[02 LECCE - 18] QTDN-PAGINE-SPECIALI-02 24/08/03 curiosita/articoli... · za ad una Nonna Papera...

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  • QTDN - 02 LECCE - 18 - 24/08/03

    domenica 24 agosto 2003

    CHEdi FRANCESCO DI BELLA

    Ha la faccia del dispetto.Con quel sorriso sornione di chista per combinarne una di quellegrosse e gli occhioni angelici dichi gi pronto a dire: Non so-no stato io, e comunque nonlho fatto apposta. Per poi rico-minciare. Del Paperino Paolinosfigato, irascibile e continuamen-te vessato dallo zione e dai credi-tori, ancora non ha nulla (segno- ahinoi - che sfigati non si na-sce, si diventa). Lui ancora unbambino, e come tale vive lasua vita di provincia a QuackTown, tra la scuola, i giochi, gliamici, le marachelle e la fami-glia, che poi si riduce in sostan-za ad una Nonna Papera giovi-netta e piacente (ancorch non-na) ed al caprone Billy, cuccioloanche lui.

    Paperino Paperotto uno de-gli ultimi personaggi nati in casaDisney, eppure gi diventatoun fenomeno di successo, bru-ciando le tappe e conquistando ifavori dei lettori e la ribalta dinumerose copertine di Topolino,un traguardo per il quale, in pas-sato, ben altri personaggi hannodovuto mangiare bistecche peranni.

    Emilio Urbano, invece, dicarne e di ossa come noi, nato29 anni fa in provincia di Taran-to, ha un passato di studi nelcampo di ragioneria e affini edun presente da professionista co-me disegnatore della Disney ita-liana. Non il pap di PaperinoPaperotto, ma almeno il fratellomaggiore s, visto che tra i due subito scoccata quella scintillache rende un legame solido eproficuo. Chi meglio di lui, quin-di, pu svelare il segreto del suc-cesso di Paperotto?

    Cominciamo col dire chePaperino Paperotto non unamia creatura, bens il frutto dellavoro di uno staff venuto primadi me, e di Alessandro Barbuccisoprattutto. Io adesso lo disegno,come disegno altre strorie. Certo il mio personaggio preferito.

    Perch?Innanzitutto perch am-

    bientato negli Anni Cinquanta,che io adoro. Adoro tutto diquel periodo, a cominciare daldesign. Adoro le auto, le moto,la campagna, le fattorie, il tratto-re di Nonna Papera. Paperino Pa-perotto molto vicino al miomondo, daltro canto anche io vi-vo in una sorta di QuackTown di campagna, che si chia-ma Uggiano Montefusco ed una frazione di Manduria. Perquesto, anche se con qualche an-no di distanza, laria che respiraPaperotto la stessa che ho re-spirato io da piccolo. Ecco per-ch lo adoro: vicino al mio

    mondo.Ed per lo stesso motivoche i lettori hanno amatoda subito Paperotto?Questo dipende dal lettore.

    I bambini si sentono certo pi vi-cini a lui. Perch Paperino adul-to ha le bollette da pagare, lamacchina che non va, i guai conPaperina e Zio Paperone, mentrela vita di Paperotto nella scuo-la, la competizione con gli altribambini, la creazione di giocatto-li, la costruzione di una casa sull'albero. Tutte cose che i bambinisentono pi vicine. Il coinvolgi-mento quindi maggiore.

    Ma Topolino un giornaleletto anche da molti adulti,e Paperotto piace anche aloro.

    E vero, ma per motivi di-versi. Per i grandi soprattuttoloccasione per ricordare la loroinfanzia, gli scherzi che si face-vano da bambini, i giochi e leamicizie-complicit. Perch igrandi erano bambini in quellostesso periodo in cui lo Pape-rotto.

    E lestate, per i grandi, ilmomento migliore per ab-bandonarsi, magari inspiaggia, anche alla letturadei fumetti. E quindi unpo anche alla nostalgia. Do-ve va in vacanza PaperinoPaperotto?Resta in zona e si organiz-

    za, come tutti i bambini che vi-vono in campagna come me. Tra-

    scorre lestate magari con le gitescolastiche, tra i laghi e i bo-schi, i campeggi. Oppure l'estatein paese, a giocare ai pirati conla zattera, a fare il bagno nel la-ghetto, le gare con gli amici. Vi-ve grandi avventure, ma con lafantasia e linventiva.

    Sul filone bambini la Di-sney si era gettata anche inpassato, per esempio con iDisney Baby o con Penni-no, il nipote di Paperoga,ma mai con il successo diPaperino Paperotto.S, ma i Disney Baby erano

    un prodotto nato in America fon-damentalmente come testimo-nial, per mettere limmagine suasciugamani, copertine, abbiglia-mento per linfanzia e cose del

    genere. Difficile creare storiecon loro. Pennino, invece, era so-lo nell'ambiente dei grandi. Estato comunque un prototipo, lostimolo per dar vita ad un mon-do tutto di bambini, come quellodi Paperotto e dei suoi quattroinseparabili amici. Un prodotto,questo importante, tutto italia-no.

    Certo. E mentre lAmerica,dapprima con Carl Barks eora con Don Rosa, disegna-tore di punta della Disney,ricostruisce minuziosamen-te il filo logico, anzi cronolo-gico e genealogico, nella sto-ria dei Paperi, lItalia se-gue strade diverse. Nel mon-do di Paperino Paperottonon c nulla, o quasi, di

    quello che sar poi il mon-do del Paperino adulto. Eviceversa. Ma questo non ri-schia di disorientare un poil lettore?Come disegnatore Disney

    penso di no. Paperino Paperottoe Paperino adulto sono due per-sonaggi completamente diversi.Da grande Paperino si trasferir

    A Santa Maria al Ba-gno, una delle marine

    di Nard, arrivano leNuvole di Carta di

    Art Attack, notatrasmissione te-

    levisiva inonda suRaidue ils a b a t opomerig-gio, de-dicataa bam-

    bini er a g a z z i

    ma seguita anche da-gli adulti. Il festival Nuvole

    di Carta sulle Quattro Colon-ne, organizzato dallAssocia-zione Giornalisti, si svolgeril 30 e il 31 agosto.Sabato al-le Quattro Colonne inizier lamostra mercato Salento Co-mics, all'interno della qualesaranno esposte tavole origi-nali degli anni 1960-1990 ealcuni percorsi artistici deigrandi maestri del fumetto ita-liano. La mostra avr orariocontinuato dalle 10 alle 24 eproseguir nella giornata suc-cessiva con lo stesso orario.Alle 19.15 previsto l'iniziodei lavori di Art Attack, conla conduzione proprio di Gio-vanni Muciaccia. Cinquecen-to bambini armati del kitmesso a disposizione dall'am-ministrazione comunale neriti-na, daranno vita con pennelli,tempere, pastelli, palloncini eoggetti in plastica alle pro-prie personali opere d'arte.Domenica, tra le 18 e le 20,altri appuntamenti con alcuniprotagonisti del fumetto co-me Emilio Urbano, disegnato-re Disney e firma della serieanimata di Lupo Alberto;Luca Genovese, autore diZero Zlo; Ned Bajalica, ul-timo allievo di Jacovitti. E.R.

    QUACK,Sogni destate Tornare bambini, ai tempi in cui si viveva allaria aperta. Proprio come fa il piccolo Paperino con i

    QUACK,QUACK, CHECHE

    Paperotto, ovverotutto quello

    che non siamo pi

    Sabato e domenicail mondo dei cartoon

    a Santa Maria

    Vacanze di untempo, quando

    finita la scuola siviveva allariaaperta tutto il

    giorno. Quandobastava una gita o

    un racconto a farfelici i ragazzi.

    Esattamente quelloche accade nelle storie

    delpersonaggio-rivelazione

    del mondo Disney:Paperino Paperotto, ovvero

    Paperino da piccolo chevive con nonna Papera a

    Quack Town. E araccontare il personaggio

    cui si ispirano questepagine, uno dei

    pap, EmilioUrbano. Tarantino

    di nascita, sta pertrasferirsi a vivere a

    Lecce. E tra pochi giorniparteciper ad una

    manifestazione a SantaMaria al Bagno. Dove

    protagonista sar, per duegiornate intere, il fumetto

    Emilio Urbano, Asinistra la locandinadella manifestazione diSanta Maria al Bagno

    agosto

  • QTDN - 02 LECCE - 19 - 24/08/03

    II-III

    da Quack Town, nella campagnadi Paperopoli, a Paperopoli citte l frequenter un giro nuovo.Come succede a tutti quanti noi,daltronde. Io ho abbandonatoun sacco di amici, gente a cuiero molto legato e non ho pi ri-visto.

    Emilio Urbano pi Pape-rotto, Paperino, o magariTopolino?Beh, io mi vedo come

    Louis, lamico del cuore di Pape-rino Paperotto. Lui quello cheriflette, che non si getta a capo-fitto e ci pensa due volte primadi fare uno scherzo, di mettersinei guai.

    Tu disegni molto anche unaltro personaggio, il combi-naguai Paperoga. QuantiPaperotto vedi in giro? Equanti Paperoga?Non riesco a immaginarmi

    un umano adulto come Paperot-to, perch lui in fondo un buo-no. Vedo invece dappertutto ZioPaperone e Paperoga ed anchequalche Paperino. Daltro cantoil mondo dei Paperi lo spec-chio di quello reale, con tutte lecaratteristiche e le tipologie dipersone.

    Veniamo a te: 29 anni e di-segnatore della Disney. Unsogno, magari segreto, permolti ragazzi. Difficile tra-durlo in realt?Tutto legato alla passione

    chiaramente, nel campo Disneye del fumetto. Per me stata lapassione per i cartoni animati.Li guardavo (li guardo ancora),li ridisegnavo, frequentavo ragio-neria, ingegneria e lo facevo neltempo libero. Col tempo venu-ta fuori la professione. Mi ci so-no ritrovato dentro.

    Disney nellanima...Mica tanto. Il mio personag-

    gio preferito era l'Uomo Ragno.Lui mi ha gettato nel mondo delfumetto. Poi ho riscoperto Di-sney; Paperinik, anzi Pk, eraqualcosa di sconvolgente, il su-pereroe creato in Italia. Da l horiscoperto tutti i vecchi classiciDisney, li ho ristudiati.

    E poi?Poi ho seguito una Scuola

    del Fumetto a Roma, e quindinove mesi di Accademia Di-sney.

    Ma disegnatori si nasce?No, disegnatori si diventa.

    E chiaro che ci sono veri e pro-pri geni, come in ogni campo,ma se c' del talento medio lega-to alla passione e alla volont dicontinuare anche quando le cosevanno male, quando il fumetto in crisi e le case editrici non tifanno entrare da nessuna parte,la strada quella giusta. Moltihanno abbandonato, io mi sonoritrovato disegnatore Disney.

    E fratello adottivo di un Pa-perotto di sei anni. Mica male.

    L estate aveva gli stessi co-lori di oggi, ma gli odori ei rumori erano diversi. Eanche il tempo trascorreva conun ritmo diverso, scandito dalclacson della corriera azzurrache portava al mare mamme e fi-gli e dalle urla del venditore am-bulante di semini (i passatem-po) che spezzavano il silenziodel pomeriggio. E poi ancora,quando faceva buio, dalla sigladi Giochi senza frontiere e dallavoce del telegionale che chiude-va la giornata quando non stavial mare.

    Anni Sessanta, anche Settan-ta. Anni diversi. Lestate poteviviverla in strada e bastava supe-rare lisolato accanto per sentirtiun esploratore. La bici era la mo-to o lauto o laereo, con la pi-stola di plastica riconquistavi ilmondo strappandolo agli indianie con la fionda aspettevi la cala-ta degli uccelli giganti che perfortuna non sono mai arrivati. Ilpadre di Marco era un commer-ciante di tessuti e nel suo garageaccumulava le tavole attorno al-le quali avvolgeva la stoffa.Quando non gli servivano pi,diventavano delle spade che po-tevano sfidare chiunque.

    Quellestate ci convincemmoche in un rudere alle porte delpaese erano giunti degli strani in-dividui di una stranissima trib.Mezzi uomini e mezzi gnomicon auto piccole e lunghissime,feroci quanto bastava perch ciarmassimo di tutto punto. Liaspettavamo allangolo della stra-da dove cerano gli operai checostruivano una casa sullultimoterreno rimasto inedificato. Nonpassavano molte auto e ogni vol-ta che ne sentivamo avvicinarsiuna, scattavamo in piedi impu-gnanando la spada.

    Pass luglio, pass ancheagosto e dei mostri della stranis-sima trib non vedemmo nean-che lombra. Ma sotterrammo learmi soltanto pochi minuti pri-ma di entrare nellauto che ciavrebbe portato al mare per unsettembre di vacanza.

    Della scuola, allora, si comin-ciava a parlare tardi perch lacampanella non suonava mai pri-ma di ottobre. E al mare riallac-ciavamo il filo di unestate tra-scorsa allaperto. Niente spadeperch l non cerano nemici masoprattutto non cera il garage

    del pap di Marco. Solo turni diguardia per tenere sotto control-lo il rifugio e pedinamenti perimpedire a quellantipatico chevoleva toglierci il pallone di ra-pire e uccidere Dark, il cane delvicino.

    Lantipatico, ovviamente, erasoltanto il ragioniere che difen-deva la sua pennichella e che

    non sarebbe mai stato capace difare del male a un cane. Ferma-re la nostra fantasia, per, sareb-be stata unimpresa impossibile.

    La gita sulla collina dellaCroce era il massimo dellavven-tura. Quella mattina rinunciava-mo al film con Amedeo Nazza-ri, che la Rai mandava in ondanei giorni della Fiera del Levan-te, e partivamo. Mia nonna unpo come Nonna Papera e noicol panino alla mortadella e labottiglia dacqua. Portavamo an-che pugnali e pistole giocattoloperch sapevamo di incontrarele vipere giganti e i ladri che digiorno si nascondevano tra lerocce in attesa della sera.

    Ovviamente, n vipere n la-dri minacciavano il nostro cam-mino. E non ci accorgevamoche ogni anno che passava trova-vamo ben altri ostacoli che pren-devano la forma di mattoni, pila-stri e piccole montagne di sab-bia e cemento. Ce ne accorgem-mo qualche tempo dopo, quandola collina della Croce ci riappar-ve agli occhi di adulti con la suaserie di case e villette pi o me-no abusive.

    Era lestate. La stagione de-gli esploratori, della fantasia, deiracconti, delle strisce di NonnaAbelarda e Tiramolla, dei gelatida 25 lire al cono e delle guer-re attese e mai combattute.

    La stagione che potevi anco-ra vivere nella casa pi grandeche abbiamo avuto noi quaran-tenni e che i ragazzini di oggiconoscono solo nelle storie diPaperotto: laria aperta.

    T.D.F.

    Se non c proprio un Pape-rotto in fondo a ognuno di noi,almeno c un bambino che ognitanto esce fuori. Perch linfan-zia let magica in cui tutto possibile. Si va a caccia di dra-ghi o di fantasmi - di solito sononascosti in cantina - o si parte al-la ricerca di tesori lasciati dai pi-rati. Mai fatto niente di cosstrano - dice il sindaco di LecceAdriana Poli Bortone -. Anchecon le bambole giocavo poco.Lo facevo soprattutto a Natale.Perch, quando scartavi i regali,una bambola ti capitava sempre.Allora mi piaceva sedermi sottole luci dellalbero e giocare congli altri bambini. La mia infan-zia la ricordo a Lecce, in via Fe-lice Cavallotti, al numero 18. Sigiocava soprattutto in strada.Prendevamo un gessetto e dise-gnavamo per terra una campana.Oppure giocamo con le bici ocon il pallone, avevamo semprele ginocchia sbucciate. Cosesemplici, cose che prima si pote-vano fare in mezzo ad una stra-da. Eravamo quattro amici inse-parabili. La banda dei quattro:io, mio fratello Enzo, Ottorino eAnna Fiore. Non facevamo nien-te di speciale, ma erano momen-ti di grande spensieratezza. Poi,delle mie vacanza da bambina,mi viene in mente lArena Apol-

    lo. Ricordo che cera un signoreche vendeva le mandorle e lac-qua. A volte vedevamo lo stessofilm due o tre volte, allora passa-vamo ore e ore a ripetere le bat-tute del film. Al mare, ricordoinvece le giornate passate a S.Ca-taldo. Cera uno stabilimento, sichiamava Sardella, era molto ca-rino, tutto in legno.

    E la Poli da piccola leggeva ifumetti? Come no! - continuail primo cittadino - Leggevo To-polino, solo quello. Lho lettoanche da grande. A dire il vero,lo leggevo fino a poco tempo fa.Poi cambiato, non mi piacevapi graficamente, e lho lasciato.Ma mi divertivo molto.

    Ma a volte anche le vacanzedi un bambino possono esserestressanti. Eccome - conferma

    Sergio DOria, presidente dellaCamera di Commercio di Lecce-. I ricordi legati alle mie estatida piccolo sono quelli dei tempiassolutamente folli che mio pa-dre mi imponeva. Perch, dovetesapere, che allepoca si andavaal mare alle 8, a Santa CesareaTerme, e si tornava a casa amezzogiorno. Per me era una tor-tura tornare a casa, perch ama-vo stare sempre in acqua. Ricor-do che mia madre doveva sgolar-si per farmi uscire e mi aspetta-va pronta con laccapatoio in ma-no. I miei passatempi preferitierano giocare con gli amici eleggere Tex, di cui avevo unaraccolta straordinaria, e Topoli-no. Per, mi piaceva di pi Tex.Poi, a sedici anni, cominciai adandare in barca, in realt piuna vasca da bagno, con la qua-le mi divertivo insieme a quattroamici. La passione, devo dire,mi rimasta e la coltiva tuttora.Poi, degli stupori di bambino,mi sono rimaste delle senzazio-ni, dei colori e dei profumi chemi riportano indietro nel tempo.Ad esempio, un profumo chenon dimenticher mai e cheadesso non sento pi quellodei peperoni fritti. Ricordo chepassavo sotto le finestre delle ca-se della gente e i miei sensi veni-vano catturati da quel deliziosoprofumo.

    VACANZAVACANZAVACANZAsuoi amici. Il fumetto-rivelazione della Disney ha scatenato la nostalgia degli adulti, un disegnatore spiega il perch

    Il racconto Il divertimento di una volta

    Quando armati di spadeaspettavamo

    gli gnomi sulle loro auto

    Ricordi Gli adulti di oggi che giocavano allaperto

    La banda dei quattrodella Poli

    e i peperoni di DOria

    Adriana Poli Bortone Sergio DOria