01_Caratteristiche Delle Acque Reflue 2009-2010-Bn

77
Dipartimento di Ingegneria Idraulica ed Applicazioni Ambientali Università di Palermo INGEGNERIA SANITARIA-AMBIENTALE (prof. ing. G. Viviani) a.a. 2009-2010 – 9 CFU PRESENTAZIONE DEL CORSO LEZIONI: Trattamento delle acque di rifiuto Trattamento delle acque di approvvigionamento Gestione dei rifiuti solidi Inquinamento e recupero dei corpi idrici (mare, fiumi e laghi) ESERCITAZIONI: Sviluppo del progetto di un impianto di trattamento per reflui urbani (svolgimento in gruppi) Brevi seminari su temi specifici Visite tecniche guidate a impianti di trattamento SUPPORTI DIDATTICI: Dispense scaricabili dal sito web durante il corso Testi consigliati

description

ing sanitaria

Transcript of 01_Caratteristiche Delle Acque Reflue 2009-2010-Bn

  • Dipartimento di Ingegneria Idraulica ed Applicazioni AmbientaliUniversit di Palermo

    INGEGNERIA SANITARIA-AMBIENTALE(prof. ing. G. Viviani)a.a. 2009-2010 9 CFU

    PRESENTAZIONE DEL CORSOLEZIONI: Trattamento delle acque di rifiuto Trattamento delle acque di approvvigionamento Gestione dei rifiuti solidi Inquinamento e recupero dei corpi idrici (mare, fiumi e laghi)

    ESERCITAZIONI: Sviluppo del progetto di un impianto di trattamento per reflui urbani

    (svolgimento in gruppi) Brevi seminari su temi specifici Visite tecniche guidate a impianti di trattamento

    SUPPORTI DIDATTICI: Dispense scaricabili dal sito web durante il corso Testi consigliati

  • Dipartimento di Ingegneria Idraulica ed Applicazioni AmbientaliUniversit di Palermo

    Collegamenti con altri insegnamenti del settore (3 anno della Laurea triennale in Ingegneria per lAmbiente e il Territorio):

    Impianti di trattamento sanitario-ambientale Gestione degli impianti di trattamento sanitario-ambientale Laboratorio di impianti di trattamento sanitario-ambientale (att. art.10)

    Prosecuzione nella Laurea magistrale: Bonifica dei siti contaminati (1 anno L.M. in Ingegneria per lAmbiente e il

    Territorio) Processi avanzati di trattamento delle acque reflue (2 anno della L.M. in

    Ingegneria per lAmbiente e il Territorio indirizzo Ambiente)

    Insegnamento obbligatorio Insegnamento a scelta

  • Dipartimento di Ingegneria Idraulica ed Applicazioni AmbientaliUniversit di Palermo

    IL CICLO DELLE ACQUE EI SISTEMI FOGNARI

  • Ciclo integrato delle acquecaptazione delle risorse idriche superficiali (da fiume o lago) o

    sotterranee (da pozzi o sorgenti) ed eventuale trattamento delle acque

    (potabilizzazione)

    adduzione delle acque

    distribuzione cittadina delle acque

    sistema fognario

    depurazione delle acque reflue

    Scarico

    Corpo idricoricettore

    Riuso

    Il ciclo delle acque e i sistemi fognari

    Acque di approvvigionamento

    Acque di rifiuto (reflue)

  • FOGNATURA A SISTEMA SEPARATO

    Il ciclo delle acque e i sistemi fognari

    Acque nere

    Fognatura separata

    Impianto di depurazione

    Recapito

    Rispetto dei limiti imposti dal D. Lgs. 152/06

    Acque bianche

    Eventuale trattamentomeccanico

  • FOGNATURA A SISTEMA UNITARIO

    Il ciclo delle acque e i sistemi fognari

    Acque nere

    Acque bianche

    Fognatura unitaria

    Impianto di depurazione

    Scaricatore di piena

    Recapito

    Rispetto dei limiti imposti dal D. Lgs. 152/06

    Eventuale trattamentomeccanico

  • Sistemi di fognatura: (a) unitario; (b) separato

    (a) sistema unitario; (b) sistema separato

    Il ciclo delle acque e i sistemi fognari

  • a) sfioratore laterale

    Il ciclo delle acque e i sistemi fognari

    alla depurazione

    b) scaricatore a salto di fondo

    allo scarico (recapito)

    da rete fognaria

    da rete fognaria

    alla depurazione allo scarico (recapito)

    Esempi di scaricatori di piena

  • Il ciclo delle acque e i sistemi fognari

    Acquenaturali

    Acquepotabili

    Acque refluegrezze

    Acque refluedepurate

    Acque reflueriutilizzabili

    Q

    u

    a

    l

    i

    t

    d

    e

    l

    l

    e

    a

    c

    q

    u

    e

    tempo

    P

    o

    t

    a

    b

    i

    l

    i

    z

    z

    a

    z

    i

    o

    n

    e

    U

    s

    i

    c

    i

    v

    i

    l

    i

    D

    e

    p

    u

    r

    a

    z

    i

    o

    n

    e

    T

    r

    a

    t

    t

    .

    d

    i

    a

    f

    f

    i

    n

    a

    m

    e

    n

    t

    o

    D.lgs.152/06(parte 3a, All.2)

    D.lgs.31/01

    D.Lgs 152/06(parte 3a, All.5)

    D.M..185/03

    L.R.S. 27/86(Tab.1)

    D.lgs. 152/06(parte 3a, All.5)

    ACQUEDOTTI FOGNATURE

    Modifiche nel tempo delle caratteristiche di qualit delle acque in relazione agli usi e normativa di competenza

  • Inquadramento normativo (acque reflue)

    D. lgs. 152/1999

    Fissa i limiti (sulle concentrazioni) degli inquinanti presenti nella acque reflue, prima del loro scarico nel corpi idrico ricettore, in funzione degli obiettivi di qualit che si vogliono raggiungere, al fine di garantire un determinato stato di salute per il corpo idrico ricettore. Ha abrogato la L. 319/1976.

    D.M. Ambiente 185/2003

    Norme tecniche in materia di riuso (civile, irriguo e industriale).

    Il ciclo delle acque e i sistemi fognari

    D.lgs. 152/2006Norme in materia ambientale (citato anche come Testo unico sulle acque). Ha abrogato il D.lgs. 152/1999, di cui conferma molti contenuti.

    L. R.S. 27/1986Disciplina degli scarichi delle pubbliche fognature etc.. Norma le competenze regionali sugli scarichi, ai sensi della L. 319/1976.

    n

    o

    r

    m

    e

    n

    a

    z

    i

    o

    n

    a

    l

    i

    n

    o

    r

    m

    e

    r

    e

    g

    i

    o

    n

    a

    l

    i

    L. 319/1976 (Legge Merli)

    Prima norma organica sulla disciplina degli scarichi delle acque reflue.

  • Dipartimento di Ingegneria Idraulica ed Applicazioni AmbientaliUniversit di Palermo

    CARATTERISTICHE DELLE ACQUE REFLUE

  • Unit di misura

    Concentrazione: rapporto massa/volumemisura in mg/l , g/m3 , parti per milione (ppm); infatti, nel caso di forti diluizioni, la densit del liquame pu ritenersi pari a quella dellacqua pura:

    1 mg/l = 1 mg/(1 kg) = 1/1.000.000 mg/mg = 1 ppm

    Carico: massa di inquinante scaricata nellunit di tempomisura in kg/ora, kg/giorno, etc.; risulta ovviamente:

    carico = concentrazione x portata

    [M/T] = [M/L3] x [L3/T]

    Apporto pro-capite (carico specifico): quantit di inquinante prodotta nellunit di tempo dallunit di popolazione

    misura in g/abxgiorno

    Caratteristiche delle acque reflue

    Definizioni:

  • Caratteristiche delle acque reflue

    Variabilit in tempo secco di portate e concentrazioni

    Q e C variano tra un minimo notturno e uno o pi massimi diurni

    Qmax/Qm = 1,5-2 = f(1/Pop)

    Qmin/Qm = 0,3

    N.B.:

    Landamento delle concentrazioni segue quello delle portate:

    se Qmax 2 Qm e Cmax 2 Cm Lmax 4 Lm

    0

    50

    100

    150

    200

    250

    300

    350

    0

    ,

    0

    0

    2

    ,

    0

    0

    4

    ,

    0

    0

    6

    ,

    0

    0

    8

    ,

    0

    0

    1

    0

    ,

    0

    0

    1

    2

    ,

    0

    0

    1

    4

    ,

    0

    0

    1

    6

    ,

    0

    0

    1

    8

    ,

    0

    0

    2

    0

    ,

    0

    0

    2

    2

    ,

    0

    0

    2

    4

    ,

    0

    0

    Q (m3/ora)BOD5 (mg/l)

  • Campionamento delle acque di scarico

    Campione istantaneo: caratteristico dellistante in cui viene eseguita la misura (per portata e concentrazioni)

    Campione medio o composito: si ottiene per miscelazione di campioni istantanei, aventi volumi Vi proporzionali alle portate Qi relative a ogni singolo campione istantaneo; la concentrazione misurata sul campione cosottenuto quella media nellintero periodo di campionamento:

    Caratteristiche delle acque reflue

    Definizioni:

    =

    ==i i

    i i

    i i

    i i

    i i

    i i

    Q

    QCi

    Q

    QCi

    V

    VCiCm

    quindi Cm pu essere ottenuto anche a partire da una serie di misure sincrone di portata e concentrazione

  • Nota bene: Mc e Cm coincidono solo le la portata della corrente campionata costante nellintero periodo di campionamento

    Caratteristiche delle acque reflue

    Differenza tra campioni istantaneo e medio:a partire dalla concentrazione Ci di N campioni istantanei, prelevati a intervello di tempo successivi, possibile calcolare la media delle concentrazioni Mc per lintero periodo di campionamento:

    NCi

    Mc i=La concentrazione misurata sul campione medio rappresenta invece la concentrazione media Cm del liquame nel periodo di campionamento:

    =

    i i

    i i

    Q

    QCiCm

  • Nel caso di liquidi omogenei, si possono usare bottiglie (in vetro o in plastica):

    Per lesecuzione di analisi microbiologiche, occorre adoperare contenitori sterili

    Tecniche di campionamentoCaratteristiche delle acque reflue

  • Nel caso di liquidi aventi caratteristiche variabili con la profondit (mari, laghi), possono essere usate le bottiglie di Nansen, di Van Dorn, di Niskin

    Tecniche di campionamento:

    Caratteristiche delle acque reflue

    particolari accorgimenti possono adoperarsi nel caso di piccoli tiranti idrici o per evitare il gorgogliamento

    bottiglia di Niskin

  • Tecniche di campionamento:

    Caratteristiche delle acque reflue

    Per il prelievo del campione medio occorre adoperare campionatori automatici (generalmente a 24 bottiglie)

    Campionatori automatici (a) portatili, (b) fissi refrigerati

    (a)

    (b)

  • Caratteristiche delle acque reflue

    Fisiche:

    9 Temperatura

    9 Contenuto di solidi

    Chimiche:

    9 Sostanze organiche

    9 Composti dellazoto e del fosforo (nutrienti)

    9 Sostanze inorganiche

    Microbiologiche:9 Batteri

    Organolettiche:9 Aspetto

    9 Colore

    9 Odore

    Caratteristiche delle acque reflue

  • Caratteristiche organoletticheAspetto:

    liquido torbido; colore grigio-giallastro; in condizioni settiche tende a inscurirsi

    Caratteristiche delle acque reflue

    Odore:

    Caratteristico (sui generis), ma non particolarmente sgradevole, (odore di ammoniaca).

    Diviene sgradevole, se si instaurano condizioni putrefattive (settiche), per la produzione di gas di putrefazione della componente biodegradabile (idrogeno solforato, mercaptani, etc.).

    Misura: MDTOC (Minimum Detectable Threshold Odor Concentration), che rappresenta la concentrazione minima a cui un gas diluito in aria pura viene rilevato da un campione scelto di individui.

  • pesceCH3NH2, (CH3)3HAmmine

    feciC9H9NScatolocavolo marcio(CH3)2S, (C6H5)2SZolfo organico

    moffetta(CH3)3CSH, CH3(CH2)3SH(butile & crotile)cavolo marcioCH3SH, CH3(CH2)SH

    Mercaptani

    (metile & etile)

    uova marceH2SIdrogeno solforatopesce marcioNH2(CH2)4NH2, NH2(CH2)5NH2DiammineammoniacaNH3Ammoniaca

    Odorecaratteristico

    Formula chimicaComposto odoroso

    Caratteristiche delle acque reflue

    Caratteristiche organolettiche

  • Caratteristiche organolettiche

    Colore:

    La colorazione dei liquami dovuta alla presenza di solidi sospesi e disciolti.In condizioni settiche (anaerobiche) il liquame tende ad inscurirsi.

    Misura:

    per diluizioni successive di un campione fino a renderlo non pi percettibile su uno spessore d'acqua prefissato di 10 cm; si misura in numero di diluizioni(Vfinale/Vcampione) (metodo adoperabile per le soluzioni ricche di sostanze sospese, liquami);

    per confronto con soluzioni a concentrazione nota di cloroplatinato di potassio (K2PtCl6); si misura in Hazen (1 mg/l di platino) (per soluzioni povere di sostanze sospese, acque naturali).

    Caratteristiche delle acque reflue

  • Caratteristiche fisicheTemperatura:

    Ha effetti sia sulla velocit delle reazioni chimiche e dei processi biologici, sia sulla solubilit dell ossigeno allinterno del liquame.

    9 in acquedotto 10 15 C9 in fognatura 13 20 C (aumento di T da attribuire allo scarico di acqua calda)

    Fanno eccezione i liquami prodotti in centri montani, che a causa della presenza di acque primarie fredde in fognatura possono scendere, in periodi invernali, a temperature di 5 8 C

    estate: 18 -20C

    inverno: 14 -15C

    Caratteristiche delle acque reflue

  • Caratteristiche fisicheContenuto solido:I solidi contenuti allinterno di un liquame (solidi totali ST) si dividono in :

    solidi disciolti: attraversano un filtro di passante 0,45 m;

    solidi sospesi: sono trattenuti dal filtro; a loro volta si dividono in:

    solidi sospesi sedimentabili: sedimentano in 2 ore in cono Imhoff

    solidi sospesi non sedimentabili: sedimentano in > 2 ore in cono Imhoff

    cono Imhoff

    Caratteristiche delle acque reflue

    1 - Apparecchio per la filtrazione2 - Pompa per il vuoto

  • Caratteristiche fisiche

    Solidi volatili FRAZIONE ORGANICA9 Costituiscono la frazione che diventa volatile se sottoposta a

    riscaldamento in forno a muffola a 550 C; rappresenta con buona approssimazione la porzione di sostanza organica presente.

    Solidi non volatili (residuo fisso) FRAZIONE INORGANICA9 Costituiscono i residui solidi del riscaldamento a 550 C;

    rappresentano, con buona approssimazione, la porzione inorganica del campione.

    Ciascuna frazione di solidi si distingue in:

    SOLIDI VOLATILI SOLIDI NON VOLATILI

    Nota: in effetti a 350 C il carbonato di magnesio si decompone in MgO e CO2

    Caratteristiche delle acque reflue

  • Caratteristiche fisiche

    ST

    MODALIT DI DETERMINAZIONE DEL CONTENUTO DI SOLIDI:

    Cono Imhoff

    SSS

    SNS

    Incenerimento

    SSSV

    SSSNV

    Filtrazione (0,45 m)

    SSNSEvaporazione

    SD

    Incenerimento

    SSNSV

    SSNSNV

    Evaporazione Incenerimento

    SDV

    SDNV

    Caratteristiche delle acque reflue

    Evaporazione

    surnatante

    filtro - tara

    filtrato

    sedimento

  • Caratteristiche fisicheCONTENUTO DI SOLIDI: APPORTI PRO-CAPITE IN REFLUI URBANI

    19011080Totali

    1005050Disciolti

    60

    30

    40

    20

    20

    10

    SospesiSedimentabili

    Sospesi Non Sedimentabili

    TotaliVolatiliNon VolatiliSolidi

    NOTA: lunit di misura utilizzata [g/abgiorno]

    Caratteristiche delle acque reflue

  • Caratteristiche fisicheCaratteristiche delle acque reflue

    LEGAME TRA SOLIDI, STATO FISICO E TRATTAMENTI

    0,45

  • Caratteristiche fisicheTorbidit: una misura indiretta del contenuto di solidi di una sospensione.

    Misura della torbidit:

    a) torbidimetro: misura della quantit di luce assorbita o dispersa dal materiale in sospensione nellacqua:

    si irradia il campione con un fascio di raggi luminosi

    si misura la frazione riflessa e rifratta a 90 rispetto al fascio incidente

    Caratteristiche delle acque reflue

    b) per confronto con sospensione di farina fossile a base di silice (SiO2)

    Unit di misura: unit di torbidit NTU

    mg/l di silice (SiO2) (1 mg/l = 1 unit NTU)

  • Caratteristiche chimichepH:

    Definizione: pH = - log (H+)

    Acqua pura pH = 7

    Soluzione acida pH < 7

    Soluzione alcalina o basica pH > 14

    Liquame urbano pH = 7,2 7,3

    Il pH influenza fortemente lo sviluppo di numerose reazioni chimico-biologiche

    Altre caratteristiche chimiche (alcalinit, etc.):vedi dispensa e testi di chimica e chimica applicata

    Caratteristiche delle acque reflue

  • Caratteristiche chimiche

    a) Misura con analisi elementare dei vari composti presenti in acqua.

    b) Misura globale dellintero contenuto di sostanza organica.

    misura diretta della sostanza organica

    misura indiretta di sostanze indici della presenza di sostanza organica

    LA MISURA DEL CONTENUTO ORGANICO

    C6H12O6 + 6 O2 6 CO2 + 6 H2O

    Misura diretta della s.o.

    Misura indiretta della s.o.

    Microrganismi

    Esempio: schema del metabolismo aerobico di degradazione del glucosio

    Caratteristiche delle acque reflue

    Si preferisce la misura indiretta del contenuto organico perch: pi semplice da informazione delleffetto della sostanza sul bersaglio (corpo ricettore)

  • MISURE DEL CONTENUTO ORGANICO

    Misure dirette: analisi elementare dei composti

    TOC (Total Organic Carbon)

    Misure indirette: BOD (Biochemical Oxigen Demand)

    COD (Chemical Oxigen demand)

    ThOD (Theoretical Oxigen Demand)

    Caratteristiche delle acque reflue

  • BOD (Biochemical Oxigen Demand)

    Definizione: la domanda biochimica di ossigeno (BOD) la quantit di ossigeno consumata dai microrganismi [biomassa], in condizioni aerobiche, per poter procedere allassimilazione e alla degradazione delle sostanze organiche biodegradabili [substrato] presenti nei liquami.

    Osservazione: dire che un liquame ha un BOD di 500 mg/l significa che, per ottenere la degradazione per via aerobica delle sostanze organiche biodegradabili contenute in un litro di tale liquame, necessario che siano consumati dalla popolazione batterica 500 mg di ossigeno.

    1a conclusione: non vuol dire che ci sono 500 mg di sostanze organiche in un litro del liquame !!

    2a conclusione: in tal modo si misurano solo le sostanze organiche biodegradabili.

    3a conclusione: se nel campione analizzato non sono originariamente disponibili 500 mg di O2, occorre fornirli artificialmente.

    Caratteristiche delle acque reflue

  • Ammettendo una cinetica di primo ordine per la rimozione del substrato S da parte della biomassa, si pu scrivere:

    con K = costante di biodegradazione del substrato (tempo-1).

    Integrando si ottiene:

    Dipendenza del BOD dal tempo

    (1) SK dtdS =

    Ktot 10SS

    =

    Caratteristiche delle acque reflue

  • Sostituiamo ad S la quantit di ossigeno equivalente (BOD) , necessario per ossidare tale sostanza.

    Si definisce BODtot la quantit di ossigeno necessaria per biodegradare lintero substrato presente.

    Quindi il substrato al tempo t proporzionale a (BODtot-BOD), dove BOD il consumo di ossigeno verificatosi al tempo t.

    Infatti: pet t = 0 S = So e BOD = 0per t S 0 e BOD BODtot

    Sostituendo in (1) ottengo:

    da cui:

    Dipendenza del BOD dal tempo

    ( ) )BODBOD(Kdt

    BODBODdtot

    tot =

    Caratteristiche delle acque reflue

    ( )Kttot 101BODBOD =

  • BODtot

    BOD consumato

    St BODtot - BODtBODt

    tempo

    S

    St = So 10 Kt

    BODt = BODtot (1-10-Kt)

    t

    St

    So

    BOD

    Normalmente le misure di BOD sono limitate ad un periodo di 5 giorni (BOD5)

    Per reflui domestici K = 0,1 g-1 a 20 C, quindi: BOD5 = 0,684 BODtot

    Caratteristiche delle acque reflue

    Andamenti nel tempo di S e BOD

  • 0,0

    0,2

    0,4

    0,6

    0,8

    1,0

    1,2

    1,4

    1,6

    1,8

    0 5 10 15 20 25

    giorni

    r

    a

    p

    p

    o

    r

    t

    o

    f

    r

    a

    B

    O

    D

    e

    B

    O

    D

    5

    a

    2

    0

    C

    Effetto di K sullandamento del BODCaratteristiche delle acque reflue

    K varia al variare della temperatura, applicando la legge di VantHoff- Arrhenius:

    Kt = K20 (t-20)

    varia a seconda del tipo di substrato e di biomassa. Per liquami domestici grezzi: = 1,135 per T < 20 C

    = 1,056 per 20 < T < 30 C

    T

  • Metodi di misura del BOD (1)Caratteristiche delle acque reflue

    1) Metodo per diluizione:

    Principio generale: la richiesta di ossigeno molto pi elevata della quantit di ossigeno disciolto; occorre pertanto fornire ossigeno per mantenere le condizioni aerobiche

    La misura va eseguita su campione fresco o conservato a 4 C

    La misura va fatta a temperatura = 20 C (in frigotermostato)

    si diluisce il campione in modo che la richiesta di ossigeno sia inferiore alla quantit disciolta a saturazione (9,2 mg/l) per acqua pulita a 20C;

    si pone il campione in un contenitore a tenuta a 20C; si misura la quantit di ossigeno disciolto all'inizio e dopo 5 giorni,

    quindi si moltiplica il valore ottenuto per il rapporto di diluizione.

    difetto del metodo: si misurano solo i valori iniziali e finali dell'O.D. e non quelli intermedi (in pratica non si pu calcolare K)

  • Metodi di misura del BOD (2)Caratteristiche delle acque reflue

    2) Metodo manometrico o respirometrico: si pone il campione in una cella ermetica a 20C; il consumo di ossigeno valutato indirettamente a partire dalla

    misura della:

    a) depressione prodotta nella cella, con resp. di Warburg (metodo manometrico)

    b) quantit di O2 che deve essere fornita per ristabilire la pressione iniziale, con resp. di Sierp (metodo respirometrico).

    Nel primo metodo, pi usato, la CO2 prodotta nella reazione viene eliminata tramite idrato di potassio (KOH).

  • Difetti del BOD:

    richiede tempi lunghi; poco significativo per la misura delle sostanze organiche poco

    biodegradabili;

    il valore del BOD5 dipende da quello di K; il valore del BOD5 falsato dalla presenza di sostanze tossiche; misura falsata per carenza di sostanze nutritive

    Apporto pro-capite di BOD:Per i reflui domestici lapporto pro-capite di 54-60 g/(ab giorno)

    Caratteristiche delle acque reflue

  • Influenza dellossidazione dellazotoAzoto organico Ammoniaca Nitriti Nitrati

    H2N-CO-NH2 (urea) NH3 NO2 NO3 La decomposizione si attua in tempi lunghi ad opera di biomasse

    nitrificanti + denitrificanti, con consumo complessivo di ossigeno La misura delle forme di azoto presente nel refluo quindi un indice

    dellet del refluo

    Caratteristiche delle acque reflue

    BOD5

    giorni0 5 10 15 20

    BOD ultimo

    NBOD

    BOD

    BOD

    Il consumo di ossigeno inizia dopo 5-8 giorni

    Questo crea una impennata del grafico di BOD=f(t) che si sovrappone al normale andamento del BOD

    Il contributo dellazoto nel BOD si indica con NBOD o NOD

    Quindi per la corretta misura del BOD occorre evitare che nel campione si verifichino fenomeni di nitrificazione (limitazione durata della prova, uso di inibitori di nitrificazione).

  • Apporti pro-capite in reflui urbani (in gr/abxgiorno):

    19011080S.T.

    1005050S.D.

    6030

    40 20

    2010

    S.S. sed.S.S. non sed.

    TotaliVolatiliNon vol.Solidi

    Caratteristiche delle acque reflue

    Legami fra BOD e contenuto di solidi:

    -100110/110BOD tot.

    tratt.biologici o fis.-chim.4650/110BOD disc.

    chiarificazionetratt.biologici o fis.-chim.

    36 18

    40/11020/110

    BOD sed.BOD non sed.

    trattamenti di rimozione%frazioneBOD

  • La domanda chimica di ossigeno (COD) rappresenta la quantit di ossigeno richiesta per ossidare per via chimica le sostanze organiche presenti nei liquami.

    Dunque misura sia le sostanze organiche biodegradabili, sia quelle non biodegradabili (COD > BOD).

    Misura del COD: Il refluo deve essere acidificato con acido solforico (H2SO4)

    Si aggiunge bicromato di potassio (K2Cr2O7) potente ossidante, in presenza di catalizzatore (Ag2SO4):

    materia organica (CaHbOc) + Cr2O7-2 + H+ Cr+3 + CO2 + H2O Si porta ad ebollizione per circa due ore

    La misura vieni quindi espressa in termini di equivalente di ossigeno consumato

    La prova richiede circa cinque ore di tempo (molto pi rapida di quella del BOD)

    Caratteristiche delle acque reflue

    COD (Chemical Oxigen Demand)

  • La domanda teorica di ossigeno (ThOD) rappresenta la quantit di O2 stechiometricamente necessaria per lossidazione dei composti organici, con formazione di prodotti finali come CO2, H2O, NO3, etc.

    Difetto : richiede la conoscenza di tutti i composti presenti nel liquame, per cui praticamente inutilizzabile per le acque reflue

    Caratteristiche delle acque reflue

    ThOD (Theoretical Oxigen Demand)

  • Il carbonio organico totale (TOC) rappresenta la quantit di CO2 che si produce nella combustione della sostanza organica presente nel liquame.

    E quindi una misura diretta di carbonio e non di ossigeno.

    Misura del TOC: si tratta il campione (filtrazione)

    si ossida il campione in una cella di combustione ad elevata temperatura

    si misura lanidride carbonica prodotta (CO2) tramite un analizzatore a infrarossi

    si calcola la quantit di carbonio presente nel campione

    una prova molto rapida (15 minuti circa), eseguibile con strumenti automatici

    Caratteristiche delle acque reflue

    TOC (Total Organic Carbon)

  • Il rapporto tra COD e BOD fornisce importanti indicazioni di carattere qualitativo:

    9 Reflui civili COD/BOD5 = 1,8 2,29 Rapporti maggiori (46 volte) sono indice di scarichi industriali;9 Rapporti estremamente maggiori (anche 100 volte) sono indice della presenza di sostanze tossiche per i microrganismi

    9 COD = 0,8 ThOD

    9 TOC = 0,5 ThOD

    9 COD = 1,5 TOC

    Caratteristiche delle acque reflue

    Confronti tra BOD, COD, TOC, ThOD

  • Per i reflui di origine produttiva (reflui industriali) si utilizza il concetto di popolazione equivalente, definita come il numero di abitanti che determina gli stessi carichi inquinanti (in termini di BOD) dellattivit considerata.

    Esempio: unindustria che produce un carico organico B pari a 300 kg BOD/giorno corrisponde ad un numero di abitanti equivalenti (Apc=60 g/abxgiorno):

    La valutazione dellequivalenza pu essere condotta anche su base parametrica, facendo cio riferimento alle dimensioni dellazienda(manodopera impiegata, produzione, etc.); se nellesempio precedente lindustria avesse un impiego di 750 unit, si avrebbe una popolazione equivalente di 5000/750=6,67 AE/addetto.

    Il concetto di AE utile per esprimere il carico di una particolare utenza civile o industriale, in termini omogenei e confrontabili con le utenze civili.

    Attenzione: lequivalenza espressa in termini di BOD pu non essere estesa ad altri inquinanti !!

    Abitante equivalente (AE)Caratteristiche delle acque reflue

    ( ) AE000.506,0300

    1000/60B ==

  • AZOTO

    Forme di azoto nelle acque naturali e reflue: Azoto organico Azoto ammoniacale Azoto nitroso (NO2) Azoto nitrico (NO3)Lazoto totale la somma delle 4 forme.Lazoto gas poco presente, perch poco solubile

    Caratteristiche delle acque reflue

  • AZOTO

    Apporto pro-capite di azoto totale in fognatura per reflui domestici: 12 g /abgiorno, per il 40% organico e per il resto ammoniacale.

    TKN (Total Kjeldahl Nitrogen): misura complessiva di azoto organico e ammoniacale; determinazione:

    digestione acida del campione; trasformazione di tutto lazoto nella forma ammoniacale; misura dellammoniaca complessiva presente nel campione.

    Caratteristiche delle acque reflue

    Per lassenza in fognatura di reazioni di ossidazione, nei liquami urbani t.q. lazoto presente sotto forma organica ed ammoniacale, come:9 composti proteici presenti nelle deiezioni e negli altri rifiuti;9 ammoniaca derivante dallidrolisi dellurea.

  • Origine del fosforo nelle acque reflue di origine domestica:

    deiezioni umane (circa ,5 g/abxgiorno)

    detersivi (circa 0,5 g/abxgiorno)

    Quindi lapporto pro-capite pari a 2 g/abxgiorno

    Il fosforo presente in forma solubile e particellata, organica e inorganica:

    Fosforo organico (che per decomposizione batterica si trasforma in ortofosfati), solitamente particellato, pari a circa il 10% del fosforo totale; tale forma tende a idrolizzarsi a ortofosfato (H3PO4).

    Polifosfati (polimeri formati per condensazione di due o pi molecole di ortofosfati, con eliminazione dellacqua), che tendono comunque a idrolizzarsi in ortofosfati.

    Ortofosfati (sali dellacido ortofosforico H3PO4),in forma solubile, sono la forma pi facilmente assimilabile ( eutrofia)

    Caratteristiche delle acque reflue

    FOSFORO

  • Composti organici prodotti dalle attivit domestiche, dal traffico motorizzato (superfici stradali, autorimesse, stazioni di servizio) e da molte attivit industriali.

    Sono in forma liquida (oli) e solida (grassi), tutti pi leggeridellacqua e in essa insolubili.

    Composti lentamente biodegradabili.

    Sono insolubili in acqua e tendono ad accumularsi sulla superficie liquida ostacolando la riossigenazione.

    In presenza di tensioattivi, formano nellacqua sospensioni stabili (emulsioni) non separabili per flottazione.

    Caratteristiche delle acque reflue

    GRASSI E OLI

  • Composti organici di sintesi, che riducono la tensione superficiale del solvente (acqua). Hanno sostituito i saponi naturali.

    La loro presenza nelle acque provoca problemi di formazione di schiume, rallentamento del trasferimento dossigeno per il loro accumulo superficiale, emulsioni con gli oli.

    Modeste concentrazioni nei reflui di origine domestica.

    In funzione della carica assunta dalla parte organica, si distinguono in:

    anionici: sali di sodio a catena ramificata (ABS = alchilbenzensolfonati), lentamente biodegradabili, e a catena lineare (LAS = alchilsolfonatilineari), rapidamente biodegradabili;

    cationici: sali di ammonio, usati pi come ammorbidenti e disinfettanti che come detergenti;

    non ionici: non si dissociano in acqua; poco usati come detergenti.

    Misura: per i tensioattivi anionici si esegue per reazione con il blu di metilene(MBAS = sostanze attive al blu di metilene);

    Caratteristiche delle acque reflueTENSIOATTIVI

  • Numerosi composti, rilevabili in forma singola o globale:a) Misure globali: solidi disciolti non volatili; misura della conducibilit (funzione della concentrazione e della

    natura degli ioni in soluzione; misura falsata dalla presenza di colloidi e sostanze organiche; pi veritiera per le acque di approvvigionamento.

    b) Misure singole: analisi di singoli ioni

    Sono i metalli ad elevato peso atomico: nichel, manganese, piombo, cromo, rame, zinco, cadmio, ferro e mercurio.

    In un liquame urbano (pH neutro o debolmente alcalino) essi precipitano in forma di idrossidi e carbonati, risultano tossici per la popolazione batterica.

    Pericolo per fenomeni di accumulo

    Caratteristiche delle acque reflue

    METALLI PESANTI

    COMPOSTI INORGANICI

  • Sono composti persistenti (non si degradano); adatti come traccianti conservativi di inquinamento.

    Il metabolismo umano provoca lo scarico di circa 6 g/abgiorno(principalmente contenuti nelle urine), che si aggiungono a quelli presenti allorigine nelle acque di approvvigionamento.

    La concentrazione di cloruri in un liquame urbano di circa 20 mg/l.

    Anomale concentrazioni possono essere determinate da infiltrazioni di acque salmastre in fognatura;

    Comportano problemi (metabolismo biomasse, solubilit ossigeno) per concentrazioni superiori ai diverse centinaia di mg/l.

    Caratteristiche delle acque reflue

    CLORURI

  • La presenza di solfati negli scarichi deriva sia dalla qualit delle acque di approvvigionamento, sia dagli apporti industriali.

    Possono causare problemi di:

    cattivi odori connessi alla produzione batterica di solfuri, che si liberano in atmosfera sotto forma di idrogeno solforato (H2S);

    corrosione dei manufatti per ossidazione batterica con produzione di acido solforico, aggressivo per il calcestruzzo:

    H2S + 2O2 H2SO4

    Caratteristiche delle acque reflue

    COMPOSTI DELLO ZOLFO

  • Batteri

    Funghi

    Alghe

    Protozoi

    Piante e animali

    Virus

    Organismi viventi presenti nelle acque primarie e reflue

    Caratteristiche delle acque reflue

    Caratteristiche microbiologiche

  • MICRORGANISMI

    La presenza di microrganismi negli scarichi va attribuita alle deiezioni umane ed animali (1011 1012 micr./abxgiorno).

    La maggior parte costituita da batteri saprofiti banali, non patogeni, demolitori della sostanza organica (coliformi fecali, streptococchi fecali).

    Presenza anche di microrganismi patogeni: batteri (tifo, dissenteria, colera), virus (epatite), uova di vermi (tenie, ascaridi).

    La misura diretta in pratica impossibile, a causa di:9 elevatissimo numero di specie patogene9 complicate e costose procedure per lindividuazione di ogni singola

    specie

    Si preferisce quindi una misura indiretta, facendo uso di ORGANISMI INDICATORI, anche se non patogeni

    MISURA DEI MICRORGANISMI PATOGENI

    Caratteristiche delle acque reflue

    Caratteristiche microbiologiche

  • MICRORGANISMI INDICATORI (M.I.)

    Si ricorre alla valutazione di batteri saprofiti banali la cui presenza viene assunta come indice di inquinamento fecale e quindi di potenziale presenza di microrganismi patogeni.

    Gli indicatori utilizzati, per acque primarie e reflue, sono:

    Coliformi totali Coliformi fecali Streptococchi fecaliSono organismi direttamente collegati alla presenza di organismi patogeni:

    rapporto quasi costante tra la loro presenza e quella delle singole specie patogene (virus, batteri, etc.);

    presenti in gran numero;

    facilmente misurabili

    estremamente resistenti alle condizioni ambientali

    Lelevata presenza di M.I. non dimostra rende certa lesistenza di organismi patogeni nellacqua, ma solo la loro elevata probabilit di presenza.

    Caratteristiche delle acque reflue

    Caratteristiche microbiologiche

  • BATTERI COLIFORMI TOTALIEscherichia, Aerobacter: non sono significativi di inquinamento antropico, dato che tali batteri si sviluppano anche nel suolo.

    BATTERI COLIFORMI FECALI

    Escherichia Coli: batteri caratteristici delle feci umane, la cui produzione ammonta a 100 400 miliardi/abgiorno.

    STREPTOCOCCHI FECALI

    Caratteristici degli scarichi zootecnici; utili per distinguere un inquinamento di origine fecale umana da quello di origine animale.

    Colitotali/streptococchi fecali 1 contaminazione di origine animale. Colitotali/streptococchi fecali 4 contaminazione di origine umana. 1 colitotali/streptococchi fecali 4 interpretazione incerta.

    Caratteristiche delle acque reflue

    Caratteristiche microbiologiche

  • Misure della carica batterica: MPN (Most Probable Number) UFC (Unit Formanti Colonia)

    Concentrazioni tipiche: coliformi totali: 108 109 MPN /100ml coliformi fecali: 107 108 MPN/100ml streptococchi fecali: 107 108 MPN/100ml

    Caratteristiche delle acque reflue

    Caratteristiche microbiologiche

  • SAGGIO DI TOSSICIT

    Il saggio di tossicit fornisce una misura indiretta delleffetto di uno scarico sui corpi idrici ricettori (con particolare riferimento al fenomeno di deossigenazione)

    Conduce alla definizione del limite di tolleranza medio (TLm), pari al rapporto di diluizione (dello scarico con acqua pulita) affinch si abbia una mortalit non superiore al 50% di una specie ittica ritenuta indicatrice (dafnia, pesce rosso, trota)

    Caratteristiche delle acque reflue

    Caratteristiche microbiologiche

  • RAPPORTO TRA PORTATA E CONCENTRAZIONE DI UNO SCARICO

    Portata in acquedotto:Qa = Dot x Pop litri/giorno

    Portata nera in fognatura:Qn = Qa

    con = 0,7-0,8 (coeff. di disperdimento)

    Concentrazione di un inquinante in fognatura:C = (Apc x Pop x 1000)/Qn mg/litro

    quindi:C = Apc x 1000 / ( x Dot) mg/litro

    Osservazione: quindi la concentrazione non dipende dal numero di abitanti (Pop), ma solo dalla dotazione

    Caratteristiche delle acque reflue

  • Esempio:

    Dotazione: 300 l/abxgiorno = 0,8Apc = 60 gBOD/abxgiorno

    Concentrazione di BOD in fognatura:

    CBOD = Apc x 1000 / ( x Dot) = 60 x 1000 / (0,8 x 300) = 250 mg/l

    Caratteristiche delle acque reflue

  • ora min media max CAMP.MEDIOQ (m3/ora) 20 91 160

    BOD5 (mg/l) 65 143 290 180L (g/ora) 1300 16445 46400

    RAPPORTO TRA CAMPIONI ISTANTANEI E MEDI

    Caratteristiche delle acque reflue

    0

    50

    100

    150

    200

    250

    300

    350

    0

    ,

    0

    0

    2

    ,

    0

    0

    4

    ,

    0

    0

    6

    ,

    0

    0

    8

    ,

    0

    0

    1

    0

    ,

    0

    0

    1

    2

    ,

    0

    0

    1

    4

    ,

    0

    0

    1

    6

    ,

    0

    0

    1

    8

    ,

    0

    0

    2

    0

    ,

    0

    0

    2

    2

    ,

    0

    0

    2

    4

    ,

    0

    0

    Q (m3/ora)BOD5 (mg/l)

    ora 0,00 2,00 4,00 6,00 8,00 10,00 12,00 14,00 16,00 18,00 20,00 22,00 24,00Q (m3/ora) 50 20 24 48 120 149 160 150 125 110 99 80 50

    BOD5 (mg/l) 70 65 75 84 165 245 290 260 190 145 110 92 70L (g/ora) 3500 1300 1800 4032 19800 36505 46400 39000 23750 15950 10890 7360 3500

  • Forza di un liquame:

    Caratteristiche delle acque reflue

    fortefortemediamediadeboledebole

    12001200850850525525

    720720500500300300

    350350250250145145

    mg/lmg/lmg/lmg/lmg/lmg/l

    TSTSSDSDSSTSST

    101088--101099101077--101088101066--101077MPN/100 mlMPN/100 mlColiformi totaliColiformi totali15158844mg/lmg/lFosforo totaleFosforo totale858540402020mg/lmg/lAzoto totaleAzoto totale

    10001000500500250250mg/lmg/lCODCOD2902901601608080mg/lmg/lTOCTOC400400220220110110mg/lmg/lBODBOD55

    2020101055ml/lml/lSSSSSS

    concentrazioneconcentrazioneUNITUNITCONTAMINANTECONTAMINANTE

    fortefortemediamediadeboledebole

    12001200850850525525

    720720500500300300

    350350250250145145

    mg/lmg/lmg/lmg/lmg/lmg/l

    TSTSSDSDSSTSST

    101088--101099101077--101088101066--101077MPN/100 mlMPN/100 mlColiformi totaliColiformi totali15158844mg/lmg/lFosforo totaleFosforo totale858540402020mg/lmg/lAzoto totaleAzoto totale

    10001000500500250250mg/lmg/lCODCOD2902901601608080mg/lmg/lTOCTOC400400220220110110mg/lmg/lBODBOD55

    2020101055ml/lml/lSSSSSS

    concentrazioneconcentrazioneUNITUNITCONTAMINANTECONTAMINANTE

  • RENDIMENTI DI DEPURAZIONE NECESSARI

    sul BOD: %9370100S25S

    0

    0BOD ==

    sui SST: %9475100X35X

    0

    0SST ==

    Caratteristiche delle acque reflue

    Limiti di legge

  • Dipartimento di Ingegneria Idraulica ed Applicazioni AmbientaliUniversit di Palermo

    IMPOSTAZIONE DEL CICLO DI TRATTAMENTO

  • Schema generale di un impianto di depurazioneScopo di un impianto di depurazione quello di rimuovere le sostanze inquinanti presenti nei liquami urbani, al fine di rispettare i limitiimposti allo scarico dalla normativa vigente.

    refluo grezzo trattamento(linea acque)

    refluo depurato

    fanghi trattamento (linea fanghi)

    surnatante

    discarica o riuso (compost)

    Impostazione del ciclo di trattamento

    rifiuti

    discarica

    corpo ricettore o riuso

  • LINEA ACQUE: rimozione degli inquinanti dalla fase liquida con produzione di rifiuti assimilabili a rifiuti urbani (RU) e sedimenti ad elevato contenuto di umidit (fanghi), costituiti dalla componente gipresente in forma sedimentabile nello scarico, o resa sedimentabile a seguito di trasformazioni di natura chimico-fisica, chimica o biologica.

    LINEA FANGHI: trattamento dei sedimenti (organici) prodotti nella linea acque per renderli compatibili con lo smaltimento finale. Comprende una fase di stabilizzazione, quando sia presente una componente putrescibile, seguita da una disidratazione per ridurre lumidit.

    Schema generale di un impianto di depurazione

    Impostazione del ciclo di trattamento

  • Classificazione dei trattamenti

    Fisici9 Grigliatura

    9 Dissabiatura

    9 Sedimentazione

    9 Flottazione

    Chimici

    9 Stabilizzazione

    9 Chiariflocculazione

    9 Disinfezione

    Biologici

    9 A biomassa

    9 Rimozione dei nutrienti

    9 Digestione aerobica o anaerobica

    9 Essiccamento

    9 Incenerimento

    Termici

    sospesa

    adesa

    Impostazione del ciclo di trattamento

  • Riepilogo dei trattamenti della linea acque di un impianto di depurazione

    TRATTAMENTI PRIMARI:

    - grigliatura

    - stacciatura

    - dissabbiatura

    - sedimentazione primaria (facoltativa, nel caso di impianti di potenzialit medio/piccola)

    TRATTAMENTI SECONDARI:

    - trattamento biologico e/o fisico-chimico

    - sedimentazione secondaria

    TRATTAMENTI TERZIARI:

    - disinfezione

    - rimozione dei nutrienti

    Impostazione del ciclo di trattamento

  • Linea acque

    Linea fanghi

    Impianto di potenzialit medio-grande

    Impostazione del ciclo di trattamento

  • Linea acque

    Linea fanghi

    Impianto di potenzialit medio-piccola

    Impostazione del ciclo di trattamento

  • Confronto tra schemi con digestione dei fanghi aerobica e anaerobica

    0

    20

    40

    60

    80

    100

    120

    140

    160

    180

    200

    0 50.000 100.000 150.000 200.000 250.000 300.000 350.000 400.000 450.000 500.000

    [A.E.]

    c

    o

    s

    t

    o

    [

    /

    (

    A

    E

    x

    a

    n

    n

    o

    )

    ]

    impianti con digestione anaerobica

    impianti con digestione aerobica

    Impostazione del ciclo di trattamento

    P*

    Costi globali (ammortamento + esercizio) specifici (per abitante e anno) di trattamento delle acque reflue con impianti dotati di trattamenti di digestione dei fanghi aerobici e anaerobici.

  • Riepilogo dei trattamenti della linea fanghi di un impianto di depurazione

    IMPIANTI DI POTENZIALIT MEDIO-BASSA:

    si prevede la digestione aerobica del fango, il post-ispessimento e la disidratazione (naturale o meccanica).

    IMPIANTI DI POTENZIALIT MEDIO-ALTA (> 100.000 AE):

    si prevede il pre-ispessimento del fango, la digestione anaerobica e la disidratazione meccanica.

    IMPIANTI DI PICCOLA POTENZIALIT:

    uso di trattamenti biologici in linea acque in grado di produrre fango di supero gi stabilizzato (impianti ad aerazione prolungata - ossidazione totale); necessaria solo la disidratazione del fango (naturale).

    Impostazione del ciclo di trattamento

  • a) norme per lo scarico delle a.r.: Legge 319/77 (Legge Merli) Delibera C.I.T.A.I. 4/2/77 Legge R.S. 27/1986 D.lgs. 152/1999 D.lgs. 152/2006 Norme in materia ambientale (citato come Testo

    unico delle acque)

    b) norme per il riuso delle a.r.: D.M. 185/2003

    Impostazione del ciclo di trattamento

    PRINCIPALI NORME VIGENTI PER GLI SCARICHI DELLE ACQUE REFLUE

    abrogata

    abrogata

  • Limiti per le acque reflue depurate(Tab.1 All.5 parte 3a D.lgs. 152/06)

    Potenzialit impianto in A.E. 2.000 10.000 >10.000Parametri (media giornaliera) Concentrazione % di

    riduzioneConcentrazione % di riduzione

    BOD5 (mg/l) 25 70-90 25 80COD (mg/l) 125 75 125 75

    Solidi Sospesi (mg/l) 35 90 35 90

    Limiti per lo scarico in aree sensibili(Tab.2 All.5 parte 3a D.lgs. 152/06)

    Potenzialit impianto in AE Parametri

    (conc. media annua) da 10.000 a 100.000 > 100.000 concentrazione % di riduzione concentrazione % di riduzione

    Fosforo totale (mgP/l)