00 cop somm edit ago set 11:Prevenzione 2009 · AIDO Lombardia - ONLUS ... Nel 2008, con specifica...

36

Transcript of 00 cop somm edit ago set 11:Prevenzione 2009 · AIDO Lombardia - ONLUS ... Nel 2008, con specifica...

Page 1: 00 cop somm edit ago set 11:Prevenzione 2009 · AIDO Lombardia - ONLUS ... Nel 2008, con specifica delibera, la Regione Lombardia ha costituito ... dio, ictus, trauma cranico,...)”.
Page 2: 00 cop somm edit ago set 11:Prevenzione 2009 · AIDO Lombardia - ONLUS ... Nel 2008, con specifica delibera, la Regione Lombardia ha costituito ... dio, ictus, trauma cranico,...)”.

2pagina

12pagina

14pagina

17pagina

22pagina

AREUServizio senza barriere provinciali

Si può moriredi crepacuore?

Cioccolatoterapia

CREDERE NELLA VITA, CREDERE NELL’AMORELa storia di Roberto Ceruti e del suo triplice trapianto

LA VALLE DI SCALVE CUSTODISCE IL TEMPIO DEL DONATORE

28pagina

MARCIA VITA PER LA VITAA Bergamo l’arrivodella 37ª edizione

32pagina

Notizie dalle sezioni

SommarioP

revenzioneO

gg

i

Mensile di cultura sanitaria del Consiglio RegionaleAIDO Lombardia - ONLUS

Anno XX n. 193 - agosto/settembre 2011

Editore: Consiglio Regionale AIDO Lombardia - ONLUS 24125 Bergamo, Via Borgo Palazzo 90Tel. 035 235327 - fax 035 244345 [email protected]

Direttore EditorialeLeonida Pozzi

Direttore ResponsabileLeonio Callioni

Collaborazioni scientificheDott. Gaetano Bianchi

Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti di Bergamo

Dott. Michele ColledanDirettore Chirurgia Generale III Direttore Centro Trapianti di fegato e di polmoni

Dott. Paolo FerrazziDirettore Dipartimento CardiovascolareDirettore U.O. di Cardiochirurgia

Dott. Giuseppe LocatelliConsulente del Dipartimento di Chirurgia Pediatrica

Prof. Giuseppe Remuzzi Direttore Dipartimento di Immunologia e Clinica dei Trapianti

Azienda Ospedaliera A. Manzoni di Lecco

Dott. Amando GambaDirettore U.O. Cardiochirurgia

Università Milano Bicocca

Prof. Roberto FumagalliDocente

NITp - Nord Italia Transplant

Prof. Paolo Rigotti - Presidente

Dott. Mario Scalamogna - Direttore

Istituto Mediterraneo Trapianti e Terapie di alta specializzazione - ISMeTT

Prof. Bruno GridelliDirettore Medico scientificoProfessore di Chirurgia Università di Pittsburgh

Istituto Ricerche Farmacologiche “Mario Negri” - Bergamo

Prof. Giuseppe Remuzzi - Direttore

Yale University School of Medicine

Dott. Mario StrazzaboscoProfessor of Medicine,Director of Transplant HepatologyDepartment of Internal MedicineSection of Digestive Diseases

Redazione esternaLaura SpositoCristina GrandeEpis Clelia

Redazione tecnicaBergamo [email protected] Seminati

Segreteria e Amministrazione24125 Bergamo, Via Borgo Palazzo 90Tel. 035 235327 - fax 035 [email protected]@aidolombardia.itC/C postale 36074276Ester MilaniLaura Cavalleri

SottoscrizioniSocio Aido Simpatizzante Sostenitore Benemerito € 35,00 € 50,00 € 70,00 € 90,00

C/C postale 36074276 AIDO Cons.Reg.LombardiaONLUS Prevenzione Oggi

Si contribuisce alle spese di stampa come amici.

Il socio sostenitore ha diritto ad omaggiare un’altra per-sona previa segnalazione all’atto della sottoscrizione.

StampaCPZ - Costa di Mezzate BG

Finito di stampare prima decade di ottobre

Reg. Trib. di Milano n. 139 del 3/3/90

Le informazioni contenute in questo periodicovengono trattate con liceità, correttezza e tra-sparenza conformemente al D.lgs. n. 196 del 30giugno 2003 “Codice in materia di protezionedei dati personali”.

Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

800 20 10 88NUMERO VERDE

Risponde l’Aido Lombardia

Spazio ai lettoriPer gli interventi dei lettori:

[email protected]

È attivo il sito dell’Aido Regionale:

www.aidolombardia.it

Page 3: 00 cop somm edit ago set 11:Prevenzione 2009 · AIDO Lombardia - ONLUS ... Nel 2008, con specifica delibera, la Regione Lombardia ha costituito ... dio, ictus, trauma cranico,...)”.

Intensa, ricca di eventi ed emozioni. Così è statal’estate Aido lombarda e provinciale di Ber-gamo, impegnata nella celebrazione dei primi

40 anni di attività dell’Associazione, nata comeDob al Monterosso (quartiere di Bergamo) nel1971, sullo slancio di una iniziativa generosa etravolgente di Giorgio Brumat, che a quei tempiera impegnato professionalmente come informa-

tore scientifico. In ordine di tempo – in questa estate particolare, destinata a segnare lastoria associativa – si sono susseguiti: la 37.ma edizione della Camminata della Solida-rietà Vita per la Vita, dell’omonimo Gruppo sportivo di Coccaglio, guidato magistral-mente dall’infaticabile presidente Lino Lovo; e poi l’incontro a Vilminore di Scalve, conla posa presso il Tempio del Donatore, del medaglione raffigurante, in bassorilievo, pro-prio il volto dell’indimenticabile cav. Giorgio Brumat. Due occasioni per mettere il temadelle donazioni di organi, tessuti e cellule al centro dell’attenzione della comunità.Particolare e suggestiva si è rivelata la tappa finale della Camminata della Solidarietàche, dopo aver attraversato l’Australia, è tornata a Bergamo per concludere, nello stu-pendo scenario di Piazza Vecchia, in Città Alta, un’edizione indimenticabile, parteci-pata e ricca di presenze significative. Straordinariamente partecipata è stata qualchegiorno dopo la giornata in Valle di Scalve, con persone arrivate da ogni parte della Lom-bardia e qualche presenza anche da fuori regione, per rendere omaggio, sotto lo sguardoaustero delle Prealpi Orobiche, al fondatore dell’Aido.Lassù, alla luce penetrante della località scalvina, risplenderà per sempre il ricordo diBrumat. Allo stesso modo abbiamo voluto che fosse ricca di eventi ed emozioni anchel’edizione agosto-settembre di “Prevenzione Oggi”. Dopo l’incontro con la direzione del-l’Areu, l’Azienda regionale che si preoccupa dei servizi di emergenza urgenza sul terri-torio regionale, e che li stanno rivoluzionando e potenziando, il lettore viene infatticondotto riga dopo riga, pagina dopo pagina, in un’avventura sociale e culturale coin-volgente e a volte commovente. Grazie agli articoli, fra loro collegati, del dott. Bianchi edella nutrizionista Cristina Grande si affronta e illustra il tema mai abbastanza inda-gato della sofferenza invisibile. Se sia ancora possibile morire di “crepacuore” come si di-ceva un tempo, ce lo spiega con la solita scrittura essenziale e scorrevole, il dott. Bianchi;l’alimentazione che aiuta a ritrovare un equilibrio nell’umore e a riprendere forza, è dicontrocanto l’articolo a cura di Cristina Grande. Raccomando anche la lettura della vi-cenda del pluritrapianto di Roberto Ceruti, amorevolmente assistito dalla moglie Alicia.Una vicenda delicatamente raccontata dalla brava Clelia Epis. Tante emozioni, come dicevo, che riaprono una stagione editoriale importante per l’Aidolombarda e che permettono di consegnare ai lettori un altro numero della rivista “Pre-venzione Oggi” all’altezza della tradizione.C’è tanto cuore, tanta sensibilità, tanta possibilità di commuoversi attraverso la letturadelle pagine di questo numero. È il nostro modo per riprendere contatto con i lettori-so-stenitori per accompagnarli nella parte conclusiva dell’anno che auguriamo a tutti siaricolma di affetti e momenti di solidarietà.

Leonida Pozzi

Inco

pertin

a

1

Pre

venz

ione

Og

gi

In copertina:«L'IMBRUNIRE

SUL LAGO DI LECCO»©

foto di Ester Milani - Airuno(Lc)

«Le ombre si stendono sul lago come lieve carezza; un raggio di sole birichino dà un ultimo bacio alla nuvola prima di coricarsi.».

Un’estate straordinaria,raccolta e raccontatain tanti articoli delicati e coinvolgenti

Editoriale

Page 4: 00 cop somm edit ago set 11:Prevenzione 2009 · AIDO Lombardia - ONLUS ... Nel 2008, con specifica delibera, la Regione Lombardia ha costituito ... dio, ictus, trauma cranico,...)”.

2

Prevenzione

Og

gi

Ci sono, in questi tempicosì particolari e percerti aspetti difficili (maper altri aspetti fecondie importanti) piccole-

grandi rivoluzioni che cambiano l’of-ferta dei servizi ai cittadini,migliorandola, senza che i cittadinistessi se ne avvedano. Da qualchetempo la Regione Lombardia è impe-gnata in una importante modernizza-zione del sistema di emergenza: il 118.Nel 2008, con specifica delibera, laRegione Lombardia ha costituitol’Azienda Regionale Emergenza Ur-genza (AREU), con il compito di“promuovere l'evoluzione del sistemadi emergenza e urgenza sanitaria(SSUEm 118) sviluppando l'integra-zione a rete dell'assistenza intra edextraospedaliera e fornendo valoreaggiunto alla gestione delle patologieacute e complesse (infarto del miocar-dio, ictus, trauma cranico,...)”. La suamission è quella di “garantire, imple-mentare e rendere omogeneo, nel ter-ritorio della Regione, il soccorsosanitario di emergenza urgenza,anche in caso di maxiemergenze; hainoltre il compito di coordinare il tra-sporto di persone, organi e tessuti, leattività trasfusionali, di scambio ecompensazione di sangue ed emo-componenti”.Per l’Aido e per Prevenzione Oggi,questo è un mondo particolarmenteinteressante. Tanto interessante chel’équipe ha incontrato (era già suc-cesso alcuni anni fa) i due punti di ri-ferimento della nuova Aziendaregionale: il dott.Alberto Zoli, Diret-tore Generale, e il dott. Marco Sal-moiraghi, Direttore Sanitario.Nell’introdurre l’intervista il presi-dente del Consiglio regionale, cav.Pozzi, ricorda il primo incontro:Pozzi: Ci siamo già visti a Lecco.Eravate all'inizio, vi stavate organiz-zando. Da allora è trascorso un po’ ditempo e ci piacerebbe soprattutto co-noscere quello che è stato lo svilupposul territorio lombardo di questanuova proposta organizzativa degliinterventi di emergenza urgenza.

AREUServizio senza barriereprovinciali

Page 5: 00 cop somm edit ago set 11:Prevenzione 2009 · AIDO Lombardia - ONLUS ... Nel 2008, con specifica delibera, la Regione Lombardia ha costituito ... dio, ictus, trauma cranico,...)”.

3

Pre

venz

ione

Og

gi

Salmoiraghi: Con piacere. Noiabbiamo fra l’altro un bel ricordo del-l’attenzione che l’Aido ci ha sempre ri-servato e quindi con piacereillustriamo a lei e ai suoi lettori questonostro cammino. Abbiamo festeg-giato il terzo anno di vita dell'AziendaRegionale Emergenza Urgenza che èstata deliberata dalla Giunta Regio-nale il 22 aprile del 2008. Poi l'attivitàè iniziata nel giugno 2008, nel sensoche l'insediamento delle prime per-sone all'interno di AREU risale algiugno 2008 e noi ci siamo visti aLecco perché eravamo temporanea-mente ospitati in alcuni locali gentil-mente messi a disposizionedell'Azienda Ospedaliera di Lecco peri primi mesi di attività. Non abbiamoancora una sede definitiva, però que-sta attuale sede ci consente di essere aMilano, di essere vicino alla DirezioneGenerale Sanità, all'Assessorato allaSanità della Regione Lombardia e so-prattutto di essere al centro - logisti-camente parlando - della Lombardia.

DottorALBERTO ZOLI

Nato a Forlì il 28.03.1955 Il dott. Alberto Zoli nell’anno 1984 siè laureato in Medicina e Chirurgiapresso l’Università degli Studi diBologna. Nel 1984 è stato abilitato allaprofessione di Medico Chirurgo. Dal 23.10.84 è iscritto all’Ordine deiMedici Chirurghi della provincia diRavenna al n. 1818. Il 4.7.88, presso l’Università di Chieti,ha conseguito il diploma dispecializzazione in Igiene e MedicinaPreventiva, con indirizzo in “Igiene eTecnica Ospedaliera”. Dal 15.04.2008 a tutt’oggi pressol’Azienda Regionale EmergenzaUrgenza in qualità di DirettoreGenerale. Precedentemente ha ricoperto

l’incarico di Direttore SanitarioAziendale presso l’Azienda Ospedaliera della Provincia di Lecco e l’AziendaOspedaliera Ospedale Niguarda Ca’ Granda di Milano. Ha partecipato a n. 8 corsi di specializzazione e master come discente (tracui EMMAS presso Università Bocconi di Milano e MASTER in AMMINISTRAZIONE E GESTIONE DEI SERVIZI SANITARI.Il Master, promosso dalla Regione Emilia-Romagna in collaborazione con ilDipartimento di Amministrazione Sanitaria dell’Università di Montréal e conle Università degli Studi di Bologna, Parma, Modena e Ferrara.) Ha svolto numerose attività di docenza presso Facoltà Universitarie e inMaster e corsi di Formazione Manageriale. Ha svolto molteplici attività di collaborazione a livello ministeriale e regionaletra cui:

• Componente Commissione Tecnica per l’estensione del CallCenter112 NUE alla Regione Lombardia • Componente Commissione per l’elaborazione del disciplinare tecnico-operativo per il funzionamento del Call Center laici nell’ambito della Regione Lombardia (NUE 112 Estensionedel modello “call center” di Varese) • Componente Gruppo Tecnico Interregionale emergenza-urgenza(Roma anno 2009-2010

Ha partecipato a circa 180 Congressi / Convegni in qualità di relatore. Ha effettuato 73 pubblicazioni scientifiche. Ha ricevuto 3 premi e precisamente:

• Premio Dedalo VI edizione – 2° posto –Progetto “Attivazione di lettidipartimentali gestiti secondo un modello di assistenza infermieristicamodulare nel Dipartimento Chirurgico dell’Azienda Ospedaliera“Ospedale di Lecco” Roma 8-9 giugno 2006 P. Caltagirone, A. Zoli, A. Cazzaniga, C. Dadda • 1° premio al Forum della P.A. 2002 -Attivazione di un Reparto didegenza di cure intermedie (Low Care) nell’ambito delle strutturecomplesse di medicina generale al fine di garantire una continuitàassistenziale tra ospedale per acuti e territorio • Premio Pericle d’oro 2010 per la Medicina – Bovalino (RC) –Riconoscimento a persone che con capacità organizzativo-gestionali e qualificato apporto culturale hanno contribuitoallo sviluppo della Medicina raggiungendo traguardi professionali di grande successo in Italia e nel Mondo

ESPERIENZE LAVORATIVE RECENTI• Dal 22.12.07 al 31.12.07 in qualità di Direttore Generale f.f. pressol'Azienda Ospedaliera di Lecco • Dal 07.01.03 al 14.04.2008 in qualità di Direttore Sanitario d'Aziendapresso l'Azienda Ospedaliera di Lecco

Page 6: 00 cop somm edit ago set 11:Prevenzione 2009 · AIDO Lombardia - ONLUS ... Nel 2008, con specifica delibera, la Regione Lombardia ha costituito ... dio, ictus, trauma cranico,...)”.

4

Prevenzione

Og

gi

Fatto molto importante per noi per-ché facilita gli incontri con i respon-sabili e con il personale del 118 chequi può agevolmente raggiungerci datutte le città della Lombardia. Cosa èoggi l’organizzazione e che cosa ab-biamo fatto e stiamo facendo? In dire-zione aziendale siamo 25-30 persone:non riesco a dire il numero esatto per-ché alcuni di noi non lavorano atempo pieno in AREU ma sono pre-senti alcuni giorni alla settimana, cioèalcune persone sono ancora part-time.Le 25-30 unità che, diciamo così, co-stituiscono la Direzione AREU, cer-cano di coprire le diverse competenzesia sanitarie che amministrative chedevono essere svolte appunto da unadirezione di un'azienda regionale. Per-ché, ricordiamolo, anche se ancora im-propriamente qualcuno ci chiamaagenzia, in realtà siamo un'Aziendacon la stessa tipologia istituzionale eorganizzativa, di tutte le altre 44Aziende Ospedaliere o Aziende ASLdella Lombardia. Quindi esiste unaDirezione Aziendale con un DirettoreGenerale, un Direttore Sanitario, unDirettore Amministrativo ed esisteuna struttura direzionale snella e fles-sibile costituita da un nucleo ristrettodi collaboratori. La delibera di tre annifa definiva infatti che sulle attività disoccorso sanitario di urgenza, diemergenza extra ospedaliero, noisvolgessimo un ruolo di direzione del-l'attività del 118 con un meccanismoabbastanza atipico e molto particolare:noi svolgiamo questo ruolo di dire-zione di personale che non dipendegiuridicamente dall'Azienda Regio-nale Emergenza Urgenza, ma che civiene messo a disposizione attraversoconvenzioni con le Aziende Ospeda-liere o con le ASL della Lombardia.Anche con le ASL perché vi è una ca-tegoria di medici, i Medici di Emer-genza Territoriale che hanno unaconvenzione con le Asl e che lavoranonel 118. Normalmente le Aziendesvolgono un ruolo di direzione neiconfronti di personale a loro stessegiuridicamente afferente. Da noi giu-ridicamente dipendono soltanto le 25-

30 persone che costituiscono la Dire-zione Aziendale. Il nostro compito èquello di “governare” l’attività diemergenza e urgenza fino alle portedell'ospedale. Però questo è soltantouno dei tre filoni di attività che ci sonostati assegnati, uno dei tre ruoli. Glialtri due ruoli sono: la presa in caricodel supporto logistico all'attività diprelievo e trapianto d'organi, per cuisiete sicuramente qua oggi; infine ilterzo è la progressiva presa in caricodel coordinamento delle attività tra-sfusionali della Lombardia, con il pas-saggio di competenze da quello cheera il Centro regionale di coordina-mento e compensazione (CRCC) cheafferiva, fino al 31/12/2010, al-l’Azienda Ospedaliera di Varese. Que-sto trasferimento è avvenuto il 1° digennaio di quest'anno. Quindi ormaisiamo operativi su tutti e tre i fronti.Perché poi parleremo certamenteanche del trasporto di organi e tessuti.Nell’ambito del SSUEm 118 svol-giamo una funzione di direzione di at-tività, mentre nel settore trasfusionalesvolgiamo un ruolo di coordinamentofunzionale delle attività. È una fun-zione più leggera, di indirizzo, non didirezione e gestione che invece ri-mane in capo ai Servizi di Immunolo-gia e Medicina Trasfusionale (SIMT)e ai Dipartimenti di Medicina Trasfu-sionale e Ematologia (DMTE) ) chefan capo alle Aziende Ospedaliere.Pozzi: Quindi questi tre filoni fannocapo all'AREU e, nell’area dell’Emer-genza e Urgenza, avendo a disposi-zione il personale delle AziendeOspedaliere sanitarie regionali, erogaanche servizi. Si tratta perciò di di-pendenti ospedalieri, a disposizione diuna rete che è extra aziendale, cheopera sul territorio di tutta la RegioneLombardia.Salmoiraghi: È proprio come stadicendo lei. Le Aziende Ospedaliere(AO) mettono a disposizione perso-nale: in alcuni casi sono persone dedi-cate totalmente all'attività del 118. Inaltri casi sono persone che svolgonouna parte del loro lavoro nel 118 eun’altra parte nell'Azienda Ospeda-

Page 7: 00 cop somm edit ago set 11:Prevenzione 2009 · AIDO Lombardia - ONLUS ... Nel 2008, con specifica delibera, la Regione Lombardia ha costituito ... dio, ictus, trauma cranico,...)”.

5

Pre

venz

ione

Og

gi

liera. Quindi le AO mettono a dispo-sizione personale e lo affidano, di-ciamo così, all'AREU che dàindicazioni su come quel personaledeve organizzare il proprio lavoro, sucome lo deve svolgere e come deveerogare il servizio del soccorso diemergenza urgenza.Pozzi: Ma, indipendentemente dallamezz'ora, dall'ora, dalla mezza gior-nata di lavoro, questo personale è a di-sposizione dell'organizzazione?Professionalmente chi si fa caricodella loro formazione?Salmoiraghi: Quando parliamo dipersone che lavorano nel soccorso sa-nitario di emergenza urgenza inLombardia, parliamo sia di ruoli pro-fessionali che di operatori non sani-tari. Ovviamente nel 118 lavoranomedici e infermieri. I medici proven-gono da percorsi diversi e occupanoruoli diversi. Si stima che lavorino nel118, l’equivalente di trecento medici.Siccome alcuni lavorano a tempopieno e alcuni lavorano solo per unaparte del loro tempo nel 118 vuol direche sono più di trecento medici checomplessivamente danno un apportoprofessionale al sistema. Di questi tre-cento medici un terzo sono anestesistie rianimatori, un terzo sono mediciche lavorano nei pronto soccorso/Di-partimenti di Emergenza e Urgenza enelle “aree critiche” degli Ospedali ededicano al 118 una parte del lorotempo, e un terzo sono i medici con-venzionati, con le ASL, con una con-venzione simile a quella dei medici dimedicina generale ma con una forma-zione specifica. La convenzione con imedici di medicina generale prevedetre settori: il medico di famiglia, il me-dico di guardia medica ed il medico diemergenza territoriale. Abbiamo poigli infermieri. Stimiamo che ci sia unequivalente di infermieri impegnatinell’area di emergenza urgenza ex-traospedaliera in Lombardia di circasettecento unità. A completare l’orga-nico ci sono i tecnici con varie compe-tenze. Oltre agli operatori sanitaridipendenti esiste la grande risorsa delvolontariato. In Lombardia il mondo

• Dal 9.12.99 all’1.05.00 presso l’Azienda Ospedaliera Niguarda Ca’Granda di Milano in qualità di Direttore Medico di Presidio. Dall’ 01.05.00 al6.01.2003 in qualità di Direttore Sanitario d'Azienda presso l'AziendaOspedaliera Niguarda Ca' Granda di Milano • Dal 1.09.98 al 8.12.99 presso l’Azienda U.S.L. di Imola in qualità diDirettore Medico di Presidio dello stabilimento ospedaliero di Castel S. PietroTerme e contestuale comando a tempo parziale in qualità di DirettoreSanitario presso l’Azienda Montecatone Rehabilitation Institute S.p.a. di Imola (BO). Dal 1.09.98 al maggio 1999 presso l’Azienda U.S.L. diImola ha ricoperto la carica di Direttore del Dipartimento di Emergenza –Urgenza – Accettazione dell’Azienda USL di Imola (Bologna); • dall’1.10.97 al 31.08.98 presso l’Azienda Usl di Ravenna coninquadramento in ruolo nel 1° livello dirigenziale del profilo Medici -disciplina Igiene ed Organizzazione dei Servizi Ospedalieri, con comandopresso l’Assessorato Regionale alla Sanità -Servizi Ospedalieri AreaEmergenza Urgenza e contestuale frequenza al Master in “AmministrazioneGestione dei Servizi Sanitari” promosso dalla Regione Emilia Romagna incollaborazione con il Dipartimento di Amministrazione Sanitariadell’Università di Montréal e con le Università degli Studi di Bologna, Parma,Modena e Ferrara; • dall’1.7.94 all’1.10.97 presso l’Azienda Usl di Ravenna coninquadramento in ruolo nel I° livello dirigenziale del profilo Medici, fascia A -disciplina Igiene ed Organizzazione dei Servizi Ospedalieri con rapporto dilavoro a tempo pieno e contestuale incarico di responsabile del PresidioOspedaliero di Ravenna con attribuzione delle mansioni superiori di II° livellodirigenziale; • dall’1.10.90 al 30.6.94 presso l’Usl di Ravenna in qualità di Vice DirettoreSanitario di Igiene e Organizzazione dei Servizi Ospedalieri – con rapporto dilavoro a tempo pieno; • dal 6.6.1988 al 30.9.90 presso l’Usl n. 35 di Ravenna nella posizionefunzionale di Assistente Medico di Igiene e Organizzazione dei ServiziOspedalieri in ruolo; • dall’1.12.1987 al 5.6.1988 presso l’Usl n. 38 di Forlì nella posizionefunzionale di Assistente Medico di Igiene e Organizzazione dei ServiziOspedalieri in ruolo; • dal 15.6.1987 al 15.9.87 presso l’Usl n. 35 di Ravenna nella posizionefunzionale di Assistente Medico di Medicina Generale presso il ProntoSoccorso ed Accettazione; • dal 23.9.85 al 10.10.1985 presso l’Usl di Lugo in sostituzione di unMedico di Medicina Generale convenzionato. Ha partecipato a n. 8 corsi dispecializzazione e master come discente (tra cui EMMAS presso UniversitàBocconi di Milano e MASTER in AMMINISTRAZIONE E GESTIONE DEI SERVIZISANITARI. Il Master, promosso dalla Regione Emilia-Romagna in collaborazione con ilDipartimento di Amministrazione Sanitaria dell’Università di Montréal e conle Università degli Studi di Bologna, Parma, Modena e Ferrara.) Ha svolto numerose attività di docenza presso Facoltà Universitarie e inMaster e corsi di Formazione Manageriale. Ha svolto molteplici attività di collaborazione a livello ministeriale e regionale:

• Componente Commissione Tecnica per l’estensione del CallCenter112 NUE alla Regione Lombardia • Componente Commissione per l’elaborazione del disciplinare tecnico-operativo per il funzionamento del Call Center laici nell’ambito dellaRegione Lombardia (NUE 112 Estensione del modello “call center” diVarese) • Componente Gruppo Tecnico Interregionale emergenza-urgenza(Roma anno 2009-2010) • Componente Gruppo di Lavoro c/o la Direzione Generale dellaProgrammazione Sanitaria del Ministero della Salute su “Progettazionedi strumenti per il miglioramento della qualità con riferimentoall’ottimizzazione della logistica dei percorsi intra-ospedalieri” (Roma28.04.2008) • Componente Gruppo di Lavoro c/o la Direzione Generale dellaProgrammazione Sanitaria del Ministero della Salute su “Requisiti eresponsabilità sanitaria dei servizi di sterilizzazione in gestioneappaltata, interni o esterni alla struttura ospedaliera” (Roma29.01.2008) • Consulente della Regione Lombardia (anno 2007) nominato conD.D.G. n. 6694 del 20.06.2007, quale componente del Gruppo di

Page 8: 00 cop somm edit ago set 11:Prevenzione 2009 · AIDO Lombardia - ONLUS ... Nel 2008, con specifica delibera, la Regione Lombardia ha costituito ... dio, ictus, trauma cranico,...)”.

del 118 si basa moltissimo sul volon-tariato: stimiamo che siano circa 30mila i volontari che con orari e con di-sponibilità diverse uno dall'altro, la-vorano nel soccorso. Nel volontariatooperano anche alcuni dipendenti dellestesse Associazioni e ciò al fine di ga-rantire la continuità del servizioanche nelle ore diurne e feriali.Quindi, venendo alla sua domanda:quali percorsi formativi e come fa que-sto personale a mantenere le compe-tenze necessarie a svolgere il delicatocompito che gli è stato affidato? Perquanto riguarda il personale sanitario,medici e infermieri, stiamo soste-nendo la necessità di una forte inte-grazione tra ospedale e 118. Ciò vuoldire che il personale medico e quelloinfermieristico devono avere allespalle un percorso formativo e di ad-destramento all'interno delle aree cri-tiche degli ospedali che devecontinuare ad essere mantenuto. Cisono diversi modelli organizzativi,adattabili da ospedale a ospedale.Stiamo enfatizzando molto la neces-sità di mantenere, addirittura di raf-forzare questo interscambio continuotra attività intra e attività extra per-ché riteniamo che solo così, oltre ainecessari percorsi formativi, didattici,ai corsi che organizziamo comunquenel corso dell'anno, si potrà riuscire amantenere quel livello di professiona-lità e di competenza necessaria perpoter gestire l'emergenza sanitariaextra ospedaliera in modo appro-priato e adeguato. Invece riguardo alvolontariato, che non svolge attivitàintra ospedaliera, assieme alle asso-ciazioni di volontariato, o meglio agliorganismi associativi delle associa-zioni di volontariato, stiamo raffor-zando i già validi percorsi formativi inessere. In Lombardia esiste un per-corso formativo per il soccorritore cheè di 120 ore di formazione con esamefinale di certificazione. Solo dopo aversuperato questo corso di 120 ore equesta certificazione finale il volonta-rio è abilitato, idoneo a svolgere atti-vità di soccorso.Pozzi: Quindi tutte le iniziative for-

mative della regione in Lombardia,devono avere la vostra condivisione?Salmoiraghi: Sì. Ma era così giàprima di AREU. Ancor prima diAREU la Regione Lombardia avevaprevisto dei percorsi formativi cheerano affidati ad alcune associazioni divolontariato o organismi associativi.L’organismo associativo riunisce piùassociazioni di volontariato. In Lom-bardia nel mondo del soccorso sanita-rio extraospedaliero opera un Ente,Croce Rossa Italiana, l’ AssociazioneNazionale Pubbliche Assistenze(ANPAS), la Federazione Associazionipronto soccorso (FAPs, che ricom-prende la Croce Bianca di Milano eBrescia) la Federazione Volontari Soc-corso di Brescia (FVS) e la Coopera-tiva Sociale Soccorso Azzurro.Ognuno di questi organismi associa-tivi, già prima, era stato riconosciutodalla Regione “Centro di FormazioneRiconosciuto o Accreditato (CeFRA).Questi centri di formazione accredi-tati continueranno a realizzare conAREU e con Eupolis (Istituto supe-riore per la ricerca, la statistica e laformazione di Regione Lombardia) iprogetti formativi rivolti al personaleche opera nel terzo settore.Pozzi: Mi risulta che fino a due o treanni fa questa era un po' un'organiz-zazione a macchia di leopardo. Cioènon era omogenea sul territorio lom-bardo. Avevamo zone ampiamentescoperte, e altre zone con una quan-tità elevata di presenze per dare que-sto servizio. Come cercate di porrerimedio a questa differenziazione ter-ritoriale?Salmoiraghi: Piccola premessa: ilservizio che noi abbiamo trovato, ilservizio del 118 in Lombardia, primadella nascita di AREU, era comunque,a mio avviso, già un buon servizio. Lasituazione che abbiamo trovato eratuttavia una situazione disomogenea,ma con tale valutazione non intendoesprimere un giudizio negativo. Eranegativo il fatto che, siccome in Lom-bardia esistono 12 province e quindiesistono confini provinciali moltoestesi, con tanti comuni posti sul con-

Prevenzione

Og

gi

6

Page 9: 00 cop somm edit ago set 11:Prevenzione 2009 · AIDO Lombardia - ONLUS ... Nel 2008, con specifica delibera, la Regione Lombardia ha costituito ... dio, ictus, trauma cranico,...)”.

fine provinciale, era poco funzionaleche ogni organizzazione governasseesclusivamente il suo territorio nontenendo ordinariamente conto diquelle che erano le risorse al di làdella propria provincia. In fondo cheun cittadino venga assistito da un'am-bulanza che parte dalla sua provinciao dalla provincia limitrofa credo chesia assolutamente ininfluente. Quandoi modelli organizzativi erano rigida-mente separati, questo non era di fattopossibile se non in modo occasionaleperché si lavorava con protocolli di-versi, con il risultato che le centralioperative non tenevano in considera-zione i mezzi di soccorso dei territorilimitrofi. E quindi questa disomoge-neità non consentiva di valorizzareappieno le risorse complessive chec'erano in regione. L'altro aspetto davalutare è che effettivamente nel ter-ritorio regionale i mezzi di soccorsonon erano stati distribuiti con lastessa razionalità e con la stessa lo-gica. E quindi oggettivamente c’eranozone con un maggior numero dimezzi di soccorso e altre in cui cen'erano un pò meno. Pozzi: Questo è importante: omo-geneità di servizio, perché sono a co-noscenza di interventi multipli, di casiconflittuali che non fanno certo beneal cittadino. Salmoiraghi: Da quando è nato il118 in Italia, non sto parlando dellaLombardia,non capita più che su unsingolo evento arrivino più ambu-lanze del necessario. Uno degli interventi che si sono fattisin dalla nascita del numero unico 118è stato quello di far sì che in caso dichiamata di soccorso sanitario il nu-mero da chiamare sia solo e soltanto il118 e ormai, penso di poter dire chequesta sia una prassi ampiamenteconsolidata.Pozzi: Veniamo al tema del tra-sporto d’organi. Qual è la situazioneattuale?Zoli: AREU ha, in sintesi, la re-sponsabilità della logistica. Per cui noiabbiamo in carico il coordinamento, lagestione operativa dei trasporti attra-P

reve

nzio

neO

gg

i

7

Lavoro istituito con deliberazione di G.R. 7987 del 8.02.02, con funzioniconsultive e con compiti di verifica delle attività di prelievo e di trapianto,a supporto della Direzione Generale Sanità • Consulente della Regione Lombardia (anno 2006) nominato conD.D.G. n. 12375 del 8.11.2006, quale componente del Gruppo di Lavoro istituito con deliberazione diG.R. 7987 del 8.02.02, con funzioni consultive e con compiti di verificadelle attività di prelievo e di trapianto, a supporto della DirezioneGenerale Sanità • Consulente della Regione Lombardia quale componente del Tavolo diLavoro “Emergenza Urgenza”a supporto dell’Assessore alla SanitàRegione Lombardia • Componente del Gruppo di Lavoro “Il sistema milanesedell’emergenza-urgenza” sull’adozione del piano urbano di emergenzadi cui al D.D.G. n. 516 del 21.01.2004 (dal 2004 ad oggi) • Consulente della Regione Lombardia quale componente del Gruppo diLavoro sull'adozione del piano di organizzazione e funzionamento delleAziende sanitarie lombarde di cui D.D.G. 1824 del 12.02.03 • Consulente della Regione Lombardia (anno 2002) nominato conD.D.G. n. 6019 del 2.4.2002, quale componente del Gruppo di Lavoroistituito con deliberazione di G.R. 7987 del 8.02.02, con funzioniconsultive e con compiti di verifica delle attività di prelievo e di trapianto,a supporto della Direzione Generale Sanità • Membro della Commissione Ministeriale di Studio per l’organizzazionedelle Unità Spinali Unipolari (decreto del Ministro della Sanità3.08.2000) • Attività di coordinamento del Gruppo Tecnico Ministerialesull’Emergenza Sanitaria (decreto del Ministero della Sanità dicembre1999) • Attività di Coordinamento degli interventi sanitari per conto dellaPresidenza della Giunta Regione Emilia -Romagna per l’emergenzaKosovo in Albania e Macedonia, nonché il coordinamento sanitario delCampo Profughi Interregionale (Regioni Emilia – Romagna, Lombardia eProvincia Autonoma di Trento) di Kukes nell’ambito della MissioneArcobaleno – Presidenza del Consiglio dei Ministri e Dipartimento dellaProtezione Civile

• Attività di Coordinamento del "Gruppo Interregionale Permanente" suiproblemi dell’Emergenza Sanitaria, nonché dei relativi sottogruppi tecnici,attivato dalla Conferenza degli Assessori alla Sanità nell’ambito delle attivitàdella Conferenza Stato -Regione per conto dell'Assessorato alla Sanità dellaregione Emilia-Romagna (1997 -2000) • Coordinamento della Centrale Operativa 118 della provincia di Ravennanegli anni 1996 – 1997

Page 10: 00 cop somm edit ago set 11:Prevenzione 2009 · AIDO Lombardia - ONLUS ... Nel 2008, con specifica delibera, la Regione Lombardia ha costituito ... dio, ictus, trauma cranico,...)”.

verso una sua centrale unica sia per leequipe che per tutti gli organi e i tes-suti. La centrale operativa di Milanodal 1° maggio 2010 riceve le chiamate,le smista, organizza e gestisce i viaggicon le risorse che le sono state speci-ficatamente affidate. Ci sono degli in-terlocutori precisi per qualsiasi tipo ditrasporto inerente appunto l'attivitàtrapiantologica. Sia che si viaggi sugomma, sia che si viaggi con elicot-tero, sia che si viaggi in aereo. Per cuic'è una regia unica che serve tutti icentri di riferimento.Pozzi: Non si riferisce quindi allaagenzie tipo il Nitp…Zoli: No. Mi riferisco ai centri di ri-ferimento dei singoli Ospedali auto-rizzati all’attività di trapianto da cuipartono le equipes.Pozzi: Per quanto ne so, quando c’èla segnalazione di un donatore, il Nitpin base ai criteri stabiliti dalla legge,individua il potenziale ricevente, con-

tatta l'équipe dei trapianti di quel-l'ospedale. E quindi questa fase di ri-cezione della segnalazione deldonatore, di allogazione dell'organo,continua a essere fatto dal Nitp. Dalmomento in cui ha l'informazione delpossibile trapianto da organizzare, ilNitp informa e coinvolge i centri di ri-ferimento ospedalieri.Zoli: Credo, tornando all’AREU, chesia l'unica realtà italiana dove c'èun'organizzazione dedicata all’orga-nizzazione del trasporto di equipe eorgani. Noi infatti abbiamo del perso-nale e delle tecnologie dedicate per lalogistica dei trapianti. Personale dedi-cato significa personale preparato,personale competente. È importanteconoscere quello che sta avvenendosul territorio per governarlo, altri-menti non lo governi se non ex post....cioè quando il fatto magari non gra-dito è già avvenuto. Significa metterea disposizione risorse in modo coor-dinato. In una visione regionale sap-piamo quali sono i mezzi adisposizione, e mobilitiamo i mezzi aseconda dell'effettivo bisogno, e anchea seconda della località interessata. Si-gnifica anche poter avere una orga-nizzazione così forte da potermuovere anche due elicotteri e 30auto contemporaneamente, come pe-raltro abbiamo già fatto. Questo vuoldire mezzi ma anche capacità di coor-dinarli. Ad esempio l’impegno di dueprelievi multiorgano e i relativi tra-pianti può essere sostenuto solo conuna “organizzazione” di questo ge-nere. Abbiamo anche offerto la nostracollaborazione a Regioni confinanti:ad esempio col Veneto c'è una con-venzione ad hoc, fatta appositamenteper i trasporti. Il Centro nazionaletrapianti è così interessato al nostrolavoro che avrebbe in animo addirit-tura di organizzare una centrale logi-stica per i trasporti su ala fissa aservizio dell’intero territorio nazio-nale. A questo punto ritengo che sarebbeopportuno avviare un tavolo di con-fronto con il Centro Nazionale Tra-pianti e con tutte le Regioni

Prevenzione

Og

gi

8

Page 11: 00 cop somm edit ago set 11:Prevenzione 2009 · AIDO Lombardia - ONLUS ... Nel 2008, con specifica delibera, la Regione Lombardia ha costituito ... dio, ictus, trauma cranico,...)”.

interessate, al fine di conoscere le esi-genze di tutti, di definire congiunta-mente una modalità organizzativaunica nazionale e perpoter definire i costi realidi tale servizio. Credo che tutti saremmod’accordo nel riconoscereche anche questo, cometutti i servizi, ha un costoe che nessuno dovrà lu-crarci né tantomeno per-derci.Pozzi: Penso che ogniRegione debba pensare acontribuire economica-mente a questo servizio;oppure potrebbe diven-tare un servizio del Cen-tro Nazionale Trapianti ilquale determinerà una tariffa tipo perogni servizio in modo da uniformareil costo sul territorio nazionale.Zoli: In genere questi risultati si ot-tengono dopo riunioni dei gruppi tec-nici della Conferenza Stato-Regione.L'impegno del dott. Costa è statoquello di portare alla prima riunionedel gruppo questa nostra richiesta cheabbiamo fatto pervenire in modo for-male: la revisione delle attuali tariffein funzione della garanzia di coper-tura dei costi reali.Pozzi: È del tutto evidente che se sivuole un buon servizio i costi devonoessere adeguatamente calcolati. Cu-rate voi direttamente l'abilitazione delpersonale che opera attraverso questocentro di coordinamento?Salmoiraghi: Abbiamo prima de-terminato l’entità del lavoro da svol-gere e, contestualmente le attitudini ela professionalità che dovevano essererichieste al personale: è stato facile in-dividuare all’interno della CentraleOperativa di Emergenza e Urgenza118 di Milano Operatori con questecaratteristiche, considerata l’elevataprofessionalità e la grande esperienzapresenti in tale Centrale.In particolare, su proposta del Re-sponsabile della COEU 118 di Mi-lano, dott. Giovanni Sesana, che hasempre fortemente creduto in questoP

reve

nzio

neO

gg

i

9

DottorMARCO SALMOIRAGHI

Laureatosi in Medicina e Chirurgia nel 1984,si è specializzato nel 1987 in Endocrinologia, nel 1990 in Diabetologia e Malattie delRicambio, nel 1994 in Igiene e Medicinapreventiva. Nel 2001 ha partecipato al Primo Corso diFormazione Manageriale Iref per Direttori Sanitari organizzato dalla Scuola di Direzionein Sanità (SDS), conseguendo, per frequenza e superamento con alto merito, ilCertificato di Formazione Manageriale (decr. Ass. del 7 febbraio 2002). Nel 2005 ha conseguito, presso l’IReF, conalto merito, il Certificato di Formazione Manageriale per Direttori Generali di AziendaSanitaria.

ATTIVITÀ PROFESSIONALEE INCARICHI DIRIGENZIALIDal 1987 al 1992 ha prestato servizio presso

la Direzione Sanitaria degli Ospedali Riuniti di Bergamo come Ispettore Sanitario, dal 1993 al 1999 come Vice DirettoreSanitario, e dal 1999 come Direttore Medico di Presidio. Nel 1992 ha collaborato, in qualità di consulente, con l’Assessorato allaSanità della Regione Lombardia per la definizione del progetto regionale“Soccorso sanitario di urgenza ed emergenza SSUEM 118” ed ha prestato lapropria collaborazione organizzativa per l’attivazione del SSUEm 118 nellaprovincia di Bergamo. Dal 1997 al gennaio 2001 ha partecipato attivamente al gruppo di lavorocostituito per la predisposizione della documentazione tecnica propedeuticaalla progettazione e alla realizzazione del nuovo Ospedale di Bergamo,partecipando poi, in qualità di componente, ai lavori della Commissionegiudicatrice del I e del II grado del Concorso Internazionale di progettazioneper la realizzazione di tale nuovo Ospedale. Componente del Nucleo di Valutazione, istituito ai sensi del DL.vo 29/93,dell’Azienda Ospedaliera OORR BG dal luglio 1995 al Gennaio 2001 edell’Azienda Sanitaria Locale della Provincia di Lodi dal febbraio 2001 aldicembre 2002. Nell’ambito dell’attività di tale Nucleo ha collaboratoall’introduzione di sistemi di controllo di gestione e di valutazione dell’attivitàsanitaria collegati ai meccanismi premianti previsti dalla contrattazionecollettiva. Dal 1 febbraio 2001 al 31 dicembre 2002 ha svolto l’incarico di DIRETTORESANITARIO dell’Azienda Sanitaria Locale della Provincia di Lodi, ai sensi delD.Lvo 502/92 e succ. modifiche. Dal 1 Febbraio 2003 al 31 Gennaio 2008 ha svolto l’incarico di DIRETTORESANITARIO dell’Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti di Bergamo. Dal 25 febbraio al 15 giugno 2008 ha ricoperto l’incarico di DIRETTORE DIPRESIDIO dell’Azienda Ospedaliera Ospedale Niguarda Cà Granda di Milano Dal 16 giugno 2008 ricopre l’incarico di DIRETTORE SANITARIO dell’AziendaRegionale Emergenza Urgenza (AREU). Nell’ambito di tale incarico è statoconfermato componente della Commissione Cardiocerebrovascolare enominato componente di numerosi Gruppi di Approfondimento Tecnicocostituiti presso la Direzione Generale Sanità in tema di emergenza eurgenza. È stato componente delle seguenti Commissioni nominate dalla DirezioneSanità della Regione Lombardia:

• Commissione Oncologica e relativo steering commettee • Commissione Diabete • Gruppo di lavoro Epinetwork

Ha coordinato l’intervento dell’AREU 118 in Abruzzo a sostegno dellepopolazioni colpite dal terremoto del 6 aprile 2009, dirigendo sul posto ilPMA attivato presso il campo profughi della Stazione Ferroviaria de L’Aquila. Ha partecipato alla missione umanitaria decisa dalla Presidenza dellaRegione Lombardia in favore delle popolazioni colpite dal terremoto in Haitinel gennaio 2010.

Page 12: 00 cop somm edit ago set 11:Prevenzione 2009 · AIDO Lombardia - ONLUS ... Nel 2008, con specifica delibera, la Regione Lombardia ha costituito ... dio, ictus, trauma cranico,...)”.

progetto, abbiamo affidato ad un Ope-ratore di COEU il sig. MassimilianoCitterio, la funzione di coordinamentodi questa attività. Il lavoro svolto inquesto primo anno di attività è statodecisamente molto valido: al serviziogià di buon livello che era già stato or-ganizzato in precedenza, si è aggiuntal’esperienza di una intera Centrale ela disponibilità di una flotta di mezzidifficilmente equiparabile, compresi idue elicotteri di trasporto e soccorsosanitario operativi H24 e disponibilinelle basi AREU di Milano e Como.Pozzi: Sono di aziende private que-sti elicotteri?Zoli: Sono gli elicotteri del 118 re-gionale: sono di proprietà di una So-cietà del settore che li fornisce adAREU a seguito dell’aggiudicazionedi una gara. Sono gli elicotteri che or-dinariamente utilizziamo per il soc-corso e che vengono utilizzati ancheper attività di trasporto di organi edequipe. In precedenza, in caso di ne-cessità di un elicottero, non venivanoutilizzati gli elicotteri del 118 mamezzi forniti da un servizio esterno.Adesso che l'organizzazione è statatrasferita a noi, utilizziamo i nostri eli-cotteri. Sono elicotteri tra i più mo-derni, potenti e sicuri utilizzati perl’attività sanitaria. Sono elicotteri chepossono essere utilizzati tanto per tra-sporto persone che per trasporto ba-relle e materiali. In configurazionetrasporto persone possono traspor-tare fino a 15 persone, compresi i pi-loti. Quindi dispongono della capienzanecessaria per il trasporto equipes.In caso di necessità di trasporto conaereo (ala fissa) continuiamo, come inpassato ad utilizzare mezzi messi a di-sposizione da una Società esterna alSistema di Emergenza e Urgenza118.Pozzi: Per quanto riguarda i mezzidi terra?Salmoiraghi: Tramite proceduraconcorsuale sono state individuate al-cune Associazioni che complessiva-mente mettono a disposizione unaquindicina di mezzi dedicati a questotipo di attività. Nel caso in cui dovesse

esserci una straordinaria richiesta dimezzi per AREU è relativamente fa-cile trovare mezzi aggiuntivi attin-gendo alla flotta di mezzi che civengono messi a disposizione dalleAssociazioni. Nella quasi totalità dellesituazioni 15 mezzi su gomma sonopiù che sufficienti per gestire le esi-genze di trasporto d’organi e tessutiregionale.Zoli: Siamo riusciti ad utilizzareanche fino a 30 mezzi e due elicottericontemporaneamente. Perché nel casodi più eventi contemporanei è neces-sario saper andare ben oltre l’ordina-rio. Stiamo quindi parlando di unagrossa macchina organizzativa chepuò lavorare a basso regime e ad altoregime. Pozzi: Quale mezzo è più efficacesulle lunghe distanze? L’elicottero ol’aereo?Zoli: Sopra i 400 chilometri è piùcompetitiva l'ala fissa. Poi dipendeanche dagli Ospedali e dalla disponi-bilità di elisuperfici nelle loro adia-cenze.Pozzi: Non dipende da problemi disicurezza....Zoli: No, come le ho detto prima, glielicotteri messi a disposizione daAREU sono tra i più moderni e sicuri.Tuttavia, per efficienza e comodità,entro i 400 Km di distanza riteniamopiù razionale, comodo e competitivoutilizzare i mezzi su gomma apposita-mente dedicati a questa attività.Abbiamo monovolume molto capientima anche molto comode, per cui leequipe viaggiano in una condizioneottimale. Oltre i 400 Km si prende inconsiderazione l’elicottero. L’elicot-tero ti permette di far salire l’equipeall’ospedale e arrivare nell’ospedale.Anche se l’elicottero è meno veloce diun aereo, i tempi di trasferimento dal-l’aeroporto all’ospedale o dagli ospe-dali agli aeroporti rende a volte piùcompetitivo l’elicottero rispetto all’ae-reo. La differenza invece si notaquando hai dei viaggi lunghi ove è op-portuno utilizzare l’aereo.Tutto il supporto organizzativo è in-formatizzato. Abbiamo la possibilità di

Prevenzione

Og

gi

10

Page 13: 00 cop somm edit ago set 11:Prevenzione 2009 · AIDO Lombardia - ONLUS ... Nel 2008, con specifica delibera, la Regione Lombardia ha costituito ... dio, ictus, trauma cranico,...)”.

elaborare dati, di fare statistiche, alfine di esaminare l’attività effettuata.Possiamo sapere esattamente come èandato un viaggio. E poi abbiamo pos-sibilità di collegamento con mezziradio.Pozzi: Tutto questo enorme sforzodi perfezionamento organizzativo e diimplementazione delle dotazioni pro-fessionali e strumentali mi auguronon finisca in parte vanificato dallamancanza di donazioni. Avete visto idati 2010. Non sono buoni. Nel 2008in Lombardia abbiamo toccato ilfondo. Nel 2009 abbiamo ripresobene… e poi abbiamo ricominciato ascendere. Ma tutto quello che ho sen-tito da voi mi fa pensare a quanto po-trebbe essere utile anche per ilprelievo degli organi a cuore fermo.Zoli: Anche questo è un argomentointeressante. Sulle decisioni a cuorefermo, per ora, la più attiva è stata laprovincia di Pavia: l’IRCCS S. Matteoe la “nostra” Articolazione AziendaleTerritoriale 118 di Pavia.Qui il responsabile del 118, d'accordocon la direzione sanitaria dell’IRCCSS. Matteo e con le Anestesie e Riani-mazioni di quell’Istituto, ha avviatouna collaborazione che sta portandoa nuove segnalazioni e nuovi donatori.In alcuni casi rimangono potenzialidonatori, in altri divengono effettivi. Pozzi: Sono tutte tecniche in aiutoall’utilizzo di donatori sempre menogiovani.Salmoiraghi: Sì, credo si stia an-dando obbligatoriamente in questa di-rezione, anche perché fortunatamenteè diminuita la mortalità post trauma-tica e necessariamente il mondo cli-nico e scientifico deve ricercare nuovestrade per favorire, quando ci sianoovviamente i presupporti clinici, giu-ridici ed etici, l’attività di donazione diorgani.

Testi diLeonio CallioniHa collaboratoLeonida Pozzi

Servizio fotograficoPaolo SeminatiP

reve

nzio

neO

gg

i

11

ATTIVITÀ DIDATTICA• In qualità di docente ha svolto la propria attività presso la Scuola perInfermieri Professionali dell’A.O. Ospedali Riuniti di Bergamo dall’annoaccademico 1988/89 al 1994/95. • Ha svolto funzioni di Professore a contratto nel Corso di DiplomaUniversitario in Scienze Infermieristiche della Facoltà di Medicina e Chirurgiadell’Università degli studi di Milano dal 1995 al 2000, dal 2003 al 2007 edell’Università degli Studi di Pavia nel 2002. • Ha svolto, su incarico dell’Assessorato alla Sanità della RegioneLombardia, l’attività di Coordinatore regionale dell’attività didattica di naturapratica del I e del II Corso di formazione specifica in Medicina Generale (aisensi del DL.vo 256/91) per i bienni 1994/1995 e 97/99. • Dall’anno accademico 2003-2004 è Professore a contratto nella Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva della Università degli Studidi Milano • Ha fatto parte del Gruppo di coordinamento didattico della scuola diMetodologia Clinica e Miglioramento Continuo della Qualità istituita pressogli OORR Bergamo nel 1997, partecipando alla organizzazione e alle attivitàdel I e del II Corso di Formazione “I metodi per la pratica clinica” negli anni1997 e 1998. I Corsi, ognuno rivolto a circa 30 dirigenti medici in serviziopresso Aziende Sanitarie ed Ospedaliere, hanno approfondito i modelliutilizzati nella ricerca clinica trasferendoli nella pratica quotidiana pervalutarne e migliorandone la qualità. Di ogni corso, realizzato attraverso una didattica interattiva, secondo l’impostazione degli “atelier di formazione”, èstato redatto un rapporto conclusivo.

ATTIVITÀ SCIENTIFICAIl dott. Marco Salmoiraghi ha svolto attività di ricerca clinica nel periodo incui si è interessato di Endocrinologia, Diabetologia e Malattie del ricambio; intale settore ha collaborato alla stesura di 25 lavori scientifici e a 36comunicazioni congressuali. È membro della Società Italiana per la Qualità dell’Assistenza Sanitaria. Nelle aree di Igiene, Organizzazione Ospedaliera ed Epidemiologia clinica ècoautore di 14 pubblicazioni scientifiche in extenso e di 27 comunicazioni aCongressi nazionali ed Internazionali.

Page 14: 00 cop somm edit ago set 11:Prevenzione 2009 · AIDO Lombardia - ONLUS ... Nel 2008, con specifica delibera, la Regione Lombardia ha costituito ... dio, ictus, trauma cranico,...)”.

12

Prevenzione

Og

gi

Ciascuno di noi ha lettooccasionalmente suiquotidiani i casi di al-cuni anziani che sonomorti a poche ore o

dopo uno-due giorni dal decesso delconiuge o di un figlio o di uncaro parente. Il detto popolare dice “èmorto di crepacuore”.Studi recenti hanno confer-mato che questi episodihanno una base scientifica,come dimostrato anche da re-centi studi francesi pubblicati sulleJournèes Europèenne de SFC nelgennaio 2005 e più recentemente dacardiologi italiani della UniversitàCattolica del Sacro Cuore di Roma(Galiuto e coll.) sul European So-ciety of Cardiology.Questa particolare patologia è chia-mata con vari nomi: “Sindrome diTako-Tsubo” per la partico-lare forma che il cuore colpitoassume e che richiama una cesta perraccogliere polipi tipica del Giap-pone; ma anche “cardiomiopatia dastress” in quanto lo scatenarsi deisintomi è strettamente legato ad unevento particolarmente traumaticodal punto di vista psicologico checolpisce il soggetto interessato. I sintomi sono assai simili a quelli diun infarto miocardico vero e propriocon dolore gravativo alla regioneprecordiale, con modificazioni del-l’elettrocardiogramma tipiche delleprime fasi dell’attacco ischemico,con rilascio di enzimi. Quando peròsi effettua la coronarografia allo

scopo di praticareun’angioplastica( allargamentodel lume coro-

narico ) d’urgenza, si constata che lecoronarie sono indenni da restringi-menti e placche, che il flusso del san-gue nelle stesse è conservato.Lo studio dei volumidelle cavità cardia-che (ventricologra-

fia) invece, evidenzia inquesti pazienti che il ventri-

colo sinistro appare defor-mato, che assume aspetto a“palloncino”, con un ampiomovimento della parte basaledel miocardio ventricolare(ipercinesia) ela mancanzadi movimentodella parte apicale del cuore ( acine-sia ).Negli ultimi anni sono stati segna-lati molti casi di crisi coronarica acoronarie indenni, ma si ritiene chein molti casi questa particolare pa-tologia resti misconosciuta e che inaltri casi non giunga

alla osserva-zione cardio-logica per lamorte del paziente. Le fasi inizialidella malattia si presentano semprecome un incidente coronarico severoche necessita quindi di una prontaassistenza. La sindrome da crepacuore o da

SI PUÒ MORIRE

DI CREPACUORE?

Page 15: 00 cop somm edit ago set 11:Prevenzione 2009 · AIDO Lombardia - ONLUS ... Nel 2008, con specifica delibera, la Regione Lombardia ha costituito ... dio, ictus, trauma cranico,...)”.

13

Pre

venz

ione

Og

gi

stress colpisce nell’ 80% dei casi ilsesso femminile, nella post meno-

pausa; nel 50% dei casidonne che soffronostati ansiosi o depres-sivi. Il fatto che si veri-

fichi prevalentemente indonne in menopausa èstato attribuito al venir

meno dell’azione pro-tettiva degli estrogeni,

ormoni che in un certo senso pro-teggono il cuore. Anche nel sessomaschile può osservarsi, prevalen-temente in soggetti diabetici ed in

sovrappeso. Molte le spiega-

zioni del fenomeno.A livello cardiaco si ritiene che la

sintomatologia sia determinatadalla costrizione ( spasmo ) deipiù piccoli vasi coronarici, il co-

siddetto microcircolo corona-rico, vasi che difficilmentepossono essere osservaticon la angiografia coro-narica, ma che ora possonoessere studiati mediante me-todologie più raffinate ( eco-contrastografia ). Altrihanno suggerito che a cau-sare la sindrome sia lo spa-

smo anche delle grossearterie coronariche comeosservato inalcuni casi.

Lo spasmosi ritienecausato dallaliberalizzazione mas-siva dei cosiddetti ormoni dellostress, le “catecolamine” che agi-scono direttamente a livello corona-rico e cardiaco, alterando diconseguenza la funzione contrattiledel cuore stesso. Momenti di particolare stress emo-

tivo, come la fine diun rapporto coniu-gale per la mortedel coniuge, ma

anche uno shock vio-lento come una aggressione, unoscippo, possono attivare alcune aree

del cervello, quali quelle più evoluteresponsabili dell’apprendimento,della memoria e delle emozioni, maanche alcune zone della corteccia ce-rebrale stessa innescando meccani-smi che agiscono negativamente sulsistema cardiovascolare e facilitandoquelle alterazioni del ritmo cardiacocosì severe da compromettere lafunzionalità cardiaca ed anche lavita. Si tratta in genere di episodi di

tachicardia ventricolare che, senon prontamente controllata,può portare alla fibrillazione

ventricolare e alla morte delpaziente. Se opportunamente trat-tata con un intervento farmacolo-gico mirato in fase acuta, la malattiasi risolve senza gravi danni cardiacianche nell’arco di pochi giorni. Con-trolli cardiologici eseguiti al ter-mine della fase acuta di malattiahanno infatti dimostrato che sia ana-tomicamente che funzionalmente ilcuore appare “normale”. L’episodio acuto può però recidi-

vare soprattutto in soggetti partico-larmente ansiosi e/o depressi.Anche nei soggetti diabetici, soprat-tutto se in trattamento insulinicocronico, il rischio di recidiva appareaumentato. In questi, la microcirco-lazione appare frequentemente alte-rata a causa del diabete stesso nonsolo a livello cardiaco, ma ancheoculare, renale ed agli arti inferiori:microangiopatia diabetica. Fattoriche agiscono acutamente su un tonodei piccoli vasi già alterati come l’in-crezione massiva di ormoni dellostress possono più facilmente ag-

gravare il funzionamento e cau-sare una nuova crisiangiospastica e coronarica.

Per la prevenzione di eventualirecidive di crepacuore è quindi ne-cessaria una particolare attenzionesia da parte dei medici ma anche deipazienti stessi, che dovranno quindiessere seguiti in modo interdiscipli-nare che comprenda, per la parte diloro competenza, cardiologi, diabe-tologi, neurologi e psicologi.

dott. Gaetano Bianchi

Page 16: 00 cop somm edit ago set 11:Prevenzione 2009 · AIDO Lombardia - ONLUS ... Nel 2008, con specifica delibera, la Regione Lombardia ha costituito ... dio, ictus, trauma cranico,...)”.

14

Prevenzione

Og

gi

Chi ha detto cheper mangiare ebere e rimaneresani bisogna ri-nunciare alle sod-

disfazioni del palato? La soddisfazione del gusto èimportantissima per il benes-sere ed esistono alimenti gu-stosissimi e ricchi di interes-santi proprietà nutrizionali, apatto che non si esageri con le

quantità, uno di questi è ilcioccolato.

CIOCCOLATO FON-DENTE: CONSUMO

PER PIACERE O PER TERAPIA?

E’ questo il titolo di un ar-ticolo pubblicato pocotempo fa su una rivistascientifica da un gruppo diricercatori del Diparti-mento di Scienze Biomedi-che e Morfologiche dell’ Uni-versità di Verona.Il cioccolato tradizionale èprodotto con le fave di cacao,ricchissimi di flavonoli, chesono sostanze che fanno partedel più ampio gruppo dei fla-vonoidi, potenti antiossidantidi origine vegetale. Queste so-stanze contrastano la forma-zione dei radicali liberi, mole-cole instabili, alla base dinumerose malattie e dell’invec-chiamento. Le sostanze antios-sidanti del cacao sono flavonoidicome catechine, epicatechine e

procianidine. L’epicatechina ha uneffetto positivo sull’endotelio, che èil rivestimento interno dei vasi san-guigni. Le evidenze scientifiche degli ultimi10 anni di ricerca hanno dimostratoche un consumo moderato di cioc-colato, in particolare del tipo fon-dente, può avere effetti protettivi neiconfronti delle malattie cardiova-scolari.Il consumo giornaliero di cioccolatofondente, può avere effetti antiag-greganti simili a quelli dell’aspirinae rendere fluido il sangue, proteg-gendo dal rischio di trombosi e di in-farto.L’influenza positiva del cioccolatosul cuore sembrerebbe dovuta ameccanismi metabolici, antiperten-sivi, anti-infiammatori, anti-trom-botici, effetti sulla sensibilità all’in-sulina ed effetti sulle funzionidell’endotelio del cuore. Il cacao, aggiunto in preparazionida spalmare sul corpo, può inoltresvolgere un’azione protettiva per lapelle contro i danni dei raggi ultra-violetti.

IL CIBO DEGLI DEIIl nome scientifico della pianta dicacao, originaria dell’America meri-dionale, è Theobroma cacao. Theo-broma significa “cibo degli dei” per-ché per le sue proprietà unichevantava, presso i popoli antichi, ori-gini divine.I frutti prendono il nome di cabosse,sono lunghi 15-20 cm e hanno unaforma ovoidale. Nel frutto sono con-tenuti i semi o fave, immersi in unapolpa fatta di una sostanza mucilla-ginosa.I semi liberati dalla polpa, si fannofermentare per eliminare la polparesidua e diminuire il sapore amaroe astringente delle fave, sviluppan-done l’aroma.Dopo la fermentazione, i semi ven-gono seccati, per ridurre il conte-nuto di umidità e la formazione dimuffe e, successivamente, tostati perfavorire meglio il distacco del semeCIO

CCOL

ATOT

ERAP

IA

Page 17: 00 cop somm edit ago set 11:Prevenzione 2009 · AIDO Lombardia - ONLUS ... Nel 2008, con specifica delibera, la Regione Lombardia ha costituito ... dio, ictus, trauma cranico,...)”.

15

Pre

venz

ione

Og

gi

dalla buccia. Terminata la torrefa-zione, dai semi raffreddati, frantu-mati e macinati, si ottiene la pasta dicacao.

LE QUALITÀEsistono diverse varietà di piante dicacao. Il Criollo è un cacao menoamaro, ha bisogno di molte cure e lasua resa è relativamente scarsa ed èdestinato alla fabbricazione di cioc-colata pregiata. il Forastero ha ungusto più forte e amaro è facile dacoltivare e costa meno rispetto alCriollo. Esistono poi numerosi ibridi, tra cuiil Trinitario che riunisce le caratte-ristiche migliori del Criollo e del Fo-rastero.Per ottenere il cioccolato vengonomiscelate diverse qualità di pasta dicacao non sgrassate, secondo diversescelte e dosaggi a cui si aggiungonogli altri ingredienti previsti per ilcioccolato che si vuole ottenere.

ATTENZIONE ALLE QUANTITÀUn solo quadretto di cioccolato fon-dente da 10 g apporta circa 48 kca-lorie e una barretta di snack al cioc-colato puo’ facilmente superare i 40g e arrivare a superare le 200 kcalo-rie in appena un paio di morsi. Il cioccolato fa parte della categoriadegli alimenti ad alta densità ener-getica, tanto demonizzati ed esclusidalle diete ipocaloriche che, giusta-mente, incoraggiano il consumo dialimenti ad alto po-tere saziante comele verdure, che, alcontrario delcioccolato,hanno unab a s s adensitàe n e r -

getica e forniscono poche calorie ingrandi volumi. Cioccolato quindi si, ma in minimequantità.

QUALE SCEGLIEREBisogna imparare a leggere con at-tenzione le etichette dei prodotti ali-mentari, che riportano l’elenco degliingredienti in ordine decrescente dipeso e scartare quelli che conten-gono troppo zucchero, aromi artifi-ciali e grassi vegetali diversi dalburro di cacao.Anche se il solo piacere del ciocco-lato influisce positivamente sullaforma psicologica e, conseguente-mente sulla salute di chi lo consuma,il cioccolato fondente è sostanzial-mente più ricco di flavonoidi rispettoal cioccolato al latte e le proteine dellatte, presenti in quest’ultimo, pos-sono inibire l’assorbimento dei fla-vonoidi.Il cioccolato che sembra avere mag-giori funzioni protettive per la saluteè quello fondente che contiene al-meno il 40% di cacao puro o di favedi cacao.

CIOCCOLATO ANTI-FAME?Che il cioccolato con il suo apportodi circa 500 kcalorie per 100 g possaaiutare a dimagrire, sembrerebbeproprio assurdo. Se la matematicanon è un’opinione, non è infatti pos-

sibile che, ag-

Page 18: 00 cop somm edit ago set 11:Prevenzione 2009 · AIDO Lombardia - ONLUS ... Nel 2008, con specifica delibera, la Regione Lombardia ha costituito ... dio, ictus, trauma cranico,...)”.

16

Prevenzione

Og

gi

giungendo alla dieta un alimentoipercalorico come il cioccolato, il bi-lancio energetico possa diminuire eportare alla conseguente perdita dipeso. Eppure sembrerebbe che ciò’sia possibile.Alcuni ormoni gastrointestinalicome la grelina hanno effetto sullamodulazione dell’appetito e sembrache un consumo di piccole quantitàdi cioccolato fondente ne aumenti laproduzione e il conseguente effettosoppressivo nei confronti dell’appe-tito. I polifenoli del cacao sono ingrado anche di agire sui livelli diglucosio, diminuendo il rischio didiabete. Considerato l’effetto grati-ficante del cioccolato, alcuni autoriconsigliano l’aggiunta di un piccolosnack a base di cioccolato fondenteal giorno, per migliorare la com-pliance a una dieta ipocalorica, ren-dendola meno difficoltosa.

PROTEZIONE DAI TUMORII composti bioattivi del cioccolatocome le catechine e le procianidine,grazie al loro effetto antiossidante eantinfiammatorio hanno azione an-titumorale. I prodotti al cacao, com-binando l’effetto del piacere, conquello antiossidante, proteggono lasalute.Vincente, ancora una volta, il cioc-colato fondente che con il suo bassoapporto di zuccheri e l’alta qualitàdei grassi in esso contenuti, sbara-glia, sul profilo nutrizionale, tuttigli altri prodotti a base di cacao.Come si conservaI prodotti di cioccolato, possono es-sere conservati per molti mesi ma,per mantenere inalterate le loro qua-lità, devono essere tenuti a tempe-ratura ambiente, lontano da fonti dicalore e dalla luce. Sbalzi di tempe-ratura o umidità sono causa dellacosiddetta fioritura del cioccolato,caratterizzata dalla comparsa di par-ticelle di zucchero sulla superficiedel prodotto oppure dalla comparsadi macchie biancastre che però nonalterano la salubrità dell’alimento.

Cristina Grande

La ricettaSachertorteLa torta più amata dagliappassionati del cioccolatofondente è la Sachertorte, fa-mosissimo e gustosissimodolce viennese.Ingredienti: g 300 di cioc-colato fondente, g150 di zuc-chero, g 150 di burro, g150di farina, 8 uova, marmel-lata di albicocche, sale.Preparazione: sciogliere abagnomaria 150 g di ciocco-lato fondente e aggiungere ilburro. Sbattere bene i tuorlicon lo zucchero e unirli alburro e al cioccolato. Ag-giungere la farina setacciata,poco alla volta e il sale. In-corporare gli albumi montatia neve.Infornare nel forno già caldoa 180° per circa un’ora. Lasciare raffreddare, ta-gliare la torta orizzontal-mente e farcirla con la mar-mellata. Ricoprire con ilresto della marmellata edella cioccolata fondente,fusa.

Page 19: 00 cop somm edit ago set 11:Prevenzione 2009 · AIDO Lombardia - ONLUS ... Nel 2008, con specifica delibera, la Regione Lombardia ha costituito ... dio, ictus, trauma cranico,...)”.

Tes

timon

ianz

e

17

Pre

venz

ione

Og

gi

Èuna storia d’amore e diamore per la vita quella diRoberto Ceruti e di suamoglie Alicia. Due giovanisposi che uniti da un sen-

timento puro e forte, grazie anche alsostegno dei medici e degli infer-mieri degli Ospedali Riuniti di Ber-gamo, hanno superato il drammalegato al difficilissimo triplice tra-pianto di Roberto.In una calda giornata estiva li incon-triamo a Trescore Balneario in pro-vincia di Bergamo dove vivono daanni. Sono seduti serenamente al ta-volino di un bar nel centro storico, sistringono la mano, si sostengono.Roberto porta i segni della corag-giosa lotta con la quale ha affrontatol’intervento del 12 agosto 2010 nelcorso del quale è stato trapiantatocontemporaneamente di pancreas, fe-gato e rene.

CREDERENELLA VITA, CREDERE NELL’AMORELa storia di Roberto Ceruti e del suo triplice trapianto

Page 20: 00 cop somm edit ago set 11:Prevenzione 2009 · AIDO Lombardia - ONLUS ... Nel 2008, con specifica delibera, la Regione Lombardia ha costituito ... dio, ictus, trauma cranico,...)”.

Tes

timon

ianz

e

18

Prevenzione

Og

gi

Alicia con sguardo morbido e caldoavvolge suo marito. Parla con calmae intreccia frasi piene di forza ed or-goglio con un delicato accento peru-viano: “Roberto – esordisce lei – èstato determinato in ogni momentoe insieme abbiamo superato ostacolimolto grandi, ma la nostra vita èoggi possibile solo grazie all’aiuto ri-cevuto in ogni reparto degli OspedaliRiuniti.Abbiamo sentito attorno a noi unavera famiglia. Quello che più mi hacolpito è stata l’attenzione alla qua-lità umana, alla persona e alla suastoria. Come straniera posso dire chei medici italiani sono eccellenti intutto questo, sono l’orgoglio dellavostra terra, da questo si vede lagrandezza di un Paese”.La loro storia ruotaattorno alla parolasolidarietà: quellatra loro nel-l’unione del matri-monio, quella deimedici e degli in-fermieri e: “Soprat-tutto – spiegaRoberto – quella dichi ha deciso di donaregli organi di un propriocaro, comprendendo checon quel gesto una vita è ri-cominciata. A quelle persone io e Ali-cia dobbiamo il grazie più forte per ilnostro futuro”.Roberto guarda la moglie e con ilpensiero torna ai molti volti di me-dici e infermieri che lo hanno accom-pagnato nel suo cammino: “DaGastroenterologia il primario Dott.Stefano Fagiuli con la Dott.ssa Gaf-furi, il Dott. De Giorgi, la Dott.ssaLucà, la dott.ssa Colpani, il personaleinfermieristico, a Nefrologia, a Chi-rurgia III con i chirurghi che hannoeseguito il trapianto il Dott. Colle-dan, il Dott. Rota dell’equipè medica,a Terapia Intensiva, alla fisioterapi-sta Emanuela, ai “globuli rossi” (co-loro che trasportano gli ammalati daun reparto all’altro per gli esami cli-nici). Ringrazio il Dott. Colloredo

che per la prima volta ci ha parlato ditrapianto, ricordo alla perfezioneognuna delle persone che mi ha aiu-tato, il reparto di Dialisi di Trescore,i volontari Auser. Di alcuni non co-nosco nemmeno il nome, ma nonscorderò mai la loro umanità e la lorocapacità di stare vicino a me e ad Ali-cia. Ci hanno aiutato a non perderemai la fiducia”.

LA STORIATutto ha inizio nel 2008 quando Ro-berto, che oggi ha quarantasetteanni, comincia a non vedere più acausa di una grave retinopatia dovutaal diabete: “Ho cominciato ad avereproblemi attorno al 2000, ma pen-savo solo al lavoro. Avevo un risto-rante vicino a Clusone e mi dedicavo

completamente al servizio disala, non mi fermavo

mai. Quando la sa-lute mi ha costrettoa lasciare ho co-minciato a lavorarecome elettrauto,

ma il sabato e la do-menica tornavo a fare

il cameriere. Per oltre25 anni la mia vita è stata

solo il lavoro, così da iperat-tivo non sentivo i problemi le-

gati al diabete che ha raggiuntopicchi da 450 (un valore normale èsotto i 130). Ero insulinodipendente,dovevo fare 3 iniezioni al giorno, mafino allo stop dettato dalla retinopa-tia ho continuato a pieno ritmo”.Alicia lo guarda, poi interviene:“Questo suo carattere è stato un pro-blema, ma allo stesso tempo una for-tuna. Con la stessa grinta e la stessavoglia di non fermarsi mai ha affron-tato anche tutto il recupero dopo gliinterventi. Appena ha avuto un po’ diforze ha cercato di muoversi, già dalletto di ospedale era lui che mi tra-smetteva la forza per resistere. Tor-nato a casa, poi, appena è statopossibile ha cominciato a fare un po’di movimento e persino a fare pesicon le bottigliette di acqua minerale”.Nel 2008 a Seriate, la retinopatia dia-

Di alcuni medici einfermieri non conosco

nemmeno il nome, ma nonscorderò mai la loroumanità e la lorocapacità di starevicino a me e ad

Alicia.

Page 21: 00 cop somm edit ago set 11:Prevenzione 2009 · AIDO Lombardia - ONLUS ... Nel 2008, con specifica delibera, la Regione Lombardia ha costituito ... dio, ictus, trauma cranico,...)”.

Tes

timon

ianz

e

19

Pre

venz

ione

Og

gi

gnosticata è grave. Roberto comin-cia, insieme alla sorella Katia, la ri-cerca del medico giusto perché iproblemi al fegato e con il diabete sifanno sempre più seri.Nell’estate del 2009 l’incontro con ilDott. Guido Colloredo: “È stato ilprimo a parlare di trapianto – entranei particolari del racconto RobertoCeruti – mi ha spiegato che non avreiavuto più di 2 o 3 anni di vita e mi hachiesto se mi sentivo pronto per af-frontare un trapianto”.Alicia interviene: “Ne abbiamo par-lato insieme, abbiamo deciso di af-frontare uniti anche questa difficilestrada che però era l’unica possibile.Volevamo continuare a credere nellanostra vita”.Gli accertamenti per en-trare in lista tra-pianti durano circatre mesi nel re-parto di Gastro-enterologia: “Sonoentrato pensandoad un ricovero diun mese, ma ci è vo-luto più tempo”.“La situazione di Ro-berto– interviene congarbo Alicia – era vera-mente difficile (lei usa iltermine decadente, mi-schiando spagnolo ed italiano inmodo efficace), ma in quel reparto miha colpito la voglia di salvare il pa-ziente. Non si sono fermati davantialle difficoltà, con una serie di step lohanno nutrito nel modo corretto epoi hanno continuato a fare tutte leverifiche per portarlo ad un livello disalute accettabile così da poter af-frontare il trapianto”. Si ferma e le la-crime le salgono agli occhi:”Ladeterminazione dei medici ci ha datola sicurezza per continuare a lottare,ancora oggi mi commuovo a pen-sarci”.Dopo gli esami Roberto entra in dia-lisi a giorni alterni, mentre ogni diecigiorni deve fare il controllo Day Ho-spital in Gastroenterologia, lì è ne-cessaria una paracentesi per drenare

i liquidi: “Prima dell’intervento, ter-minata l’ultima dialisi, pesavo 61 kg edopo il trapianto ero sceso a 40”. Èun periodo d’attesa lungo mesi nelcorso del quale Roberto è accompa-gnato dalla sorella Katia.

IL TRAPIANTOPassano i mesi e l’anno passato nelmese di agosto suona il telefono: “Eratardo pomeriggio – ricorda Roberto– e mi hanno chiamato perché era ar-rivato il momento del trapianto”.Alicia trema ancora al ricordo:“Quella mattina eravamo stati dalnutrizionista il Dott. Cortinovis cheaveva registrato un millimetrico mi-glioramento nella sua assimilazione.Quando ci hanno chiamato ero felice,ma allo stesso tempo spaventata per-

ché temevo non avesse ancoraabbastanza energie in

corpo per affrontarel’intervento”.Verso le 17.30dell’11 agosto idue si dirigono a

Seriate per l’ultimadialisi dove il Dott.

Cozzi li segue e li pre-para per il trasferimento

agli Ospedali Riuniti di Ber-gamo: “Pioveva moltissimo – ri-

corda Alicia - e io ero in corridoiocon mia cognata Katia. Dopo unanotte di attesa lei è andata al lavoro eio sono rimasta sola proprio quandoalle 8 del mattino cominciavano iprimi due interventi. In quel mo-mento mi sono sentita sola, ho avutopaura – la voce si piega emozionata –ci siamo salutati e lui è entrato in salaoperatoria”.Passano le ore, arrivano i famigliaridi Roberto, e Alicia pensa al loro ma-trimonio a Canete in Perù nel 2006,al suo arrivo in Italia dopo quasi unanno di difficoltà burocratiche, alsentimento forte che li ha uniti da su-bito quando ancora Roberto stavabene.Alle 15.00 Alicia alza gli occhi e vedeil Dott. Rota che le spiega come iltrapianto di pancreas e fegato siano

La determinazione deimedici ci ha dato la

sicurezza per continuarea lottare, ancora oggi

mi commuovo apensarci

Page 22: 00 cop somm edit ago set 11:Prevenzione 2009 · AIDO Lombardia - ONLUS ... Nel 2008, con specifica delibera, la Regione Lombardia ha costituito ... dio, ictus, trauma cranico,...)”.

Tes

timon

ianz

e

20

Prevenzione

Og

gi

andati bene e che tutto è pronto perquello di rene. Si fa sera e verso le19.00 Katia e Alicia si dirigono versola Terapia Intensiva: “Il mio Robertoera là tra flebo, apparecchiature emille drenaggi”. Alle 20.30 Robertoriprende coscienza: “La dotteressa gliparlava –continua Alicia - ma è statosentendo la mia voce che ha reagito.Lì ho capito che dovevo resistere etrovare ogni goccia di energia percontinuare a lottare”.Passa ancora un giorno e Roberto ètrasferito in Chirurgia III. Dopo tregiorni si sposta di nuovo in Gastro-enterologia: “Lì – continua RobertoCeruti – ci siamo sentiti di nuovo acasa. Ogni reparto è stato perfetto,ma in Gastroenterologia abbiamo ri-trovato quelle personeche già ci avevanoaccolto la primavolta. Siamo tor-nati tra amici”.Roberto e Aliciapossono contaresull’affetto della fa-miglia di Roberto,ma lui ha bisogno diassistenza continua ele prime difficoltà co-minciano ad emergere:“Non poteva restare maisolo – spiega Alicia – ma iodovevo lavorare per qualche ora. Nonsapevamo come fare, poi un’amica hachiamato Nino un volontario di AVOa Seriate che ha avuto l’autorizza-zione per aiutarci a Bergamo. La no-stra esperienza mi ha dimostratocome a Bergamo esista una rete disolidarietà che non avrei mai imma-ginato”.In Ospedale Ceruti migliora quoti-dianamente: “I medici hanno trovatole terapie giuste per riuscire a con-trastare anche i problemi collateralial trapianto – spiega Roberto – io ciho messo volontà ed allegria”. Aliciasorride e aggiunge: “Gli accarezzavoi piedi e cercavo di trasmettergli lamia energia, potevo fare questo e nul-l’altro, ma era lui stesso con il suosorriso a darmi forza”.

UNA NUOVA VITARoberto esce dall’ospedale il 27 otto-bre del 2010, ma il ricordo di en-trambi va a qualche giorno prima:“Ci hanno dato un libretto RI-TORNO A CASA dopo il trapiantodi fegato– spiegano insieme i duesposi – che ci spiegava i comporta-menti corretti da tenere a casa dopoil trapianto. Lì abbiamo capito che unnuovo capitolo sarebbe iniziato”.A casa Alicia è rigorosissima, im-bianca la cucina, disinfetta le pareti,controlla alimentazione e igiene del-l’ambiente, gli amici e i parenti chevisitano Roberto devono portare lamascherina. Un impegno che seppurpesante non la piega: “È stato diffi-cile, ma Roberto non ha mai fatto un

passo indietro, non ha maiavuto una ricaduta”.

Da marzo Robertoesce di casa e conlui c’è anche Ke-nyta la cagnolinaalla quale entrambi

sono molto legati:“Mi ricorda la vita in

Perù”, spiega Alicia: “Faparte della nostra famiglia

e appena possibile è tornatacon noi”, aggiunge Roberto.

Proprio accompagnato dalla piccolaEnya oggi Roberto è tornato a farepiacevoli camminate e con l’energiadi sempre ha deciso anche d’impe-gnarsi nel volontariato: “Faccio partedell’Associazione Amici del Tra-pianto e con la presidente ValentinaLafranchi ho incontrato i ragazzi diuna scuola media a Livigno e di unLiceo a Parma per raccontare la miastoria. Con i ragazzi, in particolarequelli più piccoli, si è creato un rap-porto di grande emozione, sono statosommerso da domande e insieme ab-biamo davvero condiviso un messag-gio di solidarietà. Mi sonocommosso”.A luglio Roberto ha aperto ungruppo facebook per raccogliere sto-rie di altri trapiantati e coltivare unnuovo progetto: “Mi piacerebbe riu-

Gli accarezzavo ipiedi e cercavo ditrasmettergli la miaenergia, potevo fare

questo e null’altro, maera lui stesso con il

suo sorriso adarmi forza

Page 23: 00 cop somm edit ago set 11:Prevenzione 2009 · AIDO Lombardia - ONLUS ... Nel 2008, con specifica delibera, la Regione Lombardia ha costituito ... dio, ictus, trauma cranico,...)”.

21

Tes

timon

ianz

e

Pre

venz

ione

Og

gi

nire in un libro tutte queste espe-rienze e con il ricavato finanziarealtre attività di testimonianza”.Alicia guarda il marito e ancora sistupisce della vitalità di quest’uomoche l’ha saputa conquistare più dicinque anni fa e con il quale ha vis-suto una vita tanto intensa da asso-migliare ad un romanzo: “Ci siamoconosciuti chiacchierando via iternet– racconta lei con pudore e discre-zione, ma illuminata di una luce cheviene dal cuore - entrambi venivamoda amare delusioni amorose e nonvolevamo avere altri legami eppure,nonostante le difficoltà linguistiche,ci siamo trovati bene e abbiamo co-minciato a confidarci”. “Ci siamoscritti per anni – interviene Robertocon entusiasmo – poi per la primavolta nella mia vita ho detto stop allavoro e mi sono preso una vacanzaper andare a conoscerla”. La primavolta i due s’incontrano a Lima: “Ab-biamo passato alcuni giorni insieme– racconta Alicia – e ho capito subitoche si trattava di un uomo serio, conottimi principi e con tanto rispettoper me”. Per qualche giorno Roberto continuail suo giro in Perù per conoscere ilPaese, poi torna da Alicia e vuole in-contrare la sua famiglia e accertarsiche la ragazza stia bene. Nonostantevi sia l’oceano a dividerli continuanoa scriversi e ad amarsi, così decidonodi sposarsi il 24 novembre del 2006in Perù: “Avremmo voluto vivere lag-giù, ma Roberto non trovava lavoro”.Alicia arriva in Italia il 17 novembredell’anno successivo e a Trescoretrova un caldo abbraccio: “Avevo inmano le rose che Roberto mi avevaportato a Barcellona dove era venutoa prendermi. Non parlavo italianoeppure la sua famiglia mi ha accoltacon affetto, così come tutto il paese.La solidarietà è il primo carattere chemi ha colpito dell’Italia”. “Poco dopo– conclude Roberto – sono arrivatele difficoltà, ma oggi guardiamo allavita e ad un cammino chiamato fu-turo”.

Clelia Epis

Page 24: 00 cop somm edit ago set 11:Prevenzione 2009 · AIDO Lombardia - ONLUS ... Nel 2008, con specifica delibera, la Regione Lombardia ha costituito ... dio, ictus, trauma cranico,...)”.

22

Prevenzione

Og

gi

Domenica 10 luglio; una do-menica d'estate come tantealtre, ma un appuntamentospeciale mi attende. Sono leotto del mattino e dopo un

viaggio in moto di circa un'oretta tra lesplendide montagne della Valle Seriananel bergamasco, raggiungo Vilminore diScalve, piccolo paese di 1500 abitantiadagiato tra le Prealpi Orobie lungo lastrada che da Colere porta a Schilpario.Alle mie spalle ho appena lasciato lecurve ripide e sinuose del Passo dellaPresolana per arrivare alla mia meta.L'aria è frizzante e la giornata è baciatada uno splendido sole che fa capolino trale verdi montagne che mi circondano. Ilpaese è ancora assopito, ma un brulicareincessante di persone e labari scuote lacalma che normalmente avvolge lepiazze del paese a quest'ora. Passandotra le case scorgo con aria furtiva duepassanti, uno a piedi ed uno in bicicletta;il primo, ignaro di quello che sta succe-dendo, si rivolge all'amico e gli chiede

La Valle di Scalvecustodisce

il Tempio del Donatore

Domenica 10 luglio elevato a Tempio

di grado Regionale

Page 25: 00 cop somm edit ago set 11:Prevenzione 2009 · AIDO Lombardia - ONLUS ... Nel 2008, con specifica delibera, la Regione Lombardia ha costituito ... dio, ictus, trauma cranico,...)”.

bile e lo si può leggere sui volti dei tantipresenti che non hanno voluto mancareall'appuntamento, anche se significavaalzarsi molto presto al mattino, magarisaltando la colazione per la paura di ar-rivare in ritardo. Nessun problema, apochi passi da me scorgo due tavoli convolontari pronti a distribuire caffè, brio-ches appena sfornate, succhi di frutta eleccornie varie, ma quello che più rin-cuora sono i sorrisi sui volti, il salutogentile e la gioia che traspare e risultacontagiosa.Il gruppo folcloristico dei "Picett delGrenta" ha appena raggiunto la piazzada cui partirà il corteo e si alterna con labanda di Vilminore nell'allietare l'attesadei presenti. Quasi dimenticavo: cosa ciha spinto fin qua? Naturalmente i qua-rant'anni della fondazione del Dob, ri-correnza più volte sottolineata sullepagine di Prevenzione Oggi grazie allenumerose iniziative proposte dall'AidoLombardia. Senza nulla togliere allealtre occasioni di festa, quella del 10 lu-glio è sicuramente una delle più impor-tanti: il Tempio del Donatore che sitrova in questo luogo sta per essere ele-vato a grado di Tempio del Donatore diorgani AIDO Regionale. Un bassori-lievo con l'effige del fondatore Cav. Gior-gio Brumat è pronto per essere scopertoe benedetto; inoltre una pergamena conla solenne investitura di questo luogoverrà depositata all'interno del tempiostesso.Sono gesti semplici, ma è la storia che vista alle spalle che li rende particolar-P

reve

nzio

neO

gg

i

23

cosa sta accadendo. "L'è la festa per iquaranta agn de l'Aido", che in dialettobergamasco significa: "È la festa per iquaranta anni dell'Aido", risponde quasisorpreso del fatto che ci potesse essereancora qualcuno all'oscuro dell'eventoche si appresta a radunare in questo pic-colo paese una moltitudine di volontaripronti a far festa.Raggiungo poco dopo la sede dell'Aidoche è anche quella dell'Avis e dell'Admo.In questa valle c'è poco spazio al campa-nilismo, se si è volontari e si crede nelladonazione, collaborare tra associazionidiviene naturale. La sede del gruppoAido della Valle di Scalve è condivisa congli amici dell'Avis e dell'Admo: localiampi, ristrutturati, con una bella piazzaadiacente, tutto al piano terra. Segno dioperosità e capacità di iniziativa nonchédella sensibilità di una comunità che sitrasforma in opere concrete. L'aria chesi respira è decisamente frizzante, nonsolo perché ci si trova immersi tra lemontagne; qui c'è qualcosa di inspiega-

Page 26: 00 cop somm edit ago set 11:Prevenzione 2009 · AIDO Lombardia - ONLUS ... Nel 2008, con specifica delibera, la Regione Lombardia ha costituito ... dio, ictus, trauma cranico,...)”.

24

Prevenzione

Og

gi

mente intensi, altrimenti non si spieghe-rebbe la moltitudine di persone giuntefino a qui e il muro di labari pronti a sfi-lare per le strade del paese per testimo-niare questo evento. Ora tutto è pronto,la gente, i labari dell'Aido, quelli delle au-torità, i Picett del Grenta, la Banda... uncorteo interminabile che per le strade delpaese crea curiosità e ammirazione.Tanti compaesani hanno partecipato etanti altri hanno portato il loro saluto daibalconi delle finestre o sugli ingressidelle case. Sua Eccellenza il vescovoGaetano Bonicelli è pronto ad accoglieretutti al tempio per benedire questa gior-nata. Insieme con lui i rappresentantidella comunità civile: i sindaci dei paesi diVilminore, Colere, Schilpario, Azzone, ilcomandante dei Carabinieri, il presidentedella Comunità montana, i consiglieriprovinciali della zona, il direttore didat-tico, il consigliere della Mia-Misericor-dia Maggiore di Bergamo, oltre ainumerosi rapresentanti del mondo delvolontariato e dell’associazionismo dellavalle; i presidenti dell’Aido, dell’Avis, del-l’Admo; la Croce Rossa e i Gruppi Alpinidi Vilminore, Colere, Schilpario, Azzone.Tutti si prodigano con parole di elogio esostegno nei confronti del volontariatoben rappresentato da queste iniziative edalla comunione di intenti e di attivitàche si è creata in Valle di Scalve. Unesempio per tutti. Poi è il momento deldiscorso ufficiale del Cav. Leonida Pozzi,

Presidente dell'Aido Lombardia. Le sueparole sono dense di emozione ed ini-ziano ovviamente con alcuni ringrazia-menti: "Carissimi amici della Valle diScalve, Amici dell’Aido convenuti oggi quidalla terra bergamasca e da tutta la nostracara terra lombarda. Vi ringrazio della vo-stra presenza, che rende ancora più significa-tivo questo momento solenne attraverso ilquale oggi benediciamo il bassorilievo del no-stro Fondatore Giorgio Brumat e procla-miamo ufficialmente il Tempio del Donatoredella Valle di Scalve quale “Tempio del Do-natore di Organi Aido della Lombardia".Prima di introdurmi nella commemorazionedel nostro Fondatore e del primo PresidenteProvinciale di Bergamo Cav. Ugo Buelli, icui nomi sono scritti sulla pergamena collo-cata all’interno del Tempio, mi corre l’obbligodi ringraziare e sottolineare l’importanza chehanno avuto in questa realizzazione quegliuomini importanti ed a me particolarmentecari, che qui in questa meravigliosa vallehanno assiduamente contribuito a dare il viaa questa importante operazione, di cui tuttal’Aido provinciale e il Consiglio RegionaleLombardia sono particolarmente orgogliosi.Il nostro primo contatto con la Valle di Scalve,più precisamente con Vilminore, risale al lon-tano 16 giugno 1991, quando l’amico Mae-stro Mino Rossi coadiuvato dalla caraTeresina Lameri e dal Professor MaurizioCapitanio ospitarono una meravigliosa“Giornata Regionale” intitolata “Giovaniper la Vita” che per due giorni vide impe-

Page 27: 00 cop somm edit ago set 11:Prevenzione 2009 · AIDO Lombardia - ONLUS ... Nel 2008, con specifica delibera, la Regione Lombardia ha costituito ... dio, ictus, trauma cranico,...)”.

25

Pre

venz

ione

Og

gi

gnata la migliore gioventù dell’Aido, prove-niente da tutta la Lombardia, per discutere eredigere tutte quelle profonde riflessioni sulfuturo della nostra Associazione. Lì capimmoche la Valle di Scalve era senza dubbio il mi-glior luogo per farci riflettere, per ricercarenoi stessi e l’intera spiritualità che permeaanche la nostra Associazione e fu proprio così,perseverando nel tempo, dopo più visite e dopoesserci sempre più affezionati alla Valle ed alTempio, che conoscemmo questi tre impor-tanti persone: Tiberio Belingheri -Presidentedel Gruppo Aido; Giorgio Pizio -Presidentedella Sezione Avis e Giuseppe Capitanio -Responsabile dell’Admo, nonché il compiantoLino Giudici, ai quali si aggiunsero il caroMaestro Mino Rossi e la nostra amica disempre Teresina Lameri. Proprio con loro,con il loro entusiasmo, con la partecipazionedi tutto il Consiglio Provinciale di Bergamoe il Consiglio Regionale Lombardia, l’operasi è compiuta. Con il generoso contributo dellaMia (Misericordia Maggiore di Bergamo)attraverso il suo Presidente Prof. GiuseppePezzoni e con l’aiuto dell’Avis provinciale diBergamo, si è potuto restaurare questo nostroTempio, rendendolo degno dei tempi del suosplendore".Un cammino lungo quindi, vent'anni, neiquali sono passate tante storie di volon-tariato che via via hanno arricchito e datoa questo luogo la solennità che oggi gliviene ufficialmente riconosciuta. Uncammino fatto di condivisione, una sto-ria unica, per certi versi permeata di

magia. Per chi è credente, si potrebbe af-fermare che in questo luogo ci si senteun po' più vicini al cielo... Il discorso del Cav. Pozzi continua rin-graziando Mons. Gaetano Bonicelli (ri-cordiamo che è nativo della Valle) per lapresenza e l'attenzione riservata a que-sto evento e, dopo la lettura del testo in-ciso sulla pergamena si rivolge alPresidente della Sezione ProvincialeAido di Bergamo affermando: "Questopatrimonio morale del nostro vissuto associa-tivo, che si estrinseca anche attraverso questoTempio, lo vogliamo lasciare a te, cara Mo-nica Vescovi perché tu lo custodisca gelosa-mente, assieme ai Presidenti dei GruppiAido, Avis e Admo della Valle di Scalve, af-finché continui ad essere un grande punto diriferimento per gli iscritti Aido della berga-masca e di tutta la Lombardia". Un testamento morale che spinge a sen-tire proprio questo luogo, dei bergama-schi per collocazione logistica, ma nonsolo: di tutti coloro che credono nellacultura della donazione, intesa nel piùampio significato possibile del termine. Per l'Aido questa occasione è il modo perdare ancora più forza al messaggio di chiha voluto con intensità questa associa-zione, ne ha tracciato la storia e continuacon la forza del suo ricordo ad infiam-mare i cuori di chi l'ha presa in spalla e laconduce in questo momento. Il discorsocontinua: "E tutto questo, per ricordare oggi,qui con voi, Giorgio Brumat, il nostro Fon-

Page 28: 00 cop somm edit ago set 11:Prevenzione 2009 · AIDO Lombardia - ONLUS ... Nel 2008, con specifica delibera, la Regione Lombardia ha costituito ... dio, ictus, trauma cranico,...)”.

datore, nel 40° Anniversario di Fondazionedel Dob-Aido e il 10° Anniversario della suamorte. Con lui vogliamo ricordare Benia-mino Penzani, primo segretario provincialee il Cav. Ugo Buelli, primo Presidente Pro-vinciale di Bergamo. Siamo qui riuniti, pro-fondamente commossi e ben consapevoli diquanto sia difficile trovare le parole giuste perricordare il nostro amico Giorgio, così rapi-damente mancato, e per ringraziarlo diaverci onorato della sua amicizia. È stato unuomo “prezioso”, ricco di un grande amoreper gli altri e pronto ad ogni sacrificio perdare aiuto al prossimo sofferente. È stato ilvero precursore della Donazione degli organi:all’affermazione del valore morale, oltre chescientifico dei trapianti, egli ha dedicato l’in-tera sua vita, superando cocenti delusioni eostacoli innumerevoli, con un sempre rinno-vato entusiasmo e con la tenacia del suo ca-rattere, umile e forte insieme. Noi nonsaremmo qui oggi a ricordarne l’altissima fi-gura di uomo e di cittadino se nel lontano1971 non si fosse fatto promotore della Dobe, poco dopo, nel 1973 dell’Aido. È quindigiusto definirlo il “padre” della nostra Asso-ciazione che, trovato il primo radicamento interra bergamasca, si è via via espansa in tuttala Nazione e vanta oggi significativi colle-gamenti con analoghe associazioni straniere.Ciò è opera di Giorgio Brumat. Nell’inter-vento da lui svolto all’Assemblea Nazionaledi Fiuggi del 17 giugno 2001 - due giorniprima che cessasse la sua esistenza terrena,avvenuta il 19 giugno 2001 qui a Bergamo

agli Ospedali Riuniti, abbiamo colto il suoforte, accorato richiamo a cercare nuovi sti-moli, a non demordere dall’impegno assuntocome donatori e come iscritti all’Associazione.Per Giorgio, l’Aido si deve rinnovare ma ivalori fondanti vanno conservati e rivitaliz-zati: comunque, non si deve abbassare laguardia! Il raccogliere queste sue esortazionie il tradurle in concreta opera è, quindi, il mi-glior modo per tenerne viva la memoria erendere fecondo il suo esempio. Caro Giorgio,ti sappiamo là, dove tutto è luminosa pace,accanto a chi ti ha preceduto. Ci è di confortocredere che, tra i tanti, ti abbia accolto l’amicoBeniamino, per anni il tuo “braccio destro”.Così come è di conforto a noi sapere che la tuavolontà di donare è stata rispettata e le tuecornee consentono a qualcuno di vedere - Gliocchi di un uomo che ha saputo guardareavanti, continueranno a guardare lontano -”.Come si può capire da queste parole la fi-gura di Giorgio Brumat, forte e cari-smatica, ha inciso profondamente nellastoria italiana dei trapianti, oltre chenello spirito e nel cuore di coloro che lohanno affiancato. Accanto a lui però nonvanno scordate altre figure importantiche lo hanno aiutato nel difficile cam-mino che la cultura della donazione staancora compiendo. Non dimentichia-moci infatti che a quei tempi non esistevaneppure una legge che regolasse i tra-pianti e le coscienze si sono interrogateproprio grazie al grido di quei pionieri. IlCav. Pozzi non vuole dimenticare la loro

Prevenzione

Og

gi

26

Page 29: 00 cop somm edit ago set 11:Prevenzione 2009 · AIDO Lombardia - ONLUS ... Nel 2008, con specifica delibera, la Regione Lombardia ha costituito ... dio, ictus, trauma cranico,...)”.

27

Pre

venz

ione

Og

gi

opera e continua: "Così come è giusto ri-cordare, in questa occasione, la figura delprimo Presidente Provinciale di BergamoUgo Buelli. Ricordare la figura di UgoBuelli non è cosa facile, soprattutto per noiche lo abbiamo amato e rispettato come“padre”. Ci piace pensare all’Aido come adun fiore all’occhiello nella terra bergamasca.In questa terra, quando la scruti bene, avvertiil desiderio, o più ancora, il bisogno di risco-prire tutti quei valori che hanno perpetuato ilvivere sociale e allora appare un panoramapressoché sorprendente e del tutto inatteso.Terra di Bergamo e dei Bergamaschi, terrafertile di disponibilità e di solidarietà, iericome oggi e come sempre. Ugo Buelli riassu-meva in sé tutti questi valori; è stato il semeche ha fatto germogliare questa grande fa-miglia che si chiama Aido Bergamo. Fuesempio luminoso a tutti i suoi conterranei;la vita di Ugo è stata una vita spesa congrande altruismo, primo anello di unagrande catena umana di servizio per il pros-simo. Fu un indomito e ineguagliato Presi-dente Provinciale e Vice PresidenteNazionale, che amò l’Aido come una suacreatura e dette per lei il meglio di se stesso. E qui, ancora una volta, ti vogliamo salu-tare, Papà Buelli, nella certezza che tu ci vedie ci ascolti, e nella speranza che noi, che ab-biamo raccolto il tuo testimone, possiamo es-sere degni di una tua paterna benedizione.Vi sia lieve la terra, nostri grandi indimen-ticabili amici; la storia ci insegna che nonpotrà mai esserci futuro senza ricordare la

La benedizione del labaro Admoa testimonianza della vicinanza che esite tra leassociazioni di volontariato della Valle di Scalve.

storia che diventa la strada maestra del nostrocammino". Infine la Santa Messa. Chi c'era potràraccontare ai propri figli le emozioni delleparole di Mons. Bonicelli, i brividi per icanti intonati dai Picett del Grenta equella brezza che scorreva tra i volti deipresenti quasi fosse una carezza conti-nua... per concludere con le fotografie dirito e un pranzo in compagnia. Gestisemplici ma intensi, un abbraccio idealealla comunità della Valle di Scalve, tantopiccola ma decisamente fortunata nell'es-sere custode di un tale patrimonio. Orasta a noi non dimenticare; ora sta a noicontinuare ad arricchirlo aggiungendo lenostre umili storie di vita.

Paolo Seminati

Page 30: 00 cop somm edit ago set 11:Prevenzione 2009 · AIDO Lombardia - ONLUS ... Nel 2008, con specifica delibera, la Regione Lombardia ha costituito ... dio, ictus, trauma cranico,...)”.

28

Prevenzione

Og

gi

Correre per le strade conuna fiaccola in mano,richiama ad alti valoriculturali, ci riconduce aquella magnifica espe-

rienza della fiaccola olimpica, sim-bolo di purezza e di lealtà. Tuttiquesti sentimenti sono richiamati dauna meno famosa fiaccola, quella delgruppo sportivo "Vita per la vita",ma non meno significativa sia per ivalori che porta con sé che per la ca-pacità di lasciare traccia per le stradeche percorre.L'idea nasce nel 1975 a Coccaglio(Bs) dai gruppi Aido e Avis, che de-cidono di realizzare una marcia perpromuovere e diffondere la culturadella donazione. La prima edizione èpartita da Coccaglio e, in totale, hapercorso 535 chilometri che sonoserviti per condurre i primi tedoforia Roma. Quella che poteva restareun'esperienza isolata si è trasformatain un appuntamento dal respiro in-ternazionale che ha toccato quasitutti i continenti del nostro pianeta.Manca infatti solo l'America del Sude chissà che questa "mancanza" nonpossa essere colmata il prossimoanno quando si correrà la 38ª edi-zione.Ma restiamo al presente per raccon-tare dell'edizione 2011 che ha toc-cato l'Australia e ovviamente l'Italia

per chiudersi, dopo 455 chilometri aBergamo, in onore del 40º anniver-sario della fondazione nel 1971 delDob (Donatori Organi Bergamo -che sarebbe poi divenuto Aido pochianni dopo) per opera di GiorgioBrumat, pioniere della cultura delladonazione in Italia.Come ogni anno, il percorso sceltoper portare la fiaccola diventa l'oc-casione per incontrare realtà, espe-rienze e persone impegnate nelvolontariato di altri Paesi, aiutando amigliorare le conoscenze e soprat-tutto ad imparare nuovi modelli dicomunicazione, ma in primis si cercadi diffondere il messaggio che portacon sé: "Costruiamo la solidarietàper abbattere il muro dell'indiffe-renza, la civiltà dell'amore senzafrontiere". La scelta dell'Australia, il

MARCIA VITA PER LA VITA

A BERGAMOL’ARRIVO

DELLA 37ª EDIZIONE

Page 31: 00 cop somm edit ago set 11:Prevenzione 2009 · AIDO Lombardia - ONLUS ... Nel 2008, con specifica delibera, la Regione Lombardia ha costituito ... dio, ictus, trauma cranico,...)”.

29

Pre

venz

ione

Og

gi

grande Paese dell’Oceania, non è ca-suale. Infatti sono stati moltissimigli Italiani, ed in particolare dellacomunità di Coccaglio e di Rovato,che sono emigrati verso questo con-tinente; incontrarli nell'anno checommemora il 150º anniversariodell'Unità d'Italia è un modo pergettare un ponte con il passato eriallacciare idealmente il legame disangue che ci unisce alle comunitàaustraliane. Portare il saluto del-l'Italia ha generato forti emozioni emomenti di condivisione unici; tuttisentimenti che sgorgano come sor-genti dalle parole accorate dei pro-tagonisti che hanno chiuso la 37ªedizione la sera del 23 agosto a Ber-gamo in Città Alta. Dopo esseregiunta nella splendida cittadella me-dioevale, i labari dell'Aido e la Banda

L’arrivo della fiaccolain Piazza Vecchia e l’accensione, per l’ultima volta in questa edizione,del braciere della MarciaInternazionale Vita per la Vita

Page 32: 00 cop somm edit ago set 11:Prevenzione 2009 · AIDO Lombardia - ONLUS ... Nel 2008, con specifica delibera, la Regione Lombardia ha costituito ... dio, ictus, trauma cranico,...)”.

30

Prevenzione

Og

gi

della Ramera l'hanno accompagnatafino alla Piazza Vecchia, sede del Pa-lazzo della Ragione e centro vitaledell'epoca medioevale. Quindi l'ac-censione del braciere e il saluto delleautorità. Mons. Giuseppe Sala inrappresentanza del Vescovo di Ber-gamo, il Consigliere della Provinciadi Bergamo, Giuseppe Ferri; l'asses-sore alle Politiche Sociali del Co-mune di Bergamo Leonio Callioni, ilpresidente Aido regionale Cav. Leo-nida Pozzi, la presidente Aido se-zione provinciale di BergamoMonica Vescovi, il presidente pro-vinciale dell'Avis dott. Oscar Bian-chi, hanno accolto il cav. Lino Lovo,presidente del gruppo Vita per laVita, i tedofori e tutta l'organizza-zione di questa realtà, tra le cui filaera presente anche il Sindaco di Coc-caglio dott. Franco Claretti, nonsolo in rappresentanza della sua co-munità, ma anche come partecipantealla marcia di solidarietà partita il 30luglio proprio dal suo paese.

IL GRUPPO SPORTIVOVITA PER LA VITA

Il Gruppo Sportivo “Vita per la Vita” nasce nel1975 a Coccaglio in provincia di Brescia,

all’interno del Gruppo AIDO e della sezione AVIS ,con lo scopo di promuovere e diffondere la

cultura della donazione e della solidarietà nelnostro Paese, attraverso l’organizzazione della

Marcia della Solidarietà “Vita per la Vita”,manifestazione podistica sportiva non agonistica,libera alla partecipazione di tutti. Nel corso degli

anni, ha portato questo messaggio in diversiPaesi: Italia, Francia, Spagna, Lussemburgo,

Andorra, Principato di Monaco, Belgio, Olanda,Germania, Svizzera, Austria, Polonia, Bielorussia,

Russia, Ucraina, Croazia, Slovenia,Ungheria, Cittàdel Vaticano, San Marino, Grecia, Canada, Stati

Uniti d’America, Cina, Australia quest’anno,Israele e America del Sud nei prossimi anni. È

una Onlus iscritta al Registro delle Associazionied è formata da volontari di diversi Comuni,

impegnati in varie Associazioni di Volontariato edin particolare nell’AIDO e nell’Avis. Oltre alla

Marcia, è impegnato nell’organizzazione epromozione di molteplici attività culturali, sportive

e sociali: convegni e congressi scientifici-culturali anche di livello internazionale, corsi di

attività motoria per anziani e meno anziani,serate culturali a tema, iniziative di solidarietà

internazionale, interventi in caso di calamitànaturali. È stato tra i cofondatori del GruppoVolontari del Soccorso con il quale collabora

tutt’ora. Collabora con il Gruppo Aido, conl’Amministrazione Comunale, la Parrocchia e con

tutte le Associazioni di Coccaglio che ne fannorichiesta.

N 1975 si pensava che l’esperienza della“Marcia” si sarebbe esaurita già dopo la sua

prima edizione con l’incontro con Papa Paolo VI,l’acquisto del rene artificiale e l’apertura del

centro Dialisi ad assistenza limitata di San Polo(Bs), gestito dagli Spedali Civili di Brescia. Però,

alcuni avvenimenti verificatisi nel corso deglianni, hanno convinto il gruppo sportivo a

continuare con questo modo diverso dicomunicare, stimolare e promuovere la cultura

della donazione del sangue, dei tessuti, dellecellule e della civiltà dell’amore.

Page 33: 00 cop somm edit ago set 11:Prevenzione 2009 · AIDO Lombardia - ONLUS ... Nel 2008, con specifica delibera, la Regione Lombardia ha costituito ... dio, ictus, trauma cranico,...)”.

31

Pre

venz

ione

Og

gi

Troppo spesso ci troviamo a criti-care il nostro Paese senza renderciconto di quante cose belle sappiaesprimere e possano essere prese adesempio per le nuove generazioni.Un gruppo di persone come questo,espressione di una comunità civileviva ed attenta all'altro, che sappiaautogestirsi e sostenersi con il con-tributo dei partecipanti ma anche in-ventando nuove iniziative perraccogliere fondi, è il simbolo diquanto si può fare, davvero, con laforza di volontà e la passione.Il palco è gremito e i momenti dellaserata si susseguono con intensità: labenedizione della fiaccola, la letturadelle preghiere del donatore di or-gani e di sangue, il saluto e il rigra-ziamento della comunità Australianaal nostro paese, le strette di mano deiprotagonisti della marcia che sonosfilati uno ad uno sul palco, letture,testimonianze... il tutto intervallatoda alcuni momenti musicali prodottidalla brava Banda della Ramera. Si

ricostruiscono poco a poco il clima ele emozioni provate in questo ultimomese dai partecipanti, quasi a non vo-lersi più sottrarre a queste sensa-zioni. Se tutto questo è stato possibile lo sideve a tante persone che si sono spesee messe in gioco senza chiedere nullain cambio: i Volontari. Non solo ilgruppo Vita per la Vita; la lista delleassociazioni di volontariato chehanno sostenuto questa esperienza èlunga: Avis, Aido, Fratres, Csv, Anpas,senza contare i Comuni e altre orga-nizzazioni che hanno ospitato neglianni i partecipanti. Fino a quandosarà possibile continuare non è pos-sibile saperlo, ma finché il messaggiodi solidarietà riuscirà a scaldare icuori della gente allora difficilmentesi potrà dire basta e sicuramente sitroverà ancora qualcuno disposto araccogliere il testimone ed accompa-gnare il viaggio della fiaccola per levie del mondo.

P.S.

Page 34: 00 cop somm edit ago set 11:Prevenzione 2009 · AIDO Lombardia - ONLUS ... Nel 2008, con specifica delibera, la Regione Lombardia ha costituito ... dio, ictus, trauma cranico,...)”.

32

Prevenzione

Og

gi

Prima dell’estate la scuola secondaria di primogrado di Gorle, in collaborazione con il GruppoAido dello stesso Comune, ha organizzato unagiornata sul tema: Donazione? Parliamone”.La manifestazione si è tenuta al Palagorle e hainteressato tutte le classi della scuola.Sono state invitate a partecipare le Associa-zioni del territorio, le autorità comunali, il Co-mitato genitori e tutti i genitori degli alunnidella scuola.Sono intervenuti anche il presidente provin-ciale Aido, Monica Vescovi, e il presidente delConsiglio regionale lombardo dell’Aido, cav.Leonida Pozzi.La manifestazione è cominciata a scuola, dovegli alunni del Consiglio comunale dei ragazzihanno esposto cartelloni fatti da loro, con frasie disegni a favore della donazione. Altri alunnihanno presentato lavori al computer inerentiil benessere della persona in relazione a tema-tiche quali le tossicodipendenze e l’abuso disostanze, il tema del trapianto di organi e ditessuti in relazione agli apparati del corpoumano, il tema delle cellule staminali e del loroutilizzo odierno e futuro.Protagonisti della manifestazione sono stati glialunni stessi che con gli insegnanti, anchedella scuola musicale Suonintorno, hanno pre-parato danze, canti, poesie ed elaborati sultema della donazione e del trapianto di organi.Le riflessioni dei ragazzi sono state ispirate inparte dall’intervento fatto dall’Aido presso lascuola, durante il quale due trapiantati resi-denti a Gorle hanno raccontato agli alunnidelle classi terze la loro esperienza, l’attesa, lepaure, le gioie e le speranze legate alla possi-bilità di un trapianto e al ricominciare a “vi-vere”.Altri spunti per i ragazzi sono stati la storia diMarta Russo e quella del piccolo NicholasGreen, al ricordo dei quali hanno dedicatoparte dei loro interventi.Al termine della manifestazione il Comitatogenitori di Gorle, in collaborazione con l’Aido,vista la bella giornata, ha organizzato un pia-cevole rinfresco all’aperto.

La realizzazione di questa iniziativa è statapossibile grazie alla proficua collaborazionetra la scuola, in particolare il dirigente scola-stico, e il Gruppo Aido di Gorle, che ha dato ungrande contributo non solo economico.La manifestazione, frutto di un lungo lavoropreparatorio, soprattutto da parte del Consi-glio comunale dei ragazzi, ha certamente con-tribuito a una cresciat etica e culturale diognuno e ha lasciato un segno positivo in tutti.A ricordo della manifestazione il Gruppo Aidodi Gorle ha realizzato e fatto omaggio a tutti iragazzi delle scuole di Gorle un righello-se-gnalibro in pvc.È stata una grande soddisfazione per il GruppoAido di Gorle, che con la scuola si è dato ap-puntamento all’anno prossimo, per ripeterequeste bellissime esperienze sul tema delladonazione, vissute e interpretate dai ragazzi,che in alcuni momenti sono riusciti a com-muovere i presenti adulti.

Il Gruppo Aido di GorleIn collaborazione con i Docenti

Notizie dalle Sezioni

Il Gruppo Comunale Aido Gorlee la scuola secondaria di primo grado«Donazione? ...Parliamone»

GORLE (BG)

Page 35: 00 cop somm edit ago set 11:Prevenzione 2009 · AIDO Lombardia - ONLUS ... Nel 2008, con specifica delibera, la Regione Lombardia ha costituito ... dio, ictus, trauma cranico,...)”.

98_terza copertina ago_set_2011_3.ai 1 27/09/2011 10.44.22

Page 36: 00 cop somm edit ago set 11:Prevenzione 2009 · AIDO Lombardia - ONLUS ... Nel 2008, con specifica delibera, la Regione Lombardia ha costituito ... dio, ictus, trauma cranico,...)”.

BergamoSezione 24125 - Via Borgo Palazzo, 90 Presidente: Monica VescoviTel. 035.235326Fax [email protected]

Cremona Sezione 26100 - Via Aporti 28Presidente: Daniele ZanottiTel./Fax [email protected]

Lecco Sezione 23900 - C.so Martiri Liberazione, 85Presidente: Vincenzo RennaTel./Fax 0341.361710 [email protected]

LodiSezione 26900 - Via C.Cavour, 73Presidente: Emerenziano AbbàTel./Fax [email protected]

Brescia Sezione 25128 - Via Monte Cengio, 20Presidente: Lino LovoTel./Fax 030.300108 [email protected]

Como Sezione Presso A.O. Ospedale Sant'Anna22100 - Via Napoleona 60Presidente: Mario Salvatore BoscoTel./Fax 031.279877 [email protected]

Aido Consiglio Regionale Lombardia Sede: 24125 Bergamo, Via Borgo Palazzo 90Presidente: Leonida Pozzi Tel. 035.235327 - Fax 035.244345 [email protected]

Aido Nazionale Sede: 00192 Roma, Via Cola di Rienzo, 243 Presidente: Vincenzo PassarelliTel. 06.97614975 - Fax 06.97614989 [email protected]

Brescia

Bergamo

Sondrio

Melegnano - MelzoLegnanoMilano

Lecco

ComoVarese

Pavia Lodi

Cremona Mantova

L’A

ido

Lo

mb

ard

ia

Mantova Sezione 46100 - Via Frutta, 1Presidente: Antonella Marradi Tel. 0376.223001Fax [email protected]

LegnanoMelegnanoMelzoSezione Pluricomunale20066 - Melzo (Mi)Via De Amicis, 7 Presidente: Felice RivaTel./Fax 02.95732072 [email protected]

Monza-BrianzaSezione Provinciale20052 - Monza (Mi)Via Solferino, 16 Presidente: Lucio D’AtriTel.039.3900853Fax [email protected]

MilanoSezione Pluricomunale20159 - Piazzale Maciachini, 11 Presidente: Maurizio SardellaTel./Fax [email protected]

Pavia Sezione Presso Policlinico Clinica Oculistica27100 - Piazzale Golgi, 2 Presidente: Luigi RiffaldiTel./Fax 0382.503738 [email protected]

Sondrio Sezione23100 - Via Nazario Sauro, 45Presidente: Franca BonviniTel./Fax [email protected]

Varese Sezione21100 - Via Cairoli, 14Presidente: Roberto BertinelliTel./Fax [email protected]

Monza - Brianza

800 20 10 88NUMERO VERDE