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PERIODICO MENSILE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE FINANZIERI D’ITALIA - A.N.F.I. Fiamme Gialle Fiamme Gialle Anno XXVII - N. 8 Agosto 2012 www.assofinanzieri.it - E Mail: [email protected] Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, Aut. C/RM/23/2012 Neo Ministro dell’Economia e delle Finanze VITTORIO GRILLI VITTORIO GRILLI

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PERIODICO MENSILE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE FINANZIERI D’ITALIA - A.N.F.I.Fiamme GialleFiamme Gialle

Anno XXVII - N. 8 Agosto 2012 www.assofinanzieri.it - E Mail: [email protected]

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Neo Ministro dell’Economia e delle FinanzeVITTORIO GRILLIVITTORIO GRILLI

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Inaugurazione del museo storico...

L’11 luglio 2012, presso il Quirinale, il Neo Ministro ha prestato giuramento nelle mani del Capo dello Stato Giorgio Napolitano...

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Consegnato per la stampa:il 19 Settembre 2012

“Fiamme Gialle” - Proprietario ed Editore:

ASSOCIAZIONE NAZIONALE FINANZIERI D’ITALIA

Pag. 3 Prof. Vittorio Grilli...

Pag. 27 - VariePag. 28 - Mini RaduniPag. 29 - Vita nelle SezioniPag. 36 - BenemerenzaPag. 37 - RecensioniPag. 38 - Nella nostra famigliaPag. 39 - Tristia

IN COPERTINA

Agosto 2012SommarioSommario

- Nominato il Ministro dell’Economia e delle Finanze...;

- Il Ministro in visita al Comando Generale...

Ipertensione, nefropatie e...Prof. Gaspare Elios Russo

Pag. 20

Grandi risultati per il GruppoSportivo della Guardia di Finanza

Pag. 24 Olimpiadi di Londra 2012

Vita Associativa

VITTORIO GRILLINEO MINISTRO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

...pag. 3

di Mario de Nuntiis

di Claudio Coco

L’Angolo della Salute

Ultima di Copertina...il Termine per la“Raccolta Fondi Pro-Terremotati”è fissata per il 31/10/2012

a cura di Claudio Coco

Pag. 10 Cerimonie

di Salvatorico Cuccuru e Antonio Meloni

Sommafiume - Sperduto distaccamento...

Pag. 21 Ricordidi Giovanni Trotta

Pag. 7 Eventi

- Iglesias: Inaugurazione e intestazione della Sez. ANFI

- Castelvetrano: Intitolata la locale Caserma...di Saverio Dibenedetto

- San Miniato: Intitolata una Piazza alle Fiamme Gialledi Giovanni Tempestini

La “Nuova” Legge “Pinto”di Umberto Fava

Pag. 5 Attualità

La Guardia di Finanza in Afghanistandi Sergio De Francesco

Pag. 15 Reportage

Pag. 18 Taccuinodi Giuseppe Giuliani

- Il danno da ritardo...

di Vincenzo Ruggieri

Pag. 26 Pensioni

- Norma vecchia ma...

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Vittorio Umberto Grilli è nato a Milano nel 1957.È laureato in Discipline Economiche e Sociali presso l'Università “Luigi Bocconi” di Milano; ha conseguito poi un Master e un Ph.D. in Economics presso l'Università di Rochester a New York.Negli Stati Uniti, dove ha vissuto per diversi anni, ha insegnato, dal 1986 al 1990, discipline economiche presso il Dipartimento di Economia della Yale University e successivamente, trasferitosi in Europa, ha insegnato, nel periodo 1990-1994, Economia Finanziaria (Financial Economics) al Birkbeck College, Università di

Londra. Prima della sua nomina a Vice Ministro del l 'Economia e del le Finanze, avvenuta nel Novembre 2011, Vittorio Grilli è stato, dal 2005 al 2011, Direttore Generale del Tesoro e prima ancora Ragioniere Generale dello Stato dal 2002 al 2005.Il suo primo incarico presso il Ministero dell'Economia e delle Finanze risale al 1993, anno in cui è entrato a far parte del Consiglio degli Esperti presso il Dipartimento del Tesoro. Dal 1994 al 2000 è stato Dirigente Generale della Direzione Analisi economico-finanziaria e privatizza-zioni, tenendo anche, ad interim, dal 1996 al 1997, la Direzione Generale del Debito Pubblico e Tesoreria dello Stato.Nell'ultimo anno della sua carica come Direttore Generale del Tesoro è stato eletto Presidente del Comitato Economico e Finanziario, organismo europeo che prepara i lavor i dell'Ecofin e di cui era stato Vice-presidente già dal marzo 2009.

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N O M I N A T O I L M I N I S T R O DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZEPROF. VITTORIO GRILLI

N O M I N A T O I L M I N I S T R O DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZEPROF. VITTORIO GRILLI

Nel settore privato ha lavorato come Managing Director alla Credit Suisse First Boston a Londra. E' stato Presi-dente per diversi anni dell'Istituto Italiano di Tecnologia e Consigliere di amministrazione in numerose società quotate e non, tra cui: Cassa Depositi e Prestiti - Istituto Nazionale di Genetica Molecolare - INGM - Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa; ENEL S.p.A.- Alitalia - Artigiancassa S.p.A.- CONSAP S.p.A - CONSIP S.p.A. - WIND - Banca Europea per gli Investimenti (BEI) - ISPE - ISAE - Arcus S.p.A. - Commissione di G a r a n z i a p e r l ' I n f o r m a z i o n e Statistica.Ha pubblicato numerosi articoli e libri su temi di politica economica nazio-nale e internazionale.A t tua lmen te è Membro de l l o European think tank Bruegel e dell'Aspen Institute Italia.Vittorio Grilli ha anche vinto diversi premi tra i quali la Medaglia d'Oro del l 'Universi tà “Luigi Bocconi” (1981), il Premio Saint Vincent per l'Economia (1992), il Premio “Ezio Tarantelli” per la migliore idea economica (2004), il Premio “Bocco-niano dell'anno 2005” ed il Premio “Guido Carli” per “La migliore nuova iniziativa finanziaria - Fondo per PMI” (2010).Ha ottenuto nel 2011 il riconoscimen-to di Cavaliere di Gran Croce, Ordine al merito della Repubblica Italiana.

L’11 LUGLIO 2012, PRESSO IL QUIRINALE, IL NEO MINISTRO HA PRESTATO GIURAMENTO NELLE MANI DEL CAPO DELLO STATO GIORGIO NAPOLITANO

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IL M INISTRO DELL’ECONOMIAE DELLE F INANZE IN V IS ITAAL COMANDO GENERALE DEL CORPO

IL M INISTRO DELL’ECONOMIAE DELLE F INANZE IN V IS ITAAL COMANDO GENERALE DEL CORPOIl 25 luglio 2012, il Ministro dell'Economia e delle Finanze Prof. Vit-torio Grilli ha fatto visita, unitamente al suo Capo di Gabinetto, Prof. Vincenzo Fortunato, al Comando Generale della Guardia di Finanza.Ricevuto dal Comandante Generale Saverio Capolupo, dal Comandante in Seconda Daniele Caprino e dal Capo di Stato Maggiore Edoardo Valente, il Ministro ha deposto una corona al Sacrario del Corpo, rendendo omaggio a tutti i Caduti della Guardia di Finanza.Il Prof. Grilli, dopo essersi intrattenuto con il Generale Capolupo, ha incontra-to i Generali di Corpo d'Armata ed, a seguire, il Consiglio Centrale di Rap-presentanza del Corpo.Era presente, inoltre, il Presidente dell'Associazione Nazionale Finanzieri d'Italia, Gen. C.A. Giovanni Verdicchio.

Il Comandante Generale, da parte sua, ha ringraziato il Ministro per l'onore che ha riservato al Corpo rendendo visita al Comando Generale, assicurando “il massimo impegno da parte di tutti i Finanzieri nello svolgimento dei propri delicati compiti a tutela della legalità e della sicurezza economico-finanziaria del Paese”. Il Ministro, a sua volta, ha espresso parole di vivo apprezzamento al Generale Capolupo “per l'opera quo-tidianamente svolta con passione, pro-fessionalità e coraggio dalla Guardia di Finanza, Corpo a cui l'intera collettività guarda con rinnovato consenso, ripo-nendo nella sua opera grandi aspettati-ve nella lotta contro ogni forma di illega-lità, sia sul fronte del contrasto all'evasione fiscale ed agli sprechi di denaro pubblico, che su quello della tutela dei mercati”.

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1.Nei numeri 7/8 dell'anno 2009 e 6/7 dell'anno 2012, tra l'altro, fu auspicato che, nell'ambito dei vari processi, fosse attuata una riduzione temporale ed una semplificazione degli stessi, in partico-lare per quanto concerneva la Legge 24/3/2001, n. 89 (c.d. Legge Pinto).L'equa riparazione del danno derivante dalla irragionevole durata del processo è stata modificata dall'art. 55 del D.L. 22/6/2012, n. 83, convertito, con modi-ficazioni, nella Legge 7/8/2012, n. 134,ispirandosi ad alcuni elementi di chiarezza, dedotti dalla giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell'uomo e della Corte di cassazione, che hanno consentito, nella subjecta materia, di introdurre il ricorso ad un processo di tipo monitorio, con un possibile vantag-gio: decisioni prevedibili e tendenzial-mente standardizzate a seguito della individuazione sia del termine di durata ragionevole del processo s ia

dell'ammontare dell'indennizzo spet-tante per ciascun anno.

2. In particolare le novità d'interesse più significative vengono, di seguito, ripor-tate:

a. colui che ha subito un danno patrimo-niale o non patrimoniale per effetto della violazione della Convenzione per la sal-vaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, ratificata ai sensi della legge 4 agosto 1955, n. 848, per il mancato rispetto del temine ragionevo-le (del processo) di cui all'art. 6, para-grafo 1 della Convenzione, ha diritto ad un'equa riparazione;

b. il giudice, nell'accertare la violazione valuta, tra l'altro, la complessità del caso e l'oggetto del procedimento. La novità attiene alla sostituzione del ter-mine “considera” con “valuta” e l'inserimento dell'espressione “l'oggetto del procedimento”;

c. viene introdotto il comma 2 bis, all'art. 2, con il quale vengono indicati i termini temporali perché il processo possa rite-nersi “ragionevole” e cioè:

* tre anni in primo grado, due in secon-do grado ed uno sul giudizio di legitti-mità, per complessivi anni 6;* tre anni in presenza di un procedi-mento di esecuzione forzata e di sei anni nel caso di procedura concor-suale.

La decorrenza del termine decorre dal deposito del ricorso introduttivo del giu-dizio ovvero con la notificazione dell'atto di citazione e, per il settore penale, dall'assunzione della qualità di imputato, di parte civile o di responsa-bile civile ovvero quando l'indagato ha avuto legale conoscenza della chiusu-ra delle indagini preliminari;

d. la durata ragionevole del processo si ritiene comunque rispettata se il giudi-zio viene definito in maniera irrevocabi-le in un tempo non superiore a sei anni. In tale determinazione non si tiene conto del tempo in cui il processo è sospeso e di quello intercorso tra il gior-no in cui inizia a decorrere il termine per l'inaugurazione e la proposizione della stessa;

e. la liquidazione a titolo di equa ripara-

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di Umberto Fava

AttualitàAttualità

LA “NUOVA” LEGGE “PINTO”

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zione non può essere inferiore a €. 500,00 e non superiore a €. 1.500,00 per ciascun anno o frazione di anno, superiore a sei mesi ed è determinata dal giudice, a norma dell'art. 2056 c.c., tenendo conto di una serie di parametri e condizioni fissate dall'art. 2 bis, comma 2.L'entità dell'indennizzo, comunque, non può essere superiore al valore della causa stessa o, se inferiore, a quella del diritto accertato dal giudice;

f. la domanda di equa riparazione va proposta con ricorso al Presidente della Corte d'Appello del distretto in cui ha sede il giudice competente, ai sensi dell'art. 11 c.p.p., a giudicare nei proce-dimenti riguardanti i magistrati, nel cui distretto si è concluso/estinto relativa-mente ai gradi di merito il procedimento nel cui ambito si presume si sia verifica-ta la violazione;

g. il ricorso è proposto rispettivamente nei confronti del Ministro della Giustizia (per i procedimenti del giudice ordina-rio), del Ministro della Difesa per i pro-cedimenti del giudice militare e, negli altri casi, nei confronti del Ministro dell'Economia e delle Finanze.Unitamente al ricorso vanno depositati, in copia autentica: atto di citazione, ricorso, comparse, memorie relative al procedimento, i verbali di causa ed i provvedimenti del giudice, il provvedi-mento che ha definito il giudizio conclu-sivo con sentenza/ordinanza irrevoca-bili. La domanda di riparazione può essere proposta, a pena di decaden-za, entro sei mesi dal momento in cui la dec i-

sione che conclude il procedimento è divenuta definitiva ed il Presidente della Corte d'Appello o il giudice delegato deve emettere decreto motivato di equa riparazione entro 30 giorni dal deposito. Il ricorso, quindi, verrà esaminato da un giudice singolo (non più in forma colle-giale) e deciso senza ritardo su base documentale;

h. non viene riconosciuto alcun inden-nizzo in presenza di condotta non dili-gente o dilatoria o comunque abusiva della parte e cioè:

* in favore della parte soccombente condannata a norma dell'art.96 c.p.c (responsabilità aggravata);

* nel caso di cui all'art.91, primo com-ma, secondo periodo, del c.p.c. (con-danna alle spese);

* nel caso di cui all'art.13,primo com-ma, primo periodo, del Decreto Legi-slativo 4 Marzo 2010, n.28 (pagamen-to delle spese);

* nel caso di estinzione del reato per intervenuta prescrizione connessa a

condotte dilatorie della parte;

* quando l'imputato non ha depositato istanza di accelerazione del processo penale nei trenta giorni successivi al superamento dei termini di cui al punto 2. lettera c.;

* in ogni altro caso di abuso dei poteri processuali che abbia determinato una ingiustificata dilazione dei tempi del procedimento.

3. La nuova normativa, oltre a ridiscipli-nare aspetti procedurali (opposizione,-notificazioni e comunicazioni), ha intro-dotto l'art.5 quater con il quale vengono previste sanzioni processuali quando la domanda per equa riparazione sia dichiarata inammissibile ovvero mani-festamente infondata. In tal caso il giu-dice, con il decreto sub 2 lettere g. ovve-ro con il provvedimento che definisce il giudizio di opposizione, può condanna-re il ricorrente al pagamento di una somma di denaro non inferiore a 1.000 e non superiore a 10.000 Euro per i ricorsi depositati a decorrere dal trente-simo giorno successivo a quello di entrata in vigore della legge di conver-sione, pubblicata sulla G.U. n.187 in data 11/08/2012, s.o. n.171.La soluzione normativa dovrebbe sem-plificare ed accelerare la definizione del contesto (sia perché è stato confer-mato un tasso di strutturazione coeren-te con gli interessi in gioco sia perché il meccanismo adottato è rispettoso del diritto alla tutela giurisdizionale) e, pro-

babilmente, incidere sul contenimento della

spesa pubblica.

6FiammeGialle - Agosto 2012

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Il giorno18 di aprile 2012, in una bellis-sima giornata, si sono riuniti i veterani del Servizio Aereo ed i colleghi più gio-vani. Nel cuore e negli occhi dei primi i ricordi incancellabili degli anni trascorsi in servizio e l'orgoglio di essere stati pro-tagonisti della nascita e crescita del Ser-vizio Aereo della Guardia di Finanza. Nel pensiero dei secondi la responsa-bilità di essere adesso impegnati in prima linea, certi di una seria professio-nalità, ma coscienti di tenere sempre alti i profondi valori che hanno motivato il lavoro dei loro predecessori. Lo scenario di questo evento è stato l'Aeroporto di Pratica di Mare e l'Inaugurazione:- della Sezione del Museo Storico del Servizio Aereo, intitolata al Gen. C. A. (pilota) Pierpaolo Meccariello;

- della Sezione A.N.F.I. di Pratica di Mare, intitolata al Maresciallo Maggiore Mare (pilota) Gregorio Sica. Sono state ricordate anche la spedizione di un con-tingente della Guardia di Finanza che mezzo secolo fa, con due elicotteri della serie Bell 47, si è rischierato in Somalia, nonché i colleghi che hanno perso la vita per incidenti di volo e coloro che sono stati in servizio presso i Reparti di volo della Guardia di Finanza, in parti-colar modo i Soci A.N.F.I. di Pratica di Mare e che non sono più tra noi.L' Evento ha avuto inizio con l'arrivo del Comandante Aeronavale Centrale - Gen. C.A. Emilio Spaziante, accolto con gli onori di rito dal Comandante Operati-vo Aeronavale - Gen.B. Mennato Pos-semato che lo ha accompagnato nel locale predisposto per la parte celebra-tiva, ove è stato ricevuto dal Presidente del Museo Storico - Gen. C.A. Luciano Luciani e dal Comandante del Reparto Tecnico Logistico Amministrativo Aereo - Gen.B. Loreto Serani che ha rivolto un indirizzo di saluto a tutti gli intervenuti, dando inizio alle allocuzioni dei confe-renzieri: - Il Gen.C.A. Luciano Luciani, ha ricor-

dato le tappe salienti che hanno dato luogo all'istituzione del Museo del Ser-vizio Aereo di Pratica di Mare, illustran-done le finalità;- Il Gen. D. Giorgio Bianco ha parlato del Servizio Aereo della Guardia di Finanza, di cui è stato il primo Capo Ser-vizio proveniente dall'interno del Cor-po;- Il Gen. B. Mario de Nuntiis ha narrato le motivazioni che hanno portato all'istituzione della Sezione A.N.F.I. di Pratica di Mare - di cui è Presidente – delineando la figura del “M.M. mare pilo-ta Gregorio Sica” al quale viene oggi intitolata;- Il Gen. C. A. Emilio Spaziante ha tenu-to l'intervento conclusivo, visibilmente commosso per la presenza contempo-ranea del Gen. C.A. Luciani, del Gen. C.A. Giovanni Verdicchio – Presidente Nazionale dell'A.N.F.I. e di altri ufficiali che lo hanno fatto tornare ai bei tempi di accademista e di giovane ufficiale che iniziava la carriera nell'ambito della Guardia di Finanza.Si riporta l'allocuzione tenuta dal Presi-dente della Sezione A.N.F.I. di Pratica di Mare, Gen. B. Mario de Nuntiis:

di Mario de Nuntiis

I N A U G U R A Z I O N E D E L M U S E O S T O R I C O D E L SERVIZIO AEREO E DELLA SEZIONE A.N.F.I. DI PRATICA DI MARE

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EVENTI

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“”Noi del Servizio Aereo, nell'ambito del Corpo, ci siamo sentiti sempre un pò speciali, ma da oggi lo siamo veramen-te.La Guardia di Finanza, tramite il nostro Comandante Generale, il Generale di Corpo d'Armata Nino Di Paolo, nostra ispirazione e stimolo, unitamente a tutta la gerarchia del comparto aereo, ci fa l'onore di istituire una Sezione del Museo Storico tutta per noi, per i nostri predecessori, ma soprattutto per ricor-dare coloro che hanno perso la vita a causa di incidente di volo: Alfonso Pozzi – Gregorio Sica – Paolo Mancini – Francesco Picena – Marco Perra – Giulio Perrone – Antioco Cocco – Fer-dinando Zorzutti – Giovanni Giudice – Domenico Corso – Gianfranco Deriu – Fabrizio Sedda, i quali hanno scritto con il proprio sangue una parte impor-

tante della nostra vita e di quella del Ser-vizio Aereo della Guardia di Finanza, perciò nel cielo della nostra chiesetta, tra le varie costellazioni, ci sono 12 stel-le più brillanti con i loro nomi, a testimo-niare il vivo ricordo che abbiamo di loro. Però noi oggi vogliamo rivolgere un pen-siero colmo di affetto e di gratitudine anche ai Soci defunti di questa Sezione: Giuseppe Nobile, Gianni Guariglia, Luigi Giacomino, Oronzo Velardi ed a tutti coloro che fin dall'istituzione del Ser-vizio Aereo, nell'anno 1954, ci hanno lasciato, dopo aver prestato servizio nei reparti di volo del Corpo.Hanno percorso insieme a noi un tratto della propria vita, abbiamo lavorato fian-co a fianco, abbiamo a volte gioito insie-me, a volte sofferto insieme, uniti dal comune sentire quella voce del dovere che ci ha guidato e che oggi guida i più

fortunati (perché più giovani) che seguono le nostre orme.Proprio grazie alla loro gioventù sapranno infondere tutto l'entusiasmo e tutta la loro bravura per tenere sem-pre alto il prestigio del Servizio Aereo del Corpo e fare in modo che il Museo del Servizio Aereo della Guardia di Finanza si arricchisca sempre più di aeromobili, supporti ed attrezzature, cimeli ed immagini che non dovranno essere semplicemente degli oggetti, ma elementi vivi in grado di suscitare nell'animo di chi calca le nostre orme, lo stesso sentimento che ha pervaso la nostra vita, lo stesso entusiasmo che ha contraddistinto il nostro operato, le stesse soddisfazioni che abbiamo saputo cogliere nelle attività quotidiane di tanti anni presso i Reparti di volo del Corpo.Circa mezzo secolo fa, quando erano pochi quelli che sapevano guidare un'automobile ed ancor meno coloro che ne possedevano una, un contin-gente della Guardia di Finanza, com-posto da veri pionieri del volo, era rischierato in Somalia con 2 elicotteri della Serie Bell, il Comandante di quel-la prima spedizione Generale Aldo Morelli ed i suoi collaboratori Bruno Roccato, Mario Giordano e Gianni Bar-bavara sono i testimoni viventi di quella meravigliosa esperienza, tanto invero-simile per l'epoca in cui ha avuto luogo, da sembrare una leggenda. Di questo manipolo di audaci faceva parte anche Gregorio Sica, uno dei primi piloti di elicottero della Guardia di Finanza che, successivamente, grazie alle proprie non comuni doti ed abilità, diventò istruttore di volo presso l'Aeroporto di Centocelle, ove molti di noi hanno avuto le prime esperienze da elicotteristi.Presso il Gruppo Aereo di Centocelle, punta di diamante tra i Reparti di volo della Guardia di Finanza, abbiamo avuto modo di apprezzare e stimare Gregorio Sica, amico fraterno di tutti coloro che nel tempo hanno prestato servizio presso quel reparto o che, pro-venienti dagli altri reparti di volo del Cor-po, vi si recavano per assolvere compiti di carattere tecnico, logistico o adde-strativo.Il giorno 8 giugno 1979, proprio nel reparto addestrativo ove svolgeva con passione, competenza e perizia il com-pito di istruttore, il maresciallo maggio-re mare pilota Gregorio Sica, perse la vita in un incidente di volo che lo strappò all'affetto della propria consor-te signora Anna e dei propri figli ancora adolescenti: Carmine (oggi commer-cialista in Roma) e Mario, Ispettore

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La Sig.ra Eliana Meccariello, sorella del Gen.C.A. Pierpaolo, madrina della cerimonia d’inaugurazione del museo, con le autorità intervenute.

Il Presidente della Sezione ANFI di Pratica di Mare, Gen. Mario de Nuntiis, durante il suo intervento

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della Guardia di Finanza in servizio presso il Reparto Tecnico Logistico Amministrativo in Pratica di Mare.Il funesto avvenimento gettò nello scon-forto più profondo, oltre ai propri fami-liari e parenti, anche tutti i militari che avevano avuto la fortuna di conoscere il maresciallo Sica ed in particolar modo gli appartenenti ai Reparti di volo del Corpo della Guardia di Finanza, dislocati su tutto il territorio nazionale.Il passare degli anni non ha affievolito il ricordo, ma lo ha rafforzato, infatti tutti sono stati concordemente entusiasti di intitolare al maresciallo SICA la neo isti-tuita Sezione A.N.F.I. Pratica di Mare. Pertanto, con vero piacere, ho inoltrato la richiesta di intitolazione alla Presi-denza dell'Associazione Nazionale Finanzieri d'Italia che l'ha prontamente accolta concedendo l'autorizzazione.Per questo, facendomi portavoce di tutti i Soci della Sezione A.N.F.I. Pratica di Mare e di tutti gli amici del Servizio Aereo, ringrazio di cuore il Presidente Nazionale - Generale di Corpo d'Armata Giovanni Verdicchio, il Comi-t a t o c h e n e h a d e l i b e r a t o l'approvazione e tutta l'Associazione Nazionale Finanzieri d'Italia. Il Museo Storico del Servizio Aereo che oggi viene inaugurato ed intitolato, il cinquantennale della spedizione in Somalia di un contingente di elicotteri-sti della Guardia di Finanza e l'inaugurazione ed intitolazione della Sezione A.N.F.I. Pratica di Mare, rap-presentano LA STORIA.Noi siamo la storia che fino ad oggi è stata vissuta e da oggi viene anche scritta e testimoniata, attraverso la rac-colta e la conservazione di tutto ciò che è esistito prima di noi, è coesistito con noi ed esisterà dopo di noi, e che sarà sempre il collante necessario ad unire finanzieri dei reparti di volo, in servizio ed in congedo.Ai più anziani va il più sincero ringrazia-mento per quanto ci hanno lasciato, ai più giovani l'augurio e l'incitamento a mantenere e migliorare ciò che hanno trovato. Viva l'Associazione Nazionale Finan-zieri d'Italia, Viva il Museo Storico, Viva la Guardia di Finanza, Viva l'Italia””. Su input dello speaker tutti gli interve-nuti si sono recati all'ingresso del Museo Storico dove ha sede anche la Sezione A.N.F.I.; le Sig.re Meccariello Eliana (Sorella del Gen.C.A. Pierpaolo Meccariello) e Florio-Sica Anna (mo-glie del M.M. mare pilota Gregorio Sica) dopo la scopertura, rispettiva-mente, della targa del Museo Storico e della targa dell'A.N.F.I., hanno ricevuto la tessera della Sezione A.N.F.I. Prati-

ca di Mare dal Presidente Nazionale dell'A.N.F.I. Gen. C.A. Giovanni Verdic-chio.All'interno dell'area museale, dopo il taglio del nastro di inaugurazione del Museo Storico a cura della Sig.ra Sabrina Cavalcanti (moglie del Mar.A. Maurizio Di Terlizzi) e la successiva benedizione a cura del Cappellano Mili-tare Don Antonio Coppola, i presenti hanno potuto ammirare la peculiarità del restauro degli aeromobili esposti che hanno suscitato l'interesse di tutti ed in particolar modo degli appartenenti al Servizio Aereo in congedo che molti anni prima hanno volato a bordo di que-gli esemplari.Dopo il museo, passando nel piazzale antistante gli hangar, per la visita ai mezzi aerei della linea di volo della Guar-dia di Finanza in mostra statica, gli ospiti hanno raggiunto l'hangar DL3, ove è stato offerto loro un coffee break.Per l'occasione, il capitano pilota in con-gedo Aldo De Palma – frequentatore nell'anno 1958 del 1° Corso per piloti di

elicottero della Guardia di Finanza, accompagnato dal Gen. C.A. Emilio Spaziante e dal Col. pilota Maurizio Muscarà, ha avuto il piacere di essere ospitato a bordo dell'elicottero AW 139, il più recente aeromobile in servizio nel Corpo, pilotato dal T.Col. pilota Nicolino Vardaro e dal co-pilota Lgt. Manfredi Mario per un volo dimostrativo. Al termine della entusiasmante cerimo-nia, i soci A.N.F.I. hanno avuto il piace-re di invitare il Presidente Nazionale Gen. C.A. Giovanni Verdicchio presso un vicino Agriturismo, per consumare un gustoso pranzo insieme ai colleghi che hanno prestato servizio nei Reparti di volo della Guardia di Finanza, inter-venuti da tutta l'Italia. Il pranzo si è con-cluso con la torta riportante gli stemmi del Comando Aeronavale Centrale, del Museo Storico e della Sezione A.N.F.I. di Pratica di Mare. Prima di salutarsi con un caloroso arri-vederci alla prossima (speriamo pre-sto) occasione una foto ricordo sotto i pini dell'Agriturismo.

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I componenti della Sezione ANFI di Pratica di Mare

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NOTE STORICHE SULLA CITTÀ DI IGLE-SIAS

Iglesias, m. 176 slm, abitanti circa 30.000, sorge su un pianoro ondulato fra i rilievi di Sa Fossatèula m. 455, monte San Pietro m. 661, Cùccuru Contu m 807. La città domina la parte settentrionale della regione del Sulcis-Iglesiente nota per la presenza di minerali di rame, stagno, zinco, piombo, argento, e la conseguente attività estrattiva.Il rame e la cassiterite, dalla quale si estrae lo stagno, furono importanti per la produzione del bronzo, nel periodo eneolitico dell'era neolitica. Di questo metallo sono stati rinvenuti pugnali, punte di lancia, statuine votive note come “bronzetti nuragici” e navi-celle votive in bronzo in Sardegna ed in altre località del mediterraneo, come la città di Vulci e nell'isola di Cipro, a con-ferma che i popoli dei nuraghi naviga-vano e commerciavano con Etruschi e Greci. Alcuni secoli dopo, il territorio e le miniere furono sfruttati da Cartaginesi e Romani, di questi, prima quelli d'Occidente e poi i Bizantini.Seguì in Sardegna, dopo l'800 d.c., la divisione in quattro “Giudicati”: Torres, Gallura, Arborea e Cagliari. Questo aveva giurisdizione sul Sulcis-Iglesiente.Della storia di Iglesias si hanno notizie certe dal 1257, quando la città di Pisa, vincendo la battaglia di Santa Igia, l'attuale rione di Santa Gilla adiacente al porto di Cagliari, acquisì tutto il terri-torio del giudicato di Cagliari, compre-so il Sulcis a ovest e l'Iglesiente a nord ovest. Il Sulcis fu affidato al conte Gherardo dei Donoratico della Gherardesca men-tre la valle del Cixerri e l'Iglesiente furo-no attribuiti al fratello conte Ugolino, del quale abbiamo notizie da Dante nel canto 23° dell'Inferno.Iglesias era denominata “Villa Eccle-siarum” e “Villa Ecclesiae” poiché origi-nata dalla fusione degli agglomerati svi-

luppatisi intorno ad alcune chiese, a con-ferma delle etnie di diversa provenien-za, Sardi, Toscani, Tedeschi, immigrati che avevano dato vita a rispettivi villaggi dove abitare e conservare usi e tradizio-ni delle aree di origine.Durante il governo del conte Ugolino, Iglesias fu organizzata come un Comu-ne toscano, con proprie leggi, diritto di coniare moneta e governata da due capitani o rettori eletti ogni anno a Pisa.Nel 1284, caduto il conte Ugolino, il governo passò direttamente a Pisa.Iglesias divenne, per potere economico e demografico, la seconda città della Sardegna meridionale, fu munita di una robusta cinta muraria quadrangolare, con venti torri e quattro porte, di un acquedotto, di uno Statuto noto come “Breve di Villa di Chiesa” che regolava la vita cittadina e l'attività mineraria. L'unica copia superstite si trova nel loca-le Archivio comunale.Nel 1323 le truppe aragonesi sbarcaro-no nel vicino porto di Canelles, ora Por-tovesme, e iniziarono l'occupazione della Sardegna. La città dopo otto mesi di assedio dovette capitolare ma, pur ottenendo di continuare ad ammini-strarsi con le sue regole, non accettò la presenza spagnola. Le guerriglie provocarono decremento demografico e recessione dell'econo-mia, tanto che nel 1400 fu necessario varare agevolazioni fiscali e franchigie per chi vi si trasferiva.Nel 1436 il tentativo di concedere la città in feudo alla famiglia Carroz provocò la ribellione della cittadinanza che preferì l'accollo di un pesante riscatto pur di

conservare la sua autonomia. Iglesias fu elevata al rango di città reale, con rap-porti diretti col sovrano fino al 1718, quando alla dominazione spagnola fece seguito quella piemontese, poi ita-liana dal 1861.Da questo periodo e per circa un seco-lo, fino al secondo dopoguerra, la città ha avuto un periodo di benessere: il fab-bisogno di prodotti minerari per la nascente industria italiana fecero riprendere l'attività delle miniere. Nel 1871 lo statista Quintino Sella fondò l'Istituto tecnico minerario, uno dei pochi all'epoca in Italia, che formò tecnici di riconosciuta preparazione.Dopo gli anni 1950, la crisi che ha inve-stito l'attività mineraria sarda, con effet-ti negativi sull' indotto e l'economia regionale, non ha risparmiato Iglesias.Il polo industriale dell'alluminio a Porto-vesme ha stimolato, in un primo tempo, l'attività edilizia di Villa di Chiesa e quel-la commerciale, ma con fasi alterne. Ora la città vive in prevalenza di terzia-rio.Il tessuto topografico riflette la storia della città con le tre fasi di sviluppo urba-nistico: quella medievale, contenuta nel perimetro quadrangolare delle mura; quella sviluppatasi nell'ottocento con l'attività mineraria; quella del recente dopoguerra che s'inserisce fra i due precedenti periodi.Ora Iglesias tende a valorizzare il suo patrimonio storico con iniziative cultu-rali; ha curato l'Archivio storico comu-nale, quello storico delle miniere, il Museo di Mineralogia e Paleontologia; ha favorito la nascita di associazioni

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CERIMONIE

di Salvatorico Cuccuru e Antonio Meloni

Cattedrale di Santa Chiara a Iglesias

IGLESIAS: INAUGURAZIONE E INTESTAZIONE DELLA SEZIONE A.N.F.I.

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che studiano e riprendono attività tra-dizionali quali l'artigianato dell'argento, alcune attività del medio evo. La cura del ridente centro storico e delle chie-se, quella di S. Francesco e la Catte-drale, tende a stimolare l'attività turisti-ca che si integra con le escursioni, con brevi percorsi a piedi alle miniere, al castello di Salvaterra, alle chiese di Val-verde e di Buon Cammino. Con tratti in automobile e poi a piedi si può visitare il vasto territorio circostan-te con valenze naturalistiche e paesag-gistiche rilevanti, compreso il Monte Marganai ed il Parco Geominerario. LA CERIMONIA

Il M.M. Leonardo Chessa è stato per quindici anni comandante della Tenen-za della Guardia di Finanza e maestro per generazioni di sottufficiali e finan-zieri.Dopo il congedo avvenuto nel 1983 è stato eletto Presidente della Sezione Anfi, carica che ha retto fino al decesso avvenuto nell'estate 2011, all' età di 83 anni. Il Presidente succeduto nella carica Mar. Antonio Meloni ed il Consiglio di Sezione ANFI si sono attivati per otte-nere una sede ed hanno avuto in uso dall'Amministrazione Comunale una dignitosa sistemazione logistica per la Sezione. Sono stati acquistati nuovi arredi e trasferito l'Archivio della Sezio-ne, con documenti risalenti alla sua costituzione nel luglio 1930.Per le qualità umane del M.M. Chessa ed il ricordo lasciato nella cittadinanza, i Soci hanno chiesto ed ottenuto che la Sezione gli fosse intitolata.Dopo diverse settimane di preparazio-ne, con la sensibilità del Comandante Provinciale Col. Francesco Bucarelli, la collaborazione del T.Col. Domenico Lupino e del Mar. Pepe del Comando Provinciale, del Vicesindaco di Iglesias Signor Maurizio Cerniglia, è stata fissa-ta nel 16 giugno 2012 la data per la ceri-monia.Questa è iniziata alle 9,30 con la S. Messa officiata dal Cappellano Don Giuseppe Curcu e dal Parroco Don Giorgio nella chiesa di San Pio X.Erano presenti il Sindaco di Iglesias Dott. Luigi Perseu, la Presidente del Consiglio Regionale della Sardegna On. Claudia Lombardo, il Vicesindaco Sig. Cerniglia, il Comandante Regiona-le della G. di Finanza Gen. B. Stefano Baduini, il Comandante Provinciale Col. Franco Buccarelli, il Consigliere Nazionale Dott. Salvatorico Cuccuru, il Presidente Mar. Antonio Meloni, il Con-

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Il Presidente della Sezione, M. Meloni, durante il suo intervento

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siglio ed i Soci della Sezione, la nume-rosa famiglia Chessa, il Comandante della locale Tenenza, Mar. Andrea Vin-ci, Ufficiali dei Carabinieri e del Corpo, i Presidenti e Soci delle vicine Sezioni

di Saverio Dibenedetto

INTITOLATA LA LOCALE CASERMA AL SOTTOBRIGADIERE M.A.V.M. SALVATORE BONANNO

CASTELVETRANO:

Il 6 giugno 2012, in Castelvetrano (TP), ha avuto luogo l'inaugurazione della nuova sede del locale Comando Tenenza della Guardia di Finanza, inti-tolata al Sottobrigadiere Salvatore Bonanno M.A.V.M., alla memoria, con la seguente motivazione: “Capo pattu-glia in perlustrazione, scontratosi con alcuni ribelli, nella conseguente lotta corpo a corpo, veniva per due volte feri-to gravemente. Nonostante le sue con-dizioni iniziava con i suoi uomini l'inseguimento del nemico, ma veniva subito attaccato da altro gruppo di rivol-tosi che tentavano di circondarlo. Con calma riusciva a ripiegare nel varco dei reticolati dell'accantonamento, da dove col fuoco preciso di poche armi e con lancio di bombe a mano, volgeva in fuga gli attaccanti. Mentre veniva tra-sportato all'ospedale, spirava espri-mendo il suo orgoglio per aver potuto compiere fino all'ultimo il proprio dove-re. Orebic (Balcania), 19 novembre 1942”.La bella caserma del Corpo è stata

costruita su un terreno confiscato alla criminalità organizzata, nell'anno 1999 dal Tribunale di Palermo, e successiva-mente, nel 2004, una parte dell'area è stata destinata alla realizzazione della caserma del Corpo e l'altra parte alla costruzione della cittadella della legali-tà.Alla cerimonia hanno partecipato: il Pre-fetto di Trapani Dott.ssa Marilisa Magno, il Comandante Regionale Sici-

lia della Guardia di Finanza, Gen. D. Fabrizio Cuneo, il Comandante Provin-ciale, Col. t. ST Pietro Calabrese, il Comandante della Tenenza Ten. Dome-nico Lisa, il Sindaco di Castelvetrano Felice Errante, i nipoti del Sottobriga-diere Bonanno, Sigg. Maria Margherita e Giovanni Grimaudo e Sigg. Salvatore e Giovanni Incalcaterra e numerose autorità civili e militari.La manifestazione ha avuto inizio con

Anfi di Cagliari, Carbonia, Calasetta, Villacidro, Associazioni militari, familiari e simpatizzanti dell'Anfi. Ed inoltre il Gen.B. in congedo Angelo Decaro, già Comandante Provinciale, il T.Col. Anto-nio Useli, già Comandante della Tenen-za di Iglesias, il Col. in congedo Mario Muttini. Dopo la S. Messa le Autorità e i partecipanti alla cerimonia si sono tra-sferiti nella Sala Branca nella sede stori-ca del Comune dove il Presidente della Sezione ha ricordato la figura morale del Mar. Chessa e ringraziato il Comune di Iglesias per la disponibilità a favore della Sezione, il Sindaco ed il Gen. Baduini, hanno parlato dei rapporti fra Guardia di Finanza e la cittadinanza di Iglesias, la Presidente del Consiglio Regionale ha parlato dei problemi del territorio, la signora Giovanna Chessa ha ricordato episodi della vita del padre Leonardo, il Consigliere Nazionale Cuc-curu ha parlato di condotta morale e cor-rettezza di comportamenti dei politici verso i cittadini ed i giovani.Al termine delle allocuzioni tutti i parteci-panti si sono trasferiti in via Carlo Catta-neo 36, nei locali della Sezione ANFI, in un edificio del 1800 all'epoca sede dire-

zionale delle società minerarie, ora del Comune, per la benedizione, il taglio del nastro a cura delle signore Maria e Francesca Chessa, mentre i figli del Maresciallo, Claudio e Cristian hanno scoperto una targa in bronzo, dedicata al padre che così recita:” M.M.a. Cav. Leonardo Chessa, già Comandante della Tenenza della Guardia di Finanza e Presidente della Sezione ANFI di Igle-sias.“”Per le elevate qualità morali e profes-sionali dimostrate durante la lunga car-riera, viene ricordato quale uomo irre-prensibile e dallo spiccato senso di umanità, da quanti lo conobbero.Iglesias 16 giugno 2012””.In un'adiacente sala-riunioni era allesti-to un buffet, dove gli invitati hanno tro-vato fresche bibite, pasticcini dolci e salati e buon vino bianco di una nota cantina locale. Più tardi le Autorità citta-dine, il Consiglio direttivo ed i Soci dell'Anfi di Iglesias e Sezioni vicine, i familiari del Mar. Chessa, diversi illu-stri ospiti, si sono ritrovati a pranzo in un ristorante fuori porta, ai piedi della montagna di casa, il Marganai con i suoi 906 m.

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la scopertura della targa “Via Fiamme Gialle”, strada prospiciente la caserma. Hanno preso la parola: il Sindaco di Castelvetrano, Felice Errante, il Col. t. ST Pietro Calabrese ed il Gen. D. Fabrizio Cuneo il quale, dopo aver rin-graziato tutte le autorità intervenute, ha voluto ricordare i trascorsi nella Guar-dia di Finanza del Sottufficiale Bonan-no. Il sottobrigadiere Salvatore Bonan-no, nato a Trapani il 1° luglio 1917, si arruolò nella Guardia di Finanza il 28 gennaio 1936, prestando giuramento il 21 aprile 1936. Al termine del corso di formazione fu assegnato alla sede di Reggio Calabria ed il 1° novembre 1940 ammesso a frequentare la Scuo-la Sottufficiali. Promosso Sottobriga-diere il 20 aprile 1941 fu destinato alla Brigata di Fossone, in provincia di Rovi-go. Il 25 marzo 1942, in piena 2^ guerra mondiale, fu assegnato al 14° Batta-glione Mobilitato della R. Guardia di Finanza dislocato in territorio estero.Il sottufficiale subito si distingueva nelle operazioni belliche ed in data 9 novem-bre 1942 fu presto ricompensato con “Encomio Solenne” dal Comando VI Corpo d'Armata, con la seguente moti-vazione: “Accorso subito ove era can-noneggiata e poi silurata una nostra nave da un sommergibile nemico, nono-stante l'azione di fuoco del nemico, si adoperava al pronto salvataggio dei feriti, infondendo in essi serenità ed entusiasmo, esempio di nobile came-ratismo e fiero sprezzo del pericolo. Prodobuce (Croazia), 5 ottobre 1942”.Il 19 novembre 1942 l'eroico sottufficia-le si distinse in altra operazione bellica tanto da meritare la ricompensa della M.A.V.M..Al termine delle allocuzioni, la madrina della cerimonia, Sig.ra Margherita Gri-maudo, ha consegnato al Comandante della Tenenza, Ten. Domenico Lisa, la bandiera italiana per la cerimonia solenne dell'Alzabandiera.E' seguita la benedizione della caser-ma e della lapide marmorea da parte del Vescovo della Diocesi di Mazara del Vallo, Mons. Domenico Mogavero.A conclusione della cerimonia è stato suonato l'Inno del Piave, mentre il trom-bettiere ha intonato il “Silenzio d'Ordinanza”, in memoria del sottuffi-ciale e di tutti i Caduti del Corpo, è stata anche letta la “Preghiera del Finanzie-re” da parte del Ten. Mariateresa Levi, Comandante della Tenenza di Alcamo, sulle note di due brani cantati dagli alun-ni della Scuola Primaria “Ruggiero VII” facenti parte del repertorio artistico, dal titolo “Tre colori” e “I will follow Him” (ti seguirò).

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FiammeGialle - Agosto 201214

Il 9 giugno 2012, in San Miniato (PI), a seguito dell'interessamento del Presi-dente della Sezione ANFI di San Minia-to, M.M.A. Cav. Giovanni Tempestini, si è svolta la cerimonia per l'intitolazione di una piazza alle “Fiamme Gialle”.Tale luogo insiste in una zona centrale molto frequentata perché limitrofa a supermercati e parco giochi per bambi-ni.Alla cerimonia hanno preso parte il Sig. Vittorio Gabbanini, Sindaco del locale Comune, la Sig.ra Marzia Bellini, Presi-dente del Consiglio Comunale, il Cap. Francesco Falso, Comandante della Compagnia di San Miniato, il Coman-dante della Compagnia Carabinieri Gianluca Rossini, ed autorità civili e reli-giose, nonché il Comm. Marco Mugnai-ni, Consigliere Nazionale ANFI per la Toscana e numerose Sezioni della Regione.

di Giovanni Tempestini

INTITOLATA UNA PIAZZA ALLE FIAMME GIALLE

SAN MINIATO: Il Presidente della Sezione ha preso la parola per ringraziare il primo cittadino che prontamente aveva aderito alla richiesta di intitolazione della Piazza e le Autorità convenute.A sua volta il Sindaco, complimentan-dosi con il glorioso Corpo della Guardia di Finanza ha messo in risalto i vasti compiti demandati alle Fiamme Gialle ed in particolare come la lotta all'evasione ed alla criminalità organiz-zata.Dopo la scopertura delle targhe è avve-nuta la benedizione delle stesse da parte di Mons. Luciano Niccolai, parro-co della locale cittadina, e la recita della preghiera del Finanziere.Durante la cerimonia è stato consegna-to l'attestato di socio benemerito, al primo cittadino, e diplomi di merito ai soci: Brig. C. Salvatore Lentini Cernito-re, V.Brig. Ilio Marmeggi, Fin. Arzelio Dani ed al Fin. Carlo Fattori, per essersi distinti per profonda dedizione, fervida iniziativa, elevato senso della solidarie-tà e massima dedizione all'Associa-zione.Al termine dell'evento è seguita una riu-nione conviviale presso un noto risto-rante cittadino.

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a Guardia di Finanza è presente in Afghanistan dal 2006 con la L“Task Force Grifo”, presso la FSB

(Forward Support Base) Camp Arena di Herat. L'attuale Task Force “Grifo 12” è operativa in teatro fino alla fine di luglio. Il Comandante è il Ten. Col. Ser-gio De Francesco.La presenza della Guardia di Finanza in Afghanistan non è inquadrata nella missione NATO ma, a seguito di un accordo bilaterale tra lo Stato italiano e quello afghano, è in assetto nazionale. Vengono in tal modo utilizzate le pecu-liari professionalità del Corpo per svol-gere una specifica attività addestrativa nei confronti dei collaterali organismi afghani, volta a migliorare il livello di sicurezza delle frontiere ed a incre-mentare la riscossione dei dazi doga-nali. Il suo compito precipuo è l'addestramento del personale della Afghan Border Police - Ufficiali, NCOs (sottufficiali) e militari di truppa - finaliz-zato al perfezionamento delle tecniche di polizia idonee allo specifico impiego del controllo delle frontiere e degli aero-porti. Parallelamente, l'attività di “trai-ner” svolta dagli istruttori del Corpo è

rivolta anche ai funzionari civili delle Dogane e agli agenti della Polizia Doga-nale (Customs Police), che costituisco-no l'Afghan Customs Department, ed ha lo scopo di affinare le tecniche di con-trasto all'evasione dei tributi doganali che costituiscono, oggi, la maggior parte del gettito erariale dell'Afgha-nistan e quasi il 40% di tutte le entrate del Paese. L'addestramento, contraddi-stinto dall'elevato livello di specializza-zione, è stato recentemente esteso anche al personale ABP operante, in via esclusiva, presso l'aeroporto interna-zionale di Herat. Agli allievi vengono for-nite lezioni teoriche sul quadro normati-vo nazionale, in particolare sull'Afghan Custom Code, l'Afghan Penal Code, la Counter-Narcotics Law, la Counter-Terrorism Law e la Bank Law, nonché applicazioni pratiche della normativa di Police Law in ambito Antiriot, Counter-Ambush, Mobile Checkpoint, Close Pro-tection Team. La Guardia di Finanza ha inoltre prodot-to la “Afghan Laws Collection”, una rac-colta di leggi afghane stampate in ingle-se ed in dari (nome, in Afghanistan, della lingua Persiana) e distribuita a cia-

scun frequentatore, in cui sono com-presi i testi normativi più importanti per l'attività di polizia e di controllo dogana-le. A queste si affianca la recente reda-zione del libro, tuttora in fase di stampa, presentato in inglese ed in dari, dal tito-lo “International Airport ABP Duties”, steso con lo scopo di fornire un prezio-so supporto agli operatori aeroportuali, nonché di fungere da vera e propria guida operativa nei settori di lotta al con-trabbando, al traffico di stupefacenti, di armi ed esplosivi, antiterrorismo. Il testo, di circa 250 pagine, è stampato in “Arabian way”, cioè da destra a sinistra, per rendere più agevole la consultazio-ne al personale locale. Tali testi sono richiesti in tutto il Paese da Enti NATO ed affini, in quanto si tratta di eccellen-ze che non trovano equivalenti e che attualmente consentono di divulgare la normativa afghana a chiunque, opera-tori di polizia in primis, ne abbia biso-gno. Sono stati addestrati sino ad ora oltre 1.200 discenti, di cui 36 donne e, con la creazione di un'aula informatica per cominciare a diffondere nozioni mul-timediali, il numero è destinato a cre-scere esponenzialmente.

di Sergio De Francesco

LA GUARDIA DI FINANZA

IN AFGHANISTANLA GUARDIA DI FINANZA

IN AFGHANISTAN

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NEI PRESSI DELL’AEROPORTO DI HERAT, IN AFGHANISTAN,UN MILITARE DELLA GUARDIA DI FINANZA CON MEZZO BLINDATO VTLM LINCE

HERAT - GUARDIA DI F INANZA GRADUATION DAY “1ST E 2ND I N T E R N A T I O N A L A I R P O R T ABP COURSES” E INAUGURAZIONE DELLA NEOISTITUITA AULA INFORMATICA INTITOLATA AL M.C. FRANCESCO CENTRONE

Il 26 maggio 2012, presso il Regional Training Center - R.T.C. - di Herat, nell'ambito dell'attività d'istituto svolta dalla “Task Force Grifo XII” al Comando del Ten. Col. Sergio De Francesco, si è tenuta una cerimonia solenne in occa-sione della quale è stata eseguita la gra-

duation day per il “1° e 2° International Airport ABP Courses”, destinati nella totalità a favore di ufficiali della Afghan Border Police - A.B.P. -, nonché l'inaugurazione della neoistituita aula informatica ubicata all'interno del prefa-to R.T.C.. Tale evento ha visto la parteci-pazione di molteplici Autorità civili e mili-tari, tra le quali il Governatore di Herat Dott. Dawood Saba, i l Deputy dell'Ambasciatore italiano in Afghani-stan Dott.ssa Andreina Marsella, il Comandante della 4th Zone ABP Gen. Shir Ahmad Maladan, il Comandante di RC West Gen. B. Luigi Chiapperini ed il

Comandante del RTC Col. Noor Ahmad Mohammadi.L'evento, frutto della collaborazione tra il contingente della Guardia di Finanza di stanza ad Herat e le autorità della A.B.P. in servizio presso il R.T.C., è stato eseguito in sinergia e nel rispetto dei canoni propri dei cerimoniali afgano ed italiano.La cerimonia, previo accoglimento delle Autorità intervenute con gli onori di rito, presentati dai reparti afghani, ed un discorso introduttivo di benvenuto tenuto dal Comandante la Task Force Grifo XII, si è svolta con l'esecuzione

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della graduation a favore di n. 18 discenti, tutti ufficiali, del 1° e 2° Corso International Airport. Nel prosieguo le autorità locali intervenute hanno tenuto discorsi a favore della platea degli invi-tati, incentrando l'attenzione sul gran-de apprezzamento per l'attività svolta dalla Guardia di Finanza a favore dello Stato afghano e sulla loro profonda rico-noscenza in tal senso, cui è seguita la consegna dei relativi attestati nonché di un libro, edito dalla Task Force Grifo XII, avente ad oggetto l'attività di polizia aeroportuale e la normativa afghana ad essa connessa.Alla graduation è seguita la cerimonia di inaugurazione dell'aula informatica, intitolata al M.c. Centrone Francesco, deceduto in servizio a Lecco nel 1983, e ad un militare afghano, morto anch'egli nell'adempimento del dovere. L'inaugurazione è stata svolta dal Governatore di Herat e dal Deputy dell'Ambasciatore, sciogliendo un nastro gialloverde che teneva unite due bandiere, italiana ed afghana, celanti le targhe dedicate ai due militari deceduti.Tale evento, organizzato e condotto nella sua integrità dai componenti della Task Force Grifo XII, è stato oggetto di plauso da parte di tutte le autorità civili e militari intervenute, ed è stato oggetto di divulgazione a mezzo organi di infor-mazione locali, ed in particolar modo da parte dei vertici delle forze di polizia afghane, a favore delle quali la Task Force Grifo presta l'opera addestrativa, e che ad oggi ha complessivamente formato n. 1.210 allievi (n. 36 di sesso femminile), dei quali n. 195 (n. 10 di sesso femminile) formati dalla Task Force Grifo XII.

Da sinistra: il Comandante di RC West Gen. B. Luigi Chiapperini , Il Comandante della Task Force Grifo XII Ten. Col. Sergio De Francesco, il Deputy dell'Ambasciatore italiano in Afghanistan Dott.ssa Andreina Marsella e il Governatore di Herat Dott. Dawood Saba.

Inaugurazione dell'aula informatica a cura del Deputy dell'Ambasciatore italiano in Afghanistan Dott.ssa Andreina Marsella e del Governatore di Herat Dott. Dawood Saba.

Particolare dell'interno dell'aula informatica della Guardia di Finanza presso il Regional Training Center di Herat (Afghanistan).

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TACCUINOTACCUINO di Giuseppe Giuliani

Ci sono due correnti di pensiero. Secondo la prima, il tifo per una squa-dra di calcio è segnato dalla nascita. Chi è nato a Napoli, “deve” sostenere la S.S.C. Napoli. I nati in città prive di squa-dre di rilievo possono invece tifare per una “grande”. Secondo un'altra scuola di pensiero, chiunque, ovunque nato, può tifare per qualsiasi squadra.Io sarei di questo secondo parere, per-ché, a mio avviso, il bel gioco è bel gioco e se la squadra del proprio cam-panile non sa giocare, meglio tifare per una squadra che sa giocare. Ma dico tutto questo sottovoce, perché, in mate-ria calcistica, ho una specie di blocco psicologico, dovuto ad un episodio accaduto quando avevo 15 o 16 anni.Frequentavo l'Azione cattolica ed, aven-do sempre avuto il pallino della carta stampata ma non potendo stampare un giornale vero e proprio, predisponevo i murales, fogli grandi di carta Fabriano sui quali scrivevo, ovviamente a mano, articoli di vario genere. I titoli, invece, li scrivevo con i pastelli colorati, non essendoci ancora (almeno mi pare) i pennarelli. Insomma, un giornaletto periodico che i miei amici leggevano con un certo godimento, almeno a me così sembrava.Un giorno, la mia Associazione cattolica disputò un incontro calcistico con un'altra Associazione, di un'altra Par-rocchia ed io, ovviamente, mi ritenni in dovere di fare il resoconto della partita. Con la solita procedura, predisposi il murale, lo assicurai al muro con alcuni chiodini e restai in attesa. Cominciaro-no ad arrivare i miei amici e, come di consueto, dedicarono attenzione al mio parto. Ad un certo punto, cominciarono a ridere, ma a ridere così tanto da scom-

Foto 1

IL GIOCO DEL CALCIO

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pisciarsi dalle risate. Io avevo riferito di un incontro calcistico, mica avevo rac-contato barzellette. La cosa fu presto chiarita. Nel registrare i nomi dei gioca-tori delle due squadre io non avevo seguito l'ordine prefissato: prima il por-tiere, poi non so chi e via elencando. Ignorando la regola, avevo elencato i nomi a caso e quelle belle anime dei miei amici sghignazzavano: “Oh, oh, Tonelli faceva il portiere, Casagrande era centravanti” e così via. Rimasi così mortificato che non mi è mai più venuto in mente di interessarmi di argomenti sportivi. Credo, anzi, che proprio quell'episodio abbia influito negativa-mente su di me, inducendomi ad una certa indifferenza nei confronti del gioco del calcio. Sento dire che è lo sport più bello del mondo. Sento parlare di fuoriclasse pagati a suon di milioni di euro e mi dico che un motivo ci sarà. Ma, per quanto mi riguarda, richiama la mia attenzione più un pilota di formula 1, o un ciclista (vuoi mettere un Bartali o un Coppi?), o uno sciatore, o un tenni-sta. C'è stata, però, nella mia vita, un'eccezione.Quando venni spedito a Napoli, mio figlio Francesco aveva sei anni e già un gran tifo per la squadra locale. Avrei mai potuto mandarlo solo allo stadio? Certo che no. Così feci l'accompagnatore ma ben presto, confesso, mi trovai coinvol-to nel tifo collettivo e magari in piedi, con le braccia al cielo, ad urlare: “Gooo-ol”. E' da dire, però, che in campo c'era un certo Diego Armando Maradona – “il Mara”, come sbrigativamente lo chia-mavo – che dava calci ad un pallone che, nel momento in cui sembrava che dovesse superare la porta avversaria, si fermava, tornava indietro ed entrava in rete. Giuro che cose così ho visto con i miei occhi ed allora è ovvio che anche il gioco del calcio può essere qualcosa di diverso da venti persone che corrono dietro ad una palla di cuoio. Ma “il Mara” non era un calciatore, era un giocoliere. E di Mara non ne sono più nati, almeno sino ad oggi.

Un'altra caserma che mi è rimasta nel cuore è quella di Villazzano, un borgo di

LA CASERMA DI VILLAZZANO

Trento, dove, ai tempi dei tempi, aveva sede il Corso legionale di addestramen-to. Dopo un anno di Resia, venni spedi-to al comando del Corso ed alloggiavo nella caserma sede della Legione. La mattina presto andavo al protocollo legionale, prelevavo la posta di mia competenza e raggiungevo Villazzano con una “giardinetta” (una piccola Fiat) che avevo a disposizione.Il comando del Corso mi divertiva e quin-di mi piaceva moltissimo. Facevo tutto io: insegnamento, attività ginnica, prati-ca d'armi, marce del sabato. Avevo un sottufficiale coadiutore, che restava a Villazzano giorno e notte.La caserma era in realtà una villa adat-tata a caserma, compresa la mensa. E forse fu quest'atmosfera che indusse una sera di sabato i miei giovanissimi allievi a fare “quattro salti in famiglia”, con qualche contadinella del luogo. Apriti cielo. La cosa, non so per quali misteriose vie, venne a conoscenza del comandante della Legione, il quale, seduta stante, ordinò che io alloggiassi anche a Villazzano per evitare il ripeter-si di fatti ritenuti molto incresciosi.Ora, bisogna sapere che Villazzano distava, se ben ricordo, sette od otto chi-lometri da Trento e non era neppure un paese. Non avendo io nemmeno un motorino di proprietà, sarei stato con-dannato a fare la vita del contadino e non per le poche settimane di durata di ciascun Corso ma a tempo indetermi-nato. Una prospettiva certo non allet-tante. In realtà, una variante degli arre-sti domiciliari. Ma, per fortuna, qualcu-no, in Legione, si mosse a pietà nei miei confronti, provocando così l'assegna-zione di una Isomoto (chi se le ricorda?) con la quale, se non altro, potevo scen-dere qualche volta in città, beninteso tornando a Villazzano per la notte.

LIMITI DI VELOCITÀ

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Televisore acceso. Quadrante di un oro-logio proiettato sullo schermo. La lan-cetta dei secondi segna meno quaranta alle venti, poi trentanove, trentot-to….tre, due, uno, zero. Tatatatatatà. Sigla del telegiornale della sera. Con-trollavamo l'esattezza del nostro orolo-gio. Questo accadeva ieri. Oggi, i tele-giornali delle venti fanno a chi anticipa di più. Così, se uno come me, che ho la mania della puntualità, non si anticipa abbastanza, rischia di perdere i titoli di testa, che molte volte sono l'unica cosa decente dei telegiornali. Dopodiché, conviene spegnere il televisore o anda-re da un'altra parte, per non sentire i soliti sproloqui o il solito elenco di disgrazie.Fine del telegiornale della sera. Caro-sello, quindici minuti. I bimbi a dormire, gli adulti ad assistere allo spettacolo serale, che cominciava alle ventuno e si concludeva alle ventitré, comunque prima di mezzanotte. Questo accadeva ieri. Oggi, dopo il telegiornale, ci sono i giochi, i pacchi, i varietà. Bisogna atten-dere le ventuno e trenta per mandare in onda lo spettacolo della sera, che quin-di difficilmente non sforerà la mezzanot-te. Poi ci sono i cosiddetti programmi di seconda serata che spesso cominciano proprio dopo mezzanotte. La Rai, però, ha un sito bellissimo, dove è possibile vedere in ore diurne i programmi man-dati in onda ad ore impossibili, almeno per quanto riguarda quattro delle tante reti. Anche Mediaset e la 7 hanno i loro replay, ma non così completi. Ma per-ché la televisione ci vuole tutti nottam-buli?

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SEGNALE ORARIO

Il 5 luglio 2012 è stato inaugurato a Londra il grattacielo “Shard” (la scheg-gia), dovuto al progetto dell'architetto italiano Renzo Piano. Il grattacielo

GRATTACIELI

“A meglia vita è a toia ca si fesso e nun capisce niente” (la vita migliore è la tua, che sei fesso e non capisci niente – Chi non sa non soffre).“Nun sfruculià 'a mazzarella 'e San Giuseppe” (Non molestare la bacchetta di San Giuseppe – Non provocare).“Ce capimme a sische” (ci capiamo a fischi – abbiamo un'intesa perfetta).“Risponne a maneca 'e 'mbrelle” (risponde a manico di ombrello, a vanvera).“Fa bene e scuordate, fa male e pienzece (fa bene e dimentica, fa male e pensaci).“Cu tanta galle a cantà nun schiare maje juorno” (con tanti galli che cantano non fa mai giorno).

NAPOLI È

ROMA ERA

“Homo homini lupus” (l'uomo è lupo dell'uomo).“Homo nascitur ad laborem” (l'uomo nasce per soffrire).“Nosce te ipsum” (conosci te stesso).

La mia sensazione, talvolta, è che vivia-mo in un mondo di matti. Io sono stato abituato a prendere il tram, poi il filobus, l'autobus, la metropolitana e, per gli spo-stamenti interurbani, il treno. La mia famiglia d'origine non possedeva l'auto. Poi sono arrivati gli anni sessanta, il miracolo economico, la diffusione dell'auto. Ho avuto anch'io un'auto e, poiché mi è sempre piaciuta la velocità (nella prossima vita, se ci sarà, cer-cherò di fare il pilota di formula 1), sono andato a rotta di collo per strade ed auto-strade. Vicende personali e familiari mi hanno fatto percorrere credo centinaia di volte la Roma-Napoli, ad una velocità mai inferiore ai 150 all'ora ma più pros-sima ai 200, sempre con Alfa Romeo, prima con la mitica Giulia poi con la 75 Twin Spark. A 200 chilometri orari, io vivevo una sorta di beatitudine, mi sen-tivo leggero ed appagato. Quando fui ricoverato per un problema cardiaco, dicevo al cardiologo che non vedevo l'ora di uscire per potermi ripagare con una corsa a 200 all'ora. Quello mi chie-se se non mi avesse dato di volta il cer-vello ed io lo sfidai: mi metta un Holter e vediamo. Il cardiologo constatò che, a 200 all'ora, il mio cuore batteva meglio di prima. A 130 chilometri all'ora, inve-ce, mi assopisco. Per questo motivo, ora che i controlli si sono fatti rigidi (il Tutor è il mio nemico), io non posso più guidare in autostrada, soprattutto quel-le a tre corsie. Se andassi a 200, mi riti-rerebbero subito la patente. Se andassi a 130, provocherei una catastrofe. D'altra parte, ora che c'è l'alta velocità e con i prezzi alle stelle della benzina, andare in auto è diventata quasi una fol-lia. Però. Però non capisco questo acca-nimento contro le auto ed è per questo motivo che talvolta mi pare di vivere in un mondo di pazzi. Abbiamo fatto di tutto per ingrandire la Fiat, le abbiamo predisposto le autostrade, la fabbrica di automobili in genere veniva vissuta come il motore di tutta l'economia, ed ora dietro-front, guerra alle auto. A Napoli hanno inventato le Ztl - zone a traffico limitato - per favorire i pedoni e diminuire l'inquinamento. Io vivo nell'ambito di una queste Ztl, quella marittima, e devo mostrare ad ogni piè sospinto il documento dal quale risulta la mia residenza per poter superare i varchi. Forse rinunzierò anche ad usare l'auto in città e me ne andrò a piedi, visto che i mezzi pubblici funzionano come funzionano. D'altro canto, il medico dice che, alla mia età, bisogna fare molte passeggiate. La riflessione sul mondo dei pazzi, però, resta invariata.

misura 310 metri di altezza, conta 95 piani ed ha una visuale a 360 gradi per sessanta chilometri sulla metropoli.Lo Shard sarà superato, entro l'anno, da un grattacielo che si sta costruendo a Mosca, la Mercury City Tower, di 332 metri. Tuttavia, lo Shard detiene un primato, oltre che provvisorio, anche regionale, perché è solo 45° nel mondo. Il primato appartiene al grattacielo Burj Khalifa, di Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, che misura 830 metri.Sempre in tema di grattacieli, leggo che la Cina ha superato gli Stati Uniti, potendo contare su 75 grattacieli oltre i 240 metri.Una domanda sorge spontanea. Ma se uno abita a 830 metri da terra e si guastano gli ascensori, che cosa succede?

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L’Angolo della SALUTE“L’angolo della salute” in questo numero è a cura del Prof. Gaspare Elios Russo

Il rene è uno dei principali attori dell'omeo-stasi corporea, la cui alterazione, seconda-ria a varie patologie, può comportare la compromissione della funzione di altri organi ed apparati. In particolare il rene svolge un ruolo cruciale nel controllo della pressione arteriosa. Secondo l'antica medicina cinese “i reni immagazzinano lo Jing (Essenza)” e sono deputati al governo dell'acqua corporea, mentre “il cuore comanda lo Shen (Spirito Vitale)” ed è dunque deputato al governo del fuoco corporeo. L'interazione tra pressione arteriosa e rene è stata inizialmente dibattu-ta da Richard Bright che già nel 1827 nel suo "Reports of Medical Cases" considera-va, sulla scorta di numerose rilevazioni anatomopatologiche, il "sintomo" iperten-sione quale conseguenza di una nefropatia.Egli reputava che l'ipertrofia ventricolare sinistra identificata autopticamente nei nefropatici, fosse il fattore intermediario tra nefropatia ed ipertensione. In altri termini l'ipertrofia ventricolare sinistra, secondo Bright, era causa (e non conseguenza)

degli elevati valori pressori. Per spiegare tale interrelazione, egli ipotizzava che "l'alterata qualità del sangue modifica la circolazione microscopica e capillare del rene a tal punto da rendere più intensa l'azione necessaria per forzare il sangue lungo le suddivisioni più distali del sistema vascolare". La teoria renale dell'iper-tensione, emessa da Bright 180 anni fa è importante non solo perché è la prima, ma essenzialmente perché il rene è stato e rimane al centro del problema patogenetico dell'ipertensione arteriosa valutato varia-mente a seconda delle alterne fasi storiche.Già 2000 anni prima però, in un antico trattato di medicina cinese si leggeva: “Quando il polso è teso e duro alla palpazio-ne la malattia risiede nei reni”. Nel 1854 il patologo tedesco Traube confermava come l'esaltato lavoro cardiaco fosse un mezzo di compenso messo in atto dalla natura di fronte al restringimento e alla lesione dei vasi renali: l'aumentata pressione, ovvero l'ipertensione”, risultava così "essenziale" per la vita. Veniva così coniato il termine ipertensione essenziale di cui sentiamo spesso parlare. Tali evidenze scientifiche stanno in parte modificando le idee sull'iper-tensione arteriosa, sul modo di concepire il rapporto rene-pressione e sul conseguente approccio terapeutico, il rene diventa, dunque, un fattore di rischio indipendente ed il suo deficit è responsabile di mortalità e morbilità tali che, nei pazienti con scompen-so cardiaco, risulta essere un fattore pro-gnostico ancor più negativo degli indicatori propri di compromissione della funzione cardiaca. D'altra parte la malattia cardiova-scolare è la principale causa di morbilità e mortalità nel paziente con I.R.C (46%), 5-10 volte superiore rispetto alla popolazione generale. L'esistenza di una relazione continua tra il livello di pressione arteriosa e il rischio cardiovascolare rende arbitraria ogni definizione e classificazione numerica della ipertensione, risultando una variabile continua cosicchè una pressione normale-alta include valori che debbono essere considerati come “elevati” (ipertensione) nella popolazione ad alto rischio (nefropati-ci, diabetici, etc.), o accettabili negli individui con profilo di rischio ridotto. Nella malattia renale cronica gli obiettivi sono di ridurre la PA, il rischio cardiovascolare (fumo, dislipi-demia, diabete, etc.) e rallentare la progres-sione della I.R.C.. L'uso e l'efficacia dei trattamenti antipertensivi hanno sicuramen-te contribuito a far diminuire la mortalità per ictus e cardiopatia ischemica, mentre l'incidenza di IRC è aumentata dell'8-13% annuo in quei pazienti con ipertensione

arteriosa e diabete. Di seguito cercheremo di rispondere alle domande più comuni sull'ipertensione in pazienti con nefropatia dando suggerimenti per mantenersi il più possibile sani anche quando affetti da queste malattie.In cosa consiste la terapia per iperten-sione e nefropatia? Per ogni paziente viene definita una terapia su misura in base allo stadio di evoluzione della nefropatia. Statine, aspirina, b-bloccanti sono terapie efficaci nel ridurre il rischio di cardiopatia, ma poco utilizzate nei pazienti con malattia renale cronica a dispetto di una riduzione di eventi cardiova-scolari (<20%). La strategia terapeutica da adottare dovrà sostanzialmente basarsi sulla riduzione della pressione sistemica ma altresì sulla riduzione della proteinuria.Come posso intervenire nelle varie fasi terapeutiche?E' necessario insegnare al paziente come misurare correttamente la pressione arteriosa e come riconoscere una eventua-le ipovolemia misurandola in ortostatismo; autoregolare le dosi farmacologiche appena riconosce una eccessiva riduzione pressoria in alcune situazioni critiche (caldo eccessivo, ridotta assunzione di cibo); evitare farmaci nefrotossici. E' altresì fondamentale curare l'alimentazione. La dieta rappresenta infatti la prima vera ed efficace terapia di ogni quadro morboso. In corso di nefropatie la dieta è rapportata allo stadio clinico ed all'evoluzione della stessa.Cosa occorre cambiare nella dieta?Nello stadio 1-2 il medico consiglierà di seguire una dieta ricca di frutta, verdura e latticini come la cosiddetta dieta DASH (dieta contro l'ipertensione). I pazienti agli stadi 1-4 della malattia potrebbero dover effettuare i seguenti cambiamenti: ridurre l'assunzione di sale (cloruro di sodio) non più di 2400 milligrammi di sale al giorno, ridurre cibi ricchi di grassi saturi e colestero-lo che possono ostruire le arterie e aumen-tare il rischio di malattie cardio-circolatorie, controllare l'assunzione di carboidrati nella dieta: non dovrebbero superare il 50-60% dell'apporto giornaliero di calorie.Sono necessari altri cambiamenti nel proprio stile di vita?Sì. Per favorire l'efficacia della cura è opportuno: perdere il peso in eccesso, fare attività fisica moderata 30 minuti al giorno quasi tutti i giorni. Consultare sempre il medico prima di iniziare un programma di allenamento, ridurre l'assunzione di alcolici (non più di due bicchieri di vino al giorno per gli uomini e uno per le donne), smettere di fumare.

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IPERTENSIONE, NEFROPATIE E DANNO CARDIOVASCOLARE

Gaspare Elios Russo, Professore Aggregato di Nefrologia Prima Facoltà di Medicina - Sapienza Università di Roma Resp. U.O.S. Dialisi Peritoneale - D.A.I. Nefrologia Urologia Az. Policlinico Umberto I - Roma - Consulente nefrologo del Poliambulatorio FAF di Roma, diretto dal Dott. Riccardo Piccinni

QUALE DEI DUE E’ IL PRIMO?

?

L’ENIGMA DIRICHARDBRIGHT

1827

VENTRICOLOSINISTROIPERTROFICO

RENIGRINZI

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Sommafiume è una località dell'alta Valle Albano, sui monti che delimitano il conf ine tra I tal ia e Svizzera, all'estremità del lago di Como. Qui, sgorga la sorgente principale del torrente Albano, che scorre nel fondo-valle in profonde gole e forre per circa quattordici chilometri, e sfocia nel lago di Como nei pressi di Dongo.Luogo distante dai centri abitati, difficile da raggiungere e da controllare, ambiente selvaggio, circondato da alti monti, adatto più per animali selvatici e non per dimora stabile degli esseri uma-ni.I contrabbandieri, conoscitori di tutte le insidie del luogo, se ne servivano per i loro traffici illeciti.La zona, era interessata da un fiorente contrabbando fin da epoche remote, le cronache dei tribunali del 1700 riporta-no di alcuni casi di contrabbandieri con-dannati per aver importato della merce illegalmente. In una sentenza penale del 1890, del tribunale di Como, si affermava che: “Quelli di Garzeno e paesi limitrofi sono

quasi tutti contrabbandieri, ostili alla Guardia di Finanza e non veridici (veri-tieri)”, e numerosi furono i processi per oltraggio ai finanzieri. I finanzieri dell'epoca, non essendoci ricoveri o rifu-gi dove ripararsi in caso di intemperie, erano costretti ad utilizzare come “Rifu-gio” l'oratorio montano di San Jorio a quota 2020 m.La cosa non era gradita alla popolazio-ne locale, molto devota al Santo, e per evitare che la chiesetta venisse dan-neggiata e oltraggiata, fece costruire sul retro dell'edificio una cascina che ospi-tasse le guardie ed i passanti. Ancora ai nostri giorni la devozione per il Santo è molto forte, ed ogni anno la prima dome-nica di agosto, centinaia d'Italiani e Sviz-zeri s'incontrano nella piccola chiesetta per cementare, con una cerimonia reli-giosa, la loro amicizia sotto lo sguardo benevolo del Santo. Le condizioni, ambientali e umane, in cui si trovavano ad operare i finanzieri, spesso, erano assai critiche e pericolo-se, tanto da indurre le “Autorità Superio-ri di Finanza” a far costruire prima dei casotti in legno poi delle casermette in muratura.Sul finire del 1800 e inizio 1900, lo Stato affidò l'incarico di costruire delle caser-mette alpine in muratura ad alcune imprese locali per sostituire i casotti in legno.La prima, nel 1898, fu la casermetta costruita sul poggio terminale della

conca di Sommafiume, da cui prende il nome, situata sulla sommità della Valle Albano, a quota 1784 m.Da qui, i finanzieri, potevano facilmente raggiungere la Cima Verta (2078 m) e la Catena del Pizzo di Gino (2245 m), per il controllo delle Valli Cavargna, Albano e Morobbia.Inizialmente, il distaccamento, era uti-lizzato sia in estate sia in inverno, dopo, a causa del luogo molto disagiato, veni-va utilizzato solo nei mesi estivi. Rima-se attivo sino al 1970. Ora è rifugio del C.A.I. di Dongo.Un sentiero, attraversato da molti rivoli e torrenti e non adatto in alcuni punti a chi soffre di vertigini, collega il Giovo a Sommafiume, circa 7 Km. Nel 1915, il Generale Cadorna, temen-do “un'azione di sorpresa del nemico austriaco, con la connivenza della Con-federazione Svizzera, lungo il saliente ticinese”, ideò e fece realizzare un ambizioso progetto di sistema difensi-vo che, dall'Ossola arrivava alla cresta orobica, con la costruzione di trincee, camionabili, mulattiere, baraccamenti e postazioni di batterie che prese il nome di “Linea Cadorna”. Ne fu inte-ressata anche questa area geografica, furono costruite delle casermette e delle trincee, e il sentiero che saliva da Garzeno per il Giovo, San Jorio e Som-mafiume, divenne una comoda mulat-tiera militare per il trasporto delle vetto-vaglie, e tale è rimasto fino ai nostri gior-

di Giovanni Trotta

S O M M A F I U M E - S P E R D U T O DISTACCAMENTO DELLA GUARDIA DI FINANZA DAL 1898 AL 1970

Ricordi Rifugio Sommafiume, ex Distaccamento della Guardia di Finanza

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ni. Sommafiume rimbalzò agli onori della cronaca già nel 1899 per un epi-sodio luttuoso. Causa un'abbondante nevicata, il distaccamento non poteva essere rifornito di viveri.Il Comandante, a corto di viveri, decise di abbandonare il luogo con tutti i suoi uomini per scendere a valle. Lungo il percorso per raggiungere il Giovo, furo-no travolti da una valanga staccatasi dalla Cima Pomodoro (1957 m), chia-mato così, per la sua conformazione tondeggiante. I finanzieri Antonio Frare e Federico Gherardini perirono sotto la neve, gli altri tre componenti del grup-po, tra cui il maresciallo Broccoli, ripor-tarono varie ferite ma si salvarono. Dopo questo luttuoso episodio, il Comando decise la chiusura invernale del Distaccamento.Il fatto fu riportato in una delle prime copertine de “La Domenica del Corrie-re” il 12 febbraio 1899, con il titolo: “Ca-tastrofe di Sommafiume” per opera di Achille Beltrame. Il giorno 29 giugno u.s., il solito grup-petto di “Quelli del Giovo”, composto da Rabassini Paolo, Boninsegna Michele, Bristot Omer e Trotta Giovanni, appar-tenenti alle Sezioni di Varese, di Olgia-te Comasco e di Gravedona, raggiunge in macchina il Giovo, per poi proseguire a piedi verso Sommafiume.Lo scopo di questa escursione è di visionare ed eventualmente sistemare le “lapidi dei Nostri Caduti” e di raggiun-gere il distaccamento che nei primi anni

del 1960 fu una delle loro basi di servi-zio. (Nel 2010 e nel 2011, sono state visionate e sistemate alcune lapidi dei nostri Caduti, situate sulla Cima di Cugn e sulla sterrata per il Giovo).Lasciato il Giovo, al primo bivio, un car-tello indica a sinistra il Rifugio Somma-fiume a ore 1,30, invece, in alto a destra è ben visibile il Rifugio San Jorio.Con un binocolo cerchiamo di individua-re la nostra meta, si vede solo una mac-chia bianca su di un dosso, alle spalle l'agile Pizzo di Gino (2245 m).Ricordo ai miei compagni di escursione, di quella volta che, io e il collega Franco Marta ci arrampicammo su in cima al Pizzo di Gino, per vedere i resti di un aereo militare tedesco caduto durante l'ultima guerra (1940/1945). In seguito appresi dalla stampa locale tutti i minimi particolari dell'incidente: era il 23 ago-sto 1943, il monte era avvolto da nuvole basse, quando l'aereo tedesco Junkers Ju 88A-4, pilotato da due giovani dicias-settenni tedeschi, diretti a bombardare il porto di Genova, andò a sbattere sulla cima del monte. (Furono ritrovati i docu-menti di bordo).Nei primi anni del 2000, il Comune di Germasino in collaborazione con la Regione Lombardia, la Provincia di Como, l'Università dell'Insubria di Como - Varese, la Cariplo e la Comunità Montana Alto Lario, ha ristrutturato, in località Nembruno (1732 m), due baite ad uso Laboratorio di Ricerca Ambien-tale ed attrezzando il sentiero per Som-mafiume con pannelli ad uso didattico, denominato “Sentiero Natura della Valle Albano”. Così, lungo i sentieri impervi, intrisi di sudore, lacrime e sangue di finanzieri e contrabbandieri, non è raro, incontrare

con i suoi allievi, il prof. Adriano Marti-noli, Docente di Gestione delle Risorse N a t u r a l i p r e s s o l ' U n i v e r s i t à dell'Insubria. Nel 2005, tutto il territorio dell'Alta Valle che va dal Giovo a San Jorio e Somma-fiume, è stato istituito a Parco della Valle Albano. Il Parco è un PLIS (Parco locale di interesse sovra comunale), ospita numerose specie tipiche dell'ambiente alpino tra cui: cervi, camosci, marmotte e l'aquila reale. Ma, nell'inverno del 2009, una valanga stac-catasi nei pressi del Monte Albano (2027 m) ha raso al suolo ambedue le baite, distruggendo attrezzature e arre-di vari. Si spera, se le finanze lo per-mettano, in una prossima ricostruzio-ne.Seguiamo la sterrata, la mulattiera non più curata, in alcuni punti è ridotta a sen-tiero, dove il pendio è più ripido, trovia-mo una piccola croce in metallo in memoria del finanziere Stefano Fra-scarolo, qui deceduto il 21 settembre 1983.Il finanziere Stefano Frascarolo, sul fini-re degli anni 1940 e nei primi anni del 1950, apparteneva alla Brigata di Ger-masino, con il compito di “conducente di muli” addetto al trasporto del vettova-gliamento. Compito che consisteva nel rifornire di viveri ed altre mercanzie i distaccamenti situati sui monti della Valle Albano: Giovo, Sommafiume e San Jorio. Nel 1951 cessò tale attività e fu affidata a personale civile. Nei due anni della sua permanenza nella Brigata di Germasino, numerosi furono i viaggi che dovette affrontare, con ogni condizione di tempo: violenti temporali, bufere di neve o valanghe, riuscendo sempre ad evitare i pericoli e

Il fin. Stefano Frascarolo con il mulo porta i viveri al Distaccamento del Giovo – Anno 1950...caricate le gerle sul mulo, affrontava l’irta via del Giovo. Il suo arrivo, era considerato uno dei giorni più belli, si attendeva con ansia, non solo per la corrispondenza in arrivo, ma anche per le cibarie fresche...

G. Trotta e M. Boninsegna, dopo aver sistemato la scritta del cippo, rendono onore con il tricolore al fin. Alfredo Fontana

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portando a termine il compito assegna-togli. Ai primi anni del 1980, al termine della sua carriera, si stabilisce definitiva-mente a Germasino. Tornerà svariate volte in quei luoghi che lo videro giova-ne finanziere, ripercorrerà gli stessi sen-tieri, vedrà ancora le lapidi dei finanzieri morti, anzi ne troverà tre in più. Il Giovo, Sommafiume e San Jorio erano per lui un richiamo irresistibile. Mai avrebbe immaginato che il suo destino fosse segnato in quei luoghi. Quella mattina di settembre, accompagnato da un ami-co, prese il sentiero per Sommafiume, dopo non più di trecento metri di cam-mino, dove il pendio è più ripido, un piede in fallo o un malore gli fece perde-re l'equilibrio. Ruzzolò giù per la scar-pata, non c'erano cespugli o un qual-siasi appiglio che potesse fermane la discesa.Andò ad unirsi ai quattordici Finanzieri periti in un secolo di storia vissuta dalle Fiamme Gialle sui monti della Valle Albano.Superiamo due anse della montagna e dobbiamo scavalcare due rivoli che scendono alla nostra destra dal sovra-stante “Passo della Traversa” (1976 m). Dopo pochi metri, tra macchie di rododendri, troviamo la lapide del finanziere Alfredo Fontana. Sistemiamo la scritta divenuta ormai illeggibile.Il finanziere Alfredo Fontana, il giorno 14 gennaio 1890, in servizio di perlu-strazione alla Bocchetta Traversa lungo il sentiero per Sommafiume, fu travolto da una valanga. Fu uno dei primi di una lunga serie d’incidenti, subi-ti dai finanzieri nell'adempimento del

proprio dovere. Il sentiero attraversato da altri rivoli, dove sono molto evidenti le impronte di ungulati, prosegue tra sali/scendi con, ai lati, macchie enormi di rododendri in fiore. A un bivio, un cartello indica un sentiero in discesa con la scritta: Nembruno. In fondo al sentiero, su una spianata, si notano le macerie delle due baite adibi-te a Laboratorio dell 'Università dell'Insubria distrutte dalla valanga stac-catasi nei pressi del Monte Albano. Notiamo una marmotta chi si aggira tra i sassi. Cerchiamo di affrettare il passo, basse nuvole, cercano di oltrepassare lo spartiacque del Monte Albano, potrebbero essere foriere di temporali estivi. Sopra di noi, un'aquila reale volteggia alta nel cielo, avrà individuato la mar-motta?Raggiungiamo l'Alpe Albano (1756 m), troviamo un gruppo di tre vecchie baite, attaccate l'una all'altra, protette da un muro maestoso di grossi massi a prote-zione delle valanghe, nei pressi un fon-tanile sgorga acqua fresca, ci dissetia-mo abbondantemente, è leggerissima.Alla nostra destra compare la Cima Pomodoro (1957 m) e alla sinistra ora è ben visibile il Rifugio Sommafiume (1784 m), nostra meta.Sono certo che in zona vi è un'altra lapi-de, in un primo momento non la vedia-mo, chiedo ai colleghi di guardare bene, difatti, la troviamo alcuni metri sopra il sentiero ricoperta dall'erba. Le nuvole sono ferme oltre il confine, non c'è pericolo di temporali, decidia-mo, prima di salire al Rifugio, di siste-mare le scritte.La lapide è molto consunta dagli anni e dalle intemperie, si fa fatica ad indivi-duare i nomi, con pazienza certosina ricostruiamo la scritta: Federico Gherar-dini- Antonio Frare- Guardia di Finanza- qui caddero- 25 gennaio 1899. (Sono i due finanzieri ricordati da “la Domenica del Corriere” del 1899).Un segnavia indica a sinistra: Rifugio Sommafiume e Pizzo di Gino; a destra: Cima Verta (2078 m).Per passare sull'altro lato della vallata dobbiamo guadare l'ennesimo torrente, il luogo è ricco di numerose sorgenti che danno origine al torrente Albano, da cui prende il nome la Valle.Alle ore 12,30, dopo tre ore dalla parten-za dal Giovo, raggiungiamo il rifugio. L'aquila ha seguito il nostro cammino, ora volteggia alta sulle nostre teste; in cima, sulle vette, disturbata da un escursionista solitario, vediamo fuggire una femmina di cervo seguita dal picco-lo. Ci accolgono tre muratori, che stan-no eseguendo dei lavori all'interno del

rifugio, offrendoci ospitalità e beni di prima necessità: caffè e bevande fre-sche.L'emozione è grande, dopo circa cin-quant'anni, abbiamo rimesso piede al Distaccamento di Sommafiume.Al tepore di una “cucina economica” a legna, come ai vecchi tempi, seduti intorno al tavolo con i nostri nuovi ami-ci, dividiamo con loro la nostra colazio-ne al sacco. Tra un panino e un bicchie-re di vino, riaffiorano alle nostre menti ricordi per tanti anni sopiti.Ognuno di noi ha qualcosa da raccon-tare: episodi belli e brutti, fermi di bricol-le, contrabbandieri in fuga, abbondanti nevicate, sparatorie, ed infine, purtrop-po, incidenti, dei quali alcuni, anche mortali.Un trillo di cellulare ci fa sussultare, improvvisamente ci riporta all'anno 2012, è il B. C. Benito Baratta, anche lui uno di “Quelli del Giovo”, ora risiede a Livorno, che sapendo della nostra escursione a Sommafiume ha voluto salutarci, rammaricandosi di non esse-re anche lui tra noi. Ha voluto sapere di tutto, se tutto era come prima, cioè, come cinquant'anni fa. Ci informa che anche il nostro Presi-dente dell'ANFI: Gen. Giovanni Verdic-chio, da giovane Cadetto, al termine del primo corso di studi, venne manda-to per un periodo di “stage” alla Brigata di Germasino. Affiancato alle pattuglie di finanzieri, di stanza al Giovo, Som-mafiume e San Jorio, in lunghe ore di perlustrazioni e appostamenti, speri-mentò di persona, quanto era duro e pericoloso il servizio dei finanzieri in questi luoghi di montagna. Senz'altro, anche il Generale, avrà molto da rac-contarci.Alle sedici, lasciamo il rifugio avvolto in un silenzio surreale ma, ancora per poco, perché all'imbrunire, i prati intor-no, saranno invasi da decine di cervi per abbeverarsi alle sorgenti.E dove un tempo riecheggiavano gli spari e le grida: “Molla”, dei finanzieri, ora la valle echeggia di possenti versi, i bramiti, dei cervi maschi, per attrarre le femmine.Ripercorriamo di nuovo tutto il sentiero, soffermandoci in prossimità delle lapidi per onorare con il tricolore i nostri Cadu-ti. -Gran Dio del Ciel, del Mare e della Terra, Benedici la Guardia! Benedici la scolta silenziosa, … e i morti in ogni campo dell'onor-, si prega, allontanan-doci dalla Valle.Lasciamo il Giovo, con la promessa di tornare il prossimo anno. Se il Buon Dio vorrà, le nostre mete saranno i Distac-camenti di San Jorio (2012 m) e di Cima di Cugn (2237 m).

Da sinistra: Paolo Rabassini, Giovanni Trotta, Michele Boninsegna, davanti al Rifugio Sommafiume

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Il doppio di Alessio Sartori e Romano Battisti, rispettivamente 36 e 26 anni, dopo la qualificazione a Lucerna, come riportato sul numero precedente di “Fiamme Gialle”, ha dimostrato, alle Olimpiadi di Londra 2012, nella gara di giovedì due agosto, la grande determi-nazione e la voglia di arrivare al traguar-do...Vincente!Medaglia d’Argento...un secondo posto strameritato!Una gara emozionante e sorprendente sin dall’inizio.Entrambi rappresentano il meglio del canottaggio italiano e secondi al mondo solo alla Nuova Zelanda.E’ l’Argento dei Bocciati, come viene definito e commentato dalla cronista di corrieretv del Corriere della Sera, dopo l’intervista dei Vice Campioni del Mondo di Canottaggio.I due Finanzieri, entrambi di origini Pontine, sostenuti fortemente dal Gruppo Sportivo delle Fiamme Gialle, che ha creduto in loro anche quando si sono sentiti dire dalla Federazione: “Se proprio volete, provateci da soli”, hanno dedicato, questa loro vittoria, al Colonnello della Guardia di Finanza, Gaetano Bellantuono, scomparso il 22 giugno scorso, all’età di 64 anni. Figura leggendaria del canottaggio italiano,

Bellantuono è stato Comandante dei canottieri e canoisti delle Fiamme Gialle di Sabaudia dal 1987 al 2011.Al loro rientro in Italia, i due campioni, accompagnati dal Tecnico Franco Cattaneo, sono stati festeggiati sin dall’arrivo all’aeroporto di Fiumicino. Prima tappa a Sabaudia dove Sartori e Battisti hanno fatto l’entrata trionfale all’interno del torpedone gialloverde scortato dai vigili urbani. Arrivati davanti alla sede del III Nucleo Atleti Alessio Sartori e Romano Battisti, con accanto Franco Cattaneo, sono stati letteralmen-te assaliti da turisti e cittadini che assiepavano l’intera piazza. Bagno di folla, autografi, interviste e Inno d’Italia.Terminata la festa a Sabaudia il corteo, scortato dalle auto della Guardia di Finanza, si è diretto alla volta di Borgo Montenero, alle porte di San Felice Circeo. Le medaglie d’argento hanno fatto l’ingresso all’interno del campo di calcio. Ad applaudire i due finanzieri c’erano, infatti, più di cinquemila persone che hanno potuto rivedere e rivivere, dal grande schermo, il momento magico della gara.Nei giorni seguenti sono stati accolti e premiati anche dai comuni pontini di Priverno, città natale di Romano Battisti e Maenza, dove i genitori di Battisti

svolgono la loro attività commerciale, ed in fine, al Teatro del Mare di Terracina, comune di nascita di Alessio Sartori.Non sono mancati i complimenti della Presidente della Regione Lazio, Renata Polverini: “L'argento nel canottaggio agli atleti laziali Alessio Sartori e Romano Battisti ci riempie d'orgoglio. Ai due canottieri pontini vanno le congratulazio-ni di tutta l'amministrazione regionale per una gara che ci ha davvero emozio-nato, in cui Alessio e Romano hanno creduto fino in fondo regalandoci una medaglia importante per l'Italia e per il Lazio, che fa il tifo per i suoi sportivi impegnati a Londra".A loro vanno dunque anche i nostri di complimenti, quelli della redazione di Fiamme Gialle dell’Associazione Nazionale Finanzieri d’Italia che in qualche modo, ci ha creduto fortemente alla coppia Sartori-Battisti, pubblicando, infatti, un articolo sulla rivista “Fiamme Gialle" (vedi mese di giugno/luglio 2012) dedicato proprio a loro a sostegno e come augurio per una buona riuscita delle gare olimpioniche svoltesi a Londra. E’ con grande piacere che riproponiamo anche questo mese uno spazio dedicato alle Olimpiadi di Londra, non solo per complimentarci con i Finanzieri Alessio Sartori e Romano

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OLIMPIADI DI LONDRA 2012GRANDI RISULTATI PER IL GRUPPO SPORTIVO DELLE FIAMME GIALLE

di Claudio Coco

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25FiammeGialle - Giugno/Luglio 2012

Battisti, ma anche con tutti gli altri atleti che hanno partecipato alle Olimpiadi e in particolar modo agli appartenenti del Gruppo Sportivo delle Fiamme Gialle della Guardia di Finanza. Anche a loro, al di là dei risultati ottenuti, vanno le

Fabrizio Donato

Battisti Romano - Alessio Sartori

Campriani Niccolò

Quintavalle Giulia

Samele Luigi

Cagnotto Tania

Caironi Martina

Valerio Aspromonte

Giorgio Avola

nostre più sincere congratulazioni e l’augurio di inseguire un futuro costellato ancora di successi e di ambizioni.Grazie Azzurri, grazie Gruppo Sportivo delle Fiamme Gialle della Guardia di Finanza.

L’Italia ha chiuso queste Olimpiadi con la conquista di ben 28 medaglie: 8 Oro, 9 Argento e 11 Bronzo.Tra queste, 2 Oro, 2 Argento e 2 Bronzo (comprese quelle di squadra), sono state vinte dagli atleti del Gruppo Sportivo delle Fiamme Gialle.

8 MEDAGLIE D’ORO:§TIRO CON L'ARCO A SQUADRE UOMINI: Michele

Frangilli, Marco Galiazzo e Mauro Nespoli;§SCHERMA, FIORETTO INDIVIDUALE DONNE: Elisa

Di Francisca;§Canoa slalom K1 uomini: Daniele Molmenti;§SCHERMA, FIORETTO A SQUADRE DONNE: Elisa

Di Francisca, Arianna Errigo, Ilaria Salvatori, Valentina Vezzali;

§TIRO A VOLO, FOSSA DONNE: Jessica Rossi;§SCHERMA, FIORETTO A SQUADRE UOMINI: Valerio

Aspromonte*, Giorgio Avola*, Andrea Baldini, Andrea Cassarà;

§TIRO A SEGNO, CARABINA 50 METRI TRE POSIZIONI UOMINI: Niccolò Campriani *;

§TAEKWONDO, CATEGORIA +80 KG UOMINI: Carlo Molfetta.

9 MEDAGLIE D’ARGENTO:§TIRO A SEGNO, PISTOLA 10 METRI UOMINI: Luca

Tesconi;§SCHERMA, FIORETTO INDIVIDUALE DONNE:

Arianna Errigo;§SCHERMA, SCIABOLA INDIVIDUALE UOMINI: Diego

Occhiuzzi§TIRO A SEGNO, CARABINA 10 METRI UOMINI:

Niccolò Campriani *;§CANOTTAGGIO, DUE DI COPPIA UOMINI: Romano

Battisti, Alessio Sartori *;§TIRO A VOLO, FOSSA UOMINI: Massimo Fabbrizi;§BOXE, PESI MASSIMI UOMINI: Clemente Russo;§BOXE, PESI SUPERMASSIMI UOMINI: Roberto

Cammarelle;§PALLANUOTO UOMINI: Matteo Aicardi, Maurizio

Felugo, Pietro Figlioli, Deni Fiorentini, Valentino Gallo, Massimo Giacoppo, Alex Giorgetti, Niccolò Gitto, Giacomo Pastorino, Amaurys Perez, Danijel Premus, Christian Presciutti, Stefano Tempesti, c.t. Sandro Campagna.

11 MEDAGLIE DI BRONZO:§SCHERMA, FIORETTO INDIVIDUALE DONNE:

Valentina Vezzali;§JUDO, CATEGORIA 52 KG DONNE: Rosalba

Forciniti;§SCHERMA, SCIABOLA A SQUADRE UOMINI: Aldo

Montano, Diego Occhiuzzi, Luigi Samele*, Luigi Tarantino;

§GINNASTICA ARTISTICA, ANELLI UOMINI: Matteo Morandi;

§NUOTO, MARATONA 10 KM DI FONDO DONNE: Martina Grimaldi;

§ATLETICA, SALTO TRIPLO UOMINI: Fabrizio Donato*;

§TAEKWONDO, CATEGORIA - 80 KG UOMINI: Mauro Sarmiento;

§BOXE, PESI SUPERLEGGERI UOMINI: Vincenzo Mangiacapre;

§PALLAVOLO UOMINI: Andrea Bari, Emanuele Birarelli, Dante Boninfante, Alessandro Fei, Andrea Giovi, Michal Lasko, Luigi Mastrangelo, Samuele Papi, Simone Parodi, Cristian Savani, Dragan Travica, Ivan Zaytsev, c.t. Mauro Berruto;

§CICLISMO, MOUNTAIN BIKE UOMINI: Marco Aurelio Fontana;

§GINNASTICA RITMICA A SQUADRE DONNE: Elisa Blanchi, Romina Laurito, Marta Pagnini, Elisa Santoni, Anzhelica Savrayuk, Andreea Stefanescu.

COMPLIMENTI ANCHE ALLE ATLETE Giulia Quintavalle, 5^ a Judo e Tania Cagnotto, 4^ ai Tuffi.

* Atleti appartenenti al Gruppo Sportivo delle Fiamme Gialle della Guardia di Finanza.

IL MEDAGLIERE AZZURROIL MEDAGLIERE AZZURRO

PARALIMPIADI

Oro e Record del mondo nei 100 mt. in 15"87, per la 22enne, at leta d e l l e F i a m m e Gialle, Martina

Caironi, nella categoria T42 (amputati sopra il ginocchio).

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Nell'intento di risolvere l'annoso pro-blema relativo anche all'indebito pen-sionistico il legislatore ha pensato bene di introdurre nella nostra legislazione il cosiddetto “danno da ritardo” creando nuove “insidie” per il cittadino sino a pre-vedere una specifica ipotesi di respon-sabilità della Pubblica Amministrazione per l'inosservanza del termine di con-clusione del procedimento.Lo dimostra il TAR LAZIO Sez. II, che con sentenza 5 gennaio 2011, n. 28 ha cosi deciso:Danno da ritardo della P.A. – requisi-to del mancato conseguimento del bene della vita anelato al momento della proposizione dell'istanza.Il danno da ritardo è un istituto ricono-scibile soltanto a fronte di ingiustificati dilatori comportamenti da parte dell'Amministrazione procedente nell'ambito dell'esercizio di attività vin-colata e non, come è evidente con rife-rimento ad un pubblico concorso per l'arruolamento nel pubblico impiego, nell'esercizio di attività discrezionale, sia pure connotata da elementi di tecni-cità.Seppure l'art. 2-bis L. 241/1990 preve-de il risarcimento del danno ingiusto cagionato dall'inosservanza dolosa o colposa del termine di conclusione del procedimento, la norma, come si evin-ce dal suo tenore testuale, non con-sente il risarcimento del danno da ritar-do fine a sé stesso ma solo in relazione ad un bene della vita ingiustamente sottratto a colui che poteva nutrire una legittima aspettativa di conseguirlo. L'onere di provare il danno incombe sul danneggiato.Premesso che nel caso di “inosservan-za dolosa” emergerebbe l'ipotesi di reato penalmente rilevante, va da sé che non sarà facile poter dimostrare che il ritardo nella definizione della pra-

tica pensionistica conclusasi - dopo venti e più anni - con un addebito per colpa dell'altrui responsabilità (anzi della P.A.) abbia procurato un danno di natura patrimoniale “fine a se stesso”. Nella fattispecie dell'indebito pensio-nistico, a parere di chi scrive, non si è fatto nessun passo avanti. Anzi. La scomparsa dell'istituto della “buona fede” e della “fiducia” riposta dal percet-tore nell'agire della Pubblica Ammini-strazione, senza la contemporanea introduzione dell'esistente istituto della “decadenza quinquennale”, azzerano le speranze di un vero e proprio risarci-mento. Ancora una volta il legislatore, nel porre rimedio ad una situazione a dir poco paradossale ed insostenibile, inve-ce di proporre una inchiesta per accer-tare e rimuovere le cause degli insoste-nibili motivi “dilatatori”, punisce chi colpa non ha, con una legge con la quale finge di risarcire il danneggiato ponendo a carico di questi l'onere della prova. Come se l'attesa di circa

vent'anni per la conclusione del proce-dimento non fosse più che una prova. Si pensi che un banale errore di soli 100,00 € mensili erogati in più del dovu-to, in un segmento temporale di venti anni, comporterà un addebito di ben 24.000,00 € (ventiquattromila) €. qua-rantotto milioni di vecchie lire.La buona fede del percettore, che tanta parte ha sempre avuto nella dottrina e nella giurisprudenza, nonché la convin-zione di ricevere il giusto emolumento per la fiducia riposta nella Pubblica Amministrazione, non sono elementi da poter giustificare una sanatoria. La riduzione del trattamento pensionistico a seguito della correzione del dovuto ed il successivo e conseguente addebi-to e quindi la riduzione dell'emolumen-to mensile, per il legislatore prima ed il Giudice dopo, non sono forse, elementi probatori da costituire un danno da ritardo risarcibile? Ancora una volta il “diritto della forza” prevale sulla “Forza del Diritto”.Occorrerebbe una legge specifica avente per oggetto la “Giusta durata della decretazione pensionistica”, con l'introduzione della decadenza quinquennale sull'indebito erogato ed, in analogia alla cosiddetta Legge Pinto, un indennizzo per ogni anno in più della prevista durata del procedi-mento, non inferiore a 1.000,00 €. Solo così si potrà eliminare questa scanda-losa situazione che da sempre affligge il settore.

IL DANNO DA RITARDO ALLA LUCE DELL’ART . 2-BIS DELLA LEGGE 241/1990 MODIFICATA DALLA LEGGE 69/2009

di Vincenzo Ruggieri

PENSIONI

Recupero dell’Indebito Pensionistico

26FiammeGialle - Agosto 2012

Gentile Signora,rispondo volentieri alla Sua domanda. Alla vedova, nell'ipotesi di nuove nozze, viene revocata la pensione di reversibilità ma, le viene erogata la "doppia annualità", pari a due annualità della pensione in pagamento, compresa la tredicesima men-silità, a titolo di liquidazione in capitale della pensione di reversibilità che cessa di essere corrisposta. La doppia annualità spetta al coniuge che si risposa, anche se ci sono figli che percepiscono la pensione. In questo caso i figli avranno diritto ad un aumento della loro quota.L'assegno "una tantum" spettante, ai sensi dell'articolo 3 del d.lgs. luogotenenzia-le 18 gennaio 1945 n. 39, al coniuge che cessi dal diritto alla pensione di reversibili-tà per sopravvenuto matrimonio è determinato, nell'ipotesi di contitolarità, nella misu-ra pari a due annualità della sola quota di pensione spettante al coniuge stesso, e non già in misura pari a due annualità del trattamento complessivamente erogato. Nella circostanza ritengo opportuno precisare e richiamare la Sua attenzione sulle limitazioni per differenza di età.Ricordo che per le pensioni decorrenti dal 1 gennaio 2012, la Legge n. 111 del 2011 ha stabilito che l'aliquota percentuale della pensione a favore dei superstiti viene ridotta in caso in cui l'assistito abbia contratto il matrimonio dopo i 70 anni d'età e la differenza di età tra i coniugi sia superiore a 20 anni. La riduzione è del 10 per cento per ciascun anno di matrimonio mancante rispetto al numero di 10. In caso di frazio-ne di anno, la riduzione percentuale è determinata in proporzione. Tale disposizione non si applica nei casi di presenza di figli di minore età, studenti, o inabili. Resta fermo il regime di cumulabilità. Ritengo che la presente comunicazione sia meritevo-le di larga diffusione perché poco nota e spesso disapplicata.

QUOTA UNA TANTUM IN CASO DI NUOVO MATRIMONIO

NORMA VECCHIA MA SEMPRE IN VIGORE

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Il 22 giugno 2012, in occasione del 238° Anniversario di Fondazione del Corpo, il Comando Provinciale ha organizzato una serata musicale nel Teatro Cafaro, dove sono stati premiati alcuni finanzie-ri che si sono particolarmente distinti per la loro dedizione all'Istituzione.Il Comandante Provinciale, Col. Paolo Kalenda, ha illustrato i risultati operativi raggiunti nel 2012 ed inoltre ha celebra-to il Fin. Antonio Ambroselli, originario di Santi Cosma e Damiano, al quale è stata concessa la Medaglia di Bronzo al valor civile alla memoria, che è stata consegnata dal Prefetto di Latina, Dott. Antonio D'Acunto, al figlio Dott. Sandro Ambroselli.Riportiamo, brevemente, la figura del Fin. Antonio Ambroselli.“I veri eroi sono quelli che non amano raccontare le proprie gesta, sono quelli che non s'aspettano dagli altri la ricono-scenza che, invece, meriterebbero fino in fondo; sono quelli, infine, che rifareb-bero ciò che hanno fatto per il solo bene dell'umanità, per la sola ed inafferrabile speranza di un futuro migliore e, soprat-tutto, lo rifarebbero in nome di quel Dio di tutti che da lassù guarda e benedice i “Giusti”. E' questa, in estrema sintesi, la vita di Antonio Ambroselli, un uomo come tanti, che come tanti fece del bene al prossimo in uno dei periodi più foschi della recente storia del nostro Paese. Lo fece mentre indossava la glo-riosa uniforme delle Fiamme Gialle e per la quale visse sino al raggiungimen-to di quel grado apicale, Maresciallo Aiu-tante. Antonio Ambroselli si arruolò nella Guardia di Finanza nel settembre 1935, alla vigilia della guerra Italo-Etiopica, alla quale sperava tanto di prendere parte. Dieci giorni dopo il fati-dico 8 settembre 1943, si sposò con la signorina Mafalda, con la quale, di lì a poco, si renderà protagonista di nume-rose “missioni di salvataggio” in favore di molti compaesani, e non, detenuti in un improvvisato Campo di concentra-mento romano. Antonio Ambroselli si votò, quindi,alla causa umanitaria, ado-perandosi, con tutte le sue forze, sia per salvare i tanti internati nel campo alle-stito presso la fabbrica BREDA, sia per far fuggire i deportati dalla stazione fer-roviaria di Roma Tiburtina. Rischiò più

volte la fucilazione o comunque la deportazione, essendo entrato anche a far parte di una organizzazione partigia-na, interamente composta da Finanzie-ri, che si era formata sin dall'ottobre 1943. I suoi rischiosissimi salvataggi, ma anche le mete che riuscirà a rag-giungere durante la sua lunga carriera ci dimostrano che la frase che egli

VARIE

amava spesso citare nella maturità: “Tutte le cose impossibili, diventano pos-sibili”, avesse un significato ben definito ed un valore molto più alto di quanto si potesse allora immaginare”. Nella foto la consegna, a cura del Pre-fetto di Latina, della Medaglia di Bron-zo al Valor Civile al figlio del Fin. Anto-nio Ambroselli.

27FiammeGialle - Agosto 2012

A LATINA RICORDATA LA FIGURA DEL FIN. ANTONIO AMBROSELLI

Il Finanziere Giuseppe Pazzola, clas-se 1906, nato a Sennori, in provincia di Sassari, il 19 febbraio 1906, arruo-lato nella Regia Guardia di Finanza, nel 1925, ebbe come primo incarico il servizio di vigilanza doganale presso l' allora Distaccamento di Iselle, nella Val Dossola a ridosso del confine ita-lo-svizzero, a presidio del Passo Sem-pione (Simplon pass) e soprattutto del valico ferroviario (traforo), per l'epoca, di recentissima inaugurazione (1921).Il servizio di pattugliamento all'interno del Traforo resterà indelebile, per tutta la vita, nella memoria del Finanziere.

VEDETTA “SARDA” AL SEMPIONE

Successivamente, rientrò in Terra di Sardegna, dove prestò servizio pres-so la Brigata litoranea di Arbatax (NU). Nel 2006, unitamente alle Auto-rità Turritane, alla Sezione A.N.F.I. di Sassari ed in particolare dell'allora Comandante provinciale, ha festeg-giato il compimento del 100° Genet-liaco. L' anziana Fiamma Gialla, con-giuntamente all'amata Sposa, sono entrambi scomparsi nel dicembre 2007 e riposano presso il Cimitero di Semestene (SS).

Giovanni Casadidio

di Sandro Ambroselli

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28FiammeGialle - Agosto 2012 Mini RADUNI

Il 7 giugno 2012, a Monfalcone, ha avuto luogo il Raduno del 14° corso degli ex allievi dell'Accademia Militare di Modena.Gli ex allievi, un'ottantina, quasi tutti generali in quiescenza, fatta eccezione del Gen. C.A. Rolando Mosca Moschi-ni, già Comandante Generale della Guardia di Finanza da gennaio 1997 a marzo 2001, che attualmente svolge il prestigioso incarico di Consigliere Mili-tare del Presidente della Repubblica, si sono ritrovati nell'Isontino per celebrare e festeggiare l'anniversario del loro ingresso in Accademia, con una serie di cerimonie ed iniziative che si sono svol-te a Gorizia, Monfalcone e Trieste, con visite al Sacrario Militare di Redipuglia, Risiera di San Saba e alla Foiba di Baso-vizza.A Monfalcone, presenti le massime autorità militari della provincia di Gori-zia, gli alti ufficiali hanno avuto uno scambio di saluti in Municipio con il Sin-daco, Prof.ssa Silvia Altran e con tutte le rappresentanze delle Sezione che

Raduno degli ex allievi del 14° Corso dell'Accademia Militare di Modena

Il 5 agosto 1962 cinque compagnie di AA.SS. del 35° Corso “Cervino” venivano nominati vicebrigadieri, traguardo e sogno di tutti noi dopo lunghi e duri mesi di corso.Chi scrive è il M.A. Domenico Ciriello, socio della Sezione di Castelfranco Veneto, A.S., del terzo plotone, 1^ Compagnia del Corso. Eravamo in molti e nemmeno nove mesi di corso sono bastati per conoscerci tutti, duran-te la mia carriera ne ho incontrati molti di loro. Ogni tanto sfoglio il “Numero Unico” e rivivo l'esperienza fatta al corso e al termine del quale mi sono sentito più maturo e temprato nel carattere.Con il collega Antonio Mastrullo, Presidente della Sezione A.N.F.I. di Conegliano si pensa-va di organizzare un mini raduno, degli Allievi Sottufficiali del 35° Corso “Cervino”, nei pros-simi mesi a Venezia con escursione navale alle isole della Laguna.

Gli interessati possono mettersi in contatto con il M. Ciriello, tel. 0423.400138 oppure con il M. Mastrullo, tel. 0438.63236 (Sezione Conegliano) cell. 3286658331.

50° AN N I V E R S A R I O D I ARRUOLAMENTO DEL 35° CORSO AA.SS. “CERVINO”

sono avvicendati presso la Direzione di Amministrazione del Comando Gene-rale.La foto ci è pervenuta dal M.C., in con-gedo, Giuseppe Spatarra, socio della Sezione ANFI di Orbetello - Monte Argentario.

fanno parte delle associazioni Combat-tentistiche e d'Arma di Monfalcone. Nell'occasione è stata deposta una corona d'alloro, in memoria dei Caduti, presso il locale Monumento alla quale

ha partecipato una nutrita rappresen-tanza della Sezione A.N.F.I. di Monfal-cone con il Presidente, S.Ten. Comm. Giorgio Miccoli.

Il 17 marzo 2012, il Lgt. Andrea De Filip-po, attuale capo della Segreteria del Centro Reclutamento, ha organizzato un raduno, nella suggestiva cornice di Villa Spada, dove si sono ritrovati finan-zieri di ogni grado, in servizio ed in con-gedo, che negli ultimi cinquant'anni si

Raduno degli ex appartenenti alla Direzione di Amministrazione del Comando Generale

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29FiammeGialle - Agosto 2012

Il Fin. Ulisse Garrone, socio della Sezione A.N.F.I. di Vercelli, il 29 luglio 2012 ha compiuto novant'anni. Il Comandante Pro-vinciale della Guardia di Finanza, Col. Francesco Modica, alla presenza del Presidente della locale Sezione A.N.F.I., Lgt. Nico Lai, ha incontrato il Fin. Garrone per porgergli, anche a nome del personale in servizio, i più cordiali auguri di Buon Compleanno. Il Finanziere Garrone si è arruolato nel Corpo il 31 maggio del 1941 frequentando il corso di forma-zione presso la Scuola Alpina della Guardia di Finanza di Pre-dazzo e si è congedato il 1 febbraio 1946. Ha partecipato, dal 18 novembre 1942 all'8 settembre 1943, alle operazioni di guerra svoltesi nei Balcani (territorio albanese) col Battaglio-ne Mobile “Leutari” della Guardia di Finanza dislocato a Brin-disi – Campagna di Guerra del 1943. In seguito, dal 21 dicem-bre 1943 al 31 agosto 1944, ha partecipato alle operazioni di guerra svoltesi nel territorio metropolitano italiano col Batta-glione Speciale “Rutigliano” della Guardia di Finanza disloca-to a Bari – campagna di guerra del 1944. Toccanti e partico-larmente interessanti sono stati i racconti e gli aneddoti legati alle immani difficoltà affrontate durante il periodo di guerra. La “giovane” Fiamma Gialla ha inoltre svolto servizio di con-trasto al contrabbando di Tabacchi Lavorati Esteri, Sale, Olio e Grano in diverse località italiane nelle quali, in quel partico-lare periodo e contesto, era fiorente il mercato “nero”.

Il 2 agosto 2012 l'Appuntato della Guardia di Finanza in con-gedo assoluto, Alfonso Fabbri, ha festeggiato, in Borgo S. Dal-mazzo, il 105° compleanno insieme ai parenti, agli amici ed ai colleghi più giovani. La più anziana Fiamma Gialla d'Italia, che è anche il più anziano cittadino di Borgo San Dalmazzo, ha ricevuto la visita del Sindaco della città, Dott. Gian Paolo Beretta, del Comandante Provinciale della Guardia di Finan-za, Col. Enrico Maria Pasquino, di alcuni militari in rappresen-tanza delle Fiamme Gialle in servizio della Provincia e, per l'Associazione Nazionale Finanzieri d'Italia, del consigliere Nazionale per il Piemonte e Valle d'Aosta, Cap. Tito Marini e del Presidente della Sezione di Cuneo, M.A. Domenico Mastrapasqua, che gli hanno rivolto i più sinceri ed affettuosi auguri. Nel corso dell'incontro il M.A. Mastrapasqua ha con-segnato all'anziana Fiamma Gialla il Telegramma augurale del Presidente Nazionale dell'A.N.F.I., Gen. C.A. Giovanni Verdicchio. L'appuntato Alfonso Fabbri, nato a Castiglione dei Popoli (BO) il 2 agosto 1907, si è arruolato nella Guardia di Finanza il 17 febbraio 1926, entrando a far parte della squa-dra Sportiva, quale marciatore, con il grado di “Finanziere”. E' stato successivamente assegnato ai servizi di vigilanza pres-so la Zecca dello Stato a Roma e poi, dopo aver frequentato la Scuola Alpina di Predazzo, ha svolto servizio presso Reparti del Corpo ai confini con la Jugoslavia, l'Austria e la Svizzera. Trasferito a Conegliano Veneto, è stato impiegato in servizi di vigilanza alla produzione di alcoolici e del tabacco. Proprio durante la sua permanenza nella provincia di Treviso ha cono-sciuto la signora Celeste Pillot, poi diventata sua moglie nel 1940. Durante la sua carriera ha partecipato anche alla Cam-pagna d'Africa, dal 1935 al 1938, arruolato nel Battaglione Speciale della Guardia di Finanza inquadrato nel 3° Corpo

VERCELLI

CUNEO

d'Armata, fianco a fianco con gli Alpini di Borgo San Dalmaz-zo (CN). Durante la permanenza in Africa ha contratto la mala-ria e, rimpatriato, è stato assegnato alla custodia della tenuta Reale di San Rossore. Nel 1943 è stato trasferito a Sestri Levante, alla Difesa Costiera, dove ha subito la cattura e la prigionia da parte dei nazisti. La carriera e la guerra hanno lasciato all'Appuntato Alfonso Fabbri qualche cicatrice, ma anche decorazioni e attestati di benemerenza, quali la Meda-glia Commemorativa per le operazioni militari in Africa Orien-tale, la Croce al Merito di Guerra, la Medaglia di Benemeren-za per i volontari della Campagna d'Africa Orientale, il Diplo-ma di concessione della Croce al Merito di Servizio per la Regia Guardia di Finanza e l'Attestato di Benemerenza per la collaborazione ed il contributo prestato per la Lotta di Libera-zione.

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30FiammeGialle - Agosto 2012

Il cinque Maggio 2012, presso la sala conferenze dell'Hotel “Re Ferdinando”, un gruppo di Soci A.N.F.I. della Sezione di Ischia, ha partecipato ad un convegno, organizzato dall'Associazione Nazionale Carabinieri Sez. Ischia in colla-borazione con l'associazione Ischia Avvenire, per commemo-rare il 10° anniversario della storica visita pastorale del Beato Pontefice, Giovanni Paolo II, nell'isola di Ischia. Ospiti d'onore: Sua Eccellenza Mons. Piero Marini, Presidente del Pontificio Consiglio per i Congressi Eucaristici e già Maestro

Organizzata dal Direttivo di Sezione, nei giorni 9 e 10 giugno 2012, è stata effettuata una gita socio culturale nel triangolo del magnifico “barocco Ibleo” (Modica, Scicli, Ragusa e Ibla).Nell'itinerario sono stati ricompresi la visita alla casa natale del poeta Salvatore Quasimodo in Modica nonché, sulla scia della fertile penna di Andrea Cammilleri, il castello di Donna-fugata, aristocratica casa di campagna del Barone Corrado De Spuches ed il palazzo di città di Scicli, sede di servizio (nel-la fiction) del commissario Montalbano (al secolo Luca Zinga-retti). La sorpresa per i tanti gitanti è stata la deviazione dell'itinerario prestabilito per una visita fino a Punta Secca, località arcinota ai “vecchi” finanzieri di terra e di mare per i tanti appostamenti notturni al contrasto degli sbarchi di t.l.e. e per gli altri, invece, quale residenza di colui che è soltanto il commissario Montalbano. In tutte le località visitate, con parti-

ISCHIA

MESSINA

colare riferimento all'ottocentesco maniero di Donnafugata, fervevano i preparativi per le imminenti nozze (avvenute poi il 23 giugno 2012) tra Luca Zingaretti e l'attrice Luisa Ranieri. La comitiva dei gitanti, come era logico, se da una parte pre-stava orecchio alle spiegazioni della guida turistica, dall'altra teneva l'occhio ben aperto nella speranza di poter incrociare i volti più popolari della nota fiction: il famoso commissario, Mimì Augello (al secolo Cesare Bacci), Giuseppe Fazio (nella vita Peppino Mazzotta), il balbuziente Catarella, certamente presenti “in loco” per le riprese di ulteriori scene della fiction. Nella foto, il gruppo dei gitanti a Punta Secca con, sullo sfon-do, la terrazza ove Montalbano si rinfrescava, sorseggiando una bibita in compagnia della sua Livia.Il primo da destra è il Gen. B. (a) Giovani Gentile, Presidente della Sezione.

delle celebrazioni Pontifici durante il papato di Giovanni Paolo II, la Dott.ssa Agnieszka Koda Debska, Direttrice Gene-rale delle Poste Polacche, La Dott.ssa Alessandra Zapo-toczny corrispondente di 3 giornali Polacchi, il Dott. Michal Jedynak coautore in Italia e in Vaticano del film “Un pellegrino vestito di bianco”, nonché corrispondente della TV Polacca, ed il Dott. Franco Bucarelli, giornalista vaticanista nonché figlio di appartenente al Corpo.Nel suo intervento, il Dott. Bucarelli, che ha seguito Papa Wojtyla in tutti i suoi viaggi, intervistandolo personalmente, ha evidenziato la figura umana anziché religiosa, sottoline-ando le emozioni che Sua Santità provava quando vedeva e conosceva nuovi luoghi e nuovi popoli, infatti, specialmente quando è venuto sull'Isola di Ischia per suo desiderio e per quello del Vescovo di Ischia S.E. Filippo Strofaldi, nonostante l'età avanzata e le sofferenze che lo affliggevano, egli si è divertito molto ad assistere alla rappresentazione del gruppo folkloristico isolano la “NDREZZATA” ed è rimasto molto col-pito dalle bellezze naturali dell'isola, e dal calore con cui è stato accolto dagli isolani. Alla fine del convegno è stata cele-brata la Santa Messa, officiata da S.E. Mons. Piero Marini.Nella foto da sinistra: il M.M. Giovanni Vittozzi ed il M.A. sups Enrico Dicolandrea segretario e presidente Sez. A.N.C. di Ischia; Dott: Franco Bucarelli giornalista vaticanista e scritto-re; Brig.C. Rocco Di Costanzo e Brig. Domenico Salvia Presi-dente e segretario Sez. A.N.F.I. di Ischia.

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31FiammeGialle - Agosto 2012

L'8 luglio 2012, nell' ambito delle attività statutarie, le Sezioni di Bari, Toritto e Modugno, accompagnate dal Consigliere Nazionale, nonché Presidente della Sezione di Bari, Comm. Antonio Fiore, hanno effettuato il pellegrinaggio a carattere militare-religioso ad Oppido Lucano (PZ) per onorare San Michele Arcangelo, Patrono della Polizia di Stato e di tutti i militari. Alla cerimonia di fede hanno partecipato numerose rappresentanze di vari corpi militari provenienti da ogni parte d'Italia.

CATANIA

BARI - TORITTO - MODUGNO

Alla presenza del Consigliere Nazionale, S.Ten. Giuseppe Culò, è stato presentato il nuovo Consiglio direttivo della Sezione, recentemente eletto. Il S.Ten. Rocco Valerio Lollo è stato riconfermato alla Presidenza della Sezione (foto a sinistra). Il 20 luglio 2012, presso lo stabilimento balneare “Lido del Finanziere” di Catania, è stato festeggiato il 90° compleanno del brigadiere Antonino D'orto. Il Presidente della Sezione ed alcuni Consiglieri hanno consegnato al festeggiato, iscritto all'A.N.F.I. dal 1978, un attestato di auguri per la sua lunga e par-tecipata militanza prima nel Corpo della Guardia di Finanza ed ora socio affezionato di questa Sezione (foto a destra).

In occasione del 238° Anniversario di Fondazione della Guardia di Finanza l'Associazione Nazionale Finanzieri d'Italia di Pescara, com'è consuetudine, ha ritenuto di festeggiare la ricorrenza, nell'ambito degli appartenenti al Sodalizio, il 1° luglio 2012, con la partecipazione alla Santa Messa per onorare degnamente i nostri defunti e con l'incontro conviviale presso un noto ristorante del luogo. Nel corso del convivio, si è proceduto, a cura del Presidente S.Ten. Gregorio Totaro e Vicepresidente Brig.c. m. Vincenzo Remigio, alla consegna degli attestati di merito concessi, dal Consiglio di Sezione, ai Soci. Nelle foto due momenti del convivio relativi ai componenti il Consiglio direttivo ed alla consegna degli attestati di merito ai soci A.N.F.I..

PESCARA

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Da sinistra: M.A. Antonio Graziano, Vicepresidente, M.A. Cav. Andrea Moriconi, Presidente Onorario, Magg. Marco Molle, Comandante Nucleo pt, Col. Dario Guarino, Comandante provinciale, l'Alfiere e Consigliere, Brig. Maurizio Artoni ed il Consigliere, M.M. Flaminio Lelli.

MANTOVA

FRIULI VENEZIA GIULIA

Tutte le Sezioni A.N.F.I. del Friuli - Venezia Giulia, con i rispettivi Presidenti ed il T. Col. Vincenzo d'Amato, Consigliere Nazionale, il 26 giugno 2012, hanno partecipato alla solenne cerimonia, per il 238° Anniversario di Fondazione della Guardia di Finanza, che si è svolta a Trieste, presso la caserma Campo Marzio, sede del Comando Regionale. Presenti numerose Autorità civili, militari e religiose. Ha presenziato alla cerimonia il Comandante Regio-nale, Gen. B. Walter Manzon. Nelle foto, a sinistra: il Presidente della Corte d'Appello di Trieste, Dott. Mario Trampus, consegna gli attestati di beneme-renza ad alcuni soci A.N.F.I.; a destra il Gen. Manzon con i Presidenti delle Sezioni del Friuli - Venezia Giulia.

Il 21 giugno 2012, il Direttivo della Sezione ha festeggiato il 238° Anniversario della Fondazione del Corpo con il Comandante ed i militari in servizio della Compagnia di Tolmezzo (nella foto i partecipanti all'ingresso della Cappella dei Salesiani).

TOLMEZZOPAVIA

PERUGIA

Il 17 giugno u.s., la Sezione ha partecipato, con la bandiera, alla celebrazio-ne della ricorrenza dell'ingresso delle truppe alleate nella città di Assisi, avvenuto il 17 giugno 1944. Il Sindaco, Ing. Claudio Ricci, ha consegnato al Presidente, M.M.A. c.s. Giovanni Pani ed al V.Pres.te, App. s. Upg Adelio Toppetti l'attestato di adozione di una tomba di un soldato alleato.

Il 22 giugno 2012, la Sezione ANFI è stata visitata dal Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Pavia, Col. Domenico Grimaldi, che ha ringraziato i soci per la calorosa accoglienza avendo parole di elogio nei confronti della Sezione. L'Ufficiale ha salutato il Presidente uscente, S.Ten Antonio Alberti ed il neo Presidente eletto, Brig. C. Salvatore Puntara.

FiammeGialle - Agosto 2012

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Alla presenza del Comandante Interregionale, Gen. C.A. Vincenzo Delle Femmine, del Comandante Regionale, Gen. D. Renato Maria Russo, si è svolta la cerimonia di commiato del Lgt. Mario Canosa. Allo stesso è stata consegnata, a cura del Presidente della Sezione, Magg. Giovanni Froio la tessera di socio dell'ANFI.

CASSINO TERAMO

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MILANO TARANTO

Il 2 giugno 2012, Festa della Repubblica, su invito del Sindaco, una rappre-sentanza di soci, guidati dal Brig. Nicola Di Tommaso, ha partecipato alla cerimonia commemorativa, svoltasi in Piazza della Vittoria.

Al termine della cerimonia per il 68° Anniversario del bombardamento della Città Martire, il Sindaco, Avv. Giuseppe Golini Petrarcone, ha voluto porge-re al S.Ten. Aldo Di Cioccio, gli auguri più affettuosi per il suo 90° Comple-anno.

In occasione del 2 giugno, Festa della Repubblica, il Lgt. Christian Poeta, in servizio, ed il 95 enne M.C. Elia De Angelis, ferito e prigioniero di guerra 40/45, socio della Sezione di Teramo, sono stati insigniti dell'onorificenza di Cavaliere dell'O.M.R.I.. Con loro nella foto il Comandante Provinciale, Pie-tro Pelagatti ed il Presidente della Sezione, M.C. Mario Mirandi.

Il 2 giugno 2012, su invito del Prefetto, S.E. Dott. Demetrio Missineo, una rappresentanza della Sezione, con bandiera, ha partecipato alla celebra-zione dell'Anniversario della Repubblica. Alla cerimonia, svoltasi a Biella, erano presenti le Autorità, le Associazioni Combattentistiche e d'Arma e numerosi cittadini biellesi.

BIELLA BARLETTA

Benedizione della statua raffigurante "La pietà" di Michelangelo, donata da Mons. Leonardo Doronzo, parroco della Basilica del Santo Sepolcro di Bar-letta, alla Guardia di Finanza. Nella foto, da sinistra: Col. t. ISSMI Giuseppe Antonio Cardellicchio, Mons. Leonardo Doronzo, Cap. Carmelo Salamo-ne, Lgt. Antonio Filannino, Presidente dell’A.N.F.I. di Barletta.

FiammeGialle - Agosto 2012

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Il 24 giugno u.s., la Sezione ha partecipato, unitamente al Presidente, Brig. dr. Oscar Meneghetti, alla cerimonia Commemorativa di Cima Vallona, a ricordo dell'attentato terroristico perpetrato il 25 giugno 1967. All'evento ha partecipato il neo Consigliere Nazionale, M.C. Virginio Schiavon, ed il Presidente della Sezione di Santo Stefano di Cadore, M.A. c.s. Rolando Proietti.

TREVISO

CAGLIARI

Martedì 26 giugno 2012, in Cagliari, presso il comprensorio delle caserme “Satta”, “Steri” e “Corrias” di viale Armando Diaz, alla presenza del Comandan-te Regionale della Guardia di Finanza, Gen. B. Stefano Baduini, e delle massime autorità regionali, provinciali e cittadine, civili, militari e religiose, è stato celebrato il 238° anniversario di fondazione della Guardia di Finanza. Presenti all'evento le rappresentanze della locale Sezione A.N.F.I. e delle Associa-zioni Combattentistiche e d'Arma.

Il 20 maggio u.s. i soci e familiari della Sezione, presieduta dal Lgt. Grazioso Sommaggio, hanno partecipato ad una gita socio culturale presso il Vittoriale degli Italiani di Gardone Riviera ed al Museo di S. Martino della Battaglia, luoghi pieni di significato storico della nostra Italia.

THIENEVELLETRI

CODROIPO

il 21 giugno 2012, soci e familiari della Sezione, assieme al loro Presidente, M.M. Fabio Papei, hanno festeggiato il 238° Anniversario di Fondazione del Corpo con il tradizionale convivio sociale. Gradito ospite il Magg. Marco Iannicelli, Comandante del Nucleo pt di Oristano.

Il M.C. Giulio Del Bene, figlio del M.M. Emilio, neo Presidente della Sezione di Velletri, si è unito in matrimonio con la Sig.na Sabina Baggioli. La cerimonia ha avuto luogo a Lecco il 30 giugno scorso ed ha visto la partecipazione del Sindaco di Lecco e del Presidente della locale Sezione, Comm. Filippo Di Lelio.

FiammeGialle - Agosto 2012

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Dal 9 al 16 giugno 2012, la Sezione ha organizzato una gita nella bellissima località di Baia Domizia (CE). Durante il soggiorno sono state visitate la Reg-gia di Caserta, gli scavi di Pompei, la Città di Gaeta e la stupenda cittadina di Sperlonga ricca di storia e di arte.

LECCO DONGO

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PADOVA GRADO

Il 20 maggio u.s., i soci della Sezione presieduta dal S.Ten. Rag. Antonio Russo, hanno promosso una gita turistica culturale a Venezia ed Isole. Un sentito ringraziamento, per la preziosa collaborazione, al Comando Stazio-ne Navale del Corpo di Venezia.

Gita socio culturale dei Soci della Sezione, presieduta dal Comm. Filippo Di Lelio, a Calella de Mar (Barcellona). La foto è stata scattata a Montecarlo durante il viaggio di ritorno a casa.

I Soci della Sezione, presieduta dal Brig. C. Cav. Saverio Madriota, hanno effettuato una raccolta fondi, per i terremotati dell'Emilia, con la quale hanno acquistato abbigliamento intimo e materiale di prima necessità che è stato donato al Sindaco del Comune di Mirandola (MO), e precisamente nelle mani della Sig.ra Margherita, Assessore al Comune.

Il M.O. Comm. Giuseppe Presente, socio sostenitore della Sezione, ha par-tecipato ai solenni festeggiamenti di San Gabriele dell'Addolorata, presie-duti da S.E. Salvatore De Giorgi, già Arcivescovo di Palermo, presso la fra-zione di S. Maria a Vico del Comune di Giffoni Valle Piana (SA).

SALERNO RIETI

l'11 luglio scorso, presso il Comando Provinciale, alla presenza del Comandante, Col. Luca Patrone, si è svolta la cerimonia di congedo del Brig. Dario Tinozzi. Al neo pensionato è stata consegnata, a cura del Presi-dente della locale Sezione, M.M. Mario Scardaoni, la tessera di socio dell'A.N.F.I..

FiammeGialle - Agosto 2012

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Il Presidente della Sezione, Lgt. Remo D'Alonzo, ha consegnato al Consigliere di Sezione, App. m. Fausto Cinelli, il diploma di merito, concesso dal Comitato Esecu-tivo per il prestigioso ed encomiabile apporto fornito al Sodalizio.

RIMINI

Il Presidente della Sezione, M.A. Cav. Giuseppe Bellè, alla presenza del Consigliere Nazionale, Comm. Marco Mugnaini, ha consegnato al Brig. Giuseppe Mosti ed all'App. Gino Biancardi, l'attestato di benemerenza concesso dal Presidente Nazionale.

MASSA E CARRARA

IMOLA

TRIESTE

Ottantesimo compleanno del Fin. Silvio Monti, socio della Sezione, al quale è stato consegnato, a cura del Presidente della Sezione, M.A. Nicola Belardo, l'attestato di benemerenza concesso dal Presidente Nazionale.

Consegnata, a cura del Presidente della Sezione, M.A. Gianfranco Masia, una targa ricordo al Comm. Sergio Fachin, per il costante ed encomiabile impegno pro-fuso nei confronti del Sodalizio.

BenemerenzaBenemerenzaCERVIGNANO DEL FRIULI

Consegnato dal Consigliere Nazionale, Ten. Col. Vincenzo Nicola d'Amato, all'App. Romildo Ceccotti, l'attestato di benemerenza concesso dal Presidente Nazionale, Gen. C.A. Giovanni Verdicchio.

36FiammeGialle - Agosto 2012

NETTUNO - ANZIOL'8 giugno 2012, il Presi-dente della Sezione, M.M.A. Cav. Uff. Andrea Guglielmelli ha conse-gnato all'App. Bernardi-no Trinchese, una perga-mena in occasione dell' 80° compleanno, festeg-giando egli stesso il suo 86° compleanno, con viva soddisfazione di tutti i soci.

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DOGANE, DOGANIERI E FIAMME GIALLE AD ACCIAROLI E PIOPPI (1187 – 1999). GERARDO SEVERINO. EDIZIONI DEL CEN-TRO DI PROMOZIONE CULTURALE PER IL CILENTO

Nell'antico Reame di Napoli, le gabelle di minor conto, esercitate a vario titolo, sia dai funzionari statali che dai feudatari locali, erano definite “Doganelle”, in con-trapposizione alla cosiddetta “Dogana grande”, alla quale lo Stato percepiva un

L'ECO DEI MIEI PASSI A KABUL, DI GIUSEPPE AMATO, ED. MURSIA EDITORE, PAGG. 176 €. 15,00.Siamo così abituati a sentir parlare di Kabul, dei talebani, del comando Nato, delle missioni di pace che spesso, forse,

dimentichiamo che dietro ci sono delle persone. Per molti di noi sono solo notizie che vengono da posti lontani e riguarda-no, per lo più, realtà che non hanno nulla a che fare con la nostra. Giuseppe Ama-to, capitano dell'esercito italiano, ne 'Leco dei miei passi a Kabul dà volto e concretezza a questo mondo. Nel libro, pubblicato da Mursia, sono raccolte venti storie che vengono da Kabul, storie che sono state vissute in prima persona da Amato. Non ci si aspetti chissà quali fatti eclatanti (anche se ci sono, purtroppo,

IL CONTRABBANDIERE DI UOMINI. STORIA DEL FINANZIERE GIOVANNI GAVINO TOLIS, UN EROE DEL BENE AL SERVIZIO DELL'UMANITÀ (1919-1944). GERARDO SEVERINO, CARLO DELFINO EDITORE, 2012. “Contrabbandieri di Uomini" è l'appellativo con cui la Polizia di frontiera germanica definiva in atti, dopo l'8 set-tembre 1943, i "passatori", vale a dire coloro i quali favorivano l'espatrio clande-stino in Svizzera, sia di ebrei che di per-seguitati dal nazifascismo. Giovanni Gavi-no, sardo di Chiaramonti (Sassari) si era arruolato nella Guardia di Finanza nel 1938, poco più che ventenne. Destinato al Circolo di Como, venne impiegato in servizio al confine italo-elvetico presso la Brigata di frontiera di Ponte Chiasso. Attraverso quel valico, dal settembre '43 all'aprile del '44 (quando venne catturato e deportato a Mauthausen, ove poi sarebbe morto), grazie a lui e a uomini e donne altrettanto generosi, sarebbero passati molti fuggiaschi, centinaia e cen-tinaia di vite umane che altrimenti avreb-bero conosciuto gli orrori dei lager nazisti, prima di subire un'orribile fine. Pur essen-do trascorsi oltre sessant'anni da quegli eventi, alcune preziose carte d'archivio ci hanno consentito di restituire alla famiglia d'origine, al suo paese natale, alla Guar-dia di Finanza ed alla Storia la sua vita, il suo esempio di italianità, il suo estremo sacrificio. Ebbene, Giovanni Gavino Tolis viene, oggi, riconosciuto come un uomo giusto, dal cuore grande, sul cui petto bril-la simboli-c a m e n t e una Meda-glia d'Oro, q u e l l a a l Merito Civile che il Presi-dente della Repubblica, G i o r g i o Napolitano, gli ha voluto c o n f e r i r e "alla memo-ria".

relazioni di attentati), ma è soprattutto la quotidianità a farla da padrone in queste pagine e a dare alla narrazione un sapore più vero. Con uno stile lontano da fronzoli e maniere di mestiere (a volte sembra di leggere dei verbali “militari” per via dell'essenzialità dello stile e del modo diretto di esprimersi), Giuseppe Amato ci presenta i suoi incontri con i politici di Kabul e, prima ancora, con i loro segretari, le usanze degli afghani, la paura che si prova nel sentirsi tirare per la giacca e le curiosità di alcune abitudini. Soprattutto Amato ne L'eco dei miei passi a Kabul ci racconta la vita che si svolge in quella cit-tà. E prova a pennellare dinanzi ai nostri occhi qualche aspetto del carattere degli afghani, forgiato da un territorio arido, duro e a volte inaccessibile che la tradizio-ne culturale locale così spiega: Quando Dio creò la Terra decise anche dove piaz-zare i diversi Paesi e continenti; alla fine, trovandosi alcuni popoli senza un lembo di terra, Dio si trovò costretto a rivedere i

maggior rendimento. Acciaroli e Pioppi non furono attive solo come “Dogane Baronali” gestite cioè direttamente dal feu-datario del posto, ma anche “Doganelle della seta e del mare, considerata anche la loro particolare collocazione geografica che ne ha fatto un avamposto della lotta al contrabbando marittimo. Ad Acciaroli, così come a Pioppi, la Dogana non rap-presentò solo una fonte di guadagno per la Badia di Cava, alla quale tali località appartenevano, e per i signorotti locali che vi possedettero il feudo dopo il 1410. Essa configurò quel legame con l'esterno, con il nuovo e spesso anche con l'ignoto, avendo ospitato per secoli e secoli, all'ombra della sua antica torre vicereale, nella vecchia “Taberna” e nei suoi uffici genti provenienti da ogni angolo della ter-ra, le quali a stento riuscivano a spiegarsi nella propria lingua madre. La storia di quelle Dogane, dei Doganieri e, ancora più vicino a noi, delle Fiamme Gialle che vi hanno vissuto sino la secolo scorso è dav-vero affascinante, essendo stati (sia gli uomini che gli uffici che essi stessi rappre-sentavano) testimoni di un luminoso pas-sato nel quale quasi tutte le terre del Cilento sono state teatro di incredibili traf-fici mercantili, di straordinari accadimenti militari, ma anche di progressi scientifici e culturali, oltre che mete di grandi scrittori e viaggiatori che ne hanno lasciato lusin-ghiere testimonianze.

confini e, limitandoli e tagliandoli, recu-però vasti, sconfinati brandelli di terrafer-ma. Si trovò quindi con tanti ritagli, li gettò nel buco che sul mappamondo era rima-sto vuoto tra l'Asia centrale e il subconti-nente indiano, e infine disse: “Questo è l'Afghanistan”.

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Recensioni

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SOCI CHE SI FANNO ONORE

L'ex Presidente della Sezione di Gae-ta, Magg. Della Riserva Benito Gela-sio, all'età di 76 anni ha conquistato in un torneo internazionale, svoltosi a Napoli presso la piscina olimpionica “Scandone” due splendide medaglie: l'argento nei 50 metri stile libero, e bronzo nei 50 metri rana.

MAGG. BENITO GELASIO

NOZZE

I seguenti soci o loro familiari hanno contratto matrimonio:

M.C. Giulio Del Bene, in servizio nel Corpo figlio del M.M. Emilio, Presidente della Sezione di Velletri, con la Sig.na Sabina Baggioli;

Brig.c. Giuseppe Iuso, socio della Sezione di Bitonto, con la Sig.na Anna Marinelli;

Sig.na Letizia Lo Sardo, figlia del S.Ten. Cav. Vincenzo, socio della Sezione di Agrigento, con il Dott. Tommaso La Susa;

Sig.na Antonella Occhiogrosso, figlia del Brig. c. Trifone, socio della Sezione di Bitetto, con il Sig. Giuseppe Balestra;

Fin.sc. Luciano Roncade, in servizio nel Corpo figlio del S.Ten. Cav. Giuseppe, Segretario della Sezione di Agrigento, con la Sig,na Rossana Tardivo.

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CULLE

Sono nati:

Matteo, nipote del Brig.c. Michele Villa-ni, Segretario della Sezione di Enna;

Arianna, figlia del Cap. Emilia Rosselli, Com.te della Compagnia di Rovereto e del Cap. Antonio Lamorte in servizio nel Corpo, soci della Sezione di Rovereto;

Benedetta, figlia del M.C. Michele Cipulli, in servizio presso il Comando Generale, e nipote del Brig. c. Angelo Cipulli, socio della Sezione di Taranto;

Giorgia, figlia dell'App.sc. Giovanni Savoca in servizio nel Corpo, socio della Sezione di Enna;

Federico Canio, figlio del Sig. Andrea Di Pierro, socio della Sezione di Trapani, e della Sig.ra Giusy Stabile, nipote del Brig. Canio Di Pierro, Presidente della Sezione di Trapani, e della consorte Signora Margherita Genna;

Lisa, nipote del M.C. Giovanni Spigarel-

PROMOZIONI

Il seguente militare in congedo è stato promosso al grado superiore nel ruolo d'Onore:

a Capitano

Ten. Toccaceli Pietro, socio della Sezio-ne di Verona.

NOZZE D’ORO

I seguenti soci hanno festeggiato il loro 50° anniversario di matrimonio:

V.Brig. Cesare De Luca, socio fondato-re della Sezione di Grado, e consorte Sig.ra Anita Parenzan;

M.M. Cav. Uff. Gaetano Pirulli, Consi-gliere della Sezione di Bari, e consorte Sig.ra Atonia Lamascese.

li, Presidente della Sezione di Fano, e della consorte Sig.ra Maria Stabile;

Martina, figlia dell'App. Nicola Gerboni in servizio nel Corpo e della Sig.ra Rita Rondina, nipote della Sig.ra Anna Lidia Benedetti, socia della Sezione di Fano;

Nicola, nipote del Brig.c. Giuseppe Lau-dani, Presidente della Sezione di Locri;

Nicolò, nipote del M.M. Fernando Ron-caccioli, Consigliere della Sezione di Modena, e della consorte Sig.ra Oriele Bonvicini;

Riccardo, nipote del Brig.c. Donato Calabrese, socio della Sezione di Sira-cusa;

Salvatore, nipote del M.llo Vincenzo Armenio, socio della Sezione di Udine.

LAUREE

Sig.na Vittoria Amaduzzi, nipote del M.M.a Carlo Amaduzzi, Segretario della Sezione di Fano, in “Ingegneria Gestionale”;

Sig. Nicola Corti, figlio del Sig. Danilo, socio benemerito della Sezione di Pisa, in “Ingegneria Informatica”, presso l'Università di Pisa;

Sig.na Sabrina Catanzaro, figlia del M.C. Antonio, socio della Sezione di Latina, in “Medicina e Psicologia”;

Sig. Giuseppe Chechile, figlio del V.Brig. Antonio, socio della Sezione di Muggia, in “Ingegneria Informatica”;

Sig.na Ilaria Fiorillo, figlia dell'App. Anni-bale, socio della Sezione di Velletri, in “Valorizzazione dei Beni Storici Arti-stici”;

Sig. Mauro Loisi, figlio della Sig.ra Man-gione Giovanna ved. Loisi, socia della Sezione di Siracusa, in “Economia Aziendale”.

“Fiamme Gialle” formula infiniti e fervidi auguri di ogni bene e felicità al neo promosso, ai coniugi che hanno festeggiato le nozze d'oro, ai neo sposi, ai neonati ed ai neo laureati.

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TRISTIA

Brig. Licio BALDERI, socio della Sezione di Pisa, nel mese di luglio 2012;

Brig. Gino BRUNO, Socio della Sezio-ne di Lamezia Terne, il 16.7.2012;

Brig. Nicola CARAMANICO, di anni 94 socio della Sezione di Forlì, il 4.7.2012;

M.C. Michele CARRATTA, Vice Presi-dente della Sezione di Chivasso, il 20.6.2012;

Fin. Arcangelo CASSIANI, socio della Sezione di L'Aquila, il 24.6.2012;

M.M. Giovanni COLETTI, Revisore dei conti della Sezione di Siena, il 9.7.2012;

Sig.ra Roberta COLOMBATI, consor-te del Sig. Stefano Ciminari, socio sim-patizzante della Sezione di Fano, il 31.5.2012;

Sig. Antonio DALL'ARA, socio simpa-tizzante della Sezione di Cervia, l'8.5.2012;

M.A. Giovanni DI MATTEO, socio della Sezione di Brescia, il 25.6.2012;

S.Ten. Alessandro DI VICO, socio della Sezione di Salerno, il 22.1.2012;

Sig.ra Annuccia ENNA, madre del S.Ten. Giovanni Caria, Consigliere della Sezione di Pavia, il 12.3.2012;

Sig.ra Anna Maria FATO, socia simpa-tizzante della Sezione di Salerno, il 3.1.2012;

Fin. Gianfranco FERRANTE, socio della Sezione di Torino, il 30.6.2012;

Sig.ra Assunta FRISENNA, consorte del V.Brig. Raffaele Serafini, socio della Sezione di Monfalcone, il 7.7.2012;

Sig.ra Luisa GALBIATI ved. Brig. Cec-co, socia della Sezione di Lecco, il 29.7.2012;

Sig. Sisto GOI, padre dei Brig. Franco e Valerio, soci della Sezione di Tolmez-zo, il 2.7.2012;

Sig.ra Anna Maria GUZZINATI, ved. Piscitelli, socia della Sezione di Miran-dola, il 28.6.2012;

Sig. Guido IANNIELLO, padre del Ten. Felice, Presidente della Sezione di Nocera Inferiore, il 16.7.2012;

Sig. Nicolò MESSINA, socio simpatiz-zante della Sezione di Catania, il 19.7.2012;

Brig. Luigi MINELLI, di anni 72 socio

della Sezione di Salerno, il 20.6.2012;

Sig.ra Gabriella MONTELLANICO, madre del Brig.c. Sandro Marchetti, socio della Sezione di Latina, il 18.6.2012;

Sig.ra Massima MONTI, madre del Fin. Luciano Zavoli, Segretario della Sezione di Cervia, il 22.6.2012;

M.M.a. Egisto PASQUALI, socio della Sezione di Vicenza, il 17.7.2012;

App. Pietro PASTORE, socio della Sezione di Genova, il 28.5.2012;

Sig.ra Rosalia LEONARDI, madre del Brig.c. Dario Paternoster, socio della Sezione di Biacesa, nel mese di luglio 2012;

Sig. Alberto ORTOLANI, socio della Sezione di Roma-1/Nord, il 29.6.2012;

App. Oreste PISTONI, socio della Sezione di Fano, il 6.5.2012;

App. Marco POLI, socio della Sezione di Brescia, il 7.6.2012;

App. Alfonso SAPIA, socio della Sezione di Bagheria, l'8.7.2012;

Sig. Vito SCALETTA, padre del Brig.c. Gino, socio della Sezione di Bologna, il 15.6.2012;

Brig. c. Raffaele SCHETTINO, socio della Sezione di Bologna, il 9.3.2012;

Brig. Comm. Giuseppe SORRENTINO, socio della Sezione di Verona, il 13.7.2012;

Sig. Sergio TOCH, fratello dell'App. Lucio, Consigliere della Sezione di Tol-mezzo, il 7.7.2012.

RICORDO DEL S. TEN. FRANCESCO PUDDU

In data 2.7.2012 è deceduto in Lucca dopo una brevissima malattia il S.Ten. Francesco Puddu, socio della Sezione di Lucca dalla sua fondazione, avrebbe compiuto 90 anni a fine anno. Socio più anziano della Sezione ma sempre pre-sente alfiere fino a pochi mesi. Di carat-tere socievole e sempre positivo, di recente il 27.11.2011, era stato insignito presso la Prefettura di Lucca in occa-sione del Giorno della Memoria della Medaglia d'Onore, in quanto internato nei lager nazisti dopo l'8 settembre 1943. Uomo d'altri tempi, educato e rispettoso verso tutti, era punto di riferi-mento di tutti i soci più giovani. Rimasto vedovo qualche tempo addietro, era del tutto autosufficiente ed indipendente.Lascia due figli, apprezzati professioni-sti della città, e vari nipoti. Ai funerali ha partecipato una folta schiera di soci, insieme al Consiglio direttivo più rap-presentanti del servizio attivo del Comando Provinciale. Addio France-sco, ti porteremo sempre nel nostro cuo-re. Magg. Ivano Betti, Presidente della Sezione di Lucca

SONO DECEDUTI I SEGUENTI SOCI O LORO FAMILIARI:

Ai familiari degli Estinti il nostrosentito cordoglio

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Errata Corrige

Sul n. 5/2012 è stato erroneamente comunicato il decesso del socio Franco CONTI della Sezione di San Miniato. Trattasi invece del Sig. Pierino CONTI, fratello del socio suindicato. La Reda-zione si scusa per l'inconveniente.

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In relazione alla gravissima calamità, che ha recentemente colpito le popolazioni dell'Emilia Romagna , la Presidenza Nazio-nale, sicura d'interpretare i sentimenti di umana solidarietà di tutti gli associati, ha deciso di attivare una raccolta volontaria di fondi, rivolta alle Sezioni ed ai rispettivi associati, da destinare ai soci che, a causa del predetto evento, hanno subito danni o vivono in condizioni precarie e risultino bisognosi di sostegno.

I VERSAMENTI POTRANNO ESSERE EFFETTUATI:- sul c/c Postale nr. 12222428 (con bollettino postale) intestato alla “Sezione A.N.F.I. di Reggio Emilia”;- con Bonifico bancario IBAN IT 94T0760112800000012222428.Inserire nella causale “PRO TERREMOTATI EMILIA ROMAGNA”.La Presidenza ed il Periodico “Fiamme Gialle” RINGRAZIANO tutti coloro che vorranno partecipare all'iniziativa.

LA RACCOLTA FONDI AVRA’ TERMINE IL 31 OTTOBRE 2012.

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