammi riportati si riferiscono ai profili di acquisizione riportati in tabella:

Per il rilievo si sono utilizzati i due sistemi georadar descritti nelle pagine

precedenti: il sistema IDS MK2A , con antenne da 200 a 600 MHz, e il sistema GSSI - Sir System 3000, con antenna da 70 MHz.

La risposta dell’indagine è stata complessivamente discreta. La restituzione grafica dei radargrammi, come riportato nella legenda, evidenzia anomalie ascrivibili alla probabile presenza di sottoservizi di varia forma e natura. In alcuni tratti (rettangolo rosso) le anomalie possono essere state causate da tombini del fondo stradale, strutture subsuperficiali e vuoti. Non si rinvengono anomalie riconducibili alla presenza di eventuali ordini bellici inesplosi o traccia degli stessi nei primi 5 metri. È importante sapere che le direttrici lungo la quale sono stati eseguiti i rilievi per i radargrammi rispettano quanto prescritto nel capitolato di indagine che riporta (maglia quadra di metri 2.80).

Qualora si fossero rilevate anomalie riconducibili ad ordigni bellici residui, si sarebbe attivato l’intervento dei soggetti preposti.

PROSPEZIONE GEOFISICA MEDIANTE GEORADAR

INTERPRETAZIONE DEI RISULTATI

PROFILOCOORDINATE PARTENZA

PUNTO ANDATACOORDINATE PARTENZA

PUNTO RITORNO

LAT LONG LAT LONG

A.1.1.(a-b) 40.881855° N 14.249615° E 40.883617° N 14.248873° E

A.1.2.(a-b) 40.883617° N 14.248873° E 40.885230° N 14.248752° E

A.1.3.(a-b) 40.885230° N 14.248752° E 40.886962° N 14.249738° E

A.1.4.(a-b) 40.886962° N 14.249738° E 40.888599° N 14.250752° E

A.1.5.(a-b) 40.888599° N 14.250752° E 40.889870° N 14.251564° E

B.1.1.(a-b) 40.871465° N 14.245238° E 40.872872° N 14.243423° E

B.1.2.(a-b) 40.872872° N 14.243423° E 40.874742° N 14.242712° E

Le lettere (a-b) indicano, rispettivamente il profilo di andata e ritorno.

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