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    Ogni desiderio pu diventare pericoloso unicamente nellamisura in cui non stato ordinato da un grande amore o non stato sufficientemente esaudito nel pi profondo dell'essereumano

    Andr Louf

    n 2 15 ottobre 2012

    Movimento Eucaristico Giovanilevia San Saba,17 00153 RomaTel. e fax [email protected] - indirizzo internet www.meg-italia.it

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    Luomo e i suoi desideri 2 INDICE

    PRESENTAZIONE pag. 3 A CURADEL CENTRO NAZIONALE

    EDITORIALE pag. 4 MOS, LUOMODELDESIDERIO(Loris Piorar)

    PER APPROFONDIRE pag. 7 SCHEDABIBLIOGRAFIA

    PER LA PREGHIERA pag. 9 UNUOMOPIENODIDESIDERIINCONTRATODALDESIDERIODI GES (Lc 19,1-10)

    IN VISTA DEL CONVEGNO pag. 12 DISCERNIMENTO

    ATTIVIT PER LE BRANCHE pag. 13 TEMIDEL SUSSIDIO MEG 2012/13

    CAMMINARE CON LA CHIESA pag. 23 ANNODELLAFEDE: UNPELLEGRINAGGIONEIDESERTIDELMONDOCONTEMPORANEO

    (Benedetto XVI)

    Cammino 2012/2013 Fede ediscernimento

    Figura guida Mos Es 3,1-12

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    Luomo e i suoi desideri 3 PRESENTAZIO0NE

    CIASCUN CONFUSAMENTE UN BENE APPRENDE

    NEL QUAL SI QUETI L'ANIMO, E DISIRA:

    PER CHE DI GIUGNER LUI CIASCUN CONTENDE

    (Dante - Purgatorio XVII)

    Care e cari Responsabili,

    il cuore dell'uomo fatto proprio come lo descrive Dante.Ciascuno alla ricerca di qualcosa/qualcuno che possaacquietare il suo desiderio di felicit e rispondere alledomande che dimorano dentro di lui. In questa ricerca sente,intuisce, che esiste un bene al quale tendere e per cui valela pena investire la propria vita.

    In questo numero di MEGResponsabili cercheremo dichiarire, innanzitutto a noi stessi, quale sia il nostro punto dipartenza. Introdurremo il concetto di persona nontradizionalmente divisa in corpo e anima, ma come unico essere, animato da diversedimensioni che interagiscono in stretta relazione tra loro: la corporeit, la psiche e lo spirito.Scopriremo che a questo terzo livello - che chiamiamo anche cuore - che si manifestalapertura delluomo a Dio e che nel cuore, appunto, dimorano i nostri desideri, le nostreattese, le nostre domande insomma, quelle forze fondamentali di cui parlavamo al principioche sospingono e muovono le nostre scelte.

    Nel cuore si trova il nucleo di ci che il Signore ci chiede di essere. Solo una volta che

    avremo riconosciuto quali sono gli aneliti che lo schiudono, ma anche le sue paure e chiusure,le zone di luce, come quelle d'ombra, avremo la possibilit di decidere cosa farne, comevalutare questi moti interiori e se dar loro corso o meno.

    La strada che conduce al cuore, e quindi a Dio, ha origine per ciascuno proprio dal punto incui si trova. Prendiamo coscienza, allora, di quale sia il nostro punto di partenza, quale ilcontesto nel quale ci troviamo, quali le persone che ci possono accompagnare e chi, invece,pu porre degli ostacoli al nostro desiderio di bene.

    Guardiamo allOreb, al monte di Dio, con Mos, sapendo che tenendo lo sguardo fisso suquella meta, non saremo lasciati soli e che il principio del nostro camminare ha gi in sestesso i germogli di una nuova vita di fede.

    Con laugurio di un buon viaggio nel pianeta dei desideri

    IL CENTRO NAZIONALE

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    Luomo e i suoi desideri 4 PER APPROFONDIRE

    MOS, LUOMO DEL DESIDERIO

    Loris Piorar

    1Mentre Mos stava pascolando il gregge di Ietro, suo suocero, sacerdote di Madian,condusse il bestiame oltre il deserto e arriv al monte di Dio, lOreb.

    Es 3,1

    Ci giochiamo in nel nostro tempoe nel nostro spazio

    esistenza di ognuno di noi inseritaallinterno di una storia, costituita da

    uno spazio ed un tempo precisi. l cheluomo si gioca. Mos, che ci accompagna

    nel percorso di questanno, dopo unaeccezionale posizione di prestigio presso ilfaraone egiziano, ora si ritrova lontano dalsuo popolo, ad una certa et ormai (latradizione gli riconosce circa settantanni), acompiere un lavoro considerato dai piignobile: il pastore. Egli vive della suaquotidianit, delle sue relazioni, sembraquasi accontentarsene Nella sua vita,dopo aver puntato tutto sulle sue capacit inEgitto, ora mira alla docilit ad un lavorosemplice, ad una vita probabilmente pi

    tranquilla.

    L

    Chi siamo veramente?

    Quante volte Mos si sar fermato achiedersi se dalla vita ormai avesse ricevutotutto, se i ragionamenti che faceva e isentimenti che viveva rappresentassero gila pienezza un po come succede a noi.Quante volte nella nostra vita ci sarcapitato di chiederci: ma io chi sono?,qual la parte pi importante di me?,

    cosa mi contraddistingue come persona?.E nel corso della nostra crescita abbiamopassato fasi della nostra vita a dare maggiorimportanza ora ad una, orai ad unaltradimensione. Quello che conta il corpo,forse ci siamo detti, la bellezza, il modoin cui vesto e che fa risaltare il mio corpoPresto, probabilmente, ci siamo resi contoche altri attorno a noi potevano essere pibelli/e, attraenti ed allora abbiamo riversatola nostra attenzione sulla nostra intelligen-

    za, sulla nostra sensibilit, dicendo, insintesi, a noi stessi: Quello che conta laconoscenza, lintelligenza!; oppure ,dandoascolto ai nostri sentimenti, abbiamoaffermato: La cosa importante lasensibilit, quello che sento!. Pensieri esentimenti sono gli elementi che

    caratterizzano la nostra anima.Ma sono i pensieri e sentimenti lacaratteristica specifica del nostro essereuomini? No, non basta essere solo sensibili,o solo intelligenti. La vita richiede anche unsapersi coinvolgere fino in fondo e beneanche con il nostro corpo.Ed allora, dobbiamo affermare che siamoinnanzitutto anima, o corpo? Il messaggiocristiano ci dice una cosa meravigliosa:dentro di noi, al centro di noi stessi, cheunifica e realizza in pienezza corpo ed

    anima, c lo Spirito, o meglio, il cuore. L,nel cuore, nasce la vita; l, nel cuore, Dio ciparla; l, nel cuore, possiamo cercare i nostridesideri pi profondi. quello il luogo dellenostre domande, delle nostre atteseIl Signore ci parla con il cuore, nel cuore,attraverso il cuore e, riempiendo il nostrocuore, ci d la capacit di pensare le cose,la vita in maniera diversa, pi piena ecompleta. Come fa Mos a riconoscere che mosso da un vero desiderio? Nonpotrebbe confondere il desiderio con il

    bisogno? Che differenza c tra un bisognoed un desiderio? (v. scheda in fondoallarticolo).

    Il desiderio si fa realt: il confrontocon il limite1

    Mos scopre che il desiderio lo apre ad unanuova libert, la libert di guardare davanti

    1 Cfr. CUCCI G., La forza della debolezza.Aspetti psicologici della vita spirituale, AdP

    20112.

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    Luomo e i suoi desideri 5 PER APPROFONDIRE

    a s. E guardare davanti a s lo porta amuoversi in un ambito particolare, oltre ildeserto: non pu andare dove vuole, ma cuna realt limitata entro la quale il suodesiderio si pu concretizzare.Ogni desiderio si realizza solamente se si

    diventa capaci di confrontarsi con il limite: ilcontesto in cui viviamo, la storia in cui siesprimono le nostre capacit e con cui siconfrontano le nostre fragilit.Se la caratteristica tipica del desiderio quella di volersi espandere, muovere versograndi orizzonti, il limite lo educa aridimensionarsi, ad aderire alla realt.

    Desiderio ESPANSIONE

    Limite RIDUZIONE

    Il limite (i nostri limiti), infatti, camminandoaccanto al desiderio, conduce ad letturareale e lucida della propria vita: una realtnon sognata o immaginata, ma realizzata. Ildesiderio, cio, spinge a vivereconcretamente dentro quella realt, conlaspirazione a dare il proprio contributopersonale per migliorarla,.Una vita felice, realizzata si compiemediante lincontro fra due opposte

    direttrici: i desideri e i limiti.

    Dio riempie il cuore

    Il cuore il luogo in cui il Signore ci parlapersonalmente. il cuore, il nostro cuore,che rivela chi siamo. un luogo che nonpu conoscere confronti con altri, non npi grande n pi piccolo: il nostro. Mosscopre che nel suo cuore Dio lo stachiamando a vita nuova. Ogni cuore invitato ad allargarsi sempre pi ,a non

    indurirsi, per scoprire cos in profondit ipropri desideri. Quindi passo dopo passosincamminer per la realizzazione di essi ecos conseguir la propria felicit.Bisogna per allenarci ad ascoltare il cuore,a trovare strumenti che ci aiutino ad

    interpretarne i messaggi. Il cuore il centrodelluomo da cui nasce la vita: noi siamochiamati a dare vita, carne a quel cuore.Solo Dio pu riempirlo, renderlo nuovo, dicarne e non di pietra. Nella relazione conLui (Parola, Eucaristia e Missione) e con glialtri (Comunit, Chiesa) riscaldiamo il nostrocuore che arriver a riempire mente e corpoe cos ci far capaci di amare.Il cuore, lo sappiamo, va per custodito conattenzione, perch un cuore ferito, un cuoreindurito da gesti ricevuti, parole subite

    diventa di pietra Ed invece di coltivaredesideri di vita, paradossalmente seguirdesideri di morte.

    Chi amato desidera amare!Il cuore riscaldato, amato non si accontenta,desidera. Proprio come Mos che nel camminodella sua vita, dopo essere fuggito con legambe (corpo) e con i ragionamenti e isentimenti (anima) dallEgitto, scopre a quelpunto che il cuore lo invita a muoversi di nuovo.Nel cuore trova un desiderio di pienezza e siscopre uomo. Perch luomo, alla fine dei conti, desiderio, incessante desiderio di maggiorepienezza, di maggiori relazioni.

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    Anima: la sede della conoscenza e dellesensazioni (pensieri e sentimenti).

    Corpo, ma potremmo dire meglio carne: ladimensione delle nostre azioni esteriori, i gesti, isilenzi

    Spirito o, meglio, cuore: i l luogo in cui incontro mestesso e Dio.

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    Luomo e i suoi desideri 6 PER APPROFONDIRE

    E Mos si muove verso il deserto, in un luogo,in cui pensieri/sentimenti e corpo, da soli, non loavrebbero portato. il desiderio di ridare amoreche lo spinge a muoversi, ad uscire da sestesso verso la vita, verso gli altri: tutto questomovimento, da Dio a s agli altri, lo riempie di

    vita, di un desiderio capace di nonaccontentarsi di una quotidianit fatta sumisura. Il Signore lo invita a vivere s nelquotidiano, ma una quotidianit piena di amore,di movimento, di ricerca continua del maggiorbene, per s e per gli altri.

    E se il desiderio vita, pienezza, e luomocerca la pienezza, luomo innanzituttodesiderio: desiderio di rispondere a suo modo -con i suoi pensieri e sentimenti e con i gesti dicui capace - allamore ricevuto che gli ha

    riempito il cuore.

    Luomo quindi accoglienza dellamore di Dioe risposta ad esso. Amore che toccainnanzitutto, per ciascuno nella propriaparticolare storia, il cuore delluomo e lo rendecapace di pensare e sentire nellamore, per poicompiere gesti di amore verso lesterno.Cos, anche Mos vive questa dinamica: nel

    suo cuore comincia a sperimentare chequalcosa (capir successivamente che Dio)lo spinge ad uscire dalla sua quotidianit

    Sono consapevole di chi, che cosa abita nel mio cuore? un luogo a cui guardo spesso? Sonocapace di ascoltare le voci che da esso provengono?

    Quali sono le resistenze che mi impediscono o mi frenano a scendere nella profondit del cuore?

    Mi definirei una persona di fede? Sento di appartenere a Cristo? Se provo a guardarmi con gliocchi degli altri, quale penso che sia la caratteristica pi distintiva del mio essere credente?

    Qualcuno mi ha parlato mai prima di oggi di discernimento? So che cosa vuol dire? Provo adefinirlo a parole mie...

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    Luomo e i suoi desideri 7 PER APPROFONDIRE

    Scheda

    BIBLIOGRAFIA

    Alcuni materiali di approfondimento sui temi di questanno per Responsabili e pre-T.

    Luciano ManicardiApertura del cuore e colloquio spiritualeQuiqajon

    La tradizione monastica unanime nel dire lassoluta necessit dellapertura del cuore; a partire daquesto dato Luciano Manicardi, monaco della Comunit di Bose, si interroga inche cosa consistalapertura del cuore e ce ne indica le caratteristiche. Essa essenzialmente manifestazione deipensieri, necessaria in ogni percorso di crescita sotto la guida di un padre spirituale affinch, attraversoun discernimento nella verit, sia possibile giungere alla liberazione dalla volont propria,sola possibilit di vita piena.

    Silvano FaustiOccasione o tentazione?Ancora

    Si tratta di un piccolo manuale di cammino interiore che attinge dalle tradizioni pi antiche e collaudateper imparare larte di discernere e decidere. Lautore, con una esposizione precisa e un linguaggiosemplice, aiuta a vedere la differenza tra piacere apparente e gioia, tra tristezza positiva e negativa, epropone esercizi da fare per vivere il dono pi grande delluomo: la libert.

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    Come fa Mos a riconoscere che mosso da un vero desiderio? Non potrebbe confondere ildesiderio con il bisogno? Che differenza c tra un bisogno ed un desiderio?Alcuni criteri ci permettono di riconoscere questa differenza:

    1. Il desiderio mi aiuta a capire chi sono, a scoprirmi davanti a me stesso e davanti agli altri.Il bisogno esercita un potere dispotico verso di me e gli altri: se lui c io non ci sono,omeglio io (e gli altri) sono quel bisogno che va assolutamente e velocemente soddisfatto.Implica necessit. Fa parte dellordine dellassimilazionee della consumazione.

    2. Il desiderio si pu rimandare, realizzare nel tempo, guidato dalla pazienza; mentre ilbisogno guidandomi dispoticamente, mi condiziona, non mi permette di gestire il miotempo. Tutto e tutti sono condizionati dal soddisfacimento del mio bisogno. Il bisogno sisoddisfa ed il desiderio si realizza

    3. Nel tempo il desiderio si sviluppa, cresce, si pu anche modificare, il desiderio si lasciaplasmare dalla realt che incontra. Il bisogno invece, puntuale, ripetitivo, non guardaaltro che non sia se stesso

    4. Desiderare significa liberare le proprie energie verso un obiettivo che, spero, mi renderfelice. Desiderare quindi aumenta la libert: mi libero dai condizionamenti, dalle paure,per amare di pi, per essere pi me stesso/a. Nel bisogno invece dipendo da esso: tuttala mia esistenza impegnata nel soddisfare quel bisogno, la qualit della mia vita sirestringe

    5. Vivere nel desiderio, vivere nella libert, porta ad allargare gli orizzonti, ad immaginarenuove possibilit, a diventare creativo/a nelle relazioni, nella mia quotidianit. Il bisognoinvece mi porta ad accontentarmi, ad essere (apparentemente) felice solo grazie a quelbisogno soddisfatto

    6. Desiderare nella libert, con orizzonti larghi, mi permette di sentirmi grande e nelcontempo consapevole delle mie fragilit che imparo ad amare e ad accettare. Sento che

    tutti gli aspetti della mia vita sono integrati Mentre il bisogno, pi grande (e, una voltasoddisfatto, se ne ripresenter uno pi grande), pi mi divide dentro, mi rende semprepi piccolo: il mio mondo e le mie relazioni si restringono

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    Alcuni film per riflettere sul tema del cambiamento

    Arrietty - Il mondo segreto sotto il pavimentodi Hiromasa Yonebayashi.

    La storia ambientata in una citt alla periferia ovest di Tokyo e si svolge nel 2010. Arrietty ha ormai14 anni, ma non una ragazzina normale. Lei infatti un esserino alto non pi di dieci centimetri e vivecon la sua famiglia composta da sua madre Homily e dal padre Pod sotto il pavimento di una grandecasa di campagna, dove i "grandi" umani vivono inconsapevoli della loro presenza. La famiglia di

    Arrietty si nutre degli scarti degli umani ed solita "prendere in prestito" gli oggetti d'uso comunelasciati in giro o dimenticati, che quindi "spariscono" misteriosamente. La vita della ragazza cambiaper improvvisamente quando nella casa va ad abitare Sho, un ragazzo di circa la sua et,cagionevole di salute e d'animo solitario e che, unico tra gli umani, riesce a percepire la presenza diquesti piccoli esseri. Tra i due, dopo l'iniziale diffidenza, si stabilisce poco a poco un profondo legame,nonostante le differenti dimensioni ed il divieto di farsi vedere dagli umani imposto ad Arrietty daigenitori.

    Pane e tulipanidi Silvio Soldini.

    Rosalba la tipica casalinga frustrata che un giorno, mentre sta viaggiando con la famiglia, vienedimenticata all'autogrill. Dopo un primo scoramento Rosalba decide che questo sfortunato evento sarl'inizio di una nuova vita. Tutto riparte quindi da Venezia dove la nostra eroina incontrer nuovi amici

    che l'aiuteranno a staccarsi dalla vecchia famiglia, anche se il marito prover a riportarla a casaservendosi di un improbabile investigatore privato.

    The shipping news - Ombre dal profondodi Lasse Hallstrm.

    Quoyle cresce complessato e triste, vittima di tutti, soprattutto di una donna che lo sposa, si porta gliamanti in casa, fugge e ritorna, per andarsene definitivamente, dopo aver venduto la loro bambina aun'agenzia di adozioni. Quando la donna muore in un incidente e la bimba torna col pap e la zia, lafamiglia si trasferisce in un paese sul freddo mare di Terranova, dove trova gente dura e triste, deditaal mare e alle tragedie. Inaspettatamente Quoyle, la cui famiglia ha trascorsi pirateschi e misteriosi,trova lavoro in un giornaletto locale e l esprime un talento che nessuno, a cominciare da lui,sospettava e ricostruisce piano piano la sua vita in una direzione inaspettata.

    Prova a prendermidi Steven Spielberg.

    Frank W. Abagnale Jr. il tipico ragazzo americano di buona famiglia degli anni '60. Ma l'improvvisodissesto finanziario del padre e il divorzio dei genitori lo costringono ad andarsene di casa. Permantenersi Frank cambia identit pi velocemente dei propri abiti e si trasforma in personaggi diversi,ma diventa una delle priorit dell'Fbi e in particolare dell'agente Hanratty, esperto in frodi bancarie ecome il suo antagonista solo al mondo. Tra i due finir per crearsi un insolito rapporto filiale. I temi sonola ricerca di una propria identit e i rapporti con la figura paterna, ma trattati con un tocco delicatoattraverso i toni della commedia.

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    Luomo e i suoi desideri 9 PER LA PREGHIERA

    Un uomo pieno di desideri incontrato dal desiderio di Ges(Lc 19,1-10)

    primo numero di questanno MEG ci propone di

    fermarci sulluomo, sul punto in cui si trova e sui suoidesideri. Preghiamo allora facendoci aiutare dal racconto di unapersona piena di desideri e che incontra Ges in un luogo e in untempo particolare: Zaccheo, uomo piccolo di statura, capo deipubblicani. Un uomo che, pur di dare spazio al suo desiderio,rischia il ridicolo. Un uomo che visto nel suo desiderio divedere. Zaccheo un uomo in vista, che viene visto,riconosciuto, incontrato.

    Il

    Ti proponiamo un metodo per pregare con questo brano:

    1) Prima di tutto fermati in silenzio per un minuto, respira lentamente pensando che incontrerai il

    Signore e che lui aspetta di incontrare te.2) Fai un segno di croce e affida tutto ci che sei a lui, la tua memoria, la tua intelligenza, la tua

    volont, le tue capacit.

    3) Chiedi la grazia di poter sperimentare la gioia di cercare, trovare e stare con Lui.

    4) Leggi il testo lentamente, fermandoti nei punti in cui trovi gusto, in cui senti che la tua vita vienetoccata; non avere fretta: non il molto sapere che sazia lanima, ma il sentire e gustareinternamente.

    1Entrato in Gerico, attraversava la citt. 2Ed ecco un uomo di nome Zaccheo, capo dei pubblicani ericco, 3cercava di vedere quale fosse Ges, ma non gli riusciva a causa della folla, poich era piccolo

    di statura. 4Allora corse avanti e, per poterlo vedere, sal su un sicomoro, poich doveva passare di l.5Quando giunse sul luogo, Ges alz lo sguardo e gli disse: Zaccheo, scendi subito, perch oggi devofermarmi a casa tua. 6In fretta scese e lo accolse pieno di gioia. 7Vedendo ci, tutti mormoravano:E' andato ad alloggiare da un peccatore!. 8Ma Zaccheo, alzatosi, disse al Signore: Ecco, Signore,io do la met dei miei beni ai poveri; e se ho frodato qualcuno, restituisco quattro volte tanto. 9Ges

    gli rispose: Oggi la salvezza entrata in questa casa, perch anch'egli figlio di Abramo; 10il Figliodell'uomo infatti venuto a cercare e a salvare ci che era perduto.

    1Entrato in Gerico, attraversava la citt.Il racconto inizia con una connotazione di luogo: Gerico. citt che storicamente rappresenta la porta

    daccesso alla terra promessa del popolo dIsraele. Simbolicamente accenna alla linea di demarcazionetra la libert e la schiavit. Ges si trova in questo luogo, attraversa la citt, entra nella vita degli uominiper natura in lotta tra schiavit e libert, senza paura.

    Fermati un attimo, fai silenzio, e lascia entrare Ges nel tempo che vuoi dedicargli. Nella tuabattaglia quotidiana. venuto per te!

    2Ed ecco un uomo di nome Zaccheo, capo dei pubblicani e ricco...Il Signore passa e un uomo si affaccia nel racconto. Di lui viene detto poco, ma quel poco basta percomprendere tante cose. Per il momento due caratteristiche: pubblicano e ricco. I pubblicani eranocoloro che, in affari con i dominatori romani, riscuotevano le tasse. Erano i peccatori per eccellenza

    poich alleati del potere nemico pagano. il desiderio del denaro, del potere e del prestigio che guida unebreo ad essere pubblicano. I pubblicani sono ricchi! E sono disposti a cedere su tutto piuttosto cherinunciare alla ricchezza. Ma oltre che ricchi sono anche soli, separati dalla loro gente. Siamo al puntoiniziale della situazione di Zaccheo.

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    Luomo e i suoi desideri 10 PER LA PREGHIERA

    Quali sono i tuoi desideri pi forti in questo momento della tua vita? Sono desideri che dannovita, o che la tolgono a te e agli altri? Parla con Ges e raccontagli i tuoi desideri

    3Cercava di vedere quale fosse Ges, ma non gli riusciva a causa della folla, poich era piccolo distatura.Oltre ai desideri di ricchezza, Zaccheo sperimenta anche altri desideri che misteriosamente convivono:vedere Ges che passa. il desiderio comune a molti di scoprire il Signore presente nella propria vita,sulla propria strada, nella propria quotidianit. Tanti si presentano come benefattori venuti per darepienezza... Ma chi Ges? Il suo tentativo di vedere, di capire si scontra con la sua bassa statura. Dasolo non riesce. Vorrei, ma non posso!. Quante volte lo ripetiamo! Siamo interiormente bassi e (perfortuna) non riusciamo a vedere il Signore solo con le nostre forze. A volte diamo la colpa a Lui chenon si fa vedere, a volte, invece, alla folla: gli altri sono troppo alti, non mi fanno vedere.

    Racconta a Ges la tua statura interiore, quella che senti di avere e chiedigli di poterlo vedere,incontrare

    4Allora corse avanti e, per poterlo vedere, sal su un sicomoro, poich doveva passare di l.

    Ma Zaccheo non si ferma! Anzi, corre! Non solo non rallenta, ma raddoppia la velocit. Sceglie di darespazio al suo desiderio e sale su un albero... basso! Il piccolo di statura che per vedere lontano sale su unalbero basso. il miracolo della condivisione. Nel tuo gruppo non hai compagni pi alti di te. Haipersone su cui poter salire, perch in due si vede pi lontano... si pu vedere Ges che passa!

    Parla con il Signore del tuo sicomoro, del tuo gruppo o di quella persona particolare che, nellacondivisione, ti aiutaa vederlo.

    5Quando giunse sul luogo, Ges alz lo sguardo e gli disse: Zaccheo, scendi subito, perch oggidevo fermarmi a casa tua Ges che arriva da Zaccheo. Il piccoletto vuole vedere laltissimo, magari da lontano (che il luogo

    dove lui sente di essere), e si rende conto che Ges invece in quel luogo, gli si avvicina. Lui ilvicino. Ma lAltissimo anche il basso! Ges per incrociare gli occhi di Zaccheo deve alzare losguardo. Se il posto di Zaccheo lontano e basso il posto di Ges vicino e pi in basso. Nonesistono bassezze tanto grandi da non poter essere raggiunte e superate per amore. Ges vede Zaccheo, egli comunica il suo desiderio! Zaccheo voleva vedere Ges e Ges vuole entrare nella sua casa. Cosanche noi: tra mille desideri, desideriamo scoprire Ges vivo nella nostra vita, e lui il primo che dicedesidero entrare nella tua vita!.

    Incrocia lo sguardo di Ges, senti che ti chiama, ascolta le sue parole per te: Scendi, oggi devofermarmi a casa tua.

    6In fretta scese e lo accolse pieno di gioia.

    La corsa continua. Di corsa salito sul sicomoro, ora in fretta scende: il suo desiderio stato incontrato.La gioia lunico sentimento possibile per lattenzione ricevuta e per lincontro sperato ma inaspettato.Chi Ges, allora? colui che per primo mi guarda, mi riconosce e chiede di essermi amico! Questascoperta riempie la vita di gioia.

    7Vedendo ci, tutti mormoravano: andato ad alloggiare da un peccatore!.La mormorazione degli alti che possono vedere da soli, senza aiuto di nessuno, forte. Gli autonomi,quelli che pensano di poter guardare il Signore dritto negli occhi, non hanno bisogno di nessuno,neanche di Dio! Nella mormorazione viene detta una grande verit: Ges non fa una semplice visita aZaccheo. Ges prende casa! Decide diimorare da lui.

    8Ma Zaccheo, alzatosi, disse al Signore: Ecco, Signore, io do la met dei miei beni ai poveri; e seho frodato qualcuno, restituisco quattro volte tanto. questo un modo per dire: Do tutto! Non mi tengo niente.Zaccheo inizia a vivere secondo lo stile di

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    Luomo e i suoi desideri 11 PER LA PREGHIERA

    Ges, che per lui si gioca tutto. Zaccheo non risponde a chi mormora, parla solo con Ges. I desidericambiano: il ricco diventa povero... il basso inizia la sua crescita! La vera ricchezza Ges!

    9Ges gli rispose: Oggi la salvezza entrata in questa casa, perch anch'egli figlio di Abramo;10il Figlio dell'uomo infatti venuto a cercare e a salvare ci che era perduto.Nella sua risposta Ges dichiara chi : la salvezza. Il motivo per cui entrato nella casa di Zaccheo che anche lui figlio di Abramo. Anche lui figlio! Tutti noi siamo figli e degni della presenza di Ges.E tutti siamo figli Abramo nella fede, figli di colui che, mosso dal desiderio di vita, ha vissuto lincontrosconvolgente con il Signore del desiderio che lo ha chiamato ad uscire dalle sue certezze.Lultima affermazione fornisce le caratteristiche che ci permetto di chiudere il cerchio sullidentit diZaccheo e di Ges: Zaccheo il perduto ritrovato, il figlio amato; Ges colui che ama, va in cerca esalva, perch il perduto sia per sempre il ritrovato.

    5) Fermati ancora qualche minuto per parlare con il Signore, da amico ad amico su ci che colpiscemaggiormente la tua vita.

    6) Prega con il Padre Nostro e esci lentamente dalla preghiera.

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    Luomo e i suoi desideri 12 ATTIVIT PER LE BRANCHE

    Preghiera del MEG mondialeDa questanno proponiamo a tutte le comunit, dai pi grandi ai pi piccoli diincominciare i loro incontri recitando la preghiera del MEG Mondiale che stata formulatain preparazione dellincontro internazionale di Buenos Aires dello scorso settembre.Questa preghiera, inoltre, pu aiutarci a mettere nelle mani di Ges ogni nostra giornata:

    Ges, Signore e nostro Amico,ci hai scelto e chiamato nel Movimento Eucaristico Giovanile.

    Mostraci il tuo volto risorto, apri a noi il tuo cuore, cammina a nostro fianco ogni giorno.Dacci la tua vita in ogni Eucaristia:

    insegnaci a vivere secondo il tuo stile, fino a dare la vita.Desideriamo essere con te apostoli, al servizio della tua Chiesa.

    Semina il tuo sorriso nei nostri incontri, perch fiorisca la gioia nel mondo.Maria, tua madre e madre del MEG, ci accompagni. Amen

    Nel mese di ottobre , in cui si celebra la Giornata Missionaria, preghiamo inparticolare:

    GE: Ges, insegnaci a condividere la nostra amicizia con te con tutte lepersone che incontriamo.

    RN: dacci la voglia e il coraggio, Signore, di costruire con te un mondonuovo.

    C.14: Ges, rendici capaci di portare la buona notizia del Vangelo in ogniambiente che frequentiamo.

    Pre-T: Signore, facci capaci di farci riconoscere da tutti come discepolidella tua Parola.

    Nella pagina seguente proponiamo litinerario di questanno associato ai brani diEsodo 3,1-12 che ne scandiscono le tappe. Unattivit utile da proporre nellecomunit, dai Ragazzi Nuovi in su, pu essere quella di mettere di fronte a questa

    mappa i ragazzi e farli esprimere sui diversi punti proposti.Lobiettivo proprio quello che ciascuno possa stabilire qual il suo punto dipartenza e, quindi, da questa collocazione, incominciare ad individuare quali sianole sue speranze e i suoi desideri e, contestualmente, i limiti e gli ostacoli che sifrappongono alla loro realizzazione.

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    PROPOSTE DI ATTIVIT PER I BAMBINI EMMAUS (8-10 anni)

    Il paese dei pozzi

    Quella citt non era abitata da persone, come tutte le altre citt del pianeta. Quella citt era abitatada pozzi. Pozzi viventi ma pur sempre pozzi. I pozzi erano divisi gli uni dagli altri, non soltanto dalterreno in cui erano stati scavati, ma anche dalla vera (lapertura che li collegava allesterno).

    Cerano pozzi facoltosi e appariscenti con vere di marmo e metalli preziosi; umili pozzi in legno emattoni e alcuni, ancora pi poveri, semplici buche spoglie che si aprivano nella terra. Lacomunicazione tra gli abitanti della citt avveniva di vera in vera e le notizie si diffondevanorapidamente, da un punto allaltro del paese.Un giorno attecch in citt una nuova moda, secondo la quale qualsiasi essere vivente degno diquesto nome avrebbe dovuto prestare molta pi attenzione al proprio interno, piuttosto cheallesterno. Limportante non era quello che usciva in superficie, ma il contenuto.E fu cos che i pozzi presero a riempirsi di oggetti. Alcuni si riempivano di gioielli, monete d oro epietre preziose. Altri, pi pratici, si riempirono di elettrodomestici, computer e aggeggi meccanici.Altri ancora, optarono per larte, e si andarono riempiendo di dipinti, pianoforti a coda e sofisticatesculture. Infine, gli intellettuali si riempirono di libri, enciclopedie e riviste specializzate.Pass il tempo. La maggior parte dei pozzi si era riempita a tal punto che dentro non ci stava piniente. I pozzi non erano tutti uguali e, anche se qualcuno era contento cos, altri pensarono di

    dover fare qualcosa per continuare a infilare cose al proprio internoA uno di questi, invece di comprimere il proprio contenuto, venne in mente di aumentare la propriacapacit, allargandosi. Non pass molto tempo che la sua idea venne imitata: tutti i pozziimpiegavano gran parte delle loro energie ad allargarsi per fare spazio al loro interno.Un pozzo piccolino e lontano dal centro della citt pensava che se quei pozzi avessero continuato agonfiarsi a quel modo ben presto i loro bordi si sarebbero toccati e avrebbero invaso luno lo spaziodellaltro. Cos gli venne in mente un altro modo per aumentare la propria capacit: cio crescerenon in ampiezza, bens in profondit. Ben presto si rese conto, per, che tutto quello che avevadentro di s gli avrebbe impedito di scendere. Se voleva diventare pi profondo, doveva svuotarsidi tutto ci che conteneva Allinizio ebbe paura del vuoto, ma poi decise di svuotarsi. Ormai privodi averi, il pozzo divenne profondo, sempre pi profondo, mentre gli altri pozzi si impadronivanodelle cose di cui lui si liberavaUn giorno, allimprovviso, il pozzo che cresceva verso il basso ebbe una sorpresa: dentro, gi, gi infondo, trov lacqua!!! Prima di lui nessun altro pozzo laveva mai trovata! Il pozzo si riebbe dallasorpresa e inizi a giocare con il liquido del fondo, inumidiva le pareti, spruzzava i bordi e alla finefece zampillare lacqua allesterno. La citt era sempre stata bagnata soltanto dalla pioggia che inrealt era parecchio scarsa; per cui la terra vicino al pozzo, rinvigorita dallacqua, inizi arisvegliarsi. I semi racchiusi nelle sue viscere germogliarono dando origine a fili derba, trifogli, fiorie fusti che diventarono alberi La vita esplose in mille colori intorno a quel pozzo lontano checominciarono a chiamare "il vivaio".Tutti gli domandavano come fosse riuscito a compiere il miracolo: Nessun miracolo" - rispondeva ilvivaio - bisogna cercare dentro di s, nel profondo"Molti altri pozzi avrebbero voluto seguire lesempio del vivaio, ma presto abbandonarono lideaquando si resero conto che per scavare nel profondo dovevano svuotarsi.Al capo opposto della citt, un altro pozzo decise di correre il rischio del vuoto E anche lui prese a

    scavare in profondit E anche lui arriv allacqua E anche lui la fece zampillare allesternocreando una seconda oasi verde nel paeseChe cosa farai quando lacqua sar terminata?" gli domandavano. Non lo so" rispondeva "Maper adesso, pi tiro fuori acqua e pi ne trovo".Passarono alcuni mesi dalla grande scoperta. Un giorno, quasi per caso, i due pozzi si accorsero chelacqua che avevano trovato in fondo a loro stessi era la medesima Uno stesso fiume sotterraneopassava dalluno e andava ad inondare le profondit dellaltro. Si accorsero che per loro era iniziatauna nuova vita. Non solo potevano comunicare da vera a vera, in superficie come tutti gli altri, mala ricerca aveva procurato loro un nuovo, segreto punto di contatto. (Fonte non rintracciata)

    1PROPOSTA: DALLEGITTOALLEGITTO

    OBIETTIVO: conoscere la figura di Mos. Mos cresce in Egitto, lascia lEgitto, in Egitto ritorna perliberare il popolo di Israele.

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    Soprattutto, Mos cresce in Egitto alla reggia del Faraone, da persona ricca, lascia lEgitto comepovero e vi ritorna come pastore. Sperimenta in Egitto la ricchezza , la potenza, il lusso, ma anche lapovert, la schiavit, la semplicit.

    Non diamo per scontato che i bambini conoscano la figura di Mos; magari hanno avuto modo diconoscere questo personaggio della Bibbia durante lora di Religione a scuola oppure perch hannoguardato il film Il principe dEgitto. Comunque sia, occorre sicuramente presentare la figura di Mos,

    almeno a grandi linee.Data la molteplicit degli aspetti connessi a Mos, sarebbe opportuno porre in risalto due dimensioni: laricchezza che circonda linfanzia di Mos e la povert che caratterizza la sua vita nel momento in cuisceglie di lasciare lEgitto, diventando cos un umile pastore.

    Proponiamo un semplice cruciverba che permetta di fare mente locale sugli aspetti di ricchezza cheMos vive nella sua infanzia e nella sua giovinezza.E tratta dal sitowww.religiocando.it.

    Per Mos il tempo della ricchezza, del benessere, del lusso;si sentiva potente, suo padre era il Faraone; aveva tutto e,probabilmente, non DESIDERAVA nulla, proprio perch avevatutto ci che era necessario e anche il di pi. Nel suo CUORE

    non cera posto per altri desideri.

    Poniamo la domanda: quali sentimenti riempivano il cuore diMos in quella fase della sua vita?

    Consegnamo a ciascun bambino una bustina a forma di cuore,confezionabile con due cartoncini sovrapposti e incollati suibordi, con una parte lasciata libera.

    Allinterno si pongano tantibigliettini, su ciascuno dei qualisia scritto il sentimento o lidea

    che alloggia nel cuore di Mos(felicit, ricchezza, lusso, potere,possesso,)

    Successivamente si presenti Mos che lascia lEgitto: la ricchezza non pi il suo mondo e diventa unpastore. Ora intorno a lui c unaltra realt, opposta a quella che ha lasciato. E un uomo diverso, unaltro uomo.Potremmo anche provare a far disegnare su due cartoncini come immaginano Mos alla reggia delfaraone e come vedono, invece, Mos, come pastore. P

    Dentro un secondo cuore i bambini metteranno altri bigliettini cheesprimano sentimenti e pensieri di Mos dopo che ha lasciatolEgitto. Aiutiamo i bambini a far emergere cosa custodiva Mosnel suo cuore, quali DESIDERI cerano (rispetto, amore per glialtri, mettersi in relazione con gli altri,).Si pu scegliere se fare due cuoriper ogni bimbo o due cuori pertutta la Comunit.Limportante che si conservino per la prossima riunione, perchda essi si partir per proseguire la riflessione.Ogni cuore pieno di cartellini rappresentanti i sentimenti di

    Mos.

    http://www.religiocando.it/http://www.religiocando.it/http://www.religiocando.it/
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    2PROPOSTA: ILMIOCUORELEGGERO

    OBIETTIVO: far riflettere i bambini che un cuore pesante non rende felici. Occorre prima per portarli arendersi conto dei motivi per cui un cuore diventa pesante e quindi farli accorgere di come il propriocuore possa essere pieno di sentimenti positivi, i quali aprono alla vita.

    Riproponiamo limmagine dei due cuori con la quale si era conclusa la riunione precedente.Apparentemente sono uguali, ma in realt, nella profondit, sono molto differenti. Con davantilimmagine dei cuori, leggiamo il racconto :di pag.14,Il paese dei pozzi.Invitiamo ogni bambino a riflettere su come sia necessario avere dei desideri profondi per accogliere lavita e andare incontro agli altri. Prendiamo quindi, se possibile, due sacchi stretti e lunghi, cherappresentino due pozzi. Gettiamo in un pozzo il vecchio cuore di Mos, quello dei suoi sentimenti

    da persona ricca e potente, mentre nellaltro gettiamo laltro cuore. Chiediamo ai bambini: quale deidue sar un pozzo da cui sgorgheracqua?Lasciamo che i bambini parlino. Su un cartellone scriviamo le risposte e le motivazioni che i bambinidanno alle loro risposte.Regaliamo, a fine riunione, a ogni bambino un cartoncino a forma di cuore, su cui scritto:Il Signoremi parla con il cuore, nel cuore, attraverso il cuore e riempiendo il mio cuore.

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    PROPOSTE DI ATTIVIT PER I RAGAZZI NUOVI (11-13 anni)

    La notte dei desideri

    una notte come tutte le altre notti una notte con qualcosa di speciale

    Una musica mi chiama verso s

    Come acqua verso il mareVedo un turbinio di gente colorataChe si affolla dietro a un ritmo elementare

    Attraverser la terra desolataPer raggiungere qualcosa di migliore

    Un po' oltre le miserie dei potentiE le fredde verit della ragioneUn po' oltre le abitudini correntiE la solita battaglia di opinione

    Vedo gli occhi di una donna che mi amaE non sento pi il bisogno di soffrire

    Ogni cosa illuminataOgni cosa nel suo raggio in divenire

    Vedo stelle che cadono nella notte dei desideri (4)

    una notte come tutte le altre notti una notte che profuma di avventura

    Ho due chiavi per la stessa portaPer aprire il coraggio e la paura

    Vedo un turbinio di gente colorataChe si affolla dietro a un ritmo elementare

    Attraverser la terra desolataPer raggiungere qualcosa di migliore

    Vedo gli occhi di una donna che mi amaE non sento pi il bisogno di soffrire

    Ogni cosa illuminata Ogni cosa nel suo raggio in divenire

    Vedo stelle che cadono nella notte dei desideri(4)

    la notte dei desideri la notte dei desideriVedo Cristoforo Colombo il marinaio arrivato il mio momento per partireCosa pensa il trapezista mentre volaNon ci pensa mica a come va a finireVedo i barbari che sfondano il confineE li guardano dal vetro dello specchio

    E qualcuno che medita la fineE tutto il cielo si riflette nel mio occhio

    Le montagne che dividono i destiniSi frantumano diventano di sabbia

    Al passaggio del momento di splendore

    Si spalanca la porta della gabbiaVedo gli occhi di una donna che mi amaE non sento pi il bisogno di soffrire

    Ogni cosa illuminata E non sento pi il bisogno di soffrire (2)

    Vedo stelle che cadono nella notte dei desideri(4)

    (Lorenzo Jovanotti)

    1 proposta: DICHEPASTASONO?

    OBIETTIVO: Arrivare a concepirsi come ununit di corpo, emozioni e desideri in cui tutto interagisce,entra in rapporto con gli altri e con il Signore e fa di noi persone uniche e irripetibili.

    Proponiamo ai ragazzi di rappresentare loro stessi su un foglio A3. Limportante non sar la qualitdella rappresentazione (la sagoma di una persona, se se ne ha la possibilit, potrebbe gi essere

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    prestampata), quanto piuttosto la sottolineatura di tutti quei particolari che li caratterizzano siafisicamente, che riguardo allabbigliamento.Terminato il disegno, vengono consegnati loro una decina di cartoncini a forma di fumetto e uno pigrande a forma di cuore. Su ciascuno dei fumetti i ragazzi verranno invitati a scrivere quei pensieriche, durante una loro giornata tipo, occupano maggiormente la loro mente (es. la scuola, unragazzo/ragazza particolare, il telefonino, il calcio, il Signore.) e quei sentimenti/emozioni che pifrequentemente li possiedono (es. paura, insicurezza, entusiasmo, allegria, affetto, complicit.).

    Dentro al cuore, invece, viene suggerito loro di trascrivere i loro desideri pi profondi, i loro sogni pigrandi e belli, le loro speranze pi . Terminato il lavoro, ciascuno incolla i propri fumetti sul foglio in cuisi rappresentato e il cuore. al suo posto! Ciascuno presenter quindi se stesso agli altri membridel gruppo.Ora toccher al Responsabile tirare le fila di questa apparentemente semplice dinamica. Guardando idisegni terminati, ciascuno pu riconoscere se stesso in ci che ha rappresentato. Questo ci dice conuna certa chiarezza che quando diciamo io, intendiamo una serie di cose che non sempre teniamopresenti. Se dal corpo con il quale ci siamo rappresentati togliamo il cuore, o i fumetti, o tutti e due,quella sagoma, non corrisponder pi esattamente a noi stessi. Ma, allo stesso modo, se noiapplicassimo quei pensieri o quei sentimenti a una sagoma differente dalla nostra, non ciriconosceremmo pi. Questo vuol dire che noi non siamo solo i nostri pensieri, n solo corpi, n soloemozioni, n solo desideri e che quella che chiamiamo identit fatta di tutti questi elementi che

    interagiscono fortemente fra loro. Inoltre, possiamo attribuire a ciascuno dei livelli che abbiamorappresentato una differente profondit. Potremmo rappresentare luomo (sarebbe bello che il Resp.lo facesse su un foglio o una lavagna) come una triade di cerchi concentrici al cui centro c il cuore,a livello intermedio i pensieri e le emozioni e allesterno linvolucro del corpo (cf rappresentazionegrafica nelleditoriale pag 5).

    San Paolo, nella prima Lettera ai Corinzi, chiedeva alla comunit:Non sapete che siete tempio di Dioe che lo Spirito di Dio abita in voi? (3,16). A quale dei tre livelli che abbiamo rappresentatoincontriamo il Signore? Un giro di risposte a questultima domanda, che faranno da collegamento conlincontro successivo, chiuder la riunione.

    2 proposta: DESIDERIEBISOGNI: DOVEABITA DIO?

    Obiettivi: Fare riflettere sulla differenza che esiste tra il bisogno e il desiderio e aiutare i ragazzi ascoprire che dentro i loro desideri possibile incontrare e conoscere il Signore.

    Ascoltiamo (cantiamo!) con i ragazzi la canzone di Jovanotti La notte dei desideri a pag. 18. Qualisperanze, quali sogni esprime il cantante? Ce ne sono alcuni che assomigliano a quelli che abbiamoelencato dentro il nostro cuore la volta scorsa?Proponiamo quindi al gruppo di provare a trovare la differenza fra le due paroledesiderio ebisogno.. Possiamo dividerci in due sottogruppi e affidare a ciascuno di essi uno dei due termini. Sitratter di comporre quante pi frasi possibili con le due parole e poi, rimettendosi insieme, provare astabilire le differenze.Al termine del confronto, il Resp., basandosi sullo schema di pag. 7, spiega le differenze fra i due motiche possono abitare nel cuore delluomo e invita poi i ragazzi a depennare dal cuore che hannoriempito nel precedente incontro tutte quelle definizioni che, piuttosto che un desiderio, esprimonobisogni.I desideri che albergano nel nostro cuore non sono altro che dei piccoli segni del desiderio pi grandedi Dio stesso, di una pienezza senza fine che solo il Signore potr colmare. Per mostrare questadinamica della nostra vita di fede, viene introdotta la figura di Zaccheo, uomo che ha fatto di questo unapersonale esperienza. Il testo di Lc 19,1-10 viene spiegato secondo quanto suggerito a pag. 9, Dopo untempo di preghiera personale, in cui ciascuno prova ad identificarsi con il personaggio protagonista erisponde alle domande che sono formulate al termine di ciascun commento, con un pennarello a puntagrossa viene invitato a scrivere sopra al cuore: DIO. Dio abita il cuore delluomo, abita i nostri desideri,li raccoglie, li fa grandi, li realizza. Il nostro cuore il Suo tempio.Consegnamo a ciascuno, al termine dellincontro, una preghiera di SantAgostino: il frutto di ci che

    produce il coltivare con speranza e fiducia in Dio i desideri nel nostro cuore.

    La vera preghiera non nella voce, ma nel cuore.

    Non sono le nostre parole,

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    ma i nostri desideri a dar forza alle nostre suppliche.

    Se invochiamo con la bocca la vita eterna,

    senza desiderarla dal profondo del cuore,

    il nostro grido un silenzio.

    Se senza parlare,

    noi la desideriamo dal profondo del cuore,

    il nostro silenzio un grido.

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    ATTIVIT PER I C.14 (14-17 anni)

    E tu chi sei?

    Per qualche istante il Bruco e Alice si guardarono in silenzio. Infine il Bruco si lev di bocca lapipa e, con voce languida e assonnata, chiese: E tu chi sei? Questa non era certamente lamaniera pi incoraggiante per iniziare una conversazione. Alice rispose con voce timida: Io...io non lo so, per il momento, signore... al massimo potrei dire chi ero quando mi sono alzatastamattina, ma da allora ci sono stati parecchi cambiamenti.Che vuoi dire? disse il Bruco, severo. Spiegati! Mi dispiace, signore, ma non possospiegarmi, disse Alice perch io non sono pi io; capisce?No disse il Bruco.Mi spiace di non sapermi esprimere pi chiaramente, riprese Alice con molta gentilezza manon ci capisco niente neppure io. Aver cambiato di statura tante volte in un sol giorno unacosa che confonde parecchio, mi creda.Non mi pare disse il Bruco.Forse perch lei non ha ancora fatto la prova disse Alice. Ma quando si dovr trasformare incrisalide - e le capiter un giorno o l'altro -, e poi da crisalide in farfalla, vedr che si sentir unpo' confuso anche lei.Non tanto disse il Bruco.Be', i nostri modi di vedere sono un po' diversi. IO lo troverei molto strano.

    Tu, forse disse il Bruco con un tono di aperto disprezzo. E chi sei TU? La domanda li portdi nuovo all'inizio della conversazione. (L. Carroll, Alice nel Pese delle Meraviglie)

    Laragosta

    Tanto tempo fa, quando il mondo era stato creato da poco, una certa aragosta decise che ilCreatore aveva fatto un errore. Cos fiss un appuntamento per discutere con Lui la questione.Con tutto il dovuto rispetto, disse laragosta, vorrei protestare per il modo in cui haidisegnato il mio guscio. Vedi, non appena mi abituo al mio rivestimento esterno, ecco che devoabbandonarlo per un altro scomodo, e oltretutto una perdita di tempo.Al che il Creatore replic: Capisco, ma ti rendi conto che proprio il lasciare un guscio che tipermette di andare a crescere dentro un altro?Ma io mi piaccio cos come sono, disse laragosta.Hai proprio deciso cos?, chiese il Creatore. Certo, rispose laragosta. Molto bene, sorriseil Creatore, dora in poi il tuo guscio non cambier e tu continuerai ad essere cos come seiora. Molto gentile da parte Tua disse laragosta e se ne and.Laragosta era molto contenta di poter continuare ad indossare lo stesso vecchio guscio, magiorno dopo giorno quel che prima era una leggera e confortevole protezione cominci adiventare ingombrante e scomodo. Alla fine arriv al punto di non riuscire neanche pi arespirare dentro al vecchio guscio. Allora, con un grosso sforzo, torn a parlare al Creatore.Con tutto il rispetto, sospir laragosta contrariamente a quello che mi avevi promesso, ilmio guscio non rimasto lo stesso. Continua a restringersi sempre di pi.No di certo, disse il Creatore, il tuo guscio potr essere diventato pi duro col passare deltempo ma rimasto della stessa misura. Tu sei cambiata dentro, all interno del guscio.Il Creatore continu: Vedi, tutto cambia continuamente. Nessuno resta lo stesso. E cos cheho creato le cose. La possibilit pi interessante che tu hai quella di poter lasciare il tuo

    vecchio guscio, quando cresci.Ah Capisco!, disse laragosta, ma devi ammettere che ci abbastanza scomodo.Si, rispose il Creatore, ma ricorda ogni crescita porta con s la possibilit di un disagioinsieme alla grande gioia nello scoprire nuovi aspetti di se stesso. Ma non si pu avere l unasenza laltra.Tutto ci molto saggio, disse laragosta.Se permetti, ti dir qualcosa ancora, disse il Creatore. Ogni volta che lascerai il tuo vecchioguscio e sceglierai di crescere, costruirai una forza nuova in te. E in questa forza troverainuova capacit di amare te stessa e di amare coloro che ti sono accanto di amare la vitastessa. questo il mio progetto per ognuno di voi. (Fonte non specificata)

    Mos un personaggio fin troppo noto. Il rischio che corriamo accontentarci di quanto gi sappiamodi lui e pensare di sapere gi tutto. Vale la pena riassumere la sua vicenda perch, al di l deglieventi pi noti, abbiamo di fronte un personaggio piuttosto complesso che nella sua vita statocostretto pi volte a reinventarsi la sua identit. Mos non viene presentato con una sua specificit

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    (profeta, guerriero o sacerdote), ma assume di volta in volta ruoli diversi in funzione delle circostanze edella sua adesione alla volont di Dio.

    Mos nasce in una famiglia della casa di Levi (quella dei sacerdoti) e viene tenuto nascosto per tremesi, poi affidato alle onde del Nilo in una cesta ben impermeabilizzata. La sorella (Maria) vieneincaricata di seguirla per quanto possibile e con prontezza di spirito, quando vede che la figlia delfaraone (che era andata a fare un bagno nel fiume) ha fatto raccogliere la cesta e si commossa allasorte del bambino, si fa avanti proponendole di trovarle una nutrice, che non altro che la vera madre

    del bambino. Una volta svezzato, Mos viene accolto alla corte del faraone e allevato come un nobileegiziano. Di questo periodo non sappiamo nulla se non che Mos, un giorno, vedendo un egizianopercuotere un ebreo, lo uccide e nasconde nella sabbia. Evidentemente qualcuno lo aveva visto e,quando si sente scoperto, decide di fuggire nel deserto. Anche qui, per, cade in piedi, perch, avendoaiutato le figlie di un pastore nomade (Ietro) del deserto, viene accolto nella sua casa e sposa una dellesue figlie (Sefora). Era ben inserito nella trib del suocero quando incontra il roveto sulla sua strada.

    1 proposta: ILMIOPASCOLO

    OBIETTIVO: Il punto di partenza di ogni discernimento prendere coscienza del punto in cui ci si trova.Per un ragazzo/a di 14-17 anni, in cui personalit e assetto di vita sono ancora in fase di definizione ein evoluzione, questanalisi pu risultare un po complicata.

    La lettura del brano di Alice a pag. 17 dice tre cose importanti rispetto alla consapevolezza dellapropria identit:

    La conoscenza di s sempre imperfetta e parziale e si tratta di una realt in divenire. Conoscersi richiede la collaborazione di altri. La conoscenza di s passa attraverso qualche sorpresa.

    Nella prima parte dellincontro, il Responsabile, confrontando questo brano con il versetto-guidaMentre Mos stava pascolando il gregge di Ietro, suo suocero, sacerdote di Madian, condusse ilbestiame oltre il deserto e arriv al monte di Dio, lOreb. (Es 3,1), stimola il confronto del gruppo suqueste domande:

    Chi era Mos per gli egiziani?

    Chi era Mos per la famiglia di origine (quella vera)? Chi era Mos per gli ebrei?

    Chi era Mos per Dio?

    Chi era Mos per s stesso?

    Nella seconda parte, seguendo lo schema del versetto dellEsodo, lattenzione si sposta sui ragazzi/eche sono invitati a compilare un foglio diviso in cinque colonne.

    Chi sono? Cosa sto facendo ora? Dove vivo? La mia famiglia e le mie relazioni. Dove sto andando?

    2 proposta: DOVECIPORTANOIDESIDERI

    Obiettivi: Riflettere su cosa significa il cambiamento e sulle reazioni che provoca in ciascuno.Sottolineare la differenza fra un cambiamento solo esteriore e quello del cuore. Dare rilievo alladifferenza fra bisogni e desideri e linterazione tra limite e desiderio. Cercare di vedere come questedinamiche si inseriscono nella propria vita di fede e nel proprio rapporto con il Signore.

    La prima parte una sorta di laboratorio per aiutare i ragazzi/e a prendere coscienza dei cambiamentiin corso nella loro vita.Prima uno sguardo al vecchio: ognuno scrive su un foglio almeno cinque cose che appartengono alsuo passato e che stanno lentamente perdendo significato e/o a cui non pi molto interessato.Lattenzione va indirizzata verso situazioni/rapporti/interessi che non sono del tutto finiti, ma che sonoin fase di dissolvimento. Va annotato tutto quello che viene in mente accompagnato da una brevedescrizione su cosa si tratta e sui pensieri e i sentimenti che suscita. Tempo: 10 minuti.Poi, in un altro foglio, ognuno elenca almeno cinque cose che appartengono alla nuova fase della suavita. Questa volta si tratta di cose che stanno gradualmente diventando importanti, che non fanno deltutto parte della sua vita ma si stanno realizzando, acquistano significato e ricorrono spesso: i desideri!Anche in questo caso va annotato tutto quello che viene in mente accompagnato da una brevedescrizione su cosa si tratta e sui pensieri e i sentimenti che suscita. Tempo: 10 minuti..

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    Poi ognuno osserva le due liste e sceglie il punto pi importante di ciascuna; questi due puntidiventano il centro di una breve riflessione sulle sensazioni di divenire e di perdere, descrivendo lepaure, il dolore, la gioia che le accompagnano e le aspettative che suscitano.A ciascuno quindi consegnata la scheda di pag 7 da leggere individualmente, in silenzio. loccasione per riflettere su cosa agevola e cosa frena la crescita e diventare pi consapevoli di checosa lega ancora al passato e di cosa separa dal nuovo. La condivisione si giocher principalmentesulla collocazione che ognuno si sar dato rispetto al concetto di desiderio e di bisogno, confrontandole due cose importanti di ieri e di oggi che ha selezionato nelle due liste. La domanda per avviare il

    confronto potrebbe essere: Mi posso definire una persona abitata dal bisogno o, piuttosto, unapersona in cui dimora il desiderio?.Segue la lettura del brano di riferimento Laragosta (pag.17) cui segue la condivisione sul branointegrata al lavoro della prima parte. Alcuni spunti per la riflessione:1. Che cosa rappresenta il guscio?2. Ti piaci col tuo guscio?3. Il tuo guscio di che taglia ?4. Hai un guscio diverso per ogni occasione o usi sempre lo stesso?5. Come ti sta il tuo guscio In famiglia? A scuola? Con gli amici? Al lavoro?Perch?6. Pensi di essere in grado di cambiare il tuo guscio?7. Hai mai pensato di chiedere al Creatore di cambiarti guscio?8. Laragosta ha fatto un grosso sforzo per tornare a parlare col Creatore affinch gli cambi guscio, etu che sforzo fai?

    Per un tempo di preghiera sul tema trattato, suggeriamo di dedicare una tempo congruo alla propostadi pag. 9 e ss. La figura di Zaccheo ben si presta a trattare il tema del desiderio e della crescita.

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    PROPOSTE DI ATTIVIT PER I PRE-T (18-23 anni)

    Il cammino dei pre-T fa come sempre riferimento alla lettura e allapprofondimento in comunedelleditoriale di Loris Piorar, alla proposta per la preghiera di pag. 9 e all'omelia che Benedetto XVI hatenuto lo scorso 11 ottobre in Piazza san Pietro inaugurando l'Anno della Fede..

    Da questanno, in aggiunta, proponiamo anche una riflessione sul tema di ciascun sussidio, cheprenda le mosse dalla mappa che pubblichiamo di seguito. Essa illustra graficamente gli ambiti divita entro i quali possiamo esercitarci a crescere nello stile dell'Uomo Eucaristico, lo stile di Ges!

    Se parliamo del tema dei desideri, del cuore come luogo allinterno del quale essi albergano, del

    veicolo attraverso il quale possiamo interpretare il progetto di Dio per la nostra vita, abbiamo lapossibilit di riflettere e capire meglio in quali ambiti della nostra esistenza essi si esprimono al meglio,dove troviamo delle difficolt o degli ostacoli, i modi in cui essi si esprimono.Ci auguriamo che essa possa diventare uno strumento familiare per aiutare un cammino didiscernimento di ciascuno che sia il pi aderente possibile alla vita concreta.

  • 7/29/2019 02 Luomo e i Desideri1

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    Luomo e i suoi desideri 24 CAMMINARE CON LACHIESA

    Di seguito alcuni brani tratti dal testo dell'omelia che Benedetto XVI ha tenuto lo scorso 11 ottobre in Piazza san Pietroinaugurando l'Anno della Fede..

    Anno della fede: un pellegrinaggio nei deserti del mondo contemporaneo

    Ges il centro della fede cristiana. Il cristiano crede in Dio mediante GesCristo, che ne ha rivelato il volto. Egli il compimento delle Scritture e il lorointerprete definitivo. Ges Cristo non soltanto oggetto della fede, ma, comedice la Lettera agli Ebrei, colui che d origine alla fede e la porta acompimento (12,2).

    Ges Cristo, consacrato dal Padre nello Spirito Santo, il vero e perennesoggetto dellevangelizzazione. Lo Spirito del Signore sopra di me; perquesto mi ha consacrato con lunzione e mi ha mandato a portare ai poveri illieto annuncio (Lc 4,18). Questa missione di Cristo, questo suo movimentocontinua nello spazio e nel tempo, attraversa i secoli e i continenti. E un

    movimento che parte dal Padre e, con la forza dello Spirito, va a portare illieto annuncio ai poveri di ogni tempo poveri in senso materiale e spirituale. La Chiesa lo strumentoprimo e necessario di questa opera di Cristo, perch a Lui unita come il corpo al capo. Come il Padreha mandato me, anche io mando voi (Gv 20,21). Cos disse il Risorto ai discepoli, e soffiando su di loroaggiunse: Ricevete lo Spirito Santo (v. 22). E Dio il principale soggetto dellevangelizzazione delmondo, mediante Ges Cristo; ma Cristo stesso ha voluto trasmettere alla Chiesa la propria missione, e loha fatto e continua a farlo sino alla fine dei tempi infondendo lo Spirito Santo nei discepoli, quello stessoSpirito che si pos su di Lui e rimase in Lui per tutta la sua vita terrena, dandogli la forza di proclamareai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista, di rimettere in libert gli oppressi e di proclamarelanno di grazia del Signore (Lc 4,18-19). []

    Nella fede risuona leterno presente di Dio, che trascende il tempo e tuttavia pu essere accolto da noi

    solamente nel nostro irripetibile oggi. Perci ritengo che la cosa pi importante, specialmente in unaricorrenza significativa come lattuale, sia ravvivare in tutta la Chiesa quella positiva tensione,quellanelito a riannunciare Cristo alluomo contemporaneo. []

    Nel deserto si riscopre il valore di ci che essenziale per vivere; cos nel mondo contemporaneo sonoinnumerevoli i segni, spesso espressi in forma implicita o negativa, della sete di Dio, del senso ultimodella vita. E nel deserto c bisogno soprattutto di persone di fede che, con la loro stessa vita, indicano lavia verso la Terra promessa e cos tengono desta la speranza. La fede vissuta apre il cuore alla Grazia diDio che libera dal pessimismo. Oggi pi che mai evangelizzare vuol dire testimoniare una vita nuova,trasformata da Dio, e cos indicare la strada. La prima Lettura ci ha parlato della sapienza del viaggiatore(cfr Sir 34,9-13): il viaggio metafora della vita, e il sapiente viaggiatore colui che ha appreso larte di

    vivere e la pu condividere con i fratelli come avviene ai pellegrini lungo il Cammino di Santiago, osulle altre Vie che non a caso sono tornate in auge in questi anni. Come mai tante persone oggi sentono ilbisogno di fare questi cammini? Non forse perch qui trovano, o almeno intuiscono il senso del nostroessere al mondo? Ecco allora come possiamo raffigurare questo Anno della fede: un pellegrinaggio neideserti del mondo contemporaneo, in cui portare con s solo ci che essenziale: non bastone, n sacca,n pane, n denaro, non due tuniche come dice il Signore agli Apostoli inviandoli in missione (cfr Lc9,3), ma il Vangelo e la fede della Chiesa