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a cura di
Gianluca Tornese, Damiana Massara, Massimo Di Grazia, Domenico Di Ceglie
IN ETÀ PEDIATRICA
SULLE “COSE DEL GENERE”
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L’identità di genere è la percezione che ognuno ha del propriosentirsi maschio o femmina e non coincide con il ruolo di ge-nere (il modo, il comportamento con cui ognuno di noi esprimeil suo sentirsi maschio o femmina) né con l’orientamento ses-suale (l’attrazione verso individui dello stesso sesso, del sessoopposto o entrambi). Ci sono, quindi, bambini che si sentonofemmine e bambine che si sentono maschi, con diversi gradi eintensità.
Esiste lo sviluppo atipicodell’identità di genere
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Non è colpa di nessuno,non è una malattia
La disforia di genere è inclusa nel DSM-5 per indicare lanecessità di prendere in carico la sofferenza clinica-mente significativa o la compromissione del funziona-mento che questa può creare, non per connotare insenso patologico l’incongruenza tra il genere assegnatoalla nascita e il genere percepito. Attualmente la maggiorparte della comunità scientifica ritiene che sia il risultatodella combinazione di fattori diversi di origine biolo-gica, fisica, familiare, psicologica e sociale.
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Lo sviluppo atipico dell’identità di genere nel-l’infanzia spesso è transitorio e con la crescitapuò essere superato, ma in una percentuale dicasi (fino a circa il 30%) può diventare persi-stente e strutturato, intensificandosi con l’ar-rivo della pubertà. È necessario sostenere gliadulti nella posizione di attesa, senza forzareverso soluzioni affrettate.
Transitorio o persistente
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C’è differenza tra bambini e adolescenti.L’adolescenza è un periodo chiave: èin questo momento che si può verificareil superamento o la persistenza delladisforia di genere insorta nell’infanzia,ma talora la disforia può comparireproprio durante l’adolescenza, quandoviene sperimentata la mancata corri-spondenza tra la percezione di sé el’esperienza del corpo che si sta svilup-pando.
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Adolescenza:periodo cruciale
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È possibile che quest* bambin* oragazz*, rispondendo alle richiestefamiliari o sociali, modifichino i lorocomportamenti adattandosi alleaspettative. Questi adattamentispesso non riflettono i sentimentiautentici e sono piuttosto cambia-menti superficiali dovuti alla pres-sione normativa che può generareinfelicità e malessere.
Adattamentoe malessere
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Se non ricevono supporto e sostegno, quest*ragazz* interiorizzano il disprezzo e la criticasociale. Più ricevono critiche dalla società edal gruppo dei coetanei, più è importanteper loro avere il supporto e l’accettazionedegli adulti che li circondano, in particolaredella famiglia. È importante far sapere loroche sono amati così come sono, che c’è qual-cuno dalla loro parte e che possono espri-mere liberamente le proprie percezioni e ipropri desideri.
Rimuovere la segretezzae sostenere
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!Non bisogna sottovalutare gli atti di bullismo acui quest* bambin* e ragazz* sono sottopost*. Èimportante aiutarl* a capire che quello che suc-cede è sbagliato. Queste esperienze finiscono, frequentemente, percausare l’abbandono della scuola, aggiungendo,alle difficoltà correlate alla reazione sociale difronte al comportamento di genere non conforme,anche le difficoltà sociali e lavorative relative al-l’interruzione del percorso di studi.
No al bullismo
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Attenzione ai segnalidi malessere
Attenti ai segnali che potrebbero indicareche un* bambin* o un* ragazz* è in difficoltà,come l’improvviso rifiuto di andare a scuolao a giocare fuori, l’allontanamento dagliamici, il lamentarsi di dolori e malesseri, ilpiangere o essere arrabbiato eccessiva-mente, associati al rifiuto o al disagio riguar-danti il corpo sessuato. Ragazz* presi di miraverbalmente o fisicamente dai pari sentonovergogna e imbarazzo e non ne parlano.
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L’assistenza a favore dei bambini, degli adole-scenti e delle loro famiglie prevede un pro-gramma integrato di interventi psicologici,sociali e medici: soltanto un approccio che in-tegri diverse discipline e professionalità con-sente la presa in carico adeguata di unaproblematica così complessa. Nei casi con ca-ratteristiche tipiche di disforia di genere èbuona pratica inviare il caso a Centri speciali-stici multidisciplinari (vedi i centri ONIG perl’età pediatrica: http://www.onig.it/drupal8/node/82). È utile ricordare che l’approccio “ri-parativo” non è considerato etico.
Aiuto dei team specializzati
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In casi accuratamente selezionati, dopo avere valutato lapiena comprensione del problema da parte dell’adolescentee della famiglia, è possibile prendere in considerazione in-terventi di natura medica già in età pediatrica, sia reversi-bili (bloccanti ipotalamici per sospendere alcuni aspetti dellosviluppo puberale, > 12 anni) sia parzialmente reversibili (or-moni cross-sex che inducono la mascolinizzazione o la fem-minilizzazione del corpo, > 16 anni). L’intervento chirurgicoè riservato ai maggiori di 18 anni.
Si può fare qualcosa
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Per saperne di più sull’argomento consulta il sitoONIG: http://www.onig.it/drupal8/node/81
APeVaGe
Ambulatorio Pediatrico per la Varianza di Genere, IRCCS Materno-Infantile Burlo Garofalo - Trieste
[email protected] - 040 3785470
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