02 - Studio analitico Progetto Regola rev44-copia-web

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INDICE

Premessa pagina 2

A) PRIMA PARTE

Analisi Identificazione degli operai delle ditte subappaltatrici nei cantieri

1.1 Obblighi dell’impresa appaltatrice, identificazione del personale in relazione ai contratti di subappalto e diritto alla privacy. 3

1.2 Identificazione del personale in relazione ai contratti di subappalto, documentazione ufficiale necessaria e di facile contraffazione. 3

1.3 Conoscenza giuridica nei cantieri, legislazione connessa, presenza di immigrati extracomunitari. 4

1.4 La presenza casuale del singolo operaio, “il cantiere come porto di mare”. 4

1.5 I controlli sulle maestranze di cantiere: le dimensioni dell’algoritmo di verifica. Dalla giusta verifica alla maxi indagine ingestibile. 6

B) SECONDA PARTE

Proposta innovativa e sviluppi relativi

Istituzione del Sistema CHIARA – REGOLA

Progetto CHIARA: il Badge di Cantiere 7

2.1 Potenziale deterrente del sistema di monitoraggio CHIARA. Sviluppo del sistema di verifica delle Autorità di Controllo. 8

Progetto REGOLA: Ente per la Regolarità Contributiva 9

2.2 Verifica regolarità contributive sulle ditte subappaltatrici operanti nel cantiere. Progetto REGOLA: Ente per la Regolarità Contributiva. L’azione di monitoraggio puntuale a vari livelli. 9

2.3 Il Sistema CHIARA-REGOLA Dal contesto caotico alla gestione puntuale. 12

C) TERZA PARTE

Ulteriori potenzialità della proposta innovativa

3.1 Monitoraggio infortuni sul lavoro. 13

3.2 Monitoraggio Ispettorato del Lavoro. 13

3.3 La CARTA di CREDITO LAVORATIVO. Una nuova prospettiva economica. 13

D) CONCLUSIONI

Riflessioni e cenni sulle politiche di supporto alla proposta innovativa Una nuova prospettiva economica: la CARTA di CREDITO LAVORATIVO 14

Appendice – Raccolta allegati

Allegato A: “Calcolo presenze di cantiere” relativo al paragrafo 1.4 15

Allegato B: : “Verbale REGOLA” relativo al paragrafo 2.5 16

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Premessa

Il presente documento è la sintesi di uno studio composto da un’analisi dell’organizzazione del “cantiere di produzione” nel settore delle costruzioni edili e dalla formulazione di alcune proposte innovative, di natura tecnica, economica, organizzativa, di risanamento, riorganizzazione e sviluppo.

Tema estremamente complesso per i molti aspetti da analizzare nella struttura organizzativa del comparto produttivo, del cantiere e più in generale della stessa impresa. Tema di grande attualità, in quanto collegato strettamente alle cause delle morti bianche. Tema delicato da approfondire, per riuscire a formulare proposte efficaci di risanamento e riorganizzazione del settore.

La prima parte evidenzia come il fenomeno del lavoro nero prospera in un settore produttivo malato e trascurato. L’analisi mostrerà le difficoltà paradossali e proibitive dei preposti ai controlli, nella verifica dell’identità delle maestranze delle imprese subappaltatrici presenti nei cantieri edili.

La seconda parte formula una proposta innovativa per portare ordine ed equilibrio in un contesto caotico, al fine di contrarre il fenomeno del lavoro nero nei cantieri edili e di migliorare la produttività e la sicurezza. La procedura è finalizzata ad ottimizzare il lavoro dei preposti ai controlli e delle Autorità competenti, affinché possano adempiere adeguatamente ai rispettivi mandati, grazie al contributo del settore informatico e delle sue moderne tecnologie.

Il sistema di monitoraggio è stato concepito per compiere due funzioni essenziali:

eliminare definitivamente le difficoltà di identificazione dei lavoratori presenti nei cantieri edili,

tutelare la retribuzione dovuta e la relativa regolarità contributiva di ogni lavoratore per le attività svolte presso cantieri edili.

La proposta innovativa può costituire il punto focale di una più ampia riforma del settore edile, intesa come proposta di legge in grado di recuperare parte di un’economia oggi sommersa, di qualificare e premiare professionalità e sicurezza nel lavoro.

Avvertenze

Occorre puntualizzare al lettore che la parte denominata “ANALISI” è stata stilata in ultima

revisione prima dell’avvento di una serie di normative che hanno introdotto alcune novità.

Abrogazione del Libretto del lavoro, modifica della natura del libro matricola aziendale, istituzione

del tesserino di riconoscimento del lavoratore, rinomina del certificato di regolarità contributiva

mensile della Cassa Edile con la sigla DURC, istituzione del registro di cantiere per ratificare la

presenza dei lavoratori presenti in cantiere, ecc… Tuttavia la decisione di non stilare nuove

revisioni del presente documento deriva da due considerazioni. Illustrare in maniera specifica ogni

singola procedura avrebbe tramutato un documento in un corposo trattato e demotivato alla lettura i

non addetti ai lavori. I dispositivi sopra citati non hanno concorso ad arginare il fenomeno del

lavoro nero e dell’evasione fiscale nei cantieri. L’analisi della situazione precedente mostra con

maggior evidenza le problematiche da risolvere. Infine si ritiene che la tesi formulata non risente

minimamente della necessità di richiamare in causa tali dispositivi perché considerati irrilevanti.

L’analisi formulata può apparire singolare, tuttavia è funzionale alla tesi che si voleva dimostrare.

Il presente documento è stato pubblicato in data 19 marzo 2009 come allegato alla tesi sulla “La

Carta di Credito Lavorativo - Una strategia per contrastare l'evasione fiscale e il lavoro nero nei

cantieri edili” sul sito web ufficiale del Partito Democratico della Provincia, inoltre è stato

relazionato al Consiglio Comunale di Ravenna ad aprile 2009 e registrato agli Atti.

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A ) PRIMA PARTE

Analisi Identificazione degli operai delle ditte subappaltatrici nei cantieri

Quando, all’alba di ogni mattina, apre il cantiere e si deve consentire l’accesso agli operai delle ditte subappaltatrici, i preposti dell’impresa appaltatrice devono esaminare la posizione di ogni singolo soggetto. Per gli operai dipendenti dell’impresa appaltatrice il problema non sussiste; diversa è la questione per le maestranze delle ditte subappaltatrici. La domanda che ci si pone, alla quale si deve dare una risposta inequivocabile, è sempre la stessa per ogni operaio: “Con riferimento al contratto di subappalto, l’operaio che si presenta in cantiere ha titolo per entrare e partecipare alle lavorazioni? E’ veramente assunto dall’impresa subappaltatrice a contratto?” La risposta può essere soltanto affermativa o negativa, ma il quesito richiede una serie di controlli dalla soluzione complessa.

1.1 Obblighi dell’impresa appaltatrice, identificazione del personale in relazione

ai contratti di subappalto e diritto alla privacy.

Per poter concedere l’accesso in cantiere e la partecipazione alle lavorazioni, come da relativi contratti di subappalto, i preposti ai controlli (tecnici e capicantiere) devono richiedere i documenti d’identità a tutti gli operai, per verificare se la posizione di ogni singolo è regolare, nel rispetto del diritto della privacy, pur non essendo pubblici ufficiali.

1.2 Identificazione del personale in relazione ai contratti di subappalto,

documentazione ufficiale necessaria e di facile contraffazione.

Ora il controllo d’identità di una persona in cantiere prevede una documentazione varia:

1. Carta di identità (rilasciata dall’anagrafe del Comune di residenza) 2. Libretto di lavoro (abrogato a norma di legge) 3. Libro matricola dell’impresa subappaltatrice (modificato da recenti norme di legge) 4. Permesso di soggiorno per i lavoratori extracomunitari (rilasciato dalla Questura)

Tuttavia i dati relativi alle maestranze presenti in cantiere sono custoditi presso la sede legale dell’impresa subappaltatrice o presso enti pubblici. Quindi l’esame di tali documenti originali presso il cantiere si dimostra un onere paradossalmente complesso. Inoltre nelle imprese subappaltatrici le assunzioni e i licenziamenti sono fenomeni abbastanza frequenti, per svariati motivi: il lavoratore non dimostra una professionalità adeguata oppure, una volta acquisite maggiori competenze, rientra sul mercato del lavoro per migliorare la propria condizione economica, ecc… Quindi occorre operare un controllo incrociato quotidiano su più documenti originali, non tutti disponibili fisicamente in cantiere, rilasciati da uffici pubblici diversi, soggetti a modifiche frequenti, per stabilire l’identità e il titolo di un singolo operaio affinché possa aver accesso in cantiere e partecipare alle lavorazioni. Negli anni ’70 era un miracolo fare una fotocopia; oggi la contraffazione di un documento d’identità è semplice. Con un computer e uno scanner si realizzano i miracoli invocati più di trent’anni fa, eppure molti documenti ufficiali emessi dagli uffici pubblici, necessari ai controlli, sono cartacei e vidimati con timbri a inchiostro.

Check Point

Personale impresa appaltatrice

Personale ditte subappaltatrici Preposti ai controlli

Recinzione di cantiere

Legenda

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1.3 Conoscenza giuridica nei cantieri, legislazione connessa, presenza di immigrati extracomunitari.

I controlli e le verifiche sul personale vengono svolte dal capocantiere e dal tecnico di cantiere per mezzo di apposita delega dall’impresa appaltatrice. Occorre ricordare che il livello di scolarizzazione di un capocantiere medio difficilmente supera la licenza della scuola media inferiore, mentre il tecnico di cantiere spesso non è laureato, e ha conseguito soltanto un diploma tecnico per geometri, istituto che dispensa una scarsa formazione giurisprudenziale. Quindi la base di partenza della conoscenza giuridica per il controllo nei cantieri si può definire sicuramente insufficiente per le necessità che la legislazione vigente richiede al sistema produttivo. Inoltre la legislazione aumenta corposamente e periodicamente, in un sistema cantiere con preposti carenti di conoscenze giuridiche o a bassa scolarizzazione.

Occorre rammentare che il cantiere edile è un punto di incontro di lavoratori italiani ed extracomunitari immigrati. Il mosaico culturale è talmente caleidoscopico e disarmonico da generare un impatto sociale non privo di tensioni. I dialetti delle valli chiuse del nord e delle pianure assolate del sud sono immersi in un ginepraio arruffato di idiomi ermetici provenienti da terre lontane, sconosciute e tormentate.

La scarsa conoscenza della lingua italiana, sia parlata che letta, e la presenza dell’analfabetismo sono due fattori costantemente dissimulati che mutano il cantiere edile nel teatro dell’incomunicabilità e dell’incomprensione, con imprevedibili conseguenze sia per la sicurezza sul lavoro, sia per la sicurezza intesa come mantenimento dell’ordine pubblico.

Nel ambito specifico, i preposti ai controlli devono confrontarsi quotidianamente con una produzione legislativa corposa, complessa e suscettibile di variazioni frequenti, relativa al Diritto del Lavoro e al Diritto sulla regolamentazione dell’immigrazione. La figura professionale del tecnico o capocantiere non può essere confusa con quella di un avvocato o di un funzionario doganale.

Occorre una procedura chiara e lapalissiana per tutti, a sintesi della mole legislativa, riconoscibile e gestibile anche da un soggetto a bassa scolarizzazione, in grado di eliminare definitivamente qualsiasi dubbio, giustificazione, alibi o connivenza. Una procedura che obblighi i responsabili di cantiere ad assumere solo una, fra due condotte semplici:

la non applicazione denunci un comportamento illegale cosciente e consapevole.

la sua applicazione diligente riveli un comportamento onesto e la volontà di seguire le prescrizioni delle vigenti norme di legge.

1.4 La presenza casuale del singolo operaio, “il cantiere come porto di mare”. (vedi allegato A: “Calcolo presenze di cantiere Esempi n°1 - 2”)

Di seguito occorre distinguere la differenza fra l’operaio inteso come forza lavoro, come unità produttiva assegnata a un cantiere (esempio: un muratore) e l’operaio inteso come lavoratore singolo, ad esempio: Farouk Allam, muratore, libico, una persona, con un nome e una propria esperienza di vita, che svolge una professione: una singolarità, il singolo soggetto.

Esempio 1: Ipotizziamo che le dimensioni del cantiere siano esigue e il progetto risulti semplice (la realizzazione del grezzo di una villetta), che le lavorazioni siano le medesime per tutta la durata dei lavori e che i “personaggi” operativi non cambino mai: in questo caso la verifica delle identità degli operai in subappalto può essere difficoltosa la prima settimana per il preposto di cantiere, successivamente il controllo sul personale risulterà un banale esercizio di appello mattutino non molto diverso da quello svolto da una maestra di scuola con i suoi alunni, fino al termine dei lavori.

Ma complichiamo la situazione ulteriormente.

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Esempio 2: Ipotizziamo un cantiere di grandi dimensioni di ristrutturazione, con ampia varietà di lavorazioni a interventi discontinui, per un cospicuo importo lavori. Nel cantiere in oggetto l’impresa appaltatrice disporrà di una forza lavoro con un media giornaliera di 80 lavoratori di impresa di subappalto (a fronte di 20 contratti di subappalto) più i propri operai dipendenti (che non quantifichiamo in quanto irrilevanti ai sensi della nostra analisi) per 800 giorni lavorativi.

In un cantiere di ristrutturazione le lavorazioni non sono mai le stesse da un giorno all’altro, ma cambiano continuamente e a volte subiscono variazioni repentine e improvvise in relazione a: aggiornamenti al programma lavori, incognite che la natura sorprendente del restauro cela per sua natura, condizioni meteorologiche, miopia progettuale, varianti in corso d’opera, verbali di sospensione e ripresa lavori, ecc...

La presenza delle imprese subappaltatrici in cantiere sarà una variabile in funzione delle difficoltà che il cantiere stesso si trova ad affrontare, ma la variabile complessa diventa pura casualità nell’ambito della presenza del singolo lavoratore, del singolo soggetto.

Un’impresa subappaltatrice, di dimensioni aziendali tali da consentirle di gestire più cantieri, non potrà mai garantire l’invariabilità delle singolarità nella forza lavoro impiegata, ovvero non potrà garantire la presenza per tutta la durata del nostro cantiere dei medesimi operai, considerato il ritmo produttivo frammentario del cantiere stesso. Il titolare del subappalto spesso assegna al cantiere gli operai che ha a disposizione quel giorno specifico, perciò Tizio che il giorno prima era stato controllato sarà sostituito da Caio che dovrà essere controllato ex-novo. Intervengono poi nuovi elementi a rafforzare il concetto di pura casualità relativamente alle presenze dei singoli lavoratori attivi in cantiere: nuove assunzioni, malattia, licenziamenti, mobilità, ferie, ecc...

Il numero complessivo degli singoli operai, o dei “singoli soggetti”, che lavoreranno presso il cantiere per tutta la durata dell’appalto è un numero impossibile da calcolare preventivamente, esula dalla matematica pura ed entra nel campo statistico. Da una nostra stima, la forza lavoro di 80 operai giornalieri in un mese si tradurrà in sessanta presenze singolari fisse e duecentoquaranta occasionali, per un totale di trecento presenze singolari mensili, perchè presumibilmente 60 saranno costanti e 20 parzialmente occasionali, analizzando un’ipotesi ottimistica (vedi allegato A: “Calcolo presenze di cantiere”). In questo caso, nel mese di riferimento, la verifica delle maestranze in subappalto presenti in cantiere, prevede un controllo incrociato su più livelli, (per di più disomogenei) della documentazione presentata dai lavoratori, di seguito elencata:

1. n°100 documenti d’identità 2. n°300 libretti di lavoro (abrogato a norma di legge) 3. n°20 libri matricola delle imprese subappaltatrici (modificato da recenti norme di legge) 4. n°20 contratti di subappalto 5. n°200 permessi di soggiorni per i lavoratori extracomunitari

Risolvere il problema di calcolo combinatorio significa stabilire il numero delle verifiche incrociate della documentazione in oggetto, la risultanza mensile dei controlli quotidiani per accertare l’identità dei lavoratori attivi nel cantiere considerato.

La soluzione al problema è indubbiamente un numero molto alto, e occorre un lasso di tempo indeterminato per svolgere le relative verifiche incrociate, per stabilire la regolarità della posizione di tutti i rispettivi lavoratori. Inoltre si ritiene che l’esempio n°2 non sia il caso più complesso che possa verificarsi, perché il cantiere è un “porto di mare”, ovvero il numero complessivo dei singoli lavoratori che concorrono alla realizzazione di un’opera è alto e difficilmente determinabile.

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1.5 I controlli sulle maestranze di cantiere: le dimensioni dell’algoritmo di verifica. Dalla giusta verifica alla maxi indagine ingestibile.

Abbiamo visto così quanto possa essere difficoltoso controllare una forza lavoro di 80 unità al giorno e verificarne l’identità. In queste condizioni anche al responsabile ai controlli più rigoroso e scrupoloso sfuggirà almeno un 10-15% del contesto, considerate le dimensioni dell’algoritmo di verifica, o per essere più chiari, considerato il numero di controlli incrociati, su tutti i documenti del personale in cantiere, su tutti i documenti delle imprese subappaltatrici, in relazione alle varie branche normative e legislative (Diritto del Lavoro, dell’Immigrazione,ecc...) in relazione alle richieste della moltitudine degli istituti contributivi e delle Autorità. Così la giusta verifica si tramuta in un’indagine ingestibile, dalle dimensioni significative e generata da variabili complesse.

Qualunque pubblico ufficiale potrebbe affermare che per svolgere un’indagine su una

persona occorre tempo; un’indagine di questo tipo non si svolge in un’ora, ma neanche in un giorno. Passata la giornata da verificare, quella successiva presenta una realtà completamente diversa da monitorare. Quindi è impossibile non rilevare irregolarità sulla presenza del personale nella situazione attuale.

Il contesto peggiora in modo esponenziale nei cantieri di rilevanti dimensioni

produttive e progettuali ove la forza lavoro giornaliera è costituita da diverse centinaia di operai. Inoltre occorre ricordare che chi è costretto a occultare la propria posizione irregolare sa come farlo, e bene, in quanto è stato preventivamente preparato e istruito dal proprio “caporale”.

Le dimensioni della documentazione relativa all’identificazione del personale in subappalto presente in cantiere è tale da condurre al collasso qualsiasi metodologia di verifica puntuale incrociata, prescritta dall’attuale assetto normativo e burocratico.

L’impotenza dei preposti ai controlli, privati della dovuta autorevolezza a dispetto della propria integrità, semplifica l’azione razionale e dissimulante dell’illegalità e della criminalità. La conseguenza, nella situazione attuale, è il dilagare incontrastato dello sfruttamento della persona. Gli addetti ai lavori usano un appellativo per identificare questo contesto caotico: il cosiddetto “Effetto circo”.

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B ) SECONDA PARTE Proposta innovativa e sviluppi relativi

Istituzione del sistema CHIARA - REGOLA Progetto CHIARA: il Badge di Cantiere

Nel terzo millennio, già da molto tempo esistono sistemi di accertamento istantaneo dell’identità di una singola persona.

Bancomat, carta di credito, tessera sanitaria nazionale, smart card per la televisione satellitare, Skipass per impianti turistici invernali, SIM card per telefoni cellulari, iPod, schede a codice barre, schede a banda magnetica o smart card con microchip di compressione dati: mediante lettori POS o Decoder, queste moderne tecnologie informatiche e telematiche possono identificare immediatamente il possessore, in sito, via cavo telefonico, a mezzo internet, o via satellite e consentirgli operazioni più o meno complesse, di carattere economico o di altro tipo.

Questi sistemi informatici sono presenti sul mercato e alla portata di qualsiasi consumatore. Il loro utilizzo è diffuso, quotidiano e conosciuto da milioni di persone in Italia e all’estero.

Ipotizziamo l’istituzione di un Badge di Cantiere (scheda a banda magnetica o meglio una scheda con microchip inserito), inteso come scheda di identificazione individuale di ogni lavoratore attivo nei cantieri edili, denominato CHIARA (abbreviato CH): un badge per tutti gli operai che lavorano nei cantieri edili, senza dimenticare gli operai non-edili (come gli idraulici e tante altre categorie professionali), presenti in numero cospicuo in un cantiere edile. Il badge CHIARA di un operaio contiene i suoi dati anagrafici necessari, tutti i dati relativi all’ufficio di collocamento (contenuti, a suo tempo, nel libretto di lavoro e riportati nel libro matricola del datore di lavoro) e se il lavoratore è immigrato extracomunitario anche i dati riportati nel permesso di soggiorno rilasciato dalla sezione immigrazione della Questura. L’istituzione del badge CHIARA prevede la costituzione di un Database CHIARA (relativo a tutti gli lavoratori attivi nei cantieri edili) ove convergono i dati sopra menzionati di:

1. Uffici anagrafici 2. Uffici di collocamento 3. Questure della Polizia di Stato, sezione immigrazione

Qualsiasi modifica dei dati sensibili sopra evidenziati, per qualsiasi motivo, comporta

l’obbligo, per gli uffici competenti, di aggiornare il badge CHIARA, affinché sia sempre valida e non possa mai diventare obsoleta, in nessun caso. Diversamente deve essere ritirata dagli uffici pubblici preposti. Con ciò non si vuole suggerire di sostituire parte dei documenti ufficiali in forma cartacea, o di accorpare uffici pubblici e le loro competenze.

La procedura proposta può essere integrativa, non sostitutiva dell’attuale sistema burocratico centrale o locale.

L’unico documento di riconoscimento dei lavoratori (di qualsiasi categoria, non solo gli edili, a livello nazionale) per aver accesso in un cantiere edile e partecipare alle sue lavorazioni sarebbe unicamente il possesso della scheda personale CHIARA.

Corollario: Ora possiamo senz’altro affermare che non esiste impresa appaltatrice che non possa permettersi un computer portatile e una linea telefonica, nell’ambito dei costi indiretti di ogni appalto e quindi di ogni singolo cantiere.

Se al PC di cantiere aggiungiamo un lettore tipo POS (lettore di carte magnetiche) o un Decoder (lettore di smart card con microchip) per la nostra scheda CHIARA, sarà

Database CHIARA

UFFICI

PUBBLICI

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possibile identificare l’operaio, senza controlli incrociati su diversi documenti cartacei, istantaneamente, utilizzando un sistema già in uso nel settore bancario, simile al Bancomat o alla carta di credito. Il PC di cantiere non deve essere un personal computer presente in commercio, ma un hardware immatricolato con funzioni essenziali, limitato alla sola gestione del software CHIARA, per la lettura a video e relativa memorizzazione (tale da contenere l’Anagrafe completa di cantiere aggiornata quotidianamente) dei badges CHIARA. Questo per limitare il PC a poche funzioni, onde evitare manipolazioni illecite dei dati registrati (“hackering actions”). Una sorta di registro informatico per la presa in carico, e scarico, presso il cantiere di tutti gli operai (dipendenti o connessi a contratto di subappalto e di sub-affidamento). L’operaio consegna la sua scheda CHIARA al capocantiere che la inserisce nel lettore POS o Decoder, poi l’operaio compone il suo codice PIN (che ne tutela l’autorizzazione alla Privacy). A video sul PC comparirebbero i dati identificativi dell’operaio. Il PC potrebbe contenere una serie di dati che potremmo definire Identità di Cantiere (che di seguito denomineremo IC), ovvero tutti gli estremi della documentazione ufficiale relativa all’appalto, richiesta dal pubblico ufficiale durante una normale ispezione di routine.

Dati anagrafici essenziali Nome e Cognome

Dati Residenza

Fotografia a colori

Dati Patente di guida e livello della stessa

Dati ufficio di collocamento Replica dati presenti nel libretto di lavoro

Dati aziendali della ditta presso la quale è attualmente assunto (estratto libro matricola del datore di lavoro)

La qualifica del lavoratore

Corsi di qualificazione presso le scuole edili provinciali

Dati riservati ai cittadini extracomunitari Validità permesso di soggiorno in Italia

Livello di comprensione lingua italiana

2.1 Potenziale deterrente del sistema di monitoraggio CHIARA. Sviluppo del sistema di verifica delle Autorità di Controllo.

All’accesso in cantiere l’operaio consegna la sua scheda CHIARA al responsabile affinché, tramite il suo PC, la possa leggere per mezzo del POS. I dati IC (identificazione di cantiere) e i dati CHIARA o CH (identificazione dell’operaio) vengono successivamente trasmessi on line accoppiati, tramite modem, in adeguati centri di elaborazione e afflusso dati (raccolti prima a base locale e poi rilanciati a base centrale, denominati CED). La trasmissione e la raccolta dati ha una funzione deterrente in quanto le autorità competenti possono operare controlli a diversi livelli, grazie al sistema CHIARA e all’utilizzo del CED (vedi “Diagramma Chiara” a pag. 9). Inoltre, se la scheda CHIARA viene registrata al mattino per l’ingresso dell’operaio in cantiere e successivamente alla sera al momento dell’uscita, ne risultano non solo l’accertamento dell’identità del soggetto, ma soprattutto quante ore ha lavorato in un giorno specifico, oltre ai suoi movimenti quotidiani presso i vari cantieri.

Schermata del PC di Cantiere – Software CHIARA Dati scheda CHIARA (CH) operai

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Attualmente si richiede che l’impresa appaltatrice controlli e verifichi la regolarità contributiva delle ditte subappaltatrici presenti in cantiere perché, in caso di insolvenza del titolare dell’impresa subappaltatrice nei confronti dei suoi operai per le opere realizzate in cantiere, l’appaltatore risponda in solido (economicamente e non solo), liquidando il dovuto ai lavoratori stessi: così l’attuale dettato normativo.

A fine mese, tale operazione si traduce nel controllo incrociato, fra l’elenco delle presenze in cantiere delle maestranze subappaltatrici e le copie delle buste paga firmate per quietanza da ogni singolo operaio, e in un esame minuzioso delle stesse, in termini di regolarità contributiva.

Ora, se riprendiamo l’esempio 2 (paragrafo 1,4) del cantiere con 300 presenze “singolari” mensili, il lettore potrà farsi idea di quanto vana possa essere tale operazione mensile di analisi di qualche centinaio di buste paga, in relazione alle presenze di cantiere, in un paese come l’Italia ove evadere le tasse è un vanto discreto o palesato, e comunque un compiacimento personale.

Progetto REGOLA: Ente per la Regolarità Contributiva

2.2 Verifica regolarità contributive sulle ditte subappaltatrici operanti nel cantiere. Progetto REGOLA: Ente per la Regolarità Contributiva. L’azione di monitoraggio puntuale a vari livelli. (vedi allegato B: “Verbale Regola”)

Per superare la situazione attuale, si può ipotizzare la creazione dell’Ente per la Regolarità Contributiva (successivamente denominato REGOLA), un’istituzione pubblica dedita unicamente alla verifica della regolarità contributiva di ogni singolo operaio dei cantieri, relativamente a tutti gli istituti di previdenza (INPS, INAIL, Cassa Edile, ecc..).

Gestito da pubblici funzionari, prevalentemente informatici ed esperti in controllo di gestione in campo economico, l’istituto è connesso direttamente al CED per il rilevamento di tutte le attività svolte da ogni singolo operaio. Mensilmente il datore di lavoro di ogni impresa edile, appaltatrice o subappaltatrice, deve obbligatoriamente trasmettere on line i dati relativi ad ogni busta paga all’Istituto REGOLA. Ogni busta paga deve essere quietanzata dalla firma digitale dell’operaio, precedentemente registrata dal Database CHIARA in fase di emissione della Scheda personale CHIARA. Il sistema di elaborazione REGOLA non fa altro che correlare per ogni operaio tutti i seguenti dati sotto forma di files (vedi “Diagramma Regola” a pag. 10):

quante ore lavorative ha svolto (dati CH- CHIARA)

quali sono i cantieri dove ha lavorato (dati IC)

il contratto dell’operaio (dati del Database CHIARA) e quindi la sua retribuzione oraria,

la sua relativa busta paga quietanzata (con firma elettronica).

CENTRO ELABORAZIONE DATI

- CED LOCALE

AUTORITA’

CONTROLLO

Lettore POS o decoder

+ Modem

Scheda pers CHIARA

dell’operaio

CANTIERE

Hardware Notebook

CHIARA

Dati IC

Dati CH

CENTRO ELABORAZIONE DATI

- CED CENTRALE

DATABASE

CHIARA

Diagramma CHIARA

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Collegandosi on line al sito internet REGOLA, l’impresa appaltatrice, ottiene un certificato di accertamento in merito alla regolarità contributiva nel suo specifico cantiere, in un mese specifico, relativamente ad una ditta subappaltatrice, in tempo reale (vedi “Certificato Regola” figura in fondo alla pagina).

Gli enti previdenziali dialogando con REGOLA on line ricevono conferme delle verifiche. Le Autorità (Guardia di Finanza, ecc..) ricevono in automatico da REGOLA i verbali di denuncia delle irregolarità (vedi allegato B: “Verbale Regola”), inoltre possono attingere ai dati elaborati per indagini mirate relativamente per singolo/a:

operaio

cantiere

ditta subappaltatrice

impresa appaltatrice Si determina così la

posizione inequivocabile di ogni soggetto, della sua remunerazione per il lavoro svolto presso un cantiere, con riferimento ad un contratto di subappalto o di sub-affidamento e se sono stati versati i suoi contributi regolarmente ai vari Enti Previdenziali.

Gli sviluppi del progetto REGOLA:

1. Il progetto REGOLA mira a tutelare la remunerazione e i relativi versamenti contributivi del lavoratore per le attività svolte presso i vari cantieri, secondo il contratto stipulato con il suo datore di lavoro.

2. Il preposto, delegato dall’impresa appaltatrice ai controlli, non deve esaminare le buste paga degli operai a contratto di subappalto che hanno lavorato nel suo cantiere. Primo: esiste ancora un problema di diritto di Privacy. Secondo: il preposto è un tecnico di cantiere e tale deve restare. Un’operazione di giusta e dovuta verifica non può trasformarsi in una maxi indagine di carattere fiscale a scadenza mensile. Il tecnico non è un ragioniere specializzato in diritto del lavoro con l’obbligo impossibile di verificare centinaia di buste paga a fine mese, per determinare se una persona che ha lavorato presso il suo cantiere nell’ultimo mese per sole “tre ore” (per esempio) è stato adeguatamente remunerato per quella specifica lavorazione e se per quelle “tre ore” sono stati versati regolarmente i relativi contributi a tre enti previdenziali diversi.

Certificato

REGOLA

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Questo compito non spetta neppure al commercialista di fiducia, ma nel terzo millennio solo a un sistema informatico. Alla scadenza mensile e prima di liquidare il suo subappaltatore, al tecnico di cantiere (o preposto ai controlli dall’impresa appaltatrice), occorre unicamente un certificato di accertamento dall’istituto REGOLA (vedi “Certificato Regola” figura pag. 10) che evidenzi solo l’importo relativo alle irregolarità, sia di remunerazione che di versamento contributivo, commesse dal subappaltatore, nel cantiere in esame. Fino a quando le irregolarità non saranno sanate, l’appaltatore non liquiderà la somma, oppure la devolverà secondo le prescrizioni di legge. L’impresa appaltatrice potrà essere ottenere il certificato di accertamento collegandosi al sito internet REGOLA e riceverlo in tempo reale, previo invio del codice di cantiere (vedi “sito Web Regola” figura pag. 12)

3. In caso di accertamento di irregolarità, sia di remunerazione che di versamento contributivo, l’istituto REGOLA provvede a denunciare automaticamente alle Autorità competenti (Ispettorato del Lavoro, Guardia di Finanza, ecc...) il titolare dell’impresa subappaltatrice. Con questo sistema le Autorità riceveranno direttamente dall’Istituto REGOLA i verbali di denuncia delle irregolarità (vedi allegato B: “Verbale Regola”) da rendere esecutivi immediatamente, senza investire risorse per le relative indagini. Risorse che possono essere impiegare diversamente.

4. Lo Stato ha l’irrinunciabile necessità di recuperare l’economia sommersa generata da lavoro nero, dall’evasione fiscale relativa, sia essa parziale o totale. Come già detto in precedenza, la legge richiede che l’impresa appaltatrice controlli e verifichi la regolarità contributiva delle ditte subappaltatrici presenti in cantiere, perché in caso di insolvenza del titolare dell’impresa subappaltatrice nei confronti dei suoi operai per le opere realizzate in cantiere, l’appaltatore risponda in solido, liquidando il dovuto ai lavoratori stessi. Un compito previsto dalla legge che spetta ai preposti dell’impresa appaltatrice, un compito impossibile da svolgere oggi con gli attuali strumenti concessi, e che rappresenta il punto di rottura dell’attuale sistema economico del settore produttivo ove si innestano lavoro nero ed evasione fiscale per dar vita ad un’economia sommersa florida. Lo Stato deve riappropriarsi in maniera sostanziale del problema, dando alle imprese la possibilità di svolgere una semplice verifica, togliendo loro l’imbarazzo solitario (sanzionato per legge) di risolvere un quesito matematico impossibile, richiesto dall’attuale assetto normativo. Solo così lo Stato avrà l’opportunità di recuperare le entrate fiscali di un’economia sommersa che affligge la crescita economica del paese.

5. A questo punto si ritiene che il contesto caotico nell’identificazione del personale di cantiere sia risolto. Se tutti i cantieri fossero costretti per legge ad adottare il sistema CHIARA-REGOLA non esisterebbero più lavoratori fantasma nei cantieri monitorati. Qualcuno può sempre sfuggire per disattenzione, ma sicuramente non un numero rilevante di soggetti. L’antica incomprensione fra i sindacati e i preposti al controllo (geometri e capocantieri) si chiarirebbe definitivamente, perché questo sistema evita tutto quanto esposto nell’analisi: l’operaio consegna la scheda CHIARA, il preposto la verifica a terminale come se fosse una carta di credito, connessione on line al CED che dà il consenso (o il dissenso) sulla validità del badge CHIARA:

luce rossa fuori dai cancelli, luce verde dentro al cantiere a lavorare.

I lavoratori e i preposti si sentirebbero più tutelati e le imprese appaltatrici non rischierebbero di dover pagare i rilevanti costi economici e sociali di una verifica incompleta, nonché le relative sanzioni previste di legge. L’azione di monitoraggio delle Autorità di Pubblica Sicurezza e di Controllo di svolgerebbe con metodi più mirati anche in casi di carenza di personale, grazie al potere deterrente e di identificazione puntuale del controllo telematico.

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2.3 Il sistema CHIARA-REGOLA: Dal contesto caotico alla gestione puntuale.

Questo sistema all’apparenza complicato può essere paragonato ad un sistema misto fra un circuito di carta di credito e la gestione di controllo dei voli di un aeroporto. Volendo utilizzare un semplice esempio, in uso già nel sistema bancario per le transazioni di vendita nei negozi con sistema della Carta di Credito, potremmo fare il seguente parallelo: 1. La Carta di Credito corrisponde alla scheda individuale CHIARA dell’operaio, 2. I dati del negoziante corrisponderebbero ai dati identificativi del cantiere (dati IC), 3. La trasmissione dati viene lanciata, attraverso un lettore POS, alla Banca di riferimento

che nel nostro caso corrisponde al Centro Elaborazione Dati – CED.

Immaginiamo il sistema CHIARA-REGOLA come il sistema di gestione del controllo dei voli di un aeroporto:

L’operaio con il suo badge CHIARA può essere comparato a un velivolo con il suo transponder di riconoscimento,

Il contratto stipulato fra l’operaio e il suo datore di lavoro, registrato nel Database CHIARA, può essere comparato alle caratteristiche tecniche del velivolo,

Il cantiere con i suoi dati IC può essere visto come una pista di aeroporto,

Il CED si può paragonare alla torre di controllo (locale o centrale),

L’Ente per la Regolarità Contributiva – REGOLA si può paragonare all’ente di controllo e di supervisione dell’aviazione civile a livello nazionale.

Sito Web REGOLA – Ente per la Regolarità Contributiva

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C ) TERZA PARTE

Ulteriori potenzialità della proposta innovativa

3.1 Monitoraggio infortuni sul lavoro.

Troppo spesso un infortunio sul lavoro presso cantieri è stato dichiarato infortunio casalingo o incidente stradale. Con il sistema CHIARA-REGOLA, il Pubblico Ufficiale assegnato presso il Pronto Soccorso di ogni ospedale può controllare attraverso il CED centrale se il soggetto era in carico presso qualche cantiere. Pertanto la registrazione del badge CHIARA all’entrata e all’uscita dei lavoratori in cantiere avrebbe pure questa funzione. A questo punto gli infortuni sul lavoro sarebbero maggiormente identificabili, e le indagini degli inquirenti avrebbero una base di partenza.

3.2 Monitoraggio Ispettorato del Lavoro.

Con il sistema CHIARA-REGOLA operativo, presso i cantieri sarà sempre più difficile aver la presenza di lavoratori fantasma, perché a quel punto sarà chiaro a tutti chi può entrare in cantiere e chi ne deve star fuori. Certo qualche soggetto su un numero elevato di operai può sempre sfuggire, ma il sistema consentirà a tutti gli attori sulla scena cantieristica un valido strumento di rigida chiarezza. I preposti ai controlli non saranno più dubbiosi, confusi, sempre alla ricerca del consiglio legale di un avvocato.

In caso di visita dell’Ispettorato del Lavoro sarà sufficiente controllare il PC di cantiere e verificare istantaneamente se gli operai presenti siano registrati.

In seguito nei cantieri monitorati con il sistema CHIARA-REGOLA spariranno le situazioni anomale. Compariranno invece cantieri fantasma (in parte già esistenti) realizzati da lavoratori fantasma, ma saranno sempre meno in vista, sempre più occultati, come i laboratori di contraffazione dei capi di abbigliamento, e l’Ispettorato del Lavoro, li potrà identificare sul territorio, ricercandoli per esclusione, per mezzo di navigatori satellitari portatili, tarati sulla mappatura del sistema CHIARA-REGOLA, tramite il collegamento on line con il CED.

3.3 La CARTA di CREDITO LAVORATIVO. Una nuova prospettiva economica.

Se l’utilizzo della Carta di Credito Bancaria genera un estratto conto delle spese, possiamo ipotizzare che il sistema CHIARA–REGOLA dia origine ad una prospettiva economica innovativa, la CARTA di CREDITO LAVORATIVO, un dispositivo concepito allo scopo di verificare la remunerazione del lavoratore per le attività svolte e la relativa regolarità contributiva. Il circuito informatico di monitoraggio, REGOLA, potrà fornire tutti i referti necessari alle verifiche previste per legge, incluso il referto più importante: un estratto della busta paga mensile del lavoratore, per le attività svolte in luoghi di lavoro diversi dalla sede legale dell’impresa di relativa dipendenza, e non... Questa strategia economica può essere applicata anche in altri comparti produttivi, non solo nel settore edile, come in agricoltura, ecc...

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D ) CONCLUSIONI

Riflessioni e cenni sulle necessarie politiche di supporto alla

proposta innovativa - Una nuova prospettiva economica:

la CARTA di CREDITO LAVORATIVO

Il lavoro nero è un ceppo di virus metodici, che aggrediscono un comparto produttivo affetto da gravi immunodeficienze normative e procedurali.

Il fenomeno ha la necessità di mimetizzarsi, di occultarsi per poter operare e si espande nel settore produttivo ove le convulse risultanze normative e burocratiche generano l’impotenza dei preposti ai controlli, a prescindere dal livello culturale e a dispetto della propria integrità, invece di indicare una linea di intervento chiara, concisa, efficace, trasparente, senza dubbi e senza alibi.

Il sistema CHIARA-REGOLA restituisce la dignità al lavoratore e l’autorevolezza e la giusta responsabilità al preposto, tecnici e capicantiere, nelle operazione di verifica sulle maestranze presenti nel cantiere edile. Lo Stato riceve uno sistema di monitoraggio, studiato principalmente per garantire la legalità sul posto di lavoro e per aumentare in modo rilevante le entrate fiscali. Inoltre sviluppa ulteriori metodi innovativi di verifica su altri campi connessi al settore edile, con particolare attenzione alla sicurezza del lavoro.

Si ritiene che per l’attuazione del progetto CHIARA, il badge di cantiere, e del progetto REGOLA, l’istituzione dell’Ente per la Regolarità Contributiva, sia necessario un budget veramente basso in rapporto ai capitali che possono essere recuperati dal Fisco.

Dovendo sintetizzare con chiarezza la proposta illustrata potremmo dire che la procedura necessaria per sanare un’ingiustizia sociale ci viene indicata dai sistemi di monitoraggio che regolano l’economia di libero mercato, con specifico riferimento al settore bancario, come il sistema di monitoraggio informatico della carta di credito.

La CARTA di CREDITO LAVORATIVO è una prospettiva economica innovativa, in grado di garantire un monitoraggio costante delle attività professionali del singolo, di ottemperare ai controlli incrociati necessari, di generare diversi referti, compreso quello più importante: un estratto della busta paga mensile del lavoratore, per le attività svolte in posti di lavoro diversi dalla sede legale dell’impresa di relativa dipendenza.

Il sistema CHIARA-REGOLA apre nuovi orizzonti nella gestione dei cantieri edili, e quindi degli appalti, intervenendo a livello “molecolare” alla base della piramide del comparto produttivo e aspira a disaggregare il collante fra caporali e operai sfruttati. Ma il settore edile necessita di “politiche di supporto” alla procedura proposta, mirate a:

sintetizzare le norme legislative in semplici procedure, agevolando il mandato dei preposti ai controlli e delle Autorità competenti

combattere efficacemente l’illegalità e l’azione della criminalità organizzata, emancipando il comparto produttivo dal fenomeno del lavoro nero.

rilanciare l’iniziativa imprenditoriale e l’economia di mercato del settore affinché possa partecipare alla crescita economica del paese

superare i limiti e le controindicazioni dei precedenti dispositivi di legge.

Non è un cammino facile, ma rappresenta sicuramente un primo passo verso una normalizzazione nell’interesse dei lavoratori, dell’impresa e più in generale dell’economia del paese.

1

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Esempio 1: In questo caso si è ipotizzato un cantiere per la realizzazione di grezzo di civile abitazione su un piccolo lotto (una villetta su commissione privata) di esiguo importo lavori. Potremmo ipotizzare, tenendo conto di un progetto di semplice realizzazione, la presenza media di 15 soggetti per 400 giorni lavorativi.

Esempio 2: In questo caso si è ipotizzato un cantiere per la ristrutturazione di un deposito industriale e la realizzazione ex-novo di un parcheggio di 2.000 posti auto contiguo e di vari corpi di fabbrica, ampiezza del lotto 60.000 metri quadri percorribili solo a piedi, perché su vari livelli, per un cospicuo importo lavori.

Nel cantiere in oggetto la forza lavoro giornaliera conta 80 lavoratori di impresa di subappalto (a fronte di 20 contratti di subappalto) più un numero imprecisato di lavoratori dipendenti (che non quantifichiamo in quanto irrilevanti ai sensi della nostra dissertazione) per 800 giorni lavorativi. La forza lavoro di 80 operai giornalieri in un mese si tradurrà in sessanta presenze singolari fisse e duecentoquaranta occasionali, per un totale di trecento presenze singolari mensili, perchè presumibilmente in un mese relativamente alle presenze di cantiere avremo 60 soggetti costanti e 20 soggetti casuali.

Ammettiamo che i casuali vengano in cantiere più di una volta, quindi adottiamo un coefficiente di frequenza pari a K=0,40 :

(60 operai fissi) + ( 20 operai casuali x 30 giorni ) x 0,40 = 300 totale presenze singolari nell’arco di in un mese

Sessanta presenze fisse e duecentoquaranta occasionali, per un totale di trecento presenze singolari mensili. Nell’ambito della nostra analisi, questa cifra può essere un riferimento empirico accettabile per l’esempio che vogliamo esporre, anche se l’esperienza porta a ritenere che il coefficiente di frequenza ipotizzato sia abbastanza basso. Tuttavia accetteremo K=0,40 per non disorientare eccessivamente il lettore e per evitare polemiche di carattere matematico e statistico. Il numero di duecento permessi di soggiorno da esaminare è stimato, ipotizzando che i 2/3 (due terzi) del numero complessivo dei soggetti che abbiamo lavorato presso il nostro cantiere, nel mese di riferimento. La dissertazione di calcolo statistico e combinatorio continuerebbe, ma noi ci fermiamo qui, convinti di aver dipinto a sufficienza il quadro della situazione.

Check Point

Allegato A: “Calcolo presenze di cantiere Esempi n°1 - 2”

Personale impresa appaltatrice

Personale ditte subappaltatrici Preposti ai controlli

Recinzione di cantiere

Legenda

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Alle

ga

to B

: “V

erb

ale

RE

GO

LA

LAVORATORI ROSSI MARIO

KHALED KASSAM

FAROUK ALLAM

ORE NON RETRIBUITE 0,00 6,00 5,00

RETRIBUZIONE ORARIA € 35,50 € 26,00 € 22,70

MANCATA RETRIBUZIONE € 0,00 € 156,00 € 113,50

MANCATI CONTRIBUZIONI INPS € 0,00 € 23,00 € 19,00

MANCATI CONTRIBUZIONI INAIL € 0,00 € 15,00 € 13,50

MANCATI CONTRIBUZIONI CASSA EDILE € 53,00 € 13,00 € 9,50

TOTALE € 415,50 € 53,00 € 207,00 € 155,50

DATI CHIARA- IC 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 Totale

ROSSI MARIO 2 6 4 12 KHALED KASSAM 4 4 7 15 FAROUK ALLAM 5 6 2 13

DATI Buste paga 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 Totale

ROSSI MARIO 2 6 4 12 KHALED KASSAM 2 4 3 9 FAROUK ALLAM 5 3 8

Scostamento Buste paga

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 Totale

ROSSI MARIO 0 0 0 0 KHALED KASSAM 2 0 4 6 FAROUK ALLAM 0 3 2 5

Cantiere

Ditta Sub Edil

Dati IC

Dati DB- CH

CONCLUSIONI DEL VERBALE:

L’Istituto REGOLA denuncia la ditta Sub Edil alle Autorità competenti in indirizzo per le irregolarità evidenziate nel presente verbale e commesse presso il cantiere IC nel contesto preso in esame.

VERBALE REGOLA - GIUGNO 2006 Ditta Sub Edil su Cantiere IC