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ARTICOLICOPERTINA pag. 10
Come non avere mai torto (e non sentirsi mai in colpa...)di Luca Di Bella
DOCUMENTI pag. 18
La risoluzione dell’Europarlamento sulla «memoria dei popoli europei»
COPERTINA pag. 22
Comunismo/Nazismo le due facce dell’orroredi Aldo G. Ricci
STRANO MA VERO pag. 30
«Non c’è Lager senza Gulag»di Luca Di Bella
ANTICIPAZIONI pag. 38
Rosso sanguedi Carlo De Risio
MALI ASSOLUTI pag. 44
Holodomordi Emanuele Mastrangelo
PATTI SCELLERATI pag. 48
1939: i «nazi-comunisti» scatenano la Seconda guerra mondialedi Michele Rallo
PCI ALL’OPERA pag. 56
Eliminare e screditaredi Aldo A. Mola
COMUNISTI pag. 62
CINA, una tragedia che dura da 70 annidi Stefano Magni
CORTINE DI FERRO pag. 68
Una prigione con un solo, immenso murodi Luciano Garibaldi
sommarioNOVEMBRE 2019
w w w . s t o r i a i n r e t e . c o m
RUBRICHESTORIE & NOTIZIE pag. 4
STORIE IN SERIE pag. 15
ATLANTE pag. 42
GUERRE IMPROBABILI pag. 55
MATTINI DEI MAGHI pag. 61
TARGET AREA pag. 67
LIBRI pag. 74
LETTERE & E-MAIL pag. 78
KRANCIC IN FUNDO pag. 82
10
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4 | STORIA IN RETENovembre 2019
storie¬izie
MISSIONI COMPIUTE
Spagna: il governo sposta
la salma di Francisco Franco
«Un affronto morale».Così il presidente del
consiglio spagnolo, il sociali-sta Pedro Sánchez, ha definitola presenza della salma diFranco nel mausoleo dellaValle dei Caduti, dove giac-ciono i morti di entrambe leparti della Guerra Civile spa-gnola. Ora «l’affronto» è termi-nato e la salma del dittatoreFrancisco Franco, lo scorso 24ottobre, è stata spostata dalmausoleo de los Caídos al ci-mitero madrileno di El Pardo-Mingorrubio, accanto allatomba della moglie, CarmenPolo morta nel 1998. L’esuma-zione del feretro di Franco erastata voluta fortemente daSánchez per privare il ditta-tore di una sepoltura di Stato,a conclusione di un lungo iter
di passaggi in parlamento,prima, e di ricorsi giudiziaridella famiglia, poi, puntual-mente respinti dalla magistra-tura iberica. Ripetutamentesconfitti, alla fine i parenti del
Caudillo hanno deciso che iltrasferimento del corpo do-vesse avvenire, ma nellastessa bara usata per la primasepoltura. Onde evitare con-testazioni, il governo ha stabi-lito che il trasferimento delcorpo avvenisse in elicottero.A celebrare la messa funebreper la nuova inumazione èstato Santiago Cantera, prioredella Valle de los Caídos conun passato da falangista cheaveva invano cercato di op-porsi all’esumazione diFranco. La Valle dei Caduti tut-tavia non sembra destinata adaver pace: già infatti si parladella possibile rimozioneanche della salma di José An-tonio Primo de Rivera, il na-zional-sindacalista fondatoredella Falange, ucciso nel 1936dai repubblicani dopo un pro-cesso-farsa. �
12.800 ANNI FA...
Un asteroide dietro
la grande glaciazione?
C irca 12.800 anni fa, nelgiro di un paio d’anni, le
temperature medie sonocrollate bruscamente, fino a14 gradi in meno, in alcuneregioni dell’emisfero setten-trionale per periodo duratocirca 1.400 anni. Questosconvolgimento, chiamatodagli scienziati periodo delDryas Recente, segnò l’iniziodel un declino della mega-fauna dell’era glaciale, comemammut e mastodonti, e an-
che un calo della popolazio-ne dei primi i nativi america-ni. Secondo recenti studi delgeologo americano Christo-pher R. Moore, dell’Universitàdella Carolina del Sud, all’ori-gine di questo periodo geolo-gico potrebbe essere stato unimpatto con un asteroide conincendi su tutta la Terra cheavrebbero incenerito fino al10% delle foreste e delle pra-
terie. Moore ha infatti riscon-trato un picco nelle particelleassociate alla combustione,come carbone e fuliggine, neireperti geologici risalenti pro-prio al momento in cui inizia-va il Dryas Recente. Gli studidi Moore hanno trovato corri-spondenza in analoghe ricer-che effettuate in Sudafrica.Luoghi distanti che suggeri-scono la dimensione globaledi un eventuale impatto ex-traterrestre. Un evento catacli-smico come un impatto extra-terrestre – e il successivo «in-verno nucleare» – spieghereb-be secondo Moore tanto ilcalo delle temperature quan-to le repentine variazioni nel-la presenza di metalli, residuidi combustione e spore neglistrati geologici. �
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La cerimonia di traslazionedella salma del dittatore spagnolo Francisco Franco
L’estensione dei ghiacci in Europa durante l’ultima glaciazione,
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STORIA IN RETE |5Novembre 2019
«Guai a voi, dottori della Legge, che avete portato via la chiave della conoscenza; voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare voi l’avete impedito»
Vangelo di Luca 11,52
CC
3.0
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EFFETTO VIAGRA
La Torre di Pisa pende
un po’ di meno...
Vent’anni di lavori di stabi-lizzazione di quello che è
uno dei monumenti più cele-bri al mondo, il campanile di
Piazza dei Miracoli più famo-so come «Torre di Pisa», sonoriusciti a far recuperare quat-tro centimetri di pendenzaalla torre. I tecnici spieganoinfatti che il monumento nonsolo è ora stabile, ma sta per-sino riducendo la sua pen-denza. La confortante scoper-ta è arrivata al termine dei re-soconti periodici effettuatiper l’Opera della PrimazialePisana e le strutture pubbli-che di tutela da parte delgruppo di sorveglianza for-mato da Salvatore Settis, del-la Normale di Pisa, Carlo Vig-giani, dell’Università di Napolie Donato Sabia, docente alPolitecnico di Torino. �
DEJÀ VU
Di nuovo un Bonaparte
porta una Asburgo all’altare
Duecentonove anni dopo,a pochi passi dalla tom-
ba di Napoleone agli Invali-
des di Parigi, sono state cele-brate di nuovo delle nozze
tra un Bonaparte e unaAsburgo. Jean-ChristopheNapoléon Bonaparte, 33anni, discendente di Girola-mo Buonaparte (1784-1860),fratello minore di Napoleonee re di Vestfalia, ha infattisposato la contessa Olympiavon Arco Zinneberg, trentu-nenne, imparentata dinasti-camente con l’ultimo Impera-tore d’Austria Carlo e anchealla stessa Maria Luisad’Asburgo (1791-1847), chefu la seconda moglie di Na-poleone I. Il giovane Bona-parte si occupa di finanza aLondra mentre Olympia hastudiato arte e fotografia. «Èuna storia d’amore prima diuna strizzata d’occhio dellaStoria», ha detto Jean-Chri-stophe Napoléon Bonaparteal «Le Figaro». «Quando ho in-contrato Olympia mi sonotuffato nel suo sguardo e nonnel suo albero genealogico.Poi abbiamo sorriso di questacoincidenza. Il nostro matri-monio assomiglia a quello dimolte altre coppie di oggiche appartengono a diverse
nazioni europee. È il fruttodella riconciliazione e dellacostruzione europea, allequali tengo enormemente».Nel febbraio 1810 l’imperato-re Napoleone che aveva ap-pena divorziato dall’impera-trice Giuseppina e combinatogià le seconde nozze con gliAsburgo scrisse a Maria Luisad’Austria, figlia dell’imperato-re Francesco d’Asburgo: «Pos-siamo sperare che la vostravolontà non sarà determinataunicamente dal dovere di ob-bedienza ai vostri genitori?».Maria Luisa era nipote dellaregina Maria Antonietta de-capitata dai giacobini ed eracresciuta nel disprezzo versoil Corso. Tuttavia l’azzardo na-poleonico ebbe successo: lacoppia fu felice finché l’Impe-ratore dominò l’Europa. Ilmatrimonio religioso vennecelebrato il 2 aprile 1810 alLouvre, e il 20 marzo dell’an-no seguente nacque il primoe unico figlio legittimo di Na-poleone, Francesco GiuseppeCarlo Bonaparte, «il re diRoma» (1811-1832). �
Leggere i papiri di Ercolano carbo-nizzati dall’eruzione del Vesuviodel 79 d.C.: un’impresa oggi possi-
bile grazie a tecnologie non invasivemesse a sistema da un gruppo interna-zionale coordinato da Graziano Ranocchiadell’Istituto per il lessico intellettuale eu-ropeo e storia delle idee del Consiglionazionale delle ricerche (CNR). Il gruppodi lavoro è infatti approdato alla deci-frazione del testo greco nascosto sulverso della celebre «Storia dell’Accade-mia» di Filodemo di Gadara (110-40 a.C.),uno dei tanti rotoli ercolanei, parte diun’opera più ampia intitolata «Rassegnadei Filosofi», la più antica storia della fi-losofia greca in nostro possesso. I risultatidella ricerca sono pubblicati su «Science
Advances». «Le indagini effettuate sulrotolo hanno svelato resti di ampie co-
lonne appartenenti al medesimo testovergato sul recto, destinate ad esseresuccessivamente inglobate nella versionefinale del libro». Gli esperimenti di dia-gnostica per immagini iperspettrale, in-quadrati nel progetto Marie Skłodow-
ska-Curie IF 703798-AcadHist ospitato dalCNR-ILIESI, sono stati eseguiti a febbraiodell’anno scorso presso la Biblioteca Na-zionale di Napoli grazie a laboratorimobili del CNRS/Museo di Storia Naturaledi Parigi per l’applicazione di avanzatetecniche chimico-fisiche alla lettura eanalisi non-invasiva di manoscritti epapiri. «La lettura di centinaia di rotolipreservati a Ercolano dall’eruzione delVesuvio del 79 d.C. sarà in grado di rivo-luzionare le nostre conoscenze nel campodella filosofia antica e della letteraturaclassica», ha concluso Ranocchia. �
SUCCESSI ITALIANI
CNR: tornano leggibili i papiri carbonizzati scoperti a Ercolano
Lo strumento di diagnostica per imma-gini iperspettrale del CNR-ILIESI
La Torre di Pisa
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storie¬izieARCHEO-INGEGNERIA
Machu Picchu fu fondata
apposta su una faglia
Le rovine dell’antica città-
fortezza Inca di Machu
Picchu – probabilmente co-
struita dall’imperatore inca
Pacachutéc attorno al 1440 e
abbandonata dopo l’arrivo
dei conquistadores spagnoli –
venne edificata in una remota
area andina, su una stretta
cresta, 400 metri a precipizio
sopra il canyon in cui scorre il
fiume Urubamba. Ma perché
gli Incas hanno scelto un luo-
go così inaccessibile? Il 23 set-
tembre scorso, all’annuale
conferenza della Società Geo-
logica d’America (GSA) il geo-
logo Rualdo Menegat, del-
l’Università del Rio Grande do
Sul, in Brasile, ha suggerito
che gli Incas avrebbero co-
struito Machu Picchu – come
del resto avevano fatto con al-
tre città – in una zona di in-
contro di faglie tettoniche. «La
posizione di Machu Picchu
non è una coincidenza», so-
stiene Menegat. «Sarebbe im-
possibile costruire un tale sito
su un’alta montagna se il sub-
strato geologico non fosse
frammentato». La mappatura
realizzata da Menegat sugge-
risce che i quartieri della città
e i campi agricoli circostanti
abbiano tutti lo stesso orien-
tamento delle faglie principa-
li. «Altre città Inca, tra cui Ol-
lantaytambo, Pisac e Cusco, si
trovano all’intersezione di fa-
glie», afferma Menegat. Co-
struire in una zona del genere
permetteva infatti di avere a
disposizione rocce in abbon-
danza, di poterle rompere
lungo i piani di faglia e rispar-
miare le energie per tagliarle,
scolpirle e realizzare così i fa-
mosi muri a secco, celebri per
la perfetta connessione delle
pietre, unite senza malta ep-
pure così ben giustapposte da
rendere impossibile anche in-
filare una lama fra di esse. La
posizione della città offriva
inoltre il vantaggio di convo-
gliare direttamente nel sito le
acque piovane e al tempo
stesso proteggerlo da valan-
ghe e smottamenti, aiutando-
lo a drenare l’acqua durante i
temporali. �
LA BUONA SCUOLA
Rinascimento in scena
per gli studenti di Firenze
Un’interessante esperimen-
to didattico è stato presen-
tato a Firenze: presentare agli
studenti le grandi figure del Ri-
nascimento attraverso una se-
rie di spettacoli teatrali. Da Mi-
chelangelo Buonarroti a Cateri-
na de’ Medici, da Lorenzo il Ma-
gnifico a Machiavelli, i grandi
del Rinascimento vanno in sce-
na a teatro, gratuitamente, per
gli alunni delle scuole seconda-
rie di Firenze. Un cartellone inti-
tolato «Rinascimento per le
scuole» che ha l’obiettivo di in-
centivare il teatro fra i giovani, è
stato messo a punto e promos-
so dalla Fondazione CR Firenze
e dalla Compagnia delle Seg-
giole, in collaborazione con la
Fondazione Teatro della Tosca-
na, l’Ufficio regionale scolastico
per la Toscana e con l’adesione
della ONLUS «Giglio Amico».
Tra le rappresentazione previ-
ste – che coinvolgeranno nella
prima fase sperimentale cin-
que classi di una decina di
scuole per circa 370 ragazzi –
opere classiche come «La Man-
dragola» di Niccolò Machiavelli
ma anche testi originali come
«Inquieto sia il Genio» (opere di
Leonardo da Vinci e Michelan-
gelo Buonarroti) di Riccardo
Ventrella; «Il segreto di Brunel-
leschi» con Carlo Monni (docu-
fiction); «Caterina de’ Medici» di
Sandro Bennucci; «Perché
America si chiama America? I
giorni di Amerigo Vespucci» e
«Lorenzo il Magnifico» di Mar-
cello Mancini. �
TURISMO RADIOATTIVO
Chernobyl: boom di visitatori
dopo la serie TV della HBO
Dopo l’uscita in molti Paesi
della serie TV «Chernobyl»
prodotta dall’americana HBO e
trasmessa in Italia da Sky, la
zona in cui sorge l’ormai ex cen-
trale nucleare ucraina, protago-
6 | STORIA IN RETENovembre 2019
«La Mandragola» di NiccolòMachiavelli
Machu Picchu
CNN
Un negozio di souvenir
di Chernobylin Ucraina
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STORIA IN RETE |7
nista nel 1986 della più grande
catastrofe nucleare della storia,
ha visto un vero e proprio boom
di turisti. «Dall’inizio dell’anno
abbiamo registrato 107 mila vi-
sitatori nella zona di esclusione»
– circa 30 chilometri intorno al-
l’impianto teatro dell’incidente
– ha riferito l’Agenzia statale
ucraina per la gestione delle
zone di esclusione sulla sua pa-
gina Facebook. Tra gennaio e
febbraio meno di tremila perso-
ne avevano visitato la zona ma
da marzo il numero di turisti ha
cominciato a crescere, una ten-
denza che è aumentata netta-
mente dopo la messa in onda
della serie «Chernobyl», lo scor-
so maggio. Altri motivi che atti-
rano i visitatori, secondo le au-
torità ucraine, sono l’eliminazio-
ne degli ostacoli al viaggio ver-
so l’area e il miglioramento del-
le infrastrutture. L’Agenzia di
Stato per la gestione delle zone
di esclusione ha approvato 21
rotte per i turisti: 13 rotte terre-
stri, cinque vie d’acqua e tre rot-
te aeree. Nel complesso, il flusso
di turisti verso la zona è aumen-
tato notevolmente negli ultimi
anni e, come detto in aprile dal
ministero dell’Ecologia e delle
Risorse Naturali dell’Ucraina, dal
2015 le visite sono decuplicate.
La polizia ucraina ha anche dato
notizia dell’arresto di sei uomini
entrati illegalmente «a scopo di
turismo estremo». �
Novembre 2019
SURGELATI STAGIONATI
Artico: ritrovato barile
di caffè di 117 anni fa
Nella cosiddetta «Terra di
Francesco-Giuseppe»,
l’arcipelago dell’estremo arti-
co russo, è stato trovato un
barile di caffè abbandonato
da 117 anni in un vecchio
campo base. Secondo le pri-
me indagini, potrebbe trat-
tarsi di parte degli alimenti
che aveva portato con sé la
spedizione polare guidata
dall’esploratore americano
Evelyn Briggs Baldwin e
dall’uomo d’affari William
Zeigler all’inizio del secolo
scorso. I ricercatori della So-
cietà Geografica Russa hanno
scoperto il barile ben conser-
vato di chicchi di caffè nel
campo base artico della spe-
dizione svoltasi tra il 1901 e il
1902. Leonid Kruglov, viag-
giatore e ricercatore, ha pub-
blicato sulla sua pagina Insta-
gram le foto dei resti della
base abbandonata, situata
sull’isola di Alger, al centro
dell’arcipelago più a nord del
mondo. Kruglov ha spiegato
come la missione Baldwin-
Zeigler, che intendeva rag-
giungere il Polo Nord, fosse
molto ricca di mezzi e riforni-
menti tanto da prevedere, ol-
tra ad una nave, diversi cam-
pi base, l’utilizzo di 420 husky
siberiani, 15 pony, oltre 60
slitte e due palloni aerostatici
di osservazione con uomini a
bordo. In totale parteciparo-
no 42 membri, tra cui, oltre
agli americani, anche esplo-
ratori russi e norvegesi. Costo
complessivo circa 142 mila
dollari di allora, equivalenti
ad oltre 4 milioni di dollari at-
tuali. Ma la spedizione si rive-
lò un totale fallimento, tanto
che non riuscì neppure a rag-
giungere l’isola di Rudolf, la
più a nord dell’arcipelago e
ultima terra ferma prima del
nulla glaciale che separa dal-
la meta del Polo Nord geo-
grafico. Dopo diversi tentativi
falliti e l’esaurimento delle
scorte di carbone, gli esplora-
tori tornarono in Norvegia a
metà luglio 1902. La conqui-
sta effettiva del Polo Nord
geografico venne rivendicata
il 6 aprile 1909 dall’esplorato-
re statunitense Robert Peary
ma i suoi resoconti e testimo-
nianze hanno suscitato molti
dubbi e perplessità. I primi
ad avvistare sicuramente il
Polo Nord furono invece
l’esploratore italiano Umber-
to Nobile e il norvegese Ro-
ald Amundsen ma solo molto
più tardi e per via aerea. Le
prime persone ad avere inve-
ce camminato per certo sul
Polo Nord furono i compo-
nenti della spedizione sovie-
tica Sever-2 del 1948 sotto il
comando di Aleksandr Kuz-
netsov. �
CNN
Un acquerello ritrovato fra le carte della spedizione polareBaldwin-Zeigler (1901-1902) conservate negli Stati Uniti
Cento anni fa la pande-
mia di influenza «Spa-
gnola» sterminò fra i 50
e i 100 milioni di persone. Solo
gli Stati Uniti hanno perso più
persone nella pandemia di
quante ne abbiano perse in
tutte le guerre del XX e XXI se-
colo messi insieme. La pande-
mia ha trasformato le comunità
tanto che in certi casi le bare
finirono e i corpi dovettero es-
sere ammucchiati in fosse co-
muni. Una professoressa di let-
teratura dell’Università di Ri-
chmond, Elizabeth Outka, ha
ora suggerito che la «Spagnola»
avrebbe avuto un potente in-
flusso sul folclore e la letteratura
gotica, in particolare con le
storie di zombi, i «morti viventi»,
influenzando direttamente uno
dei più importanti autori di ge-
nere del periodo, Howard Phil-
lips Lovecraft (1890-1937). Nel
suo «Viral Modernism: The In-
fluenza Pandemic and Interwar
Literature», la Outka sostiene
che l’origine del topos letterario
dello zombi è precedente alla
sua prima comparsa «ufficiale»
negli Stati Uniti col libro di
William Seabrook del 1929,
«L’isola magica», classica storia
di vudù haitiano e morti co-
stretti a servire i negromanti
come schiavi. Ma, suggerisce
la Outka, già in precedenza,
in alcuni scritti, Lovecraft aveva
immaginato paurose storie
con zombi ante litteram proprio
perché influenzato dalle ter-
ribili esperienze provocate dal-
la pandemia di influenza, nella
sua città natale di Providence,
nel Rhode Island. �
MORTI VIVENTI
La leggenda degli zombi nacque con la «Spagnola» del primo dopoguerra
Un paziente colpito da «Spagnola» nell’ospedalemilitare di Fort Devens, in Massachussets, dopo la Grande Guerra
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REVISIONISTI
Roosevelt? Non aiutò gli ebrei a sfuggire allo sterminio
Secondo lo storico dell’Olo-
causto Rafael Medoff, il
presidente degli USA Franklin
D. Roosevelt (1882-1945) fece
poco o nulla per gli ebrei eu-
ropei, ma anzi, ostacolò alcu-
ne operazioni che avrebbero
potuto salvarne migliaia. Lo
scrive in «The Jews Should
Keep Quiet: Franklin D. Roose-
velt, Rabbi Stephen S. Wise, and
the Holocaust», pubblicato lo
scorso settembre dalla Socie-
tà Editoriale Ebraica (JPS) di
Philadelphia. Secondo Me-
doff, Roosevelt avrebbe ridot-
to le possibilità d’accesso agli
USA da parte dei rifugiati
ebrei dall’Europa. I motivi sa-
rebbero stati simili a quelli
che spinsero Roosevelt a ordi-
nare l’internamento di 120
mila giapponesi nei campi di
concentramento: la diffidenza
razzista. «Sono stato colpito
dalla somiglianza tra la termi-
nologia usata da FDR per i
giapponesi e quella usata per
gli ebrei – ha detto Medoff al
«Times of Israel» – che non ci si
può fidare, non diventeranno
mai degli americani completa-
mente leali, e cercheranno di
dominarci». «Le dichiarazioni
poco lusinghiere di Roosevelt
sugli ebrei erano sempre dello
stesso tenore: che era indesi-
derabile avere troppi ebrei in
una singola professione, istitu-
zione o luogo geografico; che
l’America era per natura un
paese bianco e protestante; e
che gli ebrei nel loro insieme
possedevano determinate ca-
ratteristiche innate e sgrade-
voli», scrive Medoff. Durante la
guerra, quando un sondaggio
Gallup scoprì che l’opinione
pubblica americana era con-
traria all’ingresso dei rifugiati
ebrei, Roosevelt la assecondò
riducendo le quote di ingres-
so. Inoltre fino allo scoppio
della guerra, Roosevelt non
fece nulla per boicottare la
Germania hitleriana, rifiutan-
do perfino di commentare
troppo negativamente la Not-
te dei Cristalli del novembre
1938, quando le SA distrusse-
ro le sinagoghe tedesche, uc-
cidendo molti israeliti. L’ammi-
nistrazione Roosevelt boicottò
infine i piani d’emigrazione
degli ebrei europei verso Haiti
o le Isole Vergini, per timore
che poi da là i profughi sareb-
bero affluiti verso gli USA. Me-
doff ha anche lamentato che
la Biblioteca del Congresso
avrebbe ordinato solo tre co-
pie del suo saggio, un numero
inferiore, secondo l’autore, a
quello riservato ai libri apolo-
getici su Roosevelt. �
ALGORITMI ILLOGICI
Su Facebook vietato parlaredi storia dell’Italia coloniale
Sembra una vera e propria
persecuzione ad perso-
nam quella che Facebook ha
messo in atto contro le pagi-
ne e i profili dello storico Al-
berto Alpozzi. Autore di saggi
sul colonialismo italiano fra
cui «Il faro di Mussolini»
(Eclettica, pp. 256, € 20,00),
Alpozzi ha visto per l’ennesi-
ma volta una sua pagina FB
cancellata. Il motivo? «Conte-
nuti che incitano all’odio».
Non specificati, però, i conte-
nuti incriminati. Le pagine di
Alpozzi subiscono da anni
trattamenti simili, in partico-
lare da quando il suo libro di-
venne un «caso» perché l’AN-
PI, scandalizzata perché diver-
se biblioteche ne avevano di-
sposto l’acquisto, lanciò una
campagna di boicottaggio
contro di lui. La pagina di
«Italia coloniale» (11 mila «mi
piace») aveva subito da alcu-
ne settimane un’operazione
di shadow banning, ovvero ri-
duzione della visibilità su FB
(anche per gli iscritti stessi
alla pagina). Analoga strate-
gia effettuata lo scorso anno
contro la pagina dedicata alla
ricerca sulla storia del Faro
Francesco Crispi in Somalia,
con 21 mila iscritti, tutti per-
duti. Lo stesso Alpozzi sul suo
sito www.italiacoloniale.com
ha dato la notizia che tutti gli
admin della pagina sono stati
bloccati, accusati di «spam» o
«incitamento all’odio» o perfi-
no «attività terroristica». Inol-
tre, denuncia Alpozzi, sareb-
bero proprio le parole «colo-
ni» e «colonie» a condurre al-
l’immediato blocco di utenze
e pagine. Inquietante infine
un dettaglio: anche il profilo
della moglie di Alpozzi, pre-
sente poco o nulla sul social
di Mark Zuckerberg, è stato
bloccato durante il repulisti
contro lo storico torinese. �
8 | STORIA IN RETE
storie¬izie
Novembre 2019
Il presidente statunitense Franklin Delano Roosevelt (1882-1945)
Il 20 ottobre scorso il capoluogo altoatesino si è fermato
per il disinnesco di una bomba. L’ordigno è stato ritrovato
il 9 ottobre in piazza Verdi, vicino a Ponte Loreto. Le ope-
razioni di recupero e brillamento del residuato sono state or-
ganizzate nei minimi dettagli e hanno costretto all’evacuazione
quattromila residenti, mentre altri 61 mila hanno avuto
l’ordine di rimanere chiusi in casa fino al cessato allarme.
Nessun veicolo ha potuto circolare dalle 9 del mattino fino a
mezzogiorno. Chiusi i negozi e perfino le chiese. Vietata la
circolazione a piedi o in bici nel raggio di 1,8 chilometri dalla
bomba. Sospeso il transito dei treni sulla linea ferroviaria del
Brennero e chiusa la A22 tra i caselli di Egna e Chiusa, oltre
alla statale 12. L’intera viabilità sull’asse nord-sud lungo la
Valle dell’Adige è stata interrotta. Le autorità avevano anche
comunicato che contravvenire ai divieti avrebbe comportato
pene fino a tre mesi di reclusione e 206 euro di multa. �
C’È UNA BOMBA IN CITTÀ
Bolzano si ferma per disinnesco bomba
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